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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 369 di giovedì 9 luglio 2020

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

La seduta comincia alle 9.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO COLUCCI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 7 luglio 2020.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascani, Azzolina, Battelli, Benvenuto, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Castelli, Cirielli, Davide Crippa, D'Inca', D'Uva, De Menech, Del Re, Delrio, Ferraresi, Gregorio Fontana, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iovino, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Maggioni, Mauri, Molinari, Morani, Morelli, Orrico, Parolo, Rizzo, Rospi, Ruocco, Saltamartini, Scalfarotto, Schullian, Scoma, Sisto, Tasso, Tofalo, Traversi, Vignaroli, Villarosa e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente ottantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,05).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Hanno chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori l'onorevole Ferro e poi l'onorevole Fiano. Prego, onorevole Ferro.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Ho ritenuto doveroso intervenire - come ha già fatto Giorgia Meloni - per il contenuto preoccupante di un articolo, pubblicato ieri su Il Fatto Quotidiano, in cui, con il solito armamentario di livorose argomentazioni, si tenta, per l'ennesima volta, di dimostrare che Fratelli d'Italia in realtà altro non è che una bieca riproposizione del disciolto partito fascista. Fin qui nulla di nuovo: più la fiducia di Giorgia Meloni cresce tra i cittadini, più Fratelli d'Italia si mostra coerente e determinata nel combattere in sede parlamentare gli scempi del Governo di sinistra, più i menestrelli di sua Maestà Giuseppi si esibiscono nel racconto di una “pericolosa estremista in camicia nera” alla guida di un altrettanto “pericoloso manipolo di trucidi dispensatori di olio di ricino”, che insidiano la libertà e la democrazia. Non ci concedono neppure l'attenuante dei treni in orario. “Fascista”, per costoro, sarebbe chi chiede quotidianamente per i cittadini il diritto di votare, chi chiede che sia il Parlamento a scrivere le leggi che incidono sulla libertà e sul futuro degli italiani, chi non accetta di usare la mascherina come bavaglio e osa scendere in piazza. “Eccoli là, i nostalgici, dicono di voler difendere la Costituzione e poi tornano a casa e indossano un vestito da gerarca o, i più feticisti, magari una divisa da soldato tedesco”.

Fin qui la parte ridicola, su cui non vale più la pena di soffermarsi oltre. Ho definito l'articolo preoccupante perché ci sono alcune frasi gravissime. La prima: il giornalista scrive che, riguardo ai sospetti di fascismo, “Tre indizi fanno una prova, dieci indizi una certezza, dopo cento indizi dovrebbero intervenire i partigiani del CLN, con lo schioppo”. L'articolo si chiude dopo aver detto che Fratelli d'Italia non può ripulirsi da sola, ma dovrebbe essere aiutata, come l'altra volta, settantacinque anni fa; si scrive in pratica che bisognerebbe sparare sui militanti di Fratelli d'Italia, magari chiudere con loro i conti proprio come avvenne settantacinque anni fa, appendendo, magari a testa in giù, Giorgia Meloni a piazza Loreto. Chiediamo, Presidente, se questa sia una grave istigazione alla violenza, arrivata proprio nel giorno in cui ricorre l'omicidio di Carlo Falvella, vicepresidente del FUAN di Salerno (Prolungati applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ucciso a coltellate da un estremista di sinistra, il secondo militante missino, dopo Ugo Venturini, a lasciare sull'asfalto il proprio sangue, la propria gioventù, l'amore per il proprio popolo, travolto dall'odio e da quell'orribile legge mai scritta, ma legittimata da intellettuali e da giornali di regime, secondo cui uccidere un fascista non era un reato. Peccato: tutti quei ragazzi, come tutti quanti noi, non c'entrano nulla col fascismo, finito decenni prima, poco importa. Ci furono persone, come i fratelli Mattei, Sergio Ramelli, Mario Zicchieri, la strage di Acca Larenzia, i martiri di Padova, Mikis Mantakas, Enrico Pedenovi, Angelo Pistolesi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) Alberto Giaquinto, Francesco Cecchin e Angelo Mancia, fino a Paolo Di Nella; ed eravamo nel 1983, gli anni di piombo, e sembravano ormai una ferita dolorosa da lasciar rimarginare. Paolo venne ucciso a sprangate, Presidente, mentre attaccava i manifesti perché Villa Chigi venisse restituita ai cittadini, ma era pur sempre un fascista da colpire con lo schioppo, come vorrebbe oggi Il Fatto Quotidiano, che dalle sue pagine non esita ad armare la mano di qualche squilibrato che riterrà giusto aggredire Giorgia Meloni, o qualunque militante di Fratelli d'Italia.

È terrificante che un messaggio del genere parta da un quotidiano nazionale, sempre più affermato come l'house organ del Governo, contro un partito di opposizione. Ecco il loro concetto di democrazia: quando non hanno argomenti, quando vogliono zittire una voce fuori dal coro, incitano alla violenza. Se questo è il clima, i nostri militanti dovranno guardarsi le spalle come facevano negli anni Settanta. Posso solo immaginare quale sarebbe stata la reazione a parti invertite. La nostra reazione non è soltanto sdegno e indignazione, noi oggi pretendiamo una vostra assunzione di responsabilità non potete far finta di non aver letto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Chiediamo al Presidente Fico, chiediamo alla Presidente Casellati, al Presidente Conte quale sia la loro reale posizione, se pensano che Fratelli d'Italia sia un partito fascista o antidemocratico e se, come tale, vada abbattuto con la violenza e con le armi. Lo chiediamo a ciascuno di voi, a coloro ai quali non abbiamo mai avuto alcuna esitazione a esprimere solidarietà, quando era necessario farlo, e chiediamo a voi la condanna di ogni violenza, come noi abbiamo condannato, senza incertezze e senza ambiguità, ogni forma di totalitarismo.

Chiediamo infine, ma non infine, al Presidente Mattarella la ferma condanna di un messaggio intimidatorio senza precedenti verso un partito dell'opposizione - colpevole di essere libero e di chiedere quella libertà - che, certamente, non ha bisogno di chiedere lezioni dai tiranni dell'antifascismo, ormai fuori tempo massimo, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie a lei onorevole Ferro, riferirò naturalmente al Presidente Fico, fermo restando che ogni istigazione all'odio e alla violenza è assolutamente non solo inappropriata, ma anche pericolosa sia quando viene consumata all'interno di quest'Aula che quando viene consumata all'esterno, sugli organi di informazione. Prego, onorevole Fiano.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio Presidente, io vengo da una famiglia antifascista, che dal fascismo in regalo ha avuto undici arrestati e consegnati ai nazisti per la loro gasazione e incenerimento. So bene quale sia il dovere dell'antifascismo e so bene quale sia il dovere della memoria e del racconto delle colpe del fascismo italiano verso questo Paese, ma so anche che mai accetterò che, in tempo di democrazia, si pensi di dire ai politici di oggi, a quelli di Fratelli d'Italia, che ci vorrebbero due schioppettate per cambiare le loro idee (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia). Lo dico, sapendo che un tempo proprio l'autore di quell'articolo, Alessandro Robecchi, mi ispirò un intervento che feci in quest'Aula, appena arrivato - presiedeva al suo posto, signora Presidente, l'onorevole Gianfranco Fini - ricordando le parole terribili che Giorgio Almirante ebbe a scrivere nell'epoca del fascismo e della Repubblica di Salò, in difesa del razzismo fascista e contro la razza ebraica. Ma quello è un insegnamento, l'insegnamento di ciò che ha passato la storia del nostro Paese ai tempi della dittatura fascista, per me e per molti altri il male assoluto della nostra storia e non solo per via delle leggi razziali. Quell'insegnamento mi dice che, per essere profondamente democratici, bisogna essere contro qualsiasi istigazione alla violenza nella politica, anche contro coloro dei quali io non condivido le idee. Se potessi, per il suo tramite, parlare alla collega che ha appena parlato, le direi però di non omettere, nei suoi discorsi, nella giusta protesta per le parole del giornalista de il Fatto Quotidiano, che tutti qui dovremmo condannare, di ricordare gli episodi che il giornalista de il Fatto Quotidiano ha ricordato, perché alcuni degli episodi che ricordano vostri militanti, frasi dei vostri militanti, partecipazioni di vostri candidati a celebrazioni della marcia su Roma, scritte come “me ne frego” di vostri candidati, non hanno trovato da voi la stessa voce forte di oggi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali). Io lo dico perché sono un antifascista militante. Condanno le parole espresse nei confronti di Giorgia Meloni. Vorrei sentire di più la sua voce, collega, quando qualcuno, in questo Paese, osa ancora difendere la marcia su Roma o usare gli slogan dei fascisti e ha fatto bene lei a ricordare coloro che, per la violenza politica degli anni Settanta, in quanto militanti del movimento del partito missino o di altri movimenti della destra, furono uccisi dalla violenza di sinistra; ha fatto bene a ricordarlo. Io fui il primo, da capogruppo dei Democratici di Sinistra, a Milano, a partecipare all'inaugurazione dei giardini per l'uccisione barbara di Sergio Ramelli. Dovrebbe ricordare anche che, in quella stagione, ci furono molti morti di altra parte, uccisi da mano neofascista, perché la violenza non sta mai da una parte sola.

Oggi quelle parole sono totalmente condannabili: a Giorgia Meloni la nostra solidarietà (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Fregolent, prego.

SILVIA FREGOLENT (IV). Grazie signora Presidente, viviamo giorni terribili, dove c'è una crisi economica, dove abbiamo pianto numerosi morti e tutti dovremmo fare un'azione di serenità nei confronti del Paese, soprattutto chi ha l'onore, penso, di avere un giornale e poterci scrivere, perché, per la libertà di espressione e di parola, questo Paese ha combattuto, proprio nel periodo in cui veniva citato dall'articolo, vincendo, per fortuna, tra la dittatura e la libertà. Quindi, è giusto poter scrivere, ma chi ha l'onere e l'onore di avere un giornale doveva farlo con maggiore rispetto per le persone. Invocare un tiro di fucile e di schioppo a un esponente politico non è qualcosa di diverso rispetto a quel fascismo che viene denunciato in quell'articolo, perché proprio inizia così: dover eliminare fisicamente un politico perché non si condividono le idee (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Fratelli d'Italia). Io e Giorgia Meloni, penso, siamo provenienti da realtà e da esperienze politiche diverse, ma so anche che, 75 anni fa, qualcuno lottò perché ognuno di noi potesse esprimere liberamente, in questo Paese, le proprie idee, senza dover temere né olio di ricino né tiro di schioppo. Quindi, un giornalista che scrive questo rinnega la storia e la cultura antifascista e repubblicana di questa Nazione.

Mi permetta, signora Presidente, non soltanto di solidarizzare con la collega Meloni; tra l'altro, io ho un rapporto di affetto e di amicizia verso i miei colleghi (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Fratelli d'Italia), un rapporto di confronto dialettico; non ho mai avuto bisogno né di urlare nei loro confronti e, devo dire la verità, con altrettanto rispetto, loro affermano le loro espressioni contrarie alle mie idee, ma sempre mantenendo un rapporto di amicizia e di affetto, perché si può essere anche amici, pur essendo diversi nelle idee e nelle ideologie (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Fratelli d'Italia). Mi permetta anche però - e spero che venga la stessa solidarietà dai vostri banchi, colleghi - di solidarizzare con il sindaco Gori, che è stato chiamato proprio da quel giornale Giorgio COVID (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Fratelli d'Italia). Giorgio è un amico, è rimasto nel mio precedente partito, ma per fortuna le amicizie rimangono anche quando uno fa scelte politiche diverse. Non merita - soprattutto perché ha seppellito morti con i carri dell'esercito, con le lacrime agli occhi e chi conosce Giorgio Gori sa che quel dolore era autentico - chiamarlo Giorgio COVID. Si può essere non d'accordo su come fa il sindaco, per carità, penso che a il Fatto Quotidiano non ami neanche troppo come Italia Viva fa politica, quindi alzo subito le mani dichiarandomi colpevole di non essere amata da il Fatto Quotidiano, ma non si può utilizzare dei morti per attaccare un sindaco, un sindaco che ha dovuto seppellire con le lacrime agli occhi i propri concittadini. A Giorgio Gori e a Giorgia Meloni la mia solidarietà (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Paolo Russo. Ne ha facoltà.

PAOLO RUSSO (FI). Grazie Presidente, ci spiace che, nel 2020, siamo ancora a sostenere le ragioni della democrazia e della libertà di espressione e ci spiace ancor di più quando queste ragioni provano ad essere conculcate nei confronti di una formazione politica, di un partito politico, di idee e ragioni che hanno la forza dell'entusiasmo, sostenuta dagli elettori.

Senza se e senza ma, la nostra esecrazione per questa violenta istigazione alla violenza. L'antifascismo, quando si confonde con lo squadrismo, è come il fascismo. Esprimo, a nome di Forza Italia, la solidarietà agli amici di Fratelli d'Italia. Noi siamo, oggi come ieri, contro ogni forma di totalitarismo, da sinistra e da destra, cent'anni fa od oggi.

Giunga a Giorgia Meloni e alla sua comunità politica e sociale la nostra convinta solidarietà, resa più forte anche dalla nostra amicizia.

Quel tiro di schioppo invocato è un segno grave dell'imbarbarimento a cui è giunta la contrapposizione strumentale e senza ragione. Forza Italia sta con chi coltiva le libertà, con chi le alimenta e con chi la difende, noi lo facciamo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Provenza. Ne ha facoltà.

NICOLA PROVENZA (M5S). Grazie, Presidente. A nome del MoVimento 5 Stelle, mi sento di poter esprimere una solidarietà piena nei confronti di Giorgia Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) soprattutto nella dimensione di una consapevolezza da parte del nostro ruolo istituzionale, che però venga sempre espressa, come in questo caso, senza se e senza ma, in ogni occasione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello, Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie Presidente, a nome della Lega, esprimo la massima solidarietà al partito Fratelli d'Italia e alla sua presidente Giorgia Meloni per il brutale attacco che il partito di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) ha ricevuto da un giornale che adotta un comportamento fascista verso tutti quei partiti che non sono amici del MoVimento 5 Stelle. Mi sarebbe piaciuto un intervento di questo tipo da parte de Il Fatto Quotidiano sul caso che il MoVimento 5 Stelle deve ancora chiarire dei presunti soldi che il MoVimento 5 Stelle ha preso dal Governo di Chávez, signora Presidente. Per cui sono convinto che lei si farà garante di portare la proposta che proviene da parte di tutti i gruppi rappresentati in questa Camera dei deputati per avviare un'azione per stigmatizzare la grave interferenza che ha voluto fare questo giornale, che è sempre più contro i partiti che vogliono far tornare ad essere sovrano il popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro, Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signora Presidente. La lettura che ha fatto la collega Wanda Ferro dell'articolo di Alessandro Robecchi su Il Fatto non può non trovare da parte del nostro gruppo piena solidarietà nei confronti del partito di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e della sua presidente Giorgia Meloni. Credo però che occasioni come queste, fuori da una logica di retorica, debbano essere anche utilizzate per riflettere insieme, come comunità politica, come rappresentanti della sovranità popolare, su come il dibattito politico in questi anni, in questi mesi spesso e volentieri abbia contribuito ad alzare il tono, le modalità; una violenza verbale che spesso ha caratterizzato il dibattito politico e le parole non solo sono pietre, ma come una memoria che è svanita, quella degli anni di piombo, dimostra che poi alle parole possono seguire i fatti, con i lutti e le tragedie che credo tutti dobbiamo ricordare. Quindi, credo che in questa occasione debba esserci anche da parte nostra, da parte della classe politica, un richiamo di responsabilità ad un confronto duro nel merito, ma sempre nel rispetto, nel rispetto delle persone, nel rispetto delle posizioni altrui. Questa è la democrazia; questa è la democrazia per la quale più di settantacinque anni fa sono morti italiani che hanno combattuto affinché oggi noi qui possiamo confrontarci democraticamente e l'essere qui significa riconoscerci nei valori fondanti della Costituzione e di quella convivenza civile che articoli come questi finiscono per incrinare e che dobbiamo quindi, da questo punto di vista, respingere, senza se e senza ma (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Nessun altro chiede di parlare. Nel frattempo, sono decorsi i venti minuti di preavviso. Passiamo, quindi, al primo punto all'ordine del giorno della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (A.C. 2500-A/R). (ore 9,30)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2500-A/R: Conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.

Ricordo che nella seduta di ieri si sono svolti gli interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno e il rappresentante del Governo espresso i prescritti pareri.

Avverto che l'ordine del giorno Giacometto n. 9/2500-AR/361 è stato ritirato dal presentatore.

(Ripresa esame degli ordini del giorno – A.C. 2500-A/R)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il rappresentante del Governo per fornire alcune precisazioni sui pareri espressi nella giornata di ieri. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per esprimere e per associarmi, a nome del Governo, alle parole di netta condanna nei confronti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) delle parole profondamente sbagliate usate nell'articolo richiamato e per esprimere solidarietà al partito Fratelli d'Italia e alla sua presidente, Giorgia Meloni.

Presidente, desidero modificare alcuni pareri che elenco: i pareri agli ordini del giorno n. 9/2500-AR/29, n. 9/2500-AR/60 e n. 9/2500-AR/61 diventano favorevoli.

PRESIDENTE. Quindi n. 9/2500-AR/29 Lollobrigida, favorevole; n. 9/2500-AR/60 Baldelli, favorevole; n. 9/2500-AR/61 D'Uva, favorevole.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/296, che era già favorevole, diventa favorevole ma con una proposta di riformulazione sostituendo le parole “ad adoperarsi” con le parole “a valutare l'opportunità di adottare norme”.

PRESIDENTE. Quindi sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/296 Picchi c'è un parere favorevole, ma con la riformulazione da lei appena proposta.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Esattamente. L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/320 era accolto come raccomandazione, invece diventa parere favorevole a condizione di sopprimere il quarto periodo delle premesse e di riformulare l'impegno con le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di approntare misure di carattere economico al fine di realizzare nuove camere di sicurezza e adeguare quelle esistenti secondo le prescrizioni di cui alla legge 17 febbraio 2012, n. 9 e in conformità ai requisiti imposti dalla prevenzione del contagio da COVID-19”.

PRESIDENTE. Quindi, ordine del giorno n. 9/2500-AR/320 Paolini parere favorevole con riformulazione.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Esatto. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/322, che era favorevole…

PRESIDENTE. Marchetti.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. …diventa favorevole ma con riformulazione dell'impegno, con le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di assumere ogni iniziativa ritenuta più opportuna al fine di ampliare l'ambito di applicazione del sistema di bordo Mercurio sulle autovetture della polizia di Stato in servizio di controllo del territorio”.

L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/326 da contrario diventa favorevole, sopprimendo il terzo e quarto periodo delle premesse e riformulando l'impegno con le seguenti parole: “a valutare un piano di acquisto e allocazione di nuove fondine da destinare agli operatori delle forze dell'ordine”.

PRESIDENTE. Quindi, ordine del giorno n. 9/2500-AR/326 D'Eramo, parere favorevole con riformulazione.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/327 da contrario passa a favorevole, riformulando le parole iniziali dell'impegno con le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di reperire ulteriori risorse da destinare…” eccetera, eccetera.

Infine, l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/329 da contrario diventa favorevole, sopprimendo il secondo e il terzo periodo delle premesse e riformulando l'impegno con le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di incrementare le risorse da attribuire al Fondo per la sicurezza urbana istituito dall'articolo 35-quater del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113 convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/1 Rospi, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole a condizione che sia riformulato; chiedo all'onorevole Rospi se intende accogliere la riformulazione. Non vedo in Aula l'onorevole Rospi: c'è qualcuno della sua componente che può rispodere? Sì, bene, la riformulazione è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/2 De Toma; c'è un parere favorevole con riformulazione; non si accetta la riformulazione: lo poniamo, quindi, in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/2 De Toma.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/3 Iorio, parere favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/4 Fioramonti, sul quale vi è parere contrario. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/4 Fioramonti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/5 Cunial c'è un parere favorevole con riformulazione: si accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/6 Bologna, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/7 Misiti, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/8 Plangger, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/9 Occhionero, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/10 Librandi, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/11 D'Alessandro, parere favorevole con riformulazione: la si accetta. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/12 Gadda, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/13 Del Barba, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/14 Paita, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/15 Bendinelli, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/16 Nobili, parere favorevole. Ordini del giorno n. 9/2500-AR/17 Ferri e n. 9/2500-AR/18 Fregolent, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/19 Sodano, parere favorevole con riformulazione: si accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/20 Penna, parere favorevole con riformulazione: la si accetta. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/21 Moretto, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/22 Migliore, parere contrario: è ritirato. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/23 Scoma, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/24 Annibali, parere favorevole. Sull'ordine del giorno Nitti n. 9/2500-AR/25, c'è un parere favorevole con riformulazione: si accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/26 Ferro, parere favorevole con riformulazione: si accetta. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/27 Lucaselli, parere favorevole con riformulazione: si accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/28 Rampelli: si accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/29 Lollobrigida, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/30 Rizzetto, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/31 Trancassini, parere favorevole con riformulazione: non si accetta la riformulazione.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, non possiamo accettare questa riformulazione, perché il mio è un ordine del giorno molto semplice: impegniamo il Governo a fare quelle cose che, anche in questo decreto, contrariamente alle promesse fatte, non sono state onorate sulla conformità urbanistica, sul potenziamento del personale e sulla proroga del personale, e mi riferisco alla vicenda della ricostruzione. Ed è un paradosso questa storia: è l'ottava volta che parliamo di ricostruzione in quest'Aula e, in otto decreti, praticamente la maggioranza ha sempre detto, durante l'esame di un decreto, che parleremo della ricostruzione nel prossimo. Che il Governo dica che si occuperà di questa vicenda, che vuole valutare l'opportunità di occuparsene nel prossimo decreto, non solo è offensivo, ma è anche un paradosso rispetto a tutti i comunicati stampa che sono stati fatti. Ricordo al sottosegretario Misiani che il commissario Legnini, in un comunicato stampa, ha detto che il Presidente Conte ha assicurato che, nel prossimo decreto, verranno affrontate queste cose; è stato chiesto che venisse affrontato da autorevoli esponenti del MoVimento 5 Stelle, mi riferisco all'onorevole Terzoni; tutti i gruppi politici hanno sostanzialmente detto due cose: che queste cose dovevano trovare spazio all'interno del “decreto Rilancio” e che saranno ricomprese nel prossimo decreto. Non capisco qual è l'opportunità che dovete valutare. Quindi, via “a valutare l'opportunità”, perché sono passati quattro anni, non possiamo ancora valutare l'opportunità se è il caso di andare a togliere le macerie in quei posti, tanto per dirne una. Prendiamo, per una volta, un impegno serio per il prossimo decreto. Per ultimo, abbiamo dovuto assistere anche al fatto che, visto che nel “decreto Rilancio” non c'erano soldi sufficienti per medici e infermieri, avete ritenuto di prendere la metà dei soldi che vengono risparmiati dalla Camera e darli appunto per queste finalità. Siamo d'accordo che comunque la metà dei risparmi della Camera vadano a medici e infermieri, però ricordo sommessamente che, negli ultimi due anni, questi soldi, per un'iniziativa del collega Baldelli, venivano lasciati ai terremotati, che, in questa situazione, non solo non hanno visto nel “decreto Rilancio” nessuna norma, ma hanno visto anche dimezzato quello che era l'importo che, normalmente, andava loro dai risparmi della Camera, e questo ovviamente non ci è piaciuto. Quindi, togliere “a valutare l'opportunità di”, prendete per una volta un impegno serio, lo prendete davanti al Parlamento e soprattutto lo fate nell'interesse di tutti quei colleghi che, successivamente alla discussione del decreto, hanno recuperato la parola, che non avevano quando si discuteva in Commissione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Prego, sottosegretario Misiani.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, il parere sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/22 era un “valutare l'opportunità di” e non un parere contrario, ci deve essere stato un misunderstanding.

PRESIDENTE. Siamo all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/31.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, però ci tenevo a esplicitare questo tema. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/31, noi siamo disponibili a modificarlo. Chiederei al presentatore, onorevole Trancassini, se è d'accordo con la seguente riformulazione: noi potremmo limitare il “valutare l'opportunità di” al secondo periodo, laddove si chiedono misure di potenziamento del personale e di proroga del personale in scadenza, che sono impegnative dal punto di vista economico e finanziario; ne approfitto per confermare la volontà del Governo di recuperare, a partire dal “decreto Semplificazioni”, una serie di norme per quanto riguarda le aree terremotate, che non siamo riusciti a inserire nel “decreto Rilancio”. Quindi, noi potremmo accogliere, così come è scritto, il primo periodo degli impegni e limitare il “valutare l'opportunità di” al secondo periodo, se i proponenti sono d'accordo.

PRESIDENTE. Accetta la nuova riformulazione, onorevole Trancassini?

PAOLO TRANCASSINI (FDI). No, Presidente, perché dopo quattro anni non si può ancora valutare l'opportunità di… niente. Le cose che servono per quei comuni, per quelle 138 comunità, sono chiare a tutti, dal commissario a tutte le forze politiche. Nel prossimo decreto bisogna farlo senza se e senza ma, e senza valutare alcuna opportunità, perché sono anni che è opportuno che il Governo facesse queste cose.

PRESIDENTE. Intanto pongo in votazione questo, poi bisogna ritornare sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/22, perché c'è stato un errore nella trascrizione del parere relativo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/31 Trancassini.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Ritorniamo sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/22 Migliore: il parere non era contrario, ma c'era una proposta di riformulazione. Viene accettata la riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/32 Donzelli il parere era favorevole con riformulazione. Si accetta la riformulazione? Bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/33 Cirielli il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/33 Cirielli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/34 Meloni il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/35 Ciaburro, il parere è contrario. Onorevole Ciaburro, prego.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, signora Presidente. Io chiedo ancora al Governo se può rivalutare il parere su questo ordine del giorno perché, vede, riguarda tutti quegli italiani che già versano in situazioni di criticità e di sofferenza, e si mette ancora in discussione anche la loro prima casa. Se, con un atto di davvero vicinanza, non solo a parole ma nella realtà, si dimostrasse attenzione anche a queste persone che, attraverso i pignoramenti, rischiano di mettere in discussione anche quello che è un bene conquistato a fatica, con sacrificio, con lavoro, e che anche a causa di questa pandemia, di questo blocco delle attività, del lavoro e di tutta quella che è l'economia che ruotava intorno a quella famiglia, rischiano davvero di perdere queste case; ecco, io credo che se si vuole dare attenzione alle esigenze reali e concrete di queste persone, si dovrebbe avere anche attenzione a non far sì che queste persone da domani si possano trovare in mezzo a una strada, complicando ancora di più quella che è la situazione dei nostri italiani.

PRESIDENTE. Sottosegretario Misiani, prego.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Possiamo modificare il parere con un “valutare l'opportunità di”, se la proponente è d'accordo.

PRESIDENTE. Accetta la riformulazione, onorevole Ciaburro? Accetta.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/36 Caretta c'è un parere favorevole con riformulazione, si accetta la riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/37 Delmastro Delle Vedove c'è un parere favorevole con riformulazione e la si accetta.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/38 Montaruli c'è un parere favorevole con riformulazione. L'onorevole Montaruli chiede di intervenire. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Mi risulta che la riformulazione del Governo anche per questo ordine del giorno sia “a valutare l'opportunità di predisporre”. Noi non riteniamo sia accettabile tale riformulazione, soprattutto alla luce delle decisioni del Governo ancora ieri trapelate in merito proprio alla TAV. Voi avete deciso sì di inserire la TAV nelle opere prioritarie, ma non di inserirla nell'elenco delle opere per le quali il Governo si presterebbe a nominare il commissario straordinario. Ora, questo ordine del giorno chiede esattamente questo e noi abbiamo bisogno di certezze su quest'opera, certezze sui tempi, perché non soltanto è un'opera strategica, come abbiamo sempre difeso; ma non so se sapete, membri del Governo, membri della maggioranza, non so se lo sapete - perché nulla è stato detto di condanna rispetto agli episodi verificatisi negli ultimi giorni in Valsusa - che in Valsusa tutti i giorni c'è un atto di guerriglia contro gli operai, contro le Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e ancora, da ultimo, un atto gravissimo: chiodi sulla strada, sull'autostrada, per far deviare, per far fare incidenti alle Forze dell'ordine! È ovvio che in un clima così grave, che la nostra valle, il nostro Piemonte, la nostra Italia sta ancora soffrendo, dopo anni, è necessario accelerare, accelerare il più possibile, ed è necessario un commissario straordinario. Quindi, non accetto la riformulazione, soprattutto dopo le notizie degli ultimi giorni, anche rispetto agli intendimenti del Governo e pretendo che questo ordine del giorno venga votato e che la maggioranza si assuma le proprie responsabilità rispetto a quello che sta avvenendo in Valsusa.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede d'intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/38 Montaruli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Chiedo ai colleghi che sono appena arrivati in tribuna, ci vorrà un po' di tempo per attivare i terminali, siete appena arrivati, se intendete votare adesso, oppure possiamo chiudere la votazione e fare in modo tale che votiate alla prossima. Bene.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Gli ordini del giorno n. 9/2500-AR/39 Mollicone, n. 9/2500-AR/40 Rotelli, n. 9/2500-AR/41 Frassinetti e n. 9/2500-AR/42 Galantino hanno tutti parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/43 Prisco, c'è un parere favorevole con riformulazione: si accetta la riformulazione? Onorevole Prisco, prego.

EMANUELE PRISCO (FDI). Chiedo scusa, Presidente. Solo per riavere il testo della riformulazione che non lo ritrovo…

PRESIDENTE. Sottosegretario Misiani, se, per favore, può ripetere. Le riformulazioni sono tutte nel resoconto, per agevolare. Prego.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. “Valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Accetta la riformulazione? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/44 Caiata, c'è un parere favorevole con riformulazione: accetta la riformulazione, onorevole Caiata? No. Onorevole Caiata, chiede di intervenire? Prego.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Non accetto questa riformulazione “a valutare l'opportunità di”, perché questo ordine del giorno, che è stato già trattato largamente in Commissione sotto forma di emendamento, parla della opportunità di concedere un credito di imposta per le sponsorizzazioni alle società sportive. È un modo semplice per garantire continuità di vita alle piccole associazioni e alle associazioni sportive che, altrimenti, rischierebbero di scomparire. Perché, Presidente, non accetto questa riformulazione? Perché, paradossalmente, nei giorni scorsi, abbiamo letto il Ministro per lo Sport Spadafora esprimere, sul proprio profilo Facebook, il rammarico perché questo emendamento fosse stato bocciato in Commissione. Sì, ha capito bene: il rammarico del Ministro perché un emendamento, su un'idea valida dell'opposizione, è stato bocciato. Allora, sentirci dire adesso, in Aula, che il Governo vuole “valutare l'opportunità di”, quando un'altra parte di questo Governo, quella preposta a questa disciplina, che è quella dello sport, si è espressa favorevolmente, ci sembra beffardo. Allora, non ci sembra che si voglia “valutare l'opportunità di”; ci sembra che si voglia valutare l'opportunismo di chi debba intestarsi l'ennesima buona idea proposta dall'opposizione che questo Governo vuole buttare fuori dalla porta e riportare dalla finestra, forse, intestandosi una idea che serve per queste piccole associazioni sportive e per le società sportive professionistiche. È un modo per dare vicinanza ad un mondo che, altrimenti, rischia di ritrovarsi sommerso da una crisi profonda e rischia di far scomparire molte società della periferia italiana (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire… onorevole Rizzetto, prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie Presidente. Rispetto al Governo…

PRESIDENTE. Sottosegretario, la prego di prestare attenzione. Prego. Mi scusi. Aspetti, sottosegretario, sta intervenendo l'onorevole Rizzetto però… sottosegretario, sta intervenendo l'onorevole Rizzetto. Prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, soltanto pochi secondi, per ricordare al Governo che non può esserci una differenza fra l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/30, che è un ordine del giorno a mia prima firma, che, fortunatamente, avete accettato, l'ordine del giorno che dovremo ancora esaminare n. 9/2500-AR/49 del collega Butti, che verte sullo stesso tema e che mi pare abbia un parere favorevole, e l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/44 Caiata, le cui uniche differenze - le voglio dire - sono nel dispositivo “a porre in essere misure”, piuttosto che “a valutare l'introduzione”.

“A valutare l'introduzione” o “a porre in essere misure” non possono essere delle discriminanti rispetto ad una battaglia legittima che Fratelli d'Italia sta portando avanti sul credito d'imposta verso società sportive che, se non avranno un'apertura rispetto al credito d'imposta, falliranno e chiuderanno e, se falliscono le società sportive, significa che noi ci troveremo con milioni, migliaia di ragazzi, ad esempio, che non riescono più a fare sport. Ritengo che la sua valutazione in seno anche all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/44 Caiata debba essere rivista, perché non è possibile che soltanto una piccola parte del dispositivo faccia decadere l'impianto di un ordine del giorno che è evidentemente virtuoso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Guidesi.

GUIDO GUIDESI (LEGA). Presidente, per chiedere di apporre la firma all'ordine del giorno e per sottolineare l'importanza dell'associazionismo sportivo, anche in funzione non solo del gravissimo rischio economico di sostentamento di queste associazioni, ma rispetto agli spazi che si limiteranno in funzione dell'occupazione, da parte delle scuole, delle palestre che, nei pomeriggi, venivano utilizzate per far fare sport ai bambini. Io credo che questa sia una situazione urgente per non trovarci, poi, ad avere un vuoto incolmabile che tanti volontari hanno colmato con passione e grandissimo senso civico in tutti questi anni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. In Commissione bilancio, durante la discussione del “decreto Rilancio”, abbiamo affrontato lungamente questo tema in totale solitudine, devo dire la verità, ma convinti, assolutamente convinti che questa sia una battaglia che va fatta e che non può vedere oggi un parere contrario rispetto all'ordine del giorno del collega Caiata. E questo perché, all'interno di questo ordine del giorno, in realtà all'interno dell'emendamento che avrebbe potuto tranquillamente essere inserito nel provvedimento, c'è l'unica possibilità per le piccole associazioni sportive di essere salvate.

In questo momento economicamente molto complesso e molto delicato, è impossibile immaginare che ci sia la forza di continuare a sponsorizzare le piccole realtà sportive, che, oggi, sono le uniche attraverso le quali lo sport dei ragazzi viene portato avanti nei piccoli territori, nelle piccole cittadine d'Italia. Allora, noi abbiamo l'unica possibilità, attraverso questo ordine del giorno, di dare una spinta agli imprenditori, a tutti coloro i quali hanno il desiderio di contribuire alla vita di quelle piccole associazioni e, poiché attraversiamo un momento economico particolarmente difficile e particolarmente delicato, noi non possiamo non dare questo aiuto.

Del resto, è anche evidente che, quando parliamo del riconoscimento del credito d'imposta, in questo caso, noi non stiamo togliendo nulla al bilancio statale, non togliamo nulla alle casse; l'emendamento stesso, l'ordine del giorno non avevano chiesto un finanziamento rispetto a questa attività, ma semplicemente che possa essere incentivata la partecipazione dei privati attraverso le attività di sponsorizzazione dei piccoli club, che vivono e continuano a vivere, in assenza di finanziamenti da parte dello Stato, solo attraverso questa partecipazione privata. Allora, questo ordine del giorno va indubbiamente nel senso di quelli presentati anche dal collega Rizzetto e dal collega Butti: non ci può essere una disparità, perché, nella sostanza, questi ordini del giorno sono identici.

PRESIDENTE. I banchi del Governo, per favore.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Onorevole Prestipino…Prego.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo anche io, come capogruppo della Commissione sport, per ricordare al sottosegretario che il Ministro Spadafora ha costituito un tavolo informale, al quale ha invitato tutti i gruppi e tutte le forze politiche, e al quale siamo andati, come Fratelli d'Italia, con molte proposte rispetto alla legge sullo sport. Tra queste, c'era quella del credito d'imposta. Come è stato ricordato anche dal collega Caiata, lo stesso Ministro, anche in quella sede - stiamo parlando di Palazzo Chigi, quindi una sede ufficiale, seppur informale -, aveva accolto, e accoglierà, questo meccanismo nella legge delega. Per cui ricordo anche, in ultimo, che lo stesso meccanismo è stato già approvato nell'editoria, per l'editoria online, e cioè, dopo una battaglia, anche qui, di Fratelli d'Italia e di altri gruppi dell'opposizione, siamo riusciti a ottenere nei passati provvedimenti che il credito d'imposta investito nella promozione dell'editoria online, e quindi sui portali di informazione, potesse avere un credito d'imposta incrementale, che è una battaglia simbolo di Fratelli d'Italia, ed è stato accettato.

PRESIDENTE. Colleghi, però dovete lasciare liberi i banchi del Governo.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Anche perché mi distraete il sottosegretario, che sicuramente sta analizzando la possibilità di rivedere il parere. E quindi, dicevo, il credito d'imposta su base incrementale, che è una battaglia simbolo di Fratelli d'Italia e che è stata già approvata da questo Governo per quanto riguarda la promozione. Quindi, questo provvedimento è analogo a questo meccanismo già utilizzato nell'editoria e penso, vista anche la presa di posizione del Ministro, che possa essere, almeno l'ordine del giorno, accettato e che possa aprire la strada, magari nel decreto-legge Semplificazioni e in altri provvedimenti all'approvazione. Anzi, è singolare che non sia stato già approvato nel decreto-legge Rilancio. Quindi rinnoviamo, come Fratelli d'Italia e come Commissione sport, l'invito al sottosegretario a rivedere questo parere e ad accoglierlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Dunque, chiedo il permesso di poter sottoscrivere l'ordine del giorno Caiata. In qualità di dirigente di una federazione sportiva, avverto forte l'esigenza per le piccole associazioni sportive dilettantistiche di avere questo aiuto perché rischiamo veramente che lo sport dilettantistico poi sparisca. Abbiamo fatto anche un sondaggio tra le nostre associazioni federate con la federazione che rappresento e la preoccupazione è tanta. Tra l'altro, c'è anche il grosso problema di poter effettuare pratica sportiva anche all'interno, e qui si apre anche una riflessione con la Ministra Azzolina per poter concedere le palestre alle associazioni sportive. Pertanto chiedo di poter sottoscrivere questo ordine del giorno e chiedo anche al sottosegretario di voler rivedere il suo parere su questo.

PRESIDENTE. Colleghi, ai banchi del Governo le mascherine, per favore. Ha chiesto di parlare il sottosegretario. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Intervengo per cambiare il parere in favorevole su questo ordine del giorno, così come sugli ordini del giorno n. 9/2500-AR/71 e 9/2500-AR/159, che trattano lo stesso argomento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Quindi, c'è un parere favorevole e non si pone più in votazione l'ordine del giorno 9/2500-AR/44, non ci sono quindi più dichiarazioni di voto.

Passiamo all'ordine del giorno 9/2500-AR/45 Bucalo: c'è un parere favorevole con riformulazione… Onorevole Pettarin, però il sottosegretario ha cambiato il parere e può farlo in qualunque momento. Nel momento stesso in cui cambia il parere, non ci sono più dichiarazioni di voto, perché non lo si pone in votazione. Però può cambiare in qualunque momento, ha capito? Onorevole Gagliardi, per sottoscriverlo, certo, assolutamente, anche agli uffici, potete chiedere la sottoscrizione anche agli uffici.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/45 Bucalo c'è un parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/46 Osnato, accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/47 Silvestroni, accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/48 Bignami, c'è un parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Il comune di Medicina è un comune in provincia di Bologna che è stato interessato da un provvedimento d'apposizione emanato dalla regione Emilia Romagna, dal presidente Bonaccini, che lo ha reso zona rossa all'inizio della situazione di pandemia che abbiamo attraversato. Nell'immediatezza, evidentemente, di quel provvedimento si è posto il problema di come salvaguardare i lavoratori, che evidentemente non potevano recarsi al lavoro, e da parte di tutte le forze politiche vi è stata la garanzia che quei lavoratori si sarebbero tutelati, qualificando la loro assenza come malattia, determinando così una protezione totale nei confronti della loro assenza dal luogo di lavoro. Nei primi provvedimenti assunti, tuttavia, è rimasta sguarnita questa tutela, e proprio per questo il sottosegretario Puglisi ha immediatamente precisato, nei giorni successivi l'emissione del provvedimento di zona rossa, che si era trattato di una mera svista e che pertanto nei provvedimenti successivi - parliamo di metà marzo - i lavoratori avrebbero ricevuto tutela. Così non è stato e ancora oggi quei lavoratori chiedono di potersi veder riconosciuta una tutela che qualifichi la loro assenza come malattia; non come cassa integrazione, non come altre forme che evidentemente affievolirebbero la loro tutela, ma come malattia, esattamente come tutte le altre zone rosse, che presentano l'unica distinzione che questa è stata emessa dalla regione Emilia-Romagna.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 10,07)

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Noi abbiamo cercato di rendere questo ordine del giorno, che non è un emendamento che evidentemente non è stato accettato nella riformulazione del decreto, proprio per vincolare - in questo senso, mi permetto di dire che eventuali ripensamenti che portino all'introduzione di varianti come “a valutare l'opportunità” di non sarebbero accolti - abbiamo presentato questo ordine del giorno, scevro da qualsiasi connotazione di responsabilità politica, anche se è chiaro che avremmo potuto scrivere che il sindaco del comune di Medicina è del PD, il presidente della città metropolitana è del PD, il presidente della regione è del PD, il rappresentante del Governo che ha parlato è del PD, proprio per renderlo votabile da parte di tutti. Non abbiamo qualificato o caratterizzato l'ordine del giorno con connotazioni divisive. E diamo, anzi, atto che altri esponenti e altri parlamentari hanno operato per il riconoscimento di questo diritto, perché di un diritto si tratta, ai lavoratori di Medicina. Siamo quindi sorpresi non solo che non si arrivi a un parere favorevole, ma neanche a una riformulazione - che comunque, lo dico anticipandolo, come ho già detto, non sarebbe accolta - perché dobbiamo vincolare il Governo a far sì che l'INPS, perché è lì il problema, operi in modo che i lavoratori di quel comune, che hanno dignitosamente e rispettosamente osservato le regole, siano tutelati e trovino una tutela adeguata nel prossimo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il sottosegretario Misiani. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. No, qui il parere va proprio corretto e diventa parere favorevole (Applausi).

PRESIDENTE. D'accordo, andiamo avanti. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/49 Butti, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/50 Deidda, parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno lo discutiamo e colgo l'occasione per fare gli auguri alla Polizia penitenziaria, visto che è il suo anniversario, 203 anni dalla sua nascita (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), e va il nostro ringraziamento a tutti gli agenti, per il duro lavoro che fanno. In questo caso ribadisco che è una richiesta al Governo a valutare che, visto l'emendamento approvato da tutte le forze politiche, proposto da Fratelli d'Italia, per dare più agenti alla Polizia penitenziaria, e quindi si è deciso di far scorrere le graduatorie dell'ultimo concorso, ma solo per l'aliquota civili. Purtroppo rimangono sempre fuori gli idonei non vincitori o gli idonei che dovrebbero entrare e scorrere, dell'aliquota militare.

I militari, invece di avere un vantaggio, in ferma breve o quelli che era in ferma prefissata, non ottengono mai uno scorrimento in questo concorso in Polizia penitenziaria, ma ricordo anche nella Polizia di Stato: si dà sempre scorrimento all'aliquota civile, non si tiene conto della necessità di dare ossigeno alle graduatorie dei militari.

Perché cosa sta succedendo? Abbiamo gravi problemi nelle Forze armate per quanto riguarda il reclutamento durante il periodo di ferma prefissata, perché i giovani sanno benissimo che tutto quel periodo che trascorrono nelle Forze armate non servirà a niente, perché poi sarà una disoccupazione perenne e quel periodo non conterà niente nei concorsi. Chiediamo ancora una volta di dare un'opportunità agli idonei con delle assunzioni straordinarie o a seguito di altro provvedimento apposito - non indichiamo quale - proprio per dare mano libera al Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Rizzetto sottoscrive l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/50 Deidda, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/51 Trano, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/52 Giannone, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/53 Ungaro, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/54 Aprile, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2500-AR/54…?

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/55 Benigni, parere contrario.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere cambia in favorevole (Applausi).

PRESIDENTE. Sta bene.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/56 Sorte, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata?

Ha chiesto di parlare la deputata Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (M-NI-USEI-C!-AC). Presidente, dal resoconto la riformulazione pare introdurre soltanto “a valutare l'opportunità di”, ma era già ricompreso in questi ordini del giorno, non so perché. Quindi non ci dovrebbe essere necessità di riformulazione.

PRESIDENTE. Il parere è favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/57 Gagliardi, parere favorevole con riformulazione.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Ordini del giorno dal n. 9/2500-AR/56 Sorte al n. 9/2500-AR/59 Silli, parere favorevole.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/60 Baldelli, parere favorevole.

Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, questo ordine del giorno, così come il successivo a prima firma del questore D'Uva, si occupa della destinazione dei risparmi della Camera dell'ultimo anno. Il terremoto è una ferita aperta nel nostro Paese, e anche questo dibattito, il dibattito su questo decreto-legge e anche sugli ordini del giorno, dimostra come spesso le buone intenzioni vadano a sbattere contro una difficoltà a reperire risorse.

La Camera ha voluto mantenere un filo di dialogo e di collaborazione con le zone colpite dal terremoto, che dura ormai da quattro anni, anche quest'anno. Per questo, Presidente, io voglio ringraziare la Presidenza, l'Ufficio di Presidenza, che ha fatto in modo che questi risparmi ci fossero e tutte le forze politiche che hanno inteso sottoscrivere questo ordine del giorno, così come anche il successivo, per fare in modo che la Camera possa destinare a queste finalità così nobili i propri risparmi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, vorrei anch'io ringraziare lei, gli uffici della Camera, l'onorevole Baldelli. Anche che si rispettasse il Regolamento, però, perché, se c'è un voto, si fa una dichiarazione di voto, se non c'è un voto, non si fa una dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha ragione, collega. Collega Baldelli, lei voleva metterlo in votazione? Non voleva metterlo in votazione, quindi ricordo che ovviamente gli interventi vengono svolti se si chiede la votazione.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/61 D'Uva, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/62 Schullian, parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il collega Pettarin. Ne ha facoltà.

GUIDO GERMANO PETTARIN (FI). Presidente, solamente per aggiungere possibilmente la mia firma all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/62.

PRESIDENTE. Sta bene.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/63 Zucconi, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/63 Zucconi.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/64 Baldini, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/65 Maschio, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/66 Foti, risulta favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/67 Varchi, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata? Sì.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/68 Prestipino, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/69 Siani, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/70 Ubaldo Pagano, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/71 Rossi, parere favorevole con riformulazione. È diventato favorevole, mi risulta. Sta bene.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/72 Di Giorgi, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/73 Ciampi, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/74 Piccoli Nardelli, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/75 Boldrini, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/76 Bruno Bossio, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/77 Gariglio, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/78 Lepri, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/79 Rizzo Nervo, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/80 Carnevale, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/81 Viscomi, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/82 Mura, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/83 Serracchiani, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/84 Carla Cantone, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/85 Gribaudo, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/86 Schirò, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/87 La Marca, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/88 Bellucci, parere favorevole con riformulazione; viene accettata? No, non viene accettata e chiede di parlare. Prego.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Pongo alla vostra attenzione e anche all'attenzione del sottosegretario questo ordine del giorno, che è legato ai caregiver familiari. Chiedo al sottosegretario di poter attenzionare per qualche minuto, davvero pochi… questo ordine del giorno riguarda i caregiver familiari, cioè quelle persone, quei familiari che si prendono cura dei più fragili, di chi è in una condizione di disabilità, di chi non ha la propria autosufficienza, di chi non è in grado di prendersi cura di sé e per un tempo davvero lungo. Queste persone, in questo momento, hanno ricevuto la cura di madri, di padri, di fratelli e di sorelle che hanno vicariato l'assenza delle istituzioni, l'assenza della scuola, l'assenza dell'assistenza domiciliare, l'assenza dei servizi terapeutici, l'assenza di quei servizi diurni che accolgono queste persone e che cercano di dare le risposte ai loro bisogni di cura. Ebbene, in questi mesi hanno fatto dei sacrifici straordinari, li fanno in ogni anno della loro vita: rinunciano alla loro vita, rinunciano a lavorare, rinunciano ad avere spazi di evasione e di svago, a volte, addirittura, ci raccontano di non riuscire a prendersi una pizza, a uscire fuori, perché i loro cari sono così bisognosi di assistenza sulle 24 ore. Noi vi chiediamo, in questo ordine del giorno, di potergli riconoscere un supporto economico, di farlo come avete fatto per altre categorie fragili, di poter riconoscere la dignità di quello che fanno in ogni giorno della loro vita e di poter dimostrare che lo Stato, il Governo, le istituzioni sono al loro fianco, che rispettano i loro sacrifici e li sostengono in ogni modo. Non possiamo accettare la riformulazione in cui voi dite di “valutare l'opportunità di” riconoscere questo supporto economico, questo bonus, perché “valutare l'opportunità di” significa aprire una valutazione di quanto sia opportuno riconoscergli un bonus economico. In questo caso non c'è nulla da valutare, è impossibile pensare che si debba valutare l'opportunità di… è necessario soltanto che il Governo e la maggioranza riconoscano quell'atto d'amore che queste persone compiono ogni giorno della loro vita.

Noi dobbiamo essergli a fianco, dobbiamo dimostrare che non ci dimentichiamo di loro e che, ancor di più, non lo facciamo in questo momento di pandemia. Per questo, non posso accettare la riformulazione; non c'è nulla da valutare, c'è soltanto da prendere queste persone per mano e da sostenerle ogni giorno rispetto all'atto d'amore che fanno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/88 Bellucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/89 Benamati ed altri, parere favorevole con riformulazione; viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/90 Nardi ed altri, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/91 Manca Gavino ed altri, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/92 Andrea Romano, parere favorevole con riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/93 Mancini, parere favorevole con riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/94 Baroni Massimo Enrico ed altri, parere favorevole con riformulazione, viene accettata?

Collega Baroni, chiede di intervenire? Viene accettata la riformulazione? Sì, bene. Chiedo al collega Baroni se intende parlare… no, quindi, andiamo avanti.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/95 Angiola, parere favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare il collega Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO). Grazie, Presidente. Vorrei richiamare l'attenzione di tutti i colleghi sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/95 che riguarda gli invalidi totali. A seguito della recente sentenza della Corte costituzionale del 23 giugno, per gli invalidi totali si apre la possibilità di passare la pensione di invalidità dagli attuali 285,66 euro fino al milione di vecchie lire. Ecco, nel corso dei lavori della Commissione bilancio, con un emendamento a prima firma Giorgia Meloni, è stato recepito nel “decreto Rilancio” l'incremento delle pensioni di invalidità, ma non basta, Vice Ministro Misiani, perché restano scoperti tutti i disabili gravissimi, quelli che hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24 ore e che, in caso di mancata assistenza, rischiano veramente anche di morire.

Quindi, il fatto di accogliere questo ordine del giorno come una raccomandazione mi sembra veramente poco, in quanto si tratta di 3 o 4 mila persone, non di più, secondo degli studi che sono stati effettuati, che potrebbero essere ricomprese in questo incremento, devo dire veramente quasi un'elemosina, fino al milione delle vecchie lire. Oltre a queste ci sono anche i disabili con una percentuale di invalidità dal 75 al 99 per cento, che sarebbero meritevoli di attenzione da parte della Camera, tanto quanto i disabili con un'invalidità totale.

Quindi, l'idea sarebbe di non creare degli invalidi di serie A e degli invalidi “di serie B” e, quindi, di concedere un gesto di attenzione nei confronti di queste persone veramente molto sofferenti (Applausi dei deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Chiedo a tutti i colleghi di indossare la mascherina su naso e bocca. Alcuni colleghi non la stanno indossando; sollecito l'Aula a indossare la mascherina.

Ha chiesto di parlare il collega Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Semplicemente, Presidente, per aggiungere la mia firma a questo ordine del giorno. Veramente, anche noi esprimiamo la sorpresa per il parere negativo e insisto, anche io, perché il parere venga mutato, per non contraddirvi, insomma. Mi pare che il tema delle pensioni di invalidità posto da Fratelli d'Italia abbia trovato, dopo lunghi dibattiti, ospitalità all'interno del “decreto Rilancio”. Mi sembra che il tema posto dal collega sia molto, molto importante, riguarda delle fasce di persone in seria e grande difficoltà, il fatto che si esprima parere contrario a un ordine del giorno, lo trovo molto, molto grave o comunque, in ogni caso, che non venga presa decisamente in considerazione l'ipotesi, appunto, di un parere direttamente favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Versace, Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Grazie, Presidente. Chiedo solo di sottoscrivere questo ordine del giorno del collega Angiola, ricordando l'importanza del tema e l'importanza, soprattutto, del fatto che questo tema sia ampiamente concertato e approfondito, proprio per non creare nuove discriminazioni, come ha saggiamente illustrato il mio collega, prima.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Vietina. Ne ha facoltà.

SIMONA VIETINA (FI). Vorrei richiedere di sottoscrivere questo ordine del giorno e sottolineare che non si possono fare sempre solo dichiarazioni spot e, poi, rimanere sordi davanti ai più deboli.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Locatelli. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA LOCATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Lo sottoscrivo anch'io, anche se la Lega ne ha uno suo sulle pensioni di invalidità, per lo sforzo anche dei colleghi, di rappresentare un problema, appena accennato dalla Corte costituzionale, ma che noi portiamo avanti da tempo. Da mesi, da anni, chiediamo a questo Governo di aumentare le pensioni di invalidità e solo ora, con l'imposizione della Corte costituzionale, vediamo che un piccolo gruppo, solo quelli invalidi al 100 per cento, potranno vedersi aumentate le pensioni di invalidità. Non è sufficiente. Quindi, insieme all'ordine del giorno presentato a prima firma De Martini, che sarà più avanti, sottoscrivo anche quello del collega e mi auguro che possa cambiare il parere per tutti e due gli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Collega Ruffino? Chiede di parlare o sottoscrive? Sottoscrive, d'accordo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/95 Angiola, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/96 Frate e n. 9/2500-AR/97 Mor, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/98 Gusmeroli, parere favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare il collega Gusmeroli. Ne ha facoltà.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Grazie, ma vorrei che si traducano poi, queste parole, in fatti concreti.

PRESIDENTE. Quindi, accetta la riformulazione, collega? D'accordo.

Dall'ordine del giorno n. 9/2500-AR/99 Tasso all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/104 Gemmato, pareri favorevoli.

Dall'ordine del giorno n. 9/2500-AR/105 Germanà all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/109 Lupi, pareri favorevoli con riformulazioni, che vengono accettate.

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/110 Fusacchia e n. 9/2500-AR/111 Pellicani, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/112 Pezzopane, parere favorevole con riformulazione. Viene accettata la riformulazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/113 Topo, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/114 Gebhard, parere favorevole con riformulazione, che viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/115 Rotta, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/116 Lacarra, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordini del giorno n. 9/2500-AR/117 De Menech e n. 9/2500-AR/118 Quartapelle Procopio, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/119 Cenni, parere favorevole con riformulazione: viene accettata.

Dall'ordine del giorno n. 9/2500-AR/120 Sensi all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/122 Di Stasio, parere favorevole.

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/123 Buompane e n. 9/2500-AR/124 Baldino, pareri favorevoli con riformulazioni, che vengono accettate.

Dall'ordine del giorno n. 9/2500-AR/125 Cillis all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/127 Silvestri Francesco, pareri favorevoli. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/128 Dieni, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/129 Suriano, parere favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/130 Alaimo risulta inammissibile.

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/131 Cattoi Maurizio e n. 9/2500-AR/132 Bruno, pareri favorevoli. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/133, Siragusa, favorevole con riformulazione, viene accettata. Ordine del giorno… No, torniamo al n. 9/2500-AR/133. Ha chiesto di parlare la collega Siragusa. Ne ha facoltà.

ELISA SIRAGUSA (M5S). Grazie. No, io non accetto la riformulazione, perché penso che sia assurdo che il Governo non riesca a accettare un ordine del giorno molto semplice, che chiede semplicemente di stanziare fondi per la rete consolare diplomatica. Non dico quanto, non dico quando: chiedo solo di prevedere uno stanziamento. Veramente io ritengo ormai inaccettabile che questo Governo accetti ordini del giorno con impegni generici “a valutare l'opportunità di”, che significa praticamente che gli ordini del giorno hanno una valenza pari a una lettera inviata a Babbo Natale. Quindi, io chiedo un impegno concreto, se decide di accettare l'impegno a stanziare questi soldi: sì o no. Per questo lo metto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/133 Siragusa, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/134 Rizzo, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/135 Lovecchio, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/136 Maraia, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/137 Manzo, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/138 Gabriele Lorenzoni parere favorevole, con riformulazione: viene accettata.

Dall'ordine del giorno n. 9/2500-AR/139 Faro all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/146 Giuliodori, pareri favorevoli.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/147 Currò, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/148 Martinciglio, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/149 De Carlo Sabrina, il parere è contrario: viene ritirato.

L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/150 risulta ritirato e l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/151 è inammissibile.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/152 Roberto Rossini, parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/153 risulta inammissibile.

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/154 Gallo e n. 9/2500-AR/155 Elisa Tripodi, parere favorevole. Ordine giorno n. 9/2500-AR/156 Vacca, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/157 Melicchio, parere favorevole con riformulazione: non accetta la riformulazione e chiede che venga messo in votazione.

Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/157 Melicchio, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Ordine del giorno n. 9/2500AR/158 Iovino, parere favorevole; n. 9/2500-AR/159 Valente, parere favorevole con…

GUIDO GERMANO PETTARIN (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Collega Pettarin, a che titolo?

GUIDO GERMANO PETTARIN (FI). Se siamo arrivati all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/159 Valente, perché non ho capito se l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/158 Iovino lo abbiamo passato…

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/158 Iovino risulta favorevole.

GUIDO GERMANO PETTARIN (FI). Perfetto. Sul n. 9/2500-AR/159 Valente, per la possibilità di aggiungere la mia firma agli ordini del giorno n. 9/2500-AR/159 Valente, n. 9/2500-AR/71 Rossi e n. 9/2500-AR/44 Caiata, che sono gli ordini del giorno per le associazioni sportive dilettantistiche.

PRESIDENTE. D'accordo. Sottosegretario, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/159 Valente ha cambiato parere?

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sì. Quando abbiamo discusso l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/44 Caiata ho cambiato parere in favorevole secco e, quindi, anche sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/159 Valente.

PRESIDENTE. D'accordo. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/160 Mariani, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; n. 9/2500-AR/161 Villani, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; n. 9/2500-AR/162 Lattanzio, parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il collega Lattanzio. Ne ha facoltà.

PAOLO LATTANZIO (M5S). Grazie, Presidente. Mi rivolgo, per suo tramite, al Governo, chiedendo di valutare l'opportunità di rivedere la valutazione, perché nel primo impegno si parla di scuola, ovviamente di riapertura delle scuole, tema caldo, e nel primo impegno, quello un po' più forte, nel primo punto dell'impegno c'è già la locuzione “valutare di”. Quindi, “valutare l'opportunità di valutare” mi sembra una ridondanza barocca eccessiva.

Nel secondo punto invece, dove si parla dei patti educativi di comunità, in realtà questo intervento è già previsto dalle linee guida rilasciate una settimana fa dal Ministero dell'Istruzione. Quindi, in realtà si propone un rafforzamento di quanto già previsto dal Ministero e credo sia importante permettere a tutti gli studenti e le studentesse di partecipare a quelli che saranno dei patti educativi territoriali - ripeto - come previsto dalle linee guida.

Da ultimo, mi risulta difficile pensare ancora “a valutare l'opportunità di” quando mancano due mesi e cinque giorni alla probabile apertura delle scuole.

PRESIDENTE. Sottosegretario Misiani?

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Va bene. Ho solo un dubbio sul terzo punto. Se il proponente accetta, potremmo limitare il “valutare l'opportunità” a quello e accogliere così come sono stati proposti i primi due punti degli impegni.

PRESIDENTE. Per il collega Lattanzio va bene, è d'accordo. Collega Frate, vuole sottoscriverlo? Vuole sottoscrivere l'ordine del giorno, d'accordo. La collega Siragusa anche, d'accordo.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/163 Deiana, parere favorevole; n. 9/2500-AR/164 Berti, favorevole con riformulazione… Colleghi, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/162 Lattanzio chi vuole sottoscriverlo può avvicinarsi alla Presidenza per richiedere la sottoscrizione.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/164 Berti, parere favorevole con riformulazione: è accettata; n. 9/2500-AR/165 Daga, parere favorevole; n. 9/2500-AR/166 Ilaria Fontana, parere favorevole con riformulazione; n. 9/2500-AR/167 Terzoni, parere favorevole; n. 9/2500-AR/168 Varrica, parere favorevole; n. 9/2500-AR/169 Zolezzi, parere favorevole; n. 9/2500-AR/170 Alberto Manca, parere favorevole con riformulazione; n. 9/2500-AR/171 Vianello, parere favorevole con riformulazione; n. 9/2500-AR/172 Scagliusi, parere favorevole; n. 9/2500-AR/173 Galizia, parere favorevole; n. 9/2500-AR/174 Spessotto, parere favorevole; n. 9/2500-AR/175 Spadoni, parere favorevole con riformulazione; n. 9/2500-AR/176 Ficara, parere favorevole; n. 9/2500-AR/177 Papiro, parere favorevole; n. 9/2500-AR/178 Marino, parere favorevole; n. 9/2500-AR/179 Serritella, parere favorevole; n. 9/2500-AR/180 Grippa, parere favorevole; n. 9/2500-AR/181 Adelizzi, parere favorevole; n. 9/2500-AR/182 De Girolamo, parere favorevole; n. 9/2500-AR/183 Alemanno, parere favorevole; n. 9/2500-AR/184 Masi, parere favorevole; n. 9/2500-AR/185 Perantoni, parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il collega Perantoni. Ne ha facoltà.

MARIO PERANTONI (M5S). Grazie, Presidente. Solo per una veloce verifica, perché credo che la riformulazione non sia necessaria in quanto già nel testo iniziale dell'ordine del giorno era già ricompresa la… non so se quindi…

PRESIDENTE. D'accordo. Sottosegretario Misiani, quindi viene accettata senza riformulazione, con parere favorevole.

MARIO PERANTONI (M5S). Grazie.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/186 Scanu, parere favorevole; n. 9/2500-AR/187 Sut, parere favorevole con riformulazione: viene accettata? Sì.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/188 Giarrizzo, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/189 Vallascas, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; ordine del giorno n. 9/2500-AR/190 Davide Aiello, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/191 Ciprini, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; ordine giorno n. 9/2500-AR/192 Segneri, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/193 Tripiedi, parere contrario: viene ritirato, d'accordo; ordine del giorno n. 9/2500-AR/194 Amitrano…

DAVIDE TRIPIEDI (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Collega Tripiedi, lo ritira?

DAVIDE TRIPIEDI (M5S). No, assolutamente, Presidente, anche perché…

PRESIDENTE. Collega, le chiedo di cambiare il microfono. Prego.

DAVIDE TRIPIEDI (M5S). Grazie, Presidente. Scusate l'intervento, ma si sta trattando un tema importantissimo quale quello degli ispettori INPS, un tema che riguarda tutta la Commissione lavoro, che non riguarda solamente il MoVimento 5 Stelle. Abbiamo fatto un'indagine conoscitiva che fa emergere l'importanza dell'abrogazione del ruolo a esaurimento e volevo dire una cosa in più: il Ministro ha preso un impegno formale, il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che riguarda proprio questo tema ed è un impegno che vuole non solo garantire legittimità e vuole garantire continuità contributiva verso i lavoratori, ma riguarda anche la sicurezza sul lavoro.

Quindi, io personalmente non mi sento in grado di ritirare questo ordine del giorno, anche perché il Ministro Catalfo ha preso un impegno, un impegno importante, e un ordine del giorno sappiamo che non si nega a nessuno e mi sembra surreale che il Governo possa darmi un parere contrario su un ordine del giorno di buon senso che, tra l'altro, costa zero, perché gli oneri a carico li abbiamo dati all'INPS. Quindi, io veramente chiedo al Governo di intervenire su questa materia per approvare questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sottosegretario Misiani, prego.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Possiamo cambiare il parere se il proponente accetta di inserire le parole “a valutare l'opportunità di” nel secondo impegno.

PRESIDENTE. Collega Tripiedi? Viene accettata la riformulazione, d'accordo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/194 Amitrano, parere favorevole; n. 9/2500-AR/195 Corneli, inammissibile; n. 9/2500-AR/196 Cubeddu, parere favorevole; n. 9/2500-AR/197 Cominardi, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; n. 9/2500-AR/198 Barzotti, parere favorevole; n. 9/2500-AR/199 Scutellà, parere favorevole; n. 9/2500-AR/200 Costanzo, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; n. 9/2500-AR/201 De Lorenzo, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; n. 9/2500-AR/202 D'Orso, parere favorevole; n. 9/2500-AR/203 Lapia, parere favorevole; n. 9/2500-AR/204 Provenza, parere favorevole; n. 9/2500-AR/205 Ianaro, parere favorevole; n. 9/2500-AR/206 Grillo, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; n. 9/2500-AR/207 D'Arrando, parere favorevole; n. 9/2500-AR/208 De Lorenzis, parere favorevole; n. 9/2500-AR/209 Dori, parere favorevole; n. 9/2500-AR/210 Di Lauro, parere favorevole; n. 9/2500-AR/211 Flati, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; n. 9/2500-AR/212 Mammì, parere favorevole; n. 9/2500-AR/213 Troiano, parere favorevole; n. 9/2500-AR/214 Trizzino, parere favorevole; n. 9/2500-AR/215 Pignatone, parere favorevole con riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/216 Maglione ha chiesto di parlare il sottosegretario Misiani. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere cambia in favorevole secco (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. D'accordo. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/217 Cassese, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/218 Lombardo, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/219 Gagnarli, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; ordine del giorno n. 9/2500-AR/220 Cadeddu, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; ordine del giorno n. 9/2500-AR/221 Parentela, parere favorevole con riformulazione: viene accettata; ordine del giorno n. 9/2500-AR/222 Gallinella, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/223 Del Sesto, parere favorevole con riformulazione: viene accettata;

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/224 Battelli e Vacca: collega Pettarin, vuole sottoscriverlo?

GUIDO GERMANO PETTARIN (FI). Sì, Presidente, sottoscrivo l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/224.

PRESIDENTE. D'accordo. Ordine giorno n. 9/2500-AR/225 Scerra, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/226 Palazzotto, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/227 Pastorino, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/228 Fratoianni, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/229 Stumpo, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/230 Conte, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/231 Miceli, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/232 Belotti, parere contrario. Lo mettiamo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/232 Belotti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/233 Iezzi parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/234 Vinci, parere contrario. Lo mettiamo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/234 Vinci.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/235 Stefani, parere contrario. Lo mettiamo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/235 Stefani.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/236 De Angelis, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/237 Invernizzi, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/237 Invernizzi.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/238 Maggioni, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/238 Maggioni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/239 Andreuzza, parere favorevole con riformulazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/240 Billi, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno del giorno n. 9/2500-AR/241 Binelli, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/241 Binelli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/242 Galli, parere favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/243 Pettazzi, favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/244 Minardo, favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/245 Piastra, favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/246 Formentini, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/247 Panizzut, favorevole con riformulazione: è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/248 Bitonci, favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/249 Tarantino, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/250 Cestari, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/251 Zoffili, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/252 Frassini, parere favorevole con riformulazione: è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/253 Furgiuele, parere favorevole con riformulazione: è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/254 Maccanti, favorevole con riformulazione: è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/255 Donina, parere favorevole con riformulazione: è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/256 Paternoster (Lega), favorevole con riformulazione: è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/257 Boniardi, favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/258 Bordonali, favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/259 Zordan, parere favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/260 Gava, parere favorevole con riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/261 Tonelli, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/261 Tonelli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/262 Molteni, parere contrario.

Ha chiesto di parlare il collega Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per portare all'attenzione dell'Aula un tema che io credo assolutamente importante e delicato, qual è l'utilizzo, la funzionalità e l'operatività del taser, ossia uno strumento non di offesa, ma uno strumento di difesa dell'interesse dei cittadini e dei rappresentanti delle forze di polizia. Presidente, con questo ordine del giorno, molto banalmente e molto semplicemente - quindi mi sorprende, mi stupisce e mi fa anche un po' arrabbiare il parere contrario da parte del Governo - noi chiediamo, per quanto riguarda l'utilizzo e la funzionalità di questo strumento di difesa, di garanzia e di tutela a beneficio delle nostre forze dell'ordine - e ci stupisce il parere contrario da parte del Governo - semplicemente tempi certi a difesa e a garanzia delle forze dell'ordine.

Questo parere contrario, Presidente, diventa ancora più grave e diventa ancora più inaccettabile e diventa ancora più vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), laddove ieri abbiamo appreso, non dalla voce del Ministro, ma da un comunicato stampa, che il Dipartimento di pubblica sicurezza ha dichiarato che l'unico soggetto che ha partecipato alla gara per la fornitura di questi strumenti e rispetto alla quale la sperimentazione è già stata avviata, grazie a un Ministro che si chiama Matteo Salvini, questa procedura e questa sperimentazione, che ha avuto effetti assolutamente positivi, di comune accordo anche con il Ministero della Salute, per garantire tutti i protocolli e tutte le linee guida di sicurezza da un lato e di salute dall'altro lato, il Dipartimento ieri ha comunicato e ha annunciato che l'unico soggetto che ha partecipato alle procedure di gara per la fornitura di questo strumento è stato escluso, è stato escluso per motivi tecnici e quindi oggi si aprono degli scenari francamente inquietanti, ovvero che le tempistiche rispetto alle quali questi strumenti di difesa e di garanzia delle Forze dell'ordine potrebbero avere dei tempi assolutamente dilatati per la loro operatività e per la loro funzionalità. Quindi, io credo che ci sia una motivazione da un lato di natura tecnica e vorremmo, in altra sede ovviamente, che il Ministro dell'Interno la spiegasse alle decine di migliaia di uomini e donne in divisa che rischiano la vita ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini italiani e la spiegassero anche ai milioni di cittadini italiani che pretendono che un Governo continui ad insistere e ad investire su un tema prioritario, qual è il tema della sicurezza nazionale da un lato e la sicurezza urbana dall'altro lato, però vorremmo anche capire e il parere contrario del Governo rafforza un convincimento che diventa sempre più certo. Abbiamo il timore, il forte timore che da parte del Governo - e spero non da parte di tutta la maggioranza, perché l'implementazione del teaser è avvenuto anche con il contributo del MoVimento 5 Stelle - abbiamo il forte timore e il forte presentimento che ci sia la volontà politica di bloccare l'operatività e la funzionalità del teaser e credo che il parere è contrario, invitando ovviamente il Vice Ministro Misiani a rivedere questo parere, io credo che rappresenti un vulnus rispetto al quale il Parlamento e soprattutto una forza politica che fa della sicurezza e della legalità, come la Lega, non può evidentemente stare zitta. Quindi, io invito il Governo a cambiare il parere, perché la sicurezza dei cittadini italiani e la sicurezza dei nostri uomini e donne in divisa rappresentano una priorità che non può essere mortificata, in modo particolare dal parere contrario del Governo su questo tema assolutamente centrale, in modo particolare laddove noi chiediamo non solo che il teaser venga utilizzato, applicato e reso funzionale rispetto alle Forze di polizia, ai Carabinieri e alla Guardia di finanza, ma venga esteso, come tra l'altro il “decreto Sicurezza” che qualche folle vorrebbe cancellare e abrogare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che sono strumenti di legalità e di sicurezza e cancellare i “decreti Sicurezza” non vuol dire fare un torto a Matteo Salvini, ma vuol dire fare un torto a tutti quei milioni di cittadini italiani che pretendono che la politica investa nella sicurezza e anche, in modo particolare, nella sicurezza urbana. Noi abbiamo chiesto che il teaser venga applicato- e una norma del “decreto Sicurezza” va esattamente in questa direzione - alle Forze di polizia locale, che ringrazio quotidianamente per il lavoro quotidiano e giornaliero che fanno, ma anche rispetto alla Polizia penitenziaria, rispetto alla quale oggi abbiamo un Governo che guarda con maggiore attenzione e con maggiore benevolenza ai carcerati e ai criminali, ghettizzando e mortificando quotidianamente il lavoro delle Forze dell'ordine, anche degli amici della Polizia penitenziaria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, io mi attendo che maggioranza e Governo abbiano il buon senso e la lucidità politica per cambiare il parere su questo ordine del giorno, altrimenti sarebbe una scelta scellerata, folle e sbagliata, che va contro la sicurezza degli italiani e contro il buonsenso, a tutela e a difesa dei nostri rappresentanti delle Forze dell'ordine, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Chiedo al collega Pagano e al collega Sasso di indossare la mascherina. Collega Pagano, le chiedo di indossare la mascherina, sia naso che bocca, grazie, anche il collega Sasso. Dunque, il collega Paolini chiede di sottoscrivere?

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Sì, Presidente, solo per sottoscrivere e ricordare che se ci fossero stati i teaser, le decine e decine di agenti di polizia penitenziaria feriti nelle rivolte non sarebbero risultati tali. La prossima volta, chi non voterà questo emendamento lo manderei a lui ad affrontare detenuti e briganti vari.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo, ovviamente con l'autorizzazione del presentatore, di sottoscrivere l'emendamento, ma anche per denunciare che un parere contrario, dopo i tanti proclami e le promesse che sono state fatte alle Forze dell'ordine e alla Polizia penitenziaria e alle Forze di polizia e ai Carabinieri verso l'utilizzo del teaser sarebbe veramente vergognoso. Ogni giorno registriamo aggressioni agli uomini delle Forze di polizia e dell'Arma dei carabinieri, che non si possono difendere, perché hanno paura di abusare di quella che è la loro forza, ma chiedono semplicemente uno strumento di difesa per non subire, come è accaduto ieri a due carabinieri, che gli sia stata spaccata la spalla durante un intervento, di potersi difendere. Non si chiede niente di più, si chiede semplicemente una dotazione di sicurezza, lo chiedono i sindacati, le organizzazioni, le tante organizzazioni sindacali che da tempo si appellano al Governo, ma assistiamo invece, invece di dotarli di maggiore sicurezza, a continui tagli, a continui tagli dei vari settori delle Forze di polizia, ai vari presidi nei vari territori, perché poi, questo Governo, mi dovete spiegare come mai i componenti della maggioranza presentano interrogazioni per la chiusura di uffici della Polizia stradale nei vari territori e poi vota contro quelle che sono delle richieste, un impegno che il Governo si deve prendere per dotare di maggiore strumentazione di difesa gli operatori di Polizia. C'è un'ipocrisia di fondo, bisognerebbe essere conseguenti a quello che si annuncia sui giornali, a quello che si dice durante le manifestazioni, a quello che si dice agli operatori di Polizia e allora bisognerebbe un attimino riformulare e cercare di essere coerenti, nel senso che si è promesso agli operatori di Polizia e Arma dei carabinieri, alle Forze della polizia penitenziaria e alla Guardia di finanza di dargli questo strumento, necessario per la propria difesa personale e la difesa degli altri cittadini. Quindi siate coerenti, date gli strumenti necessari alle nostre Forze dell'ordine.

PRESIDENTE. Collega Librandi, le chiedo di indossare la mascherina, sia naso che bocca collega, grazie. Ha chiesto di parlare il collega Morrone. Ne ha facoltà.

JACOPO MORRONE (LEGA). Grazie Presidente, innanzitutto colgo l'occasione per fare gli auguri a tutti gli uomini della Polizia penitenziaria, perché oggi è il 203° anniversario della fondazione del Corpo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e quindi, caro sottosegretario, non faccia un regalo, perché non è un regalo, ma è un diritto avere il teaser, perché mi creda, quando sente qualche testimonianza di persone che sono chiamate ad affrontare delinquenti anche all'interno istituto penitenziario e trovano dall'altra parte delinquenti con magari in mano l'olio bollente e loro sono costretti ad affrontarli a mani vuote, a mani legate dietro la schiena, mi creda, non è una situazione facile, anzi credo che siano situazioni difficili e quindi io penso che per il Ministro Bonafede, come aveva preso l'impegno di valutare almeno la sperimentazione, questo ordine del giorno è chiaro, chiede la dotazione per la Polizia di Stato e chiede la sperimentazione per la polizia locale e per la Polizia penitenziaria, una sperimentazione, cioè ci opponiamo a dare una possibilità, un equipaggiamento e una strumentazione a persone che sono chiamate giornalmente a difendersi, a sedare rivolte e a porre quello che è ordine e sicurezza nelle nostre città e nei nostri istituti penitenziari. Quindi, io penso che il sottosegretario debba ripensarci e mi collego alle parole del collega Molteni e alle ANSA che stanno uscendo in questi minuti, dove il Ministro dell'Interno, quello che dovrebbe garantire sicurezza, sta dichiarando che rivedrà i “decreti Sicurezza”, i cosiddetti “decreti Salvini”, andando a disconoscere anche il lavoro fatto insieme al MoVimento 5 Stelle, ragazzi, quello che abbiamo votato insieme verrà cambiato e non solo per quanto riguarda le cosiddette osservazioni Mattarella, ma ancor di più - dichiara stamattina - riguardando il sistema accoglienza. Non vorremmo mica rimettere i 35 euro a favore degli immigrati clandestini che sono nel nostro territorio, per far ripartire il business delle cooperative rosse? Io mi auguro, sottosegretario, che questo ordine del giorno possa essere rivisto, mi auguro che lo possa prendere in considerazione e mi creda, è un appello che le fanno tutte le Forze dell'ordine, la Polizia di Stato, la Polizia locale e la Polizia penitenziaria, un impegno a valutare, questo almeno chiediamo, ma bocciare e vedere disconosciuto tutto quello che è stato il lavoro fatto, le istanze e il lavoro fatto anche nei mesi scorsi e anche nei 14 mesi di Governo, penso che sia un qualcosa di indegno e vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi, devo ricordarvi nuovamente di indossare la mascherina correttamente su naso e bocca. Collega Emiliozzi, collega Savino, collega Emiliozzi, collega Emiliozzi le chiedo di indossare la mascherina, le chiedo di indossarla, non di toglierla. Collega, deve indossare la mascherina. Andiamo avanti, collega Tonelli. Ricordo anche ai colleghi che alle 12 è prevista la diretta per le dichiarazioni di voto e siamo all'ordine del giorno n. 9/2500-AR/262. Collega Tonelli, prego.

GIANNI TONELLI (LEGA). Signor Presidente, vorrei attirare l'attenzione del sottosegretario su alcune riflessioni. La bocciatura di questo ordine del giorno è una mascalzonata politica e ideologica. Politica perché semplicemente si vuole interrompere per le forze di Polizia nazionali, polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza, un percorso intrapreso nella precedente esperienza di Governo dal Ministro Salvini e questo lo si deve fare solo per una avversità politica. Sotto il profilo ideologico è ancora più disgustoso l'atteggiamento, perché è inaccettabile quello che si sta facendo: non solo si sta parlando di sicurezza delle Forze dell'ordine e degli operatori, ma soprattutto vorrei richiamare l'attenzione di voi colleghi, per esperienza diretta, sul fatto che si parla della sicurezza, dell'incolumità di chi si troverà ad affrontare le forze di Polizia in stato di agitazione, persone che sono sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e psicotrope, persone ubriache, persone che hanno perduto il senno. L'invasività dei mezzi di coazione fisica delle armi da fuoco può essere devastante verso di loro e per la loro tutela; mentre invece questo pregiudizio ideologico del partito dell'anti-polizia che, come vedete, anche qui trova i suoi germi, trova le sue colonne, fa sì che debba essere inibita l'azione delle Forze dell'ordine anche quando è finalizzata ad arrecare il minor danno possibile alla persona che purtroppo in quel momento si trova a dover subire il monopolio della forza pubblica. Questa è una cosa inaccettabile. Tra l'altro l'ordine del giorno chiede semplicemente di accelerare e di garantire le procedure per ciò che già è (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza) e si chiede solo, come i miei colleghi hanno detto precedentemente, di sperimentare sulla Polizia penitenziaria e sulla Polizia locale. Questo è un atteggiamento ideologico contro le Forze dell'ordine e contro coloro che purtroppo, non per colpa loro, molte volte si trovano anche a dover subire o a venire in contatto con le Forze dell'ordine. Questa è una mascalzonata (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Collega Fiano, prego.

EMANUELE FIANO (PD). Grazie, Presidente. Penso che si stia facendo una tempesta in un bicchiere d'acqua perché noi non siamo contrari alla sperimentazione che addirittura iniziò prima del Governo di cui avete fatto parte voi, l'ultimo Governo, e il Ministro Lamorgese sta perseguendo quella strada. Vorrei dire a tutti coloro che hanno esperienza amministrativa che, se c'è una fase di collaudo che non va bene, non si può procedere con quel bando di gara. Per cui suggerirei di accogliere - se posso suggerire al Governo che ovviamente sceglierà quello che vuole - le prime due parti dell'impegno - non ho avuto tempo di leggere le premesse, quindi non so - fatte salve ovviamente le necessarie approvazioni dei collaudi per la polizia di Stato e per la Polizia locale. Non mi pare che abbiamo sino ad ora norme di legge che prevedano l'estensione dell'uso del taser per la Polizia penitenziaria e per questo mi rimetto a chi ha questa competenza; ma sicuramente per le prime due parti, invece, penso che sia semplicemente da accogliere l'invito a procedere con la strada che abbiamo intrapreso da tempo e a concluderla, ovviamente fatte salve le necessarie rispondenze ai collaudi di legge per poter asseverare la gara che ha citato il collega Molteni. Per la Polizia penitenziaria attenderei una norma che dice di utilizzarli perché, come sa chi mi ha appena preceduto, l'ambiente carcerario non è esattamente uguale all'ambiente, per esempio, dell'ordine pubblico o all'ambiente della sicurezza urbana, nel quale noi confermiamo quello che da anni è in corso, cioè la sperimentazione, e che si vada avanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Fiorini, prego.

BENEDETTA FIORINI (FI). Grazie, Presidente. Chiedo il permesso di sottoscrivere questo importantissimo ordine del giorno e mi fa piacere sentire anche le parole del nostro collega che parla di anni, perché sono anni che chiediamo di inserire questa attrezzatura per le nostre Forze dell'ordine. Ribadisco un concetto: siamo e saremo sempre dalla loro parte, però cerchiamo di velocizzare, cerchiamo di essere concreti e di dare le attrezzature adeguate affinché possano lavorare in sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Sottosegretario Misiani, prego.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Tenendo conto del dibattito che si è prodotto su questo ordine del giorno, proporrei ai proponenti di accogliere l'ordine del giorno riformulandolo con le seguenti parole: “garantire tempi certi, fatti salvi i necessari collaudi,” proseguendo ed espungendo tutto ciò che viene dopo “2018”.

PRESIDENTE. Collega Molteni? Non accetta, d'accordo. Collega Cannizzaro, prego.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere anch'io l'ordine del giorno e nel ribadire l'importanza di esso che evidentemente paga lo scotto di una paternità che è tutta di un centrodestra che guarda all'interesse e alla sicurezza del Paese. Quindi, ribadisco e chiedo al sottosegretario Misiani di rivedere il parere perché anche dai banchi della maggioranza, mi pare chiaro ed evidente, c'è un cambio di opinione rispetto a questa misura che, ribadisco, forse paga lo scotto di essere proposta da un centrodestra che ha a cuore le sorti del Paese e la sicurezza del Paese. Quindi, sottosegretario Misiani, accolga anche un po' il cambio di opinione dei suoi colleghi della maggioranza e riveda, riveda, riveda il parere di una misura che evidentemente ha la necessità di essere approfondita. Quindi, non stralci subito con un parere così contrario solo per partito preso e solo perché questa misura che guarda, ribadisco, all'interesse della sicurezza del Paese viene proposta da una opposizione coesa e compatta in quella che è chiaramente, ribadisco, una misura molto importante per la sicurezza del nostro Paese e delle forze di Polizia, alle quali chiaramente va il nostro pensiero continuo e costante.

PRESIDENTE. Collega, D'Ettore.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Grazie, Presidente. Anch'io per chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno e per segnalare al sottosegretario che quella riformulazione non è efficace ai fini del dispositivo dell'ordine del giorno e quindi credo che ci sia la possibilità, come anche evidenziato dal collega Cannizzaro e così come Forza Italia ha sempre mantenuto questa posizione su questo tipo di misura, che si possa facilmente, visto che si tratta anche come dicevano i colleghi della Lega di una fase di sperimentazione, immediatamente dare l'avvio e prendere l'impegno da parte del Governo. Non si comprende perché bisogna complicare il disposto con rimandi, con richiami e con queste perifrasi inutili. È chiaro, cioè, il disposto e mi pare che anche la maggioranza, dai pochi interventi, uno, che c'è stato, non è contraria all'avvio della sperimentazione. Non si comprende per quale ragione non si possa approvare visto che l'Aula nella sua interezza, in particolare il centrodestra e i proponenti della Lega, hanno già dato un indirizzo sul quale c'è un consenso abbastanza ampio o quantomeno si possa arrivare a una riformulazione che non tolga efficacia all'impegno, al dispositivo dell'ordine del giorno. Non penso sia così difficile, penso che si possa ripensare e riflettere un attimo su questo tema che credo sia di notevole importanza anche per far capire come il Parlamento e il Governo rispondono a una situazione relativa alla sicurezza, in particolare anche con riguardo alla Polizia penitenziaria. C'è un forte richiamo da parte delle Forze dell'ordine: non vedo per quale ragione il Parlamento non debba dare un segnale che in questo caso sarebbe su una misura prevista ed attuata in quasi tutto il mondo. Non si capisce perché non si può cominciare a fare una sperimentazione e soprattutto dare una risposta a chi tutti i giorni rischia personalmente la propria vita al servizio dello Stato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Cantalamessa. No, rinuncia.

Ha chiesto di parlare il collega Perego di Cremnago. Ne ha facoltà.

MATTEO PEREGO DI CREMNAGO (FI). Presidente, faccio fatica a capire la ratio della riformulazione del sottosegretario, visto che non più di due settimane fa è stato approvato un ordine del giorno a prima firma del sottoscritto che proprio impegna il Governo a dotare la polizia penitenziaria del taser. Nemmeno capisco l'obiezione posta dal collega Fiano, perché proprio per la natura dell'impegno della Polizia penitenziaria e la difficoltà di operare nelle carceri con questo strumento verrebbe tutelata la sicurezza dei detenuti in primis e degli operatori della Polizia penitenziaria. Per cui invito il Governo quantomeno ad essere coerente rispetto a un ordine del giorno che si affronta oggi rispetto a quello affrontato la settimana scorsa e a rivedere il parere includendo anche la Polizia penitenziaria.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Presidente, intervengo innanzitutto per annunciare la sottoscrizione da parte di tutti i deputati della Lega di quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e poi per sottolineare la nostra contrarietà alla riformulazione. Noi troviamo davvero infamante il tentativo di togliere la Polizia penitenziaria da quest'ordine del giorno, perché la Polizia penitenziaria non è una polizia di serie B, non è una polizia che può essere mandata al macello nelle nostre carceri senza nessun tipo di protezione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E il tentativo che sta facendo il Partito Democratico di togliere la Polizia penitenziaria da quest'ordine del giorno è davvero infamante, anche perché - e rispondo all'onorevole Fiano indirettamente - il Partito Democratico ci deve dire una volta per tutte e con chiarezza se è d'accordo o meno con l'uso del taser, perché il vostro responsabile sicurezza, l'onorevole Miceli, in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche pubbliche si è espresso contrariamente all'uso di questo strumento che tutela non solo le forze dell'ordine ma anche eventualmente le persone con cui hanno a che fare le forze dell'ordine. E poi, onorevole Fiano, con il massimo della serenità, lei non può continuamente fare interventi qui a favore delle polizie e poi non dire nulla ai suoi colleghi nei consigli comunali, come a Milano, che votano mozioni contro l'uso del taser (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Chiaritevi una volta per tutte (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Noi non stiamo qui a farci prendere in giro dal Partito Democratico, ma soprattutto le forze dell'ordine non possono essere prese in giro dal Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, fa bene il collega Molteni a non accettare la riformulazione, perché non servono i se e i ma per accelerare la sperimentazione del taser in favore di tutte le forze dell'ordine, anche della Polizia penitenziaria, che si tenta di espungere. Fratelli d'Italia su questo punto aveva presentato già un mese fa un'interrogazione al Ministro, che naturalmente non ha risposto. E forse capisco perché non ha risposto, perché tra le forze politiche che reggono questo Governo ci sono anche quelle che hanno voluto, contro le nostre forze dell'ordine, l'istituzione del reato di tortura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ci sono quelle stesse forze politiche che esprimono un Ministro di Giustizia che a Santa Maria Capua Vetere non ha espresso una parola di solidarietà nei confronti dei suoi uomini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e ha fatto sì che chi fosse in carcere a far rispettare le regole si trovasse indagato, e chi, i rivoltosi, che quelle regole le avevano violate, non subissero punizioni esemplari! Non ho sentito una parola da parte della maggioranza sui fatti di Torino che ha ricordato la collega Montaruli, dei gravi attacchi avuti dalle forze dell'ordine che fanno rispettare i cantieri e le regole della nostra nazione.

È chiara la strategia: mettere sullo stesso piano di tutela chi le leggi le viola e chi in strada e nelle carceri le leggi le fa rispettare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Per Fratelli d'Italia, senza se e senza ma, dalla parte dei nostri uomini e le nostre donne in divisa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Bartolozzi. Ne ha facoltà.

GIUSI BARTOLOZZI (FI). Presidente, intervengo per chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno e per portare all'attenzione del Vice Ministro due dati in più. Siamo consapevoli che l'utilizzo dell'arma, Vice Ministro, deve essere l'ultima ratio, però lo stesso Garante dei detenuti, il dottore Palma, nella relazione annuale al Parlamento - la ricordo bene - non si è mostrato critico, anzi preclusivo rispetto all'utilizzo del taser all'interno di istituti penitenziari, quindi per la polizia penitenziaria. Si è detto critico ma non preclusivo, perché anche lui si rende conto che sono situazioni per le quali proprio l'utilizzo del taser evita l'opportunità e la possibilità di utilizzare le armi proprie. Ecco, se noi siamo alla sola riflessione che ha fatto il Garante per i detenuti, e a questa riflessione aggiungiamo gli episodi che sono successi durante il periodo del COVID da marzo a maggio, che hanno comportato, a seguito delle rivolte, tantissimi feriti e anche morti, veramente alla luce di queste evenienze non comprendo come non si possa dare un'apertura anche sull'estensione della sperimentazione alla Polizia penitenziaria. È atto dovuto e una riflessione che viene richiesta, ripeto, anche nella relazione annuale che il Garante per i detenuti ha portato alla nostra attenzione, quindi chiederei un ulteriore supplemento al Viceministro. Sono sicura che la discussione in corso forse potrà portare qualcosa di buono.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (FI). Presidente, intervengo per chiedere anch'io di sottoscrivere l'ordine del giorno e per chiedere al Vice Ministro, che tanta sensibilità ha avuto al dibattito con la prima riformulazione, di accogliere l'ordine del giorno in integrale e fare un'ulteriore riflessione in merito.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il sottosegretario Misiani. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, “valutare l'opportunità di prevedere l'estensione” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Collega Molteni, accetta la riformulazione? Viene accettata. Perfetto.

Ha chiesto di parlare la collega Versace, per sottoscriverlo, suppongo.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Presidente, sottoscrivo e sono felice che abbia rivisto il parere.

PRESIDENTE. Sta bene. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/263 Cecchetti, parere favorevole con riformulazione: è accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/264 Capitanio, parere contrario: lo metto in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/264 Capitanio.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Colleghi, tenuto conto che ci sono ancora numerosi ordini del giorno da esaminare, ricordo a tutti e in particolare ai rappresentanti dei gruppi, che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, si è convenuto di procedere alle dichiarazioni di voto finale con ripresa televisiva diretta a partire dalle ore 12, quindi tra trenta minuti.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/265 Morelli, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/266 Lorenzoni Eva, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/267 Potenti, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/268 Tateo, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/269 Bisa, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/269 Bisa.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/270 Guidesi il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/2500-AR/271 Vanessa Cattoi, n. 9/2500-AR/272 Comaroli e n. 9/2500-AR/273 Garavaglia il parere è favorevole con riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/274 Moschioni il parere è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/274 Moschioni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Sugli ordini del giorno n. 9/2500-AR/275 Molinari, n. 9/2500-AR/276 Bubisutti, n. 9/2500-AR/277 Gastaldi, n. 9/2500-AR/278 Golinelli, n. 9/2500-AR/279 Liuni e n. 9/2500-AR/280 Lolini il parere è favorevole, con riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/281 Manzato il parere è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/281 Manzato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/282 Maturi il parere è favorevole con riformulazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/283 Morrone il parere è favorevole con riformulazione, che non viene accettata la riformulazione, quindi lo poniamo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/283 Morrone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Sugli ordini del giorno n. 9/2500-AR/284 Viviani, n. 9/2500-AR/285 Giglio Vigna, n. 9/2500-AR/286 Tiramani, n. 9/2500-AR/287 Legnaioli, n. 9/2500-AR/288 Piccolo e n. 9/2500-AR/289 Pretto il parere è favorevole, con riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/290 Dara il parere è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/290 Dara.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/291 Gerardi abbiamo una raccomandazione, d'accordo. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/292 Comencini il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/2500-AR/293 Castiello, n. 9/2500-AR/294 Grimoldi, n. 9/2500-AR/295 Zicchieri, n. 9/2500-AR/296 Picchi e n. 9/2500-AR/297 Ferrari il parere è favorevole, con riformulazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/298 Fantuz chiede di intervenire il sottosegretario Misiani, prego.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere cambia in favorevole.

PRESIDENTE. D'accordo. Sugli ordini del giorno n. 9/2500-AR/299 Lucchini, n. 9/2500-AR/300 Gobbato, n. 9/2500-AR/301 Saltamartini, n. 9/2500-AR/302 Patassini, n. 9/2500-AR/303 Bazzaro e n. 9/2500-AR/304 Benvenuto il parere è favorevole con riformulazione. Sugli ordini del giorno n. 9/2500-AR/305 Bianchi e n. 9/2500-AR/306 Loss il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/307 Cavandoli il parere è favorevole con riformulazione. La riformulazione non viene accettata e si chiede di metterlo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/307 Cavandoli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/308 Murelli il parere è favorevole con riformulazione. La riformulazione non viene accettata e, quindi, lo mettiamo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/308 Murelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/309 Toccalini il parere è favorevole con riformulazione, non viene accettata la riformulazione e quindi lo mettiamo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/309 Toccalini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/310 Ribolla, viene accettato. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/311 Sasso il parere è contrario. Collega Sasso chiede di intervenire? D'accordo. Collega Sasso, le chiedo di indossare la mascherina e le do la parola, prego.

ROSSANO SASSO (LEGA). Solo per esprimere solidarietà agli insegnanti che stanno fuori a manifestare contro il peggiore Ministro dell'Istruzione degli ultimi quarant'anni.

PRESIDENTE. Collega, ovviamente non stava parlando dell'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/311 Sasso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/312 Basini, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/313 Latini, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/314 Patelli, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/314 Patelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/315 Tomasi, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/316 Racchella, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/317 Fogliano, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/318 Colmellere, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/318 Colmellere, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/319 Cantalamessa, accolto come raccomandazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/320 Paolini, parere favorevole con riformulazione: d'accordo.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/321 Caffaratto, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/321 Caffaratto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Attendiamo la tribuna. Colleghi, ci sono colleghi sul rettilineo alle mie spalle che non riescono a votare, quindi attendiamo fino a che tutti i colleghi riescono a votare.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/322 Marchetti, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/323 Andrea Crippa, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/323 Andrea Crippa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/324 Raffaelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/325 Badole, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/326 D'Eramo e n. 9/2500-AR/327 Coin, parere favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/328 Vallotto, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/328 Vallotto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/329 Di Muro, n. 9/2500-AR/330 Caparvi e n. 9/2500-AR/331 Centemero, parere favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/332 Rixi, parere favorevole con riformulazione: collega Rixi, chiede di parlare? Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione, perché è una presa in giro. Valutare l'opportunità di adottare con la tempestività ogni azione volta alla risoluzione dei gravissimi problemi del traffico viario e autostradale in Liguria: non è possibile, dopo un mese, oggi ci sono altri 16 chilometri di traffico. Io mi appello ai deputati di maggioranza della Liguria: che si voti questo ordine del giorno, senza valutare la possibilità. Perché cosa è? Valutare la possibilità che noi dobbiamo morire nelle gallerie, in code, in Liguria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Quindi, su questo chiedo che il Governo si prenda un impegno, nel prossimo “decreto Semplificazioni”, di semplificare le manutenzioni autostradali.

PRESIDENTE. Il Governo?

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Va bene, favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. D'accordo.

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/333 Tombolato e n. 9/2500-AR/334 Giacometti, parere favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/335 Locatelli. Chiede intervenire il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Qui c'è stato un errore. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/335 Locatelli, in realtà, il parere è favorevole con riformulazione “a valutare l'opportunità di”, mentre la riformulazione che avevamo proposto per l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/335 Locatelli, in realtà, riguarda l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/353, quello su Civitavecchia. Quindi, qui è favorevole, con “valutare l'opportunità di” e la riformulazione proposta, invece, vale per l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/353.

PRESIDENTE. D'accordo.

Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/335 Locatelli viene accettata la riformulazione? Sì.

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/336 Ziello, n. 9/2500-AR/337 Boldi, n. 9/2500-AR/338 De Martini, n. 9/2500-AR/339 Sutto e n. 9/2500-AR/340 Alessandro Pagano, parere favorevole con riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/341 Foscolo, parere favorevole con riformulazione. La collega Foscolo non accetta la riformulazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/341 Foscolo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Ordini del giorno n. 9/2500-AR/342 Lazzarini, n. 9/2500-AR/343 Durigon e n. 9/2500-AR/344 Pella, parere favorevole con riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/345 Sandra Savino, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/345 Sandra Savino.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/346 Ferraioli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/347 Mandelli favorevole con riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/348 D'Ettore, parere favorevole con riformulazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/349 Bartolozzi chiede di intervenire il Governo. Prego.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Possiamo cambiare il parere in favorevole con la seguente riformulazione. Eliminare le parole da “con particolare” fino “al fine” e sostituirle con l'opportunità. Quindi diventerebbe “a valutare l'opportunità di porre in essere”, eccetera, eccetera.

PRESIDENTE. Collega Bartolozzi? D'accordo, viene accettata la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/350 Fitzgerald Nissoli, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/351 Spena favorevole con riformulazione. Collega Spena, chiede di intervenire? Prego.

MARIA SPENA (FI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, vorrei farle notare che, nell'impegno, avevo già usato il termine “valutare la possibilità di prevedere nel prossimo provvedimento finanziario la riapertura dei termini per una cessione agevolata dei beni di impresa ai soci”. Quindi, sarebbe una ripetizione del termine “valutare”, a questo punto.

PRESIDENTE. Governo?

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Potremmo utilizzare la stessa formula di prima, “a valutare l'opportunità di porre in essere”, eccetera, eccetera, se i proponenti sono d'accordo.

PRESIDENTE. D'accordo. Viene accettata, collega Spena?

MARIA SPENA (FI). Va bene.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/352 Biancofiore, parere favorevole. Collega Biancofiore, lo vuole mettere in votazione? E' stato accolto...Lo vuole porre in votazione e vuole intervenire?

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Molto velocemente, solo per ringraziare il Governo per aver dato parere favorevole a questo ordine del giorno, ma mi ha sorpreso, Ministro, che sostanzialmente avevo presentato anche un emendamento in questo senso (Commenti del deputato Fiano).

PRESIDENTE. Colleghi!

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Ma guardate che siete tutti d'accordo con questo ordine del giorno. Sarebbe soltanto il caso di ascoltare, perché si parla di business.

EMANUELE FIANO (PD). Non può parlare!

PRESIDENTE. Collega Fiano, collega Fiano, la collega ha chiesto di porre in votazione un ordine del giorno con parere favorevole e può farlo. Quindi, se vuole intervenire, ovviamente lo metteremo in votazione.

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Mi sorprende, collega Fiano, perché conosco la sua sensibilità e abbiamo solo perso tempo. Volevo parlare di un business, che è il business degli animali domestici, che purtroppo non è stato messo all'interno del “decreto Rilancio” per un semplice motivo. Per questo volevo il parere favorevole di tutto il Parlamento in maniera trasversale, perché il 54 per cento degli italiani oggi viaggia con gli animali…si può avere un po' di silenzio, gentilmente, perché è difficile parlare. Presidente, posso avere un po' di silenzio, perché è veramente difficile far capire di che cosa si parla?

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Il settore turistico, collega Fiano, ma parlo alla Presidenza, lo sai meglio di me, è stato quello più danneggiato. Da più parti si chiede, essendoci già due leggi di due regioni, con due maggioranze completamente diverse (la Toscana di sinistra e il Friuli-Venezia Giulia invece di destra), che danno l'accesso, a favore degli animali domestici - che sono 60 milioni, come sono 60 milioni gli italiani in questo Paese - al turismo per gli animali. Gli aerei viaggiano vuoti e la gente vorrebbe comprare il posto per gli animali.

Chiedo semplicemente, Ministro, che vi sia un voto trasversale del Parlamento, affinché vi sia un favore nei confronti degli animali domestici, che, ricordo a tutti, durante il lockdown, specie per gli anziani, specie per i nuclei monofamiliari, sono stati l'unica compagnia e che adesso non vogliono essere abbandonati, che nessuno vuole abbandonare e vuole portare in viaggio. Quindi, vi prego veramente di voler dare anche un voto favorevole da parte del Parlamento. Il 54 per cento delle persone viaggiano oggi con il proprio animale domestico.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/352 Biancofiore, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA (ore 11,57)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 39).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/353 Battilocchio c'è un parere favorevole con riformulazione: l'accetta. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/354 Paolo Russo: accetta la riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/355 Pentangelo: accetta la riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/356 Cannizzaro: accetta la riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/357 Cosimo Sibilia, c'è un parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/357 Cosimo Sibilia, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/358 Elvira Savino: accetta la riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/359 Barelli: accetta la riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/360 Caon: accetta la riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/361 Giacometto è ritirato; ordine del giorno n. 9/2500-AR/362 Ruggieri è inammissibile; ordine del giorno n. 9/2500-AR/363 Angelucci: accetta la riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/364 Carrara: accetta la riformulazione; ordine del giorno n. 9/2500-AR/365 Calabria, c'è un parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/366 Squeri ha parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Squeri. Ne ha facoltà.

LUCA SQUERI (FI). Grazie, Presidente. Viceministro, chiedo, e se mi desse l'ok interrompo il mio intervento…Va bene così, a scatola chiusa? Parere favorevole? Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. Il Governo, quindi, ha cambiato il parere. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/367 Palmieri, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/2500-AR/368 Bergamini: accetta la riformulazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/369 Polverini c'è un parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

RENATA POLVERINI (FI). Molto velocemente, Presidente, solo per provare a far cambiare il parere del Governo su questo ordine del giorno, anche per non continuare a dare l'idea che in questo Paese l'esperienza ormai sia una cosa negativa. Qui parliamo semplicemente di personale della pubblica amministrazione che deve essere riqualificato, anche in seguito a quanto accaduto sulla pandemia, e chiediamo semplicemente di dare la possibilità alle singole amministrazioni di andare oltre il titolo di studio e inserire tra i criteri anche quello dell'anzianità. Quindi, mi pare che ci possa essere un cambio da parte del Governo, anche perché abbiamo messo “a valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Il Governo intende cambiare parere da contrario a favorevole? Bene, quindi c'è un parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/370 Zangrillo: si accetta la riformulazione? No, ha chiesto di parlare l'onorevole Zangrillo. Ne ha facoltà.

PAOLO ZANGRILLO (FI). Grazie, Presidente. Signor Viceministro, questo ordine del giorno si riferisce all'opportunità di adottare delle misure finalizzate alla ripresa dell'occupazione e, in particolar modo, alla tutela dei lavoratori con contratti a tempo determinato anche in regime di somministrazione.

Allora, signor Vice Ministro, io vorrei richiamare alcuni dati che sono stati recentemente pubblicati dall'Istat e che riferiscono al trimestre marzo-maggio. Noi abbiamo perso 381 mila posti di lavoro in questo trimestre, e di questi 381 mila 318 mila sono contratti a termine, titolari di contratti a termine. Nel frattempo, sempre nello stesso periodo il numero degli inattivi, e cioè dei lavoratori che non hanno un posto di lavoro e neanche più lo cercano, in questo trimestre è salito di 880 mila unità.

Vede, signor Vice Ministro, io ero presente in Commissione lavoro quando l'anno scorso fu approvato il “decreto Dignità”, e ricordo l'espressione rozza e cialtrona dell'ex Ministro del lavoro che apostrofava i nostri imprenditori come “prenditori”. Quell'espressione era rozza e cialtrona un anno fa; oggi, alla luce della situazione che stiamo vivendo, lo è ancora di più. Io mi rivolgo allora a lei, ma soprattutto mi rivolgo a quella parte della maggioranza che in epoca di approvazione del “decreto Dignità” era opposizione, e io ricordo come in Commissione lavoro quella che l'altra volta era opposizione si espresse in modo molto negativo rispetto al “decreto Dignità”. Allora, io voglio chiedere: ma veramente ritenete che sia il blocco dei licenziamenti la soluzione dei nostri problemi? I nostri imprenditori non hanno bisogno di blocco dei licenziamenti: noi possiamo fare il blocco dei licenziamenti anche per i prossimi dieci anni, ma se noi non diamo fiducia ai nostri imprenditori, questi tirano giù la serranda, e quindi noi dobbiamo intervenire (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Dobbiamo intervenire per andare incontro alle aspettative delle nostre persone, che stanno perdendo posti di lavoro, e per cercare di ridare fiducia ai nostri imprenditori. Lo ripeto, chi apostrofa i nostri imprenditori come “prenditori” non ha capito dove sta vivendo, e non lo ha capito soprattutto in questa fase (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Allora, io mi aspetto che un Governo responsabile prenda in considerazione l'opportunità di ripensare il “decreto Dignità”. Io, in questo ordine del giorno, non ho chiesto di cancellarlo, ho chiesto semplicemente di derogarlo, ho chiesto di fare una sospensione, perché siamo in una situazione dell'11,2 per cento di calo del PIL nel 2020: ma di cosa ancora abbiamo bisogno per cercare di venire incontro ai nostri imprenditori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)?

Signor Vice Ministro, c'è parere favorevole; peccato che avete tolto dalle premesse l'unica parte qualificante: togliendo quella parte qualificante, questo ordine del giorno è acqua fresca, sono chiacchiere. Io ritengo quindi che in un momento come questo probabilmente noi dobbiamo lasciar perdere l'ideologia: ci sono dei momenti nella storia in cui dobbiamo lasciare il passo alla capacità di essere concreti, alla capacità di dare delle risposte al nostro Paese e alle nostre persone (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Allora, io vi chiedo: abbiate un sussulto di dignità, abbiate l'opportunità di prendere in considerazione quello che veramente serve oggi al nostro Paese. Non servono chiacchiere, servono fatti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/370 Zangrillo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/371 Cannatelli, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/372 Zanella, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/373 Mulè. Non accetta la riformulazione? Prego.

GIORGIO MULE' (FI). Signor Vice Ministro, scusi, nella riformulazione lei espunge l'ultimo paragrafo di questo ordine del giorno, che altro non è che un impegno che quest'Aula all'unanimità ha preso. Ho ragione? Lo cambiamo? Ha visto che è facile? Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Quindi, il parere è favorevole.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/374 Musella, parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Brunetta. Ne ha facoltà.

RENATO BRUNETTA (FI). Signor Vice Ministro, nello spirito di massima collaborazione con il Governo, avevo presentato, insieme al collega Musella, l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/374, che prevedeva una deroga alla normativa del decreto-legge n. 18 del 2020 e all'articolo 80 del presente provvedimento, che, ricordo a me stesso, ampliavano a cinque mesi la durata del divieto di licenziamento; una deroga a tali sacrosanti articoli, che difendevano l'occupazione e il diritto al lavoro, una deroga per quei casi in cui il datore di lavoro e il lavoratore su base conciliativa, e cioè con l'apporto del sindacato, avevano trovato soluzioni aziendali per l'uscita dei lavoratori. L'obiettivo era dalla parte dei lavoratori naturalmente, stare dalla parte dei lavoratori, stare dalla parte delle aziende che avevano così modo di ristrutturare, ma anche stare dalla parte dello Stato, che risparmiava l'equivalente di cassa integrazione dei cinque mesi di proroga dei licenziamenti.

Ora, sulla base di questo buon senso, e cioè tutti e tre guadagnavano, tutti e tre i soggetti, lo Stato, le imprese e i lavoratori avevano un beneficio, quindi era un gioco a somma positiva, l'ordine del giorno chiedeva semplicemente un completamento normativo, e quindi un approfondimento normativo, al fine di consentire, sempre con garanzia sindacale, la possibilità di derogare al divieto. Ora mi viene detto di no: parere negativo a questo ordine del giorno. Siccome io non voglio uno scontro, non voglio che l'Aula si pronunci negativamente su un tema che dovrebbe invece unirci, e cioè stare dalla parte dei lavoratori, stare dalla parte delle imprese e ottimizzare la spesa pubblica, io ritiro l'ordine del giorno; però ugualmente invito il Governo a trovare una soluzione legislativa nei prossimi provvedimenti, intelligente, per arrivare a questo stesso obiettivo, dalla parte dei lavoratori, della parte delle imprese che vogliono ristrutturare, e dalla parte del bene comune dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2500-AR/374 Musella è quindi ritirato.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/375 D'Attis, c'è un parere favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione? Sta bene. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/376 Zanettin, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/2500-AR/377 Aprea, accetta la riformulazione?

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/378 Cattaneo, c'è un parere contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo…

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Vice Ministro, solo per segnalarle che poco fa la collega Virginia Villani ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook che è stato approvato il suo ordine del giorno che statuisce sostanzialmente quello che statuisce lo stesso ordine del giorno n. 9/2500-AR/378 Cattaneo, cioè “adottare nel più breve tempo possibile soluzioni volte a risolvere il problema di”. Qui c'è il parere contrario, quello invece era favorevole: vorrei capire se è un problema di tessere di partito oppure c'è stato un errore (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire lo pongo in votazione, con il parere…

Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

ANTONIO MISIANI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Lo avevamo approvato come “valutare l'opportunità di”: se il proponente accetta la stessa riformulazione, per noi non ci sono problemi.

PRESIDENTE. Quindi, c'è una proposta parere favorevole con riformulazione. È accettata.

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/379 Casciello, accetta la riformulazione? No.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Casciello. Ne ha facoltà (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Vi ricordo che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo si è convenuto di procedere… (Commenti del deputato Fiano). Onorevole Fiano, onorevole Fiano… onorevole Fiano, sto ricordando che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato raggiunto l'accordo di procedere alle dichiarazioni di voto finale a partire dalle ore 12, con una diretta televisiva in corso. Naturalmente, la Presidenza si rimette ai gruppi e ai presidenti dei gruppi. Prego, onorevole Casciello.

LUIGI CASCIELLO (FI). Sarò brevissimo, perché chiedo al Governo di accettare senza riformulazione, perché sono in gioco circa 240 mila operatori dello spettacolo e, a dire la verità, il richiamo, ora, dell'onorevole Fiano lo trovo assolutamente fuori luogo, seppur c'è stato un accordo in sede di Conferenza dei capigruppo. Quindi, invito il Governo ad accettare senza riformulazione, sostanzialmente, per un intervento adeguato, vero e non come fino ad ora solamente rivolto agli operatori del FUS, a favore degli operatori dello spettacolo, 240 mila persone ridotte alla fame (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/379 Casciello.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Pettarin, accetta la riformulazione; Giacomoni, accetta la riformulazione; Sozzani, accetta la riformulazione; Ruffino, c'è un parere favorevole. Novelli, accetta la riformulazione? Sì. Bond, accetta la riformulazione? Sì. Onorevole Rosso, accetta la riformulazione? Sì. Onorevole Vietina, accetta la riformulazione? Sì. Onorevole Mazzetti, accetta la riformulazione? Sì. Onorevole Polidori, accolto come raccomandazione, va bene. Onorevole Baroni, accetta la riformulazione? Sì. Onorevole Nevi, accetta la riformulazione? Sì. Onorevole Fiorini, favorevole. Versace, favorevole. Ripani, accetta la riformulazione? No. Quindi lo mette in votazione; insiste per la votazione.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/394 Ripani.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Ordine del giorno n. 9/2500-AR/395 Fasano; accetta la riformulazione? Sì. Sarro accetta la riformulazione. Martino accetta la riformulazione. Brunetta accetta la riformulazione. Carfagna accetta la riformulazione.

Siracusano, contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2500-AR/400 Siracusano.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Cortelazzo, accetta la riformulazione? Cortelazzo o Brunetta? Sì, è accettata la riformulazione. Bagnasco, accetta la riformulazione? Sì. Labriola, accetta la riformulazione? Sì. Baratto, accetta la riformulazione? Sì. Pittalis, accetta la riformulazione? Sì. Vazio, parere favorevole.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2500-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ricordo che è stata disposta la ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ha facoltà di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Tabacci.

Attendiamo l'onorevole Tabacci. Raggiunga uno degli steli, onorevole Tabacci. I colleghi stanno pian piano defluendo verso l'uscita, però non possiamo aspettare che tutti vadano via. Chiedo ai colleghi di andar via, consentendo all'onorevole Tabacci di svolgere il suo intervento. Prego onorevole Tabacci, siamo in diretta televisiva.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). Appunto, è quello che penso anche io. Siamo in diretta televisiva e non c'è dubbio che l'Aula dovrebbe rispondere alla stessa maniera

PRESIDENTE. Siamo pronti, l'Aula è pronta, prego.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). Signora Presidente, rappresentanti del Governo, questo decreto fa riferimento a una crisi che ha una dimensione epocale e muterà in profondità anche i nostri comportamenti, sia su base nazionale che su base mondiale. Il “decreto Rilancio” contiene misure rilevanti che richiedono un protagonismo pieno ed efficace della pubblica amministrazione. Ieri, ho parlato dei decreti attuativi e del gravoso impegno che ne deriva.

Tra le misure rilevanti, mi piace ricordare il rilancio dell'esperienza straordinaria della legge 27 febbraio 1985, intitolata a Giovanni Albertino Marcora, comandante partigiano e, poi, senatore e Ministro indimenticato negli anni Settanta e Ottanta, prima all'agricoltura e, poi, all'industria. Negli anni Ottanta, l'Italia ha attraversato una crisi industriale di proporzioni gigantesche: fallimenti, chiusure di fabbriche, licenziamenti, esplosione della cassa integrazione guadagni e, poi, successivamente, anche del debito pubblico. Speriamo che non si ripeta tutto questo in autunno.

Allora, Marcora pensò che i lavoratori licenziati o in cassa integrazione guadagni che si costituivano in cooperativa, impiegando la loro liquidazione per gestire direttamente l'azienda fallita o un suo ramo di attività, andavano aiutati, con lo Stato che metteva nel capitale ricostituito tre volte tanto l'ammontare delle loro liquidazioni e del loro impegno finanziario personale. Quella intuizione ha, in questi decenni, portato dei buoni risultati, con la nascita di società finanziarie della cooperazione costituite per la capitalizzazione di cooperative e per la salvaguardia dell'occupazione e può essere riproposta oggi come un inno al lavoro e all'impegno personale del lavoratore e come la speranza di poter uscire dalla cassa integrazione per rientrare nel lavoro vero, fonte di qualità e di dignità della vita.

Ancora, ricordo la prefigurazione di un ruolo strategico della Cassa depositi e prestiti che sarà chiamata in causa in questi giorni anche per la soluzione della vicenda Autostrade che, dopo il dramma del ponte di Genova, si è trascinata troppo a lungo e che dopo la sentenza della Corte costituzionale di ieri porta ad una soluzione obbligata e necessaria. Con l'articolo 27 del “decreto Rilancio” la CDP costituisce un patrimonio destinato, le cui risorse, oltre 44 miliardi, sono destinate al sostegno e al rilancio del sistema produttivo italiano, secondo le priorità definite nel Piano nazionale di riforme, e si appresta a diventare il veicolo su cui appostare parte delle risorse del Piano di ricostruzione che l'Europa dovrà varare nei prossimi giorni. A questo proposito è importante e coraggioso il discorso di ieri della Cancelliera Merkel dell'avvio del semestre europeo a guida tedesca. La Germania sa, ad esempio, che un terzo del valore delle auto dei grandi marchi tedeschi poggia sulla componentistica italiana, a conferma della stretta interdipendenza dell'industria europea.

Inoltre, orbene, la Commissione bilancio ha introdotto nell'articolo 27 la piena parlamentarizzazione del decreto sul patrimonio destinato, che sarà definito dal Ministero dell'economia, sentito il Ministero dello sviluppo economico. Non sarà la replica dell'IRI che la storia dovrà pur riconsiderare positivamente, ma l'affermazione di un nuovo protagonismo dello Stato nell'economia, specie in una fase drammaticamente straordinaria, come quella che stiamo vivendo.

Presidente, mi avvio a concludere. Vi è ancora, l'importanza decisiva degli stimoli degli investimenti privati, dall'ecobonus, al sisma bonus agli incentivi nell'acquisto di autoveicoli. Ieri ho avuto un interessante teleconferenza con la CNA, Confederazione nazionale dell'artigianato, della Lombardia, artigianato e imprese minori. Ho trovato un ambiente straordinariamente reattivo e la convinzione di una ripresa, che potrebbe essere a V e non a L. Mi sembra un esempio positivo per tutto il Paese, a cui guardare con rinnovata speranza (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Centro Democratico-Radicali Italiani-+Europa-Centro Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Grazie, Presidente. Preliminarmente dichiaro il voto della componente MAIE a favore del provvedimento definito “decreto Rilancio”, che contiene un intervento economico pari a 55 miliardi, che può dare respiro al Paese, in un momento drammatico, e influire positivamente sul futuro di centinaia di migliaia di lavoratori.

Certamente, i colleghi della maggioranza metteranno in evidenza, giustamente, gli aspetti positivi di questo provvedimento, per cui, anche considerando il poco tempo a disposizione, mi limiterò a qualche riflessione circa le proposte del MAIE.

Noi siamo soddisfatti che quattro emendamenti, a mia prima firma, presentati a sostegno del wedding e della filiera delle cerimonie e dell'intrattenimento, siano stati accolti. Adesso costituiscono l'articolo 25-bis, che stanzia 5 milioni a fondo perduto per questo settore e che, con l'accoglimento dell'ordine del giorno n. 9/2500-AR/99, chiarisce che, nella platea dei beneficiari, vi sono anche i produttori e i commercianti di articoli da regalo, bomboniere e confetti, afferenti a pieno titolo alla filiera delle cerimonie.

Esprimo rammarico, invece, per il respingimento del mio emendamento a favore degli agenti in attività finanziarie e i loro collaboratori e i collaboratori di società di mediazione creditizia, a cui viene negato l'accesso ai prestiti agevolati con garanzia statale, previsti dal Fondo liquidità. Con l'emendamento 100, però, abbiamo aperto un'opportunità di valutazione da parte del Governo, di cui ci avvarremo in sede di ripresentazione.

Come gruppo MAIE, abbiamo a cuore anche le problematiche degli italiani all'estero. Non abbiamo voluto gravare ulteriormente sui lavori, abbastanza complicati di questo provvedimento, ma una riflessione sul diritto all'accesso alle prestazioni sanitarie del Sistema sanitario nazionale, per i pensionati italiani residenti all'estero e che pagano le tasse in Italia, secondo me, va fatta.

Come anche per l'IMU sulla prima casa, prima e unica casa, in Italia, degli italiani residenti all'estero, sono temi su cui il MAIE è presente. Verranno riproposti nei prossimi provvedimenti, così come riproporremo l'attenzione sugli operatori socio-sanitari e sui massofisioterapisti, a cui è stato negato un emendamento ordinamentale, che prevedeva lo spostamento solamente di una data.

L'ultima riflessione, che mi sento di proporre, parte da una considerazione semantica. Il termine “rilancio” proietta nel futuro e il nostro futuro siede nei banchi delle aule delle nostre scuole. Il nostro agire istituzionale deve essere rivolto alla creazione di condizioni, che consentano ai giovani di essere e di fare il bene del nostro Paese.

Esiste, purtroppo, una emergenza sostegno, che affligge la scuola italiana. Si tratta dei diritti non negoziabili, sanciti dalla Costituzione, delle alunne e degli alunni con disabilità. Essi si concretizzano con la presenza stabile di docenti specializzati sul sostegno, per garantire un'istruzione di qualità, il successo formativo, la continuità didattica nell'intero percorso di studio e lo sviluppo del progetto di vita di ciascuno. Io vorrei far notare che la legge di conversione del “decreto Scuola” non ha previsto nulla sul sostegno didattico e neanche sull'inclusione. Quindi, nel “decreto Rilancio”, relativamente all'emergenza sostegno, ho proposto l'emendamento 91.04, che prevedeva, con un risparmio superiore al 50 per cento sui fondi stanziati per i concorsi già programmati e incardinati sul merito, di concretizzare soluzioni efficaci e immediate all'emergenza sostegno e di garantire i diritti agli studenti con disabilità. Ora, respingere - e concludo, Presidente - un emendamento addirittura vantaggioso economicamente per lo Stato e teso a garantire i diritti delle ragazze e dei ragazzi con disabilità, specie in mancanza di soluzioni alternative, francamente mi risulta incomprensibile. Naturalmente insisterò su questo punto, in sede di proposte emendative nei prossimi provvedimenti.

PRESIDENTE. Deve concludere.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Concludo, Presidente, grazie per la pazienza. La platea dei beneficiari di questo decreto rimane comunque vasta e, pertanto, ribadisco il voto favorevole della componente MAIE (Applausi dei deputati del gruppo Misto-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Plangger. Ne ha facoltà.

ALBRECHT PLANGGER (MISTO-MIN.LING.). Signora Presidente, colleghi, i deputati della Südtiroler Volkspartei voteranno a favore del decreto, poiché, accanto alle misure economiche e sociali più generali, prevede anche specifiche misure di rilancio delle zone periferiche di montagna, che riteniamo fondamentali.

Tra tali misure, riteniamo, ad esempio, sia di particolare efficacia l'estensione della rete di gas naturali nelle zone climaticamente F. I relativi investimenti saranno nuovamente ammessi dall'autorità, ad integrale riconoscimento tariffario. Nelle valli alpine e appenniniche ci sono ancora tanti comuni da metanizzare e, così, può essere effettivamente rilanciata la montagna.

Il decreto prevede, inoltre, che il superbonus del 110 per cento si applicherà esclusivamente nei comuni cosiddetti montani, anche agli interventi di allaccio ai sistemi di teleriscaldamento efficiente. Ciò rende nuovamente economicamente vantaggiosa l'estensione delle reti di teleriscaldamento e viene favorito lo sviluppo del teleriscaldamento efficiente, con particolare riguardo all'impiego di fonti rinnovabili presenti sul territorio. Il teleriscaldamento efficiente, in particolare quello a biomassa, rappresenta un intervento strutturale di primario interesse generale per il territorio, per pianificare il rilancio delle zone rurali e montane, ovvero creare i presupposti per riattivare la gestione forestale e attirare nuovi investimenti, legati alle infrastrutture digitali, come la banda larga.

Sono misure attese, che hanno la capacità di determinare sviluppo e sostegno alle piccole e medie imprese, in territori che presentano una struttura economica e territoriale complessa, in relazione ai quali è, dunque, altrettanto decisiva l'attuazione efficace di misure adottate, ad esempio, come è previsto per le piccole e medie imprese con sede legale nei parchi nazionali, che hanno subito una significante diminuzione del reddito a causa del Coronavirus, con l'istituzione di un fondo pari a 40 milioni. È anche questa una misura coerente a sostegno dei territori di montagna.

Riteniamo sia pure positiva, nel provvedimento, la previsione del sostegno ai frontalieri, non coperti da Naspi e che hanno perso il lavoro successivamente al 23 febbraio 2020. Anche loro possono usufruire di una provvidenza economica di euro 600 per i mesi di marzo, aprile e maggio (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Minoranze linguistiche).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zennaro. Ne ha facoltà.

ANTONIO ZENNARO (MISTO-PP-AP). Grazie, Presidente. Il provvedimento, il “decreto Rilancio”, arriva in Commissione, arriva in Aula, dopo un lungo percorso travagliato. È un provvedimento molto importante, perché equiparabile, sostanzialmente, con 55 miliardi, a una legge di bilancio.

Ci sono tante misure importanti, tante misure come i ristori a fondo perduto per tante categorie, la cassa integrazione, le misure per la sanità, con il rafforzamento, i fondi e le risorse per il Sistema sanitario nazionale.

È stato anche accolto un nostro emendamento, che riguarda l'innovazione e riguarda il tema della ricerca, quindi, per rendere sempre l'Italia più competitiva su un settore fondamentale.

Un grande lavoro è stato fatto nella Commissione bilancio. Vanno ringraziati i commissari e il presidente Borghi e anche i membri del Governo, che hanno seguito i lavori. È stato un lavoro importante di accoglimento, forse il lavoro più importante, che è stato fatto fino adesso, di ascolto e accoglimento da parte del Governo e dei Governi in questa legislatura.

Sono misure importanti, come l'ecobonus al 110 per cento. È un lavoro importante, perché il tema del rilancio dell'edilizia finalmente ritorna nell'agenda politica italiana. È un settore strategico trainante, che rilancia almeno 13 settori collegati. Adesso, però, sarà importantissima l'esecuzione di questo decreto, attraverso i decreti attuativi.

Un altro tema importante riguarda le scuole paritarie – grazie, anche qui, all'accoglimento di una serie di proposte fatte anche dalla nostra componente -, un tema importante, rispetto al quale bisogna uscire dagli schemi ideologici.

Quindi, bisogna rendere operativo poi - e, quindi, questi sono i timori - questo decreto, perché ci sono tanti decreti attuativi. Quindi, bisognerà essere, come Governo, molto veloci, perché c'è il rischio che siano stanziate tante risorse e poi non vadano a buon fine come, ad esempio, l'accoglimento del mio emendamento sulle “zone rosse”. Ci sono tanti comuni che sono stati colpiti dall'emergenza e porto un caso, il comune di Castiglione Messer Raimondo, in Abruzzo: 1.800 abitanti, di cui 14 morti. Queste risorse saranno fondamentali per ripartire e anche qui i decreti attuativi devono arrivare il prima possibile.

Cosa manca? È mancato l'accoglimento del pacchetto dei sindaci dell'ANCI sulla ricostruzione. Questo dev'essere assolutamente sanato con il prossimo decreto, perché se vogliamo effettivamente fare il rilancio dobbiamo farlo anche per quelle popolazioni e per quelle regioni che ancora oggi sono fuori casa. Quindi, questa è sicuramente una priorità e dev'essere una priorità del Governo, come il tema della crescita e il tema anche della riforma fiscale. Sentiamo molto spesso parlare troppo di riforma elettorale. La riforma elettorale oggi non è la priorità, non è la priorità degli italiani: la priorità è la crescita, il lavoro e lo sviluppo. Occorre tutelare la classe media, che in questi anni è stata colpita da tantissime crisi, tutelare il lavoro, tutelare l'occupazione, con una diminuzione del PIL, e lo può fare la politica e lo può fare il Governo accogliendo le istanze, uscendo dagli schemi ideologici, accogliendo le istanze del mondo delle associazioni di categoria, della Confindustria, non ponendosi in un tema di contrasto e litigio, oltretutto accogliendo anche le proposte di maggioranza e opposizione, lavorando facendo squadra ed evitando la solita diatriba tra tifoserie. Solo in questo modo la politica potrà risolvere i problemi dei cittadini. È il momento di far tornare protagonista l'Italia, in Europa e nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lupi. Ne ha facoltà.

MAURIZIO LUPI (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. Oggi è il 9 luglio e non lo dico perché bisogna ricordarci la data, ma semplicemente perché il Parlamento si sta apprestando, signor Presidente, a far diventare legge il decreto famoso detto “Aprile”, a proposito di fattore tempo. “Cura Italia”, “Liquidità”, “Rilancio”; adesso sentiamo parlare di “Semplificazione” e “Italia Veloce” addirittura. Lo dico in maniera bipartisan: proviamo a dire ai cittadini liguri se l'esempio che abbiamo davanti delle autostrade, con decine di chilometri di coda e i lavori che vengono fatti oggi anziché durante il lockdown, danno l'idea di un'Italia veloce? Addirittura in termini di comunicazione si è parlato di bazooka. Forse con l'11,2 per cento di PIL e il 46,2 per cento delle imprese che stanno ancora aspettando la richiesta di liquidità alle banche sopra i 30 mila euro, qualche domanda dovremmo farcela. Ebbene, si è parlato di semplificazione e di sburocratizzazione. Abbiamo una grande opportunità: 55 miliardi di euro, 80 miliardi di euro in tre mesi che mai nessun Governo della storia della Repubblica aveva a disposizione. Perché non abbiamo iniziato a semplificare e a sburocratizzare da questo decreto? Duecentosessantasei articoli, ma quello anche che è ancora più grave - lo ha citato il collega Tabacci – centoquarantasei, tra DPCM e decreti attuativi per poi attuare questi 55 miliardi.

Voteremo contro il “decreto Rilancio” ma voglio dire che, al di là, ovviamente, degli elementi positivi che ci sono - penso anch'io all'ecobonus e si ritorna finalmente a investire sul lavoro -, vorrei trattare e vorremmo trattare, come gruppo, due argomenti che per noi sono fondamentali, su cui si è aperto un dibattito in Commissione, ma su cui si è ancora molto in ritardo. Il primo è la scuola. La mettiamo apposta al primo posto. Su 55 miliardi di euro solo 1,5 miliardi di euro sono stanziati per la scuola, per la scuola pubblica, per la scuola statale e quella paritaria. La storia di questo Paese ci dice che siamo ripartiti solo quando abbiamo investito in educazione, formazione e istruzione: il dopoguerra, l'alfabetizzazione del Paese, gli anni Settanta, la battaglia del sindacato sulle 150 ore, nell'Ottocento Don Bosco a Torino, nel Novecento Don Gnocchi a Milano, il caso di Olivetti sull'investimento in formazione professionale. Il pilastro di questo Paese è la scuola. Abbiamo discusso di tutto, persino di riaprire il campionato di calcio, e siamo ancora a non capire che cosa accadrà a settembre, con la riapertura delle nostre scuole. Ebbene, c'è un elemento positivo e il Parlamento ha dimostrato su questo che può e deve lavorare. Le risorse che sono state date in questo caso alle scuole paritarie - si era partiti da 80 milioni di euro e si è arrivati a 300 milioni, con il consenso di tutti - e, ancora di più, l'idea che bisogna investire sulla scuola. Vedremo se prossimamente queste risorse saranno date. Così come siamo riusciti ad ampliare l'età per le scuole paritarie. Educazione e informazione: dobbiamo lavorare su questo.

Il secondo tema, il lavoro. Qui le distanze sono enormi. C'è una distanza diversa tra noi dell'opposizione, tra il nostro gruppo e l'impostazione che questo Governo ha dato. Ok alla cassa integrazione, d'accordo; per l'emergenza, però. Ma fino a quando potremo prorogarla? Fino a quando avremo risorse da mettere - 20 miliardi alla volta - per la cassa integrazione? Bisogna comprendere che bisogna finanziare il lavoro, non la disoccupazione. Avevamo presentato in Commissione - e ne abbiamo discusso a lungo - una proposta molto semplice, senza aumentare la spesa dei 20 miliardi della cassa integrazione: tutte le aziende che riportano i suoi lavoratori dalla cassa integrazione a lavorare - a lavorare, la dignità è il lavoro, l'impresa dà il lavoro -, ebbene gli si faccia pagare solo lo stipendio e si mette a contributi zero. Il costo non cambia ma si inizia a spostare l'asse, si finanzia il lavoro, perché il lavoro lo danno le imprese, e non altro.

E poi, abbiamo detto ciò che manca: 55 miliardi di euro buttati a rivoli. Non c'è una scelta strategica, non si è investito su pochi assi strategici. In Germania è il manifatturiero l'asse su cui investire; ebbene l'automotive è diventato uno dei punti fondamentali, le infrastrutture sono diventate uno dei punti fondamentali. Qui, invece, abbiamo tantissimi rivoli, mai un investimento strutturale. Quando lo faremo? E le risorse quando le avremo? Il dibattito sul MES è assurdo: 36 miliardi di euro per la sanità, che è strategica in questo Paese, se li prendiamo con i nostri BTP ci costano 2,5-3 miliardi; se li prendiamo con il tasso di interesse dello 0,01 ci costano 110 milioni. Ma un padre di famiglia, un imprenditore, cosa sceglie? Trentasei miliardi che costano 2,5 miliardi o 36 miliardi che costano 100 milioni (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro)? Ma di cosa stiamo parlando? Siamo fuori dalla realtà! Queste sono le cose che ovviamente dobbiamo discutere.

Il turismo è il 13 per cento del PIL, il 15 per cento dell'occupazione, e ci siamo concentrati nel dare il buono vacanze e non a investire risorse strategiche importanti per rilanciare questo settore. Le fiere e i congressi, dimenticati. Il turismo è uno degli elementi essenziali. Noi abbiamo fatto una grande battaglia: basta alla nuova tassa occulta che viene messa sui commercianti e sui liberi professionisti per l'uso del bancomat e per l'uso del POS. Sono 3,5 di utili che vengono dati alle banche e che pagano i commercianti e i professionisti dal loro guadagno onesto, questo è inaccettabile. C'è un primo elemento: iniziamo a mettere un tetto alle commissioni e lavoriamo con un fondo che non pagano i cittadini, ma che iniziano a pagare con minori profitti - non mi dispiacciono i profitti, ma in questo caso sono sbagliati - le banche. Ecco, questi sono esempi da fare proprio per iniziare a guardare con più positività al futuro.

Il principio generale - e concludo, signor Presidente - è molto semplice. Cosa vogliamo fare? Come utilizzare al meglio le risorse, che sono poche e che sono tutte a debito dei cittadini? Dobbiamo decidere di buttare a pioggia i soldi, i pochi soldi o i tanti soldi che abbiamo? L'esempio è banalissimo: prendiamo le nostre banconote e, anziché comprare, le buttiamo nelle braci per ravvivare il fuoco. Ma il fuoco - la saggezza popolare, dobbiamo imparare dalla saggezza popolare - fa una fiammata, ma dopo un po' sulla brace il fuoco non c'è più, la brace diventa sempre più spenta. Oppure usiamo le banconote per comprare quella legna che permetterà di rendere il fuoco sempre vivo? E qual è la legna? Qual è la legna? Qual è la ricetta? È banale: la legna è l'impresa, il tessuto produttivo, la spina dorsale di questo Paese, e non si risolve con le nazionalizzazioni o le statalizzazioni; si risolve solo capendo che la risorsa pubblica diventa un moltiplicatore della risorsa privata.

Privato e pubblico, insieme, per rilanciare il Paese. Ma ci sono gli uffici vuoti, sono ancora oggi vuoti; qual è la ragione perché gli uffici sono vuoti? ENEL, ENI, i grandi uffici perché sono vuoti? Qual è la ragione? Per una banalità: c'è una norma che non si ha il coraggio di togliere, la responsabilità civile e penale del datore di lavoro, se uno in azienda si ammala di COVID-19, per cui alla fine ancora fino al 2, al 3 o al 30 settembre i dipendenti stanno a casa, altro che smart working. E nel frattempo i ristoranti sono vuoti, le nostre città sono vuote e il commercio non va. Bene, concludendo, signor Presidente, lei è campana e io vengo dalla Brianza, però la sfida è uguale in Campania, al Nord, come al Sud. C'è un detto popolare che, dalle nostre parti, in Brianza si dice ed è molto semplice: “fanàiman”, “fai andare le mani”, metti la gente protagonista, abbi fiducia nella risorsa che la persona è. L'Italia è un Paese incredibile e stupendo perché ha risorse infinite indipendentemente da noi, perché la politica ha un unico compito, quello di valorizzare ciò che c'è nella società e la società ha una grande risorsa: si chiamano persone, famiglie, imprese ed associazioni. Abbiamo il coraggio di investire o abbiamo paura di questo? Questa è la domanda finale (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. Innanzitutto, dopo sei settimane di lavoro intenso in Commissione, è doveroso senza formalità ringraziare i relatori del provvedimento, il Governo e gli uffici della Commissione, uno per tutti il segretario, dottor Somma. Ringrazio anche i colleghi dell'opposizione che, in generale, hanno avuto un comportamento costruttivo serio e corretto. Ringrazio anche il presidente della Commissione, che ha saputo tenere in equilibrio esigenze spesso diverse. Il gruppo di Liberi e Uguali esprime un voto favorevole al disegno di legge di conversione del “decreto Rilancio”: è un provvedimento imponente, è un provvedimento che, in una fase ordinaria, sarebbe stato difficilmente ricevibile, data l'ampiezza e l'eterogeneità dei contenuti, ma appunto non siamo in una fase ordinaria. Sono stati condivisibili rilievi critici fatti da colleghi dell'opposizione su inserimenti davvero inopportuni, dopodiché però lasciamo stare le caricature. Il provvedimento contiene misure davvero importanti. La sanità innanzitutto: altri quattro miliardi e mezzo, includendo le varie misure, per sostenere il Servizio sanitario nazionale e rilanciarlo, un asset fondamentale, non solo per la salute dei cittadini, ma - come abbiamo visto - anche per la ripresa dell'economia. Non voglio qua fare l'elenco, ma vi sono anche i 20 miliardi di interventi per sostenere i redditi dei lavoratori e delle famiglie: fatemi dire ancora una volta con chiarezza che oggi il problema fondamentale del Paese è la domanda interna; la migliore misura a sostegno delle imprese è il sostegno alla domanda interna: puoi azzerare le imposte sulle imprese, ma se non c'è sostegno alla domanda interna, se non c'è potere d'acquisto, l'azzeramento produce risultati scarsissimi. È la fase in cui dovremmo superare definitivamente la contrapposizione: “prima produco e poi distribuisco”, non funzionava prima e non funziona neanche adesso: una giustizia sociale seria oggi è condizione per la ripresa. E poi ci sono le misure per l'ecobonus, le misure per gli enti territoriali, le misure a sostegno del trasporto pubblico locale, le misure a sostegno delle imprese, anche misure eccessive, per quanto mi riguarda: quattro miliardi di cancellazioni per l'IRAP a tutti, a pioggia, anche alle imprese che hanno fatto profitti molto rilevanti nel periodo del lockdown. E poi ci sono 6,2 miliardi per i contributi a fondo perduto, ma non voglio andare appunto a ripercorrere la lista. Ora, il punto è l'attuazione - hanno fatto bene i colleghi che l'hanno sottolineato - il punto è l'attuazione e poi le lezioni da trarre per il futuro, perché è chiaro che non è finita qui, purtroppo, la necessità di interventi di sostegno.

Due lezioni: la prima è sul terreno politico-istituzionale, il ruolo del Parlamento è insostituibile, è insostituibile per diverse ragioni; è insostituibile non solo perché così vuole la nostra Costituzione, ma è insostituibile - e l'abbiamo vissuto in Commissione - se vuoi costruire coesione nazionale tra le forze politiche; la coesione nazionale si può costruire soltanto in Parlamento e soltanto in Parlamento, per il rapporto che hanno i parlamentari col territorio, puoi trovare una connessione stretta tra esigenze imprevedibili e inedite e la necessità di risposte. E al Parlamento, attraverso il lavoro emendativo, abbiamo restituito rilevanza, l'autorità di bilancio continua a risiedere in Parlamento e ringrazio il collega Ceccanti e anche il Ministero dell'Economia e delle finanze, col quale abbiamo riproposto e riportato la centralità del Parlamento in termini di autorità di bilancio.

E, poi, l'altra lezione da trarre è sul terreno della politica economica: tutti ricorriamo all'espressione “senza precedenti”, 75 miliardi di interventi è “senza precedenti”, purtroppo però è ancora più “senza precedenti” la caduta dell'economia reale. Nonostante i 75 miliardi, avremo 180 miliardi di prodotto in meno alla fine dell'anno, e allora dobbiamo essere consapevoli che il timing e la portata degli interventi vanno migliorati: serve tempestività e serve un innalzamento del volume di fuoco a sostegno dell'economia e per il rilancio del Paese, così a livello nazionale come a livello europeo, perché c'è solo la BCE, e la BCE fa tanto, ma rispetto a 1.000 miliardi di prodotto interno lordo dell'Eurozona in meno a fine anno è evidente che va fatto di più. E, in questo quadro, vengo al punto, a mio avviso più rilevante, che riguarda la prospettiva: è necessario portare subito in Parlamento il terzo scostamento, uno scostamento significativo per fare subito un decreto che interviene sui settori, sugli ambiti e sulle emergenze che abbiamo lasciato scoperte: dal turismo, agli enti locali, in particolare i comuni, che hanno una funzione fondamentale per arginare la sofferenza sociale e sostenere l'economia, al sostegno ai redditi delle famiglie; è stato fatto tanto, ma non basta, tanti lavoratori vedranno conclusa la fase di sostegno e cadono nell'angoscia. Guardate, oggi la tempestività è decisiva: non si costruisce il futuro sulla zavorra dell'angoscia e sulla zavorra della paura; abbiamo bisogno di dare qualche certezza a famiglie e imprese. Ed è ora, adesso il momento di fare l'intervento e su questo bisogna essere chiari: tempestività e selettività. Non possiamo permetterci interventi a pioggia, l'agenda pre-COVID-19 non può essere l'agenda post-COVID-19: oggi non è il momento di concentrarsi su una riforma dell'IRPEF, oggi non è il momento per tagliare in modo generalizzato il cuneo fiscale, oggi è il momento di concentrare le risorse, scarse - comunque scarse, per quanto possano sembrare enormi - sulle priorità, quindi sulle fasce sociali più deboli, sui lavoratori che rimangono scoperti, sulle famiglie che non ce la fanno a pagare l'affitto, sulle imprese che non ce la fanno a pagare le tasse, in particolare quelle che non sono legate al reddito, ma sono in cifra fissa. Dobbiamo concentrare le risorse che abbiamo su queste priorità e così – così - riusciremo appunto a dare una spinta alla ricostruzione, che necessita di interventi che seguano un principio chiaro.

Abbiamo, con l'attività appunto emendativa in Commissione, riproposto il principio della programmazione economica, che deve riguardare, i 44 miliardi del patrimonio destinato della Cassa depositi e prestiti, ma, più in generale la politica economica del Governo. Dobbiamo sostenere gli investimenti, leggeremo attentamente il “decreto Semplificazioni”, cercheremo di capire se l'equilibrio tra la necessità di fare presto e i diritti dei lavoratori e la salvaguardia dell'ambiente trovano un equilibrio soddisfacente, perché questo equilibrio non può essere compromesso. Allora, Presidente, ritengo che - e chiudo - sia davvero il momento di avere coraggio. È chiaro che l'Italia, per il debito pubblico che ha, è in condizioni difficili, ma oggi non rischiare vorrebbe dire compromettere le possibilità della ripresa. Oggi è il momento di rischiare, di confidare sulla Banca centrale europea, di fare in modo che quelle emergenze possano trovare subito soddisfazione, perché intervenire a fine luglio o a inizio agosto sarebbe troppo tardi rispetto alle sofferenze economiche e sociali e alle difficoltà di tante imprese. Allora, il tempo per intervenire è adesso. Dobbiamo rischiare con consapevolezza, con intelligenza, con determinazione, ma dobbiamo rischiare. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boschi, Ne ha facoltà.

MARIA ELENA BOSCHI (IV). Grazie, Presidente. Signora Presidente, noi sentiamo, oggi più che mai, una responsabilità grande, sicuramente verso il Paese, verso il Governo, ma soprattutto verso le nuove generazioni: è a loro che va prima di tutto il nostro pensiero, perché noi sappiamo che per uscire da questa crisi, da questo caos, il prezzo sarà pagato soprattutto dalle nuove generazioni e probabilmente non avevamo alternative. Noi abbiamo affrontato l'emergenza sanitaria del COVID-19 cercando di salvare più vite possibili e da ieri, per fortuna, è arrivata la buona notizia che non ci sono più ricoverati positivi al COVID-19 all'ospedale di Bergamo, in terapia intensiva, per la prima volta dopo mesi (Applausi). Però, sappiamo quanti nostri concittadini abbiamo perso, soprattutto anziani, che non si meritavano di morire da soli, lontani dagli abbracci dei loro cari. Eppure, la risposta degli italiani e delle italiane, a cominciare da quella di medici e infermieri, è stata straordinaria per cercare di salvare vite, una risposta di grande serietà. Oggi, però, dobbiamo affrontare una crisi economica che è drammatica, una crisi economica a cui rispondiamo con un costo che ricade sui nostri figli, sui bambini di oggi e sui bambini che nasceranno domani. Ecco perché avvertiamo una responsabilità così grande. L'Italia si sta indebitando, come non era successo negli ultimi decenni, per far fronte ad una crisi che morde, che fa tremare le vene, che sta portando anche e continuerà a portare, purtroppo, ad una crisi occupazionale. Eppure, da questa crisi possiamo uscire trasformati, rigenerati, se facciamo le scelte giuste: dopo la peste nera, il Rinascimento, dopo il COVID-19, ci può essere una nuova fioritura per l'Italia. Una scrittrice molto brillante della mia generazione, Zadie Smith, ha scritto: “In questo momento, in tutto il mondo, i direttori di questa orchestra umana hanno in mente solo melodie grette e banali. Quelli di noi che ricordano una musica più bella, ora devono cercare di suonarla e incoraggiare gli altri, se riusciamo a cantarla insieme”. Ecco, serve questo sforzo: incoraggiare a cantare una melodia diversa e farlo insieme. Io credo che questo provvedimento, questo decreto-legge, abbia molte misure giuste; forse alcune sono parziali, ma sono misure giuste, a cominciare dall'aiuto alle imprese, perché noi di Italia Viva crediamo che si possa ripartire soltanto creando lavoro, e il lavoro lo crea chi fa impresa, non l'assistenzialismo, non i sussidi (Applausi). Ecco perché abbiamo voluto che fosse centrale anche in questo provvedimento il taglio dell'IRAP, in continuità con un lavoro che abbiamo fatto quando eravamo al Governo, lo rivendichiamo con orgoglio, con riforme strutturali che hanno portato alla decontribuzione per le nuove assunzioni con il Jobs Act; con la riduzione dell'IRAP e dell'IRES, con il piano Industria 4.0, i PIR, a incidere sul cuneo fiscale con la misura degli 80 euro, che tanto è stata criticata come una mancetta elettorale, che oggi viene confermata ed estesa.

In questo provvedimento ci sono misure importanti che incentivano l'automotive, che aiutano le imprese a redigere i bilanci in un momento di difficoltà. Noi crediamo che oggi aiutare l'impresa significhi aiutare il nostro Paese a resistere e a ripartire. Ci sarebbe piaciuto che in questo provvedimento ci fossero misure in più anche per i liberi professionisti, per i lavoratori autonomi; noi speriamo che col prossimo provvedimento, che il Governo ha già annunciato, ci possano essere ulteriori risposte anche per loro.

È un provvedimento, questo, che ha misure importanti per la famiglia, che si inseriscono in un quadro più ampio, più complesso, quello del Family Act, che è nato, è stato presentato, lanciato in quello che per noi da tanti anni è un laboratorio di idee, la Leopolda, che la Ministra Bonetti ha portato avanti con grande determinazione, con il lavoro di tanti colleghi e colleghe. È un provvedimento che sicuramente richiederà risorse aggiuntive, però che indica una strada, che dà una visione, non soltanto della famiglia, ma della comunità e proprio in questa visione di comunità e di famiglia si inserisce, secondo me, anche l'aiuto alle scuole paritarie, con le risorse in più che sono state stanziate in questo provvedimento (Applausi), grazie al lavoro di Italia Viva e grazie al lavoro di tanti gruppi parlamentari, perché aiutare la scuola pubblica, tutta - e sicuramente guardiamo con favore all'annuncio, da parte del Governo, di un miliardo in più stanziato sulla scuola pubblica col prossimo provvedimento - ma aiutare la scuola pubblica e aiutare le scuole paritarie significa sostenere le famiglie e dare più risorse alle scuole paritarie non significa, come sostiene qualcuno, fare un'elemosina o fare un favore a un privato; no, significa rivendicare e riconoscere una libertà di scelta, una libertà di scelta educativa (Applausi), questo significa sostenere le scuole paritarie. Noi crediamo che questo provvedimento abbia misure importanti se si tiene insieme l'innovazione con i valori. Non possiamo guardare solo al quotidiano, dobbiamo guardare a una visione per il futuro, se vogliamo ripartire, e allora è giusto guardare all'innovazione e tornare a parlare di 5G, di intelligenza artificiale, di robotica. Per questo abbiamo voluto delle misure a sostegno delle start up, come Italia Viva, ma dobbiamo tenere insieme il nostro umanesimo, il Terzo settore, il sociale. C'è una norma che porta la nostra firma, che probabilmente non aprirà i quotidiani, a favore delle Società Benefit, ma che significa guardare ad un modello anche diverso e io credo che l'esperienza del lockdown ci abbia insegnato che serve più innovazione, certo, ma ci abbia anche gridato che serve più comunità, perché ci sono mancate le piazze, ci sono mancati gli abbracci durante il lockdown (Applausi) e condividere non può essere solo un verbo che usiamo sui social network, deve essere un'esperienza comune, diversa.

Per questo, nel ringraziare i colleghi del mio gruppo che hanno fatto un grande lavoro in questo provvedimento, in modo particolare Luigi Marattin, vorrei però ringraziare anche la nostra collega, Lisa Noja, che in questi mesi ha dovuto lavorare a distanza e che in questi giorni finalmente è potuta ritornare in Parlamento a lavorare con noi (Applausi). A lei si deve una proposta che poi è stata fatta propria dal Parlamento in questo decreto-legge, secondo me importante per tanti nostri concittadini e per tante famiglie, che sancisce un principio di civiltà: i servizi sociali, i servizi sociosanitari, i servizi socioassistenziali sono servizi essenziali e non si possono bloccare nemmeno durante le fasi di emergenza come quella del COVID-19 che abbiamo appena attraversato (Applausi).

In questo provvedimento ci sono tante misure, abbiamo detto, importanti, che mettono al centro il lavoro. Per noi, lo ribadisco, è fondamentale puntare sul lavoro, puntare sulla decontribuzione, non sul reddito di cittadinanza o di emergenza, non su misure di carattere assistenziale. Friedman diceva che se paghi le persone che non lavorano e le tassi quando lavorano, non ti puoi meravigliare se produci disoccupazione. Ora, la Ministra Bellanova credo, insomma, sia abbastanza lontana dall'esperienza culturale di Friedman, eppure in questo provvedimento ha voluto introdurre una misura importante sulla decontribuzione per il settore agricolo, che io spero diventi un modello che possa essere allargato con i prossimi provvedimenti, perché più che di misure assistenziali noi abbiamo bisogno di dimostrare - e si può fare con la decontribuzione - che conviene lavorare, che è meglio il lavoro (Applausi). Questa deve essere la sfida che abbiamo davanti per uscire dalla crisi. E se qualcuno giustamente dice: “Beh, però servono anche delle misure di emergenza, per aiutare chi non ce la fa, per far fronte a una situazione nell'immediato”, io sono d'accordo, ma allora devono funzionare queste misure; allora qualcuno all'INPS deve pagare per i ritardi che ci sono stati sulla cassa integrazione (Applausi), perché basta andare in centro a parlare con un commesso o con un cameriere, che ti spiega che l'affitto a fine mese l'ha pagato perché il datore di lavoro ha anticipato quelle risorse. Allora, all'INPS qualcuno deve assumersi la responsabilità dei ritardi (Applausi).

Io credo che dobbiamo insieme condividere una riflessione, che forse farà storcere il naso a tanti, che, in questi anni, hanno puntato il dito contro i costi della politica. Il vero costo della politica oggi non sono i vitalizi che peraltro noi non percepiremo. Il vero costo della politica oggi non sono le auto blu che, con i nostri Governi, abbiamo ridotto e sono state aumentate poi dal Governo successivo. I costi della politica non sono nemmeno i numeri dei parlamentari, che pure, con la riforma costituzionale del 2016, avevamo ridotto. Il costo della politica oggi è non decidere da parte di chi ha la responsabilità di decidere (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) o fare le scelte sbagliate; il costo della politica oggi è l'INPS che non fa arrivare i soldi per la cassa integrazione; il costo della politica oggi è rinviare le scelte su Ilva o sulle concessioni autostradali; il costo della politica oggi è avere miliardi di euro dei cittadini italiani per le opere pubbliche bloccati ed è il motivo per cui, come Italia Viva, da mesi proponiamo il piano “Italia shock” per sbloccare quelle opere. Oggi, finalmente, con il decreto-legge “Semplificazioni” si è fatto un passo in avanti e chi ci derideva per le slide sul piano “Italia shock”, oggi ha preso quelle idee. Noi siamo contenti perché pensiamo che dia una speranza al Paese, non è per rivendicare una primazia sulle idee. È tempo di agire, è tempo di non rinviare le scelte perché altrimenti pagheremo un prezzo tutti e dobbiamo agire oggi a testa alta e a viso aperto con la responsabilità di quelle decisioni. Lo dico perché oggi abbiamo una grande alleata, un'alleata in più che è l'Europa che continuerà ad esserci nei prossimi mesi, con buona pace anche di chi in questi anni ha accusato l'Europa o l'ha vista come un alibi. Inoltre, i sovranisti devono rassegnarsi all'idea che la globalizzazione serve, perché, se chiudi le frontiere e alzi muri e non arrivano i turisti stranieri, le città d'arte muoiono (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva); se chiudi le frontiere ed alzi muri e le merci non circolano, l'export cala e le nostre aziende vanno in difficoltà. Se chiudi le frontiere ed alzi muri, il nostro Paese non diventa solo più povero, diventa più triste e tristezza significa paura, significa non avere un orizzonte nel futuro, significa sfiducia. Non è un caso se aumenta di 30 miliardi il risparmio privato ma le nostre famiglie vanno alla mensa della Caritas. Abbiamo bisogno di ridare fiducia al nostro Paese. Ci possiamo riuscire, perché, come ha detto Machiavelli anni fa, secoli prima di Roosvelt, il timore è il maggiore signore che puoi trovare. Allora, noi non vogliamo che a dominarci sia il timore o la paura; per fare questo dobbiamo mettere al centro l'interesse del Paese e non le polemiche.

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA ELENA BOSCHI (IV). Dobbiamo farlo per le tante persone che si sono ammalate e sono guarite; per le famiglie che piangono i loro morti; soprattutto per i nostri figli, le prossime generazioni. Italia Viva voterà sì a questo provvedimento perché crediamo che il nostro compito non sia soltanto quello di essere custodi di un grande passato, come ritiene qualcuno, ma soprattutto di costruire un Paese in cui i nostri figli possano immaginare di avere una speranza (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Onorevole Lollobrigida.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Onorevoli colleghi, noi voteremo contro il “decreto Rilancio”: lo dico in apertura, rivolgendomi ai cittadini italiani, oltre che ai colleghi. Ieri abbiamo…

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi…Colleghi.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Mi voglio complimentare per l'intervento della Boschi, che era più duro di quello che hanno fatto altri colleghi della minoranza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia): non si capisce bene perché resta al Governo, ma questa non vuole essere una polemica. Dicevo, noi voteremo contro il “decreto Rilancio” per molte delle ragioni che alcuni colleghi di maggioranza hanno appena citato ma anche per altre che andrò ad aggiungere. Ma voglio dire anche che ieri abbiamo votato per la ventiduesima volta nella XVIII legislatura contro una fiducia che il Governo chiede, abusando di questo strumento per saltare un sano dibattito parlamentare che, come dimostrano i fatti, quando esiste e sussiste, può portare un vantaggio a tutti e migliorare gli atti. Lo faremo non in maniera pregiudiziale. Noi vogliamo chiarire a tutti, agli italiani prima degli altri, che voteremo sempre contro la fiducia a Governi nati in laboratorio senza il consenso degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) che può uscire solo dalle urne. C'è testimone questo Parlamento, ci sono testimoni tanti atti, tanti verbali che possono essere recuperati e letti del fatto che noi non guardiamo ai provvedimenti con pregiudizio: abbiamo agito in questi due anni con alto senso patriottico.

Abbiamo guardato ad ogni provvedimento cercando di capire se fosse utile agli italiani o se fosse dannoso per questa nazione e ogni volta abbiamo lavorato, tentando di migliorare tutti gli atti portati in questa Camera e alla discussione del Parlamento. Lo abbiamo fatto anche in questa circostanza, anche durante l'emergenza COVID; lo abbiamo fatto, accettando il richiamo all'unità nazionale che veniva dalle più alte cariche istituzionali e a chiacchiere anche dal Governo. Abbiamo sempre però specificato che per noi unità nazionale non significa spartizione di posti e poltrone (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) significa spartizione e divisione delle responsabilità nelle scelte. E allora, Ministro D'Incà - qui presente anche se un po' disattento - lei è certamente buon testimone di come Fratelli d'Italia, dal primo giorno, si è messa a disposizione del Governo per ragionare delle cabine di regia, dei momenti di incontro di persona, con le richieste di parlare nei luoghi istituzionali dei provvedimenti che si intendeva assumere. Lo abbiamo fatto per il “Cura Italia”, lo abbiamo fatto per le imprese nel “decreto Liquidità”, lo abbiamo fatto anche in questa circostanza; però abbiamo trovato sempre “no” pregiudiziali, sempre posizioni ideologiche che chiudevano la porta a una collaborazione sana tra forze politiche. Mentre in televisione, il sabato sera, Conte andava raccontando agli italiani che, invece, c'era collaborazione, c'era spirito e volontà di unità, mentre raccontava agli italiani che stava per sparare con il bazooka 400 miliardi qui, 750 miliardi che si sarebbero moltiplicati, che sarebbero arrivate risorse infinite ai cittadini italiani mai come prima, e con lui altri.

Il presidente Zingaretti su questo “Rilancio” dice: abbiamo fatto davvero un miracolo, non potevamo fare di meglio, il che, detto da uno qualsiasi, io lo prenderei per matto, ma da uno che si è fatto derubare di 13 milioni di euro per le mascherine senza accorgersene, insomma (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), prendo solo atto. Il decreto non è un decreto fatto male per noi, è un decreto fatto male anche per chi è in maggioranza. Abbiamo ascoltato adesso un intervento emblematico di questo ragionamento, ma abbiamo sentito Tabacci ieri citare, per esempio, come uno degli assi portanti della decretazione d'urgenza, cercare di arrivare immediatamente al problema, sia impedito da 140 e più protocolli, decreti attuativi contenuti in questo provvedimento, che impediranno di renderlo efficace nell'immediato. Noi abbiamo cercato di collaborare: lo abbiamo fatto in Commissione. Ringrazio Paolo Trancassini, capogruppo della Commissione, Fabio Rampelli, Ylenja Lucaselli, tutta l'opposizione ma anche quei colleghi di maggioranza che ce l'hanno messa tutta per provare a modificare alcune questioni che sembrano non comprendere in che stato siamo. Perché mentre il “decreto Aprile” è in discussione alla Camera a metà luglio, anche se gli avete cambiato nome, resta quello il decreto, quello per cui abbiamo stanziato le risorse. Dico “abbiamo stanziato le risorse” perché, senza il voto dell'opposizione, questi 55 miliardi di euro non sarebbero stati disponibili, ricordatevelo, e l'abbiamo fatto sulla base della volontà di semplificare, tagliare burocrazia, intervenire immediatamente a sostegno di famiglie e imprese perché, con quel discostamento, abbiamo indebitato ancora di più le nostre famiglie, i nostri figli e i figli dei nostri figli e dobbiamo essere consapevoli che non c'è stato un confronto su questo. Io non credo nemmeno che sia un caso l'invito annunciato dopo Villa Pamphilj da Conte ieri per oggi pomeriggio, che non sia un caso che, dopo undici giorni, si sia ricordato di invitare le opposizioni proprio per oggi pomeriggio, cioè dopo l'approvazione del decreto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché, finiti i soldi per tenere unita la maggioranza, se ne chiedono altri e l'opposizione potrebbe essere decisiva per un nuovo discostamento. Abbiamo provato a collaborare: ci siamo trovati di fronte un decreto che nasce in un quadro di emergenza che dovrebbe porre fretta, con il prodotto interno lordo che calerà dell'11 per cento, se le cose vanno bene, un calo dell'occupazione sistematico e clamoroso, un calo della produzione industriale che arriva in alcuni settori al 50 per cento che mediamente registra il più alto tasso di calo dal 1960, dalle prime rilevazioni, e sono dati di Confindustria, non certo dati di Fratelli d'Italia. Ebbene, abbiamo chiesto che si agisse urgentemente e ci siamo ritrovati 266 articoli, pieni di elementi che fanno comprendere come il decreto sia stato costruito non per aiutare il popolo italiano ma per aiutare questa maggioranza a tenersi insieme, i cocci di questa maggioranza a tenersi insieme. È un decreto fatto di interventi puntuali, se vogliamo definirli con questo termine; altri li chiamano marchette; ci sono consulenze milionarie per i vari Ministeri; consulenze per il Ministro Patuanelli (e lì i 5 Stelle) e ci sono consulenze per il MEF (e lì il Partito Democratico).

Ci sono interventi importanti, come quello per i monopattini, quello forse per i cinesi. Abbiamo interventi importanti - mentre il turismo è in crisi - come quello del Ministro Franceschini per cambiare il consiglio di amministrazione di ENIT, che non si capisce bene che danno fa se non rispondere esattamente e puntualmente alle logiche del Ministero, magari per favorire qualche situazione a lui vicina. Abbiamo visto poco per gli italiani. Abbiamo visto Di Maio chiedere - per fortuna siamo riusciti, con un emendamento di Fratelli d'Italia, a cancellarlo - 11 milioni di euro per pranzi, cene, biglietti aerei di business class a Dubai. Si dice che il Ministro Di Maio sia più amico dell'emiro che di tanti italiani, che evidentemente non ha per niente a cuore, se fa proposte di questa natura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Dentro questo decreto avete tenuto insieme la maggioranza pensando ai clandestini. Quanti italiani avete incontrato, anche voi, che piangono davvero? Imprenditori, commercianti, famiglie, madri che non sanno se scegliere se rimanere a casa, dove avete lasciato i loro figli togliendogli la scuola, oppure andare a lavorare per portargli la possibilità di sopravvivere. Ebbene, di fronte a questa condizione voi pensate ovviamente che le lacrime versate più importanti siano quelle per i clandestini. Noi, per carità, rispettiamo tutto, ma abbiamo come priorità le lacrime degli italiani e possibilmente l'idea di evitare che piangano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ma che ti aspetti da una coalizione che lo scorso anno, in questi giorni, passava le giornate in barca con Carola Rackete per trascinare immigrati clandestini, che hanno sanato quest'anno, da Lampedusa? Quest'anno ve la risparmiate la barca e ve ne tornate a Capalbio, perché quando si è al Governo è un posto dove si sta meglio, senza grandi problemi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Abbiamo provato a lavorare per migliorare questo decreto, l'abbiamo fatto quando ci siamo accorti che dentro non c'era niente per i terremotati. Lì c'è un'immagine che fa comprendere, da una parte, il centrodestra come governa, grazie a Bucci, sindaco di Genova, e grazie a Toti, presidente della regione Liguria. Oggi c'è un ponte ricostruito in tempi rapidissimi e grazie ai Governi di sinistra i terremotati sono ancora lì e oggi subiscono l'umiliazione di avere un decreto di questa natura, che nulla prevede per loro. Abbiamo visto tante questioni, come il tentativo - per fortuna, grazie a quasi tutto il Parlamento, evitato - che il furore ideologico ponesse fine all'esperienza delle scuole paritarie in Italia. Abbiamo oggi delle questioni come quella che abbiamo potuto inserire noi come Fratelli d'Italia all'interno di questo decreto, facendolo pubblicamente, senza accettare logiche di spartizione: il raddoppio delle pensioni di invalidità civile. Lo dico al MoVimento 5 Stelle: non ci avete voluto mettere un euro su quel provvedimento! L'unica cosa che avete fatto è fare delle grafiche in cui rivendicavate a voi la titolarità di quell'intervento, che porta la prima firma di Giorgia Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ma a voi Casaleggio e Grillo anche gli specchi a casa vi hanno tolto? Ma non vi vergognate di operazioni di questa natura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)?

Io credo che l'esperienza di questo Governo volga alla fine. Lo dico perché, lo sapete meglio di me, questo solo può spiegare per quale ragione volete approvare una legge elettorale magari i primi giorni di agosto, quando immaginate che gli italiani siano più distratti, che qualche giornalista sia in vacanza e magari non pubblica quello che sta per accadere. Volete approvare una legge elettorale proporzionale che garantisca agli italiani di non conoscere chi governerà il giorno dopo. Per fare che? Per tornare in campagna elettorale e raccontare, da parte del MoVimento 5 Stelle che quelli del PD sono ladroni, invece quelli del PD diranno che siete degli incapaci, per rubacchiare i voti e il consenso popolare e poi rimettervi d'accordo nel palazzo, nelle segrete stanze, senza trasparenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo è l'obiettivo che avete. Fratelli d'Italia lavorerà per impedire questo, lavorerà sempre con la serenità d'animo che ha dimostrato nei confronti di chi governa, sapendo però che gli unici Governi che riconosciamo sono quelli eletti dal popolo. Non è importante il colore, ma il fatto che siano eletti dal popolo secondo la nostra Costituzione, che dice che la sovranità appartiene al popolo, e non che siano messi insieme contro il parere popolare semplicemente sull'assunto che se tornate a votare non governate più. Questo è il dato che emerge.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Grazie, Presidente, concludo su questo, Fratelli d'Italia c'è, c'era prima e ci sarà oggi, con lo stesso spirito. Non siamo andati a Villa Pamphilj perché non abbiamo bisogno di andare in villa, c'è un Parlamento, veniamo pagati per stare qui a confrontarci. Vi aspetteremo anche su proposte concrete, ma non chiedete scostamenti al buio - come avete fatto fino ad adesso - per fare spese inutili per i cittadini italiani che vi permettano di sopravvivere qualche altro mese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Madia. Ne ha facoltà.

MARIA ANNA MADIA (PD). Grazie, Presidente. Da quando è iniziata la crisi sanitaria, di fatto siamo in una sorta di sessione di bilancio perenne: oggi discutiamo il “decreto Rilancio”, di 55 miliardi, abbiamo due scostamenti alle spalle, un nuovo scostamento prossimo già annunciato dal Ministro Gualtieri e probabilmente delle risorse europee che arriveranno al nostro Paese. Ma il punto strategico, al di là di tutti i dibattiti che ci sono stati sugli stati generali, sul futuro del Governo, sugli effetti politici, è che la partita del Recovery Fund ancora non è chiusa, c'è una discussione politica in atto, uno scontro politico, e noi non sappiamo ancora quale sarà il punto di caduta. Allora, come deve stare l'Italia durante questa discussione? Ci deve stare con le idee chiare. Ci deve stare con la stabilità politica e con la certezza degli obiettivi economici, perché ogni incertezza oggi diventa un danno per le famiglie, un danno per le imprese, un danno per il nostro Paese. Noi abbiamo bisogno di un Governo che sappia dove investire e quanto investire. Mi rendo conto, è difficile. È difficile in questo periodo, in cui bisogna riuscire a tenere insieme sapientemente la visione e la concretezza, le risposte urgenti da dare ai bisogni delle persone e le riforme strutturali. Ma tutto questo va fatto, e va fatto evitando il male assoluto, che è quello di disperdere risorse frammentando gli interventi.

Vede, Presidente, non è questo il tempo delle idee. Certo che servono le idee, ma questo è il tempo delle azioni concrete, perché sono le azioni concrete che ridanno fiducia alle famiglie e alle imprese. Io sono convinta che l'Italia ce la può fare, che l'Italia ce la farà, che ci sono le energie, ma questo nuovo patto sociale deve avere alla base un Governo che ti fa capire non solo quali idee ha, ma quali provvedimenti vuole assumere e con quali risorse. Però, vorrei un istante soffermarmi su un punto: se oggi noi stiamo facendo questa discussione, se oggi in Europa si sta facendo questa discussione, è già una nostra vittoria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Se avesse prevalso l'idea d'Europa di Matteo Salvini o di Giorgia Meloni, ogni Paese oggi sarebbe isolato nelle sue frontiere e con i suoi drammi, da solo. Quella proposta politica - e questo è un fatto -, quella proposta politica nazionalista, antieuropeista, populista è di fatto fallita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E io credo che di questo la destra nazionalista dovrebbe farsene una ragione, perché, vede, Presidente, l'unica alternativa a farsene una ragione oggi è scommettere contro l'Italia, quindi il mio consiglio è che se ne facciano una ragione. Ma proprio per questo noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Le risorse che stiamo impegnando, le risorse che arriveranno dall'Europa non sono una vincita inaspettata che noi possiamo usare in libertà, sono l'ultima occasione per l'Italia di chiudere cantieri aperti da tempo, di riorientare gli assi di sviluppo, insomma di dare ragione a chi sosteneva da tempo che più unione e solidarietà avrebbe fatto stare meglio tutti. Allora, qual è la strategia del Governo e della maggioranza? Oggi, con il “decreto Rilancio”, ci sono interventi importanti, alcuni interventi più urgenti: le nove settimane in più di cassa integrazione rispetto al “Cura Italia” per i lavoratori; il fondo perduto per le imprese, che sta funzionando; il bonus vacanze; altri interventi più di visione, di prospettiva, penso all'eco e sismabonus a sostegno del settore dell'edilizia in chiave sostenibile; penso, grazie al Parlamento, al processo, che inizia, di rottamazione delle auto a sostegno dell'industria automobilistica, anche questo in chiave sostenibile. Penso a tanti altri interventi qualificanti, alcuni non solo e non tanto per la norma approvata in sé, ma perché segnano il mutamento sociale dentro cui siamo e che dobbiamo governare, per esempio lo smart working. Vede, lo smart working non è solo una percentuale di quante persone possono rimanere a casa a lavorare: da questo cambiamento del modo di lavorare e di produrre, che è stato così accelerato dalla crisi sanitaria, io credo che non si debba tornare indietro. Ci sono grandi opportunità, ma, come sempre, dentro le grandi opportunità si aprono anche disuguaglianze e problemi che noi dobbiamo saper governare. Penso, ad esempio, al tema, per le donne, della conciliazione con la famiglia lavorando da casa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Penso alle amministrazioni, alle imprese che non ce l'hanno fatta a sostenere un cambiamento organizzativo così repentino; penso al tema dell'indotto intorno agli uffici; penso alla distinzione sempre più netta tra lavori cognitivi e lavori fisici, con questi ultimi - l'abbiamo visto - sempre più esposti al rischio. E allora la sfida è come governiamo questa complessità, come governeremo nei mesi a venire.

Ci sono diversi passi: il primo è già stato fatto dal Governo approvando il “decreto Semplificazioni” per accelerare la messa a terra degli investimenti. Il secondo passo sarà, con il prossimo scostamento, un nuovo decreto e il Partito Democratico chiede alla maggioranza e al Governo che con questo nuovo scostamento ci sia nei fatti, quindi con le risorse e non a parole, la scuola al centro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché noi pensiamo che ora o mai più servano la forza e il coraggio di dire, non a parole, ma dimostrandolo, che la scuola è l'investimento prioritario.

E poi ci sarà il terzo passo: scegliere le priorità strategiche per usare le risorse europee. Io qui non posso non partire dalla sanità e lo faccio cogliendo anche questa occasione per ringraziare tutti i medici e tutti gli infermieri d'Italia (Applausi). Non è questo il tempo dei bilanci e non è questo il tempo dei processi, ma che ci sia qualcosa da cambiare in alcune parti della sanità italiana e che servano investimenti è un dato di fatto. Ecco, mi rivolgo ai colleghi della maggioranza: io non rinuncerei a cuor leggero a quasi 40 miliardi a condizioni irripetibili per investire nella nostra sanità: lascerei queste battaglie ideologiche, queste battaglie antieuropeiste, queste battaglie populiste alla destra di Salvini e Meloni (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva).

E in ultimo, Presidente, come utilizzeremo le risorse del Recovery Fund: io credo che dobbiamo decidere delle priorità strategiche, oltre alla trasformazione verde dell'Italia, c'è certamente la trasformazione digitale del Paese. Dico alcune priorità su questo: il tema delle competenze. Siamo sempre ultimi sulle competenze digitali, troppe persone ancora non sanno usare strumenti digitali, questo determinerà una democrazia non pienamente compiuta, se non poniamo un argine. La strategia sui dati che tutti noi, tutti i cittadini producono ogni giorno, producendo un valore che viene sfruttato commercialmente dalle big tech: questo valore deve essere restituito ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). L'interoperabilità delle banche dati delle amministrazioni pubbliche: c'è un passo in avanti nel “decreto Semplificazioni”, ma questo è un processo complesso che va seguito. E poi il tema della rete, della banda ultralarga, del cloud. Vede, Presidente, qui c'è uno spartiacque tra inclusione ed esclusione sociale e non devo argomentarlo in teoria, basta il visto e vissuto di questi mesi: la didattica a distanza che, purtroppo, ha tenuto fuori dal sapere troppi bambini e troppi ragazzi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) perché non c'era connessione o perché non avevano un iPad. Di questo piano strategico per chiedere con progetti ambiziosi, con obiettivi e tempi, risorse all'Europa, noi vogliamo discutere in maggioranza e in Parlamento. Presidente, concludo. Questo Governo deve gestire una crisi senza precedenti, questa maggioranza sarà misurata dai cittadini per come uscirà da questa crisi. Noi oggi non siamo qui per evitare che Matteo Salvini e Giorgia Meloni si mettano d'accordo per un nome sul Quirinale, questo deve essere chiaro: questo Governo è nato per evitare che con un colpo di mano ci portassero fuori dall'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e oggi il nostro unico obiettivo è tirare fuori l'Italia dalla crisi e vogliamo farlo con un'Europa più forte, più solidale, e più unita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Presidente, dico subito che noi voteremo contro questo provvedimento che non ha nulla di utile al rilancio dell'economia del Paese, anzi, se avessimo saputo in anticipo come avreste impiegato i 55 miliardi posti a copertura delle misure di questo provvedimento e che sono quelli derivanti dallo scostamento di bilancio che anche noi abbiamo votato qualche mese fa, non avremmo votato nemmeno quello scostamento di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Non avevate i voti! Non avevate i voti: i nostri voti, quelli dell'opposizione, erano decisivi, noi ve li consegnammo, però vi chiedemmo di tener conto delle proposte che facevamo; erano proposte che anche voi avreste dovuto fare perché erano di carattere strategico. Vi chiedemmo, per esempio, di impiegare una quota consistente di quelle risorse per ristorare a fondo perduto le imprese costrette a chiudere dai provvedimenti del Governo nella fase del lockdown, e invece soltanto 6 miliardi, su 55 più 25, quindi su 80 miliardi di scostamento, soltanto 6 miliardi di risorse a fondo perduto per le imprese. Vi chiedemmo, dandovi i nostri voti, di trovare il coraggio per ridurre le tasse, ma in maniera importante, decisiva, e non l'avete fatto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Vi abbiamo chiesto anche di trovare il coraggio per promuovere un grande piano di investimenti pubblici, come si fa nelle fasi di ciclo economico avverso e nelle crisi, e non l'avete fatto. Vi chiedevamo di rimuovere gli ostacoli burocratici posti dal Codice degli appalti, di assumere a modello per tutte le opere pubbliche strategiche il modello già sperimentato per il ponte Morandi, col quale l'Italia ha dimostrato al mondo che gli italiani sono bravi a fare le cose in tempi brevi e bene (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) quando non ci si mette di mezzo la burocrazia o la politica a rendere loro la vita più complicata. In questo decreto non c'è nessuna norma per semplificare le procedure per la realizzazione degli appalti, per velocizzare la produzione di opere pubbliche. E lo chiamate “decreto Rilancio”! Ma quale rilancio? Questo decreto non ha nulla che abbia a che fare con il rilancio del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

Vi chiedevamo anche di fare scelte strategiche anche in ordine ai settori da assistere con investimenti mirati, che sono quei settori che hanno patito di più la crisi e che però potrebbero essere davvero strategici per tenere in piedi la nostra economia: mi riferisco, per esempio, al turismo, che vale il 13 per cento del nostro PIL, o al settore dell'auto. Ebbene, che avete fatto? Sul turismo avete previsto un buono vacanza, che i dati ci dicono soltanto una struttura alberghiera su tre sta accettando (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e che, peraltro, è un credito un credito d'imposta anticipato alle strutture alberghiere. Non sta funzionando, sappiatelo! E questo mentre, negli altri Paesi, nei Paesi concorrenti dell'Italia, nel turismo, nel settore dell'auto, per esempio in Francia, si investono 18 miliardi per il turismo, si investono 7 miliardi per il settore dell'auto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Anche in questo decreto nulla o quasi per il settore dell'auto. E lo chiamate “Rilancio”! E avete il coraggio di chiamare “Rilancio” questo decreto! Ma come pensate che si possa affrontare questa crisi, l'enormità di questa crisi, con micro misure e senza una strategia complessiva? Avete distribuito pochi soldi a tutti senza risolvere i problemi di nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), anzi in verità neanche a tutti.

Vedo qui il collega D'Attis, che ieri, con la capogruppo Gelmini, con l'onorevole Porchietto e altri deputati di Forza Italia, ha incontrato, per esempio, i professionisti iscritti agli enti di previdenza privata e non alla gestione separata. A loro non avete dato il fondo perduto, glielo avete negato; è come se aveste detto a questi professionisti: il fondo perduto non ve lo diamo, quindi non vi diamo il fondo perduto per riprendere la vostra attività, però tranquilli perché nel tempo libero potete utilizzare il monopattino (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Ecco, è come se avesse detto questo ai professionisti in questo decreto.

E come fate a non comprendere che, invece, le risorse vanno concentrate in maniera strategica, per esempio, in un grande piano di decontribuzione, di riduzione delle tasse, ma, soprattutto, delle tasse sul lavoro? Perché è più conveniente per lo Stato lasciare le risorse, dare le risorse agli imprenditori affinché le lascino nelle proprie aziende, evitando di licenziare, anziché assistere il lavoratore licenziato attraverso gli ammortizzatori sociali, che non potranno essere finanziati in eterno. Possibile che non riusciate a capire tutto questo? Avete detto persino di “no” al semestre bianco: ebbene, sappiatelo, il semestre bianco rischia di esserci comunque, perché se continuate in questo modo gli italiani non riusciranno più a pagare le tasse che chiedete agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Avete detto “no” alla pace fiscale: noi avevamo una proposta in questa direzione, perché, noi riteniamo che se non si azzera il contenzioso che le imprese, i cittadini hanno con lo Stato, nella guerra che questa crisi costituisce, noi rischiamo di avere un campo di battaglia dove le imprese moriranno, inaridendo anche il gettito dello Stato. Ridurre le tasse, fare la pace fiscale oggi è un investimento per un Governo che volesse, in prospettiva, aumentare il proprio gettito (Dai banchi del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente si grida: “Bravo!” – Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Avete detto di “no” a quasi tutte le proposte dell'opposizione, avete speso male questi 55 miliardi, peraltro senza coinvolgere le opposizioni, e avete lasciato al Parlamento soltanto le briciole per piccoli interventi, che noi, per la verità - noi di Forza Italia, ma anche gli altri gruppi di opposizione -, abbiamo cercato di concentrare in pochi interventi strategici, come avreste dovuto fare voi. Per esempio, abbiamo deciso di investire circa 80 milioni, facendo approvare i nostri emendamenti sul settore del tessile e delle fiere.

Abbiamo deciso di farci carico anche dei problemi delle regioni del terremoto del 2016, dimenticate dopo il 2016 (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), facendo approvare un emendamento di 57 milioni di euro per le imprese di quei territori, che potranno avere un credito di imposta nella crisi. E questo emendamento, questa iniziativa fa il paio anche con un ordine del giorno appena approvato, a firma dell'onorevole Baldelli, ma sottoscritto da tutto il gruppo di Forza Italia e da tutti gli altri gruppi parlamentari, che impegna a destinare 40 milioni delle risorse rinvenienti dal risparmio della Camera per le regioni del terremoto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Siamo fieri anche di aver contribuito, anche in questa occasione, con gli altri gruppi dell'opposizione e della maggioranza, a sostegno delle scuole paritarie, che avevate dimenticato nel “decreto Rilancio” (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier). Noi abbiamo garantito - non solo noi come Forza Italia, ma noi come Parlamento - in questo modo la libertà di scelta educativa da parte degli italiani.

Siamo fieri anche di aver fatto approvare un emendamento, a prima firma dell'onorevole Versace (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), che si occupa di assicurare gli ausili per agli arti inferiori e superiori alle persone con disabilità, perché, anche nella crisi, occorre farsi carico delle persone che meritano di avere le stesse opportunità e gli stessi diritti di tutti.

Siamo riusciti a farci carico anche delle richieste dei balneari. Abbiamo fatto approvare un emendamento che dà uno strumento in più alle imprese per autofinanziarsi attraverso la costituzione di un fondo sovrano. Sono soltanto alcune delle proposte di Forza Italia che siamo riusciti a far approvare, in un decreto, però, largamente insufficiente, come largamente insufficiente è il vostro Governo, immobile, mentre l'economia del Paese sta crollando.

Oggi ci sarebbe necessità, invece, di un Governo con la capacità, il coraggio, la forza, di fare il salto lungo dal mondo di prima, da quello nel quale i nostri imprenditori, i nostri lavoratori riuscivano a reggere l'economia, nonostante le difficoltà del nostro sistema burocratico, nonostante le difficoltà derivanti da un fisco che non era amico, ma che era, anzi, nemico delle imprese, da una burocrazia che non era al servizio di chi produce, ma che era l'ostacolo di chi produce, da una giustizia che non serviva a garantire le regole, ma, anzi, si faceva potere che calpestava queste regole. Beh, oggi, quegli imprenditori, quei lavoratori non ce la fanno più: oggi, il Governo - ha ragione l'onorevole Boschi, che ha fatto un intervento, sì, di opposizione - dovrebbe sapere utilizzare questa crisi come un'occasione per saltare in un mondo diverso, dove si fa debito per finanziare davvero gli investimenti, la riduzione della pressione fiscale. Voi, invece, state facendo debito nel presente, ipotecando il futuro degli italiani, perché fate debito per finanziare i vostri annunci e le conferenze del Presidente Conte (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Concludo, Presidente, non con le mie parole, ma utilizzando le parole che ho ascoltato ieri dal collega Russo in dichiarazione di voto sulla fiducia, quando ha descritto il Governo come una Babele di confusione, come una Babele dove, forse, politiche diverse tra loro si confondono, creando le condizioni perché non si decida nulla, perché non resti nulla. Sappiatelo - lo diceva l'onorevole Russo - non è restato nulla neanche del rosso e del giallo dei vostri colori, ma solo l'unione confusa di questi due colori che, come sapete, genera il paonazzo, il colore della vergogna e dell'imbarazzo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Molinari. Ne ha facoltà.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. La Lega voterà contro la conversione in legge del “decreto Rilancio” e lo farà nuovamente dimostrando, però, un grande senso di responsabilità, perché, su un provvedimento come questo, avremmo potuto fare ostruzionismo, siamo a pochi giorni dalla scadenza del decreto, ma questo non l'abbiamo fatto anche perché, banalmente, signor Presidente, ci ha già pensato la maggioranza a farsi opposizione e ostruzionismo da sola (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), dato che è un mese e mezzo che stiamo lavorando in Commissione bilancio per le scelte sbagliate del Governo, scelte sbagliate nel merito e scelte sbagliate nel metodo. Un provvedimento che doveva contenere le misure per il rilancio economico del Paese e che, invece, è diventato un provvedimento omnibus, che è il doppio di due leggi di bilancio e che, per la logica delle marchette dei bonus, ha creato una conflittualità interna alla maggioranza che ha tenuto bloccato il Paese e, soprattutto, ha tenuto bloccate le imprese che vorrebbero risposte e risposte non le hanno avute.

Noi abbiamo cercato di collaborare con voi da quando è scoppiata l'emergenza COVID-19, lo dicono gli atti parlamentari: abbiamo votato un primo “decreto COVID-19”, abbiamo votato due scostamenti di bilancio, sul “decreto Cura Italia” abbiamo cercato di fare delle proposte di buonsenso che ci avete garantito che sarebbero state recepite nel nuovo provvedimento e, però, questo nostro atteggiamento di buonsenso e di collaborazione non è stato ripagato con il rispetto che meritava. Perché cosa avete fatto voi? Quando è scoppiata l'emergenza, vi abbiamo detto che serviva una cura da cavallo: dato lo sblocco del Patto di stabilità garantito dalla Commissione europea, abbiamo chiesto un intervento immediato per 100 miliardi di euro. Ci avete detto che eravamo dei pazzi, che avremmo sfasciato i conti pubblici. Bene, con i due scostamenti e quello che vi apprestate a chiedere arriveremo a 100 miliardi. Il problema è che, da marzo, ci arriveremo ad agosto e, in tutti questi mesi, abbiamo perso tempo, abbiamo perso risorse e le imprese stanno morendo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), mentre il resto d'Europa ha investito subito e ha dato risposte pronte subito.

Sui temi, vi avevamo chiesto poche cose, serviva fare poche cose, non un provvedimento con migliaia di spot e di marchette: serviva un taglio netto delle tasse, serviva il sostegno agli enti locali, perché non vorremmo avere, oltre al fallimento delle aziende e alla crisi occupazionale, anche centinaia di comuni in dissesto finanziario alla fine dell'anno; i comuni, oggi, non sanno come fare i bilanci.

Vi avevamo chiesto la cassa integrazione, che avete finanziato e questo è il motivo per cui non stiamo facendo opposizione a questo provvedimento; vi avevamo chiesto liquidità immediata alle imprese e alle famiglie e una semplificazione per far ripartire le opere. Le risposte non sono arrivate su nessuno di questi settori. Per quanto riguarda la liquidità, avete messo in campo il “decreto Liquidità”, che abbiamo denominato “decreto Salva banche”, un decreto attraverso il quale, con le garanzie dello Stato, le banche stanno andando a mettere a posto i loro crediti deteriorati e soldi alle aziende non ne stanno arrivando, quanto meno a quelle che avrebbero davvero bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

E non bisogna cambiare banca, come dice il Ministro Gualtieri. Forse il problema è che il provvedimento è scritto male: i soldi doveva darli direttamente lo Stato alle aziende, non doveva passare dalle banche. Quindi la risposta sulla liquidità non c'è stata. Per quanto riguarda gli enti locali, vi abbiamo fatto delle proposte e avete detto che arriverà un nuovo decreto; intanto i nostri sindaci aspettano di sapere cosa devono fare. Per quanto riguarda le grandi opere e la sburocratizzazione, siamo nella tragicommedia, signor Presidente, perché avete varato, salvo intese, come sempre - quindi vedremo quale sarà la norma definitiva - il “decreto Semplificazioni”, che agirà sul codice degli appalti; avete dato questa notizia il giorno in cui il Premier Conte ha avviato il suo tour europeo per spiegare le grandi riforme e per cercare di dare maggiore credibilità a questo Governo in vista della richiesta degli aiuti messi in campo dall'Europa. La cosa che è tragicomica è che, proprio il giorno in cui è iniziato il tour e nel momento in cui si parla di infrastrutture, avete il Ministro delle infrastrutture che annuncia che il ponte di Genova, che è finito, verrà gestito da Aspi; un minuto dopo avete il capo politico del primo partito della maggioranza che su Facebook - mai in Parlamento, perché i dibattiti ormai abbiamo capito che si fanno altrove, non si fanno qua - dice che di dare la concessione ad Aspi non se ne parla e il Premier Conte che è in Spagna, vicino a Sanchez, e dice: “ma, effettivamente, hanno ragione tutti e due; vedremo cosa fare”. Intanto vi comunichiamo che Genova, la Liguria, il Nord Ovest, per la vostra incapacità di decidere, sono bloccati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ci sono 20 miliardi di euro di investimenti sulla rete autostradale bloccata per la vostra incapacità di fare delle scelte, qualunque esse siano! Non scegliere è peggio che fare la scelta sbagliata, cari colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! La risposta sull'economia l'avete data, in teoria, con questo “decreto Rilancio”; un provvedimento che doveva essere un provvedimento snello, che doveva puntare su poche cose, come ci avete garantito. Ebbene, avete partorito un decreto da 55 miliardi, di 252 pagine, 266 articoli e 98 decreti attuativi. Quindi, alla faccia dell'immediatezza dell'azione: le misure in campo, probabilmente, le vedremo tra un anno o due, con tutta la burocrazia che ci sarà. Ma, ripeto, l'unica cosa giusta che avete fatto è quella della cassa integrazione, però avete sbagliato anche lì; avete sbagliato anche lì perché ci avete raccontato per mesi, avete fatto demagogia e propaganda contro le regioni, dicendo che il problema della mancata erogazione della cassa integrazione era dato dai ritardi regionali, avete fatto una norma nel “decreto Rilancio”, che quindi è in vigore da metà maggio, dicendo che con l'erogazione diretta dell'INPS avreste fatto prima, ma poi ci sono ancora milioni di lavoratori che non hanno visto la cassa integrazione da marzo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Su questo basta farsi un giro per Roma, per qualsiasi città del Paese, parlare con gli imprenditori e i lavoratori e scoprire che quelli fortunati che l'hanno avuta, l'hanno avuta perché l'imprenditore ha pagato di tasca, ha anticipato rispetto alle inefficienze dello Stato. Allora, forse, diciamoci la verità: tutto questo problema del filtro delle regioni non c'era; magari bisognerà mettere mano all'INPS, magari è il Governo che dovrebbe fare qualcosa per far sì che l'INPS faccia il suo mestiere, che non sta facendo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Abbiamo scoperto, poi, dal “decreto Rilancio” che il dibattito parlamentare che non abbiamo fatto sui fondi europei e la decisione che non abbiamo preso sui fondi europei, voi già l'avete presa: ci sono 8 miliardi per aderire al fondo Sure e quindi apprendiamo che l'Italia chiederà di usare il fondo Sure, anche se qui nessuno ha autorizzato Conte, ma va bene lo stesso, tanto ormai il passaggio parlamentare è qualcosa di troppo. Stessa cosa sulla sburocratizzazione: sono usciti i resoconti giornalistici, prevedete i denari per le nuove opere e parte già prevedete che siano finanziati dai fondi del Recovery Fund; Recovery Fund che ancora non c'è, ma nei vostri documenti ufficiali, quindi, affermate che quei soldi volete prenderli. Vi ringraziamo per la condivisione e soprattutto vi ringraziamo per avere stralciato il diritto costituzionale e le leggi dello Stato, dato che per accedere a quei fondi servirebbe un voto parlamentare, mentre voi invece già nelle vostre leggi e nelle vostre norme prevedete di spendere soldi che ancora non ci sono e finanziamenti a cui l'Italia non ha ancora chiesto di accedere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Evidentemente queste sono le vostre priorità.

Per quanto riguarda i contributi alle aziende che avete previsto in questo provvedimento c'è il mancato fatturato sul mese di aprile del 20 per cento. Noi avevamo chiesto di estendere questo provvedimento facendo una media tra i vari mesi, perché non è detto che tutte le imprese abbiano fatturato ad aprile; ci sono imprese che magari nel mese di aprile dell'anno scorso non hanno fatturato e non vedranno il becco di un quattrino. Ma, soprattutto, il provvedimento che avete pensato è assolutamente cervellotico e complicato, e prevede un finanziamento che va dai mille ai 50 mila euro, quindi assolutamente inconsistente, che non aiuterà veramente le imprese. Ma il capolavoro voi lo avete fatto escludendo da questa norma, seppure insufficiente, chi è stato più colpito dalla crisi: gli studi professionali, in particolare i giovani professionisti, che voi avete umiliato. Avete tagliato fuori gli studi professionali da questa misura e agli studi professionali, in particolare ai giovani professionisti, persone che hanno studiato, si sono laureate, hanno fatto un praticantato, hanno passato un esame di Stato, iniziano a lavorare, voi riconoscete un bonus una tantum di 600 euro; 600 euro, cioè meno di quello che date al disoccupato che prende il reddito di cittadinanza ed è meno di quello che date a un nonno che pagherete 1.200 euro per aver fatto il nonno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questa è una vergogna ed è un provvedimento umiliante verso quella che dovrebbe essere la classe dirigente del Paese.

Sul commercio non avete accettato le nostre proposte di reintrodurre la cedolare secca per abbassare gli affitti. Avete previsto il credito d'imposta per le locazioni, ma vi do una notizia: i commercianti non hanno liquidità per pagare l'affitto oggi e se ne fanno poco del credito d'imposta sull'anno prossimo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché molto probabilmente l'anno prossimo non ci saranno più quei negozi o avranno tirato giù la serranda.

Vi avevamo chiesto di reintrodurre la flat tax tra i 65 mila e i 100 mila euro: ci avete detto di no. Ma non è che sull'industria pesante ci siano state risposte più importanti. Ho apprezzato molto il question time della settimana scorsa del collega Epifani, che chiedeva a Conte quali sono le intenzioni sull'acciaio, su Ilva, su Terni, su un settore fondamentale come questo. Pensavamo di avere delle risposte in questo decreto sull'economia: nessuna risposta e nessun piano; continuiamo a tenere nell'incertezza decine di migliaia di lavoratori e tutta l'industria italiana. Automotive: 6 miliardi di prestito a FCA. Avete fatto un piano industriale per mantenere qui la ricerca, per mantenere i posti di lavoro? Non è dato sapersi, però è dato sapersi che per l'automotive avete messo 100 milioni di euro sulla rottamazione e ne abbiamo messi 140 per comprare i monopattini fatti in Cina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier): complimenti anche su questo!

Alitalia: 3 miliardi di euro, bene, ma vorremmo sapere per fare che cosa, perché mentre date 3 miliardi di euro ad Alitalia, c'è mezza Italia che non è più collegata con il traffico aereo. Non parliamo di periferia, parliamo di Genova, di Trieste, di Torino, di Milano-Linate, di Orio al Serio. Allora, se dobbiamo garantire l'occupazione a 12 mila persone, costa meno fare il reddito di cittadinanza per i dipendenti di Alitalia che continuare a buttare via dei soldi in un'azienda dove non c'è un piano industriale perché il Governo non è capace di farlo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Onorevole Delrio, i banchi del Governo!

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Finisco su un argomento particolarmente importante, quello dell'agricoltura. Vi avevamo detto che la sanatoria dei migranti non avrebbe risolto i problemi. Questo non lo diciamo noi, ma lo hanno detto tutte le associazioni agricole: servivano i voucher in agricoltura e serviva riaprire i corridoi verdi; serviva portare qui i lavoratori stranieri qualificati, non una sanatoria indiscriminata. Ma quello che avete fatto, dal mio punto di vista, è la cosa più odiosa di tutte, perché voi avete usato la sofferenza dei braccianti clandestini, sfruttati dal caporalato, per fare un provvedimento che con la difesa del lavoro e la regolarizzazione di quei lavoratori nulla c'entra. Infatti, se passa il principio che il caporale o il datore di lavoro che sfrutta l'immigrato clandestino con 500 euro ha lo scudo penale per avere reso schiava una persona, mentre un imprenditore rischia il penale, pagando le tasse, rispettando le leggi, se un dipendente si prende il COVID, questo dà il metro della vostra idea di politica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Voi avete sfruttato mediaticamente la sofferenza dei braccianti per fare una cosa sull'immigrazione che con i braccianti agricoli non c'entra nulla! Se volevate fare qualcosa di sinistra, dovevate invertire l'onere della prova: il bracciante sfruttato denuncia il caporale, denuncia il datore di lavoro e viene sanato, non il contrario, cari signori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Vergognatevi!

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Chiudo, signor Presidente. Quello che emerge da questo disegno distruttivo è che probabilmente nel futuro con lo smart working non ci saranno più i negozi nei centri, con il reddito di cittadinanza avremo quello come unica fonte di reddito; tra l'altro, se dopo un anno e mezzo soltanto lo 0,3 per cento dei percettori ha trovato un lavoro a tempo indeterminato, forse sarebbe il caso di rivedere questa misura. È un sistema in cui le grandi aziende chiuderanno perché non c'è visione ed è un sistema in cui, per ideologia, non si fanno le opere pubbliche. Sembra che l'unico mestiere possibile in futuro per un giovane che vuole lavorare sarà quello di consegnare le pizze o i panini a cottimo, comprati ovviamente su una app via Internet, con il monopattino elettrico.

Bene, questo è un modello di società che a noi non piace (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Vi abbiamo dato i voti per fare dei provvedimenti sull'economia e queste sono state le vostre risposte: non chiedeteci più i voti per il prossimo scostamento se non ci darete risposte sui temi che abbiamo posto! Quando scoppierà l'emergenza sociale in autunno, signor Presidente - e chiudo -, non si potrà dire che siamo tutti responsabili e la politica è responsabile. C'è chi sta cercando di salvarlo questo Paese con risposte e con proposte sensate, come noi, e c'è chi lo sta mandando a sbattere deliberatamente, cioè voi (Vivi e reiterati applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà. Colleghi, consentiamo il prosieguo dei lavori… Colleghi, credo che tutti abbiano diritto di intervenire in quest'Aula. Prego, onorevole Crippa.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Presidente, con il “decreto Rilancio” oggi alla Camera lo Stato va a stanziare 55 miliardi che vanno a sommarsi alle già ingentissime risorse investite da marzo ad oggi per l'emergenza COVID-19. In questo decreto ci sono risorse per tutte le categorie. Abbiamo sentito qui qualcuno parlare purtroppo di assistenzialismo (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier),…

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

DAVIDE CRIPPA (M5S). …cosa che ritengo francamente offensiva in questa situazione difficile per l'Italia.

PRESIDENTE. Aspetti, onorevole Crippa. Prego, onorevole Crippa.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Posso proseguire, Presidente?

PRESIDENTE. Prego, onorevole Crippa.

DAVIDE CRIPPA (M5S). In questo decreto ci sono risorse per tutte le categorie. Abbiamo sentito qualcuno parlare di assistenzialismo, cosa che ritengo francamente offensiva in questa situazione difficile per l'Italia, non solo perché i sostegni sono necessari ma anche perché sono un modo di contribuire al rilancio economico del Paese. Se lo Stato mette in grado oggi i cittadini di acquistare beni e servizi, fa un servizio a loro ma fa servizio alle imprese. Questo è un principio economico quasi banale, ma forse tutti, ahimè, non lo capiscono (Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Può essere considerato ormai ultroneo separare…

PRESIDENTE. Colleghi, scusate…Colleghi…Avete avuto la possibilità di fare il vostro intervento e gli altri colleghi vi hanno ascoltato: per cortesia lasciamo che l'onorevole Crippa possa svolgere il suo intervento. Prego.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Grazie Presidente. Dicevo che si tratta di un principio economico banale, ma credo che tutti non l'abbiano ancora compreso: imprenditori e lavoratori non sono separati, devono viaggiare oggi all'interno di un sistema economico e sociale unico.

Vorrei fare brevemente un passo indietro, Presidente, e ricordare che tutte le decisioni che abbiamo preso dall'inizio dell'emergenza hanno permesso di evitare problematiche sociali e di ordine pubblico anche grazie a una rete di amministratori locali ben consapevoli del loro ruolo.

Il rilancio di una nazione in una difficile e totalmente inaspettata crisi come quella che stiamo oggi vivendo, passa sicuramente dalla necessità di misure economiche ed interventi di ricostruzione necessari; però passa anche dalla responsabilità di comportamenti e dalla continua e necessaria attenzione che dobbiamo mantenere in questo momento.

Forse dovrei dire “dovremmo mantenere”, perché diversi leader politici che siedono anche in quest'Aula si sono resi protagonisti nelle ultime settimane di assembramenti assolutamente evitabili e che rappresentano quantomeno un messaggio sbagliato per un popolo ancora ferito dall'emergenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ma vorrei adesso focalizzarmi su quali sono i contributi reali. Parliamo di lavoro, Presidente: proroga della cassa integrazione e della NASPI per uno stanziamento totale di 15 miliardi. Abbiamo preso di petto le problematiche che sono emerse durante l'emergenza sanitaria: oggi semplifichiamo l'invio della domanda per tutti tramite l'INPS, che potrà anticipare fino al 40 per cento dell'assegno di cassa, evitando così le polemiche con le regioni e le becere strumentalizzazioni dei vostri governatori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

È innegabile che ci siano delle criticità, ma è altrettanto innegabile che qualcuno, anche in quest'Aula, ha giocato ai numeri del lotto sulla cassa integrazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È giusto condividere con tutti i colleghi l'entità dei numeri, così tutti i cittadini italiani capiranno il peso reale delle ore di cassa integrazione. Nel 2009, in emergenza economico-finanziaria, le ore ammontavano a 916 milioni: sapete quante sono al 31 giugno 2020 le ore di cassa integrazione autorizzate? 2 miliardi! Capite il rapporto? Avete capito il rapporto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?

Le misure che abbiamo dovuto mettere in campo sono strumenti assolutamente necessari, come il reddito di emergenza per più di 3 milioni di persone, che non potranno beneficiare di cassa integrazione e di indennizzo, come gli autonomi: gli abbiamo dato loro un reddito di emergenza, non è sufficiente, ma è assolutamente necessario (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Rimanendo nella galassia degli autonomi, abbiamo confermato anche le indennità previste nel “decreto Cura Italia”, che aveva stabilito 600 euro mensili: oggi questi 600 euro possono arrivare in alcuni casi a 1.000 euro. Per tutta questa misura sono stati stanziati 4 miliardi: non sono sufficienti ma sono necessari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Contributi per le imprese. Abbiamo stabilito contributi a fondo perduto per piccole e medie imprese con fatturato sotto i 5 milioni di euro, che abbiano registrato nell'aprile 2020 , rispetto all'aprile 2019, anche una perdita ulteriore di un terzo del fatturato. Qui sono state stanziate risorse per 6 miliardi di euro: non sono sufficienti, ma sono necessarie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Abbiamo stanziato 12 miliardi di euro per fare fronte ai debiti della pubblica amministrazione: debiti che non risalgono alla gestione del MoVimento 5 Stelle, ma qui c'è una responsabilità enorme (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! 12 miliardi, di cui 4 miliardi oggi vengono assegnati alle aziende sanitarie locali.

Andiamo ufficialmente ad alleggerire le bollette delle piccole e medie imprese fino a 30 kW con 600 milioni: non l'ha mai fatto nessuno sugli oneri generali di sistema, quelli che tutti dicono che pesano, ma nessuno ci ha messo un euro fino all'altro ieri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

E parliamo della misura che io credo, con grande orgoglio, rappresenti il MoVimento 5 Stelle. Noi abbiamo già cercato di introdurla nella scorsa legislatura, oggi, dopo il Governo Conte I in cui ci abbiamo provato, ci siamo riusciti: il bonus al 110 per cento sulle ristrutturazioni energetiche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Stiamo parlando di una misura che verte su tre pilastri: il 110 per cento della detrazione dei costi; l'abbassamento da 10 anni del recupero della detrazione in 5 anni, signori, in 5 anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e soprattutto la cessione del credito! Questo vuol dire, la cessione del credito, cioè che la signora Maria, la tanto amata signora Maria, per riqualificare energeticamente il proprio edificio non dovrà tirar fuori un euro; basta che vada da un'impresa tramite una cessione del credito fiscale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) (Il deputato Potenti espone un cartello).

PRESIDENTE. Onorevole Potenti, non si possono esporre cartelli. Onorevole Castaldi, sta bene, sì? Onorevole Castaldi? Onorevole Giglio Vigna? State bene, sì? Bene, proseguiamo. Onorevole Potenti, lei sa che non si possono esporre cartelli, grazie.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Capisco che a qualcuno qualcosa dà fastidio: perché? Perché l'attività edilizia - sono dati noti a tutti, ma forse non a tutti - ha un'incidenza del 60 per cento nella manodopera, quindi questo vuol dire lavoro immediato: lavoro immediato, cantieri immediati e piccoli cantieri diffusi su tutto il territorio, con un obiettivo, che qualcuno ovviamente non ha mai condiviso dal punto di vista ambientale, divisione energetica del Paese. Vuol dire, signori, mettere in campo una misura occupazionale e di sostenibilità ambientale diretta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): diretta!

Il Parlamento ha modificato e ha migliorato ulteriormente la modifica con il contributo di tutti, minoranza e maggioranza assieme.

Vado sull'aspetto della sanità, Presidente: assunzione di 9.600 infermieri, istituzione della figura dell'infermiere di famiglia (infermiere di famiglia diffuso sui territori). Questa non è una critica a quelle regioni che non hanno saputo gestire un'emergenza; è una critica non politica, signori, di colore, di appartenenza, ma di gestione. Ci sono regioni amministrate dal medesimo gruppo e colore politico che si sono comportate in maniera diversa durante l'emergenza: perché? Perché si sono comportate diversamente? Perché il modello di assistenza territoriale era diverso: chi puntava sull'ospedale centralizzato e chi invece aveva una diffusione territoriale. Allora, ben vengano queste piccole misure (Commenti della deputata Boldi)

PRESIDENTE. Onorevole Boldi, non c'è bisogno di urlare. Avete avuto il vostro tempo per fare l'intervento. Non c'è bisogno…Prego (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

DAVIDE CRIPPA (M5S). Incremento di 4.200 contratti di formazione specialistica, 190 milioni di euro per incentivi ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario. Signori, la sanità privata è stata utile nella gestione della crisi sanitaria, ma dobbiamo evitare sperpero di finanze pubbliche, quindi abbiamo imposto il vincolo delle erogazioni alla sanità privata alle attività effettivamente svolte e concordate ai costi effettivamente sostenuti.

Sono ben note a tutti, cari colleghi, le porte girevoli fra politica e sanità privata, specie nel centrodestra: dopo Alfano è toccato, nei giorni scorsi, all'ex Ministro Maroni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

Parliamo di scuola: 16 mila docenti in più che si sommano ai 62 mila… Presidente, però, credo che io abbia diritto a un incremento del tempo.

PRESIDENTE. Non si preoccupi, lei, continui, poi le ricorderò quando scade il suo tempo. Intanto, ha un minuto, poi, la farò recuperare, come ho fatto recuperare anche agli altri.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Grazie. Per quanto attiene alla scuola, 16 mila docenti in più, rispetto ai 62 mila già stanziati, 200 milioni aggiuntivi per la ricerca universitaria, con l'assunzione di oltre 3 mila ricercatori.

Parliamo della mobilità, signori; tutti a criticare i bonus biciclette e monopattini, già esauriti; quindi, qualcuno non ha capito qual è il problema del sistema Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), qualcuno non ha capito che la mobilità, oggi, ha una problematica rispetto alla mobilità collettiva e ha una necessità di mobilità individuale, come? Sostenibile, con biciclette, monopattini, motocicli elettrici, auto elettriche, con un beneficio, oggi, che arriva a 10 mila euro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Stiamo parlando di una visione che qualcuno non condivide, ma evidentemente è fuori da un contesto europeo e internazionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Vado al ruolo dell'opposizione, Presidente.

PRESIDENTE. Si avvii a concludere.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Abbiamo ascoltato le opposizioni in diversi aspetti, abbiamo migliorato anche il testo e gliene rendiamo grazie. Sugli aspetti della sicurezza, abbiamo stanziato 13 milioni per il pagamento delle prestazioni delle Forze di polizia e l'assunzione di 650 agenti di Polizia penitenziaria, il famoso caso dei 445 idonei ai concorsi di polizia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), però vado a una questione che io credo sia importante sottolineare nei rapporti tra maggioranza e minoranza. Avremmo potuto fare una misura utile al sistema Paese, quella per i Vigili del fuoco; qualcuno ne ha voluto fare una battaglia individuale e negare la firma e l'approvazione di quell'emendamento, quel qualcuno è rappresentato da chi con quelle felpe dei Vigili del fuoco si fa solo i selfie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Il deputato Potenti espone un cartello).

Allora, cari cittadini italiani… cari cittadini italiani, considerate…

PRESIDENTE. Onorevole Crippa, deve concludere.

Onorevole Potenti, sa che non si possono esporre cartelli in Aula.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Sto concludendo Presidente; considerate non i selfie, considerate i fatti, qualcuno vi ha girato le spalle nel giorno in cui si doveva votare quell'emendamento. Il Governo c'è, lo ha inserito nel “decreto Semplificazioni” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Sono orgoglioso di rappresentare e di dire, a nome del MoVimento 5 Stelle, ringraziando tutti i colleghi che ci hanno lavorato, del mio gruppo e di tutte le forze che hanno voluto contribuire al miglioramento del testo, che voteremo a favore di questo importantissimo decreto per il rilancio del sistema Paese, con la tristezza delle opposizioni (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Onorevole Potenti…

Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale per le quali è stata disposta la ripresa televisiva diretta. Ha chiesto di intervenire, adesso, a titolo personale, l'onorevole Ermellino. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA ERMELLINO (MISTO). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto contrario al “decreto Rilancio”. Un “decreto aprile” che è arrivato a luglio in Aula perfettamente in linea con i tempi di risposta alla crisi di questo Governo. Sui limiti di questo decreto si è espresso ampiamente tutto il Parlamento e faccio un breve excursus, parlando del superbonus che però è svincolato dalla certificazione dei corretti versamenti dei contributi previdenziali e assicurativi, quindi, una beffa alle aziende e alle imprese edili che, invece, investono nel lavoro regolare e nella sicurezza. Per non parlare del settore difesa, un settore in cui vedremo una splendida privatizzazione del patrimonio travestita da valorizzazione. Per non parlare delle famiglie italiane che non rientreranno, purtroppo, all'interno del rimborso spese d'affitto per gli studenti fuori sede, perché il limite di 15 mila euro le ha tagliate nuovamente fuori. E, in ultimo, i 90 decreti attuativi che serviranno per far sì che i fanta milioni annunciati siano concreti e non solo spot.

Concludo, Presidente. Chi ha rinominato questo decreto “Rilancio”, mi auguro che nella sua mente non abbia pescato dal campo semantico del gioco d'azzardo, perché io, per gli interessi della Repubblica e per il futuro dei miei figli, non intendo lanciare i dadi e i cittadini che vi hanno votati e vi hanno consentito di essere qui in Parlamento, perché volevano un cambiamento, vi presenteranno a breve un conto molto salato (Applausi dei deputati dei gruppi Misto e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giannone. Ne ha facoltà.

VERONICA GIANNONE (MISTO). Grazie, Presidente. Purtroppo il tempo a mia disposizione, visti i tempi contingentati, è soltanto di due minuti, quindi, utilizzerò questo minuto e mezzo restante per dichiarare al Governo il mio voto contrario all'ennesimo provvedimento, passato, come, ormai, sempre, grazie a una fiducia. Un altro provvedimento fatto di tanti slogan a favore dei cittadini, ma, in realtà, di tanti fondi istituiti a favore dei privati, parcellizzati, che sicuramente saranno un buon pacchetto di voti per il futuro e che altrettanto sicuramente poco serviranno a rilanciare l'Italia. Ad esempio, chiedo perché sia stato bocciato il mio emendamento che dava più risorse ai comuni in dissesto e pre-dissesto per istituire nuove classi di scuola materna.

Ad oggi, dovete ancora far pervenire a una moltitudine di persone la famosa cassa integrazione che avrebbero dovuto ricevere ad aprile. Figuriamoci, quindi, quanto ci si possa fidare di tutto l'aiuto da voi promesso anche in questo provvedimento. La fiducia va conquistata nel tempo, con azioni concrete, impegno, costanza e nell'interesse del bene pubblico. A me pare che abbiate da tempo imboccato la strada sbagliata (Applausi dei deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Muroni. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie, Presidente. Io, invece, questo provvedimento lo voterò, anche se con amarezza, perché contiene misure importanti…

PRESIDENTE. Onorevole Muroni, mi scusi, deve indossare la mascherina, dal posto.

ROSSELLA MURONI (LEU). Contiene misure importanti sul fronte della sanità, della cassa integrazione, della scuola, della ricerca, misure per le famiglie e per le imprese. Però, devo dire che è un'occasione perduta sul fronte dello sviluppo sostenibile. Bene l'elettrico, ma, signori del Governo, che c'entra il diesel? Respingo le ironie su monopattini e biciclette, noi dobbiamo capire che per fare sviluppo sostenibile non ci sono vie di mezzo e dobbiamo decidere come utilizzare i soldi pubblici: continuando a finanziare l'economia del passato, i fossili, o puntando sull'economia del futuro, quella fatta di lavoro sano, giusto e pulito? Ci vogliono coraggio e coerenza, spero di trovarli nel DL Semplificazioni, anche se le prime bozze non fanno ben sperare. Capisco la velocità, capisco l'urgenza, ma c'è un detto che dice che la velocità è vana se non si sa dove andare. Io spero che quando parla di Green New Deal, questo Governo sappia bene dove andare (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dal Moro. Non è presente, si intende che vi abbia rinunciato.

(Correzioni di forma – A.C. 2500-A/R)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per una proposta di correzioni di forma, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, il relatore per la maggioranza onorevole Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. Ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, a nome del Comitato dei nove, propongo la seguente correzione di forma, riferita al decreto-legge nel testo della Commissione: All'articolo 200: al comma 5-quater, le parole: “come determinate ai sensi del comma 1 del presente articolo,” sono soppresse.

Presidente, mi consenta ancora pochi istanti; di solito, quando lo vedevo fare pensavo che fosse una inutile formalità, poi mi sono reso conto che non è così, per lo meno non è così in questa occasione. Io vorrei fare un sentito ringraziamento, non lo farò ai politici, perché noi siamo pagati per fare quello che abbiamo fatto e spesso siamo anche conseguenza del malfunzionamento… causa, scusi, non conseguenza, del malfunzionamento del sistema. Faccio due eccezioni, voglio mandare un abbraccio a Fabio Melilli che non è qui, solo per un grave problema personale (Applausi), e voglio dire a Peppe Bellachioma che ci è mancato in Commissione e lo aspettiamo al più presto (Applausi).

Come dicevo, Presidente, noi spesso siamo la causa del malfunzionamento del sistema; c'è qualcuno, invece, che subisce il malfunzionamento, sono i funzionari del Governo, alla squadra della Ragioneria guidata da Biagio Mazzotta, ma anche a coloro che hanno assicurato il collegamento col Parlamento, Antonio Compagnone, Hadrian Simonetti e Gabriele Aulicino, tutto il personale del Governo e della Commissione bilancio, con il dottor Somma che ha guidato una squadra splendida e al quale va il nostro ringraziamento (Applausi). Per il resto, Presidente, forse voglio anche dire che l'opposizione ne avrebbe sopportato la responsabilità, ma avrebbe potuto trasformare questo provvedimento in un Vietnam, come si dice; non lo ha fatto e, quindi, a loro va comunque il nostro ringraziamento (Applausi).

Presidente, per il resto forse per metà di quest'Aula e forse per il Paese non sarà abbastanza, ma in questo mese e mezzo in Commissione ci sono stati uomini e donne di maggioranza e opposizione che hanno dato tutto quello che avevano, ed è l'unica cosa che possiamo lasciare alla vostra consapevolezza.

PRESIDENTE. Se su tale proposta di correzioni di forma non vi sono obiezioni, la stessa si intende accolta dall'Assemblea.

(Così rimane stabilito).

(Coordinamento formale - A.C. 2500-A/R)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2500-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2500-A/R: “Conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Colleghi, vi prego poi di restare qualche minuto ancora in Aula, dopo la votazione, perché ci sarà la commemorazione di un nostro collega.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45) (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e di deputati del gruppo Misto).

In ricordo dell'onorevole Mauro Mellini.

PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea e i membri del Governo).

Colleghi, come sapete, lo scorso 5 luglio, è venuto a mancare, all'età di 93 anni, Mauro Mellini, già membro della Camera dei deputati, dalla VII alla X legislatura.

Nato a Civitavecchia il 10 febbraio 1927, laureato in giurisprudenza, avvocato, iniziò la sua militanza politica nel Partito Liberale Italiano, per essere, nel 1955, tra i fondatori del Partito Radicale, nell'ambito del quale, oltre a costituire un importante punto di riferimento ed un interlocutore autorevole per tutti i dirigenti e gli iscritti, è sempre stato in prima linea nelle battaglie civili condotte da tale formazione politica.

In particolare, si è impegnato con tenacia, determinazione e passione nella campagna a favore della “legge Fortuna-Baslini”, volta a introdurre il divorzio in Italia, e ha guidato, da presidente della Lega italiana per il divorzio, la battaglia, vittoriosa, per il referendum nel 1974.

Come componente di questa Camera, ha ricoperto, nell'VIII legislatura, l'incarico di segretario della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio e, nel corso della sua attività parlamentare, ha contribuito alla redazione di proposte di legge in materia di obiezione di coscienza, abolizione della pena dell'ergastolo, riconoscimento delle unioni di fatto. È stato, inoltre, primo firmatario di iniziative legislative, poi divenute legge, in materia di amnistia e di indulto e di lotta alla corruzione.

Mauro Mellini è stato un protagonista della vita democratica italiana, un uomo coerente e un politico appassionato, che ha sostenuto, durante tutto il corso della sua vita, la causa della libertà e della conquista dei diritti umani, civili e sociali.

La Presidenza ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome di tutta l'Assemblea.

Invito l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio – Applausi).

Sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15,15 con la discussione del decreto-legge n. 2554, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta, sospesa alle 14,15, è ripresa alle 15,15.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angiola, Battelli, Berardini, Claudio Borghi, Brescia, Businarolo, Comaroli, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, De Maria, Delrio, Gregorio Fontana, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Lollobrigida, Lorefice, Lupi, Maggioni, Molinari, Morani, Parolo, Schullian, Tasso e Villarosa sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente novantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Discussione del disegno di legge: S. 1812 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 (Approvato dal Senato) (A.C. 2554).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2554: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 2554)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

Avverto che la XII Commissione (Affari sociali) si intende autorizzata a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire la relatrice, presidente della Commissione affari sociali, deputata Marialucia Lorefice.

MARIALUCIA LOREFICE, Relatrice. Grazie, Presidente. Il provvedimento di cui l'Assemblea avvia oggi l'esame è il terzo di tre decreti con i quali sono state introdotte misure volte a fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, a seguito della deliberazione del Consiglio dei Ministri dello scorso 31 gennaio 2020 che ha dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza sul territorio nazionale, intervenuta il giorno dopo la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il Coronavirus effettuata dall'OMS.

Ricordo che i due precedenti decreti-legge, il n. 6 e il n. 9 del 2020, esaminati in prima lettura dalla Camera e dalla Commissione affari sociali in sede referente, sono stati adottati in due momenti diversi rispetto a quello attuale, in cui l'allarme per il diffondersi del virus era molto forte. Essi recavano, dunque, delle misure afferenti a vari settori che incidevano sui diritti e sulle libertà costituzionalmente protetti, la cui limitazione si è resa necessaria ai fini della tutela della salute come diritto dell'individuo e interesse della collettività, ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione. Il decreto-legge in esame, quindi il n. 33 del 2020, è stato emanato in una fase che è oggettivamente diversa, la cosiddetta “fase 2” o delle riaperture, in cui, pur con tutte le cautele indispensabili, sono state tolte le limitazioni temporaneamente adottate e sono così ricominciate gradualmente tutte le attività.

In primo luogo, viene disposta, all'articolo 1, la cessazione delle misure limitative della circolazione all'interno del territorio regionale e degli spostamenti interregionali. Tali misure potrebbero eventualmente in futuro essere adottate o reiterate solo con riferimento a specifiche aree del nostro territorio regionale o nazionale interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree. Qualora dovessero ricorrere tali presupposti, i provvedimenti restrittivi potranno essere adottati con la procedura di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020. Essa prevede, in sintesi, che le eventuali misure di contenimento siano adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della Salute, sentiti i Ministri competenti e le regioni interessate e sentito il Comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione civile. Ricordo che, a seguito di un emendamento approvato in quest'Aula nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 19, si prevede che il Presidente del Consiglio o un Ministro da lui delegato illustrino preventivamente alle Camere i contenuti dell'eventuale decreto che si intende adottare. Le Camere possono approvare atti d'indirizzo al riguardo. Solo nei casi di assoluta urgenza che rendano impossibile l'illustrazione preventiva, il Presidente del Consiglio riferisce alle Camere successivamente all'adozione dell'atto.

Gli spostamenti da e per l'estero cessano di essere limitati in generale a decorrere dal 3 giugno 2020, mentre eventuali limitazioni possono essere introdotte solo con provvedimenti adottati ai sensi del predetto articolo 2 del decreto-legge n. 19 anche in relazione a specifici stati e territori, secondo i principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea e degli obblighi internazionali.

Un secondo ordine di disposizioni dell'articolo 1 è quello che concerne la quarantena. Per quanto riguarda la quarantena dell'ammalato, questi deve permanere nella propria abitazione o dimora, se sottoposto, in quanto positivo al virus, alla misura di quarantena per provvedimento dell'autorità sanitaria. In tal caso, si dispone l'isolamento domestico, che si protrae fino all'accertamento della guarigione o fino al ricovero in una struttura sanitaria, mentre, per quanto riguarda la quarantena precauzionale di una persona che non sia ammalata ma sia venuta a contatto con gli ammalati, la disposizione impone l'applicazione della quarantena precauzionale, con provvedimento dell'autorità sanitaria, ai soggetti che abbiano avuto contatti stretti con soggetti confermatisi positivi al virus. Al Senato è stata, però, introdotta anche una nuova disposizione con la quale, in alternativa alla quarantena precauzionale, è possibile altra misura a effetto equivalente preventivamente approvata dal Comitato tecnico-scientifico. Si tratta di una previsione che potrebbe avere specifica rilevanza per alcune categorie di soggetti e faccio l'esempio degli sportivi, specialmente per quanto riguarda gli sport di squadra.

Un altro gruppo di disposizioni è quello che concerne le riunioni in luoghi pubblici o aperti al pubblico. In questo caso, si stabilisce un divieto di assembramento e si demanda a provvedimenti, assunti secondo l'articolo 2 del decreto-legge n. 19, la determinazione delle modalità di partecipazione del pubblico a manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura nonché a ogni attività convegnistica e congressuale. Si dispone, inoltre, che le riunioni si svolgano, garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Un'altra disposizione importante è quella che attribuisce al sindaco la facoltà di disporre la chiusura temporanea di aree pubbliche o aperte al pubblico qualora non sia possibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale pari ad almeno un metro. Sono poi disciplinate le funzioni religiose, il cui svolgimento con la partecipazione di persone deve attenersi al rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle confessioni religiose contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

Un rinvio ai provvedimenti attuativi dell'articolo 2 del decreto-legge n. 19 si rinviene anche in materia di attività didattiche. Ai predetti provvedimenti è demandata la definizione delle modalità di svolgimento delle attività dei servizi educativi per l'infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore comprese le università, di corsi professionali, master e corsi per le professioni sanitarie. La disposizione, differenziandosi da quanto previsto nei precedenti decreti, non reca limitazioni allo svolgimento di tali attività né indica una modalità di svolgimento delle suddette attività che nei citati decreti era unicamente quella a distanza, data l'eccezionalità dell'emergenza epidemiologica allora in atto.

Un altro ordine di previsioni dell'articolo 1 concerne lo svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali. Nello specifico, si dispone che le attività economiche, produttive e sociali si svolgano nel rispetto dei protocolli o delle linee guida definiti, al fine di prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi. Detti documenti, che sono adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, devono rispettare i principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e si prevede che, in mancanza di protocolli regionali, trovino diretta attuazione i protocolli o le linee guida adottate a livello nazionale. Il mancato rispetto, da parte dell'esercente di attività economiche, produttive o sociali, dei contenuti dei protocolli o delle linee guida, regionali o nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione comporta la sospensione dell'attività fino a che non siano state ripristinate le condizioni di sicurezza.

Viene demandato alle regioni il compito di monitorare con cadenza giornaliera l'andamento della situazione epidemiologica, al fine di garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, e, sulla base dell'andamento della situazione epidemiologica nel territorio, è consentito alle regioni di introdurre misure che possono essere derogatorie, ampliative o restrittive rispetto a quelle disposte dai decreti del Presidente del Consiglio. Viene quindi rafforzato in questo modo il coinvolgimento delle regioni nella gestione dell'emergenza, rispetto a quanto previsto dall'articolo 3 del decreto-legge n. 19, in base al quale alle regioni residuava solo la possibilità di introdurre misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle vigenti, dirette a far fronte a specifiche situazioni sopravvenute e di aggravamento del rischio sanitario. Poi c'è un articolo che è stato aggiunto al Senato, l'articolo 1-bis. Questo articolo reca una disposizione che integra i poteri del commissario straordinario per l'emergenza, una figura che è stata prevista dall'articolo 122 del decreto-legge n. 18 del 2020. La disposizione, quindi quella contenuta nell'articolo 1-bis, prevede che in merito alla fornitura di mascherine facciali di tipo chirurgico il commissario possa stipulare appositi protocolli con le associazioni di categoria delle imprese produttrici, al fine di disciplinare i prezzi massimi di vendita al dettaglio. Inoltre, i protocolli possono disciplinare i rapporti economici necessari ad assicurare l'effettiva fornitura e distribuzione delle mascherine.

In tale ambito rientrano, secondo la disposizione, le misure di ristoro per le imprese distributrici riguardo allo scarto tra i prezzi, quello di acquisto effettuato e il prezzo di vendita calmierato consentito. In tal modo, la disposizione mira ad evitare che i distributori trattengano le scorte anziché immetterle sul mercato, nel timore della perdita economica dovuta al divario dei prezzi. A questo punto passiamo all'articolo 2. L'articolo 2 ribadisce, in sostanza, il sistema sanzionatorio già definito dal decreto-legge n. 19 del 2020, pertanto, salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all'articolo 650 del codice penale, si applicano le sanzioni che sono state previste dall'articolo 4, comma 1, del decreto-legge n. 19, che prevede i casi di violazione delle misure previste dal decreto-legge di conversione, ovvero delle disposizioni degli atti normativi emanati in attuazione del medesimo decreto. Quindi, per effetto di tale rinvio le violazioni sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da 400 a 1.000 euro; solo l'inosservanza della quarantenne è punita con l'arresto da 3 a 18 mesi e con l'ammenda da 500 a 5.000 euro, salvo che il fatto integri un delitto colposo contro la salute pubblica.

Segnalo, in particolare, che nel corso dell'esame in prima lettura del disegno di legge di conversione, al Senato è stato introdotto all'articolo 2 un comma 2-bis. Esso prevede che i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie, che siano accertate in tempo successivo all'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, siano devolute allo Stato qualora si tratti di violazioni accertate da funzionari ufficiali e agenti dello Stato, mentre siano devolute agli agenti territoriali - quindi le regioni, le province e i comuni - qualora l'accertamento sia effettuato da loro funzionari, ufficiali e agenti.

Ai sensi dell'articolo 3, comma 1, le misure di cui al presente decreto-legge si applicano dal 18 maggio 2020 al 31 luglio 2020, fatti salvi i diversi termini previsti dall'articolo 1. Sono infine previste la clausola di salvaguardia delle competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano, e anche la clausola di invarianza finanziaria. Quindi, Presidente, questo in sintesi è il contenuto del provvedimento che ci troviamo oggi ad esaminare.

PRESIDENTE. Grazie a lei, deputata Lorefice. Ha facoltà di intervenire la signora sottosegretario Zampa, in rappresentanza del Governo.

SANDRA ZAMPA, Sottosegretaria di Stato per la Salute. Grazie Presidente, solo per rinnovare alla presidente Lorefice, a tutta la Commissione, la gratitudine personale mia e anche del Governo per il lavoro di questi mesi, tra l'altro molto intenso e molto davvero faticoso, svolto sempre in un clima di rispetto molto grande tra maggioranza e opposizione; questo ha, come dire, davvero aiutato anche l'azione nostra al Governo, quindi grazie a tutti i componenti della Commissione.

PRESIDENTE. Grazie a lei sottosegretario. E' iscritto a questo punto parlare in discussione generale il deputato Mauro Sutto. A lei la parola.

MAURO SUTTO (LEGA). Grazie Presidente, sottosegretario Zampa, onorevoli colleghi, con questo decreto-legge e i relativi DPCM attuativi, il Governo ha avviato ufficialmente la “Fase 2”, concernente libertà di circolazione, quarantena, libertà di riunione e ripresa delle attività economiche. Penso che il relatore abbia già espletato bene tutti gli articoli e sostanzialmente noi andiamo oggi a discutere una libertà personale dettata già dagli spostamenti del 18 maggio 2020 dal punto di vista della stessa regione e dal 3 giugno del 2020 per gli spostamenti interregionali. Io lo ricordo, Presidente; noi siamo al 9 di luglio, in questo momento e qualcosa penso che non torni; siamo in estremo in estremo ritardo. Volutamente ho fatto anche un accenno agli articoli ben espletati dalla relatrice e stiamo per votare un provvedimento che delimita gli spostamenti regionale dal 18 maggio e anche dal 2 giugno. Ogni comma del relativo provvedimento, poi, rimanda ai DPCM, i famosi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. Sapete quante volte si rimanda ai DPCM in questi commi? Ben nove volte. Abbiamo manifestato più volte, in parecchie occasioni, anche durante la discussione nella Commissione affari sociali, quanto noi manifestiamo un totale dissenso per questi strumenti attuati da Conte, che vanno a limitare le libertà garantite dalla Costituzione. Poi, ci ha abituati, il Presidente Conte, ad arrivare con le sue dirette, dando magari anche molte volte la colpa agli avversari politici - ricordo le colpe a Salvini, ricordo le colpe al Centrodestra - quindi, piuttosto che assumersi le proprie responsabilità andava meglio a scaricarle su qualcun altro. Sembrava un po' un ritorno al suo vecchio lavoro, l'insegnante, cioè lui voleva impartire la propria lezione, ma io ricordo che l'Italia non è la sua scuola e gli italiani non sono i suoi studenti, quindi se deve fare la propria lezione la faccia altrove, non in quest'Aula del Parlamento.

Gli imprenditori attendevano grandi chiarimenti, disposizioni, magari però il Presidente Conte arrivava anche alle 23 di sera e purtroppo l'indomani qualcuno doveva aprire la saracinesca della propria attività, non conoscendo nessuna linea guida. Non entro poi nel merito di cosa andremo a votare in questo provvedimento, perché lo espleterà il collega poi nella fase successiva, con le dichiarazioni di voto. Chiedo solo, Presidente, e per suo tramite poi al Governo, se siete a conoscenza di quanti provvedimenti sono stati adottati nel periodo emergenziale: un'infinità. Sarebbe bello poi conoscere, invece, nel resto d'Europa quanti provvedimenti sono stati adottati; sicuramente molti, ma molti meno.

Deputati e senatori, quindi il Parlamento intero, non possono più intervenire, perché ad ogni decreto viene piazzata puntualmente una fiducia. Vien da chiedere poi gli italiani cosa possano pensare di un Governo che non fa esercitare ai propri eletti il proprio diritto di parola e il proprio diritto di confronto. Ma, ripeto, questo provvedimento ormai è desueto, è vecchio, è superato. Diciamo la verità, una volta per tutte, agli italiani: non sapete cosa fare. Non sapete cosa fare e questo lo dimostra anche con il decreto appena approvato, quello del cosiddetto “Rilancio”, che doveva arrivare in Aula qualche giorno fa e poi è tornato in Commissione perché non c'erano le coperture. State un po' - passatemi il termine - prendendo in giro l'Italia e gli italiani. Oggi, poi, in quest'Aula, assistiamo all'ennesimo schiaffo al Parlamento, qualcosa che va poi contro il nostro ordinamento costituzionale, in una Repubblica che - ricordo - è di tipo parlamentare, cioè eletta dai cittadini, ma dove i propri parlamentari non possono esercitare il proprio diritto di parola. Perché? Perché siamo chiamati a votare una cosa che è già comunque decisa dal Governo. Non si conosce, poi, il significato della dialettica parlamentare e questo è l'ennesimo risultato. Sapete poi cosa rimane della “Fase 2”, cari colleghi?

Due cose importanti: la prima cosa è il Ministro Bellanova che piange per la sanatoria sugli immigrati e non per gli italiani in difficoltà (Commenti di deputati del gruppo Italia Viva - Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); la seconda grave faccenda - la seconda grave faccenda - riguarda le accuse infamanti del presidente Tridico dell'INPS che accusa gli imprenditori di essere fannulloni e pigri perché non aprono la propria attività: al posto di elogiarli, lui li infama (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); lui li infama e la cosa più brutta è che non ha portato un sintomo di elogio per questi eroi che, lo ricordo, dopo medici, dopo infermieri e dopo personale sanitario sono i veri eroi di questa emergenza.

Si va a delineare poi un'insoddisfazione da parte nostra: non possiamo accettare che una semplice informativa da parte del Governo sempre sostituisca un voto parlamentare dei due rami del Parlamento. È un provvedimento che arriva quando ormai l'emergenza è in gran parte superata e molti effetti del decreto-legge si sono già esauriti con il 2 giugno: noi un mese dopo andiamo a discuterlo. Abbiamo proposto consigli per gli spostamenti, cercato di definire i termini di dimora, abitazione, residenza e domicilio perché si è creato un grosso caos: la gente non sapeva cosa fare e la confusione è data poi dal Governo stesso.

Sul piano delle sanzioni, poi, la Lega ha proposto che il gettito delle stesse inflitte dalle autorità facenti capo ad enti locali restassero nelle disponibilità degli stessi enti anche per aumentare una fattiva collaborazione nel presidio del territorio. Poi c'è stato lo show degli Stati Generali, che sono durati una settimana: che cosa abbiamo portato a casa? Che forse l'IVA diminuirà, ma di un punto come in Germania. No, aspettate, bisogna aspettare e attendere cosa dice il MEF: al limite sarà a tempo determinato; anche qui è una follia. Siamo consapevoli poi che la gestione della pandemia è stato un flop per il Governo giallorosso: è stato fallimentare. Il nostro giudizio non cambia né sul Presidente, né sul Governo, né sulla task force: è e resta categorico, negativo secco. Parlo poi del commissario, il dottor Arcuri, che è stato nominato e voluto dal Presidente Conte per potenziare le strutture ospedaliere nella fase del Coronavirus. Mi domando quale sia poi il senso di avere una struttura commissariale per la sanità se noi arriviamo sempre in ritardo. Ricordo il bando per i reagenti: siamo arrivati con la domanda il 18 maggio quando il Governo ha emanato l'emergenza a gennaio, con quattro mesi di ritardo. Poi, però, visto che si è comportato bene anche per le mascherine per le quali abbiamo fatto una bella figura nel mondo intero, che cosa diamo come premio? Diamo anche una responsabilità della ripresa scolastica, quindi non ci ha già creato grossi disguidi: noi siamo bravi anche a dare un fattore premiante in più; bravi, bravi.

Vi state anche un po' ricoprendo di ridicolo. Mi chiedo, poi, Presidente, quale fiducia possa avere un Governo che manda in Aula un provvedimento che, come ho detto prima, è stato già ampiamente superato. Concludo, poi, Presidente. Lo ricordo: oggi è il 9 luglio e il provvedimento è stato licenziato qualche giorno fa dall'altro ramo del Parlamento, che è il Senato. Tutta questa commedia non ha nessun senso e sembra un film già visto, dove sostanzialmente la trama è quella di un uomo solo al comando che vuole accentrare tutto su di sé, che vuole accentrare le telecamere tutte su di sé e il finale, ahimè, sarà quello di un uomo solo, però non più al comando, che lascerà il posto a persone molto più competenti per la guida del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Rosa Menga. Ne ha facoltà.

ROSA MENGA (M5S). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, il provvedimento in discussione reca ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, definite ulteriori perché, appunto, il decreto si inserisce in una sequenza di atti normativi a mezzo dei quali è stata gestita ed affrontata l'epidemia nel nostro Paese. L'importanza del provvedimento in esame deriva dalla necessità di introdurre una disciplina volta ad un progressivo allentamento delle restrizioni che si sono rese necessarie in relazione all'evolversi della situazione epidemiologica.

È opportuno, infatti, ricordare, preliminarmente a quest'Aula ma soprattutto a tutti i cittadini italiani, che la risposta all'emergenza in atto è stata scandita in più tempi e disciplinata attraverso l'adozione di diversi provvedimenti normativi e il decreto in esame rappresenta, se così vogliamo definirlo, il terzo momento di questa risposta. La scelta operata dal Governo, in primis nella persona del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di procedere per step, non è stata affatto una scelta arbitraria o frutto del capriccio di avocare a sé pieni poteri, come qualcuno dai banchi dell'opposizione ha provato a contestargli, dimenticandosi però di averli chiesti per sé meno di un anno prima. Tutto quanto è stato fatto sinora, compresi tutti i DPCM emanati, che hanno avuto dolorosamente effetto sui diritti dei cittadini e sulle libertà personali, è stato fatto con la piena consapevolezza della straordinaria responsabilità che è ricaduta sul Governo nel dover affrontare una crisi esordita dapprima come crisi sanitaria, diventata poi crisi economica e sociale, che non ha precedenti nella storia della nostra Repubblica.

In un primo momento, infatti, l'epidemia è stata affrontata quale emergenza di protezione civile, che è stata dichiarata il 31 gennaio e che ha una validità di sei mesi, e che perciò, salvo proroghe, durerà sino al prossimo 31 luglio. Si è fatto dunque ricorso agli strumenti giuridici dettati dal codice di protezione civile, con la contestuale emissione di ordinanze di carattere contingibile ed urgente da parte del Ministero della salute secondo un potere riconosciutogli dall'articolo 32 della legge n. 833 del 1978. È seguito poi un secondo tempo, rinvenibile in una complessa successione di decreti-legge, in particolare il decreto-legge n. 19 del 2020, che precede per materia il decreto oggi in discussione, che ha introdotto una tipizzazione delle misure atte a fronteggiare l'emergenza, definendo il rapporto tra Stato e regioni con un coordinamento in capo al Presidente del Consiglio nell'ottica della collaborazione e non della sovrapposizione tra l'ente statale e gli enti locali, e nel rispetto delle autonomie. Tutte le misure adottate nel corso di questi mesi e in particolare nelle settimane più drammatiche dell'epidemia sono state ispirate ai principi di proporzionalità e massima precauzione, agendo in scienza e coscienza rispetto alla tutela di un diritto primario garantito dalla nostra Costituzione che è il diritto alla salute. Sembra superfluo ricordarlo, Presidente, ma la salute assume inevitabilmente un valore particolare, essendo un diritto tanto dell'individuo quanto della collettività, la cui tutela è necessaria se si vuole difendere il diritto alla vita che è l'unico diritto assoluto e precondizione per il godimento di tutti gli altri. Ecco perché, assieme ai criteri di proporzionalità e di precauzione, che ho già richiamato, nonché nel rispetto di quanto la comunità scientifica suggeriva di volta in volta durante l'evolversi della situazione epidemiologica, era inevitabile che si agisse con un altro requisito, affinché ogni misura avesse l'effetto desiderato, che era di preservare la salute e la vita di più persone possibili, ossia la tempestività.

In un momento così delicato per il nostro Paese, la sinergia e la coesione di tutte le forze politiche, non solo di quelle rappresentative della maggioranza governativa, e il risparmio di tempo che andava utilizzato per trovare soluzioni concrete e non speso in sterili critiche, avrebbero agevolato il lavoro profuso dai tecnici e dagli esperti che in questi mesi, ancora oggi, continuano a convogliare le loro energie ed esperienze professionali all'esclusivo servizio ed interesse della salute dei cittadini e a cui va il nostro accorato ringraziamento. Il ruolo delle Camere, espressione della sovranità popolare, non è mai stato posto in discussione. Difatti - vengo al contenuto del decreto in esame - viene espressamente stabilito che il contenuto dei singoli provvedimenti che si renderà necessario adottare in caso di una nuova ondata dell'epidemia sarà preventivamente illustrato alle Camere dal Presidente del Consiglio o da un Ministro da lui delegato - cosa che in effetti è puntualmente accaduta in quest'Aula a più riprese in questo periodo - proprio al fine di tenere conto degli indirizzi che le stesse Camere vorranno formulare nel rispetto del principio della separazione dei poteri dello Stato. Ma, procedendo con ordine nell'illustrazione del decreto, ricordo che all'articolo 1, dal comma 1 al comma 12, sono contenute misure di contenimento dell'epidemia innanzitutto con riguardo alla circolazione. Quest'ultima, con riferimento agli spostamenti all'interno di una stessa regione, è ripresa, come sappiamo, senza limitazioni già dal 18 maggio scorso, mentre per i liberi spostamenti da una regione all'altra abbiamo atteso sino al 3 giugno scorso, come pure per gli spostamenti da e per l'estero.

L'eventuale ricorso a nuove limitazioni sarà autorizzato solo se si dovesse realizzare un aggravamento della situazione epidemiologica tale da renderlo necessario, con la restrizione della circolazione che potrà essere delimitata anche soltanto a specifiche aree del territorio regionale.

Per quanto concerne la misura della quarantena, al comma 6 si introduce l'obbligo, non espressamente previsto dal precedente decreto che ho già richiamato, il n. 19 del 2020, che l'isolamento domestico si protragga fino all'accertamento della guarigione o fino al ricovero in una struttura sanitaria. Inoltre, nel corso dell'esame in Parlamento si è aggiunta la specifica che la misura della quarantena sia applicata dal sindaco quale massima autorità sanitaria a livello locale. Qualcuno potrebbe chiedersi perché si renda necessario prevedere un obbligo di legge in relazione ad una misura precauzionale che chiaramente viene emanata proprio per la tutela della salute del singolo ma, allo stesso tempo, per preservare la salute della collettività, in primis di quanti gli stanno intorno. Ebbene, purtroppo gli episodi di cronaca, non ultimo quello di pochissimi giorni fa dell'imprenditore vicentino, che in barba a qualsiasi consiglio medico, pur sapendo di essere risultato positivo al COVID-19, ha continuato a lavorare normalmente, a frequentare anche amici, parenti, addirittura a prendere parte a ricevimenti o a funerali, è l'emblema forse di quanto fosse necessario prevedere uno specifico obbligo di legge che va al di là forse del senso civico e della responsabilità individuale. Il comma 7, inoltre, impone l'applicazione della quarantena precauzionale anche per quelle persone che non si siano ammalate, ma che abbiano avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al virus, quindi è un'ulteriore misura precauzionale. Si affronta poi il tema della libertà di riunione e la compresenza in luoghi pubblici o aperti al pubblico: resta fermo il divieto di assembramenti e si demanda all'articolo 2 del decreto n. 19 la determinazione delle modalità di partecipazione del pubblico a manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli di carattere ludico, sportivo e culturale. Il comma 10 dispone che le riunioni si svolgano garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e, nel caso in cui non sia possibile rispettare tale distanza, sempre il sindaco avrà la facoltà di disporre la chiusura delle aree pubbliche o aperte al pubblico. Anche per le funzioni religiose si garantisce la ripresa nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni religiose. Ad esempio, per quanto riguarda la Chiesa cattolica, a seguito della sottoscrizione di uno specifico protocollo tra la Conferenza episcopale italiana ed il Governo, è stato possibile riprendere le celebrazioni alla presenza dei fedeli già dallo scorso 18 maggio, proprio in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di questo decreto. Molto importante è anche l'evoluzione compiuta a favore della ripresa di tutte le attività economiche, produttive e sociali. Si consente un'incidenza regolatoria da parte delle regioni sulle attività suddette, purché si svolgano nel rispetto dei protocolli o delle linee guida adottati dalle stesse regioni nonché nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli e nelle linee guida nazionali. In caso di mancata osservanza di queste disposizioni è prevista la sospensione delle attività fino a che non vengano ripristinate le necessarie condizioni di sicurezza per la salute.

Alle regioni viene anche demandato il compito di monitorare giornalmente l'andamento della situazione epidemiologica e le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario. È stato poi inserita, con l'articolo 1-bis, proposto al Senato, una disposizione integrativa dei poteri del commissario straordinario per l'emergenza COVID-19, figura prevista dall'articolo 122 del decreto n. 18 del 2020. Questa disposizione aggiuntiva concerne la fornitura di mascherine facciali di tipo chirurgico al fine di disciplinare i prezzi massimi di vendita al dettaglio. Siamo così riusciti a garantire un prezzo massimo fissato al pubblico per 50 centesimi a mascherina, ed è stato anche compiuto uno sforzo notevolissimo per garantire l'approvvigionamento di 20 milioni di pezzi a settimana da distribuire a farmacie e parafarmacie. L'articolo 2 riguarda la disciplina sanzionatoria da applicarsi nei casi di inosservanza delle misure di contenimento. In particolare, nei casi in cui la violazione sia commessa nell'esercizio di un'attività di impresa si applica anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell'esercizio o delle attività da 5 a 30 giorni. Con una modifica apportata dal Senato, è stato previsto che i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie siano devoluti allo Stato nel caso in cui le violazioni vengano accertate da funzionari statali, ufficiali o agenti dello Stato o agli enti territoriali in caso in cui le violazioni vengano accertate da funzionari ufficiali o agenti appunto dei territori stessi.

Presidente, indubbiamente lo sforzo compiuto in questi mesi è stato senza precedenti. Non sempre, va detto, è stato facile mantenere il dovuto equilibrio tra i poteri dello Stato tra le garanzie costituzionali, i diritti dei cittadini e tutte le limitazioni a cui siamo stati costretti a causa di questo stravolgimento drammatico per il vivere quotidiano, per la salute e per gli affetti a cui il virus ci ha condotti; di certo, però, solo chi non fa non sbaglia. E questo Governo e questo Parlamento hanno fatto tanto, lavorando giorno e notte e ricorrendo ad ogni risorsa possibile, votando per ben due volte uno scostamento di bilancio per limitare i danni di questa epidemia e garantire al Paese una veloce ripartenza.

Viene rimproverato - è stato ricordato proprio poc'anzi in quest'Aula dal collega che è intervenuto - al Presidente del Consiglio persino il fatto di avere organizzato conferenze stampa, anche a tarda sera, per illustrare i contenuti dei decreti emanati. Ebbene, io penso che tra gli obblighi di impegno incessante a favore del popolo italiano ci sia anche forse l'obbligo di aggiornarlo e di informarlo puntualmente rispetto alle norme che vengono emanate, soprattutto in fasi così concitate come quelle dell'epidemia, affinché tutti i cittadini possano essere resi edotti di quelle che saranno le conseguenze, talvolta anche drammatiche, delle disposizioni che vengono emanate dal Governo. E credo che anche la costante presenza in diretta televisiva del Presidente del Consiglio non ha potuto far altro che rassicurare quanti lo seguivano da casa e attendevano proprio di ricevere notizie su quello che sarebbe stato il seguito dell'epidemia stessa. Questo decreto è solo un ulteriore passo, una cornice normativa ad un quadro che rappresenta il futuro possibile che desideriamo garantire ai cittadini italiani, per i quali continueremo tutti quanti, maggioranza e opposizione insieme, mi auguro, a lavorare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Roberto Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Grazie, Presidente. Ovviamente un saluto anche al Governo, a cui devo dare atto di averci seguito, almeno nella persona del sottosegretario, con grande continuità, e di questo non possiamo fare altro che ringraziarla, perché credo che sia molto, molto importante. Il disegno di legge che stiamo esaminando vorrebbe gestire la fase 2 dell'epidemia - o avrebbe dovuto - dopo il periodo peggiore della stessa. Il Parlamento, ancora una volta, è in grave ritardo rispetto alla vita e alle esigenze del Paese: ancora una volta in Aula un provvedimento con settimane di ritardo, ripeto, rispetto alla realtà pandemica, che per fortuna è molto diversa da quella di qualche tempo fa. Il core business del decreto sono i provvedimenti per avviare la fase 2, la libertà di circolazione tra regione e regione. Ora però non parliamo più in questo momento, per fortuna, di libertà di circolazione tra regione e regione, stiamo parlando di libertà di circolazione neanche a livello europeo, stiamo parlando, per fortuna, di libertà o meno di circolazione a livello internazionale, e quello che è successo oggi, con i cittadini provenienti dal Bangladesh, attraverso il Qatar, ne è la più plastica dimostrazione. Libertà di circolazione tra regione e regione, dicevo, disposizioni in materia di quarantena - che ormai sembrano appartenere in molti casi ai ricordi -, libertà di riunione in luoghi pubblici, funzioni religiose, svolgimento delle attività economiche, che erano regolate in maniera molto, molto più puntuale rispetto a quello che per fortuna succede oggi. L'articolo 2 riguarda invece la parte sanzionatoria. Questo decreto-legge contiene norme che vanno a mitigare i limiti alle libertà civili dei decreti precedenti. Stiamo parlando naturalmente delle problematiche legate alla didattica a distanza, al mondo economico bloccato e alle funzioni per esempio religiose, che oggi in qualche modo hanno ripreso, seppure con forti limitazioni a potere essere svolte.

Ancora una volta, quindi, un Governo in affannosa rincorsa a normare situazioni ormai totalmente superate. Ci si chiede, quindi, di approvare un decreto-legge che potremmo chiamare “gambero”, che guarda indietro invece che avanti, di approvare quindi norme riferite ad una realtà passata. Vorrei soffermarmi, ad esempio, sulla ripresa economica, potrei farlo su tante altre situazioni. La cassa integrazione, da marzo, ci si dice che è una realtà acquisita, ma basta parlare con il barbiere, con il gelataio, con il vicino di casa, con l'operatore ecologico, con il rappresentante di commercio, per rendersi conto di quante migliaia e migliaia di persone non hanno ancora avuto nessun riscontro; negozi chiusi in tutte le vie, basta girare anche per il centro di Roma, non dobbiamo andare a cercare realtà minori, è la capitale, non fa certo eccezione. Oggi votiamo una norma che ha poco senso di esistere.

Voglio cogliere l'occasione di questo ennesimo decreto-legge per denunciare, tra le tante cose non fatte, le bugie del presidente dell'INPS Tridico - lo ha già fatto qualche mio collega precedentemente, ma è giusto rifarlo in maniera molto puntuale, perché sono veramente gravi le cose che ha detto - il quale aveva detto che entro il 12 giugno, quindi già passato, tutti sarebbero stati pagati: ha dimenticato, forse, molto facilmente l'anno, o meglio ha fatto confusione tra domande, aziende e persone. Questo è molto grave per il presidente di un ente di straordinaria importanza come quello dell'INPS. Ora stiamo parlando in un altro momento rispetto a queste situazioni: sono proprio di oggi, di ieri, di questi giorni, le notizie che provengono, ad esempio, per quanto riguarda la mia Liguria, dall'ospedale di San Martino di Genova: COVID zero, ora; era una situazione drammatica fino a poco tempo fa; o, ancora di più, ancora più significativa, ancora più emblematica, la situazione dell'ospedale di Bergamo, che è stato, purtroppo, per i cittadini bergamaschi e lombardi il simbolo della tragedia che abbiamo vissuto. Ora questi centri COVID sono per la stragrande maggioranza dei casi, per fortuna, al momento, solamente dei terribili ricordi; questo per dire come stiamo lavorando in maniera totalmente sfalsata rispetto alle situazioni reali.

Il decreto era un'ulteriore occasione di chiarire bene competenze di Stato, regioni e comuni, che hanno avuto modo in questi mesi di esercitarsi molto spesso in decretazioni fatte molto bene, in tanti altri casi, purtroppo, in decretazioni contrarie le une alle altre, che hanno messo in grave difficoltà la stessa comprensione da parte dell'opinione pubblica. E anche in questo caso questo decreto non fa niente, anzi non mette nessun elemento di particolare aiuto. Ci troviamo di fronte - e concludo questo mio brevissimo intervento, come merita la brevità e come credo meriti la scarsezza del contenuto stesso di questo decreto - ad un provvedimento che io direi postumo, che arriva in grave ritardo. Vale la pena ricordare che, anche in attuazione di questo decreto-legge, è stato adottato il DPCM dell'11 giugno scorso, che reca disposizioni che si applicano dal 15 giugno 2020 e sono efficaci fino al 14 luglio 2020. Un elemento, non è l'unico ma è abbastanza indicativo, abbiamo fatto tutto questo lavoro, tra le altre cose, per approvare un decreto che avrà una utilità - oggi è il 9 luglio, fino al 14 luglio - di cinque giorni. Credo che queste date siano esplicative dei limiti sicuramente contenutistici e anche temporali di questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto parlare il deputato Stefano Ceccanti. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Grazie, Presidente. Questo è il terzo dei decreti che cercano di regolare la legislazione di emergenza, dopo il decreto n. 6 e il decreto n. 19, fa tesoro anche delle critiche ai decreti precedenti e per fortuna della nuova situazione meno emergenziale che si è determinata. Il primo passaggio chiave è quello del comma 16 dell'articolo 1, perché era stata criticata in precedenza la rigidità del rapporto Stato-regioni e che fosse consentito alle regioni di fare solo atti in deroga verso l'alto, in maniera più rigorista. Invece, finalmente, questo decreto consente di farli sia in maniera più rigorista, sia in maniera più lassista, evidentemente sempre motivati; quindi, dà dei margini alle varie regioni superiori a quello che era previsto in precedenza. Poi è un decreto che riallarga i diritti, per quanto possibile, nella situazione data, consente gli spostamenti da regione a regione e mette come eccezione solo motivata di inserire restrizioni ulteriori; quindi, cambia il rapporto tra regola ed eccezione. Anche dal punto di vista dei diritti, ripristina pienamente il diritto di riunione, esclusivamente con la logica della distanza di sicurezza di un metro, e conferma il rapporto pattizio nella libertà religiosa, perché le eventuali restrizioni che rimangono in vigore sono restrizioni volute e sottoscritte da tutte le confessioni religiose e non imposte unilateralmente dallo Stato. Quindi, a me sembra che questo testo fosse, già nella sua formulazione originaria, poi ancor meglio nelle correzioni del Senato, legislativamente necessario ed opportuno; ed è anche costituzionalmente fondato, perché ricordo che la presidente della Corte costituzionale ha richiamato nella sua ultima relazione i seguenti criteri: necessità, proporzionalità, bilanciamento, giustiziabilità e, soprattutto, temporalità. Quindi, non abbiamo nulla da dire sul testo del decreto in sé. Ovviamente, però, è giusto pro futuro che anche la legislazione futura segua questi criteri e soprattutto quelli di temporaneità: il 31 luglio scade lo stato di emergenza; noi speriamo ardentemente che questo stato di emergenza non debba essere in alcun modo prorogato, ma qualora vi fosse la necessità, invitiamo caldamente il Governo - lo dice anche un ordine del giorno bipartisan del Comitato per la legislazione - a venirlo a spiegare eventualmente in questa sede, ove possibile, o subito dopo, ove la necessità fosse impellente, perché dall'emergenza dobbiamo assolutamente uscire ritornando alla fisiologia democratica. Quindi, benissimo questo decreto, che si muove in questa direzione, e attendiamo atti conseguenti anche dopo il 31 luglio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare la deputata Maria Teresa Baldini. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BALDINI (FDI). Grazie, Presidente. Io credo che parlare oggi di questo decreto sia davvero difficile perché ormai è un decreto passato, è un decreto vetusto, è un decreto che oramai non ha senso nemmeno discutere perché l'emergenza è stata affrontata: se affrontata bene o male saranno poi i tempi che verranno quelli che potranno dare dei giudizi chiari, precisi, di chi sono state le colpe e se queste colpe potevano essere evitate o meno. Però, credo che bisognerebbe guardare più il momento e guardare più avanti: avanti proprio nelle indicazioni e nelle possibilità, cioè fare un pochettino più quella che in campo scientifico si chiama la prognosi di quello che potrà avvenire, perché questo è il punto vero della situazione. Dobbiamo dirlo chiaramente, ci sono stati dei ritardi nell'acquisizione nel dire “è una pandemia”, e dei ritardi importanti in quelli che sono i veri presidi fondamentali: la mascherina, lavarsi le mani e il distanziamento sociale. Quando si tratta di un'infezione, di una malattia virale e, quindi, di una pandemia, come in questo caso, non ci sono state delle normative così chiare nei confronti delle persone, così chiare nei confronti di quello che dovevano fare e quello che non dovevano fare.

E ancora adesso è un prezzo che si paga, perché io credo che la gente abbia risposto molto bene: in fondo, ha cercato di adattarsi, ha cercato di capire che cosa stava succedendo e che cosa fare, però la colpa più importante è quella di non avere, di non dare delle indicazioni per tempo e mi riferisco, in particolare, alla scuola: non abbiamo ancora una precisa indicazione in merito a cosa dovranno fare nella scuola, come comportarsi i bambini ed i genitori, proprio per poter mandare a scuola i loro bambini. E questo è fondamentale, perché l'istruzione è un diritto di tutti, tutte le persone devono andare a scuola, questo blocca l'attività lavorativa.

Ci sono tante cose che potremmo criticare: da medico, dico sempre che, quando si tratta di una malattia, bisogna fare i conti con l'emergenza e le situazioni di adesso, però, effettivamente, questo ritardo nei presidi è stato fondamentale. Esistono dei lavori scientifici; su Science è uscita una pubblicazione secondo cui l'intervallo in cui si è detto di usare le mascherine, in quel lasso di tempo così stretto, 85 mila contagi non sono avvenuti. Questo è un dato importante, fondamentale, che dobbiamo ricordare. Ancora adesso, vedo che ci sono zone diversificate in tutta Italia: dagli stabilimenti balneari a zone, invece, di montagna dove la mascherina potrebbe essere utilizzata in maniera diversa. La gente è molto confusa, perché ancora il concetto della prevenzione, il concetto del distanziamento, il concetto della mascherina non è capito; non vengono dati dei messaggi, anche di pubblicità, che potrebbe essere fatta in maniera chiara su quale significato ha una mascherina chirurgica piuttosto che una mascherina di stoffa. La gente è molto confusa e questa rimane ancora il presidio fondamentale.

Io so bene, quando ho messo la mascherina in Parlamento, che cosa ho subito da molte persone. So bene che assumersi la responsabilità di un gesto che, apparentemente, sembrava un gesto banale, è una cosa complessa, ma, oggi, bisogna assumersi la responsabilità di dire chiaramente, di dirlo chiaramente a tutti, che il virus c'è ancora. Il virus c'è, il virus SARS-2 c'è, la COVID, la COVID-19, cioè la malattia, è una malattia controllata perché la carica virale è diminuita, ma le vie di trasmissione, che sappiamo che sono quelle orali, possono essere anche vie di trasmissione da contatto, magari, da una mancanza di igiene, da un'igiene fatta in un certo modo. Quindi, credo che anche tutti gli interventi che sono stati fatti a livello turistico, a livello delle attività produttive, sono degli interventi fatti in maniera parziale e non in maniera chiara, in maniera netta, come richiederebbe una situazione infettiva di questo genere. Mi riferisco soprattutto alle attività turistiche, è stato detto: apriamo, mettiamo tutti i tavolini fuori, più tavolini sulla strada, ma questo, poi, ha comportato, magari, il lavaggio delle strade inferiori, ha creato delle ulteriori difficoltà. Quindi, occorrono delle regole e anche delle spiegazioni, perché, poi, la sanità, purtroppo, è differenziata tra una zona e l'altra, ma anche per necessità diverse. Da una persona eletta e che vive a Milano, sono rimasta veramente sconvolta da come è stata trattata la Lombardia, che, ancora adesso, viene trattata molto male (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) da persone che ancora non hanno ancora a cuore cosa vuol dire avere iniziato una pandemia proprio in Lombardia. Io vivo tra Milano e Forte dei Marmi: a Forte dei Marmi, proprio in questi giorni, c'è stato il caso di un articolo, sui quotidiani locali, in cui si diceva: andate via lombardi, perché ci portate il virus, siete degli untori. Questi sono anche fatti discriminatori nei confronti di chi si è ammalato, di chi, comunque, ha dovuto affrontare un'emergenza importante.

Noi, come Fratelli d'Italia, abbiamo sempre cercato di dire delle cose…Diteci esattamente che cosa fare, non perché era prevedibile, ma perché, anche oggi, mancano delle indicazioni precise sulla possibilità di nuovi focolai e di nuove valutazioni che dovrebbero essere fatte da regione a regione in maniera differenziata.

Io credo che, inizialmente, era obbligo dare un'indicazione generale, perché i virus sono un po' come le radiazioni, non si vedono e non hanno confini, ma oggi, quando esistono dei focolai, bisognerebbe intervenire direttamente, subito, velocemente, con chiare indicazioni. Speriamo che possiamo vedere oltre, superare questo momento e superare questo decreto che, ormai, è passato; poi, i conti e le colpe saranno valutati in futuro, perché dobbiamo rivedere tante cose. Io giro nei pronto soccorso, nelle rianimazioni: colleghi medici, e non solo medici, quindi tutto il personale sanitario è davvero distrutto in certe regioni, specialmente in Lombardia, per ciò che è successo e ciò che ancora non riescono a sapere, se è possibile controllarlo e se è possibile circuirlo in una maniera chiara, perché il virus, ripeto, c'è ancora (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 2554)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la relatrice, presidente della Commissione affari sociali, deputata Marialucia Lorefice, che rinuncia.

Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo: il sottosegretario Castaldi rinuncia.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 2554)

PRESIDENTE. Passiamo, quindi, all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Ricordo che, secondo quanto convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, nella seduta odierna avrà luogo l'esame degli emendamenti e degli ordini del giorno. Le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale avranno luogo nella seduta di martedì 14 luglio, a partire dalle ore 11.

Avverto che, fuori della seduta, l'emendamento 1.50 Bond è stato ritirato dal presentatore.

Avverto che, per un mero errore tipografico, non è presente nel fascicolo l'emendamento 1.25 Gemmato, che è in distribuzione e che sarà posto in votazione dopo gli identici emendamenti 1.16 e 1.24, a pagina 3 del fascicolo.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere i relativi pareri.

MARIALUCIA LOREFICE, Relatrice. Grazie, Presidente. Sugli emendamenti 1.6 Boldi e 1.19 Gemmato, parere contrario, così come sugli identici emendamenti 1.7 Panizzut e 1.20 Gemmato, parere contrario.

Sui successivi emendamenti 1.8 De Martini e 1.9 Tiramani, parere contrario, così come sugli identici emendamenti 1.11 Lazzarini e 1.21 Gemmato, nonché sugli identici emendamenti 1.16 Sutto e 1.24 Gemmato. Sugli emendamenti 1.25 e 1.26 Gemmato, parere contrario. Sugli identici emendamenti 1.18 Ziello e 1.27 Gemmato parere contrario.

Sull'emendamento 2.1 Panizzut, parere contrario, così come sull'articolo aggiuntivo 2.01 Bagnasco, parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIANLUCA CASTALDI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Grazie, Presidente. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.6 Boldi.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.6 Boldi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. In maniera veramente breve, con questo emendamento noi esprimiamo un principio. Premesso che in alcuni casi è certamente ragionevole, nonché fondamentale, disporre e utilizzare strumenti legislativi snelli, quale può essere un DPCM, è altrettanto però importante, necessario e doveroso coinvolgere il Parlamento, preferendo l'uso di leggi o atti aventi forza di legge. Purtroppo abbiamo assistito in questo periodo, in tre mesi di emergenza da Coronavirus, ad una iperproduzione legislativa che, di fatto, spogliava il Parlamento delle sue prerogative. Allora, noi con questo emendamento cerchiamo di ridare centralità al Parlamento e cerchiamo di affermare un principio sacrosanto per la democrazia italiana. Dico preventivamente che il tenore di tutti gli altri emendamenti che di qui verranno a breve sarà nella stessa linea, e quindi eviteremo di intervenire, ma ci tenevo a lasciare traccia di questo nostro pensiero in Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.19 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.7 Panizzut e 1.20 Gemmato, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.8 De Martini, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.9 Tiramani, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.11 Lazzarini e 1.21 Gemmato, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.16 Sutto e 1.24 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.25 Gemmato.

Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie Presidente. Sarò brevissima, ma ritengo fondamentale intervenire su questo emendamento, perché abbiamo voluto, attraverso questo emendamento, fare chiarezza, sancire un principio: cioè dire che è fondamentale, imprescindibile garantire la didattica in presenza. E, allora, all'articolo 1, al comma 13, si parla della riapertura dei servizi educativi, si parla della riapertura delle scuole, si parla di formazione, si parla di questo, ma non si fa chiarezza: si rinvia a un decreto-legge, alla conversione di DPCM, che in realtà sono essi stessi confusivi e vaghi, anche perché trattano soltanto della sospensione.

E, allora, abbiamo visto, avete visto quanto la scuola vi sta chiedendo aiuto. Le manifestazioni sono continue, anche quelle di oggi: vogliono certezze, perché l'educazione, l'istruzione è un valore che deve essere difeso come priorità. Certamente come Fratelli d'Italia non abbiamo potuto soprassedere: vi chiediamo di parlare, quando tratterete la tematica dell'educazione e della scuola di ogni ordine e grado, di parlare sempre della didattica in presenza. Cioè non si può pensare di non fare riferimento a quella che è una didattica che deve essere garantita attraverso le relazioni, attraverso lo stare insieme e avere un contatto. Perché le nostre scuole non si occupano soltanto di fornire competenze, non si occupano soltanto di dare informazioni e nozioni: le nostre scuole hanno il compito di educare, di educare le generazioni future. Una distrazione come questa, cioè un articolo e un comma poi, nello specifico, così ambigui, non può essere accolta, non può essere accettata se non con un intervento emendativo. Hanno troppo sofferto le nostre famiglie, hanno troppo sofferto i nostri alunni e ancor più quelli più fragili, quelli disabili, ai quali è stata data una risposta soltanto con la didattica a distanza: una didattica che sapete tutti ha aumentato le discriminazioni provenienti da classi economiche diverse, provenienti da aree geografiche in cui ci si trovava diversi, provenienti da una non presenza di infrastrutture che garantiscano l'accessibilità. E su tutto questo poi i bambini, gli studenti, i ragazzi disabili ne hanno pagato le estreme conseguenze.

E allora, a fronte di quello che è accaduto… Non vi stiamo parlando di quello che accadrà, ma a fronte di quello che è accaduto non si possono chiudere gli occhi. Si deve invece dare attenzione, si deve dire che quando si parla di servizi educativi, di scuola e di formazione bisogna trovare delle soluzioni che garantiscano sempre e comunque la didattica in presenza, la salute e la sicurezza, ma rispetto a quel valore del diritto allo studio che passa attraverso una didattica in presenza.

È per questo che insieme all'onorevole Gemmato ci siamo sentiti di volere intervenire: di non dare quindi spazio a confusioni, a vaghezza, a incertezza, perché la scuola, i servizi educativi sono un bene di tutti noi, dell'Italia, che deve essere sempre e comunque protetto. Vi chiedo, rispetto a questo, di poterci dare una risposta e di votare quindi favorevolmente a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.25 Gemmato, con il parere contrario della Commissione, del Governo, e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.26 Gemmato.

Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, con questo emendamento intendiamo suggerire al Governo, nel caso in cui si dovesse purtroppo verificare nuovamente la chiusura delle scuole, e quindi una limitazione o sospensione della didattica in presenza, la possibilità di dotare di particolari software che rendano interattiva la DAD… Perché il tema è quello che nella didattica a distanza - evidentemente lo dico da padre - vi è una riduzione del picco dell'attenzione dopo qualche minuto, perché soprattutto i bambini stanno a distanza e, non interagendo con gli insegnanti, perdono l'attenzione e quindi la didattica in sostanza viene meno. Chiediamo che il Mise insieme al Ministero dell'Istruzione identifichi questi software che rendano interattiva la DAD, la didattica a distanza, proprio per rendere questo tipo di didattica proficua (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.26 Gemmato, con il parere contrario della Commissione, del Governo, e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.18 Ziello e 1.27 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Avverto che l'emendamento 1.50 Bond è stato ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1 Panizzut, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.01 Bagnasco, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2554)

PRESIDENTE. Passiamo, pertanto, all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A). Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, in quanto estraneo rispetto ai contenuti del provvedimento, l'ordine del giorno n. 9/2554/8 Trizzino, in materia di istituzione della Scuola di specializzazione in medicina e cure palliative. Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo a esprimere il parere. A lei la parola, sottosegretario Castaldi.

GIANLUCA CASTALDI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per velocizzare i lavori, Presidente, mi permetta di dare parere favorevole su tutti gli ordini del giorno (applausi); chiedo solo la riformulazione, per quanto riguarda gli ordini del giorno n. 9/2554/6 Bond e n. 9/2554/10 Bellucci, con la formula, per tutti gli impegni: “a valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Gli ordini del giorno n. 9/2554/6 e n. 9/2554/10? Bene. Chiamiamo dunque gli ordini del giorno per la votazione. L'ordine del giorno n. 9/2554/1 Fioramonti e tutti gli altri fino al n. 9/2554/5, hanno parere favorevole, quindi, approvati. Chiediamo al deputato Bond se accetta la riformulazione. Affermativo, c'è un via libera da parte del suo gruppo. Ordine del giorno n. 9/2554/7 Martinciglio, va bene, n. 9/2554/9 Mollicone, va bene. C'è la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2554/10 Bellucci, va bene? Affermativo. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

Come convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento. Le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale avranno luogo nella seduta di martedì 14 luglio, a partire dalle ore 11.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare il deputato Matteo Luigi Bianchi. Ne ha facoltà, per due minuti. Chiedo, intanto, ai colleghi di allontanarsi dall'Aula in maniera silenziosa, possibilmente in modo tale da rispettare i colleghi che devono prendere la parola. Deputato Bianchi, pazienti ancora qualche secondo, vediamo se riusciamo a conquistarci un po' di silenzio. Colleghi deputati, deputato Pella, dovrebbe mettere cortesemente la mascherina. Gli altri deputati sono pregati cortesemente di accelerare il passo se vogliono uscire dall'Aula o, altrimenti, di riprendere posizione, in modo tale che si possano dare un ordine e un decoro all'Aula, quanto prima. Aspetti ancora qualche secondo, deputato Bianchi. Prego, deputato Bianchi, proviamo.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, è notizia di questi giorni che la Repubblica Popolare Cinese ha varato una legge liberticida che porrà fine per sempre agli ultimi scampoli di diversità di Hong Kong. Suonano le campane a morto per le istanze di libertà, autonomia, tutela dei diritti umani, civili e giuridici della città. La stessa si trasformerà, quindi, inesorabilmente, in uno Stato di polizia segreta. Ma queste vicende non sono le uniche che preoccupano; noi che siamo dalla parte del mondo libero non possiamo tacere di fronte alle prepotenze e prevaricazioni nei confronti anche del popolo tibetano. Le autorità cinesi hanno ordinato la rimozione e la distruzione delle bandiere di preghiera, uno dei simboli della cultura tibetana. La campagna è inserita nel cosiddetto “programma di riforma comportamentale” della Repubblica Popolare Cinese. Radio Free Asia riferisce di aver appreso da una fonte locale che le autorità governative e la Polizia hanno indetto una riunione e invitato i residenti a organizzare una “pulizia del territorio”. È un segno di disprezzo totale nei confronti delle tradizioni culturali tibetane e i continui tentativi posti in atto dal Governo cinese per distruggere queste peculiari identità preoccupano tutti quanti noi. Il mondo occidentale non può tacere, la comunità internazionale non può far finta di nulla: il nostro futuro da uomini liberi passa anche attraverso la ferma richiesta di far terminare queste prepotenze da parte di un Governo di uno Stato di 1,4 miliardi di persone. Non denunciare questi avvenimenti vuol dire essere complici di chi crede alla bontà della dittatura comunista anziché nella libertà.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Francesco Silvestri. Ne ha facoltà, per due minuti. Il deputato Silvestri è assente, quindi, si intende vi abbia rinunciato. Ha chiesto di parlare il deputato Piero Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD). Venticinque anni fa si consumava a Srebrenica un genocidio nel quale persero la vita 8 mila musulmani, messi a morte dalle milizie serbe di Mladic. Era l'epilogo tragico di cinque anni di pulizie etniche, di deportazioni, di brutalità e violenze di ogni genere. Abbiamo il dovere di ricordare e di trasmettere memoria, perché non accada più, ma abbiamo anche un dovere politico, quello di fare in modo che non accada più, perché quei popoli e quelle nazioni convivano e possano essere parte dell'Unione europea. All'indomani di quella tragedia, l'Unione europea promise agli Stati balcanici l'integrazione, come condizione di stabilità, di sicurezza e di pacificazione. Sono trascorsi venticinque anni dalla tragedia di Srebrenica, sono trascorsi diciassette anni da quando a Salonicco il Consiglio europeo decise l'allargamento ai Balcani. È un tempo troppo lungo e quanto più si dilaziona questa scelta, tanto più rischiano di tornare pulsioni nazionalistiche e gli antichi conflitti tornano a riemergere.

Oggi ricordare Srebrenica significa, allora, non soltanto un dovere morale, ma un dovere politico, che è quello di battersi per l'accelerazione dell'integrazione europea dei Balcani occidentali, unica scelta in grado di impedire che altre Srebrenica possano conoscersi (Applausi).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 13 luglio 2020 - Ore 15:

1. Discussione congiunta sulle linee generali dei documenti:

Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2019. (Doc. VIII, n. 5)

Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2020. (Doc. VIII, n. 6)

2. Discussione sulle linee generali delle mozioni Meloni ed altri n. 1-00274 e Zanella ed altri n. 1-00354 concernenti iniziative a sostegno del settore delle telecomunicazioni e per l'efficienza e la sicurezza delle reti di comunicazione elettronica .

La seduta termina alle 16.50.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 7 il deputato Sorte ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 2 alla n. 5 la deputata Fiorini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 3 alla n. 5 i deputati Cannizzaro e D'Ettore hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 4 la deputata Comaroli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 16 la deputata Marrocco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 22 il deputato Morgoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 39 la deputata Bilotti ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nella votazione n. 45 la deputata Testamento ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 46 e 47 il deputato Buompane ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2500-A/R - odg 9/2 392 390 2 196 176 214 79 Resp.
2 Nominale odg 9/2500-A/R/4 390 386 4 194 4 382 79 Resp.
3 Nominale odg 9/2500-A/R/31 448 448 0 225 201 247 74 Resp.
4 Nominale odg 9/2500-A/R/33 450 449 1 225 198 251 72 Resp.
5 Nominale odg 9/2500-A/R/38 457 442 15 222 198 244 72 Resp.
6 Nominale odg 9/2500-A/R/50 463 463 0 232 205 258 70 Resp.
7 Nominale odg 9/2500-A/R/63 467 467 0 234 205 262 70 Resp.
8 Nominale odg 9/2500-A/R/88 470 467 3 234 210 257 70 Resp.
9 Nominale odg 9/2500-A/R/95 473 472 1 237 217 255 70 Resp.
10 Nominale odg 9/2500-A/R/133 468 279 189 140 32 247 70 Resp.
11 Nominale odg 9/2500-A/R/157 468 275 193 138 19 256 70 Resp.
12 Nominale odg 9/2500-A/R/232 463 462 1 232 203 259 68 Resp.
13 Nominale odg 9/2500-A/R/234 462 461 1 231 207 254 68 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/2500-A/R/235 462 462 0 232 206 256 68 Resp.
15 Nominale odg 9/2500-A/R/237 455 455 0 228 205 250 68 Resp.
16 Nominale odg 9/2500-A/R/238 454 454 0 228 207 247 68 Resp.
17 Nominale odg 9/2500-A/R/241 465 465 0 233 208 257 68 Resp.
18 Nominale odg 9/2500-A/R/261 466 466 0 234 209 257 68 Resp.
19 Nominale odg 9/2500-A/R/264 460 459 1 230 209 250 67 Resp.
20 Nominale odg 9/2500-A/R/269 459 459 0 230 210 249 67 Resp.
21 Nominale odg 9/2500-A/R/274 469 469 0 235 212 257 67 Resp.
22 Nominale odg 9/2500-A/R/281 465 465 0 233 211 254 67 Resp.
23 Nominale odg 9/2500-A/R/283 474 474 0 238 212 262 67 Resp.
24 Nominale odg 9/2500-A/R/290 469 469 0 235 211 258 67 Resp.
25 Nominale odg 9/2500-A/R/307 465 465 0 233 209 256 67 Resp.
26 Nominale odg 9/2500-A/R/308 459 459 0 230 205 254 67 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale odg 9/2500-A/R/309 468 468 0 235 210 258 67 Resp.
28 Nominale odg 9/2500-A/R/311 466 466 0 234 212 254 67 Resp.
29 Nominale odg 9/2500-A/R/314 450 450 0 226 201 249 67 Resp.
30 Nominale odg 9/2500-A/R/318 476 476 0 239 209 267 67 Resp.
31 Nominale odg 9/2500-A/R/321 475 475 0 238 211 264 67 Resp.
32 Nominale odg 9/2500-A/R/323 465 465 0 233 205 260 67 Resp.
33 Nominale odg 9/2500-A/R/324 473 473 0 237 207 266 67 Resp.
34 Nominale odg 9/2500-A/R/325 465 464 1 233 202 262 67 Resp.
35 Nominale odg 9/2500-A/R/328 477 476 1 239 207 269 67 Resp.
36 Nominale odg 9/2500-A/R/341 471 470 1 236 205 265 67 Resp.
37 Nominale odg 9/2500-A/R/345 474 474 0 238 206 268 67 Resp.
38 Nominale odg 9/2500-A/R/346 461 461 0 231 199 262 67 Resp.
39 Nominale odg 9/2500-A/R/352 452 443 9 222 407 36 67 Appr.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale odg 9/2500-A/R/357 459 459 0 230 199 260 67 Resp.
41 Nominale odg 9/2500-A/R/370 462 462 0 232 204 258 67 Resp.
42 Nominale odg 9/2500-A/R/379 455 455 0 228 195 260 67 Resp.
43 Nominale odg 9/2500-A/R/394 456 456 0 229 192 264 66 Resp.
44 Nominale odg 9/2500-A/R/400 464 461 3 231 194 267 66 Resp.
45 Nominale Ddl 2500-A/R - voto finale 466 465 1 233 278 187 58 Appr.
46 Nominale Ddl 2554 - em. 1.6 349 348 1 175 127 221 83 Resp.
47 Nominale em. 1.19 355 355 0 178 128 227 82 Resp.
48 Nominale em. 1.7, 1.20 352 352 0 177 127 225 81 Resp.
49 Nominale em. 1.8 363 363 0 182 132 231 81 Resp.
50 Nominale em. 1.9 368 367 1 184 134 233 81 Resp.
51 Nominale em. 1.11, 1.21 363 363 0 182 131 232 80 Resp.
52 Nominale em. 1.16, 1.24 366 366 0 184 134 232 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 57)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale em. 1.25 366 366 0 184 132 234 79 Resp.
54 Nominale em. 1.26 365 365 0 183 129 236 79 Resp.
55 Nominale em. 1.18, 1.27 366 366 0 184 129 237 79 Resp.
56 Nominale em. 2.1 365 364 1 183 130 234 79 Resp.
57 Nominale art. agg. 2.01 362 362 0 182 133 229 79 Resp.