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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 401 di mercoledì 30 settembre 2020

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

La seduta comincia alle 10.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

LUCA PASTORINO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascari, Battelli, Enrico Borghi, Brescia, Casa, Cavandoli, Ceccanti, Colucci, Comaroli, Covolo, Davide Crippa, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Dieni, Ferri, Ficara, Frassinetti, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Invernizzi, Liuni, Lorefice, Lupi, Maniero, Molinari, Paita, Perantoni, Rixi, Andrea Romano, Rotta, Sisto, Tasso, Tomasi, Vignaroli, Vito e Zennaro sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centoquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,05).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

LUCA PASTORINO, Segretario, legge:

Stefano Fuschetto, da Gallarate (Varese), chiede:

l'abolizione dell'ora legale (561) – alla I Commissione (Affari costituzionali);

interventi di revisione della Costituzione volti ad abolire l'istituto dei senatori a vita (562) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

di prevedere la possibilità che le elezioni regionali e le elezioni politiche si tengano lo stesso giorno anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere (563) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

di rendere obbligatorio l'esercizio del diritto di voto (564) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

di vietare alla grande distribuzione la diffusione di volantini pubblicitari (565) - alla X Commissione (Attività produttive);

di dotare di videocamere le vetture delle forze dell'ordine e della polizia locale (566) - alla IX Commissione (Trasporti);

Alessandro Amico, da Acireale (Catania), chiede misure a tutela della famiglia naturale (567) – alla II Commissione (Giustizia);

Tiziana Maria Barraco e Vincenzo D'Angelo, da Marsala (Trapani), chiedono disposizioni a tutela degli animali da affezione, randagi e da allevamento (568) - alla XIII Commissione (Agricoltura);

Pasquale Violante, da Scafati (Salerno), chiede una rimodulazione della settimana scolastica (569) – alla VII Commissione (Cultura);

Katia Caliandro, da Fiumicino (Roma), chiede di prevedere la possibilità per chi abbia perso involontariamente il posto di lavoro di poter continuare a godere delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione degli immobili attraverso la cessione ad altra persona del credito fiscale vantato (570) – alla VI Commissione (Finanze);

Massimiliano Valdannini, da Roma, chiede, alla luce dell'emergenza legata al virus COVID-19, e alla riapertura delle scuole, di ripristinare strutture di medicina scolastica, almeno all'interno dei plessi scolastici statali dell'obbligo (571) – alla VII Commissione (Cultura);

Alessio Sundas, da Lerici (La Spezia), chiede che la creazione di profili sui social network sia subordinata all'inserimento degli estremi di un documento di riconoscimento (572) - alla IX Commissione (Trasporti);

Riccaro Prandini, da Cavezzo (Modena), chiede modifiche all'articolo 2710 del codice civile in materia di efficacia probatoria delle scritture contabili e loro copie per estratto (573) - alla II Commissione (Giustizia);

Vito Marsiglia, da Catania, e numerosi altri cittadini chiedono:

che il concorso straordinario per docenti del 2020 sia svolto per titoli, senza prova selettiva (574) – alla VII Commissione (Cultura);

l'annullamento dell'Ordinanza ministeriale 10 luglio 2020 e il ripristino dei titoli di valutazione di cui al decreto ministeriale 1 giugno 2017, n. 374, in relazione alle graduatorie provinciali delle supplenze (575) – alla VII Commissione (Cultura);

Antonella Buono, da Salerno, chiede:

in relazione alla crisi economica dovuta alla diffusione del virus COVID-19 la sospensione di versamenti tributari, delle bollette e dei ratei dei mutui (576) - alla VI Commissione (Finanze);

l'impignorabilità della prima casa (577) - alla II Commissione (Giustizia);

l'assegno sociale a tutti i cittadini che abbiano perso casa e lavoro (578) – alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali);

interventi per contrastare il rincaro dei prezzi dei farmaci e dei beni alimentari (579) – alle Commissioni riunite X (Attività produttive) e XII (Affari sociali);

la fornitura gratuita a tutti i cittadini dei dispositivi di protezione individuale dal contagio da COVID-19 (580) - alla XII Commissione (Affari sociali);

misure per ridurre i costi della politica allo scopo di destinare il risparmio conseguito al comparto della sanità e per finanziare misure a sostegno dei cittadini (581) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

il subentro dello Stato nel pagamento dei canoni di locazione mensili di abitazioni e locali commerciali dei cittadini penalizzati dai mancati introiti dovuti alla chiusura delle attività commerciali (582) – alle Commissioni riunite II (Giustizia) e VIII (Ambiente)

Claudio Crosta, da Saronno (Varese), chiede misure per consentire di assistere ai processi penali e civili, per i quali il giudice abbia consentito l'accesso al pubblico, mediante i mezzi radiotelevisivi o lo streaming (583) - alla II Commissione (Giustizia);

Aniello Traino, da Neirone (Genova), chiede:

una serie di interventi in relazione alla ripresa delle attività didattiche nelle scuole, anche con specifico riferimento ai corsi serali per adulti (584) – alla VII Commissione (Cultura);

l'estensione delle misure di sostegno a fondo perduto di cui al decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, anche ai lavoratori autonomi agricoli con partita IVA non iscritti alla Camera di Commercio (585) – alla XIII Commissione (Agricoltura);

Carmela Panariello Franchini, da Telese Terme (Benevento), chiede che il processo civile sia riformato sulla base di una serie di linee di indirizzo (586) - alla II Commissione (Giustizia);

Carmela Panariello Franchini e Umberto Franchini, da Telese Terme (Benevento), chiedono modifiche agli istituti della revocazione e della revisione di cui agli articoli 395 del codice di procedura civile e 630 del codice di procedura penale (587) - alla II Commissione (Giustizia);

Vincenzo Crea, da Motta San Giovanni (Reggio Calabria), chiede interventi urgenti per la messa in sicurezza del tratto della strada statale 106 jonica in corrispondenza della rotatoria per Motta San Giovanni (588) - alla VIII Commissione (Ambiente);

Matteo Rulli, da Firenze, chiede interventi normativi al fine di prevedere l'isolamento in ambito domiciliare e l'esecuzione di un tampone per tutte le collaboratrici domestiche che rientrino dall'estero, prima che riprendano servizio (589) - alla XII Commissione (Affari sociali);

Leandro Burgay, da Torino, chiede disposizioni volte all'introduzione di una procedura alternativa abbreviata al fine di definire il contenzioso civile pendente al 31 dicembre 2019 (590) - alla II Commissione (Giustizia);

Rosario Di Stefano, da Sant'Agata di Militello (Catania), chiede:

interventi in favore dei sordi prelinguali (591) - alla XII Commissione (Affari sociali);

la modifica dell'articolo 17 della legge 30 marzo 2001, n. 152, in materia di divieti e sanzioni relativi a istituti di patronato e di assistenza sociale (592) – alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali);

Adriana Pozzato da Fogliano Redipuglia (Gorizia) chiede che venga consentito il riscatto gratuito ai fini del computo dell'anzianità contributiva per l'accesso al trattamento pensionistico dei periodi di assenza facoltativa per maternità verificatisi al di fuori del rapporto di lavoro (593) - alla XI Commissione (Lavoro);

Loretta Lucia Vinci, da Carlentini e numerosi altri cittadini (Siracusa), chiedono disposizioni urgenti affinché sia garantito il trasferimento interprovinciale straordinario ai docenti di ogni ordine e grado, impiegati fuori sede, che non lo abbiano ottenuto con la procedura di mobilità ordinaria (594) - alla VII Commissione (Cultura);

Gian Pietro Calzavara, da Casier (Treviso) e altri cittadini, chiedono modifiche all'articolo 10 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, c.d. decreto semplificazioni, in materia di demolizione e ricostruzione di edifici (595) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VIII (Ambiente);

Ylenia Leo, da Noicattaro (Bari) e altri cittadini, chiedono la dichiarazione di stato di emergenza economica a tutela dei cittadini nella prospettiva di una recessione determinata dall'emergenza sanitaria da COVID-19 (596) - alla V Commissione (Bilancio);

Aurelio Rosini, da Mariglianella (Napoli), chiede modifiche al comma 2 dell'articolo 6 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495), in materia di segnalazioni e denunce riferite a infrastrutture stradali (597) - alla IX Commissione (Trasporti);

Dario Bossi da Montegrino Valtravaglia (Varese) chiede misure in materia di istanze rivolte dai cittadini al Consiglio Superiore della Magistratura (598) - alla II Commissione (Giustizia);

Andrea Del Vescovo, da Poggio Moiano (Rieti), chiede provvedimenti per l'installazione di microcamere nella parte anteriore delle vetture private per rilevare le infrazioni al codice della strada (599) – alla IX Commissione (Trasporti).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Angelis; non è presente in Aula, quindi si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Vazio. Ne ha facoltà.

FRANCO VAZIO (PD). Grazie, Presidente. Avevo chiesto già nella giornata di ieri di prendere la parola su un episodio secondo me molto grave. La separazione dei poteri, Presidente, è un principio costituzionale di tutte le costituzioni liberali, non è solamente un patrimonio della nostra Costituzione; ha radici antiche, nasce da Aristotele per poi approdare ai padri moderni come Montesquieu. La nostra Costituzione, Presidente, regola la separazione dei poteri all'articolo 70, all'articolo 92 e all'articolo 101. Quelli che riguardano noi, per l'episodio di ieri, sono appunto gli articoli 101 e 104 della Costituzione. L'articolo 101 parla di giudice soggetto solo alla legge e l'articolo 104 parla di ordine autonomo e indipendente con riferimento alla magistratura.

La Corte costituzionale si è riferita a questi due principi in maniera netta dagli albori della giurisprudenza costituzionale come presidi all'autonomia e all'organizzazione della magistratura in un caso e all'autonomia della funzione del giudice.

Ebbene, ieri, Presidente, un onorevole, un nostro collega, l'onorevole Sgarbi, si è permesso in quest'Aula di pronunciare - leggo il verbale - queste specifiche parole, tra l'altro in un contesto che non c'entrava niente: “Assolto un deputato di questo Parlamento, Nicola Cosentino (tralascio gli applausi delle forze politiche, che mi sembrano anche sgradevoli), a cui va riconosciuto contro una magistratura - contro una magistratura - arbitraria, politica e criminale il riconoscimento di un arresto ingiusto”. Il Presidente, richiamato dai colleghi del mio gruppo, ha genericamente risposto, come si dice, con una pezza che è peggio del buco, perché sì è riferito non ad una generica accusa nella giustificazione dell'onorevole Sgarbi, ma ad un'accusa a quella magistratura in particolare.

Ora, Presidente, la funzione della magistratura e l'indipendenza dei poteri si fondano sul fatto che i poteri stessi, che la magistratura possa svolgere la sua funzione e che il processo venga celebrato come giusto processo tra magistrati, tra imputato e difesa. Nell'ambito di questo processo - lo dico come avvocato - arriviamo ad una sentenza dove il giudice (è il caso di Cosentino) ha assolto l'imputato e, ciò nondimeno, non si può trarre da questa definizione il giudizio che il magistrato che lo avesse in ipotesi arrestato sia un criminale, perché a questo punto ci sarebbe una consecutio assolutamente inaccettabile.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FRANCO VAZIO (PD). Ma non è tanto il problema - mi scusi, Presidente - del giudizio, che è gravissimo, ma il fatto che un membro di questo Parlamento, di un potere costituzionale, si permetta di definire un altro potere costituzionale criminale nell'ambito della sua legittima funzione. Questo è il punto! Io credo che non possa essere derubricato al solito show di basso profilo quanto è accaduto ieri: io credo che il Presidente della Camera, che il Parlamento, in un ambito anche di orgoglio della propria funzione, dell'elevata funzione che noi esercitiamo, vogliano da un lato censurare questo comportamento, questi comportamenti perché si sono già ripetutamente svolti in quest'Aula, per attribuire al dibattito nostro un equilibrio e una giustezza che diano conto della separazione dei poteri e che non possano travalicare in un'odiosa e pericolosa sopraffazione di un potere fondamentale, come appunto la magistratura. Credo che su questo il Presidente e questo Parlamento debbano intervenire e riflettere con grande attenzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Onorevole Vazio, credo che ieri il Presidente Rampelli abbia già chiarito e affrontato la questione, e, soprattutto da quello che mi risulta credo che anche l'onorevole Sgarbi abbia chiarito il suo pensiero, affermando che in quel momento si rivolgeva ad una parte della magistratura che aveva sottoposto a detenzione ingiusta un privato cittadino, prima ancora che un parlamentare.

Non essendo ancora trascorso il termine di preavviso per le votazioni mediante procedimento elettronico, sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 10,30.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 10,20, è ripresa alle 10,30.

Trasferimento a Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 2527.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'assegnazione di proposta di legge a Commissione in sede legislativa. Propongo alla Camera l'assegnazione in sede legislativa della seguente proposta di legge, della quale la XII Commissione permanente (Affari sociali) ha chiesto il trasferimento in sede legislativa, ai sensi dell'articolo 92, comma 6, del Regolamento:

S. 1795. - Senatori Bernini ed altri: “Istituzione della Giornata dei camici bianchi” (approvata dalla 1ª Commissione permanente del Senato) (A.C. 2527).

Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.

(Così rimane stabilito).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1139 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka sulla cooperazione nei campi della cultura, dell'istruzione, della scienza e della tecnologia, fatto a Roma il 16 aprile 2007 (Approvato dal Senato) (A.C. 2123).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2123: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka sulla cooperazione nei campi della cultura, dell'istruzione, della scienza e della tecnologia, fatto a Roma il 16 aprile 2007.

Ricordo che nella seduta del 28 settembre si è conclusa la discussione generale.

(Esame degli articoli - A.C. 2123)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli. Poiché non sono stati presentati emendamenti li porrò direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2123)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Toccafondi. Ne ha facoltà.

GABRIELE TOCCAFONDI (IV). Grazie, Presidente. Nell'annunciare il voto favorevole del gruppo di Italia Viva su questo Accordo, voglio solo sottolineare un aspetto negativo: arriviamo alla ratifica di un Accordo firmato a Roma nell'aprile 2007. Quindi, 13 anni per una ratifica da parte del Parlamento sono oggettivamente troppi, ma questo non è la prima volta che lo sottolineiamo.

Voglio, invece, sottolineare che l'Accordo prevede - e questo è un aspetto assolutamente positivo ed è un unicum anche rispetto alle 17 ratifiche che andiamo a votare in questi giorni - la cooperazione nei campi soprattutto della cultura, dell'arte, della scienza e della tecnologia, ma voglio sottolineare soprattutto il tema della scuola, dell'istruzione, della formazione nonché la promozione dei valori comuni, compreso il rispetto dei diritti umani. Per tutte queste ragioni, annuncio il voto favorevole di Italia Viva (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Anche in questo caso Fratelli d'Italia si duole, pur evidentemente votando a favore di un Accordo volto alla cooperazione nei campi della cultura, dell'istruzione, della scienza e della tecnologia, del fatto che, proprio a proposito dei diritti umani, testé evocati da un collega, non vi sia la minima traccia, all'interno di questo Accordo, del primigenio dei diritti umani senza il quale tutti gli altri sono claudicanti e zoppi, cioè quello della tutela della libertà religiosa.

Ha ragione il collega: questo Accordo è del 2007 e lo ratifichiamo solo oggi, ma non possiamo fare finta in quest'Aula che un anno fa, nel 2019, proprio in Sri Lanka è avvenuto un fatto che merita la nostra attenzione - la domenica di Pasqua, la famosa domenica di Pasqua - dove diversi cristiani furono attaccati da un gruppo di kamikaze terroristici che hanno funestato, con plurimi attacchi, la domenica di Pasqua. E, allora, innanzitutto nel licenziare e nel votare questo provvedimento, che è clamorosamente manchevole della difesa… il Governo però, Presidente, diventa difficile…

PRESIDENTE. Sì, ha ragione onorevole Delmastro Delle Vedove. Colleghi, scusatemi.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). No, non i colleghi, quantomeno il Governo. Dico almeno…

PRESIDENTE. E se lei mi fa finire di parlare io magari rivolgo il mio appello.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Certo, scusi.

PRESIDENTE. Stavo proprio chiedendo di evitare i capannelli ai banchi del Governo. Prego.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Dunque, il tema non dovrebbe essere raccolto stancamente dal Governo perché, se gli accordi di cooperazione internazionale disegnano il modo con cui l'Italia sta nel mondo, io credo che uno dei modi che possa qualificare l'Italia sia la difesa della tutela della libertà religiosa dei cristiani e, in genere, della libertà religiosa nel mondo, perché in Sri Lanka i perseguitati non sono solo i cristiani ma sono anche altri gruppi, atteso che il gruppo più rilevante è quello dei buddisti. E, allora, nella Costituzione srilankese trova traccia la religione buddista in atteggiamento di supremazia rispetto alle altre religioni, e mi riferisco non solo a quella cristiana ma anche induista o musulmana, e i convertiti al cristianesimo o ad altre religioni che non siano buddisti in Sri Lanka hanno minori diritti. La domenica di Pasqua ci racconta di 250 cristiani uccisi e 500 cristiani feriti. Noi sappiamo che la persecuzione si estende nell'ambito dei diritti di proprietà privata, laddove i pastori cristiani perdono i loro terreni e le loro case qualora esercitino pubblicamente il culto. Vi è, inoltre, la ormai netta denuncia di Open Doors del fatto che sia incoraggiata la persecuzione nei confronti dei cristiani.

Allora, è pur vero che questo Accordo di cooperazione internazionale serve evidentemente per interloquire con lo Stato dello Sri Lanka, ma ci chiediamo, ancora una volta, perché, all'interno di queste interlocuzioni, che promuovono i diritti umani, che promuovono la cultura, che promuovono la cooperazione scientifica, che promuovono l'istruzione, che promuovono la cooperazione tecnologica, non vi sia traccia della tutela della libertà religiosa. Ancora una volta, come gruppo di Fratelli d'Italia, ci incarichiamo di ricordare a questa maggioranza e a questo Parlamento che non vi è altra e miglior occasione che gli accordi internazionali per ribadire una delle missioni che a noi piacerebbe l'Italia assumesse nel mondo, che è quella di tutelare la libertà religiosa nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), prendendo atto del fatto che la più sanguinaria delle persecuzioni è quella religiosa, non altre, e che colpisce 260 milioni di cristiani nel mondo, uno ogni otto.

Ieri, in un altro intervento, sempre su un altro accordo, in quel caso con l'Afghanistan, pur ringraziando il sottosegretario per aver accolto un ordine del giorno significativo nel trasmettere la ratifica dell'Accordo con l'Afghanistan, dove veniva riprecisata l'importanza di tutelare la libertà religiosa, ricordavo alcuni dati che mi sento in dovere di ricordare a quest'Aula anche oggi: nel 2019, 2.983 cristiani sono stati uccisi per la loro fede religiosa, 8 ogni giorno; nel 2019, 9.488 chiese sono state attaccate o distrutte, ventisei al giorno; nel 2019, 3.711 cristiani sono stati incarcerati senza processo. Ciò vuol dire che in certi Stati non c'è neanche la finzione giudiziaria per incarcerare chi prega Cristo, chi prega Dio.

Allora, quel tema noi riteniamo non possa essere più disatteso, noi riteniamo, soprattutto oggi, che il grande scontro di civiltà evocato non dall'Occidente, non dall'Europa, non dall'Italia, non dai cristiani, ma da ben altre religioni, e mi riferisco in particolar modo a quella islamica, sia il tema odierno e quel tema si affronta anche non voltando la testa dall'altra parte, non raccontando che andiamo in giro per il mondo a fare accordi internazionali sulla promozione dei diritti umani, facendo finta che il primo di quei diritti umani, che tutti noi dobbiamo difendere, è quello del diritto alla libertà religiosa.

Allora, abbiamo voluto approfittarne, pur votando la ratifica di questo accordo con lo Sri Lanka, per ricordare le condizioni in cui vivono i cristiani, ma in Sri Lanka non solo i cristiani, calpestati nel loro diritto più intimo a professare la loro religione, abbiamo voluto cogliere l'occasione per ricordare quanto sia vasta, profonda e sanguinaria la persecuzione nei confronti dei cristiani nel mondo e, soprattutto, speriamo sia un monito per il futuro, perché a noi piacerebbe un'Italia che, sul tema della libertà religiosa, non volti la testa dall'altra parte, non discuta irenicamente e troppo genericamente di diritti umani, ma qualifichi qual è quel diritto umano centrale, concreto e primario che viene disatteso anche da quei Paesi con cui noi facciamo accordi irenicamente sui diritti umani. Non vorrei che, stancamente, applicassimo modelli di accordi standard per raccontarci che noi nel mondo promuoviamo i diritti umani, dimenticandoci quotidianamente quello che accade. Anche perché, e termino, Presidente, se io fossi un cristiano srilankese e vedessi che una nazione qualunque, europea, occidentale, contrae un accordo con lo Sri Lanka sui diritti umani, la prima cosa che farei sarebbe correre trepidante a leggermi l'accordo, perché dico: forse, se hanno sottoscritto un accordo anche sui diritti umani, qualche cosa nella mia vita migliorerà, avranno parlato di me, per, poi, ricevere la cocente delusione di un Occidente, di un'Europa e di un'Italia, non solo di questo Governo, che si sciacquano la bocca di diritti umani, ma dimenticano il primo diritto calpestato che è quello della libertà religiosa.

Fossi quel cristiano srilankese uscirei doppiamente mortificato dalla lettura di questo accordo che, per Dio, ha una sua rilevanza autonoma, ma che non affronta la questione centrale che l'Occidente, l'Europa e l'Italia dovranno affrontare in tema di diritti umani che è difendere e tutelare la libertà religiosa nel mondo a qualsiasi latitudine e longitudine e, in particolar modo, quella della religione più perseguitata che è quella dei cristiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Grazie, Presidente. Ho ascoltato gli interventi dei colleghi prima di me e volevo esprimere il voto favorevole del Partito Democratico. Credo che sia importante per un Paese come l'Italia rafforzare tutte le occasioni di cooperazione in materia culturale e scientifica, incluse appunto quelle con lo Sri Lanka che, come ricordava il collega Delmastro Delle Vedove, ha anche subito recentemente una serie di attentati. Il nostro Paese ha una valenza di soft power soprattutto in ambito di cooperazione culturale e credo che questo tipo di accordi ci aiutino a far valere questa risorsa importante della nostra politica estera.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente; solo per annunciare il voto favorevole del mio gruppo parlamentare, Forza Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Comencini. Ne ha facoltà.

VITO COMENCINI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo accordo bilaterale di cooperazione è sicuramente un accordo importante e positivo; è importante collaborare in materia culturale, di istruzione, scienza e tecnologia, però, come sottolineato dal collega Delmastro, non ci possiamo dimenticare di quello che è accaduto l'anno scorso in Sri Lanka, non possiamo dimenticare quelle oltre trecento vittime degli attentati del terrorismo islamista che hanno ucciso delle persone innocenti, dei cristiani che andavano semplicemente alla messa di Pasqua, e che hanno fatto anche molti feriti e non si può dimenticare come, ancora oggi, in Sri Lanka, sia molto forte il pericolo dei cristiani di essere attaccati, di essere privati della propria libertà religiosa e addirittura della vita.

Questo non lo possiamo dimenticare e il Governo, da questo punto di vista, non può continuare a tentennare, deve dimostrare se vuole effettivamente far vedere e mettere in atto delle azioni in difesa dei cristiani non solo nel nostro Paese, ma anche nei Paesi con cui si collabora, con cui si fanno accordi. Ciò è fondamentale, perché la cultura e tutte queste belle cose sicuramente sono utili, ma se non si difendono concretamente i cristiani, se non si mettono in atto le tutele per difendere i nostri fratelli e si lascia che ci siano ancora martiri, in questi Paesi, che perdono la vita, appunto, per colpa soprattutto del fondamentalismo islamico, del terrorismo jihadista, ecco non si fa quello che è necessario effettivamente per proteggere la libertà religiosa, soprattutto, lo ripeto, dei nostri fratelli cristiani. Quindi, la Lega voterà a favore di questo accordo, ma continueremo a spronare il Governo a mettere in atto le azioni a tutela della nostra civiltà cristiana (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Emiliozzi. Ne ha facoltà.

MIRELLA EMILIOZZI (M5S). Grazie, Presidente. Brevemente, in questo periodo di limitata mobilità si avverte ancor più forte l'esigenza di strumenti che favoriscano la comprensione tra popoli diversi e lontani. Cultura, circolazione delle idee, formazione e istruzione sono tutti strumenti sui quali è necessario investire massicciamente per garantire un futuro di prosperità e fiducia reciproca e per questo annuncio il voto favorevole del mio gruppo alla ratifica di un accordo che favorisce l'insegnamento della lingua italiana e l'avvio di attività in ambito archeologico, scientifico e tecnologico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2123)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica, n. 2123: S. 1139 - "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka sulla cooperazione nei campi della cultura, dell'istruzione, della scienza e della tecnologia, fatto a Roma il 16 aprile 2007" (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori l'onorevole Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). Grazie, Presidente. Io intervengo non da parlamentare in questa circostanza, ma da medico, per dire a tutti i colleghi, per il suo tramite, che in questo modo non va, non va assolutamente. Colleghi, non va assolutamente. Noi stiamo rischiando in questa comunità chiusa, che è questa Camera, stiamo rischiando grandemente. Allora, dobbiamo avere responsabilità nell'utilizzo della mascherina, non responsabilità nei nostri confronti, ma responsabilità nei confronti degli altri, di tutti gli altri, che non stanno soltanto qua dentro, ma stanno nelle nostre abitazioni, le persone che noi amiamo.

Allora, la mascherina va utilizzata. Guardate, il virus esiste, è pericoloso, circola all'interno di questi ambienti! Da igienista, sento il dovere di raccomandarlo, di invitarvi fortemente a utilizzare bene questo presidio. Mi rendo conto che è fastidioso tenere la mascherina costantemente sopra il naso, ma lo dobbiamo fare. Vedete che, al Senato, purtroppo, si sta diffondendo il virus. Vogliamo che lo stesso accada in quest'Aula? Dobbiamo fare soltanto una cosa, avere un po' di pazienza, avere pazienza e perseveranza e tenere la maschera sopra il naso. Non serve tenerla sotto, perché il contagio avviene allo stesso modo. Abbiamo la responsabilità nei confronti di tutti. Qua dentro ci sono anche persone che non stanno molto bene in salute e, nei loro confronti, dobbiamo esercitare ancora di più questa responsabilità. Io vi invito ad essere costanti e tenaci. Non sottovalutare assolutamente l'utilizzo della mascherina, che è fondamentale per respingere l'unico nemico che abbiamo, che si chiama virus. Non siamo noi i nostri nemici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Onorevole Baldini, credo sullo stesso tema. Poi passiamo alla ratifica successiva.

MARIA TERESA BALDINI (FI). Mi fa piacere che l'onorevole Trizzino sia intervenuto come medico, anche, a parlare dell'importanza della mascherina. Infatti, ricordo il giorno in cui io sono venuta in Parlamento con la mascherina e proprio da un medico ho avuto un attacco e questo mi fa molto dispiacere (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), proprio da un medico che oggi viene a parlare dell'importanza della mascherina. L'importanza della mascherina adesso la conosciamo tutti e sappiamo che è il presidio numero uno per proteggersi dalla diffusione del virus. Però queste modalità… io sono contenta che oggi l'abbia riconosciuto, però doveva farlo un pochino prima, perché i medici servono per prevenire e per aiutare gli altri a capire l'importanza vera della prevenzione (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie, colleghi. Come sapete, la Presidenza rivolge continuamente accorati appelli a tutti i colleghi, affinché la mascherina venga indossata in modo corretto. Naturalmente, ci affidiamo al senso di responsabilità di ciascuno in quest'Aula.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1137 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo che istituisce la Fondazione internazionale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, ed i Paesi dell'America latina e dei Caraibi, dall'altra, fatto a Santo Domingo il 25 ottobre 2016 (Approvato dal Senato) (A.C. 2122).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2122: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo che istituisce la Fondazione internazionale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, ed i Paesi dell'America latina e dei Caraibi, dall'altra, fatto a Santo Domingo il 25 ottobre 2016.

Ricordo che nella seduta del 28 settembre si è conclusa la discussione generale.

(Esame degli articoli - A.C. 2122)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica, ai quali non sono state presentate proposte emendative. Li porrò dunque direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2122)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha facoltà di intervenire, per dichiarazione di voto, l'onorevole Sangregorio. Prego.

EUGENIO SANGREGORIO (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente annuncio il voto favorevole a nome del gruppo Noi con l'Italia-USEI. Considero, come eletto in America meridionale, che l'accordo firmato tra l'Europa, la Colombia e l'America meridionale è un fatto molto positivo, molto importante di quello che succederà nel futuro. È un fatto positivo, ripeto, l'accordo firmato tra la Colombia, l'America meridionale e l'Europa per l'economia del futuro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Occhionero. Prego.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (IV). Presidente, Governo, onorevoli colleghe e colleghi, il Trattato di cui oggi siamo chiamati ad autorizzare la ratifica, nel testo già licenziato dal Senato, è volto ad istituire la Fondazione internazionale tra l'Unione europea e i suoi Stati, da un lato, e l'America Latina e i Caraibi, dall'altro. L'Accordo è funzionale ad istituzionalizzare, attraverso la creazione di un organismo ad hoc, i partenariati e le collaborazioni politiche tra le due sponde dell'Atlantico, cementando un rapporto ultraventennale.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 11,05)

GIUSEPPINA OCCHIONERO (IV). Senza scendere nella descrizione della parte strutturale, che comunque può essere definita rappresentativa, posto che è costituita dal Consiglio dei governatori e, nello stesso tempo, celere e snella, grazie alla presenza di una presidenza e di una direzione esecutiva, mi piacerebbe soffermarmi qualche minuto sui temi trattati e affrontati da questo accordo. Sono temi importanti: i diritti, la democrazia, la lotta alla povertà, la promozione della coesione sociale, della formazione, della cultura, l'attenzione e la cura per l'ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici. Sono tutti temi che - vale la pena sottolineare - sono al centro dell'attenzione della politica di oggi, non solo italiana, ma anche europea. E a maggior ragione oggi siamo chiamati con grande senso di responsabilità a rivitalizzare e riattivare il tessuto economico, sociale e culturale gravemente minato dalla pandemia. Questi sono i temi più adatti, lo strumento più giusto per avviarci a questa discussione. Rifletto dicendo che anche il concetto di globalizzazione, così come ridisegnato dalla pandemia, ci pone di fronte alla necessità di affrontare temi così importanti non in ordine sparso, quindi i singoli Stati in maniera autonoma, ma è necessaria una coordinazione delle governance, che vanno tutte nella stessa direzione. Abbiamo visto il fallimento della linea sovranista, alla quale non ci vogliamo piegare. Ecco perché Italia Viva voterà convintamente a favore di quest'Accordo, che porta, attraverso la creazione di un organismo ad hoc, ad iscrivere il Trattato nell'ambito di un quadro giuridico chiaro, certo, che vuole, in maniera istituzionale, raggiungere gli obiettivi di cui prima parlavo attraverso e dentro il confine delle regole internazionali. Non possiamo poi dimenticare e tralasciare i rapporti che legano l'Italia all'America Latina rispetto ai temi dell'emigrazione, e anche quelli economici, che fanno poi dei due Paesi dei partner strategici. Quindi l'occasione è assolutamente importante e non dobbiamo sciuparla. Colgo, in conclusione, l'occasione anche per ribadire la linea di Italia Viva: quando si tratta di diritti, di democrazia, di lotta alle povertà, di lotta alle disuguaglianze, di coesione sociale, di cultura, formazione e di ambiente, Italia Viva ritiene che siano pilastri fondamentali e irrinunciabili, che vanno perseguiti anche in un quadro, in un contesto europeo in cui l'Italia deve essere e sarà sempre protagonista (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Presidente, intervengo per preannunciare il voto favorevole di Fratelli d'Italia a questa ratifica per l'istituzione della Fondazione internazionale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri da una parte i Paesi dell'America Latina dall'altra. Noi ci auguriamo che questa Fondazione, nell'ambito dei suoi propositi altissimi, sappia porre con il giusto accento anche la questione della libertà del popolo venezuelano, attualmente vessato dal dittatore Maduro, e la questione della libertà del popolo cubano, perché diversamente la Fondazione, ancora una volta, enuncerebbe vanagloriosi, altisonanti principi e si perderebbe in una realtà di realpolitik che sarebbe a quel punto disonorevole per tutti noi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata La Marca. Ne ha facoltà.

FRANCESCA LA MARCA (PD). Presidente, intervengo ancora su questo tema, dopo averlo presentato all'esame dell'Aula in qualità di relatrice della Commissione Esteri, per annunciare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. La Fondazione tra l'Unione europea e i Paesi dell'America Latina e i Caraibi è uno strumento moderno fondato sul dialogo e la collaborazione, mirante alla realizzazione di un partenariato strategico tra queste importanti aree del mondo, aperto alla partecipazione e all'apporto delle reti sociali e professionali che operano nei Paesi interessati. Si tratta di uno strumento non solo innovativo ma anche equilibrato sul piano organizzativo e dell'esercizio delle responsabilità gestionali e direzionali, dal momento che gli incarichi fondamentali, quelli di presidente e di direttore esecutivo sono distribuiti in modo alternato tra le aree e i Paesi che ne fanno parte. Per queste ragioni annuncio il voto favorevole del gruppo PD, con la soddisfazione di vedere finalmente istituita la Fondazione e con l'augurio che possa al più presto realizzare sul campo le sue reali potenzialità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, la ratifica dell'Accordo al nostro esame è di particolare rilevanza strategica per l'Italia in un quadro chiaro di impegno europeo nei rapporti con un'area del globo di cultura latina.

La Fondazione tra l'Unione europea e i Paesi dell'America latina e dei Caraibi si inserisce nel quadro del partenariato strategico dell'Unione istituito nel 1999 dal primo vertice dei Capi di Stato e di Governo che ha portato, il 18 maggio 2010, alla costituzione della Fondazione UEALC: Fondazione Unione europea, America Latina e Caraibi. Tale strumento ha l'obiettivo di favorire e approfondire i rapporti tra queste due aree del mondo che hanno sempre avuto relazioni storiche, favorendo anche l'interazione tra le società civili, con conseguente visibilità sullo scenario internazionale. Un obiettivo importante, poiché le relazioni tra queste due aree del mondo non sono mai state organiche, ed affidate sostanzialmente alle iniziative dei Paesi membri.

Ora, con questa Fondazione si pongono le basi per un'azione di cooperazione sistematica che coinvolge l'intera Unione europea partendo da quanto di costruttivo è già in essere da parte dei singoli Stati. Penso, a tal proposito, al ruolo importante che potrebbero svolgere i tantissimi italiani presenti in quei Paesi latino-americani, una ricchezza da considerare e che potrebbe dare all'Italia un ruolo guida in questo processo di avvicinamento e cooperazione.

La Fondazione, come definito dall'Accordo oggetto di ratifica, è un'organizzazione internazionale di natura intergovernativa con sede ad Amburgo. Tralascio l'illustrazione dei 30 articoli di cui si compone quest'Accordo, ma voglio sottolineare che essa ha già quattro partner strategici iniziali, tra cui la Fondazione Globale Democratica Desarrollo, nella Repubblica Dominicana, e conformemente al contenuto dell'articolo 19 del presente Accordo auspico che vi siano anche altre prestigiose strutture italiane che diventino partner strategici.

In considerazione del ruolo strategico di tale fondazione anche per l'operosa comunità italiana presente in America Latina e del fatto che non comporta maggiori oneri finanziari a carico dello Stato, dichiaro il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Picchi. Ne ha facoltà.

GUGLIELMO PICCHI (LEGA). Presidente, come Lega, siamo favorevoli alla ratifica di questo importante Accordo sull'istituzione della Fondazione internazionale tra Unione europea e i Paesi latino-americani e dei Caraibi. L'Italia è da sempre impegnata nell'area: ricordo come abbiamo sostenuto pochi anni fa l'ingresso dell'Italia nella Banca dei Caraibi. Tuttavia, manca sempre una visione strategica sull'area: non abbiamo una visione di politica estera che vada a incidere su quello che deve diventare per l'Italia un mercato domestico come tutto il mondo latino-americano.

Su questa ratifica il cruccio è come sia possibile che l'Unione europea ponga la sede della Fondazione internazionale nella città di Amburgo; ci saremmo aspettati che il Governo italiano si facesse avanti per fare in modo che l'ottimo Istituto italo latino-americano, l'IILA, che ha sede a Roma, potesse fare sinergie anche in termini di costi e di impatto complessivo con la Fondazione internazionale tra Unione Europea e i Paesi latino-americani.

Quindi, rimaniamo favorevoli, tuttavia stigmatizziamo che il Governo italiano avrebbe potuto fare di più per ottenere delle sinergie e far sì che potessimo valorizzare sempre di più il nostro Istituto latino-americano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Di Stasio. Ne ha facoltà.

IOLANDA DI STASIO (M5S). Presidente, la Fondazione internazionale tra l'Unione europea e America latina nasce nel maggio 2010 e rappresenta uno strumento per il rafforzamento del partenariato strategico fra queste due aree del globo.

L'Accordo fissa gli obiettivi, le norme e gli orientamenti generali che disciplinano l'attività, la struttura e il funzionamento della Fondazione. Membri della Fondazione sono l'Unione europea, gli Stati dell'Unione e i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi. Obiettivo di tale fondazione è quello di favorire la conoscenza e la comprensione reciproche, accrescere la visibilità di tali regioni e del partenariato che le lega, realizzare la priorità di cooperazione stabilita nei vertici tra l'Unione europea e la comunità di Stati latino-americani e dei Caraibi, promuovendo altresì lo sviluppo di strategie comuni, l'organizzazione di conferenze, lo svolgimento di ricerche e studi, lo scambio e la costituzione di reti che rappresentano la società civile e altri attori.

Europa e America latina condividono storia, cultura, valori e interessi comuni con un livello di integrazione economico-commerciale e di cooperazione che, negli ultimi anni, ha raggiunto livelli senza precedenti. Basti pensare, da ultimo, alla strategia europea sull'America Latina adottata nell'aprile 2019. Ricordiamo, inoltre, che questi Paesi insieme rappresentano circa il 25 per cento del PIL mondiale, un terzo dei membri dell'ONU e quasi la metà dei membri del G20 e quindi risulta ancora più indispensabile sottoscrivere questo tipo di accordi.

Per tutti questi motivi dichiaro il voto favorevole da parte del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2122)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2122:

S. 1137 - "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo che istituisce la Fondazione internazionale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, ed i Paesi dell'America latina e dei Caraibi, dall'altra, fatto a Santo Domingo il 25 ottobre 2016 " (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1136 - Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra, fatto a Manila il 7 agosto 2017 (Approvato dal Senato) (A.C. 2121).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2121: Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra, fatto a Manila il 7 agosto 2017.

Ricordo che nella seduta del 28 settembre si è conclusa la discussione generale.

(Esame degli articoli - A.C. 2121)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli. Poiché non sono stati presentati emendamenti li porrò direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2121)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il deputato Migliore. Ne ha facoltà.

GENNARO MIGLIORE (IV). Grazie, signora Presidente. Nel dichiarare il voto favorevole del gruppo di Italia Viva, vorrei solo ribadire le considerazioni relative alla profonda amicizia e al legame non solo con l'Unione europea ma con il nostro Paese dell'Australia. Voglio ricordare che anche un nostro collega è anche cittadino australiano, il collega Carè, e che questo Accordo di partenariato rappresenta, al di là diciamo della velocità con la quale lo stiamo approvando, un profondo investimento nella dimensione globale dell'Unione europea anche perché i temi trattati all'interno dell'Accordo di partenariato sono onnicomprensivi non solo sul piano economico ma anche sul piano dei diritti, della giurisdizione e della lotta contro il terrorismo e la proliferazione delle armi, sia di distruzione di massa che leggere. Quindi, dichiaro con soddisfazione che il nostro Paese approvi questo Accordo e ovviamente il voto favorevole di Italia Viva (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Solo per preannunciare il voto favorevole di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Grazie mille, Presidente. Annuncio il voto favorevole del Partito Democratico a questo Accordo. Ritengo che tutti gli Accordi che l'Unione Europea sta facendo con vari Paesi che sono fuori dal vicinato immediato dell'Unione europea servano a perseguire un'idea di relazioni cooperative multilaterali che sono alla base dell'esistenza stessa dell'Unione europea. Per questo noi voteremo a favore, perché crediamo in quell'impostazione delle relazioni internazionali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI). Grazie, Presidente. Attraverso il provvedimento in esame si amplia la portata dell'Accordo precedente del 2008. Ricordo brevemente che, secondo i dati, l'interscambio bilaterale tra l'Italia e l'Australia ormai sfiora i 5 miliardi di euro con un saldo nettamente a favore dell'Italia, che ha scavalcato in questo contesto la Francia e vede davanti a sé solamente la Germania. Quindi, potenzialità positive che speriamo l'Unione e i Paesi membri, in particolare l'Italia, sapranno cogliere. Per queste ragioni annuncio il voto favorevole del gruppo Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Formentini. Ne ha facoltà.

PAOLO FORMENTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Colleghi, noi della Lega siamo convinti che si debba rafforzare l'unità dell'Occidente per fronteggiare l'espansionismo cinese nell'enorme quadrante Indo-Pacifico. L'Accordo quadro fatto a Manila nell'agosto 2017 tra Australia e Unione europea può servire proprio a questo scopo. Intensa già oggi è la collaborazione tra l'Australia e l'Occidente tutto, dall'ambito NATO e segnatamente in Afghanistan, alla collaborazione nella lotta al terrorismo globale, al contrasto alla pirateria. Crediamo vada ampliata anche all'Australia la partecipazione al G7 come proposta dagli Stati Uniti. Speriamo inoltre che si rafforzi l'interscambio tra le regioni italiane e gli Stati australiani; esempio virtuoso in questo senso è ancora una volta la Lombardia che sta sottoscrivendo con lo Stato del Victoria un accordo di scambio commerciale. Benissimo, speriamo che altre regioni seguano questa via e divengano il canale privilegiato verso l'Europa dagli Stati dell'Australia. Non è idiota, a nostro modo di vedere, come l'ha definita il portavoce del Ministro degli Esteri cinese ieri, l'idea di creare una coalizione globale di Stati per fronteggiare l'assertività della Cina, che dal Mar Cinese meridionale al 5G minaccia noi tutti, anzi è vitale, e questo accordo va proprio in quella direzione: rafforzare le relazioni, sviluppare la collaborazione di fronte alle nuove sfide globali. Voteremo quindi a favore per rafforzare l'Occidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Olgiati. Ne ha facoltà.

RICCARDO OLGIATI (M5S). Grazie, Presidente. L'Accordo al nostro esame, approvato al Senato, amplia la portata del partenariato attualmente vigente tra Unione europea ed Australia, sottoscritto dalle parti nel 2008. Il testo definisce innanzitutto finalità e fondamenti della cooperazione, confermando l'impegno delle parti a rispettare i principi democratici, i diritti umani e lo Stato di diritto e il sostegno a favore della Carta delle Nazioni Unite. In particolare, viene stabilito l'impegno a rafforzare un dialogo politico fra le parti, mentre ulteriori disposizioni riguardano la partecipazione dell'Australia alle operazioni di gestione della crisi, condotte dall'Unione europea, l'impegno contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro e il terrorismo, nonché la cooperazione bilaterale per promuovere la Corte penale internazionale. Con riferimento alla cooperazione in materia economica e commerciale il Titolo IV sancisce l'impegno delle parti a stabilire le condizioni necessarie per incrementare scambi commerciali ed investimenti. Ulteriori Titoli riguardano rispettivamente la cooperazione in materia di ricerca, innovazione e società dell'informazione, la cooperazione nel settore dell'istruzione e della cultura e la cooperazione in materia di sviluppo sostenibile, energia e trasporti.

In conclusione, certo che questo Accordo rafforzi ulteriormente le relazioni tra Unione europea, i suoi Stati membri e l'Australia, in molteplici settori di interesse comune e che protegga ulteriormente i nostri prodotti ad indicazione geografica, riteniamo che il provvedimento vada nella direzione di dare un segnale positivo e per questo motivo voteremo favorevolmente al disegno di legge in esame (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2121)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2121: S. 1136 - "Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra, fatto a Manila il 7 agosto 2017" (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1111 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Nuova Zelanda, dall'altra, fatto a Bruxelles il 5 ottobre 2016 (Approvato dal Senato) (A.C. 2119).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2119: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Nuova Zelanda, dall'altra, fatto a Bruxelles il 5 ottobre 2016.

Ricordo che nella seduta del 28 settembre si è conclusa la discussione generale.

(Esame degli articoli - A.C. 2119)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica. Poiché non sono state presentate proposte emendative li porrò direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 20).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2119)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gennaro Migliore. Ne ha facoltà.

GENNARO MIGLIORE (IV). Grazie, signora Presidente. In questo caso potrei semplicemente ribadire il mio intervento precedente, dichiarando il voto favorevole di Italia Viva, ma, avendo ascoltato l'intervento del collega della Lega, vorrei fare solo una considerazione di trenta secondi. Noi stiamo sottoscrivendo degli accordi di partenariato rafforzato con Paesi anche molto distanti da noi non perché stiamo facendo la diplomazia delle coalizioni contro, ma è una diplomazia di inclusività progressiva, che peraltro si fa carico, l'Unione europea, di promuovere a livello globale. Quindi, piuttosto che invocare coalizioni contro qualcuno, anche se ci dovessero essere in futuro dei contrasti e dei conflitti, noi dobbiamo promuovere, nell'ottica di un multilateralismo capace di includere e di pacificare, sul piano globale, questo nostro disastrato pianeta per molti versi, anche l'idea che il nostro Paese sia protagonista in questo senso. Quindi, queste iniziative sono iniziative volte ad allargare e ad includere, non a chiudere e a contrapporsi (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Grazie, Presidente. Ovviamente il Partito Democratico voterà a favore; lo facciamo con una particolare nota di convinzione relativa anche a chi è la Prima Ministra oggi in Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, che è una esponente del partito laburista, una di quelle leader che hanno gestito bene il COVID in tutto il mondo. Certo, non cambia la necessità di avere una relazione stabile con la Nuova Zelanda, ma la sua presenza al Governo di quel Paese ci rende questo voto ancora più convinto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI). Grazie, Presidente. Questo Accordo sostituisce ed aggiorna la dichiarazione congiunta del settembre 2007. È un Accordo che ha potenziali vantaggi importanti sul piano economico e commerciale; volevo solo ricordare che, in termini numerici, l'Italia è il secondo tra i Paesi esportatori dell'Unione europea, dietro la Germania, quindi l'auspicio è che le opportunità vengano colte dal nostro Paese, quindi dichiaro voto favorevole del gruppo di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Formentini. Ne ha facoltà.

PAOLO FORMENTINI (LEGA). Grazie, Presidente, colleghi. L'intervento dell'onorevole Migliore mi dà lo spunto per riprendere quanto stavo dicendo con riferimento all'Australia, anche riguardo alla Nuova Zelanda, al costruire una coalizione di Stati che fronteggino, dal Mar Cinese meridionale fino al 5G, anche nel nostro Paese, l'assertività della Cina è un nostro dovere morale di occidentali. Noi non costruiamo coalizioni contro qualcuno: noi ci difendiamo, noi difendiamo i nostri valori, la nostra democrazia, e non dobbiamo aver vergogna di farlo. Dobbiamo smetterla di celebrare quasi con un afflato religioso il multilateralismo, proprio nel momento in cui è tanto evidente che grazie al multilateralismo la Cina è quasi arrivata a dominare mezzo mondo. Quindi, voteremo a favore per difendere i nostri valori, per unire l'Occidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Olgiati. Ne ha facoltà.

RICCARDO OLGIATI (M5S). Grazie, Presidente. Richiamo quanto già detto nella relazione della discussione sulle linee generali e dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2119)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2119:

S. 1111 - "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Nuova Zelanda, dall'altra, fatto a Bruxelles il 5 ottobre 2016" (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 21).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione del Protocollo di adesione dell'Accordo commerciale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Colombia e il Perù, dall'altra, per tener conto dell'adesione dell'Ecuador, con Allegati, fatto a Bruxelles l'11 novembre 2016 (A.C. 2091).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 2091: Ratifica ed esecuzione del Protocollo di adesione dell'Accordo commerciale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Colombia e il Perù, dall'altra, per tener conto dell'adesione dell'Ecuador, con Allegati, fatto a Bruxelles l'11 novembre 2016.

Ricordo che nella seduta del 28 settembre si è conclusa la discussione sulle linee generali.

(Esame degli articoli - A.C. 2091)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica, ai quali non sono state presentate proposte emendative. Li porrò dunque direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2091)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare il deputato D'Alessandro. Ne ha facoltà.

CAMILLO D'ALESSANDRO (IV). Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Italia Viva e per segnalare tra le ragioni che ci inducono a votare favorevolmente l'impatto che questa ratifica avrà in termini economici per la UE: un aumento delle esportazioni verso l'Ecuador pari al 42 per cento, una riduzione, tra l'altro, di risparmio di dazi per 106 milioni di euro e un'estensione delle attività attraverso una reciproca liberalizzazione degli scambi in particolare per gli appalti pubblici, per i servizi, per gli investimenti, per l'agricoltura e per la pesca. Per tali ragioni voteremo a favore (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Semplicemente per dichiarare il voto a favore del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Solo per annunciare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Billi; non è presente e si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare la deputata De Carlo. Ne ha facoltà.

SABRINA DE CARLO (M5S). Grazie, Presidente. Considerata l'importanza di questo Accordo per il nostro Paese e in particolare per alcuni dei settori industriali del nostro Paese, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2091)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2091: "Ratifica ed esecuzione del Protocollo di adesione dell'Accordo commerciale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Colombia e il Perù, dall'altra, per tener conto dell'adesione dell'Ecuador, con Allegati, fatto a Bruxelles l'11 novembre 2016".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione del Protocollo n. 15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013 (A.C. 1124-A); e dell'abbinata proposta di legge: Schullian ed altri (A.C. 35).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1124-A: Ratifica ed esecuzione del Protocollo n. 15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013; e dell'abbinata proposta di legge n. 35.

Ricordo che nella seduta del 28 settembre si è conclusa la discussione sulle linee generali.

La V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione.

(Esame degli articoli - A.C. 1124-A e abbinata)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli. Poiché non sono state presentate proposte emendative, li porrò dunque direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1124-A e abbinata)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Migliore. Ne ha facoltà.

GENNARO MIGLIORE (IV). Signor Presidente, si tratta probabilmente della più importante ratifica che approviamo oggi dal punto di vista operativo. Non che le altre avessero meno rilevanza; però è una ratifica che riguarda l'esecuzione del Protocollo n. 15 recante l'emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, quella del 1953, che è unanimemente considerata a livello mondiale il sistema più perfetto per la salvaguardia e la tutela dei diritti umani in ambito globale.

Si tratta quindi di un intervento volto innanzitutto a far funzionare meglio la Corte europea dei diritti dell'uomo, evitando che vi possano essere dei sovraccarichi e limitando l'arretrato, secondo un principio di garanzia della ragionevole durata del processo che è uno dei diritti fondamentali per quanto riguarda l'applicazione di una corretta giurisdizione; ma si tratta anche di un'impostazione e di una filosofia, che è quella della capacità di tutelare e salvaguardare i diritti umani sul piano complessivo dell'Europa, in un'Europa nella quale la tutela dei diritti umani viene costantemente minacciata anche all'interno dei Paesi appartenenti all'Unione Europea stessa.

Per questo motivo, vorrei incitare coloro i quali oggi si oppongono, e che si sono opposti nel corso di questi mesi all'interno della nostra Aula parlamentare e nelle Commissioni, segnatamente l'opposizione tra astensione e voto contrario, a tener presente che non è tanto il tema dell'ingerenza della Corte europea per i diritti dell'uomo, che è una salvaguardia e non è un quarto grado di giudizio (lo vorrei ricordare ai fini anche di una precisa e corretta affermazione della sovranità sulla giurisdizione che viene descritta all'interno della nostra Costituzione), ma è un intervento che serve soprattutto lì dove questi diritti vengono sistematicamente violati o potenzialmente vengono violati. Penso a quei Paesi dove si sono introdotte delle norme discriminatorie, come in Polonia, la torsione autoritaria che viene realizzata in alcuni Paesi come l'Ungheria: noi siamo nelle condizioni di avere uno strumento più forte per affermare un principio sul quale si fonda la Carta fondamentale delle Nazioni Unite, dell'Unione europea e soprattutto la nostra Costituzione, che è il valore assoluto del diritto umano. Come tale, il nostro Paese deve essere protagonista nell'affermazione di questo diritto nel contesto multilaterale e unionista nel quale si trova, ovvero l'Unione europea e l'Europa in generale.

Questo è un tema sul quale noi dovremo svolgere probabilmente un'ulteriore riflessione. Auspico che questa ratifica venga rapidamente approvata anche dal Senato e ovviamente indico il voto favorevole di Italia Viva (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Presidente, viceversa il voto di Fratelli d'Italia è convintamente contrario al Protocollo n. 15. Vogliamo dare atto a questa maggioranza che, nel corso di lunghe e faticose discussioni nelle competenti Commissioni, la maggioranza ha deciso di rinviare quantomeno l'approvazione del Protocollo n. 16, che avrebbe posto una pietra tombale sulla sovranità giuridica italiana, sull'autonomia del diritto italiano. Ma questi problemi in termini di germi si intravedono già anche all'interno del Protocollo n. 15: perché, colleghi, laddove nel “considerando” iniziale si rimarca la sussidiarietà e il margine di apprezzamento che rimane ai giudici nazionali, altro non fa il Protocollo della Convenzione EDU che richiamare principi pacifici, sanciti dalla nostra giurisprudenza costituzionale a caratteri cubitali, a presidio, a garanzia dell'autonomia e della sovranità del nostro ordinamento giudiziario. Cito una per tutte, sentenza della Corte costituzionale n. 349 del 2007, laddove si dice che l'applicazione e l'interpretazione del sistema di norme sono attribuite, beninteso in prima battuta, ai giudici degli Stati membri, cui compete il ruolo di giudici della Convenzione: questo dice la nostra Carta costituzionale, questo dice la nostra giurisprudenza costituzionale.

Ma vi è di più. Sappiamo che, qualora i principi stabiliti dalla Convenzione EDU, si pongano in contrasto con norme e principi di rilevanza costituzionale, ancora una volta la nostra giurisprudenza costituzionale è intervenuta, sentendo il dovere di precisare, a tutela nuovamente dell'autonomia e della sovranità giudiziaria italiana, ha sentito l'esigenza di precisare che deve essere recessiva la Convenzione EDU, e non già i principi costituzionali e le norme a rilevanza costituzionale italiana.

Ancora, noi sappiamo che, sino ad oggi e prima di questo sciagurato Protocollo, probabilmente ciò che poteva essere applicato in prima battuta dai nostri giudici nazionali era la cosiddetta giurisprudenza consolidata: non ogni giurisprudenza della Convenzione europea, ma solo quella consolidata. Anche in questo caso però, e cito fra le tante la sentenza n. 49 del 2015 della Corte costituzionale, il margine di apprezzamento rimane saldamente nelle mani dei giudici nazionali.

Allora cosa ci dice il “considerando”, quando racconta la sussidiarietà e il margine di apprezzamento dei giudici nazionali? Nulla di nuovo. È questo quindi il tema del “considerando”? No, il tema del “considerando” è l'ultima frase, nella quale si dice testualmente: “sotto il controllo della Corte europea dei diritti dell'uomo”.

E allora io vi invito a considerare che è consentanea al nostro ordinamento l'idea che i nostri giudici non sono soggetti a nessuna autorità se non alla legge: tanto meno noi dovremmo farli soggiacere a un'autorità che sta fuori dai confini nazionali. E questo delinea evidentemente il tentativo della Corte EDU di erodere spazi di sovranità nazionale nel nostro diritto, di costruire una giurisprudenza maggiormente penetrante nei confronti del nostro ordinamento. Spiace dover dire che, quando si deve alzare un librettino della Costituzione per rivendicare la più bella Costituzione del mondo, dai giullari della cultura della sinistra sino a tutti i parlamentari della sinistra quella Costituzione si alza in mano, quando si deve difendere concretamente la nostra giurisprudenza costituzionale ci siamo solo noi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

E spiace, cari colleghi, aggiungere un altro aspetto, ve lo vogliamo dire: anche in termini storici e concreti noi non riteniamo di dover delegare alla Corte europea dei diritti dell'uomo, addirittura in prima battuta, addirittura sotto il suo controllo, addirittura eventualmente in spregio ai principi costituzionali nostri, che cos'è famiglia, che cos'è utero in affitto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Perché non ci facciamo riprogrammare culturalmente e giuridicamente dal Nord Europa. Per noi la famiglia è una cosa, per noi l'utero in affitto è un reato e sulla maternità surrogata decidiamo noi, a casa nostra, se è un valore o se è un disvalore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

E voglio fare un accenno anche ai colleghi di Forza Italia, campioni di garantismo, lo riconosco, perché tante lezioni abbiamo ricevuto noi di Fratelli d'Italia su un'applicazione strenua del garantismo. Mai i colleghi di Forza Italia avrebbero votato una legge che avesse, come dire, brasato ed eroso il doppio grado di giudizio per un qualsivoglia imputato. Ebbene, lo sapete, colleghi, che in questo Protocollo n. 15 si dice testualmente che, se la Camera vuole delegare alla Grande Camera, saltando il grado di giudizio, direttamente lo può fare? E allora, mi chiedo, per quale motivo, colleghi di Forza Italia, voi ritenete che un imputato italiano abbia giustamente il diritto al doppio grado di giudizio e quando a discutere nei consessi internazionali è lo Stato italiano acconsentite al fatto che l'Italia non abbia più il doppio grado di giudizio? È gravissimo! È consentaneo al nostro ordinamento il doppio grado di giudizio. È inaccettabile! Si parla di principi costituzionali rilevantissimi, quale l'effettività della difesa e quale il giudice naturale, perché, nel momento in cui io vado alla Camera Bassa e lei può decidere di rimandarmi direttamente alla Grande Camera senza esperire il giudizio, l'Italia viene sottratta al suo giudice naturale. E, allora, il garantismo, che io apprezzo - e lo apprezzo anche nella forma più virulenta manifestata da Forza Italia -, mi chiedo perché non vi sia quando, fra virgolette, l'imputato o comunque la parte in causa è la nostra nazione. Io sono ancora più garantista per la mia nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Allora, se il grande disegno… e qui esco dall'aspetto più squisitamente giuridico, per il quale, comunque, merita un voto tombale e in termini negativi questa Convenzione. Lo merita perché è in contrasto, come ho cercato di spiegare, con tutti i principi costituzionali, consentanei e connaturati al nostro ordinamento, che sono la sovranità giuridica, che sono il fatto che i nostri giudici non sono sottoposti a nessuna autorità se non alla legge, che sono il fatto che nessuno può sottrarre il giudice naturale a un imputato o a una parte, che sono il fatto che il doppio grado di giudizio garantisce l'effettività del diritto di difesa. Ma vi voglio aggiungere, con grande onestà, che oltre a questa riflessione di natura giuridica il nostro gruppo ne ha fatta una anche di visione del mondo: è proprio tramite la CEDU che una certa visione del mondo del Nord dell'Europa vuole riprogrammare i Paesi latini, mediterranei, magari cattolici, un po' “puzzoni”, fuori da quel cono di modernità che stravolge l'idea di famiglia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che stravolge l'idea di utero in affitto, che ha idee precise sulla maternità surrogata e che - ne aggiungo un'altra - ci viene anche a raccontare che il carcere duro non va bene, che il 41-bis non va bene, che disarticola anni di legislazione speciale con la quale l'Italia ha fronteggiato le criminalità organizzate. Avete visto cosa dice la CEDU sul carcere duro e sul 41-bis? Su strumenti penetranti, che magistrati di altissimo livello, di altissimo onore, quali Falcone e Borsellino, misero in campo per affrontare la criminalità organizzata, ci vengono a dire che è carta straccia, che non va bene (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non ce lo facciamo dire! Abbiamo il diritto di disarticolare la criminalità organizzata (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Così come abbiamo il diritto di decidere noi che cos'è famiglia, noi latini, puzzoni, mediterranei, premoderni e antimoderni: lo decidiamo noi, i nostri giudici (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Ed è per questi motivi che, tentando di riportare la discussione in un alveo più maturo, sereno ed equilibrato, e la ringrazio, Presidente, di avvisarmi che il termine è scaduto, ma, è una battaglia campale e siamo in trincea per difendere l'ordinamento giuridico italiano, con grande entusiasmo, anche isolatamente, anche solitariamente, ma cocciutamente e orgogliosamente come ci ha sempre insegnato Giorgia Meloni devono essere condotte le battaglie campali, anche isolatamente il nostro “no” è convinto su questo Protocollo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Boldrini. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (PD). Grazie, signora Presidente. Colleghi e colleghe deputati, torniamo alla ratifica in questione. Mi fa molto piacere poter affermare che questa ratifica è molto, molto importante nel suo contenuto, ma è anche molto urgente, perché - vedete - colleghi e colleghe, la sua entrata in vigore dipende dal voto di questo Parlamento; c'è un ritardo da parte nostra e questo ritardo va colmato, perché l'Italia non può dare l'impressione di recedere dal suo impegno per la difesa dei diritti umani, mentre questo deve appunto rappresentare sempre un asse portante della sua politica estera. Inizialmente - e vale bene ricordare a quest'Aula - il disegno di legge di ratifica del Governo includeva oltre al Protocollo n. 15, che stiamo esaminando, anche il Protocollo n. 16, che riguardava aspetti di merito e procedurali: per consentire che cosa? Per consentire alle più alte giurisdizioni nazionali di richiedere pareri consultivi alla Corte relativamente all'interpretazione e all'applicazione della Convenzione. Tuttavia, nel corso dell'esame in sede referente si è, però, deciso di rinviare la ratifica di questo ulteriore Protocollo n. 16: perché? Per un suo esame più approfondito e soprattutto attorno al timore, manifestato da alcuni, che la procedura prevista potesse indebolire il ruolo delle alte corti giurisdizionali italiane e alcuni princìpi del nostro ordinamento.

Ora, io dal punto di vista personale - lo dico chiaramente qui, perché l'ho anche detto in Commissione - ho delle riserve in merito a questo rinvio, perché entrambi questi Protocolli hanno l'ambizione di rendere più trasparente e più efficace il funzionamento della Corte e aveva anche un senso, come era previsto nel disegno di legge del Governo, esaminarli insieme. Ma rimane in ogni caso, Presidente, importante l'atto che compiamo oggi, cioè votare la ratifica del Protocollo n. 15. L'esigenza delle modifiche proposte nasce dal perdurare di alcune criticità del funzionamento della Corte, che hanno portato all'accumularsi di un pesante arretrato che mette a rischio l'effettività del principio cardine della cultura giuridica e anche uno dei diritti fondamentali che la Corte stessa è chiamata a tutelare, cioè la ragionevole durata del processo. Ora si prospettano per questo alcune innovazioni nel Protocollo, tra le quali, appunto, si stabilisce che per la propria candidatura a giudice occorre avere almeno 65 anni e questo per consentire che chi verrà chiamato a svolgere una funzione così importante possa rimanere in carica per l'intero periodo di nove anni e dare anche maggiore stabilità in questo modo al funzionamento della Corte. Altro punto su cui si basa il Protocollo è che si riduce da sei a quattro mesi dalla sentenza definitiva nazionale il termine entro il quale un ricorso può essere presentato. Tutto questo va bene, ma poi noi dovremmo affrontare le cause di fondo che producono l'arretrato e porre rimedi che affrontano alla radice questo tipo di problemi, quindi penso al rafforzamento strutturale degli uffici della stessa Corte, ma penso anche a delle misure innovative come l'introduzione della possibilità dei ricorsi per via telematica; penso, signora Presidente, anche a risorse più adeguate da destinare alla Corte. Nel dibattito, così come nelle audizioni, si è più volte ribadito che la Corte - e lo dico anche dopo aver sentito alcuni interventi abbastanza discutibili - non rappresenta, appunto, un quarto grado di giudizio dopo quelli nazionali e che, quindi, la sua competenza resta attorno ai casi più gravi di violazione dei diritti fondamentali. Il ruolo della Corte resta fondamentale, innanzitutto perché è chiamata a garantire il rispetto di quella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali che rappresenta, quella Convenzione, una pietra miliare della cultura giuridica del nostro continente; e poi perché, nell'epoca nella quale i movimenti di capitale, le filiere produttive e tutti i principali fenomeni sociali travalicano i confini dei singoli Paesi, allora, serve anche una globalizzazione dei diritti, una globalizzazione delle istituzioni in grado di tutelarli.

È per queste ragioni, signora Presidente, che dichiaro il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Solo per annunciare il voto di astensione di Forza Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Grazie, Presidente. Questo - lo dico subito - è un dibattito surreale ed è una ratifica molto, molto particolare che ci accingiamo a votare, perché, vedete, io ricordo benissimo l'iter di questo provvedimento; lo abbiamo affrontato nelle Commissioni giustizia ed esteri, e non era questo il provvedimento iniziale su cui ci siamo confrontati (qualcuno lo ricordava nel suo intervento). La ratifica prevedeva due protocolli: il Protocollo n. 15 e il Protocollo n. 16; il Protocollo n. 15 è rimasto e lo voteremo a breve, mentre il Protocollo n. 16 è improvvisamente sparito. Ma facciamo un passo indietro nella memoria per vedere come sono andate realmente le cose, perché ho sentito ovviamente tante inesattezze da parte della maggioranza. Sono andate così: abbiamo iniziato ad affrontare il Protocollo n. 16, in particolare, e ci siamo preoccupati per primi, noi della Lega, di alcuni temi che riassumo brevemente, alcune criticità che ritengo preoccupanti (poi vedremo anche se ci troveremo a votare questo Protocollo n. 16); stiamo parlando di una dilatazione certa della lunghezza dei processi, un tema strettamente attuale nell'ordinamento italiano; stiamo parlando di incongruenze rispetto a principi costituzionali e rischio di deresponsabilizzazione dei giudici interni e di dequotazione della Corte costituzionale in tema di diritti fondamentali; stiamo parlando di incertezze legate alla natura non vincolante del parere della CEDU e, probabilmente, fonte di ulteriore contenzioso. Questi sono i tre macro problemi dell'attuazione che voi auspicate e che, oggi, non faremo del Protocollo n. 16.

Noi della Lega siamo stati i primi a denunciare questa deriva europeista in campo giuridico. Siamo stati i primi e abbiamo chiesto audizioni, abbiamo chiesto ulteriori audizioni rispetto a quelle che ci erano state concesse e con sorpresa di tutti - non nostra -, con sorpresa di altri gruppi parlamentari, la maggior parte, quasi la totalità, dei soggetti auditi ha confermato i nostri timori. Vede, onorevole Boldrini, che ha parlato prima di me, i nostri non sono i timori, come ha detto, dei cattivi sovranisti, sono certezze e importanti professori universitari, soggetti che hanno a che fare direttamente con queste istituzioni europee, sono stati loro a confermarci un'altra questione emersa che è quella del pesante arretrato di lavoro che si collega con quanto dicevo prima, cioè con la lunghezza dei processi. Allora, mi dovete spiegare perché, in maniera così approssimativa, volete accelerare nel dare più competenze a una Corte europea che è già oberata di lavoro; ci sono anche dei precedenti - pochi - che spiegano come quei Paesi che hanno utilizzato questa procedura sono lì, ancora oggi, ad aspettare dei pareri e delle sentenze.

Quindi, grazie alla Lega abbiamo avuto delle audizioni e, svolte le audizioni, abbiamo chiesto di dividere il percorso di ratifica del Protocollo n. 15 e del Protocollo n. 16.

Il Governo ci ha detto di “no”, la maggioranza ci ha detto di “no”, ci siamo impuntati e abbiamo fatto degli emendamenti. Sapete come è finita la votazione degli emendamenti? Che i relatori, spaventati da quanto realmente è emerso, si sono trovati a fare degli emendamenti come quelli della Lega, che ovviamente hanno fatto decadere i nostri, e dopo aver difeso per mesi, lo ripeto, per mesi, quasi per un anno, l'approvazione di entrambi i protocolli hanno detto: sì, la Lega ha ragione, non possiamo votare gli emendamenti della Lega, come relatori stralciamo il 50 per cento di questo provvedimento e ratifichiamo solo il Protocollo n. 15. Quindi, cari signori, qui c'è un dato certo, c'è la vittoria della Lega che vi ha fatto fare un passo indietro rispetto a un provvedimento sbagliato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), preoccupante per la giustizia italiana e preoccupante per i diritti civili del popolo italiano. Ovviamente, non ce ne darete merito, però gli interventi della parte più a sinistra della maggioranza fanno notare proprio questo: un voto a favore col naso turato. Guardate anche il parere che ha dato la XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) che ha votato a favore con una condizione: si valuti l'esigenza di addivenire quanto prima anche alla ratifica del citato Protocollo n. 16. Ma voi che ci tenete tanto a questo Protocollo n. 16 avete avuto rassicurazioni dal Governo di approvare, appunto, questo documento? Sì o no? O state votando a occhi chiusi? Perché noi ci asteniamo come Lega, perché abbiamo visto questo percorso offuscato e anche noi abbiamo timori su questo Protocollo, su posizioni diametralmente diverse, però non c'è chiarezza da parte del Governo. La maggioranza evidentemente è in difficoltà, ovviamente, poi si dovrà ricompattare per logiche di cordata, per logiche di poltrone, chiamatele un po' come volete, però sono emersi tutti i distinguo che avete nel settore della giustizia.

Noi, ovviamente, come Lega, e concludo, siamo preoccupati di una sovranità sovracostituzionale, sovranazionale; abbiamo paura, non con questo Protocollo n. 15, ma col futuro Protocollo n. 16, di andare verso una super corte costituzionale europea; per il momento, lo ripeto, la Lega vi ha bloccato e sono molto orgoglioso di questa battaglia che abbiamo combattuto in Commissione giustizia e in Commissione affari esteri quando eravamo da soli a evidenziare le critiche su questo provvedimento che voi, invece, andavate a difendere. E voglio vedere come voterà, ad esempio, l'onorevole Schullian che ha fatto un provvedimento in cui c'era la ratifica di due protocolli e, oggi, si trova a votarne uno solo; voglio vedere come voterà l'onorevole Boldrini che ha appena detto il contrario del voto che esprimerà. Sono molto, molto curioso di vedere se una logica di poltrone supererà quelli che sono i vostri principi, perché noi, a differenza vostra, per due poltrone, due stipendi, due incarichi, non ci siamo venduti i nostri principi e i nostri ideali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Vedete, quello che vogliamo evitare, e concludo veramente, riportando le parole e gli auspici dell'onorevole Boldrini, è che da una globalizzazione dei diritti si passi a una globalizzazione dei processi, cioè temiamo che, ad esempio, un Ministro dell'interno di un Paese, di un Paese qualsiasi, che nel pieno svolgimento delle sue mansioni, per cui è stato magari anche votato, si occupa di immigrazione e magari difende i confini nazionali, ebbene questo Ministro che magari già deve subire dei processi ingiusti in una città, faccio un nome a caso, Catania, magari, dopodomani, un altro nome a caso, ha un altro processo a Palermo… ecco, noi passiamo per riconoscere diritti, a riconoscere processi, perché si ferma una nave con la bandiera tedesca e deve subire un processo a Berlino, si ferma una nave con la bandiera francese e dovrà subire un processo a Parigi. Ecco, io a questa globalizzazione del diritto che va poi a depotenziare un ordinamento giudiziario italiano e dei principi fondamentali della nostra Costituzione italiana non ci voglio credere e non ci voglio sperare. Quindi, per questo noi ci asteniamo, sperando che il Protocollo n. 16 abbia vita molto dura e magari lontana nell'approvazione di quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Di Stasio. Ne ha facoltà.

IOLANDA DI STASIO (M5S). Grazie, Presidente. La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, concepita in seno al Consiglio d'Europa, è stata firmata a Roma il 4 novembre 1950 ed è entrata in vigore il 3 settembre 1953.

Le macerie del secondo tragico dopoguerra hanno indubbiamente rappresentato il punto di partenza per l'elaborazione dell'idea di una tutela comune europea dei diritti umani. All'indomani della seconda guerra mondiale, infatti, il continente europeo si trovava a fronteggiare una ben scomoda eredità, lasciata dai movimenti di matrice totalitaria proliferati negli anni precedenti. Le perdite, tanto in termini di vite umane che di ideali dovuti alla guerra e al genocidio, imponevano il rinnovamento delle fondamenta di quelle che per lungo tempo si sono considerate la patria natia della cultura e della civiltà. Questo è il contesto che portò gli Stati a ricercare e a credere in una forma di integrazione del continente, che nella loro idea evitasse l'insorgere di nuove guerre mondiali, e ad elaborare un documento che suggellasse il riconoscimento dei diritti dell'uomo e delle sue libertà fondamentali. Quei diritti e quelle libertà, che erano comune patrimonio degli Stati occidentali, andavano così a prevedere un meccanismo di controllo esterno sul rispetto di tali diritti e tali libertà con l'istituzione di un organo giurisdizionale con ampi poteri di accertamento dei fatti e di interpretazione del diritto, per tamponare le eventuali derive autoritarie di cui gli Stati si erano dimostrati capaci, in aggiunta alle sicurezze interne rappresentate dall'adozione di carte costituzionali rigide e dall'istituzione di corti costituzionali.

Il Protocollo n. 15, per la cui entrata in vigore, come è stato ricordato, necessita la ratifica di tutti gli Stati parte della Convenzione e che oggi è oggetto di esame da parte di questo Parlamento, introduce innanzitutto il principio di sussidiarietà, che impone agli Stati contraenti di riconoscere ad ogni persona soggetta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà definiti nella Convenzione e nei Protocolli e garantisce ogni persona, che si presume vittima di violazione della Convenzione, un diritto di ricorso effettivo dinnanzi ad una istanza nazionale.

Il Protocollo n. 15 prevede inoltre una serie di modifiche procedurali, tese a garantire e migliorare il funzionamento della Corte europea dei diritti dell'uomo. In base alla Convenzione, ogni individuo che ritenga gli sia stato negato uno dei diritti tutelati, ha accesso diretto alla Corte. Nell'analizzare le modifiche apportate dal protocollo in esame, non possiamo non rilevare che il sistema di garanzia della Convenzione europea, che allo stato attuale costituisce il punto di riferimento imprescindibile nella tutela dei diritti umani a livello globale, non viene pregiudicato. Le modifiche risultano necessarie per adeguarsi all'evoluzione dei tempi e per snellire il lavoro della Corte. Il termine è ridotto a quattro mesi, per tener conto dell'evoluzione delle tecnologie della comunicazione e per avvicinarsi ai termini di ricorso vigenti in vari Stati parte. Per tutti questi motivi dichiaro il mio voto favorevole da parte del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

Do la parola al Presidente Fassino per un breve ringraziamento, invitandolo a indossare la mascherina.

PIERO FASSINO, Presidente della III Commissione. Grazie, Presidente, un minuto soltanto. Desidero ringraziare prima di tutto il Presidente Fico di aver accolto la mia proposta di dedicare una sessione intera alle ratifiche, ringraziare il Governo, ringraziare tutti i colleghi, che si sono sottoposti in questi due giorni a queste lunghe discussioni e gli uffici naturalmente. Tutto questo ci ha consentito di licenziare 17 ratifiche, alcune delle quali erano state sottoscritte dai nostri Governi anche molti anni fa. Quindi, questo ci consente di esserci messi in termini temporali a giorno con la situazione di oggi. Mi auguro che d'ora in poi le nostre ratifiche possano essere tempestivamente esaminate via via che sono sottoscritte dal Parlamento, perché questo è necessario per due ragioni: per garantire efficacia a uno strumento di politica estera, quali sono gli accordi internazionali e per rappresentarsi verso i nostri interlocutori, verso i Governi con cui sottoscriviamo accordi, come degli interlocutori affidabili e effettivamente interessati a sviluppare le migliori relazioni. Quindi, grazie a tutti e buon lavoro.

(Coordinamento formale - A.C. 1124-A e abbinata)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1124-A e abbinata)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1124-A:

"Ratifica ed esecuzione del Protocollo n. 15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 30).

Dichiaro così assorbita la proposta di legge n. 35.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie, Presidente. Non siamo arrivati neanche a mezzogiorno e mezzo e terminano i nostri lavori con votazioni per questa settimana. Vede, Presidente, ci sono due tipi di concezioni dell'attività politica: quella di chi ha la tradizione simile alla mia - ce ne sono tanti in quest'Aula - che credono che la politica sia studio, sia ascolto, sia approfondimento, sia attività di partito, sia attività di territorio, sia comunicazione e sia tante altre cose, e quella di chi, invece, Presidente, ha una concezione numerica e statistica della politica. Sono quelli che valutano la politica e il lavoro parlamentare un tanto al chilo, quelli, Presidente, che dicono che lavoriamo troppo poco, che ci sono troppi assenti, che valutano la qualità del lavoro parlamentare dal numero di votazioni alle quali si partecipa e al numero delle ore in cui le sedute con votazioni vanno avanti.

Presidente, quelli che hanno questa visione sono quelli che dicono che in quest'Aula siamo troppi, quelli che hanno raccontato che con la riduzione del numero dei parlamentari migliorerà il funzionamento del Parlamento. Ecco, queste persone oggi, tornando a casa, dovrebbero un pochino vergognarsi. Presidente, per fortuna che non siamo al Governo noi, noi di Forza Italia, noi del centrodestra, noi tutti quanti meno il MoVimento 5 Stelle, perché chiunque altro fosse stato oggi al Governo si sarebbe sentito la reprimenda dei parlamentari Cinque Stelle che dicevano che lavoravamo poco!

PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi, vi chiedo di uscire in silenzio, di mantenere il distanziamento e, soprattutto, di mantenere una mascherina. Per cortesia, mantenete il distanziamento! Prego.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, con questo passo, altro che distanziamento manterremo in quest'Aula! Allora, Presidente, lo dico anche con una punta di ironia rispetto ai quei colleghi giornalisti che amano concentrarsi su quanti pochi siano i colleghi presenti il lunedì nelle discussioni generali, in cui non si vota, o il venerdì, quando ci sono le interpellanze urgenti. Ecco, consiglio a quei colleghi giornalisti di seguire con attenzione i lavori di questo ramo del Parlamento, di quest'Assemblea, immediatamente dopo il question time di oggi pomeriggio: sono certo che troveranno spunti per i loro articoli!

La verità, Presidente, drammaticamente è che ancora, per l'ennesima volta, per l'ennesima settimana, siamo al mercoledì mattina e i lavori con votazioni di questa Assemblea terminano. Mi fa piacere che il presidente Fassino abbia sottolineato un'altra cosa che smentisce le balle di una certa propaganda e cioè che il Parlamento è lento. Presidente, come lei sa bene, in un pomeriggio e in mezza mattinata, abbiamo portato a compimento 17 disegni di legge di ratifica di altrettanti trattati internazionali.

Quindi, anche la balla che il Parlamento è lento la cancelliamo. Però, Presidente, la verità vera è che chiunque fosse stato oggi al Governo e in maggioranza si sarebbe preso del fannullone, del cialtrone, di colui che non faceva lavorare il Parlamento.

La verità è che per fortuna - purtroppo per il Paese, ma per fortuna per noi in questo momento - al Governo e in maggioranza c'è il MoVimento 5 Stelle, e sta dimostrando, dal Governo e dalla maggioranza, che la maggior parte delle balle, della più becera propaganda antipolitica che ha portato avanti in questi anni, vengono smentite con la cura omeopatica, che è in questo momento tenere questi signori con la responsabilità del Governo e della maggioranza, perché solo in questa maniera si dà loro l'occasione di fare peggio di ciascuno dei loro predecessori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Sospendo, a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata…

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Collega Morelli, su che cosa?

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Prego, collega.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Presidente, oggi abbiamo svolto un'interessante, interessantissima giornata. Il collega Baldelli faceva riferimento ai colleghi giornalisti, e quale miglior ruolo dei giornalisti italiani per rappresentare quello che all'interno di quest'Aula viene compiuto: il lavoro svolto dalle forze parlamentari, il lavoro svolto dai colleghi parlamentari! Oggi però abbiamo visto anche una pagina estremamente negativa, da questo punto di vista, Presidente. Infatti, questa mattina, un collega, Francesco Giorgino, ha ricevuto una vera e propria intimidazione, peraltro su una TV di Stato, a RAI 3, da un collega di quest'Aula…

PRESIDENTE. Scusi, ma questo non è sull'ordine dei lavori, questo è un intervento di fine seduta (Commenti dei deputai del gruppo Lega-Salvini Premier).

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Se mi fa svolgere il ragionamento… Capisco che può dare fastidio, però…

PRESIDENTE. No, non è un fastidio…

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Non c'è problema. Presidente, se mi fa svolgere il ragionamento, vedrà che arriveremo all'ordine dei lavori, tanto ho cinque minuti, mi pare. Dunque, purtroppo l'intimidazione è perdurata, purtroppo non c'è stata da parte di alcuno un sostegno nei confronti del collega Francesco Giorgino (lo dico da italiano che paga il canone, lo dico da giornalista, rappresentato anche da un sindacato e da un ordine). Detto questo, Presidente, io mi auguro che i giornalisti italiani possano essere liberi di avere dei pensieri, anche a volte non esattamente conformi all'idem sentire di quella che è la maggioranza politica rappresentata in questo Parlamento e la maggioranza politica a volte rappresentata anche nella televisione di Stato. Però, ribadisco che il lavoro di questa giornata, per esempio, dovrebbe essere domani protagonista delle pagine dei giornali, perché oggi - e veniamo all'ordine dei lavori - abbiamo svolto un ottimo lavoro per l'Italia e per gli italiani a livello internazionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La seduta è sospesa (Commenti dei deputai del gruppo Lega-Salvini Premier), riprenderà alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, la Ministra per la Pubblica amministrazione, la Ministra dell'Istruzione e la Ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Invito gli oratori a un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso.

(Iniziative a tutela dei lavoratori della Abramo Customer Care Spa, con particolare riguardo alla mancata applicazione della “clausola sociale” – n. 3-01781)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Torromino e Maria Tripodi n. 3-01781 (Vedi l'allegato A).

La deputata Maria Tripodi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione.

MARIA TRIPODI (FI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, siamo di nuovo qui a sottoporre alla sua attenzione la vicenda dei 107 lavoratori dell'Abramo Customer Care, un'azienda leader nel settore del customer service, nonché la più grande azienda nella provincia di Crotone, che garantisce un livello occupazionale di ben 1.600 lavoratori. Vede, signor Ministro, in una terra come la Calabria, e più specificamente nella provincia di Crotone, non è possibile neanche perdere un posto di lavoro, proprio in virtù della situazione socio-economica che ella stessa vive. Già il 10 settembre scorso il collega onorevole Sergio Torromino ha sottoposto la questione al Ministero del Lavoro, facendo presente l'assurdità della vicenda, e mi riferisco al bando di gara per l'aggiudicazione della commessa nel comune di Roma gestito dalla Consip. Vede, naturalmente questa è una vicenda che il Governo conosce. Noi abbiamo avuto anche…

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

MARIA TRIPODI (FI). Sì, sto concludendo, Presidente. Abbiamo avuto anche rassicurazioni da parte del sottosegretario; la cosa, però, che ci lascia perplessi è che, oltre alle rassicurazioni, che sono avvenute anche in quest'Aula, non si sono in realtà presi concretamente dei provvedimenti. Le chiedo quali iniziative intenda adottare appunto il Governo per sollecitare la definizione di una vertenza che noi le risottoponiamo.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, ha facoltà di rispondere.

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, colleghi deputati, rispondo agli onorevoli interroganti sulla base degli elementi forniti dalla Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, impossibilitata a partecipare alla seduta. Gli onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sulla situazione occupazionale della società Abramo Customer Care Spa. L'azienda, nata a Crotone nel 1997, con la denominazione originaria di Datel, fornisce servizi di call center e attività di back office. All'inizio del 2019 erano occupate presso la sede di Crotone circa 1.900 unità lavorative, tra dipendenti a tempo indeterminato e precari. Secondo quanto riferito dalla prefettura di Crotone, a causa della riduzione dei volumi delle commesse da parte della TIM a metà gennaio 2019, non sono stati rinnovati circa 700 contratti di lavoro, motivo per cui è sorta un vertenza approdata all'attenzione regionale e nazionale. In virtù dell'accordo sottoscritto a settembre dello scorso anno tra azienda e sigle sindacali CGIL e CISL, si è convenuto, tuttavia, di assumere 180 unità dipendenti a tempo determinato, attingendo dal bacino delle posizioni lavorative non rinnovate. Come segnalato dagli onorevoli interroganti, ora la vicenda occupazionale dei lavoratori è investita da un cambio appalto, che desta alcune preoccupazioni. Il Ministero del Lavoro ha ben presente la situazione relativa alla crisi aziendale in oggetto e assicurerà la massima disponibilità per favorire il raggiungimento delle migliori soluzioni possibili a tutela dei lavoratori interessati. Il comune di Roma, espressamente interpellato al riguardo, ha reso noto che, dal punto di vista delle risorse umane, l'aggiudicatario ha garantito la propria disponibilità ad un pieno assorbimento degli operatori attuali, sia per la sede di Roma che per quella di Crotone, ma senza trovare un accordo di merito con le organizzazioni sindacali, in primis a causa del riferimento a una contrattazione collettiva differente rispetto a quella del fornitore uscente, cooperative sociali, comunque inserita nell'offerta tecnica e risultata vincente in sede di gara Consip, anziché telecomunicazioni. Il comune di Roma ha riferito inoltre che, per queste ragioni, l'organico definitivo dell'aggiudicatario vedrà confluire solo parzialmente le risorse in questione; ad ogni modo, il dipartimento partecipazione e comunicazione e pari opportunità del comune di Roma è stato stabilmente impegnato in un'opera di mediazione, sempre nei limiti del proprio ruolo super partes.

Ciò detto, il Ministero del Lavoro intende confermare il massimo impegno ad agevolare la ricerca della soluzione più efficace della vicenda come richiesto in più occasioni dalle organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori interessati dal cambio appalto, nella consapevolezza che occorre in primo luogo individuare congiuntamente tra enti committenti e nuovo fornitore del servizio una ipotesi di accordo che consenta di dare avvio alle attività, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e delle condizioni contrattuali attualmente applicate.

Da ultimo, per quanto attiene invece alla richiesta di intervento da parte del Ministero del Lavoro per l'annullamento del contratto Consip, si deve evidenziare come ogni eventuale iniziativa in tal senso competa esclusivamente a Consip, sulla base delle necessarie valutazioni che dovranno essere effettuate in merito al rispetto delle condizioni di gara.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la deputata Maria Tripodi.

MARIA TRIPODI (FI). Grazie, Presidente. Ringrazio veramente il Ministro, per la buona volontà e anche la disponibilità che ci ha dimostrato nella sua risposta. Però, vede signor Ministro, purtroppo queste 107 famiglie degli operai in questione dal 1° ottobre mi pare di capire, per quanto abbiamo avuto risposta dal comune di Roma, non avranno più un posto di lavoro perché, se è vero come è vero che si impegnano a riassorbire da un lato, è pur vero che lo fanno solo parzialmente. Ora, a parte il politichese, il burocratese, tutto, io veramente sia da parte mia che da parte del collega Torromino che per altre ragioni non è potuto essere presente, la invito a tenere questa vertenza ben in mente perché, le ripeto, in Calabria non è possibile perdere un solo posto di lavoro e addirittura questi operai, oltre il danno, subiscono anche la beffa del fatto che c'è questo problema della clausola.

(Iniziative di competenza volte a potenziare le competenze digitali dei lavoratori della pubblica amministrazione locale e decentrata – n. 3-01782)

PRESIDENTE. Il deputato Alessandro Fusacchia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01782 (Vedi l'allegato A).

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Grazie, Presidente. Saluto i membri del Governo e la Ministra. Questo è un Paese che fa fatica a capire che, quando parliamo di digitalizzazione della pubblica amministrazione non si tratta di prendere il digitale e portarlo nella PA, ma di prendere la PA e portarla nell'era digitale e quindi di cambiare complessivamente procedure e organizzazione. Ho apprezzato in questi mesi molti interventi del Governo e della Ministra su questo. C'è una questione che mi sta particolarmente a cuore: ovviamente investire sulla digitalizzazione significa investire anzitutto sulle persone, sul capitale umano che abbiamo dentro la pubblica amministrazione. C'è un riflesso naturale di ogni Ministro a ragionare sul proprio Dicastero e sugli altri ministeri; c'è sempre un doppio salto carpiato da fare quando si parla di arrivare al personale che lavora nei comuni. Sappiamo che molto del nostro futuro ce lo giochiamo a quel livello però, Ministra, e quindi quello che le volevo chiedere è che tipo di attività e di iniziative il Governo centrale sta pensando di mettere a disposizione dei comuni per sostenere la formazione sulle competenze digitali e la digitalizzazione di chi lavora nei comuni in giro per l'Italia.

PRESIDENTE. La Ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ha facoltà di rispondere.

FABIANA DADONE, Ministra per la Pubblica amministrazione. Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole interrogante perché mi permette di tornare su un tema chiave che è quello del capitale umano e sul rafforzamento delle competenze digitali, in particolare del capitale umano. Ho detto più volte che non possiamo immaginarci una pubblica amministrazione smart senza avere un personale che sia altrettanto smart ed è chiaro che l'esigenza sanitaria ci ha messo di fronte alla necessità di capire che la digitalizzazione sia un punto di non ritorno rispetto alla pubblica amministrazione e all'esigenza di fornire servizi da remoto. Riassumendo quanto già fatto dal Governo nei passati mesi per investire sul fronte della formazione, ricordo il superamento del tetto di spesa per la formazione del personale già introdotto nella legge di bilancio.

Penso agli incentivi che abbiamo dato alla pubblica amministrazione per l'acquisto, tramite Consip, di dispositivi elettronici che fanno registrare un incremento di questi strumenti del 185 per cento rispetto al 2019 all'interno delle pubbliche amministrazioni. Riferito invece al capitale umano e alle necessità dei piccoli comuni, penso al bando sui piccoli comuni per il quale abbiamo investito 40 milioni di fondi a valere sul PON Governance proprio per potenziare la capacità amministrativa e le competenze digitali proprio per i comuni sotto i 5.000 abitanti; finora hanno aderito circa cinque comuni, ora la mia aspettativa è che aderiscano altri proprio per riuscire ad andare incontro a queste esigenze.

In settimana partiranno e verranno emanati i cosiddetti bandi tipo per supportare anche le amministrazioni a richiedere, tra le altre competenze, oltre alle soft skills, anche determinati livelli di competenze digitali e, a far fronte invece rispetto alle misure del Recovery, la formazione e le competenze digitali saranno chiaramente una delle parti principali del piano del Dipartimento della funzione pubblica. Abbiamo pensato ad un sistema integrato per la formazione continua che abbia anche al centro le competenze digitali e che preveda una formazione anche con un coordinamento con le autonomie rispetto alla formazione del personale (penso in particolare a quello degli enti locali). Il sistema sarà comprensivo di un meccanismo di accreditamento degli enti di formazione e di una valutazione degli interventi formativi con un cosiddetto follow up che sia basato sulla soddisfazione dell'utenza anche rispetto alla qualità del servizio che verrà offerto. La formazione entrerà a far parte del cosiddetto fascicolo digitale del dipendente, anche per far sì che ci sia una storia rispetto a tutta l'attività di servizio fornita dal dipendente pubblico all'interno della pubblica amministrazione, ma che permetta anche di avere una tracciabilità rispetto alla formazione che ha avuto negli anni non solo quella digitale ma la formazione continua, e che sia condivisa su una banca dati unica a supporto di tutte le amministrazioni, anche per riuscire ad avere una programmazione dei fabbisogni che sia più strutturata e proiettata proprio nell'area del futuro. Quindi, in questo senso accolgo il suo invito a portare la pubblica amministrazione all'interno del digitale e non viceversa.

PRESIDENTE. Concluda.

FABIANA DADONE, Ministra per la Pubblica amministrazione. Sì. Sono interventi che tendono a rafforzare chiaramente il personale pubblico con l'idea anche di rafforzarlo rispetto all'affiancamento materiale che gli verrà dato nell'inserimento degli strumenti digitali.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Fusacchia.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Grazie, Presidente. Ringrazio la Ministra per la dovizia di informazione e mi sembra che ci sia più di una misura che fa quasi un piano. Io ne approfitto in questo minuto e mezzo per dire due cose, Ministra. Lo dico in maniera molto netta e molto diretta, quindi mi perdonerà per questo, però lei sa che il suo lavoro comincia quando il bando è stato pubblicato e non fino a pubblicare il bando; glielo dico perché proprio sui comuni il fatto che non ci sia sufficiente adesione, indica che bisogna costruire la capacità dall'altro lato anche di capire le opportunità inevitabilmente. Quindi questo è un messaggio insomma che ci tenevo a condividere con lei oggi.

La seconda cosa. Noi due sere fa, con una ventina di colleghi di Camera e Senato, siamo stati dal Presidente del Consiglio a parlare di intelligenza artificiale perché abbiamo costruito un inter-gruppo su questo; dopo poco siamo finiti a parlare di pubblica amministrazione. Ora sembrerebbe quasi un salto quantico ma in realtà il messaggio è che noi stiamo per ricevere fondi e risorse in maniera significativa dall'Europa; la mia preoccupazione è di non avere a disposizione come Paese una macchina attrezzata per gestirlo. Noi facciamo difficoltà con i fondi ordinari, strutturali europei, facciamo difficoltà a fare tutta la cinghia di trasmissione che è parte della decisione del Governo e arriva al piccolo comune e arriva al cittadino e all'impresa. Sfruttiamo - credo che un pezzo del Parlamento significativo verrebbe dietro a lei e al Governo - questa occasione per ripensare in profondità, molto più in profondità, la pubblica amministrazione anche più di come già sta facendo lei e sta facendo il Governo. Abbiamo bisogno di cambiare i concorsi, il modo in cui vengono fatti, abbiamo bisogno di capire chi reclutiamo dentro la pubblica amministrazione e, ovviamente, alla luce del ragionamento che stiamo facendo adesso, Ministra, il modo in cui si lavora, il tasso di discrezionalità che dobbiamo concedere dentro la pubblica amministrazione e i modelli organizzativi. Noi abbiamo bisogno di artisti dentro la pubblica amministrazione. Non solo stiamo capendo che abbiamo bisogno di ingegneri e architetti….

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). …non solo di giuristi, per capirci, ma dobbiamo allargare e - chiudo Presidente - anche ad artisti. Abbiamo bisogno di personale di servizio, abbiamo bisogno di persone che apparentemente non c'entravano fino ad oggi con la pubblica amministrazione. Non li dobbiamo prendere come consulenti o a fare le task force, li dobbiamo mettere a fare i dirigenti; dobbiamo metterli a governare la pubblica amministrazione perché la scommessa che abbiamo davanti non è tornare alla normalità pre-COVID ma trasformare e immaginarci un mondo completamente diverso.

(Iniziative volte a garantire la copertura delle cattedre e il regolare svolgimento dell'attività didattica – n. 3-01783)

PRESIDENTE. Il deputato Anzaldi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Toccafondi ed altri n. 3-01783 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

MICHELE ANZALDI (IV). Grazie Ministro e grazie Presidente, l'anno scolastico è iniziato il primo settembre con un numero imprecisato di cattedre non ancora coperte da personale di ruolo che le stime più affidabili quantificano in almeno 150.000 supplenti. Questa situazione dipende anche dal fatto che il Ministero non ha svolto i concorsi previsti dal decreto n. 59 del 2017, facendo saltare la necessaria programmazione. I concorsi, indetti con ritardo, sono stati più volte rimandati e comunque saranno in grado di coprire solo una parte delle cattedre libere. A tal riguardo, destano particolare preoccupazione le situazioni delle regioni del centro nord. Ancora più preoccupante appare la situazione delle cattedre di sostegno, che saranno coperte in gran parte da docenti precari, molto spesso non specializzati. Il Presidente Conte, sabato scorso, ha affermato a Trento che 40.000 supplenze sono già state assegnate e altre 40.000 lo saranno a ottobre, ma se ciò fosse vero vorrebbe dire che, a due mesi dall'inizio della scuola, resterebbero da coprire almeno 70.000 cattedre. Ministro, il rischio è che la nostra scuola diventi classista, cioè che alcune famiglie, in gruppo o i singoli, vadano avanti nel programma con dei professori privati.

PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministra dell'Istruzione. Grazie Presidente. Onorevole Anzaldi, la presenza di docenti stabili e formati e la garanzia della continuità didattica per i nostri studenti e le nostre studentesse rappresentano elementi essenziali per la scuola e obiettivo imprescindibile dell'azione del Dicastero da me guidato. Per questo, anche durante i mesi così complessi non abbiamo mai perso di vista tutte quelle operazioni che servono ad avviare il nuovo anno e a creare le condizioni per l'inizio di quelli successivi. Mi riferisco anzitutto ai concorsi: abbiamo bandito 78.000 posti per assumere nuovi insegnanti; li espleteremo a partire dal prossimo 22 ottobre, per riattivare il reclutamento sospeso da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi che abbiano cadenza regolare non può avere, come da lei denunciato, tutti gli insegnanti di cui ha bisogno. Tutta l'amministrazione ministeriale, centrale e periferica, ha lavorato durante questi mesi per assicurare il completamento delle operazioni in linea con la ripresa delle lezioni. Attraverso l'istituzione delle graduatorie provinciali per le supplenze, a differenza degli anni scorsi, si è avuta una riduzione dei tempi amministrativi, grazie alla digitalizzazione dell'intera procedura. Abbiamo pubblicato le graduatorie in tempo utile, evitando quell'effetto per il quale il rallentamento di una singola istituzione scolastica comportava il blocco dell'intera procedura per gran parte del territorio di ciascuna provincia. Tramite il sistema di controllo multilivello immaginato sia nell'attività degli uffici, sia in quella delle scuole, viene posto rimedio anche ad errori che si trascinano da anni. Si tratta di un meccanismo che, nonostante le difficoltà del momento particolare, ha portato ad un cambio di rotta, nel segno della trasparenza delle valutazioni e della rapidità di completamento dei procedimenti. In questo periodo si stanno ultimando le procedure di assegnazione dei contratti a tempo determinato. In base al monitoraggio delle nomine effettuate, si stima di concluderne l'attribuzione nell'arco di pochi giorni, anche con riferimento all'organico aggiuntivo per l'emergenza. Posso pertanto rassicurarla che l'insieme delle misure adottate per giungere alla copertura delle cattedre sta permettendo l'ordinato avvio dell'anno scolastico e garantirà per il futuro il regolare svolgimento dell'attività didattica delle istituzioni scolastiche. Grazie.

PRESIDENTE. Il deputato Gabriele Toccafondi ha facoltà di replicare.

GABRIELE TOCCAFONDI (IV). Grazie Presidente, ringrazio il Ministro. Il tema non è nuovo: 150.000 posti vacanti coperti da supplenti, una situazione che ogni anno si alimenta e peggiora, a cui quest'anno si aggiunge anche l'organico COVID-19, ed una situazione già difficile; ricordo a tutti che ogni anno si aggiungono 40.000 insegnanti che vanno in pensione, mentre un concorso non viene svolto con regolarità. Così il sistema non può funzionare, questo ce lo dobbiamo dire: non è quest'anno, è un sistema che non funziona e soprattutto non si risponde alle esigenze delle scuole ovvero dei ragazzi e delle famiglie; soprattutto è un sistema che genera solo altro precariato. Serve, quindi, signor Ministro, un percorso formativo abilitante, serve un concorso almeno ogni due anni e serve, poi, per far fronte alle emergenze - perché le emergenze nel mondo della scuola ci possono essere - di utilizzare lo strumento dell'autonomia scolastica.

Se questa è una situazione che potremmo dire non nuova, comunque difficile, quest'anno rischia di diventare esasperante. Le incertezze sulle supplenze sono un problema e dopo 200 giorni e oltre sei mesi di chiusura delle scuole rischiano di essere esasperanti per i dirigenti, per i docenti, ma soprattutto per i ragazzi e per le famiglie. Senza certezza è difficile programmare le attività, creare gli orari definitivi, svolgere il tempo pieno e indirettamente è complicato, molto complicato pianificare la vita familiare e gli orari di lavoro dei genitori. Sul sostegno - e concludo Presidente - questa incertezza diventa molto più di un problema tecnico o di orario: una cattedra in supplenza in questo settore diventa un problema gigantesco per la continuità didattica, per quel rapporto di fiducia tra ragazzi ed insegnanti e le ricordo solo l'articolo 14 del decreto legislativo n. 66 del 2017, che chiedeva di garantire continuità didattica. Dopo tre anni, ancora quel decreto attuativo non è stato firmato.

(Iniziative volte a coprire gli organici dei docenti mediante l'immissione in ruolo dei precari e a rinviare lo svolgimento del concorso straordinario per la scuola – n. 3-01784)

PRESIDENTE. Il deputato Rossano Sasso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01784 (Vedi l'allegato A).

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie Presidente. Ministro Azzolina, tra banchi non consegnati, edilizia scolastica non pervenuta - a proposito, a nome mio e della Lega la solidarietà a quella ragazza che è stata ferita, perché nella sua scuola si è staccata una finestra, proprio poche ore fa, in provincia di Ragusa -, insegnanti non ancora nominati, famiglie nel panico e dirigenti scolastici abbandonati a se stessi, la riapertura delle scuole ha presentato enormi criticità, Ministro, è inutile negarlo. Alla disorganizzazione storica del Ministero dell'Istruzione, quest'anno, a causa della gestione del MoVimento 5 Stelle e del PD, si è aggiunta l'anarchia delle nuove graduatorie, le GPS, piene zeppe di errori, che stanno causando tanti disservizi e tanti danni a studenti, famiglie e lavoratori della scuola. E, come se non bastasse, in un periodo del genere poi abbiamo il colpo di genio del concorso straordinario: con i contagi che aumentano, lei fa partire un concorso riservato per i docenti che già lavorano da anni nelle nostre scuole, anziché stabilizzarli per titoli e servizio, come pure prevede la normativa e come la Lega le chiede da tempo. Alla luce di tutto questo, Ministro, le chiedo innanzitutto se lei è cosciente del caos che ha provocato e in che modo intenda rimediare per il bene della comunità scolastica tutta.

PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministra dell'Istruzione. Onorevole Sasso, rivendico con fermezza la scelta fatta di istituire per la prima volta le graduatorie provinciali, che - ricordo - sono finalizzate all'attribuzione delle supplenze, digitalizzando l'intera procedura, così da abbattere i tempi di lavorazione, eliminare le difformità nelle valutazioni di singole graduatorie e assicurare imparzialità, oggettività e trasparenza. Gli uffici hanno completato nei tempi previsti la valutazione di ben 1.938.000 domande ed è iniziata immediatamente la pubblicazione delle graduatorie. Proprio in questi giorni si stanno completando le operazioni di assegnazione delle supplenze. Ancora una volta abbiamo sentito rilanciare da più parti numeri non veritieri: i dati relativi alle supplenze per l'anno scolastico appena iniziato sono del tutto in linea con quelli di un anno fa, non c'è di fatto alcun boom. Anzi, tutte le procedure di convocazione si sono svolte in anticipo rispetto agli anni passati, partendo, come stabilito nell'ordinanza ministeriale n. 60 del 2020, dai posti di sostegno, per la prima volta in assoluto. Abbiamo attivato un sistema di controllo diffuso e multilivello, che attualmente consente di rendere trasparenti tutte le posizioni degli aspiranti e permette da subito agli uffici e alle scuole di appurare la veridicità e la correttezza nella gestione. Abbiamo creato uno strumento capace di porre rimedio in via strutturale a problematiche annose per il nostro sistema, che fa emergere anomalie da contrastare e che mette via la vecchia roulette nella scelta delle singole istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda invece le immissioni in ruolo dei docenti precari, ribadisco che il concorso straordinario, le cui prove prenderanno il via il prossimo 22 ottobre e termineranno a metà novembre, in assoluta sicurezza, ci consentirà di avere docenti in cattedra il prossimo anno scolastico, nel rispetto del vincolo costituzionale ineludibile sancito dall'articolo 97. Voglio essere chiara: grazie alla distribuzione territoriale, alla scansione temporale delle prove e ad un'accurata e precisa organizzazione, non ci sarà alcuna forma di assembramento o concentrazione di candidati, a dispetto di quanto qualcuno possa sostenere in maniera meramente strumentale. Abbiamo voluto concorsi selettivi, come impone la Costituzione, diversificati, per dare a chi ha anni di insegnamento alle spalle il giusto riconoscimento del percorso fatto, ma concorsi seri. Lo abbiamo fatto nella convinzione che il bene della scuola esiga una verifica concorsuale che selezioni chi meriti di accedere alla professione di insegnante. Le famiglie chiedono docenti capaci, preparati per i loro figli: non possiamo tradire la loro fiducia.

PRESIDENTE. Il deputato Sasso ha facoltà di replicare.

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie, Presidente. No, Ministro, non ci siamo, lei mente in maniera netta e inutile, direi, perché la realtà è sotto gli occhi di tutti: sotto gli occhi dei docenti che, a causa delle sue nuove graduatorie, le GPS, totalmente sbagliate - lo ribadisco - e piene zeppe di errori, sono rimasti disoccupati, dopo aver lavorato per anni nelle nostre scuole. La realtà è sotto gli occhi delle mamme e dei papà che, a causa sua, vivono nel caos, tra orari ridotti, professori che mancano, classi per metà a casa e per metà a scuola. Poi, ecco che, lo ribadisco, arriva il colpo di genio: un concorso per 64 mila docenti, in un periodo in cui i contagi sono in aumento - e lo stiamo vivendo con i colleghi al Senato del suo stesso partito -, riservato a docenti che già lavorano da anni nelle nostre scuole, che se, poi, non dovessero superarlo questo concorso, dovrebbero abbandonare le classi e, con esse, i nostri figli, con l'aggravante, però - si badi bene -, dell'esclusione dal concorso dei docenti che, alla data della prova, si trovino in uno stato di quarantena o abbiano dei semplici sintomi, come il raffreddore.

Ministro, non prevedendo una prova suppletiva per i docenti che si trovino in queste condizioni, lei, con questa specie di selezione naturale, viola l'articolo 3 della Costituzione. Lo voglio ricordare in quest'Aula: l'articolo 3 della Costituzione stabilisce che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, di fronte alla legge, senza distinzioni di razza, di sesso, di opinioni politiche, di lingua, di credo religioso e di situazione, di condizione sociale e personale, laddove per “condizione personale” si intende anche un ipotetico stato di salute o stato di quarantena. Lei sta discriminando quei lavoratori. E, concludo, Presidente, l'articolo 3 continua dicendo che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione di tutti i lavoratori alla vita sociale, economica del nostro Paese. Quindi, Ministro Azzolina, aiuti la Repubblica a rimuovere gli ostacoli: è lei il principale ostacolo dei lavoratori della scuola, si autorimuova e, per il bene della comunità scolastica tutta, si dimetta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

(Chiarimenti in merito alle modalità e ai tempi di svolgimento del concorso straordinario per l'immissione in ruolo dei docenti precari – n. 3-01785)

PRESIDENTE. La deputata Rosalba Cimino ha facoltà di illustrare l'interrogazione Vacca ed altri n. 3-01785 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

ROSALBA CIMINO (M5S). Grazie, Presidente. Gentile Ministro, il settore scolastico è uno degli ambiti della pubblica amministrazione in cui il fenomeno del precariato è maggiormente consistente e radicato nel tempo. Ad aprile 2020 sono stati finalmente banditi quattro concorsi, ordinari e straordinari, attinenti l'assunzione di circa 76 mila docenti all'interno delle strutture scolastiche italiane di tutti gli ordini e gradi di scuola, considerata la carenza di personale e la sempre crescente richiesta di docenti specializzati sul sostegno. Di questi, circa 32 mila cattedre sono state destinate al concorso straordinario per il personale docente che abbia già svolto tre anni di servizio negli istituti scolastici. Tuttavia, a seguito delle problematiche logistiche e sanitarie legate alla diffusione del COVID-19 le date concorsuali sono state posticipate. Si apprende che sia stata individuata la data del 22 ottobre per dare il via alla tornata concorsuale straordinaria da terminare entro metà novembre. Si chiede di sapere quali azioni il Ministro interrogato intenda porre in essere al fine di definire le modalità e i tempi di svolgimento del concorso straordinario, considerata la necessità di dare risposte sempre più concrete alle molteplici istanze del mondo dell'istruzione.

PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministra dell'Istruzione. Onorevole Cimino, l'istruzione è motore di sviluppo e innovazione, un ascensore sociale per i capaci e meritevoli, è sancito dall'articolo 34 della Costituzione. Perché ciò si traduca in concreto, vi è bisogno di elevare la qualità diffusa del nostro sistema di istruzione, è fondamentale puntare sul rafforzamento delle competenze del personale scolastico per il futuro dei nostri studenti e delle nostre studentesse e, dunque, per lo sviluppo del Paese.

Proprio muovendo da questo ordine di idee, abbiamo messo in moto la macchina concorsuale, ferma da troppo tempo: ben 78 mila posti per nuovi insegnanti sono stati messi a bando già nel mese di aprile 2020.

Come sa, avrei voluto che le prove concorsuali si svolgessero anche prima, ma ci siamo quasi. Il prossimo 22 ottobre avrà inizio il concorso straordinario per 32 mila posti e si continuerà in modo scaglionato fino a metà novembre. Sono, infatti, oltre 64 mila le domande di partecipazione per questa procedura.

Nelle scorse settimane, il Ministero si è impegnato a reperire il numero di postazioni - oltre 20 mila su tutto il territorio nazionale, per una media di meno di dieci candidati per aula - necessarie a garantire il distanziamento dei candidati per evitare i pericoli legati all'epidemia di COVID-19.

Sempre per assicurare lo svolgimento del concorso in assoluta sicurezza, nei prossimi giorni sarà emanato anche uno specifico protocollo, sulla base di quanto già previsto dai protocolli di sicurezza adottati ai fini della regolamentazione dello svolgimento dei concorsi di tutta la pubblica amministrazione. Si svolgeranno due turni al giorno, uno antimeridiano e uno pomeridiano: in questo modo, non ci saranno scuole chiuse e ore di lezione perse.

Grazie alla distribuzione territoriale, alla scansione temporale delle prove e a un'accurata e precisa organizzazione, non ci sarà alcuna forma di assembramento o concentrazione di candidati, a dispetto di quanto qualcuno possa affermare. La prova scritta è informatizzata, viene superata con il punteggio minimo di 7 decimi o equivalente; si distingue per classi di concorso e tipologia di posto e la sua durata è di 150 minuti.

Il concorso straordinario è solo la prima delle procedure selettive che si svolgeranno a partire dalle prossime settimane per l'assunzione a tempo indeterminato di nuovi insegnanti. Nei prossimi mesi, subito dopo la conclusione delle prove predette, si terranno anche il concorso ordinario per l'infanzia e la primaria e il concorso ordinario per la secondaria di primo e di secondo grado. Onorevole, questo Esecutivo ha assunto un impegno preciso: ridurre il precariato nella scuola, garantendo la continuità didattica attraverso concorsi regolari e selettivi. Stiamo semplicemente tenendo fede alla parola data.

PRESIDENTE. Il deputato Vacca ha facoltà di replicare.

GIANLUCA VACCA (M5S). Grazie, Presidente. Ministra, siamo ovviamente soddisfatti per questa risposta, perché dà degli elementi in più che dimostrano, appunto, l'attenzione del Governo per far svolgere questi concorsi in totale e assoluta sicurezza.

La ringrazio per la serenità con cui risponde alle accuse, alle fake news che una parte dell'opposizione continua giornalmente, quotidianamente, a rivolgere a questo Governo, proprio quell'opposizione che è stata responsabile del più grande taglio che la scuola abbia subito - 8 miliardi di tagli al futuro del nostro Paese - che adesso vorrebbe criticare un Governo che, invece, ha stanziato, ricordiamolo, 7 miliardi sulla scuola. È veramente imbarazzante e assurdo.

Siamo soddisfatti per la fermezza che lei, e tutto il Governo, ha mantenuto su questo tema, rispondendo alla necessità di avere docenti preparati e stabili nelle nostre scuole.

Certo, come lei anche ha ricordato, se fosse dipeso da lei e dal MoVimento 5 Stelle, oggi li avremmo già in cattedra questi docenti, però la contrarietà di alcuni esponenti politici di alcune forze sociali, purtroppo, ha causato un ritardo che ha fatto sì che il concorso slittasse di qualche mese. Però oggi, finalmente, la fase concorsuale parte: 32 mila docenti subito nel concorso straordinario completeranno le prove entro i prossimi mesi. A novembre partirà, come è stato annunciato, un concorso ordinario per altri 45 mila posti, per un totale di 80 mila posti che verranno stabilizzati. È una risposta chiara alle aspettative dei docenti precari, che aspettano, giustamente, l'opportunità di avere una prospettiva stabile dentro la scuola; è una risposta alle esigenze delle nostre famiglie e dei nostri studenti, che vogliono docenti preparati e stabili nelle proprie scuole.

Concludo con un auspicio. Concludo con l'auspicio che i tentativi di boicottaggio che, ahimè, ancora si sentono, che non hanno nessuna ragione di esistere, cessino, perché non c'è nessuna ragione per chiedere uno slittamento di questi concorsi.

Quindi, avanti per il bene della scuola, perché la scuola è un bene che non deve essere strumentalizzato da nessuno.

(Iniziative volte al superamento delle criticità emerse nel comparto ortofrutticolo – n. 3-01786)

PRESIDENTE. Il deputato Critelli ha facoltà di illustrare l'interrogazione Incerti ed altri n. 3-01786 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie, Presidente. Il comparto ortofrutticolo rappresenta un segmento fondamentale dell'intera agricoltura italiana, sia per la diffusione territoriale delle imprese agricole operanti nella produzione di frutta e ortaggi sia per i valori economici e produttivi del comparto.

Negli ultimi mesi i valori di produzione hanno subito un drastico calo derivante da alcuni eventi: i danni della cimice asiatica, estremi eventi climatici e, non per ultimo, le misure derivanti dal COVID-19. Si stima che il calo della produzione sia avvenuto in un range compreso tra il 70 e l'80 per cento. Al calo di questa produzione, come è anche naturale che sia, è conseguito un calo delle unità operanti nel settore pari al 70 per cento della forza produttiva. Per questo il comparto ortofrutticolo chiede delle risposte immediate e, siccome la Ministra ha dichiarato che il tavolo è in essere e che avrebbe coinvolto le regioni e le associazioni interessate, noi chiediamo quali iniziative immediate siano state adottate nel tavolo ortofrutticolo per superare le criticità ora elencate.

PRESIDENTE. La Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, ha facoltà di rispondere.

TERESA BELLANOVA, Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, onorevoli deputati, il Ministero con la massima attenzione segue gli sviluppi di mercato del settore ortofrutticolo, che rappresenta una componente fondamentale dell'agricoltura del nostro Paese in termini di occupazione, reddito, nonché di contributo al mantenimento e miglioramento del territorio. Ricordo che, nel corso del 2020, il Ministero dell'agricoltura ha stanziato 70 milioni di euro per finanziare il Fondo di solidarietà nazionale al fine di consentire alle imprese agricole ubicate nei territori che hanno subito danni derivanti dalla cimice asiatica di beneficiare dei relativi interventi compensativi. Allo stesso fine sono stati stanziati ulteriori 40 milioni di euro per il biennio 2021-2022.

Più in generale, nell'ambito della crisi dovuta alla pandemia COVID-19 il Ministero dell'agricoltura è stato costantemente impegnato a livello nazionale ed europeo nella ricerca delle più opportune soluzioni alle numerose problematiche incontrate, a cominciare dai blocchi alla movimentazione di merci e persone, alle varie difficoltà commerciali, alla carenza di manodopera, alla semplificazione delle procedure nei controlli, senza tuttavia mai mettere in discussione le garanzie di qualità e sicurezza alimentare che caratterizzano le nostre produzioni. Con queste finalità sono stati adottati ben sette decreti ministeriali e varie circolari che hanno consentito alle imprese e alle amministrazioni di gestire al meglio le varie misure di sostegno al settore compatibilmente con le difficoltà dovute con la crisi in atto.

Oltre a questi interventi necessari per gestire la situazione nella fase di emergenza il Ministero ha avviato una serie di iniziative finalizzate a consolidare a livello strutturale il settore, in particolare sul fronte della competitività nei mercati e del sostegno all'export.

Rientra in questo ambito l'adeguamento della strategia nazionale per la cui finalizzazione è stato da tempo avviato un confronto costante con le regioni, gli organismi pagatori e le organizzazioni di filiera, in considerazione dell'esigenza di implementare alcune tipologie di spesa e di attivare le più recenti novità introdotte a livello europeo.

In tale contesto una particolare attenzione verrà riservata al percorso di condivisione delle linee guida finalizzate all'adozione di un sistema unitario di certificazione della sostenibilità come strumento privilegiato di supporto e valorizzazione delle produzioni ortofrutticole italiane in particolare sui mercati esteri.

Un'attenzione particolare alla riforma degli strumenti di gestione del rischio, i cui limiti sono sempre più evidenti, soprattutto per l'inadeguatezza finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale. Queste problematiche saranno oggetto di confronto del tavolo ortofrutticolo già convocato per i prossimi giorni.

A seguito di questa importante riunione assicuro il mio massimo impegno per definire un percorso incentrato sulla tutela e il rafforzamento di questo strategico settore agricolo.

PRESIDENTE. La deputata Incerti ha facoltà di replicare.

ANTONELLA INCERTI (PD). Grazie, Presidente. Signora Ministra, siamo soddisfatti della sua risposta, anche perché le misure che ha messo e intende mettere in campo vanno nella direzione che noi auspichiamo. Come lei stessa ha ricordato, serve un piano di rilancio complessivo e politiche di sostegno all'internazionalizzazione per questo settore. Un comparto che, come viene ricordato, ha un peso decisivo per la nostra economia, ha difficoltà contingenti estreme, ma ha anche sfide decisive che riguardano sia il mercato interno che l'export. Il tavolo che menzionava dovrà quindi misurarsi non solo con l'oggi, ma con la strategia di intervento della nuova PAC, così come le scelte di innovazione scientifica e tecnologica, il futuro verde. Un settore che ha sempre guardato al futuro ed è pronto alla transizione verde, nonostante le difficoltà contingenti che venivano ricordate. Penso soprattutto al calo produttivo, che ha superato anche il 50 per cento.

Nonostante l'altalenante andamento dei prezzi, l'ortofrutta è riuscita a superare anche la crisi del lockdown ed è un pilastro economico, una certezza di innovazione per l'intero sistema agroalimentare italiano; lo testimoniano le 300 mila imprese che fatturano 13 miliardi di euro, che investono sia dal punto di vista economico che ambientale. Ricordo che il 28 per cento delle imprese fa biologico, il 36 per cento si dedica alla produzione integrata, il 33 per cento produce energie rinnovabili. È quindi pronto alle politiche europee come il “Farm to fork” e la “Biodiversità”. Noi chiediamo e auspichiamo che, nel programma nazionale di ripresa, sia supportato questo settore da un progetto di lungo respiro per aumentarne la resistenza alla crisi di mercato, far fronte alle crescenti crisi climatiche, ai rischi fitopatologici. Serve anche una campagna di promozione adeguata al valore che questa produzione ha per la salute dei cittadini e per l'intera economia del Paese.

(Iniziative volte ad adeguare il sistema agroalimentare italiano alle strategie del Green Deal europeo – n. 3-01787)

PRESIDENTE. La deputata Muroni ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fornaro e Muroni n. 3-01787 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie, Presidente. Buonasera, Ministra Bellanova. Le chiedo quali saranno gli obiettivi della nuova politica agricola comunitaria, in particolare quale ruolo vorrà svolgere l'Italia. Noi crediamo che l'Italia debba partecipare ai tavoli europei, in particolare al Consiglio dei ministri agricoli e ai voti parlamentari, sostenendo il futuro del proprio sistema agroalimentare, rispondendo ai target che facciano fronte alla crisi climatica, alla riconversione ecologica della propria agricoltura e della propria zootecnia. La nuova PAC, Ministra, sulle cui basi l'Italia dovrà impostare il proprio piano strategico, deve affrontare le svolte necessarie a superare una troppo lunga stagione di sussidi basati solo sul possesso della terra, legando invece i sostegni alle imprese ai risultati che esse sapranno conseguire in prestazioni climatico-ambientali e di salvaguardia della biodiversità. Le chiedo, Ministra Bellanova, su questo il Governo come intenda condividere e procedere per l'impostazione della nuova politica agricola comunitaria.

PRESIDENTE. La Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, ha facoltà di rispondere.

TERESA BELLANOVA, Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali. Grazie, Presidente. Onorevole Muroni, il nostro Paese condivide lo spirito e gli obiettivi sottesi alla strategia “Farm to fork” e alla strategia dell'Unione europea per la biodiversità per il 2030, che intendono offrire risposte concrete a problematiche verso le quali il mio Ministero, le regioni, il comparto produttivo agricolo e l'intera struttura della filiera agroalimentare sono già orientati: il perseguimento di elevati standard qualitativi, la produzione di origine, l'agricoltura biologica, nonché i sistemi di produzione a basso impatto ambientale. Ritengo, tuttavia, che ci siano ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto se saremo in grado di valorizzare un nuovo approccio integrato, e questa è la posizione che stiamo portando in tutti i Consigli dei ministri dell'agricoltura europea, ai quali non manchiamo mai.

Non si può, infatti, parlare di sostenibilità ambientale senza garantire parallelamente la vitalità e la resilienza economica e sociale dei sistemi agricoli e forestali e delle aree rurali nel complesso, avendo attenzione al fatto che il settore primario, più di altri settori produttivi, produce esternalità positive e beni pubblici di portata strategica. Quanto agli obiettivi specifici, credo sia opportuno e corretto, nella logica di sussidiarietà tra Commissione e Stati membri, prevedere target non troppo stringenti per ciascun obiettivo, ai quali gli Stati membri dovranno attenersi, in modo tale da definire a livello comunitario le priorità strategiche, lasciando agli Stati membri l'individuazione degli obiettivi, dei target e delle modalità di intervento coerenti con le singole realtà nazionali e i relativi fabbisogni. In questa direzione, l'ipotizzata formulazione da parte della Commissione di raccomandazioni a ciascuno Stato membro per quanto attiene ai nuovi obiettivi specifici della PAC, a cui il Piano strategico nazionale dovrebbe attenersi e sulla cui base sarà valutato, dovrà essere attentamente ponderata.

Per quanto riguarda gli strumenti da utilizzare, è apprezzabile il grande sforzo della Commissione nel fornire utili indicazioni che saranno sicuramente oggetto di approfondimento nel corso della definizione della Strategia nazionale della politica agricola comune. Dal punto di vista generale, pur condividendo la proposta di Strategia nazionale della PAC, occorre maggiore flessibilità nella definizione degli interventi nel Piano strategico nazionale, al fine di tenere conto della diversità delle situazioni territoriali che contraddistinguono non solo i diversi Stati membri, ma anche i diversi territori regionali.

La nuova proposta sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 prevede per la PAC un aumento marginale di spesa a fronte di ambizioni climatico-ambientali crescenti. Inoltre, anche nell'ambito del nuovo strumento europeo di recupero,…

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

TERESA BELLANOVA, Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali. …alla PAC, e più in particolare allo sviluppo rurale, viene assegnato l'1 per cento dell'intera dotazione, pari a 7 miliardi di euro su 750: un importo che considero insufficiente rispetto al ruolo svolto dal settore agricolo nel garantire la sicurezza alimentare dei cittadini dell'Unione europea e al contributo che gli agricoltori potranno assicurare alla transizione verde. Su questo versante assicuro il massimo impegno mio e del Governo al fine di mettere in campo tutte le azioni utili a tutelare e rafforzare il sistema agricolo italiano.

PRESIDENTE. La deputata Rossella Muroni ha facoltà di replicare.

ROSSELLA MURONI (LEU). Ministra, io credo che non esista un sistema agroalimentare come quello italiano che abbia bisogno di obiettivi, che lei chiama “stringenti” e io invece chiamo “ambiziosi”. Mi permetto di sottolineare tre aspetti in particolare.

Io credo che bisogna dare alla PAC una direzione chiara e una governance solida, e quindi quei soldi del Recovery Fund vanno integrati con i 400 miliardi a disposizione della politica agricola comunitaria, con un obiettivo sfidante sulla lotta al mutamento climatico, ma che soprattutto rimetta al centro il tema della salute, dell'agricoltura sana e di qualità. Bisogna assicurarsi che la PAC non sostenga o incentivi pratiche dannose o incompatibili con il Green Deal: perché, Ministra, la crisi climatica vede nel settore agroalimentare una delle principali cause, oltre che una delle principali vittime, e noi di questo dobbiamo essere sempre consapevoli. E infine dobbiamo consentire agli agricoltori, alle aree rurali e interne di essere i motori di un cambiamento positivo, che coinvolga le comunità e le produzioni di qualità: noi di questo siamo assolutamente ricchi e dotati, quindi dobbiamo credere nel sistema.

E ci sono degli obiettivi molto ambiziosi, che noi dobbiamo perseguire: il 10 per cento di superficie agricola destinata ad habitat naturali, il dimezzamento dell'impiego di pesticidi tossici in agricoltura e di antimicrobici in zootecnia, e poi portare il 40 per cento delle superfici agricole dedicate alla coltivazione biologica. Sono obiettivi che per l'Italia, per il sistema Italia sono assolutamente importanti, su cui noi possiamo giocare un ruolo di leadership a livello europeo, e quindi su questo noi offriremo il nostro sostegno.

(Iniziative di competenza volte a riconsiderare l'opportunità di introdurre i voucher per le aziende del settore agricolo – n. 3-01788)

PRESIDENTE. La deputata Maria Cristina Caretta ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-01788 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Presidente, signor Ministro, la sanatoria dei rapporti di lavoro introdotta dal “decreto Rilancio” si è rivelata, numeri alla mano, un fallimento assoluto, e ci ricordiamo tutti i grandi proclami su come la misura avrebbe dovuto incidere prioritariamente sulla mancanza di manodopera in agricoltura. Sono proprio i dati diffusi dal Ministero dell'Interno a dimostrare il fallimento della sanatoria. Al 15 agosto, scadenza prevista dal “decreto Rilancio”, delle 207 mila regolarizzazioni avvenute, 176 mila hanno riguardato i rapporti di lavoro nel settore domestico, e solo 30 mila i rapporti di lavoro in agricoltura: un numero del tutto inadeguato a fronte del fabbisogno di 200 mila lavoratori indicato dalle categorie.

Cosa ancora più grave è che dopo l'entrata in vigore del provvedimento si è instaurato un meccanismo criminoso, per il quale molti datori di lavoro hanno preteso non solo il rimborso dei costi della pratica di regolarizzazione, ma anche gli interessi per avviarla, dando luogo a una spirale di sfruttamento ben peggiore di quello che si voleva combattere.

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Concludo, Presidente. Dato il fallimento totale di questa misura, chiediamo al Ministro se non intenda rivedere la propria posizione sui voucher in agricoltura, in modo da assumere quella manodopera formata e qualificata di cui veramente…

PRESIDENTE. La ringrazio.

…necessita il mondo agricolo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, ha facoltà di rispondere.

TERESA BELLANOVA, Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali. Signor Presidente, voglio ringraziare gli interroganti per aver posto un quesito che mi consente di ribadire la mia soddisfazione per l'esito dell'emersione dei lavoratori decisa dal Governo. Passo ad articolare le motivazioni che ci dicono perché non sia stato fallimentare, con alcuni dati utili a chiarire i fatti.

Oltre 200 mila persone sono uscite dall'invisibilità: un risultato enorme, il massimo raggiungibile con le condizioni poste dalla norma. Era noto fin dall'inizio che la misura avrebbe avuto una forte richiesta per la regolarizzazione delle persone che si prendono cura degli anziani, dei bambini, di chi non è autosufficiente, di chi cura le nostre famiglie. Sono state oltre 176 mila le lavoratrici e i lavoratori per cui è in corso la procedura di regolarizzazione verso un regolare contratto di collaborazione domestica. Avrei voluto, non è un segreto per nessuno, una norma ancora più estesa, che ripristinasse la legalità e desse a tutte le persone sul territorio la possibilità di rispettare la legge, vedendosi riconosciuti i diritti minimi.

Nel settore agricolo e della pesca sono state presentate 30.694 domande, cui vanno aggiunte le oltre 12 mila persone che hanno fatto richiesta di permesso di soggiorno. Se penso che le quote di lavoratori stagionali per l'agricoltura previste dal “decreto flussi” ogni anno ammontano a 14 mila unità, capite bene che, in un anno drammatico, abbiamo supportato le imprese agricole italiane, dando una possibilità concreta e immediata di reperimento di manodopera.

A chi mette in dubbio che questa operazione sia stata utile per il contrasto al caporalato, elenco le province maggiormente interessate da questa piaga: Caserta, Ragusa, Latina, Napoli, Salerno, Foggia; province che purtroppo nei mesi scorsi sono state interessate da indagini per lo sfruttamento dei lavoratori agricoli, con episodi intollerabili, oggi sono le prime per regolarizzazione. Abbiamo strappato dalle mani dei criminali più di 30 mila persone, che ora lavorano per le nostre produzioni agricole in maniera legale, mettendo in campo una buona pratica di inclusione e legalità, una scelta di sicurezza per tutti, soprattutto nel corso della pandemia. O è lo Stato, cari colleghi, a farsi carico della vita delle persone rese invisibili anche dai cosiddetti “decreti sicurezza”, o sarà la criminalità a poterle sfruttare: le oltre 200 mila lavoratrici e lavoratori emersi ora dall'invisibilità ne sono la più chiara e trasparente dimostrazione.

Sui voucher, sapete che abbiamo ampliato la possibilità ai percettori di reddito di cittadinanza e cassa integrazione guadagni di rendere compatibile il sussidio con il lavoro agricolo. Il tema prioritario per me adesso è il valore del lavoro, a partire dalla valorizzazione di quelli cosiddetti umili.

PRESIDENTE. Concluda.

TERESA BELLANOVA, Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali. Per rendere attrattiva l'agricoltura, è dirimente puntare sulla lotta al caporalato, sulla regolarizzazione dei rapporti di lavoro e sulle strategie per attrarre giovani e donne in questo importante e strategico settore.

Infine, su eventuali episodi di distorsione della norma, sono la prima ad aver stigmatizzato questo fenomeno, e credo che la magistratura debba andare fino in fondo nel punire severamente i responsabili.

PRESIDENTE. Il deputato Marco Osnato, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, la sua perniciosa soddisfazione è la nostra non soddisfazione; e ancora più della nostra, la non soddisfazione è quella degli operatori del mondo agricolo, che le avevano chiesto altro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Le associazioni agricole chiedevano la reintroduzione del voucher: particolarmente in questo momento chiedevano di poter utilizzare gli stagionali qualificati, che utilizzano ogni anno, che vengono in Italia, fanno il loro lavoro con le regole e le attenzioni e le garanzie che questa disciplina prevede, che poi tornano nei loro Paesi serenamente. Oppure avevamo chiesto di usare, appunto, i percettori di reddito di cittadinanza per i lavori meno qualificati e sono pochissimi, nonostante lei tenti di giustificare con dati che non condividiamo, coloro che, appunto percependo un reddito di cittadinanza, hanno dato una mano al mondo agricolo. E la non soddisfazione totale è quella degli italiani, degli italiani che hanno visto, ancora una volta, una sanatoria indiscriminata, sostanzialmente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché, vede, se ci fosse da scherzare, anche se non è proprio il caso, noi dovremmo dire che poche centinaia di persone rispetto a 200 mila persone sanate - appunto, poche centinaia - nel mondo dell'agricoltura sarebbe da dire “braccia rubate all'agricoltura”, perché in effetti sono mancate queste braccia per l'agricoltura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma lei ha sostanzialmente confermato quello che noi abbiamo sempre detto, che il suo obiettivo, quello del suo Governo e quello della sua maggioranza, non era quello di tutelare il mondo agricolo, ma quello di reintrodurre una sanatoria indiscriminata per gli immigrati in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Vede, lei, per una sua imposizione personale, un'impuntatura personale e un'impuntatura ideologica della maggioranza che la sostiene, ha trasformato di nuovo l'Italia nel campo profughi dell'Europa e quando noi le abbiamo detto che questo sarebbe successo lei ha attaccato Fratelli d'Italia e ha attaccato il nostro leader, Giorgia Meloni, dicendo che ci vuole più umanità. Allora, io mi chiedo se l'umanità che ci vuole è quella di vedere gli sbarchi in Italia triplicati in un anno, da 7 mila a 23 mila (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO OSNATO (FDI). … se abbiamo ancora la possibilità di dover vedere 100 mila immigrati in accoglienza in Italia - quelli censiti e chissà quelli non censiti -, se abbiamo ancora 3 mila minori che sbarcano in Italia abbandonati chissà dove…

PRESIDENTE. La ringrazio…

MARCO OSNATO (FDI). Concludo dicendo che se abbiamo ancora in un anno più 148 per cento di sbarchi evidentemente qualcosa è stata…

PRESIDENTE. Deve concludere, deputato Osnato.

MARCO OSNATO (FDI). … sbagliata nella sua impostazione, nell'impostazione del suo Governo, e, ancora una volta, a pagare sono gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Boccia, Brescia, Casa, Ceccanti, Colucci, Corda, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Ferri, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Maggioni, Molinari, Parolo, Perantoni, Schullian, Sisto, Tasso e Tomasi sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centouno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Antonello Giacomelli e proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Comunico che, in data 29 settembre 2020, è pervenuta alla Presidenza la lettera con la quale il deputato Antonello Giacomelli ha rassegnato le proprie dimissioni da deputato, manifestando la volontà di optare per la carica di componente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, incompatibile con il mandato parlamentare, ai sensi dell'articolo 1, quinto comma, della legge n. 249 del 1997.

La Camera prende pertanto atto, a norma dell'articolo 17-bis, comma 2, del Regolamento, di questa comunicazione e della conseguente cessazione del deputato Antonello Giacomelli dal mandato parlamentare.

Dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito della presa d'atto, nella seduta odierna, delle dimissioni del deputato Antonello Giacomelli, comunico che la Giunta delle elezioni, in data odierna, ha proceduto all'accertamento del subentrante.

Constatato che la lista n. 15 - Partito Democratico, nella XII circoscrizione Toscana, nell'ambito del collegio plurinominale 01, non presenta candidati disponibili e che occorre procedere ai sensi dell'articolo 84, comma 2, del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, la Giunta delle elezioni ha individuato nel collegio plurinominale 04 della citata circoscrizione il collegio nel quale la lista ha candidati disponibili e la maggior parte decimale del quoziente non utilizzata o, in mancanza, utilizzata.

La Giunta delle elezioni ha quindi accertato - ai sensi dell'articolo 86, comma 1, del medesimo testo unico - che nell'ambito del collegio plurinominale 04, all'interno della XII circoscrizione Toscana, il candidato che segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo nella lista 16 - Partito Democratico risulta essere Luca Sani.

Do atto alla Giunta di questo accertamento e proclamo deputato, a norma dell'articolo 17-bis, comma 3, del Regolamento, per la XII circoscrizione Toscana, nell'ambito del collegio plurinominale 04, Luca Sani.

S'intende che da oggi decorre il termine di venti giorni per la presentazione di eventuali ricorsi.

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di ottobre 2020 e programma dei lavori dell'Assemblea per i mesi di novembre e dicembre 2020.

PRESIDENTE. Comunico che nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo è stato stabilito, ai sensi dell'articolo 24, comma 3, del Regolamento il seguente calendario dei lavori per il mese di ottobre 2020:

Martedì 6 ottobre (ore 9,30, con votazioni non prima delle ore 12)

Comunicazioni del Ministro della salute sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del virus Covid 19, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020, come modificato dalla legge di conversione n. 35 del 2020

Martedì 6 ottobre (ore 15.30)

Esame della Relazione della V Commissione sull'individuazione delle priorità di utilizzo del Recovery Fund, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento (con ripresa televisiva diretta)

Mercoledì 7 ottobre (ore 9)

Esame della Relazione della XIV Commissione sul programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa, sul programma di lavoro adattato 2020 della Commissione e sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020 (Doc. LXXXVI, n. 3)

La Conferenza dei Presidenti di gruppo ha convenuto che durante le fasi della discussione, del parere del Governo e delle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni potranno svolgersi le riunioni della Commissione competente ai fini dell'esame in sede referente del disegno di legge S. 1925 - Conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia (ove trasmesso dal Senato - scadenza: 13 ottobre 2020).

Mercoledì 7 ottobre (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata

Giovedì 8 (ore 9 e pomeridiana, con votazioni non prima delle ore 12, con prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24, venerdì 9, sabato 10, domenica 11, lunedì 12 e martedì 13 ottobre)

Esame del disegno di legge S. 1925 - Conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia (ove trasmesso dal Senato - scadenza: 13 ottobre 2020)

Lunedì 12 ottobre (ove concluso l'esame del disegno di legge S. 1925) (ore 15)

Discussione sulle linee generali della mozione Invidia ed altri n. 1-00377 concernente iniziative volte all'introduzione di appositi indicatori del livello di digitalizzazione e innovazione (indice “Desi”) nell'ambito del Documento di economia e finanza

Discussione sulle linee generali della mozione Prestigiacomo ed altri n. 1-00355 concernente iniziative per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina, nell'ambito di un più ampio programma di rilancio infrastrutturale ed economico

Martedì 13 ottobre (ove concluso l'esame del disegno di legge S. 1925) (ore 10)

Discussione sulle linee generali della proposta di legge costituzionale n. 1511-1647-1826-1873-B - Modifica all'articolo 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l'elezione del Senato della Repubblica (approvata, in prima deliberazione, in un testo unificato, dalla Camera e dal Senato)

Martedì 13 (ove concluso l'esame del disegno di legge S. 1925) (ore 15 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24) e giovedì 15 ottobre (ore 9,30 – 13 e 15 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24)

Seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale n. 1511-1647-1826-1873-B - Modifica all'articolo 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l'elezione del Senato della Repubblica (approvata, in prima deliberazione, in un testo unificato, dalla Camera e dal Senato)

Seguito dell'esame della mozione Invidia ed altri n. 1-00377 concernente iniziative volte all'introduzione di appositi indicatori del livello di digitalizzazione e innovazione (indice “Desi”) nell'ambito del Documento di economia e finanza

Seguito dell'esame della mozione Prestigiacomo ed altri n. 1-00355 concernente iniziative per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina, nell'ambito di un più ampio programma di rilancio infrastrutturale ed economico

Mercoledì 14 ottobre (ore 9,30)

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre

Mercoledì 14 ottobre (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata

Mercoledì 14 ottobre (ore 16)

Esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza

Venerdì 16 ottobre (ore 9,30)

Svolgimento di interpellanze urgenti

Lunedì 19 ottobre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 1008 e abbinate - Interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 164, 1317 e abbinate - Norme per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare

Discussione sulle linee generali delle mozioni Meloni ed altri n. 1-00382 e Centemero ed altri n.1-00383 sul ruolo del Ministero dell'economia e delle finanze nell'ambito del processo di vendita della società Borsa Italiana

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 2313 - Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale

Martedì 20 ottobre (ore 11)

Svolgimento di interpellanze e interrogazioni

Martedì 20 (ore 15 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24), mercoledì 21 (ore 9.30 – 13 e 16 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24) e giovedì 22 ottobre (ore 9.30 – 13 e 15 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24)

Eventuale seguito degli argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 107-569-868-2171-2255-A - Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere (previo esame e votazione delle questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate)

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 1824 - Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 1008 e abbinate - Interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 164, 1317 e abbinate - Norme per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare

Seguito dell'esame delle mozioni Meloni ed altri n. 1-00382 e Centemero ed altri n.1-00383 sul ruolo del Ministero dell'economia e delle finanze nell'ambito del processo di vendita della società Borsa Italiana

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 2313 - Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale

Mercoledì 21 ottobre (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata

Venerdì 23 ottobre (ore 9,30)

Discussione sulle linee generali della proposta di legge costituzionale n. 2238 - Modifiche agli articoli 57 e 83 della Costituzione, in materia di base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica e di riduzione del numero dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica

Lunedì 26 ottobre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali della mozione concernente iniziative a favore dell'occupazione, della formazione e dell'emancipazione giovanile (in corso di presentazione)

Discussione sulle linee generali della relazione sull'emergenza epidemiologica COVID-19 e ciclo dei rifiuti, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Doc. XXIII, n. 4)

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 2329 e abbinate – Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di soppressione dei collegi uninominali e di soglie di accesso alla rappresentanza nel sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali

Discussione sulle linee generali della mozione Fitzgerald Nissoli ed altri n. 1-00359, concernente iniziative di carattere diplomatico volte a salvaguardare l'eredità culturale italiana negli Stati Uniti, con particolare riferimento alla figura di Cristoforo Colombo

Martedì 27 ottobre (ore 11)

Svolgimento di interpellanze e interrogazioni

Martedì 27 (ore 15 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24), mercoledì 28 (ore 9,30 – 13 e 16 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24) e giovedì 29 ottobre (ore 9,30 – 13 e 15 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21.30 alle 24)

Eventuale seguito degli argomenti previsti nelle settimane precedenti e non conclusi.

Seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale n. 2238 - Modifiche agli articoli 57 e 83 della Costituzione, in materia di base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica e di riduzione del numero dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica

Seguito dell'esame della mozione concernente iniziative a favore dell'occupazione, della formazione e dell'emancipazione giovanile (in corso di presentazione)

Seguito dell'esame della relazione sull'emergenza epidemiologica COVID-19 e ciclo dei rifiuti, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Doc. XXIII, n. 4)

Seguito dell'esame della proposta di legge n proposta di legge n. 2329 e abbinate – Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di soppressione dei collegi uninominali e di soglie di accesso alla rappresentanza nel sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali

Seguito dell'esame della mozione Fitzgerald Nissoli ed altri n. 1-00359, concernente iniziative di carattere diplomatico volte a salvaguardare l'eredità culturale italiana negli Stati Uniti, con particolare riferimento alla figura di Cristoforo Colombo

Mercoledì 28 ottobre (ore 14,30)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (con la partecipazione del Presidente del Consiglio dei ministri)

Venerdì 30 ottobre (ore 9,30)

Svolgimento di interpellanze urgenti

Il Presidente si riserva di inserire nel calendario dei lavori l'esame di progetti di legge di ratifica deliberati dalle Commissioni e di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.

L'organizzazione dei tempi per la discussione degli argomenti iscritti nel calendario sarà pubblicata nell'Allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

L'organizzazione dei tempi per l'esame dei progetti di legge n. 1511-1647-1826-1873-B, n. 1008 e abbinate, nn. 164, 1317 e abbinate, n. 2313, n. 2238, n. 2329 e abbinate, della Relazione della V Commissione sull'individuazione delle priorità di utilizzo del Recovery Fund e della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza sarà definita una volta concluso l'esame in sede referente.

L'organizzazione dei tempi della mozione concernente iniziative a favore dell'occupazione, della formazione e dell'emancipazione giovanile sarà definita dopo la sua pubblicazione.

Comunico che è stato altresì stabilito, ai sensi dell'articolo 23, comma 6 terzo periodo, del Regolamento il seguente programma dei lavori per i mesi di novembre e di dicembre:

Mese di NOVEMBRE

Proposta di legge n. 702, 1461 e abbinata– Disposizioni in materia di conflitti di interessi

Proposta di legge n. 2115 - Norme per la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale (approvata dal Senato)

Proposte di legge nn. 1269, 1825 e 1968 - Disposizioni in materia di agricoltura contadina

Proposta di legge n. 1239 - Disposizioni per la promozione delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione e misure di semplificazione. 

Disegno di legge n. 2561 – Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia

Proposte di legge n. 196, 1827 e abbinata – Disciplina dell'attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi

Proposta di legge n. 615 – Modifiche all'articolo 46 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in materia di rapporto sulla situazione del personale. 

Disegno di legge n. 2435 – Delega al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d'appello

Proposta di legge n. 1743 - Istituzione del Ministero del turismo e altre disposizioni per la promozione del turismo e il sostegno del lavoro e delle imprese operanti nel settore turistico, nonché deleghe al Governo per l'istituzione della Scuola nazionale di alta formazione turistica e la disciplina dell'attività delle piattaforme tecnologiche di intermediazione di servizi turistici

Proposte di legge nn. 2, 1586, 1875 e abbinate – Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia

Proposte di legge nn. 208, 783 e 1608 – Norme in materia di reclutamento e stato giuridico dei ricercatori universitari e degli enti di ricerca, nonché di dottorato e assegni di ricerca. 

Proposta di legge n. 223 – Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo.

Disegno di legge n. 2427 – Nuove norme in materia di illeciti agro-alimentari

Mozione Lazzarini ed altri n. 1-00246 concernente iniziative per la cura e il sostegno dei pazienti colpiti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e delle relative famiglie

Disegno di legge di bilancio per il 2021 ed eventuale nota di variazioni (ove trasmesso dal Governo)

Proposte di legge n. 1218, 2399 e abb. – Disposizioni per la gestione dell'emergenza relativa al risanamento dei nuclei abitativi degradati nella città di Messina e per la nomina di un commissario straordinario

Disegno di legge n. 1881 e abbinata – Modifiche al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n.115

Mese di DICEMBRE

Proposte di legge n. 1057, 1670 e abbinata – Istituzione della Polizia forestale, ambientale e agroalimentare nell'ambito dell'Amministrazione della pubblica sicurezza

Comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre

Proposta di legge n. 1874 - Modifica all'articolo 5 della legge 3 marzo 1951, n. 178, in materia di revoca delle onorificenze dell'Ordine al merito della Repubblica italiana

Mozione Quartapelle Procopio ed altri concernente gli sviluppi della situazione politica in Bielorussia (in corso di presentazione)

Proposta di legge n. 630 - Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, e delega al Governo per la revisione delle disposizioni concernenti l'affidamento e l'adozione di minori

Disegno di legge n. 2670 – Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi (DOC. XXII, n. 37)

Proposta di legge n. 1752 – Introduzione sperimentale del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati

Disegno di legge S. 1721 Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2019 (ove trasmesso dal Senato)

Mozioni Novelli ed altri n. 1-212 e Ubaldo Pagano ed altri n. 1-140 concernenti iniziative volte al superamento delle barriere architettoniche

Proposta di legge n. 508 – Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione economica e sociale delle donne, sulle pari opportunità e sull'attuazione delle politiche di genere in Italia

Proposta di legge n. 1566 - Disposizioni concernenti l'adozione di programmi di intervento strategico per la realizzazione di opere di interesse pubblico

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dello scoppio della pandemia di SARS-CoV-2 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati e dall'Organizzazione mondiale della sanità per evitarne la propagazione nel mondo (DOC. XXII, n. 42)

Proposta di legge n. 1285 – Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori marine, lagunari e lacustri (approvato dal Senato)

Proposta di legge n. 229 – Riconoscimento del pomodoro San Marzano dell'agro sarnese-nocerino a denominazione di origine protetta e dei siti di relativa produzione quali patrimonio culturale nazionale

Disegno di legge di bilancio per il 2021 ed eventuale nota di variazioni (ove modificato dal Senato)

Proposta di legge n. 2372 – Disposizioni per la prevenzione della dispersione scolastica mediante l'introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico

Nell'ambito del programma è altresì previsto lo svolgimento di atti di sindacato ispettivo e potranno essere inseriti progetti di legge di ratifica deliberati dalle Commissioni e documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare la deputata Monica Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Con questo intervento, volevo limitarmi a segnalare al Ministro dello Sviluppo economico Patuanelli ed al Presidente del Consiglio Conte che, ad oggi, il super ecobonus 110 per cento istituito con il “decreto Rilancio” e spacciato come volano del rilancio dell'edilizia è ancora fermo, anzi, fermo più che mai e rischia di diventare l'incubo e non la speranza per un comparto che necessita disperatamente di ripartire, anche considerati i tempi proposti, i quali, senza almeno una proroga fino al 31 dicembre 2023, sono destinati a non far partire i lavori in tutto il Paese ed in particolar modo nelle aree interne, le alte terre, che hanno tempi di realizzazione evidentemente più limitati rispetto al resto del Paese. Quindi, magari, tante persone interessate non possono sfruttare questo strumento.

Ho ricevuto in tal senso numerosissime segnalazioni dai nostri cittadini che hanno evidenziato la grande ingiustizia dovuta all'esclusione dal super bonus per i lavori sulle parti comuni degli edifici plurifamiliari con un solo proprietario o in comproprietà. Penso, ad esempio, ai signori Carlo e Davide che hanno ricevuto in eredità dai propri genitori una palazzina con due appartamenti o, ancora, al signor Mario, il quale si trova ad avere anch'egli ereditato una palazzina con due appartamenti dove vive la sua famiglia, e non dispongono della liquidità per sostenere i lavori e, per di più, sono esclusi da questa misura. Questi signori sono per caso dei cittadini di serie B rispetto a quelli che invece possono, in analoghe condizioni, sostenere i lavori o accedere a questa misura? Sono figli di un Dio minore? Sul tema ho già presentato un'interrogazione a cui, però, per qualche arcana ragione, non è stata data alcuna risposta. Com'è noto, infatti, il “decreto Rilancio” nel suo articolato non esclude la possibilità di effettuare lavori di questo tipo, ma la circolare attuativa del super bonus 110 dell'Agenzia delle entrate, sì, andando a tagliare fuori da questo bonus un'enorme platea di soggetti e di famiglie che vivono in edifici plurifamiliari tipici degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Come se non bastasse - è notizia di questi giorni - anche la Corte dei conti ha evidenziato l'eccessiva burocraticità dello strumento, esortando il Ministero dello Sviluppo economico ad emanare una normativa di dettaglio intellegibile e facilmente applicabile per tutti i cittadini, in una sola parola: comprensibile.

PRESIDENTE. Deve concludere.

MONICA CIABURRO (FDI). Ma è possibile che, ad oggi, ancora, l'intero settore - sto concludendo - debba restare fermo ed intere famiglie debbano essere tenute fuori da un beneficio che dovrebbe rilanciare il Paese e che, invece, lo sta incatenando? In tal senso, sono molto soddisfatta che il Ministro Patuanelli abbia dichiarato nel corso dell'assemblea di Confindustria l'intenzione di creare un testo unico dedicato al super bonus 110. Il mio auspicio è che questo testo recepisca tutte le legittime necessità dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Formentini. Ne ha facoltà, per due minuti.

PAOLO FORMENTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Proprio nel giorno della visita del Segretario di Stato Pompeo, vogliamo denunciare in quest'Aula che stiamo ancora aspettando di poterci confrontare con il Ministro degli Esteri Di Maio sulle relazioni bilaterali Italia-Cina. Stiamo ancora aspettando di sapere dal Ministro quale sia il collocamento internazionale del nostro Paese: aspettiamo da più di quattro mesi. Abbiamo chiesto, in ogni ufficio di presidenza della Commissione Esteri, la Commissione deputata a discutere di questi temi, un'audizione, lo abbiamo chiesto anche a mezzo stampa, ma non capiamo davvero che cosa si voglia nascondere. Dal 5G al porto di Taranto, pare che il Governo non voglia proprio riconoscere il ruolo attribuito dalla nostra Costituzione al Parlamento. Si procede a colpi di DPCM, ma il Parlamento è il luogo in cui si deve discutere di sicurezza nazionale, ne siamo convinti e così dice la Costituzione. E, allora, benvenuto, Mike Pompeo, benvenuto, perché serve ricordare a questo Governo che sono in gioco la libertà e la democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Sara De Angelis. La deputata non è in Aula, si intende vi abbia rinunciato. Ha chiesto di parlare il deputato Antonio Del Monaco. Ne ha facoltà, per due minuti.

ANTONIO DEL MONACO (M5S). Signor Presidente, onorevoli colleghi, a Marano di Napoli, il numero dei beni abusivi di proprietà comunale o confiscati alla camorra è enorme. Ora, un nuovo caso sembra destare l'attenzione mediatica in merito alle dubbie vicende dell'amministrazione comunale. Il TAR ha, infatti, accolto il ricorso presentato dai legali dei titolari di una palazzina abusiva sorta nel 1992 nella zona collinare di Marano e acquisita successivamente al patrimonio immobiliare del comune, una decina di appartamenti che ora potrebbero ritornare ai vecchi proprietari, tra cui spicca Vincenzo Polverino. Chi è Vincenzo Polverino? È un detenuto accusato di essere a capo dell'ultima frangia criminale, facente capo alla potente famiglia Orlando, che per decenni ha gestito gli affari illeciti nella zona. I giudici fanno anche notare che il comune di Marano non ha mai notificato ai Polverino gli atti relativi all'ordinanza di abbattimento e che sempre il comune avrebbe dichiarato, nel 2007, procedibile le istanze di condono edilizio presentate dai Polverino, quando il bene era già in realtà di proprietà dello stesso municipio da quindici anni. Dunque, occorre capire cosa è realmente accaduto e ricostruire tutta la vicenda. Il caso Marano non può non destare perplessità, dubbi e domande lecite. È una vicenda grave, che, a quanto pare, ha origini lontane. Chiedo, pertanto, al Ministro dell'Interno di prendere in esame il caso, per far luce sulla vicenda che vede coinvolto il comune di Marano.

PRESIDENTE. Sono, quindi, esauriti gli interventi di fine seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 2 ottobre 2020 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta termina alle 16,15.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 10 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 21 la deputata Vanessa Cattoi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2123 - articolo 1 403 403 0 202 403 0 87 Appr.
2 Nominale articolo 2 406 406 0 204 406 0 86 Appr.
3 Nominale articolo 3 417 417 0 209 417 0 86 Appr.
4 Nominale articolo 4 416 416 0 209 416 0 86 Appr.
5 Nominale articolo 5 404 404 0 203 404 0 86 Appr.
6 Nominale Ddl 2123 - voto finale 426 426 0 214 426 0 81 Appr.
7 Nominale Ddl 2122 - articolo 1 430 430 0 216 430 0 82 Appr.
8 Nominale articolo 2 415 415 0 208 415 0 82 Appr.
9 Nominale articolo 3 421 421 0 211 421 0 82 Appr.
10 Nominale articolo 4 422 422 0 212 420 2 82 Appr.
11 Nominale Ddl 2122 - voto finale 429 429 0 215 429 0 83 Appr.
12 Nominale Ddl 2121 - articolo 1 429 429 0 215 429 0 83 Appr.
13 Nominale articolo 2 427 427 0 214 427 0 83 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale articolo 3 417 417 0 209 417 0 83 Appr.
15 Nominale articolo 4 418 418 0 210 418 0 83 Appr.
16 Nominale Ddl 2121 - voto finale 421 421 0 211 421 0 83 Appr.
17 Nominale Ddl 2119 - articolo 1 420 420 0 211 420 0 83 Appr.
18 Nominale articolo 2 420 420 0 211 420 0 83 Appr.
19 Nominale articolo 3 423 423 0 212 423 0 83 Appr.
20 Nominale articolo 4 417 417 0 209 417 0 83 Appr.
21 Nominale Ddl 2119 - voto finale 408 408 0 205 408 0 83 Appr.
22 Nominale Ddl 2091 - articolo 1 417 417 0 209 417 0 83 Appr.
23 Nominale articolo 2 413 413 0 207 413 0 83 Appr.
24 Nominale articolo 3 415 415 0 208 414 1 83 Appr.
25 Nominale articolo 4 424 423 1 212 422 1 83 Appr.
26 Nominale Ddl 2091 - voto finale 425 425 0 213 425 0 83 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 30)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale Ddl 1124-A e abb. - articolo 1 423 270 153 136 249 21 83 Appr.
28 Nominale articolo 2 413 249 164 125 228 21 83 Appr.
29 Nominale articolo 3 409 245 164 123 223 22 83 Appr.
30 Nominale Ddl 1124-A e abb. - voto finale 416 264 152 133 239 25 83 Appr.