Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 267 di mercoledì 27 novembre 2019

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

La seduta comincia alle 10.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

MARZIO LIUNI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Davide Aiello, Piera Aiello, Ascari, Battelli, Benvenuto, Brescia, Cantalamessa, Cestari, Colletti, Colucci, Covolo, D'Ambrosio, D'Ettore, Daga, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Iovino, Licatini, Lollobrigida, Lorefice, Maggioni, Maschio, Miceli, Molinari, Nardi, Nesci, Noja, Paolini, Parolo, Pastorino, Pedrazzini, Pretto, Raciti, Saltamartini, Francesco Silvestri, Sisto, Sorte, Spadoni, Stumpo, Tasso e Vignaroli sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centootto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Per un richiamo al Regolamento.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per un richiamo al Regolamento perché, in base all'articolo 30, comma 5, mi risulta, Presidente, e porto a sua conoscenza, che sia la Commissione bilancio, che quella finanze, siano in questo momento riunite e che nella Commissione finanze si stiano addirittura svolgendo delle votazioni. Volevo sapere se era stata autorizzata questa cosa oppure se non era a sua conoscenza.

PRESIDENTE. Onorevole Zucconi, possono riunirsi fino al momento in cui si annuncia il preavviso, quindi possono ancora riunirsi fino allo scadere dei venti minuti.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,05).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10,30.

La seduta, sospesa alle 10,05, è ripresa alle 10,30.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ha chiesto di parlare il presidente della Commissione Ambiente, onorevole Benvenuto.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO, Presidente della VIII Commissione. Grazie, Presidente. Io, come ieri, sono a richiederle un rinvio dell'inizio della seduta di un'ora, in quanto la Commissione Bilancio non ha ancora reso il parere, perché c'è un evidente ritardo, poi dovrò convocare il Comitato dei nove e, quindi, le chiederei un'ora di sospensione.

PRESIDENTE. A questo punto sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,30.

La seduta, sospesa alle 10,32, è ripresa alle 11,30.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ha chiesto di parlare la relatrice, onorevole Terzoni. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Presidente, chiediamo la sospensione di un'ulteriore mezz'ora (Commenti), perché sono arrivati proprio ora i pareri della Commissione bilancio e, quindi, il Comitato dei nove è ancora convocato in Commissione.

PRESIDENTE. Sta bene. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, la ringrazio di avermi concesso la parola sull'ordine dei lavori. Ieri, abbiamo chiesto al Governo di relazionare sulle vicende legate alla situazione del maltempo, con particolare riferimento alle vicende legate ai nubifragi. Voglio segnalare, però, in quest'ottica, anche una mancanza da parte del Governo rispetto a un risultato che riuscimmo ad ottenere qualche tempo fa, ossia l'ampliamento dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria alla struttura dell'Ansfisa - termine difficilmente pronunciabile, questo è un acronimo complicato -, che era la struttura che doveva prevenire danni e vigilare sulle infrastrutture stradali e autostradali.

Non vi sarà sfuggito che questa sede doveva avere corso in Liguria, doveva essere impiantata a Genova, e questo era il risultato ottenuto da Fratelli d'Italia attraverso un suo emendamento, lo ricorderà bene il sottosegretario di allora, Rixi, che ovviamente convenne su questo tipo di scelta, essendo anche lui ligure. Ma questa agenzia non si è mai strutturata, e credo che questo ponga in essere, da parte del Governo, una responsabilità oggettiva rispetto a rischi potenziali ed eventuali sia per il recente passato sia per il futuro.

Allora, la nostra sollecitazione al Governo a venire a relazionare in Aula, attraverso lei, la ribadiamo. In particolare, chiediamo di sapere perché l'Ansfisa non sia stata attivata, come invece ci era stato garantito durante l'esperienza del Governo precedente; e, ovviamente, non si è dato corso nemmeno con questo Governo.

C'è un'emergenza e, quindi, auspichiamo che ci sia una risposta; da ieri, non l'abbiamo ricevuta. Fratelli d'Italia è stata la prima forza politica a chiedere formalmente nei giorni scorsi di relazionare in quest'Aula, ma questa relazione non c'è stata, non c'è stata comunicazione, né informazione. Ieri, altre forze politiche si sono unite a questa nostra richiesta, quindi ritenevamo doveroso avere una risposta, che auspichiamo ci sia adesso in apertura dei lavori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Lollobrigida, riferirò al Presidente Fico, affinché possa inoltrare la sua richiesta al Governo.

Ha chiesto di intervenire, sempre sull'ordine dei lavori, l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA (LEGA). Presidente, intervengo per chiarire un paio di cose. La prima, per chiarire all'Aula in maniera definitiva che questo ritardo non è da imputarsi alla Commissione bilancio che si diverte a ritardare i lavori: i lavori si sono allungati perché il Governo non aveva i pareri sugli emendamenti; questo per essere chiari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

E per proseguire nella chiarezza, intervengo per anticipare - l'avevamo già fatto, però c'era stato risposto “ma sì, vedrete, che problema c'è” - che qua si sta andando verso una sola lettura del decreto fiscale alla Camera, una sola lettura della legge di bilancio al Senato.

L'anno scorso c'era la procedura di infrazione pendente e c'era da attendere dall'Europa una serie di risposte, quest'anno scuse non ce ne sono; quindi, questo caos è causato da un caos che il Governo ha creato da solo con questo intasamento di decreti. Non si capisce poi l'urgenza di tutti questi decreti, quindi bisognerebbe anche capire come mai è tutto diventato immediatamente urgente e, quindi, si fanno solo decreti. Però, va bene, sappiamo che i 5 Stelle, sul fare solo decreti, sono d'accordissimo, storicamente, quindi apprezziamo questa novità. Tuttavia, rimarchiamo - l'abbiamo già fatto - la necessità che la Presidenza si attivi affinché la legge di bilancio venga letta anche alla Camera. Per come stanno andando i lavori al Senato, è probabilissimo che ciò non avvenga (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, la relatrice ha chiesto una sospensione di un'altra mezz'ora. Per carità, facciamo la sospensione di un'altra mezz'ora, però le questioni che hanno poc'anzi sollevato i colleghi e che io, nella giornata di ieri ho, già fatto presente in occasione del primo rinvio di questo provvedimento sono questioni che vorrei che ella, Presidente, comunicasse al presidente Fico. Infatti, noi rischiamo un ingolfamento dei lavori parlamentari, un sovraffollamento in termini di presenza di decreti-legge, che in questo ramo del Parlamento, fino a prova contraria, non sono contingentati.

Terzo, Presidente: c'è la questione che poc'anzi sollevava il collega Garavaglia, della lettura della legge di bilancio anche in questo ramo del Parlamento e un disordine completo del nostro calendario parlamentare, che in gran parte è da imputare ai ritardi, all'approssimazione e all'estemporaneità con la quale il Governo segue i provvedimenti, e per quanto riguarda le coperture finanziarie e per quanto riguarda la presentazione di emendamenti, o del Governo in prima persona o per interposta persona attraverso i relatori.

Per cui, Presidente, noi abbiamo un problema di lavori parlamentari grosso come una casa, ve lo diciamo non da oggi; lo diciamo al Governo, lo diciamo alla maggioranza, e crediamo che sia nell'interesse di tutti lavorare bene. Questa è la negazione di come si lavora bene in Parlamento. Va bene che, probabilmente, la maggioranza ha altre priorità, il Governo probabilmente pensa a tutt'altro, però io credo - siccome ci credo nel lavoro parlamentare - che il lavoro parlamentare, per quanto possibile, debba procedere in maniera ordinata e razionale, seguendo il più possibile la programmazione dei nostri lavori.

Noi, già ora, in questo momento, non siamo in grado di garantire l'adempimento del calendario di questa settimana, per cui invito Governo, maggioranza e tutte le forze politiche a una riflessione ulteriore su questo, a partire dalla Presidenza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, intervengo sul medesimo argomento sul quale sono intervenuti autorevoli colleghi dell'opposizione. Io penso che sia sempre giusto il richiamo alla maggioranza per un esercizio ordinato della funzione parlamentare e per la salvaguardia dei diritti di discussione in quest'Aula, volevo però ricordare, signora Presidente, per il suo tramite, in particolare al collega Garavaglia, che bisogna sempre avere una certa autorevolezza di pulpito per impartire delle lezioni: nella scorsa legislatura, la legge di stabilità non ha avuto neanche un secondo di lettura, né nella Camera dei Deputati né nel Senato della Repubblica, fatto addirittura rimarcato come inaccettabile dalla Corte costituzionale. Diciamo che, per tradurre l'invito del collega Garavaglia, noi cercheremo di non fare gli errori che hanno fatto loro nella scorsa fase di questa legislatura.

Al collega Baldelli, per il suo tramite, il cui invito e i cui richiami sempre condivido, l'unica cosa che sento di aggiungere è che non è vero, come ha detto il collega Garavaglia, che qui si pongano come questioni necessarie ed urgenti questioni che necessarie ed urgenti non sono e che producono la decretazione, perché l'aspetto del terremoto, così come alcuni aspetti del decreto immediatamente successivo, che è quello sulla scuola, così come alcuni aspetti di quello fiscale, sono assolutamente necessari e urgenti.

Ora, se l'opposizione in quest'Aula condivide l'urgenza di parte di quei provvedimenti, come in parte è accaduto nelle fasi di ieri, esiste anche un ruolo delle opposizioni - ricordo che lo stesso collega Baldelli, proprio sulla questione del terremoto, lo ha detto - per permettere la discussione dell'Aula, dopo che la discussione nelle Commissioni è stata assolutamente lunga e specifica e si è fatto un lavoro comune tra tutte le forze per arrivare ad alcuni risultati, anche se ovviamente non si può avere sempre la soddisfazione di tutti.

Quindi, accetto e conservo le critiche che ho ascoltato per la maggioranza, e ci sforzeremo di andare in quella direzione. Rinvio ai colleghi che le hanno fatte un invito perché anche le opposizioni in quest'Aula, su materie che sono di comune visione d'urgenza e necessità, esercitino in maniera consapevole il loro ruolo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, sospendo a questo punto la seduta che riprenderà alle ore 12,10.

La seduta, sospesa alle 11,40, è ripresa alle 12,15.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici (A.C. 2211-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la il seguito della discussione del disegno di legge n. 2211-A: Conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.

Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'emendamento 6.5 Prisco e sono state accantonate alcune proposte emendative riferite agli articoli 1-ter, 2, 3-bis, 3-ter, 4 e 4-bis. Avverto che la Commissione Bilancio ha espresso il prescritto parere sugli emendamenti riferiti agli articoli da 7 a 9-tricies semel, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A).

Avverto, inoltre, che la Commissione ha presentato gli emendamenti 8.800, 9-duodetricies.800, 9-tricies semel.0800, nonché il subemendamento 0.9-undetricies.501.800 che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A). Avverto, altresì, che la Commissione ha ritirato l'emendamento 9-tricies semel.800.

Avverto infine che, fuori dalla seduta, l'articolo aggiuntivo 9.0391 Muroni è stato ritirato dalla presentatrice.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2211-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo della Commissione, e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A). Chiedo, quindi, alla relatrice come intenda proseguire nell'esame del provvedimento.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Grazie, Presidente. Noi siamo pronti e disponibili per esprimere i pareri dall'articolo 7 fino alla conclusione del provvedimento. Quindi, da pagina 8 del fascicolo.

TOMMASO FOTI (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, chiedevo per gli accantonati.

PRESIDENTE. Successivamente ho chiesto per questo alla relatrice come intendeva proseguire: se esaminare prima gli accantonati, quindi quelli restano accantonati e adesso andiamo avanti. A pagina 8 del fascicolo, emendamento 7.18 Baldelli, partiamo da lì. Prego, onorevole Pezzopane.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Grazie, Presidente. Emendamento 7.18 Baldelli invito al ritiro o parere contrario; 7.2 Mazzetti invito al ritiro o parere contrario; 7.5 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 7.7 D'Eramo invito al ritiro o parere contrario; identici 7.15 Mazzetti e 7.570 Gabriele Lorenzoni invito al ritiro o parere contrario; 7.16 D'Eramo invito al ritiro o parere contrario; 7.17 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 7.0501 Gallinella invito al ritiro o parere contrario; 7.0505 Gabriele Lorenzoni invito al ritiro o parere contrario; 7.0550 Patassini invito al ritiro o parere contrario. Passiamo all'articolo 8. Emendamento 8.18 Trancassini invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. C'è prima l'emendamento 8.800 della Commissione, sul quale immagino il parere sia favorevole?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Parere favorevole. Emendamento 8.18 Trancassini invito al ritiro o parere contrario; 8.26 Mazzetti invito al ritiro o parere contrario; 8.45 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.47 Trancassini invito al ritiro o parere contrario; 8.560 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.50 Trancassini invito al ritiro o parere contrario; 8.56 Acquaroli invito al ritiro o parere contrario; 8.550 Patassini invito al ritiro o parere contrario; identici 8.62 Trancassini e 8.551 Patassini invito al ritiro o parere contrario; identici 8.500 Braga e 8.501 Ilaria Fontana parere contrario; 8.047 Baldelli invito al ritiro o parere contrario; identici 8.050 Fregolent e 8.051 Trancassini invito al ritiro o parere contrario; 8.057 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.060 invito al ritiro o parere contrario; 8.0559 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.046 Acquaroli invito al ritiro o parere contrario; 8.08 Acquaroli invito al ritiro o parere contrario; 8.012 Trancassini invito al ritiro o parere contrario; 8.015 Gagliardi invito al ritiro o parere contrario; 8.016 Calabria invito al ritiro o parere contrario; 8.017 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.020 Trancassini invito al ritiro o parere contrario; 8.026 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.035 invito al ritiro o parere contrario; 8.0556 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.041 Fregolent invito al ritiro o parere contrario; 8.0570 Patassini invito al ritiro o parere contrario; 8.044 Baldelli invito al ritiro o parere contrario; 8.045 Baldelli invito al ritiro o parere contrario; 8.0551 invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Pezzopane, le faccio una proposta: c'è qualche emendamento su cui esprime parere favorevole perché altrimenti diciamo che sono tutti invito al ritiro o parere contrario, visto che sono circa duecento?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Ci sono emendamenti con pareri favorevoli e degli accantonati all'articolo 9.

PRESIDENTE. Proviamo a vedere quelli allora? Se ci dice quali sono così tutti gli altri li consideriamo con parere contrario; lei ci segnala quelli con parere favorevole oppure da accantonare.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 34, articolo aggiuntivo 9.0283 Patassini parere favorevole.

PRESIDENTE. Quindi il 9.0283 Patassini parere favorevole, a pagina 34 del fascicolo.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 52 del fascicolo, parere favorevole all'emendamento 9-septies.700 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

PRESIDENTE. A pagina 52 del fascicolo, emendamento 9-septies.700 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento parere favorevole.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Andiamo alla pagina 54, emendamento 9-novies.700 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento parere favorevole. A pagina 55, emendamento 9-undecies.700 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento parere favorevole.

PRESIDENTE. Quindi sono identici emendamenti 9-undecies.500 Buratti e 9-undecies.700 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis parere favorevole, a pagina 54 e 55 del fascicolo. Possiamo andare avanti.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Sì, sì. Emendamento 9-undecies.501 Pellicani, a pagina 69…

PRESIDENTE. No, a pagina 55.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Chiedo scusa.

PRESIDENTE. Pagina 69?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Allora, emendamento 9-undecies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole. È a pagina 55.

PRESIDENTE. Questo emendamento a pagina 55 lo ha appena detto. Passiamo ai successivi favorevoli, se ce ne sono.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 56, emendamento 9-septiesdecies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole; 9-vicies semel.800 della Commissione, parere favorevole.

PRESIDENTE. Sull'emendamento della Commissione parere favorevole. Emendamento 9- vicies semel.800 della Commissione, parere favorevole.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Chiedo scusa, Presidente. Sugli identici emendamenti 9-terdecies.501 Braga e 9-terdecies.503 Ilaria Fontana, a pagina 55, parere favorevole.

PRESIDENTE. Anche i due identici successivi?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Identici emendamenti 9-terdecies.502 Braga e 9-terdecies.600 Gabriele Lorenzoni, a pagina 55, parere favorevole.

PRESIDENTE. Va bene.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 56, emendamento 9-septiesdecies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

PRESIDENTE. Sta bene.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 56, emendamento 9-septiesdecies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

PRESIDENTE. Lo ha appena detto. Passiamo al successivo.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Emendamento 9-vicies bis.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, a pagina 57, favorevole. Andiamo poi a pagina 62: emendamento 9-vicies quater.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole. Si passa poi a pagina 68…

PRESIDENTE. A pagina 67 c'è l'emendamento della Commissione e immagino che anche su quello lei dia parere favorevole. Emendamento 9-duodetricies.800, a pagina 67 del fascicolo.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 68, mi stavo soffermando per l'appunto su questo emendamento, su cui il parere è favorevole ma con una riformulazione.

PRESIDENTE. No, io mi riferivo all'emendamento della Commissione, a pagina 67 del fascicolo. Emendamento 9-duodetricies.800 (a pagina 67).

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Parere favorevole. L'emendamento 9-duodetricies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, è accantonato.

PRESIDENTE. Sta bene. A pagina 68, l'emendamento 9-duodetricies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, è accantonato.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Quindi, l'emendamento 9-duodetricies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, è accantonato (a pagina 68).

A pagina 69, emendamento 9-duodetricies.501 Melilli, accantonato.

PRESIDENTE. Baldelli?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 69, emendamento 9-duodetricies.501 Melilli, accantonato.

PRESIDENTE. Va bene.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Allora, l'emendamento 9-duodetricies.501 Melilli possiamo riformularlo con la proposta del Governo.

PRESIDENTE. Lo farà il Governo dopo.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. A pagina 71…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Pezzopane: l'emendamento accantonato è l'emendamento 9-duodetricies.501 Melilli?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Sì.

PRESIDENTE. E, quindi, è accantonato anche il subemendamento della Commissione. Quindi, non è l'emendamento 9-undetricies.501 Baldelli? Non era quell'emendamento l'accantonato? È anche quello.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Anche quello, sì.

PRESIDENTE. E, quindi, anche il subemendamento della Commissione. Quindi, sono entrambi accantonati e, di conseguenza, anche i subemendamenti della Commissione. Passiamo, quindi, a pagina 71?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Sì, a pagina 71. Emendamento 9-tricies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

Abbiamo finito. Io mi scuso, ma come ha visto, Presidente…

PRESIDENTE. Pagina 74, onorevole Pezzopane.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Articolo aggiuntivo 9-tricies semel.0505 Federico, accantonato.

PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo 9-tricies semel.0505 Federico è accantonato?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. È accantonato.

PRESIDENTE. Prima c'è un emendamento della Commissione. Su quell'emendamento il parere è favorevole?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Parere favorevole. No, è accantonato, Presidente, perché c'è una riformulazione da presentare. Quindi, è accantonato.

PRESIDENTE. Invece, a pagina 72 del fascicolo c'è l'emendamento 9-tricies semel.800 della Commissione ed è stato ritirato.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Sì, è stato ritirato.

PRESIDENTE. Su tutte le altre proposte emendative, quindi, invito al ritiro o parere contrario.

Il Governo?

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Il parere è conforme. Voglio aggiungere sull'emendamento 9-duodetricies.501 Melilli…

PRESIDENTE. A che pagina del fascicolo?

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Presidente, io purtroppo ho ancora il fascicolo…mi dicono a pagina 69 del fascicolo.

Allora, sciogliamo la riserva e quindi l'accantonamento, proponendo la riformulazione in questo senso: dopo la parola: “servizi” aggiungere le parole: “di rete e”. Spostare le parole “di rete” anziché dopo “connettività” prima, tra “servizi” e “connettività”. E, quindi, automaticamente sugli altri accantonati poi le relatrici potranno dare il parere.

PRESIDENTE. Anche la relatrice è d'accordo su questa riformulazione proposta dal Governo?

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Mi permetta di complimentarmi in generale per il voto di fiducia con il quale il Parlamento europeo ha appena approvato l'istituzione della nuova Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e, in particolare, di complimentarmi, mi auguro a nome di tutta l'Aula, per il nuovo Commissario europeo all'economia, il nostro collega Paolo Gentiloni presidente del Partito Democratico (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico) al quale auguriamo buon lavoro. Siamo sicuri che ci rappresenterà con grandissimo valore in Europa e nel mondo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Dobbiamo ripartire da pagina 8 del fascicolo, quindi dall'articolo 7.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.18 Baldelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.2 Mazzetti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.5 Patassini. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Da qui e nei prossimi due o tre emendamenti che analizzeremo nelle prossime ore dobbiamo avere una particolare attenzione per le amministrazioni comunali, perché, a livello normativo, questo Parlamento sta definendo, come ha già definito nel 2018, delle proroghe di scadenze fiscali. È evidente che in questi argomenti vengono coinvolti i comuni: non possiamo spogliare i comuni delle risorse finanziarie necessarie per andare avanti. Nel caso specifico, chiediamo che sia possibile prevedere anticipazioni di cassa affinché i comuni possano pagare tutte le persone che sono dedicate al sisma, che in questo momento stanno lavorando proprio per poter far muovere questa ricostruzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Interveniamo su questo emendamento per sostenerlo, perché è importante, perché viene da chi è in prima fila, dai sindaci. Però mi permetta prima una considerazione di carattere generale: noi abbiamo cominciato l'Aula alle 12,40, 2 ore e 40 minuti dopo rispetto all'orario fissato ieri. Vorrei tranquillizzare l'Aula e la maggioranza, queste due ore e quaranta non sono addebitabili all'opposizione, che, con grande senso di responsabilità e anche con grande calma, che non so dove siamo andati a trovare, ha assistito a un balletto di rimpalli fra Governo, relatrici e maggioranza che, sostanzialmente, in tre ore ci ha compresso la discussione in Commissione per pochi minuti. Lo dico perché non ci mancano, ma ricordiamo gli appelli alla centralità del Parlamento dell'onorevole Fiano e dell'onorevole Borghi, che non ci facevano mancare i loro appelli ad ogni inizio seduta e a ogni ritardo di cinque, di dieci o di quindici minuti. Quindi toccherà adesso a noi sottolinearli, nella speranza che oggi, magari, non ci sia nessuno che faccia un tweet o un comunicato stampa rispetto all'eventualità di un ostruzionismo.

Interverremo sui temi centrali, importanti, quelli che ci sono stati posti all'attenzione dai sindaci, dall'ANCI, come questo, che pone un tema molto serio, cioè quello che le casse dei comuni sono vuote. Non è difficile immaginarlo, tutti i comuni d'Italia sono in grande difficoltà economica; pensate ai comuni dove sono bloccate le tasse, anche quelle comunali. Quindi non c'è assolutamente nessuna liquidità e c'è anche una grande difficoltà a redigere i bilanci, sia di previsione che consuntivi. Una disponibilità in tal senso ce la saremmo aspettati da parte del Governo, su questo argomento c'erano anche emendamenti della maggioranza, che poi sono stati ritirati in silenzio e in gruppo; ci saremmo aspettati, invece, su questo, un intervento del Governo che andasse incontro alle esigenze dei comuni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (FI). Grazie, signor Presidente. Durante la lettura dei pareri sugli emendamenti dell'onorevole Pezzopane ho visto gli sguardi di alcuni colleghi preoccupati ed attoniti per il lungo elenco dei pareri negativi. Devo dire che sino ad un minuto fa il lavoro in Commissione da parte del nostro gruppo è stato di stimolo, e qualcosa è stato colto, anche se con fatica. Abbiamo ottenuto dei piccoli risultati, tenendo conto che il grande obiettivo per noi è stato quello di ribadire oramai dei concetti semplici, incisivi e concreti, perché il tema è quello di favorire la ricostruzione nei territori colpiti da eventi sismici. Questo è ciò su cui ci siamo soffermati: sembra banale che io lo ricordi, ma questo è il tema ed è ciò su cui vogliamo lavorare, cogliendo le grandi difficoltà del Governo e della Commissione, ma il nostro punto di arrivo deve essere questo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.5 Patassini, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.7 D'Eramo, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Avverto che l'emendamento 7.570 Gabriele Lorenzoni è stato ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.15 Mazzetti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.16 D'Eramo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.17 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gallinella 7.0501, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Avverto che l'articolo aggiuntivo 7.0505 Gabriele Lorenzoni è stato ritirato. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 7.0550 Patassini. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Presidente, io innanzitutto vorrei segnalare all'Aula quando è successo pochi minuti fa, perché un interessante emendamento del collega Gallinella, presidente della Commissione agricoltura, è stato favorevolmente sostenuto da questo emiciclo ed è stato bocciato dagli stessi suoi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo ci fa pensare sull'andamento dei lavori di qui ai prossimi minuti; speriamo che tutto ciò che è giusto, tutto ciò che è corretto, soprattutto a favore del mondo dell'agricoltura, tutto ciò che merita una certa attenzione possa trovare il giusto riconoscimento.

Io, poi, vorrei intervenire correttamente sulla proposta emendativa di cui stiamo parlando, che è sul credito d'imposta per gli investimenti nelle aree colpite dal sisma. Questa è una misura che è stata autorizzata con ritardo dalla Commissione europea, perché qui rientra tutto il fattore del de minimis e degli aiuti di Stato; è stata approvata dalla Commissione europea. La misura di fatto - e su questo mi rivolgo al Governo e ai relatori, ma in particolare al Governo - questa misura, in particolare, non è mai partita: sembra quasi logico e ragionevole poterla prorogare per il 2020 perché di fatto tantissime aziende aspettano questa misura per poter fare investimenti, visto che ormai siamo arrivati alla fine di novembre 2019, e chiaramente per un investimento anche importante le misure debbono essere predisposte, progettate e programmate (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.0550 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Ricordo che l'emendamento 8.800 della Commissione è accantonato, mancando il parere della V Commissione (Bilancio).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.18 Trancassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, prima di entrare nel merito di questo aspetto, che è un aspetto molto importante, sul quale siamo stati in discussione con l'ANCI e i sindaci auditi per molto tempo, volevo sottolineare quanto detto prima dal collega Patassini che, insomma, non è proprio un fatto secondario: cioè, la circostanza che la maggioranza propone un emendamento che non viene votato dalla maggioranza stessa. Vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che l'emendamento Gallinella ha 34 sottoscrittori. Significa che non solo il presidente della Commissione agricoltura (quindi, insomma, comunque una persona autorevole all'interno del MoVimento 5 Stelle) ritiene opportuno dare un segnale alle imprese agricole, ma 33 colleghi gli vanno dietro, lo seguono e sottoscrivono l'emendamento; poi però non lo votano, dando secondo me un pessimo segnale di credibilità della politica.

È vero che voi siete l'antipolitica, ma incarnarla fino a questo punto io credo sia per davvero un limite culturale esagerato; perché poi fa bene la gente quando pensa che all'interno del palazzo ci sono soltanto teatrini, giochi di squadra o finte prese di posizione. Perché delle due l'una: o non eravate convinti quando avete depositato questo emendamento, oppure per un gioco di palazzo o per evitare di andare allo scontro con la vostra stessa maggioranza non avete avuto il pudore nemmeno di prendere la parola, mettere la faccia sul ritiro. Pensavate che passasse inosservato un fatto che credo politicamente sia estremamente rilevante, e dia la dimensione anche della spregiudicatezza del MoVimento 5 Stelle e della disonestà intellettuale.

Venendo all'argomento, invece, il tema dei segretari comunali è un tema molto importante, che attiene anche alle responsabilità dei sindaci. I sindaci dei piccoli centri molto spesso non hanno strutture, non hanno uffici tecnici, non hanno uffici amministrativi, navigano a vista, tutto sotto la loro responsabilità, e nei paesi colpiti dal terremoto (penso a quelli maggiormente colpiti) il numero di pratiche e le questioni da evadere sono veramente infinite.

Purtroppo, in questi piccoli centri, che spesso sono mal collegati, isolati e con temperature anche abbastanza proibitive, non si riesce a reperire il segretario comunale. Ripeto, è un tema diffuso, è un tema che riguarda moltissimi comuni, soprattutto i più piccoli. Il Governo ha scelto una strada che, secondo noi, è un paradosso, cioè il Governo dice: è vero che c'è una crisi e c'è l'impossibilità di trovare i segretari di prima fascia, permettiamo ai piccoli comuni di prendere i segretari di seconda fascia. Peccato che aggiunge che la spesa dei segretari di seconda fascia se la deve accollare totalmente il comune e hanno uno stipendio che è quasi il doppio rispetto ai precedenti; e aggiunge la perversione che, comunque, questa spesa deve rientrare nei vincoli di bilancio. Alcuni di questi comuni hanno due dipendenti di ruolo, la presenza di un segretario comunale di seconda fascia altera completamente la spesa di quel comune.

Noi abbiamo proposto di elevare e di utilizzare, lì dove è possibile, i vicesegretari e, comunque, che questa spesa… che è veramente poca cosa, visto che, anche stanotte e anche stamattina, abbiamo visto che, quando dovete spostare un milione, due milioni di euro, tre milioni di euro, rispetto a quella che è un po' la pastura che viene data dalla maggioranza all'opposizione, ci riuscite. Ecco, io chiedo al Governo di ripensare su questo e rimodulare questo emendamento, accantonando il nostro, perché è una contraddizione pensare di risolvere il problema dei comuni dicendo loro: vi potete prendere un segretario comunale più bravo, ma ve lo pagate e dovete stare dentro i vincoli di bilancio; ciò significa aver capito che il problema c'è, ma non aver dato la soluzione.

PRESIDENTE. L'onorevole Trancassini ha formalizzato una richiesta di accantonamento. Chiedo il parere della relatrice sulla richiesta di accantonamento dell'emendamento 8.18 Trancassini.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Favorevole.

PRESIDENTE. Quindi, l'emendamento 8.18 Trancassini si intende accantonato.

Passiamo all'emendamento 8.26 Mazzetti.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.26 Mazzetti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo all'emendamento 8.45 Patassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Abbiamo apprezzato con positività che ci sia stato uno sconto in riferimento al rimborso e alla busta paga pesante. È normale che, a questo punto, dobbiamo verificare tutta la platea di coloro che necessitano, in questo momento, di sostegno economico, soprattutto nel mondo degli artigiani, dei commercianti e delle imprese, perché a fine 2017 c'era stato un “corri corri”, da parte dell'allora commissario per la ricostruzione, nell'invitare gli imprenditori a sottoscrivere dei finanziamenti bancari per pagare le imposte. Oggi la situazione è che chi ha rinviato il problema, si trova a dover giustamente e correttamente beneficiare di una questione economica; chi, invece, correttamente, accendendo un finanziamento bancario, ha pagato le tasse quanto dovuto, si trova ad essere di fatto penalizzato. Questa è una profonda questione di ingiustizia che sul territorio sta creando non pochi malumori, per cui quello che è giusto e corretto che sia è che tutti i cittadini siano uguali davanti al fisco, uguali davanti alla legge, ma abbiano gli stessi diritti.

Quindi, anche in questo caso, chiediamo la possibilità che il Governo - o in questo provvedimento o, comprendendo i limiti di bilancio, nel provvedimento successivo - intervenga per sanare un'evidente disparità di fatto tra chi è stato corretto ed ha acceso un finanziamento bancario per pagare le tasse e chi, per mille altre difficoltà, in questo momento si trova a beneficiare di questo articolo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.45 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo all'emendamento 8.47 Trancassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Questo emendamento, Presidente, lo abbiamo presentato già - credo - tutte le volte in cui si è parlato di terremoto, perché siamo convinti che la ratio che spinge il legislatore ad istituire la sospensione dell'erogazione della cosiddetta busta paga pesante sia una ratio dettata dalla difficoltà di quella comunità, di quel popolo che sta vivendo una situazione di emergenza. Io credo che il legislatore abbia fatto questo ragionamento: come posso aiutare in maniera concreta quella comunità? Così, si inventa la busta paga pesante, che è legata ad un periodo temporale di emergenza. Allora, noi siamo convinti che se questa è la ratio della legge - e credo che questo sia indiscutibile - la restituzione della busta paga pesante deve avvenire il giorno dopo che lo Stato dice a se stesso che è finita l'emergenza, perché altrimenti si crea una disparità brutta, quasi di arroganza statale, per cui lo Stato dà a se stesso un tempo più lungo per uscire dall'emergenza e dice al cittadino che l'emergenza è finita, cioè che la busta paga pesante deve essere restituita a gennaio del 2020, ma poi lo Stato, con lo stesso decreto, dice a se stesso che l'emergenza durerà tutto il 2020. Per dirla ancora meglio, il Governo dice a se stesso che se la può prendere comoda sull'uscita dell'emergenza e, quindi, tanto per fare un esempio, se la può ancora prendere comoda sulla rimozione delle macerie, ma dice al cittadino: tu a gennaio esci dall'emergenza e mi devi ridare i soldi che ti ho anticipato. Io credo che questo non sia corretto: se emergenza c'è, se tu dici che hai un'emergenza su 138 comunità, devi rispettare quelle 138 comunità e dare loro il tempo di restituire e dare loro lo stesso tempo che dai a te stesso.

Qual è la proposta che noi abbiamo fatto? Semplice: ancorare la restituzione della busta paga pesante alla cessazione dell'emergenza. Quando lo Stato dichiarerà cessata l'emergenza, sarà il momento in cui il cittadino comincerà a restituire la busta paga pesante, perché vorrà dire non che l'economia è ripartita, ma quantomeno vorrà dire che l'emergenza è cessata. Invece, in costanza di emergenza, noi chiediamo al cittadino di restituire. Che cosa avviene ogni volta, e credo che sia già accaduto tre, quattro volte? Che le associazioni di categoria, i cittadini, i comitati, nell'imminenza della scadenza, fanno pressioni sul Governo e il Governo proroga di cinque, sei, sette mesi, e non riesce mai a far collimare queste due date. Al contrario, se noi la facessimo diventare una norma di due righe, tutto questo camminerebbe in parallelo: una norma giusta, di buonsenso, che permetterebbe anche agli uffici di lavorare meno ed affrontare una problematica, anziché in due modi differenti, allo stesso modo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Presidente, intervengo intanto per sottoscrivere l'emendamento che è stato appena illustrato dal primo firmatario, dal collega Trancassini, rispetto ad un emendamento che parla di buon senso, che parla in qualche modo di velocizzare dei meccanismi che spesso vedono delle disparità che non si riescono in qualche modo a colmare, ma soprattutto con quella volontà di andare incontro a quella famosa busta paga pesante che vede ovviamente delle varie tranche e delle sperequazioni enormi.

Io mi rendo conto che su questo decreto, Presidente, non si è voluto ascoltare gli amministratori locali, non si vogliono ascoltare le opposizioni, ma non si vuole ascoltare neanche il presidente della Commissione agricoltura, che è espressione di questa maggioranza. Allora, direi che in qualche modo le contraddizioni non finiscono mai di stupirci, ma ancor di più, che chi rimarrà stupito saranno i cittadini dei luoghi terremotati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Presidente, intervengo innanzitutto per sottoscrivere anch'io questo emendamento e per sottolineare il fatto che quello della busta paga pesante è uno degli argomenti molto sentiti dai cittadini residenti nel cratere, in particolare nella parte più danneggiata nel cratere, perché oggettivamente vivono con questa rincorsa della restituzione della busta paga pesante. Allora, credo che sia giusto approvare questo emendamento, che è un emendamento di buonsenso, che ridà dignità alle istituzioni, perché prevede che finché c'è emergenza non si restituisca la busta paga pesante; quando l'emergenza termina, allora viene a mancare il presupposto della busta paga pesante e si può iniziare la restituzione. Si fa così chiarezza e si mette un punto a una vicenda che poi, invece, viene prorogata di stagione in stagione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.47 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.560 Patassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Presidente, ribadiamo l'importanza dell'emendamento, per cui, fin quando non sia terminato lo stato d'emergenza, come diceva l'onorevole Trancassini, non possiamo pensare che i cittadini riprendano con serenità la vita normale. Con questo emendamento, comprendendo chiaramente le difficoltà, chiediamo al Governo e ai relatori di posticipare - intanto di almeno sei mesi - l'avvio dei rimborsi fiscali e previdenziali. È un appello forte, prima che, magari la settimana prossima o quando arriveremo all'imminenza del 31 dicembre, ci sia la classica difficoltà che hanno tutti - sindaci, cittadini, associazioni di categoria - e la voce si faccia forte. Prima che la voce si faccia fortissima, diamo dimostrazione che possiamo risolvere il problema, in tempi certi e non a buoi scappati dalla stalla.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.560 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.50 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.56 Acquaroli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 8.62 Trancassini e 8.551 Patassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Presidente, anche in questo caso ci troviamo a proporre un emendamento che possa aiutare tutti coloro che hanno un reddito d'impresa, che siano aziende commerciali, agricoltori, artigiani, comunque che devono battersi quotidianamente contro tutti quelli che sono i disagi che il sisma del 2016 ha creato e che non hanno avuto una possibilità di avere un sostegno diretto rispetto al loro reddito d'impresa. Allora proponiamo questa riduzione delle imposte, e la proponiamo soprattutto per cercare di creare anche un equilibrio tra quelli che sono i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi. Riteniamo che sia un emendamento equilibrato, giusto, e che possa riportare anche uno spirito di riproposizione sul territorio. Cioè, mi spiego meglio. Tutto questo territorio si sente abbandonato, e oggettivamente c'è stato uno spostamento dalle zone montane, dall'entroterra verso la costa. Tanti giovani hanno abbandonato l'entroterra, tante imprese stanno pensando di trasferirsi altrove, perché non ci sono più le condizioni per potere operare e soprattutto per poter far sopravvivere le proprie imprese. Ecco, riteniamo che l'approvazione di un emendamento del genere possa riportare un'attenzione e una centralità di quei territori e dell'imprenditorialità di quei territori, che pure è importante per la sopravvivenza di quelle imprese, che sono imprese che garantiscono servizi e che rappresentano un'eccellenza nella nostra regione, non solo nelle Marche, ma in tutto il cratere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Sì, vorrei nel minuto a mia disposizione focalizzare bene qual è il tema. Con questo emendamento cerchiamo di fare giustizia tra i lavoratori dei 138 comuni. Chi ha una busta paga ha il 60 per cento di sgravio fiscale, cioè il 60 per cento gli rimane in tasca. Noi diciamo che, così come avviene per i lavoratori dipendenti, debba avvenire una riduzione del 60 per cento delle imposte anche per chi ha un'impresa e cioè di mettere sullo stesso piano chi ha un reddito d'impresa, rispetto a chi ha un lavoro dipendente. Con una piccola differenza, che probabilmente chi ha un reddito di impresa ha anche una difficoltà maggiore. Quindi, è importante che ci sia almeno questa equiparazione tra chi fa reddito d'impresa e chi è lavoratore dipendente. Credo che questo sia un atto di giustizia, al quale richiamiamo assolutamente il Governo e la maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente, per ribadire la validità di questo emendamento, come di altri che abbiamo presentato e che riguardano il mondo delle aziende. Certamente la tragedia del terremoto ha colpito famiglie, ha dato lutti, ma le aziende in modo particolare hanno difficoltà a riprendersi. Allora, prevedere una detrazione delle imposte, non soltanto per i dipendenti, ma anche per tutte le aziende, in maniera tale da ridurre quello che è - come sembra poi essere nella volontà di questa maggioranza di andare a intaccare in generale - il cuneo fiscale, che così tanti problemi dà oggi alle aziende, ci sembrava una proposta veramente ragionevole. Non capiamo perché non si possa fare un intervento di questo tipo. Ci sono sicuramente imprenditori in quelle zone che stanno soffrendo ulteriori difficoltà rispetto a tutto il resto della nazione. Allora, un intervento mirato di questo tipo non ci sembrava assolutamente gravoso in fondo per le casse dello Stato, ma avrebbe rappresentato un segnale concreto, ovvero che il Governo, che la politica, vogliono andare incontro e cercare di sostenere le imprese, soprattutto nei territori colpiti dal terremoto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Noi molto spesso non ci rendiamo conto di come chi riceve una busta paga lo fa grazie all'impegno di un imprenditore, di un'impresa, di un esercente, di un artigiano, di un imprenditore agricolo, di chi insomma ci mette del proprio e, non soltanto garantisce a se stesso un posto di lavoro e un reddito, ma lo garantisce agli altri. Allora, non riconoscere la riduzione del 60 per cento delle imposte anche ai titolari di reddito d'impresa, al pari di chi riceve una busta paga, è una disparità assolutamente incomprensibile. È incomprensibile e per questo noi chiediamo che l'emendamento 8.62 Trancassini venga accettato dalla maggioranza. Che cambi idea e faccia una scelta, se non di lungimiranza, quantomeno di logica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 8.62. Trancassini e 8.551. Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Gli identici emendamenti 8.500 Braga e 8.501 Ilaria Fontana sono ritirati.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 8.047 Baldelli, parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi 8.050 Fregolent e 8.051 Trancassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trancassini Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento ci permette di parlare di uno dei temi centrali della ricostruzione e dell'ahimè infruttuoso confronto che abbiamo avuto in Commissione. Noi, per la verità, ne avevamo presentati diversi, come anche rappresentanti della maggioranza, cioè avevamo fatto degli emendamenti un po' a scalare. Infatti, il tema è quello della necessità di avere personale, che si occupi e si preoccupi di evadere le centinaia e centinaia di pratiche. Ci era chiaro a tutti, maggioranza e opposizione, auditi di qualunque forza politica, che c'è bisogno nei vari uffici preposti di personale. In precedenza, non mi ricordo se con lo sblocca cantieri, erano stati autorizzati - a seguito comunque di pressioni provenienti da tutte le forze politiche, ma soprattutto di Fratelli d'Italia - 200 unità, che però, per il sistema farraginoso con cui venivano autorizzate, ad oggi non sono operative e probabilmente, se tutto andrà bene, cominceranno a prendere servizio a gennaio. Noi, nelle audizioni che abbiamo fatto, abbiamo raccolto da parte di tutti gli addetti ai lavori l'esigenza di aumentare il personale.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego ai banchi del Governo, però, di ascoltare il dibattito in corso. Grazie.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Ricordo l'audizione del presidente della regione Abruzzo, che ci chiese di aumentare il numero del personale di mille unità. Devo dire che fu quasi considerata una provocazione, però poi ci portò i dati di quante pratiche venivano evase, della difficoltà che incontravano gli uffici, di che ruolino di marcia avevano i vari uffici dislocati sulle province e sui territori e arrivava alla conclusione che, se non si dava una governance diversa - e su questo abbiamo parlato ampiamente ieri - ovvero norme più snelle o, al contrario, personale, la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma nel secondo cratere aveva davanti una prospettiva di almeno venti anni, dati alla mano.

Noi abbiamo chiesto, come le altre forze politiche, 500, 400, 600 unità in più, per dare un segnale, che, per la verità, Ministro D'Incà, è rimasto soltanto una disponibilità e una serietà da parte di Fratelli d'Italia e non del Governo. Abbiamo ritirato gran parte di quegli emendamenti lasciandone uno, per poterne parlare in Aula e richiamare l'attenzione della maggioranza e dell'opposizione, ma anche il dibattito politico su questo tema centrale. Con questo articolo aggiuntivo noi chiediamo che il numero delle unità lavorative previste passi da 200 a 300, cento in più. Sono 900 in meno di quelle che chiede la regione Abruzzo, ma sarebbe un segnale. Significherebbe che questo decreto si è posto il problema, che questa maggioranza si è posta il problema e che, comunque, fate un investimento rispetto a quello che è un tema centrale: l'evasione delle pratiche che sono complicate, perché lo avete deciso voi, che sono complicate, perché chi ha deciso di mettere la ricostruzione sul binario morto della peggior burocrazia se ne deve assumere anche la responsabilità; siete voi che avete deciso di far allegare ad ogni pratica decine e decine di certificati, siete voi che avete chiesto gli storici e la doppia conformità, siete voi che vi ostinate, ancora, a mantenere questo livello di burocrazia e, allora, se siete convinti, come è convinto il Ministro Franceschini, che questa è e deve essere la strada, dotate i comuni almeno di quel personale necessario ad evadere le pratiche folli che voi chiedete ai cittadini, perché altrimenti non torna il ragionamento. Se voi siete davvero convinti che l'unica strada sia quella della burocrazia esasperata, ebbene, per la burocrazia ci vogliono i burocrati, ci vogliono comunque dipendenti comunali, provinciali, regionali o dell'ufficio centrale per la ricostruzione che abbiano la capacità e la preparazione per evadere le vostre pratiche. Altrimenti, mantenete una struttura normativa assolutamente folle e abbandonate a loro stessi comuni, uffici per la ricostruzione e regioni a evadere pratiche che non riusciranno ad evadere se non nei prossimi vent'anni, così come è stato detto saggiamente e dimostrato in Commissione dal presidente della regione Abruzzo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM). Presidente, anch'io chiedo al Governo di fare un'ulteriore riflessione su questo emendamento e anche sui successivi, perché ce ne è uno a mia prima firma, l'8.060, che tratta sostanzialmente lo stesso argomento, cambiano leggermente i numeri delle richieste, però, questa è un'esigenza che abbiamo raccolto, come diceva il collega Trancassini, dai territori, dai rappresentanti delle regioni e dei comuni. In questo momento c'è carenza di personale e fare finta che questa esigenza non esista è un errore grave, perché per sbloccare la ricostruzione si passa anche dall'implementazione, appunto, del personale degli enti locali.

È impossibile pensare che le regioni o i comuni che devono procedere ad esaminare le varie richieste lo possano fare con il personale che oggi hanno all'interno del loro organico. Quindi, è necessario, è indispensabile derogare a quella normativa e individuare un numero, che può anche non essere quello che abbiamo indicato nei nostri emendamenti. La riflessione che chiedo al Governo è: esistono numeri diversi che possono essere sostenuti dal punto di vista anche economico? Bene, noi siamo sicuramente disposti ad accettare una riformulazione, purché ci sia un segnale e il segnale è dato dalla possibilità di avere un maggior numero di dipendenti per poter sviluppare, per poter approfondire e deliberare le varie pratiche relative alla ricostruzione. Quindi, insisto affinché questo emendamento venga rivalutato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Presidente, il tema del personale è un altro tema centrale nella vicenda della ricostruzione, perché, da una parte, ci sono norme, procedimenti e adempimenti che gli enti locali, che spesso già di loro sono in sofferenza, si devono sobbarcare ed accollare per velocizzare, appunto, tutte le richieste che provengono dai territori, dall'altra parte, c'è un personale che è scarno, che ha chiaramente poca dimestichezza, perché non ha esperienza in tema di ricostruzione. Immaginate un piccolo comune che deve dividere con altre realtà un ufficio, che oggi è chiamato a dare risposte che neanche un comune di medie dimensioni può dare in periodi lunghi. Quello del personale, per questo motivo, è un tema che noi non possiamo non considerare se vogliamo veramente riportare la ricostruzione ad essere un fatto vero e non un principio di cui discutiamo solo qui dentro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, ad adiuvandum di quanto già sostenuto dai colleghi, anche di diverse forze politiche, abbiamo portato all'attenzione, con calcoli precisi che non rifaccio, perché sono abbastanza lunghi, la questione del personale.

Ad oggi, servirebbero almeno 3 volte tanto le persone attualmente in servizio presso gli uffici speciali per la ricostruzione e per i comuni, per avere la ragionevole speranza di poter concludere la ricostruzione in tempi normali. Avevo portato, non rifaccio il calcolo per bontà e rispetto dei tempi, solo l'esempio dell'Umbria che, tra le regioni colpite, è la più piccola: con il personale attualmente in servizio presso gli uffici speciali per la ricostruzione e le regole attualmente presenti nei diversi decreti che si sono susseguiti si andrebbe a concludere, se va bene, per la ricostruzione tra 19 o 20 anni. Voi capite quello che può succedere in regioni molto, molto più grandi, molto più popolose, che hanno numeri di pratiche molto superiori a quelli dell'Umbria. Quindi, vi è la necessità di confermare i contratti in essere e di implementare il personale così come richiesto in questo emendamento. Per cui, prego il Governo di intervenire in questo senso con celerità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Presidente, nella linea d'azione politica del gruppo Fratelli d'Italia, per migliorare e dare un apporto concreto, positivo e partecipato a questo provvedimento, il collega Trancassini e gli altri firmatari dello stesso avevano inteso - e hanno inteso anche negli altri interventi - seguire due direttrici; da un lato, noi diciamo: sburocratizziamo questi provvedimenti, in modo da poter dar vita ai rimborsi e quindi dar vita e seguito alla ricostruzione; d'altro canto, diciamo: se questo non è possibile, aumentiamo il numero dei dipendenti, proprio perché gli stessi servono ad accelerare le pratiche e quindi a disbrigarle. Stiamo ottenendo un “no” su una linea e un “no” sull'altra linea e questo ci appare abbastanza capotico da parte di chi ha, immagino, a cuore la ricostruzione della nostra Italia e dei paesi del cratere, purtroppo, distrutti durante questo episodio di terremoto.

Per questo, Presidente, io chiedo all'Aula, concludendo, un atto di ripensamento e di poter votare a favore di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Presidente, intervengo nel dibattito sul personale per rappresentare che già nel decreto “sblocca cantieri” era stato previsto un incremento di 200 unità di personale e si è arrivati solamente di recente - dopo le solite trattative tra le quattro regioni, perché, questo dobbiamo dirlo, è un terremoto complesso, che prevede ogni volta un lavoro complesso, con 4 regioni coinvolte - alla loro distribuzione; quindi, a breve si avvierà l'assunzione delle stesse. Oltre a queste duecento unità, con un emendamento della Commissione, depositato ieri sera al Comitato dei nove e che trovate nel fascicolo a pagina 2, è stata data la facoltà di assumere, per una cifra pari a ulteriori 2 milioni di euro, personale per gli uffici speciali per la ricostruzione e comuni; ovviamente dipenderà da ogni ufficio speciale per la ricostruzione individuare quali sono i destinatari idonei, ideali per ottimizzare la ricostruzione. Quindi, volevo rappresentare all'Aula che c'è una proposta emendativa che, ovviamente, immagino, voteremo all'unanimità, quando ci arriveremo - è a pagina 2 del fascicolo, subemendamento 0.1-ter.500.800 - che prevede l'incremento delle unità di personale per gli USR, rispondendo alle richieste che sono arrivate unanimemente, da parte di tutte le forze politiche.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 8.050 Fregolent e 8.051 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.057 Patassini. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Intervengo solo una volta questa questione, anche se vi saranno anche emendamenti successivi a questo, perché, come già hanno segnalato altri colleghi, la questione del personale è fondamentale. Ci è dispiaciuto sinceramente, da cittadini di quei luoghi, che esponenti del Governo siano intervenuti dicendo: “Non vi preoccupate, prorogheremo tutto, prorogheremo tutti i contratti, questo decreto è la soluzione di tutti i mali”. In particolare mi riferisco al Presidente del Consiglio, che ha cercato, in maniera anche un po' rocambolesca, di recuperare il risultato - che abbiamo tutti visto - dell'Umbria. Oggi diciamo solo una cosa: è una questione fondamentale, comprendiamo che il Governo, nonostante le rassicurazioni del Presidente del Consiglio, non sia riuscito a intervenire su questo decreto. Diamo certezza a tutti coloro che lavorano alla ricostruzione; abbiamo la legge di bilancio da qui ai prossimi giorni: in quella legge è indispensabile prevedere una proroga che sia almeno di due o tre anni, perché questo servirebbe per dare certezza a chi lavora nella ricostruzione e per dare veramente un maggiore impulso, altrimenti rischieremmo di perdere esperienze e capacità che sono state formate in questi due anni. Ci vuole una grande attenzione e chiediamo al Governo di intervenire in legge di bilancio sulla proroga, non solo per il 2020, ma almeno fino al 2022, di tutti coloro che lavorano nel mondo della ricostruzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Prendo spunto dall'emendamento del collega Patassini per ritornare sull'argomento e replicare al sottosegretario Crimi: se la proposta emendativa delle relatrici andasse nella direzione dei nostri emendamenti, sarebbero stati ricompresi, sarebbero comunque finiti all'interno di questa, quindi noi diciamo che, rispetto a un tema che è centrale, quello della enorme difficoltà e impossibilità di evadere procedure complicate e complesse, rispetto alle richieste formulate dai sindaci e dai presidenti di regione, si decide in prima battuta di non occuparsene e poi, pressati dall'opposizione e dai lavori della Commissione, si decide comunque di fare qualcosa. Ora io credo che se a noi non resta nulla da un punto di vista del risultato pratico - noi chiedevamo personale e non l'abbiamo, chiedevamo di poter far funzionare gli uffici e non ci siamo riusciti, chiedevamo di snellire le procedure e non ci siamo riusciti - ora al limite rimane solo una piccola considerazione politica, che però va fatta: nel momento in cui decine di sindaci e quattro presidenti di regione e i rappresentanti dell'ANCI e le associazioni di categoria vi chiedono più personale, voi non mettete un euro! Nel momento in cui il Ministro Franceschini chiede 3 milioni di euro per i suoi restauratori con contratti a tempo determinato in deroga alla normativa vigente, fate immediatamente un emendamento e lo passate: 3 milioni di euro in quella direzione e invece per le richieste di personale fatte dai sindaci assolutamente nulla. Io credo che questo dia la dimensione quanta sia la disponibilità e l'attenzione della maggioranza e del Governo, che è ben lontana dalle certezze sventolate sui territori dal Presidente Conte in due applaudite passerelle.

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.057 Patassini, con parere contrario di Commissione, Governo e V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.060 Gagliardi, con parere contrario di Commissione, Governo e V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.0559 Patassini. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Di questo argomento si è dibattuto questa mattina in Commissione bilancio, perché è assolutamente ragionevole che le risorse non spese in un anno possano essere utilizzate nell'anno successivo. È una questione di assoluto buonsenso, perché non tutte le procedure e tutte le misure partono nello stesso modo. È un emendamento su cui la Commissione bilancio, per quello che mi risulta (e non vedo il sottosegretario Morani tra i banchi, perché potrebbe garantircelo), aveva verificato la possibilità di fare un supplemento di istruttoria specifico. Quindi, chiedo l'accantonamento dell'emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Quindi, c'è una proposta formale di accantonamento. Chiedo alla relatrice: onorevole Pezzopane? Oppure l'onorevole Terzoni: il parere sulla proposta di accantonamento?

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. È contrario.

PRESIDENTE. Allora, essendo la prima richiesta di accantonamento, procediamo quindi sull'accantonamento prima e poi, dopo, vediamo se l'emendamento resta in piedi. Onorevole Gagliardi, vuole sottoscrivere? Sottoscrive l'emendamento. Intanto, c'è però una richiesta di accantonamento. Chiederei se vi sia un oratore a favore e uno contro la richiesta di accantonamento.

Se non vi sono, la pongo subito in votazione, senza registrazione dei nomi.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la richiesta di accantonamento dell'emendamento 8. 0559 Patassini.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 60 voti di differenza.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.0559 Patassini, con parere contrario di Commissione, Governo e V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.046 Acquaroli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.08 Acquaroli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.012 Trancassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.015 Gagliardi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM). Grazie, Presidente. Questo emendamento che in parte ricalca la richiesta di assunzione di maggior personale, in realtà poi nell'ultima parte, nel comma 5-ter, prevede la possibilità di effettuare le assunzioni attraverso l'utilizzo di graduatorie già esistenti presso altri enti e, in alternativa, attraverso la possibilità di individuare il personale con procedure di selezione pubblica, tuttavia non attraverso la forma del concorso, ma anche solo per titoli. Questo ci sembra un buon modo per accelerare le assunzioni perché sappiamo bene che, attraverso un concorso pubblico, i tempi si possono dilatare. Considerata l'emergenza, ci sembrava una norma che in qualche modo accelerasse e, quindi, agevolasse le assunzioni.

Pertanto chiedo, se c'è la disponibilità del Governo a fare un ragionamento, di poterlo anche ripresentare come ordine del giorno perché potrebbe essere una buona opportunità.

PRESIDENTE. Il Governo l'ha ascoltata. Onorevole Pezzopane, prego.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Grazie, Presidente. Vorrei ritornare sull'aspetto del personale molto importante e decisivo per la ricostruzione. La Commissione ha esaminato con tantissima attenzione questo ed altri emendamenti che trattano il medesimo problema. La decisione che però abbiamo assunto – quindi, un ordine del giorno ci sta assolutamente bene - è di portare al tavolo del Ministro per la Pubblica amministrazione la questione del personale perché venga affrontata in maniera organica poiché nel tempo ci sono diverse tipologie che si sono affastellate l'una con l'altra di assunzioni, di vari contratti e su vari territori.

Per cui noi vorremmo costruire una strategia di valorizzazione del personale che già opera, e di proroghe per quello che è necessario prorogare, e di eventuali, come diceva prima il Vice Ministro Crimi, integrazioni. Per cui chiedo alla collega, così come ad altri colleghi che giustamente hanno proposto al Parlamento temi riguardanti la questione del personale, di sostenere questo nostro impegno, assunto anche con voi, di portare le diverse problematiche a un tavolo organico affinché ci sia un approccio da parte del Governo – e, quindi, nostro – serio, suffragato da risorse e che non lasci nessuno in percorsi non congruenti con la linea generale. Quindi, di non procedere più a spot su queste questioni, ma di avere una visione organica per dare più efficienza, più rapidità ai processi, per rispettare i diritti dei lavoratori e per dare una prospettiva anche a queste persone che hanno, chiaramente, delle attese per la propria vita.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Alcune doverose considerazioni dopo l'intervento della relatrice di maggioranza. Ora, ricordo a me stesso che un decreto-legge ha un suo presupposto fondamentale, che è quello dell'urgenza, perché altrimenti non potremmo operare con questo strumento e in questo caso per davvero c'era l'urgenza, c'è da tre anni l'urgenza di intervenire in maniera intelligente, organica. Ma nel requisito dell'urgenza e nella problematica dell'urgenza un elemento fondamentale ha la questione del personale, la difficoltà di far fronte alle migliaia di domande. Ora, utilizzare lo strumento del decreto-legge perché vi è un'emergenza e poi, nel momento in cui si arriva all'interno di una delle due problematiche emergenziali, cioè quella del personale, dire: comunque questa cosa poi ce la andiamo a vedere con calma, è una contraddizione palese, è una conversione a u rispetto a quelli che sono i presupposti con i quali siete venuti in Aula e avete portato questo decreto. La verità è che, se la maggioranza e se le relatrici avessero un po' più di sincerità, ci direbbero che questo è un decreto che è nato male: è un decreto che è nato perché bisognava tamponare la problematica dei sondaggi che arrivavano dall'Umbria, perché pensavamo che con una legge fatta per il terremoto comunque, in qualche modo, riuscivamo a tamponare la sconfitta o magari ci illudevamo di vincere le elezioni in Umbria, e questo spiega perché poi il decreto lo abbiamo trovato completamente vuoto. Questo spiega perché chiamiamo in un modo incredibile gli emendamenti: semel, tricies, eccetera, perché, in realtà, quel decreto era completamente inutile, era vuoto e quindi non solo non avete rispettato quello che voi stessi avete certificato con la richiesta di intervento d'urgenza, ma poi, nel momento in cui siete entrati nel merito, per colpa del traffico che c'è al MEF con il decreto fiscale e con il disegno di legge di bilancio, avete trovato i portoni chiusi. Però, correttezza politica e di confronto politico vuole che ci venga detto in maniera chiara, poi è chiaro che ognuno se ne assume la responsabilità perché non si può essere contemporaneamente maggioranza e opposizione, non è possibile. Se si fa la maggioranza bisogna dare le risposte, se si fa l'opposizione si possono chiedere maggiori risposte. Ecco, su questo tema siete stati completamente latitanti e quello che voi proponete sarà - è inevitabile - di aspettare tempi migliori e aspettare che si decongestioni il traffico al MEF, però credo che questo con il requisito dell'urgenza c'entri davvero molto poco (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

ROBERTO GIACHETTI (IV). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Io forse ho capito male, Presidente, ma avevo capito che la collega aveva detto che, se c'era la disponibilità - la disponibilità la deve dare il Governo, oltre che le relatrici - ad accoglierlo come ordine del giorno, l'avrebbe ritirato. Lo dico semplicemente perché se l'intento della collega era quello di sollecitare, anche attraverso l'ordine del giorno, il Governo in questo senso, se votiamo l'emendamento, l'ordine del giorno non si può più fare. Vorrei che fosse chiaro.

PRESIDENTE. È chiaro ed è altrettanto chiaro che i pareri sugli ordini del giorno li esprime il Governo. Non ho visto alcun cenno da parte del Governo… Ho capito, però se il Governo intende magari dire una parola su questo, così l'onorevole Gagliardi decide se ritirare o meno il suo emendamento. Prego, sottosegretario Crimi.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Presidente, grazie. Mi riservo ovviamente di leggere la proposta di ordine del giorno sul tema. Quindi, se la può predisporre o, comunque, sintetizzare la collega, posso al volo anche darle già un'indicazione in tal senso. Però, chiaramente devo…

PRESIDENTE. Non deve dare un'indicazione adesso su un eventuale ordine del giorno. Soltanto se c'è un'eventuale disponibilità a valutarlo come ordine del giorno.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Certo, la disponibilità ad accettare ovviamente la posso dare avendo letto l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Quindi, c'è la disponibilità da parte del Governo.

Onorevole Gagliardi, ritira l'emendamento? Sì, è ritirato.

Passiamo all'emendamento 8.016 Calabria. Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.016 Calabria, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e alle ore 16,30 per il seguito della discussione del decreto-legge in esame.

La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno la Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, il Ministro della Difesa, il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo.

Invito gli oratori a un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso.

(Iniziative urgenti volte a garantire la sicurezza di autostrade e strade italiane, con particolare riferimento alle regioni Liguria e Piemonte, alla luce dei rischi evidenziati dal recente crollo di un viadotto sulla A6 e dalla chiusura di ulteriori viadotti – n. 3-01148)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Mulè ed altri n. 3-01148 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Mulè se intenda illustrare la sua interrogazione o se si riservi di intervenire in sede di replica.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente. Oggi, signor Ministro, le chiediamo di dire la verità agli italiani dopo il crollo di un viadotto a causa di una frana sull'autostrada A6 in Liguria, la chiusura di altri due viadotti sempre in Liguria sulla A26 su decisione della procura di Genova a causa di un possibile rischio di crollo. Nel caso dei due viadotti chiusi sull'A26 non c'entra la natura ma l'incuria dell'uomo, così come per numerosi viadotti che si trovano nelle stesse condizioni da nord a sud.

La domanda è semplice, anche se lei non l'ascolta: ci sono su questi viadotti in questo momento le squadre degli ispettori del Ministero? Detto ancora in maniera più esplicita: si è preoccupata di garantire la sicurezza? Inoltre, la domanda ulteriore è relativa alle concessioni autostradali. La prego, non mi risponda che ne state discutendo, perché stamattina il signore che le sta a fianco, il Ministro Di Maio, ha detto parole nette e risolute: “Dovrà concludersi con la revoca”. E, allora, ha parlato a vanvera o ha parlato con cognizione di causa? Ce lo può dire (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)?

PRESIDENTE. La Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, ha facoltà di rispondere.

PAOLA DE MICHELI, Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Nel primo pomeriggio del 24 novembre scorso a seguito degli avversi eventi atmosferici in località Altare, nel Savonese, si è verificato il cedimento di un'imponente massa di fango che a valle ha travolto il viadotto “Madonna del Monte” dell'autostrada A6, Torino-Savona, causando il collasso di una porzione del viadotto stesso. Il successivo 26 novembre si è svolto un vertice presso la prefettura di Savona con la presenza dei rappresentanti delle autorità e degli enti territoriali, nel corso del quale è stata ipotizzata la riapertura dell'autostrada per entrambi i sensi di marcia per domani, 28 novembre. Ancora una volta ci troviamo a dover affrontare un'emergenza ma i territori necessitano di interventi strutturali e, dunque, occorre realizzare gli investimenti che sono già stati programmati, intensificando i controlli e riducendo i tempi per l'apertura dei cantieri, operando una revisione complessiva delle concessioni autostradali, come previsto dalla recente delibera dell'Autorità dei trasporti.

In particolare, con riguardo alle concessioni autostradali è necessario disporre di un sistema più efficiente e razionale che garantisca la sicurezza delle infrastrutture e della viabilità e l'applicazione di tariffe sui pedaggi elaborate anche alla luce della delibera sopracitata. Assicuro che l'intero processo di revisione non farà sconti agli interessi privati e avverrà secondo le modalità che garantiscono la piena realizzazione dell'esclusivo interesse pubblico, ivi compreso quello afferente alla tutela del territorio e dell'ambiente.

Quanto all'attività di monitoraggio delle infrastrutture, rappresento che la responsabilità della manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture e la garanzia dell'esistenza di tutte le condizioni di sicurezza gravano esclusivamente sui gestori. Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti tramite i propri uffici effettua controlli finalizzati alla verifica dell'operato dei gestori e non esegue interventi di manutenzione. Con specifico riguardo alla rete stradale, obiettivo fondamentale è quello di migliorare la mobilità del Paese, garantendo la sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente con interventi mirati grazie al costante monitoraggio delle opere e alla puntuale pianificazione delle attività di manutenzione. Al riguardo, evidenzio che il piano di manutenzione programmato per il 2019 dalla società ANAS prevede interventi per la manutenzione di ponti e viadotti del valore di 1,3 miliardi di euro, in relazione ai quali sono in corso 80 procedure di gara. Inoltre, ANAS ha recentemente pubblicato quattro bandi di gara da 3 milioni di euro ciascuno per il monitoraggio strumentale di ponti e viadotti, con l'obiettivo di effettuare, tramite sensori, misurazioni in continuo delle caratteristiche dinamiche delle opere. Infine, con specifico riguardo alla necessità di promuovere e assicurare la vigilanza sulle condizioni di sicurezza del sistema ferroviario nazionale e delle infrastrutture stradali e autostradali, fermi restando i compiti, gli obblighi e le responsabilità degli enti proprietari e dei soggetti gestori in materia di sicurezza, informo che ho appena proposto la nomina del nuovo direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, Ansfisa, e contiamo di renderla operativa a partire dalle prossime settimane.

Per rendere ancora più efficace l'azione dell'Agenzia, con modifica normativa recentemente approvata dal Parlamento è stato previsto che il suo personale potrà accedere direttamente in modo incondizionato alle infrastrutture e ai cantieri, alle sedi legali e operative, nonché a tutta la documentazione pertinente detenuta dai concessionari. In merito alla specifica questione legata al concessionario Aspi, come già dichiarato in questa sede, la procedura avviata è tuttora in corso e la decisione finale verrà presa dall'Esecutivo.

PRESIDENTE. Il deputato Mulè ha facoltà di replicare.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente. Ministro, è necessario guardare i fatti, ma i fatti ci guardano e il loro sguardo, devo dire, è impietoso. Oggi lei ha auspicato in un'intervista di evitare lo scaricabarile, ridurre tutto a “è colpa mia, è colpa tua”, però gran parte delle responsabilità sui controlli, come lei correttamente ha detto, sono del Ministero che lei guida, perché, se il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo o l'anno prossimo, per voi il tempo sulla vigilanza della sicurezza è fermo. Dal 13 settembre, dopo che la procura di Genova vi dice che quei ponti sono a rischio, voi non avete fatto sostanzialmente nulla.

Per 72 giorni vi siete limitati soltanto a emettere una circolare, il 14 ottobre, soltanto per dire che le attività di verifica dovevano essere validate da soggetti indipendenti. L'inerzia del Ministero è evidente, perché è la procura a ordinare ad Autostrade di chiudere i viadotti, non i vostri ispettori. Il Ministero, cioè, che dovrebbe vigilare, ma che non vigila, è rimasto inerte. Lei, nell'ansia da comunicazione dopo il crollo, ci ha detto che era stato nominato il nuovo capo dell'Ansfisa; oggi ci dice che ha proposto, come correttamente è, perché il Consiglio dei ministri prima e il Presidente della Repubblica dopo dovranno procedere alla nomina di un soggetto che, peccato, non ha nulla sotto di lui, perché dei 500 addetti che dovevano entrare in servizio il 1° gennaio 2019, secondo quanto annunciato dall'angelo vendicatore dei controlli Toninelli, non ce n'è al momento neanche uno, perché neanche un concorso ancora è stato esperito.

Ma c'è altro: non dite che nella legge di stabilità, cioè la legge Penelope, che scrivete la sera e cancellate la mattina, ci sono 50 miliardi per le infrastrutture. È falso! Le risorse vere, cioè in cassa per il 2020, come da tabella allegata alla legge di stabilità, sono la miseria di 720 milioni. Allora, noi di Forza Italia non vogliamo aprire una lite tra le campate del tempo presente e il passato, perché qui rischiamo di far crollare il futuro. Continuate, dunque, a fare il vostro peggio; noi continueremo a fare del nostro meglio e vi inseguiremo, fino a quando non assicurerete agli italiani le condizioni minime di sicurezza che, per incapacità e negligenza, il Ministro Toninelli prima e questo Governo ancora non è in grado di assicurare agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

(Elementi e iniziative di competenza in ordine ai presidi del demanio militare presenti nella regione Friuli Venezia Giulia, anche in vista di un possibile piano di riutilizzo o di cessione – n. 3-01149)

PRESIDENTE. Il deputato Tondo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01149 (Vedi l'allegato A).

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Grazie, signor Presidente. Confido molto che il signor Ministro, che è un uomo che ha un solido passato di amministratore, comprenda questa questione e dia da parte sua uno sviluppo incisivo a una questione che da troppo tempo è ferma. Mi riferisco ai beni dismessi che sono in tutto il Paese, ma in particolare nella mia regione, il Friuli-Venezia Giulia, dopo la caduta del muro di Berlino. Parlo di caserme, di aree, di terreni, di depositi militari, ma anche di migliaia di alloggi. Problemi che il deputato Novelli, mio conterraneo, ha sollevato molto spesso in questi anni di presenza in Parlamento. Credo che bisogna mettere in piedi, signor Ministro, una task force che faccia subito una valutazione di tutti questi beni e che acceleri le procedure che possano portare all'individuazione degli interlocutori che possono o desiderano acquisire alcuni beni.

Alcuni hanno un valore - penso a una caserma che sta nel centro storico di Trieste - altri sono completamente privi di valore, ma rimangono un peso, perché diventano in questo momento un ricettacolo anche di posizioni che non possiamo condividere. Credo che sarebbe molto interessante se, da parte sua, si assumesse la responsabilità di creare le condizioni perché questo problema venga affrontato in termini decisivi. Troppe volte è stato rimandato da un'interrogazione all'altra, ma non ho potuto finora constatare alcunché che sia veramente risolutivo rispetto a una questione che potrebbe, da un lato, portare ricchezza al Paese e, dall'altro, liberare anche opportunità notevoli sul territorio.

PRESIDENTE. Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha facoltà di rispondere.

LORENZO GUERINI, Ministro della Difesa. Grazie, Presidente. A premessa della risposta, voglio richiamare quanto già anticipato in merito alla valorizzazione del patrimonio immobiliare militare in occasione dell'audizione per la presentazione delle linee programmatiche del Dicastero dinanzi alle Commissioni congiunte difesa di Camera e Senato.

In tale contesto, ho evidenziato la rilevanza che intendo dare alla politica di razionalizzazione, ottimizzazione e valorizzazione del patrimonio esistente, che avrà come primo obiettivo il contenimento dei costi di esercizio e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del personale.

Nel merito del quesito posto, che riguarda lo stato attuale dei presidi del demanio militare presenti nella regione Friuli-Venezia Giulia, passo ad illustrare un quadro di situazione.

Per quanto riguarda le infrastrutture non alloggiative, caserme e installazioni in uso governativo al Ministero della Difesa, sono stati dismessi verso l'Agenzia del demanio 196 immobili, di cui 188 dismessi dall'Esercito italiano e otto dall'Aeronautica militare. Di questi, che, tengo a ricordare, sono ormai nella esclusiva disponibilità dell'Agenzia del demanio, 53 sono gli immobili oggetto di richiesta da parte della regione, di cui 41 da trasferire agli enti locali.

Relativamente, infine, alla situazione delle infrastrutture alloggiative, sono stati identificati 608 alloggi demaniali da alienare, di cui 41 sono già stati alienati tramite esercizio del diritto di prelazione esercitato dall'occupante, 29 già alienati nei vari bandi d'asta pubblicati su tutto il territorio nazionale, 23 sono stati aggiudicati ultimamente e sono in fase di rogito, 42 sono stati mantenuti in conduzione all'occupante, 8 per i quali è in itinere la vendita del diritto di usufrutto, 452 sono stati inseriti in vari bandi d'asta, senza che siano pervenute offerte, 13 non sono ancora stati inseriti in bandi d'asta per problematiche tecniche in corso di risoluzione.

Per il restante patrimonio infrastrutturale ancora nella disponibilità della Difesa sono in corso attività di confronto e di coordinamento con le autorità regionali per la finalizzazione di un protocollo d'intesa tra Ministero della Difesa, Agenzia del demanio e regione Friuli-Venezia Giulia. Con tale accordo si intende avviare un rapporto di collaborazione istituzionale finalizzato a precostituire le condizioni necessarie per assicurare maggiore rapidità ed efficacia nel perseguimento di obiettivi strategici condivisi, prevedendo l'istituzione di un tavolo interistituzionale permanente con la regione Friuli-Venezia Giulia, così da assicurare la continuità di confronto tra le parti.

Relativamente, poi, agli immobili che potranno essere oggetto di valorizzazione, le parti, per quanto di competenza, svilupperanno una concertazione istituzionale volta a promuovere la variazione degli strumenti di programmazione e pianificazione urbanistica.

Con riferimento, infine, agli immobili che potranno essere oggetto di permuta sulla base dell'interesse manifestato dagli attori coinvolti e della valutazione che sarà effettuata dall'Agenzia del demanio, sarà cura della regione l'effettuazione di lavori per riqualificare il parco infrastrutturale presente sul territorio che rimarrà in uso alla Difesa, a fronte del passaggio in proprietà alla regione stessa delle infrastrutture militari d'interesse tra quelle che verranno proposte dal Dicastero.

PRESIDENTE. Il deputato Tondo ha facoltà di replicare.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Grazie, signor Ministro. Lei è stato molto chiaro. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto, perché lei ha rappresentato la situazione per quella che è, con dovizia di particolari. Sono parzialmente insoddisfatto perché vorrei che lei cogliesse la necessità di dare un'accelerata a questa situazione, perché è una situazione che sta diventando pesante. Pensi che in Friuli-Venezia Giulia ci sono 1.157 alloggi demaniali su un totale di 3.300 sparsi su tutto il territorio nazionale; è evidente che lì eravamo al confine con l'altro mondo ed è evidente che avevamo una dotazione di presenza militare molto ampia.

Credo che su questo bisogna avere un atteggiamento molto laico, perché ci sono delle situazioni, come dicevo in premessa, che possono provocare un reddito: una caserma si può vendere, si può fare un'operazione urbanistica, si può fare un centro commerciale, si può fare qualsiasi cosa. Una casermetta della Guardia di finanza sparpagliata sulle Alpi o al confine con la Slovenia nessuno la vuole, diventa un peso. Però, se noi pensiamo di ricavare dell'utile da questo, del denaro, delle risorse, sbagliamo. Dovremmo creare un meccanismo per cui questi beni, che sono sparpagliati sulle montagne, possano essere ceduti per esempio al Club Alpino Italiano a titolo gratuito, o ad altre associazioni che si dilettano nel cicloturismo, eccetera. Questo, secondo me, non è stato ancora preso in considerazione nelle dovute modalità. Io mi auguro che lei, che appunto ha un passato da amministratore, che conosce la realtà degli enti locali, prenda in mano maggiormente questa situazione, perché possiamo creare ricchezza per tutto il territorio (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI).

(Iniziative di competenza a tutela del diritto alla difesa e ad un equo processo del concittadino Enrico Forti, detenuto in carcere negli Stati Uniti – n. 3-01150)

PRESIDENTE. La deputata Rostan ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01150 (Vedi l'allegato A).

MICHELA ROSTAN (LEU). Presidente, Enrico Forti è un nostro connazionale detenuto da 20 anni negli Stati Uniti: sconta l'ergastolo, una pena pesante comminata dopo un'accusa per omicidio. Forti ha subito un processo lacunoso, parziale, privo dei requisiti minimi di garanzia e della possibilità di esercitare lo stesso diritto di difesa; sulla sua vicenda si sono aperte inchieste giornalistiche ed un'ampia mobilitazione.

Lui e i suoi familiari non chiedono assoluzione o libertà: chiedono semplicemente un giusto processo, una procedura con tutti i diritti e le garanzie, un giudizio approfondito. E, allora, oggi noi vogliamo rivolgere a lei, Ministro, una domanda: se e in che modo intenda intervenire presso le autorità americane per fare luce sulle troppe ombre di questa vicenda, e per garantire al nostro concittadino la tutela dei suoi diritti. Una vicenda che, ripeto, non è soltanto umana, ma che coinvolge anche la diplomazia di questo Paese.

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha facoltà di rispondere.

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Signor Presidente, grazie alla deputata interrogante. Desidero assicurare il mio personale interessamento al caso di Enrico “Chico” Forti, di cui seguo con attenzione gli sviluppi in stretto contatto con il nostro ambasciatore a Washington.

La vicenda è oggetto della massima attenzione da parte della Farnesina sin da quando, nel 1998, il connazionale fu arrestato dalle autorità statunitensi per l'omicidio a Miami di un cittadino australiano con cui era in affari. Chico Forti è stato successivamente condannato all'ergastolo da un tribunale della Florida con sentenza divenuta definitiva nel 2010, a seguito del rigetto di tutti i ricorsi in appello.

Il nostro consolato generale a Miami, in stretto raccordo con la Farnesina e con l'ambasciata a Washington, continua ad adoperarsi per fornire a Chico Forti ogni possibile assistenza, mantenendo con lui e i suoi legali un costante contatto ed effettuando periodiche visite in carcere per verificarne le condizioni di salute e detentive. A Chico Forti è stata data anche assistenza dal punto di vista economico, con l'erogazione di sussidi come contributo alle spese legali e per l'acquisto di generi di prima necessità.

Vorrei ricordare che Chico Forti si è sempre proclamato innocente ed ha sempre rifiutato di avanzare istanza di trasferimento in Italia, strategia che avrebbe a suo avviso implicato un'ammissione di colpevolezza. Solo nel 2018 ha acconsentito a presentare la relativa istanza, ma non considerandola mai una scelta prioritaria: il suo obiettivo primario continua piuttosto ad essere la concessione della grazia, che al momento non ha ancora richiesto, da parte del Governatore della Florida, o in subordine un provvedimento di messa in libertà in considerazione degli oltre vent'anni già scontati in carcere. Da ultimo, su mie precise istruzioni lo scorso 22 novembre il console generale a Miami ha effettuato una nuova visita consolare a Chico Forti per ribadirgli la vicinanza di questo Governo.

Quanto alle ulteriori iniziative che potrebbero essere intraprese in favore del connazionale, bisogna tenere in conto che esse possono al momento realisticamente concernere principalmente il suo trasferimento in Italia come detenuto, rispetto all'ipotesi di una revisione del processo, che richiederebbe elementi che, al momento, le autorità americane non ritengono sussistere.

Con la nostra ambasciata a Washington stiamo valutando un passo presso il Governatore dello Stato della Florida, per perorare misure a favore di Chico Forti che portino al suo rilascio. Per parte mia, nei miei futuri contatti con il segretario di Stato americano Mike Pompeo non mancherò certamente di continuare ad evocare la vicenda del nostro connazionale, affinché il Governatore della Florida sia opportunamente sensibilizzato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La deputata Michela Rostan ha facoltà di replicare.

MICHELA ROSTAN (LEU). Presidente, ringrazio il Ministro per la risposta: le sue dichiarazioni sono per noi particolarmente significative. Vede, però adesso c'è bisogno di un'azione decisa, forte, determinata. La richiesta che arriva dai familiari è certamente una richiesta ineccepibile.

Nel 2014 questo Parlamento ha impegnato il Governo ad un'azione decisa, ma nel frattempo nulla è cambiato: ecco perché dico che c'è bisogno di maggiore determinazione e maggiore incisività.

Vede, Ministro, quando gli americani devono difendere gli interessi e le tutele dei loro cittadini sul nostro territorio, sono lesti e sono pronti e trovano nelle nostre autorità anche una grande disponibilità. È curioso, invece, che quando un nostro concittadino è in carcere negli Stati Uniti dopo un processo sommario e superficiale, non si riesce neppure ad ottenere, non dico la scarcerazione oppure l'assoluzione, ma almeno il diritto ad un nuovo processo, che rimuova i gravi vizi procedurali del primo pronunciamento e metta Forti nelle condizioni di difendersi appieno con tutte le prerogative.

Le lacune di quel processo sono state abbondantemente documentate da inchieste giornalistiche, su network internazionali, dagli stessi legali della famiglia: ecco perché penso che il Governo adesso debba muovere un'azione ferma e un'azione convinta e sostenere le richieste dei familiari e dei legali. Va aperta una procedura diplomatica e va costruita su questo caso una battaglia politica, perché ne va della credibilità della nostra democrazia e del nostro Paese; e soprattutto, Ministro, della capacità di uno Stato di tutelare i suoi cittadini all'estero, non per sottrarli alla giustizia o all'assunzione di responsabilità, ma per tutelarli nei loro diritti fondamentali (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

(Chiarimenti e iniziative in merito alle relazioni commerciali con la Cina, anche alla luce della recente partecipazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale alla seconda edizione del China International Import Expo di Shanghai – n. 3-01151)

PRESIDENTE. Il deputato Pino Cabras ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01151 (Vedi l'allegato A).

PINO CABRAS (M5S). Signor Ministro, cito alcuni fatti importanti in premessa. Le relazioni bilaterali con la Cina, già molto positive nel 2018, con un interscambio da 44 miliardi di euro circa, hanno conosciuto una significativa intensificazione nel 2019, grazie ai frequenti scambi di visite ad alto livello e alla firma di numerosi intese. Durante la visita di Stato del Presidente Xi Jinping, l'Italia ha firmato con le controparti cinesi ben 19 intese istituzionali e 10 accordi commerciali. La sottoscrizione in tale contesto del Memorandum bilaterale sulla collaborazione nell'ambito della Belt and Road Initiative, sottoscritto da 18 Paesi dell'Unione europea su 28, e la successiva partecipazione del Premier Conte alla seconda edizione del Belt and Road Forum di Pechino danno un riferimento chiaro per lo sviluppo dei nostri rapporti economici.

Ci sono grandi potenzialità di sviluppo economico del nostro partenariato con la Cina; persistono però vari problemi, legati al perdurante squilibrio della nostra bilancia commerciale con Pechino, derivante principalmente dalle barriere tariffarie e non tariffarie che ancora ostacolano l'accesso dei nostri prodotti e delle nostre aziende in Cina. Perciò chiediamo quali interessi specifici siano stati perseguiti dal Governo in occasione della sua recente visita in Cina, in veste di Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, alla seconda edizione del China International Import Expo di Shanghai, anche in ragione dei problemi esposti in premessa.

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha facoltà di rispondere.

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Presidente, la missione che ho svolto a Shangai in occasione dell'inaugurazione del China International Import Expo ha visto la partecipazione di 160 imprese italiane interessate all'export dei propri prodotti sul mercato cinese. L'Italia era Paese ospite d'onore, e proprio in questa veste abbiamo ricevuto un trattamento riconosciuto solo ai Paesi che hanno partecipato a livello di Capi di Stato e di Governo.

La visita è avvenuta in conseguenza delle intese siglate nei mesi scorsi nel quadro della Belt and Road Initiative, intese basate su principi e standard consolidati a livello multilaterale: trasparenza, inclusività, sostenibilità fiscale, ambientale, sociale ed economica, parità di trattamento tra imprese e procedure di gara aperte e trasparenti e tutela dei diritti di proprietà intellettuale. L'Italia è tra l'altro l'unico Paese europeo ad aver fatto espresso riferimento, nelle intese siglate, alla Strategia dell'Unione europea per la connettività euroasiatica, che pure richiama questi princìpi.

Ci aspettiamo ora risultati concreti per l'economia italiana, promuovendo un contesto imprenditoriale più favorevole agli interessi delle nostre aziende, nonché maggiori investimenti cinesi funzionali alla crescita del nostro sistema economico e dell'occupazione. Come ben evidenziato dal deputato interrogante, più della metà dei Paesi europei ha firmato un Memorandum of understanding sulla Belt and Road Initiative, ma per il tessuto industriale italiano, fatto da piccole e medie imprese che difficilmente da sole saprebbero superare gli ostacoli di un mercato complesso come quello cinese, questo Memorandum è ancora più importante, perché mette nero su bianco le regole d'ingaggio, particolarmente avanzate in materia di trasparenza, inclusività, parità di condizione degli operatori, sostenibilità, procedure di gara aperte e trasparenti, proprietà intellettuale.

La visita poi è stata l'occasione per rinsaldare il rapporto con controparti importanti come il mio omologo Wang Yi e il Ministro del commercio Zhong Shan, con cui ho approfondito ulteriormente le opportunità di sviluppo della nostra collaborazione economica bilaterale e, in particolare, le opportunità di crescita del nostro export verso la Cina.

A entrambi ho rappresentato gli interessi prioritari italiani, che riguardano: l'esigenza di eliminare barriere non tariffarie che ancora limitano fortemente l'accesso al mercato di molte nostre imprese; il rapido avanzamento nel settore agroalimentare per giungere al più presto alla conclusione di nuovi ulteriori protocolli ormai maturi sul piano tecnico per l'esportazione di prodotti importanti per le nostre realtà produttive locali (ricordo che sono in dirittura d'arrivo accordi come quello sul riso da risotti, carne bovina ed altri); la collaborazione nel settore della connettività, in particolare con investimenti per la crescita dei nostri porti; lo sviluppo del turismo, per cui ho proposto la rinegoziazione dell'accordo aeronautico per aumentare le rotte turistiche; il riequilibrio della bilancia commerciale dei flussi di investimento produttivi.

Ho anche colto l'occasione per invocare una pronta e positiva conclusione di alcuni importanti contenziosi che riguardano nostre aziende che sono in Cina. Concludo segnalando che ho anche presenziato alla firma di accordi importanti siglati dall'Agenzia ICE per rafforzare la promozione e la distribuzione dei nostri prodotti, sia nelle reti online, che nelle reti tradizionali, e dall'autorità portuale di Trieste per sviluppare piattaforme logistico-commerciali in Cina a favore del made in Italy (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La deputata Suriano ha facoltà di replicare.

ROSSANO SASSO (LEGA). Ministro, vada anche ad Hong Kong dove i diritti civili vengono massacrati!

PRESIDENTE. Deputato Sasso! Deputato Sasso! Deputato Sasso, non si può interloquire così, le faccio un primo richiamo formale. Andiamo avanti (Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Prego, deputata Suriano.

SIMONA SURIANO (M5S). Grazie per la risposta, Ministro. Ho seguito con attenzione il resoconto della sua visita istituzionale alla seconda edizione del China International Import Expo di Shanghai. Mi ritengo soddisfatta per quanto il Governo sta facendo per incrementare l'export italiano verso la Cina e per gli sforzi profusi per risolvere il disequilibrio della bilancia commerciale tra Roma e Pechino. Durante il mio ultimo viaggio in Cina, alcuni funzionari locali hanno evidenziato la volontà di ricercare ed acquistare i nostri prodotti, ma segnalavano il persistere di alcune barriere commerciali, che a volte non facilitano l'accesso dei nostri prodotti. In questo senso, quindi, apprezziamo quanto sta facendo il Governo, in accordo con l'Agenzia ICE, per l'armonizzazione della nostra politica commerciale all'estero e siamo convinti che la nicchia della qualità debba essere occupata a livello internazionale dall'Italia.

Un ruolo essenziale è giocato anche dall'export del brand Italia anche e soprattutto in termini di turismo, in una fase di crescita della classe media cinese, potenziando il ruolo dei nostri istituti di cultura all'estero e dell'ENIT, perché cooperazione agricola e culturale sono un connubio indispensabile se vogliamo incidere sulla bilancia commerciale, e noi partiamo da un grande vantaggio che è quello del riconoscimento privilegiato della nostra cultura. Il Governo, quindi, si sta muovendo concretamente con ottimi risultati nel campo dei prodotti non lavorati o semi lavorati, come arance, carne bovina, suina e il riso, che, nonostante la Cina ne produca abbastanza, resta a forte dipendenza alimentare da fonti esterne. Accanto all'agroalimentare, seguiamo con interesse gli sviluppi legati agli investimenti in infrastrutture strategiche e all'avvio di un dialogo costruttivo in termini di scambio scientifico e tecnologico. La strada verso nuovi mercati di sbocco è la strada giusta e siamo convinti che con le dovute accortezze possa lanciare l'Italia verso scenari economici che un Paese come il nostro aspetta da tempo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

(Iniziative di competenza a difesa degli interessi nazionali in relazione alle dinamiche dei rapporti diplomatici e commerciali con la Cina – n. 3-01152)

PRESIDENTE. Il deputato Delmastro Delle Vedove ha facoltà di illustrare l'interrogazione Meloni ed altri n. 3-01152 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Un sottile, ma inossidabile filo rosso, che lega e unisce l'esperienza di Governo dei due “Giuseppi”, sanando in qualche modo quell'evidente disturbo bipolare: e purtroppo è la Cina; la Cina, con la quale avete intrattenuto sempre rapporti opachi, limacciosi, vischiosi, non solo con quel regime cinese, ma soprattutto con quella sua strategia di penetrazione industriale e commerciale, che vede l'Italia il cavallo di Troia per la penetrazione finale in Europa e in Occidente. Rapporti strani, rapporti pericolosi, rapporti intessuti ormai neanche più solo da lei, ma addirittura direttamente dal puparo Beppe Grillo. Perché si sa, i mandarini cinesi, quando si tratta di affari, hanno scarsa dimestichezza con i protocolli democratici e sono andati direttamente al tutore degli interdetti. E vado alla conclusione.

Il rapporto con la Cina riguarda, però, la nostra collocazione internazionale, la nostra sicurezza nazionale, la nostra produzione nazionale, e non può essere delegato alla versione carnascialesca, come dire, de Il Grande Fratello in versione giullare costituita da Beppe Grillo. Allora noi chiediamo quali siano i rapporti degli incontri fra MoVimento 5 Stelle e Beppe Grillo in particolar modo, sempre più intensi, con il regime cinese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha facoltà di rispondere.

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie, signor Presidente, e grazie al deputato interrogante. Con riferimento agli incontri presso l'ambasciata della Repubblica popolare cinese a Roma, sottolineo anzitutto che il signor Giuseppe Piero Grillo ha ricevuto l'invito dell'ambasciatore cinese e vi si è recato in visita privata, non rappresentando ovviamente il Governo.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Vergogna!

PRESIDENTE. Deputato Lollobrigida!

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Ora, premesso che non è compito del Governo italiano rispondere degli inviti che un'ambasciata estera rivolge ad un cittadino privato, i contatti con gli esponenti della società civile del Paese di accreditamento rientrano nelle normali attività di tutte le rappresentanze diplomatiche, incluse le nostre; esse si aggiungono ai rapporti istituzionali con il Ministero degli Affari esteri e le altre amministrazioni, oltre che a quelli con esponenti delle diverse forze politiche del mondo della cultura, delle imprese e della stampa, come esplicitamente previsto dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961.

Siccome nell'interrogazione si faceva riferimento anche alla cosiddetta “Via della Seta”, quanto alle intese siglate nei mesi scorsi nel quadro della cosiddetta Belt and Road Initiative, ho già avuto modo di chiarire, rispondendo alla precedente interrogazione, che, oltre all'Italia, più della metà dei Paesi europei ha firmato un memorandum in tale contesto; una intesa, la nostra, basata su princìpi e standard consolidati a livello multilaterale ed europeo, che risponde alle intese delle aziende italiane a disporre in Cina di un clima imprenditoriale più favorevole e sicuro.

È opportuno evidenziare - mi permetto in questa sede - che anche tutti i membri del cosiddetto gruppo di Visegrad, tra cui anche l'Ungheria del vostro alleato e stimatissimo Primo Ministro Orbán, sono firmatari di memorandum sulla nuova “Via della Seta” analoghi al nostro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Al China International Import Expo di Shanghai hanno partecipato altri 50 Capi di Stato e di Governo e capi delegazione di livello ministeriale, a dimostrazione dell'importanza dell'evento. La complessità e molteplicità degli interessi del sistema economico italiano in Cina mi hanno indotto varie volte ad andare in missione in quel Paese (Commenti di deputati Fratelli d'Italia)…

PRESIDENTE. Colleghi… colleghi… facciamo concludere.

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. …sia nelle mie attuali funzioni di Ministro degli Affari esteri, sia nella mia precedente funzione ministeriale. In particolare, dal 4 al 6 novembre, mi sono recato sempre a Shanghai per la prima edizione del China International Import Expo. Segnalo che, in quell'occasione, non ho potuto non notare il protagonismo del Primo Ministro ungherese Orbán, che è intervenuto anche all'inaugurazione con un discorso pieno di entusiasmo sulle relazioni con la Cina. Prima di allora, dal 19 al 22 settembre 2018, sono stato anche al Western China International Fair di Chengdu: un numero di visite che si colloca assolutamente in linea con quelle dei nostri maggiori partner europei in Cina, alcuni dei quali hanno un livello di visite apicali più frequente del nostro. Quanto, infine, alla tutela dell'interesse della sicurezza nazionale in settori considerati sensibili, che erano menzionati nell'interrogazione, ricordo che questo Governo ha approvato, il 21 settembre scorso, il decreto-legge n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza nazionale cibernetica, convertito in legge il 23 ottobre 2019. Con questa normativa, siamo il Paese che ha la normativa più avanzata in Europa per sicurezza sul 5G, istituendo con questa normativa il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, innalzando il livello di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei sistemi informatici non solo della pubblica amministrazione, ma anche di enti e operatori nazionali pubblici e privati. In materia di tecnologia 5G sono previste disposizioni chiare a tutela dell'integrità e della sicurezza dei dati che transitano sulle reti di telecomunicazioni a banda larga. Queste norme consentono oggi alla Presidenza del Consiglio e alle altre amministrazioni di ricorrere con immediatezza a poteri speciali, a tutela di infrastrutture e tecnologie critiche per la sicurezza nazionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Il deputato Delmastro Delle Vedove ha facoltà di replicare.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Mi dichiaro, evidentemente, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, assolutamente insoddisfatto di questa risposta e più che altro delle non risposte: un atteggiamento evasivo che va oltre ogni limite della decenza. Peraltro, debbo dirle, mi presto io a farle da avvocato difensore d'ufficio, perché se le scrivono “tal Giuseppe Piero Grillo” per significare la distanza, cioè il suo capo, quello che l'ha dichiarata interdetta politicamente e che fa il suo tutore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), quello che la tiene come una marionetta appesa e in piedi…

PRESIDENTE. Delmastro Delle Vedove! Delmastro Delle Vedove, parli con rispetto!

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). No, no, no… è così, è la storia che si è già incaricata di…

PRESIDENTE. Parli con rispetto!

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). È la storia…(Commenti della deputata Boldrini)

PRESIDENTE. Parli con rispetto. Andiamo avanti.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Mi raccomando, mi faccia recuperare, perché io capisco…

PRESIDENTE. Deputato Trancassini e anche Lollobrigida!

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE….che se vi tocco il puparo…

PRESIDENTE. Non si preoccupi, sul recupero ci penso io.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Guardi, lei deve difendere la Camera, non Grillo…

PRESIDENTE. Sul recupero ci penso io. Non difendo nessuno, difendo il linguaggio. Prego.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). La prego di difendere la Camera…

PRESIDENTE. Lei può esprimere tutte le opinioni che vuole con un linguaggio consono. Andiamo avanti.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Sono d'accordo con lei. Lei si impegni però a difendere la Camera e non Grillo, va bene?

PRESIDENTE. Andiamo avanti (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Colleghi! Colleghi!

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Capisce? Lei non ci ha spiegato perché nel 2018 volevate andare a vendere i titoli di Stato e il debito pubblico italiano ai cinesi per farli diventare i padroni dell'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Lei non ci ha spiegato perché il memorandum della Via della Seta ha ancora un'infinità di allegati tecnici secretati, come se vivessimo in Cile. Lei non ci ha ancora spiegato cosa vuole fare del 5G e di Huawei e quale sicurezza vera vuole dare a questo Paese. Lei, insomma, in altre parole, con questo rapporto assolutamente opaco e con tutte le sue intense visite di sottomissione in Cina, sta apparecchiando la tavola dell'Italia per il mercato cinese. Noi, ai cinesi, fin quando saremo in quest'Aula, risponderemo: giù le mani dall'Italia, perché l'Italia non è in vendita al popolo cinese, alla penetrazione cinese, al regime cinese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - I deputati del gruppo Fratelli d'Italia espongono cartelli recante la scritta: “Giù le mani dall'Italia”).

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi, abbassate i cartelli! Chiedo agli assistenti di intervenire. Per favore, intervenite (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente).

(Iniziative volte a “sbloccare” investimenti relativi alla cultura e al turismo stanziati nella scorsa legislatura – n. 3-01153)

PRESIDENTE. La deputata Raffaella Paita ha facoltà di illustrare l'interrogazione Marco Di Maio ed altri n. 3-01153 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

RAFFAELLA PAITA (IV). Signor Ministro, in questi giorni Italia Viva sta ribadendo in ogni modo la necessità di sbloccare 120 miliardi che sono già finanziati, in questo Paese, sul tema delle opere pubbliche, sul tema degli investimenti per il dissesto idrogeologico e anche sul tema della cultura e delle scuole. L'investimento in cultura, in un Paese come il nostro, dall'enorme patrimonio storico, deve essere una priorità. Risulta che il Governo giallo-verde non abbia utilizzato 2 miliardi per gli investimenti connessi al settore del turismo e della cultura programmati dal Governo Renzi e dal Governo Gentiloni, di cui lei era Ministro. Chiediamo quindi che ci sia un'immediata attivazione, in tempi ovviamente molto rapidi e urgenti, per cercare di fare in modo che vengano utilizzate queste risorse destinate al recupero del nostro patrimonio artistico, culturale, architettonico e, più in generale, del sistema economico. Ripeto, questa questione degli investimenti è fondamentale per far ripartire il Paese; ci richiama anche alla necessità di velocizzare fortemente le procedure che servono a far ripartire opere pubbliche e investimenti nei vari settori. Riteniamo che avere a disposizione 120 miliardi, in questo Paese, che noi abbiamo chiamato Piano Italia “Shock”, debba necessariamente anche comportare il fatto che ci si attivi con grande tempestività per vederli sbloccati e per far ripartire l'Italia.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere.

DARIO FRANCESCHINI, Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo. Presidente, ringrazio l'onorevole Paita, apprezzo lo spirito costruttivo dell'interrogazione, però, per correttezza, poiché i numeri restano agli atti della Camera, devo dire che non ho trovato riscontro di questa cifra dei 2 miliardi; capisco che è stata indicata comunicativamente. Ho un lungo elenco di numeri, ma il tempo non mi consente di leggerli tutti. Il programma operativo “Cultura e sviluppo”, 490 milioni, sono stati interamente programmati e in corso d'attuazione, tant'è vero che questo ha consentito, raggiungendo gli obiettivi di target e performance, di riprogrammare 29 milioni. I fondi FESR e FdR sono 161 progetti, 426 milioni, 22 in fase di gara, 80 cantieri in corso, 28 cantieri conclusi.

L'FSC: 128 interventi, pari a 1 miliardo e 758 milioni; 111 interventi per un valore complessivo di 1 miliardo e 492 milioni su operazioni di restauro e valorizzazione; 21 nuovi interventi sono programmati per altri 39 milioni. Ci sono 15 operazioni, per un importo di 314 milioni, che presentano dei ritardi attuativi: 13 operazioni, pari a circa 291 milioni, e 2 interventi, per mancato rilascio delle autorizzazioni. Tutte queste operazioni sono sottoposte a un piano di azione per il superamento delle criticità riscontrate, come previsto nel monitoraggio trimestrale della delibera del CIPE del 2018.

Detto questo, il tema è reale. C'è un problema generale della pubblica amministrazione italiana che è avere risorse e non avere capacità di spesa adeguate, mentre avremmo un grande bisogno di fare investimenti, di attuarli, sia per le opere che per i parametri da rispettare che ci richiede l'Unione europea. Quindi, ogni amministrazione deve migliorare questo. Da questo punto di vista, nel DPCM di riorganizzazione del Ministero, che andrà in approvazione entro qualche giorno, noi prevedremo un servizio apposito che si occupi di contratti, quindi gare, relativi ai beni culturali, un ufficio apposito che si occupi di monitoraggio costante sullo stato di attuazione delle gare e, contemporaneamente, insisteremo nell'utilizzo - come sono le indicazioni di carattere generale - di Invitalia come stazione appaltante, perché le strutture del Ministero molto spesso hanno grandi professionalità in altri campi ma non hanno strutture adeguate per reggere un ritmo importante di gare, che è derivato dal fatto che proprio i Governi precedenti hanno aumentato consistentemente il numero di risorse - ed è una cosa positiva - destinate agli interventi sui beni culturali.

PRESIDENTE. Il deputato Marco Di Maio ha facoltà di replicare.

MARCO DI MAIO (IV). La ringrazio, Presidente. Lo spirito della nostra interrogazione era quello di sollecitare lo sblocco di risorse che ci risultano ferme, non certo per inerzia di questo Governo ma per un'eredità purtroppo di stallo che è stata in qualche modo trovata da questa nuova maggioranza, da questo nuovo Esecutivo, che non riguarda solo i temi della cultura.

Ci siamo rivolti a lei, Ministro, per quel che riguarda questo capitolo di spesa: abbiamo contezza di risorse assegnate e di lavori però non partiti, a questo faceva riferimento il nostro testo e i 2 miliardi che abbiamo quantificato.

Più in generale, noi riteniamo che il nostro Paese abbia bisogno di far partire quelle opere che hanno risorse già stanziate, già assegnate. Parliamo di risorse pubbliche ma anche di risorse legate ad aziende private partecipate dallo Stato.

Nel complesso, sono circa 120 miliardi di euro di soldi che non devono essere trovati ma che già sono assegnati. Alcuni di questi possono essere anticipati nella programmazione che già lo Stato ha effettuato. Mi riferisco, ad esempio, a quelli previsti dal comma 140 della legge di bilancio approvata nel 2016, che l'ultimo Governo Renzi approvò e che mise in campo una programmazione, fino al 2032, di oltre 40 miliardi di euro di opere. Chiediamo di anticipare questi investimenti.

Chiediamo che la gestione di questi investimenti venga affidata a gestioni commissariali, per snellire la burocrazia, per snellire i procedimenti senza far venir meno il necessario controllo di legalità, che chiediamo che sia in capo all'Anac, sul modello di quello che si è fatto in maniera molto positiva con Pompei e con Expo, dove ci fu un commissario che prese in mano una situazione drammatica, riuscì a far partire quegli investimenti con il controllo appunto costante dell'Anac su tutte le procedure, e in tempi da record si riuscì a realizzare quell'investimento fantastico per il nostro Paese.

Quindi, noi crediamo che questi 120 miliardi di euro di opere debbano essere sbloccati. Proporremo nelle prossime settimane un apposito disegno di legge, e chiederemo che venga fatto proprio dal Governo. Ce n'è bisogno in maniera assolutamente endemica in questo Paese, lo dimostrano, purtroppo, anche i momenti difficili che in queste ore, in questi giorni, molte parti del nostro Paese stanno attraversando. E lo chiediamo anche in riferimento a tutto il tema che riguarda il contrasto al dissesto idrogeologico, partendo dalla ricostruzione dell'unità di missione “Italiasicura”, che aveva consentito di accelerare alcuni investimenti che oggi invece purtroppo risultano bloccati (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

(Iniziative per la valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche dell'Appennino tosco-emiliano, in particolare attraverso la promozione della Via Matildica del Volto Santo – n. 3-01154)

PRESIDENTE. Il deputato Vinci ha facoltà di illustrare l'interrogazione Molinari ed altri n. 3-01154 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

GIANLUCA VINCI (LEGA). Grazie, Presidente. Buon pomeriggio, signor Ministro. Il Ministero per i Beni culturali, in data 12 luglio 2018, ha inserito la Via Matildica del Volto Santo nel proprio Atlante dei cammini d'Italia, sito che riunisce i più importanti cammini storici e di importanza storico-turistica italiani.

Con l'ordine del giorno presentato dall'interrogante il 9 agosto 2018, durante la seduta n. 40, il Governo ha accolto la richiesta di provvedere all'attivazione di una collaborazione con le istituzioni locali, al fine di avere una promozione integrata e relativa valorizzazione del turismo a vocazione culturale, enogastronomica, geologica e paesaggistica realizzabile in tale variegato territorio.

Chiedo se lei intende intraprendere iniziative specifiche, al fine di concorrere alla valorizzazione integrata delle risorse culturali, paesaggistiche e rurali. In poche parole, se intendete investire in questo progetto molto importante per tutta l'area appenninica emiliana.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere.

DARIO FRANCESCHINI, Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo. Grazie davvero, perché il tema consente, oltre che di prendere un impegno specifico sul tema della via Matildica del Volto Santo, anche di ricordare quello che è stato fatto e, soprattutto, quello che si può fare sul tema dei cammini.

La via Matildica del Volto Santo - lo ha ricordato l'interrogante - è stata oggetto di diverse attività del Ministero, compreso il riconoscimento nel 2018. Una sua prima presentazione addirittura è avvenuta a Reggio Emilia il 19 febbraio 2015, attraverso incontri tra i segretariati regionali, il Ministero, le sovrintendenze, i poli museali, il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, ed è stata inserita, appunto, nel 2018 nell'Atlante dei cammini, che è lo strumento di cui il Ministero ha voluto dotarsi prima del 2018, per valorizzare questo patrimonio straordinario che sono i cammini nel nostro Paese.

Se noi pensiamo, come viene spontaneo pensare, a quello che è avvenuto attorno al cammino religioso di Santiago di Compostela e, quindi, un percorso di fede, ma che è diventato anche un percorso di valorizzazione di un'intera area geografica, con una crescita di un turismo colto, lento, sostenibile, è del tutto evidente che solo questo esempio ci può far capire che patrimonio enorme noi abbiamo in Italia sul tema dei cammini: cammini religiosi, le antiche vie consolari romane, che collegano pezzi straordinari del territorio.

L'Atlante dei cammini per la prima volta ha censito e messo a disposizione degli utenti una prima rete di cammini già percorribili. Sono state finanziate risorse sull'Appia Antica, sui cammini di Francesco. Credo che questa strada debba essere perseguita con molta convinzione, perché dentro questa scelta, come nella scelta dell'anno dei borghi, che è stato l'anno dedicato ai borghi, che ha preceduto l'anno dedicato ai cammini, che è stato il 2017, vi è la filosofia che noi dobbiamo seguire in tema di turismo.

Noi abbiamo il problema di alcuni luoghi italiani, che sono già oggi condizionati da un problema di troppo afflusso turistico e che hanno problemi di compatibilità con la fragilità dei luoghi dell'arte. Penso ad alcuni luoghi simbolo di Venezia, di Firenze e di Roma. E abbiamo, contemporaneamente, dei luoghi straordinari di bellezze paesaggistiche, di bellezze naturali, di piccoli borghi, di piccole città d'arte, che sono assolutamente possibili attrattori di turismo internazionale, appunto, colto, sostenibile, in grado di rispettare la bellezza del nostro Paese e di apprezzarla.

Per questo il lavoro sui cammini è un lavoro che va fatto con molta convinzione, che spero possa superare le distinzioni politiche, che ovviamente caratterizzano, come è giusto, questo Parlamento. Dentro questo percorso non c'è dubbio che la via Matildica del Volto Santo sia uno dei cammini che ha più substrato culturale attraverso luoghi di una bellezza unica - che ha un significato religioso e storico - e, quindi, vada valorizzato fino in fondo.

PRESIDENTE. Il deputato Vinci ha facoltà di replicare.

GIANLUCA VINCI (LEGA). Grazie, Presidente. Sì, signor Ministro, ho sentito tante belle parole. Non possono che non essere condivise, ma lei fa il Ministro e dovrebbe anche dare qualche concretezza a questo.

Io ho sentito parlare di cammino di Santiago di Compostela - l'ha appena citato - c'è anche il pellegrinaggio alla Terra Santa. E, insieme, la via Francigena e la via Matildica danno risalto a un'epoca, componendo uno dei tre cammini più importanti del Medioevo. Le altre due sono conosciute in tutto il mondo.

Purtroppo, il suo Ministero non sta valorizzando a fondo questi cammini. Chi l'ha fatto? L'ha fatto il precedente Governo, l'ha fatto nel 2018, l'ha fatto per la prima volta riconoscendo all'interno dell'Atlante dei cammini d'Italia questo percorso. Non è una storia nuova, nel senso che le associazioni da anni si impegnavano, ma soltanto con quel Governo si è riusciti ad inserirlo.

C'era una volontà precisa. Ci sono altre strade molto importanti, che si ricollegano in Emilia e anche oltre: la via degli Abati, la via Francigena, la via Romea Strata. Sono tutte vie e cammini che passano per l'Emilia, che potrebbero essere valorizzati, che potrebbero dare nuovo risalto al nostro Appennino. Purtroppo, questo Ministero ancora non li sta valorizzando. Si tratta di investire denaro, di investire in pubblicità, di far riscoprire questi percorsi, che lei ha definito straordinari, ma mi piacerebbe vedere in legge di bilancio anche delle risorse, perché non vorrei che la storia di Matilde di Canossa, che è portata ed è riconosciuta in tutto il mondo come colei che ha fatto inginocchiare l'imperatore di Germania, appunto a Canossa, fosse in qualche modo dimenticata. Ricordiamoci anche il nostro passato, quando è stato glorioso, e non questo triste presente, magari, in attesa di tempi migliori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

(Intendimenti in merito alla valorizzazione degli aspetti turistici, paesaggistici, culturali e artistici delle città e dei territori nei quali si svolgeranno le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 – n. 3-01155)

PRESIDENTE. Il deputato Rossi ha facoltà di illustrare l'interrogazione De Menech ed altri n. 3-01155 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

ANDREA ROSSI (PD). Grazie, Presidente. Signor Ministro, non più tardi di qualche mese fa, in quest'Aula, celebravano un grande risultato per l'Italia, che è l'assegnazione delle XXV Olimpiadi invernali per Milano-Cortina. In questa assegnazione ci sono, secondo me, due componenti. Sicuramente quella sportiva, con la sua carica agonistica, con lo spettacolo che lo sport è in grado di offrire. Ma c'è anche un'altra grande componente, che è quella, appunto, del grande evento, del grande evento che genera visibilità, la visibilità che crea valore e un grande evento che è fattore di crescita. Alcuni dati, rapidamente, riferiti ad altri eventi del passato. Se prendiamo le Olimpiadi di Barcellona del 1992, la posizione di Barcellona tra le destinazioni turistiche spagnole più citate è passata dal 16° al 3° posto. Se prendiamo i mondiali di calcio della Germania del 2006, le persone con immagine positiva della Germania sono passate dal 19 per cento al 77 per cento di immagine positiva. Oppure Torino: l'82 per cento dei visitatori di Torino sarebbe disponibile, dopo le Olimpiadi del 2006, a tornare appunto nella città sabauda.

Come dicevo, con questo noi chiediamo semplicemente una cosa: se c'è la possibilità appunto per valorizzare questo grande evento, in quel binomio di turismo e cultura, di costruire, parallelamente alle Olimpiadi invernali, anche le Olimpiadi della bellezza, per valorizzare un patrimonio paesistico e culturale, di cui il nostro territorio e quelle tre regioni, dalla Lombardia al Trentino - Alto Adige e al Veneto sono ovviamente custodi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Il Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere.

DARIO FRANCESCHINI, Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo. Grazie Presidente. Che dire? Questa è una bellissima idea. Del resto, ci sono delle storie recenti, anche oltre quelle che l'onorevole Rossi ha ricordato, di altri paesi italiani, che mostrano come un investimento su una ricorrenza o un evento abbia portato un cambiamento e una crescita del territorio. Basta pensare alle Olimpiadi invernali di Torino, basta pensare quanto è cambiata Torino in quel momento. Basta pensare a Expo di Milano del 2015 o a Matera, quest'anno, che ha cambiato profondamente l'immagine internazionale di una città che sta scoprendo uno sviluppo turistico e che contemporaneamente ha consentito anche di fare investimenti strutturali, che resteranno sia sul patrimonio culturale che sul sistema delle infrastrutture.

Quindi, non c'è dubbio che un'Olimpiade così importante e che copre, non un luogo soltanto, ma un'intera parte d'Italia e cioè il Nord Italia, che va da Cortina a Milano, possa consentire di affiancare all'organizzazione delle manifestazioni sportive anche un investimento turistico e culturale su quel pezzo di territorio, scoprendo le ragioni che collegano i diversi punti e valorizzando le identità locali. Pensiamo all'arte, pensiamo ai cammini, pensiamo al cibo, pensiamo alle diverse identità culturali legate a quei territori, le città d'arte. Tutto quello che c'è in quella parte d'Italia non sto a elencarlo, a cominciare da Venezia. Quindi, mi pare davvero che ci sia una grande possibilità e, da questo punto di vista, lavoreremo, come Ministero - riunito, come sapete, grazie a una scelta del Parlamento, cultura e turismo - per fare in modo che, mentre si prepara l'evento sportivo, si prepari un grande investimento turistico-culturale, che si può anche chiamare le “Olimpiadi della bellezza”.

PRESIDENTE. Il deputato De Menech ha facoltà di replicare.

ROGER DE MENECH (PD). Grazie, Ministro. Grazie soprattutto perché credo che abbia colto pienamente le sollecitazioni che abbiamo portato alla sua attenzione. Proprio in queste ore ci sono alcuni dati ISTAT rispetto al turismo e al suo andamento - un aumento del 2 per cento fra il 2017 e il 2018 - che confermano, insomma, che il nostro Paese ha questa grande possibilità di sviluppo e dentro questa possibilità di sviluppo ci sono i grandi eventi. Questo Paese non deve avere paura dei grandi eventi, deve vincere la sfida dell'organizzazione dei grandi eventi e, in questo caso, la sfida dell'organizzazione olimpica come, esattamente, motore dello sviluppo del nostro territorio. E, quindi, non solo, però, ovviamente, per l'organizzazione, la puntuale e precisa organizzazione dell'evento sportivo, di cui non ho alcun dubbio, ma anche per affiancare alle politiche sportive, alle politiche dell'organizzazione, anche politiche di promozione di un territorio. Abbiamo una grande fortuna, il territorio di quelle tre regioni, che è stato citato, è un territorio straordinario per bellezza, come d'altronde tutto il territorio della nostra nazione, del nostro Paese e, allora, in questo senso, nel territorio che va dalle Dolomiti di Cortina arrivando fino al Duomo di Milano ci sono città straordinarie, grandi città; lei ha citato Verona, Venezia, tutta la pianura padana; io le cito anche altri esempi, ci sono, in quei pezzi della provincia del nostro Paese che va proprio dalla Lombardia fino al Veneto, passando per il Trentino, città o piccoli paesi che stanno costruendo politiche di sviluppo sulla bellezza e sulla riqualificazione del patrimonio culturale. Nell'interrogazione abbiamo citato anche un piccolo paese, Feltre, in provincia di Belluno, ma era solo per dare un esempio di cosa possiamo fare nei prossimi anni, in sintesi, per costruire quel legame forte fra il grande evento, le Olimpiadi, e il territorio, perché c'è un dato, che non è un dato economico, importante: dove vengono fatti questi grandi eventi aumenta in grande misura l'orgoglio civico di quelle popolazioni e, quindi, noi, con questa operazione, stimoliamo quelle popolazioni ad essere più orgogliose, ma, soprattutto, a continuare a vivere anche nella provincia, non solo nelle grandi metropoli.

Allora, in questo senso avrà sempre la disponibilità e la collaborazione del nostro partito per vincere questa sfida, per organizzare bene le nostre Olimpiadi del 2026, ma, soprattutto, per fare in modo che, dopo le Olimpiadi, resti un grande legame nel nostro territorio sotto il profilo dello sviluppo turistico e della bellezza. Quindi, sposiamo in pieno la sua considerazione e cerchiamo di promuovere le Olimpiadi della bellezza per tutto il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16,30.

La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16,30.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Ascari, Battelli, Benvenuto, Brescia, Covolo, Daga, De Menech, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Gregorio Fontana, Gallo, Gebhard, Giaccone, Giachetti, Grimoldi, Lollobrigida, Losacco, Maggioni, Molinari, Morani, Parolo, Pastorino, Pedrazzini, Quartapelle Procopio, Raciti, Saltamartini, Sorte e Tasso sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centonove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 2211-A.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Presidente, chiediamo la sospensione dell'Aula fino alle 17,15, per poter svolgere sia la Commissione bilancio che la Commissione ambiente (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi…

La relatrice chiede un differimento fino alle 17,15. Acconsentito. Ci vediamo…

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente!

PRESIDENTE. Prego Foti… sull'ordine dei lavori.

TOMMASO FOTI (FDI). Non così… Così ci intendiamo subito, Presidente.

PRESIDENTE. Mica dicevo a lei.

TOMMASO FOTI (FDI). Ma non si fa ugualmente.

PRESIDENTE. Non si preoccupi.

TOMMASO FOTI (FDI). Non è la sede. Io mi permetto di dirle, signor Presidente, che abbiamo portato un provvedimento in Aula e sono più le ore di sospensione che l'Aula ha vissuto di quante si sia riusciti a lavorare (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente). Il che è indecente, è indecente! Perché io ero nell'ufficio di presidenza, poc'anzi, che esaminava gli emendamenti e la maggioranza ha riportato dei nuovi emendamenti.

Allora, dato che ieri lei non c'era, ma il nostro gruppo è stato accusato di fare ostruzionismo perché interveniva, qui c'è un ostruzionismo di maggioranza che è in atto dall'inizio dell'esame di questo decreto e noi non lo possiamo accettare (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Quindi, reagiremo nella maniera più consona.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta che riprenderà alle 17,15.

La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle 17,15.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2211-A, conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2211-A)

PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato, da ultimo, respinto l'articolo aggiuntivo Calabria 8.016. Risultano ancora accantonate le proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 6, contenute nel fascicolo n. 2 degli emendamenti nonché le seguenti ulteriori proposte emendative: 8.800 della Commissione, 8.18 Trancassini, 9-duodetricies.700 della Commissione bilancio, 9-undetricies.501 Baldelli con il relativo subemendamento della Commissione, 9-tricies semel.505 Federico. Avverto che la Commissione ha presentato l'emendamento 9-tricies semel.801 nonché la nuova formulazione del subemendamento 09-undetricies.501.800, che sono in distribuzione, e ha ritirato l'articolo aggiuntivo 9-tricies semel.0800. Si intende pertanto decaduto il subemendamento ad esso riferito. Avverto inoltre che la Commissione bilancio ha espresso il prescritto parere, che è in distribuzione. Tale ultimo parere contiene una condizione, formulata ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, riferita all'emendamento 8.800 della Commissione. Al fine di recepire tale condizione, la Commissione ha presentato il subemendamento 0.8.800.800, che è in distribuzione. Chiedo alle relatrici come intendano proseguire l'esame del provvedimento. Trancacassini?

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, sull'ordine dei lavori, mentre lei iniziava e riprendeva la seduta, io le facevo dei segni perché non arrivava minimamente la sua voce e cercavo di interromperla per evitare di doverle richiedere di ripetersi. Dato che mi è stato portato esattamente quello che lei leggeva, vorrei capire se questa è una novità procedurale, nel senso che da oggi in poi lei potrà parlare sottovoce, senza che a noi arrivi nulla, visto il caos dell'Aula, e nel frattempo ci leggiamo quello che lei sta leggendo, perché può essere una soluzione, perché non abbiamo ascoltato nulla di quello che ha detto. Quindi, se per cortesia e per rispetto anche nostro, che ci abbiamo lavorato qualche settimana, ci può ridire quello che ha detto fino adesso, perché non lo abbiamo minimamente ascoltato, grazie.

PRESIDENTE. L'ho letto tutto quanto, quindi non penso che in assoluto non si sia sentito, ero al microfono. Ha preso visione del testo scritto o richiede comunque di rileggere il tutto?

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, io le ho fatto una richiesta, non è stata accettata, ne prendo serenamente atto e andiamo avanti.

PRESIDENTE. No, le sto richiedendo se vuole che rileggo oppure con il testo…

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Abbia pazienza, è difficile che uno cambia idea nello spazio di un secondo, no?

PRESIDENTE. Va bene, ho visto che leggeva il testo perciò…

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Però, io gliel'ho chiesto anche credo a titolo di cortesia, se poteva ridircelo nuovamente…

PRESIDENTE. Va bene, va bene. Va bene.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Lei questa cortesia non intendeva farmela, io me ne sono fatto serenamente una ragione, Presidente.

PRESIDENTE. Chiedo alle relatrici come intendano proseguire l'esame del provvedimento.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Possiamo riprendere dall'emendamento che abbiamo lasciato in pausa pranzo.

PRESIDENTE. Quindi l'emendamento 8.017 Patassini. Allora, riprendiamo da pagina 20 del fascicolo, dall'emendamento 8.017 Patassini.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.017 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.020 Trancassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Ricominciamo con il tema del personale, che, come detto in precedenza, è un tema centrale di questa vicenda. Abbiamo cercato di convincere la maggioranza a velocizzare la ricostruzione, in modo che non servisse nemmeno un aumento importante della forza lavoro, e non ci siamo riusciti, nonostante nella interlocuzione con il Governo siamo arrivati veramente a un passo dal togliere di mezzo la conformità urbanistica, che abbiamo visto crea moltissimi problemi e che, se fosse stato previsto il voto segreto, le posso assicurare che sarebbe passato a larga maggioranza il nostro emendamento su questo aspetto, per quello che sentiamo e riceviamo, gli attestati appunto di condivisione che riceviamo da parte di gran parte della maggioranza.

E, allora, con questo sistema normativo, con questa burocrazia che rimane, abbiamo bisogno di più personale, lo abbiamo detto, lo avete detto anche voi, ci sono emendamenti da parte del MoVimento 5 Stelle, emendamenti da parte del Partito Democratico. Ricordo all'Aula e ricordo anche a lei, che magari non ha seguito interamente questa vicenda, che nel primo fascicolo degli emendamenti ce ne sono circa 860, di cui credo oltre 250 a firma della maggioranza; evidentemente il decreto era un decretino, come noi abbiamo ampiamente dimostrato e c'era bisogno di incrementarlo, riempirlo e su questo tema però la maggioranza non è riuscita a dare quelle risposte che si aspettavano i sindaci, che si aspettavano i presidenti di regioni, le associazioni di categoria e cioè un segnale importante da un punto di vista del personale. Allora, noi abbiamo cercato di diversificare la nostra proposta, abbiamo chiesto - come hanno fatto i presidenti di regione - 400 o 500 persone in più per le regioni, per i comuni, per gli uffici centrali della ricostruzione, ma non è passato. Ne abbiamo chiesti di meno, abbiamo chiesto la proroga dei dipendenti, nei comuni, a tempo determinato e questo è l'emendamento della disperazione, cioè quello di chiedere almeno la proroga del personale che lavora nei comuni che sono stati maggiormente colpiti dal sisma, i comuni che hanno un indice di distruzione superiore al 50 per cento più uno, non arrivano a dieci.

Sono quelli che conoscono tutti, sono quelli a cui forse quasi ogni parlamentare ha rivolto la sua attenzione e anche magari la sua generosità, nel momento in cui c'è stato il sisma, ma che oggi necessitano di ben altra attenzione; hanno bisogno di segnali importanti, di segnali di vitalità, di segnali in controtendenza. Questo potrebbe essere il caso, e cioè quello di prorogare almeno i contratti di quei comuni e di quei ragazzi che con passione e veramente con grandissimo spirito hanno lavorato e continuano a lavorare in posti difficili da un punto di vista climatico, molto spesso stanno fuori sede, non sono persone originarie di quei posti e i sindaci che hanno avuto e sono riusciti a trovare questi ragazzi li hanno in qualche modo cresciuti e hanno insegnato loro il proprio territorio. Guardi, non è semplice perché credo che anche lei avrà visitato e saprà che i nostri comuni sono comuni caratterizzati da una dispersione sul territorio impressionante, si fa veramente fatica a trovare ogni singolo casale in comuni che hanno 38, 50, 60, 70 frazioni e magari hanno 1.500 abitanti. Ecco, questi ragazzi ormai conoscono il territorio, conoscono la normativa, conoscono la gente, conoscono i tecnici, ne conoscono le peculiarità, le specificità, anche le debolezze: ricominciare da capo è una follia. E soprattutto i giovani - questo credo che ce lo ricordiamo tutti - cercano comunque una stabilizzazione, sono alla continua ricerca di un segnale che dia una certezza al proprio futuro e noi invece a questi ragazzi diciamo, oggi, che non c'è futuro e che non c'è possibilità di proroga e su questo non è arrivato nessun segnale né normativo né tanto meno governativo. Ecco, credo che non sia giusto, credo che sia necessario che almeno in questi comuni questi contratti vengano prorogati e se oggi, in questo momento - concludo - il MEF è occupato per le vicende del decreto fiscale ed è occupato per il disegno di legge di bilancio, credo che questo sia un argomento altrettanto importante. Non mi piace e non mi è piaciuto sentirmi ripetere che in questo momento il Ministero ha cose più importanti da vedere e da fare. Credo che la politica, tutti quanti insieme, la maggioranza e l'opposizione, dovrebbero far capire al MEF che questo è un argomento di primaria importanza, non solo per quanto è accaduto, ma per il lungo tempo che inutilmente è passato.

PRESIDENTE. Bellucci, prego… Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Per carità, può ingannare il capello, Presidente. Grazie, ovviamente sono qui a chiedere al Governo di poter ripensare rispetto a quanto chi, come l'onorevole Trancassini, ha ricoperto anche il ruolo di sindaco di uno dei comuni maggiormente devastati dal terremoto, conosce in qualche modo in termini di esperienza e quindi la richiesta di proroga per questi comuni e per i tanti giovani che, nel corso del tempo, hanno acquisito la professionalità e che soprattutto sono stati dediti con sacrificio a poter ridare ovviamente quegli strumenti importanti per la ricostruzione e per le necessità dei tanti enti che già di per sé hanno carenza di personale, ma che dovrebbero ripartire da zero, formando del nuovo personale qualora ci fosse. Allora, credo che questa sarebbe anche un'espressione di fiducia nei confronti dei tanti giovani che chiedono la proroga e dei tanti comuni che ritengono che queste risorse umane abbiano la giusta professionalità da esprimere ma, nello stesso tempo, anche di quella politica di impegno, che soprattutto i 5 Stelle hanno sempre in qualche modo sbandierato nelle piazze, di dare una strada importante ai giovani che hanno l'esigenza di dimostrare che la meritocrazia ha un valore. Vediamo se nei fatti il Governo lo farà o se, ancora una volta, la cestinerà come tante altre promesse (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.020 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.026 Patassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo emendamento sterilizza, nei bilanci comunali, le sospensioni di imposta anche di carattere comunale che sono state effettuate con legge statale. Anche stamattina, con il sottosegretario Morani, ne abbiamo parlato in Commissione bilancio. È fondamentale che questo emendamento trovi accoglimento per il fatto che, in alternativa, ci troveremmo con oltre cento comuni a potenziale dissesto finanziario. Non possiamo permetterci che, in un momento così difficile, delle scelte di carattere nazionale assolutamente giuste e condivisibili vadano poi a cascata a incidere sui sindaci, sugli amministratori anche perché, sennò, questa mattina, il Premier Conte non so cosa avrebbe potuto dire. Quindi, è una proposta fondamentale per salvaguardare l'equilibrio di bilancio dei comuni e per questo chiedo ai relatori se è possibile accantonarla.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.026 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.035 Acquaroli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). La ringrazio, Presidente. Si tratta di un emendamento che riguarda i comuni del cratere colpiti dal sisma. Noi chiediamo, con questo emendamento, la possibilità di rinegoziare i mutui concessi ai comuni dalla Cassa depositi e prestiti e il motivo è semplice e credo che sia facilmente desumibile da ognuno di noi. Il fatto che questi enti siano stati colpiti dal sisma, ci sia stata una loro incapacità di reagire e con bilanci che molto spesso sono di per sé già abbastanza esigui non consente loro neanche praticamente l'attività normale. La capacità di intervenire sui mutui, la capacità di rinegoziarli consentirebbe una maggiore tranquillità a questi enti e consentirebbe una programmazione che non abbia un margine troppo esiguo, ma consentirebbe loro di avere una programmazione in grado di sopperire a quelle che sono le normali esigenze dei comuni sia a livello sociale sia anche per il rilancio di quelle che sono le attività culturali, le attività di programmazione che questi enti devono portare avanti, soprattutto quelli che sono i servizi, non indebolirli troppo, e una programmazione per il rilancio economico. Credo che da parte del Governo e anche da parte di questa Camera un'attenzione, anche sotto questo aspetto, sia importante e sia significativa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale solo per sottolineare quanto la possibilità di rinegoziare i mutui con la Cassa depositi e prestiti diventa già di per sé, per tutti gli enti locali uno strumento importante, ancor di più per i comuni del cratere, per quanto riguarda ovviamente le spese di investimento, ma soprattutto anche per dare respiro alle tante amministrazioni che devo dire si trovano in questo momento con il fiato corto.

Dunque, ritengo che poter prendere in considerazione questo tipo di proposta emendativa di buonsenso ma soprattutto che dia respiro alle amministrazioni da parte del Governo dovrebbe essere un atto, secondo me, di ascolto e di umiltà, fermo restando che vedo che di ascolto ce n'è molto poco, considerato che stiamo assistendo ad una chiacchierata tra il Governo e qualche collega o qualche assistente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Deputata Terzoni, per favore. Deputata Terzoni, deputata Terzoni!

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. La ratio dell'emendamento che vorrei sottoscrivere è piuttosto chiara, cioè di venire in aiuto di quei comuni che, avendo negoziato un mutuo successivo agli eventi catastrofici, vorrebbero magari essere messi in condizione di effettuare operazioni di rinegoziazione dei mutui stessi. Tra l'altro, i limiti che vengono inseriti nell'emendamento lo rendono abbastanza leggero ma credibile, perché si possono rinegoziare soltanto i mutui che presentano le caratteristiche di avere un interesse calcolato su un tasso fisso, ad esempio, o che hanno oneri di rimborso a diretto carico dell'ente locale beneficiario, che vedono la scadenza dei prestiti successiva al 31 dicembre 2022 e così via.

Ecco, anche questo si inserisce fra gli emendamenti presentati da Fratelli d'Italia che riguardavano sia le imprese sia, purtroppo, i terremotati, che sono assolutamente di buonsenso…

PRESIDENTE. Concluda.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). …e, quindi, invitiamo a votare a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere questo emendamento e rivolgo un appello alla maggioranza a leggere questo emendamento, in cui si parla del diritto alla casa, del diritto ad avere una politica sociale sulla casa e sulle costruzioni poiché è una politica contro quella di aiuto alla fiscalità e ai mutui. Quindi, non capisco quale motivo ci possa essere per non aiutare i comuni del cratere. Pertanto, rinnovo l'appello e chiedo formalmente l'accantonamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Relatrice Terzoni, c'è una richiesta di accantonamento dell'emendamento 8.035 Acquaroli, avanzata dal deputato Deidda.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Accolta.

PRESIDENTE. È accolta. Quindi, accantoniamo l'emendamento 8.035 Acquaroli.

Anche la proposta emendativa seguente, 8.0556 Patassini dovrebbe essere accantonata perché riguarda la stessa materia. Quindi, accantoniamo anche il successivo.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.0570 Patassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo è l'altro emendamento che abbiamo condiviso e su cui abbiamo combattuto stamattina in Commissione bilancio, perché afferisce alla sospensione delle notifiche delle cartelle esattoriali e degli accertamenti di varia natura da parte degli organi accertatori da un punto di vista fiscale. Per coloro che ancora hanno la contabilità magari all'interno di un capannone crollato o di un magazzino crollato chiedo al Governo e alla maggioranza come potrebbero loro rispondere in maniera corretta, puntuale e tempestiva a una qualunque richiesta di documentazione.

È una sospensione che abbiamo già fatto per il 2018, è una sospensione che abbiamo già fatto per il 2019 e ci troveremmo di fronte a una crisi potenziale di carattere economico e sociale perché i cittadini del cratere del Centro Italia, che notoriamente sono caratterizzati per la correttezza della tenuta della contabilità, potrebbero non rispondere in maniera adeguata alle legittime richieste degli enti accertatori.

Quindi, chiediamo un intervento particolare del Governo, in questo caso, e dei relatori come supplemento istruttorio, quindi accantonando questo emendamento.

PRESIDENTE. C'è un'altra richiesta di accantonamento sull'articolo aggiuntivo 8.0570 Patassini.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Grazie. Purtroppo, non possiamo accogliere la richiesta di accantonamento, però, dato che questa è una materia molto importante e che anche noi comunque, come maggioranza, vorremmo portare avanti, io invito sia il Governo sia la Lega a presentare un emendamento in Commissione bilancio per poter affrontare di nuovo questa materia, in quanto ora qui non riusciamo a portarla avanti.

PRESIDENTE. Deputato Patassini, insiste con l'accantonamento oppure…

TULLIO PATASSINI (LEGA). Chiedo che sia posto in votazione, Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene. Votiamo, dunque, la proposta di accantonamento dell'emendamento 8.0570 Patassini. Darò la parola a un oratore contro e uno a favore.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Presidente…

PRESIDENTE. Vuole votare la richiesta di accantonamento? Ho chiesto se insiste sull'accantonamento. No, vuole che sia posta in votazione la proposta emendativa.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.0570 Patassini con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.044 Baldelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che non ha oneri ma serve a prevenire il fatto che i rinnovi dei contratti poi giungano al tetto stabilito per legge e mettano in difficoltà il funzionamento e la continuità degli uffici.

Per cui, su questo chiedo un supplemento di attenzione e se, è possibile, di domandare alle relatrici se si può accantonare.

PRESIDENTE. Dunque, c'è una richiesta di accantonamento sull'emendamento 8.044 Baldelli. Prego, relatrice Pezzopane.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Siamo favorevoli.

PRESIDENTE. È accantonato, quindi, l'emendamento 8.044 Baldelli.

Passiamo adesso alla votazione dell'emendamento 8.045 Baldelli.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.045 Baldelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.0551 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.010 Trancassini con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Saluto gli studenti dell'Università di Bologna, corso di educatore sociale e culturale di Rimini. Benvenuti (Applausi).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.028 Fiorini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vietina. Ne ha facoltà.

SIMONA VIETINA (FI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottolineare che l'emendamento afferisce a risorse indispensabili sia per completare le fasi della ricostruzione che per accompagnare il percorso di ritorno alla normalità delle aree terremotate. È infatti necessario garantire fino al termine dello stato di emergenza le risorse per il funzionamento sia delle strutture commissariali che di quelle territoriali di emergenza, se si vuole veramente raggiungere un obiettivo e non soltanto fare campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.028 Fiorini, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.031 Foti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, questo emendamento, in realtà, avrebbe dovuto avere un parere favorevole sia dal Governo sia dalle relatrici. Dirò soltanto, per avventura, che questo emendamento viene riproposto, perché così risulta anche negli atti, dal gruppo del Partito Democratico con alcuni parlamentari, ed è significativamente l'emendamento 9.0166. Ora, noi non stiamo chiedendo la luna; stiamo dicendo soltanto che ampliare la possibilità di accedere al meccanismo del credito d'imposta ad alcune categorie porterebbe semplicemente un dato positivo nell'ampliamento dell'utilizzabilità dei fondi per la ricostruzione. Ma qualcuno potrebbe pensare che queste siano categorie magari economiche, che siano finalità speculative.

Ora si riesce nella disperata impresa, dopo che si ammette un insieme di categorie ben precise, di dire di “no” ad interventi finalizzati a riparazione, ripristino o ricostruzione di immobili di proprietà privata che, però, abbiano queste destinazioni e siano adibiti a queste destinazioni: attività sociali, socio-sanitarie e socio-educative, sanitarie, ricreative, sportive e religiose, ovvero per tutti quei beni di interesse culturale, così come qualificati dal decreto del Ministero dei Beni culturali al riguardo. Non si vede una ragione per la quale chi dovesse avere un immobile privato che, per modo di dire, destina ad un asilo non debba poter ricadere nel meccanismo del recupero del credito d'imposta.

A me pare che quanto meno sarebbe stato auspicabile che il loquace, ma per conto terzi, Governo almeno dicesse che un'indicazione di questo tipo potrebbe essere recepita nell'ambito della legge di bilancio. Mi pare, invece, che esprimere un parere negativo, così, in modo semplice e senza motivazione, significhi penalizzare tutti quei privati che mettevano a disposizione, non di se stessi, ma di un interesse pubblico, gli immobili, e lo facevano semplicemente utilizzando il metodo del recupero del credito di imposta che ad altri privati è consentito per altre attività. A me pare che questa disparità di trattamento sia censurabile sotto più profili, ma non realizzi soprattutto quella che dovrebbe essere la finalità prima di questo decreto, e cioè perseguire un interesse pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere questo emendamento, perché credo che obiettivamente parlare di tutto ciò che potrebbe essere in qualche modo utilizzato e messo a disposizione per strutture socio-sanitarie e socio-educative, sanitarie e ricreative per i comuni colpiti dal terremoto, ma, soprattutto, per le fasce più deboli, diventi un'occasione importante per poter sostenere un tessuto già di per sé colpito da una sciagura e che, in qualche modo, credo la politica dovrebbe mettere in campo attraverso non quella sperequazione di cui parlava il collega Foti, ma attraverso regole uguali per tutti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Credo che su temi come quello della ricostruzione dopo i terremoti bisognerebbe cercare di ragionare in termini più politici che partitici. Avevo visto con benevolenza il fatto che un emendamento identico fosse stato sottoscritto anche da colleghi come Delrio, eccetera, e quindi mi immaginavo che avrebbe avuto, con la logica del buonsenso, altro tipo di accoglimento da parte della relatrice. Il collega Foti ha già specificato bene che il credito di imposta in questo caso sarebbe a favore di strutture sociali, socio-sanitarie e socio-educative, ricreative e sportive, eccetera. Farebbe parte di quella ricostruzione, di quell'agevolazione di una ricostruzione complessiva; e quindi, ci chiediamo ancora come mai la relatrice non abbia voluto fare questo investimento, tenendo anche conto del fatto che il più delle volte il credito d'imposta è una partita di giro a fronte di imposte, per esempio, come quella dell'IVA, già pagate. Quindi, ci pare particolarmente incomprensibile questo diniego.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento, per aggiungere a quanto già sollecitato dai colleghi, anche per chiedere al Governo, se ci ascolta…grazie, Governo, che se non altro valuti la possibilità di recuperare o di inserire la sostanza di questo emendamento anche in un altro prossimo provvedimento urgente da assumere quanto prima, perché il tema è assai delicato. Vi è una serie di attività che vengono ritenute meritorie; non si capisce perché a queste non possano essere aggiunti dei meccanismi di credito d'imposta per quelle attività di recupero di immobili finalizzati ad attività sociali. Nelle aree colpite dal sisma le attività sociali hanno un'importanza fondamentale, soprattutto nei piccoli comuni…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …per evitare - concludo, Presidente - lo spopolamento di quelle terre. Ritengo quindi che questa azione diventi meritoria per mantenere servizi, funzioni, socialità e comunità tali da non far spopolare i territori colpiti da eventi sismici.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, questa volta sì, ho preso la parola. Rappresentanti del Governo, anzi, rappresentante del Governo (parlo soltanto a lei), le chiedo particolare attenzione a questo emendamento, perché si occupa della vita delle persone. Ricostruire dopo un terremoto non significa soltanto ricostruire la città, ricostruire le case, ricostruire le attività commerciali, è tutto di fondamentale importanza, ma significa anche ricostruire la vita delle persone e prendersi cura delle ferite di queste persone. E allora non c'è modo migliore che offrire spazi culturali, educativi, sociali, di assistenza, perché attraverso questi noi diamo amore, attenzione e ripariamo quel trauma che rimane indelebile nella memoria e nel cuore di ogni persona che ha vissuto il dramma del terremoto. Ignorarlo, rappresentante del Governo, significa ignorare i bisogni fondamentali delle persone di vedere ricostruita la propria esistenza. Le chiediamo di poterlo prendere in considerazione,…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). …di accantonarlo, oppure magari speriamo davvero che lei lo possa accettare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Presidente, intervengo intanto per sottoscrivere l'emendamento, e poi per sensibilizzare di nuovo il Governo, ma tutta l'Aula, affinché faccia una riflessione su quella che è la comunità. La comunità ha degli elementi al suo interno che sono variegati e molteplici: è sbagliato non riconoscere che per il funzionamento anche normale, morale e di complicità che si viene a creare all'interno di una comunità, devono assolutamente essere anche presi in considerazione tutti quegli spazi sociali, educativi che sono stati richiamati nell'emendamento, affinché anch'essi possano ricostruire quel tessuto con la procedura del credito d'imposta, che possa essere allargato anche a tali attività all'interno della comunità.

Io chiedo quindi davvero al Governo che possa aprire la porta anche a questa possibilità, che è una piccola cosa, ma che all'interno di una comunità può dare di nuovo spazio a quella vitalità sociale, educativa e ricreativa che è necessaria per poter ripartire, in armonia con tutto il tessuto sociale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, il collega Foti ha spiegato in maniera meticolosa e convincente la ratio di questo emendamento. Io soprattutto individuo nelle attività da destinazione culturale un momento molto importante: dopo un terremoto che ha distrutto questi territori, riuscire a portare la cultura da parte dei privati che destinano degli immobili, sarebbe veramente un modo per incentivare la solidarietà. Chiedo quindi al Governo di ripensarci e di accantonare questo emendamento, che è sicuramente di buonsenso.

PRESIDENTE. C'è dunque una richiesta di accantonamento della proposta emendativa 9.031 Foti.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Deputata Frassinetti, insiste nella richiesta di accantonamento o poniamo in votazione?

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Poniamo in votazione.

PRESIDENTE. La richiesta di accantonamento?

Passiamo dunque alla votazione della richiesta di accantonamento dell'emendamento 9.031 Foti. Prima, un intervento a favore e un intervento contro. Prego.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Io intervengo a favore della richiesta di accantonamento, semplicemente spiegando ai colleghi che questo è un emendamento di tutti, perché è stato presentato nel fascicolo delle proposte emendative dell'ANCI; ne abbiamo discusso, ne abbiamo parlato, ed è stato un emendamento presentato da tutte le forze politiche, se non vado errato (posso sbagliare di una). Fa parte di quelle 850 proposte emendative che sono state portate all'attenzione della Commissione, e che probabilmente voi molto più di noi speravate che venisse accolta, perché è chiaro che quando noi dell'opposizione presentiamo una proposta emendativa ci diamo veramente poche probabilità: speriamo in un'attenzione particolare, speriamo in una condivisione, seppur marginale; ma quando la maggioranza presenta delle proposte emendative, è perché si rende conto della necessità di riempire un decreto-legge che è vuoto, ma anche sicuramente dell'importanza di quello che viene proposto.

Ecco, il fatto politico, il fatto rilevante è che queste proposte emendative sono improvvisamente sparite, perché non c'è stata alcuna disponibilità da parte del Governo di accoglierle. E allora, prima che qualcuno pensi che stiamo spingendo e stiamo parlando di argomenti che possono sembrare non centrati sull'argomento, richiamo l'attenzione della maggioranza e ricordo che queste sono proposte emendative che voi avete dapprima ascoltato, poi condiviso, poi fatto entrare nel fascicolo degli emendamenti e poi cancellato e adesso dimenticato; e credo che il nostro compito sia quantomeno, Presidente, quello di ricordarle. In virtù di questo ritorno di memoria, che io mi auguro torni nelle menti di ognuno dei rappresentanti della maggioranza, io mi auguro che venga almeno accantonato.

PRESIDENTE. C'è qualcuno che vuole intervenire contro? Se no, la pongo in votazione. Passiamo dunque ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la richiesta di accantonamento dell'emendamento 9.031 Foti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 76 voti di differenza.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Borghi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Presidente, buongiorno. Qui, il tempo è sempre costante.

PRESIDENTE. Buon pomeriggio.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Buon pomeriggio.

PRESIDENTE. Colleghi!

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Si è da poco conclusa in Senato l'audizione del Ministro Gualtieri in merito alla questione del MES. Veniamo quindi a sapere, da questa audizione, che il testo del Trattato MES è da considerarsi chiuso e inemendabile (Una voce dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: “Vergogna!”). Veniamo, quindi, a sapere dalle parole del Ministro che, in spregio ad una precisa risoluzione di questo Parlamento, il Presidente Conte ha dato l'assenso a un testo che è diventato inemendabile, e su cui questo Parlamento non ha mai avuto la possibilità di esprimersi e discutere (Proteste dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico). Penso che sia una cosa gravissima, penso che sia una cosa gravissima,…

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Colleghi!

CLAUDIO BORGHI (LEGA). …e a questo punto il Presidente deve arrivare immediatamente a riferire!

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Immediatamente a riferire! Vi ricordo che un Trattato internazionale diventa in pratica sovraordinato alla Costituzione. Noi qui stiamo parlando di piccoli interventi che possono fare del bene a tante persone, e dall'altra parte abbiamo decine e centinaia di miliardi che passano sopra la testa del Parlamento senza che questo Parlamento abbia avuto l'accortezza di essere informato! E quando in audizione è stato chiesto al Ministro perché non fosse stato informato il Parlamento, il Ministro ha detto: beh, è stato messo sul sito della Commissione europea (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ma dico, questo è un Parlamento e agisce per atti: la traduzione è arrivata in Senato, la traduzione di questo Trattato è arrivata in Senato la settimana scorsa! Ma ci rendiamo conto di cosa parliamo? Qui c'è stata un'infedeltà in affari di Stato, è un reato (Proteste dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico)! Qui l'avvocato del popolo dovrà cercarsi un avvocato, perché questo Parlamento è stato del tutto scavalcato! Non è possibile che una cosa di così grande rilevanza (I deputati del gruppo Lega-Salvini Premier scandiscono: “Venduti! Venduti!”)

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Concluda Borghi, concluda.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Non è possibile che una cosa di così grande rilevanza sia stata fatta alla totale insaputa del Parlamento e senza che il Parlamento si sia potuto esprimere. Il Parlamento ha dato un mandato preciso al Presidente a giugno. Eravamo qua, eravamo qua tutti, e l'abbiamo detto noi, l'hanno detto i colleghi del 5 Stelle, perché D'Uva è stato chiarissimo in merito, e l'ha detto persino anche la collega Quartapelle, del PD, eppure, in spregio di queste indicazioni chiarissime - perché non ci sono solo le risoluzioni da interpretare come un azzeccagarbugli, il dibattito ha un suo peso e viene verbalizzato, gli è stato detto di non approvare nulla -, invece scopriamo che il testo è approvato ed inemendabile. Pensate un po' che sempre il Ministro ha comunicato che l'Estonia e la Lituania hanno espresso riserva parlamentare, quindi loro possono emendare, noi non possiamo, perché il nostro Presidente non ha espresso alcuna riserva parlamentare su questo testo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Qui si è passato sopra il Parlamento! È una cosa gravissima! Su un Trattato internazionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Deve arrivare qua subito, subitissimo, e penso che questo debba impegnare tutti gli altri colleghi, perché qui non è destra e sinistra, a favore o contro, questo è uno sfregio al Parlamento e uno sfregio a tutti noi, perché significa che per le cose importanti noi qua non contiamo assolutamente nulla! Possiamo decidere soltanto del colore delle cartine delle caramelle, per i Trattati internazionali ci pensa qualcun altro e, guarda caso, il Parlamento non deve essere considerato. Ci hanno detto che possiamo soltanto ratificare o meno, a scatola chiusa, ma ci ha già anticipato che, se per caso mai ci passasse di testa l'idea di non ratificare, le conseguenze sarebbero gravissime, perché a questo punto non si può toccare niente.

PRESIDENTE. Concluda.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Quindi, la nostra opinione è chiara: noi vogliamo qua il Presidente, subito! Subito (Proteste dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico)! E se non arriverà qua, lo porteremo in tribunale, perché a questo punto l'avvocato del popolo si dovrà cercare lui un avvocato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - I deputati del gruppo Lega-Salvini Premier scandiscono: “Venduti! Venduti!”)!

PRESIDENTE. Colleghi! Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la deputata Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). Presidente, intervengo per sottoscrivere le parole del collega Borghi e chiedere anche a nome del gruppo di Fratelli d'Italia che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, venga a riferire in Aula immediatamente sulle parole che abbiamo dovuto ascoltare e leggere del Ministro dell'Economia circa la sottoscrizione della riforma del Fondo “salva Stati” (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). Qui stiamo parlando di una nazione, come l'Italia, che sta versando miliardi per salvare le banche tedesche in vista della Brexit (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)! E se questo deve accadere, vogliamo che il Parlamento sia pienamente disponibile a discutere di una materia così importante. Ancora più importante è che l'Italia sappia se noi abbiamo un Presidente del Consiglio che ha firmato con il sangue degli italiani le cambiali per tenersi seduto sulla poltrona di Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico)! Vogliamo che ce lo venga a dire in quest'Aula, perché siamo ancora una nazione sovrana! Il 9 dicembre saremo a Bruxelles, con tutti i gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia, a ribadire che siamo una nazione sovrana che ha un Parlamento nel quale si discutono queste cose (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - I deputati del gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier scandiscono: “Venduti! Venduti”)!

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, concludiamo il giro degli interventi sull'ordine dei lavori! Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato De Luca. Ne ha facoltà. Colleghi, dovete far intervenire il deputato De Luca. Per favore, silenzio!

PIERO DE LUCA (PD). La ringrazio, Presidente. Semplicemente perché non è possibile tollerare ancora un simile numero e cumulo di bugie che vengono raccontate in quest'Aula… (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

PIERO DE LUCA (PD). È inaccettabile! E se usate la cortesia di far parlare… (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Deputato Molinari! Giorgetti! Dovete far terminare l'intervento. Guidesi! Deputato Guidesi! Rixi! Molteni! Mollicone! Continui, prego.

PIERO DE LUCA (PD). Ci rendiamo conto che l'argomento, soprattutto per la Lega, è estremamente imbarazzante, però chiederemmo la cortesia… (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Deputato Giorgetti! Guidesi! Molinari! Deputato Giorgetti, deputato Guidesi, andiamo avanti.

PIERO DE LUCA (PD). A parte che pretenderemmo civiltà nel dibattito in quest'Aula, Presidente, non è male… (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi! Deputato De Luca, lei vada avanti. Deputati! Colleghi! Deputato Mollicone, senza urlare. Deputato Mollicone! Prego.

PIERO DE LUCA (PD). Ricordiamo semplicemente alcuni dati, che poi possono essere interpretati da ogni cittadino italiano in piena coscienza e conoscenza. Il Trattato è stato negoziato per mesi dal Governo gialloverde, di cui era Vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Per mesi interi! Per mesi interi, dal dicembre dello scorso anno! Per mesi interi è stato negoziato da voi, dal Ministro Tria! È stato negoziato per mesi interi e voi eravate pienamente al corrente. Non potete dire ora che non sapevate nulla (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier)! È inaccettabile questo (Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Deputata Gribaudo! Deputata Gribaudo, senza gesti!

PIERO DE LUCA (PD). Primo dato: è stato chiuso il negoziato… (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Deputato Rixi! Deputato Rixi! Deputato Rixi! Deputato Rixi (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva)! È l'intervento di De Luca sull'ordine dei lavori: voi avete fatto il vostro intervento, dovete far terminare (Proteste del deputato Rixi)! Deputato Rixi, la richiamo all'ordine! La richiamo all'ordine! La richiamo all'ordine! Deputato Rixi! Deputato Rixi! Deputato Rixi, la richiamo all'ordine! La richiamo all'ordine! Deputato Guidesi! Deputato Guidesi, deputato Guidesi è inutile urlare verso la Presidenza in questo momento, dobbiamo far terminare l'intervento, come voi avete fatto il vostro (Proteste del deputato Rixi). Deputato Rixi! Deputato Rixi, le devo fare un primo richiamo formale (Vive proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Prego, prego, prego (I deputati del gruppo Lega-Salvini Premier scandiscono: “Onesta! Onestà!” - Vive proteste del deputato Liuni)! Deputato Forciniti! Deputato Forciniti! Bloccate il deputato segretario. Deputato Forciniti, deputato Forciniti (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Sospendo l'Aula per cinque minuti.

La seduta, sospesa alle 18,15, è ripresa alle 19,10.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Colleghi, colleghi, nella Conferenza informale dei capigruppo ho stigmatizzato i comportamenti che ci sono stati in quest'Aula (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e tutti, tutti, tutti i capigruppo dei rispettivi gruppi politici hanno convenuto con me e, quindi, siamo tutti d'accordo nello stigmatizzare ciò che è successo in quest'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali e di deputati del gruppo Misto).

Sempre nella Conferenza informale dei capigruppo - colleghi, colleghi! - alcuni gruppi hanno chiesto a me e, quindi, poi al Ministro D'Incà se il Governo potesse venire a riferire il prima possibile sulla questione del MES. Tutti i gruppi si sono dichiarati d'accordo su questo e il Ministro, per le vie brevi, cercherà il prima possibile il Governo per trovare una data a breve; una data a breve che può significare anche domani o dopodomani (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), una data a breve, a brevissimo - a breve e a brevissimo! - e nel frattempo si proseguono i lavori come da calendario, fermo restando che domani, alle ore 14, è già convocata una Conferenza dei presidenti di gruppo.

Quindi, adesso dobbiamo riprendere da dove abbiamo lasciato, il che significa che, dall'ordine degli interventi sull'ordine dei lavori, stava intervenendo il deputato De Luca. Dopo interverrà il deputato Brunetta e poi continueremo con il gruppo Misto, un deputato per gruppo.

Prego, deputato De Luca, sull'ordine dei lavori.

PIERO DE LUCA (PD). Presidente, la ringrazio e ricominciamo da dove avevamo interrotto, cioè semplicemente una rappresentazione dei fatti che credevamo doveroso fornire al Paese.

Come avevo provato a ricordare - e, voglio dire, le date, i fatti e gli atti non possono essere smentiti al riguardo - l'ultimo vertice che ha definito il quadro negoziale sul draft finale di revisione del Trattato MES è stato approvato il 21 giugno scorso dal Governo gialloverde - questo è un fatto -, Governo composto anche dalla Lega come partner di maggioranza, punto!

Non possiamo accettare che si dica che il Parlamento non è stato coinvolto, perché il Parlamento è intervenuto il 19 giugno, quindi prima dello svolgimento - il 21 giugno - del Consiglio europeo.

Quindi, il Parlamento ha discusso, ci sono state delle risoluzioni votate in quest'Aula e gli esponenti dei partiti di maggioranza e dell'opposizione hanno espresso le loro valutazioni al riguardo.

C'erano state delle perplessità e dei dubbi espressi da varie forze politiche che il Presidente Conte e il Ministro Tria hanno ritenuto superate nella redazione della bozza finale. Ricordiamo che lo stesso Ministro Tria è venuto a riferire, a luglio dello scorso anno, sugli esiti del Consiglio europeo e, ancora una volta, in quella sede nessuno della maggioranza ha rilevato nulla, nulla! Questi sono i fatti.

Allora, noi riteniamo che la revisione del Trattato MES nel merito non sollevi le perplessità che voi adesso state sottolineando e state rappresentando al Paese, ci permettiamo di dire, con un po' di ritardo (almeno questo si può dire, visto che l'accordo finale era di quattro mesi fa).

Voglio dire, si può cambiare idea ed è legittimo farlo, però l'importante è avere la capacità di dire che si è cambiata idea (Commenti del deputato Claudio Borghi) e noi, da questo punto di vista, abbiamo semplicemente la possibilità di dire che non condividiamo le perplessità che avete espresso, perché il Trattato MES non entrerà all'interno dei trattati europei come voi chiedevate, non ci sarà nessuna discrezionalità nell'intervento del MES nei bilanci nazionali, non c'è nessun esautoramento della Commissione dalle proprie competenze attualmente previste dai Trattati e non vi è nessun meccanismo, soprattutto, di ristrutturazione preventiva e automatica del debito dei Paesi aderenti a questo Trattato. Chiariamolo a scanso di equivoci, almeno per dire la verità! Semplicemente questo.

Ci sono degli elementi positivi: si inserisce un meccanismo di backstop bancario, come ha ricordato il Ministro Gualtieri oggi al Senato; si inserisce l'obbligo di rispettare i diritti fondamentali dei cittadini europei e, quindi, anche dei consumatori europei, cosa non prevista nell'attuale bozza del Trattato MES; soprattutto, si inserisce l'obbligo di un rapporto e di un confronto più stringente con il Parlamento europeo, che crediamo sia un elemento positivo per il futuro svolgimento e funzionamento di questo meccanismo di assistenza per gli Stati membri.

Dunque, nulla di particolarmente nuovo sotto il sole e non capiamo la polemica strumentale che si sta facendo in queste ore.

Riteniamo legittimo che il dibattito vada avanti e accogliamo, come gruppo del Partito Democratico, con estremo favore la disponibilità da parte del Governo, del Presidente del Consiglio e del Ministro Gualtieri di venire in Aula a riferire, ma non c'è nessuna costrizione da parte dell'opposizione perché, come sempre accade, prima di ogni vertice europeo il Governo sarebbe venuto a riferire qui in Aula e i gruppi parlamentari avrebbero elaborato delle risoluzioni discusse in Aula e rappresentate al Governo. Nulla di nuovo sotto il sole: il Parlamento sarà pienamente coinvolto in questo processo. Semplicemente questo per amore della verità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Brunetta. Ne ha facoltà.

RENATO BRUNETTA (FI). Grazie, signor Presidente. La ringrazio anche per le sue parole di raffreddamento del dibattito, anche se - lo dico a me stesso - di fronte a due riforme come il Fondo salva-Stati e la riforma dell'Unione bancaria, che sono due tasselli fondamentali della costruzione europea, io credo che sia anche comprensibile il dibattito e anche il dibattito acceso.

Quindi, non mi turbo di quello che ho visto e di quello che ho sentito. Nella vita parlamentare del nostro Paese in momenti simili abbiamo visto situazioni simili e, quindi, questo è un Parlamento libero e sovrano e ha il diritto di esprimersi come meglio crede, anche in forme forti.

Attenzione, però, che quando la situazione si fa calda bisogna tenere la testa fredda. Allora, io sono andato a rileggermi la risoluzione Molinari e D'Uva approvata dalla maggioranza di allora, Lega e 5 Stelle, il 19 giugno.

Noi abbiamo votato contro, noi di Forza Italia abbiamo votato contro questa risoluzione, però, rileggendo i punti 10, 11, 12 e 13, mi ritrovo sostanzialmente d'accordo. Li rileggo all'Aula, proprio per dare valore al Parlamento: in ordine all'approfondimento dell'unione economica e monetaria, a confermare l'impegno ad opporsi ad assetti normativi che finiscano per costringere alcuni Paesi verso percorsi di ristrutturazione predefiniti ed automatici, con sostanziale esautorazione del potere di elaborare in autonomia politiche economiche efficaci. Chi può essere contro il punto 10? Io personalmente sono d'accordo. Il mio Governo non accettò il Fondo monetario internazionale in quel novembre del 2011, e quindi come non essere d'accordo sul punto 10.

Vado al punto 11: più specificatamente, in ordine alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, a non approvare modifiche che prevedano condizionalità che finiscano per penalizzare quegli Stati membri che più hanno bisogno di riforme strutturali e di investimenti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e che minino le prerogative della Commissione europea in materia di sorveglianza fiscale. Chi può essere contro questo punto 11 (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)? Io sono personalmente d'accordo.

Punto 12: a promuovere in sede europea una valutazione congiunta dei tre elementi del pacchetto di approfondimento dell'unione economica e monetaria, riservandosi di esprimere la valutazione finale solo all'esito della dettagliata definizione di tutte le componenti del pacchetto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), favorendo il cosiddetto package approach, che possa consentire una condivisione politica di tutte le misure interessate secondo una logica di equilibrio complessivo. Chi può essere contro questo punto 12? Anche perché sappiamo tutti - almeno questa è la mia opinione, dovremo discuterla ancora all'interno del mio gruppo - che il diavolo non sta tanto nel MES, ma sta nell'altra riforma, quella dell'unione bancaria. Ma di questo parleremo più avanti nel merito.

Punto 13: a rendere note alle Camere le proposte di modifica al Trattato MES elaborate in sede europea, al fine di consentire al Parlamento di esprimersi con un atto di indirizzo e, conseguentemente, a sospendere ogni determinazione definitiva, finché il Parlamento non si sia pronunciato. Chi può essere contro questo punto 13 (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier)?

Allora, attenzione, non voglio bypassare il problema: è chiaro che i Ministri Tria e Gualtieri, che personalmente stimo e apprezzo, Tria lo conosco da quarant'anni, Gualtieri da un po' meno, e, con tutto il mio senso delle istituzioni, penso che il loro lavoro sia stato un lavoro ottimo, straordinario. Penso anche che in questo Parlamento siano successe delle cose da quel - ormai sembra lontano - 19 di giugno. È cambiata la maggioranza: il Presidente del Consiglio è sempre lo stesso, ma è cambiata la maggioranza; quindi dobbiamo fare anche noi un po' di autocritica da questo punto di vista. Però, attenzione, Presidente - e qui mi discosto dal collega che ha parlato prima di me -. qui non deve venire tanto il Ministro dell'economia. Qui deve venire il Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier); deve venire il Presidente del Consiglio a spiegarci, a toglierci i dubbi, perché, signor Presidente, nei giorni scorsi abbiamo visto un dibattito nel Paese, cui ha partecipato la Banca d'Italia, l'ABI, che hanno fornito indicazioni…

PRESIDENTE. Concluda.

RENATO BRUNETTA (FI). …di vario titolo e di vario tipo per quanto riguarda le apprensioni. Ciascuno di noi ci ha scritto, io personalmente mi sono esercitato. Allora è normale, è giusto, logico, che questo Parlamento risenta anche di questo dibattito e che chieda all'unica persona che può garantire, visto che c'era prima e c'è adesso, il Presidente Conte, di sciogliere i dubbi. Un'idea mia personale ce l'ho sia sul MES che sulla riforma bancaria.

PRESIDENTE. Collega, deve terminare.

RENATO BRUNETTA (FI). Finisco. Credo che sia fondamentale l'approccio di pacchetto, il package approach; che non si approva niente, se non è chiaro tutto il pacchetto che abbiamo di fronte (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Sono anche convinto che questi siano momenti fondamentali nella costruzione europea, che io voglio che vada avanti, con l'euro, io sono convinto di questo, ma sono anche convinto che il Parlamento è sovrano e che qui si decide del futuro del nostro Paese, e che quindi l'ultima parola spetti a questo Parlamento, possibilmente nella sua totalità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Da sempre auspico che su questi temi non basti la maggioranza di turno al Governo, ma ci sia la maggioranza più ampia possibile, perché sul destino del Paese - e qui stiamo parlando del destino del Paese - serve il Parlamento unito e coeso. La ringrazio, signor Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Fornaro. Ne ha facoltà. Colleghi, colleghi, per favore.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, Presidente. Vorrei fare una riflessione ad alta voce, ma l'impressione che ho, sono profondamente convinto che le immagini che stanno già iniziando a circolare di quello che è avvenuto qualche minuto fa, alla fine non restituiscano nessun vincitore; siamo solo tutti sconfitti, chi ha partecipato, chi è stato spettatore, chi ha urlato e chi è stato zitto, perché credo che l'unico sconfitto nella veicolazione di quelle immagini, degli articoli, delle fotografie, sia unicamente il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali e di deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Italia Viva). Credo che di questo noi dobbiamo prendere atto, e l'espressione avuta nella Conferenza dei presidenti di gruppo va nel segno di dire che dobbiamo fare tutti il nostro dovere perché episodi come quelli di pochi minuti fa non abbiano più a ripetersi.

Allo stesso modo, credo che vada in questa sede ribadito con forza, e credo che noi possiamo dirlo come altri e forse anche più di altri, che in questo Parlamento non può essere negato a nessuno, sia di maggioranza sia di opposizione, il diritto di parola. Nessun intervento può essere impedito nei fatti, perché credo che verremmo meno al nostro ruolo, alla nostra funzione, credo anche al nostro onore. Nel merito, noi siamo d'accordo sul fatto che il Governo - non mi interessa in questa fase se sia il Presidente del Consiglio o il Ministro dell'economia, noi abbiamo dato la fiducia al Governo e ribadiamo la fiducia al Governo -, è giusto però in questa sede, nella sede in cui si esprime la sovranità popolare, chiarire l'iter procedurale fino ad oggi seguito, a che punto siamo, che cosa è ancora necessario fare, quali sono i passaggi futuri prima dell'approvazione del trattato e poi della successiva ratifica da parte del Parlamento italiano, che ha - lo ricordo a tutti noi, a me per primo - l'ultima parola.

È giusto chiarire, è giusto fugare dubbi, perché su un documento come questo è legittimo avere dubbi e chiedere chiarimenti; è un passaggio fondamentale, è una di quelle svolte che, se tu fai e compi, definiscono un percorso. Interrogarsi sulla giustezza, interrogarsi sulle difficoltà, sui possibili rischi, è assolutamente un dovere da parte del Parlamento. Quindi verificare le conseguenze di una scelta fondamentale, verificare lo stato dell'arte della procedura: per noi questi sono due passaggi che auspichiamo vengano fatti al più presto. E auspichiamo - chiudo con questo - che consentano un dibattito civile, anche duro negli aspetti verbali, perché le accuse lanciate in quest'Aula nei confronti del Presidente del Consiglio credo che siano le più alte possibili.

Quando si accusa il Presidente del Consiglio di alto tradimento, credo che più di quello è difficile immaginare e quindi è giusto che il Governo, che il Presidente del Consiglio, se lo riterrà, o il Ministro dell'economia rispondano, chiariscano; non si difendano, ma siano nelle condizioni di fornire a noi parlamentari tutti gli elementi per una valutazione.

Quindi, da questo punto di vista, ribadisco infine la solidarietà - lo dico in maniera non formale - alla Presidenza, che mi pare si sia mossa con grande equilibrio. Dobbiamo avere rispetto tutti della Presidenza e quindi da questo punto di vista credo che nei prossimi passaggi noi dovremmo cercare di ottenere quello che tutti noi credo vogliamo: ribadire la centralità del Parlamento (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silli. Ne ha facoltà.

GIORGIO SILLI (MISTO-C10VM). Grazie Presidente, per i pochi secondi che ci ha concesso. Ci eravamo iscritti come componente “Cambiamo!” prima della gazzarra avvenuta un'oretta fa, semplicemente per chiedere anche noi a gran voce che il Governo venisse a riferire in Aula (il Governo nella persona del Presidente del Consiglio dei ministri) su quello che abbiamo udito oggi da alcuni esponenti dell'opposizione, prima che si verificasse una situazione veramente incresciosa: perché non permettere all'opposizione di fare l'opposizione ipotizzando o raccontando qualcosa che è successo in Aula, è una roba indegna di un Paese civile e di una democrazia moderna (Commenti). Per quanto ci riguarda …

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

GIORGIO SILLI (MISTO-C10VM). …chiediamo a gran voce che il Governo venga a riferire in Aula, perché a quanto pare è palese che sotto quello che il Presidente del Consiglio ha fatto vi sia un accordo politico, un accordo politico che si andrà a consumare sulla testa degli italiani. Speriamo che il Governo venga a riferire prestissimo: non in una data qualsiasi, ma entro qualche ora o entro un paio di giorni al massimo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Tabacci. Ne ha facoltà.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). Signor Presidente, se ne sono viste tante in quest'Aula; però la scena di oggi ha superato oggettivamente il buon gusto parlamentare: perché abbiamo visto all'opera i moderati di Salvini (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico e Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo Lega – Salvini Premier). E devo dire che non invidio il mio amico Giorgetti, che in questi giorni ha avuto più di una citazione - Salvini direbbe “i giornaloni” - che hanno fatto intendere che ci si muove nella direzione del PPE. Forse al PPE non basta Orbán: c'è bisogno che arrivi qualche altro. Però questa vicenda mi è parsa organizzata a freddo: anche la presenza in Aula della leader di Fratelli d'Italia lo dimostra (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico e Partito Democratico). Ora…

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Colleghi, andiamo sull'oggetto dell'ordine dei lavori. Andiamo sull'oggetto dell'ordine dei lavori.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). L'oggetto è questo, perché la seduta è stata interrotta sulla comunicazione di Borghi. E vorrei rilevare a questo proposito che Borghi ha parlato come se noi fossimo i creditori d'Europa, con tanta arroganza e supponenza (Commenti del gruppo Deidda).

PRESIDENTE. Deputato Deidda!

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). Tra l'altro il presidente Borghi da alcune settimane sta promuovendo audizioni proprio sul MES, sul Meccanismo europeo di stabilità (Commenti del deputato Claudio Borghi)… No no no, io ho partecipato e l'ho vista all'opera, come sempre molto attento. Tra l'altro abbiamo assistito a un'audizione di Giampaolo Galli, molto pertinente, che ha fatto rimbalzare delle preoccupazioni, di cui è giusto farsi carico. Però sul Meccanismo europeo di stabilità si può probabilmente anche rinviare la decisione finale; voglio solo registrare che esso esisteva già prima di questa ipotesi di riforma, tant'è che ha operato sulla vicenda del debito greco. Ora, noi siamo i debitori in Europa, non siamo i creditori: questo vorrei che il presidente Borghi se lo mettesse ben in testa.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Ma se abbiamo dato 60 miliardi al MES!

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). Perché… Perché… Perché…

PRESIDENTE. Colleghi! Deve concludere l'intervento, deputato Tabacci. Prego.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). Sì sì. Il MES credo che presterà soldi, a chi? A quei Paesi che siano in grado di rendere il loro debito sostenibile; e questo è un problema nostro, non è che possiamo non farci carico di questa cosa: è il minimo sindacale, colleghi parlamentari, quello di essere capaci di portare sulle spalle il peso del debito e di essere ciononostante rispettati. Quindi la questione riguarda anche noi: anche alzando la voce, siamo sempre noi i titolari del nostro debito pubblico, questo non ce lo toglie nessuno (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico e Partito Democratico). E anche se uscissimo dall'euro, come lei qualche volta, presidente Borghi, ha fatto intendere…

PRESIDENTE. Deputato Tabacci, deve concludere.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). …il debito resterebbe nostro, ma non in lire: sempre in euro o magari in dollari, se proprio le va bene (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, vede, c'è un di più di provocazione che lei ha utilizzato oggi.

PRESIDENTE. Deputato, deve concludere.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-RI-+E). Stavamo discutendo della ricostruzione delle aree terremotate: non c'era bisogno di questo, a meno che non si voglia andare dritti filati verso l'esercizio provvisorio. Ecco, non è questo il percorso da perseguire! E comunque, se questi sono i moderati per Salvini, è bene che il Paese se ne guardi (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico, Partito Democratico e Italia Viva).

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi!

Ha chiesto di parlare il deputato Silvestri. Ne ha facoltà.

Colleghi! Colleghi! Colleghi! È l'ultimo intervento sull'ordine dei lavori, poi riprendiamo con il provvedimento. Prego.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Presidente, cercherò di essere breve per permettere velocemente la ripresa dei lavori. Semplicemente per accodarmi alle parole del collega Fornaro per quello che è successo, tra l'altro davanti agli alunni di una scuola che era in visita alla Camera: vorrei ribadire che in questi casi dovremmo cercare di manifestare il dissenso cercando di contenerlo negli interventi, piuttosto che nella foga.

Detto questo, vorrei ribadire la posizione assunta dal gruppo MoVimento 5 Stelle, perché la nostra storia in questo parla chiaro, lo eravamo in opposizione e lo siamo in maggioranza: per noi la centralità del Parlamento non è in discussione. E quindi anche noi, da questo punto di vista, abbiamo chiesto che il Governo venga a riferire su un tema che è fondamentale per il nostro Paese, e quindi non ci tiriamo assolutamente indietro rispetto a questo. I precedenti cinque anni lo dicono in maniera chiara.

Detto questo, auspico in questo momento la ripresa di un altro tema, completamente differente ma altrettanto importante, che riguarda la vita reale di molte persone (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Auspico quindi che il Parlamento riprenda con le proprie opinioni, maggioranza e opposizione, a fare il proprio dovere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 2211-A.

(Ripresa esame dell'articolo unico – A.C. 2211-A)

PRESIDENTE. Continuiamo con il provvedimento. Eravamo all'articolo aggiuntivo 9. 031 Foti, è stato ritirato. Passiamo quindi all'articolo aggiuntivo 9.035 Foti: è stato ritirato.

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.040 Fiorini.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.040 Fiorini, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0553 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Trancassini 9.0111.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, prima del movimentato confronto che c'è stato, avevamo cominciato un ragionamento sulle possibili proposte che, ribadisco e sottolineo, erano emerse in una lunghissima fase di audizione, che è durata oltre sedici ore. Avevamo proposto, con il precedente emendamento, l'ampliamento del credito di imposta, con questo, che è molto articolato, proponiamo una modifica, più efficace, più spedita e anche con maggiori risorse, degli incentivi finalizzati alla riduzione del rischio sismico nelle abitazioni. Questo è un tema molto importante, perché in molti Paesi, anche quelli che non sono stati distrutti dal sisma, il tema della vulnerabilità sismica è un tema particolarmente sentito. Attraverso questa proposta emendativa, che anche questa che ci è stata ampiamente sollecitata nelle audizioni, noi proponiamo appunto questo: maggiori investimenti finalizzati alla riduzione del rischio sismico. Su questo, fino ad adesso, negli ultimi due anni e mezzo, negli ultimi decreti, non è stato fatto praticamente nulla, eppure siamo consapevoli che sia un tema centrale, perché ridurre il rischio sismico, non solo e non soltanto negli edifici pubblici, a cominciare dalle scuole, permette di avere una vulnerabilità inferiore, soprattutto permette a molte vite di salvarsi. Faccio un esempio, a proposito di questo argomento, per sottolinearne l'importanza: il terremoto di Norcia è stato, per potenza, quindici volte più forte del terremoto di Amatrice - questo si dice poche volte -, eppure non ha fatto un morto, credo abbia fatto solo pochissimi feriti, perché quel terremoto, oltre ad essere un terremoto che è arrivato in un momento storico in cui la gente era allertata, e sicuramente l'orario ha aiutato, però è arrivato in una comunità che aveva già investito, con i terremoti precedenti, in vulnerabilità sismica, in attenzione per le abitazioni. Si muore quando l'abitazione crolla; quando implode, quando l'abitazione rimane lesionata, ferita, scossa, si ha ovviamente moltissima paura, c'è il rischio ovviamente di farsi male, ma non si muore, come è successo alle 300 vittime sfortunate del terremoto di Amatrice. Quindi questo è un tema importante, che può essere risolto anche semplicemente con degli incentivi. Nell'approccio a questo decreto noi abbiamo pensato che fosse nostro dovere cercare in tutti i modi di abbracciare tutti quelli che sono i punti interrogativi, tutte le partite non risolte, tutte le cose che ci diciamo tutti i giorni nei bar e che pensiamo siano semplici, che sia nostro dovere affrontare, ma che in realtà poi non affrontiamo mai. Noi abbiamo l'amara consapevolezza che, alla fine di questa discussione, di tutto quello che abbiamo detto, probabilmente rimarrà anche poca cosa, perché abbiamo mille cose da fare, perché i temi anche politici - lo abbiamo visto prima - ci distolgono, eppure questo è un tema centrale, perché il rischio sismico abbraccia tutta la nostra nazione. Noi piangiamo morti con una cadenza imbarazzante, abbiamo paura in quasi tutto il territorio nazionale, però poi, quando è il momento di affrontare questo tema con una forza, con un investimento, con un'attenzione, beh, purtroppo, Presidente, ci giriamo dall'altra parte, come facciamo e come abbiamo fatto in questo caso. Noi siamo qui a ribadire la centralità anche di questo tema, che è quello del miglioramento sismico delle abitazioni di tutti coloro che appunto vivono nel cratere, ma anche di altri, e ci auguriamo da parte del Governo che ci sia attenzione subito, perché pensiamo che se non c'è stata attenzione subito difficilmente ci sarà domani. Probabilmente domani, dopodomani, speriamo il più lungo possibile, piangeremo nuovamente dei morti, ci domanderemo perché quelle case sono in quelle condizioni, però probabilmente pochi si ricorderanno che quando potevamo incidere, come adesso, ci siamo girati dall'altra parte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, intervengo ovviamente per aggiungere alla ricostruzione del perché di questo emendamento, di assoluto buon senso, del collega Trancassini, prima che questo Parlamento e quest'Aula, in modo anche stanco, lo bocci, come ha fatto con molte altre proposte ragionevoli formulate da Fratelli d'Italia, e per invitare, soprattutto il sottosegretario Crimi, che so essere molto sensibile al tema, a prendere un impegno - almeno per il Governo, visto che abbiamo in discussione sia il decreto fiscale sia, al Senato, la legge di bilancio - di valutare l'opportunità di poter introdurre, se non in questo in uno dei due provvedimenti che hanno incidenza sull'aspetto della tassazione, questo provvedimento di assoluto buon senso, di prevenzione, perché il problema non è che ci siano i terremoti, il problema è che cadono le case e cadono le scuole. Questo è uno strumento valido, che si può mettere in campo, di imposta indiretta, fiscale, che consentirebbe di prevenire che le case cadano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0111 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.084 Marchetti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Trancassini 9.051.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, questo emendamento è un emendamento di interpretazione, è un emendamento che ci deriva - se non vado errato - dall'audizione della regione Abruzzo e del comune de L'Aquila, magari su questo la relatrice Pezzopane può venirmi in soccorso. C'è un'esigenza operativa, pratica, rispetto a quello che è il quadro normativo di riferimento della ricostruzione del comune de L'Aquila, cioè si avverte l'esigenza di sostituire alle parole “ad uso scolastico e universitario”, rispetto alla legge n. 125 del 2015, semplicemente con “ad uso pubblico”, così come, invece, dopo le parole “applicando per l'affidamento di lavori, servizi”, aggiungere le seguenti: “, compresi i servizi di ingegneria e di architettura”. Sono quattro, cinque - non le leggo tutte per evitare di prendere tempo - ma per dare il senso di questo emendamento.

Questo è un emendamento pratico, che ci deriva direttamente da chi svolge, appunto, le pratiche di ristrutturazione e di ricostruzione, da chi si cimenta tutti i giorni con questi problemi e ci rappresenta l'esigenza di fare chiarezza. In realtà è una norma interpretativa, non aggiunge aumenti, non ha bisogno di coperture di spesa e ci deriva direttamente da chi si misura tutti i giorni con problematiche connesse alla ricostruzione.

Allora, anche qui la domanda è: perché no? Infatti, nessuno in audizione ha risposto al tecnico e al presidente di regione che questa poteva essere una richiesta scellerata. In realtà, ci siamo già passati in precedenza, quando abbiamo visto che ci piace normare anche dentro gli strumenti urbanistici dei sindaci e decidiamo che una particella deve rimanere per forza ad uso pubblico, perché lì c'era una scuola.

Ecco, con questo emendamento chiediamo al Parlamento di approvare una norma di semplificazione e di chiarezza. Purtroppo, molto spesso, sapete che alcune pratiche in generale nella nostra vita di tutti i giorni si scontrano contro l'assoluta mancanza di chiarezza, perché il legislatore, magari convinto di aver fatto una scelta intelligente, in realtà, non avendo affrontato tutti i nodi, lascia delle zone d'ombra, dove il burocrate fa molto spesso la differenza e rallenta. Questo è un emendamento - ripeto - che ci deriva direttamente dall'esperienza di chi si occupa di ricostruzione. Sarebbe importante, visto che non prevede impegni di spesa, che venisse recepito.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.051 Trancassini, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.057 Trancassini.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Invito l'onorevole Trancassini al ritiro di questo emendamento, accogliendo la sua più volte sollecitata richiesta di derogare alla previsione dell'obbligo di ricorrere alla Centrale unica di committenza per i piccoli comuni, rappresentando che con l'emendamento 3-ter-0501, già approvato nella giornata di ieri, si è finalmente data una risposta definitiva a questa situazione. Con quell'emendamento si è introdotta la possibilità per le regioni e gli uffici speciali di autorizzare i comuni a procedere come stazione appaltante, per gli interventi legati alla ricostruzione, e di procedere in deroga all'articolo 37, comma 4, che era quello che ancora non era stato introdotto. Il comma 4 dell'articolo 37 del codice degli appalti per tutto il resto d'Italia, per i comuni non capoluogo, era già stato sospeso dallo “sblocca cantieri” fino al 31 dicembre 2020. Con questa norma noi lo escludiamo, non sospendiamo, per questi comuni, ovviamente fino al termine della ricostruzione. Quindi, c'è la possibilità di procedere direttamente, senza le procedure a volte complesse, previste appunto dal comma 4 dell'articolo 37, che non consentivano l'avvio rapido di alcuni interventi.

Quindi, ringrazio per il tema, che è stato posto all'attenzione, non solo da Trancassini, ma anche da altri colleghi. Credo che oggi finalmente su questo tema ci sia una risposta e credo che anche l'Associazione nazionale dei comuni possa accogliere favorevolmente questo risultato.

PRESIDENTE. Prego, deputato Trancassini.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Accolgo con soddisfazione le parole del sottosegretario, perché abbiamo posto questo problema sin dall'inizio della nostra avventura parlamentare, perché non è solo un tema centrale della ricostruzione.

La Centrale unica di committenza è una follia, che tiene e strangola tutte le piccole e medie amministrazioni. Io mi auguro - e la faccio veramente breve - che questo percorso, questa apertura da parte del Governo poi diventi un percorso virtuoso, per togliere di mezzo questa follia, che ha tenuto fermi decine e decine di appalti, e si vada oltre la problematica della ricostruzione.

Però, credo che sia importante che oggi il Governo riconosca anche alla nostra forza politica questa battaglia, che abbiamo cominciato a giugno del 2018, chiedendovi, nel primo “decreto terremoto” di Gentiloni, di togliere questo impedimento che bloccava, allora e oggi più di ieri, la ricostruzione nei piccoli comuni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Quindi, lo ritira? Perfetto, l'emendamento 9.057 Trancassini è ritirato.

Passiamo all'emendamento 9.067 Foti, con parere contrario di Commissione e Governo e della V Commissione: anche questo è ritirato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.072 Colletti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che in Commissione è stato firmato anche da molti colleghi, sia abruzzesi, che marchigiani, che umbri. Essenzialmente - faccio una brevissima analisi - è una proroga dell'attuale deroga, che scade a inizio 2021, al decreto Lorenzin, per quanto riguarda gli ospedali che sono all'interno del cratere sismico e appena fuori del cratere sismico, ovvero tutte quelle zone interne della nostra penisola del centro Italia, che hanno subito direttamente o indirettamente i danni del terremoto.

È un emendamento che non richiede nessuna copertura di bilancio. Informalmente mi è stato detto da parte dei tecnici del Ministero che, scadendo la deroga a febbraio, mi sembra 2021, ce ne occuperemo più in là. Però, vorrei far capire ai burocrati ministeriali che, quando si parla di programmazione sanitaria, la programmazione sanitaria ha bisogno di tempo, ha bisogno di essere programmata nel medio-lungo periodo. Quindi, non ha senso andare a prorogare una deroga qualche mese prima della sua scadenza. Ha senso farlo magari un anno prima, per dare tempo alle regioni di poter predisporre un piano sull'organizzazione ospedaliera. Proprio per questo motivo, data anche la semplicità dell'emendamento, chiedo magari al relatore la possibilità di accantonarlo.

PRESIDENTE. Relatrice? C'è una richiesta di accantonamento per il 9.072 Colletti.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Solo per sottoscrivere l'emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). Anch'io, Presidente, per sottoscrivere l'emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Deputato Colletti, insiste con l'accantonamento?

ANDREA COLLETTI (M5S). A questo punto, chiedo che venga messo in votazione direttamente.

PRESIDENTE. Perfetto, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.072 Colletti, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.073 Paolo Russo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0283 Patassini, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0510 Gallinella, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere contrario della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ritiro l'indizione della votazione.

Relatrice Terzoni, prego.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Questi emendamenti erano stati tutti accantonati, quelli sulla Zona franca urbana.

PRESIDENTE. A me non risulta l'accantonamento, quindi, se richiede l'accantonamento, li accantoniamo, chiaramente. Ci dica quali.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Allora, sono accantonati…

PRESIDENTE. Deputata Terzoni, in piedi, così la vediamo tutti.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Allora, emendamenti 9.0510 Gallinella, 9.076 Pella, 9.0580 Patassini e 9.0420 Trancassini.

PRESIDENTE. Quindi, sono accantonati gli emendamenti 9.0510 Gallinella, 9.076 Pella, 9.0580 Patassini e 9.0420 Trancassini.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9.074 Trancassini e 9.075 Gagliardi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

Revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

Non aveva alzato la mano, però.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). È vero che non l'aveva alzata, ma non pensavo fosse in atto una sfida, quindi sono pronto a vedere chi è più veloce.

PRESIDENTE. Nessuna sfida… prego.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Intervengo semplicemente, perché apprezzo lo sforzo, sperando che prima della conclusione dell'esame del provvedimento, la maggioranza sciolga la riserva sulla proroga della Zona franca urbana, perché, insomma, siamo arrivati agli ultimi minuti e stiamo aspettando di sapere se viene prorogata o meno. Però, non capisco perché questo emendamento non sia stato preso in considerazione, visto che, sostanzialmente, con delle sfumature diverse, comunque, si occupa del medesimo tema.

Approfitto, quindi, di questo emendamento per sollecitare e, comunque, ricordare alla maggioranza e al Governo che la proroga della Zona franca urbana è un atto dovuto. Quindi, se in questo momento state ragionando, state decidendo su questi emendamenti accantonati, pensate che senza una proroga della Zona franca urbana per davvero non facciamo arrivare nessuna notizia positiva da un punto di vista economico.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9.074 Trancassini e 9.075 Gagliardi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

L'emendamento 9.0270 Fregolent è ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9.077 Trancassini e 9.081 Gagliardi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0300 Patassini, a pagina 41 del fascicolo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

L'emendamento 9.088 Foti è stato ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0348 Acquaroli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0123 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.0124 Trancassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, volevo l'attenzione dell'Aula su questo emendamento, perché io credo che sia molto importante e sono anche convinto che, se mi ascoltate, lo votate indipendentemente da quelle che sono le decisioni della maggioranza. Quando abbiamo cominciato… è possibile avere un po' di silenzio, Presidente…

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, per favore… non continuiamo, se non c'è un po' di silenzio. Colleghi del MoVimento 5 Stelle...

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Sarò anche abbastanza sintetico, ma veramente lo trovo molto importante. Quando abbiamo cominciato ad incontrare i vari referenti sul territorio, parlo di un po' di tempo fa, ci è stato posto un tema che è arrivato anche a tutte le forze politiche e cioè il riconoscimento per il coniuge superstite o per il figlio che ha perso i genitori in una tragedia come quella del terremoto di una riserva di posti per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni. Guardate, questo è un tema molto, molto importante, perché si verificano veramente delle assurdità.

Voi dovete pensare che in tutti i terremoti, in quasi tutti i terremoti, lo Stato si carica anche giustamente di quelli che sono i danni alle cose e quindi c'è l'assurdo che magari, se io perdo un figlio e il mio vicino di casa perde l'abitazione, di me non se ne occupa nessuno. Ora questo io credo che sia un tema e questo ci è stato sottoposto da diverse associazioni. Con questo emendamento noi non spendiamo soldi, semplicemente riconosciamo, in capo al coniuge superstite o al figlio che ha perso un genitore, un grado di invalidità, è come se fosse una persona che ha una disabilità e quindi ha comunque una corsia preferenziale nella pubblica amministrazione. Parliamo di pochissime persone, che non solo hanno perso molto – soprattutto chi si occupa di queste vicende conosce il tema e conosce anche i diretti interessati -, che hanno perso il lavoro, hanno perso un figlio e noi magari con un emendamento come questo li mettiamo in una posizione “privilegiata” rispetto alla possibilità di avere un pubblico impiego. Non c'è assunzione di spesa. Io credo che una riflessione su questo valga la pena farla, perché penso che ognuno di noi, con un po' di buonsenso, accetterebbe di dare una chance in più a chi ha avuto un dramma così forte, a chi ha vissuto un dramma così forte, per cui chiedo alla maggioranza, alla relatrice e anche al Governo se è possibile accantonarlo, fare una riflessione su questo tema, poi ci torneremo anche su un altro emendamento più forte, che è quello proprio del risarcimento del danno, però questo secondo me sarebbe un segnale che noi diamo oggi e domani a chi subisce una tragedia, riconoscendogli una, chiamiamola, forma di disabilità, ma è anche sbagliato, diciamo un handicap psicologico, che sicuramente porteranno con sé per tutta la vita e che magari invece permette loro di avere qualche chance in più nel mondo del lavoro. Ecco, mi auguro e quindi formalizzo la mia richiesta di accantonamento alla maggioranza, perché credo che sia un tema che con un piccolo approfondimento in più può essere affrontato e accolto, grazie.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Prego sottosegretario. No, Vice Ministro. Ne ha facoltà.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Va bene anche sottosegretario. Grazie Presidente, volevo rispondere onorevole Trancassini: come Governo non aderiamo alla richiesta di accantonamento e le spiego anche perché; l'emendamento prevede nello specifico per gli eventi sismici del 24 agosto 2016 e non altri. Il tema è un tema importante, che riguarda le vittime dei terremoti non solo del 2016, quindi ad oggi credo che questo emendamento ha bisogno di un'istruttoria un po' più complessa che non un emendamento all'interno di un decreto, affiancato a quell'altra questione che lei ha posto, che è legata al risarcimento delle vittime, su cui so che c'è un disegno di legge, ce n'è più di uno che sono incardinati e su cui avrete anche la mia massima disponibilità e attenzione perché vadano avanti, visto che come lei sa è un tema che ho portato avanti anch'io, di risarcire non solo le cose, ma anche gli uomini, le persone, gli esseri umani e andrebbe esteso non solo a questo, ma a tutti gli altri terremoti, con le giuste precauzioni, perché anche la vittima di un sisma va individuata, con determinate caratteristiche e quindi anche lì bisogna fare lo stesso meccanismo che viene utilizzato nelle prefetture per altre tipologie di vittime che poi fruiscono delle agevolazioni, questa come altre. Per questo invito al ritiro, eventualmente un ordine del giorno - che ho già visto nell'elenco degli ordini del giorno - sarebbe accolto favorevolmente, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Prendo atto della dell'apertura da parte del Governo, però le dico: noi siamo anche disponibili a riformularlo, perché noi abbiamo posto il problema rispetto al sisma del 2016, ma a maggior ragione, perché è un tema sentito ed importante, non avremmo nessun problema in questa - mi si permetta - continua riformulazione, visto che, insomma, tra ieri e oggi è stato riformulato tutto e il contrario di tutto, a renderlo e ad estenderlo anche agli altri. Io non vorrei che, chiusi i riflettori su questa legge poi questo tema non venisse preso in considerazione. Ho la cautela e la diffidenza, Vice Ministro, per averne parlato e per averlo proposto otto volte, quattro volte nei decreti e quattro volte al Senato, e tutte le otto volte noi abbiamo portato a casa credo due volte un ordine del giorno.

Io penso che se magari ci dedichiamo cinque minuti e lo riformuliamo e gli diamo una formulazione più generale e più diffusa, magari rimandando ad una norma di attuazione, io credo che facciamo qualcosa di importante e finalmente lo facciamo, perché altrimenti continuiamo a rimandarlo. Lo dico così, veramente sommessamente: io ho avuto in precedenza incontri anche con altre forze politiche e su questo ho sempre riscontrato la massima adesione, cioè è un tema sul quale poi alla fine si è d'accordo tutti, perché insomma riuscire a riservare, cioè decidere di riservare una corsia preferenziale a chi ha subìto drammi di questo tipo - parliamo di genitori, figli cioè non è che parliamo di tutti coloro che hanno avuto un decesso in famiglia legato al terremoto - io credo che sia un atto anche non solo di buonsenso, ma di giustizia. Ci siamo, ci stiamo mettendo le mani, io veramente insisto, perché con una riformulazione secondo me oggi questo tema lo possiamo affrontare. Quello del risarcimento concordo, è più complesso, c'è una legge della collega Pezzopane che insomma noi auspichiamo che venga in Commissione prima possibile, magari se vedesse la luce insieme alla nostra legge sulle emergenze, ma su questo mi è stato garantito dal presidente Benvenuto che da gennaio finalmente cominceremo a parlare di questo testo unico sull'emergenza portato a febbraio da Fratelli d'Italia, però questo aspetto dei posti riservati nella pubblica amministrazione è un tema molto sentito, è semplice, è alla portata. Fermiamoci un attimo, accantoniamolo e magari lo riformuliamo anche insieme, Vice Ministro.

PRESIDENTE. Chiedo alla relatrice sulla richiesta di accantonamento sull'emendamento 9.0124.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Grazie Presidente, non siamo disposti ad accantonarlo, quindi siamo contrari, però, se posso aggiungere, insisterei con il collega a ritirare questo emendamento, perché il collega ha a cuore, come ce l'ho io e come immagino tutto il Parlamento, l'obiettivo di dare una risposta e poiché c'è una legge incardinata e altre proposte di legge che vanno nella stessa direzione, mi sembrerebbe un gesto da evitare quello di bocciare qui un emendamento su un tema così fragile, che si occupa di persone molto fragili. Quindi mi permetto, con molta umanità e con - come dire – emotività, di chiedere nuovamente il ritiro e il rinvio di tutta la questione alla legge già incardinata in Commissione, grazie.

PRESIDENTE. Deputato Trancassini, solo se insiste con l'accantonamento oppure lo votiamo e andiamo sull'invito al ritiro?

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Solo e soltanto per rispetto dell'argomento, Presidente, io lo ritiro, però vorrei ricordare che la legge che ha incardinato l'onorevole Pezzopane tratta il tema del risarcimento, non questo e dato che - ripeto - è l'ottava volta che ne parliamo, mi permetta di fare la facile battuta che su argomenti come questi bisognerebbe avere il coraggio, qualche volta, di metterci non solo la faccia quando siamo sui territori, ma metterci la penna e alzare la mano e votare a favore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché questo emendamento non costa niente, è soltanto un puntiglio rispetto a diritti di primogenitura che non si hanno. Perché vede, noi non siamo venuti qui a fare – e lo potevamo fare - 8 ore di intervento e dirvi che finalmente vi siete convinti a non farvi restituire tutta la busta paga pesante, lasciando il 60 per cento nelle tasche dei cittadini italiani, cosa che noi di Fratelli d'Italia vi diciamo da giugno del 2018; ve l'abbiamo detto a giugno del 2018, ci siete arrivati oggi: ben venga. Allora questi comportamenti secondo me non sono in linea con il tema, il tema. Voi vi dovete immaginare se c'è gente che magari in questo momento ancora piange un figlio e si aspettava che in questa occasione qualcuno gli dicesse: “Tu hai una corsia preferenziale per poter fare il concorso da vigile urbano in quel comune”. Non mi pare di aver posto un tema incredibile e mi permetta, la stima che ho del Parlamento è tale che se si votasse a scrutinio segreto questo emendamento passerebbe al 90 per cento. Lo ritiro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'emendamento 9.0124 è ritirato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9.083 Trancassini e 9.0364 Trancassini, con parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.082 Trancassini, con parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0597 Patassini, con parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.0114 Acquaroli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). L'emendamento in esame, Presidente…

PRESIDENTE. Prego, deputato Trancassini.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Ho sentito “basta”... L'emendamento introduce un tema che è stato non solo largamente dibattuto, Presidente, ma è stato motivo di promesse, anzi di certezze da parte del Presidente del Consiglio Conte, che forse dovrebbe venire a riferire in Aula non solo per quanto è stato giustamente detto in precedenza sulle problematiche di carattere comunitario ma anche per quanto va dicendo quando va in giro nei Paesi colpiti dal sisma, assicurando e dando certezze.

In questo caso, anche il Presidente Conte, così come qualche autorevole esponente politico anche in sede di audizione, dava un po' per scontato il fatto che venissero create le cosiddette ZES, le zone economiche speciali, lo shock economico che è fondamentale per i 138 comuni colpiti dal sisma. Infatti, ormai è chiaro a tutti che i Paesi del cratere sommano un ritardo storico dovuto comunque a politiche scellerate degli ultimi vent'anni che hanno spinto la gente verso le grandi città e hanno convinto tutte le persone che vivono nell'entroterra che per i propri figli l'unico futuro possibile è mettersi in fila sulle varie tangenziali per arrivare nelle città più importanti. Dunque, nel momento in cui si sta vivendo e si vivono problematiche di questo tipo, arriva un terremoto che spinge la gente ad andarsene e poi arriva uno Stato pigrone che non ha la capacità di dare risposte immediate e che ti convince ancora di più che quello non deve essere il tuo Paese e che tu te ne devi andare.

Allora, in situazioni come queste servirebbe una ricostruzione veloce e non ce l'abbiamo; servirebbe uno Stato forte che arriva e magari scarica sui territori una quantità importante di persone e di dipendenti delle pubbliche amministrazioni in modo da dare risposte immediate e non ce l'abbiamo; e servirebbe anche una zona economica speciale, un programma, un progetto, una visione.

Guardi, questo ce lo hanno chiesto tutti. Se lei avrà la pazienza, magari anche l'interesse, se non anche più semplicemente la curiosità di leggersi le richieste che ci sono pervenute da tutte le associazioni di categoria e anche da tutti i comitati, sono quelle di dare una visione a questi territori, cioè dare una prospettiva e indicare una strada, Presidente, e così non è.

Quindi, noi registriamo contemporaneamente un balbettio dello Stato rispetto alla ricostruzione e l'assoluta mancanza di prospettiva. Su questo, Presidente, ci aspettavamo delle risposte che potevano anche non avere una connotazione strettamente economica. Però, serviva in questa occasione indicare una strada: dire, ad esempio, che le comunità dell'entroterra sono comunità importanti per il futuro della nazione, che sono comunque custodi di tesori importanti e quindi che dobbiamo assolutamente fare in modo che non ci sia un decremento demografico evidente come quello che c'è oggi.

Oggi nella Valle del Velino abbiamo perso più di mille residenti negli ultimi due anni. Mi diceva un amico delle Marche che registrano lo stesso trend estremamente pericoloso. Sono veramente temi molto importanti che non possono essere sviliti da facili e banali contrapposizioni di carattere politico.

Noi ci siamo messi a disposizione, abbiamo ascoltato tutti gli auditi e da tutti ci siamo sentiti dire che serve comunque una visione e una prospettiva: l'istituzione di una zona economica speciale, che può avvenire con un decreto-legge a parte e su questo richiamo il Governo e la maggioranza, probabilmente afflitti da problematiche di natura economica; però - ribadisco la critica - credo anche afflitti e distratti da problemi che vengono ritenuti più importanti di questo, perché comunque ballano soltanto 600 mila persone.

Il mio intervento vuole essere un richiamo di attenzione su questo tipo di problematica. Io chiedo di votare il nostro emendamento sulla zona economica speciale che probabilmente non passerà. Però, io mi auguro che sia venuto almeno il dubbio a tutti i colleghi, soprattutto di maggioranza, che su questi argomenti noi dobbiamo avere l'umiltà, la capacità e il coraggio di misurarci se per davvero vogliamo dare un futuro a quelle comunità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento 9.0114 Acquaroli e anche per suggerire al mio collega “Tranca” di “no faeddare a surdos”: non sentono, perché sulle zone franche dichiarano inammissibile nel decreto-legge fiscale parlare di zona franca in Sardegna perché non è inerente. Figurati se capiscono l'importanza delle ZES che stanno promettendo a tutta Italia e non ne realizzano una. Le hanno promesse a noi la scorsa legislatura in Sardegna e se le sono rimangiate. Quindi, non sentono, non sentono assolutamente, e sono queste le risposte che cerchi? Stai parlando al vuoto, con la gente che si lamenta perché stai portando avanti una tua battaglia per la tua terra: non lo capiscono. Continua così “Tranc” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Acquaroli. Ne ha facoltà. Colleghi… colleghi…

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Presidente, intervengo perché credo che questo emendamento rappresenti veramente non solo delle promesse fatte dal Governo in più occasioni agli abitanti del cratere e delle città colpite dal sisma del 2016 e dei mesi seguenti, perché credo che la zona economica speciale possa rappresentare una speranza per questi territori che già, senza il sisma, stanno incontrando grandissime difficoltà a livello di occupazione, di sviluppo economico, di competitività.

Credo che questa sia l'occasione giusta per riconoscere a quei territori il ruolo che devono avere perché sono i custodi delle nostre tradizioni e per questo non devono scontare ciò che l'economia e la globalizzazione li ha portati ad affrontare ossia delle difficoltà economiche. Credo che riconoscere la zona economica speciale ai territori colpiti dal sisma, a queste aree disagiate…

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). …significa Presidente - e mi avvio alla conclusione -riconoscere qualcosa che gli spetta per tutto quello che hanno dovuto affrontare e che possa essere per loro uno stimolo a ripartire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento dei colleghi di Fratelli d'Italia, perché ormai siamo rimasti soli a combattere delle battaglie che sembrano diventate ovvie. Delle zone economiche speciali tutti ne parlano, tutti si prendono l'impegno quando vanno sulle zone terremotate e nessuno le fa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché questa è la verità che dobbiamo dirci con franchezza e se noi non difendiamo e non invitiamo le imprese, gli artigiani e i commercianti a rimanere in quelle zone allora quelle zone si spopoleranno e poi ricostruiremo le scuole e le case in posti dove non abiterà più nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Ma il patrimonio di comunità, di valori, di tradizioni e di identità che c'è in queste zone colpite dal sisma, soprattutto nelle zone più piccole, è un patrimonio di un'Italia che dobbiamo difendere e se in questo Parlamento continuiamo a rimanere sordi rispetto a quest'istanza che viene dal territorio non facciamo un buon decreto. Infatti, non basta fare un decreto per dire d'averlo fatto e metterci il titolo del “decreto terremoto”: bisogna risolvere i problemi se vogliamo affrontare questi temi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Mettiamocelo in testa, sottosegretario Crimi: affrontiamoli di petto e risolviamoli…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …perché si può fare e si può fare accogliendo questo tipo di emendamenti, che poco costano ma che molto risolvono in questi territori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0114 Acquaroli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

ROBERTO GIACHETTI (IV). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Grazie, Presidente. Letteralmente sull'ordine dei lavori. Da quello che ho capito, noi avremo un lavoro lungo e faticoso davanti a noi e ne abbiamo avuto uno altrettanto lungo e non meno faticoso, con qualche - diciamo - intermezzo ancora più faticoso. Voglio soltanto sapere, sull'ordine dei lavori e da semplice deputato, se è prevista una pausa tecnica, in modo che noi possiamo programmare almeno dieci minuti della nostra vita qui dentro oppure dobbiamo aspettare che l'incantesimo ci illumini e ci dica che possiamo liberamente andare magari a fare qualche cosa che non siamo riusciti a fare nelle tre ore e mezza che siamo qui. Solo questo voglio sapere.

PRESIDENTE. A breve le dirò.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.0385 Latini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Latini. Ne ha facoltà.

GIORGIA LATINI (LEGA). Il parere, Presidente? Non lo ha espresso.

PRESIDENTE. Il parere è contrario.

GIORGIA LATINI (LEGA). È per puntualizzare. Grazie, Presidente. Intanto anche questo emendamento va contro lo spopolamento delle zone montane e delle zone rurali - ed è stato sollecitato dai sindaci del territorio anche questo emendamento - perché purtroppo ci sono degli immobili di seconde case su cui, purtroppo, non vengono fatti interventi di recupero e, quindi, ci sono dei proprietari che sono inadempienti e irreperibili. Con questo emendamento l'obiettivo è quello di predisporre piani di recupero e interventi di riqualificazione con miglioramento sismico proprio su questi edifici che sono danneggiati e che rappresentano un pericolo sia per i cittadini sia per gli edifici che, comunque, sono adiacenti e che, invece, vengono recuperati.

E, quindi, magari chiedo se questo emendamento possa essere accantonato per rivalutarlo. Inoltre, voglio anche aggiungere che si prevede un canale di finanziamento dedicato per la riqualificazione di questi immobili con i fondi previsti per l'edilizia residenziale pubblica.

Quindi, è un emendamento veramente utile per tutelare i sindaci ma, soprattutto, per non lasciare al degrado questi immobili ma destinarli alla locazione oppure a un'edilizia anche popolare.

PRESIDENTE. Dunque, c'è una richiesta di accantonamento dell'emendamento 9.0385 Latini. Prego, deputata Terzoni.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. No, non accettiamo la richiesta di accantonamento.

PRESIDENTE. Deputata Latini, insiste per l'accantonamento e pongo in votazione l'accantonamento o andiamo direttamente alla votazione dell'emendamento?

GIORGIA LATINI (LEGA). Andiamo al voto, grazie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0385 Latini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0110 Golinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Prendo atto che l'emendamento 9.0501 Muroni è ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0106 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0399 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0127 Trancassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.0125 Trancassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Dispiace sentire il brusio di disapprovazione, ma noi, più che focalizzare la nostra attenzione su quelli che riteniamo essere i temi più importanti, non possiamo fare. Questo è un tema centrale, sul quale richiamo l'attenzione della maggioranza, del Governo e anche sua, Presidente. Ho particolarmente apprezzato, e se avesse insistito per l'accantonamento avrei chiesto io di fare l'intervento sull'emendamento dell'onorevole Colletti, ovviamente dal quale mi divide l'appartenenza politica, di maggioranza, di opposizione, e probabilmente ci divideranno tante cose, perché, in realtà, l'onorevole Colletti ha posto un tema, che è il tema di tutti coloro che vivono sui territori, che hanno questo tipo di problematica e che, rispetto alle maggioranze, ai grandi partiti e alle grandi discussioni, si fa veramente fatica a far capire. E il tema è quello dei segnali che arrivano alle comunità. Non ha un grande senso, Presidente, continuare a rifare le scuole e, contemporaneamente, fare dei programmi per chiuderle, non ha senso. Lei pensi che anche quest'anno nella nostra provincia noi abbiamo molti finanziamenti per la messa in sicurezza delle scuole, abbiamo molti finanziamenti per il rifacimento delle scuole nei paesi colpiti dal sisma, e, contemporaneamente, gli amministratori sono stati chiamati a lunghe riunioni perché bisogna accorpare le segreterie, perché bisogna togliere le presidenze. Questo non ha senso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ma non ha senso, vede, non tanto perché sia io che l'onorevole Colletti siamo arroccati sul nostro campanile; non ha senso perché noi abbiamo bisogno di segnali in controtendenza.

Il terremoto è morte, noi abbiamo bisogno di segnali di vitalità. Ma lei lo farebbe un figlio in un paese dove chiudono le scuole? Perché questo è un tema sul quale la politica deve avere la capacità di dare delle risposte, e la risposta che noi chiediamo alla politica è una moratoria. Date pace a questi territori, almeno per dieci anni. Se Conte prevede che la ricostruzione sarà lenta, decidiamo qui, oggi, che per dieci anni in queste 138 comunità non arriverà lo Stato, il burocrate cattivo a chiudere quella corsia d'ospedale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), a chiudere quel pronto soccorso, a chiudere quella scuola, a dare segnali di morte a quelle comunità. Guardate che la gente va via dai territori per questo, perché questo non funziona, perché lì è caduta la scuola, perché comunque, se ricostruiremo, ricostruiremo un paese di morti. Abbiamo posto questo tema sin dall'inizio; abbiamo portato a casa, credo, una serie di ordini del giorno che ci siamo stancati di collezionare.

Anche in questa discussione abbiamo ritenuto questo tema centrale; un tema che può fare la differenza, che può far arrivare un segnale di interesse, ma, soprattutto, un segnale della politica che va oltre, che ha la capacità di misurarsi con temi concreti, e non rimanere al freddo di una norma, ad un investimento o alla mancanza di parere positivo del MEF, o tutte queste cose con le quali ci riempiamo la bocca e la testa e che ci portano a non fare niente. Ecco, noi con forza siamo qui, oggi, a chiedere che su questo emendamento ci sia la massima attenzione. Non ha senso continuare a investire e dare segnali alle comunità se noi non la smettiamo di dare segnali come questi.

E con questo emendamento verrebbe derogata anche la norma sulla quale prima era intervenuto l'onorevole Colletti. Su questo chiedo davvero una profonda riflessione da parte del Governo, della maggioranza: può essere complicato, mi sembra di ricordare che non sia stato bocciato, perché ho partecipato anche alla Commissione bilancio, dalla Commissione bilancio, ma ha rimandato al Governo la valutazione su questo emendamento. Date respiro ai territori, togliete di mezzo tutta la politica della spending review che ha ucciso i territori come i nostri; date respiro a queste comunità e permettete loro di ricostruire le scuole e guardare con un po' più di serenità al proprio futuro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Raccolgo l'invito ed effettivamente dobbiamo renderci conto tutti che, quando c'è un evento sismico di questo tipo, non si può più procedere a proroghe di anno in anno, e bisogna forse valutare già fin dall'inizio, quando si interviene, di ragionare in prospettiva almeno di un quinquennio o almeno di quinquennio in quinquennio, purtroppo oggi ci dice l'esperienza. Pertanto, credo che debba essere l'impegno del Governo, e me ne farò carico, fin dall'inizio del prossimo anno; quindi non alla legge di bilancio del 2021, per intenderci, quella a fine 2020, ma fin dall'inizio del prossimo anno prevedere sia le risorse che gli strumenti normativi perché possa essere data una risposta e possano essere derogate tutte quelle misure che oggi noi ci troviamo ad affrontare ogni anno in legge di bilancio, nel “decreto proroghe”, e prorogare di anno in anno, cercando le risorse e altro, in maniera strutturale. Lo abbiamo fatto con i mutui, ad esempio, per i comuni, sospendendoli per due anni, e già è una misura che dà una prospettiva; lo abbiamo fatto con le scuole, questa volta sono sospesi per due anni scolastici, due, oltre quello in corso, quindi fino al 2023 è coperta anche quella norma, e non ha bisogno di tornarci. Quindi, credo che queste cose vadano messe tutte insieme in un unico provvedimento, in cui vanno annullate tutte le proroghe precedenti e raggruppate in un unico provvedimento, che può essere anche più facile poi da individuare nelle proroghe, perché spesso ci troviamo in mezzo alle varie leggi, spesso scappa anche qualche proroga e all'ultimo momento dobbiamo farla. Quindi, un coordinamento di tutti questi interventi è necessario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per ringraziare il sottosegretario rispetto ad una battaglia che il gruppo di Fratelli d'Italia sta portando avanti a 360 gradi, in questo caso con un impegno che, devo dire, vedrà una moratoria, abbiamo capito, quinquennale sui servizi essenziali di quelle regioni come Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, tutti coloro che nel 2016 sono stati colpiti dal terremoto. Un grazie particolare. Ovviamente, saremmo stati ancora più contenti qualora fosse stato approvato già l'emendamento, ma l'impegno del sottosegretario, a nome e per conto del Governo, ci tranquillizza e, soprattutto, ci fa essere fieri di questa battaglia a favore delle popolazioni che sono state colpite dal terremoto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, apprezzo l'apertura del Governo, lo abbiamo chiesto tante volte. Il fatto che il sottosegretario abbia dato questa disponibilità per noi è molto importante. Cercavo di capire, chiedo lumi a lei, perché vorrei capire la differenza - ma lo dico con profondo rispetto del ruolo e anche della disponibilità dell'onorevole Crimi, con il quale ci siamo detti anche quasi di tutto in queste settimane, però abbiamo lavorato - che c'è fra un ordine del giorno che mi viene approvato, e quindi un impegno del Governo in quel senso, e l'impegno che prende oggi l'onorevole Crimi.

Cioè, volevo capire se è possibile e in che modo…sì, ci mette la faccia, però essere certi che da questa finanziaria ci sia, da parte del Governo, la volontà, perché, ripeto, sennò noi passiamo un altro anno a dibattere e a discutere per salvare i pronto soccorso, corsie di ospedali, eccetera. Sto parlando di tutti e 138 i comuni. Quindi, non so, chiedevo a lei se esiste la possibilità di impegnare maggiormente il Governo rispetto a questa disponibilità del sottosegretario Crimi; magari se lei, oltre al ruolo di Presidente, riveste in questo momento anche il ruolo di notaio e certifica, in qualche modo, l'impegno del Governo, noi ci sentiremmo maggiormente garantiti, pur ribadendo la distanza dall'appartenenza politica.

PRESIDENTE. Deputato Trancassini, è chiaro che questo è l'intento che ha enunciato il Vice Ministro Crimi e come intento rimane; chiaramente, prendiamo atto delle parole del Governo. Altri strumenti, come lei sa bene, sono, appunto, gli ordini del giorno o al massimo una mozione, che impegna poi il Governo a fare le cose che sono scritte. Lo ritira, perfetto.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Chiediamo la sospensione di mezz'ora dell'Aula: almeno così qualcuno, se deve andare un attimo a mangiare, può mangiare, e noi ci possiamo riunire con il Comitato dei nove.

PRESIDENTE. Deputata Terzoni, chiede la pausa in modo che il Comitato dei nove si possa riunire.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Sì, esattamente, e poi anche la Commissione bilancio, dato che è arrivato ora un subemendamento.

PRESIDENTE. Sta bene. Quanto tempo serve al Comitato dei nove, 30 minuti?

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. In realtà, ci basta anche mezz'ora, però se serve un'ora facciamo un'ora. Un'ora, va bene un'ora.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 21,35.

La seduta è sospesa.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta, sospesa alle 20,55, è ripresa alle 21,40.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascari, Battelli, Claudio Borghi, Brescia, Colletti, Covolo, Daga, De Menech, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Gregorio Fontana, Gallo, Gebhard, Giaccone, Giachetti, Lollobrigida, Lorefice, Maggioni, Molinari, Morani, Parolo, Pedrazzini, Schullian, Sorte, Stumpo, Tasso e Zoffili sono in missione a decorrere dalla ripresa notturna della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centootto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Ricordo che prima della sospensione è stato, da ultimo, ritirato l'articolo aggiuntivo 9.0125 Trancassini.

Avverto che la Commissione bilancio ha espresso il parere sul subemendamento 0.9-tricies semel.801.1 Giglio Vigna, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.0412 Trancassini.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, viene ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.0551 Patassini.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Non ho capito, scusi, l'emendamento. Non ho sentito il numero dell'articolo aggiuntivo e la pagina.

PRESIDENTE. Prego. Pagina 49, emendamento 9.0551 Patassini.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Guardi, voglio solo svolgere un intervento su questo articolo aggiuntivo, perché è un articolo aggiuntivo che abbiamo presentato anche come MoVimento 5 Stelle perché crediamo molto negli interventi per dare sostegno alle famiglie; però, purtroppo non siamo riusciti ad inserire questa particolare misura, che, ripeto, è molto importante, avendo anche una piccola bambina di due anni e mezzo, e so quant'è difficile per le famiglie, specie nelle aree terremotate, far fronte alle necessità della famiglia. Proprio per questo io chiedo all'onorevole Patassini di ritirarlo e presentare un ordine del giorno, proprio perché è un argomento comunque importante a cui io penso che tutto il Parlamento tenga, a questa misura.

PRESIDENTE. Deputato Patassini, a lei la parola.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Questo emendamento serve a sensibilizzare sul fatto che la rinascita dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma parta soprattutto dei giovani. È importante, come già il gruppo Lega sta facendo in altri ambiti e in altri provvedimenti legislativi, sostenere la natalità e sostenere le giovani coppie che si andranno a trasferire in quei territori. Quindi, se c'è questa disponibilità da parte della relatrice, e quindi del Governo, di cominciare a ragionare seriamente sulla natalità di quei territori, lo ritiro e preparo l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Quindi, l'emendamento 9.0551 Patassini è ritirato. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 9.0552 Patassini. Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.0552 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull' emendamento Valbusa 9.0411, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Passiamo alla votazione dell' emendamento Patassini 9-bis.0550. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Presidente, segnaliamo la necessità impellente, in un'ottica di legalità, trasparenza e di efficienza della ricostruzione, di dotare anche le prefetture, ove siano ubicate nei luoghi del cratere, di ulteriore personale, perché come quest'Aula conosce bene, devono gestire white list, devono dare certificati, certificazioni di varia natura, soprattutto a tutela e buon esito della ricostruzione. Quindi, questa è un'ulteriore sensibilizzazione al Governo, ed è un tema che, oltre al personale e la ricostruzione, deve essere tenuto alto e non può cadere.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull' emendamento Patassini 9-bis.0550, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Trancassini 9-bis.0103 e Patassini 9-bis.0551, con il parere contrario della Commissione, del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-septies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 62).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull' emendamento Patassini 9-octies.0550, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Passiamo alla votazione dell' emendamento 9-octies.0551 Cavandoli. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo emendamento è un emendamento che vuole riportare un po' di giustizia, un po' di equità. Si fa riferimento agli immobili inagibili in esito al sisma dell'Emilia-Romagna del maggio del 2012. Questi immobili vengono computati nel patrimonio immobiliare ai fini del calcolo e della dichiarazione ISEE. Sappiamo che la dichiarazione ISEE serve per avere accesso alle prestazioni agevolate, per cui non è sicuramente facile, per chi sta in una zona dove la ricostruzione non è completata, poter accedere, quindi si ha un handicap per poter accedere alle prestazioni agevolate, perché questo immobile che è stato distrutto dal sisma e che non è stato ricostruito gli fa carico e pertanto viene pregiudicato nell'accesso ai servizi.

Una cosa importante - ci tengo a dire - è che lo scorso anno, quando la Lega era al Governo, c'era più rispetto, e per il comma 986 della legge di bilancio tutti gli immobili inagibili a causa di eventi sismici, a causa di calamità naturali, venivano appunto sottratti al patrimonio immobiliare ai fini del calcolo ISEE.

Chiedo pertanto di riconsiderare, almeno per quello che riguarda questo emendamento, l'eventuale accantonamento.

PRESIDENTE. Il parere della relatrice?

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Contrario.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-octies.0551 Cavandoli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull' emendamento 9-octies.0552 D'Eramo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-octies.097 Trancassini e 9-octies.0553 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-novies.500 Trancassini, con parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-novies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 68).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-decies.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Negli ultimi provvedimenti abbiamo sempre cercato di portare il Governo e le attività della ricostruzione molto vicine al territorio, cercando di dare più spazio ai sindaci e a tutti coloro che sono vicini al territorio. Questa proposta della maggioranza e del Governo riesuma, in un qualche modo, un dipartimento della Presidenza del consiglio che si chiama Casa Italia, quando l'allora Governo Renzi era molto prodigo nel dare nomi e indicazioni di carattere anche culturale, che comunque dovrebbe occuparsi, per conto dei territori colpiti, del post sisma. Noi continuiamo a credere fortemente che ciascun territorio deve autodeterminarsi ed essere protagonista del proprio destino, evitando sovrastrutture di carattere romano, che spesso e talvolta sono così lontane dal territorio, da non comprenderne le esigenze (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-decies.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-undecies.500 Buratti e 9-undecies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 70).

È così precluso l'emendamento 9-undecies.501 Pellicani.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-terdecies.501 Braga e 9-terdecies.503 Ilaria Fontana, con parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 71).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-terdecies.502 Braga e 9-terdecies.600 Gabriele Lorenzoni, con parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 72).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-septiesdecies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 73).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies semel.800 della Commissione, con parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 74).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies semel.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 75).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies semel.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 76).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies bis.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 77).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0570 D'Eramo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0571 D'Eramo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0572 D'Eramo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0550 Golinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0551 Golinelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0552 Golinelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 83).

Sono ritirati gli identici emendamenti 9-vicies ter.054 Foti e 9-vicies ter.0224 Rossi.

Passiamo, quindi, all'emendamento 9-vicies ter.0553 Dara, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dara. Ne ha facoltà.

ANDREA DARA (LEGA). Semplicemente una domanda ai relatori o al Governo, per sapere per quale motivo non si vuole dare parere favorevole a questo emendamento, visto che non richiede una copertura economica. Attendo una risposta, sempre che siano in grado di darmela (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. L'aiuto io, c'è il parere contrario della Commissione bilancio, deputato Dara.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0553 Dara, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0554 Golinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0555 Golinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies ter.0556 Golinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies quater.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 88).

Con l'approvazione di questo emendamento viene precluso quello successivo 9-vicies quater. 550. Patassini. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-vicies quinquies.550 Patassini. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie Presidente, questi tre emendamenti, che sono di fatto molto simili nell'enunciato, cambiano solo il capitolo di spesa dove essi vanno a pescare. Sintetizzo per l'Aula: sono state utilizzate le risorse del sisma del centro Italia per prorogare i mutui e le proroghe fiscali della Lombardia e dell'Emilia Romagna. Su questo noi, da marchigiani, ma da popolazioni del centro Italia ne siamo orgogliosi, perché giustamente la solidarietà tra regioni è fondamentale e soprattutto dobbiamo ringraziare tutti coloro che, nei momenti difficili del sisma, sono venuti dalle varie protezioni civili di tutta Italia a offrire primo soccorso e prima emergenza a coloro che non avevano più niente. È chiaro - che rimanga agli atti - che questa solidarietà è stata fatta dalle popolazioni del centro Italia all'Emilia Romagna e non dal Governo, grazie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies quinquies.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 89).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies sexies.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies sexies.0550 Cestari, con parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-vicies sexies.0551 Dara. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dara. Ne ha facoltà.

ANDREA DARA (LEGA). Sì, intervengo perché il problema è che il Governo giallo-rosso, quello che si riempie tanto la bocca di parole di vicinanza al popolo e ai territori emiliani, e non solo, sta invece sonoramente bocciando la richiesta di proroga dello stato d'emergenza.

La fine dell'emergenza, sulla carta è stabilita al 31 dicembre 2020. I comuni, quindi i sindaci, per procedere alla ricostruzione pubblica e chiudere la privata necessitano dei tecnici, che vengono però assunti a contratto tramite bando. Peccato che per la legge, ad oggi, il bando non possa andare oltre il 2020. La morale è che i territori non riescono a recepire i tecnici da adibire alla ricostruzione. Questo Governo sta affogando nella burocrazia e nell'incompetenza; dimostra, una volta di più, di fare solo e soltanto l'interesse delle poltrone, di fregarsene altamente della gente e della ricostruzione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) ed agisce con il chiaro intento di catapultare oneri e costi della ricostruzione sui comuni emiliani e lombardi e sulle relative regioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies sexies.0551 Dara, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies sexies.0552 Dara, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 93).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies sexies.0555 Golinelli, con parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 94).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies sexies.0553 Cestari, con parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 95).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies sexies.0554 Dara, con parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 96).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9-vicies septies.500 Buratti e 9-vicies septies.501 Zennaro, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 97).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-vicies septies.550 Patassini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 98).

L'emendamento successivo è ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-duodetricies.800 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 99).

L'emendamento successivo 9-duodetricies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, è dunque assorbito.

Ci sono delle proposte emendative ritirate e conseguentemente l'emendamento 9-duodetricies.550 Patassini è precluso.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-duodetricies.501 Melilli, con riformulazione. Onorevole Melilli, accetta la riformulazione del suo emendamento 9-duodetricies.501? Risposta affermativa.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-duodetricies.501 Melilli, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 100).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-duodetricies.551 Patassini. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Velocemente, affinché rimanga agli atti come indicazione già prevista, e ne abbiamo già parlato nel Comitato dei nove e con le altre situazioni. Sui piani di sviluppo che dovrebbero interessare le nostre regioni, per i quali sono stati stanziati da parte di questa Camera 50 milioni, abbiamo chiesto che abbiano come priorità assoluta lo sviluppo industriale ed economico dei territori.

Quindi, quando poi queste somme verranno messe a disposizione, che abbiano questa priorità: sviluppo industriale ed economico del territorio, quindi sostegno alle imprese e alle attività imprenditoriali, commerciali, artigianali e agricole.

E da ultimo, che si dia sempre più voce ai territori rispetto a progetti generali che potrebbero risultare scollegati dai territori e che, comunque, nel riparto delle risorse, venga tenuta, come sta succedendo negli ultimi tre anni, una giusta suddivisione in base al livello di danneggiamento che ogni singola regione ha subito.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-duodetricies.551 Patassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 101).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.9-undetricies.501.800 della Commissione (Nuova formulazione), con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Ho dato per scontato - chiedo scusa, sottosegretario Crimi - che il parere del Governo su questa nuova formulazione del subemendamento fosse favorevole. Non ho sbagliato, vero? Però, è bene che rimanga agli atti.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 102).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-undetricies.501 Baldelli, su cui la Commissione ha espresso parere favorevole.

Ha chiesto di parlare la relatrice Terzoni. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Il gruppo del MoVimento 5 Stelle lo sottoscrive.

PRESIDENTE. Deputata Terzoni, dovrebbe dare il parere come relatrice, il suo parere come relatrice.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. È favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Adelizzi. Ne ha facoltà.

COSIMO ADELIZZI (M5S). Grazie, Presidente. Solo per confermare che, come gruppo MoVimento 5 Stelle, sottoscriviamo l'emendamento.

PRESIDENTE. La sottoscrizione è individuale, però ci siamo intesi.

Ha chiesto di parlare il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Presidente, sottoscriviamo anche noi, come gruppo Lega, l'emendamento.

PRESIDENTE. Sempre la sottoscrizione individuale. Quindi, è firmato anche dal deputato Trancassini, mi sembra. Qual è il parere del Governo?

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Parere conforme Presidente.

PRESIDENTE. Intanto, si aggiungono le firme del deputato Enrico Borghi, della deputata Silvia Fregolent e della deputata Muroni.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-undetricies.501 Baldelli, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 103).

I due successivi emendamenti sono preclusi.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-tricies.550 Patassini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Presidente, e mi rivolgo a lei per rivolgermi ai colleghi onorevoli, si parla di recupero di opere d'arte danneggiate dal sisma. La cosa che abbiamo chiesto in Commissione e continuiamo a chiedere incessantemente anche qui è perché del recupero delle opere d'arte si debbano occupare enti e istituzioni che sono posti al di fuori del territorio del cratere sismico. Con questo emendamento chiediamo che le opere d'arte vengano curate e restaurate dalle accademie di belle arti dei territori interessati; questo perché è una vera, reale e concreta occasione di lavoro per tanti giovani, perché possiamo parlare di formazione, possiamo parlare di crescita, ma, se poi non diamo uno sbocco lavorativo, questo viene meno. Il sostegno forte e deciso alle attività culturali ed economiche del territorio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-tricies.550 Patassini, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 104).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-tricies.551 Patassini, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 105).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-tricies.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 106).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-tricies.552 Patassini, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 107).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-tricies.0500 Mandelli, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 108).

Passiamo a pagina 72 del fascicolo. Abbiamo il subemendamento 0.9-tricies semel.801.1 Giglio Vigna. Attendiamo il parere della Commissione. Prego, relatrice.

PATRIZIA TERZONI, Relatrice. Parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Parere conforme.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Galli. Ne ha facoltà.

DARIO GALLI (LEGA). Grazie, Presidente. L'emendamento cerca in qualche modo di porre un minimo rimedio all'articolo 9-tricies semel, che facciamo veramente fatica a comprendere. Questo articolo è formato sostanzialmente da tre commi: il primo condivisibile, perché sostanzialmente blocca per le autostrade A24 e A25 eventuali aumenti di pedaggio. Ci viene da aggiungere, non un grande vantaggio per le popolazioni interessate, perché, considerando l'andamento dei prezzi e dell'inflazione, credo che nessuno si aspettasse chissà quali aumenti. Magari sarebbe stato più logico prevedere addirittura o una sensibile riduzione o magari, per un periodo congruo, addirittura un'eliminazione del pedaggio, se proprio si voleva andare in quella direzione.

Ma quello che è veramente poco comprensibile, e qui mi rivolgo sia ai deputati del PD, ma soprattutto dei Cinque Stelle, sono i commi 2 e 3, perché prevedono delle cose veramente poco comprensibili. Cioè, a fronte del non aumento eventualmente legato a questioni inflattive dei pedaggi, si permette alla società concessionaria di pagare il canone per l'anno 2017 probabilmente nel 2030; cosa abbastanza poco comprensibile, perché siamo nel 2019, teoricamente il 2017 avrebbe già dovuto aver avuto la sua strada, mentre non si capisce perché a due anni di distanza siamo a discutere di questa cosa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ma l'emendamento approvato dalla Commissione è ancora peggio, perché allarga al 2017, ampliandolo al 2018.

Adesso, non è questa la sede, però tutti leggiamo i giornali, vediamo la televisione: relativamente agli anni 2017 e 2018, come tutti sappiamo, c'era un contenzioso in corso, che mi sembra si sia recentemente concluso, dando ragione a una delle parti in contenzioso, per cui la legge di fatto va ad intervenire in questo senso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Dicevo che mi rivolgo soprattutto ai colleghi dei 5 Stelle, perché che questa questione passi da parte dei colleghi del PD, devo dire, non ci sorprende più di tanto, perché nel 2017, esattamente il 21 giugno, con il decreto-legge n. 96, l'articolo 52-quinquies (allora Governo ovviamente a guida PD), si fece sostanzialmente la stessa cosa relativamente agli anni 2015 e 2016; ricordo, fatto nel 2017, che è circa due anni dopo il 2015, quindi si è andata a sistemare una situazione risalente a due anni prima, che due anni prima teoricamente doveva essere già a posto. Quello che poi è successo in quegli anni - ripeto, qui tutti guardiamo la televisione e leggiamo i giornali -, l'abbiamo visto, lo stiamo vedendo in questi giorni. Quindi anche questo, devo dire, è poco comprensibile.

Per cui, ripeto, che lo facciano i colleghi del PD posso anche capirlo, ma che i colleghi dei 5 Stelle, che hanno combattuto una battaglia durissima, per quanto con scarsissimi risultati, dall'anno scorso dopo la tragedia di Genova contro le società concessionarie in genere, che a questo punto in questo caso si interessino relativamente poco dei cittadini, che alla fine semplicemente non avranno l'aumento, non mi sembra una grande concessione; ma a questo concessionario, che è sempre uno di quelli da voi particolarmente tenuti sotto controllo in maniera stretta, voi concedete di pagare sostanzialmente 12 e 13 anni dopo il canone. Canone che è dovuto al fatto che il concessionario incassa i pedaggi, che continua ad incassare, ancorché non aumentati dell'eventuale questione inflattiva. Almeno nel 2017, devo dire, i colleghi del PD erano stati un pochino più abili, per cui c'era un cenno al fatto che, a fronte di questa concessione, il concessionario si impegnava ad effettuare delle opere importanti di manutenzione: in una zona terremotata, più che comprensibile.

PRESIDENTE. Concluda.

DARIO GALLI (LEGA). Per quanto non risulta né se questi lavori… Ho concluso. Né se questi lavori siano stati fatti, né se ci sia qualche rendicontazione. Ma in questo passaggio non c'è neanche quello! Quindi, se voi aveste detto: va bene, c'è questa concessione, però c'è un programma serio di interventi di manutenzione…

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

DARIO GALLI (LEGA). …su una strada probabilmente ammalorata dal sisma, e quindi si dà questa concessione… Ma nemmeno questo: si sposta di più di dieci anni in cambio di nulla. Mi sembra una cosa poco biunivoca (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Sul subemendamento, Presidente.

PRESIDENTE. Sì, ha già parlato un collega del suo gruppo, ha un minuto a disposizione.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Riinizio da dove ha finito il collega Galli. Ci aspettiamo ovviamente dal Partito Democratico un aiuto agli amici degli amici (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), ma dal MoVimento 5 Stelle, da un partito che vuole togliere le autostrade ai grandi gruppi e di fatto nazionalizzarle, non ci saremmo mai aspettati una sorpresa del genere dentro il “decreto terremoto” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo è un modo per sfruttare il “decreto terremoto”…

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …per fare una “mega-marchetta”, qualcosa, colleghi, che sa di Prima Repubblica. E quindi oggi il partito 5 Stelle diventa un movimento “marchettaro”, forse un regalo per convincere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Commenti del MoVimento 5 Stelle)…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Presidente, questa norma, che noi vogliamo cambiare, dà la cifra della qualità del Governo che noi abbiamo davanti. Questo Governo si basa su un interesse, cioè l'interesse dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle di salvare la propria poltrona (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); e sono disponibili ad anteporre i propri privilegi personali anche alla dignità del ruolo che ricoprono.

Noi ci ricordiamo l'allarme che aveva lanciato il Ministro Toninelli sui viadotti delle autostrade abruzzesi; noi ci ricordiamo, perché leggiamo i giornali tutti i giorni, delle parole che voi dite sulle concessioni autostradali. Sta di fatto che arriva il primo provvedimento, e voi cosa fate? Regalate i soldi a un gruppo privato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Concluda.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Fate la marchetta! E allora noi diciamo: dimostrate almeno una volta nella vostra vita di essere uomini liberi e di avere la consapevolezza del ruolo che ricoprite! Perché voi non siete qui perché avete fatto 13 alle primarie di Rousseau…

PRESIDENTE. Deve concludere. Ha esaurito il suo tempo.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). …ma dovreste essere qui per difendere la libertà (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Presidente, intervengo solo per chiedere se ci si rende conto che, visto che il contenzioso ANAS l'aveva vinto e c'è un procedimento esecutivo da parte del tribunale, con questa norma sostanzialmente si tolgono i soldi ANAS per lasciarli al concessionario. Vorrei capire quante opere ANAS non riuscirà a fare e quali: mi piacerebbe saperlo, visto che questi soldi entravano direttamente nel bilancio di ANAS, e con questo provvedimento non entreranno e l'anno prossimo ANAS si troverà ad affrontare un nuovo buco di bilancio. Se quindi questo è il modo di affrontare questo tipo di problemi, mi auguro che il Governo porti poi delle risposte. Forse alcuni cantieri non si sono sbloccati perché il Governo già sapeva di non avere più soldi per poterli portare avanti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zennaro. Ne ha facoltà.

ANTONIO ZENNARO (M5S). Presidente, vorrei ricordare che attualmente in Abruzzo c'è una regione governata dal centrodestra a trazione leghista e Fratelli d'Italia e, proprio nei giorni scorsi, il vostro presidente è uscito, sostenendo che è necessario bloccare l'aumento dei rincari (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico - Commenti dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Il vostro presidente! Il vostro presidente!

Non perché si è svegliato una mattina (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)… Non si è svegliato la mattina….

PRESIDENTE. Colleghi, facciamo parlare cortesemente il deputato Zennaro, che ha diritto di farlo. Quindi fate silenzio, grazie. Prego, prosegua.

ANTONIO ZENNARO (M5S). Perché l'aumento delle tariffe per la regione Abruzzo sarebbe un disastro (Commenti del deputato Giglio Vigna): bloccheremmo il turismo, bloccheremmo tutte le persone che ogni mattina si alzano e vanno a lavorare in tutta Italia (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico). Salvini è venuto ad Alba Adriatica in campagna elettorale a promettere 50 milioni di euro per l'Abruzzo: non si è più visto (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Italia Viva - Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Prosegua. Prosegua. Non la stanno interrompendo dei suoi avversari: l'applauso è del suo gruppo, deve proseguire l'intervento.

ANTONIO ZENNARO (M5S). E allora dico una cosa. Dico una cosa.

PRESIDENTE. Prego. Prosegua.

ANTONIO ZENNARO (M5S). Facciamo i seri e lavoriamo tutti insieme per il rilancio dell'Abruzzo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Presidente, sulla questione del presidente dell'Abruzzo Marco Marsilio e sulle motivazioni che hanno indotto il presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio, ma anche tanti altri amministratori locali che stanno vivendo una situazione imbarazzante: lungo l'Adriatica e in Abruzzo ci sono tratti di autostrada sequestrati per questioni legate alla sicurezza, praticamente i new jersey e i guard rail sono stati sequestrati, e per queste motivazioni ci sono delle code interminabili che bloccano tutte le strade, oltre che l'autostrada anche le strade…

CAMILLO D'ALESSANDRO (IV). E' un'altra autostrada!

PRESIDENTE. Deputato D'Alessandro, voleva parlare? Se vuole parlare, prenda la parola. Ma che maniere!

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). …anche strade urbane, bloccando praticamente anche la quotidianità di tanti cittadini e di tutti quelli che si devono muovere. Per questo motivo è stato richiesto il blocco degli aumenti ma anche il blocco dei pedaggi delle autostrade, perché è veramente indecoroso che un servizio, che non funziona per niente, veda l'utente essere costretto tutti i giorni a pagare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Per questo credo che tali strumentalizzazioni in quest'Aula non dovrebbero essere fatte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Bordonali. Ne ha facoltà.

SIMONA BORDONALI (LEGA). Presidente, sarò molto veloce. Io non so se è l'assenza di ossigeno in quest'Aula, ma probabilmente i colleghi dei Cinquestelle hanno qualche problema di comprensione (Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico - Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché non si sta parlando dell'articolo 9, non si sta parlando del comma 1, sul quale siamo tutti d'accordo: se il collega avesse semplicemente letto il nostro subemendamento, si sarebbe accorto che il comma 1 sarebbe rimasto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Amici, si sta parlando della marchetta che voi date al concessionario, ovvero alla sospensione dell'obbligo del corrispettivo! Si parla di soldi, amico Fiano! I soldi agli amici degli amici (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia – Deputati del gruppo Lega-Salvini Premier scandiscono: “Onestà! Onestà!”)!

PRESIDENTE. Deputato Ferrari! Deputato Ferrari, la richiamo! Deputato Ferrari la richiamo all'ordine!

SIMONA BORDONALI (LEGA). I soldi agli amici degli amici! È vergognoso! È una situazione che non si può accettare da chi ha fatto la propaganda come voi fino ad oggi.

PRESIDENTE. Concluda.

SIMONA BORDONALI (LEGA). E mi venite a parlare delle tariffe, ma leggete quello che voi avete scritto! Vergognoso (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

GUIDO GUIDESI (LEGA). Presidente, mi sia consentito semplicemente di dire, visto anche la voce che ho perso prima, purtroppo, cercando di suggerire, a chi l'ha preceduta a presiedere, come poter migliorare l'andamento dell'Aula, che c'è un modo per raggiungere l'obiettivo che il collega dei Cinquestelle citava prima, ed è quello di votare il nostro subemendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che consentirebbe di non aumentare le tariffe agli abruzzesi, ma altresì di non condonare alla concessionaria di Toto ciò che si vuole condonare per l'ennesima volta oggi, trattando tutti i concessionari autostradali allo stesso modo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). L'invito che vi faccio è quello di votare il nostro subemendamento, affinché questo dibattito finisca immediatamente e tutti raggiungiamo l'obiettivo di non aumentare le tariffe degli abruzzesi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Parolo. Ne ha facoltà.

UGO PAROLO (LEGA). Presidente, volevo solo aggiungere un paio di considerazioni rispetto alle cose che già hanno detto i miei colleghi. La prima cosa credo sia importante, ed è quella di quantificare quanto vale questo regalo, perché mi sembra che forse molti di noi non hanno preso coscienza: stiamo parlando di oltre 111 milioni di euro che un soggetto privato dovrebbe versare allo Stato, avrebbe dovuto versare nel 2017 e nel 2018, e che invece, forse - forse! -, verserà dopo il 2030. La seconda cosa che vorrei dire ai colleghi del MoVimento 5 Stelle è che, mentre ritengo il PD coerente con questa impostazione, perché il PD questa operazione l'ha già fatta col decreto-legge n. 96 del 2017, quando ha regalato 111 milioni di euro (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)

PRESIDENTE. Concluda, ha esaurito il suo tempo.

UGO PAROLO (LEGA). …ma voi, che tutti i giorni andate sui giornali a criticare i concessionari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Donina. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Presidente, ricordavo, tramite lei, al collega dei 5 Stelle, che ho sentito prima che certe volte è meglio passare per stupidi e stolti e non parlare piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ciò perché è partito il collega attaccando un emendamento, che secondo me, se l'avesse letto due minuti, poteva andare nella direzione che diceva lui. La differenza, invece, è che - mi sembra di aver capito - che questo Governo giallo-rosso, giallo-fucsia, stia continuamente facendo dei proclami e dei post sui social e poi nei fatti faccia tutt'altro: ce l'ha con le concessionarie e le agevola, vuole intervenire sulle strutture del MIT e fa delle strutture… (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prego, vada avanti. Guardi, lei deve andare avanti e concludere in tempo reale, perché ha esaurito il suo tempo.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Presidente, se mi lasciano parlare, io continuo. Stavo semplicemente dicendo che, da un lato, fanno dei proclami e poi vanno nella direzione opposta (Commenti del deputato Iezzi)

PRESIDENTE. Deputato Iezzi! Deputato Iezzi, abbiamo già dato una prova non proprio edificante qualche ora fa, quindi cerchiamo di mantenere un contegno. Prego. Deve concludere, se no sono costretto a toglierle la parola.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente. Concludo brevemente dicendo che anche qui abbiamo sentito oggi che c'è l'attacco alle concessionarie e continuano ad agevolarle…

PRESIDENTE. Sì, questo è chiaro. La ringrazio.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Volevo ribadire il concetto, perché qualcuno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato D'Eramo. Ne ha facoltà.

LUIGI D'ERAMO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Ho sentito, attraverso alcune affermazioni, parlare di favore da fare agli abruzzesi. Io credo che quello del blocco delle tariffe sia un diritto per gli abruzzesi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che tutti i giorni sono costretti a muoversi da una parte all'altra della provincia o per raggiungere il Lazio con autostrade pietose, che sono ferme agli anni Settanta, piene di lavori, insicure. L'obiettivo è quello di non aumentare le tariffe, per garantire un diritto agli abruzzesi, sicuramente non agli altri o ai gestori.

PRESIDENTE. Concluda.

LUIGI D'ERAMO (LEGA). Concludo anche dicendo: avete avuto, amici e colleghi dei 5 Stelle, il Ministro competente in materia per due anni, ma non abbiamo visto un granché sulle autostrade della nostra regione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Picchi. Ne ha facoltà.

GUGLIELMO PICCHI (LEGA). Presidente, che il Governo fosse fatto da persone incapaci e incompetenti era chiaro, ma che anche i singoli deputati del MoVimento 5 stelle si accomodassero dietro il voto di un emendamento che fa una marchetta clamorosa a un concessionario che loro, in due anni di Governo, hanno sempre combattuto, è una cosa inaccettabile! Sveglia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico)! Ma dove credete di essere! Guardate quello che votate! Cercate di capire! Abbiate un sussulto di dignità! Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, abbiamo centrato in pieno il nostro obiettivo, cioè quello di destare dal torpore i deputati della maggioranza, che durante la conduzione del dibattito si erano un po' assopiti, però non capiamo il motivo per cui si siano destati quando c'è da difendere qualche amico degli amici. E non vorremmo, per esempio, che questa marchetta a Toto sia magari legata a qualche finanziamento di qualche fondazione, come la Fondazione Open di Matteo Renzi e della Boschi, per esempio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Sarebbe veramente vergognoso che il MoVimento 5 Stelle voti a favore di questa marchetta clamorosa, che non va nella direzione di aiutare l'Abruzzo.

Tra l'altro, piccola parentesi, il deputato del MoVimento 5 Stelle che è intervenuto poc'anzi conosce così tanto bene l'Abruzzo di aver perso le elezioni regionali contro la Lega, signor Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Pertanto, ci auguriamo che dietro non ci sia alcuna fondazione tetra come la Open di Matteo Renzi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Grazie, Presidente. Io credo che la cosa più sbagliata che si possa fare è buttarla in caciara (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), soprattutto nella considerazione che…

PRESIDENTE. Colleghi!

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. ...abbiamo operato tutti insieme, nei diversi ruoli, per portare a casa un provvedimento importante, che risolve molti, ma molti problemi. Nelle audizioni che abbiamo fatto sono venuti sindaci, presidenti di regione. In particolare, un presidente della regione, della mia regione, ha presentato un plico di emendamenti. Questi emendamenti sono stati fatti propri da molte forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza. In questo emendamento, proposto dal presidente Marsilio, c'è al Parlamento esattamente il suggerimento per il quale noi poi ci siamo adoperati, producendo un emendamento che è passato in tutte le Commissioni, con tutti i pareri e che non produce oneri per lo Stato. L'emendamento del presidente Marsilio, che è agli atti della Commissione, chiede al Parlamento per il periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021, al fine di mitigare gli effetti sugli utenti, “è sospeso l'incremento delle tariffe di pedaggio delle autostrade A24 e A25. Per la durata del periodo di sospensione si applicano le tariffe di pedaggio vigenti alla data del 31 dicembre 2017”. Ascoltate: “è contestualmente annullato l'obbligo del concessionario di versare le rate del corrispettivo della concessione, di cui…” e via dicendo … “relative alle annualità 2017, 2018 e 2019, e il corrispondente importo è utilizzato a compensazione dell'indennizzo dovuto al concessionario, a ristoro dei mancati introiti derivanti dalle sospensioni degli incrementi tariffari maturati. Le modalità applicative del comma 1 sono stabilite con decreto” e via dicendo. “Agli eventuali conguagli derivanti dall'attuazione del presente articolo si provvede entro il 31 dicembre 2020. Restano altresì ferme tutte le restanti rate del corrispettivo spettante all'ANAS Spa”. Questo è l'emendamento proposto da Marsilio. Non credo che il presidente Marsilio volesse fare una marchetta a chicchessia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ma il presidente Marsilio, che è distante politicamente da me anni luce, si è fatto carico, come ci siamo fatti carico noi, più e meglio, avendo il coraggio di presentarlo e di fargli fare l'iter, di un grande problema dei cittadini abruzzesi, che voi volete ignorare. Come il presidente Marsilio, centoquattro sindaci hanno chiesto di prendere questo provvedimento e non credo che centoquattro sindaci siano esponenti della politica che fanno le marchette (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e Italia Viva)! Così come le marchette, da questa parte dell'Aula, non le faremo mai e poi mai!

PRESIDENTE. La ringrazio.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Mi stupisce che un partito che sorregge il presidente Marsilio sconfessi così drammaticamente il suo presidente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e porti in quest'Aula argomenti, che nulla hanno a che vedere con il problema. Già precedentemente si provò ad azzerare le tariffe e ad annullare gli aumenti, con un provvedimento che poi fu contestato al giudice, e lo Stato ha dovuto non solo rimettere tutte le tariffe, ma pagare gli interessi.

PRESIDENTE. Concluda.

STEFANIA PEZZOPANE, Relatrice. Quindi, credo che tutti i colleghi e tutto il nostro Parlamento possa essere tranquillo e possa assecondare questa scelta della Commissione, con tranquillità e serenità, perché ce lo hanno chiesto gli enti locali, ce lo ha chiesto un presidente di regione e tutti i partiti della maggioranza e anche qualche partito della minoranza, che ora forse dimentica (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Furgiuele. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie, Presidente. Devo amaramente constatare che i colleghi del MoVimento 5 Stelle si sono immediatamente adeguati ai nuovi compagni di viaggio (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), con una differenza, che il centrosinistra, quando era al Governo, faceva le grandi inaugurazioni, inaugurando soltanto cose di cartone, come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, che oggi è priva di 54 chilometri di corsia di emergenza. Lo ricordiamo Renzi, quando è andato ad inaugurarla! Il MoVimento 5 Stelle, al contrario, cosa fa? Toglie i soldi, per non fargli fare proprio gli investimenti! Non fanno proprio le inaugurazioni! Allora, loro che hanno ricercato costantemente la giustizia sociale, che hanno provato a riportarla in questo luogo e nel Paese, oggi perpetrano un atteggiamento che di giustizia sociale non sa nulla. Infatti, favorire una Spa, favorire un privato…

PRESIDENTE. Concluda.

DOMENICO FURGIUELE…traslando i tempi per i canoni, che andavano nelle tasche dell'ANAS, vuol dire togliere soldi agli investimenti e alle manutenzioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente, soltanto per fare un po' di chiarezza. Innanzitutto credo che ci sono molte divisioni, ma è chiaro a tutti che, grazie al presidente Marsilio, si è posto un tema, che è quello dei pendolari (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e il fatto che bisognava assolutamente scongiurare questo aumento. Ricordo a me stesso, ma a tutti, che questo emendamento è stato accantonato, perché non c'era la copertura finanziaria. E ricordo alla collega Pezzopane, che è vero che il presidente Marsilio ha posto questo tema, ma certamente la strategia e la copertura è stata trovata a grandissima fatica, attraverso questo stratagemma, da parte della Commissione bilancio. Lo dico soltanto per onestà intellettuale, perché siamo andati due volte in Comitato dei nove e non avevamo questa risposta, proprio perché si stava trovando il modo per andare incontro a questa esigenza. Questo credo che sia importante sottolinearlo e, come ribadisco il fatto che grazie a Marsilio oggi noi abbiamo questa sospensione, che è molto, molto importante per i cittadini, certo è che si poteva trovare una copertura differente. Infatti, su questo magari, se ci fosse stato direttamente un impegno del Governo, così come su altri emendamenti, probabilmente oggi e adesso, in questo momento, non ci saremmo incartati in questa discussione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Durigon. Ne ha facoltà.

CLAUDIO DURIGON (LEGA). Grazie, Presidente io volevo aggiungere solo un momento di discussione. Nessuno mette in dubbio ciò che serve ai cittadini abruzzesi e ai cittadini in generale, specialmente non avere questo aumento di questa famosa tariffa. Però, vi è la demagogia che in qualche modo il MoVimento 5 Stelle ha sempre attivato. Vi chiedo gentilmente: forse è il caso di sospendere questa assise e chiamare il vostro capo politico e mettervi d'accordo con lui su cosa significa concessioni autostradali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). Grazie, Presidente. A proposito di quello che ha appena detto il collega Durigon, vorrei ricordare a questa maggioranza, che pensa di darci lezioni, che cosa siano i beni in concessione. Sono beni pubblici dello Stato, costruiti con la fatica dei nostri genitori e dei nostri nonni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle), ricostruiti dopo una guerra, che ci tramandiamo di generazione in generazione. E lo Stato deve garantirne la fruibilità! Non come a Livorno, la città da cui vengo, dove i beni pubblici, come i bacini di carenaggio, sono abbandonati, perché non sapete neppure qual è il significato di beni in concessione! È una struttura pubblica, è un'opera realizzata con i soldi di tutti noi! Rispettateli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Belotti. Ne ha facoltà.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Perdonatemi, mi rivolgo agli amici dei 5 Stelle. Cercate di avere un minimo di orgoglio verso voi stessi, ma se non è verso di voi, verso i vostri elettori e fatevi una domanda: perché voi siete passati dal 34 per cento in un anno e mezzo a non avere neanche il coraggio di presentarvi alle elezioni regionali perché avete paura di fare una figuraccia o perché volete fare lo sponsor ai vostri alleati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?

PRESIDENTE. Cerchi di stare al tema cortesemente…

DANIELE BELOTTI (LEGA). L'Abruzzo e gli abruzzesi hanno bisogno di un segnale, sono stati abbandonati, L'Aquila è ancora da ricostruire (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Vogliamo dare un piccolo segnale di dignità e di orgoglio a quel popolo o vogliamo semplicemente fare un favore ai concessionari che voi avete combattuto fino a ieri mattina? Quindi, la coerenza paga, cari miei…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Non l'avete ancora imparato. Avete fregato i vostri elettori e la pagherete sempre di più (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Wanda Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Presidente, solo per sottolineare ai relatori e, quindi, alla collega Pezzopane, che credo abbia voluto un po' mischiare le carte, che Fratelli d'Italia certamente - essendo orgogliosa di avere un governatore che si chiama Marsilio e che sta dimostrando sul campo le capacità - non può sconfessare un uomo di tali capacità amministrative e tali qualità che ha ereditato, devo dire, una situazione abbastanza pesante. Il collega Acquaroli faceva solo una netta distinzione tra i tratti autostradali che vengono, collega Pezzopane, sequestrati dalla procura per alcune indagini, considerato il materiale scadente.

CAMILLO D'ALESSANDRO (IV). È un'altra autostrada!

WANDA FERRO (FDI). Quello che stasera mi lascia sinceramente inorridita, e questo lo dico anche agli amici di Italia Viva, è che abbiamo ascoltato nella capigruppo un sermone rispetto alla possibilità di far parlare le opposizioni; mi pare che ancora una volta razzolate bene e fate tutt'altra cosa, poi, nei fatti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Murelli. Ne ha facoltà.

ELENA MURELLI (LEGA). Presidente, allora: togliamo le concessioni, rivediamo le concessioni. È sempre stato il dibattito tra i 5 Stelle e il PD. Ora invece sono uniti e compatti per la marchetta agli amici degli amici (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Mi chiedo se i 5 Stelle hanno trovato l'elemosina cercata qualche giorno fa da Di Maio e Grillo nel loro video. Non vi preoccupate, gli abruzzesi hanno capito, ma soprattutto gli emiliani e i romagnoli stanno capendo e il 26 gennaio preparatevi a una vera asfaltata (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali). E poi non avrete tutte le autostrade e vi rimarranno solo i vostri amici concessionari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Zicchieri. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ZICCHIERI (LEGA). Presidente, attraverso il suo tramite vorrei far capire ai colleghi dei 5 Stelle quello che poco hanno fatto capire loro i colleghi del PD: che stanno approvando solamente una marchetta agli amici degli amici del PD (Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico) e questo solo per garantire ancora qualche mese in più alla loro poltrona, che saranno destinati sicuramente a lasciare quando dalla piattaforma di Rousseau passeranno alla vita reale. Ecco, sono completamente diversi i numeri che fate quadrare dalla piattaforma, da quei cittadini, invece, dell'Abruzzo che colpiti da molti anni da disagi enormi, oggi, vedono i 5 Stelle salvatori di un popolo, quello non reale, che, invece, di sostenere le loro tesi attraverso il provvedimento che tanto bene ha scritto il presidente della regione che cosa fanno? Vanno a votare la marchetta.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

FRANCESCO ZICCHIERI (LEGA). Ecco, penso che siate all'epilogo più triste, quello di mantenere la poltrona e non salvaguardare, invece, quei cittadini che avete riempito di bugie. Noi, ci troverete sempre dalla stessa parte, da quella parte di quella scatoletta di tonno che volevate aprire…

PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.

FRANCESCO ZICCHIERI (LEGA). Voi, invece, siete diventati il tonno all'interno della scatoletta e a noi ci dovete far difendere i cittadini che (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Grazie, deputato Zicchieri.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (M5S). Presidente, vorrei intervenire, in questo caso, da abruzzese, perché, ora, forse, qui, si capisce meglio come è cambiato questo partito che si è chiamato Lega Nord per l'Indipendenza della Padania, adesso è Lega-Salvini Premier e, qui, oggi, si dimostra quanto gliene freghi poco delle popolazioni del Centro e del Sud Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), ritornando a difendere invece gli interessi del Nord contro gli interessi dei cittadini abruzzesi che si sarebbero visti aumentare i pedaggi del 20 per cento, ai padani che stanno votando contro questa previsione fatta da questo Governo e da questa maggioranza e dimostra che dell'Abruzzo se ne fregano (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Se ne fregano perché gli interessano solo gli interessi del Nord…

PRESIDENTE. Lasciate parlare il deputato Colletti.

ANDREA COLLETTI (M5S). …gli interessi dei concessionari, di Gavio, di chi paga le loro campagne elettorali, come Benetton. Noi in Abruzzo ci diciamo forti e gentili, però non ci facciamo fregare da questa gente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Mazzetti. Ne ha facoltà.

ERICA MAZZETTI (FI). Grazie, Presidente, io voglio uscire da questa polemica, da queste parole, marchette, che non stanno bene in quest'Aula, credo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). La cosa fondamentale è che il fine è giusto, è condiviso, perché il problema infrastrutturale è molto sentito in questa popolazione abruzzese, è uno dei temi che quando siamo andati con la Commissione in missione è stato sollevato. Pertanto, condividiamo sul metodo, magari, forse, sulle coperture poteva essere utilizzato un metodo diverso; il fine è giusto, perché credo che dobbiamo dare una risposta a questi territori, a queste popolazioni e dobbiamo partire proprio dalle infrastrutture e agevolare il territorio e i cittadini di queste aree (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Claudio Borghi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Signor Presidente, io questo emendamento l'ho guardato con attenzione, perché in Commissione bilancio ha dato adito a qualche problema. Vediamo di chiarire bene di che si sta parlando, perché io sono convinto che, forse, non tutti i colleghi - adesso, non me ne vogliate - hanno ben chiaro, perché è un tecnicismo, di che si parla. L'intento è positivo, vale a dire che non bisogna alzare le tariffe e su questo siamo tutti d'accordo.

PRESIDENTE. Le ricordo che lei sta parlando a titolo personale, quindi, ha solo un minuto.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). L'intento è quello. Cosa succede, però? Si decide, per indennizzare la società concessionaria che si trova, quindi, obbligata a non alzare le tariffe, di abbonargli due rate da 55 milioni che, peraltro, non aveva pagato, perché stiamo parlando delle rate del 2017 e del 2018, quindi, stiamo parlando di un concessionario che è inadempiente.

PRESIDENTE. Concluda, deputato.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Quindi, a un inadempiente che non ha ancora versato, gli si dice: guarda, va bene così, anzi pagacele in un lontano futuro, a babbo morto. Noi l'abbiamo trovata congruente come copertura, perché alla fine non era stato pagato e allora…

PRESIDENTE. Grazie, deputato Borghi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). Grazie, Presidente, a me stupisce, perché è abbastanza elementare, quello che c'è scritto, quindi, mi chiedo i colleghi del MoVimento 5 stelle come facciano a non capire; evidentemente, è scritto in cinese, la nuova lingua del MoVimento 5 Stelle, lingua a cui è molto vicino ultimamente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non mi stupisce però, ormai, la coerenza dei colleghi del 5 Stelle, perché qui abbiamo notato che passare da “mai col PD” a fare invece una marchetta ai concessionari ormai è un attimo. Si dice “a” e si fa “b”. Questo forse è un insegnamento che avete preso dal vostro nuovo amico Renzi, che ci ha dimostrato negli ultimi anni di dire una cosa e poi fare l'opposto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, sono molto stupito e sono molto amareggiato, perché è netta la marchetta e io mi chiedo cosa pensano gli elettori del MoVimento 5 Stelle, perché ormai quando si va a fare colazione o quando si apre qualsiasi quotidiano si leggono gli attacchi di Di Maio contro le concessionarie delle autostrade. Anche oggi, l'ultimo è di sette ore fa, dove incolpava immaginiamo chi? La Lega, perché la colpa è sempre della Lega, ormai. Quindi, mi chiedo, in questo momento, se il Ministro Di Maio sta guardando la diretta della Camera dei deputati, cosa possa pensare del fatto che i suoi parlamentari stiano votando una marchetta insieme al Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sasso. Ne ha facoltà.

ROSSANO SASSO (LEGA). Presidente, io voglio un po' distinguermi dagli interventi dei colleghi della Lega, anzi, voglio dissociarmi, voglio esprimere solidarietà ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, perché immagino siano in piena crisi di identità, quest'oggi. Erano il partito dell'anti-casta e hanno avuto un ex Ministro della Difesa che non ha abbandonato l'appartamento fin quando non è stato cacciato, perché si trovava bene in quell'appartamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Erano il partito che tuonava contro le concessioni…

PRESIDENTE. Deve attenersi al subemendamento di cui stiamo parlando. Stia al tema.

ROSSANO SASSO (LEGA). E oggi abbiamo avuto tutti dimostrazione di quello che sono.

PRESIDENTE. Concluda, deputato.

ROSSANO SASSO (LEGA). Erano il partito che lottava per i precari della scuola e si apprestano a lasciare per strada 55 mila insegnanti iscritti alla terza fascia, per un odio ideologico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, colleghi, ex alleati di Governo e spero mai più alleati, solidarietà…

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Capitanio. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO CAPITANIO (LEGA). Grazie, Presidente. Io trovo veramente sconcertante prendere lezioni quando parliamo di infrastrutture e sviluppo del Paese da un movimento, ma anche da un alleato che ha distrutto il Paese. Evidentemente, non hanno capito la lezione che è arrivata il 10 febbraio, comunque con le elezioni regionali, quando abbiamo registrato un crollo del MoVimento 5 Stelle. A quanto pare, il Paese non crede più a queste promesse, ma non crede più all'incoerenza di un movimento che promette una cosa…

PRESIDENTE. Stia al tema. Deve parlare del subemendamento, se vuole continuare a parlare.

MASSIMILIANO CAPITANIO (LEGA). …come la lotta sulle concessioni e poi ne fa un'altra in Parlamento.

Quindi, vorrei solo che lei spiegasse al MoVimento 5 Stelle e al Partito Democratico che in questo momento stiamo parlando di autostrade e di marchette, e non stiamo parlando del tunnel del Brennero (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Tateo. Ne ha facoltà.

ANNA RITA TATEO (LEGA). Grazie, Presidente. Guardi, forse non capisco l'italiano ma qui è scritto: “è contestualmente sospeso l'obbligo del concessionario delle autostrade”. Cioè, voi state sospendendo – è una cosa assurda nel 2019 – dopo che avete fatto tante lotte contro la concessionaria Autostrade, voi in questo momento state sospendendo l'obbligo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). State mandando questo Paese al macero! Come avete distrutto l'Ilva e la mia Puglia, ora state distruggendo anche l'Abruzzo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico) e invito voi deputati ad andare sulle strade abruzzesi e a percorrerle in cinque ore, cinque ore di traffico perché le strade sono solo a una corsia. Questa è l'Italia che ci state dando, ma gli elettori lo sanno…

PRESIDENTE. Concluda.

ANNA RITA TATEO (LEGA). … se ne stanno rendendo conto e in Emilia-Romagna sarà già il primo vostro segnale per andarvene a casa, definitivamente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Morrone. Ne ha facoltà.

JACOPO MORRONE (LEGA). Grazie, Presidente. Era il 29 maggio 2012 quando, mentre in Emilia accadeva il terremoto e mieteva vittime, c'erano personaggi legati alla 'ndrangheta che ridevano sulle vittime e speravano che sempre più capannoni e sempre più affari per la 'ndrangheta e la criminalità andassero avanti. Quando c'è un sisma purtroppo ci sono tante persone che ci guadagnano e, in questo caso, si sta facendo un vero favore a una concessionaria.

PRESIDENTE. Concluda.

JACOPO MORRONE (LEGA). Ma ragazzi, Toninelli lo sa? Di Maio lo sa? Vi svegliate, ragazzi? State facendo quello contro cui vi siete battuti. Tornate in piazza, prendetevi la piazza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Grazie Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). Grazie, Presidente. Dopo ore, giorni, settimane passate in Commissione ambiente per parlare del “DL sisma” siamo giunti a una conclusione questa sera e qual è la conclusione? Che del “DL sisma” alla nuova maggioranza rosso-fucsia-rosa-gialla non gliene importa nulla (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché loro avevano l'intenzione di venire qui questa sera solo e soltanto con questa marchetta per gli amici degli amici, perché se non è stato chiaro fino ad ora lo ripeto: amici degli amici, i vostri amici (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Boniardi. Ne ha facoltà.

FABIO MASSIMO BONIARDI (LEGA). Grazie, Presidente. Rimango un po' sconcertato perché questo emendamento, scusatemi, era a prova di stolto, bastava leggerlo. Abbiamo sentito dichiarazioni dei colleghi 5 Stelle che dimostrano il fatto che non è stato neanche letto, l'emendamento. Eravate quelli che dovevano aprire il palazzo come una scatoletta di tonno, come già è stato detto, e siete diventati il peggior tonno possibile. Siete diventati peggio della casta della casta che c'era prima. State regalando 111 milioni di euro al concessionario, lo stesso concessionario che voi combattevate e che l'anno scorso, dopo il crollo del ponte di Genova, avete attaccato in modo indiscriminato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Se non siete in grado di leggere e capire gli emendamenti potevate chiamare, come al solito, il signor Grillo…

PRESIDENTE. Concluda.

FABIO MASSIMO BONIARDI (LEGA). …a venire a spiegarvelo, ma probabilmente era troppo impegnato all'ambasciata russa e non è potuto venire (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Ferrari. Ne ha facoltà (Dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier si grida: Il Governo! Il Governo!). Il Governo riprenda cortesemente la sua posizione, sottosegretario Crimi. Ci siamo, c'è Castaldi. Prego, deputato Ferrari.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). Grazie, Presidente. L'emendamento è di una semplicità e di una chiarezza sconvolgente e sconvolge il fatto che non si riesca a comprenderlo. Si vuole ottenere un risultato, cioè quello di non far aumentare le tariffe autostradali dei cittadini che percorrono le autostrade abruzzesi, senza però fare un regalo al concessionario, quel concessionario che gestisce quelle autostrade sotto i cui piloni Toninelli andò a farsi il video per dire che non venivano manutenute, quelle Autostrade dei Parchi che sono in condizioni di sicurezza pietose.

Ecco, voi dovreste mettervi in contatto magari con la Farnesina, dove spesso andate a fare le riunioni ministeriali…

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). …per avvisare il vostro capo politico che non più tardi di qualche ora fa dichiarava che sta emergendo un tema politico…

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). …circa il finanziamento che certe forze politiche prendono dai…

PRESIDENTE. Grazie.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Billi. Ne ha facoltà.

SIMONE BILLI (LEGA). Grazie, Presidente. Ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, vorrei rivolgermi agli amici del 5 Stelle. Cari amici, cari colleghi…

PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, intanto, e poi parli dell'emendamento.

SIMONE BILLI (LEGA). …ma come farete a tornare a casa? Cosa direte ai vostri elettori al bar? Cosa direte davanti a una pizza ai vostri amici? Come farete a dormire sonni tranquilli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Guardatevi allo specchio: come farete la mattina? Voi siete sempre stati contro i concessionari delle autostrade. Basta che votiate a favore di questo emendamento e riguadagnerete la dignità.

PRESIDENTE. Concluda.

SIMONE BILLI (LEGA). Non avrete sconfessato le battaglie contro la casta…

PRESIDENTE. La ringrazio.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Colla. Ne ha facoltà.

JARI COLLA (LEGA). Grazie, Presidente. A me spiace che i 5 Stelle siano passati dalla richiesta di revoca delle concessioni autostradali all'apprestarsi a votare una marchetta di oltre 110 milioni di euro ai soliti noti e alle solite lobby. Con il nostro emendamento, che mi sembra sia scritto anche abbastanza chiaramente, noi possiamo sospendere l'aumento delle concessioni autostradali, che credo sia quello che vogliamo tutti - credo, spero -, e al tempo stesso, però, evitare di piegare la testa di fronte alle solite lobby ed evitare di fare un favore da oltre 110 milioni di euro a chi credo che non ne abbia bisogno.

Quindi, io vi invito veramente a leggere l'emendamento e a mettervi una mano sulla coscienza…

PRESIDENTE. Concluda.

JARI COLLA (LEGA). …anche perché il pericolo altrimenti è quello di passare da un Governo giallo-rosso a un Governo semplicemente rosso come la vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. La ringrazio.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Manzato. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Solo per dire che bisogna stare attenti su questo provvedimento perché rimane una macchia indelebile rispetto all'intento iniziale, rimane una macchia che sancisce una marchetta fondamentale e importante per il concessionario. Ma noi siamo anche convinti che in questo momento gli amici del 5 Stelle sono in grossa difficoltà e non è un caso che interveniamo tutti. Stiamo intervenendo tutti perché pian piano stanno capendo quello che stanno facendo. Allora, noi vorremmo in qualche modo anche aiutarli: chiedete - non so - attraverso il capogruppo o attraverso un vostro rappresentante cinque minuti di sospensione e ragionate su quello che state facendo, perché altrimenti rimane una macchia nella vostra azione politica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Dara. Ne ha facoltà.

ANDREA DARA (LEGA). Grazie, Presidente. Solo per ricordare ai colleghi dei 5 Stelle che esattamente due mesi fa uno dei vostri leader, in questo caso si chiama Di Battista, dichiarava quanto segue: “Il demerito di Salvini è di essere stato troppo tenero con i poteri forti. Personalmente, mi ha deluso quando si è dimostrato molto pavido di fronte a quelli che sono i poteri forti” e citava De Benedetti e Benetton…

PRESIDENTE. Lei deve parlare dell'emendamento, deputato Dara.

ANDREA DARA (LEGA). Sì, sto parlando del merito dell'emendamento. Quindi faccio mie queste dichiarazioni e le rivolgo a Di Maio: che ci pensi, che faccia una riflessione su questo emendamento. Per quanto mi riguarda, deve essere accantonato e forse va riflettuto magari stanotte e domani mattina. Magari a mente fresca ci ragioniamo e magari si vota in modo differente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Berardini. Ne ha facoltà.

FABIO BERARDINI (M5S). Grazie, Presidente. Mi rivolgo ai colleghi della Lega, perché da cittadino abruzzese penso che con questo ostruzionismo non si stia facendo un servizio buono ai cittadini dell'Abruzzo (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Lasciate parlare il vostro collega, avete parlato abbastanza. Colleghi!

FABIO BERARDINI (M5S). Cittadini e una popolazione che ha già sofferto e sta soffrendo per calamità naturali, per sisma, per la tragedia di Rigopiano (Commenti del deputato Iezzi).

PRESIDENTE. Deputato Iezzi, la richiamo all'ordine!

FABIO BERARDINI (M5S). Il Governo ha prodotto un emendamento per risolvere un'ulteriore sciagura, ossia l'aumento del 20 per cento delle tariffe autostradali. Penso che, se questa sera tutti insieme andiamo avanti su questo emendamento, daremo un grande servizio a tutti i cittadini dell'Abruzzo e vi invito ad una riflessione. Vi ringrazio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Bisa. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). Signor Presidente, mi scusi, vorrei sapere cosa sta accadendo sui banchi del Governo, perché c'è un clima da bar serale. Mi scusi, signor Presidente, vorremmo sapere dai banchi del Governo…

PRESIDENTE. Chi ha dato la parola a Potenti? La parola è alla deputata Bisa. Lei ha già parlato, oltretutto. Non capisco che cosa sia accaduto, lei non può parlare, quindi si rimetta al suo posto. Al Governo, se permette, ci penso io a dire quello che deve fare. Prego, deputata Bisa.

INGRID BISA (LEGA). Grazie, Presidente. Vorrei rispondere al collega che ha appena detto che stiamo facendo ostruzionismo: non è assolutamente vero, stiamo cercando di farvi capire cosa state votando con questo articolo. E mi spiace aver sentito anche la relatrice, che secondo me anche lei non ha ben letto l'articolo, come prima ci ha spiegato, perché l'articolo parla di abbonare, appunto, la rata del corrispettivo della concessione relativamente all'anno 2017 dell'importo di 55 milioni e 860 mila. Quindi questa è veramente una marchetta che voi fate ai concessionari e non aiutate i cittadini abruzzesi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Occhiuto. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto del gruppo di Forza Italia su questo subemendamento. Se c'è una parte politica in quest'Aula che non può essere tacciata di scarsa attenzione verso le necessità del popolo abruzzese, già colpito dal terremoto negli anni passati, questa parte è Forza Italia per gli impegni profusi dal Governo Berlusconi per L'Aquila anni fa, che rappresentano una bandiera di quel Governo. Noi abbiamo grande interesse per il popolo abruzzese e condividiamo il merito dell'emendamento della Commissione, perché concedere dei benefici nella direzione proposta dall'emendamento è una buona cosa.

Attenzione, però, perché la copertura scelta per questo emendamento è un vero e proprio finanziamento al concessionario (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Vorrei che fosse chiaro a tutti in quest'Aula…

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Ho cinque minuti per dichiarare il voto.

PRESIDENTE. Ha parlato prima di lei, del suo gruppo, la collega Mazzetti, quindi lei sta parlando a titolo personale. La faccio concludere.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Questo beneficio costa al concessionario 35 milioni all'anno, ma per il 2019, il 2020 e il 2021. Che cosa fa il Governo? Abbona al concessionario due rate di 55 milioni per il 2017 e il 2018, già scadute, che avrebbe dovuto pagare. Quindi è un finanziamento. Altra cosa sarebbe stato se il Governo avesse detto: non voglio scaricare gli oneri sul concessionario, alla fine della concessione faremo il consuntivo e questo beneficio non lo scaricheremo sull'azienda. In maniera surrettizia, dicendo che si fanno gli interessi degli abruzzesi, si finanzia un'azienda privata (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Mulè. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente. Mi ricollego alle considerazioni del collega Occhiuto: è ovvio che nessuno in quest'Aula vuole che aumentino i disagi già incredibili a carico dei cittadini abruzzesi, però, vivaddio, non è che, per non aumentare i pedaggi, ci sia soltanto la strada dell'autostrada. Uno i fondi e le coperture li può trovare in altro modo. Passare dal casello e lasciare al casellante tutti questi 110 milioni è qualcosa che non appartiene alla buona politica. Siamo tutti d'accordo sul fine dell'emendamento, però è la strada - in questo caso l'autostrada - che non è quella corretta. Per cui diventa offensivo nei confronti di chi, invece di fare buona amministrazione, dà adito ad altri, ovviamente, di poter parlare di favori o addirittura, con parole molto più estreme, di qualcos'altro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marin. Ne ha facoltà.

MARCO MARIN (FI). Grazie, Presidente. Sui tecnicismi e sull'emendamento hanno parlato l'onorevole Occhiuto e l'onorevole Mulè, ma io mi pongo una domanda: ma ci stupiamo ancora che il MoVimento 5 Stelle, i grillini, non capiscano queste cose? Non abbiamo capito che sono dei dilettanti allo sbaraglio (Commenti)? Perché voglio dargli la buona fede di quello che stanno facendo.

PRESIDENTE. Lei deve parlare sul subemendamento.

MARCO MARIN (FI). Certo, è sull'emendamento, Presidente. È evidente che comportarsi in questo modo dimostra, come dicevano i colleghi che hanno parlato prima di me, che probabilmente non lo hanno neanche letto o non hanno voluto fare la fatica di capirlo, Presidente. E allora la questione non è più l'Abruzzo e solo l'emendamento; la questione è che c'è al Governo il MoVimento 5 Stelle, che non è adatto a governare questo Paese, perché, nella migliore delle ipotesi, parliamo di dilettantismo spinto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (FI). Grazie, Presidente. Cari colleghi 5 Stelle, voi avete pregiudicato, riempiendovi la bocca con revoche di concessioni autostradali, la trattativa Alitalia, facendo sfilare Atlantia e pregiudicando 10.800 posti di lavoro. Però, quando si tratta di marchette per gli amici degli amici, le pregiudiziali ideologiche vengono messe da parte. Spero che ai vostri elettori riusciate a spiegarlo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Tiramani. Ne ha facoltà.

PAOLO TIRAMANI (LEGA). Presidente, l'emendamento è abbastanza chiaro: parliamo di 111 milioni di euro che una parte di questo Parlamento vuole regalare ai concessionari. Come hanno spiegato altri, l'ennesima marchetta. Non ci stupiamo da parte del PD di questa azione, ma da parte del MoVimento 5 Stelle, che spesso ha attaccato quelli che erano gli amici degli amici, ci saremmo aspettati ben altro. Invece, in questo consesso, questa sera si sono distinti solo per chiedere la pausa serale - anche loro avevano fame, evidentemente - e poc'altro. Vedete, l'unica cosa che vi tiene uniti, il collante, è la paura di andare a votare, perché molti di voi, se si andasse a votare, tornerebbero ai redditi che avevano prima di entrare qui e sarebbero costretti a chiedere il reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). Grazie, Presidente. Veramente vorrei suggerire ai colleghi dei 5 Stelle di leggere bene questo emendamento; è successo altre volte che hanno votato qualcosa per poi accorgersi che quello che votano è un danno per il Paese e a doverci ripensare. In questo caso state dando un privilegio clamoroso alle concessionarie, un privilegio che voi stessi inizialmente avevate dichiarato che doveva essere una rivoluzione. Invece di pensare a questo privilegio per le concessionarie, pensate al popolo abruzzese. Loro hanno diritto a qualcosa di speciale, loro hanno diritto ai servizi e a un atteggiamento diverso. Avete un atteggiamento schizofrenico. Guardate che così veramente già avete perso tanti consensi e non so con quale dignità sarete in grado di presentare questa scelta. Rileggete l'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie, Presidente. Ancora una volta vorrei fare una messa a fuoco sull'argomento di cui stiamo discutendo anche da lunghe ore. Stiamo parlando del sisma, il terremoto, cioè un aiuto che dovrebbe essere dato alle popolazioni in difficoltà e diretto alla maggior parte possibile delle persone in difficoltà, quante più persone possibile. Ebbene, inserire in questo contesto un aiuto personale, unidirezionale, un favore ad personam, è indegno d'essere inserito in un testo come questo, che dovrebbe portare un aiuto diffuso a tutti i cittadini, e non un aiuto singolo, diretto a un amico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Lazzarini. Ne ha facoltà.

ARIANNA LAZZARINI (LEGA). Presidente, colgo l'occasione di rivolgermi, se posso, per suo tramite, al Ministro D'Incà, che in questo momento è in Aula. Se mi dedica un minuto, visto che sto svolgendo un intervento breve, e se può gentilmente convincere, visto che rappresenta in questo caso da Ministro il suo partito: chieda una sospensione di cinque minuti, faccia questa cortesia. Faccia rivenire in qualche maniera l'animo dei suoi colleghi, dei colleghi dei 5 Stelle: perché al contrario di quello che è stato detto prima, noi teniamo anche al popolo abruzzese, perché questa è una vera e propria marchetta che viene fatta al concessionario. Si fermi, fermiamoci cinque minuti: chiedo se è possibile una sospensione per far sì che si possa ridiscutere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Zoffili. Ne ha facoltà.

EUGENIO ZOFFILI (LEGA). Presidente, io leggo nei banchi del Governo il disinteresse totale, sorrisi… Sorrisi… Va bene, stiamo guardando i colleghi d'Aula. Nei banchi dei 5 Stelle prima c'è stato, Presidente, un sussulto su questo “emendamento marchetta”, così l'abbiamo chiamato. Adesso ci si sta un po' risvegliando e vorrei dire ai colleghi dei 5 Stelle che in questi banchi ci sono persone che amano il popolo abruzzese e che hanno passato purtroppo tante ore e tanti momenti…

PRESIDENTE. Concluda.

EUGENIO ZOFFILI (LEGA). …con la tuta gialla ad aiutare questa popolazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Negli occhi di alcuni colleghi dei 5 Stelle leggo lo stesso disagio che leggo in quegli elettori che li hanno votati, e che adesso magari hanno scelto la Lega; e lo leggo ed esprimo solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Presidente, io ho ascoltato con attenzione la posizione della relatrice e quella di alcuni colleghi dei 5 Stelle. Non metto in discussione la buona fede di quello che avete detto, però probabilmente non avete capito e compreso il subemendamento che abbiamo scritto: un subemendamento che tra l'altro non necessita di copertura economica perché rende economicamente. Io credo che il problema principale sia la chiarezza e l'onestà all'interno della posizione politica del MoVimento 5 Stelle: un movimento che dal punto di vista mediatico sui social, sulla stampa fa credere agli elettori di tenere una certa posizione di natura politica contro i concessionari autostradali, mentre chiuso all'interno di questo palazzo ne tiene un'altra, contravvenendo alle promesse fatte al proprio elettorato. Credo quindi che se tutti quanti siamo d'accordo sull'idem sentire di non aumentare i pedaggi, le tariffe autostradali all'interno dell'Abruzzo, sia assolutamente doveroso approvare il subemendamento proposto dalla Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Locatelli. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA LOCATELLI (LEGA). Presidente, io intanto ringrazio chi mi ha preceduto, perché mi pare che abbia spiegato molto bene a tutti i deputati, anche al Governo, che in questo momento è un po' distratto… Così come tanti altri colleghi, ma si sta parlando della sorte e della vita di tanti cittadini che vivono in Abruzzo. E quindi è stato spiegato molto bene come funziona questo subemendamento: dare e lasciare ai concessionari più di 100 milioni mi sembra una follia. Io vorrei che qualcuno usasse la testa, e chi da abruzzese ha parlato prima si rendesse conto che non si può fare un torto né agli abruzzesi né a tutti gli altri cittadini.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRA LOCATELLI (LEGA). Siamo qui, e concludo, proprio per riportare un po' di buonsenso, e anche magari riportarlo a chi adesso l'ha perso in questi attimi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caparvi. Ne ha facoltà.

VIRGINIO CAPARVI (LEGA). Presidente, d'altronde Casaleggio l'aveva detto: il Parlamento diverrà uno strumento inutile; io credo che la pochezza delle argomentazioni dei colleghi dei 5 Stelle ci stia avvicinando gradatamente purtroppo a questo obiettivo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il subemendamento è di una chiarezza disarmante: io non chiedo ai colleghi dei 5 Stelle di dar ragione alla Lega, chiedo piuttosto di dar ragione alla loro coscienza. Credo che sia arrivato il momento, con uno scatto di orgoglio, di guadagnare una dignità politica. Credo sia ora per il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Presidente, come le hanno già anticipato alcuni colleghi, vorrei ricordare che ci troviamo pressoché in prossimità della mezzanotte, e siamo ancora all'articolo 9 di quello che dovrebbe essere un provvedimento importante ed il cui titolo parla chiaramente di disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici. È meglio che qui qualcuno acceleri un attimo quanto a buonsenso, perché purtroppo abbiamo constatato che, soprattutto da parte dei cari colleghi dei 5 Stelle, in questo caso si vuole fare non un decreto-legge volto ad accelerare il completamento di quello che è stato un disastro per una terra fortemente colpita come quella d'Abruzzo, ma si vuole accelerare un grande “marchettone”, e questo dobbiamo capirlo e dobbiamo cercare di impedirlo in tutti i modi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Maggioni. Ne ha facoltà.

MARCO MAGGIONI (LEGA). Presidente, vedete, se l'italiano ha un senso, e ancorché l'articolo risulti scritto nero su bianco, confrontando il comma 1 dell'articolo con il comma 2, quindi tra il comma 1 che parla di sospensione dell'incremento delle tariffe rispetto al comma 2 che parla addirittura di sospensione della rata degli anni precedenti, è evidente a tutti che c'è una sproporzione ingiustificata di trattamento. Questa sproporzione ingiustificata di trattamento è qualcosa che mina la credibilità di chi porta avanti un articolo di questo tipo. Questa credibilità che viene minata…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO MAGGIONI (LEGA). …non può poi stupire i 5 Stelle e il PD, se si trasferisce su un drastico calo dei consensi che stiamo vedendo in tutta Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marchetti. Ne ha facoltà.

RICCARDO AUGUSTO MARCHETTI (LEGA). Presidente, quindi i colleghi del MoVimento 5 Stelle non hanno imparato assolutamente niente? La dissimulazione non porta consenso, hanno perso tutte le ultime elezioni regionali, hanno dimezzato i consensi e ancora continuano. Hanno fatto battaglia alle concessionarie ovunque e ora vanno a fare una marchetta palese per dare un contentino, quando si potrebbe tranquillamente, sopprimendo il secondo e il terzo comma, così come chiede la Lega con il suo subemendamento, accontentare un territorio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) che ha già sofferto in maniera importante il malgoverno della sinistra, che ha già sofferto il terremoto, proprio come l'ha sofferto l'Umbria. E mi faccia dire un'altra cosa, Presidente: di Marchetti ce n'è soltanto uno e le marchette non le fa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Presidente, sgombriamo il campo da un problema: col nostro subemendamento si mantiene il comma 1, che sospende l'aumento dei pedaggi; si eliminano i commi 2 e 3, che farebbero entrare subito nelle casse di ANAS, che ha già vinto un contenzioso con il concessionario sulla stessa questione, più di 100 milioni, che in base al testo sarebbero spostati al 2030. È meglio averli oggi o meglio tra 11 anni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Non ha bisogno di coperture. Sono soldi che entrano subito, e gli interventi della maggioranza dimostrano che non l'hanno capito. Non è ostruzionismo: è un modo disperato e accorato di farvi capire il nostro subemendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). Presidente, se di marchetta si tratta, la sua quantificazione è abbastanza semplice: il canone che viene posticipato al 2030 lo conosciamo; una volta calcolato il mancato aumento dei pedaggi, la differenza si chiama marchetta.

Voglio fare due considerazioni. La prima fa riferimento ai 111 milioni di euro che col decreto n. 96 del 2017 sono stati procrastinati al concessionario a fronte di investimenti: il Governo deve verificare se questi investimenti sono stati fatti, visto lo stato delle strade (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); la seconda è un'analisi economico-finanziaria della situazione del concessionario: sarebbe interessante scoprire che i soldi per pagare la concessione non li ha e che di questo procrastinare il pagamento magari ne ha realmente bisogno per sopravvivere. Queste indagini vanno fatte. Se non le farà il Governo, sappia che noi le faremo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Gobbato. Ne ha facoltà.

CLAUDIA GOBBATO (LEGA). Presidente, poco fa Di Maio accusava la Lega di favoritismi ai concessionari autostradali e dopo ore e ore di votazioni e di discussione di un provvedimento così importante per i cittadini delle zone terremotate ecco qui la marchetta per gli amici degli amici (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ma colleghi, un po' di dignità, un po' di coerenza. Che ormai abbiate perso ogni contatto con la realtà è noto ed è un dato di fatto, ma almeno per questa volta tornate a pensare ai cittadini: votate il nostro emendamento e tornate a pensare ai cittadini abruzzesi, che se lo meritano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Presidente, io rimango sempre stupita quando una cosa viene spiegata molto chiaramente e si fa finta di non capirla, perché a questo punto davvero si fa finta di non capirla. Infatti, prima un deputato dei 5 Stelle e poi addirittura la relatrice tentano di buttare la palla in tribuna facendo finta che tutto questo discorso è perché la Lega non vuole aiutare i cittadini abruzzesi e non vuole stoppare l'aumento dei pedaggi: questo è impossibile da accettare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Non si tratta di questo! Noi vogliamo aiutare gli abruzzesi, non vogliamo però fare dei regali inutili! Quelli sono soldi che devono venire allo Stato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Presidente, per suo tramite ricordo ai cari amici dei Cinquestelle che è più di un'ora che cerchiamo di far loro aprire gli occhi e di far loro imboccare la strada giusta, o meglio il subemendamento giusto. Con la situazione delle strade in Abruzzo, fatiscenti e ferme agli anni Settanta, qual è il vostro obiettivo? Dovrebbe essere l'obiettivo di noi tutti stasera, dovrebbe essere quello di non aumentare le tariffe e non quello di fare un piacere ai concessionari. Cos'è questa, se non una marchetta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Due rate da 55 milioni, un'inadempienza, per la quale non viene rinviato il pagamento se non alle calende greche. Date prova di non fare un favore da 110 milioni di euro ai concessionari, accantonate questo emendamento ed evitate di fare un'altra figuraccia davanti ai vostri elettori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Tonelli. Ne ha facoltà.

GIANNI TONELLI (LEGA). Presidente, anche se invano, tenterò di fornire un punto di riflessione ai colleghi dei 5 Stelle, anche perché hanno tentato, con questo articolo, di regalare 110 milioni a un concessionario (Commenti). Se realmente desiderate fare un regalo agli abruzzesi e un servizio a chi aveva patito un terremoto, un tragico evento, dovevate pretendere il pagamento e fornire quel denaro nelle loro mani, nelle mani degli abruzzesi affinché potessero utilizzarli come ritenevano! Vi rendete conto - fate questa riflessione - dove siete approdati? Nel porto della consorteria, oramai (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Colmellere. Ne ha facoltà.

ANGELA COLMELLERE (LEGA). Presidente, intanto ringrazio i miei colleghi per tutta l'energia che ci hanno messo per cercare di far capire ai nostri colleghi seduti negli altri banchi di che cosa stiamo realmente parlando questa sera.

Ma io mi rivolgo al MoVimento 5 Stelle, appellandomi anche al vostro ideale, che era quello di giustizia. Avete sempre parlato di giustizia, da sempre, allora chiedo: ma che cosa c'è di giusto in quello che state per andare a votare, con questi emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Cosa c'è di giusto? La vostra lotta alle concessioni, in questo senso, non trova applicabilità. Quindi mi chiedo, quando andrete a casa, quando vi addormenterete stasera, chiedetevi dov'è la giustizia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Maturi. Ne ha facoltà.

FILIPPO MATURI (LEGA). Presidente, in realtà non credo che i colleghi dei 5 Stelle non abbiano capito il contenuto dell'emendamento, semplicemente, evidentemente, non gli interessa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché è pacifico che chi prima governa con la Lega e poi passa a governare con il PD evidentemente o ha delle forti confusioni mentali politiche oppure è bipolare. Oppure, ancora, non è neanche incoerente, semplicemente è coerente nel perseguire i propri interessi. Però invito a stare attenti, perché da essere dei mercenari della politica al mercimonio della politica il passo è davvero breve (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Presidente, ci tengo a sottolineare che la Lega è in prima linea per chi abita nei territori colpiti dal sisma. Infatti è solo grazie alla Lega che questo provvedimento è stato aperto anche a chi è stato vittima del sisma in Emilia-Romagna, in Veneto e in Lombardia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, non preoccupatevi, cittadini abruzzesi, per noi le tariffe non aumenteranno. È certo che fa sorridere, perché per trovare una copertura a questo articolo si sentiva Di Maio che diceva “beh, revochiamo le concessioni, revochiamo le concessioni”, e allora la maggioranza di Governo ha detto: “giusto, prendiamo i soldi dalle concessioni”, e così è nato questo articolo. Cerchiamo di ragionare meglio. Il nostro subemendamento vi dà una soluzione e cerca di trovare in voi quella coerenza che avete perso un po' troppe volte, anche solo oggi. Votatelo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie, Presidente. Beh, l'ora è tarda, è quasi mezzanotte, però volevo capire se i 5 Stelle, che quando erano con la Lega erano contro i poteri forti, ora, che sono con il partito di Bibbiano, sono a favore dei poteri forti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Voglio capire se, quando erano con la Lega erano contro i concessionari, oggi sono con il partito di Bibbiano e sono a favore dei concessionari! E qui ci vuole un po' di coerenza politica, cari amici dei 5 Stelle, altrimenti quello che è successo in Piemonte, quello che è successo in Friuli-Venezia Giulia, quello che è successo in Trentino, quello che è successo in Molise, quello che è successo in Basilicata e quello che è successo in Umbria si ripeterà anche in Emilia-Romagna, si ripeterà anche in Calabria. La coerenza non ha prezzo, cari amici dei 5 Stelle, cari amici campioni della poltrona (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Presidente, io devo dire la verità, che non riconosco più i nostri colleghi dei 5 Stelle, quelli che erano partiti con noi con un contratto di Governo dove qualsiasi cosa era assegnata alla lettera, al minuto, qualsiasi cosa era ben scritta, e adesso, come d'incanto, si trasformano in un paio di mesi in qualcosa di completamente diverso…

PRESIDENTE. Stia all'emendamento.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Ora, in questo momento, diventano come altre persone e altri partiti, e che cosa fanno? Fanno gli accordi con gli amici degli amici. Quei soldi che vengono abbonati alla concessionaria non sono degli italiani e degli abruzzesi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? E andiamo a dire che lo facciamo per togliere le quote, per non aumentare la quota? Ma ci stiamo prendendo in giro o cosa? Credo che sia il caso di riflettere su questo emendamento, che toglie una parte dell'articolo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Centemero. Ne ha facoltà.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Vorrei analizzare da due altri punti di vista il punto in discussione. Innanzitutto, punto uno: oggi, con questo atteggiamento, con l'atteggiamento del Ministro Gualtieri sul MES, abbiamo esautorato il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), abbiamo buttato al vento il sacrificio dei nostri avi!

In secondo luogo, con questo emendamento - non con il nostro subemendamento, ma con quello che avete scritto voi- abbiamo gettato al vento l'economia del mercato, l'economia di mercato. Abbiamo fatto sì che non esista più concorrenza. Abbiamo buttato i valori dell'Occidente, nato a Milano con l'editto di Costantino e nato dalla guerra fredda. Ma noi, che abbiamo un cuore d'oro, che abbiamo un cuore grande, vogliamo aiutarvi a crescere (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Come?

PRESIDENTE. Devi stare calmo! Dovete stare calmi. Prego, prosegua il suo intervento.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Signor Presidente, la scusi, si diverte così.

PRESIDENTE. Chi è che aveva esibito il cartello? Cerchiamo di tenere un atteggiamento serio in questa ultima fase della seduta. Lei, concluda, perché ha finito il suo tempo.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Concludo dicendo che, come in un romanzo di formazione, tipo Oliver Twist, vogliamo aiutarvi a crescere e a trovarvi di fronte alle vostre responsabilità. Il gruppo della Lega non parteciperà al voto del subemendamento e dell'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Donno. Ne ha facoltà.

LEONARDO DONNO (M5S). Grazie, Presidente. È da un'oretta che ormai sentiamo una serie di insulti, sentiamo parlare di coerenza, di incapacità e via dicendo. Io mi limiterei solamente a leggere una cosa che risale al 2008. Nel 2008, colleghi della Lega, Matteo Salvini, quello dai pieni poteri, quello del mojito, quello del Papeete, votò a favore, insieme al suo gruppo, insieme al gruppo della Lega (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Stia al tema anche lei, deputato Donno.

LEONARDO DONNO (M5S). …il cosiddetto salva Benetton, che diede al gruppo le concessioni molto vantaggiose per Autostrade. E ai colleghi di Forza Italia ricordo che era al Governo anche con Berlusconi (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, hanno perso evidentemente la memoria. Però, per uscire, diciamo, da questo cul de sac, dove ci siamo infilati, e convincere, magari, i colleghi della Lega a votare…

PRESIDENTE. Deputati, dovete fare silenzio…

LEONARDO DONNO (M5S). Voglio fare una proposta costruttiva, Presidente.

PRESIDENTE. …e ascoltare l'intervento di chi parla, perché questo è un Parlamento libero, dove ognuno dice quello che vuole, al netto di insulti che verranno evidentemente richiamati e sanzionati. Quindi, il collega sta parlando e lo ascoltiamo insieme. Concluda, perché il suo intervento è a titolo personale.

LEONARDO DONNO (M5S). Faccio solamente questa proposta, Presidente, ai colleghi della Lega. Magari si convincono a votare l'emendamento. Noi parlamentari, tutti gli eletti del MoVimento 5 Stelle, in questi anni hanno restituito oltre 100 milioni di euro ai cittadini italiani (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ci arrivo, Presidente. Sono dati certificati.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LEONARDO DONNO (M5S). Quindi, vorrei avanzare una proposta. Se i colleghi della Lega (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Grazie. Che succede? Lei ha parlato, a titolo personale, ventiquattro secondi in più. Quindi, penso che può stare tranquillamente al suo posto. Non ci sono altri interventi, pertanto… Su cosa? Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Grimaldi (I deputati del gruppo Lega-Salvini Premier scandiscono “Elezioni! Elezioni!” e “Mai col PD!”). Ne ha facoltà.

NICOLA GRIMALDI (M5S). Presidente, se posso… Eh, mi dispiace, però esiste ancora la democrazia in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prosegua.

NICOLA GRIMALDI (M5S). Continuo. Allora, la proposta che volevamo fare (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Colleghi della Lega! Colleghi, colleghi… Invito anche le persone più responsabili, cortesemente, a mantenere un contegno dentro quest'Aula. Avete parlato fino adesso a lungo, dovete avere la cortesia di ascoltare gli interventi degli altri. Prego.

NICOLA GRIMALDI (M5S). Presidente, grazie. Allora, ecco la proposta che vorremo fare ai nostri colleghi della Lega: considerato che noi parlamentari del MoVimento 5 Stelle e anche i consiglieri regionali, come i comunali, restituiscono parte dello stipendio e in questi anni abbiamo restituito circa 100 milioni di euro, chiediamo ai colleghi della Lega se vogliono restituire i loro 49 milioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 StelleCommenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) .

PRESIDENTE. Deputata Carla Cantone, la richiamo all'ordine. La richiamo all'ordine! Metta giù quel cartello.

NICOLA GRIMALDI (M5S). Così saranno circa la metà di quelli che abbiamo restituito noi, ma almeno saranno un bel gruzzoletto per il popolo italiano.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.9-tricies semel.801.1 Giglio Vigna, con parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 109).

Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 9.30.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Abbiamo a questo punto gli interventi di fine seduta. Chiedo ai deputati che vogliono uscire di farlo in silenzio, per dare la possibilità ai deputati che si sono iscritti di svolgere i propri interventi.

Ha chiesto di parlare il deputato Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. Colleghi, intervengo a seguito degli eventi di maltempo sul cuneese di questo fine settimana. Le abbondanti precipitazioni hanno procurato ingenti danni al territorio, per ora sottostimati in 100 milioni per la sola provincia di Cuneo. Un intero paese, Cardè, con l'amico sindaco Matteo Morena, è andato sott'acqua per l'80 per cento e la violenza del Riondino ha portato via un ponte.

Questa mattina in conferenza stampa abbiamo richiesto che il Consiglio dei ministri deliberi lo stato di calamità e che eroghi anche questi 100 milioni di danni. Anche il mio paese, Genola, ha subito numerosi allagamenti. In diverse zone del paese abbiamo dovuto chiudere alcune strade, che risultavano impraticabili e, purtroppo, anche i locali che ospitavano la mensa sono finiti sotto 40 centimetri d'acqua. Abbiamo prontamente attivato la macchina dei soccorsi, insieme ai volontari della Protezione civile, che hanno potuto mettere in atto il piano di prevenzione che Genola periodicamente prova, grazie alla solerzia del capogruppo, una squadra composta da uomini in divisa della Protezione civile e vigili del fuoco, ma anche di tante persone che si sono presentati, armati di sola voglia di dare una mano al paese. Abbiamo distribuito sacchi di sabbia, svuotato scantinati ed abitazioni private e fatto turni estenuanti anche di notte per cercare di abbassare il livello dell'acqua al di sotto del livello della falda. Il lunedì ho disposto la chiusura delle scuole, per poter terminare i lavori di pompaggio, mentre i successivi due giorni sono stati dedicati a ripristinare i locali e gli impianti a tempo di record, per poter erogare già da domani il servizio mensa per gli alunni del nostro paese. Tutto questo è stato possibile grazie all'efficienza della macchina comunale, dagli uffici agli amministratori, dalla Protezione civile alla Pro Loco, alla collaborazione con le scuole, gli insegnanti, le famiglie e i semplici cittadini. Ora serve sbloccare quei 20 miliardi, che sono fermi, per contrastare il dissesto idrogeologico, ed erogarli al più presto ai comuni, affinché possano tornare a pulire i fiumi e i canali, a mettere in atto tutte quelle opere che servono a prevenire situazioni come quelle del weekend scorso. Noi cuneesi siamo gente abituata a rimboccarci le maniche, senza fare tanto “cine”. Ed è proprio per questo che mi rendo orgoglioso di essere sindaco di uno di questi paesi. (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La ringrazio. Allora, colleghi, avremmo in teoria altri tre interventi di fine seduta. Tutti sono cronometrati, il tempo a disposizione è un minuto e quaranta secondi per i prossimi due interventi. La seduta doveva chiudersi alle ore 24, quindi, siamo abbondantemente al di là del termine concordato. Quindi, io direi, per venire incontro alle esigenze dei deputati, se sono d'accordo, di fare degli interventi di un minuto ciascuno, altrimenti li facciamo alla fine della seduta di domani, perché la seduta odierna, appunto, si sarebbe dovuta concludere a mezzanotte.

Quindi, deputato Giuseppe Donina, è d'accordo a parlare un minuto? Perfetto, a lei la parola.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Presidente, oggi, in Commissione finanze, si è perpetrato quello che ormai già pensavamo, cioè c'è stato il taglio dei nostri emendamenti per quanto riguarda l'IVA sulle autoscuole; questo Governo delle tasse, per l'ennesima volta, getta la maschera e, praticamente, applica il 22 per cento di IVA sulle lezioni per l'autoscuola, per la guida dei ragazzi. È l'ennesima tassa che mette questo Governo, è l'ennesima tassa che si rimarcherà, praticamente, sulle famiglie, l'ennesima tassa che va a gravare sui nostri giovani, a discapito ovviamente dei costi e soprattutto della sicurezza stradale. La Lega aveva fatto un emendamento per esonerare questo intervento, per annullare l'IVA sulle lezioni delle autoscuole, ma questo Governo per l'ennesima volta ha inventato una tassa che non c'era, ha inventato, anche stavolta, la tassa sulla patente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Murelli. Va bene un minuto? A lei la parola.

ELENA MURELLI (LEGA). Purtroppo, il maltempo ha flagellato anche le nostre montagne piacentine e in particolare la Val Nure. La provinciale 654 è spezzata tra Folli e Casalcò, dove, dalla serata di domenica, una frana ha iniziato a muoversi velocemente. Da lunedì, il territorio si ritrova senza un collegamento essenziale. Il comune di Ferriere ha riaperto solo per le vetture, per non lasciare isolata la vallata, la strada comunale tra Rompeggio e Colla di Gambaro, strada che non si presenta al meglio, non sicura al 100 per cento, perché spesso vittima delle intemperie nel periodo invernale.

In questo minuto a disposizione, voglio portare la mia solidarietà agli abitanti dei paesi completamente isolati, come Predalbora, o a forte rischio isolamento, come Selva e Gambaro, e in particolare a chi, nonostante tutto, con tanta tenacia e amore del territorio, prosegue la propria attività di presidio, così importante per una montagna piacentina che resiste anche contro le avversità della natura. Anche la statale 45 in Val Trebbia non è da meno e mi segnalano frane e interruzioni. Il rischio di avere più paesi isolati, il colpo di grazia all'economia e l'impossibilità di prestare soccorsi alle popolazioni sono punti importanti che tutte le istituzioni devono considerare.

Concludo dicendo che bisogna contrastare lo spopolamento della montagna. Senza quei piccoli lavori di manutenzione, non solo delle strade, ma anche dei boschi, che solo chi vive il territorio può fare, crolla tutto e lo stiamo vedendo. Anche la regione Emilia-Romagna non può lasciare soli questi territori. Chiedo lo stato di calamità per l'alta Val Nure (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Nunzio Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (M5S). Presidente, sono ormai quasi sessant'anni che la Ferrosud Spa, azienda ubicata nella zona industriale di Jesce, confinante con i comuni di Santeramo in Colle e di Altamura, si occupa di costruzioni meccaniche nel settore ferroviario. Ha dato lavoro a tantissimi cittadini murgiani, raggiungendo gli oltre 800 dipendenti. Oggi, la Ferrosud occupa circa 100 lavoratori. Nello scorso mese di febbraio con quest'azienda, che è ormai un'azienda in crisi, ecco, presso il Ministero dello sviluppo economico si è tenuto un incontro tra le parti interessate, riguardante il futuro della Ferrosud Spa, con un risultato purtroppo infruttuoso. L'azienda ha predisposto un nuovo piano industriale che prevede un pesante ridimensionamento del personale, fino addirittura al 50 per cento. Sono in costante collegamento con l'onorevole Gianluca Rospi del collegio di Matera, per fare in modo che tutti gli attori istituzionali, dalla regione Basilicata al Ministero dello sviluppo economico, moltiplichino gli sforzi, affinché questo importante patrimonio industriale del territorio murgiano sia rilanciato e non vada assolutamente disperso. Grazie, Presidente.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Giovedì 28 novembre 2019 - Ore 9,30:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici. (C. 2211-A)

Relatrici: PEZZOPANE e TERZONI.

2. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, recante misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti.

(C. 2222-A)

Relatrici: CASA, per la VII Commissione; SERRACCHIANI, per la XI Commissione.

3. Seguito della discussione della proposta di legge:

DORI ed altri: Modifiche al codice penale, alla legge 29 maggio 2017, n. 71, e al regio decreto-legge 20 luglio 1934, n. 1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e di misure rieducative dei minori. (C. 1524-A)

e dell'abbinata proposta di legge: MELONI ed altri. (C. 1834)

Relatrice: D'ORSO.

4. Seguito della discussione delle mozioni Muroni, Orlando, Ilaria Fontana, Fregolent ed altri n. 1-00181, Molinari ed altri n. 1-00298, Meloni ed altri n. 1-00299 e Labriola ed altri n. 1-00300 concernenti iniziative in relazione all'emergenza climatica e ambientale .

La seduta termina alle 0,20 di giovedì 28 novembre 2019.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 11 la deputata Gava ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 7 il deputato Benamati ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 8 le deputate Saltamartini e Comaroli hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 10 il deputato Zangrillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 11 il deputato Capitanio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione nn. 11, 17, 18 e 19 il deputato De Luca ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione nn. 12 e 52 il deputato Sensi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 14 la deputata Emiliozzi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 18, 48, 52, 80 e 86 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 24 la deputata Ferro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 25 la deputata Di Giorgi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 26, 61, 69 e 78 la deputata Serracchiani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 28 il deputato Vazio ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nella votazione n. 34 il deputato Patassini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 35 la deputata Nappi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 35 e 69 la deputata Madia ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 36 il deputato Melilli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 38, 56 e 91 il deputato Buratti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 44 la deputata Barzotti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 52 e 57 il deputato Zoffili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 53 la deputata Raffa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

votazione n. 55 il deputato Enrico Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 67 il deputato Morgoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 70 il deputato Gariglio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 73 la deputata Mura ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 81 il deputato Deidda ha segnalato che non è riuscito a votare;

votazione n. 87 il deputato Marino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 95, 96 e 97 la deputata Cantone ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2211-A - em. 7.18 469 469 0 235 206 263 84 Resp.
2 Nominale em. 7.2 469 469 0 235 206 263 84 Resp.
3 Nominale em. 7.5 477 477 0 239 211 266 82 Resp.
4 Nominale em. 7.7 466 466 0 234 211 255 82 Resp.
5 Nominale em. 7.15 478 478 0 240 213 265 81 Resp.
6 Nominale em. 7.16 476 476 0 239 211 265 81 Resp.
7 Nominale em. 7.17 484 484 0 243 215 269 80 Resp.
8 Nominale art. agg. 7.0501 478 477 1 239 210 267 80 Resp.
9 Nominale art. agg. 7.0550 477 477 0 239 212 265 80 Resp.
10 Nominale em. 8.26 477 477 0 239 213 264 80 Resp.
11 Nominale em. 8.45 469 468 1 235 209 259 80 Resp.
12 Nominale em. 8.47 471 471 0 236 214 257 80 Resp.
13 Nominale em. 8.560 465 465 0 233 213 252 80 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 8.50 463 463 0 232 210 253 80 Resp.
15 Nominale em. 8.56 471 471 0 236 214 257 80 Resp.
16 Nominale em. 8.550 470 470 0 236 214 256 80 Resp.
17 Nominale em. 8.62, 8.551 475 475 0 238 214 261 80 Resp.
18 Nominale art. agg. 8.047 478 478 0 240 214 264 79 Resp.
19 Nominale art. agg. 8.050, 8.051 468 468 0 235 206 262 78 Resp.
20 Nominale art. agg. 8.057 464 464 0 233 204 260 78 Resp.
21 Nominale art. agg. 8.060 461 461 0 231 203 258 78 Resp.
22 Nominale art. agg. 8.0559 454 453 1 227 196 257 78 Resp.
23 Nominale art. agg. 8.046 456 455 1 228 199 256 78 Resp.
24 Nominale art. agg. 8.08 454 454 0 228 199 255 78 Resp.
25 Nominale art. agg. 8.012 456 456 0 229 196 260 78 Resp.
26 Nominale art. agg. 8.016 445 445 0 223 195 250 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale art. agg. 8.017 438 438 0 220 194 244 90 Resp.
28 Nominale art. agg. 8.020 456 455 1 228 200 255 88 Resp.
29 Nominale art. agg. 8.026 463 463 0 232 204 259 88 Resp.
30 Nominale art. agg. 8.0570 468 468 0 235 202 266 87 Resp.
31 Nominale art. agg. 8.045 471 471 0 236 203 268 87 Resp.
32 Nominale art. agg. 8.0551 466 466 0 234 202 264 87 Resp.
33 Nominale em. 9.550 470 470 0 236 204 266 87 Resp.
34 Nominale art. agg. 9.010 469 469 0 235 203 266 87 Resp.
35 Nominale art. agg. 9.028 471 471 0 236 206 265 86 Resp.
36 Nominale art. agg. 9.040 455 455 0 228 199 256 82 Resp.
37 Nominale art. agg. 9.0553 456 456 0 229 197 259 82 Resp.
38 Nominale art. agg. 9.0111 453 453 0 227 198 255 82 Resp.
39 Nominale art. agg. 9.084 440 440 0 221 191 249 82 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale art. agg. 9.051 458 458 0 230 196 262 82 Resp.
41 Nominale art. agg. 9.072 446 445 1 223 201 244 82 Resp.
42 Nominale art. agg. 9.073 452 452 0 227 193 259 82 Resp.
43 Nominale art. agg. 9.0283 456 456 0 229 456 0 82 Appr.
44 Nominale art. agg. 9.074, 9.075 451 451 0 226 194 257 82 Resp.
45 Nominale art. agg. 9.077, 9.081 459 459 0 230 198 261 82 Resp.
46 Nominale art. agg. 9.0300 456 456 0 229 198 258 82 Resp.
47 Nominale art. agg. 9.0348 456 456 0 229 201 255 82 Resp.
48 Nominale art. agg. 9.0123 452 452 0 227 200 252 82 Resp.
49 Nominale art. agg. 9.083, 9.0364 434 434 0 218 189 245 82 Resp.
50 Nominale art. agg. 9.082 428 428 0 215 187 241 82 Resp.
51 Nominale art. agg. 9.0597 437 437 0 219 189 248 82 Resp.
52 Nominale art. agg. 9.0114 403 402 1 202 175 227 81 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale art. agg. 9.0385 414 413 1 207 177 236 81 Resp.
54 Nominale art. agg. 9.0110 413 413 0 207 177 236 81 Resp.
55 Nominale art. agg. 9.0106 402 402 0 202 175 227 81 Resp.
56 Nominale art. agg. 9.0399 408 408 0 205 177 231 81 Resp.
57 Nominale art. agg. 9.0127 416 416 0 209 181 235 81 Resp.
58 Nominale art. agg. 9.0552 366 366 0 184 145 221 85 Resp.
59 Nominale art. agg. 9.0411 368 368 0 185 148 220 85 Resp.
60 Nominale art. agg. 9-bis.0550 379 379 0 190 149 230 85 Resp.
61 Nominale art. agg. 9-bis.0103, 9-bis.0551 368 367 1 184 145 222 85 Resp.
62 Nominale em. 9-septies.700 383 383 0 192 383 0 85 Appr.
63 Nominale art. agg. 9-octies.0550 382 382 0 192 151 231 85 Resp.
64 Nominale art. agg. 9-octies.0551 387 387 0 194 154 233 85 Resp.
65 Nominale art. agg. 9-octies.0552 385 385 0 193 153 232 84 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale art. agg. 9-octies.097, .0553 385 385 0 193 153 232 84 Resp.
67 Nominale em. 9-novies.500 387 387 0 194 154 233 84 Resp.
68 Nominale em. 9-novies.700 396 396 0 199 396 0 84 Appr.
69 Nominale em. 9-decies.550 392 392 0 197 161 231 83 Resp.
70 Nominale em. 9-undecies.500, .700 403 403 0 202 403 0 82 Appr.
71 Nominale em. 9-terdecies.501, .503 408 408 0 205 408 0 82 Appr.
72 Nominale em. 9-terdecies.502, .600 407 407 0 204 407 0 82 Appr.
73 Nominale em. 9-septiesdecies.700 410 410 0 206 408 2 82 Appr.
74 Nominale em. 9-vicies semel.800 410 410 0 206 409 1 82 Appr.
75 Nominale em. 9-vicies semel.700 421 421 0 211 421 0 82 Appr.
76 Nominale em. 9-vicies semel.550 423 423 0 212 171 252 81 Resp.
77 Nominale em. 9-vicies bis.700 421 421 0 211 421 0 80 Appr.
78 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0570 417 417 0 209 171 246 80 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0571 421 421 0 211 176 245 79 Resp.
80 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0572 425 425 0 213 175 250 79 Resp.
81 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0550 426 426 0 214 175 251 78 Resp.
82 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0551 432 432 0 217 180 252 78 Resp.
83 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0552 434 434 0 218 182 252 78 Resp.
84 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0553 428 428 0 215 176 252 78 Resp.
85 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0554 429 429 0 215 176 253 78 Resp.
86 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0555 430 430 0 216 178 252 78 Resp.
87 Nominale art. agg. 9-vicies ter.0556 427 427 0 214 178 249 78 Resp.
88 Nominale em. 9-vicies quater.700 434 434 0 218 434 0 78 Appr.
89 Nominale em. 9-vicies quinquies.550 428 428 0 215 178 250 78 Resp.
90 Nominale em. 9-vicies sexies.550 430 430 0 216 179 251 78 Resp.
91 Nominale art. agg. 9-vicies sexies.0550 421 421 0 211 177 244 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 8 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nominale art. agg. 9-vicies sexies.0551 436 436 0 219 183 253 78 Resp.
93 Nominale art. agg. 9-vicies sexies.0552 423 423 0 212 178 245 79 Resp.
94 Nominale art. agg. 9-vicies sexies.0555 429 429 0 215 182 247 79 Resp.
95 Nominale art. agg. 9-vicies sexies.0553 433 433 0 217 183 250 79 Resp.
96 Nominale art. agg. 9-vicies sexies.0554 425 425 0 213 182 243 79 Resp.
97 Nominale em. 9-vicies septies.500, .501 430 430 0 216 184 246 79 Resp.
98 Nominale em. 9-vicies septies.550 432 432 0 217 184 248 79 Resp.
99 Nominale em. 9-duodetricies.800 437 437 0 219 437 0 79 Appr.
100 Nominale em. 9-duodetricies.501 rif. 430 430 0 216 430 0 79 Appr.
101 Nominale em. 9-duodetricies.551 433 433 0 217 182 251 79 Resp.
102 Nominale subem. 0.9-undetricies.501.800 432 432 0 217 432 0 78 Appr.
103 Nominale em. 9-undetricies.501 436 436 0 219 436 0 77 Appr.
104 Nominale em. 9-tricies.550 430 430 0 216 178 252 77 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 109)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nominale em. 9-tricies.551 435 435 0 218 177 258 77 Resp.
106 Nominale em. 9-tricies.700 432 432 0 217 432 0 77 Appr.
107 Nominale em. 9-tricies.552 427 427 0 214 174 253 78 Resp.
108 Nominale art. agg. 9-tricies.0500 433 433 0 217 176 257 77 Resp.
109 Nominale subem. 0.9-tricies semel.801.1 314 278 36 140 37 241 78 Resp.