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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 392 di giovedì 3 settembre 2020

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 9,35.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 7 agosto 2020.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Casa, Castelli, Cirielli, Corda, Davide Crippa, D'Incà, Daga, De Micheli, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Gregorio Fontana, Fraccaro, Fusacchia, Gallinella, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giorgis, Guerini, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Maniero, Marattin, Mauri, Melilli, Molinari, Nardi, Orrico, Paita, Parolo, Perantoni, Rospi, Ruocco, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Tofalo, Tomasi, Traversi e Villarosa sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

  I deputati in missione sono complessivamente ottantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle 9,55.

La seduta, sospesa alle 9,37, è ripresa alle 9,57.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, recante misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020 (A.C. 2617-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2617-A: Conversione in legge del decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, recante misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A. C. 2617-A)

PRESIDENTE. Ricordo che nella seduta di ieri si sono svolti gli interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno e la rappresentante del Governo ha espresso i pareri.

Ha chiesto di intervenire la sottosegretaria Sandra Zampa per rendere una precisazione in merito al parere reso su un ordine del giorno. Ne ha facoltà.

SANDRA ZAMPA, Sottosegretaria di Stato per la Salute. Mi scuso con l'Aula, mi scuso con lei, ma, nella grande mole di ordini del giorno di ieri, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/94, a prima firma Sasso, ho letto erroneamente il parere: è non favorevole, neanche con riformulazione, quindi contrario.

PRESIDENTE. Allora, mi pare di capire, sottosegretario, che si tratti dell'ordine del giorno n. 9/2617-A/84, giusto? Perché lei ha detto erroneamente n. 9/2617-A/94. Ordine del giorno n. 9/2617-A/84 Sasso da favorevole a contrario, mi conferma, sottosegretario? Bene.

Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/2617-A/1 Boldi, sul quale ricordo il Governo ha espresso parere contrario.

Se non ci sono interventi, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9//2617-A/1 Boldi.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/2 Locatelli, c'è una proposta di riformulazione: viene accolta? Sì.

Ordini del giorno n. 9/2617-A/3 Prisco, n. 9/2617-A/4 Gemmato, n. 9/2617-A/5 Bellucci, n. 9/2617-A/6 Mollicone, n. 9/2617-A/7 Bucalo e n. 9/2617-A/8 Frassinetti, favorevole. Ordine del giorno Deidda n. 9/2617-A/9, viene accettata la riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/10 Lollobrigida, parere contrario; lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/10 Lollobrigida.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/11 Rotelli, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/12 Montaruli, parere contrario.

Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/12 Montaruli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/13 Osnato con proposta di riformulazione: viene accolta.

Ordini del giorno n. 9/2617-A/14 Delmastro delle Vedove e n. 9/2617-A/15 Lucaselli, parere favorevole.

Ordini del giorno n. 9/2617-A/16 Varchi e n. 9/2617-A/17 Rizzetto, parere favorevole con riformulazioni, che vengono accolte.

Ordini del giorno n. 9/2617-A/18 De Filippo, n. 9/2617-A/19 Noja, n. 9/2617-A/20 Saccani Jotti e n. 9/2617-A/21 Mandelli, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/22 Gelmini, con riformulazione: viene accolta.

Ordini del giorno n. 9/2617-A/23 Spena, n. 9/2617-A/24 Bagnasco, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/25 Giacomoni favorevole con riformulazione: viene accolta? Sì, affermativo.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/26 Zanella, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/27 Cortelazzo, contrario; lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/27 Cortelazzo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/28 Versace è favorevole con riformulazione: viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/29 Foti favorevole. Ordine del giorno n. 9/2617-A/30 Caretta favorevole con riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/2617-A/31 Ciaburro favorevole con riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/2617-A/32 Mantovani parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/32 Mantovani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/33 Ungaro favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/34 Bond favorevole. Ordine del giorno n. 9/2617-A/35 Morrone parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/35 Morrone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/36 Paolini parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/36 Paolini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/37 Turri parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/37 Turri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/38 Marchetti parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/38 Marchetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/39 Pretto parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/39 Pretto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/40 Cantalamessa parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/40 Cantalamessa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/41 Potenti parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/41 Potenti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/42 Bisa parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/42 Bisa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/43 Tomasi favorevole con riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/2617-A/44 Gobbato favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/45 Paolin favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/46 Giglio Vigna favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/47 Maturi favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/48 Giaccone favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/49 Vanessa Cattoi favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/50 Zicchieri favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/51 Bianchi favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/52 Bazzaro favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/53 Caparvi favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/54 Ziello favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/55 Maccanti favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/56 Donina favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/57 Cavandoli inammissibile.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/58 Giacometti parere contrario del Governo. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/58 Giacometti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/59 Capitanio favorevole. Ordine del giorno n. 9/2617-A/60 Morelli parere contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/60 Morelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/61 Tombolato favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/62 Zordan favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/63 Durigon favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/64 Iezzi favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/65 Formentini favorevole con riformulazione, che viene accolta, ordine del giorno n. 9/2617-A/66 Billi favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/67 Coin favorevole, ordine del giorno n. 9/2617-A/68 Picchi favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/69 Comencini parere contrario.

Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/69 Comencini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/70 Ribolla, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/71 Zoffili, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/72 Di San Martino Lorenzato di Ivrea, il parere è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/72 Di San Martino Lorenzato di Ivrea, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/73 Ferrari, parere favorevole purché riformulato. Il deputato Ferrari accoglie la riformulazione? No.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). Presidente, chiedo al Governo un po' di attenzione; ieri non sono intervenuto in sede di illustrazione generale di questo ordine del giorno perché mi pareva assolutamente tranquillo. E invece il Governo ha proposto una riformulazione con la solita apposizione della frase “a valutare la possibilità di”. Mi sembra allora necessario illustrare qual è l'oggetto di questo ordine del giorno.

Questo ordine del giorno parte dall'assunto che sono stati stanziati ulteriori milioni di euro ad integrazione delle misure per la tutela degli interessi italiani e la sicurezza dei cittadini presenti all'estero e chiede di fatto di espandere, nell'eventualità di una recrudescenza dell'emergenza sanitaria da COVID-19, una collaborazione con i Paesi amici a favore dei cittadini italiani che dovessero trovarsi in situazioni di difficoltà e disagio: cosa che è già avvenuta e abbiamo sperimentato con centinaia di italiani bloccati all'estero in una situazione di semi-abbandono. Trovo alquanto offensivo che il Governo chieda di aggiungere la formulazione “a valutare l'opportunità di” portare avanti un'azione del genere: il che vuol dire che voi dovreste valutare l'opportunità di dare sostegno ai cittadini italiani all'estero nel caso di una recrudescenza da COVID-19!

L'apposizione è quindi assolutamente ultronea; questo vincolo non dovrebbe essere inserito per cui chiedo una riconsiderazione da parte del Governo e di approvare l'ordine del giorno, che mi sembra assolutamente di buonsenso, condivisibile da tutti i parlamentari, sanando quindi questa che, altrimenti, sarebbe un'azione offensiva nei confronti dei nostri cittadini che dovessero trovarsi all'estero per una qualsiasi necessità e vedersi magari bloccati o in situazione di disagio economico nel momento in cui, Dio non voglia, si riscontrasse una recrudescenza dell'emergenza epidemiologica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/73 Ferrari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/74 Bubisutti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/75 Cecchetti, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/76 Loss, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/77 Gastaldi, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/77 Gastaldi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/78 Di Muro, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/79 Golinelli, parere favorevole con riformulazione, che viene accolta? Sì.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/80 Liuni, parere favorevole con riformulazione, che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/81 Lolini, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/82 Manzato, parere favorevole con riformulazione. Va bene.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/83 Viviani, parere favorevole con riformulazione. Va bene.

Ordine del giorno n. 9/2617-A/84 Sasso, parere contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato Sasso. Ne ha facoltà.

ROSSANO SASSO (LEGA). Presidente, non mi stupisce l'atteggiamento del Governo che ieri su questo ordine del giorno aveva espresso parere favorevole; 12 ore dopo, forse dopo aver accettato qualche consiglio dalle parti di Viale Trastevere, ha rivisto, ma non riformulandolo: addirittura ribaltandolo completamente, esprimendo parere contrario. Non mi meraviglia, Presidente - e per suo tramite ovviamente lo dico al Governo - questo atteggiamento, perché è in perfetto stile azzoliniano: di giorno, dico una cosa, il giorno dopo, mi rimangio la parola; in campagna elettorale lotto per i precari, divento ministro e affosso i precari; dico di voler aiutare le scuole paritarie, non muovo un dito affinché 150 milioni di euro, approvati grazie ad un emendamento della Lega in quel di luglio, possano arrivare alle scuole paritarie. La realtà è che, ad oggi, stanno chiudendo oltre 96 scuole paritarie, creando un danno non ai gestori delle scuole paritarie, o meglio non solo a loro, ma alla fascia 0-6 anni, perché, in molti territori da Nord a Sud, le scuole paritarie vanno a colmare le lacune dello Stato.

Non sono scuole per ricchi, cari colleghi del MoVimento 5 Stelle: voi e la vostra avversione ideologica, siete riusciti a compattare tutto il sistema scolastico. Oggi, ieri erano in piazza, saranno in piazza pure questo pomeriggio tutti i rappresentanti della comunità scolastica che la Lega ha incontrato negli stati generali, perché ormai appare evidente che anche l'elettore più incallito a sinistra ha capito che la sinistra sta completamente voltando le spalle a questo mondo. E sono i nuovi proletari, gente che, per 1.300 euro al mese, cresce i nostri figli, cura il capitale invisibile, e voi state girando loro le spalle.

Non mi meraviglia, quindi, l'atteggiamento del Governo su questo ordine del giorno, con cui cosa andavamo a chiedere? Semplicemente quello che suggeriamo molto umilmente al Ministro Azzolina, che non ascolta, non ascolta nessuno: non ascolta il proprio sottosegretario, che si è dimesso dal Ministero dell'Istruzione per traslocare a quello dell'Università e della ricerca, perché era impossibile collaborare con lei. Non collabora con i parlamentari del MoVimento 5 Stelle della Commissione cultura: solo negli ultimi sei mesi ben tre se ne sono andati e sono passati al gruppo Misto, perché è evidente che non ci vogliono mettere la faccia su tutte quelle che sono state le politiche scolastiche.

Vengo allora al dunque. Questo Governo ha l'occasione storica di utilizzare… Ieri il Ministro Speranza parlava di 2,9 miliardi: non si sa quando arriveranno, non si sa a quali condizioni; sappiamo che li restituiremo con gli interessi per i prossimi trent'anni. Avete ancora un'occasione storica per poter in un colpo solo contrastare il fenomeno del contagio, eliminare la piaga del precariato, migliorare la didattica, offrire un servizio alle famiglie, aiutare le scuole paritarie.

E in che modo? Semplicemente assumendo più personale e aggiustando le scuole, ma non arrivando al 3 settembre come state facendo in questo periodo: e invece no! In che modo? Questo Governo si ostina a difendere l'indifendibile, si ostina - per nostra fortuna, evidentemente - ad avere un atteggiamento di miopia sociale, politica. Parlate con le mamme, parlate con i papà: sono ancora oggi nel panico perché non sanno come riapriranno le nostre scuole! Allora, come li spenderete i soldi? Li spenderete con 11 milioni di mascherine, facendo un favore a questo o a quello, li spenderete per centinaia di milioni di euro acquistando inutili banchi a rotelle, favorendo non si sa ancora quali aziende produttrici, perché su undici conosciamo solo il nome di quattro di queste aziende; tra l'altro, sedie che sono state giudicate nocive per la salute dei bambini da parte dell'associazione degli ortopedici italiani. State sbagliando tutto e non avete l'umiltà nemmeno di riconoscere che questo ordine del giorno avrebbe potuto aprire uno spiraglio: che cosa chiediamo semplicemente? Di fare quello che si fa da trent'anni con le graduatorie ad esaurimento: assunzione per titoli e servizio; invece no! Vi intestardite con dei concorsi fasulli, a crocette, di cui non avete ancora stabilito le date; e capiamo l'affezione del Ministro Azzolina verso determinati concorsi…

PRESIDENTE. Concluda.

ROSSANO SASSO (LEGA). Stiamo aspettando ancora di conoscere il suo compito per quanto riguarda il concorso da dirigente scolastico del 2017, che la vede nella duplice veste di concorrente e di Ministro dell'Istruzione. Complimenti al Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/84 Sasso, con il parere contrario da parte del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/85 Basini il parere è favorevole.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/86 Colmellere, con il parere contrario da parte del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/87 Patelli, con il parere contrario da parte del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Sugli ordini del giorno n. 9/2617-A/88 De Angelis e giorno n. 9/2617-A/89 Latini il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/90 Racchella il parere è contrario, lo pongo dunque in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/90 Racchella, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/91 Benvenuto il parere è favorevole con riformulazione, che viene accolta.

Sugli ordini del giorno n. 9/2617-A/92 Badole e n. 9/2617-A/93 D'Eramo il parere è favorevole.

Sugli ordini del giorno n. 9/2617-A/ 94 Raffaelli e n. 9/2617-A/95 Parolo il parere è favorevole con riformulazione, che viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/96 Valbusa il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/97 Patassini il parere è contrario, lo pongo dunque in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/97 Patassini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/98 Vallotto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/99 Comaroli il parere è favorevole con riformulazione, che viene accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/100 Cestari il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/2617-A/101 Frassini, n. 9/2617-A/102 Belotti e n. 9/2617-A/103 Paternoster il parere è favorevole con riformulazione, che vengono tutte accolte. Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/104 Caffaratto il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/2617-A/105 Lorenzoni, n. 9/2617-A/106 Gusmeroli e n. 9/2617-A/107 Tarantino il parere è favorevole con riformulazione: accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/108 Toccalini il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/109 Vinci il parere è contrario, lo pongo dunque in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/109 Vinci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/110 Panizzut c'è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Grazie. Brevemente, qui non si chiedeva di sigillare le frontiere, come però in certi casi bisognerebbe fare, ma solamente di chiudere i valichi minori con la Slovenia e l'Austria, così da procedere a controllare quelli maggiori al fine di tutelare la sicurezza sanitaria. Quindi, se non volete farlo non potete dire che avete a cuore la salute dei cittadini sia del Friuli-Venezia Giulia, che quelli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/110 Panizzut, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/111 Gava il parere è favorevole con riformulazione, che viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/112 Stefani il parere è contrario, lo pongo dunque in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/112 Stefani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/113 Fogliani il parere è favorevole con riformulazione, che viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/114 Bordonali il parere è contrario, lo pongo dunque in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/114 Bordonali, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/115 Pagano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/116 De Martini con il parere contrario da parte del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/117 Molteni favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/118 Gerardi favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/119 Foscolo favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/120 Tonelli favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/121 Tateo contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/121 Tateo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/122 Colla favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/123 Binelli favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/124 Saltamartini favorevole con riformulazione viene accolta; n. 9/2617-A/125 Andreuzza favorevole con riformulazione che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/2617-A/126 Galli: il parere è contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/126 Galli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Ordini del giorno n. 9/2617-A/127 Pettazzi, n. 9/2617-A/128 Minardo, n. 9/2617-A/129 Piastra, n. 9/2617-A/130 Guidesi, n. 9/2617-A/131 Lazzarini: il parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2617-A/132 Sutto il parere è contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/132 Sutto.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Ordine del giorno n. 9/2617-A/133 Tiramani favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/134 Furgiuele favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/135 Boniardi favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/136 Andrea Crippa favorevole; n. 9/2617-A/137 Dieni favorevole con riformulazione che viene accolta; n. 9/2617-A/138 Martinciglio favorevole con riformulazione che viene accolta. Ordini del giorno n. 9/2617-A/139 Sodano, n. 9/2617-A/140 Perantoni, n. 9/2617-A/141 Grippa, n. 9/2617-A/142 Mammì; n. 9/2617-A/143 D'Arrando, n. 9/2617-A/144 Carnevali favorevole. Ordine del giorno n. 9/2617-A/145 Legnaioli favorevole con riformulazione che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/2617-A/146 Piccolo. il parere è contrario. Lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2617-A/146 Piccolo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2617-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha facoltà di intervenire per dichiarazione di voto il deputato Renzo Tondo.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. Ieri la Camera ha confermato la fiducia al Governo sulla proroga dell'emergenza al 31 ottobre. Oggi la Camera confermerà il voto favorevole, ma con il nostro voto contrario ovviamente, al decreto che diventerà…

PRESIDENTE. La interrompo un attimo, per cortesia. Colleghi, a parte i deputati che tentano di parlare con il Governo, cosa che notoriamente non si può fare, occorre osservare il necessario silenzio per consentire al deputato Tondo di svolgere la sua dichiarazione di voto. Chi ha intenzione di approfittare della dichiarazione di voto del collega per confrontarsi con qualche deputato lo può fare ma fuori dall'Aula. Ripeto: fuori dall'Aula. Colleghi, evitiamo le chiamate nominali perché sono alquanto fastidiose e puerili. Che vuole conversare si può accomodare fuori dall'Aula. Prego deputato Tondo, a lei la parola.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, signor Presidente. Credo che sarebbe opportuno in questi casi sospendere un minuto per consentire ai colleghi che vogliono uscire dall'Aula di farlo in maniera decente in modo che il primo a parlare possa farlo in un contesto almeno di rispetto.

PRESIDENTE. Abbiamo comunque ripristinato un po' di silenzio, prego.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Detto questo, Presidente, riprendo l'intervento. Ieri la Camera ha confermato con il suo voto la fiducia al Governo, l'ennesima fiducia, Ministro, sulla proroga dell'emergenza al 31 ottobre. Oggi confermerà la Camera stessa con voto favorevole, che non avrà ovviamente il voto di Noi con l'Italia-USEI che qui rappresento, sul decreto che diventerà legge. Abbiamo già avuto modo con l'intervento di ieri anche del collega capogruppo Lupi di esprimere la nostra contrarietà, anche perché rimane nella sua interezza il tema dell'articolo 1, comma 6. Per i cittadini che ci ascoltano il comma 6 dell'articolo 1 è un passaggio che rinnova l'incarico dei direttori dei servizi di informazione per la sicurezza. La Dis, che è la direzione della sicurezza, l'AISE, l'Agenzia per l'informazione e la sicurezza esterna e l'AISI che è l'Agenzia per l'informazione e la sicurezza interna. Ora io mi chiedo cosa c'entra il rinnovo dei direttori di queste tre agenzie, importanti certamente, con la proroga dello stato di emergenza rispetto al COVID. Non c'entra assolutamente nulla, ma ciò che ci preoccupa è il fatto che rispetto a questo provvedimento, a questo passaggio, una cinquantina di deputati del maggior partito di Governo, i Cinque Stelle, hanno espresso parere contrario presentando un emendamento, che poi evidentemente è sparito, che abrogherebbe questa proposta. Allora noi ci chiediamo se il primo partito di Governo, che tra l'altro perde ogni giorno un deputato - consiglierei di fare un bollettino come sul COVID perché vedo ogni giorno un deputato dei Cinque Stelle che passa da qualche parte (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI) - ecco io credo che sarebbe opportuno che ci chiarisse, perché a questo punto ci rimane un dubbio rispetto a tutto questo. Ieri abbiamo ascoltato il Ministro della Salute: ci ha esposto con garbo e rispetto istituzionale - ho apprezzato le modalità con cui il Ministro Roberto Speranza è venuto in Aula - con garbo e rispetto istituzionale il quadrante complessivo della situazione. Ci è stato detto sostanzialmente che la proroga è necessaria in quanto non si devono vanificare gli sforzi fatti finora, cioè la maggioranza sostiene che non si può uscire dallo stato di emergenza perché tutti gli sforzi che abbiamo fatto, il Paese, la classe dirigente, le imprese, eccetera rischierebbero di essere vanificate da un ritorno della pandemia. Ora io credo che la situazione sia profondamente diversa rispetto ad alcuni mesi fa: lo ammette lo stesso Ministro. Certo sono in aumento i contagi ma perché aumentano i contagi? Aumentano perché abbiamo fatto ovviamente, giustamente e correttamente più tamponi, ma non c'è un parallelo aumento delle degenze in ospedale e dei ricoveri. Ciò significa che c'è una sopportabilità della malattia del COVID che può essere in qualche modo gestita. Credo che dobbiamo fare un ragionamento su questo e non possiamo continuare a mantenere la situazione in cui la nostra comunità, tra l'altro con indicazioni costantemente divergenti, spesso anche contraddittorie, non sa cosa fare. Parleremo fra un attimo della scuola, parleremo di indicazioni sulle discoteche. Non c'è una regia complessiva di tutto questo e credo quindi che il tema dell'emergenza possa essere in qualche modo superato. Tra l'altro sul piano politico vorrei dire al capogruppo Fornaro, che rispetto anche perché ieri ha avuto la cortesia di ricordare di mandare un messaggio di auguri al Presidente Berlusconi, ecco il capogruppo Fornaro ha accusato ieri le minoranze e le opposizioni di un uso strumentale della vicenda COVID a fini politici. Sostanzialmente quando noi diciamo che c'è un uso strumentale, veniamo accusati di dire una cosa non vera. Io non so se è vera o sbagliata.

Io so però che un uso altrettanto strumentale, se non molto più strumentale, lo ha fatto il Presidente del Consiglio quando è intervenuto in diretta televisiva per dirci cose banalissime o cose che sapevamo già; interrompeva i telegiornali per riferirci, appunto, di situazioni che erano già state messe a conoscenza attraverso la stampa. Se c'è qualcuno che ha fatto un uso strumentale credo che sia proprio il Presidente del Consiglio. Sul numero dei contagi, ho già detto che questo deriva dall'aumento dei tamponi, ma la situazione è completamente cambiata rispetto a quella di alcuni mesi fa.

C'è ancora una considerazione che vorrei fare, perché ho sentito ieri il collega Fiano fare un'affermazione che mi è sembrata un poco spericolata; il collega Fiano ha detto che il PD ha riportato in quest'Aula la centralità del Parlamento. Allora, io credo che si possa sostenere tutto, che in politica ognuno difenda le proprie posizioni, ma pensare che, su questa vicenda, ci sia stata e ci sia una centralità del Parlamento, mi sembra veramente tirare per i capelli una situazione che non c'è. Non solo, ma credo che, al di là della mia personale opinione e posizione politica, basterebbe leggere cosa ci dicono il professor Cassese o qualche altro illustre costituzionalista per essere consapevoli che la centralità del Parlamento in questo periodo è andata un po' a farsi benedire e c'è stata la perentorietà di un Presidente del Consiglio e di un Governo che, tra l'altro, si reggono su una maggioranza che probabilmente non ha neanche un riscontro nel Paese.

Ecco, io credo che, da un punto di vista complessivo, sia necessario tornare a una graduale normalità, come avviene nel resto d'Europa. Ricordavo ieri nel mio intervento che ho l'opportunità di vivere a poche decine di chilometri da altri Paesi, nell'estremo Nord-Est del Paese, e vi assicuro che, se passiamo il confine e andiamo nella vicina Slovenia, che certamente non è un gigante dal punto di vista dell'offerta sanitaria, o andiamo nella vicina Carinzia, regione dell'Austria, la gestione di questa pandemia, pur importante, è fatta con un sistema molto più responsabilizzante verso i cittadini e le imprese rispetto all'attuale; anche l'uso delle mascherine è in qualche modo regolamentato, ma lasciato abbastanza libero. Ecco, io credo che sarebbe il caso di guardare un po' a ciò che succede in giro per l'Europa, perché francamente mi pare che ci sia una forzatura da parte nostra, tra l'altro, lo ripeto, ingiustificata.

Nel merito della proroga credo che il vero tema, oggi, non sia l'emergenza sanitaria, ma l'emergenza economica che vedrà, da qui a pochi mesi, molte imprese in ginocchio; altro che bonus monopattini; ho visto imprese che non sanno come affrontare le prossime settimane e provate ad andare ad ascoltare soprattutto le piccole e medie imprese che hanno ancora le scadenze prossime, nei prossimi mesi o nelle prossime settimane e non hanno incassi, perché non vi sono commissioni e non c'è fatturato. Provate a parlare con i dipendenti di queste imprese e anche di medie imprese che non sanno se il proprio titolare riaprirà. Non credo che la risposta sia quella di continuare con l'assistenza economica derivata dalla Cassa integrazione o dalla disoccupazione e tanto meno da quella dei bonus. Credo sia necessario intervenire sull'unico agente che oggi può creare lavoro e sono le imprese e i lavoratori che devono impegnarsi.

Rispetto a questo, alcune considerazioni e concludo. Innanzitutto - lo ricordava ieri il collega Lupi - basta con lo smart working (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro), vi sono le condizioni per tornare a lavorare, le città si svuotano, i nostri uffici all'interno delle città sono vuoti, i servizi di ristorazione, di bar e di servizi che ruotano attorno al centro della città stanno chiudendo; è assolutamente necessario mettere fine allo smart working, torniamo a lavorare in ufficio, in condizioni di sicurezza, non mi pare particolarmente difficile, anche perché, lo dico come è stato già detto in quest'Aula, solo il 30 per cento dei lavoratori, per legge, può fare smart working, non più del 30 per cento, e noi abbiamo percentuali assolutamente maggiori.

PRESIDENTE. Concluda.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). C'è ancora il tema della scuola. Ieri il Ministro Speranza…

PRESIDENTE. Lei ha concluso il suo tempo, non ha possibilità di articolare ancora il suo ragionamento.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Ebbene, voi ci dite che siamo ad una settimana dalla riapertura delle scuole, parlate di banchi rotanti, ma non avete ancora preso una posizione, fino all'altro giorno, sui trasporti; come li portiamo a scuola questi ragazzi?

PRESIDENTE. Concluda.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Delle mascherine parlava ieri il Ministro, come dei distanziamenti. Lo sapevamo tutti che la scuola ripartiva, siete arrivati in ritardo anche qui, in grave ritardo, ed è questo che dobbiamo superare…

PRESIDENTE. La ringrazio…

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Infine - e ho finito - ho visto in Aula il sottosegretario alla giustizia: riapriamo i tribunali minori (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro). Noi stiamo facendo una proposta perché si possa riprendere l'attività nei tribunali minori che oggi…

PRESIDENTE. Deve chiudere, ha oltrepassato il suo tempo, sono costretto a toglierle la parola.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Ed è un momento di grande ritorno alla normalità che dobbiamo fare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro)

PRESIDENTE. La ringrazio.

Ha chiesto di parlare il deputato Nicola Stumpo, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (LEU). Grazie, Presidente. Stiamo concludendo e approvando questo decreto; è sembrato un percorso più lungo, anche con riferimento all'intermezzo di ieri del Ministro Speranza che, però, ha trattato più o meno le stesse questioni che stiamo discutendo oggi e, come dire, in questa giornata e mezza di distanza tra la prima parte della discussione e le conclusioni che stiamo traendo oggi, non mi sembra che sia venuta fuori una grande differenza; eppure la richiesta che, in parte, era stata fatta dalla maggioranza al Governo era quella di provare a mettere da parte i toni da campagna elettorale e di provare a tenere insieme il sistema Paese almeno sui temi più delicati, cosa che, devo dire, tanto nel dibattito su questa vicenda quanto su quella di ieri, non mi sembra che siamo riusciti fino in fondo a fare ed è un peccato per il nostro Paese a volte dare questa sensazione di non riuscire a chiudere insieme alcune questioni che dovrebbero essere di interesse complessivo. Lo ha detto anche chi mi ha preceduto, continuiamo a discutere di banchi con le rotelle… più volte mi sembra che chi ha seguito questa vicenda più di altri - e parlo del commissario Arcuri - abbia detto chiaramente che i banchi, la cui gara è stata fatta e che saranno consegnati nelle scuole italiane, non sono i banchi con le rotelle, però, noi dobbiamo continuare a ridicolizzare qualcosa, perché questo è lo schema politico che ci siamo dati (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali) e mi chiedo perché, perché dobbiamo continuare in questo modo, anche quando ormai è certo che non è così? Continuiamo a chiederci se questi banchi arriveranno; eppure siamo partiti. La settimana scorsa si diceva a ottobre, adesso, oggi, si dice che stanno per arrivare, ma continuiamo a parlare di queste vicende come se vi fossero dei dubbi. Ora, l'ho detto anche l'altro giorno, se qualcuno ha dei dubbi seri, anziché dirlo nell'intervento, lo chieda, faccia un'interrogazione a risposta immediata per sapere lo stato dell'arte, non venga a fare delle fake news in Parlamento. Se, invece, la risposta del Governo in quell'interrogazione sarà: non siamo pronti, è chiaro che vi sarà un altro tipo di problema e qualcuno se ne dovrà assumere la responsabilità, ma non alimentiamo una discussione di questo tipo soltanto per poter fare un pezzo del dibattito, più che parlamentare, esterno, da campagna elettorale. Ciò vale per molte altre cose, vi sono temi più importanti; lo ha detto il mio capogruppo: non siamo certamente stati felici di aver posto la fiducia, che è stata dettata da un problema aperto su una vicenda esterna alla vicenda sanitaria, che andava trattata, con molta probabilità, anzi, sicuramente, in modo diverso, però, anche su questa vicenda, non facciamo le lezioni dal lato dell'antipolitica, pensando di ricavarne qualcosa. Non serve a nulla, così come non serve su altri temi provare ad avere risposte non nell'interesse del Paese, ma per avere qualche battuta su un telegiornale o nella campagna elettorale da fare.

Guardate, lo dico su un terreno scivoloso: il Governo ha deciso di desecretare gli atti del CTS; io dico la mia, che non impegna nessuno. Io non sono particolarmente favorevole a quello che abbiamo fatto. Lo dico perché questa richiesta, che è venuta soprattutto dall'opposizione per poter avere qualche stralcio da utilizzare da qualche parte, mette a rischio il fatto che da oggi in avanti, quando ci sarà una riunione e si saprà che quello che si sta dicendo in luoghi di per sé riservati - altrimenti l'avremmo aperte alla diretta di qualche radio, l'avremmo messa in diretta sulle televisioni -, prima di dire tutto quello che si pensa ci si penserà due volte se quello che si è detto deve essere utilizzato al pubblico ludibrio. Forse si potrebbe pensare di lasciare la trasparenza e rendere non certa l'identità, anzi non saprei l'identità di chi l'ha detto, ma il tema è pensare di utilizzare discussioni che si fanno nell'interesse pubblico ai fini di interessi privati di campagna elettorale. Questo è il male che ci sta correndo da dentro e lo dico sapendo di non essere in maggioranza nel Paese, perché a tutti piace guardare dal buco della serratura per vedere quello che succede, a tutti, ma le istituzioni devono essere più forti. Lo dico soprattutto a quelli - e in questo Parlamento ci sono - che ogni qualvolta si tratta di tutelare qualcosa che riguarda se stessi gridano come non mai, ma quando bisogna tutelare l'interesse del Paese tutti a guardare dentro al buco della serratura! Questo non è accettabile culturalmente ancora prima che politicamente. Lo dico, quindi, non perché c'è qualcosa da nascondere: non c'è nulla da nascondere, ma c'è qualcosa da tutelare, che è l'interesse collettivo. Vale anche per le cose che sono state dette. Qui in Parlamento, alcuni gruppi sembra che siano arrivati con la piena, come se non avessero mai partecipato a nessun Governo, ma se c'è qualcuno che è arrivato con la piena non è certamente l'opposizione in questo Parlamento. E quella piena, però, qualcuno l'ha creata: volete che vi ricordi gli anni della delocalizzazione della produzione - e l'avete favorita -, quando per interesse privato si delocalizzava tutto, compresa la produzione dei DPI, e poi ci siamo chiesti in questo Parlamento perché non ne avevamo? È possibile che si possa sempre far finta di nulla, che non si è mai sbagliato prima e si sbaglia solo ora? Ecco, questo è quello che servirebbe al nostro Paese, forse: avere il coraggio di dire la verità fino in fondo, di guardare quelli che sono stati gli errori, di riprendere da quegli errori e di superarli, di guardare quello che deve essere un nuovo modello, non continuare a dire frasi fatte. Lo facciamo tutti, io non sto accusando; l'abbiamo fatto anche noi, ma proviamo a fare un salto di qualità in questa fase, tutti insieme. Sulla scuola non continuiamo a ragionare a frasi fatte. Siccome sono vere alcune cose che si dicono, che se il 14 si fallisce, non fallisce qualcuno ma fallisce il Paese, possiamo provare ad evitare di continuare a dire che la responsabilità è di Tizio e di Caio per provare a vedere quello che si può fare perché ciò non accada? Sui banchi, se c'è qualcuno che ha delle informazioni diverse, lo dica, non metta il dubbio, dica qual è il problema; se invece c'è solo il dubbio da instillare nei cittadini, possiamo stare zitti almeno fino al 14 e poi ce ne accorgeremo se quella cosa funziona o no? Questo penso che sia il senso dell'appartenenza al Paese, non dire di essere patrioti. L'Italia è una se tutti quanti ci sentiamo parte di questa scommessa, dentro un mondo più largo. Questo credo che debba essere il senso col quale non soltanto in questo provvedimento ma anche in futuro questo Parlamento dovrebbe lavorare (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lisa Noja. Ne ha facoltà.

LISA NOJA (IV). Presidente, onorevoli colleghi e colleghe, sottosegretaria Zampa, ci troviamo oggi ad esprimere il voto finale sul provvedimento di cui abbiamo discusso in questi due giorni e dichiaro fin da subito il voto favorevole di Italia Viva su questo provvedimento.

Votiamo favorevolmente perché noi riteniamo corretto prorogare la cornice normativa entro cui può muoversi il Governo e - voglio ricordarlo - possono muoversi anche le regioni, per adottare misure di contenimento del COVID-19. È una cornice normativa che prescrive il perimetro delle misure che Governo e regioni possono assumere, il tempo di durata di queste misure, che prescrive l'obbligo di comunicazione e di confronto col Parlamento in merito a queste misure. Lo dico perché oggi è di questo che parliamo, unicamente di questo, e mi spiace un po' che, invece, nelle ore che sono trascorse, il dibattito si sia svolto a volte in modo fuorviante se non surreale. In quest'Aula, nelle ore che hanno preceduto questa mia dichiarazione, sembrava quasi che l'oggetto del nostro voto fosse il lockdown, cioè rinnovare le misure di lockdown. Si è parlato di un decreto-legge che sarebbe funzionale a instaurare o addirittura a mantenere una dittatura sanitaria; si è parlato - devo dirlo, non senza una certa incoerenza - di un Governo che si occupa solo di testare i migranti che arrivano dalle coste del Mediterraneo, come se questo fosse un privilegio e non una misura sanitaria di tutela anzitutto del popolo italiano e dei cittadini italiani; però, nello stesso tempo in cui si affermava questo si diceva che i migranti che arrivano sono gli untori del nostro Paese di un virus che allo stesso tempo si affermava non essere più pericoloso. C'è un po' di incoerenza in tutte queste argomentazioni. Si è parlato anche di un Governo, di una maggioranza che, con il decreto-legge, vorrebbe mantenere gli italiani in uno stato di paura. Lo dico davvero senza polemica, ma credo che sono questi argomenti e questo modo di argomentare che creano paura, perché creano confusione, perché non mantengono il dibattito che noi dobbiamo svolgere, anche con toni duri e con asprezza, su binari corretti. Secondo me i binari corretti devono partire da alcuni elementi su cui penso che poi nella sostanza condividiamo le posizioni, anche se spesso questo non emerge. La prima è che siamo di fronte a una sfida enorme, nuova, cioè che questo virus è ancora sconosciuto, eppure la scienza sta andando molto avanti. Con riguardo al virus della spagnola, che ha colpito tutto il mondo tra il 1918 e il 1919, in realtà si è capito di che cosa si trattava decine di anni dopo l'epidemia spagnola, mentre oggi, a sei mesi di distanza, abbiamo capito molte cose di questo virus ma ancora molti elementi sono sconosciuti. Credo e spero che condivideremo il fatto che andiamo verso una stagione complicata per ragioni oggettive: arriva l'inverno, le persone saranno in spazi chiusi, dobbiamo aprire le scuole e questo porterà inevitabilmente a un aumento della mobilità di migliaia e migliaia di italiane. Abbiamo tante questioni molto serie da affrontare, anche questioni che nel dibattito sono emerse per contributo di alcuni colleghi delle opposizioni: abbiamo il tema enorme delle RSA, come riportare anche nelle RSA la possibilità di una vita relazionale di persone che sono segregate da mesi; abbiamo tutta la discussione su come provare la febbre ai bambini, perché è vero che sarebbe probabilmente utile che venisse provata a scuola, ma anche le famiglie dovrebbero provarla a casa per impedire che ci siano ragazzi che prendono i mezzi pubblici magari con la temperatura elevata. Su questo, poi, lasciatemi fare una piccola nota, perché ieri il senatore Salvini ha detto: qualunque normodotato capirebbe che vanno messi i termoscanner nelle scuole. Ecco, io invito tutti a smettere di usare la disabilità come parametro di offesa sull'intelligenza o meno delle persone, perché anche dal linguaggio si vede la sensibilità che si ha verso la dignità delle persone (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali). Abbiamo la questione della medicina di territorio, che in molte regioni va ricostruita: io vengo dalla Lombardia, e noi dobbiamo ricostruire la medicina di territorio in Lombardia. Abbiamo la questione sollevata dal collega Siani, di come mettere insieme sanità e scuola, di quale modello immaginare, del rapporto tra i servizi sociali e i servizi sanitari.

Abbiamo il tema enorme dei lavoratori fragili, che noi abbiamo sollevato con insistenza e che richiede la proroga dell'articolo 26 del “decreto Cura Italia”, ma che pone anche un altro tema, il tema di come poi tutelare il lavoro di queste persone, perché il rischio di un'esclusione dal lavoro delle persone con disabilità in questa fase è grandissimo. Insomma, abbiamo tantissimi temi importanti su cui è necessario il contributo di tutti. Io penso che, però, per affrontare tutti questi temi sia necessario tenere il dibattito sempre entro binari corretti e di verità. Per esempio, vogliamo dire che i tre punti, mascherine, distanziamento fisico e igiene personale, sono punti che condividiamo tutti, che non sono in discussione, che non sono strumenti di controllo sociale? Vogliamo dire, per esempio, che il richiamo costante agli altri Paesi andrebbe fatto in modo completo, perché Paesi che hanno abbandonato questi tre pilastri oggi si trovano in situazioni meno favorevoli della nostra e sono Paesi che qui sono stati spesso citati come modelli da seguire? Ecco, vogliamo dire che forse una riflessione seria su questo andrebbe fatta? Vogliamo dire che il tema dei transiti è un tema molto complicato e che, però, offendersi ogni volta che un territorio ha una situazione epidemiologica più complicata e vengono fatti controlli più stringenti non aiuta a mantenere il dibattito sulla concretezza dei problemi oggettivi di contenimento della pandemia?

Albert Einstein diceva: “Dobbiamo fare il nostro meglio. È questa la nostra sacra responsabilità di esseri umani”. Ecco, io credo che il COVID-19 faccia emergere in maniera veramente chiara quanto fosse vero ciò che diceva Einstein. La sacralità della responsabilità in quanto esseri umani di fare il nostro meglio ce l'hanno dimostrata gli italiani, che in questi mesi hanno fatto sforzi enormi e che ancora oggi si attengono alle regole di cui riconoscono - ce lo dicono anche i dati degli ultimi sondaggi - l'utilità e l'importanza. Quella sacralità di responsabilità spetta al Governo, che deve prendersi le responsabilità delle decisioni che assume, e spetta all'opposizione, che deve incalzare il Governo anche con durezza su questo. Però, vedete, la sacralità è data anche dal modo, dallo stile e dall'onestà intellettuale con cui si svolge il proprio ruolo e con cui si assolve a quel compito diverso che spetta a ognuno di noi in quest'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Maria Teresa Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Lo diremo sin dall'inizio chiaramente: siamo contrari a questo provvedimento, siamo contrari alla proroga dello stato di emergenza, dichiarata falsamente come unico strumento attraverso il quale affrontare l'emergenza del COVID-19. Siamo contrari all'emanazione di continui DPCM, siamo contrari alle inarrestabili posizioni di questioni di fiducia, siamo contrari a quella che si sta paventando come una vera dittatura sanitaria, siamo contrari a un Governo che continuamente nega la verità, non è trasparente con gli italiani, a un Governo che cela la verità e dimostra di essere antidemocratico e a dimostrarlo sono i fatti, sono i fatti perché, colleghi, quando voi richiamate l'opposizione a toni diversi, a proporre una collaborazione, un'unità di intenti e ad affrontare nel merito le questioni dovreste ricordarvi che siete voi stessi a negare tutto questo e sono i fatti a dirlo, sì, e mi corre l'obbligo di ricordarvelo. Sono i fatti caratterizzati in questo provvedimento dall'ennesima posizione della questione di fiducia, la ventitreesima degli Esecutivi guidati dal Premier Conte, da una posizione della questione di fiducia che in questo caso arriva per qualcosa che nulla c'entra con la protezione della salute degli italiani, perché arriva per una questione che riguarda la proroga dei vertici dei Servizi segreti. Sono i fatti a dire e a sottolineare la vostra mancanza di trasparenza nel momento in cui non avete pubblicato e reso, quindi, pubblici i verbali del comitato tecnico-scientifico, perché oggi sottolineate come lo farete. Ebbene, ci corre l'obbligo, anche in questo caso, di ricordarvi che l'avete fatto vostro malgrado e anche questo sono i fatti a dimostrarlo, perché avete impugnato la sentenza del TAR che vi chiedeva di renderli pubblici, perché avete esitato, perché l'avete fatto soltanto nel momento in cui Fratelli d'Italia e le forze di minoranza vi hanno detto che non si può celare la verità agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E continuano a essere i fatti a parlare della vostra mancanza di trasparenza, i fatti riguardanti quello studio del 12 febbraio che vi dimostrava come ci sarebbe stato un rischio di mortalità tra 35 a 60 mila morti e anche in quel caso non avete reso pubblico quello studio, l'avete tenuto nel vostro cassetto e, soprattutto, non avete dato seguito, anzi avete dato seguito inviando 18 tonnellate di mascherine alla Cina e lasciando gli operatori sanitari, tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo, soli senza strumenti di protezione. Siamo contro questo provvedimento perché non ci avete permesso di migliorarlo, non ci avete permesso di poter affrontare quei temi che sono cruciali. Ve l'abbiamo dimostrato coi 146 ordini del giorno presentati a fronte dei 40 emendamenti che non ci avete consentito di votare. Avremmo voluto parlare di cosa? Beh, ve lo diciamo: nel merito, di contenuti. Avremmo voluto parlare di lavoratori fragili, di quei lavoratori disabili e immunodepressi che sono stati lasciati senza tutele, qualche tutela che gli veniva data fino al 31 luglio. Avevate l'occasione di poter attenzionare i più fragili, perché il valore di uno Stato si misura dalla capacità di dare ascolto e risposte concrete ai più fragili, ma non l'avete fatto. Avete reso impossibile parlare di un'altra emergenza che voi assolutamente negate, l'emergenza del rischio sanitario legata agli immigrati clandestini. Anche qui il Presidente Conte arriva il 2 settembre ad occuparsi di questa questione, accoglie i rappresentanti politici della Sicilia, di Lampedusa. Il 2 settembre, alla fine dell'estate, pensa che c'è da fare qualcosa per l'immigrazione clandestina, mentre la Ministra dell'Interno, Lamorgese, continuava a dire per giorni che non esiste un'emergenza immigrazione. Ma dove vive la Ministra? Che non esista un'emergenza immigrazione lo dica - e lo dica bene - ai siciliani, lo dica ai 1.500 immigrati stipati in un hotspot che ne potrebbe accogliere 192. Questa è l'umanità della sinistra, quella che si riempie di attenzioni alle persone e poi fa vivere gli immigrati in condizioni disumane e fa vivere i siciliani nella condizione di un aumento del contagio, come è avvenuto nel mese di agosto. Lo dica a quei morti che ci sono stati al largo di Crotone in quell'incendio del barcone che ha visto delle persone morire, lo dica ai finanzieri feriti che hanno portato soccorso nel tentativo estremo di salvare delle vite, che non c'è un rischio immigrazione. Lo dica, sì, lo dica a queste persone, perché voi avete ritardato e non avete ritardato perché l'opposizione non ha collaborato con voi. L'opposizione ve l'aveva detto che c'era qualcosa di cui occuparsi, perché già era totalmente chiaro l'aumento dell'immigrazione clandestina dimostrata dagli oltre 19 mila sbarchi a fronte di un terzo che c'è stato l'anno prima, ma voi avete preferito non occuparvene, avete preferito lasciare sole quelle popolazioni ancora più in difficoltà in un momento in cui quell'economia poteva anche essere attenzionata. Dovete smetterla di dire bugie, di celare la verità, di non essere trasparenti, di continuare a sostenere che la pandemia si affronta attraverso decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o proroga dello stato di emergenza. Non è vero!

Il nostro ordinamento ha in sé tutte le prerogative per poter affrontare un tempo speciale e straordinario come questo. Noi siamo convinti che ci sia un'emergenza di cui occuparci, ma, naturalmente, non siamo convinti del modo dittatoriale con cui voi lo continuate a fare, negando ad ogni piè sospinto la centralità del Parlamento e l'aiuto che tutte le forze in campo possono dare. Mentite agli italiani. Voi in cuor vostro siete assolutamente invece consapevoli della mancanza di verità che hanno le vostre parole, ma continuate a farlo. Continuate a farlo, a fronte di un coraggio che vi manca, il coraggio di dire la verità, il coraggio di rispettare gli italiani, il coraggio di rispettare questo Parlamento.

A fronte di questo anniversario, dell'anniversario che si celebra oggi, a 38 anni dalla morte del generale Dalla Chiesa, mi sono venute in mente delle sue parole. Il generale diceva: certe cose non si fanno solo per coraggio; certe cose si fanno per poter serenamente guardare negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli. Ebbene, a voi manca proprio questo: la possibilità di guardare serenamente negli occhi i figli d'Italia. Vi manca, perché siete troppo presi a tenere insieme una maggioranza fatta di partiti che si schifano, che non si sopportano, che hanno continuamente speso parole veramente vergognose, l'uno nei confronti degli altri. Allora, in nome di questa maggioranza, del tenerla unita, in nome anche del tenere unito un MoVimento 5 Stelle che continuamente scricchiola, proseguite con atti di mancanza di verità e di attenzione. In questo difficilmente potrete guardare in faccia gli italiani e potrete, quindi, sostenere il loro sguardo.

Allora, è per tutte queste ragioni: è per la mancanza di autentica e genuina attenzione all'interesse di protezione di salute degli italiani, di attenzione a quelle misure che sono fondamentali, di attenzione a un piano di prevenzione nazionale che possa contrastare l'emergenza sanitaria, di attenzione a quella disponibilità di tamponi che devono essere gratuiti e che devono dare dei risultati il prima possibile. È rispetto alla mancanza di attenzione nel merito a tutto questo…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). … che noi convintamente voteremo contro a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, la deputata Elena Carnevali. Ne ha facoltà.

ELENA CARNEVALI (PD). Grazie molte, Presidente. Governo, care colleghe e cari colleghi, certo, sarebbe stato più opportuno evitare le fibrillazioni dell'Aula e la richiesta del voto di fiducia, considerando che, peraltro, sull'emendamento che riguarda i servizi di sicurezza, la maggioranza si era già espressa in Commissione con un voto contrario, ma vorrei invece parlare e discutere nel merito sostanziale di questo decreto.

La domanda che ci dobbiamo porre è se la direzione che abbiamo scelto è la direzione giusta. Io credo di sì e per molte ragioni. Guardate la prima. A distanza di sette mesi, dal giorno in cui veniva dichiarata l'emergenza sanitaria globale, diversamente da altri Paesi e da altri continenti, noi siamo in una situazione diversa. È una fatalità? Non credo neanche a questo, perché, dopo aver superato periodi drammatici, oggi noi siamo in grado di identificare, di tracciare e di contenere i focolai, di curare meglio i pazienti, grazie alle nuove terapie e alle nuove scoperte scientifiche. La situazione nelle terapie intensive è molto diversa rispetto ai mesi di marzo e di aprile, c'è l'alleanza con il vaccino di cui siamo uno dei grandi promotori (gli studi per ottenerlo al più presto vedono l'Italia tra i player protagonisti e inizia la sperimentazione sull'uomo).

Se siamo arrivati a questo risultato, è merito solo dell'azione di Governo? O non è merito dell'azione di Governo? No! È merito del comportamento degli italiani e delle misure che ha messo in campo il Governo, sia a livello nazionale che a livello regionale, della capacità del sistema di reggere l'impatto violento, delle donne e gli uomini che lavorano nel nostro servizio sanitario, del rafforzamento (24 mila persone in più) del contributo della scienza e dei ricercatori. Questo è il risultato di un Paese e di questo dovremmo essere orgogliosi.

Con questo decreto non viene istituito nessun lockdown - sebbene chi soffia sul fuoco lo ronzi nell'orecchio dei cittadini -, ma consentiamo al Governo, che è venuto in Aula ben più di una volta a spiegare le ragioni e le motivazioni chiedendo al Parlamento gli indirizzi e l'attività di controllo, di introdurre, nel caso di necessità, una o più misure restrittive, che possono essere adottate per trenta giorni, al massimo prorogabili. Riguarda la proroga di un decreto, il n. 19, e il n. 33, quello che ha stabilito il progressivo allentamento dei divieti e dei vincoli della fase acuta, e di un nuovo rapporto che abbiamo perseguito con tenacia, di un rapporto tra lo Stato e le regioni, e l'applicazione delle linee guida per le attività economiche, per quelle produttive e per quelle sociali. Non sono attività soppresse, ma semplicemente regolamentate ai fini della sicurezza collettiva sanitaria. Soprattutto, investiamo di nuovo sulle procedure semplificate dei professionisti, il reclutamento dei dispositivi, l'incremento e l'accelerazione dei lavori nell'edilizia sanitaria e scolastica e l'utilizzo del lavoro agile.

Avremmo voluto, come testimoniano gli emendamenti che abbiamo presentato, il rinnovo dei meccanismi di protezione dei lavori fragili e degli immunodepressi e la certezza che l'assenza del lavoro, che è equiparata alla condizione di ricovero, non incida su quello che viene chiamato il cosiddetto computo economico. Non è stato possibile introdurli qui, perché questo è un decreto che non prevede coperture economiche, ma il tema è attuale. Noi prendiamo positivamente atto della disponibilità del Governo - non è un atto di fede, vigileremo -, ma questo rimane un tema assolutamente importante. Vale per il mondo della scuola, ma vale anche per altri settori.

Noi voteremo questo decreto, perché abbiamo il dovere di coniugare i due diritti fondamentali, quello dell'istruzione e quello della sicurezza e quello della salute, quello per cui dobbiamo assicurare la ripresa delle attività economiche, tornare ad essere un Paese competitivo, rendere solida quella crescita occupazionale che stiamo intravedendo e utilizzare al meglio le potenzialità di 209 miliardi del Recovery Fund.

Noi siamo orgogliosi del vertice che abbiamo visto lunedì, di 53 regioni europee, un passo fondamentale per assicurare una modalità di un progetto condiviso a livello europeo per sicurezza ed equità dell'offerta didattica, superando le sperimentazioni nazionali, perché abbiamo la consapevolezza che non esistono ricette a rischio zero.

Un mese dopo la discussione in quest'Aula, sia quella del 29 che quella del 10 agosto, noi abbiamo assistito a dichiarazioni, alcune costruttive, anche da parte dell'opposizione, alcune francamente inverosimili. Facendo finta di non aver detto che noi siamo passati dallo stato di emergenza alla dittatura sanitaria, abbiamo parlato di regime terapeutico che limita le libertà, una dichiarazione insensata e una dichiarazione scellerata. Guardate, la tutela della salute pubblica o è o non è. Gli effetti delle pratiche fiacche noi li abbiamo già visti e li abbiamo visti nei Paesi che stanno oltre l'Italia. Rimuovere ciò che abbiamo lasciato alle spalle, con un'azione di rimozione, e contribuire a deformare l'opinione pubblica è una responsabilità seria della politica. Come diceva qui l'altro giorno il collega Fornaro, è un problema serio, perché, se anche nelle diversità di vedute politiche accarezziamo la distorsione della realtà e della verità, questa è una responsabilità grande nel rapporto tra le istituzioni e la politica.

Ieri, Speranza, nelle comunicazioni, ci ha spiegato come a livello globale ed europeo si è deteriorata la condizione di crescita dei contagi e ha anche ricordato quale positivo sia il trend italiano. Quindi, l'uso delle precauzioni, degli atteggiamenti di prevenzione, di norme che regolano la vita pubblica e quella collettiva, non possono essere definite pratiche di dittatura. Chi ricopre incarichi istituzionali dovrebbe avere il senso della misura dell'uso e dell'abuso delle parole. Con quanta facilità alcuni nemici di questo Governo usano parole in libertà, offensive anche nei confronti di tutti noi italiani! E lo dico da chi viene da un territorio che ha pagato a caro prezzo quello che abbiamo visto. Abbiamo l'impressione di vederli quasi più scommettere sul fallimento di un Paese, come se questo possa essere il prezzo lecito da pagare per tornare alle urne. Si ha quasi davvero l'impressione di vederli puntare più sulla fragilità del sistema, piuttosto che sul successo delle scelte che abbiamo fatto, di prevenzione, di sorveglianza e di contenimento, che fanno dell'Italia tra i Paesi più colpiti e, al tempo stesso, più capaci di contenere la risalita.

Voteremo invece questo decreto perché strumentalizzare la decisione di proroga dello stato di emergenza, che avviene in condizioni giuridiche diverse, odora davvero di polemica pretestuosa. Quelle ipotesi, dette ancora qui, di deriva liberticida, autoritaria, sono accuse che sono prive di fondamento proprio perché sono quelle modifiche che abbiamo avuto nel decreto n. 19 che hanno reso partecipe il Governo alle decisioni. Noi rappresentanti delle istituzioni siamo chiamati ad aderire con un senso di responsabilità collettiva, e come tutti i Paesi che convivono con il virus la sfida più difficile è quella della scuola. La pandemia ha creato la più grande interruzione dei sistemi educativi della storia; anche le nazioni che hanno una prevalenza epidemiologica come la nostra sperimentano difficoltà organizzative per la ripresa. Noi non nascondiamo le difficoltà, magari anche qualche ritardo, ma abbiamo questa prova ardua per garantire alunni, genitori, gli insegnanti, il personale ATA, ogni sforzo che stiamo compiendo per garantire alle istituzioni scolastiche, che ringraziamo, di evitare gli intoppi e garantire quella ripresa, perché quello è il pilastro della crescita per tutti i nostri alunni e i nostri studenti.

Abbiamo qualche preoccupazione che avremmo voluto sentire qui, in quest'Aula, perché il periodo più favorevole al contenimento sta per concludersi. L'arrivo dell'autunno, la ripresa delle attività più socializzanti può metterci in una condizione più critica. Queste sono le preoccupazioni, non gli sproloqui sui regimi che abbiamo sentito ancora oggi in quest'Aula, senza cavalcare paure, allarmismi, ma senza nemmeno negare l'esigenza di avere prudenza e di evitare i rischi e, soprattutto, evitare e scongiurare quello che abbiamo già provato. Risparmiamo peraltro l'intelligenza e in più gli esercizi di autonomia sanzionatoria nei confronti di chi per scelta volontaria decide di proteggersi maggiormente. Noi di questi maestri francamente ne facciamo veramente a meno! Questo è il compito dello Stato, questo è il compito delle istituzioni tutte.

Chiudo ricordando il contributo migliorativo di alcuni emendamenti, e in particolare voglio ricordare come un contributo di tutta la Commissione sia stato quello di prorogare fino al dicembre del 2021 la possibilità che i medici in formazione di medicina primaria possano avere una compatibilità tra le borse di medicina generale e la quota riconosciuta della quota capitaria per 650 assistiti. Lo ricordava prima anche la collega Noja: in alcuni territori, e lo dico da lombarda, ricostruire la medicina di territorio è la nostra priorità. Di loro abbiamo bisogno, di investire nella formazione abbiamo bisogno, di medici abbiamo bisogno, di nuove generazioni di professionisti della sanità. Un buon successo di questa Commissione, che andrebbe rivendicato. Le parole sono pietre: era un titolo di uno splendido libro di Carlo Levi. Certo, non sono le parole in sé ad essere pericolose; il pericolo comincia quando si usano male, quando si usano a sproposito, perché allora, invece di aiutarci a mettere ordine nel mondo, come Albert Camus ci ricordava, non fanno altro che aumentare la quantità di sofferenza che già esiste.

Questo è ancora il tempo dell'incertezza, dell'umana fragilità. Dobbiamo garantire soprattutto le condizioni di equità di vita alle persone con disabilità, a chi vive nelle residenze sanitarie assistenziali, e dobbiamo affrontare questa fase in attesa del vaccino sicuro, efficace ed universale. Abbiamo investito oltre 7 miliardi nel sistema salute e nel suo capitale umano. Credo che utilizzare le calunnie non sia e non serva sicuramente a questo Paese. Per questo e per tutte le ragioni che ho cercato di spiegare qui, il voto del Partito Democratico non potrà che essere favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Presidente, colleghi, la nostra opposizione a questa proroga dello stato di emergenza è stata fin da subito chiara, nettissima direi, in quanto non fa altro che riproporre quelle evidenti forzature costituzionali che hanno caratterizzato questi mesi di emergenza sanitaria. Noi non abbiamo mai parlato, evidentemente, di colpo di Stato o di situazioni del genere, sarebbe semplicemente ridicolo, e non ci iscriviamo sicuramente tra coloro i quali usano questo tipo di terminologia. Ma a peggiorare le cose si aggiunge il fatto che ora non esistono neanche più quei presupposti, sanitari e giuridici, che hanno consentito al Governo in questi mesi di operare in quasi totale libertà, e devo dire, almeno per quanto riguarda Forza Italia, ma credo anche per quanto riguarda le opposizioni, senza alcuna negatività su questioni soprattutto di tipo sanitario.

La nostra contrarietà a questo provvedimento di proroga ci ha portato a presentare ai primi di agosto in quest'Aula una pregiudiziale di costituzionalità per evidenziare tutti i numerosi limiti di questo provvedimento e chiedere conseguentemente di non procedere all'esame del disegno di legge. Avete deciso di proseguire con lo stato di emergenza sanitaria anche se sapete benissimo - ripeto, sapete benissimo - che non ci sono più quei presupposti drammatici di salute pubblica sulla base dei quali nel gennaio scorso avevate deciso di deliberarlo con la nostra approvazione. Non ci sono più quelle condizioni e tanto meno esistono i presupposti per continuare ad emanare quei DPCM, ossia quei provvedimenti di rango secondario con i quali avete di fatto bypassato il Parlamento in questi lunghi mesi. Decreti che non sono soggetti ad alcun controllo, non del Parlamento, non del Presidente della Repubblica e nemmeno della Corte costituzionale.

La prosecuzione dello stato di emergenza rischia di fatto di non consentire al Parlamento di potersi riappropriare pienamente del suo ruolo sancito dalla nostra Carta costituzionale. La realtà è che questo Governo ha gestito l'emergenza in modo assolutamente autoreferenziale, forzando i principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale ed esautorando il Parlamento dalle sue prerogative; e questo al di là della forma sicuramente positiva e accattivante anche del Ministro ieri (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), quando ha parlato a questo Parlamento, come sempre, con le caratteristiche che lo contraddistinguono di serietà e di impegno, ma di fatto non accogliendo alcunché di quello che la minoranza in questi mesi ha qualche volta urlato e qualche volta, invece, solamente suggerito. Fino al 15 ottobre il Presidente del Consiglio Conte può continuare a prendere decisioni rilevanti in modo completamente autonomo, senza possibilità di controllo effettivo, questa è la realtà, da parte delle due Camere e di altri organi costituzionali.

La normativa vigente in materia ci dice che lo stato di emergenza può essere eventualmente deliberato al verificarsi di un evento calamitoso. Voi, invece, avete deciso di proseguire con lo stato di emergenza sanitaria non perché siamo in presenza di eventi gravi, simili a quelli terribili che abbiamo passato nei mesi scorsi, ma solo nella prospettiva che si potranno verificare questi eventi; questo è il punto delicato, solo nella prospettiva di un'emergenza, che potrebbe anche esserci, speriamo di no, ma che sicuramente oggi non è nell'ordine delle cose. Ma questo non va bene, la tragica fase acuta della pandemia è fortunatamente passata, sicuramente anche per merito di quello che il Governo e il Paese hanno saputo fare, non c'è nessun problema questo, almeno per quanto riguarda la nostra parte politica, a riconoscerlo con serena condivisione.

Ma lo stesso giudice emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese - non sono il primo e non sarà l'ultimo sicuramente a citarlo - il mese scorso aveva ricordato che nelle materie che riguardano la libertà delle persone la Costituzione prevede che ad intervenire sia la legge e che, affinché venga dichiarato prorogato uno stato di emergenza, non basta che vi sia il timore o la previsione di un evento calamitoso. E qui ci troviamo di fronte a un timore o una previsione di uno stato calamitoso.

Occorre che vi sia una condizione attuale di emergenza, cosa che per fortuna - ripeto, per fortuna -, e lo posso anche urlare, non esiste.

Insomma, l'urgenza, ripeto, l'urgenza non vuol dire emergenza. Così il giurista Fabio Cintioli, che in un suo articolo del 12 luglio scorso sottolineava come l'emergenza e i conseguenti DPCM sono - leggo testualmente - “una novità assoluta nell'esperienza della Repubblica. Raramente vi erano state ordinanze di emergenza per periodi così prolungati, mai per l'intero territorio nazionale, mai con una compressione così forte dei diritti e delle libertà individuali”. Oggi fortunatamente l'emergenza non c'è, lo ripetiamo, non ci sono più le centinaia di morti al giorno che hanno caratterizzato questi mesi. C'è da vigilare, c'è sicuramente da monitorare attentamente la situazione epidemiologica, ma voi non potete riproporre lo stato di emergenza come se il tempo si fosse fermato alla primavera scorsa. Non è più così, per fortuna. E la sensibile crescita dei positivi di questi giorni di fine estate non deve essere sottovalutata, noi non vogliamo sottovalutarla, ma è assolutamente gestibile con gli strumenti amministrativi e legislativi ordinari. Gli esperti ci dicono che non bisogna abbassare la guardia, è vero, ma che le terapie intensive non sono più piene, per fortuna, e in qualche caso non sono state neanche per fortuna riaperte, e ci sono ormai pochissimi, anche se sempre troppi, decessi. L'aumento dei soggetti positivi è dovuto certo all'aumento dei contagi, ma anche e soprattutto, per fortuna, alla capacità di operare una migliore diagnosi e al maggior uso dei tamponi. In questi giorni siamo arrivati, e ne prendo atto in maniera assolutamente positiva, all'aver fatto 100 mila tamponi: siamo sicuramente molto lontani rispetto a quelli che abbiamo fatto nella prima, disgraziatissima fase.

Insomma, rispetto all'ondata di piena dei mesi scorsi non c'è nulla di paragonabile. Un inciso: da dichiarazioni del Ministro, evidentemente di ieri e di questi giorni, non abbiamo ascoltato alcunché per quanto riguarda l'uso positivo delle farmacie in questa ulteriore fase. Le farmacie sono state al centro, come riconosciuto anche dal Ministro, ma non solo dal Ministro, della lotta contro il COVID-19 nelle fasi iniziali, nelle più delicate, nelle più pericolose; ricordo anche il numero degli addetti delle farmacie che purtroppo sono mancati. Ecco, le farmacie chiedono fortemente, e giustamente credo, sicuramente nell'interesse generale, di essere inserite nel discorso soprattutto per quanto riguarda il prossimo uso dei vaccini, che siano vaccini per il COVID-19 o che siano vaccini solamente per l'influenza. Possono dare molto, sono presenti su tutto il territorio nazionale, sono capillari, e quindi possono dare un contributo sicuramente importante in questa che vorremmo fosse una lotta a favore dell'uso del vaccino per i nostri concittadini.

Continuando il discorso, dicevo che in caso di necessità dettate da emergenze sanitarie il nostro ordinamento già prevede la possibilità di approvare norme di urgenza in grado di gestire eventuali recrudescenze del virus. Insomma, l'emergenza non può diventare la norma, che è quello che state facendo. Tutti gli scienziati ci continuano a ripetere che con questo virus dovremo imparare a convivere, è vero, perché purtroppo sarà ancora lunga, non ne usciremo in tempi brevi; ma è a tutti evidente che questi tempi lunghi non si conciliano con lo stato di eccezione sancito dall'emergenza.

Anche per questo non mi convince affatto il ragionamento del relatore al provvedimento, che lunedì scorso in quest'Aula ha motivato la proroga dell'emergenza con l'evoluzione in aumento dei dati epidemiologici e con il fatto che vi sono ancora numerosi Paesi alle prese con numeri di contagi elevatissimi. Se allarghiamo l'orizzonte, vediamo che ci sono in Europa Paesi, sicuramente evoluti, che stanno registrando un numero di positivi ben più alto del nostro Paese, e questo va a nostro merito, sicuramente; ma, salvo aggiornamenti dell'ultima ora, risulta che la Spagna ha cessato lo stato di emergenza il 21 giugno, la Francia il 10 luglio, il Belgio il 30 giugno, il Portogallo il 2 maggio.

In controtendenza, questo Governo ha, invece, ostinatamente deciso per il nostro Paese di proseguire e di imporci lo stato di emergenza sanitaria per un altro mese e mezzo. Noi guardiamo all'Europa sempre, come partito di Forza Italia, come Partito Popolare, e vorremmo guardare ad essa in tutte le occasioni, non solamente quando l'Europa la pensa come la pensiamo noi.

La realtà è che il vero stato di emergenza attuale non è quello sanitario, e questo è il punto centrale dell'intervento: la realtà è che il vero stato di emergenza attuale, per fortuna e anche per merito, non è quello sanitario, ma quello legato all'incapacità di questo Governo di sostenere il nostro sistema produttivo, ormai in ginocchio, e programmare per tempo la riapertura delle attività, a cominciare naturalmente da quelle scolastiche. Non entro nel merito delle polemiche che ci sono state oggi, ieri e che ci saranno ancora in questi giorni sull'apertura delle scuole. Abbiamo molti dubbi, ma non mi piace mettere il carro davanti ai buoi, e l'augurio che faccio evidentemente al Ministro, ma soprattutto alla scuola italiana e ai nostri ai nostri ragazzi, è che possano cominciare nel miglior modo possibile.

PRESIDENTE. Deve concludere.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Concludo. Riguardo alla scuola, volevo dire che andrebbe considerata la necessità che i test sierologici e i tamponi gratuiti per educatori, docenti e personale ATA vengano previsti come obbligatori. Questo per noi è un fatto molto importante…

PRESIDENTE. La ringrazio.

ROBERTO BAGNASCO (FI). …proprio per garantire al meglio la sorveglianza epidemiologica. Per questi motivi e per quelli che non ho avuto il tempo di enunciare, evidentemente non possiamo altro che evidenziare il nostro voto fortemente contrario (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Massimiliano Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Grazie, Presidente. Non entro nel merito della posizione della fiducia, messa soltanto per vostre questioni interne che non c'entrano col provvedimento: vi invito a risolverle andando a casa e liberando il paese da questo Governo poco democratico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché mi ricordo bene la vostra fibrillazione, quando erano altri a chiedere la fiducia per cose ben più importanti per il Paese.

Come Lega, reputiamo vi sia l'insussistenza della proroga dello stato di emergenza: l'emergenza si è ridimensionata rispetto ai mesi passati, non è ammissibile una sovversione delle fonti di diritto come quella attuata, da mesi, da voi. Stiamo superando una crisi importante, una crisi che ci ha travolti; oggi però dobbiamo usare il buon senso, dobbiamo convivere con il virus, ma dobbiamo anche pensare a far ripartire il Paese, visto che voi avete fallito con tutti i vostri tentativi di rilancio. Non lo diciamo solo noi: basta vedere qui fuori ogni giorno persone che continuano a manifestare più volte al giorno, perché manca loro il sostegno del Governo, mancano loro le risorse economiche, mancano loro una serie di condizioni per poter veramente riprendere a vivere.

Questa proroga risulta inadeguata, immotivata, ingiustificata: per mesi la gente è stata costretta a restare a casa, il popolo italiano si è sacrificato e ha subito restrizioni e limiti, ha recepito le indicazioni e si è adeguato. Lo stato di emergenza ha isolato soprattutto le persone più fragili, con disabilità, le ha tagliate fuori da tutto assieme alle loro famiglie: sin dal principio non vi siete impegnati a tutelare e a garantire la sicurezza e il rispetto dei loro diritti.

Non si giustifica la proroga dello stato di emergenza alla luce degli ultimi dati sui contagi registrati nel Paese nel mese di agosto. È vero, sono aumentati i soggetti che hanno contratto il virus e risultati positivi al relativo esame diagnostico, ma questo non ha aumentato la popolazione dei malati e ricoverati in terapia intensiva.

Il decreto-legge, prorogando le norme emergenziali, contribuisce ad aumentare un clima di tensione, che incide negativamente sull'economia nazionale e sulle nostre regioni. Tra una proroga e l'altra, nessuno si preoccupa degli arrivi illegali in questo Paese: qui sì che abbiamo raggiunto dei numeri preoccupanti. Il confronto con l'anno passato, quando la Lega era al Governo, è palese: avete permesso che gli sbarchi siano quadruplicati. La grande emergenza, Presidente, è quella degli sbarchi. Non potete bloccare gli italiani e permettere gli sbarchi di clandestini che arrivano in gran parte positivi sul nostro territorio: state sottovalutando e state mettendo a rischio la salute pubblica. Siete voi degli irresponsabili. Adesso abbiamo bisogno di uno stop e di un blocco di questi assurdi sbarchi: non è possibile che i vostri interessi e l'alimentazione del business già visto in passato sia consentita, e queste persone continuino ad arrivare in questo Paese. Siete disposti a bloccare la libertà degli italiani, ma non a bloccare le navi dei clandestini: e questa è una vergogna, e prima poi dovrete risponderne al Paese e agli italiani. Garantite navi di lusso per la quarantena, centri per l'isolamento, monitoraggio, personale sanitario, tamponi: cose che per il popolo italiano non avete garantito, e ognuno ha dovuto arrangiarsi nel proprio territorio con le proprie risorse.

Avete abbandonato a loro stesse le regioni, per poi dopo denigrare solo quelle che faceva comodo a voi. Non siete stati in grado di garantire sin dall'inizio dell'emergenza i dispositivi di protezione individuale e ognuno ha dovuto arrangiarsi, però adesso li procurate per i clandestini. Mi ricordo che a Trieste il Partito Democratico si era indignato sull'ipotesi della regione di mettere in quarantena gli anziani sulle navi, perché le considerava dei lager, voi invece ci mettete i migranti. Se c'è una disposizione che andava, invece, effettivamente prorogata era la tutela dei lavoratori immunodepressi, che risultano maggiormente esposti alle complicanze del virus; invece anche su questo punto non è stato fatto nulla. Noi comprendiamo che non era facile gestire inizialmente l'emergenza, però il dato oggettivo è sempre quello: siete stati sempre in ritardo, privi di un vero coordinamento e non avete minimamente ascoltato le proposte dell'opposizione; anzi, spesso il vostro comportamento è stato arrogante ed alcuni dei vostri rappresentanti hanno rilasciato delle dichiarazioni folli, se non vergognose come l'ultima di Zingaretti, quando ha detto che se Salvini fosse stato al Governo, ci sarebbero state le fosse comuni sulle spiagge: una cosa da vergognarsi solo a pensarla, solo a pensarla (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! E poi dite che gli sbarchi non vanno usati come materia elettorale? In realtà è il tema fondamentale: primo, perché stiamo assistendo ad una invasione di gente che non scappa da fame e da guerre e che per anni dovremo poi collocare; secondo, perché il costo di tutte queste operazioni toglie risorse disponibili ai cittadini e alle attività produttive. Noi vogliamo difendere gli italiani, voi no, e la gente che vota deve saperlo. Per tutti questi motivi il gruppo della Lega voterà contro la proroga (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Angela Ianaro. Ne ha facoltà.

ANGELA IANARO (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, sottosegretaria Zampa, c'è un grande errore che l'uomo periodicamente nella storia commette e a cui noi italiani sembriamo indulgere con maggiore frequenza, ed è quello di dimenticare il passato, recente o remoto, soprattutto quando è doloroso. Il rischio di commettere l'errore di dimenticare o di sottovalutare un fenomeno in parte già conosciuto è sempre dietro l'angolo. Anche oggi questo rischio è qui, vicino a noi, ad esempio quando leggiamo il numero dei nuovi contagi e decessi da Coronavirus e ci confortiamo, giustamente, del fatto di non essere più nella fase acuta dell'emergenza sanitaria e rimuoviamo, forse perché troppo doloroso, il ricordo, per me indelebile, dei camion militari che portavano via migliaia di bare. Ma è proprio la valutazione di questo rischio, la consapevolezza delle conseguenze che può portare l'ignorarlo, che fa la differenza tra chi mette in campo tutti gli strumenti per impedire il ripetersi di eventi dolorosi e chi li nega, esponendo se stesso, come abbiamo avuto modo di vedere negli scorsi giorni, ma soprattutto i più fragili a rischi enormi. È la differenza tra una politica che agisce oggi guardando esclusivamente al consenso elettorale, in perenne campagna elettorale, e una politica che agisce oggi guardando al domani e soprattutto ricordando ciò che è stato ieri. Ebbene, in questa fase che stiamo vivendo, la prudenza, la responsabilità, la prevenzione, ci permettono di non ricadere negli errori del passato, ma al contrario di sfruttare meglio la nostra esperienza per affrontare ciò che una volta ci ha colto alla sprovvista. Mesi fa la pandemia da COVID-19 ha trovato il mondo intero impreparato, ma se l'ha fatto una volta, abbiamo il dovere di non permetterlo più. Questo significa imparare dal passato, non dimenticare, fare tesoro dell'esperienza e non vanificare gli enormi sforzi compiuti dagli italiani. Il provvedimento che ci accingiamo a votare è diretto a prorogare l'efficacia delle dichiarazioni di emergenza e delle disposizioni contenute nei decreti-legge nn. 19 e 33; disposizioni queste che, a maggior ragione oggi con il senno del poi, possiamo dire con sicurezza siano state fondamentali per frenare l'espandersi dell'emergenza da COVID-19 ed evitare al nostro Paese danni peggiori. Il comportamento degli italiani, insieme alle azioni intraprese dal nostro Governo, ci hanno consegnato oggi un vantaggio che ci è riconosciuto da tutta la comunità internazionale, ma che abbiamo il dovere di non annullare. Abbiamo il dovere tutti di non vanificare gli effetti positivi ottenuti grazie ai sacrifici enormi che i cittadini italiani, con un senso di responsabilità che ha in parte stupito il mondo ma che ci viene oggi riconosciuto, hanno compiuto. Contenere e contrastare l'emergenza rimangono azioni imperative per preservare la salute dei cittadini, pur alla luce del graduale e giusto allentamento delle misure più restrittive che abbiamo conosciuto nei mesi scorsi. La pandemia è un processo in continua evoluzione, tale da richiedere la massima prudenza possibile. La situazione nel resto del mondo è ancora drammatica e ci presenta anche in Europa un quadro epidemiologico particolarmente deteriorato: in totale nel mondo il Coronavirus ha causato più di 850 mila morti e si è superata la quota dei 25 milioni di contagi. Anche in Italia i contagi non si stanno fermando e al contrario hanno ripreso ad aumentare nelle ultime settimane. La nostra situazione, paragonata ad altri Paesi europei, è comunque al momento sotto controllo. Come ci ricordava ieri sera il Ministro Speranza, in Italia abbiamo i migliori dati d'Europa; gli ospedali fortunatamente non sono in affanno, anche perché l'età media si è notevolmente abbassata e questo spiega almeno in parte la minore ricaduta ospedaliera. Sappiamo oggi che buona parte dei casi dipende dalla maggiore circolazione delle persone durante le vacanze estive o dal rientro da Paesi a rischio e per questo il Governo ha stabilito nuove misure preventive come i tamponi negli aeroporti e l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto, nelle ore serali, nei luoghi in cui si crea assembramento. Diversamente che in passato, il Coronavirus sta ora circolando anche tra i più giovani, che molto spesso sono asintomatici o presentano sintomi lievi. È essenziale, dunque, individuare i positivi, tracciarli e impedire che possano essere veicoli inconsapevoli del virus. La fase che stiamo attraversando ci dimostra ulteriormente quanto sia necessario non abbassare la guardia. Occorre continuare ad avere comportamenti responsabili e stimolarli negli altri, tenersi sempre pronti ad affrontare un possibile peggioramento della situazione epidemiologica. Gli esempi di Paesi in cui ciò non è stato fatto, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti ed invitano ad una sempre maggiore prudenza. Il nostro Governo ha sempre agito nell'esclusivo interesse della nostra salute. Oggi siamo chiamati a garantire continuità alla condotta dell'Esecutivo, che, guidata da principi di adeguatezza e proporzionalità, ha permesso di adottare azioni fondamentali di assistenza ai cittadini, così come interverrà nella tutela dei lavoratori fragili che rappresenta una priorità di questo Parlamento e di tutto il Governo. Il provvedimento che stiamo votando, dunque, e questo abbiamo tutti il dovere di ribadirlo, non significa andare verso un nuovo lockdown, ma esattamente il contrario: stiamo lavorando per impedire, in maniera preventiva, che ciò possa avvenire. Mi avvio alla conclusione, Presidente. I numeri in Italia e nel mondo e l'assenza di un vaccino o di un'efficace terapia farmacologica ci dicono che non possiamo abbandonare il senso di responsabilità che ci ha guidato finora. La proroga dello stato di emergenza è una scelta dettata dal bisogno di sicurezza che si impone in un Paese che vuole avviarsi gradualmente alla normalità, è un passaggio determinante che incide su questioni cruciali della comunità. Si pensi, ad esempio, alla ripresa delle attività scolastiche, che, grazie all'impegno della Ministra Azzolina, che ringrazio, e di tutto il Governo, si avvia in totale sicurezza, checché ne dica l'opposizione con una totale mancanza di senso di responsabilità istituzionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Non possiamo permetterci di vanificare i risultati conseguiti sinora, non possiamo consentire che a guidare la nostra azione sia la fretta di lasciarsi alle spalle una situazione dolorosa o la minimizzazione di un fenomeno sanitario che ora sappiamo benissimo essere più che serio, o, peggio ancora, la ricerca continua di un consenso elettorale basato tante volte sulla diffusione di informazioni false, che non possono essere tollerate mai, in particolare quando mettono a rischio la vita dei cittadini italiani. Concludo, Presidente, non possiamo permetterci di dimenticare, né ora né in futuro; non possiamo consentirlo con un virus, lo stesso virus di prima, ancora in circolazione e nessun vaccino o cura a disposizione. Abbiamo il dovere di condurre il Paese verso quella normalità a cui tutti aneliamo e che raggiungeremo solo comportandoci con senso di responsabilità collettiva e con onestà intellettuale; ed è sulla base di tutte queste considerazioni che annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 2617-A)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 2617-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2617-A: “Conversione in legge del decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, recante misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.

PRESIDENTE. Comunico che in data 1° settembre 2020 la Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario il senatore Mauro Laus in sostituzione del senatore Luciano D'Alfonso dimissionario.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dovremmo ora passare al seguito dell'esame della proposta di legge di ratifica della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa in materia di patrimonio culturale. Tuttavia, secondo le intese intercorse tra i rappresentanti di tutti i gruppi, il seguito dell'esame del provvedimento si intende rinviato alla seduta di mercoledì 23 settembre, nella quale sarà collocato quale primo argomento all'ordine del giorno.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare la deputata Barbuto. Ne ha facoltà. Prego i colleghi di osservare il necessario silenzio per consentire alla deputata Barbuto di svolgere il suo intervento di fine seduta. Ricordo che chi ha necessità di conversare può gentilmente e velocemente accomodarsi fuori dall'Aula per non disturbare i nostri lavori. Prego, deputata Barbuto, proviamo.

ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Grazie, Presidente. Ancora una volta sono costretto ad intervenire in quest'Aula per tenere alta l'attenzione del Governo su una vicenda che costituisce, a mio avviso, l'emblema dell'assoluta incertezza di un sacrosanto diritto garantito dalla nostra Costituzione: il diritto al lavoro. La vicenda si sta perpetrando e consumando nel territorio crotonese, penalizzato dall'isolamento cui è stato confinato a causa delle carenze infrastrutturali e che non cesserò mai di denunciare e conseguentemente piegato da una crisi economica e occupazionale che non sembra voler invertire la tendenza. Sono infatti 107 i dipendenti della Abramo Customer Care che, in questi giorni, hanno ricevuto la lettera di licenziamento alla luce della cessazione dell'attività sulla commessa Roma Capitale, in seguito alla quale la stessa società non riesce ad effettuare il ricollocamento all'interno della propria organizzazione aziendale. Orbene, dal 1° ottobre prossimo la commessa dovrebbe passare al nuovo aggiudicatario della gara che, secondo quanto indicato nella lettera di licenziamento, avrebbe comunque dichiarato espressamente di voler applicare le clausole sociali di cui al contratto collettivo nazionale di lavoro, con ciò rappresentando la volontà di riassumere all'atto del suo subentro nell'appalto tutti gli addetti alla medesima commessa. Il timore è, tuttavia, che la continuità occupazionale dei 107 addetti al contact center sia subordinata alla richiesta di trasferimento degli stessi operatori su Roma. È evidente che questa soluzione comporterebbe inevitabilmente da parte dei lavoratori, quasi tutti con contratto di lavoro part time a 20 ore settimanali, la rinuncia al posto di lavoro per evidenti ragioni che non viene neanche bisogno di elencare e così vanificando l'applicabilità in concreto della clausola sociale. Ci auguriamo che non sia questo il caso, che questo non accada e che venga consentita ai lavoratori di continuare a esercitare la propria attività nel loro territorio a loro tutela e a tutela delle loro famiglie e a tutela dell'economia del nostro territorio.

PRESIDENTE. Concluda.

ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Altrimenti avremmo modo di constatare ancora una volta che nel nostro Paese la tutela dei lavoratori, la tutela dei più deboli, è solo un principio formale privo di contenuto. Non esiste infatti una tutela dei lavoratori quando gli stessi sono costretti in maniera legale ma profondamente ingiusta a rinunziare al loro lavoro. Come parlamentare del territorio eserciterò tutte le prerogative della mia funzione per scongiurare che questo accada (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Chiara Gribaudo. Ne ha facoltà.

CHIARA GRIBAUDO (PD). Grazie, Presidente. Intervengo purtroppo in quest'Aula perché è giunta poco fa la tragica notizia che stamane in un'azienda agricola del mio territorio, nel cuneese, c'è stato l'ennesimo incidente sul lavoro: un operaio di 22 anni è morto e un collega di 25 anni è gravissimo all'ospedale di Savigliano. Sono precipitati, da quanto si apprende, dentro un silos, dall'altezza di quaranta metri; erano sul tetto impegnati in una verifica poi la copertura avrebbe ceduto. Rivolgiamo il nostro pensiero al giovane lavoratore che sta lottando in ospedale a Savigliano e naturalmente il pensiero alle famiglie di questi due ragazzi. Non c'è giorno che in questo Paese non ci si trovi di fronte alla grande emergenza della sicurezza sul lavoro, rispetto a cui continuo a ribadire due concetti fondamentali perché si risponda con efficacia a questo dramma: prevenzione e sicurezza non sono oneri burocratici e vanno implementati i controlli, anche attraverso nuove assunzioni di ispettori del lavoro. Prima lo capiamo tutti, prima ristabiliamo il diritto dei lavoratori ad un'occupazione sicura, soprattutto per la loro salute e la loro vita, e prima faremo un servizio al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 4 settembre 2020 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti .

La seduta termina alle 12,05.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

  Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

  nella votazione n. 26 la deputata Montaruli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 31 il deputato Buratti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

  Nella votazione n. 38 la deputata Fiorini ha segnalato che ha erroneamente votato a favore, mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2617-A - odg. n. 1 346 343 3 172 139 204 72 Resp.
2 Nominale odg 9/2617-A/10 346 344 2 173 140 204 72 Resp.
3 Nominale odg 9/2617-A/12 349 348 1 175 141 207 72 Resp.
4 Nominale odg 9/2617-A/27 352 351 1 176 141 210 72 Resp.
5 Nominale odg 9/2617-A/32 351 349 2 175 139 210 72 Resp.
6 Nominale odg 9/2617-A/35 351 350 1 176 142 208 72 Resp.
7 Nominale odg 9/2617-A/36 361 360 1 181 142 218 72 Resp.
8 Nominale odg 9/2617-A/37 359 358 1 180 139 219 72 Resp.
9 Nominale odg 9/2617-A/38 358 357 1 179 140 217 72 Resp.
10 Nominale odg 9/2617-A/39 358 357 1 179 140 217 72 Resp.
11 Nominale odg 9/2617-A/40 357 357 0 179 140 217 72 Resp.
12 Nominale odg 9/2617-A/41 361 360 1 181 141 219 72 Resp.
13 Nominale odg 9/2617-A/42 358 358 0 180 140 218 72 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/2617-A/58 365 363 2 182 143 220 72 Resp.
15 Nominale odg 9/2617-A/60 362 360 2 181 141 219 72 Resp.
16 Nominale odg 9/2617-A/69 367 365 2 183 143 222 72 Resp.
17 Nominale odg 9/2617-A/70 361 359 2 180 142 217 72 Resp.
18 Nominale odg 9/2617-A/72 366 364 2 183 145 219 72 Resp.
19 Nominale odg 9/2617-A/73 371 368 3 185 146 222 71 Resp.
20 Nominale odg 9/2617-A/74 368 366 2 184 142 224 71 Resp.
21 Nominale odg 9/2617-A/77 366 365 1 183 144 221 71 Resp.
22 Nominale odg 9/2617-A/84 376 373 3 187 145 228 70 Resp.
23 Nominale odg 9/2617-A/86 374 371 3 186 146 225 70 Resp.
24 Nominale odg 9/2617-A/87 370 368 2 185 143 225 70 Resp.
25 Nominale odg 9/2617-A/90 369 367 2 184 144 223 70 Resp.
26 Nominale odg 9/2617-A/97 377 375 2 188 144 231 70 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 38)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale odg 9/2617-A/98 374 372 2 187 144 228 70 Resp.
28 Nominale odg 9/2617-A/109 374 372 2 187 143 229 70 Resp.
29 Nominale odg 9/2617-A/110 369 367 2 184 142 225 70 Resp.
30 Nominale odg 9/2617-A/112 370 369 1 185 145 224 70 Resp.
31 Nominale odg 9/2617-A/114 365 364 1 183 139 225 70 Resp.
32 Nominale odg 9/2617-A/115 372 371 1 186 144 227 70 Resp.
33 Nominale odg 9/2617-A/116 360 357 3 179 138 219 70 Resp.
34 Nominale odg 9/2617-A/121 365 364 1 183 141 223 70 Resp.
35 Nominale odg 9/2617-A/126 376 373 3 187 143 230 70 Resp.
36 Nominale odg 9/2617-A/132 373 371 2 186 143 228 70 Resp.
37 Nominale odg 9/2617-A/146 373 371 2 186 143 228 70 Resp.
38 Nominale Ddl 2617-A - voto finale 346 345 1 173 219 126 69 Appr.