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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 206 di mercoledì 10 luglio 2019

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNA RITA TATEO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Ascari, Bartolozzi, Battelli, Bergamini, Berti, Brescia, Buratti, Businarolo, Colletti, Colucci, Covolo, Delmastro Delle Vedove, Gallinella, Gallo, Gebhard, Giachetti, Giorgis, Liuzzi, Lollobrigida, Mazzetti, Molinari, Occhionero, Polverini, Ruocco, Paolo Russo, Saltamartini, Schullian, Scoma, Sisto, Terzoni, Viscomi, Vitiello e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centotré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Modifica nella costituzione di Commissioni permanenti.

PRESIDENTE. Comunico che, nella seduta odierna, la III Commissione permanente (Affari esteri) ha proceduto all'elezione del deputato Paolo Formentini a Vicepresidente, in sostituzione del deputato Paolo Grimoldi, dimissionario.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,05).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Acquaroli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie Presidente. Volevo richiamare l'attenzione del Governo, in particolare dell'Aula, su quanto accaduto ieri pomeriggio nella regione Marche: una fortissima ondata di maltempo ha toccato la regione con fortissime raffiche di vento e pioggia, che hanno creato ingenti danni, sia a strutture pubbliche, che private, e soprattutto anche alle attività turistiche della zona costiera. Allora, io vorrei richiamare l'attenzione del Governo intorno alla nostra regione, che già ha delle difficoltà inerenti alla ricostruzione che non sono state superate. Ecco, allora, quello che è accaduto ieri ha creato e crea parecchie difficoltà e io chiedo al Governo se può intervenire, tramite anche la regione, per sostenere le attività che hanno subito ingenti danni e aiutare soprattutto anche a ripristinare velocemente la situazione.

PRESIDENTE. Grazie a lei. Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,25. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 11,05, è ripresa alle 11,25.

Seguito della discussione del disegno di legge: Delega al Governo in materia di turismo (A.C. 1698-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1698-A: Delega al Governo in materia di turismo.

Ricordo che, nella seduta del 24 giugno, si è conclusa la discussione generale e la relatrice e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio. Vorrei informare la Presidenza che questa mattina era convocata alle 9,30 la Commissione trasporti per l'audizione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Non si sono presentati a questo appuntamento, inserito nell'ordine dei lavori, né il Presidente Morelli della Commissione, né il Vicepresidente De Lorenzis, talché il Segretario generale dell'Autorità, Filippo Arena, il chief economist, Antonio Buttà, e il portavoce del presidente, hanno dovuto andarsene - come suol dirsi - con le pive nel sacco. Mi auguro che la Presidenza della Camera voglia porgere, a nome di tutti noi, le scuse al Presidente dell'Authority e mi domando, Presidente, ovviamente pregandola cortesemente di poter far sapere quanto accaduto anche al Presidente della Camera, se questo andazzo, per il quale in Aula si lavora qualche ora alla settimana e nelle Commissioni, addirittura in maniera maleducata, si fanno saltare gli appuntamenti di convocazione di un'Autorità garante, sia quello che ci aspetta nei prossimi mesi, perché vorrebbe dire che l'insulto ai cittadini continua (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Onorevole Fiano, prendo atto di quello che lei dice: è un episodio estremamente increscioso, evidentemente. Riferirò al Presidente Fico.

(Esame degli articoli - A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, nel testo della Commissione.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

In particolare, il parere della Commissione Bilancio reca tre condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che sono in distribuzione e che saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

Avverto che la Commissione ha ritirato gli emendamenti 1.200 e 1.201 e che, fuori dalla seduta, gli emendamenti Zucconi 1.41 e Barelli 1.107 sono stati ritirati dai presentatori.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. A tal fine, il gruppo di Fratelli d'Italia è stato già invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative il deputato Mattia Mor. Ne ha facoltà.

MATTIA MOR (PD). Signora Presidente, questo disegno di legge rappresenta l'ennesima dimostrazione dell'inconsistenza di questo Governo sulle politiche industriali che regolano la crescita del nostro Paese, perché il turismo è industria e, come tale, va gestito. È industria e fonte di occupazione soprattutto in aree in cui sono presenti svantaggi strutturali, legati a fattori di localizzazione che ostacolano la specializzazione in altre attività produttive. Nelle aree a maggiore attrattività, invece, il turismo è un'opportunità, anche sul piano demografico e sociale. Tra il 2011 e il 2017 la loro popolazione è cresciuta del 2,1 per cento e, nel periodo 2012-2016, il reddito per contribuente è aumentato del 6,5 per cento, due punti in più rispetto alla media nazionale. Il turismo dunque, se ben gestito, diventa una delle principali forme di riduzione delle diseguaglianze tra le diverse aree del nostro Paese. Come gestirlo bene è stato dimostrato con i fatti, e non a parole, dai nostri Governi, contrariamente al quadro disfattista delineato dal contratto di governo tra Lega e Cinquestelle. Nel 2018, l'Italia ha raggiunto il record di oltre 428 milioni di presenze, con un più 1,8 per cento rispetto al già anno record del 2017 e la spesa dei turisti stranieri è aumentata del 7,2 per cento, quindi 37 miliardi di euro.

Questo rilancio del settore è stato conseguito grazie ad alcune misure, tra cui possiamo ricordare l'approvazione del Piano strategico del turismo 2017-2022, che delineava lo sviluppo del settore per ben sei anni, integrando le politiche turistiche con il Piano industria 4.0, lo stanziamento, con delibera del CIPE del 1° maggio 2016, di un miliardo del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 al MIBAC, per interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale; la concessione di un credito d'imposta del 30 per cento dei costi sostenuti per attività di digitalizzazione in favore degli esercizi ricettivi singoli o aggregati per il periodo 2014-2016; ed infine la concessione, dal 2014 al 2018, di un credito d'imposta in favore delle imprese alberghiere e agrituristiche per gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento o ristrutturazione e per l'eliminazione delle barriere architettoniche, l'efficientamento energetico e l'acquisto di mobili e componenti d'arredi.

Grazie, Presidente, per il silenzio…

PRESIDENTE. Colleghi, posso chiedervi di abbassare un po' il tono della voce?

MATTIA MOR (PD). Quest'anno, però, come da comunicato dell'Ansa dello scorso 13 giugno, per la prima volta da cinque anni le previsioni per l'estate hanno il segno meno. Tra giugno e agosto sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni di presenze in meno rispetto all'estate 2018. E come commentato da Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, la spinta propulsiva degli anni scorsi si sta esaurendo e riemergono le problematiche, mai risolte, del settore, dalle carenze infrastrutturali all'abusivismo.

Sul turismo potevamo fare di più, lo ha detto anche il Ministro Centinaio, e critica è stata anche la CGIL, che, con le parole del segretario Marco Broccati, ha affermato che tutto si è fermato con il passaggio delle competenze dal MiBAC al Ministero dell'Agricoltura, perché non bastano sole, mare e Colosseo, ma occorrono politiche consapevoli e mirate.

In questo contesto, ci saremmo aspettati un'azione del Governo incisiva, strategica, pesante, non una delega in bianco, che esclude il Parlamento da una discussione seria e responsabile sul futuro del comparto in cui i tempi di attuazione, cioè 24 mesi, sono troppo lunghi in un mondo che richiede risposte celeri.

Ci saremmo aspettati che in un anno fosse stato messo in essere quel Ministero del turismo tanto sbandierato ma rimasto completamente inattuato. Ci saremmo aspettati che non si perdesse un anno per il trasferimento da un Ministero, che da quattro anni lavorava bene, ad uno che sembra essere quanto più lontano dal turismo stesso, perdendo in tal modo le competenze maturate in anni di lavoro.

Non c'è alcun cenno al tema dell'evasione fiscale, nulla sull'attività di intermediazione attraverso le piattaforme web, inizialmente nulla sulle locazioni brevi.

Ci saremmo aspettati investimenti in infrastrutture, tema fondamentale specialmente per alcune zone del sud, di cui non c'è menzione alcuna nella delega. Ci saremmo aspettati risorse e decisioni su come spenderle in maniera efficiente e produttiva; risorse per l'ENIT, che ancora non ha approvato il piano triennale 2019-2021; risorse per rifinanziare il credito di imposta che tanto ha giovato all'evoluzione di un settore rimasto troppi anni arretrato in termini di servizi e di qualità delle infrastrutture. Soprattutto ci saremmo aspettati una visione più programmatrice che regolatrice, una visione strategica che corrispondesse all'importanza di questo settore e alla comunicazione che i partiti su di essi hanno fatto, comunicazione che, come consueto nel modo di fare di questo Governo, altro non è che propaganda.

In questa direzione andavano le nostre proposte emendative in Commissione, purtroppo accolte solo in minima parte, come ad esempio il tenere conto delle esperienze regionali esistenti, la definizione dei criteri dello svolgimento in forma imprenditoriale dell'attività di locazione breve e la possibilità di assicurare che i bambini, gli anziani e le persone con disabilità, possano fruire dell'offerta turistica in modo completo e adeguato.

Prendiamo atto, dunque, di un'occasione persa e di un confuso tentativo di delineare, con strumenti sbagliati, un futuro per il settore turistico, che, invece di farlo sviluppare, temiamo finirà per ingabbiarlo.

Prendiamo atto dell'ennesima occasione persa per fare crescere un'economia, che sembra non essere la priorità di questo Governo, così come non lo è il lavoro degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Se nessun'altro chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Grazie, Presidente. Sugli emendamenti 1.3 Benamati e 1.7 Zucconi c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.121 Di Lauro il parere è favorevole; sull'emendamento 1.100 Bonomo c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.101 Barelli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “Al comma 2, lettera a), alinea, dopo le parole: prevedere nuove disposizioni aggiungere le seguenti: , anche in attuazione del Piano Strategico del Turismo 2017-2022, approvato il 17 febbraio 2017”; sull'emendamento 1.115 Spena c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.102 Viviani il parere è favorevole.

Sull'emendamento 1.103 Giacometti, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “al comma 2, lettera a), dopo il numero 4) aggiungere il seguente: 4-bis) il turismo nautico, fondato su iniziative in favore del diportista, a difesa della fruibilità e dell'accessibilità dell'attività nautica in mare e nelle acque interne dei laghi, dei fiumi e delle lagune, anche attraverso la riqualificazione dei sistemi idroviari e la navigabilità dei corsi d'acqua e della promozione delle attività produttive, sociali, culturali, ludiche e sportive, connesse all'attività nautica, nonché la promozione di investimenti in sostenibilità, innovazione e ricerca e sviluppo, all'interno dei distretti della nautica da diporto, tenendo anche conto delle buone pratiche esistenti”; sull'emendamento 1.113 Masi c'è un invito al ritiro o parere contrario, in quanto recepito dal precedente; l'emendamento 1.107 Barelli è già stato ritirato; sull'emendamento 1.116 Barelli c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.104 Barelli il parere è favorevole; sull'emendamento 1.105 Spena c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.117 Pella il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “al comma 2, lettera a), aggiungere il seguente: 7) turismo sportivo inteso come sviluppo di un'attrattiva fondata sulla presenza o sulla partecipazione ad un'esperienza sportiva”; sugli emendamenti 1.118 Moretto, 1.119, 1.9 e 1.11 Barelli e 1.60 Zardini c'è un invito al ritiro o parere contrario; poi c'è un emendamento non segnalato, l'1.10 Zucconi; sugli emendamenti 1.114 Butti, 1.20 Moretto, 1.27 Squeri, 1.123 Rampelli, 1.28 Zardini e 1.109 Gavino Manca c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.110 Binelli il parere è favorevole; l'emendamento 1.41 Zucconi è ritirato; sugli emendamenti 1.111 Barelli e 1.51 Nardi c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole; sull'emendamento 1.120 Pella c'è un invito al ritiro o parere contrario; sugli emendamenti 1.122 Barelli e 1.301, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole; sull'emendamento 1.74 Barelli c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.303, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole; sugli emendamenti 1.83 e 1.82 Zucconi, 1.61 Nardi e 1.68 Fregolent, così come sugli identici emendamenti 1.66 Ubaldo Pagano e 1.76 Gemmato, nonché sugli emendamenti 1.67 Pellicani e 1.95 Silvestroni c'è un invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 1.202 della Commissione il parere è favorevole; sull'emendamento 1.124 Pastorino c'è un invito al ritiro o parere contrario. È finito l'articolo 1, mi sembra?

PRESIDENTE. Ci sono i due articoli aggiuntivi.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Sugli articoli aggiuntivi 1.03 e 1.05 Zucconi, invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALESSANDRA PESCE, Sottosegretaria di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Allora, il Governo dà parere conforme al relatore, con anche le diverse riformulazioni. Quindi dà parere contrario al…

PRESIDENTE. No, non c'è bisogno; quindi conforme al relatore.

ALESSANDRA PESCE, Sottosegretaria di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Conforme al relatore, con anche le proposte di riformulazione per i diversi pareri.

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, Presidente. Per un chiarimento, perché la relatrice ha dato un parere sull'emendamento 1.118 Moretto, che a noi sembrava essere assorbito dalla riformulazione.

PRESIDENTE. Sì, certo, se verrà approvato l'emendamento 1.117 Pella poi risulterà assorbito. Va votato l'emendamento 1.117 Pella.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.3 Benamati.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nardi. Ne ha facoltà.

MARTINA NARDI (PD). Grazie, signora Presidente. Francamente, noi vi poniamo un obiettivo più sfidante, poniamo il termine di un anno anziché due per esercitare la delega perché, francamente, due anni - lo dico rivolgendomi a lei, Presidente, ma, per il suo tramite, al Governo -, ci paiono oggettivamente troppi. Troppi per i contenuti di questa delega, che non cambiano effettivamente il sistema turistico italiano - lo ha detto anche il mio collega Mor, poc'anzi - ma, anzi, fanno solo del maquillage. Quindi, in qualche modo, rispetto ai contenuti della delega, due anni sono un tempo troppo lungo. Dall'altra parte, noi abbiamo il comparto turistico che è un comparto che, come sappiamo tutti, vive di precarietà: precarietà legata al clima, al tempo, precarietà legata agli scenari internazionali rispetto alle presenze, rispetto agli scenari di guerra piuttosto che di pace nel mondo. Quindi, vive la sua precarietà. Introdurre una nuova precarietà per due anni dal punto di vista normativo oggettivamente ci pare un danno, non un beneficio, che si porta al comparto. Allora, proviamo a dare certezze a questo comparto, che è un comparto che, ripeto, vive - lo ha detto anche il mio collega Mor - anche quest'anno una flessione, una flessione grave, 2 milioni di presenze sono tante. Quindi, proviamo, come Parlamento, a dire che invece ci poniamo, vi ponete, visto che siete il Governo del cambiamento, provate a cambiare anche passo rispetto ai tempi e proviamo a dare un obiettivo sfidante.

Sfidiamo il Governo su questo: in un anno siete in grado, potete essere in grado di mettere mano alle poche norme, non tantissime norme, che in qualche modo avete individuato? Ripeto, non è una rivoluzione quella che andiamo a proporre, andate a proporre nella delega, è un maquillage. Allora, che vi servano due anni oggettivamente è un danno enorme al sistema e al comparto, e riteniamo che, invece, un anno sia un termine congruo, anche eccessivo per certi versi; c'era chi aveva proposto sei mesi e noi lo avevamo anche appoggiato in Commissione, però un anno è un termine congruo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, signora Presidente. Intanto per sottoscrivere l'emendamento a prima firma Benamati; e poi, ecco, semplicemente per dire questo, che anche noi riteniamo che un anno sia un termine congruo soprattutto per alcuni degli obiettivi che ci si è posti con questa delega. Faccio riferimento, in particolar modo, a quelle norme che vogliono regolare la posizione dei professionisti nell'ambito del turismo, perché è evidente che rispetto a questo tema non si può aspettare un tempo eccessivamente lungo che non dia risposte certe alle migliaia di professionisti nel settore del turismo e ai tanti che aspirano a diventarlo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.3 Benamati, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.7 Zucconi, sul quale c'è un invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. Con questo emendamento chiediamo in pratica di ridurre il termine che è previsto in due anni, di ridurre a sei mesi quel termine per l'adozione dei decreti concernenti le locazioni brevi ad uso turistico e il codice identificativo nazionale. Al comma 3, infatti, dell'articolo sono poi previste procedure che sono suscettibili di dilatare ulteriormente il termine di adozione dei decreti. La tematica è la stessa e, siccome è una problematica che viene sollevata da più parti e da tempo, ecco, al di là dell'approvazione o meno di questo emendamento, voglia valere come sollecitazione al Governo per realizzare i decreti attuativi nel minor tempo possibile.

Ricordiamo e sottolineiamo che pochi mesi fa era stata annunciata l'intenzione di arrivare all'approvazione del codice identificativo, per esempio, entro l'estate; quindi, siamo abbondantemente già fuori termine. Valga come sollecitazione, comunque, al Governo a muoversi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.7 Zucconi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.121 Di Lauro, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.100 Bonomo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Signora Presidente, io intervengo perché con questo emendamento volevamo provare a porre rimedio ad un errore che, a nostro parere, è stato commesso nel riempire questa delega, che era assolutamente vuota e che oggi è stata, in maniera raffazzonata, riempita di contenuti nel modo sbagliato. Infatti, con emendamenti della relatrice e poi anche di diversi colleghi è stato inserito in questa delega una sorta di elenco della spesa, un elenco delle tipologie di turismo che il Governo, in questi ventiquattro mesi, dovrebbe disciplinare, commettendo di fatto due errori di metodo: il primo è sicuramente relativo al fatto che un comparto come quello turistico, che per definizione è flessibile, dinamico, che coglie le opportunità del momento, che guarda al futuro e che quindi ha bisogno di una sua flessibilità, rischia, in questo modo, di essere irrigidito, perché il Governo di fatto ingabbia in alcune tipologie i turismi emergenti, li disciplina, li irrigidisce - ripeto - e quindi, di fatto, rischia di escludere da questo – ripeto – elenco della spesa invece altre tipologie di turismo che sono emergenti, e rischia anche di sovrapporre in questo elenco turismi che, di fatto, non sono separati, ma che vengono portati avanti in maniera complementare; quindi, noi riteniamo che questo elenco sia una gabbia per gli imprenditori del settore del turismo; dall'altro lato, il secondo errore che a nostro parere viene commesso è proprio di natura dello strumento che stiamo utilizzando: ci pare che con questo elenco si faccia un po' di confusione tra quella che è la programmazione del turismo, che è contenuta nel Piano strategico che questo Governo ha ereditato dalla scorsa legislatura e dal Ministro precedente, con lo strumento normativo, che è quello che stiamo approvando oggi. I settori emergenti, che, ripetiamo, qui vengono elencati in maniera parziale, non hanno bisogno di nuove norme, casomai hanno bisogno di risorse e di misure e di azioni di sostegno, che vanno individuate nel Piano strategico del turismo, che vanno portate avanti facendo approvare all'ENIT il piano triennale delle risorse ad esso assegnate e non con vaghi e non definiti nuovi strumenti normativi che vengono indicati in questa delega. Per questo noi avevamo cercato di porre rimedio, con un emendamento che si limita a dare delega al Governo a disciplinare i nuovi settori emergenti - ove ce ne fosse bisogno - e lasciando invece allo strumento di programmazione, che è il Piano strategico del turismo, il compito di sostenere il comparto del turismo, di sostenere i nuovi settori emergenti e di sostenere quello che appunto è un pezzo della nostra industria nazionale. Per questo motivo noi chiediamo ovviamente di rivedere il parere su questo emendamento, di coglierne il senso così come lo ha appena descritto, e non potremo che astenerci nei futuri emendamenti che aggiungono all'elenco della spesa ulteriori tipi di turismo, perché riteniamo di non dover bocciare delle strade di sviluppo del turismo e riteniamo che queste possano essere un'opportunità. E, ovviamente valuteremo l'azione del Governo nell'attuazione di questa delega, che, come ripeto, rimane indefinita e vaga ma è stata riempita, a nostro parere, in maniera sbagliata. Quindi, chiedo di rivedere il parere su questo emendamento, valutando le motivazioni che ci hanno portato a presentarlo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.100 Bonomo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.101 Barelli, sul quale c'è parere favorevole con una proposta di riformulazione. Accettate la riformulazione, onorevole Fiorini? Sì.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole anche da parte nostra, perché ovviamente questo è un emendamento che, come dicevo anche nel mio intervento precedente, certifica il fatto che questo Governo ha ereditato un Piano strategico del turismo, che, mi risulta, in quest'anno, perso nel trasferimento delle sedie e delle poltrone dal Ministero della cultura al Ministero dell'agricoltura, è rimasto fermo, ma rimane ad oggi l'unico strumento di programmazione organica e coordinata per il settore del turismo italiano. Ovviamente non possiamo che essere favorevoli ad un emendamento che chiarisce e inserisce anche in questo provvedimento l'impegno che il Governo deve assumere per dare attuazione a questo strumento, che è stato frutto di un lavoro complesso e molto utile, che consegniamo a questo Governo e che ci auguriamo possa in qualche modo cogliere e portare avanti. Quindi annuncio il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.101 Barelli, così come riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.115 Spena, sul quale c'è un invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Spena. Ne ha facoltà.

MARIA SPENA (FI). Presidente, dunque ci sono due emendamenti a mia prima firma, gli emendamenti 1.115 e 1.105: chiederei una rivisitazione da parte del Governo e della relatrice sul parere contrario a questi emendamenti, perché, se è vero che il turismo enogastronomico ormai è in forte ascesa nel settore, quindi c'è una forte promozione, accanto alla promozione chiaramente devono seguire anche le vendite dei prodotti locali, le vendite dei nostri prodotti territoriali. Ciò perché noi abbiamo apprezzato anche il decreto del Ministero n. 2779 del 2019, che ha dato un input importante, un lancio importante all'enoturismo, anche da un punto di vista culturale, didattico, oltre che alle conoscenza e alle bellezze dei nostri territori, quindi allargandole a tutte le fasce sociali, ma chiaramente le nostre aziende devono essere accompagnate anche da una sburocratizzazione nel presentare i propri prodotti, per poterli anche vendere. Vi è il problema della distribuzione, quindi delle vendite dei nostri prodotti aziendali, soprattutto delle nostre aziende vinicole. Pensiamo anche alle strade del vino riconosciute: non hanno difficoltà nel vendere sul territorio nazionale quando i turisti si recano presso le cantine, ma la loro difficoltà sta soprattutto nel vendere al di fuori del nostro territorio.

Quindi con questo emendamento chiediamo di abbattere tutte quelle barriere burocratiche, non certo economiche, perché nessun produttore si vuole sottrarre al pagamento delle accise; occorre quindi sburocratizzare tutti questi oneri a carico dei nostri produttori (pensiamo soprattutto alle cantine territoriali, pensiamo ai piccoli produttori) e farci noi stessi promotori al Parlamento europeo per trovare quindi una soluzione ad una più giusta distribuzione dei propri prodotti e, quindi, una giusta remunerazione per la gente e per i produttori che lavorano sul campo e per la terra (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, signora Presidente. Interverrò brevemente sull'emendamento 1.115 Spena e che valga anche per i successivi. È evidente che noi non siamo contrari a tutte le nuove forme di turismo che si sono volute fare entrare nella delega, quindi è chiaro che siamo favorevoli al turismo religioso, al turismo enogastronomico, al turismo della terza età, al turismo sostenibile, al turismo della nautica e chi più ne ha più ne metta. Però è evidente che qui stiamo confondendo la regolamentazione con la programmazione che, ahinoi, manca e siamo di fronte a quello che si potrebbe definire un vero e proprio compendio di retorica turistica. È evidente che sarebbe stata necessaria una discussione parlamentare più ampia che avrebbe richiesto una o più leggi ordinarie e, quindi, per questo motivo noi ci asterremo sull'emendamento 1.115 Spena e anche sui successivi per tali motivazioni (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Grazie, Presidente. Solo per dire che, se notate, ho formulato un invito al ritiro. Così come altri emendamenti proposti, sicuramente contiene degli spunti interessanti. È pur vero però e vorrei ricordare che lo scorso 12 marzo il Ministro Centinaio, d'intesa con le regioni e con il coinvolgimento di tutti i rappresentanti della filiera, ha sottoscritto il decreto ministeriale n. 2779 sulle linee guida e sugli indirizzi in merito ai requisiti degli standard minimi di qualità per l'esercizio dell'attività enoturistica. Per cui una parte del tema è già stata trattata in altri decreti.

Quello che noi facciamo è dare questo indirizzo legato al turismo rurale che comprende ampiamente il tema dell'enogastronomia e su cui poi si interverrà con ulteriori decreti. Tuttavia, non ci sembra opportuno in questo strumento di delega intervenire su qualcosa che attualmente è oggetto di un decreto avviato.

PRESIDENTE. Onorevole Spena, insiste comunque per la votazione? Prendo atto che l'onorevole Spena accoglie l'invito al ritiro dell'emendamento 1.115 da lei presentato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.102 Viviani, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Grazie, Presidente. Sulla base di una consultazione che abbiamo svolto in via informale qui al Comitato dei nove, la Commissione cambia il parere sull'emendamento 1.103 Giacometti, esprimendo parere favorevole sul testo com'era in origine senza riformulazione.

PRESIDENTE. Quindi il parere è favorevole senza la riformulazione.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Sì, parere favorevole secco.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALESSANDRA PESCE, Sottosegretaria di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Il Governo esprime parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.103 Giacometti, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.113 Masi, sul quale è stato formulato un invito al ritiro.

ANGELA MASI (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELA MASI (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo solo per ritirare l'emendamento 1.113 da me presentato.

PRESIDENTE. Sta bene. L'emendamento 1.107 Barelli è stato ritirato prima della seduta.

Passiamo, dunque, alla votazione dell'emendamento 1.116 Barelli, sul quale è stato formulato un invito al ritiro. Onorevole Fiorini, insistete per la votazione? Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.116 Barelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.104 Barelli, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'emendamento 1.105 Spena, sul quale è stato formulato un invito al ritiro. Onorevole Spena, insiste per la votazione? Prendo atto che la presentatrice ritira l'emendamento 1.105.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.117 Pella sul quale è stato espresso parere favorevole con riformulazione. Accettate la riformulazione? Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Grazie, Presidente. Intervengo per chiederle di rivalutare il fatto di ritenere assorbito l'emendamento seguente 1.118 da me presentato, perché nella riformulazione proposta dalla relatrice anche l'emendamento 1.117 Pella viene notevolmente ridimensionato e ristretto e l'emendamento 1.118 successivo, a mia prima firma fa esplicito riferimento anche alle grandi manifestazioni sportive internazionali che nell'emendamento 1.117 Pella, nel testo riformulato, vengono completamente soppresse e alle quali non è più fatto cenno. Quindi, chiedo se è possibile rivalutare l'assorbimento che, a mio parere, non è coerente con gli obiettivi dell'emendamento che abbiamo depositato.

PRESIDENTE. Probabilmente per valutare la richiesta dell'onorevole Moretto propongo una brevissima sospensione. È una valutazione della Presidenza: quindi sospendo la seduta per cinque minuti, che riprenderà alle ore 12,15.

La seduta, sospesa alle 12,10, è ripresa alle 12,15.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. La Presidenza ha valutato la richiesta dell'onorevole Moretto e, quindi, alla luce della riformulazione, risulterebbe assorbito soltanto l'emendamento 1.119 Barelli, e non l'emendamento 1.118 Moretto, che quindi verrebbe messo in votazione, in caso naturalmente di approvazione dell'emendamento 1.117 Pella. Questa è la valutazione effettuata dalla Presidenza.

BARBARA SALTAMARTINI, Presidente della X Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI, Presidente della X Commissione. Io ovviamente, stanti le decisioni assunte dalla Presidenza… Però mi premeva sottolineare un punto, perché credo che poi sia un punto politico importante, che sta anche alla decisione che è stata presa in sede di Comitato dei nove. Si è voluto riformulare l'emendamento 1.117 Pella in modo così apparentemente generico, ma per consentire un ampio spettro di iniziative da ricomprendere nella riformulazione dell'emendamento 1.117 Pella, proprio perché gli eventi sportivi possono essere locali, nazionali, internazionali, possono avere più dimensioni, e possono ovviamente, in base anche alle dimensioni, rappresentare un'attrattività di un tipo piuttosto che di un altro. Una ridefinizione di questo tipo dell'emendamento 1.117 Pella ci dà la possibilità di ricomprenderle tutte, senza dover andare ad escluderne qualcuna. Quindi in tal senso, Presidente, mi permetto di sottolineare: avevamo giudicato, in parte recepito l'emendamento dell'onorevole Moretto, stanti le decisioni della Presidenza a cui ovviamente noi ci rifacciamo.

PRESIDENTE. È naturalmente una valutazione più che legittima sul piano del merito; sul piano procedurale invece ci risulta corretto fare come precedentemente annunciato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.117 Pella, così come riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.118 Moretto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Menech. Ne ha facoltà.

ROGER DE MENECH (PD). Presidente, per continuare la discussione che abbiamo aperto con l'emendamento precedente, il nostro intento non era quello di escludere gli altri eventi; tanto è vero che si poteva introdurre tranquillamente una riformulazione che comprendeva il turismo sportivo, e quindi dentro il turismo sportivo tutte le forme di manifestazioni. Ma secondo noi, in questo momento storico e soprattutto per la storia del nostro Paese, per il fatto insomma che negli ultimi anni il nostro Paese è stato protagonista sul tema dell'organizzazione di grandi eventi sportivi, meritava, visto che siamo in presenza di una legge delega, un po' più di coraggio, per puntualizzare anche la necessità di normative di settore specifiche per agevolare il fatto che le grandi manifestazioni sportive siano perfettamente inserite dentro il tessuto territoriale.

Cosa voglio dire? In questo caso stiamo parlando del legame fra l'evento sportivo, il grande evento sportivo, e il turismo e la promozione del nostro territorio, la promozione della cultura dell'accoglienza, della ricettività.

Ma potrei dire la stessa cosa per legare in maniera forte e profonda i grandi eventi sportivi con l'implementazione delle infrastrutture nei territori, con la cosiddetta legacy, con il legame profondo che i grandi eventi lasciano sul territorio: che va anche al di là dello stesso evento sportivo e delle date della grande manifestazione, che dev'essere un patrimonio che produce un aumento della capacità competitiva dei nostri territori.

È per questo che noi, con l'emendamento 1.118 Moretto, avevamo posto l'accenno: perché secondo noi la legislazione di carattere nazionale deve puntare proprio a regolare le cose che hanno una rilevanza di carattere nazionale. Questo, come dicevo, non esclude poi che nei territori, la legislazione di carattere regionale che arriva fino sui territori possa far sì che anche gli eventi sportivi di tutte le dimensioni siano sicuramente agevolati. Questo era il senso! Non vorremmo che ci sia, dietro la volontà di non approvare questo emendamento, una sorta di paura.

Questa delega - lo hanno definito i colleghi che sono intervenuti prima di me nella discussione generale e anche all'inizio della discussione di oggi - è un po' scolorita, la definiamo così, è molto povera di contenuti. In questo caso, visto che il nostro Paese sta affrontando una sfida importante, per le tante manifestazioni… Le elenco: solo in questi giorni abbiamo le Universiadi a Napoli che si stanno svolgendo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e che stanno vedendo gli atleti italiani anche protagonisti, un'ottima organizzazione del nostro territorio. Ma come sappiamo abbiamo lavorato nel passato per la pallavolo, per il calcio, i Mondiali di sci del 2021, la Ryder Cup del 2022: insomma, nel Governo precedente abbiamo sempre detto di sì ai grandi eventi. Ecco, ricordo a tutti, non è sempre stato così in quest'Aula, in quest'Aula non è sempre stato così!

Io non vorrei allora che il fatto di dire di no, di mettere un accenno, una specificazione particolare per i grandi eventi, fosse il retaggio di alcuni “no” che abbiamo sentito in quest'Aula nel passato; perché qui dei “no” ci sono stati, lo voglio ricordare. Siccome allora il nostro è uno spirito costruttivo, come dicevo, noi vogliamo fare in modo che le norme di carattere nazionale possano agevolare la legacy, cioè il rapporto profondo fra gli eventi e il territorio: il rapporto profondo durante la manifestazione sportiva, ma soprattutto dopo la manifestazione sportiva, quando il grande evento è finito. Lo diciamo oggi perché siamo alle porte, siamo dopo la grande notizia delle Olimpiadi di Milano e Cortina, ed è chiaro che dovremo lavorare i sei anni precedenti questo grande evento perché esso abbia un grande successo; ma poi perché dal punto di vista delle infrastrutture, come prevede la legge che stiamo trattando, soprattutto della promozione turistica, dell'aumento della capacità ricettiva, dell'aumento dell'attrattività, dell'ospitalità di quei territori, possano soprattutto essere prodotti i risultati dopo l'evento olimpico.

In questo senso era allora il nostro emendamento. Crediamo che, con quello spirito costruttivo che dicevo in apertura, possa essere approvato: ripeto, non per togliere, ma per aggiungere elementi di merito e di sostanza al dibattito, e soprattutto perché finalmente in questo Paese tutti quanti decidiamo che i grandi eventi sportivi sono un'occasione straordinaria per lo sviluppo del nostro territorio e delle nostre comunità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mor. Ne ha facoltà.

MATTIA MOR (PD). Solo per aggiungere alle parole del collega De Menech il fatto che le decisioni legislative che vengono assunte non sono soltanto norme, ma sono anche indicazioni di una visione, di una cultura di Governo. Noi chiediamo di votare in maniera favorevole a questo emendamento, perché specificare l'importanza dei grandi eventi, e non in maniera generica eventi sportivi di ogni tipo, vuol dire dare importanza strategica ad eventi che sono strategici per il nostro Paese. È inutile dire che le Olimpiadi che abbiamo appena vinto, secondo studi delle università Bocconi e Ca' Foscari, porteranno 36 mila posti di lavoro in più e 4,5 miliardi di PIL. È ben diverso l'impatto che le Olimpiadi o eventi come la Ryder Cup, di grande peso, hanno sul territorio rispetto ai pur rispettabilissimi interventi di ogni tipo, di tipo sportivo. Per cui noi chiediamo di votare in maniera positiva questo emendamento, per dare una spinta verso il futuro del nostro Paese, verso lo sviluppo del nostro Paese, capendo l'importanza degli eventi sportivi in tal senso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Chiedo di sottoscrivere anch'io l'emendamento: per far proprio anche l'intervento dell'onorevole De Menech, che condivido in pieno e per aggiungere anche che questa è la strada, secondo me, più seria per realizzare poi le opere che sono a completamento e a realizzazione dei grandi eventi, perché se non pensiamo che, intorno ad un grande evento, vi sono delle opere importanti, una programmazione finanziaria, nonché una programmazione delle opere che noi andiamo a realizzare, chiaramente non raggiungeremo mai l'obiettivo e lasceremo delle opere intentate e delle manifestazioni sportive che magari sono costate molto ma non hanno portato dei grandi risultati per il territorio.

Quindi, la strada che l'onorevole De Menech ha indicato, che peraltro è stata anche individuata con i Mondiali di sci di Cortina del 2021 dal precedente Governo, è una strada, secondo me, giusta e che crea solamente positività (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Grazie, Presidente. Desidero sottoscrivere anch'io questo emendamento che ritengo di grande buonsenso perché c'è una realtà che lo sorregge e, anzi, sono totalmente d'accordo con quanto dichiarato dal collega De Menech e anche dagli altri colleghi che sono intervenuti successivamente.

Pertanto, invito tutti i colleghi a prestare attenzione e a ragionare su questo emendamento, che ritengo di vitale importanza per l'economia del nostro territorio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.118 Moretto, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

A questo punto l'emendamento 1.119 Barelli è stato assorbito dall'approvazione dell'emendamento 1.117 Pella così come riformulato.

Passiamo all'emendamento 1.9 Barelli, su cui c'è un invito al ritiro.

Prendo atto che l'onorevole Fiorini insiste per la votazione dell'emendamento 1.9 Barelli, di cui è cofirmatario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.9 Barelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo all'emendamento 1.11 Barelli, su cui c'è un invito al ritiro.

Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'emendamento 1.11 Barelli.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.11 Barelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo all'emendamento 1.60 Zardini, su cui c'è un invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Grazie, Presidente. Abbiamo presentato questo emendamento perché noi riteniamo che in un provvedimento che - ripeto - è stato riempito e che vuole affrontare il tema del turismo in maniera generale e coordinata, affrontandone, quindi, anche tutte le criticità e le debolezze, non si possa non inserire un tema fondamentale per il turismo balneare, che rappresenta una delle componenti principali del nostro Paese, ovviamente sia per conformazione geografica ma anche per i numeri che il turismo balneare produce e per il posizionamento che il nostro Paese ha anche in Europa su questo fronte. Dunque, non si può, considerata l'importanza di questo settore, ignorare e non affrontare il tema delle concessioni demaniali.

Con il nostro emendamento, quindi, abbiamo voluto chiedere al Governo un impegno formale anche su questo fronte, sapendo che non possiamo accontentarci di un tavolo che il Ministro ha istituito ma che ancora non ha prodotto, diciamo, delle norme definitive e che, quindi, lascia un intero settore tuttora nel buio e nell'assoluta incertezza. Questo è un tema che conosciamo da tempo e che non può essere affrontato, ovviamente, con degli emendamenti semplificati, ma deve prevedere una delega al Governo ampia e con un percorso delineato e preciso, come quello previsto da questo emendamento, il quale intende, quindi, chiedere al Governo un impegno più chiaro e in tempi più brevi, in modo che tutti gli operatori del turismo balneare, che sono ovviamente destinatari di concessioni demaniali, abbiano maggiore chiarezza sul loro futuro, sulla loro possibilità di fare investimenti, di procedere nella propria attività imprenditoriale e di farlo, avendo un orizzonte chiaro e ben preciso.

Siamo tutti consapevoli che nell'ultima legge di bilancio è stata approvata una proroga e, quindi, non c'è bisogno che la ricordiamo qui oggi in quest'Aula, però è altrettanto chiaro che il decreto attuativo che ne doveva conseguire non è ancora stato emanato. Quindi, riteniamo che in questo provvedimento, giacché si vuole parlare di turismo a tutto tondo e gli emendamenti approvati lo dimostrano, non si possa non inserire anche un tema così fondamentale sul quale c'è tanta attesa e sul quale c'è tanta incertezza, incertezza che dovremmo in qualche modo risolvere e che il Governo deve risolvere nei confronti di un intero comparto come quello del turismo balneare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, signora Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere, col permesso della collega, questo emendamento, perché riteniamo che sia il caso di togliersi di dosso i panni da poeti del turismo e cercare di affrontare tematiche serie e concrete che possano per davvero far sì che il turismo diventi la leva della nostra economia ma, a quanto pare, ancora una volta perdiamo l'occasione giusta. Quando c'è da rompere le noci di cocco purtroppo si danno tutti alla larga (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Grazie, Presidente. Giusto per dare una risposta e una motivazione a questo e anche al precedente emendamento, che riguardano le concessioni demaniali e il tema della “Bolkestein”. Allora, è giusto precisare, come appunto ha detto la collega, che la revisione del sistema delle concessioni demaniali è prevista nell'articolo 1, commi 675 e 685, della legge di bilancio, che, appunto, riguarda una revisione e, pertanto, non solo la parte dei balneari. Si tratta di un argomento interministeriale su cui il Governo sta lavorando; c'è un tavolo costituito e anche un continuo dialogo con le categorie.

Pertanto, ritengo che essendo nella legge il tema - e da parte del Governo c'è un impegno e, comunque, una legge - non sia questo il luogo, su una delega, per riproporre qualcosa su cui già c'è un percorso in itinere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nardi. Ne ha facoltà.

MARTINA NARDI (PD). Presidente, come ricordato anche dall'onorevole Moretto, anzi in premessa detto dall'onorevole Moretto, siamo consapevoli che c'è in legge di bilancio l'articolo testé ricordato, così come siamo consapevoli che c'è un tavolo attivato presso il Ministero. Questo, però, non esclude la possibilità che quando si va a definire una delega sul turismo si intervenga sulle questioni spinose che riguardano il turismo. Ci va bene il turismo religioso, il turismo dei fiocchetti, ma dobbiamo o no andare a normare le questioni serie di questo Paese? E, allora, si intervenga per quello che riguarda i porti, i porti turistici, e per quello che riguarda le spiagge, cioè le questioni reali e concrete che poi, tra l'altro, determinano il PIL anche maggiore sul turismo.

Noi, con questo emendamento ricordiamo una di queste questioni spinose, ma ce ne sono tante altre; abbiamo tentato di farlo in Commissione e lo facciamo in Aula, ripresentando - e ho concluso - gli emendamenti. Quindi, la questione è profondamente diversa; l'emendamento proposto vuole, invece, andare ad affrontare seriamente la questione, chiedendo al Governo non solo un impegno di un tavolo, ma invece un impegno normativo, dandogli un tempo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.60 Zardini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.114 Butti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Presidente, mi sembra di capire che qui ci fosse un invito al ritiro o, in caso contrario, un parere contrario. Noi, non solo non accettiamo l'invito a ritirarlo e chiediamo di porlo…

PRESIDENTE. Onorevole Pagano, colleghi, scusatemi, c'è l'onorevole Butti, proprio accanto a voi, che sta intervenendo…

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Come dicevo, noi non solo chiediamo che questo emendamento venga votato, ma spiegheremo anche agli albergatori e agli operatori turistici sul territorio le motivazioni addotte dalla maggioranza e dal Governo per bocciare un emendamento che non ha un costo, un emendamento che volge esclusivamente all'armonizzazione di norme e di coefficienti applicati dai territori per il calcolo dell'IMU, perché per calcolare la base imponibile IMU si moltiplica, come sappiamo, la rendita catastale per alcuni coefficienti, una volta individuata, poi, la base imponibile IMU, per sapere quanto l'albergatore debba pagare ai comuni, questa viene moltiplicata per un coefficiente che, udite udite, varia da provincia a provincia, anche se il territorio è lo stesso, con le stesse caratteristiche turistiche, le stesse caratteristiche economiche. Anche se le province sono assolutamente confinanti e adiacenti, può essere che un albergatore della stessa categoria paghi un'IMU decisamente superiore all'albergatore suo vicino che, magari, dista 100 o 150 metri. E questa è una discriminazione che, oggettivamente, gli albergatori non riescono ad accettare e noi non riusciamo oggettivamente a comprendere. Oltretutto, gli albergatori sono costretti anche a subire, soprattutto in questa fase, una concorrenza che possiamo definire sostanzialmente sleale, da parte di bed and breakfast, case vacanza improvvisate e quant'altro e, quindi, cosa chiedono? Chiedono semplicemente equità e chiedono razionalità. Dal mio punto di vista, il relatore e il Governo potrebbero anche ritirare la loro pronuncia di voto contrario e, magari, chissà, accoglierlo; sarebbe un fatto estremamente positivo. Lo ripeto, non ha costi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

CARLO FATUZZO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Sottoscrivo l'emendamento, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.114 Butti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.20 Moretto, sul quale c'è un invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Grazie, Presidente. Anche qui, con questo emendamento, tentiamo di riportare il Governo e la maggioranza all'assunzione di maggiori responsabilità. Non si può prevedere una legge delega sul settore del turismo, cercando di sviare tutti gli argomenti più spinosi e lasciando, di fatto, al Governo una delega completamente in bianco su delle questioni che sono annose, che hanno un grado di maturazione e di discussione piuttosto elevato e che possono apparire, alla luce di chi attende risposte, una sorta di presa in giro, perché sappiamo benissimo che nel grande mondo delle professioni turistiche, che sono tante e sono varie, ce ne sono alcune in particolare che attendono risposte da diverso tempo e vedere scritta in questa norma una delega che, di fatto, dice solo al Governo di occuparsi della questione, senza mettere nessun paletto, senza delineare alcun percorso, rischia di diventare davvero una semplice assunzione di un impegno vago, indefinito e che lascia ancora maggiore incertezza a questi professionisti.

Mi riferisco, in particolare, a tutto il settore delle guide turistiche; sappiamo che, ormai, in alcune regioni, da anni, non si effettuano più bandi, la professione è di fatto chiusa, in attesa di norme che devono essere emanate. Su questo i soggetti che abbiamo audito in Commissione hanno dato delle indicazioni piuttosto chiare, ma anche la capo dipartimento del turismo, nella sua audizione, ha ammesso che su questo pezzo di delega si partirà esattamente da dove ci si era fermati al termine della scorsa legislatura, ovvero da uno schema che il precedente Ministro ha consegnato all'entrante Ministro Centinaio. In quel punto di partenza c'erano alcuni paletti chiari che abbiamo voluto indicare in questo emendamento e, quindi, il fatto che il Governo individui i profili professionali, definisca i percorsi formativi, i requisiti per esercitare queste attività professionali del turismo in tutto il territorio nazionale, stabilendo quindi dei criteri omogenei e facendo in modo che anche nelle regioni si sblocchino i bandi, che chi è pronto per esercitare questa professione abbia la possibilità di farlo e che chi già la esercita abbia le giuste tutele affinché vi sia un passaggio dall'attuale normativa a quella che dovrà essere redatta dal Governo.

Quindi, riteniamo che, oggi, scrivere semplicemente nel testo di legge che il Governo si occuperà delle professioni turistiche senza chiarire entro quali paletti e in quale percorso intenda farlo, ci sembra essere uno sviare un problema, una mancata assunzione di responsabilità che forse delinea l'ennesima confusione che c'è all'interno del Ministero su temi sui quali, forse, si era fatto un passo troppo in là e nel quale si è costretti, oggi, a fare due passi indietro.

Noi non crediamo che i professionisti del turismo meritino questo; crediamo che, invece, meritino un dialogo chiaro e certo, con un percorso e un obiettivo condiviso e crediamo che questo emendamento aiuti il Governo a dare delle risposte chiare a tante persone che nel nostro Paese operano nel mondo del turismo e della cultura e che non meritano di essere, ancora una volta, lasciate nell'assoluto buio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ascani. Ne ha facoltà.

ANNA ASCANI (PD). Grazie, Presidente. Nel presentare questo emendamento noi ci siamo posti il problema di capire se il Governo è in buona fede oppure no. Perché, se il Governo è in buona fede, questo è un emendamento che va assolutamente accolto, perché dare una delega in bianco in cui si dice che si rivede la normativa in materia di professioni turistiche assolutamente senza senso, ha senso soltanto se il Governo è in malafede se, cioè, vuole dare l'impressione di accontentare tutti e noi sappiamo che nel mondo delle guide turistiche, nel mondo della formazione di queste figure professionali, nel mondo delle regioni e di chi si occupa di queste normative, ci sono molti punti di vista differenti sul tema che hanno bisogno di essere conciliati e portati a sintesi. Noi sappiamo che ci sono delle difficoltà perché abbiamo fatto molte audizioni anche nella scorsa legislatura.

Allora, se il Governo è in malafede, fa bene a lasciare la delega in bianco, perché vuol far credere a questo mondo che darà ragione a tutti, noi, però, vorremmo, invece, poter credere alla buona fede del Governo e, quindi, poter vedere cambiare questo parere, perché pensiamo che chi fa questo mestiere debba vedere riconosciuta la sua professionalità in modo serio e coerente, anche con le normative sovranazionali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, signora Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo emendamento e per sostenere, brevemente, quanto già ampiamente sostenuto dalla collega. È evidente che anche questa è un'occasione per il Governo di fare un atto di coraggio e di affrontare un tema particolarmente importante: quello delle attività professionali turistiche. È evidente, manca anche qui un criterio direttivo: finché non faremo in modo che le professioni turistiche abbiano la previsione di un'abilitazione unica e a carattere nazionale, non risolveremo il problema delle migliaia di professionisti delle attività turistiche e degli aspiranti tali. È evidente, quindi, che serve un atto di coraggio e, per questo, anch'io chiedo al Governo di rivedere la propria posizione e di darci un segnale positivo rispetto a un tema così importante e strategico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Masi. Ne ha facoltà.

ANGELA MASI (M5S). Grazie, Presidente. Innanzitutto, intervengo per condividere la contrarietà a questo emendamento - ce ne saranno altri, anche successivamente, sempre su questa tematica del riordino delle professioni turistiche -, un po' perché, nella legge delega, già abbiamo indicato che ci sarà il riordino, ma anche l'aggiornamento delle professioni turistiche, considerando che la poca chiarezza e la poca completezza delle normative dei Governi precedenti hanno creato un caos normativo che oggi ci ritroviamo, come Governo e come maggioranza, a sistemare e a migliorare. Ciò considerando anche quello che ci dice l'articolo 117 della Costituzione, al terzo comma, che questa è materia - quella delle professioni - di competenza legislativa concorrente, quindi, a maggior ragione, nella Conferenza Stato-regioni e province autonome, verrà definito, insieme a tutti i vari soggetti, quali saranno le linee principali e i dettagli dei decreti legislativi che verranno approntati successivamente da questo Governo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.20 Moretto, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo all'emendamento 1.27 Squeri: c'è un invito al ritiro, altrimenti parere contrario.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.27 Squeri, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Passiamo all'emendamento 1.123 Rampelli: c'è un invito al ritiro. Insistete per la votazione? Sì?

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.123 Rampelli, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.28 Zardini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Menech. Ne ha facoltà.

ROGER DE MENECH (PD). Grazie, Presidente. Questo emendamento va in continuità con l'1.20 della collega Moretto, proprio perché con l'emendamento 1.20 chiedevamo una revisione della normativa rispetto alle professioni turistiche. Con questo emendamento, in maniera, credo, ancora più importante, si chiede, nello specifico, di intervenire sulla normativa in materia di professione di guida alpina, anche con riferimento a tutte quelle professioni legate agli ambienti impervi, ostili, agli ambienti di montagna. Perché si è voluto puntualizzare con questo emendamento questo tipo di professionalità? Perché è estremamente importante che la normativa nazionale costruisca i paletti, il recinto largo rispetto alle caratteristiche di questa professionalità, in modo da tutelare in maniera importante la salute degli stessi operatori e, soprattutto, di tutti gli ospiti e i turisti che frequentano gli ambienti di montagna.

È molto importante anche perché abbiamo sentito dagli esponenti della maggioranza che, è vero, esiste una concorrenza legislativa fra le norme nazionali e le norme regionali, ma è importante che le norme di contorno generale siano stabilite dallo Stato, proprio, come dicevo, per prevenire una situazione direi quasi selvaggia e molto diversa fra regione e regione, che non consente, oggi, di garantire la qualità del servizio che dobbiamo rendere agli ospiti, cioè ai turisti. Ripeto: se questo è importante per tutte le professioni turistiche, è ancora più importante quando queste professionalità devono intervenire in un ambiente, come dicevo, ostile, impervio, difficoltoso, come accade, ovviamente, per tutti gli accompagnatori che portano i turisti nelle nostre montagne.

Allora, in questo senso, questo contributo emendativo consentiva al Governo, come dicevo, di mettere il punto esclamativo, sottolineare in maniera evidente questa tematica per consentire, come dicevo, di avere uno strumento, da una parte, agile, a disposizione delle regioni, ma, soprattutto, anche cogente sotto questo profilo. Ricordiamo che tutti gli anni, ahimè - io provengo da una di quelle province completamente montane -, gli infortuni, anche molto importanti, nei territori di montagna esistono. È necessario avere grandi professionalità - e, per fortuna, fra il soccorso alpino, le guide alpine ne abbiamo -, ma costruire un castello di norme che garantisca questa grande professionalità è un servizio che dobbiamo rendere al nostro turismo e, più in generale, a chi vuole vivere in maniera sana gli ambienti di montagna.

Quindi, con questo intento assolutamente positivo proponiamo al Governo di cambiare il parere e di costruire questa normativa, come dicevo, a vantaggio di chi vuole frequentare gli ambienti di montagna (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.28 Zardini, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.109 Gavino Manca.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gavino Manca. Ne ha facoltà.

GAVINO MANCA (PD). Grazie, signora Presidente. Con questo emendamento, fatto sempre nell'ottica di tentare di migliorare questo provvedimento, si prevede di aggiungere, oltre alla possibilità di revisionare e aggiornare la normativa relativa alla classificazione delle strutture alberghiere, anche quella di aggiornare gli standard minimi, uniformandoli, in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni delle strutture, tenendo chiaramente conto delle specifiche esigenze connesse alla capacità ricettiva e di fruizione dei contesti territoriali. Gli standard qualitativi ed i sistemi di classificazione alberghiera, riconosciuti a livello europeo e internazionale, non sono nient'altro che una serie di indicazioni più precise, chiare e stringenti che gli operatori del settore e le associazioni di categoria in questi mesi ci hanno chiesto e sollecitato con forza nelle diverse sedute di audizione in Commissione. Pensiamo, Presidente, che questa sarebbe dovuta essere una legge di iniziativa parlamentare, vista la sua importanza, o quantomeno una legge delega con indirizzi ed interventi molto più chiari, definiti e precisi, utile alla valorizzazione ed al sostegno di uno dei settori più importanti per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Le nostre proposte emendative, fatte in Commissione, hanno avuto solo questa prospettiva, però purtroppo - come sempre più spesso accade - questa è una maggioranza che, tra fiducie e leggi delega vuote, svilisce e svuota sempre di più questo Parlamento del suo ruolo e delle sue funzioni. Chiediamo l'approvazione di questo emendamento e la sua rivalutazione al Governo e a questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Mi sembra che il parere resti sempre contrario.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.109 Gavino Manca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.110 Binelli, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 21).

Prendo atto che l'emendamento 1.41 Zucconi è stato ritirato prima della seduta.

Passiamo all'emendamento 1.111 Barelli su cui la Commissione ha formulato un invito al ritiro. Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro e insistono per la votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.111 Barelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.51 Nardi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nardi. Ne ha facoltà.

MARTINA NARDI (PD). Grazie. Brevemente. I bed and breakfast in questo Paese sono cresciuti a dismisura e sono un'occasione per il turismo del nostro Paese molto rilevante, molto presente su tutto il territorio nazionale, se ne contano più di 30 mila, quindi sono moltissimi.

Chiaramente la materia è una materia decentrata: sappiamo bene insomma che della normativa dei bed and breakfast, così come dell'ospitalità, se ne occupano le regioni. In questo emendamento però il tema che volevo sollevare - e chiedo quindi al Governo e alla maggioranza di ripensarci - è legato alla questione fiscale, che invece è una questione che attiene allo Stato, che attiene a questo Parlamento. Oggi attualmente riguardo ai bed and breakfast non professionali, come disciplinati dal 2011, dal codice del turismo, le tasse vengono pagate attraverso la dicitura “redditi diversi”, nella dichiarazione dei redditi e seguono la persona fisica che gestisce il bed and breakfast, quindi l'aliquota che verrà pagata va sulla base della persona fisica. Non è molto chiaro, non è chiaro perché sono stati fatti anche diversi interpelli in questi anni per capire ad esempio quali sono le cose che si possono detrarre. Si può detrarre il personale? Si può detrarre la spesa per l'acquisto dei materiali delle colazioni, piuttosto che delle lenzuola? È un po' discrezionale. Allora, siccome - torniamo un po' al ragionamento di prima - stiamo mettendo mano, dando una delega al Governo di occuparsi del turismo, ora mi pare assurdo che non si occupi di una questione così rilevante che attiene - ripeto - a più di 30 mila operatori, che sono oggettivamente nell'incertezza e anche nell'incertezza di sbagliare, magari senza volontà, non perché non vogliono pagare le tasse in maniera corretta, ma semplicemente perché gli vengono date delle indicazioni non sempre uguali da territorio a territorio. Allora, porre certezza e definire queste vicende, che attengono appunto alle nostre entrate, quindi potrebbero essere anche un motivo per il Governo interessante, insomma da poter in qualche modo utilizzare e soprattutto anche fare norme non discriminatorie, perché, se seguono le persone, ci saranno persone che pagano il 43 per cento su 100 euro che prendono per una notte e quelle accanto che invece ne pagano il 20 per cento e quindi c'è un elemento di incoerenza e di incongruenza. Noi chiediamo che ci si metta la testa, semplicemente che ci si metta la testa, che il Governo provi a utilizzare questa delega per affrontare un tema - ripeto - che riguarda più di 30 mila imprese nel nostro Paese, anche se non professionali, ma che hanno dipendenti, che fanno acquisti, che pagano le tasse e che, vivaddio, sono regolari, non abusivi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fatuzzo. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Sono assolutamente d'accordo con il contenuto di questo emendamento 1.51 Nardi. Mi meraviglio che il Governo, che è così tanto sensibile all'argomento turismo giustamente e con mia approvazione, non ritenga - anche perché le norme saranno sicuramente nel caso semplici, le più semplici possibili perché una delle bandiere del Governo è la semplificazione, non so se anche la semplicità - e non concordi con la necessità che ci sia una regolamentazione anche di carattere fiscale, anche di carattere burocratico, magari dicendo che non ci deve essere burocrazia, su questo importante settore turistico del bed and breakfast, che si poteva anche scrivere “dormire e fare la prima colazione” - c'è questa anglofilia che a me non piace. Concludo Presidente - anche se oggi certamente ho più tempo - e mi auguro di essere riuscito a convincere il Governo e la maggioranza a cambiare parere. Io comunque sottoscrivo questo emendamento e voterò a favore.

PRESIDENTE. Bene. Non mi sembra che il Governo o la maggioranza si siano convinti dopo il suo intervento.

Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.51 Nardi, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

L'emendamento 1.200 della Commissione è stato ritirato, quindi passiamo all'emendamento 1.120 Pella su cui c'è un invito al ritiro. Onorevole Pella?

ROBERTO PELLA (FI). Grazie, Presidente. Ritiro l'emendamento, in quanto trasformato in ordine del giorno.

PRESIDENTE. Prendo, quindi, atto che l'emendamento 1.120 Pella è ritirato.

Passiamo all'emendamento 1.122 Barelli.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.122 Barelli, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.301, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.74 Barelli su cui c'è un invito al ritiro. Prendo atto che insistete per la votazione.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.74 Barelli, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Passiamo all'emendamento 1.302, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente per porre anche all'Aula una riflessione sul fatto che, con i due precedenti emendamenti della Commissione bilancio, di fatto si chiarisce che in questo provvedimento non vengono assegnate risorse, cosa che ci era chiara ma che è stata certificata dai precedenti interventi; mentre con questo, di fatto, si limita e contiene in maniera evidente un emendamento che era stato approvato in Commissione e che introduceva tra gli oggetti della delega anche l'istituzione di una scuola di alta formazione per il turismo.

L'emendamento proposto dalla Commissione bilancio, da un lato, chiarisce che questa alta scuola non può che essere all'interno dei percorsi dell'università pubblica, quindi non sarà un soggetto ad hoc, diverso dai soggetti esistenti, ma piuttosto un percorso che si individua all'interno dell'università pubblica, e assegna come risorse massime a questo progetto 400 mila euro per tutto il territorio nazionale. Ovviamente, questo ci dà la misura del valore di questo emendamento; quindi, la maggioranza, da un lato, con parole ridondanti, approva e inserisce nel testo un'alta scuola per la formazione e viene poi richiamata alla realtà e a quello che realmente questa alta scuola sarà, ovvero un percorso all'interno dell'università pubblica, dotato di soli 400 mila euro in tutto il territorio nazionale a partire dal 2020.

Io credo che - ribadisco - questi siano evidenti segnali che questo è un provvedimento che è stato riempito in maniera raffazzonata e che intende dare tanti messaggi diversi, probabilmente a tante persone diverse che in queste settimane il Ministro ha incontrato nei tanti tavoli che ha attivato presso il Ministero e dei quali non sappiamo poi il contenuto e ciò che hanno prodotto, ma, di fatto, rischiano di essere delle misure vuote, in alcuni casi contraddittorie e in altri assolutamente deboli rispetto agli annunci roboanti che il Ministro continua a fare sui giornali, ma che, evidentemente, non è venuto a fare qui in Aula.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede d'intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.302, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Passiamo all'emendamento 1.83 Zucconi, su cui c'è un invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. Con questo emendamento si propone di istituire un registro pubblico che sia accessibile sia ai consumatori, sia agli organi di controllo, e che consenta di identificare univocamente tanto l'ubicazione e le caratteristiche degli alloggi ai quali viene assegnato il codice quanto le generalità del soggetto, cioè il locatore, che assume la responsabilità del rapporto contrattuale e degli adempimenti dovuti nei confronti della pubblica amministrazione, ad esempio comunicazione della generalità degli alloggiati e del movimento dei clienti, pagamento dell'imposta di soggiorno, pagamento delle imposte sui redditi, delle imposte locali, del canone speciale radiotelevisivo, eccetera. Si tratta, tra l'altro, secondo noi, di un'esigenza essenziale anche per un altro motivo, in quanto nella maggior parte dei casi le prenotazioni vengono effettuate on line senza che il cliente abbia modo di visitare l'alloggio, ma, soprattutto, senza conoscere l'identità del gestore. Attualmente, in caso di controversie, spesso l'acquirente non dispone, quindi, delle generalità del gestore stesso, né può contestare eventualmente l'inadeguatezza dell'alloggio fornito se la proposta formulata on line non consente una sufficientemente univoca identificazione dell'alloggio. In merito a questo le dico anche che l'emendamento successivo è sempre a tutela del consumatore perché volto a tutelarlo evitando che venga tratto in inganno in relazione all'identità della controparte e alle caratteristiche dell'alloggio proposto. Sono due emendamenti a tutela del consumatore; noi, naturalmente, ci aspettiamo che, se non in questa fase, vengano riproposti, perché le controversie sono abbastanza difficili in questo caso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.83 Zucconi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Passiamo all'emendamento 1.82 Zucconi, su cui c'è un invito al ritiro: si insiste per la votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.82 Zucconi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.61 Nardi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nardi. Ne ha facoltà.

MARTINA NARDI (PD). Grazie. Questo è un emendamento al quale noi teniamo particolarmente perché si pone al centro del ragionamento la questione che ha a che fare con le nuove tecnologie, e quindi tutti gli operatori Internet, soprattutto di intermediazione turistica, quindi Booking, Expedia, Airbnb, chi ne ha più ne metta, e l'elusione e l'evasione fiscale, cioè una norma di contrasto all'abusivismo. Abusivismo che sarebbe anche facilmente riscontrabile soprattutto se si potessero mettere in connessione tutti questi strumenti che la tecnologia oggi fortunatamente ci fornisce e che, invece, inspiegabilmente non vengono presi in considerazione. Ora, francamente, questa cosa ci stupisce particolarmente. Noi poniamo questo tema, cioè quello di utilizzare ciò che la tecnologia oggi ci consente di avere; del resto, lo sappiamo tutti, la maggioranza delle prenotazioni, sia alberghiere, ma anche della ristorazione, già oggi viene fatta, in termini percentuali, attraverso Internet e i siti predisposti quasi al 90 per cento, ma lo sarà sempre maggiormente. Anche per la ristorazione ci sono siti appositi che stanno andando per la maggiore e che aumenteranno nel corso dei prossimi anni. Quindi, l'utilizzo dei supporti, dei siti delle piattaforme di intermediazione sarà sempre di più – lo è già oggi, ma sarà sempre di più – usato. Allora, non capiamo come non poter utilizzare queste piattaforme, che già ci dicono effettivamente se c'è stata intermediazione, se c'è stato o no l'alloggio, se c'è stata o no la serata in quel dato ristorante o in quel dato locale, per evitare e per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale. Francamente questa cosa ci stupisce. Governo del cambiamento, se ci sei, batti un colpo, perché su questo tema, che ha a che fare con una possibilità facile, è una cosa facile, perché chiunque di noi può andare su un sito e verificare la disponibilità di quell'alloggio, di quel bed and breakfast, di quella casa vacanze, piuttosto che di quell'albergo o di quel ristorante, e metterlo in relazione con quanto viene dichiarato al fisco.

Ora, è francamente incomprensibile come non si voglia utilizzare questa modalità, per lo meno addirittura mettendola in una delega. Quindi, questa non è una norma specifica. Vi diciamo, diciamo al Governo: occupatene, utilizza questo strumento per intervenire sull'elusione e sull'evasione fiscale. Il voto contrario noi non lo abbiamo capito; non lo abbiamo capito in Commissione, a maggior ragione non lo capiamo in Aula. Quindi, il Governo del cambiamento, se c'è, batta un colpo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Signora Presidente, solo per rafforzare quanto già detto dalla collega: è evidente che anche per noi è importante parlare del tema dell'abusivismo, ma è altresì importante parlare dell'intermediazione attraverso il web, dell'evasione fiscale, perché è imprescindibile, perché si possa pensare allo sviluppo economico del nostro Paese, anche e soprattutto attraverso le forme economiche del turismo, non attraversare il sentiero della legalità, e quindi della lotta all'abusivismo e all'evasione fiscale. Ecco perché anche noi richiamiamo il Governo a un atto di coraggio, direi, perché fino ad ora si è nascosto dietro continue campagne elettorali e propagandistiche che sacrificano poi le risposte certe e chiare del nostro Paese sull'altare del consenso facile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Sì, un minuto, Presidente. Volevo aggiungere a quanto ha bene già espresso la collega Nardi che su questo emendamento davvero ci aspettavamo un cambiamento di parere da parte del Governo perché tutta la parte relativa all'abusivismo l'abbiamo condivisa, è già stata accolta da un altro emendamento che era stato approvato in Commissione, ma davvero non comprendiamo perché ci sia questo totale diniego alla possibilità di inserire in questo provvedimento un richiamo chiaro all'evasione delle imposte e in particolare - aggiungo a quanto ha detto la collega Nardi - all'evasione delle imposte delle piattaforme di intermediazione turistica, perché in questo emendamento c'è anche scritto questo.

Mentre nel nostro Paese c'è, caldo, un dibattito sull'evasione fiscale delle piattaforme digitali che si occupano di turismo, il Governo e la maggioranza hanno paura di inserire in questo provvedimento una norma che lo impegni ad affrontare questo tema, che è una delle tante emergenze, delle tante urgenze che in questo provvedimento vengono glissate ed evitate proprio ad hoc.

Noi crediamo che la bocciatura di questo emendamento sia una grave assunzione di responsabilità da parte di questo Governo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.61 Nardi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.68 Fregolent, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 1.66 Ubaldo Pagano e 1.76 Gemmato.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Presidente, chiediamo che questo emendamento venga messo in votazione, e ciò ci porta anche a fare una riflessione. Il gruppo di Fratelli d'Italia, in primis l'onorevole Zucconi, si è prodigato nel produrre diversi emendamenti migliorativi del provvedimento in analisi, proprio per dare il senso della presenza di Fratelli d'Italia nel dibattito d'Aula migliorativo rispetto ai provvedimenti in analisi. Ci dispiace che il Governo non abbia inteso dare un parere favorevole a questo, che è un emendamento che - cito testualmente - al comma 2 vuole aggiungere: favorire lo sviluppo di un sistema di mobilità turistica efficiente e sostenibile, anche mediante la revisione (…) del Nuovo codice della Strada (…) in tema di accesso, circolazione e sosta nelle zone a traffico limitato dei centri urbani, al fine di ridurre di fatto l'impatto ambientale dei trasporti e favorire l'utilizzo di veicoli ecologici e di trasporto collettivo aventi maggiore capacità di trasporto di persone”. Questo lo dico soprattutto in un momento in cui - e vivaddio - il turismo è un asset fondamentale e strategico per la nostra nazione, soprattutto al Sud; penso a Matera, penso a Polignano, città difficilmente raggiungibili e accessibili; lì abbiamo necessità di una revisione del codice della strada, per questo Fratelli d'Italia pone l'attenzione proprio su questo tema. Ci aspettiamo un ripensamento da parte del Governo, e ovviamente chiediamo che venga messo in votazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.66 Ubaldo Pagano e 1.76 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.67 Pellicani.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto Pellicani. Ne ha facoltà.

NICOLA PELLICANI (PD). Presidente, questa legge poteva rappresentare l'opportunità per iniziare ad affrontare concretamente il tema della gestione dei flussi turistici nelle grandi città d'arte. In particolare, l'emendamento è riferito alla città di Venezia, e prevede, nell'ambito della legge speciale, l'inserimento di una norma che subordina le locazioni ad uso turistico al rilascio di una licenza del comune, così come avviene in tantissime altre città del mondo: penso a Barcellona, a Parigi e a New York, solo per citarne alcune. Sarà il comune, in questi casi, a stabilire quanti alloggi potranno essere messi sul mercato degli affitti turistici, eliminando prioritariamente da questo privilegio gli alloggi dei non residenti. Questo risponde all'esigenza, come dicevo, di gestire i flussi turistici - in una città come Venezia stiamo parlando di 30 milioni di turisti all'anno - e provare a contrastare anche l'esodo dei residenti. Inoltre, signor Presidente, in una stagione in cui si parla di autonomia, di federalismo - mi riferisco ovviamente in particolare ai colleghi della Lega -, questo sarebbe un bel banco di prova, responsabilizzando i comuni, e utilizzando uno strumento che già esiste, ovvero quello della legge speciale per Venezia. Quindi credo che questo possa essere uno strumento utile per cominciare a governare concretamente i flussi turistici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.67 Pellicani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.95 Silvestroni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.202 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 36).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.124 Pastorino, sul quale c'è un invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Presidente, io invito di nuovo - l'ho già fatto - la relatrice e la presidente a provare a fare un supplemento di riflessione. Mi spiace che non ci sia il Ministro, che sicuramente accoglierebbe questa che è un'osservazione che non viene solo da me ma da ANCI; io la faccio in quanto modestamente presidente della commissione turismo di ANCI, ma qui c'è anche il vicepresidente Pella.

Ci appare assolutamente poco opportuno, diciamo così, che i comuni vengano esclusi dalla concertazione di questi decreti. I comuni sono parte integrante di un sistema del turismo e le grandi città sono motore di questa industria, come è stata chiamata, e quindi non avere al tavolo della concertazione i comuni appare una roba che non esiste.

Nella prima stesura, il Governo aveva messo appunto la parola “Conferenza unificata” ai sensi dell'articolo 3, nella seconda versione - a parte che l'articolo 3 del decreto legislativo n. 281 del 1997 fa riferimento alla Conferenza Stato-regioni, quindi già c'era un errore lì - nella seconda parte si fa sempre riferimento a questo articolo 3, si corregge il tiro e si mette “Conferenza Stato-regioni”.

Mi si è detto che la Corte costituzionale si sarebbe, anzi, si è pronunciata in materia di attribuzioni di competenze alle regioni e questa è la competenza esclusiva delle regioni, per cui le regioni devono essere per forza coinvolte, ma nella dizione della Corte costituzionale non vengono esclusi altri soggetti, che a questo tavolo ci stanno e ci devono stare.

Non credo sia neanche diciamo opportuno rimandare a una seconda lettura al Senato per un approfondimento sulla materia, perché potremmo farlo qui, magari ci perdiamo quei dieci minuti che servono e lo facciamo, non fosse altro per diciamo per la qualità del lavoro che possiamo esprimere qua dentro in questi giorni, dove forse non abbiamo neanche lavorato troppo.

Insisto con l'emendamento appunto proposto da ANCI, che fa tornare alla Conferenza unificata, il tavolo più opportuno e più giusto e più completo per la trattazione di questi decreti.

L'articolo 8 del decreto legislativo n. 281 del 1997, quando descrive la Conferenza unificata dice che deve intervenire su materie di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, quindi è una materia delle regioni, le regioni non vengono escluse, le regioni ci sono a pieno titolo ed è giusto che sia così, come ha detto la Corte costituzionale, ma togliere e non mettere i comuni, quindi non prevede la Conferenza unificata è una roba che non si può sentire, perché proprio non sta nelle cose, perché i comuni sono parte, diciamo, dell'industria del turismo e lo fanno in prima persona.

Quindi, chiedo ancora di verificare l'opportunità di accogliere questo emendamento, magari con una riflessione, un giusto tempo che potremmo darci, visto che insomma il tempo ce l'abbiamo, quindi un accantonamento, anche di breve durata, per poter consentire di fare una riflessione puntuale su un tema che secondo me non ha ragione di essere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nardi. Ne ha facoltà.

MARTINA NARDI (PD). Grazie, signora Presidente, io chiedo, perché siamo favorevoli, di sottoscrivere l'emendamento. Pensiamo che sia utile una riflessione maggiore, lo chiedo al Comitato dei nove. Noi pensiamo che possa essere utile fare appunto una riflessione maggiore, perché questa è una richiesta che viene da ANCI, è una richiesta che riguarda la concertazione, quindi che non va a stravolgere nulla, ma semplicemente ad inserire, a porre più collaborazione tra i vari livelli istituzionali. Quindi, chiediamo una breve sospensione, in modo tale da poter verificare effettivamente se può essere accolta questa proposta, perché ci sembra decisamente accoglibile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI). Grazie Presidente, anch'io vorrei fare un invito alla relatrice Andreuzza, ma soprattutto rivolgermi al sottosegretario Vesce, che partecipa sempre alle Conferenze unificate, oltre che alla Conferenza Stato-regioni, sulla valenza e l'importanza, come diceva il collega Pastorino, che questo argomento possa essere trattato non solo in ambito di Conferenza delle regioni, ma soprattutto in Conferenza unificata.

Credo che la Conferenza unificata sia il momento migliore, dove non solo c'è la presenza autorevole delle regioni, ma c'è la presenza anche dei comuni e delle province, anche perché credo che in questa materia il ruolo dei comuni e delle province è importante e fondamentale, soprattutto per il rilancio dei territori, soprattutto per la peculiarità della nostra nazione, soprattutto per i borghi, più belli, che sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Quindi, invito ancora una volta la relatrice e mi rivolgo anche al Governo, al sottosegretario Pesce, proprio di rivedere questo emendamento e naturalmente sottoscrivo l'emendamento Pastorino, proprio nella valenza e nell'importanza di riportare non in sede di Conferenza delle regioni, ma in sede di Conferenza unificata, quindi è qualcosa che non muta per nulla quello che è il contesto del provvedimento e tanto meno il voto di noi parlamentari, ma dare la possibilità che su questa delega si possano anche esprimere i comuni e le province, attraverso appunto la Conferenza unificata e non la Conferenza Stato-regioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la presidente Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI, Presidente della X Commissione. Sì, volevo provare a fare una proposta alla Presidenza, visto che siamo anche arrivati all'orario in cui se non sbaglio c'era l'accordo tra i gruppi di sospendere l'Aula: di sospendere l'Aula e accantonare l'emendamento poiché, in questi minuti, prima della ripresa pomeridiana dei lavori dell'Aula, c'è sicuramente la possibilità di approfondire e, se ovviamente la relatrice è d'accordo, poter approfittare di questo spazio temporale che abbiamo.

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie Presidente, noi apprezziamo la proposta della presidente, che evidentemente ha colto una sensibilità presente nell'Aula, ma - lo dico perché vedo dei colleghi che si stanno allontanando dall'Aula - noi avevamo convenuto con i gruppi che l'interruzione avvenisse alle ore 14, quindi lo dico per il beneficio dei nostri lavori, grazie.

PRESIDENTE. Però, c'è una proposta della presidente Saltamartini: la presidente Saltamartini propone di sospendere e di accantonare anche l'emendamento 1.124, in modo tale da avere anche il tempo per approfondire serenamente le questioni che sono state sollevate dai colleghi.

Quindi, se su questo c'è l'accordo di tutti i gruppi io procederei alla sospensione dei lavori dell'Aula.

Sull'ordine dei lavori.

EMANUELE FIANO (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, intendo intervenire sull'ordine dei lavori - e mi auguro che i colleghi possano ascoltare - ed è sull'ordine dei lavori perché chiederò, con questo intervento a nome del gruppo del Partito Democratico, che il Ministro Salvini venga a riferire in Aula.

Un sito di informazioni americano - e lo stanno ripubblicando adesso, incominciano a ripubblicarlo i quotidiani italiani - ha pubblicato un audio molto grave, molto, molto grave, secondo la nostra opinione, secondo le leggi vigenti.

Esprimo qui un'opinione in ordine al mio mandato libero di parlamentare ed esprimerò qui le mie opinioni politiche in funzione del mio mandato parlamentare.

In quella registrazione, che è trascritta, che riguarda un incontro che si è svolto il 18 ottobre dell'anno scorso, a Mosca, tra tre persone di nazionalità russa non identificate e altre tre, delle quali una perlomeno identificata, che corrisponde al nome di Savoini, presidente di Lombardia-Russia, e altri due che sembrerebbero parlare - così dice la trascrizione, ovviamente io uso sempre il condizionale, perché eventualmente sarà la magistratura che verificherà se ci sono condizioni per verificare, ai sensi di legge, quanto si dice in questa registrazione - in questa riunione si sarebbe e si è, secondo i file che si ascoltano, trattato di un finanziamento al partito della Lega proveniente dalla Russia (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Nel file audio - suggerisco ai colleghi della Lega di ascoltare il file audio…

PRESIDENTE. Onorevole Fiano, il suo intervento è …

EMANUELE FIANO (PD). Il mio intervento è perché venga a riferire su questo episodio …

PRESIDENTE. Colleghi, è un intervento…

EMANUELE FIANO… in Aula il ministro Salvini, lo svolgo ai sensi dell'ordine dei lavori (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, facciamo terminare l'onorevole Fiano, che sta chiedendo che un Ministro venga a riferire in Aula in ordine a fatti che vengono riportati, poi si può essere d'accordo o meno, ma io credo che il collega abbia diritto di chiedere quello che sta chiedendo. Prego.

EMANUELE FIANO (PD). Il file audio e la sua trascrizione descrive una trattativa economica di diverse decine di milioni di euro all'interno (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi! Se poi qualcuno…

EMANUELE FIANO (PD). Sono nervosi, lo capisco…

PRESIDENTE. No, no, aspetti! No, no, no!

EMANUELE FIANO (PD). Belotti, ascolta l'audio prima di muovere le mani, muovi il cervello ogni tanto!

PRESIDENTE. Onorevole Fiano! Onorevole Fiano!

EMANUELE FIANO (PD). Muovi il cervello prima delle mani!

PRESIDENTE. Onorevole Fiano, la richiamo all'ordine.

EMANUELE FIANO (PD). Sì, ma richiami all'ordine anche l'onorevole Belotti.

PRESIDENTE. Lo stavo facendo, lo stavo facendo, sono qui per questo.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio e mi scuso con lei.

PRESIDENTE. Ma lei non può rivolgersi così a un suo collega.

EMANUELE FIANO (PD). Mi scuso con lei.

PRESIDENTE. Colleghi della Lega, se avete poi qualcosa da dire in merito, naturalmente potrete prendere la parola dopo, però facciamo intervenire l'onorevole Fiano, vi chiedo solo questa cortesia. Sta intervenendo sull'ordine dei lavori a norma del Regolamento: sta chiedendo che il Ministro venga a riferire in Aula, può farlo, è un suo diritto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Quindi rispettate i diritti dei vostri colleghi. Poi se voi volete intervenire dopo, avete uguale diritto.

Prego, onorevole Fiano.

EMANUELE FIANO (PD). Sto concludendo, Presidente, io rispetto le idee di chiunque ma ascolto anche i file e ciò che c'è nei file. Noi non siamo la magistratura ed esprimiamo un'opinione politica. Se quanto si ascolta in quel file e quanto viene trascritto in questo articolo corrisponde al vero - noi non sappiamo se dopo quell'incontro ci siano stati degli esiti - in quell'incontro si tratta una cessione di denaro da uno Stato sovrano estero ad un partito italiano: se così fosse, tale fatto sarebbe di una gravità inaudita.

Per questo, per eventualmente smentire il contenuto di quell'incontro, per eventualmente smentire che le persone, che lì erano convenute, parlassero a nome del partito, che è presieduto dall'onorevole Salvini, noi chiediamo formalmente che il Ministro venga a rispondere di questo episodio nell'Aula della Camera dei deputati perché è qui che gli italiani devono sapere se ciò che viene descritto e registrato in quel file audio corrisponde alla gravità del fatto che noi pensiamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Riferirò la sua richiesta al Presidente Fico.

A questo punto c'era una proposta della presidente Saltamartini di accantonare l'emendamento 1.124 Pastorino e di sospendere i lavori. Quindi, a questo punto, sospendiamo i lavori.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 15 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

La seduta, sospesa alle 13,45, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro della Giustizia e il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Invito gli oratori a un rigoroso rispetto dei tempi anche considerata la diretta televisiva in corso.

(Intendimenti in ordine al programma di stabilizzazione dei docenti precari nella scuola secondaria – n. 3-00861)

PRESIDENTE. Il deputato Sasso ha facoltà di illustrare l'interrogazione Molinari ed altri n. 3-00861 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie, Presidente. Ministro Bussetti, lo scorso 11 giugno, il Governo e i sindacati della scuola hanno raggiunto l'intesa sul reclutamento dei precari e sull'accesso ad un percorso abilitante speciale, siglando quindi un accordo che ha restituito fiducia e speranza a decine di migliaia di insegnanti precari abbandonati al loro destino dai Governi precedenti.

Questi precari adesso attendono l'attuazione di quella intesa sottoscritta l'11 giugno, che affronta concretamente il problema del precariato storico nel rispetto del punto 22 del contratto di Governo, già concordato con la sottoscrizione del documento del 24 aprile alla presenza del Presidente del Consiglio Conte, in particolare riconoscendo e valorizzando l'esperienza di lavoro del personale precario con 36 mesi di servizio.

Apprendiamo che lei, Ministro Bussetti, intende attivare in tempi brevi questo strumento dei PAS, percorsi abilitanti speciali. Le chiediamo in che termini sia temporali sia di contenuti intenda dare azione e attuazione a tutto questo.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Bussetti, ha facoltà di rispondere.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca. Grazie, Presidente. Onorevole Sasso, il 24 aprile scorso il Governo, nella persona del Presidente del Consiglio dei ministri e mia, ha siglato con le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca un'intesa che, tra l'altro, ha impegnato l'Esecutivo a prevedere, in via transitoria, percorsi abilitanti e selettivi riservati al personale docente con una pregressa esperienza di servizio di almeno 36 mesi finalizzati all'immissione in ruolo.

Nel corso dei lavori dei tavoli tematici costituiti presso il MIUR le organizzazioni sindacali hanno rappresentato l'esigenza, da me condivisa, di dare urgente attuazione all'intesa utilizzando il primo veicolo legislativo utile anche con carattere di urgenza.

A tal fine, è stata predisposta e trasmessa al Presidente del Consiglio dei ministri una specifica proposta legislativa, preventivamente condivisa con le organizzazioni sindacali, che prevede: a) l'istituzione di percorsi abilitanti straordinari riservati al personale docente della scuola secondaria che abbia un'esperienza di servizio pari ad almeno tre anni negli ultimi otto; b) il bando di un concorso straordinario finalizzato alla stabilizzazione del personale docente precario della scuola secondaria statale sempre con un'anzianità di servizio di almeno tre anni negli ultimi otto.

Tale proposta legislativa riveste il carattere della straordinaria necessità ed urgenza in quanto, da un lato, intende rimediare alla storica carenza di personale docente abilitato all'insegnamento nella scuola secondaria, evitando in tal modo di dover continuare a ricorrere anche in futuro a contratti a tempo determinato con docenti non abilitati e, dall'altro, mira ad ovviare alla carenza di personale di ruolo nelle scuole statali acuitasi a seguito delle disposizioni relative alla cosiddetta quota 100.

Confido che tale proposta normativa possa essere inserita in un provvedimento legislativo urgente da sottoporre all'esame di uno dei prossimi Consigli dei ministri.

Comunico inoltre che, entro la fine dell'anno, verrà bandito anche il concorso ordinario al quale potranno partecipare, alla luce della riforma introdotta con la legge di bilancio per il 2019, tutti i laureati che abbiano acquisito determinati crediti formativi universitari senza necessità di una previa abilitazione.

Anche in questa procedura concorsuale ordinaria verrà peraltro valorizzato, ai fini dell'attribuzione del punteggio, il servizio già svolto dal personale docente in virtù dell'approvazione in sede di conversione del decreto-legge quota 100 e reddito di cittadinanza di un emendamento della maggioranza da me fortemente sostenuto.

PRESIDENTE. Il deputato Sasso ha facoltà di replicare.

ROSSANO SASSO (LEGA). Presidente, Ministro Bussetti, sono soddisfatto della sua risposta, e credo sinceramente che lo siano anche le decine e decine di migliaia di lavoratori precari della scuola e le loro famiglie, che attendono da anni il riconoscimento dei propri diritti.

Anni fatti di ansie, di incertezze sul proprio futuro professionale e di frustrazioni che inevitabilmente si ripercuotono sui propri affetti, sulla propria vita; anni caratterizzati da politiche scellerate - lo possiamo dire - in materia di scuola, e non solo di scuola, che hanno raggiunto la massima espressione, il proprio apice negativo ovviamente in quella famigerata legge n. 107 del 2015 che, lei ricorderà, in pienissimo stile “neo-renziano” e con tutta la spocchia autoreferenziale del caso, venne definita come “la buona scuola”.

Ministro, ricorderà il comma 131 della legge 107, quello che impediva ai lavoratori precari con 36 mesi di servizio di continuare a lavorare. Lei, noi, il Governo, la Lega, gli alleati dei 5 Stelle abbiamo abolito quel comma, perché dopo 36 mesi di servizio adesso vogliamo fare in modo, con queste procedure abilitanti, che essi possano avere anche un futuro più stabile.

Questa legge, quella della “buona scuola”, che tecnicamente partì il 1° settembre 2016, avrebbe prodotto i primi effetti nefasti dal 1° settembre 2019: siamo riusciti a fare in tempo a fermarlo, quel comma 131.

Il nostro Governo, con la fortissima e fondamentale spinta della Lega, non solo lo ha abolito, quel comma 131, ma adesso si spinge oltre: noi non vogliamo limitarci soltanto a far fare ancora supplenze a chi ogni giorno istruisce, educa i nostri ragazzi, vogliamo cercare di dare loro un futuro più stabile.

Concludo, Presidente, dicendo che finora abbiamo fatto abbastanza, Ministro Bussetti, ma dobbiamo fare ancora tanto, sono tanti gli obiettivi da perseguire. Lo so, abbiamo ereditato una situazione non certo leggera, non certo facile, ma con il buonsenso della Lega al Governo, passo dopo passo, mattone dopo mattone, sono certo che riporteremo l'ordine anche nel nostro sistema dell'istruzione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

(Iniziative volte ad incrementare i posti per la formazione post laurea dei giovani neolaureati in medicina e chirurgia – n. 3-00862)

PRESIDENTE. La deputata Elena Carnevali ha facoltà di illustrare l'interrogazione Ascani ed altri n. 3-00862 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

ELENA CARNEVALI (PD). Presidente, Ministro, non lasciamo inascoltati la protesta e l'appello di migliaia di studenti laureati in medicina, 12 mila che anche quest'anno verranno esclusi dalla possibilità di avere riconosciuto il diritto ad una borsa di specializzazione.

Il 2 luglio 18.773 candidati per 8.776 borse, 8 mila finanziate dallo Stato, 1.066 borse in più rispetto all'anno scorso; ma questo è insufficiente in ragione di molti fattori. Il primo: l'imbuto formativo è un imbuto che è cresciuto anche dato l'aumento del 20 per cento di iscrizioni in medicina. Se, da un lato, aumentiamo l'ingresso, non possiamo continuare a mantenere, con questo piccolo incremento, le esigenze che ci sono da parte degli studenti e del Servizio sanitario nazionale.

Dall'altra parte, gli effetti del pensionamento: 14 mila gli ordinari e 25 mila invece per i prossimi tre anni.

La richiesta è se e quali siano le intenzioni per colmare appunto questo imbuto formativo da parte del Governo: se troviamo 33 miliardi per “quota 100” e reddito di cittadinanza, possiamo trovare qualche centinaia di milioni per riuscire a soddisfare tutte le esigenze di un capitale umano imprescindibile per il nostro Servizio sanitario nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Marco Bussetti, ha facoltà di rispondere.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca. Presidente, onorevole Carnevali, la ringrazio per la sua interrogazione, perché mi offre l'opportunità di riferire su quanto fatto da questo Governo in poco più di un anno per garantire la formazione post-laurea dei giovani medici.

Proprio l'altro ieri è stato pubblicato sul sito del Ministero il decreto con il quale sono stati distribuiti tra le università per l'anno accademico 2018-19 i posti presso le scuole di specializzazione mediche; ed oggi, a seguito di successive comunicazioni delle regioni sui contratti finanziabili con risorse regionali, sarà pubblicato, sempre sul sito, un nuovo decreto integrativo del precedente, che prevede un ulteriore aumento di posti.

Ebbene, i contratti di formazione medica specialistica per l'anno accademico 2018-19 sono aumentati in modo molto significativo rispetto a quelli dello scorso anno, grazie ai nuovi stanziamenti inseriti nella legge di bilancio 2019, che ha previsto fondi statali aggiuntivi pari a 22,5 milioni di euro per l'anno 2019, a 45 milioni di euro per l'anno 2020, a 68,4 milioni di euro per l'anno 2021, a 91,8 milioni di euro per l'anno 2022 e a 100 milioni di euro annui a decorrere dal 2023.

Difatti ad oggi il totale dei contratti è di ben 8.905, a fronte dei 6.934 assegnati lo scorso anno accademico. Di questi, ben 8 mila sono finanziati con risorse statali, ossia 1.800 contratti statali in più rispetto allo scorso anno (siamo a più 29 per cento). Erano infatti 6.200 lo scorso anno, e 6.109 nell'anno accademico precedente, 2016-17. Ad oggi vanno aggiunti ulteriori 741 contratti finanziati con fondi regionali, a fronte dei 640 dello scorso anno accademico, e 164 con risorse di altri enti pubblici o privati (per il 2017-18 erano solo 94).

Come lei ben sa, l'altra strada percorribile per poter entrare a pieno titolo nel Servizio sanitario nazionale è l'accesso al corso di formazione specifica in medicina generale. Ebbene, il numero di borse disponibili per l'accesso al corso di formazione specifica in medicina generale è stato progressivamente e significativamente incrementato negli ultimi anni, passando da 1.018 unità per il triennio 2014-17 a 2.093 unità per il triennio 2018-21, con incremento pari al 106 per cento. Tanto illustrato, è di tutta evidenza che gli interventi posti in essere da questo Esecutivo ridimensioneranno considerevolmente la questione da lei richiamata dell'imbuto formativo, consentendo ad un numero ben maggiore di laureati in medicina e chirurgia di accedere alle scuole di specializzazione e a quelle di formazione specifica in medicina generale. Ma il mio impegno non si esaurisce qui. È infatti mia ferma intenzione proseguire anche nei prossimi anni nella direzione intrapresa…

PRESIDENTE. Deve concludere, Ministro.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca. Mi perdoni solo un secondo, finisco. Di un costante aumento dei contratti delle specializzazioni mediche, per dare ai nostri giovani medici la concreta possibilità di completare il proprio percorso formativo e di ottenere la specializzazione necessaria, come è noto, per l'ingresso nel Servizio sanitario nazionale. Concludo segnalando che stiamo anche lavorando in sinergia con il Ministero della Salute nell'ottica di una parziale revisione della disciplina sulla formazione specialistica, che, pur salvaguardando il ruolo delle università nel percorso di specializzazione, possa meglio corrispondere al reale fabbisogno di medici nei prossimi anni.

PRESIDENTE. La deputata Anna Ascani ha facoltà di replicare.

ANNA ASCANI (PD). Presidente, se la ricorda l'espressione “anche l'operaio vuole il figlio dottore”, Ministro? Questo è un grande Paese, nel quale finalmente è possibile per l'operaio avere il figlio dottore: dopo tanti sacrifici ci sono ragazzi che superano un test di ingresso, che la sua maggioranza a fasi alterne peraltro dice di voler superare senza dire come, senza dire come saranno i laboratori, come si garantirà a questi ragazzi un'istruzione all'altezza delle aspirazioni che hanno. Ecco, questi ragazzi, coi sacrifici dei loro genitori, dottori ci diventano. E poi però c'è quell'imbuto, quell'imbuto maledetto, che impedisce loro di dar corso al talento che hanno, di trovare lo sbocco che meritano; lo sbocco di cui questo Paese ha un incredibile bisogno, perché tutti ci dicono che questo Paese oggi ha bisogno di medici specializzati. Anche perché con la vostra “quota 100” quel bisogno è aumentato!

E allora, Ministro, lei viene qui a dirci quanto bravo è stato, quanto bene ha fatto, ma i dati purtroppo ci dicono altro: i dati ci dicono che all'istruzione e alla formazione il vostro Governo sta dando le briciole. Verrà un giorno in cui lei e il suo Governo sarete giudicati non per la propaganda, non per le dichiarazioni che avrete rilasciato, non per il fumo che sarete stati bravi a spargere sugli occhi delle persone che vi guardano: sarete giudicati per quello che avrete fatto, per i talenti che avrete saputo coltivare, per quella crescita che avrete portato al Paese, e che oggi invece è sotto zero, e anche per quella crescita ci sarebbe bisogno di investire di più sulla formazione. Allora, Ministro, le dico una cosa: nella prossima legge di bilancio dimostri di contare qualcosa, finalmente dimostri di contare qualcosa, e dalle briciole passi a dedicare all'istruzione, alla formazione, allo sbocco dei giovani medici di cui questo Paese ha un enorme bisogno più di qualche centinaio di euro. Sarà per lei un successo, sarà un successo per il Paese se lei ci riuscirà; ad oggi, purtroppo, le tabelle dicono il contrario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Iniziative di competenza in materia di affidamento dei minori, al fine di garantire la massima tutela degli stessi, in relazione all'inchiesta che vede coinvolti i servizi sociali della Val d'Enza – n. 3-00863)

PRESIDENTE. Il deputato Tommaso Foti ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-00863 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

TOMMASO FOTI (FDI). Grazie, Presidente. Signor rappresentante del Governo, nei giorni scorsi Fratelli d'Italia ha ribadito, alto e forte, che i bambini non si toccano. Lo ha fatto a Bibbiano così come in passato lo aveva fatto a proposito del caso de “Il Forteto” e del caso dei “diavoli della Bassa modenese”. Sono episodi inqualificabili, oltre che delinquenziali, che vedono come protagonisti vari attori: amministratori locali, nel caso di specie quelli del Partito Democratico, ma anche assistenti sociali, professionisti e/o apprendisti stregoni e poi, sullo sfondo, le case affido, che sono diventate un business ancora maggiore di quel business che è stata l'immigrazione e lo sfruttamento della stessa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Allora, noi diciamo che bisogna cambiare, iniziando a cambiare dai tribunali per i minorenni: non si può affidare una decisione a dei giudici non togati e non vi possono essere decisioni che non siano appellabili. È per questo ragionamento che noi chiediamo al Governo di istituire delle sezioni specializzate del tribunale ordinario…

PRESIDENTE. Concluda.

TOMMASO FOTI (FDI). …dedicate alla famiglia - e concludo - e vorremmo tanto che, così come noi siamo, anche questo Governo fosse dalla parte dei bambini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha facoltà di rispondere.

ALFONSO BONAFEDE, Ministro della Giustizia. Grazie, Presidente. Preliminarmente, devo dare atto che la scorsa settimana ho già risposto in quest'Aula a un'interrogazione di analogo contenuto. Come specificato dagli interroganti, la vicenda in argomento riguarda la rete dei servizi sociali della Val d'Enza che esula dalla competenza del Ministero che rappresento, essendo materia di carattere territoriale. In ogni caso, sul versante squisitamente giudiziario confermo, ancora una volta, che per tali fatti 16 persone risultano attualmente sottoposte a misure cautelari personali in relazione a vari titoli di reato quali frode processuale, depistaggio, abuso d'ufficio, maltrattamenti su minore, falso in atto pubblico, violenza privata e peculato d'uso. Mi creda: leggere l'elenco di tutti questi reati crea una particolare sofferenza perché siamo tutti uniti nel dire che i bambini non si toccano.

Parallelamente, rispetto alla regolarità delle procedure di affido, il Ministero sta svolgendo le verifiche ispettive di sua competenza, che sono state attivate con la massima solerzia per la gravità della vicenda in questione. Tengo a evidenziare che, in termini più generali, c'è una particolare sensibilità del Governo rispetto ai temi che coinvolgono l'integrità psicofisica dei minori, già dimostrata in occasione della triste vicenda, a cui lei faceva cenno, della cooperativa “Il Forteto” di cui lo scorso mese di dicembre il Ministero dello Sviluppo economico ne ha disposto il commissariamento.

Ricordo che nella scorsa legislatura, quando le opposizioni furono tutte unite nel chiedere un'ipotesi di commissariamento, l'allora maggioranza ebbe l'ignobile, inaccettabile e cinico atteggiamento che portò a negare quell'ipotesi (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Nessun intervento repressivo o normativo potrà verosimilmente restituire a questi ragazzi l'infanzia violata. Detto questo, abbiamo il dovere di mettere in campo ogni utile strategia di contrasto a fenomeni del genere, anche per prevenirne l'insorgenza. Per questo motivo sono allo studio interventi di analisi su larga scala volti a mettere a confronto i dati provenienti dai diversi uffici giudiziari sulle procedure di affido nel territorio nazionale. L'esito di tale screening permetterà di attuare un controllo rigoroso sull'operato dei lavoratori del settore (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La deputata Maria Teresa Bellucci, cofirmataria dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Ministro Bonafede, per parte siamo soddisfatti perché lei ha sentito il bisogno di prendere distanza dalla passata legislatura e dalle decisioni prese così miti e anche così deboli rispetto all'istituzione della Commissione d'inchiesta sulla comunità “Il Forteto”. Però, Ministro Bonafede, mi corre l'obbligo di sottolineare che quando lei dice che non è di sua materia occuparsi della tutela dei minori e occuparsi di questa faccenda, e quindi della questione dei bambini di Reggio Emilia, commette qualcosa di molto grave, perché la tutela dei minori è adesiva rispetto alla giustizia e, in questo caso, alla carenza di giustizia.

Ministro, noi avremmo voluto sentire da lei parole come il “difensore del minore”, il “curatore del minore”, come poter garantire a quei genitori un appello, una difesa, come poter garantire il contraddittorio, come poter garantire un tribunale non dei minori ma delle sezioni specializzate nel tribunale ordinario (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) in cui ci sono degli specialisti dei minori e della famiglia che possano garantire un procedimento in cui ci sia la possibilità di confrontarsi, in cui c'è il minore che si vede ma c'è anche quella famiglia da cui hanno allontanato quei bambini che può difendersi.

Avremmo voluto sentire da lei che quella relazione, che è anche di sua competenza e che riguarda il monitoraggio degli affidi, dovrebbe essere fatta ogni anno e, invece, abbiamo dati che risalgono al 2014. Avremmo voluto sentire da lei come gli affidi devono essere realmente temporanei e non permanenti, così come avvengono. Avremmo voluto sentire da lei come intende far sì che le famiglie indigenti non vedano l'allontanamento.

Ministro, noi avremmo voluto sentire da lei che quando si parla di business di affidi ci sia un'azione forte e chiara, perché la nostra Italia…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). …oggi vede che i bambini vengono tolti alle famiglie indigenti, mentre quei bambini che vengono utilizzati per fare accattonaggio per le strade (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) stanno ancora lì ogni giorno nella totale indifferenza e nel silenzio del nostro Parlamento.

PRESIDENTE. Deve concludere.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Io vorrei che si guardasse a quei bambini per le strade davanti ai semafori oppure davanti ai supermercati e che venissero tolti - sì! - a quei genitori, che li usano, quei bambini.

PRESIDENTE. La ringrazio.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Avrebbe avuto tante parole da dover dire, Ministro. Quindi, mi dispiace ma siamo insoddisfatti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

(Iniziative di competenza, anche di carattere normativo, con riguardo al fenomeno della sottrazione illegittima di minori alle famiglie di appartenenza, alla luce dell'inchiesta che vede coinvolti i servizi sociali della Val d'Enza – n. 3-00864)

PRESIDENTE. Il deputato Mario Perantoni ha facoltà di illustrare l'interrogazione Ascari ed altri n. 3-00864 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

MARIO PERANTONI (M5S). Grazie, Presidente. Signor Ministro, stiamo parlando dell'argomento che è stato appena toccato da lei e dai colleghi che mi hanno preceduto e, cioè, dell'esito dell'operazione di polizia “angeli e demoni” svoltasi in Emilia, in seguito alla quale l'autorità giudiziaria ha emesso numerosi provvedimenti restrittivi e cautelari.

La stampa ha riferito di condotte poste in essere dagli indagati che ricordano quelle del caso “veleno” e che, se accertate, sarebbero di estrema gravità e oltremodo sconcertanti per il livello di grettezza e meschinità raggiunto. Numerosi minori sono stati illegittimamente sottratti ai genitori naturali in forza di un sistema criminale finalizzato al lucro e portato avanti per anni con abusi, violenze, falsificazioni e frodi processuali. Un sistema che ha provocato gravissime conseguenze sui minori coinvolti e sui loro familiari, che hanno patito e patiscono ancora sofferenze estreme…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIO PERANTONI (M5S). …e che pone seri interrogativi sulla credibilità delle istituzioni coinvolte e sul sistema degli affidi.

Chiedo quindi, signor Ministro, quali iniziative intenda adottare con riguardo al fenomeno descritto al fine di impedire il ripetersi di situazioni analoghe (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha facoltà di rispondere.

ALFONSO BONAFEDE, Ministro della Giustizia. Grazie, Presidente. Richiamo il contenuto della mia precedente risposta sullo stesso tema e coglierò l'occasione per fare qualche specificazione, anche perché è importante tornare a parlare di un argomento che sta scuotendo notevolmente la coscienza sociale del Paese e rispetto al quale il Ministero della Giustizia, nei limiti delle sue competenze, ha prontamente attivato tutti i suoi poteri di verifica e approfondimento delle questioni relative alla correttezza dei procedimenti di affido e, più in generale, dell'operato giurisdizionale. In questa direzione tengo a ribadire che già da una settimana l'ispettorato è al lavoro per gli accertamenti del caso e che, anche tenuto conto della delicatezza degli interessi coinvolti, si opererà con il massimo rigore possibile, fermo restando il rispetto delle prerogative della magistratura nel cui merito non entro.

Devo specificare e preciso, vista la replica che è stata svolta dai parlamentari in precedenza, che ci sono delle competenze che vengono fissate per legge e le competenze rispetto al lavoro degli assistenti sociali non sono del Ministero della Giustizia ma sono degli enti locali. Questo non vuol dire che il Ministero della Giustizia non farà di tutto, insieme a tutto il Parlamento, per cercare di individuare strumenti e meccanismi che possano consentire un monitoraggio dettagliato di quello che accade, perché chiaramente cerchiamo di garantire giustizia anche oltre quelle che sono le competenze del Ministero.

Sul piano normativo mi risulta che ieri è stata avanzata dal parlamentare Devis Dori, in Commissione giustizia, la richiesta al fine di deliberare un'indagine conoscitiva congiunta con la Commissione affari sociali sul sistema di gestione dei minorenni sottratti illegittimamente alle famiglie di origine con le relative audizioni, ciò al fine di stimolare proposte normative in tema di una più stringente disciplina delle procedure di affido dei minori, in particolare di quelle cautelari, nonché circa l'impiego di metodi suggestivi utilizzati sui minori durante le sedute di psicoterapia. Proposte, queste, che sarà mio impegno tenere in debita considerazione per interventi normativi, in collaborazione costruttiva con il Parlamento, con tutto il Parlamento.

Ad ogni modo, per tenere alto il livello di guardia sulla questione, mi sono prefissato l'obiettivo di un monitoraggio capillare e ad ampio raggio sull'andamento generale delle procedure di affido su tutto il territorio, incrociando il più possibile i dati che provengono dai diversi uffici giudiziari, al fine di poter fare emergere ogni eventuale profilo di dubbio sulla correttezza dell'operato degli addetti ai lavori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La deputata Stefania Ascari ha facoltà di replicare.

STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie, Presidente; grazie, Ministro. Sono soddisfatta, e la ringrazio, per la risposta che ha voluto fornire a me e all'Assemblea. Mi rincuora sapere che il Governo sia intervenuto in maniera così puntuale. Se le accuse, però, dovessero essere confermate, si delinea un vero e proprio sistema di demoni che strappano i bambini alle famiglie di origine, senza una vera ragione, gettando le famiglie stesse nella più totale impotenza e disperazione. Un dolore, questo, che è impossibile esprimere a parole e che non può accettare scuse di nessun tipo; è una vergogna che un intero sistema politico, istituzionale e sanitario si sia trasformato in un orco, dove gli angeli, i bambini, venivano collocati in affido dietro pagamento, presso persone amiche o, comunque, vicine al sistema. Nulla importava se tra questi affidatari vi erano persone con problematiche psichiche che hanno causato sofferenze ulteriori nei bambini, nulla importava se gli allontanamenti si basavano su pressioni psicologiche per costruire nei bambini falsi ricordi. Probabilmente, il caso Bibbiano è solo la punta di un iceberg che noi dobbiamo ancora scoprire. C'è già stato il caso “Veleno” o, meglio, il caso dei cosiddetti diavoli della Bassa modenese, che verso la fine degli anni Novanta ha coinvolto 16 bambini, distruggendo la loro vita e quella delle loro famiglie.

Ecco, Presidente, e vado a concludere, dopo aver scoperto tutto questo, lo scandalo più grande sarebbe l'omertà, il silenzio, un'omertà che è durata anni e che ora è venuto il momento di spezzare. Si dice che il senso morale di una società si misura da ciò che fa per i suoi bambini, se così è, abbiamo fallito e dobbiamo lavorare duramente per recuperare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

(Elementi e iniziative di competenza in merito ad asserite irregolarità nello svolgimento delle prove scritte del concorso per uditore giudiziario – n. 3-00865)

PRESIDENTE. La deputata Michaela Biancofiore ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00865 (Vedi l'allegato A).

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Grazie, Presidente. Onorevole Ministro, accadono cose nell'immobilismo e nella disattenzione del Governo dell'onestà declamata, del cambiamento, dell'avvocato del popolo, che sorprendono e amareggiano, soprattutto per una come me che, forse la potrà sorprendere, è cresciuta in una procura della Repubblica e ha ben chiaro da che parte stare: tra le guardie e i ladri, scelgo sempre le guardie, qualora non si travestano esse stesse da ladri, però, soprattutto delle speranze e della fiducia dei cittadini. È, infatti, apparsa, su segnalazione di un cittadino a conoscenza dei fatti e anche sulla rete, della quale voi dovreste essere padroni, la seguente notizia su un quotidiano a diffusione nazionale, Il Fatto Quotidiano: in occasione delle prove scritte per il concorso a posti di uditore giudiziario, per chi non lo sapesse il primo concorso in magistratura, svoltosi all'inizio dello scorso mese di giugno, sarebbe stato individuato un candidato che aveva nascosto il cellulare in un bagno e su cui appariva la traccia di una delle prove, compiutamente sviluppata.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Vado a concludere. Sarebbe stato individuato un altro candidato che recava esso stesso il compito sul proprio telefonino. Mi chiedo cosa intenda fare il Ministro per assicurare che non siano andate in questo modo le cose e, soprattutto, se voglia procedere ad annullare il concorso.

PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha facoltà di rispondere.

ALFONSO BONAFEDE, Ministro della Giustizia. Grazie, Presidente. Ho avviato immediatamente le verifiche presso l'ufficio concorsi del Ministero della giustizia. Dagli accertamenti che ho richiesto, quindi, agli uffici competenti non risulta che in occasione delle prove scritte dell'ultimo concorso in magistratura alcun candidato sia stato trovato in possesso di un cellulare nascosto in bagno e, tanto meno, della traccia già sviluppata di una delle prove.

Gli unici candidati esclusi dalle prove sono stati quelli trovati in possesso di un codice artefatto e di foglietti celati negli indumenti o nei generi alimentari. A garanzia del regolare svolgimento della procedura, a questi ultimi non è stato consentito l'accesso alle prove, in quanto espulsi già al momento della consegna dei codici, con contestuale trasmissione dei verbali al Consiglio superiore della magistratura per le valutazioni di competenza. Quanto accaduto dimostra l'efficacia dei controlli preliminari all'accesso alle prove da parte dei candidati che riguardano in prima battuta la verifica sui codici consentiti per legge e, successivamente, l'accertamento che il candidato non porti con sé telefoni cellulari o qualsiasi dispositivo all'atto dell'ingresso in sala. Inoltre, le aule di esame, per maggiore sicurezza, sono schermate. La trasparenza della procedura riguarda anche la predisposizione e la scelta delle tracce che, una volta formulate, vengono chiuse in plichi siglati dal presidente e dal segretario e sorteggiate da un candidato volontario.

Il concorso in questione, pertanto, si è svolto regolarmente e nel rispetto della normativa vigente e delle altre disposizioni impartite dal presidente della Commissione esaminatrice, in occasione delle prove. Colgo l'occasione, comunque, per comunicare che nella bozza di riforme che in questo momento è in cantiere al Ministero e che presto porteremo all'attenzione del Parlamento c'è anche l'intenzione di intervenire proprio sui concorsi e, quindi, sull'accesso alla magistratura, attraverso una maggiore digitalizzazione proprio delle modalità di svolgimento dell'esame che, probabilmente, porterà all'eliminazione dei codici attualmente in uso nei concorsi. Chiaramente siamo in una fase di bozza, poi, il Parlamento avrà la possibilità di esprimersi al riguardo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La deputata Michaela Biancofiore ha facoltà di replicare.

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Grazie, Presidente. Fatta salva la sua buona fede, Ministro, non posso ritenermi assolutamente soddisfatta, ovviamente, di questa risposta, non solo perché esistono testimoni oculari e perché, ovviamente, ci saranno i dovuti esposti alla magistratura, ma anche perché è notizia di oggi, anche sul sito Internet di Universo Magistratura, che è stato truccato anche il concorso in magistratura 2017-2018 e, vista la sua esperienza con le reti Internet, la prego di andare ad approfondire.

Vede Ministro, qui si sta rubando il futuro di giovani che sono preparati e che hanno diritto, anche dopo aver speso parecchi milioni di euro, migliaia di euro, per studiare, a vedersi riconosciuto il proprio sacrificio e non vedersi avvantaggiati da parte di persone che sono, come dire, scorrette e che dovrebbero, in realtà, rappresentare quel sistema più alto e nobile che, invece, purtroppo affoga i sacrifici e che si sta rivelando corrotto a partire dal Consiglio superiore della magistratura, a partire anche dai concorsi, per quanto riguarda l'università, dal Veneto alla Sicilia.

Tutte queste cose accadono sotto i suoi occhi, allora sono contenta che lei abbia annunciato la riforma della magistratura e anche del reclutamento dei magistrati; mi aspetto a questo punto anche un agente provocatore nei concorsi, mi aspetto un Daspo anche per quanto riguarda i magistrati corrotti, perché, oggi, in questa notizia del concorso 2017-2018, ci sono stati arresti - e mi sorprende che lei non ne sia al corrente - e pare che ci sia stato l'avvantaggiamento della figlia di un faccendiere, ad opera, appunto, di magistrati ripagati con bottiglie di vino e con biglietti balneari, all'interno di situazioni, diciamo così, di stabilimenti balneari in Campania.

PRESIDENTE. Concluda.

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Quindi, Ministro, evidentemente, non sono soddisfatta, mi auguro che cambi veramente la magistratura, a partire soprattutto dalla mia terra, dove il giudicato e i giudicati sono la stessa cosa, basti pensare ad un TAR di nomina prettamente politica che non è più accettabile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

(Chiarimenti in merito al possibile ruolo di Cassa depositi e prestiti nell'ambito della cosiddetta operazione ‹‹Progetto Italia›› – n. 3-00866)

PRESIDENTE. Il deputato Alessandro Colucci ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lupi ed altri n. 3-00866 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

ALESSANDRO COLUCCI (MISTO-NCI-USEI). Grazie, Presidente. Signor Ministro dal Corriere della Sera del 3 luglio scorso si apprendeva che, cito testualmente: «(…) tra una decina di giorni dovrebbe prendere corpo “Progetto Italia”, il maxi-polo delle costruzioni attorno a Salini Impregilo». Inoltre, si apprendeva che, anche in questo caso cito testualmente: «Avrà il supporto», questo progetto, «di Cassa Depositi, che metterà sul tavolo quasi 300 milioni di equity per consolidare il settore dei general contractor, nell'ottica di far ripartire le grandi opere» in Italia.

Nello stesso articolo si apprende che al “Progetto Italia” parteciperanno altri costruttori, come Pizzarotti, Rizzani De Eccher, Astaldi, Condotte ed altri ancora. Cassa depositi e prestiti darebbe via libera all'operazione solo a seguito della creazione di un comitato di indirizzo strategico in grado di supervisionare i grossi investimenti e le maxi-commesse e sarà guidato da Pietro Salini.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO COLUCCI (MISTO-NCI-USEI). Il maxi-polo – e arrivo a conclusione – dovrebbe realizzare finalmente una serie di opere rimaste ferme: la linea ferroviaria Napoli-Bari, il terzo valico di Genova, le metropolitane di Milano e Roma e l'alta velocità Brescia-Verona-Padova.

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

ALESSANDRO COLUCCI (MISTO-NCI-USEI). Chiedo al Ministro - e concludo, Presidente - se ritenga strategica questa operazione, se rientra nelle competenze di Cassa depositi e prestiti e se il Ministero delle infrastrutture ha autorizzato finalmente le grandi opere.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, ha facoltà di rispondere.

RICCARDO FRACCARO, Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Grazie, Presidente. Colleghi deputati, rispondo al quesito posto dagli interroganti sulla base degli elementi forniti dal Ministro Tria, impossibilitato a partecipare. Il quesito verte su notizie di stampa in base alle quali, nei prossimi giorni, dovrebbe essere varato il cosiddetto “Progetto Italia”, con cui si costituirebbe un importante polo in ambito infrastrutturale guidato dalla società Salini Impregilo, con la partecipazione di altri grandi costruttori. Nell'ambito di tale progetto sarebbe previsto un intervento finanziario di Cassa depositi e prestiti per circa 300 milioni di euro.

Gli interroganti chiedono, in particolare al Ministro dell'Economia e delle finanze, se ritenga strategico il progetto e se questo intervento rientri nelle competenze di Cassa depositi e prestiti, come abbiamo sentito.

La questione è attualmente all'esame della Cassa depositi e prestiti e del suo consiglio di amministrazione, tuttavia, trattandosi di un'operazione di mercato che riguarda, tra l'altro, un'impresa quotata, il Ministro Tria ritiene che tale circostanza escluda, per evidenti ragioni, che egli, in questa fase, possa rilasciare dichiarazioni al riguardo.

PRESIDENTE. Il deputato Lupi ha facoltà di replicare.

MAURIZIO LUPI (MISTO-NCI-USEI). Grazie, signor Presidente. Ovviamente, il Ministro Fraccaro riferisce la risposta del Ministro Tria e mi dispiace che la risposta sia esattamente così sintetica, pur nella stima che abbiamo del Ministro Tria, anche perché è vero che si tratta di un'azienda quotata in borsa, ma è altrettanto vero che, da giorni, assistiamo ad una campagna pubblicitaria pressante da parte di Impregilo Spa, che vende il “Progetto Italia” con il suo valore e con la sua realizzazione.

Sa, Ministro – e parlo a lei per parlare al Governo, ovviamente -, questa è un'operazione importantissima: sembra che in questo Paese si discuta di tutto, ma non si discuta di strategia, di progetto industriale, di dove si vuole arrivare, di quale ruolo deve avere la Cassa depositi e prestiti. Stiamo parlando di un polo da 17 miliardi di euro; stiamo parlando di un polo strategico, fondamentale – fondamentale –, a condizione che si chiariscano quali ruoli, quale posizione vuole giocare nel mercato italiano e nel mercato internazionale, quali sono le competenze di ognuno, quali sono le prospettive.

Abbiamo chiesto anche – e il Governo non ci ha risposto – se e come si presuppone che il portafoglio più importante di questo settore importantissimo, che vale tanto e che ha una sua funzione strategica, si basa sulla realizzazione delle grandi opere. Se il Ministro delle Infrastrutture continua a fare analisi costi-benefici, fa chiacchiere, non si muove, come può funzionare un progetto da 17 miliardi, che non ha la garanzia che quelle grandi opere si possano realizzare?

Vede – e concludo, signor Presidente –, la preoccupazione dovrebbe essere comune: noi siamo perché si lavori insieme. L'Italia, nel 2019, è fanalino di coda: crescita 0,1 per cento, le grandi opere sono ferme. Questo settore, che è sempre stato un fiore all'occhiello, è diventato, invece, la ruota di scorta.

PRESIDENTE. Concluda.

MAURIZIO LUPI (MISTO-NCI-USEI). Bene, siamo stufi delle chiacchiere, non ci piace la decrescita felice: vorremmo che, insieme, il Paese e anche questo settore potessero guardare al futuro.

Questa è la ragione - e concludo - per cui abbiamo posto questa interrogazione, non per violare la borsa, ma semplicemente perché il Parlamento, insieme con il Governo e insieme con il ruolo fondamentale di Cassa depositi e prestiti - possa finalmente mettersi a fare politica industriale. Questo è il nostro auspicio (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Noi con l'Italia-USEI e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

(Iniziative volte a superare le criticità derivanti dall'entrata in vigore del processo tributario telematico – n. 3-00867)

PRESIDENTE. La deputata Occhionero ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00867 (Vedi l'allegato A).

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, Presidente. Ministro, il 1° luglio 2019 è entrato in vigore il processo tributario telematico, con numerose difficoltà: la notifica telematica obbligatoria, il deposito telematico del ricorso introduttivo e degli allegati, i limiti dimensionali troppo bassi anche per i ricorsi brevi, la difficoltà di individuare il domicilio digitale dell'amministrazione finanziaria e dell'agenzia di riscossione, la difficoltà di pagamento del contributo unificato e l'impossibilità di estrarre copia del fascicolo degli atti di parte.

Chiedo al Ministro se intende procedere con una revisione di tali norme, affinché si possa eliminare il limite dimensionale, si possa rendere non obbligatorio il deposito cartaceo del ricorso introduttivo e della notifica telematica.

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, ha facoltà di rispondere.

RICCARDO FRACCARO, Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Grazie, Presidente. Colleghi deputati, rispondo al quesito posto dagli interroganti sulla base degli elementi forniti dal Ministro Tria, impossibilitato a partecipare.

Il processo tributario telematico è stato reso obbligatorio dal 1° luglio 2019, dopo essere stato attivato, in via facoltativa, dal 15 luglio 2017, in tutte le commissioni tributarie. Lo strumento scelto dall'amministrazione per effettuare il deposito telematico degli atti è stato quello di introdurre una piattaforma centralizzata in luogo dell'utilizzo delle PEC delle singole commissioni tributarie per superare le criticità riscontrate negli altri plessi giurisdizionali e connessi ai limiti dimensionali delle PEC.

In merito alla difficoltà nel reperire i domicili digitali delle pubbliche amministrazioni e degli agenti della riscossione, si fa presente che gli indirizzi di posta elettronica certificata sono quelli rinvenibili, per le società di professionisti, nei pubblici elenchi INI-PEC e, per le pubbliche amministrazioni, nell'elenco IPA. La consultazione di tale elenco non necessita di alcuna autenticazione. L'esclusione dell'utilizzo del registro Reginde gestito dal Ministero della Giustizia per gli avvocati iscritti all'apposito albo si giustifica perché i soggetti abilitati alla difesa tecnica del processo tributario non risultano riconducibili alla sola categoria degli avvocati.

Con riguardo alla mancata previsione normativa dell'obbligo per gli enti impositori di indicare l'indirizzo PEC negli atti impositivi emessi, il Dipartimento delle finanze ha comunque sollecitato i predetti enti a indicare l'indirizzo PEC nelle avvertenze presenti negli atti pubblici.

Per quanto concerne il rilievo del pagamento del contributo unico telematico tramite “Pago PA”, si fa presente che tale modalità non è esclusiva, ma aggiuntiva, ovvero si affianca alle modalità tradizionali, ossia F-23, conto corrente postale ed altri.

In ordine alle incertezze sul perfezionamento delle notifiche PEC dei ricorsi, si precisa che il Dipartimento delle finanze ha, con propria circolare, fornito i riferimenti necessari e completi.

Relativamente alle criticità segnalate per l'estrazione di copia dal fascicolo processuale informatico, il menzionato Dipartimento rileva che ogni soggetto registrato al processo tributario telematico può accedere al suddetto fascicolo mediante l'apposita funzionalità del “Telecontenzioso” ed estrarre gratuitamente copia degli atti in esso contenuti. Ad oggi, non risultano pervenute segnalazioni all'apposito numero verde istituito circa difficoltà di estrazione degli atti dal suddetto fascicolo.

PRESIDENTE. La deputata Occhionero ha facoltà di replicare.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, Ministro. Le sue parole non mi confortano completamente, soprattutto rispetto al tema importante della necessità che un difensore ha di aver perfezionato la notifica all'amministrazione finanziaria, all'agente di riscossione.

Il fatto che sia stata sollecitata la necessità di indicare negli atti impositivi ai contribuenti l'indirizzo PEC a cui notificare l'eventuale ricorso non mi fa escludere l'ipotesi che, dal 1° luglio ad oggi, sia possibile che subentrino una serie di declaratorie di inammissibilità per gli errori che ci possono essere stati e che scopriremo solo successivamente. Questo mi preoccupa altamente, soprattutto perché non vorrei mai che l'inammissibilità per errori dovuti ad un sistema farraginoso diventi, poi, una tagliola per i diritti dei contribuenti.

Questo perché, soprattutto, signor Ministro, la ratio di questo provvedimento, secondo i proclami di questo Governo, era proprio quella di rendere più celere, più efficace, più efficiente e meno dispendioso l'accesso alla giustizia.

Io credo che in questo modo, certamente, non abbiate raggiunto nemmeno questo obiettivo nobile, perché, in realtà, si va a creare un vulnus ai diritti costituzionalmente garantiti, in particolare all'articolo 24. Questo perché, in realtà, il sistema non garantisce affatto né efficienza né efficacia né minori costi per il contribuente.

Allora, io credo questo, Ministro: ancora una volta abbiamo sacrificato i diritti dei contribuenti e l'accesso al giusto processo sull'altare della celebrità, del consenso facile ed immediato, perché, ancora una volta, abbiamo visto che il Governo del cambiamento non solo non è vicino ai cittadini e non rende accessibile il diritto alla giustizia, ma soprattutto è un cambiamento che ancora una volta è un cambiamento in peius (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 16.

La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16,05.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Brescia, Colletti, Covolo, Dieni, Gregorio Fontana, Frusone, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Molinari, Occhionero, Parolo, Paolo Russo, Saltamartini, Vitiello, Vito, Zennaro e Zoffili sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centotré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 1698-A.

(Ripresa esame dell'articolo 1 – A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge 1698-A: “Delega al Governo in materia di turismo.”

Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo approvato l'emendamento della Commissione 1.202. Passiamo, dunque, all'emendamento Pastorino 1.124, su cui la relatrice aveva formulato un invito al ritiro. Se il presentatore non intende ritirarlo e nessuno chiede di intervenire…

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Grazie, Presidente. Stiamo trattando l'emendamento 1.124 Pastorino, che era stato accantonato per fare una serie di verifiche. Noi, dopo la serie di verifiche necessarie, rimaniamo nella nostra formulazione, cioè parere contrario per le stesse motivazioni anticipate prima, con l'invito al ritiro ovviamente.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALESSANDRA PESCE, Sottosegretaria di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Anche il Governo mantiene la posizione contraria all'emendamento, una volta fatti gli approfondimenti con gli uffici competenti. La sospensione era stata proprio dedicata a fare questi approfondimenti e, pertanto, a seguito di questi approfondimenti il parere rimane contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Grazie, Presidente. Io ringrazio per il tempo che avete dedicato a questo approfondimento, per la sospensione dell'Aula, per l'accantonamento, e ci mancherebbe altro; resto, comunque, perplesso. Magari avremo occasione di approfondire l'approfondimento in separata sede, però io credo che si capisce da solo che le rappresentanze dei comuni non possono venire escluse dalla predisposizione di un decreto così importante che le coinvolge direttamente. Io credo che un'altra formula si potrebbe trovare e adottare. Mi auguro che da qua al Senato, dal passaggio al Senato ci possa essere l'occasione per ritornare sull'argomento, ma, proprio per la portata e per l'incredulità mia personale di non aver trovato una soluzione, non ritiro l'emendamento e insisto per porlo in votazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signor Presidente. Mi pare che la proposta del collega Pastorino meriti un approfondimento ulteriore, lo dico ai componenti del Governo e alla relatrice, in quanto le materie di competenza della Conferenza unificata sono già oggetto di normativa e sono molto chiare. La Conferenza unificata è tenuta - è tenuta! - ad esercitare le proprie competenze e le proprie pertinenze ogni qual volta vi è un incrocio delle funzioni fra le regioni e le autonomie locali. Ora, è di tutta evidenza che, dal punto di vista legislativo, vi è una competenza pressoché piena delle regioni e, quindi, è naturale che si debba assicurare un percorso di coinvolgimento.

Ma - e qui viene il punto - vi è un'altrettanta competenza amministrativa piena da parte degli enti locali, che in molti casi o sono stati delegati dalle regioni medesime - penso a numerosi casi in cui le province sono state oggetto di specifica delega da parte di singole regioni - oppure, per le parti di competenza, per i comuni, i quali hanno una specifica funzione di carattere amministrativo in ordine alla materia turistica, non fosse altro per il fatto che i comuni hanno la competenza di natura urbanistica, oltre che la competenza in materia fiscale per quanto attiene all'imposizione della cosiddetta imposta di soggiorno.

Espropriare la Conferenza unificata, che è il luogo, ripeto, per legge e che ha già fissato per legge questo tipo di competenze, e stabilire che questo spetti esclusivamente alla Conferenza delle regioni, rischia di aprire un pericoloso versante all'interno delle funzioni e all'interno delle caratterizzazioni specifiche tra comuni, province e regioni, e rischia, in sede attuativa, di aprire la strada a possibili contenziosi, che potrebbero portare i decreti attuativi della presente delega anche in sede giurisdizionale. Siccome noi qui, anche per una modalità di carattere più complessivo, sulla quale non mi addentro, troppe volte facciamo una legislazione abborracciata, che è più utile al Consiglio di Stato, ai TAR e ai professionisti che attorno a questi soggetti svolgono la loro attività piuttosto che alla risoluzione delle problematiche, non si capisce la motivazione per la quale non si debba recepire in questo ordinamento quanto già per la legge n. 281 del 1997, di istituzione della Conferenza Unificata, vale.

Altrimenti, noi ci troveremmo nella circostanza - e se fosse presente qui la Ministra Stefani lo potrebbe testimoniare - che in sede, poi, di applicazione all'interno delle Conferenze dei decreti attuativi i rappresentanti di comuni e province si troveranno nella condizione di poter chiedere che venga investita la Conferenza unificata; e a quel punto, per le vie brevi, come è già accaduto in una numerosissima casistica in passato, il Ministro, che è nella circostanza anche il presidente della Conferenza Unificata, si troverà a dovere modificare l'impianto della norma proprio per evitare un possibile contenzioso fra comuni, province e regioni. Per cui, noi voteremo a favore di quanto avanzato dall'emendamento 1.124, ma davvero non si capisce questa sorta di ostracismo e di testarda cocciutaggine con la quale non si vuole venire incontro ad un emendamento che non solo ci sembra di buon senso, ma che ci sembra sia assolutamente rispondente alla vigente normativa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.124 Pastorino, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

+Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.03 Zucconi. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. Chiamiamo il Governo ad essere delegato ad adottare, entro due anni dall'entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per la realizzazione di un portale digitale denominato “Più turismo più Italia”, al fine di rafforzare la promozione dell'offerta turistica italiana, anche procedendo alla implementazione del portale Italia.it dell'agenzia nazionale del turismo, dell'ENIT.

Attraverso questa realizzazione si voleva creare un'apposita sezione in cui sia pubblicato, suddiviso regione per regione, l'elenco delle strutture turistico-ricettive presenti sul territorio, comprensivo dei relativi recapiti, che ne abbiano fatto richiesta, e a individuare i requisiti che le strutture turistiche e ricettive devono possedere ai fini della pubblicazione nell'elenco; e a prevedere, infine, la possibilità di svolgimento, anche tramite il portale, di un'attività di vendita di servizi da parte delle strutture turistico-ricettive, nonché di prenotazione ovvero di acquisto dei servizi offerti da parte dei clienti finali.

Siccome questo disegno di legge è un atto di indirizzo, sostanzialmente, e un atto di indirizzo deve indirizzare, l'alternativa unica è quella di lasciare la situazione com'è, e quindi di lasciare a Booking, Expedia, eccetera, il totale monopolio delle prenotazioni online, cosa che ci sembra abbastanza sbagliata.

Quindi, chi vuol lasciare a Booking, Expedia o altre piattaforme di questo tipo il monopolio delle prenotazioni turistico-alberghiere può votare tranquillamente contro questo articolo aggiuntivo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.03 Zucconi, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.05 Zucconi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Signor Presidente, con questo articolo aggiuntivo torniamo più o meno nello stesso settore, per disciplinare l'attività delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra domanda e offerta di servizi turistici; per garantire la libera concorrenza nel settore vietando la creazione di monopoli e di posizioni dominanti, quali quelle che esistono assolutamente in questo momento; per garantire alle imprese alberghiere e alle altre strutture ricettive, quindi anche a tutte le altre, il diritto di determinare in maniera autonoma le proprie politiche commerciali, vietando l'utilizzo indebito del rispettivo marchio; per prevedere che le comunicazioni relative alla valutazione di imprese operanti nel settore del turismo e della ristorazione non possano essere diffuse per via informatica in forma anonima, come sta accadendo adesso, perché se voi andate su TripAdvisor potete commentare la qualunque cosa e nessuno vi potrà eccepire nulla, perché la vostra recensione è, al momento, assolutamente anonima. Io capisco che la cosa non interessa, ma interessa qualche centinaia di migliaia di ristoratori e albergatori in Italia; se poi ve ne volete fregare, come si dice in italiano, fate pure. Inoltre, per prevedere che i redditi percepiti da piattaforme tecnologiche che svolgono attività di intermediazione per conto di imprese italiane operanti in Italia siano soggette a imposizione fiscale in Italia. Questo è quanto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Presidente, intervengo perché ritengo che la proposta emendativa del collega Zucconi vada nella stessa direzione di un emendamento che avevamo proposto in maniera meno dettagliata anche noi in precedenza, e che ha ricevuto, come in questo caso, un parere contrario della relatrice e del Governo.

È evidente a tutti che questo Governo non si vuole occupare di ciò che è un'emergenza, una necessità del settore turistico italiano oggi, che è quella di prendere in mano la questione relativa alle piattaforme digitali, all'attività di intermediazione, a come queste piattaforme si relazionano con gli operatori turistici, quali condizioni impongono a questi operatori, dove e come pagano le tasse; è una questione che a questo Governo non interessa.

L'abbiamo detto in diverse occasioni, sia in Commissione che qui in Aula: questa è una delega organica che il Governo vuole avocare a sé sul settore del turismo, ma non si può continuare ad evitare le questioni più scottanti. Mentre il Paese parla di quanto queste piattaforme in questo momento abbiano una situazione di assoluto monopolio e di come queste piattaforme non abbiano una regolare contribuzione fiscale nel Paese nel quale operano - che è il Paese Italia -, mentre fuori di qui si discute di questo, in quest'Aula il Governo finge di non sentire, finge di non capire che questa è una questione prioritaria in questo momento per il settore del turismo, e, come mi è stato detto in relazione all'emendamento che avevo depositato, siccome la materia fiscale non è prettamente attinente al settore del turismo o altre scuse del genere, viene confermato un parere contrario anche a questa proposta emendativa, che va assolutamente nella stessa direzione di quella che avevamo proposto noi, seppure in maniera più sintetica.

Credo che non si possa scappare dalle proprie responsabilità, e invito seriamente il Governo a cogliere quest'ultima occasione per inserire nella delega sul turismo quello che molti operatori del turismo, molti albergatori e molte strutture di accoglienza ci hanno chiesto: intervenire in maniera chiara su quello che è l'assetto attuale dell'intermediazione turistica in Italia, e farlo soprattutto avendo come principi guida quello del contrasto dell'abusivismo ma anche e soprattutto quello del contrasto all'evasione fiscale.

Capisco che la parola “evasione fiscale” a qualcuno in quest'Aula possa dare fastidio, noi invece riteniamo che sia una cosa della quale ci dobbiamo occupare, ci dobbiamo occupare in questo provvedimento, e soprattutto che se ne debba occupare il Governo, anche attraverso il Ministero delle Politiche agricole e del turismo, che su questa questione avrebbe sicuramente qualcosa da dire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Presidente, intervengo per chiedere la sottoscrizione dell'emendamento, anche perché in questo caso si va a colpire gli operatori mondiali delle prenotazioni. Nel caso specifico della collega Moretto si andava a colpire anche il singolo operatore italiano che faceva praticamente offerta turistica.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Zucconi 1.05, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Presidente, sugli identici emendamenti 2.100 Schullian e 2.101 Binelli, parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 2.100 Schullian e 2.101 Binelli, con il parere favorevole della Commissione e del Governo. Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo a esprimere il parere.

Partiamo dall'ordine del giorno n. 9/1698-A/1 Zucconi.

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto con riformulazione, nel senso di impegnare il Governo “a valutare l'opportunità di adottare iniziative di propria competenza volte a garantire trasparenza nell'utilizzo dei fondi relativi alla tassa di soggiorno da parte dei comuni”.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/2 Silvestroni?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Sempre accolto con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare ulteriori misure volte a favorire un turismo realmente accessibile, riconoscendo a specifiche categorie di cittadini la piena gratuita funzione del patrimonio turistico e artistico nazionale”.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/3 Piastra?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/4 Colla?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/5 Bazzaro?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/6 Binelli?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/7 Dara?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/8 Giacometti?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/9 Parolo?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/10 Cavandoli?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/11 Squeri?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Non accolto, contrario.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/12 Barelli?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Contrario.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/13 Bond?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto con riformulazione; negli impegni, dopo “l'opportunità di”: “adottare opportune iniziative per lo sviluppo infrastrutturale legato allo svolgimento dei suddetti eventi”.

PRESIDENTE. Deputati, occorrerebbe sciogliere questi capannelli per consentire - deputato Sgarbi - per consentire a tutti noi di ascoltare le riformulazioni del Governo e dunque ai gruppi di assumere le decisioni conseguenti. Deputati Lorenzin, Cattaneo, Costa prendete postazione, grazie.

L'ordine del giorno n. 9/1698-A/14 Polidori ed altri?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/15 Spena ed altri?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto con una riformulazione dell'impegno, nel senso di modificarlo, dopo le parole: “del territorio nazionale”, in tal senso: “anche valutando l'opportunità di intervenire in sede di Unione europea per la sollecita definizione degli ostacoli evidenziati in premessa”.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/16 Pella?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto con una riformulazione dell'impegno in tal senso, dopo la parola “competenze”: “per dare maggiore visibilità allo stesso, affinché possa contribuire a sviluppare un brand sportivo nazionale di valore, basato sulla specificità territoriale...

PRESIDENTE. Scusate, deputati Lupi e Sgarbi, non si può fare quello che state facendo, quindi o vi accomodate altrove e proseguite il vostro sketch oppure state in silenzio, perché dobbiamo ascoltare le riformulazioni degli ordini del giorno, che sta leggendo il sottosegretario, portate pazienza. Prego, prosegua.

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Allora, si impegna il Governo: “a valutare l'opportunità di valorizzare il brand “Giro d'Italia” di ciclismo sia in termini istituzionali sia intervenendo nell'ambito delle proprie competenze, per dare maggiore visibilità allo stesso, affinché possa contribuire a sviluppare un brand sportivo nazionale di valore, basato sulla specificità territoriale, sul paesaggio, sulle tipicità dei comuni interessati e vetrina per l'intero Sistema Paese”.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/17 Baldini?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/18 Sportiello?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/19 Perconti e Zanichelli?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/20 Zanichelli?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/21 Scanu?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/22 Orrico?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/23 Masi?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/24 Manzo?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/25 D'Orso?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/26 Di Lauro?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/27 Berardini e Masi?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/28 Giarrizzo e Scanu?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/29 Alemanno?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/30 Lollobrigida ed altri?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Non accolto, respinto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/31 Rampelli?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto come raccomandazione.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/32 Meloni e Lollobrigida?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto con riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare provvedimenti volti a garantire (…)” e via seguitando.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/33 Ciaburro e Caretta?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1698-A/34 Caretta e Ciaburro?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Accolto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/1 Zucconi c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: accolta? Va bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/2 Silvestroni c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta dal presentatore? Sì.

Poi abbiamo i pareri favorevoli sugli ordini del giorno n. 9/1698-A/3 Piastra, n. 9/1698-A/4 Colla, n. 9/1698-A/5 Bazzaro, n. 9/1698-A/6 Binelli, n. 9/1698-A/7 Dara, n. 9/1698-A/8 Giacometti, n. 9/1698-A/9 Parolo e n. 9/1698-A/10 Cavandoli.

Quindi abbiamo invece un parere contrario sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/11 Squeri.

Ha chiesto di parlare la deputata Fiorini. Ne ha facoltà.

BENEDETTA FIORINI (FI). Presidente lo porrei in votazione, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Nardi. Ne ha facoltà.

MARTINA NARDI (PD). Grazie Presidente, colgo l'occasione del primo ordine del giorno utile per dichiarare, come si è evidenziato dalla lettura degli ordini del giorno, che il Partito Democratico, per scelta, ha deciso di non presentare nessun ordine del giorno, perché mi dispiace, lo dico con grande dispiacere, ma noi non ci facciamo prendere in giro e questa è una presa in giro.

Non avete voluto affrontare in una legge delega, quindi una legge aperta, larga per sua natura, dei temi che comunque non erano precisi, ma anch'essi erano abbastanza larghi. Non avete voluto accogliere questo tipo di disponibilità anche da parte del Partito Democratico, che, invece, credo abbia posto, così come anche le altre opposizioni, temi centrali riguardanti il turismo, le questioni dirimenti, le questioni che, effettivamente, attengono al sistema turistico, proponendo una legge delega un po' farlocca e, allora, per evitare di farci prendere in giro con degli ordini del giorno e degli accoglimenti che sarebbero accoglimenti non realmente accolti, perché non sono stati accolti negli emendamenti, essendo una legge delega, per scelta abbiamo deciso di evitare a tutti noi una grande presa in giro e una votazione su un provvedimento che, invece, poteva andare effettivamente a segnare in positivo e a fissare paletti al Governo su questioni che attengono a migliaia e migliaia di operatori e a una grande parte dell'economia del Paese.

Abbiamo fatto la scelta, invece, di dire al Governo su tante questioni “decidi tu”, senza porre i paletti necessari e soprattutto senza affrontare i temi veri.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/11 Squeri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/12 Barelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1698-A/13 Bond sul quale è stata presentata una proposta di riformulazione, che viene accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/14 Polidori il parere del Governo è favorevole. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1698-A/15 Spena, sul quale è stata formulata una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/16 Pella è stata formulata una proposta di riformulazione, che va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1698-A/17 Baldini, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, così come sugli ordini del giorno n. 9/1698-A/18 Sportiello, n. 9/1698-A/19 Perconti, n. 9/1698-A/20 Zanichelli, n. 9/1698-A/21 Scanu, n. 9/1698-A/22 Orrico, n. 9/1698-A/23 Masi, n. 9/1698-A/24 Manzo, n. 9/1698-A/25 D'Orso, n. 9/1698-A/26 Di Lauro, n. 9/1698-A/27 Berardini, n. 9/1698-A/28 Giarrizzo e n. 9/1698-A/29 Alemanno.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1698-A/30 Lollobrigida, sul quale il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Interverrò davvero brevemente, sottosegretario. Ovviamente, l'assenza del Ministro rende più complicato il mio intervento ma sarà ad occuparsi di agricoltura, come è normale che faccia, avendo un Ministero che è decisamente sbilanciato verso un settore strategico, come quello dell'agricoltura, che lo impegna maggiormente rispetto alla questione del turismo che, tuttavia, noi consideriamo altrettanto importante e riteniamo abbia necessità di avere una dignità particolare.

Abbiamo preso il contratto di servizio, il contratto che avete fatto tra le forze politiche di maggioranza, e abbiamo tratto uno spunto perché c'era scritta la stessa cosa che avevamo scritto nel nostro programma quando ci siamo presentati agli elettori: restituire all'Italia la possibilità di avere un Ministero, che si occupi di turismo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO (ore 16,45)

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Nel nostro ordine del giorno chiediamo proprio questo. Posso anche modificare quello che vorrei considerare un refuso perché potrebbe essere una cosa a cui appigliarsi: quindi toglierei le parole “in tempi brevi” dall'ordine del giorno perché mi sono reso conto che voi in tempi brevi non siete in grado di fare proprio nulla. E allora fatelo con i tempi che vi siete dati per governare la nazione, quindi con una elasticità particolare. Però riveda, sottosegretario, quanto è scritto nell'ordine del giorno: in esso si dice che il Governo si impegna a restituire alla nazione un Ministero del turismo. Dunque chiederò che venga messo al voto senza le parole “in tempi brevi”, quindi con i tempi che vi darete, quanto avete scritto nel vostro contratto, quanto noi abbiamo presentato agli elettori, quanto la Lega ha detto ai propri elettori, quanto il MoVimento 5 Stelle ha raccontato ai propri elettori e vediamo quest'Aula come si esprimerà. Certo la responsabilità di bocciare la possibilità di avere un Ministero del turismo è una cosa grave in linea con chi ha cancellato dalla nazione tale possibilità ma in discontinuità completa con il nostro programma, le nostre istanze e i bisogni reali della nazione e del settore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1698-A/30 Lollobrigida.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1698-A/31 Rampelli che è stato accolto con raccomandazione.

FABIO RAMPELLI (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). Grazie, Presidente. Volevo chiedere al Governo, se ha la cortesia di ascoltare: non so se il parere è stato in particolare formulato dalla sottosegretaria Pesce o da altri, comunque visto che c'è questa sensibilità, perché colgo la parte positiva della raccomandazione e quindi vedo il bicchiere mezzo pieno piuttosto che quello mezzo vuoto. L'ordine del giorno è scarno, non entra nel merito di nulla, chiede soltanto un fatto dovuto cioè che vengano considerate all'atto dell'esercizio delle deleghe da parte del Governo sulla materia le sentenze (sono addirittura tre) emesse dalla Corte costituzionale. Ripeto è un atto dovuto quindi o va bene o non va bene: la raccomandazione in questo caso a mio avviso è - mi permetto con grande cortesia - per così dire un istituto improprio e quindi sono qui a chiedere, sottosegretario, che possa trasformare la raccomandazione in un parere positivo.

PRESIDENTE. Il Governo ritiene di intervenire?

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. No.

PRESIDENTE. Onorevole Rampelli, insiste per la votazione?

FABIO RAMPELLI (FDI). A questo punto insisto per la votazione. Posso illustrarlo e fare la mia dichiarazione perché altrimenti non si capisce di che cosa votiamo?

PRESIDENTE. Così sarà. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). La materia del turismo è molto articolata: in questo caso parliamo delle guide turistiche che, com'è noto, sono normate come tutte le altre professioni, a pieno titolo sono professioni e sono inquadrate come professionisti e, quindi, sono soggette a tutte le procedure degli altri professionisti (gli architetti, gli ingegneri, i medici). Tutti gli altri professionisti sono abilitati all'esercizio della propria professione attraverso esami che in buona sostanza sono esami di Stato che vengono distribuiti sul territorio e gestiti territorialmente ma comunque l'esame che svolgono i professionisti citati sono esami di Stato. Ora la fattispecie è particolarmente rilevante - non ce ne siamo occupati soltanto noi, quindi è materia che gran parte dei gruppi parlamentari conoscono a menadito - è particolarmente importante perché c'è anche un contenzioso aperto con l'Europa, perché se noi dovessimo stabilire il principio, andando contro le sentenze della Corte costituzionale, che il mestiere di guida turistica non è una professione, automaticamente diventa un servizio e automaticamente viene confermata l'elencazione di questo genere di mestiere nella direttiva “Bolkestein”. Ciò comporta una serie di conseguenze negative che consentirebbero a tutte le guide turistiche del pianeta di venire in Italia a spiegare la cupola del Brunelleschi piuttosto che il Barocco, il Rinascimento, il Medioevo, il paleocristiano, l'Anfiteatro Flavio e quant'altro; mentre diversamente le guide turistiche italiane non potrebbero certo andare in altre, meno attrezzate da un punto di vista dei giacimenti culturali, nazioni, perché non ci sarebbe molto da spiegare.

Quindi è di fatto una concorrenza, quella che si aprirebbe, che non va soltanto a discapito della guida turistica in quanto tale, ma va a discapito anche del nostro giacimento culturale, perché quando si spiega un sito archeologico piuttosto che un monumento, si narra anche dell'identità culturale, dello spirito, del genius loci che comunque animano una determinata bellezza. Noi abbiamo quindi il dovere di preservare la professione di guida turistica, perché dietro l'esercizio di questa professione c'è un'impostazione molto chiara e precisa, e c'è un argine rispetto alla possibilità che venga confermato l'improprio, e contestato anche dal Governo precedente, inserimento della guida turistica dentro la direttiva “Bolkestein”. Noi quindi… Questo è il senso dell'ordine del giorno, avevo presentato anche un emendamento che non è stato accolto. Il senso è quello di confermare che la guida turistica è una professione, e quindi dare armi e strumenti al Governo, che sta negoziando con Bruxelles per tenere fuori dalla direttiva “Bolkestein” le guide turistiche.

Ne abbiamo parlato, sono stati approvati ordini del giorno in quantità lungo l'arco di vari anni, con il parere favorevole non solo dell'attuale opposizione, ma anche della vecchia opposizione, quindi in linea strettamente teorica qui dovrebbe uscire un voto unanime. Per cui non capisco sinceramente l'ostinazione del Governo nel voler non considerare l'ipotesi di un parere favorevole, e mi auguro che in coscienza i deputati e colleghi possano votare a favore di questo ordine del giorno, che è solo un indirizzo: in quanto tale, addirittura non è neanche prescrittivo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fatuzzo. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Il collega deputato Rampelli mi ha convinto; anche perché quando si votò a Strasburgo la direttiva “Bolkestein” votai contro, e ogni volta che ne sento ripetere il nome mi vengono i brividi, perché dare possibilità di farci dumping sul costo del lavoro anche nel caso delle guide turistiche mi preoccupa non poco. Io raccolgo quindi l'invito del collega Rampelli, spero che anche gli altri colleghi facciano altrettanto; e voterò quindi a favore di questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rampelli n. 9/1698-A/31, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 16,55)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno Meloni n. 9/1698-A/32.

C'è una proposta di riformulazione, Meloni e Lollobrigida.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, io mi rivolgo al rappresentante del Governo per una considerazione. Quanto è accaduto in provincia di Ravenna, un evento atmosferico imprevedibile e gravissimo, ha colpito le aree di Milano Marittima e di Cervia. Abbiamo una situazione che è grave sotto il profilo degli stabilimenti, che ovviamente in questa stagione hanno il momento più importante della loro attività; abbiamo una situazione di interruzione del traffico ferroviario sulla Ravenna-Rimini.

Debbo dire che quanto ha detto testé il signor sottosegretario, a proposito del parere, un po' ci stupisce, perché già l'ordine del giorno dice al Governo di valutare; ora, valutare l'opportunità in sé è una contraddizione, perché il Governo può valutare e deve valutare se sussistono le ragioni dello stato di emergenza, ma quanto all'opportunità di intervenire, se è possibile, con lo stato d'emergenza, è evidente che ci pare un fuor d'opera, questa precisazione.

Tuttavia, cogliamo anche l'occasione, penso anche a nome dell'Aula, di esprimere alle popolazioni colpite da questo evento atmosferico la solidarietà di tutta la Camera dei deputati (Applausi).

PRESIDENTE. Quindi, la riformulazione è accolta o non è accolta? Il Governo non mi pare che sia intenzionato ad intervenire. Quindi l'accoglie? La riformulazione è accolta. Andiamo avanti.

Ordini del giorno Ciaburro n. 9/1698-A/33 e Caretta n. 9/1698-A/34, c'è un parere favorevole da parte del Governo.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Antonio Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Presidente, Governo, onorevoli colleghe e colleghi, preliminarmente comunico il voto favorevole della componente MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero del gruppo Misto al disegno di legge n. 1698-A, che prevede la delega al Governo in materia di turismo.

Qualche osservazione, qualche ragionamento comunque vanno fatti, in quanto riteniamo il turismo un settore fondamentale dell'economia del nostro Paese, nonostante il quinto posto mondiale in termini di incoming straniero ed il sesto posto come quota di mercato internazionale.

Qualcuno potrà obiettare: ma come, ci si lamenta di un quinto posto mondiale con circa 60 milioni di visitatori stranieri all'anno? Sì, perché se è vero, come è vero, che il nostro Paese è naturalmente, senza dubbio alcuno, vocato al turismo ed alla ricezione di ospiti da tutto il mondo; se è vero che questo Paese possiede uno straordinario mix di storia, cultura, arte, mare…

PRESIDENTE. Colleghi, chiedo scusa, dovreste cercare di abbandonare l'Aula, se proprio questa è la decisione che avete preso, in silenzio, per consentire al collega Tasso di svolgere la propria dichiarazione di voto. D'accordo? Colleghi…

Prego, riprenda pure, deputato Tasso.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Grazie, Presidente.

Se è vero che questo Paese possiede uno straordinario mix di storia, cultura, arte, mare, natura, enogastronomia, come ebbi modo di dichiarare in quest'Aula il 6 giugno dell'anno scorso in occasione del voto di fiducia a questo Governo; se è vero che l'Italia, per quanto riguarda il mix di peculiarità che ho appena elencato, non ha nulla, proprio nulla da invidiare a Paesi certamente belli e affascinanti come la Francia, la Spagna, che però ci sopravanzano in termini di presenze, entrate, quote di mercato, ma come ho appena detto in termini di fascino e caratteristiche siamo assolutamente in linea, se non addirittura oltre; allora certo che mi lamento! Certo che non ne sono entusiasta perché mi rendo conto che c'è qualche cosa che non funziona a pieno, che non fa girare il delicato meccanismo turistico nel migliore dei modi; che è un meccanismo che da solo vale il 12 per cento del PIL italiano e il 14 per cento dell'occupazione e per il quale il contratto di Governo riserva un apposito capitolo, un capitolo che è un articolato dove era in programma - e spero lo sia ancora - la creazione di un ministero apposito con portafoglio, un dicastero che abbia un'operatività massima e completa e che non sia accorpato a un altro con il timore che venga poi relegato in una posizione di secondo piano.

Certo, vi sono attinenze fra il turismo e l'agricoltura, e l'enogastronomia ne è un esempio, e sostanzialmente è questa la logica con la quale si è operata questa scelta, cioè di accorpare il turismo all'agricoltura, ma anche con i beni culturali il turismo aveva ed ha attinenza, considerato il sempre crescente interesse verso l'arte, la storia e le tradizioni. Ma con questa ratio l'ambito turistico potrebbe essere accorpato ovunque…

PRESIDENTE. Concluda.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). …poiché per svilupparlo vanno intraprese politiche infrastrutturali, economiche e familiari integrate con un sistema di accessibilità che lo renda fruibile alle persone meritevoli di maggior tutela.

Concludo, Presidente, che per una serie di motivazioni favorevoli e positive, tra cui l'accoglimento dell'emendamento 1.117 Pella sullo sport, sulla considerazione del turismo sportivo, ribadisco il voto favorevole della componente MAIE del gruppo Misto (Applausi dei deputati del gruppo Misto-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Alessandro Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (MISTO-NCI-USEI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, membri del Governo, credo che il dibattito che si è svolto in questi giorni alla Camera dei deputati abbia evidenziato una posizione che accomuna un po' tutti i gruppi della Camera dei deputati, cioè la centralità del comparto turistico.

Chi più chi meno, chi con diverse sfaccettature e varie sfumature, ha messo in evidenza l'importanza di questo settore sotto il punto di vista economico, da un punto di vista proprio del prodotto interno lordo per il nostro Paese, individuandolo come un settore centrale della nostra economia.

Queste parole, però, credo che abbiano caratterizzato quest'Aula e altre istituzioni molto spesso. La commistione e l'importanza di questo settore credo che sia ampiamente diffusa. Nonostante questo, però, purtroppo mancano troppo spesso le azioni conseguenti di tutti i Governi: da un lato, si è sempre enunciata l'importanza del settore turistico e l'unicità del patrimonio turistico italiano; dall'altro, non vengono mai fatte politiche conseguenti a quanto si dichiara e si annuncia.

Venendo, poi, al contenuto della legge delega all'attenzione di questa Camera, noi come Noi con l'Italia-USEI apprezziamo il fatto che la legge delega si proponga la regolamentazione di nuovi settori turistici emergenti come il settore turistico sanitario, quello termale, il turismo rurale, il turismo sostenibile, a cui siamo particolarmente attenti, e quello religioso.

Apprezziamo, inoltre, l'intenzione, evidenziata nella legge delega, di eliminare elementi burocratici che vessano il mondo turistico e gli operatori e che certe volte scoraggiano iniziative importanti in questo settore.

Allo stesso modo, apprezziamo moltissimo l'intenzione di migliorare la qualità delle professioni nell'ambito turistico. Sono tutti aspetti di cui certamente il nostro Paese ha bisogno e abbiamo fiducia che venga svolto un lavoro adeguato da parte del Ministro.

Quindi, in generale apprezziamo la buona volontà di inserire elementi che aiutano il settore turistico e che migliorano il contesto di questo settore.

Certamente mancano degli aspetti, su cui si deve lavorare e, da questo punto di vista, non è solo il Ministro Centinaio che ne ha la responsabilità ma quando si parla di turismo e quando si parla, ad esempio, di fiscalità, ovviamente non può essere un solo Ministro ma deve essere la collegialità del Governo a intervenire perché ci possano essere degli strumenti agevolativi per gli operatori.

Sappiamo bene, tutti noi che abbiamo esperienze nell'ambito politico e istituzionale, quanto sia importante indirizzare i comportamenti attraverso strumenti messi a disposizione dalla fiscalità e da agevolazioni fiscali.

Così come è importantissimo - e qui non può intervenire il Ministro Centinaio - il tema delle infrastrutture e poco fa, prima dell'inizio di questa seduta pomeridiana, abbiamo svolto un question time in cui chiedevamo esattamente al Governo se ci sia una reale volontà di sostenere le grandi opere nel nostro Paese che avvicinano le distanze, che garantiscono competitività in tanti settori economici e produttivi, compreso l'ambito del turismo.

Così come non affronta, la legge delega sul turismo, il tema del passaggio generazionale. È un tema molto più delicato, molto meno trattato in alcuni passaggi in quest'Aula, ma crediamo che sia importante lo stato di attenzione alla caratteristica che riguarda l'ambito turistico, ovvero il fatto che tante attività siano state avviate, nella storia del nostro Paese, dai nonni e dai padri di chi oggi gestisce attività ricettive e credo che questo sia un elemento che prima o poi in quest'Aula si dovrà affrontare e che il Governo dovrà tenere in considerazione.

Così come un aspetto che la legge delega non affronta è quello delle competenze Stato-regioni - e arrivo alla conclusione, Presidente - che è un tema su cui anche la Corte costituzionale ha avuto posizioni contraddittorie. C'è la grande questione di dover fare una promozione unitaria nel nostro Paese, tenendo conto, però, che il Titolo V della Costituzione attribuisce competenze specifiche alle regioni nell'ambito del turismo.

Quindi, per concludere, Presidente, Noi con l'Italia-USEI darà un voto favorevole sulla legge delega sul turismo come atto di fiducia verso il Ministro Centinaio, fiduciosi che nei decreti attuativi del Ministero si possa dare concretezza decisa e ferma a quanto è stato dato come indirizzo all'interno della legge delega, consapevoli che il mercato del turismo è un mercato caratterizzato sempre più dall'elemento di concorrenzialità, che è un settore che va velocissimo, che utilizza molto strumenti importanti e moderni come quelli di Internet, attraverso Booking, TripAdvisor e altre piattaforme e, quindi, bisogna stare al passo coi tempi e avere un Governo in grado di dare risposte adeguate.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO COLUCCI (MISTO-NCI-USEI). Siamo fiduciosi, dunque, che si possa mantenere un confronto col Parlamento e continuare a lavorare insieme su questo importante e strategico settore d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Sogno Italia-10 Volte Meglio).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Giuseppina Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, signor Presidente. Membri del Governo, “sul turismo, su cui finora abbiamo avuto poco tempo, ho trovato difficoltà a far partire la macchina”. Queste sono le parole del Ministro Centinaio nella conferenza stampa dopo un anno dal suo insediamento, ed è vero: a parte il passaggio delle competenze dal Mibact al Ministero dell'Agricoltura, nulla è stato fatto e ciò è assurdo se si pensa che nel nostro Paese il turismo rappresenta il 5 per cento del PIL e il 6 per cento dell'occupazione.

È bene dire che si registra, comunque, una controtendenza dell'Italia rispetto a un trend mondiale che vede il turismo in crescita, sia per l'abbassamento dei costi dei trasporti sia per l'aumento del livello di redditi anche in conseguenza delle economie emergenti che, quindi, ampliano potenzialmente il bacino dei viaggiatori. Ebbene, come dicevo, in Italia, invece, si registra un trend inverso, perché per quest'anno - e l'abbiamo già sentito dire in quest'Aula durante la discussione - si registra una presenza di turisti inferiore di quasi 2 milioni di unità. Peraltro, ancora una volta a pagarne le spese sono soprattutto il Sud e le Isole, mentre appaiono più resilienti le zone del Nord-est e del Nord-ovest.

Ebbene, dunque, al di là dei grandi proclami e delle grandi promesse, ancora una volta deluse, in questo anno il Governo giallo-verde ha fatto poco e il provvedimento di cui abbiamo discusso in realtà è molto deludente e mi viene da dire che la Commissione attività produttive, che dovrebbe essere quella - non fosse altro che per la nomenclatura - che dovrebbe produrre di più, in realtà in questo anno e mezzo si è occupata di poco, esclusivamente di una delega che, come abbiamo già detto, è più che altro fumosa.

Ebbene, quindi, niente Ministero del Turismo, non c'è nemmeno il dipartimento ad hoc creato nel Ministero dell'Agricoltura, abbiamo già detto che il piano strategico è fermo, che l'ENIT non ha provveduto ad approvare il piano triennale 2019-2021, unico vero strumento di programmazione, insomma, nulla. Ma, in realtà, non è nemmeno un problema di creazione del Ministero ad hoc o del dipartimento perché, secondo noi, vedete, se vogliamo parlare di turismo, innanzitutto, sarebbe stata necessaria una discussione parlamentare ampia, vera, schietta e non una legge delega.

Io credo che il problema non sia promuovere l'Italia, l'Italia è il “Bel Paese” per eccellenza, lo sappiamo tutti, dire: “venite in Italia, perché l'Italia è ricca di storia, di arte, di monumenti, di buon cibo” mi viene da dire che è un po' come dire: “viva la mamma”. E, quindi, in realtà, che cosa servirebbe? Servirebbe organizzare e qualificare l'accoglienza, e ciò va fatto sia dal lato dell'offerta che dal lato della domanda. Come si fa? Con le politiche industriali, le politiche industriali dell'accoglienza che oggi mancano e intendo dire innanzitutto che è necessario procedere all'ammodernamento delle strutture ricettive. Insomma, il problema non è abbinare o meno il turismo al Ministero dell'Agricoltura, ma è impossibile parlare di turismo senza affrontare le politiche sostanziali delle città, e faccio un esempio: l'articolo 1 è stato definito un elenco della spesa, in realtà, così, appare piuttosto un tentativo disperato di riempire un provvedimento che è arrivato in Commissione vuoto, smagrito, smunto e poi si è finito col riempirlo troppo, finendo per andare a irrigidire un settore, quello del turismo, che per sua natura richiede una grande flessibilità. Come dicevo, in questo lungo elenco è inserito e menzionato il turismo di ritorno, il turismo delle radici, tema a me molto caro, visto che io provengo dal Molise. Ebbene è importante - e prendo questo come esempio - considerare che le aree interne stanno cambiando il proprio volto, cioè si svuotano dei cittadini residenti e fanno sempre più posto ai turisti. È giusto sicuramente fare leva sul sentimento che lega chi necessariamente ha dovuto abbandonare il luogo d'origine rispetto a questo ed è anche bello e giusto far leva sulla curiosità, sull'affezione per i luoghi, le piazze i balconi da cui si sono affacciati gli avi o, ancora, la curiosità di sapere chi porta lo stesso cognome, ma perché tutto ciò diventi anche linfa vitale per i nostri borghi, per le aree interne, è fondamentale, secondo noi, concepire la cultura integrata con lo spopolamento, e questo solo per fare un esempio e per dire che per parlare di turismo è necessario partire dal contesto cittadino.

Il turismo non è solo un segmento, non può essere pensato come tale; se vogliamo che il turismo sia una soluzione anche al problema dello spopolamento delle nostre aree interne, allora, dobbiamo ragionare in termini più complessivi, altrimenti non possiamo immaginare nemmeno di richiamarci, per esempio, all'enogastronomia per far leva sulla crescita del turismo, perché in quel caso potremmo andare in vacanza in Mongolia e in Africa e, lì, certamente non avremmo necessità di trovare il buon cibo a tavola.

E allora, l'approccio rigido che è stato dato, attraverso una proliferazione di norme, senza però una visione programmatica, non solo non aiuta il turismo, ma fa un danno al settore strategico di cui stiamo parlando. Attenzione, l'abbiamo già detto, state confondendo la regolamentazione con la programmazione, sono due cose differenti.

E, ancora, abbiamo detto che è necessario organizzare e qualificare l'accoglienza anche dal lato della domanda, proverò a spiegare perché e cosa intendo dire. Intendo dire che è necessario qualificare i luoghi nei servizi essenziali; l'abbiamo detto, il turista è più informato, oggi, ed è più esigente e, quindi, quando arriva nelle nostre città, vuole trovare i negozi aperti per lo shopping, non vuole certo vedere cumuli di spazzatura lungo i marciapiedi e, poi, la dico ancora così, va bene l'Alitalia, ma se il nostro turista scende dall'aereo Alitalia e non trova i taxi, non trova gli autobus, non trova le biciclette, non trova gli scooter, ma, allora, di che cosa parliamo e come pensiamo di poter parlare di turismo senza parlare di servizi essenziali e di infrastrutture?

Noi di Liberi e Uguali avremmo ritenuto certamente più proficuo parlare di questo tema, utilizzando una o più leggi ordinarie per poter dare risposte più certe e definite e, invece, avete preferito restringere il campo del dialogo tra le mura del Ministero dell'agricoltura e, peraltro, richiedete un tempo lunghissimo per l'attuazione delle deleghe: due anni; abbiamo cercato di spiegarlo anche attraverso gli emendamenti, sarebbe stato più opportuno ridurre il tempo, per cercare di dare quelle risposte certe che oggi servono nel settore del turismo.

Poi, ecco, questa delega si proponeva di intervenire su tre settori importanti: le professioni turistiche, la classificazione delle strutture alberghiere ed extra alberghiere e la gestione dei dati. Di fatto, poi, la delega è arrivata anche depotenziata, perché la parte relativa al codice identificativo delle strutture è trasmigrata nel decreto “crescita”.

Mi avvio alla conclusione, dicendo qualche parola proprio sulle professioni turistiche, e l'ho già detto durante la discussione in Aula, manca anche qui il principio direttivo, se non abbiamo ancora capito che è necessario che l'abilitazione diventi unica e a carattere nazionale non riusciremo mai a dare risposte a quei professionisti che le chiedono da anni e a tutti gli aspiranti tali.

E allora - e chiudo davvero - va bene la lotta all'abusivismo, ma perché non abbiamo affrontato anche il tema dell'evasione fiscale e, poi, perché no l'intermediazione attraverso il web? Ok rafforzare l'intesa Stato-regioni, ok la semplificazione per le nuove imprese che fanno turismo, ma perché non anche per quelle che da anni lottano contro tutte le difficoltà e ancora resistono sul mercato? E, allora, ecco, mi viene da dire che di fumo ce ne è tanto, ma l'arrosto dov'è? Non c'è. E, allora, per questi motivi, noi di Liberi e Uguali consegniamo all'Aula un voto di astensione (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Riccardo Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Signor Presidente, signori del Governo, colleghi, questo disegno di legge può essere considerato un passo nella giusta direzione, ma lo riteniamo ancora veramente timido e per certi versi carente e, dunque, Fratelli d'Italia, pur condividendone in linea di massima gli indirizzi, esprimerà in merito un voto di astensione.

Diciamo subito che, se il provvedimento fosse rimasto quello che era quando è arrivato in Commissione, avremmo addirittura espresso un voto contrario, perché era veramente un sacco vuoto e, quindi, dobbiamo ringraziare la presidente della X Commissione, tutti i membri che ne fanno parte e, segnatamente, la collega Andreuzza, la relatrice di maggioranza, per averlo riempito di qualche contenuto, contenuto che, però, non basta, secondo noi, ad esprimere un voto favorevole.

Ci sono dei limiti in questo disegno di legge, limiti anche piuttosto seri, innanzitutto quello di non aver dato un impulso convinto verso la creazione di un Ministero del turismo cosa che, per noi di Fratelli d'Italia, rappresenta il vero punto di svolta per rilanciare l'opera del Governo nel settore; secondariamente, di non aver tenuto conto che un perdurante immobilismo in questo settore nuocerà veramente e gravemente. La collega che mi ha preceduto ha già dato dei dati abbastanza precisi sull'andamento, le prenotazioni per il mese d'agosto segnano il passo a fronte di un 2019 in flessione sia per ragioni climatiche, che, soprattutto, perché si stanno via via rendendo di nuovo agibili quelle destinazioni che erano da tempo entrate in crisi, quali quelle del nord Africa, ad esempio, che magari non avranno porti sicuri, ma che vedono in costante aumento l'afflusso di milioni di turisti.

Non possiamo rimanere fermi su questi settori, dobbiamo continuare ad implementarli, le nostre strutture hanno bisogno di un impulso forte e governato per la riqualificazione, lo diciamo tutti, ma cosa abbiamo fatto fino a oggi, in questo anno e mezzo? Cosa ha fatto questo Governo in questo senso se non bocciare decine di emendamenti che prevedevano, attraverso crediti di imposta o attraverso garanzie da parte dello Stato, la riqualificazione delle strutture alberghiere? Non ha fatto niente, ha bocciato soltanto gli emendamenti. Insomma, il turismo è, sì, una risorsa, ma va promosso, curato, adeguato alle esigenze contemporanee.

Dicevamo, però, che contiene alcuni tratti positivi e sottolineiamo l'apporto del gruppo di Fratelli d'Italia in merito: è stata istituita una scuola di alta formazione turistica al comma 4, punto p), e ringraziamo nuovamente i colleghi per aver trovato anche le coperture e, quindi, una concreta attuazione della stessa; è stata inserita la tematica dell'impresa turistico-esperienziale, alla lettera a), punto c; sono stati inseriti nuovi criteri per la classificazione alberghiera, lettera h), comma 2. Ecco, qualcosa di positivo c'è, ma manca tutta la parte che Fratelli d'Italia ha già da tempo indicato, cioè cosa si dovrebbe fare veramente per rimettere mano e governare il settore turistico in Italia.

Vi segnaliamo che abbiamo già depositato una proposta di legge di riforma costituzionale per conferire nuovamente allo Stato una competenza, seppure concorrente con le regioni: è la proposta di riforma costituzionale n. 1793; abbiamo già presentato nella proposta di legge n. 1743 l'elevazione del Ministero del turismo a Dicastero a se stante e dotato di portafoglio; manca una cabina di regia e un'opera di costante coordinamento dell'attività di promozione e normativa del settore; è stato, ancora, presentato un testo unico nella proposta n. 1743 che comprenda e riforma, possibilmente sfoltendo le boscaglie delle mille norme al riguardo, un testo di legge che faccia pulizia della pletora di leggi e che riquadri e riassesti tutto il settore.

Questo percorso sta già, nero su bianco, nelle proposte di Fratelli d'Italia: non ci vogliamo mettere il cappello sopra, le mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche e, segnatamente, del Governo, però bisogna muoversi; non si può continuare, dico sempre, con le audizioni, se, poi, da queste audizioni non si arriva al dunque. Io spero che queste proposte di legge vengano calendarizzate: credo che sarebbe un modo per aiutare anche l'opera del Governo e per sanare le lacune che sono presenti in questo disegno di legge che, in gran parte, motivano anche la nostra astensione.

Bisogna procedere ad una migliore stesura del codice identificativo, soprattutto laddove non comprende persone fisiche e giuridiche imprenditrici, ancorché operanti come locatori che continuano, di fatto, ad essere escluse dall'obbligo di pubblicazione del codice stesso; ci vuole una migliore regolamentazione delle modalità operative delle piattaforme digitali: vi segnalo che, anche lì, è già stata depositata una proposta di legge, la n. 1900, che incide in questo settore. Possibile che le aziende siano sottoposte a valutazioni che si prestano a mille inganni solo per il fatto che le recensioni sono anonime e a discrezione della piattaforma di gestione? Io ve lo ripeto: chiedetelo ai ristoratori e agli albergatori quanto questo influenzi anche il proprio giro d'affari; sono recensioni anonime alle quali non è quasi possibile rispondere. Possibile che si paghino commissioni fino al 24 per cento per le prenotazioni online a piattaforme digitali che pagano le tasse all'estero, operano dall'estero e fanno le loro politiche prescindendo dalla nazionalità nella quale operano? Ripeto: abbiamo presentato una proposta di legge alla Camera e anche al Senato, che prevede, tra l'altro, di portare la web tax dal 3 al 6 per cento e, soprattutto, prevede di realizzarla veramente: i decreti attuativi sono ormai in ritardo di mesi, basta farli, basta la volontà politica di farli. E, poi, come si fa a procedere a passi forzati con la fatturazione elettronica e adesso con lo scontrino elettronico a carico del settore turistico e dell'indotto e, contemporaneamente, a consentire che i giganti del web godano di regimi fiscali ridicoli e fuori controllo?

Ancora, sulla tassa di soggiorno non ci stiamo muovendo: il Ministro, l'altro giorno, ci ha detto che abbiamo ragione, però bisogna cominciare a operare. L'ordine del giorno è stato approvato: vediamo se in questo senso ci si muova. Siamo a Roma, facciamo un esempio: ogni anno, i turisti versano, attraverso le strutture ricettive, 150 milioni di euro. Con questi 150 milioni di euro si potrebbe a fronteggiare un po' il decoro di questa città, magari, non so, tappare quei 2 milioni di buche che rendono veramente difficile il percorso pedonale nella città di Roma. 150 milioni di euro, ripeto, mal contati sono 2 milioni di riparazioni. Credo che rimetteremmo a posto le strade di Roma, che diventerebbero lisce come un tavolo da biliardo con 150 milioni ogni anno.

Un'altra lacuna: quella di non affrontare il problema ENIT. Noi abbiamo questa struttura, questo ente che si occupa di turismo, ma se io chiedessi a tutti voi quali sono le competenze esatte e qual è la sua operatività esatta, io sono convinto che nessuno mi saprebbe rispondere perché, da sempre, praticamente, non esiste, e non conta la persona del presidente, contano le funzioni che noi gli vogliamo andare ad attribuire.

Noi speriamo che questi punti, queste lacune, queste mancanze vengano finalmente affrontati dal Governo, che venga portata in X Commissione tutta la serie di proposte di legge - le nostre, come quelle degli altri - e si cominci ad essere operativi e fattivi, perché il turismo per l'Italia è sì una risorsa infinita e potrebbe essere per tutti - lavoratori, imprese, comunità - un albero in fioritura perenne, ma va curato, rinnovato costantemente.

Dopo anni di abbandono, e qui ognuno deve fare il mea culpa a seconda di quanti anni è stato al Governo, ma dopo veramente decenni di abbandono, non prendiamoci noi la responsabilità di ulteriori immobilismi. Andiamo avanti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Squeri. Ne ha facoltà.

LUCA SQUERI (FI). Grazie, Presidente. In sede di discussione generale, il nostro capogruppo in Commissione, l'onorevole Barelli, ha avuto modo di esprimere le perplessità di Forza Italia sui contenuti di questo provvedimento, in particolare, per l'eccessiva indeterminatezza dei criteri di delega, per cui, il lavoro della Commissione attività produttive si è essenzialmente concentrato nel rafforzare i contenuti della delega e nel definirne i limiti.

Il nostro atteggiamento in Commissione è stato dettato dalla volontà di contribuire al miglioramento del testo: ancorché non siano state accettate tutte le nostre proposte, si è lavorato proficuamente.

In Commissione, la maggioranza ha accolto in pieno o riformulati sei nostri emendamenti: sull'attività imprenditoriale nei contratti di locazione breve ad uso turistico, sul contrasto all'abusivismo nel settore delle locazioni brevi, sulla necessità di tener conto delle esperienze e delle normative regionali in sede di redazione dei decreti, sul contrasto all'abusivismo professionale e all'abusivismo telematico, sul turismo sanitario e termale e, infine, sulla interoperabilità delle banche dati e dei portali sul turismo che questo provvedimento prevede. Significa che il turista può entrare nei portali nazionali e, di lì, scendere a quelli regionali e settoriali; significa una modulistica, procedure unificate, una grande semplificazione per tutti gli operatori.

In Aula, abbiamo avuto un parere favorevole sugli emendamenti su diverse, importanti proposte: il turismo religioso, che per il nostro Paese è fondamentale. Secondo alcune stime dell'Organizzazione mondiale del turismo, il turismo religioso vale oltre 18 miliardi di euro, con dati che parlano di circa 300 milioni di turisti religiosi nel mondo e un trend crescente verso località considerate sacre, con un ricco patrimonio culturale, storico e artistico. L'offerta religiosa del Bel Paese si sostanzia di circa 1.500 santuari, 30 mila chiese, 700 musei diocesani, oltre che di tantissimi monasteri e conventi. In tutti questi luoghi si concentra gran parte del patrimonio culturale ed artistico italiano ed essi rappresentano tappe fondamentali sia per i pellegrinaggi che per il turismo culturale e religioso.

Poi, c'è il turismo sportivo, un settore in forte crescita. Nel 2018, Federturismo Confindustria ha presentato dei dati in base ai quali i viaggiatori per sport, in Italia, nell'anno precedente, sono più di 11 milioni, con una spesa di 9 miliardi e con 60 milioni di pernottamenti. Circa un italiano su quattro sceglie la meta delle proprie vacanze anche in virtù dell'offerta sportiva. Si stima che, nel 2016, quasi il 19 per cento dei turisti abbia scelto di trascorrere le vacanze in Italia all'insegna dello sport sia come motivazione principale che secondaria.

Poi, abbiamo l'attuazione del Piano strategico del turismo del 2017: ci è sembrato importante inserire nella delega questo riferimento. Questo Piano è nato con il contributo puntuale di Ministeri, regioni, dei comuni tramite l'ANCI, sindacati, associazioni di categoria.

Questo ampio lavoro di concertazione non poteva essere messo da parte. Strumento centrale della strategia del piano è costituito dall'attivazione di tavoli di concertazione interistituzionali permanenti fra amministratori, regioni, altri enti territoriali e operatori di settore, quindi in sinergia tra i vari attori della filiera.

Il piano è stato esaminato nelle Commissioni parlamentari competenti nella scorsa legislatura e ricordo il voto favorevole del nostro gruppo su di esso, come quello dei gruppi che oggi compongono la maggioranza. Avevamo anche proposto un emendamento sul turismo della terza età, con un'impostazione diversa da quella prevista dalla lettera l) del comma 2, che riguarda il turismo accessibile per le categorie protette. Il nostro testo faceva riferimento a quella parte di popolazione ultrasessantenne che ha risorse, ma soprattutto tempo, e che quindi può godere delle offerte destagionalizzate. In Italia sono circa 12 milioni e mezzo i viaggiatori senior in grado di generare un giro d'affari di 19 miliardi e mezzo, che, se si considera l'indotto, raggiunge i 35 miliardi, e qui il mio collega Fatuzzo me lo confermerà. Si tratta di un comparto specifico, che ha esigenze specifiche: accessibilità ai luoghi, diete alimentari particolari, esigenze di intrattenimento particolari, servizi di emergenza sanitaria di prossimità. Il modello cui la nostra proposta fa riferimento è quello della Spagna, dove c'è un programma che non a caso si chiama “Aiuto alle vacanze per anziani e al mantenimento dei livelli lavorativi nelle zone turistiche”.

Questo programma offre migliaia di pacchetti integrati, da settembre ad aprile, ai turisti della terza età di tutta Europa. A fronte di un impegno governativo di 50 milioni di euro, vengono prodotti movimenti turistici per più di 311 milioni di euro, che apportano nelle sole zone di destinazione redditi per 238 milioni di euro, con un ritorno fiscale e contributivo stimato in più di 90 milioni di euro.

Su questo fronte abbiamo ottenuto almeno la previsione di offerte turistiche destagionalizzate, una previsione che riteniamo si potrà migliorare al Senato.

In definitiva, il provvedimento è stato assai migliorato nel lavoro di Aula e Commissione; il confronto tra maggioranza e opposizione è stato aperto, in particolare perché riteniamo che quella del turismo sia una tematica che sta a cuore a tutti i membri del Parlamento e del Governo, senza distinzioni di orientamento politico.

Stando alla bilancia dei pagamenti, in Italia le entrate derivanti dal turismo internazionale hanno raggiunto, nel 2018, i 42 miliardi. In particolare, dai risultati di un'analisi condotta per Confturismo-Confcommercio, emerge un surplus per la bilancia commerciale italiana di un miliardo in più rispetto al 2018. Se, infatti, la spesa degli italiani all'estero aumenta di circa 200 milioni di euro, quella degli stranieri in Italia sale di oltre un miliardo.

Va rilevato, tuttavia, che, nonostante l'offerta turistica italiana con tassi di crescita superiori a quelli dei nostri competitor e un'offerta che si ritiene primaria, siamo ancora dietro agli Stati Uniti, alla Spagna, alla Francia, alla Thailandia, alla Gran Bretagna, e questi sono dati che ci offre la Banca d'Italia, in un'indagine fatta proprio adesso, nel giugno del 2019. Infine, come è noto, il turismo è materia di competenza regionale.

Questo provvedimento consente di coordinare il lavoro delle regioni senza che la loro competenza ne sia intaccata, in quanto i decreti applicativi dovranno essere approvati con il loro consenso.

Concludo, onorevoli colleghi, dicendo che l'indeterminazione originaria del provvedimento è stata fortemente ridimensionata. Ora, con il conferimento della delega al Governo, può avere inizio un processo importante, più volte invocato in questi anni da operatori e professionisti del settore. Il risultato che adesso ci attendiamo è un quadro normativo di riferimento chiaro, che, nel rispetto dei principi stabiliti, sia realmente capace di valorizzare un settore primario dell'economia nazionale come il turismo.

Attendiamo il Governo alla prova dei decreti legislativi delegati, e il proficuo lavoro svolto e l'importanza del tema in oggetto ci consentono di dichiarare il nostro voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (PD). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, ci apprestiamo a votare il primo provvedimento in materia di turismo di questa maggioranza. Per dare un giudizio di merito non posso che partire da quello che i due azionisti di Governo si erano proposti di fare un anno fa. Nel contratto di Governo, infatti, c'è scritto che un Paese come l'Italia non può non avere un Ministero del Turismo, che non può essere solo la direzione di un altro Ministero, ma ha bisogno di centralità di governance e di competenza, con una vision e una mission coerenti ai grandi obiettivi di crescita che il nostro Paese può raggiungere. Ebbene, a distanza di un anno non solo non è stato istituito alcun Ministero ad hoc, ma, addirittura, questo Governo ha tergiversato anche nell'attivazione di un dipartimento - quello che tanto bistrattavano nel contratto di Governo - dedicato presso il Ministero dell'Agricoltura.

Come avevamo anticipato allora, avete fatto perdere un anno ad un comparto strategico per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Tutto per i capricci della Lega, capricci che ora stanno pagando gli operatori del turismo italiano e l'intero sistema Paese. In questo anno, occupato a spostare poltrone, nulla è stato fatto per il turismo. Il Dipartimento del turismo è operativo solo da qualche giorno e l'ENIT non ha ancora approvato il piano triennale 2019-2021, necessario a programmare le attività. Su questo impegno disatteso, scritto nero su bianco nel contratto di Governo, si misura l'inaffidabilità del Governo del cambiamento; inaffidabilità che fa di questo Governo un partner per nulla credibile per gli operatori economici; inaffidabilità che parte da un Ministero fantasma e prosegue con un provvedimento bandiera.

Eccoci, infatti, ad oggi, al primo provvedimento di legge in Aula sul tema del turismo. E che cosa dice questo provvedimento, questo disegno di legge? Ad un settore strategico, che contribuisce per più del 10 per cento del PIL e dà lavoro a oltre 2 milioni e mezzo di persone, il Governo dice: lasciateci fare, ci occuperemo di voi in qualche modo, non chiedeteci come, non chiedeteci di farlo velocemente. Chiede una delega che chiude il confronto sui temi strategici dentro le mura del palazzo ministeriale e lascia il settore nell'assenza di certezze e di visione; e a imprese che operano con fatica in uno dei settori più dinamici ed effervescenti del nostro Paese chiede di attendere anche due anni, un tempo incompatibile con il mondo che c'è là fuori, fuori da quelle mura del Ministero (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Dov'è finita la centralità della governance? Dov'è la vision di cui tanto si scriveva in questo contratto di Governo? Non vi è traccia in questo provvedimento. Entriamo proprio nel merito di questa delega. È ormai chiaro a tutti che nella stesura iniziale di questa delega in bianco si proponeva un coordinamento normativo sostanzialmente su tre questioni: le professioni turistiche, la classificazione delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere e la gestione dei dati del turismo. Una cosa fatta così, forse per non disturbare troppo il Ministro. Un testo che, tra l'altro, non comprendeva le parole “cultura” e “patrimonio culturale”, in piena coerenza con un Governo che ha dimostrato di non apprezzare e non comprendere il valore che questi mondi danno al settore del turismo. Poi, evidentemente a seguito delle audizioni svolte in Commissione, ma anche delle pressioni che saranno arrivate al Ministro da fuori, il testo è stato rimpinguato di nuovi contenuti. E il risultato è oggi in quest'Aula sotto gli occhi di tutti: ci avete presentato un testo confuso, caotico, inconcludente, che soprattutto confonde il piano della regolamentazione con quello della pianificazione.

Eppure avevate a disposizione, il Ministro ha sulla sua scrivania un piano strategico del turismo, uno strumento chiaro e dinamico che pone il settore turistico al centro dello sviluppo del Paese. Basta, magari, prendere in mano quello, iniziare da lì, portare all'attenzione del Parlamento delle leggi ordinarie che intervengano da subito per regolamentare e rilanciare un comparto chiave per la nostra economia, e magari metterci anche qualche soldo. E invece no, avete preferito partire da una delega in bianco che non dà alcuna prospettiva al turismo italiano; un settore che purtroppo - lo diciamo con rammarico - dopo cinque anni di crescita vede un preoccupante rallentamento.

Tra giugno e agosto sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni in meno rispetto all'estate 2018, meno 0,9 per cento. Il calo coinvolge i turisti italiani con un meno 1,1 per cento, ma anche internazionali, meno 0,8 per cento, ed è dovuto non solo al meteo, ancora incerto, su cui tanti presidenti di regione insistono e che non favorisce sicuramente le prenotazioni, ma anche alla ripartenza delle destinazioni competitor del Mediterraneo. Come dire: gli altri crescono e noi stiamo fermi; gli altri pianificano e investono e noi rimandiamo le questioni scottanti, come, per esempio, molte delle questioni che sono accuratamente evitate in questa legge delega, con dei pareri contrari a nostri emendamenti che volevano aiutarvi nell'affrontare davvero le questioni importanti, come quella legata all'evasione fiscale, in particolare quella praticata dalle piattaforme di intermediazione. Avete chiuso gli occhi, non avete voluto affrontare le vere questioni urgenti che richiedono interventi. Bene di certo che abbiate accolto un nostro emendamento sulle locazioni brevi, ma avete voluto anche lì che la delega si limitasse solo ad annunciare il tema, senza avere alcun paletto entro il quale lavorare.

Noi crediamo che oggi gli operatori del turismo abbiano bisogno, da un lato, di pianificazione, ma dall'altro di risposte concrete sui temi urgenti, e queste delle locazioni brevi e delle piattaforme di intermediazione turistica sono delle urgenze di cui vi dovreste occupare. Io non credo che questi fossero temi estranei alle materie di delega, ma che, anzi, avrebbero dovuto essere le priorità.

Avete preferito fare la lista della spesa piuttosto che dare queste risposte, ecco quindi che con emendamenti della relatrice è stata introdotta la previsione di nuove disposizioni per regolamentare settori turistici emergenti quali il turismo sostenibile, il turismo sanitario e termale, il turismo rurale, il turismo religioso, il turismo esperienziale, il turismo delle radici. Avete voluto ingabbiare il turismo e le imprese turistiche. Guardate che questo è un limite, non un'opportunità, anche perché, se fosse così, se fosse utile fare l'elenco della spesa, che cosa state dando a questi settori emergenti? Non un euro in più, ma solo nuove leggi da rispettare; non una strada comune sulla quale lavorare insieme, Governo e imprese del turismo, ma l'ipotesi di nuove norme che chissà quando arriveranno e soprattutto che cosa conterranno.

È ovvio che noi siamo d'accordo e plaudiamo all'idea di sviluppare un modello di turismo accessibile, che tiene conto anche degli emendamenti che abbiamo posto in Commissione, ma ci aspettiamo che questo si traduca in misure concrete per garantire a tutti il reale diritto a viaggiare. Non ci accontenteremo di un brand, come voi avete scritto in questa delega, dell'ennesimo marchio che apporrete sul nostro turismo e che sarà poi vuoto nelle cose concrete. Resta poi sullo sfondo la questione delle competenze legislative: la materia del turismo è competenza esclusiva delle regioni, che non solo vi hanno messo in guardia, come abbiamo fatto anche noi, sull'eccessiva dilazione dei tempi per l'attuazione della delega, ma vi hanno anche evidenziato la mancanza di chiarezza dei limiti di intervento del legislatore nazionale.

Quindi, attenzione, non riportateci in un tunnel, dal quale non si esce, di un contrasto con le regioni su temi che sono di loro competenza. Avete voluto portare appunto sul tavolo del dibattito delle regioni anche i temi del turismo, cercate di farlo con attenzione e di non invadere le competenze di altri, come vi è stato detto in Commissione.

Andando a concludere, Presidente, dopo un anno di nulla, oggi votiamo di fatto un ennesimo rinvio; oggi abbiamo sul tavolo l'ennesima occasione persa per lo sviluppo del nostro Paese. Al Ministro Centinaio, che ha recentemente dichiarato di voler creare un asse per il turismo con l'Azerbaijan, chiediamo di fare meno tavoli e più proposte, meno proclami e più riforme. Se davvero il turismo è la miniera d'oro del nostro Paese, chiediamo a questo Governo di rimboccarsi le maniche e iniziare davvero a scavare. Basta chiacchiere, siamo stanchi di ascoltare promesse che non hanno nessun seguito.

Noi vi staremo - lo dico al Ministro, che non ha voluto nemmeno essere qui in Aula con noi in occasione del voto del suo primo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ma mi rivolgo virtualmente anche a lui - col fiato sul collo, per controllare che agli annunci contenuti in questo provvedimento seguano i decreti attuativi. Staremo al fianco degli operatori del turismo, che chiedono risposte chiare, normative, eque e vero sostegno.

Per questo dichiaro l'astensione del gruppo del Partito Democratico, un'astensione che è un giudizio in sospeso, una lente che terremo sempre puntata sulle vostre promesse finora tradite. Non tradite tanto noi, ma cercate di non tradire gli operatori del turismo, che su questa delega hanno delle aspettative (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lino Pettazzi. Ne ha facoltà.

LINO PETTAZZI (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, quello del turismo è un settore produttivo che genera il 10,4 per cento del PIL mondiale e sostiene 313 milioni di posti di lavoro, con una crescita annua del 3,4 per cento di media. Nel nostro Paese questo comparto ha registrato nell'ultimo anno il 13 per cento del PIL nazionale, con prospettive di crescita molto interessanti e con impatti occupazionali che raggiungono il 14 per cento. I dati sono forniti dai principali osservatori internazionali del turismo, che ci danno una visione incoraggiante e stimolante per affrontare al meglio le sfide che ci aspettano. Il turismo rappresenta infatti una delle priorità del programma di Governo, e fungerà da volano per il nostro sviluppo economico, in quanto settore per sua natura trasversale, che dialoga con le autonomie regionali, coinvolgendo gli aspetti più diversi del sistema Paese, quali i trasporti, le infrastrutture, l'ambiente, la cultura, le telecomunicazioni e soprattutto l'agricoltura. Al riguardo, credo fortemente che associare il tema del turismo alle politiche agricole sia stata una decisione lungimirante e di grande importanza, perché ci permette di valorizzare in contesti diversi le innumerevoli ricchezze italiane e, allo stesso tempo, di contare sull'esperienza che il Ministro Centinaia ha acquisito su questi temi grazie al suo costante impegno, alla passione e alla disponibilità che quotidianamente mette in campo. Un lavoro straordinario il suo, che sta portando ottimi risultati a livello territoriale e che presto ci vedrà protagonisti anche sul piano internazionale.

Partendo dalle nostre ambizioni di crescita nel settore del turismo e consapevoli delle sue enormi potenzialità, si è deciso di riorganizzare e aggiornare le disposizioni vigenti per delineare una normativa per aree di attività omogenee che consenta interventi più incisivi, anche in un'ottica globale e di raggiungimento in tempi brevi degli obiettivi che ci siamo prefissati.

Per questo motivo si è ritenuto necessario conferire al Governo una delega a 360 gradi, da esercitare entro due anni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Si tratta dell'intervallo di tempo massimo stimato, soprattutto alla luce dei numerosi decreti legislativi da adottare e dell'ampia concertazione che richiederanno, ma siamo sicuri che il nostro Ministro saprà accelerarne l'iter di approvazione e completare in tempi brevi questo fondamentale progetto di riordino e rilancio dell'offerta turistica. D'altronde, proprio l'importanza di questa delega ha richiesto da parte della Commissione attività produttive un'istruttoria esaustiva e articolata. Abbiamo iniziato ascoltando tutte le parti interessate e, attraverso decine di audizioni, abbiamo raccolto le indicazioni e le criticità legate a questo comparto, che sapevamo tutti essere molto variegato e che, soprattutto, dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2012, necessitava di una riorganizzazione e di un aggiornamento normativo. In questa legge, che finalmente offrirà una revisione del codice della normativa statale in tema di ordinamento del mercato del turismo, superando le incoerenze e le frammentazioni emerse a livello regionale, si è tenuto conto dei molti settori turistici emergenti, tra i quali il turismo sostenibile, il turismo sanitario e termale, il turismo rurale, l'ittiturismo, il turismo esperienziale ed il turismo delle radici. Sono davvero tanti i temi affrontati, dal riordino e l'aggiornamento in materia di professioni turistiche e di classificazione delle strutture ricettive alla semplificazione delle procedure di raccolta, monitoraggio e gestione dei dati, con l'obiettivo di migliorare l'offerta turistica anche mediante l'utilizzo di un codice identificativo nazionale.

Un'altra importante novità introdotta nel corso dei lavori della Commissione riguarda la riqualificazione di tutta l'offerta ricettiva imprenditoriale ed occasionale e la maggiore tutela per le attività svolte dai lavoratori stagionali del turismo.

Il principio di delega che a me sta più a cuore e che considero tra i più importanti dell'intero provvedimento è quello riguardante il turismo accessibile: per la prima volta si è definito un modello di offerta turistica rivolto alle esigenze delle categorie più fragili, di chi ha disabilità, ma anche degli anziani e delle famiglie numerose, individuando misure inclusive a basso costo. Il testo in esame contiene molte norme volte a semplificare, ridurre, e ove possibile, eliminare tutti quegli oneri burocratici che, fino ad oggi, hanno inciso negativamente sull'intero settore turistico, dando maggiori certezze sui tempi e sulle procedure per la creazione di nuove imprese.

Vengono inoltre previsti strumenti atti a debellare l'esercizio abusivo delle professioni turistiche, fenomeno questo che da sempre rappresenta una vera piaga a livello nazionale e, più in generale, l'abusivismo nell'intero comparto, assicurando la trasparenza dell'offerta e la tutela della concorrenza.

Sono molto soddisfatto anche dell'accoglimento del mio emendamento, che prevede la creazione di un sistema informativo per una più agevole conoscenza e consultazione della programmazione turistica avviata dalle singole regioni, dei bandi europei nazionali e regionali destinati al settore turistico, delle normative regionali inerenti l'offerta turistica del territorio, delle strutture ricettive e dell'offerta turistica promossa nei siti riconosciuti dall'UNESCO patrimonio dell'umanità, ai quali è necessario dare maggiore visibilità.

Pensiamo ad esempio al grandissimo risultato ottenuto qualche giorno fa con il riconoscimento, da parte proprio dell'UNESCO, delle colline del Prosecco come patrimonio mondiale dell'umanità.

Questo a breve può diventare, con le importanti misure contenute in questa delega, un volano non solo per il nostro turismo rurale, ma anche, come precisato nelle nuove norme su tipologie di turismo emergente, una eccellenza nell'ambito del settore esperienziale sostenibile.

In conclusione, ritengo che il lavoro svolto in questo ramo del Parlamento sia stato valido e costruttivo e al riguardo permettetemi di rivolgere un ringraziamento particolare alla collega Andreuzza per la professionalità, la competenza, la passione che ha dimostrato in veste di relatrice e per gli ottimi risultati ottenuti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Un sincero grazie va anche al Ministro Centinaio per quanto di importante sta facendo non solo nell'ambito delle politiche agricole, ma anche per il turismo: con il provvedimento in esame, ci accingiamo infatti a dare attuazione al progetto di rilancio della filiera turistica, promosso e fortemente voluto proprio dal Ministro già dall'inizio del suo mandato.

In particolare, con quest'ampia delega diamo al Governo strumenti legislativi snelli e tempi certi per una riforma omogenea di questo settore strategico per il nostro Paese, che già, con l'imminente approvazione del codice identificativo e della Carta del turista, all'interno del “decreto crescita”, potrà usufruire di misure indispensabili per un'offerta sempre più competitiva a livello europeo e internazionale.

Per tutte queste ragioni, a nome del gruppo Lega-Salvini Premier, annuncio il voto favorevole al provvedimento in esame, convinto che oggi più che mai possa rappresentare un importante trampolino di lancio e una grande opportunità per la nostra Italia, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Angela Masi. Ne ha facoltà.

ANGELA MASI (M5S). Grazie Presidente, colleghi e colleghe, rappresentanti del Governo, siamo qui oggi per l'approvazione in prima lettura del disegno di legge delega sul turismo.

Il testo di questo provvedimento è stato arricchito dalla X Commissione ed è frutto di un articolato e costruttivo confronto tra i gruppi di maggioranza e quelli di opposizione e tra la Commissione nel suo complesso e il Governo.

Nella X Commissione abbiamo audito molti soggetti operanti nel settore del turismo e ricevuto memorie da parte di altre realtà, materiali che hanno fatto emergere stimoli e spunti validi non solo per l'esame della delega, ma anche per il lavoro dei futuri decreti legislativi di attuazione della stessa e, proprio durante le audizioni, è stata evidenziata da tutti gli intervenuti l'importanza del disegno di legge-delega come punto di partenza per il riordino di un settore ampio come quello del turismo, ma anche l'esigenza di intervenire con efficacia ed in tempi certi, dopo anni in cui la materia è stata normata in modo poco omogeneo e con lacune che hanno creato numerosi problemi; penso ad esempio alla mancanza di chiarezza e di completezza della normativa in materia di professioni turistiche, la quale non nasce oggi, ma si trascina da anni a causa dell'incapacità dei Governi precedenti di risolvere la questione.

Nell'ottica di una reale disponibilità al dialogo e alla collaborazione anche con le opposizioni, delle quali sono state accolte alcune proposte emendative, la Commissione di merito ha apportato significative modifiche al testo originario del provvedimento in esame.

Mi sembra opportuno evidenziare che da questo settore arrivano notizie positive: nel 2018 l'Italia ha raggiunto un record storico di oltre 428 milioni di turisti.

Cresce costantemente il numero degli occupati in tutto il comparto, in particolar modo nella ristorazione e nella recettività. Anche il dato sulle imprese è positivo: le attività economiche connesse a questo comparto, secondo l'Istat, generano il 6 per cento del valore aggiunto dell'economia, una quota simile al comparto delle costruzioni. Di sicuro c'è ancora tanto da fare e questa legge delega può essere l'occasione per fare presto e bene.

La legislazione turistica deve essere armonizzata, così che l'Italia rafforzi, nel complesso, la sua offerta turistica, nel rispetto delle specificità regionali. Si tratta cioè di coniugare le buone prassi delle regioni e renderle sistemiche ove occorre e su tutto il territorio nazionale.

L'articolo 1, comma 1, conferisce una delega al Governo per l'adozione, entro due anni, di uno o più decreti legislativi in materia di turismo. Si è discusso in Commissione, durante le audizioni, della preoccupazione dei tempi lunghi dei decreti: sarà nostra premura far sì che il limite proposto dal Governo sia solo un termine precauzionale e che quindi tutti i decreti siano pronti ben prima della scadenza, a differenza di quello che avveniva nel passato.

Il turismo, per il MoVimento 5 Stelle, è un settore strategico a cui dare massima importanza.

Non a caso, nella legge di conversione al “decreto crescita”, con un mio emendamento abbiamo allargato alcuni incentivi anche al settore turistico, per favorire la digitalizzazione delle imprese al fine di migliorare la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, anche in un'ottica di maggiore accessibilità per le persone disabili. Un tema, quello dell'accessibilità, caro a tutti i gruppi presenti in Parlamento e che ha trovato ampio spazio anche in questo disegno di legge delega. In particolare, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sull'ospitalità e sulla formazione di tutte le figure professionali.

Il MoVimento 5 Stelle guarda avanti, perché se da una parte il turismo si evolve velocemente, è anche vero che la normativa vigente in materia non appare al passo con questa evoluzione.

Abbiamo apprezzato l'inserimento nel testo di nuove forme di turismo come quella esperienziale, che oramai è una delle forme turistiche più richieste da chi visita il nostro Paese, ma anche il tema della sostenibilità, da noi intesa non tanto come forma, ma come modo di concepire il turismo.

Riguardo alle banche dati, oltre alla necessità di creare degli standard uguali per tutti, si è chiesto di potenziare l'utilizzo del digitale per tutta la modulistica, ma anche per i portali web pubblici esistenti, che devono diventare punti di riferimento per gli operatori. Pensiamo, ad esempi, al portale Infotrav per le agenzie viaggio o alla necessità di avere un portale dove tutte le strutture ricettive possono facilmente trovare la modulistica ed effettuare tutti gli adempimenti preposti.

Plaudiamo all'idea del riordino e dell'aggiornamento della normativa in materia di professioni turistiche, a patto che si cerchi una sintesi fra le nuove richieste del mercato turistico e la necessità di valorizzare le competenze già acquisite e specialistiche dei professionisti del settore, oltre a lavorare per contrastare il fenomeno dell'abusivismo.

Guardiamo avanti: abbiamo chiesto di tener conto delle nuove forme di ospitalità in ottica inclusiva e non denigratoria. Offrire chiare norme sarà un bene per tutti, anche con l'uso del codice identificativo già approvato nel “decreto crescita” e richiamato nella legge delega. Quindi, norme chiare, in un'ottica di semplificazione e non di complicazione, di riduzione di tutti gli oneri burocratici e di chiarezza dei tempi: è prioritario sia per le strutture ricettive sia per le imprese del settore in generale. Insomma, vogliamo dare nuova linfa alle aziende turistiche.

Abbiamo precisato che l'individuazione dei fabbisogni e la semplificazione delle procedure uniformi di raccolta, condivisione, monitoraggio, analisi e gestione dei dati serve per migliorare la qualità dell'offerta turistica, ma anche e soprattutto per favorirne la pianificazione. Un'offerta pianificata può rispondere meglio ai bisogni dei turisti, senza sacrificare le esigenze delle comunità locali: tutti, che siano permanenti o temporanei, devono sentirsi cittadini di un territorio.

Abbiamo voluto indirizzare l'attenzione poi a un altro aspetto del turismo, questo sì negativo o comunque problematico: quello dei lavoratori stagionali. Abbiamo chiesto di individuare gli strumenti più idonei per la tutela di questi lavoratori e riteniamo importante che il Governo si impegni a promuovere iniziative di formazione specifica nei settori turistici, in particolare in quelli emergenti.

Tornando sul tema della sostenibilità, per noi è importante lavorare su questo in modo sistemico. Per tale motivo è stato presentato ed approvato un mio emendamento atto a promuovere progetti intermodali per la mobilità slow a fini turistici, con particolare attenzione alle ciclovie turistiche, ai cammini, ai servizi ferroviari turistici e alle ciclostazioni. Dobbiamo pensare in modo ordinato al turismo lento e sostenibile, e non affidarci sempre a interventi a macchia di leopardo che finiscono per essere inutili.

In conclusione, riteniamo che il Governo del cambiamento sarà all'altezza delle attese dimostrate da tutti gli operatori del turismo, coniugando regole chiare con innovazione e professionalità.

Per tutti questi aspetti, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (MISTO). Illustre Presidente, onorevoli colleghi, con il dimenticato, ma deprecabile referendum abrogativo del 1993 l'Italia commise il delitto di cancellare il Ministero del Turismo e il Ministero dell'Agricoltura, che è rinato sotto diverso nome e oggi accoglie il Ministero del Turismo. Un Ministero abolito ne accoglie uno abolito, uno vivendo e l'altro sopravvivendo. In tempi recenti, la Presidenza del Consiglio trasformò il sottosegretariato del turismo in Ministero affidandolo all'onorevole Brambilla e da allora l'inganno è continuato fino a quando il turismo è tornato nell'ambito e della cultura o dell'agricoltura.

In realtà, in nome del sovranismo che si invoca in molte discipline senza logica, non si può dare l'Italia senza un Ministero del Turismo come accade negli Stati civili d'Europa: in Francia, in Germania, in Inghilterra, in Grecia! Uno Stato come l'Italia senza turismo non è uno Stato sovrano: è uno Stato ricattato da regioni incapaci con una mancanza di coordinamento! L'Italia è nel mondo un valore universale: nei musei si legge Italian school, non Molisian school o Neapolitan school. Si legge Italia. Allora, senza un Ministero del Turismo questa ridicola delega in due anni non vuol dire…

PRESIDENTE. Concluda.

VITTORIO SGARBI (MISTO). …assolutamente nulla! È la conferma di un'abrogazione di un referendum ridicolo (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. La ringrazio. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Grazie, Presidente. Siamo alla conclusione del provvedimento e ci tenevo in particolar modo a ringraziare la presidente della Commissione, tutti i colleghi della Commissione, i funzionari, il Governo. Devo dire che è stato un provvedimento costruito insieme perché tutti i gruppi credo abbiano dato un contributo che ha arricchito in maniera positiva questo provvedimento. E, appunto parliamo di turismo, una materia che sta a tutti a cuore, una materia importantissima, una materia in un Paese di cui dobbiamo essere infinitamente orgogliosi per il patrimonio che ha. Ricordo che abbiamo 55 siti UNESCO e uno appena ottenuto nelle colline del prosecco.

PRESIDENTE. Deputata Andreuzza, si ricordi che può soltanto fare ringraziamenti.

GIORGIA ANDREUZZA, Relatrice. Sì, il ringraziamento è proprio dovuto anche al risultato di questi ultimi avvenimenti. Per cui un grazie a tutti, agli uffici e a tutti coloro che hanno lavorato: con questa delega avremmo modo di lavorare ancora perché devo dire che il contenuto è assolutamente ricco di cose interessanti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Grazie.

(Coordinamento formale - A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Grazie a lei, per la premura e la cortesia. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1698-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1698-A: "Delega al Governo in materia di turismo".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

(Deputati del gruppo Partito Democratico espongono cartelli recanti le scritte: “49” e “65” – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Riponete cortesemente i cartelli. Colleghi! Invito gli assistenti parlamentari a svolgere il loro lavoro e i deputati a consegnare i cartelli ai commessi quanto prima (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Peraltro, mi sorprende perché il dibattito è stato assolutamente civile, quindi non si capisce questa manifestazione. Deponete i cartelli.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 48) (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).

Sull'ordine dei lavori.

MASSIMO UNGARO (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (PD). Presidente, un attimo per dirle che abbiamo appena ricevuto la notizia che, due ore fa, è stato eletto per acclamazione presidente della Commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo Roberto Gualtieri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Quindi, volevamo mandare il nostro augurio a un altro italiano che si distingue per eccellenza, oltre al Presidente Sassoli, nelle istituzioni europee. Ovviamente la sua riconferma per acclamazione conferma il grande lavoro svolto nell'ultima legislatura. Gli auguriamo buon lavoro e di continuare a lavorare per l'unione bancaria e la tutela dei depositi e creare i presupposti per un'Europa sociale.

PRESIDENTE. Grazie.

MASSIMO UNGARO (PD). Aspettiamo di sapere quale vicepresidenza o presidenza verranno assegnate dal MoVimento 5 Stelle e alla Lega Nord che avevano promesso di cambiare l'Europa, ma stiamo ancora aspettando qualche segnale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

MAURO D'ATTIS (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Insieme a questa bella notizia che è stata presentata dai colleghi, ne abbiamo avuta una che l'ha preceduta: la conferma di un ruolo importante in Europa per il Presidente del Parlamento europeo uscente, Antonio Tajani, che sarà il presidente della I Commissione del Parlamento europeo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). È una cosa importante che rilancia anche l'immagine dell'Italia in Europa e dimostra che possiamo essere protagonisti senza per forza urlare e possiamo farci sentire in Europa, rispettando l'Europa, ma facendo rispettare soprattutto gli italiani con esperienza e competenza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Partito Democratico).

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che il deputato Davide Galantino, già iscritto al gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle, ha dichiarato di aderire al gruppo Misto, cui risulta pertanto iscritto.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Secondo le intese intercorse tra i gruppi, il seguito dell'esame della proposta di legge recante: “Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura” è rinviato alla settimana prossima e, come stabilito in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, sarà iscritto all'ordine del giorno a partire dalla seduta di martedì 16 luglio, dopo il seguito dell'esame del decreto-legge recante: “Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica”.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fatuzzo. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Signor Presidente Fabio Rampelli, prendo la parola perché in Italia, in caso di decesso di un pensionato o di un lavoratore che ha lavorato almeno quindici anni, si ha diritto alla pensione di reversibilità la quale però non viene pagata nella misura intera della pensione che si era sudata o che stava riscuotendo il coniuge deceduto, ma solamente poco più della metà, cioè il 60 per cento. Ricordo a lei, Presidente, e a tutti i colleghi che l'assicurazione obbligatoria per le pensioni si chiama assicurazione IVS, invalidità vecchiaia e superstiti. Per questo farò il possibile e l'impossibile perché l'Aula si convinca a fare quello che deve, cioè a portare la pensione di reversibilità dal 60 per cento al 100 per cento, che favorirebbe anche i pensionati che sono all'estero così ben difesi dalla collega che è al mio fianco, Fucsia Nissoli. Viva i pensionati, pensionati all'attacco!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Signor Presidente, intervengo per dare…

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, facciamo silenzio! Chi vuole abbandonare l'Aula può farlo senza fare capannelli qui sotto, davanti ai banchi del Governo. Grazie. Prego, prosegua.

DARIO BOND (FI). Grazie, Presidente. Per far emergere una serie di indicazioni che ci arrivano in posta elettronica da moltissimi giovani medici, che denunciano la carenza di borse di specializzazione. Oggi abbiamo sentito il Ministro che ha dato garanzia fino al 2023 di una sorta di copertura finanziaria; ma quello che io voglio far emergere è che tutti questi ragazzi, che si trovano in situazioni anche di grande difficoltà economica, perché hanno studiato tanti anni e ora cercano di specializzarsi, e se non si specializzano trovano pochissimo lavoro, tutti questi ragazzi chiedono anche più attenzione da parte del Governo.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA (ore 18,15)

DARIO BOND (FI). Stamattina volevo prendere la parola, poi non ci sono riuscito; ma chiederei proprio, con questo messaggio, che il Ministro della Salute venisse e ci dicesse che idea ha su tutta questa grande massa di medici, che cercano uno sbocco lavorativo, una specializzazione. Aggiungo anche che Forza Italia sta portando avanti, e porterà avanti e presenterà nei prossimi giorni, una proposta non solo di realizzazione e di copertura finanziaria di nuove borse di specializzazione, ma anche di un doppio canale per la specializzazione, fatto di specializzazione all'interno dei reparti degli ospedali accreditati e di un percorso formativo assistito e volontario, ma anche garantito, che darà possibilità, con la manus pratica della specializzazione, di arrivare a dare a questi ragazzi una formazione su alcune specializzazioni importantissime, anestesia, pediatria, che mancano in Italia, di dare la possibilità a questi ragazzi di formarsi nella specializzazione direttamente nell'ospedale, senza aspettare una grande copertura finanziaria da parte del Governo. Che in qualche maniera c'è stata, ma non serve assolutamente, recuperando vecchie risorse.

PRESIDENTE. Concluda.

DARIO BOND (FI). Ma non serve assolutamente a coprire quella grande richiesta che il nostro Paese manifesta in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Colleghi! Sono in corso gli interventi di fine seduta, la seduta non è stata sospesa. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Maria. Ne ha facoltà.

ANDREA DE MARIA (PD). Presidente, per sollecitare la risposta a un'interrogazione al Governo. Lo scorso 18 giugno la società che ha comprato nel febbraio 2018 La Perla, storica azienda bolognese dell'intimo di lusso, nell'annunciare il suo nuovo piano industriale ha comunicato ai sindacati di categoria l'intenzione di riorganizzare e di dichiarare un esubero fra le 100 e le 200 unità di lavoratori, perlopiù concentrati sulla sede di Bologna. Condivido la forte preoccupazione formulata dalle organizzazioni sindacali, che hanno proclamato lo stato di agitazione. Infatti, oltre a colpire i lavoratori interessati, la riorganizzazione e i relativi tagli di personale mettono a rischio la continuità produttiva dello stabilimento di Bologna, perché toccano lo sviluppo del campionario e riducono di un quarto i 428 dipendenti delle società bolognesi del gruppo, impoverendo così il bagaglio professionale che ha reso La Perla uno dei marchi storici del Paese, un marchio riconosciuto in tutto il mondo. È importante che il Governo e tutte le forze politiche parlamentari facciano la loro parte per difendere i posti di lavoro ed una grande ricchezza del nostro sistema delle imprese. Come deputati bolognesi del PD abbiamo presentato da tempo un'interrogazione nel merito al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Sollecito il Governo a risponderci al più presto e ad assumere ogni iniziativa utile a contribuire ad affrontare questa grave situazione di crisi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casa. Ne ha facoltà.

VITTORIA CASA (M5S). Presidente, onorevoli colleghi, in diverse università italiane sono state avviate, o stanno per essere avviate, le lezioni relative ai corsi di specializzazione per il sostegno didattico, il cosiddetto TFA sostegno, che coinvolge un altissimo numero di docenti in tutta Italia.

Attività molto importanti, attraverso le quali i docenti potranno acquisire quelle competenze indispensabili per dei corretti processi di inclusione e integrazione degli alunni con disabilità all'interno delle scuole.

La didattica speciale richiede che si raddoppino gli sforzi di tutte le istituzioni coinvolte e si innalzino gli standard qualitativi professionali. Per tale ragione i corsi del TFA rappresentano un importante e dovuto passaggio formativo, al quale gli insegnanti si sono sottoposti in modo volontario, anche a fronte di parecchi sacrifici: innanzitutto affrontando ben tre prove d'accesso, due scritti ed un orale, con un elevato grado di difficoltà e una numerosa concorrenza; poi dovendo sostenere delle ingenti spese economiche, con costi differenti a seconda dell'ateneo scelto, che oscillano tra i 2 mila e i quasi 4 mila euro; infine impegnandosi per più di otto mesi tra lezioni frontali, tirocini e laboratori.

Eppure nel decreto ministeriale pare esserci un'ulteriore complicazione, che rischia di inficiare il regolare conseguimento del titolo: l'articolo 3, comma 4, del decreto ministeriale dell'8 febbraio 2019, n. 92, dispone infatti che le assenze per lezioni possono essere pari al 20 per cento relativo a ciascun insegnamento, con modalità di recupero da stabilire con il titolare dell'insegnamento; mentre per il tirocinio ed i laboratori vige l'obbligo integrale di frequenza delle attività previste, senza riduzioni né recuperi.

Non appare congruo non prevedere alcuna possibilità di recupero per le attività di laboratorio e tirocinio, dal momento che il corso avrà una durata pari a circa otto mesi: inconvenienti ed imprevisti sono certamente possibili, e sarebbe opportuno stabilire delle linee meno rigide prevedendo dei chiarimenti relativi a questo aspetto. I partecipanti sono infatti costretti a ripetere il corso in caso di mancata partecipazione ad alcuni incontri, o non verranno loro attribuiti i crediti relativi al singolo laboratorio o alla singola disciplina. Per fare chiarezza ho presentato lo scorso 20 giugno un'interrogazione orale, avente numero 3-00808, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, da cui attendo ancora una risposta e che sollecito con questo intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Costanzo. Ne ha facoltà. Colleghi! Stanno intervenendo dei vostri colleghi.

JESSICA COSTANZO (M5S). Presidente, il mio intervento è per sollecitare la risposta alla mia interrogazione n. 5-01734, presentata giovedì 21 marzo 2019 al Ministro dell'interno. Nell'interrogazione chiedevo un intervento immediato a tutela della sicurezza dei cittadini e del personale dei Vigili del fuoco di Vercelli, attraverso la messa in dotazione di una nuova autoscala. Ho infatti segnalato al Ministero come su tutta la provincia sia attualmente presente un solo automezzo da incendio e come spesso la squadra di Vercelli sia tenuta a coprire per interventi di soccorso i limitrofi territori provinciali di Pavia, Novara, Torino, Ivrea e Biella, ovviamente con necessari ed inevitabili aggravi sui tempi di percorrenza.

Il 4 febbraio scorso mi sono poi recata a Vercelli, dove ho incontrato una delegazione sindacale e ho potuto constatare personalmente le difficoltà del nucleo operativo. Sappiamo inoltre che il Ministero è al corrente, in quanto lo scorso giugno il sottosegretario Candiani ha fatto visita anche al comando di Vercelli. Chiedo dunque al Ministero di rispondere al più presto ai quesiti dell'interrogazione e di adoperarsi per fornire i mezzi necessari a garantire l'incolumità dei cittadini di Vercelli e provincia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Terzoni. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI (M5S). Presidente, per suo tramite vorrei chiedere al Governo la possibilità di indire lo stato di emergenza nelle regioni Marche, Abruzzo ed Emilia-Romagna, che sono state colpite dal maltempo sia ieri che oggi. Ci sono stati ingenti danni, specialmente lungo il tratto costiero per quanto riguarda le strutture ricettive, ma anche nei comuni: vorrei citare solo lo sradicamento di centinaia di alberi, che hanno interrotto strade ed anche la corrente elettrica. Inoltre ci sono stati allagamenti nella zona di Pescara, che hanno portato alla distruzione di mezzi di trasporto privati ed hanno ferito diverse persone: ad ora credo siano circa 18 le persone ferite.

Anche nella zona di Milano Marittima e di Cervia ci sono stati ingenti danni, per non parlare della zona marchigiana, dove da Fano fino a Numana e Sirolo e anche nell'entroterra ci sono stati ingenti danni anche per quanto riguarda la produzione agricola. Quindi, credo che sia giusto dare un ristoro e un aiuto concreto e immediato a questi cittadini, a queste famiglie, a questi imprenditori e anche ai comuni, che ora si trovano ad affrontare un problema che non era sicuramente nel bilancio dei loro comuni. Quindi chiedo, tramite lei, se si possa portare avanti questo stato di emergenza per aiutare i nostri concittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Morani. Ne ha facoltà.

ALESSIA MORANI (PD). Grazie, Presidente. La mia regione è stata duramente colpita dal maltempo in questi giorni. Nelle Marche, purtroppo, ci sono state devastazioni nelle spiagge di Numana e Sirolo, nella costa di Fano fino a Pesaro. Un uomo, purtroppo, è morto dopo essere stato colpito da un infarto a Osimo, in provincia di Ancona, durante la tempesta di pioggia e di vento che si è abbattuta sulla regione. Decine sono state le persone soccorse dai sanitari. Purtroppo, sono cadute moto, sono caduti alberi e si sono abbattuti - su tutta la regione - piogge e venti che non erano purtroppo prevedibili nella loro violenza. Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, insieme alla Protezione civile stanno facendo accertamenti riguardo ai danni pubblici e privati e si chiederà lo stato di emergenza. Pertanto, Presidente, le chiedo di farsi parte attiva con il Governo perché possa affiancare la regione in questo lavoro complesso, perché si possa ripristinare la normalità e perché i nostri cittadini possano avere tutto l'aiuto che meritano dal Governo nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessandro. Ne ha facoltà.

CAMILLO D'ALESSANDRO (PD). Grazie, Presidente. Alcuni colleghi hanno già posto all'attenzione, tramite lei, quello che sta accadendo adesso e quello che è accaduto qualche ora fa in alcune città della regione Abruzzo e in particolare a Pescara ma anche a Francavilla e nelle città adriatiche. A Pescara contiamo adesso 18 feriti, contiamo migliaia e forse milioni di euro di danni a cose e a persone e contiamo un ospedale totalmente allagato nella città di Pescara. Il fenomeno ancora passa con il combinato di vento, pioggia e una grandine anomala. Il punto è che il Governo - almeno gli abruzzesi si aspettano questo -, invece di consumare il suo tempo con i selfie, dovrebbe andare, per esempio, in quei luoghi a verificare le condizioni per la necessità di un riconoscimento subito di uno stato di emergenza nazionale, stante il rapporto tra danni a cose e a persone e i fenomeni atmosferici verificatisi.

Poi, ci sarà un altro momento - non è questo quello della polemica - per verificare come la Regione Abruzzo abbia, rispetto ai bollettini che anticipavano questo stato di fatto, messo su la macchina organizzativa e la Protezione civile regionale. Purtroppo, dagli amministratori viene un grido d'allarme perché sono rimasti soli. Vogliamo capire nella catena di comando che cosa è successo per contrastare l'emergenza. Ma prima oggi deve venire l'unita nel riconoscere da parte dello Stato una situazione eccezionale che si è abbattuta sulla mia regione e su alcune città come Pescara (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Torto. Ne ha facoltà.

DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Come già attenzionato da altri colleghi in quest'Aula, l'ondata straordinaria di maltempo che ha investito la costa abruzzese e, in modo particolare, la città di Pescara non ci lascia indifferenti. La stima dei danni a poche ore dall'evento è alta. La violenta grandinata, con chicchi grandi come arance, ha causato seri danni ad abitazioni private e ad autovetture. Sono 18 le persone fino a ora finite in pronto soccorso a Pescara per le ferite provocate dalla grandine. In ospedale anche una donna incinta con ferite al volto e al capo. I pazienti, come battuto dall'Ansa, hanno riportato contusioni e ferite principalmente al capo e sono tutti da suturare.

La bufera ha coinvolto anche l'Università, il comune di Pescara e, soprattutto, ha creato danni e disagi all'ospedale di Pescara, che ha dovuto chiudere temporaneamente le sale operatorie per causa allagamento.

Questo è il momento in cui tutti i soggetti politici interessati devono collaborare in modo costruttivo e soprattutto in tempi brevi. Auspico che al più presto la regione Abruzzo faccia una ricognizione di tutti i danni riportati alle attività produttive, alle coltivazioni e agli stabilimenti balneari e chieda immediatamente lo stato di calamità. Sono certa che il Governo lavorerà in stretta sinergia con la regione e con i comuni interessati oggi maggiormente da questo maltempo. L'Abruzzo ha bisogno di azioni concrete che possano permettere un recupero veloce della normale quotidianità oggi violentemente turbata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotta. Ne ha facoltà.

ALESSIA ROTTA (PD). Presidente, grazie. La qualità della democrazia si misura anche dalla capacità di far funzionare il Parlamento. E allora vogliamo soprassedere, ovviamente, a quello che assistiamo, ogni settimana, negli ultimi mesi evidentemente, all'approvazione dei decreti e al fatto che quasi tutta l'attività legislativa sia in capo al Governo, alla faccia della democrazia diretta, alla faccia di chi diceva che le proposte di iniziativa popolare dovevano essere presenti in questo Parlamento, al continuo rimandare dei provvedimenti e a un Governo che non è mai pronto.

Ma quello che sono a denunciare con questo intervento è soprattutto che la funzione dei parlamentari viene costantemente svilita e si vede anche dalle mancate risposte agli atti di sindacato ispettivo alle quali assistiamo costantemente. Ebbene, per esempio, personalmente ho presentato trentaquattro atti e mi è stato risposto solo a quattro e purtroppo a non rispondere sono, in particolare, i due Vicepremier quando chiediamo loro conto delle crisi aziendali, quando chiediamo loro conto di che risposte danno a fenomeni di recrudescenza di stampo neofascista - anche la Ministra Grillo non è esente da questo e sulle tematiche importanti della salute non si degna di rispondere - e sulla carenza dei vigili del fuoco, salvo poi farsi belli delle forze dell'ordine, naturalmente a giorni alterni.

Quindi, questo per noi è molto grave, come molto grave è il fatto - e concludo, Presidente - che in alcuni ministeri, in particolare nel Ministero dell'Istruzione, i parlamentari non possano svolgere la loro funzione, cioè quella di accompagnare i sindaci quando vengono chiamati a farlo, perché dai funzionari del Ministero viene dato il divieto di essere accompagnati, da parte dei parlamentari, ai sindaci. Questo è il nostro mestiere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, non passa giorno che qualche italiano all'estero o, meglio, ormai ex italiano all'estero, perché ha perduto la cittadinanza, mi chiede: “Quando posso riacquistare la mia cittadinanza? Io, che sono nato in Italia, che ho fatto le scuole in Italia, che ho fatto anche il servizio militare in Italia, che ho cugini, zii e amici in Italia, quando potrò riavere la mia cittadinanza?”. E, allora, io questa domanda la faccio al Governo, il quale l'anno scorso ha accolto il mio ordine del giorno. Quindi, chiedo al Governo quando ha intenzione di attuare questo ordine del giorno e di ridare la cittadinanza adesso a quegli italiani che sono italiani a tutti gli effetti ma necessitano di una nuova norma che permetta loro di essere cittadini con pieni diritti. Lo sono già nel cuore e nella quotidianità, ma le cose della vita, incastrate con norme non sempre conosciute, li hanno portati a non poter più essere cittadini italiani secondo la legge. È ora che la legge e la realtà delle persone tornino a coincidere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Parolo. Ne ha facoltà.

UGO PAROLO (LEGA). Grazie, Presidente. In questo momento stanno giurando, presso il Presidente della Repubblica, due nuovi Ministri e vogliamo fare gli auguri di buon lavoro e i complimenti a Lorenzo Fontana, che assume l'incarico di Ministro degli Affari europei, e soprattutto ad Alessandra Locatelli, una donna giovane, nuovo Ministro per la Famiglia e le disabilità. Siamo sicuri che faranno bene. Mi permetta, signor Presidente, in particolare di dire che la nuova Ministra è una persona che conosciamo molto bene, una donna molto impegnata, di carattere molto forte e vivace, e saprà portare sicuramente una novità innovativa in questo Ministero assolutamente importantissimo per il nostro Paese. È una donna del lago di Como e per il sottoscritto è un motivo in più per essere orgoglioso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi di fine seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 12 luglio 2019 - Ore 11:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta termina alle 18,30.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 5 la deputata Di Giorgi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 6 il deputato Deidda ha segnalato che si è erroneamente astenuto mentre avrebbe voluto votare a favore;

nella votazione n. 7 la deputata Bilotti ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;

nelle votazioni nn. 10, 12 e 13 la deputata Carnevali ha segnalato che non è riuscita ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 10 i deputati Giglio Vigna e Tombolato hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 11 e 14 la deputata Carnevali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 23 e 33 il deputato De Maria ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 24 la deputata Serracchiani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 27 e 33 il deputato Golinelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 30 il deputato Zoffili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 35 il deputato Enrico Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 38 il deputato Trizzino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 40 il deputato Giglio Vigna ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 44 il deputato De Luca ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 48 i deputati Bisa, Barzotti, D'Ambrosio, Ferraioli, Melicchio, Parentela e Spena hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 1698-A - em. 1.3 460 460 0 231 203 257 89 Resp.
2 Nominale em. 1.7 463 360 103 181 103 257 86 Resp.
3 Nominale em. 1.121 463 463 0 232 463 0 86 Appr.
4 Nominale em. 1.100 472 370 102 186 108 262 84 Resp.
5 Nominale em. 1.101 rif. 469 469 0 235 469 0 84 Appr.
6 Nominale em. 1.102 475 367 108 184 367 0 83 Appr.
7 Nominale em. 1.103 474 370 104 186 369 1 83 Appr.
8 Nominale em. 1.116 477 370 107 186 107 263 83 Resp.
9 Nominale em. 1.104 473 369 104 185 369 0 83 Appr.
10 Nominale em. 1.117 rif. 444 344 100 173 344 0 82 Appr.
11 Nominale em. 1.118 474 444 30 223 185 259 81 Resp.
12 Nominale em. 1.9 479 371 108 186 109 262 81 Resp.
13 Nominale em. 1.11 482 378 104 190 112 266 81 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 1.60 479 401 78 201 112 289 81 Resp.
15 Nominale em. 1.114 480 384 96 193 109 275 81 Resp.
16 Nominale em. 1.20 473 398 75 200 107 291 81 Resp.
17 Nominale em. 1.27 472 472 0 237 210 262 81 Resp.
18 Nominale em. 1.123 470 469 1 235 209 260 81 Resp.
19 Nominale em. 1.28 476 475 1 238 209 266 81 Resp.
20 Nominale em. 1.109 471 470 1 236 208 262 81 Resp.
21 Nominale em. 1.110 469 468 1 235 468 0 81 Appr.
22 Nominale em. 1.111 474 469 5 235 103 366 81 Resp.
23 Nominale em. 1.51 472 376 96 189 112 264 81 Resp.
24 Nominale em. 1.300 465 464 1 233 464 0 81 Appr.
25 Nominale em. 1.122 465 463 2 232 463 0 81 Appr.
26 Nominale em. 1.301 461 460 1 231 460 0 81 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 1.74 456 364 92 183 101 263 81 Resp.
28 Nominale em. 1.302 460 459 1 230 459 0 81 Appr.
29 Nominale em. 1.83 461 460 1 231 198 262 81 Resp.
30 Nominale em. 1.82 460 458 2 230 189 269 81 Resp.
31 Nominale em. 1.61 458 397 61 199 108 289 81 Resp.
32 Nominale em. 1.68 455 454 1 228 201 253 81 Resp.
33 Nominale em. 1.66, 1.76 462 461 1 231 202 259 81 Resp.
34 Nominale em. 1.67 459 391 68 196 109 282 81 Resp.
35 Nominale em. 1.95 454 450 4 226 104 346 81 Resp.
36 Nominale em. 1.202 455 453 2 227 453 0 80 Appr.
37 Nominale em. 1.124 414 389 25 195 153 236 90 Resp.
38 Nominale articolo 1 413 292 121 147 292 0 88 Appr.
39 Nominale art. agg. 1.03 425 323 102 162 79 244 86 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 48)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale art. agg. 1.05 440 439 1 220 185 254 84 Resp.
41 Nominale em. 2.100, 2.101 434 370 64 186 367 3 84 Appr.
42 Nominale articolo 2 441 304 137 153 304 0 84 Appr.
43 Nominale articolo 3 441 308 133 155 308 0 84 Appr.
44 Nominale odg 9/1698-A/11 440 426 14 214 171 255 84 Resp.
45 Nominale odg 9/1698-A/12 439 332 107 167 78 254 83 Resp.
46 Nominale odg 9/1698-A/30 429 416 13 209 167 249 84 Resp.
47 Nominale odg 9/1698-A/31 427 425 2 213 172 253 84 Resp.
48 Nominale Ddl 1698-A - voto finale 398 291 107 146 291 0 79 Appr.