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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 353 di martedì 9 giugno 2020

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 9,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI , Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 3 giugno 2020.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Benvenuto, Brescia, D'Uva, Delrio, Frusone, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Iovino, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Mauri, Palazzotto, Rizzo, Sisto e Tasso sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente ottantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silli. Ne ha facoltà.

GIORGIO SILLI (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. Purtroppo, con l'emergenza COVID di questi mesi, alcuni argomenti cardine per il nostro Paese, per il futuro del nostro Paese sono passati un po' in secondo piano. La questione libica, per esempio, ha avuto degli sviluppi molto particolari nelle ultime settimane e, soprattutto, negli ultimi giorni e nelle ultime ore. Si sta andando verso - e vivaddio - una soluzione diplomatica che molte persone illuminate hanno cercato di perseguire in questi ultimi giorni e in queste ultime settimane.

Io chiedo a lei, signor Presidente, per suo tramite, che il Governo venga a riferire in Aula al riguardo, per capire quali progressi ci sono stati nel processo e nel percorso diplomatico per andare oltre alla contrapposizione tra Serraj e Haftar e far esprimere, finalmente, il popolo libico attraverso il suo Parlamento.

PRESIDENTE. La ringrazio. Il Governo è presente, quindi ha senz'altro preso nota delle sue sollecitazioni. C'era, mi pare, un altro intervento sull'ordine lavori? No, bene.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,10).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo, pertanto, la seduta che riprenderà alle ore 9,30.

La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,35.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 20 aprile 2020, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020 (A.C. 2471-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2471-A: Conversione in legge del decreto-legge 20 aprile 2020, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.

Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'emendamento 1.213 Prisco. Quindi dovremmo passare all'emendamento 1.214 Prisco.

Per un richiamo al Regolamento e sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Il deputato Donzelli ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento. Quale articolo? Prego, ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo alla Presidenza e a quest'Aula di valutare se ieri sera si è o no rispettato il Regolamento della Camera dei deputati, quando, negli interventi di fine seduta, abbiamo visto occupare, genuflessi, l'emiciclo da parte di alcuni deputati per una vicenda nota, quella di Floyd, che riguarda un'altra nazione e un'altra situazione.

Io credo che la sceneggiata che abbiamo visto ieri, qui, nell'emiciclo della Camera dei deputati non c'entri niente con il razzismo. Tutti noi condanniamo il razzismo senza ambiguità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma queste sceneggiate squalificano anche le lotte contro il razzismo. Presidente, non abbiamo visto nessuno inginocchiarsi quando è stata uccisa Pamela, non abbiamo visto nessuno inginocchiarsi quando le forze dell'ordine si sacrificano per difendere il popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), non abbiamo mai visto inginocchiarsi nessuno quando le forze dell'ordine sono costrette al suicidio perché abbandonate dallo Stato, non abbiamo visto nessuno inginocchiarsi quando gli italiani si sono tolti la vita in queste settimane per la crisi che attanagliava dopo il Coronavirus (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Presidente, hanno fatto bene a non inginocchiarsi nell'emiciclo, perché in quest'Aula non ci si inginocchia: si sta in piedi e si risolvono i problemi degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). C'è una dignità con cui dobbiamo stare in quest'Aula. Vede, il paradosso….

PRESIDENTE. Stia al Regolamento, per favore.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Concludo. Il paradosso, Presidente, è che, mentre è stato consentito di inginocchiarsi, tutti vicini uno accanto all'altro, in quest'Aula, per Floyd, allo stesso tempo non è consentito inginocchiarsi nelle chiese ai fedeli davanti a Dio; si consente di inginocchiarsi in Parlamento per Floyd e non si consente di inginocchiarsi così vicini davanti a Dio. Non ci piace, non ci sono abusi in Italia tali da giustificare quanto è accaduto e, se ci sono, siete al Governo non fate sceneggiate e risolveteli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Per noi gli unici abusi in Italia sono i danni delle forze dell'ordine non troppo tutelate; se per voi ci sono altri abusi, risolveteli perché siete al Governo. Basta sceneggiate: non servono né contro il razzismo né all'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Quartapelle. Ne ha facoltà. Sempre per richiamo al Regolamento?

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Sì, sempre. Io volevo replicare. Non vedo come…

PRESIDENTE. No, lei faccia il suo intervento.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Non vedo come dare spazio in quest'Aula ad una iniziativa contro il razzismo sia contrario a quanto discutiamo in quest'Aula ogni giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Trovo incredibilmente strumentale che, ogni volta che si parla di questi temi, quest'Aula si debba dividere (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Io sogno di vedere l'Italia unita a condannare atti di intolleranza contro chi ha la pelle di un colore diverso, contro atti di intolleranza nei confronti delle donne, contro atti di intolleranza come è stato ieri in una bella pagina parlamentare contro il collega Fiano. E, invece, purtroppo, troppe volte, si devono fare dei distinguo, di cui non si capisce la ragione. Sono orgogliosa di far parte di un gruppo che, ieri, ha voluto unirsi alle piazze di tutto il mondo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) dagli Stati Uniti alle capitali europee al nostro stesso Paese e sono orgogliosa di essermi inginocchiata in quest'Aula come segno di rispetto per chi, anche in Italia, soffre tutti i giorni di violenza, di discriminazione, di parole non dette, di parole dette in modo sgarbato. Credo sia una responsabilità di tutti noi cercare di unire, cercare di tenere il Paese unito su questi temi e dispiace che, ogni volta, vi siano dei distinguo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. La ringrazio per il suo intervento che, comunque, considero un intervento sull'ordine dei lavori e non ho intenzione di reprimere, su questo argomento, le necessità e i bisogni da parte dei deputati dei gruppi di esprimere il loro punto di vista. Tuttavia, il collega Donzelli ha svolto un intervento ai sensi dell'articolo 8 e seguenti, anche se poi ha argomentato e gli ha messo i suoi contenuti politici - ognuno ha i suoi ed è libero ovviamente di esprimersi come crede -, quindi, il primo intervento è stato per richiamo al Regolamento, eccependo sulla regolarità, diciamo così, dal punto di vista proprio delle nostre carte, del nostro Regolamento, del gesto simbolico forte che c'è stato.

Considero sull'ordine dei lavori l'intervento della deputata Quartapelle, come immagino che sarà sull'ordine dei lavori l'intervento del deputato Fratoianni, a cui cedo la parola.

Ha chiesto di parlare il deputato Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (LEU). Grazie, Presidente. Intervengo, come lei dice, sull'ordine dei lavori. Potrei intervenire su altro, visto che l'intervento sul Regolamento è stato un intervento sull'ordine dei lavori perché, francamente, non saprei come definirlo. Sono francamente molto colpito dalle parole del collega Donzelli. Immaginare di stigmatizzare la scelta di alcuni colleghi e di alcune colleghe che io, invece, trovo piena di dignità e di rispetto per i valori di quest'Aula, l'Aula del Parlamento della Repubblica italiana, immaginare di stigmatizzare quella scelta come una sceneggiata è il frutto di una cultura politica che tende a rimuovere quello che, purtroppo, continua ad essere nel mondo e negli Stati Uniti d'America, in un grande Paese dell'Occidente in particolare, un gigantesco problema: un problema culturale, un problema politico, un problema materiale che impatta nella vita di milioni di persone.

Le immagini che in questi giorni continuano a scorrere davanti a noi sono le immagini che raccontano una sequela infinita di abusi e di violenze, la cui origine è una e una sola: l'odio razziale, il disprezzo per la differenza, per ogni diversità. E, badate, colleghe e colleghi, che questo problema è un problema che viviamo anche noi qui, nelle nostre città: la manifestazione di qualche giorno fa al Circo Massimo ne è un esempio; ne sono un esempio le cose che accadono nelle curve degli stadi di questo Paese ogni domenica (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali e Partito Democratico); ne è un esempio quanto accade quando nelle piazze di qualche nostra città un ragazzo che ha la sola colpa di avere la pelle di un colore diverso viene accerchiato da una banda di criminali che lo picchia, lo umilia soltanto perché quella differenza è per loro qualcosa di inaccettabile. Ne è un esempio quanto accade nelle campagne a poca distanza da qui, quando succede che un lavoratore migrante, quello che voi non vorreste regolarizzare, viene preso, malmenato, picchiato e gettato in un canale soltanto perché ha chiesto di vedere rispettati i propri diritti sul lavoro, sulla sicurezza. Bene, essere ogni giorno militanti contro il razzismo è la forma più alta di rispetto di quest'Aula e chi non lo riconosce evidentemente ha qualche problema con i valori fondamentali della Costituzione e del Parlamento della Repubblica (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali e Partito Democratico - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Osnato. Su cosa, sull'ordine lavori? Se è sullo stesso argomento, però, ha già parlato il collega Donzelli, quindi porti pazienza. Prego.

MARCO OSNATO (FDI). Volevo specificare, Presidente, sull'ordine dei lavori che trovo assolutamente strumentale interventi come quelli che abbiamo sentito adesso e anche dall'onorevole Quartapelle, perché, come lei giustamente ha detto….

PRESIDENTE. Guardi, deputato Osnato, io sono costretto …

MARCO OSNATO (FDI). No, come lei ha giustamente detto…(Commenti)

PRESIDENTE. Guardi, deputato Osnato, arrivi al punto subito perché altrimenti devo toglierle la parola. Non posso consentire due interventi per gruppo. L'ha fatto già il deputato Donzelli per Fratelli d'Italia questo genere di intervento….

MARCO OSNATO (FDI). Era solo per ricordare, Presidente…

PRESIDENTE. La ringrazio.

MARCO OSNATO (FDI). …e spiego anche le motivazioni del mio intervento che, mentre qui giustamente dal loro punto di vista qualcuno si inginocchia contro la violenza e contro altre cose, a Milano chi manifesta per quei motivi assalta le vetrine dei partiti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Il concetto è chiaro.

MARCO OSNATO (FDI). …e non sento solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Brescia. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BRESCIA (M5S). Grazie, Presidente. Proverei a chiuderla questa brutta pagina che stiamo vivendo questa mattina perché l'intervento del collega Donzelli è stato davvero fuori luogo: quello sì è stato fuori luogo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché quando accadono fatti di una gravità come quella alla quale abbiamo assistito, al quale tutto il mondo ha assistito non ci deve essere alcun dubbio, non ci può essere nessun dubbio: bisogna sapere da che parte stare e la parte è quella dell'antirazzismo, non ci può essere nessun dubbio. Sicuramente non ci può essere alcun dubbio, quindi il gesto che ieri è stato fatto da alcuni colleghi deve essere rispettato e ci si deve unire a quel gesto, perché tutti quanti dobbiamo dimostrare di sapere da che parte stare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e soltanto chi è in cattiva fede può fare interventi di un certo tipo, solo chi non è dentro di sé convinto e chi non condivide determinati valori può fare un intervento di quel tipo. Noi ci dobbiamo impegnare, in questo Parlamento, con fatti concreti. Oltre a fare i gesti, dobbiamo anche pensare a portare a casa delle riforme che vanno nella direzione giusta e che devono dare dei segnali concreti alle persone che condividono con noi un cammino, che sono le persone di cui parlava il collega Fratoianni, e che vivono con noi, nella nostra società. A queste persone noi dobbiamo dare dei segnali concreti, dobbiamo portare avanti delle proposte, come stiamo facendo in I Commissione, e non dobbiamo avere assolutamente alcuna paura di chi la pensa in una determinata maniera (Commenti del deputato Mauro Rotelli)...

GIUSEPPE BRESCIA….perché chi la pensa in quella maniera sta sicuramente dalla parte sbagliata della storia.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, deputato Brescia…

MARCO OSNATO (FDI). È venti minuti che insulta!

PRESIDENTE. Deputato Osnato, intanto dovrebbe cercare di stare tranquillo. Il deputato Brescia sta facendo un intervento sull'ordine dei lavori.

Ha chiesto di parlare il deputato Formentini. Ne ha facoltà.

PAOLO FORMENTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Ieri in quest'Aula abbiamo assistito, basiti, con il collega Zoffili, a dei deputati della Repubblica che si inginocchiavano nell'emiciclo. Siamo rimasti basiti perché un conto è condannare in modo netto e irrevocabile quello che è successo, la morte di Floyd - noi da ogni razzismo prendiamo le distanze e su questo ci siamo -, un altro conto è dire, come ha detto la collega Boldrini, che lo scorso fine settimana - e leggo testualmente - “abbiamo visto milioni di persone, di ogni credo e di ogni colore, che sono scese in piazza con tranquillità”. Ecco, quella tranquillità non c'è sempre stata (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier): sono state devastate attività; commercianti, già piegati dal Coronavirus, oggi hanno negozi bruciati; i cittadini si sono dovuti organizzare per difendere i propri negozi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! La democrazia è fatta di regole; non si può difendere chi vuole distruggere la democrazia, chi odia, a prescindere, la Polizia. Noi stiamo con le forze dell'ordine, stiamo con una democrazia fatta di regole. Lo diceva Karl Popper e lo ripetiamo ancora con forza, in quest'Aula: “La democrazia è una fortezza che va difesa dagli intolleranti”, e quelli sono intolleranti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Silli. Ne ha facoltà. Abbiamo poi esaurito gli interventi.

GIORGIO SILLI (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. In maniera pacata e molto, molto velocemente, perché qui spesso e volentieri ci dimentichiamo il significato delle parole. Razzismo: razzismo è chi considera qualcuno, tra virgolette, di razza diversa o di colore della pelle diverso, inferiore. Io credo che sia una cosa da condannare senza se e senza ma, anzi se qualche razzista con la r maiuscola sedesse in quest'Aula insieme a noi io francamente mi sentirei a disagio.

È anche vero, però, che non si può tentare, come fa sempre la sinistra, di dividere il mondo in buoni e cattivi. Cioè, qui non si può dire che chi non si è inginocchiato sia razzista e chi si è inginocchiato non sia razzista in tutto il mondo, come non si può dire che chi è antifascista deve essere iscritto all'ANPI. Sono dei tentativi, secondo me, fuorvianti, che portano le persone a distanza da quello che è il lavorare per l'antirazzismo e per l'antifascismo. Fino a che in questo Paese non supereremo questi preconcetti, per i quali i buoni e i superiori morali sono a sinistra e a destra, invece, ci sono i cattivi, risolveremo ben pochi problemi in Italia, signor Presidente (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sull'ordine dei lavori e anche sul richiamo al Regolamento. Io ho scartabellato, perché ho cercato di capire se le osservazioni avanzate, in particolare all'inizio dal deputato Donzelli, avessero o meno un fondamento. Ovviamente, non mi permetto di entrare nel merito della discussione che si è animata questa mattina, fermo restando che abbiamo trascorso quindici minuti a parlare, mi pare, contro l'ideologia razzista e ogni genere di discriminazione, di violenza e di intolleranza e non credo che siano stati quindici minuti persi, in ogni caso.

Tuttavia, il Regolamento, da questo punto di vista, non è chiaro. Ci sono dei richiami all'articolo 59, in cui, però, si dice, in buona sostanza, che il deputato che prende la parola deve stare in piedi e questo è accaduto da parte della deputata Boldrini. L'intervento c'è stato e la deputata Boldrini era in posizione eretta. Quindi, la manifestazione che c'è stata, simbolica, è stata successiva al suo intervento, anche se devo (Commenti)… colleghi deputati! Cominciamo male: occorre stare in silenzio e ascoltare gli interventi degli altri, ovviamente compreso l'intervento del Presidente di turno. Non ci sono riferimenti all'interno del Regolamento - sarà anche una pecca, una falla, non so dirvi -, perché anch'io sono stato talvolta sollecitato a prendere l'iniziativa per, non dico sanzionare, ma almeno richiamare deputati che distrattamente sedevano sulle scalinate o avevano atteggiamenti di questo tipo.

Quindi, l'unica osservazione che posso fare di fronte a quella manifestazione a cui ho partecipato anch'io, nel senso che l'ho vista con i miei occhi, è quella relativa alla mancata osservanza del distanziamento tra i deputati, che si sono messi uno vicino all'altro.

La manifestazione simbolica che vi è stata in coda, per quanto sia certamente oggetto e debba essere oggetto di approfondimenti, perché il Regolamento, comunque, non dice nulla da questo punto di vista e me ne stupisco anch'io, non è stata al di fuori del nostro Regolamento.

Comunque, la discussione c'è stata, è stato fatto il richiamo al Regolamento e io ho dato delle risposte. Se si ritiene di voler insistere bisogna, comunque, interpellare la Giunta per il Regolamento. Sull'ordine dei lavori ognuno ha voluto prendere iniziativa per commentare anche il merito dell'intervento della collega Boldrini di ieri.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2471-A)

PRESIDENTE. Direi che possiamo serenamente riprendere l'esame del provvedimento.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.214 Prisco.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il primo firmatario dell'emendamento, il deputato Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Io approfitto di questo emendamento per chiarire anche e per rispondere alle domande che aveva posto a quest'Aula, là dove ci siamo lasciati, il collega Stumpo e lo faccio per suo tramite, naturalmente.

Io sinceramente non so se la data proposta per il comune di Grottole, di cui abbiamo discusso ieri sera, sia una data in cui si possa votare in sicurezza, come non so se la data proposta per il comune oggetto di questo emendamento, Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, sia una data sicura (quella del 13 ottobre).

So che è un comune della Calabria sul mare, in cui chi vi vive è impegnato nelle attività turistiche e che, quindi, avrà, come tutto il comparto turistico, una stagione che parte molto in ritardo e su quella si dovrà concentrare, perché da quella dipende il futuro delle sue famiglie e dei suoi abitanti. Allo stesso modo, non so se sarà sicura la data proposta dalla maggioranza e dal Governo del 20 settembre.

Sono sicuro, però, di altre cose: sono sicuro che, nel frattempo in cui decidiamo una data, ci sono governatori che provano a cambiare le regole del gioco per avvantaggiarsi in una competizione che li vede sconfitti dopo cinque anni di mancato governo della propria regione; sono sicuro che voi volete votare nell'election day tutte le elezioni possibili meno quelle politiche, perché vi tenete insieme sul presupposto di non andare a votare perché sapete l'esito scontato delle elezioni per cui gli italiani vi manderanno a casa; sono sicuro che c'è il tentativo di non scrivere insieme le regole del gioco.

Queste sono le uniche certezze che ho, perché di altro non v'è certezza. Per cui, nell'indeterminatezza anche del parere offerto dal comitato tecnico-scientifico - perché no? - in una località sicuramente calda e sicuramente dedita al turismo, come quella di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, perché non votare il 13 ottobre? Grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Donzelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie Presidente, mi aggiungo a quanto detto dal collega Prisco e aggiungo al collega Stumpo, che ieri si preoccupava che non parlassimo a sufficienza di questi comuni: se lui non conosce Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, mi preme ricordargli che è un comune che ha una vocazione turistica, una vocazione dedita alla pesca, è un comune che ha una storia molto importante, risale addirittura a qualche secolo avanti Cristo, quando c'era la Magna Grecia, poi arrivarono i romani; e, al tempo stesso, ha la sua tradizione col pastore Adriano, che racconta come sia un comune dedito al lavoro. Diventa quindi importante: se è un comune che ha nella sua tradizione la storia anche del pastore Adriano - che ha fondato questo comune, quando andava col proprio gregge lì a pascolare, e così è nato questo comune - proprio in quella storia ci deve essere il rispetto del lavoro; quel lavoro che, in quel comune, possono svolgere nei mesi estivi. E voi volete togliere quel lavoro nei mesi estivi, per far svolgere la campagna elettorale per qualche voto in più.

PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Donzelli. Ha chiesto di parlare il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Quello che abbiamo detto più volte in Aula, nelle sedute precedenti, sull'insieme dei comuni, vale anche per i singoli comuni, uno ad uno. Anch'io mi unisco a quanto detto dai colleghi, con riferimento al comune di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio: lo dice il nome stesso, è un comune che si trova sulla costa della Calabria, sulla costa jonica, si trova all'interno di quel comune anche Sant'Andrea Marina, che ha diversi stabilimenti balneari e villaggi vacanze. Sicuramente a Ferragosto, quando si dovrebbero iniziare le attività preparatorie alla presentazione delle liste, impegnando quindi la cittadinanza su una serie di attività che non sono da prendere alla leggera - molti di questi abitanti di Sant'Andrea potrebbero essere impegnati in una stagione turistica iniziata tardi e sulla quale, quindi, occorre cercare quanto meno di limitare i danni.

Quindi, oltre alle ragioni generali, che abbiamo già più volte detto, che rendono assurdo che si voglia forzare sulle elezioni per il 20 settembre per i comuni che si trovano in località turistiche, questo vale due volte, grazie.

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie Presidente, come detto dai colleghi, il comune di Sant'Andrea è il classico esempio che calza a pennello su quelle che sono le nostre rimostranze su questo provvedimento: un comune a forte vocazione turistica, un comune di 1.800 abitanti, che d'estate si popola di turisti e che forse avrebbero piacere a non dover avere una amministrazione alle prese con delle elezioni comunali. Dovrebbero essere invece concentrati sul turismo, concentrati su quella che è la loro attività e soprattutto concentrati su quella che è l'accoglienza e cercare di valorizzare la bellezza storica, agrumicola, quella che è la bellezza agricola; e non di certo, a Ferragosto, compilare le liste o cercare candidati o cercare comunque di fare propaganda. Ritorno a dire che questo provvedimento è frutto semplicemente dalla paura di dover affrontare una campagna elettorale tra la gente, grazie.

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare il deputato Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, ci stiamo ritrovando stamattina, Presidente, nelle stesse condizioni in cui ci siamo lasciati ieri sera, però questa mattina diamo qualche informazione in più magari anche ai colleghi, in maniera particolare al collega Stumpo, che ieri ci chiedeva come mai non citassimo puntualmente i comuni: sono semplicemente degli esempi, quelli che vengono fatti all'interno di questi emendamenti, che però dimostrano come questo provvedimento, questa conversione in legge, sia piena di una serie di forzature, forzature che anche questi piccoli grandi centri subiscono. Sant'Andrea Apostolo dello Ionio per noi è uno degli esempi che vengono portati in Aula per far capire e per trasmettere al Governo, alla relatrice e al sottosegretario quanto sia assolutamente non giusta e iniqua la data del 20 settembre e come, trovando un'altra sintesi, si possa invece fare in modo che queste realtà possano essere tutelate per quelle che sono le caratteristiche e le peculiarità economiche, turistiche, rurali, esattamente come quello che succede per Sant'Andrea Apostolo dello Ionio e per i prossimi comuni che verranno citati negli emendamenti che discuteremo subito dopo, grazie Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie Presidente, speriamo che la notte abbia portato consiglio rispetto alle richieste che il gruppo di Fratelli d'Italia ha posto con questi emendamenti. Parliamo di un comune della mia provincia del catanzarese, di Sant'Andrea Apostolo, un comune che vive di turismo, con tante attività, ma soprattutto vive di un turismo di ritorno, che accomuna i tanti comuni calabresi, con l'impossibilità di poter, eventualmente, svolgere le elezioni in modo sereno e tranquillo e dare la possibilità a chi non è residente, ma ritorna per le vacanze, di rimanere nella propria terra. Credo che, da questo punto di vista, ci vorrebbe la consapevolezza, considerato che gli aiuti ai tanti imprenditori, in Calabria, se non attraverso la regione, non sono arrivati e che forse un aiuto in tal senso dovrebbe partire proprio da quest'Aula, grazie Presidente.

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie Presidente, anche oggi siamo qui a rivendicare l'approvazione di questi emendamenti, che hanno una ratio logica e quindi sono emendamenti che andrebbero esaminati e valutati per quello che è la loro finalità concreta e positiva che contengono. Quindi, invito il Governo e il sottosegretario proprio a esaminarli in quest'ottica. E Sant'Andrea Apostolo dello Ionio è un comune della Calabria che, come hanno detto anche i miei colleghi precedentemente, ha nel turismo, nella pesca e in queste attività la sua specificità. Evidentemente, se si votasse in una data come quella del 15 settembre, avrebbe una campagna elettorale in un periodo, che è proprio il periodo clou per il turismo, quindi già questo - e non vado oltre - sarebbe sufficiente per accettare questo emendamento.

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie Presidente, questo emendamento, come quelli che seguono, hanno una sola certezza: la certezza è che deve dare respiro alle tante imprese turistiche che sono presenti su questo territorio, imprese che ripartono con grande difficoltà e non si può assolutamente interrompere questa ripresa, così come deve dare tanto respiro a chi deve gestire realmente la ripresa delle scuole. Non si può interrompere questo inizio con mille difficoltà, con mille enigmi creati da questo Governo e proporre un inizio soprattutto molto caotico, grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare il deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie Presidente, non vorrei sembrare ripetitivo, ma, se accade questo, e mi riferisco all'interlocutore del Governo, che non è rappresentato solo dalla maggioranza, ma anche dalle opposizioni, visto che siamo qui per rappresentare gli italiani, probabilmente c'è qualcosa che non va . Con questo emendamento, noi andiamo a chiedere la modifica della finestra elettorale, quindi si permette, da un lato, di poter riaprire le scuole e favorire la socialità dei nostri ragazzi e si chiede di poter svolgere, in tutta serenità, la raccolta delle firme necessarie per gli adempimenti e svolgere con tranquillità le sanificazioni. Inoltre, come diceva anche il collega Rotelli, permetterebbe al comparto turistico, che sappiamo già quanto abbia sofferto in questo periodo, di terminare una stagione iniziata con sostanziale ritardo. Quindi, di fatto, stiamo salvaguardando dei posti di lavoro. E' un comparto, quello del turismo, che è fondamentale sia per Sant'Andrea Apostolo sia per il nostro Paese che rappresenta il 13 per cento del prodotto interno lordo nazionale, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La ringrazio Grazie a lei.

Ha chiesto di parlare la deputata Caretta. Ne ha facoltà.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie, Presidente. Come indicato anche dai media, stanno aumentando i casi positivi di COVID-19 in Sant'Andrea Apostolo dello Ionio. Quindi, riteniamo che elezioni troppo a ridosso dell'estate, senza una giusta precauzione, significa mettere a rischio i cittadini. Chiediamo, quindi, con questo emendamento, di posticipare le elezioni nel tardo autunno o inverno, al fine di predisporre e avere il tempo proprio per preparare dei protocolli di adeguata sicurezza, allo scopo di arginare il rischio di una seconda ondata di pandemia e permettere anche una competizione elettorale partecipata. Come è stato ricordato da chi mi ha preceduto, è un comune a vocazione turistica, quindi pensare di spostare le elezioni dal 13 ottobre al 15 dicembre, in questa finestra, sarebbe dare una boccata di ossigeno ai nostri imprenditori nel turismo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Stumpo. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (LEU). Presidente, sono contento, perché per Grottole non era stato possibile venire a sapere, mentre oggi abbiamo iniziato a conoscere qualcosa di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio. Vi sono altri comuni, se volete ve li cito: Satriano, Soverato, Palermiti, Martirano Lombardo, Zaccanopoli e Maierato. Per chi non lo sa, molti di questi comuni - dove ero candidato, sono stato eletto - li conosco abbastanza bene, al contrario di chi invece li ha descritti, come ha fatto leggendo su Wikipedia qualcosa di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio. Lo dico perché è evidente da dove avete preso i dati. L'unica che conosce quelle cose, perché è stata eletta più volte anche presidente della provincia, è sicuramente la collega che mi ha preceduto. Questo, però, non significa che non si può intervenire senza conoscere le realtà; è del tutto evidente che vi è una scelta politica di fare - si chiama così dal punto di vista parlamentare - ostruzionismo ad un provvedimento, facendo una serie di interventi in serie.

Io ieri non ho posto il tema che non si può votare in sicurezza in un solo comune dal 15 ottobre al 15 dicembre. Ho posto un'altra questione: non è possibile - ripeto, non è possibile - inserire il nome di un singolo comune in una norma primaria, perché, se per una qualsiasi ragione, che non è soltanto il COVID, ve ne sono altre che possono impedire l'esercizio del voto in quella data precisa - faccio un esempio, anche sgradevole: è successo che delle elezioni siano state rinviate perché uno dei candidati, magari, è venuto a mancare, è successo anche in città importanti -, ma se si scrive dentro la legge che quella città deve votare, dovrà votare anche in quel caso, oppure dovremmo riunirci noi per fare una nuova legge, va bene?

Allora, il tema - e lo dico al collega Prisco, che giustamente mi ha risposto ma ad una domanda che io non avevo fatto - non è se è possibile votare dal 15 ottobre al 15 dicembre, con me personalmente sfondereste una porta aperta. Io voto perché sono un uomo di partito e seguo le decisioni della maggioranza. Se avessi dovuto scegliere io, personalmente, la data probabilmente sarei andato ben oltre il 20 settembre, per mille altre ragioni rispetto a quelle che state dicendo voi, ma si è fatta una scelta che ha coinvolto anche altri gruppi non di maggioranza, ieri si è votato un emendamento e io mi atterrò a queste scelte.

Ma, o si fa una data per le elezioni - non mi interessa un election day dove si deve votare tutto - per i comuni, a ottobre, a novembre, a dicembre, a febbraio - decidetelo voi tutti insieme -, oppure, fare uno alla volta significa solo voler fare ostruzionismo, sapendo, tra l'altro, tra l'altro, che, se dovesse passare uno di questi emendamenti, sarebbe un problema ordinamentale anche per il futuro, perché si immette la possibilità di inserire direttamente il nome di un comune su una data elettorale, cosa che non è oggettivamente possibile per le ragioni che dicevo prima.

Allora si può fare ostruzionismo, vi do un consiglio: potevate mettere più fine settimana, ecco, ma non i nomi dei comuni, perché è chiaro che è una modalità che non esiste, questa qui. Ci sono mille modi per fare ostruzionismo, mille, ma non usate proprio quello per il quale, io credo, erroneamente si sono rese ammissibili, prima in Commissione e poi in Aula, cose che non andavano neanche votate (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà. Le raccomando sempre di attenersi al tema dell'emendamento.

MONICA CIABURRO (FDI). Sì, grazie, Presidente. Volevo, con molto rispetto, far osservare al collega Stumpo che intanto, se leggesse un po' più attentamente l'emendamento, non è proposto un giorno per il voto, è proposta una finestra temporale che va oltre quella che è la data del 20 settembre (Applausi di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Poi, se per lui o comunque per la maggioranza far emergere all'interno di un disegno di legge le criticità che esso contiene e provare a dare, con responsabilità, delle risposte e delle soluzioni attraverso l'attività emendativa che stiamo facendo, lo considerate ostruzionismo, bene allora facciamo ostruzionismo. Ma credo che, invece, portare avanti quelle che sono le esigenze di una terra, di un popolo, di un comune, per quello che riguarda una giornata davvero importante, per quella che è la democrazia di quel territorio, credo che non possa non essere attenzionata con tutte le precauzioni del caso in questo contesto di COVID-19, e anche per cercare di supportare quelle che sono le attività in questi comuni, portati ad esempio in questi emendamenti che portano la prima firma del collega Prisco, affinché voi vogliate non fare i sordi, i ciechi, ma che possiate anche valutare quelle che sono delle esigenze per la democrazia di quei territori, in modo che le persone che possano e vogliano mettersi in discussione per quella che è l'attività del loro paese attraverso un'elezione e, quindi, la campagna elettorale che deve necessariamente essere fatta sul territorio, possano farlo in tempi utili. Immaginare che tutti quegli operatori turistici di comuni come Sant'Andrea Apostolo dello Ionio possano avere il tempo anche di dedicarsi all'attività della campagna elettorale, lasciando la data del 20 settembre, è assolutamente inaccettabile. Quindi chiedo, se potete, dopo una nottata passata magari a riflettere sulla necessità oggettiva di posticipare, cercare delle finestre diverse che consentano a tutti di partecipare democraticamente alle attività della propria comunità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Presidente, io dal collega che mi ha preceduto ho compreso tutto il suo imbarazzo nel dover chinare la testa rispetto alla scelta di questa maggioranza di collocare le elezioni amministrative in una data che non renderebbe giustizia alla campagna elettorale e agli interessi dei cittadini, e, mi permetta, io non sono di origine calabrese, sono italiana, ma conosco i calabresi e il territorio calabrese e non rende giustizia a quel territorio così fragile. Quel territorio non merita di fare una campagna elettorale tra un ombrellone, un ghiacciolo al limone e una gara di pedalò, merita ben altro merita un'attenzione particolare che non può essere distolta dai problemi che si potrebbero verificare in una tornata elettorale. E allora, per questo motivo, io ritengo che il collega Stumpo dovrebbe avere più coraggio…

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …non è a causa di un equilibrio con l'opposizione che si sta scegliendo questa data, è perché c'è una parte della maggioranza che glielo sta imponendo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, volti le spalle a noi e parli alla sua maggioranza e spieghi le sue ragioni per cui vorrebbe un voto diverso…

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Emanuele Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, voglio intervenire nel merito - perché personalmente ritengo l'ostruzionismo del tutto legittimo – e voglio intervenire nella natura degli emendamenti che i colleghi del gruppo di Fratelli d'Italia in questa serie hanno presentato, ricollegandomi anche a delle cose che il collega Stumpo ha già anticipato. Qui noi abbiamo, Presidente - e pongo la questione anche per evitare che diventi un precedente dei lavori di quest'Aula -, un rischio fortissimo di irragionevolezza. Nel caso che questi emendamenti fossero approvati, alcuni sì, alcuni no su questi comuni, noi stabiliremmo che una norma generale di una legge ordinaria, di un decreto convertito in legge ordinaria, preveda una finestra nella quale, senza indicare le motivazioni di una deroga eccezionale, alcuni comuni andrebbero a votare in una data, altri comuni andrebbero a votare in un'altra data, e via dicendo. Noi avremmo una condizione dell'esercizio del diritto fondamentale costituzionale del voto amministrativo ad arlecchino, ma non in ragione dell'indicazione di una motivazione straordinaria per la deroga di un comune, per delle ragioni intrinseche alla natura di quel comune, agli avvenimenti che lì sono accaduti, a questioni di tipo economico, sociale o qualsivoglia ragione territoriale, in una possibilità - ripeto, se per caso l'Aula di questo Parlamento approvasse tutti questi emendamenti o alcuni di questi emendamenti sì ed altri no, il che sarebbe ancora peggio - senza una motivazione. Senza che ci siano delle ragioni, al di là del quadro normativo ordinario di cui stiamo procedendo all'approvazione, ci sarebbero delle questioni di disparità totalmente irragionevoli. Irragionevoli non dal punto di vista politico, perché è ovvio che ci sia la possibilità politicamente di sostenere che ci sono dei comuni che hanno delle ragioni per votare prima o dopo, ma la motivazione politica deve essere sostenuta da un ragionamento di tipo amministrativo. Noi dobbiamo sapere perché due comuni contermini esattamente contermini, nella medesima situazione territoriale - è così che succede nell'elenco che voi avete qui illustrato - vanno a votare uno prima e uno dopo. Tra l'altro, segnalo che c'è un principio di contemporaneità delle votazioni, che non si può sempre ovviamente applicare, che è ragionevole, che è ragionevole perché la contemporaneità dell'esercizio del voto è una caratteristica significativa, perché impedisce che l'effetto di una votazione su quella successiva possa sussistere. Per questo ritengo - non lo dico da un punto di vista della Presidenza, signor Presidente Rampelli, non discuto qui della legittimità regolamentare della Camera, che comprendo, e che ha permesso di approvare la votazione di questi emendamenti - che noi siamo in una situazione in cui la maggioranza voterà contro questi emendamenti. Segnalo alla Presidenza che, nel caso questi emendamenti fossero invece approvati, alcuni sì ed altri no, noi ci troveremo di fronte ad una gestione tecnico-amministrativa sul territorio molto complessa e non suffragata da ragioni di deroga caso per caso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Fiano. Le sue ultime parole penso che facciano chiarezza anche dei contenuti del suo intervento: noi siamo assolutamente nella legittimità del nostro operato, gli emendamenti che stiamo esaminando sono già passati per la Commissione, non sono estranei per materia, non hanno ricevuto il parere di inammissibilità, non c'è stata alcuna contestazione, né formale né di altro genere regolamentare da parte dei componenti della Commissione, quindi comunque ci sono arrivati intonsi in Aula al seguito del decreto, e noi ovviamente dobbiamo dare corso, che è l'unica cosa che possiamo fare, come del resto è già accaduto, e chiedere ai deputati che vogliano liberamente intervenire su questi emendamenti di attenersi all'emendamento stesso e di non uscire fuori dal perimetro della materia.

Ha chiesto di parlare, sempre sullo stesso emendamento, il deputato Bignami, a titolo personale. Ne ha facoltà, per un minuto.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Presidente, la precisazione che ella ha recato all'intervento - legittimo, evidentemente - del collega Fiano mi permette di dare per superate le legittime, per carità, perplessità in ordine all'individuazione di dati differenti per comuni differenti, pratica che, tra l'altro, in alcuni comuni di alcune regioni, tra cui il faro del progressismo occidentale, l'Emilia-Romagna, spesso capita, visto che è sussistita in passato la volontà da parte dell'amministrazione regionale di mandare al voto alcuni comuni in maniera decontestualizzata rispetto ad altre finestre elettorali.

Questo per dire che, se si commette un errore complessivo, ciò non significa che non si possa rimediare sulla singola posizione specifica quale quella di cui noi oggi discutiamo sull'emendamento, e quella a cui noi cerchiamo di porre rimedio negli emendamenti successivi, in maniera tale da recuperare quella legittimità, a nostro modo di vedere quella coerenza e opportunità, di andare al voto non in un momento elettorale, quello del 20 settembre, che comporta anche una restrizione della libertà democratica di svolgere campagne elettorali e partecipare attivamente al momento democratico, ma appunto di rinviarlo in una fase successiva, che consenta di richiamare - evidentemente nella legittimità dello svolgimento del gioco elettorale - una fase o un giorno diverso rispetto a quello individuato dalla maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà, per un minuto.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Presidente, io credo però che debbano essere fatti anche alcuni chiarimenti rispetto alla questione, perché nella legge di bilancio 2020 c'è una deroga ai principi generali, che stabilisce che, in particolari casi di urgenza e di necessità, si possa derogare ai principi generali.

Allora, quello che abbiamo fatto attraverso la presentazione di questi emendamenti è proprio questo, cioè mettere in evidenza il fatto che in moltissimi piccoli comuni - ed è per questo che parliamo dei piccoli comuni -, in particolari casi di necessità e urgenza - lo dice la legge di bilancio 2020 approvata, ed è quindi una norma primaria -, si possono prevedere soluzioni differenti. Questo viene stabilito in ordine al pagamento dei tributi locali, viene previsto in ordine a tutta la normativa. Allora, il senso della presentazione di questi emendamenti dal gruppo di Fratelli d'Italia è evidentemente questo, cioè prendere atto che nei piccoli comuni quello che è successo è sicuramente stato più invasivo rispetto agli altri.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Presidente, come accennava la collega che mi ha preceduto, questa serie di emendamenti ha anche il senso di sottolineare il fatto che le conseguenze per i comuni di media o piccola taratura saranno sicuramente più negative. Del resto, la deroga è già prevista nell'articolo 1, lettera b): “in deroga a quanto previsto dall'articolo 1, comma 1, della legge 7 giugno 1991, n. 182, limitatamente all'anno 2020, le elezioni dei consigli comunali e circoscrizionali previste per il turno annuale ordinario si tengono in una domenica compresa fra il 15 settembre e il 15 dicembre 2020”.

Quindi, rientrando nella logica prevista già nell'articolo 1, questo emendamento non fa altro che cercare di spostare le date, in base alle motivazioni più volte ripetute, al periodo 13 ottobre-15 dicembre.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Presidente, siamo qui a discutere, continuando dopo la seduta di ieri sera, dell'importanza per tanti comuni di vedere spostate le date delle elezioni, che altrimenti rischierebbero di compromettere la normale funzionalità, nella prospettiva della stagione turistica, delle piccole realtà commerciali, che dovrebbero affrontare una campagna elettorale post-pandemia proprio durante il periodo che potrebbe essere più florido dal punto di vista economico. Noi la riteniamo un'assurdità. Basterebbe avere la sensibilità di spostare queste elezioni di un mese, quindici giorni, per poter lasciare libero quello spazio temporale affinché tutti si possano dedicare alle attività prevalenti, anche per recuperare quello che è stato perso in queste settimane.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silvestroni. Ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Qui potremmo dire che noi vogliamo in deroga portare questo comune in posticipazione di voto perché chiaramente è un comune turistico, e noi sappiamo che già il turismo sta partendo in ritardo. Quindi la deroga c'è tutta, ma ritengo, sentito quanto detto sia dall'onorevole Stumpo che dall'onorevole Fiano, che hanno voluto dare un'impostazione di carattere amministrativo agli emendamenti posti da Fratelli d'Italia; certo, è vero, avete detto voi che è ostruzionismo. Per noi sono proposte alternative, ma questa è la conseguenza di non aver voluto concertare insieme una data delle elezioni, una data delle elezioni post lockdown, per cui era giusto che per maggioranza e opposizione, al di là di quelli che sono continuamente i proclami di “collaboriamo, portateci le proposte”, in una situazione così particolare come quella che sta vivendo l'Italia, ci fosse bisogno di una concertazione fatta insieme.

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO SILVESTRONI (FDI). La conseguenza è questa, e lo dico a lei...

PRESIDENTE. Deve concludere.

MARCO SILVESTRONI (FDI). ….onorevole Fiano - sì, sto concludendo - e all'onorevole Stumpo: se c'è, da parte di forze democratiche come le vostre, la volontà di trovare una soluzione, allora chiedete una sospensione dell'Aula e una Conferenza…

PRESIDENTE. Grazie.

Ha chiesto di parlare la deputata Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Noi anche oggi, in apertura dei lavori - così come abbiamo fatto ieri, dall'ultimo emendamento che riguardava il comune di Grottole – esaminiamo un emendamento che riguarda la piccola comunità di Sant'Andrea. Evidenzio questa circostanza perché chiunque abbia affrontato, chiunque si sia misurato nelle elezioni a preferenze sa che l'appuntamento elettorale di prossimità in una comunità piccola come quella di Sant'Andrea è un impegno totalizzante.

E, dunque, pensare di infliggere un ulteriore periodo di stop a tutto il comparto turistico, a tutto il comparto produttivo di Sant'Andrea, così come anche degli altri comuni appena ripartiti dopo il prolungato lockdown, dopo una “fase 2”, “2 e mezzo”, che non si capisce in realtà come debba decollare, è veramente un atto di miopia politica.

Anche le repliche da parte dei componenti della maggioranza appaiono francamente stucchevoli e non superano comunque le obiezioni che noi stiamo muovendo all'impianto di questo procedimento anche con i singoli emendamenti in discussione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ceccanti, a tiolo personale, un minuto. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Scusate, colleghi, ma, se una maggioranza parlamentare si accorge che sta per perdere alcuni comuni e inserisce in una legge una norma di proroga per non far votare nei comuni dove pensa di perdere, tutto questo vi sembra sensato? Voi con questi emendamenti rischiate di creare un precedente di questo tipo; voi lo fate per ostruzionismo, ma una maggioranza parlamentare pro tempore lo potrebbe fare per scopi partigiani, questo è il punto che vi sfugge (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.214 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Ci prendiamo qualche minuto in più per consentire a tutti i deputati di prendere posto in Aula o nel Transatlantico o in tribuna, a seconda delle postazioni.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.215 Prisco.

Ha chiesto di parlare il presidente Donzelli. Prego deputato, ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). La ringrazio, Presidente, ma non sono presidente di niente. Volevo uscire dall'equivoco perché, per carità, è un piacere per me, sarebbe un piacere parlare del comune di Satriano, ma evitiamo ipocrisie e scorrettezze. Noi siamo qui a fare un'operazione corretta, istituzionale, all'interno dei regolamenti, ma politica, di legittima difesa. Voi avete fatto una forzatura enorme sulla data delle elezioni: avete fissato le elezioni per il 20 settembre inaudita altera parte perché non c'è una sola forza politica dell'opposizione che ha concordato con voi questa data (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Anche l'emendamento che avete votato del collega di Forza Italia, del collega Sisto, dice dal 20 settembre in poi, non dice il 20 settembre. Voi avete deciso che si vota il 20 settembre su delle elezioni che erano state sospese per un'emergenza sanitaria.

Sulla data in cui si ripristina la democrazia, dopo che è stata sospesa per un'emergenza sanitaria, non trattate con nessuno, andate avanti, non parlate con un solo partito politico dell'opposizione; non avete chiuso un accordo nemmeno con il benestare delle regioni. Andate avanti da soli, con una forzatura mai vista nell'Italia repubblicana, e venite qui a fare gli schizzinosi con noi perché in punta di penna, se si fa un comune rispetto all'altro sulla data del voto, allora noi stiamo forzando il Regolamento?

Noi stiamo utilizzando il Regolamento per provare a ripristinare la democrazia in Italia; è diverso, non stiamo forzando niente, è molto semplice (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Certo che questi emendamenti sono per noi utili a riportare al centro del dibattito la trattativa e utili per noi per chiarire che la data del voto si fissa insieme, a Satriano come in tutti gli altri comuni, si fissa insieme. Questi emendamenti servono per riportarvi alla ragione; servono per spiegare all'Italia intera e a voi, se mai riuscite ad ascoltarci, che non è cosa vostra la democrazia, che non potete fare come vi pare, non potete stabilire quando si vota in una situazione straordinaria solo per i vostri interessi di parte. È chiaro che questi emendamenti servono a questo, è evidente che questi emendamenti hanno lo scopo di riportarvi alla realtà. E anche per il comune di Satriano per noi è importante l'emendamento perché lo scopo è quello di farvi ragionare, farvi capire che non potete fare come vi pare.

E non vi scandalizzate, perché altrimenti siete oggettivamente ipocriti, se noi utilizziamo uno strumento democratico, regolare, consentito per far valere il volere dei cittadini, questo è il tema. Certo che il tema non è il singolo comune: il tema è che voi state calpestando la democrazia e il rispetto delle opposizioni per i vostri interessi di parte. E non ci riuscirete, perché tanto gli italiani non sono scemi, se ne accorgono che li state prendendo in giro. Mi stupisco non tanto del Partito Democratico, che democratico è solo nel nome, ma dei 5 Stelle, che della rappresentanza politica dei cittadini ne hanno fatto una bandiera per anni finché erano all'opposizione, ma, arrivati al Governo, di rappresentare i cittadini non gli interessa più niente e gli interessa rappresentare solo la loro poltrona.

Cosa avreste fatto la scorsa legislatura se la maggioranza faceva delle forzature come le vostre? Avreste fatto il putiferio qui dentro, sareste saliti sui banchi, in piedi, per criticare la vergogna, le opposizioni umiliate, i cittadini a cui era stata tappata la bocca. Invece siete qui in silenzio a pigiare un bottone per difendere i vostri interessi, triste fine che state facendo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Noi, con questo emendamento, siamo qui perché vogliamo rappresentare il desiderio dei cittadini, come con tutti gli altri emendamenti, di votare liberamente con una campagna elettorale capace di informarli, con una campagna elettorale nel rispetto dei tempi, con il rispetto delle ferie estive per chi vuole fare turismo, con il rispetto delle scuole e dei bambini che vogliono tornare a scuola e iniziare di nuovo un lavoro regolare quando rientrano a scuola: tutti temi che a voi non interessano! La speranza per voi è di salvare un paio di governatori, perché forse così potete reggere con il Governo.

A noi non interessano gli interessi di parte: a noi interessano gli interessi dell'Italia, e in questo caso continueremo a portare avanti, con ogni strumento regolare possibile, questa battaglia in Parlamento fintantoché non aprirete gli occhi e capirete che la data del voto si decide insieme. Perché le regole del gioco si decidono insieme e poi chi è più bravo vince, chi rappresenta di più gli italiani va al governo dei comuni e delle regioni, e non si forzano le regole del gioco soltanto per una comodità di parte.

Su questi emendamenti quindi, è inutile che vi mettiate a discutere con noi se il singolo comune è utile o non è utile: noi li continueremo a discutere per provare a farvi ragionare. Se chiudete gli occhi peggio per voi: noi andiamo avanti con ogni singolo emendamento, perché lo scopo è questo, altre ipocrisie non ci interessano. Quindi, l'appello, che rivolgo di nuovo, illustrando questo emendamento su Satriano, è generale: aprite gli occhi, aprite un dibattito, perché questa data del voto non è vero, come avete raccontato ai giornali, che l'avete concordata con le opposizioni, che un partito ha votato a favore e un altro no: l'emendamento del collega Sisto era dal 20 settembre in poi, non avete concordato con nessun partito dell'opposizione la data del voto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Concluda.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Concludo, Presidente. Faccio quindi appello a tutte le anime belle della sinistra e del MoVimento 5 Stelle - anzi no, il MoVimento 5 Stelle non parla -, della sinistra che stanno parlando per insegnarci come ci si comporta in Aula con gli emendamenti: noi lo sappiamo benissimo come ci si comporta, ed è per questo che continuiamo a discuterli tutti per tutti i tempi che abbiamo a disposizione, nella speranza che apriate gli occhi nell'interesse dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Prisco. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, credo che molto correttamente il collega Donzelli abbia riportato la verità in quest'Aula, anche rispetto alla narrazione che si cerca di fare strumentalmente. Noi continuiamo a ribadire la necessità che le regole del gioco si scrivano insieme, quindi non vi devono essere governatori che buttano le leggi elettorali, utilizzando la proroga offerta da questo decreto per tentare di vincere un'elezione ormai persa; non vi deve essere la supponenza della maggioranza nel voler imporre le regole del gioco, dando le carte magari un po' truccate per arrivare ad ottenere un risultato che diversamente non vi sarebbe.

Oppure, vi lanciamo una sfida alla democrazia: facciamolo un bell'election day, ma votiamo anche le elezioni politiche (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia): così gli italiani potranno scegliersi da quale Governo farsi governare e da quale maggioranza farsi rappresentare. Perché, se è vero, come viene sostenuto…Perché è curiosa, questa maggioranza…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). Concludo, Presidente. Qualche volta si appella alla democrazia parlamentare, quando conviene ovviamente rimanere attaccati alle poltrone; quando la democrazia parlamentare la esercita Fratelli d'Italia per difendere gli interessi degli italiani ad avere regole chiare del gioco anche per la rappresentanza, la democrazia parlamentare non serve più.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Presidente, anche il comune di Satriano è situato sulla costa ionica, ha un'attività turistica importante nella Marina di Satriano, e quindi pensare di impegnare i cittadini e l'amministrazione in un periodo nel quale dovrebbero cercare di limitare i danni che il COVID ha inferto al turismo, invece di impegnarli a raccogliere firme e ad organizzare le elezioni nel periodo di ferragosto, è assolutamente privo di alcuna logica. Non è quindi irragionevole che Fratelli d'Italia proponga, per questo comune, una finestra dal 13 ottobre al 15 dicembre: è irragionevole che la maggioranza, per tutti i comuni senza neanche concordare con l'opposizione, voglia imporre la data del 20 settembre a tutti.

Questo è irragionevole, questo è indecente,…

PRESIDENTE. Concluda.

CIRO MASCHIO (FDI). …questo è senza precedenti, e quindi noi auspichiamo che, a partire dalla limitazione del danno sul singolo comune, si ragioni sull'insieme dei comuni…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Anche per quanto riguarda questo comune, sempre un comune della Calabria, ci interessa rimarcare quello che continuiamo a dire: ossia che le elezioni non bisogna imporle solo a forza di maggioranza. Anche l'onorevole Stumpo non dovrebbe pensare che i deputati di Fratelli d'Italia non conoscano la Calabria, perché in quella bellissima terra il gruppo di Fratelli d'Italia ha tenuto tanti Campi Hobbit, tanti campi militanti, ha conosciuto la bellezza di quei comuni, con i suoi bellissimi amministratori, come Wanda Ferro dimostra in quest'Aula.

E poi, onorevole Stumpo, se lei conosce veramente ed è stato eletto in Calabria, dovrebbe sapere e dovrebbe parlare alla sua maggioranza per denunciare…

PRESIDENTE. Concluda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). …le assenze di questo Governo per quanto riguarda l'aiuto a quei piccoli comuni, come quelli di cui stiamo parlando, per quanto riguarda i fondi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mauro Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Intanto per ricordare all'onorevole collega Deidda che non credo che niente di Hobbit si sia tenuto in Calabria, ma non fa niente; questo a mia memoria e penso di non sbagliarmi (credo proprio di non sbagliarmi).

Abbiamo parlato di Satriano, e adesso parliamo di Soverato. Sottosegretario, io ne approfitto, perché dovendo discutere questo emendamento, in questo minuto, penso che l'occasione possa essere quella di ragionare sul fatto che, molto probabilmente, questa data elettorale debba trovare un punto d'incontro per dare la possibilità a tutti quelli che non sono candidati uscenti, quindi governatori uscenti, di svolgere in maniera completa la campagna elettorale. È evidente che questa emergenza della pandemia abbia dato una visibilità superiore…

PRESIDENTE. Concluda.

MAURO ROTELLI (FDI). …ad alcuni di questi governatori, perché hanno avuto un'esposizione mediatica molto più importante degli altri. Trovare la giusta data, per quanto riguarda le elezioni comunali in questo caso, ma anche regionali, può dare e deve dare la possibilità democratica a tutti di avere la stessa visibilità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento, come quello precedente su Sant'Andrea, riguarda sempre un comune calabrese e voglio tranquillizzare subito - perché mi è arrivato un uccellino - qualche collega dei 5 Stelle che nessuno dei comuni della Calabria in elenco rispetto agli emendamenti, e parlo ovviamente di quelli che conosco, sono amministrati dal centrodestra, e ove c'è lo scioglimento, come nel caso di Satriano, non è uno scioglimento che riguarda questioni ‘ndranghetiste (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma soltanto la mancata approvazione del bilancio e le dimissioni del vicesindaco; altrimenti avremmo chiesto a Bonafede di darci una mano, qualora fossero stati sciolti per altre motivazioni.

E allora qui si chiede una finestra: una finestra in un territorio che vive non soltanto di turismo di ritorno,…

PRESIDENTE. Concluda.

WANDA FERRO (FDI). …ma di costi altissimi di viaggi, l'impossibilità di poter in qualche modo far rimanere coloro che arrivano per il tempo che decidono.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento ricalca le ragioni di quello precedente, ma un riferimento al fatto che in questa materia le regole si scrivono insieme è d'obbligo per me, visto che non l'avevo ancora fatto negli altri interventi. Quindi, senza regole comuni è una forzatura, l'approvazione di questo decreto.

Io penso che anche per questo comune, che è un comune calabrese, per capire le sue necessità turistiche non c'è bisogno - lo dico al collega Stumpo - di abitare in Calabria. Io sono un deputato lombardo, ma mi rendo conto ugualmente della necessità di avere un tempo per poter anche rifar partire, rilanciare un'economia turistica locale. Quindi, è per questo che noi chiediamo questa proroga, la chiediamo proprio per il motivo dell'attività economica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Non mi sento di aver fatto ostruzionismo evidenziando reali difficoltà; non mi sento di aver fatto ostruzionismo chiedendo una data diversa, una data giusta, che non sono le prime due settimane di settembre, dove tolgono respiro alle tantissime imprese turistiche presenti sul territorio di questo comune calabrese. Non mi sento di aver fatto ostruzionismo facendovi riflettere sulle mille difficoltà che avrà questo comune, come tanti altri comuni, a far ripartire la macchina della scuola, sulle mille difficoltà alla ricerca di aule, alla ricerca di spazi. Non mi sento di aver fatto ostruzionismo, perché queste sono, invece, reali difficoltà che voi non volete assolutamente capire e vedere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento permetterebbe di esplicare una normale competizione elettorale. Cerchiamo un punto di incontro che non ci costringa ad andare avanti con questa attività, solo perché stiamo cercando di salvaguardare una tornata elettorale. Vogliamo tutelare, come abbiamo già detto, un intero settore - quello turistico -, quindi le esigenze di un intero comparto, di conseguenza, ritengo necessario che questa maggioranza debba valutare attentamente questo emendamento, dimostrando un minimo di apertura verso le opposizioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Caretta. Ne ha facoltà.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie, Presidente. Dati i molti temi su cui i cittadini saranno chiamati a votare, riteniamo che un'elezione prematura rischi di non dare i tempi necessari per poter svolgere un'adeguata campagna elettorale. Si vota per i comuni, in alcuni territori per le regioni e si vota per un referendum costituzionale. È impensabile che un voto a ridosso della prima metà di ottobre possa permettere di organizzare una campagna elettorale che preveda una corretta e coerente informazione dei cittadini. Bisogna dare la possibilità ai comuni di organizzare una normale competizione elettorale, con la massima partecipazione dei cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Ci troviamo qui a continuare a ribadire quelle che sono le attenzioni alle necessità ed esigenze dei nostri concittadini in una fase democratica che dovrebbe essere il più possibile condotta alla partecipazione su ogni territorio della nostra nazione. E, invece, ci ritroviamo a parlare a un Governo che non vuole ascoltare, ma, soprattutto, non vuole condividere quelle che sono le regole del gioco di una fase elettorale che dovrebbe essere il più possibile condivisa per quelle che sono le regole, ma, soprattutto, tenendo attenzione a quelle che sono le esigenze dei cittadini per poter partecipare alla vita democratica del loro paese. Quindi, anche in questo caso, si parla di un piccolo comune, ovviamente turistico, con delle esigenze, delle caratteristiche e delle peculiarità che sembra che non si vogliano assolutamente considerare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Mi è d'obbligo, visto che si è parlato di campi Hobbit o meno, visto che in Calabria la destra giovanile ha fatto dei campi base. Mi rendo conto che questo sia un discorso e siano parole aliene a chi, alienato da tastiere, è entrato in questo Parlamento per qualche click, mentre, evidentemente, c'è qualcun altro che ha un percorso molto più lungo all'interno dei percorsi di militanza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Ciò detto, l'emendamento Prisco-Donzelli ripropone tutte le argomentazioni che abbiamo già indicato per il comune precedente, che abbiamo sollevato anche ieri. Il tema è sempre lo stesso, cioè quale finestra vogliamo trovare per le prossime elezioni? Voi volete farci votare nel periodo, di fatto, estivo, compromettendo una stagione turistica che, invece, merita tutte le attenzioni da parte delle istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Musella. Ne ha facoltà.

GRAZIANO MUSELLA (FI). Grazie, Presidente. Io ho sentito parlare di buonsenso in quest'Aula più volte, ma a me sembra che questo decreto non abbia un buonsenso: già accorpare referendum con le amministrative è un fatto grave, secondo me, però - e, soprattutto, mi rivolgo a chi governa in questo momento - votare il 20 di settembre vuol dire presentare le liste il 20 di agosto, vuol dire andare a raccogliere le firme sulle spiagge, sotto gli ombrelloni. Io credo che questa sia una profonda limitazione della democrazia e, soprattutto, un errore gravissimo che state facendo. Quindi, mi auguro che la data che si andrà a scegliere sia democraticamente scelta insieme.

PRESIDENTE. Se avesse voluto, avrebbe avuto cinque minuti a disposizione, non uno.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto. Non lo vedo, però, in Aula; arriva di gran carriera. A lei la parola, deputato Bignami. Prego.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo scusa, ma ero in Transatlantico. Io ritengo che, come già in fase illustrativa dell'emendamento aveva mostrato il deputato Donzelli, il tema che qui con ogni evidenza si pone all'attenzione è di fissare assieme le regole del gioco. Non è tanto il tema di un singolo comune o di un'amministrazione, ma la definizione di quella realtà, che è la democrazia, su cui noi tutti dovremmo convenire non con forzature, non con scelte che l'onorevole Stumpo, con grande trasparenza, ha detto essere state imposte da una maggioranza, ma con valutazioni che devono essere assunte da tutti, almeno nella definizione di quelle regole che dovrebbero fondare il minimo comune denominatore nella scelta della data elettorale. Invece, la decisione della maggioranza di andare, appunto, avanti a colpi di maggioranza, ignorando così gli emendamenti proposti da una forza politica, come quella a cui faccio riferimento, costituisce un vulnus rispetto alla possibilità di scegliere assieme le regole del gioco.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Come tutti coloro i quali fanno campagna elettorale sui territori sanno, le elezioni si svolgono presso gli istituti scolastici. A Satriano ci sono quattro scuole e, ad oggi, il Governo non ha ancora dato la possibilità finanziaria a questi piccolissimi comuni di organizzare non solo la ripresa scolastica, ma, ovviamente, anche il giorno delle elezioni.

Per cui la nuova fascia temporale che noi chiediamo attraverso questo emendamento è proprio questa: ha il senso di dare la disponibilità a questi piccolissimi comuni di organizzarsi da un punto di vista economico e, soprattutto, di far conciliare la ripresa della scuola, che, ovviamente, ci auguriamo ci sia, con la giornata delle elezioni.

Allora, è chiaro ed evidente che la fascia temporale che è stata indicata attraverso questo emendamento dal gruppo di Fratelli d'Italia è assolutamente necessaria per dare la possibilità a questi piccolissimi comuni di organizzarsi nel modo più efficiente possibile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Per far notare che, proprio nei giorni nei quali, nel rapporto finale del Comitato di esperti in materia economica, al capitolo IX, che si intitola “Sostenere la stagione turistica 2020”, al punto 42, “Piano di difesa della stagione 2020”, si dice “Definire e comunicare rapidamente un quadro normativo per la stagione estiva (…)”, ecco, proprio nei giorni nei quali esce questo rapporto, noi continuiamo a non voler modificare una data di elezioni assolutamente incompatibile con le conclusioni indicate nel rapporto stesso, essendo più che evidente che una stagione turistica già compromessa dall'emergenza del Coronavirus e stoppata artificialmente con le procedure elettive e con le votazioni il 20 di settembre rappresenterà un ulteriore danno anche per il comune di Satriano, come per tanti altri comuni.

Quindi, abbiamo presentato questo emendamento per far slittare e non intaccare la stagione turistica di questi comuni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Acquaroli. Ne ha facoltà, dalla tribuna.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie, Presidente. Il tema che noi poniamo è quello del giorno delle elezioni. Riteniamo che un confronto sia necessario e la richiesta che noi sottoponiamo a quest'Aula è quella di fare una profonda riflessione, perché, dopo la pandemia, andare alle elezioni nel periodo estivo e che riguarda soprattutto il Ferragosto significa creare un danno all'economia e significa limitare la possibilità democratica per tante piccole realtà, come quelle che stiamo citando in questi nostri emendamenti.

Allora, riteniamo anche che la maggioranza possa veramente aprire un dialogo costruttivo e affrontare nel merito quelle che sono le richieste dei gruppi di opposizione. Credo che su questi temi non si possa agire in maniera unilaterale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silvestroni. Non è presente in Aula, si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare la deputata Varchi. Ne ha facoltà, sempre dalla tribuna.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Io intervengo ancora una volta per denunciare la miopia di una maggioranza che, davvero, non si rende conto a quale sforzo vuole sottoporre le comunità che andranno al voto verosimilmente il 20 settembre, senza che la data del primo voto dopo questa assurda emergenza, che ha di fatto paralizzato l'Italia, sia concordata con alcun partito di opposizione.

Ed è evidente che chi non ha vissuto almeno una volta l'esperienza della composizione delle liste, della raccolta delle firme, del confronto serrato all'interno delle coalizioni che, pure in piccole comunità, vi assicuro, è molto, molto forte, non può comprendere la denuncia che il gruppo di Fratelli d'Italia incessantemente sta facendo in queste ore. E tutto questo, purtroppo, è il frutto di una politica sempre più distante dai territori e arroccata su posizioni precostituite…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Quindi, credo che anche questo emendamento, come quelli che abbiamo discusso in precedenza, meriti un accoglimento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.215 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.216 Prisco.

Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. In questo emendamento ci occupiamo del bellissimo comune di Soverato, di 9 mila abitanti, sul golfo di Squillace, ed è l'occasione per tornare sopra questo argomento, del quale la maggioranza non sembra capire l'importanza. Lo dico soprattutto, tramite lei, Presidente, al collega Stumpo, che ieri ha relegato la problematica del turismo, facendo un po' di battute, e anche un po' di ironia, per la verità, fuori posto. Noi abbiamo sollevato un tema che prima di noi è stato posto in Commissione bilancio; il problema è che, se fossero stati presenti i commissari del Partito Democratico e, soprattutto, quelli del MoVimento 5 Stelle, avrebbero ascoltato direttamente, e non per mia interposta persona, la paura del responsabile di Federalberghi, la preoccupazione del responsabile della FITE e cioè la preoccupazione che, a questo enorme dramma del Coronavirus, si possa, poi, abbinare qualche scellerata - e ce ne sono state di scellerate - decisioni di questa maggioranza: ossia far perdere a paesi come Soverato, ma io dico a tutta l'Italia, per un attacco veramente dell'arroganza più spregiudicata, settimane e fine settimane di turismo.

È da ieri che parliamo - e mi dispiace che l'onorevole Stumpo si allontani, perché il tema dovrebbe essergli particolarmente caro, visto che parliamo comunque della sua Calabria - e, come dicevo, noi continuiamo a discutere, continuiamo a cercare di richiamare la vostra attenzione; poiché parliamo del comune di Soverato, a Soverato c'è un detto: “Quandu u ciucciu on bola ma viva, a voglia co frishi”, e cioè; quando l'asino non vuole bere, inutile insistere. E, invece, noi insistiamo, perché siamo convinti che la politica abbia comunque il suo ruolo, perché siamo convinti che la forza della parola possa scardinare anche i muri più duri; certo è che, su questa vicenda, ci scontriamo contro l'arroganza del Partito Democratico che, unita alla spregiudicatezza del MoVimento 5 Stelle, diventa una miscela incredibile. Lo dico anche alla luce dell'intervento del redivivo onorevole Fiano che, mentre in passato ci dispensava lezioni di diritto costituzionale, di rispetto parlamentare, di precedenti e di quant'altro potesse essere di insegnamento a noi poveri mortali, quando c'era il precedente Governo, adesso si è un po' eclissato, insieme all'onorevole Borghi, ma ogni tanto ci regala delle perle. Devo dire che l'osservazione dell'onorevole Fiano che ci dice che queste nostre discussioni, queste nostre disquisizioni sono dei precedenti - lui dice - “pericolosi” sul tema dell'irragionevolezza, ebbene, io mi sarei aspettato da lui, anche alla luce, lo ripeto, di quello che ci ha detto in precedenza, che ci dicesse che è una porcata accorpare un referendum costituzionale ad una elezione amministrativa, che è una porcata farlo a settembre, nella speranza di ottenere comunque un beneficio elettorale; è una porcata anteporre gli interessi di coalizione e di partito agli interessi della nazione e agli interessi della democrazia perché si sappia - è bene ribadirlo - che noi stiamo qui semplicemente cercando di riportarvi a norme elementari di democrazia, di confronto politico e, invece - sarà l'avvento della neo Ministra Azzolina - anche il grande professore Fiano finisce per essere bocciato su queste…

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). …queste questioni. E allora credo che questo accorpamento, l'idea di far scegliere e far votare la gente in quei primi giorni di settembre sia una scelta scellerata. Mi lasci concludere, Presidente, ribadendo che il presupposto dell'Istituto superiore di sanità è un presupposto errato perché il professor Brusaferro, sempre in Commissione bilancio, ci ha tenuto a ribadire che lui ha soltanto detto che, a ottobre, normalmente nel mondo arriva l'influenza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Donzelli. Ne ha facoltà per un minuto. Aspettiamo che scenda e prenda posizione.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Quanto detto dal collega che mi ha preceduto è esaustivo sia sull'emendamento specifico sia sulla questione generale. Come abbiamo già detto, Presidente, crediamo che sia necessario riuscire a stabilire criteri di buonsenso. Questo buonsenso continua a rimanere in quest'Aula, continuiamo a vedere un ostruzionismo da parte della maggioranza che rifiuta il dialogo. Noi crediamo che sia necessario in questo momento aprire la possibilità di individuare insieme la data delle elezioni. Questa chiusura completa della maggioranza sta bloccando l'Italia in un momento in cui ci sarebbe bisogno di reagire e di intervenire. Per questo chiediamo seriamente non solo di prendere in considerazione questo emendamento, quanto alla maggioranza di fermarsi, rendersi conto dove stanno andando e dove stanno portando la nazione. Questo ostruzionismo della maggioranza non serve a niente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Anche il comune di Soverato è un comune di estrema importanza turistica nella costa ionica e non è neanche il caso di ripetersi su questo: è talmente evidente che è uno dei comuni più ricchi della Calabria, della provincia di Catanzaro, e va da sé che limitarne la possibilità di sfruttare appieno le potenzialità turistiche in un momento così delicato è sicuramente un danno alla popolazione. Non costa nulla a questa maggioranza dialogare con l'opposizione e trovare insieme una data diversa rispetto alle elezioni del 20 settembre, in generale e anche per il comune di Soverato, mentre costa molto ai cittadini di quelle amministrazioni che si voglia invece imporre, forzando, una data, che è totalmente irragionevole da ogni punto di vista.

PRESIDENTE. Concluda.

CIRO MASCHIO (FDI). Quindi, auspichiamo che sia accolto questo emendamento e, a partire da questo, si voglia riprendere un dialogo e trovare un punto d'intesa anche sugli equilibri generali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Sono sicuro che i due sottosegretari, durante l'intervento del collega Maschio, stavano ragionando sul fatto di accettare il dialogo offerto da Fratelli d'Italia e, sicuramente, hanno ascoltato in merito alla bellezza di Soverato, un centro di quasi 10 mila abitanti, che avverte il grande problema, come ha detto la collega Wanda Ferro, dei trasporti da Roma a Lamezia Terme: quasi quattro ore di treno quando va bene o con i prezzi degli aerei che sono a livelli esorbitanti.

Quindi, tutte questioni che dovrebbero essere affrontate prima di portare le elezioni al 20 settembre e forse il Ministero dell'Interno dovrebbe dire a questi comuni come mettere in sicurezza quella cittadina per l'afflusso dei turisti e per affrontare un turno di elezioni che sicuramente in una cittadina come Soverato sarà combattuto e ci sarà una gran campagna elettorale. Noi a Soverato, come mi ricordava la collega Montaruli, abbiamo fatto un bellissimo campo base quando eravamo giovinotti e quando eravamo giovani militanti e lo dico smentendo anche il collega Rotelli, che dovrebbe riguardare i nostri album e i nostri libri militanti.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Articolo 8 e seguenti. Ho grande rispetto dello strumento dell'ostruzionismo. Credo che nell'Aula del Parlamento e a tutela della minoranza sia uno strumento assolutamente democratico. Pongo un'altra questione e chiedo formalmente, quale componente della Giunta per il Regolamento, la convocazione della Giunta per il Regolamento durante la pausa dell'Aula e, quindi, senza interrompere i lavori perché credo che ci sia da fare un approfondimento su questa tipologia di emendamenti, perché credo che siano viziati da un principio di irragionevolezza. Quindi credo che, come per esempio con gli emendamenti numerici, ci siano gli strumenti regolamentari per contenere questo tipo di emendamenti in continuum e che, da questo punto di vista, la Giunta debba approfondire questo argomento. Infatti - lo dico non con una battuta, ma molto seriamente - se noi adesso decidessimo di farne passare uno, se la maggioranza decidesse di accettare quello relativo a Satriano, io sono convinto - ma questa è una mia opinione personale - che questo testo, arrivato dal Presidente della Repubblica, potrebbe ritornare alle Camere proprio perché viziato da un principio di ragionevolezza, perché non c'è motivazione, specificata, per la quale a Satriano ci debba essere una finestra per tenere le elezioni, per convocare i comizi elettorali differente dal resto d'Italia. Questo è il principio di ragionevolezza: negli emendamenti non c'è motivazione. Detto questo, la Giunta per il Regolamento mi sembra il luogo in cui approfondire la questione e quindi chiedo formalmente che, per il suo tramite, Presidente, chieda al Presidente Fico, che presiede la Giunta per il Regolamento, se non reputi la necessità di una convocazione per approfondire la questione, ripeto, nel rispetto politico della scelta di ostruzionismo dei colleghi di Fratelli d'Italia.

EMANUELE FIANO (PD). Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Articolo 8 e seguenti, Presidente, condividendo la proposta dell'onorevole presidente Fornaro per la convocazione della Giunta per il Regolamento per le ragioni che prima ho esposto in un intervento di merito. Non certo perché vogliamo per così dire chiudere le possibilità dei colleghi di esercitare il loro diritto ad emendare questo decreto, ma perché riteniamo che sia pericoloso, proprio sotto il profilo della irragionevolezza, che in una legge ordinaria, che individua una finestra possibile per lo svolgimento delle elezioni amministrative si proceda senza illustrare motivazioni straordinarie dovute ad eventi fisici straordinari ovviamente, a chiusura di una giunta municipale per motivi di infiltrazioni, a morte o a dimissioni del sindaco o alle dimissioni dei consiglieri comunali o qualsiasi altro motivo di chiara natura eccezionale e che si possa procedere in questo Paese caso per caso. Lo diciamo perché stiamo creando un precedente, ovviamente senza nessuna critica nei confronti degli uffici che hanno valutato l'ammissibilità degli emendamenti, ma nello svolgersi e nell'ascoltare le motivazioni dei colleghi a sostegno dei loro emendamenti, penso che venga meno un principio di ragionevolezza delle ragioni qui esposte. Ma, soprattutto, quello che interessa a me, dell'arrischio di creare un “provvedimento Arlecchino” nei confronti dello svolgimento delle elezioni amministrative. Comunque, per risolvere e per sciogliere questi nostri dubbi chiediamo anche noi la convocazione della Giunta per il Regolamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Sempre per un richiamo al Regolamento? A lei la parola, deputato Baldelli.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente Rampelli. Io trovo singolare che si faccia un intervento di sindacato di merito sugli emendamenti dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e che lo faccia la maggioranza, tra l'altro, che, peraltro, è stata opposizione anche all'inizio di questa legislatura. Lo trovo singolare, collega Fiano e collega Fornaro. Ve lo dico senza polemiche, ma questi emendamenti ho come la sensazione che siano stati presentati anche in Commissione e in quella sede nessuno abbia fatto questioni in relazione al merito degli emendamenti. In secondo luogo, perché gli emendamenti ostruzionistici - e ostruzionistico non è un insulto - sono emendamenti ostruzionistici. Quindi, non si pretende che gli emendamenti ostruzionistici abbiano un'applicabilità che rende, come dire, lineare il prosieguo dell'applicazione della legge. Non si fa una valutazione di merito sull'applicazione amministrativa degli emendamenti ostruzionistici. La Presidenza della Camera si limita a valutare se gli emendamenti siano o meno ammissibili perché corrispondano, per esempio, alla materia fatta oggetto del testo, fatta oggetto di proposta emendativa, o se, invece, non siano, per esempio, estranei per materia. Tutti gli emendamenti, per esempio, che vengono sintetizzati nelle serie a scalare sono anch'essi emendamenti ostruzionistici, grossa parte dei quali, se fossero applicati, farebbero saltare la ratio della legge. Non è che ci si mette a sindacare sul merito. È la ragione per cui i colleghi di Fratelli d'Italia sono all'opposizione e voi siete in maggioranza. Se passano vuol dire che o voi non avete i voti in Aula per tenere la maggioranza o voi siete d'accordo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma non è che possiamo pensare di convocare la Giunta per il Regolamento ogni volta che alla maggioranza non va bene il merito di un singolo emendamento o di una serie di emendamenti.

Per cui, come dire, se il Presidente intenderà convocare la Giunta per il Regolamento lo faccia, ma non è che quando il PD presentava gli ordini del giorno ostruzionistici, anche quelli per chiedere al Governo di impegnarsi su ciascuna singola regione e - guarda caso, poi magari sbaglio io - mi ricordo che venivano presentati emendamenti ostruzionistici o, comunque, diciamo per bloccare l'iter di certi provvedimenti, forse addirittura proprio su alcune delle riforme costituzionali che venivano fatte dal MoVimento 5 Stelle, ma non è che c'era qualcuno che sindacava il merito di questi emendamenti. Allora, come dire, ci sono delle dinamiche che volta per volta possono interessare chi si trova nelle condizioni di essere maggioranza una volta e opposizione un'altra e viceversa che, come dire, fanno parte del normale confronto e, allora, o voi criticate la decisione della Presidenza di averli resi ammissibili oppure accettate la decisione della Presidenza e li votate e li respingete.

Poi, altra cosa può essere il giudizio politico sull'atteggiamento ostruzionistico dei colleghi di Fratelli d'Italia o, viceversa, il giudizio dei colleghi di Fratelli d'Italia sul comportamento della maggioranza su questo o su altri provvedimenti, ma quella è la dinamica politica. Io non ci metterei di mezzo né l'imparzialità della Presidenza, né l'inammissibilità degli emendamenti, né tantomeno la Giunta, perché in questo caso, guardate, se creiamo il precedente che la Presidenza si mette a sindacare il merito degli emendamenti non so quanto possa essere conveniente, perché chi ha un po' di esperienza in questo Parlamento sa benissimo che ci si può trovare oggi in maggioranza, come siete, e domani all'opposizione. Per cui, una certa linearità e un certo equilibrio forse servono sempre (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Io direi che si può proseguire con un intervento, per chi intende farlo, per gruppo in questo giro sugli articoli 8 e seguenti, ovvero sull'incaglio delle procedure, diciamo così. Prego, deputato Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, intervengo sull'articolo 86. Innanzitutto, vorrei fare una precisazione.

Se la Giunta per il Regolamento verrà convocata, vedremo in quella sede quali saranno gli argomenti che vengono posti e li esamineremo nel merito, ma una cosa deve essere chiara, e dev'essere chiara perché, diversamente, quanto hanno sostenuto i colleghi Stumpo e Fiano diventa pericoloso. Gli emendamenti del gruppo di Fratelli d'Italia sono pienamente ammissibili (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia): li ha dichiarati così la presidente di Commissione, li ha dichiarati il Presidente della Camera e il relatore si è pronunciato; sotto questo profilo non c'è alcun argomento da discutere! Si possono criticare nel merito - ovviamente, tutti gli emendamenti possono essere oggetto di critica nel merito - ma non possono essere attaccati nel metodo con cui sono stati legittimamente presentati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché se noi facciamo passare questo principio possiamo chiuderlo il Parlamento!

Dopodiché, molto serenamente, signor Presidente, se per caso qualcuno ha in testa di riscoprire il “lodo Violante” nella Giunta per il Regolamento facciamo presente che si è prescritto da circa vent'anni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Quindi, se volete fare dei colpi di forza sapete qual è la misura che dovete adottare. Il Presidente della Camera, quello che assaltava la porta della Presidente Boldrini quando utilizzò la “tagliola”, utilizzi la “tagliola”, se è in grado, ma altro non si può fare: noi andiamo avanti nella nostra opposizione di merito a questo decreto-legge! Tra l'altro, è inutile che si continui a dire che il gruppo di Fratelli d'Italia ha chiesto il 27 settembre come giorno di votazione. Noi abbiamo soltanto avanzato un punto di mediazione, perché per quanto riguarda Fratelli d'Italia il punto di voto era nel mese di ottobre. Quindi, non si facciano più illazioni stupide e che non hanno fondamento: se volete assumervi la responsabilità di un colpo di mano, ve ne assumete la responsabilità, ma non invocate né Giunta per il Regolamento, né Regolamento, perché qui c'entrano come i cavoli a merenda (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Intanto non vedo più il deputato Crippa, a cui avrei voluto dire di tenere su la mascherina, perché l'aveva completamente fuori posizione.

Non ci sono più altre richieste di intervento…

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Deputato Sisto, lei può intervenire a titolo personale per un minuto. Ha già parlato, per il suo gruppo, il deputato Baldelli.

Prego, deputato Sisto. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). La ringrazio, però essendo un richiamo al Regolamento - articoli 86, 89, 96-bis e 16 - mi sembra che l'intervento possa essere ascritto anche al singolo deputato. Mi permetterò di segnalare, Presidente, rapidamente alcuni profili. Non esiste una inammissibilità per ragioni politiche e postuma. Questo significa violazione dei minimi diritti nell'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non si può chiedere che siano inammissibili gli emendamenti scomodi e soprattutto ex post, perché non fanno comodo alla maggioranza: è una gravissima violazione, gravissima!

Presidente, le regole sono chiare. Il Regolamento ha delle tassatività per le inammissibilità (articoli 86, primo e quinto comma, 96-bis eccetera) e quelle sono regole tassative. Non è che l'inammissibilità è una regola, come posso dire, che può essere invocata a seconda delle convenienze e mi meraviglia molto che chi invoca condivisione su valori di merito tradisca l'Aula sui valori di metodo: mi meraviglia molto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Si è democratici nel merito e si è democratici nel metodo, e questa, Presidente, trovo che sia una delle richieste più gravi che sia pervenuta in quest'Aula negli ultimi tempi, perché, sia ben chiaro, la Giunta per il Regolamento - controllate l'articolo 16 - ha una funzione di interpretazione del Regolamento e non di decapitazione dei diritti delle minoranze. Non è possibile interpretare la Giunta per il Regolamento come uno strumento che si invoca come una mannaia che cala sui diritti delle minoranze. Allora, io credo, Presidente, che melius re perpensa, qualcuno possa rinunciare a questa richiesta e restituire all'Aula la necessità del rispetto delle regole anche di un'opposizione scomoda. Quante volte, illustri rappresentanti del Partito Democratico - e mi rivolgo a lei, Presidente -, avete voi posto in essere questa attività, esattamente identica, e nessuno si è mai sognato di inibire che l'opposizione potesse realizzare i suoi obiettivi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati di Fratelli d'Italia) mediante legittimo esercizio non dell'ostruzionismo, perché la parola ostruzionismo non esiste: esiste la parola ammissibilità. Se l'emendamento è ammissibile, è un emendamento che va discusso: questo è il corretto esercizio dei diritti. Io, Presidente, chiedo che la richiesta non sia accolta, per un principio elementare di rispetto dei diritti di chiunque in quest'Aula, perché qualcuno magari, melius re perpensa, la possa - e sarebbe molto auspicabile - revocare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati di Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La ringrazio deputato Sisto. E' ovvio che per una questione così delicata sia necessario interpellare il Presidente della Camera, Roberto Fico, che valuterà la richiesta di convocazione della Giunta per il Regolamento e, se riterrà, gli darà seguito. Per quello che mi riguarda io ho già risposto prima: si può discutere o meno della ragionevolezza o della irragionevolezza dei comportamenti in Aula, ma non si può discutere, se gli atti sono confezionati e consegnati agli uffici - e quindi dagli uffici all'Assemblea - sulla legittimità della discussione in corso. Gli emendamenti sono stati dichiarati ammissibili e quindi è ammissibile la loro discussione, la loro valutazione, la loro votazione, a prescindere, ovviamente, dall'esito. Questo è quanto valeva e varrà finché non ci saranno decisioni diverse al riguardo (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente). Mi pare che abbiamo esaurito gli interventi a titolo personale, quindi possiamo porre in votazione l'emendamento 1.216 Prisco, con parere contrario della Commissione e del Governo…No, ha chiesto di parlare deputato Rotelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie Presidente, allora l'emendamento è quello che riguarda il consiglio comunale di Soverato. Allora, visto che c'è stato anche un cambio nei banchi del Governo, ne approfitto perché questo emendamento mi dà la possibilità, sottosegretario - e mi rivolgo a lei naturalmente, Presidente - di sottolineare come, negli ultimi passaggi in Aula, questi emendamenti siano stati prima definiti dal professor Ceccanti pericolosi e poi sia stata fatta anche una questione di ragionevolezza sugli stessi. Allora, partendo dal presupposto che l'intero decreto prende il via e ha la necessità di essere messo in piedi per una questione di urgenza, sottosegretario, io le dico che, per quanto ci riguarda, la pericolosità e la irragionevolezza è nel provvedimento, non negli emendamenti che il gruppo di Fratelli d'Italia sta presentando (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non è una questione, questa, di secondaria importanza o di poco conto. Io ritengo che sia importante trovare, all'interno dell'Aula, la modalità di poter discutere questo emendamento e l'intero decreto con la giusta pacatezza e anche equilibrio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); io credo che non sia, invece, non soltanto auspicabile, ma sia molto pericoloso non trovare dei punti di incontro, all'interno dell'Aula, con le forze di opposizione e in maniera particolare con Fratelli d'Italia, grazie Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie Presidente, per ribadire un po' quanto detto anche dal collega Sisto. Dispiace sentire il termine di ostruzionismo a tutti i costi, perché l'ostruzionismo politico significa non voler far approvare qualcosa della maggioranza mettendo in campo dei cavilli. Noi stiamo mettendo in campo delle ragioni, noi stiamo mettendo in campo le necessità di coloro che vogliono nascondere, dietro all'emergenza COVID-19, un decreto che in qualche modo non ha voluto ascoltare niente e in nessuna cosa le proposte che venivano dal gruppo di Fratelli d'Italia e dalle opposizioni tutte.

Io vorrei che si evitassero gli errori del passato. Parliamo di una città importante, la città di Soverato, dove mi farebbe soltanto piacere, se avete sentito i vostri amministratori che governano quella città, sapere cosa pensano su quella famosa data che vorreste mettere in campo, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, prima di entrare nel merito di questo emendamento, che tratta di un comune importante, da un punto di vista turistico, come quello di Soverato, è d'obbligo una riflessione generale sulle riflessioni che sono appena state fatte nel dibattito procedurale.

Questi sono emendamenti ammissibili ed è giusto che vengano discussi; è meno giusto pensare che, su uno spostamento delle elezioni, non ci sia un punto d'incontro. E' il quadro generale ad essere preoccupante, non tanto questi emendamenti, che trattano, dicevo, in maniera puntuale le situazioni di questi comuni, che sono comuni della Calabria, che, come dicevamo prima, hanno nel turismo la loro principale risorsa. Come si fa a sostenere che non sia possibile discutere di questo, quando si cerca di imporre una data di elezioni, in un periodo come quello della pandemia, che è ed è stato sicuramente un periodo critico per tutta la nazione e che vede questo momento elettorale come un momento importante, forse il primo momento di attività pubblica, che viene e che si rappresenta in questa finestra elettorale?

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 11,30)

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Per questo, chiediamo al Governo di ripensarci e di approvare questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Scusi Presidente, io intervengo e mi riaggancio al discorso fatto dall'onorevole Fiano: non ci sono motivi straordinari. Ma non sono motivi straordinari, anzi, non sono motivi così importanti, permettere la ripresa di un settore turistico, che è stato il primo a subire questi effetti dell'emergenza sanitaria e dare più spazio per questo settore, così importante? Non sono motivi straordinari, gestire una riapertura così drammatica come quella delle scuole? Questi sono motivi straordinari, sono motivi importanti che solo voi, maggioranza, non riuscite ancora a vedere e capire, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie Presidente, è evidente che siamo preoccupati di questa restrizione elettorale. Parliamo di proposte di assoluto buonsenso, considerando quella che è la situazione emergenziale che stiamo vivendo. La maggioranza deve tener ben presente che a noi interessa tutelare gli interessi degli italiani e lo scopo di questa discussione è anche questo e cioè avere la possibilità di prendere una decisione; una decisione che riguarda l'interesse degli studenti, dei docenti, dei genitori e di tutti coloro che, anche indirettamente, vengono coinvolti con l'approvazione di questo provvedimento.

Quindi, vi chiediamo di votare questo emendamento, dimostrando anche voi di ascoltare le richieste che provengono dalle opposizioni, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Caretta. Ne ha facoltà.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie Presidente, l'emendamento a firma Prisco e Donzelli chiede che le elezioni del comune di Soverato debbano essere rinviate nel tardo autunno-inverno e proponiamo appunto una finestra, che va dal 13 ottobre al 15 di dicembre. Questo perché il comune è a vocazione prevalentemente turistica: vogliamo evitare che il comune diventi il campo di battaglia di una campagna elettorale, in piena stagione turistica.

Io chiedo ai signori della maggioranza: vogliamo o non vogliamo aiutare i nostri imprenditori del turismo, che hanno visto le proprie attività fortemente penalizzate? Penalizzate due volte, prima dall'emergenza, poi dalla mala gestione di questo Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Si è sentito parlare di irragionevolezza: io credo che la vera irragionevolezza sia quella del Governo sordo, che non vuole capire, conoscere, considerare le necessità che comporta una data di elezione messa il 20 settembre. Non tiene in considerazione tutte quelle che sono le esigenze per poter dare rappresentatività a quelli che saranno i soggetti che vogliono impegnarsi nelle loro comunità, come in quella del comune di Soverato. Riuscire a posticipare quella data darebbe la possibilità a tutti quei comuni, quei territori a vocazione prettamente turistica, di vedere impegnati anche tutti quegli operatori turistici che vogliono dare un contributo al loro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento, a prima firma Prisco e Donzelli, si colloca nelle stesse argomentazioni che abbiamo già rilevato per gli emendamenti precedenti. Devo dire, però, che, quando ho sentito parlare di irragionevolezza, ho voluto riprendere la norma di cui all'articolo 1 del testo che stiamo vagliando; e non può esservi alcun tipo di irragionevolezza, poiché la disciplina delle elezioni di tutti i comuni troverebbe una propria collocazione, comunque, nel testo che andiamo a vagliare e, pertanto, non vi sarebbe alcun tipo di eccezione, in realtà, né precedente, come si è detto.

PRESIDENTE. Deve concludere, collega.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Credo che, invece, l'ammissibilità che ha già rilevato l'Ufficio di Presidenza rispetto agli emendamenti sia tombale e faccia chiarezza rispetto alla possibilità di discutere questi emendamenti nel dettaglio, questo e quelli che verranno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. In realtà, duole aver sentito un richiamo alla ragionevolezza o meno di emendamenti, quando è del tutto evidente che, soprattutto con riguardo al comune di Soverato, le argomentazioni che vengono svolte a supporto della richiesta di uno slittamento della data delle elezioni, anche e soprattutto, come è già stato ripetutamente affermato, per non gravare ulteriormente in una situazione già messa a repentaglio dalla emergenza COVID con particolare riguardo al turismo, quella irragionevolezza troverebbe ben spiegazione proprio nelle ripetute e più volte affermate esigenze di tutela di un settore fondamentale, che, rese in quest'Aula, supportano e formano in tutto e per tutto una motivazione che supera qualsiasi irragionevolezza.

PRESIDENTE. Deve concludere, collega.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Ciò per dire a tutti e a chi esercita, come il sottoscritto, la professione di avvocato, che capita di andare a vedere il dibattito parlamentare per rinvenire la ratio di una norma come in questo caso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Quello che noi cerchiamo di far capire quest'oggi è che questo momento di elezioni è un momento importantissimo, non solo perché viene dopo una fase particolarmente difficile per i nostri cittadini, ma perché in questa tornata elettorale ci saranno più o meno orientativamente, vado a memoria, 1.147 comuni italiani nei quali si voterà e verrà espresso il proprio voto. E allora è assolutamente evidente che il numero di persone che verrà coinvolto è un numero tale da necessitare più tempo, proprio in virtù dell'emergenza che stiamo vivendo. E ci pare che la data del 20 settembre sia una data assolutamente approssimativa e che non garantisca la possibilità per tutti i cittadini di andare a votare in sicurezza e in serenità nei propri comuni, soprattutto nei comuni più piccoli che, come sappiamo e come abbiamo già avuto modo di dire, sono quelli maggiormente toccati dalle difficoltà economiche dei propri bilanci.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento fa parte di un blocco nel quale si vogliono anche segnalare i difetti di merito del decreto e anche di metodo: nel metodo per aver prodotto una forzatura nell'imporre delle leggi che avrebbero, invece, dovuto essere condivise con le forze anche di minoranza; nel merito per il danno che crea - lo abbiamo già detto e lo ripetiamo fino alla noia - a scuola e all'economia, per esempio a quegli imprenditori pigri e opportunisti, per come li ha definiti Tridico, che siamo sicuri esisteranno anche a Soverato e a cui noi stiamo cercando semplicemente di dare la voce.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie, Presidente. Anche con questo emendamento parliamo di una realtà turistica, di una realtà importante nell'economia del turismo calabrese, che potrebbe vedere parzialmente, come dicevamo prima, compromessa la stagione estiva e le possibilità di andare a recuperare rispetto alla crisi provocata dalla pandemia del Coronavirus. Oggi, per questa comunità, poter vedere spostate le elezioni comunali e amministrative di qualche giorno, di qualche settimana, significherebbe dedicare tutta la stagione all'attività economica e turistica. Riteniamo anche per questa comunità importante una riflessione da parte di quest'Aula e del Governo. Riteniamo che concedere un lasso di tempo superiore per le proprie attività economiche possa essere importante.

PRESIDENTE. Nessun'altro chiede di intervenire, quindi passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.216 Prisco, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'emendamento 1.217 Prisco, che chiede di intervenire. Prego.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento fa riferimento alla possibilità di immaginare una data differente per il comune di Palermiti, comune del catanzarese, dell'entroterra, particolare, che rimane forse intatto, che conserva la sua morfologia delle origini, pieno di storie interessantissime per quanto una piccola realtà, per cui merita di accendere una luce, ma che in realtà, come abbiamo spiegato in molti interventi, è una delle tante luci di democrazia che vorremmo accendere in questa nazione. Fratelli d'Italia ha cercato di porre all'attenzione di questa Aula la necessità che vengano salvaguardati i diritti della salute accanto anche ai diritti all'istruzione, quindi alla riapertura delle scuole, i diritti dei lavoratori del comparto turistico, i diritti dei cittadini di potersi formare una coscienza piena sulle quattro schede elettorali, laddove queste vengano in votazione, sulle elezioni per le quali cerchiamo un punto d'intesa, perché abbiamo ribadito sin dal primo giorno in Commissione, anzi abbiamo accolto la proposta del Partito Democratico di scrivere insieme le regole.

Sembrava così tanto bello che infatti non era vero. Nella concezione che probabilmente anche il Partito sedicente Democratico ha ormai metabolizzato del Presidente del Consiglio Conte, la collaborazione si materializza nella disposizione ottriata di chi comanda in questo momento, anche in virtù di nessun consenso nel Paese, come nel caso del Presidente del Consiglio, e gli altri che ascoltano e vengono informati, ma ovviamente non possono dire la loro sulle scelte. Beh, una concezione di collaborazione che lascia il tempo che trova. E nonostante vi siano stati numerosi richiami da parte del Presidente della Repubblica, da parte del Presidente della Camera a che le regole del gioco si potessero scrivere insieme, si continua da parte della maggioranza in una perseveranza nel voler dettare le regole del gioco. A dettare a livello parlamentare e a livello regionale, lo ricordiamo, il caso che è emerso proprio ieri in quest'Aula, della regione Marche, nella quale il presidente, in proroga di mandato data da questo decreto-legge, pensa bene di fare quello che non ha fatto negli ultimi cinque anni, cioè cambiare la legge elettorale, probabilmente con l'obiettivo, lo stesso obiettivo, di dare le carte dal mazzo in modo tale che il risultato torni alla sua parte politica. Così tanto palese questo atteggiamento che le denunce, seppur vengano bollate come ostruzionistiche da parte della maggioranza che Fratelli d'Italia continua a fare in quest'Aula, non sono per difendere le prerogative, seppure importanti, democratiche, delle opposizioni, ma il diritto dei cittadini a che non ci sia sulle regole del gioco prevaricazione, come prevaricazione si cerca di portare avanti con questa norma e con altre norme a livello locale.

PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo di mantenere il distanziamento e di indossare la mascherina. Colleghi del Partito Democratico, vi chiedo di mantenere la mascherina e di collaborare mantenendo anche il distanziamento. Collega Donzelli, prego.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Presidente, sono a illustrare quest'emendamento, dopo il mio collega, che ringrazio per l'intervento che ha fatto, stupito per quanto accaduto precedentemente. Cioè, noi continuiamo a chiedere alla maggioranza di scegliere insieme la data delle elezioni e di ripristinare un dialogo democratico corretto, visti anche gli appelli del Capo dello Stato, visti anche, tra l'altro, gli appelli, a cui sempre meno persone credono, di Conte in televisione, che dice lavoriamo insieme e voi scegliete la data delle elezioni per conto vostro, noi vi diciamo lavoriamo insieme e scegliamola insieme, e la reazione della maggioranza qual è? Convochiamo la Giunta per eliminare gli emendamenti e impedirvi la possibilità di parlare in Aula. Non solo volete limitare la libertà dei cittadini di scegliere liberamente e con una campagna elettorale adeguata il voto, ma volete anche impedire in quest'Aula alle opposizioni di portare la loro voce e di provare a farvi ragionare. Mi sembra stiate perdendo di lucidità. Vi chiediamo di tornare in voi e di prendere in considerazione un dialogo serio con l'opposizione.

PRESIDENTE. Collega Maschio, prego.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente, prima di iniziare il mio minuto, visto che ad ogni singola occasione in cui deve prendere la parola qualcuno che proviene dal Transatlantico, si ripropone il rischio che non venga considerato presente. Talvolta l'attesa, come in questo momento, è stata sufficiente, perché io ho avuto un passo più veloce, ma in alcuni casi è stato dato assente il collega, quindi inviterei, da questo punto di vista, a trovare un meccanismo per cui chi risulta iscritto si possa segnalare da là a qui, o ai segretari o ai commessi, o a qualcuno che è in arrivo, così evitiamo di fare i 100 metri piani ogni volta che uno dal Transatlantico deve entrare in Aula per parlare. Trovate un sistema, ma che sia ragionevole, altrimenti si fa fatica a gestire i lavori.

PRESIDENTE. Chiaramente, collega, questo è sull'ordine dei lavori, quindi adesso riprendiamo con le tempistiche. Normalmente chi è iscritto dovrebbe avvicinarsi all'Aula, quello che io posso fare, però, è anticipare il prossimo relatore una volta che lei interviene. Quindi, dopo Maschio si prepari Deidda. Prego, collega.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Credo che sia opportuno riproporre anche per il comune di Palermiti le riflessioni puntuali che abbiamo fatto su altri comuni. Le incombenze che precedono la presentazione delle liste e la campagna elettorale sono attività importanti, complesse, che mai si sono svolte nel periodo di Ferragosto, nella seconda metà di agosto, prima del mese di settembre, quindi è totalmente irragionevole aver posto il termine della data del 20 settembre per le elezioni amministrative, tanto più in comuni piccoli, che hanno un apparato ancora meno organizzato per poter predisporre le attività necessarie. Quindi, vale anche per Palermiti, - quindi auspichiamo l'accoglimento dell'emendamento - la stessa valutazione che abbiamo fatto sull'insieme dei comuni al voto.

PRESIDENTE. Collega Deidda. Si prepari Rotelli.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, anche per questo comune, sempre calabrese, poniamo gli stessi problemi, uno fra tutti, quando parlano di motivazioni per rinviare il voto, il grave problema dei trasporti. Come è ben noto, basta leggere anche le agenzie, e anche componenti della maggioranza parlano di Alitalia che sta abbandonando la Sicilia, o come ha fatto la nostra collega Carolina Varchi, il grande problema dei trasporti è che Alitalia non sta svolgendo il servizio pubblico richiesto.

Ma vorrei anche ritornare sulla richiesta di cassare tutti i nostri emendamenti in maniera postuma. Potete fare anche questa forzatura, potete anche magari riuscirci, ma sicuramente ci saranno altri provvedimenti, anche subito dopo di questo, dove non smetterete di sentire la nostra voce, soprattutto quando rivendichiamo il nostro diritto di portare avanti le nostre battaglie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Collega Rotelli, prego.

MAURO ROTELLI (FDI). Presidente, l'intervento del collega Deidda mi dà la possibilità di parlare di quest'emendamento per il comune di Palermiti con tutte le difficoltà che ci sono dal punto di vista della raggiungibilità degli stessi comuni. Stavo chiedendo alla collega Ferro di come e dove realmente fosse non soltanto situato, ma quali erano le difficoltà per raggiungere questo comune. Seppur con una rete infrastrutturale provinciale, interessante, importante e fruibile, i comuni calabresi hanno una serie di difficoltà, invece, riguardo il trasporto sia aereo che ferroviario. Presidente, tramite lei, ci rivolgiamo naturalmente ai rappresentanti del Governo affinché questi emendamenti non solo vengano presi in considerazione, ma vengano accolti, per dare la possibilità massima di partecipare a quelle che sono le tornate elettorali, per dare la possibilità a questi comuni di poter esprimere le future amministrazioni i sindaci e le giunte nel massimo della possibilità e nella pienezza dell'elettorato, che possa così raggiungere il territorio e votare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Collega Ferro, prego.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Ritorno nuovamente a sollecitare il Governo affinché accolga quest'emendamento in linea con gli altri rispetto ad un comune dell'hinterland catanzarese che, come già sottolineato al collega Rotelli, ha delle difficoltà in termini di raggiungibilità, ma soprattutto anche rispetto ad un decreto che nel suo complesso credo rappresenti una partita di calcio dove la stessa squadra gioca da due parti del campo. E io credo che anche in caso di vittoria sarà la peggior sconfitta che possiate segnare in termini ovviamente di date e di possibilità che sono state richieste, ma ancor di più rispetto a quell'ostruzionismo che ci viene in qualche modo sottolineato ma che potrebbe, qualora esistesse, essere frutto soltanto dell'arroganza di questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Collega Frassinetti, prego.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Anche per questo comune abbiamo proposto una data differenziata, quindi questo è l'elemento concreto di questo emendamento, ma, per andare a un discorso più generale, mi chiedo come si possa affrontare un periodo così difficoltoso e strategico come quello autunnale, dove comunque verranno a galla tante contraddizioni e tante difficoltà, con questo decreto, con un momento così importante come il primo svolgimento di elezioni dopo la pandemia, fatto in contrasto e non trovando un piano comune di incontro. Quindi, questa è anche una preoccupazione più generale, che si cala poi, di volta in volta, nei comuni che andiamo ad interpretare. Ci vorrebbe più comprensione.

PRESIDENTE. Collega Bucalo, prego.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Sarò ripetitiva, ma ho una responsabilità di farvi ragionare, di farvi capire che votare nelle prime settimane di settembre è difficilissimo. Ci saranno mille problemi che si aggiungeranno ai tantissimi problemi che già ci sono, soprattutto in un comune come questo, che è un comune che ha delle difficoltà, anche economiche. E allora riuscite veramente a capire quali sono le mille difficoltà a cui un comune come questo andrà incontro nel predisporre l'apertura delle scuole.

PRESIDENTE. Collega Galantino, prego.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente. Non posso non ribadire che anche questo emendamento sia di buonsenso. È evidente che chi non ha partecipato almeno una volta alla composizione delle liste nei comuni probabilmente non si rende conto della problematica di cui stiamo parlando, come è evidente la distanza che sta prendendo questa maggioranza dai territori, dai cittadini, quindi dai problemi reali di questo Paese. Oggi ci stiamo evidentemente scontrando con una maggioranza sorda, che non ascolta le opposizioni, e non ne comprendo le ragioni, visto che il nostro unico interesse è il corretto svolgimento di queste elezioni, del consiglio comunale in questo caso di Palermiti, andando a salvaguardare quello che è anche il settore indispensabile, quello del turismo.

PRESIDENTE. Collega Caretta, prego.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie, Presidente. Considerando che in questo momento storico occorre far fronte comune al COVID-19, elaborando le più idonee misure di rilancio economico, queste non devono diventare oggetto di facile campagna elettorale. Ecco che allora abbiamo presentato un emendamento, emendamento di buon senso, che prevede di posticipare le elezioni tra il 13 ottobre e il 15 dicembre. Questo permetterebbe a tutte le forze politiche di concentrarsi su un operato necessario ad esso come un vero piano di rilancio per il nostro Paese, e non su una transitoria, seppur importante, come una campagna elettorale.

PRESIDENTE. Collega Ciaburro, prego.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Ennesimo emendamento, ennesima esigenza e ancora una volta, a prima firma Prisco e Donzelli, il gruppo Fratelli d'Italia pone l'attenzione sulla necessità di andare incontro all'attività democratica anche del comune di Martirano Lombardo, posticipando quella che è la data prevista delle elezioni proposta dalla maggioranza, sorda a quelle che sono le necessità oggettive della vita democratica del comune in questione, ma di tutti i comuni che andranno al voto, per far sì che possano essere coinvolti in un momento difficile anche che ha attraversato il nostro Paese. Quindi, per l'ennesima volta, vi chiediamo di ragionevolmente posticipare la finestra che veda poi le elezioni in autunno.

PRESIDENTE. Collega Montaruli, prego.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Dopo queste ore, che si susseguono a quelle affrontate ieri in quest'Aula, mi sarei aspettata dalla maggioranza non la richiesta di usufruire della pausa per discutere all'interno della Giunta del Regolamento, ma per parlare con l'opposizione ancora una volta e cercare un punto di equilibrio su una materia così importante come quella elettorale, che credo debba essere il più possibile condivisa con le forze politiche, e quindi con i vari territori. Il fatto che anche con questo emendamento si richiami nello specifico un comune dimostra come il tema sia trasversale, riguardi più territori che hanno tutti la stessa esigenza, cioè quella di garantire una campagna elettorale piena, vera, leale, trasparente, ma soprattutto concreta, che non può essere, l'ho già detto prima, affrontata sotto l'ombrellone.

PRESIDENTE. Collega Bignami, prego.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. La finalità dell'emendamento direi che è abbastanza nota ed è quella, evidentemente, di consentire, così come la collega Montaruli testé ha terminato il proprio intervento, una campagna elettorale effettiva, non di forma, tra l'altro in territori che, notoriamente, hanno la possibilità in quel periodo di rilanciare un'economia già fortemente messa in crisi dalla situazione che purtroppo abbiamo tutti noi vissuto e che, rispetto a un settore che ha una produttività del PIL pari al 14 per cento, quello del turismo in Italia, evidentemente andrebbe sostenuta anche nelle sue più piccole e parcellari forme. Cosa che evidentemente questa maggioranza non intende fare, imponendo una campagna elettorale gravosa, dispendiosa, che evidentemente distrae dalle funzioni sociali che ho appena richiamato e che, al contrario, meriterebbe una maggiore attenzione, con uno svolgimento in una diversa data, che è la finalità per cui abbiamo presentato questo emendamento, delle elezioni amministrative.

PRESIDENTE. Collega Lucaselli, prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Una velocissima lettura, non solo del provvedimento ma in realtà del calendario, ci dice che il 20 settembre sarà una domenica. Allora, dobbiamo riflettere sul fatto che soprattutto nei piccoli comuni, dove dovranno essere mantenute le regole per il COVID, quindi per rispettare i distanziamenti, e quindi dobbiamo immaginare che l'affluenza non sarà la solita affluenza, dobbiamo anche immaginare che quei seggi e quelle scuole rimarranno aperte anche il lunedì mattina per dare la possibilità di votare, compromettendo in modo sostanziale l'inizio delle attività scolastiche e la ripresa delle attività scolastiche da parte degli alunni, che sono già stati particolarmente vessati da questo Governo e che hanno indubbiamente già vissuto un momento molto difficile; per cui dovremo probabilmente rivedere in toto la data e il principio che è alla base della fissazione della data del 20 settembre.

PRESIDENTE. Collega Zucconi, prego.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Ricapitoliamo: il decreto coarta lo svolgimento e le modalità stesse delle consultazioni elettorali per i motivi già esposti, danneggia la scuola e l'economia, viene assunto in base a generiche indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, che ci segnala soltanto che i ceppi virali tendono ad essere più attivi nei mesi invernali. Ecco, allora, non potete chiederci perché stiamo facendo questa opposizione: è evidente. La posizione di Fratelli d'Italia era chiara, potevamo andare alle elezioni nel mese di ottobre. Non ci sono evidenze scientifiche chiare e conclamate perché non si potesse andare ad ottobre alle elezioni, lasciando più tempo per lo svolgimento delle modalità delle elezioni e per lasciare alla scuola e all'economia un po' di ossigeno per ricominciare.

PRESIDENTE. Collega Acquaroli, prego.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Si tratta dell'ennesimo emendamento presentato dal nostro gruppo, dai colleghi Prisco e Donzelli, per parlare e trattare di un argomento centrale, che è quello delle prossime elezioni amministrative. Noi dobbiamo comprendere che portare decine di migliaia di persone alle urne, milioni di persone alle urne partendo dalla macchina organizzativa e burocratica nei giorni di Ferragosto, è una scelta scientifica, che penalizza l'economia, penalizza le attività turistiche, e soprattutto compromette il diritto democratico di svolgere una campagna elettorale in senso compiuto, con la partecipazione reale alla vita democratica delle comunità interessate.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Con questo emendamento noi cerchiamo almeno di far giustizia rispetto ad un comune, Palermiti, interessato appunto dalle elezioni amministrative.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.217 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Collega Vallotto, le chiedo di indossare la mascherina. Grazie.

Collega Tonelli; anche al collega Tonelli chiedo di indossare la mascherina.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.218 Prisco.

Ha chiesto di intervenire il deputato Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, questo emendamento ovviamente fa riferimento (cambiamo regione) alla regione Lombardia, ma il tema è sempre lo stesso; lo abbiamo proposto e raccontato in mille modi, con questi esempi, anche territoriali, che hanno l'obiettivo di mantenere attenzione su questo tema. Il tema non è - qualcuno vedo che insiste con le agenzie - spostare o non spostare di una settimana o meno la data del voto. Lo ha detto correttamente, giustamente, il collega Foti nel suo intervento poco fa. Fratelli d'Italia non è che ha proposto il mese di ottobre per votare perché volevamo fare i “pierini” in quest'Aula visto che qualcuno proponeva il 6 settembre piuttosto che il 13 settembre, o il 20 come è stato da ultimo proposto; lo ha fatto sulla base di una cronologia storica esperienziale delle precedenti elezioni amministrative perché, storicamente, quel mese, tra ottobre e novembre, è stato ritenuto il mese più corretto per poter svolgere tutti gli adempimenti elettorali necessari a presentare le liste, presentare le firme, svolgere delle campagne elettorali, che - ricordo - sono fatte in alcune regioni anche molto popolose su 4 schede, con 5 voti in qualche caso, laddove i comuni sono superiori a 15 mila abitanti, affinché vi fosse una piena coscienza da parte dei cittadini e quindi che i loro diritti fossero pienamente rispettati. Questo è il tema. Poi è emersa questa ipotesi del 27 come punto di mediazione, sempre in quello spirito di collaborazione che Fratelli d'Italia ha accettato dal primo momento, dal primo giorno di Commissione, su proposta del Partito Democratico; quello spirito per cui si sarebbero dovute scrivere le regole del gioco tutti insieme; quello spirito per cui vi sono stati anche nel rapporto con le regioni numerosi richiami da parte del Presidente della Repubblica, non ultimo - ieri - quello del Presidente della Camera, che invitava i gruppi politici presenti in quest'Aula a scrivere le regole del gioco insieme.

E il tema è sempre lo stesso: si ragiona sul come poter far svolgere queste elezioni nel miglior modo possibile. La motivazione addotta è stata ampiamente smentita dai colleghi del centrodestra, sia in Commissione che in Aula, per cui dietro un parere nebuloso, condizionato da molti aggettivi dubitativi da parte del comitato tecnico-scientifico, viene di fatto tentata un'accelerazione del voto, ma non dell'unico voto che gli italiani richiedono, cioè il voto per far guidare la nazione in questo momento difficile. Noi riteniamo che in questo momento difficile vi debbano essere un Governo e una maggioranza scelti dal popolo a guidare l'Italia, non una maggioranza che si tiene insieme esclusivamente sull'esigenza di non andare a votare e di non perdere le proprie poltrone. Questo è il tema!

Quindi o si ragiona a 360 gradi… Figuriamoci se Fratelli d'Italia ha paura del voto: non avevamo paura del voto quando avevamo difficoltà a superare le soglie e la nostra era una battaglia di coraggio, ma di coerenza, e con quella stessa coerenza abbiamo affrontato quelle difficoltà e superato quelle soglie; figuriamoci ora che anche il gradimento degli italiani premia quella stessa coerenza e quella stessa affidabilità!

Ve lo diciamo ancora una volta, reinvitandovi con garbo, con determinazione e con fermezza però, a scrivere le regole del gioco insieme. Sediamoci e scriviamole insieme, perché questo è il luogo in cui questo si deve fare. Se si continua a voler prevaricare non i diritti delle opposizioni…

PRESIDENTE. Collega, deve concludere.

EMANUELE PRISCO (FDI). …ma i diritti dei cittadini - ci siamo, concludo, Presidente, se mi fa finire questo pensiero - noi faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità, nel rispetto delle regole come abbiamo fatto fino ad oggi, nel rispetto della democrazia parlamentare, se non per fermarlo, almeno per denunciarlo.

PRESIDENTE. Collega Montaruli. Prego.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Presidente, ancora una volta io devo ringraziare i colleghi Prisco e Donzelli per aver voluto stimolare quest'Aula nel dibattito su questi emendamenti. Devo dire che mi sembra che su queste argomentazioni, già avanzate per gli emendamenti precedenti, noi si debba fare una riflessione sul fatto che è assolutamente necessario garantire a tutti i territori coinvolti nelle prossime elezioni amministrative una campagna elettorale che permetta a chi è stato a casa - costretto per il lockdown a non poter uscire, a comprimere le proprie relazioni personali - di superare questo gap rispetto invece a chi, proprio nel periodo del lockdown, potendo uscire in ragione della propria carica istituzionale, ha potuto mantenere relazioni.

PRESIDENTE. Concluda. Collega, deve concludere.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Questo cosa significa? Significa che essa deve necessariamente allungarsi in un periodo in cui le persone possono relazionarsi tra di loro, e questo è il sale di ogni campagna elettorale.

PRESIDENTE. Collega Bellucci, prego.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, c'è da dire che i colleghi della Commissione affari costituzionali ci hanno raccontato di incontri di Commissione surreali, in cui a colpi di maggioranza sono stati conculcati la democrazia e il dialogo tra opposizione e maggioranza. In queste ore Fratelli d'Italia sta animando l'opposizione a questi provvedimenti, a questo provvedimento punto per punto, che nasce da questo.

Quando voi parlate di irragionevolezza, ebbene, il nostro comportamento nasce dalla vostra irragionevolezza, dall'irragionevolezza che vi ha portato ad immaginare un decreto-legge in materia elettorale senza scriverlo insieme, senza scriverlo maggioranza e opposizione, con un'opposizione di Fratelli d'Italia che voleva che le elezioni…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). …venissero svolte ad ottobre. E quando parlate di punto di caduta a settembre, quello poteva essere un punto di caduta: per noi le elezioni devono essere in un tempo giusto, per dare la possibilità agli italiani, consapevolmente, di maturare la scelta del voto.

PRESIDENTE. Collega Butti, prego.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Anche a beneficio di chi ci ascolta da remoto in questo dibattito che, oggettivamente, ha anche del surreale, noi vorremmo dire che siamo consapevoli del fatto che erroneamente qualcuno possa pensare che qualche nostro emendamento abbia una finalità, diciamo così, ostruzionistica. Martirano Lombardo, nel caso di specie e nonostante la definizione, è un comune distante circa 1.200 chilometri dalla mia Lombardia, ma, al di là della lezione di geografia, siamo qui per ribadirvi, per farvi capire quanto sia assurdo votare e far votare - ho concluso - a settembre, in piena estate.

Governate il Paese con un consenso scarso del 35 per cento, le elezioni politiche non le concepite, però, con arroganza, protervia e supponenza, pretendete di decidere le date per le elezioni amministrative e regionali. Questo è veramente assurdo.

PRESIDENTE. Collega Caiata, prego.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Parliamo del comune di Martirano Lombardo che, a dispetto del nome, si trova in Calabria ed è un comune di poche migliaia di anime sulla montagna, dove i ragazzi cercano e aspettano la stagione estiva per andare a guadagnare qualche soldo. E noi, in maniera molto brillante, decidiamo che si debba votare a settembre e che, quindi, questi ragazzi, poi, debbano tornare per poter votare in un fine settimana, in cui, invece, dopo una lunga pandemia in cui non hanno avuto modo di poter guadagnare niente, avrebbero potuto guadagnare qualche altro soldo, facendo il fine settimana, lavorando negli alberghi o nei ristoranti della costa calabrese.

PRESIDENTE. Concluda.

SALVATORE CAIATA (FDI). Però, non perdete occasione per dimostrare che, come sempre, la legge si interpreta per gli amici e si applica per i nemici. Per cui rispetto…

PRESIDENTE. Grazie. Collega, ha concluso il suo tempo.

Collega Foti, prego.

TOMMASO FOTI (FDI). Signora Presidente, io penso che la maggioranza, ma, soprattutto, il Governo potrebbero assumere un'azione politica in questo momento e, cioè, rendersi conto che l'ipotesi del 20 di settembre è un'ipotesi che, ancorché legittimamente formulata, non trova quel consenso che è la base indispensabile per poter celebrare delle elezioni amministrative, regionali e un referendum costituzionale che porteranno a votare tutti gli italiani. Mi pare, quindi, opportuno fare un appello alla maggioranza per dire: ma che cosa ci ricavate da questo muro contro muro, se non dimostrare soltanto una sorda arroganza?

PRESIDENTE. Collega Gemmato, prego.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. In linea con quanto hanno sostenuto in precedenza i miei colleghi di Fratelli d'Italia, continuiamo ad evidenziare l'importanza che il voto venga celebrato in una data congrua, congrua per gli italiani, congrua anche per gli interessi economici della nazione.

Lo ripetiamo: votare a metà settembre significa imballare l'attività turistica e, quindi, economica italiana, meridionale, pugliese in particolare. Quindi, il tema della rivisitazione della data, il fatto di poter votare a ottobre come data di compromesso è corroborato anche da elementi di carattere sanitario, perché le prescrizioni che sono state date non sono tassative, è un'interpretazione generica che, evidentemente, come tante cose di questo Coronavirus - e concludo - rientrano nell'area della possibilità. Noi riteniamo che la politica debba, invece, prendere responsabilità e, responsabilmente, chiediamo di votare ad ottobre.

PRESIDENTE. Collega Lucaselli, prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. L'ostinazione di questo Governo e dei gruppi di maggioranza nell'indicare la data del 20 settembre sicuramente non tiene in considerazione una serie di elementi, molti li abbiamo affrontati da ieri a oggi, abbiamo cercato di raccontarveli, ma sicuramente il dato fondamentale è che, all'interno di questo provvedimento di cui oggi discutiamo gli emendamenti, mancano indubbiamente le risorse economiche perché si possa far fronte a un giorno di elezioni così vicino all'epidemia, che ci ha coinvolto e che ricordo a tutti quanti non è ancora terminata. Allora, se questo è vero, è vero anche che in questo momento abbiamo bisogno di più tempo per riorganizzare, anche a livello strutturale, i luoghi dove il voto dovrà avvenire.

PRESIDENTE. Collega Mantovani, prego.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. L'emendamento presentato dai colleghi prende spunto dalla necessità di rendere possibile il corretto svolgimento della campagna elettorale anche in un comune come Martirano Lombardo, in provincia di Catanzaro. Le elezioni non si esauriscono con il solo momento del voto, ma anche con un periodo di campagna elettorale che ha lo scopo di informare correttamente la cittadinanza, e questo vale per i territori più popolosi, come per i comuni al di sotto dei 15 mila abitanti. Per questo motivo, la proposta di indire elezioni in una domenica compresa tra il 13 ottobre e il 15 dicembre appare rispettosa del diritto dei cittadini di godere di informazioni complete in termini di programmi elettorali. Io credo che ignorare la necessità di comunicazione delle liste e dei candidati - e concludo - equivalga a ledere il diritto dei cittadini a formarsi un'opinione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Collega Fassino, prego.

PIERO FASSINO (PD). Scusate, io mi rivolgo ai colleghi dell'opposizione, in particolare di Fratelli d'Italia, che intervengono, come è del tutto legittimo, in sequenza, a porre continuamente la questione: mettiamoci d'accordo, ci riuniamo e troviamo una data di compromesso. No, scusate, un attimo, cerchiamo di essere di buonsenso: noi proponiamo una data, voi ne proponete tutt'altra e non è che la vostra proposta è la proposta di compromesso, è la vostra proposta, legittima, ma non è che ci sono i margini per un accordo. Noi proponiamo il 20 settembre che, in realtà, voi sapete è già frutto di una mediazione; a voi non va bene, legittimamente, ci dite: noi vogliamo ottobre, mettiamoci d'accordo e scegliamo ottobre. Che compromesso è, scusate? È semplicemente che volete che noi scegliamo la vostra data. Smettetela di raccontarci le favole.

PRESIDENTE. Collega Fassino, però le chiedo di indossare la mascherina.

PIERO FASSINO (PD). Seconda questione. Si usa l'argomento di dire: votando a settembre, si devono depositare le liste nelle prime settimane di agosto, la gente è in ferie. Argomento non privo di senso, ma c'è una modalità semplice che mi permetto di rappresentare all'Assemblea a titolo personale, senza impegnare neanche il mio gruppo: basta anticipare la data di deposito delle liste al 31 luglio per aver risolto questo problema. Si usa il mese di giugno e di luglio per fare le liste, raccogliere le firme, le si depositano il 31 luglio e la gente va in ferie tranquilla tutta e si vota il 20 settembre. Semplicissimo. Basta un emendamento, a questo punto della discussione, del relatore e abbiamo risolto questo problema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Collega Mollicone: non lo vedo neanche in Transatlantico, quindi si intende che vi abbia rinunciato. Collega Rizzetto, prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Guardi, Presidente, sulla scorta anche di quanto ho appena ascoltato dal collega Fassino, in realtà voglio dire che, forse, il collega non ricorda un passaggio, Presidente: Fratelli d'Italia aveva proposto la data delle elezioni non con un accordo, ma per un aspetto di democrazia, che deve essere estesa, evidentemente, anche a tutti i territori che noi citiamo, in ottobre. La data del compromesso era una data che per noi arrivava al 27 di settembre, proprio come etimologicamente dice il termine, come si evince dal termine “compromesso”, poiché voi la rappresentate attorno al 20 di settembre. Quindi, questa è la spiegazione che noi ci sentiamo di proporre in Aula e ci sentiamo di portare avanti questo che, per quanto ci riguarda, potrebbe essere un sufficiente, discreto compromesso tra ottobre, così come noi si proponeva, e la data, secondo noi ancora troppo anticipata, del 20 di settembre (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Collega Silvestroni, prego.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Torno a ribadire, anche su questo emendamento che presentiamo, che il punto non è se derogare o no, sottosegretario; lo dico, anche perché vedo qui davanti il collega Stumpo che in una sua dichiarazione ha detto che la data delle elezioni, così com'è, non è un fatto antidemocratico, perché non venivano accettate proposte alternative, perché la data, qualsiasi sia, comunque va bene. Posto che, collega Stumpo, non va bene qualsiasi data, perché stabilire nel periodo del 20 settembre il giorno delle votazioni, con presentazione delle liste, quindi, il 22 agosto, è un problema per il turismo, ma se non è un problema non si riesce a capire per quale motivo non ci sia la possibilità di trovare un accordo.

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Concludo. Non si può usare strumentalmente il COVID-19, la pandemia, per cercare di arrivare a un risultato elettorale che, comunque sia, sarà opinabile, perché racconteremo quello che state facendo. Ora io chiedo a voi uno sforzo.

PRESIDENTE. Collega Trancassini, prego. Il collega Trancassini non risulta presente in Aula, non lo vedo in Transatlantico, quindi, si intende che vi abbia rinunciato. Collega Delmastro Delle Vedove: non lo vedo in Aula, non è in Transatlantico e, quindi, ha rinunciato. Collega Luca De Carlo, prego.

LUCA DE CARLO (FDI). Presidente, mi pare del tutto evidente che, oggi, per la maggioranza o una parte della maggioranza - perché i colleghi del 5 Stelle sembrano poco interessati alle elezioni comunali, evidentemente, sono elezioni che interessano poco, tant'è che nei comuni non è che ne troviamo una grandissima rappresentanza, probabilmente perché precluderebbe poi loro la possibilità di venire in ben altri palcoscenici -, l'interesse sia relativo; noi, invece, che veniamo da una forma di gavetta leggermente differente, capiamo quale sia l'importanza di fare campagna elettorale in periodi dove la gente è oggettivamente nei posti dove si vota e, quindi, su questo ci battiamo fortemente. Dall'altra parte, invece, ci sono partiti che tenderebbero a darci anche lezioni su come fare ostruzionismo, su come portare in Aula il nostro pensiero.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LUCA DE CARLO (FDI). Ebbene, insomma, noi rivendichiamo un po' la nostra autonomia anche nella scelta di quelli che sono gli strumenti parlamentari, i pochi, che ci lasciate e, quindi, continueremo con il nostro voler porre al centro dell'attenzione come l'importante non sia scegliere una data nella quale fare vincere i propri candidati, ma garantire a tutti la possibilità di correre in egual misura.

PRESIDENTE. Collega Donzelli, prego.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Io, dopo tanti interventi critici, devo registrare, invece, un'apertura importante da parte del collega Fassino. Chiedo di sapere se parla a titolo personale o a nome del suo gruppo quando fa due aperture. La prima dice: chiediamo due date diverse, noi il 20 settembre, voi, ottobre, non state proponendo una mediazione. Noi siamo pronti a una mediazione fra il 20 settembre e ottobre e, se questa è un'apertura da parte del collega Fassino, siamo pronti anche ad approfondire, in queste ore che ci saranno, queste tre ore, fra qualche minuto, se ho capito bene ci dovrebbe essere la sospensione per la sanificazione dell'Aula, la questione. Se c'è una disponibilità della maggioranza, come ha annunciato il collega Fassino, parliamone, noi siamo pronti a parlarne per trovare una soluzione, visto che anche il collega Fassino evidenzia che ci sono dei problemi oggettivi nella raccolta delle firme il 18 e il 19 di agosto e nel deposito delle liste.

Quindi, visto che la maggioranza inizia a rendersi conto che è necessario sedersi a un tavolo e parlare, noi confermiamo la disponibilità. Spero che Fassino non abbia fatto un intervento a titolo personale, ma che ci sia una disponibilità vera della maggioranza; noi siamo pronti ad affrontare, a vedere, a mediare insieme e a trovare una soluzione.

PRESIDENTE. Collega Deidda, prego.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. L'intervento dell'onorevole Fassino permette di chiarire che Fratelli d'Italia ha sempre chiesto ottobre come mese dove celebrare il referendum e le elezioni e la mediazione è la data che è stata scelta, quella del 27, per venire incontro proprio alla maggioranza che si trincerava e si trincera dietro la decisione del Comitato tecnico-scientifico. Volete le elezioni a settembre? Questa allora è la mediazione; il 27 poteva essere una mediazione accettabile, noi chiedevamo ottobre, quindi, la nostra ferma richiesta è quella di venire incontro e dialogare, non mi pare che ci siamo mai sottratti al dialogo o alla volontà, noi abbiamo visto semplicemente una chiusura priva di argomenti, il primo è stato l'intervento dell'onorevole Fassino, perché non accettiamo la decisione del 20 settembre a basta, perché così vuole il Comitato tecnico-scientifico.

PRESIDENTE. Collega Ferro, prego.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Devo dire che sottolineo quanto già detto dal collega Rizzetto, rispetto, ancora una volta, alla doppia proposta che è venuta da Fratelli d'Italia che era, insomma, quella di andare ad elezioni ad ottobre; per tentare una mediazione si è proposta la data di settembre, benché per noi ancora anticipata, ma il problema, collega Fassino, ovviamente, Presidente, mi rivolgo a lei, per raggiungere il collega, è che proprio non c'è stata volontà da parte della maggioranza, fino ad oggi, di mediare su niente. Io credo che parlando di legge elettorale, se non c'è il maggior consenso di quest'Aula, probabilmente, questa non avrà nessun risvolto positivo né sui territori, né sulla politica, né su chi l'approverà.

PRESIDENTE. Collega Bignami, prego.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Non è che in realtà la nostra azione sia finalizzata a imporre una data piuttosto che un'altra, è un'azione finalizzata a raccogliere un invito formulato anche non più tardi di ieri dal Presidente della Camera Fico, affinché le regole del gioco possano essere definite tutti assieme senza forzature. Noi avevamo individuato una data, che non era sicuramente quella del 27 di settembre e ancor meno, evidentemente, quella del 20 di settembre, ma che andava ben più verso il mese di ottobre, che avrebbe consentito, non solo un regolare svolgimento della campagna elettorale senza sottrarre a ombrelloni, spiagge e montagne, vacanze varie, l'impegno di tutti noi - che ci interessa francamente il giusto - ma che consentisse il pieno coinvolgimento delle comunità chiamate al voto, cosa che anche nel richiamo che l'onorevole Fassino testé realizzava in ordine alla possibilità di anticipare le firme, ci sembra sia pienamente consapevole, da parte della maggioranza, che così non sarà.

PRESIDENTE. Collega Maschio, prego.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Non posso che associarmi a quanto detto dai colleghi: è un appello al buon senso. Pare che almeno in qualche singolo collega della maggioranza il buon senso e una riflessione più corretta stiano prendendo piede, auspichiamo sia uno spiraglio di dialogo più costruttivo che non costringa l'opposizione a un legittimo ostruzionismo, che è una forma di legittima difesa rispetto all'arbitrio che sta attuando la maggioranza, sulla data del 20 settembre, e auspichiamo che su questo singolo comune e sul complesso dei comuni al voto si possa ritornare a un confronto di buon senso sulla data delle prossime elezioni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.218 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Chi non riesce a votare? Fogliani ha votato. Chiedo se in tribuna tutti i colleghi sono riusciti a votare? In aula? Durigon? Aspettiamo l'ok dal Transatlantico.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Essendo trascorse tre ore dall'inizio delle votazioni di questa partizione della seduta, sospendiamo l'esame del provvedimento che riprenderà alle ore 15,30.

La seduta, sospesa alle 12,35, è ripresa alle 15,30.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Benvenuto, Brescia, Cirielli, Delrio, Frusone, Gallinella, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Maggioni, Mauri, Molinari, Parolo, Sisto, Tasso e Vignaroli sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente ottantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 2471-A.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2471-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2471-A: Conversione in legge del decreto-legge 20 aprile 2020, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.

Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, è stato da ultimo respinto l'emendamento 1.218 Prisco.

Passiamo quindi all'emendamento 1.219 Prisco.

Prego, onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Purtroppo, nella pausa non sono intervenuti per così dire fattori risolutivi, anzi abbiamo visto agenzie di stampa da parte del collega Ceccanti che gettavano acqua e affogavano qualsiasi speranza di dialogo. Noi continuiamo, con la presentazione di questo emendamento, come quelli precedenti, a chiedervi la possibilità di trovare una soluzione. Il collega Fassino aveva comunque fatto un'apertura, un'apertura timida, tiepida, in alcuni casi a titolo personale, ma aveva sollevato due questioni che ci avevano colto positivamente di sorpresa. La prima era il fatto di dire che dobbiamo trovare una mediazione e ottobre non è una mediazione, e il collega Fassino diceva: dopo una mediazione interna alla maggioranza, noi proponiamo il 20 settembre, voi proponete ottobre, così non possiamo chiudere e allora rimaniamo della nostra opinione. Noi ribadiamo qui che siamo pronti, come è giusto che sia, a decidere insieme la data elettorale. Non siamo chiusi su ottobre, possiamo chiudere insieme e scegliere insieme la data delle elezioni, perché guardate non è una fissazione la nostra - ho sentito dire: una settimana in più o in meno - è una questione di buonsenso come abbiamo detto, di rispetto degli italiani, di rispetto della campagna elettorale che deve essere libera, pulita, chiara, trasparente…

PRESIDENTE. Colleghi, per favore i banchi del Governo e poi se per favore se prendete posto e abbassate il tono della voce. Sta intervenendo l'onorevole Donzelli, con qualche difficoltà, immagino.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente… e non influenzata dalle ferie estive. E poi anche il rispetto al mondo del turismo che, in molti comuni italiani, non fa altro che aspettare la pausa estiva e il mese di agosto per recuperare anche i disastri fatti anche un po' dalla vostra gestione durante il Coronavirus. Detto questo, il momento in cui si sceglie di nuovo la data delle elezioni, dopo che è stata sospesa la democrazia, deve essere un momento condiviso. Il collega Fassino ha aperto uno spiraglio, poi è stato richiamato dal partito, purtroppo, e, quindi, ora forse proverà a tornare indietro su questo spiraglio, purtroppo. Invece, sarebbe bello che, piuttosto che tornare indietro Fassino, facesse un passo avanti Ceccanti o gli altri del Partito Democratico che non sono stati d'accordo con il collega Fassino. Invece, Fassino ha fatto anche un'altra apertura sulla data del deposito delle liste, perché ha detto che depositare le liste il 18 agosto è un problema, ha ammesso che non è privo di difficoltà.

Allora, a questo punto, noi crediamo che la soluzione sia spostare la data delle elezioni. Se vi sono altre proposte, siamo pronti ad ascoltarle, in che data volete votare, come, quando e perché, non dalle agenzie, ma qui, alla Camera dei deputati, che è il luogo della politica, il luogo delle trattative, il luogo dove si deve trovare la sintesi per il bene degli italiani. Guardate, continuare a dire, in televisione, sulle agenzie o al Capo dello Stato: “noi siamo pronti a dialogare”, e dialogare nemmeno sulla data delle elezioni, e considerare - altra cose imbarazzante - “ma è già una mediazione il 20 settembre”, è una mediazione tra voi. Ossia, voi portate come esigenza, come mediazione ottenuta, il fatto che voi in maggioranza siete d'accordo. Ma guardate che non bastate da soli. Non è che, una volta che avete trovato l'accordo con la maggioranza, devono essere d'accordo anche gli altri. Esiste un'opposizione, che in Parlamento è minoritaria, ma nella nazione probabilmente è maggioritaria, largamente maggioritaria, e la mediazione che avete trovato per il 20 settembre è solo vostra. È una mediazione della maggioranza, perché ovviamente siete cinque, sei, sette, otto partiti e movimenti - abbiamo perso il conto -, ciascuno con un'esigenza particolare e diversa, sempre nell'interesse del partito e mai degli italiani.

Quindi, noi siamo qui nuovamente a ribadirvi la nostra disponibilità a trovare una soluzione, altrimenti continueremo a presentare ogni singolo emendamento, nei suoi dettagli, e ad andare avanti, perché crediamo che questo nostro sforzo sia a servizio della democrazia, sia a servizio degli elettori che devono poter scegliere liberamente, sia a servizio del mondo del turismo, che ha bisogno di lavorare con serenità, dei bambini, dei nostri figli, che devono poter tornare a scuola con la serenità di non stare due giorni a scuola e due settimane a casa, appena tornati, dopo la follia della didattica a distanza. Noi siamo qui a chiedervi di ragionare insieme per il bene degli italiani. Voi continuate per ora a essere arroccati nei vostri interessi di partito. Spero che qualcuno in più di voi ascolti il collega Fassino e non faccia cambiare idea a Fassino, ma cambiate idea voi. Spero che questo filo del dialogo, che è stato aperto, non sia immediatamente interrotto e che si possa arrivare a una soluzione. Noi siamo pronti, sulla data delle elezioni, sulle regole del gioco, a collaborare. Se andate avanti da soli, fate un danno, non all'opposizione, ma all'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD). Allora, io credo che tra di noi bisogna essere seri. Avendo un po' di anni alle spalle di esperienza parlamentare, non mi spaventa la strumentalizzazione, quando viene fatta, però, almeno, dobbiamo essere chiari tra noi.

Io, come risulta dal verbale, non ho affatto proposto una mediazione sulla data. Anzi, questa mattina io ho spiegato che il 20 settembre era già una mediazione. E per di più, siccome si dice che si vuole andare a ottobre, a ottobre nella regione Toscana e in cento e più comuni, dove si voterà con più di 15 mila abitanti, noi probabilmente avremo il doppio turno. Quindi, noi già arriviamo ad ottobre. Quindi, andare oltre il 20 settembre, andare al 27 o addirittura ad inizio ottobre, farebbe concludere il percorso elettorale completo oltre la metà di ottobre, cosa che è sconsigliata in rapporto ai rischi di ripresa di focolai di Coronavirus, con l'incedere della stagione autunnale e invernale.

Quindi, io confermo quello che ho detto stamattina. La data del 20 settembre mi sembra una data congrua. Quello che ho detto stamattina - e lì, se si vuole cogliere uno spiraglio, c'è - è che, se si vuole ovviare alle difficoltà di dover presentare le liste a metà agosto e si vuole anche, quindi, avere più spazio per la campagna elettorale, se si anticipa il deposito delle liste alla fine di luglio, al 31 luglio, questo consente di ovviare alla difficoltà di presentare le liste a Ferragosto e consente anche, per quei candidati che lo vogliono, di avere un tempo aggiuntivo di campagna elettorale, oltre alle settimane di settembre.

Quindi, questa è una proposta che, a titolo personale - poi il mio gruppo deciderà se sostenerla o meno - io propongo. Non ho proposto e non propongo il cambiamento della data. Propongo l'anticipo del deposito al 31 luglio, cosa che, se il Governo accetta e la Commissione accetta, ovviamente può passare, a questo punto, soltanto attraverso un emendamento del relatore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Montaruli? Colleghi, se mi fate dei segni… Prego, onorevole Lollobrigida.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Chiedo se posso scambiarmi con la Montaruli, perché vorrei intervenire.

PRESIDENTE. Sì, il suo gruppo mi ha dato una lista, quindi io sto seguendo la lista che mi ha dato.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Siamo d'accordo. Chiediamo alla Presidenza se è possibile fare questo cambio, sulla base del nostro…

PRESIDENTE. Con lei? Certo, assolutamente. Prego.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). È solo perché, altrimenti, ci si rincorre su questioni. Credo che il collega Fassino, per autorevolezza, sappia che cos'è una mediazione. La mediazione è avere posizioni diverse e trovare un punto di equilibrio; non è la mediazione tra le forze di una singola maggioranza che, non trovando accordo su niente, si mettono d'accordo su una data e poi ce la impongono - nemmeno propongono -, con un meccanismo che è lontano da quello che noi intendiamo essere mediazione, con una parte della nazione che noi rappresentiamo.

Non sappiamo se rappresentiamo 1, 2, 3, 4 milioni di cittadini italiani, o quanto rappresenti il centrodestra presente in quest'Aula. Siamo una Repubblica parlamentare non regionalizzata, quindi la mediazione non è sufficiente con le regioni e con i candidati potenziali alle elezioni regionali. Allora, non mi risulta che ci sia nessuna forza del centrodestra che abbia detto che il 20 settembre va bene. Allora, fino a quando non accadrà che qualcuno si alza in quest'Aula e dice che va bene il 20 settembre, voi la mediazione l'avete fatta con Renzi, con il MoVimento 5 Stelle e con LeU, non certo con noi. Quindi, non continuiamo a rivendicare una cosa che non esiste e non sta al mondo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Io faccio seguito alle parole del mio capogruppo proprio sulla caduta, il punto di equilibrio per un eventuale accordo tra maggioranza e opposizione. Mi sembra che tutte le buone intenzioni, neanche paventate in quest'Aula, trovino tuttavia una battuta d'arresto nelle parole del collega Ceccanti, che solo alle ore 15.07 faceva uscire un'agenzia, in cui si confermava la data del 20 e del 21.

Mi chiedo, con questo spirito, che cosa pretendiate dall'opposizione. L'opposizione fa l'opposizione, fa delle richieste, consapevole del fatto che la materia elettorale è una materia delicata, che dovrebbe trovare un accordo tra tutti. Quindi, ci auguriamo che le parole dell'onorevole Ceccanti siano, al momento, delle parole isolate e che si voglia continuare in un tentativo di collaborazione, venendo incontro a quelle che sono le istanze e le argomentazioni da noi dichiarate durante i vari interventi in Aula.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Il collega Fassino ha stigmatizzato le nostre parole di oggi, dicendo che Fratelli d'Italia racconta delle favole. Diciamo al collega Fassino che le favole le raccontate voi nella misura in cui parlate di mediazione e, come unica mediazione, riconoscete la mediazione tra le forze di maggioranza.

Comprendiamo che, d'altronde, il dialogo tra PD, MoVimento 5 Stelle, Italia Viva e LeU sia un dialogo così litigioso, che si possa pensare che la vostra dialettica parlamentare si inserisca tra un'opposizione che è l'opposizione delle diverse forze politiche di maggioranza, contrapposte tra loro. Ma questa non è la mediazione parlamentare, onorevole Fassino. La mediazione parlamentare è ben altra cosa: la mediazione parlamentare significa scrivere le leggi elettorali insieme! Questo è quello che dice il Presidente della Repubblica e voi non l'avete fatto; non l'avete fatto nei lavori di Commissione e state continuando a ribadire questa vostra incapacità del confronto parlamentare anche in Aula, quindi le favole le raccontate voi!

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. In effetti, l'onorevole Fassino forse ha reagito in modo un po' scomposto. Proprio perché noi siamo inguaribili romantici, sotto questo punto di vista, il nostro era semplicemente un tentativo in extremis di rimediare una sorta di mediazione. Infatti, la questione della quale stiamo dibattendo è una questione importante, che certamente riguarda i gruppi parlamentari, che certamente riguarda i presidenti delle regioni che andranno al rinnovo, che certamente riguarda i partiti, ma che soprattutto riguarda i cittadini.

La nostra posizione, che abbiamo assunto da ieri in modo molto lineare e coerente, verte esclusivamente nella preservazione dei diritti dei cittadini, che hanno cioè il diritto di assistere a una campagna elettorale, acquisendo consapevolezza dei contenuti della campagna elettorale stessa - e concludo - che, evidentemente, non può essere tenuta nel mese di agosto, raccogliendo le firme per le liste all'inizio di agosto e depositando le liste a Ferragosto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caiata.

SALVATORE CAIATA (FDI). Presidente, vorrei continuare con quello che stavano dicendo i miei colleghi. È vero, forse siamo degli inguaribili romantici, come ha detto prima il mio collega, perché avevamo voluto forse intendere, nelle parole dell'onorevole Fassino, un segno di disponibilità o, quanto meno, una volontà di dare attuazione a un nome democratico. Quindi ciò che noi auspicavamo era aprire una linea di dialogo, ma siamo stati riportati brutalmente con i piedi per terra. Però, Presidente, non possiamo non continuare a ribadire come una scelta imposta di svolgere le elezioni in una data come quella che ha individuato il Governo non tuteli per niente i diritti di tantissime persone. Questo emendamento, di cui stiamo discutendo adesso, si riferisce al comune di Zaccanopoli. Ebbene, è un comune a pochi chilometri da Tropea. La parola è già esaustiva, cioè un comune che fa del turismo e dell'affluenza turistica il suo motivo di sopravvivenza. Si pensa, come dice l'onorevole Fassino, di chiudere le liste al 30 luglio e poi si pensa alla campagna elettorale, però, forse, in quel periodo c'è gente che deve pensare a lavorare per recuperare tutto quello che gli è stato tolto in questo periodo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, io mi riferisco alla seconda parte della proposta dell'onorevole Fassino, allorquando ha detto che sarebbe auspicabile, a questo punto, eventualmente la presentazione delle liste entro il 31 luglio. Mi pare che l'argomento sia esattamente l'opposto; tutt'al più bisognerebbe, fatti salvi i termini di inizio della campagna elettorale, consentire alle forze politiche di poter presentare le liste entro il 1° settembre, se fosse un punto di vista corretto, perché, evidentemente, vi sono delle forze politiche che devono raccogliere le firme e, magari, verrebbero inopinatamente penalizzate da questa proposta, una proposta che, torno a ripetere, non riguarda la nostra forza politica, Fratelli d'Italia, ma può riguardare, ad esempio, tutte le liste uscenti dei governatori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. L'emendamento presentato dal collega evidentemente si pone in scia con tutto il leitmotiv che Fratelli d'Italia sta cercando di portare all'economia dell'Aula, che è quello di un ripensamento circa la data in cui celebrare le elezioni. Lo facciamo consci del fatto che esiste una politica o, meglio, debba esistere una politica forte che detta le regole e non una politica debole che subisce le regole, peraltro dettate da altri e non dettate in quest'Aula. I consulenti, gli scienziati, i presunti esperti che in questi mesi ci hanno riempito di concetti, molto spesso contrastanti, ci portano in una direzione, che è quella di votare a settembre e presentare le liste ad agosto. Noi riteniamo che per allargare la platea di elettori si debba superare questo momento e approfondire e pensare di votare a ottobre.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. La data del 20 settembre è una data che ha seguito un po' l'iter al quale questo Governo ci ha abituato.

Infatti, prima ancora di venire in Parlamento a discutere della possibilità del voto a settembre e della necessità di farlo nei primi giorni di settembre, prima ancora, quindi, di venire nel luogo deputato a fare questo tipo di scelte nell'interesse degli elettori e nell'interesse dei cittadini, questo Governo ha preferito fare accordi con i presidenti di regione. E, allora, capirà che questa per noi non è - e non può essere - una garanzia rispetto all'esercizio democratico del diritto di voto ed è per questo che continuiamo a descrivere i nostri emendamenti nel modo più esaustivo possibile, proprio per dare la possibilità ai gruppi di maggioranza e al Governo di tornare nuovamente a ragionare su questi temi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mantovani. Ne ha facoltà.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Con questo provvedimento il Governo continua a ignorare un importante interlocutore qual è l'opposizione. La materia elettorale è qualcosa di concreto e non dev'essere scollegata dalle realtà del nostro Paese e dei piccoli centri che lo animano. Dunque, ritengo fondamentale agire seguendo una linea attenta non solo alle date e alle scadenze ma anche alle conseguenze che queste potrebbero avere su cittadini, su imprese e su territori.

Per questo motivo indire elezioni in una domenica compresa tra il 13 ottobre e il 15 dicembre costituisce, a mio avviso, una scelta responsabile e di buonsenso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Riteniamo, ovviamente, importante proseguire città per città, comune per comune, anche per i minori, per ribadire il concetto, che è stato prima accennato anche dal capogruppo di Fratelli d'Italia, che gli accordi non si annunciano sulle agenzie dopo averli tentati in qualche stanzetta di maggioranza. Gli accordi, quelli trasparenti, quelli alti e nobili, su una cosa importante come le regole elettorali e la data delle elezioni, si fanno ufficialmente, si fanno con proposte alla luce del sole e non al chiuso di qualche stanza.

Per questa ragione Fratelli d'Italia, con orgoglio, con determinazione e senza temere alcunché, proseguirà questo ostruzionismo, che è nell'interesse della stagione turistica delle famiglie per la ripresa delle scuole e, ovviamente, di tutto il corpo docente e di tutto il mondo della scuola e, ovviamente, per la democrazia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Presidente, rispetto alle proposte che Fratelli d'Italia sta portando avanti, basterebbe una semplice risposta da parte del Governo e da parte della maggioranza stessa. Di fatto, dietro motivazioni sanitarie, avete stretto - e parlo, nello specifico, del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle - un patto di reciproca convenienza ed è una convenienza meramente elettorale e non solo: chi cerca una veloce riconferma, che evidentemente, probabilmente e auspicatamente non ci sarà - Toscana, Marche, Campania e Puglia - con un provvedimento solamente pro domo vostra; e chi di fatto vorrà andare, Presidente, a ergersi vittorioso rispetto al referendum costituzionale.

Tra l'altro, il Presidente Conte aveva dichiarato “ampia convergenza di tutte le parti politiche”, ma questa ampia convergenza non la vediamo e - chiudo, Presidente - lo stesso Presidente Conte - e il collega Baldelli probabilmente me lo confermerà - aveva promesso ai comitati per il No che li avrebbe consultati prima rispetto alla data, cosa che non ha fatto. Quindi, è un qualcosa che riguarda soltanto un mero interesse elettorale della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni. Ne ha facoltà. Provi adesso, onorevole Silvestroni. Provi, magari, a cambiare postazione. Prego, riprovi.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Presidente, vorrei rivolgermi sempre alla maggioranza, a quella maggioranza che dovrebbe rappresentare, lo ripeto ancora oggi, la parte democratica – e, quindi, da Italia Viva, al Partito Democratico, a LEU - perché è questo che loro ogni volta dicono, anche durante le campagne elettorali.

E allora questa, Presidente, dovrebbe essere l'Aula sacra della soluzione possibile; la soluzione possibile è una concertazione, come ribadiamo, tra la maggioranza e l'opposizione, di trovare una soluzione possibile.

Per Fratelli d'Italia la soluzione, o meglio la richiesta più giusta, sarebbe quella di andare al voto a ottobre oppure immediatamente.

Poniamo una soluzione che è quella del voto il 27 di settembre, quindi mi rivolgo all'onorevole Fassino: il 27 settembre è una soluzione possibile (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non voler scendere in discussioni per trovare questa soluzione ritengo un ostruzionismo, questo sì, da parte in questo caso della maggioranza, che non ha sicuramente precedenti per chi vuole rappresentare la democrazia in quest'Aula sacra, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie Presidente, solo per ricordare all'onorevole Fassino che questo paravento dietro il quale nascondete un accordo con i 5 Stelle, che vi interessa solo per mere convenienze elettorali, e cioè il fatto che ci sia l'incombenza di una seconda pandemia, fa riferimento ad una frase del professor Brusaferro, che testualmente è che “tradizionalmente in autunno si diffonde l'influenza”.

Ora, a parte che questa cosa, insomma, ve l'ho ripetuta diverse volte, ma vedo che non ci sentite, io vi faccio fare una riflessione ulteriore: ma non pensate che questa nazione, questo Paese martoriato da questa pandemia, oggi non meriti che, per questo confronto politico e per questa polemica, paventiamo una seconda pandemia quando non lo dice nessuno, anzi quello che ci dicono i virologi è esattamente l'opposto? Non pensate che questo sia un messaggio devastante per il Paese e che non valga la pena, per una mera convenienza elettorale?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per dissentire radicalmente dal collega di Fratelli d'Italia, che ha detto che la scelta del 20 settembre è frutto di una politica debole e recessiva rispetto a scienziati. No, io credo che rappresenti una politica proterva e arrogante, che coltiva interessi di parrocchia vergognosi, rispetto agli interessi del Paese e cioè una politica che, nella segreta convinzione che se si andrà a votare velocemente forse si salveranno dal cataclisma elettorale che si abbatterà su Campania, Puglia, Marche ed altre regioni, spera, tenta di fissare anticipatamente la data delle elezioni, ignorando le esigenze della ripartenza della scuola, della ripartenza dell'economia, della ripartenza dell'economia reale, le esigenze degli italiani di essere informati, a seguito della consultazione elettorale.

Allora, altro che politica debole, non è neanche politica forte, è la politica tracotante e arrogante di chi sa che sta per essere asfaltato, ma verrà asfaltato lo stesso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi, vi ricordo di indossare sempre correttamente la mascherina, grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Carlo. Ne ha facoltà.

LUCA DE CARLO (FDI). Ecco Presidente, grazie. Io credo che il collega Fassino fosse, proprio dall'alto della sua grande esperienza, un po' in imbarazzo circa questo provvedimento, perché, non avendolo concertato con le opposizioni, sa benissimo che una cosa importante come la legge elettorale andrebbe di fatto concertata.

Forse un po' di confusione l'ha generata il fatto che la maggioranza ha, all'interno della sua stessa maggioranza, un'opposizione, per cui anche solo pensare di mettere d'accordo le quattro anime - o cinque, quante sono - della maggioranza, oggi implichi un grande sforzo e che quindi, esaurito il quale, poi tutto sia in discesa. In realtà non è così, perché da questa parte dell'emiciclo ci sono forze politiche come Fratelli d'Italia, che certo non si piegano a queste vostre logiche, che sono assolutamente anche in questo caso spartitorie e che vi vedono impegnati benissimo quando si tratta di comunali, amministrative e regionali, ma che quando è ora di parlare, poi, invece di elezioni politiche, come i topi quando il gatto entra in una stanza, sparite e non vi fate più vedere, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie Presidente, è l'occasione per rendere omaggio a quel comune Zaccanopoli, che è un piccolo comune calabrese di 750 abitanti e che, d'estate, è l'occasione per riabbracciare i tanti emigrati che tornano nella propria casa; quindi, un comune che combatte contro lo spopolamento e che forse è impegnato, in questi tempi, a cercare di sopravvivere in tutte quelle che sono le sue economie, non solo turistiche; che forse avrebbe bisogno di maggiore aiuto dal Governo, non tanto anticipando la data elettorale, rispetto a quello che magari noi proponiamo ma soprattutto avrebbe bisogno di economia, soldi, dipendenti; soprattutto, visto che è un comune a vocazione pastorale, ci si chiederà perché il Ministro Bellanova ha stralciato la misura per il tracciamento dell'allevamento ovino e, forse, se lo chiedono tutti i pastori italiani. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.219 Prisco, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo all'emendamento 1.220 Prisco.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Prisco. Prego.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie. Sembrava, questa mattina, di aver chiuso la discussione con un passo in avanti. Abbiamo ascoltato le dichiarazioni, che forse solo da questa parte abbiamo inteso, di apertura dell'onorevole Fassino e auspicavamo, dall'alto della sua autorevolezza politica, anche nei confronti della maggioranza (sicuramente della parte sinistra o più di sinistra della maggioranza) che fosse l'inizio di una discussione costruttiva sulle regole del gioco. Purtroppo, ci dispiace constatarlo, anche lui - io ho molto rispetto dell'onorevole Fassino - è stato costretto a tornare sui suoi passi, costretto dal difficile equilibrio delle parti politiche che reggono questa maggioranza, che ormai svolge il suo mandato tentando impossibili equilibri tra le molte forze politiche che la tengono in piedi. Perché l'obiettivo è unico, lo abbiamo detto più volte e ribadito, è chiaro, è sotto gli occhi di tutti: è quello di rimanere attaccati alle poltrone e non quello di provare a fare le cose. Figuriamoci se, dopo il difficile compromesso interno a cui la maggioranza è costretta, essa riesce ad elaborare una proposta comune con le opposizioni. Questo è il risultato di tanti e tanti provvedimenti che smentiscono le disponibilità di facciata del Presidente del Consiglio, così come smentiscono le disponibilità di facciata delle principali forze di maggioranza date all'inizio di questo provvedimento, così come smentiscono anche autorevoli personaggi di questo Parlamento, come l'onorevole Fassino, costretti a rientrare nelle file del proprio gruppo e che si deve arrendere alla logiche di una maggioranza che, in qualche modo, ha trovato su un certo equilibrio il proprio compromesso interno; un compromesso interno che vuole imporre al resto del Parlamento e al resto dell'Italia, incuranti delle esigenze del turismo, incuranti delle esigenze dei bambini e dei ragazzi nelle scuole, incuranti delle esigenze degli elettori di formarsi una coscienza e un diritto alla piena informazione nelle molte elezioni che andremo a svolgere, perché l'importante, ovviamente, è mantenere saldo il vincolo di maggioranza e continuare a portare avanti una legislatura che, purtroppo, non porta avanti in modo autorevole, con una visione, le sorti della nostra della nostra nazione.

Noi continuiamo con il solito garbo, con la stessa determinazione, con la solita fermezza a richiedere, ancora una volta, in quest'Aula, la disponibilità a ragionare su regole del gioco condivise. Lo abbiamo detto: per noi non c'è motivo, stante quello che c'è scritto nel parere medico scientifico offerto al Ministero e alla Commissione, per modificare le regole del gioco rispetto a quello che si è fatto - lo ha ricordato l'onorevole Foti questa mattina - in tutte le altre competizioni amministrative ed elettorali in questo Paese nella scelta del periodo per svolgerle. Concludo, Presidente. Non c'è motivo e siamo ovviamente consapevoli e d'accordo nell'utilizzare le massime precauzioni nell'organizzazione, tant'è che abbiamo acconsentito alla riduzione del numero delle firme e ad altre misure introdotte con questo decreto, tra cui anche il rinvio stesso delle elezioni, perché, ricordiamolo, le legislature regionali scadevano a maggio e molte consiliature scadevano e scadranno entro il 31 luglio.

Questa è la base di questo tavolo di confronto, rispetto al quale ancora oggi non si fanno passi in avanti che possano essere ritenuti ragionevoli, se non qualche archibugio, come quello infine proposto dall'onorevole collega Fassino, cioè addirittura di anticipare a fine luglio o a inizio agosto la raccolta delle firme - e concludo, Presidente - nel tentativo di trovare una qualche soluzione stiracchiata, perché chiunque si rende conto che quello che viene proposto è un provvedimento assurdo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio nuovamente i colleghi Prisco e Donzelli per la presentazione di questo emendamento, di cui sono primi firmatari. A me sembra assolutamente evidente, da come si sta sviluppando il dibattito all'interno di quest'Aula, che qui l'oggetto del contendere non è soltanto la data del voto, ma che, dietro la data del voto, vi sia una visione diversa di come debbano essere affrontate le campagne elettorali, di come doveva essere affrontata l'emergenza COVID-19, del rispetto che, all'interno delle istituzioni, bisogna avere tra maggioranza e opposizione, della necessità di ascoltare l'opposizione, del fatto che siamo una Repubblica parlamentare e che, di conseguenza, non si possono rimettere decisioni come queste alle segreterie di partito, ma devono essere maturate in un dialogo costruttivo all'interno di quest'Aula e delle sedi competenti. Dietro, quindi, a questa data c'è molto, molto di più e crediamo fortemente in questo, tanto che è da ieri che stiamo discutendo della necessità di garantire una campagna elettorale che sia limpida, serena, ma che soprattutto metta tutti nella possibilità di potersi confrontare seriamente per il rinnovo dei consessi comunali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Bellucci. Prego.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Apprendiamo da questo confronto parlamentare che le nostre argomentazioni non sono prive di senso. Un illustre esponente di Governo della maggioranza del PD, l'onorevole Fassino, ci dice che hanno senso le motivazioni che ci portano ad opporci a questo provvedimento. E, allora, vogliamo essere chiari: la nostra idea è quella di andare a votare ad ottobre; la nostra idea è quella che, se si deve andare a votare e fare un election day, allora è proprio il caso, è proprio opportuno che ci siano anche delle elezioni politiche e, quindi, che si vada al voto per i comuni, per le regioni, ma anche per definire il Governo nazionale. Questa è la nostra idea. La nostra idea è che gli italiani possono avere tutte le condizioni per poter scegliere chi li governa, chi li amministra, a tutti i livelli, oggi in cui questa maggioranza ha dimostrato la sua incapacità di poter dare il meglio agli italiani, soprattutto nel caso della pandemia.

PRESIDENTE. Onorevole Butti. Prego.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Per capire esattamente cosa stia accadendo, poco fa, questa mattina insomma, un collega della maggioranza, che non è il collega Fassino, ma che è un amico, è un conoscente, è una persona che stimo e del quale, ovviamente, non svelerò l'identità, mi ha chiesto chiarimenti sul nostro atteggiamento parlamentare, aggiungendo poi, dopo la mia risposta: ma noi potremmo anche far decadere questo decreto. Che cosa accade? Accade che le regioni scelgono autonomamente e indistintamente una data per le elezioni, poi, con un nuovo decreto, noi stabiliamo la data per le amministrative e poi per il referendum vediamo e si bypassa tutto questo. Ecco, io ritengo che, anche da una persona così stimata e da me apprezzata, questo sia il tratto distintivo dell'atteggiamento arrogante che sta caratterizzando sia il Governo, che la maggioranza, nella scelta della indicazione di una data nella quale svolgere le elezioni.

PRESIDENTE. Onorevole Caiata. Prego.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. In realtà, tutti gli appelli che abbiamo sentito prima dell'interruzione del pranzo, da parte dei colleghi, dai banchi del PD, dai banchi del Governo - che chiedevano di appellarsi alla Giunta del Regolamento - quasi mettevano in discussione la legittimità di quello che noi stiamo facendo in quest'Aula; mi sembra che il fatto che siamo di nuovo qui o continuiamo a farlo sia la dimostrazione palese che è più che legittimo ciò che stiamo facendo ed è più che giustificato.

Quindi, ribadiamo con forza questa volontà, la volontà di arrivare a determinare insieme, in un dialogo costruttivo, una data per le elezioni che dia la possibilità a tutti di esercitare i propri diritti.

PRESIDENTE. Onorevole Foti. Prego.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, repetita iuvant, ma evidentemente non si vuole sentire. Abbiamo, in tutti i modi, cercato di spiegare che le elezioni non sono solo un problema di data, sono un problema anche di campagna elettorale, di poter avere il tempo, da parte dei candidati, di incontrare i propri elettori, in un periodo comunque particolarmente difficile, perché, come lei potrà darmi atto, il distanziometro non è venuto meno, e probabilmente non lo sarà neanche nel mese di settembre, quindi ci vuole il tempo per riuscire a poter far conoscere i programmi, da parte dei candidati, all'opinione pubblica. Se si vuole togliere questo, evidentemente si vogliono realizzare delle elezioni farsa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Sì, continuiamo in questa maratona del buon senso, nel senso che vorremmo trasferire dei concetti. Il primo concetto è quello che poc'anzi enunciava il collega Foti, cioè rispetto alla partecipazione al voto. Ora, non dimentichiamo che questa sarà la prima campagna elettorale che noi faremo non seguendo gli strumenti e le modalità, i crismi, le liturgie usuali delle campagne elettorali che abbiamo fatto fino a oggi. Non sarà più possibile evidentemente riempire piazze come lo si faceva prima, luoghi chiusi, il voto di prossimità, che soprattutto al Sud è parte importante di contatto, di scambio, di afflato, di scambio. Ora, Presidente, chiudersi in questa maniera non ha senso. Non pensare di poter riaprire i termini e dare oggettivamente la possibilità agli italiani di poter celebrare non solo le vacanze, ma anche una campagna elettorale congrua, ci sembra un atteggiamento di chiusura “capotico” e non condivisibile. Per questo, noi continueremo a far valere le nostre ragioni dove le ragioni si devono far valere, cioè nel Parlamento.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di indossare la mascherina.

Onorevole Lucaselli. Prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Il gruppo di Fratelli d'Italia sta cercando di porre l'accento e l'attenzione di quest'Aula su un tema che è davvero fondamentale, perché riteniamo che la data del 20 settembre rappresenti esclusivamente un capriccio di questo Governo e della maggioranza che lo sostiene. E lo diciamo in maniera assolutamente convinta, perché sappiamo quelli che sono i problemi reali nelle campagne elettorali, quelli che sono i problemi reali nell'espletamento del voto e quindi dell'esercizio della democrazia. E allora vorremmo che questi problemi venissero finalmente affrontati in modo serio e concreto e che, quindi, ci possa essere la possibilità, finalmente, di discutere di cose reali.

PRESIDENTE. Onorevole Mantovani. Prego.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali rappresentano sempre un momento di grande mobilitazione da parte della cittadinanza, e l'organizzazione delle liste, degli incontri sul territorio, nel rispetto delle norme anti-contagio, richiede senza dubbio più tempo, soprattutto nei comuni più piccoli, che hanno spazi ridotti, quindi io credo che ignorare ciò significhi non conoscere la politica e chi la fa con passione e con sacrificio per servire la propria comunità.

Indire le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale in una finestra temporale compresa tra ottobre e dicembre rappresenta, a quattro mesi dalla prima data utile, un atto di responsabilità, capace di rendere quanto più agevole e accessibile a tutti la competizione elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Presidente, è sempre un piacere, dal centro dell'Aula e dell'emiciclo di Montecitorio, poter rivendicare che quello che appunto viene definito ostruzionismo rispetto alla legge elettorale altro non è che la difesa delle istanze più alte, del diritto dei comuni a rinnovarsi, a farlo per tempo o, laddove commissariati, a farlo finalmente. E non comprendiamo sinceramente l'atteggiamento di una maggioranza sempre più divisa su ogni argomento, tranne che sui monopattini, appunto, rispetto al voto delle prossime elezioni. Noi abbiamo una proposta risolutoria: unite a queste elezioni anche quelle nazionali, così finalmente daremo un Governo stabile e credibile all'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, sulla scorta di quanto ho dichiarato in seno alla scorsa proposta emendativa, vorrei continuare il ragionamento che prima, per evidenti motivi di tempo, non sono riuscito a completare, ricordando appunto che il vostro accordo di fatto si basa su una duplice iniziativa, a livello parlamentare e a livello della maggioranza. Lo rinnovo: una veloce e possibile, anche se molto improbabile, riconferma da parte di alcuni governatori di regione del Partito Democratico uscenti, o evidentemente di quell'area, e una vittoria quasi scontata rispetto al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari.

Ricordo che avete inoltrato queste proposte motivando a livello sanitario, ma in realtà - prima lo ricordava qualcuno -, ad esempio, se si dovesse andare al ballottaggio, che ne so, in Toscana, si andrà al 4 ottobre, ovvero già fuori dal limite stabilito dai tecnici. Quindi è evidente, delle due l'una: o riuscite a mettervi d'accordo con quello che scrivete oppure basterebbe alzare una bandiera bianca da parte della maggioranza, Presidente, e dichiarare che questo è un mero interesse elettorale e non c'entrano assolutamente nulla le motivazioni sanitarie.

PRESIDENTE. Onorevole Mollicone, la prego di indossare la mascherina. Onorevole Zangrillo, la mascherina, per favore. Onorevole Zangrillo, per favore, la mascherina. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni. Ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Presidente, sarò ripetitivo: sono 1.149 comuni che andranno al voto, quindi stiamo parlando all'incirca di 500 mila elettori, 500 mila famiglie che non potranno contribuire al rilancio del turismo in Italia, che, diciamo sempre, è il vero petrolio di cui abbiamo bisogno. Allora, questi comuni che vanno al voto, oltre ad essere gravati da un'elezione che cade a metà di agosto, con una campagna elettorale che si deve fare ad agosto…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Concludo, Presidente, però è importante questa cosa, mi dia del tempo. È importante capire che questi comuni non sono governati dal centrodestra, sono governati dal centrosinistra e sono governati dal centrodestra. È chiaro che c'è un vulnus democratico, perché quei sindaci, quelle amministrazioni che hanno governato durante il COVID hanno avuto la possibilità di avere dei contatti e di fare una campagna in qualche maniera - lo dico tra virgolette - elettorale in questo periodo, che non potranno avere gli avversari, allora è un fatto morale questo. Faccio appello, quindi, alle forze democratiche della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, siamo qui ormai, da due giorni, a cercare sostanzialmente di far capire alla maggioranza che, su temi come questi, ci deve essere il confronto. Non ci riusciamo, però credo che la condivisione di questo, come di altri temi, e la condivisione di un rapporto debba essere costruita e stia ad ognuno di noi, soprattutto quando ce lo chiede - ovviamente soltanto a parole, perché poi nei fatti si smentisce sempre - il Presidente Conte. Si fa fatica a pensare di condividere con voi non solo questo percorso, ma anche quello futuro del “decreto Rilancio”, quando, persino sulle date delle elezioni, fate fatica a condividerle insieme all'opposizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Proseguiamo nel tentativo di farvi recedere dall'insano proposito di coltivare una data per le elezioni in spregio alle esigenze del mondo della scuola, che sono quelle di ripartire serenamente, in spregio al comparto turistico, in spregio alle esigenze degli elettori di essere informati nel corso della campagna elettorale. Ma, soprattutto, vi vogliamo ricordare che esiste una sorta di strana maledizione della materia elettorale per chiunque l'abbia maneggiata nella storia e nel tempo violentemente contro le opposizioni, come state facendo voi. E vorrei chiamare a mio buon testimone l'onorevole Fassino, che credo abbia passato metà della sua vita all'interno di questo emiciclo, per ricordare che, per una sorta di eterogenesi dei fini, tutti coloro che in laboratorio hanno studiato alchimie elettorali per vincere le elezioni le hanno clamorosamente perse. Questo è il futuro che vi attende dietro l'angolo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Carlo. Ne ha facoltà.

LUCA DE CARLO (FDI). Grazie. Capisco il fastidio della maggioranza per stare ad ascoltare gli interventi di Fratelli d'Italia nell'ora dedicata prevalentemente alla siesta, però questo non sarebbe mai accaduto se la condivisione e la concertazione su temi non banali, ma su temi importanti come le leggi elettorali, avessero avuto luogo, magari in Commissione o magari decidendo di scrivere assieme le regole del gioco. Così non è stato, e quindi oggi, al fastidio di dover occuparci di comuni - quella cosa orribile che si occupa dei problemi più prossimi ai cittadini, ma che non dà grandi soddisfazioni, magari economiche, a chi occupa quei ruoli - dovete aggiungere anche la difficoltà e il fastidio di dover ascoltare con una spocchiosa arroganza anche quello che è il grido, l'ultimo, negli strumenti anche messi a disposizione dell'opposizione, per cercare di farvi rinsavire e, in qualche maniera, di rimediare a provvedimenti che avete scelto da soli, nelle vostre stanzette, i cui effetti però li pagheranno tutti i cittadini, soprattutto quelli di quei comuni, tanti, e ne abbiamo citati noi nei nostri emendamenti, che andranno al voto in un periodo assolutamente difficile, dove far politica diventa veramente laborioso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà (Un deputato dai banchi della maggioranza grida: “Basta!”).

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Basta? Mi dispiace, le chiedo scusa.

PRESIDENTE. Onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). La ringrazio, Presidente, però, oltre che richiamare me, magari richiami chi dice “basta”, quando prendo la parola.

PRESIDENTE. Ha tutto il diritto di fare il suo intervento. Non credo che il “basta” fosse rivolto a lei; se fosse rivolto a lei, naturalmente, sarebbe da stigmatizzare. Prego, continui il suo intervento.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Credo si sia ormai intrapresa una strada un po' sbagliata: non è che qui è una gara a chi resiste di più, con la maggioranza in completo silenzio e l'opposizione di Fratelli d'Italia che prova a farvi ragionare e andare avanti così. Fatelo pure, ma vi ricordo che avete la responsabilità dell'Italia, essendo maggioranza e, purtroppo, al Governo di questa nazione. E pensare di non rendersi conto di ciò che sta accadendo nell'Italia reale e pensare che sia indifferente andare a creare problemi nelle regioni turistiche nelle settimane centrali, in cui possono riprendersi dalla crisi economica generata anche dai vostri disastri, vuol dire vivere sulla luna.

Non capire che in regioni come la Toscana, il Veneto, le Marche, la Puglia, la Campania, la Liguria sia fondamentale sfruttare al massimo i giorni d'agosto per poter far riprendere un po' di fiato alle proprie aziende turistiche vuol dire vivere sulla luna, vuol dire non capire che non stiamo facendo una richiesta di parte o perché una settimana cambi qualcosa al partito. Vuol dire provare a rispondere alle categorie economiche che voi avete abbandonato in questi mesi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Con questo emendamento andiamo a rendere omaggio a quello che è il comune di Maierato, un comune dalla grande storia. Il suo nome deriva dal greco, che vuol dire battaglia sacra, e questo denota proprio quella che è stata la grande storia anche di quella parte di terra. Ma da lì anche giungono voci di proteste, e mentre voi occupate il tempo con prove di forza sulle elezioni, quei poveri stagionali che non hanno ricevuto ancora un euro perché sono a tempo determinato, ancora aspettano segnali da questo Governo. Quindi smettetela con questa arroganza, e in quelle stanze del Governo, quando fate i piani, ricordatevi che ci sono italiani che da mesi aspettano un vostro segnale e, soprattutto, i soldi che gli avete promesso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente Carfagna. Stavo riflettendo, dopo l'intervento del collega Fassino, devo dire anche con un minimo e un velo di amarezza, di come si cambia tra quando si siede e si occupa il ruolo dell'opposizione per poi passare in maggioranza. Credo che qualche mese fa sicuramente le forze di centrosinistra avrebbero fatto le barricate rispetto a delle loro proposte non accettate e non ascoltate dal Governo; e purtroppo non è così, si cambia con grande facilità, si cambia nelle idee, si cambia, in qualche modo, anche nell'atteggiamento nei confronti di coloro che oggi continuano a fare quelle battaglie. Qui parliamo di un altro comune calabrese, il comune di Maierato, che certamente ha di per sé, come tutto Vibo e il Vibonese, una straordinarietà dal punto di vista turistico e paesaggistico, ma è anche un comune con grandi difficoltà ambientali.

Tornato alle cronache nel 2010 per una frana, ma non soltanto per quello, credo che oggi quel comune meriti di poter andare con i giusti tempi ad elezioni, mettendo in campo le migliori risorse; quello che la politica dovrebbe fare sempre (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD). Grazie, Presidente. Intervengo adesso e poi non interverrò più, per non concorrere…

PRESIDENTE. Onorevole Fassino, deve indossare correttamente la mascherina dal posto.

PIERO FASSINO (PD). Grazie. Interverrò adesso e non replicherò, anche se sarei indotto a farlo, per non concorrere all'attività ostruzionistica di Fratelli d'Italia. Tuttavia chiedo un po' di onestà intellettuale ai miei interlocutori: io non ho proposto un'altra data, smettete di dirlo. Ho detto stamattina, come risulta a verbale, che il 20 settembre è una data che a me pare congrua perché frutto di una mediazione che in Commissione c'era stata - voi fate finta di non saperlo, in Commissione c'era stata -, perché inizialmente il Governo voleva far votare il 13 settembre, come ricorderete. Semmai i problemi che voi ponete circa il mese di agosto, che può provocare degli ostacoli all'attività elettorale, possono essere risolti anticipando al 31 luglio il deposito delle liste. Questo è quello che ho proposto. Siccome il collega Foti giustamente dice repetita iuvant, ve lo ripeto, così è; poi uno può essere d'accordo o non essere d'accordo, ma questa è la proposta.

E se voi foste davvero - mi permetto di dire - interessati ad un accordo, questa proposta sull'anticipo del deposito delle liste la raccogliereste, perché consentirebbe di bypassare il problema di agosto, di consentire una campagna elettorale con tempi sufficientemente congrui, di votare il 20 settembre, di fare il secondo turno all'inizio di ottobre e, come ci è stato chiesto da coloro che se ne occupano e ne sanno più di noi, di evitare di portare il percorso elettorale in un periodo a rischio per l'eventuale - speriamo di no - ripresa di focolai di Coronavirus. Queste sono le cose chiare, se uno le vuole esaminare obiettivamente. Se, invece, la tesi è: continuiamo l'ostruzionismo, non ci interessa nessun accordo perché, guardando i sondaggi, settimana dopo settimana, vediamo che fare i duri ci dà lo 0,1 per cento in più, fatelo, continuate, ma non venite a raccontarci che siete preoccupati dei problemi degli elettori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.220 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

La mascherina, onorevole Mollicone.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.221 Prisco.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, so che era molto atteso questo intervento e cerco di soddisfare anche questa aspettativa (ho sentito dietro una trepidante attesa). Il tema, lo ribadiamo, in questa maratona è la difesa dei diritti dei cittadini, delle forze politiche, dei diritti degli operatori economici del turismo, dei diritti dei ragazzi a riprendere la scuola per un periodo sufficiente, tale da poter rintrecciare le relazioni che, nelle lezioni a distanza, ovviamente non possono essere coltivate e che sono fondamentali nella crescita dei più giovani, nel sapersi rapportare all'interno di un corpo sociale quale quello della scuola.

Al netto del singolo comune che questa serie di emendamenti propone, il tema è sempre lo stesso: tentare di convincere, con determinazione, con rispetto, con garbo, come è giusto che sia quando si parla di regole del gioco, anche una maggioranza sorda, una maggioranza che vuole scrivere le regole del gioco da sola, che vuol dare le carte magari truccandole, come ha fatto nelle Marche, per tentare di giocarsi sino all'ultimo l'aspettativa di una vittoria che vede lontana, e siamo sempre a raccontare la stessa storia. Noi non ci stanchiamo! Siamo qui perché è giusto fare questa battaglia, che è una battaglia di civiltà e di libertà. Siamo qui perché pensiamo che i cittadini debbano potersi scegliere i propri rappresentanti, e consentire quindi a quella che è la celebrazione massima della democrazia, cioè le elezioni, di svolgersi con tutti i suoi crismi, e non costringendo chi compone le liste o chi va a candidarsi a raccogliere le firme o a spiegare i propri programmi o ai cittadini a farsi un'idea durante le vacanze estive.

Evidenzio un dato, il dato elettorale significativo delle elezioni politiche suppletive che si sono svolte durante il lockdown di questo inizio anno.

Si tratta di percentuali che si avvicinavano allo zero, sotto il 10 per cento di partecipanti. Qualcuno ha vinto, qualcuno ha perso (lo dico pur avendo partecipato ad una campagna elettorale vittoriosa, in Umbria).

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Colleghi! Prego, onorevole Prisco.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Il risultato è la sconfitta della democrazia, quando votano il 4 per cento, l'8 per cento, il 10 per cento dei cittadini perché non si è potuta dare sufficiente informazione. Questo accadrà se si dovesse svolgere una campagna elettorale estiva e succederà che parteciperanno probabilmente in pochi, e sarà una sconfitta, al di là del fatto che magari Fratelli d'Italia ne potrà essere avvantaggiato, o qualche altra formazione politica. Io credo che quando si discute di regole del gioco, quando si discute del perimetro della democrazia, non si debba guardare all'interesse di bandiera; credo che non si debba guardare, sia che si abbia il mazzo in mano, sia che quel mazzo non lo si abbia in mano, al risultato che se ne può generare e che ne può derivare per la propria parte politica.

Bisogna guardare all'interesse generale, all'interesse di quella celebrazione, che appunto sono le elezioni, della democrazia, che è un valore importante da difendere in quest'Aula e fuori da quest'Aula. Per queste ragioni noi torniamo a ribadire la necessità di un confronto serio, che determini regole del gioco condivise da tutte le forze presenti in questo Parlamento e capace soprattutto di far svolgere delle elezioni in modo ragionevole e non strumentale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Presidente, io da torinese sono stata all'opposizione dell'amministrazione Fassino, come sono oggi all'opposizione dell'amministrazione Appendino. Ma mettiamo che i partiti di riferimento di questi due candidati sindaci nel 2016, che oggi invece sono insieme in questa maggioranza a fare comunella, abbiano ragione, che cioè fare una campagna elettorale in pieno agosto non danneggi il turismo. Mettiamo che la città di Torino, quindi, nell'attuale 2016 fosse svuotata dai cittadini all'esodo. Bene, io credo che il collega Piero Fassino si sarebbe rifiutato di fare una campagna elettorale in una città svuotata dei propri cittadini. Credo che il collega Piero Fassino si sarebbe rifiutato per dignità del proprio ruolo, per dignità del proprio ruolo di candidato a sindaco di una città, per dignità delle campagne elettorali, per dignità del confronto all'interno delle campagne elettorali; credo che si sarebbe rifiutato di svolgere una campagna elettorale in una città svuotata, con cittadini altrove. Quindi, francamente, credo che questo sia un motivo ulteriore per credere nella proposta di Fratelli d'Italia di spostare la finestra elettorale e di dare voce ad una campagna elettorale che altrimenti non sarebbe libera e reale.

PRESIDENTE. Onorevole Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, facciamo chiarezza. Dal momento che le elezioni a settembre vengono pensate sulla base del parere del comitato tecnico scientifico, allora - punto 1 - dobbiamo dire che il Comitato tecnico scientifico esprime un parere dicendo che “…sulla base delle alternative proposte dai ministri”. Vorremmo sapere, come opposizioni, quali sono le alternative proposte dai ministri e sottolineare che le alternative dei ministri, in quanto dei ministri, non sono le alternative che comprendono l'opposizione.

Punto 2: il parere del Comitato tecnico scientifico parla di possibilità “plausibile” quando si riferisce al pericolo della pandemia e del Coronavirus. Ci dovremmo ricordare che, in alcune nazioni, sono state proposte elezioni durante la pandemia. Sembra che in Italia sia un'idea del tutto amena poter far coincidere le elezioni, e quindi la scelta, la volontà degli italiani, con un momento di difficoltà, trovando il giusto punto di caduta, che non può essere quello solo della maggioranza, ma deve contenere anche l'idea dell'opposizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Rimaniamo sul filone inaugurato dal collega Fassino relativo al Comitato tecnico-scientifico, che come sappiamo, nella sua autorevolezza, fa riferimento all'Istituto superiore della sanità, e che ha indicato, come hanno ricordato anche i colleghi che mi hanno preceduto, una valutazione, una proposta di estendere la tornata elettorale anche al lunedì, quindi di svolgerla in due giorni, e ha indicato anche questo range temporale; però, si tratta evidentemente di pareri, di opinioni e non è oro colato, com'è stato ricordato, anche perché, poi - e mi avvio alla conclusione -, la decisione è ovviamente politica. A questo punto, potevate chiedere un parere anche alla task force di Colao, che avete assoldato e che ha prodotto un lavoro interessante - 100 proposte o 101 proposte, 121 pagine o 120 pagine, non sarebbe cambiato molto - e che, tra l'altro, è rimasto a Londra, in piena pandemia, a decidere il presente e il futuro degli italiani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Musella. Ne ha facoltà.

GRAZIANO MUSELLA (FI). Grazie, Presidente. Volevo solo far riflettere ulteriormente la maggioranza e questo Governo che, in Lombardia, le scuole apriranno il 14 settembre, quindi significa che andando a votare il 20, per tutto il mese di settembre, di fatto, i nostri ragazzi non potranno usufruire delle classi e delle aule. Questo io credo che sia un elemento di ulteriore riflessione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Noi dobbiamo, credo, in una fase di questo genere, cercare di andare incontro ai nostri ragazzi e cercare, ovviamente, anche una soluzione ragionevole. L'onorevole Fassino ha fatto una proposta che io ritengo anche ragionevole sotto questo profilo, però vorrei anche sottolineare il fatto che le amministrative per i comuni, le regionali e il referendum sono fatti diversi, che hanno implicazioni diverse e pesano in modo diverso nei confronti dei nostri cittadini. Io non temo, come abitante del Nord - e Fassino, anche lui, abita in quelle terre -, il fatto che 500 mila abitanti non vadano al mare; temo il contrario, cioè che dopo tre, quattro mesi di lockdown, i nostri cittadini abbiano proprio il desiderio di andarsene via e, quindi, di non andare a votare. Questo è il problema. Quindi, il fatto di spostare la data elettorale e condividendone anche i tempi e i modi, è un elemento di democrazia che dobbiamo cercare di ragionare con il buonsenso e fare assieme (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Disponibilità, dialogo, responsabilità, senso dello Stato: queste parole echeggiano spessissimo dai banchi che sono di fronte a noi, dalla maggioranza, dal Presidente Conte; è strano poi che, però, non trovino mai attuazione e applicazione in quest'Aula. Allora, come mai questi bellissimi concetti che predicate fuori da quest'Aula, poi non gli date seguito in quest'Aula? Come mai? Perché, forse, le politiche scellerate che state mettendo in atto in questi mesi avete paura che comincino a produrre effetti devastanti da ottobre in poi ed è questo il motivo per cui volete andare a votare così velocemente, senza rispettare i diritti di tutti quelli che avrebbero, invece, necessità ancora, a settembre, di fare altre cose?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signora Presidente, ormai è un dialogo tra sordi e, quindi, non rimane che ribadire le ragioni di principio da parte di Fratelli d'Italia. Potevamo anche non formulare una proposta di mediazione - questa sì - rispetto a quella formulata dal Governo; avremmo potuto non farlo perché, tanto, è stata una fatica sprecata.

Il Governo aveva già deciso il 20 di settembre e, contro ogni logica, vuole mantenere quella data nonostante non vi sia un'argomentazione, se non un parere che viene interpretato in modo esclusivamente politico, che supporta la decisione del Governo stesso. Ma ciò che sorprende soprattutto è che, in questo decreto-legge, la data non è stata stabilita, mentre tutti già dicono che il Governo l'ha stabilità. Ed è evidente, allora, che siamo ad una doppia presa in giro, perché, formalmente, non si scrive la data, ma, sostanzialmente, la si è scelta già nel momento in cui il decreto-legge è stato emanato.

PRESIDENTE. Onorevole Gemmato. Prego.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Ritengo che il compito di chi fa politica e, ancor di più, di chi governa sia quello di allargare la base di partecipazione elettorale. Purtroppo, il trend degli ultimi anni ci racconta che gli italiani, complici, forse, anche cattive rappresentazioni della politica, si recano sempre meno alle urne e i dati di affluenza si abbassano sempre più. Noi di Fratelli d'Italia riteniamo convintamente che la posizione della data della celebrazione delle elezioni a settembre e, quindi, la campagna elettorale svolta ad agosto non faccia altro che allontanare gli italiani dal momento del voto. Allora, se il tema è questo, se è quello di ridurre la base partecipativa e di voto degli italiani, ci troverete sempre dall'altra parte.

PRESIDENTE. Onorevole Lucaselli. Prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. La questione è davvero molto, molto semplice: noi chiediamo di valutare la possibilità di aprire la fascia dei giorni ammissibili per procedere al voto, perché riteniamo che ci sia una serie di questioni che ancora non sono state affrontate, che questo decreto inevitabilmente non ha risolto e partiamo, ovviamente, dalle questioni economiche, dalle questioni organizzative, dalle questioni strutturali. Allora, proprio quando ci si viene a raccontare che uno dei motivi per i quali è stata decisa la data del 20 settembre è la necessità di evitare la seconda ondata rappresentata da alcuni virologi, a maggior ragione, forse, dovremmo prestare più attenzione a quello che stiamo facendo in questo momento.

PRESIDENTE. Onorevole Mantovani. Prego.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Tutti noi conosciamo l'importanza del corretto svolgimento della competizione elettorale e, proprio alla luce della nostra esperienza, appare quasi superfluo dover spiegare i motivi per i quali è inopportuno votare prima del mese di ottobre. La determinazione della data utile per lo svolgimento delle elezioni non può essere priva di valutazioni che coinvolgono il comparto del turismo e il corretto svolgimento di tutto il meccanismo elettorale. Procedere, dunque, alle elezioni in una data anteriore al 13 ottobre significherebbe calpestare parte del diritto dei cittadini e l'accessibilità alla contesa elettorale, ma, soprattutto, danneggiare il settore turistico, impegnando un fine settimana ancora di grande mobilità utile per salvaguardare l'esito di questa breve stagione estiva.

PRESIDENTE. Onorevole Mollicone. Prego.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. In questo nuovo episodio emendativo andiamo a trattare del comune di Ercolano, che ha molto a che fare con la scelta della data delle elezioni, perché, vedete, Ercolano ha una grande tradizione turistica, di bene culturale: ci sono gli scavi che, solo nel 2016, attirarono 436 mila persone. Pensate come possa essere, nell'estate post COVID-19, la stagione turistica di un comune che, invece, è impegnato nella campagna elettorale in pieno agosto, con tutti gli staff, l'organizzazione, la raccolta delle firme. E pensate quale può essere, appunto, il clima anche di una comunità, come quella di Ercolano, che si trova ad affrontare delle elezioni nel pieno della prima stagione turistica post COVID-19.

PRESIDENTE. Onorevole Rizzetto. Prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Come prima ho ricordato e in scia agli interventi che ho seguito poc'anzi, prima ricordavamo ad esempio il caso della Toscana, Presidente, ovvero che, con un eventuale secondo turno, la Toscana andrebbe a votare direttamente il 4 di ottobre ovvero, sottosegretario, fuori dal limite e dai limiti stabiliti dai cosiddetti tecnici; un secondo turno che, come il primo, avrebbe bisogno di momenti preparatori, come la raccolta delle firme, come la campagna elettorale, cosa tra l'altro citata da molti colleghi. Chi fermerà i cittadini, anche se con la riduzione delle firme proposta, chi fermerà, Presidente, i cittadini per fargli apporre la propria firma per strada o laddove effettivamente si possono raccogliere le firme? Forse avete pensato agli assistenti civici per fare un'operazione del genere?

Lo rinnovo, Presidente; dispiace soprattutto perché il Primo Ministro Conte aveva, qualche ora fa, qualche settimana fa, indicato una via, che era la via trasversale della politica. Ecco, ci rendiamo conto, per l'ennesima volta, che questa è una via, da parte della maggioranza, non percorribile, spiace vedere che colleghi come il deputato Fassino, di fatto, siano abbandonati dal loro gruppo; voglio dire che a noi nessuno è venuto a chiedere nulla in questi attimi.

PRESIDENTE. Onorevole Silvestroni. Prego. Non funziona il microfono; aspetti un attimo…

MARCO SILVESTRONI (FDI). Adesso è acceso, sì, grazie, Presidente. Arrivati a questo punto, è evidente che non c'è nessuna volontà da parte della maggioranza di Governo di trovare un accordo che veda soddisfatta anche la minoranza di questo Parlamento. È un muro contro muro che non fa bene al Parlamento italiano e che non fa bene all'Italia; dobbiamo prendere atto di questo, non c'è una volontà e se non c'è una volontà bisognerà anche prendere atto che Fratelli d'Italia dovrà continuare a portare avanti, con fermezza, tutti i propri emendamenti. Ma la cosa che più ci dispiace è che Fratelli d'Italia dovrà continuare anche sul “decreto Rilancio”, anche nelle campagne elettorali a portare avanti con veemenza, con impeto, questo muro che voi avete voluto alzare all'interno di questo Parlamento. Quindi, io posso solo augurarvi un in bocca al lupo e continueremo con la nostra battaglia per far rispettare i diritti dei cittadini italiani.

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini. Prego.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Ci abbiamo provato con tutti gli argomenti; a me dispiace principalmente che non avete ascoltato il grido di dolore delle associazioni di categoria che, vi ricordo ancora una volta, nelle audizioni dell'importantissimo ed inutile “decreto Rilancio”, non solo vi hanno detto che quel decreto è completamente fuori strada, non solo vi hanno detto che quelle non sono le risposte che si aspetta quella importantissima filiera, ma ci hanno espressamente detto di scongiurare le elezioni nel mese di settembre. È stato detto da autorevoli esponenti delle associazioni di categoria, autorevoli esponenti che voi avete chiesto venissero auditi ed è sorprendente che lo abbiano fatto in una sede che, tutto sommato, non c'entrava apparentemente nulla.

È evidente che è un tema molto, molto importante e credo che non si possa assolutamente disattendere o svilirlo solo e soltanto per bassissime convenienze elettorali e di partito. Per cui, mi auguro che, almeno per questo grido di dolore che viene da questo comparto, ci sia la disponibilità della maggioranza a rivedere la propria decisione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Devo dire che è particolarmente indigesto l'appello all'onestà intellettuale che proviene dai banchi del centrosinistra, della sinistra, del PD e dall'onorevole Fassino a Fratelli d'Italia. Perché, se l'onestà intellettuale viene scomodata da coloro che fissano la data delle elezioni al solo ed unico proposito di sperare che lo sceriffo De Luca, con il suo bazooka, riesca a gettare fumo negli occhi agli elettori e vincere - perché se attendiamo ottobre o novembre arriveranno gli effetti disastrosi della gestione di De Luca e disastrosi di questo Governo e questo Governo assieme a De Luca verranno asfaltati -, ecco, voglio dire, siamo oltre la decenza.

Allora, riportiamo il dialogo a un livello di normalità che non “illivorisca” le opposizioni che stanno conducendo una battaglia per consentire al mondo della scuola di ripartire tranquillamente, per consentire al mondo del comparto turistico di ripartire tranquillamente e agli elettori di partecipare a una normale consultazione elettorale.

Vogliamo dialogare per una data che rappresenti un punto di equilibrio, ma non possiamo accettare che provengano appelli all'onestà intellettuale da chi sta qua solo per salvare De Luca e il suo bazooka, perché sa che, se si vota a ottobre, De Luca e il suo bazooka vanno a casa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Carlo. Ne ha facoltà.

LUCA DE CARLO (FDI). Presidente, il commissariamento in un comune è sempre un fallimento; a volte, è dovuto a svariate cause, a volte, qualcuno ha delle precise responsabilità come quando, per anni, con la vulgata si portano i cittadini alla disaffezione per la politica, poi, è ovvio che diventa difficile trovare qualcuno che si candidi; e quando una lista si candida da sola e non raggiunge il quorum, è automatico il commissariamento; a volte, invece, la responsabilità è proprio anche…

Presidente, io parlo, ma se il sottosegretario pascola nell'Aula di Montecitorio, io non riesco a finire il mio intervento…

PRESIDENTE. Il Governo… mi scusi, sottosegretario, non può abbandonare i banchi del Governo…

Prego, onorevole De Carlo.

LUCA DE CARLO (FDI). Grazie. Sindaco, mamma mia, sto parlando dei sindaci, tra l'altro. Vuoi perché, insomma, c'è un po' di disaffezione, anche perché delle responsabilità ce le hanno anche quelli che siedono all'interno di questo Parlamento che magari, negli interventi, ma anche nella presentazione degli atti, si riempiono la bocca di attenzione per il territorio, di radicamento, di piccoli comuni, anche magari - il sottosegretario lo sa benissimo - riuscendo a tradurre in pratica, qualche volta, queste enunciazioni di principio e faccio appello, come ho già fatto in Commissione, perché la legge sui piccoli comuni, non solo venga rifinanziata e potenziata, ma addirittura trovi traduzione economica; ci sono 50 e rotti milioni, oggi, che languono da tre anni ormai, perché nessuno ha mai fatto i decreti attuativi…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LUCA DE CARLO (FDI). Quindi, io faccio appello al Parlamento perché metta le comunità nelle condizioni di avere un'amministrazione che non debba ricorrere al commissariamento; certo, votare il 20 di settembre non aiuta a trovare gente che faccia campagna elettorale.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire l'onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi più volte abbiamo sollecitato, anche io nell'intervento precedente, il rischio, per le imprese turistiche coinvolte nelle regioni al voto, di avere un calo del turismo. Questo dibattito, che comunque viene seguito anche fuori da quest'Aula, ha spinto un imprenditore di Roseto degli Abruzzi, Francesco, a chiamarmi; Francesco è un imprenditore turistico importante a Roseto. Lui dice sempre che Roseto per lui è la città più bella d'Italia, anzi, del mondo, e mi ha detto: guarda, attenzione, il danno economico, con il voto a settembre così anticipato, non c'è solo nelle regioni che vanno al voto, ma anche in tutte le altre, anche nelle regioni che non votano c'è un danno economico e mi raccomandava di non rinunciare a difendere tutte le aziende turistiche che state devastando ulteriormente con questa scelta.

Non sottovalutate questo aspetto. Non solo vi siete girati dall'altra parte davanti ai segnali d'allarme del mondo del turismo, ma anche oggi continuate a girarvi dalla parte opposta.

Ho sentito parlare del ballottaggio in Toscana: il ballottaggio in Toscana non credo che ci sarà o se ci sarà non è un problema, è previsto col 40 per cento, ma si può votare tranquillamente a ottobre; nessuno vieta di votare a ottobre anche per i ballottaggi, non c'è nessun medico in Italia, nessuno scienziato che ha messo, nero su bianco, che è pericoloso votare a ottobre per il COVID. Non raccontate fregnacce.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di indossare correttamente le mascherine, anche i colleghi in tribuna. Onorevole… grazie. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Parlando dell'emendamento con cui chiediamo di spostare le elezioni del comune di Ercolano, vorrei sottolineare che una collega della maggioranza, che gode anche della mia simpatia, nelle pagine social scrive che Fratelli d'Italia vuole bloccare il Parlamento e questo non fa bene al Paese che è rimasto per troppo tempo bloccato.

Vorrei ricordare che al Governo ci siete voi e la maggioranza siete voi e il Paese è stato bloccato per troppo tempo per colpa vostra e ancora rimane bloccato per gli annunci di un Governo che lede i diritti dell'opposizione.

E poi non dovete stupirvi di questo atteggiamento perché non me la prendo con la maggioranza, ma dite prima di tutto anche ai vostri rappresentanti di rispettare il Regolamento della Camera e i diritti dell'opposizione. In qualunque consesso si sa che il Governo, chi governa dovrebbe rispettare l'opposizione per essere rispettato e dite ai vostri consulenti prima o poi di rispondere alle richieste dell'opposizione e non andate a raccontare bugie in giro e proclami che tanto gli italiani non vi credono più.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Devo dire che, ancora una volta, si prospetta qualche errore da parte del Governo con riferimento all'approvazione del decreto, sulla base soltanto dei numeri, e questo ormai è una consuetudine. Leggiamo che è di poche ore fa - mi sembra opportuno anche se non attinente direttamente con l'emendamento - il ritorno in carcere del boss Zagaria ma, ancor di più, è finito davanti alla Corte costituzionale il decreto proposto dal Ministro Bonafede. Ciò significa che qualunque decreto fuoriesce da quest'Aula e ogni volta che non si ha la capacità e l'umiltà di ascoltare l'opposizione poi, alla fine, ci si ritrova in queste condizioni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.221 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo all'emendamento 1.222 Prisco.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. In queste ore di dibattito c'era stata raccontata una cosa come vera. C'era stato raccontato anche dall'onorevole Fassino, dal collega Ceccanti, da vari interventi, anche del Governo, che la data del 20 settembre era una mediazione fatta non solo tra le forze maggioranza, ma era la data anche per trovare un accordo con le regioni. Leggiamo dalle agenzie una nota chiara dei presidenti delle regioni in cui non c'è alcun accordo sulla data che avete raggiunto. Allora, scusatemi, l'accordo con chi l'avete fatto? Non c'è l'accordo con i presidenti delle regioni, non c'è l'accordo nemmeno con un partito dell'opposizione, che accordo avete fatto? Vi siete guardati allo specchio per fare l'accordo? Continuate a dirci che il 20 è una data di sintesi: sulle agenzie i presidenti delle regioni dicono che sono contrari a questa data e non c'è nessuna sintesi con loro; in Parlamento non c'è un solo partito d'opposizione che dice di aver concordato la data del 20 settembre: con chi l'avete concordata la data del 20 settembre? Vi siete guardati allo specchio, l'avete concordata fra le forze che compongono la maggioranza? Guardate non basta: in democrazia non è sufficiente che chi governa sia d'accordo con chi governa per fissare la data delle elezioni. Normalmente quando le elezioni sono sospese per un'emergenza sanitaria, si concorda insieme la data delle elezioni; oppure vi prendete la responsabilità di dire: non ci interessa nessuna forma di collaborazione. Quando chiama il Presidente della Repubblica, gli dite: no, guardi, Presidente, noi non abbiamo nessuna intenzione di collaborare con le opposizioni, anzi vogliamo sfruttare l'emergenza sanitaria per raggranellare qualche voto. Magari il Presidente Conte evita di fare gli appelli all'opposizione e dite: noi vogliamo fare da soli. Ma non ci venite a raccontare che è una data di sintesi quando non c'è un solo soggetto che ha concordato con voi questa data, perché tra l'altro la nota è di Bonaccini, che non è certamente un esponente di Fratelli d'Italia. Quindi se Bonaccini in una nota dice che non ha concordato con voi, quindi il presidente del Partito Democratico dice che non ha concordato con voi la data, le opposizioni in questo Parlamento dicono che non hanno concordato con voi la data, perché continuate a dirci che il 20 settembre è una data di sintesi? È una forzatura istituzionale gravissima mai vista nella Repubblica italiana, mai vista dal dopoguerra: non si è mai fatta una forzatura simile, voi la state facendo e la volete anche raccontare come una mediazione.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 17,12)

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Non è una mediazione: trovatemi un soggetto esterno alla maggioranza in quest'Aula e al Governo che dica: ho concordato con il Governo questa data. Non ce ne è uno; non ci sono i presidenti di regione; non c'è un partito dell'opposizione; l'avete concordata da soli; state facendo la peggiore forzatura della democrazia mai vista. Prendetevene la responsabilità, non nascondetevi dietro a questo. Qualcuno prenda la parola e dica: non abbiamo nessun rispetto né delle regioni né dell'opposizione e decidiamo noi, perché altrimenti siete degli ipocriti. Basta con gli appelli strappalacrime alla collaborazione: anche sulle regole del gioco state facendo uno strappo gravissimo. Prendetevi le vostre responsabilità; avete fatto uno strappo nei confronti delle libertà degli italiani con i DPCM che non rispettavano la Costituzione; avete fatto gli strappi con il mondo produttivo continuando la chiusura in modo irregolare; state facendo uno strappo con le regole della democrazia, fissando una data non concordata con nessuno. Non è una questione così peregrina o un puntiglio di Fratelli d'Italia: è la difesa della dignità del confronto democratico e di quest'Aula. Basta con le ipocrisie e dite che volete provare a forzare anche sulla data delle elezioni; ammettete che vi serve perché è necessario per provare a salvare il soldato Emiliano che altrimenti è spacciato e probabilmente sarà spacciato lo stesso; dite quello che volete ma non raccontate che è una data di sintesi perché a smentirvi è Bonaccini iscritto al Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Collega Prisco, chiedo se vuole intervenire visto che c'è stata un'inversione di interventi. Prego, collega.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Siamo sempre sullo stesso tema: non mi pare che si facciano passi in avanti. Noi ovviamente continuiamo in questa battaglia maratona nella difesa dei diritti, delle libertà, della libertà economica, del comparto turistico, del diritto dei ragazzi ad andare a scuola e a vivere una socialità riaprendo le scuole e vivendo anche quei rapporti che la scuola costruisce, il diritto dei cittadini di potersi informare pienamente sui programmi, sui candidati, su ciò che le forze politiche…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

EMANUELE PRISCO (FDI). Concludo, Presidente…vogliono fare per il proprio territorio. Noi capiamo che c'è l'esigenza, da parte del Partito Democratico, di cercare di fare il sacco, dando le carte…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI).… e truccandole, per cercare di arrivare a qualche risultato. Però, i cittadini non sono stupidi e non vi perdoneranno neanche questa volta l'ennesimo trucco, per cercare di rimanere al potere nei comuni e nelle regioni, così come tentate di rimanere in questo Parlamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maschio, prego.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente! I cittadini del comune di Frattamaggiore, dei quali ci interessiamo con questo emendamento, non hanno nessuna colpa per il fatto che la maggioranza stia pasticciando o bluffando sugli accordi, veri o presunti, sulla data delle elezioni, e non hanno nessuna colpa sul fatto che questa maggioranza - che è maggioranza solo in quest'Aula, ma è già da anni minoranza nel Paese - voglia forzare, per cercare di limitare almeno la perdita di consensi, che avrà anche alle prossime elezioni.

Quindi, ribadisco il concetto: con un appello al buon senso, ricominciamo a dare una finestra corretta ai cittadini di Frattamaggiore, per poi passare a rivedere l'assetto generale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda, prego.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Noi continuiamo, nonostante quello che si scrive e molti colleghi scrivono nei propri social. Per carità, sono liberi di dare ogni giudizio, però, appunto bisognerebbe raccontare la verità, cioè che un Esecutivo decide in maniera unilaterale una data di elezioni, spaccia come concordato, spaccia come volente il dialogo con tutte le parti in questione, ma poi la verità, che in quest'Aula si dimostra, è che non c'è un sottosegretario o un Ministro che si alza a spiegare, al di là di questa spiegazione che il Comitato tecnico scientifico ci impone. Bene, abbiamo dimostrato che non è la verità, abbiamo dimostrato che è una scelta politica di convenienza e abbiamo dimostrato che anche quel “salva Raggi” o “salva Municipalità di Roma” è solamente un modo e un accordo fra forze politiche, per non soccombere davanti ai sondaggi impietosi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotelli, prego.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Presidente, vorrei provare con questo intervento a seguire il ragionamento e anche la proposta che è venuta, forse una mezz'oretta fa, dai banchi della maggioranza, in maniera particolare quella relativa all'anticipazione della data per la presentazione delle firme e delle liste.

Ora, al di là insomma del fatto che ci sono oltre mille comuni che vanno al rinnovo dell'amministrazione, come lei sa bene, ci sono sette regioni. Di queste sette regioni, sono due in questo momento a guida Centrodestra e cinque a guida Centrosinistra. Sarà abbastanza comprensibile da parte di tutti che, naturalmente, per chi ha la possibilità di poter essere amministrazione uscente, è molto più facile poter ripresentare le liste, in quanto ci sono gli assessori e i consiglieri regionali eletti, già presenti in consiglio regionale e, quindi, è più facile fare le liste.

Per assurdo - e concludo - la proposta che ci è stata fatta è esattamente un boomerang, che va contro quelli che devono presentare le liste, non avendo l'amministrazione regionale presente in carica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro, prego.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Non so quale dei miei colleghi, che mi ha anticipato nell'intervento, ha citato il Premier Conte, rispetto a quella via che avrebbe indicato trasversale della politica. Il problema reale è che questa via trasversale si riduce sempre nei futuri decreti, mai in quelli che si discutono e nel momento in cui si discutono, soprattutto.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA (ore 17,20)

WANDA FERRO (FDI). Io credo che non accettare qualunque tipo di ragionamento - ma soprattutto un ragionamento che abbiamo cercato di estrapolare e di trasferire nel miglior modo possibile - sia soltanto ed esclusivamente un modo di riempirvi la bocca di quegli slogan, di quando si parla di dialogo, ma di dialogo non se ne fa e non se ne conosce.

PRESIDENTE. Onorevole Frassinetti: non è presente in Aula. Passiamo allora all'onorevole Bucalo: non è presente in Aula. Onorevole Caretta, prego.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie, Presidente. Noi in quest'Aula abbiamo una grande responsabilità, perché rappresentiamo tutti i cittadini e stiamo cercando da ieri di far capire a questa maggioranza - per il momento, maggioranza - l'indispensabilità di posticipare la data delle elezioni e l'emendamento, che abbiamo proposto, come Fratelli d'Italia, propone proprio una finestra, che va dal 13 ottobre al 15 dicembre. Questo permetterebbe di organizzare un confronto elettorale con una maggiore partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. Posticipare la data significa anche svolgere un'adeguata e idonea campagna elettorale, che permette un confronto sereno e trasparente con i cittadini. Ma credo che il problema sia proprio questo per questa maggioranza: fare un confronto, perché probabilmente questa maggioranza di Governo ha paura di andare nel territorio e confrontarsi con i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Ciaburro. Prego.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Io vorrei ricordare a quest'Aula quali sono i passaggi dell'espressione di un voto democratico in una fase elettorale, dal più piccolo comune a quelle che sono le regioni o qualsiasi ente che vada al voto.

Il momento del voto è quasi - si può dire - l'ultima fase prima dell'inizio del governo di quel posto. Ma, prima di quella fase, ce ne sono tante altre, che necessariamente hanno bisogno dei cittadini presenti sul territorio, hanno bisogno dei cittadini non distratti da quelle che sono le attività turistiche in corso nel mese di agosto. Ecco, immaginate le elezioni o la data di elezioni proposta dal Governo, che spaccia una condivisione e un accordo con tutti, ma, al di là degli accordi all'interno dell'opposizione che hanno, non sono mai stati fatti questi accordi. Trovare una mediazione sarebbe una cosa utile al Paese, ma soprattutto alla vita democratica del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Galantino. Prego.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente. Io mi auguro che la maggioranza accolga favorevolmente questo emendamento che è assolutamente di buon senso, perché è chiaro che stiamo cercando un punto di equilibrio politico, per cercare una data plausibile per il rinnovo dei consigli comunali, in questo caso di Frattamaggiore. Infatti, votare ad ottobre servirebbe a concedere anche il tempo necessario per l'organizzazione dell'espletamento delle procedure elettorali, oltre che della presentazione della lista, e fare una vera campagna elettorale a fianco di cittadini e militanti. Noi continueremo a sostenere quelli che sono gli atti di indirizzo, utili a garantire efficacemente la democrazia nel nostro Paese. Per questo chiedo alla maggioranza di unirsi e affiancarci in questa battaglia.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di indossare sempre la mascherina. Onorevole Montaruli, prego.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Io mi chiedo se, anziché parlare di questo comune, del comune di Frattamaggiore, stessimo parlando di una metropoli. Se i candidati sindaci accetterebbero di effettuare la campagna elettorale nel bel mezzo dell'estate, ad agosto. Penso assolutamente di no e non certo perché penso che vorrebbero stare sotto l'ombrellone, ma per dignità del proprio ruolo, per la propria capacità, per rispetto delle campagne elettorali, per rispetto degli avversari, per rispetto dei cittadini, che hanno il dovere e anche il diritto di partecipare pienamente alla campagna elettorale, tanto più in una campagna elettorale dove le relazioni sociali sono state compresse a causa del lockdown.

E allora, noi crediamo fortemente che la campagna elettorale sia quel momento del più alto confronto per le soluzioni, che si possono avanzare in vista delle amministrative, per il futuro della propria città. E allora, deve essere una campagna elettorale realmente partecipata, realmente tempio di quel confronto che porta, poi, alle urne. Io capisco che il termine urne in quest'Aula tante volte non venga pienamente compreso, però mi rincuora il fatto che in Italia abbiamo tanti sindaci, che sono stati la prima linea, la trincea nell'emergenza Coronavirus, che sanno dell'importanza del proprio ruolo e, quindi…

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …dell'importanza del processo che porta a rivestire quel ruolo.

PRESIDENTE. Onorevole Frassinetti. Prego.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, noi continuiamo a ribadire questo principio dell'apertura di un'ulteriore finestra in alcuni comuni e questo lo facciamo perché, se non c'è ascolto, se nessuno recepisce questi nostri messaggi di buonsenso, è giusto ribadire la necessità di questa proroga, di questo piccolo differimento che noi chiediamo. Infatti, ribadiamo che ci pare assurdo costringere gli abitanti, gli elettori e i cittadini a fare una campagna elettorale in un periodo estivo, con situazioni climatiche, ovviamente, spesso insopportabili, e, quindi, teniamo anche conto, oltre ai cittadini e agli elettori, che, comunque, hanno il dovere di informarsi e di poter recepire i messaggi dei loro candidati in maniera chiara, anche delle attività economiche turistiche del luogo. Questi sono i motivi per cui, ancora una volta, chiediamo al Governo di accogliere questo emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Bucalo. Prego.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Condivido quanto già detto dalla collega Frassinetti. Questa proroga - e continuiamo sempre a ribadirlo - diventa essenziale. Diventa essenziale perché è un respiro, un respiro soprattutto per tutte le categorie di imprese che lavorano sul territorio, e diventa anche un respiro essenziale e importante per chi deve - ribadisco - amministrare l'apertura delle scuole.

PRESIDENTE. Onorevole Bignami. Prego.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. In realtà, riprendendo quello che è stato anche dichiarato da alcuni colleghi del gruppo poc'anzi, io credo che sia importante valutare la condotta tenuta dalla maggioranza, la quale ha deciso autonomamente, per tramite del proprio Premier, la dichiarazione dello stato di emergenza; ha deciso, per tramite del proprio Premier senza alcun confronto con le minoranze, la chiusura prima di alcuni comuni, poi di alcune zone e poi di tutta Italia, la chiusura di aziende, imprese, attività commerciali e scuole. Ha deciso sostanzialmente tutto e vuole continuare a decidere tutto, anche il giorno della data delle elezioni senza addivenire ad alcun confronto con la minoranza. Questo è oltre qualsiasi lecita attuazione dei principi democratici ed è il motivo per il quale Fratelli d'Italia richiede e impone una discussione in ordine all'effettiva individuazione di una data che sarà concordata e non imposta come tutto quello che avete fatto finora (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE.Onorevole Lucaselli. Prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Quando questo provvedimento è arrivato in Commissione bilancio una delle motivazioni addotte dal Governo, in relazione alla necessità di fare un election day e soprattutto di farlo subito, è stata la motivazione economica, ed è soltanto grazie al gruppo di Fratelli d'Italia e ai colleghi della Lega che, in realtà, poi è stata inserita una modifica che ha dato la possibilità di dare per certo che gli eventuali risparmi di questo election day vengano di fatto girati ai comuni. Lo abbiamo fatto nell'assoluta convinzione che questo Governo e, in particolare, questo decreto non si sia occupato di uno degli aspetti fondamentali di queste elezioni e di questa tornata elettorale, cioè l'aspetto economico. Noi, sino a questo momento, attraverso i vari decreti che si sono susseguiti, abbiamo avuto la possibilità di raccontare che ai comuni non vengono date le dotazioni necessarie da un punto di vista economico.

È per questo che ribadiamo, ancora una volta, la necessità di avere più tempo e di rimandare la data del 20 settembre, perché i nostri comuni non saranno sicuramente pronti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. In realtà, continuiamo ad essere perplessi su questa decisione, che è una decisione chiaramente tutta a favore del MoVimento 5 Stelle, che non è abituato e che non trova il suo interesse nel fare una campagna elettorale come si fa nelle amministrative per gli enti locali, quel porta a porta che, chiaramente, nella situazione di emergenza che stiamo vivendo già sarà impedito poterlo fare compiutamente; comunque sia, chi ha fatto l'amministratore locale, chi si è candidato per le elezioni degli enti locali sa che c'è un rapporto, c'è una convinzione dell'elettore. E rimango sbalordito che la sinistra, da LEU, dal Partito Democratico a Italia Viva, si possa sottomettere a un'imposizione voluta dal MoVimento 5 Stelle. Questo credo che non vi faccia onore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zucconi.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Presidente, non possiamo non notare che c'è una sequenza abbastanza preoccupante nel comportamento del Governo. Vogliamo ricordare i DPCM, vogliamo ricordare le varie decretazioni a colpi di fiducia, la sequela di conferenze stampa che prefiguravano un rapporto particolare, patriarcale e paternalistico del Presidente del Consiglio nei confronti dei cittadini italiani.

Ebbene, non ci saremmo aspettati, però, che anche su un tema così delicato come l'indizione delle elezioni continuasse una conduzione assolutamente refrattaria a qualsiasi confronto rispetto a forze politiche che rappresentano gran parte dei cittadini e, anzi, che oggi probabilmente rappresentano la maggioranza dei cittadini italiani.

Ebbene, abbiamo dovuto prendere atto che anche sull'indizione delle elezioni questa maggioranza ha voluto tirare dritto in beata solitudine. Non ci possiamo stare assolutamente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Acquaroli.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento parla del tema del posticipo delle date delle elezioni della prossima tornata elettorale amministrativa, e per le elezioni regionali e per le elezioni comunali. Noi riteniamo che sia importante dare un segnale alle minoranze di apertura per un dibattito vero, un confronto con cui si vada tutti insieme a scegliere il giorno sul quale si può convergere.

Noi riteniamo che sia importante dare la possibilità alle comunità interessate alle amministrative e alle comunità regionali di potersi preparare ad adempiere allo svolgimento di tutte le procedure che sono l'essenza delle istituzioni e della democrazia. Riteniamo importante che la maggioranza e le forze di Governo possano, insieme alle minoranze, addivenire a un punto d'incontro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Varchi.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Questo ulteriore emendamento del gruppo di Fratelli d'Italia ci consente di interrogarci sul significato più profondo di una parola che oggi ho sentito echeggiare spesso in quest'Aula, “mediazione”. Ma qual è il concetto di mediazione al quale si ispirano i rappresentanti della maggioranza? La mediazione di chi piega ai propri interessi di bottega le regole di un gioco che incide sulla vita di ogni comunità umana e di ogni comunità cittadina chiamata al rinnovo della propria amministrazione.

Ecco, rispetto a questo atteggiamento io credo che tutti - in primis lo faranno certamente i cittadini - si vedranno costretti, per partecipare al gioco democratico che è il sale della vita civica del Paese, a rinunciare alle ferie, a quei giorni di svago che, proprio alla ripresa da questa incredibile emergenza, speravano di poter avere. Ecco, su questo, credo che, al di là delle vicende di ciascun singolo comune, quest'Aula dovrebbe interrogarsi, grazie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.222 Prisco, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.223 Prisco.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie Presidente, anche intervenendo su questo emendamento, che porta un altro comune ad esempio, come con molti altri abbiamo fatto, torniamo a ribadire alcune considerazioni, che sono di buon senso rispetto alla necessità di poter scrivere regole condivise per le elezioni amministrative, per l'election day, per il referendum confermativo del taglio dei parlamentari; quattro schede, che in molte regioni i cittadini italiani troveranno da votare, quattro schede che potevano essere tre, se solo la maggioranza, la stessa che aveva votato per il taglio dei parlamentari, poi non ha voluto un referendum dall'esito scontato.

Per fortuna, da questo punto di vista, siamo al di sopra di ogni sospetto, perché Fratelli d'Italia, oltre ad essere stata l'unica forza di opposizione, perché non legata da contratti di Governo, né da accordi di programma, né da alcun vincolo al MoVimento 5 Stelle, ha sostenuto con forza e determinazione il taglio dei parlamentari, lo ha fatto anche rispetto alla possibilità di effettuare un referendum confermativo, che, dicevo, ha l'esito chiaramente scontato, ma che merita, proprio per l'importanza di questo tema, di avere un approfondimento, di poter spiegare le ragioni ai cittadini, se condividono le motivazioni per cui, per esempio, Fratelli d'Italia ha voluto il taglio dei parlamentari, oppure le motivazioni contrarie a questo tipo di scelta; cittadini che si troveranno anche ad affrontare altre importanti elezioni, in alcuni casi sia comunali che regionali, in alcuni casi solo comunali, rischiando poi di far passare questo importante referendum costituzionale in secondo piano.

Per queste ragioni riteniamo che, nella organizzazione del cosiddetto election day, si debba tenere in conto del fatto che vi è la necessità di poter spiegare tutti questi diversi programmi e istanze per queste diverse elezioni, che raggruppiamo in un election day, avendo sempre l'auspicio che un election day che ne consenta i tempi, consenta anche di poter votare per avere un Governo voluto ed eletto dal popolo, in grado di guidare l'Italia in un momento complesso sicuramente, se non difficile, come quello che stiamo affrontando. Per queste ragioni, riteniamo che la data che si andrà a fissare a nostro avviso poteva essere ad ottobre, ad avviso della maggioranza, sulla spinta chiaramente non dirimente, perché il parere del comitato tecnico-scientifico non dà uno spazio motivato da ragioni comprovate e oggettive, dice e fa ragionamenti che avrebbe potuto fare ciascuno di noi, di buonsenso, di ragionevolezza e di prudenza. Quindi, noi riteniamo che si possa - e concludo Presidente - scegliere insieme una data ragionevole nel mese di ottobre, come sempre si è fatto per le elezioni amministrative, ed a questa accorpare anche le votazioni per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, nonché, laddove presenti, anche le elezioni regionali. Ci sarà quindi tutto il tempo per poter spiegare i programmi e le istanze in queste diverse elezioni e consentire quindi ai cittadini di formarsi una coscienza e di partecipare in massa a queste importanti scelte per i propri territori, ma anche per il destino della nostra nazione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire l'onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie Presidente, ringrazio l'onorevole Prisco per aver illustrato questo emendamento. Noi siamo convinti, ancora e sempre di più, che sia necessario trovare una strada per permettere un voto sereno, delle serene vacanze, un buon rapporto con i governatori, che ci avevate garantito che c'era e invece vedo e continuo a vedere agenzie di Bonaccini che si arrabbia e disconosce l'accordo, continuo a non sentire un solo parlamentare dell'opposizione che dice di essere d'accordo a votare per il 20 di settembre e quindi continuiamo ad avere preoccupazioni per i nostri ragazzi, che probabilmente inizieranno la scuola davvero a ottobre e mi permetto di dire, se è vera la teoria - secondo me non provata - che scientificamente c'è un pericolo che a ottobre ritorni il virus e quindi non si può votare, si rischia anche che a ottobre poi i bambini non rientrino nelle classi; quindi, state facendo tutto questo ancora non si è capito perché, pur di non trattare con noi. Credo che sia necessario capire che le regole del gioco vanno scritte insieme.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maschio.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie Presidente, l'emendamento 1.223 riguarda l'elezione del consiglio comunale di Vittorito, che è un comune in provincia de L'Aquila e anche i cittadini Vittorito si ritiene non sia giusto che debbano subire un'imposizione del Governo, che dovrebbe portarli all'illogica decisione di votare il 20 di settembre. Non c'è alcun senso logico nella scelta di questa data, non è stata spiegata in alcun modo, tranne con un tentativo di pasticcio sul 31 luglio come proposta alternativa e non è stato spiegato che senso abbia fare tutte le attività preparatorie alla presentazione delle liste nel periodo di Ferragosto e fare la campagna in un momento in cui si dovrebbe pensare alle ferie estive, ai problemi del turismo, ai problemi della cittadinanza. Quindi, insistiamo anche per questo comune e rinnoviamo l'appello alla maggioranza ad accogliere il nostro appello al buonsenso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Come ha detto il collega Maschio, arriviamo in Abruzzo, nel comune di Vittorito, in provincia de L'Aquila, e non posso che ringraziare il governatore Marsilio e la sua giunta, per tutto l'egregio lavoro che ha fatto in questa emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), il miglior governatore, forse, che ha gestito la situazione con finanziamenti vicini ai cittadini, ma anche il sindaco Biondi de L'Aquila. Ma devo dire che continuiamo e continueremo incessantemente a ribadire che questo Governo non tiene conto delle esigenze degli enti locali, non tiene conto delle esigenze dei governatori, ma continua imperterrito a governare e a voler decidere sopra la testa degli italiani, con un mandato che gli italiani non gli hanno mai dato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotelli.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Intanto proviamo a ribadire alcuni dei passaggi che magari non sono stati chiari in questo dibattito, che sono quelli della tutela delle imprese turistiche, la difesa dell'anno scolastico per quanto riguarda la data delle elezioni. Riprendo un'affermazione fatta qualche ora fa, nella quale si stigmatizzava questo comportamento da parte del gruppo di Fratelli d'Italia, individuandolo come ostruzionistico. Io credo che poi la differenza, soprattutto per quanto riguarda il consenso a livello territoriale, la facciano gli argomenti, i contenuti; questa battaglia, che può sembrare averne pochi a prima vista, e invece ne ha tanti, perché sono tante le categorie, sono tanti gli ambienti che stanno guardando con estrema attenzione la fissazione di questa data, che poi, inevitabilmente, vorrà dire moltissimo per quanto riguarda il futuro e anche il presente di tante realtà produttive e non solo, che attendono una giusta interpretazione. Mi faccio anche portavoce dell'onorevole Donina, con cui ne parlavo poco fa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Insistiamo sugli stessi argomenti fino a che la maggioranza, magari, finalmente deciderà di ascoltarli. Sottosegretario, noi continuiamo a ripeterle che non c'è questa emergenza sanitaria, che il Professor Brusaferro non ha detto quello che a voi farebbe piacere avesse detto, ha semplicemente detto che tradizionalmente ad ottobre c'è l'influenza - per la verità, non serviva scomodare Brusaferro per farcelo dire - e, nonostante avete 450 tecnici, esperti, eccetera, non ce n'è stato uno che vi ha messo per iscritto che a ottobre c'è la nuova pandemia. Ma con questi comportamenti, con questi argomenti, con questa insistenza, voi in realtà fate passare un messaggio che è devastante per il Paese: è soltanto questo Governo che dice che ad ottobre ci sarà una nuova pandemia; probabilmente lo dirà perché è l'unica forma di sopravvivenza, perché se finisce la pandemia siete finiti anche voi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, anche in questo caso valgono le argomentazioni che abbiamo portato avanti negli altri emendamenti. Questo è un comune molto piccolo, non raggiunge neanche i mille abitanti, ma lo stesso ha una predisposizione al turismo perché è attorniato da cascate e da paesaggi semi-alpini. Conseguentemente, i pochi abitanti hanno comunque diritto ad avere come gli altri la possibilità di fare la campagna elettorale, la possibilità di informarsi sui candidati. Ricordiamo che le elezioni comunali sono elezioni con le preferenze e, conseguentemente, la conoscenza del candidato diventa molto importante, perché diventa una scelta personale. Questo è anche un altro dei motivi per cui è giusto dare una proroga per poter fissare una nuova data elettorale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Bucalo. Prego.

CARMELA BUCALO (FDI). Sì, Presidente, saremo ripetitivi, ma continuiamo a insistere nel trovare una data che permetta di fare una campagna elettorale tranquilla, che tuteli le esigenze delle famiglie, le esigenze dei candidati e che tuteli le imprese turistiche presenti su questo territorio e che garantisca - ribadisco e lo dirò sempre - l'avvio in sicurezza dell'anno scolastico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Caretta.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie, Presidente. Stiamo parlando di Vittorito, chiamata anche “città del vino”, una città vocata al turismo, una città con molti imprenditori agricoli che producono vino, ma soprattutto producono vino made in Italy, una città fortemente penalizzata da questa emergenza. Ecco, Presidente, noi siamo attenti ai nostri imprenditori agricoli, siamo attenti ai nostri imprenditori del turismo, e in questo senso va l'emendamento Prisco-Donzelli, che prevede il posticipo delle elezioni. Per non creare un ulteriore disagio al nostro turismo e ai nostri imprenditori agricoli, facciamo una campagna elettorale prendendoci il giusto tempo per organizzare incontri nel territorio, ma soprattutto organizzare incontri con i nostri cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Basini. Prego.

GIUSEPPE BASINI (LEGA). Onorevole Presidentessa, onorevoli colleghi, devo dire che condivido molti degli argomenti portati a sostegno degli emendamenti, tuttavia mi stupisce che si è parlato molto di più della difficoltà di una campagna elettorale in estate, piuttosto che del fatto che sono stati spostati in avanti i termini delle elezioni, con un modo di procedere del Governo che, in tutta la gestione del Coronavirus e della ordinaria attività di Governo, mi sembra che abbia dimostrato una totale indifferenza per la democrazia e per la libertà. Mi viene in mente un manifesto della mia giovinezza, che riguardava un partito di allora e un personaggio politico che non c'è più. La parola era affissa su dei poster messi per le vie di Milano e c'era scritto: “la tirannia è facile ma la soffri, la libertà è difficile ma la godi” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e di deputati di Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciaburro.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Cosa dobbiamo ancora dire in difesa di quella democrazia e di quella libertà, che possa rendere omaggio e possa essere vicina alle esigenze di tutti quei comuni e quelle regioni che dovranno affrontare la fase elettorale nelle condizioni di non poterlo fare, se queste rimangono le regole del gioco scritte da una sola parte di quest'Aula? Libertà e democrazia: sono due fattori che voi state svendendo, state barattando, per arroganza, per forse paura di andare al voto, anzi senza “forse”, è una certezza ormai. Ecco perché questo Paese ha bisogno, invece, anche attraverso questi emendamenti, di farvi capire e possibilmente arrivare, anche soltanto per una data, ad una condivisione, che sapete ben spendere sui social e sugli annunci, ma non nella realtà dei fatti, perché ancora oggi continuate a cantarvela e a suonarvela (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Galantino.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente. Mi dispiace ripetermi, ma non posso non ricordare come questo emendamento dei colleghi Prisco e Donzelli rappresenti delle modifiche necessarie ad introdurre una finestra dal 13 ottobre al 15 dicembre, per consentire a questo comune - e auspichiamo anche a tutti gli altri su cui interverremo, probabilmente - di svolgere delle normali elezioni amministrative, senza nulla togliere alle esigenze della salute pubblica, ma con la possibilità di preparare una campagna elettorale in condizioni dignitose, sia per chi si candida, ma soprattutto per i cittadini. Stiamo facendo davvero di tutto per farvi capire che è adesso il momento di cercare il dialogo. Quindi, auspico che anche la maggioranza voti questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, noi abbiamo ormai esaurito forse quelle che possono essere le argomentazioni di diritto, potremmo continuare con quelle politiche. Il timore forte di questa maggioranza è quello che dal risultato elettorale possa uscire, proprio per la vastità del numero di persone che saranno chiamate a votare, una bocciatura dell'attuale Governo, e allora non si vuole consentire di fare campagna elettorale. Ma vede, il collega Basini prima citava un manifesto, ve ne sono stati tanti di manifesti, e c'erano anche delle simpatiche vignette una volta sul Candido di Guareschi: nel segreto dell'urna Dio ti vede, Stalin no. Sarà quello che capita a voi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bignami.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Presidente, a seguito degli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, pare anche cadere l'unica ragione - che tra l'altro non era in sé sufficiente a fondare la fissazione della data per il 20 settembre -, ovvero una presunta indicazione da parte delle competenze tecniche di chi ci ha guidato in questa fase. Neanche pare essere sussistente un accordo intercorso con le regioni, quindi davvero non si riesce a comprendere il motivo per il quale, da parte della maggioranza, non si intenda addivenire a una revisione della data funzionale a una scelta condivisa, come tra l'altro dovrebbe essere in qualsiasi democrazia, utile a fissare, oltre che le regole del gioco, anche il giorno in cui questo gioco dovrebbe svolgersi, cosa che evidentemente ancora una volta la maggioranza ritiene di non dover condividere con l'opposizione, scelta che noi evidentemente censuriamo e che auspichiamo anche nei prossimi minuti possa essere rivista da parte maggioranza stessa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Presidente, noi continuiamo in questa discussione perché riteniamo che sia davvero un argomento fondamentale, come tanti ne abbiamo discussi in quest'Aula, ma che ci vede particolarmente impegnati perché è la prima volta che l'Italia e gli italiani possano tornare al voto dopo il periodo che abbiamo attraversato, dopo il COVID. E proprio perché ci dobbiamo abituare a misure straordinarie, dobbiamo anche capire che le misure straordinarie, che quella straordinarietà del momento non può comunque comprimere i diritti della democrazia. E ovviamente il primo diritto è quello di poter scegliere i propri rappresentanti istituzionali in maniera libera e serena, ma soprattutto facendolo senza dare ulteriore peso e appesantimento alle scuole, alle nostre industrie e alle attività commerciali. È per questo che noi continuiamo in questo dibattito, perché siamo assolutamente certi che la ragionevolezza dei gruppi di maggioranza e del Governo prima o poi verrà a noi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, prima il PD ci ha accusato di disonestà intellettuale, allora io chiedo al PD e al MoVimento 5 Stelle quale onestà intellettuale ci sia a far passare un “marchettone” municipale, in Commissione affari costituzionali, che consente a un presidente di municipio di continuare a permanere per un altro anno, seppur sfiduciato, per mera nomina del sindaco. Un “marchettone” municipale che ha un nome e cognome: Virginia Raggi. Un “marchettone” municipale che permette al peggior sindaco che Roma ha avuto di continuare, con una nomina, a mantenere il presidente del Municipio IV, Della Casa, in sfregio alla democrazia, in sfregio alla sfiducia che ha ricevuto quel presidente municipale dai 24 consiglieri, in sfregio soprattutto di quelle parole che il MoVimento aveva detto, cioè uno vale uno, e che diventano 24 vale zero. Abbiamo capito chiaramente che per voi vale un'unica cosa: prima di tutto la poltrona.

Noi ci vantiamo di dire: prima di tutto l'Italia, sempre e comunque.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di restare sempre sul merito dell'emendamento in discussione. Onorevole Zucconi. Prego.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Quest'emendamento prevede una finestra che va dal 13 ottobre al 15 dicembre, ma si sarebbe potuto prevedere anche un arco temporale più limitato rispetto a quello che è stato fatto, per esempio dall'11 al 18 ottobre, lasciando intatte le prerogative di chi poi deve indire i comizi elettorali assolutamente salve ma cercando di venire incontro anche a quanto veniva sostenuto appunto dalle opposizioni, dimostrando finalmente una volontà e una capacità di essere realmente democratici, oltretutto tenendo in conto il fatto che, anche con la vostra previsione, i ballottaggi si andranno a svolgere comunque nel mese di ottobre. Allora la volontà basta manifestarla, e un accordo secondo me ragionevole e con buoni motivi si può trovare. Questo vostro irrigidirvi continuamente su questa posizione invece non ha niente a che fare con un interesse nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Acquaroli. Prego.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie, Presidente. Penso che ognuno di noi che ha avuto nella sua vita un percorso politico di militanza e anche di capacità di far politica partendo dai comuni, dalle regioni, dalle province, non avrebbe mai immaginato la possibilità di elezioni il 20 settembre. Non avrebbe mai immaginato la possibilità di fare la campagna elettorale nel pieno mese di agosto, che è di fatto un'incapacità, un'impossibilità per ognuno di noi di poter esprimere il massimo rispetto a quello che è l'importanza della tutela delle credibilità delle istituzioni e della politica. Voler votare il 20 settembre significa cancellare la vera, grande possibilità, da dare al popolo, di partecipazione credibile. Ecco, faccio un ulteriore appello affinché si prenda in considerazione l'ipotesi di poter mediare per una soluzione che sia più confacente a tutti, anche e soprattutto considerata la grave crisi pandemica che ci ha colpito e che rischia anch'essa di contribuire a togliere credibilità al nostro sistema politico.

PRESIDENTE. Onorevole Varchi. Prego.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Ancora una volta mi trovo a dover ribadire concetti di assoluta ovvietà per chiunque e certamente anche il comune del quale ci stiamo occupando non fa eccezione: vedrà sicuramente impegnate tante persone che desiderano partecipare attivamente alla vita politica della loro amministrazione comunale. Dicevo, un'ovvietà, che può sfuggire soltanto a chi non ha mai partecipato alla vita politica reale di una comunità ma conosce quest'esperienza solo attraverso il monitor di un computer. Ecco perché francamente non comprendo l'ostinazione con la quale la maggioranza voglia continuare a evitare sistematicamente qualsiasi tentativo di dialogo con le opposizioni, a fronte di un appuntamento elettorale il cui significato, il primo dopo l'epidemia, non può sfuggire, soprattutto considerato - e concludo, Presidente - che questo sedicente comitato scientifico ha dimostrato di sapere molto poco su quest'epidemia, ma sicuramente sa che si deve votare a settembre. Tutto questo appare francamente ridicolo.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede d'intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.223 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.224 Prisco.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Questo successivo emendamento ha ad oggetto, sulla scorta di quelli precedenti, la posticipazione in un comune come quello di Carpineto della Nora, in Abruzzo, della data del voto, evidentemente per portare come tema di quest'Aula il fatto che la scelta che viene fatta dalla maggioranza nell'individuare la data del 20 è una scelta, oltre che non condivisa, anche semplicemente discrezionale, dettata esclusivamente da esigenze politiche di una parte, soprattutto da parte di alcuni governatori del centrosinistra che hanno potuto beneficiare del lungo periodo di lockdown, con una sovraesposizione mediatica, quando tutti gli altri cittadini italiani erano chiusi in casa, quando anche i loro stessi avversari politici erano chiusi in casa - stessa condizione che vale ovviamente per tutti quei sindaci, e lo diciamo al di là dello spirito di parte, tanto di centrodestra quanto quelli di centrosinistra -, di un'esposizione finanche alla distribuzione dei buoni di solidarietà, dei buoni alimentari, tali evidentemente da potersi fare una sorta di pre-campagna elettorale.

Un vantaggio rispetto a qualunque altro concorrente, che deve essere colmato dando a quel concorrente la necessità e la possibilità di poter spiegare le proprie ragioni e i propri programmi. Lo facciamo con quello spirito di servizio nei confronti della nazione che ci caratterizza, lo facciamo indipendentemente dal fatto che in alcune circostanze vi siano anche esponenti del centrodestra ad essere uscenti o esponenti di Fratelli d'Italia, perché quelle battaglie giuste, le battaglie sulle regole del gioco, vanno al di là dello spirito di parte.

Se avremo il tempo anche di posticipare rispetto al 20 l'elezione in questo comune dell'Abruzzo, del pescarese, Carpineto della Nora, potremmo anche ammirare la meravigliosa Abbazia di San Bartolomeo, che caratterizza di questo piccolissimo borgo la più autentica specificità e perla, come un po' in tutti quei piccoli e grandi comuni della nostra nazione che rappresentano uno straordinario patrimonio di bellezza, ma anche uno straordinario fulcro di rinascita economica.

Non dimentichiamo che proprio il turismo è circa il 13 per cento del prodotto interno lordo della nostra nazione, e, soprattutto quando la stagione turistica, come è successo quest'anno, è, per via del lockdown, partita in ritardo, è necessario dare qualche settimana in più agli operatori per lavorare, qualche cliente in più, che, ovviamente, costringendo grandi regioni al voto in estate, in campagna elettorale in estate, ovviamente limiteremmo, e limiteremmo con forza.

Per questo chiediamo nuovamente con determinazione, con modo, con pacatezza, con educazione, come abbiamo caratterizzato tutti i nostri interventi in questi giorni, alla maggioranza un ripensamento, e che vada al di là di qualche forzatura come quella che minaccia qualche presidente di regione.

Credo che non sia questo il tempo delle forzature e delle minacce, ma, raccogliendo quella che era stata in un primo momento la proposta del Partito Democratico, quella che è stata la proposta anche oggi del Presidente della Camera Fico, di provare a scrivere insieme le regole del gioco. Poi i cittadini saranno a scegliere da chi essere governati nei comuni, nelle regioni, o quale delle istanze far prevalere sul referendum confermativo per il taglio dei parlamentari.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi siamo ancora una volta, sperando prima o poi di essere ascoltati, a chiedere la possibilità di trovare una soluzione che non ci blocchi, come siamo ora, né su date precostituite né su soluzioni già decise al tavolo interno della maggioranza e spacciate come sintesi non si sa con chi.

Quindi, noi presentiamo questo emendamento ancora una volta con l'auspicio che, da parte della maggioranza, si apra il dialogo a valutare insieme i tempi, i modi; che non ci sia un pacchetto già fatto in cui noi ci siamo chiusi tra noi e gli italiani, le opposizioni, i presidenti di regione, prendere o prendere. Non si può fare, la democrazia non è questo. Questo luogo, che si chiama tra l'altro Parlamento, serve a parlare, a parlamentare, a trovare soluzioni, a trovare le giuste mediazioni. Chiediamo ancora una volta che si approfondisca questa strada.

C'è la possibilità, non è scritto da nessuna parte, tranne che nelle vostre dichiarazioni, che la data del voto debba essere il 20 settembre. C'è un provvedimento che apre una finestra: lavoriamo su questo, troviamo delle soluzioni per il bene dell'unità della nazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Mi rendo conto che Colao sicuramente nella sua task force non si è occupato di Carpineto della Nora e mi rendo anche conto che la priorità di Conte, forse solo sua nei modi più che della sua maggioranza, è quella di convocare degli Stati Generali di cui, fatti così, nessuno capisce il senso e l'utilità; ma mentre questa autorevole task force e il Premier continuano a pontificare sui massimi sistemi, pur senza essere mai stato votato da nessuno, noi riteniamo che, a partire da questo piccolo comune, ma allargando il ragionamento a tutti gli altri, sia totalmente assurda la data del voto del 20 settembre e che la finestra dal 13 al 15 dicembre sia molto più corretta e di buon senso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Saluto il Ministro D'Incà. Ancora siamo in Abruzzo, come ha citato il collega Prisco, un comune che nasconde meraviglie, una regione che, continuo a dire, è governata in maniera eccellente, soprattutto in tema di emergenza, dal governatore Marsilio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Continuiamo ad appellarci affinché si arrivi ad una mediazione e sia una decisione condivisa questa di indire nuove elezioni e indire le elezioni, perché si tratterebbe di uno strappo troppo grave per essere rimarginato anche in futuro.

Si tratterebbe, quindi, di una manovra che rimarrebbe in questa legislatura e rovinerebbe anche il continuo di questa legislatura, perché Fratelli d'Italia, se si continua con queste manovre di forza, continuerà con questa che per noi è la nostra militanza, la nostra passione e la nostra capacità. Sinceramente, non ci stanchiamo di ripetere anche cento volte, mille volte, le stesse cose. Per quello in cui crediamo noi combattiamo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Presidente, grazie. Vedo con piacere che è arrivato anche il Ministro D'Incà; oltretutto la sua presenza non è stata molto costante qui, però, quando arriva, risolve sempre qualche impaccio d'Aula, e quindi mi auguro che anche in questo caso riesca magari a metterci del suo, come si suol dire (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). No, Ministro? Ecco, insomma, la trovo… Mi scusi, Presidente, però era importante sottolineare questa presenza del Ministro.

Proprio attraverso lei, ne approfitto per ricordare qualche passaggio che molto probabilmente non è stato ben chiarito: vale a dire che questa data delle elezioni non viene ritenuta da noi accettabile perché crea una serie di difficoltà e di problematiche.

Credo che gran parte dei miei colleghi le potrebbero ormai quasi ripetere a memoria, visto che le stiamo ripetendo da alcune ore, e se andiamo avanti così continueremo a ripeterle; e per questo ritengo opportuno che un'attività di mediazione, e anche di intelligenza, possa invece fare in modo che, al di là delle proposte che sono state avanzate anche oggi pomeriggio, si possa addivenire a trovare un punto di atterraggio per tutti non soltanto condiviso, ma accettabile e serio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro.

WANDA FERRO (FDI). Presidente, io quello che trovo sinceramente, ringraziando per la presenza del Ministro D'Incà, che come al solito ha la cortesia anche di ascoltare e di recepire quelle che sono le nostre istanze rispetto, in questo caso, ad un decreto importante… Quello che trovo assurdo non è tanto l'atteggiamento da parte dei 5 Stelle, ma da partiti storici come PD piuttosto che LEU o altre formazioni, che per storia, tradizione ed esperienza di campagne elettorali dovrebbero comprendere quello che stiamo chiedendo. Stiamo chiedendo quei tempi giusti che possano vedere delle date compatibili a mettere in campo buone energie, buoni programmi e soprattutto un progetto di una politica che deve guardare ai territori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, anche trattando questo emendamento, devo ricordare che parlare di elezioni è sempre delicato. Questa è una discussione importante: si parla di una data, una data nella quale gli italiani dovranno per la prima volta dopo il periodo della pandemia andare alle urne, e andarci per esprimere la loro volontà nelle regioni in cui si vota, nei comuni in cui si vota e per il referendum sul taglio dei parlamentari, quindi un accorpamento ed elezioni che riguardano milioni di italiani. La condivisione è importante, come si fa a non capirlo è davvero una domanda che echeggia in quest'Aula.

Chiedo, quindi, al Governo di fare uno sforzo e di trovare un punto di mediazione per cercare di capire veramente che questa proroga sarebbe molto importante (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bucalo.

CARMELA BUCALO (FDI). Presidente, con questo emendamento noi continuiamo a ribadire che bisogna cercare di trovare una data giusta, una data condivisa, che sia veramente espressione della democrazia e sia espressione anche di tutti, che cercano di tutelare gli interessi presenti sul territorio, e non sia invece espressione di interessi di questa maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caretta.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Presidente, le elezioni sono i procedimenti elettorali consistenti nella chiamata alle urne dei cittadini per il voto. Elezioni significa anche organizzare una campagna elettorale, organizzare la raccolta delle firme, ma anche organizzare incontri con i cittadini per ascoltare e presentare un programma elettorale. Per fare questo abbiamo chiesto di posticipare la data delle elezioni, prevedendo questa finestra temporale, che ormai da ieri stiamo spiegando a questa maggioranza, che va dal 13 ottobre al 15 dicembre, ma questa maggioranza sembra essere sorda. Dobbiamo forse pensare che chi sta governando il nostro Paese vuole fare le cose frettolosamente, nella speranza di non dover rispondere davanti ai cittadini del proprio operato?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciaburro.

MONICA CIABURRO (FDI). Presidente, io stavo a questo punto facendo una riflessione. Probabilmente penso male, e a pensar male spesso si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca. Mi chiedo se questa fretta e questa non volontà di trovare un punto di equilibrio di poche settimane, di pochi giorni rispetto al voto individuato in modo autonomo dalla maggioranza, senza condividerlo, non sia per la paura solo della ricaduta del COVID-19, ma invece della caduta, del disastro economico che ci potrà essere in autunno conseguente alle misure che avete messo in campo, e che non porteranno gli effetti sperati, perché saranno soltanto mancette, cose buttate là, senza struttura, senza visione, senza strategia, che inevitabilmente metteranno ulteriormente in crisi il nostro Paese. E allora l'urgenza, la non voglia di condividere e di mediare, trovando un punto di equilibrio su una data posticipata: magari è proprio questa la ragione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Galantino.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Presidente, saluto il Ministro D'Incà. Presidente, anche questo emendamento andrebbe ad incidere favorevolmente nell'organizzazione della competizione elettorale. È chiaro che stiamo cercando una mediazione con la maggioranza per condividere un momento importante come quello del rinnovo del consiglio comunale, e credo che ci sia modo e modo di vivere l'appuntamento elettorale, che non è quello di andare sotto l'ombrellone, ma dobbiamo dare ai cittadini la possibilità di informarsi almeno sui programmi elettorali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, io penso che si debba necessariamente fare una valutazione di merito a questo punto, e dico al Ministro D'Incà che una di queste valutazioni può essere anche rappresentata da un'idea della campagna elettorale che non abbia i vincoli attuali che noi possiamo verificare tutti i giorni nell'espletamento della nostra azione politica. Voglio ricordare che soltanto pochi giorni fa abbiamo avuto la possibilità di andare da regione a regione, mentre fino ad oggi anche come parlamentari, al di fuori della presenza in quest'Aula, siamo stati limitati nei movimenti ad un'attività esclusivamente di tipo regionale, ancorché un parlamentare rappresenti la nazione. Voglio sperare che si capisca come sia praticamente impossibile fare delle elezioni comunali senza una modifica sostanziale dell'impostazione che fino ad oggi è stata data, che probabilmente prima trovava una giustificazione nella situazione sanitaria, e che oggi ovviamente non può essere ulteriormente accampata.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bignami.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Presidente, anche questo emendamento è evidentemente finalizzato a tentare di aprire un dibattito, un confronto, un dialogo: un dialogo che sarebbe stato probabilmente più semplice poter aprire e sviluppare nel momento in cui, laddove si è ritenuto di convenire sull'individuazione di una data, non si fossero ignorate le posizioni di una forza parlamentare come Fratelli d'Italia che sta dimostrando, pur con responsabilità ma altrettanta fermezza, la volontà di far ascoltare le ragioni non tanto di una parte, di un partito o di un gruppo, quanto quelle di tantissimi italiani, quali quelli che anche l'onorevole Donzelli prima citava nel suo intervento, che ricordavano i danni che avrebbe determinato l'individuazione di una data elettorale posta in quella giornata che voi avete unilateralmente stabilito. In questo senso quindi rinnoviamo la richiesta, la speranza che ci sia la volontà di ascoltare le posizioni di chi fino adesso è stato escluso, nell'individuazione di un momento democratico che evidentemente non può essere appannaggio di una sola fazione, ma che dev'essere condiviso da parte di tutte le forze politiche.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Anche in questo emendamento, è racchiuso quello che il gruppo di Fratelli d'Italia sta cercando di far capire a quest'Aula e, cioè, l'esigenza assoluta di arrivare alla possibilità di discutere insieme con le opposizioni, così come una democrazia dovrebbe fare, una democrazia consapevole avrebbe il dovere di fare, per arrivare a una soluzione comune, nell'interesse, però, non di una parte politica, come, invece, appare la scelta della data del 20 settembre, ma nella consapevolezza che questa scelta e che questa elezione non possano prescindere dalla collaborazione con le opposizioni. Noi siamo assolutamente certi che, nel bene dei cittadini, nel bene degli elettori, la data del 20 settembre non sia la data giusta per portare l'Italia al voto. Ricordavamo questa mattina che si vota in oltre mille comuni italiani: ebbene, noi vogliamo che, in ognuno di quei singoli comuni, venga rispettata la democrazia e la possibilità di portare gli elettori al voto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario D'Incà, mi unisco al sapiente appello proposto dal collega Mauro Rotelli che le ha riconosciuto le capacità di mediazione, di dialogo col Parlamento e, rispetto a questa richiesta del collega Rotelli, le chiedo anche io di poter individuare quel punto di caduta. Confidiamo che lei sappia dare soddisfazione a quella richiesta del Presidente della Repubblica di scrivere una legge elettorale insieme. Noi siamo certi che lei, sforzandosi e raccogliendo questa nostra preghiera, potrà trovare il punto d'incontro che unisce la democrazia con la possibilità degli italiani di votare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zucconi.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente Ogni tanto bisogna chiedersi anche se si fa la cosa giusta: io penso che voi siate in buona fede, però, a quanto pare, rispetto ai rilievi che vi stiamo facendo, questa buona fede andrebbe quanto meno provata, perché, vedete, dare la motivazione che la data delle elezioni deve essere quella, perché torna la pandemia, dà un messaggio sbagliato ai lavoratori, alle famiglie, agli italiani, ma anche agli stranieri che, magari, ipotizzavano già di ricominciare a visitare l'Italia. Le persone, quando ascoltano i membri di un Governo che danno informazioni di questo tipo, presuppongono sempre che si sappia qualcosa che loro ignorano. Quindi, purtroppo, continuare ad insistere su una motivazione che, evidentemente, non è quella produce anche degli ulteriori danni e di questi danni, purtroppo, vi state assumendo una responsabilità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Acquaroli.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie, Presidente. Si tratta di pochi giorni per consentire a milioni di italiani di espletare in maniera compiuta il proprio diritto ad informarsi, a partecipare, a cogliere la scelta migliore. Si tratta di pochi giorni che possono consentire ampiamente alla democrazia di essere compiuta. Ecco, noi vi chiediamo di fare una riflessione attenta: è un momento difficile, lo abbiamo chiesto ieri, lo chiediamo oggi, perché riteniamo che portare tutti questi milioni di italiani al voto il 20 di settembre significhi compromettere tanto della nostra credibilità istituzionale. Nessuno di noi avrebbe potuto neanche immaginare lontanamente che milioni di italiani, sette regioni e oltre mille comuni, sarebbero stati costretti ad andare al voto il 20 settembre, con un impegno in pieno Ferragosto, con un impegno - chiudo, Presidente - che rischia di stravolgere il senso della partecipazione vera, libera e compiuta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Butti.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie Presidente. Io, questa mattina o questo pomeriggio, non ricordo, in uno degli interventi che ho svolto, mi ero definito un inguaribile romantico relativamente alla possibilità di individuare un pertugio per una mediazione con il Governo e con la maggioranza relativamente all'individuazione della data per lo svolgimento delle elezioni.

Il fatto che ci sia ora, in Aula, il Ministro con delega per i rapporti con il Parlamento, indubbiamente, depone a favore di un nostro auspicio: quello di poter trovare una mediazione, che non sia una mediazione al ribasso. Noi abbiamo un unico obiettivo - concludo, Presidente - che è quello di fare in modo che gli italiani non disertino le urne, cosa molto probabile se si procede su questa strada, e possano, quindi, esercitare quello che, per loro e per noi, è un sacrosanto diritto-dovere, cioè l'esercizio del voto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.224 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Essendo trascorse tre ore dall'inizio delle votazioni pomeridiane, sospendiamo l'esame del provvedimento, che riprenderà alle ore 21,30. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 18,30, è ripresa alle 21,30.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Benvenuto, Brescia, Cirielli, Daga, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Gallinella, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Maggioni, Molinari, Parolo, Rospi, Saltamartini, Sisto, Tasso e Zoffili sono in missione a decorrere dalla ripresa notturna della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente ottantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico – A.C. 2471–A)

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2471-A: Conversione in legge del decreto-legge 20 aprile 2020, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.

Ricordo che, prima della sospensione, è stato da ultimo respinto l'emendamento 1.224 Prisco. Avverto che fuori della seduta gli emendamenti 1.03 Sisto, 1.20, 1-bis.18 e 1-bis.17 Silli sono stati ritirati dai presentatori.

Passiamo all'emendamento 1.225 Prisco, a pagina 3 del fascicolo. Onorevole Prisco, prego, no, onorevole Donzelli. Prego, onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Riprendiamo l'esame degli emendamenti con la stessa attenzione che abbiamo posto durante la giornata di oggi a ogni singolo emendamento, per cercare di capire come sia possibile dare la possibilità agli italiani che vanno a votare per le regioni e i comuni di poter affrontare la campagna elettorale e…

PRESIDENTE. Onorevole Donzelli, prego i colleghi, lasciamo esprimere il collega Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Io aspettavo il Governo, per rispetto al Governo.

PRESIDENTE. Il Governo è qui presente che l'ascolta con grande attenzione.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Aspettavo, per rispetto, il Governo. Quindi, noi vorremmo che ci fosse una scelta saggia, di buonsenso, equilibrata, ovviamente condivisa, perché se non viene condivisa è una forzatura democratica grave, una scelta ponderata che fosse, prima di tutto, utile per gli italiani. Quindi, ribadiamo l'esigenza di tutelare il turismo, le aziende che operano nel settore, i bambini che devono tornare a scuola, ma, ovviamente, c'è anche una dignità della politica. Noi non possiamo pensare che ci si appresti a fare delle elezioni, in cui avete deciso la data per il 20 settembre, senza che questa sia stata condivisa né coi presidenti di regione, né con i partiti di opposizione, ma anche con delle forzature tecniche di cui per le vie brevi, per esempio, avevo già accennato anche a esponenti del Governo; c'è un tema che è quello della raccolta delle firme che qualcuno ha ipotizzato di anticipare a fine luglio, il collega Fassino, per carità, ma il tema è semplice: l'ultimo DPCM stabilisce che non si possono fare riunioni delle associazioni. Qualcuno mi può spiegare come si possa pensare di fare le liste se non si possono riunire i partiti? Qualcuno pensa davvero che si possa fare la presentazione delle liste il 18 agosto e ridare la possibilità ai partiti di riunirsi il 31 luglio? Ma come pensate di fare? Io lo so, forse può funzionare con un movimento dove decide Casaleggio con i click, ma chi è abituato ad avere un radicamento sul territorio, ascoltare i circoli, confrontarsi con gli eletti, con i consiglieri comunali e con i consiglieri regionali uscenti, con le classi dirigenti del territorio, con le categorie, chi è abituato a credere nel ruolo dei partiti politici non può pensare che fino al 31 luglio sia impossibile riunirsi e il 18 agosto si depositino le liste, perché questo vuol dire essere fuori dal mondo, oppure vuol dire, scientificamente, impedire la democrazia, perché altre soluzioni non ci sono. Non è possibile pensare che fino al 31 luglio per DPCM si impedisce ai partiti di riunirsi - anche questa è una forzatura della Costituzione incredibile -, si impediscono le riunioni nei partiti, della classe dirigente, nelle sezioni e nelle stanze di partito; non si può riunire il direttivo provinciale, perché le associazioni non si possono riunire, e al tempo stesso, però, mentre si impedisce ai partiti di riunirsi, forzando la Costituzione, si forza la Costituzione e si prevede di depositare le liste pochi giorni dopo, quando i partiti praticamente ancora sono chiusi. Allora, mi spiegate, se davvero credete ancora in un po' di democrazia, come pensate di fissare le elezioni quando vi pare senza campagna elettorale. A noi non piace e non convince questo vostro modo di fare. Quindi, noi siamo fortemente convinti che sia necessario trovare una soluzione unitaria (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Foti, no? La ringrazio, onorevole Donzelli, mi scusi, ha ragione, mi soffermavo sull'emendamento…Onorevole Foti, lei non interviene? Bene. Non ci sono altre richieste di intervento (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Onorevole Montaruli, prego. Ha urlato che stavo mettendo in votazione. Bene, voleva esserne certa; perfetto, avevo capito il senso dell'operazione.

Se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.225 Prisco.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione) (Dai banchi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia si grida: “Chiudi! Chiudi!”)

Colleghi, diamo a tutti l'opportunità di votare (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Onorevole Vallotto. Colleghi, colleghi, onorevole Critelli, onorevole Lacarra, onorevole De Luca. Colleghi, terrò la votazione aperta sicuramente fino a quando qualcuno urlerà: “Chiudi”; questo è certo (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)! Onorevole Daga in tribuna in alto, onorevole Anzaldi, onorevole Madia. In Transatlantico c'è qualche problema, segnalatemi chi ha un problema e lo registriamo. In Transatlantico stanno attivando i terminali di voto, quando i terminali saranno attivi mi segnaleranno come… Consentiremo la riattivazione di tutti i terminali in Transatlantico. Onorevole Anzaldi, onorevole Battelli, onorevole Anzaldi in tribuna (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Colleghi, colleghi, colleghi, guardate, il destino di questa votazione è segnato, a prescindere dalle vostre osservazioni, quindi, lasciamo che le cose vengano svolte regolarmente (Vive proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Colleghi, colleghi, colleghi, fino a quando ci sono terminali che non sono attivi, io mi impegno a far votare i colleghi! Collega, si vada ad accomodare!

I colleghi hanno votato tutti? Colleghi, silenzio! Guardate colleghi, state esagerando (Vive proteste dei deputati Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, abbiamo capito come sta facendo! Abbiamo capito! Faccia pure, abbiamo capito!

PRESIDENTE. Lei non ha capito, invece! Onorevole Trancassini, l'allontano dall'Aula, così è certo che non vota! I colleghi hanno votato tutti.

Dichiaro chiusa la votazione.

Il numero legale è raggiunto (Applausi polemici dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.226 Prisco.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Segnalo, Presidente, perché troppe volte siamo stati oggetto, come posso dire, di lamentele e rimostranze da parte del MoVimento 5 Stelle, che ha addotto delle irregolarità nel corso del voto, ebbene io ho visto con i miei occhi il collega Battelli che, per impedire che la votazione chiudesse, ha sbagliato volutamente la scheda e l'ha messa su quella sbagliata al lato, ritirandola e poi (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Onorevoli, onorevoli colleghi, lasciate intervenire l'onorevole Sisto! Lasciate intervenire l'onorevole Sisto! Onorevole Sisto, prego.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Io posso giustamente essere, come posso dire, rispettoso della Presidenza, che si può comportare come ritiene e come crede perché è la Presidenza, ma che un parlamentare debba volutamente sbagliare lato della scheda per impedire la chiusura della votazione per poi rimetterla a posto e votare io lo trovo intollerabile. È una sorta di sbeffeggiare l'Aula che nessuno può consentire. Io glielo segnalo, perché questo perbenismo del MoVimento 5 Stelle deve finire. La devono smettere. L'ho visto con i miei occhi, Presidente: cambiare scheda e impedire che la votazione potesse essere chiusa dicendo che non poteva votare. Io trovo che è intollerabile e vuol dire sbeffeggiare l'Aula e metterci nelle condizioni di non esercitare i nostri diritti.

La prego di intervenire su questo episodio, come lei sa intervenire e come la sua esperienza le consente. Non si può fingere di non poter votare sbagliando volutamente il luogo della scheda. Credo che non sia giusto e non debba essere consentito. Lo dico con molto rispetto, mi creda, ma voglio anche essere rispettato e voglio che i miei diritti siano rispettati in quest'Aula.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sisto. Le assicuro che naturalmente non ho visto la scena che lei riferisce e, quindi, non posso commentarla. Quello che è certo è che io ho ritardato la votazione per consentire a quelli che erano (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)… Colleghi! Dicevo, a coloro che erano in Transatlantico di poter votare regolarmente, fino a quando gli assistenti parlamentari non mi hanno dato segnalazione che le votazioni erano concluse (Commenti del deputato Trancassini).

SERGIO BATTELLI (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo, onorevole Battelli?

SERGIO BATTELLI (M5S). Per fatto personale, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Battelli, mi scusi. Onorevole Trancassini, lei non può permettersi di dire che non è vero. Può dire che non è d'accordo, no che non che non è vero. Onorevole Battelli, prego.

SERGIO BATTELLI (M5S). Sull'ordine dei lavori, Presidente (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Posso parlare, Presidente?

PRESIDENTE. Certo, onorevole Battelli.

SERGIO BATTELLI (M5S). Io con molta calma, Presidente, con molta calma…

PRESIDENTE. Onorevole Bordonali, la mascherina.

Onorevole Battelli, a che titolo? Ma non è un fatto personale.

SERGIO BATTELLI (M5S). Sull'ordine dei lavori, Presidente, sull'ordine dei lavori. Ordine dei lavori, Presidente!

PRESIDENTE. È sull'ordine dei lavori. Sull'ordine dei lavori ha diritto a parlare, come ne avranno diritto gli altri.

SERGIO BATTELLI (M5S). Mi fate parlare o non si può parlare, in quest'Aula?

PRESIDENTE. Onorevole Battelli, andiamo avanti.

SERGIO BATTELLI (M5S). Presidente, io con molta calma, tramite lei (Proteste del deputato Mulè)… collega Mulè, mi fai parlare?

PRESIDENTE. Onorevole Mulè!

SERGIO BATTELLI (M5S). Allora, Presidente…

PRESIDENTE. Onorevole Battelli, si accomodi. Onorevole Battelli, cerchiamo di portare la calma. Volevo illustrare all'onorevole Mulè che conosco il Regolamento. Se l'onorevole Battelli dirà cose che riguardano il fatto personale lo rimanderemo a fine seduta, altrimenti ha diritto, come il collega Sisto, di intervenire sull'ordine dei lavori. Onorevole Battelli, prego.

SERGIO BATTELLI (M5S). Presidente, con molta calma, senza sbraitare, io ho alzato la mano e l'ho abbassata prima che lei chiudesse. Ma io invito il collega…

PRESIDENTE. Onorevole Battelli, di questo parliamo a fine seduta. Allora, è un fatto personale; bene.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Io parlo sull'ordine dei lavori, cioè io, a differenza dell'onorevole Battelli…

PRESIDENTE. Prego, onorevole Saltamartini.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). …che è intervenuto dicendo che parlava a titolo personale, parlo sull'ordine dei lavori.

Poiché sono stata tra le persone che le hanno segnalato che l'onorevole Battelli, malgrado avesse la tessera regolarmente inserita, non stava votando ma teneva alzata la mano unicamente per perdere tempo, io le vorrei ricordare e magari se si può fare un po' di silenzio, se magari lei può garantirmi un po' di silenzio…

PRESIDENTE. Sì, io le garantisco un po' di silenzio, ma questa vicenda è già stata chiarita, onorevole Saltamartini.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). No, la voglio chiarire io. Onorevole Rosato, lei mi faccia terminare il mio intervento, per piacere…

PRESIDENTE. Prego, vada avanti. Infatti, non la stavo interrompendo.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). …e vorrei poterlo fare nel silenzio. Se fosse possibile, se fosse…

PRESIDENTE. Lo raccomando anche ai suoi colleghi, questi qui…

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Guardi, i miei colleghi sono tutti in silenzio. Se magari anche gli altri dei 5 Stelle potessero abbassare il loro…

PRESIDENTE. Prego. Onorevole Saltamartini, vada avanti.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Siccome io ho visto quello che accadeva. Vede, Presidente Rosato, lei è lì per garantire il regolare svolgimento della seduta. Lei è lì per garantire che maggioranza e opposizione abbiano pari trattamento in quest'Aula e lei, purtroppo, Presidente Rosato, in questa occasione ha dimostrato che non è imparziale (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), ha dimostrato che evidentemente era più importante, poiché lei nello schermo che ha di fronte può vedere esattamente com'è la situazione al momento in cui decide di chiudere o meno il voto. Lei ha dimostrato di essere di parte (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia) e ha fatto in modo che un Regolamento tuttora vigente, perché ancora in questo Parlamento, malgrado alcuni accadimenti che dimostrano chiaramente il degrado… Io però, Presidente, non so cosa stia succedendo là sotto però io mi fermo finché non c'è silenzio.

PRESIDENTE. Collega Saltamartini, ha ragione. Colleghi, vi pregherei di liberare l'emiciclo. Ognuno vada a sedersi al suo posto e vale per i colleghi di centrosinistra, per i colleghi di centrodestra e per i colleghi di tutti i gruppi parlamentari. Continui pure, onorevole Saltamartini. Prego.

PRESIDENTE. Allora, lei ha dimostrato, Presidente, che non ha a cuore il rispetto del Parlamento. Quindi, lei si è intrattenuto nel decidere di posticipare la chiusura della votazione fino a quando non ha avuto la certezza che la maggioranza, con tutti i ritardi del caso, arrivasse in Aula.

Vede, Presidente, noi ormai siamo abituati in quest'Aula, purtroppo, a vedere scene abbastanza discutibili. Io sono una di quelle - e, insieme a me, tutti i colleghi della Lega - che ritiene che il Parlamento sia sovrano in tutte le occasioni, e lei questa sera è venuto meno all'impegno che ha di garantire la sovranità del Parlamento, quella sovranità che fino a che l'onorevole Battelli, per suo tramite, ha voluto giocare, però, vede, qui non stiamo giocando. Il Parlamento non gioca con qualche ragazzino che pensa di essere arrivato qui, magari chissà come, per (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Onorevole Saltamartini, non occorre offendere i colleghi per esprimere un concetto.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Io non sto offendendo nessuno…

PRESIDENTE. Non occorre offendere i colleghi!

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). …però non accetto che lei offenda noi. Non accetto che lei, Presidente…

PRESIDENTE. Allora, si rivolga a me. Vede, non ho detto nulla…

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). …non accetto che lei, Presidente, accetti e avalli che in questo Parlamento e che in quest'Aula ci sia chi gioca pensando di essere più furbo degli altri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Qui in quest'Aula, al momento della chiusura del voto, la maggioranza non riusciva a garantire il numero legale e lei lo sa, perché lei lo vede, e lei ha fatto in modo, in maniera furba e surrettizia, di aspettare che qualcuno, giocando, permettesse a chi non era in aula all'orario convenuto di poter garantire la propria presenza.

Allora, Presidente Rosato, siccome io ho stima di lei, e so bene quanto lei tenga a garantire alla maggioranza e all'opposizione di svolgere il loro ruolo, sono certa, Presidente Rosato, che lei vorrà scusarsi con l'Aula perché c'è stato un evidente - un evidente - atteggiamento di una parte di parlamentari - di una parte, non solo di uno, il caso in questione, ma di una parte di parlamentari - che in maniera furba ha pensato di giocare con il resto dell'Aula.

Quindi, Presidente Rosato, quello che vorrei da lei è che lei torni ad essere imparziale perché il suo ruolo le impone di essere imparziale e di non cedere – di non cedere - ai giochetti di qualcuno che in maggioranza ancora non ha capito qual è il valore del posto che ricopre…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Saltamartini.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). La politica è una cosa seria….

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Saltamartini.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). No, lei…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Una richiesta innanzitutto: vorremmo capire se a questo punto tutti i terminali sono funzionanti e chiediamo una verifica sugli stessi.

In seconda ed ultima battuta, sull'ordine dei lavori chiaramente, sulla scorta di quanto ho ascoltato dal collega Sisto, dichiaro qui ufficialmente, Presidente, che il collega Sisto ha ragione sul collega Battelli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e le spiego anche perché. Guardi dirò sia al MoVimento 5 Stelle sia alla Presidenza che forse - dico forse - abbiamo anche le registrazioni di quanto accaduto e chiediamo evidentemente una verifica video rispetto a quanto accaduto, perché, se posso essere utile alla Presidenza, quando il collega Battelli, che rispetto e ritengo una persona onesta - ci mancherebbe altro - e proprio perché lo ritengo una persona onesta dovrebbe stare in silenzio e zitto dopo quanto accaduto (Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico), allora succede, Presidente…

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi! Colleghi… Onorevole Rizzetto, prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Certo. Poco prima di intervenire il collega Battelli ha alzato la mano; l'altro collega, che attualmente indossa una mascherina azzurra, di cui non conosco il nome, ha ricordato (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…

PRESIDENTE. Colleghi, fate silenzio. Lasciate intervenire il collega Rizzetto, la prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). … ha ricordato al collega Battelli che aveva la tessera inserita in un altro scranno e lui l'ha immediatamente cambiata mettendola nel suo scranno. Quindi…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rizzetto.

WALTER RIZZETTO (FDI). No, devo concludere, Presidente. Quindi, veramente sottolineo questa ipocrisia di fondo. Voglio dire, Presidente, qualcuno qui dentro è un vecchio arnese di questo mestiere; sappiamo le tecniche parlamentari. Vi do un consiglio: al posto di fare queste figure becere in un Parlamento che dovrebbe essere democratico e sovrano, bastava che uno alzasse la mano e facesse un intervento. Vergognatevi e svegliatevi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

MASSIMO GARAVAGLIA (LEGA). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Garavaglia, per il suo gruppo ha già parlato l'onorevole Saltamartini. Onorevole Garavaglia, immagino lei abbia dire da dire qualcosa di diverso. Le do la parola.

MASSIMO GARAVAGLIA (LEGA). Intervengo per un richiamo al Regolamento, perché qua noi abbiamo…

PRESIDENTE. Colleghi, chiederei maggior silenzio all'Aula.

MASSIMO GARAVAGLIA (LEGA). Mi scusi, Presidente, lei sa quanto la stimo. Però, da che hanno messo queste cose qui per le impronte digitali, il sottoscritto e non solo, penso anche altri, si sentono un po' offesi nella propria dignità perché il ruolo del parlamentare è una cosa seria. Il fatto che, per votare, uno debba mettere l'impronta digitale, a mio modesto avviso, è ignobile. Allo stesso modo far finta di non poter votare è ignobile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, pretendo che i segretari d'Aula, come una volta verificavano che c'erano i pianisti, verifichino che ci siano i finti, falsi non votatori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà. Completeremo il giro con tutti i gruppi. C'è anche l'onorevole Giachetti.

FEDERICO FORNARO (LEU). Credo che forse sia il caso di riportare le cose alla dimensione della realtà (Commenti dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Potete continuare quanto volete. Allora, il collega Battelli ha provato a votare in una delle due postazioni di quel banco; ha alzato la mano perché, una volta inserita la scheda, deve apparire la possibilità di votare; a quel punto, si è accorto che non poteva votare e ha votato (Commenti dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)…

PRESIDENTE. Colleghi, la finite cortesemente! Cortesemente…

FEDERICO FORNARO (LEU). …e ha votato nella postazione accanto. Quindi credo che, prima di accusare un collega nei termini e nei modi con cui è stato fatto questa sera, come minimo intanto bisognerebbe ascoltare le sue ragioni.

È una questione che viene prima di ogni altra cosa, cioè l'educazione e il rispetto che si deve ad ognuno di noi. Prima di lanciare queste accuse, per quello che ho visto io, è avvenuto nei termini che ho detto.

Seconda questione: è stata la prima votazione della serata. Tutte le volte che il Presidente Rosato ha presieduto ha sempre detto - e invito qualcuno di voi a dire il contrario - che nella prima votazione si prendeva tutto il tempo necessario perché era la prima; dalla prima in avanti sarebbe stato molto più severo nei tempi. Ha usato esattamente lo stesso metro che ha usato in decine di altre occasioni (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico). Se riportiamo a questa dimensione della realtà, si può avere un'opinione differente, ma smettiamo di accusare nel modo con cui si è accusato prima il collega Battelli e poi il Presidente Rosato (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). La ringrazio, Presidente. Vorrei rivolgermi, attraverso di lei, all'onorevole Saltamartini perché vorrei dire all'onorevole Saltamartini che, quando si mette in discussione l'imparzialità di un Presidente, qualunque esso sia, si fa un danno a tutti: si fa un danno alla maggioranza e si fa un danno anche all'opposizione. E vorrei dire all'onorevole Saltamartini che l'onorevole Rosato si è comportato come si sarebbe comportato qualunque Vicepresidente - io sono stato Vicepresidente - si è comportato come si sarebbe comportato l'onorevole Rampelli, come si sarebbe comportata l'onorevole Carfagna, come si sarebbe comportato nella scorsa legislatura l'onorevole Di Maio, il sottoscritto e chiunque altro.

Finché c'è un deputato che vuole votare, abbiamo cioè tutti non solo il diritto ma il dovere di garantire che l'esercizio del voto sia per l'appunto garantito (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali). È un fatto che riguarda i diritti del deputato e innanzitutto i diritti del deputato dell'opposizione.

Non è giusto - Presidente, lo dico rivolgendomi a lei per parlare all'onorevole Saltamartini - scaricare sul Presidente della Camera una responsabilità che non è del Presidente della Camera.

Vorrei dire però, signor Presidente - mi rivolgo a lei - che il problema è tutto nella maggioranza perché, nel momento in cui la maggioranza decide di portare avanti una battaglia intransigente e per me - parlo a titolo personale - incomprensibile rispetto al possibile raggiungimento di una soluzione a un dibattito che in modo surreale sta andando avanti da alcuni giorni, la maggioranza ha il dovere, se si comincia alle nove e mezza, di stare qui compatta alle nove e venticinque (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Non è accettabile che le contraddizioni numeriche in capo alla maggioranza vengano scaricate sul Presidente di turno perché è del tutto evidente che lei ha fatto quello che avrebbe fatto qualunque Presidente, perché il caso per me non era il caso dell'onorevole Battelli e lei ha ripetuto fino alla fine che il problema era di coloro che erano in Transatlantico e non riuscivano a votare, e lei ha il dovere di garantire che tutti possano votare. Affinché non si verifichino problemi come quelli che si sono si sono verificati, legittimi da parte dell'opposizione, signor Presidente, se la maggioranza è intransigente sulla sua posizione, ha il dovere di farsi carico della legittima attività dell'opposizione anche ostruzionistica e deve pararsi rispetto all'ostruzionismo previsto dal Regolamento e del tutto legittimo, facendo in modo che non si creino situazioni, come quella che si è creata, nelle quali si ha uno scarto di tre, quattro, cinque e dieci voti, come è successo anche nelle votazioni precedenti perché non è stato un fatto eclatante. Ma le votazioni precedenti, signor Presidente, sono avvenute con uno scarto, rispetto al numero legale, di dieci-quindici voti: io le ho seguite sui tabulati.

Quindi, io l'invito che faccio all'onorevole Saltamartini e all'opposizione è di non scaricare sul Presidente responsabilità che non sono del Presidente, anzi un dovere che è del Presidente, e però alla maggioranza di fare in modo che, se si sceglie una linea intransigente come quella che si è scelta, di adattarsi a fare in modo che quella linea sia anche garantita dal punto di vista delle presenze, grazie (Applausi di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Grazie onorevole Giachetti.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Rossini. Ne ha facoltà.

EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Desideravo ricordare che da quando siamo in questa situazione, in cui votiamo in Aula e votiamo anche in Transatlantico e in tribuna, tutti i Presidenti che guidano l'Aula, tutti ci concedono il tempo di rientrare, anche perché - avete notato - non abbiamo l'aria condizionata, quindi ci stiamo permettendo, da due settimane, di uscire e quindi di rientrare con tutti i tempi e con un agio che non abbiamo mai avuto, questo al di là che ci sia da votare per emendamenti e opposizioni. Quindi, questa sera anch'io ho visto cosa è successo e non è cambiato nulla nei tempi di rientro e nell'agio che abbiamo avuto di votare. Detto questo, onestamente noi stiamo facendo una battaglia di cui non si capisce nulla e utilizzare uno strumento come l'ostruzionismo, utilizzato in passato per battaglie nobili, veramente è uno svilimento di un grande strumento che abbiamo a disposizione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Grazie onorevole Rossini.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio Presidente Rosato, io condivido le parole del collega Giachetti: il Presidente di turno cerca di dirigere l'Assemblea per permettere a tutti i parlamentari, che siano nell'Aula o in tutte le zone che vengono considerate Aula, di poter esercitare il loro diritto al voto. E mettere in dubbio questo significa mettere in dubbio l'imparzialità di un arbitro, dopodiché il gioco, all'interno di questo emiciclo, diventa un gioco molto più complicato e distorto. Non voglio neanche entrare sulla vicenda del collega Battelli, la chiarirà lui, non mi stupirebbe e non mi stupisce se qualunque deputato, di qualunque maggioranza, tentasse in qualche modo di offrire ai colleghi la possibilità di entrare in Aula; una volta lo si faceva prendendo la parola, in altri casi, meno furbescamente o più evidentemente, lo si può fare in altre maniere, non mi interessa neanche quello. Mi interessa però sottolineare un fatto, che si ricollega al ragionamento che faceva il collega Giachetti, da deputato di maggioranza, vale a dire che la maggioranza stessa, su questo provvedimento non è in grado di tenere da sola il numero legale, perché, se guardiamo il risultato della votazione, la maggioranza ha espresso 221 voti e il numero legale è di 239, il che significa che, se non fossero calcolati i 20 deputati richiedenti il voto elettronico, in questo momento la seduta sarebbe stata sospesa, perché il Presidente sarebbe stato costretto a dire che non c'era il numero legale; se non ci fossero stati circa 20 deputati del centrodestra in missione e fossero stati fatti uscire apposta per far mancare il numero legale, noi avremmo fatto fare a voi una figuraccia, ma avremmo chiaramente falsato l'esito di questa votazione. Ma tutto questo non giustifica l'applauso. Potete tirare un sospiro di sollievo, perché il dato politico è che se fate le forzature e avete 221 deputati in Aula, vi dovete solo vergognare (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), questo è il dato politico! E non ve lo dice soltanto Simone Baldelli o i colleghi della Lega o di Fratelli d'Italia, ve lo dicono i colleghi della maggioranza stessa; allora, magari, se non prestate orecchio a quello che vi diciamo noi, prestate almeno orecchio a quello che vi dite all'interno della maggioranza, perché troppo spesso, in questa legislatura, anziché avere qualcuno dalla maggioranza e dal Governo che gestisce i provvedimenti, il punto di caduta lo cercate al vostro interno. E allora vale quella regola della politica che impone che se c'è un irrigidimento della maggioranza con l'opposizione, beh almeno questo irrigidimento lo si faccia quando si hanno i numeri in tasca, perché se questo voto fosse stato il voto finale di questo provvedimento, avreste fatto la figura che vi meritate!

Allora basta porcate senza nemmeno i numeri in Aula, avete già ridotto di un terzo questo Parlamento o pensate che almeno valga la pena presentarsi a schiacciare un tasto? Grazie! (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Grazie onorevole Baldelli.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio Presidente, voglio confermarle che la sua conduzione dell'Aula è per noi certamente elemento di sicurezza di imparzialità (Commenti di deputati del gruppo Lega).

PRESIDENTE. Colleghi, non apriamo confronti calcistici, che quelli finiscono sicuramente male. Onorevole Fiano, prego.

EMANUELE FIANO (PD). A me dello juventino non l'ha mai dato a nessuno, comunque. Volevo dire, ho sentito alcune lezioni di etica e di morale da alcuni professionisti della conduzione di quest'Aula, invece io penso che qui ci sia una questione politica. Ha ragione Giachetti a dire che è nostra responsabilità avere i numeri per respingere l'opposizione politica alle decisioni che sono interne a questo decreto. Voi avete, signor Presidente, l'opposizione ha sicuramente il diritto di utilizzare le armi che sono consentite dal Regolamento. Tutti quelli che hanno partecipato, prima di maggioranza poi di opposizione, in quest'Aula, anche i colleghi che hanno prima parlato, alcuni dell'opposizione e alcuni della maggioranza, hanno provato a volte a verificare se le maggioranze di turno avevano in quel momento i numeri, specialmente nei momenti più complicati, all'inizio delle sedute notturne o qualcosa del genere. Io penso che avete il diritto di farlo e se noi non riusciamo a mantenere la maggioranza è un problema nostro. Trovo meno normale - lo dico per il suo tramite, Presidente, lo faccia sapere al collega Giachetti - che in quest'Aula si inizia la discussione, seppure a titolo personale, sul merito della data delle elezioni, perché se si fosse partecipato alla Commissione I (Affari costituzionali) si sarebbe capito come mai la maggioranza, di cui fa parte anche il partito di Roberto Giachetti, era addivenuta a questa decisione, che è una decisione politica, che ha svolto tutto il suo iter regolare. Non aprirei qui una discussione politica interna alla maggioranza nel corso della discussione sull'ordine dei lavori, per lo meno io sono fatto così (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Purtuttavia l'avete fatto. Noi per poco siamo riusciti a mantenere il numero legale, dovremmo essere di più, ma la distinzione tra di noi è politica, riportiamola nei canoni della politica, perché voi esponete delle tesi che noi non condividiamo, noi ne portiamo avanti altre per difendere la scelta che abbiamo fatto, riportiamola lì, semplicemente perché non c'è nessuno qui che sia irregolare. Io non penso che nessuno qui di noi aveva cercato di truffarvi, penso che ci siamo riusciti di poco a mantenere il numero legale. A me personalmente, che faccio il segretario d'Aula del mio partito, mi fa molto arrabbiare. Avete diritto a provarci, ma riportiamo questa discussione, mentre ogni giorno ci dite giustamente che c'è un'Italia sul baratro della crisi economica, riportiamola nei canoni della politica, è questo quello che ci viene chiesto da chi sta fuori da qua (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Grazie onorevole Fiano, provo a dare alcune risposte all'Aula, la prima ringraziando il collega D'Uva e il collega Liuni, che si sono immediatamente attivati per andare a verificare il sistema di voto dell'onorevole Battelli, che, come i colleghi Liuni e D'Uva hanno verificato, non funzionava (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e pertanto lui lo ha segnalato. Intanto quindi ringrazio i colleghi Liuni e D'Uva.

La seconda questione, mi permetta onorevole Garavaglia di dire, ma è un'osservazione che pur da qui, ma lei ha chiesto alla Presidenza e io le rispondo - naturalmente è un'osservazione che non impegna il Presidente Fico - ma io sono assolutamente d'accordo con lei che in Parlamento le impronte digitali non andrebbero rilevate (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Lega-Salvini Premier), io le ho lasciate, ma per una questione di merito, però non mi sembra il punto della discussione. Peraltro, in queste votazioni non sono rilevate, come tutti sappiamo, ma l'osservazione dell'onorevole Garavaglia aveva altre accezioni.

Sul merito, colleghi, mi dispiace per la collega Saltamartini e altri colleghi, che legittimamente ritengono che io abbia agito a tutela della maggioranza, ma non è mio costume agire a tutela né della maggioranza né dell'opposizione, agisco a tutela di quello che è il corretto funzionamento delle istituzioni (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Partito Democratico) e io ho consentito sempre che in quest'Aula chi fosse dentro votasse e le assicuro, onorevole Saltamartini, che la mia attenzione era rivolta a questo schermo, dove c'erano colleghi che non riuscivano a votare e lo dico anche all'onorevole Rizzetto, che ha posto la questione.

Quando riprende la seduta, i terminali che sono fuori, come quelli sulle tribune, si disattivano, vanno riattivati con una procedura che non è rapidissima; possiamo lavorare per renderla più rapida, ma non è rapidissima, e questa riattivazione, dopo tre ore di interruzione, comporta che ogni collega deve fare una procedura, che probabilmente molti di voi hanno fatto, che impone la pazienza e l'attesa. Poi capisco, perché sta nelle dinamiche parlamentari, la legittima aspirazione di dare un segno politico, anche dell'opposizione, con la caduta del numero legale, che è una cosa prevista dal Regolamento, ma io sono tenuto, comunque, a far rispettare il principio che chi è in Aula ha diritto a votare. Dopodiché, altro non posso dirle.

Onorevole Liuni, ha chiesto di intervenire? Prego, onorevole Liuni.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. Solo per correttezza, così dobbiamo chiarire questa storia dei terminali fuori. Abbiamo tutto il tempo per attivarli, la seduta era iniziata da dieci minuti (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), per cui non si può prendere la scusante che il terminale è chiaramente da riattivare. È compito del deputato arrivare nell'orario giusto e attivarlo, come quando ci sono i venti minuti all'inizio della seduta, che aspettiamo sempre ulteriori cinque minuti che uno attiva. Questa storia deve finire, perché sennò non ci sarà mai una regolarità del voto. È compito nostro, di tutti i deputati, quelli che sono fuori e quelli che sono sulla tribuna, arrivare nell'orario giusto e attivare il computer per poter votare, sennò la scusa tutte le volte è che bisogna attivare questi cosi e non andiamo più a casa a cena.

PRESIDENTE. Onorevole Liuni, lei parla a un asburgico, che considera il rispetto dell'orario una cosa seria, però siamo seri e siamo pragmatici: qui, in quest'Aula, c'è sempre qualcuno che alla dodicesima votazione arriva trafelato, perché magari impegnato in qualsiasi tipo di lavoro, e io aspetto sempre, e chiunque alla Presidenza qui aspetta sempre che arrivi lì, inserisca la tessera, faccia la verifica delle impronte digitali e voti. È lo stesso meccanismo che ho usato oggi, né più, né meno.

Procediamo con l'emendamento successivo, che è l'1.226 dell'onorevole Prisco.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Prego.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Si fa fatica a ritornare all'interno di questa discussione dopo quello che abbiamo visto. Io ho ascoltato tutti gli interventi, ho ascoltato anche le sue conclusioni, sulle quali personalmente non sono molto d'accordo, visto che, insomma, mi trovavo all'esterno e all'esterno avevano smesso di votare dieci minuti prima di quando lei ancora aveva tenuto la votazione aperta.

Parliamo, però, del motivo per cui va in scena tutto questo. È stato detto, è stato detto dai banchi della maggioranza, va in scena, tutto questo, per l'incapacità di ascoltare Fratelli d'Italia su un tema che, lo ripeto per l'ennesima volta, è stato posto dalle associazioni di categoria, da tutta la filiera del turismo, da tutti coloro che in questo momento stanno aspettando ancora la cassa integrazione e che, disperati, hanno cercato di farvi capire che anche due fine settimana di settembre potrebbero fare la differenza fra un'azienda chiusa e un'azienda aperta. Però, su questo, Presidente Rosato, sono due giorni che non c'è alcuna disponibilità a confrontarsi, in un muro contro muro che la dice lunga sull'arroganza del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle. A me dispiace, francamente, che oggi la Presidenza su questa arroganza in qualche modo si sia prestata, perché, ha detto bene l'onorevole Giachetti, forse su temi come questi bisogna avere l'umiltà, credo anche la maturità, mi perdoni, persino lo spessore, di confrontarsi con un'opposizione che sostiene un tema così importante. Abbiamo provato anche a spiegarvi che il paravento della nuova ondata del COVID-19 non regge: non regge perché non la sostiene più nessuno, perché lo stesso Brusaferro ha detto il contrario, che come è tradizione ad ottobre normalmente c'è l'influenza. Allora, andarsi a nascondere dietro questo non solo è vile, ma è anche pericoloso, perché dà un'immagine, un segnale al Paese di un continuo pericolo incombente. Noi, in questo momento, abbiamo bisogno di segnali positivi, la nazione ha bisogno di segnali positivi, Presidente Rosato, ha bisogno di crederci, di pensare che tutto questo ce lo siamo messi alle spalle. E invece no, invece continuiamo in questo muro contro muro, nonostante abbiamo registrato, da parte dell'onorevole Stumpo, da parte del collega Giachetti, delle disponibilità e delle aperture. Allora, vede, viene il pensiero che, forse, tutto questo muro contro muro viene proprio dal Partito Democratico. Probabilmente il Partito Democratico, in questo momento, come al solito è in tutt'altre faccende affaccendato e non ha la disponibilità, il tempo, prova con fastidio il confronto con un'opposizione come quella di Fratelli d'Italia, che cerca di stare sul merito.

Lo dico perché, vede, è un film già visto. In questo momento, alla regione Lazio, mentre poniamo - non solo noi, Le Iene, la procura della Repubblica - il tema dello scandalo delle mascherine, che vede coinvolta direttamente la giunta, il presidente - che ricordo, non a me stesso perché lo so, è il segretario del Partito Democratico -, hanno insabbiato quella Commissione; e mentre in Lombardia quella Commissione c'è, nel Lazio non c'è, e nel frattempo avete provveduto alle nomine di ASP, di Isma, avete trovato un posto all'onorevole Gasbarra, che era rimasto senza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico). Questo è quello che sapete fare, non siete capaci al confronto, siete una macchina da guerra sulla sistematica capacità di occupare poltrone (Commenti del deputato Delrio)! No, onorevole Delrio, io parlo a lei, parlo a lei e al suo segretario, fino a che non mi riprende il Presidente, perché è intollerabile…

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini…

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, dica a Delrio che è intollerabile…

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini, non è che lei deve aspettare di essere richiamato per rispettare il Regolamento.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). …dica al presidente Delrio che è intollerabile, quando noi qui poniamo i temi di Federalberghi, della Fipe, e dall'altra parte c'è una totale chiusura; così come è intollerabile quando il gruppo di Fratelli d'Italia, in consiglio regionale, chiede chiarezza su 18 milioni di euro che sono spariti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico), 18 milioni di euro che sono spariti! Fatto per il quale siete inseguiti da Le Iene e sui quali sta cercando di fare piena luce la procura della Repubblica (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico)… stiamo sul tema, stiamo sul tema…

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini, può solo concludere il suo intervento, il tempo è finito.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). No, no io ho cinque minuti, Presidente.

PRESIDENTE. Sì, ma le restano quattro secondi…

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Sto sul tema. Il comune di Erice è un bellissimo comune in Abruzzo…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trancassini.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). …sto sul tema, Presidente…

PRESIDENTE. No, ma ha finito il suo tempo. Prego, onorevole Montaruli.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente, intanto la richiamo a fare più attenzione su chi mette la mascherina o no in Aula, perché lei ci riprende sempre, lei come Ufficio di Presidenza quando noi non ce l'abbiamo, però quando vedo componenti della maggioranza che la abbassano e parlano tra di loro senza averla, qui si diventa tutti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Onorevole Montaruli, ma sta veramente scherzando? Pensa che io faccia le distinzioni sulla mascherina?

AUGUSTA MONTARULI (FDI). No, no, veramente, basta guardare, basta guardare. Senta, io non voglio provocarla ulteriormente, avvisandola che oggi mi sembra abbastanza nervoso e le comunico che non c'è la buvette, ma c'è, per la camomilla, il ristorante (Commenti di deputati del gruppo Italia Viva).

Detto questo, in merito agli emendamenti, l'emendamento che noi oggi andiamo nuovamente a discutere, riprende sostanzialmente lo spirito degli emendamenti precedenti, emendamenti precedenti che sono stati sempre presentati dal gruppo Fratelli d'Italia, con primi firmatari Prisco e Donzelli, e che hanno come obiettivo quello di convincere questa maggioranza a spostare la finestra…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Montaruli. Onorevole Bellucci, prego.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Vede, Fratelli d'Italia è ancora qui. Sono giorni che cerchiamo di opporci alla vostra incapacità di riconoscere il confronto parlamentare e oggi, all'avvio di questa seduta, avete dimostrato - ha ragione il collega Giachetti - l'incapacità della maggioranza: l'incapacità della maggioranza di fare fronte alla dura opposizione di Fratelli d'Italia nel merito, nella forma, nella capacità di muoversi compatta, come un sol uomo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Voi siete disperati e dispersi, dispersi nelle vostre conflittualità. Quando l'onorevole Fiano: dice noi vi proponiamo, io chiedo all'onorevole Fiano, per suo tramite, Presidente: ma noi chi?

Forse il vostro è un plurale maiestatis perché ci avete dato la dimostrazione, anche attraverso le parole di Giachetti, che questo “noi” esiste nella teoria ma non nei fatti: siete divisi e presi dalle vostre conflittualità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Bellucci. Prego, onorevole Butti.

MAURO ROTELLI (FDI). Presidente, ma che fa? Le toglie la parola così, senza nemmeno scampanellare?

ALESSIO BUTTI (FDI). Presidente, le chiedevano solo una cortesia: generalmente i suoi predecessori nel turno del pomeriggio scampanellavano qualche secondo prima. Non credo che questo sia elemento…

PRESIDENTE. Ha ragione, scampanello senz'altro. Mi scusi, onorevole Bellucci, non mi sono reso conto che non ho scampanellato.

ALESSIO BUTTI (FDI). Era tutto qui, Presidente, ma la prego di recuperare però almeno i secondi dello scampanellamento. Noi salutiamo con soddisfazione il fatto che, alle 22,20, del secondo giorno di un ostruzionismo, al quale siamo stati sostanzialmente costretti da una sorta di ottusità politica, di chiusura, di occlusione totale da parte della maggioranza e del Governo nei nostri confronti e nei confronti anche degli emendamenti che noi abbiamo presentato, qualche incrinatura comincia a verificarsi, a palesarsi anche nella maggioranza….

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSIO BUTTI (FDI). La ringrazio per il sonoro…E, ad esempio, quello che ha detto l'onorevole Giachetti è per noi importante. Cioè, lo stesso Giachetti, esponente autorevole della maggioranza, non riesce a raccapezzarsi sul motivo per cui non sia stato individuato un accordo con l'opposizione.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Butti. Onorevole Caiata, prego.

SALVATORE CAIATA (FDI). Presidente, non ho bisogno del campanello, cercherò di regolarmi. Presidente, è veramente buffo ascoltare anche il collega Fiano, che dice e richiama di nuovo a un senso di responsabilità per quello che il Paese sta vivendo fuori da quest'Aula. In questa situazione, dove è evidente che gli animi diventano più tesi e comincia a esserci maggiore tensione, sarebbe stato veramente un bel segno, come aveva provato a fare l'onorevole Giachetti, che la maggioranza - proprio in virtù di questa collaborazione, in virtù di questo senso di unità, in virtù di una legittima richiesta che noi stiamo facendo - avesse ascoltato questo lato del Parlamento che sta gridando, da due giorni, la volontà di arrivare a collaborare, quindi potesse dare un segno in questa direzione. Invece ci sembra…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Caiata. Onorevole Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, l'onorevole Fiano ha detto che bisogna riportare la discussione sul piano politico e mi pare che le nostre obiezioni di tutt'oggi pomeriggio, e per quel poco che siamo riusciti questa sera, vista la mala organizzazione della maggioranza in Aula, sono state tutte osservazioni sul piano politico, perché non si può negare che il tema politico è appunto la scelta del giorno delle elezioni. Onorevole Fiano, è ormai, da due giorni, che ci confrontiamo su questo tema, ma non deve dire riportiamo la discussione sul piano politico…

PRESIDENTE. Onorevole Foti, si rivolga a me, che l'ascolto volentieri.

TOMMASO FOTI (FDI). …se non ci date una risposta sul piano politico, perché diversamente diventa un dialogo tra sordi. Allora, noi riteniamo che vi siano le condizioni politiche perché qualcuno dia una risposta politica alle nostre obiezioni di questi due giorni!

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Foti. Onorevole Gemmato, prego.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Presidente, continuiamo a difendere l'idea che gli italiani possano andare serenamente al voto e farlo con tempo congruo e, soprattutto, che la classe politica possa espletare una campagna elettorale non ad agosto, non in quei mesi di caldo, in cui il contatto sociale…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCELLO GEMMATO…l'attitudine degli italiani è più legata all'esercizio delle vacanze, ma si possono espletare e celebrare le elezioni in un momento in cui, ad ottobre, si abbia la certezza di poterle fare, sì, in sicurezza, ma coinvolgendo il numero maggiore possibile di italiani al voto.

La partecipazione, l'esercizio della democrazia non sono un elemento accessorio della nostra Italia, dell'Italia che noi sogniamo ed immaginiamo. Per questo, Presidente, noi reiteriamo a quest'Aula sorda il nostro appello a riaprire un dialogo con noi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gemmato. Onorevole Lucaselli, prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Presidente, quello che è successo poco fa in Aula ci dà un po' la sensazione plastica di quello che noi cerchiamo di raccontarvi da due giorni. Cioè, noi vorremmo che vi fosse l'esercizio della democrazia e l'esercizio della democrazia in quest'Aula ha dimostrato che ci vuole tempo: tempo da dare ai colleghi per rientrare, tempo da dare ai colleghi per votare attraverso un terminale. Ed è la stessa cosa che noi vorremmo fare con gli italiani: dare loro del tempo affinché per l'organizzazione di queste votazioni, di questo momento elettorale, che è fondamentale per la nostra nazione, soprattutto per quello che ha vissuto, per i nostri cittadini, vorremmo venisse dato il tempo giusto per esercitare il loro diritto di voto.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Lucaselli. Onorevole Mantovani, prego.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Presidente, qualificare come ostruzionismo il nostro impegno su questo decreto è estremamente denigratorio e non tiene conto del grande valore che possiede il dibattito su un tema importante come le elezioni. La nostra richiesta di fissare la data del voto tra ottobre e dicembre non mira a tutelare gli interessi di una parte, ma a garantire il corretto svolgimento del dibattito elettorale attraverso delle tempistiche adeguate. Questo provvedimento trascura completamente quelle comunità come Elice, che, contando poco più di mille abitanti, non sembrano trovare tutela all'interno di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mantovani. Onorevole Mollicone, prego.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Presidente, quest'emendamento, che i colleghi della maggioranza sicuramente apprezzeranno, come i precedenti e come quelli che seguiranno, riguarda cittadini italiani, cittadini di Elice, splendido comune abruzzese, che vogliono andare a votare con i tempi necessari per farlo, come tutti i cittadini italiani. E come è uso di questa maggioranza, avendo perso la solidarietà e la fiducia del popolo italiano, vogliono adesso condizionare la data del voto per poi condizionare anche la legge elettorale, perché avete veramente perso la fiducia degli italiani.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mollicone. Onorevole Rizzetto, prego. Non c'è. Onorevole Silvestroni, prego.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Presidente, con questo emendamento per il comune di Elice, dove chiediamo di svolgere le elezioni - e quindi presentazione delle liste - dal 13 ottobre al 15 dicembre. Lo facciamo perché il comune di Elice, così come tutti i comuni per i quali stiamo portando gli emendamenti, ha un problema. Voglio richiamare la maggioranza a ragionare su questo. Noi abbiamo in questo periodo dipendenti comunali che lavorano in smart working, che dovranno andare in ferie in quel periodo - ci auguriamo -, anche per rilanciare il turismo. Abbiamo i tribunali che, ad agosto, sono chiusi. Sono state inserite norme per la presentazione delle liste, come la presentazione del casellario giudiziario…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO SILVESTRONI….i certificati, allora noi ci poniamo il problema, in quel periodo, chi potrà produrre questi certificati, perché è giusto che le persone vorranno anche andare in ferie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Silvestroni.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Fratelli d'Italia nuovamente insiste con questo emendamento nel tentativo di far comprendere a questa maggioranza che, oltre all'interesse della parrocchia di superare il cataclisma elettorale che le si abbatterà invariabilmente addosso, nonostante la fissazione di una data elettorale a proprio uso e consumo, noi continuiamo a insistere a farvi comprendere che esistono altri interessi, che sono quelli delle famiglie che vogliono la ripresa della scuola e che prosegua serenamente, la ripresa del comparto turistico, l'economia reale, ricordandovi che è maledizione consuetudinaria di tutti coloro che manipolano il laboratorio, i dati, la materia elettorale, per la quale in ogni caso, quando hanno finito di manipolare, gli si abbatte il cataclisma elettorale. Quindi, per quanto vi possiate sforzare, il risultato non arriverà. L'unico risultato che otterrete è mortificare ulteriormente le famiglie e mortificare il turismo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Carlo. Ne ha facoltà.

LUCA DE CARLO (FDI). Presidente, non la inviterò, come la Montaruli, che è molto più dolce di me, a bere una camomilla. Credo che, se dovessi invitarla a scegliere una bevanda, sarebbe l'Alka Seltzer, perché anche lei qui deve digerire i mal di pancia che, sono sicuro, lei da buon amministratore locale ha, perché, quando si taccia qualcuno di ostruzionismo, e guardate che quello che stiamo facendo noi non è ostruzionismo, perché il giorno che decideremo di fare vero ostruzionismo ve ne accorgerete molto e molto di più (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico)… Oggi è semplicemente manifestare un disagio che è quello delle popolazioni che sono chiamate al voto e che oggettivamente saranno in difficoltà. Saranno in difficoltà perché, nel bel mezzo della stagione estiva - non occorre che ve lo insegni, non sono Frate Indovino e non faccio nemmeno i calendari -, fare e presentare le liste ad agosto, anche solo raccogliere poche firme, anche se le avete ridotte, non è cosa semplice e, soprattutto, non ha niente a che vedere con la democrazia, con la capacità e la libertà di proporre idee e programmi per amministrare un Paese.

È qualcosa che ha molto più a che fare con un fastidio da levarsi nella maniera più veloce possibile…

PRESIDENTE. Grazie. Onorevole De Carlo, da un uomo di montagna come lei mi aspettavo qualcosa di diverso che offrisse da bere (Applausi).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Anche con questo emendamento proseguiamo il nostro tentativo, per ora vano, di convincere la maggioranza a dialogare per il bene dell'Italia, per il bene degli operatori turistici, per il bene delle famiglie, dei nostri bambini e per il bene del rispetto democratico.

Noi siamo in un paradosso per cui nei prossimi giorni ancora, fino a metà giugno almeno, non si possono riunire i partiti politici, e voi state fissando la data delle elezioni inaudita altera parte. Avete detto che era già una sintesi, ma non c'è nessuna sintesi in questa vostra data perché non c'è un solo soggetto politico all'interno della maggioranza e del Governo che ha - la ringrazio, Presidente, per la solerzia di avere scampanellato a quaranta secondi -, non c'è nessun soggetto politico, oltre la vostra maggioranza, che condivida questa data del 20.

Anzi, anche all'interno della maggioranza qualcuno pone dei dubbi sull'utilità di mantenere questo muro contro muro. Provate a cambiare idea, ci guadagna la dignità della politica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Con questo ennesimo emendamento cerchiamo di ribadire l'esigenza di avere delle regole uguali per tutti e condivise. Soprattutto mi rivolgo - non come è accaduto nei giorni scorsi - al sottosegretario dell'Interno: che si faccia portavoce anche con il Ministro, perché il dispiacere in quest'Aula è che né lei né il Ministro abbiate speso una parola perché a Milano ci hanno devastato una sede durante una manifestazione non autorizzata, che né la questura né il prefetto ha condannato, e non è stato denunciato nessuno. Non avete speso una parola per una sede devastata a Milano di un gruppo parlamentare. Questa è la vostra sensibilità verso anche le opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Non le offro nulla da bere perché l'amaro calice le è già arrivato, devo dire, attraverso le difficoltà che la maggioranza ha e che dimostra ormai sempre più frequentemente, e ringrazio l'onorevole Giachetti per quella onestà intellettuale di avere fatto una fotografia chiara; chiara nella mistificazione della realtà, chiara nella mistificazione degli atteggiamenti, quando si parla di ostruzionismo, quando si parla delle nostre proposte. Stando su un po' sui social, guardavo due foto taggate da poco dal Ministro Di Maio. Stessa fotografia, stesso aeroporto, era arrivato in Grecia ed era arrivato, più o meno nella stessa fascia oraria, in Slovenia. Anche questo è un modo di mistificare i messaggi all'esterno di dove si trovi realmente il Ministro.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.226 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.227 Prisco.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Presidente, ho appena fatto in tempo a votare, perché è stata un po' repentina l'apertura del tempo di votazione, ma ci sono riuscito, perché, stando fuori, è un po' difficile.

Provando a tornare a parlare di politica, ritorniamo un po' sul tema della giornata, che è quello di una volontà ferrea che Fratelli d'Italia ha dimostrato in tutta la giornata, non solo oggi, ma anche ieri, di cercare di riportare il tema della democrazia nelle elezioni, ovviamente, nella tornata elettorale, nella campagna elettorale, nel rapporto che ogni forza politica dovrebbe presumere di avere con il resto della popolazione e che, in qualche modo, più o meno colpevolmente, la vostra azione…

PRESIDENTE. Onorevole Osnato, mi scusi, lei non riuscirà mai a parlare se i colleghi al banco dei nove...

MARCO OSNATO (FDI). No, ci riesco lo stesso; forse do fastidio a loro, più che altro.

PRESIDENTE. Mi sembra che il suo non sia un fastidio.

MARCO OSNATO (FDI). Tanto Donzelli ha un tono di voce così basso che non è che mi dia fastidio, notoriamente.

Detto questo, dicevo, con un modo di rapportarsi con l'elettorato, con i cittadini, che viene evidentemente colpito da un vulnus per il fatto che c'è una non volontà di fare una campagna elettorale; il che non è una egoistica aspirazione di ogni candidato di evidenziare la sua persona: in teoria, dovrebbe essere una nobilissima volontà di una forza politica e delle persone che la rappresentano e che la incarnano di provare a convincere della bontà dei loro programmi e delle loro figure stesse gli elettori che, da lì a breve, andranno a votare.

Bene, credo che, al di là dei singoli comuni che stiamo elencando, magari con la scarsa ammirazione di chi mi sta di fronte, vi è una chiara volontà, invece, di evidenziare come ogni singola comunità abbia una sua dignità, che merita l'attenzione di chi si candida a governarla e che, soprattutto, merita la pari condizione tra chi già la governa - e che quindi inevitabilmente è più avvantaggiato nell'essere presente nelle menti degli elettori - e chi invece vuole candidarsi a governarla.

In questo caso ha bisogno di farsi conoscere, di far conoscere le sue idee; ecco, dicevo, a fronte di questo nostro “stratagemma” – usiamo questo termine - per continuare a cercare di convincere questa maggioranza sulla bontà della democrazia, perché mi sembra che incredibilmente anche coloro che hanno il termine “democratico” all'interno del nome del loro partito si siano un po' dimenticati che senza elettorato, che senza cittadini non vi è la democrazia. Cioè, non si può prescindere dal popolo e dal coinvolgimento del popolo nell'elezione e nella campagna elettorale per parlare di democrazia: questo è il grande tema.

Poi possiamo far finta che ci sia dietro una grandissima motivazione scientifica e medica e sanitaria, che comunque mi pare che sia abbastanza labile dal punto di vista delle basi scientifiche stesse: mi pare che ormai si discuta serenamente sul minore impatto che il virus ha all'interno, per fortuna, delle nostre comunità. Oggi addirittura l'Organizzazione mondiale della sanità ha dato delle valutazioni che riducono ancora di molto il rischio; oggi mi pare qualche collega peraltro ha anche letto il virgolettato del direttore dell'Istituto superiore di sanità, che insomma, non mi pare proprio incentrasse la problematica del voto in autunno come la principale difficoltà rispetto ad un eventuale diffondersi del virus. Insomma, se vogliamo nasconderci per una ipocrisia, tutta questa sì di brutta politica, possiamo anche far finta che sia questo il tema.

Prima il collega De Carlo citava anche la passione politica che spesso un amministratore locale mette nell'andare a svolgere ruoli istituzionali in realtà piccolissime, comunità piccolissime, dove sicuramente gli oneri sono di gran lunga superiore agli onori; ecco, dico, se vogliamo così frustrare ogni singola volontà dei cittadini italiani di poter ambire appunto a svolgere questi ruoli così nobili, se vogliamo addirittura impedire ai cittadini di queste comunità di poter accedere alla conoscenza dei programmi e intenzioni di chi…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Osnato.

MARCO OSNATO (FDI). …un domani potrà governarli, facciamo finta che sia così. Io non credo che nessuno qui sarà contento alla fine di questa vicenda (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Montaruli, prego.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Presidente, i comuni sono stati la trincea istituzionale nel momento dell'emergenza: io vorrei ricordare come proprio sulle spalle dei sindaci siano ricadute responsabilità enormi, quali per esempio quella di decidere i criteri per la distribuzione dei fondi per l'emergenza alimentare; colmando così un vuoto, un vuoto causato da un Governo molto più affezionato ai DPCM che alle esigenze reali del nostro territorio. Chiedere oggi a questa trincea francamente, dopo aver affrontato il periodo emergenziale, in maniera così attiva, e come primo anello istituzionale con i cittadini, chiedere ai sindaci, ai consiglieri comunali, ai dipendenti dei comuni, di affrontare il momento elettorale di fatto nel momento di agosto, credo che sia un insulto al lavoro che hanno effettuato.

Questa è un'ulteriore riflessione che voglio fare nei confronti del Governo, che ha già ascoltato questa mia obiezione, ma la ritengo assolutamente necessaria…

PRESIDENTE. Onorevole Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, abbiamo visto allontanarsi il sottosegretario D'Incà. Confidavamo in lui, avevamo posto le nostre speranze nelle sue mani, che potesse costruire quel dialogo tra maggioranza e opposizione che fino adesso non c'è stato. Lo speravamo sinceramente, date le sue capacità, la sua competenza nel poter specificatamente far sì che si costruisse un decreto-legge diverso da questo, e purtroppo non è così.

Adesso siamo ad illustrare questo emendamento su Bomarzo. Bomarzo è una località vicino a Viterbo, nella provincia di Viterbo in cui sono conosciuti i mostri di Bomarzo. Noi ci saremmo augurati che proprio questo decreto-legge non fosse una mostruosità del Parlamento italiano, una mostruosità della negazione della democrazia; ma purtroppo per l'ennesima volta dobbiamo ancora (speriamo che questo cambi) constatare che la mostruosità rimane.

PRESIDENTE. Onorevole Butti, prego.

ALESSIO BUTTI (FDI). Presidente, il nostro è un gruppo sostanzialmente tradizionalista, direi quasi abitudinario anche nel modo di condurre determinate battaglie parlamentari; in un certo qual modo ci stiamo facendo anche l'abitudine, tentando di convincervi secondo quelle che sono le nostre buone ragioni. E siamo talmente tradizionalisti che vorremmo che anche i cittadini potessero godere di una campagna elettorale tradizionale: cioè con i tempi congrui per la raccolta delle firme, con i tempi congrui per la composizione delle liste; e vorremmo dare anche ai candidati a sindaco, ai candidati presidenti delle regioni il tempo congruo per potersi confrontare con le categorie produttive, per dare un segnale chiaro di quello che vogliono fare delle loro città e delle loro regioni.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ALESSIO BUTTI (FDI). Noi riteniamo, e concludo, che i cittadini, specie quelli che hanno vissuto in determinate regioni del nostro Paese negli ultimi mesi, abbiano il diritto serenamente…

PRESIDENTE. Onorevole Caiata.

SALVATORE CAIATA (FDI). Presidente, una canzone di Vasco Rossi recitava: hai perso un'altra occasione buona stasera. Mi sembra che questa frase possa essere pertinente per questa maggioranza, che ha perso un'altra occasione buona per riaprire un dialogo con chi ci sta provando in tutti i modi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Perché vede, Presidente, la cosa che lascia molto perplessi è: come si può sostenere che con un DPCM si vietino le riunioni politiche fino alla fine di luglio, ed entro il 15 agosto vadano fatte le liste? Stiamo allora dicendo che l'esercizio del diritto politico va limitato esattamente ed esclusivamente a 15 giorni? Inviterei a riflettere su questa circostanza: o aboliamo il DPCM, o diamo più tempo per la presentazione delle liste.

PRESIDENTE. Onorevole Foti, prego.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, la nostra reiterata domanda rivolta alla maggioranza è: fateci avere una risposta che non sia la reiezione di questi emendamenti, perché abbiamo compreso che rispetto al voto su questi emendamenti la vostra posizione è contraria. Ma altrettanto chiaro è che questi emendamenti non sono il problema che abbiamo posto: sono lo strumento attraverso il quale abbiamo posto invece il problema politico, che è quello di poter tenere le elezioni in un periodo consono e che consenta una campagna elettorale aperta, possibile, non già precostituita e con un risultato scontato. A fronte di questa domanda, occorre soltanto una risposta, non di tipo tecnico ma di tipo politico: l'attendiamo ancora.

PRESIDENTE. Onorevole Gemmato.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Presidente, in continuità ideale con la citazione di Vasco Rossi del collega Caiata, mi permetto di fare un'altra citazione: eh già, siamo ancora qua (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Siamo ancora qua, come diceva il buon Vasco Rossi, per difendere il diritto dei cittadini italiani a votare, votare liberamente dopo una congrua campagna elettorale, dove l'esercizio della democrazia scende in profondità, ci siano comizi, dibattiti, confronto, e poi arrivare ad un voto sereno che possa portare quanti più italiani a votare. Lo ricordavo prima, abbiamo un trend discendente nell'afflusso al voto; votare il 20 settembre significa mortificare ulteriormente questo afflusso, fare in modo che diventi sempre più basso; e per questo, Presidente, noi evidentemente in maniera forte, pervicace, convinta continuiamo a dire che è possibile una mediazione, è possibile pensare ad una diversa data per il voto e ad un diverso esercizio del voto.

PRESIDENTE. Onorevole Lucaselli, prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Un altro dei temi che è stato giustamente sollevato dal collega Butti e, prima ancora, dal collega Osnato, rispetto a quello di cui discutiamo quest'oggi, è la necessità di dare la possibilità, a coloro i quali decideranno di candidarsi per questa competizione elettorale, di raccontare e di rappresentare i programmi. Un elemento che troppo spesso viene sottovalutato, che non viene considerato all'interno di quest'Aula e che non è assolutamente oggetto di discussione all'interno di questo provvedimento. Noi, invece, continuiamo a ritenere che dare il giusto tempo a chi decide di competere per le elezioni per la guida amministrativa delle proprie città è un momento fondamentale. È un momento fondamentale non solo per la democrazia, ma per dare la possibilità agli elettori di capire il modo migliore per esprimere la propria preferenza.

PRESIDENTE. Onorevole Mantovani, prego.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Il turismo è una risorsa importante per tutto il Paese e il comune di Bomarzo, con un numero di residenti poco superiore alle mille unità, beneficia grandemente delle entrate provenienti da questo settore economico.

Bomarzo è celebre per il suo parco di grande rilevanza turistica, che attrae ogni anno migliaia di visitatori. E proprio per tutelare il turismo, noi riteniamo opportuno fissare le elezioni ad ottobre, perché in questo modo si eviterebbe di distrarre i cittadini dalla possibilità di accogliere i turisti, in un periodo in cui le condizioni climatiche continuano a offrire l'occasione di godere delle bellezze di quel territorio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Mollicone, prego.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. La collega Mantovani ricordava la bellezza e l'unicità del territorio di Bomarzo, del parco dei mostri voluto dal principe Orsini e da quello che rappresenta per quel territorio, insieme alle ville cinquecentesche, insieme a quello che è il patrimonio etno-antropologico della nostra meravigliosa nazione.

Ebbene, in un sol colpo, questa maggioranza, questo Governo di insipienti, è riuscito a danneggiare il turismo, a danneggiare le elezioni, anche locali dei più piccoli comuni, a danneggiare la ripresa della scuola e, in una sola frase, a danneggiare l'Italia.

PRESIDENTE. Onorevole Rizzetto, prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente, Vede, prima io ho ascoltato, direi bene, i messaggi che sono provenuti dai banchi del Partito Democratico. Sì, concordo anch'io che ci sono dei temi assolutamente importanti da portare avanti. Però, vedete, è un tema assolutamente trasversale, quello del delle elezioni e del voto, che è circolare, rispetto ai desiderata di quanto ho ascoltato prima da qualche collega del Partito Democratico. Infatti, in questo caso, c'è la necessità, come ha ricordato prima il collega Foti, in primo luogo, di avere una risposta politica, che non sta arrivando dai banchi della maggioranza, sacrificandola sull'altare di quanto lo stesso - e insisto - Presidente Conte aveva dichiarato più volte, ovvero di una trasversalità di intenti di tutto il Parlamento e, quindi, di tutto il legislatore. Cosa che non si sta facendo. E, guarda caso, gli stessi cittadini, che non hanno ricevuto i 600 euro, che attendono la cassa integrazione, che hanno perso il lavoro, saranno gli stessi cittadini i cui diritti saranno evidentemente compressi in seno a delle elezioni, che dovrebbero essere, guarda caso, la cosa più democratica che possa esserci. Non ci state ascoltando, noi stiamo attendendo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Silvestroni, prego.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. È chiaro che, nel perseverare a voler continuare e a mantenere la data del 20 settembre, la maggioranza sta dichiarando che non è interessata a voler avere un contatto, a portare i cittadini a votare, a parlare ai cittadini dei comuni interessati, a spiegargli il programma.

Allora, sta andando questa maggioranza sempre più verso i 5 Stelle: è importante votare, non con il contatto, non spiegare il programma, ma è importante solo votare attraverso una piattaforma, la piattaforma in questo caso Rousseau. Questo è il futuro dell'Italia e, a questo, questa maggioranza, ma soprattutto il Partito Democratico – e lo dico purtroppo a LeU - si sta sottomettendo.

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini, prego.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Io mi esprimo in dissenso dal collega Gemmato, che, parafrasando Vasco Rossi, ha detto che diceva “Eh… già”. No, Vasco Rossi dice: “Eh… già”. Insistendo su questo binario, possiamo dire che siamo solo noi che cerchiamo di richiamare questa maggioranza all'attenzione per i territori e a quello che dice il comparto del turismo.

Così come possiamo dire, sempre parafrasando Vasco Rossi che c'è chi dice no. C'è chi dice no alle logiche spartitorie e c'è chi dice no ad un accordo come quello che svilisce i nostri territori e svilisce i comuni.

Per ultimo, un invito: cambiatela questa data, perché, se cambiate questa data, forse, riuscite a dare un senso a questo decreto, perché altrimenti questo decreto un senso non ce l'ha (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Delmastro Delle Vedove, prego.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Ancora una volta insistiamo e vi richiamiamo alla necessità fisiologica di un rapporto diverso con le opposizioni, in relazione a quell'equilibrio, che è democratico nella scelta di una materia delicata quale la data del voto.

Vi richiamiamo la necessità di condividere questo percorso, affinché queste elezioni non siano terreno di scontro, financo nella data, privilegiando solo un interesse di parrocchia, contro tutti gli interessi del Paese reale, che in questi giorni, in queste ore vi stiamo rappresentando. E ve lo diciamo anche invitandovi a rassegnarvi al fatto che non saranno quei pochi giorni che vi consentiranno di recuperare consensi elettorali, perché quelli li avete persi da tempo e continuerete a perderli, soprattutto per via e per colpa di questa tracotanza istituzionale.

PRESIDENTE. Onorevole Luca De Carlo, prego.

LUCA DE CARLO (FDI). Presidente, pensate se qualcuno fosse stato ibernato per anni e l'avessero risvegliato solo l'anno scorso, beh, si troverebbe con persone pagate per non lavorare, quelle del reddito di cittadinanza, persone chiuse in casa per tre mesi, imprenditori trattati come prenditori ed infine cittadini che non possono nemmeno votare con una campagna elettorale normale i propri candidati, anche nei comuni, quei comuni che, ricordo, vi danno un po' di fastidio. Infatti, quando si tratta di elezioni della Camera o del Senato, a quelle ci state molto attenti a come farle, anzi a come non farle, perché significherebbe la vostra sparizione. Mentre quelle per i comuni sono trattate come un fastidio, da cui liberarsi quanto prima possibile.

Allora, io credo che vi resti - anche io per citare Vasco - solo una cosa, cioè di dirlo alla luna. Chissà che vi porti fortuna (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Donzelli, prego.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Non seguirò la tradizione canora dei miei colleghi, ma credo che, comunque, siano da accogliere gli appelli svolti dai colleghi di Fratelli d'Italia. Credo che sia necessario - e lo chiediamo per l'ennesima volta - cercare una mediazione, cercare la possibilità di trovare una soluzione che garantisca la libertà del voto, la serenità della campagna elettorale, la serenità del deposito delle liste, la serenità anche di una par condicio, che non penalizzi gli sfidanti a dispetto dei governatori, la possibilità di trovare un modo per ripristinare delle regole comuni. Voi state insistendo in modo irrazionale su questa unica data, che concedete come ipotesi di sintesi, non sappiamo sintesi con chi. Vi chiediamo di ragionare anche su questo.

Vi chiediamo di ragionare tutti insieme per far capire agli italiani che siamo consapevoli e siamo più preoccupati per i loro problemi che per le sorti dei nostri partiti in campagna elettorale.

PRESIDENTE. Onorevole Deidda. Prego.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Noi continuiamo ad insistere, perché poi, se leggiamo le agenzie di stampa, noi stiamo parlando da due giorni che sarebbe scorretto da parte di alcune regioni cambiare la legge elettorale a forza di maggioranza, soprattutto se, poi, è un accordo fra una maggioranza e una parte di opposizione che rispecchierebbe la maggioranza che c'è qui. Ma perché nella regione Marche, allora, si deve parlare di doppio turno e di un cambio di legge elettorale al fotofinish contro tutte le regole di buonsenso e anche di nobiltà fra patti fra partiti? Una scorrettezza inaccettabile. Allora, qui continuiamo ad insistere che regole non si possono cambiare a partita in corso, perché, se volete giocare da soli, troverete sempre una barriera, come quella di Fratelli d'Italia, che si oppone non solo a questo provvedimento, ma continuerà questa opposizione anche nei successivi provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Ferro. Prego.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Credo che la nostra tenacia non avrà un riscontro positivo, una tenacia che si basa su un'impostazione totalmente differente di guardare alle competizioni elettorali. La nostra è un po' quell'idea di aumentare i consensi per moltiplicare le idee. Qui, in questo decreto, vige invece l'idea di aumentare i consensi soltanto per qualche poltrona in più. Ovviamente, anch'io mi appello al Governo, mi appello al buonsenso, ma, soprattutto, mi appello anche a quell'idea di una politica nobile, che possa, in qualche modo, riscontrare e dare riscontri al bene dei cittadini e non soltanto di un singolo partito o di un singolo schieramento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.227 Prisco, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

I colleghi hanno votato tutti? Iovino in tribuna, De Menech, Rizzo Nervo. I colleghi hanno votato tutti? Rizzo Nervo non riesce a votare. Aspettiamo il collega De Menech. In Transatlantico hanno votato tutti? Il collega Iovino non riesce a votare. Ha votato, collega De Menech? No? C'è qualche tecnico vicino al collega De Menech che non si vede da qui? Sì?

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'emendamento 1.228 Prisco.

Onorevole Delmastro Delle Vedove, prego.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento, evidentemente, richiama questa maggioranza sorda agli interessi del Paese, la richiama al dovere di fissare elezioni che abbiano come unico orizzonte non solo quello del tentativo di sfangarsela elettoralmente.

Allora è vero, siamo colpevoli di ostruzionismo, Presidente, e l'ostruzionismo in questo Paese lo conduce chi vi ricorda che la data delle elezioni non può essere fissata al 20 settembre, perché, dopo che abbiamo chiuso per primi le scuole, dopo che siamo gli ultimi a riaprire le scuole, quando finalmente le avremo riaperte, sospenderemo nuovamente le elezioni scolastiche e le sospenderemo con grave danno di tutti quei ragazzi che hanno incredibilmente fame di scuola, perché, dopo essere stati flagellati dal Ministro Azzolina, anche i miei figli, che non vedevano l'ora di restare a casa dalla scuola, hanno recuperato la voglia di tornare a scuola; non sono degli imbuti, ma semplicemente vogliono tornare a scuola, hanno necessità, hanno fame di quella socialità delle scuole. E quando noi, finalmente, gli faremo intravedere un barlume di ripristino di vita normale, immediatamente gli diremo: un attimo, tornate a casa; è tornata quell'uno dell'Azzolina? No, questa volta sono tornati il PD e il MoVimento 5 Stelle che, nel segreto, inconfessabile convincimento che anticipare la data delle elezioni possa salvare governatori che hanno come unica arma elettorale il bazooka, allora debbono anticipare al 20 settembre, perché sanno che, a ottobre, novembre, quei cittadini vedranno l'inconsistenza programmatica, politica di quei governatori.

E ancora, siamo colpevoli di ostruzionismo, forse, nel momento in cui vi ricordiamo che abbiamo flagellato il settore turistico, il comparto turistico italiano, un comparto che vi renderebbe ben volentieri quella miseria di credito di imposta che cercate di fargli pervenire, in compenso della possibilità di lavorare continuativamente quest'estate e non dover essere flagellati da elezioni che impediranno lo svolgimento della stagione turistica, così come l'abbiamo sempre conosciuta.

E ancora sì, siamo colpevoli di richiamarvi al fatto che un Governo, quando fissa la data delle elezioni, prima ancora di chiedersi se, fissando al 20 settembre, possa avere un timido ritorno elettorale di parrocchia, siamo convinti che dovrebbe molto più seriamente porsi il tema di cittadini che vogliono partecipare consapevolmente alla competizione elettorale, che vogliono, in una maniera o nell'altra, partecipare, informarsi, rendersi edotti dei programmi.

Sì, siamo colpevoli di tutto questo, Presidente, noi di Fratelli d'Italia: siamo colpevoli di rappresentare il Paese reale contro neanche più il Paese legale, ma il Paese dei truffatori, di coloro che si sono abbarbicati in quest'Aula nello strenuo tentativo di trovare una data che, forse, sia l'unica, nel panorama dei 365 giorni all'anno, che ancora possa consentirgli di salvarsi dal cataclisma elettorale che sanno, che avvertono con grande paura, sta ormai aleggiando sopra le loro teste. Però, vede, Presidente, come fate a chiederci un atteggiamento meno ostruzionistico, quando noi sappiamo che, in quest'Aula, con orgoglio, abbiamo rivendicato le esigenze del Paese reale contro le esigenze di politicanti, che temono, hanno il terrore, il panico delle elezioni, perché voi dovevate inventare il distanziamento sociale non fra uomini e cittadini, ma fra uomini e elezioni.

L'unico modo con cui vi potete salvare è il distanziamento sociale dalle urne (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

E allora ve lo diciamo con estrema franchezza: continueremo, continueremo fino in fondo per raccontare ai cittadini italiani che avete perso un'ottima occasione per provare per una volta sola nella vostra vita l'ebbrezza di tentare almeno sulla data elettorale un percorso condiviso, senza violentare e stuprare la democrazia come state facendo in questi giorni per arrivare almeno ad una data delle elezioni condivisa. E vogliamo dirlo come una maledizione che si abbatterà su questa maggioranza, come è sempre accaduto (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Io non ricordo…se può far smettere gli ululati, almeno gli ululati… non dico… gli ululati, capisce Presidente, almeno gli ululati… almeno gli ululati…

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi io non credo che sia un atteggiamento intelligente e rispettoso dell'Aula e neanche intelligente politicamente…

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Dico gli ululati, gli rimane solo più quello, ma io non gli voglio concedere neanche quello. Allora…

PRESIDENTE. Onorevole Delmastro, lei ha finito il suo tempo. Grazie, grazie.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Montaruli, prego. (Commenti del deputato Delmastro Delle Vedove)… Però è andato ben oltre i cinque minuti.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Per dare la voce al collega Delmastro che giustamente voleva ricordare come ha fermato gli ululati della maggioranza che mi sembra l'ultima cosa possano fare in questo momento è provocare l'opposizione perché non siete proprio nella situazione di poterlo fare, cari colleghi della maggioranza. Noi siamo qua e continueremo ad essere qua e a discutere ogni singolo emendamento e non ci sarà ululato che tenga nell'impedirci di fare questo. Forse vorreste che noi continuassimo nella tradizione degli interventi canori, allora il titolo che mi viene in mente è Senza parole: vorreste che noi rimanessimo senza parole. No, le parole ce le abbiamo, ce le abbiamo per continuare a dire che cosa? Che questa maggioranza sta calpestando in ogni modo il diritto degli italiani di avere una campagna elettorale reale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), un momento di confronto reale, costruttivo a maggior ragione dopo un'emergenza così grave come quella del lockdown… (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Oggi pomeriggio la mia collega, l'onorevole Wanda Ferro, diceva rispetto al dietrofront dell'onorevole Fassino “come si cambia”. Mi son venute in mente le parole, anzi la canzone di Fiorella Mannoia che diceva “Come si cambia per non morire”. In questo caso “come si cambia per non morire” diventa “come si cambia per la poltrona”: avete fatto morire questa legge elettorale proprio a fronte della necessità di non far morire questa maggioranza tenuta insieme dalla coccoina.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Prima scorrevo con qualche collega le agenzie di stampa del pomeriggio che hanno ripreso anche le dichiarazioni rilasciate da alcuni presidenti di regione: gli ultimi in ordine sono stati il presidente della Liguria Toti e il presidente Bonaccini. Quindi in perfetto stile bipartisan anche un illustre e autorevole presidente di regione ascrivibile a questa maggioranza di Governo, e segnatamente al PD, non gradisce l'indicazione offerta da Governo e maggioranza in ordine alla data per l'effettuazione delle elezioni regionali. In particolare, dicono che il Governo, tanto per cambiare, non abbia rispettato gli accordi con la Conferenza delle regioni; ma c'è anche il comitato per il referendum che evidentemente non è felice di quanto sta accadendo…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Non immaginavo onestamente di inaugurare un filone di interventi canori. Sa, Presidente, intervenire continuamente su questi emendamenti e cercare di dire qualcosa di particolare o comunque qualcosa che abbia attinenza con i paesi rispetto ai quali abbiamo presentato tali emendamenti potrebbe essere difficile, ma ho scoperto poco fa una cosa che mi ha stupito. Per tutti questi paesi vale la stessa cosa: il rispetto dei valori della democrazia che vengono calpestati, invece, con la volontà di non dare spazio e tempo sufficiente per costruire e fare una vera campagna elettorale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, quello che può apparire un monologo politico, forse anche un po' ripetuto da parte nostra è in realtà un appello accorato al buon senso che non può prescindere da alcune valutazioni anche di merito. La campagna elettorale non è una festa che può essere anche ridotta nella sua durata a seconda del tempo o delle condizioni climatiche: è un momento di partecipazione anche e soprattutto dei cittadini alla vita pubblica. Quindi noi riteniamo che favorire la partecipazione dei cittadini alle elezioni, le prime che si terranno dopo l'emergenza sanitaria, sia un dovere di tutti. Noi ci battiamo per una data che consenta la massima partecipazione popolare…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Continuo io l'intervento - mi permetto - del collega Foti dicendo che noi ci battiamo per fare in modo che il popolo possa tornare serenamente e compiutamente al voto. Guardate per voi questa giornata può essere una giornata pesante. Continuo a parafrasare le canzoni di Vasco Rossi dicendo invece che per noi è una splendida giornata (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) perché stiamo riuscendo ad affermare in quest'Aula i princìpi di chi non si rassegna all'idea che con un colpo di maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), con un accordo forte e siglato tra soggetti diversi si possa identificare una data di voto in spregio invece alle esigenze degli italiani. Per questo noi continueremo e i vostri urlati non ci spaventeranno e continuo con la canzone che diceva “senza tregua: ecco senza tregua noi staremo qui (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Giusto per non deludere il mio gruppo direi che a questo punto siamo solo noi, solo Fratelli d'Italia continua a credere nella possibilità di esercitare la democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e di esercitarla attraverso una proposta che, secondo noi, è assolutamente di buonsenso, come diceva il collega Foti. Noi vogliamo che gli italiani tornino al voto ma vogliamo che lo facciano nel modo migliore, nel loro interesse seguendo le regole anti-COVID che tanto interessano al Governo. Per cui con serenità, ma in sicurezza gli italiani devono tornare a votare e per poterlo fare e per non poter deludere i milioni di cittadini che andranno a votare e che vogliono esprimere il proprio parere rispetto non solo alle loro amministrazioni ma soprattutto rispetto all'operato del Governo e immagino che quindi probabilmente il motivo dell'accelerazione sia proprio questo, cioè la paura di sottoporsi al giudizio degli elettori, al giudizio dei cittadini e allora vedete, rimanendo sempre nel solco indicato dai miei colleghi, vi manderemo a letto molto molto tardi questa notte perché avete necessità di capire che la democrazia non è soltanto un esercizio dialettico…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Lucaselli.

YLENJA LUCASELLI (FDI). … ma è un esercizio reale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mantovani. Ne ha facoltà.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Torre de' Passeri, un'area interna dell'Abruzzo, una località dell'Appennino che, come tutte le aree della nostra nazione, non merita di essere privata dell'occasione di poter scegliere la propria giunta attraverso una campagna elettorale consona.

E noi non possiamo ignorare l'interesse di queste comunità, non dobbiamo cedere alle necessità di chi vorrebbe indire delle elezioni senza considerare gli interessi dei piccoli centri che risulterebbero danneggiati da una campagna elettorale estiva rivolta ad un numero di cittadini certamente ridotto, in quanto molti di loro si troverebbero altrove in vacanza.

PRESIDENTE. La ringrazio onorevole Mantovani. Onorevole Mollicone, prego.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie Presidente, rinnoviamo anche su questo comune, di cui chiediamo lo spostamento della finestra di voto, un concetto semplice, colleghi della maggioranza, e per il tramite ovviamente della Presidenza anche colleghi, rappresentanti del Governo, ovvero che gli italiani hanno il diritto, dopo quello che hanno passato, dopo essere stati per tre mesi bloccati in casa, di fare delle vacanze e di lavorare, se sono albergatori, se lavorano nel turismo, se sono ristoratori e non di subire l'ennesimo blocco, come i ragazzi hanno il diritto di riprendere la scuola il più possibile serenamente. Quindi, mettetevi l'anima in pace, i giorni sono ancora tanti, noi saremo qui, comune dopo comune, per ribadire questo concetto: il voto dovrà essere a una data utile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie Presidente, rispetto a quanto ascoltato sinora è del tutto evidente che il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia sta attendendo ancora ed ancora una volta un segnale da parte di questa maggioranza. Evidentemente, abbiamo e avremo ancora molte ore e molti minuti per farvelo capire. Un messaggio, qualunque esso sia: ci aveva provato stamattina il collega Fassino, poco ascoltato, io penso, direttamente dal suo gruppo. Molti colleghi hanno fatto delle citazioni, anche simpatiche devo dire, musicali, e io ricordo non tanto Vasco Rossi, ma un cantante che diceva che non si sa se la fortuna è di destra, ma la sfiga è sicuramente di sinistra; purtroppo - è una citazione Presidente - purtroppo, vi è la sfortuna che, anche in questo Parlamento, non si riesca a raggiungere un accordo tanto auspicato da tutte le forze politiche, soltanto - ed ahimè - mediaticamente. Diamo un segnale a questo Paese, occupiamoci anche di altro. Il dialogo in quest'Aula deve essere e deve regnare evidentemente sovrano, cosa che però la maggioranza ci sembra sorda ad ascoltare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Silvestroni. Ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie Presidente, diciamo questo: fuori, quando si sta in Transatlantico, molti colleghi chiedono: “Ma quando finirete? Ma quando finiremo? Quando andremo a dormire?”.

PRESIDENTE. Colleghi, chiederei maggiore silenzio in Aula cortesemente.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Oppure: “Voi pensate che alla gente, fuori, interessa quello di cui state discutendo?” Io non lo so se alla gente interessa questo dibattito, di certo per noi di Fratelli d'Italia questo è un dibattito che vuole essere un dibattito di libertà, perché qui si sta sancendo, questa sera, che questo Parlamento non è libero, perché non vuole discutere politicamente degli emendamenti che, come è stato detto, servono proprio per portare al ragionamento. Allora, noi potremmo anche qui ragionare come il 20 di settembre potranno avvenire queste elezioni…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Silvestroni. Onorevole Trancassini, prego.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Cerco di completare il discorso dell'onorevole Silvestroni: la gente fuori sembra non avere attenzione, secondo la maggioranza, in merito a quello che stiamo dicendo. Eh già, perché un ritornello del MoVimento 5 Stelle e anche del Partito Democratico, ma soprattutto del MoVimento Cinque Stelle, è che si sta perdendo tempo rispetto agli interessi del Paese. E invece no, perché i quattro decreti, soprattutto quello della potenza di fuoco del 6 aprile, sono legge in questo Paese.

Vi difendete, rispetto alla potenza di fuoco che non arriva, scaricando sulla opposizione per quello che è il suo ruolo e cioè quello di cercare di migliorare quello che fate, i pasticci che fate, come questo decreto e lo abbiamo fatto con una serie di argomenti; vi abbiamo portato a ragionare sul turismo, vi abbiamo portato a ragionare sul messaggio negativo che fate, nel paventare una nuova pandemia, non ci siamo riusciti. Ci abbiamo provato persino con le canzoni, non siamo riusciti nemmeno con le canzoni. Non per questo demordiamo - Presidente, ho finito - da parte vostra soltanto il silenzio e gli ululati, Presidente…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Trancassini.

Onorevole Delmastro Delle Vedove, prego (Una voce dai banchi dei deputati del gruppo Partito Democratico: “Rapido, però!”).

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Ci provo. Richiamato all'ordine dal Presidente Giachetti, tenterò di essere più rapido di quanto non avrei voluto, anche perché debbo apprezzare l'onestà intellettuale di Giachetti, nel suo intervento precedente, che ha chirurgicamente segnalato il tema di questa serata: quando una maggioranza vuole fare una forzatura e quella maggioranza non ha neanche i numeri per fare quella forzatura, perché quella maggioranza preferisce andare a dormire, evidentemente è una maggioranza che deve andare a nascondersi, al posto di parlare di elezioni. E quindi richiamato…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Delmastro Delle Vedove, lei era già intervenuto ad illustrare…

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Mi ha chiamato lei!

PRESIDENTE. Lo so, ma il suo gruppo mi ha dato la lista.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Comunque, la ringrazio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie. Onorevole De Carlo, prego.

LUCA DE CARLO (FDI). Grazie Presidente, intanto, dopo due giorni di dibattito, anzi di monologo, finalmente la maggioranza sembra cominciare ad ascoltarci; peccato che lo faccia quando la invitiamo a guardare la luna e cominci ad ululare, piuttosto che, invece, ad accogliere gli emendamenti che facciamo, ma insomma, lo consideriamo già un buon inizio, visto che, fino adesso, non avete, anzi ci avete mal sopportato forse; avete in qualche modo creduto che il nostro fosse un lavoro totalmente inutile, in realtà, vi davamo una possibilità, quella di rimediare a degli errori che, per faciloneria o per favorire, diciamo così, qualche vostro governatore, stavate facendo e state facendo, in nome e per conto di quei governatori che erano in difficoltà prima del COVID e che credono, attraverso magari una campagna mediatica più che un effettivo lavoro sul territorio, di aver recuperato un po' di terreno. Intanto vi diamo una notizia: sicuramente non ce la faranno…(Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie onorevole De Carlo. Prego onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie Presidente, vedo e sono contento che non si aspetti altro che il mio intervento; questo fa onore ad una parte della maggioranza che aspetta con ansia il mio intervento e vi stupirò, dicendo che mi auguro che possiate iniziare a concordare con l'opposizione la data del voto, nonché un percorso utile per ripristinare un terreno comune con cui confrontarci. Crediamo che queste ore possano anche non essere sprecate, se servono a ristabilire delle regole comuni di buonsenso, se possono far sentire agli italiani che, in Parlamento, stiamo cercando, almeno sulle regole del gioco, di trovare una soluzione. Se invece continuerete nel muro contro muro, sarà un pessimo esempio per l'Italia e anche per la democrazia in futuro. Oggi, qualche esponente della maggioranza, prima Fassino poi Giachetti, hanno dato segnali…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Donzelli. Onorevole Deidda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie Presidente, continuiamo questa nostra esposizione di emendamenti. Siamo sempre in Abruzzo, dove c'è una contrapposizione: da una parte, un Governo nazionale miope che, in questa emergenza COVID, ha trovato forse il motivo della sua unità all'interno e poi, quando parliamo di comuni abruzzesi, una regione che ha un grande governatore, come ho già detto, Marco Marsilio (Applausi Fratelli d'Italia), che lavora con fatti concreti e lascia perdere le polemiche e le prove di maggioranza e c'è soprattutto una coalizione unita. Voi trovate motivo di compattezza, perché questa che è incominciata oggi la vedrete anche nelle prossime settimane.

PRESIDENTE. Grazie a lei onorevole Deidda, Onorevole Ferro.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Solo per sottolineare che non intendiamo arretrare di un passo; andremo avanti, tentando di vedere riconosciute le nostre proposte che, da tante ore, stiamo sollecitando, ma soprattutto perché non abituati a fare la campagna elettorale attraverso i social, ma tra la gente, nelle strade, nelle piazze e, soprattutto, nel ridare un ruolo e la dignità alla politica, anche attraverso le giuste competizioni elettorali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Nessun altro chiede di parlare, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.228 Prisco.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'emendamento 1.229 Prisco. Ci sono richieste di intervento? Onorevole Montaruli, prego.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Mano a mano che questo dibattito va avanti, è necessario ricordare agli italiani che ci ascoltano il vero motivo per cui Fratelli d'Italia in questo momento sta facendo questo atto anche di protesta nei confronti di questa maggioranza.

Si è detto della data delle elezioni, però non è soltanto il dato numerico. Qualcuno vorrebbe convincere chi ci ascolta che Fratelli d'Italia è qui soltanto per un motivo elettorale: non è così. Il vero motivo per cui noi siamo qui a continuare a commentare tutti i nostri emendamenti e a creare il dibattito per questo provvedimento è che dietro questo provvedimento c'è tutta la supponenza di una maggioranza che, per mesi, ci ha costretto ad affrontare l'emergenza Coronavirus a colpi di DPCM, che ha costretto gli italiani a subire le scelte sulla base di dirette Facebook, che ha voluto in qualche modo espropriare il Parlamento dai suoi ruoli fondamentali e che oggi vorrebbe privare l'Italia di una campagna elettorale vera (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

La campagna elettorale è il momento di confronto più alto, nel quale le forze politiche possono confrontarsi appunto, per distinguersi nelle soluzioni da offrire ai cittadini per affrontare sfide importanti e credo che oggi, dai comuni, alle circoscrizioni, fino ad arrivare alle regioni, non ci sia altro momento a memoria così importante per ravvivare questo confronto.

Infatti, noi ci troviamo alle spalle, quasi alle spalle, l'emergenza Coronavirus e il lockdown, ma ci troviamo davanti il periodo più preoccupante, cioè quello delle soluzioni da porre in essere a tutti i livelli istituzionali, per far fronte alle conseguenze economiche e sociali che ha portato il lockdown e che tutti gli italiani stanno affrontando: dalle famiglie, ai lavoratori, agli imprenditori, ai lavoratori indipendenti, alle partite IVA, agli imprenditori. Tutti stanno soffrendo la chiusura del lockdown e il lockdown.

E, quindi, è evidente che serve un momento anche fuori da questo Parlamento, e cioè nelle piazze, nei banchetti, nei consessi elettorali, nelle riunioni, nelle assemblee, nei comizi, per confrontarsi e per dare modelli e soluzioni diverse ovviamente, e dare nuovamente agli italiani il potere di scegliere quali di queste soluzioni ritengono più appropriate per essere governati in tutti i livelli istituzionali, dai comuni fino alle regioni; istituzioni che, come ho già detto negli interventi precedenti, sono state la trincea di questa emergenza.

Non siamo in un periodo ordinario, non siamo in un periodo uguale a quelli passati: ora più che mai è necessario che gli italiani abbiano chiaro cosa le forze politiche vogliono offrire per governare le istituzioni e per garantire loro soluzioni in un momento così estremamente difficile.

E, allora, è per questo che serve una campagna elettorale vera, è per questo che serve una campagna elettorale trasparente, è per questo che serve una campagna elettorale del confronto; mano a mano che continuiamo questo dibattito, io vedo una maggioranza, però, sempre più stanca. Mano a mano che noi continuiamo a sostenere quelle che sono le nostre tesi, noi vediamo una maggioranza sempre più arroccata su se stessa. Mano a mano che Fratelli d'Italia insiste nel porre queste questioni, vediamo una maggioranza staccata, scollegata dalle esigenze del territorio. Mano a mano che continuiamo a parlare, vediamo un Governo sordo e annoiato. Mano a mano che noi proponiamo soluzioni diverse, giustamente, rivestendo il nostro ruolo di opposizione, noi ci troviamo davanti un Governo che continua ad essere sordo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Bellucci, prego.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. In questo emendamento abbiamo fatto riferimento alla città di Bisenti: è una città della regione Abruzzo, della provincia di Teramo, famosa, per chi non lo sa, perché sembrerebbe aver dato i natali a Ponzio Pilato. E noi siamo qui da due giorni, come Fratelli d'Italia, perché non ci laviamo le mani, non facciamo come Ponzio Pilato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma decidiamo di stare qui e di poter animare il Parlamento per dare vita ad una legge elettorale, che possa essere giusta, rispettosa del volere anche della Presidenza della Repubblica e, soprattutto, della libertà degli italiani di poter vivere delle elezioni nel pieno della possibilità di conoscere i candidati, di svolgere campagna elettorale, di scegliere nella piena consapevolezza, e di far tutto questo senza incidere in un comparto così importante come è il turismo per la nostra Italia. E rimaniamo qui (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Butti, prego.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Vede, Presidente, se non fosse per questa proverbiale chiusura nei nostri confronti e nei confronti delle nostre proposte, che abbiamo riscontrato da parte di Governo e maggioranza, noi saremmo anche felici, tutto sommato, di passare a un dopo cena diverso dagli altri in vostra compagnia; e, a naso, abbiamo anche la sensazione che anche nella giornata di domani avremo modo di trascorrere tante ore insieme, cercando alla fine di dialogare e di trovare anche una soluzione.

A giudicare dai messaggi che stiamo ricevendo dai cittadini che continuano ad ascoltare o a seguire sui social questa nostra attività, noi pensiamo di essere dalla parte giusta, perché stiamo cercando di garantire loro la possibilità di esercitare il diritto di voto, come abbiamo rappresentato fino a questo momento.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Butti. Onorevole Caiata.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Vede, andando avanti nell'esame di questi emendamenti, aumenta sempre di più la nostra convinzione di essere nel giusto. Aumenta la nostra convinzione, come diceva il collega che mi ha preceduto, perché sentiamo sempre più forte il supporto di chi è fuori, che ci dà il sostegno e ci dice che stiamo facendo bene e che dobbiamo continuare a farlo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E, allora noi lo facciamo, e lo facciamo ancora di più. Lo facciamo ancora con più convinzione, con più forza, con più energia, perché a mano a mano che andiamo avanti, noi diventeremo sempre più convinti di fare bene, e lo faremo ancora di più. Vede, Presidente, nonostante parliamo in continuazione, il minuto che lei ci dà non è mai sufficiente, e noto con dispiacere che tutti i miei colleghi, come me, non riescono a finire, quindi vuol dire che gli argomenti che abbiamo sono tanti, e li continueremo ed esporre con grande vigore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, diceva prima il collega Caiata che continueremo a esporre i nostri argomenti, e il nostro argomento principale è quello di lasciare ai cittadini il tempo per farsi una volontà piena su chi sia il miglior candidato da scegliere alle elezioni. È una risposta che abbiamo chiesto in più occasioni. E a questo punto, visto che nel mio gruppo è andato un po' di moda citare alcuni cantanti, da piacentino citerò Fiordaliso: non voglio mica la luna (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), chiedo soltanto un momento e avere più tempo, più tempo per votare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Gemmato.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Ammetto che con la citazione di Fiordaliso penso che abbia dato un condono tombale a questa competizione interna circa il cantante al quale appellarsi per condurre un filo logico in questa maratona che noi stiamo oggettivamente facendo per rappresentare le nostre idee. Ripongo l'attenzione sul fatto che non vi è certezza che la data del 20 settembre, o comunque il mese di settembre, sia il mese, dal punto di vista di salute, diciamo così, in senso lato, maggiormente esatto per svolgere le elezioni. Lo dico in forza di un timido pronunciamento della comunità scientifica circa l'evoluzione del virus. Quindi, noi riteniamo che con un minimo rischio da parte della classe politica, che deve assumere in questo momento storico delle decisioni forti, si possa votare ad ottobre, dando la possibilità di esercitare…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gemmato. Onorevole Lucaselli.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi abbiamo continuato a descrivere il nostro punto di vista, nonostante la sordità dei gruppi di maggioranza, la sordità del Governo. Ma l'abbiamo fatto, lo facciamo e continueremo a farlo nell'assoluta convinzione che mai come in questo momento è fondamentale ascoltare non solo quello che chiede Fratelli d'Italia, ma soprattutto quello che chiedono i cittadini, perché noi siamo semplicemente degli strumenti nelle loro mani. Allora, Presidente, diventa davvero fondamentale riportare il dibattito e fare in modo che i gruppi di maggioranza e il Governo ascoltino le necessità dei cittadini, che vogliono tornare a votare, ma vogliono farlo nella piena consapevolezza e nel rispetto dei tempi della democrazia. Ed è per questo che Fratelli d'Italia continuerà a dibattere in quest'Aula emendamento su emendamento, fino a quando quella sordità finalmente non terminerà.

PRESIDENTE. Onorevole Mantovani, prego.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Quest'emendamento risponde alla logica che mira a mettere al centro l'interesse generale anziché quello di parte. E in questo Parlamento dobbiamo sempre pensare a tutti i cittadini e a tutte le realtà territoriali, senza discriminarli. Per questo motivo credo che sia poco responsabile indire delle elezioni senza valutare la complessità di un periodo appunto come quello estivo, in cui molti cittadini tendono ad allontanarsi dal proprio comune di residenza e a recarsi nelle seconde case. Una campagna elettorale, dunque, tra luglio e agosto è una forzatura che dimostra ancora una volta il grado di sconnessione tra potere centrale e realtà territoriale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Mollicone.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Approfittiamo di questo tempo non certo solo per rivendicare il diritto dei cittadini di Bisenti, altro splendido comune abruzzese, ma per rivendicare il fatto che noi oggi siamo qui e che la vera posta in gioco è, da un lato, la dissuasione al voto, perché ovviamente avete paura delle elezioni, e dall'altro, come oggi ha denunciato Giorgia Meloni, è l'accordo sulla legge elettorale, perché volete fare uno strano proporzionale dopo il famigerato Rosatellum, che il Presidente ben conosce, con il quale probabilmente perdereste le elezioni e vincerebbe il centrodestra. Questa è la verità: un Governo Frankenstein, che ha come unico obiettivo quello di dividersi su tutto e poi di fare la pace sulle poltrone.

PRESIDENTE. Onorevole Rizzetto.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie Presidente. Siamo probabilmente alle ultime battute rispetto ai lavori parlamentari di questa notte, e ancora una volta siamo qui a ricordarvi quanto la democrazia, in questo caso una democrazia che potremmo quasi definire elettorale, debba essere estesa a tutti coloro che ne necessitano, quindi ai nostri concittadini, alle persone che probabilmente neanche conoscono nello specifico quello che stiamo oggi qui facendo alla Camera dei deputati, in un Parlamento - rinnovo - che dovrebbe essere evidentemente sovrano rispetto a tutte le misure che esso emana, e neanche immaginano che battaglia sta facendo e sta portando avanti il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia. Guardi che non è, sottosegretario, una battaglia per i sette giorni, è una battaglia - oramai lei l'avrà capito, lo avrà compreso, immagino - di principio. È diventata una battaglia che si basa su dei valori che molto spesso anche i miei colleghi hanno ricordato essere valori democratici, come quelli della consegna e della compilazione delle liste, di una campagna elettorale che deve essere degna e ben gestita, di una raccolta delle firme che deve essere altrettanto fatta in sicurezza e in un modo sicuramente molto degno.

PRESIDENTE. Onorevole Silvestroni.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Presidente, beh, questa sera si è già sancito da parte della maggioranza, si è voluto dare atto di un attentato alla democrazia, non volendo discutere, non volendo arrivare a un accordo sì politico sulla possibilità di trovare un'alternativa a questa data delle elezioni. Allora, con questo attentato alla democrazia, avete eletto noi di Fratelli d'Italia guardiani della democrazia, e siccome saremo guardiani della democrazia - sì, collega Fiano, lo avete fatto voi questa sera -, vi ricordo che noi continueremo anche prossimamente sul “decreto Rilancio”, oltre che domani, fino a che potremo e avremo la libertà di poter portare avanti le nostre idee.

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Questa è la mia risposta alle sue chiusure, ai cinquanta secondi, perché, vede, siamo capaci di ballare tutte le musiche che vengono suonate dalla maggioranza.

Anche l'ultimo paravento, quello sulla salute, viene meno, basta fare un riferimento al concetto di salute del Consiglio superiore della sanità: la salute è il benessere fisico e psichico della persona, non soltanto l'assenza della malattia. Credo che togliere ai nostri cittadini due fine settimana del mese di settembre contribuisce a far venir meno il benessere psichico e fisico della persona. Su questo invito nuovamente la maggioranza a rivedere la scadenza del 20 settembre, nella speranza che ci sia un ravvedimento e ci permetta domani di affrontare la giornata più serenamente, nel rispetto reciproco e nel rispetto della democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove, prego.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Credo che al termine di questa serata possiamo registrare che una delle più vostre straordinarie qualità è quella di trasformare in commedia anche ciò che è tragico. C'è del picaresco in un Governo che inizia la pandemia COVID invitando gli italiani a sperticarsi di baci e abbracci con i cinesi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e termina la pandemia COVID flagellandoli con le elezioni in periodo agostano. Se non sapessimo che vi è un perverso disegno criminoso volto a salvare dalla catastrofe elettorale in limine mortis De Luca e gli altri vostri governatori, vi dovremmo chiedere: ma cosa vi hanno fatto di male agli italiani, ma perché li flagellate anche in questo momento con la campagna elettorale ferragostana (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Vi prego, lasciateli sopravvivere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Carlo. Ne ha facoltà.

LUCA DE CARLO (FDI). Presidente, ormai mancano pochissimi minuti alla mezzanotte, tra poco i colleghi del PD potranno chiudere Il Sole 24 Ore e mettere via i libri senza che il collega Sensi ne abbia documentato l'impegno quotidiano nel lavoro, nei banchi, e soprattutto l'attenzione che hanno portato nei confronti di chi dai banchi dell'opposizione invece cerca di aiutarvi a migliorare un provvedimento strumentale a far vincere i governatori, a pensare di far vincere i governatori, laddove vi presenterete dopo cinque anni di malgoverno convinti che una finta emergenza per certe regioni possa portarvi beneficio elettorale. Bene, non sarà così. Ve lo diciamo adesso: sarà un cappotto, sarà un sei a zero che vi inchioderà alle vostre responsabilità e vi farà notare che non fare votare la gente nei tempi stabiliti e soprattutto in un mese, quello di settembre, dove non si è mai votato, ve l'ha ricordato il collega Foti…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole De Carlo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Donzelli, prego (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico).

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio i fan dalla curva della maggioranza, ma credo che sia necessario provare a riflettere che poi cambiano le maggioranze, anzi, voi del PD ne dovreste sapere qualcosa. Eravate fermamente all'opposizione del MoVimento 5 Stelle e poi vi trovate in maggioranza con il MoVimento 5 Stelle; il MoVimento 5 Stelle era all'opposizione e si ritrova in maggioranza con il PD. Ma vi tranquillizzo: sarete presto all'opposizione entrambi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E quindi a questo punto credo che anche per voi stabilire il principio che la maggioranza e l'opposizione concordano le leggi elettorali, concordano soprattutto il momento in cui si fa il voto, è una garanzia per tutti; non tanto per l'opposizione che in questo momento è opposizione, ma anche per voi, che avete visto che si passa velocemente dall'opposizione alla maggioranza, ma vi assicuro che passerete altrettanto velocemente dalla maggioranza all'opposizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. È doveroso ringraziare anche Radio Radicale, che sta trasmettendo tutti questi lavori; questo ringraziamento lo dobbiamo perché sono tanti i ragazzi che ci stanno scrivendo, che hanno sentito questa giornata di lavori per capire cosa succede in Parlamento e hanno ringraziato questo splendido gruppo di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché i nostri militanti sono orgogliosi nel vedere che non siamo venuti qua a leggere dei discorsi scritti dagli uffici legislativi, non siamo venuti qua a schiacciare un pulsante e poi magari fare la rendicontazione di 20 euro del taxi, ma, miei colleghi, vi dico che forse la canzone che dovete cantare è quella che dice: ascolta il mio canto che sale nel cielo verso l'immensità. Unisci il tuo grido di libertà, comincia, uomo, a lottare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Devo dire che rispetto al COVID, che è stato certamente una grande tragedia per la nostra nazione, si nascondono però, secondo me, le peggiori azioni dal punto di vista di scelte politiche. E tra queste azioni, ovviamente, questo decreto entra in pieno, con scelte scellerate, superficiali e spesso arroganti; arroganti nel voto degli italiani all'estero, arroganti nella scelta del voto. E quindi concludo dicendo, visto che il minuto è già passato, che durante le rivoluzioni ci sono sempre due tipi di uomini che le fanno: ci sono coloro che agiscono per farle, ma ci sono quelli che ne approfittano. Noi apparteniamo a coloro che le rivoluzioni le fanno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.229 Prisco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Essendo giunti intorno alla mezzanotte, interrompiamo a questo punto il provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 9.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà. Pregherei i colleghi di consentire gli interventi di fine seduta. Prego, onorevole Sisto.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, grazie. Giorgio Gaber, giusto per rimanere in tema con quello che si è detto fino a qualche secondo fa, in una dicotomica geniale canzonetta del 1995 divideva destra e sinistra, assumendo la quotidianità differenziata a spartiacque. Una bella minestrina è di destra, il minestrone è sempre di sinistra; quasi tutte le canzoni son di destra, se annoiano son di sinistra. Ed ancora, con golosità non celata, io direi che il culatello è di destra, la mortadella è di sinistra; se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra. E veniamo all'igiene personale: fare il bagno nella vasca è di destra, fare la doccia, invece, è di sinistra. Oibò, così descritte, parrebbe che sia a destra sia a sinistra la pulizia del proprio corpo sia assicurata comunque. Allora, la performance televisiva di uno scrittore barese, già senatore, che ha definito sudata la popolazione elettorale di centrodestra, ha in Gaber un fermo oppositore. Carofiglio si rassegni: sinistra e destra si lavano diversamente, ma si lavano. Altre sono invece le caratteristiche organolettiche del sudore, il nostro orgoglioso sudore: il sudore del popolo di centrodestra è notoriamente quello dei lavoratori che faticano con le braccia, le gambe, mani e piedi, senza soste, spesso rischiando in proprio, magari offrendo lavoro ad altri con la forza dell'inseparabile e tenace disperazione, lontani anni luce dal “radicalchicchismo” di certi pensatori che, dall'alto della loro cattedra autogestita, sciorinano i panni di un bucato come il cavaliere di Calvino inesistente.

Nessuno, dico nessuno del PD ha preso le distanze dalle offese che, proprio perché provenienti da un ex parlamentare, appaiono particolarmente gravi per la stessa democrazia. Niente paura però: probabilmente dopo le dichiarazioni dell'avvocato Guerrieri (ogni autore è fatalmente il personaggio che crea), il massimo rischio che si corre è quello di orientare una fetta di mercato dell'editoria. All'adagio “chi disprezza compera” bisognerà affiancare “chi è disprezzato non compera”, ovviamente solo con riferimento alla comprensibile, sopravvenuta scarsa propensione del popolo di centrodestra a rifocillarsi dei libri del pensatore che evidentemente, almeno per differenziarsi ideologicamente, non suda mai (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maggioni. Ne ha facoltà.

MARCO MAGGIONI (LEGA). Presidente, intervengo per portare la mia solidarietà al sindaco di Albuzzano, in provincia di Pavia, Marco Tombola, sindaco leghista, che questa notte è stato oggetto di scritte gravi, ingiuriose e intimidatorie, che hanno portato e hanno visto la firma dell'acronimo “BLM”, che è quello che viene utilizzato durante le proteste che vediamo in questi giorni negli Stati Uniti. Io credo che un atto simile vada condannato in modo chiaro, in modo netto, in modo intransigente: perché vede, signor Presidente, fintanto che le proteste sono pacifiche, ancorché strumentali, rimangono nell'alveo della democrazia; ma quando le proteste trascendono nelle minacce, nelle ingiurie scritte sui muri del proprio comune, è chiaro che abbiamo passato un confine che va senza dubbio stigmatizzato.

Queste scritte provengono da quella cultura che ha perso alle urne contro il Presidente Trump, quella cultura che non è riuscita ad abbatterlo tramite i tribunali americani e che evidentemente in queste settimane ha deciso di passare alla piazza. Noi crediamo che anche nel nostro Paese si debba fare attenzione affinché non si varchi un pericoloso confine, e quindi, rimanendo difensori della democrazia, ribadiamo che questa si fonda sulla legalità e sull'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Macina. Ne ha facoltà.

ANNA MACINA (M5S). Presidente, l'Italia tutta ha dovuto affrontare una grande e durissima prova: a tanti è stato chiesto di restare a casa, e ad altri invece di continuare a lavorare, a proteggerci, di restare in prima linea negli ospedali, e penso ovviamente ai medici, agli infermieri e al personale sanitario tutto. Anche alle forze dell'ordine è stato chiesto di restare a presidiare, di garantire la nostra sicurezza e la sicurezza delle nostre città e dei nostri paesi, e ad altri è stato chiesto di restare al loro posto, per garantire i servizi pubblici essenziali e i beni di prima necessità, anche in pieno lockdown. A tutti è stata rivolta almeno una parola di pubblico ringraziamento, un encomio, un apprezzamento.

Noi oggi, a nome mio e anche a nome delle colleghe Barzotti e Costanzo, vogliamo ricordare, non vogliamo dimenticare le quasi 60 mila guardie particolari giurate, che anche in piena emergenza e in pieno lockdown hanno continuato, e abbiamo incontrato davanti a supermercati, magari intente ad aiutare nel contingentamento degli ingressi, davanti agli aeroporti, nei pronto soccorso. Anche loro sono rimasti al loro posto, anche loro hanno continuato a prestare il loro servizio con spirito di abnegazione e sacrificio, anche loro hanno permesso all'Italia di non fermarsi del tutto e che fosse pronta a ripartire quanto prima. Ecco, a loro vogliamo dire grazie, e al contempo vogliamo ricordare il nostro impegno e il nostro interessamento per la categoria. Grazie alle quasi 60 mila guardie particolari giurate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per sollecitare il Governo tramite la sua persona, Presidente, alla risposta alla mia interrogazione n. 4-05632.

Subito dopo la fine del lockdown dal territorio ci arrivarono notizie di treni affollati sulla linea GTT SFM1, nella tratta che collega il Canavese a Torino città, la cosiddetta Canavesana. Dopo la notizia sui media locali della presentazione della mia interrogazione, dal territorio sono arrivati dei feedback positivi.

Ci sono invece arrivate fotografie sabato sera di treni troppo pieni. Chiediamo al Governo di rispondere urgentemente alla mia interrogazione; e alla municipalizzata del comune di Torino GTT ricordiamo che questa fase di emergenza non permette errori: i treni non possono viaggiare neanche un giorno al mese colmi di persone, ne va della salute pubblica. A GTT, che come abbiamo detto è una municipalizzata del comune di Torino a guida 5 Stelle, diciamo che la pazienza del Canavese è finita: i pendolari non sono carne da macello (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tondo. Ne ha facoltà.

RENZO TONDO (M-NI-USEI-C!-AC). Presidente, io avrei voluto rivolgermi al Presidente Fico, ma lo farò a lei, sapendo che saprà trasmettere queste mie considerazioni, anche perché lei viene dalla mia stessa regione e la vicenda Regeni l'ha vissuta come me e come tanti altri.

Perché voglio parlare di questo? Perché oggi è accaduta una cosa che io giudico grave: la Commissione d'inchiesta sul caso Regeni ha sospeso le attività in virtù del fatto che il Presidente del Consiglio dei ministri Conte ha incontrato Al-Sisi, e sostanzialmente abbiamo venduto due navi militari all'Egitto. Io ricordo benissimo quando si diceva che dovevamo ritirare l'ambasciatore, quando volevamo sospendere i rapporti commerciali, quando dicevamo all'Egitto che bisognava dirci la verità. Oggi tutto questo è finito: Di Maio non ne parla più, il Presidente Fico che veniva in Friuli-Venezia Giulia ad incontrare i genitori non ha preso una posizione.

Io la prego di trasmettere questa difficoltà che tutti abbiamo, perché sul caso Regeni la strumentalizzazione non è possibile, non si può farlo diventare un caso quando va bene e tacere quando colpire il Governo può diventare un problema. La prego di trasmettere al Presidente Fico questo imbarazzo, perché il fatto che oggi la Commissione abbia sospeso l'attività proprio in virtù dell'elemento che abbiamo ceduto, venduto due navi della Marina militare italiana all'Egitto credo sia un fatto che è in assoluta discontinuità rispetto al passato e dobbiamo essere coerenti con noi stessi: o vogliamo chiudere il rapporto con l'Egitto, oppure prendiamo atto che le cose sono quelle che sono e facciamo finta che tutto sia accaduto per caso (Applausi de deputati del gruppo Misto-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Presidente, oggi sono ottant'anni da quello che fu il discorso di Benito Mussolini a Piazza Venezia, che sancì l'entrata nella seconda guerra mondiale dell'Italia, l'inevitabile epilogo del ventennio fascista. Ma io qui volevo ricordare un altro triste anniversario: il 9 giugno 1937, 83 anni fa, venivano uccisi dai sicari di Benito Mussolini a Bagnoles-de-l'Orne in Francia due illustri italiani all'estero, due grandi leader dell'antifascismo italiano, i fratelli Carlo e Nello Rosselli. Impregnati di cultura liberale e socialista, sognavano un'Italia libera e giusta; mentre tutto il Paese si piegava al duce, loro continuarono a lottare contro il fascismo per le loro idee con ogni mezzo, anche all'estero, prima nelle Brigate Internazionali in Spagna e poi come esuli in Francia. Morirono all'età di 37 e 36 anni, battendosi fino all'ultimo per un'Europa libera e democratica, veri eroi europei. Che possa il loro esempio darci anche un briciolo del loro coraggio, della loro tenacia, dei loro valori. Grazie Carlo, grazie Nello, vi ricorderemo per sempre (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappellani. Ne ha facoltà.

SANTI CAPPELLANI (PD). Presidente, oggi ho il dovere di riportare quello che è un tema molto sentito nella mia regione di provenienza, che è appunto la Sicilia: infatti se oggi un siciliano dovesse avere l'urgenza di fare un volo ed arrivare a Roma, probabilmente innanzitutto non troverebbe un volo prima del giorno 16, ed inoltre il volo di andata e ritorno gli costerebbe 1.240 euro, che è più dello stipendio medio di un lavoratore, e questo scenario non è uno scenario adeguato ad un Paese moderno e civile.

Le tratte Roma-Catania, Roma-Palermo, al momento sono entrambe coperte esclusivamente da Alitalia, che, spiace dirlo - usando le parole di Enzo Bianco, che ieri ha voluto evidenziare la necessità di un'azione del Governo in tal senso - continua in modo inaccettabile a mantenere i biglietti aerei da e per il Mezzogiorno e la Sicilia a prezzi esorbitanti. È un monopolio di fatto, che altera il mercato e crea disagi enormi ai cittadini. È ora di dire basta. Questa situazione rischia di impedire qualsiasi ripresa economica.

Bisognerebbe operare su una doppia via. Nell'immediato, occorre far sì che le compagnie low cost ripristino i loro collegamenti, anche valutando alcune proposte sulle normative vigenti da parte loro. Ciò può essere possibile grazie all'impegno del Governo, che considera il rilancio dell'economia e del turismo una priorità, ed al lavoro svolto dal Partito Democratico in Parlamento.

Al tempo stesso, questo annoso problema, presente, come dicevo, purtroppo, ben prima della pandemia, andrà affrontato nella sua totalità, utilizzando ogni misura possibile, anche con l'aiuto dell'Unione europea. Le tariffe calmierate dal riconoscimento della continuità territoriale, così come avviene per la Sardegna, possono essere uno strumento assai utile. Occorre fare il massimo per cancellare l'isolamento della Sicilia, a maggior ragione dopo l'evento pandemico.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cappellani…

SANTI CAPPELLANI (PD). Per concludere, il Governo aveva già intrapreso un primo passo importante, aprendo oggi un tavolo con Alitalia per affrontare i temi. Però, continuiamo a spingere il Governo, affinché faccia il massimo per liberare la Sicilia da questo isolamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. L'onorevole Furgiuele non è in Aula. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cannizzaro. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Grazie, Presidente e onorevoli colleghi. Presidente. intervengo per richiamare, attraverso la Presidenza, l'attenzione su quello che ritengo sia assolutamente un tema di cui questa Camera si deve necessariamente riappropriare nelle prossime settimane e riportarlo sul dibattito parlamentare, ossia il tema dello sport italiano e, in particolar modo, quello calcistico.

Chiaramente sappiamo che nelle prossime settimane riprenderà la serie A. Ma, nondimeno, bisogna rivolgere l'attenzione a quelle serie inferiori, come la B, la C e tutto il calcio dilettantistico, che hanno la necessità di avere certamente l'attenzione del Governo, ovviamente superato il momento dell'emergenza COVID-19.

E io qui, con grande orgoglio, porto una testimonianza che sto personalmente vivendo, che è quella appunto della mia città, Reggio Calabria: da poche ore, la mia squadra del cuore, la Reggina, dalla serie C ritorna dopo tanti anni in serie B, generando in una città, che in questo momento è mal governata dal Centrosinistra, grande fiducia, grande speranza, grande entusiasmo. Certamente questa vittoria, questo ritorno in serie B, darà grande linfa, sia sul piano sociale che economico, alla nostra città.

Allora, io credo che il Governo, questo Governo, debba necessariamente attenzionare tutte le società e tutte le associazioni dilettantistiche, che devono apportare un grande contributo all'interno delle nostre comunità. Ecco, io stasera qui sono, con grande orgoglio e soddisfazione, a riportare e a portare una testimonianza, che stiamo vivendo in queste ore, di quanto il calcio nelle nostre comunità, quanto lo sport sia assolutamente importante, per rigenerare e dare veramente fiducia alle nostre città e ai nostri territori.

Quindi, un grazie di cuore alla dirigenza della mia squadra, della mia città, della Reggina Calcio, al presidente Luca Gallo, al mister Mimmo Toscano, a tutti i giocatori e ai ragazzi della curva sud di Reggio Calabria, che hanno creduto in questo grande obiettivo, che è un obiettivo che sicuramente darà grande speranza a Reggio Calabria e alla Calabria, una terra che certamente ha grande bisogno di questi grandi obiettivi, anche sotto il profilo sportivo.

Viva Reggio Calabria, viva la Reggina, forza Reggina!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cannizzaro, siamo riusciti a innovare anche in questo, in questo Parlamento.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 10 giugno 2020 - Ore 9:

(ore 9 e ore 16)

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 20 aprile 2020, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.

(C. 2471-A)

Relatrice: BILOTTI.

2. Seguito della discussione dei progetti di legge:

S. 1140 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Mozambico, fatto a Maputo l'11 luglio 2007 (Approvato dal Senato). (C. 2229)

Relatrice: QUARTAPELLE PROCOPIO.

Ratifica ed esecuzione dell'accordo di cooperazione fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Confederazione svizzera, dall'altra, sui programmi europei di navigazione satellitare, fatto a Bruxelles il 18 dicembre 2013. (C. 1677)

Relatore: OLGIATI.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica, tecnologica e innovazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dell'Australia, fatto a Canberra il 22 maggio 2017. (C. 1676-A)

Relatore: OLGIATI.

S. 1123 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 24 novembre 2017 (Approvato dal Senato) (C. 2120)

Relatore: ROMANIELLO.

S. 257-702 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI: MARCUCCI ed altri; MONTEVECCHI ed altri: Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005 (Approvata, in un testo unificato, dal Senato). (C. 2165)

e delle abbinate proposte di legge: ASCANI ed altri; QUARTAPELLE PROCOPIO. (476-1099)

Relatrice: GRANDE.

BOLDRINI: Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019 nel corso della 108ª sessione della Conferenza generale della medesima Organizzazione. (C. 2207)

Relatrice: BOLDRINI.

S. 1376 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione istitutiva dell'osservatorio Square Kilometre Array, con Allegati, fatta a Roma il 12 marzo 2019 (Approvato dal Senato). (C. 2360)

Relatrice: DE CARLO SABRINA.

3. Discussione delle mozioni Meloni ed altri n. 1-00274 e Zanella ed altri n. 1-00354 concernenti iniziative a sostegno del settore delle telecomunicazioni e per l'efficienza e la sicurezza delle reti di comunicazione elettronica .

4. Discussione delle mozioni Formentini ed altri n. 1-00350, Rampelli ed altri n. 1-00352 e Valentini ed altri n. 1-00353 concernenti iniziative volte alla promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da COVID-19 e di indirizzi unitari nell'ambito dell'Unione europea per la gestione delle emergenze epidemiologiche .

(ore 15)

5. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

La seduta termina alle 0,15 di mercoledì 10 giugno 2020.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 3 la deputata Comaroli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 7 il deputato Piastra ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 9 il deputato Perego Di Cremnago ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 14 il deputato Miceli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 15 il deputato Ribolla ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 16 il deputato Baldelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2471-A - em. 1.214 444 435 9 218 184 251 70 Resp.
2 Nominale em. 1.215 451 444 7 223 189 255 68 Resp.
3 Nominale em. 1.216 454 447 7 224 189 258 68 Resp.
4 Nominale em. 1.217 444 438 6 220 187 251 68 Resp.
5 Nominale em. 1.218 433 430 3 216 186 244 66 Resp.
6 Nominale em. 1.219 472 466 6 234 210 256 68 Resp.
7 Nominale em. 1.220 477 471 6 236 208 263 67 Resp.
8 Nominale em. 1.221 478 472 6 237 209 263 66 Resp.
9 Nominale em. 1.222 460 454 6 228 197 257 65 Resp.
10 Nominale em. 1.223 472 466 6 234 209 257 64 Resp.
11 Nominale em. 1.224 457 451 6 226 195 256 64 Resp.
12 Nominale em. 1.225 222 221 1 111 0 221 77 Resp.
13 Nominale em. 1.226 454 447 7 224 193 254 60 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 16)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 1.227 461 454 7 228 195 259 58 Resp.
15 Nominale em. 1.228 432 425 7 213 175 250 58 Resp.
16 Nominale em. 1.229 414 409 5 205 162 247 58 Resp.