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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 438 di giovedì 3 dicembre 2020

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Maniero e Rospi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centoquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,35).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 9,55.

La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 9,55.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (A.C. 2727-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2727-A: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A). Ricordo che nella seduta di ieri sono stati espressi i pareri; oggi passiamo alla loro votazione. Ordine del giorno n. 9/2727-A/1 Marco Di Maio, parere favorevole, non viene chiesta la votazione. Ordine del giorno n. 9/2727-A/2 Pollastrini, non viene chiesta la votazione. Ordine del giorno n. 9/2727-A/3 Rotelli, su cui c'è un parere contrario. Non ci sono richieste di intervento. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti, la mascherina onorevole.

TOMMASO FOTI (FDI). Scusi, alcuni colleghi devono intervenire, ma sono fuori, lasciamogli il tempo.

PRESIDENTE. Non c'è problema. Guardi, io vedo, qui: se uno alza la mano, anche fuori io lo registro. C'è qualcuno che chiede di intervenire? No, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/3 Rotelli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Pregherei i colleghi che conoscono l'ordine degli ordini del giorno di prepararsi - lo dico, in particolare, a chi è in Transatlantico – ad apprestarsi ad avvicinarsi all'Aula in prossimità del proprio ordine del giorno. Consentiremo a tutti i colleghi di venire in Aula (Dai banchi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia: “Via! Via!”). Colleghi, non provate con me a fare questo scherzo, aspetterò fino a quando tutti i colleghi non avranno votato (Commenti)

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente! Si fanno i giochetti…

PRESIDENTE. Onorevole Deidda, non si permetta di riferirsi a me così! Non si permetta, non si permetta (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia - Dai banchi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia: “Chiudi! Chiudi!”). In Transatlantico non hanno ancora votato, colleghi, vale per voi, come vale per gli altri.

Dichiaro chiusa la votazione.

Mancano cinque deputati per il numero legale (Vedi votazione n. 1) (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia – Dai banchi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia: “Buffoni! Buffoni!”).

Colleghi, colleghi! Avverto che la Camera non è in numero legale, a norma dell'articolo 47, comma 2, del Regolamento, rinvio la seduta di un'ora. Sospendiamo la seduta, che riprenderà alle ore 11.

La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ricordo che prima della sospensione è mancato il numero legale sulla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/3 Rotelli. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/3 Rotelli, su cui il parere del Governo è contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/4 Zucconi. Onorevole Rotelli, prego.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi, lo sa, l'apprezziamo per la concretezza e anche per la velocità con la quale ha la gestione dei lavori. Le racconto però quello che è successo proprio rispetto all'ordine del giorno che abbiamo votato in questo momento, che era quello a mia firma, il n. 3. Io sono fuori con la postazione e non si è sentito assolutamente nulla. Molto probabilmente io dovevo intervenire, se ne avessi avuta l'opportunità non sarebbe neanche mancato il numero legale, tra parentesi, perché i miei cinque minuti di intervento …

PRESIDENTE. Lei è un ottimista su questo …

MAURO ROTELLI (FDI). Questo è probabile, però, insomma, questo è quello che le volevo raccontare, perché fino a poco fa purtroppo di fuori non è stato possibile ascoltare. Intervengo al posto del collega Zucconi nella dichiarazione di voto - e la ringrazio - per l'ordine del giorno n. 9/2727-A/4, rivolgendomi al rappresentante del Governo, che ha la pazienza e anche il dovere, Vice Ministro, di ascoltarci oggi e di presiedere l'Aula, c'è rimasto naturalmente soltanto questo, almeno abbiamo avuto la possibilità di poter presentare - come lei ben sa e sa meglio di me - esclusivamente ordini del giorno a questa proposta.

Da quello che i nostri delegati d'Aula ci hanno comunicato durante la nottata, purtroppo credo che una percentuale pari a oltre il 90 per cento di questi ordini del giorno sia stata bocciata, ritirata, e quindi voi avete ritenuto, come Governo, di non doverli approvare, anche semplicemente in parte. Io le faccio un brevissimo sunto di quello che era il mio primo, il n. 9/2727-A/3, sugli hotspot, e il n. 9/2727-A/4, a firma del collega Zucconi. Stiamo parlando di tutti ordini del giorno che invitano il Governo - invitano - a prendere una serie di iniziative per evitare l'aumento del disagio nelle città, la schiavitù, la microcriminalità, nessun tipo di integrazione, e scaricare soprattutto sugli amministratori, i sindaci delle nostre città, quello che arriverà rispetto alle nuove ondate, che in questo caso si sommano, sia pandemiche che di migranti irregolari. Allora, Presidente, siccome la mia parte politica alcune volte, in maniera assolutamente strumentale, viene individuata come una parte politica euroscettica, antieuropeista, e chi più ne ha più ne metta, io le voglio dire che, non soltanto dal punto di vista anagrafico, ma proprio convintamente, mi sento cittadino italiano e soprattutto e anche cittadino europeo. E quindi, Vice Ministro e Presidente, le chiedo da cittadino europeo, rispetto alla possibilità di organizzare hotspot nei Paesi di origine di questi flussi migratori, rispetto alla possibilità di poter demolire le barche e i barchini che vengono utilizzati per poter fare questa tratta, rispetto all'opportunità data dall'ordine del giorno n. 9/2727-A/4 di Zucconi, che state bocciando, nel quale si dice di non riconoscere lo status di rifugiato a chi si è macchiato di altri reati precedentemente, le dico, da cittadino europeo e di Madrid, Londra, Tolosa, Bruxelles, Parigi, Copenaghen, Nizza, Berlino, Stoccolma, Manchester, Barcellona, Turku, in Finlandia, Trèbes in Francia, Liegi, Schiedam in Olanda, Flensburg in Germania e Strasburgo, solo per dirgli tutte le tappe dell'orrore del terrorismo islamico dal 2001 al 2019; e nel 2020 il 3 gennaio Parigi, poi ancora Londra, Parigi il 28 aprile - perché nel frattempo c'è stata la pandemia, altrimenti anche a marzo e ad aprile sarebbero state colpite -, il 20 giugno in Gran Bretagna, il 25 settembre Parigi, il 16 ottobre la decapitazione del professor Samuel Paty, il 29 nuovamente in Francia tre morti con il tunisino sbarcato a Lampedusa, arrivato a Bari, che poi magicamente in meno di un mese ha colpito direttamente nella capitale francese, facendo tre morti; il 31 ottobre Lione e l'ultimo, tragico, di qualche giorno fa, il 2 novembre a Vienna, dove la capitale austriaca è stata colpita in sei punti differenti! Vice Ministro, ma con quale faccia non accogliete neanche uno dei nostri ordini del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rotelli. Tra l'altro, lei pone un tema che riguarda la possibilità per i colleghi in Transatlantico di ascoltare il nostro dibattito, seguire il nostro dibattito. Pregherei naturalmente gli uffici di fare tutte le verifiche per poter rendere più fruibile possibile quella parte dell'Aula.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/4 Zucconi, sul quale il parere del Governo è contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/5 Rampelli. Onorevole Presidente Rampelli, prego.

FABIO RAMPELLI (FDI). La ringrazio, Presidente. Io mi auguro che ci sia una capacità critica da parte dei colleghi di maggioranza, affinché questa indicazione, che va esattamente nella richiesta di tutela della legalità, non credo che ci si possa qui dividere sulla applicazione delle norme vigenti, né si possa convergere su una sorta di regime di tolleranza rispetto a taluni che appunto violano le leggi vigenti. è inutile qui fare la conta di quante persone, nelle varie materie che affliggono la società, si siano schierate e appellate al rispetto della legalità. Che cosa dice questo ordine del giorno? Resta fermo che è nota tutta la procedura che scarica sulle coste dell'Europa meridionale, e dell'Italia in particolare, flussi migratori irregolari eccezionali, lo sappiamo tutti, però sappiamo tutti anche che questo traffico genera un business intollerabile, genera una catena di affari che rende i trafficanti di uomini nel continente africano praticamente la categoria più ricca che esista; il ceto sociale emergente, apicale, in Africa oggi è rappresentato da chi produce e gestisce il traffico illegale di esseri umani; ovviamente poi c'è il braccio armato dei trafficanti di uomini, che è rappresentavo dagli scafisti, e poi ci sono le connessioni di vario genere, tra cui anche e prevalentemente quelle legate al circuito della criminalità organizzata, che sono altrettanto note e sono ubicate a casa nostra.

L'ordine del giorno chiede, in buona sostanza, una cosa, nelle more del blocco navale, che voi invece non volete applicare, e che noi riteniamo sia l'unica soluzione possibile. Abbiamo più volte evocato anche il 1996, anno nel quale, con il Governo Prodi, fu attuato il blocco navale nei confronti dell'Albania, in accordo certamente con l'Albania, e l'Albania è stata grata all'Italia - praticamente, è uno degli Stati maggiormente riconoscenti all'Italia - per il ruolo che ha esercitato in quella fase lì; invece di svuotare l'Albania delle energie vitali che si stavano riversando, crollato il comunismo, attraverso l'Italia, in Europa e in Occidente, noi abbiamo concordato il blocco e quindi abbiamo aiutato l'Albania (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). L'Albania ci è grata per quello che l'Italia ha fatto in quella fase storica, esattamente il contrario di quello che sta avvenendo oggi. Quindi, se c'è un circuito, colleghi del Movimento 5 Stelle, illegale di traffico di uomini e di morte noi dobbiamo almeno confiscare, esattamente come accade per i beni dei boss mafiosi, le imbarcazioni che vengono utilizzate; sono sempre le stesse, le dobbiamo distruggere; ciò evitando ovviamente le battute di pessimo gusto che sono state fatte dai colleghi del Partito Democratico qualche tempo fa, in modo particolare avverso alla presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, sono tutte respinte e restituite al mittente; parliamo di imbarcazioni ovviamente svuotate dei poveri disperati che vengono utilizzati come carne da macello dai trafficanti di uomini; queste imbarcazioni costituiscono il corpo del reato, e la nostra normativa prevede la requisizione e la confisca del corpo di reato per chi commette dei crimini. Quindi, l'ordine del giorno si appella a questa convenzione, per fare in modo che si possa procedere alla confisca e alla distruzione delle imbarcazioni che svolgono questo terribile mestiere, questo lavoro. Quindi, io spero - e concludo - che il buon senso possa prevalere e che questo ordine del giorno, che è un'indicazione al Governo, possa essere votato positivamente dall'Aula, per ripristinare un briciolo di legalità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/5 Rampelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/6 Osnato. Accoglie la riformulazione? No? Chiede che sia posto in votazione. Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/6 Osnato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/7 Meloni. Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/7 Meloni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/8 Prisco. Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/8 Prisco, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/9 Montaruli. Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/9 Montaruli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/10 Gemmato. Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/10 Gemmato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/11 Lollobrigida. Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/11 Lollobrigida, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/12 Galantino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/13 Caiata, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/14 Butti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevole rappresentante del Governo, io sono sinceramente stupito, direi quasi esterrefatto, per il parere contrario del Governo su questo ordine del giorno, perché il gruppo di Fratelli d'Italia chiede semplicemente di limitare e programmare, in un arco temporale di tre anni e in funzione anche della situazione economica del Paese, l'ingresso degli stranieri. A noi sembra una buona misura per garantire lavoro, dignità e, quindi, anche integrazione, però c'è il voto contrario del Governo. Del resto, avete modificato - lo avete fatto anche in modo sostanziale - tutto il sistema dell'accoglienza e ciò comporterà, non secondo Nostradamus o i dati in possesso di Fratelli d'Italia, ma secondo dati statistici inconfutabili, l'aumento, peraltro molto significativo, dei migranti che chiederanno ospitalità al nostro Paese. E, allora, guardatevi attorno, perché abbiamo un quadro macroeconomico negativo; abbiamo un ulteriore decremento del prodotto interno lordo e questo combinato disposto non ci consente, oggettivamente, di pensare ad una accoglienza indiscriminata e incondizionata. Occorre stabilire un numero massimo di stranieri che lo Stato può accogliere. Oggi, del resto, in Italia i disoccupati sono circa 6 milioni, più di 400 mila sono gli stranieri che oggi non hanno un lavoro, ma che sono presenti sul suolo patrio: sono dati offerti ed elaborati dall'Istat, quindi, anche in questo caso, inconfutabili.

E, allora, se non siete in grado di garantire i sussidi alle categorie che, in questo momento, stanno soffrendo, sono piegati e piagati dall'emergenza sanitaria e dalle conseguenze economiche (e mi rivolgo prevalentemente agli operatori del turismo, agli albergatori, ai ristoratori, agli artigiani, ai liberi professionisti), se non siete in grado di garantire il lavoro agli italiani, se non siete nelle condizioni di trovare un'occupazione dignitosa a quei più di 400 mila lavoratori stranieri che sono in Italia, ma che non lavorano, ma come potete pensare di accogliere altri stranieri, alla luce, soprattutto, del fatto che, a breve, cesseranno anche gli effetti della misura del blocco dei licenziamenti e, quindi, le proiezioni dicono che aumenterà la disoccupazione?

Come pensate di accogliere altri stranieri, se non siete capaci di espellere gli irregolari, gli stranieri autori di reato, quelli sui quali pendono non uno, non due, ma, addirittura, tre, quattro, cinque provvedimenti di espulsione, che permangono sul nostro territorio e che, spesso, delinquono? Ma, del resto, come pensate possa sopravvivere uno straniero senza sostentamento economico e senza lavoro, se non affidandosi agli espedienti? Voi riuscite ad espellere solo l'11 per cento degli stranieri espellibili e sapete perché? Perché la legge non funziona, perché non funzionano i meccanismi, non funzionano gli strumenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), avete drasticamente ridotto le capienze dei CPR da 1.200 a 400 posti.

Gli Stati di provenienza - vado alla conclusione - sfottono, vi sfottono, vi prendono in giro, ignorando le vostre richieste di identificazione e di rimpatrio: non possiamo pretendere di più, considerando chi ci rappresenta a livello internazionale quale Ministro degli Esteri. Non ci sono i giudici di pace per le espulsioni immediate, non avete ancora erogato le risorse promesse alle questure per la realizzazione degli spazi idonei per il trattenimento provvisorio degli stranieri in attesa di espulsione.

E, allora, a noi sembrava - e vogliamo chiedere su questo un voto favorevole all'Aula - giusto, corretto, fare in modo che il Governo stabilisse una quota massima di stranieri ai quali fosse consentito di entrare nel nostro Paese, ma anche a questa nostra proposta vi siete opposti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/14 Butti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/15 Donzelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/16 Bucalo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/17 Delmastro Delle Vedove, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/18 Bignami: accetta la riformulazione? No.

Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/18 Bignami, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/19 Ciaburro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/20 Caretta, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/21 Bellucci.

Accetta la riformulazione, onorevole Bellucci? No.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/21 Bellucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/22 Albano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/23 Ferro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/24 Lucaselli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/25 Mollicone.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Presidente, l'ordine del giorno, questo a mia firma, è un chiaro impegno in favore… Presidente, chiedo un po' di silenzio, perché non è possibile parlare.

PRESIDENTE. Facciamo un po' di silenzio. Prego, onorevole Mollicone.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Dicevo, onorevoli colleghi…

PRESIDENTE. Lei alzi un po' il microfono, così la sentiamo meglio. Ecco, perfetto.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Onorevoli colleghi, l'ordine del giorno è un chiaro impegno in favore della solidarietà: quella vera, non quella che una certa sinistra esibisce nei brunch gourmet dei propri lussuosi attici del centro.

Al centro c'è la volontà di difendere contro chi specula sulla sofferenza e a favore di chi soffre, ed è lasciato nelle nostre strade come sacchi di carne abbandonati al freddo, alla cirrosi epatica, alle risse, agli accoltellamenti. Come in quello che era ed è lo splendido rione Esquilino a Roma, capitale d'Italia; come accade però anche nei quartieri intorno alle stazioni di Torino, di Milano, di Firenze, di Bologna, di Napoli, di Bari, di Palermo, di Cagliari, in tutta Italia. Colleghi, mentre le imprese e le famiglie sono in ginocchio a causa dell'emergenza Coronavirus e anche della vostra incapacità di Governo, la priorità di questa maggioranza è spalancare le porte all'immigrazione clandestina. Questo è uno schiaffo a tutti gli italiani perbene!

Colleghi, la pandemia ha messo in luce tutte le criticità e le insufficienze del sistema europeo in materia di immigrazione economica e diritti. Non lo dice Fratelli d'Italia: lo dice Alessio D'Angelo dell'università di Nottingham. Il sistema di accoglienza italiano - dice un report di Openpolis e ActionAid, non Fratelli d'Italia - è carente e insufficiente, vere e proprie bombe sociali e sanitarie. Gli stessi migranti economici arrivati negli anni in Italia regolarmente, quando il centrodestra governava i flussi e bloccava gli sbarchi, chiedono controlli sui flussi migratori.

Colleghi, mio nonno e suo fratello arrivarono a Ellis Island e ci sono i loro nomi su quei registri, e poi regolarmente aprirono un negozio di cornici sulla Quinta Strada; ma tornarono poi in Italia e misero su famiglia. È questa la storia di tanti italiani, di milioni di italiani che si distinsero in ogni parte del mondo. Siamo i figli e i nipoti degli italiani che erano a Ellis Island, di chi era a Marcinelle, di chi è andato in Argentina, a Londra, in tutto il mondo.

Colleghi, è ora di finirla: ribadiamo qui ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la destra italiana non è razzista e non lo sarà mai, perché incarna la storia, le speranze, i sacrifici dei milioni di italiani emigrati e degli italiani che vi sono rimasti, e che sono qui rappresentati con gli eletti all'estero, grazie ad una legge dell'indimenticato Mirko Tremaglia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), non dimenticatelo mai.

Vi chiedo pertanto di rivedere il parere sull'ordine del giorno, affinché nei nostri centri storici, nel rione Esquilino, nei quartieri intorno alle stazioni soprattutto, ma anche nelle zone ghetto, Vice Ministro Mauri, vi sia la possibilità di riorganizzare le Forze dell'ordine, a cui va sempre il nostro sostegno per questo difficile compito, con dei gruppi interforze che possano intervenire rapidamente e con un'assistenza sanitaria anche in versione COVID a cura della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato. Perché la cosa più indecente, colleghi e rappresentanti del Governo e della maggioranza, è che vi riempite la bocca di solidarietà, citando NAIP, estroverso interprete di X Factor, della vostra solidarietà appuntita, ma poi lasciate degli esseri umani per strada a morire di freddo e ve ne fregate, in attesa del prossimo brunch.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/25 Mollicone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/26 Cirielli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/27 Silvestroni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/28 Maschio.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/29 Frassinetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/30 Varchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Passiamo all'ordine del giorno Deidda n. 9/2727-A/31.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Ci saremmo aspettati, dopo l'illustrazione di questo ordine del giorno, almeno una parola di solidarietà per quello che è accaduto ad un carabiniere la scorsa notte, aggredito con una bottigliata in testa da un immigrato algerino che non gradiva una coperta termica, ma voleva un altro tipo di coperta. E questo, invece, è il silenzio assordante del Governo, del sottosegretario che era in Aula lunedì, ma, anche in questi giorni, non c'è stata una sola parola di condanna del gesto e di solidarietà verso quel carabiniere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che aveva svolto semplicemente il proprio dovere con umanità: dare un telo termico ad un algerino che, con i suoi compagni, era, alle tre del mattino, lungo la statale 131. Casualità: anche stanotte, un altro algerino è stato fermato fuori dall'abitazione, fuori dal centro della comunità in cui veniva ospitato e fermato dai carabinieri, mentre andava in giro in un Paese del centro della Sardegna. Ma allora ci chiediamo: le regole valgono per tutti? Noi è, da tempo, che denunciamo come l'immigrazione algerina va trattata molto diversamente dagli altri tipi di immigrazione, perché, come Fratelli d'Italia, studiamo i vari fenomeni e approfondiamo. Non sono richiedenti asilo e non richiedano protezione internazionale, ma loro vengono qui in Sardegna, sono tutti i giovani, dai 19 anni in su, che usano la Sardegna, l'Italia, come un luna park, come un parco giochi; e la testimonianza viene da tanti video riportati nelle loro pagine (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), degli “raga”, che vanno nei supermercati a rubare. Poi vanno in carcere? No, vengono riportati nel centro di permanenza di Monastir, dove continuano a uscire. Nessuna parola di condanna è stata data dal Ministro Lamorgese, quando degli algerini sono saliti sul tetto del centro di permanenza di Monastir e hanno tirato i sassi contro i componenti delle Forze dell'ordine, ma, anche in questo caso, il Governo è stato silente (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). E' una denuncia che facciamo non per polemica, ma perché è un dato reale; noi ci ricordiamo quei terroristi che sono andati nelle spiagge della Tunisia e hanno massacrato degli innocenti e, quando vediamo arrivare dei barchini degli algerini sulle spiagge di Porto Pino, ci preoccupiamo che, prima o poi, qualcosa succederà. All'inizio, venivano solo gli algerini. Abbiamo detto: state attenti perché verranno anche di altre nazionalità africane, capendo che quella è una tratta non controllata. Sono arrivati i libici, sono arrivati i tunisini, e anche in questo caso il Governo cosa ha fatto? Niente! Ogni volta, con spirito di collaborazione, chiediamo degli interventi e sembra strano che poi la mia amica dei 5 Stelle, Emanuela Corda, si era vista approvato un ordine del giorno e commentando aveva detto: adesso da oggi sbarchi zero in Sardegna. L'unica cosa che è stata fatta nel centro di permanenza di Monastir è stato alzare un muro di cinta, dove siamo presi in giro tutti i giorni dagli algerini che lo scavalcano facilmente.

E allora questo è un problema che va affrontato, perché poi gli algerini non stanno in Sardegna, vengono in Italia, vengono a Roma, come quel rapper-trapper che ha fatto un video ad agosto dove diceva che avrebbe sgozzato gli italiani. Sapete dov'è? Il Ministero sa dov'è? No! Hanno dichiarato che non sanno minimamente dove sia questo personaggio che si aggira in Italia. E, purtroppo, non veniamo mai ascoltati, come dimostra in questo caso il fatto che io sto parlando a voi, ma il Governo neanche ascolta quello che sto dicendo, perché almeno si alzerebbe a condannare questi gesti. Purtroppo, non accade e questa è una mancanza di rispetto, è una mancanza veramente di rispetto da parte del Governo (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Onorevole Deidda, il Vice Ministro Mauri è sempre stato presente.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Sì, Presidente, mi perdoni, però, sto parlando al Governo e almeno…

PRESIDENTE. Sì, ha ragione. Vice Ministro Mauri…Vice Ministro Mauri. Prego, onorevole Deidda continui pure.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Io, comunque, concludo…

PAOLO TRANCASSINI (FDI). E' presente perché deve essere presente!

PRESIDENTE. Onorevole…Ci siamo capiti. Un Vice Ministro può avere anche una telefonata…E' la prima…

SALVATORE DEIDDA (FDI). Ci mancherebbe, però è dall'inizio del mio intervento…Come ho detto, questo a me dispiace perché ho presentato interpellanze ed interrogazioni più volte, in maniera costruttiva, mi sono rivolto al Governo, chiedendo aiuto per la Sardegna, come l'hanno chiesto i colleghi. Siamo unanimemente convinti che quella sia una immigrazione da fermare. Questo, oggi, è l'emblema di quella che è stata la risposta del Governo: non siamo ascoltati, menefreghismo. E noi continueremo in questo fine settimana, in piazza, a manifestare contro questo Governo e anche davanti al CPA per chiederne la chiusura, perché non siamo più disposti a pazientare e a subire le violenze di immigrati che non rispettano le leggi (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/31 Deidda, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/32 Mantovani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/33 Foti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/34 Lattanzio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/35 Tondo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/36 Germanà, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/37 Sangregorio.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Presidente, colleghi, stiamo votando favorevolmente a questa serie di ordini del giorno che mirano ad attenuare l'impatto di questo provvedimento, che riteniamo molto grave e inutile, non presentando assolutamente alcun criterio di emergenza e di urgenza, e che, peraltro, è completamente avulso dalla realtà concreta dell'intervento che dovrebbe essere messo in campo…Va bene, Presidente, rinuncio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/37 Sangregorio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/38 Sgarbi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/39 Colucci.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. Noi avevamo votato a favore dei cosiddetti “decreti Salvini”, pur essendo all'opposizione del Governo Conte, non solo perché ripercorrono il programma elettorale del centrodestra, ma anche perché ravvisavamo nel contenuto di quei decreti la possibilità di intervenire, in modo efficace e chiaro, sul tema dell'immigrazione e della sicurezza nel nostro Paese, di intervenire con efficacia contro l'immigrazione clandestina, che è la grossa piaga e l'elemento che abbiamo visto essere affrontato in modo efficace, gestendo contestualmente in modo utile tutto quello che è l'aspetto invece più importante dei veri e propri profughi, ovvero chi fugge da guerre e da persecuzioni.

Infatti noi siamo per un'immigrazione che sia controllata, che sia regolare e contro l'immigrazione clandestina. Questo decreto, invece, amplia le possibilità di rilascio dei permessi di soggiorno, tra l'altro con delle ragioni che, molte volte, ci sembrano particolarmente strane, stravaganti e in molti casi poco chiare.

Oltre a questo, il Governo, con una certa insistenza, all'interno del decreto inserisce la possibilità di prevedere l'integrazione nell'accoglienza degli stranieri che onestamente non comprendiamo come possa essere concretizzata, visto che non vi sono risorse a sostegno di un'integrazione che consenta un migliore inserimento delle persone che arrivano da molto lontano in un contesto come quello del nostro Paese. Tutto questo ci dà la forte impressione che l'immigrazione, che arriverà nel nostro Paese, andrà a rafforzare le fila della criminalità organizzata in Italia, ma soprattutto un meccanismo così gestito, mal gestito, sarà sicuramente lo strumento e l'elemento attraverso il quale le organizzazioni criminali potranno gestire quello che tanti colleghi hanno detto in quest'Aula, ovvero l'immigrazione e la tratta di uomini.

Diverse sono le inchieste giornalistiche che hanno più volte denunciato l'esistenza di organizzazioni criminali locali che lavorano, attraverso anche l'utilizzo dei social network, per organizzare, dietro pagamento, i viaggi dei clandestini per raggiungere le coste italiane. Secondo i dati forniti dalla commissione nazionale d'asilo, solo l'11 per cento dei richiedenti protezione internazionale è risultato un rifugiato, mentre circa l'80 per cento delle domande di protezione internazionale ha ricevuto un diniego, risultando infondate e prive dei requisiti per ottenere qualsivoglia protezione.

Aggiungo a questo i drammatici eventi di Nizza e Vienna, che hanno visto fra i protagonisti personaggi che sono transitati attraverso il nostro Paese; quindi il problema non è solo nostro, ma è un problema internazionale. Cediamo sia necessario ed urgente rafforzare il coordinamento investigativo in materia di reati connessi all'immigrazione clandestina, impedendo altresì che vi siano strumenti di poca incisività che possano contrastare questo fenomeno, ma che si possa fornire invece - attraverso l'approvazione di questo ordine del giorno, con gli strumenti che si prevedono e arrivo alla conclusione, Presidente - un aiuto e un sostegno alle Forze dell'ordine. Ciò può essere anche un segnale che questo provvedimento, che rifiutiamo in toto, però perlomeno tenga conto di questa problematica internazionale.

E allora chiedo al Governo di riflettere sul parere di questo ordine del giorno e ai colleghi di ragionare sull'obiettivo di dare maggiore sostegno all'attività investigativa per il contrasto all'immigrazione clandestina, ma anche per il traffico di migranti e la tratta degli esseri umani, che sono attività criminali connesse all'immigrazione clandestina.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Perego Di Cremnago. Ne ha facoltà.

MATTEO PEREGO DI CREMNAGO (FI). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno del collega Colucci, che intendo sottoscrivere, mi ha dato lo spunto per alcune riflessioni che vorrei sottoporvi, ovvero con questo “decreto Immigrazione” di una sinistra ideologica, idealista per certi versi, viene meno il principio fondamentale della libera circolazione delle merci e delle persone all'interno dell'Europa, ovvero l'Accordo di Schengen; e viene meno perché questo accordo prevede che, a fronte della libera circolazione, ci sia invece la tutela dei confini esterni dell'Unione europea. Allora, rifacendomi alla tematica citata dal collega Colucci in merito alla sicurezza, voglio ricordare che proprio questa breccia rappresentata dal “decreto Immigrazione” è stata una delle ragioni, probabilmente, per la quale all'ultimo vertice europeo sul terrorismo l'Italia non è stata invitata, perché vista come l'anello debole di questo sistema di protezione dei confini.

E ancora, fa riflettere il fatto che, dopo il passaggio in Italia del terrorista, del tunisino che è passato dall'Italia e poi ha commesso degli atroci delitti a Vienna, non ci sia stato un mea culpa del Ministro dell'Interno, una presa di responsabilità circa il fatto che vi sono delle pesanti lacune in materia di sicurezza, visto che si può immigrare in questo Paese, ricevere un foglio di via e poi essere lasciati andare a commettere dei gravi reati in Europa.

Queste non sono considerazioni che possono essere ignorate dalla maggioranza, così come non deve essere ignorato un principio di cui non si parla mai: ma la maggioranza è consapevole che, non a 10 mila miglia, ma a 300-400 chilometri dalle coste italiane ci sono migliaia e migliaia di foreign fighter coinvolti nel conflitto in Libia che adesso sembra aver raggiunto una stabilizzazione? Questi foreign fighter potranno entrare in Italia, minare la sicurezza nel nostro Paese, passare indisturbati, così come ha fatto il terrorista Aissaoui.

Un'altra considerazione, sempre di carattere securitario: sono state depenalizzate le contravvenzioni alle ONG quando in un Paese che ha lo stesso principio di solidarietà dell'Italia – mi riferisco alla Grecia - le stesse ONG sono state ritenute responsabili, nell'operazione di polizia “Alcmena”, di aver collaborato con gli scafisti, di aver fornito le coordinate geografiche dell'isola di Lesbo in particolare, affinché approdassero queste navi cariche di migranti.

Allora, il mio è un appello che rivolgo soprattutto al Movimento 5 Stelle, parafrasando una frase di morettiana memoria: non vi chiedo di dire qualcosa di centrodestra, ma nemmeno di centro, ma forse di avere un pensiero politico coerente, se soltanto un anno fa avete approvato un provvedimento che è all'opposto di questo; e oggi fate finta di nulla in un provvedimento che rappresenterà l'Italia come la breccia nell'Europa, nell'Unione Europea.

Da ultimo, Presidente, si parla di integrazione: ma come si fa a integrare in un Paese che non ha le risorse neanche per provvedere al benessere dei propri cittadini con un PIL che perde l'11 per cento?

Tutto questo per dire, Presidente, che mi sembra pacifico che questa sinistra non solo non abbia a cuore l'Italia, ma non abbia a cuore nemmeno gli italiani. E gli italiani si renderanno conto, ancora una volta, che sono rappresentati in questo momento da un Governo che non ne tutela la sicurezza, che non ne tutela il benessere, che in nome di una ideologia ignora completamente i profili di sicurezza, in una fase storica in cui l'acuirsi dei fenomeni di terrorismo rende la nostra sicurezza, la nostra Europa instabile.

Allora, io penso che questo decreto sia assolutamente irricevibile. Concludo, Presidente. Un decreto irricevibile quando lo stesso Governo tutela l'immigrazione clandestina ma non è capace di riportare a casa i nostri pescatori che sono custoditi non in uno Stato riconosciuto dalla comunità internazionale ma in un attore, come quello della Cirenaica, che la comunità internazionale non riconosce e che potrebbe essere considerato alla stregua di terroristi.

Quindi, noi facciamo entrare i terroristi che vanno a Nizza, ma non liberiamo dai terroristi i nostri cittadini (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Misto-Noi con l'Italia-USEI).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni. Prego, ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Io annuncio il voto favorevole su questo ordine del giorno. Un voto patriottico: ci vuole in quest'Aula del patriottismo perché non se ne è visto in questi giorni di discussione. Perché da quando avete portato in Aula questo “decreto Insicurezza” che è stato denominato “decreto boldriniano”, non me ne vogliate, ma da quando è venuto in Aula questo decreto, è stato evidente che voi parlamentari di maggioranza, voi parlamentari del Partito Democratico, voi parlamentari di LeU, voi del Movimento 5 Stelle, così come quelli di Italia Viva, che ormai siete i neo comunisti del terzo millennio, non avevate nessuna intenzione di aprire un confronto parlamentare in quest'Aula con le opposizioni, nella linea di quella che è stata fino ad oggi del Governo. E non volevate nessun confronto perché vi vergognate, perché questo decreto è un decreto non serio. E non è serio come voi non siete seri, perché questo decreto non è democratico, perché voi non siete democratici. Perché voi, parlamentari di maggioranza di questo Governo, non state rispettando il vostro mandato parlamentare che è quello di fare l'interesse degli italiani e non di fare l'interesse degli immigrati: questa doveva essere una discussione, in un momento come questo in cui ci sono famiglie, ambulanti, gestori di piscine, commercianti, ristoratori e quant'altro, tutte le attività produttive di questo Paese che sono in ginocchio, che non sanno qual è il loro futuro, che stanno morendo. Voi portate in Aula e continuate a portare in Aula questo decreto che è una vergogna, che parla di immigrazione e questo ordine del giorno presentato almeno riporta l'interesse degli italiani in discussione in quest'Aula.

Ma noi siamo qui, oggi, con tutto il centrodestra unito e compatto…

PRESIDENTE. Colleghi, pregherei un maggior silenzio in aula e di evitare anche gli assembramenti…

MARCO SILVESTRONI (FDI). …per cercare di fermare, attraverso l'approvazione dei nostri ordini del giorno, questo decreto irrisorio, perché non vogliamo spalancare le porte all'immigrazione illegale di massa e finanziare nel caso le mafie straniere.

Quindi, noi annunciamo questo nostro voto favorevole, il voto di Fratelli d'Italia, su questo ordine del giorno, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rossini. Ne ha facoltà.

EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Desideravo annunciare il mio voto contrario, in particolare per quanto viene detto nel preambolo di questo ordine del giorno e anche dopo aver ascoltato, da venerdì scorso, con attenzione, tutti gli interventi dell'opposizione.

Innanzitutto, qui si dice che c'è la conversione automatica del permesso di lavoro: non è vero. Il permesso di lavoro viene reso più accessibile, ma attraverso un doppio filtro. Rispetto alle persone che già sono sul nostro territorio, a cui è stato concesso un permesso con certi requisiti, sono stati ampliati i permessi per rispondere a una realtà concreta che si muove. Ecco, a queste persone, se trovano un lavoro legale, viene concesso il permesso di lavoro, rispondendo però a tutti i requisiti che non sono cambiati rispetto al “decreto Sicurezza”. Quindi, un doppio filtro.

Ricordo che l'economia dei migranti in Italia rappresenta il 9,4 per cento del PIL, solo in Lombardia produce 35 miliardi di reddito. L'Italia non presenta un numero di immigrati integrati maggiore ma inferiore alla Spagna, alla Gran Bretagna, alla Germania. Quindi, noi stiamo gestendo un fenomeno che abbiamo bisogno di organizzare, ma le regole ci sono, i procedimenti sono rispettati.

La seconda e ultima cosa: rispondo perché in questi giorni si continua a dire come mai siamo in quest'Aula - in un momento di oggettiva urgenza e di problematiche nel nostro Paese - a lavorare su questo provvedimento: ebbene, c'era l'urgenza di intervenire con una riforma del “decreto Sicurezza”, perché non è stato cambiato, è stato riformato. In particolare, c'era bisogno di correggere quel solco pericoloso tracciato dal “decreto Sicurezza” del 2018 in cui veniva attribuito al Ministro dell'Interno il potere di agire ad un livello superiore alla nostra Costituzione e agli obblighi internazionali.

Tanto che, in diversi punti del decreto attuale, viene lasciato il testo del “decreto Sicurezza” ma aggiunto le parole: in rispetto degli obblighi della Costituzione e internazionali. Quindi, c'era l'urgenza di inserire la politica dell'immigrazione dentro il riquadro costituzionale come ci aveva, con un appello, richiamato anche il Presidente Mattarella (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Minoranze Linguistiche e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/39 Colucci, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/40 Lupi, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/41 Trano.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Trano. Prego.

RAFFAELE TRANO (MISTO). Grazie, Presidente. Sono alquanto basito dal parere che è stato espresso dal Governo, parere contrario, su questo ordine del giorno, che in sostanza chiede l'istituzione di un commissariato di Polizia in una…

PRESIDENTE. Onorevole Trano, tiri un po' più sul microfono, perché lei è alto. Benissimo.

RAFFAELE TRANO (MISTO). Come dicevo, sono abbastanza basito dal parere contrario espresso dal Governo su questo ordine del giorno, che è un ordine del giorno semplice, nel senso che chiede di istituire un commissariato di Polizia in una delle città più problematiche del Lazio. Parlo della città di Aprilia, in provincia di Latina, che ha subito un boom demografico negli ultimi anni. Ad oggi siamo circa a 80 mila abitanti e una città con 80 mila abitanti non ha un commissariato di Polizia.

Tra l'altro, segnalo anche che ci sono state delle esternazioni pubbliche da parte di esponenti di questo Governo: parlo del sottosegretario Carlo Sibilia che ha detto di voler impegnarsi nell'istituzione di questo commissariato di Polizia. E cosa scopro questa mattina? Che è stato dato il parere contrario a un ordine del giorno, quindi, a un atto di indirizzo, che va in quella direzione. Io davvero faccio un appello, anche ai miei ex colleghi del gruppo parlamentare 5 Stelle, perché non dobbiamo trascurare la sicurezza e dobbiamo stare molto attenti, perché lì ci sono grossi problemi anche di infiltrazioni camorristiche e di organizzazioni criminali. Io, appunto, chiedo dov'è il tema della sicurezza e il tema del contrasto alle criminalità. Badate bene che il tribunale di Velletri recentemente ha emesso una condanna in primo grado a nove anni, per estorsione aggravata con metodo mafioso, a carico di un cittadino di Aprilia. E negli ultimi anni ci sono stati attentati e minacce ad amministratori pubblici e, oltre a questi attentati, ci sono forti problemi di accesso delle Forze dell'ordine in alcuni quartieri. Pertanto, io chiedo al Governo di revisionare questo parere. Magari chiedo di accantonarlo e una riflessione aggiuntiva, perché oltretutto è in contrasto con quello che è stato affermato da alcuni esponenti di questo Governo. Presidente, non so se il Governo ha intenzione di prendere questo mio appello in considerazione.

PRESIDENTE. C'è un intervento del Vice Ministro Mauri. Prego.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Lo accantoniamo per un'ulteriore valutazione.

PRESIDENTE. Bene, accantoniamo quest'ordine del giorno e passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/42 Giannone, su cui c'è un parere contrario.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/42 Giannone, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Gli ordini del giorno n. 9/2727-A/43 Ascari, n. 9/2727-A/44 Perantoni e n. 9/2727-A/45 Giuliano sono ritirati. Ordini del giorno n. 9/2727-A/46 Sarti, n. 9/2727-A/47 Salafia e n. 9/2727-A/48 Di Sarno, pareri favorevoli.

Ordine del giorno n. 9/2727-A/49 Barbuto è stato ritirato. Ordine del giorno n. 9/2727-A/50 Saitta, c'è un parere favorevole con riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/2727-A/51 Barzotti è favorevole. Ordine del giorno n. 9/2727-A/52 Rizzo è ritirato. Ordine del giorno n. 9/2727-A/53 Grippa è favorevole con riformulazione, che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/2727-A/54 De Carlo. C'è una richiesta di intervento del Vice Ministro Mauri. Prego.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Grazie, Presidente. Diversamente dall'indicazione data ieri, l'ordine del giorno n. 9/2727-A/54 De Carlo lo vorremmo riformulare esattamente così come avevamo detto, sostanzialmente come l'ordine del giorno n. 9/2727-A/56 Brescia, modificato, ma con una aggiunta che vale solo per l'ordine del giorno n. 9/2727-A/54; sostanzialmente, mettendo, come primo dei due punti del dispositivo, il seguente testo: “a continuare nel piano di contrasto al fenomeno degli arrivi via terra di concerto con gli Stati di confine e con l'Unione europea”.

PRESIDENTE. Bene, con questo mi sembra che l'onorevole De Carlo è appagato e, quindi, viene accolta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2727-A/55 Sut, è stato ritirato. L'ordine del giorno n. 9/2727-A/56 Brescia, favorevole con una riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/2727-A/57 Ungaro è ritirato. Ordine del giorno n. 9/2727-A/58 Iezzi, c'è una richiesta di riformulazione, che viene accolta dal collega Iezzi.

Ordine del giorno n. 9/2727-A/59 Centemero, invece, c'è un parere contrario. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Zucconi. Prego.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. Nell'esegesi e nell'analisi di questo provvedimento non sembra irrilevante andare a vedere quali sono le forze politiche che compongono la maggioranza e quale sia stata in passato e attualmente la loro posizione politica. Bene, allora, vediamo i partiti della sinistra storica che denotano soprattutto una mancanza di coraggio complessiva, rispetto a questo settore di intervento. Si sta lentamente e inesorabilmente liberalizzando, di fatto, l'immigrazione illegale, ma non ce ne se ne assume la responsabilità, non si ha il coraggio delle proprie opinioni, non si afferma chiaramente di fronte ai cittadini e di fronte all'opinione pubblica di voler procedere in questo senso. A fronte di questa incentivazione alle partenze e all'immigrazione illegale, non si vuole e non si sa tener conto e non si ammette che il dato oggettivo, che tutti i giorni le cronache anche negli scorsi mesi ci stanno raccontando, è che, a fronte dell'aumento delle partenze, c'è ad esempio un notevole aumento, un proporzionale aumento, delle morti in mare. Questa è una responsabilità enorme. Non si parla, non si propone di istituire dei corridoi, per mettere in salvo le persone che fuggono da guerre e da carestie, come voi sostenete, anche dalla migrazione economica. No! Si lascia ai trafficanti la funzione e il ruolo di traghettare in Italia, con tutti i rischi conseguenti. Quindi si incentivano non solo gli arrivi, ma purtroppo anche il fenomeno delle morti in mare. Questa è una cosa che deve essere detta chiara, perché è una manovra assurda quella di consentire le partenze e non volersi assumere poi le responsabilità delle conseguenze.

Ma se i partiti della sinistra storica hanno una posizione di questo tipo, quindi non hanno il coraggio delle proprie opinioni nell'andare fino in fondo su questa linea, che dire poi dei colleghi del 5 Stelle, forza politica importante in questa maggioranza? Se dovessimo stare all'affermazione di Mark Twain che vedeva nella coerenza la virtù degli idioti, ecco allora ci troveremmo di fronte a moltitudini di geni in quest'Aula, perché la coerenza effettivamente non sanno da che parte stia. Del resto, è un po' un principio che sta alla base di quel Movimento, di non voler distinguere secondo le categorie storiche e filosofiche del giusto e dell'ingiusto, del buono e del cattivo, ma di voler procedere sulla strada del nichilismo annunciato in base a un semplice criterio di convenienza. Io vorrei sapere se il Ministro degli Esteri, Di Maio, nel confronto che c'è stato fra tutti i Ministri degli Esteri della NATO ieri e oggi, ha chiesto al suo omologo francese, austriaco, tedesco come mai l'Italia non è stata neppure invitata al Summit in cui si parlava di terrorismo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Vorrei chiedere se Di Maio ha chiesto al suo omologo turco com'è la situazione in Libia e se ha parlato dei nostri pescatori, visto che la Turchia svolge in Libia in questo momento un ruolo piuttosto rilevante. Ecco, vorremmo sapere ancora da Di Maio se ha approfittato per far presente che, a fronte di questo allargarsi delle maglie, non vogliono comunque prendere in considerazione il contrasto al terrorismo internazionale. Citare Nizza è tragico, ma è sicuramente veritiero. Vorremmo parlare poi al Presidente del Consiglio, all'ineffabile “primula giallo-rossa” Conte, che, soltanto nell'estate del 2019, quindi non un secolo, fa dichiarava: “Bisogna rendere efficiente e trasparente l'utilizzo dei fondi pubblici e mettere fine allo sfruttamento legato al traffico di esseri umani”. Ricordateglielo! Perché in questo provvedimento si allargano anche quelle maglie, si escludono i motivi di rimpatrio per tante fattispecie delittuose, si continua a porre un diniego ai limiti di spesa per le cooperative, si eliminano i controlli, si lascia una libertà ulteriore alle ONG. E allora come pensa di controllare l'efficienza e la trasparenza dell'utilizzo delle risorse? Queste risposte non ci vengono date, quindi Fratelli d'Italia, anche per questi motivi, voterà a favore di questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Grazie, Presidente. Grazie, signor Vice Ministro, guardi io sono alquanto stupito dall'espressione di questo parere. Perché? Intanto, partiamo dal significato di questo ordine del giorno: sostanzialmente, a fronte del comma 1, lettera c), n. 2, dell'articolo 3 del “Decreto Clandestini” si prevede, in caso di insufficiente disponibilità di posti nei centri di permanenza per il rimpatrio, una sorta di ordine di priorità. Noi che cosa chiediamo in questo ordine del giorno? Chiediamo di ampliare il numero e la capienza dei centri per il rimpatrio. Ecco, ritorniamo sull'ordine di priorità: io trovo che l'ordine di priorità sia alquanto pericoloso, perché fa venir meno il sinallagma tra fattispecie e conseguenze della fattispecie. E questo cosa significa? Significa che si crea quel Delta, quel gap - come direbbero gli amici anglosassoni -, che di fatto definisce la disuguaglianza. Dalla disuguaglianza cosa nascono? Nascono tensioni sociali, nascono anche fenomeni di intolleranza. Ecco che, se l'approccio del Governo è quello di andare verso l'integrazione, questa cosa stona, come un tritono, un tritono come definito nella musica sacra, cioè un diabolus in musica. Ecco quindi che, per arrestare la disuguaglianza e per consentire che lo stesso trattamento venga riservato a tutti, bisogna assolutamente porre rimedio. Come? Utilizzando la risorsa più diffusa in Italia, che non è il petrolio, ma è l'olio di gomito, l'ingegno.

Se manca un'infrastruttura - come dicevo durante l'illustrazione di questo ordine del giorno – bene, creiamola, perché non tutte le persone che vengono qui in Italia dall'estero devono essere messe nello stesso mazzo per colpa di chi non rispetta le regole. E chi non rispetta le regole per arrivare in Italia, seguendo i canali dell'immigrazione irregolare - e non parlo dei richiedenti asilo, parlo di altri - allora è più probabile statisticamente che violi altre regole. E se si dimostra che non facciamo rispettare le regole, ecco che viene meno il patto sociale che lega i cittadini con lo Stato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E piombiamo in un pericoloso vortice nichilista. Ecco, signor Presidente, vorrei citare una grande opera dell'ingegno che guarda al futuro e che dimostra come si possano realizzare le infrastrutture. Proprio la settimana scorsa è stato annunciato che la Val Camonica, in provincia di Brescia, sarà la prima hydrogen valley, quindi si guarda al futuro, si guarda alle nuove energie e bisogna farlo anche in questo settore e non sempre utilizzare le vecchie ricette del passato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E concludo, signor Vice Ministro e signor Presidente, dicendo una cosa e invitando il Governo a non comportarsi come Don Giovanni con Leporello nei confronti degli italiani: gli italiani non accettano le verità assolute, gli italiani non sono i servitori di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2927-A/59 Centemero, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno 9/2927-A/60 Gusmeroli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Gusmeroli. Ne ha facoltà.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Grazie, Presidente, onorevoli colleghe e colleghi. È inspiegabile il parere contrario a questo ordine del giorno. D'altra parte, sono tantissime le cose inspiegabili, le contraddizioni, le incongruenze in generale dell'approccio del Governo in questo decreto e in molti altri decreti, se pensiamo anche soltanto di dover parlare di un “decreto Insicurezza” durante una pandemia o la crisi economica che sta attanagliando famiglie e imprese. È inspiegabile la serie di DPCM che non utilizzano un minimo di buonsenso: l'Italia è il Paese dei comuni, l'Italia è il Paese dei piccoli comuni che vengono trattati esattamente come i grandi capoluoghi di provincia, per cui la non possibilità di muoversi all'interno dei piccoli comuni sta stritolando le attività economiche, anche quelle rimaste aperte, che peraltro il Governo non ristora. Inspiegabile è la serie di quattro “decreti Ristori”, in cui uno correggeva gli errori dell'altro, come inspiegabile - se vogliamo - è parlare di patrimoniale in una situazione economica di questo tipo e poi addirittura farla in modo che si perdano soldi, quindi c'è una incapacità generalizzata su ogni tipo di approccio e ogni tipo di decreto.

Al riguardo, se vogliamo poi entrare nel merito, dobbiamo dire che bisogna in realtà in Italia tagliare gli sprechi, ridurre le tasse, non alzarle, semplificare il sistema e rilanciare l'economia. E ciò, proprio puntando sui piccoli comuni, le piccole realtà che sono il patrimonio incredibile di questo Paese. Io ricordo che il Governo precedente ha dato oltre un miliardo di euro ai piccoli comuni in investimenti nelle scuole comunali, nei marciapiedi, nelle strade; li hanno spesi esattamente nei tempi a cui erano stati obbligati.

Per cui, tornando all'ordine del giorno, devo dire che mi sembra quasi logico che l'abbiate respinto, perché afferma una cosa di buonsenso, ossia di ampliare e ristrutturare i centri di accoglienza che versano in questo momento in uno stato pietoso, quindi è chiaro che lo respingiate perché ciò è contro il buonsenso. D'altra parte, anche quando approvate un ordine del giorno, come è il caso di quello della Lega, a mia prima firma, sull'esenzione o riduzione del pedaggio quando succedono delle frane o delle alluvioni in strade comunali e statali, l'avete approvato, ma è rimasto lettera morta. Quindi, in ogni caso, anche se l'aveste accettato, questo ordine del giorno non l'avreste mai attuato perché sostanzialmente non ascoltate, non ascoltate il Paese e lo si vede da queste regole natalizie che abbandonano anche i nostri nonni, perché se la gente non si può spostare all'interno di piccoli comuni, che magari distanziano solo qualche centinaio di metri, è chiaro che ci perderemo tante persone (e se non le stiamo perdendo per la crisi sanitaria, le perderemo per l'ansia e la depressione). Purtroppo, questo è l'ennesimo motivo, è l'ennesima risposta contraria al buonsenso e, purtroppo, di tutto questo sta pagando il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/60 Gusmeroli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/61 Belotti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Belotti. Ne ha facoltà.

Prego, onorevole Belotti; adesso le verrà attivato il microfono; è acceso, provi a parlare…

DANIELE BELOTTI (LEGA). Se vuole faccio anche senza…

PRESIDENTE. No, la sentiamo benissimo perché il microfono è attivo.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Quarant'anni di curva, posso farlo anche senza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Ora, cari compagni vecchi e nuovi, noi pensavamo che questo ordine del giorno di assoluto buonsenso fosse accolto, invece dobbiamo prendere atto che a voi del rimpatrio dei clandestini obiettivamente non ve ne frega niente, anzi l'importante è portare a termine il vergognoso scambio politico all'interno della maggioranza, anche a costo di umiliare i cittadini italiani in difficoltà. Chiudete i negozi, i ristoranti, i bar, le palestre, tutte attività di chi paga le tasse e lavora onestamente, e aprite i porti per la gioia di chi sull'accoglienza si riempie le tasche, spesso in modo illegale e spregiudicato. Ora dimezzate pure il periodo di trattenimento nei centri di permanenza per il rimpatrio, quindi, di fatto, date il via libera a tutti dopo 90 giorni. Cosa pensate che potranno fare i clandestini in giro per l'Italia? Si metteranno in mano al caporalato per essere sfruttati nei campi o, ancor peggio, andranno a delinquere e a spacciare. Ma, tanto, i radical-chic e la Boldrini se ne stanno a pontificare sulle società multirazziale nei salotti delle ZTL. Complimenti, onorevole Boldrini per questa sua discussione…

PRESIDENTE. Onorevole Belotti, si rivolga all'Aula!

DANIELE BELOTTI (LEGA). Presidente, faccia i miei complimenti all'onorevole Boldrini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Sapete qual è il messaggio che passa al di là del Mediterraneo? Che l'Italia è un Paese senza spina dorsale, dove, da un lato, si chiudono le attività degli italiani, li si costringe a stare a casa e, dall'altro, si crea una corsia preferenziale per gli immigrati, a cui viene consentito di girare liberamente anche da clandestini, dove si viene ospitati a spese degli italiani, dove per avere un permesso di soggiorno basta inventare - lo ripeto, inventare - di essere omosessuale oppure un artista o uno sportivo.

Presidente, lunedì, il suo collega Rampelli mi ha duramente richiamato perché avevo definito i salotti snob con un termine eloquente e decisamente opportuno, ma poco consono al linguaggio istituzionale. Io sono stato traumatizzato così tanto da questa reprimenda che ho dato sfogo a uno sforzo linguistico - per me, persona di strada e di curva, straordinario - passando ore a ricercare un sinonimo adatto per definire le invenzioni contenute in questo provvedimento. Ho trovato molti termini di uso comune, che però non vanno bene in questo illustre consesso - ma che lascio immaginare quali possano essere - finché, in un moderno vocabolario, ho trovato la definizione più appropriata: “boldrinate” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Onorevole Belotti, onorevole Belotti…

DANIELE BELOTTI (LEGA). Eh no, eh no!

PRESIDENTE. Io non le consento di fare questo tipo di intervento che non ha nulla a che fare con il merito del provvedimento.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Come no?

PRESIDENTE. Glielo dico io che non ha nulla a che fare col merito del provvedimento. Lei si attenga al decreto e eviti di offendere i colleghi!

DANIELE BELOTTI (LEGA). Non è un offesa, lo dice il vocabolario…

PRESIDENTE. Onorevole Belotti, se è un'offesa o no, lo decido io in quest'Aula: quella è un'offesa!

DANIELE BELOTTI (LEGA). Va bene, vado avanti: “Dicesi, atto, azione o provvedimento finalizzato a favorire l'immigrazione indiscriminata in Italia, in particolare di migranti di fede islamica, definite anche risorse, in modo da favorire il business dell'accoglienza con l'obiettivo ultimo di procedere alla cancellazione dell'identità italica e alla sostituzione etnica, umiliando i cittadini italiani in difficoltà, posti deliberatamente in secondo piano rispetto agli stranieri”. Ringrazio colui che ha scritto questa definizione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, a leggere queste “boldrinate” viene il dubbio…

PRESIDENTE. Onorevole Belotti, la richiamo la seconda volta…

DANIELE BELOTTI (LEGA). E due…viene il dubbio che non sia mai stato sul campo, nelle commissioni territoriali provinciali, che non abbiate mai parlato con i commissari.

Tra i migranti c'è un efficace passaparola, per cui tutti arrivano con la stessa storia: tutti hanno avuto torture, fratelli e genitori trucidati; tutti - compresi i tunisini della costa - hanno attraversato il deserto; dal Pakistan sono andati tutti a lavorare in Libia anche se c'era la guerra. Quante di queste storie sono vere? Poche, pochissime.

PRESIDENTE. Concluda.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Eh, ma Presidente…

PRESIDENTE. Ha finito il suo tempo, onorevole Belotti (Commenti del deputato Belotti - Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Grazie.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Iezzi. Prego.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Guardi, Presidente, io ho sentito bene l'intervento del collega Belotti e ho sentito anche i suoi richiami e, vede, io credo che la Presidenza della Camera dovrebbe mantenere un'unicità nel proprio comportamento, perché non è che noi possiamo adeguarci al singolo Presidente della Camera (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il termine “boldrinata” è stato oggetto di una discussione due, tre giorni fa, quando, con riferimento ad un ordine del giorno di un nostro collega, Paolo Grimoldi - ricordo tutto molto bene avendo seguito questi lavori dall'inizio, da quando in Commissione quattro settimane fa abbiamo iniziato a parlarne - vi è stato un richiamo al Regolamento da parte della dell'onorevole Giachetti. E il Presidente della Camera facente funzione in quel momento, cioè l'onorevole Rampelli, ha chiarito - in maniera credo limpida, evidente e cristallina - che il termine “boldrinata” non era un'offesa. E allora io le chiedo: non è che noi per parlare possiamo adeguarci al Presidente della Camera di turno! Chiediamo che il vostro atteggiamento sia univoco. Se è necessario fermarsi, una sospensione dei lavori per chiarire in Ufficio di presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) se il termine “boldrinata” è un'offesa o meno, noi siamo disponibili. Però, capisce bene che, poiché su alcuni emendamenti della collega abbiamo discusso spesso nei giorni passati, è anche possibile che il termine “boldrinata” sia ripetuto, non in maniera dispregiativa ma per indicare il lavoro portato avanti dalla collega. E quindi le chiediamo davvero di avere un atteggiamento univoco su questo tema, altrimenti noi ogni volta dobbiamo adeguare il linguaggio non in base alla buona creanza, all'educazione e alla correttezza istituzionale, ma al Presidente di turno e capisce che per noi sarebbe abbastanza difficile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Iezzi, io capisco e apprezzo anche lo stile e l'ironia. La Giunta per il Regolamento si è espressa così: “I deputati che pronunzino parole sconvenienti, tali intendendosi anche le espressioni ingiuriose e le insinuazioni atte ad offendere, a recare discredito o comunque a ledere persone o istituzioni”. Io non credo che su questo ci debbano essere interpretazioni, sono parole chiarissime. Comunque io, avendo ascoltato il suo intervento e i riferimenti anche al Presidente Rampelli, sicuramente porrò la questione all'Ufficio di Presidenza, che saprà dare la giusta interpretazione.

Onorevole Fiano, prego. Sull'ordine dei lavori, immagino.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Intanto volevo ringraziarla per la sua conduzione dell'Aula, che è sempre a difesa delle prerogative del nostro lavoro, di ogni singolo deputato. Io, quando sento quel termine che l'onorevole Belotti - il più simpatico della compagnia - pronuncia per suscitare o l'ilarità o il commento o la condivisione dei membri del suo gruppo, ricordo sempre - forse qualcuno qui se l'è dimenticato - che l'onorevole Boldrini - peraltro come il sottoscritto - moltissime volte è stata oggetto sui social o su altri mezzi non solo di ingiurie proprio legate all'argomento dell'immigrazione, ma anche di minacce di morte, il che ha determinato (Preteste dei deputati del gruppo della Lega-Salvini Premier - Commenti del deputato Grimoldi)…Non ho capito?

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Ognuno parla …

EMANUELE FIANO (PD). Volevo sapere se il collega Grimoldi mi ha detto qualcosa che non ho sentito bene.

ALESSANDRA LOCATELLI (LEGA). Chiedi ai 5 Stelle!

PRESIDENTE. Onorevole Fiano, continui il suo intervento, dopo interverrà la collega Bordonali…

EMANUELE FIANO (PD). No no, non era la collega Bordonali, era qualcun altro che si nasconde dietro la mascherina (Commenti del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi! Onorevole Ferrari …Onorevole Ferrari …

EMANUELE FIANO (PD). Visto che l'onorevole Iezzi ha introdotto un dibattito al quale lei ha risposto in maniera che io considero del tutto appropriata, però, sul fatto che ci possa essere una relativizzazione dei giudizi dei Presidenti di turno sull'uso di determinati termini, io chiedo alle persone che dall'altra parte dell'Aula sanno di cosa parlo, che si discuta della diversità delle nostre idee e delle nostre proposte. Quando qualcuno in quest'Aula, da qualsiasi parte sieda, anche se fosse della mia, lega un contrasto duro di idee, un contrasto politico duro come quello che ci divide su questo tema, ad una persona fisica, esponente politico come Laura Boldrini, mette in pericolo la sua persona (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Proteste di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Questo fatto è successo più volte!

PRESIDENTE. Onorevole Cattoi …

EMANUELE FIANO (PD). E ve lo dico anche sulla base di un'esperienza personale! Perché è sulla base di cose che sono state dette in quest'Aula …Ve lo dico sulla mia pelle - sulla mia pelle - che, quando in quest'Aula si trascende, oltre il rispetto delle idee altrui, della più dura opposizione che ci può essere, e quando si mette di mezzo la persona, succede fuori da quest'Aula - non per responsabilità di nessuno dei presenti - che qualcuno che non sta tanto bene con la testa trasformi quella diversità di opinione in violenza e minacce. Ciascuno lo sappia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Proteste di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi, io non intendo aprire un dibattito su questo. Ci sono tante richieste, io non intendo aprire un dibattito su questo. È intervenuto il collega Iezzi per la Lega, è intervenuto il collega Fiano per il Partito Democratico, e il dibattito è chiuso. C'è l'onorevole Donzelli per Fratelli d'Italia, a cui do la parola (Commenti della deputata Bordonali). Onorevole Bordonali, non è che possiamo fare che qui il tema è a intervento libero, così come in un'ora di ricreazione. Onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Sono piacevolmente stupito delle parole del collega Fiano. Vorrei ricordare a lui e a tutti i colleghi del Partito Democratico e ai loro colleghi di Governo dei 5 Stelle quello che hanno detto negli ultimi decenni, in ordine di tempo, di Silvio Berlusconi quando era Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente e Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro), delle singole donne di Forza Italia, che sono state offese nella loro moralità, a seguire per Giorgia Meloni, Matteo Salvini e qualsiasi esponente del centrodestra! Vi dovete vergognare di questo doppiopesismo, per cui offendere uno che la pensa diversamente da voi è lecito e solo insinuare parole nei confronti vostri diventa gravissimo! Questo doppiopesismo è lesivo della dignità di quest'Aula e della moralità di ciascuna persona che fa politica!

PRESIDENTE. Onorevole Donzelli, però non riguarda me, ma chi mi ha preceduto; qualsiasi Presidenza ha sempre stigmatizzato le parole che sono state usate nei confronti di tutti. Onorevole Rossini, e poi c'è l'onorevole Sisto.

EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Una precisazione: da linguista posso confermare che l'aggiunta del suffisso “-ata” contiene valutazioni negative nel nostro dizionario (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) perché rimanda ad azioni basate su basi nominali, come per esempio in “buffonata”, “cretinata”…Questa è la nostra lingua: se il suffisso si applica ad una persona, la mancanza di rispetto è chiara (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi, io non riesco a capire perché l'onorevole Rossini non deve avere il diritto di intervenire anche lei!

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Sisto! Prego.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Grazie Presidente (Commenti)…

PRESIDENTE. Colleghi! Onorevole Sisto, prego.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). In quest'Aula molto spesso si assiste a lezioni veramente fuori dal mondo …

PRESIDENTE. Onorevole Sisto, un attimo. Devo richiamare i colleghi al rispetto delle distanze previste e chiederei maggior silenzio e anche l'utilizzo delle mascherine, grazie. A tutti, a tutti, a tutti i gruppi; non c'è ne è uno che è esentato da questo richiamo. Tutti i gruppi, non c'è uno che è esentato da questo richiamo! Onorevole D'Ettore, la mascherina…Questo invece è solo per lei.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Grazie, Presidente. Ci stiamo abituando, molto spesso, a ricevere, in quest'Aula, delle lezioni che sono veramente fuori posto e mi dispiace che l'ultima venga da un collega come il collega Fiano. è evidente che sostenere che fare il nome, in quest'Aula, di un deputato come un deputato che ha l'abitudine di presentare un determinato modo di emendamenti - è una opzione culturale - possa addirittura comportare rischi per la persona. Questo è assurdo! è assurdo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier)! è assurdo sostenere che il nome di un deputato che ha un'appartenenza culturale comporta dei rischi personali. Questo significa che vi sono due politiche: c'è una politica di sinistra e, poi, gli altri; questo non va bene; noi siamo tutti deputati con l'orgoglio dell'appartenenza della nostra cultura, e lo ha ricordato bene il collega Donzelli, e il collega Fiano ha poca memoria, Presidente: quante ne sono state dette sul Presidente Berlusconi, in quest'Aula, senza che nessuno abbia mai - mai! - alzato un dito a difesa del grande, unico statista che noi abbiamo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)! E io difendo quell'immagine, vituperata costantemente da voi, mille volte, senza che nessuno abbia detto nulla! E oggi noi ci scaldiamo perché, giustamente, l'opzione culturale della collega Boldrini, piaccia o non piaccia, viene indicata come condivisa o non condivisa, questo è tutto: noi non condividiamo talune opzioni e diciamo che quella opzione culturale, di un deputato, non la condividiamo. Dove sono il senso dispregiativo e il rischio? Non esistono, non sono in nessuna parte.

Allora, Presidente, ancora una volta siamo di fronte all'arroganza della cultura di sinistra, che ritiene di essere depositaria della verità, depositaria! Voi non siete depositari di nulla! Non siete depositari di nulla (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)! E, Presidente, con molto orgoglio, il contrasto che è stato correttamente rilevato dal collega Iezzi, mi consentirà, non esiste; si tratta, semplicemente, di una digressione non consentita in quest'Aula, di una cultura rispetto ad un'altra. Qui non c'è cultura: c'è dibattito, c'è il Parlamento, c'è democrazia, c'è rispetto. Abituatevi (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)!

PRESIDENE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). Grazie, Presidente, io non alzerò il tono, perché non lo so fare. Soltanto voglio esprimere un grande disagio e vorrei invitare tutti i colleghi a riflettere che, in questo momento, ci sono persone a pancia in giù nei reparti di rianimazione (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Colleghi, il collega Trizzino ha diritto a intervenire. Chiederei la cortesia alla collega Bordonali e ai rappresentanti… Colleghi, colleghi, colleghi, lasciamo intervenire il collega Trizzino, sta dicendo delle cose che ha diritto di dire. Colleghi… Collega Cantalamessa, metta la mascherina… A cosa serve la mascherina se uno la toglie quando parla? Prego, onorevole Trizzino.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). La ringrazio, Presidente. Io comprendo che quanto dico porta disagio, ma esiste (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)…

PRESIDENTE. Onorevole Trizzino, l'Aula è questa…

GIORGIO TRIZZINO (M5S). Lo so, ho imparato, mio malgrado (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ho imparato che questa è l'Aula, la immaginavo diversa (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, riprendiamo posto. Chiedo ai colleghi di prendere posto anche per rispettare le distanze di sicurezza. Grazie. Prego, onorevole Trizzino.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). Abbiamo, però, imparato che, da questo momento, potremo utilizzare questi termini liberamente, quindi nessuno si offenderà se noi diremo, da questo momento: una “melonata”, una “salvinata” (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Trizzino, ma perché lei vuole mettere altri elementi divisivi in questo dibattito? Ho detto che questi elementi non sono accettabili, vale per lei come per gli altri!

GIORGIO TRIZZINO (M5S). E' il mio pensiero!

PRESIDENTE. Benissimo, anche il mio. Quindi, non li usi!

GIORGIO TRIZZINO (M5S). Io credo di avere il diritto di esprimere il mio pensiero. Allora, inviterei, a questo punto, a riflettere sul fatto che sui termini non ci si può dividere. E' un'esasperazione, quella che ho voluto manifestare, è chiaro, però chiedo che si rifletta sulla sofferenza che esiste in questo momento fuori da quest'Aula (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia) che non ci può consentire assolutamente di perdere un solo istante su queste banali discussioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. Devo dire che intervenire dopo l'intervento del collega Trizzino, da lombardo è veramente complicato (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia) perché sono giorni che diciamo ai colleghi che, invece di parlare di immigrazione, avremmo dovuto occuparci dei problemi dell'emergenza sanitaria, dell'emergenza economica, e adesso ci facciamo sentire un racconto da parte di uno di quei colleghi che ha proprio voluto questo provvedimento; è veramente un'offesa (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Ogni giorno presentiamo le condoglianze ai nostri concittadini in Lombardia; a me è successo proprio stamattina, caro collega; che non ci venga a raccontare le cose che conosciamo molto bene.

Per venire, invece, al merito dell'intervento, Presidente, io non entro negli aspetti dell'utilizzo del termine, perché è già stato diffusamente rappresentato dai colleghi in quest'Aula, però vorrei ricordare che proprio nella seduta di ieri, quando lei presiedeva - e sa benissimo la stima che ho nei suoi riguardi, ed è per questo che le ricordo cos'è avvenuto ieri sera -, dai resoconti stenografici si apprende che la collega Zanella ha utilizzato esattamente l'espressione “boldrinate”, appunto una terminologia ormai entrata nell'accezione comune. Dico questo perché, Presidente, se ci sono dei rilievi e delle valutazioni da fare sul collega Belotti, o altri colleghi che utilizzano questo termine, evidentemente già prima, con la collega Zanella, questo doveva avvenire, soprattutto se chi presiedeva l'Aula era lo stesso Presidente che presiede in questo momento, e non era un altro come, nell'occasione, il collega Rampelli (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Quindi, volevo semplicemente, in ragione anche della stima che ho nei suoi riguardi, sottolineare un aspetto che è avvenuto. E, quindi, mi sembra che ci sia un po' un clima abbastanza riscaldato dal fatto che alcuni colleghi della Lega intervengano su questo termine, e mi sembra più giusto mantenerlo su un piano formale e istituzionale; e, quindi, se è ripreso il collega Belotti, doveva essere ripresa anche la collega Zanella, altrimenti, se la collega Zanella ha utilizzato quel termine, anche il collega Belotti, lui e tutti gli altri sono legittimati a utilizzare questo termine (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Colucci, richiamiamo la collega Zanella, per ieri sera. Adesso i gruppi sono tutti intervenuti.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/61 Belotti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Essendo giunti alle ore 13, sospendiamo l'esame del provvedimento che, secondo le intese intercorse tra tutti i gruppi, riprenderà alle 14.30 fino alle 17.30 e dalle 19 alle 22.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 14,35.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angiola, Battelli, Brescia, Cancelleri, Casa, Cirielli, Colucci, D'Uva, Gregorio Fontana, Gelmini, Giachetti, Grimoldi, Invernizzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Magi, Mauri, Molinari, Perantoni, Rizzo, Serracchiani, Sisto, Tasso, Tomasi, Trano e Zoffili sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centosei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, con lettera in data 2 dicembre 2020, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla XII Commissione (Affari sociali):

“Conversione in legge del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, recante disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19” (2812) - Parere delle Commissioni I e V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signora Presidente. Vorrei cortesemente richiedere alla Presidenza di intervenire, in quanto ci risulta che siano ancora in corso alcuni lavori di Commissione, significativamente risulta la X Commissione, a meno che non si sia conclusa in questi secondi in cui sto parlando, e sembrerebbe anche in corso un'audizione del commissario Arcuri. Quindi, capisco la complessità e la delicatezza, ma, evidentemente, i lavori dell'Aula hanno sempre la precedenza e credo che occorra disporre un'interruzione dei lavori di Commissione per consentire a tutti i colleghi di rientrare.

PRESIDENTE. Stiamo verificando con gli uffici e ci risulta che siano tutte sconvocate. Quindi, io proseguirei con i lavori.

Si riprende l'esame del disegno di legge di conversione n. 2727-A.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, sono iniziate le votazioni degli ordini del giorno ed è stato da ultimo votato l'ordine del giorno n. 9/2727-A/61 Belotti ed è stato altresì accantonato l'ordine del giorno n. 9/2727-A/41 Trano.

Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/2727-A/62 Stefani, sul quale il Governo ha espresso parere contrario.

CARMELO MICELI, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARMELO MICELI, Relatore. Grazie, Presidente. Vorrei provare a ripristinare un po' di verità, se mi è consentito. In mattinata si sono susseguiti interventi che hanno travisato l'articolato del decreto oggi all'attenzione dell'Aula. Si è parlato dell'eliminazione delle sanzioni in danno di quei soggetti che dovessero attraversare indebitamente lo spazio marittimo e le acque territoriali del nostro Paese. Si è parlato, addirittura, della necessità di prevedere un provvedimento di sequestro e confisca per i mezzi utilizzati per questo attraversamento.

Si è parlato anche della necessità di prevedere eventualmente all'esito della confisca (in questo caso non riesco a comprendere il motivo per cui se, da un lato, si può parlare dell'eliminazione delle sanzioni accessorie del sequestro e della confisca, dall'altro, invece si possa dire contestualmente qual è l'esito a cui debbano andare incontro i beni in caso di confisca), si è parlato della necessità di distruggere queste navi. Si è parlato poi della necessità di introdurre un divieto di transito e ingresso nelle nostre acque.

Ora io, Presidente, per poi arrivare all'ordine del giorno in esame, in realtà vorrei che partissimo da un confronto di merito, che si basasse intanto sull'oggetto, sul testo del decreto in esame. Vorrei che fosse l'occasione anche per ripristinare alcune verità testuali. Non è vero che non esiste più il divieto di ingresso nel nostro territorio. Duole doversi confrontare con definizioni atecniche, cioè duole doversi confrontare con il termine “ingresso”, allorquando questo è storicamente e tecnicamente ricompreso nei concetti di transito e sosta da un punto di vista del diritto marittimo. Non è vero che non esistono più sanzioni e quindi non è vero a monte che non esiste la possibilità, per l'autorità esecutiva, di impartire il divieto di ingresso nelle nostre acque territoriali, perché non era vero che, in realtà, questo divieto non esistesse, essendo sempre stato trascritto e sancito nell'articolo 1102 del Codice della navigazione: articolo che, anzi, prevedeva e oggi prevede che, quando l'autorità impartisce un divieto del genere e quando questo divieto viene a sua volta violato, chi commette e consuma questa violazione può e deve essere sanzionato con una pena che è penale, ossia con una sanzione penale, quindi l'illecito viene sussunto nella fattispecie penale e non più amministrativa. Quello che non si dice, e che si continua a non raccontare all'esterno, preferendo invece la fictio iuris dell'abrogazione di qualsiasi tipo di illecito amministrativo, è che (Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)… Presidente… Presidente, io non parlo mai: una volta che parlo… Collega Iezzi…

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

CARMELO MICELI, Relatore. Collega, se posso… Se posso…

PRESIDENTE. Prego, collega.

CARMELO MICELI, Relatore. Grazie, Presidente. Dicevo, non è vero che non esistono più le sanzioni: con buona pace di chi fino ad oggi ha voluto sostenere questa finzione, io vorrei che rimanesse agli atti di questi lavori parlamentari che le sanzioni continuano ad esistere e, a differenza di quello che si racconta, sono state aggravate in quanto riqualificate illeciti penali. Penali! E chi volesse, chiunque volesse, andare a leggere l'articolo 1102 del codice della navigazione, avrà il piacere di riscontrare che addirittura c'è una pena detentiva fino a due anni. Fino a due anni! Con la conseguenza che è falso il fatto che non esistano più i sequestri, perché esiste il sequestro ex articolo 321 del codice di procedura penale; è falso che non esistano più le confische, perché esiste la confisca disposta all'esito del procedimento penale. Così come non si può - e arrivo al punto di specie - in nessun modo ammettere, ma questo per principio giuridico, che si debbano allungare i termini di trattenimento all'interno di un CPR, perché, in un bilanciamento di tutti gli interessi in contesa…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

CARMELO MICELI, Relatore. … per noi la libertà personale è inviolabile e la sua violazione deve avvenire assolutamente in extrema ratio, come ultima possibilità. È questa la ragione per cui noi, anziché allungare i termini di trattenimento, abbiamo previsto la possibilità di decurtare questi termini, perché non si può far pagare ad un soggetto che è privato della sua libertà l'eventuale inefficienza di chi non è stato in passato nelle condizioni di rimpatriare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Stefani. Ne ha facoltà.

ALBERTO STEFANI (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, apprezziamo il tentativo del relatore di prolungare i tempi e di consentire a tutti il regolare accesso in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), ma ci sarebbe piaciuto un intervento magari sempre della maggioranza, ma del MoVimento 5 Stelle: visto che in quest'Aula, due anni fa, avevamo approvato insieme il “decreto Sicurezza” e a distanza di due anni siamo costretti a difendere un ordine del giorno che contiene delle norme che voi stessi avevate approvato insieme a noi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ma noi, a distanza di due anni, colleghi, rivendichiamo di essere rimasti dalla stessa parte: dalla parte di milioni di italiani che ci hanno chiesto sicurezza, pattugliamento dei confini, controllo dei confini. A distanza di due anni, noi siamo rimasti dalla stessa parte della barricata: dalla parte di chi ritiene che una sana integrazione parta dal rispetto delle regole, dalla parte di migliaia di imprenditori che, in questi giorni, sono costretti a chiudere le saracinesche, di negozianti, di ristoratori, di tantissime persone che stanno soffrendo i colpi di questa emergenza da Coronavirus e che saranno costretti nei prossimi mesi - e lo dovete dire guardandoli negli occhi, senza approvare clausole false di invarianza finanziaria - a sborsare soldi, perché avete deciso di estendere il sistema di accoglienza e integrazione anche ai non titolari di diritto d'asilo e anche ai non titolari di protezione internazionale.

Lo dovete dire alle migliaia di sindaci italiani che, a seguito dell'emergenza epidemiologica, dovranno affrontare una nuova emergenza: l'emergenza accoglienza, l'emergenza immigrazione. E allora chiedetevi perché! Chiedetevi perché il trattato di Ginevra non preveda alcuna norma sulla protezione umanitaria. Non lo prevedono le convenzioni internazionali che tanto richiamate: non lo prevede la Convenzione SAR, non lo prevede la Convenzione sul diritto del mare del 1982. Non lo prevedono neanche gli altri Stati europei: non lo prevede la Spagna, non lo prevede la Francia, che parla soltanto di carta temporanea, non lo prevede il Portogallo, non lo prevede la Croazia; lo prevedono soltanto in casi eccezionali la Danimarca, l'Estonia, la Lettonia, la Svezia. Il Regno Unito lo prevede soltanto in casi estremi. E allora ci dovete dire se siamo disumani noi o se sono disumani gli altri, perché è questo che ci dovete raccontare!

Io ho visto nel mio territorio, nella mia terra il fallimento delle vostre politiche di immigrazione. L'ho visto a Cona, l'ho visto a Bagnoli, dove migliaia e migliaia di profughi e di richiedenti asilo erano ammassati, senza documenti, senza condizioni igienico-sanitarie sufficienti. Questa è disumanità, colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Non c'è umanità nei centri di accoglienza, nel traffico di esseri umani. Non c'è umanità nelle tasche di sedicenti imprenditori dell'accoglienza, che hanno decuplicato i loro fatturati ai danni di persone che sono venute nel nostro Paese. Questa è la realtà! E voi dovreste ricordarlo, visto che siete voi i fautori dei tanti slogan “restiamo umani”, quando di umanità non c'era niente.

E allora lo dico ai colleghi del MoVimento 5 Stelle che, insieme a noi, avevano approvato il “decreto Sicurezza”, che, insieme a noi, hanno condiviso una battaglia di civiltà; lo dico a voi, che tanto reclamate il vostro grido “onestà”: quando si abbassa la testa, quando ancora si resta silenti e timorosi davanti ad un'ingiustizia come questa, davanti ad un decreto che non ha niente di umanità, ha solo disumanità nei confronti degli italiani, non si fa pratica di onestà, cari colleghi, si fa pratica di omertà ed è quello che state facendo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, Fratelli d'Italia sosterrà questo ordine del giorno perché per noi la necessità di prorogare i termini di permanenza nei centri è sempre stato un punto di battaglia. Lo è perché non si è riusciti mai a fermare i barconi; si è riusciti da parte di questo Governo a fermare tutte le attività, ma non si riesce mai a fermare il mostro della burocrazia; e con gli strumenti messi in campo con questo decreto, il sovraccarico per le pubbliche amministrazioni nello sveltimento delle pratiche sarà ancora più pesante, per cui il necessario contraltare è la proroga dei termini di permanenza.

La soluzione non può essere quella che ci ha proposto il Ministro Lamorgese, cioè quella delle porte girevoli, per cui, dopo un po', si lasciano uscire in giro gli immigrati arrivati clandestinamente, che devono essere espulsi, per le nostre città, per le nostre piazze, per le nostre strade, senza controllo, senza sapere chi siano, e se ne fanno entrare altri, quelli che arrivano dopo, con le stesse modalità.

Perché questo decreto ha un vulnus originario, cioè quello di aprire le porte a chiunque voglia venire, non regolarmente ma irregolarmente, violando le nostre norme nel nostro Paese, e fa di tutto perché chi è venuto irregolarmente nel nostro Paese ci possa rimanere il più a lungo possibile, anche grazie - e non c'è da ridere, perché se non fossero devastanti per il sistema ordinamentale e per l'Italia, sarebbero da definire grotteschi - ai due emendamenti sostanziali, importanti, che danno una spallata finale, da parte della collega Boldrini, che mi permetterà questo richiamo, che di fatto consentono di reiterare la richiesta di revisione del permesso e, quindi, di fatto, si sancisce che non è più possibile espellere nessuno, e quello, cosiddetto ormai “emendamento arcobaleno”, per cui quando hai giocato tutte le carte, prima di essere espulso, giochi la carta di dire che sei omosessuale e hai l'ultima chance per rimanere un altro po' illegalmente sul suolo nazionale.

Gli effetti di questo decreto sono chiari, hanno un obiettivo; gli italiani non ci vedono nessun vantaggio, avrebbero bisogno dalla classe dirigente, dal Parlamento, che oggi stessimo a discutere di come rilanciare le attività, di come dare risposta a quei lavoratori che rischiano di perdere il lavoro, di dare risposta a quelle famiglie che non sanno come gestire i figli, che sono costretti alla didattica a distanza, compatibilmente con il lavoro; invece un vantaggio c'è per chi del business dell'immigrazione fa un tesoro. Lo ha ricordato, forse ingenuamente, il valore anche numerico di questo sistema, la collega Rossini - se non sbaglio, questa mattina - ma che di fatto è la cartina di tornasole di quello che sosteniamo da anni; per non parlare, poi, ovviamente, del piacere che si fa ai trafficanti di esseri umani. Su questo Fratelli d'Italia ha provato a dare delle soluzioni serie, da un lato riproponendo l'ipotesi del blocco navale per chi viene, ovviamente, irregolarmente per fermare i barconi, dall'altro, dicendo che chi ha bisogno di protezione umanitaria può farlo utilizzando le sedi consolari, utilizzando le ambasciate, così come la CEDU ha consentito di fare alla Spagna. Non si capisce perché non debba farlo l'Italia. Su questo abbiamo proposto degli emendamenti che, puntualmente, sono stati bocciati perché l'interesse della maggioranza e del Governo era quello, ovviamente, di dare una mano agli scafisti e di dare una mano a chi con il business dell'immigrazione clandestina fa soldi. Concludo, Presidente, dicendo che è sempre più chiaro che le priorità degli italiani siano diverse da quelle della maggioranza e del Governo. Una priorità, che proviamo a rappresentare con forza - tutto il centrodestra, Fratelli d'Italia in primis, in quest'Aula - e che è diventata ormai una necessità di sopravvivenza, è quella di mandarvi a casa e ridare la parola agli italiani, per poter avere un Governo sovrano, deciso, con libere elezioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/62 Stefani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/63 Giglio Vigna, con il parere favorevole con riformulazione. Chiedo se la riformulazione viene accettata. Sì.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/64 Molteni, con il parere contrario. Ha chiesto di parlare il collega Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, al netto delle valutazioni di totale e assoluta contrarietà da parte della Lega e del centrodestra su questo decreto-legge per le motivazioni che sono state abbondantemente spiegate e che verranno nei prossimi giorni abbondantemente ripetute da parte dei colleghi, con questo ordine del giorno, incomprensibilmente rigettato da parte del Governo, noi vogliamo porre un tema che è, io credo, assolutamente essenziale e fondamentale rispetto a quello che abbiamo detto, cioè la definizione del fenomeno globale come un fenomeno complesso e come un fenomeno globale.

Il tema che noi poniamo con questo ordine del giorno è un tema che, tra l'altro, riprende e ripercorre alcune dichiarazioni condivise che hanno fatto tanto il Ministro dell'Interno, quanto il Ministro degli Affari esteri, in quanto titolare della possibilità di poter sottoscrivere gli accordi bilaterali con i Paesi terzi. Noi riteniamo che per affrontare oggi la motivazione principale che porta a circa 33 mila sbarchi presenti nel nostro Paese…Voglio ricordare che dei 33 mila sbarchi che nel 2020 sono avvenuti in Italia, circa l'80 per cento avviene tramite i cosiddetti sbarchi autonomi, quelli che qualcuno definisce sbarchi invisibili o sbarchi fantasma e che la stragrande maggioranza di coloro i quali sbarcano nel nostro Paese, oggi provengono da quattro Paesi la cui nazionalità appartiene a Paesi sicuri, ovvero a Paesi dove non ci sono guerre, non ci sono persecuzioni, non ci sono torture, quindi sono Paesi cosiddetti sicuri, primo fra tutti la Tunisia (circa 13 mila di coloro i quali sono sbarcati in Italia provengono dalla Tunisia). Ebbene, per poter far fronte a questo problema, giustamente, tanto il Ministro Lamorgese, quanto il Ministro Di Maio, con dichiarazioni fatte in queste ultime settimane, hanno ribadito la necessità, da un lato, di implementare gli accordi bilaterali, anche attraverso le istituzioni europee, istituzioni europee che sono l'altro grande convitato di pietra del dibattito sull'immigrazione, e poi attraverso la possibilità di azioni di monitoraggio e vigilanza, tramite strumenti aerei e marittimi, da un lato, e attraverso la possibilità di effettuare dei pattugliamenti congiunti in acque territoriali, evidentemente con gli accordi dei Paesi terzi, al fine di controllare e porre un freno, in termini di deterrenza, a questi sbarchi autonomi e invisibili.

Quindi riteniamo palesemente contraddittorio il fatto che si dichiari sulla carta stampata la necessità di poter controllare questo tipo di sbarchi attraverso attività di cooperazione di polizia, attraverso le attività di vigilanza e di monitoraggio con navi e aerei, in modo particolare con quei Paesi rispetto ai quali è possibile svolgere questo tipo di attività, perché questo tipo di attività di monitoraggio e di vigilanza, o i pattugliamenti congiunti, non configurerebbero assolutamente quel respingimento che altri Paesi fanno, ovviamente col benestare da parte delle istituzioni europee, ma attraverso un'attività assolutamente lecita e assolutamente consentita.

Ecco, il tema è questo: perché, da un lato, si fanno delle dichiarazioni assolutamente in linea con le istituzioni europee, assolutamente condivise e praticate da altri Paesi, e dall'altro lato, quando la Lega, il centrodestra presenta un ordine del giorno, che rappresenta uno stimolo per un indirizzo al Governo di una politica seria di contrasto all'immigrazione clandestina, seria, praticabile, operativa, di contrasto a questa attività di scafisti attraverso queste imbarcazioni autonome, fantasma, di invisibili, l'ordine del giorno, che apre un dibattito credo assolutamente serio e opportuno in un dibattito tipicamente surreale, ossia un'opposizione che parla e una maggioranza silente, a tratti assente, non è oggetto di un'attenta, opportuna e articolata valutazione da parte del Governo.

Il Governo ha fatto le sue valutazioni; credo che però il Parlamento, organo autonomo, indipendente e, spero, ancora sovrano, possa fare una valutazione diversa, che è una valutazione di merito, oggettiva, di contenuto, necessaria e utile per poter garantire la dignità del Paese e la sovranità del nostro Stato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/64 Molteni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/65 Bordonali.

Ha chiesto di parlare la collega Bordonali. Ne ha facoltà.

SIMONA BORDONALI (LEGA). Grazie, Presidente. Sarò molto veloce, anche perché queste questioni le abbiamo ribadite nel corso dell'illustrazione, della discussione e anche nelle varie ore passate in Commissione. Allora, partendo dal presupposto che, con il “decreto Clandestini” voi avete inserito la modalità per cui il permesso di soggiorno potrà averlo chiunque, si pone un problema: con la diffusione dei permessi di soggiorno noi a quel punto creiamo una nuova fattispecie, ovvero coloro che avranno il permesso di soggiorno peseranno sulle casse dei comuni, perché potranno restare nel nostro Paese, ma, non avendo le risorse per restare nel nostro Paese, ci sarà qualcuno che deve pensare a loro. E allora chi dovrà pensare a loro? I servizi sociali del comune e i nostri sindaci. Ma i nostri sindaci hanno una priorità, che è quella di pensare ai propri cittadini.

Allora, noi con questo ordine del giorno previdiamo che chi ottiene particolari permessi debba dimostrare di avere assolutamente, per poter avere questi permessi, un'abitazione, e quindi le case popolari non devono essere tolte agli italiani per darle a chi è arrivato ieri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e soprattutto un'assicurazione per l'assistenza sanitaria. Siamo stanchi di mantenerli e soprattutto i nostri sindaci non devono avere dei fardelli che ricadono sempre su di loro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/65 Bordonali, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/66 Durigon. Dichiaro aperta la votazione. No, revoco la votazione.

Ha chiesto di parlare il collega Zicchieri. Ne ha facoltà. Mi scusi, collega. Colleghi, intanto vi ricordo di mantenere il distanziamento. Collega Molteni. Chiedo a tutti il distanziamento e di indossare correttamente la mascherina e ricordo che non è possibile stare seduti vicino. Prego, collega Zicchieri.

FRANCESCO ZICCHIERI (LEGA). Grazie, Presidente. Sono distanziato e indosso correttamente la mascherina.

PRESIDENTE. Grazie, collega.

FRANCESCO ZICCHIERI (LEGA). Come eravate bene distanziati voi ieri sera, quando noi parlavamo dei problemi reali del Paese e voi rispondevate con un'Aula nei posti di maggioranza semivuota, anzi vuota, visto che c'erano solo pochissime presenze. Intervengo per dire con forza che, mentre fuori il Paese combatte con una pandemia, con problemi sociali, economici e finanziari molto importanti, qui che cosa facciamo noi? Apriamo nuove tratte di immigrati solo per arricchire questi scafisti che pensano che in questo Paese tutto è concesso. Proprio sotto le festività del Natale, dove imponiamo, anche a volte giustamente, agli italiani di fare dei sacrifici, di essere lontani da parenti, da figli, a volte per famiglie che hanno dei disagi, noi invece che cosa facciamo? Apriamo i porti!

Chiudiamo alle famiglie, chiudiamo agli italiani, chiudiamo alla festività di Natale, e invece apriamo fortemente i porti solo perché dobbiamo compiere qualche favore a qualcuno. Stamattina l'onorevole Fiano, allarmato, gridava allo scandalo perché un nostro collega ha fatto delle affermazioni legittime, che non vanno ad insultare nessuna personalità all'interno di quest'Aula.

All'onorevole Fiano dico una cosa: condivido perfettamente tutto il suo intervento; resto però fiducioso che, appena termino di parlare, lui si alza e chiede scusa a Matteo Salvini, perché sono due anni e mezzo che viene insultato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), vengono insultati la sua famiglia, i figli, e nessuno in quest'Aula ha mai detto parola di solidarietà nei confronti di Matteo Salvini. Allora bene fa Fiano quando si alza e chiede rispetto per i colleghi di quest'Aula, ma il rispetto deve valere a 360 gradi e non per appartenenza politica, ma penso che ognuno di noi debba avere il giusto rispetto. Quindi, ancora una volta, oggi noi speravamo di discutere in quest'Aula di altri argomenti, pensavamo di parlare dei problemi delle partite IVA, dei commercianti, delle famiglie che non riescono a portare pietanze per i propri figli, a mettere su un pasto o una cena. E invece parliamo ancora una volta di affari sugli immigrati, di tratte che danno reddito a qualcuno e che penalizzano fortemente il nostro Paese. Pochi giorni fa abbiamo onorato la Giornata contro la violenza sulle donne. Molti di questi immigrati clandestini violentano e ammazzano le nostre donne nel nostro Paese, però, quando accadono queste cose, sembra che una parte di questo Parlamento chiuda gli occhi. Quindi noi siamo fortemente contrari al “decreto Clandestini”, vi state assumendo una responsabilità, e lo dico ai colleghi dei 5 Stelle, che, pur di mantenere la poltrona, voterebbero la qualunque in quest'Aula, che invece di alzare la loro voce in questo momento particolare ancora una volta chinano la testa alle bandiere di partito, alla piattaforma Rousseau, a tutti quei contesti che fanno sì di mantenere l'indennità di parlamentare e la poltrona da parlamentare.

Noi, a tutto questo, preferiamo gli italiani, le partite IVA, le imprese, le palestre e i ristoratori che sono in forte difficoltà; a loro poco interessano i punti all'ordine del giorno che in questi giorni portiamo in quest'Aula. Quindi spero che, da qui alle prossime ore, qualcuno, che ha votato un anno e mezzo fa questi decreti, alzi la testa e pensi al bene del Paese e non al bene della piattaforma Rousseau, del proprio partito e a tirare a campare.

Mi dispiace l'assenza, ancora una volta, del Presidente Conte, perché avrei voluto guardarlo negli occhi per capire come fa un uomo, che vuole rappresentare le istituzioni italiane, a votare una cosa e, a distanza di un anno e mezzo, a votarne un'altra sempre riguardante lo stesso argomento. Questo significa essere non solo camaleontico in politica ma nella vita e noi speriamo che questo Governo e questo Presidente tolgano presto il disturbo agli italiani, perché gli italiani hanno bisogno di altro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/66 Durigon, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 15,10)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/67 Maggioni, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno, che sottoscrivo, parla di un problema molto grave: il problema della disoccupazione nel nostro territorio. La crisi del COVID ha bloccato i licenziamenti ma non ha risolto il problema della disoccupazione. Ebbene, questo decreto, che noi chiamiamo “Clandestini”, serve proprio per attirare altri clandestini in Italia, pensando che qui queste persone trovino il Bengodi. Infatti, il lavoro non lo trovano e l'abbiamo dimostrato anche quest'estate quando la Ministra Bellanova ha formulato questa sanatoria che doveva servire per regolarizzare chissà quanti lavoratori del mondo agricolo, cosa che invece non si è verificata.

Quindi, c'è una percezione proprio diversa rispetto alla realtà. Il mondo del lavoro adesso è in crisi, i nostri lavoratori, i ragazzi giovani non trovano lavoro, ma anche quelli di mezza età, quelli che devono andare in pensione presto non riescono a completare la contribuzione per avere una pensione dignitosa. E noi invece cosa facciamo, cioè cosa fa questa maggioranza? Apre i porti, fa arrivare chiunque, usa risorse pubbliche anche dei comuni per mantenerle nel sistema di accoglienza e integrazione, senza nessuna considerazione di quello che queste persone potranno andare a fare; peraltro, anche persone che, grazie al prolungamento del procedimento per il riconoscimento dell'eventuale diritto alla protezione internazionale, chiaramente restano qui, ben sapendo che, in caso di diniego, possono sparire.

Quindi, noi, con questo ordine del giorno, chiediamo al Governo di valutare con serietà se chi arriva debba già avere un rapporto di lavoro pronto oppure si debba dotare o essere dotato di mezzi economici sufficienti per sostenersi. Perché non può venire qui, gravare sul nostro welfare e gravare sempre sulle tasse dei cittadini italiani che contribuiscono a mantenere - e non lo vogliono fare - questa frotta di migranti che continuano ad arrivare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/67 Maggioni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo all'ordine del giorno 9/2727-A/68 Racchella, con parere contrario del Governo.

Ha chiesto la parola l'onorevole Racchella e ovviamente gliela diamo. Prego.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente. Colleghi, ma soprattutto colleghi di maggioranza, con la bocciatura di questo ordine del giorno confermate, una volta di più, la vostra volontà di aprire le porte del Paese ad una ulteriore invasione di clandestini. Non serve la demagogia ma nemmeno il buonismo: chi sbaglia paga.

“Secondo gli esperti il reato non serve e intasa i tribunali, ma è vero che c'è una percezione di insicurezza da parte dei cittadini, perciò il percorso di cambiamento delle regole sarà fatto senza fretta”. Queste non sono le parole di Matteo Salvini né quelle di un parlamentare della Lega o del centrodestra: queste sono le parole di un altro Matteo - Matteo Renzi - mentre era Presidente del Consiglio. E' bene che questo Governo giallo-rosso - sempre più rosso e meno giallo, per la verità - rifletta su queste parole, perché sono le parole di un leader della vostra maggioranza; parole, peraltro, condivisibili. I cambiamenti della società avvengono dalla notte dei tempi e sono una caratteristica dell'uomo, ma c'è un tempo per tutto e, soprattutto, vanno viste ed analizzate al meglio le situazioni che si vivono in quel momento.

Bocciando questo ordine del giorno state offrendo l'ennesima possibilità di accesso, utilizzando, anzi, suggerendo sfacciatamente cosa dichiarare per rimanere in Italia. E questo in barba agli italiani e soprattutto agli sportivi italiani che, da mesi, non possono praticare gli sport in cui si dilettano sia a livello amatoriale che agonistico.

Ve ne infischiate bellamente delle tantissime società sportive che hanno dovuto fermare o chiudere definitivamente le proprie attività. E' chiaro a tutti che non stiamo parlando dei campioni che giocano nei campionati di serie A o B di calcio, basket, pallavolo o altro, in quanto loro non hanno certo problemi di permessi di soggiorno sportivo. Qui si parla di livelli inferiori, di categorie dove non giocano ovviamente i campionissimi.

Va, inoltre, ricordato che il CONI stesso disciplina l'ingresso di sportivi extracomunitari con quote ben precise. A tal proposito, la circolare del CONI recita testualmente: il limite massimo degli ingressi degli atleti non appartenenti all'Unione Europea impegnati nell'attività agonistica di alto livello è annualmente fissato con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri su proposta del CONI. Le richieste di visto possono essere accettate dalle federazioni sportive nazionali entro il limite delle quote loro assegnate. Le federazioni sportive nazionali, che hanno sia il settore professionistico che dilettantistico, stabiliscono autonomamente se destinare tutte le quote assegnate solo ad un settore o ad entrambi.

Entro il limite delle quote si intendono inclusi sia gli atleti che effettuano il primo ingresso in Italia, sia gli atleti già presenti sul territorio nazionale con regolare permesso di soggiorno rilasciato per motivi sportivi, di lavoro, familiari. Gli atleti tesserati da una federazione sportiva nazionale per una stagione sportiva, se riconfermati nella successiva dovranno, corrispondere a una nuova quota. È consentito il trasferimento degli sportivi stranieri tra società sportive nell'ambito della medesima federazione sportiva nazionale. Mi sembra evidente, quindi, che questa norma da voi introdotta cozzi completamente con quanto stabilito dal Comitato olimpico nazionale. Lo sport è sinonimo di rispetto delle regole, disciplina, in campo e nella vita, e, anche per questi valori, vi invito a ripensarci e dare parere favorevole a questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, la ringrazio. Io ho ascoltato con molta attenzione tutto il dibattito che da qualche giorno stiamo perpetrando qui in Aula, alla Camera dei deputati. Noto, Presidente, che proprio a livello politico ci sia una schizofrenia legislativa da parte della maggioranza. Non posso esimermi dal notarlo - neanche sarei voluto intervenire - ma mi sento in obbligo di intervenire perché vorrei capire rispetto al partito di maggioranza - nello specifico, facendo nomi e cognomi - al Partito Democratico. Le opposizioni con quale Partito Democratico stanno parlando? Stanno parlando con il Partito Democratico di oggi, che con una furia ideologica degna di nota cerca di cambiare esattamente quello che i loro partner di Governo avevano entusiasticamente votato qualche tempo fa? O stiamo parlando con il Partito Democratico che, all'epoca di svariate campagne elettorali, aveva affisso i suoi manifesti, dicendo che Bossi e Berlusconi avrebbero creato più disoccupati e avrebbero portato più immigrati? Stiamo parlando con il Partito Democratico che aveva affisso, in seno al Governo Berlusconi 2, ovvero durante la campagna elettorale ancora una volta scrissero nei loro manifesti elettorali “Raddoppiati gli sbarchi dei clandestini”. Avete usato il termine “clandestini” nei vostri manifesti elettorali! Stiamo parlando di quel Partito Democratico che - lo vedo presente - ha attaccato anche lo stimabile ex Ministro Minniti rispetto alle sue posizioni? Bene, io scorrendo Twitter, poco fa, ho visto da parte della pagina ufficiale Twitter del Partito Democratico un attacco, come tanti, politico. Ad esempio, dopo l'intervento di ieri di Giorgia Meloni, il Partito Democratico scrive “Giorgia Meloni associa il COVID all'immigrazione”, ma avete sbagliato bersaglio! Era l'ex Ministro Minniti che in un'intervista aveva detto che c'era un'evidente correlazione fra immigrati e COVID! Stiamo parlando, Presidente, dello stesso Partito Democratico o dei loro principali alleati di Governo, che all'epoca dei decreti del Partito Democratico sull'immigrazione avevano definito - non tutti, ci mancherebbe altro, ma qualche esponente - “razzista” l'ex Ministro Minniti? Allora, c'è una narrazione che a me non piace, e non mi piace che questa narrazione, anche in parte mediatica, induca al fatto che da una parte dell'Aula ci siano i razzisti - cosa che noi chiaramente ricusiamo nel modo più assoluto - e dall'altra ci siano i democratici! Perché se, ingiustamente, qualcuno di voi ci dà dei razzisti per ideologia, io allora dico che i rappresentanti del MoVimento 5 Stelle, votando i “decreti Salvini”, erano razzisti per “poltronismo” perché non se ne volevano evidentemente andare a casa! Dov'era il Partito Democratico, quando il democratico Presidente, Emmanuel Macron, alzava i muri a Ventimiglia e andava sotto i ponti della Senna con le ruspe, a portare via gli accampamenti? Dov'era il Partito Democratico quando, evidentemente, noi molto spesso abbiamo detto a più riprese che contenere l'immigrazione non è razzismo? Il razzismo esiste? Sì, colleghi, purtroppo esiste ancora; fortunatamente non in modo molto ampio, ma purtroppo esiste ancora, ma è governando bene che si sconfigge il razzismo. Di fatto voi aprite le porte a tutti, ma non riaprite le porte a diciotto pescatori che da 94 giorni giacciono presso carceri non italiane (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), senza fare necessariamente nessun passo di politica estera importante!

Vede, Presidente, essere contro gli sbarchi, combattere gli scafisti, chiudere le rotte illegali, controllare l'immigrazione non è razzismo: non è razzismo! Non c'è scritto da nessuna parte che si debba accogliere chiunque. Io reputo molto più razziste le persone che, applicando una politica immigrazionista di massa, costringono queste stesse persone a giacere a 40 gradi d'estate sotto i tendoni e a meno 10 gradi sotto gli stessi tendoni d'inverno. Vanno accolti coloro che veramente rischiano la vita, coloro che possono integrarsi e lavorare. Lavorare dove? In un'Italia che ha l'11 per cento di disoccupazione? Coloro che possono anche ricongiungersi a livello familiare. Ma l'Italia - ricordo al Governo - nel 2017 ha creato, fortunatamente anche, 224 nuovi italiani. Le vite umane vanno salvate sempre, ma un Paese ha il diritto e dovere di difendere le proprie frontiere, meglio se frontiere europee, e a maggior ragione - e chiudo Presidente - se è un Paese indebolito da una pandemia, un Paese in cui i nostri concittadini sono impossibilitati anche a fare un tampone, laddove si detassano i money transfer e non si dà la cassa integrazione ai nostri concittadini!

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

WALTER RIZZETTO (FDI). Chiudo, Presidente, dicendo la ragione del mio intervento, perché prima del diritto di emigrare esiste, come disse qualcuno, il diritto sacrosanto di poter condurre una vita dignitosa esattamente laddove si nasce. Aiutiamo questo percorso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/68 Racchella con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/69 Valbusa, con parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Valbusa. Prego.

VANIA VALBUSA (LEGA). Grazie, Presidente. Sono a richiamare l'attenzione del Governo, tra l'altro del mio corregionale veneto, che conoscerà sicuramente molto bene la materia dell'immigrazione, che riguarda da vicino la nostra cara e amata regione. Con il “decreto Clandestini” in esame viene prevista la possibilità di automatica conversione del permesso di soggiorno per assistenza a minori in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

Il permesso di soggiorno per assistenza a minori è previsto - sì - dall'articolo 31, comma 3, del decreto legislativo n. 286 del 1998, il quale dispone che il tribunale dei minori può autorizzare l'ingresso o la permanenza di un familiare del minore che si trova nel territorio italiano a precise condizioni, ovvero quando ricorrano gravi motivi connessi allo sviluppo psicofisico e tenuto conto anche dell'età e delle condizioni di salute del minore. Ma può essere concesso anche in deroga alle altre disposizioni del testo unico sull'immigrazione. Questo sicuramente è un permesso, è una autorizzazione, all'ingresso incontrollato in Italia e si presta sicuramente ad un uso strumentale. La mancanza di una effettiva capacità reddituale, del possesso di una idonea sistemazione alloggiativa - dove peraltro dovrebbe essere accolto il minore e dove dovrebbe vivere il minore - di una copertura sanitaria assicurativa, molto importante, espone sicuramente l'Italia ad un sicuro incremento dei flussi migratori, attratti sicuramente dalla prospettiva di poter ottenere facilmente il permesso di soggiorno.

È per questo che chiediamo al Governo, oggi presente, di valutare gli effetti applicativi delle disposizioni e, quindi, di prevedere, tra i requisiti per la conversione in permesso di soggiorno per assistenza minori in permesso per motivi di lavoro, il possesso, in capo, ovviamente, a chi lo richiede, della disponibilità di adeguati mezzi di sussistenza e, quindi, di un'idonea sistemazione alloggiativa e una copertura sanitaria assicurativa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/69 Valbusa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/70 Tiramani.

Ha chiesto di parlare il deputato Tiramani. Ne ha facoltà.

PAOLO TIRAMANI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, pongo l'attenzione per rivalutare la posizione sul nostro ordine del giorno, ordine del giorno che vuole che la lingua italiana sia, di fatto, un requisito affinché si possa prendere il permesso di soggiorno. Voi, con questa nuova legge, avete di fatto introdotto un automatismo, un automatismo che permette anche a chi non conosce la lingua italiana, che non ha una certificazione, che non passa un esame, di poter accedere al permesso di soggiorno tramite un contratto di lavoro. Questo è uno scandalo, perché - lo dico da sindaco, lo dico da amministratore locale - già mi immagino quanti connazionali irregolari facciano finti contratti a migranti irregolari per regolarizzarli. Ma un minimo di buon senso. Io davvero ho visto persone fare il contratto da badante per poter rimanere in Italia, tanto di fatto l'unico costo è la previdenza, l'INPS; non si paga l'INPS, diventa, tutto ciò, una cartella esattoriale che non verrà mai pagata e, se si introduce questo automatismo, chiaramente tante persone riusciranno a trainare altra gente. Questo non va bene, non va bene perché, come ho detto, dà luogo a tanti falsi contratti di lavoro. In un momento in cui gli italiani fanno fatica a trovare dignità e un proprio posto di lavoro, riuscire a introdurre questo tipo di automatismo è semplicemente vergognoso. Poi, non si pretende tanto, e lo dico anche al Governo che mi sta osservando. Capisco che molti di voi, anche nell'Esecutivo, sono degli sterminatori di congiuntivi, però riuscire a parlare a un livello base l'italiano sarebbe un requisito minimo in una nazione democratica per poter avere il permesso di soggiorno.

Sempre all'interno dello stesso comma di legge, è anche previsto che per particolari affetti o per particolari gradi, che non vengono introdotti, di parentela il permesso di soggiorno è richiedibile. Anche qui mi immagino davvero tantissimi migranti che adducono parentele che, poi, non si possono, in qualche modo, dimostrare e questo permette a tante persone, sfruttando la vostra norma, di poter venire in Italia. Allora, io davvero dico: in un momento storico come questo, con un Paese che sta affrontando la più grave crisi socioeconomica dal dopoguerra a oggi, era davvero questa una priorità? Era davvero questa una priorità, portare in quest'Aula, prima della legge di bilancio, questo decreto-legge e questa conversione? Secondo me, no. Evidentemente, voi non avete a cuore l'interesse dell'Italia e degli italiani. Noi ce l'abbiamo. Combatteremo, come stiamo facendo da giorni, questo decreto-legge e questa conversione. Vogliamo bene agli italiani, vogliamo bene ai piemontesi. Io sono piemontese e, quindi, dico: più Giuanin e meno Abdul (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/70 Tiramani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/71 Paternoster.

Ha chiesto di parlare il deputato Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie, Presidente. Oggi continua la battaglia della Lega, Presidente, perché probabilmente dobbiamo fare anche un'operazione verità, perché ci sono le critiche che ci sono state mosse da quando abbiamo voluto approvare il “decreto Sicurezza” e il “decreto Sicurezza-bis”, che la Lega ce l'aveva con gli extracomunitari, con i clandestini, una Lega razzista, una Lega che non faceva della solidarietà la propria arma e il proprio io. Ebbene, io penso, Presidente, che la situazione sia veramente il contrario, e do alcuni dati. Partiamo dal 2014, quando nel Mediterraneo - fonti ufficiali - hanno perso la vita 3.419 persone; nel 2015, 3.771 persone; nel 2016, 4.733 persone; nel 2017, 2.108 persone. Di conseguenza, gli sbarchi: nel 2014, 170 mila; 153 mila nel 2015; 181 mila nel 2016; 120 mila nel 2017 e nel 2018, guarda caso, da quando Matteo Salvini - è cambiato il Governo - ha introdotto il “decreto Sicurezza”, 23 mila. Dunque, la Lega ha voluto mettere ordine a questo scandalo che era l'immigrazione clandestina: meno arrivi, meno clandestini e, soprattutto, meno morti durante la traversata del Mediterraneo. È questo quello che noi volevamo fare, è questo che noi abbiamo fatto. L'abbiamo fatto grazie, naturalmente, all'aiuto del MoVimento 5 Stelle, che, in quell'anno e mezzo di Governo, aveva sostenuto molte nostre istanze, soprattutto il “decreto Sicurezza” e il “decreto Sicurezza-bis”. L'aver sostenuto in primis… Vi ricordate questa foto (Il deputato Tiramani espone una fotografia)? Il Presidente del Consiglio, l'avvocato del popolo. Ce la ricordiamo tutti questa foto, signor Presidente, ce la ricordiamo tutti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). L'avvocato del popolo, signor Presidente…

PRESIDENTE. Abbassi quel cartello, per cortesia.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). …tronfio, felice, soddisfatto per aver approvato un provvedimento, signor Presidente, che rendeva finalmente giustizia, che rendeva veramente… che faceva dell'Italia un Paese civile e moderno, tant'è vero che nelle sue dichiarazioni - io ne ho raccolte un paio, ma ce ne sono decine - diceva, a margine della conferenza stampa, che “sul decreto Sicurezza non scardiniamo il sistema dei diritti”, e questa è una delle tantissime dichiarazioni del Presidente Conte. Oppure, un tweet del Presidente Conte durante l'approvazione del “decreto Sicurezza”: “Il decreto Sicurezza è stato definitivamente approvato dalla Camera dei deputati. Un altro pezzo del contratto di Governo è stato realizzato. Abbiamo assunto precisi impegni di fronte agli italiani e continueremo a rispettarli. Proseguiamo così”. Questo è quello che ha detto il Presidente del Consiglio attuale, Giuseppe Conte: “proseguiamo così”. Salvo poi, qualche mese dopo, fare esattamente il contrario, quello che state facendo proprio in questi giorni: dal “proseguiamo così” al fare una inversione di tendenza a 180 gradi e andare ad approvare un decreto, questo, che va proprio nel senso opposto. Aumenteranno gli sbarchi un'altra volta, aumenteranno le morti un'altra volta, torneranno le ONG a ingrassare il traffico di esseri umani e quella povera gente, che noi volevamo aiutare a casa loro, aiutarli a casa loro, perché questo è il vero concetto, continuerà nella traversata pericolosissima nel Mediterraneo; ci saranno perdite di vite umane e ci saranno nuovi disperati che arriveranno in Italia in cerca di fortuna. Purtroppo, però, la fortuna non c'è neanche per gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. È sconvolgente osservare come questo Governo, davanti alla crisi economica che l'Italia sta attraversando, si occupi di “decreto Sicurezza” e, anzi, di “decreti Insicurezza” e, nel far questo, crei una sorta di automatismo nella conversione di determinati permessi di soggiorno in altri, come quelli di lavoro, non prevedendo alcun altro requisito sostanziale per i richiedenti. Beh, è sconvolgente, sì, però, al contempo, è chiaro; quando c'è un Governo che giustifica, per esempio, l'utilizzo della scorta sulla falsariga di un nuovo turbamento da supermercato di persone che vivono nel centro di Roma, senza considerare il turbamento da supermercato che soffrono, invece, le persone comuni, a fronte del fatto che non possono lavorare, perché gli tenete chiuse le serrande; il turbamento da supermercato che soffrono le persone comuni nel dover scegliere il supermercato dove comprare il pane che costa meno; forse è un turbamento, quello sì, che voi non conoscete. È sconvolgente constatare come questo Governo continui a voler introdurre delle norme che, di fatto, fanno credere a persone disperate di poter entrare nel nostro territorio, di fatto illegalmente, e di potervi permanere in maniera assolutamente facile. Facendo che cosa? Amplificando le possibilità di aspettative di arrivo nel nostro territorio nazionale. Al contempo, è un fatto che avviene in un contesto paradossale. Cioè: nello stesso giorno in cui voi confinate gli italiani nei loro comuni, facendo credere loro che si è passati da Santa Claus a “Santa Clausura”, mentre fate questo nei confronti degli italiani, a chi viene da territori stranieri tenete i porti aperti. Imprese chiuse, porti aperti; case blindate e porti aperti; comuni sigillati ma porti aperti. Questo è quello che voi dite, non soltanto agli immigrati, ma agli italiani stessi, ingenerando una frustrazione nei confronti delle vostre stesse regole e, di fatto, comportando il fatto stesso che le persone, che leggono i vostri DPCM, che guardano ai provvedimenti, come questo che stiamo approvando, rimangono assolutamente incredule e perdono la loro fiducia rispetto alle regole che voi pretendete essi rispettino. È un fatto assurdo ed è un fatto ancor più assurdo nel momento in cui noi conosciamo benissimo la situazione economica che il nostro Paese andrà ad affrontare, una situazione del tutto drammatica.

Bene, nei precedenti ordini del giorno di questa opposizione si richiedeva, quanto meno, di rispettare un principio che peraltro era già stato introdotto nel precedente Testo unico sull'immigrazione, ovvero quello di garantire la possibilità di automantenersi, di garantire la sussistenza propria e dei propri familiari. Voi non solo violentate questo principio ma andate oltre, non chiedete neanche i requisiti minimi di conoscenza della nostra educazione civica, della lingua e di adesione ai nostri valori costituzionali. È un fatto di poco conto? Direi di no perché, vorrei ricordarvi che, grazie alla politica dei porti aperti, dai nostri porti sono transitate persone che sono andate poi a fare i terroristi in altre Nazioni europee, i terroristi! E questa è la dimostrazione che non solo non conoscono i nostri valori costituzionali ma, di certo, non vi è un'adesione ai nostri principi, che prevedono, tra i tanti diritti, quello della libertà, tra i tanti diritti, anche quello della libertà di poter lavorare, tra i tanti diritti, quello di rispettare il pluralismo; evidentemente diritti che voi conoscete poco o il cui rispetto, forse, non vi interessa abbastanza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/71 Paternoster, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Ordine giorno n. 9/2727-A/72 Pettazzi, con parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Pettazzi. Ne ha facoltà.

LINO PETTAZZI (LEGA). Grazie, Presidente. Nel ribadire che questo decreto è un regalo a scafisti, clandestini e a tutta la macchina mangiasoldi della finta accoglienza, un decreto contro gli italiani, contro le nostre famiglie, contro le nostre aziende che, in questa fase di sofferenza, si aspettavano più considerazione da parte dello Stato, tralascio la parte che riguarda la coerenza del MoVimento 5 Stelle ed entro nel merito del mio ordine del giorno. In particolare, l'articolo 1, comma 1, modifica l'articolo 6 del decreto legislativo n. 286 del 1998, prevedendo la possibilità di convertire in permesso di soggiorno per motivi di lavoro il permesso di soggiorno rilasciato per attività sportiva, in modo sostanzialmente automatico e senza alcun espressa previsione di specifici vincoli o requisiti. Tale meccanismo non prevede alcuno specifico requisito circa un'adeguata conoscenza della lingua italiana, requisito invece indispensabile per poter firmare un contratto di lavoro e presupposto perché i migranti possano essere titolari di rapporti giuridici, né alcun riscontro circa l'effettiva integrazione dello stesso. Il mancato accertamento della conoscenza della lingua italiana va inoltre nella direzione opposta rispetto a quella dell'integrazione, favorendo la ghettizzazione dei migranti. Secondo quanto emerso anche da una recente inchiesta giornalistica, sarebbero 8 mila i giovanissimi calciatori africani, tra i 10 e i 18 anni, che passano dall'Italia ogni dodici mesi, adescati in Nazioni poverissime come Mali, Ghana e Nigeria da sedicenti talent scout, e spediti in giro per il mondo ad inseguire la promessa di contratti con grandi club professionistici. Dietro questo sporchissimo business ci sono soprattutto bande di criminali e trafficanti di clandestini nordafricani, intermediari e procuratori senza scrupoli ma pure, come dimostrato da alcune inchieste italiane, e non solo, direttori sportivi, società fantasma, fondi d'investimento con un giro d'affari di miliardi di euro. Tale provvedimento si pone in netta contrapposizione rispetto alla necessità di un immediato contenimento dei flussi migratori illegali verso il nostro Paese, anche alla luce della grave crisi economica in atto e della pandemia da COVID, con effetti devastanti sia dal punto di vista finanziario, sanitario, nonché di sicurezza e di ordine pubblico.

Quindi, signor Presidente, con questo ordine del giorno si impegna il Governo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere, tra i requisiti per la conversione del permesso di soggiorno per attività sportiva in permesso di soggiorno per lavoro, la certificazione di un'adeguata conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue e di una sufficiente conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica, della cultura civica e della vita civile in Italia. Per questo chiedo di rivedere il parere da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, pertanto passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/72 Pettazzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Ne approfitto per ricordare a tutti i deputati, nessuno escluso, che è necessario rispettare la norma sul distanziamento e, in modo particolare, rimanere nelle postazioni assegnate e tenere libere le postazioni che sono, invece, adibite esattamente alla possibilità di far rispettare la distanza fisica tra un deputato e un altro.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/73 Bubisutti, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Lolini. Ne ha facoltà.

MARIO LOLINI (LEGA). Presidente, colleghi, nei giorni scorsi abbiamo ascoltato la collega Boldrini in un vero e proprio delirio di immigrazione in cui sta a dirci a chiare lettere che chi non la pensa come lei è di fatto - invito chiunque a rileggere lo stenografico, per chi non avesse ascoltato o non fosse stato in Aula - un “arretrato culturale”, così lo definiva. Ebbene, personalmente - so di interpretare il pensiero di tutto il gruppo parlamentare a cui appartengo, ma anche di tutto il centrodestra - mi ritengo offeso dalle parole della collega Boldrini e penso anche che, se questo è il suo concetto di democrazia, ebbene, lasciatemelo dire, allora non è la democrazia il concetto che mi è stato insegnato dai miei genitori, né ritengo possa essere un concetto da insegnare ai miei figli e ai miei nipoti. Anche perché appare evidente che non è l'unica a pensarla nello stesso modo. Eh, sì, perché anche la Commissione europea pensa più agli immigrati che ai suoi cittadini, soprattutto in un momento di grave crisi sanitaria, economica e sociale che attanaglia l'intera Europa. Non so se i colleghi della maggioranza ne sono a conoscenza, ma proprio nei giorni scorsi Bruxelles ha messo in agenda, nel piano dei lavori, l'integrazione dei migranti che si basa su quattro pilastri: accesso all'istruzione, accesso al lavoro, accesso all'assistenza sanitaria e accesso ad alloggi dignitosi. Forse sarà per questo che il Governo stanzia ben 100 milioni di euro in più all'anno, per garantire ai finti profughi, perché tali dobbiamo ritenerli, corsi di lingua italiana, corsi di mediazione linguistica, supporto legale e psicologico. E pensare che soltanto ad aprile scorso la von der Leyen si scusava con l'Italia a nome di tutta l'Europa per averci lasciati soli in troppe occasioni. Ebbene, dopo sette mesi appena, la musica è sempre la stessa: una nuova sentenza della Corte europea ci obbliga a pagare assegni sociali ai familiari dei migranti, anche se ancora residenti nel Paese di origine. Un'ingiustizia degna dell'egoismo di Bruxelles, per cui il fenomeno migratorio ha sempre interessato solo il nostro Paese e, oggi, ci costringe anche a sborsare di più. Non sarà che tutto questo gioco sull'immigrazione e, quindi, su questo “decreto Clandestini”, serva come merce di scambio per i famosi miliardi del Recovery Fund di cui ancora non sappiamo nulla?

Con questo decreto non si fa altro che alimentare non solo il business dei permessi di soggiorno, la finta accoglienza e la finta solidarietà, ma anche lo scontro sociale, una guerra tra poveri che rischia di sfociare in vere e proprie violenze di piazza. Gli italiani sono esasperati e, voi, che fate? Date nuovo carburante alla macchina mangiasoldi della finta integrazione che torna a macinare servizi e forniture per chiunque approdi in Italia. Nel frattempo cooperative e ONLUS, oltre alle ONG ben strutturate che non aspettano altro che porti aperti ventiquattr'ore su ventiquattro, ringraziano. E come non dovrebbero? Business sì, business giusto.

Questo decreto è nato male e lo sapete benissimo; è nato soltanto da una visione di rivalsa sull'eccellente lavoro svolto dall'ex Ministro Matteo Salvini, nasce soltanto da una questione meramente ideologica, come tutti i provvedimenti su cui avete posto la fiducia, esattamente come questo. Vi affidate alla fiducia perché siete coscienti che anche al vostro interno si alzano voci di discordia verso quello che state facendo e non ve lo potete permettere. È un decreto in cui si intravede e, sarebbe meglio dire, si vede bene soltanto un mero interesse, a partire dall'introduzione del nuovo sistema di accoglienza e integrazione, il SAI, in cui saranno inseriti, oltre ai titolari di protezione internazionale…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MARIO LOLINI (LEGA). E, quindi, dove sta l'anomalia? Il testo dell'ordine del giorno è chiaro: se lo straniero presenta una prima domanda reiterata in fase di esecuzione di un provvedimento che ne comporterebbe l'imminente allontanamento, la domanda è trasmessa con immediatezza al presidente della commissione territoriale e, quindi, l'esatto contrario di quanto stabilito dai “decreti Salvini”. Vi chiedo a questo punto se sia mai possibile una cosa del genere; la maggior parte di questi clandestini che giungono da noi sui gommoni o barconi, raccolti direttamente nelle acque nazionali libiche e dalle famose navi delle ONG, non appare emaciata, né denutrita, né sofferente. Sono quasi tutti ragazzi in piena forza, poche donne e una percentuale di minori; o affiliati, diciamo, a molti foreign fighters provenienti dal Califfato Daesh o affiliati all'ISIS, come il tristemente famoso attentatore di Nizza.

È per questo che questa legge nuova scardina completamente i “decreti Salvini” e, invece, voi, cari colleghi della maggioranza, state facendo non un favore agli immigrati clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Grazie, deputato Lolini. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/73 Bubisutti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Passiamo all'ordine giorno n. 9/2727-A/74 Giaccone, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Giaccone. Ne ha facoltà.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Esprimo il mio stupore, ma anche un certo rammarico, sul parere contrario del Governo su questo ordine del giorno, ordine del giorno che era peraltro improntato ad assoluto buonsenso. Ma, d'altro canto, non si può non rilevare come, a nostro avviso. sia proprio il buonsenso a mancare in questo provvedimento. Manca il buonsenso per le tempistiche, perché credo che non sia sfuggito a nessuno che siamo in un periodo di crisi sanitaria e di crisi economica, e non c'era nessuna urgenza e nessuna necessità di portare ora questo provvedimento in Parlamento. Ma manca soprattutto perché si dovrebbero modificare i provvedimenti che non funzionano, mentre i provvedimenti, i “decreti Sicurezza” del Ministro Salvini, hanno dimostrato di funzionare; parlano i dati. Quindi, le modifiche arrivano e sono dettate da un legittimo approccio ideologico. Ma, vedete, da oggi sarà ancor più chiaro che c'è un mondo, quello della Lega e della coalizione di centrodestra, che è in linea con il pensiero della stragrande maggioranza degli italiani e vuole razionalizzare e gestire in modo ordinato il grande tema dei flussi migratori e bloccare quello che è il business legato all'immigrazione clandestina e alla falsa accoglienza. Ma c'è anche un mondo rappresentato dalla coalizione di Governo, che preferisce mandare segnali di riallargamento delle maglie e di riapertura delle porte.

Ma veniamo all'ordine del giorno, che mirava a correggere una delle tante storture. Voi stravolgete sostanzialmente l'impianto del testo unico sull'immigrazione e disponete la possibilità di convertire in permesso di soggiorno per motivi di lavoro tutta una serie di permessi che prima ne erano esclusi: i permessi per protezione speciale, i permessi per calamità, i permessi per residenza elettiva, i permessi per acquisto della cittadinanza, quelli per attività sportiva, per lavori di tipo artistico, per motivi religiosi e assistenza minori. E di più, rendete questa conversione anche automatica, dato che nella norma rinviate a un generico “ove ricorrano i requisiti” senza specificare quali siano. Ed è stato detto già giustamente da altri colleghi – e sottolineato - che non prevedete neanche un'adeguata conoscenza della lingua italiana che, come dire, è un requisito indispensabile per poter firmare un contratto di lavoro e lavorare nel nostro Paese.

Bene, il nostro ordine del giorno mirava sostanzialmente a valutare l'impatto di queste misure, gli effetti di queste misure, che noi consideriamo assolutamente sbagliate, ed effettuare un monitoraggio semestrale. Perché, vedete, l'aumento delle tipologie di permesso di soggiorno che possono essere convertiti in permesso di lavoro può veramente costituire un incentivo a flussi migratori verso l'Italia e incrementare quelli che già si sono registrati negli ultimi mesi. Occorre anche rilevare che queste modifiche sono ancora più paradossali vista l'attuale contingenza economica portata dal Coronavirus, colleghi: non siamo in una fase espansiva dell'economia, non c'è necessità di nuova forza lavoro; temo che non lo saremo per un bel po'. Se si voleva una norma che tutelasse chi scappava dalle guerre, chi aveva diritto a protezione umanitaria e che permetteva di lavorare a chi ne aveva i requisiti, questa c'era già, ed era la norma così com'era stata pensata dalla Lega e dal Ministro Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Con le vostre modifiche al decreto si allargheranno quelle zone grigie che rendono difficile distinguere tra chi ha diritto a venire e a stare nel nostro Paese, a lavorare nel nostro Paese, e chi no, e di questo sinceramente non se ne sentiva il bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Noi, come Fratelli d'Italia, voteremo a favore di questo ordine del giorno, nel quadro della più complessa battaglia che stiamo facendo per contrastare gli effetti nefasti di un decreto “libera tutti” che ha come unico significato quello di spalancare ulteriormente le porte all'immigrazione clandestina. Questo è un decreto che, per l'ennesima volta, trasforma le coste italiane nelle porte girevoli di un albergo, dove si entra e si esce a piacimento, incuranti di alcune situazioni, e cioè che gli immigrati nel 1990 rappresentavano lo 0,8 per cento della popolazione, meno di 600 mila persone; siamo passati nel 2001 a 1 milione e 400 mila persone; oggi siamo oltre i 5 milioni. Il che significa che la sinistra, con questa politica demagogica, ha cercato in ogni modo di fare dell'Italia l'unica piattaforma di approdo per ogni tipo di immigrato e sotto questo profilo l'equiparazione anche giuridica tra profughi e clandestini è sicuramente clamorosa.

Vede, signor Presidente, oggi i primi profughi in Italia sono coloro i quali vestono una divisa, gli uomini delle Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), costretti a dover tutelare persone che vengono in questo Paese, delinquono, e poi non vengono neppure condannati.

Ma vi dirò di più, a proposito dei clandestini: i clandestini sono il nuovo oro nero per le mafie, per le cooperative, non vengono identificati per anni, nonostante le norme internazionali siano di tre settimane, e stazionano sul nostro territorio, con costi enormi, che ovviamente non vanno a loro, ma alle mafie e ai politici di collegamento. Sapete di chi è questa opinione? Di Beppe Grillo prima delle elezioni politiche (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Oggi noi abbiamo un MoVimento 5 stelle che, guarda caso, approva esattamente un decreto che prevede il contrario! E allora abbiamo assistito, sul calar delle tenebre, al Governo Conte 2 che ha smantellato i “decreti Sicurezza” che aveva approvato il Governo Conte 1. E facciamo, quindi, del Presidente Conte un Giano bifronte, che affronta il tema dell'immigrazione a seconda della coalizione di chi lo sostiene: “Franza o Spagna”, purché lui rimanga al suo posto di Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Ma, vedete, c'è qualcosa di più. Ieri è stato approvato un decreto-legge da parte di questo Governo, è un decreto-legge che prevede che gli italiani non si possano spostare non solo da regione a regione, ma neanche da comune a comune della stessa regione. Allora, voi ieri, per decreto, avete limitato la libertà degli italiani, oggi, per decreto, date piena libertà e licenza a scafisti e a clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! È questo, forse, il significato della vostra politica in materia? È questo ciò che gli italiani vi hanno chiesto? No, certamente, ma evidentemente per voi prima vengono gli altri e poi gli italiani. Per la destra, verranno sempre prima gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/74 Giaccone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Deputato Gubitosa, le ricordo la mascherina.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/ 2727-A/76 Cecchetti… Ah, no, chiedo scusa, passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/75 Lucchini, con il parere contrario del Governo.

La deputata Lucchini ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.

ELENA LUCCHINI (LEGA). Grazie, signor Presidente.

Sono ormai giorni e giorni che stiamo intervenendo su questo decreto e i deputati della maggioranza non si sono nemmeno degnati di presenziare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), di dedicare almeno qualche ora del loro prezioso tempo durante le illustrazioni degli ordini del giorno, per ascoltare storie di vita reale, quelle raccontate da sindaci, da assessori, consiglieri comunali, militanti, perché noi parlamentari della Lega siamo anche questo, abituati a scendere nelle piazze ad ascoltare i problemi della gente comune, che la maggioranza ormai ha dimenticato da parecchio tempo. Gli scranni vuoti del Partito Democratico del MoVimento 5 Stelle, di LeU e Italia Viva sono uno sfregio non alla Lega, ma a milioni di italiani che, in questo momento, stanno soffrendo e chiedono solo aiuti al Governo per superare la crisi economica; chiedono solo di poter lavorare, di riaprire l'attività e garantire un futuro alla propria famiglia, chiedono solo di essere messi davanti a chi arriva da fuori illegalmente e cittadino italiano non è. Forse qualcuno della maggioranza ha preferito non ascoltare quanto è stato riferito, in questi giorni in Aula; immagino debba essere stato alquanto imbarazzante per tanti colleghi del MoVimento 5 Stelle che hanno condiviso con noi, nei primi 14 mesi della legislatura, un percorso politico chiaro e lineare, rinnegare se stessi di fronte a tutta Italia e passare dalla notte al giorno, dalla politica dei porti chiusi e dei “decreti Sicurezza” alla politica dei porti aperti e al sistema dell'accoglienza. Saranno ricordati nei libri di storia come quelli che volevano combattere il sistema, ma che più di qualunque altro sono stati inebriati dal potere e, per mantenere il proprio posto, hanno svenduto la dignità personale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Complimenti ancora per la coerenza!

Ritornando a noi, a questo decreto dalla chiara matrice ideologica, frutto di un accordo politico che possa consentire a questa maggioranza di sopravvivere ancora per un po' di tempo, ebbene si tratta di un provvedimento il cui unico fine è quello di spalancare le porte all'immigrazione clandestina; lo si evince anche dal mio ordine del giorno dove affronto il tema della modalità di conversione automatica dei permessi di soggiorno per assistenza ai minori in permessi di soggiorno per motivi di lavoro, che lascia spazio ad un chiaro uso strumentale della norma; il permesso di soggiorno per assistenza al minore viene, infatti, rilasciato solo in casi eccezionali per un periodo di tempo limitato, in deroga alle disposizioni previste dal nostro ordinamento che regolano l'ingresso e la permanenza dello straniero nel territorio nazionale, e può essere revocato nel momento in cui cessano le ragioni del rilascio; tuttavia, la sua conversione in permesso di soggiorno per motivi di lavoro contrasta con la ratio della norma che lo istituisce. A questo, va aggiunto che non vi è alcun esplicito riferimento, nel decreto, all'accertamento circa un'adeguata conoscenza della lingua italiana, requisito necessario per poter firmare un contratto di lavoro e presupposto fondamentale perché i migranti possano essere titolari di rapporti giuridici e dell'effettiva integrazione del richiedente.

Chiedo pertanto al Governo di rivedere il parere sul mio ordine del giorno, al fine di limitare, per quanto possibile, i danni causati da questo provvedimento; l'obiettivo che ho voluto perseguire, infatti, è quello di fare in modo che vi sia quantomeno un'accoglienza controllata, finalizzata all'integrazione, e non vengano spalancate le porte a chiunque faccia richiesta di questo permesso di soggiorno.

Spero ancora vi sia un barlume di lucidità e coscienza, un ripensamento dell'ultimo momento, perché le scelte che il Parlamento assume oggi avranno ricadute drammatiche da un punto di vista economico, sociale e culturale per gli anni a venire e per le future generazioni. Concludo, Presidente. A distruggere ciò che si è costruito con grande fatica e tenacia ci vuole veramente un attimo, ma per ricostruire quello che è stato distrutto, partendo dalle macerie che voi ci state lasciando, ci vorranno anni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/75 Lucchini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/76 Cecchetti, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Cecchetti. Ne ha facoltà.

FABRIZIO CECCHETTI (LEGA). Grazie, Presidente. La Lega voterà a favore di questo ordine del giorno, però dovremmo, mai come ora, impegnare il tempo di questa Assemblea e le nostre risorse per la salute pubblica, per l'economia, con provvedimenti a sostegno dei lavoratori, delle imprese delle famiglie. Invece no, per vostra scelta, dobbiamo dedicarci alle nuove regole per favorire l'immigrazione irregolare. Abbiamo un Governo che non trova il tempo per garantire la Cassa integrazione, ma si impegna al massimo per eliminare la sicurezza di questo Paese e di tutti i suoi cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

La cronaca di tutti i giorni racconta di clandestini che scappano dai centri di accoglienza, di aggressioni e di violenza alle Forze dell'ordine o agli operatori sanitari, ma questo, ahimè, non importa a buona parte della maggioranza PD-5 Stelle; migliaia di stranieri clandestini sono liberi di circolare, di offendere, di delinquere, mentre tutti noi dobbiamo avere in tasca l'autocertificazione, pena una multa, per allontanarci pochi metri da casa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Con il vostro “decreto Clandestini” avete creato un mostro giuridico, è bastato solo averlo annunciato e subito c'è stato un incremento delle domande di asilo pari al 183 per cento. Nessuno nega, sia ben chiaro, e nessuno ha mai pensato di negarlo, il diritto di asilo a chi è veramente un rifugiato, ma i casi reali, si sa, sono veramente pochi. Nel vostro provvedimento parificate ai richiedenti asilo - attenzione, i richiedenti non significa gli aventi diritto - ai rifugiati, aumentando quindi di fatto il numero dei clandestini, a danno anche di chi è un vero rifugiato e che andrebbe tutelato. Poi, mentre a parole dite: più rimpatri, dimezzate il tempo di trattenimento presso i centri permanenti; l'effetto ovviamente sarà quello della riduzione dei rimpatri, e non certo un incremento; avremo meno espulsioni e un aumento indiscriminato di permessi di soggiorno. Introducete, senza spiegare, la protezione speciale, aumentando i soggetti che, per qualunque motivo, potranno rimanere sul nostro territorio. Voi, così, andrete a creare nuovi poveri, nuovi schiavi, nuovi casi di clandestinità, di illegalità, di sfruttamento, di delinquenza.

Ma andiamo avanti. Avete cancellato le supermulte alle navi ONG, annullato la possibilità di confisca e sequestro, indipendentemente dalla violazione delle nostre norme e poi, come se non bastasse, tutelate anche i comandanti delle navi, abrogando qualsiasi sanzione nei loro confronti; eppure, sapete bene che numerose inchieste, nazionali e internazionali, hanno evidenziato che l'immigrazione irregolare è gestita da organizzazioni criminali. Lo Stato, per dissuadere il ripetersi di questi reati aberranti, non ha alcun mezzo, se non prevedere pene severe, ed è quello che noi chiediamo in questo ordine del giorno, di buonsenso. Noi chiediamo di aumentare le pene per chi traffica esseri umani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e voi avete detto “no”, avete detto “no”! è una follia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Per tutelare gli immigrati, state dolosamente abbandonando i tanti italiani rimasti senza lavoro e che meriterebbero che il vostro impegno fosse rivolto a creare, invece, nuovi posti di lavoro e più occupazione; offendete le Forze dell'ordine, nessuna misura, nessuna azione o risorsa viene prevista per le dotazioni degli organici a favore della Polizia e, in generale, delle Forze dell'ordine; dimenticate i sindaci e tutti quei comuni impegnati ogni giorno nella sicurezza urbana, nessuna risorsa per loro. Noi abbiamo proposto fondi per i comuni di frontiera; voi favorite i trafficanti di esseri umani, favorite l'immigrazione irregolare, sperperate denaro, speculate sull'immigrazione illegale, create insicurezza e portate l'Italia ad essere isolata sui tavoli internazionali. Questo è un “decreto Sicurezza”? Concludo Presidente. No! è solo il vostro “decreto Clandestini”; avete scelto gli immigrati e avete abbandonato gli italiani, vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Metteremo fine al business dell'immigrazione cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà. “Difenderemo gli immigrati che arrivano regolarmente sul nostro territorio, lavorano e si inseriscono nella comunità. Ma per garantire l'integrazione dobbiamo combattere con determinazione il traffico di esseri umani e riorganizzare le forme di accoglienza, eliminando le infiltrazioni della criminalità organizzata”: questo annunciava trionfalmente il Premier Conte 1 nel suo discorso programmatico che lo ha portato, poi, ad approvare, con gli alleati di allora, i “decreti Salvini”. Ecco, oggi state facendo l'esatto contrario, state mettendo fine a ogni tentativo di contrastare il business dell'immigrazione e vi siete messi il mantello giallo-rosso della finta solidarietà per coprire il sostegno alle ONG e, quindi, implicitamente, anche agli scafisti e alla tratta dei migranti. È una cosa folle, grave ed è segno di una schizofrenia politica totale. Tutto e il contrario di tutto. D'altronde, non ci si stupisce che da una maggioranza che copre di onorificenze una persona che sperona le navi della Finanza, come Carola Rackete, che cosa ci si può aspettare? Tutto e il contrario di tutto. Chiudete il cenone di Natale e aprite le frontiere. Il messaggio devastante che passa e che voi rivolgete a quei milioni di potenziali migranti che premono verso Paesi economicamente più benestanti è: venite pure in Italia, abbiamo riaperto totalmente i confini, abbiamo eliminato ogni limite, potete tranquillamente venire qui, impunemente e a nostre spese.

In piena pandemia, nella crisi più grave che l'Italia il mondo vivono dal dopoguerra, non vi preoccupate delle casse integrazioni che non arrivano, della crisi di liquidità che sta facendo fallire e chiudere centinaia di migliaia di attività, di partite IVA, di lavoratori sul lastrico. No, la vostra priorità è stata impegnare il Parlamento per settimane, prima, sull'omofobia e, adesso, sull'immigrazione. Vi siete trovati clandestinamente al Governo, cioè senza un mandato e un programma esplicito espressione di una chiara volontà popolare e state approfittando di questo momento per sfogare e portare a casa il più possibile di quello che dipende dal vostro delirio ideologico. Siete un governo clandestino, che vuole riempire l'Italia di clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e favorire nuovamente il business dei finti profughi, coperto dalla vostra finta solidarietà. Ma, molto presto, si spera tutto questo avrà fine, perché gli italiani vogliono che siano tutelati gli immigrati regolari, vogliono che siano tutelati gli interessi degli italiani che state sacrificando e non vogliono che l'Italia sia invasa dai clandestini e sia governata da un Governo clandestino. Quindi, appena si tornerà a votare, ci si libererà da questa doppia maledizione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/76 Cecchetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

A questo punto, attendiamo, che è già arrivato, il deputato Caparvi, per l'ordine del giorno n. 9/2727-A/77. A lei la parola.

VIRGINIO CAPARVI (LEGA). Grazie, Presidente. Non mi stupisce il parere contrario al mio ordine del giorno, che chiedeva un rinforzo dei controlli nei centri di accoglienza, stante anche le cronache che ci raccontano di immigrati che arrivano e fuggono pochi giorni dopo, quand'anche non hanno ancora effettuato nemmeno il tampone molecolare, e questo lo trovo particolarmente grave in un momento in cui abbiamo chiesto grandi sacrifici agli italiani.

Non mi stupisce, però, il parere negativo del Governo sul mio ordine del giorno, perché ormai credo sia evidente a tutti che questo Governo non è incapace nel gestire i flussi migratori, è colpevole di non voler gestire i flussi migratori, che è un'altra cosa, e lo fa con l'appoggio di una maggioranza che, in parte, difende il Governo per motivi ideologici, in parte, perché c'è una convenienza ormai acclarata nel gestire questi business e lo fa una parte di maggioranza, invece, che sfiora l'imbarazzante, perché certi provvedimenti li ha votati ed oggi arriva anche a rinnegare se stessa. Ed è ancora più imbarazzante il fatto che questa forza politica è entrata nel Palazzo con l'obiettivo, se non anche con la velleità, di nobilitare la politica a colpi di onestà. Però, cari colleghi dei 5 Stelle, prima ancora di dimostrare l'onestà come comunemente conosciuta, dovreste essere in grado di essere onesti intellettualmente e, invece, vi siete fatti trovare mancanti anche questa volta, anche in questo provvedimento.

Ovviamente, non mi stupisce il parere contrario, perché c'è una convenienza acclarata nel gestire i flussi, che cozza di fatto con l'articolo 14 di questo provvedimento, che reca l'invarianza finanziaria. Un articolo che solitamente è un articolo tecnico e non estremamente politico, ma che, mai come in questo caso, è, in realtà, un articolo che parla di politica, perché parla, come abbiamo già detto, di un provvedimento che costituisce un fattore attrattivo per gli sbarchi e che, come ha detto il mio collega Stefani, porterà sicuramente a una grande variazione finanziaria. E questa variazione arriverà nelle tasche direttamente di chi ha lucrato e lucra con l'immigrazione clandestina, quindi associazioni, cooperative, che hanno fatto talmente tanti soldi con l'immigrazione che, a un certo punto, si sono buttati sull'immobiliare e hanno iniziato a partecipare alle aste fallimentari, a comprare immobili per milioni di euro, come hanno fatto in piazza della Repubblica a Foligno, a corso Baglioni a Perugia. Si sono presentati e hanno comprato immobili di commercianti che non hanno resistito alla crisi, che hanno chiuso la saracinesca per colpa della concorrenza dei centri commerciali, della crisi del 2008, di una tassazione troppo alta e che si vedono privati, quindi, di quegli immobili ad opera di associazioni che hanno lucrato sul business dell'immigrazione clandestina.

È completamente un mondo ribaltato, una realtà sovvertita quella che state creando; un po' come in quel bel romanzo dove il Grande Fratello, per opera del “bipensiero”, ogni giorno smontava un pezzetto di normalità e la sostituiva con altra normalità. Noi siamo da giorni qui, in Aula, a difendere l'ovvio, a difendere lo scontato, perché il rispetto delle regole, il rispetto dei confini non deve essere peculiarità di una parte politica, dovrebbe essere la base della convivenza civile. Ma noi stiamo difendendo l'ovvio e stiamo difendendo la normalità, a fronte di quella normalità che voi volete sovvertire e che a noi non piace e, quindi, lo abbiamo fatto e lo faremo. Difenderemo l'ovvio e difenderemo lo scontato, perché la vostra normalità non è la normalità che vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Siracusano. Ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente. Leggevo il testo di questo ordine del giorno e mi chiedo come farà la maggioranza a giustificare un parere negativo su un ordine del giorno che chiede di adottare ogni iniziativa ritenuta più utile al fine di garantire l'immediato trattenimento degli immigrati che si sottraggono alla quarantena o all'isolamento successivamente all'accertamento della loro positività al COVID-19. Presidente, colleghi della maggioranza, questo è il problema che si è verificato di recente e che è stato denunciato da molti cittadini, anche al Sud.

Questo è l'episodio che ha terrorizzato molti cittadini, anche al Sud, anche nella mia Sicilia. E quindi non comprendo il motivo di questo parere contrario a questo ordine del giorno, che è di buonsenso e che risponde alle esigenze del nostro tempo, in piena pandemia.

Noi contestiamo l'inopportunità di questo decreto in questo momento storico drammatico ed inedito per gli italiani. Noi contestiamo a questa maggioranza, a questo Governo di essere sganciati dalla realtà e dalle esigenze vere dei cittadini italiani; in un momento in cui soffriamo perché chiudono imprese, perché si perdono posti di lavoro, perché si chiedono sacrifici enormi agli italiani, si chiede agli italiani di sacrificare anche i propri affetti durante le festività natalizie, e invece noi ci occupiamo per giorni e giorni di approvare un decreto che depenalizza di fatto l'immigrazione clandestina, quando le esigenze del nostro Paese richiederebbero tutt'altro, un irrigidimento di questa materia, e non l'allargamento delle maglie dell'immigrazione.

Ecco, noi chiediamo alla maggioranza, al Governo di essere attenti alle esigenze reali di questo Paese, non a tutti i costi di sbandierare vessilli ideologici, quando, facendo questo, vanno contro le esigenze reali di questo Paese, chiudono le porte in faccia ai nostri cittadini.

Quindi, sottosegretario, le chiediamo almeno il buonsenso di cambiare parere su questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/77 Caparvi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/78 Lazzarini.

Ha chiesto di parlare il deputato Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Con questo decreto, il Partito Democratico, la sinistra radicale, il MoVimento 5 Stelle andranno a triplicare gli sbarchi di immigrati clandestini nel nostro Paese e ci scaricheranno centinaia di migliaia di immigrati nelle nostre città, andando a mettere a rischio la sicurezza nazionale dell'Italia. Perché in questo decreto non c'è un euro in più per le assunzioni di nuove Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché voi odiate la Polizia, odiate i Carabinieri e vi schierate dalla parte di criminali quali Carola Rackete!

In questo ordine del giorno abbiamo chiesto maggiori risorse per l'assunzione di nuovi poliziotti e ci avete detto di no, ma avete detto “sì” a più di 5 miliardi per far ripartire quella vergognosa mangiatoia dell'accoglienza, che quando torneremo al Governo chiuderemo, come abbiamo fatto quando Matteo Salvini era al Ministero dell'Interno. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, sottosegretario Variati, ripongo molta stima e molta fiducia nei suoi confronti, essendo stati entrambi sindaci. Ritengo molto grave il parere negativo espresso rispetto a questo ordine del giorno; e lo ritengo ancora più grave oggi, alla luce del nuovo decreto-legge annunciato ieri dal Ministro Speranza e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, senza tenere in considerazione i pareri espressi dalle opposizioni con la loro risoluzione e senza dare ascolto ai governatori delle regioni, democraticamente eletti tanto quanto noi.

Ebbene, per limitare possibili contagi nelle prossime festività, verranno vietati gli spostamenti tra le regioni nonché tra i comuni, isolando e lasciando soli i nostri affetti, i nostri nonni, i nostri anziani, per il solo fatto che vivono in un luogo diverso dal nostro; il tutto in nome di un ipotetico rischio di trasmissione del COVID-19.

Per contro, viene respinto questo ordine del giorno, con cui veniva chiesto di dare priorità all'esame e all'evasione delle domande dei richiedenti asilo che si allontanano dai centri di accoglienza, sottraendosi alle misure di quarantena e di isolamento, creando, in questo caso indiscutibilmente ed effettivamente, un pericolo per la salute pubblica. Ricordo che le persone in attesa di risposta su una domanda di protezione internazionale non sono soggette ad espulsione dal nostro Paese fino all'evasione dell'istanza e fino alla scadenza dei termini per fare ricorso contro eventuali dinieghi. Ciò è ancora più paradossale, se solo si considera che l'articolo 3, comma 2, del decreto-legge in esame reintroduce l'obbligo di iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, già soppresso dai “decreti Salvini”, che questa maggioranza vuole riformare, fino a rinnegare, nel caso del MoVimento 5 Stelle, scelte fatte in passato.

Questo si traduce in un onere per i bilanci dei comuni, posto che anche i richiedenti asilo avranno accesso alle prestazioni sociali e sanitarie, nonché in un problema per i sindaci, che dovranno controllare e vigilare il rispetto delle misure di prevenzione e di contenimento del virus da parte dei residenti risultati positivi. Per evitare questi effetti pregiudizievoli, chiedo che il Governo riveda il proprio parere su questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/78 Lazzarini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/79 Minardo.

Dobbiamo attendere che giunga in Aula per prendere la parola, si era prenotato.

Nonostante le nostre attenzioni, il deputato Minardo non pare essere presente: si intende dunque, che vi abbia rinunziato.

Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Credo sia giusto sostenere questo ordine del giorno, discuterlo e richiamare l'attenzione del Governo, perché è un ordine del giorno molto semplice. Si fa fatica, rappresentante del Governo, a capire come mai non sia stato accolto un ordine del giorno che impegna il Governo ad adottare ogni iniziativa per fermare i flussi migratori illegali; tradotto, si impegna il Governo a fare prevenzione rispetto ad un reato.

Ora, io veramente sfido chiunque - lo dico ai rappresentanti della maggioranza, al MoVimento 5 Stelle, al Partito Democratico – a spiegarmi come sia possibile. Andatelo a leggere, sono due righe: impegna il Governo a porre in atto una prevenzione rispetto alla commissione di un reato.

E allora diventa molto importante quello che stiamo facendo qui, perché noi stiamo semplicemente cercando di farvi ragionare; noi stiamo cercando non di fare uno sterile ostruzionismo, noi stiamo cercando semplicemente di farvi ragionare rispetto a delle cose illogiche, irrazionali, come il fatto che sia stato respinto questo ordine del giorno. Stiamo provando a togliervi questa furia immigrazionista, stiamo cercando di riportarvi sui temi della nazione, su quello che in questo momento sta accadendo, perché guardate che è veramente paradossale che noi siamo qui a discutere di questo tema, con tutto quello che ci sarebbe da fare e con tutto quello che c'è in agenda. Eppure, dimostrate che su un tema come questo avete la capacità di andare fino in fondo, di essere tempestivi, di essere forti, di essere decisi, di non accettare il contraddittorio, di scavalcare le logiche, come ho appena dimostrato. Peccato che questa vostra straordinaria capacità e questo straordinario tempismo non lo dimostrate su altri temi, perché siete disponibili ad ascoltare i clandestini e non i ristoratori, siete capaci di fare massima attenzione rispetto a tutti i temi che stanno dentro questo decreto e vi dimenticate gravemente di quello che sta accadendo nella nazione. Ebbene, facevo prima una riflessione con dei colleghi del centro Italia: sarebbe bastata la metà di questa furia che mettete in questo decreto per veder ricostruiti i Paesi del centro Italia; se aveste messo la stessa decisione, lo stesso coraggio, la stessa forza che state mettendo sul tema dell'immigrazione clandestina per ricostruire Amatrice, Accumuli e tutti i Paesi colpiti dal sisma, noi oggi sicuramente scriveremmo un'altra storia rispetto a quella che oggi il vostro commissario, Legnini, dice, e cioè che, continuando di questo passo, la ricostruzione del centro Italia ci metterà 28 anni ad arrivare a destinazione.

Stiamo cercando di farvi ragionare, ma assistiamo anche a delle palesi contraddizioni: troppo facile sostenere le grandi e palesi contraddizioni fra “Conte 1” e “Conte 2”, sostenere l'incoerenza del MoVimento 5 Stelle rispetto all'adozione dei “decreti Salvini” e a questa pericolosissima conversione ad “U”; ma io, invece, volevo richiamare l'attenzione su un altro aspetto: ieri, in Commissione bilancio, abbiamo assistito alla netta presa di posizione del gruppo del MoVimento 5 Stelle contro il presidente della Commissione, il presidente Melilli, colpevole, a loro dire, di non dare sufficientemente spazio agli emendamenti segnalati da parte del MoVimento 5 Stelle; cioè, il tema era: noi siamo molti, abbiamo solo 190 emendamenti da segnalare, abbiamo diritto ad avere più spazio. Io voglio fare questa riflessione con voi, colleghi del MoVimento 5 Stelle: voi non avete più spazio, così come non l'abbiamo noi, perché avete perso tempo a fare questo decreto, perché ci avete messo un mese in più per portare il bilancio in Commissione. Questa è una riflessione politica che vi invito a fare, è questa la colpa, forse più grande, che vi dà il Paese: che mentre c'era bisogno di discutere di bilancio, di manovra di bilancio, un fatto di cui oggi sentite l'esigenza, voi, insieme al vostro Governo, avete fatto altro. Per ultimo, mi permetta, Presidente, questa piccola considerazione: abbiamo assistito oggi a una accesa discussione rispetto all'utilizzo del nome dell'onorevole Boldrini, rispetto a quelli che sono stati i temi da lei sostenuti. Allora volevo dire, suo tramite, all'onorevole Fiano, che, se mai succederà, io non raggiungerò mai la notorietà dell'onorevole Boldrini, ma se mai dovesse accadere che il mio nome venisse associato alla patria, alla difesa dei Paesi terremotati, alla difesa del lavoro e alla condanna dell'immigrazione clandestina, alla difesa di chi lavora e contrario sempre al reddito di cittadinanza, se mai qualcuno dovesse dire che sono delle “trancassinate”, non si alzi e non mi difenda, perché per me è un onore (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Picchi. Ne ha facoltà.

GUGLIELMO PICCHI (LEGA). Grazie, Presidente. Non potevo tacere di fronte a questo ordine del giorno e invito il Governo a rivedere il parere. Chiediamo, nel dispositivo di questo ordine del giorno, qualcosa di molto banale: di rispettare la legge e di far sì che non ci siano flussi illegali di clandestini verso la Sicilia. La Sicilia, spesso, è il punto di arrivo di questi flussi di clandestini. Lampedusa è al collasso e voi non state facendo niente. In questo decreto non avete messo un euro per le forze dell'ordine, non avete messo un euro per rafforzare i dispositivi che permettessero di fermare questi sbarchi. Cosa fate, voi, con questo decreto? Create ulteriore confusione normativa. Era stato necessario l'intervento di Matteo Salvini, con i suoi decreti della Lega, per mettere chiarezza sul tipo di protezione che si poteva dare, su quali casi potevano effettivamente accedere alla protezione; voi create confusione, insicurezza, dubbi interpretativi dal punto di vista normativo. Questo si tradurrà in un invito a partire dalle coste africane e a venire nel nostro Paese. Troppe tutele diamo a coloro che non hanno il diritto di emigrare, non hanno diritto di entrare illegalmente nel nostro Paese. Qualcuno ha fatto un paragone tra la nostra emigrazione e l'immigrazione di oggi che vi è nel nostro Paese. Ebbene, i nostri emigrati andavano a lavorare, stavano sotto la quarantena, non avevano la tutela legale, non avevano il medico a disposizione, sono persone che vivevano in condizioni difficilissime, in Germania, lavoravano nelle miniere, non stavano senza far nulla tutto il giorno come tantissimi immigrati clandestini nelle nostre città, nelle nostre piazze (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), creando insicurezza, dedicandosi allo spaccio. Questo è quello che state facendo voi con questo decreto. E la meravigliosa isola della Sicilia non merita tutto questo, il popolo di Lampedusa non merita tutto questo. Avete una responsabilità morale e gli italiani, quando torneremo a votare, perché torneremo a votare, condanneranno questa folle politica migratoria, una folle politica migratoria che ha permesso di mandare terroristi islamici che hanno compiuto gli attentati di Berlino, Nizza, di portare il COVID in Italia; perché vedete, è stata dimostrata la correlazione sia tra immigrazione e terrorismo, che tra immigrazione e portare il COVID in Italia. Questa è la sicurezza che voi portate nel nostro Paese: gli italiani non possono ringraziarvi e noi siamo qui per rappresentarli e per far sì che questo decreto possa finalmente decadere e rimangano in vigore i “decreti Salvini” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Grazie, Presidente. Durante i lavori in Commissione affari costituzionale su questo provvedimento, il gruppo di Forza Italia, anche con riferimento a questo ordine del giorno, aveva presentato una serie di emendamenti, che, purtroppo, non sono stati considerati nei lavori della Commissione, ma anche questo ordine del giorno si sofferma sulle iniziative ritenute più opportune per fermare i flussi migratori illegali. Vi è un altro ordine del giorno a mia firma, il n. 224, che riguarda il “decreto Flussi”, ma qui la questione è anche riferita ai porti e agli accessi, sui quali, probabilmente, ci sono anche altri ordini del giorno, a questo punto anche di Cannizzaro, non mi ricordo il numero, proprio sulle risorse necessarie per i porti, per intervenire. E' chiaro che, in questo decreto, nel momento in cui avete previsto una serie di misure anche con riguardo all'accoglienza e con riguardo alla conversione del permesso di soggiorno in permesso di lavoro e a una serie di altre misure con riguardo alle coste, è evidente che manca un provvedimento necessario: cioè, quali sono i provvedimenti conseguenti all'apertura che nasce dal “decreto Immigrazione e Sicurezza”? Quali sono, cioè, i provvedimenti necessari e naturali che scaturiscono dal disposto di questo provvedimento? E' questo che manca, è una parte monca, è un provvedimento che crea una nuova strutturazione rispetto all'immigrazione e all'accoglienza e non determina i profili giuridici necessari alla difesa delle coste e alla determinazione di come diminuire i flussi migratori, sia in partenza, sia in arrivo. Abbiamo discusso con tutti i membri della Commissione di questo: nella ratio del provvedimento manca quella parte collegata a questo aspetto.

Diceva prima il relatore che ci sono provvedimenti e che ci sono in questo senso anche norme penali, ma in realtà manca tutto un combinato di norme che faccia fronte a quello che già è previsto da questo provvedimento, cioè manca una relazione diretta con un provvedimento necessario, che era quello che riguardava i porti, e su questo credo che quindi questo ordine del giorno meriti l'approvazione, e, come membro di Forza Italia, lo sottoscrivo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/79 Minardo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/80 Zoffili.

Ha chiesto di parlare il deputato Zoffili. Ne ha facoltà.

EUGENIO ZOFFILI (LEGA). Presidente Rampelli, sono assolutamente basito: il nostro collega Deidda è entrato nel merito anche del tema che trattiamo in questo ordine del giorno della Lega che è il centro d'accoglienza di Monastir, che non è in Tunisia, colleghi, ma è in Sardegna, dove ne succedono veramente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), Salvatore, come sai, di tutti i colori.

Non uso suffissi - e saluto, attraverso il Presidente Rampelli, la collega di Commissione esteri, la presidente Boldrini -, ma ci tengo a richiamare i nomi dei parlamentari sardi che siedono in questo Parlamento: Andrea Vallascas del MoVimento 5 Stelle, Lucia Scanu, Alberto Manca, Paola Deiana, Andrea Mura, Pino Cabras, Mara Lapia, Luciano Cadeddu, Mario Perantoni, Bernardo Marino, Emanuela Corda, e poi del PD, del Partito Democratico, Romina Mura e Gavino Manca (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti). Applausi! A loro voglio spiegare l'impegno e il dispositivo di questo ordine…

PRESIDENTE. La mascherina.

EUGENIO ZOFFILI (LEGA). Presidente, posso? Poi le chiedo trenta secondi in più, però, Presidente.

PRESIDENTE. Deputato Topo, deputato Manca, dovete indossare la mascherina.

EUGENIO ZOFFILI (LEGA). Posso?

PRESIDENTE. L'ho interrotta perché c'è qualche irregolarità che va ovviamente ripresa. A posto? Prego, riprenda il suo ragionamento, deputato Zoffili.

EUGENIO ZOFFILI (LEGA). Posso? Grazie. Quindi, ho citato i parlamentari sardi che siedono in questo Parlamento. C'è il Governo qua rappresentato dal sottosegretario per l'Interno Variati, la saluto. Presidente, mi rivolgo al sottosegretario attraverso lei: sono stato tre volte nel centro d'accoglienza di Monastir, dove abbiamo preso degli appunti, sono stato per un sopralluogo e in visita: 11 luglio 2020, migranti in fuga, evasioni dal centro d'accoglienza; 28 agosto, violenta rivolta con danneggiamento del reparto di infermeria e fuga di 12 immigrati; 22 settembre, rissa con spranghe e strumenti da taglio; furti recenti, 25 novembre, algerino arrestato per furto di alcolici; 21 novembre, ospite algerino di Monastir arrestato dai carabinieri per furto al Carrefour. E ancora furti, qua bevono veramente tanto. Video rap: Presidente, hanno girato anche un video rap all'interno del centro di accoglienza!

Le Forze dell'ordine, carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di finanza sanno bene cosa succede lì dentro (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). È un Governo che si esprime contro un impegno - e, in particolare, mi rivolgo ai colleghi sardi - che è anche abbastanza lineare, nei limiti, credo, ma ne sono sicuro, della Costituzione e delle leggi, di un ordine del giorno che dice: impegna il Governo ad adottare specifiche misure per garantire il controllo dei confini marittimi e fermare i flussi migratori illegali verso le coste della Sardegna, nonché per procedere all'immediato rimpatrio degli immigrati irregolari finora giunti illegalmente sull'isola.

Queste persone, questi algerini sono anche diversi rispetto a quelli che arrivano in Sicilia; quando arrivano sulle coste del Sulcis, alla forza pubblica, ai carabinieri si dichiarano clandestini, perché sanno come funziona. Fanno adesso la loro quarantena e poi il questore è costretto a dargli il foglio di via; vengono portati al porto di Olbia e di Cagliari e arrivano a Genova e Civitavecchia, e di lì si disperdono sul continente.

Quindi, faccio un appello ai parlamentari sardi, perché, se voteranno contro, oltre a rispondere al popolo italiano, dovranno rispondere al loro popolo sardo e si dovranno vergognare (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia)! Quindi, votate questo ordine del giorno per ristabilire la legalità in Sardegna e nel centro d'accoglienza di Monastir.

Tirate fuori il coraggio, soprattutto i grillini, che storcono il naso, lo sappiamo, nel votare questo provvedimento; non hanno, Presidente, le stesse idee del collega Fiano o di altri. Alzate la testa, alzate la testa, non votate questa vergogna che apre i porti di questo Paese e tirate fuori il vostro orgoglio di essere sardi. Lo dico con tutto il cuore: forza, fuori il coraggio (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia)!

GIORGIO MULE' (FI). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Presidente, noi siamo qui da giorni, notte e giorno, mattina e sera, a discutere del decreto-legge “Sicurezza”. Più di un'ora fa, con una comunicazione degna del miglior Grande Fratello, sulla pagina Facebook del Presidente del Consiglio sappiamo che questa sera, alle 20,15, il Presidente del Consiglio renderà comunicazione agli italiani sul DPCM.

Presidente, sono qui a chiederle: perché il Presidente del Consiglio non viene qui, nella casa degli italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro), visto che siamo riuniti, a dire a noi cosa intendono fare, a dire a noi, che rappresentiamo il popolo italiano, cosa vogliono fare tra Natale e Capodanno? Se possiamo andare dai nostri nonni, dai nostri padri, dai nostri figli, se dobbiamo essere reclusi? Perché non viene qua? Perché si rinchiude nel suo fortino di Palazzo Chigi e non affronta, invece, i legittimi rappresentanti del popolo? Perché non ha il coraggio di dircelo qui, invece di stare chiuso lì comodamente con il suo portavoce? Qui c'è l'Italia, e l'Italia vuole sapere oggi, visto che siamo convocati dalle 19 alle 22, qui, dalla sua voce, quali sono i provvedimenti.

Ne va del rispetto di questa istituzione e ne va del rispetto degli italiani, Presidente. Qui c'è una comunicazione via Facebook: si rende conto che stiamo discutendo del decreto-legge “Sicurezza” in questa atmosfera, che è fuori dal mondo, mentre il Presidente del Consiglio parla agli italiani di tutto quello che gli italiani vogliono sentirsi dire? E noi cosa facciamo qui? Secondo quello che questa maggioranza ci sta obbligando a fare, viviamo in un mondo parallelo, viviamo in un mondo fuori.

Presidente, le chiedo che immediatamente si rivolga alla Presidenza del Consiglio perché il Presidente del Consiglio venga qui a dirci cosa vuole fare a Natale, a Capodanno e durante le feste (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

PRESIDENTE. Deputato Mulè, ho il dovere di far presente a lei e all'Aula - il problema lo ha posto comunque lei - che intanto il calendario è stato deciso all'unanimità dalla Conferenza dei capigruppo, ma questo è un altro discorso. Ieri c'è stata comunque la presenza del Ministro Speranza e la votazione conseguente di alcune risoluzioni, come peraltro è previsto dalle nostre norme. Quindi, questo soltanto per onore di verità.

Ha chiesto di parlare il deputato Lollobrigida, sempre sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Credo, rispetto a quanto detto dal collega Mulè, con tutto il rispetto di quello che la Presidenza ha correttamente affermato ricordando che abbiamo stabilito un calendario nella Conferenza dei capigruppo, ma emerge un fatto nuovo.

Infatti, che Conte, oggi, alle 20,15, annunciasse una conferenza stampa è un fatto nuovo, che richiede una presa di posizione di questa Camera rispetto a quelle che sono comunicazioni che, prima di arrivare ai cittadini italiani, potrebbero essere evidentemente mediate da una comunicazione nell'organo rappresentativo, a meno che il nostro sistema costituzionale non sia variato e, quindi, il Parlamento sia un orpello come da tempo sosteniamo e si occupi di cose inutili o dannose, come il decreto di cui stiamo parlando, e null'altro.

Io chiedo, Presidente, di avere la possibilità in quest'Aula di avere una presa di posizione anche da parte della maggioranza rispetto a questa comunicazione, un'assunzione comune di responsabilità. Perché se Conte non verrà qui oggi, noi comunque andremo da lui, oggi stesso, a fare una manifestazione di centrodestra (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e a far presente la volontà di rappresentare le istanze del popolo e di sapere direttamente quello che deve accadere. Se, invece, il Presidente Conte ritiene che il Parlamento sia un orpello, tra noi eletti dal popolo e lui che non è stato eletto da nessuno, è lui che deve andare a casa il prima possibile (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Molinari. Ne ha facoltà.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. Che ci sia un problema tra Governo e Parlamento e tra Governo e Paese lo dimostra questa discussione, perché credo che, in una fase emergenziale grave per l'Italia come questa, tra pandemia e crisi economica, come si può chiamare se non disprezzo per il Parlamento quello di tenerci qui per giorni a parlare di niente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? A parlare di un decreto che, al solo scopo di distruggere quanto fatto dagli avversari politici, avrà solo la conseguenza di creare maggiore insicurezza, maggiore tensione sociale, maggiore conflitto sociale, in un Paese che avrebbe bisogno di tutt'altro, che avrebbe bisogno di lavorare sulla ripresa economica e avrebbe bisogno di lavorare sul futuro e su come dare lavoro al nostro Paese e alle future generazioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ma visto che questo ci è noto, ci aspettavamo che non si andasse così oltre. Vede, qualcuno potrà dire che, ieri, il Ministro Speranza è venuto qui a rendere comunicazioni sul DPCM: peccato, signor Presidente, che il Ministro Speranza ci abbia parlato del vaccino, ci abbia detto cose generali e confuse, ma esattamente cosa succederà nelle prossime settimane noi oggi non lo sappiamo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

E, quindi, che cos'è, se non disprezzo del Parlamento e delle istituzioni, il fatto che, mentre la seduta è convocata, il Presidente del Consiglio faccia una diretta Facebook per informare tutti quelli che stanno fuori da qua su che cosa succederà, senza che noi lo sappiamo e senza che noi ci possiamo esprimere (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Allora, Presidente, visto che noi questa istituzione non la disprezziamo ma cerchiamo di onorarla al meglio con il nostro mandato, ci uniamo alla richiesta del collega Mulè e dei colleghi di Fratelli d'Italia e chiediamo che il Presidente Conte, prima di andare su Facebook e in televisione, venga in quella che è la casa degli italiani, che è la Camera dei deputati e che è il Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ho già dato, poco fa, la risposta più giusta e lineare che avrei potuto, appellandomi e ricordando a tutti voi che, nella seduta di ieri, il Ministro Speranza si è recato in Aula a svolgere, secondo le norme, le regole e le leggi vigenti, il suo lavoro e coinvolgendo l'Aula stessa nella votazione delle risoluzioni.

Ma ci ascolta il Presidente Fico, penso che lo stesso Presidente del Consiglio sia informato in tempo reale di quello che accade qui. Quindi, noi abbiamo fatto, come Camera dei deputati, quello che era necessario, il Governo ha la sua autonomia e, se riterrà, ci farà sapere. In ogni caso, il presidente Fico è preposto ad assumere eventuali decisioni in materia.

Noi dobbiamo andare avanti con i nostri lavori, come concordato, e quindi io chiamo l'ordine del giorno n. 9/2727-A/80 Zoffili, che non è stato votato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/80 Zoffili, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/81, primo firmatario Carrara: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Onorevole Carrara, prego a lei la parola: la accoglie?

MAURIZIO CARRARA (LEGA). No, lo mettiamo in votazione.

PRESIDENTE. Lo poniamo in votazione: intende parlare?

MAURIZIO CARRARA (LEGA). Sì.

PRESIDENTE. Prego, prosegua.

MAURIZIO CARRARA (LEGA). Grazie, Presidente. In questo momento storico nel quale il Governo, a causa di forza maggiore, è costretto a comprimere le libertà individuali dei cittadini italiani, mi sembra davvero surreale trovarsi qui a discutere di un provvedimento che, di fatto, invece, allarga la libertà dei migranti di arrivare nel nostro Paese.

Quest'anno abbiamo assistito ad un incremento deciso dei flussi migratori a causa delle politiche lassiste di questo Governo. Questi numeri, già preoccupanti, sono destinati ad aumentare in maniera esponenziale con la cancellazione dei “decreti Salvini”. Appare, dunque, evidente che il combinato disposto della pandemia globale da COVID-19, associata al fenomeno dell'immigrazione incontrollata, porterà inevitabilmente ad un aumento dei rischi sanitari.

Di questo aumentato rischio di contagio faranno le spese soprattutto le nostre Forze dell'ordine ed in particolar modo coloro che si occupano di presidiare i centri di accoglienza e di gestire le operazioni di sbarco. In queste circostanze, infatti, le nostre Forze dell'ordine sono spesso chiamate ad operare in condizioni igienico-sanitarie pessime e senza la garanzia del distanziamento sociale necessario.

In questo provvedimento non avete previsto alcuno stanziamento economico ulteriore per gli uomini e le donne delle nostre Forze dell'ordine. Avete preferito sostenere e finanziare il business dell'accoglienza, garantendo fondi a tutte quelle cooperative che lucrano sulla gestione dei migranti ed avete lasciato inesorabilmente indietro gli uomini dello Stato. Oltretutto, le nostre Forze dell'ordine saranno sempre più impegnate nella gestione del fenomeno migratorio e questo potrà causare una minore efficienza nello svolgimento dei loro compiti naturali di vigilanza del territorio e di lotta all'illegalità.

Allora, Presidente, nel tentativo di attenuare le conseguenze nefaste di questo provvedimento, con questo ordine del giorno chiediamo di aumentare le tutele per le nostre Forze dell'ordine ed in particolar modo, in maniera più specifica, chiediamo al Governo lo stanziamento di fondi nel tentativo di diminuire il più possibile il rischio di contagio. Di conseguenza, vogliamo impegnare il Governo a promuovere tutte quelle iniziative che possano aumentare sia il numero che le protezioni sanitarie per le nostre Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Presidente, vorrei ribadire ovviamente il voto di Fratelli d'Italia favorevole su questo ordine del giorno, così come su tutti gli ordini del giorno che stanno cercando di dare un significato, meno grave e meno impattante sulla nostra società, di questo decreto, definito appunto in maniera ironica, ma purtroppo, come abbiamo già detto, in maniera realistica, “decreto Invasione”. Vogliamo cogliere l'occasione per approfondire di nuovo il senso di una nostra battaglia per quanto riguarda gli organici delle Forze dell'ordine. Ne abbiamo già parlato, non è uno slogan vuoto semplicemente per parlare di una categoria, ma ciò deriva proprio dall'emergenza complessiva derivante dall'epidemia, a fronte di Forze dell'ordine che hanno già oltre il 10 per cento di carenze organiche e un'età media di 45 anni, con tantissime persone contagiate e purtroppo anche tanti morti. Nelle Forze dell'ordine l'esigenza di ripianare gli organici diventa un'emergenza essa stessa. Ovviamente il “decreto Sicurezza”, contemporaneamente a questa grave emergenza pandemica (con tutto quello che ne consegue in termini di disarticolazione del sociale, di crisi economica e di difficoltà oggettive di far funzionare la macchina dello Stato e in genere le comunità) e all'immissione di tutta una serie di soggetti, che senza titolo e senza diritto vengono a gravare, peraltro, come abbiamo già detto, in debito, quindi non abbiamo i soldi con i quali invitiamo queste persone a rimanere, a spese nostre, nel territorio nazionale, rende la necessità di un ripianamento degli organici delle Forze dell'ordine ancora più pregnante. Certamente affianco a questo ci vorrebbero adeguate dotazioni di sicurezza e ci vorrebbero misure penali straordinaria, se pensate che oggi le Forze dell'ordine vengono aggredite quotidianamente e non c'è più neanche la possibilità di farli permanere in carcere, anche come forma di dissuasione. Oggi, per una violenza a pubblico ufficiale, quando va bene, si rimane un giorno in galera.

Allora, è necessario assolutamente ringiovanire gli organici delle Forze dell'ordine e ripianare questi organici. Abbiamo uno strumento importante, che ci consente di fare subito questo intervento. Ci sono decine di graduatorie di idonei non vincitori, ma idonei non vincitori, non perché non erano bravi, ma perché le esigenze di contenimento della spesa hanno ridotto i posti a disposizione. Peraltro, abbiamo tantissimi di questi giovani, oltre il 90 per cento, che hanno vinto più concorsi già all'interno dello Stato, quindi avrebbero diritto a entrare nell'ambito della pubblica amministrazione, perché hanno vinto il concorso quando sono diventati volontari in ferma breve, quando si sono raffermati e hanno superato tutte le prove, magari in Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria. Quindi, sarebbe anche dal punto di vista giuridico e costituzionale un fatto semplice. Ma, se mi consentite, lo è anche sul piano etico. Questo Parlamento – sto per concludere, - ha approvato un “decreto Dignità”, che doveva battersi contro la precarizzazione. Bene, ci siamo occupati di tutti i precari del mondo, tranne degli uomini delle Forze armate. Ci sono giovani che hanno fatto servizio sei anni, magari sono stati in Iraq, in Afghanistan, e li abbiamo mandati a casa, nonostante che hanno vinto due concorsi e sono risultati idonei non vincitori in un terzo. Da questo punto di vista, noi abbiamo presentato anche un ordine del giorno in tal senso, sperando che il Governo ci ripensi e ce lo approvi. Ci vuole uno scatto di orgoglio di questo Parlamento, uno scatto di dignità, che possa dare anche un contributo fattivo a contrastare questo fenomeno, in questo momento veramente disarticolante per la sicurezza della nostra civiltà e della nostra società (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marchetti. Ne ha facoltà.

RICCARDO AUGUSTO MARCHETTI (LEGA). Grazie, Presidente. La domanda a questo punto sorge spontanea: ma voi li avete letti gli ordini del giorno? Mi riferisco alla maggioranza e a questo Governo, perché tantissimi ordini del giorno che sono stati bocciati erano di buon senso. Io lo so che questo termine non appartiene a questa maggioranza, però darci un'occhiata e metterci la testa non sarebbe stata una cosa poi chissà quanto negativa per il Paese, in considerazione di quelli che sono i numeri già oggi.

Viviamo una situazione dove, nel pieno dell'emergenza e del dramma, abbiamo chiuso gli italiani addirittura dentro i confini dei comuni in tantissime realtà, ma stiamo spalancando porte e portoni di questo Paese, ridando via alla mangiatoia e allo sperpero di soldi pubblici dei contribuenti italiani che non stanno neanche guadagnando e non stanno vedendo aiuti economici da parte di questo Governo.

Questo ordine del giorno chiede, né più né meno, di aumentare i presidi di sicurezza per le nostre Forze dell'ordine, che ringrazio e ringrazieremo sempre (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) per il grande lavoro che svolgono e per i rischi che corrono. Per i rischi! Chiediamo di aumentare anche i costi, anche la spesa pubblica, secondo me con intelligenza, per aumentare il numero delle Forze dell'ordine, perché, quando li mandiamo dentro i centri d'accoglienza, li mandiamo dove sbarcano i migranti e tante volte si ammalano di COVID, succede che quegli agenti li togliamo dalla strada e diminuiamo i presidi di sicurezza nella strada. Ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo e di cosa stiamo parlando, mentre il Paese va a fondo? Tra l'altro, come si fa a esprimere un parere positivo con riformulazione su un ordine del giorno come questo, che va incontro ai nostri eroi, che ogni giorno garantiscono la sicurezza di questo Paese e anche di noi parlamentari, sempre e comunque?

Quindi, mi raccomando, invito veramente il Governo a rivedere questo ordine del giorno, a rivedere il suo parere e a spendersi con serietà, verso chi ogni giorno rischia la propria vita con stipendi che, rapportati ai nostri, è quasi vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. La filosofia di fondo, che evidentemente contraddistingue gli ordini del giorno proposti, rispetto alla condotta complessiva che la maggioranza e il Governo stanno tenendo nella discussione di questo decreto, credo sia evidente. Con riferimento a questo ordine del giorno, in particolare, si evince con nitidezza come, per il centrodestra, per Fratelli d'Italia e per tutte le forze che compongono la coalizione, la preoccupazione precipua sia quella che i lavoratori, che afferiscono alle Forze dell'ordine e al comparto sicurezza, siano posti in protezione nello svolgimento e nell'espletamento delle proprie funzioni, per le lacune, le carenze e le difficoltà e perché evidentemente la gestione di tematiche così significative, come quella che attiene ai flussi migratori, sta esponendo in primo luogo queste donne e questi uomini a significativi rischi, anche e soprattutto sul piano della salute, sul piano delle attività professionali e sul piano anche dell'esigenza che lo Stato possa approntare tutti gli strumenti utili. Ed esattamente come viene chiesto in questo ordine del giorno del collega Carrara, che sosteniamo, chiediamo possano ricevere dallo Stato tutti gli strumenti per svolgere in piena sicurezza la loro attività. Infatti, quando si parla di sicurezza, è necessario parlare di sicurezza, certo del contesto nazionale, certo delle nostre strade, certo dei nostri territori, ma anche della sicurezza di un mondo del lavoro. Era evidente una volta, senza scomodare Pasolini, che spiegò bene da che parte bisognava stare, quando vi era comunque anche chi indossava la divisa nella difesa dell'ordine pubblico e della sicurezza, che evidentemente però la sinistra ha dimenticato e ha abbandonato tra i propri valori e principi fondativi. Invece, noi riteniamo che, su questo discrimine e su questa linea di demarcazione, si consumi l'ulteriore ed evidente differenza che intercorre tra la maggioranza rosso-gialla e il centrodestra. Infatti, nel momento in cui voi avete deciso - secondo noi con un errore clamoroso - di realizzare le modifiche ai “decreti Sicurezza”, era quantomeno necessario accompagnare queste modifiche con l'approntamento di strumenti, strutture, linee organizzative e dotazioni, che permettessero ai nostri ragazzi, alle nostre ragazze e a tutti coloro che portano la divisa di svolgere in piena sicurezza quel loro compito. Infatti, chi porta la divisa è un servitore dello Stato e lo Stato ha il dovere di garantire a queste persone sicurezza. Non è, come purtroppo sentiamo spesso dire nelle piazze alimentate dai nipotini di una sinistra radical-chic, un servo, ma è un servitore della patria, delle istituzioni, della nostra nazione, che deve essere tutelato e deve essere aiutato, perché la sua sicurezza è in primo luogo la sicurezza di tutti noi. Questo ordine del giorno andava in questa direzione.

Non sarebbe costato nulla, invece che proporre una riformulazione, che come sempre cerca di attutire, di limitare e, in una qualche maniera, contenere gli effetti che avrebbe potuto avere un accoglimento sic et simpliciter del medesimo, beh stupisce che, invece, da parte della maggioranza rosso-gialla ci sia stata la indisponibilità nel ricevere anche da parte del Governo quest'ordine del giorno così come formulato. Chiarisce ancor di più da che parte state, ci permette ancor di più di far capire a tutti coloro che avevano ancora dei dubbi che il centrodestra, Fratelli d'Italia non sono complici della condotta e dell'azione di questo Governo, ma che, al contrario, si schierano, con altrettanta chiarezza e fermezza, dalla parte dei nostri agenti, dalla parte di chi onora e serve le istituzioni, dalla parte degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/81 Carrara, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/82 Foscolo.

Ha chiesto di parlare la deputata Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Governo, io vorrei invitare a rivedere il parere su questo ordine del giorno, e ho già ampiamente argomentato in sede di illustrazione di questo ordine del giorno. C'era il sottosegretario Malpezzi, e ora vorrei ribadirlo anche in sua presenza. Negli ultimi cinque anni, sono transitati 100 mila immigrati a Ventimiglia. Non sto a ripetere tutto quello che ho detto in fase di discussione, però vorrei focalizzarmi su un punto: che il numero dei clandestini che transita per Ventimiglia ogni anno è quasi pari alla popolazione stessa di Ventimiglia. Quindi, con questo ordine del giorno, noi chiedevamo semplicemente di “adottare ogni iniziativa ritenuta più opportuna volta a intensificare nel comprensorio ventimigliese al confine con la Francia le operazioni di rintraccio e trasferimento nei CPR degli immigrati irregolari, al fine di garantirne il trattenimento e l'effettivo rimpatrio”. Bocciando questo ordine del giorno, ammettete che non avete nessuna intenzione di controllare il confine tra Liguria e Francia, ammettete che non vi importa dei cittadini liguri, dei cittadini di Ventimiglia.

Io la invito a farsi un giro a Ventimiglia. Magari venite tutti, venite il giorno di Natale, quando i nostri nonni saranno costretti a stare in casa da soli e i clandestini, invece, potranno circolare liberamente, potranno bivaccare in giro, in giro per il paese. Venga, venga anche lei, signor Vice Ministro. Ho detto clandestini perché a Ventimiglia arrivano tutti coloro che sfuggono ai controlli e vogliono varcare il confine per entrare in Francia, ma la Francia, che controlla meglio, forse, i suoi confini, li respinge, ce li rimanda, e così rimangono in questo limbo. E che fine fanno, secondo voi, cari colleghi? Come vivono, secondo voi? Ogni giorno, si conta che cento migranti provano a varcare il confine con la Francia; tanti vengono respinti ma ci riprovano: ci riprovano una, dieci, cento volte, e qualcuno poi ci riesce, come, ad esempio, l'attentatore di Nizza, che da Lampedusa è passato a Bari, poi ha fatto perdere le sue tracce e, indovinate un po', è arrivato in Liguria, è arrivato a Ventimiglia. Volete aprire i porti, perché ormai abbiamo capito che è questo il vostro intento, perché non c'era nessuna urgenza, ora, di parlare di questo provvedimento in Aula, in questo momento di crisi, dove i nostri commercianti stanno chiudendo le loro attività, dove i lavoratori stanno ancora aspettando la cassa integrazione, dove - ed è un appello che oggi lancia anche il presidente dell'Unione provinciale albergatori della mia provincia - con l'ultimo provvedimento state condannando a morte il settore alberghiero, dove a fine emergenza ci sarà un tasso di disoccupazione che non si è mai visto prima. Quindi, se proprio volete aprire i porti, farci invadere da nuovi disoccupati, dai nuovi poveri - che saranno carne da macello nelle mani, se va bene, di chi li sfrutterà in nero nei campi, ma, peggio ancora, finiranno nelle mani della malavita organizzata -, se proprio volete questo, almeno cercate di garantire più controlli, cercate almeno di garantire un po' più di sicurezza per i nostri cittadini. Io chiedo, appunto, di rivedere il parere su questo ordine del giorno, per dare almeno un piccolo segnale di apertura verso la Liguria e verso Ventimiglia e dimostrare che sapete che esiste anche quella realtà, che esiste un confine Liguria-Francia e non mettete la testa sotto la sabbia per non vedere la realtà (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Grazie, Presidente. In questo contesto socioeconomico assolutamente grave e in ambito di una discussione che ci vede su fronti opposti, perché ovviamente riteniamo pericolosa questa riforma dei “decreti Sicurezza” voluti dal nostro precedente Governo, avevo provato un barlume di soddisfazione nel vedere accolto un ordine del giorno a mia prima firma, che finalmente, dopo anni di dimenticatoio, vedeva protagonisti di questo Parlamento i territori di confine. Ovvero, con questo ordine del giorno si cercava - si cerca - di avere qualche risorsa strutturale per aiutare quelle realtà territoriali che più di altre… senza far mancare niente a nessuno, alle città importanti, a zone degradate del Paese, ma nelle realtà di confine si vivono dei flussi migratori che, ovviamente, creano disagi importanti alla vita sociale dei cittadini. Ebbene, finalmente c'è stato un momento di gioia che ho provato nel vedere accolto dal Governo il mio ordine del giorno. Ovviamente, non mi fido delle vostre buone volontà e ho già depositato l'emendamento sulla legge di bilancio per avere le risorse concretamente per i comuni di confine, ma, detto questo, neanche il tempo di gioire che arriva la doccia fredda con il parere negativo sull'ordine del giorno che è appena stato illustrato dalla mia collega Sara Foscolo della Lega, perché è una contrarietà non ideologica, ma alla matematica, nel senso che qui si contesta di rafforzare quelli che sono i controlli e i trasferimenti dei migranti fuori dal territorio di Ventimiglia. E dico che è contro la matematica perché basta fare due conti e capire che la volontà politica di questo Governo è quella di aumentare gli sbarchi, e lo dicono i dati pubblicati dal Ministero dell'Interno. Già dall'inizio di questo Governo abbiamo visto un incremento di questi flussi migratori e ora, con questo “decreto Clandestini” che volete approvare, sicuramente si avrà un peggioramento della situazione. È una contestazione alla matematica perché non c'è neanche un euro di investimento per le Forze dell'ordine. E, allora, come si fa a controllare chi è clandestino da chi non è clandestino, anche a Ventimiglia? Ed è una contestazione anche su un mancato impegno - e questo è oggetto dell'ordine del giorno - nel potenziare i trasferimenti, i pullman, gli investimenti nei CPR, ovvero in tutte quelle azioni di sistema volte a decongestionare dalla presenza di migranti Ventimiglia e, in particolare, il centro della città.

Vedete, voi probabilmente, voi del Governo giallo-rosso e della maggioranza di sinistra, vivete una realtà che non è la mia. Io, un'ora fa, ho ricevuto una foto che mi ha scosso, perché un amico che ha un ristorante, chiuso per effetto del DPCM, mi ha mandato una foto con un migrante che, sulla spiaggia di fronte al suo ristorante chiuso, stava, in ore di giorno, pubblicamente defecando. Cioè, il Governo si preoccupa degli assembramenti dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), si preoccupa di tenere lontano il nonno di novant'anni, alla cena di Natale, perché è in un comune confinante di 10 metri, ma non va a vedere i migranti che non solo si assembrano ma, come nel caso della mia città, bivaccano, delinquono e creano una situazione di insicurezza cronica.

Magari vi preoccupate non di vedere il migrante se sta defecando ma se ha la mascherina mentre sta defecando. È questa la vostra priorità: controllare le mascherine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ecco, state perdendo il lume della ragione. Questo provvedimento non va incontro a quella che è una reale integrazione, perché chi scappa dalla guerra, ovviamente, è nostro fratello ma chi viene a congestionare le nostre città, trovandosi in un limbo, perché non riesce ad attraversare i confini verso la Francia o verso i Paesi del Nord Europa, a lasciarlo girovagare e bivaccare in queste città non fate l'interesse dell'immigrato e dei suoi contatti familiari che, magari, vuole raggiungere oltre confine. Quindi, questa non è integrazione, questa non è accoglienza, questo è buonismo di Stato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Vede nel dibattito lungo, articolato, denso di informazioni e intenso anche di sensazioni che stiamo svolgendo in questi giorni, non emerge soltanto una diversa valutazione del tema dell'immigrazione e delle sue conseguenze, che sarebbe legittima e, se vogliamo, anche ovvia rispetto alla maggioranza e all'opposizione. Certo, essendoci in questo Parlamento maggioranze variabili, abbiamo atteggiamenti di una parte della maggioranza che, a seconda di chi è l'alleato, ha anche diverse sensazioni; ma questo ormai l'abbiamo appurato e sappiamo che dipende probabilmente anche dall'attaccamento ai posti di Governo e alle poltrone pesanti che stanno occupando. Però, detto questo, il tema è anche una diversa percezione della realtà che si ha del tema dell'immigrazione, perché al di là dei suffissi, rispetto ad alcuni colleghi, al di là dell'indignazione di qualcuno, che abbiamo sentito da parte della maggioranza, oggi però è venuto evidente come qualcuno vuole raccontare una realtà sull'immigrazione che non è quella che vive la nostra realtà, appunto, la nostra Nazione. In Italia, l'immigrazione, come in Europa, non è quella che qualcuno da parte della maggioranza ci vuole raccontare. Non c'è soltanto qualcuno che soffre, non c'è soltanto qualcuno che cerca di migliorare le sue condizioni di vita, non c'è soltanto qualcuno che non può più continuare la propria esistenza nei luoghi di origine. Mi sembra evidente che, dagli interventi di molti di noi dell'opposizione, sono stati portati dei dati chiari rispetto a una problematica importante che la popolazione vive rispetto all'immigrazione clandestina, soprattutto evidentemente. È un problema, sì, di ordine pubblico, è un problema di vivibilità, è un problema di socialità, è un problema di integrazione, è un problema di sopravvivenza. Perché, vedete, questa voglia di concentrarsi, da parte di questo Governo, di questa maggioranza, soltanto sul come far arrivare immigrati nel nostro Paese, non fa altro che aumentare dei rischi che, purtroppo, abbiamo già visto mietere tante e tante vittime, nel trasferimento dal Nordafrica alle coste siciliane. Abbiamo già visto troppe persone morire per questi trasferimenti in mano a scafisti, spesso utilizzati anche come ricatto permanente da parte di Governi, più o meno legittimi, di questi Stati nordafricani nei confronti dell'Italia e dell'Europa. Abbiamo visto - nonostante dalla maggioranza ci si dica che questo è un Governo che è amato, apprezzato e temuto in Europa - disinteresse da parte dell'Europa rispetto alle necessità dell'immigrazione clandestina, che non è soltanto italiana, è una necessità di controllo e di contrapposizione da parte di tutta l'Europa. Ma naturalmente, siccome noi siamo il campo profughi di questa Europa, secondo qualcuno, nessuno si interessa di quello che sta succedendo. Allora - come è stato ampiamente detto - già facciamo molta fatica, rispetto alle nostre coscienze, a parlare oggi di questo tema, quando avremmo potuto parlare di altro, quando avremmo voluto sentire, magari, ieri, dal Ministro Speranza altre parole, non il libro - per fare una battuta - dei sogni di Speranza, perché di libri qui ne sono circolati, anche se poi ne abbiamo visti pochi. Noi avremmo voluto oggi essere a parlare di altre cose ma se ci troviamo a parlare di immigrazione, avremmo voluto parlare realmente di immigrazione, non di questo quadro più o meno adulterato che la sinistra ci vuole far passare. L'immigrazione clandestina è un problema di questo Paese, è un problema di questa Nazione, va affrontato in termini di prevenzione e contrasto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mulé. Ne ha facoltà.

Poi chiudiamo con il voto, perché era prevista seduta fino alle 17,30. Prego, deputato Mulé.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente. Nel chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno, volevo riprendere delle considerazioni svolte anche poco fa dai colleghi. Il collega Di Muro parlava di matematica; qui siamo peggio, siamo all'aritmetica. Il comune di Ventimiglia conta poco più di 20 mila abitanti, 24 mila abitanti. Se a Ventimiglia, ogni anno, arrivano 20 mila immigrati, vuol dire che ogni anno c'è una popolazione uguale a quello di un comune dello Stato italiano che arriva e occupa un comune dello Stato italiano; ma con una forza che ogni anno si ripete, perché i 20 mila di Ventimiglia rimangono uguali, ma ogni anno ne arrivano più di 20 mila, addirittura 100 mila in quasi cinque anni. Io non capisco - e davvero mi appello alla sensibilità del sottosegretario - perché questo non è un ordine del giorno che incide in alcun modo né sulla politica né sull'ideologia: sottosegretario, è di buonsenso! Cioè qui non vi si dice di rivedere la vostra politica sull'immigrazione, non vi si dice di rivoltarla e di cambiarla; vi si dice banalmente: proteggete la città di Ventimiglia, proteggete i confini della Repubblica italiana. Vi si dice di adottare - con grande gentilezza - ogni iniziativa ritenuta più opportuna. Quindi non è di tipo predittivo, di tipo indicatore; no, decidete voi qual è l'iniziativa più opportuna. Per far cosa? Per intensificare, nel comprensorio di Ventimiglia, le operazioni di rintraccio e di trasferimento. Non vi si dice di prendere questi immigrati, trasferirli, bacchettarli, violare i diritti umani; no, vi si chiede di applicare la legge dello Stato, vi si chiede di dare gli stessi diritti a chi ha la sventura di abitare sul confine e che vede la sua città trasformata, invece, in una torre di Babele in cui - ripeto - ogni anno un numero di immigrati uguale alla popolazione residente si riversa nello stesso comune. Allora io le chiedo, con davvero grande senso civico e istituzionale: riveda il parere, lo riveda in termini positivi perché - ripeto - non c'è nessun attacco o nessun tipo di atteggiamento che vuole essere pretestuoso. C'è una richiesta d'aiuto, un grido di aiuto, perché chi e solo chi abita a Ventimiglia, o abita in quella provincia, la provincia di Imperia, può sapere qual è la situazione che dal punto di vista, non solo sociale, ma economico sono costretti a subire gli abitanti di Ventimiglia. Ce l'ha spiegato chiarissimamente il sindaco di quel comune venendo in audizione alla Camera dei deputati. Tutta l'accoglienza di questo mondo, tutta la capacità di sopportare; però lo Stato non può voltarsi dall'altra parte! E allora, non in un senso di collaborazione istituzionale, ma di rispetto istituzionale, le chiedo se davvero, a questo punto, in direzione di un comune interesse, non battaglia, di un comune interesse, che è quello di difendere i nostri i nostri cittadini ai confini, non sia il caso di rivedere immediatamente il parere su questo ordine del giorno, per dare un segnale, non a questa parte del Parlamento, ma a tutto il Parlamento e a tutta l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/82 Foscolo, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Essendo giunti alle ore 17,30, anzi, avendo superato le ore 17,30, sospendiamo l'esame del provvedimento che riprenderà alle ore 19. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 17,40, è ripresa alle 19.

Nella Giornata internazionale delle persone con disabilità.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Come convenuto tra tutti i gruppi, si svolgeranno ora alcuni interventi concernenti la Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra proprio oggi, 3 dicembre. Ha chiesto di parlare la deputata Lisa Noja. Ne ha facoltà.

LISA NOJA (IV). Grazie, Presidente. Io vorrei che, davvero, questo 3 dicembre fosse vissuto da ciascuno di noi senza retorica, ma come una vera e propria chiamata a una mobilitazione collettiva in un anno che è stato difficilissimo per le persone con disabilità, perché ogni sacrificio, ogni limitazione, ogni paura, che tutti i cittadini italiani hanno provato in questa pandemia, per le persone con disabilità e, soprattutto, per i bambini e le bambine con disabilità e per le loro famiglie, sono stati più intensi e più profondi. Per questo io, oggi più che mai, credo che spetti a ciascuno di noi, fuori e dentro quest'Aula, difendere con le unghie e con i denti le conquiste che sono costate anni di battaglia per i diritti civili e sociali delle persone con disabilità e fare in modo che i principi della Convenzione ONU siano applicati in concreto. Io vorrei ricordare a quest'Aula che in Italia il raggiungimento di molte di quelle conquiste è iniziato proprio nei vent'anni che sono seguiti alla Seconda guerra mondiale e alla caduta dell'orrore nazifascista, quando il nostro Paese poteva apparire più debole, più diviso, invece si è dimostrato più forte e più giusto. Come allora, oggi più che mai, io credo che occorra la consapevolezza da parte di ciascuno di noi che nessuna ricostruzione economica, nessuna rinascita sociale sarà possibile nell'era post COVID se non porterà con sé anche la riconferma di un patto di solidarietà umana che includa tutti - tutti -, a partire dalle persone più vulnerabili, e che si fondi su quel principio di uguaglianza sostanziale che i nostri padri costituenti, in modo così lungimirante, hanno scritto nella Costituzione, all'articolo 3, secondo comma (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Antonio Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Grazie, Presidente. Oggi, 3 dicembre, ricorre la Giornata internazionale delle persone con disabilità, proclamata nel 1981, con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili. Questo deve ricordarci l'importanza di valorizzare ogni individuo e di abbattere le barriere che limitano i diritti imprescindibili. L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile si fonda sul principio che nessuno sia lasciato indietro, ricomprese le persone con disabilità. Si punta allora al rafforzamento dei servizi sanitari nazionali e al miglioramento di tutte quelle strutture che possano permettere un effettivo accesso ai servizi per tutte le persone, si punta a sensibilizzare l'opinione pubblica al fine di favorire l'integrazione e l'inclusione delle persone con disabilità, si punta altresì al potenziamento dei servizi educativi e sanitari e, in definitiva, l'inclusione sociale, economica e politica di ogni cittadino. E per realizzare questi nobili intendimenti è necessario, a mio avviso, superare anche alcuni ostacoli normativi che ancora oggi permangono e che impediscono, ad esempio, agli studenti con disabilità di poter usufruire di una fondamentale continuità didattica e di una migliore qualità dell'offerta formativa, che ha bisogno di rimuovere quegli ostacoli. Capita a proposito il fatto che il sottoscritto abbia presentato delle proposte, in tema di sostegno scolastico, di supporto ai lavoratori fragili e di riconoscimento di quelle malattie invalidanti che sono ancora ferme purtroppo in un limbo, come dire, frustrante. Io spero che queste proposte vengano prese in considerazione, in ossequio a quanto di bello e di positivo si ode in questa giornata (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Maria Teresa Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Oggi celebriamo la Giornata internazionale per le persone disabili. È certamente un giorno in cui dovremmo ribadire tutti l'importante impegno volto alla difesa dei diritti fondamentali ma, sapete, colleghi, diventa difficile farlo se in giornate come questa non viene espresso neanche un voto in difesa delle persone disabili e per la piena inclusione. Diventa anche difficile quando persone note, personaggi noti, danno il cattivo esempio. E allora mi corre l'obbligo di andare a proporre il fatto che resto basita rispetto al silenzio di Andrea Scanzi, che in queste settimane sembrerebbe tacere a chi gli chiede spiegazioni rispetto all'aver parcheggiato il proprio SUV su due posti macchina per disabili (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Eppure Andrea Scanzi non difetta di loquacità, non difetta di dialettica, eppure Andrea Scanzi è un compulsivo dei social; e invece banna addirittura chi nei social gli chiede spiegazioni. E allora, sì, che è una questione importante, perché i personaggi importanti, noti, quelli della comunicazione, della cultura e della politica prima di tutto hanno il dovere di dare il buon esempio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), non rappresentano solo loro, non rappresentiamo solo noi stessi, ma rappresentiamo la visibilità che abbiamo! E allora è sconvolgente tutto questo, è sconvolgente il suo silenzio, è sconvolgente il non dare spiegazioni, è sconvolgente - se avesse fatto quel gesto - non chiedere scusa. E questo perché il buon esempio, un grammo di buon esempio, vale più di un quintale di buone, anzi, di cattive parole, quelle parole che spesso Scanzi dà in ogni momento e che negano, invece, importanti momenti come questo, cioè il rispetto delle persone più fragili, in questo caso i disabili.

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Avrei voluto, mi sarebbe piaciuto che, nella Giornata internazionale per le persone disabili, sia in Parlamento sia fuori da questo Parlamento ci fosse maggior rispetto per le persone disabili e per la disabilità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Alessandra Locatelli. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA LOCATELLI (LEGA). Grazie, Presidente, grazie a tutti per questa opportunità. Prenderò questi pochissimi minuti perché questo “grazie” sia davvero rivolto a tutte le persone che ogni giorno lottano, vivono e credono perché il loro futuro possa essere migliore, non solo per il futuro delle persone con disabilità, perché oggi ce ne ricordiamo, ma perché ogni giorno sia possibile ricordarcelo e perché vicino alle persone con disabilità c'è una famiglia, ci sono tante persone, tanti amici, ci sono i volontari. E non vorrei dimenticare chi lavora nelle strutture, nelle comunità, che in questi mesi hanno lottato, hanno sofferto, si sono inventati momenti di animazione, di aggregazione, che hanno potuto far star bene i nostri ragazzi, anche nelle ore più difficili, anche quando vicino a loro la sofferenza era talmente tanta e talmente alta, perché magari non potevano vedere la mamma, il papà, gli amici o stare insieme.

Quindi, io ho rubato solo questo minuto per dire un grande “grazie” a tutti. Abbiate sempre la forza di andare avanti, perché vicino a voi c'è sempre qualcuno che può avere bisogno e dobbiamo mettercela tutta, perché le cose che ci diciamo durante l'anno nelle Commissioni, con gli emendamenti, negli ordini del giorno e negli incontri, non restino sulla carta, ma perché sempre più noi che siamo qua possiamo dare una vita migliore a tutti (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Nicola Fratoianni. Prego.

NICOLA FRATOIANNI (LEU). Grazie, signor Presidente. Le celebrazioni sono sempre un atto importante, ma non sono mai un atto sufficiente, e in questo caso persino più che in altri noi, la politica, le istituzioni della Repubblica, non possiamo credo permetterci di esercitarci in un semplice esercizio retorico.

Le persone con disabilità non sono un peso o una semplice voce della spesa pubblica, sono persone a cui spettano diritti che vanno riconosciuti. Alle persone disabili serve lavoro, serve dignità, serve autonomia. È per questo, signor Presidente, che occorre rilanciare la legge n. 328 del 2000, che interveniva per costruire un impianto di vera integrazione sociosanitaria, per immaginare percorsi capaci di sviluppare processi di autonomia legati alla specificità di ogni singola condizione, che non è mai uguale all'altra. Si è disabili, ma nessun disabile vive la stessa condizione di chi pure soffre una condizione di grande difficoltà.

Servono patti con le aziende per favorire le assunzioni nel mondo del lavoro. Ancora oggi centinaia di migliaia di disabili sono nelle liste di collocamento e non riescono a trovare un'occupazione, nonostante in questo Paese ci siano leggi - come la legge n. 68 del 1999 - che erano pensate esattamente per questo, per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro delle cosiddette “categorie protette” e che oggi però, in tutta evidenza, non assolvono ancora pienamente al loro compito.

Occorre occuparsi della disabilità mentale, cercando di favorire fino in fondo le potenzialità di ciascuno, senza relegarlo in una condizione di marginalità.

PRESIDENTE. Concluda.

NICOLA FRATOIANNI (LEU). Concludo, Presidente. E poi occorre sostenere le famiglie, che troppo spesso si occupano in solitudine dei loro cari in condizioni di disabilità, e farlo non solo con i bonus, con i sussidi, con le erogazioni monetarie, ma finanziando e sostenendo la costruzione di strutture di servizi collettivi adeguati e utili a dare un po' di sollievo a questa condizione (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vittorio Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC). Mai come in questo momento, Presidente, noi comprendiamo cosa sia la disabilità, che investe il corpo e anche lo spirito. Ci sono molti disabili mentali, c'è una diffusa disabilità rispetto all'intelligenza e alla sapienza e una forza cieca e irragionevole oggi ripete il nostro impedimento, alzando barriere per impedirci di andare nei musei, nei teatri, nei cinema, potendo, con ciò, manifestare quella libertà garantita dal secondo comma dell'articolo 3 della Costituzione.

Dobbiamo, in tutti i modi, favorire le persone con disabilità fisica; nei musei di cui mi sono occupato ho provveduto in tutti i modi a limitare le barriere architettoniche, ma non voglio che barriere insensate di una politica senza senso, senza rispetto, senza cultura ci impongano di rimanere ignoranti, non andare a teatro, non andare al cinema, non andare nei musei. Questa rinnovata volontà fino al 15 di gennaio, mentre i vaccini in Inghilterra partono dalla prossima settimana, è un esempio di violenza intollerabile, che tutti ci disabilita, ci impedisce di usare intelligenza, sentimento e cuore. Sono partecipe, quindi, ai limiti di quanti hanno disabilità fisiche, perché mi sento io stesso disabilitato intellettualmente, per colpa di un Governo infame!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Roberto Bagnasco. Ne ha facoltà. Sì, l'aspettiamo… Allora, mi correggo, la deputata Marrocco. Ne ha facoltà.

PATRIZIA MARROCCO (FI). Grazie, Presidente. Oggi si celebra, in tutto il mondo, la Giornata dedicata alle persone con disabilità. Quest'anno questa ricorrenza assume un valore più significativo: lo tsunami COVID non ha risparmiato nessuno. Le persone disabili sono uno dei gruppi più esclusi della nostra società e tra i più colpiti in questa crisi in termini di vittime, ed oggi più che mai bisogna accendere un faro.

è compito della politica e della società eliminare ogni barriera architettonica, ma soprattutto culturale, per permettere a ognuno di splendere a proprio modo; è un investimento per un futuro comune e migliore.

Troppo spesso si guarda all'impossibilità di fare alcune cose; ci soffermiamo all'abilità fisica e non vediamo la ricchezza della persona, della sua forza, l'esempio, la passione che non conosce ostacoli. Ognuno di noi è una risorsa per l'umanità, non esistono vite di serie A e vite di serie B. è imperativo abbattere tutte le barriere, è una battaglia di libertà.

Concludo Presidente con una frase del grande artista Ezio Bosso: “Sono un uomo con una disabilità evidente, in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono” (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucia Ciampi. Ne ha facoltà.

LUCIA CIAMPI (PD). Grazie, Presidente. La Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, che ricorre oggi, è stata istituita nel 1981 dall'ONU per promuovere l'inclusione delle persone con disabilità e combattere ogni forma di discriminazione. La ricorrenza assume quest'anno un valore ancora più significativo, alla luce delle gravi conseguenze che sta causando la pandemia da Coronavirus soprattutto nei confronti delle categorie più fragili.

In Italia, sono infatti 3.100.000 le persone disabili, il 5,2 per cento della popolazione. Tra queste persone ce ne sono molte che frequentano la scuola. Ora, il tema che quest'anno l'ONU ha individuato per quanto riguarda questa giornata da celebrare per ricordarci della situazione della disabilità è: “Ricostruire meglio: verso un mondo post COVID-19, inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”. Un tema molto attuale e impegnativo.

Certamente, la situazione mondiale di pandemia che stiamo vivendo ha colpito più duramente le persone socialmente più deboli, come le persone con disabilità, e noi proponiamo appunto oggi questa nostra riflessione comune. Io vorrei riflettere soprattutto sui ragazzi con bisogni educativi speciali che si trovano molto frequentemente nelle nostre scuole, i cosiddetti BES, secondo un acronimo che chi frequenta la scuola conosce e, in particolare, gli studenti con disabilità.

Ecco, dallo scorso marzo ad oggi, hanno visto ridursi ulteriormente la loro già limitata vita sociale, mentre hanno visto aumentare le proprie difficoltà, il proprio disagio e i propri limiti, relegati all'interno delle quattro pareti della propria stanza. La didattica a distanza è stata, per la maggior parte degli studenti con disabilità, drammatica, perché ha accentuato tutte le difficoltà.

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

LUCIA CIAMPI (PD). Mi scusi Presidente, ma vorrei ricordare che anche il Presidente della Repubblica Mattarella ha ricordato, in più occasioni, come le persone con disabilità rappresentino un giacimento di qualità, energie e risorse di cui il Paese spesso si priva, perché non li mette nelle condizioni di esprimerle (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Leonardo Penna. Ne ha facoltà.

LEONARDO SALVATORE PENNA (M5S). Grazie, Presidente. Quarant'anni sono passati dalla Giornata della disabilità introdotta nel 1981, come è stato più volte ricordato; però, insieme a questo, bisogna ricordare cosa sono stati i disabili nella società italiana, ma anche nelle altre società, perché se non ricordiamo questo non riusciamo a capire i passi che abbiamo fatto e quelli che ancora dobbiamo fare.

Allora, i disabili che cosa erano prima? Prima che la legislazione se ne occupasse, prima che i loro diritti venissero tutelati? Erano delle persone che le famiglie nascondevano, erano delle persone che, nelle loro comunità, venivano aggrediti, dileggiati, venivano sbeffeggiati e, alcune volte, venivano anche abbandonati, e questo non solo in tempi diciamo antichi, ma anche in tempi relativamente moderni.

Quindi, questa disabilità, che era vergogna, che era debolezza, finalmente il legislatore si è occupato di farla divenire una condizione tutelata; e, soprattutto, di far divenire il disabile un cittadino che è una risorsa per il proprio Paese.

D'altra parte, la stessa legislazione italiana ha introdotto alcuni interessanti punti, come la legge sull'abolizione delle barriere architettoniche del 1989, anche se poi bisogna aspettare il 1996 affinché le barriere venissero abolite negli edifici pubblici, per passare poi alla legge n. 104, che era per l'integrazione sociale e collettiva.

Ma c'è un altro diritto che, quando si parla di disabili, viene sottaciuto, come se i disabili non avessero questo bisogno, ed è il famoso diritto alla felicità; il diritto alla felicità che passa anche attraverso il diritto a una sessualità possibile e responsabile.

Per questo credo che sia necessario che il Parlamento si occupi anche di questo e introduca gli operatori per l'affettività, l'emotività e la sessualità nella nostra legislazione, come già in altri Paesi (Applausi).

Si riprende l'esame del disegno di legge di conversione n. 2727-A.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo, a questo punto, il seguito della discussione del disegno di legge n. 2727-A: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130.

Ricordo che prima della sospensione della seduta è stato, da ultimo, respinto l'ordine del giorno n. 9/2727-A/82 Foscolo.

Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/2727-A/83 Invernizzi, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole a condizione che venga riformulato secondo le indicazioni. Quindi, chiedo al deputato Invernizzi se accoglie la proposta di riformulazione da parte del Governo o no: accolta.

Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/2727-A/84 Ravetto, con parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Grazie, Presidente. Riprendiamo con gli ordini del giorno in questo clima surreale, Presidente, in cui il Presidente del Consiglio, tra pochi minuti, forse - perché poi rinvia le sue conferenze stampa anche con le televisioni di ora in ora, quindi, probabilmente, alla fine non la farà alle 20, ma la farà alle 23 -, va a relazionare sul DPCM, esautorando completamente il Parlamento.

A parte la doverosa pausa di discussione sulle disabilità, io credo che si sarebbe potuto degnare, successivamente, il Premier Conte, di essere qua e relazionare al Parlamento, anche perché non siamo certo noi che abbiamo creato questo clima, ma siete voi che avete insistito a discutere questo decreto.

Tuttavia, mi atterrò all'ordine del giorno, abbastanza scandalizzata, comunque, dalla situazione e non credo che, poi, potremo lamentarci, come politici, di essere visti come autoreferenziali o al di fuori della realtà, perché io oggi avrò ricevuto - e credo voi tutti, colleghi - decine di telefonate di elettori, di amici, che mi chiedono se potranno partire per Natale, se potranno vedere il padre e la madre, e noi non possiamo rispondere, dobbiamo chiedere a qualche giornalista, piuttosto che aspettare delle dirette Facebook. Io credo che noi dovremmo ancora rappresentare il popolo italiano e che, oggi, il Presidente del Consiglio avrebbe avuto il dovere di rispettare questa istituzione.

Ma torniamo all'ordine del giorno. Con riferimento a questo ordine del giorno, ci spiace non aver visto mai, neanche un minuto, il Ministro Lamorgese, il Ministro dell'Interno, in questa sede (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Infatti, sì, è venuta per un question time, però credo che avrebbe dovuto presenziare anche in questa discussione. Probabilmente, non lo ha fatto per imbarazzo, perché obiettivamente, oggi, si sarebbe dovuta confrontare, ad esempio, su questa richiesta, che noi riteniamo assolutamente di buonsenso, che è quella di fare una riflessione per potenziare il controllo sui nostri confini e sulle nostre coste. Tra l'altro, nel nostro ordine del giorno, noi chiediamo di prendere delle iniziative normative: comprendiamo che sarebbero in controtendenza con questo decreto, che, assurdamente, riapre i nostri porti, riapre le nostre frontiere, però diciamo “anche di carattere normativo”, dando, cioè, la possibilità a un Governo di buonsenso di dire: va bene, state smontando incredibilmente i “decreti Salvini” che avevano ridotto gli sbarchi dell'80 per cento; va bene, state dando questo scalpo, probabilmente, ai partiti come LeU o a una parte dei 5 Stelle (non tutta, perché molti l'hanno votato, il “decreto Salvini”), per tenere in piedi queste traballanti poltrone governative, però potreste, probabilmente, fare degli sforzi, dopo l'approccio normativo, per ritornare almeno ad un punto di equilibrio; dai porti presidiati, com'era stato fatto con il “decreto Salvini”, non spostarvi in un territorio che diventerà non dico neanche inesplorato, perché ne conosceremo gli effetti, cioè, di fatto, dei porti italiani, e solo dei porti italiani, aperti al flusso dei migranti.

Questo cosa comporterà? Comporterà, da una parte, che ci riterremo responsabili di affossare quello che è un accordo importante, che è l'Accordo di libera circolazione europea, di Schengen (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché segnalo al Governo, ove non lo sapesse, che di questi provvedimenti che state andando ad adottare si sono accorti anche in sede europea e stanno già ragionando sul dire: va beh, ma se l'Italia si pone, di fatto, come l'ambizione di diventare il porto di accoglienza di tutti i flussi migratori, probabilmente, dovremo ritenere di chiudere i confini con l'Italia. Cioè, voi vi state prendendo la responsabilità di trasformare il nostro Paese in un Paese imbuto da cui arriveranno i flussi migratori, lasciando la possibilità ai Paesi confinanti di bloccarli.

Allora, noi siamo a chiedervi: fate una riflessione. La cosa che state facendo, ad esempio, sulle sanzioni alle ONG, ci stupiamo che i 5 Stelle, dopo averle appellate “taxi del mare”, qui arrivino a dire che, praticamente, vengono eliminate le sanzioni amministrative, ma la invitiamo, sottosegretario, a ragionare. Il Presidente della Repubblica aveva fatto notare che non c'era probabilmente, diciamo così, un bilanciamento, una proporzionalità delle sanzioni, perché, obiettivamente, erano state portate da 10 mila euro a quasi un milione di euro dal “decreto Salvini”.

Noi eravamo d'accordo, ma se non vi trovate d'accordo, trovate un punto di equilibrio; state completamente smantellando questo sistema. Credo che il Ministro Lamorgese sia in imbarazzo e non sia venuta perché lei stessa sta già utilizzando degli escamotage per controllare queste ONG, sta facendo dei fermi amministrativi. Non le può e non le potrà fermare con le sanzioni, trova dei difetti, non so, alle imbarcazioni, trova che ci siano delle questioni sanitarie.

Concludo, dicendo: voi avete ancora una chance, utilizzate questo tempo, queste nostre osservazioni per prendere dei provvedimenti minimi. Sottosegretario, almeno stanziate dei fondi per la Guardia costiera, per la Marina militare, stanziate dei fondi per tutti coloro che, loro sì, hanno giurato fedeltà al nostro Paese, loro sì hanno giurato di difendere i nostri confini e dimostrate che non siete una classe politica che, invece, va controtendenza a questo, rispondendo a un liberismo, a una fluidità, a dei concetti che sono portati avanti, a livello internazionale, dalle lobby. Dimostrate, almeno in questa sede, di rispettare le vostre Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Per chiedere di sottoscrivere questo ordine del giorno e rimarcare il nostro sconcerto. Noi ci troviamo a discutere, in maniera incredibile, in un momento in cui la nostra Nazione, purtroppo, sta attraversando una delle più gravi crisi non solo dal punto di vista sanitario, ma soprattutto dal punto di vista economico, della conversione di un decreto che attiene alla sicurezza e che va ad allargare le maglie di questa presunta sicurezza.

Noi già, alcuni mesi fa, con un'altra maggioranza, avevamo posto mano al cosiddetto decreto Sicurezza; avevamo evidentemente interpretato la volontà degli italiani, che era quella di restringere le maglie dell'immigrazione clandestina nei confronti della nostra Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ci troviamo oggi, nel momento in cui - e lo ripeto - la nostra Nazione versa in un momento di crisi sanitaria ed economica, nuovamente a parlare di sicurezza e di confini, ma in tema di allargamento. Ciò non è possibile, anche dal punto di vista sanitario, perché è all'ordine del giorno il fatto che ci siano decine, se non centinaia, di immigrati che, una volta arrivati in Italia, scappano, anche malati di COVID. Mentre noi agli italiani chiediamo, giustamente, di indossare la mascherina, di adottare il distanziamento sociale, di non celebrare il Natale, così come abbiamo fatto per una vita con i nostri congiunti, poi permettiamo a gente che non rispetta le nostre regole, in termini di pubblica sicurezza e di pubblica sicurezza sanitaria, di venire in Italia e fare un po' ciò che vuole.

Per questo, io sottoscrivo questo ordine del giorno che mira ad adottare misure specifiche per aumentare la sorveglianza marittima. E questo lo dico anche perché l'Italia, per tre quarti, è bagnata da mari ed è porta per i migranti, anche migranti clandestini. Lo dico da pugliese, da barese: è approdata una nave che è diventata un focolaio di infezione e parlo di notizie di stampa e di reati acclarati; diverse decine di immigrati sono scappati, non sono stati più presi, gli stessi erano malati di Coronavirus. Quindi, per questo, Presidente, ritengo che, in questo momento, quest'Aula debba compiere uno sforzo di verità e ritornare alla prima idea di sicurezza, che era un'idea di sicurezza restrittiva nei confronti di chi vuole venire nella nostra Italia non rispettando le regole, non rispettando gli usi, le abitudini, le culture, la religione della nostra Nazione e, soprattutto, non rispettando le restrizioni di carattere sanitario. Per questo, noi chiediamo uno sforzo a quest'Aula e che almeno questo ordine del giorno venga votato. Una piccola annotazione di carattere critico: ci viene chiesto di collaborare con la maggioranza; eppure, tutti i nostri ordini del giorno - che, come sappiamo, sono delle linee di indirizzo al Governo, non sono cogenti, non sono restringenti, non hanno valore di legge - sono stati tutti quanti bocciati. Allora, anche un segnale nei confronti di un'opposizione che vuole essere costruttiva lo potreste dare, partendo da questo ordine del giorno, che può essere votato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/84 Ravetto, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/85 Moschioni.

Ha chiesto di parlare il deputato Moschioni. Ne ha facoltà.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Presidente, di solito quando un ordine del giorno non viene accolto si dice: rimango stupito, basito, è impossibile; invece, per quanto mi riguarda, questo ordine del giorno ero convinto che non venisse accolto. Il motivo è semplice: perché l'ordine del giorno dice “impegna il Governo ad implementare le attività di presidio dei confini terrestri della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia”; e quindi è normale che un Governo che fa entrare tutti e chiunque in questo Paese non dia un parere favorevole a questo ordine del giorno. Ma è normale anche che chi non ha a cuore, non è attento ai confini del nostro territorio, purtroppo non abbia a cuore neanche il popolo italiano, e questa è la realtà.

E allora in questi giorni di discussione ho pensato: ma perché questo Governo, questa maggioranza non hanno a cuore il popolo italiano? E ho fatto questo piccolo ragionamento, mi è venuto questo pensiero: probabilmente non hanno a cuore il popolo italiano perché negli ultimi due anni il popolo italiano li ha abbandonati, perché negli ultimi due anni hanno perso quasi tutte le elezioni.

E di conseguenza, per vendicarsi, cosa fanno? Vanno contro il popolo, e questa è la realtà dei fatti.

Io sono convinto anche di una cosa: che dovranno prepararsi, i colleghi parlamentari del Friuli eletti nel PD e nei 5 Stelle, a tenere sempre il telefono acceso, come fa il sottoscritto da sindaco; perché vedrete che in futuro vi chiameranno di continuo sindaci dei piccoli comuni perché vengono invasi da clandestini, e questa sarà una responsabilità vostra (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

L'immigrazione che noi vogliamo, che io voglio, che Salvini vuole, è un'immigrazione corretta, attenta, controllata, dignitosa: perché noi vogliamo far entrare in Italia persone con un contratto di lavoro, dobbiamo dare loro un posto dove vivere, perché è giusto che abbiano un tetto sopra la testa, e dobbiamo dare loro anche l'assistenza sanitaria, quello che voi non fate, perché fate entrare tutti.

Io dico questo perché? Perché sono figlio di emigrante. Negli anni Sessanta dal Friuli partivano per il Lussemburgo, per la Svizzera, per la Francia e per la Germania, ma non ce n'era uno che partisse senza un contratto di lavoro e senza una casa dove abitare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questa è l'immigrazione che noi vogliamo e che volevamo, e che voi, con questo decreto, state cancellando. Questa è la realtà dei fatti!

Ma veniamo anche al momento, parliamo di questo “decreto Immigrazione”, in un momento terrificante a livello sanitario e a livello economico. Arrivando dal Friuli, da una zona con grande produzione di sedute in legno, in ferro, in plastica e tutto quel che riguarda il mobile, nell'ultimo periodo tanti imprenditori venivano a trovarmi o andavo io da loro, e mi hanno chiesto: cosa state facendo a Roma? E io che sono sempre sincero, non riesco a raccontare bugie, come le ho detto ieri, ho detto: questa settimana, queste due settimane stiamo discutendo del “decreto Immigrazione”. Hanno detto: cosa ci facciamo del “decreto Immigrazione” in un momento economico così difficile? Hanno allargato le braccia, tutti, credetemi, hanno allargato le braccia e mi hanno detto: in che mani siamo! È da vergognarsi avere governatori di questo tipo, che non pensano alle attività economiche in un momento di difficoltà come questo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Poi c'è un'altra cosa: la cassa integrazione.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Finisco, concludo. La cassa integrazione, che stanno aspettando. Però, anzi no: devo dire anche una cosa a favore di questo Governo, perché siete stati bravi, devo essere sincero. Un messaggio è arrivato dieci minuti fa da una segretaria di una piccola azienda del lontano Friuli: vi informo - dice al gruppetto WhatsApp di nove dipendenti - che finalmente è arrivata la cassa integrazione, di luglio e agosto, vi verrà addebitata il 10 con la paga di novembre. Bravi, Governo, continuate così: pensate all'immigrazione e non date i soldi dovuti a operai che forse prendono 1.000 euro al mese. Questa è la realtà dei fatti!

Concludo dicendo questo: ieri ho rivolto un appello al Presidente della Repubblica Mattarella; oggi lo rifaccio, ancora più convinto…

PRESIDENTE. Concluda.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). …perché il Presidente è garante della Costituzione, garante della Repubblica, e deve essere garante anche del popolo italiano. Quindi, lo rivolgo a nome mio, lo rivolgo a nome di tutto il centrodestra, ma anche del collega Trizzino rispetto a quanto detto oggi: ritiri, Presidente, questo decreto, prima che sia troppo tardi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/85 Moschioni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/86 Furgiuele, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Furgiuele, dalla stessa postazione di Moschioni, quindi su in tribuna. Prego, a lei la parola.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie, Presidente. Ovviamente, altro parere contrario del Governo su un ordine del giorno che, insieme agli altri, presentati in modo propositivo da parte del centrodestra, sono stati respinti.

Non siamo soddisfatti di come queste proposte, questi impegni, che il centrodestra aveva presentato su questo decreto, sono stati trattati; un decreto che entra in Aula, viene sottoposto all'attenzione dell'Aula in un momento storico difficile, lo avevamo detto già nella fase illustrativa, e viene proposto da una maggioranza, che, evidentemente, avrebbe potuto utilizzare il suo tempo a disposizione per fare altro, magari per proporre, per puntellare anche una collaborazione con quel centrodestra che diverse volte aveva proposto di collaborare, per portare, però, dei risultati concreti alle vite dei cittadini, alle problematiche che attanagliano oggi la vita dei cittadini.

Invece no, questa maggioranza ancora una volta ha voluto dare un segnale diverso: evidentemente deve rispondere - è questo, quello che stiamo vedendo - a correnti alterne, a delle esigenze di carattere ideologico. Questa volta è toccato ai “decreti Salvini”, che sono diventati il “decreto Insicurezza”, ed evidentemente si poteva spendere questo tempo anche per tirare fuori qualcosa di più positivo.

E quanto avvenuto oggi è avvenuto quasi a ridosso del Natale, quindi i cittadini italiani si ritroveranno questo bel regalo: confini sguarniti, coste soprattutto meridionali sguarnite, aperte a qualsiasi tipo di pericolo, e questo non va bene. Ed è questo quello che io avevo proposto nel mio ordine del giorno e che volevo attenzionare, soprattutto l'articolo 1 di questo decreto: un articolo che stravolge il senso e la normativa della regolazione dei flussi verso l'ingresso della nostra nazione; un articolo che, evidentemente, dà il senso e la misura di una maggioranza che non ha come priorità la difesa dei nostri confini; confini che, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, e l'ho ribadito sempre in fase illustrativa, in Sicilia, in Calabria, sono sempre più messi in pericolo e a rischio; un rischio di carattere sanitario, perché è vero che chi sbarca e viene intercettato, poi viene portato sulle navi quarantena ed è sottoposto agli accertamenti del caso, ma è anche vero che ci sono gli sbarchi fantasma, ci sono i cosiddetti barchini, che fanno arrivare persone che, evidentemente, prima di partire non si sono fatte mica il tampone.

E, allora, credo che quello che era inteso in questo ordine del giorno era una richiesta accorata di ritornare a controllare i confini e le coste della Calabria, una terra che ha già una situazione precaria dal punto di vista sanitario, una situazione che è frutto anche della mancata attenzione di un Governo, che quest'oggi ripalesa una mancata attenzione anche nei confronti degli italiani; perché il Presidente Conte, invece di venire a parlare in quest'Aula, lo farà da altra sede, rivolgendosi agli italiani.

E, allora, non si tratta di essere razzisti, io sono calabrese e conosco bene che cos'è il fenomeno dell'emigrazione: ogni cittadino calabrese ha avuto un familiare che è partito, un familiare che ha sofferto, un familiare che ha lavorato, un familiare che ha onorato il territorio che lo ha ospitato. Non si tratta di essere razzisti, si tratta di avere la consapevolezza che migliaia di sbarchi rappresentano la sconfitta per un Paese civile e non hanno nulla a che spartire con quella che è la logica dell'accoglienza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Grazie, Presidente. Presidio e controllo dei confini marittimi con riguardo alla regione Calabria: è di tutta evidenza - di tutta evidenza! - che i vari ordini del giorno sono interessati da più regioni, ma la condizione della Calabria in questo momento, soprattutto con riguardo all'emergenza sanitaria, determina per i cittadini calabresi una condizione di disagio che è chiarissima e che nessuno può mettere in dubbio. E se i provvedimenti del Governo si rivolgono alla Calabria in una situazione di difficoltà sanitaria e di emergenza, che comporta per i cittadini calabresi, per le imprese, sacrifici ulteriori rispetto a quelli che già devono sopportare, per quale ragione non si può tenere conto, soprattutto in una regione come la Calabria, di dotare di risorse e di chiudere i confini ed i porti, che non sono più in grado di sopportare questi flussi e questi accessi? Pensate a Crotone, a Reggio Calabria, alle coste del Mar Ionio e del Tirreno: sulla costa ionica è un continuo di sbarchi! Ma come si può pensare che non sia necessario intervenire?

Vice Ministro, già in Commissione affari costituzionali, più volte, abbiamo evidenziato la necessità che questo provvedimento sia legato direttamente a provvedimenti, che dovranno essere fatti - ormai avete fatto la fiducia -, che dovranno essere emanati, che tengano conto di questa cerniera, di questa cucitura. Non si tratta di razzismo, si tratta di intervenire con ragionevolezza e di contemperare gli interessi prima degli italiani e poi di tutti gli altri, prima dei calabresi e poi degli altri (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier)! Questo è il tema, e non c'è niente di male a farlo, perché è la nostra Carta costituzionale che mette il primato in prima fila e, come primo, in ordine, il primato dei cittadini italiani!

PRESIDENTE. Concluda.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Per quale ragione non si deve intervenire in situazioni di emergenza, tenendo conto che quell'emergenza riguarda la Calabria e richiede delle risposte anche con riguardo all'immigrazione clandestina, cioè illegale (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cannizzaro. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Grazie, Presidente. Intanto per sottoscrivere l'ordine del giorno, poi, evidentemente, è molto riduttivo intervenire dopo il collega Felice D'Ettore, che ha ancora una volta enfatizzato ed esaltato un problema che, ad oggi, noi ci ritroviamo nella mia, nella nostra regione. E vorrei fornirle qualche dato, Vice Ministro Mauri. Lei si tocca la testa perché, evidentemente, sa già i dati che voglio evidenziare al Governo; e, se posso solo per un attimo richiamare la sua attenzione, nel mentre lei accarezza appunto i suoi capelli… e grazie anche per l'atteggiamento ironico, ma io credo che in questo momento l'ironia vada messa da parte, Vice Ministro, visto il dramma che stiamo vivendo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). E quindi immagino che lei debba mantenere in quest'Aula un atteggiamento serio e anche di attenzione nei confronti di tutti coloro i quali prendono la parola per contribuire a farvi riflettere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e a migliorare questo testo che state smontando e che avete distrutto; e lo fate semplicemente per ideologia, per un'attività di partito, perché evidentemente questa sinistra, ancora una volta, insomma, pressata da quelle che sono le lobby della sinistra, delle cooperative, delle associazioni, che forse per un anno, grazie al decreto di Matteo Salvini e del centrodestra unito, hanno visto interrompersi le loro attività.

In Calabria, visto che parliamo di Calabria, nel 2018 gli immigrati clandestini sono stati 21 mila: 21 mila che hanno invaso le nostre coste mettendo in serie difficoltà i nostri sindaci, che, senza risorse, perché voi gliele avete anche tolte, hanno dovuto fronteggiare l'emergenza, mettendo sotto pressione le forze dell'ordine, le questure e le prefetture delle nostre province. Nel 2019, però, arriva un certo Matteo Salvini, che poi va a guidare anche il Ministero dell'Interno e, guarda caso, così, per coincidenza, gli immigrati da 21 mila passano a 7.600. Poi ritornerete voi, dopo qualche mese, quindi nel 2020 gli immigrati in Calabria improvvisamente arrivano ad essere 23.700. È semplicemente, ovviamente, una coincidenza, questa, non è chiaramente un po' frutto delle misure che sono state adottate. E allora io ritengo che questo ordine del giorno, che poi di fatto non vi impegna, cioè non vi sta chiedendo di dimettervi, che sarebbe cosa buona e giusta, ma sarebbe assolutamente opportuno che voi valutiate e ripensiate il diniego a questo ordine del giorno, perché parla di opportunità ad adottare ogni iniziativa ritenuta più opportuna per il presidio e il controllo dei confini marittimi della Calabria. Mi vuole spiegare, Vice Ministro Mauri, che cosa c'è in questo ordine del giorno che impedisce al Governo semplicemente di accettarlo? È un consiglio, è un'osservazione, sono delle riflessioni legittime che questa parte di Parlamento, in quest'Aula minoranza, ma nel Paese la maggioranza, sottopone al Governo e che voi, in maniera assolutamente superficiale, accarezzandovi i capelli e facendo i sorrisetti, ignorate e respingete al mittente. Non è un atteggiamento che si può più accettare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Quindi richiedo un'ulteriore valutazione e un ripensamento per esprimere parere favorevole a questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/86 Furgiuele, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/87 Garavaglia vi è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/88 Covolo, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, signor Vice Ministro, mi stupisce molto il parere contrario del Governo rispetto a questo ordine del giorno, con cui chiedevo semplicemente di dare ottemperanza ad una direttiva europea, la n. 2013/32, che modifica la direttiva 2005/85, già recepita nel nostro ordinamento dal legislatore interno con il decreto legislativo n. 25 del 2008, ma che è comunque immediatamente applicabile, ha efficacia diretta nel nostro ordinamento. Nella gerarchia delle fonti la normativa comunitaria prevale su quella interna, e allora mi chiedo: perché non osservarla? Volete esporvi al rischio di impugnazioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/88 Covolo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).  

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/89 Panizzut, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Grazie, Presidente. Come prima cosa mi sembra triste e vergognoso che qua ci sia tutta l'Aula riunita e fra un po' il Presidente del Consiglio andrà in diretta su Facebook a parlare del futuro degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), quando potrebbe venire qui e rendere conto ai rappresentanti. In seconda battuta, prendo atto con rammarico del fatto che il Governo non si vuole nemmeno impegnare concretamente ad adottare qualche iniziativa opportuna a rimuovere e a incrementare gli accertamenti nel Paese di origine dei minori stranieri non accompagnati, fatto salvo, e lo abbiamo sempre detto, che chi scappa dalle guerre e dalle persecuzioni deve essere accolto. Ma mi pare che la maggior parte dei ragazzotti robusti che arrivano oggi non scappino da quelle realtà e nemmeno dalla fame.

Abbiamo visto anche e documentato certi episodi per cui si permettono addirittura di buttare per terra il cibo che gli viene offerto. Il Ministro dell'Interno ha riferito anche in audizione in Commissione e ha confermato i dati per cui il numero dei minori stranieri non accompagnati e sbarcati illegalmente in Italia è aumentato, triplicati in un solo anno; oltre agli arrivi via mare, desta enorme preoccupazione il numero degli ingressi di stranieri, che si dichiarano minori, dalla rotta terrestre, in particolare da quella balcanica. E noi, residenti in Friuli-Venezia Giulia, lo sappiamo bene, tanto che siamo stati definiti “la Lampedusa del Nord” per l'aumento esponenziale degli arrivi da quella rotta. Ma anche in questo caso nessuno ha voluto chiudere le frontiere o creare un controllo sui confini, in modo che sia almeno da deterrente all'ingresso irregolare, nemmeno durante l'emergenza sanitaria.

Ricordo che la Slovenia, a differenza nostra, che tra l'altro aderisce allo spazio Schengen, non ha esitato a mettere i blocchi di cemento ai valichi con l'Italia. Ma noi no, porte e porti aperti! Se voi non volete intervenire in questo ambito con fermezza, andate a caricare il problema sui comuni e sui sindaci, che mi pare abbiano oggettive difficoltà economiche e di sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Solo a titolo esemplificativo, nella città di Udine, sempre in Friuli-Venezia Giulia, tra luglio e agosto di quest'anno il numero dei minori stranieri non accompagnati è aumentato del 300 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con una spesa per l'amministrazione comunale di circa 6 milioni di euro all'anno.

Sulla tematica minori faccio presente che allo stato attuale l'accertamento dell'età avviene sulla base delle dichiarazioni del presunto minore e con la documentazione, quando sussiste. A tale riguardo c'è una mia proposta di legge, che chiede che sia direttamente l'autorità sanitaria a disporre l'accertamento della stessa con esami sociosanitari. Ricordiamo anche che, in un'inchiesta su una struttura sempre di Udine che ospita minori stranieri, è emerso da intercettazioni che sarebbero state certificate come minori delle persone anche con il doppio degli anni. In realtà, si dovrebbe proprio andare in direzione opposta: più che incentivare l'arrivo di minori stranieri nel nostro Paese ed incentivare a tutti i costi il loro sradicamento dalla realtà dove vivono, occorrerebbe incentivare gli accertamenti nel Paese di origine, non solo di familiari, ma anche di tutori o disponibilità di strutture di accoglimento, poiché è nel proprio contesto di origine che è più facile l'integrazione e l'eventuale ricongiungimento in un contesto familiare.

È noto spesso che le partenze dei minori sono dettate da motivi di natura economica, perché gli stessi vengono mandati in Europa in cerca di un lavoro, e, stante la situazione economica dell'intero continente, mi pare difficile che possano trovare in questo momento un'occupazione, se non essere sfruttati maggiormente o finire nelle mani della criminalità. È altrettanto noto che sono delle categorie più vulnerabili nel corso del viaggio verso l'Europa e vittime privilegiate dei trafficanti di esseri umani. Insomma, da parte nostra resta quanto mai più valido il discorso “aiutiamoli a casa loro”, da sempre cavallo di battaglia della Lega e che deve essere sempre più messo in pratica oggi più che mai. Non siamo d'accordo con voi: è impensabile e logisticamente impossibile accogliere indiscriminatamente tutti, e quindi sono favorevole all'ordine del giorno. Smantellando questi decreti non fate uno sgarbo a Matteo Salvini, che è il vostro nemico numero uno, ma lo fate a tutti gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, Vice Ministro, vorrei sottoscrivere questo ordine del giorno, che mi ha colpito, perché parla di minori, di minori non accompagnati che vengono affidati alla tratta degli scafisti. Mi ha colpito veramente e mi ha colpito anche il fatto, Vice Ministro, che non sia stato accolto un ordine del giorno del genere. Questi ragazzi arrivano in situazioni incredibili, sono vulnerabili, i più vulnerabili; arrivano non solo dal mare, ma anche da terra. Quindi, l'applicazione di questa direttiva, di rimpatri, che dice giustamente che vanno compiuti gli accertamenti nei loro Paesi d'origine, Paesi lontani, ma l'unico modo per poter ricongiungersi alla loro famiglia, che li ha affidati ad un destino crudele e incerto.

È sicuramente molto triste fare riflessioni di questo tipo, è sicuramente molto triste pensare anche ai tanti bambini che in Africa non ci arrivano ad essere imbarcati, perché sono gli ultimi, sono i fragili, sono le donne e gli anziani, problema che, in questi decreti dell'ipocrisia, non viene assolutamente trattato. E noi sappiamo che lo sfruttamento di queste persone viene fatto dalle multinazionali, da Governi complici, dal fatto che vengano estratti dal sottosuolo in maniera incredibile tanti beni e che queste persone non riescono ad attraversare il deserto. Questo lo fanno soltanto quelli che poi si offrono agli scafisti. Purtroppo, “aiutiamoli a casa loro” non è uno slogan demagogico, ma dovrebbe essere nella realtà quello che tutti dovrebbero fare, se davvero avessero a cuore le sorti di questo continente. Le sorti di questo continente non si ribaltano e non si aiutano con questi “decreti Insicurezza”. Nemmeno l'ONU fa la sua parte, quando nelle risoluzioni, arrivando alla fine, cerca sempre di non produrre lavoro e di non produrre occupazione in un continente ricco, che dovrebbe essere sfruttato, sfruttato nei suoi tesori e nelle sue ricchezze. Quindi, ci troviamo qui. È palese che ci sia una volontà politica, una volontà ideologica, nel voler cambiare questi decreti. Lo abbiamo detto in questi giorni, in questa lunga presa di posizione di Fratelli d'Italia. Lo abbiamo detto, analizzando le criticità, che sono palesi in questi provvedimenti, nelle ONG, nel fatto che non ci possano più essere delle sanzioni per contrastare questi sbarchi, nel fatto che ci sia una cittadinanza più facile e nei permessi di lavoro dati con facilità. Io avevo presentato, a mia volta, un ordine del giorno sui ricercatori, che non potranno sicuramente tornare, come era giusto, senza un minimo di stipendio, un minimo di reddito, a casa loro, ma dovranno rimanere senza occupazione un anno in Italia. Ecco, questo è un esempio di come, in questo provvedimento, ci sia una volontà di allargare l'accoglienza senza razionalità, senza riflettere, senza volere veramente risolvere il problema. Fratelli d'Italia si batterà sempre contro questo tipo di accoglienza snaturata e irrazionale e si batterà, invece, per risolvere il problema dei tanti ultimi e delle tante persone che avrebbero davvero bisogno di aiuto senza questa ipocrisia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/89 Panizzut, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/90 Boldi, con parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Grazie, Presidente. Io intervengo brevemente, sempre sul tema dei minori non accompagnati. Presidente e colleghi, l'Italia ha un ottimo sistema di accoglienza per i minori non accompagnati. Questo ci viene riconosciuto anche dagli organismi internazionali. Un sistema di accoglienza, però, che è decisamente costoso. Decidere se si tratta di un minore o se si tratta invece di una persona adulta fa una grossa differenza, perché un minore non può essere respinto, non può essere espulso e deve entrare in un circuito, che è un circuito di accoglienza, di inclusione e di istruzione, per cercare di integrarlo al meglio.

È chiaro che un sistema come questo, è un sistema costoso. Ora, se entrano in questo circuito ragazzi, o sarebbe meglio dire uomini - abbiamo sentito che spesso non dichiarano la loro età e poi, da intercettazioni, si scopre che hanno anche magari trent'anni, trentacinque anni, quindi, altro che minori - vanno ad intasare e a rendere ulteriormente oneroso il sistema, praticamente privando quei ragazzi, che invece avrebbero bisogno di questo sostegno.

Allora, questo ordine del giorno che cosa chiedeva, sostanzialmente? Chiedeva la possibilità, anzi dava l'obbligatorietà, di utilizzare sistemi che esistono per cercare di stabilire l'età anagrafica, quando questi ragazzi non hanno documenti. E, chiaramente, siccome non sono caduti dalla luna, sanno perfettamente che, se si dichiarano minori, hanno diritto a tutta una serie di vantaggi che non avrebbero: sarebbero espulsi.

Esistono dei sistemi per poter stabilire l'età, tra l'altro sono anche sistemi quasi non invasivi: una radiografia del polso, l'esame ispettivo, una valutazione da parte del pediatra, dei segni somatici che possono contribuire a stabilire anche la maturità sessuale. Normalmente, quando si arriva a fare una valutazione dell'età attraverso tutti questi segni, lo scarto che ci può essere è uno scarto veramente minimo.

Aggiungo che questo tipo di valutazione e questo tipo di esami sono usati normalmente da diverse procure nel nostro Paese. Perché? Perché il problema si pone, indipendentemente dal fatto che si tratti di minori stranieri o che si tratti di finti minori italiani o di qualunque altro Paese. Spesso è necessario accertare l'età anagrafica, perché, ad esempio, se delinquono, ben diverso è il destino che li aspetta e l'iter giuridico che li aspetta, a seconda che siano minori o di maggiore età. Ci sono delle procure - e concludo - come la procura di Torino, che hanno addirittura fatto degli accordi con delle ASL e con dei reparti di pediatria per arrivare ad avere queste valutazioni. Veramente, non capisco perché questa cosa non si possa fare, anche perché è lampante che moltissimi dichiarano un'età che non è la loro, per non pagare il dazio di non essere affatto minori, ma di essere molto più che adulti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/90 Boldi, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/91 Fogliani, con parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Presidente, non siamo per nulla stupiti del parere contrario di questo Governo su questo ordine del giorno, che ha lo scopo di ripristinare e garantire la piena titolarità e indipendenza delle prefetture e questure relativamente alla gestione delle procedure di trattenimento e rimpatrio dei clandestini che devono essere espulsi e allontanati dal nostro Paese e da un uso strumentale della stessa. Il perché è chiaro: la vostra posizione ideologica continua a prevalere. Lo scopo è quello di togliere la capacità d'azione alle Forze dell'ordine e, di conseguenza, al Ministero dell'Interno e si tutelano persone che avrebbero già dovuto essere espulse dal nostro territorio e che, al minimo accenno da parte di un poliziotto, invocheranno il Garante.

Il Garante nazionale ora non solo è il Garante dei detenuti ma anche il Garante dei clandestini. Del resto, questo è un Garante che fa politica, altro che autorità indipendente! Basta rivedere le sue dichiarazioni contro i “decreti Salvini”.

Ma vorrei ricordare, a tale proposito, che nelle carceri vivono due distinte popolazioni: l'una, che è lì per aver commesso dei reati, altrimenti lì non ci starebbe, e l'altra, che invece svolge il ruolo di rappresentanza dello Stato. Chi è ad aver bisogno di un garante non sono detenuti e spacciatori ma gli agenti della polizia penitenziaria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), troppo spesso aggrediti, minacciati e perfino denunciati, come ha già detto anche il nostro Matteo Salvini più volte.

Quella del Garante è per noi una figura che in ogni caso andrebbe cancellata. È una nomina politica e riteniamo che il ruolo di garanzia dei diritti dei detenuti debba essere svolto esclusivamente dalla magistratura di sorveglianza e osserviamo come la figura del Garante stia assumendo dei contorni addirittura pittoreschi.

Stigmatizziamo anche le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Bonafede, il quale ha affermato di essere Ministro dei detenuti. Il nostro gruppo è assolutamente contro anche sulla proroga dei due anni del mandato dell'attuale Garante nazionale, fatta solo perché è persona gradita alla maggioranza e perché non riconfermabile diversamente, se non con questo stratagemma dentro al decreto.

Alla luce dell'ultima audizione svolta in Commissione, è chiaro che non si è occupato delle esigenze e delle problematiche della Polizia penitenziaria, concentrandosi, invece, su come la mancata disponibilità dei telefoni cellulari in cella costituisca una privazione dei diritti dei detenuti.

C'è questa vostra fretta di portare avanti questo “decreto Clandestini Invasione” in questo periodo, dove i nostri italiani hanno ben altri pensieri. Anche noi vorremmo lavorare su temi e problematiche che la nostra gente sta vivendo e, quantomeno, che la diretta Facebook il Presidente Conte la venisse a fare qui (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che così tratteremmo proprio i temi attuali, quello che si chiedono le persone a casa, cosa succederà nei prossimi giorni. E, invece, anche noi la dovremo seguire su Facebook.

Comunque, ritorno a quella che è la vostra fretta, che può essere solo dominata dalla paura che questa maggioranza non tenga e possa saltare da un momento all'altro, sapendo benissimo che è l'unica occasione di imporre le vostre ideologie, ormai vecchie e sorpassate e che nessuno vuole, se non voi qui dentro.

Ma, mentre tutto questo “decreto Clandestini” ha un senso per i colleghi di sinistra, chi mi stupisce resta il MoVimento 5 Stelle, rileggendo parte della storia di questa legislatura e, in particolare, il contratto gialloverde. Non me ne faccio una ragione: come si può essere così voltagabbana in così pochi mesi? Rileggendolo e guardandovi mi viene da ridere, anzi no, da piangere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Wanda Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Intanto, intervengo partendo dalla condivisione dell'ordine del giorno che è stato appena esposto ma, soprattutto, anche rispetto a un decreto per il quale abbiamo tentato più volte di comprendere se magari ci fosse il miracolo nel contenere qualche parte a favore ovviamente del nostro Paese e dei nostri cittadini.

Ovviamente, la speranza è l'ultima a morire, ma possiamo oggi, a seguito anche dei pareri che fino a questa notte sono stati rilasciati sui vari ordini del giorno dal sottosegretario, dire che, di fatto, è soltanto un decreto che nasce, ovviamente, su una spinta ideologica fine a se stessa, un decreto che, in qualche modo, ha rinnegato il precedente, cambiandone il titolo, ma in questo caso anche la sostanza e, soprattutto, è un decreto contro tutti: è un decreto contro le famiglie, è un decreto contro le imprese, è un decreto che, ovviamente, ha messo all'angolo le Forze dell'ordine, che più volte, insomma, hanno subìto tante, anzi tantissime aggressioni. E questo un po' si rifà a tutto ciò che appartiene a quella categoria di politici che promettono, in qualche modo, di costruire un ponte anche dove non c'è il fiume. Ovviamente, per quanto ci riguarda, noi siamo a favore di questo ordine del giorno, che voteremo, insomma, come gruppo di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/91 Fogliani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Molinari. Ne ha facoltà.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. Vede, qualche ora fa, sempre sull'ordine dei lavori, avevamo chiesto, dopo che il Presidente del Consiglio, il Premier Conte aveva dato l'annuncio su Facebook che ci sarebbe stata una diretta televisiva per spiegare il contenuto del nuovo DPCM, che venisse a parlare alla Camera, dato che la Camera era convocata ed è convocata - infatti, stiamo lavorando - e soprattutto dato che non avremmo sottratto tempo a questi lavori, perché da giorni non stiamo lavorando a qualcosa di particolarmente utile per il futuro degli italiani e di particolarmente utile per la nostra democrazia (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Presidente, il Premier Conte evidentemente ha preferito seguire un'altra strada…

PRESIDENTE. Le chiedo scusa. Sono costretto a interromperla, però davvero per pochi secondi. I colleghi deputati che sono entrati in Aula devono comunque mantenere il distanziamento. Quindi, trovassero, cortesemente, una postazione che gli consenta di essere distanziati. Prego.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Presidente, il Presidente Conte, invece che ascoltare la richiesta di una parte del Parlamento, ha preferito una via diversa, ha preferito dare un annuncio così importante sulla vita dei cittadini italiani in un filo diretto con la popolazione, scavalcando le istituzioni democratiche, scavalcando i rappresentanti dei cittadini, usando quella prassi che si usa in quei regimi autoritari, nel Cile di Pinochet, nella Grecia dei colonnelli, nella Spagna di Franco, nella Repubblica Popolare Cinese, nel Venezuela di Maduro (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Il Presidente Conte ha preferito parlare direttamente al popolo come un dittatore, un caudillo qualsiasi, come se fossimo la Repubblica delle banane, non la Repubblica italiana (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E vede, Presidente, se i cittadini italiani per l'emergenza COVID-19 hanno potuto tollerare limitazioni alle proprie libertà civili, limitazione al diritto di movimento, limitazione al diritto d'impresa, limitazione al diritto al lavoro, limitazione al diritto alla socialità, limitazione al diritto a vivere i propri affetti, se noi, come opposizione, abbiamo potuto tollerare, per qualche tempo nel nome del COVID, che si limitassero anche e si gestissero in maniera particolare quelli che sono gli equilibri costituzionali, lasciando mano libera al Governo nel nome dell'emergenza, perché capivamo l'emergenza, vede, Presidente, c'è qualcosa a cui credo che i cittadini italiani non si possano rassegnare e abituare: all'idea che, nel nome del COVID, si possa fare carta straccia della Costituzione e che si possa fare carta straccia della democrazia e del rapporto tra Governo e Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia)! E, Presidente, se una parte della maggioranza, di cui il Presidente Conte, questo l'ha voluto dall'inizio, perché il MoVimento 5 Stelle è andato al potere con lo scopo di distruggere le Istituzioni democratiche (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia), con lo scopo di superare la democrazia rappresentativa, con lo scopo di portare l'Italia a una deriva autoritaria, io chiedo ai colleghi della sinistra, del Partito Democratico, che sono figli di una cultura che ha contribuito a scrivere la nostra Costituzione, che ha contribuito a emancipare l'Italia dalla pagina più buia della sua storia, che è stata quella del totalitarismo e della dittatura (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente), chiedo a chi si chiama Democratico nel nome: tirate fuori, alzate la testa (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Fate qualcosa! Non state zitti, perché lo sapete anche voi che questo è troppo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia)! Lo sapete anche voi che si sta facendo straccio della Costituzione! Lo sapete anche voi che siamo andati oltre e che bisogna porre fine a questo indegno spettacolo! Uomini di sinistra, uomini socialisti, uomini del Partito Democratico fate qualcosa, fermateli! Per favore (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia - Deputati del gruppo Lega-Salvini Premier espongono cartelli recanti la scritta: “Imprese chiuse, porti aperti” e “Conte dimettiti”)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lollobrigida.

Giù i cartelli…. (Deputati del gruppo Lega-Salvini Premier scandiscono: “Libertà! Libertà!”)! Abbassate i cartelli per favore, abbassate i cartelli. Chiedo l'intervento degli assistenti parlamentari. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 20,25, è ripresa alle 20,30.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Aveva chiesto di parlare, prima dell'interruzione, il deputato Lollobrigida. Prego, deputato Lollobrigida.

Ricordo che è vietato fare le riprese.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Grazie, Presidente, di averci concesso la parola. Forse dovremo preoccuparci un giorno anche di questo. Noi siamo meno ottimisti del collega Molinari rispetto al termine “Democratico” inserito nel simbolo di un partito che, probabilmente, da tanti anni non vince le elezioni e continua a governare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e che evidentemente non considera importante il consenso degli italiani. Abbiamo anche noi, per dire il vero, creduto che le parole ascoltate durante il Conte 1 da parte del Partito Democratico, riferendosi all'assise parlamentare, avessero un senso. Ci abbiamo creduto. Abbiamo confidato che quello che dicevano a Conte quando sedeva in quei banchi, sostenuto da altra maggioranza, avesse un fondamento di verità. In realtà, sono il simbolo dell'ipocrisia perché anche qui, oggi, avrebbero potuto dimostrare di tenerci un minimo al rispetto delle regole che la nostra Costituzione si è data, invitati - come abbiamo fatto prima della sospensione - a chiedere al Presidente Conte di risparmiarsi la solita diretta social. Guardate i commenti all'annuncio della conferenza, gli insulti che il Presidente sta prendendo dai cittadini (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier) che non hanno più intenzione di sopportare un modello che piega – piega - le regole di base, del rispetto. Abbiamo oggi, in Italia, 400 mila posti di lavoro in meno, abbiamo 5 milioni di poveri, abbiamo 7 milioni di persone che hanno diminuito la loro condizione di vita in questi mesi e siamo qui a parlare di che cosa? Di portare altri disperati sulla nostra terra più facilmente! Questa è la condizione di un dibattito che avrebbe dovuto impegnare il nostro Parlamento a parlare di ben altro.

Ebbene, io credo che sia ridicolo continuare oggi questo dibattito, e adesso dobbiamo sapere che cosa il Presidente Conte intende dirci. L'avrebbe dovuto fare in quest'Aula ma, se si è rifiutato di farlo, non possiamo, a nostro avviso, continuare un dibattito che diventa ridicolo e offensivo per gli italiani, per i commercianti, per gli imprenditori, per gli artigiani, per i pescatori liberi e quelli in prigionia (Prolungati applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier) e in quest'Aula non si continua oggi a discutere di questi argomenti! Abbiamo chiesto al Presidente di venire, non è venuto! Adesso le forze politiche devono assistere a una sospensione di questi lavori, finché Conte non finisce questo intervento, per poi poter discutere di quelle che sono le nostre libertà, le nostre possibilità, lo sviluppo e la difesa di questa nazione (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mulè. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente. Quando, oltre tre ore fa, chiedemmo dai banchi di Forza

Italia, con tutto il centrodestra, di avere il Presidente, ciò non obbediva a una protesta parlamentare, ma obbediva a un insulto che in quel momento il Presidente del Consiglio si apprestava a fare nei confronti degli italiani. Tre ore dopo, il Presidente del Consiglio continua a schiaffeggiare questo Parlamento, continua a schiaffeggiare la Camera presentandosi davanti agli italiani e omettendo e lasciando la sua poltrona vuota. Presidente, lo chiedevamo perché questa notte, se non è chiaro, col favore delle tenebre, tanto per cambiare, sono state sospese delle libertà costituzionali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia): l'articolo 2, l'articolo 13, l'articolo 16, l'articolo 17, l'articolo 18, l'articolo 45 dei diritti fondamentali della Carta europea. Non parliamo di una cinquina qualunque, è la tombola del diritto alla quale il Presidente Conte ha cominciato a giocare! E quando ieri - lei mi ha ricordato - è venuto il Ministro Speranza, sì, Presidente, io l'ho riletto parola per parola il resoconto, non si parla di sospensione di diritti costituzionali, si parla di misure che saranno prese. Non si parla di chiudere i cancelli delle Regioni e di non far passare più nessuno. Non si parla di comprimere i diritti fondamentali che sono scritti nella prima parte della Costituzione, dall'articolo 1, e l'articolo 2 è stato stracciato! Vede, oggi i colleghi si stanno stracciando le vesti perché qualcuno fa le foto in Aula. Questa è diventata la camera oscura della democrazia, lo volete capire o no (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)? Questa è diventata la Camera dove i diritti fondamentali vengono calpestati nel nome di un'emergenza dalla quale si vuole tenere a parte il Parlamento, quando ha tutto il diritto di sapere e di conoscere.

Presidente, è inaccettabile. Qui non si aspetta Cenerentola quando ha i suoi comodi. Il Presidente del Consiglio ha il dovere di essere seduto, ora, in quella sedia davanti a noi! Non ci sono in ballo posizioni politiche, non ci sono in ballo situazioni che riguardano il centrodestra e il centrosinistra; riguarda la nostra dignità e integrità di parlamentari! Vi è chiaro o non vi è chiaro Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)? Poi non dite che siete quelli che difendono la Costituzione: la state stracciando! E con i coriandoli non farete carnevale, sarete mandati a casa per indegnità perché non siete degni, con quello che state coprendo, di rappresentare la nazione Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Crippa…(Deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli Italia si avvicinano ai banchi del Governo e occupano il centro dell'emiciclo).

Deputati! La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 20,37, è ripresa alle 20,40.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa (Deputati del gruppo Lega-Salvini Premier permangono al centro dell'emiciclo e scandiscono: “Conte qui! Conte qui!”). Allora, colleghi deputati, io ho ripreso la seduta solo per chiedervi, e lo faccio anche attraverso la responsabilità dei capigruppo e dei Questori… noi ci siamo dati un regolamento, fate tutte le proteste che volete, però non potete essere assembrati, vi dovete distanziare, non potete stare attaccati gli uni agli altri… distanziatevi, lo chiedo ai presidenti dei gruppi perché queste regole sono state approvate all'unanimità e, quindi, ciascuno è corresponsabile del fatto che vengano disattese… (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Deputati del gruppo Lega-Salvini Premier permangono al centro dell'emiciclo e scandiscono: “Conte qui! Conte qui!”).

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 20,42, è ripresa alle 21,13.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Prego i deputati di prendere il loro posto. Secondo le intese intercorse tra tutti i gruppi, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 9, anche per consentire la sanificazione dell'Aula a seguito degli assembramenti che si sono precedentemente verificati.

Sempre secondo le intese tra i gruppi, i lavori della seduta di domani termineranno, come già convenuto, entro le ore 19, con la conclusione dell'esame degli ordini del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 4 dicembre 2020 - Ore 9:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. (C. 2727-A)

Relatori: BALDINO e MICELI.

La seduta termina alle 21,15.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n 1 la deputata Martinciglio ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 3 la deputata Segneri ha segnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 4 la deputata Madia ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 43 la deputata Bisa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 51 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 53 la deputata Emiliozzi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 58 la deputata Montaruli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2727-A - odg 9/3 Mancanza numero legale NO
2 Nominale odg 9/2727-A/3 469 468 1 235 206 262 79 Resp.
3 Nominale odg 9/2727-A/4 472 469 3 235 211 258 78 Resp.
4 Nominale odg 9/2727-A/5 475 472 3 237 213 259 78 Resp.
5 Nominale odg 9/2727-A/6 481 477 4 239 215 262 78 Resp.
6 Nominale odg 9/2727-A/7 483 478 5 240 216 262 78 Resp.
7 Nominale odg 9/2727-A/8 480 475 5 238 214 261 78 Resp.
8 Nominale odg 9/2727-A/9 476 470 6 236 213 257 78 Resp.
9 Nominale odg 9/2727-A/10 477 474 3 238 216 258 78 Resp.
10 Nominale odg 9/2727-A/11 476 473 3 237 212 261 78 Resp.
11 Nominale odg 9/2727-A/12 482 479 3 240 219 260 77 Resp.
12 Nominale odg 9/2727-A/13 480 476 4 239 213 263 77 Resp.
13 Nominale odg 9/2727-A/14 484 481 3 241 216 265 77 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/2727-A/15 477 475 2 238 213 262 77 Resp.
15 Nominale odg 9/2727-A/16 483 480 3 241 217 263 77 Resp.
16 Nominale odg 9/2727-A/17 478 474 4 238 214 260 77 Resp.
17 Nominale odg 9/2727-A/18 483 481 2 241 217 264 77 Resp.
18 Nominale odg 9/2727-A/19 478 475 3 238 216 259 77 Resp.
19 Nominale odg 9/2727-A/20 479 478 1 240 217 261 77 Resp.
20 Nominale odg 9/2727-A/21 484 481 3 241 218 263 77 Resp.
21 Nominale odg 9/2727-A/22 481 480 1 241 220 260 77 Resp.
22 Nominale odg 9/2727-A/23 481 477 4 239 219 258 77 Resp.
23 Nominale odg 9/2727-A/24 486 484 2 243 219 265 77 Resp.
24 Nominale odg 9/2727-A/25 481 480 1 241 218 262 77 Resp.
25 Nominale odg 9/2727-A/26 476 474 2 238 217 257 77 Resp.
26 Nominale odg 9/2727-A/27 477 476 1 239 218 258 77 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale odg 9/2727-A/28 472 470 2 236 215 255 77 Resp.
28 Nominale odg 9/2727-A/29 475 474 1 238 218 256 77 Resp.
29 Nominale odg 9/2727-A/30 465 462 3 232 219 243 77 Resp.
30 Nominale odg 9/2727-A/31 473 471 2 236 217 254 77 Resp.
31 Nominale odg 9/2727-A/32 470 468 2 235 218 250 77 Resp.
32 Nominale odg 9/2727-A/33 472 469 3 235 217 252 77 Resp.
33 Nominale odg 9/2727-A/34 469 465 4 233 216 249 77 Resp.
34 Nominale odg 9/2727-A/35 482 479 3 240 220 259 77 Resp.
35 Nominale odg 9/2727-A/36 479 477 2 239 222 255 77 Resp.
36 Nominale odg 9/2727-A/37 478 476 2 239 215 261 77 Resp.
37 Nominale odg 9/2727-A/38 472 470 2 236 212 258 77 Resp.
38 Nominale odg 9/2727-A/39 477 476 1 239 221 255 77 Resp.
39 Nominale odg 9/2727-A/40 475 472 3 237 219 253 77 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale odg 9/2727-A/42 468 262 206 132 16 246 77 Resp.
41 Nominale odg 9/2727-A/59 476 473 3 237 219 254 77 Resp.
42 Nominale odg 9/2727-A/60 480 479 1 240 221 258 78 Resp.
43 Nominale odg 9/2727-A/61 445 441 4 221 202 239 78 Resp.
44 Nominale odg 9/2727-A/62 459 458 1 230 203 255 86 Resp.
45 Nominale odg 9/2727-A/64 462 461 1 231 211 250 85 Resp.
46 Nominale odg 9/2727-A/65 451 450 1 226 202 248 84 Resp.
47 Nominale odg 9/2727-A/66 458 457 1 229 210 247 82 Resp.
48 Nominale odg 9/2727-A/67 460 458 2 230 210 248 80 Resp.
49 Nominale odg 9/2727-A/68 457 456 1 229 208 248 79 Resp.
50 Nominale odg 9/2727-A/69 459 457 2 229 206 251 79 Resp.
51 Nominale odg 9/2727-A/70 448 447 1 224 204 243 79 Resp.
52 Nominale odg 9/2727-A/71 447 446 1 224 203 243 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale odg 9/2727-A/72 447 446 1 224 206 240 79 Resp.
54 Nominale odg 9/2727-A/73 458 457 1 229 212 245 79 Resp.
55 Nominale odg 9/2727-A/74 451 449 2 225 206 243 79 Resp.
56 Nominale odg 9/2727-A/75 453 453 0 227 201 252 79 Resp.
57 Nominale odg 9/2727-A/76 454 454 0 228 203 251 78 Resp.
58 Nominale odg 9/2727-A/77 439 438 1 220 197 241 78 Resp.
59 Nominale odg 9/2727-A/78 448 447 1 224 201 246 78 Resp.
60 Nominale odg 9/2727-A/79 455 454 1 228 209 245 78 Resp.
61 Nominale odg 9/2727-A/80 447 444 3 223 206 238 78 Resp.
62 Nominale odg 9/2727-A/81 459 458 1 230 210 248 78 Resp.
63 Nominale odg 9/2727-A/82 437 436 1 219 198 238 78 Resp.
64 Nominale odg 9/2727-A/84 436 433 3 217 188 245 75 Resp.
65 Nominale odg 9/2727-A/85 446 445 1 223 192 253 74 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 70)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale odg 9/2727-A/86 435 433 2 217 184 249 74 Resp.
67 Nominale odg 9/2727-A/88 439 438 1 220 185 253 74 Resp.
68 Nominale odg 9/2727-A/89 445 444 1 223 189 255 74 Resp.
69 Nominale odg 9/2727-A/90 439 439 0 220 187 252 74 Resp.
70 Nominale odg 9/2727-A/91 442 440 2 221 191 249 74 Resp.