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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 436 di martedì 1° dicembre 2020

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Bisa. Ne ha facoltà.

INGRID BISA (LEGA). Grazie, Presidente. Volevo fare appunto delle precisazioni sull'intervento che ho fatto ieri in seduta, ai sensi dell'articolo 32, comma 3, del Regolamento, e precisamente, prendendo il mio intervento, al rigo 12, dopo: “maggioranza”, aggiungere: “il MoVimento 5 Stelle”. Poi, proseguendo, al rigo 60, dove introduco: “quando la Lega”, aggiungere: “Salvini Premier”, e successivamente, nel paragrafo successivo, al rigo 69, quando inizio: “e ciò quando il reato era commesso”, aggiungere: “appunto” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Andreuzza. Ne ha facoltà. Comunico che sono state formulate una serie di richieste di interventi sul processo verbale da parte di una pluralità di deputati appartenenti al medesimo gruppo. Avverto che, analogamente a quanto verificatosi in precedenti occasioni simili, la Presidenza concederà cinque minuti al primo dei deputati che ha chiesto di intervenire e un minuto per ciascuno degli interventi successivi. Quindi, ha un minuto, collega. Prego.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). Grazie, cercherò allora di essere breve. Solo per aggiungere una precisazione nella parte finale del mio intervento, dopo la dicitura: “PRESIDENTE. Concluda.” e riprende “GIORGIA ANDREUZZA. Concludo semplicemente auspicando che questo ordine del giorno venga approvato”, vorrei aggiungere quanto avrei detto, e cioè: “sappiate che state approvando un provvedimento non voluto dal popolo e dovete prendervi tutte le responsabilità di quelle che saranno le pesanti conseguenze nel Paese” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Belotti. Ne ha facoltà.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Grazie, Presidente. Ieri mi sono lasciato un po' trasportare in un accalorato intervento e dopo la reprimenda del Vicepresidente Rampelli, che, a mente fredda e pacata, ritengo doverosa, legittima, nonché opportuna e perfino regale, non avendo dormito tutta la notte, tormentato dai rimorsi di coscienza per le espressioni poco consone proferite ieri in questo sacro emiciclo, chiedo, ove possibile, una modifica al verbale laddove, alla pagina 57, dichiaro testualmente: le vostre discussioni in ‘sti cazzo di salotti snob (Commenti dei deputati del gruppo Liberi e Uguali). Presidente, sono affranto, nonché consapevole che si può pensare che i salotti radical-chic siano del cazzo, ma non lo si può certo dire in questo contesto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti).

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere. Colleghi!

DANIELE BELOTTI (LEGA). Collega Fiano, ieri lei mi ha…

PRESIDENTE. Collega, le chiedo di concludere. Ha esaurito il suo tempo.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Scusate, mi sto scusando, allora? Quindi chiedo, Presidente, che si sostituiscano le parole: “ ‘sti cazzo di salotti snob” con: “ ‘sti cavolo di salotti snob”, con tutto il rispetto per i produttori di cavoli, con la speranza di non ricevere querele da parte di Coldiretti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Bazzaro. Ne ha facoltà.

ALEX BAZZARO (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre sul processo verbale, articolo 32, comma 3, chiedo cortesemente alla Presidenza, al rigo 22 dove si dice “cancellare i decreti Sicurezza e Immigrazione voluti da Matteo Salvini”, aggiungere la frase: “quando era Ministro dell'Interno”; al rigo 34 in cui si dice: “Invece, ci troviamo con dei colleghi dell'attuale maggioranza”, chiedo di aggiungere: “mi riferisco ai colleghi del MoVimento 5 Stelle”; ancora, al rigo 62, alla frase: “Ma vogliamo evitare che migliaia di disperati vengano ad ingrassare le file della criminalità organizzata, delle mafie e, magari, di qualche cooperativa” vorrei aggiungere: “di sinistra” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi, ricordo che si possono fare osservazioni sul processo verbale e precisazioni eventualmente, non ovviamente delle modifiche effettuali al verbale. Ci sono altri colleghi che chiedono di intervenire per quanto riguarda le osservazioni?

Se non vi sono ulteriori osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Berlinghieri, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Casa, Castelli, Cirielli, Colucci, Corda, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Daga, Dall'Osso, De Maria, De Menech, De Micheli, Del Re, Delrio, Fassino, Gregorio Fontana, Fraccaro, Frusone, Gallinella, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgis, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Magi, Maniero, Mauri, Melilli, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Orlando, Orrico, Paita, Perantoni, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Spadafora, Tasso, Tofalo, Tomasi, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centootto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Per un richiamo al Regolamento e sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Allora, abbiamo due interventi sull'ordine dei lavori. Uno è per richiamo al Regolamento, che ha la precedenza. Quindi, lascio la parola al collega Volpi. Prego, collega Volpi. Volpi non chiede di intervenire o non parte il microfono. Le chiedo di cambiare il microfono, collega. Prego.

RAFFAELE VOLPI (LEGA). Presidente, mi scusi. Era relativo alla parte precedente, ma era un chiarimento sul Regolamento. Mi scusi, mi faccia fare almeno la domanda, abbia pazienza. Presidente, a parte che questa pratica mi ricordo che fu introdotta nella XVI legislatura dal collega Giachetti, che ci presentò uno schieramento infinito di colleghi del PD che fecero precisazioni, però mi permetto di chiederle se può rileggermi lo speech che lei aveva preparato, quello relativo agli interventi sulla precisazione del Regolamento, perché l'acquisizione del dato - ho l'incipit, se vuole - rispetto a più colleghi, più parlamentari dello stesso gruppo sull'attività della posizione, delle precisazioni, non può essere acquisito perché è propria del singolo parlamentare. Lei, quindi, non può iniziare dicendo: “I parlamentari dello stesso gruppo (…)”. Io mi permetto di segnalarlo, perché io non ho vincolo di mandato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. D'accordo.

Ci sono altri colleghi che chiedono di intervenire sul richiamo al Regolamento? Sennò passiamo a quelli sull'ordine dei lavori. Collega Zucconi, prego.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Signor Presidente, volevo sottoporre alla sua attenzione la richiesta di inserire urgentemente nel calendario dei lavori della Camera le comunicazioni del Ministro degli Esteri Di Maio in merito all'azione del Governo per la lotta contro il terrorismo internazionale e, segnatamente, quello cosiddetto “islamico”. Insomma, vorremmo sapere quali misure, anche a fronte di questo decreto in approvazione, come Ministro degli Esteri e di concerto con gli altri ministri europei, si stanno approntando, perché l'Italia non diventi, oltre che la cenerentola dello scacchiere diplomatico europeo e internazionale, anche sommessa e tacita complice dei fenomeni terroristici che abbiamo visto ancora ben attivi e che questo decreto oggettivamente non contrasta. Vorremmo conoscere, quindi, le linee di una politica estera rispetto alla quale le Camere non sono informate e non hanno la possibilità di fornire indicazioni, pur nelle pendenze della conversione di un decreto, come quello in discussione da ieri alla Camera, che allarga oggettivamente le maglie dell'immigrazione e riduce e vanifica la possibilità di controllo e verifica di presenze terroristiche nei flussi migratori, che vuole, invece, agevolare. Vede, io faccio riferimento, Presidente, alle recenti dichiarazioni del Ministro Di Maio: “Noi avevamo a 200 chilometri dalle coste il rischio terrorismo. Noi dobbiamo necessariamente stabilizzare il Mediterraneo, perché altrimenti c'è il rischio terrorismo”. E, allora, la presenza di Di Maio in Aula potrebbe essere l'occasione di riferirci sugli esiti del Summit che comincia oggi dei Ministri degli Affari esteri dei Paesi della NATO per fare, insomma, un punto della situazione anche rispetto all'acuirsi delle tensioni internazionali seguite all'omicidio dello scienziato Fakhrizadeh, uno dei capi del programma nucleare iraniano, che sta consolidando un fronte arabo a sostegno dell'Iran. Magari in quella occasione potrebbe spiegarci le motivazioni che stanno alla base del mancato invito al Summit fra il Presidente francese Macron, la Cancelliera Merkel e il Cancelliere austriaco Kurz, che si sono incontrati a Parigi in un vertice antiterrorismo per pianificare nuove strategie europee di difesa dal terrorismo islamico e che ha visto collegati al vertice anche altri importanti leader europei ma non quello italiano.

Ancora, potrebbe renderci edotti sui motivi che, proprio quando le Camere approvano la proroga per la “Commissione Regeni”, in Egitto si arriva alla conclusione delle indagini con una liberatoria esaustiva, “accusa contro ignoti”. Sarebbe interessante sapere se si è confrontato nel Summit dei Ministri degli Affari esteri NATO con l'omologo turco in merito alla situazione libica, che è così importante sul campo dei flussi migratori. Faccio ancora riferimento al recente attentato di inizio e al fatto che Brahim Issaoui, dopo essere sbarcato a Lampedusa il 20 settembre, trasferito poi a Bari e arrivato insieme a molte altre migliaia di migranti, ecco, poi si è potuto recare in Costa Azzurra e compiere quella terribile strage. Infine, mi rifaccio alle precise impietose dichiarazioni del Ministro francese Darmanin e di Macron stesso, che hanno manifestato all'Italia la necessità di rivedere le regole internazionali in materia. Quindi, penso che questa audizione a questo punto sia doverosa e mi permetto di segnalarle che già la prossima settimana il calendario dell'Aula sarà assai scarso e che, quindi, potrebbe ben comprendere un'audizione delle comunicazioni del Ministro Di Maio. Confido che possa segnalare questa esigenza da parte di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Prendo atto della sua richiesta, che verrà trasmessa alla Presidenza della Camera. Ho come altri interventi quello di Potenti e poi quello di Garavaglia, sempre sull'ordine dei lavori. Prego, deputato Potenti.

MANFREDI POTENTI (LEGA). La ringrazio, Presidente. Questo mio intervento è per una richiesta di atto di responsabilità alla maggioranza e al Governo su una questione molto urgente, sulla quale noi ci sentiamo seriamente di chiedere la possibilità di anteporre l'esame del problema che esporrò rispetto alla trattazione della conversione, appunto, del “decreto Clandestini”. Da diverse settimane il Governo è sollecitato ad assumere iniziative in materia del cosiddetto “paradosso Tari”, cioè quella (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)… cosa c'entra? C'entra perché, caro collega, il gruppo Lega è disponibile in questa sede…

PRESIDENTE. Colleghi.

MANFREDI POTENTI (LEGA). …a dare la sua disponibilità, a votare un qualunque provvedimento che il Governo volesse portare in Aula urgentemente per risolvere il problema di tantissimi commercianti, esercenti che hanno l'attività chiusa e devono pagare la Tari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e questa, signori miei, non mi sembra una perdita di tempo…

PRESIDENTE. Colleghi!

MANFREDI POTENTI (LEGA). …e mi sembra una richiesta responsabile del primo partito che rappresenta gli italiani. E vorrei anche richiedere alla maggioranza, che sta sostenendo questo Governo, una pari assunzione di responsabilità, perché - uno - ci sarebbero le risorse, perché è possibile attingere al Fondo per l'esercizio delle funzioni comunali. È necessario un provvedimento normativo, perché il Governo non ha fatto nulla entro il 31 ottobre, data in cui scadeva il bilancio previsionale, carissimi, e ci sono…

PRESIDENTE. Collega.

MANFREDI POTENTI (LEGA). …migliaia, migliaia di esercizi commerciali chiusi o semiaperti che continuano a pagare la Tari…

PRESIDENTE. Collega, questo intervento non è sull'ordine dei lavori.

MANFREDI POTENTI (LEGA). …in violazione palese del principio che chi inquina paga. La Lega sta semplicemente chiedendo di aprire una finestra e occuparsi di questa questione molto più urgente per tanti italiani e smetterla con questi provvedimenti di pura ideologia, pura ideologia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Garavaglia. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA (LEGA). Sì, grazie Presidente. Vorrei intervenire su un fatto, che è successo ieri e che pongo all'attenzione del Presidente della Camera, perché è molto rilevante. Ieri, in Commissione bilancio, in Commissioni riunite, c'è stata l'audizione del Ministro Gualtieri. Il Ministro Gualtieri ha fatto la sua audizione, ma non c'è stata nessuna espressione di voto. Abbiamo letto dalle agenzie - ed oggi la notizia è sui giornali - che invece è stato dato l'assenso alle modifiche al MES, in una riunione che non è, tutti sanno, riunione preparatoria, perché è la riunione che prepara le carte, che poi vengono effettivamente approvate. Quindi, il punto è che non c'è stato nessun mandato. Ma non c'è stato nessun mandato su questioni molto rilevanti! Gliele cito alcune: la valutazione ex ante per aderire a questa linea di credito; il ruolo del direttore generale del MES; le clausole di azione collettiva. Quindi, vengono modificate parti importanti di un trattato internazionale senza nessuna espressione del Parlamento. Il Ministro la fa troppo facile, dicendo - perché poi l'ha chiusa velocemente così - testuali parole: ma se non lo si vuole, che cosa vi interessano le condizioni di accesso a questa misura? Ma non funziona così! Quando un trattato è modificato, poi vale e valgono quelle regole. E sono regole molto, molto pericolose, perché, come ha fatto notare correttamente il collega Fassina, a un certo punto, quando e se mai si aderirà a quella misura, si aderisce solo avendo preventivamente ristrutturato il debito. Avendo noi un debito pubblico molto importante, la cosa è alquanto pericolosa, per cui chiediamo a lei, Presidente, di riferire al Presidente quello che è successo, perché la questione non è sanabile dalla dichiarazione politica del capo politico dei 5 Stelle, che tra l'altro smentisce tutti gli interventi dei suoi colleghi e, quindi, non capiamo a questo punto che cosa intervengono a fare, se poi vengono smentiti dal proprio capo politico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ma, al netto di questo - se la vedono loro al loro interno -, resta il grandissimo - mi viene solo una parola - vulnus giuridico che si è aperto, perché questa cosa non è sanabile: abbiamo avuto un Ministro che è andato e ha preso una posizione, senza alcun mandato del Parlamento. Vorremmo sapere, Presidente, che ne pensa anche l'altro Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Basini. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BASINI (LEGA). Presidente, vorrei intervenire, come ho accennato prima, per segnalare all'Aula - lo ritengo doveroso - la scomparsa questa notte del collega e amico Arturo Diaconale, direttore de l'Opinione. Conosco Diaconale da sempre, perché eravamo compagni di scuola. Ho seguito tutta la sua carriera di giornalista, quando fu nominato direttore de l'Opinione, che era il giornale fondato a Torino da Cavour, che fu ripreso da Malagodi negli anni Sessanta, come settimanale del Partito Liberale. Conosco Diaconale da una vita, ne conosco le idee, l'impegno politico, la tenacia con cui ha tenuto in piedi questa gloriosa e storica testata e non posso che salutarlo commosso: ciao, Arturo (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Brevemente, sull'ordine lavori e per ricordare e salutare Arturo Diaconale. Ho avuto l'onore e il privilegio di conoscerlo, di avere un confronto e di collaborare con lui in varie vicende, sia politiche sia di confronto culturale. Ricordiamo in Arturo Diaconale un convinto liberale, sempre rispettoso dell'opinione degli avversari, che contrastava in maniera civile e assolutamente ossequiosa dei principi liberali. Ma allo stesso tempo era intransigente, con le proprie idee. La passione che metteva e che ha messo nel fondare i giornali, nel portarli avanti, nel rappresentare le proprie posizioni, anche all'interno del CdA Rai, fa di lui e della sua vita una esempio specchiato di giornalista e di liberale. Seppur con le dovute distinzioni e sfumature di principi, ricordiamo in lui l'amico e, veramente, una grande persona e un grande uomo, a cui quest'Aula deve tributare rispetto (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Brunetta. Ne ha facoltà.

RENATO BRUNETTA (FI). Signor Presidente, anch'io voglio ricordare Arturo Diaconale, 75 anni, un grande amico, un grande giornalista, di un'estrema finezza culturale e politica, libero e liberale. Ho avuto anche la fortuna di lavorare con lui alla direzione de l'Opinione, in un periodo di straordinaria ricchezza della politica e della storia di questo nostro Paese. Lo ricordo fino all'ultimo, ricordo la sua lucidità, perché fino all'ultimo riusciva a continuare a fare il suo mestiere, cioè quello di pensare, pensare da uomo libero, da liberale. Ciao, Arturo (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signora Presidente. Desidero esprimere, a nome del gruppo del Partito Democratico, i sentimenti di cordoglio e di vicinanza alla famiglia politica, oltre che ai familiari ed amici di Arturo Diaconale, per la scomparsa di un esponente sicuramente di primo piano del liberalismo italiano. E voglio ringraziare il collega Basini di avere introdotto all'attenzione di quest'Aula il suo ricordo. Certamente esprimeva delle posizioni diverse rispetto alle nostre, in un quadro di dialettica e di confronto democratico, però penso sia giusto, in questo contesto, doverne riconoscere il valore e la coerenza con i propri principi e l'impegno, che egli ha saputo svolgere nei confronti della vita politica e delle istituzioni del nostro Paese (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Marco Di Maio. Ne ha facoltà.

MARCO DI MAIO (IV). Grazie, Presidente. Anche a nome del gruppo di Italia Viva, ci uniamo al cordoglio per la morte del collega giornalista Arturo Diaconale, un uomo coerente con i suoi valori. E anch'io voglio ringraziare il collega Basini, per aver aperto questo spazio, che credo sia giusto dedicare nei nostri lavori, per dedicare tempo e cordoglio a un giornalista che ha onorato, non solo la sua professione, ma anche i valori nei quali credeva. Quindi, a nome del gruppo di Italia Viva, mi associo ai sentimenti di cordoglio agli amici, a chi lo conosceva e soprattutto alla famiglia, alla società sportiva Lazio, per la quale lavorava e ha lavorato fino all'ultimo minuto, e a tutti coloro che hanno avuto possibilità di condividere con lui percorsi politici e professionali (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Anch'io per associarmi alle condoglianze per la perdita di Arturo Diaconale e ringraziare il collega Basini. Io credo che in quest'Aula sia giusto ricordarlo, per le cose che ha detto il collega Enrico Borghi, ma anche perché lui è stata l'espressione di un confronto culturale, prima ancora che politico, rispettoso delle idee degli altri. Da questo punto di vista, in una politica che spesso è gridata, la sua figura si stagliava proprio per questa differenza: era uomo capace di ascoltare e di dialogare, pur rimanendo sempre fermo nei suoi principi e nella sua cultura liberale. Credo che sia una perdita per il giornalismo e per la cultura italiana (Applausi).

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi su questo argomento, proseguirei con l'ordine del giorno.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (A.C. 2727-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2727-A: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

Ricordo che nella seduta di ieri hanno avuto inizio gli interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/162 il deputato Alessandro Manuel Benvenuto.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi. Oggi alla Camera è in discussione il provvedimento del Governo: un altro “decreto Insicurezza” o, se volete, possiamo chiamarlo “decreto Clandestini”; su questo mi permetto di far scegliere alla maggioranza come chiamarlo, perché tanto di questo si tratta. Non c'è sicurezza in questo decreto. In piena crisi sanitaria, nel bel mezzo di una crisi economica senza precedenti, l'unico problema del Governo - il Governo più a sinistra della storia - è modificare le leggi del leader dell'opposizione Matteo Salvini. Ad oggi non sappiamo nulla sul piano vaccinazioni, non c'è certezza sui prossimi passi del Governo per fronteggiare la crisi sanitaria e ci troviamo a discutere questi decreti con la legge di bilancio alle porte e con i vari “decreti Ristori”. Tra l'altro, faccio questa domanda: non è che stasera approverete il quinto “decreto Ristori”? Perché si vocifera anche questo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Improvvisazione e poche certezze, ecco la ricetta giallo-rossa per cittadini e imprese italiane. Mi piacerebbe rivolgere una domanda ad alcuni colleghi del PD e di LeU, anche se sarebbe più opportuno che mi rispondesse il Governo: ma queste ONG a chi rispondono? Siamo sicuri che non rispondano a delle politiche contro il nostro Paese? Perché, di fatto, oggi è questo uno dei temi, oltre al tema dell'insicurezza che porterete nelle nostre città. A queste domande vorremmo risposte.

L'ordine del giorno parla di rimpatri, parla di sicurezza, quello che voi oggi cancellate a colpi di fiducia. Voi, cari colleghi della maggioranza, volete i clandestini in giro per la città, con le forze dell'ordine che li rincorrono e questa è la triste verità. Avete una strana idea di cosa significa sicurezza e non so come farete a spiegarlo nelle periferie, forse sarà il vostro slogan per le amministrative 2021: “Più clandestini, più banchi a rotelle e più monopattini” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E non diteci che esageriamo: non erano militanti della Lega quelli che speronavano le imbarcazioni della Guardia di Finanza; questo è il comportamento delle ONG nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Oggi più che mai i cittadini hanno bisogno di altre risposte, hanno bisogno di certezze, non hanno bisogno di porti aperti. Oggi il problema sono le aziende che chiudono, i nostri giovani che avranno ancora più difficoltà per trovare un lavoro vero: agli artigiani, agli autonomi cosa gli racconteremo? Che dovevamo abolire i “decreti Salvini”, cara maggioranza? Non si parla di riduzione delle tasse, anzi sì, vi racconteremo della patrimoniale firmata Pd e LeU (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: Vergogna!).

Signor Presidente, è normale che il centrodestra non ci stia, è normale che la Lega non ci stia, è normale che il centrodestra faccia opposizione. Iniziano giornate di battaglia parlamentare, una battaglia necessaria per raccontare cosa sta accadendo in questo momento alla Camera dei deputati. Anziché preoccuparsi della sorte del Paese, ci occupiamo di clandestini: fossi in voi, mi vergognerei (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Presidente, in conclusione, l'ordine del giorno impegna il Governo a garantire, con gli appositi strumenti a disposizione, massima accuratezza dei controlli dei cittadini stranieri respinti, dalla fase di sbarco fino a quella di rimpatrio, assicurandosi che tutti gli immigrati irregolari oggetto di un provvedimento di rimpatrio lascino realmente il territorio nazionale nei tempi previsti e che fino all'esecuzione della disposizione di allontanamento dall'Italia siano trattenuti e sorvegliati nelle strutture preposte, al fine di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico sul territorio nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Gregorio Fontana ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/194.

GREGORIO FONTANA (FI). Grazie, Presidente. Colleghi, intervengo sull'ordine del giorno a mia firma n. 9/2727-A/194, ma per meglio illustrarlo sono necessarie alcune considerazioni di carattere generale. In queste ore siamo chiamati ad affrontare la conclusione di un provvedimento che per certi aspetti è drammatico e i cui effetti e le ripercussioni ricadranno sul popolo italiano e in un certo modo sulla credibilità stessa del nostro Paese agli occhi dell'Europa.

La questione migratoria infatti si colloca in un contesto sempre più grave e noi di Forza Italia non possiamo che considerare con molta preoccupazione il modo disarticolato e superficiale con cui il Governo sta gestendo questa materia. Pertanto, prima di illustrare il mio ordine del giorno, non posso non stigmatizzare, a nome del gruppo di Forza Italia, l'intero percorso che la maggioranza ha impresso a questo provvedimento, blindato alle modifiche costruttive già dal suo iter in commissione, aperto solo ad alcune proposte di parte della sinistra, che è riuscita nell'impresa difficilissima di peggiorare addirittura parte dell'impianto normativo, ed ora con una maggioranza d'Aula arroccata nella convinzione della bontà di un decreto che di fatto è tutto il contrario di quanto ha votato solo qualche mese addietro, con il primo Governo Conte. Il gruppo di Forza Italia ha presentato, pertanto, degli ordini del giorno che ripropongono le proposte emendative che avremmo voluto illustrare e votare in questa Assemblea. È l'unico modo che abbiamo per discutere quelli che sarebbero stati atti concreti e migliorativi.

Mi riferisco alla necessità di rafforzare le commissioni territoriali sul territorio e i centri di permanenza per il rimpatrio, intercettare l'attività delle imbarcazioni, i cosiddetti sbarchi fantasma, potenziare le attività di presidio, controllo e monitoraggio svolte dalle forze dell'ordine con riguardo alle strutture dei centri di accoglienza. È poi necessario un impegno serio del Governo in merito ai controlli sanitari sui migranti, in particolare nelle regioni di maggiore approdo. Infine, con l'ordine del giorno a mia prima firma, Forza Italia chiede al Governo di dar voce innanzitutto a coloro che più di tutti si assumeranno sulle loro spalle il carico delle modifiche apportate dal decreto: i sindaci e gli amministratori locali. Sono loro che troppo spesso subiscono le scelte calate dall'alto di creare centri di accoglienza sul proprio territorio. Se già l'anagrafe dei migranti che fanno richiesta della protezione internazionale grava sui comuni che se ne assumono interamente gli oneri, dobbiamo permettere almeno che i nostri amministratori abbiano voce in capitolo sull'allocazione dei centri, che troppo spesso minano la sicurezza e l'equilibrio del territorio. Per tale motivo, Forza Italia chiede che siano preventivamente ascoltati gli amministratori locali come rappresentanti dei cittadini e conoscitori del territorio.

Come vede, Presidente, i nostri emendamenti - se ce li aveste fatti discutere in Aula - e ora i nostri ordini del giorno sono tutti di buon senso, costruttivi e migliorativi; questo perché Forza Italia al Governo - quando abbiamo governato - ha affrontato e ha saputo gestire con efficacia il fenomeno migratorio. Signor Presidente, temiamo fortemente che questo Governo esaminerà gli ordini del giorno con superficialità e miopia. D'altronde, non c'è granché da aspettarsi da questa maggioranza che in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo vede come unica priorità quella di correggere l'unico decreto del Conte I che funzionava (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. La deputata Wanda Ferro ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/23.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. In un momento in cui le famiglie e le imprese sono in ginocchio, la priorità di questo Governo è portare in Aula ciò che in qualche modo rinnega il lavoro fatto nel Governo Conte 1 e si conferma un po' la regola per la quale non bisogna mai condividere ideali con chi non li ha condivisi con te in passato, perché prima o dopo ti tradirà. Siamo all'ennesima fiducia, rispetto ad un tema di grandissima delicatezza, visto il momento, anche perché in qualche modo è un decreto che, con una facciata in qualche modo buonista, parla di accoglienza e di integrazione, mentre invece incentiva in qualche modo, avalla, la tanta immigrazione clandestina che arriva nel nostro Paese. Soprattutto, ciò avviene in un momento in cui, con il COVID-19, si sono sovvertite le regole e soprattutto le regole nei confronti degli italiani, troppo spesso quasi a dover stare chiusi in casa; per non parlare delle imprese, che ovviamente non possono aprire, fino a coloro che non possono neanche in qualche modo sapere come andranno a festeggiare questo santo Natale, che da qui a breve arriverà.

E allora probabilmente, senza in qualche modo avere la possibilità di un quadro chiaro, di un quadro che, devo dire, ha visto per troppo tempo gli sbarchi aumentare in modo indiscriminato, ma, soprattutto, anche in modo preoccupante. Al di là e in spregio a chi ha dichiarato l'Italia come un porto non più sicuro, durante l'emergenza COVID, noi continuiamo, comunque, a tenere i porti aperti, continuiamo, comunque, a non avere gli strumenti per poter affrontare questo grande problema.

Io sono qui a illustrare questo ordine del giorno che riguarda la regione Calabria, ma che può essere applicato a tante regioni italiane, dove, devo dire, i dati - che già hanno visto in qualche modo una regione piegata sulla famosa telenovela, che credo si sia completata da 48 ore, sulle varie nomine dei commissari e, quindi, una regione che, a seguito di quello che abbiamo seguito tutti, non aveva neanche un piano attuativo per affrontare l'emergenza COVID - ci dicono che in pochi giorni sono arrivati sbarchi e sbarchi, ma, se potessi citarli, dal mese di ottobre ad oggi, devo dire che parliamo di numeri importantissimi, parliamo in totale di 34 sbarchi, con più 2.100 persone, cioè 1.400 erano quelle nel 2019 e, oggi, invece, ci ritroviamo con una percentuale altissima. Non ultimo, ricordo lo sbarco che, in qualche modo, si è registrato qualche giorno fa a Gioiosa Ionica dove ben 93 migranti su 177 sono risultati positivi al COVID, di nazionalità afgana, irachena e iraniana e sono arrivati, per la prima volta, con un motopeschereccio, perché, devo dire, aumentano anche gli sbarchi “fai da te”.

Allora, parto dal presupposto che questo è stato uno dei tanti casi dove abbiamo visto anche oltre 25 agenti della Polizia di Stato dover stare in quarantena, perché, ovviamente, positivi al COVID, dove abbiamo visto, recentemente, la tendopoli di San Ferdinando, famosa anche per i fatti abbastanza violenti di qualche tempo fa, essere stata dichiarata zona rossa e, purtroppo, ancora una volta gli agenti ad aver subito in qualche modo delle aggressioni perché quelli lì presenti volevano comunque uscire da quella tendopoli. Allora, io parto dal presupposto che questo Governo - troppo spesso lo si è capito -, non solo, ha invertito l'ordine delle cose rispetto alla quotidianità dei nostri cittadini italiani, ma ha proprio invertito l'ordine delle cose rispetto ai punti fermi che dovrebbero essere le Forze dell'ordine e gli italiani.

Allora, vorrei sapere il Governo cosa intenda fare rispetto ai mezzi, alle strumentazioni, alle risorse economiche per poter garantire ai tanti uomini e donne in divisa, ma soprattutto ai tanti cittadini di poter affrontare con maggiore sicurezza questo percorso.

PRESIDENTE. Concluda.

WANDA FERRO (FDI). Chiudo, dicendo - Presidente, prendo solo un secondo - che tempo fa ho letto un giornalista molto vicino al MoVimento, e non capivo a cosa guardasse, dove diceva: non riescono a capire, a volte non riescono a cambiare, non vogliono cambiare, forse questo è uno dei tre motivi importanti per mandarli a casa. Io credo che se il Governo non riguarderà questo decreto, probabilmente quelli che voi credete che siano in qualche modo dei grandi successi siano un po' come i fuochi d'artificio di giorno, di cui si sente solo il rumore, ma nessuno li vede (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Rossana Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Presidente, colleghi, intervengo per illustrare un ordine del giorno che mira ad evidenziare un effettivo problema che esiste e che riguarda l'attribuzione dell'età anagrafica ai minori non accompagnati. Come riferito anche dal Ministero dell'Interno in audizione in Commissione affari costituzionali, proprio il 17 di novembre, e confermato anche da dati che sono pubblici sul Cruscotto statistico giornaliero, il numero dei minori stranieri non accompagnati sbarcati illegalmente in Italia è aumentato vertiginosamente, passando da 1.680 nel 2019 a 4.224 nel 2020.

Oltre agli arrivi via mare, desta enorme preoccupazione il numero degli ingressi stranieri, che si dichiarano minori, dalla rotta terrestre, in particolare quella balcanica. A titolo esemplificativo, nella città di Udine, in Friuli-Venezia Giulia, tra luglio e agosto 2020, il numero dei minori stranieri non accompagnati è aumentato del 300 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una spesa per l'amministrazione comunale di 409.140 euro ogni mese, pari a 5.909.680 euro all'anno. Questo perché l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che fa il nostro Paese è un'ottima accoglienza. Sempre a Udine, nell'ambito di un'inchiesta su una struttura che ospita minori stranieri, è emerso, da intercettazioni telefoniche, che sarebbero stati certificati come minorenni immigrati che, in realtà, avrebbero anche trent'anni e che su 66 ospiti della struttura 40 sarebbero in realtà maggiorenni. I dati forniti dal Ministero dell'Interno tramite il Cruscotto giornaliero che riporta un numero esponenziale degli stranieri non accompagnati sbarcati al 2019, ci dicono però che il Friuli-Venezia Giulia non è l'unica regione che registra un forte aumento di minori extracomunitari o che si dichiarano tali.

Il quadro che emerge, quindi, anche da svariate inchieste giornalistiche, oltre a quella che abbiamo appena citato, evidenzia la necessità di intervenire efficacemente sulla normativa in materia di accertamento della minore età per i minori stranieri non accompagnati per garantire un'effettiva tutela degli immigrati effettivamente minori e una corretta gestione delle risorse pubbliche. Quindi, quello che si chiede è che chi arriva in Italia privo di documenti e si dichiara minore, in realtà, venga sottoposto per prassi e sempre a specifici esami socio sanitari. Quali sono questi esami sociosanitari? Allora, la valutazione integrata dei dati risultanti dalla rilevazione radiologica del grado di maturazione ossea del distretto polso-mano e dall'esame fisico, misurazioni antropometriche, ispezioni di segni di maturazione sessuale con identificazione degli eventuali disturbi dello sviluppo e definizione dello stadio di dentizione, svolto da un pediatra, è da ritenersi, allo stato attuale, il protocollo multidisciplinare maggiormente attendibile per identificare la presunta età anagrafica del soggetto esaminato. Aggiungo, poi, che si tratta di un metodo la cui attendibilità è stata ribadita ancora recentemente dalla giurisprudenza della Cassazione - chiudo, Presidente -; con l'accertamento radiografico del polso che dà conto dei risultati esperiti in tutti i casi consimili ed è in grado di offrire un tranquillizzante grado di certezza in ordine ai suoi esiti circa il processo di accrescimento dell'organismo nell'età evolutiva. Sono indagini non invasive che, però, devono essere fatte, assolutamente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Gloria Saccani Jotti. Ne ha facoltà.

GLORIA SACCANI JOTTI (FI). Presidente, colleghi, io intervengo per illustrare l'ordine del giorno a mia prima firma che chiede al Governo di prevedere le opportune iniziative volte a tutelare la sicurezza del personale che opera nei centri di accoglienza, effettuando dei tamponi immediati per la diagnostica del virus COVID-19. È un ordine del giorno molto semplice, ma di grande buonsenso e parlo come cittadino e anche come medico. Parliamo di persone che prestano assistenza e, quindi, è molto importante per loro, è molto importante per i loro familiari, è molto importante per le persone a cui prestano assistenza ed è molto importante per tutti noi cittadini sapere che queste persone lavorano in un clima di sicurezza, almeno di sicurezza per la salute.

Questi tamponi dovrebbero essere effettuati subito, quindi è molto importante un'organizzazione capillare, che ne consenta l'effettuazione. Noi oggi siamo tutti consapevoli, dopo questa pandemia, dell'importanza di fare questi controlli, tamponi antigenici e tamponi molecolari, cosa che una volta non era assolutamente a conoscenza di nessuno, quasi pochissimi cittadini lo sapevano. Questo è molto importante, quindi dev'essere organizzato in tempi rapidi, in modo capillare, e, se vorremo, questi dati potranno essere utilizzati anche per la ricerca e per valutazioni di tipo epidemiologico. Quindi, un investimento sotto tanti profili, che auspico il Governo possa accettare con una certa sensibilità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Paola Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, Vice Ministro, già i miei colleghi di Fratelli d'Italia hanno messo l'accento sulle criticità di questo decreto-legge: le modifiche secondo me peggiorative riguardano le ONG, le multe ridotte alle ONG, la protezione umanitaria reintrodotta, le conversioni dei permessi di lavoro, un sistema d'accoglienza che viene allargato in maniera, secondo me, del tutto astratta, senza effettuare le verifiche che andavano effettuate.

Ma venendo al mio ordine del giorno, il mio ordine del giorno parla dei ricercatori, di quei ricercatori venuti in Italia con un mandato temporale per poter effettuare la loro ricerca. Ecco, questi ricercatori, una volta finito il loro compito, possono rimanere un anno in Italia per cercare un'altra occupazione senza avere la disponibilità di un reddito minimo annuo, che invece era prevista precedentemente. Credo sia alquanto sconveniente lasciare delle persone in cerca di occupazione parcheggiate in Italia, che naturalmente dovranno essere mantenute, quando c'è la fuga dei cervelli, dei ricercatori italiani che invece hanno sicuramente molte difficoltà. E quindi con questo ordine del giorno si chiede di rimettere questo requisito importante, di buonsenso che c'era prima, e quindi non lasciare questi ricercatori così, in balia della sorte per oltre un anno, se non trovano un lavoro, senza un reddito minimo. Ecco, questo ordine del giorno accende una problematica un po' particolare, ma esaustiva di tutta la questione, di tutto il provvedimento. Poi, in conclusione una riflessione va fatta. Va fatta la riflessione sulle ricchezze che ci sono nel suolo e nel sottosuolo del continente africano, ricchezze che appartengono ormai a un potere economico di lobby, di multinazionali, che insieme ai Governi corrotti hanno desertificato questo continente. La crisi non è solo nelle guerre, ma è anche nelle ragioni economiche, è anche in queste multinazionali che impongono delle monocolture: mi riferisco alle colture di caffè, di ananas, oppure alle estrazioni intensive nel sottosuolo. E l'ONU cosa fa? L'ONU non fa nulla, perché quando arrivano queste risoluzioni, naturalmente sotto l'egida di solito di Francia e Inghilterra, per reinvestire soldi nell'occupazione in Africa vengono annullate. Quando si dice “aiutiamoli a casa loro” non è uno slogan demagogico; bisogna sapere anche le vere ragioni di questo fenomeno, perché se non si studiano queste vere ragioni, se non si disciplina il rapporto che esiste tra la potenzialità occupazionale che esiste in Africa e il lavoro di queste multinazionali, che impediscono di creare questa possibilità nei loro Paesi di origine, non si ottiene nulla. Questa è una riflessione che io faccio, perché è inutile nascondersi dietro un dito. Fratelli d'Italia vuole, in conclusione, battersi contro un'accoglienza irresponsabile, un'accoglienza di un'Europa che spesso e volentieri lascia solo all'Italia l'onere di risolvere questo problema, un'accoglienza che vede negli scafisti, molte volte, purtroppo, una tratta di esseri umani che è a dir poco vergognosa. Ma queste denunce, che sono puntuali e reiterate nel tempo, non devono evitare di cercare la soluzione del problema e le vere cause di questa tragedia (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Simone Billi. Ne ha facoltà.

SIMONE BILLI (LEGA). Presidente, noi oggi siamo qui a Montecitorio a discutere di immigrazione, che voi della maggioranza e voi del Governo avete voluto. Voi volete modificare in questi giorni i “decreti Sicurezza” di Salvini. Oggi, con questa tremenda crisi economico-sanitaria, perché non parliamo in quest'Aula dei 50 mila morti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Perché non parliamo in quest'Aula del 10 per cento di perdita del PIL? Perché non parliamo dell'aiuto alle attività produttive? Voi dicevate che i soldi per creare terapie intensive in Fiera a Milano erano soldi buttati via, e, nel frattempo, i vostri Ministri scrivevano libri. Come si fa oggi a discutere dei 200 miliardi di euro, che forse arriveranno dall'Unione Europea, che gestirete voi, voi, che avete trovato un commissario per la sanità in Calabria al quarto tentativo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini PremierUna voce dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: “Vergogna!”)? Quali sono l'urgenza e l'importanza di parlare oggi di questi “decreti Sicurezza” di Salvini? Ma forse, cari colleghi, non è che voi volete dare un milione di euro per i servizi di mediazione linguistico-culturale alla sorella della Melandri, ex Ministro dal PD (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? E i 5 Stelle che cosa dicono? Vergogna! E permettetemi comunque, Presidente, mi permetta di tornare all'argomento, di ristabilire almeno una parte della verità a dispetto di quanto ho sentito anche qui in questi giorni: falsità, menzogne, bugie per i “decreti Sicurezza” di Salvini. Una tra tante, che i centri di accoglienza, gli SPRAR sono stati aboliti dal “decreto Sicurezza”: Presidente, questa è una menzogna, è una falsità! Questi centri di accoglienza, gli SPRAR, sono piccole strutture, offrono alloggi, corsi, piccoli lavori. Prima del “decreto Salvini” in questi centri venivano accolti anche immigrati che attendevano il permesso di soggiorno, venivano accolti con estrema tolleranza anche gli espulsi; ma questi centri sono pochi, hanno bisogno di essere finanziati, hanno bisogno di personale. Con il “decreto Salvini” noi abbiamo previsto che solo i migranti con la domanda di permesso di soggiorno accolta potevano entrare in questi centri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Dignità e un futuro per chi accogliamo, umanità e solidarietà autentica, non la fasulla ideologia dell'accoglienza per tutti, che voi radical-chic ci propugnate tutti i giorni in queste Aule (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Un'altra delle falsità che ho sentito più volte dire anche in quest'Aula di Montecitorio è che il permesso umanitario con i “decreti Sicurezza” di Salvini è stato cancellato. Presidente, non è vero: anche questa è un'enorme menzogna! Prima del “decreto Salvini” i motivi umanitari non erano ben definiti, anche la Cassazione aveva definito questi motivi una clausola aperta: soggetto vulnerabile, malattie, età, povertà della zona di origine, presunto maltrattamento di parenti. E questo comportava enormi diversità nelle decisioni: i tribunali di Torino, Bari, Napoli davano il permesso di soggiorno al 10 per cento dei richiedenti; i tribunali di Firenze, Trieste e Genova lo concedevano all'80 per cento. Con il “decreto Sicurezza” di Salvini sono state introdotte specifiche fattispecie, sei, e ve le elenco pure, qualora non ve le ricordiate: gravi malattie certificate dall'ASL, catastrofi naturali nel Paese di origine, vittime di violenza domestica, vittime di tratta, vittime di sfruttamento e particolari meriti civili. Tutto questo per un'immigrazione controllata, un'immigrazione governata e gestita, non subita, nell'interesse dei migranti, per non essere sfruttati, e nell'interesse degli italiani, per garantire sicurezza, legalità e che i soldi pubblici vengano spesi per bene.

E, invece, oggi, purtroppo, constato che riparte il business dell'immigrazione; riparte la mangiatoia; le cooperative (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Collega, la invito a concludere.

SIMONE BILLI (LEGA). …le ONG faranno, continueranno e riprenderanno a fare affari d'oro sulla pelle degli immigrati che rischiano e perdono la vita, e sulla pelle di noi italiani. Per questo voteremo convintamente contro questo “decreto Invasione”, contro questo “decreto Clandestini”, contro questo “decreto Insicurezza” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Roberto Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'ordine del giorno da me presentato intende richiamare l'attenzione su due principali questioni. La prima: la non invarianza finanziaria per i comuni e gli enti locali causata dai provvedimenti in esame. Infatti, i bilanci comunali, peraltro in fase di già difficile costituzione e approvazione in questo periodo a causa delle mancate entrate e del calo del gettito fiscale, saranno gravati inevitabilmente dall'implementazione delle norme previste, e questo lo voglio sottolineare. La seconda: la non considerazione delle proposte relative all'aggiornamento del Piano nazionale di integrazione elaborate dalla Conferenza delle regioni e dalle pubbliche amministrazioni insieme all'ANCI. Più specificatamente, un percorso di accoglienza che coinvolga i territori, che individui nel sistema dei comuni il terreno su cui strutturare la gestione dei flussi migratori, non può prescindere da un supporto di tipo interlocutorio e finanziario. Se i sindaci non saranno messi in grado di interloquire con i prefetti nell'ascolto delle esigenze dei territori e di ricevere risorse per garantire l'integrazione, correremo nuovamente il rischio di concentrazioni di molti migranti in pochi grandi centri (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), il che rappresentava già un problema di gestione prima e ora, a causa del Coronavirus, non potrà che aggravarsi. Sui casi, infatti, i comuni esprimono preoccupazione in termini di numeri eccessivi e gestione non controllata, e non sempre pienamente condivisa dai sindaci.

Forza Italia su questo è stata chiara e ha proposto un emendamento secondo cui vi deve essere richiesta obbligatoria del parere del sindaco sia in materia di trasferimento dei migranti sul proprio territorio, sia nelle procedure per l'allocazione di nuovi centri di permanenza. I dati diffusi dal Ministero dell'Interno, aggiornati al 31 ottobre, indicano che su 80.645 persone accolte nei sistemi di accoglienza, complessivamente 25.193 sono accolte nel sistema dei comuni. Per questo, è necessario un rafforzamento strutturale che consentirebbe anche di affrontare meglio le fragilità in aumento nella rete, investendo sulla qualità dei servizi di integrazione, risorse e rimozione dei vincoli di assunzione del personale, richieste che più volte sono state sollevate senza minima risposta da parte del Governo. Dato il ruolo centrale dei comuni nell'accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, abbiamo in più occasioni richiesto la deroga per l'assunzione a tempo determinato di personale da impiegare nella gestione dei servizi legati all'accoglienza e integrazione dei migranti, al fine di evitare la delega totale della governance degli interventi al terzo settore. Anche questo, senza risposta.

Ebbene, ecco le ragioni principali per cui l'articolo 14 del decreto n. 130, che dispone la clausola di invarianza finanziaria e che specifica l'eventuale rideterminazione dei numeri dei posti a disposizione con riferimento alla rete SAI, deve essere affrontato tramite variazioni compensative tra gli stanziamenti dei capitoli di bilancio pertinenti. Diversamente, ciò rischia di rappresentare un limite alla capacità del decreto di incidere concretamente sulle realtà dei territori, limitando, di fatto, la possibilità di procedere con efficacia.

Oltre a questo, la seconda criticità. Comuni e regioni, da mesi, sottolineano l'estrema importanza per il nostro Paese di dotarsi di un secondo Piano nazionale per l'integrazione che consenta di garantire una continuità di indirizzo pluriennale in un momento storico significativamente differente rispetto a quello del primo Piano. Riteniamo che il principio espresso dai “decreti Sicurezza”, che implicava non investire risorse su chi ancora non avesse ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato, la protezione sussidiaria o il permesso speciale, fosse corretto, dal momento che al termine dell'iter procedurale avrebbe potuto trovarsi nella condizione di irregolare, distogliendo risorse verso chi di quell'integrazione avesse avuto veramente bisogno. Il modello lo aveva avviato già il presidente Berlusconi nel 2011.

All'epoca, furono inserite efficaci misure di contenimento che prevedevano l'accoglienza dei rifugiati minori stranieri non accompagnati, che hanno effettivo diritto ad entrare nell'Unione europea, nonché massima severità nei confronti dell'immigrazione clandestina. Contemporaneamente, furono rintracciati proficui accordi con i Paesi di pertinenza per fermare fuori dai nostri confini i flussi migratori e il presidente Berlusconi - finisco, Presidente - operò sul piano internazionale anche nella prospettiva un grande Piano Marshall come soluzione per lo sviluppo economico dell'Africa e che, se realizzato, avrebbe portato benessere alle popolazioni oggi più sfortunate, seguendo definitivamente la fine di un dramma.

Noi di Forza Italia avremmo voluto che, anche in quest'Aula, fosse possibile sviluppare un confronto franco al fine di offrire le nostre esperienze e le nostre proposte dalla maggioranza; tuttavia la prevista posizione della questione di fiducia sul provvedimento strozza qualsiasi possibilità di dialogo e ascolto delle istanze, che, nuovamente, a distanza di un anno, non possono che essere accolte. Per questo, esprimiamo forte contrarietà a questo provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Per illustrare questo ordine del giorno vorrei partire andando un po' indietro. Nella scorsa legislatura una politica dell'immigrazione indiscriminata portata avanti dall'allora Governo, Renzi prima e Gentiloni poi, indignò profondamente il popolo italiano, ma soprattutto lo indignò il fatto che - tipico di una certa sinistra perbenista - dietro il paravento dell'umanità e dell'accoglienza, si nascondesse esclusivamente un business: il business dell'accoglienza. E poco importa se questo comportasse per gli italiani un carissimo prezzo da pagare in termini di sicurezza sociale, vale a dire, appunto, quello della sicurezza o, meglio, dell'insicurezza.

Nel 2018, però, per fortuna si va a votare e a prevalere sono quelle forze politiche che avevano fortemente avversato questa politica dell'immigrazione indiscriminata e a soccombere, invece, sono le forze politiche che l'avevano praticata in una maniera ostinata, e allora nascono, in risposta a questo chiaro desiderio del popolo italiano, i “decreti Sicurezza”; in risposta, appunto, come dicevo, a un input chiaro del popolo italiano. Certo, decreti non esaustivi per quanto noi credevamo, ma sicuramente un primo passo nella direzione della sicurezza. Tuttavia, incredibilmente, come ormai troppo spesso accade in Italia, torna a governare chi il popolo aveva mandato a casa: il Partito Democratico. E, non contento di essere inquilino abusivo a Palazzo Chigi, il Presidente Conte rinnega se stesso andando a modificare e a contraddire i suoi “decreti Sicurezza”. Questo a poco varrebbe, se non comportasse che costui rinnega non solo se stesso, ma la chiara indicazione che il popolo italiano aveva dato a marzo 2018, andando ad abolire le restrizioni che erano state introdotte alla politica dell'accoglienza indiscriminata sotto il paravento dell'accoglienza umanitaria. Come fa a definirsi questa “democrazia”? Come fate voi a definirvi un “partito democratico”, se ignorate, anzi avversate, le indicazioni che gli elettori italiani hanno chiaramente espresso? Allora, Presidente, io sono molto preoccupato, sono davvero allibito, sono smarrito nel leggere un decreto che annichilisce la sicurezza del Paese e condanna i nostri figli a un futuro senza futuro, che apre le porte all'immigrazione indiscriminata solo per fare emigrare i nostri figli domani.

Allora, questo ordine del giorno, in questa direzione, chiede che non si possano rilasciare nuovi permessi di soggiorno, non lo si possa fare almeno fino al termine del periodo emergenziale. Questa non è sicurezza, questa è insicurezza; questo non è vivere in tranquillità, questo è vivere nel terrore. Se invece siete convinti del contrario, allora dovete trovare il coraggio di raccontare ai morti di Nizza che il loro carnefice ha incrociato il loro destino perché il Ministro Lamorgese ha ritenuto - e ritiene ancora - che queste persone non siano assolutamente pericolose. Allo stesso modo - ed è un altro impegno che chiede questo ordine del giorno - è, oggi più che mai, fondamentale sospendere le misure di accoglienza per i nuovi migranti che non siano ancora oggi presenti sul suolo nazionale. Non si può prescindere da questo provvedimento.

In un momento storico dei più drammatici mai vissuti, non si può chiedere alle Forze di polizia o a tutti i comparti dello Stato di adoperarsi per il rispetto di questa norma, quando ci sono molte cose più importante a cui devono pensare. Ci avete chiesto sacrifici e vi abbiamo dato responsabilità oltre ogni misura. Non abusate della nostra gente. Responsabili siamo stati e lo saremo ancora ma voi che amministrate il potere dovete avere la forza del buon padre di famiglia, dovete proteggerci, dovete proteggere il Paese e lo potete fare con l'ultimo impegno che io chiedo in questo ordine del giorno, prevedendo che tutti i centri di accoglienza siano tenuti a relazionare quotidianamente il prefetto relativamente ad eventuali trasferimenti, revoche di misure di accoglienza nonché allontanamenti non giustificati. Se anche qui fuggite dalle vostre responsabilità, vuol dire che non vi interessano gli italiani, vi interessa solamente gestire di nuovo un business. In antitesi dicevo - e vado a chiudere Presidente - che sono preoccupato ma determinato a fermarvi. Anzi, siamo determinati a fermarvi! Non passerà lo straniero e lo straniero non sono certo i migranti! Grazie (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Binelli. Prego.

DIEGO BINELLI (LEGA). Egregio Presidente, onorevoli colleghi oggi siamo chiamati a esaminare il disegno di legge per la conversione del decreto-legge del 21 ottobre 2020 n. 130 recante, tra le varie disposizioni, anche quelle in materia di immigrazione e protezione internazionale e complementare. Tradotto, oggi stiamo trattando che può quello che può essere definito il “decreto Clandestini”. “Decreto Clandestini” perché, con questo provvedimento, l'accozzaglia MoVimento 5 Stelle-PD-LeU-Italia Viva, e chi più ne ha più ne metta, altro non farà che riaprire i porti all'ingresso di decine di migliaia di immigrati irregolari. Non svelo infatti alcun segreto se affermo che tra i soggetti che arrivano sulle nostre coste con barchine e barchette nessuno è munito di un regolare visto di ingresso nel territorio italiano e, tanto meno, di un permesso di soggiorno. Quello che oggi state approvando sulla pelle degli italiani è un provvedimento che di fatto consentirà la ripresa di quel “magna magna” derivante dal traffico di clandestini e dal loro sfruttamento sul territorio italiano, con lavori in nero sottopagati o attraverso lo spaccio di droga e la delinquenza più in generale. Mentre a milioni di italiani chiedete sacrifici, ormai da mesi, rinchiudendoli in casa, mentre i nostri imprenditori sono obbligati a chiudere le proprie attività grazie a questo Governo, per questi signori Babbo Natale arriva in largo anticipo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Uso il termine “questi signori” perché la stragrande maggioranza di loro è rappresentata da uomini di giovane età, corporatura robusta e ben nutrita, dotati di cellulare e trolley al seguito, non certo di persone e famiglie in fuga dalla guerra. State di fatto rivitalizzando la tratta degli schiavi e il loro sfruttamento sul territorio italiano, così come state di fatto rendendovi responsabili delle numerosi morti in mare che si avranno a causa delle vostre scelte politiche. La logica conseguenza di tutto questo sarà che le nostre città e i nostri piccoli comuni saranno nuovamente invasi da questi soggetti che altro non fanno che creare situazioni di degrado e delinquenza, dalla mattina alla sera. Ancora una volta sarete responsabili di sobbarcare i nostri sindaci, già fortemente provati dall'attuale situazione dovuta al COVID-19, della responsabilità di gestione delle nostre piazze piene di soggetti dediti allo spaccio e alla delinquenza. Nella sostanza, la conseguenza delle vostre azioni politiche è semplicemente quella di aprire i porti e di chiudere le attività produttive di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Mentre i Paesi limitrofi, come la Svizzera, l'Austria e la Slovenia, si apprestano a riaprire gli impianti sciistici per sostenere la propria economia, l'Italia è più interessata a riaprire i porti per sostenere il traffico di clandestini: è una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Entrando nello specifico del decreto che stiamo trattando, questo prevede anche talune modifiche al codice penale per quanto attiene ai reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi, o in locali di pubblico trattenimento, ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio. Tuttavia, il disegno di legge del Governo prevede il divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento solo per una ristretta fattispecie di reati commessi. Per questo motivo, con il mio ordine del giorno chiedo di impegnare il Governo a valutare gli effetti applicativi delle suddette disposizioni, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere il divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, non solo per coloro che si siano macchiati di delitti di vendita o cessione di sostanze stupefacenti o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio ma anche per chi, nei pressi degli stessi locali, abbia commesso delitti di lesione personale, rissa o violenza privata.

Dimostrate di avere ancora un briciolo di sensibilità nei confronti del popolo italiano, accogliendo quest'ordine del giorno anche se meglio sarebbe da parte vostra ammettere la manifesta incapacità di governare, porre fine a questo dannoso Governo e ridare finalmente voce al sovrano popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zanettin. Ne ha facoltà.

Zanettin, prego.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Ero stato distratto un attimo, Presidente.

Allora, tra i tanti errori che sono contenuti in questo decreto-legge ce n'è uno che riguarda la competenza delle controversie in materia di immigrazione. Il testo che ora stiamo esaminando prevede che la competenza sulle cause in materia di immigrazione e per il riconoscimento della protezione internazionale sia affidata ora al tribunale distrettuale in composizione collegiale, anziché monocratica. Questa modifica comporterà un aggravio assai pesante dei carichi di lavoro di questi uffici. In Commissione giustizia, Presidente, abbiamo audito, mediante contributo scritto, in particolare, il presidente del tribunale di Venezia il quale ci ha fatto notare che i tribunali distrettuali sono già oggi gravati da un numero insostenibile di procedimenti in materia di protezione internazionale che impedisce loro di esaminare l'ordinario contenzioso civile in tempi ragionevoli. Negli ultimi anni, qualche miglioramento in effetti c'era stato nello smaltimento dell'arretrato civile. La modifica normativa che viene disposta con questo decreto finirà per scassare definitivamente un sistema già in difficoltà, affossando ogni speranza di miglioramento. Gli argomenti critici del presidente del tribunale di Venezia avrebbero meritato di essere vagliati con maggior cura dal Governo e, in Commissione giustizia, il relatore Bordo ha avuto almeno l'onestà intellettuale di inserirli in termini problematici nella parte motiva del suo parere. Se il Governo va a rileggere questo parere, ne troverà traccia. Con alcuni emendamenti avevamo chiesto che queste controversie a carattere seriale, spesso redatte con il cosiddetto stampone, venissero innanzitutto sottratte ai giudici togati e avevamo proposto che venissero invece affidate ai giudici di pace. Conosciamo, peraltro, assai bene i problemi della magistratura onoraria, soprattutto dopo i “decreti Orlando”; magistratura abbandonata a se stessa nell'indifferenza del Ministro Bonafede che pure, quando era all'opposizione, aveva fatto tante promesse. Affidare ai giudici di pace una competenza esclusiva sulla materia dell'immigrazione avrebbe consentito loro di ovviare alle gravi difficoltà di carattere economico che da tempo essi rappresentano a noi classe politica. Forse il Governo non lo sa ma proprio in proprio in questi giorni molti giudici di pace stanno facendo lo sciopero dalle udienze, e anche, qualcuno, della fame, come forma estrema di protesta. Ho presentato un emendamento alla legge di bilancio per garantire a questi lavoratori autonomi, dimenticati dal ministro Bonafede, quantomeno un ristoro economico in questi mesi di pandemia e di blocco delle udienze; e invito il Governo ad esaminarlo con la dovuta attenzione.

Nell'ordine del giorno oggetto di questa mia illustrazione chiedo che si torni, quantomeno, alla competenza del giudice monocratico per le controversie in materia di immigrazione. Invito il Governo ad esaminare questo ordine del giorno, che non ha carattere ostruzionistico e, anzi, un intento assolutamente collaborativo, ad esaminarlo con attenzione e approfondirlo perché io credo che scassare ulteriormente un sistema già in difficoltà non abbia nessun senso e che tornare, invece, al giudice monocratico consentirebbe, quanto meno, di garantire una situazione com'era fino ad oggi, senza andarla ad aggravare. Peraltro, noi torneremo, nelle varie riforme in materia di giustizia, in materia civile e in materia penale, ad inserire ulteriori proposte, come quella, appunto, della competenza dei giudici di pace e dei giudici onorari che a noi paiono le più consone per cercare di risolvere o, comunque, di attenuare i disagi del “pianeta giustizia”. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, è con questo ordine del giorno che intendiamo vincolare la conversione di questo decreto-legge ad un maggiore controllo dei nostri confini, del nostro amato Paese, da chi pretende di entrare senza rispettare le regole e di rimanere, sperando di restare impunito; questo, con la complicità di chi specula anche rispetto alle vittime di questi spostamenti. I dati sui flussi migratori ed in particolare sui flussi di clandestini nel Paese sono catastrofici. La situazione è sempre più tesa e fuori controllo, come indicato anche dai dati del Ministero dell'Interno. Ormai non si tratta più di una questione di ordine interno, ma è diventata una questione di equilibrio internazionale. Al 15 novembre si registrano, infatti, 32 mila arrivi, in modo prevalente da Algeria e Tunisia, con una enorme maggioranza, del 38 per cento, proprio dalla Tunisia. Ed è proprio la Tunisia il Paese di provenienza, nel 2020, di oltre 13 mila immigrati clandestini nel territorio italiano. Dopo l'attentato nella basilica di Notre-Dame di Nizza, ad opera di un tunisino proveniente proprio dalla nostra Lampedusa, onorevoli colleghi, le testate europee ed in particolar modo quelle francesi hanno indicato l'Italia e Lampedusa come luogo di partenza e di importazione della jihad dei poveri. La stessa Europa, onorevoli colleghi, di cui vi fregiate ogni giorno millantando chissà quale ruolo principe, l'Europa, dove contiamo così tanto, che dopo l'attentato islamista di Vienna del 2 novembre scorso, al vertice sul terrorismo che ha visto coinvolti Austria, Paesi Bassi, Francia e Germania, dove il Presidente francese Macron ha proposto la riforma di Schengen, noi non siamo neanche stati invitati. Onorevoli colleghi del Governo, dove è finita la nuova stagione di solidarietà europea che avevate promesso al Paese? Com'è che ancora oggi la ricollocazione obbligatoria degli immigrati negli altri Paesi europei è un'ipotesi marginale, residuale, volontaria, lasciata agli umori dei Paesi membri? Non è forse che la nostra autorevolezza in materia è ora diventata inesistente, visto che l'assassino di Nizza doveva essere stato espulso? Proprio mentre qua si approva un decreto-legge per consentire l'accesso libero e indiscriminato a chiunque, stanno lievitando i casi di esponenti di mafia nigeriana arrestati da nord a sud per omicidio, traffico di droga, armi e tratta di esseri umani. Mentre l'Europa si interroga sull'opportunità delle frontiere aperte a tutti i costi, reportage francesi ci mostrano come le tratte migratorie siano ormai diventate vere e proprie vie di scambio, dove persino gli embrioni vengono venduti e trasportati come merce. Al 1° dicembre, con mezzo Paese chiuso ma con i porti aperti, è più facile arrivare in Italia dalla Tunisia che andare da Roma in Campania. Sono incommentabili le immagini degli sbarchi clandestini a Lampedusa, dove sbucano migliaia di persone dal nulla nell'arco di pochissimi giorni, per i quali non si lesinano aiuti, mentre intere comunità ancora oggi si trovano isolate nella lotta al virus, con serrande abbassate, attività chiuse, rabbia e frustrazione di non riuscire a farcela a fine mese, senza sapere cosa il Governo riserverà loro il giorno dopo. Ho sentito esponenti della maggioranza parlare di blocco dei transiti interregionali per Natale, di nuove restrizioni, di responsabilità da parte degli italiani.

PRESIDENTE. Collega, mi scusi. Colleghi, vi chiedo di evitare assembramenti, abbassare il tono della voce e mantenere sempre la mascherina, coprendo naso e bocca. Prego.

MONICA CIABURRO (FDI). E poi ho sentito e visto gli stessi esponenti di maggioranza proporre e votare in quest'Aula per far circolare sempre più stranieri, con sempre meno controlli, in tutto il Paese. Secondo i dati del Viminale, tra il 2013 e il 2018, lo status di rifugiato è stato concesso a 29.013 richiedenti asilo (il 7 per cento), la protezione sussidiaria a 47.982 richiedenti asilo (il 12 per cento) e la protezione umanitaria a 90.768 richiedenti asilo (il 23 per cento). Considerando che la protezione umanitaria, come istituto, esiste in vari Paesi europei per conferire protezione internazionale in casi residuali e specifici, solo in Italia ha visto percentuali di conferimento così alte, con la conseguenza che dal 2013 al 2018 l'Italia ha donato, in sei anni, circa 90 mila protezioni umanitarie, che equivalgono a due anni di permesso di soggiorno, che equivalgono a più di 2 miliardi di euro di soli costi diretti, considerando la diaria di 35 euro, per l'accoglienza di persone che non ne avrebbero avuto il diritto negli altri Paesi europei.

PRESIDENTE. Concluda.

MONICA CIABURRO (FDI). Concludo, non voglio fare questo ragionamento per fare polemica sterile, ma perché è impensabile che quando ci sono ancora persone che aspettano la cassa integrazione, la potenza di fuoco e risorse economiche di ogni tipo, il Parlamento debba essere ostaggio di questa o quella regalia al business dell'immigrazione, senza peraltro parlare di controlli, che sono completamente assenti in materia. E su questo noi non ci stiamo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giuseppe Basini. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BASINI (LEGA). Onorevole Presidentessa, onorevoli colleghi, l'immigrazione di cui stiamo parlando con gli ordini del giorno, con la legge, è un fenomeno mondiale, ma è un fenomeno che è molto diverso da una parte all'altra del mondo, tanto che io credo che si dovrebbe parlare di immigrazioni, più di immigrazione. Voglio oggi prendere spunto da un modello che è stato proposto da tanti scrittori, giornalisti, deputati, parlamentari della sinistra, soprattutto da quando l'onorevole Boldrini fece una visita in Canada come Presidente della Camera, e cioè il famoso modello canadese. Lo farò non solo perché rende evidente certe dissonanze che necessariamente dovremo tenere in conto, ma anche perché dà un'idea precisa di come siamo in errore nel trattare le immigrazioni come una immigrazione. Il modello canadese: non avrei forse preso la parola, se non fosse che il modello canadese mi spinge a prenderla per difendere l'aritmetica. Il Canada ha circa 10 milioni di chilometri quadrati di territorio, l'Italia poco più di 300 mila. Il Canada ha 36 milioni di abitanti, l'Italia 60 milioni. La densità di popolazione del Canada è meno di un cinquantesimo della densità di popolazione italiana, per cui dove c'è nello stesso spazio un canadese, ci sono 50 italiani. La superficie del Canada è un immenso seguirsi di praterie, l'Italia ha due catene montuose, come le Alpi e gli Appennini, che rendono, su oltre due terzi del territorio nazionale, molto difficile tanto l'impianto di grandi impianti industriali, quanto l'agricoltura fortemente meccanizzata. Il Canada è ai primi posti nella grande maggioranza di materie prime, l'Italia non ha praticamente materie prime. Il Canada ha una forte richiesta non solo di manodopera qualificata, ma anche di semplice manodopera, perché l'enormità del suo territorio e la scarsezza di popolazione rendono evidente l'interesse del Governo e di quella nazione ad accogliere migranti; in Italia, se abbiamo un concorso per dieci posti di bidello o di bibliotecario, si presentano in 10 mila. Infine, il Canada ha avuto una immigrazione, negli anni precedenti ai “decreti Salvini”, e parliamo di una immigrazione non di migliaia di persone, ma di alcune centinaia di migliaia di persone, circa pari a quella italiana, ma di natura completamente diversa: in Canada sono tantissimi i diversi gruppi etnici provenienti da tutte le parti del mondo, in Italia il grosso degli emigranti veniva dall'Africa e, in particolare, da popolazioni di religione musulmana. Perché dico questo? Perché tanti piccoli gruppi si integrano più facilmente in una collettività che li accoglie; un unico grande gruppo tende a far parte con se stesso: non è un mistero per nessuno che ci sono grandi comunità di cittadini di provenienza araba o africana musulmana, sia in Francia che in Italia, che tendono a chiudersi in se stesse, anzi a isolare, quando non a segregare, i propri figli, che vorrebbero vivere come gli altri italiani.

Quindi, il problema è di natura diversa. Ora, la gente, che vive sulla propria pelle la distruzione del tessuto sociale, soprattutto nelle piccole città di provincia, vive male in questa situazione di insicurezza e ciò non viene colto dalla sinistra. La sinistra sta vivendo i sogni dell'irrealtà, ma i cittadini italiani che nella realtà vivono, stanno abbandonando la sinistra. All'epoca del Partito Comunista, non molto tempo fa…

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

GIUSEPPE BASINI (LEGA). …la sinistra, il Partito Comunista, aveva ben oltre il 30 per cento; oggi il partito che legittimamente ne è erede oscilla attorno al 20. Questo perché i cittadini che vivono la realtà…

PRESIDENTE. Deve concludere.

GIUSEPPE BASINI….non accettano i sogni dell'irrealtà. Concludo: c'è anche un altro motivo, colleghi della sinistra, per cui dovreste abbandonare i sogni dell'irrealtà; i sogni dell'irrealtà, se guardate indietro nella vostra lunga storia, spesso, troppo spesso, producono incubi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Anna Lisa Baroni. Ne ha facoltà.

ANNA LISA BARONI (FI). La ringrazio. Il mio ordine del giorno è indirizzato ad un impegno verso il Governo, che sia mirato ad assicurare, attraverso gli opportuni interventi normativi, politiche coerenti con la disciplina europea in materia di riconoscimento e revoca dello status di protezione internazionale. Come è già stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto, Presidente, il provvedimento in esame si compone di 16 articoli e appare prevalentemente riconducibile a perseguire due finalità: da una parte, la disciplina dell'immigrazione e dell'asilo, nonché l'adozione di misure in materia di ordine pubblico in connessione con fenomeni quali il traffico di stupefacenti e i disordini in pubblici esercizi; però il preambolo della norma mira altresì e fa riferimento alla straordinaria necessità e urgenza di introdurre disposizioni in materia di diritto penale. Il provvedimento, quindi, risulta caratterizzato da un contenuto disorganico ed eterogeneo: alle disposizioni in materia di immigrazione si aggiungono persino quelle relative alle comunicazioni dei detenuti sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis di una legge che risale ormai al 1975, la n. 354. Vi sono delle disposizioni che riguardano il divieto di ingresso in pubblici esercizi e nei locali di pubblico intrattenimento o nelle loro adiacenze; vi sono normative relative al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web; infine, è prevista la modifica della denominazione del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, con una ridefinizione sul piano normativo primario del suo ruolo di meccanismo nazionale di prevenzione, prorogando, al contempo, per due anni il mandato del Collegio attualmente in carica. Bene, in riferimento a quella parte che riguarda le politiche migratorie del provvedimento in commento oggi, lo stesso introduce una serie di novità che non fanno altro che aumentare l'immigrazione clandestina, tra le quali la previsione del permesso di soggiorno per protezione speciale. Questa norma non fa altro che isolare il Paese, il nostro Paese, l'Italia, dal resto dell'Unione europea e rende, peraltro, anche molto più complicato il meccanismo del ricollocamento dei migranti in altri Paesi dell'Unione europea. Come se non bastasse, vengono estese le casistiche e la possibilità di ottenimento dei permessi di soggiorno, prevedendo anche un meccanismo di concessione degli stessi così farraginoso e così complesso che, sicuramente, da una parte si otterrà il risultato di ampliare il contenzioso, che peraltro è già piuttosto pesante, che grava il nostro sistema giudiziario già in materia; inoltre vi sarà anche un altro e non secondario effetto negativo, poiché l'introduzione di figure poco tipizzate e dai confini estremamente vaghi non farà altro che ottenere un florilegio di interpretazioni e prassi applicative altamente discrezionali.

A ciò va aggiunto anche un altro elemento. L'articolo 14 dice che tutto il provvedimento è orientato alla clausola, al concetto, dell'invarianza finanziaria e si stabilisce, appunto, che le disposizioni in esso contenute non devono comportare costi aggiuntivi a carico della finanza pubblica. Tuttavia, come già è stato detto da colleghi che mi hanno preceduto, i bilanci dei comuni saranno inevitabilmente gravati dall'attuazione delle novelle introdotte da questo provvedimento. Per questa ragione, questo mio ordine del giorno, come ho già detto all'inizio del mio intervento, “impegna il Governo ad assicurare, attraverso opportuni interventi normativi, politiche coerenti con la disciplina europea in materia di riconoscimento e revoca dello status di protezione internazionale” (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucia Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi. Come già ampiamente illustrato dai miei colleghi di Fratelli d'Italia, la facciata buonista del “decreto Immigrazione”, oggi in discussione, non riesce a nascondere interventi normativi frutto di posizioni fortemente ideologiche o dettate da interessi economici, piuttosto che da un'analisi oggettiva dei fatti o di considerazioni di semplice buonsenso. ed è quanto desidero dimostrare con l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/22 a mia firma. Nel decreto oggi in esame sono previste, all'articolo 2, disposizioni in materia di procedure per il riconoscimento della protezione internazionale, che apportano modifiche al decreto legislativo n. 25 del 2008. In particolare, il nuovo articolo 29 prevede che qualora lo straniero presenti una domanda reiterata di protezione nella fase di esecuzione di un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale, la stessa venga trasmessa al presidente della commissione territoriale competente, il quale poi dovrà procedere all'esame preliminare della domanda stessa entro tre giorni e dichiararne l'inammissibilità, ove non vengano reperiti nuovi elementi. L'articolo 29-bis, nella precedente versione, nella stessa fattispecie, prevedeva l'immediata inammissibilità della domanda, in quanto evidentemente presentata al solo scopo di ritardare o impedire l'esecuzione del provvedimento di allontanamento. La domanda, pertanto, non veniva neppure presa in esame, ai sensi dell'articolo 29, velocizzando così il procedimento di allontanamento dello straniero dal territorio nazionale. Nessun cittadino di buonsenso riuscirebbe a essere più ideologico, più dogmatico, più distante dalla realtà, rispetto a quanto voi non stiate dimostrando di essere alla luce di questo intervento normativo. Desidero solo sommessamente aggiungere ora che stiamo discutendo di regole per contenere e regolamentare flussi migratori eccezionali, in una situazione eccezionale, post-COVID, che nulla ha a che fare con la realtà ante-COVID di pochi mesi fa. A tale proposito, non posso non sottolineare l'intempestività - direi meglio l'opportunità, anzi la gravità - del dibattito odierno in Aula, in un momento di tale difficoltà per il Paese. È preoccupante che, con questa modifica al decreto n. 25, andando a legiferare in una fattispecie in cui la velocità è essenziale perché venga garantita l'efficacia del provvedimento, anziché snellire e semplificare si aggiunga un ulteriore passaggio all'iter procedurale, passaggio indubbiamente non necessario, quasi certamente addirittura dannoso. Ci domandiamo infatti: qual è la conseguenza più grave della modifica normativa in esame? Pur in presenza di un provvedimento di espulsione già esecutivo - un provvedimento di espulsione viene emesso in presenza di motivate ragioni di tutela dell'ordine pubblico, della sicurezza nazionale, come misura sostitutiva alla detenzione, come misura di sicurezza, quando sia stato accertato il presupposto della pericolosità sociale -, pur in presenza di un provvedimento di tal fatta, ogni straniero potrà in modo pretestuoso presentare una domanda di protezione per ritardare il proprio allontanamento, complicare l'iter procedurale e, alla fine, impedire di fatto l'esecuzione del provvedimento stesso.

La domanda d'altro canto, pur pretestuosa, dovrà essere necessariamente accolta, esaminata, elaborata, processata, senza motivo di fatto, con aggravio di lavoro delle Forze dell'ordine e degli uffici preposti, già oberati e impossibilitati a ottemperare nei tempi. E riflettendo ulteriormente ci si domanda ancora: ma quante volte potrà essere ripresentata la domanda? Quante volte potrà essere reiterata prima che venga dichiarata inammissibile? Per quanto tempo uno straniero espulso potrà allontanare l'attuazione del provvedimento che lo riguarda? Non vengono trattati allo stesso modo i cittadini italiani nel rapporto con l'amministrazione: devono rispettare le regole, giustamente, e difficilmente si trovano nella possibilità di dilazionare i tempi quando sono posti di fronte a scadenze, pagamenti, adempimenti e provvedimenti esecutivi.

Per questo noi di Fratelli d'Italia chiediamo che vengano rispettate le regole da parte di tutti coloro che si trovano nel nostro territorio; regole non ambigue, che non aprono a comportamenti pretestuosi, riconducibili ad un approccio ideologico più che a un'analisi che parta dai fatti, dall'osservazione della realtà. Ed è per questo che chiediamo che la Camera impegni il Governo a considerare inammissibile la domanda reiterata presentata in fase di esecuzione di allontanamento dal territorio nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Grazie, Presidente. Noi da giorni stiamo cercando di discutere questo provvedimento, di approfondirlo, però purtroppo ci scontriamo contro il muro dell'indifferenza da parte della maggioranza e della non conoscenza del provvedimento e del fenomeno da parte dei relatori e da parte del rappresentante del Governo, che sono lontanissimi dal tema di cui noi stiamo discutendo. E ci chiediamo perché, perché la nostra sensazione, dimostrata anche dal fatto che in Commissione si è chiesto il contingentamento della discussione solo dopo otto ore di discussione, noi ci chiediamo perché ci sia questa volontà. Ci sembra che sia evidente il fatto che voi abbiate paura di far capire all'esterno di questo palazzo qual è il meccanismo perverso e criminogeno con cui pensate di non gestire il fenomeno dell'immigrazione.

Allora qua dobbiamo essere chiari, perché quello che sta succedendo è di una gravità inaudita, che avrà delle ricadute su tutti i nostri territori e su tutte le nostre comunità. Voi sostanzialmente state creando un sistema per cui in ingresso nel nostro Paese le porte saranno sempre aperte, mentre in uscita saranno sempre chiuse (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché non è vero che voi non credete nell'esistenza dei confini. Per voi i confini ci sono, ma ci sono solo per impedire agli immigrati di uscire, perché per voi e per il modo in cui voi ragionate l'immigrato non rappresenta un soggetto portatore di diritti, ma rappresenta un soggetto portatore di risorse economiche per le associazioni che vi sono vicine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E allora su questo bisogna ragionare bene, perché voi avete aumentato a dismisura tutti i permessi per coloro che vogliono rimanere nel nostro Paese, li avete aumentati come tipologie e li avete aumentati nella durata.

A nessun immigrato sarà più consentito non avere un permesso perché voi sostanzialmente state facendo una sanatoria generalizzata che a tutti darà un foglio di carta per rimanere nel nostro Paese. Ma non solo: se per caso da queste maglie, che sono sostanzialmente una sanatoria, dovesse sfuggire un qualche singolo immigrato, a quel punto rientrano tutti i limiti che avete messo alle espulsioni, tra cui quello più assurdo è quello dell'inserimento sociale. Secondo voi se un immigrato irregolare dovesse risultare inserito socialmente questo sarà una condizione per non essere più espulso dal nostro Paese, senza spiegare cos'è l'inserimento sociale. Non a caso, senza ottenere risposta, noi in Commissione vi abbiamo chiesto più volte se per inserimento sociale voi intendete anche l'iscrizione alla bocciofila sotto casa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) oppure l'iscrizione alla società di calcetto, perché da nessuna parte è chiarito che cos'è l'inserimento sociale. Allora è evidente che questo sistema che avete creato porterà solo caos. E nel caos chi ci guadagna? Ci guadagna la criminalità organizzata, perché sicuramente troverà manodopera per le proprie attività, e ci guadagnano tutte quelle associazioni che lucrano sul fenomeno dell'immigrazione. Non a caso al centro di tutto questo sistema c'è il SAI, il sistema di accoglienza e integrazione, perché l'unica cosa che a voi interessa di questo provvedimento è quello, cioè la possibilità per il vostro associazionismo e per le cooperative rosse di fare corsi: gli immigrati saranno sottoposti a corsi di qualsiasi tipo, corsi di lingue, corsi di orientamento sociale, orientamento ai servizi alla persona, orientamento al lavoro, corsi di qualsiasi tipo! Ma non solo corsi per coloro che ottengono lo status di protezione nel nostro Paese, e che quindi si presuppone che abbiano nel proprio destino di vivere nel nostro Paese, ma anche per coloro che sono semplicemente dei richiedenti asilo, e quindi per l'80 per cento verranno espulsi.

E allora l'obiettivo qual è? L'obiettivo non è finalizzare i corsi all'utente, cioè all'immigrato, ma l'obiettivo è fare i corsi, perché facendo i corsi voi potrete mettere soldi nella mangiatoia, nella greppia dell'accoglienza, e aiutare le vostre associazioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). L'unico obiettivo che a voi sta a cuore è quello di ritornare a due anni fa, a tre anni fa, quando il sistema dell'accoglienza costava 5 miliardi di euro e questi 5 miliardi andavano alle vostre associazioni amiche, che poi in campagna elettorale sapevano restituire nei giusti modi il favore (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spena. Ne ha facoltà.

MARIA SPENA (FI). Grazie, Presidente. Noi un decreto già lo avevamo ed era il “decreto Sicurezza” votato anche da quella parte che oggi siede a questi tavoli del Governo; un Governo che preferisce aprire i porti e invece fa chiudere i negozi, le nostre attività, i nostri professionisti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), i nostri ristoratori e da oggi anche gli alberghi di montagna. Anche solo per una questione di rispetto, Presidente, verso quei tanti italiani che non riescono più a pagare l'affitto, a pagare il mutuo o addirittura non hanno più soldi per pagare le spese essenziali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), a partire dal cibo da mettere sulle proprie tavole, ci domandiamo se era questo il momento, nel pieno di una pandemia e di una crisi, la più grave dal secondo dopoguerra.

Ma il primo tempo di questo film, Presidente, lo avevamo già visto, ed era quello della sanatoria di immigrati irregolari presente nel “decreto Rilancio”, con l'obiettivo di soddisfare la richiesta di manodopera in agricoltura e che si è rivelata un grande flop, un grande buco nell'acqua, anzi direi un grande buco nei campi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), tanto che quegli stessi campi sono rimasti senza manodopera. Avete preferito un'immigrazione fuori controllo, una sanatoria dalle maglie larghe, anziché la soluzione della semplificazione dei voucher in agricoltura. Signor Presidente, in questo provvedimento, nei suoi sedici articoli, si va dalla disciplina dell'immigrazione, anzi, dalla indisciplina dell'immigrazione e dell'asilo, fino all'adozione delle misure in materia di ordine pubblico, in connessione con fenomeni quali il traffico di stupefacenti e i disordini in pubblici servizi.

Ed è proprio sull'articolo 12 di questo decreto che mi vorrei soffermare e per cui abbiamo presentato un ordine del giorno, proprio per implementare gli interventi per il contrasto dei reati riguardanti gli stupefacenti connessi all'utilizzo della rete Internet, soprattutto a difesa dei nostri adolescenti e dei nostri minori, perché, se per combattere il fenomeno dell'alcolismo sono state già attivate molte campagne pubblicitarie per dare anche maggiore consapevolezza del pericolo e di tutti quanti gli effetti negativi sulla propria salute, ciò non è stato fatto, invece, per quanto riguarda l'utilizzo delle sostanze stupefacenti, il cui abuso, sappiamo, non soltanto arreca gravi danni alla salute, ma genera episodi di violenza e di abuso, e sappiamo quanti sono i fatti di cronaca che la realtà giornaliera ci dice.

A tal proposito, con il nostro ordine del giorno si chiede al Governo un impegno affinché, tramite i fornitori di servizi di connettività e media audiovisivi, siano promosse iniziative di campagna di sensibilizzazione per i minori che accedono al web, in modo tale da migliorare il loro livello di consapevolezza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Colleghi, vi ricordo di indossare la mascherina, soprattutto se state parlando vicini, per cortesia. Ha chiesto di parlare la deputata Carmela Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Nell'illustrare questo ordine del giorno, è importante fare riferimento a un servizio andato in onda il 29 luglio di quest'anno su Rai News, dove è stato denunciato un uso fraudolento della sanatoria sui lavoratori immigrati voluta dai Ministri Bellanova e Catalfo. La frode consiste nell'ottenere un certificato retrodatato attestante la permanenza sul territorio italiano utile a ottenere i requisiti voluti dai Ministri per la sanatoria; nello specifico, basta il pagamento di 500 euro all'ospedale di Vittoria ed è possibile ottenere una tessera sanitaria per lo straniero temporaneamente presente e dedicata proprio alla cura degli irregolari e con questa tessera e con il pagamento ulteriore di 4.000 euro ci si può rivolgere a patronati compiacenti che, a quel punto, procedono con la pratica della sanatoria. Nel servizio è stato proprio intervistato uno straniero che aveva appena sistemato i documenti per far ottenere la sanatoria a un suo amico che si trovava in Francia e che non è mai stato in Italia. E tutto questo dà cosa? Dà la certezza che il Governo non sia riuscito a centrare il proprio obiettivo politico, ma si sia reso moralmente complice degli affari di chi specula sull'immigrazione e sul business del lavoro nero. I numeri della sanatoria sono decisamente più bassi rispetto a quelli auspicati dalla sinistra e certificano, in realtà, un flop di questo strumento, che alla fine si è rivelato solo utile a tenere insieme i cocci di una maggioranza sempre più in frantumi e preparano, invece, il campo a comportamenti fraudolenti. Invece di combattere il caporalato, la sanatoria dei Ministri Bellanova e Catalfo ha contribuito solo ad aggravare le condizioni di questi lavoratori che sono già sfruttati e vessati, favorendo quei clandestini che, invece, hanno la disponibilità di pagare 4.500 euro per ottenere, in modo fraudolento, il permesso di restare in Italia. Invece di pensare ai corridoi verdi per far accedere operai specializzati, selezionati nei Paesi di origine in base alla propria capacità, alla loro competenza e che verrebbero in Italia in presenza di un contratto di lavoro, cosa si fa, invece? Si propone una sanatoria, che ha creato le condizioni per un autentico business criminale. E proprio per questo noi, con questo ordine del giorno, chiediamo l'impegno al Governo a non considerare più la tessera sanitaria dello straniero temporaneamente presente quale elemento utile per comprovare la presenza degli irregolari sul territorio nazionale ai fini di una sanatoria per clandestini extracomunitari.

Concludo. Non smetteremo mai di dirlo: a creare tensioni e confusioni in Italia non è chi, come Fratelli d'Italia, propone il blocco navale e porta avanti una lotta senza quartiere a scafisti e trafficanti di esseri umani, ma chi consente ogni giorno a centinaia di clandestini di entrare, come hanno fatto le Ministre Bellanova e Catalfo, nel nostro territorio in modo illegale, per stiparli, poi, in centri di accoglienza a dir poco inadatti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Matteo Luigi Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie, Presidente. Continuiamo l'illustrazione di questi ordini del giorno su questo provvedimento, che noi assolutamente riteniamo negativo per il Paese, e ci terrei a sottolineare la mia sorpresa rispetto all'intervento che ha fatto la collega del MoVimento 5 Stelle ieri in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia al Governo, in cui accusa la Lega e l'opposizione di tenere bloccato il Parlamento su questo provvedimento. Ma noi ci saremmo aspettati in questi giorni discussioni su argomenti di interesse per i cittadini, quali l'emergenza sanitaria e l'emergenza economica, provvedimenti che questo Parlamento vede solamente di striscio, perché l'oramai coinvolgimento che il Presidente Conte continua a paventare nei fatti non c'è mai stato in queste aule. E poi, ovviamente, abbiamo gli oramai famosi DPCM, che tutti quanti noi sappiamo - ma bisogna ricordarlo anche alla gente che sta al di fuori di questi palazzi - essere provvedimenti che assolutamente non sono emendabili in queste aule. Quindi, il Parlamento credo che abbia il dovere di sottolineare e di far presente all'opinione pubblica, che in questo momento è impegnata e occupata a far fronte a una serie di problemi ben più urgenti rispetto a quello di cui stiamo discutendo quest'oggi, che stiamo svolgendo il nostro giusto ruolo di opposizione per cercare di bloccare questo provvedimento, che è già stato, nei fatti, bloccato alle urne tramite l'espressione della volontà popolare nel 2018, dando mandato a Matteo Salvini per gestire in maniera diversa questa problematica rispetto a quanto il centrosinistra aveva fatto nel corso degli ultimi anni. Ma io credo che il vostro modus operandi, quello di cavalcare preoccupazioni e paure per smantellare un pezzo alla volta tutti gli argomenti che non sono propri del vostro modo di pensare e della vostra ideologia, sia una vostra maniera di portare avanti il vostro ruolo, cosa che ci preoccupa. E ci preoccupa anche l'arroganza, talvolta, di alcuni esponenti della maggioranza e soprattutto del Governo. Mi preme citare l'ultima uscita, assolutamente strampalata, del Ministro Boccia, in cui dice: “beh, ma facciamo nascere Gesù Bambino due ore prima, tanto che cosa può cambiare?” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). L'importante è avere una conferma di quella che è la bontà delle nostre azioni. Ecco, io credo che questa arroganza sia assolutamente uno dei motivi per cui la Lega sta combattendo in questi giorni in queste aule anche su questo provvedimento; un provvedimento che reca un sostanziale rilassamento - diciamo così, per dirla in maniera elegante - delle norme in tema di regolamentazione dell'immigrazione illegale e clandestina e lo stesso, ovviamente, è destinato a portare un eccezionale e preoccupante afflusso di cittadini stranieri, che entreranno nel nostro Paese in maniera illegale dai confini di terra e dai confini via mare. Il provvedimento in oggetto prevede il trattenimento del richiedente protezione internazionale presso i centri di permanenza per il rimpatrio, ma la capacità complessiva - è bene ricordarlo - di questi centri di accoglienza presenti sul territorio nazionale è pari a 1.425 posti, evidentemente insufficienti rispetto alle pressioni migratorie illegali che abbiamo sui nostri confini. Questo decreto ha introdotto nuovi criteri di contenimento della capienza massima dei centri governativi di prima accoglienza e di adeguamento degli standard sanitari e abitativi che limitano la presenza massima ammessa in ciascun centro, anche per le questioni legate all'emergenza sanitaria. Quindi, è chiaro ed evidente - e questo è l'argomento dell'ordine del giorno che volevo illustrare - che per assicurare un'effettiva e più efficace adozione dei provvedimenti di espulsione dello straniero è importante…

PRESIDENTE. Concluda.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). È importante - e concludo, Presidente - il lavoro che viene svolto dai centri di rimpatrio e lì bisogna focalizzare l'attenzione, se si vuole garantire il rispetto della legalità; lo ripeto, se si vuole garantire il rispetto della legalità e procedere con i rimpatri, perché credo che oramai sia chiaro ed evidente a tutti il compiacimento, da parte di questa maggioranza, nel vedere frontiere e porti aperti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente. Siamo in una fase di dibattito sugli ordini del giorno, forse l'unica che ci è concessa su un tema pur così importante, su cui si è abbattuta la trentunesima fiducia di questo Governo, in una cattiva prassi che si va consolidando sempre di più, che è quella del bicameralismo a senso unico alternato, per cui un provvedimento viene di fatto esaminato nel merito da una sola Camera, mentre l'altra se lo vede passare davanti attraverso un esame veloce, o approfondito e lungo in Commissione, ma senza la possibilità dell'approvazione di mezzo emendamento - che sia mezzo - e la posizione della questione di fiducia in Assemblea.

A proposito di senso unico alternato, questo è un tema ovviamente dalla valenza politica piuttosto rilevante. In questa valenza politica rilevante si conosce da tempo quale sia la posizione del centrodestra, che anche nell'arco di questa legislatura, in maniera unitaria, ha votato provvedimenti di segno diametralmente opposto a questo. Così come oggi interviene in dissenso da questo provvedimento e, alla stessa stregua, è nota la posizione della sinistra dei colleghi di LeU e dei colleghi del PD. Invece, ci sembra che a senso unico alternato vada un po' la posizione del MoVimento 5 Stelle, che all'inizio della legislatura ha votato dei provvedimenti, che peraltro sono stati sottoposti proprio a novembre del 2018 e a luglio del 2019 alla fiducia da parte del Governo stesso, insieme ai colleghi della Lega - provvedimenti che andavano nel senso diametralmente opposto a questo - e oggi ha votato la fiducia a questo decreto-legge. Ecco, come dire, va bene tutto, però qui di senso unico alternato mi sembra che ci sia molto su cui poter discutere.

Venendo invece al contenuto dell'ordine del giorno, questo propone - mi rivolgo al rappresentante del Governo che pure con attenzione, immagino senza particolari entusiasmi, ma con attenzione sta seguendo questo dibattito - nella parte impegnativa di chiedere al Governo di presentare dei dati. Infatti, credo che sia sempre un bene che il Governo tenga informato periodicamente il Parlamento su quanto accade, specie su un tema del genere, di cui spesso ci si riempie la bocca, senza poi andare a controllare il dato concreto. Visto che ormai di informazioni ne abbiamo a migliaia, su tutti i temi, con curve e dati quotidiani non soltanto sulle nostre tragedie e sulle pandemie ma su tutto (quindi forse è il caso anche che il Parlamento venga informato), credo che sia importante conoscere i dati relativi a quante richieste di protezione internazionale vengono presentate, sui tempi che ci si impiega ad esaminarle, a quante di esse vengono accolte, su quante ci siano ricorsi e sugli esiti di questi ricorsi. Questo può avvenire nell'Assemblea, può venire nelle Commissioni competenti, nei comitati competenti, cioè il Comitato Schengen. C'è stato, nel corso di questi anni, un proliferare di organismi parlamentari con i quali il Governo ha tutta la possibilità - e in qualche misura forse anche il dovere, oltre che il diritto se volesse esercitarlo - di confrontarsi. Infatti, credo che il monitoraggio di un tema centrale come questo sottragga all'ideologia molto terreno, ma ci porti a un confronto sui dati di fatto e sui numeri. Per cui questo, ancorché riformulabile, mi auguro che sia uno dei punti che il Governo possa tenere in considerazione, perché un dialogo stretto sul Parlamento - sui dati, non sulle opinioni - credo che aiuti anche a far fare un piccolo salto di qualità al nostro dibattito, che troppo spesso parte da pregiudiziali e da vizi di posizione che impediscono un dialogo che, secondo me, su un tema come questo dovrebbe essere proficuo e basato sui dati di fatto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Siamo di fronte all'ennesimo provvedimento imposto con il voto di fiducia ad un Parlamento che ormai è costretto solo a ratificare passivamente decisioni prese da un Premier e da una maggioranza di Governo che non ha la maggioranza elettorale nel Paese, che non ha il consenso degli italiani e che continua a legiferare contro gli italiani su provvedimenti che nulla c'entrano con la vera emergenza che sta vivendo l'Italia in questo momento.

In piena pandemia ci avete imposto la “legge Zan” sull'omofobia. In piena pandemia, continuando nel vostro delirio ideologico - in questo caso delirio “immigrazionista” - costringete il Parlamento a riunirsi per legiferare su una modifica a delle norme introdotte recentemente per cercare di regolare in qualche modo il fenomeno migratorio fuori controllo in Italia e la situazione di insicurezza diffusa nella quale si trovava e in buona parte si trova ancora il Paese in tutto il territorio. Quindi, come sempre, siete fuori dalla realtà e sordi ad ogni proposta di buon senso. Volete chiudere tutto. Si parla in questi giorni della chiusura, ad esempio, di tutti gli alberghi e gli impianti sciistici, quindi di tutte le attività commerciali. L'indotto connesso, che potrebbe avere un costo si stima attorno ai 5 miliardi, rischierà ovviamente di mettere in seria difficoltà centinaia di migliaia di persone, milioni di persone. Quindi, chiudete tutto, chiudete i ristoratori, ma lasciate aperti fuori controllo per mesi i trasporti pubblici, non andando a colpire le fonti di contagio più pericolose. Chiudete in casa gli italiani, chiudete, ad esempio, come dicevo, gli impianti sciistici in Italia, quando in Austria e in Svizzera sono aperti, ma l'unica cosa che vi dimenticate di chiudere sono le frontiere. Avete spalancato le frontiere e avete fatto passare un messaggio per chi vuole arrivare in Italia in maniera irregolare, quindi anche al di fuori del “decreto Flussi” e delle quote di chi vuole entrare in Italia regolarmente per svolgere un lavoro che è anche utile al nostro sistema economico e produttivo: questo non vi interessa! Voi avete lanciato un messaggio a tutti coloro che vogliono entrare irregolarmente in Italia, dicendo che è tornata la pacchia. Dopo qualche mese con il quale, almeno in parte - per noi, troppo poco, ma almeno in parte -, con i decreti del Ministro dell'Interno Salvini, si era messa una stretta e un maggiore controllo alla gestione del fenomeno migratorio, adesso volete nuovamente dare un messaggio: liberi tutti; entrate in Italia, perché in Italia potete tranquillamente entrare, perché vi creiamo nuovamente corsie agevolate in entrata e ogni sostegno possibile per impedirvi di uscire. Tant'è vero che, anche sul rimpatrio dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, dopo le promesse fatte in questi mesi, invece, non è stato fatto nulla.

Quindi, l'Italia è un Paese nel quale si può entrare facendo i propri comodi nella quasi totale impunità e non si può uscire, perché bisogna restare qui ad arricchire qualche rete di associazioni che…

PRESIDENTE. Concluda.

CIRO MASCHIO (FDI). Concludo, Presidente… sul business dell'immigrazione, sul business della falsa sicurezza ci lucra e ci marcia da anni.

Venendo - e concludo Presidente - all'ordine del giorno, l'ordine del giorno che propongo chiede di impedire che nelle carceri possano essere diffusi e utilizzati i telefoni cellulari. Avete, con una pessima gestione della politica penitenziaria, consentito la scarcerazione dei mafiosi …

PRESIDENTE. Concluda.

CIRO MASCHIO (FDI). … almeno per quelli che sono ancora in galera, evitate di dare a quelli che stanno dentro i telefonini per continuare a svolgere le loro attività illecite anche dall'interno. Quindi “no” al “decreto Insicurezza”: vogliamo sicurezza, giustizia e rispetto per gli italiani perbene, che non possono subire questo torto (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Fabio Massimo Boniardi. Ne ha facoltà.

FABIO MASSIMO BONIARDI (LEGA). Grazie, Presidente. Vede, da piccolo imprenditore mi trovo in difficoltà oggi a dover parlare di questo provvedimento, perché il nostro sistema economico sta crollando. Siamo stati investiti da una situazione pandemica senza precedenti, logicamente dobbiamo dare una priorità a quella che è la questione sanitaria, ma dobbiamo anche renderci conto che la situazione economica del nostro Paese è in estrema difficoltà. Dico questo perché tutte quelle piccole e medie imprese che compongono l'ossatura, la spina dorsale del nostro sistema Paese devono avere delle risposte, devono avere delle risposte che in questo momento il Governo non sta dando. Basti vedere - per renderci conto anche della situazione che si sta creando - proprio la notizia di questi giorni che è stato annullato il Salone del mobile a Milano. Uno potrà pensare: va beh, in una situazione del genere … Sì, ma il Salone del mobile a Milano era stato messo in calendario per settembre 2021. Questo deve far riflettere, deve far riflettere perché evidentemente la situazione che stiamo vivendo non è una situazione che si risolverà nei prossimi mesi.

Torniamo al provvedimento. È logico che, quando è nato il Governo giallo-rosso, si è data subito un'impronta su quello che doveva essere dal punto di vista dell'immigrazione il vostro modus operandi: si è andati a scegliere come Ministro dell'Interno sicuramente una persona che, già quando fu prefetto di Milano, era pro accoglienza. Apro e chiudo una parentesi: quando fu prefetto di Milano, purtroppo Milano ebbe il brutto e triste record di essere la prima città per reati in Italia, record ottenuto una sola volta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi giustamente avete pensato di prendere il meglio che c'era in giro: accoglienza e risultati pessimi.

Torniamo però ai dati della vostra malagestione di un anno di governo, parliamo di dati sugli sbarchi. Io citerò soltanto fonti del Ministero dell'Interno. Abbiamo alla data odierna 32.500 sbarchi avvenuti in Italia, un + 300 per cento rispetto alla gestione dell'anno precedente; 24.500 da giugno, 3.700 da ottobre, e stiamo aspettando il dato consolidato di novembre. L'altro dato statistico qual è? Che basta con la balla che ci venite a propinare ogni volta che sono persone che scappano dalla guerra, perché di quelle persone - non sul totale, ma chi fa richiesta di asilo - solo l'8 per cento lo ottiene, questo a dimostrazione del fatto che sono persone che non scappano dalla guerra. Ma andiamo a vedere chi sono queste persone. Prendiamo sempre i dati del Ministero dell'Interno: sugli sbarchi che abbiamo avuto quest'anno, il 38 per cento sono tunisini, questo a dimostrazione del fatto - mi corregga qualcuno - se in Tunisia abbiamo la guerra: no, non c'è, è evidente che allora vi sia dietro un progetto molto diverso. Parliamo di un'altra cosa: popolazione carceraria in Italia. Bene, il 37 per cento della popolazione carceraria in Italia è di stranieri. Questo dato dovrebbe far riflettere. Ma prendiamo un altro dato (sempre fonte del Ministero dell'Interno): i reati commessi in Italia. Perfetto: il 38 per cento è commesso da stranieri. Attenzione: la popolazione straniera in Italia è l'8,8 per cento sul totale. Ma andiamo ad analizzare, anche all'interno di questi reati, da chi vengono commessi. Allora - sempre stima Ministero dell'Interno -, in Italia abbiamo tra i 500 e 600 mila irregolari. Bene, il 70 per cento dei reati commessi da stranieri è commesso da irregolari. Questo per dare un dato su dove e cosa stiamo andando a creare nel nostro Paese. Cosa succede quindi? Oggi abbiamo una serie di sbarchi incontrollati, abbiamo un aumento della spesa, perché ci siamo inventati le “navi quarantena”, state arricchendo - attenzione, stiamo parlando di dati che ci son stati forniti in Commissione, durante le audizioni - i nuovi schiavisti del nuovo millennio, la criminalità organizzata e il terrorismo, perché quei proventi poi vengono reinvestiti in droga, armi e terrorismo. State creando manodopera per la criminalità organizzata (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e soprattutto - ultimo dato incontrovertibile - stiamo aumentando l'arrivo di infiltrati terroristi. Questo cosa ha portato? Che il nostro Paese è stato escluso. Sono state fatte delle riunioni sul terrorismo e il nostro Paese è stato completamente escluso. Stanno ragionando di andare a rivedere quelli che sono i Trattati di Schengen e anche in questo caso noi siamo stati esclusi. Non vorremmo mai che l'Europa decidesse di innalzare i suoi confini al nord del nostro Paese e noi rimaniamo come cuscinetto in mezzo, dove arriveranno e non potranno andare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) - perché anche qui la solita balla che da noi transitano per andare nel resto d'Europa -, dopodiché ci troveremo a dover gestire anche questo fenomeno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Alessandro Cattaneo. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CATTANEO (FI). Grazie, Presidente. Intervengo su un tema decisivo per il Paese, però lasciatemi anche personalmente insistere su un tema che hanno già trattato i colleghi: il primo è il paradosso di trovarci a discutere di “decreto Sicurezza-bis” quando questa maggioranza, in gran parte e con il Premier Conte in testa, si era già resa protagonista dell'approvazione del “decreto 1” originario; e quindi qua si fa e si disfa a seconda delle maggioranze politiche, più evidentemente per un tema di convenienza, che non per un tema di convinzione. Il secondo paradosso è che ci troviamo a tenere bloccata quest'Aula, l'Aula del Parlamento, in giornate in cui l'emergenza è quella sanitaria, l'emergenza è quella economica, ma non credo certo che in questi giorni i cittadini italiani ci chiedano di mettere mano alla revisione del “decreto Sicurezza” o di occuparcene in questi termini, come stiamo facendo.

Permettetemi però, su un tema così delicato, dove vorrei che la discussione fosse guidata non dall'altissima componente ideologica che ho letto negli interventi e anche purtroppo nel decreto, così come è stato scritto, ma vorrei che fosse guidata dal buonsenso, dal pragmatismo, dalla concretezza che il centrodestra ha sempre messo in campo su questo tema. E guardandoci indietro dovrebbe invitare alla prudenza anche la maggioranza che guida oggi il Paese nel mettere mano a un decreto che torna ad allargare le maglie dell'immigrazione, proprio come avvenne in fondo dal 2012 in avanti, ponendo fine a un'era, a un'epoca in cui il Governo Berlusconi se ne era occupato. Io credo che guardando quel periodo e quello successivo e portando oggi qualche riflessione, beh, sarebbe veramente utile e importante fermarsi e rivedere alcune scelte che invece state compiendo andando avanti dritti.

Ricordo che con i Governi Berlusconi noi abbiamo cercato di rendere l'Italia un Paese serio, avevamo chiuso i confini in maniera forte, mi ricordo quella volta in cui decidemmo di avviare la raccolta delle impronte digitali e apriti cielo, fummo accusati in quegli anni, attorno al 2008-2009, di provvedimenti che sembravano razzisti, che ci riportavano indietro in anni bui. Quanto di più falso! La raccolta delle impronte digitali poi, in ogni Paese civile, quando si sbarca in un aeroporto, ciascuno di noi la compie e non si sente privato della propria libertà, ma è un modo moderno, doveroso, di controllare i flussi.

E poi ancora la “Bossi-Fini”: l'avete criticata tanto salvo poi non rimuoverla, perché in fondo anche voi sapevate che era uno dei pochi strumenti di controllo. E ancora però, al di là del tema immigrazione, voglio ricordare quegli anni in cui, per esempio, si diede più potere ai sindaci. Io allora ero sindaco della città di Pavia e i sindaci, grazie a quella stagione, poterono mettere in campo le ordinanze contingibili e urgenti, partecipare ai comitati di ordine e sicurezza provinciale, come ancora oggi accade. Insomma una visione che metteva i primi cittadini con pragmatismo di fronte al governo della sicurezza locale. Voi avete provato in parte a smantellare anche quel modello, ma oggi anche i vostri sindaci utilizzano questi strumenti, perché ne vedono l'utilità. E dal 2012 in avanti tutto il contrario: siamo andati avanti a flussi indistinti e indiscriminati.

Attenzione: lo avete fatto in nome di quell'ideologia secondo cui bisognava accogliere tutti, ma, se guardiamo i risultati, ci avete raccontato un sacco di balle, perché in quegli anni ci avevate detto che tutti scappavano dalle guerre, salvo che, poi, i censimenti del Ministero dell'Interno ci hanno detto che solo il 10 per cento, e sono già generoso, di quella quota scappava veramente dalle guerre; abbiamo scoperto da tante inchieste ciò che noi denunciavamo, ovvero che attorno al tema immigrazione si era creato un grandissimo business; ci avete detto che quello era un modo per integrare le persone che scappavano, appunto, da situazioni di povertà, salvo poi dare in mano la gestione ai sindaci e, in fondo, diciamoci la verità, non vedere l'ora che questi immigrati scappassero dai centri per andare in Europa a raggiungere le loro famiglie, in Germania, in Francia e nel Regno Unito. Quindi, si tratta di una grande, gigantesca ipocrisia e anche dal punto di vista elettorale vi inviterei alla prudenza, perché sono stati gli anni in cui è divampata, poi, quella guerra tra poveri, quell'odio sociale nelle periferie, per cui di fronte a una crisi economica che allora c'era e che oggi si affaccia con ancora più forza e violenza, ebbene, la guerra tra gli ultimi, tra coloro che vivono un momento di disperazione, gli italiani, e coloro che vengono da Stati stranieri diventa veramente un cocktail micidiale che ha dato poi benzina ai peggiori estremismi.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO CATTANEO (FI). Quindi, il vostro buonismo genera estremismo; attenzione a cavalcare questa strada. Infine, quindi, dico che l'Italia dovrebbe diventare un Paese serio che difende i propri confini, che organizza i flussi migratori e, quindi, speriamo che si voglia intraprendere questa direzione e non altre (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Presidente, questo è un Governo che chiude in casa gli italiani persino nella notte di Natale, o almeno questa è l'intenzione di questa maggioranza delle poltrone, e, invece, tiene aperti e lavora per tenere aperti i porti in Italia, facendo entrare chiunque nella nostra nazione. Questo è quello che fa il Governo e il fatto che noi oggi siamo impegnati a discutere dei “decreti Insicurezza” che voi volete approvare, in una situazione di pandemia generale, di crisi economica, di famiglie che vivono nell'incertezza su quello che sarà il loro futuro, è la dimostrazione plastica di quali siano le vostre priorità. Orbene, anche rispetto all'immigrazione clandestina, a cui voi ormai avete iniziato un approccio del tutto lassista, vi sono dei servitori dello Stato che quotidianamente lavorano, che si impegnano per arginare i danni politici che voi avete creato e state creando e che, per fare questo, svolgono straordinari e hanno stipendi che, rapportati al loro lavoro, sono praticamente irrisori; sto parlando degli uomini in divisa delle Forze dell'ordine, a cui va tutto il nostro plauso e la solidarietà per rappresentare uno Stato che, allo stesso tempo, è governato da gente come voi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Credo che questi uomini in divisa meritino un'attenzione ulteriore ed è per questo che con il mio ordine del giorno vi chiedo di garantire la copertura delle ore di lavoro straordinario e delle indennità di ordine pubblico delle Forze di polizia impegnate nella gestione dei flussi migratori, anche utilizzando i soldi che ci arrivano dall'Europa e che ci arriveranno dall'Europa sulla base dei bilanci settennali. Perché dico questo? Perché, oggi, voi chiedete alle Forze di polizia degli sforzi immani e, al contempo, se per una malaugurata ipotesi un poliziotto è costretto a stare a casa perché deve fare i dieci giorni per verificare se è positivo al COVID, perché, magari, ha incontrato o ha trasportato un immigrato clandestino che era positivo al COVID e che voi avete fatto trasportare senza tampone, cosa che peraltro è già successa, sapete cosa succede? Quell'agente è costretto a stare a casa e voi non gli garantite neanche il pagamento della mutua. Questa è la situazione in cui lavorano i nostri agenti ed è una situazione che non è più accettabile. Allora noi, con questo ordine del giorno, vi chiediamo di avere quantomeno il pudore di ridare una dignità economica superiore ai tanti agenti che fanno il proprio dovere con passione e con spirito di dedizione, quando, invece, c'è una situazione complessiva frustrante, e di ripagarli anche economicamente, garantendone la mutua se sono costretti a stare a casa e a non poter essere in servizio, perché hanno contratto il COVID durante la loro attività, ma al contempo di garantirgli la copertura per i loro straordinari e per l'indennità di ordine pubblico. Non accettiamo, Fratelli d'Italia non accetta l'idea che voi chiediate a maggior ragione a servitori dello Stato, a maggior ragione a coloro che indossano la divisa e rappresentano l'Italia, a maggior ragione, a coloro che lo fanno magari dopo tanti anni di carriera, in situazioni e condizioni completamente precarie, a cui voi li costringete a rimanere, che questi lo facciano in condizioni economiche che non sono compensative delle situazioni a cui voi li costringete a permanere nella loro mansione lavorativa. Questo non lo accettiamo più, Fratelli d'Italia non lo accetta e visto che la vostra priorità è quella di emanare il “decreto Insicurezza”, noi siamo dalla parte delle divise, noi siamo dalla parte degli uomini delle Forze dell'ordine, noi stiamo dalla parte di chi lo Stato lo rappresenta veramente e degnamente e non, invece, dalla vostra che avete ben altre priorità rispetto a quelli che sono gli interessi degli italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Premetto che questo decreto è stato pensato e scritto con l'unico scopo di abrogare le principali disposizioni in tema di immigrazione ed asilo dei nostri “decreti Sicurezza”, in barba alle vere necessità che il nostro Paese ha in questo periodo, in barba alla realtà che evidenzia, invece, allora sì, la necessità e l'urgenza di fermare subito i flussi migratori illegali che ormai da mesi, nonostante l'emergenza COVID, si stanno riversando nel nostro Paese nella totale indifferenza o, meglio, con la complicità di questa maggioranza assente, oggi, in Aula. Con questo ordine del giorno, signor Presidente, intendiamo sottolineare la necessità di assicurare il rispetto delle misure sanitarie e di contenimento dell'epidemia da parte del Garante nazionale. L'articolo 13 del disegno di legge in oggetto, fra le modifiche che introduce, va ad apportare delle variazioni alla disciplina del Garante nazionale a cominciare dal trasformarne il nome in Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Quindi, scompare la parola “detenuti” e viene ampliato il ventaglio delle sue attribuzioni, consentendo di delegare, per un periodo non superiore ai sei mesi, i garanti territoriali per l'esercizio delle proprie funzioni, in particolare, in riferimento alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali, alle comunità terapeutiche e di accoglienza, per adulti e minori, nonché ai centri di identificazione ed espulsione quando particolari circostanze lo richiedano. Ora, signor Presidente, nel medesimo provvedimento, senza apparenti motivi, l'incarico dell'attuale Garante viene prorogato di ben due anni oltre la scadenza naturale; è assolutamente discutibile l'opportunità di questa scelta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); ma il tempo è tiranno, Presidente, e mi atterrò strettamente alla richiesta di questo ordine del giorno, visto che ci sono concetti stringenti su cui è necessario insistere, però, mi consenta, Presidente, non può essere un criterio assoluto di virtuosità il caso di detenzioni come afferma il Garante.

E devo premettere questa considerazione, perché il Presidente del Garante, in un'intervista a la Repubblica questa estate, facendo politica anziché occuparsi delle garanzie dei detenuti, di fatto chiedeva a gran voce l'abrogazione dei “decreti Salvini”, spiegando in parole povere che la riduzione dei detenuti è un bene e non sono gli inasprimenti della pena a fare la differenza. Sosteneva, quindi, che la politica agevolata dall'accesso ai domiciliari stava funzionando e via con questo tono. Un siffatto atteggiamento denota una visione parecchio distante dalla mia idea di legalità. Signor Presidente, onorevoli colleghi, arrivo al punto. Intanto, forse qualcuno non ci sta facendo molto più caso ma il nostro Paese è stretto ancora nella morsa di una pandemia e lo è a tal punto che comunque la si metta tutti noi siamo assoggettati ad una riduzione delle libertà personali. In un periodo epocale, come possiamo accettare di buon grado che la preoccupazione principale di un Garante, che potrà delegare funzioni territorialmente, sia far uscire i detenuti dal carcere?

Ma non solo: scompare, appunto, la parola “detenuti” dal nome delle funzioni del Garante, che non sarà più il Garante dei detenuti ma delle persone private della libertà personale. Ebbene, allora, in una certa misura, ciò vale anche per chi, tutti i giorni, fuori dalle strutture descritte prima e che non ha mai commesso crimini, oggi sta combattendo una battaglia che lo vede privato di alcune libertà personali, e lo fa però per la salute, non per scontare una colpa o una responsabilità criminosa. Invece, in questo particolare momento storico, in cui il nostro Paese ci chiede ben altro, il Garante pensa a svuotare le carceri. Quindi, una conferma in più che, come dice il nostro segretario Matteo Salvini, ad aver bisogno di un Garante sono gli agenti della Polizia penitenziaria, purtroppo troppo spesso aggrediti, minacciati e perfino denunciati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Concludo. Con questo ordine del giorno invitiamo quindi il Governo a predisporre tutte le misure idonee, al fine di assicurare che l'attività del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale presso le strutture sanitarie, sociosanitarie, assistenziali eccetera eccetera…

PRESIDENTE. Concluda.

CRISTINA PATELLI…venga svolta però esercitandola nel pieno rispetto delle misure sanitarie di contenimento dell'epidemia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Erica Mazzetti. Ne ha facoltà.

ERICA MAZZETTI (FI). Presidente, il mio ordine del giorno è inerente al provvedimento oggi all'esame di quest'Aula, composto da 16 articoli. Esso appare riconducibile a due finalità: la disciplina dell'immigrazione e dell'asilo, nonché l'adozione di misure in materia di ordine pubblico in connessione con fenomeni quali il traffico di stupefacenti ed i disordini in pubblici esercizi. Il preambolo del decreto-legge, altresì, fa riferimento alla straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni in materia di diritto penale.

Nello specifico, il provvedimento risulta quindi caratterizzato da un contenuto disorganico ed eterogeneo: alle disposizioni in materia di immigrazione si aggiungono persino quelle relative alle comunicazioni dei detenuti sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis della legge numero n. 354 del 26 luglio 1975, al divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di intrattenimento o nelle immediate vicinanze, al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web; infine, è prevista la modifica della denominazione del Garante nazionale del diritti delle persone private della libertà personale, con una ridefinizione sul piano normativo primario del suo ruolo di meccanismo nazionale di prevenzione, prorogando al contempo per due anni il mandato del collegio attualmente in carica.

In riferimento alle politiche migratorie, il provvedimento introduce una serie di normative che non fanno altro che aumentare l'immigrazione clandestina, fra le quali la previsione del permesso di soggiorno per protezione sociale, che contribuirà inevitabilmente ad isolare l'Italia ancor di più e a rendere più complicato il ricollocamento dei migranti in altri Paesi dell'Unione europea. Come se non bastasse, vengono estese le casistiche e le possibilità di ottenimento dei permessi di soggiorno, prevedendo altresì un meccanismo di concessione degli stessi permessi talmente macchinoso da aumentare il contenzioso; senza considerare l'introduzione di ipotesi di permesso di soggiorno poco uniformate e dai confini estremamente vaghi, che si prestano inevitabilmente a interpretazioni e prassi applicative altamente discrezionali. A ciò, Presidente, si aggiunge che, nonostante l'articolo 14 del presente provvedimento preveda la clausola di invarianza finanziaria, stabilendo che le disposizioni in esso contenute non debbano comportare costi aggiuntivi a carico della finanza pubblica, i bilanci dei comuni saranno inevitabilmente aggravati dall'attuazione delle novelle introdotte da questo provvedimento.

Pertanto, Presidente, con questo ordine del giorno vogliamo impegnare il Governo a prevedere l'istituzione di un monitoraggio permanente, coordinato dal Corpo delle Capitanerie di porto e dalla Guardia di finanza, delle acque territoriali al fine di consentire un'efficace identificazione dei migranti (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Presidente, colleghi, componenti del Governo, Fratelli d'Italia con questo ordine del giorno tende a porre l'accento su un aspetto collaterale, ma non meno importante relativo a questo decreto-legge, che modifica il “decreto Sicurezza” varato dal Governo giallo-verde e, sostanzialmente, ne stravolge talmente i contenuti da farlo chiamare ironicamente, ma purtroppo con molto realismo, come “decreto Invasione”.

Sostanzialmente è evidente, al di là della posizione politica, che questo decreto-legge tende a trasformare l'immigrazione irregolare clandestina in immigrazione regolare. Ovviamente, il tema è che con i giochi di prestigio non si possono risolvere le cose; di fatto, c'è un'immigrazione incontrollata, che non siamo in grado di gestire con le risorse messe in campo dal punto di vista economico. Peraltro, ricordo, soprattutto a tutti gli italiani, che l'accoglienza l'Italia la fa in debito, nel senso che i 6 miliardi circa che spendiamo ogni anno non sono soldi che abbiamo, ma sono soldi che vanno a creare un nuovo squilibrio finanziario sui nostri bilanci.

Non abbiamo le risorse necessarie per contrastare i comportamenti degli immigrati che vengono da realtà che gli stessi membri e componenti della maggioranza definiscono borderline, perché si appellano al fatto che provengono da Paesi dove i diritti umani non vengono rispettati, quindi in un clima certamente non consono a quello a cui siamo abituati. È per questo che, come è stato ricordato da tutti, poi vengono commessi migliaia e migliaia di reati da queste persone, al punto che nonostante siano una percentuale molto bassa, circa l'8 per cento della popolazione, commettono oltre il 35 per cento dei reati.

In questo momento noi ci troviamo di fronte a una grave carenza delle Forze dell'ordine. La vera emergenza non sarebbe questo decreto-legge, che è un altro aspetto di criticità grave: non c'è nessuna stretta necessità e urgenza di fare un decreto-legge che allarghi le maglie dell'immigrazione e trasformi l'immigrazione clandestina in immigrazione regolare; in realtà l'emergenza è quella del COVID che - sappiamo - ha provocato grandi sforzi e grandi problemi per le Forze dell'ordine, che hanno già oltre il 10 per cento degli organici in meno e si trovano con un 10 per cento circa di persone ammalate o positive, quindi ulteriormente bloccate nel servizio. Per cui c'è una gravissima carenza di personale delle Forze dell'ordine, cosa che con questo decreto-legge viene ulteriormente provata: voi stessi dettate questa emergenza, avete stanziato 62 milioni di euro per gli straordinari, ma la vera risposta sarebbe quella di ripianare gli organici.

Con questo ordine del giorno noi chiediamo questo. È molto facile farlo: non bisogna tenere nuovi concorsi, perché ci sono tutta una serie di concorsi già di fatto stanziati, già sviluppati, che già hanno avuto i loro esiti, con tantissimi giovani che hanno superato tutte le prove del concorso e sono idonei, ma non in graduatoria in base a un numero presuntivo di posti che avete assegnato ogni anno.

Oltretutto, c'è anche un dato: moltissimi di questi giovani sono militari, quindi hanno superato già più concorsi, prima per entrare nelle Forze armate, poi per essere raffermati, poi, magari, sono stati idonei e non vincitori del concorso in vari concorsi delle Forze dell'ordine; pertanto, sarebbe molto facile prendere, far scorrere queste graduatorie e ripianare gli organici. In un momento di emergenza vera, quella dell'immigrazione incontrollata, di emergenza vera, quella del COVID, di emergenza vera, rappresentata dal fatto che non abbiamo più personale (ormai, tra malati e organici che sono vuoti, mancano proprio le persone per affrontare questa crisi), vi chiediamo di rivedere il blocco di queste graduatorie e ripianare gli organici delle Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Claudio Borghi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Grazie, Presidente. Il mio ordine del giorno serve a sanare una delle tante sciatterie che sono presenti in queste leggi e che spesso, in Commissione bilancio, purtroppo, vediamo, vale a dire prevedere compiti ulteriori con i mezzi attualmente a disposizione. Il che significa due cose: o c'è, in questo momento, della gente che si gira i pollici oppure state ingannando la Commissione bilancio e, quindi, l'Aula, perché non è possibile che vi siano le risorse per lo svolgimento di compiti in più rispetto a quelli che attualmente sono previsti, specialmente, come in questo caso, per cose onerose come programmi di reinserimento successivi per i clandestini che dovessero essere accolti e, quindi, si fa praticamente fare agli enti locali anche la scuola, a parità di risorse.

Io, però, partendo da questa sciatteria, vorrei riflettere su cosa è diventato questo Parlamento. Cari colleghi, riflettete un attimo su cosa stiamo facendo: noi stiamo parlando per ore su ordini del giorno, perché, purtroppo, è l'unica arma che è rimasta all'opposizione, quella di riuscire a parlare di queste cose quando qui dovremmo parlare di leggi e dare indirizzi al Governo. Ma il Governo governa per DPCM; il Governo se ne va in Europa a decidere cose importantissime per il futuro della nostra nazione, sbattendosene del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Mentre noi siamo qui a parlare degli ordini del giorno, il Ministro Gualtieri se ne è andato in Europa e ha dato l'assenso ad una riforma che ci porteremo per i secoli a venire. Ma vi rendete conto di come siamo messi? Presidente lei - sì, Presidente, lei, Maria Edera Spadoni -, che, ieri era evidentemente in collegamento in Commissione bilancio, ha visto cosa è successo: ha visto che nessuno dei suoi colleghi del MoVimento 5 Stelle ha dato l'assenso al Ministro per poter parlare e per poter approvare quella riforma. Davanti a questa sua personale testimonianza - e io sono convinto che lei non possa negare -, il risultato cos'è stato? Che il Ministro ha detto: no, io prendo, vado e approvo. Capite perché qui parlare di ordini del giorno è mortalmente svilente per questo Parlamento? Perché, anche le volte che ci sono delle occasioni di confronto o di informativa su temi importantissimi, non sono bagatelle, su temi importantissimi, il Ministro non dà alcun peso a quello che viene detto qui in Parlamento.

Ma come facciamo a farci umiliare così? Ma è colpa nostra, attenzione, non è colpa del Governo; se al Governo si fa fare qualsiasi cosa, va bene. Noi potremmo anche riprendere in mano un filo di dignità e, per riprendere in mano un filo di dignità, basterebbe fare una cosa semplice e qui mi rivolgo ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, di cui ho letto molti interventi su Facebook, sui social, dicendo: no, il Ministro ha sbagliato, il Ministro non ha fatto quello che noi dicevamo…

PRESIDENTE. Le chiedo di attenersi all'ordine del giorno, di parlare dell'ordine del giorno, grazie.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Sì, mi attengo, Presidente, però, guardi che l'ordine del giorno, purtroppo, è collegato a tutte queste questioni, perché qui, se non chiariamo la funzione del Parlamento, che facciamo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Allora, nel momento stesso in cui ci si sente defraudati della propria prerogativa di parlamentari, guardate che basta avere la dignità di ripescarlo per un orecchio il Ministro e di sfiduciarlo. Voi mi date un cenno, mi dite che siete stati defraudati? Ottimo, fatemi un cenno, si presenta una mozione di sfiducia al Ministro e vedrete che non ride più e vedrete che non fa più quello che vuole. Basta quello, altrimenti sono chiacchiere, altrimenti sono soltanto quaquaraquà. Non si può fare il post su Facebook e dire: mi sono mondato la coscienza. Qui c'è una dignità del Parlamento da recuperare per tutti, così, magari, la smettiamo di parlare di ordini del giorno e ricominciamo a parlare del destino di questo Paese. Ma, caspita, abbiamo un'occasione nella vita per poter essere parlamentari e ce la giochiamo così? Quando, all'epoca, fu abolito il vitalizio, signor Presidente, tutti dissero: bene, giusto, la casta! Ecco cosa abbiamo prodotto invece: abbiamo prodotto 630 pavidi che hanno paura di essere disoccupati e, quindi, allora, voterebbero qualsiasi cosa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Collega, ha esaurito il suo tempo.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). È una vergogna che questa istituzione sia finita così: voterebbero qualsiasi cosa contro quello che hanno detto, contro quello che hanno sempre affermato, calpesterebbero i loro principi perché hanno paura di ritornare alla disoccupazione! Ma che vergogna è (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Congratulazioni)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Vietina. Ne ha facoltà.

SIMONA VIETINA (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, io vorrei iniziare, sottolineando che il provvedimento all'esame dell'Aula è un decreto-legge, per il quale, come è noto, devono sussistere le caratteristiche della necessità e dell'urgenza.

PRESIDENTE. Colleghi, è possibile abbassare il tono della voce? Non si riesce a sentire la collega Vietina, per cortesia. Prego.

SIMONA VIETINA (FI). Sottolineavo che il provvedimento all'esame dell'Aula è un decreto-legge, per il quale, come è noto, devono sussistere le caratteristiche della necessità e dell'urgenza. Allora, io mi domando: era questo un provvedimento urgente? Siamo nel bel mezzo di una pandemia, i problemi sanitari si aggiungono ai problemi economici, una crisi mai vista, trasversale a ogni settore, una crisi sociale che sfocia in una crisi psicologica di una buona fetta della popolazione che si sente abbandonata dalle istituzioni e il Governo cosa fa? Blocca il Parlamento su un provvedimento inutile, dalla chiara matrice ideologica, lontano dalla vera necessità della popolazione e, oltretutto, con un contenuto incoerente e slegato. Infatti, alle disposizioni in materia di immigrazione, si affiancano anche cambi di denominazione. Cambi di denominazione? Ma avevano tutta questa urgenza di essere fatti? Si introducono novità che fanno aumentare l'immigrazione clandestina e questo è gravissimo. Vengono estese le casistiche per ottenere permessi di soggiorno, alcune approssimate e generiche, che si presteranno a interpretazioni discrezionali e contribuiranno a isolare l'Italia rispetto agli altri Paesi europei. Infine, l'articolo 14 prevede invarianza finanziaria…

PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi, vi chiedo di mantenere il distanziamento e indossare la mascherina. Collega Perconti, collega Perconti. E, soprattutto, mantenere il distanziamento, abbassare il volume della voce, perché non si riesce a sentire la collega Vietina. Prego.

SIMONA VIETINA (FI). Con l'articolo 14, che prevede invarianza finanziaria, si mettono in crisi i bilanci comunali. Io mi domando: con quali soldi riusciranno i sindaci a garantire accoglienza e integrazione? Se l'accoglienza che, diciamolo, proponete soltanto a parole, fosse veramente nelle vostre intenzioni, avreste stanziato risorse, perché è un dato certo, è un dato oggettivo che un Paese civile, per accogliere ed integrare, deve avere delle risorse adeguate, risorse che noi non abbiamo. A mio avviso, non erano queste, in questo momento storico, le necessità urgenti del nostro Paese e di chi non ha più nulla. Mi chiedo, poi, se si tornerà ad obbligare i sindaci ad accogliere anche quando si hanno dati certi che, in quei comuni, magari piccoli e disagiati, non ci sono le condizioni per l'integrazione. In comuni dove non c'è lavoro - questo lo vorrei sottolineare e spero che se ne tenga conto -, comuni che avrebbero bisogno di politiche adeguate per la loro sopravvivenza e la crescita, si creerebbero guerre tra poveri che spero vorrete evitare. Comunque, con questo ordine del giorno, si chiede almeno l'impegno del Governo ad assumere opportune iniziative per autorizzare tempestivamente nuove assunzioni per il personale della Guardia costiera, al fine di contrastare l'immigrazione clandestina (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno che abbiamo presentato riguarda i nostri centri storici e, in particolare, il centro storico della capitale, di Roma, con tutta l'area, la meravigliosa area del rione Esquilino-Umbertino, con la stazione Termini, che è un po' il simbolo tutte le stazioni, e dove, proprio ieri, con il gruppo di Fratelli d'Italia abbiamo immaginato e realizzato un flash mob per protestare proprio contro questo decreto. Un decreto che interrompe la narrazione della pandemia, una narrazione con cui questo Governo si mantiene saldamente alle proprie poltrone. E noi - io lo dico anche da componente della “Vigilanza Rai” - che abitualmente siamo costretti ad attaccare Report per la partigianeria con cui fa i propri i propri documentari, le proprie inchieste, ora siamo qui a ricordarvi di andare a vedere l'ultima puntata, perché viene svelata la truffa del report dell'OMS sui dati della pandemia e sul piano anti pandemia del 2006. Quindi, evidentemente, c'è una narrazione più grande a livello europeo e Fratelli d'Italia contrasterà anche quella. Ma questo interviene, ovviamente, questa gestione della pandemia interviene anche su questo tema perché vede i nostri centri storici - e basta andare a poche centinaia di metri da qui, appunto, nel rione Esquilino e intorno alla stazione Termini - per vedere come questo decreto sia una follia perché legalizza e regolamenta una presenza che viene abbandonata sul territorio, che non ha nessun rispetto della vita umana, neanche quella degli extracomunitari clandestini che vengono abbandonati come sacchi di carne - andateci nel rione Esquilino di notte! - come sacchi di carne che vengono assistiti da associazioni di volontariato, grazie a Dio, che provano a restituire un po' di dignità umana a quei sacchi di carne. Andate nel parco di Colle Oppio, il parco archeologico più bello del mondo, abbandonato al degrado, dove gli immigrati e i richiedenti asilo, o presunti tali, fanno i bivacchi e accendono i fuochi per riscaldarsi - perché sono uomini - accendono i fuochi sopra i mosaici romani! Andateci a vedere la realtà di questa regolarizzazione che volete fare, la disumanità di questa regolarizzazione! E Fratelli d'Italia, con Giorgia Meloni, ha chiesto di aumentare i fondi per i rimpatri a livello europeo e con Rampelli ha denunciato i soldi sperperati, miliardi di euro, per l'accoglienza con cui si potrebbe fare vera cooperazione e costruire delle città a misura d'uomo anche in Africa e fare dell'Africa quello che è sempre stata, il giardino geopolitico dell'Italia. E invece no! Una sinistra ormai atterrita dalle elezioni: si può parlare di tutto, della pandemia, degli immigrati, delle cose e delle questioni anche meno importanti; l'importante è non andare al voto. Ebbene con questo ordine del giorno noi siamo lì all'Esquilino e in tutti i centri storici. È citato anche in questo ordine del giorno - e prego il Governo di rilevarlo - che in tutti i centri storici, a Milano, a Torino, a Palermo, a Cagliari, a Napoli, la situazione è la stessa: gli immigrati clandestini che bivaccano, che spacciano, perché non hanno altri modi con cui sostenersi, intorno alle stazioni, che non usano le mascherine, non sono soggetti a tampone e sono, di fatto dei focolai COVID. Noi nell'ordine del giorno chiediamo anche questo: perché non assistete anche queste persone? Perché non fate il trattamento sanitario obbligatorio a persone che vivono in condizioni disumane e che il politicamente corretto che vi rappresenta continua a lasciare in queste condizioni (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caffaratto. Ne ha facoltà.

GUALTIERO CAFFARATTO (LEGA). Onorevole Presidente, sottosegretario, onorevoli colleghi, in quest'Aula, nel Parlamento della Repubblica italiana stiamo vivendo delle giornate surreali, come ormai ci ha abituato questo Governo abusivo, sostenuto da una maggioranza che, pur di mantenere le poltrone, sta svendendo qualsiasi ideale, qualsiasi promessa elettorale. Fuori da questo palazzo, da mesi c'è un popolo che soffre, famiglie disperate per il proprio futuro, lavoratori che vivono alla giornata, docenti che non sanno più cosa fare, studenti bistrattati e dimenticati, imprenditori disperati e sommersi di debiti. Era lecito aspettarsi, perciò, in questa sede, un ampio, costruttivo e proficuo dibattito su cosa noi possiamo fare per aiutare i nostri concittadini, i ristoranti chiusi con gravi danni ai ristoratori stessi, alla filiera agroalimentare, a tutte le aziende del settore Horeca, alle lavanderie artigianali ed industriali, che hanno i magazzini stracolmi di tovagliato inutilizzato che, magari, stanno ancora pagando, alle centinaia di migliaia di dipendenti di questi settori ed alle loro famiglie, senza lo stipendio da mesi, solo con la cassa integrazione, non da tutti ancora la ricevuta, che non è sufficiente per arrivare alla fine del mese; vengono infatti a mancare gli extra, le mance e gli straordinari. Pensavo di parlare di queste cose, di queste priorità non rinviabili ancora. Ed invece no, siamo qui a discutere del “decreto Clandestini” con un Governo che gestisce il potere a suon di decreti d'urgenza, appoggiato da una maggioranza silente. Ed invece voi, specialmente i voltagabbana colleghi 5 Stelle, siete qui, anzi, non ci siete! Al momento vedo presenti solo una ventina di colleghi del PD, del MoVimento 5 Stelle, renziani, comunisti vari. Vergogna! Siete degli schifosi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), traditori, nullafacenti!

PRESIDENTE. Collega! Collega, cerchi di non offendere per cortesia. Vada avanti.

GUALTIERO CAFFARATTO (LEGA). Dicevo, siete qui in quest'Aula per regalare il nostro Paese a chi lo vede come il paese dei balocchi. Avrei pensato di essere qui in quest'Aula per discutere di quali provvedimenti adottare per il settore hospitality che non avete chiuso. Ma basta guardarsi attorno, anche qui a Roma, per vedere gli alberghi, gli affittacamere, i bed and breakfast semivuoti, per non parlare di quelli che, da marzo, non hanno più riaperto, forse la maggioranza di loro. Le agenzie viaggi, i vari tour operator, le guide turistiche e tutti quanti si occupano dell'importantissimo, per il nostro PIL, settore turistico hanno ridotto il loro fatturato dell'80 - 90 per cento, con spese fisse quasi immutate.

Pensavo di parlare di queste cose, di queste priorità non rinviabili ancora. Ed invece no, siamo ancora qui a discutere del “decreto Clandestini”. Quando finirà il blocco dei licenziamenti che, ovviamente, non può durare in eterno, quanti lavoratori resteranno senza reddito, quante famiglie ridotte in stato di povertà, senza dimenticare - e lo ripeto - le tante, troppe che oggi sono ancora in attesa di cassa integrazione? Sarebbe logico aspettarsi di essere qui a parlare per cercare di risolvere queste clamorose e vergognose inefficienze. Ed invece no, siamo ancora qui a discutere del “decreto Clandestini”. Sistemare ed ampliare le reti e le infrastrutture tecnologiche, valutando che, nei piccoli comuni, in pianura ed in montagna, la connessione Internet, sempre più indispensabile, ad esempio per la DaD, è pressoché inutilizzabile. Io, che orgogliosamente arrivo dalle campagne della provincia di Torino, visto che a casa mia funziona malissimo, o non funziona proprio, in questi giorni sto parlando con dei tecnici per migliorare la situazione. Le mie figlie sono disperate ma in molti, troppi non possono permetterselo. Premiare con incentivi ed aumenti i nostri angeli, i dottori, le infermiere, gli operatori sociosanitari, i volontari. Dare una mano seria alle nostre encomiabili Forze dell'ordine, spesso sottopagate, che molte volte non possono uscire perché sprovviste del carburante da mettere nelle auto, per mancanza ed esaurimento di fondi. Sistemare la situazione delle carceri, nodo irrisolto dall'incapace Ministro della Giustizia, Bonafede.

Insomma, Presidente, potrei continuare per ore con esempi, quando abbiamo ancora tutti negli occhi e nella mente le immagini di un Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, accanto all'allora Ministro dell'Interno, senatore Matteo Salvini, che tenevano in mano due fogli A4 con su scritto: “decreto Salvini, Sicurezza e Immigrazione”. Quello di cui stiamo incredibilmente discutendo oggi è una folle proposta di deregulation totale, incurante della pandemia da COVID-19 che ha mandato il mondo intero in cortocircuito.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

GUALTIERO CAFFARATTO (LEGA). Concludo. Esiste il detto che cambiare idea è sinonimo di intelligenza. Ritirate il decreto e parliamo delle urgenze inderogabili ed impellenti che investono il nostro Paese, iniziando, ad esempio, dalla legge finanziaria. Sappiate che ci troverete sempre fermi, noi sì, sulle politiche del buon senso accanto alla gente perbene che ogni giorno, tra mille difficoltà e nonostante voi, manda avanti il nostro Paese. Vergogna! Ritirate il “decreto Clandestini” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini PremierI deputati Caffaratto e Patelli espongono cartelli recanti la scritta: Ritirate il Decreto Clandestini!)!

PRESIDENTE. Collega, le chiedo di abbassare il cartello. Ha chiesto di parlare il deputato Cubeddu. Ne ha facoltà.

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). Sì, sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Aspetti. Collega, le chiedo di abbassare il cartello, grazie. Sennò chiedo agli assistenti parlamentari di intervenire. Un attimo, collega. Collega, le chiedo per la seconda volta di rimuovere il cartello. Chiedo agli assistenti parlamentari di intervenire. Collega Patelli, grazie. Collega Cubeddu, sull'ordine dei lavori? Prego.

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). Grazie, Presidente, sull'ordine dei lavori. Il collega che è appena intervenuto ha usato il termine “schifosi” (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico - Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) rivolgendosi ai colleghi del MoVimento 5 Stelle ed è inaccettabile che in quest'Aula,…

PRESIDENTE. Il collega è stato richiamato, infatti, collega.

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). …dove i deputati hanno il diritto e l'onorabilità di intervenire, che un collega si rivolga in questo modo, non è possibile! E questa Presidenza deve tutelare i deputati che vengono chiamati in questo modo (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Colleghi!

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). Noi non ci siamo mai permessi di chiamare un deputato “schifoso” (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). Il Movimento 5 Stelle dimostra di avere un senso (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)… e lasciatemi parlare!

PRESIDENTE. Colleghi!

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). Il MoVimento 5 Stelle dimostra di avere un senso delle istituzioni e del rispetto che questo collega non ha avuto e chiedo che venga sanzionato da questa Presidenza per questo termine. Nessuno in questo Parlamento è “schifoso”, nessuno (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Collega, il collega è stato richiamato proprio durante l'intervento. È ovvio che invito tutti i colleghi a mantenere dei toni usuali a quest'Aula, quindi soprattutto a non offendere altri colleghi.

GUALTIERO CAFFARATTO (LEGA). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Collega Caffaratto, se è per fatto personale a fine seduta. Come lei sa, gli interventi per fatto personale si fanno a fine seduta. Io proseguirei.

ROSSANO SASSO (LEGA). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Collega Sasso, su che cosa?

ROSSANO SASSO (LEGA). Sì, Presidente, grazie. Articolo 8, sul buon andamento dei lavori, e anche per prendere in qualche modo le distanze dal mio collega Caffaratto, perché evidentemente ha sbagliato termine. Io, al suo posto, avrei detto rinnegati. Cito dal vocabolario: “rinnegato: chi ha tradito un'idea, una fede, un accordo precedentemente preso, traditori”.

PRESIDENTE. Collega, questo ovviamente non c'entra con l'ordine dei lavori.

ROSSANO SASSO (LEGA). Come no? Sul buon andamento, perché non si può attaccare l'intervento di un parlamentare, ha sbagliato termine, non doveva dire traditori, doveva dire rinnegati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Io proseguirei. Ha chiesto di parlare il deputato Vito. Ne ha facoltà.

ELIO VITO (FI). Presidente, grazie. Con l'attenzione dei colleghi, se permettono, nell'illustrare il mio ordine del giorno n. 9/2727-A/221, che mi auguro il Governo possa accogliere, voglio introdurre anche due riflessioni, e sarò breve anche per ringraziare della cortesia il collega Baratto. La prima riflessione: una parte di questo decreto, significativa, fa espressamente riferimento al richiamo del Presidente della Repubblica quando è stato promulgato il secondo “decreto Salvini”, che noi, allora all'opposizione, abbiamo votato. Io credo, Presidente, che correttezza istituzionale e costituzionale dovrebbe prevedere - e lo penso e lo dico da sempre - che, quando siamo di fronte ad una promulgazione con riserva del Capo dello Stato, sia chi ha condiviso quel provvedimento, sia chi non lo ha condiviso, dovrebbe immediatamente mettere mano a un provvedimento che accoglie quei rilievi. Dovrebbe essere, quindi, un'iniziativa di tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, che facciano, ripeto, indipendentemente dal merito e dalla condivisione, un provvedimento o un disegno di legge per accogliere quei rilievi, altrimenti salta il meccanismo costituzionale, salta il meccanismo e l'ordine che dovrebbe regolare i rapporti fra Governo, Parlamento, Presidenza della Repubblica. Il Governo, sbagliando, ha impiegato tempo per recepire quei rilievi, ripeto, indipendentemente dal merito, e in più nel decreto ha aggiunto altre cose. A questo errore del Governo, ora, secondo me, si sta aggiungendo anche l'errore dell'opposizione, che avrebbe dovuto chiedere di stralciare tutto il resto e di votare solo la parte relativa al richiamo del Capo dello Stato. In questo modo, forse, avremmo messo in difficoltà il Governo e la maggioranza più di quanto non riusciremo a fare parlando tutti quanti in queste ore. E infine - e concludo - c'è dal 2014, Presidente, una mia proposta di modifica del Regolamento, che prevede francamente di porre fine a questa contraddizione. C'era un “lodo Iotti”, che consentiva di illustrare gli emendamenti che decadevano quando viene posta la fiducia, c'è una mia proposta che prevede di fare, con modifica espressa, un “lodone Fico”, diciamo, che, anche se in vigore dalla prossima legislatura così nessuno si spaventa, pone fine a questa contraddizione, che c'è una fiducia e poi dopo si votano gli ordini del giorno, si illustrano per ore ordini del giorno che possono, magari, limitare e contraddire, anche se in parte, il testo sul quale il Governo ha messo la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Credo che sarebbe interesse di tutti fare, ripeto, a partire dalla prossima legislatura, questa modifica, per la quale anche gli ordini del giorno vengono illustrati prima e, una volta posta la fiducia, non si possono più votare gli ordini del giorno, perché questo contraddice, anche qui, il principio costituzionale per il quale il testo, messo sotto fiducia dal Governo, non possa più essere, poi, in qualche modo, votato, messo in discussione, contraddetto con gli ordini del giorno, indipendentemente dal merito delle iniziative, che, chiaramente, le opposizioni hanno sempre fatto in passato. Volevo introdurre, quindi, queste due considerazioni, queste due riflessioni a tutti i gruppi, anche prima della Conferenza dei presidenti dei gruppo, sperando, comunque, che il Governo accolga il mio ordine del giorno n. 221 (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marcello Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, siamo alla posizione della trentunesima richiesta di fiducia in quest'Aula; richiesta che, evidentemente, coarta il dibattito parlamentare e che, quindi, relega alla discussione degli ordini del giorno l'unico momento di dibattito orizzontale parlamentare fra i deputati della Repubblica italiana, rispetto ad un elemento così importante quale il decreto in conversione in materia di sicurezza. Mi chiedo, però, Presidente: oggi l'Italia ha bisogno di questo? Oggi, in un periodo storico in cui noi siamo attaccati da un virus sconosciuto e che sta mietendo a livello mondiale milioni di vittime, nel momento in cui, come subordinata rispetto a questo attacco pandemico, viviamo la più profonda crisi della nostra Repubblica dal secondo dopoguerra ad oggi, nel momento in cui la sanità nazionale, come dire, dimostra tutti quanti i suoi limiti strutturali, noi parliamo e riparliamo di un “decreto Sicurezza” ad alcuni mesi dall'approvazione dello stesso in quest'Aula e con un Governo diverso. Me lo chiedo e do una risposta a questa domanda: io dico di “no” e immagino che tutti gli italiani dicano di “no”. Vi dico, ulteriormente, per me, se avessi messo mano a questo decreto, io l'avrei fatto in maniera ancor più restrittiva, per impedire che decine di migliaia di immigrati afferiscano le nostre coste e che liberamente, pur affetti da Coronavirus, possano infettare nostri connazionali, perché di questo noi stiamo parlando. Nel momento in cui noi chiediamo ai nostri concittadini di indossare mascherine, di tenere il distanziamento, di non celebrare il Natale, così come abbiamo fatto per una vita, con i nostri congiunti - e lo dico da sanitario: va bene -, però, parallelamente, noi non possiamo aprire i nostri confini e far venire nella nostra Italia persone che non rispettano le nostre regole e, segnatamente, le nostre regole sanitarie. Per questo noi diciamo che in questo momento avremmo dovuto parlare d'altro. Abbiamo parlato di “decreto Zan”, e oggi state chiedendo la fiducia su questo “decreto Sicurezza”.

L'ordine del giorno che ho presentato, Presidente, che è il n. 9/2727-A/10, e che vado a discutere, sostanzialmente si riferisce all'articolo 3, dove si va a regolamentare l'anagrafe della popolazione residente dei richiedenti protezione internazionale. Sostanzialmente che cosa facciamo? Facciamo iscrivere alle anagrafi comunali gli immigrati richiedenti protezione internazionale; una volta iscritte, queste persone hanno la possibilità di accedere a tutta una serie di servizi di carattere diverso, di natura diversa, anche di carattere economico e di carattere sussidiario, però poi non c'è la possibilità, da parte delle amministrazioni locali, di controllare se gli stessi immigrati risiedono nello stesso comune o addirittura se risiedono nella stessa nazione, cioè nella nostra Italia. E perché ci poniamo questa domanda? Perché, se le stesse persone percepiscono dei sussidi e dei sostegni economici, noi dobbiamo pretendere che continuino a risiedere nella nostra nazione, perché si potrebbe delineare la fattispecie per cui queste persone vengono qui, prendono la residenza in un comune, poi ritornano nei Paesi d'origine o vanno in Europa e continuano a percepire sussidi da parte dello Stato italiano; sarebbe una beffa nella beffa. Per questo, Presidente, noi, con questo ordine del giorno, chiediamo un impegno al Governo. L'impegno al Governo qual è? È quello di prevedere (poiché i comuni non hanno in questo momento storico, per la nostra nazione e per le motivazioni che vi citavo prima, la possibilità di controllare l'effettiva residenza degli immigrati richiedenti asilo all'interno dei comuni stessi), che sia lo Stato italiano a provvedere e che quindi vi siano delle Forze di polizia nazionale che possano coadiuvare i comuni a vedere se le stesse persone risiedono nei nostri comuni e, conseguentemente, se non dovessero risiedervi, immediatamente espellerli dal territorio nazionale. Così renderemo giustizia alla nostra nazione, così renderemo giustizia al nostro popolo, in un momento storico in cui - ripeto - stiamo vivendo una crisi profonda (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. L'ultimo rapporto del Censis parla di 5 milioni di italiani alla fame, 23 milioni 200 mila italiani in difficoltà economiche, ripeto: 23 milioni 200 mila nostri connazionali che sono in difficoltà economiche. Il dato delle nascite del 2020 parla di 380.000 nuovi nati in Italia, il dato più basso degli ultimi 150 anni: questo significa che le giovani coppie non sperano più in un futuro e il Parlamento, la maggioranza obbliga tutto il Parlamento a parlare, la settimana scorsa e l'altra ancora prima, di omotransfobia e questa settimana di immigrati clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Io trovo che sia uno scandalo e una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli italiani, così come mi fa sorridere che il Governo stia studiando l'algoritmo per calcolare quante persone devono essere sedute attorno a un tavolo la vigilia di Natale, quando gli italiani non sapranno cosa mettere su quel tavolo. E io credo che questo Governo sia pericoloso, nell'accezione leopardiana del termine, perché Leopardi definiva pericolosa l'ignoranza sincera e la stupidità coscienziosa e io credo che questo Governo sia estremamente pericoloso perché, se siamo a 32.000 sbarchi quest'anno, significa che stiamo rendendo tutto il Mediterraneo più insicuro; significa che gli europei ci continuano a considerare il “ventre molle” e questo Governo è totalmente incapace a porre un rimedio non solo nei confronti dei nuovi sbarchi, ma anche per tutti quelli che già ci sono. Le fughe che avvengono dai centri di accoglienza sono quotidiane e sono sotto gli occhi di tutti; basti pensare che da queste fughe si vanno a rimpinguare, ad aumentare il numero delle persone che aderiscono alla criminalità organizzata; aumentano il numero di attacchi indegni alle Forze dell'ordine che, giorno per giorno, vengono attaccati da immigrati irregolari e mai una parola da persone del Governo a difesa e a sostegno dei tanti agenti picchiati ogni giorno da immigrati irregolari per le strade (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E io credo che questa sia una profonda mancanza di rispetto anche da parte del Ministro dell'Interno, da cui non ho mai sentito dire una parola a proposito di tutti gli agenti. Su questo ho presentato un ordine del giorno con il quale chiediamo che una fuga da un centro di accoglienza equivalga alla rinuncia alla richiesta del diritto di asilo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) perché non è pensabile che una persona scappi da un centro di accoglienza e possa reiterare la sua domanda per rimanere in Italia. Altro motivo per il quale, oltre alla criminalità e all'attacco perenne e quotidiano alle Forze dell'ordine, c'è sicuramente il rischio del terrorismo e, a dirlo, non è la Lega, non è il leader della Lega, Matteo Salvini, non è l'opposizione. Dal 2012 la magistratura libica parla di infiltrazione di Al Qaeda nei flussi migratori; nel 2014 la procura di Palermo ha parlato di una relazione stretta tra terrorismo e immigrazione; nel 2015, al vertice di Londra, gli Stati partecipanti hanno detto che il terrorismo internazionale, per il tramite dell'immigrazione clandestina, proverà ad attaccare gli Stati che hanno dichiarato guerra allo Stato islamico; nel 2017 l'Europol ha parlato di relazione stretta tra immigrazione e terrorismo e nel 2018 l'arcivescovo di Mosul ha parlato di migliaia di jihadisti islamici che stanno entrando in Europa, sfruttando le rotte dell'immigrazione irregolare. Il problema è che questo Governo non sa neanche dove sta Mosul, il problema è che questo Governo non capisce neanche queste cose e quindi credo che sia veramente una vergogna da parte di tutto il Parlamento il fatto che questa maggioranza continui imperterrita a preoccuparsi di quelli che sono i loro interessi e gli interessi dei loro amici e non dei problemi degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raffaele Nevi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI). Grazie, Presidente. Lo hanno detto già altri colleghi del gruppo di Forza Italia: noi rimaniamo basiti per come si sta affrontando, nel momento in cui si sta affrontando e per il modo con cui si sta affrontando, un tema che dovrebbe essere serissimo e che dovrebbe essere affrontato con una discussione ampia e approfondita da un Parlamento come quello di un Paese come il nostro e arrivare poi a definire una linea largamente condivisa, perché qui non è che stiamo parlando di questioni che possono essere mercanteggiate per tenere in piedi una maggioranza di Governo, perché questo è. Non ci dimentichiamo che, su questa questione, si è formata la nuova maggioranza giallo-rossa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente); all'epoca, ricordiamo bene che fu il PD a mettere il punto determinante ai fini della costruzione della nuova maggioranza e chiaramente i 5 Stelle, pur di mantenere la poltrona stretta, hanno detto subito: “Sì, sì, sì, noi siamo d'accordissimo, cambiamo pure quello che abbiamo fatto, quello che abbiamo fatto è stato il frutto del cattivo Salvini e noi ci siamo dovuti adeguare”. E loro si adeguano spesso e verrebbe da dire: “o Franza o Spagna purché se magna”, purtroppo il dramma è questo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Su questa questione invece noi di Forza Italia penso abbiamo le carte in regola per dire la nostra, perché il tema non può essere affrontato così, ma deve essere affrontato in un'ottica completamente diversa, come l'affrontò il Presidente Berlusconi con un nuovo rapporto con i Paesi del Nordafrica per cercare di costruire le condizioni affinché questa povera gente non sia costretta a partire, a emigrare e anche a delinquere e su questo io qui sono contento di avere vicino, proprio davanti a me, l'onorevole Battilocchio, il quale, su questa questione dell'Africa e dell'attenzione per i Paesi del Nordafrica, ha fatto un impegno anche personale, oltre che di partito (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Colleghi come lui ci insegnano che, se non affronti il problema in questo modo, non lo puoi certamente risolvere né chiudendo completamente le frontiere, né tanto meno aprendole completamente. E, allora, ritorniamo agli anni del Governo Berlusconi in cui con i leader dei Paesi africani si discuteva, si ragionava, si capivano anche le loro esigenze ed i loro problemi e si cercava di affrontarli insieme.

Ecco, su questo si fonda anche il mio ordine del giorno, che è un ordine del giorno su una cosa che sembra piccola ma non è piccola, cioè costruire le condizioni affinché chi vuole fare impresa in Africa, nel Nord Africa, nei Paesi meno sviluppati, possa farlo attraverso la costruzione di centrali elettriche che possano fornire il bene principale per fare anche impresa e industria in quelle zone, che è l'energia elettrica. Su questo, però, ci vuole una visione, si deve uscire dal dibattito ideologizzato a cui stiamo assistendo e affrontare la questione con un Ministro degli Affari esteri che sia veramente tale e che non stia lì invece a scaldare la poltrona nel tentativo di salvarsi ed evitare le urne (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), che è l'unica cosa che ha in testa il nostro Ministro degli Affari esteri.

Su questo ne parlammo a lungo anche con personaggi autorevoli a livello nazionale. Ricordo la spinta forte che ci aveva dato su questo anche Mogol, grande paroliere, che ha molto a cuore il tema dell'Africa e lo sviluppo di una filiera, per esempio nel campo della coltivazione degli ortaggi in alcuni Paesi del Nordafrica. Noi abbiamo la necessità che l'Italia guidi questo processo e che non faccia veramente cose poco degne come questa che state facendo oggi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. L'articolo 13 di questo “decreto Insicurezza”, di questo “decreto Illegalità”, di questo “decreto Immigrazione”, prevede un rafforzamento della figura del Garante dei detenuti, facendo sottintendere che in questo momento nelle carceri italiane ci siano particolari violenze, torture, emergenze anche, come sentiamo da esponenti della maggioranza, insostenibili legate al COVID. Sfogliando certamente non il Secolo d'Italia o il sito di Fratelli d'Italia, ma la Repubblica, uscita ieri, che riportava proprio delle stime del Garante dei detenuti, sono andato a vedere e ho scoperto che ci sono 897 detenuti contagiati: tanti. Questo veniva sbandierato come un dato per cui era necessario intervenire a tutela dei detenuti. Poi però uno va a vedere i dati forniti proprio dal Garante dei detenuti e scopre che, di questi 897, 806 sono asintomatici, venti sono asintomatici e fuori dal carcere perché sono stati trovati positivi prima di entrare in carcere; due sono sintomatici perché sono stati trovati sintomatici prima entrare in carcere e quindi sono fuori, 31 sono ospedalizzati.

Facendo una leggera somma: 806 più 20 più 2 più 31, arriviamo a 859 detenuti. Ora, 897 - che sono i contagiati - meno 859 fa 38; cioè, in questo momento noi abbiamo 38 detenuti malati di COVID nelle carceri italiane e in base a questi 38 detenuti malati nelle carceri italiane sentiamo in maggioranza cianciare di liberazione anticipata speciale, sconti pena, permessi premio, trasformazione dei permessi premio in domiciliari. Per voi 38 detenuti malati di COVID sono un'emergenza: guardate nelle strade, nelle RSA, negli ospedali! Non sono il problema i 38 detenuti nelle carceri, ma noi abbiamo Saviano, Rita Bernardini, Bonafede, che sono tutti preoccupati per 38 detenuti malati di COVID nelle carceri, ma nessuno si preoccupa di 1012 agenti che sono nelle carceri per lavoro e sono contagiati dal COVID (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Trentotto sono i detenuti malati di COVID, e tutti preoccupati; 1012 gli agenti contagiati e nessuno si preoccupa, perché per voi l'emergenza è tutelare i criminali, non chi sta in carcere senza una colpa, ma per lavorare e servire lo Stato. Questo per noi è insostenibile perché è insostenibile, ovviamente, il vostro approccio. Ci avete finora raccontato - e noi abbiamo anche compreso - che c'è un'emergenza di salute pubblica, per cui era necessario sacrificare i diritti finora considerati inalienabili: il diritto a fare impresa, a tenere aperto un negozio; giusto. C'è l'emergenza sanitaria, quindi limitiamo il diritto a fare impresa. Il diritto ad amare: ci sono persone che non possono ricongiungersi perché vengono da una lista F, una presunta lista di Paesi pericolosi, oppure fra una regione e l'altra marito e moglie non si possono incontrare o fidanzati non si possono vedere. Abbiamo tolto il diritto ad amare perché c'era il bene supremo della salute pubblica. Abbiamo impedito il diritto a fare cortei di protesta perché c'era il bene supremo della salute pubblica. Abbiamo tolto il diritto ad andare a scuola perché c'era il bene supremo della salute pubblica. Abbiamo questionato sul Natale, lo hanno detto molti colleghi; siamo arrivati anche a un delirio teocratico, per cui abbiamo Ministri che decidono a che ora deve nascere Gesù (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Oppure arriviamo al paradosso che il Premier Conte ci viene anche a dire con quale spiritualità dobbiamo vivere il Natale e come si fa a vivere il Natale in spiritualità: un Presidente del Consiglio!

Una cosa che in una Repubblica democratica laica fa rabbrividire chiunque, ma tutto questo perché? Perché c'era il bene supremo della salute pubblica e dovevamo sacrificare dei diritti. Ma gli unici due diritti che voi volete salvaguardare in questo momento sono quello di entrare clandestinamente in Italia e di fare le rivolte carcerarie per ricattare lo Stato e costringere lo Stato a liberare boss mafiosi, perché di questo si tratta: volete tutelare i detenuti perché hanno fatto le rivolte carcerarie, ricattando lo Stato!

Noi no, noi, mi dispiace, ma siamo alla parte degli agenti. Se è necessario, secondo voi, il Garante dei detenuti, secondo noi è necessario il Garante nazionale dei diritti del personale della Polizia penitenziaria, perché - e concludo davvero, Presidente - in questo momento i nostri agenti sono senza scarpe, con le divise strappate, in caserme fatiscenti. Allora, deve essere garantito il diritto di lavorare in sicurezza, di avere le tutele legali, di avere i taser, di avere le bodycam, di avere gli stipendi adeguati, perché oggi come oggi è insostenibile - e concludo - che un cuoco che è in carcere perché ha commesso un reato possa guadagnare più di un agente della Polizia penitenziaria. È necessario un Garante dei diritti della Polizia penitenziaria (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caparvi. Ne ha facoltà.

VIRGINIO CAPARVI (LEGA). Presidente, rappresentante del Governo, colleghi, è già stato detto da altri prima di me l'evidente disastro nella gestione dei confini e della sicurezza nazionale ad opera di questo Governo e del Ministro Lamorgese; lo testimoniano le cifre, con oltre 30 mila sbarchi nel solo 2020; lo testimoniano le cronache, lo testimonia il sangue di innocenti morti per mano di terroristi che si sono spacciati al confine come uomini di pace e hanno portato la guerra nei nostri Paesi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ormai è evidente che la massa che si muove verso l'Italia è per un'esigua parte una minoranza, gente che scappa dalla guerra e che va accolta, ma per la stragrande maggioranza sono persone che sono da considerare migranti economici. Per integrare queste persone c'è un solo modo e quel modo è il lavoro. Ora, non so se il Governo e la maggioranza di Governo si rendono conto del fatto che di lavoro in Italia non ce n'è e che, se non abbiamo centinaia di migliaia di disoccupati, se non milioni, per le strade, lo dobbiamo a due provvedimenti, cioè la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti, che però sono misure provvidenziali in una prima fase, ma che rischiano di divenire letali se non sostituite con coraggio con misure proattive del lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e questo si fa aiutando gli imprenditori, gli artigiani, i professionisti, le partite IVA.

Non si può creare e salvaguardare il lavoro per decreto e non si può fare integrazione per decreto, ma continuate a non capirlo, continuate a tenere il Paese anestetizzato. Tutta questa veemenza che la Lega e il centrodestra pongono nel difendere i “decreti Sicurezza” e nel contrastare il “decreto Clandestini” può lasciare sottinteso un messaggio che ritengo sbagliato. Ricordo sommessamente che tutti quegli italiani che, ad esempio, sono emigrati negli Stati Uniti nell'anno 2008, quando alla presidenza del Paese c'era il premio Nobel per la pace Obama, lo hanno fatto con i documenti in regola; la stessa cosa è avvenuta quando la Presidenza era quella di Trump e la stessa cosa avverrà quando ci sarà Biden, perché rispettare regole e confini in un Paese non è prerogativa di una parte politica, non è prerogativa di una corrente ideologica, ma è patrimonio della collettività e tutto il Parlamento la dovrebbe difendere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non solo una parte del Parlamento la dovrebbe difendere, mentre voi continuate a fare piedistallo sui migranti, a fiancheggiare la carità pelosa e continuate a fare dell'antirazzismo d'accatto una bandiera da sventolare.

E venite smentiti non dalla Lega, ma, prima ancora, dagli stessi migranti, che quei percorsi dorati, su cui qualcuno guadagna, non li vogliono più percorrere, e lo dicono quando arrivano nei centri d'accoglienza, pagati dagli italiani, e dopo due giorni scappano, come è successo a Gualdo Cattaneo, a Foligno e a Perugia, per rimanere nella mia regione, e come è successo in centinaia di comuni. Sono loro stessi che smentiscono la vostra voglia di integrarli: non si vogliono integrare, non sono qui per fare un percorso di integrazione.

E quello che sta accadendo è ancora più grave nell'anno 2020, in cui è stato chiesto a milioni di italiani, da zero a cento anni, di rinunciare alle proprie libertà personali, di rimanere reclusi in casa per salvaguardare la salute pubblica. L'altro giorno mia figlia, a 7 anni, ha preso una lezione di ginnastica artistica davanti a un tablet, perché per lo Stato italiano va difesa la salute di tutti e, quindi, è pericoloso che lei, con le sue amiche, vada in una palestra ad allenarsi, perché non è prioritario. Ci può stare; quello che non ci sta è capire come mai qualcuno, che arriva dall'altra parte del Mediterraneo, arriva a spese degli italiani nei centri di accoglienza, può girare indiscriminato il nostro Paese e non perde nemmeno il beneficio dell'accoglienza, e questo glielo state garantendo voi, glielo sta garantendo la vostra ipocrisia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: Vergogna!). Noi chiediamo di salvaguardare gli italiani non tanto dal danno, perché per salvarli dal danno dovremmo mandare a casa questo Governo, e contiamo di farlo quanto prima, ma quantomeno di salvaguardare gli italiani dalla beffa di dover assistere a divenire cittadini di serie B nel proprio Paese. Dovete salvaguardare la dignità degli italiani. La vostra faccia, invece, l'avete già persa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Essendo giunti alle ore 13, sospendiamo l'esame del provvedimento, che riprenderà nella parte pomeridiana della seduta, a partire dalle ore 15, con lo svolgimento dei residui interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 15,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, la deputata Sarti è in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centosei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2727-A: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. La deputata Matilde Siracusano ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/197.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno impegna il Governo a predisporre una relazione annuale da fornire al Parlamento in merito ai beni confiscati durante le operazioni di Polizia finalizzate al contrasto e alla repressione dell'immigrazione clandestina. Vice Ministro, questo risulta essere un ordine del giorno piuttosto retorico. Immagino che darete parere favorevole, perché, visto che attraverso questo decreto state depenalizzando, di fatto, gli illeciti relativi all'immigrazione clandestina, la relazione da presentare al Parlamento sarebbe un foglio bianco. Quindi, suppongo che voi darete parere favorevole su questo ordine del giorno, perché, appunto, di fatto sarà molto difficile che verranno sequestrate imbarcazioni sia degli scafisti che delle ONG, che certamente svolgono una funzione socialmente apprezzabile ma anche nel caso in cui infrangessero le regole non rischierebbero di vedere sequestrata la propria imbarcazione in questa circostanza. Quindi, a dire il vero le dico, sinceramente, che io non sarei neanche intervenuta su questo ordine del giorno. L'ho fatto perché Forza Italia ha deciso, insieme a tutti i colleghi del centrodestra, di intervenire su tutti gli ordini del giorno per far capire in maniera più chiara ai cittadini quali sono le urgenze del Governo e della maggioranza in questo momento in cui gli italiani sono disperati, in preda alla disperazione più totale perché chiudono imprese, perché si perdono posti di lavoro e perché le persone non riescono nemmeno a ricongiungersi con i propri cari durante le festività. Eppure l'urgenza del Governo, in questo momento storico drammatico e inedito per gli italiani, è quella di allargare le maglie dell'immigrazione per promuovere un decreto che è ideologico. Colleghi della maggioranza, vi dico sinceramente che, a mio avviso, in questo momento non vi comprende neanche il vostro elettorato, perché non è apprezzabile che in questo momento la maggioranza abbia a cuore lo sbandieramento di vessilli ideologici, perché ci tenete a dividere gli italiani e i politici, che rappresentano gli italiani, in coloro che vogliono affogare gli immigrati - e vi assicuro che non è così - e coloro che invece, con grande nobiltà d'animo, tengono alle vite in pericolo sul Mediterraneo. Però, a proposito, rispetto a questo ci tengo a dire che non è sempre così, perché quando si è trattato dei nostri 18 pescatori siciliani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), che si trovano da tre mesi sequestrati e detenuti nelle carceri libiche, non ho sentito, da parte della sinistra, una grande preoccupazione in merito a queste vite nel Mediterraneo, che sono importanti quanto quelle degli immigrati a cui voi tenete tanto in questo momento. Noi riteniamo che questo decreto sia inopportuno per il momento storico e sia dannoso perché va in controtendenza rispetto alle esigenze reali di questo Paese, che certamente vedrebbero un irrigidimento delle misure di contrasto all'immigrazione clandestina e non un allargamento delle maglie dell'immigrazione. E, poi, io ritengo che voi stiate trascurando la domanda di sicurezza che viene soprattutto dalle nostre periferie, perché noi non possiamo continuare a fare politica o a legiferare per fare politica da salotto. Dobbiamo ascoltare le esigenze delle nostre periferie e questo voi non lo state facendo, perché l'ossessione principale è quella di cancellare i “decreti Salvini” pure durante la pandemia. Inoltre, Presidente, Vice Ministro, il danno procurato da questo decreto tocca anche un altro ambito, che è quello dell'amministrazione della giustizia, perché, attraverso questo decreto, voi state affidando la competenza, in merito al contenzioso nell'ambito dell'immigrazione clandestina e del riconoscimento della protezione internazionale, al tribunale in composizione collegiale, piuttosto che monocratica, in primo grado. Quindi, questo procurerà un affollamento ulteriore del contenzioso negli uffici giudiziari di primo grado. Questa era stata già una cosa sollevata dal presidente del tribunale di Venezia, come ha ben detto il capogruppo in Commissione giustizia, Zanettin, ma non lo avete ascoltato. Quindi, questo decreto sarà dannoso, sia per quanto concerne la sicurezza sia per quanto concerne l'amministrazione della giustizia. Quindi, noi affronteremo questo dibattito sottolineando le enormi criticità di questo decreto. Concludo, Presidente, tanto avremo tempo in queste ore, per ribadire la nostra contrarietà a questo decreto dannoso e inopportuno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno, che mi permetto di illustrare all'attenzione dell'Aula, attiene alla normativa riguardante il Trattato di Dublino, la Convenzione di Dublino. È una Convenzione che venne elaborata alla metà degli anni Novanta e che è stata sottoposta a plurimi aggiornamenti - credo siamo arrivati alla terza versione - e recepita infine in un Regolamento del 2013, con cui si dovrebbe disegnare un quadro normativo solido e di riferimento, capace di disciplinare il tema, per il quale evidentemente l'Italia sta ormai da tempo cercando di approntare strumenti normativi di disciplina, di contenimento e di gestione, senza in realtà un eccessivo successo, rispetto al quadro e al coinvolgimento internazionale postulato dal Trattato stesso. Questo in ragione di una pluralità di elementi, che, sia di natura storica, sia di natura normativa, sia di natura di metodo, inevitabilmente hanno creato, da un lato, una vetustà dello strumento, così come inizialmente concepito, dall'altro, un'inadeguatezza anche per la capacità che il nostro sistema ha di affrontare il tema migratorio, quanto anche per l'assenza totale dell'Unione europea su quelle missioni che il Trattato stesso avrebbe dovuto sostenere e portare in condivisione, che invece sono rimaste tutte in capo alla nostra nazione, la quale - ed è un elemento di palmare evidenza, se non altro perché di natura geografica - sconta la posizione di trovarsi in prossimità, soprattutto nell'isola di Lampedusa, delle coste africane e, quindi, diventa il primo Paese d'approdo di soggetti che poi avanzano la richiesta di asilo. È appunto qui, questa valutazione, ovvero l'essere il primo Paese di approdo, che determina e genera l'istanza che noi formuliamo, di far sì che, all'interno dei competenti consessi nazionali e internazionali si pervenga a una revisione del Trattato di Dublino, perché è chiaro che quella dizione, quella previsione, benché aggiornata nelle forme successive, non è oggi più adeguata nei tempi a ciò che tra il 2010 e il 2011 è accaduto su tutti - quasi tutti - i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, a sud del Mediterraneo, ovvero il fenomeno delle cosiddette Primavere Arabe, su cui, fin dall'inizio, noi, la destra politica aveva evidenziato i rischi connessi a una perdita di controllo di quei territori da parte degli Stati sovrani e che, in effetti, poi dopo si è dimostrata essere una facile profezia. Quello strumento, vale a dire la Convenzione di Dublino, poi anche aggiornata nel Regolamento del 2013, è quindi oggi inadeguata, perché era uno strumento pensato, concepito e strutturato su una quota di afflussi infinitamente più ridotta - parliamo di poche migliaia di persone - rispetto a ciò che poi ci siamo trovati a fronteggiare.

In questa ambiguità, l'Unione europea è riuscita a far sì che rimanesse in capo all'Italia la gestione dei soggetti che, arrivando in Italia come Paese di primo approdo, rimanevano in capo, secondo la disciplina normativa del Trattato di Dublino, all'Italia. Perché ambiguità? Perché è chiaro che uno strumento, concepito per fronteggiare situazioni di un certo tipo, quando poi quelle situazioni cambiano, andrebbe ricalibrato e ristrutturato. Invece no, ci siamo trovati di fronte a una situazione ancora disciplinata e regolamentata sulla base di quella disposizione e di quella normativa.

Allora - mi avvio a concludere, Presidente - l'ordine del giorno chiede che, sia sul lato economico, ovvero con l'impegno inerente ai fondi FAMI, che sono quelli inerenti la gestione delle posizioni delle persone che, richiedenti asilo, permangono ospiti nel territorio dello Stato di primo approdo, sia però anche nelle sedi di revisione del Trattato di Dublino, il Governo cerchi di pervenire a quel risultato, che d'altronde la stessa Ministra Lamorgese, nella recente riunione della Commissione affari costituzionali, tenutasi la settimana scorsa, ha individuato come un obiettivo, cioè quello di arrivare a un maggior coinvolgimento e a una maggiore distribuzione - cosa di cui l'ordine del giorno parla - dei richiedenti asilo, non mediante il meccanismo magari del semplice ricollocamento di coloro che sono regolari, secondo le disposizioni del Trattato stesso, ma anche banalmente di coloro che, pervenendo sul nostro territorio, accedono evidentemente non solo allo Stato nazionale italiano, ma anche all'Unione europea (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Massimiliano Capitanio. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO CAPITANIO (LEGA). Grazie, Presidente. Come già anticipato da tanti colleghi, oggi avremmo voluto discutere delle tante imprese che non hanno ancora ricevuto un centesimo dei “decreti Ristori 1, 2, 3, 4” - e forse 5 -, avremmo voluto parlare della cassa integrazione che manca, avremmo voluto parlare dei 300 nuovi consulenti, che il Governo cerca per dare una rotta a questo Paese, senza mai trovarla. E, invece, ci costringete, dopo aver parlato di omotransfobia, a parlare di un “decreto Clandestini”, quando, nei fatti, l'azione meritoria del Governo Lega è stata già cancellata. Infatti, come può vedere da questo documento, che è del dipartimento di pubblica sicurezza, l'immigrazione non viene più gestita: avevamo 10 mila sbarchi a ieri, nel 2019; sono diventati 32.542 (il deputato Capitanio mostra un grafico). Questa è la fotografia che dimostra a tutti gli italiani quanto voi state occupando il Parlamento per un provvedimento assolutamente inutile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E, fosse solo inutile, non sarebbe un problema; ma il problema è che il provvedimento è anche dannoso.

Tra l'altro, di questi 32 mila nuovi sbarchi, che voi avete, che la maggioranza - certo non lei, Presidente - ha assecondato in maniera così vergognosa, 12 mila di questi nuovi sbarcati sono provenienti dalla Tunisia, che non ci risulta essere un Paese in guerra. Ci avete costretto a subire impotenti, ma forse anche complici, un incremento del 200 per cento degli sbarchi. Evidentemente, i fatti di Nizza non sono bastati a tenere a freno l'ideologia funesta di questa maggioranza. Troppo forte è la tentazione di continuare a fare business con la truffa dell'accoglienza, che nasconde, in realtà, un business eccezionalmente redditizio e su cui, per fortuna, anche qualche magistrato sta iniziando a fare luce.

Mentre avete lasciato sole le partite IVA, mentre non siete stati in grado con quattro “decreti Ristori” di far fronte alla crisi spaventosa di questo secolo, dall'altra parte, però, dobbiamo constatare che vi siete dati da fare per non far mancare nulla agli scafisti e ai trafficanti: porte aperte, solidarietà mediatica e complicità giuridica e legislativa. Mentre la Germania portava via con le Forze dell'ordine una Carola Rackete vestita da pinguino, l'eroe della sinistra, che ha rischiato di ammazzare i nostri militari, non dei pericolosi criminali, questa maggioranza l'ha portata su un palmo di mano, l'ha idolatrata.

Diciamo per esempio agli italiani, particolare che sta sfuggendo a molti, che la televisione di Stato, la RAI, occupata in questo momento da PD e MoVimento 5 Stelle alla faccia della lottizzazione, ha speso 25 mila euro per comprare i diritti televisivi di una docufiction che, poi, non è stata neanche mandata in onda, per la vergogna; che fine hanno fatto quei soldi, chi pagherà per queste spese inutili?

Queste premesse, ovviamente, Presidente, sono fondamentali per arrivare a illustrare il senso dell'ordine del giorno e per capire come mai il “decreto Clandestini”, oltre alla sua follia ideologica, non contenga nemmeno i soldi necessari, come dovrebbe fare, all'articolo 12, per implementare gli interventi per il contrasto dei reati di spaccio di stupefacenti commessi anche attraverso la rete Internet. I soldi per la vera sicurezza, diciamolo, non ci sono (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Ci sono forse per la scorta della compagna del Presidente del Consiglio Conte, che ora si trova indagato per peculato, perché l'avvocato del popolo, alla fine, si è trasformato in un caricaturale avvocato del suocero.

Allora, ci sono dei dati che dobbiamo ricordare, perché la droga scorre nelle nostre strade, scorre nel web, manca un'azione incisiva di contrasto.

Vado a concludere, Presidente, per sottolineare l'urgenza di questo ordine del giorno. Non fate contrasto alla droga su Internet, non c'è un contrasto serio alla pirateria editoriale e audiovisiva. Solo nel campo editoriale, il danno stimato per la filiera della criminalità sul web è pari a 528 milioni di euro all'anno, 1,3 miliardi di euro la perdita per il nostro sistema Paese, 216 milioni di euro sono i mancati introiti del fisco, 8.800 i posti di lavoro a rischio, compresi quelli dei tanti giornalisti, che poi commemoriamo in quest'Aula quando vengono a mancare; la pirateria audiovisiva causa un altro miliardo di danno al sistema Paese; secondo FAPAV, nel 2019, i mancati incassi per l'industria audiovisiva sono arrivati a 591 milioni di euro, con quasi 6 mila posti di lavoro a rischio e 200 milioni di euro di mancati introiti fiscali.

Vado a concludere; quindi, chiediamo al Governo almeno un impegno più concreto nella lotta ai trafficanti del web, ma speriamo anche che inizi a fare, prendendo l'esempio dal lavoro fatto da Matteo Salvini, una lotta ai trafficanti di persone umane (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Claudia Porchietto. Ne ha facoltà.

CLAUDIA PORCHIETTO (FI). Grazie, Presidente, la ringrazio per la parola. Onorevoli colleghi, è chiaro che stupisce tutti quanti in quest'Aula, i pochi che ci sono anche della maggioranza, ma soprattutto noi dell'opposizione, vedere che stiamo impiegando del tempo che sarebbe fondamentale impiegare, sia da parte del Governo che da parte nostra, magari, per parlare del Recovery plan, questa cosa surreale che ancora non conosciamo e che non ci è permesso di discutere nell'Aula parlamentare e nelle Commissioni, per, invece, permettetemi, perdere tempo per cercare di mettere quella che voi definite un'azione correttiva su qualcosa che stava assolutamente funzionando, che erano i decreti che erano stati emanati precedentemente, sotto il Ministro Salvini. Ci stupisce questo, Presidente, e ci stupisce anche perché sono settimane che chiediamo, tutti quanti insieme, di poter far sì che il Governo incontri quelle parti sociali che verranno nuovamente penalizzate dall'incapacità di governare la pandemia dei mesi precedenti. Solo la scorsa settimana, insieme ai colleghi della Lega e di Fratelli d'Italia, abbiamo sottoscritto una richiesta, che era una richiesta devo dire assolutamente condivisibile a parer mio anche da parte della maggioranza, quella di chiedere al Presidente Conte, al Ministro Speranza, al Ministro Boccia ed, eventualmente, ne avesse voglia, anche al Ministro Franceschini, di incontrare tutti gli stagionali e le aziende che saranno obbligate a tener chiuso a Natale, perché non siamo stati in grado di gestire questa pandemia precedentemente. Ebbene, non solo questo incontro non avverrà, non solo probabilmente, domani, il Ministro Speranza dirà la parola “fine” a 400 mila posti di lavoro che sono quelli dell'indotto della montagna, ma ci ritroviamo anche, invece, a dover rispondere, in quest'Aula, con un voto che avverrà nei prossimi giorni per che cosa? Per posticipare di due anni il mandato del collegio attualmente in carica del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà.

Ma vi sembra logico che in un momento come questo si impieghino quattro o cinque giorni dell'Aula parlamentare per discutere di una cosa che poteva essere tranquillamente discussa a gennaio? Io credo che questo Governo non abbia soltanto una visione surreale del Paese, ma il problema è che ce l'ha anche la maggioranza che non riesce a spiegare al proprio Governo, perché il Governo è suo, che non possiamo immaginare, in questo momento, di gestire una pandemia, cercando invece di mettere a tacere ciò che è avvenuto e che è sotto gli occhi di tutti, vale a dire gli sbarchi che correttamente il mio collega precedentemente aggiornava con dei numeri che fanno seriamente preoccupare.

Nei mesi precedenti, abbiamo visto che cosa ha voluto dire non controllare gli sbarchi, ha voluto dire azioni terroristiche, in altri Paesi europei, però, con una partenza dal nostro territorio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e, arrivo, quindi, al motivo e all'impegno dell'ordine del giorno che vede la sottoscritta come prima firmataria. Perché vi dico questo? Perché, in realtà, la normativa che è attualmente in vigore prevede che chi richiede una protezione internazionale debba essere ospitato nei centri di accoglienza e debba essere iscritto nell'anagrafe della popolazione residente; a questo dobbiamo aggiungere ancora una cosa, che responsabile di questa convivenza, cioè il responsabile del centro di accoglienza, deve dare comunicazione di questa variazione di convivenza al competente ufficio dell'anagrafe. La norma, quindi, è fondamentale per poter monitorare come si sposteranno le persone che sono entrate come migranti nel nostro Paese e che sono accolte dai centri di accoglienza. Ebbene, onorevoli colleghi, a questo dobbiamo aggiungere che il ruolo del responsabile della convivenza, cioè del direttore di questo centro, è determinante soprattutto perché, in questo momento, in cui sappiamo bene qual è la difficoltà del nostro Paese, contenere il flusso dei migranti deve essere centrale, all'interno di queste proposte.

Io vorrei ricordare, come diceva prima il collega della Lega, che i numeri si sono incrementati in modo esponenziale: più del 150 per cento rispetto all'anno precedente, e non sono numeri buttati in aria, Presidente, sono numeri che ha dato il Viminale, pertanto non stiamo raccontando numeri da propaganda. E, quindi, è opportuno, come io prevedo nel presente ordine del giorno, introdurre una sanzione amministrativa in capo al responsabile della convivenza, qualcuno deve essere responsabile nel momento in cui queste persone spariscono. Tale intervento si rende indispensabile proprio per evitare che questi atti di matrice terroristica a cui abbiamo assistito inermi e inerti, mi permetto di dire, non continuino a colpire il continente europeo, perché altrimenti, lo ribadisco, oltre il danno, la beffa; il danno di non aver saputo interpretare correttamente le norme che precedentemente erano state poste e la beffa che continueremo ad essere la porta per il terrorismo in Europa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, colleghi, queste sono occasioni di dibattito che sarebbero sempre importanti ma che diventano offensive quando sostituiscono un dibattito assai più rilevante per i nostri concittadini che in queste ore soffrono per la crisi derivante dal COVID e che vorrebbero che noi trattassimo in questa sede degli interessi delle famiglie, delle imprese, di coloro che sono stati, invece, in questi mesi, sostanzialmente ignorati dalle politiche di questo Governo. Questa maggioranza è concentrata da troppo tempo su temi di carattere ideologico, su compromessi di basso profilo che riguardano le capovolte del MoVimento 5 Stelle, come in questo caso che ha votato un decreto qualche tempo fa e che, oggi, rinnega alcuni principi saldi sui quali questo poggiava, perché, vedete, ogni tanto si confondono in termini dialettici quelle che sono le posizioni delle forze politiche; Fratelli d'Italia è un partito che si occupa degli italiani prioritariamente, perché questo è il compito di chi viene pagato dai cittadini italiani per servire il proprio popolo e lo fa con passione, come il nostro movimento, ma evidentemente su questa base è utile chiarire che facciamo anche azioni che prescindono da connotati ideologici. Così, sulla vicenda dell'immigrazione, noi riteniamo che l'immigrazione sia un fenomeno naturale, che esista, ma che debba basarsi su due princìpi: uno, quello della legalità - parola di cui il MoVimento 5 Stelle si è riempito la bocca e che sembra invece aver dimenticato su questa fattispecie specifica -, chi vuole entrare in Italia può farlo seguendo il principio della legalità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), chi invece entra in Italia illegalmente, chi invece aiuta ad entrare illegalmente deve essere colpevole di violare un principio saldo, che è quello del rispetto delle leggi che una nazione si dà per tutelare la propria vita sociale e i propri cittadini in particolare. E poi c'è il principio dell'utilità, che è un altro principio che vale per gli immigrati che devono arrivare in Italia per migliorare la propria esistenza, dal punto di vista per esempio economico, culturale; ma vale il principio anche di un'utilità per i cittadini connazionali, di non vedere minata la loro sicurezza dal punto di vista economico-sociale.

Il mio ordine del giorno, proposto a nome di Fratelli d'Italia, verte allora proprio su quello che è uno dei punti che nell'articolo 4 del vostro provvedimento inserite, in questo nuovo “decreto Immigrazione”, “Clandestini”, o come volete chiamarlo: un articolo che permetterà di incentivare ancora una volta il fenomeno dell'immigrazione clandestina, e che evidentemente pone un limite a qualsiasi tipo di azione tesa a riportare e a ripristinare una legalità diffusa, che per esempio implementi i flussi di migrazione, che siano quelli consentiti legalmente e utili alla nostra gente.

Su questo c'è una questione di particolare attenzione che riguarda gli hotspot e i luoghi nei quali i richiedenti asilo per esempio sono a soggiornare. I dati che emergono, per esempio da Openpolis, dicono che su circa 90 mila migranti in accoglienza censiti a luglio 2020, 949 si trovano in hotspot, 61 mila in centri di accoglienza, 23 mila sono riferibili ad altri progetti di protezione. Ebbene, 2 milioni 400 mila reati sembrano imputabili a segnalazioni che sono riferibili a questi immigrati. E allora c'è un criterio di sicurezza che va inserito, che voi in realtà in un aspetto del decreto-legge inserite con riguardo agli standard igienico-sanitari che debbono essere assicurati e alle idonee misure di prevenzione. Noi chiediamo allora che nei bandi di affidamento della gestione dei centri di accoglienza sia inserito un concetto, che poi si può tradurre in specifici riferimenti nel capitolato, che garantisca la corresponsabilità di chi gestisce questi centri nella sorveglianza di quelle migliaia di clandestini che escono dagli hotspot, spesso commettono reato, spesso contagiano, e si pone un criterio di giustizia…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). … - concludo - anche rispetto ai tanti italiani inseguiti, che oggi non possono varcare i confini della propria regione, a volte i confini del proprio Paese, e che vedono invece immigrati poter fare in Italia quello che vogliono (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), alla faccia delle nostre leggi e delle nostre regole. Aiutiamo allora i carabinieri e aiutiamo le Forze di polizia, imponendo alle cooperative, a quelli che mangiano spesso di questo, di avere almeno delle responsabilità oggettive, garantendo anche a loro la sicurezza per la nostra gente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Maurizio Carrara. Ne ha facoltà.

MAURIZIO CARRARA (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, mi preme innanzitutto sgombrare il campo dalle facili illazioni e dalle accuse insensate che ci arrivano ogni giorno dalla maggioranza: noi non siamo contrari all'accoglienza. Chiediamo però che l'accoglienza venga gestita in maniera seria e responsabile, con delle regole precise. Noi non vogliamo che il nostro Paese possa diventare un presidio assistenziale per l'immigrazione irregolare; vogliamo invece perimetrare il fenomeno migratorio a favore di coloro che ne hanno diritto, e offrire loro una vera e propria integrazione fatta di legalità e rispetto delle regole. Ebbene, tutto questo con la cancellazione dei “decreti Sicurezza” non sarà più possibile.

Con il “decreto Clandestini” - perché di questo purtroppo si tratta - avete preferito non affrontare seriamente il problema migratorio, facendo prevalere l'ideologia sul buon senso. Avete smarrito il raziocinio, aprendo le porte del nostro Paese e permettendovi anche di fare la morale e tacciare di razzista chi si oppone a questa follia. State sottoponendo tutto il Paese, già in ginocchio per l'emergenza sanitaria ed economica, ad altissimi rischi.

In particolar modo - e vengo all'ordine del giorno in questione - mi riferisco alle persone che ogni giorno si trovano in prima linea, gli uomini e le donne delle nostre Forze dell'ordine, che si occupano di presidiare i centri di accoglienza e gestiscono le operazioni di sbarco. Non avete previsto stanziamenti ulteriori per garantire loro la protezione sanitaria: nessuno stanziamento economico, come invece prevedevano i “decreti Salvini”. Le Forze dell'ordine sono chiamate a un compito straordinario, in termini di tempo, mezzi e rischi sanitari ai quali vengono sottoposte. In questo senso mi preme richiamare un fatto di cronaca: cronaca recente che riguarda la mia città, che riguarda Pistoia. A Pistoia un mese fa la Polizia, insieme alla municipale, ai carabinieri e alla finanza, si occupava di presidiare la parrocchia di Vicofaro, gestita da don Biancalani, paladino dell'immigrazione incontrollata, dove si trovavano 120 migranti in isolamento. Allora, oltre a chiedersi come facessero ad essere garantite le distanze e le norme igienico-sanitarie all'interno di una piccola parrocchia di città, capirete a quale rischio di contagio siano stati sottoposti gli addetti alla sorveglianza. Situazioni come queste ci servono per capire quanto sia rischioso e impegnativo il lavoro delle nostre Forze dell'ordine, che - ripeto - non vi siete preoccupati di tutelare. State di fatto garantendo fondi al business dell'accoglienza, a tutte quelle cooperative che lucrano sulla gestione dei migranti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e lasciate indietro gli uomini dello Stato, che sono chiamati ogni giorno a garantire sicurezza e ordine sociale. Forze dell'ordine che oltretutto vengono tolte dalle loro ordinarie mansioni di vigilanza, per controllare che nessuno violi le norme di isolamento sanitario, mettendo a rischio quindi non solo loro stessi, ma anche le loro famiglie. Tutto questo per cercare di far fronte a un problema che oggi, durante una pandemia globale, non dovrebbe sussistere in questi termini e non doveva essere priorità per il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Luigi Casciello. Ne ha facoltà.

LUIGI CASCIELLO (FI). Presidente, le confesso il mio imbarazzo a parlare oggi su un “decreto Immigrazione”, disposto a dispetto rispetto al precedente decreto-legge, che in qualche modo tentava di arginare un ingresso incondizionato nel nostro Paese. Il mio imbarazzo nasce dalla grave crisi pandemica che ancora investe l'Italia e dalle centinaia di morti che ogni giorno continuiamo a contare. Ed è in questo quadro che il provvedimento in esame, composto tra l'altro da 16 articoli, appare riconducibile a due finalità che non ci possono che trovare in disaccordo. Dico ciò perché la disciplina dell'immigrazione e dell'asilo, nonché l'adozione di misure in materia di ordine pubblico in connessione al fenomeno dell'immigrazione, è sicuramente in rapporto anche a fenomeni criminali, quali il traffico di stupefacenti e ai disordini in pubblici esercizi. Ebbene, in tutto questo, nello specifico, il provvedimento risulta caratterizzato da un contenuto disorganico ed eterogeneo: a disposizioni in materia di immigrazione si aggiungono persino quelle relative alle comunicazioni dei detenuti sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis; come se in questo Paese, che mai come ora vive una crisi economica incontrollata e incontrollabile - perché non possiamo sapere, non possiamo conoscere ancora quali possono essere gli effetti devastanti sulla nostra economia, sulle partite IVA, sui lavoratori autonomi, su chi non sa come arrivare alla fine del mese -, noi ci poniamo il problema di come accogliere più immigrati in maniera clandestina. Questo è il vero problema che noi riteniamo non possa essere sottaciuto e non possa essere negato! Tra l'altro, in riferimento alle politiche immigratorie - questo è il senso dell'ordine del giorno che ho presentato, che so benissimo verrà respinto da questa maggioranza, perché essa non può fare altro, non può che giustificare con provvedimenti del genere la propria matrice di sinistra, ma la natura stessa della sinistra è stata perduta da questa maggioranza - il provvedimento introduce una serie di novità, che non fanno altro che aumentare l'immigrazione, l'immigrazione clandestina in maniera incontrollata, tra le quali la previsione del permesso di soggiorno per protezione speciale, che contribuirà inevitabilmente a isolare l'Italia e a rendere più complicato il ricollocamento dei migranti in altri Paesi dell'Unione europea. Altro che Italia in una visione europea di questa maggioranza: non avete una visione europea, perché con un decreto e un provvedimento simile non farete altro che emarginare il Paese di fronte ad un'emergenza, quale è quella dell'immigrazione clandestina, che ci ha già visto isolati e ha già visto l'Europa poco attenta all'aiuto all'Italia. Come se non bastasse, vengono estese le casistiche, le possibilità di ottenimento dei permessi di soggiorno, prevedendo, inoltre, un meccanismo di connessione degli stessi permessi talmente macchinoso da aumentare il contenzioso. Come se non bastassero i contenziosi in questo Paese, come se non bastassero i problemi in questo Paese in un momento in cui non sappiamo quale sarà il nostro futuro. Guardi, Presidente, io sono un ragazzo del secolo scorso, sono abituato a ragionare vedendo la realtà, vedendo ciò che realmente accade e, sicuramente, ciò che accade non induceva e non avrebbe potuto indurre questo Paese e questo Governo ad accelerare, tra l'altro con un voto di fiducia, un provvedimento di cui non si sentiva assolutamente la necessità. Per questo chiediamo di intervenire - vado alla conclusione, Presidente - con questo ordine del giorno, attraverso gli opportuni interventi normativi, al fine di evitare contenziosi in merito alla modalità di comunicazione immediata delle operazioni di soccorso al centro di coordinamento competente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Approfitto di questa breve pausa per dare comunicazione dell'esito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, nella quale è stata convenuta la seguente la seguente articolazione dei lavori per il seguito dell'esame del disegno di legge n. 2727 - Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (da inviare al Senato - scadenza 20 dicembre 2020):

l'illustrazione degli ordini del giorno proseguirà nella seduta odierna e nella seduta di domani, mercoledì 2 dicembre;

il parere del Governo sugli ordini del giorno sarà espresso alle ore 9,30 di giovedì 3 dicembre;

nella stessa seduta di giovedì 3 dicembre, con prosecuzione nella giornata successiva, si procederà alla votazione degli ordini del giorno, previe dichiarazioni di voto;

le dichiarazioni di voto finale avranno luogo nella seduta di mercoledì 9 dicembre, dalle ore 18 alle ore 19.30, con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo misto;

la votazione finale avrà luogo alle ore 19,30 di mercoledì 9 dicembre.

È stata altresì convenuta la seguente rimodulazione dei lavori dell'Assemblea per il periodo 1°-10 dicembre 2020:

Martedì 1° dicembre (ore 15 - 19.30, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24), mercoledì 2 dicembre (ore 9 – 13.30 e 16 - 20, con prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24), giovedì 3 dicembre (ore 9,30 – 13, 15 – 18 e con prosecuzione notturna dalle 20 alle 23) e venerdì 4 dicembre (ore 9.30 – 13 e 15 - 19)

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 2727 - Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (da inviare al Senato - scadenza 20 dicembre 2020).

Mercoledì 2 dicembre, alle ore 16, avranno luogo le comunicazioni del Ministro della salute sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza da Covid-19 (la replica del Ministro della salute e le dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo misto saranno trasmesse con ripresa televisiva diretta).

Mercoledì 2 dicembre (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

Mercoledì 9 dicembre (ore 9,30)

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre 2020.

Mercoledì 9 dicembre (ore 15 - 18)

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 2772 - Conversione in legge del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, recante misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario (da inviare al Senato - scadenza: 9 gennaio 2021).

Mercoledì 9 dicembre (ore 18 – 19.30)

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 2727 - Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (da inviare al Senato - scadenza 20 dicembre 2020) (per lo svolgimento, a partire dalle ore 18 e con ripresa televisiva diretta, delle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo misto, cui seguirà la votazione finale alle ore 19,30).

Mercoledì 9 dicembre (ore 21 - 24) e giovedì 10 dicembre (ore 9,30 – 13 e 15 – 19,30)

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 2772 - Conversione in legge del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, recante misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario (da inviare al Senato - scadenza: 9 gennaio 2021) (nella giornata di giovedì 10 dicembre, a partire dalle ore 18 e con ripresa televisiva diretta, avranno luogo le dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo misto, cui seguirà la votazione finale alle ore 19,30).

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. Il deputato Trancassini ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/17.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, con questo ordine del giorno molto semplice noi diamo anche una grande opportunità al Governo, che mi farebbe piacere se mi ascoltasse, Presidente… Governo…

PRESIDENTE. Prego, prosegua.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Lo dico per lei, perché con questo ordine del giorno c'è la possibilità di sfatare quella che voi ritenete essere una strumentalizzazione da parte delle opposizioni. L'ordine del giorno n. 9/2727-A/17 dice una ovvietà e, cioè, quella di aiutare, dare ospitalità, sostenere, accogliere tutti coloro che provengono e che hanno diritto ad essere ospitati perché vengono da situazioni di guerra, perché provengono da Paesi con enormi situazioni di difficoltà e, al contrario, invece, di non accogliere quelli irregolari, quelli clandestini. È un'ovvietà, perché questo dovrebbe essere normale, perché, altrimenti, non si capirebbe il significato di “irregolari” e di “clandestini”, perché, se l'irregolare e il clandestino è trattato al medesimo modo di chi ha diritto, vuol dire che questa differenza non c'è.

Ecco, noi vi diamo questa possibilità, accogliete questo ordine del giorno, impegnatevi in questo senso e vorrà dire che tutta questa discussione, parte di questa discussione, è sbagliata. Noi sappiamo che non sarà così, perché questo è il business dell'immigrazione, perché ne avete bisogno per la tenuta della maggioranza e per tanti altri motivi che sono stati ampiamente discussi e sviscerati da parte dei colleghi di Fratelli d'Italia che hanno parlato in precedenza. Se fosse così, se fosse così ovvio, noi avremmo arrestato Carola Rackete, non le avremmo dato le prime pagine dei giornali, non l'avremmo intervistata in tutte le reti televisive dopo aver speronato una motovedetta della Guardia di finanza. E abbiamo visto che il modello tedesco, il modello della Merkel, ha riservato alla medesima eroina italiana un trattamento decisamente diverso nel momento in cui, come ho detto all'inizio, ha infranto la legge.

E siamo qui, colleghi, a parlare di immigrazione, siamo qui a parlare del business dell'immigrazione, probabilmente, perché a questo palazzo sfugge completamente quello che avviene nella nazione. Mi piacerebbe sfidarvi ed uscire da qui insieme a voi, a qualcuno del Partito Democratico, del MoVimento 5 Stelle e scommetterei qualunque somma che non ne troveremmo uno disposto a dirci che stiamo facendo bene, che ci stiamo occupando di un argomento che interessa la nazione.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 15,47)

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Non lo troveremmo al centro di Roma, non lo troveremmo in periferia, non lo troveremmo nemmeno nei territori da cui provenite, perché è chiaro a tutti che questa è una legge di cui non se ne sente la necessità, ma che altri sono gli argomenti sui quali un Parlamento attento, serio, che svolga attentamente e seriamente il mandato popolare oggi dovrebbe occuparsi. Altre sono le priorità.

Ho ascoltato con attenzione ieri la dichiarazione di voto della collega del MoVimento 5 Stelle, una dichiarazione molto fumosa, ma devo dire che, dopo la frequentazione della Philip Morris, tutto sommato ci sta, all'interno della quale siamo stati accusati di essere noi quelli che vogliamo parlare di questo argomento. E no, cara collega: a noi piacerebbe tantissimo parlare del MES, ma l'avete relegato a una audizione mattutina, con quattro Commissioni incastrate a parlare all'interno di un'ora e mezza; ci piacerebbe parlare di bilancio, perché, probabilmente, la collega e tutto il MoVimento 5 Stelle non sanno che quest'anno si è infranto clamorosamente il Regolamento parlamentare e il bilancio è arrivato alla Camera con un mese di ritardo rispetto alla normale tabella di marcia, e il bilancio non è un'emergenza: ogni anno si approva il bilancio, si è sempre fatto e quest'anno lo avete portato all'attenzione del Parlamento con un mese di ritardo. Ci sarebbe piaciuto discutere dei “Ristori”, della telenovela, della saga dei “Ristori” - uno, due, tre, quattro - eppure questo ramo del Parlamento probabilmente non toccherà palla. Siamo costretti a parlare, quindi, di immigrazione, siamo costretti a parlare di una legge che non interessa agli italiani e che, se interrogato, il popolo italiano - e concludo - sicuramente si rivelerebbe decisamente indignato. Ma c'è un dato politico, Presidente: mi permetta di sottolineare la spregiudicatezza del MoVimento 5 Stelle, mi permetta di sottolineare che un movimento, che era nato dandosi delle “stelle” e facendo, almeno in prospettiva, della coerenza una stella cometa, oggi coniuga chiaramente e decisamente la coerenza, e fa rima con convenienza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Vallotto. Ne ha facoltà.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Grazie Presidente. Il decreto-legge che stiamo esaminando, varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 ottobre e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre del 2020, all'articolo 11…

PRESIDENTE. Però le chiedo di indossare correttamente la mascherina, per cortesia.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Mi si appannano gli occhiali.

PRESIDENTE. Mi rendo conto però deve indossarla.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Allora porti un po' di pazienza, la prego. Grazie.

PRESIDENTE. No, non lo fa per me, lo fa per le persone intorno a lei. Le chiedo di indossare correttamente la mascherina. Grazie.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Va bene.

All'articolo 11 contiene nuove disposizioni in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico intrattenimento. L'articolo in questione modifica il decreto-legge 20 febbraio 2017 n. 14, convertito con modificazioni dalla legge 18 aprile 2017 n. 48. Nell'articolo vengono specificate le circostanze in base alle quali il questore può disporre il divieto di accesso o stazionamento all'interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico nei confronti di persone che abbiano riportato una o più denunzie o siano state condannate, anche con sentenza non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, per la vendita o la cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Azioni che, stando anche ai dati, in questi ultimi anni hanno visto un forte incremento soprattutto per ciò che concerne lo spaccio o la cessione di sostanze stupefacenti da parte di organizzazioni criminali sparse su tutto il territorio nazionale. Interi quartieri delle grandi città, parchi pubblici, strade e piazze risultano essere nelle mani di bande di criminali, con vere e proprie organizzazioni gerarchiche che vanno dalle vedette ai pusher, a veri e proprio eserciti che rendono i cittadini ostaggi del crimine. Bande di criminali che sempre più spesso fanno capo a organizzazioni gestite dalla comunità nigeriana o albanese, le quali si avvalgono principalmente di immigrati clandestini contattati nei circuiti delinquenziali e criminali proprio perché privi di documenti, residenze fisse e di un lavoro stabile; di fatto, degli invisibili. In questo articolo del decreto-legge è previsto altresì che il questore possa imporre nei confronti delle persone denunciate negli ultimi tre anni per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico intrattenimento ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio, ovvero aggravati, il divieto di accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico intrattenimento specificatamente individuati in quanto collegati ai reati per i quali sia scattata la denuncia. È inutile dire che tali disposizioni sono da salutare con favore se non fosse che, nella maggior parte dei casi, rimarrebbero lettera morta, cioè disposizioni sulla carta in quanto inattuabili. Inattuabili fino a quando alle Forze di polizia non verranno conferite le risorse organiche ma anche strumentali necessarie al controllo dei luoghi da interdire alle persone condannate o anche solo denunciate.

Per questo, Presidente, visto il favore che incontra tale norma, impegniamo il Governo a dotare quanto prima le Forze di polizia presenti sul territorio nazionale delle risorse organiche e strumentali, compresi gli abiti civili per operare in incognito, e ad attuare un'azione di intelligence necessaria al controllo dei luoghi da interdire alle persone condannate o anche solo denunciate per aver venduto o ceduto sostanze stupefacenti o psicotrope o per aver commesso reati in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico intrattenimento ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi o ancora delitti non colposi contro la persona o il patrimonio o aggravati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Baratto. Prego.

RAFFAELE BARATTO (FI). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, lasciatemi iniziare con una nota per così dire di metodo. Un tema come quello dell'immigrazione meriterebbe da parte del Governo una chiarezza e un dibattito in provvedimenti che affrontino uno dei grandi nodi irrisolti di questo Paese. Invece, nuovamente ci troviamo dinanzi ad un provvedimento frammentario, in cui confluiscono tematiche altre ed estranee a quello che dovrebbe essere la prima e fondamentale preoccupazione dell'Esecutivo: risolvere, una volta per tutte, la piaga dell'immigrazione clandestina. La definisco piaga, colleghi, senza dispregio o polemica ma perché di questo si tratta. Come poter definire diversamente un fenomeno che costa la vita a centinaia e migliaia di persone ogni anno? Oggi, più che in ogni altro momento della storia recente, l'immigrazione clandestina rappresenta una ferita aperta per questo Paese sotto un doppio profilo: il rispetto e la tutela della dignità umana dei migranti e della loro legittima aspettativa di vita e il rispetto che dobbiamo alle centinaia e migliaia di italiani che soffrono le conseguenze esiziali di una crisi economica che non si è mai visto così grande dal dopoguerra. Ebbene, credo tutti in quest'Aula abbiamo il dovere di una professione di lealtà. In queste condizioni sopportare i flussi immigratori attuali è insostenibile. Non riusciremo a garantire adeguate condizioni di vita e lavoro a chi arriva in Italia e abbiamo il dovere di dedicare la più gran parte delle risorse disponibili al sostegno dei cittadini italiani. Credo sia un'elementare considerazione che fa parte del rispetto primario che si deve alla dignità umana, quella dei migranti e quella dei cittadini italiani. A partire da questa professione di lealtà che invito il Governo a fare, ci saremmo aspettati da un provvedimento come questo misure più efficaci al preventivo contrasto al fenomeno della clandestinità, un più vicino intervento volto a limitare le occasioni di accesso illegale nel nostro Paese. Lo richiedono le esigenze che palesavo prima ma anche una considerazione legata alla necessità di rafforzare le misure di sicurezza. Ciò che è accaduto in Francia solo qualche settimana fa, con due attentati consecutivi in pochi giorni, deve metterci in guardia sul fatto che il principale veicolo del fondamentalismo islamico sono proprio le rotte migratorie. Per questo non possiamo accogliere favorevolmente le modifiche apportate al sistema di rilascio dei permessi di soggiorno, un sistema già farraginoso che, oggi, rischia di diventare elefantiaco, favorendo l'aumento del contenzioso e impedendo controlli efficaci. Colleghi, per troppo tempo il dibattito sull'immigrazione clandestina è stato viziato dalle polemiche e dalle accuse di razzismo da un lato e buonismo dall'altro. Si tratta di una questione troppo importante e troppo complessa per proseguire in una sterile contrapposizione. Ma da troppo tempo si discute e si polemizza su un fenomeno che richiede, invece, soluzioni pratiche, concrete e immediate, a livello nazionale come a livello comunitario, e ci auguriamo anche presto. Chiudo, Presidente. Lo si deve ai cittadini italiani e alle migliaia di migranti che non possono essere illusi di trovare in questo Paese un posto sicuro per loro aspettative di vita. Mentre continuiamo a rimandare l'assunzione di soluzioni efficienti, il rischio concreto è che misure, come quella di oggi in discussione, aggravino la difficile situazione in cui ci troviamo.

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE BARATTO (FI). Chiudo. È per questo che chiediamo che questo provvedimento sia profondamente rivisto, per porre definitivamente rimedio ad una situazione che rischia di esplodere con l'aggravarsi delle conseguenze sociali dell'epidemia in corso, invece di risolvere un problema che da anni si cerca e si porta sempre più avanti, senza risolverlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Vanessa Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, onorevoli colleghi, bene, oggi ci troviamo qua, il 1° dicembre, a discutere di un provvedimento di estrema urgenza per il Governo, un provvedimento che viene messo all'ordine del giorno quando, fuori da quest'Aula e fuori da questo palazzo, abbiamo un Paese in sofferenza sanitaria, in sofferenza economica. E voi come priorità per il vostro Governo cosa avete? Avete da inserire all'ordine del giorno, nel programma dei lavori parlamentari, il “decreto Clandestini”: vergognatevi! Queste non sono le priorità per il popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Non sono le priorità di un popolo italiano, che, vedete, chiede risposte da parte di un Governo cieco e, soprattutto, di un Governo che non sa ascoltare. Sono mesi che vi chiediamo di intervenire, soprattutto sotto il profilo economico e soprattutto sotto il profilo sociale e assistenziale, e voi nulla! Vi occupate degli immigrati, vi occupate dei cittadini non italiani! Ebbene, secondo la vostra classifica vengono prima gli immigrati degli italiani; per noi vale esattamente il contrario: prima vengono i cittadini italiani, prima vengono gli italiani, che sono costretti a rimanere chiusi in casa a suon di DPCM, a suon di decreti. Chiudiamo in casa gli italiani e apriamo i porti ai clandestini: questo, noi della Lega, proveremo in tutti i modi a farvi capire che è sbagliato, perché non è questo quello di cui hanno bisogno i nostri concittadini. Ebbene, con questo ordine del giorno, l'ordine del giorno n. 96, cerchiamo di portare l'attenzione dell'Aula parlamentare, soprattutto per quanto attiene il profilo economico di questo provvedimento. Ebbene, io sono commissaria della Commissione bilancio, ci siamo ritrovati a discutere questo provvedimento, che, secondo la maggioranza, non rilevava sotto il profilo economico, quando poi, magicamente, a seguito di più interventi da parte della Lega, ma da parte di tutto il centrodestra, sono entrati 100 milioni di euro all'interno di una tabellina, guarda caso, forse perché avete capito che un provvedimento del genere, che amplia soprattutto le maglie che riguardano soprattutto l'accoglienza di questi immigrati, non può essere a costo zero. Non possono essere a costo zero dei diritti che noi andiamo a dare a questi migranti, perché, soprattutto all'interno dell'articolo 4, in cui si parla della riforma delle disposizioni riguardanti il sistema di accoglienza, vediamo e riscontriamo come voi abbiate provveduto soprattutto a modificare quelli che sono i nominativi, le denominazioni, di questi sistemi: li avete chiamati sistemi di accoglienza e integrazione, i SAI, così definiti da voi. Ebbene, nella novella si amplia il numero dei beneficiari che possono accedere a questo circuito, includendovi non solo i richiedenti asilo, ma soprattutto anche i titolari di protezione speciale, e si prevede l'erogazione di ulteriori e nuovi servizi a favore degli stessi; tra questi - avete citato voi all'interno dell'articolo 4 - ritroviamo i corsi di lingua italiana, i corsi per il supporto psicologico agli immigrati, con conseguenti ulteriori oneri a carico non solo dello Stato, ma soprattutto a carico delle regioni e, soprattutto, a carico dei comuni, che dovranno sobbarcarsi per l'ennesima volta spese che voi accollate a degli enti territoriali, per i quali non fornite le adeguate tutele e, soprattutto, gli adeguati fondi e gli adeguati ristori economici.

Ebbene, vorrei portare l'attenzione soprattutto sotto il profilo economico. Con i “decreti Salvini”, soprattutto con i “decreti Sicurezza” del nostro Ministro Salvini, la Lega era riuscita a mettere un po' di ordine a quello che era il dramma e, soprattutto, il modo incontrollato che c'era da parte dei Governi, soprattutto delle sinistre italiane, di far accedere in modo incontrollato tutti questi migranti. Noi con i “decreti Sicurezza”, con i decreti del Ministro Salvini, siamo riusciti a porre rimedio e a porre ordine, così come veniva chiesto dalla Corte dei conti; siamo riusciti soprattutto a far risparmiare ai conti dello Stato 2,5 miliardi di euro per i costi diretti legati all'immigrazione, e se consideriamo anche gli indiretti, arriviamo a 5 miliardi di euro. E voi, cosa fate adesso? Ci venite a dire che è un provvedimento a costo zero? Ma di cosa stiamo parlando? Il supporto psicologico agli immigrati: voi dovreste dare supporto psicologico a tutti gli italiani, soprattutto perché mettete al primo posto quella che è una priorità ideologica! Sono proprio i colleghi del MoVimento 5 Stelle e il Presidente del Consiglio, Conte, che si dovrebbero vergognare, perché non potete aver scritto assieme a noi della Lega i provvedimenti sulla sicurezza e sull'immigrazione, per poi venire in Aula a sconfessare tutto il lavoro e tutto quello che è stato fatto! Parlo soprattutto ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, perché sono stati loro che, all'interno del proprio programma elettorale, nel mandato che è stato loro conferito dal popolo italiano, avevano inserito, anche loro, la lotta all'immigrazione incontrollata e oggi si ritrovano qui a sconfessare il mandato stesso per il quale erano stati votati dal popolo italiano!

PRESIDENTE. Concluda.

VANESSA CATTOI (LEGA). Ma il popolo italiano non dimenticherà, Presidente, e, soprattutto, quando ci sarà modo di tornare finalmente alle urne, avremo modo di ritrovare, come il popolo vorrà, e a gran voce dire “no” all'immigrazione clandestina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mauro Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Nell'ordine del giorno che abbiamo presentato tra i tanti, quello a mia firma riguarda un impegno che chiediamo al Governo, Presidente, e per tramite suo al rappresentante del Governo, su un'attenzione particolare rispetto alla vicenda dei cosiddetti hotspot. È una - penso - delle proposte più lineari e anche di buonsenso che si potessero fare; non dico che sia l'unica ma è una delle tante che vi abbiamo proposto, eppure, in un provvedimento così intriso di ideologia, inevitabilmente, anche la proposta più normale e sensata passa per qualche cosa che deve, molto probabilmente, essere valutata negativamente; lo vedremo quando ci darete le risposte agli ordini del giorno.

Nella premessa diamo per scontato che questo provvedimento, Presidente, non abbia un nome roboante. In questi mesi, con i colleghi siamo stati, più di una volta, spettatori di provvedimenti che si chiamavano, come “Spazzacorrotti”, oppure “decreto Rilancio”; abbiamo sentito nelle conferenze stampa parlare di potenza di fuoco. Ebbene, in questo caso il nome del decreto, invece, è assolutamente anonimo: è un “decreto Sicurezza”, quasi come se chi lo sta presentando se ne vergogni anche un po', perché siete consapevoli di un aspetto, cioè che questo decreto porterà più immigrazione, porterà più schiavitù, più disagio, più criminalità e microcriminalità.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 16,07)

MAURO ROTELLI (FDI). Poi, sull'aspetto della definizione di microcriminalità ci sarebbe tanto da parlare. Non porterà alcuna integrazione e scaricherà sui sindaci, sugli amministratori, sui primi cittadini delle nostre città, un carico di disagio, nei quartieri soprattutto periferici, enorme. Voi questo lo sapete, ve ne vergognate un po', ma dovete ideologicamente prendere una posizione e, per questo, avete chiamato in maniera anonima questo decreto: “Sicurezza e Immigrazione”.

Per quanto riguarda gli hotspot - che vi abbiamo proposto di organizzare, di fare, prendendo l'impegno di organizzarli nei Paesi di provenienza di questi immigrati - l'impegno preciso è di sottoscrivere specifici accordi con i Paesi a maggiore immigrazione per la realizzazione di hotspot direttamente nei luoghi di origine dei principali flussi di migrazione, per una migrazione controllata che non metta più a repentaglio le vite umane. Noi siamo riusciti a fare molto di più - mi rivolgo anche a lei, Presidente - in questi ultimi mesi in maniera particolare, ma naturalmente mi rifaccio anche al rappresentante del Governo che siede in Aula, perché non soltanto non vediamo decollare, sottosegretario, degli accordi con i Paesi dai quali proviene la maggior parte di questi immigrati (o, almeno, vediamo che ci sono delle difficoltà), ma è abbastanza evidente che, soprattutto in una fase pandemica, come quella che stiamo attraversando, il fatto di poter avere degli hotspot, non da questa parte del Mediterraneo ma da dove partono queste persone, sarebbe importante anche per stabilire, non soltanto se hanno diritto o meno ad avere asilo come rifugiati, ma anche le loro condizioni di salute. Racconto questo fatto perché non so se nel dibattito di questi due giorni sia sfuggito. Abbiamo avuto questa geniale idea di organizzare queste navi cosiddette da quarantena. Sono un paio, mi sembra; si tratta di traghetti passeggeri che, vicino alle nostre coste, ospitano, durante il periodo della quarantena, i migranti che arrivano in Italia. Pensate che queste navi da quarantena hanno già creato una vittima, a maggio di quest'anno: un immigrato tunisino si è tuffato da una di queste navi per raggiungere a nuoto la costa che aveva lì davanti e per questo motivo ha perso la vita. Questo è il capolavoro di come addirittura, spendendo ulteriori soldi pubblici, mettendo in piedi l'operazione quarantena in navi-hotel - definiamole così - siamo riusciti addirittura a creare una vittima in più: alla faccia di tutti quelli che dicono che le leggi attuali o quelle che sono state fatte in passato creavano problemi e vittime nel mar Mediterraneo! Quindi, Presidente e rappresentante del Governo, è importante poter svolgere questo tipo di attività nei confronti dei Paesi africani da cui vengono i migranti; bisogna attivare lì gli hotspot di sicurezza e fare in modo che lì vengano definite le caratteristiche di ogni migrante, come per esempio i dati anagrafici e le condizioni di salute, e non aspettare che arrivino sulle nostre coste (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fabrizio Cecchetti. Ne ha facoltà….si intende che abbia rinunciato. Ha chiesto di parlare la deputata Vincenza Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, perché nessuno della maggioranza si alza a dirci quali sono realmente i motivi di necessità e urgenza nella discussione di oggi? Qual è la necessità oggi di mettere mano e smantellare i “decreti Sicurezza”? Se non arriva una risposta concreta e coerente che ci possa dire che avremo meno morti in mare - il Mediterraneo è diventato il cimitero dell'immigrazione -, che avremo più controllo su questo fenomeno, a noi non pare che questi siano i caratteri di urgenza che possono aver spinto il Governo a bloccare i lavori parlamentari su questi temi. Sembra più che il Governo abbia voluto affrontare questi temi per un certo modo di stare insieme. Vi è una frase latina: do ut des, io do affinché tu dia; voi state insieme non per fare il bene del Paese ma per rimanere attaccati alle poltrone. Per questo siamo qui oggi, a discutere di un decreto che non ha nulla a che fare con l'emergenza reale del Paese, perché mentre i cittadini italiani diligentemente sono a casa, mantengono le mascherine e la distanza di sicurezza, e pieghiamo l'economia al Comitato tecnico-scientifico, abbiamo i porti aperti, consentendo a migliaia di clandestini di arrivare sulle nostre coste, facendo collassare i centri d'accoglienza, senza distanziamento e senza mascherina, per poi scappare dai centri di accoglienza e magari aggredire anche le nostre Forze dell'ordine. Questo è il motivo per cui oggi gli italiani non riescono a capire perché si sta discutendo di questo argomento. Tra l'altro, è un decreto omnibus; si parla di immigrazione ma, al contempo, al suo interno, vi sono norme relative allo spaccio di droga, anche via web, così come la “norma Willy”. Avremmo voluto che questi due temi fossero staccati da quello dell'immigrazione e, forse, un discorso organico si poteva fare, andando veramente a colpire il cuore dello spaccio così come le violenze che avvengono dentro e fuori dai locali. Ma è palese e va da sé che si tratta di un decreto spot, di un decreto che farà esultare, quando sarà approvato, i centri che accolgono gli immigrati. Vi sono, d'altra parte, norme che devono essere approfondite.

Non basta parlare di Willy così come non basta pronunziare la diffusione della droga che è nel nostro territorio per poter bloccare questi reati. È proprio notizia di poco tempo fa che 12 migranti a Siracusa sono stati arrestati con documenti falsi, perché il problema dell'immigrazione è proprio quello. È quello per cui, in relazione all'immigrazione, ci sono conseguenti altri reati, tra cui documenti falsi, prostituzione, spaccio, violenze e tutte le escalation che nel nostro territorio abbiamo. Tra l'altro, non capiamo perché gli altri mentre gli altri Paesi chiudono le frontiere, noi siamo disposti ad accogliere chiunque e quantunque anche in questo momento difficile per la nostra economia e per la nostra sanità. Non sappiamo se riusciremo a Natale a vedere i nostri genitori, i nostri familiari più stretti, se i ragazzi fuori sede torneranno a casa; abbiamo però la certezza che i clandestini potranno ben circolare sul nostro territorio.

Le norme contenute in questo decreto, che vanno dall'immigrazione alla “legge Willy” - alla “norma Willy” -, così come quella sulla droga, si scorda sempre degli invisibili, che sono le Forze dell'ordine. Questo ordine del giorno, infatti, pensa proprio a loro, alle Forze dell'ordine impiegate a contrastare il fenomeno clandestino, e non solo, e chiediamo appunto che il Governo adotti le opportune iniziative per predisporre idonee misure per garantire loro sicurezza per il lavoro svolto; molto spesso i nostri uomini e donne delle Forze dell'ordine combattono contro un grande nemico a mani nude. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Grimoldi per illustrare l'ordine giorno 9/2727-A/128. Avverto che c'è stato uno scambio con il deputato Cecchetti che prima avevo dichiarato decaduto, ma in realtà c'era un'inversione di interventi. Prego, a lei la parola deputato Grimoldi.

PAOLO GRIMOLDI (LEGA). Confermo, grazie Presidente. Noi stiamo facendo questo lavoro nella speranza che voi capiate che questo è un provvedimento sbagliato nel merito, è sbagliato nel modo ed è sbagliato nella tempistica. È sbagliato nel merito per tutto quello che anche i colleghi stanno sottolineando ed è sbagliato a maggior ragione perché sono mesi che il Presidente Conte ci racconta che maggioranza e opposizione devono collaborare in un momento di crisi assoluta sull'emergenza COVID, e poi presentate un provvedimento come questo che - lo capisce anche un rimbambito - è un provvedimento divisivo, che mette maggioranza e opposizione gli uni contro gli altri, perché non è un provvedimento che possa conciliare e far sì che si pensi all'interesse del Paese collaborando a 360 gradi. È sbagliato nel modo perché avete chiesto la fiducia e ci sono parlamentari, anche di maggioranza, che avrebbero voluto cambiarne ampie parti, che non condividevano ampi passaggi di questo provvedimento ma, nonostante questo, siete andati avanti con la fiducia. E poi, cosa ancora più grave, è sbagliato nella tempistica perché, da che mondo è mondo, nel mese di dicembre - lo sappiamo tutti - c'è la priorità delle priorità, che è la legge di stabilità. Ma, soprattutto, in questo momento di problemi noi ne abbiamo tanti, tantissimi e non mi pare che la priorità di questo Paese debba essere quella di tornare ad aprire i porti; dopo entrerò nel dettaglio specifico del mio ordine del giorno, ma fa quasi sorridere dover presentare un ordine del giorno nel quale chiedo il rispetto della legge italiana.

Noi abbiamo tante priorità: decidiamolo assieme quali sono, ma penso che sia chiaro per tutti che c'è un'emergenza sanitaria, ma c'è anche, domani mattina, un'emergenza economica. Oggi si parla del - forse - quinto intervento sui “Ristori”. L'occupazione: quanti mesi è che sentiamo parlare del fatto che non a tutti è ancora arrivata la cassa integrazione? Invece di intervenire sui problemi reali, sull'economia, sulla gente che vive drammi per via delle conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria COVID, noi facciamo un provvedimento divisivo che può essere riassunto con il termine di “boldrinata”; è una “boldrinata” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Il Parlamento è qui a votare durante l'emergenza COVID, durante il dramma economico, in un momento storico che il Paese non ricorda voi bloccate il Parlamento per votare le “boldrinate”. È una scelta politica, potete anche farla, dopodiché la storia insegna che gli elettori stanno dalla parte opposta delle “boldrinate”.

FILIPPO SENSI (PD). Abbi rispetto!

PAOLO GRIMOLDI (LEGA). Ho rispetto, ho detto una “boldrinata”; non vedo che cosa ci sia di offensivo a dire una “boldrinata”. Se tu lo condividi, vanne orgoglioso (Commenti del deputato Sensi). Per me è un provvedimento che non mi piace, ma è inequivocabile che possa essere definito “boldrinata”, dopodiché rivolgiti al Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico - Dai banchi del gruppo Partito Democratico si grida: “La mascherina!” – Dai banchi del gruppo della Lega-Salvini Premier: “Distanziamento!”). In ogni caso … Non ti sento, perdonami. Abbiamo tante priorità (Commenti del deputato Sensi)…

PRESIDENTE. Prosegua il suo intervento. Deputato Sensi, a me sinceramente non sembra un insulto, poi dipende da quale punto di vista lo si voglia interpretare. Dipende da quale punto di vista, può anche significare un richiamo a un pensiero di una persona; comunque non lo ritengo un insulto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Prego, prosegua.

PAOLO GRIMOLDI (LEGA). Continuo a pensare che questa sia una “boldrinata” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), soprattutto memore dei provvedimenti delle passate legislature, portati avanti da Laura Boldrini, e quindi è un dato di fatto e ci tengo a sottolinearlo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)… Presidente, non riesco ad andare avanti.

PRESIDENTE. Colleghi deputati, il deputato Grimoldi sta svolgendo il proprio intervento e ha tutto il diritto di farlo (Dai banchi del gruppo Partito Democratico: “La mascherina!” - Dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: “Distanziamento!”). Deputato Grimoldi, la sua mascherina deve coprire anche il naso. Prego, prosegua. Voi dovete rispettare, però, colleghi, il distanziamento, va bene? Andiamo avanti (Proteste del deputato Sasso). Deputato Sasso!

ROSSANO SASSO (LEGA). Ha detto si copra anche la faccia!

PRESIDENTE. Deputato Sasso, riprenda posizione, prego!

Deputato Grimoldi, prosegua (Proteste del deputato Sasso). Deputato Sasso, la richiamo all'ordine!

PAOLO GRIMOLDI (LEGA). In tanti anni che partecipo a manifestazioni politiche orgogliosamente non ho mai avuto bisogno di coprirmi la faccia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), a differenza di qualcuno di quei banchi lì, a differenza di qualcuno di quei banchi lì e a differenza di qualcuno che va a manifestare con Laura Boldrini! Questo per mettere le cose in chiaro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Torni al merito del suo ordine del giorno, deputato Grimoldi, che è il n. 9/2727-A/128, glielo ricordo.

PAOLO GRIMOLDI (LEGA). Torno al merito finalmente del mio ordine del giorno, dove stavo dicendo orgogliosamente che non condivido questa “boldrinata”. Se posso andare avanti, il mio ordine del giorno sottolinea che non è possibile che debba fare un ordine del giorno per chiedere il rispetto della legge italiana, perché chiedo in sede di recepimento del provvedimento che chi arriva illegalmente sul nostro territorio…

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLO GRIMOLDI (LEGA). … prenda la multa, e non che la multa venga abolita, non che la multa venga soppressa…

PRESIDENTE. Concluda, ha finito il tempo.

PAOLO GRIMOLDI (LEGA). … e a chi arriva con un natante abusivo il natante venga distrutto, non che invece gli venga anche restituito e magari gli paghiamo anche la benzina per tornare a prendere altri clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Ho già avuto modo di dire qual è il mio pensiero rispetto a questo provvedimento durante i giorni della Commissione e poi in discussione sulle linee generali, però ovviamente continuiamo a sollecitare le riflessioni da parte di questo Governo perché il pressappochismo di questo provvedimento è assolutamente evidente nella forma e nel merito; tant'è che nessuno degli interventi fatti dalla maggioranza ha trattato questioni di merito, ma ha sostanzialmente fatto demagogia, raccontando che l'umanità e il rispetto dei diritti altrui è soltanto da quella parte. E invece è proprio perché noi rispettiamo quei diritti ed è proprio perché noi vogliamo parlare di questo tema nel merito ed affrontarlo con serietà, e non con demagogia politica, che abbiamo presentato questo ordine del giorno.

Con alcuni settori produttivi del Paese, mi vengono in mente la ristorazione o il turismo, che sono assolutamente in ginocchio e in piena emergenza sanitaria, questo Governo si preoccupa invece di ritornare alla protezione umanitaria con un allargamento delle maglie della protezione speciale e tempi più brevi per la concessione della cittadinanza. E tutto questo viene fatto senza che all'interno di questo provvedimento venga citata una sola volta, anche quando si parla del rispetto delle norme sanitarie, l'emergenza COVID. Siccome, però, all'articolo 1, comma 2, si interviene sulla disciplina relativa alla possibilità di limitare o vietare il transito e la sosta delle navi mercantili, ma non c'è alcun riferimento all'ingresso delle medesime navi nelle nostre acque territoriali, e poiché è evidente il richiamo che fa questo provvedimento alla sospensione di questa norma in caso di stato di guerra o di crisi economica, credo che dovremmo valutare, deve essere valutata in coscienza da questo Governo la possibilità di sospendere qualunque tipo di provvedimento che venga a seguito di questo atto proprio perché l'Italia in questo momento è evidentemente in una situazione di crisi economica talmente tanto grave da non poter assorbire quello che succederà attraverso l'applicazione di questo provvedimento. Questo Governo ha un grosso limite, che è quello di non sapersi calare nella realtà evidentemente, perché, se lo avesse fatto, si sarebbe accorto che l'Italia non ha non solo la possibilità economica di far fronte in maniera dignitosa all'accoglienza, ma che in questo momento allargare le maglie dell'immigrazione vuol dire consegnare tutti quegli irregolari che arriveranno sul nostro territorio, che scappano continuamente dai nostri centri di accoglienza, all'illegalità dei clan che ci sono in Italia, perché la criminalità organizzata esiste e perché è lì dove c'è disperazione e dove è assolutamente assente lo Stato. Lo dimostra il fatto che anche con questo provvedimento il Governo si è assolutamente dimenticato di aiutare da un punto di vista economico e sostanziale i sindaci, che invece sono il primo baluardo di legalità di gestione amministrativa e, ovviamente, di raffronto anche con i propri cittadini. Proprio per questo motivo, è invece fondamentale che questo provvedimento venga sospeso, perché altrimenti rischiamo, proprio per quello che dicevo prima, cioè per il fatto che questo provvedimento preveda un allargamento a dismisura degli ingressi in Italia, che tutti coloro i quali entreranno in maniera irregolare di fatto finiranno a rimpolpare la criminalità organizzata, che, soprattutto nei territori del Sud, dove questi immigrati arrivano per la stragrande maggioranza, è una ferita ancora aperta in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Centemero. Ne ha facoltà.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Signor membro del Governo, con questo ordine del giorno faccio una richiesta molto semplice, che è quella di ampliare il numero e la capienza dei centri per il rimpatrio e di assicurarne almeno uno per regione italiana. Con il “decreto Clandestini” che cosa si dice rispetto al trattenimento dello straniero il cui ingresso e soggiorno sia irregolare e ai fini del rimpatrio? Il comma 1, lettera c), numero 2, dell'articolo 3 prevede, in caso di insufficiente disponibilità di posti nei centri di permanenza per il rimpatrio, una sorta di ordine di priorità. E qui a mio avviso caschiamo un po' nel ridicolo, nel senso che mi sembra di leggere un programma di fedeltà dello Sheraton Hotel. Cioè, quali sarebbero questi criteri con cui si sceglie l'ordine di priorità? È vero che altre gestioni, sempre di sinistra, hanno deciso “svuota carceri” e quant'altro perché non c'erano più posti. E perché? Perché, se manca un'infrastruttura, allora non la dobbiamo realizzare? Cosa succederebbe se mancasse, per esempio, il collegamento con delle aree remote del Paese? Ci metteremmo di buzzo buono e realizzeremmo delle infrastrutture. Faccio un esempio: dove governa la Lega, per esempio in Lombardia, in Val Camonica, ci sarà la prima linea ferroviaria in Italia a trazione ad idrogeno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ecco come si fanno le infrastrutture: si trovano soluzioni ingegnose. La Val Camonica è in provincia di Brescia - ricordiamolo -, perché qui ci sono dei bresciani ed è giusto che diamo a Cesare ciò che è di Cesare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, guardiamo un po' a tutto questo quadro, un quadro di entropia governata o, meglio, non governata da questo Governo. Entriamo in quello che a me fa ricordare il titolo di un film bellissimo di Darren Aronofsky, Requiem for a Dream, il titolo ma anche lo svolgimento di questo film. Cioè, questo è veramente il canto di requiem per gli italiani ma anche per tutte quelle persone che vengono da altri Paesi, magari anche quei talenti che proviamo ad attirare, che vengono con soldi da investire, con formazione e quant'altro, ma che mettiamo tutti nello stesso mazzo insieme a chi, invece, in questo Paese probabilmente non dovrebbe arrivarci, perché poi finisce a Nizza a compiere qualche atto terroristico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

E tornando a Darren Aronofsky, questo climax prevede un climax ben diverso da quello del Bolero di Ravel, che cresce ma che rimane sinfonia: prevede un climax che va verso la cacofonia, tanto che il film di Aronofsky si struttura su tre e non su quattro stagioni proprio per definire l'imperfezione, l'imperfezione che regna sovrana anche in questo Governo. Per concludere, signor Presidente, vorrei citare uno dei miei autori preferiti, Antoine de Saint-Exupéry, che ha scritto Il Piccolo Principe, e una delle famose citazioni de Il Piccolo Principe è: “L'essenziale è invisibile agli occhi”. Oltre all'essenziale direi che l'utile, l'adatto è invisibile agli occhi e, purtroppo, questo Governo è visibile agli occhi, ahimè (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Annaelsa Tartaglione.

ANNAELSA TARTAGLIONE (FI). Grazie, Presidente. Quest'oggi è la trentunesima fiducia che questo Governo ci chiede e si sa - oramai l'abbiamo capito tutti - che è una mera battaglia politica, tra l'altro contro loro stessi, perché una parte di questo Governo, i 5 Stelle, solamente il 5 agosto di un anno e qualche mese fa aveva approvato un decreto che si chiamava “decreto Sicurezza-bis”: era il “decreto Salvini” e oggi lo vuole smantellare. A questo punto risulta chiaro a tutti qual era il motivo esclusivo, lo scopo, che era quello di rimanere solo al Governo. Ma vi ricordo che quel giorno non vi portò fortuna, perché poco dopo la crisi di Governo c'è stata lo stesso e oggi come allora, che si ritorna a parlare di un piccolo rimpasto, si corre subito dall'alleato a pagare il prezzo, un prezzo che per essere coerenti - quello che voi dite sempre - non certo vi dà tanto lustro, visto che non c'è un serio indirizzo di governo nella vostra attività di questi due anni e mezzo. Questo provvedimento, come già ricordato dai colleghi che mi hanno preceduta, nasce come un decreto-legge e, come è stato, appunto, già ricordato, in piena pandemia non mi sembra che ci siano stati realmente i termini di necessità e urgenza. In questi mesi abbiamo visto, proprio in emergenza sanitaria, alcuni centri che ospitavano immigrati che sono diventati dei cluster COVID e hanno provocato disordini e fughe. È stato ancora più necessario il controllo delle Forze dell'ordine, che spesso sono state contagiate anche mentre fermavano dalla fuga proprio queste persone.

Purtroppo, il provvedimento introduce una serie di novità che non fanno altro che aumentare l'immigrazione clandestina e, con il permesso di soggiorno per protezione speciale, porteranno l'Italia a essere il primo campo profughi d'Europa, quindi ci sarà ancora più bisogno di un maggiore controllo. Il provvedimento risulta caratterizzato da un contenuto disorganico ed eterogeneo: alla materia dell'immigrazione si aggiungono perfino quelle relative alle comunicazioni dei detenuti sottoposti al regime dell'articolo 41-bis, al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti, al divieto d'ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico intrattenimento o nelle loro adiacenze. Proprio su questo punto riteniamo che questo ordine del giorno sia di fondamentale importanza per impegnare il Governo ad assumere iniziative urgenti di natura normativa e di carattere finanziario, affinché siano potenziate le attività di presidio, controllo e monitoraggio svolte dalle Forze dell'ordine con riguardo ai locali di pubblico intrattenimento. Proprio per le motivazioni precedentemente esposte e per la necessità di aumentare l'organico e per il momento che l'Italia sta attraversando, speriamo che questo ordine del giorno venga accolto (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Marco Silvestroni ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/27.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Questo decreto, che ormai è chiaro - dice bene il collega Grimoldi - che è una “boldrinata”, che è un “decreto Insicurezza”, è vergognoso, perché, in un momento in cui dovremmo parlare delle famiglie e delle crisi delle imprese, parliamo effettivamente di “boldrinate”. E chi ne parla? Ne parla chi governa senza avere il consenso degli italiani (e, comunque, siamo qui ugualmente a discutere). Quindi, io ho presentato un ordine del giorno perché questo “decreto Insicurezza” è un decreto carente in molte parti e io ne ho scovate alcune. Allora, vede Presidente, i detenuti presenti negli istituti penitenziari italiani, o, meglio, nei 189 istituti penitenziari italiani, sono attualmente 53.387; a fine febbraio 2020 erano oltre 61 mila; quindi, ci sono stati 7.800 detenuti in meno dalla prima ondata pandemica. Ora, siccome non mi sembra che ci sia stata un'amnistia, allora vuol dire che il Governo, con il Ministro Bonafede, ha fatto uno “svuota carceri” nascosto. Inoltre, nel “decreto Insicurezza” non c'è traccia del problema sempre più grave delle mafie straniere e, in particolare, di quella nigeriana. Questa è una storica battaglia, Presidente, di Fratelli d'Italia, che è stata condotta da noi in solitaria, al punto che solo Fratelli d'Italia presentò una mozione al momento dell'istituzione della Commissione antimafia per estendere le attività della Commissione stessa anche alla mafia cinese e nigeriana; fu votata, questa mozione, solo dai deputati di Fratelli d'Italia. Questo, però, la dice lunga sul fatto che non c'è sensibilità su questo argomento, soprattutto da parte del Governo, ed è un problema gravissimo. Questo lo sanciscono le sentenze dell'ultimo decennio, che sono chiare: la portata mafiosa di questa criminalità di importazione è enorme. Tra le mafie straniere, in particolare la nigeriana è tra le più aggressive e invade ormai da anni le nostre periferie. Inoltre, nel decreto, Presidente, manca anche la previsione - e qui vengo al punto dell'ordine del giorno - di far scontare la pena nei Paesi di origine. Infatti, nulla vieta in questo decreto - o vietava - di collegare gli accordi di cooperazione, che sono tanto cari al Ministro Di Maio, per riprendersi i propri cittadini condannati e fargli scontare le pene nelle proprie carceri. È evidente che l'Italia soffre - e lo diciamo da anni - di sovraffollamento delle carceri, anche perché la popolazione carceraria straniera è costituita, nel 2019, da 19.888 persone, di cui l'8,4 per cento sono nigeriani, in continuo incremento, tra l'altro. Erano - pensate - 679 nel 2017 e arrivano, a dicembre 2019, a 1.665: si sono triplicati! Se questo non vuol dire che c'è un problema di mafia e di mafia nigeriana, non so come voi possiate capirlo. Questa mafia nigeriana si sta addentellato in vere zone franche criminali e militarizzate. Secondo il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, tra l'altro, il costo medio giornaliero per detenuto è di 137 euro; moltiplicate questa cifra per mesi e per anni e viene fuori una cifra enorme. Questi sono soldi pubblici, questi sono soldi degli italiani, del popolo italiano, che si potrebbero risparmiare se ci fossero degli accordi per far scontare agli stranieri la pena nei loro Paesi di origine. Per questo abbiamo sempre proposto misure per contrastare le mafie straniere, come quella nigeriana e quella cinese, che nel testo del decreto non sono minimamente considerate.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Sì, concludo, Presidente. Abbiamo proposto l'istituzione nei tribunali, che ospitano le sedi delle corti di appello, di prevedere sezioni specializzate in materia di mafia e altre associazioni straniere.

PRESIDENTE. La ringrazio, ha esaurito il suo tempo.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Un attimo, Presidente, mi faccia finire il motivo per cui c'è l'ordine del giorno. Abbiamo proposto che queste sezioni speciali si possono avvalere di nuclei operativi speciali, istituiti all'interno della sezione di polizia. Concludo: con questo ordine del giorno, quindi, chiedo al Governo di fare accordi liberali con il Marocco, l'Albania, la Tunisia e soprattutto la Nigeria…

PRESIDENTE. Grazie.

MARCO SILVESTRONI (FDI). …che consentano, quindi, il trasferimento dei detenuti nello Stato di provenienza per scontare la loro pena, trasferimenti - ho chiuso - che si devono fare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Emanuele Cestari, per illustrare il suo ordine del giorno 9/2727-A/95. Ne ha facoltà.

EMANUELE CESTARI (LEGA). Sì, grazie, Presidente. Questo ordine del giorno è relativo alle modifiche apportate al “decreto Salvini”. Con l'articolo 4, comma 5, del nuovo provvedimento, in sostanza, si riduce il termine della definizione dei procedimenti per l'ottenimento della cittadinanza italiana, da quarantotto mesi, come prevede l'attuale “decreto Sicurezza”, a trentasei. Quindi, parliamo dell'articolo 4 o, per meglio dire, il “riapri-business dell'accoglienza”. Si realizza l'eliminazione del Siproimi, sistema di accoglienza del “decreto Salvini”, riservato oggi ai soli titolari di protezione internazionale, ma che, grazie alla puntuale modifica, sarà esteso anche ai richiedenti protezione internazionale, quindi praticamente a tutti.

Non è un caso che l'articolo 1 del provvedimento oggi in discussione prevede il rilascio del permesso di soggiorno a chiunque. Ricorda il vecchio sistema Alfano/SPRAR, oggi ridenominato SAI (sistema di accoglienza ed integrazione). Mi chiedo, visto ciò che è successo, quale accoglienza e quale integrazione; da ultimo, ricordiamoci i fatti di Nizza. Conseguenza: torneremo a spendere soldi per tutti e, per far sì che non rimangano solo parole, diciamo dei numeri, la cui fonte è quella del Viminale. Spese per l'accoglienza: dal 1° agosto 2015 al 31 luglio 2016, 1 miliardo 293 milioni; dal 1° agosto 2016 al 31 luglio 2017, 2 miliardi 22 milioni; dal 1° agosto 2017 al 31 luglio 2018, 2 miliardi 205 milioni (e già si può notare un trend di crescita di spesa). Poi sono arrivati i “decreti Salvini” e, dal 1° agosto 2018 al 31 luglio 2019, una spesa pari a 501 milioni, con un risparmio di 1 miliardo e 700 milioni rispetto all'anno precedente, ma soprattutto molte meno tragedie nel mare.

Questi sono i numeri dei costi dell'accoglienza e i numeri non si interpretano, Presidente. Lo dico anche per tutti quegli italiani che magari stanno seguendo oggi, ora, i nostri lavori. E mi auguro anche nei prossimi giorni. Dato atto che gli altri partiti che compongono la maggioranza (PD, LeU e Italia Viva) sono per l'immigrazione clandestina, mi sorprende l'involuzione del partito MoVimento 5 Stelle, che ovviamente cambia idea. Perché dico cambia idea? Perché, con il Governo cosiddetto giallo-verde, andavano bene i “decreti Salvini”; ora, con il Governo giallo-fucsia - evidentemente l'unico scopo è quello di mantenere la poltrona -, arrivano a rinnegare ciò che era stato da loro condiviso e votato. Del resto, basta osservare la loro propaganda elettorale. Immigrazioni: obiettivo sbarchi zero. Questo è ciò che potete trovare on-line. L'Italia non è il campo profughi di Europa. Programma immigrazione del MoVimento 5 Stelle (I deputati del gruppo Lega-Salvini Premier mostrano cartelli)…

PRESIDENTE. Mettete giù i cartelli.

EMANUELE CESTARI (LEGA). Ovviamente, Presidente…

PRESIDENTE. Mettete giù i cartelli, per favore!

EMANUELE CESTARI (LEGA). Mi rimane da dire che…

PRESIDENTE. Non è un consiglio e non si fanno riprese, per cortesia.

EMANUELE CESTARI (LEGA). Ovviamente, mi pare che, alla fine di questa legislatura, del MoVimento 5 Stelle rimarrà la propaganda Cinque Stelle.

Ma c'è di più, Presidente. C'è di più: c'è il momento. Ed è molto importante il momento, perché non c'era un momento migliore di questo - per la maggioranza, ovviamente, si intende - per cambiare i “decreti Salvini”. Il Paese, attanagliato da una crisi sanitaria e finanziaria, non ha tempo per prestare la dovuta attenzione a questi importanti modifiche. Torneremo a dare soldi a tutti, non certo per dare la giusta accoglienza a coloro che realmente scappano da guerre. Basta chiedere asilo e si ottiene tutto il pacchetto di assistenza e di integrazione: mediazione linguistica, servizi di orientamento legale al lavoro, corsi di lingua italiano, il tutto a spese degli italiani e sulle spalle dei comuni.

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE CESTARI (LEGA). In buona sostanza, riparte la mangiatoia. È dunque facile prevedere, come sempre abbiamo detto, accoglienza indiscriminata, aumento degli sbarchi, con conseguenti tragedie del mare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Il deputato Cestari mostra un cartello).

PRESIDENTE. Tolga il cartello, per cortesia. Tolga il cartello! Deputato Perego, prego.

MIRELLA CRISTINA (FI). Presidente, dovrei esserci io, deputato Cristina, in sostituzione del deputato Perego.

PRESIDENTE. Sì, deputata Mirella Cristina, a lei la parola.

MIRELLA CRISTINA (FI). Sì, ci siamo alternati, grazie, Presidente. Con questo mio ordine del giorno rilevo come appaia pregnante che il provvedimento, che l'Aula è chiamata ad esaminare, sia di contenuto assolutamente disorganico. I sedici articoli, di cui è composto, vogliono perseguire, da un lato, la disciplina dell'immigrazione e dell'asilo e, dall'altro, l'adozione di misure in materia di ordine pubblico in connessione con i fenomeni quali il traffico di stupefacenti e i disordini in pubblici esercizi. Un'accozzaglia, Presidente, dunque, di disposizioni. A quelle in materia di immigrazione, si aggiungono persino quelle relative alle comunicazioni dei detenuti sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis della legge del 26 luglio 1975, n. 354, al divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico intrattenimento o nelle loro adiacenze, al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web e, infine, è prevista la modifica della denominazione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale in quella di Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, con una ridefinizione sul piano normativo primario del ruolo di meccanismo nazionale di prevenzione, prorogando così al contempo per due anni il mandato del collegio attualmente in carica. Se questa non è disorganizzazione e mancanza di eterogeneità…Noi di Forza Italia, Presidente, siamo fortemente contrari al “decreto Sicurezza”, perché non fa altro che aumentare il flusso di immigrati irregolari. La cosa più importante è che, a fronte di ciò, dovrebbe essere riconosciuto un rafforzamento delle commissioni territoriali che si troveranno a dover vagliare un maggior numero di richieste per l'ottenimento del permesso di soggiorno. Nel provvedimento non vi è questo rafforzamento e, quindi, ci troveremo in un Paese in cui gli organi preposti non ce la faranno ad assolvere tutti i loro compiti. Il Governo, invece, al contrario, dovrebbe intervenire per rafforzare tutti quegli organi territoriali che svolgono una funzione fondamentale per il contrasto all'immigrazione clandestina, ma vi è anche un maggior danno, cioè l'estensione di casistiche e di possibilità volte all'ottenimento dei permessi di soggiorno e la macchinosità del meccanismo che va contro ogni logica di snellimento della burocrazia, auspicato dal partito di Forza Italia in tutti i settori. Aumenterà a dismisura il contenzioso; là ove, infatti, non vi è tipizzazione, regna il fiorire di interpretazione, inevitabilmente discrezionale.

Dunque, questo ordine del giorno è volto a impegnare il Governo ad adottare le opportune iniziative al fine di procedere al rafforzamento delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale che, in considerazione del contenuto del provvedimento in esame, si troveranno a dover vagliare un maggior numero di richieste per l'ottenimento del permesso di soggiorno da parte dei migranti. Ho concluso, grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Maria Teresa Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, rappresentante del Governo, siamo qui in queste ore a cercare di illustrare gli ordini del giorno, perché, sa, è l'ultima possibilità che ci avete offerto, la sola possibilità che ci avete offerto. Avete proposto un decreto-legge con materie di grande sensibilità e di grande importanza; ci avete proposto l'immigrazione, che contiene, però, il modo in cui l'Italia dovrebbe approcciare la questione dei più fragili, cioè dei diseredati del mondo, di quei poveri che sono anche fuori dall'Italia e che certamente richiamano a un senso di responsabilità e di attenzione; ci avete proposto, in questo decreto-legge, la questione dello spaccio degli stupefacenti; ci avete proposto la questione dei pericoli che si nascondono nel web; ci avete proposto la questione drammatica delle carceri in Italia; ci avete proposto materie che necessiterebbero, ciascuna, un decreto-legge, un provvedimento apposito. E rispetto a tutto questo siamo stati e siamo particolarmente preoccupati, perché avreste dovuto avere l'intelligenza, la sensibilità, la consapevolezza che battaglie come queste, che danno risposte a tematiche così sensibili e delicate, necessitano l'attenzione di tutto il Parlamento, quella indubbia importanza che dovrebbe avere il dialogo tra minoranza e maggioranza e voi, come protagonisti e, oggi, maggioranza, dovreste essere fautori di quel dialogo, invece avete trasformato il Parlamento in un silenziamento. Ad ogni pie' sospinto e, quindi, anche in questa occasione, con la trentunesima posizione di fiducia, voi fate tacere tutti e tutto.

Io credo che la fragilità dei vostri provvedimenti stia proprio in questo e cela, poi, quasi un'arroganza il credere che voi siate portatori dell'assoluta verità e capaci, voi, di trovare tutte le soluzioni a mali così enormi e questo è pericoloso, perché in realtà è nell'integrazione delle differenze e delle parti che si trovano risposte importanti.

Allora, cosa abbiamo voluto fare in questi 284 ordini del giorno e anche in quello che ho proposto io? Cercare di sollecitarvi nel merito ad affrontare le questioni importanti. Io mi sono permessa di proporvi la questione delle carceri, dei detenuti, della Polizia penitenziaria e la questione, in particolare, della protezione della salute e della sanità in carcere, perché, lei saprà benissimo che, in realtà, il sistema sanitario in carcere non è più gestito dall'amministrazione penitenziaria, bensì è gestito dal Sistema sanitario nazionale e quindi dalle regioni e lei sa anche benissimo come questo non abbia portato a un miglioramento, perché le competenze sono state attribuite, sì, al Sistema sanitario nazionale e alle regioni, ma sono state attribuite le competenze, non le risorse e, oggi, quindi, noi abbiamo una mancanza drammatica di personale sanitario all'interno delle nostre carceri e questo compromette il lavoro di quelli che, sì, dovreste chiamare eroi, cioè gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, ma compromette anche in maniera drammatica il fine ultimo delle carceri che dovrebbe essere sempre e comunque la rieducazione. Invece, lo sa i nostri detenuti come sono? I nostri detenuti sono abbandonati a loro stessi, con oltre il 75 per cento di quei 52 mila detenuti che utilizzano psicofarmaci, psicofarmaci perché quello che noi vediamo nelle carceri ormai è un silenziamento anche di quella popolazione detenuta e un abbandono della Polizia penitenziaria. Li abbandoniamo a tutto questo, senza dare risorse umane e, in questo, ricordo la drammatica assenza degli psicologi, perché i detenuti devono essere silenziati e, allora, con questo provvedimento voi aumenterete la popolazione carceraria, inevitabilmente, perché la popolazione straniera dei detenuti è di oltre il 30 per cento, mentre gli stranieri in Italia sono del 10 per cento, il che significa che c'è il triplo in più di stranieri detenuti e, inevitabilmente, con questo provvedimento, che è manchevole di risorse economiche e di giusti aiuti, i detenuti stranieri saranno di più, andranno a rinforzare tutta quella pletora di criminalità e andranno, poi, a finire nelle carceri e questo farà ancora di più collassare le nostre carceri, quindi, ancora di più farà versare in condizioni disumane la Polizia penitenziaria e anche i detenuti. Questa è la vostra solidarietà che è manchevole, invece, di attenzione alla persona, all'umanità, al diritto di ciascun uomo di poter ricevere le giuste cure, commisurate alle risorse economiche che devono essere destinate. In questo caso, voi scaricate tutto, sempre e comunque, sui più deboli, la Polizia penitenziaria, le periferie del mondo e gli italiani più fragili e vi fate beffa anche degli stranieri e di quegli immigrati che farete arrivare qui e lascerete soli. E non vi occupate, invece, di tutti quei poveri del mondo che continueranno a non poter pagare per salire su un barcone, rimarranno donne, anziani e disabili in quelle terre abbandonati a loro stessi, credendo di aver fatto il meglio in nome di una solidarietà che, in realtà, è negazione di attenzione all'uomo e alla sua doverosa necessità di essere aiutato per il recupero di una vita migliore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dimitri Coin per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/175. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). Grazie Presidente, onorevoli colleghi e grazie anche all'unico componente del Governo, il mio conterraneo, se non vedo male, Achille Variati. L'ordine del giorno che andrò ad illustrare si inserisce in un complesso normativo che, ormai, all'interno di quest'Aula, viene comunemente definito come “decreto Clandestini”. Il contenuto di questo ordine del giorno normalmente si direbbe di buonsenso, io direi quasi scontato, se non addirittura banale; infatti, sono curioso di vedere come verrà trattato dal Governo, anche se prevedo la solita formula condizionante di “valutazione di opportunità” in fase di espressione del parere.

All'articolo 2, dove trattate delle procedure accelerate contenute nelle disposizioni in materia di procedure per il riconoscimento della protezione internazionale, elencate diverse fattispecie, prevedendo, tra i casi che le impongono, le cosiddette procedure accelerate, appunto; l'esame della domanda presentata da un richiedente direttamente alla frontiera o nelle zone di transito che sono individuate con un decreto del Ministro dell'Interno, dopo essere stato fermato per avere eluso o tentato di eludere i relativi controlli. Nel provvedimento si precisa, altresì, come in tali casi la procedura di esame della domanda di protezione internazionale possa essere svolta direttamente alla frontiera o nella zona di transito. Ora, è assolutamente evidente che, trattandosi di soggetti che cercano di entrare in territori per loro extranazionali, le situazioni di persone senza documenti, e quindi da identificare, con l'arduo compito di capirne provenienza, età, situazione sanitaria e via di seguito, finisca col comportare delle difficoltà oggettive nello svolgimento di queste operazioni. Viene da sé che i casi rientranti in queste fattispecie saranno numericamente elevati. I tempi che vengono dati per l'espletamento di queste pratiche burocratiche sono quelli dettati dalla procedura accelerata succitata, e quindi nove giorni complessivi, dove nei primi sette deve svolgersi l'audizione dell'interessato e negli altri due deve essere presa la decisione. Mole di lavoro, tempi stretti, delicatezza della decisione da prendere, renderanno tutt'altro che semplice il compito che le forze preposte dovranno svolgere. È evidente quindi che molta attenzione dovrà essere data alle dotazioni organiche e strumentali del personale preposto. Quello che chiediamo quindi, in modo assolutamente ovvio, logico, quasi banale, come dicevo all'inizio, in definitiva con questo ordine del giorno, è quindi di potenziare al più presto le dotazioni organiche e strumentali delle unità delle Forze di polizia incaricate di provvedere al controllo delle frontiere terrestri, marittime e aeroportuali. Come dicevo all'inizio, però, è tutto il complesso normativo che fa alzare un forte grido di indignazione. Abbiamo già visto negli anni scorsi come è andata con l'accoglienza diffusa e le relative tensioni sociali che ne sono derivate. Abbiamo già visto come hanno reagito le amministrazioni locali, ed i sindaci in particolare, quando è stato loro indicato di effettuare l'iscrizione anagrafica del richiedente asilo: sindaci che, preoccupati dall'eventualità che queste persone diventassero casi sociali meritevoli di assistenza economica a carico della loro comunità, hanno adottato tutti i percorsi di resistenza legale per ritardare l'iscrizione, spinta all'epoca dalle prefetture. Abbiamo visto prefetture e prefetti in difficoltà ed imbarazzo davanti a comunità arrabbiate e preoccupate dalle forzature e pressioni che i loro sindaci subivano, sui fronti appunto dell'iscrizione anagrafica e dell'accoglienza diffusa. E poi, tornando all'indignazione, proviamo indignazione per il tempismo del Governo e della maggioranza che lo sostiene nell'affrontare un tema già ampiamente normato dai “decreti Sicurezza” voluti dall'allora Ministro Matteo Salvini, dalla Lega e, paradosso dei paradossi, da chi oggi li vuole modificare, cioè il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). I vostri comitati tecnico-scientifici e task force di ogni tipo ci dicono quotidianamente che siamo in piena pandemia; ma forse non dicono con sufficiente forza che le aziende sono in crisi, il turismo è fermo, le famiglie senza entrate per sopravvivere, il nostro PIL è in caduta libera ed il mondo del lavoro in una crisi occupazionale nel lungo periodo che, come dicono i più importanti centri studi mondiali che si occupano appunto di analisi occupazionale, sarà la più pesante che l'economia moderna abbia mai visto. Ed il Governo più di sinistra della storia della Repubblica che fa? Si spende per agevolare l'ingresso e la stabilizzazione nel territorio nazionale di un popolo di disperati, che finirà con l'aggiungersi ai nostri disperati concittadini. Signor Presidente, ai membri del Governo e agli onorevoli deputati facenti parte della maggioranza che lo sostiene e che è doveroso citare, e quindi LEU, PD, Italia Viva, MoVimento 5 Stelle ed altri organizzati in forme minori, dico: state tranquilli, il popolo il conto ve lo presenterà, e lo farà prima di quanto voi possiate pensare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Annagrazia Calabria. Ne ha facoltà.

ANNAGRAZIA CALABRIA (FI). Presidente, con questo ordine del giorno si impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative normative volte a prevedere che il questore possa disporre con atto motivato perquisizioni di dettaglio di determinate aree occupate da immigrati clandestini e/o presunti tali, e contestualmente il rimpatrio immediato degli stessi presso i Paesi di origine sicuri. Vede, Presidente, se gli italiani avessero potuto osservare da vicino quello che è accaduto in Parlamento in queste ultime settimane, in questi ultimi giorni, in Commissione affari costituzionali, ieri in Aula dove abbiamo votato la trentunesima fiducia a questo Governo, qualsiasi italiano si sarebbe chiesto: ma in quali mani è finito questo Paese? Ebbene, Presidente, ce lo chiediamo anche noi: in quali mani è finito questo Paese?

In quale Paese un partito politico al Governo, solo perché è cambiato il suo alleato all'interno dell'Esecutivo, nel giro di un solo anno, vota convintamente un provvedimento e poi ne vota il completo smantellamento? Quale Paese, di fronte al grido di dolore di un popolo in ginocchio, di fronte al bisogno di risposte immediate di un popolo che soffre a causa di un'emergenza sanitaria, economica e sociale, si disturba nello stravolgere i “decreti Sicurezza” di Salvini? Ecco, ve lo diciamo noi: questo accade in un Paese dove la sinistra non riesce a trattenere le sue pulsioni ideologiche in nome dell'accoglienza senza limite, in favore del traffico in mare, in favore di quei trafficanti di morte che ogni giorno trasportano persone ignare illudendole con la promessa di una vita migliore. In un Paese dove il potere e dove le poltrone contano molto, ma molto di più dei bisogni di quelle migliaia di cittadini che sono a rischio povertà (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Perché di questo si tratta, cari colleghi del MoVimento 5 Stelle: si tratta di un mero baratto, di un misero scambio di piccolo, piccolissimo cabotaggio per mantenere le poltrone. Ecco, questa è una follia incomprensibile, a cui diciamo “no” insieme a tutto il centrodestra, perché è surreale occuparsi di queste questioni e occuparsene male, in modo così dannoso e così pericoloso, quando milioni di cittadini sono a rischio povertà. Ecco, dovreste chiedere scusa anche per questo. Vedete, sono stimati in circa 5 milioni e mezzo i nuovi poveri, dal Censis, ma anche dalla Caritas: ecco, andate adesso a dire agli italiani che non possono nutrire i propri figli che avete abolito la povertà.

Ma poi ecco, smantellano i “decreti Salvini”, che invece hanno permesso di controllare l'immigrazione clandestina negli scorsi anni, attraverso un decreto-legge. Ma dove sono, dove sono i caratteri di necessità e urgenza? Dove sono? Ecco, ve lo diciamo noi: i caratteri di necessità e urgenza sono quelli di cui hanno bisogno gli italiani, adesso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Ce li hanno quelle migliaia di persone dimenticate da questo Governo, e che noi difendiamo.

E per fortuna che avete accolto le nostre proposte, quelle che, compattamente, il centrodestra ha indicato, perché, altrimenti, quelli che aumentavano le diseguaglianze sareste stati voi, e lo dico a chi, ogni giorno, si erge a paladino della giustizia sociale: lo dico al Partito Democratico. Ecco perché noi votiamo “no”: per lo stesso motivo per cui abbiamo votato “sì” allo scostamento di bilancio, per far sì che non ci fosse una società dove ci fossero da una parte i garantiti e dall'altra parte i non garantiti, perché noi sempre siamo e saremo dalla parte degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Jari Colla. Ne ha facoltà.

Il deputato Jari Colla. È un errore che ho fatto già l'altra volta, lo so, le chiedo scusa. Prego, a lei la parola.

JARI COLLA (LEGA). Grazie, Presidente: resto sempre un uomo, anche dopo quattro giorni.

Vede, la cosa vergognosa è che mentre gli italiani stanno subendo una crisi sanitaria ed economica, voi impegnate il Parlamento con il “decreto Clandestini”: volete abolire i “decreti Sicurezza” perché a voi non interessa la sicurezza degli italiani, vi interessa solo riaprire la mangiatoia e far ripartire il business dell'immigrazione di massa, per arricchire a ingrassare le vostre cooperative rosse (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Che non sono rosse sono politicamente, sono rosse anche dalla vergogna!

La cosa vergognosa è che non avete nemmeno il coraggio di metterci la faccia. Dov'è il Governo, dov'è? Io avrei voluto confrontarmi col Premier Conte, ma non si è nemmeno degnato di venire in Aula in questi giorni. Avrei voluto confrontarmi con il Ministro Lamorgese, ma non lo vedo, risulta assente. Avrei voluto confrontarmi con il Vice Ministro Crimi, dei 5 Stelle, ma, indovinate un po'? non si è fatto vedere, è assente anche lui. Avrei voluto confrontarmi con Matteo Mauri, col Vice Ministro, ma anche lui non lo vedo in Aula. Avrei voluto confrontarmi col sottosegretario Sibilia dei 5 Stelle, ma anche lui non lo vedo in Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e di Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Avrei voluto confrontarmi con i parlamentari di maggioranza, e non li vedo in Aula: siete in nove (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e di Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

ENRICO BORGHI (PD). A sentire ‘ste “cazzate”!

JARI COLLA (LEGA). Vi dovete vergognare! Ma dove siete? Venite in Aula a lavorare (Commenti dei deputati del gruppo del Partito Democratico)

PRESIDENTE. Deputato Colla, intanto metta, per cortesia, la mascherina sopra il naso.

JARI COLLA (LEGA). Venite in Aula a lavorare! L'unico con cui posso confrontarmi è il sottosegretario (Commenti della deputata Saltamartini)

PRESIDENTE. Deputata Saltamartini…

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Cosa hai detto? Ha visto cosa ha fatto Fiano? Ha visto cosa ha fatto Fiano?

PRESIDENTE. Deputata Saltamartini, non ho visto, deve mettere la mascherina, deputata Saltamartini (Proteste della deputata Saltamartini). Stia al suo posto. Prego, prosegua il suo intervento, deputato Colla.

ROSSANO SASSO (LEGA). Vergognati Fiano, non si fa così a una donna!

JARI COLLA (LEGA). Grazie, Presidente. Io (Proteste del deputato Fiano – Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Deputato Fiano, stia al suo posto, per cortesia, c'è un intervento in corso. Quando sono finiti gli interventi, prenda la parola sull'ordine dei lavori.

JARI COLLA (LEGA). Scusi, Presidente, deputato Fiano si metta in coda e non faccia l'arrogante!

PRESIDENTE. Deputato Colla, prosegua il suo intervento.

JARI COLLA (LEGA). Si metta in coda, deputato Fiano!

PRESIDENTE. Deputato Colla, prosegua il suo intervento. Colleghi, riprendete le vostre postazioni. Prego.

JARI COLLA (LEGA). Grazie, Presidente, se può richiamare il deputato Fiano, perché gradirei non essere interrotto.

PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza e svolga il suo intervento in aderenza al contenuto dell'ordine del giorno che sta illustrando.

JARI COLLA (LEGA). Infatti sto parlando con lei. Io avrei voluto parlare con tutte le persone che ho citato. Vedo in Aula il sottosegretario Variati e, quindi, mi rivolgerò a lui, e cara grazia che sia venuto lui, insomma.

Con il mio ordine del giorno n. 124, sottoscritto anche dai colleghi Molinari, Bordonali, Fogliani, Iezzi, Invernizzi, Molteni, Ravetto, Stefani, Tonelli, Vinci, Ziello, Bordonali, Castiello, Fantuz, Ferrari, Gobbato, Piccolo, Pretto e Zicchieri, che ringrazio per aver messo la firma, chiedo di impegnare il Governo ad assumere tempestivamente iniziative per destinare maggiori risorse per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale militare delle capitanerie di porto, della guardia di finanza e delle forze di polizia in relazione agli accresciuti impegni connessi al presumibile incremento dei flussi migratori, anche in considerazione dell'emergenza epidemiologica in corso.

Stiamo chiedendo una cosa che dovrebbe essere ovvia. È vergognoso che noi dobbiamo presentare un ordine del giorno per chiedere di pagare gli straordinari delle Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Già questo Governo le Forze dell'ordine le sta umiliando, almeno volete pagarle? Già devono subire le umiliazioni degli speronamenti, della viziatella pseudo-rivoluzionaria Carola Rackete, almeno volete pagare loro gli straordinari o i soldi li volete usare solo per le vostre cooperative rosse e per qualche ONG che garantisce lavoro a qualche esponente dei centri sociali che non ha mai lavorato in vita sua? Io capisco che anche nel Governo ci siano Ministri che non hanno mai lavorato in vita loro e, quindi, probabilmente, non sanno che il lavoro va retribuito. Ecco, ora lo sapete: pagate gli straordinari, pagate gli straordinari alle forze dell'ordine e portategli rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bagnasco.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Deputata Saltamartini, su cosa? Ordine dei lavori?

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Presidente, sono accadute due cose durante l'intervento del mio collega Colla credo spiacevoli per quest'Aula, soprattutto perché dimostrano purtroppo, ancora una volta, che non si ha la bontà di ascoltare anche le critiche, perché, per fortuna, siamo diversi in quest'Aula e, quindi, noi abbiamo le nostre posizioni, l'attuale maggioranza ha le sue. Non si accettano le critiche e, spesso e volentieri, si eccede in brutte parole e brutti gesti. Poiché il deputato, per il suo tramite, che mi siede davanti, l'onorevole Borghi, ha urlato una parolaccia, io mi sono, diciamo, permessa di farglielo notare, ma, a seguito di questo - e ho gridato alla Presidenza affinché lei notasse e riprendesse il deputato che si era espresso con una parolaccia, così come, giustamente, lei fa ogni qualvolta ciò accade, lei e, ovviamente, gli altri Presidenti di turno -, subito dopo, il collega vicino al deputato Borghi ha inteso fare un gesto, a mio giudizio poco garbato, maschilista, sessista, contro la sottoscritta, così lo ho inteso (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

EMANUELE FIANO (PD). Non ho fatto niente!

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Mi auguro di avere inteso male, mi auguro di avere inteso male, mi auguro che quello che ho visto, che ha una mimica molto precisa, ma, da donna, evito di ripeterlo - evito di ripeterlo -, mi auguro di aver mal interpretato il gesto dell'onorevole Fiano, che conosco per essere persona garbata, conosco per essere un gentiluomo, ma in questa occasione ha, a mio giudizio, sfiorato il ridicolo, se non l'offensivo da parte sua nei miei confronti. Quindi, io mi auguro che il deputato Fiano si vorrà scusare con la sottoscritta, perché quello che ha fatto lo trovo veramente poco corretto, ma, soprattutto, poco istituzionale in un'Aula, quale quella dove siamo seduti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Diciamo che, tecnicamente, era più un richiamo al Regolamento che non un richiamo all'ordine dei lavori. Immagino che il collega Fiano e, poi, comunque, concludiamo questa discussione qui, voglia dirci qualcosa. Mi auguro che ci sia un atteggiamento distensivo. Prego, a lei la parola, deputato Fiano.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Per il suo tramite alla collega, guardi, ci sono delle volte in cui uno deve scusarsi, in cui trascende, in cui eccede, in cui fa delle cose che non vorrebbe fare, è capitato anche a me, in cui offende. Assolutamente nulla di questo in questa occasione. Il collega - non mi ricordo come si chiama - che parlava prima, a un certo punto, ha detto: ma io con chi devo…

PRESIDENTE. E' il deputato Colla.

EMANUELE FIANO (PD). … sì… ma io con chi devo parlare in quest'Aula? Il Governo dov'è? Non c'è questo, non c'è quello. E io ho fatto questo gesto: “io sono qui”. La collega Saltamartini che, uscendo, ha detto ad alta voce: “a Fiano lo sistemo io” - la pregherei di farlo mettere a verbale -, se avrà qualsiasi tipo di documento o di testimonianza che indichi che io abbia fatto, perchè non ho fatto nessun altro gesto - ho qui i testimoni - che dire “io sono qui”, in alcun modo (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Colleghi deputati, mantenete un atteggiamento consono a quest'Aula, per cortesia.

EMANUELE FIANO (PD). Mi è capitato in quest'Aula di scusarmi dopo aver fatto delle cose che non si fanno: in questa occasione, in alcun modo, io non mi riferivo neanche alla collega Saltamartini, ma al collega che aveva detto “non c'è con chi interloquire” e io ho fatto “io ci sono. Io ci sono”. Non avevo nessuna intenzione di dire nient'altro, non capisco che cosa abbia visto la collega Saltamartini, che, sicuramente, potrà dimostrare alla Presidenza di questa Camera che ha dei filmati in cui lei, certamente, potrà dimostrare che io abbia fatto gesti volgari o scurrili nei suoi confronti. Non lo farà, collega, perché non ho fatto nulla e, se l'avessi fatto, anche se preso dai fumi del nervosismo, mi scuserei, perché è già capitato, sono capace di scusarmi. Non avevo nessuna intenzione di rivolgermi a lei, peraltro, in alcun modo: mi rivolgevo al collega che ha detto che qui non c'era nessuno e ho detto “io qui ci sono”. Avrà visto male, collega, non so cosa dire.

PRESIDENTE. Allora, io proseguirei comunque con i lavori, fermo restando questo chiarimento che, su richiesta esplicita della deputata Saltamartini, Fiano ha dato una sua risposta, che, se non è soddisfacente, il gruppo della Lega, a cominciare dalla deputata Saltamartini, che ha così esposto il suo punto di vista e ha avanzato un'accusa, una denuncia, ha tutti gli strumenti per poter procedere nelle giornate successive, anche nelle prossime ore, a formalizzare una richiesta di approfondimento e di chiarimenti rispetto ai gesti e agli atti che io non ho potuto vedere, perché se vedo da una parte, per ragioni che non sfuggono a nessuno, non sono nelle condizioni di guardare anche dall'altra. Quindi, non posso né confermare né negare che ci sia stato ciò che ci è stato riferito dalla collega Saltamartini e, rispetto alla quale, il deputato Fiano ha dato le sue spiegazioni, le sue motivazioni.

Il deputato Bagnasco ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/210.

Dobbiamo proseguire i nostri lavori. I richiami sull'ordine dei lavori ci sono stati, i richiami al Regolamento, e quindi adesso andiamo avanti.

Deputato Bagnasco, prego.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Grazie Presidente. Intervengo dopo questo momento, non certo positivo, dei lavori di quest'Aula che sta affrontando un tema particolarmente importante, un tema che sicuramente in questo momento, forse, non era il momento di affrontare, avendo il nostro Paese situazioni più contingenti ma che comunque, sicuramente, merita il nostro intervento, merita la nostra riflessione. MES o non MES, Recovery Fund, chiusura a Natale, chiusura a Santo Stefano, apertura o chiusura delle piste, patrimoniale o non patrimoniale? Unità solamente per riaprire in maniera totale le frontiere e dare ospitalità a tutti coloro i quali riusciranno ad arrivare in Italia.

Forza Italia, come sempre, ha cercato, e anche in questa occasione, di portare delle soluzioni a mitigare, migliorare questo testo, questo infelice testo, se mi consente Presidente. Chiusura totale, come in altre occasioni, come in quasi tutte le occasioni. L'approvazione incondizionata è il prezzo, evidentemente, che la raccogliticcia maggioranza deve pagare ad una sinistra che in questo caso fa blocco e che si ritrova compatta. I 5 Stelle, come sempre maestri di incoerenza, fanno un triplo salto mortale carpiato e votano contro l'unica legge - io dico l'unica legge, lo ripeto con grande convinzione - positiva che aveva caratterizzato il Governo giallo-verde. Il Presidente Conte, nel ruolo del dottor Jekyll e di mister Hyde, aggiunge una perla straordinaria alla sua capacità - e in questo caso è veramente notevole - di trasformismo. Non esistono riferimenti, non esistono bussole, esiste solo una politica dell'occasione, una politica senza radici. Tutto questo naturalmente in un momento di straordinaria difficoltà per il nostro Paese. Alla fame di salute e alla fame di centinaia, di migliaia di connazionali il Governo risponde con un “decreto Sicurezza” che stravolge i principi su cui è basata la politica dei Governi Berlusconi: solo chi ha diritto - lo voglio ricordare, è molto semplice - solo chi ha diritto di entrare nell'Unione Europea ha diritto di entrare in Italia. Solo chi ha diritto di entrare in Europa ha diritto di entrare in Italia. Questa è una politica europea che ci convince, questa è la politica che ha portato il nostro Paese in quegli anni ad avere il minor numero di clandestini, il minor numero di entrate non regolari nel nostro Paese.

Ed ora arrivo velocemente all'ordine del giorno di cui mi devo interessare; è teso solamente a cercare di migliorare le condizioni di questi centri di accoglienza, centri di accoglienza che - voglio chiarirlo con grande convinzione - devono passare, e lo ripeto, devono passare attraverso il “sì” delle comunità locali, devono passare attraverso il “sì” dei sindaci. In caso contrario abbiamo assistito a situazioni difficilmente poi controllabili. Il Governo ha fatto queste scelte e noi riteniamo che siano scelte negative ma quando organizzerà questi centri deve almeno passare, dico, deve almeno passare dalle comunità locali.

Questo anche evidentemente per finanziare, in maniera diversa, più importante, queste situazioni. I comuni già si trovano in straordinaria difficoltà in questo momento e aggiungere a queste difficoltà anche quelle di finanziare in qualche modo i centri di accoglienza sicuramente sarebbe un'ulteriore perla negativa; e speriamo che non debba avvenire.

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Quindi, la mia conclusione è, signor Presidente, che ci avviamo ad un'altra pagina negativa di questa legislatura, una pagina fortemente negativa, di cui però tutta la responsabilità, la sola responsabilità non è certamente del Parlamento, ma è di chi voterà questa situazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Angela Colmellere. Ne ha facoltà

ANGELA COLMELLERE (LEGA). Grazie, Presidente. Io oggi intervengo con molta tristezza, intervengo con tristezza in quanto lo scenario che vediamo è quello di un'Italia che piange, un'Italia che piange perché avrebbe bisogno di strategia, di pianificazione, di poter far vedere la luce ai propri cittadini, di poter garantire la sicurezza ai propri cittadini, cosa che in questo momento, in questi giorni non vediamo e presumiamo di non vedere nemmeno per i prossimi, futuri anni, perché quello che noi vogliamo è un'immigrazione regolata, un'immigrazione che sia garantita, un'immigrazione che guardi all'umanità, non alla disumanità. Quando si accolgono nel nostro Paese delle persone per farle vivere forse anche peggio di dove vivevano prima, questa, per me, è disumanità e non significa avere responsabilità per il proprio Paese e per i cittadini che abitano questo Paese e che da sempre sono nati qui.

Vengo all'ordine del giorno; quindi, intervengo illustrando l'ordine del giorno di cui sono firmataria e che concerne l'articolo 2 del decreto-legge, con particolare riguardo alle procedure di esame delle domande di protezione internazionale. Così come riformata dal decreto, la norma verrebbe a favorire unicamente un sistema illogico e lassista per la richiesta del permesso, non offrendo, soprattutto ai richiedenti asilo, alcuna forma di vera integrazione, né di opportunità di costruirsi un futuro. Avanti tutti, che c'è posto, c'è posto per tutti. Ma in nessun Paese, in nessuna realtà questo si è mai visto, è solo un modo, questo, per favorire lavoro nero e malavita. Questo vale, appunto, ovunque, tant'è che sono pochissimi, nel mondo, i Paesi che non disciplinano l'immigrazione in modo preciso e legale, lavorando per la pace sociale e non per scaricare sul territorio il peso di ondate migratorie senza alcuna prospettiva, limitazione e regolamentazione. Quello che, con questo ordine del giorno, chiediamo al Governo è di valutare bene, ma con coscienza, la norma che sta per far approvare, assumendosi la responsabilità degli esiti di questa stessa quando, inevitabilmente, avrà ricaduta sui nostri paesi, sulle nostre città, sui nostri sindaci, sono tanti anche qui in Parlamento. Noi chiediamo di intervenire con una correzione normativa che preveda la possibilità di avanzare la domanda di asilo a protezione internazionale presso le sedi consolari e diplomatiche italiane all'estero, evitando così i traffici di esseri umani e, al contempo, limitando le richieste infondate, pretestuose e illegittime, cosa che abbiamo visto essere la maggioranza in questi anni rispetto ai migranti sbarcati. Solo con un filtro delle richieste di asilo si sgraveranno le questure, le prefetture, i tribunali dall'onere di esaminare migliaia di richieste e i relativi ricorsi e, al contempo, si limiterà quel traffico di esseri umani rischioso per tutti. Immigrazione senza regole significa anarchia, significa caos, significa disordine e conflittualità sociale; noi, invece, siamo per un'immigrazione di qualità e non di opportunità. Questa forma non produce - come è stata così definita - una forma di solidarietà, ma bensì, come dicevo all'inizio, di disumanità. Noi questo lo reputiamo altamente ingiusto e altamente insicuro per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI). Grazie, Presidente. Emerge in maniera assordante la distonia tra quello che in quest'Aula si discute, ammantato anche dalla presunta straordinaria necessità ed urgenza, e le reali problematiche del nostro Paese, soprattutto in questa fase particolare, in questa contingenza che avrebbe richiesto ben altro Esecutivo. E, invece, siamo ancora qua, come recita una nota canzone, impelagati a discutere i nostri ordini del giorno, unico strumento rimasto nelle mani di una minoranza parlamentare, maggioranza ampia nel Paese, alle prese con questa forzata, trentunesima fiducia su quarantasette leggi approvate in questa legislatura, davvero un record. Il tutto stravolgendo per l'ennesima volta il senso, il significato e la portata di quel secondo comma dell'articolo 77 della Costituzione, che considera possibili i decreti-legge in specifiche fattispecie, in casi straordinari di necessità ed urgenza; ed invece, grazie a voi, è diventata prassi ordinaria di produzione legislativa, con un ramo del Parlamento che, a turno, stancamente, è chiamato al rituale di ratifica di quanto deciso dall'altro. Da qui, oggi, tra l'altro, assistiamo ad un tragicomico gioco dell'oca sulla tematica della sicurezza, con un provvedimento tutto infarcito di ideologia militante: un pasticcio, una caotica rivisitazione ed una disorganica e peggiorativa revisione (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Ma credo che sia chiaro a tutti il corto circuito in atto. Poco più di un anno fa venivano pronunciate in quest'Aula - risulta dal resoconto stenografico - le seguenti parole: “questo decreto nasce per riempire vuoti (…), abbiamo portato avanti un'azione cercando di migliorare il testo (…)”, un “decreto che va nella direzione di aumentare la sicurezza e rispettare la legalità (…)”, onorevole D'Uva, a nome del MoVimento 5 Stelle, il 24 luglio 2019. E al Senato, due settimane dopo, sempre secondo il resoconto stenografico, trionfalmente si affermava: “Il provvedimento in questione (…) colma l'incertezza (…) circa la possibilità e la modalità del divieto di sbarco sul territorio italiano (…)” e poi “un'analisi meditata e serena consente (…) di valutare positivamente questo provvedimento, che il MoVimento 5 Stelle contribuito a migliorare (…)”, parole del senatore Grassi, sempre a nome dei colleghi del MoVimento 5 Stelle; quei 5 Stelle definiti, per quell'occasione, schiavi sulle agenzie dall'allora avversario, ed oggi alleato, segretario del PD, Zingaretti. È chiaro a tutti che siamo in presenza di una maionese impazzita (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Con questo ordine del giorno chiediamo al Governo di pubblicare sul sito del Ministero dell'Interno, che ha già una sezione denominata immigrazione ed asilo, i dati relativi allo stato di attuazione di questo decreto, in particolare sulle procedure di identificazione e per la definizione della posizione giuridica dei cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione europea, nonché sulle misure per il contrasto all'immigrazione illegale e del traffico dei migranti (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Rebecca Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, me lo lasci dire: il dibattito odierno, il dibattito che avverrà nei prossimi giorni è veramente surreale; surreale perché all'esterno di queste mura si stanno consumando eventi drammatici. Probabilmente, la maggioranza non ha la minima percezione di come i nostri imprenditori, i nostri cittadini italiani, stanno vivendo questa crisi dovuta al COVID. Vede, Presidente, da quando è iniziata l'emergenza COVID, i dati ce lo dicono chiaramente: più di 500 mila italiani hanno perso il loro posto di lavoro, più di 530 mila italiani stanno ancora aspettando la cassa integrazione. E le priorità di questo Esecutivo quali sono?

Le priorità di questo Esecutivo sono quelle di discutere nell'Aula della Camera dei deputati, di smantellare i “decreti Sicurezza” della Lega e di Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); perché questo, Presidente, è stato detto chiaramente venerdì dalla deputata, collega, l'onorevole Pollastrini, la quale, durante la discussione generale, ha ammesso candidamente che tutta la maggioranza avrebbe fatto una guerra ai “decreti Sicurezza”. Bene, Presidente, noi prendiamo atto che avete altre priorità. Le priorità della Lega, invece, sono altre. Vede, i dati sono drammatici: la produttività in Italia sta scendendo sempre di più, la disoccupazione è alle stelle. Noi dobbiamo dare, voi dovete dare, perché voi siete al Governo, delle risposte chiare, concrete, ai cittadini italiani, che se le stanno aspettando. Ma noi in questo provvedimento non possiamo non citare un dato chiaro: vede, al netto del fatto che viene in un momento che è veramente assurdo, a nostro avviso, quest'Aula, la Camera dei deputati, ha visto la legge di bilancio dopo un mese di ritardo! Un mese di ritardo! Per l'ennesima volta voi mettete un bavaglio ad un intero ramo del Parlamento - questa volta tocca al Senato, che non potrà modificare, ovviamente, il testo - e, quindi, in barba alla democrazia, voi mettete un bavaglio ad un intero ramo del Parlamento. E purtroppo ci avete abituato, perché, nei provvedimenti che si susseguono, questo è il vostro andazzo, e ci trova totalmente d'accordo. Ma vede, Presidente, un'altra evidenza bisogna sottolinearla, perché in questo decreto è palese anche un'altra cosa: voi garantite anche il lavoro agli immigrati e non ve ne frega niente che 500 mila lavoratori italiani hanno perso il lavoro! Dovreste vergognarvi, dovreste (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), visto che avete trovato qualsivoglia escamotage, qualsivoglia escamotage avete trovato per ampliare i permessi di soggiorno! E i permessi di soggiorno esclusi, li avete tramutati in permessi per motivi di lavoro. Al Senato stanno discutendo dei “decreti Ristori”: ne avete fatti quattro, perché avete fatto un pasticcio dietro l'altro, avete completamente dimenticato interi settori, interi codici Ateco, ma forse, magari, non abbiamo capito noi, magari questo per voi è un altro “decreto Ristori”, perché è evidente che qua qualcuno viene ristorato in questo provvedimento, e quel qualcuno sono le cooperative rosse amiche del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), Presidente, che finalmente potranno far ripartire la mangiatoia, finalmente si tornerà a lucrare sulla pelle della povera gente, facendo ripartire il business dell'immigrazione clandestina. Presidente, mi dispiace, perché pensavo che ci fossero più persone del gruppo della maggioranza presenti in quest'Aula, ma vedo che, purtroppo, questi argomenti non interessano: fuori c'è la gente che chiede risposte e in quest'Aula c'è solamente la Lega - e l'opposizione tutta - che vi sta facendo capire che bisogna tornare sui temi seri. Ma io mi rivolgo ai pochi colleghi dei 5 Stelle presenti in quest'Aula, solo tre. Se vi è rimasta un minimo di dignità, voi, nel primo Governo Conte, c'era un contratto di Governo, c'era un contratto dove voi avete votato, insieme a noi, i “decreti Sicurezza”: ma come fate a guardarvi allo specchio, oggi, che praticamente andate contro quello che avete votato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?

PRESIDENTE. Concluda.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Se vi è rimasta un briciolo di dignità, ritirate questo provvedimento e continuiamo, anzi cominciamo a dare risposte vere agli italiani, perché non c'è più tempo da perdere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Marin, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/257. Ne ha facoltà.

MARCO MARIN (FI). Grazie, Presidente. Voglio dire subito questo ordine del giorno a cosa impegna il Governo, perché poi io ritengo che dovrebbe essere evidente al Governo, ma a me interessa che sia evidente nel Paese, che sia evidente agli italiani quello che il centrodestra sta facendo oggi in Aula. Questo ordine del giorno impegna il Governo ad adottare ogni opportuna iniziativa volta ad implementare il numero dei centri per il rimpatrio in ogni regione. Ma il problema non è questo, il problema non sono gli ordini del giorno che abbiamo presentato. Il problema è che noi questo “decreto Sicurezza” del Governo “Conte 1”, l'abbiamo votato. È stata una di quelle cose che Forza Italia ha votato perché era nel programma di centrodestra. E oggi il Governo delle quattro sinistre, nel pieno di una pandemia, non di un'epidemia, di una pandemia, che quindi coinvolge continenti, non conosce confini, con il Paese in ginocchio, sente la necessità di cambiare il cosiddetto decreto Sicurezza, votato non più tardi di circa un anno fa, poco più di un anno fa. Il problema è serio perché ci troviamo con l'Italia in ginocchio dal punto di vista sanitario, purtroppo questo Paese piange centinaia di morti ogni giorno, il Paese è in ginocchio dal punto di vista economico e non trovate niente di meglio, dopo avere aspettato la seconda ondata sperando o credendo che non sarebbe arrivata, di dedicarvi al decreto cosiddetto Sicurezza.

Alle persone che vengono in questo Paese a lavorare e a migliorare le condizioni di vita della propria famiglia e dei propri figli questo è un Paese che dice: “bene, venite”, ma se non c'è lavoro - non c'era prima perché purtroppo i problemi sono importanti e non ce n'è a maggior ragione ora - che cosa succede di chi viene qua nel nostro Paese? O cade vittima delle cooperative rosse, dell'assistenzialismo cronico con tutte queste associazioni che lavorano intorno, o nella peggiore delle ipotesi purtroppo cade vittima della delinquenza, si mette a delinquere, o ancora, non voglio dire peggio, la terza possibilità è che diventa una persona che non esiste, perché cade vittima del lavoro nero, senza nessun diritto, perché, se non c'è lavoro, non ha senso aprire le braccia. Tra le altre cose, le caratteristiche del nostro Paese, i confini del nostro Paese sono per tre quarti coste: la nostra posizione geografica dovrebbe far capire a un Governo serio che cambiare questo “decreto Sicurezza” e farlo oggi vuol dire non solo abbassare la guardia; vuol dire veramente dire: “vi aspettiamo tutti”, e dirlo anche all'Europa. Non ci sarà neanche la redistribuzione, perché questo è un Governo che abbassa le braccia e dice: “venite qua”. Francamente, capire la logica di voler cambiare questo provvedimento, noi, l'ho detto prima, abbiamo votato “sì”, quindi non capiremo la logica di cambiare questo provvedimento neanche fra tre anni, neanche fra quattro anni; anzi, noi saremmo per cercare di renderlo un provvedimento duro, perché braccia aperte, dicevo prima, a chi lavora, ma assolutamente comportamenti duri a chi viene qua magari a delinquere o a comportarsi male nel nostro Paese, perché con il buonismo caro alla sinistra abbiamo visto che risultati rispetto all'immigrazione non ce ne sono. Ragion per cui noi saremmo per renderlo magari più duro, cambiarlo negli anni, sicuramente comunque tenerlo; voi, invece, in questo momento di emergenza totale, siete per cambiarlo. L'unica cosa - e chiedo ai colleghi se posso parlare senza essere disturbato, grazie - che tiene insieme un Governo così diviso, che è capace solo di fare compromessi al ribasso, evidentemente è l'immigrazione. Credo che, al di là di quello che sta avvenendo in quest'Aula, al di là della risposta che noi stiamo dando, ma purtroppo voi avete i numeri per fare quello che volete, d'altronde vi siete messi insieme per non votare, vi siete messi insieme per impedire agli italiani di scegliere da chi essere governati, ma, al di là di quello che avviene in quest'Aula, noi faremo la battaglia - e concludo Presidente, la ringrazio - città per città, comune per comune, provincia per provincia, regione per regione, perché gli italiani devono sapere chi è dalla loro parte, chi li difende, chi dice: venite, bene chi viene a lavorare e chi può lavorare, male chi vuole un'immigrazione indiscriminata in cui si aprono le braccia a tutti. Le conseguenze sono quelle che dicevo prima: cooperative rosse con l'assistenzialismo cronico, vittime di lavoro nero e delinquenza. Noi non possiamo accettarlo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Comaroli - le chiedo scusa per averla prima saltata - per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/187. Prego, a lei la parola.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). Grazie, Presidente, nessun problema, ci mancherebbe. Colleghi, noi oggi siamo qua che stiamo discutendo di questo provvedimento, però quello che voglio sottolineare è la questione che noi del centrodestra con i “decreti Salvini” vogliamo un'immigrazione regolare, ordinata e effettivamente basata sulla capacità che ha il nostro Paese di accogliere. Accogliere che vuol dire poter garantire dei posti di lavoro e una vita decente, soprattutto anche a coloro che scappano dalla guerra.

Poi c'è la visione di questo decreto che propone la maggioranza, che ha una visione diversa. È una visione senza avere a cuore veramente queste persone che vengono qua, ma è una visione “venite qua tutti, venite al Bengodi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), non preoccupatevi del futuro. Fa niente, voi intanto cominciate a venire qua. Chi se ne frega se poi diventerete schiavi, se sarete assunti dalla criminalità. Chi se ne frega, voi venite, poi ci pensiamo”. Però non voglio avere l'arroganza di dire che la nostra visione è quella giusta e la visione della maggioranza è quella sbagliata. Saranno i cittadini a dire chi ha ragione, saranno i cittadini, quando saranno chiamati a votare, che si potranno esprimere e diranno: “sì, aveva ragione il centrodestra, perché metteva al centro gli italiani per primi e veramente gli immigrati che ne hanno bisogno, o voi”. Quello sarà! L'attenzione che inoltre vorrei porre è sul sistema costi, perché questo sistema di accoglienza, primo, amplia la categoria dei potenziali beneficiari sia a loro che ai loro familiari, e, secondo, sono previsti dei servizi aggiuntivi, integrati alla loro nuova vita, dove gli si offrirà assistenza sociale, assistenza psicologica, corsi di lingua italiana, servizi orientativi legali, eccetera.

E, sempre secondo la maggioranza, il tutto avverrà a costo zero, quando lo stesso Servizio bilancio, invece, dice: “sarebbero opportuni gli elementi di valutazione per tale assunzione che fa la maggioranza di invarianza di costi”. Il Governo, dopo una discussione che è stata fatta in Commissione bilancio, risponde: “no, non c'è problema, perché tanto è in base ai posti disponibili, è a invarianza di costi nel limite delle risorse. Chi se ne frega se c'è più bisogno. No, chi prima arriva meglio alloggia, degli altri ce ne freghiamo!”. Questa è la traduzione di quanto è stato detto in Commissione bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Fa nulla se poi queste persone, ripeto, faranno una brutta fine, perché, se non hai le risorse per mangiare e arrivare a fine mese, sappiamo tutti cosa succede. E inoltre sempre il Servizio bilancio evidenzia che non viene considerata la questione pluriennale, e invece il Governo dice: “no, no, viene considerata”, senza dimostrarlo, tra l'altro. L'altra questione sempre legata ai costi è collegata alla capacità complessiva dei centri di accoglienza, dove si deve prevedere di adeguare agli standard igienico-sanitari abitativi. E anche qua ripetono sempre nel limite delle risorse. Ma se non gli vengono dati i soldi, come fanno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Lo abbiamo visto tutti in che catapecchie vivono, tutti lo abbiamo visto. Ma tanto chi se ne frega! Dopo aver ribadito diverse volte che questo provvedimento aveva bisogno di coperture, e sempre a dire: “no, non è vero, non servono”, ci accorgiamo che al programma 5, immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, al capitolo sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, vengono stanziati 100 milioni. Allora, signori, o ci è stata detta una balla - scusi il termine, Presidente - in Commissione bilancio da parte di questo Governo, che ci ha sempre detto: “no, non costa nulla”, o veramente questo provvedimento fa acqua da tutte le parti. Presidente, è una cosa folle! Così come chiedo con il mio ordine del giorno la questione dei garanti territoriali, perché questa…

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo, deputata Comaroli.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). … è un'altra cosa che ha fatto questo Governo - finisco, Presidente - della serie “me ne lavo le mani, non mi interessa, a me serve la pagina di giornale dove faccio vedere come sono buono, bravo, bello, e me ne frego di chi veramente ha bisogno” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Biancofiore. Ne ha facoltà.

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Grazie, Presidente. Più che il sospetto, ho la certezza che chi ha voluto calendarizzare nel pieno dell'emergenza pandemica la riforma dei “decreti Sicurezza”, paradossalmente - ricordiamolo al Paese - decreti votati e voluti dallo stesso Presidente del Consiglio, Conte, che boccia, per la prima volta nella storia, se stesso, ha l'intenzione di far naufragare ogni forma di dialogo tra opposizione e maggioranza, ma non perché trattasi palesemente di una rivalsa politica contro l'ex Ministro dell'Interno Matteo Salvini, già grave di per sé visto che i decreti furono approvati, appunto, da un Governo che comprendeva anche il MoVimento 5 Stelle allora come oggi, ma soprattutto perché, coram populo, è contra populum, davanti al popolo italiano, è contro il popolo italiano. È un decreto che risulta incomprensibile, sbagliato, provocatorio e superfluo. Il Governo, infatti, non contento di una gestione della pandemia fallimentare e per lo più illogica, sta pericolosamente innescando una guerra fra poveri, tra il Nord e il Sud del Mediterraneo, tra l'Africa e l'Europa. Gli italiani, Presidente del Consiglio Conte, Ministro Lamorgese, sottosegretario, sono allo stremo: sono alla fame dopo mesi di mancato lavoro dovuto a una pandemia che non è certo colpa vostra. Ma uscite dai vostri bellissimi uffici dorati e dotati di ogni ben di Dio, scendete dalle auto blu senza sfrecciare incuranti davanti alla disperazione, fatevi due passi a piedi, guardatevi intorno e forse riuscirete a vedere la miseria che si sta impossessando della capitale come di molte altre zone d'Italia. Forse riuscirete a vedere le file di italiani davanti alla Caritas e l'aumento dei giacigli di cartone negli ingressi dei negozi e dei ristoranti abbandonati, che assurgono a unica casa di nostri concittadini italiani. E voi a questo dramma in fieri volete aggiungere sconsideratamente, con l'aggravio della necessità e dell'urgenza, la tragedia di altre migliaia di esseri umani affamati e disperati che pensano di trovare qui benessere, mentre il pane rischia di non bastare nemmeno più per gli italiani, e che poi, come sottolinea il mio ordine del giorno, non sono nemmeno gestibili, vista la mancanza di luoghi adatti a un'accoglienza civile, e che scappano in cerca di una vita migliore che si traduce spesso, però, in uno svantaggio ulteriore a danno dei cittadini italiani, visto che gli indici della Polizia di Stato sottolineano che i furti, i contagi, gli spacci e la droga sono ascrivibili per lo più all'immigrazione clandestina.

In questo dramma mondiale, dove ogni Paese pensa alla tutela e alla salute dei propri cittadini, voi state favorendo consapevolmente non solo l'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani ma quella che dalle mie parti si chiama todesmarsch, marcia della morte degli italiani, con una vera e propria corsa alla sostituzione etnica - e in questo caso riguarderebbe anche i cittadini tedeschi e ladini della mia terra - per motivi evidentemente di consenso politico che non avete mai avuto e non avete dagli italiani, specie voi delle sinistre che governate da dieci anni avendo sempre perso le elezioni. È per motivi evidentemente di consenso politico: è incomprensibile, altrimenti, anche l'abbassamento degli anni per ottenere la cittadinanza italiana contenuto in questo decreto che io chiamo “occupa Italia”. E gli italiani sono basiti e covano un rancore mai visto in passato, molto pericoloso verso la politica tutta. Dietro casa mia, nel quartiere Monti, dove abitate anche molti di voi, in un ristorante hanno affisso un cartello sul quale vi invito a ragionare, a voi della maggioranza: “In questo locale non sono graditi i politici” e io non ci sto a fare di ogni erba un fascio. Noi non ci stiamo a essere considerati come voi, che non capite le esigenze del popolo italiano. E il Governo, invece di cogliere la disponibilità del centrodestra a soccorrere e a curare l'Italia e, quindi, a evitare rivolte sociali, dà uno schiaffo alla collaborazione invocata dal Presidente Mattarella e agli interessi di imprese e cittadini. Riferisca, sottosegretario, riferisca al Ministro e riferisca al Presidente del Consiglio - mi viene da dire della Tunisia o forse della Nigeria, a questo punto, o forse del Gambia - che non condivideremo con voi le colpe dell'ennesima follia politica contro i diritti del popolo italiano che dovreste rappresentare. Con il mio ordine del giorno si impegna il Governo ad assumere le opportune iniziative, anche di carattere normativo, volte a potenziare il controllo nei centri di accoglienza, al fine di prevenire eventuali fughe dei migranti e, per quanto mi riguarda, a tutelare le nostre Forze dell'ordine e di polizia, anche penitenziaria, che sono sotto schiaffo di tutti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Silvia Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, sottosegretario Variati, in un momento di emergenza economica e sociale, in cui la preoccupazione principale di famiglie e imprese è quella di arrivare a fine mese, e in cui moltissimi titolari di partite IVA si sono visti rigettare senza motivazione alcuna le domande di contributo a fondo perduto, legittimamente e ritualmente presentate, uno degli azionisti del Governo Conte 2, ovvero il MoVimento 5 Stelle, ha in mente di rivedere quegli stessi “decreti Sicurezza” rispetto ai quali si era dichiarato favorevole soltanto un anno fa. Basta cambiare coalizione per cambiare pure le idee? E, soprattutto, dov'è l'urgenza di intervenire in materia di immigrazione, aprendo le porte all'ingresso indiscriminato in Italia a migliaia di irregolari in cerca di fortuna in un Paese già in grandissima sofferenza? La verità è che stiamo impegnando le Camere in un momento di emergenza COVID per aprire i porti e per mettere in pericolo la sicurezza, ivi compresa quella delle Forze dell'ordine.

Con il mio ordine del giorno voglio richiamare l'attenzione sull'aspetto processuale riguardante le controversie sulle decisioni in materia di riconoscimento della protezione internazionale e di impugnazione dei provvedimenti delle commissioni territoriali. Orbene, mentre i nostri tribunali sono letteralmente intasati e non riescono a evadere le numerose cause pendenti, né a rispondere alle esigenze di giustizia di cittadini che attendono il soddisfacimento di diritti di credito o l'esecuzione di provvedimenti di sfratto, l'articolo 2 del decreto-legge in parola introduce addirittura la sospensione automatica dell'efficacia esecutiva del provvedimento impugnato. Come a dire che basta fare ricorso per bloccare gli effetti di un diniego in materia di immigrazione, salvo che in alcuni casi gravi espressamente indicati, ma pure in questi casi circostanziati è possibile chiedere di sospendere gli effetti pregiudizievoli del provvedimento al tribunale in composizione collegiale. Così i pochi giudici in servizio si troveranno a dover valutare queste domande, anziché smaltire tutto il contenzioso arretrato.

Con il mio ordine del giorno chiedo che lo Stato italiano limiti il gratuito patrocinio ai soli casi espressamente indicati dalla direttiva 2013/32 in tema di norme minime per le procedure applicate negli Stati membri al fine del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato. Ai sensi della normativa europea, l'assistenza e la rappresentanza legale gratuite vanno garantite dagli Stati membri ai soli casi di impugnazione dinanzi a un giudice di primo grado, e non per i ricorsi o i riesami ulteriori previsti dal diritto nazionale, ivi compresi i giudizi di appello. Quindi, ribadisco: va assolutamente evitata l'estensione del gratuito patrocinio a fattispecie diverse da quelle indicate nella suddetta direttiva, perché riteniamo che le risorse destinate alla giustizia debbano essere necessariamente destinate ad altro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Roberto Cassinelli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/239.

ROBERTO CASSINELLI (FI). Grazie, Presidente. Abbiamo già manifestato il nostro profondo dissenso nei confronti di questo provvedimento. L'abbiamo fatto nelle Commissioni, l'abbiamo fatto nella discussione in Aula e l'abbiamo fatto in dichiarazione di voto, ma sento il dovere di ribadire il mio dissenso innanzitutto sotto l'aspetto formale, nel senso che questo è l'ennesimo voto di fiducia che il Governo impone al Parlamento. È, a mio giudizio, un abuso di una norma chiara prevista con delle circostanze specifiche ben determinate, con dei limiti dichiarati incostituzionali e il Governo continua, invece, ad abusarne. Siamo contro anche nella sostanza di questo provvedimento, che darà, ahimè, luogo ad un'immigrazione fuori controllo, con accessi indiscriminati, portando evidentemente ad una situazione che, ben difficilmente potrà, in tempi ragionevoli, poi essere rimessa in ordine. Come ha giustamente ricordato bene la collega Bartolozzi nella sua dichiarazione di voto, purtroppo, oggi, nel nostro Paese, non ci sono possibilità di accedere al lavoro, non ci sono per gli italiani e quindi, a maggior ragione, non ci sono per quelle persone che noi ci troveremo, invece, molto presto nel nostro Paese. Tutto questo vorrà dire - io temo fortemente - che queste persone saranno, alla fine, vittime delle criminalità organizzate e si troveranno, quindi, ad essere strumenti nelle mani delle organizzazioni criminali.

Poi c'è una ragione di opportunità. Ecco, non credo che in questo momento, essendoci una legge dello Stato in vigore, approvata tra l'altro da buona parte dell'attuale maggioranza, ci fosse la necessità e l'urgenza di modificare questo provvedimento. Credo che, forse, sarebbe stato meglio se il Parlamento si fosse impegnato su altri temi e, soprattutto, se avesse cercato di dare delle risposte, come noi chiediamo da tempo, a quella parte produttiva del nostro Paese, alle piccole e medie imprese e professionisti, ai commercianti, ai ristoratori, alle partite IVA e ai liberi professionisti che vertono, invece, in una condizione di grandissima difficoltà.

Questo provvedimento è composto da 16 articoli e appare sostanzialmente riconducibile a due aspetti: la disciplina dell'immigrazione e dell'asilo, nonché l'adozione di misure in materia di ordine pubblico, in connessione con i fenomeni quali il traffico di stupefacenti e i disordini in pubblici esercizi.

In questo preambolo di questo decreto-legge viene anche espressa la necessità di introdurre disposizioni in materia penale.

Nello specifico il provvedimento risulta caratterizzato da un contenuto disorganico ed eterogeneo. Alle disposizioni in materia di immigrazione si aggiungono perfino quelle relative alle comunicazioni dei detenuti che sono sottoposti alla carcerazione, in base all'articolo 41-bis. C'è, poi, il tema del divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico impiego e intrattenimento o nelle loro adiacenze. C'è il contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web e, infine, è prevista anche una modifica del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute, in un'altra definizione. Francamente, dire che questo è un pasticcio mal riuscito è fare un complimento a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Il riferimento, poi, alle politiche migratorie introduce una serie di novità, che non fanno altro che aumentare l'immigrazione clandestina, tra le quali la previsione del permesso di soggiorno per protezione speciale, che contribuirà inevitabilmente ad isolare l'Italia e a rendere più complicato il ricollocamento degli immigranti in altri Paesi dell'Unione europea. Come se non bastasse, vengono estese le casistiche e le possibilità di ottenimento dei permessi di soggiorno, prevedendo altresì un meccanismo di concessione degli stessi talmente macchinoso, da aumentare il contenzioso e creare una serie poi di difficile applicazione. A ciò si aggiunga l'articolo 14 del provvedimento, che prevede la clausola di invarianza finanziaria, ma che invece noi ben sappiamo che finirà per gravare sui bilanci dei comuni, che sono oggi già in grandi difficoltà.

È per questo che con questo ordine del giorno, impegno il Governo, invito il Governo, ad inviare una relazione annuale al Parlamento, in merito allo stato di attuazione delle disposizioni introdotte in materia penale dal presente decreto, in merito all'introduzione nelle carceri di dispositivi di comunicazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rossano Sasso, per illustrare l'ordine del giorno 9/2727-A/141. Ne ha facoltà.

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie, Presidente. In piena pandemia, nel nostro Paese, c'è chi pensa a chiudere le porte dei bar, dei ristoranti, delle palestre, dei teatri, ma è felice di aprire le porte dei centri di accoglienza. In piena pandemia, nel nostro Paese, c'è chi pensa a chiudere al turismo invernale, a bloccare la mobilità tra regioni, anche per persone che vorrebbero tornare a casa per Natale. Penso ai tanti insegnanti, ingiustamente bloccati dall'assurdo vincolo quinquennale, o a persone semplicemente che si vogliono bene e, però, questo sentimento non è nello stato di famiglia. La stessa gente, che chiude a tutto questo, poi apre i porti alle navi cariche di immigrati clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

C'è chi chiude il rubinetto per le partite IVA, per le piccole e medie imprese, definendo ristoro una cifra che non basta nemmeno a pagare un mese di affitto, ma è contenta di aprire il portafoglio per pagare colazione, pranzo e cena a decine e decine di migliaia di immigrati clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Quindi, noi oggi ci troviamo qui, ad opporci a questi “decreti Clandestini”, ingiusti, fuori luogo, inopportuni, in un periodo in cui dovremmo pensare prima agli italiani.

Ma tant'è. L'antico disegno dei business dell'accoglienza dunque riprende, per la felicità dei trafficanti di esseri umani, come Mohammed, Hameda, Ashuia, torturatori arrestati e condannati, sbarcati in Italia, grazie a Carola Rackete, personaggio già noto alle Forze dell'ordine di mezza Europa e scortata vergognosamente da alcuni parlamentari della sinistra, che evidentemente oggi non hanno nemmeno la faccia di essere qui seduti con noi a parlare di questi decreti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). I porti, come dicevo, si riaprono, per la felicità dei nuovi Kabobo, dei nuovi Abdeslam, tutti immigrati sbarcati in Italia e transitati da Bari, la mia città, per poi andare in giro a tagliare teste, a Milano, o a compiere stragi in Francia, arrivando al mese scorso, dove l'attentatore di Nizza, Brahim Aoussaoui, sbarcato a Lampedusa e transitato con una nave da crociera, la Rhapsody, sempre nella mia città, a Bari, si è poi dileguato grazie allo Stato e ha ucciso tre persone nella cattedrale di Nizza. Ecco, per clandestini, spacciatori, tagliagole, non esistono zone rosse nell'Italia del Presidente Conte! Non esistono coprifuoco, loro possono muoversi con tranquillità. La Francia dovrebbe chiedere i danni a noi italiani, perché il nostro Stato ha agevolato questi assassini nella loro mobilità.

Con i “decreti Sicurezza” di Matteo Salvini avevamo bloccato tutto questo. Avevamo fermato l'immigrazione senza regole, cercando di accogliere dignitosamente soltanto i veri profughi. Avevamo chiuso i rubinetti alle cooperative che si occupano di accoglienza. Avevamo destinato le risorse risparmiate - togliendole alla spesa a voi cara per gli immigrati - alla sicurezza con la videosorveglianza antidroga davanti alle scuole. Ora voi davanti alle scuole ci mettete gli spacciatori, immigrati clandestini, come il buon Brumotti di Striscia la notizia spesso ci testimonia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Volete cancellare i “decreti Sicurezza” di Salvini, votati dalla Lega meno di due anni fa e dal MoVimento 5 Stelle. Già, dal MoVimento 5 Stelle, che oggi non c'è in Aula. Ricordo ancora il sorriso di plastica di un Presidente del Consiglio, che reggeva un cartello con la scritta: “decreti Sicurezza”. Ma oggi, a differenza dei colleghi della sinistra, ai quali riconosco certamente una coerenza di fondo con i propri ideali - ideali però anti-italiani ed immigrazionisti - ai colleghi del MoVimento 5 Stelle invece chiedo - e lo chiedo per suo tramite, Presidente, perché qui non ce n'è nemmeno uno ed è pazzesco come, durante un dibattito parlamentare su un problema così importante, quelli che dicono di tagliarsi lo stipendio non vengano a lavorare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)... Ci vorrebbe una regia che inquadrasse quel settore in questo momento. Ci vorrebbe una regia! Chiedo comunque, per suo tramite, con quale faccia cancelleranno un decreto, che loro stessi hanno votato meno di due anni fa. Siete senza identità! Avete rinnegato voi stessi, pur di mantenere la poltrona! Ma tranquilli…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ROSSANO SASSO (LEGA). …quando torneremo al Governo, metteremo a posto ogni cosa, fermeremo di nuovo l'immigrazione senza regole e cancelleremo questi “decreti Clandestini”, “decreti Clandestini - e mi avvio alla conclusione, Presidente, - che porteranno sulla vostra coscienza l'aumento delle morti nel mar Mediterraneo, l'aumento della tratta degli esseri umani, l'aumento della percentuale dei reati nelle nostre città. In un periodo come quello che stiamo vivendo, gli italiani non meritavano tutto questo. Altro che armonia! Altro che collaborazione! Altro che unità nazionale! Noi abbiamo già dato. La Lega si scaglia contro tutta questa vergogna e lotterà per sempre, per mettere prima gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Catia Polidori, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/238. Ne ha facoltà .

CATIA POLIDORI (FI). Grazie, Presidente. Io ho ascoltato con molta attenzione gli interventi di tutti i miei colleghi e li condivido praticamente tutti. Non mi stupisco. Ho sentito prima una collega che ha detto che si è stupita che ieri una collega, in particolare del PD, avesse detto cosa intendeva per immigrazione, che cosa intendeva su questo decreto; ecco, io non mi stupisco molto di ciò che intendono le sinistre, nel senso che, comunque, da sempre, sappiamo che preferiscono i flussi migratori subiti a quelli, invece, del centrodestra che sono flussi migratori governati. Mi stupisco particolarmente che poco più di un anno fa eravamo qui a discutere con i colleghi del MoVimento 5 Stelle che, come ha ricordato prima il collega Battilocchio, stavano raccontando, con delle dichiarazioni che appunto abbiamo trovato a verbale, quanto fosse necessario e fatto bene quel tipo di decreto che tutti noi del centrodestra avevamo votato. Mi stupisco del fatto che si possa, nel giro di pochi mesi, cambiare così idea, guardate, non sull'acquisto di un vestito, ma su ciò che riguarda la maggioranza degli italiani, cambiare idea su ciò che potrebbe cambiare la vita degli italiani, perché questo decreto riguarda tutti indistintamente molto, ma molto da vicino.

È molto scombinato e, soprattutto non ha la visione di quella che dovrebbe essere la politica; la politica dovrebbe anticipare i bisogni e non rincorrerli e non subirli, la politica dovrebbe riuscire a dare speranza e non ad appoggiarsi al falso buonismo, perché di questo si tratta, nel momento in cui noi decidiamo di aprire le porte - io li chiamo di nuovo “flussi migratori subiti” -, indistintamente, a tutti, nel momento più difficile che non solo la nostra nazione, ma tutte le nazioni, tutto il mondo stanno subendo. Siamo nel bel mezzo di una pandemia, peraltro, della quale forse, troppo speranzosi, nemmeno noi e, quindi, il Governo, eravamo preparati alla seconda ondata, quindi, siamo senza armi, già con le armi spuntate e non voglio pensare a cosa potrebbe essere la terza ondata; e ci stiamo preoccupando, ed è giusto preoccuparci, ma ci stiamo preoccupando con urgenza, perché questo dice il decreto, con grande urgenza, di questioni importantissime, ma ce ne stiamo occupando con urgenza e con grande fretta, non dando al Parlamento la possibilità di intervenire e di poterlo migliorare.

Infatti, tra le tante cose, se questo deve essere, c'è stata una grossa dimenticanza; io voglio complimentarmi con il Governo qui presente, perché sta ascoltando attentamente ogni intervento, lo abbiamo notato tutti; allora, tramite il Presidente, gli voglio dire questo: all'interno di questa grande dimenticanza, secondo me, c'è sicuramente la questione delle donne che chiedono asilo politico, donne che dichiarano di essere vittime di violenze, donne che noi abbiamo l'obbligo di far venire e di far stare bene. Faccio un passo indietro; con i soldi dei centri di accoglienza noi saremmo sicuramente in grado, come fece del resto l'allora Governo Berlusconi, di aiutare queste persone, di costruire città con quei soldi, perché le cifre sono tantissime e sono altissime, questo però, ovviamente, non ci solleva dall'obbligo di intervenire e di accogliere chi ha bisogno di aiuto.

Quando, prima, ho parlato di falso buonismo, per falso buonismo intendevo il fatto che noi non siamo in grado di accogliere nessuno in questo momento e le donne le mettiamo in una situazione di grave pericolo, perché vengono violentate, picchiate, maltrattate nel luogo di partenza, durante il viaggio e all'arrivo. Questo è un problema importante, queste donne dovrebbero avere un canale dedicato, un canale prioritario, donne e bambini, ma, soprattutto, queste donne; quando si sentono queste donne – io mi rendo conto che delle volte si fa di tutta l'erba un fascio – che dichiarano tutte, per essere accolte, per avere asilo politico, di essere state violentate, io non ne dubito nemmeno, perché, conoscendo quel tipo di cultura, sappiamo che questo è, che questo avviene indipendentemente dal fatto che si trasferiscano; in questo momento se fossero a casa loro subirebbero la violenza, qui, la subiscono oltretutto scappando, durante il viaggio, e lo sappiamo, e quando arrivano in Italia, soprattutto quando non riusciamo ad accoglierle come dovremmo accoglierle, quando questi centri di accoglienza sono misti, quando questi centri di accoglienza non possono, non possono… guardi, signor Ministro, sottosegretario, tutto il Governo che ci sta ascoltando, il problema è che questo è un vaso senza fondo, più noi buttiamo soldi dentro questo vaso e più non riusciremo ad aiutarli. È impossibile, è umanamente impossibile, con tutto l'impegno di tutti, non ce la faremo mai (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

Allora, mi chiedo: potremmo intanto lavorare, se questo deve essere, per fare in modo che queste donne abbiano un percorso, una priorità, affinché vengano accolte, ma soprattutto che ci sia un po' di formazione per il personale che le accoglie, perché non tutti sono psicologi o medici adatti ad accogliere queste persone che hanno veramente difficoltà? Dopodiché, mi permetto di dire, forse, pensando al futuro, pensando a quello che sarà tra 10 anni, tra vent'anni, che sarebbe bene se fossimo in grado di investire a casa loro e anche di accogliere le persone che ne hanno bisogno, chi scappa dalla guerra, chi subisce violenza, ma investendo a casa loro con corsi di formazione sul rispetto delle donne. Abbiamo celebrato qualche giorno fa la Giornata contro la violenza delle donne e in questo decreto non appare nulla che difenda un sistema incredibile; poi le ritroviamo a prostituirsi. Non abbiamo il lavoro, non abbiamo di che crescere i loro figli, non siamo in grado di aiutarle e le stiamo esponendo a un pericolo ancora più grande. Quindi, le chiedo, se questa è la via, di accogliere comunque le osservazioni di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Luigi D'Eramo, per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/180. Ne ha facoltà.

LUIGI D'ERAMO (LEGA). Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, prima di entrare nel merito del mio ordine del giorno, il n. 9/2727-A/180, vorrei fare una breve premessa su questo decreto-legge che ormai tutti definiscono - e, quindi anche noi, qui, questa sera possiamo definire - come il “decreto Clandestini”. Presidente, premesso che questo provvedimento non ha i requisiti richiesti di necessità ed urgenza, questo decreto stravolge completamente la disciplina previgente, i “decreti Sicurezza”, i decreti voluti da Matteo Salvini, i quali erano e sono stati adottati per venire incontro alle legittime istanze degli amministratori locali, delle Forze dell'ordine e degli stessi cittadini; invece questo decreto-legge ha avuto come interlocutrici solo ed esclusivamente le ONG e, per questo, vi siete piegati - si sono piegati - alle loro esigenze, alle loro istanze, alle loro richieste. Infatti, è stata ampliata la disciplina dei permessi di soggiorno e di altri titoli di soggiorno analoghi, la disciplina della protezione internazionale, la disciplina del trattamento degli stranieri; sono state completamente modificate la disciplina dei divieti all'ingresso di navi nel mare territoriale e le relative sanzioni, la disciplina dei termini relativi ai procedimenti in materia di cittadinanza, la disciplina relativa alle funzioni, agli standard di servizio e alle tipologie di prestazione nonché ai beneficiari del sistema dell'accoglienza.

Per evitare, quindi, un'accoglienza indiscriminata, la Lega ha proposto una serie di emendamenti - che ovviamente sono stati tutti respinti - al fine di poter dare il proprio contributo per poter aiutare e collaborare con i nostri amministratori locali e con le nostre Forze di polizia. Noi, come Lega, abbiamo proposto una collaborazione leale - termine assolutamente sconosciuto alla maggioranza - tra i livelli di Governo interessati, all'interno dei quali coesistono strutture di vario tipo e di differente funzione; invece, prendiamo atto che non è stato così. Ricordo che la disciplina precedente ai “decreti Salvini” consentiva ai prefetti di distribuire i migranti senza informare preventivamente gli amministratori locali o informandoli solo nell'imminenza degli arrivi. Da parte di quel Governo, a firma del Partito Democratico, vi era di fatto un certo abuso di potere; infatti, in quel periodo sono state tante le manifestazioni spontanee delle comunità locali che assieme ai propri sindaci hanno protestato contro l'ingresso nel proprio territorio degli immigrati. Con questo provvedimento, signor Presidente, ritorneremo a quel periodo; è un passo indietro, perché le responsabilità della gestione dell'emergenza migratoria ricadranno inevitabilmente sugli enti e sulle comunità locali, e molti prefetti, per paura di essere rimossi, saranno costretti ad eseguire le direttive del Ministero dell'Interno in tema di distribuzione dei migranti senza avere la possibilità di consultare i sindaci, come già avveniva con i precedenti Governi del centrosinistra.

Il provvedimento in esame, quindi, riduce significativamente le possibilità di intervento di sindaci e amministratori locali, con il rischio che essi possano trovarsi a gestire situazioni assai delicate sul piano dell'ordine pubblico. È per questo che avevamo proposto una serie di emendamenti riferiti alla Polizia locale, tutti dichiarati inammissibili, anche in considerazione del fatto che il provvedimento rafforza alcune misure in materia di divieto di accesso ai locali ed esercizi pubblici, la cui applicazione dovrà essere garantita proprio dalla stessa Polizia. Quindi, l'arrivo e la permanenza continuativa di un elevato numero di migranti, le ulteriori misure in materia di divieto di accesso a esercizi e locali pubblici, la cui applicazione è rimessa in buona parte alla Polizia locale, accrescerà verosimilmente la percezione di insicurezza.

PRESIDENTE. Concluda.

LUIGI D'ERAMO (LEGA). È per questi motivi che chiedo con il mio ordine del giorno un impegno al Governo, affinché ci sia un rafforzamento dei presidi delle Forze dell'ordine nei comuni nei quali esistono centri e strutture del sistema nazionale di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Andrea Dara. Ne ha facoltà.

ANDREA DARA (LEGA). Presidente, cari colleghi, la situazione che sta vivendo il nostro Paese è veramente agghiacciante e drammatica. Siamo nel bel mezzo di un'emergenza sanitaria che purtroppo è diventata anche economica, e lo dico da piccolo imprenditore quale sono. Destano infatti preoccupazione i dati elaborati dall'INAPP, dove si evidenzia che sono oltre 500 mila i posti di lavoro persi tra febbraio e settembre, nonostante il blocco dei licenziamenti varato dal Governo. Preoccupano ancor di più le migliaia e migliaia di partite IVA che hanno chiuso e chiuderanno, ma, al posto di discutere in quest'Aula di come risolvere le problematiche delle nostre aziende, dei nostri commercianti, dei nostri agricoltori, dei nostri ambulanti e delle partite IVA in generale e dei loro dipendenti, che hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro, noi oggi siamo qui a discutere della cancellazione dei “decreti Salvini”, che oltretutto erano stati votati dai colleghi dei 5 Stelle proprio due anni fa.

Ma questo è quello che voi volete imporre a quest'Aula in discussione proprio oggi. Quindi, vado all'ordine del giorno, dove si chiede al Governo di valutare gli effetti applicativi della norma dell'articolo 4, che interviene con novelle al “decreto Accoglienza” n. 142 del 2015, revisionando l'impianto complessivo del sistema di accoglienza dei migranti sul territorio. Infatti, i centri di accoglienza sono stati in passato al centro di scandali e indagini per la malagestione, accusati di anteporre guadagni economici al benessere delle persone ospitate, presumibilmente anche a causa della totale mancanza di esperienza e competenza da parte degli operatori improvvisati e dell'esiguità di controlli efficaci e rigorosi all'interno delle strutture, tali da poter individuare le situazioni non idonee e impedire il rinnovo delle convenzioni o la partecipazione ai nuovi bandi.

Per questo, vi riporto alcune agenzie di stampa uscite negli ultimi mesi. 26 novembre 2020: “Gestione del centro di accoglienza di Cona, a processo l'ex prefetto e i vertici di Edeco”. 27 novembre 2020: “Sindaci, imprenditori e commercialisti a processo per la truffa sulla pelle dei migranti”. 14 ottobre 2020: “Pescara, nel mirino le gare per l'affidamento e a processo dirigenti della prefettura”. 19 giugno 2020: “Terremoto a Bergamo nel sistema della gestione degli immigrati, 83 gli indagati e un parroco arrestato. Gli indagati truffavano lo Stato per intascare i fondi destinati ai migranti”. 6 dicembre 2019: “Centri di accoglienza dei migranti ad Avellino, funzionari e prefettura verso il processo”.

14 marzo 2019, Corriere Fiorentino: “Inchiesta sui centri d'accoglienza, a processo gli otto amministratori”. Questa è una chicca, 25 giugno 2020: “Bergamo, la deputata del PD alla coop dei migranti, immigrati per piegare i volantini del PD. Così chiedeva aiuto al presidente della Ruah, allora l'intercettato e ora sotto indagine, pochi giorni prima delle elezioni del marzo 2018”. Questa non è una notizia de il Giornale; anche perché evidentemente il Partito Democratico non ha più militanti per piegare i volantini, e quindi si occupa e chiede la disponibilità dei migranti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Vedete, cari colleghi, non ci stupiamo più che il Partito Democratico sia favorevole alla cancellazione dei “decreti Salvini”, e non ci stupiamo neppure sia favorevole al “decreto Clandestinità”: del resto, il Partito Democratico ci ha abituato più volte al concetto che la ditta viene prima del popolo. Siamo stupiti, invece, che voi colleghi dei 5 Stelle siate favorevoli a questa porcata.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ANDREA DARA (LEGA). Concludo. Con questo ordine del giorno si impegna il Governo affinché il sistema di accoglienza sia rispondente ai criteri di sicurezza pubblica, a potenziare il controllo nei confronti degli affidatari dei servizi di accoglienza, per scongiurare eventuali fughe ed evitare che i clandestini senza identità e sostentamento si aggirino sui nostri territori, riversandosi presumibilmente nel mercato della criminalità organizzata…

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA DARA (LEGA). …e creando, quindi, problemi di ordine pubblico e sicurezza, nonché, in questo particolare momento, aggravando i rischi per la salute pubblica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Paolo Russo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/212.

PAOLO RUSSO (FI). Presidente, non credo proprio che il Paese sentisse questo bisogno, non credo proprio che nel Paese ci fosse questa attesa spasmodica, questa necessità, questa attesa politica di riformare le norme volute dal Ministro Salvini. Guardate, non credo proprio che ci fosse questo sentimento nel Paese; e questo testimonia soprattutto una condizione che in clinica si definisce distonia: cioè la sensazione che qui si ragioni di un tema assolutamente distante, assolutamente incompreso dalla realtà e dalla vita quotidiana.

Il provvedimento, così come è scritto, ha un contenuto evidentemente disorganico, ha un contenuto eterogeneo, eppure abbiamo sollevato, in più di un'occasione, il rilievo di quanto l'eterogeneità non debba essere un attributo dei decreti-legge; soprattutto è incongruo. Soprattutto, guardate, non si attaglia a quella esigenza tipica di un decreto-legge: una emergenza, una necessità, un obbligo, rispondere a questa emergenza, a quella necessità, a quell'obbligo con tempestività. Qui siamo al cospetto di una vicenda che aumenta radicalmente il contenzioso interno ed esterno al sistema stesso; alimenta, se proprio vogliamo dirla tutta, quel contesto tipicamente italiano della burocrazia macchinosa, di un contenzioso che alimenta l'interpretazione e di una interpretazione talvolta diversa e distinta dalla norma, che si celebra con l'avversione.

Si tratta, in fondo, di disegnare, come state facendo, una sorta di accoglienza pelosa, pelosa perché non traspare la sensibilità cristiana, non traspare quello spirito solidarista che anima ogni uomo e ogni donna di questa terra: traspare, piuttosto, una necessità, una parvenza ideologica che tende a coprire le proprie debolezze e le proprie incapacità. Scaricate - non è la prima volta e temo non sia l'ultima - oneri ed anche spese sui comuni e così utilizzate quella espressione ormai rituale della invarianza: l'invarianza della spesa nazionale e il debito che si trasferisce agli enti locali. Una sorta di glocalizzazione: in chiave globale, interpretate un sentimento errato, che fate interpretare, poi, in chiave locale, con il debito. Norme che risentono di un richiamo sordo, tipicamente della tradizione della sinistra italiana, una sinistra ideologica.

Provo a concludere rapidamente, così come suggerito dal Presidente. Ma siete proprio sicuri che - questa è la prima domanda - questa sia la prima emergenza percepita dagli italiani in costanza di COVID, in costanza di pandemia? O non, piuttosto, gli italiani avrebbero avuto piacere di avere risposte più efficaci, più concrete, per esempio, sul fronte del sistema sanitario, magari interpretando, in una chiave diversa, un modello di sistema sanitario capace, sui territori, di rispondere alla domanda di salute? Magari maggiore prevenzione, magari più ospedali, magari meglio ammodernati? Senza soldi è difficile alimentare politiche di risultato. Il riequilibrio territoriale che io chiedo nell'ordine del giorno dovrebbe servire proprio a questo: a consentire alle regioni meridionali, prevalentemente, di avere più risorse per il fatto che accolgono naturalmente, non foss'altro che per una ragione drammaticamente geografica, il flusso di questi immigrati e di questi clandestini. Per questa ragione, sono a chiedervi maggiore attenzione per riequilibrare, anche da questo punto di vista, le esigenze economiche di quei territori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata De Angelis, per illustrare l'ordine del giorno 9/2727-A/150. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. Oggi, invece di affrontare le vere priorità del Paese, siamo qui a discutere del decreto-legge n. 130 del 21 ottobre 2020, il “decreto Clandestini” o “decreto Invasione”, Perché tutto questo? Forse per far ripartire il business di cooperative e associazioni vicine alla sinistra, business sulla pelle dei migranti, interrotto dai due “decreti Sicurezza” di Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Volete far passare noi per cattivi e voi per buoni: non siete buoni, siete solo ipocriti e continueremo a dirvelo in ogni sede. Siete ipocriti e lo sono anche le vostre protette, le ONG (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ferma restando l'importanza di salvare vite in mare, che nessuno di noi della Lega ha mai in alcun modo negato, qualcuno si è mai chiesto perché, nel periodo in cui Matteo Salvini era Ministro dell'Interno, le ONG non avevano altra meta che l'Italia? Ipocrite anche loro, che agivano non tanto per bontà d'animo, ma per ideologia e politica, agivano, tra l'altro, entrando illegalmente nelle acque territoriali italiane e anche per questo nei “decreti Sicurezza” erano previste sanzioni economiche per queste violazioni, sanzioni che voi ora volete cancellare.

Non so se ve ne rendete conto, cari colleghi della maggioranza, ma fuori da questo palazzo c'è gente terrorizzata dalla possibilità di ammalarsi, di perdere il lavoro e di non riuscire più a mettere insieme il pranzo con la cena per la propria famiglia. Dovreste girare per le strade e parlare con la gente, così capireste che state sbagliando tutto, sia nella gestione dell'emergenza sanitaria, sociale ed economica provocata dalla pandemia, sia nel decidere di allargare le maglie dell'immigrazione irregolare.

Oggi stiamo discutendo della conversione in legge di un decreto tutto politico e ideologico, che si propone di modificare o, meglio, di cancellare i “decreti Sicurezza” approvati poco più di un anno e mezzo fa, con il voto favorevole anche di una parte della maggioranza, che oggi, invece, dimostrando una incoerenza senza precedenti, intende abolirli. E ora veniamo al contenuto del mio ordine del giorno che, nello specifico, ha per oggetto l'articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto-legge n. 130, in cui, tra l'altro, si precisa che, nella valutazione sulla concessione agli immigrati irregolari del permesso di restare in Italia, si deve tener conto - cito testualmente - della natura e della effettività dei vincoli familiari dell'interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale. Ecco, io credo che questo sia un criterio decisamente troppo generico; bisognerebbe, invece, a mio avviso, legare la valutazione ad un presupposto chiaro, come la conoscenza della nostra lingua, con un livello non inferiore a quello richiesto per ottenere la cittadinanza italiana, il B1 (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), ovvero un livello elementare che consenta allo straniero, almeno, di capire e farsi capire, un presupposto questo che, tra l'altro, garantisce future possibilità di integrazione. Questo in estrema sintesi il significato del mio ordine del giorno, con il quale chiedo al Governo l'impegno di considerare la capacità di esprimersi nella lingua italiana come prioritaria nella valutazione circa i divieti di respingimento e di espulsione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ruggieri, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/217. Ne ha facoltà.

ANDREA RUGGIERI (FI). Grazie, Presidente. Viviamo oggi, qui, una simmetria plastica e, però, secondo me, abbastanza pericolosa: mentre in Italia, sostanzialmente, veniamo privati della minima libertà, veniamo governati soffiando su incertezze e paure da chi ha polverizzato persino la differenza tra la giusta prudenza che si dovrebbe osservare in questo periodo e un immotivato, eccessivo panico, mentre spariscono le libertà economiche, sociali di circolazione, persino quella dell'espatrio, come fossimo in Unione Sovietica, ci si occupa qui, oggi, di estendere la libertà, fino a confonderla con l'anarchia di chi in Italia arriva da immigrato irregolare, aumentando con ciò d'un colpo la casistica relativa ai permessi di soggiorno, inevitabilmente l'immigrazione clandestina e aumentando le difficoltà di tutti quegli operatori politici, definiamoli così, che, ogni giorno, sono a contatto con le effettive difficoltà e con i problemi dei cittadini italiani, cioè i sindaci; non solo, perché si riducono addirittura le chance di ricollocare in Europa chi arriva qui, sulle nostre coste. Insomma, a me sembra, francamente, che gli unici a cui viene risparmiato un autoritarismo del Governo, che è del tutto, a mio avviso, sproporzionato e senza precedenti nella storia di questa Repubblica, siano gli immigrati irregolari, destinatari oggi di un decreto ritenuto necessario e urgente a dispetto però di numeri e della cronaca. Francamente, 16 articoli di cui si fa fatica a definire l'omogeneità: sono del tutto eterogenei e caotici. Di sicuro c'è, diciamo così, che gli immigrati clandestini, da oggi, godranno di maggiori comodità nello stazionare in Italia, mentre alle strutture italiane regalate, oggi, maggiori difficoltà a gestire le richieste, per forza crescenti nei prossimi mesi, di chi si illude qui di venire trovando un paradiso, trovando opportunità, quando, al massimo, di questo passo, tra qualche mese, troverà macerie e miseria, figlie della gestione scellerata di questo periodo di gestione di una crisi economica e sanitaria per mano di chi ha scambiato l'Italia per un enorme ospedale, popolato solo di dipendenti pubblici dallo stipendio e dal posto fisso. Con ciò, mi prendo la libertà di segnalare che si mina un'altra integrazione, quella di chi, invece, ogni mattina, con il sudore della sua fronte, del suo impegno, senza alcuna garanzia, cerca invece di arrampicarsi sull'albero della vita per procurare a sé, i propri familiari, le proprie attività, i propri dipendenti un futuro migliore di quello su cui poggia i piedi. Ma d'altronde, in una Repubblica fondata sulle tasse e sugli sprechi non c'è, diciamo, da meravigliarsi.

Vi ostinate a non capire, schiavi veramente solo della tattica politica che vi consente, diciamo, di stracciare oggi una bandiera – peraltro, quella del “decreto Sicurezza” votata e difesa, per anni, dallo stesso Premier Giuseppe Conte e dallo stesso partito di maggioranza relativa che sorregge questo Governo -, che per avere una buona immigrazione servono equilibrio e ragionevolezza, non fanatismo ideologico, utile solo a raccontare stupidaggini a favore di telecamera. Ma d'altronde, questa è un'abitudine ormai acquisita: il reddito di cittadinanza, fatto per vendere la favola che abbiamo abolito la povertà; la “prescrizione zero” che regala processi eterni agli italiani, fatta per dire che abbiamo abolito l'impunità. Oggi tocca al “decreto Sicurezza” che servirebbe a dire, sostanzialmente, che l'Italia fa un passo di civiltà. Sono tutte balle, purtroppo. Chi vive - ripeto - tutti i giorni una quotidianità fatta di altro e di difficoltà molto più complesse sa quanto siano questi provvedimenti del tutto privi di chance di efficacia concreta. Immagino, peraltro, che non vogliate cogliere nemmeno l'occasione minima proposta da Forza Italia di istituire l'albo pubblico degli Imam che predicano nelle moschee, utile a separare chi prega da chi semina odio. Quello sì, effettivamente, dalle conseguenze potenzialmente drammatiche. Tutto questo in nome di un “luogocomunismo” buonista ma non buono che dice “tutti i benvenuti” ma poi sono tutti abbandonati, quindi nessuno integrato e, dunque, diciamo, aumento delle esasperazioni. Comunque, un signore perbene - e concludo Presidente - nel 2015 scrisse: siete sicuri che l'Europa si appresti a diventare come gli Stati Uniti d'America, terra di immigrazione - peraltro regolare - oppure accadrà il contrario e, cioè, che ci si appresta a rivivere in Europa quanto accadde sotto l'Impero romano, quando la sua parte occidentale e il suo livello di civiltà vennero drasticamente ridotti e poi modificati dalle invasioni barbariche? Quel giornale era l'Opinione e quel signore era Arturo Diaconale, persona perbene, liberale, che dispensò opportunità per tanti giovani poi affermatisi e che oggi ci lascia (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier). Io voglio ricordare così Arturo Diaconale come una persona che offrì ai giovani delle opportunità concrete mentre oggi, purtroppo, mi sembra ci si appresti tutti quanti a negarle queste opportunità. Io spero - mi rivolgo al Governo - che voi vi siate posti lo stesso dubbio che si poneva Diaconale, senza ipocrisia, su un fenomeno migratorio che rischia di travolgere tutti, italiani e immigrati regolari che qui sono assolutamente benvenuti ma sono i primi censori di certi provvedimenti che, purtroppo, complicano la vita di tutti quanti e non risolvono nemmeno il problema di chi qui arriva disperato (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato De Martini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/131.

GUIDO DE MARTINI (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, con questo ordine del giorno si chiede l'impegno del Governo a valutare gli effetti applicativi che comporterà la riduzione da 180 a 90 giorni del trattenimento dello straniero richiedente la protezione internazionale, come previsto dal decreto-legge del 5 ottobre 2020. Questo decreto-legge, di cui parliamo oggi, consta di 16 articoli ed è stato oggetto di numerose riformulazioni dalla sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, in data 6 ottobre 2020, nella seduta n. 65, e fino alla sua entrata in vigore, il 22 ottobre, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre 2020. Il provvedimento non ha alcun carattere di urgenza e necessità se non quella di abrogare di fatto i decreti cosiddetti Sicurezza o anche “decreti Salvini” che tanto han contribuito alla drastica riduzione del numero degli sbarchi in Italia nel 2018 e nel 2019, dopo gli anni dell'invasione in cui governava il PD col centrosinistra. Noi, cari colleghi del PD, abbiamo ancora negli occhi le immagini dei vostri deputati che sono andati a portare i loro materassi per dormire sulle navi delle ONG (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) cariche di clandestini mentre, invece, nessuno ricorda più i vostri deputati davanti ai cancelli delle fabbriche. Ve li siete dimenticati, voi, gli operai e i cassaintegrati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Non li conoscete più?

Oltre a questa mancanza di urgenza, il provvedimento si rivela composito ed eterogeneo nei contenuti e reca disposizioni in tema di immigrazione e asilo (articoli da 1 a 6), in materia di diritto penale (articoli da 7 a 12), relativamente ai compiti e alla carica del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (articolo 13) e, infine, reca la clausola di invarianza finanziaria e disposizioni transitorie, oltre a quella della sua entrata in vigore (articoli 14, 15 e 16). Questo decreto-legge in esame è il risultato di scelte e valutazioni politiche così come dimostra l'evidente volontà di abrogazione di numerose disposizioni in tema di immigrazione e asilo contenute nei “decreti Sicurezza” sopra citati. È certamente da sottolineare, perché toglie gli occhi, la contraddizione insita nel fatto che tali decreti furono emanati e approvati solo poco tempo fa, durante il primo Governo Conte, con la compartecipazione del MoVimento 5 Stelle che oggi, viceversa, facendo parte del nuovo Governo giallo-rosso non ha alcun imbarazzo - o forse sì - a chiederne di fatto l'annullamento. Cosa non si fa per non mollare la poltrona! Quindi prima eravate “no-TAV” adesso siete “sì-TAV”, prima eravate “no-MES” e oggi, o forse domani, diventerete “sì-MES”; così con l'immigrazione: prima “no”, adesso “sì” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Questo decreto-legge all'esame si rivela anche del tutto estraneo alla realtà e alle necessità del Paese. La necessità e urgenza è difatti quella di fermare i flussi migratori illegali che, ormai da mesi, nonostante l'emergenza sanitaria da COVID-19, si stanno riversando nel nostro Paese, con un aumento esponenziale degli sbarchi illegali, che hanno raggiunto nel 2020 il numero di oltre 30 mila, rispetto ai 10 mila dello scorso anno; senza contare l'incremento degli arrivi dalle rotte terrestri, in particolare dalla rotta balcanica. Nonostante la proroga dello stato di emergenza nazionale e la pandemia in corso, il Governo persiste nel consentire l'ingresso indiscriminato in Italia di migliaia di immigrati irregolari dai confini terrestri e marittimi, con il paradosso di tenere chiuse attività commerciali e limitare la circolazione dei cittadini italiani lasciando aperti i porti e consentendo sbarchi ad ogni ora del giorno e della notte. Questo numero di immigrati irregolari – come dicevamo prima – ha raggiunto ormai quota 30 mila; non potrà che aumentare ulteriormente considerando che l'abolizione dei “decreti Sicurezza”, sostituiti dai nuovi “decreti Clandestini” funzionerà da grande attrattore verso l'Italia dei flussi migratori illegali, come è noto, gestiti dai trafficanti di esseri umani. E così tornerà purtroppo la stagione delle ONG che traghetteranno verso l'Italia decine di migliaia di clandestini; tornerà la stagione dei centri di accoglienza che scoppiano per il numero di immigrati presenti; tornerà l'insicurezza nelle nostre strade e nelle nostre stazioni. Verrà cancellato uno dei più importanti passi in avanti che si era riusciti a fare quando al Ministero dell'Interno era presente il nostro senatore Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E adesso, dopo il tempo impiegato per la non certo urgente legge contro la omotransfobia, a quanto pare, la priorità di questo Governo giallo-rosso è spalancare i porti. Quale sarà la prossima urgenza? Magari riproporre lo ius soli o imporre la patrimoniale?

In questo momento particolarmente difficile per il Paese, gravato dall'emergenza sanitaria e dalla crisi economica legata alla diffusione del COVID-19, appare assurdo bloccare il Parlamento per discutere della riapertura dei porti e dei confini, temi non certo urgenti e necessari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Di Muro ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/137.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Grazie, Presidente. Abbiamo passato la scorsa settimana a discutere in quest'Aula dell'omotransfobia. Pensavo che ci fossimo fermati con provvedimenti del Governo certamente non emergenziali e urgenti; invece avete individuato una nuova priorità per tenere tutti noi qui fermi una settimana, giorno e notte, per discutere. Volete riformare i “decreti Sicurezza” di quel cattivone di Matteo Salvini. Io non credo che sia questo l'interesse degli italiani, per cui ci pagano lo stipendio. Forse qualche esponente del Governo, della maggioranza ha delle frequentazioni diverse dalle mie, quando esce da quest'Aula: frequentano i centri sociali, le cooperative rosse (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Io non so con chi parlate, con chi avete a che fare voi, perché io, quando torno a casa per la strada e mi chiedono se potranno andare dai loro parenti durante le feste di Natale, quanti devono stare seduti al tavolo imbandito per la vigilia del Natale, se riusciranno a trascorrerla con i loro cari, quando arriveranno i vaccini, se e come ci saranno le scuole aperte, i ristori… ma siete passati dal “decreto Ristori” uno, bis, ter, quater, adesso oppure il quinto, ma alcune categorie di imprese, di commercianti, di piccoli artigiani, non hanno visto ancora il becco di un quattrino! Insomma, ci fate discutere di tutto e questo per noi, vedete, è avvilente, ma almeno abbiamo una soddisfazione in questa discussione: non vedere le facce dei colleghi del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che, con nonchalance, son passati, due anni fa, dal dichiarare “immigrazione, obiettivi sbarchi zero”, guardavo qui un volantino, a non presentarsi durante la riforma dei “decreti Sicurezza”, che, forse a traino dell'ideologia di sinistra di una parte di questa maggioranza, voi volete cambiare in piena emergenza sanitaria e in piena emergenza economica. Voi pensate di fare la guerra alla Lega in questo Parlamento, probabilmente vincerete perché avete i numeri nel Parlamento, ma badate bene che i numeri nel Paese non li avete (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché le persone di buonsenso, le persone perbene, le persone che meritano e devono avere sicurezza da questo Stato, vogliono andare a votare, non solo per mandarvi a casa… Io faccio una proposta ai miei colleghi, ai miei amici della Lega: noi perderemo la battaglia parlamentare, l'abbiamo già capito, ma iniziamo già a raccogliere le firme per un referendum abrogativo di questa porcata (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), di questa legge anti-italiani! E vedremo se, nelle piazze, nelle urne referendarie, dov'è la maggioranza, se è con voi o con noi: noi non abbiamo sicuramente dubbi.

Con questo decreto voi aumentate gli sbarchi, che comunque sono già aumentati da quando siete al Governo, ma soprattutto rendete impossibile le espulsioni; ma la cosa grave, la conseguenza, è quello che si verifica all'interno del Paese, perché forse non vi siete accorti che l'accordo di Schengen non funziona, è palesemente fallimentare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E allora quello che succede è molto semplice, l'ho già detto tante volte e ve l'hanno già detto anche nelle audizioni in Commissione: quando sbarcano, non si fermano a Lampedusa o a Linosa o nelle coste siciliane, sicuramente creano dei danni in Sicilia, ma poi iniziano a girare per tutta Italia; e vengo al punto della mia proposta, che è presentata come ordine del giorno. Un conto è vivere questo fenomeno globale dell'immigrazione e dell'immigrazione clandestina all'interno dei palazzi romani, con i dirigenti che scrivono i decreti o, magari, in qualche quartiere elitario di Roma, un conto è andare a vedere dove ci sono le situazioni di degrado, di insicurezza, di pericolo pubblico. E allora, col mio ordine del giorno voglio porre l'attenzione del Parlamento, e del Governo in particolare, alle zone di frontiera: penso alla mia Ventimiglia, penso a Como, penso a tutti i comuni di confine, che devono avere un'attenzione maggiore, perché quando iniziano a sbarcare, quando iniziano a girare in tutta Italia, non è per forza che restano nel nostro Paese, la maggior parte di loro vuole andare in Francia, vuole andare in Germania; e allora, inevitabilmente, gli altri Paesi di cui noi siamo confinanti creano dei muri, creano dei confini, e il problema resta sulle spalle dell'Italia e, in particolare, dei sindaci, delle amministrazioni, dei cittadini delle città di confine. E quindi, magari, meno soldi alla greppia dell'accoglienza e più soldi ai comuni di confine, unitamente - e concludo, Presidente - a un piano emergenziale, questo sì, perché siamo in piena emergenza, per aiutare quei territori più colpiti da questo fenomeno ad avere meno migranti per le loro città e a far vivere più serenamente i nostri concittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Zangrillo, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/218. Ne ha facoltà.

PAOLO ZANGRILLO (FI). Grazie, Presidente. Le confesso un certo imbarazzo nel dover intervenire oggi sul decreto-legge, che, quindi, come tale, richiama il carattere di necessità ed urgenza; un decreto-legge che ha come oggetto il tema dell'immigrazione.

Il disagio nasce dalla constatazione che, all'attuale Esecutivo, manca gravemente la capacità di garantire al Governo del Paese un adeguato ordine di priorità alle emergenze da affrontare. Sono sicuro, infatti, che anche al più distratto dei nostri concittadini non sfugge il sentimento di urgenza, di drammatica urgenza, della necessità di dare risposte efficaci e tempestive all'emergenza sanitaria e alle conseguenze nefaste di tale emergenza sulla pelle degli italiani, dei tanti nostri concittadini che oggi devono fare i conti con la perdita del lavoro, con l'ansia di un futuro che non offre alcuna garanzia.

Ieri, oggi, domani, in quest'Aula, dovevamo, dobbiamo e dovremo confrontarci e ragionare su soluzioni per un Paese che nell'anno in corso registrerà un calo del PIL intorno al 10 per cento, una perdita di posti di lavoro che è di più di un milione e un dato, che ci offre oggi l'OCSE, di un'Italia che avrà un livello di disoccupazione, nel 2021, intorno all'11 per cento. Ecco, invece di discutere di questo, oggi in Aula siamo costretti a legiferare su omo-transfobia e immigrazione. Ciò premesso, pur con profondo malessere, mi accingo a svolgere il mio compito di parlamentare, presentando l'ordine del giorno a mia firma, che interviene su una questione centrale nella lotta al contenimento del flusso migratorio: riferisce, infatti, alla possibilità di limitare o di vietare il transito e la sosta di navi nel nostro mare territoriale. Ora, vorrei ricordare che il primo Governo Conte, su indicazione dell'allora Ministro dell'Interno, era intervenuto in maniera precisa e rigorosa su questo punto. Infatti, il decreto-legge n. 53 del 2019, il cosiddetto “decreto Sicurezza-bis” prevedeva testualmente, in caso di violazione del divieto di ingresso, di transito o di sosta in acque territoriali italiane, fatte salve le sanzioni penali nel caso in cui costituisca reato, l'applicazione al comandante della nave, in solido con l'armatore, di una sanzione amministrativa da 150 mila euro ad un milione di euro, la confisca del natante con immediato sequestro cautelare e, in caso di provvedimento definitivo di confisca, i relativi oneri di custodia dell'imbarcazione a carico dell'armatore. Ora, Presidente, il “decreto Immigrazione” oggi all'esame dell'Aula, di fatto, rivede e cancella buona parte della disciplina sanzionatoria applicata al caso; rimane una sanzione amministrativa da 10 mila a 50 mila euro. Ora, non è difficile immaginare quale sarà la naturale conseguenza di questa sciagurata previsione: un ulteriore aumento dei già ingovernabili flussi migratori nel nostro Paese, ottenuti grazie alla concessione di un indiscriminato diritto di accesso. Ora, pur non volendo generalizzare, credo che siamo tutti consapevoli che non poche zone d'ombra continuano ad aleggiare sulle attività di soccorso in mare ad opera di alcune organizzazioni non governative, che sono peraltro lautamente finanziate. Ebbene, grazie al “decreto Immigrazione”, oggi, queste potranno festeggiare, così come potranno festeggiare tutti quei trafficanti per i quali, da domani, sarà ancora più facile traghettare clandestini nei nostri porti. Ora, le sanzioni non sono la soluzione alla lotta contro l'immigrazione; le misure di contenimento, le politiche di respingimento non possono essere la risposta definitiva, ci vuole una visione strategica. Occorrerebbe, di fatto, mettere in campo un'altra linea politica, più incisiva, lungimirante, una politica che sappia trovare la giusta sintesi tra accoglienza e rigore. Il partito che rappresento non è mai stato sordo al dramma umano che quotidianamente si consuma sulle coste africane e per questo il nostro presidente da sempre crede nella necessità che il nostro Paese si faccia promotore e portavoce di un piano internazionale finalizzato allo sviluppo economico dell'Africa, che, se realizzato, avrebbe il merito di porre fine all'esodo di tanta gente verso l'Italia e verso l'Europa. Ma finché ciò non è realtà, finché ciò non avviene, con la stessa convinzione crediamo che sia necessario mantenere quanto meno le sanzioni previste nel precedente “decreto Sicurezza” e quindi esprimiamo un parere contrario a quanto, oggi, il “decreto Immigrazione” propone (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Donina ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/154.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente. Noi siamo oggi in Aula a discutere di questo decreto e la domanda sorge spontanea, e lo chiedo ai colleghi della maggioranza: perché? E vi chiedo: perché in un Paese che sta soffrendo la disoccupazione voi decidete di portare questo decreto? Perché in un Paese dove le aziende stanno chiudendo voi decidete di parlare di immigrazione? Perché dove c'è un Paese intero che sta soffrendo questa pandemia voi volete portare per forza questo decreto, per i vostri accordi di seggioline e ripartizioni varie Però capisco anche che per voi sia molto difficoltoso oggi stare qua ad ascoltare tutti questi dell'opposizione su questi temi, quindi vorrei farvi capire anch'io che la Lega ha un cuore, e ve lo dimostro stasera, perché vi leggerò una filastrocca, una storiella stasera al sottosegretario e ai colleghi della maggioranza: “C'era una volta, un paio d'anni fa, un capogruppo, Francesco D'Uva che tuonava in quest'Aula: “Colleghi, oggi quest'Aula è chiamata a votare sul tema della sicurezza di questo Paese. L'obiettivo è di ottenere un riordino dell'attuale sistema di accoglienza e di garantire maggiori tutele di sicurezza per i cittadini. Il MoVimento 5 Stelle dimostrerà la propria lealtà”. Non li vedo. “Questo Governo si è preso la responsabilità di intervenire per cambiare una situazione che ha portato solo malcontento, ha acuito le differenze sociali e degradato il sistema nazionale dell'accoglienza. Particolarmente importante è l'obbligo della trasparenza sulle cooperative che operano nel settore dell'accoglienza”, e qui uno scroscio di applausi del MoVimento 5 Stelle, che stasera non vediamo. “Per troppo tempo in nome dell'accoglienza si sono perpetrate le peggiori nefandezze alle spalle dei cittadini italiani e a discapito di chi cercava protezione. Per anni si è lucrato sulla disperazione dei migranti, senza predisporre piani concreti ed efficienti per garantire loro condizioni dignitose. Si fanno più soldi con l'accoglienza che con il narcotraffico. Ebbene, ciò non accadrà più”, non accadeva più, e qui partì un altro grande applauso scrosciante del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Una voce dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: “Mai con il PD! Mai con il PD!”). Constatare l'inefficienza degli SPRAR, che rappresentavano tutte le criticità che erano sotto gli occhi di tutti, allora. “È ovvio, l'intero decreto regge sul supporto del calo degli arrivi, dell'aumento dei rimpatri, questa grande sfida che il Governo e il Ministero dell'Interno dovrà affrontare nell'immediato”. E l'allora Governo lo affrontò, non il vostro. “Presidente, con questo decreto il Governo si impegna anche a contrastare il terrorismo. Vengono disposti quindi maggiori controlli per chi richiede il noleggio di autoveicoli, per esempio i furgoni, che potrebbero essere utilizzati per attentati terroristici. Il “decreto Sicurezza” dice basta alle occupazioni abusive, con l'inasprimento delle sanzioni nei confronti di coloro che promuovono e organizzano l'occupazione di terreni o edifici. E anche la lotta alle mafie non è stata dimenticata in questo decreto, perché liberalizzare la vendita dei beni sequestrati alle mafie significa dare a tutti la possibilità di usufruire, sempre all'interno del circuito della legalità, dei beni, che con i suoi interessi criminali sottrae ogni giorno la libertà e la speranza di questo Paese”, e qui altri applausi del MoVimento 5 Stelle, che stasera non vedo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Però, e qui concludo, Presidente, così almeno anche il Governo si solleverà: “Per cambiare ci vuole coraggio”, dicevano, “ma soprattutto la schiena dritta per assumersi le proprie responsabilità davanti ai cittadini italiani”, dicevano, “perché sono loro che indirizzano con il termometro che misura gli umori del nostro Paese, che per troppo tempo sono stati ignorati da una politica miope e lontana dal mondo”. Per tutti questi motivi, i cittadini italiani non voteranno più il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Roberto Caon. Chiedo scusa, c'è una sostituzione, quindi il deputato che prenderà la parola sarà Andrea Mandelli, per illustrare l'ordine giorno n. 9/2727-A/236.

ANDREA MANDELLI (FI). Presidente, Governo, qualche considerazione di carattere generale va fatta. Siamo di fronte, evidentemente, a un provvedimento sbagliato, un provvedimento i cui effetti devastanti ricadranno sull'Italia, e sarà una ricaduta veramente drammatica; sarà una ricaduta drammatica anche per la credibilità internazionale del nostro Paese, che sarà ulteriormente danneggiata da questo provvedimento. Siamo in una situazione paradossale - lo hanno sottolineato in molti - ma non è banale che tutti diciamo una cosa di tanto buonsenso. Il Paese è in una situazione drammatica, lo sappiamo, ed è stretto nella morsa del virus, stremato economicamente. Basta fare quattro passi in questa città, nelle città da cui proveniamo, per constatare la situazione che stiamo vivendo, il grido d'appello che ci viene rivolto tutti i giorni dai cittadini, che chiaramente si rivolgono alla politica per avere un conforto, quel conforto che in questi mesi sinceramente non hanno avuto.

Stiamo occupando l'Aula per parlare di un provvedimento tanto lontano dai cittadini quanto invece sarebbe vicino un provvedimento da vedere con più attenzione, quali i provvedimenti contenuti nel “decreto Ristori”, dove ancora una volta constatiamo la mancanza di aiuti ai professionisti, come se non esistessero. Abbiamo dei piccoli contributi per lenire le difficoltà di chi ha un'attività commerciale, che non sono affatto risolutivi, anzi, hanno l'effetto quasi controproducente di irritare, per la quantità modica che non ha nessun tipo di rilevanza rispetto ai tanti danni che le attività commerciali stanno subendo. Di fronte a temi così importanti e a due provvedimenti come la legge di bilancio e quello che riguarda i ristori, dove si potrebbe davvero dare più spazio, siamo invece costretti a sacrificarci in una lettura monocamerale, oramai un'abitudine per questo Governo.

Mi ricordo la passata legislatura quanto parlava bene il MoVimento 5 Stelle e quanto invece sta razzolando male adesso, con le fiducie, con il monocameralismo, con tutte quelle cose che sembravano facili da dire quando si poteva urlare senza pagare dazio rispetto a quello che si diceva, mentre invece ora, qui, alla prova dei fatti, si riesce a peggiorare quello che allora si contrastava con forza, con violenza, con capacità di proporre al Paese una visione chiara, visione chiara che invece - lo abbiamo purtroppo constatato - non c'è. La maggioranza ha impresso all'iter di questo provvedimento una direzione chiara, un procedimento che è andato avanti a tappe forzate; un provvedimento che mi stupisce constatare come sia stato blindato e impermeabile a ogni modifica di buon senso, mentre invece è stato aperto a tutti i peggioramenti che con grande costanza e con grande puntualità siete riusciti a portare a termine. Quindi, come al solito, le cose fatte bene da parte di questo Governo, ma non è che siamo molto stupiti, perché la prima parte di questo film l'avevamo già vista nel “decreto Rilancio”, quando con la sanatoria degli immigrati irregolari, che doveva soddisfare le richieste di manodopera dell'agricoltura, in realtà abbiamo cominciato ad asfaltare la strada per arrivare a questo provvedimento.

È evidente che Forza Italia ha una posizione diversa su questa tematica, è evidente che riteniamo sbagliato andare a intervenire su quello che era il “decreto Salvini”, che invece aveva dato una soluzione a questo problema con i numeri alla mano, con i numeri che ci confortavano sul fatto che eravamo riusciti ad arginare questo pellegrinaggio triste, al quale, invece, siamo ancora costretti ad assistere. Noi avevamo cominciato con il Governo Berlusconi a creare un nuovo rapporto con i Paesi del Nordafrica, costruendo là le condizioni perché questa povera gente non fosse costretta a partire in un'avventura piena di rischi, piena di incognite e senza tante certezze. Un destino chiaro: vivere nell'incertezza, costretti, purtroppo, a delinquere, a essere manodopera per tutta la criminalità organizzata, per essere condannati a vivere di espedienti, al margine, sfruttati. Se questa è la soluzione, noi siamo ben contenti di dire di no ed è per questo che noi stiamo illustrando gli ordini del giorno, per illustrare la bontà delle nostre proposte…

PRESIDENTE. Concluda…

ANDREA MANDELLI (FI). …per contribuire davvero, per dimostrare agli italiani come volevamo dare un contributo reale per evitare che questo provvedimento continuasse a marciare nella direzione sbagliata…

PRESIDENTE. Grazie.

ANDREA MANDELLI (FI). …e a concludere in questa maniera (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Claudio Durigon ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/66.

CLAUDIO DURIGON (LEGA). Grazie, Presidente. Fa specie oggi vedere l'Aula vuota, vuota specialmente nella parte del MoVimento 5 stelle, che praticamente hanno condiviso - io all'epoca ero membro del Governo Conte uno -, laddove i 5 Stelle erano parte attiva del “decreto Salvini”, dove i 5 Stelle erano, in qualche modo, l'elemento fondamentale. Ricordo le dichiarazioni di tutti loro, quanto erano felici quando hanno votato il “decreto Salvini”: mah, sarà forse perché contava di più la poltrona. Oggi mi aspettavo, Presidente, di parlare di bilancio. Ha portato, purtroppo, questa maggioranza un bilancio in ritardo e non avremo neanche i tempi per poter discutere di bilancio. Il bilancio è l'elemento fondamentale che dà prospettiva al Paese futuro e noi, purtroppo, non possiamo dedicarci al bilancio perché hanno avuto da fare, perché il MEF era impegnato su MES sì, MES no, Recovery Fund quando, forse. Quindi, siamo qui oggi a discutere, per questa maggioranza, del “decreto Immigrazione”. Potevamo discutere di fare un ammortizzatore unico. Ricordo che, purtroppo, ci sono persone che non percepiscono ancora i soldi dell'ammortizzatore. Abbiamo visto un presidente dell'INPS che ci indica come il 99,6 per cento ha, in qualche modo, preso queste risorse, scartando quella che invece è la verità: hanno preso soltanto un anticipo e ancora oggi non percepiscono risorse dei mesi di settembre e agosto, del mese di ottobre. Questa è una vergogna di questo Paese. Potevamo parlare dei famosi ristori, degli esercizi chiusi per le zone rosse, zone arancione, gialle, per tutto quello che c'è in questo momento di pandemia. Potevamo parlare di investimenti in sanità: sì, abbiamo fatto sforamento per oltre 100 miliardi. Potevamo fare investimenti in sanità e invece questo Governo si è dedicato, Presidente, ai banchi a rotelle (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), ai banchi a rotelle, a quei banchi a rotelle che in qualche modo girano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che girano come le opinioni del MoVimento 5 Stelle, che cambia opinione quotidianamente. Ecco, questo, secondo noi, è un problema, è un problema serio e di coerenza: di coerenza! Potevamo stare qui a capire come spendere i soldi degli investimenti bloccati: sono miliardi bloccati, che potevano in qualche modo avvantaggiare il Paese in investimenti, e invece no! Siamo qui a discutere di sicurezza, siamo qui a discutere perché l'Europa ce lo chiede e il PD è pronto a rispondere a questa Europa; perché l'Europa, che ci ha abbandonato perennemente in ogni fase di questa immigrazione, ha chiesto, in qualche modo, un sostegno sull'immigrazione; quell'Europa che in qualche modo ha applaudito Carola Rackete; l'ha applaudita, dopodiché la Merkel l'ha arrestata.

E, allora, quello che io chiedo in questo momento è che si torni a essere un Paese che pensi a quello che serve davvero ai nostri cittadini. Io ricordo l'Europa, nel mese di settembre se non erro, quando il Ministro Lamorgese è stata a Malta e tutti quanti voi avete osannato: “Abbiamo vinto. Finalmente l'immigrazione è terminata, finalmente l'immigrazione è finita. È un problema di tutta l'Europa”. E invece no: è un problema solo nostro! Volevo soltanto far capire agli amici del PD quello che succede oggi in Europa. Abbiamo di fronte a noi un Presidente del Paese spagnolo dove - pensate - ha dato finanziamenti per 30 milioni per costruire il più alto muro del mondo per non far passare gli immigrati e nessuno ne parla: nessuno ne parla, anzi, lì - perdonatemi - è per terra, quindi non avrebbe neanche avuto problemi, in qualche modo, di poter morire in quest'ambito.

E, allora, Salvini, invece, è l'elemento fondamentale, per cui, purtroppo, tutti vengono disprezzati. Sanchez, se non ricordo male, fa parte del PSE europeo (non vorrei sbagliarmi, ma Fiano saprà sicuramente correggermi). E allora, Presidente, chiediamo che venga ritirato questo decreto. Non c'è un'urgenza in questo momento in Italia che si chiama immigrazione; c'è un'urgenza COVID-19, c'è un'urgenza economica. Quindi, basta con queste fandonie, tornate indietro e parliamo di problemi del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Roberto Occhiuto ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/202.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno, quello che mi sto accingendo ad illustrare, è un ordine del giorno particolarmente caro al gruppo di Forza Italia, perché ripete il contenuto di un emendamento e poi di un ordine del giorno presentati l'anno scorso, quando si discusse il “decreto Sicurezza”, da una collega che fece una grande battaglia in Aula su questo argomento, da una collega che non c'è più, da Jole Santelli (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier). È un ordine del giorno che pone la questione dei barchini, degli sbarchi fantasma, di quegli sbarchi che avvengono quotidianamente senza che nessuno se ne accorga sulle nostre coste. Spesso quando si parla di immigrazione l'attenzione si concentra, per l'enfasi che mediaticamente viene data a questo problema, alle ONG, che, è vero, a volte derogano ai principi umanitari, mettendo prima dei principi umanitari un approccio ideologico, contro-ideologico nei confronti di chi vorrebbe, invece, un'immigrazione controllata. Spesso noi siamo indotti a ritenere che gli sbarchi avvengano soprattutto attraverso i barconi ma non è così, perché molti degli sbarchi, forse la maggior parte degli sbarchi nel nostro Paese, avvengono attraverso barchini e gommoni, e noi chiediamo, con questo ordine del giorno, che il Governo si impegni con maggiore efficacia a contrastare questo tipo di sbarchi, che avvengono soprattutto lungo le coste a sud del nostro Paese, che sono quelle più esposte all'immigrazione clandestina, e spesso sono l'occasione anche per fare entrare nel nostro Paese e in Europa dei terroristi. Infatti, io ricordo quando i colleghi della sinistra dicevano: “Ma mica i terroristi vengono sui barconi o sui barchini”. Non è così! La cronaca delle ultime settimane ha dimostrato - e mi riferisco, per esempio, a quello che è successo a Nizza - che i terroristi vengono in Italia e in Europa attraverso i barconi, le barche, forse attraverso gommoni più attrezzati, ma vengono anche in questo modo. Non è vero quello che dicevate: “No, non vengono così”. Ecco, con questo decreto noi vi chiediamo di aumentare il livello di controllo attraverso un'azione mirata della Guardia costiera e della Guardia di finanza per contrastare questi sbarchi. Voi, invece, con questo decreto allentate, allentate le maglie. Con questo decreto voi date a quelli che vogliono venire in Italia, ma soprattutto a quelli che speculano sulla disperazione di quelli che vogliono venire in Italia e in Europa, gli scafisti, un messaggio che è pericolosissimo, dite, cioè, che nel nostro Paese si stanno allentando le maglie, che quello che non era possibile prima oggi diventerà più possibile, più tollerato, e noi questa cosa non la tolleriamo. È un messaggio devastante che rischia di tramutarsi in una sorta di via libera all'immigrazione clandestina. Ecco, per questo noi stiamo ponendo in essere questa legittima attività parlamentare ostruzionistica, sì, ostruzionistica perché vogliamo dimostrare al Paese, vogliamo dimostrare agli italiani, in maniera evidente, quella che è la vostra distanza rispetto al Paese reale. Molti colleghi lo hanno detto prima di me, lo ha detto Mandelli, l'ha detto D'Ettore ieri e lo ripeterà, quindi, anche Cannizzaro fra poco. Gli italiani sono avviliti, preoccupati e spaventati dalla pandemia. Milioni di italiani hanno perso il loro lavoro o rischiano di perderlo e voi ci costringete a discutere di questi decreti. Siete lontanissimi dai bisogni del Paese e costringete il Parlamento ad allontanarsi dai bisogni del Paese. Lo fate per un vostro pregiudizio ideologico, per affermare su questi temi una vostra diversità morale che non avete, perché distinguete gli italiani e la politica degli italiani, qui rappresentata in maniera manichea, fra quelli che vorrebbero affogare gli immigrati in mare - e non è così perché nessuno vuole fare questo! - e quelli che invece vorrebbero salvarli.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Ecco, con questa nostra attività, vogliamo dire a voi, ma soprattutto al Paese, che voi, rispetto al Paese, siete distanti dai bisogni e dagli interessi dei cittadini (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Roberto Paolo Ferrari, per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/114. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). La ringrazio, Presidente, e ringrazio anche i colleghi che sono rimasti fino ad ora per ascoltare l'illustrazione di queste tematiche, relative al “decreto Insicurezza”, al “decreto Clandestinità”. Come hanno detto molti altri colleghi, noi avremmo voluto parlare in queste ore di temi economici, di temi che affliggono i cittadini italiani, che non sanno quale sarà il loro futuro, appeso al prossimo DPCM della Presidenza del Consiglio e che, invece, quest'Aula non sarà chiamata ad affrontare e a discutere.

L'interesse da parte della maggioranza è stato quello di affrontare e andare a smantellare i “decreti Sicurezza” di Salvini, che invece avevano dimostrato nella loro applicazione tutta l'efficacia. I numeri, mi spiace, possono essere anche distorti e celati, ma alla fine fotografano quella che era la situazione, conseguente l'adozione e l'applicazione dei “decreti Sicurezza 1 e 2”, che avevano portato ad affrontare radicalmente il tema dell'immigrazione clandestina e degli sbarchi. Avete voluto affrontare il tema dei “decreti Insicurezza”, dei “decreti Invasione”, dei decreti che favoriscono e favoriranno la clandestinità, però senza scendere nel merito e nella possibilità di discuterli in quest'Aula, ponendo l'ennesima fiducia, affinché tutto il Parlamento fosse anestetizzato, perché non si potessero raccogliere all'interno di quelli che potevano essere i malumori, che serpeggiano anche in una parte della maggioranza, che è stata costretta ad essere assente adesso, durante questa fase di discussione. Mi riferisco ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, in buona parte, rossi di vergogna e, in una parte, probabilmente più limitata, neri di rabbia per quello che sta avvenendo attraverso lo smantellamento dei “decreti Sicurezza”, proprio perché quello che sta avvenendo è anche il pagamento, sono le trenta monete d'argento, che il MoVimento 5 Stelle sta pagando al PD per il tradimento che porta avanti, rispetto a quello che era il proprio programma di Governo, quello in cui diceva che l'obiettivo erano gli sbarchi zero e che l'Italia non era il campo profughi d'Europa. E il MoVimento 5 Stelle attaccava anche allo “stop al business dell'immigrazione”. Ecco, proprio questo tradimento, questo svilire, questo svendere la propria coscienza e le proprie promesse fatte in campagna elettorale e al proprio elettorato, è il frutto che stiamo, ahimè, pagando con l'approvazione, o meglio il tentativo di portare a compimento, questi “decreti Insicurezza”.

Anche l'aspetto di affrontare attraverso la forma della decretazione d'urgenza questo tema è una problematica che assolutamente non aveva ragione d'essere. Infatti, se è vero, come è vero, che i decreti erano vigenti, di fatto la maggioranza, cioè, scusate, il Governo, aveva assolutamente disapplicati i temi della sicurezza e della sicurezza anche sanitaria, legata all'emergenza pandemica. Ricordo che il 7 aprile 2020, vigenti i famigerati “decreti Salvini”, questi quattro Ministri di questo Governo - Trasporti, Esteri, Interno e Salute - hanno adottato il decreto interministeriale n. 150, un decreto che andava a limitare gli sbarchi nel nostro territorio nazionale, in quanto non porto sicuro. Ecco, il fatto di aver tradito anche il loro stesso decreto, dovrebbe portare loro di fronte a un tribunale! Loro a rispondere del fatto di avere messo i cittadini in pericolo, e non il Ministro Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che, invece, ha difeso e tutelato l'interesse del nostro popolo e dei nostri cittadini.

Vengo all'oggetto dell'ordine del giorno nello specifico, cioè quello di andare a normare con questo decreto, in maniera assolutamente confusa, la comunicazione dei soccorsi avvenuti in mare nell'area SAR. Il decreto dice che basta che il naviglio che ha operato il soccorso debba comunicare al responsabile dell'area SAR. Praticamente stiamo dicendo…

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). …che qualsiasi soccorso avvenuto nel Mediterraneo - potrà avvenire dalla Spagna alla Turchia - basta che comunichi a quelle aree SAR e poi la nave potrà dirigere la prua verso questo Paese e sbarcare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini PremierCongratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cannizzaro, per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/209. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, membri del Governo…

PRESIDENTE. È l'ultimo intervento, avviso.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Era il 28 dicembre 2018 prima e il 25 luglio 2019 dopo, quando votammo il decreto targato Matteo Salvini, targato centrodestra unito, un centrodestra che, nella sua interezza, acquisì, evidentemente. il sentimento reale del popolo italiano. Infatti, quel decreto andava verso una direzione reale, ossia il bisogno degli italiani, ossia il bisogno dei primi cittadini, dei sindaci, degli amministratori locali, delle forze dell'ordine, un decreto che ha comunque tranquillizzato il popolo italiano. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, siamo qui, nella stessa Aula, per modificare quel decreto, sostanzialmente smontare il decreto-legge Salvini e del centrodestra. Lo facciamo nel mentre in Europa si scrive un documento, a proposito, sull'argomento immigrazione, dove si dà una responsabilità maggiore al Paese ospitante e inevitabilmente una responsabilità maggiore ai primi cittadini e agli amministratori locali, che devono far fronte a queste emergenze. Solo l'Italia, solo questo Governo, solo voi riuscite in una missione quasi impossibile, ossia complicarvi la vita, ma soprattutto complicare la vita degli italiani, dei poliziotti, dei questori, dei prefetti e di tutti coloro i quali sono chiamati settimanalmente a fronteggiare queste emergenze dell'immigrazione clandestina e di tutte le sue conseguenze.

Il provvedimento mira essenzialmente a degli elementi significativi, che io vorrei evidenziare, ad esempio, ad abbassare le multe alle ONG. Punta ovviamente a non confiscare quelle navi che, in maniera anche palese, violano la legge. Punta evidentemente anche a ridurre quello che è il processo, la tempistica di richiesta di cittadinanza italiana, complicando lo smistamento negli altri Paesi. La ristrutturazione della organizzazione del sistema di accoglienza, ovviamente, ha anche un aggravio economico, perché aggrava sul piano economico, mentre voi, attraverso questo provvedimento, nell'articolo 14, inserite la clausola dell'invarianza finanziaria e mentite, mentite sapendo di mentire, perché è evidente che, anche sul piano economico, c'è una ricaduta e, ancora di più, in quei comuni, per quei sindaci, in quei bilanci comunali che già di per sé, ecco, sono assolutamente a rischio e che voi continuate ad aggravare. Porto l'esempio - e non posso non farlo - della mia regione, sottosegretario, fornendole anche dei dati che, evidentemente, lei non conosce. Li conosce? Glielo dico io: no, non li conosce, glieli do io i dati: nel 2018, in Calabria, sono sbarcati 21 mila immigrati clandestini; con l'arrivo del Ministro Salvini, nel 2019, c'è stata una notevole riduzione, sono stati soltanto 7.600. Sa a quanto siamo ritornati, col vostro Governo, nel 2020? Oltre il 2018, ossia a 23.700. Questi sono i dati, questi sono i fatti che parlano.

Parlate di ostruzionismo da parte del centrodestra, parlate addirittura di un atteggiamento razzista, avete parlato di razzismo. Io, invece, ritengo che, qui, ci sia buonsenso e, qui, ci sia una parte, quella larga, del centrosinistra, della maggioranza che sostiene questo Governo, che evidentemente, attraverso questi provvedimenti, non fa altro che alimentare quelle organizzazioni, quelle cooperative, quelle associazioni, in qualche modo, in qualche occasione anche perverse, rosse, vicine alla sinistra che evidentemente governano i processi, appunto, dell'immigrazione clandestina, mettendo a rischio la sicurezza nazionale.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Invece, oggi, qui, di ritrovarci a parlare di come aiutare e sostenere le Forze dell'ordine, i poliziotti, i carabinieri, la Guardia di finanza, la Guardia costiera, i vigili del fuoco, aiutare le questure e le prefetture a dare una mano a questa emergenza, siamo qui nel momento più difficile del Paese, nell'emergenza COVID, a parlare delle modifiche di un provvedimento che evidentemente fate solo per ideologia, fate solo per motivi di partito e perché lo hanno prodotto Matteo Salvini e il centrodestra unito. È un errore nel merito e nel metodo.

Quindi, e concludo, Presidente, vi invito ad accettare l'ordine del giorno, che mira al potenziamento del personale che è in trincea in tutti i porti italiani e che necessita ovviamente di un potenziamento (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Signor Presidente, molto rapidamente, essendo stato chiamato in causa da una collega, ci terrei a esprimere qualche breve considerazione. Infatti, a fronte di una considerazione che ho avuto modo di esprimere durante l'intervento del collega Colla, che richiamava la nostra dimensione quantitativa, ascoltando le sue considerazioni, ho utilizzato un termine che in questi giorni, in queste ore è stato molte volte ripetuto dai banchi della Lega stessa e, quindi, mi sembrava un modo piuttosto esplicito e diretto di potermi fare comprendere nell'espressione di un pensiero che poteva essere maggiormente inteso. Se questo ha ritenuto di urtare la sensibilità dei colleghi, della Presidenza, della collega Saltamartini, non ho certamente alcun problema a dover chiedere scusa del termine che ho utilizzato, tenuto conto del fatto che, come ho ripetuto, mi sembrava essere un termine abbastanza consono a quelle latitudini.

In ogni caso, il concetto è, credo, abbastanza noto e si potrebbe riassumere, quanto meno per il verbale, circa il fatto che per ascoltare determinate baggianate, ecco, possiamo dire magari questa parola, la presenza quantitativa nostra era fin troppo eccessiva. La ringrazio, signor Presidente.

PRESIDENTE. Essendo giunti, anzi, avendo superato le ore 19,30, sospendiamo l'esame del provvedimento che riprenderà alle ore 21. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 19,33, è ripresa alle 21,13.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, non vi sono ulteriori i deputati in missione alla ripresa notturna della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centosei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge 2727-A conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. La deputata Benedetta Fiorini ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/134.

BENEDETTA FIORINI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in un momento così drammatico per il nostro Paese, in cui ci arrivano quotidianamente richieste d'aiuto da parte di cittadini e imprese, messi letteralmente in ginocchio dalle scelte di questo Governo, ci siamo trovati a dover esaminare un provvedimento che, non solo risulta estraneo alla realtà e alle reali necessità del Paese, ma va addirittura paradossalmente in senso opposto, perché la vera necessità e urgenza, onorevoli colleghi, semmai è quella di non aggravare una situazione che è già drammatica e precaria, soprattutto sul piano della tenuta della tenuta sociale. Siamo arrivati al paradosso di tenere occupato il Parlamento ad esaminare un decreto che va contro la reale necessità e urgenza, un progetto folle, perché favorire un'apertura indiscriminata nell'attuale contesto è evidente che avrà ripercussioni gravissime sulla sicurezza pubblica, sul sistema sanitario, sul bilancio dello Stato e dunque proprio sulla tenuta sociale del Paese. Siamo entrati nel vivo nella sessione di bilancio eppure, invece di occuparci unicamente, come dovremmo, delle problematiche che l'emergenza sta determinando sui cittadini italiani, che attendono risposte concrete su temi di lavoro e sanità, ci troviamo a discutere del “decreto Clandestini”, che invece di far fronte all'emergenza, la aggrava, che è espressione della politica di questo Governo che in materia di immigrazione non tiene minimamente conto del volere della maggioranza degli italiani. Una politica fallimentare, che ha già triplicato gli sbarchi nel Paese rispetto all'anno scorso - e sono i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno, nel caso qualcuno non lo volesse ricordare. Quindi, proprio durante questa sessione di bilancio, nella quale siamo chiamati a contenere le conseguenze di un anno catastrofico, la necessità e l'urgenza per il Governo è quella di favorire l'ingresso di nuovi immigrati. Un tempismo eccezionale, complimenti. Ci sono cittadini che aspettano ancora la cassa integrazione, che sperano di non perdere il lavoro, che sono preoccupati per il futuro dei loro figli, generazioni di ragazzi che stiamo perdendo, distruggendo dal punto di vista psicologico della loro istruzione e formazione, milioni di famiglie italiane ridotte in povertà. E ricordo che le famiglie povere italiane non sono certo da meno rispetto a quelle che arrivano da fuori. Il Governo aveva, e ha, il dovere di fare arrivare a loro l'aiuto dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), invece sta distruggendo e sta aggiungendo povertà a povertà, senza avere la minima capacità economica per farlo e soprattutto senza avere la minima capacità di gestione del fenomeno.

Questo provvedimento amplia a dismisura la possibilità di rilasciare permessi di soggiorno, determinando una discriminazione tra immigrati regolari e irregolari, e nell'ampliare la platea dei beneficiari non stanzia alcuna risorsa a favore dei comuni o delle Forze dell'ordine, messi in prima linea ed abbandonati, abbandonati a gestire continue fughe dai centri d'accoglienza, spesso di soggetti positivi, fughe che espongono le stesse forze dell'ordine, che sono già allo stremo, e tutta la popolazione a gravissimi rischi sanitari e di sicurezza. Si prevede la conversione automatica in permesso di soggiorno per motivi di lavoro di tutta una serie di permessi precedentemente esclusi, senza alcun limite, di fatto sradicando tutta la programmazione dei flussi migratori. Dunque chi entra in Italia con un permesso per motivi religiosi o per assistenza di minori - permessi quindi speciali, di carattere temporaneo - poi può successivamente convertirlo in permesso per lavoro ed assicurarsi un titolo per rimanere. Si sta rendendo praticamente impossibile l'espulsione degli stranieri, con l'introduzione di ben 23 cause ostative, molte delle quali vaghe e troppo generiche. Una normativa che determinerà un accrescimento del contenzioso giudiziario, con il rischio di creare un numero insostenibile di procedimenti. Con tutte le misure economiche da deliberare per aiutare aziende e attività produttive, questo Governo sta impegnando in maniera incompetente e inadeguata le risorse dello Stato, le risorse di tutti i cittadini, che dovrebbero essere destinate ai nostri connazionali in difficoltà. Si sta legittimando un'immigrazione indiscriminata e contraria alle norme di diritto internazionale. Si sta alimentando un dramma sociale destinato ad esplodere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La deputata Ketty Fogliani ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/91.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, tutti i nostri ordini del giorno hanno l'unica finalità di evitare ulteriori problemi a chi poi dovrà gestire l'invasione di massa grazie a questo “decreto Clandestini”, del tutto inutile in questo contesto pandemico. In particolare, ad esempio, questo ordine del giorno è riguardante la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Ricordo a me stessa, prima che agli altri, questa figura prima di questo decreto: il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è un'autorità di garanzia collegiale e indipendente, non giurisdizionale, che ha la funzione di vigilare su tutte le forme di privazione della libertà, dagli istituti di pena alla custodia dei luoghi di polizia, alla permanenza nei centri di identificazione e espulsione, alle residenze di esecuzione delle misure di sicurezza psichiatriche - i REMS -, ai trattamenti sanitari obbligatori. È costituita in collegio, composto dal Presidente e da due membri, scelti tra persone non dipendenti delle pubbliche amministrazioni e nominati, previa delibera del Consiglio dei Ministri, con decreto del Presidente della Repubblica, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Quindi una nomina esclusivamente politica, scelta da voi. Cosa prevede al riguardo questo “decreto Clandestini” di cui ieri, ricordo, abbiamo votato la fiducia? Prevede che venga modificata la sua denominazione e, con l'articolo 13, gli viene prorogato di due anni il mandato, non a caso. L'articolo 3 del medesimo decreto prevede che l'immigrato irregolare in condizioni di trattenimento possa rivolgere istanze o reclami al Garante nazionale e che quest'ultimo possa fornire formulazioni specifiche all'Amministrazione interessata, qualora ravvisi la fondatezza delle istanze formulate da soggetti trattenuti nei CPR (Centri di permanenza per il rimpatrio) o nelle strutture di primo soccorso e accoglienza. Inoltre, il Garante nazionale può delegare i garanti territoriali - senza precisarne le caratteristiche - per lo svolgimento di specifici compiti di verifiche esclusivamente con riguardo alle strutture sanitarie e sociosanitarie assistenziali, alla comunità terapeutica di accoglienza, e comunque per massimo sei mesi. Con l'ampliamento dei compiti della figura del Garante, che ora è prevista, viene introdotto nel nostro ordinamento un improprio strumento di giudizio e controllo di attività di competenza che invece è proprio delle prefetture e delle questure a cui compete la gestione dei centri di trattenimento e delle misure di espulsione e, dunque, in ultima analisi, del Ministero dell'Interno. Mi chiedo: ma che ne pensa il Ministro dell'Interno Lamorgese? Cosa ne pensano i prefetti e i questori al riguardo? Non una parola è uscita dalla sua audizione qualche giorno fa, in I Commissione.

La volontà di questa maggioranza va ancora nella direzione di togliere le competenze alle pubbliche istituzioni e darle a nomine politiche, per mantenere la vostra gestione ideologica dello Stato, come tutte le vostre valanghe di task force piene zeppe di esperti che rispondono direttamente a voi e commissariando di fatto il Parlamento che, invece di trattare i problemi della gente che fuori sta soffrendo la pandemia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e la conseguente crisi economica, stiamo qui a trattare un tema come quello dei clandestini, senza nessuna urgenza, e questa è assolutamente una vergogna, non smetteremo mai di dirlo. Ci sembra, quindi, quantomeno corretto impegnare il Governo a valutare gli effetti applicativi delle nuove disposizioni, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a garantire e ripristinare la piena titolarità e indipendenza delle prefetture e questure relativamente alla gestione delle procedure di trattenimento e rimpatrio dei clandestini, che devono essere espulsi e allontanati dal nostro Paese, e da un uso strumentale della stessa.

Invece che far fare cose che non gli competono, come decidere se i ragazzi devono o no tornare a scuola e mettere d'accordo le aziende di trasporto, i dirigenti scolastici e i sindaci – robe da matti! -, tornate in voi e uscite da questa gestione surreale, riprendete coscienza dei ruoli istituzionali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Dai banchi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier si grida: “Vergogna!”).

PRESIDENTE. Il deputato Roberto Rosso ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/281.

ROBERTO ROSSO (FI). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno chiediamo al Governo di adoperarsi affinché vengano rafforzate le attività volte a smantellare le reti del traffico e della tratta di esseri umani dalle coste libiche a quelle italiane. Quelle che chiediamo sono misure assolutamente necessarie; anche perché, come hanno già detto molti colleghi del centrodestra, in mezzo alla povera gente disperata che tenta di arrivare nel nostro Paese si nascondono terroristi che sono riusciti a sbarcare liberamente in Italia.

Purtroppo il terrorismo non è che la punta dell'iceberg: perché c'è chi arriva in Italia mandato dalle organizzazioni criminali, a organizzare, partecipare alle azioni di criminalità che infestano le nostre città. C'è chi sfrutta immigrati trasportandoli come merce, e poi li smista in Italia costringendoli a delinquere.

Vedete, io sono stato eletto a Torino nel collegio di Barriera di Milano: è il collegio con più immigrati d'Italia; e ho visto le facce dei rappresentanti locali della sinistra, dei 5 Stelle, sbigottiti: non riuscivano a capire come fosse stato possibile che un rappresentante di Forza Italia, del centrodestra potesse vincere in quelle zone, da sempre dominio della sinistra e poi del MoVimento 5 Stelle. Non è stata una magia: semplicemente abbiamo aperto gli occhi e abbiamo visto quali sono le necessità degli italiani che rappresentiamo; invece, voi governate tirandovi la mascherina sugli occhi, per non vedere quello che succede nelle periferie della città, per poter continuare a parlare di accoglienza senza regole e senza controlli, per poter accusare di razzismo chiunque non la pensi come voi, per continuare a crogiolarvi nel vostro buonismo, per continuare a tutelare il business dell'accoglienza.

Vedete, a Torino, in Barriera di Milano, in Borgata Aurora o alla Falchera, non abbiamo avuto bisogno della pandemia per andare in lockdown: lì c'è da diversi anni, la gente è chiusa in casa per paura. Ma non sono persone razziste: vogliono solo vivere in pace e in sicurezza. Sono vecchi torinesi, sono piemontesi arrivati dalla campagna; italiani prima giunti dal Nord-Est e poi dal Sud Italia, venuti a lavorare perché Torino era la terra promessa, offriva lavoro. Hanno lavorato sodo per risparmiare in una vita di sacrifici, comprare magari un piccolo alloggio di periferia da lasciare ai figli come sicurezza per il futuro. Ma il centrosinistra e i 5 Stelle, con l'arroganza e la presunzione di aver sempre ragione, hanno umiliato quei sacrifici, e con questo decreto peggioreranno ulteriormente la situazione. Già oggi nelle periferie lo spaccio nordafricano, con intere piazze dedicate alla droga, la mafia nigeriana, i furti, le risse tra bande di immigrati, scippi, violenze anche contro le Forze dell'ordine, minacce, racket, occupazioni abusive hanno azzerato il mercato immobiliare di quelle zone e ridotto al lumicino la possibilità per i giovani di trovare un lavoro onesto, sperperando i sacrifici di una generazione di torinesi, a cui rimane solo più la disperazione, la sensazione di essere stati abbandonati dallo Stato e la paura di uscire di casa.

Ecco perché, caro Governo, cari 5 Stelle, gli unici provvedimenti che non si dovevano disfare erano propri i “decreti Sicurezza” del Governo giallo-verde: anzi, bisognava potenziarli, aumentare i controlli su chi entra in Italia, dando certezze, anche agli stessi immigrati, che nel nostro Paese vengono ammessi solo i veri profughi e chi viene a lavorare onestamente, rispedendo a casa terroristi e delinquenti comuni. Invece, avete messo insieme questa accozzaglia di norme, che favoriranno ulteriormente l'immigrazione clandestina e che non garantiscono una lotta efficace a chi sfrutta la tratta di esseri umani.

Il MoVimento 5 Stelle sembra vittima di una sorta di sindrome di Penelope: di giorno avete tessuto una tela insieme alla Lega, i “decreti Sicurezza” appunto, che anche noi condividiamo, che davano più sicurezza agli italiani, che tentavano di mettere ordine nel caos dell'immigrazione clandestina. Ma poi è venuta la notte, e nell'oscurità del Governo giallo-rosso state disfando la tela, ci riportate indietro di anni, togliete la speranza di un futuro senza paura a chi abita nelle periferie. E quando lo fate? Proprio adesso, durante una crisi sanitaria, economica…

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO ROSSO (FI). …e sociale senza precedenti. Complimenti per il tempismo perfetto (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Il deputato Lorenzo Fontana ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/121.

LORENZO FONTANA (LEGA). Grazie, Presidente. Vede, credo che il buon governante dovrebbe innanzitutto occuparsi delle cause invece che degli effetti; e una delle cause, sicuramente la più importante, dell'immigrazione del terzo millennio è il globalismo: globalismo che vuole ridurre gli uomini a essere non altro che numeri, numeri inutili, numeri da spostare, numeri che servono ad un'economia sbagliata che vuole distruggere i popoli, le identità e le tradizioni. È uno schema, è un progetto. Quando nacque il globalismo, verso la fine degli anni Sessanta, il famoso 1968, tanto elogiato da qualcuno, iniziò con una filosofia, quella che era portata avanti da Malthus, a dire che non bisognava fare più figli, perché non ci sarebbero state le risorse per mantenerli tutti; e adesso vediamo tanti esponenti globalisti del centrosinistra, l'ultimo in ordine Romano Prodi, che dice che. visto che non si fanno più figli. allora ci servono immigrati. No, cari noi, no: quando non ci sono figli bisogna fare politiche a favore delle nascite dei figli, e non avere nuovi immigrati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Con meno figli, ovviamente una società che fa pochi figli non può crescere dal punto di vista economico, questo ce lo dice anche l'Istat. E così dagli anni Settanta si iniziarono tutta una serie di cose che accaddero nell'economia: si attivò il consumismo, da questo ci fu un calo dei risparmi, con evidenti conseguenze anche nelle banche; la gente chiedeva più potere d'acquisto, e quindi è partita la delocalizzazione, e, dall'altra parte, la manodopera a basso costo. Ecco qual è il progetto del globalismo: avere dei nuovi schiavi, avere manodopera a basso costo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che è un problema sia per loro, che non hanno diritti, sia per i nostri operai, che si vedono costretti a rinunciare a dei loro diritti perché sono in concorrenza con persone che magari si accontentano di 3 euro al giorno, pur di poter fare qualcosa.

Ebbene, era chiaro già da allora che qualcosa non sarebbe andato, che qualcosa non avrebbe funzionato. Da una parte, quindi, i nuovi schiavi, ma dall'altra c'è un'altra cosa che dà molto fastidio al principio globalista, che attenzione, poi non sono altro che i nipoti di Stalin. Hanno cambiato le sigle, hanno cambiato magari il modo di vestirsi, hanno cambiato certe canzoni, ma non sono altro che quella roba lì: un'ideologia nuova ma vecchia comunque nel sistema, un'ideologia che odia i popoli e odia le identità; e così l'immigrazione serve anche per distruggere l'identità, in particolar modo dell'Europa, in particolar modo l'identità cristiana.

Abbiamo visto anche qui da noi alcuni che si sono inginocchiati per delle cose che sono accadute negli Stati Uniti, per un omicidio che è accaduto negli Stati Uniti; non ho visto nessuno però inginocchiarsi in questi giorni, caro Presidente, per i 110 morti fatti qualche giorno fa da Boko Haram in Nigeria, sgozzati: non ho visto nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! E, allora, è evidente che non c'è una vera volontà di difendere i deboli, ma c'è un'ipocrisia. Forse il gesto di inginocchiarsi era dovuto al fatto che negli Stati Uniti c'era un Presidente che dava fastidio; ma non vi preoccupate, quella sconfitta non è altro che l'inizio per le vittorie che ci saranno in futuro da parte dei movimenti identitari. Uomini numeri, senza identità, senza religione, senza storia, senza tradizioni.

E quindi in questo ordine del giorno quello che chiedevo e quello che chiedo è di difendere la minoranza più perseguitata nel mondo e anche in Europa, che è la minoranza cristiana, la minoranza cristiana (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Lo scorso anno, 3 mila casi di cristianofobia ci sono stati in Europa e nessuno sta facendo nulla. Difendiamo tutte le minoranze possibili e immaginabili, ma nessuno difende i cristiani nel loro sacrosanto diritto di poter professare la loro religione. Volete fare qualcosa di serio con questa legge? Incominciate a difendere i cristiani, che sono la vera minoranza perseguitata in questo momento. Purtroppo, dai nipoti di Stalin, che odiano la religione cattolica e cristiana, non mi aspetto nulla di buono (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Valentini, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/266. Ne ha facoltà.

VALENTINO VALENTINI (FI). Grazie, Presidente. Anch'io mi avvalgo della possibilità di illustrare il mio ordine del giorno. Non ho, non pretendo di avere la stessa visione proiettata nel tempo di colui che mi ha preceduto nell'uso della parola, forse sono più vicino al collega Rosso, sono più vicino, forse, alle nostre periferie, perché, in definitiva, il fenomeno della xenofobia, il fenomeno della tensione è un fenomeno di carattere quantitativo, più che qualitativo. È un fenomeno di carattere quantitativo che, quando non è gestito, porta alle esplosioni delle comunità e, come tale, ci fa pensare che questi decreti che oggi stiamo qui a cercare di modificare possano essere chiamati i “decreti Insicurezza”, non più i “decreti Sicurezza”.

Perché dico questo? Perché l'immigrazione è cominciata in Europa alla fine della Seconda guerra mondiale. L'Europa comincia a mutare pelle quando nei grandi Paesi europei, prendiamo l'Inghilterra, si chiude l'Impero, nasce il Commonwealth , cominciano ad affluire delle masse e l'Inghilterra, forse, con la sua hybris, pensava di poterli integrare, con la forza dell'Impero, con la forza che le aveva sempre consentito in passato, non so, di soggiogare, anche idealmente, le popolazioni, pensiamo agli indiani, eccetera. Lo stesso vale per la Francia: la Francia si vede arrivare masse dall'Africa. E, in un momento di espansione economica, è facile integrare, ma nessuno di questi Paesi - passerò, poi, alla Germania, in seguito - ha messo in atto veramente una politica dell'immigrazione, l'immigrazione è stata subita, è un fenomeno che si pensava di gestire. Lo stesso ha fatto la Germania, che ora si trova 5 milioni di turchi nel Paese e, nonostante gli sforzi - e devo dire che la Germania, forse, è uno dei Paesi che maggiormente cerca di lavorare per l'integrazione - non riesce a gestire questi flussi.

Ecco, in questo contesto sempre più complicato, noi giungiamo alla situazione italiana. L'Italia non si era mai trovata a far fronte a una situazione di questo tipo e, riteneva, quindi, che l'immigrazione fosse un fenomeno che non la riguardasse. C'era stata un'immigrazione interna dopo la Seconda guerra mondiale; improvvisamente, per la sua collocazione geografica, si trova a dover far fronte all'arrivo enorme di flussi. E qui troviamo, forse è meritorio, forse è un atteggiamento caritatevole del nostro popolo, che, a un certo punto, decide di salvare questi poveretti da un destino terribile nel mare, ma non pensa che, quando tu salvi una persona, poi devi dargli un futuro, devi accoglierlo; non finisce nel momento in cui sei andato a salvare il clandestino e l'hai portato sulle tue coste, ma devi vedere tutto un percorso attraverso il quale il clandestino possa integrarsi o meno e, quindi, questo presuppone una politica di integrazione, di flussi molto più complicata, che non c'era. Per lungo tempo, i Governi che ci hanno preceduto hanno pensato che la cosa migliore fosse aprire le porte, far finta di nulla, finché ci hanno sigillato e noi ci siamo ritrovati, per via della nostra collocazione geografica, a dover far fronte a un fenomeno con il quale non avevamo fatto i conti, un fenomeno che, per motivi quantitativi, comincia a incidere anche sulle nostre comunità, comincia ad avere un impatto molto forte. A questo, andiamo ad aggiungere altri due problemi. Il primo problema è quello del terrorismo, il terrorismo anche, spesso, di matrice religiosa, islamica e, quindi, una percezione di insicurezza sempre maggiore. Il secondo è la crisi economica ed il terzo, che aggiungiamo adesso, è il COVID. Il Governo giallo-verde aveva adottato alcuni provvedimenti. Bene? Male? Non esprimo un giudizio, ma sicuramente avevano posto una serie di paletti, avevano sicuramente arginato un'emorragia che, altrimenti, avrebbe finito per travolgerci. Ora, con riferimento al fatto di cambiare repentinamente la posizione, qui mi ricollego al mio collega, perché altro che la tela di Penelope, qui mi sembra che ci sia non so che cosa. Insomma, io ho problemi a spiegare a mia madre questi qui come hanno fatto. Io vivo a Bologna, nelle periferie, vivo in Bolognina, quindi vivo tra l'Africa del Nord e la Cina continentale e devo spiegare a mia madre come mai i nostri colleghi, prima, hanno votato questo provvedimento e, adesso, votano per smantellare esattamente quanto avevano fatto prima. O si sono sbagliati prima o si sono sbagliati adesso, è un caso di amnesia incredibile, se non di contraddizione.

Concludo. Il mio ordine del giorno dice che la questione dell'immigrazione è una questione che si risolve a casa, si risolve con una gestione molto più seria del fenomeno e si risolve anche con gli accordi nei confronti dei Paesi esteri, ma questi accordi si fanno quando noi mostriamo coerenza negli atteggiamenti che prendiamo. Questi “decreti Insicurezza” creano insicurezza a chi vuole venire nel nostro Paese, ai cittadini che ci abitano e ai Paesi con i quali dobbiamo andare a fare gli accordi, perché tanto dicono “questi qui si calano le braghe” e, quindi, non li fa nessuno (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giorgetti, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/186. Ne ha facoltà.

GIANCARLO GIORGETTI (LEGA). Grazie, Presidente. Le confesso che avevo dei dubbi se intervenire in questa discussione sugli ordini del giorno, anche perché, essendo abbastanza “vecchio dell'Aula”, mi è passato il furore giovanile di quando, entusiasta, circa vent'anni fa, mi venivano approvati gli ordini del giorno e pensavo che servissero a qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); ero rimasto legato ai miei ricordi degli studi storici, in cui un ordine del giorno del 1943 contribuì… Dopodiché, diciamo così, ho detto: no, devo partecipare, perché questa è l'unica realtà, chance che ho, come deputato al Parlamento e rappresentante del popolo, di poter dire qualcosa, cioè di parlare; certo, di votare talvolta è superfluo, talvolta inutile, anche perché quando il Parlamento, nelle rare occasioni in cui vota - vedi la risoluzione per interdire al Governo di approvare il MES in sede europea -, il Governo bellamente ignora la legge e ignora il voto del Parlamento e fa esattamente il contrario (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e, soprattutto, quando le libertà fondamentali scritte nella Costituzione della Repubblica italiana possono essere limitate con atti amministrativi, decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Qualcuno obietterà: certo, ex post, autorizzati dal Parlamento, anche se il Parlamento - cosa, en passant, ricordata soltanto da qualche giurista che non è ancora andato in sonno - aveva dato la delega al Presidente del Consiglio e non al Ministro della Salute, il quale è stato, a sua volta, delegato dal Presidente del Consiglio per limitare le libertà fondamentali dei cittadini della Repubblica italiana.

Detto ciò, però, l'intervento lo faccio, anche perché vorrei prendere la questione dell'immigrazione, in termini provocatori, nei confronti degli amici della ex sinistra, che hanno dimenticato qualsiasi fondamento e qualsiasi base teorica del loro approccio, sotto l'aspetto economico. E in particolare, ricorrerei a Carlo Marx, che, devo dire, in questi tempi, deve essere assolutamente rivalutato e letto, ovviamente, insieme a Keynes, perché, altrimenti, perdiamo un po' la trebisonda.

Allora, sulla questione dell'immigrazione, tra le tante cose, Marx ha scritto anche delle cose molto interessanti e, a mio giudizio, condivisibili. In particolare, sulla questione irlandese, la famosa lettera sulla questione degli operai irlandesi, che, sostanzialmente, facevano concorrenza agli operai inglesi e che, quindi, in base alla nota teoria, permettevano, sostanzialmente, ai salari di essere compressi verso il basso e che, quindi, sostanzialmente, erano l'utile strumento, loro, del capitalismo inglese, per tenere sotto schiaffo la classe operaia inglese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Con le dovute proporzioni, con le dovute proporzioni, inseguendo, naturalmente, nobili teorie di diritti, la sinistra, che ha abdicato completamente a qualsiasi tipo di rivendicazione sociale e ha sposato totalmente, negli ultimi vent'anni - perché io in quest'Aula c'ero, e loro hanno sempre votato tutte le teorie che arrivavano dall'Europa, le cosiddette teorie ordoliberali; le hanno votate loro, perché non avevano nessun'altra ideologia che quella - in funzione delle quali la immigrazione è un potente calmieratore di quelli che sono i salari e le retribuzioni dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E non è un caso che da vent'anni i salari e gli stipendi reali dei lavoratori italiani non aumentino: ma è ovvio che non aumentano, perché neppure i sindacati possono contestare quello che il loro riferimento politico al Governo ha sostanzialmente instaurato, perpetrato, coltivato, anzi esaltato. Allora, qui viene la contraddizione rispetto anche a quello che sta succedendo, e su cui io, in qualche modo, mi interrogo, perché tutta questa moneta che viene, diciamo così, sparsa a mani larghe in tutto il mondo, e anche in Italia, mi chiedo come mai nessuno pensi si possa tradurre in inflazione. Ma è evidente che non si tradurrà in inflazione perché l'inflazione nasce quando l'economia riparte e i fattori produttivi e, in particolare, il fattore lavoro, e cioè i lavoratori, chiedono maggiori salari, chiedono maggiori stipendi e li ottengono. In questo caso, l'esercito di riserva del capitalismo, cioè i disoccupati del mondo della globalizzazione, saranno sempre utili per i capitalisti di tutto il mondo per tenere calmierate le retribuzioni, per tenere calmierato l'eventuale influsso del fattore lavoro. E, quindi, di inflazione, tranquilli, non ce ne sarà mai, perché i lavoratori italiani prenderanno sempre lo stesso stipendio e, se lo oseranno contestare, ci sarà l'esercito di riserva che arriva da fuori, al servizio del capitalismo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) non dei diritti che vengono qui teorizzati. Al contrario, quello che si dovrebbe fare - e ho finito - è andare a portare sviluppo a casa di questi popoli perché quello è lo sviluppo vero (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno ho voluto portare l'attenzione del Governo sulla situazione che si è venuta a creare in Liguria e, più precisamente, sulle problematiche che si riscontrano al confine tra l'Italia e la Francia, cioè a Ventimiglia. In sede di esame nella Commissione competente sono stati auditi sia il sindaco sia il dirigente di Polizia di frontiera di Ventimiglia, il dottor Santacroce, i quali hanno dipinto un quadro non confortante della situazione. Negli ultimi cinque anni, a Ventimiglia sono transitati oltre 100 mila immigrati, con circa 94 mila respingimenti dalla Francia. Parliamo di una media di 20 mila immigrati all'anno, ed è una cifra impressionante se si pensa che Ventimiglia stessa conta poco più di 20 mila abitanti. Pensate all'impatto che questo transito ha sul territorio.

L'aumento esponenziale degli sbarchi sulle coste italiane ha inevitabilmente peggiorato anche la situazione sul confine tra Liguria e Francia. A Ventimiglia gli immigrati clandestini sostano in bivacchi e accampamenti abusivi, in attesa di varcare il confine. Quest'anno gli sbarchi sono quadruplicati rispetto all'anno scorso e l'80 per cento delle domande di asilo presentate dagli immigrati giunti in Italia è priva dei requisiti per ottenere alcuna forma di protezione.

In questi giorni di discussione, abbiamo sentito i colleghi della maggioranza accusarci di razzismo, di xenofobia. La Lega, e il suo leader Matteo Salvini, cari colleghi lo ribadisco, non è né razzista né xenofoba (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). La Lega afferma che chi scappa dalla guerra, chi scappa dalle persecuzioni deve essere aiutato, deve essere accolto, deve essere integrato. Ma chi non scappa dalla guerra non può e non deve entrare nel nostro Paese e con questo decreto, il “decreto Insicurezza”, il “decreto Clandestini” aumenteranno i flussi migratori verso il nostro Paese ed è surreale che in questa situazione pandemica siamo qui a parlare di immigrazione, di importare migliaia di persone che in Italia non troveranno un futuro, non troveranno un lavoro, ma finiranno inevitabilmente nelle mani della malavita organizzata. È surreale che in questa situazione di crisi non siamo qui a parlare di salute o di come aiutare gli italiani in difficoltà, di come aiutare i lavoratori, gli imprenditori, gli artigiani, i titolari di partita Iva, i dipendenti che non hanno ancora preso la cassa integrazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Facciamo una prova, provate a uscire da questo palazzo, anzi, siete già tutti fuori direi! Andate per strada, andate a parlare con la gente, andate a parlare con il barista, con il ristoratore, con chi deve fronteggiare le difficoltà dell'attuale situazione ogni giorno, per sopravvivere e per far sopravvivere la propria famiglia. Chiedete a loro qual è la priorità oggi, se bisogna parlare di come aiutare loro o se bisogna parlare di come importare più immigrati in Italia. Sentiamo cosa vi rispondono.

Tornando al mio ordine del giorno, la Liguria e Ventimiglia hanno già pagato un caro prezzo. Oltre alla pandemia, che ha messo in ginocchio tutte le imprese locali, hanno anche recentemente vissuto un'alluvione che ha causato danni per centinaia di milioni. I loro abitanti non possono ora farsi carico anche di questa immigrazione incontrollata causata dalle scelte scellerate di questo Governo. La situazione sul confine tra Liguria e Francia è diventata insostenibile, con conseguenze preoccupanti di sicurezza, ma anche di tipo sanitario per la popolazione locale, ed è per questo che, con l'ordine del giorno di cui sono la prima firmataria, chiediamo che nel comprensorio ventimigliese vengano adottate tutte le iniziative possibili per intensificare le operazioni di rintraccio e il trasferimento nei CPR degli immigrati irregolari, al fine di garantirne il trasferimento e l'effettivo rimpatrio.

Durante la discussione ho sentito delle colleghe della maggioranza ricordare la giovane donna che ha visto la sua creatura ingoiata dalle onde. Beh, cari colleghi, ognuno di noi si è commosso di fronte ad una piccola vita interrotta così tragicamente; ma riaprire i porti ad un'immigrazione incontrollata vuol dire inevitabilmente aumentare anche il numero dei morti in mare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Per fermare questo fenomeno, per dire “mai più alle tragedie in mare” non bisogna incentivare le partenze, bisogna fermare le partenze.

Io oggi però vorrei ricordare anche un'altra donna Simone Barreto Silva, una mamma di tre figli che, prima di morire, ha detto: “Dite ai miei figli che li amo”. Beh, quella mamma è stata sgozzata, il 29 ottobre scorso, nella chiesa di Notre Dame di Nizza da un ventunenne tunisino che era sbarcato irregolarmente, pochi giorni, prima a Lampedusa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) ed aveva raggiunto Nizza passando proprio da Ventimiglia.

Serve un miglior controllo delle frontiere e dei confini - concludo Presidente - bisogna garantire più sicurezza ai nostri cittadini per far sì che anche le tragedie come quella di Nizza, che è avvenuta a pochi chilometri da casa nostra, non avvengano mai più (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Mauro D'Attis ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/242.

MAURO D'ATTIS (FI). Grazie, Presidente. Una premessa alla illustrazione di questo ordine del giorno che riguarda, ovviamente, il decreto in discussione. Il decreto è il “decreto Sicurezza” e “decreto Immigrazione”. Un nuovo “decreto Sicurezza”, che praticamente dice l'opposto del “decreto Sicurezza” che fu approvato ad inizio legislatura. Entrambi hanno un elemento in comune, e mica da poco questo elemento: l'elemento si chiama Presidente del Consiglio Conte; ed un altro, accessorio a questo elemento, anche questo non da poco, che si chiama MoVimento 5 Stelle. In questo dibattito ho sentito, anche da parte di alcuni, di molti colleghi della Lega, ricordare questa giravolta che è stata fatta proprio dal MoVimento 5 Stelle e dal Presidente del Consiglio Conte. Il contratto che fu firmato, che doveva essere poi un contratto rispettato, quel contratto non è stato rispettato e oggi si suggella il mancato rispetto di quel contratto, perché sia il Presidente del Consiglio Conte sia il MoVimento 5 Stelle dicono una cosa opposta a quella che dicevano quando presentavano, in conferenza stampa, con l'allora Ministro dell'Interno Salvini, il “decreto Sicurezza” prima versione.

Volevo rassicurare i colleghi, in particolare della Lega, che hanno recriminato questo mancato rispetto del contratto, che, essendo pugliese, so bene che a queste giravolte il MoVimento 5 Stelle è abituato: “no-TAP”, ve la ricordate? E la TAP si è ben che conclusa con il Governo 5 Stelle, sia con il Governo giallo-verde che con quello giallo-rosso. “No Ilva”, e il MoVimento 5 Stelle addirittura ci sta mettendo i soldi anche dello Stato perché l'Ilva resti. “Mai col PD”, e il Governo lo hanno fatto col PD in Puglia; addirittura era “mai con Emiliano”, e alla prima occasione utile il MoVimento 5 Stelle ci ha infilato in giunta anche qualche assessore (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier). Quindi, cari amici della Lega, di cosa vi sorprendete di questa infedeltà del MoVimento 5 Stelle? Hanno persino tradito il contratto con gli elettori.

Venendo a questo provvedimento, questo provvedimento nasce fondamentalmente per chiudere un patto di Governo di maggioranza e dare la possibilità al PD di dire che ha azzerato, ha asfaltato le proposte che erano state, invece, approvate dal Governo giallo-verde. E per coprire bene questa scelta, quella cioè di cambiare la politica dell'immigrazione, è stata inserita in questo provvedimento una serie di altre predisposizioni legislative che riguardano le comunicazioni dei detenuti sottoposti al regime del 41-bis, il divieto di entrare in locali pubblici e nei pubblici esercizi, il contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti: insomma, una serie di altre norme che ne fanno una accozzaglia poco comprensibile, se non andando a ricercare questa vera ragione. Questo provvedimento, oltre che aumentare l'immigrazione clandestina con una serie di permessi di soggiorno agevolati, sostanzialmente, ed estendendo anche le casistiche alle possibilità di ottenere il permesso di soggiorno, costa anche di più; nonostante la clausola di invarianza dell'articolo 14, non costerà al bilancio dello Stato direttamente, ma agli allegati del bilancio dello Stato, cioè al bilancio dei comuni. Insomma, è un decreto sul quale convintamente noi ci esprimiamo negativamente, ma abbiamo presentato degli emendamenti per cercare di migliorarlo. Gli emendamenti ci sono stati bocciati e adesso abbiamo presentato gli ordini del giorno, sperando di ottenere un indirizzo al Governo. Bene, questo ordine del giorno chiede di dare giustizia ad una categoria che subirà questo decreto in particolar modo, cioè quella delle forze di polizia addette al controllo del territorio e al contrasto dell'immigrazione clandestina. Con questo ordine del giorno, chiediamo al Governo…

PRESIDENTE. Concluda.

MAURO D'ATTIS (FI). Ho concluso, Presidente. …di impegnarsi a prevedere che la metà dei proventi che arrivano dalle sanzioni disposte dai questori per il divieto di accesso ai locali pubblici e ai locali di pubblico intrattenimento, sia erogata appunto in favore delle forze di polizia addette al controllo del territorio e al contrasto all'immigrazione Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vito Comencini, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/115.

VITO COMENCINI (LEGA). Grazie, Presidente. Noi della Lega siamo orgogliosi di aver avuto un Ministro dell'Interno che ha fermato l'invasione clandestina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), un Ministro dell'Interno che si chiama Matteo Salvini, che, a costo di fermarla, ha rischiato tutto. E oggi voi, invece, dite che un Ministro dell'Interno, con questo provvedimento non può limitare o vietare il transito o la sosta di navi che fanno soccorso marittimo, le cosiddette ONG. Allora noi, semplicemente, con questo ordine del giorno diciamo: bene, questa è la vostra intenzione, lasciare che le ONG tornino a fare quello che vogliono in mezzo al mar Mediterraneo. Bene, allora creiamo almeno… prevediamo un unico centro di raccolta dati per vedere chi entra e chi esce, per coordinare i soccorsi marittimi: vediamo se almeno volete fare questo, se volete incaricare di questo ruolo il Dispositivo integrato interministeriale per la sorveglianza marittima, il DIISM, con le capacità del comando della squadra navale; vediamo se volete fare questo o se, semplicemente, quello che andate a fare con questo provvedimento è favorire cosa? Le attività illegali, il traffico di esseri umani, l'immigrazione clandestina, le infiltrazioni dei terroristi islamici, come è stato detto dai colleghi? Li abbiamo visti, li abbiamo sentiti in questi anni, gli attentati terroristici in tutta Europa, perché a fare entrare i clandestini attraverso i confini italiani non si fa un danno solo agli italiani, si fa un danno a tutti gli europei, si crea un pericolo per tutta la nostra Europa. Ebbene, voi in questa maniera favorite un'invasione clandestina, ricominciate quell'invasione clandestina che la sinistra ha sempre, purtroppo, con i propri Governi, portato avanti; quella invasione clandestina che, di fatto, cosa porta? Porta, da una parte i nostri giovani - io parlo per la mia regione, il Veneto - più di 13 mila, solo nel 2018, sono fuggiti all'estero in cerca di un futuro, di una speranza, e chissà quanti fuggiranno dopo questa emergenza COVID; e, dall'altra parte, importate immigrazione clandestina. Qui, di fatto, voi mettete in atto una sostituzione culturale etnica, in base a un'ideologia globalista che vuole sostituire la nostra gente con qualcuno che, evidentemente, fa più comodo, con qualcuno che alla fine va a ingrassare un business, il business dell'immigrazione, che favorisce le cooperative, come sappiamo, amiche di qualcuno, che favorisce chi lucra sulla pelle di questa povera gente. Ed è, questa immigrazione clandestina un'offesa non solo agli italiani, ma è un'offesa soprattutto anche agli immigrati regolari, che si sono integrati, che pagano le tasse e che lavorano nel nostro Paese, e che, quindi, si chiedono e ci chiedono: perché noi siamo stati trattati in un modo, perché noi abbiamo rispettato le leggi e questa gente, invece, viene qui a fare quello che vuole e si fanno delle leggi che favoriscono queste persone e che permettono loro di arrivare in questa maniera?

Queste ingiustizie sono un danno, poi, alle nostre amministrazioni locali, che dovranno ritornare a stampare le carte d'identità per questa gente e dovranno tornare a inseguire questa gente per i paesi, per le piazze, a vedere cosa fanno. E cos'è che fanno? Fanno spaccio di droga, vanno ad alimentare la criminalità organizzata straniera, la mafia nigeriana, sappiamo quelle ragazzine che vengono importate qua attraverso i barconi dove vanno a finire, le ragazzine nigeriane, vanno a finire nella prostituzione. È questo che voi favorite con l'immigrazione clandestina. E poi favorite, ovviamente, il lavoro nero, favorite il lavoro nero perché? Perché gli immigrati fanno comodo? Perché portare i clandestini in Italia? Perché, evidentemente, dal punto di vista del lavoro sono più disposti, purtroppo, a essere sfruttati, magari sono disposti a firmare le dimissioni in bianco, sono disposti a sotterrare i propri diritti del lavoro, a differenza degli italiani che forse li conoscono meglio.

E noi, come Lega, guardiamo, però, non solo al nostro, ma guardiamo a modelli che ci sono in tutto il mondo, non solo in Europa, di difesa dei confini; guardiamo al modello australiano, se vogliamo guardare la questione del mare, modello australiano che considera l'immigrazione clandestina come un fenomeno criminale da combattere. Perché da combattere? Perché lede l'interesse nazionale e combattere l'immigrazione clandestina significa difendere la propria sovranità e difendere la sovranità significa difendere i confini marittimi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); perché, se ci sono i confini, vuol dire che devono essere difesi, che è quello che ha fatto anche - e siamo orgogliosi che lo abbia fatto e continuiamo a ringraziarlo - il nostro amico Orbán in Ungheria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Concluda.

VITO COMENCINI (LEGA). E li ha difesi perché chi capitava ai confini dell'Ungheria e lanciava i sassi contro la polizia, urlavano anche “Allah Akbhar”, perché la minaccia che arriva, poi, è quella islamista, che è sempre quella anche del signor Erdogan. E, quindi, noi diciamo “no” a questa invasione clandestina, stop invasione e “prima gli italiani” per noi è un motto che porteremo sempre avanti, orgogliosi di aver avuto un Ministro dell'Interno, e speriamo un Premier, che fermerà l'invasione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Domenico Furgiuele, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/86. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie, Presidente. L'emergenza pandemica non dovrebbe essere utilizzata come un pretesto per approntare soluzioni inefficaci, emotive, di carattere ideologico, a delle problematiche di carattere atavico. Questo Governo ha deciso, in un periodo così difficile dal punto di vista sociale, dal punto di vista economico, dal punto di vista sanitario, di portare all'attenzione di questo Parlamento un decreto con le relative misure normative, che sinceramente avremmo potuto affrontare se ce ne fosse stato realmente il bisogno; ma per gli italiani questo bisogno non credo che ci sia in questo momento, magari più in là, magari con più calma, magari lontano dai rigori che questo tempo drammatico ci richiede. Invece no, questo Governo, ancora una volta, ha deciso di ricordarci che all'interesse generale della nostra nazione bisogna anteporre l'interesse propagandistico, e questo non è affatto accettabile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

L'ordine del giorno che ho presentato vuole attenzionare l'articolo 1 di questo provvedimento, vuole che questo Governo faccia attenzione ad un articolo che stravolge il senso e la normativa rispetto a quella che è la regolamentazione dei flussi in entrata verso il nostro Paese. Uno stravolgimento quello che questo Governo ci vuole imporre che evidentemente fa il paio con quella che è la politica per quanto riguarda la sicurezza delle nostre coste e dei nostri confini; una politica della insicurezza, altro che la politica della sicurezza. E, allora, basti pensare all'allentamento sui controlli dei nostri confini, ma soprattutto delle nostre coste, che ha avuto origine il giorno dopo la nascita del Governo Conte 2. Un allentamento che poi ha trovato il suo apice proprio in corrispondenza, e questa è una delle cose più gravi, del periodo pandemico, dal mese di marzo, e che è stato quasi un invito a sbarcare in modo incondizionato, in modo indiscriminato, in modo clandestino e senza regole sulle nostre coste.

Quindi, vorrei ricordare poi che proprio in questo periodo noi abbiamo registrato almeno 32 mila sbarchi, a fronte dei 9 mila sbarchi che sono stati registrati nello stesso periodo, ma nell'anno precedente. Un dato che la dice lunga su quella che è stata la gestione del Ministero dell'Interno con Matteo Salvini e di quella che è oggi la gestione del Ministero con il Ministro che attualmente lo presiede. Un dato imbarazzante che mette in difficoltà evidentemente un Governo, un dato che evidentemente ci fa comprendere come questo Governo da una parte chieda ai cittadini sacrifici, chieda al tessuto produttivo di questo Paese, ancora una volta, restrizioni, di sacrificare la propria storia, e metta in difficoltà anche questo settore produttivo perché nei decreti precedenti, soprattutto nei “Ristori”, abbiamo scoperto che ci sono imprenditori di serie A, che possono accampare ad avere le briciole che questo Governo ha dato, e poi ci sono imprenditori che addirittura sono stati espulsi, addirittura non sono stati contemplati da alcun ristoro, da alcuna possibilità di avere un sostegno economico da parte di questo Governo.

E, dall'altra parte, poi c'è questo Governo, che lascia sguarnite le coste della nostra nazione, del nostro territorio, aperte a qualsiasi tipo di pericoli, rischi di carattere sanitario, rischi che corre evidentemente il Mezzogiorno d'Italia, che corre la Sicilia, che corre la Calabria. È soltanto di qualche settimana fa un ulteriore sbarco di immigrati clandestini che evidentemente adesso sono in giro e di cui non si sa nulla. È inaccettabile perché questa cosa mette a repentaglio la vita dei cittadini calabresi, che in questo momento vivono una situazione di drammaticità dal punto di vista sanitario; una drammaticità di cui questo Governo è coprotagonista di una commedia tragicomica di cui ancora deve essere scritta la fine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Vede, Presidente, questo ordine del giorno vuole richiedere che i confini vengano ancora una volta e forse definitivamente difesi, così come chiedeva chi mi ha preceduto. Questo ordine del giorno richiede - signor Presidente, lo dico a lei e, per suo tramite, al Governo - che questa maggioranza la smetta, la smetta definitivamente di speculare sull'immigrazione clandestina e inizi a difendere definitivamente i nostri confini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Dario Galli ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/97.

DARIO GALLI (LEGA). Grazie, Presidente. Molto velocemente, il mio ordine del giorno, per il valore che può avere, invita il Governo a rispettare questa volta non tanto un'indicazione nostra quanto un'indicazione che arriva dall'Unione europea, che quindi da parte vostra dovrebbe essere immediatamente accolta, cioè la direttiva dell'Unione europea n. 33 del 2013, dove l'articolo 17, comma 4, invita gli Stati membri a far pagare ai migranti che sono entrati in qualche maniera nel nostro territorio e che sono stati aiutati all'inizio, nel loro arrivo nel nostro territorio, una volta inseriti, quindi in grado di ristorare le spese che la collettività ospitante ha dovuto sopportare. Quindi, mi auguro che, visto che arriva dall'Unione europea, questo ordine del giorno possa essere accolto.

Detta questa cosa, ovviamente mi ricollego a quanto i miei colleghi hanno precedentemente messo in evidenza, a partire dal fatto che in maniera veramente surreale siamo a discutere di un decreto-legge, che per definizione dovrebbe essere fatto in condizioni particolari di urgenza e necessità, che in questo momento oggettivamente sembra - ripeto cose già dette, ma che dovrebbero essere ben note a tutti - l'ultimo dei problemi che la nostra collettività e i nostri concittadini devono affrontare. Nonostante questo, si è voluto ugualmente da parte della maggioranza portare avanti il provvedimento in questa maniera. Un provvedimento tradizionale con una discussione adeguata sarebbe stato sicuramente più adatto all'importanza del problema. Non ripeto le cose che sono già state dette sulla sicurezza, o meglio l'insicurezza che il problema migratorio, così com'è organizzato e gestito, comporta; tutto quello che sta arrivando nel nostro Paese, dai terroristi islamici a tutte quelle persone che poi entrano nel mercato dello spaccio della droga, della prostituzione e tutte le altre cose, oltre a problemi ancor più importanti, come le mafie, prima rumena, poi albanese e adesso nigeriana, che si aggiungono alle nostre, che è vero che avevamo già, quindi tutto il mondo è paese, ma proprio per questo, avendo già le nostre, non sentivamo certo la necessità di importarne delle altre.

Però, dette queste cose, vorrei fare qualche ragionamento, qualche considerazione che non ho ancora sentito e sulla quale chiederei proprio l'attenzione degli attuali componenti della maggioranza e del Governo, o meglio, non tanto LeU, che capisco che per questioni storiche deve comunque tenere la posizione a prescindere, Italia Viva è quello che è, non saprei cosa dire da un punto di vista ideologico, i 5 Stelle credo che abbiano già i miei colleghi anticipato quello che tutti noi pensiamo, e cioè che è abbastanza surreale essere qui a dimostrare con le argomentazioni l'esatto contrario di quello che avevate altrettanto con argomentazioni dimostrato solo un paio di anni fa. Ma si sa, i 5 Stelle sono quello che sono, difficilmente saranno qualcos'altro in futuro. Mi rivolgo, invece, ai colleghi del PD, che hanno una tradizione anche di amministratori locali, sia comunali, provinciali che regionali, che devo dire spesso - basta vedere il vostro De Luca - non è che dicano sulla questione migratoria, e su alcune etnie in particolare, esattamente le stesse cose che dite voi in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); però, va da sé che, quando la posizione ideologica è presa, poi diventa difficile in qualche modo rimangiarsi la parola. Però, vi vorrei fare, proprio perché comunque avete una grande tradizione sia politica che soprattutto amministrativa, e devo dire al vostro interno avete anche tante persone di buon senso comune, potremmo definire, qualche ragionamento sul fenomeno nel suo complesso. Al mondo siamo, credo, ormai più di 7 miliardi e mezzo: se escludiamo il miliardo che appartiene alla sfera occidentale, il miliardo e mezzo di cinesi che sicuramente dal punto di vista dei diritti politici e individuali non è che brillino, ma almeno stanno risolvendo il problema economico, abbiamo almeno 5 miliardi di persone al mondo che, o per questioni economiche o per questioni politiche o per questioni di discriminazione razziale, di orientamento sessuale, di qualunque altra delle cose che a voi piacciono tanto, avrebbero, secondo i principi che voi volete portare avanti con questa legge e con quelle che abbiamo fatto nelle ultime settimane, diritto ad entrare nel nostro Paese. Noi pensiamo di risolvere i problemi del mondo, cioè di questi cinque miliardi di esseri umani, con la nostra piccola Italia, facendo arrivare tutte le persone che possono nel nostro Paese? Ed è proprio questo il passaggio: perché solo quelle che possono? A questo punto, quelli che arrivano nel nostro Paese non sono i più bisognosi, non sono i vecchi del Centrafrica o le donne prese a legnate dai loro mariti in qualche sperduto luogo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), ma sono quelli che comunque già sono un passo avanti d'anni o di capacità. A questo punto - lo dicevo non per scherzo, ma seriamente -, invece che affidarvi alle ONG, se voi credete, mettete - e concludo - un traffico proprio di traghetti regolari statali che facciano da tramite tra il Nordafrica e l'Italia, e tutti quelli che in qualche modo ritenete che devono arrivare, invece che darli in mano alla malavita, li fate entrare in maniera regolare. È evidente che non è questo il modello di Paese che abbiamo in mente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La deputata Barbara Saltamartini ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/169.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Ho provato ad interrogarmi più volte per capire fino in fondo la priorità e l'urgenza che la maggioranza ha di smantellare i “decreti Salvini”. Ho provato ad interrogarmi perché sinceramente delle due l'una: o la follia che in quest'Aula spesso e volentieri vagheggia vi ha impossessato del tutto oppure siete complici, e secondo me è la seconda di queste ipotesi.

Di che cosa siete complici? Voi, questa maggioranza che si compone di vari pezzi, di sinistra o simil tale, più questi Cinque Stelle, che troppo spesso sono capaci di fare una cosa e il giorno dopo di fare l'esatto opposto - e la dimostrazione della loro assenza questa sera lo dimostra -, siete complici di quell'élite mondialista globalista, che sta trasformando e che vuole trasformare la nostra Europa in un nuovo continente, nell'Eurasia, nell'Europa-Asia. Ossia volete a tutti i costi fingervi solidali, buoni, attenti ai più deboli, ma in realtà, in ogni modo - e questo che state facendo in quest'Aula in queste ore lo dimostra -, voi state a tutti gli effetti sposando quella politica filo-immigrazionista che sta cercando di minare le basi, le radici, la storia del nostro continente, della nostra società. E lo state facendo nel peggiore dei modi, perché, da una parte, come è già stato detto, non offrite nessun tipo di aiuto e di sostegno a chi scappa da situazioni oggettivamente emergenziali e che quindi ha diritto di essere accolto nei migliori dei modi e, soprattutto, state rendendo schiave le persone che arrivano in ogni modo nel nostro continente e che passano per l'Italia e che, per il tramite dell'Italia, arrivano a contaminare tutta l'Europa. Voi state consentendo che chi arriva in Italia oggi, spesso è immigrato clandestino, spesso persona che non avrebbe diritto ad essere accolto, soprattutto grazie alle tasche dei soliti italiani, che voi avete dimostrato in ogni modo di non considerare, di non amare e soprattutto di non tutelare. E non è un caso questo, perché, se siamo qui oggi a discutere di come smantellare i decreti di Salvini, anziché pensare a come risolvere i problemi degli italiani durante l'emergenza COVID, insomma, la dice lunga su qual è il vostro interesse verso il popolo italiano. Dicevo, la politica filo-immigrazionista, la politica dei porti aperti, la politica del favorire l'immigrazione clandestina, anche a costo di veder morire tanta e tanta gente nel nostro mare, vi condanna e vi condannerà sicuramente a quello che gli italiani prima o poi saranno chiamati a fare, finalmente - mi auguro il prima possibile -, ossia al voto, nel quale vi chiederanno conto di qual è il motivo vero per cui avete cercato di smantellare tutti i pilastri su cui si fonda la nostra società.

Vengo ad alcuni esempi, perché le persone che state facendo arrivare in Italia senza diritti - e lo dimostrate - spesso e volentieri sono quelle stesse persone, che girando in maniera incontrollata per l'Italia, mentre noi italiani siamo costretti a stare a casa e a vedere limitata la nostra libertà, spesso e volentieri si sono contraddisti per i peggiori reati. Ma, soprattutto, spesso e volentieri hanno cercato di immettere nella nostra società quella che è la loro cultura, che è una cultura che non rispetta l'altro, che non rispetta le differenze, che vuole negare quelli che sono la nostra storia e i nostri simboli. Penso alla battaglia che fa una certa parte della comunità islamica, che vorrebbe che il nostro crocifisso fosse levato da qualsiasi aula e da qualsiasi luogo, per distruggere quello che noi siamo. Beh, se voi cedete a questo, come purtroppo spesso e volentieri avete ceduto per questa cosa del politicamente corretto, perché, se non date ascolto a quello che dice la comunità islamica, una parte della comunità islamica, quella che probabilmente usa il Corano come editto e non come magari libro sacro, avete ceduto a quello che noi siamo. Invece, noi siamo convinti che sia un dovere difendere le nostre radici, la nostra cultura, la nostra storia, i nostri simboli.

PRESIDENTE. Concluda.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Ed è tanto un dovere, quanto stare qui in quest'Aula, come noi siamo e non voi, perché noi non crediamo che sia arrivato il momento di distruggere ciò che siamo. Noi lotteremo da qui in avanti per difendere la nostra storia, per difendere le nostre radici, quelle radici che a voi evidentemente non interessano, ma che a noi e alla maggioranza del popolo italiano sicuramente stanno a cuore (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mugnai, per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/214. Ne ha facoltà.

STEFANO MUGNAI (FI). Grazie, Presidente. È già stato detto innumerevoli volte - però credo che valga la pena ripeterlo - il fatto che sia vagamente surreale essere qui oggi - oggi, ieri, domani e dopodomani - a discutere di un provvedimento, che niente ha a che fare con la realtà che stanno vivendo i nostri concittadini, una realtà fatta di una crisi sanitaria e una crisi economica feroce, con una priorità degli interessi e dei problemi che i cittadini avvertono che sono quanto di più distante, rispetto al dibattito che stiamo facendo all'interno di questa Aula.

È di tutta evidenza che questa scelta di andare a smantellare i “decreti Sicurezza”, fatti dal Governo Lega-MoVimento 5 Stelle, è una sorta di pegno d'amore, che il MoVimento 5 Stelle ha dovuto pagare al Partito Democratico, per vedersi riconosciuta la possibilità di continuare a governare durante questa legislatura. Si va a mettere sull'altare del politicamente corretto, del buonismo - che poi. se si va a vedere che effetti questo buonismo produce, di buono c'è veramente poco - un provvedimento che serve a dimostrare come il MoVimento 5 Stelle è determinato nell'andare avanti in questa legislatura. Una forza politica, i cui contorni sono difficili da saper leggere. Non ha forma, ha la forma dell'acqua: prende la forma del contenitore nel quale viene messo. E il contenitore comunque, da essere il partito che voleva aprire il Parlamento come una scatoletta, ma assaporando il piacere di governare negli scranni dei banchi della maggioranza, quel contenitore deve essere e dovrà continuare a essere, secondo la loro volontà, il Governo del Paese e i banchi della maggioranza. E tutto questo si fa ignorando ciò che sta venendo fuori. In questi giorni abbiamo visto, in un'importante trasmissione televisiva, notizie inquietanti rispetto a come è stata gestita la pandemia, rispetto al fatto che il piano pandemia non c'era, rispetto al fatto che questa mancanza poi ha provocato tutto ciò che abbiamo visto, rispetto alle responsabilità del Governo nei suoi rapporti anche con l'OMS. Però, si parla degli immigrati e dei “decreti Sicurezza”, da dovere smantellare.

Guardate, voi non vi rendete conto che continuate a trattare questi temi così complessi, perché il fenomeno dell'immigrazione è un fenomeno complesso, piaccia o non piaccia ci troveremo a gestirlo per generazioni, ma trattarlo sempre utilizzando strumenti ideologici, come voi state facendo - mi riferisco soprattutto ai colleghi del Partito Democratico e delle sinistre -, fa sì che poi si provoca una reazione nei cittadini. E la reazione non può che essere una reazione di incomprensione, rispetto alle politiche che voi mettete in essere. Io non sono convinto, come i colleghi della Lega, che ci sia un disegno globalista e mondialista, volto a sostituire la popolazione indigena con quella che viene da fuori, ma certamente questi provvedimenti fanno sì che nei cittadini ci sia una sofferenza, per tutto ciò che l'immigrazione clandestina provoca nel quotidiano. Ma voi ci andate mai nei treni regionali? Ci andate mai nei mezzi pubblici? Avete figli che frequentano le scuole e che si trovano a vivere problemi anche minimi, ma che però segnano la percezione che gli italiani hanno di questo fenomeno? Voi riuscite, con queste politiche, a far cambiare - e questa è la cosa più preoccupante - il modo di pensare di tanti italiani. Voi riuscite a cambiare i significati delle parole. La parola accoglienza è una parola bella, è ontologicamente una bella parola. Vi assicuro che la parola accoglienza suona in maniera negativa, preoccupante e minacciosa alle orecchie di milioni di italiani. E questo è il frutto delle vostre politiche e di questo approccio, sempre ideologico, alla gestione di questi fenomeni, che invece avrebbero bisogno di un di più di pragmatismo, come il “decreto Sicurezza” provava a portare nella gestione di questo fenomeno.

Allora, poi, vi stupite - sì, vado a chiudere, Presidente -, voi siete sempre convinti di avere la verità in tasca, poi, nei risultati elettorali questa verità evidentemente non viene riconosciuta dai cittadini. Poi siete bravissimi, perché, nonostante perdiate le elezioni, continuate a governare. Ma prima o poi perderete le elezioni e andrete in maniera continuativa all'opposizione. Però, il dato che inquieta è che voi cercherete fino all'ultimo momento di portare avanti, con questo atteggiamento ideologico, misure che vanno a minare la convivenza sociale nelle nostre comunità. Questo provvedimento farà sì che ci saranno ulteriori problemi all'interno delle comunità, ma le comunità quelle più in sofferenza, quelle che sono già provate dalla crisi economica, quelle che sono già provate dalla crisi sanitaria e si ritroveranno ad avere un di più anche di problemi di ordine pubblico e sociale, derivanti da un'immigrazione clandestina, che con questo provvedimento voi andate ad amplificare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Flavio Gastaldi, per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/110. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io mi unisco alla richiesta dei colleghi, per chiedere che cosa ci sia di necessario e urgente per analizzare questo decreto sull'immigrazione in piena sessione di legge di bilancio nella quale dovremmo pensare a come fare risollevare l'economia, nella quale dovremmo pensare agli artigiani, ai commercianti, a tutte quelle partite IVA che in questo momento stanno inseguendo i codici Ateco per vedere se sono inseriti dentro i vari “decreti Ristori 1-2-3-4” e quali e quanti ne usciranno ancora, a questo scontro sociale che c'è stato all'interno di questa società, è stato creato per una differenziazione. E poi, un “decreto Clandestini” che riporta le lancette indietro di due anni a quando i cittadini avevano conferito la maggioranza di quest'aula a due partiti che avevano entrambi nel loro programma il contrasto all'immigrazione clandestina. Ricordo che il Movimento 5 Stelle poneva obiettivi quali “sbarchi zero” e “non saremo il campo profughi d'Europa” ed oggi, invece, si girano indietro, fanno i voltagabbana e tradiscono il mandato conferito dai loro elettori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). È una vergogna, questa.

La Lega e il centrodestra, invece, sono rimasti coerenti e lo dimostra questa battaglia che stiamo continuando a fare e la faremo ad oltranza per difendere quello che vogliono smantellare, per una pura questione personalistica nei confronti del segretario ed ex Ministro Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ma non temete colleghi, i cittadini si ricorderanno quando dovranno tornare al voto. Noi non vogliamo che ritorni il precedente sistema di tutti dentro il percorso di accoglienza: con corsi per tutti, con noi, invece, avevano accesso solo quelli che avevano diritto alla protezione internazionale oppure minori stranieri non accompagnati. Ad oggi, quindi, ci saranno più corsi per tutti, quando sapremo poi che ci saranno l'80 per cento di questi che saranno poi espulsi perché non avranno i requisiti per poter rimanere sul nostro territorio. E questo vuol dire più corsi, vuol dire più operatori, più operatori vuol dire più cooperative, più cooperative vuol dire più finanziamenti e questo vuol dire tornare nella grande mangiatoia del business dell'immigrazione clandestina che noi abbiamo contrastato con l'approvazione dei “decreti Salvini”, due anni fa. Praticamente, una sorta, possiamo dirlo, di “Ristori-quinquies” perché si vanno a ristorare queste cooperative che vanno a lucrare sulla povera gente. C'è un però: hanno aggiunto la clausola di invarianza finanziaria, che metterà i soldi. Ma chi metterà i soldi? È questa la vera domanda. Vi rispondo io, da sindaco, li metteranno i comuni, sindaci che non sono neanche stati citati all'interno di questo decreto; sindaci che torneranno ad essere l'avanscoperta di quei comuni, penso a quei comuni di montagna con trenta persone dove si vedranno arrivare pullman di cinquanta persone mandati dalla Prefettura senza che loro sapessero niente. Torneremo probabilmente a questi tempi. Ecco a che cosa torneremo: accoglienza indiscriminata che produrrà nuovamente una marea di invisibili, che finiranno nella rete del caporalato e nella rete della criminalità organizzata per ripagare il costo del viaggio, della traversata del Mediterraneo, della traversata del Sahara, così come aveva già scritto Bruno Vespa nel suo libro Viaggio in un'Italia diversa, nel 2006; stiamo parlando di 2.500-3.000 dollari. I lavoratori uomini saranno nei campi mentre le donne saranno vittime di tratta sulla strada. Torneremo di nuovo a questo.

È inutile poi ricorrere alle sanatorie, l'ultima della quale annunciata nel “decreto Rilancio” con il pianto e le lacrime della Ministra Bellanova a maggio, che avrebbe dovuto tutelare i braccianti, i lavoratori agricoli dal caporalato – e vengo al punto del mio ordine del giorno – invece, come ampiamente preannunciato già da noi con una dura battaglia parlamentare, ciò si è rivelato un flop totale, con appena il 13 per cento delle domande riferite al comparto agricolo e l'obiettivo, seppur nobile, è completamente fallito. In questo decreto, si ritenta nuovamente, si potranno convertire i permessi di soggiorno per lavoro: ben otto tipi diversi di permessi di soggiorno; anche questo non sarà la panacea del problema del caporalato, lo diciamo già noi fin da subito senza andare a provarlo come le scorse volte, non faremo altro che avere sempre più schiavi in mano le agro-mafie e la sanatoria e le regolarizzazioni di massa non faranno altro che portare altro sfruttamento alimentando nuovamente il business dell'immigrazione clandestina. Ma noi continueremo sempre a contrastare questo; noi ci troveremo sempre in prima linea (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/101 la deputata Gava. Ne ha facoltà.

VANNIA GAVA (LEGA). Grazie Presidente, l'ordine del giorno che voglio illustrare nasce dalla necessità di dare soluzione ad un problema sempre più pressante che recentemente è venuto all'onore delle cronache grazie al lavoro della prefettura di Pordenone che, come altri uffici territoriali di Governo, è chiamata a gestire il fenomeno immigrazione spesso solo con la forza di volontà. Soltanto nel mese di settembre scorso sono state smascherate le posizioni truffaldine di centinaia di migranti che continuavano a percepire l'assegno sociale che spetta di diritto ai richiedenti asilo indigenti, anche quando indigenti non lo erano più.

Queste persone, nella provincia di Pordenone, avevano trovato un lavoro regolare equamente retribuito, in alcuni casi in grado di garantire redditi mensili tra i 1.200 e 1.500 euro al mese. Come a voi noto, la norma che regola l'accoglienza dei migranti in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato appena il reddito mensile supera l'assegno sociale prevede l'immediata uscita dal sistema di accoglienza; a questo punto, il singolo richiedente asilo smette di essere a carico dello Stato.

Nel caso che vi sto illustrando, che rappresenta ovviamente la punta di un iceberg, un centinaio di migranti non aveva mai dichiarato alla prefettura di aver trovato un lavoro e continuava a percepire l'assegno sociale. Una vera e propria truffa, di una gravità assoluta sia perché, come tutte le truffe, per mesi si è generato un rilevante sperpero di denaro pubblico sia perché da queste persone è stato tradito quel patto di solidarietà che si fonda sulla fiducia. Ed è lecito interrogarsi se sia giusto che a quei migranti sia consentito continuare a portare avanti la pratica giuridica per il riconoscimento dello status di rifugiato fino all'accettazione della loro domanda. In termini morali, una beffa molto più grande ed abietta di quella economica, un atto intenzionale che sfregia il concetto stesso di solidarietà. Ed è evidente a tutti noi che nell'ottica delle nuove disposizioni del “decreto Clandestini” tanto danno sarebbe anche ulteriore perché se la vicenda è emersa solo in seguito all'intensificazione dei controlli da parte della Prefettura sulle mancate dichiarazioni legate all'avvio dell'attività lavorativa dei migranti, è scontato ipotizzare l'esistenza di casi analoghi in altre province, in particolare nelle grandi aree urbane e in tutto il territorio nazionale. I “decreti Sicurezza”, i “decreti Salvini” che voi non volete che vengano chiamati così, ma si chiamano così, che avete stravolto accecando la ragione con l'ideologia, avevano prodotto effetti positivi anche in territori come quello di Pordenone. Il numero dei richiedenti asilo a Pordenone è radicalmente cambiato, si è passati dai quasi 950 del 2018 a circa 300, frutto di una drastica riduzione degli arrivi per un lungo lasso di tempo. Oggi, purtroppo, il solo annuncio di modifiche all'assetto normativo ha fatto sì che, in questi mesi, si sia nuovamente intensificata la rotta balcanica: oltre cento migranti solo la notte scorsa sono entrati irregolarmente in Italia dal Friuli-Venezia Giulia, individuati lungo la A23, tra la Carnia, Gemona, Buja e Osoppo, e altre persone sono state individuate, sempre ieri, in alcuni posti del capoluogo friulano. Il sistema di accoglienza e integrazione favorisce indubbiamente queste situazioni; d'ora in poi spenderemo soldi per tutti, non solo per chi scappa dalle guerre, e richiedendo asilo si otterrà tutto il pacchetto di assistenza e di integrazione, comprendente l'assistenza e mediazione linguistica e servizi di orientamento legale al lavoro, la somministrazione di corsi di lingua italiana e, se i controlli non saranno accurati e capillari, queste spese, e non solo economicamente ma anche moralmente, saranno a carico degli italiani onesti come quelli che in un momento di crisi economica dovuta alla pandemia attendono ancora l'erogazione della cassa integrazione. Oltretutto, vorrei ricordare che in molti Paesi europei ai richiedenti asilo è vietato entrare nel mercato del lavoro per mesi; l'articolo 15 della direttiva 2013/33 prevede che gli Stati membri possano garantire l'accesso dei richiedenti al mercato del lavoro entro nove mesi dalla data di presentazione della domanda di protezione internazionale.

Ebbene, l'Italia ha recepito subito e oggi è un divieto di due mesi, tra i più brevi del continente. Noi siamo velocissimi, il Governo è velocissimo a fare provvedimenti per gli immigrati irregolari e non ha la stessa velocità per prendere posizione per le attività produttive e per le famiglie italiane (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Graziano Musella ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/262.

GRAZIANO MUSELLA (FI). Grazie, Presidente. Io vorrei far riflettere un po' tutti sulla parola accoglienza. Io credo che gli italiani profondamente sentano questa parola, l'hanno sempre sentita, anche perché è un popolo cattolico, è un popolo dalle grandi tradizioni democratiche. Però, l'accoglienza significa due cose: lavoro regolare, significa accogliere i profughi dalle guerre, dalle guerre civili o dalle guerre fra nazioni. Allora, mi chiedo e vorrei far riflettere, anche come cittadino, semplicemente come cittadino: come mai io, partendo questa sera dalla stazione centrale di Milano, mi trovo davanti alla stazione un picchetto - un picchetto, signori miei - di spacciatori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) tutti nigeriani o tunisini? Io credo che ci siano delle grandi difficoltà per i nostri cittadini a capire situazioni di questo genere, capire come mai non si riescono a fare dei canali internazionali, magari gestiti anche in primo piano, in prima persona, dal nostro Paese, perché le persone possano venire nel nostro Paese in sicurezza e non morire in mezzo al mare? Si era tentato di farlo con qualche Governo precedente, ma perché non lo facciamo adesso? Ne abbiamo tutta la possibilità.

Io ho trovato anche un fatto positivo le navi che sgravano un po' i nostri centri d'accoglienza del Sud Italia, dalla grande – purtroppo - crisi che stanno vivendo. Bene le navi; ma chi le paga queste navi? Le paga la Comunità europea o le paga lo Stato italiano? Le paga lo Stato italiano. E, allora, anche qui i cittadini si fanno delle domande, e dicono: ma come mai spendiamo centinaia di migliaia di euro o milioni di euro per queste situazioni, quando ancora la nostra sanità non è a posto, è una delle sanità peggiori, insomma, in tutto il mondo? Abbiamo la maggior quota di morti per COVID, siamo secondi solo alla Spagna. E questo non deriva dal fatto che evidentemente c'è una popolazione anziana, deriva dal fatto che abbiamo probabilmente una sanità che non funziona, non funziona bene, quindi conseguentemente va finanziata, vanno investite tutte le risorse, tutti i soldi che noi abbiamo, su questo piano. Non possiamo far morire la nostra gente così, per salvare, che poi non è salvare, ma tenere su delle navi, delle situazioni, che obiettivamente sono tutte da verificare. Quindi, questo è un elemento io credo che i nostri cittadini ci chiedono, è un elemento di razionalità, di logica, e io mi meraviglio anche dalla nostra sinistra italiana. Ci sono delle sinistre europee, anche del Nord, che sulla politica dell'immigrazione hanno fatto delle scelte diverse, un pochettino più ragionevoli, un pochettino più logiche. Perché non le fate anche voi? Io vi chiedo: perché l'Italia deve essere il ventre molle dell'Europa? Perché l'Italia deve essere un passaggio anche per dei terroristi che poi vanno ad accoltellare o a buttare le bombe da qualche parte nel nostro continente europeo? Perché? Che motivo c'è? Solo per accontentare qualche ideologismo irrazionale? Io penso che questo non possa andare avanti. Io vi chiedo ancora di porre rimedio con gli ordini del giorno che abbiamo posto noi, come Forza Italia e come centrodestra, per cercare di rimediare alle vostre decisioni, che per me sono incomprensibili, ma non tanto per me, per i cittadini italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La deputata Francesca Gerardi ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/161.

FRANCESCA GERARDI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, onorevoli colleghe e sottosegretario, ci tengo a salutare la fitta rappresentanza dei colleghi del Movimento 5 Stelle che c'è qui questa sera. Vorrei parlare di un altro grave rischio a cui state mettendo - e avete anche già messo - gli italiani in un periodo di pandemia, perché, vedete, tutti gli ospiti presenti negli hotspot si rifiutano di rispettare i protocolli sanitari previsti e si registrano regolarmente episodi in cui si allontanano senza autorizzazione dalle strutture (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier ), seminando il panico da Nord a Sud Italia.

Vorrei citarvi qualche episodio: 6 agosto 2020, in pieno periodo estivo, quindi periodo di sbarchi, 20 migranti dell'hotspot di Matera fuggiti, e hanno fatto perdere le loro tracce. La maggior parte di loro erano positivi al COVID, hanno seminato il panico e ancora ad oggi non si sa dove siano finiti. Quando gli italiani sono rimasti chiusi in casa, per mesi, e hanno visto non solo morire le loro attività, ma soprattutto hanno visto morire tanti loro cari per via del COVID (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), loro che cosa hanno fatto? Si sono aggirati tranquillamente e indisturbati, senza che nessuno li prendesse e li riportasse all'interno dei centri d'accoglienza.

Andiamo avanti, parliamo delle “navi quarantena” che qualche ministro simpaticamente ha confuso con delle navi da crociera che ormeggiavano nei porti del Sud. Lì ci sono stati casi altrettanto gravi, perché nel tentativo di fuga molti clandestini sono caduti in mare e sono affogati. Possiamo parlare di queste navi ormeggiate che ci costano migliaia di euro ogni giorno, nei porti di San Ferdinando, di Roccella Jonica, di Palermo, di Sassari. E poi vorrei ricordare un caso che è avvenuto nella mia provincia, la provincia di Frosinone, esattamente nella città di Fiuggi, dove 25 migranti, tutti positivi, ospitati negli alberghi ormai dismessi, dove il PD di Zingaretti li ha messi parcheggiati lì, si sono ammalati e si sono aggirati tranquillamente nella città, seminando anche lì il panico, una città dove l'Amministrazione sta facendo un lavoro importantissimo per riportare il turismo, perché è una città termale, potete immaginare voi che cosa è successo: ovviamente ci sono state disdette e l'economia di questa città è ripiombata ovviamente nel buio. Di questi casi ne possiamo menzionare veramente tanti, l'unica nota comune è che hanno avuto un epilogo tragico.

Vorrei ricordare a quest'Aula - che purtroppo ha anche una memoria corta - che gli italiani sono da dieci mesi chiusi in casa, dimostrando un senso di responsabilità, per uscire al più presto da questo brutto incubo, e che chi mette piede sul suolo italiano ha il dovere di rispettare le regole che sono presenti in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), come hanno fatto i nostri nonni quando sono partiti e sono emigrati all'estero. Quello che chiediamo in questo ordine del giorno è di inasprire ulteriormente le pene, di non girarsi dall'altra parte e soprattutto, quando non si rispettano le norme di vigilanza all'interno dei centri d'accoglienza, queste cooperative devono essere sanzionate e vanno revocate le autorizzazioni.

Signor Presidente, vede, a differenza della maggioranza, che ci sta nuovamente facendo ripiombare in un periodo di caos, di arrivi clandestini, di arrivi senza controllo e soprattutto ledendo la sicurezza di noi italiani, noi, a differenza di voi, noi della Lega, per noi verranno sempre prima gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Dario Bond ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/250. Non è presente? Eppure c'era, l'ho visto poco fa ….Va bene, il deputato Andrea Giaccone ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/74.

Se non ci sono obiezioni, va bene, allora la parola al deputato Sisto, che ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/250.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Grazie, Presidente. Il silenzio mi sembra che costituisca, anche in quest'Aula, un leitmotiv di questo provvedimento, Un silenzio che non esito a definire utile quanto imbarazzante. Utile, perché in Commissione, a fronte delle contestazioni puntuali di carattere tecnico sugli sfasci di questo provvedimento, l'unica risposta è stata il silenzio. Abbiamo contestato la farraginosità di questi meccanismi, la capacità autodistruttiva dei controlli: come se ci si divertisse a inventare controlli così complicati che si neutralizzano l'uno con l'altro, e in qualche modo creando i presupposti perché questo eccesso di diritti in realtà impedisca al diritto di essere tale. Ma voi pensate… E vedete perché noi siamo qui di notte a testimoniare la nostra protesta contro questa rivincita senza bisogno di rivincita: è una rivincita nei confronti degli italiani, non nei confronti di chi ha confezionato i precedenti decreti. È possibile per l'immigrato espulso, prima di andare a un metro dal confine, presentare un ricorso e vedere il provvedimento del giudice sospeso! Cioè, siamo alla follia che il provvedimento giurisdizionale è sospeso in via amministrativa per mano di immigrato immeritevole di rimanere nel Paese.

Io non sono contro l'accoglienza: sono un cattolico e sono convinto che l'accoglienza è un dovere; ma quando per difendere una ideologia, un ideologismo, noi sovvertiamo i principi del sistema, noi siamo di fronte alla barbarie politica: perché non è pensabile che la giurisdizione, che è un cult del nostro sistema costituzionale, per amor di immigrato da espellere sia assolutamente mortificata. Ecco, questo è il provvedimento che con il silenzio imbarazzato, anche questo un silenzio imbarazzato e imbarazzante, del MoVimento 5 stelle si avvia ad essere confezionato.

Un silenzio che è un silenzio direi utilitaristico, perché una volta tacciono i 5 Stelle, una volta tace il Partito Democratico, e quando tace l'uno parla l'altro, e in questo scambio di silenzi la democrazia parlamentare va a ramengo. Perché, Presidente, questi sono ordini del giorno, ma ogni intervento di questi deputati dell'opposizione è un urlo di protesta contro questo modo di mortificare la democrazia parlamentare (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Noi siamo qui nottetempo per testimoniare il nostro diritto ad essere parlamentari, e il silenzio a fronte di tutto questo è veramente imbarazzante; ma non per noi, per l'opposizione: per il culto, la dignità del Parlamento.

Un ordine del giorno è un pretesto per dire la nostra, è un pretesto per esserci, per dimostrare che la nostra opposizione è un'opposizione costituzionale, ferma sui principi. Io ho chiesto in quest'ordine del giorno una cosa molto semplice, il controllo sui finanziamenti alle ONG. Ebbene, scusate, qui sembra che quando si pronuncia la parola ONG sia come gong, cioè suona una cosa che non si può dire: come se fossimo di fronte ad una sorta di totem intoccabile, come se tutti i meccanismi sclerotici e sclerotizzati dell'immigrazione clandestina debbano essere preservati, perché c'è un diritto dell'immigrato intoccabile. Ecco, io penso che tutti i diritti debbano essere discussi, anche quelli degli immigrati.

Noi abbiamo assistito in Commissione ad una cessione di credito della maggioranza nei confronti della Presidente Boldrini, che mi dispiace che non ci sia, ma è rappresentata in modo felice dal presidente di gruppo: anche questa è una cessione utilitaristica. È il turno di LeU, è il turno della Presidente Boldrini, è il turno di coloro che fanno dell'immigrazione un punto di riferimento. No, Presidente, l'ordine del giorno serve semplicemente a dire che deve essere sempre il turno del Parlamento. Noi insistiamo a dire: restituiteci il piacere di essere parlamentari e discutere in quest'Aula i provvedimenti; ce l'avete tolto, ce lo riprenderemo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il deputato Andrea Giaccone ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/27272-A/74.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, ebbene, alcune considerazioni. Si parla spesso della disaffezione tra cittadini e politica, tra popolo e palazzo: è un fenomeno questo ben conosciuto, su cui tutti ci interroghiamo, ma è un fenomeno ancor più comprensibile oggi. Possiamo immaginare un cittadino che ascolti questa discussione: in un periodo di emergenza sanitaria, in un periodo di emergenza economica: stiamo assistendo a una surreale presa di posizione del Governo e della maggioranza, che con questo provvedimento di fatto smantellano i “decreti Salvini” sull'immigrazione e vanno a riallargare quelle maglie che eravamo riusciti a restringere. Maglie che eravamo riusciti a restringere, badate bene, non per un vezzo, ma per un chiaro e incontrovertibile mandato popolare. Perché, vedete, colleghi, nelle elezioni del 2018 la coalizione più votata è stata la coalizione di centrodestra, e la Lega ha sempre dichiarato che, qualora al Governo, avrebbe bloccato gli sbarchi e il flusso di clandestini: detto fatto. Certo, Presidente, certo, colleghi, alcune particolari categorie di cittadini non gradivano questi provvedimenti, questi decreti, e non li gradiscono tuttora, non gradiscono la linea politica della Lega. Tra di loro ci sono scafisti, persone interessate e coinvolte nella tratta di esseri umani; altri soggetti che magari legittimamente traggono profitto da quello che a tutti gli effetti era diventato un business, il business legato all'immigrazione clandestina: ma questi, vedete, sono mondi lontani mille miglia dalla Lega e anche dal sentire popolare.

Vedete, questo è un provvedimento pasticciato, eterogeneo nei contenuti, che reca disposizioni sbagliate, che appesantiscono i processi e rendono difficili le espulsioni. Ma la cosa più grave è che lancia un messaggio, il messaggio che si riallargano le maglie e si riaprono le porte, e i risultati li vedremo presto.

Che non aveste le idee chiare sui temi della sicurezza e dell'immigrazione lo si è visto sin dall'inizio di questo Governo. Perché vedete, viene il lieve sospetto di pensare che abbiate messo un Ministro tecnico al Viminale, il Ministro Lamorgese, e non un Ministro politico, perché nessuno voleva intestarsi direttamente l'onere di andare a cambiare i provvedimenti del Ministro Salvini: provvedimenti che, vi comunico, funzionano e hanno funzionato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ma entriamo nel tema dell'ordine del giorno. Cosa fa il vostro provvedimento? Il vostro provvedimento, oltre a fare altri danni, stravolge completamente l'impianto del Testo unico sull'immigrazione, e dispone la possibilità di convertire in permesso di soggiorno per motivi di lavoro tutta una serie di permessi prima esclusi: quindi, i permessi per protezione speciale, i permessi per calamità, i permessi per residenza elettiva, i permessi per acquisto della cittadinanza, addirittura pure quelli per attività sportiva, per lavoro di tipo artistico, per motivi religiosi e per assistenza minori; rendendo di fatto questa conversione automatica, visto che la norma rinvia a un generico “ove ricorrano i requisiti”. Peccato che non specifichiate quali sono i requisiti. Inoltre, non si prevede alcun esplicito accertamento cerca un'adeguata conoscenza della lingua italiana, requisito indispensabile, ma è evidente agli occhi di tutti, per firmare un contratto di lavoro e lavorare nel nostro Paese.

Ora, è chiaro che l'aumento delle tipologie di permesso di soggiorno e la loro automatica conversione in permessi di soggiorno per lavoro costituisce un incentivo a flussi migratori illegali verso l'Italia, che andranno ad incrementare quelli già esponenziali registrati negli ultimi mesi.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ANDREA GIACCONE (LEGA). E dovreste anche spiegare che non esiste, e non può esistere, una reale necessità di posti di lavoro in una crisi come quella contingente.

Concludo, Presidente. Vedete, noi saremo sempre per tutelare chi scappa dalle guerre, ma non i migranti di tipo economico e chi ci lucra sopra. Avete posto la fiducia su questo decreto, di fatto rendendoci impossibile modificarlo, ma vi dovete preoccupare di un altro aspetto: prima o poi, con le elezioni, sarete chiamati a chiedere la fiducia dei cittadini italiani, che sapranno valutare anche la bontà di questo provvedimento, che di fatto riapre le frontiere. Auguri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La deputata Marzia Ferraioli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/226. Non è presente: si intende che vi abbia rinunziato.

La deputata Antonietta Giacometti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/155.

ANTONIETTA GIACOMETTI (LEGA). Grazie, Presidente. Ci avviamo a grandi passi verso l'ennesima fiducia che il Governo pone su questioni di massima importanza, e sappiamo bene il perché di tutto questo: siamo di fronte ad un Governo traballante fin dalla sua nascita, un Governo che di certo non riscontra il favore del popolo italiano.

E voi questo lo sapete bene. Basta dare uno sguardo ai continui sondaggi che vengono pubblicati: sono impietosi da mesi e mesi, una condanna continua sul vostro operato, con o senza pandemia. Insomma, incapaci prima, incapaci durante, e questo è un dato di fatto incontrovertibile. Come è un dato di fatto che il vostro continuo ricorso alla fiducia denuncia una paura costante di franchi tiratori al vostro interno e, soprattutto, la volontà di esautorare dai suoi doveri e diritti il Parlamento e, con esso, il popolo italiano. Un popolo, vorrei ricordarvi, che ci ha votato quali suoi rappresentanti, un popolo che ha dato fiducia a tutti noi indistintamente e che ci paga, non per fare gli interessi di una sola parte, ma di tutti gli italiani. Ebbene, sappiatelo, anche se ne siete coscienti, con questa ennesima fiducia sul “decreto Clandestini” - perché tale è - state calpestando ancora una volta di più il vostro, anzi, il nostro popolo, ma tant'è. Il vostro livore, la vostra superbia, la vostra arroganza hanno radici profonde e lontane, che affondano nella vostra ideologia, sconfitta dalla storia, ma, semplicemente, mutata nell'aspetto, ma non nei contenuti.

Avete cancellato tutto ciò che, in poco meno di un anno, aveva quasi bloccato gli sbarchi e l'immigrazione clandestina. Avete messo alla gogna un Ministro che, con il suo agire, aveva permesso tutto questo e lo avete mandato a processo, primo caso in assoluto nella storia repubblicana, solo perché - appare chiaro ed evidente -, con il suo agire, aveva toccato interessi politico-economici che non doveva toccare. Avete smontato, pezzo a pezzo, tutto ciò che aveva fermato il traffico di esseri umani, riducendo le morti in mare, ma anche il commercio degli uomini e il lucrare sulla pelle di questi poveri disgraziati. E sì, perché, con il vostro “decreto Clandestini”, avete reintrodotto la somma pro capite giornaliera che aspetta le varie associazioni che si occupano della gestione dei campi di accoglienza.

Se questo per voi è il modo di far ripartire l'economia, stavolta, dalla pandemia da COVID-19 e dai vostri DPCM, beh, lasciatemelo dire, siete completamente fuori strada. Eh sì perché, andando a guardare il decreto-legge di bilancio, abbiamo visto che i soldi per la gestione dell'immigrazione sono stati aumentati, mentre gli italiani vivono in attesa di bonus che continuano a tardare ad arrivare, esattamente come la cassa integrazione straordinaria, mentre aziende, piccole o grandi che siano, chiudono i battenti.

Torno ora ad illustrare il mio ordine del giorno. L'articolo 12 prevede una serie di misure finalizzate ad implementare gli interventi per il contrasto dei reati di stupefacenti commessi attraverso l'utilizzo delle reti Internet. In realtà, la procedura disciplinata dal decreto in oggetto appare già obsoleta nella misura in cui è strutturata per oscurare i siti del cosiddetto surface web, ossia quella parte di rete che si utilizza indicizzata dai più importanti e noti motori di ricerca del web. Per questo, riteniamo che la natura dell'intervento annunciata possa rivelarsi più una dichiarazione di intenti che un'effettiva arma di contrasto concludo al traffico di stupefacenti sul web, specie in questo lungo periodo di lockdown, che ha visto inevitabilmente un incremento dell'azione criminale attraverso lo strumento web (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bond, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/250. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Presidente. Io, in Aula, di solito, in questi due anni e mezzo di attività parlamentare, ho cercato sempre di avere il massimo rispetto dei provvedimenti del Governo - e saluto il sottosegretario -, anche in un momento così di grave crisi, di grave situazione pandemica, come è stata quella del COVID-19, e nei vari provvedimenti ho cercato di fare delle proposte. Leggendo attentamente, questa sera e anche i giorni passati, questo provvedimento, non ho capito la logica: l'ho capita dal punto di vista politico, ma non l'ho capita dal punto di vista dell'operatività la logica di questo provvedimento.

Perché, vedete, io vengo da una terra, come il mio amico sardo, Deidda, una terra di immigrazione, una terra di valigie, una terra dove la gente, in qualche maniera, in cinquant'anni, ha solcato tante terre lontane, facendo tanta fortuna, facendo anche comunità e, poi, richiamando, magari, quando avevano fatto fortuna, altri connazionali a lavorare, ma con un contratto di lavoro in mano.

Allora, io mi chiedo, mi chiedevo proprio anche leggendo: ma non è così difficile prevedere che una persona che entra nel nostro Paese possa avere un contratto, una forma di annotazione di lavoro, di possibilità di lavoro e, quindi, poter varcare il nostro Paese con una sua linea di comportamento, con una sua linea di azione. No, invece si fa e si dà vita con questo provvedimento a dei permessi di protezione speciale e, poi, si dà vita, purtroppo, a dei permessi di soggiorno, con una prassi, con delle interlocuzioni farraginose che, in qualche maniera, senza cattiveria alcuna - e non voglio alludere a nulla -, lasciano notare e intravedere delle interpretazioni così difficili che solamente alcune strutture organizzate lo potranno fare e potranno dare delle spiegazioni a questi permessi di soggiorno.

Non vado oltre sul permesso di soggiorno, ma quanto facile è dire a una persona: vieni se qualcuno ti aspetta e qualcuno ti dà un posto di lavoro? No, purtroppo ci si isola anche rispetto all'Europa, ma si dà un'immagine di un permesso di protezione speciale del tutto particolare che, alla fine, essenzialmente, non so a chi giova. Ma aggiungo di più e porto un caso specifico. In un momento così difficile, come quello del COVID, alcune strutture delle nostre polizie, dei nostri carabinieri vanno in crisi perché non ci sono soldi per le caserme, per la manutenzione, per le strutture mobili di questi reparti, soprattutto in aree molto delicate e, guarda caso, non si trovano i soldi per rifare le caserme, per dare delle strutture adeguate e logistiche ai nostri militari, ai nostri carabinieri, alle nostre polizie e non si danno neanche i mezzi per controllare il territorio. Allora, francamente, Presidente, mi viene un dubbio: che ci sia una sorta di voglia di non controllare il territorio, di aprire le porte e dire: chi se ne frega, tanto l'Italia riceve tutti e, alla fine, pagherà qualcuno, pagherà sempre il solito stupido di contribuente italiano (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Formentini, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/178. Ne ha facoltà.

PAOLO FORMENTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Mi rivolgo, per il suo tramite, agli sparuti colleghi di maggioranza, una decina scarsa. Vedete carissimi colleghi del PD e del MoVimento 5 Stelle, di LEU e di Italia Viva, voi dite di aver concepito lo stravolgimento - sarebbe più opportuno dire il ribaltamento - dei “decreti Sicurezza” del Ministro Salvini in “decreti Clandestini”, per tutelare gli ultimi. Peccato però che, come sempre, vi siate scordati degli ultimi del vostro popolo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), di quel popolo che vi ha eletto, del popolo che dovreste rappresentare, degli italiani poveri, di chi è diventato povero a causa della pandemia, delle attività in difficoltà, della nostra economia ferita. No, anzi, non ve ne siete scordati, ma, accecati dall'ideologia, quella ideologia che, come scriveva Hannah Arendt, è la logica in base alla quale una sola idea basta a spiegare tutto e all'esperienza impedisce di affermare qualsiasi realtà difforme, avete scientemente voluto anteporre ai problemi drammatici degli italiani, nei lavori parlamentari, un decreto che riporterà la nostra terra ad essere una terra invasa, un immenso campo profughi, una infinita fonte di business per cooperative che sulle vite dei migranti vivono e lucrano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Di nuovo, anche la rotta del Mediterraneo centrale, chiusa da Matteo Salvini, purtroppo è aperta, complice anche un arretramento senza pari del nostro Paese nel bacino del Mediterraneo e nell'area del Mediterraneo allargato, fino al Corno d'Africa, oggi tormentato da una nuova guerra, anche se voi non lo sapete. Esaltate l'immigrazione, orgogliosi di contribuire a sradicare le genti dalle proprie terre. Lavorate, voi, per creare un nuovo proletariato di sostituzione, perso quello storico italiano; perché nelle fabbriche gli operai, che voi contrapponete in un'inumana concorrenza al ribasso salariale agli immigrati, ormai, è bene che lo sappiate, votano Lega.

Con l'ordine del giorno a mia prima firma noi della Lega cerchiamo concretamente di essere vicini a quegli eroi che ogni giorno affrontano quella che voi definite - e sono parole pronunciate in quest'Aula - l'epopea delle migrazioni e che per noi è, e resta, invece, un dramma epocale, un'esperienza dolorosa, la totale negazione di quel diritto a vivere sulla propria terra che ha difeso con forza Papa Benedetto XVI (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Noi, con gli agenti che ogni giorno mettono a rischio la propria salute, la propria vita, con i salari più bassi del 30, del 40 per cento rispetto alla media dei colleghi europei, sempre nel cuore, vi chiediamo di provvedere almeno alla tutela sanitaria e alla integrazione degli equipaggiamenti con dispositivi antitaglio e anti puntura: dei semplici guanti che costano 3 euro, 3 euro, 3 euro che, per l'incolumità dei nostri agenti di Polizia, per chi si sacrifica per la nostra sicurezza voi non avete voluto spendere; mentre, per far ripartire la mangiatoia dell'invasione, i miliardi, anche durante una crisi economica senza precedenti nella storia repubblicana, si trovano magicamente, eccome se si trovano, sempre! Non tradite solo il popolo italiano con questo decreto ma tradite anche i popoli d'Asia e d'Africa ai quali con questa legge, come ha denunciato inascoltato il cardinale Robert Sarah, voi togliete il futuro, togliete le giovani generazioni. E noi con forza, finché avremo fiato in corpo però continueremo a ribadire il diritto a vivere nella terra in cui si è nati. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caon, che non è presente. Si intende decaduto. Il deputato Giglio Vigna ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/63.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Grazie, signor Presidente. Bene iniziamo a dire che questa sera la maggioranza sta dando uno spettacolo indegno. La vostra assenza è qualche cosa di scandaloso, è qualche cosa di osceno non solo per quel che riguarda la vita parlamentare ma per quel che riguarda la vita di tutto il Paese. Ditemi voi se il tema sicurezza, il tema immigrazione, che è un tema dibattuto – colleghi, pochi colleghi della maggioranza - non solo in Italia, è un tema dibattuto in tutto il mondo, non merita, anche se questa sera non si vota, la presenza almeno di delegazioni un po' più numerose da parte dei partiti di maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Ditemi voi quale tema merita la vostra presenza! Si parla di vita umana, si parla delle vite umane.

Bene, colleghi, la discussione di oggi arriva - e secondo noi non a caso - in un momento sbagliato anche perché, vedete, questa discussione non solo col voto di fiducia non ha avuto un vero e proprio dibattito parlamentare ma, grazie al fatto che voi siete riusciti a incardinare questo momento, questa discussione, la votazione di questa “legge insicurezza”, di questa “legge clandestini”, chiamatela come volete, nella fase speriamo calante di una pandemia, nella fase acuta ma speriamo calante di una pandemia, i cittadini non hanno potuto scendere in piazza a manifestare. Quindi, non solo avete bloccato il dibattito parlamentare ma siete riusciti anche a impedire le manifestazioni, a impedire gli eventi di piazza, a impedire tutto quello che la Lega, gruppi organizzati e partiti di centrodestra avrebbero fatto, avrebbero organizzato, se in questo momento non ci fosse stata una pandemia. Vergogna, vergognatevi, vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Avete troncato non solo il dibattito nelle aule parlamentari, avete troncato il dibattito nel Paese! Vedete, l'ordine del giorno a mia prima firma vuole mantenere, secondo le “leggi sicurezza”, le “leggi Matteo Salvini” a 180 giorni il trattenimento presso i CPR e non portarli a 90 giorni, non abbassare questa soglia a 90 giorni. Vedete colleghi, pochi colleghi della maggioranza presenti, Presidente e Governo distratto, in questo momento, mentre stiamo parlando da ore in Aula, vedete, portare a 90 giorni questo tempo, 90 giorni in cui si possono identificare gli immigrati arrivati sulle nostre coste, vuol dire non solo aprire i porti, come avete già fatto, ma vuol dire anche dare il via libera nel Paese a queste persone senza identificazione. Quindi queste persone che escono dai CPR vanno ad alimentare la grande popolazione di clandestini nelle nostre periferie, vanno ad alimentare il caporalato. Vedete, pochi colleghi della maggioranza qui presenti in Aula, alimentare il caporalato vuol dire una cosa, vuol dire sporcarsi le mani di sangue (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Avete le mani sporche di sangue! Vanno ad alimentare la schiavitù sessuale; alimentare la schiavitù sessuale vuol dire sporcarsi le mani di sangue! Vanno ad alimentare le braccia, vanno a fare i nuovi “picciotti” per le mafie italiane, per le mafie nordafricane, per le mafie africane e questo vuol dire sporcarsi le mani di sangue! Vanno ad alimentare, come è successo poco tempo fa nella vicina, vicinissima Nizza, in Francia, vanno ad alimentare le file del terrorismo. E allora voi, per continuare a ingrassare i vostri amici delle cooperative, vi siete e vi state sporcando le mani di sangue(Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), le mani del sangue degli italiani e le mani del sangue anche di questi immigrati che arrivano sulle nostre coste e che voi liberate dopo novanta giorni dai CPR e li lasciate girare per l'Italia per l'Europa! Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Squeri che non è presente in Aula. Si intende decaduto.

La deputata Gobbato ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/104.

CLAUDIA GOBBATO (LEGA). Grazie, Presidente. Il mio intervento e questo ordine del giorno è per porre l'attenzione di quest'Aula su una tematica che rappresenta purtroppo una delle principali piaghe della nostra società: lo spaccio di stupefacenti e il conseguente utilizzo da parte dei ragazzi, talvolta anche minorenni. Argomentazioni che evidentemente non trovano posto nelle priorità di questo Governo probabilmente perché rappresentano una delle tante ambiguità di una maggioranza in disaccordo su tutto, anche su un tema così importante, con partiti che sbandierano la legalizzazione della droga come fosse una delle tante bandierine da sfoggiare davanti a parte del loro elettorato. A questo si aggiunge una discussione lunga e inutile sull'intero decreto che, invece, è l'unico collante che tiene unito l'Esecutivo: cancellare Matteo Salvini e i decreti che portano il suo nome, tutelare gli interessi, non degli italiani, bensì degli immigrati.

Giorni, settimane e mesi passati a discutere di come riportare il nostro Paese nel passato, con la politica dei porti aperti, dell'Italia pronta ad accogliere i clandestini, riempiendo le nostre città di nuova delinquenza, aumentando i morti in mare e con il ritorno dello schifoso business legato all'immigrazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo è il Paese che vogliono il PD e i Cinquestelle, mentre noi della Lega vogliamo un'Italia con meno clandestini, meno morti in mare, più sicurezza e più futuro per i nostri figli.

E ora torno al tema dell'ordine del giorno, facendomi anche supportare dai dati che, purtroppo, illustrano una situazione drammatica, perché secondo i risultati dello studio ESPAD, il 33,6 per cento degli studenti italiani, pari circa a 870 mila ragazzi, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita; ancor più grave, se consideriamo che l'1,2 per cento del totale degli studenti, pari a circa 30 mila giovani, ha riferito di aver assunto una o più sostanze senza sapere cosa fossero, e che il 78 per cento di essi non aveva consapevolezza neanche degli effetti che avrebbero provocato - numeri che confermano quanto il fenomeno sia, purtroppo, ancora fortemente diffuso, complici diversi fattori sociali, culturali ed economici - e che, spesso, i giovani consumatori non abbiano piena consapevolezza dei danni ai quali vanno incontro. Situazioni drammatiche, che impongono alle istituzioni di ampliare e rafforzare l'impegno al contrasto allo spaccio di stupefacenti, rendendolo uno dei principali obiettivi da perseguire. La lega è da sempre contraria a qualsiasi tipo di alleggerimento, pur minimo, di legalizzazione delle droghe, così come combatte il fenomeno con convinzione e coraggio. Bisogna impedire che i nostri giovani siano vittime di queste terribili sostanze e questo si può fare anche e soprattutto con l'introduzione di leggi sempre più severe. Un'occasione concreta ci viene dall'esame dell'articolo 11 del provvedimento in questione, che dispone la possibilità di divieto di accesso ai locali di pubblico divertimento ed esercizi pubblici per chi abbia avuto una denuncia o una condanna, anche non definitiva, negli ultimi tre anni, per vendita o cessione di stupefacenti nei pressi di scuole e locali pubblici o aperti al pubblico. L'inchiesta White Stone sullo spaccio di droga in diversi comuni campani, che ha visto di recente la conclusione del suo iter giudiziario, evidenzia quanto il fenomeno sia, purtroppo, molto più articolato rispetto a come è indicato nell'articolo 11 e ci dice quanto possa essere più diversificata l'identificazione delle aree di spaccio. In quell'occasione, infatti, si fa riferimento ad aree adiacenti a chiese, a ville comunali, a circoli ricreativi, oltre che gli spazi antistanti. Qui arriva la nostra proposta, che chiede di adottare, per le esigenze e con le modalità illustrate, ulteriori iniziative normative per estendere il divieto di accesso, di cui all'articolo 11 del decreto in esame, anche in prossimità di luoghi di incontro e aggregazione giovanile, e soprattutto nei circoli ricreativi vicino alle sale giochi. Quindi, spero e auspico che questo ordine del giorno venga accolto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Antonio Martino, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/256. Non è presente, si intende decaduto.

Ha chiesto di parlare il deputato Guglielmo Golinelli per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/108. Ne ha facoltà.

GUGLIELMO GOLINELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Mi faccia innanzitutto dire che è un affronto al buon senso e un affronto agli italiani, quello di discutere, in un momento di crisi economica e di pandemia, di un “decreto Clandestini” e di affrontare misure, in questo momento, che costeranno sicuramente miliardi di euro e riempiranno il Paese di nuovi poveri. L'assenza degli amici del Cinquestelle è l'emblema del disagio che stanno vivendo, prima nell'aver votato e difeso i “decreti Salvini” e adesso nell'abrogarli, con sullo sfondo quello che passerà come il più grosso tradimento politico, quello di un Premier che ha pubblicizzato anche, e abbiamo tutti sott'occhio l'immagine di Giuseppe Conte con il foglio con scritto “decreti Salvini”, “decreto Immigrazione e Sicurezza”, lo stesso Premier che oggi è il principale sponsor dell'eliminazione di questi decreti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Veniamo all'ordine del giorno di cui sono primo firmatario e all'uso strumentale che fate sistematicamente dell'agricoltura per difendere l'immigrazione irregolare, dimenticando i veri problemi che affliggono il settore e il comparto, e riducendo il tutto, in modo anche un po' razzista, al solo problema della manodopera, dicendo che gli immigrati servono perché fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare. È una bufala colossale, ne sono primo testimone io, che sono tuttora operaio agricolo. Se i dipendenti vengono pagati normalmente, il lavoro agricolo è un lavoro dignitoso come tutti gli altri, e voi lo state svilendo, dicendo che solo gli immigrati lo fanno e che c'è bisogno di immigrati per andare a lavorare nei campi. Non è così (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

E affrontando in questo modo il tema dell'agricoltura dimenticate quelli che sono i veri problemi del comparto, in primis con le misure che avete adottato nel “decreto Rilancio” e che non sono ancora entrate in vigore; i nostri agricoltori non hanno ancora visto un euro dei soldi che avete stanziato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Avete ridotto il tutto alla sanatoria Bellanova, che ha visto il Ministro versare lacrime di coccodrillo, che non ha nemmeno raggiunto quelli che erano gli obiettivi prefissati. Un vero e proprio fallimento politico! Secondo la Ministra dovevano essere regolarizzati 600 mila stranieri: bene, ne sono stati regolarizzati solo 200 mila, e di questi 30 mila agricoli, il 15 per cento, a dimostrazione del grande bluff e delle falsità che avete narrato agli italiani in questi mesi sul comparto agricolo. E a fronte di questo fallimento perseverate con questo decreto, che ha il solo scopo di aprire i porti e di far entrare in modo illegale migliaia di clandestini da riversare nei campi per alimentare le agromafie e il caporalato che a parole volete tanto combattere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

L'effetto lo abbiamo già visto: miliardi di euro di euro spesi in accoglienza e i problemi riversati sui nostri sindaci e sugli enti locali, che devono far fronte senza risorse a un problema biblico che vedrà inevitabilmente le nostre città cadere nel degrado, con interi quartieri in mano alla criminalità organizzata. Gli agricoltori vi hanno chiesto una sola cosa con riferimento alla manodopera, ed era quella della reintroduzione dei voucher; ed è la stessa cosa che chiediamo con l'ordine del giorno che andremo a discutere nelle prossime ore. I voucher per permettere ai nostri pensionati, ai nostri studenti, ai cassintegrati, ai percettori di reddito di cittadinanza di lavorare nei campi durante le stagioni agricole sono al momento necessari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Cecchetti ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/76.

FABRIZIO CECCHETTI (LEGA). Grazie, Presidente. Lo fanno tutti, sottolineano tutti la mancanza della maggioranza; invece voglio ringraziare i miei colleghi della Lega che, quasi a mezzanotte, sono qui ancora (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), dopo due giorni, a battagliare per difendere un provvedimento di buon senso come quello dei “decreti Sicurezza” di Matteo Salvini; e ringrazio anche i colleghi nella Commissione che hanno portato avanti questa battaglia per tre settimane. La Lega c'è, la Lega c'è sempre. Prima di illustrare questo ordine del giorno bisogna fare un'unica e grande premessa: oggi stiamo impegnando il Parlamento per provvedimenti che potevamo discutere fra qualche mese, non ora.

Vi è un'emergenza economica, insieme a quella sanitaria, e voi portate in discussione questi provvedimenti che rimarranno alla storia come “decreti Clandestini”. Risulta difficile pensare che non vi siate resi conto che potevano essere rinviati, perché oggi questa Assemblea avrebbe dovuto affrontare, invece, altri temi fondamentali, come quello della salute pubblica, dell'economia, del rilancio di questo Paese, del sostegno di tutti i lavoratori, delle imprese e delle famiglie, tutti fortemente in crisi.

Bastava rinviare i decreti di riforma sull'immigrazione in un altro momento. Invece no! Voi avete, con grave colpa, anzi, dolosamente, voluto parlarne in questi giorni, rinviando il vero tema: gli aiuti agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Abbiamo lavoratori disperati, imprese in crisi, dobbiamo adottare subito aiuti certi e concreti per tutte le categorie. E voi cosa fate? Voi fate norme che consentiranno agli immigrati irregolari di circolare nel nostro Paese, senza controllo, senza regole, concedendo diritti e denaro a pioggia.

Vi ricordo che gli immigrati irregolari, sbarcati solamente a decorrere dal 1° gennaio 2020, sono a questo momento 33 mila. I Paesi di provenienza sono stati, per esempio, la Tunisia, che non è in guerra, il Bangladesh, la Costa d'Avorio, l'Algeria, il Pakistan, l'Egitto, il Sudan, il Marocco e la Somalia, insomma da ogni parte del mondo. Nel 2019, durante la piena operatività del Ministro Salvini, gli sbarchi sono scesi invece a circa 9 mila. Vi lascio immaginare - ma in realtà lo sapete benissimo - cosa potrà accadere, quando si passerà ad un contesto di favoritismo, all'immigrazione senza limiti, con l'avallo normativo del Ministro Lamorgese, del Presidente del Consiglio Conte e di questa maggioranza PD, MoVimento 5 Stelle e Boldrini. I dati preoccupano, perché rivelano il vero intento di questo Governo: favorire i flussi migratori per garantire le solite cooperative, ovviamente, non per tutelare i cittadini e neanche gli stessi migranti, che affrontano senza nessun futuro viaggi spesso pericolosi, per arrivare in Italia. Volete tornare ai numeri del 2017, circa 115 mila sbarchi, o peggio ancora del 2016, quando sbarcavano quasi 200 mila persone all'anno, con quasi 26 mila minori non accompagnati, numeri davvero impressionanti. Con la Lega al Governo, con il Ministro Salvini, queste cifre sono scese del 91 per cento, rispetto al 2017, e del 56 per cento, rispetto al 2018. C'è poi un silenzio a preoccupare. Il Governo tace su come gli immigrati irregolari saranno distribuiti sul nostro territorio fra tutte le regioni. La Lega è contro ogni sfruttamento, contro chi offre, dietro compenso illegale, una barca per il nostro Paese. Dove c'è sfruttamento, illegalità e violazione della sicurezza, non possono esserci porti sicuri, navi sicure e passaggi sicuri.

C'è un altro dato da ricordare. Secondo quanto rilevato dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, nel 2020, il 33 per cento dei detenuti - quindi uno su tre - è straniero. Questi sono numeri non interpretabili. Quando c'è una volontà di disciplinare e garantire la legalità, le cose si possono fare, i numeri si possono ridurre, la sicurezza può essere garantita. Invece, quando c'è al Governo una maggioranza che non ha alcun interesse in questo senso, allora questi numeri esplodono, i problemi rimangono e si amplificano. Altro che integrazione ed accoglienza! Voi siete la fonte del disordine, dell'insicurezza, degli sprechi, delle mangiatoie, della speranza disillusa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) di chi viene in questo Paese senza regole, con tutti i rischi di essere sfruttato e di dedicarsi alla delinquenza. Lo stesso Ministro Lamorgese parla di flussi migratori inarrestabili. E cosa fa questo Governo? Cancella i “decreti Sicurezza”. Siamo al paradosso. I vostri decreti sono bandiere di un'ideologia passata e superata, ma che vive ancora solo in voi per fini propagandistici, con un altro obiettivo decisamente meno nobile, come la gestione degli immigrati da parte delle cooperative con i soldi degli italiani!

PRESIDENTE. Concluda.

FABRIZIO CECCHETTI (LEGA). Questo è l'effetto dell'abolizione dei “decreti Sicurezza”! Queste sono le conseguenze dei vostri “decreti Clandestini”. Avete scelto gli immigrati e abbandonati gli italiani. Vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Guidesi, per illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/159. Prego.

GUIDO GUIDESI (LEGA). Grazie. Presidente. Voglio innanzitutto ringraziare la sottosegretaria Malpezzi, che compensa l'assenza dei suoi colleghi del Viminale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Mi auguro, sottosegretaria, che i suoi colleghi siano impegnati a riposarsi e non a lavorare, visto quanto producono e visto quanto ci mandano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Voglio iniziare dal dire con estrema chiarezza ed estrema franchezza che trovarci qui questa sera a discutere di immigrazione è un affronto vero nei confronti dei cittadini in difficoltà sociale ed economica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quando nella scorsa legislatura, colleghi di maggioranza del Partito Democratico vi siete inventati il business dell'immigrazione clandestina io pensai all'ideologia o all'incoscienza, ma oggi dopo tutto ciò che è stato dimostrato ci chiediamo per quale motivo siamo ancora qua e torniamo a quei tempi: sono stati spesi dal business dell'immigrazione clandestina 5 miliardi di euro, inchieste giudiziarie, avvocati che facevano parcelle solo ed esclusivamente per permessi di soggiorno o sospensive, comuni e sindaci, anche i vostri, che di notte ricevevano l'arrivo di queste persone senza essere informati da nessuno, Prefetture trasformate in agenzie immobiliari. Poi è arrivata la Lega al Governo e un Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha rispettato il patto con i suoi elettori, ha dimostrato che l'immigrazione clandestina si può bloccare, ha dimostrato che questo schifo può finire. Lo ha fatto e dopo il vostro ritorno al Governo, lui è andato a processo, gli sbarchi sono triplicati e oggi siamo qua a tornare ai vecchi gloriosi vostri tempi. Ci chiediamo perché dopo i dati, dopo tutto quello che è successo, dopo tutto ciò che è stato dimostrato, dopo la verità che è venuta fuori. Noi siamo ancora qua e voi avete la stessa identica iniziativa, sarà per limitare il peso salariale dei lavoratori o ancor peggio per aumentare ed alimentare la filiera dell'immigrazione clandestina, l'unica filiera produttiva a cui tenete (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Inoltre, lo dichiaro con estrema franchezza, il legame tra la clandestinità e la criminalità è evidente ed è ineludibile; e siamo di fronte ad un pericolo ancor più pericoloso di quanto era qualche anno fa, che è quello del fondamentalismo islamico di cui questo Parlamento purtroppo non si occupa e non si occupa da troppo tempo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quando tra qualche mese ai clandestini arriverà vitto e alloggio e ai cittadini italiani debiti, patrimoniali e cartelle esattoriali, quando tra qualche mese ai clandestini arriverà l'impunità e ai cittadini italiani il rischio di fallimento, alla domanda chi sono i razzisti come risponderà la gente, come risponderà il popolo, i razzisti saremo ancora noi o a quel punto sarete diventati voi nei confronti degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Presidente, sappiamo che la coerenza non è virtù della politica, ma io vi sfido a trovare precedenti di un Paese democratico dove un Presidente del Consiglio rimanendo al suo posto cambia maggioranza e cancella con la sua firma, attraverso i decreti, i decreti da lui stesso firmati solo venti mesi fa; è un precedente, credo, inesistente in qualsiasi Paese democratico. Cari colleghi dei 5 Stelle, benvenuti nel mondo del Partito Democratico, godetevi le vostre poltrone, ma non pensiate che la prospettiva sia così lunga, i cittadini non sono stupidi e durerà molto poco (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gusmeroli che illustrerà l'ordine del giorno n. 9/2727-A/60. Ne ha facoltà.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Onorevole Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, sembra onestamente una situazione kafkiana; siamo qui a parlare di un decreto mentre il Paese vive il dramma di un'epidemia la prima e la seconda ondata il dramma di una crisi economica che sta facendo male in tutte le parti del Paese: famiglie in difficoltà, imprese, artigiani, commercianti, anche i professionisti, categorie che fino all'anno scorso non avevano magari problemi, oggi hanno enormi problemi. Beh, onestamente un Governo impreparato per affrontare la prima epidemia e impreparato anche per affrontare la seconda. Un Governo che ha avuto 110 miliardi di scostamenti e li ha sperperati non facendo nemmeno le cose giuste, con arretrati di cassa integrazione, attività aperte che non ottengono i ristori, quattro “decreti Ristori”: pasticci uno dietro l'altro. Un Governo che ha passato però l'estate su temi forti: i monopattini e i banchi a rotelle. Ma a settembre nel Paese mancavano i saturimetri, le bombole dell'ossigeno, non è stata rafforzata la medicina territoriale, mancavano i test; e noi oggi siamo qui a discutere sul “decreto Sicurezza “ e su un ordine del giorno che poi voi disattendete, perché la Lega sta ancora aspettando, dopo l'approvazione di un ordine del giorno, che traduciate quell'ordine del giorno con cui rendevate gratuito il pedaggio autostradale in presenza di frane su strade provinciali o statali, e non l'avete ancora fatto! Perché? Perché voi non ascoltate noi come non ascoltate il Paese!

Allora, cari colleghi, in primis io sono un uomo di numeri. Allora prendiamo i numeri, i numeri di una trasmissione che voi considerate attendibile: prendiamo “Report”, che dice che quando Salvini diventa Ministro degli Interni, gli sbarchi negli ultimi 12 mesi sono stati 52.194. Nei quindici mesi successivi, quando Salvini se ne va, sono stati 8.428. Nei tredici mesi successivi del Ministro Lamorgese triplicano in 27.775. Questi sono numeri, sono fatti! Con i “decreti Sicurezza” abbiamo avuto meno partenze, meno morti, meno disumanità nei centri di accoglienza, meno soldi spesi dagli italiani e più sicurezza per tutti. Se permettiamo l'immigrazione economica, questa non avrà mai fine. E allora? Allora discrimineremo gli italiani e anche i migranti regolari. Attenzione, se invece di un approccio ideologico e voler a tutti i costi dare contro alla Lega e a Salvini si ragionasse sul bene dell'Italia, sul bene degli italiani e anche dei migranti che rischiano la pelle nel Mediterraneo, un decreto come questo non verrebbe mai, mai approvato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Colleghi, colleghi dei 5 Stelle, nella vita ci vuole dignità e onore, e voi li avete persi, votando un “decreto Sicurezza” due anni fa e un “decreto Insicurezza e Disumanità” oggi. Ma il dramma di tutto ciò non è nemmeno vostro, è del Paese, dei cittadini e dei migranti, che non farà diminuire i morti nel Mediterraneo. I morti nel Mediterraneo non diminuiranno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il deputato Massimo Bitonci ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/136.

MASSIMO BITONCI (LEGA). Grazie, Presidente e grazie anche al sottosegretario Malpezzi che ha avuto la pazienza di stare qui con noi stasera. Le dico, sottosegretario, che io ho un certo imbarazzo a dover intervenire questa sera su un tema che noi riteniamo estremamente delicato, e voi lo fate attraverso un decreto di massima urgenza per cercare di cancellare i decreti di Matteo Salvini. Le chiedo: era proprio necessario ed urgente, in questo periodo di gravissima crisi economica (i dati li conosciamo tutti), impegnare l'Aula e il Parlamento nel cancellare un decreto, un decreto importante, un decreto che la maggioranza del primo Governo Conte, e cioè la Lega e i 5 Stelle, ha fortemente voluto? Un decreto che faceva parte anche del programma elettorale votato dai cittadini italiani. Cioè, perché continuare su questa strada, invece di pensare a quelli che sono i gravi problemi del Paese? 5 miliardi di ore di cassa integrazione, che sono pari a 40 miliardi investiti quest'anno in cassa integrazione, 1 milione di disoccupati: questi sono i dati dei consulenti del lavoro di una settimana fa, cioè di una ricerca fatta dai consulenti del lavoro, 5 mila consulenti del lavoro, che hanno calcolato che quando verranno sbloccati i licenziamenti ci saranno più di 1 milione di licenziamenti. 11 milioni di cartelle esattoriali che adesso sono bloccate, e che arriveranno il prossimo anno. Il decreto “ristori” uno, due, tre, quattro: ecco, una confusione totale.

Noi vi abbiamo votato lo scostamento del bilancio perché vi abbiamo fatto un'apertura di credito; però sinceramente quando abbiamo visto che avete prorogato gli acconti di dieci giorni per una buona parte degli italiani, e poi al 30 aprile con estrema confusione per le imprese che sono all'interno della zona rossa e quelle che hanno un calo di fatturato, sinceramente ci siamo resi conto che ci avete presi in giro. Ci avete presi in giro, perché ci aspettavamo ben altro: ci aspettavamo contributi diretti alle imprese, cose che non sono arrivate.

C'era uno studio questa mattina, richiamato da Il Sole 24 Ore, secondo il quale la media dei contributi che hanno ricevuto gli imprenditori in Lombardia è pari a 3.500 euro, e in Veneto 3.200 euro. Questi sono i soldi veri che hanno ricevuto i nostri imprenditori: le briciole, l'elemosina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

E allora che cosa ha vinto? Che cos'è che ha vinto? Ha vinto l'odio. Questa è la realtà, sottosegretario, e lei lo sa bene: ha vinto l'odio nei confronti della Lega e nei confronti di Matteo Salvini. Questa è l'unica cosa certa! Avete voluto cancellare un decreto “sicurezza” che ha bloccato gli sbarchi per la prima volta, e abbiamo visto quest'anno cosa è successo con il vostro Governo; avete bloccato un decreto che voleva ridare sicurezza ai cittadini, e l'ha fatto per un anno. Questo è quello che è successo, e sta nei numeri. E invece l'unica cosa che avete fatto, sapete cosa è stata? È stata, nella legge di bilancio, tagliare la tassa sui money transfer. Questo avete fatto! Questa è l'unica cosa che avete fatto! Tassa sui money transfer voluta dalla Lega e approvata quando eravamo al Governo nel 2018, abolita da una maggioranza che coincide in gran parte con quella che la sostenne al voto. È però grave che un Governo incapace di controllare i movimenti illegali di persone ora smantelli anche un presidio contro i movimenti illegali di capitale. Questo, questo avete fatto!

PRESIDENTE. Concluda.

MASSIMO BITONCI (LEGA). Allora concludo. Noi rimarremo qui nei prossimi giorni. Non abbiamo i numeri per contrastare quello che state facendo, però lo faremo, lo faremo tutti i giorni insieme ai cittadini: ai cittadini che vogliono sicurezza, e che vogliono che questi sbarchi e questa immigrazione incontrollata vengano fermati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Invernizzi, per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2727-A/83. Ne ha facoltà.

CRISTIAN INVERNIZZI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevole sottosegretario, onorevoli colleghi, onorevoli colleghe, in ossequio alla recentemente approvata “legge Zan”, permettetemi anche di salutare gli onorevoli colleghi che si sentono colleghe, le onorevoli colleghe che si sentono colleghi e gli onorevoli “collegh” che ancora non hanno maturato una chiara identità sessuale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Mi sia consentito di illustrare l'ordine del giorno che chiede al Governo di implementare le risorse per le operazioni sotto copertura a contrasto dalla immigrazione clandestina, all'interno di un tema più ampio, che è quello di cui stiamo ampiamente dibattendo nelle ultime settimane, che è proprio il motivo che ha portato l'attuale maggioranza a toccare due decreti, due leggi - i “decreti Sicurezza”, i “decreti Salvini” -, sulla base non di dati di fatto, di realtà, di risultati, perché, per settimane, noi abbiamo chiesto quale è il motivo per il quale andiamo a toccare delle leggi che, secondo noi, funzionano. Fateci vedere quali sono questi dati secondo i quali, da quando c'è stato il Ministro Salvini all'Interno, è aumentata l'insicurezza, sono aumentati i furti, sono aumentati, è aumentato lo spaccio. No, l'unico dato era che erano diminuiti pesantemente gli sbarchi.

Di fronte a domande lecite e legittime di questo tipo, ovviamente, la maggioranza, l'attuale maggioranza, non è riuscita a dare risposte chiare, se non che si tocca la “legge Salvini”, perché, comunque, ha creato più insicurezza. Petizione di principio, buttata lì in mezzo, che fa sicuramente piacere ai grandi sacerdoti e alle grandi sacerdotesse del politicamente corretto, quelli che da Rai Tre e dalle altre grandi televisioni chiedevano fin dall'inizio, con forza, di cancellare, comunque, quello che altro non è nella loro visione l'impianto legislativo portato avanti dal fascismo, perché diciamo che è questo quello che, secondo loro, è avvenuto negli anni in cui abbiamo governato. Purtroppo la situazione è questa, la sappiamo, non ci fa paura, perché non è la prima volta che ci troviamo a contrastare una visione fallimentare della sicurezza; l'abbiamo fatto negli anni in cui governava Alfano, in cui ci sono stati gli altri Governi del centrosinistra, che, poi, sono stati smentiti dai dati, quelli che per noi contano, cioè i voti dei cittadini. Quindi, non ci fa paura questa nuova battaglia, anzi, diciamo che vi ringraziamo, perché lo sapete anche voi che è sbagliato quello che avete fatto. E questo dato emerge con chiarezza dal giorno in cui avete deciso di approvare i decreti in Consiglio dei Ministri, guarda caso, esattamente il giorno dopo le elezioni regionali, perché sapevate perfettamente che farlo prima vi avrebbe causato dei seri problemi nelle urne. Ma va bene, noi siamo abituati anche a questo vostro modo di fare, a questo vostro modo di ragionare. Quello a cui non riusciremo mai ad abituarci, onorevole Presidente, è ammantare il tutto di ideologia, perché, dietro questa operazione, c'è solo un approccio ideologico, confermato anche da alcune delle misure che sono state assunte, prima di tutto, quella con la quale si garantisce il diritto d'asilo agli omosessuali che, rimandati nei Paesi di origine, rischierebbero la pena, le torture o, addirittura, la morte a causa di questo loro orientamento sessuale. Quanti omosessuali dichiarati, immigrati, sono stati rimandati nei loro Paesi quando governava Salvini? Ve lo dico: nessuno. Quindi, è stata soltanto l'ennesima dimostrazione di quello che a voi preme, ed è l'ideologia.

Mi avvio alla conclusione, perché, mentre facevate questo, mentre - così mi ricollego anche all'esordio - approvavate la “legge Zan” a tutela di queste categorie, nello stesso momento, un omosessuale dichiarato, il vicepresidente della regione Calabria, Spirlì, veniva accusato proprio da Zan di essere un capò al servizio dei propri persecutori. Perché? Perché ha il grande difetto di essere omosessuale, sì, ma leghista. Quindi, onorevoli colleghi, l'ipocrisia a noi non piace; la battaglia noi la portiamo avanti a tutela e a difesa dei principi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Grazie.

PRESIDENTE. Il deputato Molinari ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/129.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. Vede siamo arrivati a martedì sera. È da venerdì che la Lega e i colleghi del centrodestra stanno portando avanti un'azione di ostruzionismo parlamentare, usando tutti i tempi che il Regolamento ci mette a disposizione, per cercare di bloccare un provvedimento che riteniamo ingiusto nel merito e che riteniamo inopportuno nel momento in cui la maggioranza ha portato in Aula e il Governo ha deciso di emettere questo decreto. Per questa battaglia parlamentare che stiamo facendo voglio ringraziare tutti i miei colleghi della Lega che con tenacia sono battuti prima in Commissione e adesso in Aula (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e per i prossimi giorni porteranno avanti questa battaglia.

Vede, è un momento sbagliato perché a me capita, come capita ai miei colleghi, tutti i giorni, di confrontarmi con i cittadini in questa fase pandemica, in questa crisi economica, di incontrare imprenditori, di parlare con famiglie, con i sindaci, con operai, con medici. Di cosa ci parlano queste persone? Vede, quando parliamo con gli imprenditori, magari ci chiedono come mai hanno dovuto anticipare di tasca loro la cassa integrazione dei loro operai e il Governo ancora non li ha risarciti per questo servizio che hanno reso allo Stato e per questi denari che hanno dato ai loro lavoratori, ai loro dipendenti. Quando parliamo con le famiglie, magari ci chiedono quando i loro figli potranno tornare a scuola (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) o quando i comuni metteranno a disposizione dei servizi tali per cui ci possa essere un sostegno alle famiglie che hanno figli minori. Quando parliamo con gli operai, ci chiedono che ne sarà di loro, quando ci sarà lo sblocco dei licenziamenti, perché di reddito di cittadinanza e di assistenzialismo non si vive per sempre; e, magari, in queste preziose ore dovremmo parlare di come potremo reinserire nel mercato del lavoro milioni di persone che, secondo l'Istat, la Confindustria e tutte le associazioni datoriali, quando ci sarà lo sblocco dei licenziamenti perderanno il lavoro. E invece noi di che cosa parliamo in queste ore drammatiche? Per che cosa stiamo bloccando il Parlamento da giorni? Per il problema dell'immigrazione, per il problema di un'emergenza. Quando si interviene con un decreto, come lei ben sa, Presidente, e come sanno i colleghi della maggioranza deve esserci un problema urgente che necessita un intervento di questo tipo. Ci stiamo occupando di un problema che lo stesso Ministro Lamorgese e la stessa maggioranza per anni ci hanno detto non esistere, non essere un'emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E allora se non era un'emergenza prima, ci chiediamo come il tema dell'immigrazione possa essere diventato un'emergenza proprio in questa fase in cui ci sembra che l'emergenza sia tutt'altro. Ci sembra, dal confronto che abbiamo quotidianamente col mondo reale. Ma io non sono così arrogante da pensare che la maggioranza e il Governo non si confrontino col mondo reale. Vede, io credo che con qualcuno vi sarete confrontati per scrivere questo decreto e questa conversione del decreto. Voi vi siete sicuramente confrontati con le cooperative, con le Onlus, con le associazioni caritatevoli, con i mediatori culturali, con gli insegnanti di lingua, con gli psicologi, con tutti coloro che grazie ai “decreti Salvini” e grazie allo smantellamento di un sistema che garantiva all'immigrazione clandestina di essere mantenuta con i soldi degli italiani si sono trovati a perdere il lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! C'è chi ha perso il lavoro per il COVID, per l'emergenza economica, e c'è chi l'ha perso perché si è smantellato un business costruito sulla pelle degli immigrati. Vedete, questo mi fa pensare quasi che questo decreto non debba essere chiamato “decreto Immigrazione”, come lo chiamate voi, o “decreto Clandestini” come lo chiamiamo noi. Questo si inserisce nella serie dei provvedimenti del Governo degli ultimi tempi: il “Ristori uno”, il Ristori bis”, il “Ristori ter”, il “Ristori quater” e ora abbiamo “Ristori quinquies”, quello per gli amici degli amici che si stanno sfregando le mani perché sanno che arriveranno migliaia di persone su cui lucrare quei famosi 35 euro al giorno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Perché voi fate questo, signor Presidente? Voi avete una logica come maggioranza che è assolutamente distruttiva perché, vedete, il MoVimento 5 Stelle ha votato prima i “decreti Sicurezza” e ora vota un decreto che non va a correggere quei decreti, perché sarebbe stato accettabile un provvedimento che andava magari a modificarne o a toccarne una parte, mantenendo l'impostazione dei “decreti Salvini”.

Voi invece prendete a smantellarli punto per punto, perché l'unica logica che tiene in piedi questa maggioranza è una logica distruttiva e l'unico collante che ha questa maggioranza è l'odio politico per la Lega e per Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e la volontà di smontare un provvedimento che ha risolto un problema che era quello che ha fatto sì che il centrodestra e la Lega fossero la prima forza politica alle scorse elezioni.

PRESIDENTE. Concluda.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Noi siamo stati votati perché i cittadini ci chiedevano di bloccare gli sbarchi e di smantellare il business dell'immigrazione. Piaccia o non piaccia, questi decreti hanno ottenuto il risultato e voi li state smontando, un po' perché volete tornare allo stato ex ante e, quindi, volete far ripartire la mangiatoia, un po' perché l'unico vostro collante è essere contro, perché non avete nulla da proporre a questo Paese, e un po' perché avete una visione ideologica. La vostra visione è quella che vuole portare la disperazione in questo Paese. Un Paese dove ci sarà una disoccupazione fuori controllo non può permettersi di assorbire migliaia di persone che vengono qui per cercare lavoro. E allora a cosa servono queste persone?

PRESIDENTE. Concluda.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Ce l'avete dimostrato già in provvedimenti precedenti con la sanatoria del Ministro Bellanova, e chiudo, signor Presidente. La vostra idea è che queste persone non debbano essere lavoratori con pari dignità, perché quando avete fatto la sanatoria per i braccianti agricoli, voi avete fatto una sanatoria che prevedeva che gli schiavisti, i caporali, si potessero lavare la coscienza pagando 500 euro per sanare gli schiavi. Questo voi volete (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Volete distruggere la nostra società, fare concorrenza ai nostri lavoratori, deflazionare i salari e creare un esercito di schiavi, a cui, magari, vorrete regalare il voto, sapendo che gli italiani il voto non ve lo danno più! Faremo quello che è nelle nostre forze per impedirvelo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare - ultimo intervento della serata - il deputato Marzio Liuni, per illustrare l' ordine del giorno n. 9/2727-A/107. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno vogliamo evidenziare che queste modifiche al “decreto Salvini” produrranno danni enormi al comparto agricolo, già sfiancato dalla pandemia. È incomprensibile che questo Governo concentri i suoi sforzi sul “decreto Clandestini”, quando è in atto una crisi economica epocale che colpisce anche l'agricoltura; per esempio, il settore del florovivaismo ha subito perdite stimate in un miliardo e mezzo di euro, questa primavera, a causa della pandemia. Ma poco o niente è stato fatto, solo promesse. Purtroppo, con la seconda ondata stanno fallendo anche le vendite di Natale: questo costringerà alla chiusura parecchie aziende agricole. Con il vostro immobilismo state uccidendo le partite IVA agricole. Invece, siamo qua a discutere del “decreto Clandestini”.

L'articolo 1 darà la possibilità di convertire in permessi di lavoro vari tipi di permessi di soggiorno, questo in un Paese che ha un tasso di disoccupazione del 10 per cento (giovanile) e del 31 per cento, e che nel secondo trimestre del 2020 ha perso 500 mila posti di lavoro, tutto questo nonostante il blocco dei licenziamenti. L'articolo 1 sembra scritto da un caporale a cui verranno date forze fresche per i loro comodi. Questa povera gente finirà diritta nelle mani di caporali o, peggio, della malavita organizzata. Questo provvedimento danneggerà, inoltre, tutti quei lavoratori regolari in agricoltura, vista la nuova concorrenza a basso prezzo degli extracomunitari. E noi siamo qua a discutere del “decreto Clandestini”.

La domanda sorge spontanea: caro Governo, vi siete accorti che questi interventi contribuiscono a creare un'immagine distorta del lavoro agricolo in Italia, che versa in condizioni di estrema difficoltà, a cui non servono carovane di clandestini per risolvere i problemi agricoli, non servono i nuovi schiavi all'agricoltura, nuovi schiavi che arricchiranno solo schiavisti e caporali? Come già avvenuto in passato, assisteremo anche agli scandali per i permessi di soggiorno, e noi siamo qua a discutere del “decreto Clandestini”.

Il mondo agricolo italiano ha bisogno di interventi diretti e immediati, per esempio la revisione e la semplificazione dello strumento dei voucher, non di convertire i permessi di soggiorno in permessi di lavoro. Nel “decreto Agosto”, per esempio, sono stati stanziati, su iniziativa del Ministero delle Politiche agricole, 600 milioni di euro per i ristoratori in difficoltà, a cui va la nostra solidarietà, ma crediamo che questo intervento sarebbe dovuto essere preso da altri Ministeri, mentre queste risorse dovevano andare agli agricoltori per le mancate vendite nel periodo primaverile dei prodotti agricoli di stagione. Ma noi siamo qua a discutere del “decreto Clandestini”! Il mondo agricolo avrebbe bisogno di un Governo che garantisca la forza lavoro necessaria in agricoltura senza sanatorie o regolarizzazioni di cittadini extracomunitari, che alimentano solo il mercato illegale dello sfruttamento e la tratta degli esseri umani. Ma noi siamo qua a discutere del “decreto Clandestini” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Essendo giunti alle ore 24, interrompiamo a questo punto l'esame…ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Grazie, Presidente. Solo per mettere agli atti, da parte mia e da parte del gruppo della Lega, e per stigmatizzare il comportamento del Governo di questa sera. Abbiamo già parlato dell'assenza dei colleghi della maggioranza, ma questa sera la gentile rappresentante del Governo è stata dalle 21, anzi dalle 21,15, quando abbiamo iniziato i lavori, fino ad adesso, quindi alla mezzanotte, a guardare il cellulare (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Non l'abbiamo disturbata prima, mentre facevamo…

PRESIDENTE. Non è un intervento sull'ordine dei lavori.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). No, scusi, Presidente. Presidente, mi faccia concludere…

PRESIDENTE. Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 9.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 2 dicembre 2020 - Ore 9:

(ore 9 e ore 21,30)

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. (C. 2727-A)

Relatori: BALDINO e MICELI.

(ore 15)

2. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16)

3. Comunicazioni del Ministro della salute sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza da Covid-19.

La seduta termina alle 24.