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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 243 di martedì 22 ottobre 2019

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

LUCA PASTORINO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 18 ottobre 2019.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Braga, Colletti, Comaroli, Luigi Di Maio, Gallinella, Gallo, Gava, Gebhard, Giorgis, Grimoldi, Invernizzi, Lupi, Maggioni, Maniero, Patassini, Pedrazzini, Polverini, Potenti, Rizzo, Paolo Russo, Saltamartini, Schullian, Scoma e Tasso sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente novanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Modifiche nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.

PRESIDENTE. Comunico che, in data 21 ottobre 2019, il Presidente della Camera ha chiamato a fare parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario il deputato Massimo Bitonci, in sostituzione del deputato Giancarlo Giorgetti, dimissionario, e il deputato Emanuele Fiano, in sostituzione del deputato Francesco Boccia, entrato a far parte del Governo.

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Elementi e iniziative in relazione alla gestione del patrimonio immobiliare dell'Inps, con particolare riferimento al piano delle dismissioni – n. 3-00504)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno dei deputati Giacometto e Bignami n. 3-00504 (Vedi l'allegato A).

Il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza, ha facoltà di rispondere.

STANISLAO DI PIAZZA, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Grazie Presidente. Buongiorno, onorevoli deputati. Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, rappresento quanto segue. È anzitutto da dire che, con legge n. 410 del 2001, è stato avviato un processo di privatizzazione e valorizzazione degli immobili di proprietà delle pubbliche amministrazioni mediante due rilevanti operazioni di cartolarizzazione, affidate alla Società cartolarizzazione immobili pubblici. Nell'ambito di tale processo, l'INPS è stato interessato da operazioni di cartolarizzazione riferite a oltre 40 mila unità immobiliari residenziali, che, a fronte di tempistiche serrate e vincoli d'incasso stringenti, hanno determinato una situazione nella quale gli immobili maggiormente problematici sono rimasti alla fine invenduti.

Nel 2009, in considerazione dell'eccezionale crisi economica internazionale e delle particolari condizioni dei mercati finanziario e immobiliare, la legge n. 14 del 2009 ha posto fine alla prima e alla seconda operazione di cartolarizzazione. È stato, quindi, previsto il ritrasferimento agli originari proprietari dei beni immobili rimasti invenduti e, a suo tempo, già trasferiti alla Società cartolarizzazione immobili pubblici.

Nel 2017 l'Istituto, a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 96 del 2017, ha riavviato la dismissione del patrimonio immobiliare. Interpellato con riferimento all'odierno atto di sindacato ispettivo, l'INPS ha segnalato che, allo stato, sono stati messi in vendita diretta sul mercato immobili, per un controvalore pari a 348 milioni di euro, e sono state avviate altresì alla stima oltre 11 mila unità, che saranno vendute, sia tramite offerte ai conduttori aventi diritto sia in asta pubblica. Parallelamente a ciò l'Istituto, con la duplice finalità di conseguire sia risparmi gestionali e manutentivi che una valorizzazione del patrimonio, ha utilizzato, per selezionate tipologie di immobili, un ulteriore canale di dismissione consistente nel conferimento di portafogli immobiliari a fondi chiusi, istituiti e gestiti da Invimit Sgr, società per azioni partecipata al 100 per cento dal MEF.

Al riguardo l'INPS ha riferito di avere sottoscritto, a far data dal 2017, mediante apporto di immobili, quote del fondo immobiliare chiuso i-3 INPS, gestito da Invimit Sgr, per un valore di oltre 425 milioni di euro, al quale si aggiungono anche le strutture apportate al Fondo i-3 Silver (dedicato alla senior housing), anch'esso gestito da Invimit Sgr, per un controvalore di 22 milioni di euro.

Quanto poi alla questione posta dall'onorevole interrogante, relativa alle spese sostenute dall'Istituto per canoni di locazione, si rammenta che, fino al dicembre 2003, l'INPS era proprietario di tutte le proprie sedi strumentali. Nella medesima citata data, è stata avviata un'operazione con la quale sono stati trasferiti un gran numero di immobili di proprietà di amministrazioni ed enti pubblici, adibiti a sedi strumentali, al Fondo immobili pubblici. Detta operazione prevedeva, contestualmente al trasferimento degli immobili, il riaffitto dei medesimi alle stesse amministrazioni (tra questi, si annoverano 44 unità immobiliari originariamente utilizzate dall'INPS e altre 9 riferite all'ex Inpdap, come noto, successivamente incorporato), con la previsione di limiti specifici al recesso anticipato dal contratto in parola. Ciononostante l'INPS è riuscito ad avviare una serie di iniziative che hanno consentito di rilasciare numerosi immobili, ricorrendo all'utilizzo di beni di proprietà, che, successivamente al 2004, sono entrati nella sua disponibilità per effetto dell'incorporazione di altri enti. Per tale via, l'Istituto è riuscito a realizzare un risparmio cumulato di oltre 20 milioni di euro. Allo stato attuale, l'Istituto non può rilasciare ulteriori immobili in locazione, fino alla scadenza contrattuale del 31 dicembre 2022.

Confido di avere risposto, in tal modo, ai quesiti posti dall'onorevole interrogante.

PRESIDENTE. Il deputato Carlo Giacometto ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione, per cinque minuti. Può cambiare microfono, collega.

CARLO GIACOMETTO (FI). Grazie, Presidente. Dichiarerò immediatamente, ahimè, la mia non soddisfazione rispetto alla risposta, perché lei, sottosegretario Di Piazza - che ringrazio evidentemente per la cortesia con la quale mi ha illustrato la risposta che gli uffici le hanno preparato - mi ha raccontato quello che è avvenuto fino a oggi, rispetto al patrimonio ingente, stimato - dice la Corte dei conti - intorno ai 3 miliardi di euro, dell'Istituto nazionale di previdenza sociale, ma, rispetto alle questioni poste nella nostra interrogazione, non ci ha detto nulla. Faccio riferimento, ad esempio, al piano di dismissioni che era stato ipotizzato nell'anno 2018 dal presidente precedente dell'INPS e che prevedeva dismissioni, nell'anno 2018, per 90 milioni di euro, poi attualizzati a 50 a metà anno e, poi, effettivamente conseguiti 19, a fine anno 2018. Ecco, mi sarebbe piaciuto che, ad esempio, lei ci avesse detto qualcosa rispetto a quello che è avvenuto nel 2019, in quanto al piano di dismissioni.

Poi vi è il tema degli alloggi sfitti, che, secondo le fonti che abbiamo citato all'interno della nostra interrogazione, assommano, insieme agli altri immobili occupati, a circa 3.200. Su questo fenomeno, evidentemente, ci aspettiamo una grande attenzione, perché il patrimonio immobiliare di INPS è stato costituito, nel corso degli anni, grazie alle contribuzioni dei lavoratori italiani e, quindi, ci aspettiamo che il corretto impiego delle risorse preveda, per quegli immobili, una gestione attiva.

Capisco che l'utilizzo dei fondi abbia dato dei risultati in qualche modo apprezzabili. Mi ha parlato di 425 milioni di euro e 22 milioni di euro, dal punto di vista della valorizzazione, credo negli anni dal 2017 in avanti, se ho ben capito la risposta. Ma è altrettanto vero che, su un patrimonio complessivo di 3,1 miliardi in totale, evidentemente molte cose sono ancora da fare.

Poi, in merito al fatto che oggi l'Istituto a livello nazionale sia costretto ad avere un saldo negativo in termini di locazioni passive, rispetto alle locazioni attive, evidentemente è un dato che non può non vederci coinvolti direttamente. Ad esempio - parlo per la mia regione - ho visto che in Piemonte le locazioni attive assommano a 1 milione di euro, mentre le locazioni passive sfiorano i 5. Quindi, evidentemente, c'è una situazione che, di qui in avanti, in qualche modo deve essere gestita.

Quindi, rispetto alle domande che avevamo posto, ovvero la verifica della situazione esposta in premessa, la ringrazio per la cronistoria che mi ha fatto, rispetto al percorso che ci ha portato fin qui. Mentre, invece, per quanto riguarda lo stato di attuazione del piano di dismissioni immobiliari e quello che avverrà di qui in avanti, evidentemente non posso dirmi soddisfatto. Comunque, la ringrazio.

(Iniziative volte a valorizzare il patrimonio archeologico nazionale preistorico e preclassico, con particolare riferimento alle testimonianze nuragiche e pre-nuragiche della Sardegna – n. 3-01043)

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Lorenza Bonaccorsi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Perantoni n. 3-01043 (Vedi l'allegato A).

LORENZA BONACCORSI, Sottosegretaria di Stato per i Beni e le attività culturali e per il turismo. Grazie, Presidente. Mi riferisco alla richiesta dell'onorevole Perantoni volta a conoscere quali iniziative il Ministero intenda intraprendere per tutelare e valorizzare il patrimonio della Sardegna, con particolare riferimento alla civiltà pre-nuragica e nuragica. Permettetemi di confermare che il patrimonio archeologico della Sardegna è ricchissimo e che soprattutto nel caso di edifici monumentali, quali i nuraghi, è tale da caratterizzare il paesaggio delle campagne e talora dei centri abitati. Il patrimonio archeologico della Sardegna centro-settentrionale riveste un'importanza particolare sia in ragione del suo stato di conservazione sia della estrema densità dei monumenti sul territorio. Tali condizioni sono state certamente favorite dalla ridotta antropizzazione della regione, eccezion fatta per le aree urbane e per le loro periferie e dall'assenza di fenomeni geologici, in particolare di natura sismica, che in altre regioni d'Italia hanno provocato gravi devastazioni.

Nella complessa e pluristratificata occupazione del territorio i fenomeni dell'ipogeismo funerario del Neolitico e lo sviluppo della civiltà nuragica dell'età del Bronzo hanno lasciato testimonianze materiali e monumentali di rilievo eccezionale e peculiare rispetto al panorama nazionale e mediterraneo, come è ben noto. L'impegno della sovrintendenza nella tutela, nella conservazione e nella promozione dei monumenti archeologici è costante, pur dovendo tener conto di vari fattori. In primo luogo, per quanto riguarda la tutela, si tenga presente che la assoluta maggioranza dei monumenti ricade in proprietà privata e che, pertanto, perché ne sia riconosciuta la qualifica di bene culturale, occorre l'emanazione di specifici decreti di dichiarazione di importante interesse archeologico. Per tali dichiarazioni la soprintendenza ha l'onere di svolgere l'istruttoria che, giova rammentarlo, in un territorio come quello sardo comporta la necessità di raggiungere i siti di interesse pressoché esclusivamente con automezzi, spesso del tipo fuori-strada. Tuttavia, nonostante le note difficoltà per l'utilizzo delle autovetture di servizio e di quelle personali, dal 2009 all'anno in corso i decreti di tutela del territorio di competenza della soprintendenza di Sassari e Nuoro, solo per i monumenti preistorici, ammontano a ben 161.

Per quanto riguarda il territorio della soprintendenza di Cagliari, esso si estende per 7.560 chilometri quadrati in zone impervie oppure facilmente raggiungibili ma soggette a una forte pressione antropica e, pertanto, necessitanti di un controllo costante e, vista la consistenza del patrimonio archeologico isolano, l'attività di tutela richiede un'attenta attività di controllo che non sempre può essere assicurata dall'organico attualmente in servizio.

Come tutti gli altri uffici del Ministero, le soprintendenze della Sardegna hanno un organico insufficiente sia per quanto riguarda i funzionari archeologici che di personale tecnico di supporto necessario per lavorare sul territorio. A questo si aggiunge la progressiva dismissione delle sedi operative periferiche che in passato garantivano la presenza della soprintendenza sul territorio per il progressivo pensionamento del personale. Nonostante la drastica riduzione di risorse umane, le soprintendenze hanno cercato di ottemperare alle pressanti esigenze della tutela archeologica con una maggiore programmazione delle attività, ponendo prioritariamente come obiettivo il completamento degli interventi avviati nei decenni passati e ancora non portati a termine. In particolare, la soprintendenza di Cagliari ha evitato di aprire nuovi fronti di scavo; ha puntualmente segnalato le emergenze o le situazioni di criticità dei monumenti nelle programmazioni statali e ha fornito consulenza tecnico-scientifica per la programmazione dei fondi regionali e/o comunali. Inoltre, ha contemperato le esigenze della conservazione e dell'interesse tecnico-scientifico con quelli della valorizzazione e fruizione, anche a fini turistici. Oltre alla prevalente proprietà privata, i siti archeologici sardi sono in minor misura di enti locali mentre le aree demaniali sono in numero decisamente minoritario. Peraltro, il numero dei beni archeologici è soggetto a un continuo e progressivo incremento in quanto il sottosuolo restituisce sempre nuove testimonianze e spesso si tratta di rinvenimenti fortuiti avvenuti in occasione di lavori o di opere pubbliche che hanno fatto emergere depositi archeologici sepolti e sconosciuti. Per quanto la diffusa applicazione dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 50 del 2016 sulla verifica preventiva dell'interesse archeologico abbia limitato notevolmente gli scavi di emergenza e i rinvenimenti occasionali, la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, che negli ultimi anni è notevolmente aumentata nelle due province di Cagliari e Oristano, ha comportato il verificarsi di rinvenimenti di nuovi siti, per la cui messa in sicurezza si è fatto fronte con le risorse umane e finanziarie disponibili. Oltre al fatto che la verifica preventiva dell'interesse archeologico comporta i saggi preventivi di controllo, la sorveglianza da parte di archeologi degli sterri in corso d'opera, situazione questa che riguarda circa l'80 per cento dei casi.

Sebbene non tutti i siti archeologici abbiano le caratteristiche adatte per essere avviati a processi di valorizzazione, le soprintendenze hanno sempre stimolato e agevolato le iniziative degli enti locali finalizzate alla fruizione, in quanto lo sviluppo di servizi e di strutture stabili di gestione costituisce un presidio territoriale utile per la custodia e il monitoraggio del patrimonio archeologico. Attualmente le aree archeologiche gestite e organizzate con servizi di accompagnamento e visite guidate sono 25, anche se i siti fruibili oggetto di scavi sono in numero decisamente superiore. I civici musei archeologici sono 21 e, unitamente ai siti, costituiscono un'offerta culturale diffusa sul territorio. È opportuno ribadire che ogni emergenza archeologica liberata dai crolli e dai depositi eolici risulta esposta agli agenti atmosferici e ad altri fattori di degrado e, per garantirne la conservazione, necessita di una manutenzione programmata e costante che monitori e limiti i fenomeni di alterazione. In questo senso non è opportuno e utile, oltre che impossibile dal punto di vista economico, scavare una grande quantità di monumenti ma è opportuno programmare e scegliere interventi sulla base di criteri ragionati. L'intensa attività di progettazione che la sovrintendenza ha messo in campo in questi anni ha portato a costruire interventi integrati che uniscano le esigenze, talora emergenziali, della conservazione in una logica di circuito culturale. Ogni soprintendenza è impegnata, inoltre, per quanto attiene alla tutela, nella collaborazione istituzionale con la regione autonoma Sardegna, dal 2006 dotata del Piano paesaggistico regionale, che prevede la co-pianificazione con gli uffici periferici del Mibac per l'individuazione e per le misure di protezione relative ai beni culturali sia rispetto al Piano paesaggistico regionale, sia per quanto riguarda l'adeguamento dei piani. Sicuramente sarebbero necessarie risorse maggiori per mettere in sicurezza il patrimonio archeologico di competenza, ma ogni soprintendenza ha operato cercando di cogliere ogni opportunità di finanziamento e ha, inoltre, collaborato con gli altri enti che a vario titolo intervengono nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio archeologico locale. Piuttosto quello che mi preme sottolineare è che questo Ministero, proprio per dare soluzione alla grave carenza di personale che ho prima evidenziato, ha avviato un piano di assunzioni che interesserà il triennio 2019-2021 e che si prevede potrà ovviare ad alcune difficoltà degli uffici e soprattutto di quelli che operano sul territorio. Vorrei, quindi, rassicurare l'onorevole Perantoni circa il fatto che la tutela e la valorizzazione della Sardegna e del Paese tutto sono temi seguiti con attenzione, direi, istituzionale dal Ministero che fa della sua vasta articolazione territoriale il suo punto di forza, poiché è proprio in quegli uffici che vivono e lavorano con cura e dedizione i funzionari impegnati in questa attività.

PRESIDENTE. Il deputato Perantoni ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione per cinque minuti.

MARIO PERANTONI (M5S). Grazie, Presidente. Signora sottosegretario, la ringrazio. Ovviamente mi dichiaro soddisfatto della sua risposta soprattutto in prospettiva, cioè per quanto lei ha appena detto in merito al potenziamento degli organici delle soprintendenze, in merito all'impegno che il Ministero, devo dire, profonde per la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio sardo. Mi preme sottolineare che, come ha giustamente rilevato lei, la presenza delle testimonianze nuragiche e pre-nuragiche in Sardegna è capillare e talmente diffusa sul territorio che è anche difficile arrivare a un preciso censimento, non solo delle emergenze monumentali ma anche delle tombe ipogeiche, dei pozzi sacri e di quant'altro rientri all'interno della cultura nuragica e pre-nuragica. Ma tale capillarità, tale diffusione capillare sul territorio è un vantaggio e dovrebbe essere vista come uno strumento di sviluppo per la Sardegna. Lei sa, signora sottosegretario, che la Sardegna è una regione che soffre di una gravissima crisi economica. La regione del Sulcis-Iglesiente è una delle regioni più povere d'Europa. Tra il 2014 e il 2017, a causa della denatalità e a causa dell'emigrazione, la Sardegna ha perso circa il 10 per cento della sua popolazione e numerosi paesi dell'interno si vanno spopolando.

Ora, queste problematiche devono essere affrontate e credo che uno degli strumenti per cercare di porre un freno alla deriva, alla perdita di identità, allo spopolamento, alla perdita di ciò che costituisce la storia anche della nostra Sardegna e della nostra Italia sia proprio lo strumento della valorizzazione dei beni culturali e, in particolare, di questi beni che risalgono a tremila, quattromila, cinquemila anni fa e che sono, appunto, non solo identitari ma consentono una presenza e un investimento su tutto il territorio regionale.

Credo di non sbagliare quando dico che, se si investe nella cultura e si cerca di valorizzare questo patrimonio che noi abbiamo, si pone un argine a quello che è lo spopolamento, si pone un argine a quella che è la disoccupazione, si pone un argine a quella che è la fuga dai piccoli centri, perché creando anche piccole occasioni di lavoro, creando piccole cooperative, creando anche dei microsistemi economici si dà quel supporto alla popolazione che poi, in effetti, non ha bisogno di tanto ma ha bisogno semplicemente di rimanere dove è nata e di avere un lavoro dove risiede; e, quindi, creare quel circuito virtuoso che può attirare il turismo culturale e che può sollecitare nuovi investimenti.

In questo senso, io la ringrazio di nuovo e auspico un sempre maggior interesse da parte del Ministero su questo aspetto, perché sarebbe un segnale importante da parte dello Stato centrale un intervento in questo senso e sarebbe anche importante a fronte del fatto che in regione, purtroppo, si continua a ragionare in termini di metri cubi, si continua a ragionare in termini di alberghi sulle coste. È una prospettiva asfittica, una prospettiva che, invece, dobbiamo contrastare con altro tipo di idee e altro tipo di investimenti.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno. Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 14.

La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 14.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati De Maria, Pastorino e Stumpo sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente novantatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare ("legge SalvaMare") (A.C. 1939-A); e delle abbinate proposte di legge: Muroni e Fornaro; Rizzetto e Mantovani (A.C. 907-1276).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1939-A: Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare ("legge SalvaMare"); e delle abbinate proposte di legge nn. 907 e 1276.

Ricordo che nella seduta del 14 ottobre 2019 si è conclusa la discussione sulle linee generali e le relatrici e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, nel testo della Commissione.

Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, e 89, comma 1, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, non previamente presentate in Commissione recanti un contenuto estraneo alla materia del provvedimento: Benedetti 4.100, volto a introdurre un contributo del 3 per cento sul fatturato delle imprese che vendono materiale plastico; Grippa 7.0101, volto a sanzionare penalmente la pesca non autorizzata della specie protetta del dattero di mare.

Avverto che la Presidenza non ritiene altresì ammissibile l'emendamento Buratti Tit.100 ai sensi del paragrafo 1 della Lettera circolare del Presidente della Camera sulle regole e raccomandazioni per la formulazione tecnica dei testi legislativi del 20 aprile 2001, in cui si prevede che il titolo dell'atto legislativo deve corrispondere all'oggetto principale della disciplina normativa.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,03).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ci sono degli interventi sull'ordine dei lavori.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Nella giornata di ieri e nella nottata tra ieri e oggi in diverse zone del Piemonte e della Liguria si è abbattuta un'autentica alluvione, con danni alle cose e alle infrastrutture. C'è stato anche un morto, a cui ovviamente rivolgiamo il nostro pensiero, il pensiero ai suoi familiari, Fabrizio Torre di 52 anni, un autista di NCC che è stato travolto dalle acque del torrente Albedosa al confine tra i comuni tra Capriata d'Orba e Castelletto d'Orba.

Ho chiesto d'intervenire perché credo che sia giusto che da quest'Aula arrivi la solidarietà del Parlamento alle famiglie colpite, agli amministratori (Applausi) e anche un plauso ai volontari della Protezione civile, ai tecnici e a tutti quelli che si sono adoperati in questa notte lunghissima, che sembrava non finire mai, affinché potessero essere messe in salvo più vite possibili, perché in molte realtà la situazione è stata drammatica. Ovviamente, la nostra richiesta, dopo avere tra l'altro ringraziato anche il capo della Protezione civile, dottor Borrelli, che è già stato sia ad Alessandria sia a Campo Ligure questa mattina, è che venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza per questi territori, molti dei quali sono stati colpiti esattamente cinque anni fa, nel 2014, da un analogo fenomeno alluvionale e che, quindi, impongono, io credo, una seria riflessione su un piano straordinario di manutenzione del territorio in quelle zone, avendo contezza di un elemento che io credo vada sottolineato: infatti, mentre i fiumi hanno retto, quello che ancora una volta è andato assolutamente in tilt, provocando i disastri e i danni rilevanti che in queste ore si stanno contabilizzando, è tutto il reticolo minore dei rii e dei torrenti, che non ha retto sostanzialmente e non regge a questo tipo ormai di piogge di tipo alluvionale con caratteristiche per molti versi del tutto sconosciute a noi.

Quindi, c'è ancora questa richiesta e ancora la solidarietà per chi è stato colpito e l'impegno, credo, di tutti affinché si possa dare una risposta in tempi rapidi sia per la sicurezza sia ovviamente per il risarcimento dei danni (Applausi).

PRESIDENTE. La ringrazio onorevole Fornaro, anche per il ricordo della vittima, per la quale la Presidenza naturalmente si associa alle condoglianze.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie signor Presidente, l'Italia potrebbe vivere soltanto del suo patrimonio storico-culturale che è disseminato lungo la penisola, invece questo patrimonio prende fuoco: ieri è capitato alla Cavallerizza di Torino, cuore della città di Torino, patrimonio riconosciuto dall'Unesco, risorsa inestimabile, soggetta purtroppo ad occupazione da anni e abbandonata all'assoluto degrado davanti ad un'amministrazione comunale - alle amministrazioni comunali, per la verità - che si sono succedute nella totale inerzia; e luogo anche di profonda insicurezza se è vero, come è vero, che il questore di Torino, il neoquestore di Torino ha denunciato che nella Cavallerizza si sarebbe consumata una presunta violenza sessuale nella scorsa estate, un accerchiamento delle Forze dell'ordine da parte degli occupanti, un successivo episodio grave di spaccio con ulteriori disordini per la sicurezza e l'incolumità delle persone che lì intorno abitano.

E quindi io, con questa mia, sono a chiedere un intervento del Governo affinché venga a riferire sulle prospettive di sviluppo di questo patrimonio inestimabile per la città e per l'Italia intera (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La ringrazio collega, senz'altro faremo pervenire la sua richiesta al Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cassinelli. Ne ha facoltà.

ROBERTO CASSINELLI (FI). Presidente, mi associo anch'io alle parole del collega Fornaro: il basso Piemonte e la Liguria sono state colpite ancora da un evento calamitoso di portata eccezionale. Ricordo anch'io e mi associo al dolore dei colleghi per la scomparsa di quel conducente NCC - ahimè - tragicamente perito in questo evento. Credo che sia necessario assolutamente un intervento e che venga dichiarato quanto prima lo stato di calamità. Tra i centri colpiti c'è Campo Ligure, che è un piccolo comune della Liguria famoso in tutto il mondo per la sua filigrana. Ebbene, io credo che queste realtà, queste piccole realtà debbono avere il sostegno e l'attenzione che hanno anche i grandi centri urbani. Quindi l'invito che rivolgiamo caldamente come gruppo al Governo è quello di intervenire anche in questa circostanza, in modo veramente fattivo, costruttivo e sostenendo queste piccole comunità, che altrimenti veramente rischiano di scomparire in occasione di questi tragici eventi, tanto più che giovedì pare che nel basso Piemonte, diciamo al confine con l'Appennino ligure, sia possibile un nuovo fenomeno altrettanto pesante, che metterebbe veramente in ginocchio definitivamente quella realtà, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Sì grazie Presidente, intanto mi associo anch'io, in quanto deputato della Liguria, con quanto è stato detto dai miei precedenti colleghi: ad esempio, nel mio territorio ci sono 15 persone evacuate nel comune di Pigna, in provincia di Imperia e quindi a loro credo che la politica, sia il Parlamento ma soprattutto il Governo, che ha competenze e risorse, debba dare massima attenzione soprattutto in questi momenti di tensione e di emergenza. Detto questo, sono sicuro che ci saranno delle risposte concrete e noi come deputati faremo sicuramente la nostra parte. Però, Presidente, ho preso la parola anche per segnalare un altro paradosso, l'ennesimo paradosso, cioè a breve noi voteremo, analizzeremo, discuteremo della legge “SalvaMare”, ma io continuo a non capire di quale mare stiamo parlando. Io sono preoccupato, perché ho sentito parole di apertura rispetto alla ratifica del Trattato di Caen, proprio quello sottoscritto dal Ministro degli esteri Gentiloni, che oggi è stato promosso da questa maggioranza di Governo come Commissario europeo.

Ho sentito una sola voce, di un solo Ministro, nella fattispecie del Ministro per gli affari europei Amendola, che, con una dichiarazione shock, proprio su mia specifica domanda, ha dichiarato che il Parlamento può essere pronto alla ratifica di questo trattato. Per me è una cosa gravissima svendere pezzi del mare della Sardegna, della Toscana o del mio Mar Ligure, la cosiddetta fossa del cimitero. Ecco, allora mi sembra che sia assolutamente imbarazzante trovarci qui oggi a votare una legge che parla di una riorganizzazione dei rifiuti in mare, quando non sappiamo neanche se il mare italiano resterà perimetrato nella stessa maniera. Quindi Presidente, mi rivolgo a lei, per suo tramite al Presidente Fico, per avere in questo Parlamento una posizione chiara, una presenza e delle dichiarazioni contrarie alla ratifica da parte del Governo italiano, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Grazie onorevole Di Muro, sono certo che quando la questione arriverà all'ordine del giorno del Parlamento i gruppi si potranno esprimere di conseguenza.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (IV). Grazie Presidente, ci associamo alla richiesta di un intervento rapido per quanto è avvenuto in queste ore nella realtà del Piemonte e nella realtà della Liguria; ad essere colpite, ancora una volta, sono le zone dell'entroterra, una delle parti più fragili del nostro Paese: sono state colpite comunità piccolissime, per esempio nella realtà della regione Liguria, soprattutto nella vallata dello Stura e dell'Orba. Al lavoro ci sono moltissimi sindaci, che in queste ore stanno dimostrando ancora una volta la loro vicinanza alla popolazione e la capacità di un intervento rapido anche in condizioni emergenziali. Noi naturalmente dobbiamo immaginare che in tempi rapidissimi possa essere emanato lo stato di emergenza e quindi ci sia una risposta in termini forti sia dal punto di vista delle risorse che della capacità di aiuto da parte dello Stato.

Poi voglio porre un'altra questione: abbiamo visto in queste ore, ancora una volta se ce ne fosse stato il bisogno, la debolezza e la fragilità delle nostre infrastrutture trasportistiche, soprattutto ferroviarie, perché queste realtà sono rimaste isolate in ore molto complesse, in cui l'emergenza è stata massima. Questo Paese non può tollerare di avere infrastrutture così fragili e deve mettere in campo uno straordinario piano di investimenti sul tema della manutenzione, perché, ripeto, troppo spesso - troppo spesso - queste cose si ripetono, mettendo a rischio la popolazione. Infine, sempre per rimanere agli impegni che il Paese deve assumersi nei confronti dei territori più deboli, io credo sia necessario immaginare rapidamente che questo Parlamento voti la possibilità di ripristinare l'unità tecnica di missione sul dissesto idrogeologico, perché sappiamo perfettamente tutti che, con riferimento ai problemi relativi alla tenuta idrica, al tema delle manutenzioni, le suddette devono essere programmate con grandissimo anticipo per avere la capacità di risposta nei momenti di particolare intensità degli eventi climatici. I cambiamenti climatici sono in atto, sono sempre più veloci le piogge quando arrivano e imbattono sui territori, i tempi di ritorno dei rivi preoccupano moltissimo, soprattutto in comunità così complesse come quella ligure e piemontese e quindi noi dobbiamo necessariamente investire sul tema della manutenzione. Quell'unità di missione aveva dato dei risultati importanti; sempre per stare al caso della Liguria, la realtà del Bisagno, che è una delle realtà più difficili nel territorio ligure, ha avuto la possibilità di una mitigazione, di interventi di mitigazione del rischio proprio attraverso quelle politiche, il Governo precedente le aveva smantellate; io penso che anche la vicenda di ieri dimostri, ancora una volta, che noi dobbiamo tornare sopra quel tema, dobbiamo investire sul nostro territorio, dobbiamo investire sull'entroterra e, siccome in una prima fase quegli interventi sono stati fatti nelle grandi aree dei centri urbani, oggi è il momento di passare dalle parole ai fatti e cominciare anche ad investire sulle piccolissime aree; solo che quell'unità di missione oggi non c'è più e penso che, anziché protestare dicendo che bisogna intervenire senza proporre mai niente, dobbiamo innanzitutto correggere una stortura, uno sbaglio, un errore compiuto dal precedente Governo e ridotare il territorio di un intervento rapido su questi temi (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Paita.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanichelli. Ne ha facoltà.

DAVIDE ZANICHELLI (M5S). Grazie, Presidente. Mi associo alle parole dei colleghi riguardo a quello che è accaduto. Sostanzialmente ci ritroviamo ogni autunno, alle prime piogge, a ricordare e a rappresentare quanto il nostro Paese sia fragile. Ricordo che il Ministro Costa con il piano “Proteggi Italia” ha stanziato 11 miliardi per il dissesto idrogeologico. È chiaro che questo Paese ha bisogno di molto di più per quello che è stato fatto, o meglio, quello che è stato non fatto negli scorsi anni nel nostro fragile Paese, che poi ogni volta, alle prime piogge, si scopre molto fragile. Da questo punto di vista, il nostro Governo si deve impegnare ancora, e sicuramente lo farà, ma ci tengo a fare una riflessione, perché, quando parliamo di cambiamenti climatici, quando il venerdì giustamente protestiamo per i cambiamenti climatici, allora a quel punto bisogna veramente fare qualcosa dal giorno successivo; e probabilmente, quando molto spesso la vecchia politica o gli amministratori locali tagliano nastri per ulteriori nuove opere che ovviamente consumano suolo, a quel punto forse bisognerebbe ricordarsi che la prima grande opera di cui ha bisogno il nostro Paese è la manutenzione dal dissesto idrogeologico e la manutenzione del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Grazie, Presidente, la ringrazio anche per avermi dato la parola, ma non potevo non dire nulla da tortonese, da alessandrina, rispetto a quanto è successo, anche perché la provincia di Alessandria, i territori alessandrini, come altri d'altra parte, hanno già vissuto esperienze ancora più gravi. Ricordo l'alluvione nel 1994, che è stata terribile, poi il 2014, il 2016. Sì, sicuramente, necessità di ripristinare, manutenere, fare tutto quello che serve per il territorio, però voglio lanciare anche un altro messaggio: è dal 1994 che, nelle Aule parlamentari, si parla di una legge cornice che stabilisca fin dall'inizio quali sono eventualmente le norme di ristoro di cui hanno bisogno privati o imprese, e naturalmente comuni, quando succedono eventi di questo tipo.

Questo perché poi succede che l'alluvionato del 1994 non è lo stesso alluvionato del 2016: uno ha tantissimo, l'altro non ha più niente, a uno si permette di detrarre questo, all'altro non si permette di detrarre quell'altro, a uno si dà, all'altro non si dà. Quindi, l'osservazione un po' in prospettiva è che forse sarebbe il caso che tutti insieme pensassimo anche a stabilire delle regole che valgano per tutti quando, come in questo caso, viene chiesto lo stato di emergenza. Sapete che fortunatamente due dispersi sono stati ritrovati e spero che un po' per volta la nostra provincia e tutti gli altri territori possano ritornare alla normalità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Poiché non sono ancora trascorsi i termini previsti di preavviso, per consentire al Comitato dei nove di svolgere il suo lavoro fino alla conclusione, sospendiamo la seduta fino alle ore 14,30.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 14,20, è ripresa alle 14,35.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ricordo che, prima della sospensione della seduta, la Presidenza ha già dato comunicazione delle dichiarazioni di inammissibilità.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. A tal fine, la componente politica Cambiamo!-10 Volte Meglio del gruppo Misto è stata invitata a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

Avverto che è stato presentato il subemendamento Formentini 0.4.0200.3 (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Grazie, Presidente. La Commissione formula un invito al ritiro degli emendamenti 1.100 Deidda e 1.101 Raffaelli.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Parere conforme a quello espresso dalla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.100 Deidda, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.101 Raffaelli, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Presidente, sugli emendamenti 2.5 Schullian, 2.6 Giannone, 2.110 Raffaelli, 2.7 Lucchini, 2.8 Raffaelli, 2.101 Ruffino, 2.111 Valbusa, così come sugli identici emendamenti 2.14 Schullian e 2.15 Tasso, invito al ritiro.

Sull'emendamento 2.102 Labriola, così come sugli identici emendamenti 2.16 Cunial, 2.18 Butti e 2.19 Schullian, invito al ritiro.

Sugli emendamenti 2.103 Cortelazzo, 2.121 Lucchini, 2.27 Benedetti, 2.31 Giacometto, 2.100 Buratti e 2.113 Benedetti, invito al ritiro.

Sul subemendamento 0.2.200.1 Lucchini, parere contrario, mentre sull'emendamento 2.200 della Commissione, parere favorevole.

Sugli emendamenti 2.104 Prestigiacomo e 2.36 e 2.37 Rampelli, invito al ritiro, così come sull'articolo aggiuntivo il 2.0100 Terzoni.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Parere conforme ai relatori.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 2.5 Schullian.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM). Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per spiegare, perché l'articolo 2 fa espresso riferimento al fatto che i rifiuti accidentalmente pescati in mare sono equiparati ai rifiuti prodotti dalle navi. In realtà, sarebbe corretto aggiungere: “e sono assimilati ai rifiuti urbani”. Questo perché? Perché sono simili per natura e composizione e, poi, perché, se noi parlassimo di rifiuti speciali, finiremmo per non poter attribuire i costi di questi rifiuti e della loro gestione al sistema dei rifiuti urbani. Allo stesso modo, ARERA, che è l'autorità che è stata deputata ad individuare quale sarà la componente della tariffa per procedere allo smaltimento di questi rifiuti, non potrà occuparsi e non potrà, quindi, legiferare su questo argomento, proprio perché si tratterebbe di rifiuti speciali e non urbani.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, in realtà, non abbiamo potuto recepire questo emendamento, in quanto, all'articolo 2, comma 1, si fa riferimento a quei porti che ricadono nelle autorità portuali, quindi che hanno una gestione dei rifiuti che è a sé e, quindi, non possono essere assimilati ai rifiuti urbani.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.5 Schullian, con il parere contrario del relatore e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giannone 2.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Raffaelli 2.110, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.7 Lucchini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucchini. Ne ha facoltà.

ELENA LUCCHINI (LEGA). Grazie, Presidente. Brevemente, ho ripresentato questo emendamento, che avevo già illustrato in Commissione, e per la seconda volta mi viene chiesto di ritirarlo, anche se, onestamente, non ne capisco bene la ragione, non ne capisco bene il motivo, dal momento che mi sembra un emendamento, una proposta di buon senso, e che, dopotutto, non comporta nemmeno oneri aggiuntivi. Semplicemente chiediamo di valorizzare, anche da un punto di vista paesaggistico - quindi parliamo anche di decoro dell'ambiente - le strutture per la raccolta dei rifiuti accidentalmente pescati e raccolti in mare, prevedendo anche di mettere un logo “SalvaMare” sui contenitori, questi contenitori per la raccolta dei rifiuti. Quindi sostanzialmente nulla di così complicato, nulla di così difficile da dover attuare, e non richiediamo assolutamente una spesa ulteriore. Quindi, dal nostro punto di vista, semplicemente si tratta di un modo per valorizzare le iniziative dei pescatori, che comunque svolgono un lavoro in più, uno sforzo ulteriore, quindi dandoci una mano e sostanzialmente tutelando l'ambiente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Viviani. Ne ha facoltà, per un minuto.

LORENZO VIVIANI (LEGA). Velocemente, Presidente, per aggiungere a quello che ha detto già la mia collega che avete messo una tassa in più a carico dei cittadini, e non volete neanche far vedere dove vanno i soldi, alla fine. Il concetto di base è che con questo “SalvaMare” aumentiamo quella che è una tassa, la Tari, a tutta l'Italia; almeno, facciamo vedere lo sforzo dei pescatori, lo sforzo della nazione, lo sforzo dei cittadini e dove vanno le tasse dei cittadini. Insomma, facciamo vedere dove vanno i soldi e dove vanno valorizzati. Neanche questo volete portare a casa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.7 Lucchini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.8 Raffaelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.101 Ruffino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Presidente, il comma 2 stabilisce che il comandante della nave che approda in porto debba conferire i rifiuti accidentalmente pescati all'impianto portuale di raccolta previsto dalla normativa vigente.

Il nostro emendamento riprende quanto proposto in audizione dall'ARERA, che segnalava appunto la necessità, riguardo ai rifiuti riportati a terra, di garantire la separazione tra i flussi fisici dei rifiuti prodotti dalle navi rispetto a quelli pescati accidentalmente, al fine di prevenire indebiti trasferimenti tra i due aggregati. Quindi, invitiamo il Governo e le relatrici a rivedere il parere sul nostro emendamento.

PRESIDENTE. Non ci sono richieste di intervento, quindi passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.101 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.111 Valbusa.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). Presidente, con questo emendamento vogliamo chiarire un aspetto: l'imprenditore ittico, sia che conferisca in una autorità portuale che in un piccolo porto, deve assolutamente conferire gratuitamente; quindi, vogliamo togliere il riferimento all'articolo 8, comma 5, del decreto legislativo del 24 giugno 2003, n. 182, perché si riferisce semplicemente, solo ed esclusivamente ai rifiuti da nave.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, in realtà, nel provvedimento è già prevista l'assenza di oneri per i pescatori per i rifiuti accidentalmente pescati, quindi, fondamentalmente non è un emendamento che potrebbe essere utile al provvedimento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.111 Valbusa, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 2.14 Schullian e 2.15 Tasso.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO-C10VM). Presidente, quello a cui si vuole in qualche modo rimediare con questo emendamento è il fatto che ci possa essere un'eccessiva burocratizzazione, perché il rimando al Testo unico ambientale, quindi, all'articolo 183, prevede che ci sia una serie di caratteristiche (ad esempio, quella del deposito dei rifiuti per categorie omogenee) senza il rispetto delle quali si possa addirittura configurare l'ipotesi di abbandono dei rifiuti; quindi, rischiamo con questa prescrizione e con questa specificazione di rendere più complicato burocraticamente questo lavoro dei pescatori che per quanto nobile credo che sia giusto anche non complicare troppo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 2.14 Schullian e 2.15 Tasso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.102 Labriola.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Presidente, che questa legge dia nuove incombenze in capo ai comuni, ormai, è un dato di fatto. Noi chiediamo con questo emendamento che i comuni avviino una necessaria raccolta dei dati di monitoraggio riguardanti volume, quantità e qualità dei rifiuti accidentalmente pescati, anche al fine della prevista relazione annuale alle Camere.

L'emendamento, quindi, oltre a prevedere la suddetta attività di monitoraggio, stanzia delle risorse per supportare almeno i piccoli comuni costieri che debbono affrontare le nuove incombenze previste dalla legge.

Siamo consapevoli che questa legge è a invarianza di bilancio, quindi, non ci sono soldi, per cui, magari, possiamo chiedere una riformulazione dello stesso emendamento, togliendo la parte che stanzia dei fondi, perché la prima parte, che riguarda il monitoraggio e la raccolta dei dati, è importante al fine stesso del monitoraggio della legge.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.102 Labriola, con il parere contrario della Commissione, del Governo e anche della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 2.16 Cunial, 2.18 Butti e 2.19 Schullian.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO-C10VM). Presidente, con questi emendamenti chiediamo la soppressione dei commi 6 e 7 dell'articolo 2. Il motivo è presto detto, nel senso che quello che si è pensato per sostenere le eventuali spese di questo recupero, appunto, del fishing for litter, è stato di distribuire sull'intera collettività nazionale gli oneri di cui al presente articolo, con una specifica componente che viene aggiunta alla tassa sui rifiuti. Quindi, stiamo chiedendo ancora una volta ai cittadini di pagare.

Ora, a parte il fatto che credo sia giusto responsabilizzare il cittadino rispetto a quella che è la dispersione dei rifiuti nell'ambiente, quello assolutamente sì, sensibilizzarlo anche a produrne di meno, assolutamente sì, però penso che sia anche il caso di spostare un attimo le responsabilità, ora, e, quindi, chiedere delle responsabilità anche ai produttori, ad esempio di plastiche e di materiali plastici, ai trasformatori di materiali plastici, perché sino adesso il paradigma è sempre stato: stigmatizzare il comportamento finale del consumatore, ma mai rivedere quella che è una produzione di usa e getta che non è più sostenibile in ogni caso; è un paradigma che va assolutamente cambiato ed è anche giusto che chiediamo ai produttori di prendersi le proprie responsabilità relativamente a questa cosa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM). Presidente, il vero tema che ci troviamo ad affrontare è che questa legge, purtroppo, non ha previsto l'allocazione di nessuna risorsa per lo svolgimento dell'attività prevista, ossia il mare verrà pulito a carico dei cittadini attraverso l'introduzione di una nuova tassa. Quindi, la richiesta di soppressione di questi due emendamenti è finalizzata ad evitare che ciò accada, perché riteniamo che nonostante il provvedimento abbia una valenza che va sostenuta e che sin dal principio abbiamo detto che avremmo fatto nostra, però, non certo attraverso una tassazione aggiuntiva a carico dei cittadini.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Grazie, Presidente. Ringrazio le colleghe per essere intervenute, perché mi danno la possibilità di spiegare un punto nodale. Innanzitutto, questo è un provvedimento che è stato approvato in Consiglio dei ministri a maggio, già prevedendo un'invarianza di bilancio. È vero che le politiche ambientali non si possono fare a invarianza di bilancio, ma anch'io, che all'epoca ero all'opposizione, ho ritenuto questo un punto non meritevole di essere attaccato e, francamente, ero rimasta anche abbastanza stupita, perché mi sono sentita scavalcata nel mio essere ecologista.

Provo a spiegare e ad argomentare le mie motivazioni: mentre condivido assolutamente con la collega Benedetti che il sistema produttivo debba assumersi una responsabilità rispetto al proliferare delle plastiche, credo che sia sbagliato, dal punto di vista ecologista, prevedere dei fondi statali per continuare a portare avanti dei comportamenti che, dal punto di vista dei cittadini, sono assolutamente sbagliati. Mi spiego: la plastica e i rifiuti che arrivano al mare non ci arrivano per caso, naturalmente questa è un'osservazione che condividiamo, spesso i WC vengono usati come discariche dai cittadini e, quindi, io penso che, anche se ci fossero stati dei fondi in questa legge, personalmente li avrei utilizzati, ad esempio, per aiutare i pescatori a cambiare i natanti, perché i pescherecci, ad esempio, se iniziassero ad andare a gas naturale liquefatto potrebbero dare un contributo fortissimo alla lotta ai mutamenti climatici, oppure li avrei stanziati per aiutare i pescatori ad utilizzare delle cassette in bioplastica e non in polistirolo, come attualmente è.

Voglio dire che i fondi, gli incentivi vanno dati per cambiare i comportamenti delle persone, ma non per incentivare il prosieguo di comportamenti sbagliati. Questo è un tema che io mi porto da quando ero all'opposizione e lo porto adesso che sono in maggioranza, spero che almeno si riconosca, da questo punto di vista, un'onestà intellettuale.

Aggiungo anche che, prima la collega Benedetti diceva di tassare la plastica; attenzione, io credo che questo tipo di provvedimenti non possa essere fatto in maniera lineare, sono provvedimenti che vanno modulati e che devono riconoscere anche il diverso contributo che i diversi rifiuti danno al tema dell'inquinamento e, soprattutto, sono tasse che andrebbero studiate, ad esempio, col sistema produttivo, con i sindacati. Noi non possiamo introdurre questo tipo di strumenti senza, io credo, un vastissimo concerto e confronto con le forze produttive, perché ritengo che la tassazione ambientale non vada fatta contro qualcuno, ma il più possibile di concerto, incentivando i buoni comportamenti e, contemporaneamente, cercando di aiutare il sistema produttivo ad evolvere.

Però, tutto questo non c'entra nulla con i rifiuti che arrivano a terra; peraltro, grazie a un emendamento di Forza Italia, nella bolletta questo tipo di voce verrà separata e resa trasparente. Io credo, invece, sia un grande contributo alla comunicazione e alla consapevolezza di quanto sia sbagliato lasciare e abbandonare i rifiuti e quanto questo, poi, diventi un costo, cioè che l'inquinamento ha un costo. Questo, peraltro, ci aiuterà anche a verificare l'irrilevanza del conto in bolletta, ARERA ci diceva uno o due centesimi: ripeto, questo è un principio ecologista che si può naturalmente anche non condividere. Devo dire, quando ero in minoranza, ero rimasta piacevolmente stupita che la Lega e i 5 Stelle, ma la Lega soprattutto, avessero approvato un impianto di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO (FI). Grazie, Presidente. Io credo che le parole della collega Muroni di LeU siano delle parole molto importanti su questo argomento, che vede la assenza del Ministro dell'Ambiente su una legge che il Parlamento, e segnatamente il nostro ramo del Parlamento, si trascina da mesi. Una legge che, dal mio punto di vista, è stata piuttosto svuotata di quelli che potevano essere i suoi contenuti innovativi. Una legge che ha un titolo roboante - SalvaMare -, sulla quale probabilmente il nostro gruppo comunque si asterrà. Una legge che porta in quest'Aula il dibattito su un tema - quello della plastica, in questo caso della plastica che si disperde in mare - che è al centro di molte, molte discussioni anche all'interno della maggioranza.

Allora, io credo che, per una forma di rispetto, noi dovremmo sospendere i lavori di questo provvedimento in attesa che il Ministro venga in Aula a dirci qualcosa. Questa nuova maggioranza e questo nuovo Governo si sono riempiti la bocca sull'attenzione che intendono dedicare ai temi ambientali. Io credo che i temi ambientali siano importanti, ma che debbano essere affrontati con la presenza del Ministro, che ci chiarisca cosa intende realmente fare, a partire da questa proposta di legge totalmente vuota; non c'è un euro, non c'è una risorsa, e qualche contenuto migliorativo, lo ha confermato l'onesta collega Muroni, è stato introdotto in Commissione grazie al lavoro dell'opposizione.

Allora, se è vero che questa maggioranza tiene a cuore i temi dell'ambiente, lo dimostri, lo dimostri in Parlamento, lo dimostri spiegandoci cosa intende fare un Ministro che è stato riconfermato in questo nuovo Governo e di cui facciamo fatica a comprendere le sue linee di intervento, dal momento che il bilancio del Ministero dell'Ambiente è stato pian pianino svuotato e le sue principali competenze trasferite presso altri uffici. Il mio intervento, oltre che per sostenere l'emendamento della collega, è anche finalizzato ad avere un qualche cenno di reazione da parte del Governo distratto, perché altrimenti qui stiamo solo svolgendo un esercizio retorico, così, uno slogan, nei confronti del quale nessuno di noi si può certamente dichiarare contrario, ma che non avrà alcun effetto. Peraltro, voglio dire che, in Commissione ambiente, ben prima della presentazione di questo provvedimento da parte del Governo, era stata depositata da Forza Italia una proposta di legge che non è stata abbinata al testo del Governo, non si capisce con quali motivazioni, dal momento che era assolutamente pertinente e trattava lo stesso argomento. Abbiamo reiterato le nostre richieste di chiarimenti al riguardo, di fronte alle quali non abbiamo ricevuto alcuna risposta né del Governo, né degli uffici della Camera. Anche su questo, credo, si debba fare un'attenta riflessione, perché c'è un atteggiamento spesso settario e di parte dei presidenti di Commissione rispetto alle proposte dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. È un provvedimento sicuramente importante, ma molto nebuloso. Chi ha avuto il compito di trattare la materia dei rifiuti, sa che non è tutto così semplice come l'avete spiegato. Uno: è un diritto dei cittadini capire esattamente di cosa si tratta e di quanto si tratta, di quanto aumenterà in bolletta il costo, detto che nelle bollette già i cittadini pagano una quota per i rifiuti abbandonati. Oltre allo smaltimento del rifiuto, bisognerà pensare alle isole ecologiche da costruire nelle aree portuali, cosa di cui nessuno ha parlato. Nessuno ha parlato di chi trasporterà il rifiuto dalla nave all'isola ecologica - che non credo sia attaccata al punto dove si ancora la nave -, con che tipo di permessi e chi farà questo tipo di attività. A questo punto, la collega Muroni ha praticamente bacchettato i cittadini perché si comportano male, bacchettato le aziende perché - non ho capito - hanno la colpa di costruire le bottigliette di plastica. Servirebbe capire esattamente dove andiamo a parare. Ecco, la cosa importante è far capire esattamente il costo di questa operazione - che noi, crediamo, invece, dovrebbe farsene carico lo Stato, il Ministero dell'Ambiente - e poi investire nelle politiche. Basta vietarla la plastica, se siamo d'accordo che inquina, se siamo d'accordo che fa disastri, vietiamola, punto! Facciamo una legge con cui la vietiamo, basta! Altra cosa importante: apriamo le porte a tanti altri provvedimenti con questa filosofia. Mi aspetto il “Salva montagna” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché i rifiuti abbandonati in montagna hanno la stessa dignità, i rifiuti abbandonati in campagna hanno la stessa dignità! Abbiate il coraggio di dire che mettiamo un'altra tassa addosso ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Grazie, Presidente. Volevamo, prima di andare avanti nel provvedimento, capire se il Ministro Costa verrà per le dichiarazioni di voto e sarà in Aula nel prosieguo del provvedimento, perché, essendo il suo primo provvedimento che si approva in quest'Aula, penso sia importante la sua presenza. Quello in esame è un provvedimento - sia per come è stato definito in discussione generale, sia per come l'abbiamo affrontato in Commissione - che ha, come unica cosa di buono, quella di non far commettere più degli illeciti ai pescatori portando i rifiuti a terra. E poi c'è tutta la parte della campagna di sensibilizzazione. Per carità, è sempre bene ed utile far capire quali sono le ripercussioni che, quando si abbandonano i rifiuti, si hanno direttamente.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Ripercussioni ambientali, dicevo, che l'abbandono di questi rifiuti provoca. Condivido che ad inquinare siano stati sicuramente i cittadini, abbandonando i rifiuti; però se affrontiamo questo tema…

PRESIDENTE. Onorevole Labriola, ha un minuto. Aveva un minuto.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Ah, mi scusi. Mi scusi. Concludo dicendo che se bacchettiamo i cittadini perché hanno abbandonato i rifiuti, dovreste spiegare perché più in là non accoglierete il nostro emendamento, che pone un limite alla diffusione dei rifiuti in plastica vergine.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 2.16 Cunial, 2.18 Butti e 2.19 Schullian, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.103 Cortelazzo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Presidente, con questo emendamento noi abbiamo cercato di trovare delle coperture alternative, per evitare che la tassa ricadesse sui cittadini. Infatti, avevamo pensato che, per la copertura dei costi complessivi di gestione dei suddetti rifiuti, si potesse utilizzare una quota parte, che sarà comunque minima, dell'ecotassa riscossa dalle regioni del Paese. La quota utilizzata, però, non dovrebbe comportare un aumento dell'ecotassa per il conferimento dei rifiuti in discarica. In questo modo elimineremmo la tassa sui rifiuti ai cittadini, pur essendo consapevoli che l'ecotassa riscossa dalle regioni viene utilizzata per tante altre mansioni; però abbiamo cercato in qualche maniera di prevedere un'alternativa alla tassa che dovranno pagare i cittadini.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.103 Cortelazzo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.121 Lucchini. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucchini. Ne ha facoltà.

ELENA LUCCHINI (LEGA). Presidente, chiedo al Governo di ripensare seriamente a questo emendamento che ho presentato. Siamo perfettamente in linea sul principio e sulla ratio della legge “SalvaMare”, ma siamo assolutamente contrari al fatto di prevedere nuove tasse ai cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), soprattutto in un momento storico di difficoltà come quello che stiamo attraversando e che stiamo vivendo nel nostro Paese. Il provvedimento, inoltre, prevede che vengano spalmati sull'intera collettività nazionale non soltanto i costi per la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati in mare, ma anche i costi delle campagne di pulizia per la raccolta volontaria dei rifiuti raccolti in mare.

Qualcuno in Commissione ha sostenuto il fatto che, dopo tutto, si tratta solo di un piccolo incremento. Io onestamente non riesco neanche a comprendere come si possa oggigiorno quantificare quanto sia esattamente questo aumento ma, a maggior ragione, qualora si dovesse trattare di un piccolo incremento, ebbene, dovrebbe essere il Governo a dare il buon esempio e quindi fornire questo contributo, da parte dello Stato, ai gestori di rifiuti, e non alzare le tasse ed alzare la Tari.

Inoltre, chi può comprovare che questi rifiuti raccolti accidentalmente in mare, oppure che vengono raccolti volontariamente, siano rifiuti provenienti dall'Italia e provenienti dai cittadini italiani? Sappiamo che la stragrande maggioranza dei rifiuti provengono da altri continenti, da altri Paesi, quindi non comprendo perché questa spesa ulteriore se la debbano accollare i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Dal nostro punto di vista, quindi, Presidente, è inaccettabile che anche un provvedimento così condiviso, per il principio e la ratio appunto della legge “SalvaMare”, debba essere rovinato in questo modo, andando a gravare ulteriormente sulle spalle dei cittadini. Se voi non rivedrete, maggioranza, questo punto, e quindi non farete passare questo emendamento o comunque non deciderete in un qualche modo di rivederlo, ebbene, questa sarà la prima tassa ufficiale del nuovo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Chiedo quindi seriamente di rivalutare questo emendamento. Chiedo anche di non far passare necessariamente il mio emendamento, ma comunque di rivedere questo punto e quindi di prevedere un contributo statale e di non alzare le tasse ai cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Presidente, ho atteso di intervenire su questo tema, su questo aspetto della legge, perché mi aspettavo che almeno nell'Aula, nella discussione che svolgiamo in quest'Aula, i colleghi in particolare della Lega avessero almeno qualche remora a dire le cose che ho sentito poco fa.

Questa legge è stata discussa in Commissione ambiente in modo molto approfondito, ed ha un iter molto particolare, su cui vorrei provare a richiamare l'attenzione di tutti i gruppi parlamentari, ed anche quella della collega Lucchini che è appena intervenuta. Questo disegno di legge è stato approvato nel Consiglio dei ministri del 4 aprile 2019, su iniziativa del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Costa; un Consiglio dei ministri al quale erano presenti, oltre all'allora sottosegretario Giorgetti, tutti i Ministri espressione della Lega Nord, che hanno adottato ed approvato il disegno di legge proposto dal Ministro Costa.

Questo testo è stato incardinato in Commissione ambiente insieme ad altre proposte di legge di vari colleghi, dell'onorevole Muroni e anche di un collega di Fratelli d'Italia; ma durante la prima fase della discussione, quindi nei mesi che sono andati da aprile a luglio, si è deciso di assumere come testo base - lo ha deciso la maggioranza in vigore, quella che era in forza a luglio - il disegno di legge governativo, che era stato approvato anche dal Governo formato da Ministri della Lega Nord.

Ci tengo a sottolineare questa cronologia perché è significativo - e lo possono leggere tutti i colleghi a pagina 15 del nostro fascicolo, al comma 4 e oggi 6 del testo che noi esaminiamo - qual era la formulazione dell'articolo 2 in materia di copertura dei costi per il recupero dei rifiuti in mare. I costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati sono coperti con una specifica componente che si aggiunge alla tassa sui rifiuti, di cui al comma 639 della legge n. 147 del 2013, o alla tariffa istituita in luogo di essa ai sensi del comma 668 della legge n. 147 del 2013. Questa è la formulazione che è stata approvata nel Consiglio dei ministri e che è stata portata all'esame della Commissione, su cui c'è stata ampia discussione e su cui, quando è stato adottato il testo base, nessun componente dell'allora maggioranza, neanche della Lega Nord, ha eccepito alcuna osservazione.

Ora, questo testo è rimasto sostanzialmente identico, se non con una specifica che consente di precisare che questo costo verrà distribuito sull'intera collettività nazionale, per due ragioni: perché sarebbe non equo far ricadere il costo di questa componente della raccolta dei rifiuti solo sui cittadini residenti nei paesi di costa, quelli che ricevono nel proprio territorio i rifiuti; e anche perché c'è un tema che richiama la normativa europea comunitaria in vigore da anni nel nostro Paese, quella del “chi inquina paga”, per cui c'è una responsabilità di chi produce l'inquinamento che, presumibilmente, è l'intera collettività nazionale. Allora, vorrei dire semplicemente che si può fare propaganda su tutto, si può raccontare, come ho sentito qualcuno, che parleremo del salva-montagna, del salva-campagna dimostrando di non conoscere assolutamente i contenuti e le dimensioni del problema dell'inquinamento delle nostre coste e dei nostri mari, ma non si può dire che questa è la prima tassa ufficiale del nuovo Governo. Se anche volessimo seguire la vostra propaganda, dovreste riconoscere che questa è la tassa che ha messo il vostro Governo: noi non lo facciamo perché crediamo che sia un provvedimento utile al Paese, alla qualità dell'ambiente, ma finiamola con questa propaganda che è assolutamente infondata e che tradisce anche una disonestà intellettuale che la discussione del provvedimento e l'intelligenza di tutti noi non merita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM). Grazie. Dunque, nel ricordare le normative comunitarie, forse la maggioranza si è dimenticata che, proprio nel parere rilasciato dalla Commissione permanente delle Politiche dell'Unione europea, veniva precisato che la normativa che oggi stiamo votando è anticipatoria di una direttiva comunitaria, la 2019/883/UE, la quale però prevede che non si debbano imporre alcune tariffe dirette, allo scopo di garantire un diritto di conferimento senza ulteriori oneri basati sul volume dei rifiuti conferiti e che, per evitare che i costi della raccolta e del trattamento dei rifiuti accidentalmente pescati siano soltanto a carico degli utenti dei porti, ove opportuno gli Stati membri coprano tali costi con le entrate generate da sistemi di finanziamento alternativi. Ora, mi pare abbastanza chiaro che la ratio della direttiva, che la norma in esame si vanta di anticipare, in qualche modo vada nella direzione opposta rispetto a quella che, invece, ha scelto il Governo, ossia non era prevista e non doveva essere inserita nessuna tassazione diretta a carico dei pescatori, ma non doveva neanche essere sanzionata in qualche modo la comunità che quei rifiuti si trovava a dover smaltire. Per “comunità” non intendo soltanto le comunità delle città portuali ma parlo dell'intera comunità dello Stato italiano, perché, signor Presidente, è evidente che, così come la norma verrà introdotta, sarà punitiva nei confronti dei cittadini italiani, quando invece la plastica viene prodotta in tutti gli altri Stati, laddove invece il contributo da parte del Ministro e dello Stato doveva venire stanziato proprio per evitare che ne pagassero le conseguenze i cittadini del loro Stato.

Infatti, un conto è stanziare fondi del Ministero che possono anche essere recuperati dall'Unione europea e altro conto, invece, è addebitarli direttamente sui cittadini, quando il Ministero poi utilizzerà le proprie risorse per altre finalità e farà del provvedimento, così come ha già fatto, un provvedimento bandiera; continuerà a vantarsene addebitando, lo ripeto, ancora una volta tutti i costi a carico dei cittadini, perché il Ministero non ha stanziato neanche un euro contrariamente allo spirito anche delle direttive comunitarie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà per un minuto.

MARZIO LIUNI (LEGA). Presidente, volevo solo ricordare a me stesso e alla collega che il compito di tutte le persone qui dentro è proprio dire la propria sui provvedimenti che escono dal Consiglio dei ministri. Non è che se lì confezionano una cosa e la vedono in una maniera, la dobbiamo prendere così: altrimenti riduciamoci a zero! Cosa ci stiamo qua a fare, cara collega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Invece di spiegarmi passaggi banali che anche un bambino avrebbe potuto commentare e ribattervi, continui a spiegarmi…

PRESIDENTE. Onorevole Liuni, si rivolga a me, si rivolga a me, l'ascolto volentieri.

MARZIO LIUNI (LEGA). So che lei è molto interessato alla materia dei rifiuti, per cui mi rivolgo a lei. Continui a spiegarmi come lo trasporterà, chi pagherà il trasporto, quanto costano le isole ecologiche, chi si occuperà di farle: queste cose deve spiegare la collega, il relatore e tutti coloro che vogliono votare questa bella legge (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ci sono altre richieste di intervento? Non ne vedo. Quindi, dichiaro aperta la votazione… revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trancassini: la visuale era coperta da alcuni passanti. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Volevo sottolineare un aspetto che è stato già sottolineato dai colleghi, ma non abbastanza, cioè il fatto che sul provvedimento che è stato sbandierato - lo leggiamo sulla stampa e lo leggiamo sui profili - non solo il Governo non ci mette un euro, ma lo scarica sui cittadini secondo un ragionamento fatto dall'onorevole Muroni, che, per la verità, non ho capito e poi lo spiegherò, lo scarica su tutti i cittadini. Le mie elementari conoscenze della pubblica amministrazione ma anche del Parlamento, dei Ministri, eccetera, mi portano sempre a giudicare i Ministri senza portafoglio e gli assessori che non hanno un bilancio come assessori e Ministri “di serie B”. Allora, evidentemente questo decreto è un decreto “di serie B” se il Governo decide di non investirci un euro. È stato detto in precedenza, ma è giusto sottolinearlo: il Ministro utilizza i fondi per fare altro e scarica su tutti i cittadini quella che, a dire della maggioranza, è una priorità.

Invece, volevo ritornare sul ragionamento fatto dall'onorevole Muroni, ma evidentemente geneticamente non sono predisposto a capire la politica ambientalista e quindi faccio fatica nel passaggio in cui dice che per cultura non condivide il fatto che il Governo debba investire su quello che costituisce invece un malcostume da parte dei cittadini. Peccato che non è un malcostume di tutti i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). In questo modo, onorevole Muroni, voi fate pagare il giusto per il peccatore; fate pagare tutti indistintamente. Non credo che sia una grande filosofia da questo punto di vista. Contesto in assoluto anche i presupposti. Credo che un Governo serio, cui stia per davvero a cuore il mare, ci metta dei soldi, ci metta del proprio e non lo faccia pagare a tutti i cittadini indistintamente anche a quelli seri e ambientalisti come lei (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Grazie, Presidente. Non voglio entrare nella polemica di chi governava prima e chi governa adesso perché, alla fine, quando si accolgono i provvedimenti nel Consiglio dei ministri - lo si vede anche nella legge di bilancio – di maggioranza poi intervengono per modificare i testi presentati nei Consigli dei ministri. Quindi, mi sembra più che altro un rimpallarsi la tassa sui rifiuti che onestamente, rispetto alla ratio del provvedimento, viene onestamente meno, ed è un atteggiamento, tra l'altro, anche infantile.

Il problema è che, per risolvere le questioni ambientali, in questi giorni ci stiamo riempiendo le bocche di new deal, ma questa nuova era del Governo, la rivoluzione verde, la rivoluzione ambientale nel Paese la si fa soltanto stanziando le risorse a monte, che questo provvedimento non ha: è il suo deficit, come ha altri deficit. Prima, la collega Lucchini lo aveva annunciato, l'ho detto io in discussione generale: l'Italia non è l'unico Paese che riversa nel “Mare Nostrum”, un mare, tra l'altro, semichiuso, gli elementi di plastica, ma ci sono altri Paesi, quali Turchia, Portogallo, Francia, Egitto e tutti questi rifiuti vanno a finire nel Mediterraneo.

Noi stiamo chiedendo uno sforzo epocale ai nostri pescatori, che dovrebbero far spazio sulle loro imbarcazioni per trasportare sulla terra ferma i rifiuti accidentalmente pescati: a questi viene riconosciuto un mero riconoscimento, una premialità, ancora non è dato sapere in che direzione sta andando, e si fa pagare ai cittadini la tassa per gestire questi rifiuti. Siamo alla piena follia. Si anticipa una direttiva europea; tra l'altro, la collega lo diceva: la direttiva europea parla di mettere a monte risorse che potevamo gestire, di mettere tanto per la gestione dei rifiuti quanto una premialità ai pescatori stessi. Si poteva vedere come fare affinché questo provvedimento avesse invarianza di bilancio, perché il problema del mare, il problema dei rifiuti è il problema del pescato, perché poi i nostri pescatori in mare portano più rifiuti che pesci. Questa è una realtà, ma va affrontata con una visione; e la visione, a nostro avviso, era quella di fare anche degli accordi con i Paesi che insistono nel Mediterraneo affinché la sfida non fosse solo dei nostri pescatori e sulle spalle dei cittadini, ma fosse una presa di coscienza per tutti quei Paesi del Mediterraneo affinché, di fronte a una sfida ormai globale, epocale, tutti mettessero le stesse forze e le stesse risorse, altrimenti –sì, da una parte, si è usato questo grande titolo, “il SalvaMare” –, in realtà, è un provvedimento che rende - lo dicevo prima - solo i pescatori non più fuori legge, perché si regolamenta una cosa che fino a ieri non potevano fare. Bene le campagne di sensibilizzazione, ma poi c'è tutto un vuoto all'interno, che è quello, ad esempio, di proibire o di limitare l'utilizzo di plastica vergine nelle zone balneari o nelle riserve naturali.

Quindi, se da una parte, questo Governo recepisce una direttiva europea, attende l'altra per poter ultimare un percorso che andava, a mio avviso, affrontato in maniera comprensiva, perché è il primo provvedimento del Ministro Costa e noi avremmo gradito uno sforzo in più.

Non ci interessa che avesse o meno approvato, nel Consiglio dei ministri, questo provvedimento. Il Parlamento e le Commissioni lavorano affinché i provvedimenti vengano modificati, solo che non ci accontentiamo della motivazione “era stato accolto così nel Consiglio dei ministri e deve essere approvato nell'invarianza di bilancio”. Questa è una mera copertura che si fa al Governo, per dire: “Signori, non c'è una lira”.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. Tramite lei, vorrei interloquire con i colleghi - da ultimo, con il collega Trancassini - che hanno - cito letteralmente - “insistito in relazione alla proposta che abbiamo in discussione” e che hanno sottolineato, in alternativa, appunto, alla soluzione indicata, che “il Governo ci metta i soldi propri”.

Ora, si può essere legittimamente in disaccordo col provvedimento che esaminiamo, ma dovrebbe essere noto che quando un provvedimento ha costi associati quei costi ricadono sempre sui cittadini. Non è che il Governo ha da qualche parte un conto dedicato o i Ministri col proprio reddito concorrono ad affrontare i costi. I costi ricadono sempre sui cittadini, con maggiori imposte, con tagli alle spese, che possono essere tagli ai servizi. Quindi, andrebbe valutato il merito. La collega Muroni non ha bisogno di portavoce; dal mio punto di vista, credo che la ratio della norma sia quella di tenere legato un comportamento con gli oneri necessari ad affrontare le conseguenze di quel comportamento, come è, ad esempio, nel principio della Tari, dove si cerca il più possibile di andare a far gravare su chi ha determinati comportamenti i costi relativi ad affrontare le conseguenze di quei comportamenti.

Quindi, concludo, si può essere in accordo o in disaccordo, ma se vi sono dei costi, se si è d'accordo che vi siano dei costi questi inevitabilmente ricadono sui cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Ma guardi, la teoria è tutta bella, peccato, però, che qui si colpevolizzano tutti i cittadini, ma non si eseguono i controlli nei confronti delle petroliere che passano fra la Sardegna e la Corsica e scaricano le schifezze, non si controllano i pescherecci che dal Nord Africa vengono a pescare e che buttano tutta la plastica in mare e arriva nelle nostre coste. Non si controllano, quindi, tutte le navi che passano al largo delle nostre coste e scaricano e, quindi, il cittadino che abita in cima alla montagna deve pagare per comportamenti di persone che non sono perseguibili o che non vogliamo perseguire per una teoria, perché dobbiamo essere tutti ambientalisti, di nome e di fatto. È un errore madornale perché già con la cultura di sinistra avete reso le città con la Tari più cara d'Italia - guardatevi le statistiche dove governate - e continuate a mettere delle nuove imposte per comportamenti che noi, noi sardi e noi italiani di ogni regione, non teniamo, perché siamo bravi a bacchettare le mani ai nostri, ma chiudiamo gli occhi davanti ai comportamenti degli altri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Buratti. Ne ha facoltà per un minuto.

UMBERTO BURATTI (PD). Grazie, Presidente. Brevemente, a me sembra che, in questo momento, con alcuni colleghi si stia facendo su questo provvedimento solo e soltanto polemica, ma una polemica sterile e vuota perché si perde l'obiettivo che ha questo provvedimento, che, a oggi, nessuno può conferire a terra i rifiuti accidentalmente pescati in mare. È questa la base sulla quale questo provvedimento si fonda, quindi la possibilità, fino a oggi vietata, di riuscire a portare i rifiuti al porto di approdo. L'altro aspetto è che non devono essere quelle comunità locali dove è l'approdo a sostenere i costi, ma dev'essere un qualcosa allargato alla generalità dei cittadini italiani. Questo è l'aspetto, ed è molto semplice. Infine, Presidente, voglio sottolineare che, nell'audizione fatta in Commissione, l'ammiraglio, comandante della Guardia costiera, ha fatto presente che i controlli invece ci sono, sono molti e stanno dando ottimi risultati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Palazzotto. Ne ha facoltà.

ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Presidente, vorrei che questo dibattito si svolgesse sul merito del provvedimento e sul fenomeno che stiamo affrontando. Si continua a ribadire che le tasse le pagheranno i cittadini della montagna e non quelli che stanno a mare, né i pescherecci, però l'80 per cento delle plastiche in mare ci finisce attraverso i corsi d'acqua e gli scarichi. Ciò significa che se io produco un rifiuto plastico in montagna, quel rifiuto, molto spesso, finisce nei fiumi e arriva fino al mare. In secondo luogo, si può criticare - lo ricordava prima l'onorevole Fassina - il merito delle coperture, però se siamo d'accordo sul provvedimento, qualcuno ci suggerisca altre coperture, le quali si possono valutare tranquillamente anche in fase emendativa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.121 Lucchini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.27 Benedetti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO-C10VM). Presidente, penso che in questo provvedimento continui a mancare un attore importante, vale a dire i produttori di materie plastiche. Perché? Perché se è vero che - ed è chiaro - non possiamo smettere di produrre plastica dall'oggi al domani, però si può chiedere un cambio di paradigma. Penso che sia assurdo utilizzare la plastica, che è un materiale che deriva da milioni di anni, che sono gli anni che ha il petrolio, per produrre beni che hanno una vita brevissima. Un esempio è quello degli accendini: gli accendini usa e getta sono ritrovati nel 42 per cento delle spiagge italiane (dati ENEA). Vorrei capire se ha ancora senso continuare a produrre centinaia di milioni di accendini usa e getta all'anno. Credo che il cambio di paradigma vada assolutamente richiesto ai produttori di plastica e di beni derivati dalla plastica. È ora che si faccia impresa in una maniera diversa. Se non hanno cambiato in tutti questi anni da quando esiste la plastica, che esiste dagli anni Cinquanta, adesso è l'ora di cambiare, altrimenti ragioniamo su un provvedimento monco e su un paradigma monco.

PRESIDENTE. Avverto che la componente del gruppo Misto-Cambiamo!-10 Volte Meglio ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. La Presidenza, essendo stata avanzata richiesta, concederà a tale componente un tempo aggiuntivo pari a un terzo di quello originariamente previsto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di volto l'onorevole Moschioni. Ne ha facoltà.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Grazie Presidente, innanzitutto vedo che da un mese a questa parte il clima in quest'Aula è cambiato e, a questo proposito, volevo sapere tramite lei, Presidente, come stanno l'onorevole Borghi e l'onorevole Fiano, perché siamo stati abituati per un anno a veder sventolare carte contro il Governo.

PRESIDENTE. Onorevole, però non mi sembra pertinente col mare insomma.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Mi volevo accertare di questo. Vedo che state bene, questo mi fa piacere, magari potete anche venire da questa parte così finalmente potete parlare (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)

PRESIDENTE. Forza onorevole, onorevole! Resti sul merito, resti sul merito!

DANIELE MOSCHIONI….visto che per un anno avete accusato questa parte che non si parlava mai. Per quanto riguarda il mare, caro Presidente, ho seguito attentamente tutti i discorsi, ed è vero che noi oggi non è che dobbiamo accusare questo Governo che aumenta le tasse, in parte, perché la collega del PD prima ha detto che questo provvedimento è stato valutato dal Consiglio dei ministri già nel mese di aprile. Ma io dico: se in quel periodo il PD in Commissione, in qualsiasi momento, era contrario a questo provvedimento, perché non l'abbiamo cambiato? Perché non l'avete cambiato? Ma dico anche il perché: io sono sindaco di un piccolo comune della campagna friulana della provincia di Udine - credo che qui ci siano tanti sindaci - e quando in un comune si trovano dei rifiuti abbandonati, l'operatore del comune, che lavora all'interno del comune, all'esterno del comune non può raccogliere questi rifiuti, perché potrebbe essere denunciato, quindi l'amministrazione comunale deve chiamare una ditta apposita per fare la raccolta di questi rifiuti. Questi rifiuti, che vengono raccolti, costano e vanno in capo all'amministrazione comunale dove vengono trovati. Spiegatemi perché il piccolo comune di Corno di Rosazzo, in provincia di Udine, nella campagna friulana, oggi, oltre che pagare i rifiuti che lasciano tutti, non solo i cittadini di Corno, per le campagne, deve sostenere anche il costo dei rifiuti lasciati in mare. Quindi, cara collega del PD, forse era meglio fare un passo indietro e mettere in mezzo, in questo provvedimento, anche la campagna e la montagna (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Questa, io credo, è una questione di buonsenso e di rispetto nei confronti dei cittadini italiani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fragomeli. Ne ha facoltà.

GIAN MARIO FRAGOMELI (PD). Grazie Presidente, a scanso di equivoci: il collega ha detto una inesattezza; non è che i netturbini o coloro che lavorano per la nettezza urbana non possono raccogliere i rifiuti; non possono aprirli e valutare se c'è qualche nominativo o qualche tipo di corrispondenza che sia riconducibile a chi li ha lasciati lì e, quindi, bisogna adire ad un'altra azienda; ma raccogliere e far pulizia, nel mio comune, come in tutti gli altri comuni d'Italia, si può fare. Precisiamo queste cose, perché un sindaco non può non sapere la differenza tra raccogliere rifiuti e aprirli per visionare l'eventuale persona che li ha lasciati: c'è una bella differenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, probabilmente sfugge a qualcuno in quest'Aula come arrivano i rifiuti in mare: i rifiuti in mare esistono perché non vengono abbandonati in mare, ossia solo le navi lasciano rifiuti in mare, bensì, come invece sosteneva giustamente qualche altro collega, è scientificamente provato che i rifiuti in mare arrivano anche dai corsi d'acqua che si trovano in montagna, vi è un trasferimento, ed è per questo motivo che reputiamo opportuno che l'intera collettività debba farsi carico dei costi di gestione di questi rifiuti accidentalmente pescati. Dopodiché, vorrei fare un attimo riflettere i colleghi: quanto vale la loro salute? Reputiamo che un costo irrisorio stimato da ARERA di circa 2 centesimi ad utenza non sia un prezzo adeguato per la nostra salute? Perché ricordiamo che poi i rifiuti in mare, che siano di origine diversa, che siano di plastica o di qualsiasi altra natura, questi entrano nella catena alimentare. Pertanto, vorrei ricordare al collega, che magari arriva da una comunità montana, che il pesce lo mangia pure lui (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.27 Benedetti, su cui - lo ricordo - c'è il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.31 Giacometto, su cui c'è il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Avverto che l'emendamento 2. 100. Buratti è stato ritirato.

Passiamo quindi alla votazione dell'emendamento 2.113 Benedetti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Lei ha un minuto, onorevole Benedetti, perché ha finito il tempo. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO-C10VM). Relativamente alle misure premiali, volevo sottolineare come fosse importante quanto segnalatoci dall'ISPRA, nel senso che la misura premiale va estesa a tutto l'equipaggio e questo perché, appunto, è un lavoro dell'intero equipaggio quello di tirare su le reti e poi portare anche i rifiuti oltre al pescato. L'altra cosa era, per evitare delle speculazioni dal punto di vista delle misure premiali, trovare una formula che invitasse i pescatori ad essere più sostenibili nella propria attività.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Benedetti, lei ha ancora tre minuti a disposizione nel prosieguo del dibattito. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.113 Benedetti, su cui ricordo il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.2.200.1 Lucchini, su cui ricordo il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.200 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 20).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.104 Prestigiacomo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi prevediamo la possibilità per i comandanti delle imbarcazioni da pesca di poter beneficiare di una riduzione della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti di bordo prodotti dall'imbarcazione da pesca, proporzionalmente alla quantità di rifiuti in plastica rinvenuti in mare e conferita a terra presso un idoneo impianto portuale di raccolta di rifiuti rinvenuti in mare. Peraltro, la prevista obbligatorietà per il comandante dell'imbarcazione a conferire a terra i rifiuti accidentalmente pescati rischia di avere pochi effetti pratici; infatti, in realtà, non essendo di fatto previsti controlli né sanzioni in caso di mancato rispetto di questo obbligo, né incentivi a portare i rifiuti a terra, rimane una norma di molta dubbia applicabilità. Di fatto, tutto si basa, quindi, sulla sensibilità e sul senso civico del comandante nel conferire in porto i rifiuti.

Almeno, con questo emendamento noi proponiamo un beneficio che serve da stimolo ai comandanti di imbarcazioni più virtuosi e rispettosi della legge nel riportare i rifiuti a terra. Tra l'altro, uno degli ultimi emendamenti proposti nella discussione in Commissione prevede di affiancare al “SalvaMare” il nome di Angelo Vassallo, perché, se dovesse passare quell'emendamento che ha avuto parere favorevole in Commissione, quindi affiancare al “SalvaMare” il nome di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore, una delle sue richieste era proprio quella di una riduzione delle tasse comunali a loro carico, o prevedeva in alternativa una riduzione dell'IRPEF regionale. Quindi, non so come andrà a finire l'approvazione dell'emendamento che associa al “SalvaMare” il nome di Angelo Vassallo, però penso che, perché non sia un voto ipocrita quello finale che dovesse vedere affiancato al “SalvaMare” il nome di Angelo Vassallo, penso che il Governo e le relatrici dovrebbero fare un passo in avanti e accogliere questo emendamento, che andava proprio nella direzione che suo fratello, Dario Vassallo, nell'audizione in Commissione ambiente, ha posto come tema delle tante altre cose da fare. Però, ecco, sarebbe ancora di più un accenno affinché il nome di Angelo Vassallo non sia solo roboante accanto a un altro nome roboante che è quello del “SalvaMare”.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Rispetto a questo emendamento e all'ultimo intervento che mi ha preceduto avremmo gradito, rispetto proprio alla memoria del sindaco Angelo Vassallo, per il quale, devo dire, anche la Commissione antimafia si sta impegnando, che tutti gli atti che sono stati fatti negli ultimi due Governi, quindi nel Governo Gentiloni, precedentemente Renzi e subito dopo con il Governo gialloverde, che sono stati riproposti nuovamente dal collega Cirielli anche rispetto ad una Commissione d'inchiesta, avessero avuto risposta.

Credo che questo emendamento sarà importante per la memoria di Angelo Vassallo, ma probabilmente anche ritrovare la verità e avere la risposta alle tante interrogazioni, alle tante mozioni e alla richiesta di una Commissione d'inchiesta sarebbe stato sicuramente il vero modo per onorarlo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.104 Prestigiacomo, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.36 Rampelli, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.37 Rampelli, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.0100 Terzoni, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro degli emendamenti 3.2 Rampelli, 3.5 Gagliardi e 3.11 Labriola, esprime parere favorevole sull'emendamento 3.100 Gadda e formula un invito al ritiro degli emendamenti 3.15 Prestigiacomo, 3.101 Formentini e 3.102 Formentini.

Sull'articolo aggiuntivo 3.01 Prestigiacomo, invito al ritiro, mentre chiediamo di accantonare l'articolo aggiuntivo 3.0100 Zolezzi, Presidente.

PRESIDENTE. Accantonato, va bene.

Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Il parere è conforme a quello espresso dalla Commissione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.2 Rampelli, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.5 Gagliardi, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.11 Labriola, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.100 Gadda, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.15 Prestigiacomo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Grazie, Presidente. Tutti siamo consapevoli, e lo abbiamo detto anche prima, che l'80 per cento dei rifiuti arriva al mare attraverso le acque interne, mentre solo il 20 per cento deriva dall'attività di pesca e di navigazione.

Con questo emendamento, chiediamo che venga esteso e messo a regime quello che sta avvenendo già in diverse realtà: esistono, infatti, da tempo, prototipi e progetti operativi - uno, per esempio, operativo sul fiume Po grazie all'impegno dell'autorità distrettuale del bacino del Po - ideati per raccogliere la plastica galleggiante dei rifiuti attraverso una barriera sperimentale in polietilene e con l'ausilio di mezzi in grado di intercettare la plastica nei fiumi; così facendo, forse, riusciremmo a frenare la quantità eccessiva di rifiuti che arrivano nel nostro mare e dare meno incombenze ai nostri pescatori.

Spero che il parere su questo emendamento possa essere rivisto nell'ottica della collaborazione e nell'ottica anche di rendere operativi dei progetti, degli sviluppi, delle start up, che sono operativi nel nostro territorio, ma che, forse, andrebbero incentivati ed estesi per riuscire a portare ad una riduzione dei rifiuti in mare.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, la questione delle barriere antiplastica è molto delicata, perché deve sapere che, comunque, nei corsi d'acqua, ancora, finalmente, vi sono esseri viventi e non solo rifiuti. Quindi, quando si vanno a predisporre ed installare queste barriere, va fatto con criterio, oltre che siamo al corrente che vi sono degli oneri esagerati per i costi di manutenzione. Quindi, sicuramente apprezziamo la bontà e l'idea di questo emendamento, però, in effetti, ancora le tecnologie non ci vengono a supporto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.15 Prestigiacomo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.101 Formentini, con il parere contrario di Commissione e Governo

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.102 Formentini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3.01 Prestigiacomo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Sull'articolo aggiuntivo 3.0100 Zolezzi c'è una richiesta di accantonamento: se non ci sono obiezioni, procediamo con l'accantonamento.

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Presidente, sull'emendamento 4.6 Lucchini, invito al ritiro.

PRESIDENTE. L'emendamento 4.100 Benedetti è inammissibile. Poi abbiamo degli articoli aggiuntivi.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Presidente, chiediamo di accantonare l'articolo aggiuntivo 4.0200 della Commissione unitamente ai subemendamenti allo stesso riferiti e gli articoli aggiuntivi Andreuzza 4.0100 e Formentini 4.0101, che vertono sulla stessa materia.

PRESIDENTE. Molto bene. Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. La ringrazio. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.6 Lucchini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Badole. Ne ha facoltà.

MIRCO BADOLE (LEGA). Presidente, il mio intervento è solo per cercare di sensibilizzare i colleghi su questa proposta, che non mi trova d'accordo sul parere del Governo e del relatore. Stiamo parlando di dare la possibilità di trasformazione della plastica recuperata in mare come combustibile di tipo solido o liquido. Infatti, bisogna tener conto delle effettive difficoltà di riciclo di questo materiale, a causa della degradabilità subita nell'ambiente marino dallo stesso. Le stesse reti da pesca sono fatte in materiale sintetico potenzialmente riciclabile, ma soltanto dopo una serie di pretrattamenti.

È per questo che si propone la possibilità di trattamento di questo materiale per la produzione di combustibile come gasolio derivante dalla depolimerizzazione termica della plastica. Quindi, si parla di una possibilità e non di un obbligo, che a mio parere andrebbe valutata in maniera diversa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Viviani. Ne ha facoltà.

LORENZO VIVIANI (LEGA). Grazie, Presidente, solo per aggiungere due parole a quello che ha detto già il mio collega. Quello che manca realmente in questo provvedimento è che è sacrosanto togliere la plastica dal mare, che giustamente, come diceva la relatrice, può entrare dentro la catena alimentare, ma bisogna realmente mettere per iscritto dove l'andiamo a mettere dopo. Ve lo dice una persona che è legata veramente al mare anche in ambito lavorativo. È impensabile!

Quello che noi raccogliamo in mare è una plastica che non è normale come la plastica urbana; è una plastica con materiale organico attaccato, può avere avuto fotolisi, stress dal punto di vista fisico, non può essere riciclabile.

Quindi, in un testo del genere, soprattutto un Governo ed una maggioranza che si pavoneggiano, devo dire la verità, con questo nuovo Green new deal verde o blu - chiamiamolo come vogliamo - devono pensare che non possiamo spostare della plastica dal nostro mare, magari della plastica inerte a 400 metri di profondità, per andare a metterla dentro le nostre colline (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.6 Lucchini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Ricordo che l'emendamento 4.100 Benedetti è inammissibile, quindi passiamo alla votazione dell'articolo 4.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 36).

Ricordo che tutte le successive proposte emendative relative all'articolo 4 sono accantonate, come chiesto dalla relatrice.

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, sugli emendamenti 5.3 Rampelli e 5.100 Licatini, vi è un invito al ritiro. Sull'emendamento 5.101 Buratti, parere favorevole.

PRESIDENTE. La ringrazio. Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Parere conforme.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.3 Rampelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). Presidente, sottosegretario Morassut, colleghi deputati, l'emendamento che stiamo esaminando, in una veste leggermente diversa, ha avuto un esito e un giudizio positivo, un giudizio trasversale positivo; ora che cos'è che accade? Che la fattispecie che stiamo esaminando, quella di tentare di intervenire, attraverso un'opera di promozione, di sensibilizzazione, all'interno di una serie di contesti, tra cui il principale risulta il contesto scolastico, questa fattispecie viene inibita da una definizione terminologica, “possono essere prese iniziative in questa direzione”, che è un po' fumosa. Noi vorremmo che fossero prese queste misure, che ci sia perentorietà, se vogliamo uscire fuori dall'ipocrisia. Perché, come già è stato detto da molti interventi nella giornata di oggi e nelle giornate precedenti, non c'è una sola persona al mondo che auspichi l'invasione, di plastica e rifiuti di vario genere, dei nostri mari e dei nostri oceani, poi però, quando questa materia viene sviluppata, affrontata, aggredita, bisogna tentare di essere seri, perché se dobbiamo scrivere qui una sorta di manifesto culturale, impregnato di mere astrazioni, possiamo fare anche una gara a chi arriva prima, e probabilmente arriverebbe primo chi è meno dotato da un punto di vista della capacità operativa. Ora, se viene ritenuta importante questa attività di sensibilizzazione, questa attività deve essere ritenuta e sancita come perentoria, non si può evocare il termine: “potere”, ma bisogna scrivere: “dovere”. La Commissione bilancio non può dare un parere negativo perché ritiene che potrebbero non essere garantite le coperture, perché ciò significa che questo castello che è stato messo in piedi cadrà in tempi rapidissimi.

Allora, già questo provvedimento, ferma restando la cornice culturale su cui c'è una convergenza massima da parte del genere umano, è fortemente lacunoso, perché, di fatto, improduttivo, perché, di fatto, non operativo. Questo provvedimento avrà bisogno di una lunga serie di decreti attuativi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); ce ne sono soltanto 276 in predicato, questo Governo deve fare 276 decreti attuativi, se ne aggiungeranno una decina legati a questo provvedimento e molti tra questi decreti attuativi non vedranno mai la luce, perché c'è una sovrapposizione di competenze che renderà impossibile fare la guerra all'invasione di plastica e rifiuti dei nostri mari.

Questa è la ragione per la quale questo emendamento è stato presentato e questa è la ragione per la quale, attraverso anche l'illustrazione di questo emendamento, che rende prescrittiva l'attività di sensibilizzazione nella società e nella scuola, ci viene anche da fare riferimento, come già è stato fatto, all'inadeguatezza di un regime fiscale che va accanendosi in maniera non selettiva contro i cittadini in quanto tali, non contro i cittadini che inquinano, non, con l'aumento della Tari, contro quelle città che sono meno virtuose, non contro coloro i quali magari fanno uso e abuso di produzione di rifiuti speciali, di rifiuti non recuperabili, non riutilizzabili o, comunque, fortemente inquinanti per ragioni di pubblicità e, quindi, per ragioni di carattere commerciale; è una tassa che, come il CIP6, colpisce tutti, colpisce anche il pensionato sociale che fa fatica o l'invalido che porta a casa 250 euro al mese, colpisce tutti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e, quindi, è una tassa assurda, prima ancora che ingiusta, è una tassa assurda! Se un invalido che percepisce 250 euro al mese si colloca in una città che ha l'80 per cento di raccolta differenziata pagherà lo stesso l'incremento di Tari e questo è un abominio, è ingiusto ed è infruttuoso, non premia i circuiti virtuosi e non se la prende in maniera piramidale con coloro i quali sono maggiormente responsabili dell'inquinamento.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Rampelli.

FABIO RAMPELLI (FDI). Questa è certamente una filosofia che può far compagnia ad alcune sensibilità ambientaliste - e concludo -, nessuno ha la pretesa che possa emergere nelle coscienze di tutti, ma, stando al merito, chiedo ai colleghi parlamentari di votare questo emendamento, perché è un emendamento che chiede solo e soltanto che vengano fatte - e la Commissione espresse parere favorevole al riguardo - le attività di sensibilizzazione nelle scuole, cose che vengono raccontate in lungo e in largo nei comizi, nelle assemblee, negli incontri con i sindacati, con i comitati, nelle trasmissioni di intrattenimento - mi stava scappando talkshow - televisive, chiunque lo dice.

PRESIDENTE. Deve concludere.

FABIO RAMPELLI (FDI). Adesso siamo alla prova del nove; la vogliamo fare l'azione di sensibilizzazione ambientale nelle scuole o no?

PRESIDENTE. Signor Vicepresidente, mi appello a lei…

FABIO RAMPELLI (FDI). Chi è favorevole dovrebbe votare “sì”, chi vota “no” è contrario e deve tapparsi la bocca (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colgo l'occasione per salutare gli studenti e gli insegnanti del liceo Scienze umane “Fabrizio De André”, di Brescia che sono venuti ad assistere alla nostra seduta (Applausi).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.3 Rampelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.100 Licatini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.101 Buratti, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 40).

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Presidente, emendamento 6.150 Lucchini, parere favorevole; emendamento 6.100 Prestigiacomo, parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.150 Lucchini, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.100 Prestigiacomo, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

(Esame dell'articolo 7 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (Vedi l'allegato A).

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 44).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere sull'articolo aggiuntivo 7.0100 Maraia, a pagina 15 del fascicolo.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Signor Presidente, c'è un invito al ritiro di entrambi gli articoli aggiuntivi.

PRESIDENTE. Solo il primo, l'altro è inammissibile.

Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo 7.0100 Maraia.

Ha chiesto di parlare il collega Maraia. Ne ha facoltà.

GENEROSO MARAIA (M5S). Lo ritiro.

PRESIDENTE. Perfetto.

Dunque, l'articolo aggiuntivo 7.0100 Maraia è ritirato e l'articolo aggiuntivo 7.0101 Grippa era inammissibile.

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Avverto che gli articoli aggiuntivi 8.0101 Gallinella e 9.0100 Braga sono stati ritirati dai presentatori.

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Sull'emendamento 8.2 Cortelazzo il parere è favorevole con la seguente riformulazione: al comma 1 sopprimere le parole “del mare”; conseguentemente, al medesimo comma 1, sopprimere la parola “marino”.

PRESIDENTE. Questa è la nuova formulazione dell'emendamento 8.2 Cortelazzo al quale poi chiederemo se l'accetta.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Sugli emendamenti 8.110 Lucchini, 8.115 Benedetti, 8.100 Mazzetti, 8.113 e 8.7 Viviani, 8.5 Rampelli e 8.6 Valbusa c'è un invito al ritiro.

Sull'emendamento 8.120 Miceli il parere è favorevole.

Sull'articolo aggiuntivo 8.07 D'Ippolito il parere è favorevole con la seguente riformulazione: al comma 1, dopo le parole “gli impianti di desalinizzazione” aggiungere le seguenti: “maggiormente impattanti”; conseguentemente, al comma 3, lettera b), sostituire le parole “sono state attuate tutte le azioni del caso al fine di” con le seguenti: “siano stati effettuati gli opportuni interventi per”; aggiungere, in fine, le seguenti parole: “prevista dalla pianificazione di settore”; al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: “nonché le soglie di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale di cui al comma 1”; al comma 5 sostituire la parola “definiti” con la seguente: “definite”.

Sull'articolo aggiuntivo 8.08 Gagliardi c'è un invito al ritiro.

Sull'articolo aggiuntivo 8.0150 Fregolent il parere è favorevole con la seguente riformulazione: al comma 2, lettera d), dopo la parola: “(ISPRA)”, aggiungere le seguenti: “tre rappresentanti del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (SNPA)”; conseguentemente, al medesimo comma 2, alla lettera f), sostituire la parola: “due” con la seguente: “cinque”; e dopo la lettera f) aggiungere la seguente: “f-bis) tre rappresentanti delle regioni”.

PRESIDENTE. Benissimo. Poi c'è l'articolo aggiuntivo 8.0101 Gallinella, che è già stato ritirato. E infine c'è l'articolo aggiuntivo 8.0102 Deidda.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Sull'articolo aggiuntivo 8.0102 Deidda c'è un invito al ritiro.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Parere conforme.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.2 Cortelazzo, su cui c'è una riformulazione. Onorevole Cortelazzo, la accoglie? La accoglie, ce lo dice l'onorevole Labriola.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.2 Cortelazzo, così come riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.110 Lucchini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucchini. Ne ha facoltà.

ELENA LUCCHINI (LEGA). Grazie, Presidente. Ho presentato questo emendamento perché sostanzialmente è stato modificato il testo di partenza, il testo base, che prevedeva di dare una certificazione ai pescatori virtuosi. È stato sostituito, quindi, una volta arrivato in Commissione, il termine “certificazione” con il termine “riconoscimento”, ma io onestamente non comprendo che significato possa avere la parola “riconoscimento” e che cosa voglia, in un qualche modo, rappresentare. Cos'è, una sorta di medaglia all'onore? Quindi, dal nostro punto di vista, dal momento che, tra l'altro, la relatrice in Commissione ha spiegato che per poter fare una certificazione servono delle procedure molto complesse, serve tutta una serie di passaggi, serve fare un protocollo, bene, io non capisco perché non si possano fare queste procedure, non si possano fare questi passaggi, non si possa fare questo protocollo, per ripagare degli sforzi compiuti, del lavoro che viene fatto da parte dei pescatori che ci aiutano a ripulire i nostri mari e a tutelare l'ambiente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.110 Lucchini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.115 Benedetti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO-C10VM). Intervengo perché ritengo che questo emendamento faccia una chiarezza che altrimenti nel testo dell'articolo 8 secondo me non c'è. Nel senso: si parla di un riconoscimento ambientale attestante l'impegno per il rispetto dell'ambiente marino e la sostenibilità dell'attività di pesca da essi svolta; e anche se c'è una specifica poi alla fine del comma 2, che richiama l'etichettatura ecologica di cui al decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4, io credo che il rischio sia quello di mescolare dei piani diversi. Un conto è recuperare i rifiuti, un conto è pescare sostenibilmente: mettere le due cose nella stessa frase è rischioso, perché ad un certo punto si può anche per esempio premiare una barca a strascico che va a pescare in zona protetta, oppure va a pescare in tempi che non vanno bene. Attenzione quindi a mischiare le due cose: sono due cose completamente diverse e seguono iter diversi e protocolli diversi.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Presidente, ringrazio le due colleghe per essere intervenute: mi danno la possibilità di spiegare questo punto. Anche perché le due colleghe, la Lucchini e la Benedetti, sostanzialmente hanno presentato due emendamenti che tirano lo strumento nei due lati opposti: nel senso che la collega Lucchini chiede una certificazione stringente, mentre dall'altra parte c'è la necessità di specificare anche maggiormente il fatto che questo è un riconoscimento che nulla dice sulla qualità della pesca e sulla sostenibilità della pesca.

Tenendo conto in particolare di quest'ultima considerazione, noi siamo intervenute con un emendamento delle relatrici a specificare, appunto, che qualsiasi fosse il riconoscimento dato, non poteva essere previsto ai danni né dell'ecosistema marino né della sicurezza delle imbarcazioni. Sui termini “certificazione” e “riconoscimento”, essi sono proprio due strumenti diversi; e siccome questo è un processo che dovrà essere svolto congiuntamente tra i Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e soprattutto delle politiche agricole alimentari e forestali, io credo sia giusto, e c'è un riferimento nella norma alla legislazione sulle certificazioni, lasciare nella legge un termine più “lasco”, per poi dare possibilità al decreto attuativo di entrare nel merito. E, fermi restando i paletti che abbiamo provato ad introdurre con la collega sulla qualità dell'ecosistema marino…

PRESIDENTE. Onorevole Muroni, mi scusi. Pregherei i colleghi… Pregherei i colleghi di maggior silenzio in Aula. Pregherei i colleghi di maggior silenzio in Aula. Grazie. Prego, onorevole Muroni.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Grazie, presidente: andavo avanti in maniera ostinata.

Dicevo che rimandiamo al decreto attuativo una specificazione più forte, fermi restando i due paletti che abbiamo introdotto, che ci sembrano essere assolutamente validi sul fronte della sicurezza dei natanti, e soprattutto sul fronte della tutela dell'ecosistema marino.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.115 Benedetti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.100 Mazzetti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM). Presidente, in realtà mi sembrava di avere un emendamento identico, che io avevo dalla Commissione, quello 8.102; ora non lo vedo più nel fascicolo. Comunque, sostanzialmente con questo emendamento si cerca di riportare il termine per regolamentare quella certificazione, quel riconoscimento ai pescatori che svolgono questa attività così propositiva e così importante per il nostro mare, a 6 mesi invece che a 12, come era in origine previsto nel testo stesso del provvedimento. Questo perché? Nonostante le giustificazioni delle relatrici, che ritengono che i Ministeri abbiano necessità di molto tempo, quindi 12 mesi, per emanare un decreto che vada a regolamentare questa materia, sinceramente a noi pare un po' eccessivo, soprattutto perché questo riconoscimento dovrebbe essere il premio che diamo ai pescatori che vanno a raccogliere la plastica.

PRESIDENTE. Onorevole Gagliardi, tenga solo presente che il suo emendamento c'è: non è tra quelli segnalati dal suo gruppo, però c'è. Come appare sul fascicolo, del resto.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Noi abbiamo allungato il periodo che riguarda l'emanazione del decreto interministeriale, proprio perché prevede il coinvolgimento dei due Ministeri. Ma non solo: noi auspichiamo che venga scritto assieme alle associazioni di categoria; questo comporta ovviamente un tempo maggiore. Meglio più tempo, ma scritto bene.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.100 Mazzetti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.113 Viviani. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Viviani. Ne ha facoltà.

LORENZO VIVIANI (LEGA). Presidente, questo emendamento nasce per riportare il testo all'origine; in particolare, quando si è dibattuto sul provvedimento “SalvaMare” che si doveva affrontare la questione della premialità: cercare di capire quale poteva essere l'incentivo da dare ai nostri pescatori; come premiare un comportamento virtuoso del mondo della pesca. Anche nel testo originario, si andava a premiare il pescatore cercando di fargli recuperare i punti della licenza. Spiego all'Aula cosa sono i punti della licenza. Vedete, i nostri pescatori italiani, europei, hanno una licenza a punti: ad ogni infrazione che commettono vengono tolti loro una serie di punti. E purtroppo, lo dico, grazie a vari regolamenti europei, che non sono ponderati minimamente sui nostri mari, e quindi mettono in difficoltà i nostri pescatori, questi pescatori vengono sanzionati. Per la verità, con la scorsa maggioranza abbiamo fatto un buon lavoro in Commissione agricoltura, e questa posizione è stata tenuta da tutte le parti politiche, pertanto, siamo riusciti a tagliare le sanzioni; ma il tema dei punti c'è sempre! Così quando tu arrivi al massimo, sei arrivato al punteggio clou, la tua barca viene fermata e oltre ad aver preso una serie di verbali, devi startene qualche mese in banchina; fino poi ad arrivare anche al fermo totale dell'imbarcazione. A questo punto, il segnale che cosa poteva essere? Tieni comportamenti sbagliati che, molte volte, come dicevo, non sono sbagliati, ma sono dettati da regolamenti sbagliati. Ebbene, in base a un decreto attuativo, ti vado a ridare, grazie al tuo comportamento virtuoso, dei punti della licenza. Il tuo comportamento ecologico, nella direzione della tutela dell'ambiente, ti fa recuperare dei punti che hai perso per un potenziale comportamento sbagliato. Adesso diciamo che c'è sempre scritto, nell'articolo è sempre presente, però può essere soggetto a interpretazione e non è esplicitato bene.

Soprattutto - mi collego anche alle affermazioni che sono state fatte prima - rendiamoci conto di una cosa che, se noi andiamo dentro una certificazione ambientale, ce lo mettiamo lo strascico, perché altrimenti, colleghi, ci prendiamo in giro. Dico ciò perché lo strascico - non so dirvi la percentuale - rappresenta la maggioranza del pescato italiano. Le nostre marinerie principalmente fanno pesca a strascico, e lo strascico è anche l'attrezzo che ci porterà più plastiche in terra. Ora se noi non facciamo recuperare la premialità, i punti, a coloro che fanno pesca a strascico, che molte volte vengono criminalizzati inutilmente, vuol dire che ci siamo presi in giro su tutto il provvedimento. Questo non vuol che non abbiamo studiato. La piccola pesca artigianale recupera la plastichetta. Vi invito ad andare un giorno su un'imbarcazione a strascico e vedere, purtroppo, come abbiamo trattato in tutti questi anni il mare: una discarica. Si raccolgono sacchettate di cose immaginabili: dai servizi da tè, alle tute da ginnastica, alla plastica, ai bossoli di quello che spara la Marina militare; insomma ci può essere di tutto mare. Loro sono i nostri “spazzini” con la “S” maiuscola: bisogna riconoscere loro una premialità. È assolutamente impensabile che li escludiamo da tutto il ragionamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quando dobbiamo parlare delle cose, bisogna parlarne con cognizione di causa senza fare gli ecologisti e poi escludere veramente quelli che tengono al nostro mare. Una volta, approvando questo emendamento, stiamo dalla parte dei nostri pescatori, dalla parte dei pescatori italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, in realtà con l'emendamento 8.113 Viviani si voleva far entrare dalla finestra quello che abbiamo chiuso al portone, ossia con emendamento delle relatrici abbiamo in qualche modo blindato il provvedimento affinché i punti della patente fossero comunque limitati alle situazioni in cui i pescatori potrebbero o hanno comunque effettuato infrazioni inerenti all'ambiente o alla sicurezza. L'emendamento in esame intende rientrare dalla finestra. Volevo precisare che la pesca a strascico non è vietata: è vietata in alcune aree, ad esempio, sottocosta. Quindi, non è il problema della pesca a strascico in sé ma dove essa viene effettuata. Tra l'altro, conosciamo perfettamente il meccanismo della pesca a strascico e sappiamo benissimo che è il meccanismo con cui si pesca più plastica in quanto va a radere il suolo. Però, decisamente l'emendamento in esame va assolutamente contro i principi di tutela dell'ambiente che noi vediamo tout court, non di certo solo per la salvaguardia dall'inquinamento e dalle plastiche.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.113 Viviani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.7 Viviani. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Viviani. Ne ha facoltà.

LORENZO VIVIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Interverrò veramente in maniera veloce. Mi collego a quanto ha detto la collega Muroni, con la quale abbiamo scambiato molte idee sul “SalvaMare”. L'emendamento in esame è di buonsenso e veramente potrebbe portare ad una rivolta verde o blu, chiamatela come volete.

Perché qui stiamo dicendo: pescatore, mitilicoltore - infatti abbiamo anche problemi giganteschi ad esempio sulle retine che i mitilicoltori purtroppo devono utilizzare, che vengono disperse in mare e poi a loro volta sono recuperate dai pescatori a strascico - utilizza del materiale compostabile, biodegradabile. Quale miglior segnale dare a chi tutela il nostro ambiente, perché recupera la plastica in mare, della possibilità di comprare, perché adesso hanno prezzi esorbitanti quasi doppi e non sono comunque concorrenziali, materiale per il packaging, le cassette di polistirolo, le retine per la mitilicoltura, che siano compostabili, che possano essere utilizzate. Molte volte in mare quello che succede è anche la perdita: infatti molte volte - basta pensare agli eventi atmosferici di questi giorni - quando ci sono i pescherecci in mare le loro cassette di polistirolo volano. Se questo succedesse con materiale che è compostabile o comunque si può pensare che sia completamente biodegradabile, sarebbe già anche da quel punto di vista una salvaguardia del nostro ecosistema marino. Partire da loro affinché non inquinino vorrebbe dire che non inquinano e addirittura fanno un servizio per l'ambiente. Abbiamo delle realtà che già lo provano: parlo dei miei mitilicoltori spezzini che stanno provando a utilizzare questa nuova tecnologia, questi nuovi tipi di packaging. Il problema è il fatto che il polistirolo governa, il polistirolo è dappertutto, ci sono i numeri e quindi ha costi di produzione molto minori rispetto alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali. Dare un incentivo vuol dire realmente aiutare non con uno slogan. Mi dispiace dirlo perché SalvaMare è un bel titolo ma, come diceva prima il mio collega di Forte dei Marmi, il core system, la cosa forse unica e interessante del provvedimento è il fatto che non si sanziona più il pescatore che era una stupidaggine assurda, cioè il pescatore che portava i rifiuti in terra era soggetto a una sanzione e allo smaltimento: questo sì il provvedimento lo fa, però non fa nient'altro.

Dare un segnale del genere vuol dire veramente andare nella direzione di salvaguardare il nostro ambiente marino e salvaguardare il nostro ambiente a 360 gradi perché anche la cassetta che viene utilizzata per mettere il pescato non va a finire in un rifiuto speciale perché c'è la parte organica, c'è la plastica e non si sa dove va a finire e va a finire in discarica ma diventa materiale compostabile e si è chiuso il ciclo dei rifiuti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI, Relatrice. Naturalmente condivido il contenuto dell'emendamento, purtroppo l'invarianza di bilancio non consente di accoglierlo. Propongo all'onorevole Viviani di ripresentare l'emendamento tale e quale per la legge di bilancio e sono disponibile a sottoscriverlo (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.7 Viviani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.5 Rampelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). Grazie, Presidente. Torniamo in buona sostanza alle osservazioni fatte fin qui dal gruppo di Fratelli d'Italia che in qualche maniera condizioneranno anche il voto finale. Abbiamo cercato con i colleghi in Commissione di nobilitare il provvedimento e abbiamo fatto capire in maniera chiara di essere disponibili a un voto favorevole, purché le nostre obiezioni di merito ma di assoluto buonsenso fossero tenute nella debita considerazione, sottosegretario Morassut. All'articolo 8 - lo dico per coloro i quali (siamo stati in tanti quindi non accuso nessuno) fossero un po' distratti - si dice: “Agli imprenditori ittici che, nell'esercizio delle proprie attività, utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano a campagne di pulizia del mare o conferiscono i rifiuti accidentalmente pescati è attribuito…” e un osservatore esterno si aspetterebbe un riconoscimento economico, un'agevolazione fiscale, un accantonamento di fondi sull'anno a seguire, un fondo di rotazione istituito anche di pochi milioni di euro. Nel mio emendamento ho immaginato di poter stanziare 10 milioni di euro e sono una miseria. No, invece si attribuisce un riconoscimento ambientale attestante l'impegno per il rispetto dell'ambiente marino e la sostenibilità dell'attività di pesca da essi svolta. Siamo praticamente al di sotto del brevetto che si concede ai bambini che fanno gambe-dorso per 25 metri alla scuola nuoto, un attestato, un diploma di fronte a professionisti che lavorano duramente, che fanno forse uno dei lavori più duri che sia mai esistito e su cui si sono avventurati importanti e raffinati romanzieri nel corso della storia della letteratura del mondo.

Io penso che ancora una volta ci sia di fronte a noi la classica occasione mancata. Allora, questo Governo, il “Conte bis”, ha bisogno soltanto di andare in televisione, di guadagnarsi qualche titolo a cinque colonne sulla stampa più largamente diffusa, di poter infestare i social di frasi fatte e di aria fritta, ma non intende minimamente incidere su questa materia. Fratelli d'Italia, che ha una nota sensibilità ambientale che gli deriva dall'appartenenza a una destra sociale e popolare che si perde nella notte dei tempi, ha desiderio di lasciare agli atti questa impudicizia letterale che caratterizza coloro i quali si rifiutano di essere seri.

Ricordo - l'ho già detto, lo voglio ripetere e lo dirò meglio, magari sul complesso degli emendamenti all'articolo 9 - che il provvedimento che stiamo approvando è, in buona sostanza, una sorta di rullo di tamburi che annuncia qualcosa che non c'è. Sarà impossibile riuscire a materializzare, nonostante il lavoro egregio svolto dalla Commissione competente e nonostante le ottime intenzioni della stragrande maggioranza dei parlamentari italiani, portare un contributo concreto e operativo perché non si può materializzare nulla se non si fa un investimento economico e paradossalmente - come si è detto prima e concludo - non solo il Governo non tira fuori un euro ma ha anche la pretesa di farlo tirare fuori dai cittadini.

Quindi, come già ho detto - e ripeto - anche coloro i quali sono protagonisti di comportamenti virtuosi vengono puniti da questo provvedimento. Quelli che collaborano si beccano gli attestati di sensibilità ambientale da incorniciare, magari a sessant'anni e una vita da pescatori, nelle proprie abitazioni e quelli che fanno la raccolta differenziata, l'80 per cento e si impegnano peggiorando - diciamo così - almeno l'organizzazione della propria vita, vengono colpiti dagli aumenti della TARI. Questa è la modalità che voi avete in mente, il “Governo rosso-rosso”, per affrontare le crisi serie del pianeta: tasse, solo tasse (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.5 Rampelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.6 Valbusa.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). Grazie, Presidente. Con questo emendamento vogliamo prevedere l'obbligo della pulizia della carena delle imbarcazioni che vengono immesse nelle nostre acque interne, quindi laghi o fiumi. Perché questo? Perché abbiamo un problema. Io vengo dal Lago di Garda e sul Lago di Garda ci sono, all'interno delle acque dolci, più di 40 specie aliene - vengono chiamate così al giorno d'oggi -, più di 40 specie alloctone. Quindi, la soluzione che prevediamo noi è esattamente questa. Quindi, prevediamo la sanificazione della carena della barca perché questa possa essere immessa all'interno delle nostre acque; questo anche per prevedere una forma di tutela dell'ecosistema, che è molto importante anche per il nostro gruppo della Lega-Salvini Premier (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, l'argomento delle specie alloctone è stato trattato anche in Commissione. Sicuramente è un argomento di rilevante importanza, anche perché le specie alloctone sono quelle specie che generalmente sono invasive e tendono a far diminuire quella che è la nostra biodiversità. Però, la collega dimentica un fatto: innanzitutto, non è solo attraverso la carena che arrivano le specie alloctone, ma anche attraverso le acque di sentina, ad esempio; poi, fra le acque interne che lei cita forse dimentica le lagune. Magari ci dovrà far capire come una Costa Crociere o, comunque, un'imbarcazione da crociera che arriva dai tropici potrà arrivare a Venezia e pulire la carena, visto e considerato che poi le specie che porta appunto la Costa Crociere sono le medesime alloctone rispetto a quelle che lei cita (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi! Grazie, relatrice (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.6 Valbusa, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.120 Miceli, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

VINCENZA LABRIOLA (FI). Presidente!

PRESIDENTE. Voleva intervenire, onorevole? Revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Labriola. Ne ha facoltà.

VINCENZA LABRIOLA (FI). Grazie, Presidente. Volevo spiegare un po' perché ci asteniamo su questo articolo. L'articolo 8 prevede il riconoscimento ambientale per i pescatori, per le imbarcazioni che utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale. Possiamo anche poter far passare il concetto che siamo tutti, cittadini, a inquinare e tutti dovremmo contribuire in bolletta al pagamento della pulizia dei nostri mari, ma non capiamo perché, sotto il profilo degli incentivi che si danno, per esempio per le ristrutturazioni delle case in maniera di risparmio energetico, gli incentivi a cambiare le automobili, proprio agli imprenditori ittici non viene consentito un incentivo per cambiare il loro modo di poter conferire, di poter contenere il proprio pescato in materiale ecocompatibile. Quindi, possiamo anche capire che la tassa la dobbiamo pagare tutti; non lo capiamo, ma potrebbe avere una sua ratio, però non capiamo perché non si diano incentivi affinché i pescatori, i produttori ittici non possano avere aiuti per trasformare e per utilizzare materiale ecocompatibile. Ecco, questo è il limite della legge: non la tassa sui cittadini, ma non capiamo perché proprio agli imprenditori ittici non debbano dare degli incentivi fiscali per poter utilizzare del materiale biodegradabile.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

Passiamo agli articoli aggiuntivi.

Ricordo che sull'articolo aggiuntivo 8.07 D'Ippolito c'è un parere favorevole con una riformulazione, che il collega D'Ippolito accoglie. Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull' articolo aggiuntivo 8.07 D'Ippolito, nel testo riformulato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 8.08 Gagliardi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.0150 Fregolent, su cui c'è un parere favorevole, con una riformulazione, che l'onorevole Fregolent accoglie, di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 57).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento aggiuntivo 8.0102 Deidda, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

(Esame dell'articolo 9 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9, al quale non sono stati presentati emendamenti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 59).

Il successivo emendamento aggiuntivo è ritirato.

(Esame dell'articolo 10 - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli identici emendamenti soppressivi 10.1 Gagliardi e 10.100 Lucchini.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, invito al ritiro per entrambi.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Passiamo quindi alla votazione dell'articolo 10.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). La ringrazio Presidente, io volevo approfittare dell'articolo 10 per fare alcune considerazioni, perché ci troviamo di fronte in buona sostanza a una grande occasione mancata e perché, in coda a questo dibattito, pur virtuoso, perché il lavoro è stato svolto e, nel perimetro dato dal Governo, quello che si poteva portare a casa è stato portato a casa, ma il perimetro è assai stretto. Il primo problema che noi riscontriamo è che questo provvedimento non è autoapplicativo e quindi, se è stata sbandierata ai quattro venti una sorta di emergenza rispetto all'inquinamento dei mari, dei laghi, dei fiumi, delle acque in genere, se emergenza c'era e c'è, noi avremmo dovuto lavorare su un provvedimento esattamente opposto rispetto a questo, che prevede l'emissione di un decreto ministeriale, emanato entro centoventi giorni dal Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'Ambiente, che prevede un decreto del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, da adottare acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge per la realizzazione di campagne di pulizia organizzate; un decreto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare per stabilire i criteri e le modalità con cui i rifiuti accidentalmente pescati e i rifiuti volontariamente raccolti cessano di essere qualificati come rifiuti; un decreto attuativo del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero delle Politiche agricole e forestali e il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, con cui sono disciplinate le modalità per l'effettuazione delle campagne di sensibilizzazione; un decreto, adottato entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, per disciplinare le procedure, le modalità e le condizioni per l'attribuzione del riconoscimento di materiali di ridotto impatto ambientale. Stiamo parlando di ben otto decreti attuativi, molti dei quali in cofirma, quindi immaginate il disastro, le competizioni, le sovrapposizioni con altri ministeri, o sottoposti alla Conferenza - peggio! - permanente Stato-Regioni. E meno male che l'ambiente è stato considerato un problema, come dicevo prima, apicale, di portata nazionale e internazionale, tanto da indurre il vostro Premier Conte a emanare un decreto-legge. Poi vi sono delle totali incongruenze, perché, posto che comunque un lavoro viene fatto, a ciascuno piacerebbe lavorare in maniera fruttuosa. Abbiamo esaminato e bocciato, purtroppo, avete bocciato gli emendamenti che avrebbero dovuto dare un minimo di agio ai pescatori che si impegnassero nella produzione, nell'esposizione, nella raccolta del pescato in contenitori recuperabili, riciclabili, riutilizzabili.

Gli avete riconosciuto solo un diploma. Avete bocciato gli emendamenti tesi a coinvolgere le scuole sub di tutta Italia, che sarebbero stati senz'altro utili….c'era una bomba.

PRESIDENTE. L'abbiamo risolta, era un suo collega.

FABIO RAMPELLI (FDI). Emendamenti che avrebbero sicuramente consentito non solo di contribuire ad estrarre dalla superficie del mare i rifiuti, ma anche di fare pulizia nel fondo del mare. Non abbiamo messo in campo nessuna forma di incentivo per il vuoto a rendere. Dice: ma che c'entra il vuoto a rendere, questione che riguarda i rifiuti erga omnes, con il mare, l'acqua, i fiumi, i laghi? No, c'entra, perché la bottiglia di plastica che troviamo nei laghi, nei fiumi e nel mare da qualche parte proviene. Se io alla fonte cerco di gestirla, determinandone il percorso, sicuramente sarà più difficile che quella bottiglia possa trovarsi ubicata nelle ormai numerose isole che albergano nell'oceano e, purtroppo, anche nel Mar Tirreno.

PRESIDENTE. Grazie, Presidente Rampelli.

FABIO RAMPELLI (FDI). Concludo, Presidente, soltanto con questo esempio, che è chiarissimo, e quindi ci risparmia ogni morale: io lo scorso anno sono andato a Monaco di Baviera. A Monaco di Baviera si può acquistare una bottiglia di acqua minerale, mezzo litro, a 4 euro. Verrebbe il dubbio di accusarli di essere dei ladri, 4 euro una bottiglia d'acqua, ma se tu…

PRESIDENTE. Onorevole Rampelli, ha finito il suo tempo.

FABIO RAMPELLI (FDI). …la restituisci, ti restituiscono immediatamente 3,20 euro. Un provvedimento pensato in questa maniera avrebbe impedito all'80 per cento dei rifiuti di arrivare nei laghi, nei fiumi e nei mari (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e non avrebbe tolto un solo centesimo dalle tasche dei cittadini onesti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Poiché sono stati presentati identici emendamenti interamente soppressivi dell'articolo 10, porrò in votazione il mantenimento di tale articolo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 10.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 60).

L'emendamento successivo è inammissibile.

A questo punto restano accantonate sette proposte emendative, tre subemendamenti e quattro articoli aggiuntivi, e gli articoli 3 e 4. Chiedo pertanto alle relatrici come intendano proseguire, se è sufficiente una sospensione. Prego, relatrice.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, se fosse possibile, una sospensione di 15 o 20 minuti.

PRESIDENTE. Basteranno venti minuti?

PAOLA DEIANA, Relatrice. Credo di sì.

PRESIDENTE. Allora facciamo mezz'ora, così siamo certi. Alle ore 18 riprendiamo.

La seduta, sospesa alle 17,30, è ripresa alle 18.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Oggi è il 22 ottobre e sono le ore 18 e, secondo quanto scritto nei resoconti di quest'Assemblea - precisamente, il 9 di questo mese - il Presidente di turno (che, tra l'altro, era lei) comunicava che, d'intesa con il Presidente del Senato, la Commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti accaduti presso la Comunità “Il Forteto” e la Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario erano convocate, per la loro costituzione, martedì 22 ottobre 2019 alle ore 18. Poiché tuttavia non è mai arrivata né la convocazione ma nemmeno una notizia diversa, sono qui a formalizzare che quest'Aula sapeva che a quest'ora, in questo momento, avrebbe dovuto convocarsi la Commissione d'inchiesta su “Il Forteto”, ma non si è convocata e non abbiamo avuto notizie del motivo per cui non si è convocata.

Dato che è la seconda volta che la Commissione viene convocata e poi sconvocata, credo che sia necessario approfondire e capire perché questo è successo: se è un problema all'interno del MoVimento 5 Stelle che non ha il capogruppo, se è un problema all'interno del PD che non riesce a trovare una soluzione, o se qualcuno vuole ancora continuare a nascondere qualcosa. Noi pretendiamo la Commissione d'inchiesta su “Il Forteto” così come è stata votata da entrambe le Assemblee, così come è prevista per legge. Non è più possibile rimandare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Donzelli, il suo richiamo sulla necessità della convocazione formale è stato accolto. Lo riporterò anche al Presidente Fico che, con la Presidente Casellati, senz'altro provvederanno alla convocazione.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame delle proposte emendative accantonate - A.C. 1939-A)

PRESIDENTE. Onorevole relatrice, le chiedo di dirci l'esito del Comitato dei nove: eravamo all'articolo aggiuntivo 3.0100 Zolezzi, il primo degli emendamenti accantonati.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Presidente, c'è un invito al ritiro.

PRESIDENTE. Poi, c'era l'articolo aggiuntivo 4.0200 della Commissione, con tre subemendamenti.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Lo ritiriamo, Presidente.

PRESIDENTE. Dopo di che, ci sono gli articoli aggiuntivi 4.0100 Andreuzza e 4.0101 Formentini.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Invito al ritiro.

PRESIDENTE. Perfetto. Andiamo tutti a pagina 11, all'articolo aggiuntivo 3.0100 Zolezzi.

ALBERTO ZOLEZZI (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALBERTO ZOLEZZI (M5S). Presidente, ritiro l'emendamento, ma annuncio che presenterò un ordine del giorno e che cercheremo, poi, di presentare lo stesso testo in Senato: riguarda una somma di circa 30 milioni da spalmare anche sul ritiro delle plastiche in mare, oltre che del petrolio.

PRESIDENTE. Quindi, l'articolo aggiuntivo 4.0200 della Commissione è ritirato e decadono i subemendamenti.

Chiedo il parere del Governo sugli articoli aggiuntivi 4.0100 Andreuzza e 4.0101 Formentini.

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Conforme al parere espresso dalla relatrice.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Sul merito, immagino. Ne ha facoltà.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Sì, Presidente, giusto per un'informazione. Gli emendamenti presentati inerenti alle biomasse è evidente che riguardano un tema molto importante, infatti più forze politiche hanno presentato emendamenti simili. Nonostante l'invito al ritiro, comunque, ci riserviamo di presentare un ordine del giorno e speriamo si possa sistemare la situazione al Senato.

PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo 4.0100 Andreuzza.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). Grazie, Presidente. Io ci tenevo particolarmente a presentare questo emendamento e, in questi giorni, ho sentito molti colleghi della maggioranza e dell'opposizione, trovando anche condivisione. L'emendamento è molto semplice e andrebbe davvero in aiuto a tutti i comuni che si trovano sulle coste e sui laghi, con un risparmio notevolissimo. Questo emendamento, semplicemente, chiede che tutti gli arbusti, i rami, i materiali lignei che le nostre montagne, magari a causa di calamità naturali e intemperie, arrivano lungo i fiumi, nelle foci, nei mari e nei laghi, nel momento in cui sono spiaggiati e, cioè, arrivano sulla spiaggia, vengano considerati biomassa e non rifiuto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questa è un'ottima buona pratica e io provengo da una regione che l'ha già attuata, con ordinanza del Governatore Zaia, proprio quando è accaduta la tempesta “Vaia” e abbiamo visto arrivare sulle nostre spiagge montagne di alberi.

La riduzione sarebbe veramente tanta. Vi porto un esempio: nel comune di Jesolo, si parla di 7 mila tonnellate di materiale ligneo. Sono tantissime: parliamo di tonnellate di materiale che noi consideriamo rifiuti e non lo sono, e questo vuol dire un costo per i comuni, per i sindaci, un costo per la gestione; un costo che, invece, potrebbe tramutarsi in energia, questi materiali potrebbero essere trasportati in impianti di biomassa e, anche secondo la filosofia di questa legge, diventare resa buona per il Paese.

Io trovo paradossale che il MEF, il Governo abbia, in qualche modo, ritenuto che questo provvedimento avesse dei costi, quando, in realtà, costi non ce ne sono: si parla di totale risparmio. Io ne prendo atto, però sicuramente su questo continueremo a fare battaglia, perché sono convinta che tutti i cittadini, i comuni, ma anche i colleghi qui prsenti sono assolutamente favorevoli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM). Presidente, intanto per sottoscriverlo, ma anche per sostenere questo emendamento, perché, in effetti, il tema affrontato dalla collega Andreuzza è molto sentito sulle coste e, soprattutto, alle foci dei fiumi, dove puntualmente ci si trova, in alcuni periodi dell'anno, soprattutto a seguito di eventi meteorologici magari un po' avversi e un po' violenti, a dover provvedere allo smaltimento di questi rifiuti. Non è semplice, anzi, nella maggior parte dei casi, devono essere poi, comunque, adottate delle ordinanze straordinarie per poterli rimuovere e per poterli smaltire. Quindi, lo sostengo convintamente e lo vorrei sottoscrivere (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Cambiamo!-10 Volte Meglio e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fregolent. Ne ha facoltà.

SILVIA FREGOLENT (IV). Grazie, signor Presidente. Approfittiamo della presenza del Governo, nella figura del sottosegretario Morassut, per dire di farsi promotore presso il Ministero dell'ambiente - che era più favorevole, ovviamente, del MEF - di provvedere, nella lettura del Senato, a risolvere la questione che è stata sottoposta da molti emendamenti, anche delle forze di maggioranza. È un controsenso che materiale ligneo venga considerato rifiuto e, poi, per far funzionare le centrali a biomasse, prendiamo e importiamo legname che viene dai Paesi dell'America, piuttosto che dall'Ucraina, facendo, sì, un inquinamento ambientale e un capolavoro da questo punto di vista.

In più, ridurremmo anche del materiale che altrimenti viene abbandonato e lasciato nei fiumi e nei mari, con delle tragedie delle successive alluvioni.

Purtroppo, come è stato ricordato da molti colleghi, in questi giorni molte regioni - io parlo del Piemonte, in particolare della zona di Alessandria - hanno questi problemi; facciamo sì che quando succedono questi eventi, che sono già delle calamità naturali, almeno non ci sia anche la beffa di non poter recuperare quel materiale e utilizzarlo nelle innumerevoli centrali a biomasse, che altrimenti vengono alimentate in maniera, secondo noi, non corretta (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pettarin. Ne ha facoltà.

GUIDO GERMANO PETTARIN (FI). Grazie, Presidente, intervengo solo per chiedere di essere autorizzato a sottoscrivere la proposta emendativa di cui stiamo discutendo, ossia l'articolo aggiuntivo 4.0100 Andreuzza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Presidente, intervengo anch'io per sottoscrivere convintamente questa proposta emendativa, che è di estrema importanza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buratti. Ne ha facoltà.

UMBERTO BURATTI (PD). Grazie, Presidente. Su questo argomento devo dire che molte realtà delle coste italiane, soprattutto le coste basse, conoscono bene cosa accade quando arrivano, dopo le mareggiate, posidonia e altro materiale, molto materiale vegetale, molto materiale in legno. Quindi, anch'io mi associo alle colleghe e ai colleghi che hanno richiesto al Ministero dell'Ambiente di valutare con attenzione questo tema, perché i comuni costieri lo affrontano quotidianamente. Infatti, mentre noi siamo qui in quest'Aula a lavorare, il mare, silenzioso, con il moto ondoso, quotidianamente, ogni istante, porta qualcosa sulle nostre spiagge, sulle nostre coste. E allora, credo che su questo sia necessario cercare di intervenire, quindi mi appello anch'io al nostro sottosegretario affinché possa portare all'attenzione del Ministero questo tema così importante.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bubisutti. Ne ha facoltà.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Presidente, anch'io intervengo per sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Andreuzza 4.0100.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Presidente, per sottoscrivere la proposta emendativa della collega Andreuzza, credo anche a nome di tutto il gruppo della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Aggiungo che ho visto anche una disponibilità trasversale di accogliere questa proposta, vissuta da numerosi deputati amministratori locali che le rappresentano. Quindi, anziché aspettare il Senato, forse è utile un accantonamento e vedere se, nel prosieguo, da qui a fine seduta, si riesce a trovare, magari rivedendo un po' la formulazione, un modo per approvarla direttamente e incidere quindi sulla vita quotidiana degli amministratori.

Io vorrei anche ricordare che numerosi comuni costieri si affidano a volte anche a delle associazioni di ragazzi che si impegnano a titolo gratuito per pulire le spiagge: non lasciamo da soli i comuni, ma non diamo neanche compiti a questi ragazzi e a questi volontari, quando qui, nel Parlamento, possiamo dare una mano concreta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo solo per ribadire il fatto che, mentre nel nostro Paese è impossibile, in altri Paesi europei è possibile, e non capisco le osservazioni del MEF, visto che negli altri Paesi si incassa nelle amministrazioni utilizzando questi materiali come materiale da ardere o addirittura, in alcuni Paesi del Nord Europa, come materiale da costruzione, mentre nel nostro Paese sono indicati come rifiuti speciali e quindi costa moltissimo lo smaltimento alle amministrazioni.

Per cui, semmai il MEF dovrebbe vederlo positivamente, come un'ulteriore entrata da parte dell'amministrazione pubblica, e non un ulteriore costo. Vorrei capire come mai, nell'Europa che si dà tante regole comuni a livello ambientale, sia possibile in altri Paesi far quello che oggi il Governo ci dice impossibile fare in Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lazzarini. Ne ha facoltà.

ARIANNA LAZZARINI (LEGA). Presidente, era per sottoscrivere la proposta emendativa della collega Andreuzza, ma l'ha già ribadito convintamente il collega Di Muro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Spena. Ne ha facoltà.

MARIA SPENA (FI). Presidente, intervengo per dichiarare che noi, tutto quanto il gruppo di Forza Italia, sottoscriviamo la proposta emendativa dell'onorevole Andreuzza, perché ne condividiamo assolutamente il contenuto (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Onorevole Spena, ci sarà il suo nome a nome degli altri colleghi: l'adesione è individuale. Ha chiesto di parlare l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

GUIDO GUIDESI (LEGA). Presidente, solo per dirle - aggiungendo la mia firma, come è stato detto dal rappresentante del mio gruppo - che, siccome mi risulta, rispetto ai lavori parlamentari, che oggi il provvedimento non riusciamo a terminarlo, dovuto a delle esigenze specifiche che hanno i gruppi, chiederei al relatore ed al Governo, vista questa larghissima adesione ai contenuti delle proposte emendative, di provare con il Ministro dell'Economia a trovare una soluzione affinché domani mattina approviamo questo emendamento e la chiudiamo lì (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Credo che sia uno sforzo che si possa fare, anche perché non capita tutti i giorni - sto evidentemente usando un eufemismo - avere una così larga maggioranza rispetto ad un argomento come questo.

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MORASSUT, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Presidente, mi pare che questa proposta possa essere accolta, perché il grande consenso sul merito delle proposte emendative - che comunque poi trattano materie simili - da parte di varie forze politiche, di vari gruppi, merita un approfondimento anche con la Ragioneria, per vedere bene questo aspetto legato ai costi, in quanto probabilmente non c'è stato il tempo di entrare specificatamente nel merito del provvedimento e contiamo che un'analisi più dettagliata e più attenta possa consentire di fare qualche passo avanti. Quindi, credo che possa essere accolta questa proposta.

PRESIDENTE. Bene, io chiederei il parere alle relatrici, perché è stato ritirato un emendamento sullo stesso tema che era stato presentato alla Commissione. Chiederei un parere alle relatrici sull'accantonamento.

PAOLA DEIANA, Relatrice. Sì, Presidente, noi accogliamo favorevolmente le richieste, quindi chiederemo che queste proposte emendative siano accantonate.

PRESIDENTE. Benissimo. Allora, se non ci sono obiezioni - ma non ne vedo -, se c'è l'accordo di accantonare - come c'è -, queste proposte emendative verranno accantonate e proseguiremo l'esame del provvedimento dopo aver concluso il decreto nella giornata di domani, quindi andrà dopo il decreto, così come da calendario che è stato approvato dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. Il seguito del dibattito è rinviato alla seduta di domani.

Rispetto agli accordi intercorsi tra i gruppi, essendoci un accordo di sospendere comunque la seduta alle ore 19, non ci sono le condizioni per proseguire con gli altri punti dell'ordine del giorno.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, volevo ricordare a quest'Aula che domenica scorsa, a Milano, si è svolta la commemorazione della strage di Gorla…

PRESIDENTE. Onorevole Frassinetti, mi scusi. Lei sta facendo una commemorazione e credo che sia dovuto il rispetto dell'Aula. Capisco che siamo in una fase in cui alcuni colleghi stanno uscendo… Colleghi, pregherei di uscire in silenzio, c'è una commemorazione! C'è una commemorazione, colleghi! Prego, onorevole Frassinetti.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Sì, si tratta di 184 bambini di una scuola elementare a Milano, nel quartiere Gorla, che sono rimasti vittime di un bombardamento il 20 ottobre del 1944, quando un bombardiere americano, che ha fallito l'obiettivo, ha sganciato le bombe sul centro abitato. In quell'occasione c'è stato ovviamente grande sconcerto. In questa commemorazione anche le autorità massime istituzionali, il sindaco, il presidente della regione e il Capo dello Stato, Mattarella, hanno mandato dei messaggi di cordoglio. L'Associazione Vittime Civili chiede però che il 20 ottobre diventi la giornata in cui si ricordano tutti i bambini vittime di guerre o anche di episodi civili.

Volevo ricordare a quest'Aula che la proposta di legge c'è già, è stata da me presentata e, quindi, auspico, veramente, che vi sia questo segnale forte; voglio ricordare anche alla Presidenza di accelerare l'iter di questa proposta, in modo che arrivi un segnale per ricordare quei 184 bambini che dove dovevano trovare la vita, nella scuola, hanno trovato un'atroce morte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Presidente, oggi, di fronte a Montecitorio si è svolta l'ennesima manifestazione; erano donne e uomini della polizia e conoscendo le difficoltà di chi indossa un'uniforme mi sono sentito in dovere di essere con loro; ringrazio anche i colleghi di Fratelli d'Italia per essere stati presenti. Se sono qui, oggi, non è perché mi sono stancato di indossare la divisa, piuttosto ero stufo di vedere sminuire il ruolo di chi indossa l'uniforme e, soprattutto, di coloro che operano sulla strada, che ogni giorno corrono il rischio di vedersi strappare la propria vita, lasciando a casa una moglie o, peggio, un figlio.

So bene che cosa significa credere in uno Stato che, a differenza tua, non crede in te; è devastante e voglio ricordare a quei politici, che oggi girano in auto blu e con la scorta, di non dimenticare, nelle loro azioni politiche, il valore e l'importanza di quegli uomini e di quelle donne che ogni giorno garantiscono anche la loro sicurezza. Non dobbiamo più trovarci di fronte a casi come quello di Trieste, dove hanno perso la vita due agenti per mano di criminali che sicuramente non dovevano essere lì in quel momento, visti i precedenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Le nostre forze dell'ordine negli ultimi tempi sono state delegittimate e la colpa è anche di qualche politico che, spesso, si schiera dalla parte di presunti deboli che puntualmente sono criminali. Noi saremo sempre al fianco di chi, ogni giorno, difende le nostre città e i nostri cittadini. Per questo chiediamo di smettere di offendere la memoria di chi ha perso la vita per un'idea, riflettiamo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). Presidente, esattamente due anni fa, il 22 ottobre del 2017, in tutta la regione si è celebrato un referendum avente per quesito la maggiore autonomia del Veneto. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro di tutti gli uomini e le donne che ci hanno creduto fin dall'inizio; è stato possibile grazie alle istituzioni locali, in primis, alla regione Veneto che, con un infaticabile lavoro, ha posto in essere una macchina perfetta che ha superato i vari trabocchetti seminati lungo il percorso da chi non voleva che il popolo si esprimesse ed ha consentito ai veneti lo svolgimento di questo referendum.

L'esito fu storico, la quasi totalità dell'elettorato attivo si recò ai seggi; da mattina a sera, le code ai seggi furono interminabili. Alle 19 il quorum fu superato e il referendum fu dichiarato valido (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); votarono “sì” 2.273.985 elettori, pari al 98 per cento dei votanti, lo ripeto: votarono “sì” 2.273.985 veneti, pari al 98 per cento dei votanti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Noi veneti siamo un popolo laborioso, pratico, pragmatico, altruista, un popolo che è abituato a far fatica. Sappiamo bene che il riconoscimento dell'autonomia sarà un percorso lungo e faticoso, ma lo percorreremo tutto fino alla fine, in modo sereno e determinato. Oggi, celebriamo questo anniversario con la piena consapevolezza che quel 22 ottobre il Veneto ed i veneti hanno preso ancor più coscienza di essere popolo e, citando una frase che non è mia, ogni volta che un popolo si esprime c'è un'aura di costituzionalità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Deputati del gruppo Lega-Salvini Premier espongono un drappo recante il simbolo della regione Veneto).

PRESIDENTE. Colleghi… colleghi… inviterei i commessi a intervenire. Bene, grazie. Colleghi, conservatela che mi sembra preziosa…

Ha chiesto di parlare l'onorevole Trizzino. Ne ha facoltà.

Pregherei, gentilmente, i colleghi presenti al banco dei nove…consentiamo al collega Trizzino di intervenire…Colleghi, pregherei anche gli uffici, il Governo… il collega Trizzino vorrebbe fare un intervento. Grazie, molto gentili. Prego, onorevole Trizzino.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). Presidente, l'8 ottobre, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di 250 studenti che sono stati esclusi dal test d'ingresso dello scorso anno per l'ammissione alla facoltà di medicina. A seguito di questo, in questi giorni, le mail degli studenti non vincitori sono state prese d'assalto da un fantomatico sportello informativo contro il numero chiuso, gestito direttamente dall'azienda Consulcesi, invitando i destinatari a promuovere, mediante un servizio di consulenza, azioni legali contro gli stessi atenei.

L'idea che il problema della carenza dei medici presso le strutture sanitarie possa essere risolto con l'ammissione indiscriminata di aspiranti medici è del tutto fuorviante. Non si può assistere a un mercificio messo in atto da queste aziende che si nascondono dietro le speranze di giovani medici. Immettere 60 mila studenti, questo è il numero di coloro che si sono presentati sui banchi a settembre, vuol dire necessariamente assumere più professori, pagarli, investire sulle infrastrutture e mantenere il livello didattico degli atenei all'altezza della professionalità e della qualità che le nostre università garantiscono da decenni. Ma cosa succederebbe con l'accesso indiscriminato? Come potrà il sistema permettere una formazione specialistica a un numero potenzialmente decuplicato di medici, quando, già oggi, riesce a garantire le risorse per meno della metà degli attuali laureati? Quanti sono oggi i laureati e medici per strada, quanti sono i medici che lasciano l'Italia? Ha veramente senso concentrarsi sul test d'ingresso del primo anno? Ecco, allora, gli specchi per le allodole li vogliamo lasciare volentieri ai venditori di fumo. È mia intenzione interpellare il Governo su quali iniziative si vogliano adottare per bloccare il mercato delle illusioni, garantendo al contempo risposte certe ai laureati di medicina.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Barbuto. Ne ha facoltà.

ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Presidente, nei prossimi giorni verrà commemorato l'eccidio di Fragalà o la strage di Melissa, come viene anche ricordata la tragica vicenda consumatasi nella mia terra, la Calabria, gli ultimi giorni del mese di ottobre del 1949, tragica vicenda in cui persero la vita Francesco Nigro, 29 anni, Giovanni Zito, 15 anni, Angelina Mauro, 23 anni. Erano tre giovanissimi contadini calabresi, tra le migliaia che in quei giorni avevano invaso pacificamente il latifondo incolto nei dintorni di Crotone e ciò non per cupidigia o animo fraudolento, ma per lavorare, per coltivarlo, per produrre per se stessi e per gli altri, in parole povere, per vivere e far vivere le loro famiglie in quegli anni di fame e disperazione, mentre le terre di proprietà di pochi bruciavano incolte al sole, invase da sterpi e da rovi. Avevano tentato di coltivarle quelle terre, i contadini, avevano tentato di farle vivere, ma furono brutalmente scacciati come dei delinquenti della peggiore specie e tre di loro pagarono con la vita la loro lotta per la vita.

Sono passati 70 anni da quei giorni, ma in Calabria, signor Presidente, la lotta per il lavoro e per una vita dignitosa e libera è sempre attuale; senza lavoro si è schiavi, senza lavoro si muore e noi in Calabria conosciamo bene il sapore amaro, viviamo sulla nostra pelle, da anni, da sempre, cosa significa doversi allontanare dai propri affetti per consentire loro di vivere. Siamo stati e siamo ancora un popolo di emigranti e, allora, voglio ricordare comunque, dopo aver depositato un'interpellanza formale al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero del lavoro, l'ennesima tragedia umana, personale e sociale che si sta consumando nella mia terra, a Crotone, in questi giorni: i cinquantadue uomini e donne che stanno combattendo pacificamente per mantenere il proprio posto di lavoro, che hanno lavorato in questi ultimi anni, affrontando ogni genere di sacrificio, pagati saltuariamente, senza stipendio da luglio e che sono stati in questi giorni messi alla porta, licenziati con un messaggio WhatsApp; sono i lavoratori del Carrefour di Crotone, al cui fianco mi sento di stare, insieme a tutta la città di Crotone, perché non si spengano mai i riflettori su questa vicenda e su tante altre vicende simili che si consumano ogni giorno nella nostra terra, perché non vi è differenza tra la repressione armata che tanti anni fa macchiò di sangue le terre del Marchesato di Crotone e la repressione dell'indifferenza, del voltarsi dall'altra parte, dell'ignorare le tragedie che si consumano sotto i nostri occhi. La gente muore lo stesso e ciò non deve più accadere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grippa. Ne ha facoltà.

CARMELA GRIPPA (M5S). Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto di intervenire perché non si può essere indifferenti rispetto a quanto sta accadendo in un comune dell'Abruzzo e precisamente a Cupello, nella discarica di Valle Cena. Per la quinta volta hanno bruciato rifiuti. A bruciare sono stati rifiuti nella prima vasca discarica, gestita dalla Cupello Ambiente. Sappiamo che siamo di fronte a una situazione di estrema urgenza e per questo si devono utilizzare tutti gli strumenti istituzionali per capire come risolvere questo annoso problema. Stiamo parlando, signor Presidente, di una vera emergenza ambientale, vasta e totale. Non più tardi di domenica mattina, i cittadini si sono risvegliati con il solito e terribile odore acre che assume l'aria quando, per la combustione dei rifiuti, si sprigionano diossina e fumi tossici di altra natura, che si sentono a chilometri di distanza. Ritorno a parlare di questo disastro che si sta consumando, anche sperando di avere risposta ad una mia interpellanza, la n. 2-00413, presentata lunedì 10 giugno 2019, con la quale avevo chiesto di fare chiarezza su tutti gli episodi incendiari che hanno coinvolto il sito in questione e sul ciclo dei rifiuti nel territorio, ma non solo. La mia preoccupazione, che sicuramente si aggiunge a quella dei residenti, è legata anche alle conseguenze che potrebbero esserci per la salute umana a seguito dell'ennesimo incendio che avviene in un angolo d'Abruzzo, non molto lontano dalle bellissime spiagge della costa adriatica, qualora dovessero risultare dalle verifiche gli indici alterati della qualità dell'aria nell'intero comprensorio del sito della discarica, nonché dei territori adiacenti. Signor Presidente, perciò terrò alta l'attenzione su questa vicenda.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sportiello. Ne ha facoltà.

GILDA SPORTIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Ilaria Cucchi racconta che, quando vide il corpo tumefatto del fratello, il suo avvocato le disse: fotografa. Lei non ne capiva la necessità, il suo legale sì, perché sapeva contro quale muro si sarebbero scontrati: un muro di omertà e di silenzi, lo stesso muro innalzato di fronte ai familiari di Aldovandi, Uva, Rasman, Bianzino, Bifolco, Mastrogiovanni. Solamente le immagini scioccanti del corpo di Stefano potevano aprire uno spiraglio in quel muro, aprire una breccia, e oggi quel muro è stato abbattuto. Oggi, dieci anni fa, moriva Stefano Cucchi, per mano di chi avrebbe dovuto proteggerci. Oggi dobbiamo ricordare Stefano per ricordare che le lotte contro le ingiustizie possono essere vinte. Oggi dobbiamo ricordare a noi stessi che uno Stato deve combatterle, le ingiustizie, e non commetterle. Oggi ricordiamo Stefano per ricordare tutti quei casi ancora irrisolti che gridano verità. Oggi ricordiamo Stefano, un ragazzo normale, che è morto per mano dello Stato (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzo Nervo. Ne ha facoltà.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Grazie, Presidente. Come veniva ricordato, esattamente dieci anni fa, il 22 ottobre 2009, moriva Stefano Cucchi, un ragazzo di 31 anni di Torpignattara. Morì mentre era nella custodia dello Stato, morì all'ospedale Pertini di Roma, dove era stato trasferito dal carcere, morì denutrito, con fratture ed ematomi su tutto il corpo, senza che la famiglia potesse mai vederlo lungo questa agonia. Stefano era un ragazzo fermato per 20 grammi di fumo, per un reato che avrebbe dovuto pagare con il carcere o con una multa, così come la legge prevede, ma avrebbe dovuto pagare in modo dignitoso, come prescrive la nostra Costituzione. Morì, invece, con il corpo martoriato, il volto tumefatto, le ossa rotte. Non era arrivato così, Stefano, in carcere: così ne è uscito, morto, o, per onor di verità, ucciso. Come le indagini e un lungo e faticoso iter giudiziario hanno verificato, Stefano, infatti, è stato lasciato morire. E poi Stefano è stato ucciso una seconda volta, da un'infinita e squallida serie di omissioni, di falsificazioni di documenti, di depistaggi, per negargli, dopo avergli sottratto la vita, anche la giustizia, per evitare che i responsabili di quella morte assurda pagassero per le proprie colpe.

Solo l'indomabile sete di verità di Ilaria, la sorella di Stefano, della sua famiglia, mamma Rita e papà Giovanni, dell'avvocato Fabio Anselmo, che in tante occasioni ha difeso la verità, in questo Paese, dalle omertà e dagli insabbiamenti di Stato. Solo la loro determinazione ha consentito a questa vicenda umana e giudiziaria di avere un finale diverso da quello di comodo, già scritto. Sono passati dieci anni, eppure il processo sulla morte di Stefano è ancora in corso. Oggi vi è ancora una sentenza - che è attesa il 14 novembre - per i carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale e di appello per i medici che lo ebbero in cura, e vi è ancora un filone d'inchiesta per i depistaggi. Quella verità definitiva, quella che la famiglia ha sempre saputo, è l'impegno morale, il risarcimento etico, l'anticorpo, pur drammaticamente tardivo, che uno Stato di diritto deve ad un ragazzo di trent'anni, morto senza una ragione, senza la dignità che si deve a chiunque, perché Stefano non sia morto come tanti, come troppi, senza che sia stata fatta verità, senza che sia stata fatta fino in fondo giustizia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle, Italia Viva e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). Grazie, Presidente. La comunità livornese sta piangendo la tragica morte di una sua giovane concittadina. Infatti, nello scorso fine settimana è deceduta una giovane di 19 anni di nome Erika. Una ragazza livornese che, alla pari di tanti suoi coetanei, ha avuto la sventura di frequentare un locale notturno toscano, tra i cui fruitori probabilmente uno spacciatore ha dispensato il suo carico di morte, approfittando della fragilità e della superficialità dovuta alla incoscienza giovanile. Ancora una volta siamo a recriminare alle nostre comunità l'incapacità di rafforzare i ragazzi con valori e atteggiamenti utili a scacciare dalla propria persona quei pericoli e quelle dipendenze mortali, tra cui la droga costituisce certamente il primo e più importante pericolo. Ma è certamente allo Stato che è rimesso il ruolo di elaborare strumenti normativi utili a prevenire la cultura e la diffusione di questi pericoli mortali. In queste ore, dopo il nuovo tragico fatto, molte associazioni di categoria degli esercenti stanno domandando strumenti preventivi per allontanare i potenziali soggetti pericolosi dai loro locali, come l'estensione dello strumento del Daspo urbano anche in riferimento ad eventi svolti dentro a locali pubblici. La Lega insisterà su norme più severe in materia di droga per stroncare una volta per tutte qualunque tipo di attività di spaccio, lieve o grave che sia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantone. Ne ha facoltà.

CARLA CANTONE (PD). Grazie, Presidente. In Cile la situazione è drammatica e ci riporta ad un doloroso passato. È dal 1990 che l'Esercito non presidia più le strade di Santiago. Il 1990 è l'anno in cui è finito il regime famigerato di Pinochet ed è tornata la democrazia, dopo che nel 1973 fu assassinato il Presidente Salvador Allende. In Cile stiamo vivendo, stanno vivendo giornate di tensione, di scontri, di violenza: più di 15 morti e 2700 arresti, fra chi manifesta contro il carovita e per la giustizia sociale. Come presidente del gruppo interparlamentare Italia-Cile, mi auguro che l'ambasciatore cileno in Italia, così come l'ambasciatore italiano in Cile, si adoperino per superare questi episodi violenti e per riportare la pace sociale in tutto il Cile, intervenendo sul presidente Sebastián Piñera, che ha grande responsabilità rispetto a questa situazione. Al primo punto deve esserci il ritiro dei soldati dalle strade delle città del Cile in modo democratico, non con la violenza. Non si può morire per le strade di Santiago solo perché si pretende giustizia sociale, così come credo che debba venire in quest'Aula a riferire il Ministro degli esteri, perché il Governo italiano non può stare zitto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giannone. Ne ha facoltà.

VERONICA GIANNONE (MISTO). Grazie, Presidente. Prendo la parola per sollecitare il Ministro della Pubblica amministrazione a rispondere all'interrogazione da me depositata il 21 agosto 2019, relativa alla richiesta, da parte di circa 500 precari della ASL di Lecce che lavorano da oltre 36 mesi su posto vacante, di accedere alle imminenti procedure concorsuali volte all'assunzione di personale a tempo indeterminato, in applicazione dell'articolo 20, comma 2, del decreto legislativo n. 75 del 2017. In questa fattispecie rientrano 180 infermieri, 170 operatori socio-sanitari, 50 autisti e diversi dietisti, tecnici di laboratorio e tecnici di radiologia, per un totale di circa 500 precari: che, a seguito di una procedura concorsuale del 2014, sono stati inseriti in una graduatoria, dalla quale la ASL ha attinto per l'assunzione degli idonei a tempo determinato. La diversificazione dei contratti di lavoro ha creato disparità tra i suddetti operatori, per cui solo chi ha lavorato con contratti di 18 mesi è riuscito a maturare i requisiti previsti dal citato articolo 20.

Domani, 23 ottobre 2019, questi lavoratori manifesteranno insieme a quelli delle province di Taranto, Bari e Brindisi davanti al palazzo della regione Puglia. Sono centinaia di persone che rischiano di perdere il lavoro: hanno bisogno di risposte prima della scadenza dei loro contratti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Migliore. Ne ha facoltà.

GENNARO MIGLIORE (IV). Signor Presidente, dieci anni fa Stefano Cucchi fu ucciso da una violenza insensata, una violenza perpetrata da rappresentanti delle forze dell'ordine, che eseguirono un pestaggio mortale, e poi, con ancora maggiore spregiudicatezza, cercarono di occultare le prove. Una lunga sequenza di complicità ha accompagnato questa vicenda, lasciandola nella memoria di molti come una vicenda ancora irrisolta, fino a quando proprio qualcuno di coloro i quali erano presenti in quella stazione dei Carabinieri ha deciso di squarciare un velo di omertà e di violenza di Stato.

Io penso che si debba, nella giornata di oggi, non solo ricordare che quello era un ragazzo che non doveva e non voleva morire, perché gli furono negate anche le cure, era un ragazzo al quale fu impedito anche di poter abbracciare i propri cari; ma bisogna ricordare – e concludo – quanto sia stato importante che tutto ciò non sia stato dimenticato, a partire dall'impegno che sua sorella, la sua famiglia hanno impiegato nel corso di tutti questi anni perché emergesse la verità.

Noi abbiamo introdotto una legge due anni fa, la legge che punisce la tortura; e penso che quello sia stato un atto di responsabilità di questo Parlamento nei confronti di questi episodi. Ed è per questo motivo che, proprio per avere e per ribadire la nostra fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni, anche quelle che ne tutelano la sicurezza, noi riteniamo che tutti coloro i quali – e ho finito – hanno avuto un ruolo in quella vicenda, debbano oggi parlare: perché quelle parole servano perché questo, che è stato un lutto per tutto il Paese, non accada mai più (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Capitanio. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO CAPITANIO (LEGA). Grazie, Presidente. Il 22 ottobre 2017 è stata una data storica ed unica per la nostra Lombardia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier): 3.017.707 cittadini lombardi si sono recati alle urne per reclamare il loro diritto costituzionale, fino ad oggi negato, a una maggiore autonomia, che per noi lombardi significa fondamentalmente identità e responsabilità. 1.523 comuni, fulcro della nostra democrazia, si sono espressi a larghissima maggioranza per richiedere più autonomia per la nostra regione, e a loro si sono uniti oltre 2 milioni di cittadini del Veneto, i cittadini dell'Emilia-Romagna e tutti i cittadini delle regioni che, nei mesi successivi, hanno condiviso con noi questa battaglia di democrazia.

Ora chiediamo al Governo di accelerare, di non tentennare, di riconoscere questo sacrosanto diritto costituzionale; e lo chiede una regione che ogni anno versa alle casse dello Stato 54 miliardi di residuo fiscale per mantenere l'ossatura di tutto il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Lo dobbiamo ai nostri cittadini, che rappresentano il nostro presente e il nostro futuro, lo dobbiamo a padri costituzionali come Gianfranco Miglio, Carlo Cattaneo e Ferrari.

Ricordiamo sommessamente che mentre milioni di persone reclamano il diritto all'autonomia, questo Governo si regge sulle sorti di un voto telematico di 79 mila cittadini.

L'autonomia non si boccia. Viva la Lombardia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Deputati del gruppo Lega-Salvini Premier espongono un drappo recante il simbolo della regione Lombardia)!

PRESIDENTE. Togliamo anche quella bandiera, grazie. Colleghi… Bene. Grazie.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 23 ottobre 2019 - Ore 10:

1. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. (C. 2100-A)

Relatori: FIANO, per la I Commissione; SCAGLIUSI, per la IX Commissione.

(ore 15)

2. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16)

3. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. (C. 2100-A)

Relatori: FIANO, per la I Commissione; SCAGLIUSI, per la IX Commissione.

4. Seguito della discussione del disegno di legge:

Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare ("legge SalvaMare").

(C. 1939-A)

e delle abbinate proposte di legge: MURONI e FORNARO; RIZZETTO e MANTOVANI. (C. 907-1276)

Relatrici: MURONI e DEIANA.

5. Seguito della discussione delle mozioni Meloni ed altri n. 1-00266, Molinari ed altri n. 1-00268, Mandelli ed altri n. 1-00269 e Gagliardi ed altri n. 1-00271 concernenti iniziative a sostegno delle libere professioni e delle imprese .

La seduta termina alle 18,45.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Giacometto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 5 il deputato Casciello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 6 alla n. 9 il deputato De Filippo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 7 il deputato Palmieri ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 15 il deputato Bellachioma ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 15 la deputata Bonomo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 16 il deputato Zicchieri ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 19 la deputata Benedetti ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nelle votazioni dalla n. 30 alla n. 47 il deputato Benvenuto ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 40 il deputato Giglio Vigna ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 40 il deputato Provenza ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 41 i deputati Giglio Vigna, Trizzino e Vazio hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 41 e 57 la deputata Testamento ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;

nella votazione n. 45 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 47 e 48 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 47 i deputati Comencini e Vinci hanno segnalato che non sono riusciti ad astenersi dal voto;

nelle votazioni nn. 48 e 49 il deputato Vinci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 51 la deputata Raffa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 53 la deputata Benedetti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 1939-A e abb. - em. 1.100 430 430 0 216 182 248 73 Resp.
2 Nominale em. 1.101 437 437 0 219 188 249 73 Resp.
3 Nominale articolo 1 438 408 30 205 408 0 73 Appr.
4 Nominale em. 2.5 450 390 60 196 138 252 73 Resp.
5 Nominale em. 2.6 455 454 1 228 101 353 73 Resp.
6 Nominale em. 2.110 455 455 0 228 200 255 73 Resp.
7 Nominale em. 2.7 461 461 0 231 199 262 72 Resp.
8 Nominale em. 2.8 460 460 0 231 198 262 72 Resp.
9 Nominale em. 2.101 459 459 0 230 202 257 72 Resp.
10 Nominale em. 2.111 462 462 0 232 203 259 72 Resp.
11 Nominale em. 2.14, 2.15 472 439 33 220 179 260 71 Resp.
12 Nominale em. 2.102 470 469 1 235 207 262 71 Resp.
13 Nominale em. 2.16, 2.18, 2.19 462 460 2 231 201 259 71 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 2.103 458 347 111 174 89 258 71 Resp.
15 Nominale em. 2.121 450 450 0 226 195 255 70 Resp.
16 Nominale em. 2.27 464 431 33 216 14 417 69 Resp.
17 Nominale em. 2.31 465 465 0 233 210 255 69 Resp.
18 Nominale em. 2.113 465 326 139 164 71 255 69 Resp.
19 Nominale subem. 0.2.200.1 466 466 0 234 207 259 69 Resp.
20 Nominale em. 2.200 473 472 1 237 369 103 69 Appr.
21 Nominale em. 2.104 472 471 1 236 208 263 69 Resp.
22 Nominale em. 2.36 459 456 3 229 202 254 69 Resp.
23 Nominale em. 2.37 467 466 1 234 208 258 69 Resp.
24 Nominale articolo 2 471 367 104 184 260 107 69 Appr.
25 Nominale art. agg. 2.0100 468 467 1 234 35 432 69 Resp.
26 Nominale em. 3.2 470 469 1 235 208 261 68 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 3.5 475 474 1 238 211 263 67 Resp.
28 Nominale em. 3.11 472 471 1 236 214 257 67 Resp.
29 Nominale em. 3.100 479 408 71 205 300 108 67 Appr.
30 Nominale em. 3.15 472 471 1 236 210 261 67 Resp.
31 Nominale em. 3.101 468 468 0 235 211 257 67 Resp.
32 Nominale em. 3.102 476 476 0 239 214 262 67 Resp.
33 Nominale articolo 3 479 447 32 224 447 0 67 Appr.
34 Nominale art. agg. 3.01 476 367 109 184 106 261 67 Resp.
35 Nominale em. 4.6 479 479 0 240 213 266 66 Resp.
36 Nominale articolo 4 477 377 100 189 377 0 66 Appr.
37 Nominale em. 5.3 470 368 102 185 111 257 65 Resp.
38 Nominale em. 5.100 465 356 109 179 104 252 65 Resp.
39 Nominale em. 5.101 469 301 168 151 300 1 65 Appr.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale articolo 5 467 373 94 187 372 1 65 Appr.
41 Nominale em. 6.150 469 468 1 235 467 1 65 Appr.
42 Nominale em. 6.100 476 374 102 188 374 0 65 Appr.
43 Nominale articolo 6 469 435 34 218 435 0 65 Appr.
44 Nominale articolo 7 477 444 33 223 444 0 65 Appr.
45 Nominale em. 8.2 rif. 463 463 0 232 461 2 65 Appr.
46 Nominale em. 8.110 461 461 0 231 212 249 65 Resp.
47 Nominale em. 8.115 462 325 137 163 6 319 65 Resp.
48 Nominale em. 8.100 465 465 0 233 212 253 65 Resp.
49 Nominale em. 8.113 468 467 1 234 203 264 66 Resp.
50 Nominale em. 8.7 478 478 0 240 212 266 65 Resp.
51 Nominale em. 8.5 460 460 0 231 198 262 65 Resp.
52 Nominale em. 8.6 460 397 63 199 134 263 65 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 60)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale em. 8.120 460 402 58 202 399 3 65 Appr.
54 Nominale articolo 8 472 380 92 191 379 1 65 Appr.
55 Nominale art. agg. 8.07 rif. 470 368 102 185 264 104 65 Appr.
56 Nominale art. agg. 8.08 470 469 1 235 211 258 65 Resp.
57 Nominale art. agg. 8.0150 rif. 479 441 38 221 268 173 64 Appr.
58 Nominale art. agg. 8.0102 477 477 0 239 43 434 64 Resp.
59 Nominale articolo 9 476 446 30 224 442 4 64 Appr.
60 Nominale Mantenim. articolo 10 474 441 33 221 266 175 65 Appr.