Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 305 di lunedì 17 febbraio 2020

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI.

La seduta comincia alle 10,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FEDERICA DAGA , Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 12 febbraio 2020.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Ascani, Ascari, Azzolina, Battelli, Benvenuto, Bianchi, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Castelli, Cirielli, Colletti, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Maria, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Ferraresi, Gregorio Fontana, Formentini, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Fusacchia, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgis, Grande, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lotti, Lupi, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Orrico, Orsini, Palazzotto, Parolo, Pastorino, Rizzo, Rosato, Ruocco, Paolo Russo, Saltamartini, Scalfarotto, Schullian, Scoma, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tasso, Tofalo, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente ottantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica (A.C. 2325-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 2325-A: Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica.

Ricordo che nella seduta del 9 gennaio sono state respinte le questioni pregiudiziali Lollobrigida e altri n. 1, Iezzi e altri n. 2 e Sisto e altri n. 3.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 2325-A)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

Avverto che il presidente del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle ne ha chiesto l'ampliamento senza limitazioni nelle iscrizioni a parlare, ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento.

Avverto, altresì, che le Commissioni I (Affari Costituzionali) e V (Bilancio) si intendono autorizzate a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire la relatrice per la Commissione Affari Costituzionali, deputata Vittoria Baldino.

VITTORIA BALDINO, Relatrice per la I Commissione. Grazie, Presidente. Vorrei preliminarmente esprimere la mia soddisfazione per gli importanti risultati ottenuti in sede referente. Posso dire che le numerose disposizioni introdotte dal dibattito in Commissione sono il frutto di un serrato ed intenso lavoro di squadra di tutta la maggioranza e, mi sento di ringraziare, anche dell'opposizione; mi sento di ringraziare anche i rappresentanti del Governo, ed in particolare, oltre al sottosegretario presente, il Viceministro Castelli per l'impegno profuso. Prima di illustrare l'articolato, possiamo ritenerci soddisfatti e possiamo dire di avere portato a casa numerose disposizioni dando risposta alle tante richieste che i cittadini aspettavano da anni. Su tutte vorrei menzionare la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, visto che, anche grazie al lavoro svolto insieme al Ministro della funzione pubblica, Fabiana Dadone, abbiamo prorogato fino al 31 dicembre 2021 il termine per poter maturare i requisiti di anzianità ed essere finalmente stabilizzati; ancora, la previsione di norme per la proroga delle graduatorie degli assistenti giudiziari, che sono state estese fino al giugno del 2021; si tratta di una proroga importante perché consentirà di far scorrere le graduatorie oltre il termine previsto, consentendo a più persone che lo meritano di accedere al lavoro e di dare nuova linfa agli uffici giudiziari che ne hanno particolarmente bisogno.

Siamo intervenuti sui cosiddetti piani di zona, salvando centinaia di famiglie dall'incubo di rimanere senza casa dopo avere subito delle vere e proprie truffe e a cui va almeno garantito il diritto a rimanere ad abitare nella casa che hanno acquistato. Abbiamo poi esteso le tutele introdotte con la cosiddetta norma Bramini: significa che quella normativa, che ha stabilito l'impossibilità per il giudice di disporre il rilascio dell'immobile pignorato prima del decreto di trasferimento, si applica anche ai procedimenti in corso, alle procedure pendenti. Insomma, tante disposizioni che vanno nell'esclusivo interesse dei cittadini.

Quindi, proseguo con l'illustrazione dell'articolato. Come relatrice della I Commissione illustrerò i primi 20 articoli del provvedimento oggi in discussione e poi passerò la parola al mio collega relatore, Fabio Melilli. Il comma 1 e il comma 1-bis dell'articolo 1 modificano la disciplina transitoria che consente, come detto, l'assunzione a tempo indeterminato di soggetti che abbiano rapporti di lavoro dipendente a termine con pubbliche amministrazioni. Come accennato in precedenza, si continua, quindi, il processo di stabilizzazione dei rapporti di lavoro di tanti lavoratori della pubblica amministrazione con un duplice evidente vantaggio per la macchina amministrativa, che potrà contare in pianta stabile su queste figure professionali, nonché per le tante famiglie che potranno progettare con più serenità il proprio futuro.

In particolare, da una parte, al comma 1, si proroga il termine per le assunzioni dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021; dall'altra parte, il comma 1-bis differisce dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2020 il termine temporale entro cui si deve conseguire il requisito relativo all'anzianità di servizio, che è uno dei requisiti stabiliti per l'applicazione della disciplina. L'articolo 1, comma 1-ter, proroga fino al 2022 la possibilità riconosciuta alle pubbliche amministrazioni di attivare procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo (la percentuale dei posti è elevata al 30 per cento dei posti previsti nei piani dei fabbisogni come nuove assunzioni consentite per la relativa area o categoria). Il comma 1-quater dell'articolo 1, inserito dalle Commissioni riunite, modifica i termini temporali della procedura di riparto di alcune risorse finanziarie relative ad assunzioni a tempo indeterminato da parte di pubbliche amministrazioni che si avvalgono di soggetti impegnati in lavori socialmente utili; quindi, si stabilizzano i rapporti di lavoro, dopo anni di incertezze, per migliaia di lavoratori (si tratta di operatori ecologici, autisti, addetti alla manutenzione del verde, eccetera). L'articolo 1, comma 2, lettera b), proroga al 31 dicembre 2023 la possibilità di utilizzo temporaneo del contingente di personale presso il dipartimento della funzione pubblica per specifiche esigenze funzionali. I commi 3 e 4, lettera b), recano una duplice proroga, al 31 dicembre 2020, in materia di assunzioni per il comparto sicurezza-difesa e per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

La lettera a) del comma 2 e la lettera a) del comma 4 dell'articolo 1 prorogano fino al 31 dicembre 2020 il termine per le possibilità di assunzioni da parte di pubbliche amministrazioni derivanti da cessazioni dall'impiego verificatesi in alcuni anni. Il comma 5 proroga al 31 dicembre 2020 il termine per procedere ad assunzioni presso le amministrazioni dello Stato finanziate con il fondo istituito a tale scopo. I commi da 5-bis a 5-quater autorizzano: la proroga al 30 giugno 2021 delle graduatorie dei concorsi per l'assunzione di personale dell'amministrazione giudiziaria con la qualifica di assistente giudiziario; un reclutamento straordinario, attraverso appositi concorsi pubblici banditi dal Ministero della salute, di 50 unità di personale non dirigenziale con professionalità tecnica e di tredici dirigenti di livello non generale; la riorganizzazione dei Ministeri della salute, della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali. Il comma 6 prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2020 della disciplina delle modalità di reclutamento dei dirigenti di prima fascia e fissa al 10 per cento la percentuale massima prevista dall'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, che consente il conferimento di incarichi dirigenziali di seconda fascia a persone di comprovata qualificazione professionale esterne all'amministrazione. I commi da 7 a 7-quater intervengono per adeguare l'ordinamento alla sentenza della Corte costituzionale n. 20 del 21 febbraio 2019, con cui l'obbligo di pubblicazione dei dati reddituali e patrimoniali dei dirigenti pubblici è stato oggetto di una parziale dichiarazione di incostituzionalità. Infatti, da una parte si prevede che fino al 31 dicembre 2020 non costituisce causa di responsabilità dirigenziale e non si applicano le relative sanzioni per la mancata pubblicazione da parte delle pubbliche amministrazioni dei compensi e dei dati reddituali e patrimoniali dei dirigenti pubblici, come stabilito dal decreto legislativo n. 33 del 2013; dall'altra, si demanda ad un regolamento di delegificazione, da adottare sentito il Garante per la privacy, di individuare i dati che le amministrazioni devono pubblicare con riguardo ai titolari di incarichi dirigenziali, comunque denominati, nel rispetto di determinati criteri. In sede referente è stato specificato, poi, che gli obblighi di pubblicazione sono estesi anche ai componenti delle commissioni straordinarie per la gestione degli enti locali sciolti per infiltrazioni mafiose e del comitato di sostegno e monitoraggio dell'azione delle commissioni straordinarie costituito presso il Ministero dell'interno. I commi 7-quinquies e 7-sexies, inseriti nel corso dell'esame, prorogano agli anni 2021, 2022 e 2023 l'autorizzazione per l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, disposta dalla legge di bilancio per il 2018, di avvalersi di ulteriori 10 unità di personale in posizione di comando obbligatorio, anche in sede locale, al fine di adempiere ai compiti in materia di minori stranieri non accompagnati. I commi 8, 8-bis, 8-ter e 9, 9-bis e 10 rispettivamente prevedono: la proroga al 30 giugno 2020 del termine di decorrenza dell'obbligo, per i prestatori di servizi di pagamento abilitati, di avvalersi esclusivamente dell'apposita piattaforma per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni; la proroga del termine per il versamento delle somme dovute a titolo di tassa automobilistica in caso di locazione a lungo termine di veicoli senza conducente, in scadenza nel primo semestre 2020; la proroga al 30 giugno 2020 del termine entro cui i comuni beneficiari di contributi per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sono obbligati ad iniziare l'esecuzione dei lavori.

Si estende per tutta la durata dell'affidamento del servizio postale universale la previsione del rimborso a Poste Italiane delle somme corrispondenti alle agevolazioni postali previste per le spedizioni di prodotti editoriali; la proroga al 31 dicembre 2021 del termine a decorrere dal quale scatta l'obbligo per i titolari di concessioni già in essere alla data di entrata in vigore del codice dei contratti pubblici di affidare mediante procedure ad evidenza pubblica una quota pari all'80 per cento dei contratti di lavoro e servizi; la proroga fino al 31 dicembre 2020 della segreteria tecnica dell'osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità.

I commi da 10-bis a 10-quinquies dell'articolo 1 riguardano la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di riconoscimento delle qualifiche di partigiano, caduto nella lotta di liberazione, patriota per i caduti, i comuni e le province, ai sensi del decreto luogotenenziale n. 518 del 1945.

I commi 10-sexies e 10-septies dell'articolo 1 prorogano: il termine massimo per la presentazione al comune della richiesta di accesso alle agevolazioni per la riapertura e l'ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi previste per promuovere le economie locali; il termine per la richiesta del contributo da parte degli enti locali, a copertura della spesa di progettazione definitiva ed esecutiva per interventi di messa in sicurezza del territorio.

Altre disposizioni si occupano di proroghe in materia di bandi di mobilità relativi al passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse sul portale del dipartimento della funzione pubblica e di estendere anche al personale dei consorzi e delle aziende degli enti locali la disciplina sulla ricognizione del personale delle società controllate da enti pubblici al fine di individuare eventuali eccedenze.

I commi 10-undecies, 10-duodecies e 10-terdecies dell'articolo 1 si occupano: di assunzioni del personale scolastico, del personale delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica nonché di reclutamento dei docenti della scuola secondaria.

In seguito, si dispone, nelle more di una già prevista revisione organica della normativa di settore, un differimento di ulteriori 12 mesi per l'abolizione o la progressiva riduzione, fino all'abolizione, dei contributi diretti a favore di determinate categorie di imprese radiofoniche e di imprese editrici di quotidiani e periodici. Inoltre, viene effettuata un'interpretazione autentica delle disposizioni che hanno escluso dai contributi le imprese editrici di quotidiani e periodici facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in mercati regolamentati. Infine, all'articolo 1 in sede referente sono state inserite delle norme che incrementano di un importo pari a 200 mila euro per gli anni 2020 e 2021 ed estendono agli anni 2022 e 2023 l'autorizzazione di spesa per la sezione italiana dell'agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.

L'articolo 2, comma 1, e l'articolo 2, comma 2, posticipano di tre mesi il termine ultimo - al 31 marzo 2020 - relativo alla permanenza in carica sia del presidente e dei componenti del consiglio dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sia i componenti attuali del collegio del garante per la protezione dei dati personali.

L'articolo 3, comma 1, proroga dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 il termine da cui acquistano efficacia le disposizioni che consentono anche ai cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, purché regolarmente soggiornanti in Italia, di utilizzare le dichiarazioni sostitutive (le cosiddette “autocertificazioni”) riguardanti gli stati, le qualità personali e i fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani.

L'articolo 3, comma 2, riapre i termini di presentazione delle domande di accesso al Fondo di rotazione per la solidarietà delle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti nonché agli orfani per crimini domestici, al fine di consentire l'accesso a tali risorse anche alle vittime del reato di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, introdotto dalla legge sul codice rosso.

La disposizione di cui all'articolo 3, comma 3, proroga al 31 gennaio 2021 il termine entro il quale il Presidente del Consiglio, anche tramite il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, può delegare i direttori delle agenzie di informazione per la sicurezza interna ed esterna o altro personale delegato a svolgere colloqui investigativi con i detenuti ai fini di prevenzione del terrorismo internazionale.

Il comma 4 dell'articolo 3 proroga il termine entro cui è consentito l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana che transitano in acque internazionali.

Il comma 5 interviene sul termine per il completamento dell'adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi per alcune categorie di strutture ricettive turistico-alberghiere.

Il comma 1, lettere a) e b), dell'articolo 4 proroga il termine per procedere all'assunzione da parte dell'agenzia delle dogane e dei monopoli di personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il comma 2 dell'articolo 4 estende all'anno 2020 il blocco degli adeguamenti dell'Istat relativi ai canoni dovuti sia dalle pubbliche amministrazioni, sia dalle autorità indipendenti, inclusa la Consob.

Il comma 3 dell'articolo 4 proroga di sei mesi i termini inerenti la fase di prima applicazione della rendicontazione dettagliata degli ordini collettivi di pagamento relativi alle competenze fisse e accessorie del personale centrale e periferico dello Stato.

Il comma 3-bis introduce alcune misure volte a rafforzare i poteri della Consob. In primo luogo, è prorogato dal 31 marzo 2020 al 31 marzo 2023 il termine entro il quale è concessa alla Consob la possibilità di adottare misure di contenimento della spesa ulteriori e alternative alle vigenti disposizioni in materia di finanza pubblica, purché sia assicurato il conseguimento dei medesimi risparmi previsti a legislazione vigente; sono inoltre ampliati i poteri che la Consob può esercitare per rafforzare l'attività di vigilanza rispetto all'offerta e alla diffusione di prodotti finanziari, con particolare riferimento ai fornitori di connettività; sono infine estesi i poteri ingiuntivi nei confronti degli intermediari Ue.

Il comma 3-ter dell'articolo 4 proroga di 24 mesi il termine per la revoca causata dal mancato affidamento dei lavori del finanziamento del CIPE per nuove sedi di uffici giudiziari a elevato carico di affari pendenti.

Il comma 3-quater dell'articolo 4 stabilisce che, limitatamente all'anno 2020, si applicano le disposizioni in materia di imposta comunale sulla pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni e tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche, nonché le norme in materia di canone per l'installazione di mezzi pubblicitari e per l'occupazione di spazi e aree pubbliche, in deroga a quanto previsto dalla legge di bilancio 2020, che ne dispone l'abrogazione a decorrere dal 1° gennaio 2020.

Il comma 3-quinquies proroga i termini previsti dalla legge di bilancio 2018, per effetto dei quali i dividendi di pertinenza del MEF relativi ai bilanci dell'istituto per il credito sportivo sono destinati al Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all'impiantistica sportiva.

I commi 3-sexies, 3-septies e 3-octies dell'articolo 4 prorogano al 1° gennaio 2021 l'entrata in vigore dell'aumento dell'aliquota di base per il calcolo dell'accisa sui sigari, introdotto dalla legge di bilancio 2020.

I commi 3-novies e 3-decies dell'articolo 4 sono volti a estendere ai comuni per i quali sia stato deliberato lo stato di emergenza a seguito del verificarsi di eventi calamitosi, inclusi i comuni colpiti dagli eventi sismici del Centro Italia, la riduzione dell'aliquota dal 15 al 10 per cento a regime della cedolare secca da applicare ai canoni derivanti dai contratti di locazione di immobili a uso abitativo a canone concordato nei comuni ad alta densità abitativa.

L'articolo 4-bis integra la disciplina delle operazioni di cartolarizzazione realizzate mediante concessione di un finanziamento, come introdotto dalla legge di bilancio 2019. Per effetto delle modifiche in commento, si proroga al 31 dicembre 2020 il termine per l'emanazione della disciplina secondaria di attuazione delle predette norme e viene dettagliata la disciplina delle cartolarizzazioni dei crediti concessi mediante finanziamento.

L'articolo 5, al comma 1, estende al 2020 la possibilità di ripartire le risorse accantonate per le quote premiali da destinare alle regioni virtuose, tenendo conto dei criteri di riequilibrio indicati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome.

Il comma 2 dell'articolo 5 estende al 2020 l'ambito di applicazione della norma transitoria sulle assunzioni da parte dell'Agenzia italiana del farmaco.

Il comma 3 dell'articolo 5 differisce al 1° gennaio 2021 il termine di decorrenza di alcuni divieti e condizioni in materia di procedure sugli animali ai fini scientifici ed educativi.

Il comma 4 dell'articolo 5, intervenendo sul comma 522 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2019, proroga il termine entro il quale i medici, già operanti presso le reti dedicate alle cure palliative e sia pure privi di uno dei titoli di specializzazione prescritti dalla legge ma in possesso di determinati requisiti certificati dalla regione competente, possono presentare l'istanza alla regione per la certificazione dei citati requisiti.

L'articolo 5, comma 5, proroga al 30 giugno 2020 il termine per l'iscrizione in appositi elenchi speciali, istituiti presso specifici ordini tecnici sanitari, di coloro che esercitano alcune professioni sanitarie allo scopo di potersi avvalere del riconoscimento dell'equivalenza con il diploma di laurea delle professioni sanitarie, se è in possesso di determinati titoli conseguiti con il pregresso ordinamento.

I commi 5-bis e 5-ter dell'articolo 5 recano finanziamenti per il 2020 in favore di alcune strutture sanitarie.

Il comma 5-quater, inserito nel corso dell'esame referente, permette agli enti locali di estendere fino a un massimo di 24 mesi i rapporti di lavoro a tempo determinato degli assistenti sociali assunti per garantire il servizio sociale professionale come funzione fondamentale dei comuni; i rapporti di lavoro finanziati con le risorse del PON Inclusione, per l'attivazione e la realizzazione dei progetti utili per la collettività, nonché i rapporti di lavoro a tempo determinato utili per il rafforzamento dei servizi e degli interventi sociali di contrasto alla povertà.

All'articolo 5-bis, il comma 1 reca alcune modifiche alla disciplina che consente, a determinate condizioni, ai medici e ai veterinari in formazione specialistica di partecipare alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza pubblica del ruolo sanitario.

Gli articoli 6 e 6-bis in materia di istruzione, università e ricerca prorogano il termine previsto dall'articolo 1, comma 1145, della legge n. 205 del 2017 per l'erogazione delle somme residue dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti per interventi di edilizia universitaria; estendono agli anni accademici 2019-2020 e 2020-2021 la possibilità di attingere alle graduatorie nazionali ad esaurimento per l'attribuzione degli incarichi di insegnamento nelle Istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale; differiscono al 30 giugno 2020 il termine previsto per il perfezionamento da parte delle università statali dei contratti integrativi di sede volti a superare il contenzioso nei confronti delle medesime università da parte degli ex lettori di lingua straniera; prorogano il termine per alcuni pagamenti in materia di edilizia scolastica; prorogano il finanziamento destinato all'Istituto italiano per gli studi storici e all'Istituto italiano per gli studi filosofici; differiscono il termine di entrata in vigore delle disposizioni che prevedono per l'ammissione all'esame di Stato, a conclusione del secondo ciclo di istruzione, la partecipazione durante l'ultimo anno di corso alle prove a carattere nazionale predisposte dall'INVALSI; differiscono all'anno scolastico 2020-2021 l'applicazione delle disposizioni relative al cosiddetto curriculum della studentessa e dello studente, allegato al diploma finale rilasciato in esito al superamento dell'esame di Stato; autorizzano, in deroga alle vigenti facoltà assunzionali e nei limiti di spesa fissati, all'assunzione di ricercatori universitari a tempo determinato di tipo B, procedure per la chiamata di professori universitari di seconda fascia; rifinanziano con un contributo di 600 mila euro per il 2020 e 300 mila euro per il 2021 il progetto della Scuola europea di industrial engineering and management; differiscono il termine entro il quale devono essere sottoposti a verifica di vulnerabilità sismica gli edifici di interesse strategico e le opere infrastrutturali e gli immobili adibiti ad uso scolastico situati nelle zone a rischio sismico classificate 1 e 2, con priorità per quelli situati nei comuni del centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017; autorizzano all'assunzione quali dirigenti scolastici anche dei soggetti che, pure idonei, non erano stati ammessi al corso di formazione dirigenziale e tirocinio relativo al corso-concorso bandito nel 2017; prorogano il termine per il raggiungimento del tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario da parte delle fondazioni lirico-sinfoniche.

L'articolo 7 si occupa di proroghe di termini in materia di beni e attività culturali e di turismo. Diverse disposizioni si riferiscono al comune di Matera, consentendo assunzioni a tempo determinato per il completamento del restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e dell'altopiano murgico e del complesso conventuale San Felice.

Il comma 4 proroga lo svolgimento delle funzioni del direttore generale di progetto del Grande Progetto Pompei nonché l'attività dell'Unità “Grande Pompei”.

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere. Se vuole, può consegnare la parte restante del testo…

VITTORIA BALDINO, Relatrice per la I Commissione. Presidente, concludo l'articolo 7. È prorogato, inoltre, il mantenimento delle contabilità speciali intestate ai segretari regionali di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria in conseguenza degli eventi sismici per completare interventi di messa in sicurezza del patrimonio culturale. Presidente, consegno la relazione e lascio la parola al mio collega.

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha facoltà di intervenire il relatore per la Commissione bilancio, il deputato Fabio Melilli.

FABIO MELILLI, Relatore per la V Commissione. Grazie, Presidente. Come è noto, il decreto “Milleproroghe” quest'anno ha posto all'attenzione del Parlamento disposizioni non propriamente di proroga ma anche disposizioni relative alla organizzazione delle pubbliche amministrazioni e norme relative all'innovazione tecnologica. Ciò ha consentito alle Commissioni referenti di affrontare temi di sicura rilevanza e di sicura complessità.

Sul fronte delle pubbliche amministrazioni il decreto-legge ha incrementato i fondi a disposizione del Ministero dell'Interno per le retribuzioni di posizione e di risultato spettanti al personale non dirigenziale dell'amministrazione civile; ha modificato l'assetto organizzativo del Consiglio di Stato prevedendo l'istituzione di una sezione ulteriore nonché l'aumento da 2 a 3 del numero dei presidenti di cui è composta ciascuna sezione giurisdizionale; ha previsto l'istituzione di due nuove sezioni riferibili specificatamente al TAR del Lazio; è intervenuto sul procedimento di assegnazione dei magistrati della pianta organica flessibile distrettuale ai singoli uffici giudiziari del distretto; ha ampliato di 25 unità la dotazione organica dei magistrati della Corte dei conti: 15 unità sono destinate ad incrementare il numero dei presidenti aggiunti; ha differito al triennio 2020-2022 il termine per l'assunzione di 50 unità di personale sempre alla Corte dei conti ma sono state molte le amministrazioni toccate dalle norme del decreto previste dal Governo e naturalmente incrementate dal lavoro prezioso delle Commissioni.

In materia ambientale sono stati potenziati gli organici e sono state stanziate somme per migliorare la gestione e il funzionamento delle aree marine protette.

Alcuni commi introdotti in sede referente hanno previsto risorse volte alla promozione di iniziative per il miglioramento della qualità dell'aria importante soprattutto nel bacino padano e nel territorio di Roma Capitale.

In materia sanitaria è stato previsto un incremento delle risorse per i trattamenti economici accessori della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria delle professioni sanitarie. Il comma secondo dello stesso articolo ha recato uno stanziamento di 2 milioni di euro a favore dell'attività di ricerca e di sviluppo dei cosiddetti approcci alternativi rispetto alle procedure sugli animali a fini scientifici e del finanziamento di corsi di formazione e di aggiornamento relativi ai medesimi approcci alternativi per gli operatori delle strutture autorizzate allo svolgimento delle procedure sugli animali a fini scientifici ed educativi e ha previsto che il Ministero della Salute invii alle Camere una relazione sullo stato delle procedure di sperimentazione autorizzate per le ricerche sulle sostanze d'abuso (anche con riferimento naturalmente alle possibilità di adozione dei suddetti approcci alternativi).

È stata data attenzione agli Istituti nazionali di ricerca, agli Istituti zooprofilattici sperimentali; sono state incrementate le risorse sulla revisione periodica degli screening neonatali; ampliate le figure professionali abilitate ad operare negli ambiti delle cure palliative e della terapia del dolore, includendovi anche i medici specialisti in medicina di comunità e delle cure primarie. Sono stati esclusi dall'ambito di applicazione dei limiti annui di spesa gli enti territoriali delle regioni a statuto speciale che provvedano al finanziamento del fabbisogno complessivo del Servizio sanitario nazionale senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato. Con il consenso di tutti i componenti della Commissione, abbiamo incrementato di 2 milioni per il 2020 il Fondo per l'assistenza dei bambini affetti da malattia oncologica e aumentato le risorse per lo Spallanzani: ci è sembrato doveroso in un tempo così particolare.

È stato autorizzato il Ministero della Salute ad avvalersi di 50 unità di personale per lo svolgimento dell'attività di accesso ed ispettive presso le aziende sanitarie locali e ospedaliere e presso gli IRCCS. È stato consentito alle regioni di rimodulare gli interventi immobiliari di edilizia sanitaria valutabili dall'INAIL. È stata prevista la realizzazione di un nuovo polo scientifico-tecnologico facente capo all'Istituto superiore di sanità.

Al fine di prevenire, eliminare ed eradicare il virus dell'epatite C, con l'articolo 25, abbiamo garantito uno screening gratuito per i nati negli anni dal 1969 al 1989, per i soggetti che sono seguiti dai servizi pubblici per le tossicodipendenze, dai SerT, nonché per i soggetti detenuti in carcere.

L'articolo 26, dal quale iniziano alcune norme di attenzione al sistema imprenditoriale, ha disposto un ampliamento dell'intervento in garanzia di SACE per l'internazionalizzazione delle imprese italiane e l'articolo ha integrato quanto previsto in materia prevedendo che le garanzie e le coperture assicurative possano essere concesse da SACE anche in favore dei sottoscrittori di prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito ed altri strumenti finanziari connessi al processo di internazionalizzazione delle imprese italiane.

Abbiamo modificato, con l'articolo 27, alcune norme in materia di sicurezza nazionale cibernetica con particolare riguardo alle procedure e alle modalità per la definizione dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, prevedendo la trasmissione di alcune tipologie di atti al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, al Copasir; così come è stato incrementato il contingente da inviare presso le sedi estere dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ed elevato il numero di unità da assumere localmente.

L'articolo 28 ha incrementato di 22 milioni l'autorizzazione di spesa per lo svolgimento della Presidenza italiana del G20.

L'articolo 29 ha previsto il pagamento di rimborsi di imposte sui redditi a favore dei soggetti colpiti dal sisma che ha interessato la Sicilia orientale nel dicembre 1990, mediante risorse stanziate sui capitoli di spesa utilizzati per il rimborso di imposte sui redditi e dei relativi interessi, nel limite di 160 milioni di euro.

Abbiamo introdotto, nell'articolo 30, una disposizione volta a disciplinare le modalità di verifica della destinazione di risorse in conto capitale per gli interventi nel territorio delle regioni del Mezzogiorno in misura proporzionale naturalmente alla popolazione di riferimento: abbiamo, quindi, rafforzato la clausola del 34 per cento.

Il decreto-legge ha previsto interventi per la regione Sicilia e la regione Sardegna ed ha previsto finanziamenti in conto capitale per dare risposta alle difficoltà finanziarie delle città metropolitane di Roma e Milano per il finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale, per la manutenzione soprattutto di strade e scuole.

Abbiamo modificato, con l'articolo 33, in materia portuale, il decreto-legge n. 109 del 2018, per consentire il completamento degli interventi a favore della città di Genova. Si estende al 2020 il finanziamento di 20 milioni per il rinnovo del parco mezzi utilizzato dalla città metropolitana di Genova e a tutti gli scali del sistema portuale del Mar ligure occidentale l'autorizzazione alla fornitura di lavoro portuale temporaneo per sei anni, e si differisce al 31 dicembre 2022 il termine di approvazione, da parte del Comitato di gestione portuale, delle varianti localizzate ai piani regolatori portuali vigenti.

Con una modifica ulteriore, approvata in sede referente, abbiamo previsto una nuova agevolazione a fondo perduto, a fronte della realizzazione di investimenti produttivi per le imprese già operanti, o che si insedieranno naturalmente, nella zona franca urbana, i cui criteri saranno definiti, come è ovvio, dal commissario delegato.

Abbiamo prorogato una norma di un anno, la sperimentazione che aveva disposto, con legge di bilancio, l'equiparazione dei monopattini elettrici ai velocipedi, precisando anche alcune condizioni e limiti dove è ammessa la circolazione dei monopattini elettrici, introducendo sanzioni per la violazione di queste condizioni e dei limiti imposti dalla norma. Allo stesso modo, abbiamo disciplinato le attività di noleggio di monopattini.

L'articolo 34 ha sospeso, dal 1° gennaio 2020 al 30 settembre, il pagamento dei canoni dovuti per le concessioni relative alle pertinenze demaniali marittime con finalità turistico-ricreative e le concessioni relative alla realizzazione e alla gestione di strutture destinate alla nautica da diporto.

Il comma 1-bis introdotto dalle Commissioni in sede referente dispone l'abrogazione di una norma che ha autorizzato la SAT, la Società Autostrada Tirrenica, a realizzare l'autostrada A12 Livorno-Grosseto-Civitavecchia e ha previsto che, fino al 31 ottobre 2028, la SAT provvederà esclusivamente alla gestione delle sole tratte aperte al traffico della medesima autostrada; così abbiamo previsto che il Ministero delle infrastrutture, insieme alla SAT, proceda alla revisione della convenzione unica vigente.

Con l'articolo 34-bis, abbiamo previsto l'introduzione di una tariffa dedicata per la fornitura di energia elettrica erogata da impianti di terra alle navi, che sono ormeggiate nel porto, dotate di impianti elettrici con una determinata potenza installata nominale.

Abbiamo introdotto una disciplina derogatoria rispetto a quella prevista dal codice dei contratti pubblici - come è noto, l'articolo 35 è stato oggetto di grande discussione - finalizzata a regolare i casi di revoca, di decadenza o di risoluzione delle concessioni di strade e autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio. Su questo articolo, la Commissione, la maggioranza, ha ritenuto di dover condividere le proposte del Governo e non ha sottoposto, salvo alcune particolari norme, a votazione articoli emendativi. In particolare, sono disciplinati l'affidamento ad ANAS della gestione di queste strade e autostrade, nelle more dell'affidamento a un nuovo concessionario, l'indennizzo da corrispondere, in caso di estinzione, della concessione per inadempimento del concessionario, l'efficacia del provvedimento di revoca, decadenza o risoluzione della concessione.

Le norme dell'articolo 35 hanno regolato anche alcuni altri tipi di proroga; si proroga al 2020 il termine entro cui le province e le città metropolitane devono certificare l'avvenuta realizzazione degli interventi realizzati nel 2018 e nel 2019, relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane.

L'articolo 36 prevede che l'INAIL predisponga, finalmente, la banca dati informatizzata delle verifiche, sulla base delle indicazioni tecniche che sono fornite dagli uffici competenti.

L'articolo 37 autorizza l'istituzione di un apposito conto corrente, entro il 31 gennaio 2020, presso la Tesoreria generale dello Stato, al fine di consentire il monitoraggio dei movimenti finanziari relativi alle somme trasferite dal bilancio dello Stato alla società RFI. Tale disposizione, naturalmente, è conseguente all'inserimento di RFI nell'elenco degli enti che costituiscono il perimetro del conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni.

Abbiamo introdotto, con l'articolo 38, alcune disposizioni finalizzate ad assicurare una maggiore disponibilità di risorse di cassa agli enti locali in situazioni di pre-dissesto, i quali, come è noto, a seguito dell'applicazione dei criteri più restrittivi derivanti dalla sentenza della Corte costituzionale n. 18 del 2019, hanno dovuto procedere alla riproposizione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, con un conseguente incremento della quota annuale di ripiano. La norma consente di richiedere, a questi enti locali in pre-dissesto, al Ministero dell'interno un incremento dell'anticipazione già ricevuta, a valere sul fondo di rotazione. Nel corso dell'esame in sede referente è stata, peraltro, inserita la disposizione che consente che le somme anticipate possano essere utilizzate, oltre che per il pagamento di debiti presenti nel piano di riequilibrio pluriennale, anche per il pagamento delle esposizioni derivanti, eventualmente, dal contenzioso censito nel piano di riequilibrio stesso. Abbiamo ampliato il periodo entro il quale i comuni che hanno dichiarato lo stato di dissesto e che abbiano richiesto anticipazioni di somme al Ministero dell'interno per i pagamenti in sofferenza debbono provvedere alla restituzione delle stesse somme. In particolare, il comma prevede che la restituzione delle somme avvenga nei dieci esercizi finanziari successivi, in luogo degli esercizi, dando respiro al tema complesso del rientro dal dissesto dei comuni interessati.

L'articolo 38 ha novellato in più punti il comma 43 della legge n. 160 del 2019, cioè la legge di bilancio, che disciplina la procedura di riparto, rendicontazione e recupero dei contributi dei comuni per investimenti nei progetti di rigenerazione urbana. Consentiamo ai comuni di utilizzare le risorse che sono derivate anche dai ribassi d'asta e si prevede anche una ricollocazione delle risorse previste dalla legge di bilancio per la concessione di contributi per il finanziamento di interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, che, come è noto, ha una sua criticità, e gli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza delle strade, di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico delle scuole degli enti medesimi.

Con il comma 3 dell'articolo 38-bis abbiamo abrogato la norma della legge di bilancio che prevedeva, a seguito di modifiche della disciplina statale relativa ai tributi erariali, l'attivazione di alcune procedure di verifica degli effetti negativi sulla finanza della regione a statuto speciale Trentino-Alto Adige-Sud Tirolo e delle province autonome di Trento e Bolzano.

L'articolo 39 - articolo, anche qui, molto importante - consente di ristrutturare il debito degli enti locali con accollo dello Stato: una scelta operata dal Governo ed inserita nel decreto-legge, con la quale viene disciplinata la gestione delle operazioni di ristrutturazione e le modalità di rimborso del debito nei confronti dello Stato; un'operazione che riguarda soprattutto i comuni, le province, ma che non può non riguardare - ed abbiamo per questo attivato un tavolo di confronto tra regioni e MEF - le regioni italiane. Le modifiche hanno riguardato questo e hanno disposto, particolarmente a favore delle regioni interessate dagli eventi sismici, la sospensione per un anno del rimborso delle anticipazioni di liquidità acquisite per il pagamento dei debiti scaduti della PA - il famoso articolo 35 -, nonché la proroga all'anno 2023 della decorrenza del rimborso della somma delle quote capitali annuali sospese negli anni restanti di ogni piano di ammortamento originario. Questo consente alle regioni che sono interessate al sisma, soprattutto, del Centro Italia, di ottenere una maggiore disponibilità di spesa corrente nel breve periodo per dare risposte che i cittadini si attendono. Si stabiliscono vincoli per l'utilizzo, nel 2022, dell'avanzo di amministrazione da parte degli enti interessati dalla sospensione.

I commi 14-bis e 14-ter hanno apportato alcune modifiche all'articolo 44 della legge n. 189, cioè gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici; nel corso dell'esame in Commissione ripristinano l'attribuzione dell'intero gettito della tassa automobilistica alle regioni per gli anni dal 2023 al 2033. Le risorse che rientrano nelle spettanze regionali, che sono pari a 210 milioni, sono destinate dalle regioni ad investimenti nei rispettivi territori.

Il comma 14-decies dell'articolo 39 ha introdotto, nel corso dell'esame in sede referente, ampliando la possibilità per gli enti locali in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, la possibilità di contrarre mutui per le spese di investimento. Alle province e alle città metropolitane abbiamo consentito di utilizzare, dal 2019 al 2022, le quote di proventi da sanzioni per violazioni del codice della strada per il finanziamento delle funzioni di viabilità e di polizia locale, con riferimento al miglioramento della sicurezza stradale, come era ovvio nella norma, ma anche per interventi per il ricovero degli animali randagi, che spesso, soprattutto nei piccoli comuni, comportano un costo difficilmente sostenibile, e per interventi per la rimozione dei rifiuti abbandonati e per il decoro urbano delle aree e delle sedi stradali, ampliando la possibilità di utilizzazione dei finanziamenti provenienti dalle sanzioni.

Abbiamo dato attuazione, con l'articolo 39, alla sentenza della Corte costituzionale n. 4 del 2020, che ha censurato l'uso improprio delle anticipazioni di liquidità per i pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni e le norme in esame hanno disposto che il disavanzo conseguente alla sentenza possa essere oggetto di un ripiano più graduale per evitare effetti dirompenti nei bilanci dei comuni.

L'articolo 39-quater ha introdotto disposizioni per il ripiano del disavanzo finanziario degli enti locali, eventualmente emergente in sede di approvazione del rendiconto 2019. Questo è dovuto alla diversa modalità di calcolo dell'accantonamento al FCDE in sede di rendiconto degli esercizi finanziari 2018 e 2019. Così preveniamo - o immaginiamo di prevenire - l'incremento del numero degli enti locali in situazioni di precarietà finanziaria. Il ripiano del suddetto disavanzo è consentito per un periodo di quindici anni, a decorrere dal 2021.

Con l'articolo 40, abbiamo previsto l'adozione di un DPCM per la nomina di un commissario e un vicecommissario per la GSE, con decadenza del consiglio di amministrazione in carica.

L'articolo 40-bis stabilisce alcune misure volte ad aumentare il trattamento accessorio del personale delle agenzie fiscali. Si prevedono, peraltro, risorse aggiuntive per il finanziamento delle posizioni organizzative e professionali e degli incarichi di responsabilità, così come è previsto in chiusura un incremento del fondo delle risorse decentrate.

Mi permetterà in questo ultimo scorcio del mio intervento, Presidente, di ringraziare i componenti delle Commissioni bilancio e affari costituzionali, di maggioranza e di opposizione. Abbiamo svolto un lavoro lungo, complesso, che ha riguardato sostanzialmente l'interesse di tutte le Commissioni del Parlamento. Mi pare di poter dire che il lavoro sia stato fatto con il coinvolgimento, laddove possibile naturalmente, delle forze di maggioranza e di opposizione. Ci sono stati momenti anche di distinzione all'interno della maggioranza, ma questo dà il senso della complessità e dell'importanza, che era racchiusa in un provvedimento così vasto, che ha riguardato - ripeto - molti sistemi importanti del nostro Paese, soprattutto rispetto alla funzione pubblica. Io credo, Presidente, di poter consegnare con la collega Baldino al Parlamento una riflessione compiuta. Naturalmente spetterà all'Aula di assumere le decisioni sul provvedimento.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, il sottosegretario per i Rapporti col Parlamento, Gianluca Castaldi, che si riserva di farlo. È iscritto a parlare, dunque, il deputato Federico Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, membro unico del Governo, dopo una difficile gestazione, finalmente abbiamo in Aula il “Milleproroghe”, passaggio quasi mitico, enciclopedico, dell'anno, che certo non è stato un bel vivere e - diciamo la verità - né nella forma né nella sostanza, né per il Governo né per i cittadini.

A causa di questa permanente debolezza dell'anatomia di un Governo che è orfano di identità e coraggio, siamo entrati in questo lunedì come nel nuovo ennesimo giorno della confusione, diciamo pure dell'intrigo - basta leggere la rassegna stampa di oggi - che è quello appunto in corso, mentre parlo, dietro le facciate del Palazzo di Montecitorio e dell'attiguo Palazzo Chigi, per sostituire i pezzi più riottosi della maggioranza, con elementi più vicini alla linea del silenzio. Abbiamo già sentito e si risente parlare dei responsabili, come ci dicono autorevoli esponenti della maggioranza. Vertici di maggioranza un giorno su due, consigli dei ministri a raffica, decreti almeno due al mese, tatticismi di ogni sorta, Parlamento di fatto in panchina, se non per votare le autorizzazioni a procedere.

Tra una lite e l'altra su temi politicamente sensibili, come la prescrizione o le concessioni autostradali, nel corso dell'esame delle Commissioni bilancio e affari costituzionali della Camera, hanno finito per distribuire in ordine sparso i 15 milioni del Fondo per esigenze indifferibili.

Il canonico decreto di fine anno del “prorogatermini” si è trasformato in un provvedimento omnibus. Dovrebbe essere ribattezzato “millederoghe”, perché contiene certo provvedimenti utili, ma anche una serie di misure ad personam, “ad aziendam” o a favore di specifici gruppi di interesse, che, annegate in pagine di articoli e commi scritti in linguaggio ostico - diremmo quasi esoterico ,- non possono essere individuate che da pochi addetti ai lavori.

Ma noi proviamo qui, in quest'Aula, a raccontarne alcuni esempi, partendo da quello più eclatante, quello su cui vi siete, secondo noi, superati per indecenza e per una certa capacità di eludere anche il più buon gusto e l'eleganza che si deve alla politica. In un emendamento dei relatori, presentato al decreto, siete riusciti a infilare un finanziamento per la Casa internazionale delle donne, colleghi del Partito Democratico. Avete utilizzato il primo treno, per così dire, a disposizione, nel traffico parlamentare, per saltarci sopra ed approvare un'operazione dai contorni esclusivamente elettorali. Fermo restando l'impegno di Fratelli d'Italia nel contrasto alle forme di violenza, di genere e di stalking, ci siamo ritenuti soddisfatti, a fronte delle nostre proteste, rispetto al fatto che la maggioranza si sia resa finalmente conto dell'imbarazzo creato da quell'emendamento, che avrebbe stanziato 900 mila euro alla Casa delle donne di Roma, indebitata con il comune di Roma Capitale per la stessa cifra - guarda caso - e ne abbia dichiarato l'inammissibilità.

Un fondo del MEF - pensate, colleghi - avrebbe ripianato i debiti della Casa delle donne, che è espressione dell'associazionismo di sinistra romano, in particolare del centro storico. Per strana coincidenza, i nuovi fondi avrebbero aiutato un presidio del Partito Democratico e dell'associazionismo di sinistra, nel centrosinistra, proprio durante la campagna elettorale suppletiva del collegio di Roma centro, in cui corre il Ministro dell'Economia Gualtieri.

E, colleghi dei 5 Stelle, con il vostro placet, dopo aver denunciato l'insolvenza della Casa delle donne, siete corsi col sindaco Raggi a fare un comunicato di plauso, prima ancora che ne venisse dichiarata l'ammissibilità, quindi una sorta di compromesso non alto e non nobile, in nome di chissà quali accordi elettorali.

Per noi avrebbe rappresentato, appunto, una strana forma di scambio, “marchetta”, come volete chiamarla, di voto di scambio, volta a racimolare qualche consenso, grazie alla posizione dominante che ricopre Gualtieri, che ha deciso di non sospendere la sua attività durante il periodo di campagna elettorale.

Non possiamo che ravvisare, inoltre, un eventuale fumus di traffico di influenze, questo reato odioso, che noi avversiamo, ma che alcuni esponenti di un partito, che ha un ex Presidente del Consiglio, che durante appunto il suo Governo ha permesso che questo venisse approvato, evidentemente non lo considerano alla stregua di un reato. Ma se io faccio il Ministro della Repubblica e mi occupo di economia, pur essendo laureato in un'altra materia, e mi candido alle suppletive in centro storico e dal fondo del mio Ministero vado a finanziare una realtà associativa, nella speranza che questa poi ricambi il favore il 1° marzo alle elezioni suppletive, be', colleghi, forse un traffico di influenza c'è ed è ravvisabile. Lo chiedo ai colleghi che fanno gli avvocati. Ma noi siamo garantisti e, quindi, ci accontentiamo della soluzione politica, quella cosiddetta dello specchio: avete preso uno specchio, vi siete guardati allo specchio, avete capito che forse era eccessivo e, quindi, lo avete dichiarato inammissibile, anche se qualcuno ha provato ad rinfilarlo come subemendamento. Ma anche lì poi, grazie a Dio, lo avete bocciato.

Ci hanno persino riprovato, con enorme senso di fantasia e sfacciataggine, con un subemendamento, appunto, di cui parlavo. Ma l'esito è stato lo stesso.

E i tanti presidi della legalità nel centro storico lasciati a loro stessi, come lo storico circolo di Colle Oppio! Eh, sì, colleghi, perché questo riguarda anche il Partito Democratico. Mentre il sindaco Raggi ha sfrattato una sede aperta dal 1947, in maniera artefatta, come quella di Colle Oppio, e ha fatto lo stesso con la sede di via dei Giubbonari del Partito Democratico, con un singolare senso della par condicio e della trasparenza e del rispetto delle opposizioni, durante la campagna elettorale scorsa, allo stesso tempo pensavate di poter salvare la Casa delle donne, che, guarda caso, sostiene il Ministro Gualtieri. Forse c'è stata, nel frattempo, una desistenza operosa tra i Cinquestelle e il Partito Democratico nel collegio del centro storico. Colle Oppio è stato da sempre un centro aggregatore di cultura e associazionismo. Ebbene, lì, adesso, c'è solo degrado. Andateci. Ci sono solo extracomunitari, in attesa dello status di rifugiato, quando non sono stati già espulsi, e c'è solo rischio e degrado.

Grazie a Fratelli d'Italia, è stato riformulato questo emendamento, presentato dal PD, che avrebbe posticipato l'obbligo dell'interfaccia. Quindi, tra le altre vittorie, c'è questa, di cui vado a parlare adesso. È un “Milleproroghe” che ha avuto molte correzioni da parte delle opposizioni.

I colleghi che mi sono accanto, Trancassini, Lucaselli, ma anche altri, come Prisco, che hanno seguito i lavori della Commissione, hanno fatto un lavoro certosino, emendamento per emendamento, dimostrando che l'opposizione di Fratelli d'Italia non è un'opposizione distruttiva, sfascista, ma anche propositiva e migliorativa dei provvedimenti.

È grazie proprio a Fratelli d'Italia che, appunto, come dicevamo, è stato riformulato un emendamento presentato dal Partito Democratico, dalla collega Rotta, che avrebbe, pensate un po', posticipato l'obbligo dell'interfaccia DAB della radio digitale italiana dai dispositivi telefonici, i nostri telefonini, in una chiara violazione della sovranità digitale italiana, una richiesta di genuflessione da parte dei grandi operatori internazionali della telefonia mobile da cui veniamo trattati alla stregua di una provincia periferica dell'impero. Con il nostro intervento abbiamo voluto tutelare chi ha investito nell'innovazione del settore della radiofonia attraverso appunto il DAB e la radio digitale, chiarendo la normativa ora in vigore e incentivando la digitalizzazione della nostra economia. Questo emendamento, quindi, tutela gli investimenti e le imprese della radiofonia e beneficia gli utenti che, grazie al segnale DAB, potranno usufruire anche sui propri telefonini di un segnale migliore e con minori emissioni elettromagnetiche.

Stranamente, poi, sono stati respinti i nostri emendamenti per migliorare la sicurezza cibernetica delle PMI; da dati Clusit, un'azienda su tre ha ricevuto un attacco informatico; la nostra richiesta di istituire un fondo per le piccole e medie imprese che volessero dotarsi di migliori strumenti di contrasto e formazione contro i rischi cyber è stata, nonostante la sensibilità paventata dalla maggioranza, respinta.

I colleghi Prisco, Lucaselli, Trancassini e tanti altri, come dicevo, coinvolti in questi giorni di lavoro in Commissione, sono riusciti, in un duro lavoro, a far approvare, però, una serie di emendamenti volta al miglioramento del decreto che poi illustreranno nello specifico, ma che è importante ricordare, a testimonianza che fratelli d'Italia porta avanti il ruolo di forza d'opposizione coerente con i bisogni degli italiani e delle categorie. Ad esempio, è stato prorogato il termine per le agevolazioni per le attività che decidono di riaprire esercizi chiusi da almeno sei mesi; è stato migliorato l'impianto del Testo unico degli enti locali per rendere stabile il lavoro dei collaboratori dei sindaci; sono stati prorogati l'assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare e la riduzione della cedolare secca al 10 per cento fino al 2020; sono stati prorogati i termini per l'utilizzo, da parte degli enti locali, delle sanzioni per il finanziamento dei servizi di viabilità. Sono stati, poi, prorogati i contratti a tempo determinato del personale dei servizi sociali e, soprattutto, i termini della cassa integrazione per i lavoratori delle agenzie di stampa; proroga dei termini anche per il regime transitorio per l'iscrizione all'albo forense e proroga dei termini per l'entrata in vigore delle norme di segnalazione all'Inps dei lavoratori agricoli. Ancora, sono state ampliate le competenze di AGCOM per l'individuazione delle modalità dell'ingresso consapevole nel mercato del gas dei clienti finali, per evitare le truffe, ovviamente. Parliamo, poi, delle politiche culturali contenute nel dispositivo, in particolare all'articolo 7; esse presentano aspetti positivi e negativi, luci ed ombre. Non possiamo che ritenerci soddisfatti dalla proroga del finanziamento per il Fondo nazionale per la rievocazione storica, battaglia, direi, unica, storica, portata avanti dal sottoscritto e dal collega Rampelli nella passata legislatura e che avviene all'approvazione di un emendamento che proroga e stabilizza questo Fondo. Il Fondo nacque appunto da una nostra proposta nella scorsa legislatura, condivisa da tutto il Parlamento, ed è stata un successo, andatevi a vedere l'esito dei bandi, nei termini di partecipazione e finanziamento di manifestazioni di revocazione in tutta Italia. Colleghi, la rievocazione storica dei nostri borghi è il futuro antico delle nostre città d'arte; tradizione, identità, turismo ed economia sono i cardini della rievocazione storica.

Sui teatri, invece, solo ombre; abbiamo presentato emendamenti al “Milleproroghe” per garantire maggiori fondi ai teatri nazionali e ai teatri di rilevante interesse culturale, ma le Commissioni competenti, Bilancio e Affari costituzionali, hanno dichiarato inammissibili questi atti. Fratelli d'Italia è riuscito, però, ad approvare, nelle osservazioni della Commissione cultura al “Milleproroghe”, al parere, la richiesta di maggiori fondi al settore teatrale, lo ripeto, al settore teatrale, a tutti i teatri, in grave instabilità economica. In Francia i teatri sono finanziati con l'1 per cento del prodotto interno lordo, in Italia non si supera il primo decimale, in media, con il risultato che riteniamo, appunto per questo, necessaria e urgente l'istituzione di un tavolo sui teatri in crisi presso il MiBACT, al fine di salvare questi presidi di cultura e identità, a partire dall'Eliseo. Vedete, sappiamo che il tavolo è stato istituito, però, con tutto il rispetto per i tecnici del MiBACT, vorremmo che a questo tavolo partecipasse, almeno nell'insediamento, anche il Ministro o, almeno, il suo capo di gabinetto, perché non si può affidare e delegare agli stessi tecnici che hanno gestito il FUS la responsabilità, che è una responsabilità di visione politica e di capacità di interpretazione della crisi strutturale del teatro italiano. Quindi, questo è un appello che, poi, completeremo con un ordine del giorno più specifico che presenteremo a margine del “Milleproroghe”.

Abbiamo apprezzato l'apertura del Viceministro Misiani, rispetto a questa questione del tavolo di crisi, e, data la disponibilità, annunciamo questo ordine del giorno che, oltre a istituire il tavolo sulle crisi, affronta anche il problema della crisi in senso generale, quindi, non solo dei teatri pubblici, ma anche di quelli privati che investono e a cui non è destinato neanche l'Art bonus, pensate, un teatro come l'Eliseo non ha la possibilità di ricevere l'Art bonus in maniera adeguata. Il mancato aumento rischia di minare la stabilità produttiva di molti TRIC, appunto, i teatri di rilevante interesse culturale, e dei teatri nazionali, tra cui il teatro Eliseo, ma noi, come Fratelli d'Italia, ci siamo battuti per tutti i teatri e ricordo la battaglia vittoriosa di inizio legislatura a favore di tutti i piccoli e medi teatri e delle compagnie di danza che ha permesso lo stanziamento ulteriore, extra FUS, di 10 milioni di euro; è stata la prima volta nella storia del MiBACT e del FUS che è stato possibile stanziare una cifra a favore degli esclusi FUS, proprio per riconoscere lo stato di crisi del teatro; ricordo il teatro Eliseo, su cui fu posto un vincolo dal MiBACT per la garanzia delle finalità artistiche della struttura per il bene della comunità culturale nazionale e romana, che ovviamente condividiamo, con rischi per la situazione dei lavoratori a cui va la nostra solidarietà: 80 lavoratori e 300 scritturati.

Sullo stesso Eliseo abbiamo sostenuto gli emendamenti, non presentati da noi, ma dai colleghi, che ne chiedevano il rifinanziamento, non certo per una sperequazione, ma per alzare una bandiera, una bandiera in nome della quale, non è certo per Fratelli d'Italia, per la Lega o per Forza Italia che rischia la chiusura l'Eliseo, ma per quelle forze di maggioranza che non hanno avuto il coraggio civile di affrontarla come situazione di Governo, prima che arrivasse appunto in Parlamento ed esplodesse la crisi. Stupisce, infine, a tal riguardo, la latitanza di Raggi e Zingaretti, quindi, del comune e della regione Lazio, che non hanno sostenuto né l'Eliseo né i TRIC in generale, se non l'Argentina che, come sappiamo, è un teatro nazionale e già gode di ben altri finanziamenti. Il Piccolo è finanziato dal MiBACT, in egual misura dal comune di Milano e dal MiBACT stesso, per 5 milioni e 5 milioni; certo, è il Piccolo, ma, come il piccolo, c'è l'Elfo di Milano, mentre noi a Roma abbiamo l'Argentina e, appunto, l'Eliseo con la differenza che a uno si danno 3 milioni e mezzo e all'altro si davano prima 20 mila euro da parte del comune e, adesso, zero. Parafrasando un importante monologo teatrale: “Egli m'ha vilipeso in tutti i modi e una volta m'ha impedito di continuare la mia attività, ha goduto per le mie perdite e ha dileggiato i miei guadagni, ha intralciato le mie produzioni, allontanato da me i miei buoni amici e mi ha aizzato contro i nemici e tutto questo per quale ragione? Perché sono il teatro Eliseo? E dunque? Non è forse carne e sangue l'Eliseo, non ha artisti, ballerini, attori, attrici, lavoratori con le loro passioni? Non dovrebbe essere sostenuto anch'esso dagli stessi fondi di tutti i grandi teatri nazionali, l'Eliseo? Non è soggetto alle stesse leggi, non produce spettacoli di eccellenza? Se non stanzierete fondi, non morirà l'Eliseo? Certo che finirà e con lui chiuderanno altri teatri e, poi, altri ancora e scenderà un assoluto silenzio sul teatro italiano”. Questa, ovviamente, è solo una provocazione, ma è la fine che farà l'Eliseo e che faranno tutti i teatri che non verranno sostenuti dal Governo italiano e su questo avete il nostro sostegno, perché se chiude un teatro è come se una parte di un organismo potesse venire a mancare e, quindi, noi siamo a fianco di tutti i teatri e facciamo la battaglia per tutti i teatri italiani.

Questi sono solo alcuni esempi del “Milleproroghe”, è vero, ma lampanti di una nuova e più adatta definizione di questa legge, non uno, ma mille pasticci.

Quindi, colleghi, noi, in tutta sincerità, ce l'abbiamo messa tutta e ce la mettiamo tutta, da opposizione, per migliorare provvedimenti come questo, anche perché i provvedimenti come il “Milleproroghe” vanno a sostegno di tante categorie, e molti di questi emendamenti li abbiamo sostenuti proprio perché abbiamo il senso della nazione e non ci poniamo soltanto per interesse di parte, ma abbiamo un alto senso istituzionale; ma non approfittate però di questo senso istituzionale, perché verrà il momento, ed è assai vicino, in cui il popolo, che già sentiamo rumoreggiare fuori da questo palazzo, vi vorrà fuori e all'opposizione. E noi saremo pronti, finalmente, a dare un Governo forte, sereno, stabile e capace a questa nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Francesco Berti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BERTI (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo in discussione generale per parlare del decreto “Milleproroghe”, ed in particolare di quattro temi: giustizia, enti locali, sanità e trasporti.

È aumentato di 895 unità il contingente di personale amministrativo che il Ministero della Giustizia può assumere a tempo indeterminato per l'eliminazione dell'arretrato relativo ai procedimenti dell'esecuzione di sentenze penali di condanna.

Ci sono poi alcune norme a tema enti locali, che prevedono, per esempio per quanto riguarda il gettito delle regioni, che un trasferimento di questo gettito vada allo Stato per gli anni dal 2023 al 2033. A tal fine, sono modificate le norme della legge finanziaria 2017, che a seguito dell'incremento della tassa automobilistica avevano stabilito che l'aumento di tale gettito fosse attribuito allo Stato anziché alle regioni. Le risorse, in tal modo, rientrano nelle spettanze regionali, pari a 210 milioni di euro dal 2023 dal 2033.

L'articolo 39-bis consente alle province, alle città metropolitane di utilizzare, anche per gli anni 2019-2022, le quote e i proventi da sanzioni per violazioni del codice della strada per il finanziamento delle funzioni di viabilità e di polizia locale, con riferimento al miglioramento alla sicurezza stradale nonché per gli interventi per il ricovero animali randagi, per la rimozione di rifiuti abbandonati e per decoro urbano e delle aree stradali. Sappiamo che, quanto a queste funzioni, la riforma delle province aveva specificatamente creato danni al funzionamento di tali servizi, quindi speriamo che questi articoli riescano a ristorare il funzionamento dei servizi per i cittadini.

Un altro argomento, sempre a tema province, riguarda l'articolo 33-bis, che dispone la proroga per un anno della sperimentazione riguardante segway, hoverboard e monowheel, che aveva disposto l'equiparazione di monopattini elettrici e velocipedi, introducendo ai commi 75 e 75-septies le nuove disposizioni che precisano le condizioni e i limiti entro i quali è ammessa la circolazione di monopattini elettrici.

L'articolo 34 sospende dal 1° gennaio al 30 settembre 2020 una modifica effettuata in sede referente che ha previsto un termine più ampio di quello previsto dal testo del decreto-legge, che era fissato al 30 giugno 2020: ad esempio, per il pagamento dei canoni dovuti alle concessioni relative alle pertinenze demaniali marittime con finalità turistico-ricreative. Invece, all'articolo 34-bis è stata introdotta, proprio in Commissione, l'abrogazione della norma che ha autorizzato la SAT, Società Autostrada Tirrenica Spa, a realizzare l'autostrada A12 Livorno-Grosseto-Civitavecchia: un'autostrada che è stata in dubbio per oltre trenta o quarant'anni, che ha impedito anche la messa in sicurezza di tratti importanti all'autostrada costiera della Toscana e del Lazio. La SAT godrà della concessione fino al 31 dicembre 2028, e io annuncio già in questa sede che verrà presentato un ordine del giorno per mettere in sicurezza questo importante tratto autostradale, e rivedere anche una parte dei caselli che hanno sostanzialmente aumentato i costi per i cittadini, ma non hanno apportato alcun beneficio per il servizio pubblico di trasporto autostradale.

All'articolo 35 viene introdotta una novella al comma 1078 della legge di bilancio 2018, una proroga al 31 dicembre 2020, entro cui le province devono certificare con comunicazione al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti l'avvenuta realizzazione di interventi relativi agli anni 2018-2019, relativi ai programmi straordinari di manutenzione di rete viaria di province e città metropolitane relativi al 31 dicembre, e certificare l'avvenuta realizzazione di interventi dal 2020 al 2023. Quindi attenzione, ancora una volta, alle province e al trasporto su strada.

L'articolo 35 introduce una disciplina derogatoria rispetto a quella prevista dal codice dei contratti pubblici, finalizzata a regolare i casi di revoca, decadenza e risoluzione di concessioni autostradali, incluse quelle sottoposte a pedaggio.

Voglio anche citare, in questa sede, un importante finanziamento, che riguarda l'Istituto Spallanzani di Roma, che come sapete ha isolato il Coronavirus tra i primi in Europa. E faccio i miei migliori auguri al Ministro Di Maio, al capo del Dipartimento della protezione civile Borrelli per far rientrare i 35 italiani sulla nave in Giappone, che adesso sono ancora sottoposti a controlli, e auspico che il nostro Governo, le nostre amministrazioni riescano a far rientrare i cittadini nel minor tempo possibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Laura Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (FI). Grazie, Presidente. Oggi affrontiamo in quest'Aula una discussione piuttosto surreale, perché discutiamo di un provvedimento mentre si sta affrontando una piena crisi di Governo, che è sotto gli occhi di tutti. Se dovessi dare una definizione di questo Governo lo chiamerei il Governo del rinvio, perché ha rinviato - in questo “Milleproroghe” l'abbiamo di nuovo verificato - tutti i nodi sul tavolo: rinvia la questione Alitalia, la questione concessioni, rinvia con qualunque provvedimento venga in Aula. Ma, cosa incredibile, rinvia pure le crisi: noi siamo qui, in quest'Aula, oggi, e per la prima volta nella storia della Repubblica abbiamo davanti a noi un Governo che non ci sta ancora facendo capire se sono in crisi vera, finta, mediatica oppure no. Però, ci adeguiamo, Presidente, discutiamo di questo provvedimento, provvedimento che i colleghi di Fratelli d'Italia hanno detto che, piuttosto che chiamarsi “Milleproroghe” dovrebbe forse chiamarsi “Millederoghe”; io dico anche qui “mille rinvii”, perché anche qui, come ho detto prima, non vengono sciolti i nodi. Guardi, noi commissari abbiamo attraversato un iter incredibile in Commissione: venivamo convocati a un orario per essere rinviati all'ora successiva, due ore dopo, tre ore dopo. E questo perché? Non riuscivano dalle stanze, diciamo così, delle discussioni i rappresentanti della maggioranza a mettersi d'accordo su nulla.

Un “Milleproroghe” che in termini generali - e questo lo ammetto, lo abbiamo visto anche quando c'erano altre maggioranze e altri Governi - in realtà ha affrontato un po' tutte le tematiche, che quindi a nostro avviso non viene incontro agli elementi, ai presupposti di necessità e urgenza che sono portati dall'articolo 77 della Costituzione, ma che doveva probabilmente trattare parecchi dei temi ivi contenuti in maniera strutturale, in maniera non senza dubbio adatta ad un provvedimento che appunto alle proroghe doveva limitarsi.

Io sono, di formazione, una giurista, e quindi mi concentrerò sulla parte che del provvedimento maggiormente mi sta a cuore, che è quella che ha portato a una dramma, o commedia – chiamiamolo come si vuole – in Commissione relativamente al tema della prescrizione. I miei colleghi, nel prosieguo della discussione, tratteranno gli altri temi, immagino risponderanno anche al collega dei 5 Stelle che incredibilmente in quest'Aula ci ha spiegato che c'è stata finalmente la regolarizzazione di una ricercatrice, cui va la nostra assoluta gratitudine per l'isolamento del Coronavirus; ma se abbiamo avuto bisogno di un elemento simile per stabilizzare una ricercatrice, io credo che almeno il buon gusto vorrebbe non vantarsene in quest'Aula e anzi fare un'ammenda - lo dico a tutte le forze politiche-, perché probabilmente certi pensieri andrebbero fatti prima, e non nell'accadimento eccezionale mediatico che induce i politici a farlo.

Dicevamo sul tema della giustizia: io mi concentrerò su questo. Il tema giustizia è portato dall'articolo 8 del “Milleproroghe”, e proprio a questo articolo 8 noi di Forza Italia ci siamo agganciati per portare avanti quella che è una battaglia che ci contraddistingue, cioè la battaglia contro quella che noi chiamiamo controriforma, qualcuno chiama riforma Bonafede, che di fatto ha rivoluzionato, in senso a nostro avviso peggiorativo e in spregio a qualunque tutela dei diritti dell'imputato, il sistema della prescrizione. Ci siamo qui agganciati per proporre degli emendamenti, emendamenti che sono stati ripresi anche da altri colleghi: penso al collega Magi di +Europa, ma anche emendamenti della Lega, anche emendamenti di Fratelli d'Italia; tutti emendamenti volti a sospendere l'entrata in vigore della “legge Bonafede”. Prendendo poi in parola lo stesso Ministro, cioè i nostri emendamenti ricalcavano di fatto quello che all'epoca il Ministro Bonafede disse anche in alcune sedi pubbliche. Cioè, che cosa chiedevano i nostri emendamenti? Che l'entrata in vigore di questa legge fosse subordinata all'entrata in vigore di una seria riforma del processo penale.

Noi avevamo preso il Ministro Bonafede in parola, lui lo aveva dichiarato questo, ma questo non si è visto. Perché è necessaria una riforma del processo penale prima di pensare qualunque sistema in cui possano essere sospesi i termini di prescrizione? Perché è chiaro che se non c'è uno stimolo al processo, quindi alla velocità di un processo, eliminare semplicemente l'istituto della prescrizione non farà niente altro che condannare a vita a processo gli imputati. Quindi, noi siamo fortemente contrari, naturalmente, su questa impostazione. I nostri emendamenti in Commissione furono necessariamente accettati dal presidente Brescia, perché c'erano anche dei precedenti; quello che sarebbe risultato inaccettabile sarebbe stata l'ammissibilità di quelle che, invece, sono state le pezze portate avanti dalla maggioranza per evitare il voto sui nostri emendamenti. Perché evitare il voto sui nostri emendamenti? Perché il partito di maggioranza Italia Viva aveva già annunciato, pensandola come noi, che li avrebbe votati. Allora, hanno, in Commissione, iniziato questo travaglio: prima c'è stata questa bozza del cosiddetto lodo Conte, dove, in questo caso, Conte era il Premier, in cui, sostanzialmente, si creava un meccanismo, si immaginava un meccanismo per cui la prescrizione si sospendeva solo per i soggetti condannati in primo grado, mentre per gli assolti la sospensione avrebbe potuto operare per soli due anni. Successivamente, venne fatta una riformulazione diversa, un cosiddetto lodo-bis, a nostro avviso anche questo non accettabile dalla Presidenza, un lodo Conte-bis, perché, come il primo emendamento Conte, si trattava di emendamenti strutturali. A nulla valeva tentare di coprirli come se fossero stati una proposta di proroga, per poi, in realtà, intervenire strutturalmente su un istituto come la prescrizione. Comunque, dicevo, questo lodo-bis, dove il Conte-bis non sta per il Premier Conte, ma per un collega che ha la ventura di chiamarsi come il Premier, cioè Federico Conte, in questo caso addirittura si creava questo meccanismo: si continuava a distinguere tra soggetti condannati e soggetti assolti, si continuava a dire che la sospensione della prescrizione operava esclusivamente per i soggetti condannati, e tuttavia, qualora i soggetti condannati in secondo grado fossero risultati assolti, si recuperavano i termini della prescrizione. Ora, voi capite, colleghi, che chi qui oggi è con me – penso alla collega Tripodi, al collega Battilocchio, che sono preparatissimi, però non sono giuristi e non sono nelle Commissioni competenti, bilancio e affari costituzionali – sicuramente avrà un po' dovuto impegnarsi ad ascoltare questa mia esposizione. Io stessa mi devo concentrare nel fare un'esposizione di condannati in primo grado, secondo grado, sospendo, poi recupero. È chiaro che questo è un meccanismo farraginoso, che può creare - io dico, purtroppo, creerà, perché, a quanto pare, è la formula di compromesso cui poi si è addivenuti successivamente nel Consiglio dei ministri di giovedì sera - un caos nelle aule di tribunale. Qui c'era solo una cosa da fare, linearmente e chiaramente: scrivere due righe in cui si diceva che la “legge Bonafede” sarebbe entrata in vigore successivamente all'entrata in vigore della riforma del processo penale. Tutto questo non è successo, e allora si è inscenato il dramma. Che cosa è successo? È successo che questi emendamenti sono stati votati in Commissione, e in particolare l'emendamento Magi ha determinato... Perché, attenzione, i due emendamenti, il Conte e il Conte-bis, non sono neanche arrivati a noi commissari, non sono neanche stati presentati. Ci hanno aperto i telegiornali, hanno parlato di grande operazione di mediazione, e poi da noi non sono arrivati. Quindi, arriviamo all'emendamento Magi, emendamento identico a quello da noi proposto, identico all'emendamento della collega Lucia Annibali. Presidente, mi lasci in questa sede approfittarne per mandare, anche da parte del gruppo di Forza Italia, la solidarietà a questa collega, che, per avere proposto questo emendamento in Commissione, è stata ignobilmente offesa, attaccata sulla Rete, e associarmi anche a quanto ho sentito dire in un'agenzia dal collega Vice Presidente Rosato, il quale ha invitato la Annibali, che è collega nostra non solo come deputato, ma anche come avvocato, e bravo avvocato, a far valere le sue ragioni anche in un'aula di tribunale contro questi personaggi che si permettono di nascondersi dietro una tastiera e che troppo spesso fanno bullismo in rete, specialmente contro le donne, ma contro tutti. Dicevo, questo emendamento Magi ha creato il fatidico voto sul filo di lana, cioè siamo andati a 44 a 42 in votazione, 44 per la maggioranza e 42 per l'opposizione; o meglio, 44 per la maggioranza, meno Italia Viva, partito di maggioranza che ha votato con noi, e 42 per l'opposizione, più Italia Viva. Panico, panico nella maggioranza, corsa alle sostituzioni, tre sostituzioni in velocità, e quindi poi gli emendamenti successivi, tra cui il nostro, tra cui quello della Annibali, hanno avuto uno scarto maggiore; però, chiaramente, tensione nella maggioranza. Questa tensione, dopo la Commissione, si è spostata nel Consiglio dei ministri. Un Consiglio dei ministri, giovedì sera, disertato… Anche su questo non ho ricordi, almeno nella mia esperienza parlamentare. Ho ricordi di ministri che manifestano contro i Governi, penso al governo Prodi, penso anche alla manifestazione di questi giorni dei colleghi 5 Stelle, che, per quanto la ammantino di protesta verso i vitalizi, in realtà, vi basti leggere, guardate, la figura che ci avete fatto sulla stampa estera. Prendete il The Guardian, che scrive: partito di maggioranza, MoVimento 5 Stelle, che protesta contro il suo stesso Governo. Cioè, ci copriamo di ridicolo anche a livello internazionale. Comunque, penso per la prima volta nella storia della Repubblica, un Consiglio dei ministri - anche in questo caso, quindi questo diventerà veramente un Governo dei record - disertato da alcuni ministri. Due ministri di Italia Viva non si presentano a questo Consiglio dei ministri. E che cosa si fa in questo Consiglio dei ministri, appunto perché c'è questa tensione, incredibile, sul tema prescrizione? Mentre la produzione industriale cala, mentre noi siamo ultimi per il PIL in Europa, mentre il Paese è bloccato, mentre gli imprenditori soffrono, noi siamo qui bloccati sul dramma della maggioranza sulla prescrizione, c'è un Consiglio dei ministri in cui si decide che si risolve il problema. E come si risolve il problema? Si mette all'ordine del giorno una legge delega di riforma del processo penale e si ripropone il cosiddetto lodo-bis. Almeno questa è a mia conoscenza, allo stato, la situazione; poi vedremo quando fattivamente si presenteranno le norme in Aula. Allora, non prendiamoci in giro: la riforma del processo penale, che già sarebbe comunque tardiva, fatta in questo modo, con decreti attuativi che dovranno arrivare, per chi è operatore del settore, intendo chiunque sia stato al Governo - io sono stata ai Rapporti con il Parlamento - sa che cosa significa. Significa che entrerà in vigore tra mesi, se non anni.

La questione del lodo-bis ripresenta, come ho detto, le stesse problematiche relative alla prescrizione. A questo punto, dopo questo travagliato Consiglio dei ministri, la partita si sposta al Senato. E al Senato abbiamo già avuto un assaggio di quello che potrà succedere, perché abbiamo visto che nello “Spazzacorrotti” un emendamento di Forza Italia, a firma Fiammetta Modena, anche questo volto a sospendere l'entrata in vigore della prescrizione, è stato di nuovo votato da un partito di maggioranza, perché Italia Viva ha votato con noi, e il risultato della votazione è stato 12 a 12, ma continuiamo a dare questo spettacolo, questo teatrino indecoroso di fronte al Paese. Decidetevi, mettetevi d'accordo tra di voi, prendetevi Renzi, Conte, Casalino. Noi sicuramente continueremo la nostra battaglia: noi abbiamo la Pdl Costa il 24 gennaio in Aula e lì vedremo se Italia Viva fa una partita solo mediatica o ci crede davvero, e allora voterà con noi, e se veramente avrete il coraggio di prendere atto che, se su un tema come la prescrizione non riuscite a trovare un accordo, non riuscirete senz'altro a trovare un accordo sui temi fondamentali di merito del Paese, e che quindi, a nostro avviso, sarebbe utile, responsabile che in qualche modo levaste il disturbo.

Quindi, aspettiamo Italia Viva. Arriviamo, in generale, al tema del merito dei nostri emendamenti. Ministro Bonafede, noi non facciamo una battaglia sulla prescrizione per un'etichetta; noi la facciamo perché siamo incredibilmente rimasti tra gli ultimi a difendere la Costituzione. Siamo stati accusati, in passato, di flessibilità verso la Costituzione e siamo rimasti gli ultimi a difenderla. Mi rivolgo a voi dei 5 Stelle: ma voi la blandivate la Costituzione, ve lo ricordo, la sfoggiavate in Aula. Oggi si capisce che la Costituzione c'è chi la blandisce e chi la rispetta, e noi la rispettiamo. Tant'è, Ministro Bonafede, che, nel rispettare questa Costituzione, già quando lei presentò lo “Spazzacorrotti”, noi la avvertimmo, le dicemmo: guardi che è incostituzionale. Ha insistito, non ci ha dato retta, e la Consulta le ha dato torto. Anche oggi sulla prescrizione la avvertiamo sullo stesso tema: per noi di Forza Italia un condannato in primo grado rimane un presunto innocente esattamente come un assolto! Questo è un principio di diritto fondamentale, matematico, semplice, che dovrebbe capire anche lei. In più, pensando un sistema… e qui mi rivolgo al Partito Democratico, che incredibilmente aveva dato prova di garantismo, perché loro erano quelli che avevano avversato la riforma Bonafede.

È vero che i colleghi della Lega si sono incredibilmente fidati dell'alleato di Governo precedente, ma voi oggi incredibilmente fate una giravolta sulla “legge Bonafede”. Io mi dico: Partito Democratico, non potete ritenere, oltretutto, che se interverrà un sistema che dice che se in secondo grado il condannato è assolto deve recuperare i termini della prescrizione ci sarà la tentazione di alcuni tribunali di non assolvere più nessuno per evitare di vedere recuperati questi termini? Noi non crediamo che un Partito Democratico che in qualche modo ha dimostrato anche della lucidità garantista possa accettare un simile compromesso.

Ministro Bonafede, il tema della prescrizione è legato al fattore tempo e il fattore tempo è legato alla vita delle persone. Noi consideriamo che l'elemento centrale del nostro sistema della giustizia sia la nozione del tempo, che è inevitabilmente associata a quella della libertà della persona, della vita della persona, e anche al recupero di credibilità nella collettività. Noi riteniamo - e in questo ci appelliamo agli altri partiti di maggioranza - che il MoVimento 5 Stelle abbia creato un clima di giustizialismo e di assenza di garantismo che sta inquinando il Paese. Ci riferiamo non soltanto, diciamo, a quello che abbiamo già visto in passato, cioè le modalità con le quali spesso viene annunciato l'avvio di un'inchiesta giudiziaria che nella maggior parte dei casi, diciamo così, ha mere esigenze di risonanza mediatica, ma, per esempio, pensiamo anche a quello che stiamo discutendo sulle intercettazioni al Senato. Infatti, noi stiamo discutendo di sistemi che violano non soltanto la privacy dei cittadini ma che violano l'idea stessa di domicilio, di sacralità della casa dei cittadini. A nostro avviso, si tratta di un clima che tende a colpevolizzare in maniera aprioristica e preventiva l'imputato, infamandone la reputazione in via definitiva anche a prescindere da archiviazioni, assoluzioni o proscioglimenti e questo è sbagliato sia ovviamente per gli imputati, come ho detto, ma anche per la collettività, perché noi riteniamo che anche la collettività abbia diritto di sapere in un tempo breve e certo con chi ha a che fare, cioè se ha a che fare con un colpevole o con un innocente.

Credo che noi siamo rimasti l'unico partito coerente su questa battaglia. Noi ci aspettiamo che qualcuno ci dia ascolto in quest'Aula. Una cosa, però, crediamo: avevamo avvertito sullo “spazzacorrotti”, avvertiamo sulle intercettazioni, avvertiamo su questo. Riteniamo che anche se potrete far valere questo clima giustizialista e colpevolista con la forza dei numeri che oggi avete in quest'Aula, perché oggi il MoVimento 5 Stelle li ha in quest'Aula (e non li avete nel Paese), non potrete, speriamo, averlo almeno davanti a quelli che sono rimasti gli ultimi presidi di giustizia. Non crediamo che le corti di ultima istanza potranno non valutare incostituzionali i provvedimenti che state portando avanti nei confronti dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Marco Di Maio. Prendo atto che il deputato Marco Di Maio rinunzia a intervenire. È iscritta a parlare la deputata Vannia Gava. Ne ha facoltà.

VANNIA GAVA (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente e onorevoli colleghi, ho chiesto di intervenire in quest'Aula perché, a nome mio e di tutto il gruppo della Lega, voglio manifestare apertamente la più ferma contrarietà a un provvedimento che gli analisti definiscono fra i più eterogenei e frastagliati, ma che per noi è senza ombra di dubbio bizzarro e schizofrenico. Un decreto-legge che in maniera caotica cerca solo di dare risposte a esigenze particolari della maggioranza di Governo che ormai, è sotto gli occhi di tutti, è legata solo per interessi e per paura di confronto con il popolo sovrano.

L'annuale appuntamento con il decreto-legge proroga termini si è trasformato, infatti, in un'appendice della legge di bilancio, un “marchettificio” degno di quelle che furono le “leggi mancia” a uso e consumo dei candidati di questa, diciamo, maggioranza nelle elezioni suppletive a Napoli e a Roma, con norme per salvare dal dissesto finanziario la città di Napoli, disastrata dall'amministrazione De Magistris, oppure finanziamenti a pioggia a realtà associative, come il tentativo non riuscito di elargire 900 mila euro all'associazione “Casa delle Donne”, che saranno pure meritorie ma che hanno sicuramente la fortuna di trovarsi nel collegio elettorale del Ministro Gualtieri.

E poi la proroga comandi nell'apparato burocratico del garante per l'infanzia, gli sconti sui sigari quando il sindaco di Milano pensa addirittura di tassare pure chi fuma all'aperto, i soldi al Convento di San Felice di Matera, i soldi per la “Grande Pompei”, ulteriori assunzioni al MIBACT, i finanziamenti per le celebrazioni ovidiane che, comunque, sono sempre meglio di quelle che avete dato per il compleanno del Partito Comunista Italiano. Un insieme, insomma, di estraneità di materie che qualsiasi costituzionalista ve lo strapperebbe in faccia. Tutto questo, ovviamente, sullo sfondo dell'ormai continua umiliazione delle prerogative parlamentari e dell'incapacità di assicurare il normale iter dei lavori nelle Commissioni e nelle Camere. Abbiamo visto cose in Commissione bilancio che mai avremmo pensato di vedere: un decreto caotico esaminato a singhiozzi nelle Commissioni referenti, bilancio e affari costituzionali, con continui rinvii, sospensioni e sconvocazioni, in attesa che la maggioranza si mettesse d'accordo anche sugli articoli più semplici, accordo non trovato poi né sul tema delle prescrizioni né sul tema delle concessioni autostradali. Lo dico da rappresentante della forza politica che da anni governa nei territori ricambiata da un consenso sempre più crescente: la parte più produttiva e più efficiente del Paese. La vostra superficialità, incompetenza e impreparazione è istituzionalmente deprimente.

Questo è un provvedimento che, in un modo molto confusionario, mette insieme una serie di norme che incidono sui settori più svariati senza alcun tipo di logica, un documento di più di 150 pagine che dalla proroga dei termini legislativi spazia all'organizzazione delle pubbliche amministrazioni e all'innovazione tecnologica. È un documento articolato, complesso e di difficile lettura che copre tutto e niente. I contenuti del provvedimento che è stato portato in Aula sono la restituzione plastica dell'incapacità assoluta del Governo di trovare risposte efficaci alla grave crisi in cui versano le famiglie e le imprese italiane. Lo strumento del “Milleproroghe” è un documento che mostra, infatti, nella sua natura tutte le sue problematicità, perché offre una giustificazione all'amministrazione pubblica di rimandare ciò che una legge impone e alla maggioranza che governa di rinviare le promesse inattuabili, derogando così i tempi previsti da una legge in attesa dell'ennesima legge o del “decreto Milleproroghe”. È questo che vogliamo per le nostre amministrazioni? Stiamo giustificando l'inerzia della pubblica amministrazione, ma soprattutto di questo Governo.

Negli anni passati avevamo ascoltato i tanti portavoce del popolo giurare, con l'ipocrisia dei farisei, che al Governo non avrebbero più portato in Aula né tanto meno votato provvedimenti come il “Milleproroghe”, che non fanno altro che normalizzare il transitorio attraverso la posticipazione di termini che ormai è diventata ricorrente e anche periodica. Ma di questo non ci meravigliamo più, anche perché il velo dell'ipocrisia è stracciato e il popolo non gli darà una seconda occasione di governare. Il mio rammarico è che abbiamo perso un'altra occasione giusta. Infatti, poteva essere questo il pretesto per intervenire su urgenze reali del Paese e trovare risposte efficaci per far ripartire le aziende, l'occupazione e, più in generale, l'economia del nostro Paese. E invece no! Il Governo, disinteressandosi dei problemi reali, ha deciso, con attenzione chimica, di concentrarsi su aspetti di marginale interesse e che, soprattutto, non forniscono assolutamente prospettive di sviluppo futuro. Poteva essere l'occasione per trovare insieme percorsi virtuosi su molti temi importanti, poteva essere l'occasione di ascoltare il grido di allarme degli operatori del settore e prorogare quelle assurde norme introdotte in legge di bilancio o nel decreto fiscale. Penso, dunque, al divieto delle plastiche monouso, sul quale è necessario individuare soluzioni più razionali e meno ideologiche. Come si fa a non capire che tasse di questa natura sono completamente in controtendenza rispetto all'obiettivo di investimento nell'economia circolare?

Come si può riconvertire la produzione in termini di sostenibilità quando lo Stato abbatte l'utile aziendale che serve proprio a fare gli investimenti? Il futuro si crea con gli incentivi e non con le tasse: questi sono i fondamentali dell'economia. Invece la plastic tax resta, mentre la Coca-Cola e altre aziende se ne vanno via, vanno all'estero. Questo si chiama vero e proprio accanimento sull'economia nazionale, sui lavoratori, su chi investe e su chi produce. Penso al ritiro degli emendamenti di Italia Viva in Commissione, quando Italia Viva era partita dicendo: faremo togliere questa tassa; poi la prorogheremo - ovviamente perché eravamo sotto elezioni in Emilia Romagna dove c'è il comparto più grosso dei produttori delle plastiche monouso - e adesso si accontentano di una promessa del Ministro che aprirà dei tavoli che, anche questi, andranno a sommarsi agli altri 160 tavoli di crisi che ci saranno sul tavolo del Ministero dello Sviluppo economico. Penso a Taranto, alle sue famiglie e ai suoi lavoratori: li avete dimenticati, come avete dimenticato gli operai della Whirlpool; mentre su Alitalia il Paese ha perso le speranze, altre 1.500 famiglie sprofondano nell'incubo della disoccupazione con il fallimento di Air Italy.

Insieme a tutti gli italiani ci chiediamo: ma questo Governo di professoroni, questi filosofi del nuovo umanesimo ma sanno leggere veramente i dati Istat sul PIL? Il Paese non è più fermo; è drammatica la situazione perché il Paese sta tornando indietro. La Commissione europea ha indicato l'Italia come maglia nera del PIL, come il fanalino di coda dell'Unione europea negli indicatori di crescita per non aver fatto le riforme strutturali che noi chiedevamo già in legge di bilancio. Servono rassicurazioni alle imprese e agli investitori esteri. Voi non create sicurezza: create scompiglio. Ad esempio, anche nel comparto della ricerca ed estrazione di idrocarburi, serve trovare soluzione concreta prima di piangere migliaia di disoccupati ancora. Abbiamo una situazione drammatica che vede le nostre aziende e le nostre imprese bloccate. Ricordo personalmente la battaglia combattuta l'anno scorso, durante la stesura del “decreto crescita”, quando la vostra follia vi spingeva a bloccare non solo le ricerche degli idrocarburi ma anche le estrazioni, addirittura con misure retroattive su concessioni già emesse. Si sentiva già il grido di allarme del comparto non solo degli investitori ma anche dei lavoratori: ve lo avevamo detto che sarebbe stato folle bloccare per diciotto mesi le ricerche e le prospezioni. Ora avete definitivamente bloccato il settore dell'oil and gas. Il risultato è che il nostro Paese sta perdendo progressivamente investitori e ciò ci obbliga ad incrementare l'approvvigionamento di energia da fonti energetiche provenienti dall'estero, visto che le risorse da fonti rinnovabili, al di là dei vostri proclami, non sono ancora ancora in grado di coprire il fabbisogno. Ma quale Paese blocca le estrazioni nel mare per poi farsi scippare quegli idrocarburi dal Paese dirimpettaio e farselo poi rivendere a caro prezzo proprio perché non siamo autosufficienti? Questa si chiama incompetenza totale. E allora dovete andare a casa.

Lasciatemi concludere su una questione a me particolarmente cara: all'articolo 24 si mette mano al concorso pubblico del Ministero dell'Ambiente sbandierato da tempo, avviato da poco e già oggetto di proroghe. Il Ministro è vittima della sua ansia di apparire che lo impegna ad annunciare come rivoluzionarie riorganizzazioni che al momento servono solamente a moltiplicare le poltrone apicali del Ministero ma che nel frattempo gettano le politiche ambientali nella confusione più totale. Altro che sostenibilità, che industria: qua siamo allo sbando più totale per quanto riguarda il Ministero dell'Ambiente. Quindi, cari colleghi, concludo esprimendo di nuovo la più convinta contrarietà del nostro gruppo alla conversione in legge del “decreto Milleproroghe”, che, in realtà, è un'unica grande proroga: è la proroga dell'agonia di un Esecutivo affamato di potere ma privo di alcun consenso reale. Lo sapete anche voi e lo vediamo dai vostri decreti che non sono misure di largo respiro per dare un futuro al Paese ma sono misure di sopravvivenza per trovare accrocchi nella maggioranza continui. E allora fate uno scatto d'orgoglio e facciamo scegliere agli italiani: se siete veramente convinti di aver lavorato bene ed agito per il bene dell'Italia, vedrete che sarete accontentati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, insomma è molto difficile, complicato, quasi impossibile parlare di questo immenso “decreto Milleproroghe” che poi in realtà, come è stato già detto da chi mi ha preceduto, è un decreto- omnibus, un'altra finanziaria, un decreto che spazia un po' dappertutto. Allora ci limiteremo a fare delle considerazioni. La prima è sul nome che fu scelto e che continua ad essere usato per questo tipo di decreti. Vedete “mille” per la Treccani, insomma per il nostro vocabolario, è un valore indeterminato, è un valore iperbolico, esagerato: ho mille pensieri, ho mille preoccupazioni, ho mille ragioni, quando si vuol dire qualcosa di esagerato. Io non so se in passato, perché sinceramente nella mia altra vita da amministratore pubblico e da sindaco non mi occupavo della lettura del Milleproroghe, ma certo è che questa volta avete quasi raggiunto questa esagerazione nello spaziare su tutto ma soprattutto nell'elargire a tutti i deputati nella maggioranza, perché di fatto questo è stato, un riconoscimento, un obolo, un aiuto, un sostegno rispetto alla difficoltà di mantenere in piedi una maggioranza. Aveva ragione l'onorevole Melilli nel dire che è stato fatto un grande lavoro. Peccato che abbiamo lavorato, abbiamo fotocopiato credo un quarto dell'Amazzonia come dispendio di carte per le riformulazioni: però, tutto questo lavoro è servito semplicemente per tappare la bocca ai deputati della maggioranza insoddisfatti o comunque particolarmente pretenziosi. Il lavoro, invece, sarebbe servito per mettere in piedi magari una strategia di rilancio economico della nazione. Ci avrebbe fatto piacere anche in questa occasione, cosa che non è avvenuta per la legge di bilancio che ci è stata calata letteralmente dall'alto, confrontarci su strategie, sulle possibilità per questo Paese di rialzarsi e, invece, nulla. Ci siamo soltanto trovati di fronte non più a due partiti di maggioranza ma a un unico grande partito che, al di fuori dell'aula del Mappamondo, si spartiva quel che rimaneva dei 15 milioni di euro di cui è stato precedentemente detto. Allora, ci rimangono come dicevo alcune considerazioni. Ho particolarmente apprezzato e credo che forse è stato i momenti più alto di quei lunghi giorni e delle notti che abbiamo passato in Commissione sono stati gli interventi dell'onorevole Fiano e dell'onorevole Tabacci quando ci hanno raccontato e spiegato per bene la ragion di Stato, cioè perché sulla prescrizione si cambia idea, perché comunque ci sono dei momenti nei quali io, da alunno rispetto a due grandi personaggi come l'onorevole Fiano e l'onorevole Tabacci, faccio fatica a spiegarvelo, ma insomma il senso del loro discorso era fondamentalmente che il momento del Paese è talmente complesso e complicato, ne va della sopravvivenza del Governo e allora per la ragion di Stato, noi cambiamo idea sulla prescrizione. Come non ricordare gli accorati e decisi interventi dell'onorevole Fiano in quest'Aula pochi mesi fa, non qualche anno fa; pochi mesi fa l'onorevole Fiano si sbracciava, si accalorava in tema di prescrizione. Vi consiglio di andarli a ritrovare perché è veramente imbarazzante il cambio e la conversione ad ”U”. C'è, in particolare, un passaggio che vorrei leggervi perché in una enfasi di retorica politica, rivolto al MoVimento 5 Stelle, l'onorevole Fiano ebbe a dire: “Voi siete come noi; abbiate memoria di quello che dite oggi”.

Peccato, che lui l'ha completamente smarrita la memoria, a distanza di pochissimi mesi, e quindi questo dà un po' la dimostrazione di quello che è oggi la politica, soprattutto anche di come viene interpretata. Lo abbiamo detto anche in Commissione: questo è sicuramente, per noi, un vanto, cioè non essere così, coltivare la coerenza, cercare di rimanere sempre sugli stessi temi; però io penso che queste conversioni, questo dire tutto e il contrario di tutto, questo sostenere una tesi con forza e sostenere anche la tesi contraria a distanza di pochi mesi faccia il male della politica. Questo è uno dei motivi per cui la gente non vota più: la gente non ci crede più, perché trova gli stessi soggetti che hanno la capacità oratoria di poter raccontarci una storia oggi e l'esatto contrario a distanza di poco tempo.

Mi ha colpito anche, quando abbiamo parlato della proroga del revisore per le piccole e medie aziende, la colpevolizzazione degli artigiani e dei commercianti. Ho sentito un commissario dei 5 Stelle sostenere la necessità dei controlli, l'ostinazione a controllare e mettere un ulteriore balzello, mettere un'ulteriore incombenza a questi - ormai - eroi, che continuano a tenere aperta un'attività artigianale, commerciale, a coloro che ancora credono nel lavoro in questa Italia che, continuamente, gli gira le spalle. Sono rimasto profondamente deluso, invece, da un emendamento che avevo presentato io e che è stato dichiarato inammissibile contro l'accorpamento delle camere di commercio, perché nella nostra provincia la camera di commercio ha un ruolo importante; nella nostra piccola provincia di Rieti vediamo chiudere, nei piccoli centri, gli uffici postali, vediamo ogni giorno venir meno un servizio. Allora, poiché siamo convinti che non debbano sopravvivere e debbano vivere soltanto le grandi città, abbiamo presentato questo emendamento, che è stato dichiarato inammissibile ma che poi non è stato, al pari di altri, ben meno importanti emendamenti inammissibili, sostenuto e portato dalla maggioranza all'attenzione generale. Il tema delle camere di commercio, l'accorpamento delle camere di commercio, fa parte di un tema molto più ampio, che è quello, appunto, dell'applicazione della vergognosa logica dei numeri, che sta depauperando tutto il nostro patrimonio di realtà dell'entroterra e sta uccidendo le piccole realtà. Invece, abbiamo poi trovato i soldi per tutti, i soldi per le associazioni, i soldi per i giornali; abbiamo trovato una disponibilità a far contenti o, quanto meno, a migliorare l'umore di tutti i deputati del MoVimento 5 Stelle e del Partito Democratico.

Cosa c'è, invece, che non c'è? Non c'è l'attenzione per il sisma. Mi rivolgo a lei, Presidente, per dire all'onorevole Sensi, che tempo fa scattò una fotografia che mi premiò, perché ero l'unico presente nel centrodestra proprio in merito alla discussione…

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). C'ero anch'io!

PAOLO TRANCASSINI (FDI). …eravamo in due…nella discussione sul terremoto. Ci furono titoli dei giornali sul fatto che non vi fosse attenzione sul terremoto, perché eravamo in sede di discussione generale. Vede, onorevole Sensi, l'attenzione al terremoto non la dà una fotografia, non la dà la discussione generale: la dà la capacità di dare delle risposte quando facciamo le norme e il suo partito, in questa occasione, anche in questa occasione, non ha brillato per attenzione, ma si è voltato, come gli altri, dall'altra parte. Allora, io credo che se la politica vuole restituire un po' di credibilità a se stessa, forse non deve pensare che è importante dare l'immagine della presenza: forse deve dare l'immagine della sostanza; forse deve rappresentare ai territori e alle regioni colpite dal sisma la capacità di stare sul pezzo, piuttosto che una fotografia che serve, comunque, a scatenare un mondo che si aspetta da noi risposte concrete, oltre che apparenza.

Noi abbiamo pensato di riportare l'attenzione su tutto quello che era stato archiviato nel “decreto terremoto”; il sottosegretario Castaldi lo sa perché ha seguito insieme a noi quelle giornate lunghe, complicate. Ci era stato detto da autorevoli esponenti di Governo - dal Ministro D'Incà ma anche dai deputati che provengono da quei territori - che avremmo affrontato l'argomento, se non in sede di bilancio, comunque nel “Milleproroghe”; ci era stato detto che ci saremmo occupati della proroga del personale, che ci saremmo preoccupati della proroga della busta paga pesante, perché la restituzione della busta paga pesante esattamente dimostra l'attenzione che si ha nei confronti di quei territori in maniera veramente molto chiara. Mentre il Governo dice a se stesso “io sono in regime di emergenza, perché non sono ancora uscito dall'emergenza”, tu cittadino mi devi comunque restituire la busta paga pesante, perché l'emergenza c'è per me, ma non c'è per te; cioè, io non riesco a ricostruire, io non riesco a togliere le macerie, ma tu bisogna che continui e ricominci immediatamente a fare il tuo dovere di contribuente.

Questo è inaccettabile! Non è, come diciamo ogni volta che presentiamo un emendamento, una questione di buon senso: è una questione di logica, è una questione di credibilità di quello che facciamo. Invece, su questo, nonostante ci fossero state date delle assicurazioni, non c'è stata minimamente la proroga, quindi il Governo, la maggioranza, lo Stato dice a se stesso: “Il mio stato d'emergenza durerà un altro anno, ma tu, cittadino, comincia immediatamente a restituire”. Grazie a Fratelli d'Italia sono stati accolti due emendamenti, non fondamentali per quei territori - cioè quello di favorire lo smaltimento delle macerie e la riduzione della cedolare secca - però questo ci permette di fare una riflessione. Vede, sottosegretario, io credo che, indipendentemente da come la pensiamo, noi oggi siamo al quarto commissario al sisma. Diciamo che su questo, dopo i due del Partito Democratico, la levata di scudi del MoVimento 5 Stelle e la parentesi di Farabollini, torniamo all'antico con il commissario Legnini, a cui noi abbiamo fatto e ribadiamo tutti gli auguri di buon lavoro, nella speranza che possa essere - ma ci crediamo poco - un momento di discontinuità rispetto al passato. Però, io penso, sottosegretario, che se noi oggi continuiamo a discutere della proroga per favorire la rimozione delle macerie, a distanza di quattro anni, vuol dire che le abbiamo sbagliate tutte: vuol dire che non c'è stata la minima capacità di approcciare a questa materia. Su questo, almeno su questo, non si può non essere d'accordo e dobbiamo farcelo questo esame di coscienza. Se ancora oggi ci sono paesi che hanno bisogno dell'intervento dello Stato per la rimozione delle macerie, perché le macerie sono lì, incartate anche loro dalla burocrazia più grande che uno Stato possa dare a se stesso, se noi discutiamo di macerie, vuol dire che abbiamo fallito. Se discutiamo di macerie e non discutiamo di personale, se discutiamo di macerie e non discutiamo di proroga della zona franca urbana, se discutiamo di macerie e non discutiamo di comunità, noi ci giriamo dall'altra parte; noi ci convinciamo di aver fatto qualcosa di importante, quando, in realtà, abbiamo certificato un fallimento passato e l'incapacità di dare una svolta nel futuro.

Il tema della ricostruzione è un tema importante, è un tema che riguarda 138 comunità, riguarda quattro regioni e che noi oggi archiviamo definitivamente, perché chi ne capisce un po' di politica e me la insegna, sa perfettamente che dopo otto volte che abbiamo discusso di questa piaga, dopo aver fatto ben due “decreti terremoto”, del terremoto non se ne parlerà più. Questa era l'ultima occasione, l'ultima occasione per dare delle risposte e, invece, in realtà, ci siamo ancora una volta, vergognosamente, girati dall'altra parte.

Allora - e concludo, Presidente -, che cosa resta di questo “Mille” - nel senso di esagerato, roboante numero - di questo “Milleproroghe”? Rimane un Parlamento che non ha la capacità di fare una strategia: noi non avremmo bisogno di mille strategie, ma dovremmo avere la capacità almeno di farne una, di farne un paio; di fare almeno una strategia dal punto di vista della ripresa economica, di stabilire comunque una tregua fra noi e tutti coloro che operano e lavorano in questo Paese, di fermarci un attimo e fare anche una strategia su come semplificare, mettere da parte questa burocrazia che uccide il Paese.

Basterebbero un paio di strategie, magari, condivise da tutto il Parlamento e, invece, no. Preferiamo la scorciatoia di mille proroghe, per tirare a campare in questa nazione decadente, che non ha la capacità di guardare al futuro, ma guarda soltanto all'immediato e, nel vostro caso, soltanto all'immediata possibilità di mantenere comunque un Governo.

Ecco, per questo, tutti i deputati della maggioranza, che noi vedevamo affollare quella saletta, che fa da cuscinetto fra la “Mappamondo” e la sala dei giornalisti, somigliavano moltissimo a tutti coloro che ballavano sul Titanic, presi lì dalla volontà di portare a casa comunque 1 milione di euro, 700 mila euro, 800 mila euro, per questa o per quell'associazione, non rendendosi conto che fuori c'è un altro Paese, che si aspetta altro dalla politica e che spera, ogni giorno, che tutto questo possa cambiare, con l'augurio che io faccio a quei deputati e a questa maggioranza, come al Titanic, di affondare il prima possibile (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). La ringrazio, Presidente. Sì, è vero, il Titanic, ma il Titanic non l'abbiamo costruito noi. Siete stati voi a costruirlo e avete creato quelle condizioni, per cui poi la nave affondasse. Noi stiamo tentando di tenerla a galla.

E voglio anche rassicurare il collega Trancassini, sul fatto che non esiste un mancato impegno per quanto riguarda il sisma. Ci sono voluti trent'anni, per dare una risposta concreta alle famiglie che sono state colpite dal sisma addirittura nel 1990, nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa. E grazie proprio al MoVimento 5 Stelle, sono stati incrementati i fondi disponibili per il rimborso riguardante le imposte pagate, tra il 1990 e il 1992, dalla popolazione terremotata. Noi siamo intervenuti con una proroga fino ad una durata complessiva di tre anni, per lo stato di emergenza conseguente ai sismi che hanno colpito i comuni della provincia di Campobasso. Mentre, relativamente agli stati di emergenza del sisma del 2018 dell'Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto, siamo intervenuti prorogando fino al 31 dicembre del 2021 il termine di scadenza dello status emergenziale, al fine di garantire la continuità delle procedure connesse con l'attività di ricostruzione. E, allo stesso modo, siamo convinti che le imprese abruzzesi non possano pagare le conseguenze dei ritardi, che nulla hanno a che fare con la loro volontà, nella quantificazione dei danni subiti a seguito del drammatico terremoto, che ha colpito L'Aquila e i comuni circostanti nel 2009. Per questo noi ci riteniamo soddisfatti dell'approvazione, da parte delle Commissione affari costituzionali e bilancio della Camera, di un emendamento che concede fino al dicembre del 2020 il tempo utile agli imprenditori per quantificare i danni subiti, un segnale importante, riteniamo, di sostegno e di presenza dello Stato per le aziende coinvolte, per i lavoratori, per l'indotto e per l'economia della regione.

E poi, udite, abbiamo prorogato anche al 31 luglio 2020 il termine di riferimento per maturare i requisiti necessari ad avere i contributi previsti per le aree colpite dal sisma del centro Italia. La norma riguarda i comuni con popolazione con 30 mila abitanti. Abbiamo evitato così di diminuire l'efficacia della norma, escludendo da questa possibilità alcuni enti.

Infine, escludiamo dal calcolo dell'ISEE, anche per l'anno 2020, gli immobili o i fabbricati distrutti o dichiarati inagibili in seguito a calamità naturali. E, in questo modo, supportiamo anche dal punto di vista fiscale le famiglie, che hanno subito danni da terremoti, frane o alluvioni. E sempre relativamente al sisma del 2016, noi siamo intervenuti con delle proroghe fino al 31 dicembre di quest'anno, per l'esenzione del pagamento dell'imposta di bollo e dell'imposta di registro per le istanze, i contratti e i documenti presentati alla pubblica amministrazione, nonché l'esenzione da qualsiasi imposta dovuta per il rinnovo, da parte del proprietario, di ipoteche su immobili che sono stati dichiarati inagibili a seguito dei suddetti eventi sismici. E non abbiamo fatto nulla? Non credo, queste sono le nostre risposte.

Ma non ci siamo, ovviamente, limitati a questo. Noi, nel decreto “Salva intese” abbiamo messo nelle condizioni la pubblica amministrazione, che avrà tempo fino al 31 dicembre 2021, di stabilizzare tutti coloro che hanno rapporti di lavoro a termine nell'amministrazione dello Stato, ferma restando la condizione per cui negli ultimi anni si siano svolti almeno tre anni di lavoro, anche non continuativi, nell'amministrazione che procede alla stabilizzazione. E quindi, abbiamo dato più certezza ai lavoratori e più risorse alla pubblica amministrazione, e questo grazie al MoVimento 5 Stelle. Così le graduatorie dei concorsi per assistente giudiziario saranno prorogate fino al mese di giugno 2021. Fare scorrere le graduatorie oltre il termine previsto è uno snodo fondamentale verso l'attuazione della meritocrazia. Più persone, quindi, meritevoli per accedere al lavoro, ma, allo stesso tempo, nuova linfa agli uffici giudiziari. E abbiamo prorogato anche i termini per quanto riguarda l'attuazione del turnover nella pubblica amministrazione. In questo modo abbiamo reso possibile la sostituzione di tutti coloro che hanno lasciato la pubblica amministrazione, ad esempio, per il prepensionamento con “quota 100” e, quindi, forza lavoro giovane, determinata, e abbiamo avviato, quindi, di conseguenza, le nuove assunzioni.

Lo stesso è avvenuto per i Vigili del fuoco, per i Corpi di polizia, per i ricercatori delle nostre università. In legge di bilancio eravamo riusciti, dopo anni di attesa e anche giuste rivendicazioni, ad adeguare gli stipendi dei Vigili del fuoco a quelli delle altre Forze di polizia. Oggi, con il decreto “Milleproroghe”, diamo la possibilità di assumere nuovi operatori nel comparto difesa e sicurezza e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, fino a dicembre 2020. In più, per queste figure che svolgono un ruolo importantissimo per la sicurezza dei cittadini, permetteremo anche di andare oltre i limiti previsti per il turnover. In altre parole, noi riusciamo ad assumere più Vigili del fuoco e operatori della sicurezza, rispetto a quanto previsto dalla legge, con una deroga, che andrà a rafforzare e valorizzare il loro indispensabile lavoro.

Abbiamo ottenuto e voluto interventi importanti sulla digitalizzazione, rafforzando il ruolo della piattaforma pagoPA. Se in questo Paese si inizia finalmente a concepire la digitalizzazione come elemento fondamentale per lo sviluppo della pubblica amministrazione e dell'intero sistema italiano, il merito è certo di questo Governo, che dal primo momento ne ha fatto un punto imprescindibile della propria esistenza. L'innovazione tecnologica viene affidata alla Presidenza del Consiglio, che, con l'ausilio di un team di sette esperti, si occuperà dello svolgimento delle funzioni per la trasformazione digitale del Paese e per l'attuazione dell'Agenda digitale. Sarà fornito un supporto tecnico alle pubbliche amministrazioni in alcuni ambiti della trasformazione digitale, per quanto riguarda la diffusione del pagamento elettronico, attraverso la piattaforma tecnologica per l'interconnessione tra le pubbliche amministrazioni e i prestatori di servizio di pagamento.

Ma un aspetto, che a me sta particolarmente a cuore e che riguarda il sistema sanitario nazionale, riceve grandi interventi. E proprio in questo senso, noi abbiamo voluto continuare a tutelare il diritto al lavoro di tutte quelle persone che da anni operano all'interno del sistema, al servizio dei cittadini. E abbiamo prorogato al 30 giugno 2020 il termine per l'iscrizione agli appositi elenchi speciali, per gli altri 20 mila operatori sanitari che devono validare il riconoscimento dell'equivalenza al diploma di laurea di alcune professioni sanitarie, come educatori professionali, massofisioterapisti e tecnici di laboratorio. Siamo intervenuti, incrementando ulteriormente le risorse destinate ai fondi contrattuali per il trattamento economico accessorio della dirigenza medica sanitaria e veterinaria e per la dirigenza delle professioni sanitarie. In particolare, l'ulteriore incremento, rispetto a quello della legge di bilancio del 2019, è pari a 14 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2025, e a 18 milioni di euro, a decorrere dal 2026.

In Commissione abbiamo approvato un emendamento che prevede il finanziamento di 2 milioni di euro all'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e supportiamo in questo modo proprio l'attivazione e l'operatività dell'Unità per l'alto isolamento e sosteniamo l'importante lavoro che i medici e i ricercatori svolgono quotidianamente proprio in questi giorni, in questo periodo, soprattutto a causa dell'emergenza del Coronavirus. Con lo stesso emendamento, noi abbiamo concesso più tempo allo Spallanzani per il completamento delle iniziative correlate ai lavori di ammodernamento.

L'importanza del ruolo che svolgono i medici incaricati di erogare le cure palliative a chi purtroppo affronta una difficile situazione con patologie croniche, comprese quelle terminali, è per noi fondamentale. Per questo estendiamo l'accesso a quei ruoli all'interno del sistema sanitario nazionale anche ai medici specialisti in medicina di comunità e cure primarie, disponendo l'aggiornamento dei decreti sulle equipollenze. Intervenire per implementare l'accesso di questi servizi, come le cure palliative, è fondamentale per garantire l'assistenza necessaria ai malati e alle loro famiglie.

Per questo, voglio ringraziare il lavoro che hanno svolto le Commissioni e, in particolare, la Commissione affari costituzionali e la Commissione affari sociali della Camera che, con l'approvazione di un emendamento, hanno dato il via libera all'aumento di 2 milioni di euro per tutto il 2020 per il Fondo per l'assistenza dei bambini affetti da patologie oncologiche, istituito proprio nella legge di bilancio 2018. E lo voglio fare, prima, da medico e da rappresentante delle istituzioni, poi, perché ritengo che questi siano dei segnali importanti che permettono alla nostra politica di essere vicina ai cittadini. Con questo emendamento ci mettiamo al fianco di chi soffre, di quei bambini, di quelle famiglie.

Ci siamo interrogati in questi mesi su come affrontare la carenza dei medici, abbiamo iniziato a proporre soluzioni; i medici potranno, quindi, continuare a lavorare nel Servizio sanitario nazionale, anche superando i quarant'anni di attività su base volontaria e fino a settant'anni di età e se, come è già previsto, questo Governo si impegnerà nello stanziare fondi per l'edilizia sanitaria, allo stesso modo, interverrà per permettere l'erogazione, fino alla fine di quest'anno, di somme residue relative a vecchi mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti nella legge di bilancio 2018 per l'edilizia universitaria.

Allo stesso modo, gli enti locali potranno utilizzare risorse per interventi di edilizia scolastica già finanziati e autorizzati con differimento del termine per il pagamento dei lavori al 31 dicembre del 2020.

Abbiamo prorogato per il 2020 e il 2021 la stipula di contratti a tempo determinato e indeterminato per i lavoratori dell'alta formazione artistica e musicale, utilizzando le graduatorie ad esaurimento e abbiamo assegnato un milione di euro al Fondo unico dello spettacolo, dal 2020, per rievocazioni storiche e promozione di eventi e feste per la valorizzazione di beni culturali.

Vedete, ridurre il sovraffollamento nelle aule scolastiche è una priorità del MoVimento 5 Stelle, così come è prioritario incrementare il numero di docenti al fine di garantire una didattica adeguata, soprattutto nelle classi che hanno studenti con disabilità. Per questo, con un nostro emendamento, sono stati stanziati 6,3 milioni di euro nel 2020, 25,4 nel 2021 e 23,9 nel 2022 per dotare le scuole secondarie di secondo grado di nuovi docenti. Le risorse saranno ripartite su base regionale, tenendo conto del numero di classi con un numero di iscritti superiore a 22 alunni, ridotti a 20 in presenza di studenti con grave disabilità certificata. Il reclutamento di nuovi docenti consentirà, dunque, agli istituti interessati di portare entro questi limiti numerici il numero di alunni, ponendo una risoluzione al cosiddetto fenomeno delle classi pollaio. Voglio qui ringraziare personalmente l'onorevole Vittoria Casa che si è adoperata in questo periodo proprio per arrivare a questa soluzione.

Abbiamo stanziato 4 milioni di euro, a decorrere dall'anno in corso, per sostenere la scuola sperimentale di dottorato internazionale del Gran Sasso Science Institute, il centro di ricerca sotterraneo più importante e grande del mondo, che si occupa dello studio delle particelle di cui è composta la materia.

Poi, siamo intervenuti nell'ambito dei beni culturali e del turismo, concedendo la flessibilità e lo slittamento al 2020 del pareggio di bilancio per le fondazioni lirico sinfoniche soggette a procedure di risanamento.

Abbiamo, anche, prorogato il regime speciale per le assunzioni nell'ambito di Matera Capitale Europea 2019 della Cultura e abbiamo prorogato i contratti a tempo determinato al 31 dicembre 2020 stipulati da istituti e luoghi della cultura, per rafforzare i servizi di tutela e di valorizzazione.

Accogliamo con soddisfazione l'approvazione in Commissione del nostro emendamento che riapre i termini per la delimitazione dei cosiddetti distretti turistici, fissandoli al 31 dicembre 2020.

Vedete, aprire la possibilità di istituire e delimitare nuovi distretti consente di creare nuove importanti opportunità per tanti territori a vocazione turistica del nostro Paese. Far parte di un distretto turistico significa dare più opportunità agli enti locali, alle imprese e agli operatori del settore, sia in termini di efficienza e di sburocratizzazione, sia in termini di agevolazioni e opportunità di intercettare finanziamenti e realizzare dei progetti pilota.

Rimane fondamentale supportare il piano strategico redatto dall'Unità Grande Pompei che mira a rilanciare e sviluppare l'intera area vesuviana, limitrofa dell'importante sito culturale di Pompei, che è composta da nove comuni. Con un emendamento al decreto in discussione ampliamo l'ufficio tecnico di lavoro del progetto con l'introduzione di figure professionali a supporto del direttore generale. E lanciamo le basi per interventi determinanti, come annunciato qualche giorno fa dal Presidente del Consiglio, finalizzati al rilancio del Mezzogiorno, rafforzando le modalità di verifica per l'implementazione della clausola del 34 per cento che impone alle pubbliche amministrazioni di spendere per investimenti nel Sud una quota proporzionale alla popolazione residente.

Veramente con grande fierezza possiamo evidenziare gli interventi concreti e immediati per la rete viaria siciliana che permetteranno di aprire apposite contabilità intestate ai commissari straordinari, sulle quali confluiranno le risorse destinate al loro funzionamento. Si tratta di una misura organizzativa che permetterà di semplificare e velocizzare gli interventi, accelerando i lavori che saranno fatti sulla rete viaria provinciale della regione siciliana che, vi assicuro, è tra le peggiori del mondo.

Difendiamo il made in Italy con un piano straordinario, incrementato di 6,5 milioni di euro, anche in considerazione della necessità di attuare specifiche misure di accompagnamento all'internalizzazione delle imprese italiane volte a cogliere le opportunità di business derivanti dagli eventi internazionali di G20 ed Expo 2020, mentre sarà di 50 milioni di euro il rifinanziamento per favorire la internazionalizzazione delle nostre imprese attraverso il fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese italiane che realizzino programmi di penetrazione commerciale in mercati esteri, anche extra europei.

Noi crediamo molto nella internalizzazione delle imprese per la crescita dell'intera economia italiana e aumentiamo, quindi, gli strumenti assicurativi a favore delle imprese che vogliono esportare. E le coperture assicurative sono fornite dal gruppo Cassa depositi e prestiti che si occupa di sostenere la competitività delle imprese italiane e di aiutarle a crescere con sicurezza. Grazie a questo emendamento estendiamo le tipologie di soggetti che potranno, anche con prestiti obbligazionari e titoli di debito, sostenere il processo di internazionalizzazione delle imprese e godere di specifiche garanzie.

Voltando pagina, in materia di Affari esteri è stato approvato il nostro emendamento che incrementa le risorse per la cooperazione internazionale e dispone nuove assunzioni per l'Agenzia italiana per la cooperazione internazionale: si passa così da 20 a 60 unità di personale per le sedi estere, potenziando, inoltre, il contingente locale da 100 a 150 unità. Ogni sede estera potrà avere così almeno 3 impiegati di ruolo e 5 unità a contratto locale. In questo modo si cerca di risolvere la problematica della carenza di personale, carenza che ha influito negativamente sulla capacità di cooperazione italiana nel mondo.

In tema di personale per gli Affari esteri, è stato anche approvato un emendamento del MoVimento che serve a garantire le risorse necessarie a riconoscere i diritti degli impiegati a contratto della nostra rete diplomatico-consolare. Si tratta di un intervento legislativo fondamentale per la copertura finanziaria della proposta di legge a prima firma Ciprini, già approvata dalla Camera e che a breve giungerà al Senato. Noi stanziamo quasi ulteriori 400 mila euro, che si vanno ad aggiungere al milione di euro già stanziato nel 2019 per adeguare le retribuzioni di questo personale e rendere più efficiente il funzionamento dei nostri uffici all'estero.

Continua la nostra attenzione nei riguardi di chi ha subito violenze, e, più in generale, delle fasce più deboli. In tema di diritti, ad esempio, degli animali interveniamo prevedendo divieti e condizioni per procedure su animali a fini scientifici ed educativi: al fine di proseguire la ricerca scientifica in alcuni campi, proroghiamo al 1° gennaio 2021 la disposizione di attuazione delle direttive UE sulla protezione degli animali utilizzati ai fini scientifici. Ed è da sottolineare, in tal senso, l'emendamento sempre del MoVimento con il quale aumentiamo le risorse per la sperimentazione alternativa o sostitutiva al modello animale, ma soprattutto chiediamo di aumentare la platea dei beneficiari a enti pubblici di ricerca, ospedali, università che presentino progetti validi. Rimane il rimando al Ministero della Salute, che entro il mese di giugno dovrà presentare una relazione al Parlamento con l'elenco delle sostanze che possono essere eliminate anche prima della scadenza della proroga da quelle che vengono testate oggi sugli animali.

Infine, è stata rinviata al 19 ottobre 2020 l'entrata in vigore della nuova disciplina in materia di class action, inizialmente prevista per il 19 aprile 2020. Lo scopo è di consentire al Ministero della Giustizia di adeguare i sistemi per gli adempimenti telematici previsti nella riforma, che estende le azioni di classe a tutti i soggetti titolari di diritti individuali omogenei previsti che abbiano subìto un danno da parte di imprese o di enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, e non soltanto i consumatori.

Riguardo alla prescrizione, è noto che in Commissione sono stati posti in essere plurimi tentativi di frustrare l'efficacia e di modificare la struttura di provvedimenti legislativi già entrati in vigore e rispondenti ad esigenze di equità e di tutela delle vittime di gravi reati, oltre che al fondamentale principio di responsabilità individuale per la condotta penalmente rilevante. Di questa linea di fermezza e coerenza il Governo ha ragione di essere orgoglioso. Ulteriore motivo di orgoglio, e al tempo stesso sintomo della volontà di agire in direzione della piena attuazione del principio costituzionale circa la ragionevole durata del processo, così sgombrando il campo da interessate e strumentali polemiche, è la recentissima approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge delega per una riforma in senso garantista ed acceleratorio della struttura e dei tempi del processo penale. Si tratta di quel provvedimento da più parti invocato come presupposto e cornice della disciplina della prescrizione. In questo modo tutti gli obiettivi sono stati conseguiti, ed ogni alibi non può che cessare.

Per quanto attiene, infine, alle norme sulle concessioni autostradali, attraverso le menzionate disposizioni si sono contemperate molteplici esigenze, in primo luogo quella di garantire i beni primari della sicurezza ed efficienza dei sistemi di collegamento autostradali. Ulteriormente si riscrive la cornice normativa che funge da disciplina della materia, abolendo trattamenti discriminatori di irragionevole privilegio a favore dei concessionari che hanno goduto di ingiustificati corrispettivi, del tutto avulsi da criteri di meritevolezza e dai doverosi e necessari investimenti per il miglioramento della rete. In terzo luogo, ed in ogni modo decisivo, l'articolato provvedimento restaura in senso ineliminabile l'etica dei profitti che la collettività reclama da quel giorno, da quel 14 agosto 2018 in poi, a fronte di reiterate, sprezzanti prese di posizione da parte di chi, a vario titolo, avrebbe dovuto manifestare sentimenti di solidarietà e resipiscenza, senza ostacolare la meritoria ed incisiva attività di indagine giudiziaria.

Vede, signor Presidente, oggi, a nome del MoVimento 5 Stelle, io sono qui a rivendicare l'operato e le soluzioni che il MoVimento e questo Governo hanno messo in campo. Noi potremmo fermarci a polemizzare su notizie del momento, ed invece siamo qui a lavorare per il bene dei cittadini e del Paese intero. Il nostro compito è dare risposte, e noi con il decreto che stiamo discutendo abbiamo provato a darne. Il bene dell'Italia è fin troppo grande per essere barattato con qualche poltrona. Il MoVimento oggi come ieri, ma anche domani sarà ancora qui a dare risposte, perché noi non siamo come gli altri, perché noi riteniamo che prima vengano sempre i cittadini.

E voglio tranquillizzare le opposizioni che ci chiedono di andare a casa. Sì, noi lo faremo, ma soltanto quando avremo completato il nostro lavoro, che finalmente sta ridando ossigeno ad una povertà che è stata causata proprio dai vostri Governi. E poi voglio fare un monito, proprio alla Lega: non siate così certi di questo consenso popolare che sbandierate da tutte le parti. Se continuate sulla linea dell'arroganza e delle idee illiberali, vedrete che presto questo consenso lo perderete, e questo perché l'opinione pubblica ha memoria. Noi le cose le stiamo facendo, voi no: voi siete fuggiti dalle vostre responsabilità; lo avete fatto in passato, e continuerete a farlo in futuro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Pierantonio Zanettini. Ne ha facoltà.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Zanettin, Presidente. Sono veneto, con cognome tronco.

PRESIDENTE. Zanettin, sì, ho messo una “i” di troppo. Chiedo scusa. Prego, a lei la parola.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). La ringrazio, la ringrazio. Presidente, onorevole Ministro D'Incà, onorevoli colleghi, onorevoli colleghe, oggi siamo qui a esaminare questo decreto “Milleproroghe”: un provvedimento omnibus, assolutamente disomogeneo, come peraltro è prassi del Parlamento da molti anni; quindi, io non mi dilungherò quindi a criticare questo modo di lavorare, che peraltro non è certamente il migliore.

Questo provvedimento arriva dopo un iter tormentato in Commissione, che è sintomo di una maggioranza parlamentare che è ormai del tutto priva di consenso nel Paese e appare assolutamente divisa al suo interno. Una maggioranza che, ahimè, in queste ore si affida, per la sua sopravvivenza, a mendicare un pugno di voti al Senato tra responsabili o democratici: un quadro sconfortante, che accompagna questo provvedimento oggi all'esame dell'Aula.

Io non intendo soffermarmi su tutti gli aspetti di questo provvedimento; concentrerò il mio intervento in particolare su tre temi. Il primo: la giustizia. Ecco, la giustizia è stato uno dei temi che maggiormente ha articolato i lavori in Commissione, su cui c'erano stati interventi a iosa, attenzione mediatica, e sul quale, però, si è partorito il nulla. Intanto cominciamo da un primo dato, quello di partenza, la legge “Spazzacorrotti”. Il primo dato che io mi sento di consegnare all'Aula è sostanzialmente il fallimento di questo provvedimento: lo “Spazzacorrotti” fa acqua da tutte le parti. Voglio ricordare, Presidente, che la settimana scorsa è intervenuta anche la Corte costituzionale. È intervenuta sulle modifiche apportate dallo “Spazzacorrotti” all'articolo 4-bis della “legge Gozzini”, sancendo l'illegittimità della modifica introdotta appunto l'anno scorso.

Di fronte al nostro sdegno, perché quella illegittimità costituzionale noi l'avevamo già denunciata in sede di approvazione della legge, il Ministro Bonafede si è subito precipitato in televisione a dire che le nostre denunce non erano fondate, che non si trattava di una declaratoria di illegittimità costituzionale, ma che quella che era stata pronunciata dalla Corte costituzionale era solo una sentenza interpretativa. Come dire, per semplificare, per spiegare ai non addetti ai lavori, il Ministro dice: non è stato il Parlamento a sbagliare, non è stato chi ha approvato quella legge sbagliata; sono stati i giudici, che l'hanno applicata, a sbagliare, perché l'hanno applicata retroattivamente quando retroattivamente non si doveva fare. Questo avrebbe detto la Corte costituzionale. Ahimè, il Ministro Bonafede è smentito documentalmente, dagli atti parlamentari, perché, se era così, se davvero la maggioranza che aveva votato quella legge era convinta che quella legge non era retroattiva, non si spiega perché il 7 marzo del 2019 in Commissione giustizia il sottosegretario Ferraresi ha dato parere contrario alla risoluzione, a prima firma Costa di Forza Italia, la quale chiedeva di precisare che quella norma non si applicava per fatti avvenuti prima dell'entrata in vigore della legge e invitava il Governo a provvedere in tal senso.

Orbene, lo voglio ricordare, il sottosegretario Ferraresi ha dato parere contrario a quella risoluzione e quella risoluzione è stata bocciata dalla maggioranza. Allora, non si venga a dire oggi, non venga a dirci il Ministro Bonafede che quella legge doveva essere interpretata in senso non retroattivo, perché la sua maggioranza, in sede politica, aveva detto esattamente il contrario; ed è quindi il motivo per cui il Ministro Bonafede è responsabile politicamente di quella legge, deve chiedere scusa ai tanti cittadini italiani che in questo anno sono stati incarcerati ingiustamente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Qualcuno di questo deve rispondere, e deve rispondere, in particolare, il Ministro Bonafede e la sua maggioranza. Ma l'incostituzionalità dello “Spazzacorrotti” non riguarda solo l'articolo 4-bis, questo forse era uno dei punti più eclatanti, ma riguarda l'intera costruzione, e in particolare la costruzione che è stata fatta della prescrizione.

Su questo credo siamo ormai tutti d'accordo, che quel testo, così com'era stato varato l'anno scorso, è incostituzionale; tant'è che la stessa maggioranza sta lavorando per trovare delle nuove soluzioni. Ed ecco qui che noi abbiamo d'attualità due proposte: una prima, il cosiddetto lodo Conte, il lodo Giuseppe Conte, e la seconda, il lodo Conte-bis o lodo Federico Conte. Ma qui devo replicare al collega Trizzino, che io stimo molto come medico, ma meno come giurista. Quel tipo di proposte, sia il lodo Conte che il lodo Conte-bis, sono palesemente incostituzionali. Quello che è stato partorito in questa mediazione estenuante all'interno della maggioranza è un meccanismo complicatissimo da capire, complicatissimo da spiegare e complicatissimo da applicare. Un vero monstrum vel portentum, per dirla con termine classico, che è stato anche citato da Carlo Nordio la scorsa settimana su Il Messaggero.

Formulo almeno tre ordini di argomentazioni in ordine all'incostituzionalità dei due lodi. Il primo: richiamo all'Aula il disposto dell'articolo 111 della Costituzione, che testualmente recita “la legge assicura la ragionevole durata del processo”, norma che si ricollega all'articolo 47 della Carta europea dei diritti dell'uomo. Cosa significa? Significa che il processo deve avere una ragionevole durata. Qual è questa ragionevole durata? Ciò lo deve stabilire la legge, il termine finale in cui si deve necessariamente concludere un processo deve essere fissato da una norma di rango primario. Il processo si deve concludere o con una sentenza di merito oppure con la declaratoria di prescrizione, ma è la legge, ripeto, un atto normativo di rango primario, solo la legge può normare, può stabilire qual è il termine finale del processo; e non è possibile che a fissare la data finale di un processo penale siano provvedimenti organizzatori del presidente della Corte di appello chiamata a pronunciarsi sul caso o della Cassazione, il presidente della Cassazione, perché vige quella che in termine tecnico si chiama una riserva di legge. Questi argomenti li avevo già spesi nel corso di una pregiudiziale che era stata presentata il 19 novembre del 2018 sul tema della prescrizione. Ricordo che in quella occasione trovai al mio fianco anche l'onorevole Ceccanti del Partito Democratico, che, a sua volta, presentò la pregiudiziale di costituzionalità del Partito Democratico. Mi spiace, a distanza di un anno, di un anno e mezzo, di non trovare al mio fianco un autorevole parlamentare come l'onorevole Ceccanti, che è anche un illustre costituzionalista.

Secondo ordine di argomenti in ordine alla incostituzionalità di questa norma: l'articolo 27 della Costituzione - lo ricordiamo - sancisce la presunzione d'innocenza. Prevede, cioè, che l'imputato debba essere considerato non colpevole fino a sentenza definitiva di condanna. Orbene, colleghi, la Costituzione non distingue tra condannati o prosciolti in primo grado; tra l'altro, il fatto che se l'imputato viene assolto, e la prescrizione continua a correre, e, se viene condannato, ciò comporta il rischio evidente di incentivare le condanne in caso di dubbio, con deroga al principio del in dubio pro reo, quando la sentenza venga pronunciata a ridosso della scadenza del termine, per evitare, appunto, che il termine spiri immediatamente dopo la pronuncia della sentenza.

In questo caso verrebbe violato il principio di uguaglianza del cittadino di fronte alla legge. Terzo ordine di motivi: la distinzione appare manifestamente irragionevole. Quali sarebbero le conseguenze di queste proposte dei due lodi, lodo Conte e lodo Conte-bis? Per evitare il maturare della prescrizione, in Corte di appello sarebbero fissati con priorità innanzitutto i processi con gli imputati prosciolti in primo grado. I processi con condannati sarebbero inevitabilmente messi in coda, e questo danneggerebbe in particolare le parti offese, perché uno degli argomenti che viene portato da chi vuole abolire la prescrizione, in particolare dal Ministro Bonafede, è quello di citare le parti offese che, al termine di un processo, non trovano il giusto ristoro. Orbene, il meccanismo che è stato partorito da questa maggioranza è un meccanismo che penalizza soprattutto le parti offese, che non avranno diritto al risarcimento fintanto che il processo non sarà concluso. A loro volta, i prosciolti in primo grado, per certi versi, avrebbero un trattamento deteriore rispetto ai condannati, perché vedrebbero i loro processi fissati prima di quelli dei condannati, senza peraltro ottenere in cambio alcun bilanciamento sul piano processuale. Se alla pronuncia della sentenza di appello dovessero essere condannati, il termine di prescrizione si bloccherà definitivamente, senza, peraltro, nessun vantaggio dell'ordinamento. Perché non c'è nessun vantaggio dell'ordinamento? Perché già oggi, Presidente, come tutti i tecnici del diritto sanno, l'organizzazione della Suprema Corte e, occorre anche riconoscerlo, l'impegno e l'abnegazione dei magistrati della Suprema Corte consentono di evitare la prescrizione. Non ci sono processi che nella fase tra l'appello e la Cassazione vanno in prescrizione. E non lo dico io solo che tutto questo impianto che è stato partorito in queste ultime settimane da questa maggioranza giallorossa è incostituzionale.

Io mi permetto di ricordare in quest'Aula l'intervista che ha rilasciato al quotidiano Il Dubbio il presidente emerito della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli, insigne giurista, professore universitario, il quale, oltre che presidente della Corte costituzionale è stato anche vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, che non è certamente un esponente vicino al centrodestra, ma è, come credo molti dei presenti ricordano, un giurista di estrazione cattolica alle cui raccomandazioni e ai cui giudizi credo che in particolare il Partito Democratico dovrebbe essere sensibile.

Nelle ultime ore sono uscite delle indiscrezioni circa il contenuto di un disegno di legge delega governativo che ha spostato la questione della prescrizione su un campo diverso rispetto a quello di questo decreto “Milleproroghe”. Ecco, è stata articolata una costruzione, che io personalmente non esito a definire barocca, in cui viene introdotta una sospensione della prescrizione per un termine massimo di un anno e mezzo dopo la sentenza di primo grado, anche in caso di proscioglimento; viene prevista la facoltà del difensore di chiedere in corte di appello la trattazione prioritaria dei fascicoli dei condannati in primo grado dopo due anni dal deposito dell'appello; vengono ipotizzate azioni disciplinari nei confronti dei magistrati i quali non siano in grado di emettere le sentenze, di depositare le sentenze, in tempi piuttosto stretti. Ecco, di fronte a questa costruzione, che non parte dalle maggiori risorse ma parte invece da termini sempre più compressi, senza dare fronte, invece, a meccanismi che agevolino il lavoro di magistrati e avvocati, giustamente - io credo - l'associazione nazionale magistrati cosa chiede? Chiede di fissare dei carichi esigibili, quelli che tecnicamente si chiamano “carichi esigibili”. Dunque, spieghiamo cosa sono i carichi esigibili ai non addetti ai lavori. I carichi esigibili sono il tetto massimo di fascicoli da attribuire e da porre a carico dei singoli magistrati, perché evidentemente se al ritardo nel deposito di una sentenza consegue, necessariamente e inevitabilmente, una sanzione disciplinare, allora è del tutto ovvio che il magistrato pretenderà di avere un tetto massimo di fascicoli, ma questo, nelle attuali condizioni di disastro dei nostri uffici giudiziari, comporterebbe rischi ulteriori. Ne individuo uno: esiste il rischio di sentenze scritte frettolosamente dai giudici quando fossero stressati dalla necessità di rispettare i termini di fase del tutto irrealistici perché non calati nella realtà dei singoli uffici giudiziari. Si acuirà, inoltre, la corsa ad abbandonare quegli uffici giudiziari maggiormente in difficoltà e dove il carico dei fascicoli è maggiore, per rifugiarsi nei porti più sicuri di uffici giudiziari dove il carico di lavoro è meno pesante e quindi dove si rischia di meno l'azione disciplinare.

Allora, sul tema della giustizia io credo, Presidente, concludendo questa mia prima parte di intervento, che l'unica soluzione sia quella di rinviare l'applicazione di questa normativa sulla prescrizione a quando l'iter sulla riforma del processo penale sarà completato e nel frattempo - e io personalmente, a nome di Forza Italia, non posso che manifestare la disponibilità assoluta - lavorare con modalità condivise sui temi della giustizia per rendere più celeri i processi. Mi pare che sia stato questo anche lo spirito espresso dal vicepresidente del CSM, David Ermini, in un'intervista della scorsa settimana, con una premessa, però: la riforma della giustizia non può avvenire attraverso un indebolimento delle garanzie dei cittadini. Noi siamo garantisti, il processo dev'essere equo e devono essere garantite tutte - tutte! - le tutele per il cittadino sottoposto a procedimento penale.

La settimana prossima, lunedì prossimo, tornerà in Aula la proposta di legge a prima firma Costa, che ha avuto - anche quella - un iter tormentato e io credo che quella sia la buona occasione perché questa riforma della prescrizione possa essere sospesa, in attesa, appunto, del varo di una normativa coerente e approfondita sul processo penale.

Il secondo punto che voglio trattare in questo intervento è quello relativo alle concessioni. L'articolo 45 di questo decreto-legge interviene sulla revoca delle concessioni e sul calcolo dell'indennizzo. Ecco, io non intendo intervenire su quella stucchevole polemica circa le responsabilità di quanto accaduto sul ponte Morandi: non è compito mio. Abbiamo una magistratura - c'è una magistratura penale, c'è una magistratura civile, c'è una magistratura amministrativa – che, per le rispettive competenze, accerterà le responsabilità di chi ha sbagliato, comminando le sanzioni previste dalla legge. Quello che io credo sia assolutamente sbagliato è che si cambino le carte in tavola: con questo decreto-legge vengono cambiate le carte in tavola. Se Autostrade per l'Italia è responsabile del crollo del ponte Morandi, se è possibile revocare le concessioni per questo, lo si faccia, ma se c'è un indennizzo che è previsto dalla legge per il concessionario questo non può essere cambiato con una legge in iter in questo momento: le carte in tavola non si cambiano!

Troppe volte abbiamo sentito in quest'Aula lamentare il fatto che non arrivano investimenti esteri nel nostro Paese: ma come si può pensare che un investitore, un fondo d'investimento, investa in un Paese nel quale le norme cambiano di continuo? Arriva un Governo - parliamo dell'Ilva - e vara lo scudo penale; arriva il Governo successivo e lo scudo penale lo abroga. Non ci sarà mai la possibilità di avere la certezza del diritto, perché la certezza del diritto non è soltanto la certezza della pena. Tante volte tanti giustizialisti in quest'Aula ci parlano della certezza della pena. La certezza della pena è uno degli aspetti della certezza del diritto, ma se lo Stato per primo, a fronte di situazioni che mutano, muta anche la normativa, questo non è possibile con effetto retroattivo. È lo stesso concetto che abbiamo sentito applicare - e quello ha una rilevanza costituzionale - con riferimento all'articolo 4-bis: non si cambiano le carte in tavola! Quando ci sono degli investimenti, quando ci sono delle società quotate, non pagano soltanto dal punto di vista economico gli amministratori o gli azionisti di maggioranza, che esprimono quegli amministratori, ma paga il sistema; pagano i piccoli azionisti ma pagano anche, per esempio, i concessionari, i tanti che ci sono in questo Paese, che nulla c'entrano, che nulla hanno a che fare con la vicenda del ponte Morandi. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con questi argomenti sa che dopo il crollo del ponte Morandi e dopo l'ipotesi di ridurre o di azzerare gli indennizzi, sono crollati i valori di tutti i concessionari italiani, non solo quelli di Atlantia, che evidentemente era implicata sul fatto, appunto, del ponte Morandi.

Poi, oggi leggiamo Il Fatto Quotidiano e apprendiamo dei rumors che riguardano, appunto, le trattative fra lo Stato e la famiglia Benetton - Autostrade per l'Italia - e apprendiamo che c'è in corso una trattativa per la cessione del 49 per cento di Autostrade per l'Italia alla Cassa depositi e prestiti. È un po' quello che è successo con l'Ilva, cioè lo Stato che torna a gestire l'economia. Io da liberale, da liberista, sono assolutamente contrario a queste forme di neonazionalizzazione e lo dico fin da ora. Ho sentito in Aula talvolta - e ho visto agenzie - di colleghi parlamentari che adesso plaudono all'IRI, al ritorno dell'IRI, al ritorno dell'intervento dello Stato nell'economia.

Ecco, personalmente la storia d'Italia ci ha detto che la gestione da parte dello Stato degli enti economici è sempre stata fallimentare e su questo io credo che non facciamo passi avanti, anzi vogliamo l'Italietta, vogliamo l'Italietta autarchica. Questa è la strada, ma è inutile poi invocare investimenti esteri se questa è la linea del Governo e della maggioranza.

Terzo argomento e mi accingo alla chiusura, Presidente. Sottolineo l'ennesima brutta figura che ha fatto il Governo sul Fondo indennizzo risparmiatori per le banche. Faccio un invito a questa maggioranza, ai relatori e al Governo a non molestare più con comportamenti impropri e con dichiarazioni mediatiche le famiglie dei risparmiatori che hanno visto i loro risparmi svanire nella tragedia delle banche popolari (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Dopo aver strombazzato sui media, sui giornali economici un emendamento dei relatori che avrebbe consentito un anticipo di indennizzo del 40 per cento, poi l'emendamento è stato dichiarato inammissibile perché è del tutto evidente che era estraneo per materia a tutte le altre contenute in questo “Milleproroghe”. Ora, avevo presentato lo stesso emendamento alla legge di bilancio a tempo debito ed era stato bocciato; avevo presentato lo stesso emendamento con riferimento al decreto sulla Banca Popolare di Bari ed era stato dichiarato inammissibile. Credo che i relatori lo abbiano presentato con riferimento al “Milleproroghe” ed è stato dichiarato inammissibile. Lasciamo perdere, ormai credo che non abbia neanche più senso: aveva senso tre mesi fa o due mesi fa, quando abbiamo discusso la legge di bilancio. Ora la scadenza delle domande per il FIR è prevista per il 18 aprile prossimo: conviene che concentriamo tutti gli impegni, tutte le energie della commissione tecnica sullo smaltimento di queste domande perché al più presto i cittadini possano avere quei quattro soldi che sono stati loro promessi. Per cui evitiamo per il futuro di ritornare sull'argomento se non si hanno soluzioni di maggior favore da proporre ai cittadini truffati dalle banche.

Per concludere, Presidente, detto questo in termini specifici con riguardo a singole materie, non posso che concludere il mio intervento con un giudizio assai sconfortante sul provvedimento che illustra quasi plasticamente il fallimento della maggioranza. C'è stato un iter contorto del provvedimento: mi dicono che addirittura venga annunciato un rinvio in Commissione perché sono rimasti irrisolti dei punti, quindi vi sarà un ulteriore slittamento dei nostri lavori. Il provvedimento si colloca in un periodo in cui, in questi due mesi, l'Aula è stata convocata pochissimo o su argomenti di pressoché scarsa o nulla valenza politica e questo è sintomo di una maggioranza ormai palesemente in agonia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Vedremo come finirà l'ordalia in atto fra il Premier Conte e Matteo Renzi. Certo che il nostro Paese in questa situazione – ahimè - rimane ultimo in Europa come hanno certificato i dati più recenti e vede poche soluzioni ai tanti mali che lo affliggono (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, giusto perché poi le cose maturano e forse ha anche senso ascoltare le discussioni: ascoltavo dal collega Zanettin la questione dell'emendamento su Vicenza e sui rimborsi di coloro che sono rimasti vittime del caso delle banche venete. Mi domandavo se non fosse il caso o se non fosse potabile, magari, la proposta di sottoscriverlo da parte di tutti i gruppi, riprendendo quel testo se è necessario, in modo da superare anche la questione dell'inammissibilità di fronte a un'eventuale consonanza e unanimità di intenti anche su questo, per superare l'impasse dell'estraneità di materia; e credo che la Presidenza potrebbe, in quel caso, magari porsi la questione se ammettere o no un testo unanimemente condiviso. Ovviamente, io non posso proporre l'unanimità ma posso proporre l'idea che i gruppi, se i colleghi che seguono questo tema sono d'accordo, sottoscrivano tutti la proposta. In quel caso, evidentemente ci sarebbero le condizioni per superare eventuali paletti di inammissibilità. Lo dico anche in presenza del Governo e del presidente Brescia che in qualità di presidente di una delle due Commissioni interessate segue la discussione.

Aggiungo un ulteriore elemento, Presidente, che il Governo conosce perché nella giornata di venerdì - quando avrebbe dovuto iniziare la discussione generale sul provvedimento e, invece, la Presidente Spadoni ci ha annunciato l'ulteriore slittamento alla giornata di oggi di questo appuntamento - l'ho già fatto presente in questa Assemblea. La Commissione ha lavorato molto male, le Commissioni hanno lavorato molto male e hanno lavorato molto male non i commissari in quanto tali, non i due presidenti di Commissione, ma le Commissioni riunite in sede referente hanno lavorato male perché c'è stata una confusione ingenerata dai ritardi con i quali il Governo sostanzialmente ha istruito le varie questioni sollevate da una moltitudine di emendamenti, e le Commissioni hanno trascurato alcuni aspetti importanti. Sarà, credo, la ragione per la quale nella giornata di oggi, se è vero ciò che si sente in giro, ci sarà il rinvio in Commissione del provvedimento, Presidente Rampelli.

Allora, a fronte del rinvio in Commissione, mi permetto di sottolineare di nuovo, a riprova di come drammaticamente si è portato avanti il provvedimento in sede referente, che ci sono 90.000 case inagibili soltanto nel centro Italia, grossa parte di queste danneggiate ovviamente dal terremoto del 2016, che dal 1° gennaio di quest'anno - grazie al fatto che il Governo non ha inserito questa proroga nel testo che è stato emanato dal Governo, malgrado io in quest'Aula per due volte glielo abbia detto, anche nel giorno in cui il “Milleproroghe” andava in esame al Consiglio dei ministri - rischiano di essere conteggiate ai fini del calcolo dell'ISEE, e credo che siamo di fronte al paradosso, a una cosa che, se non fosse tragica, sarebbe ridicola.

Allora, anche su questo mi auguro – al riguardo il sottosegretario Castaldi, che credo anche dal punto di vista territoriale abbia una sensibilità in relazione alle popolazioni colpite dalla sventura del terremoto, ci aveva rassicurato - ci sia la sensibilità e l'occasione per poter risolvere questo pasticcio.

Mi taccio, mi fermo qui; potrei dire molte altre cose sul “Milleproroghe” in fondo, su quanto la corposità di un provvedimento come il “Milleproroghe” sia una sconfitta per la credibilità di un sistema Stato, di un sistema pubblico che è costretto a rinviare per il futuro e, come dire, in maniera ormai sistematica alcune delle scadenze e degli impegni che si prende con la società, con il diritto, con i cittadini, con le imprese, eccetera (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Mi risparmio tutto questo perché è evidente che parlerei solo al sottosegretario Castaldi, che peraltro sta qui con grande sensibilità e attenzione, ma non c'è un Governo che poi si fa carico di questi problemi. E non voglio neanche fare quello che, in maniera sistematica, riprende dei ritornelli molto noti a chi frequenta questo Parlamento da più di qualche mese.

Non mi piace parlarmi addosso, per cui mi taccio, però, Presidente, non stiamo scrivendo, ancora una volta, una bella pagina di Parlamento e chi ne ha la responsabilità dovrebbe porsi delle domande, specie a fronte della testa così che ci ha fatto negli anni passati quando insultava quelli che stavano al Governo per i ritardi, per le disfunzioni, per le assenze dei pareri da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Ecco, questi signori, oggi, si dovrebbero vergognare e dovrebbero chiedere scusa, perché quelli che sono oggi i grandi fautori del taglio dei parlamentari hanno già tagliato al Parlamento grossa parte dell'efficienza, del lavoro e della dignità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Arriviamo finalmente al tratto finale di un provvedimento che ha segnato la consacrazione del metodo di lavoro, purtroppo, di un Governo e di una maggioranza gravati da una contraddizione di fondo e, onestamente, duole constatare che, anche nell'affrontare questo provvedimento, la maggioranza ha dato prova di incapacità funzionale. Io non devo ricordare questo ai colleghi che sono stati con me in Commissione bilancio, a tutti i colleghi, di tutte le forze politiche. Mi permetterà, Presidente, di ringraziare i miei colleghi Trancassini e Prisco, che sono stati in Commissione a battagliare per i provvedimenti che il gruppo di Fratelli d'Italia ritiene assolutamente essenziali. Lo avete sentito prima dalle parole del collega Trancassini: ci siamo occupati di terremoto, ci siamo occupati di cedolare secca per parlare delle aziende, per tornare a dare uno spiraglio alla nostra economia, eppure, siamo stati ostaggi della Commissione per tre settimane, tre settimane nelle quali avremmo voluto lavorare davvero e, invece, eravamo in attesa di qualcosa, in attesa che questa maggioranza, che si è autoinnalzata a baluardo delle istituzioni, in realtà, costellasse questo provvedimento con forzature e colpi di mano.

Vedete, molti anni fa, c'era un provvedimento che si chiamava “legge mancia” e lo ha detto benissimo il collega Trancassini prima: anche questo “Milleproroghe”, in realtà, non è stato altro che una “legge mancia”, cioè un modo per accontentare le esigenze dei vari parlamentari di maggioranza, con dazioni più o meno piccole sui vari territori, alle varie associazioni, ed è mancata, anche in questo provvedimento, l'idea di fondo, un'idea generale. Io non amo il “Milleproroghe” e anche l'anno scorso ci siamo trovati di fronte ad una rincorsa dei provvedimenti. Il “Milleproroghe” rappresenta il fallimento delle istituzioni, rappresenta il fallimento della politica, che non riesce a dare risposte concrete subito attraverso azioni mirate ed ha, quindi, la necessità di rincorrere le norme che essa stessa produce. E il fatto che il confronto politico sia stato sottoposto ad un balletto continuo sull'eventuale inserimento del lodo “Conte-bis” all'interno di questo provvedimento dà chiara la misura della concezione che questo Esecutivo e questa maggioranza hanno delle istituzioni parlamentari, ossia non come veicolo della realizzazione di un programma, che in questo caso non c'è, ma come puntello di equilibri precari da sostenere con l'espediente, dando compimento a pulsioni demagogiche e applicando tattiche che hanno tutto il sapore elettorale. In questo senso si collocano una serie di misure, una serie di proroghe: pensiamo, per esempio, all'introduzione dell'emendamento che evita il default del comune di Napoli, favorendo la ricomposizione, per la città partenopea, di un mosaico, evidentemente, a sinistra. Mi viene anche da pensare che, forse, in vista delle elezioni suppletive e delle elezioni regionali, fosse necessario dare una mancia a quei territori. E non dimentichiamo neanche il tentativo, che abbiamo immediatamente denunciato, di dare 900 mila euro a un'associazione femminista che opera sul territorio di Roma, esattamente nel collegio in cui i residenti romani, i cittadini romani sono chiamati, da qui a una settimana, a scegliere un candidato e dove ricordiamo uno dei candidati, il candidato del centrosinistra, è il Ministro Gualtieri.

Ebbene, moltissimo scrupolo si è mostrato da parte della maggioranza nell'avallo di tutte queste misure, nonostante una palese situazione di malgoverno, però, accanto a questo scrupolo, si è evidenziata una indifferenza, che è stata destinata a tutte quelle misure che, al contrario, avrebbero dato un minimo dinamismo ad un tessuto economico afflitto da drammatiche criticità. Il rifiuto della proroga della cedolare secca sugli affitti commerciali è un esempio evidente di questo atteggiamento, che va a peggiorare le condizioni di due comparti, quello immobiliare e quello commerciale, avvitati dallo stesso laccio nero di crisi, con un vertiginoso calo della domanda e di pressione fiscale. Negli ultimi dieci anni, hanno chiuso i battenti circa 64 mila esercizi commerciali nel nostro Paese e la rinuncia ad un alleggerimento fiscale, che non era evidentemente decisivo, ma che, comunque, avrebbe costituito un segnale di attenzione per quel comparto fortemente danneggiato, poteva sicuramente costituire un contrasto allo svuotamento dei centri storici, al cambiamento di volto delle nostre città, un piccolo segnale di rilancio e di attenzione nei confronti delle piccole economie sulle quali il nostro Stato e la nostra nazione si fondano. Così come non è stato varato il rifinanziamento del contratto di espansione, nessuna revisione è stata applicata, tra l'altro, a quelle due gabelle che sono la plastic tax e la sugar tax, che sono un colpo alla competitività del nostro Paese e alla sua attrattività nei confronti degli investimenti. E anche quando abbiamo parlato dell'impossibilità dei piccoli commercianti di far fronte agli adempimenti sulla fatturazione elettronica, non per mancanza di volontà, ma semplicemente per mancanza della Rete su tutto il territorio nazionale e, soprattutto, nelle parti dell'entroterra, anche in questo caso, si è preferito coprire gli occhi e andare avanti, evitando di guardare al lato.

In un periodo di crisi economica, la proroga di alcune misure avrebbe, di certo, consentito un momento di respiro, che, però, non si è evidentemente voluto dare, presi dalla foga di dover coprire le esigenze dei singoli parlamentari di maggioranza e dei singoli territori. Pensiamo, per esempio, anche all'introduzione dei revisori contabili per le piccole aziende, quindi con fatturati modesti, che, invece di sburocratizzare e alleggerire la burocrazia - cosa che pure questo Governo dice di voler fare -, di fatto, va ad aumentare gli adempimenti e gli obblighi che i piccoli imprenditori hanno, in alcuni casi, anche facilitandone, potremmo dire, per chi conosce il mercato economico e commerciale, il fallimento.

Facciamo indubbiamente salvi quei miglioramenti provenienti da un'attività normativa importante e, all'interno di questo, devo dire, con estremo orgoglio, il gruppo di Fratelli d'Italia, che ha partecipato ai lavori della Commissione, ha dato un importantissimo contributo ed ha lottato per vedersi approvati alcuni emendamenti che riteniamo di sicuro interesse nazionale, anche se - e questo lo dico con rammarico - tutto quello che abbiamo potuto fare è una goccia nell'oceano, perché l'Italia avrebbe bisogno di una visione più ampia e più lungimirante delle proprie politiche. Però mi lascerà dire che le battaglie di Fratelli d'Italia sono state su temi assolutamente concreti: penso, per esempio, alla proroga del termine delle agevolazioni per le attività che decidono di riaprire gli esercizi chiusi. Ovviamente, in un momento in cui le saracinesche italiane tendono ad abbassarsi, è fondamentale che si dia un supporto a chi, invece, quelle saracinesche vuole rialzarle.

Così come penso alla proroga, al 2 febbraio del 2021, del regime transitorio per l'iscrizione all'albo della professione forense, alla battaglia che abbiamo portato avanti per accelerare - come diceva il collega - lo smaltimento delle macerie nelle zone terremotate; così come alla battaglia fatta per ridurre del 10 per cento la cedolare secca per i contratti di locazione nei comuni fino ai 10 mila abitanti e in tutti quelli colpiti dal sisma, perché riteniamo che l'attenzione del Governo debba innanzitutto partire dalle situazioni di disagio che, ancora oggi, purtroppo, non siamo riusciti a risolvere.

Penso anche alla proroga che abbiamo ottenuto dei contratti a tempo determinato del personale dei servizi sociali, così come alla proroga per la cassa integrazione per i lavoratori delle agenzie di stampa. Insomma, il lavoro che il gruppo di Fratelli d'Italia ha cercato di fare è un lavoro indubbiamente meticoloso. Abbiamo davvero cercato di affrontare e di portare in Commissione temi concreti. Abbiamo evitato di chiedere che venissero accontentate associazioni o che venissero accontentati semplicemente i grandi interessi e i piccoli interessi di piccoli territori, perché abbiamo lavorato sui grandi temi che dovrebbero occupare questa nazione. Purtroppo - devo dire, purtroppo - lo abbiamo fatto in assoluta solitudine, come spesso oramai ci accade.

Rimane la convinzione generale che questo “Milleproroghe” sia un'altra occasione persa per la nostra nazione, sia un'altra occasione persa per questo Governo, per dare la dimostrazione che quello che predica sia, poi, anche quello che fa; invece, abbiamo, purtroppo, sempre più, la sensazione che quanto viene raccontato non viene poi trasposto all'interno degli atti parlamentari e all'interno dei provvedimenti, che passano al vaglio di questa Aula.

Anche in questo caso non possiamo non far notare un profondo deficit di confronto con le categorie rappresentative dell'Italia che lavora. Abbiamo proceduto, come formalmente si richiede, a tutte le audizioni di tutte le categorie interessate, eppure tutto quello che è stato raccontato è stato troppo spesso lasciato da parte ed è rimasto assolutamente inascoltato, tanto da trasformare l'audizione e il passaggio in Commissione di queste associazioni come un mero adempimento formale, senza la voglia di migliorare il provvedimento che andava prendendo forma. Che il provvedimento abbia preso forma nel corso delle tre settimane, in cui molte volte ci siamo trovati, purtroppo, a presentarci in Commissione per poi essere rimandati ad orari successivi, finanche facendo orari serali tardi, ecco, anche questo dà la plasticità di quello che è il comportamento e l'atteggiamento di questo Governo. Infatti, anche in questa occasione noi siamo arrivati in Commissione in assenza di preparazione da parte dei relatori, per esempio sui pareri da esprimere sui vari emendamenti proposti; abbiamo avuto giornate di accantonamento degli emendamenti, quindi, senza la possibilità di discutere temi fondamentali, perché i temi fondamentali dovevano essere discussi alla fine, proprio perché - lo ricordo anche questo con rammarico - nel frattempo all'interno del Governo c'era un dibattito politico fortissimo sul tema della prescrizione. Questo, ovviamente, è stato un momento di forte discrasia all'interno anche della maggioranza e lo dobbiamo raccontare, abbiamo il dovere di raccontarlo, perché quello che è successo in Commissione. La posizione, per esempio, di Italia Viva rispetto ai partiti con i quali attualmente governa ci dà, forte e chiara, la sensazione di come questo Governo sia sostanzialmente in un pantano. Ovviamente, questo non può non riflettersi sull'attività di Governo e sull'attività legislativa, ed è proprio quello che il gruppo di Fratelli d'Italia, invece, cerca di osteggiare, sempre nell'interesse della nostra nazione, con umiltà, ma soprattutto con coerenza e facendo attenzione ai temi fondamentali, che in questo momento dovrebbero occuparci. Allora, il “Milleproroghe” - ripeto, per me, chiamarlo “Milleproroghe” o chiamarlo “legge Mancia”, dopo quello a cui abbiamo assistito in Commissione, sostanzialmente non fa una grossa differenza - rappresenta l'irresponsabilità illimitata di questo Governo, alla quale, ancora una volta, Fratelli d'Italia dice con forza di no e contro la quale faremo di tutto, per dare ovviamente alla nazione un Governo che sappia finalmente riportare le priorità nel loro giusto ordine (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Federico. Ne ha facoltà.

ANTONIO FEDERICO (M5S). Grazie, Presidente. Oggi, con il “Milleproroghe in discussione qui alla Camera dei deputati, avviamo alla conclusione, per questo ramo del Parlamento, un procedimento che è stato abbastanza sicuramente lungo e complesso nelle Commissioni in queste settimane, che ha visto un confronto importante tra tutte le forze politiche, e, posso dire, credo, di maggioranza e di opposizione, in quel sano dibattito che si ha in questo posto e che rappresenta, poi, dopo, all'interno di questo provvedimento, per quanto possibile, una sintesi di tutte quante le posizioni. Il “Milleproroghe”, come enunciazione, come nome, è sempre un po' evocativo di cose negative o di ritardi ma, in realtà, noi diamo delle possibilità importanti a grandi fette del nostro territorio, sia di apparati pubblici ma anche di cittadini privati, che possono usufruire di determinate iniziative anche oltre i termini precedentemente previsti per la loro esecuzione. Mi viene in mente, quando poi spesso si parla di prorogare i termini, di questioni sulle quali anche in questo provvedimento siamo intervenuti, come gli stati di emergenza per le aree terremotate. Una su tutte è quella che riguarda il mio piccolo Molise, che vive ancora una situazione difficile (nell'area del basso Molise); una proroga dello stato di emergenza che può mettere in condizioni anche di poter ottenere dei contributi per autonoma sistemazione e avere tutte quelle agevolazioni che possono permettere a un territorio di ripartire, anche da un punto di vista economico. Infatti, come abbiamo detto anche qualche settimana fa qui, in Aula, con una mozione che riguardava le aree interne, ci sono delle situazioni del nostro Paese che devono essere tutelate sempre. Quindi, mai mettere vincoli temporali che poi possono mettere le amministrazioni pubbliche amministrazioni in condizione di non riuscire ad agganciare le loro iniziative a quelle che sono le possibilità che dà il Governo.

Vorrei poi dare sempre un'accezione un po' positiva di alcune delle iniziative che sono presenti in questo provvedimento e che riguardano uno degli altri grossi temi che questo Governo, questo Parlamento, ma credo un po' tutto il mondo sta affrontando e deve affrontare con sempre maggior incisività, che è quello che riguarda il contrasto ai cambiamenti climatici, sia in termini di adattamento che di mitigazione. Proprio su questo ci sono alcuni interventi, che mi piacerebbe anche riportare un attimino all'attenzione di quest'Aula, che vanno proprio in questa direzione. Infatti, parliamo della proroga bonus verde, laddove, dopo aver introdotto in manovra di bilancio un bonus facciate e confermato tutti i bonus edilizi, nel “Milleproroghe” si proroga al 2020 anche il bonus verde, che aiuta, appunto, le famiglie nel sistemare a verde aree scoperte di edifici privati, grazie ad una detrazione del 36 per cento, su una spesa massima di 5 mila euro. Questo già interviene in maniera importante sulla vivibilità degli ecosistemi cittadini, perché - possono sembrare delle banalità - sono delle iniziative che vengono anche raccolte positivamente dai cittadini, soprattutto quelli più attenti alle tematiche ambientali.

È importante, proprio in questo senso, dare degli indirizzi, quindi quando si fanno delle norme del genere vuol dire che il Parlamento sta guardando in una certa direzione e credo che sia un bene per tutti quanti.

Per quanto riguarda anche la mobilità si interviene, perché sui veicoli elettrici e ibridi prolunghiamo a tutto il 2020 gli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici o ibridi e, con un nostro emendamento, un emendamento del MoVimento 5 Stelle, abbassiamo la soglia di emissioni dei veicoli ibridi, sotto la quale è possibile godere degli incentivi, in maniera tale che siano ancora più mirate queste iniziative. In questo modo potenziamo ulteriormente il contenuto ambientale della misura: l'ambiente per noi non è uno slogan, ma è quello che vogliamo realizzare ogni giorno. Anche per quanto riguarda poi le tutele dei consumatori. C'era una questione legata al mercato tutelato dell'energia e del gas, sulla quale siamo voluti puntualmente intervenire. La fine del mercato tutelato di energia e gas non avverrà prima del 2021, per le piccole imprese, e del 2022, per le micro-imprese e le famiglie. Il termine fissato per quest'anno, infatti, era insostenibile perché ancora troppi consumatori sono all'oscuro della transizione del mercato libero e molti degli stessi venditori privati di energia e gas devono adeguarsi alla trasparenza richiesta, pubblicando sul portale pubblico di ARERA le loro offerte. Inoltre, va tenuto conto che solo una minima parte delle offerte privilegiate, oggi presenti nel mercato libero, presentano costi più favorevoli di quelli sostenuti dalle famiglie e imprese nel mercato tutelato. Abbiamo quindi evitato che nel 2020 le bollette di milioni di consumatori finali aumentassero indiscriminatamente; per le sole famiglie stiamo parlando di 22 milioni di nuclei, che sarebbero dovuti transitare di punto in bianco al mercato libero.

Un altro tema, a cui molto teniamo, anche come gruppo del MoVimento 5 Stelle, riguarda l'autoconsumo energetico, perché si dà un forte impulso a questo settore, che è il futuro di un'economia compatibile con l'ambiente e con le tasche dei consumatori.

Grazie a questo emendamento che è stato approvato in Commissione, i consumatori, gruppi di cittadini, condomini dello stesso palazzo, commercianti, piccoli imprenditori e pubbliche amministrazioni potranno unirsi per condividere l'energia elettrica da fonti rinnovabili, creando delle comunità energetiche per lo scambio di energia, energia che potrà essere auto-consumata, ma anche immessa nella rete o immagazzinata per essere utilizzata nelle ore notturne. Insomma, mi riferisco a quella sorta di piccola sovranità energetica con cui piccole comunità, piccole realtà, piccoli agglomerati, un condominio che può essere composto anche da diverse centinaia di cittadini e di abitanti rendono più efficiente, efficace e, soprattutto, più responsabile, il consumo di energia da parte delle famiglie e questo è un passaggio importante, anche in termini di crescita culturale.

Poi, cambiando argomento, ci sono gli interventi che riguardano la pubblica amministrazione; ad esempio, quello delle assunzioni per compensare le cessazioni nella PA è un tema importante, come la proroga dei termini fino al 31 dicembre 2020 anche per quanto riguarda l'attuazione del turnover nella pubblica amministrazione, in modo che si potranno sostituire tutti coloro che hanno lasciato la pubblica amministrazione, ad esempio, a causa di prepensionamenti, con forza lavoro giovane e nuove assunzioni nel corso di quest'anno. Questa proroga, ci tengo a sottolinearlo, vale anche per i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i ricercatori delle nostre università. È previsto più tempo per le assunzioni anche nelle amministrazioni dello Stato; grazie a un apposito fondo, i Corpi di polizia, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, le Agenzie, anche fiscali, e altri enti pubblici potranno decidere di assumere nuovi operatori fino al 31 dicembre 2020.

Ma, poi, c'è un'altra attenzione importante, che, secondo me, va sottolineata, e che riguarda i piccoli comuni e le realtà comunali del nostro territorio; dare più tempo, ad esempio, per utilizzare i fondi della norma Fraccaro per l'efficientamento energetico delle strutture pubbliche all'interno dei comuni è importante, perché, poi, spesso, succede che, non per colpa dell'amministrazione, non si sono riusciti a presentare dei progetti entro i termini previsti e, quindi, dare questa possibilità di una finestra maggiore può mettere in condizioni di avviare questo percorso virtuoso che porta, appunto, all'efficientamento energetico, in primis, delle nostre strutture pubbliche, perché se poi, dopo, si sollecita il privato a interviene in questi termini, credo che sia importante dare un segnale decisivo in questo senso da parte dello Stato, da parte del Governo e da parte, proprio, delle rappresentanze territoriali della cosa pubblica. Importante, è, poi, un altro intervento che riguarda molti comuni che già soffrono delle difficoltà di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane, anche legate alle carenze dei segretari comunali, cosa sulla quale, comunque, proviamo a intervenire anche all'interno di questo provvedimento, qui, ci sono degli interventi in merito alla liquidità per gli enti locali in pre-dissesto o in dissesto per intervenire sulle restituzioni delle anticipazioni statali. Questo per dare un minimo di respiro in più a quegli enti comunali che, spesso, si sono ritrovati ad ereditare degli scoperti di bilancio importanti, per i quali non hanno una responsabilità diretta, ma sui quali hanno la volontà di intervenire e hanno bisogno, però, di quel minimo di elasticità che possa permettere all'amministrazione di rientrare nei termini previsti dalle norme ed evitare di dover ridurre e tagliare servizi ai cittadini che, già, spesso, hanno dovuto pagare in questi termini sui territori, a causa di una austerità un pochettino troppo spinta verso i cittadini e non verso quelle sacche che, invece, hanno creato i disservizi, le clientele o gli sprechi a livello locale e regionale soprattutto.

Ancora, c'è un passaggio a cui tengo fare riferimento, quello che riguarda la moratoria contro le trivellazioni, sempre per tornare al tema degli aspetti energetici e, quindi, della strategia energetica di cui questo Paese si vuole dotare, affinché, oltre a rispettare i termini dell'Agenda 2030, oltre a intervenire per quanto riguarda quelle che sono tutte le iniziative che il nostro Paese è tenuto a mantenere, nel rispetto delle agende internazionali e degli accordi internazionali sanciti, ci sia il rispetto dell'accordo, sicuramente, sulla riconversione, da un sistema che vede la produzione di energia dalla combustione di fonti fossili, a un sistema differente, a un sistema rinnovabile, a un sistema che metta in comunicazione, da un lato, l'efficienza di cui parlavamo prima e, dall'altro, l'utilizzo di fonti primarie di energia non fossili e che, quindi, consenta al nostro Paese di fare quel passaggio in più, quel passo in più in avanti che gli permetta di essere e di continuare a essere, anche, leader e riferimento internazionale nelle materie di sostenibilità ambientale, nelle materie di efficienza ed efficacia della gestione delle risorse energetiche.

Questi sono, in breve sintesi, alcuni degli spunti che all'interno di questo provvedimento hanno visto impegnate, come dicevo all'inizio del mio intervento, le Commissioni competenti e, ora, rimettere all'Aula e, quindi, a questo dibattito, che si sta avviando a conclusione, e a tutte quelle che poi saranno le iniziative successive. Credo sia un altro passaggio importante per quest'Aula, proprio per chiudere il percorso su questo provvedimento e mandarlo in tempo utile all'altro ramo del Parlamento per concludere l'iter (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Era iscritto il deputato Emanuele Prisco, ma mi pare che non sia presente in Aula. Non vi sono altri iscritti a parlare, pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 2325-A)

PRESIDENTE. Hanno esaurito il tempo a loro disposizione la relatrice, deputata Vittoria Baldino, e il relatore, Fabio Melilli.

Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo, sottosegretario Castaldi, che si riserva di farlo eventualmente in un altro momento.

A questo punto sospendiamo la seduta, fino alle ore 15, al fine di consentire lo svolgimento della riunione del Comitato dei nove.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 15,05.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ferri e Iovino sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente novanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Giuseppe Brescia, presidente della Commissione affari costituzionali. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BRESCIA, Presidente della I Commissione. Presidente, purtroppo sono costretto a chiedere il rinvio di un'ulteriore ora per l'inizio dei lavori, non per colpe legate a temi della Commissione, ma semplicemente perché non è ancora pronta la nota della Ragioneria, e quindi purtroppo non possiamo cominciare con l'esame del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Simone Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente Rampelli, solo per una sottolineatura: questo è l'ultimo, ma credo non l'ultimo in ordine di tempo, dei contrattempi che sono intervenuti nel difficoltoso iter di questo provvedimento, a riprova del fatto che quando diciamo che non si può lavorare così… E non è neanche una questione di ruoli, perché credo che lo stesso presidente Brescia nel dare questa notizia all'Assemblea non abbia avuto particolare gioia, né entusiasmo nel farlo. Ecco, Presidente, noi se continuiamo così non avremo il problema della riduzione del numero dei parlamentari, avremo il problema della considerazione dell'inutilità del nostro lavoro.

Noi, Presidente, non siamo nelle condizioni di lavorare. Questo provvedimento avrebbe dovuto arrivare in discussione generale in questa Assemblea lunedì della scorsa settimana: abbiamo perso una settimana di tempo, continuiamo a pasticciare tra responsabilità del Governo, colpevoli ritardi. Continuiamo così, diceva qualcuno, continuiamo a farci del male; ma non dite che non ve l'avevamo detto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la deputata Ylenia Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Presidente, vede, questo provvedimento è stato in Commissione per tre settimane. Io capisco il disagio con il quale il presidente Brescia ha chiesto questo ulteriore rinvio; mi pare però assolutamente evidente che ci sia un'assoluta impreparazione su questi temi. Chiedere un rinvio in questo momento, ovviamente dopo essere stati tre settimane in Commissione, dopo aver lavorato, dopo aver convocato per ben due volte il Comitato dei nove questa mattina, pare assolutamente fuori dalla logica di un dibattito parlamentare sereno, rispetto a dei temi che pure dovrebbero interessare tutti quanti. Per cui ci tenevo a lasciare alle considerazioni dei colleghi in quest'Aula il disappunto del gruppo di Fratelli d'Italia per l'incapacità assoluta di questo Governo di governare quello che succede all'interno della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Vanessa Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Presidente, anch'io esprimo il mio rammarico per questo rinvio. Lo abbiamo già espresso anche all'interno della Commissione come gruppo Lega; perché vede, ormai è dal 20 gennaio che è scaduto il termine degli emendamenti di questo provvedimento, e sono ormai quattro settimane che le minoranze sono ostaggio di questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Una maggioranza che non trova accordo su nulla, una maggioranza che propone la formulazione della riformulazione degli emendamenti depositati e presentati, e sui quali adesso ci richiede nuovamente di ritornare in Commissione per vedere di aggiustare un'ulteriore volta il loro non accordo su nulla.

Vede, Presidente, noi non vogliamo entrare nel merito delle questioni, ma è una questione di metodo: non è possibile, per rispetto delle minoranze, che ci sia un affronto tale per cui il termine degli emendamenti di questo provvedimento è scaduto quasi un mese fa, e ci troviamo ancora oggi ad un ulteriore rinvio. Non lo tolleriamo perché, ripeto, qui dev'essere salvaguardato, e soprattutto tutelato il metodo e il rispetto delle regole e dei Regolamenti, nonché il rispetto delle opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, pertanto la seduta è sospesa e riprenderà alle ore 16,10.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 15,10, è ripresa alle 16,15.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la relatrice per la Commissione affari costituzionali, deputata Vittoria Baldino. Prego, a lei la parola.

VITTORIA BALDINO , Relatrice per la I Commissione. Presidente, mi scuso in anticipo con tutti i colleghi per la pazienza, ma sono costretta a richiedere un ulteriore rinvio di venti minuti.

PRESIDENTE. Siamo sicuri che basterebbero, eventualmente, venti minuti? Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, di rinvio in rinvio sono più le ore che passano rinviando il provvedimento di quelle che sono state dedicate all'esame in discussione sulle linee generali del medesimo. Vorremmo capire se questo rinvio, però, assorbe il rinvio in Commissione più volte ventilato o, al termine di questo rinvio, ve ne sarà uno ulteriore e successivo per andare in Commissione, così come era stato ventilato in più occasioni. Infatti, se così fosse, pare evidente che non siamo in presenza di un rinvio esaustivo, ma di un rinvio mediano in attesa di un rinvio successivo. Insomma, di rinvio in rinvio la cosa migliore sarebbe rinviare a casa il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo statale “Don Giustino Russolillo” di Napoli, che sono qui in tribuna ad assistere ai nostri lavori. Li ringraziamo per questo (Applausi). Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie, Presidente Rampelli. “Nostri lavori” mi sembra un parolone, ecco; ai nostri rinvii, direi, nel senso che non solo abbiamo fatto il primo rinvio del rinvio in Commissione, adesso siamo al secondo rinvio del rinvio in Commissione. Fra poco, quando riprenderà la seduta, se, a Dio piacendo e alla maggioranza piacendo, non ci saranno altri rinvii, il passaggio probabilmente sarà quello del rinvio in Commissione. Quindi, come dire, abbiamo capito che il vero know-how di questa maggioranza e di questo Governo è quello del rinvio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Non posso, Presidente, che sottolineare quello che dico da giorni e che in questo provvedimento continuiamo a dire: non si lavora così. Proprio quelli che fino a qualche anno fa venivano a rimproverare le maggioranze di turno, i Governi di turno, tra l'altro, forse, magari, se il Governo stesse anche al suo posto, sarebbe cosa buona e giusta, visto che non c'è nessuno neanche nei banchi del Governo. Va bene che tanto serve a poco, visto che si rinvia, però almeno la forma, che poi, come sa bene lei, Presidente, è anche sostanza, andrebbe salvaguardata. Presidente, continuiamo così, rinviamo. Se vuole, ci aggiorniamo magari a domani, così siamo più tranquilli; poi il Governo, tanto, dopo tutti questi rinvii, dopo il rinvio in Commissione, metterà pure la fiducia, tanto per andare a mettere la ciliegina su questa po' po' di torta. Per cui, fossi nella maggioranza e nel Governo, mi vergognerei, però ciascuno ha il suo limite di decenza da oltrepassare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

CRISTIAN INVERNIZZI (LEGA). La ringrazio, signor Presidente. Ormai siamo abituati in questi mesi, da quando l'inedito Governo ha giurato e ha cominciato, o avrebbe dovuto cominciare, a governare, a vederci in quest'Aula soltanto per discutere al più di qualche mozione o di qualche ratifica di trattati internazionali, ormai sembra che sia diventata questa la funzione di quest'Aula. È evidente che se una maggioranza, come quella alla quale, purtroppo, ci stiamo abituando, trova la compattezza solo ed esclusivamente, e si muove in quei casi come una falange macedone, quando si tratta, magari, di inviare in questo caso alla magistratura i comportamenti di un ex alleato, e quindi magari, possibilmente, anche vederlo in carcere, ma su tutto il resto, perché oggi stiamo parlando di un “decreto Milleproroghe”, non stiamo nemmeno parlando magari della legge di stabilità, su tutto il resto, invece, si va avanti di questo passo. Lo ha ricordato prima la collega Cattoi: i termini per gli emendamenti di questo provvedimento sono scaduti un mese fa, ormai; praticamente sono scaduti il 20 gennaio, siamo al 17 febbraio e adesso ci troviamo di fronte ad un ennesimo rinvio, informalmente giustificato in Commissione dicendo che gli uffici stavano predisponendo lo speech.

Quindi, in questo momento noi stiamo attendendo che gli uffici predispongano lo speech. Presidente, a parte che mi accodo a quanto detto dal collega precedentemente, magari la presenza del Governo, visto che sono in tanti; di preciso cosa facciano non si sa, ma magari, anche per opportunità, la presenza del Governo in quest'Aula non darebbe quantomeno eccessivamente fastidio. Però, ritengo evidente, a questo punto, chiaro, una dimostrazione plastica di come questa maggioranza, al di là della necessità di scaldare la poltrona e di rimandare sine die la data delle possibili elezioni che li spazzerebbe via, non hanno altro punto di incontro. Chiediamo, pertanto, veramente, e lo chiediamo da esponenti dell'opposizione sia qui che in Commissione, che ci dicano di preciso a che ora sarà possibile, non dico cominciare a discutere, perché sappiamo già che porranno la fiducia, ma, a questo punto, noi chiediamo che ci diano un orario preciso su un provvedimento, ripeto, il cui termine per gli emendamenti è scaduto più di un mese fa. È imbarazzante: possiamo dire tutto quello che vogliamo, ma penso che una dimostrazione quanto meno di rispetto per l'Aula, nella quale tutti siamo, a questo punto sia opportuna e necessaria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la relatrice, deputata Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO , Relatrice per la I Commissione. Grazie, Presidente. Comprendo le ragioni dell'Aula e mi dispiace, e quindi ritengo di poter fissare come orario per rientrare in Aula le ore 16,50, se per lei va bene, Presidente.

PRESIDENTE. Ritenendo, comunque, che questo sarebbe stato un passaggio formale, questo della richiesta di ulteriori venti minuti da parte del Comitato per lavorare e tornare in Aula, ho soprasseduto all'assenza del Governo, ma vorrei che fosse chiaro che il Governo comunque si deve presentare in Aula. Quindi, alle ore 16,50 aspettiamo non soltanto il ritorno dei parlamentari, ma la presenza prescritta del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli, prego.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, giusto per capirci: poi non è che alle ore 16,50 andiamo a fare un altro rinvio di dieci minuti e facciamo le 17.

PRESIDENTE. Ci auguriamo che così non sia.

SIMONE BALDELLI (FI). Al di là della formalità con cui la collega Baldino dice che fisserà i lavori d'Aula, il fissare la ripresa dei lavori è in capo alla Presidenza. Stimi lei, Presidente, anche in base alla sua esperienza e al suo buonsenso, cosa che non posso pretendere da altri, una ripresa che sia compatibile con un'effettiva ripresa dei lavori, che poi significherà, in realtà, una ripresa per un ulteriore rinvio. Per cui faccia lei a buonsenso, perché, se aspettiamo i relatori, la maggioranza, la Ragioneria, tra l'altro è singolare, Presidente, che si proceda di rinvio in rinvio ormai senza neanche più motivarlo. Prima c'era il parere della Ragioneria che non arrivava, ora si chiede il rinvio purché sia. Insomma, almeno diteci per quale ragione si rinvia, perché poi, per carità, siamo disposti a tutto, capita di tutto, per cui figuriamoci, però almeno il buon gusto di dire: guardate, abbiamo una difficoltà su questo o c'è questo ritardo o c'è questo problema. Invece adesso si arriva addirittura in Aula e si richiedono altri dieci, venti, trenta minuti. Apprezzo anche il fatto che la collega Baldino si sia scusata, tra l'altro non è neanche responsabilità sua personale. È ovviamente il disastro e il clima di confusione con cui si lavora, però almeno il buonsenso di spiegare perché.

PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Baldelli. In realtà ho concesso, riprendendo i lavori alle ore 16,50, cinque minuti in più di quanti ne siano stati richiesti, penso che possano bastare. La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 16,50.

La seduta, sospesa alle 16,25, è ripresa alle 17,25.

PRESIDENTE. Passiamo al seguito della discussione del disegno di legge n. 2325-A: Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il presidente della I Commissione, onorevole Brescia. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BRESCIA, Presidente della I Commissione. Grazie, Presidente. A nome del Comitato dei nove, chiedo il rinvio in Commissione del provvedimento per un tempo di tre ore, che tenga conto anche dei tempi per la predisposizione del testo, limitatamente all'esame delle seguenti proposte emendative presentate dalle Commissioni: 11-ter.400, 12.400, 18-quater.400, 24.400, 39.400 e 39-ter.400, nonché degli emendamenti 15.200 e 25.70 Fiano. Questi sono gli emendamenti su cui si è deciso a maggioranza e altri su cui invece ci sono i rilievi appunto della Ragioneria. Quindi, io chiedo il rinvio in Commissione, precisando anche che ci sarà un'ora per il termine dei subemendamenti, visto che non c'è stata la rinuncia da parte delle forze di opposizione a questo termine.

PRESIDENTE. La ringrazio. Tuttavia, mi corre l'obbligo di farle presente che i termini per la presentazione dei subemendamenti li stabilisce la Presidenza.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 17,27).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico senza registrazione dei nomi, decorre da questo momento il termine di preavviso di cinque minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Sulla proposta di rinvio nelle Commissioni, nei termini precisati dal presidente della I Commissione, darò ora la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, a un deputato contro e uno a favore, per non più di cinque minuti ciascuno.

Ci sono diverse richieste di intervento, quasi tutte provenienti dall'opposizione. Allora, in via eccezionale, dal momento che comunque il corso dei lavori, diciamo, è andato un po' fuori dalle regole che erano state stabilite circa quaranta minuti fa, darò la parola a un rappresentante per ogni gruppo.

Ha chiesto di parlare il deputato Occhiuto. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Presidente, rilevo preliminarmente, ma non lo faccio per assegnare a lei una responsabilità, che cominciamo questa discussione con questa proposta 40 minuti dopo l'orario di convocazione dell'Aula, a testimonianza del fatto che c'è una grandissima confusione che alberga tra le file della maggioranza e del Governo su questo provvedimento. Peraltro, lo si fa dopo aver tenuto una riunione del Comitato dei nove nella quale si era stabilito che proprio per limitare quanto più possibile i tempi e procedere all'approvazione di questo provvedimento ci si sarebbe limitati a intervenire soltanto sulle questioni sollevate dalla Ragioneria generale dello Stato. Anche qui, per inciso, voglio dire che si tratta di questioni che intervengono su emendamenti prevalentemente di deputati della maggioranza. Non c'è un solo emendamento della minoranza che abbia, come dire, subito la “tagliola” della Ragioneria generale dello Stato. Tutti gli emendamenti censurati, cioè con parere negativo o con richieste di riformulazione, riguardano la maggioranza e, in alcuni casi, si tratta persino di emendamenti dei relatori.

Ora chi non è in quest'Aula da qualche mese sa che spesso quando i colleghi di maggioranza o i relatori, addirittura, propongono degli emendamenti si suppone che questi emendamenti siano concordati con gli uffici, sia con la parte politica che con la parte amministrativa. Non voglio assegnare responsabilità alla Ragioneria generale dello Stato, perché meno male che c'è la Ragioneria generale dello Stato, che ogni tanto mette riparo ai vostri errori. Ma, evidentemente, c'è un difetto di comunicazione, che noi abbiamo registrato, continuando ad avere il profilo che abbiamo avuto in queste settimane quando l'opposizione ha aderito a continui rinvii - vorrei ricordare che questo provvedimento doveva stare in Aula lunedì scorso: lunedì scorso, non questo lunedì - e continuando, dicevo, con quel profilo abbiamo svolto il nostro lavoro, l'abbiamo fatto senza porre in essere, come dire, atteggiamenti ostruzionistici. Non ci si può chiedere, però, di più, non ci si può chiedere di sostenere anche quello che è assurdo. Allora, o si interviene soltanto sugli emendamenti sui quali la Ragioneria generale dello Stato ha mosso delle riserve, e in quel caso si può fare questo lavoro in tre ore, oppure, se si interviene anche su altre proposte emendative, Presidente, noi consideriamo inaccettabile la proposta di rinvio soltanto di tre ore, perché è evidente che in quel caso il termine per i subemendamenti, come lei ricordava prima, il Presidente lo deve fissare entro le tre ore e sarebbe un tempo non congruo per valutare altre proposte emendative.

Quindi, io intervengo intanto per dire alla maggioranza e al relatore che se vogliono rinviare l'Aula solo per tre ore si deve discutere soltanto sulle questioni sollevate dalla Ragioneria generale dello Stato; se, invece, vogliono intervenire anche su altri emendamenti allora, Presidente, le anticipo la risposta a un'obiezione che forse gli uffici stanno facendo: in alcuni casi non si tratta di emendamenti che erano già nel fascicolo; si tratta di emendamenti che vengono modificati e che, quindi, possono essere subemendati. Se si interviene su questi, allora noi le chiediamo, Presidente, di farsi carico della responsabilità che lei ha nei confronti della maggioranza, ma anche nei confronti della minoranza e di dare alle minoranze un congruo tempo per esaminare tutte le proposte emendative e in questo caso il rinvio non può essere solo di tre ore, il rinvio deve essere almeno fino alle 22 di stasera (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Non solo noi veniamo in Aula dopo quasi un'ora rispetto a quello che era stato fissato in precedenza, ma nessuno si è degnato di dirci nulla nel frattempo, perché l'opposizione ha dimostrato, in questa lunga storia dell'approvazione del decreto “Milleproroghe”, un altissimo senso di responsabilità. Ne ha dato atto, un'ora fa forse, l'onorevole Fassina che, appunto nel suo intervento nel Comitato dei nove, ha sottolineato la disponibilità alla comprensione estrema, dico io, da parte delle opposizioni rispetto a questo decreto “mille pasticci”. Però, nelle ultime ore credo che si sia esagerato, perché noi siamo andati in Comitato dei nove alle 15 e alle 16,30 ancora nessuno ci diceva quello che stava accadendo. Alle 16,30 ci hanno dato il primo fascicolo con sei interventi da migliorare, che poi sono diventati 14 e poi sono diventati i 12 di cui si parla adesso, perché nel frattempo si era finalmente deciso di interpellare la Ragioneria generale dello Stato ai fini delle censure sugli emendamenti.

Ecco, io le faccio questa premessa perché credo che non sia pensabile adesso di tornare in Commissione e in un'ora riaprire di fatto il decreto, perché se si decide di riaprire il decreto l'opposizione è ben felice. Siamo disponibilissimi a riaprire il decreto e, anzi, ve l'avevamo anche chiesto. Torniamo in Commissione, torniamo a discutere di tutte quelle cose che sono rimaste in sospeso, di tutte quelle cose, tanto per intenderci, delle quali abbiamo anche parlato questa mattina nella discussione sulle linee generali e così scriviamo un'ulteriore pagina magari di quella democrazia parlamentare che tanto vi piace; perché vede, Presidente, è inspiegabile che ci si riempia la bocca della democrazia parlamentare quando si tratta di dire ai cittadini italiani che non bisogna andare al voto e poi si viene qui e, in un'ora, si pensa di mettere a posto una montagna di “marchette” che sono state fatte in un faldone che sarà pieno, appunto, di aiuti agli amici e agli amici degli amici.

Non è pensabile che l'opposizione possa essere disponibile a questo; per cui noi facciamo sostanzialmente due proposte: o si riapre il decreto e si riapre per tutti dando congrui termini alle opposizioni per emendare o subemendare il decreto-legge, certamente non un'ora perché non è pensabile che mettiamo mano a nuovi articoli e a nuove riformulazione in un'ora su argomenti, Presidente, su cui in Commissione, senza fare ostruzionismo, abbiamo discusso ore e ore come l'articolo 18 o, quindi, vengono dati giusti, congrui termini, quindi almeno fino a domani mattina per subemendare, oppure si fa quanto avviene normalmente in questi casi, cioè si ritorna in Commissione solo per correggere gli errori senza prendere in considerazione le riformulazioni e non devono essere prese in considerazione nemmeno quelle toppe a colore che qualche bravo deputato stamattina ha presentato con qualche nuovo emendamento. O si parla soltanto degli errori e per questo torniamo in Commissione e credo che ci sia la disponibilità dell'opposizione a fare tutto in dieci minuti perché sostanzialmente abbiamo già visto gli errori materiali che sono stati evidenziati dalla Ragioneria dello Stato o, quindi, si parla soltanto degli errori o si parla del decreto: non c'è una terza via. Non è pensabile che la maggioranza dica all'opposizione: si torna e decidiamo noi quali sono gli argomenti, decidiamo noi quali sono le riformulazioni e decidiamo che voi avete un'ora per subemendare.

Faccio appello al Partito Democratico su questo, all'onorevole Fiano, all'onorevole Borghi che nella passata tornata di Governo erano molto attenti a questo, ossia alle garanzie delle opposizioni, al fatto che ci siamo anche noi che siamo all'opposizione. Quando lei diceva, onorevole Fiano: “Noi siamo come voi”. “Noi siamo come voi” oggi lo dico io e, quindi, anche noi, come voi, vogliamo avere il tempo o di riaprire il decreto-legge o semplicemente di correggere gli errori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. Mentre noi ci accingiamo adesso ad esprimere i nostri pareri in merito, riceviamo già il messaggio del termine degli emendamenti e dei subemendamenti fissato per le ore 19. Adesso ritengo che le minoranze abbiano avuto veramente un atteggiamento responsabile e molto comprensivo nei confronti di una maggioranza che per quattro settimane non ha trovato l'accordo su nulla e, ancora prima che venga data l'espressione del voto da parte di tutti i gruppi parlamentari in merito al rinvio in Commissione, arriva già il messaggio per i termini degli emendamenti e dei subemendamenti. Ritengo che tale atteggiamento sia irrispettoso nei confronti delle minoranze del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Detto questo, vorrei anche ricordare alla maggioranza che la settimana scorsa, quando ci accingevamo a chiudere il provvedimento, abbiamo pazientato tutto il pomeriggio nell'attesa di ricevere i “testi due” delle riformulazioni degli emendamenti dei relatori. Adesso, pazienza colleghi, però avevamo fissato il termine delle 15 per la chiusura lavori; è stato posticipato alle 18; è stato posticipato alle 18,30, poi alle 19,30; poi abbiamo chiuso i lavori in Commissione alle ore 20. Ritengo veramente inaccettabile un atteggiamento come questo che non considera il fatto che le opposizioni avevano depositato i loro emendamenti ancora il 20 gennaio: siamo al 17 febbraio e ci troviamo a ritornare in Commissione per cercare di sistemare errori degli emendamenti della maggioranza. Non è accettabile, Presidente, le chiedo formalmente una verifica e un rispetto soprattutto delle procedure regolamentari che dovrebbero comunque sempre garantire il rispetto dei Regolamenti e soprattutto la tutela delle minoranze che, in questo caso e con questo provvedimento, sinceramente ritengo sia venuta meno, perché ricevere proprio adesso, in questo momento, un messaggio come questo trovo che sia irrispettoso. Inoltre, entrando nel merito, abbiamo detto: recepiamo tutti i rilievi che ha fatto la Ragioneria generale dello Stato e ci va benissimo; cerchiamo di sistemare la parte degli emendamenti che la Ragioneria dello Stato ci chiede di sistemare per trovare le coperture, ma non intendiamo assolutamente aprire a qualsiasi altro tipo di intendimento, altrimenti riapriamo su tutto il provvedimento. Questa è la posizione nostra come gruppo Lega e su questa teniamo il punto e soprattutto chiediamo rispetto da parte di questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Melilli. Ne ha facoltà.

FABIO MELILLI, Relatore per la V Commissione. Grazie, Presidente. Abbiamo vissuto un pomeriggio indubbiamente complesso e non soltanto questo pomeriggio ma un tempo molto lungo nel lavoro intenso che abbiamo fatto - l'ho anche ribadito questa mattina - su un testo così complesso. Solo per cronaca e perché se ne dia conto all'Assemblea, abbiamo ricevuto nella tarda mattinata, dopo la chiusura dell'Aula, un testo di osservazioni da parte della Ragioneria generale dello Stato che metteva in discussione una serie di scelte fatte dalla Commissione e il Governo ha provato, come è ovvio che sia - non spetta certo né ai relatori né ai membri della Commissione - ad interloquire con la Ragioneria generale per cercare di comprendere come si potesse fare a ridurre all'osso le valutazioni della Ragioneria generale, cioè quando l'articolo 81 era ostativo nella sostanza alla presentazione e all'approvazione del testo di un emendamento e, quindi, vi fosse la necessità di riportare il testo in Commissione. Abbiamo fatto alcune deroghe limitatissime, mi creda, che riguardano emendamenti dei relatori, perché nella riunione che c'è stata nell'ultima seduta abbiamo acceduto alla legittima richiesta di una parte delle opposizioni di chiudere entro un'ora - era giovedì - che consentisse a tutti i deputati di tornare alle proprie abitazioni e per questo abbiamo detto che avremmo approvato soltanto gli emendamenti che alla riapertura dell'ultima fase della seduta fossero stati bollinati dalla Ragioneria. E questo abbiamo fatto in una concitazione che lascio alla memoria e all'esperienza dei parlamentari di poter immaginare. Alcuni emendamenti, uno o due emendamenti bollinati dalla Ragioneria già dalla mattina non sono stati posti in votazione, perché può capitare e questo abbiamo detto che dovesse essere un argomento a sostegno della lettura dell'elenco degli emendamenti che riportiamo in Commissione. Oggi pomeriggio abbiamo ricevuto più tardi - chiedo scusa a nome della Commissione al Presidente e per esso all'Aula - un'ultima formulazione della Ragioneria che era più ristretta, perché abbiamo chiesto alla Ragioneria di limitare rigorosamente la sua interpretazione e il suo giudizio alla mancata copertura degli emendamenti. La Ragioneria ha compiuto questo lavoro un'ora fa e, quindi, nel Comitato dei nove abbiamo potuto dare atto dell'ultima formulazione della Ragioneria e restringere il campo degli emendamenti che tornano in Commissione. È un lavoro paziente sul quale probabilmente bisognerà anche riflettere a lungo nel rapporto tra Parlamento e organi deputati al controllo degli atti che siamo chiamati ad emanare e ad approvare, però questo è quanto è accaduto. Il clima in questi giorni è stato di grande serenità - ne ho dato atto questa mattina alle opposizioni - mi dispiace che siamo dovuti arrivare alla fine del provvedimento a trovare un elemento di non condivisione con le opposizioni; però credo che almeno da parte dei relatori vi sia stato uso del buonsenso e del rigore nel tentare di portare a casa un provvedimento che, ripeto, ha avuto una sua gestazione molto difficile e abbiamo superato tutti gli ostacoli in questi lunghi giorni per tentare di portare in Aula un provvedimento che avesse i crismi della regolarità, soprattutto della regolarità contabile.

PRESIDENTE. Ringrazio il deputato Melilli. Non mi pare che ci siano altre richieste di intervento e si sono, dunque, conclusi gli interventi sulla richiesta di rinvio nelle Commissioni.

La Presidenza non può che prendere atto della tempistica indicata dal presidente della Commissione che ha proposto - lo abbiamo ascoltato tutti - tre ore di tempo per il lavoro della Commissione. Rispetto a tale tempistica, la Presidenza stabilisce il termine di un'ora e trenta minuti per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti presentati dalle Commissioni, termine che risulta per tradizione e consuetudine congruo rispetto alla tempistica proposta dal presidente della I Commissione per il ritorno in Aula del provvedimento.

Dunque, passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio nelle Commissioni del provvedimento nei termini precisati dal presidente della I Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva per 179 voti di differenza.

Dunque, il provvedimento torna nelle Commissioni.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 20,45.

La seduta, sospesa alle 17,45, è ripresa alle 21.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il presidente della Commissione affari costituzionali, deputato Giuseppe Brescia. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BRESCIA, Presidente della I Commissione. Grazie, Presidente. Mi dispiace dover intervenire nuovamente per chiedere un rinvio, però i lavori si stanno protraendo all'interno della Commissione e, giustamente, anche le opposizioni hanno chiesto di poter discutere, con tempi congrui, tutti gli emendamenti che devono essere votati. Quindi, a questo punto, dato che siamo arrivati alla fine della giornata, il rinvio lo chiederemmo direttamente a domani alle 10.

PRESIDENTE. Ci sono osservazioni o richieste di intervento? Prendo atto che non vi sono. Il seguito del dibattito si intende rinviato alle 10 di domani.

Annunzio delle dimissioni dalla carica di presidente di una Commissione permanente.

PRESIDENTE. Comunico che la deputata Carla Ruocco, con lettera in data 14 febbraio, ha comunicato le sue dimissioni dalla carica di presidente della VI Commissione (Finanze).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO). Grazie, Presidente. Nei giorni scorsi, ho ricevuto numerosissime lamentele da parte dei cittadini del collegio murgiano, a seguito di una sventurata delibera di giunta regionale dello scorso mese di novembre, che, in questi giorni, inizierà a produrre i suoi deleteri effetti. Mi ha colpito, in particolare, il grido di dolore di una mamma santermana, Luciana Natuzzi, che ha affidato ad un video di Facebook la sua sensatissima denuncia. In pratica, la regione Puglia ha deciso che garantirà la presa in carico di tutti gli assistiti che necessitano di programmi terapeutici e riabilitativi ambulatoriali per i pazienti disabili, adulti e/o minori, con programmi riabilitativi individuali, che devono essere necessariamente predisposti dalle ASL di appartenenza.

Sono un economista e l'idea di razionalizzare la sanità non mi coglie mai impreparato. La giunta, in questo caso, cerca di arginare le migrazioni massive dei pazienti di Altamura, Gravina, Santeramo e Poggiorsini verso la Basilicata, ma, in questo caso, il rimedio è peggiore del male. Stiamo parlando di più di 300 bambini speciali che non potranno più frequentare il centro di eccellenza materano, non potranno più essere assistiti dai loro amici, pedagogisti, logopedisti, psicologi, eccetera. Nel caso dei bambini, l'empatia e la compliance con il terapista è di vitale importanza, lo sanno pure i non addetti ai lavori. Le famiglie e i bambini saranno sradicati dal loro abituale centro di riabilitazione e deportati da una parte all'altra della provincia. Da fare solo 15 chilometri, ne dovranno fare, in media, più di 50, con aggravio considerevole in termini di costi e tempi. Con quale prospettiva, poi? Ecco, l'eccellenza, caro presidente Emiliano, non è acqua fresca, non si improvvisa: l'eccellenza si misura in termini di qualità dei servizi.

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO). Se vuoi ridurre la mobilità passiva, devi prima costruire strutture concorrenziali sul piano qualitativo. Mai si decide di sbattere da una parte all'altra i pazienti e le loro famiglie…

PRESIDENTE. Deve concludere, ha esaurito il suo tempo.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO). …senza che la contropartita sia di analogo livello. Pertanto chiedo, signor Presidente, cari colleghi, che il regolamento della regione Puglia venga ritirato e radicalmente modificato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lapia, che non è in Aula.

Ha chiesto di parlare il deputato Cillis: non è in Aula, quindi si intende che abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare il deputato Provenza. Ne ha facoltà.

NICOLA PROVENZA (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in questo intervento vorrei parlare di sport, perché, quando si parla di sport, si parla di giovani, si evocano concetti di valorizzazione positiva che ci fanno pensare, sostanzialmente, a un futuro migliore, ci spingono a perseguire con attenzione, con passione una reale riforma del mondo sportivo che possa rappresentare, finalmente, un momento di crescita sociale e culturale del nostro Paese. Queste aspettative sembrano sprofondare in un baratro quando apprendiamo notizie come quella delle ultime ore che, addirittura, ci raccontano di una aggressione fisica e verbale a una ragazza sedicenne, nella sua veste di arbitro di una partita di calcio femminile “Under 15”, per giunta da parte di un tesserato. Noi abbiamo il dovere e la responsabilità di esaltare, invece, il valore positivo dello sport per contrastare alla radice questi episodi di violenza.

In questa prospettiva debbo dire che la decisione del Cagliari Calcio, di pochi giorni fa, di non consentire più l'ingresso allo stadio a tre persone riconosciute e denunciate per aver rivolto a giocatori avversari parole discriminatorie e offensive di carattere razzista rappresenta un segnale molto importante. Questa azione, resa peraltro possibile grazie all'intervento di steward e personale preposto alla sicurezza interna del club, dimostra che si possono porre in essere azioni concrete ed efficaci. Se difenderemo i valori dello sport parleremo finalmente di sport come luogo di connessione sociale, come luogo di partecipazione e soltanto in questo modo metteremo in campo realmente le premesse per un futuro migliore della nostra comunità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gianpaolo Cassese. Ne ha facoltà.

GIANPAOLO CASSESE (M5S). Presidente, colleghe e colleghi, chi mi conosce sa quanto io sia appassionato di storia patria, di questione meridionale e, soprattutto, di brigantaggio; non posso tacere, dunque, su quanto ho letto in alcune notizie online. Sul sito dell'Arma dei carabinieri era stato pubblicato un interessante articolo che raccontava il periodo immediatamente successivo all'Unità d'Italia, in maniera differente da quella spesso fantasiosa dei libri di storia. Peccato che pochi giorni dopo quella pagina sia stata eliminata.

Noi tutti sappiamo quanto complessa sia stata la vicenda del nostro Paese per diventare una Repubblica democratica e, prima ancora, quali tornanti storici abbia attraversato prima di diventare uno Stato unitario; una unità conquistata con immensi sacrifici e mai realizzata fino in fondo; la questione meridionale è infatti ancora tutta di fronte a noi sul piano economico, sociale e culturale. Credo che portare a pieno compimento questa unità nazionale debba rappresentare ancora un nostro obiettivo e dentro questo orizzonte fondamentale la corretta ricostruzione storica dei fatti, affinché emerga il ruolo che ebbe il Mezzogiorno d'Italia nella conquista dell'indipendenza nazionale.

Ebbene, come dicevo prima, sul sito dell'Arma dei carabinieri, alcuni giorni fa nella sezione “Storia” era stato pubblicato un articolo che andava esattamente in questa direzione, soffermandosi con l'apporto di dati storici anche sulle eroiche imprese compiute dagli insorti del Sud contro l'esercito piemontese; sì, insorti e non briganti o criminali, come spesso sono stati definiti. L'articolo, poi, non tralasciava neppure i gravi errori commessi dal nuovo Stato in termini di oscurantismo e di violenze brutali, elementi senza cui non capiremo fino in fondo quel particolare momento storico. Spero davvero che questa rimozione sia dovuta solo a un disguido tecnico, sarebbe grave se ci fossero altre ragioni.

Concludo, dicendo che auspico, invece, che si prosegua nella direzione indicata dal testo pubblicato e più in generale che si potenzino con opportuni interventi, anche in questa sede, tutte le iniziative di approfondimento, di studio, di ricerca storica che affrontino da più angolature la questione meridionale, al fine di poterla affrontare in modo adeguato e, si spera, un giorno, di poterla risolvere per portare a compimento quell'Unità d'Italia mai raggiunta pienamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dall'Osso. Ne ha facoltà.

MATTEO DALL'OSSO (FI). Presidente, è difficile trovare le parole giuste. Deve sapere che un mio corregionale se ne è andato, un tumore lo ha portato via, deve sapere che lui era soprannominato “il guerriero”, e si chiamava, si chiama, Steven Babbi. Deve sapere, Presidente, che dopo 180 giorni di malattia, tumore, l'INPS aveva smesso di erogare a lui lo stipendio; l'azienda presso la quale lavorava si rifiutò e continuò a pagare, l'azienda, lo stipendio a Steven. Lui era un mio corregionale e lui incontrò il Presidente Mattarella con gli occhi vispi, chiarissimi, così come l'altro, il rocker più famoso d'Italia, corregionale anche lui e ripensando anche alle sue parole, che senso può avere una cosa di questo tipo? Io penso di averla trovata in un articolo di giornale; chiedeva, quest'articolo, che venisse fatta la legge “Steven”. Ora, io se fossi nel Governo domani mattina porterei in Aula non una legge o una proposta di legge, che son capaci tutti, anche se non è vero, visti tutti questi rinvii, ma io farei proprio un decreto-legge “Steven” per prolungare il periodo di malattia, perché, Presidente, come dissi quando ero in Commissione, noi non abbiamo scelto di essere malati, Steven non aveva scelto questa malattia e, quindi, veramente, ci deve essere un senso, lo ripeto, ci deve essere un senso. Veramente io mi metto nei panni dei più deboli e prego il Governo di mettersi nei panni dei più deboli, perché…

Grazie, Presidente, un abbraccio a Steven, alla famiglia, alla morosa e a tutte le persone che gli volevano bene (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 18 febbraio 2020 - Ore 10:

(ore 10, fino alle ore 17,30 e al termine del punto 3)

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica. (C. 2325-A/R)

Relatori: BALDINO, per la I Commissione; MELILLI, per la V Commissione.

2. Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:

BRAMBILLA; SCHULLIAN ed altri; SCHULLIAN ed altri; SCHULLIAN ed altri; GEBHARD ed altri; MOLTENI ed altri; COMAROLI ed altri; BALDELLI ed altri; GUSMEROLI ed altri; DE LORENZIS ed altri; PAGANI e PIZZETTI; BERGAMINI; CROSETTO; MULE' ed altri; GADDA ed altri; MELONI e LOLLOBRIGIDA; FRASSINI ed altri; MACCANTI ed altri; SCAGLIUSI ed altri; VINCI ed altri; VINCI ed altri; BUTTI ed altri; ZANELLA ed altri; D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE: Modifiche al codice della strada. (C. 24-192-193-219-234-264-367-681-777-1051-1113-1187-1234-1245-1348-1358-1364-1366-1368-1399-1400-1601-1613-1801-A)

Relatori: DE LORENZIS e DONINA.

(ore 18)

3. Votazione per schede per l'elezione di due componenti il Garante per la protezione dei dati personali.

Votazione per schede per l'elezione di due componenti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

La seduta termina alle 21,15.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: VITTORIA BALDINO (A.C. 2325-A)

VITTORIA BALDINO (M5S). Relatrice per la I Commissione. (Relazione – A.C. 2325-A). Il decreto-legge 30 dicembre 2019 n. 162 (cd. decreto Milleproroghe) è stato adottato, come altre volte in passato, al fine di disporre la proroga di termini legislativi in scadenza. Il provvedimento reca, inoltre, varie disposizioni di carattere sostanziale, con carattere di urgenza, in numerose materie e, in particolare, in materia finanziaria, di organizzazione di pubbliche amministrazioni e di magistrature. L'esame in sede referente del provvedimento (A.C. 2325-A) è stato avviato, dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera dei deputati, il 14 gennaio e si è concluso il 13 febbraio 2020 con il conferimento del mandato ai relatori a riferire in senso favorevole all'Assemblea. Nel corso dell'esame parlamentare sono state introdotte disposizioni vertenti su diversi settori e apportate modifiche al testo originario del decreto-legge. Segue l'illustrazione in sintesi del contenuto del decreto-legge, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente. Il comma 1 ed il comma 1-bis dell'articolo 1 modificano la disciplina transitoria che consente l'assunzione a tempo indeterminato di soggetti che abbiano rapporti di lavoro dipendente a termine con pubbliche amministrazioni. In particolare, la novella di cui al comma 1 proroga il termine di applicazione dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021, consentendo, dunque, le assunzioni, in base alla normativa specifica in oggetto, entro quest'ultima data. La novella di cui al comma 1-bis differisce dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2020 il termine temporale entro cui si deve conseguire il requisito relativo all'anzianità di servizio - che è uno dei requisiti stabiliti per l'applicazione della disciplina. L'articolo 1, comma 1-ter proroga fino al 2022 la possibilità riconosciuta alle pubbliche amministrazioni di attivare procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo; la percentuale dei posti per tali procedure selettive riservate è elevata (dal 2020) al 30 per cento dei posti previsti nei piani dei fabbisogni come nuove assunzioni consentite per la relativa area o categoria. Il comma 1-quater dell'articolo 1 -inserito dalle Commissioni riunite della Camera in sede referente - modifica i termini temporali della procedura di riparto di alcune risorse finanziarie, relative ad assunzioni a tempo indeterminato - da parte di pubbliche amministrazioni - di soggetti impegnati in lavori socialmente utili. L'articolo 1, comma 2, lettera b) proroga al 31 dicembre 2023 la possibilità di utilizzo temporaneo del contingente di personale presso il Dipartimento della funzione pubblica per specifiche esigenze funzionali. L'articolo 1, commi 3 e 4, lettera b), recano una duplice proroga - al 31 dicembre 2020 - in materia di assunzioni per il comparto sicurezza-difesa e per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco. La lettera a) del comma 2 e la lettera a) del comma 4 dell'articolo 1, prorogano dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 il termine temporale per le possibilità di assunzioni - da parte di pubbliche amministrazioni - derivanti da cessazioni dall'impiego verificatesi in alcuni anni. La proroga concerne sia il termine per procedere all'assunzione sia quello per il rilascio della relativa autorizzazione (ove prevista). L'articolo 1, comma 5, proroga al 31 dicembre 2020 il termine per procedere ad assunzioni presso le amministrazioni dello Stato finanziate con il Fondo istituito a tale scopo. L'articolo 1, commi da 5-bis a 5-quater, autorizzano: a) la proroga al 30 giugno 2021 delle graduatorie dei concorsi per l'assunzione di personale della amministrazione giudiziaria con la qualifica di Assistente giudiziario (comma 5-bis); b) un reclutamento straordinario, attraverso appositi concorsi pubblici, banditi dal Ministero della Salute, di 50 unità di personale non dirigenziale con professionalità tecnica e di tredici dirigenti di livello non generale (comma 5-ter); c) la riorganizzazione dei Ministeri della Salute, della Giustizia e del lavoro e delle Politiche Sociali entro il 31 ottobre 2020, utilizzando modalità semplificate (comma 5-quater). Il comma 6 dell'articolo 1 prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2020 della disciplina delle modalità di reclutamento dei dirigenti di prima fascia stabilita dall'articolo 28-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 (concorso pubblico per titoli ed esami per il 50 per cento dei posti). Inoltre, fissa al 10 per cento (in luogo di quella finora vigente stabilita all'8 per cento), la percentuale massima prevista dall'art. 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, che consente il conferimento di incarichi dirigenziali di seconda fascia a persone di comprovata qualificazione professionale esterne all'amministrazione, ovvero a personale pubblico non dirigente (anche appartenente all'amministrazione conferente), a valere sulle facoltà assunzionali di ciascuna amministrazione. In via analoga, eleva dal 30 al 38 per cento della dotazione organica dei dirigenti di secondo livello la percentuale di incarichi di funzione dirigenziale che possono essere coperti in alcuni enti di ricerca con le modalità di cui all'art. 19, comma 6-quater, D.Lgs. n. 165/2001. I commi da 7 a 7-quater dell'articolo 1 dispongono che fino al 31 dicembre 2020 non costituisce causa di responsabilità dirigenziale e non si applicano le relative sanzioni per la mancata pubblicazione da parte delle pubbliche amministrazioni dei compensi e dei dati reddituali e patrimoniali dei dirigenti pubblici, come stabilito dal D.Lgs. 33/2013. Fanno eccezione – come specificato nel corso dell'esame in sede referente - i dirigenti di cui all'art. 19, commi 3 e 4 del decreto legislativo 165 del 2001 (segretario generale, capo dipartimento, dirigente con incarichi di funzione dirigenziale di livello generale) per i quali continua a trovare applicazione la disciplina vigente relativa agli obblighi di pubblicazione (ex art. 14 D.Lgs. 33/2013). Sono fatti salvi i settori per i quali è possibile disporre una deroga in ragione del pregiudizio per la sicurezza. Viene specificato che la previsione è adottata nelle more dell'adozione dei provvedimenti di adeguamento alla sentenza della Corte costituzionale n. 20 del 21 febbraio 2019, con cui l'obbligo di pubblicazione di tali dati è stato oggetto di una parziale dichiarazione di incostituzionalità. Viene quindi demandata ad un regolamento di delegificazione, da adottare sentito il Garante per la privacy, l'individuazione dei dati che le amministrazioni devono pubblicare con riguardo ai titolari di incarichi dirigenziali, comunque denominati, nel rispetto di determinati criteri. In sede referente sono state inoltre introdotte ulteriori disposizioni stabilendo, in particolare, che non è consentita l'indicizzazione dei dati delle informazioni oggetto del regolamento e che gli obblighi di pubblicazione sono estesi anche ai componenti delle commissioni straordinarie per la gestione degli enti locali sciolti per infiltrazioni mafiose e del comitato di sostegno e monitoraggio dell'azione delle commissioni straordinarie costituito presso il Ministero dell'interno. I commi 7-quinquies e 7-sexies dell'articolo 1, inseriti nel corso dell'esame referente, prorogano agli anni 2021, 2022 e 2023 l'autorizzazione per l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, disposta dalla legge di bilancio per il 2018, di avvalersi di ulteriori 10 unità di personale in posizione di comando obbligatorio, anche in sede locale, al fine di adempiere ai compiti in materia di minori stranieri non accompagnati. I maggiori oneri della proroga del comando, stimati in 259.139 euro per ciascun anno del triennio 2021-2023, sono coperti a valere sul Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili. L'articolo 1, comma 8, proroga al 30 giugno 2020 il termine di decorrenza dell'obbligo, per i prestatori di servizi di pagamento abilitati, di avvalersi esclusivamente della apposita piattaforma per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni. Dispone inoltre circa un obbligo per le amministrazioni pubbliche di avvalersi della medesima piattaforma. Il comma 8-bis dell'articolo 1 modifica la disciplina della tassazione automobilistica in caso di locazione a lungo termine di veicoli senza conducente, prorogando il termine per il versamento delle somme dovute a titolo di tassa automobilistica in scadenza nel primo semestre 2020 e prevedendo nuove modalità di individuazione dei soggetti tenuti al pagamento della tassa automobilistica. Il comma 8-ter dell'articolo 1 differisce al 30 giugno 2020 il termine entro cui i comuni beneficiari di contributi per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sono obbligati ad iniziare l'esecuzione dei lavori. La norma specifica che il differimento del termine previsto si applica ai comuni che non hanno potuto provvedere alla consegna dei lavori entro il termine fissato al 31 ottobre 2019, per fatti non imputabili all'amministrazione. Il comma 9 dell'articolo 1 estende per tutta la durata dell'affidamento del servizio postale universale, la previsione del rimborso a Poste italiane delle somme corrispondenti alle agevolazioni postali previste dalla legislazione vigente per le spedizioni di prodotti editoriali. Il comma 9-bis dell'articolo 1 proroga, dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021, il termine a decorrere dal quale scatta l'obbligo, per i titolari di concessioni, già in essere alla data di entrata in vigore del Codice dei contratti pubblici (cioè alla data del 19 aprile 2016), di affidare, mediante procedure ad evidenza pubblica, una quota pari all'80% dei contratti di lavori e servizi. La norma in esame conferma, inoltre, l'obbligo, per i titolari di concessioni autostradali già in essere, di affidare, mediante procedure ad evidenza pubblica, una quota pari al 60% dei contratti di lavori e servizi, entro il 31 dicembre 2020. L'articolo 1, comma 10, proroga fino al 31 dicembre 2020 la Segreteria tecnica dell'Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità. Gli oneri della proroga sono posti a valere sulle risorse disponibili del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I commi da 10-bis a 10-quinquies dell'articolo 1 riguardano la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di riconoscimento delle qualifiche di partigiano, caduto nella lotta di liberazione, patriota per i caduti, i comuni e le province, ai sensi del decreto luogotenenziale n. 518 del 1945. Il nuovo termine viene indicato nel 2 giugno 2021. Il comma 10-sexies dell'articolo 1 proroga, per l'anno 2020, dal 28 febbraio al 30 settembre, il termine massimo per la presentazione al Comune competente della richiesta di accesso alle agevolazioni per la riapertura e l'ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi previste - per promuovere le economie locali (in comuni fino a 20.000 abitanti) - dall'articolo 30-ter del D.L. n. 34/2019, a favore dei soggetti esercenti le predette attività. Per gli anni successivi al 2020, primo anno di operatività della misura, il termine per la presentazione delle domande rimane invariato. Il comma 10-septies dell'articolo 1 differisce dal 15 gennaio 2020 al 15 maggio 2020, il termine (previsto dall'art. 1, comma 52, della legge di bilancio 2020) per la richiesta del contributo da parte degli enti locali, a copertura della spesa di progettazione definitiva ed esecutiva per interventi di messa in sicurezza del territorio, e proroga, altresì, dal 28 febbraio 2020 al 30 giugno 2020, il termine (previsto dall'art. 1, comma 53, della legge di bilancio 2020) per la definizione dell'ammontare del previsto contributo, attribuito a ciascun ente locale. L'articolo 1, comma 10-octies stabilisce che, a decorrere dal 1° marzo del 2020, le amministrazioni pubblichino i bandi di mobilità relativi al passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse sul Portale del Dipartimento per la funzione pubblica di cui all'articolo 30, comma 1, del d.lgs 1656/2001. L'articolo 1, commi 10-novies e 10-decies, disciplina la ricognizione del personale delle società controllate da enti pubblici per gli anni 2020-2022 al fine di individuare eventuali eccedenze (comma 10-bis) estendendola anche al personale dei consorzi e delle aziende degli enti locali (comma 10-ter). Il comma 10-undecies dell'articolo 1 esclude - con riferimento alle graduatorie approvate entro il 2019 - le assunzioni del personale scolastico (incluso quello delle scuole primarie e materne comunali ed inclusi i dirigenti) e del personale delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica dall'ambito di applicazione della disciplina generale sui termini temporali di validità delle graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale nelle pubbliche amministrazioni. I commi 10-duodecies e 10-terdecies dell'articolo 1 riguardano, rispettivamente, la disciplina ordinaria per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria, prevista dal D.L. 126/2019 (L. 159/2019), e la procedura straordinaria per il reclutamento e l'abilitazione di docenti del medesimo ordine di scuola, prevista dal D.L. 126/2019 (L. 159/2019). Il comma 10-quaterdecies dell'articolo 1 – introdotto nel corso dell'esame in sede referente – differisce di ulteriori 12 mesi, rispetto a quanto già disposto dalla Legge di bilancio 2020, i termini riguardanti l'abolizione, o la progressiva riduzione fino all'abolizione, dei contributi diretti a favore di determinate categorie di imprese radiofoniche e di imprese editrici di quotidiani e periodici, fissati, nelle more di una già prevista revisione organica della normativa di settore, dalla Legge di bilancio 2019. Il comma 10-quinquiesdecies – introdotto anch'esso nel corso dell'esame in sede referente – reca un'interpretazione autentica delle disposizioni che hanno escluso dai contributi le imprese editrici di quotidiani e periodici facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in mercati regolamentati. I commi 10-sexiesdecies e 10-septiesdecies dell'articolo 1, inseriti nel corso dell'esame referente, incrementano di un importo pari a 200.000 euro per gli anni 2020, 2021 ed estendono agli anni 2022 e 2023 per lo stesso importo, l'autorizzazione di spesa per la sezione Italiana dell'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, già prevista dalla normativa vigente pari a 250.000 euro, come contributo straordinario per ciascun anno del triennio 2019-2021. I corrispondenti oneri, pari a 200.000 euro per ciascun anno dal 2020 al 2023 sono posti a valere sul Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili di cui alla legge di stabilità 2015. L'articolo 2, comma 1, posticipa di tre mesi (al 31 marzo 2020) il termine ultimo relativo alla permanenza in carica del Presidente e dei componenti del Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti). L'articolo 2, comma 2, posticipa di tre mesi (al 31 marzo 2020) il termine ultimo relativo alla permanenza in carica dei componenti attuali del Collegio del Garante per la protezione di dati personali. L'articolo 3, comma 1, proroga dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 il termine da cui acquistano efficacia le disposizioni che consentono anche ai cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, purché regolarmente soggiornanti in Italia, di utilizzare le dichiarazioni sostitutive (le cosiddette autocertificazioni) riguardanti gli stati, le qualità personali e i fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani. L'articolo 3, comma 2, riapre i termini di presentazione delle domande di accesso al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti nonché agli orfani per crimini domestici al fine di consentire l'accesso a tali risorse anche alle vittime del reato di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, introdotto dalla legge n. 69 del 2019 (cd. legge sul codice rosso). La disposizione di cui all'articolo 3, comma 3, proroga al 31 gennaio 2021 il termine entro il quale il Presidente del Consiglio, anche tramite il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, possa delegare i direttori delle Agenzie d'informazione per la sicurezza interna e esterna (AISI e AISE) o altro personale delegato, a svolgere colloqui investigativi con i detenuti a fini di prevenzione del terrorismo internazionale. Il comma 4 dell'articolo 3 proroga dal 31 dicembre 2019 al 30 giugno 2020 il termine entro cui è consentito l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana che transitino in acque internazionali, a difesa delle stesse da atti di pirateria, ancorché non abbiano frequentato i previsti corsi tecnico-pratici previsti dalla legge. Il comma 5 dell'articolo 3 interviene sul termine per il completamento dell'adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi per alcune categorie di strutture ricettive turistico-alberghiere, modificando a tal fine. Il comma 1, lettere a) e b), dell'articolo 4, proroga il termine per procedere all'assunzione, da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli di personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il comma 2 estende all'anno 2020 il blocco degli adeguamenti dell'ISTAT relativi ai canoni dovuti sia dalle pubbliche amministrazioni sia dalle autorità indipendenti, inclusa la CONSOB. L'articolo 4, comma 3, proroga di 6 mesi i termini inerenti la fase di prima applicazione della rendicontazione dettagliata degli ordini collettivi di pagamento relativi alle competenze fisse e accessorie del personale centrale e periferico dello Stato. Il comma 3-bis dell'articolo 4, inserito in sede referente, introduce alcune misure volte a rafforzare i poteri della Consob. In primo luogo è prorogato dal 31 marzo 2020 al 31 marzo 2023 il termine (articolo 13, comma 5-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244) entro il quale è concessa alla Consob la possibilità di adottare misure di contenimento della spesa ulteriori e alternative alle vigenti disposizioni in materia di finanza pubblica, purché sia assicurato il conseguimento dei medesimi risparmi previsti a legislazione vigente. Sono inoltre ampliati i poteri che la Consob può esercitare per rafforzare l'attività di vigilanza rispetto all'offerta e alla diffusione di prodotti finanziari, con particolare riferimento ai fornitori di connettività. Sono infine estesi i poteri ingiuntivi nei confronti degli intermediari Ue. Il comma 3-ter dell'articolo 4, proroga di 24 mesi il termine per la revoca - causata del mancato affidamento dei lavori - del finanziamento del CIPE per nuove sedi di uffici giudiziari ad elevato carico di affari pendenti. Il comma 3-quater dell'articolo 4 stabilisce che limitatamente all'anno 2020 si applicano le disposizioni in materia di imposta comunale sulla pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni e tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (capi I e II del decreto legislativo n. 507 del 1993) nonché le norme in materia di canone per l'installazione di mezzi pubblicitari e per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (articoli 62 e 63 del decreto legislativo n. 446 del 1997), in deroga a quanto previsto del comma 847 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2020 che ne dispone l'abrogazione a decorrere dal 1° gennaio 2020. Il comma 3-quinquies proroga i termini previsti dalla legge di bilancio 2018 per effetto dei quali i dividendi di pertinenza del Mef relativi ai bilanci dell'Istituto per il Credito sportivo sono destinati al Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all'impiantistica sportiva. I commi 3-sexies, 3-septies, 3-octies dell'articolo 4 prorogano al 1° gennaio 2021 l'entrata in vigore dell'aumento dell'aliquota di base per il calcolo dell'accisa sui sigari introdotto dalla legge di bilancio 2020. I commi 3-novies e 3-decies dell'articolo 4 sono volti ad estendere ai comuni per i quali sia stato deliberato lo stato di emergenza a seguito del verificarsi di eventi calamitosi, inclusi i comuni colpiti dagli eventi sismici del Centro Italia, la riduzione dell'aliquota dal 15 al 10 per cento, a regime, della cedolare secca da applicare ai canoni derivanti dai contratti di locazione di immobili ad uso abitativo a canone concordato nei comuni ad alta densità abitativa. L'articolo 4-bis integra la disciplina delle operazioni di cartolarizzazione realizzate mediante concessione di un finanziamento (cd. subparticipation), come introdotta dalla legge di bilancio 2019. Per effetto delle modifiche in commento: si proroga al 31 dicembre 2020 il termine per l'emanazione della disciplina secondaria di attuazione delle predette norme; viene dettagliata la disciplina delle cartolarizzazioni dei crediti concesse mediante finanziamento, con particolare riferimento alle modalità con cui il soggetto cedente può destinare i crediti cartolarizzati, nonché i connessi diritti e i beni che costituiscono la garanzia del rimborso di tali crediti, al soddisfacimento dei diritti della società di cartolarizzazione. L'articolo 5, al comma 1, estende al 2020 la possibilità di ripartire le risorse accantonate per le quote premiali da destinare alle regioni virtuose, tenendo conto dei criteri di riequilibrio indicati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. La misura percentuale della quota premiale è pari allo 0,25 per cento delle risorse ordinarie previste per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale. Il comma 2 dell'articolo 5 estende al 2020 l'ambito di applicazione della norma transitoria sulle assunzioni da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), posta, nella disciplina finora vigente, con riferimento al quadriennio 2016-2019. La proroga si rende necessaria per consentire ad AIFA di completare la procedura concorsuale già avviata per il reclutamento della dirigenza amministrativa di II fascia, nonché per attivare la procedura concorsuale finalizzata al reclutamento di dirigenti biologi sanitari. Il comma 3 dell'articolo 5, differisce dal 1° gennaio 2020 al 1° gennaio 2021 il termine di decorrenza di alcuni divieti e condizioni in materia di procedure sugli animali a fini scientifici o educativi. Il comma 4 dell'articolo 5, intervenendo sul comma 522 dell'articolo 1 della legge n. 145/2018 (legge di bilancio 2019), proroga il termine entro il quale i medici già operanti presso le reti dedicate alle cure palliative, sia pure privi di uno dei titoli di specializzazione prescritti dalla legge, ma in possesso di determinati requisiti certificati dalla regione competente, possono presentare l'istanza alla regione per la certificazione dei citati requisiti. L'articolo 5, comma 5, proroga (dal 31 dicembre) al 30 giugno 2020 il termine per l'iscrizione, in appositi elenchi speciali istituiti presso specifici Ordini tecnici sanitari, di coloro che esercitano alcune professioni sanitarie, allo scopo di potersi avvalere del riconoscimento dell'equivalenza con il diploma di laurea delle professioni sanitarie, se in possesso di determinati titoli conseguiti con il pregresso ordinamento. I commi 5-bis e 5-ter dell'articolo recano finanziamenti per il 2020 in favore di alcune strutture sanitarie, in termini identici a quelli stabiliti (dalle norme ora oggetto di novella) per il 2019 e parzialmente analoghi a quelli posti per il 2017 e per il 2018. Per il 2020, così come per il 2019, i finanziamenti concernono alcune prestazioni pediatriche e l'adroterapia. Il comma 5-quater, dell'articolo 5 inserito nel corso dell'esame referente, permette agli Enti locali di estendere fino ad un massimo di 24 mesi i rapporti di lavoro a tempo determinato degli assistenti sociali assunti per garantire il servizio sociale professionale come funzione fondamentale dei comuni; i rapporti di lavoro finanziati con le risorse del Programma Operativo Nazionale Inclusione (PON Inclusione) per l'attivazione e la realizzazione dei progetti utili per la collettività (PUC) nonché i rapporti di lavoro a tempo determinato utili per il rafforzamento dei servizi e degli interventi sociali di contrasto alla povertà. All'articolo 5-bis il comma 1 reca alcune modifiche alla disciplina che consente, a determinate condizioni, ai medici ed ai veterinari in formazione specialistica di partecipare alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza pubblica del ruolo sanitario e che, per i soggetti utilmente collocati nelle relative graduatorie separate, prevede, fino ad un termine ora oggetto di proroga, la possibilità di un'assunzione a tempo determinato e con orario a tempo parziale (da parte degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale) prima del conseguimento della specializzazione. Le modifiche concernono l'ambito dei soggetti interessati (in relazione all'anno del corso di formazione specialistica a cui i medesimi siano iscritti), il termine per le possibilità suddette di assunzione a tempo determinato - termine che viene differito dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022 - e la procedura di definizione delle modalità di svolgimento delle attività formative (teoriche e pratiche) contestuali al rapporto di lavoro a tempo determinato. Il comma 2 modifica in via transitoria i limiti di età massima per il collocamento a riposo dei dirigenti medici degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale. L'articolo 6, comma 1, proroga dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 il termine previsto dall'art. 1, comma 1145, della L. 205/2017 per l'erogazione delle somme residue dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti per interventi di edilizia universitaria. L'articolo 6, comma 2, estende agli anni accademici 2019/2020 e 2020/2021 la possibilità di attingere alle graduatorie nazionali ad esaurimento di cui all'art. 2-bis del D.L. 97/2004 (L. 143/2004), per l'attribuzione degli incarichi di insegnamento a tempo indeterminato e a tempo determinato nelle Istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale (AFAM). L'articolo 6, comma 3, differisce (dal 31 ottobre 2019) al 30 giugno 2020 il termine previsto per il perfezionamento, da parte delle università statali, dei contratti integrativi di sede volti a superare il contenzioso nei confronti delle medesime università da parte degli ex lettori di lingua straniera. L'articolo 6, comma 4, proroga (dal 31 dicembre 2019) al 31 dicembre 2020 il termine per alcuni pagamenti in materia di edilizia scolastica. L'articolo 6, comma 5, proroga per il quinquennio 2021-2025 il finanziamento destinato all'Istituto italiano per gli studi storici e all'Istituto italiano per gli studi filosofici, pari a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2025, relativo alle rispettive attività di ricerca e formazione. Il comma 5-bis dell'articolo 6 differisce (dal 1° settembre 2019) al 1° settembre 2022 il termine di entrata in vigore delle disposizioni che prevedono, per l'ammissione all'esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione, la partecipazione, durante l'ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall'INVALSI, limitatamente alla disciplina “tedesco” per le scuole in lingua tedesca, e alle discipline “italiano” e “tedesco” per le scuole delle località ladine della provincia autonoma di Bolzano. I commi da 5-ter a 5-quinquies, dell'articolo 6modificano le disposizioni relative al contenuto del curriculum della studentessa e dello studente, allegato al diploma finale rilasciato in esito al superamento dell'esame di Stato, differendone altresì l'applicazione all'anno scolastico 2020-2021. Per l'anno scolastico in corso le suddette disposizioni si applicano su base sperimentale e facoltativa. Il comma 5-sexies dell'articolo 6 autorizza, in deroga alle vigenti facoltà assunzionali e nei limiti di spesa fissati, l'assunzione di ricercatori universitari a tempo determinato di tipo B, a decorrere dal 2021. Inoltre, sempre in deroga alle vigenti facoltà assunzionali e nei limiti di spesa fissati, autorizza le università a bandire procedure per la chiamata, dal 2022, di professori universitari di seconda fascia riservate ai ricercatori universitari a tempo indeterminato in possesso di abilitazione scientifica nazionale (ASN). A tali fini, il comma 5-septies – anch'esso introdotto nel corso dell'esame in sede referente – incrementa il Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) dal 2021. Il comma 5-octies dell'articolo 6 rifinanzia di 600 mila euro per il 2020 e 300 mila euro per il 2021 il progetto della Scuola europea di industrial engineering and management¸ e in particolare i progetti innovativi di formazione in industrial engineering and management in Italia. Il comma 5-bis interviene sotto forma di novella al comma 244 dell'articolo 1 della L. n. 145/2018. Il comma 5-novies, dell'articolo 6 differisce al 31 dicembre 2021 il termine entro il quale deve essere sottoposto a verifica di vulnerabilità sismica ogni immobile adibito ad uso scolastico situato nelle zone a rischio sismico classificate 1 e 2, con priorità per quelli situati nei comuni compresi negli allegati del D.L. 189/2016, relativo alle regioni del centro Italia colpite dagli eventi sismici 2016 e 2017 (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria). Il comma 5-decies differisce al 31 dicembre 2021 il termine, per la verifica di vulnerabilità sismica sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. L'articolo 6-bis è finalizzato a consentire l'assunzione, quali dirigenti scolastici, anche dei soggetti che, pur idonei, non erano stati ammessi al corso di formazione dirigenziale e tirocinio relativo al corso-concorso bandito nel 2017, in quanto la loro posizione in graduatoria eccedeva il numero fissato di partecipanti. Il comma 1, primo periodo, e il comma 3-bis – quest'ultimo introdotto nel corso dell'esame in sede referente –, dell'articolo 7 prorogano (dal 31 dicembre 2019) al 31 dicembre 2020 il termine per il raggiungimento del tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario da parte delle fondazioni lirico-sinfoniche. Il comma 1-bis – anch'esso introdotto nel corso dell'esame in sede referente – differisce (dal 31 dicembre 2019) al 31 dicembre 2020 la data di riferimento per l'inquadramento delle attuali fondazioni lirico-sinfoniche, alternativamente, come “fondazione lirico-sinfonica” ovvero come “teatro lirico-sinfonico”. Il secondo periodo del comma 1 – anch'esso introdotto nel corso dell'esame referente – concerne l'attribuzione delle risorse del Fondo unico per lo spettacolo (FUS) per il 2020 alle fondazioni lirico-sinfoniche non dotate di forme organizzative speciali. L'articolo 7, comma 2 proroga al 31 dicembre 2020: la disapplicazione delle norme limitative delle assunzioni di personale in favore del comune di Matera ((lett. a)); la possibilità per il medesimo comune di Matera di corrispondere al personale non dirigenziale compensi per prestazioni di lavoro straordinario ((lett. b)). Si prevede inoltre che, per l'anno 2020, il comune di Matera può provvedere alle relative spese nel limite massimo di 1.200.000 euro a valere sulle proprie risorse (lett. c). L'articolo 7, comma 3, modificato in sede referente, proroga al 31 dicembre 2020 la non applicazione, alle assunzioni a tempo determinato effettuate per consentire il completamento del restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e dell'altopiano murgico di Matera, delle disposizioni vigenti in materia di limitazione delle spese di personale ((lett. a)). Si stabilisce altresì che, per l'anno 2020, il comune di Matera può provvedere alle suddette spese nel limite massimo di 500.000 euro a valere sulle proprie risorse. Viene infine assegnato un contributo finanziario al complesso conventuale San Felice per completare le opere di manutenzione straordinaria (lett. b). A tal fine, si novella l'articolo 1, commi 346 e 347, della L. 208/2015. L'articolo 7, comma 4, proroga al 2022 lo svolgimento delle funzioni del Direttore generale di progetto del Grande Progetto Pompei, nonché le attività dell'Unità "Grande Pompei", del vice direttore generale vicario e della struttura di supporto ivi previste, prorogando conseguentemente anche il relativo finanziamento, previsto originariamente nel limite massimo di spesa pari a 900.000 euro lordi per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019 e ora invece previsto per ciascuno degli anni dal 2017 al 2022, a valere sulle risorse disponibili sul bilancio della Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia (lett. a). Esso sopprime poi la previsione per cui - nell'ottica di consentire il rientro nella gestione ordinaria del sito - le funzioni del Direttore generale di progetto debbano rientrare nelle competenze della suddetta Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, denominata 'Soprintendenza Pompei', oggi rinominata Parco archeologico di Pompei (lett. b). A tal fine, si novella l'art. 2, co. 5-ter, del D.L.83/2014. Il comma 4-bis integra la composizione della struttura di supporto al Direttore generale di progetto con alcuni esperti. A tal fine, introduce il co. 5-quater all'art. 2 del D.L. 83/2014. L'articolo 7, comma 5, proroga dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 il mantenimento delle contabilità speciali intestate ai Segretariati regionali di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria in conseguenza degli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, per completare interventi di messa in sicurezza del patrimonio culturale. A tal fine, novella l'articolo 11-bis, comma 2, del d.lgs. 90/2016. I commi 6 e 7 dell'articolo sono finalizzati a consentire la proroga (dal 31 dicembre 2019) fino al 31 dicembre 2020 dei contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dagli istituti e luoghi della cultura statali ai sensi dell'art. 8 del D.L. 83/2014 (L. 106/2014). L'articolo 7, comma 8, incrementa, a decorrere dal 2020, l'autorizzazione di spesa per la realizzazione del Piano per l'arte contemporanea. I commi 9 e 10 dell'articolo 7 – modificati nel corso dell'esame in sede referente –, stabilizzano il Fondo nazionale per la rievocazione storica – istituito dalla L. di bilancio 2017 per il triennio 2017-2019 –, autorizzando la spesa di € 2 mln annui dal 2020. Inoltre, modificano le previsioni relative all'accesso e ai criteri di riparto del Fondo, disponendo che la disciplina applicativa è determinata con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo da adottare, d'intesa con la Conferenza Stato-regioni, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge. Il comma 10-bis dell'articolo 7 modifica l'articolo 3, comma 5 del D.L. n. 70/2011 ai sensi del quale la delimitazione dei distretti turistici doveva essere effettuata - dalle Regioni d'intesa con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e con i Comuni interessati - entro il 31 dicembre 2017. Il comma 9-bis differisce tale termine al 31 dicembre 2020. Il comma 10-ter dell'articolo 7 autorizza la spesa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 a favore di festival, cori e bande individuando la relativa copertura. Gli altri commi dell'articolo 7 intervengono su diverse misure; inoltre, i commi 10-sexies e 10-septies dell'articolo 7 autorizzano la trasformazione del rapporto di lavoro (da tempo parziale) a tempo pieno, dall'a.s. 2020/2021, dei soggetti, già titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento nelle scuole di funzioni assimilabili a quelle degli assistenti amministrativi e tecnici, immessi in ruolo (a tempo parziale) dall'a.s. 2018/2019, non rientranti nell'applicazione delle disposizioni sulla trasformazione del rapporto di lavoro di cui alla Legge di bilancio 2019. Conseguentemente, prevedono l'incremento della dotazione organica del personale amministrativo e tecnico. I commi 10-octies e 10-novies dell'articolo 7 – introdotti nel corso dell'esame in sede referente – incrementano la dotazione organica del personale docente della scuola secondaria di secondo grado. I commi 10-duodecies e 10-terdecies dell'articolo 7- introdotti dalle Commissioni riunite - prorogano per l'anno 2020 il contributo di cui all'art. 1, co. 385, lett. h), della L. 208/2015 in favore della Fondazione "I Lincei per la scuola" presso l'Accademia nazionale dei Lincei, prevedendo la relativa copertura. Il comma 10-quaterdecies dell'articolo 7 proroga al 30 aprile 2020 l'autorizzazione a bandire una procedura straordinaria per titoli ed esami per docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado. Il comma 10-quinquiesdecies autorizza, per il 2020, la concessione di un contributo in favore della Fondazione Libri Italiani Accessibili – LIA. Il comma 1 dell'articolo 8 proroga di un anno, dunque fino al 31 dicembre 2020, la disposizione che consente che le funzioni di dirigente dell'esecuzione penale esterna siano svolte, in deroga alla disciplina generale, da funzionari inseriti nel ruolo dei dirigenti di istituto penitenziario. Il comma 2 dell'articolo 8, in relazione al passaggio dai comuni allo Stato degli oneri di manutenzione degli uffici giudiziari (previsto dalla legge di stabilità 2015), proroga di un ulteriore anno – ovvero fino al 31 dicembre 2020 – la possibilità di continuare ad avvalersi del personale comunale per le attività di custodia, telefonia, riparazione e manutenzione ordinaria, sulla base di specifici accordi da concludere con le amministrazioni locali. Il comma 3 dell'articolo 8 interviene in materia di limitazioni alla mobilità del personale non dirigenziale dell'amministrazione della giustizia. Il comma 4 dell'articolo 8, proroga di quattro mesi, dal 31 marzo 2020 al 30 giugno 2020, il termine per l'adozione del decreto del Ministro della giustizia recante le modalità attuative dell'Albo dei soggetti incaricati dall'autorità giudiziaria delle funzioni di gestione e di controllo nelle procedure di cui al codice della crisi e dell'insolvenza. L'articolo 8, comma 5, differisce al 19 novembre 2020 la data di entrata in vigore della nuova disciplina in materia di azione di classe e di tutela inibitoria collettiva, attualmente prevista per il 19 aprile 2020. Apporta inoltre una modifica alla citata disciplina, con riferimento alla presentazione della domanda per l'adesione all'azione di classe. Il comma 6 dell'articolo 8 differisce al 14 settembre 2022 la data di efficacia delle modifiche alle circoscrizioni giudiziarie de L'Aquila e Chieti, nonché di soppressione delle relative sedi distaccate, previste dalla riforma della geografia giudiziaria del 2012. I commi 6-bis e 6-ter, aumentano di 295 unità il contingente di personale amministrativo che il Ministero della giustizia può assumere a tempo determinato per l'eliminazione dell'arretrato relativo ai procedimenti di esecuzione delle sentenze penali di condanna. Il comma 6-quater, dell'articolo 8 introdotto nel corso dell'esame in sede referente, proroga di un ulteriore anno la disciplina transitoria che consente l'iscrizione all'albo per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori a coloro che siano in possesso dei requisiti previsti prima dell'entrata in vigore della riforma forense. Il comma 6-quinquies, dell'articolo 8 introdotto nel corso dell'esame in sede referente, novellando l'articolo 49 della legge 31 dicembre 2012, n. 247 di riforma della professione forense, differisce di ulteriori due anni l'entrata in vigore della nuova disciplina dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato. Le nuove modalità di svolgimento delle prove entreranno, quindi, in vigore a partire dalla sessione d'esame 2022 anziché dalla sessione 2020. Il comma 6-sexies, dell'articolo 8 proroga e rende mobile il termine entro il quale le società a responsabilità limitata e le società cooperative sono tenute alla prima nomina del revisore o degli organi di controllo, in ottemperanza alle novelle apportate al codice civile dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza. Con le disposizioni in esame tale termine slitta dal 16 dicembre 2019 alla data di approvazione dei bilanci relativi all'esercizio 2019. Il comma 6-septies dell'articolo 8 proroga al 31 dicembre 2022 il termine per il temporaneo ripristino delle sezioni distaccate di tribunale operanti a Ischia, Lipari e Portoferraio. Il comma 6-octies reca la copertura finanziaria della norma. Il comma 6-novies dell'articolo 8 differisce al 31 dicembre 2022 il termine entro il quale sono assegnate al personale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria le attribuzioni in materia di edilizia penitenziaria. L'articolo 8-bis, proroga alcuni termini relativi alla riforma della magistratura onoraria (d.lgs. n. 116 del 2017). In particolare, è prorogata al 15 agosto 2025 la disciplina transitoria relativa alle funzioni ed ai compiti dei magistrati onorari che si trovavano in servizio al momento dell'entrata in vigore della riforma ed è fissato al 31 ottobre 2025 il termine a decorrere dal quale acquisteranno efficacia le disposizioni della riforma che prevedono l'ampliamento della competenza civile del giudice di pace. Il comma 1 dell'articolo 9, attraverso una novella al comma 1-bis dell'articolo 2259-bis del Codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, consente, fino all'anno 2020, l'assunzione di personale tecnico da destinare agli arsenali e agli stabilimenti militari, nella misura del 60 per cento delle assunzioni consentite al Ministero della difesa in base alle norme vigenti in materia di turn over. Si tratta, nello specifico, degli articoli 3, comma 102, della legge n. 244 del 2007 e 66, comma 9, del decreto legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008. Il comma 2 dell'articolo 9 proroga al 31 dicembre 2020 il termine per ultimare il trasferimento, da parte delle Forze di polizia, alla banca dati nazionale del DNA dei profili del DNA ricavati da reperti acquisiti nel corso di procedimenti penali prima del 14 luglio 2009. I commi 2-bis e 2-ter dell'articolo 9, introdotti nel corso dell'esame in sede referente, prorogano per il triennio 2020–2022, la corresponsione dell'assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare, definendo la relativa copertura finanziaria. L'articolo 10, comma 1, proroga di un anno (a tutto il 2020) l'agevolazione fiscale inerente alla sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo. L'agevolazione consiste nella detrazione dall'imposta lorda del 36 per cento della spesa sostenuta, nel limite di spesa di 5.000 euro annui e - pertanto - entro la somma massima detraibile di 1.800 euro. Il comma 2 dell'articolo 10 differisce al 31 dicembre 2020 l'obbligo di presentare l'informazione antimafia per i titolari di fondi agricoli che usufruiscono di fondi europei per importi da 5.000 a 25.000 euro. L'articolo 10, comma 3 rifinanzia di 30 milioni di euro per il 2019 l'autorizzazione di spesa che autorizza il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a disporre il rimborso delle somme anticipate dalle regioni a favore delle imprese agricole danneggiate da eventi calamitosi. Il comma 4 del medesimo art. 10 rinvia all'art. 43 per la copertura finanziaria dei relativi oneri. L'articolo 10, comma 4-bis, differisce, da gennaio 2020 ad aprile 2020, il termine per rendere applicativo anche al settore agricolo il sistema UNIEMENS.L'articolo 10, commi 4-ter e 4-quater, proroga per il biennio 2020-2021 gli interventi del Fondo per la limitazione degli sprechi alimentari, limitatamente all'importo annuo di 400 mila euro. L'articolo 10-bis differisce al 31 dicembre 2020 l'entrata in vigore delle disposizioni di cui all'articolo 33 del D. Lgs. n. 15/2019, volte a consentire - ai titolari di marchi collettivi d'impresa ai sensi della disciplina previgente a quella introdotta dal D.Lgs. n. 15/2019 – di presentare domanda di conversione dei propri segni registrati in marchi di certificazione o in marchi collettivi ai sensi della nuova disciplina introdotta dal medesimo Decreto legislativo. Il comma 1 dell'articolo 11 assegna all'ANPAL uno stanziamento pari a 10 milioni di euro per il 2020, come contributo per il funzionamento di ANPAL Servizi Spa. Ai fini della relativa copertura finanziaria, si riduce in misura corrispondente il fondo per le politiche attive del lavoro. Il comma 1-bis destina ulteriori risorse in favore di ANPAL Servizi Spa, per le spese di personale e in particolare per nuove assunzioni a tempo indeterminato, nella misura di 1 milione di euro per il 2020 e di 2 milioni annui a decorrere dal 2021. Ai fini della relativa copertura finanziaria, si riduce in misura corrispondente il fondo per far fronte ad esigenze indifferibili che si manifestano nel corso della gestione (fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze). Il comma 2 dell'articolo 11 modifica la disciplina di alcuni termini temporali relativi al processo di riequilibro finanziario dell'INPGI (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola") e alla sospensione della norma sull'eventuale commissariamento. La novella, in particolare: anticipa dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2020 il termine - che viene ora qualificato come perentorio - entro cui l'Istituto deve trasmettere ai Ministeri vigilanti un bilancio tecnico attuariale, che tenga conto degli effetti delle misure adottate; differisce dal 31 ottobre 2019 al medesimo termine del 30 giugno 2020, la sospensione - con esclusivo riferimento all'INPGI - della norma che prevede la nomina di un commissario straordinario per il caso in cui un ente di diritto privato che gestisca forme di previdenza obbligatoria presenti un disavanzo economico-patrimoniale. I commi 2-bis e 2-ter dell'articolo 11 prevedono la possibilità di prorogare per ulteriori 12 mesi, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, il trattamento straordinario di cassa integrazione salariale riconosciuto ai giornalisti delle agenzie di stampa a diffusione nazionale già destinatari del medesimo trattamento al 31 dicembre 2019, nonché autorizzano la Presidenza del Consiglio dei ministri a prorogare fino al 31 dicembre 2020 la durata dei contratti per l'acquisto di servizi giornalistici e informativi stipulati con le agenzie di stampa. Il comma 3 reca, in via transitoria, un criterio specifico di calcolo del trattamento di integrazione salariale straordinaria per i dipendenti di imprese operanti nel settore della grande distribuzione a livello nazionale, ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria, successivamente cedute con patto di riservato dominio a società - poi dichiarate fallite - e retrocedute per inadempimento del patto. Il comma 4 rinvia per una parte della copertura finanziaria dell'onere derivante dal comma 3 alle norme di cui al successivo articolo 43 e per la restante parte – secondo la riformulazione operata dalle Commissioni riunite della Camera - provvede a ridurre, nella misura di 10 milioni di euro per il 2020, il Fondo sociale per occupazione e formazione. L'articolo 11, comma 5 dispone la non applicazione, fino al 31 dicembre 2022, dei termini di prescrizione contributiva riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria per i rapporti di lavoro subordinato con le amministrazioni pubbliche, afferenti ai periodi di competenza fino al 31 dicembre 2015. Il comma 5-bis dell'articolo 11 prevede l'armonizzazione del contributo per il finanziamento degli assegni per il nucleo familiare previsto per i lavoratori iscritti al Fondo di quiescenza ex IPost con quello previsto per i lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti. L'articolo 11-bis aumenta (da tre) a quattro anni il periodo massimo di operatività dell'Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale, istituita in via eccezionale e temporanea dal 1° gennaio 2017 con lo scopo di contrastare la crisi in atto nel comparto del trasporto marittimo. Vengono, inoltre, stanziate ulteriori risorse, nel limite di 11,2 milioni di euro per il 2020, per la concessione di uno specifico strumento di sostegno al reddito già previsto in favore di alcune categorie di lavoratori del settore portuale. L'articolo 11-ter proroga al 31 maggio 2020 il termine entro il quale i datori di lavoro e gli enti pubblici economici, ricorrendo determinati presupposti, devono presentare agli uffici competenti la richiesta di assunzione di lavoratori disabili cui sono tenuti. L'articolo 11-quater, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, dispone la proroga di diverse misure di sostegno al reddito, tra cui quelle previste per le aree di crisi industriale complessa, per i dipendenti del gruppo ILVA e per i lavoratori dei call-center. L'articolo 11-quinquies in esame, inserito nel corso dell'esame referente, definisce nuove modalità per l'erogazione delle prestazioni a favore dei malati di mesotelioma non professionale per esposizione all'amianto, disponendo per il 2020 un incremento del beneficio economico previsto. L'articolo 12, comma 1, proroga agli acquisti effettuati nell'anno 2020 il contributo, già riconosciuto per l'anno 2019, per l'acquisto di motocicli e ciclomotori elettrici o ibridi, previa rottamazione di un analogo veicolo inquinante. L'articolo 12, comma 2, estende la possibilità di fruire del contributo (cd. ecobonus) per l'acquisto di autoveicoli nuovi elettrici o ibridi, anche al caso di rottamazione di autoveicoli omologati “Euro zero”. Con il comma 2-bis si abbassa, da 70 a 60 gr/Km, la soglia massima di emissione di CO2 prevista per poter fruire dell'ecobonus per l'acquisto di veicoli, escludendo dal contributo i veicoli ibridi con più alte emissioni di CO2. Con i commi 2-ter e 2-quater si consente di riutilizzare negli anni successivi le risorse stanziate per l'ecobonus e non spese nelle singole annualità e si destinano al Fondo che finanzia l'ecobonus anche le eventuali maggiori risorse derivanti dall'applicazione dell'ecotassa sui veicoli più inquinanti. L'articolo 12, comma 2-quinquies, introdotto in Commissione, fissa al 21 dicembre 2020 il termine previsto per l'obbligo di commercializzazione al consumatore di apparati di telefonia mobile che consentano di ricevere i servizi della radio digitale. Il comma 3 dell'articolo 12 apporta modifiche alla Legge n. 124/2017 (legge annuale sulla concorrenza) disponendo: - la proroga, dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022, del termine di cessazione del regime di tutela del prezzo per i clienti finali di piccole dimensioni nel mercato del gas; - la proroga del termine di cessazione dello stesso regime nel mercato dell'energia elettrica per le piccole imprese, dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021, e, per le micro imprese e per i clienti domestici, dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022. Demanda all'ARERA l'adozione di disposizioni per assicurare un servizio a tutele graduali per i clienti finali senza fornitore di energia elettrica, nonché specifiche misure per prevenire ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni delle condizioni di fornitura. Detta disposizioni sulle modalità e i criteri dell'ingresso consapevole nel mercato libero dei clienti finali, nonché sull'Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica ai clienti finali, con particolare riferimento ai criteri per la permanenza e l'esclusione dei soggetti dall'Elenco stesso. L'articolo 12, comma 4, stabilisce che le disposizioni dell'articolo 55-bis del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, in materia di modalità di valutazione del rischio ai fini della tariffazione delle polizze individuali inserite all'interno di un nucleo familiare, si applicano dal 16 febbraio 2020. Il comma 4-bis dell'articolo 12 interviene sulla disciplina – di cui all'articolo 11-ter del D.l. n. 135/2018, che prevede - con decreto del MISE, di concerto con il Ministro dell'ambiente – l'adozione de Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI), finalizzato ad individuare le aree del territorio nazionale ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. I commi 4-ter e 4-quater dell'articolo 12, introdotti in sede referente, differenziano le conseguenze assicurative derivanti dai sinistri di cui sono responsabili i conducenti dei diversi veicoli che beneficiano della disciplina della RC auto familiare, a specifiche condizioni. Al contempo le norme chiariscono i limiti entro cui le imprese assicurative possono attribuire una nuova e più elevata - dunque più sfavorevole – classe di merito ai conducenti coinvolti in detti sinistri. All'articolo 13, commi 1 e 2, si interviene sull'articolo 47, comma 11-quinquies, del D.L. n. 50 del 2017, che ha istituito il fondo destinato alla formazione del personale impiegato nella circolazione ferroviaria con particolare riferimento alla figura professionale dei macchinisti del settore del trasporto ferroviario merci, prevede che il fondo sia dotato di ulteriori 100.000 di euro per l'anno 2020 e di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022; si prevede che tali risorse siano destinate alla formazione delle altre figure professionali addette alla circolazione ferroviaria. Il comma 3 dell'articolo 13 dispone, per i concessionari il cui periodo regolatorio quinquennale è pervenuto a scadenza, il differimento del termine per l'adeguamento delle tariffe autostradali relative all'anno 2020 sino alla definizione del procedimento di aggiornamento dei piani economici finanziari, predisposti in conformità alle delibere adottate dall'Autorità di regolazione dei trasporti. A tal fine, la norma stabilisce che le proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari sono presentate dai concessionari al Concedente entro il 30 marzo 2020 e che l'aggiornamento è perfezionato entro e non oltre il 31 luglio 2020. All'articolo 13, comma 4, la disposizione estende temporalmente la disposizione che consente ad ANAS S.p.A. di definire le controversie con le imprese appaltatrici derivanti dall'iscrizione di riserve o da richieste di risarcimento, mediante la sottoscrizione di accordi bonari e/o transazioni giudiziali e stragiudiziali, nei limiti e secondo i presupposti previsti dalla normativa, sostituendo il riferimento temporale - attualmente previsto dal 2017 al 2019 - con quello dal 2017 al 2022. La disposizione introduce poi un nuovo comma 7-ter nella norma novellata, in base al quale l'Anas viene autorizzata a definire mediante transazioni giudiziali e stragiudiziali altresì le controversie derivanti da richieste di risarcimento con i contraenti generali, a condizione che sussistano i presupposti previsti dall'articolo 208 del codice dei contratti pubblici e previa valutazione della convenienza economica di ciascuna operazione da parte della società stessa. Il comma 5 dell'articolo 13 prevede che le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 870, secondo periodo, della legge n. 208 del 2015, relative alla definizione del corrispettivo annuale del contratto di programma tra ANAS Spa e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si applichino a decorrere dal contratto di programma per gli anni 2021-2025. Il comma 5-bis dell'articolo 13 prevede il differimento, dal 31 dicembre 2020 al 31 marzo 2021, del termine per l'approvazione, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dei piani di gestione dello spazio marittimo. Il comma 5-ter dell'articolo 13, introdotto in sede referente, proroga al 31 dicembre 2021 (rispetto al 31 ottobre 2020 attualmente previsto dalla norma vigente) la data dell'entrata in vigore del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 29 luglio 2016, n. 206, per l'individuazione dei soggetti autorizzati alla tenuta dei corsi di formazione al salvamento acquatico in acque marittime, acque interne e piscine e al rilascio delle abilitazioni all'esercizio dell'attività di assistente bagnante. Il comma 5-quater dell'articolo 13 proroga al 1° gennaio 2021 il termine per l'applicazione delle disposizioni dell'articolo 39, comma 1, lettera b), del codice della nautica da diporto relative all'obbligo della patente nautica per la conduzione di unità aventi motore di cilindrata superiori a 750 cc a iniezione a due tempi. La medesima disposizione dispone, inoltre, modificando il medesimo articolo 39, comma 1, lettera b), del codice della nautica da diporto che l'obbligo di patente nautica si applichi alle unità con motori a iniezione a due tempi di 900 cc. anziché a 750 cc. Il comma 5-quinquies dell'articolo 13 prevede che a decorrere dal 1° aprile 2020 le risorse provenienti dal rilascio dei titoli abilitativi edilizi e dalle sanzioni previste dal Testo unico sull'edilizia di cui al D.P.R. n. 380/2001, da destinare, ai sensi dell'art. 1, comma 460, della legge di bilancio 2017, alle finalità ivi previste e non utilizzate, possono essere altresì utilizzate per promuovere la formazione di programmi diretti al completamento delle infrastrutture e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dei piani di zona esistenti, fermo restando l'obbligo per i comuni di porre in essere le iniziative necessarie per l'adempimento da parte degli operatori coinvolti nei piani di zona delle obbligazioni convenzionali in materia. Il comma 5-sexies dispone, inoltre, che in relazione agli immobili costruiti secondo la normativa sull'edilizia agevolata, può essere disposta dall'autorità giudiziaria la sospensione del procedimento di sfratto a partire dall'avvio del procedimento di decadenza dalla convenzione da parte del comune, ovvero di revoca del finanziamento pubblico da parte della regione, ovvero dalla richiesta di rinvio a giudizio in procedimenti penali. Il comma 5-septies dell'articolo 13, introdotto durante l'esame in sede referente, prevede il differimento al 31 dicembre 2022 del termine per la ratifica degli accordi di programma finalizzati alla rilocalizzazione degli interventi del programma straordinario di edilizia residenziale per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata. Il comma 5-octies dell'articolo 13 trasferisce a Rete ferroviaria italiana le nuove linee regionali a scartamento ordinario interconnesse con la rete nazionale che assicurano un collegamento con le città metropolitane per le quali non sia stata ancora autorizzata la messa in servizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge all'esame. Il comma 1 dell'articolo 14 rifinanzia di 50 milioni di euro per l'anno 2019 il Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese italiane che realizzano programmi di penetrazione commerciale in mercati esteri (anche diversi da quelli dell'Unione europea). Il comma 2 dispone che all'onere finanziario di cui al comma 1 si provveda ai sensi dell'articolo 43, che reca disposizioni di copertura finanziaria del decreto in esame. L'articolo 14, comma 3, dispone il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei COMITES e del CGIE il cui mandato quinquennale scade il 20 aprile 2020 e stabilisce che le elezioni si svolgano tra il 15 aprile e il 31 dicembre 2021. L'articolo 14, comma 4 dispone la proroga fino al 31 dicembre 2022 del termine per i comandi obbligatori presso l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, novellando l'art. 19, comma 5, della legge n. 125/2014 sulla cooperazione allo sviluppo. Il comma 4–bis dell'articolo 14 autorizza la spesa di 700 mila euro per il 2020 e di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 per la prosecuzione degli interventi di sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e dei consorzi per l'internazionalizzazione di cui all'articolo 42 del D.L. n. 83/2012. L'articolo 14, comma 4-ter e 4-quater opera per l'esercizio in corso un rifinanziamento del Fondo per il sostegno alla promozione della lingua e della cultura italiana all'estero, istituito dalla legge di bilancio per il 2017. L'articolo 14, commi 4-quinquies e 4-sexies incrementa l'autorizzazione di spesa, originariamente disposta dalla legge di bilancio per il 2018, destinata all'adeguamento delle retribuzioni del personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti di cultura. L'articolo 15, comma 1, prevede la possibilità di estendere, fino ad una durata complessiva di tre anni, la proroga dello stato di emergenza correlato agli eventi verificatisi il 14 agosto 2018 nel territorio del Comune di Genova, a causa del crollo di un tratto del viadotto Polcevera, noto come ponte Morandi. Il comma 2 estende la suddetta previsione anche per lo stato di emergenza dichiarato per gli eventi sismici avvenuti in Molise dal 16 agosto 2018. Per fronteggiare le necessità conseguenti al crollo del viadotto Polcevera, avvenuto il 14 agosto 2018, il comma 3 dell'articolo 15 riconosce anche per il 2020 la possibilità per le amministrazioni territoriali della Liguria, nonché per la Camera di Commercio di Genova e l'Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, di assumere personale a tempo determinato, entro determinati limiti e anche in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale previsti dalla normativa vigente. Il comma 4 dell'articolo 15 eleva (da 12) a 19 mesi il periodo massimo per cui può essere concessa un'indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale, in favore dei lavoratori del settore privato (compreso quello agricolo) che, a seguito del crollo del Ponte Morandi, siano impossibilitati o penalizzati a prestare attività lavorativa (in tutto o in parte) prevista a decorrere dal 14 agosto 2018. L'articolo 15, comma 5, modificato in sede referente, prevede che la comunicazione sull'ammontare dei danni subiti a causa degli eventi sismici del 2009 in Abruzzo venga presentata entro il 31 dicembre 2020, anziché entro il 31 dicembre 2019. Il comma 5-bis dell'articolo 15, introdotto durante l'esame in sede referente, prevede il differimento al 31 dicembre 2021 del termine fino al quale gli interventi di riparazione e ricostruzione, per il ripristino della funzionalità degli immobili adibiti ad uso scolastico e universitario nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, possono essere attuati, entro i limiti della soglia di rilevanza europea, applicando per l'affidamento di lavori, servizi e forniture le procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando di gara. L'articolo 15, comma 6 proroga sino al 31 dicembre 2021 il termine di scadenza dello stato di emergenza conseguente agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, indicando la finalità di garantire la continuità delle procedure connesse con l'attività di ricostruzione. L'articolo 15, comma 7 proroga fino al 30 giugno 2020, assegnando risorse per ulteriori 9 milioni di euro per il 2020, le disposizioni concernenti l'attivazione di servizi di trasporto aggiuntivi per fronteggiare le criticità trasportistiche conseguenti al crollo del ponte Morandi a Genova previste fino al 2019 dal comma 1 dell'articolo 5 del decreto-legge 28 settembre 2018, n.109. Il comma 7-bis dell'articolo 15 proroga al 31 dicembre l'esenzione dal pagamento dell'imposta di bollo e di registro per le istanze, i contratti e i documenti presentati da parte dei soggetti colpiti dagli eventi sismici del 2016 alla pubblica amministrazione in esecuzione di ordinanze del Commissario straordinario. Il comma 7-ter dell'articolo 15 proroga sino al 31 dicembre 2021 la durata delle concessioni e delle locazioni dei beni immobili appartenenti allo Stato, vigenti alla data di entrata in vigore del decreto-legge e in scadenza entro il 31 dicembre 2020. Si indica il fine di tutelare l'occupazione e il reddito delle imprese colpite dagli eventi meteorologici calamitosi verificatesi a Venezia a partire dal 12 novembre 2019 per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza. L'autorità competente comunica ai concessionari e ai conduttori il canone da corrispondere sino al termine del periodo di proroga. Il comma 7-quarter dell'articolo 15, aggiunto in Commissione, estende al 30 aprile 2022 il periodo di esclusione, dall'applicazione del regolamento sulla rideterminazione degli standard dell'assistenza ospedaliera, per alcuni comuni colpiti da eventi sismici. Il predetto termine, che sarebbe scaduto l'11 aprile 2021, è pertanto esteso di poco più di un anno. Il comma 7-quinqiues dell'articolo 15, posticipa al 31 luglio 2019 (rispetto al 18 giugno 2019) la data entro la quale va approvato il bilancio dell'anno 2018 da parte dei comuni con più di 30 mila abitanti, colpiti dagli eventi sismici del centro Italia, che concorrono per l'assegnazione del contributo di 5 milioni di euro previsto al fine di procedere ad interventi urgenti di manutenzione straordinaria o di messa in sicurezza su strade ed infrastrutture comunali, dal comma 1-bis dell'art. 23 del D.L. 32/2019. Il comma 7-sexies dell'articolo 15, prevede il differimento al 31 dicembre 2020 dei termini (scaduti il 31 dicembre 2019) entro i quali, nei territori dell'Italia centrale colpiti dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016, è possibile utilizzare le procedure derogatorie previste per il deposito temporaneo delle macerie derivanti da tali eventi sismici e dei rifiuti derivanti dagli interventi di ricostruzione, nonché per il trattamento e il deposito dei materiali da scavo provenienti dai cantieri allestiti per la realizzazione di strutture abitative di emergenza o altre opere provvisionali connesse all'emergenza in corso nei territori in questione. L'articolo 15-bis proroga di un anno il termine entro cui le società sportive professionistiche devono prevedere nei propri atti costitutivi un organo consultivo che provvede alla tutela degli interessi specifici dei tifosi. L'articolo 15-ter proroga fino al 30 giugno 2020 e disciplina l'utilizzo della contabilità speciale n. 2854, al fine di consentire il completamento degli interventi da eseguirsi nel contesto di criticità in materia di bonifica e risanamento ambientale dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati, nonché in materia di tutela delle acque superficiali e sotterranee e dei cicli di depurazione della Regione Siciliana. L'articolo 16, comma 1, reca modifiche al decreto-legge n. 32/2019 (c.d. sblocca cantieri) nella parte in cui prevede la nomina di un Commissario incaricato di sovraintendere agli interventi sulla rete viaria della Regione Siciliana, prevedendo, in particolare: che l'attività del Commissario riguardi la rete viaria provinciale e che possa essere svolta con gli stessi poteri previsti dal citato decreto per i commissari chiamati ad operare in relazione agli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari; che il Commissario possa avvalersi anche di ANAS S.p.A, delle amministrazione centrali e periferiche dello Stato e di altri enti pubblici, e che sia nominato entro il 28 febbraio 2020. Il comma 1-bis dell'articolo 16, al fine di consentire l'immediata operatività dei Commissari straordinari nominati ai sensi dell'art. 4 del decreto-legge n. 32/2019 (cd. sblocca cantieri), prevede che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di nomina del Commissario è autorizzata l'apertura di apposita contabilità speciale intestata al medesimo Commissario, sulla quale confluiscono le risorse allo stesso assegnate. Il comma 1-ter dell'articolo 16, al fine di procedere celermente alla realizzazione delle opere di infrastrutturazione viaria in Sardegna, prevede la nomina (con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottare entro il 30 giugno 2020) di un Commissario straordinario di cui sono disciplinati prerogative e funzioni. Lo stesso comma reca inoltre una disposizione finalizzata ad impedire, nelle aree interessate da pericolosità o rischio idraulico di grado elevato o molto elevato, incrementi delle quote di impermeabilizzazione del suolo. L'articolo 16-bis proroga per il triennio 2020-2022 l'applicazione dell'art. 8, comma 10-bis, del D.L. n. 66/2014, il quale ha previsto che, per il successivo triennio 2015-2017, ai fini della prevenzione degli incendi, del dissesto idrogeologico e del diffondersi di discariche abusive, i cantieri comunali per l'occupazione e i cantieri verdi, di cui alla vigente normativa in materia di lavoro e difesa dell'ambiente della regione Sardegna, avessero carattere temporaneo e pertanto le assunzioni di progetto in essi previste, per il successivo triennio (ossia per il triennio 2015-2017), non costituissero presupposto per l'applicazione dei limiti di spesa e assunzionali di cui all'art. 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010. L'articolo 16-ter riduce la durata del corso-concorso di formazione e del tirocinio pratico per i segretari comunali e provinciali e introduce una verifica da effettuare durante il corso e obblighi formativi suppletivi dopo la prima nomina. Viene prevista poi la possibilità di riservare ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni il 30 per cento dei posti al concorso pubblico per esami che consente l'accesso al corso-concorso per segretari comunali e provinciali. È istituita inoltre una sessione aggiuntiva al corso-concorso bandito nel 2018 finalizzata all'iscrizione di ulteriori 172 segretari comunali nella fascia iniziale. Con la finalità di ovviare alla carenza di segretari nei piccoli comuni si prevede poi la possibilità di conferire, in via transitoria, le funzioni di vicesegretario a funzionari di ruolo del comune con determinati requisiti. Si interviene infine sulla disciplina relativa alle classi demografiche dei comuni ai fini dell'assegnazione dei segretari comunali, prevedendo che esse siano determinate, in caso di convenzione, dalla sommatoria degli abitanti di tutti i comuni. L'art.17, comma 1, reca disposizioni in materia di facoltà assunzionali delle Province e delle Città metropolitane, per molti aspetti analoghe a quelle introdotte per le regioni a statuto ordinario e per i comuni dal decreto-legge n.34 del 2019. La finalità è quella di favorire le assunzioni a tempo indeterminato negli enti che presentino un rapporto virtuoso fra spese complessive per il personale ed entrate correnti. Per gli enti meno virtuosi, è previsto l'avvio di un percorso, che si conclude nel 2025, mirato al raggiungimento della sostenibilità finanziaria di tale rapporto. Qualora tale obiettivo non sia raggiunto, le assunzioni di personale non potranno eccedere il 30 per cento di coloro che cessano dal servizio. È introdotta una disposizione relativa alle assunzioni a tempo determinato per le sole Province. Nel corso dell'esame in sede referente sono stati introdotte ulteriori misure: che consentono agli enti locali di procedere allo scorrimento delle graduatorie ancora valide per le assunzioni in attuazione del piano triennale dei fabbisogni di personale; che specificano che nell'ambito delle autorizzazioni alle assunzioni nei centri per l'impiego le regioni e le province autonome possono procedere anche attraverso le società a partecipazione pubblica; in materia di assunzione di personale nei comuni. L'articolo 17-bis prevede, al comma 1, che non si applica per gli anni 2020 e 2021 la previsione in base alla quale sono eleggibili a presidente della provincia i sindaci della provincia il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni. Al comma 2 si dispone che i termini, attualmente previsti per lo svolgimento delle elezioni provinciali, sono differiti al 45° giorno successivo all'ultima proclamazione degli eletti dei consigli comunali: ciò solo per quelle province in cui i consigli comunali interessati al turno annuale elettorale siano tali da far superare la soglia del 50 per cento degli aventi diritto al voto. L'articolo 18, commi 1, 2 e 2-bis, prevede misure procedimentali che consentono al Dipartimento per la funzione pubblica di accelerare la capacità assunzionale delle P.A. nel triennio 2020-2022 (comma 1), autorizza Formez PA, in via sperimentale, a fornire adeguate forme di assistenza ai comuni fino a 5.000 abitanti e dei comuni in dissesto per il sostegno delle attività fondamentali (comma 2), autorizza i comuni con ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato o con piano di riequilibrio pluriennale approvato ad assumere personale di livello apicale (comma 2-bis). I commi 1-bis-1-sexies dell'articolo 18 recano varie norme relative ai concorsi per il reclutamento di personale nelle pubbliche amministrazioni ed al Nucleo delle azioni concrete di miglioramento dell'efficienza amministrativa (cosiddetto Nucleo della Concretezza). Riguardo, in particolare, ai concorsi pubblici, le norme concernono la realizzazione di strutture per i medesimi tecnologicamente avanzate (commi 1-bis e 1-sexies), gli incarichi di presidente, di membro o di segretario delle commissioni esaminatrici (comma 1-ter, lettere b) e c)) e la composizione, il trattamento economico dei membri e le funzioni della Commissione per l'attuazione del Progetto di Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni (RIPAM) (comma 1-ter, lettera d), e commi 1-quater e 1-quinquies). Le norme sul Nucleo della Concretezza riguardano sia i profili di organizzazione e funzionamento sia quelli inerenti alle attività del Nucleo (comma 1-ter, lettera a)). L'articolo 18-bis differisce al 31 dicembre 2020 il termine a partire dal quale diventa obbligatoria la gestione in forma associata delle funzioni fondamentali per i piccoli comuni, nelle more dell'attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 2019. Il nuovo articolo 18-ter reca una norma di interpretazione autentica dell'articolo 90 del Testo unico degli enti locali nella parte in cui dispone, relativamente agli uffici di supporto agli organi di direzione politica, che il personale è assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato. Con la norma approvata nel corso dell'esame in sede referente si specifica che tale previsione si interpreta nel senso che il contratto stesso non può avere in ogni caso durata superiore al mandato elettivo del sindaco o del presidente della provincia in carica. L'articolo 18-quater estende l'applicazione delle modifiche introdotte dall'art. 4 del decreto-legge n. 135 del 2018, in materia di esecuzione forzata, alle espropriazioni immobiliari in corso il 13 febbraio 2019, data di entrata in vigore di quella riforma. L'articolo 19 autorizza l'assunzione straordinaria, nel quinquennio 2021-2025, di un contingente massimo di 2.319 unità nei rispettivi ruoli iniziali delle Forze di polizia (Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Corpo della guardia di finanza e Corpo della polizia penitenziaria).

Dispone inoltre l'assunzione di ulteriori 50 unità nel ruolo iniziale dell'Arma dei carabinieri, destinate al potenziamento del Comando carabinieri per la tutela ambientale, di cui 25 unità destinate ad incrementare il contingente per la tutela dell'ambiente di cui all'art. 828 del D.Lgs. n. 66 del 2010 (Codice dell'ordinamento militare). Sono infine stanziate risorse per le spese di funzionamento connesse alle assunzioni straordinarie disposte dalla disposizione in esame. L'articolo 19-bis, consente l'assunzione di personale operaio presso l'Arma dei Carabinieri, al fine di perseguire gli obiettivi nazionali ed europei in materia di tutela ambientale, forestale e di tutela del patrimonio e di salvaguardia delle riserve naturali e statali. L'articolo 19-ter, interviene sulla previsione dell'art. 50-bis del c.d. decreto-legge fiscale (n. 124 del 2019) relativa al pagamento di compensi per prestazioni di lavoro straordinario per le Forze di polizia e il Corpo dei Vigili del fuoco. La nuova disposizione – specificando che il pagamento dei compensi riguarda le prestazioni di lavoro straordinario riferite ad annualità precedenti al 2020 e non ancora liquidate - è finalizzata a ricomprendere anche il pagamento di una parte delle prestazioni di lavoro straordinario effettuato nell'anno 2019. Viene inoltre specificato che tali compensi sono corrisposti al personale interessato secondo criteri individuati dalle singole amministrazioni. Resta ferma l'autorizzazione di spesa complessiva, già prevista dal citato articolo 50-bis, pari a 180 milioni di euro. L'articolo 20 reca un'autorizzazione di spesa pari a 3 milioni di euro per il 2020, 5 milioni di euro per il 2021 e 8 milioni di euro annui, a decorrere dal 2022, destinati ad integrare le risorse per l'attuazione dell'articolo 46, commi 3 e 6 del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, in materia di trattamenti accessori e altri istituti normativi per i dirigenti delle Forze di polizia e delle Forze armate (comma 1). L'articolo 21 incrementa di 1,8 milioni di euro annui a decorrere dal 2020 l'autorizzazione di spesa in favore del Fondo per la retribuzione, di posizione e di risultato del personale della carriera prefettizia, prevista dall'art. 1, comma 442, lettera d), della L. 145/2018 (legge di bilancio 2019). L'articolo 21-bis incrementa le risorse da destinare all'aumento dell'indennità di amministrazione spettante al personale non dirigenziale appartenente ai ruoli dell'Amministrazione civile dell'interno. L'articolo 22 modifica l'assetto organizzativo del Consiglio di Stato prevedendo l'istituzione di una ulteriore sezione, nonché l'aumento da due a tre del numero di presidenti di cui è composta ciascuna sezione giurisdizionale. È altresì prevista l'istituzione di due nuove sezioni riferibili specificamente al Tar Lazio. L'articolo 22-bis interviene sul procedimento di assegnazione dei magistrati della pianta organica flessibile distrettuale ai singoli uffici giudiziari del distretto, prevedendo che il parere obbligatorio del ministro della giustizia non sia più vincolante. L'articolo 23 amplia di 25 unità la dotazione organica dei magistrati della Corte dei conti. Di queste, 15 unità sono destinate ad incrementare il numero dei presidenti aggiunti. Si sopprime la determinazione di una puntuale soglia numerica massima (dieci unità) per i presidenti aggiunti o di coordinamento da destinare a sezioni della Corte dei conti aventi carico di lavoro particolarmente consistente. L'articolo 24, comma 1, differisce al triennio 2020-2022 il termine per l'assunzione di 50 unità di personale appartenenti all'area II, previste all'articolo 1, comma 317, della legge di bilancio per il 2019, e attualmente relativo al triennio 2019-2021. Il comma 2 apporta quindi una serie di novelle al comma 317 sostituendo il riferimento alla posizione economica F1 relativamente all'Area II con quello alla posizione economica F2 e riscrivendo quindi sugli oneri quantificati in relazione alla disposizione. Il comma 3 della norma reca la copertura degli oneri derivanti dall'attuazione del comma 2, quantificati in 41.750 euro per l'anno 2020 e 83.500 euro a decorrere dall'anno 2021. Durante l'esame in sede referente, sono state approvate alcune modifiche che differiscono di un anno le scadenze temporali relative alla progressiva riduzione delle convenzioni stipulate per le attività di assistenza e di supporto tecnico-specialistico e operativo in materia ambientale, prevista dal medesimo comma 317 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019. Il comma 4, al fine di potenziare la gestione e il funzionamento delle aree marine protette già istituite, incrementa la relativa autorizzazione di spesa per un importo di 0,7 milioni di euro per il 2020 e di 0,6 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021. Inoltre, è incrementata di 2 milioni di euro nell'anno 2020 l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 32 della legge 31 dicembre 1982, n. 979, al fine di garantire la più rapida istituzione delle aree marine protette nelle aree marine di reperimento che afferiscono a Penisola della Campanella - Isola di Capri, Costa di Maratea, Capo Spartivento, Isola di San Pietro. Il comma 5 reca la copertura degli oneri derivanti dall'attuazione del comma 4. I commi 5-bis e 5-quater dell'articolo 24, introdotti in sede referente, prevedono risorse volte alla promozione di iniziative per il miglioramento della qualità dell'aria nel bacino padano e nel territorio di Roma capitale. In particolare, il comma 5-bis incrementa di l milione di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 e di 40 milioni di euro annui a decorrere dal 2023 fino al 2034, il finanziamento per l'adozione di specifiche strategie di intervento sulla situazione di inquinamento dell'aria presente nella pianura padana. Il comma 5-ter assegna alla Regione Lazio risorse per 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 e 5 milioni di euro all'anno dal 2023 fino al 2034, a favore del territorio di Roma Capitale, per il perseguimento di analoghe finalità di miglioramento della qualità dell'aria, tenuto conto dell'attuale situazione di incremento del livello di polveri sottili (PM 10). Il comma 1 dell'articolo 25 prevede un incremento delle risorse per i trattamenti economici accessori della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie (degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale). Tale incremento è inteso a consentire - in deroga ai limiti relativi al livello delle risorse per i trattamenti economici accessori dei pubblici dipendenti - l'utilizzo della quota di risorse derivante dalla cessazione della corresponsione - al momento del collocamento in quiescenza dei dirigenti (della suddetta area) assunti prima del 1° gennaio 1997 - della retribuzione individuale di anzianità (Ria). Il comma 2 reca uno stanziamento di 2 milioni di euro (1 milione di euro, nel testo originario, così modificato dalle Commissioni riunite della Camera in sede referente) per ciascun anno del periodo 2020-2022 in favore dell'attività di ricerca e sviluppo dei cosiddetti approcci alternativi rispetto alle procedure sugli animali a fini scientifici e del finanziamento di corsi di formazione ed aggiornamento - relativi ai medesimi approcci alternativi - per gli operatori degli stabilimenti autorizzati allo svolgimento delle procedure sugli animali a fini scientifici o educativi. Ai fini della copertura finanziaria dello stanziamento, il comma 3 dispone una corrispondente riduzione del Fondo per il recepimento della normativa europea, di cui all'articolo 41-bis della L. 24 dicembre 2012, n. 234. Il comma 2-bis prevede che, entro il 30 giugno 2020, il Ministro della salute invii alle Camere una relazione sullo stato delle procedure di sperimentazione sugli animali autorizzate per le ricerche sulle sostanze d'abuso (anche con riferimento alle possibilità di adozione dei suddetti approcci alternativi). Il comma 4 dell'articolo 25 modifica i termini temporali relativi ai requisiti stabiliti dalla disciplina transitoria per la stipulazione di contratti di lavoro a tempo determinato con gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici (IRCCS pubblici) e gli Istituti zooprofilattici sperimentali (IZS). La disciplina transitoria in oggetto si pone nell'ambito della disciplina di cui all'articolo 1, commi da 422 a 434, della L. 27 dicembre 2017, n. 205, e successive modificazioni, la quale ha previsto l'istituzione, presso gli Istituti summenzionati, di un ruolo non dirigenziale della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria. I nuovi commi da 4-bis a 4-quater dell'articolo 25 modificano la normativa sulla revisione periodica degli screening neonatali, prevedendo, in sede di prima applicazione, il completamento della revisione entro il 30 giugno 2020 con conseguente incremento della copertura finanziaria originaria. I maggiori oneri, pari a 2 milioni per il 2020 e 4 milioni a decorrere dal 2021 sono coperti riducendo corrispondentemente gli stanziamenti dei fondi speciali di parte corrente del Ministero della salute, iscritti nello stato di previsione del MEF per l'anno 2020 ed incrementando per gli stessi importi il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard. I commi 4-quinquies e 4-sexies dell'articolo 25 intervenendo sul comma 5 della legge n. 38/2010 (Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore), ampliano le figure professionali abilitate ad operare negli ambiti delle cure palliative e della terapia del dolore includendovi anche i medici specialisti in medicina di comunità e delle cure primarie. Per l'attuazione della norma citata, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, il Ministero della salute, con propri decreti provvede ad integrare le tabelle relative alle discipline equipollenti per l'accesso del personale medico ai ruoli dirigenziali del Servizio sanitario nazionale. Il comma 4-septies dell'articolo 25 concerne la spesa per il personale degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome. Le novelle in oggetto escludono dall'ambito di applicazione dei limiti annui di spesa posti dalla disciplina statale vigente gli enti territoriali suddetti che provvedano al finanziamento del fabbisogno complessivo del Servizio sanitario nazionale senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato (rientrano in tale fattispecie tutti gli enti territoriali suddetti, ad eccezione della Regione Sicilia). Il comma 4-octies dell'articolo 25 incrementa di 2 milioni per il 2020 le risorse previste a legislazione vigente del Fondo per l'assistenza dei bambini affetti da malattia oncologica, con oneri coperti a valere sui Fondi speciali di parte corrente iscritti, ai fini del bilancio 2020-2022, presso il MEF per il 2020, utilizzando parzialmente l'accantonamento del Ministero della salute. L'articolo 25-bis, inserito nel corso dell'esame referente, fissa al 30 giugno 2020 il termine per il completamento dei lavori di ammodernamento dell'Istituto nazionale per le malattie infettive «Lazzaro Spallanzani» (INMI) di Roma. Le operazioni di trasferimento delle opere all'INMI devono avere inizio entro il 30 settembre 2020 e concludersi nei successivi centoventi giorni. Contestualmente è autorizzata la spesa 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2020, a titolo di contributo, per supportare l'attivazione e l'operatività dell'unità per alto isolamento dell'Istituto. La concessione del contributo di 2 milioni di euro annui è subordinata alla presentazione al Ministero della salute, da parte dell'Istituto, dell'aggiornamento del Piano di sviluppo dell'unità per alto isolamento già previsto dalla legge di stabilità 2015. L'articolo 25-ter, inserito nel corso dell'esame referente, istituisce, per il triennio 2020-2022, un fondo di parte corrente presso il Ministero della salute per un importo pari a 3 milioni di euro annui al fine di procedere alla valutazione scientifica dell'impatto ambientale dei farmaci veterinari, di produrre rapporti di valutazione relativi alla loro immissione in commercio nonché di potenziare e aggiornare la banca dati per la completa tracciabilità dei medicinali veterinari nell'intera filiera distributiva. All'onere si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di parte corrente alimentato dalle risorse finanziarie rivenienti dal riaccertamento dei residui passivi perenti. L'articolo 25-quater, autorizza il Ministero della salute ad avvalersi di personale in assegnazione temporanea fino ad un massimo di 50 unità, con esclusione del personale docente educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche. Tale personale è reclutato per lo svolgimento delle attività di accesso ed ispettive presso le aziende sanitarie locali, ospedaliere e gli IRCCS effettuate dal Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (SiVeAS) avvalendosi del Nucleo di supporto per l'analisi delle disfunzioni e la revisione organizzativa (SAR), nonché per le esigenze della programmazione sanitaria connesse al fabbisogno di specifiche professionalità ad alta specializzazione. Tale contingente di personale non è computato ai fini della consistenza della dotazione organica del Ministero della salute ed è assegnato nel limite di spesa di 6.381.741 euro annui a decorrere dal 2020. Per le assegnazioni sopra descritte, ove riferite al personale appartenente ai ruoli del Ssn, le amministrazioni di appartenenza sono tenute ad adottare il provvedimento di fuori ruolo o di comando entro quindici giorni dalla richiesta. Per fare fronte alla discrepanza tra gli importi stanziati e gli importi effettivamente impiegati nella realizzazione degli interventi immobiliari di edilizia sanitaria valutabili dall'INAIL, l'articolo 25-quinquies, introdotto nel corso dell'esame referente, estende al 31 maggio 2020 il termine utile per la rimodulazione degli interventi già previsti in tale ambito. Ogni singola regione può chiedere di utilizzare la proroga per la rimodulazione degli interventi previsti nel proprio territorio, ferma restando la somma totale delle risorse già previste per la regione richiedente. La proroga è concessa con decreto del Ministero della salute, su richiesta della regione. Inoltre, entro il 30 giugno 2020 possono essere individuate, con decreto interministeriale (Salute/Lavoro), ulteriori iniziative urgenti nel campo dell'edilizia sanitaria, valutabili dall'INAIL nell'ambito dei propri piani triennali di investimento immobiliare. Fra tali iniziative, è compresa la realizzazione di un nuovo polo scientifico-tecnologico facente capo all'Istituto Superiore di Sanità. Al fine di prevenire, eliminare ed eradicare il virus da epatite C (HCV), l'articolo 25-sexies garantisce uno screening gratuito per i nati negli anni dal 1969 al 1989, per i soggetti che sono seguiti dai servizi pubblici per le tossicodipendenze (SerT), nonché per i soggetti detenuti in carcere. I criteri e le modalità per l'attuazione dello screening sono definiti con decreto del Ministero della salute, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento in esame. L'articolo 26 prevede che il Computer security incident response team – CSIRT italiano, istituito presso la Presidenza del Consiglio, sia incardinato nel Dipartimento delle informazioni per la sicurezza – DIS. L'articolo 26-bis dispone un ampliamento dell'intervento in garanzia di SACE per l'internazionalizzazione delle imprese italiane. A tal fine, l'articolo integra quanto previsto in materia dall'articolo 2, comma 1 del D.lgs. n. 143/1998, prevedendo che garanzie e le coperture assicurative possono inoltre essere concesse da SACE anche in favore di sottoscrittori di prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito e altri strumenti finanziari connessi al processo di internazionalizzazione di imprese italiane. L'articolo 27, reca alcune modifiche all'articolo 1 del decreto-legge n. 105 del 2019, convertito, con modificazioni dalla legge n. 133 del 2019, in materia di sicurezza nazionale cibernetica, con particolare riguardo alle procedure e alle modalità per la definizione dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. In particolare, la determinazione puntuale dei soggetti inclusi nel perimetro è affidata ad un atto amministrativo del Presidente del Consiglio dei ministri – previsto dal nuovo comma 2-bis - anziché ad un DPCM, come originariamente previsto dal decreto-legge n. 105, al quale spetta invece la determinazione delle modalità e dei criteri procedurali per la relativa individuazione. Come specificato nel corso dell'esame parlamentare, tale atto amministrativo, così come i relativi aggiornamenti, devono essere trasmessi - entro dieci giorni dalla loro emanazione - al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). È altresì richiesta la trasmissione al Copasir degli schemi di decreto che determinano le modalità e i criteri procedurali di individuazione dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza cibernetica e le procedure di notifica degli incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici, previsti dall'articolo 1, commi 2 e 3, del decreto-legge n. 105 del 2019. In base alle modifiche approvate in sede referente, si prevede inoltre che nei casi in cui i DPCM sono adottati previo parere del Consiglio di Stato i termini ordinatori sono “sospesi” di 45 giorni. Infine, sono altresì oggetto di integrazione e specificazioni alcune previsioni del decreto-legge n. 105 del 2019, relativamente in particolare allo svolgimento delle attività di ispezione e verifica nel rispetto della normativa in materia di tutela della riservatezza per quanto riguarda l'accesso a dati o metadati personali e amministrativi e l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria anche alla fattispecie di mancata trasmissione ai competenti organi dell'elenco delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici. L'articolo 27-bis introduce alcune modifiche in materia di personale operante nel settore della cooperazione internazionale allo sviluppo, prevedendo tra l'altro l'incremento del contingente da inviare presso le sedi estere dell'Agenzia, italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), ed elevando il numero di unità da assumere localmente. Ulteriori disposizioni sono previste in materia di assunzione, con contratto a tempo determinato o tramite procedure di selezione, di personale operante nel settore. È altresì introdotta la facoltà di anticipare contributi al finanziamento d'iniziative di cooperazione per gli enti territoriali e soggetti operanti nel quadro d'intese interistituzionali. È infine incrementato, a decorrere dall'esercizio corrente, lo stanziamento a disposizione dell'AICS. L'articolo 28, comma 1 incrementa di 22 milioni di euro l'autorizzazione di spesa, prevista dalla legge di bilancio 2019, riguardante lo svolgimento di attività logistico-organizzative connesse con lo svolgimento della Presidenza italiana del G20. L'articolo 28, comma 2 interviene sull'art. 1, comma 587 della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019), relativo agli adempimenti connessi alla partecipazione italiana a Expo 2020 Dubai. Il comma 3 dell'articolo 28 incrementa di 6,5 milioni di euro per l'anno 2020 la dotazione finanziaria per il Piano straordinario per il made in Italy. Le disposizioni dell'articolo 28, commi 3-bis e 3-ter estendono agli esercizi finanziari 2021 e 2022 l'autorizzazione di spesa a favore del Milan Center for Food Law and Policy per attività finalizzate alla realizzazione degli obiettivi dell'Agenda 2030 e all'organizzazione della COP26/2020, disposta dalla legge di bilancio 2018. L'articolo 28, comma 4 abroga l'articolo 1, comma 268, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio 2018) che ha istituito un fondo finalizzato alla concessione di contributi a parziale compensazione delle perdite subite dai cittadini italiani e dagli enti e società italiane già operanti in Venezuela e Libia, previa ricognizione delle richieste e ripartizione proporzionale delle risorse disponibili. Il comma 5 destina i risparmi alla copertura degli oneri derivanti dal comma 2 (rifinanziamento Expo 2020 Dubai) e dal comma 3 (rifinanziamento Piano made in Italy). L'articolo 28, comma 6, interviene sulla normativa relativa al Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, prevedendo che fino al 31 dicembre 2020 la regione Emilia-Romagna in qualità di stazione appaltante opera con i poteri e le modalità previste in materia di Commissari straordinari dall'articolo 4, commi 2 e 3 del decreto legge n. 32 del 2019 (cd. sblocca-cantieri). L'articolo 29 prevede il pagamento dei rimborsi di imposte sui redditi a favore dei soggetti colpiti dal sisma che ha interessato la Sicilia orientale nel dicembre 1990 mediante le risorse stanziate sui capitoli di spesa utilizzati per il rimborso delle imposte sui redditi e dei relativi interessi, nel limite di 160 milioni di euro. L'articolo 30 introduce una disposizione volta a disciplinare le modalità di verifica della destinazione di risorse in conto capitale per interventi nel territorio delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna) in misura proporzionale alla popolazione di riferimento, in conformità alla c.d. clausola del 34 per cento. A tal fine viene modificato l'articolo 7-bis del D.L. n. 243 del 2016 prevedendo l'emanazione, entro il 30 aprile 2020, di un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. L'articolo 31 concerne un contributo attribuito alla regione Sardegna dall'articolo 1, comma 851, della legge di bilancio 2018, dichiarato illegittima dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 6 del 2019. A seguito dell'accordo siglato il 7 novembre 2019 tra Stato e Regione in materia di finanza pubblica e già recepito con la legge di bilancio 2020, il suddetto contributo costituisce un acconto di quanto dovuto alla regione nell'ambito della definizione del contenzioso pregresso tra lo Stato e la Regione in materia di entrate tributarie e in attuazione delle sentenze della Corte costituzionale che su di esso sono intervenute. I commi 1 e 2 dell'articolo 31-bis prorogano al 2020 la possibilità per i liberi consorzi comunali e le città metropolitane della Regione siciliana, in esercizio provvisorio, di utilizzare le risorse pubbliche trasferite per la realizzazione di interventi infrastrutturali, in deroga alle disposizioni vigenti in materia di esercizio e gestione provvisoria del bilancio di previsione. Il comma 3 dell'articolo 31-bis dispone l'assegnazione, per il periodo 2020-2024, di 20 milioni di euro e di 10 milioni euro annuali, rispettivamente, per le città metropolitane di Roma e di Milano, per il finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale di manutenzione di strade e di scuole. Conseguentemente a quanto disposto dal comma 3, in merito alle risorse previste per il finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale di manutenzione di strade e di scuole delle due città metropolitane di Roma e Milano, il comma 4 prevede che - per quanto riguarda la copertura gli oneri pari a 30 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 - si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale, per l'anno 2020, utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze per euro 25 milioni dal 2020 al 2024 e l'accantonamento relativo al Ministero dell'interno per euro 5 milioni dal 2020 al 2024. Il comma 5 dell'articolo 31-bis, interviene sulla disciplina che regola l'utilizzo in concessione dei beni immobili compresi nelle saline dismesse. L'articolo 32, incrementa di € 4 mln annui dal 2020 le risorse destinate alla Scuola di dottorato internazionale Gran Sasso Science Institute (GSSI). Inoltre si modifica il comma 215 dell'articolo 1 della legge n. 205/2017 (Legge di bilancio 2018), garantendo e quantificando annualmente in 5 milioni di euro a decorrere dal 2020 i finanziamenti – attualmente indeterminati nell'importo e previsti come eventuali – all'Istituto degli Innocenti di Firenze, al fine di garantire le attività istituzionali del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l'infanzia e l'adolescenza. L'articolo 33 modifica il decreto-legge n. 109 del 2018 in materia portuale, per consentire il completamento degli interventi in favore della città di Genova: si estende al 2020 il finanziamento di 20 milioni di € per il rinnovo del parco mezzi utilizzati nella città metropolitana di Genova; si estende a tutti gli scali del Sistema portuale del Mar Ligure occidentale l'autorizzazione alla fornitura di lavoro portuale temporaneo nei porti per sei anni e si differisce al 31 dicembre 2022, il termine di approvazione da parte del Comitato di gestione portuale delle varianti localizzate ai piani regolatori portuali vigenti. Con una ulteriore modifica approvata in sede referente viene prevista una nuova agevolazione a fondo perduto a fronte della realizzazione di investimenti produttivi per le imprese già operanti o che si insedieranno nella zona franca urbana istituita ai sensi dell'articolo 8 del D.L. n. 109/2018, i cui criteri saranno definiti dal Commissario delegato. L'articolo 33-bis dispone la proroga di un anno della sperimentazione riguardante la circolazione di segway, hoverboard e monowheel (comma 1) e novella l'articolo 1, comma 75, della legge di bilancio 2020 (legge n. 160 del 2019), che aveva disposto l'equiparazione dei monopattini elettrici ai velocipedi, introducendo i commi da 75 a 75-septies. Le nuove disposizioni precisano le condizioni e limiti entro i quali è ammessa la circolazione dei monopattini elettrici ed introducono sanzioni per la violazione di tali condizioni e limiti. Sono inoltre disciplinate le attività di noleggio di monopattini, anche in modalità free floating e introdotte le sanzioni amministrative per l'utilizzo non conforme alle disposizioni vigenti degli altri dispositivi di micromobilità oggetto di sperimentazione (comma 2). Viene infine introdotta, all'articolo 59 del codice della strada, una specifica sanzione per coloro che circolino su veicoli atipici per i quali non siano state definite le caratteristiche tecniche e funzionali (comma 3). L'articolo 34 sospende dal 1° gennaio 2020 al 30 settembre 2020, a seguito di una modifica effettuata in sede referente che ha previsto un termine più ampio di quello previsto dal testo del decreto-legge che era fissato al 30 giugno 2020, il pagamento dei canoni dovuti per le concessioni relative alle pertinenze demaniali marittime con finalità turistico-ricreative e per le concessioni relative alla realizzazione e gestione di strutture destinate alla nautica da diporto. Il comma 1-bis dell'articolo 34 introdotto durante l'esame in sede referente, dispone l'abrogazione della norma che ha autorizzato la SAT (Società Autostrada Tirrenica) S.p.A. a realizzare l'autostrada A12 Livorno-Grosseto-Civitavecchia e prevede che, fino al 31 ottobre 2028, la SAT provvede esclusivamente alla gestione delle sole tratte aperte al traffico della medesima autostrada. Viene altresì previsto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la SAT S.p.A. procedono alla revisione della convenzione unica vigente. Il comma 1-quater dell'articolo 35, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, con una novella al comma 1078 della legge di bilancio 2018, dispone la proroga al 31 dicembre 2020 del termine entro cui le province e le città metropolitane devono certificare, con comunicazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'avvenuta realizzazione degli interventi realizzati nel 2018 e nel 2019 relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, e al 31 dicembre successivo all'anno di riferimento del termine per la certificazione dell'avvenuta realizzazione degli interventi realizzati dal 2020 al 2023. L'articolo 34-bis, prevede l'introduzione di una tariffa dedicata per la fornitura di energia elettrica, erogata da impianti di terra alle navi ormeggiate in porto dotate di impianti elettrici con una determinata potenza installata nominale. L'articolo 35 introduce una disciplina, derogatoria rispetto a quella prevista dal Codice dei contratti pubblici, finalizzata a regolare i casi di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio. In particolare sono disciplinati: l'affidamento ad ANAS S.p.A. della gestione di tali strade o autostrade nelle more dell'affidamento a nuovo concessionario; l'indennizzo da corrispondere in caso di estinzione della concessione per inadempimento del concessionario; nonché l'efficacia del provvedimento di revoca, decadenza o risoluzione della concessione. Altra disposizione dell'articolo 35 dispone la proroga al 31 dicembre 2020 del termine entro cui le province e le città metropolitane devono certificare, con comunicazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'avvenuta realizzazione degli interventi realizzati nel 2018 e nel 2019 relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, e al 31 dicembre successivo all'anno di riferimento del termine per la certificazione dell'avvenuta realizzazione degli interventi realizzati dal 2020 al 2023. L'articolo 36 prevede che l'INAIL predisponga la banca dati informatizzata delle verifiche sulla base delle indicazioni tecniche fornite dagli uffici competenti del MISE e del MLPS. L'articolo 37 autorizza l'istituzione di un apposito conto corrente presso la Tesoreria dello Stato, entro il 31 gennaio 2020, al fine di consentire il monitoraggio dei movimenti finanziari relativi alle somme trasferite dal bilancio dello Stato alla Società Rete ferroviaria italiana (RFI). Tale disposizione è conseguente all'inserimento di RFI nell'elenco degli enti che costituiscono il perimetro del conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni. L'articolo 38 (commi 1-3) introduce alcune disposizioni finalizzate ad assicurare una maggior disponibilità di risorse di cassa per l'anno 2020 agli enti locali in situazione di predissesto i quali, a seguito dell'applicazione dei più restrittivi criteri derivanti dalla sentenza della Corte costituzionale n. 18 del 2019, hanno dovuto procedere alla riproposizione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, con conseguente incremento della quota annuale di ripiano. La norma consente, a tal fine, ai suddetti enti locali, di richiedere al Ministero dell'interno, entro il 31 gennaio 2020, un incremento dell'anticipazione già ricevuta a valere sul Fondo di rotazione, appositamente previsto dal TUEL a sostegno dei piani di riequilibrio, da restituire in quote annuali di pari importo per un periodo di dieci anni. Nel corso dell'esame in sede referente, è stata inserita la disposizione che consente che le somme anticipate possono essere utilizzate, oltre che per il pagamento di debiti presenti nel piano di riequilibrio pluriennale, anche per il pagamento delle esposizioni eventualmente derivanti dal contenzioso censito nel piano di riequilibrio stesso. Il comma 3-bis dell'articolo 38 amplia il periodo entro il quale i comuni che abbiano dichiarato lo stato di dissesto finanziario nel secondo semestre 2016 e che abbiano richiesto anticipazioni di somme al Ministero dell'interno per i pagamenti in sofferenza, devono provvedere alla restituzione delle relative somme. In particolare, il comma prevede che la restituzione delle somme avvenga nei dieci esercizi finanziari successivi, in luogo dei tre esercizi attualmente previsti dalla normativa vigente, a partire dal secondo anno dall'assegnazione, entro il 30 settembre di ciascun anno. L'articolo 38-bis interviene, ai commi 1 e 2, sulla disciplina relativa alla documentazione che gli enti territoriali devono produrre per attestare il conseguimento del pareggio del bilancio per l'anno 2017. L'articolo 38-bis, comma 3, lettera a), novella in più punti il comma 43 dell'art. 1 della L. n. 160/2019 (legge di bilancio 2020) che disciplina la procedura di riparto, rendicontazione ed eventuale recupero dei contributi ai comuni per investimenti nei progetti di rigenerazione urbana di cui al precedente comma 42. Le modifiche sono volte a prevedere il concerto anche del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sul D.P.C.M. che individua i criteri di riparto dei contributi, il differimento al 30 marzo 2020 del termine per l'adozione di tale D.P.C.M. e l'inclusione tra i profili demandati al D.P.C.M. anche delle modalità di ammissibilità delle istanze di contributo, di revoca dei medesimi, di presentazione delle istanze e di concessione dei contributi. I commi 3, lettere b) e c), 4 e 5 dell'articolo 38-bis, prevedono una ricollocazione delle risorse previste dalla legge di bilancio 2020 (commi 62-64) per la concessione di contributi per il finanziamento di interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, nonché degli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza delle strade e di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole degli enti medesimi. Il comma 3, lettera d) dell'articolo 38-bis abroga la norma della legge di bilancio 2020 che prevedeva, a seguito di modifiche della disciplina statale relativa ai tributi erariali, l'attivazione di procedure di verifica degli eventuali effetti negativi sulla finanza della Regione a statuto speciale Trentino-Alto Adige/Südtirol e delle province autonome di Trento e di Bolzano. L'articolo 39 consente di ristrutturare il debito degli enti locali con accollo allo Stato. Viene disciplinata la gestione delle operazioni di ristrutturazione e le modalità di rimborso del debito nei confronti dello Stato. Le modifiche introdotte dalle Commissioni riunite della Camera in sede referente dispongono, in favore degli enti interessati dagli eventi sismici del 2016, la sospensione per un anno del rimborso delle anticipazioni di liquidità acquisite per il pagamento dei debiti scaduti della PA, nonché la proroga all'anno 2023 della decorrenza del rimborso della somma delle quote capitale annuali sospese negli anni restanti di ogni piano di ammortamento originario. Si stabiliscono inoltre dei vincoli per l'utilizzo, nel 2022, dell'avanzo di amministrazione da parte degli enti interessati dalla sospensione. I commi 14-bis e 14-ter apportano alcune modifiche all'articolo 44 (recante Disposizioni in materia di contabilità e bilancio), comma 4, del decreto-legge n. 189 del 2016 (recante Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016). I commi da 14-quater a 14-novies dell'articolo 39, introdotti nel corso dell'esame in commissione, ripristinano l'attribuzione dell'intero gettito della tassa automobilistica alle regioni, per gli anni dal 2023 al 2033. A tal fine sono modificate le norme della legge finanziaria 2017 che, a seguito dell'incremento della tassa automobilistica, avevano stabilito che l'aumento di gettito fosse attribuito allo Stato, anziché trasferito alle regioni. Le risorse che in tal modo rientrano nelle spettanze regionali, pari a 210,5 milioni di euro annui dal 2023 al 2033, sono destinate dalle regioni ad investimenti nei rispettivi territori. Il mancato incasso da parte dello Stato è compensato sulle somme attribuite alle regioni dalla legge di bilancio 2020 a titolo di contributi per investimenti. Il comma 14-decies dell'articolo 39, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, amplia la possibilità per gli enti locali in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (cd. predissesto) di contrarre mutui per spese di investimento. L'articolo 39-bis consente alle province e alle città metropolitane di utilizzare anche per gli anni dal 2019 al 2022, le quote di proventi da sanzioni per violazioni al Codice della strada per il finanziamento delle funzioni di viabilità e di polizia locale, con riferimento al miglioramento della sicurezza stradale, nonché per interventi per il ricovero degli animali randagi, per la rimozione dei rifiuti abbandonati e per il decoro urbano e delle aree e sedi stradali. L'articolo 39-ter, dà attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n.4/2020, che ha censurato l'uso improprio delle anticipazioni di liquidità per i pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni. Le norme in esame dispongono che il disavanzo conseguente alla sentenza possa essere oggetto di un ripiano graduale. L'articolo 39-quater introduce disposizioni per il ripiano del disavanzo finanziario degli enti locali eventualmente emergente in sede di approvazione del rendiconto 2019, dovuto alla diversa modalità di calcolo dell'accantonamento al FCDE in sede di rendiconto negli esercizi finanziari 2018 e 2019, al fine di prevenire l'incremento del numero di enti locali in situazioni di precarietà finanziaria. Il ripiano del suddetto disavanzo è consentito in un periodo massimo di 15 annualità, a decorrere dall'esercizio 2021. L'articolo 40 prevede l'adozione di un DPCM per la nomina di un commissario ed un vice-commissario per la società GSE S.p.a., con decadenza del consiglio di amministrazione in carica. L'articolo 40-bis stabilisce alcune misure volte ad aumentare il trattamento accessorio del personale delle Agenzie fiscali. Si prevedono risorse aggiuntive per il finanziamento delle posizioni organizzative e professionali e degli incarichi di responsabilità. Si prevede inoltre un incremento del Fondo risorse decentrate. L'articolo 40-ter dispone la proroga per il 2020 degli incentivi previsti dalla Legge n. 145/2018 (Legge di bilancio 2019) per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW, aventi determinate caratteristiche. L'articolo 41 dispone, al comma 1, la non applicabilità all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) dei limiti previsti dal comma 14 dell'art. 6 del decreto-legge n. 78/2010, in ordine alle spese per l'acquisto e la manutenzione delle autovetture a disposizione delle pubbliche amministrazioni. Il comma 2 prevede che agli oneri derivanti dalla predetta deroga, pari a 319.000 euro annui a decorrere dal 2020, si provveda mediante corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente. L'articolo 41, comma 2-bis modifica la normativa in materia di trasmissione dei dati di produzione dei prodotti lattiero caseari al SIAN, prevedendo che essa avvenga trimestralmente e non più annualmente, con possibilità di definire, attraverso il decreto attuativo, il cui termine di emanazione è differito al 31 dicembre 2020, una diversa modalità temporale per i piccoli produttori. Viene, poi, previsto che tale comunicazione debba riguardare solo i prodotti ceduti e in giacenza e non più quelli fabbricati. Le disposizioni dell'articolo 42 concernono un novero di esperti di cui si avvalga la Presidenza del Consiglio per le sue funzioni in materia di trasformazione digitale del Paese e l'esclusività dell'esercizio di alcune di queste funzioni per il tramite della società PAgoPa. L'articolo 42-bis prevede che, nelle more del completo recepimento della direttiva UE cd. RED II ed in parziale e anticipata attuazione delle disposizioni ivi contenute, sia consentito attivare l'autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, ovvero realizzare comunità energetiche rinnovabili, dettandone la relativa disciplina. L'articolo 43 contiene le disposizioni finanziarie e le norme di copertura relative al decreto-legge in esame.