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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 193 di giovedì 20 giugno 2019

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 9,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

MARZIO LIUNI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Cancelleri, Carfagna, Cavandoli, Ferri, Frassinetti, Fusacchia e Pignatone sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente novantatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 9,30. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,30.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi (A.C. 1807-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1807-A: Conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il relatore, deputato Raduzzi. Prego. Per favore, colleghi! Colleghi, per favore, la seduta è ripresa! Colleghi del MoVimento 5 Stelle, per favore! Prego, relatore.

RAPHAEL RADUZZI , Relatore per la maggioranza per la V Commissione. Grazie, Presidente.

Avverto che il Governo ha segnalato l'esigenza di apportare alcune modifiche al testo del decreto-legge all'esame dell'Assemblea ai fini della successiva bollinatura della relazione tecnica aggiornata ai sensi dell'articolo 17 della legge n. 196 del 2009.

Le norme oggetto di rilievo, per le quali formulo dunque una richiesta di rinvio in Commissione sono, in particolare, le seguenti: il comma 2 dell'articolo 16-quinquies; l'articolo 26-quater, comma 1, capoversi 11e 12; i commi 14-ter, 14-quater e 14-quinquies dell'articolo 30; l'articolo 41-bis, capoverso 20-ter, lettere a), b) e c); l'articolo 44, comma 15-bis: con riferimento alla disciplina recata da tale articolo si ritiene opportuno estendere l'ambito dell'esame anche a ulteriori modifiche a questo apportate nel corso dell'esame in sede referente, con conseguente soppressione, oltre che del predetto comma 15-bis, anche dei commi l-bis e 1-ter.

Il Governo ha, altresì, fatto riferimento all'opportunità di apportare limitate modifiche di carattere tecnico ai seguenti articoli: 14, comma 1, 18-ter, comma 3; 38, comma 1, lettera c), e comma 1-terdecies; 47, comma 1-quinquies. Anche tali disposizioni devono intendersi oggetto della proposta di rinvio in Commissione.

Il rinvio dovrà altresì riguardare i commi 17-bis, 17-ter, 17-quater e 17-quinquies dell'articolo 32 che, anche per motivi di congruità ordinamentale del testo, dovranno essere espunti. Propongo, quindi, una sospensione di due ore, anche considerati i tempi tecnici per la pubblicazione del nuovo testo.

PRESIDENTE. Su tale proposta chiedo, ai sensi dell'articolo 86, comma 7, del Regolamento, quale sia il parere della relatrice…

PRESIDENTE. C'è una precisazione del relatore. Prego, deputato Raduzzi.

RAPHAEL RADUZZI , Relatore per la maggioranza per la V Commissione. All'articolo 41-bis, il capoverso è il 250.

PRESIDENTE. Il 250-ter. Su tale proposta chiedo, ai sensi articolo 86, comma 7 del Regolamento, quale sia il parere della relatrice di minoranza, deputata Fregolent. Colleghi! Colleghi!

SILVIA FREGOLENT, Relatrice di minoranza. Signor Presidente, come relatrice di minoranza mi dichiaro contraria al rinvio in Commissione. Innanzitutto più che, come ha detto in maniera ottimistica il relatore per la maggioranza, ritorno in Commissione per meri errori formali, mi sembra riscrittura di quasi mezzo decreto-legge: se tale è, anche la richiesta di ritorno in Commissione per sole due ore, mi sembra utopistico. Noi abbiamo dato la disponibilità in questi giorni di lavorare con calma; avevamo sollecitato sia il Governo che la maggioranza di prendersi il tempo necessario per fare tutti i controlli del caso. Ci è sempre stato detto che andava tutto bene. Anzi, quasi si è rimproverato alla minoranza di svolgere gli interventi in Commissione perché stava perdendo tempo per la conclusione del provvedimento, ed oggi a causa della maggioranza ci troviamo in un pantano. Come relatrice di minoranza, dichiaro quindi di essere contraria al ritorno in Commissione.

PRESIDENTE. Sulla proposta di rinvio in Commissione nei termini precisati dal relatore darò ora la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento…

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Signor Presidente, mi ero iscritto sull'ordine dei lavori prima che lei aprisse la discussione su contrari e favorevoli. Evidentemente ero stato sin troppo facile profeta, signor Presidente. Io vorrei porre un tema sull'organizzazione dei nostri lavori alla luce delle dichiarazioni del relatore, perché come lei sa - credo possa interessare questo ragionamento anche i colleghi, visto che dobbiamo definire l'esito delle prossime ore - quest'Aula ieri si è bloccata attorno ad una vexata quaestio, che è stata ampiamente discussa e della quale oggi tutti i principali mezzi di comunicazione parlano, e cioè il cosiddetto “emendamento Sud”, che sottraeva alla competenza del Ministro per il Sud e per la coesione il quadro di programmazione comunitario di sostegno 2021-2027. Su questo punto vi è stata prima una richiesta di sospensione, poi l'Aula ha votato un rinvio; e noi ci saremmo attesi che questa mattina il relatore chiedesse il ritorno in Commissione perché su questo punto specifico, rispetto al quale ieri è stata formulata una dichiarazione minimale derubricata al rango di questione tecnica, come se il destino ed il futuro dell'impiego di 60 miliardi nei prossimi anni nel nostro Paese si potessero derubricare a semplice questione tecnica, per addivenire ad un punto d'intesa. In realtà, ci siamo sentiti elencare tutta una serie di punti, rispetto ai quali io le preannuncio la richiesta a nome del gruppo del Partito Democratico di avere lo speech, perché come lei potrà facilmente immaginare, in queste condizioni rinvenire quale sia la corrispondenza fra gli articoli citati dal relatore e il testo, in un contesto di questa natura, è oggettivamente un po' complicato. Ma il relatore ci ha sostanzialmente detto che vi sono parti rilevanti del decreto-legge che sono oggetto di una rivisitazione. Se non ho inteso male dalla lettura degli articoli, oltre alla questione Sud vi è anche la questione amianto: insomma, stiamo parlando di cose importanti e probabilmente altre questioni.

Bene. Allora, innanzitutto vi è un elemento: per evitare di trovarci nella condizione, credo non simpatica e neanche utile, di determinare un rinvio in Commissione di due ore, e trovarci qui tra due ore, come molto probabilmente potrebbe accadere, a dover definire un altro ulteriore rinvio. E quindi noi chiediamo un esercizio di onestà intellettuale al relatore, perché ci dica effettivamente come stanno le cose. Perché noi abbiamo due preoccupazioni. Una è una preoccupazione di ordine tecnico: la Ministra Lezzi, nella comunicazione che ieri ha fatto alle agenzie, ha esplicitato…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ENRICO BORGHI (PD). Devo concludere, signor Presidente? La ringrazio. La Ministra Lezzi, ieri, ha fatto esplicito riferimento al fatto che la Ragioneria generale dello Stato ha dato un parere contrario ad un emendamento che poi è stato recepito nel testo. Questo significherebbe – concludo – che vi potrebbe essere il rischio di articoli 81 su questo o su altri provvedimenti, e quindi questo inficerebbe direttamente la bontà e la qualità del provvedimento. Ergo, se le cose stanno così e la Ministra non è impazzita, in due ore con difficoltà si può addivenire ad un punto di caduta.

E poi non le sfuggirà, signor Presidente, che ci sono dei punti politici grandi come una casa, perché tutta questa vicenda - basta leggere e scorrere la rassegna stampa di oggi - è oggetto di un negoziato permanente, continuo e di uno stillicidio all'interno dei due contraenti del contratto, per cui se io tolgo l'emendamento Lezzi però prendo l'autonomia, se tu inserisci questo in cambio ti do questo sull'IVA, se tu mandi la lettera in Europa in un certo modo io ti do la flat tax, se tu scrivi le cose in un determinato modo io ti consento quell'altro.

E poi alla radice di tutto ci sono, cari amici del MoVimento 5 Stelle, le vostre deprecatissime poltrone, perché state discutendo e non state…

PRESIDENTE. Concluda.

ENRICO BORGHI (PD). Concludo… andando d'accordo su chi mettere al posto dei sottosegretari Rixi e Siri, che voi avete mandato a casa, e su chi mandare in Europa al posto del compianto professor Savona, certo non rimpianto da noi. Questi sono i punti politici! Pensate di risolverli in due ore? Auguri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Sulla proposta di rinvio in Commissione nei termini precisati dal relatore darò ora la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, ad un deputato contro ed uno a favore per non più di cinque minuti ciascuno.

Ha chiesto di parlare contro il deputato Mandelli. Ne ha facoltà.

ANDREA MANDELLI (FI). Grazie, Presidente. Sì, direi: cronaca d'un delitto annunciato. Abbiamo passato quattro settimane in Commissione in un clima un po' surreale, di emendamenti presentati, riformulazioni che piovevano dal cielo, stop and go, soste che si prolungavano per tempi superiori rispetto a quanto ci era richiesto: una maniera confusa di procedere che non poteva che portare a questa mattina.

Però vede, Presidente, il tema è che qui non siamo di fronte ad un problema tecnico, come ieri qualche speech aveva annunciato, ma siamo di fronte ad un tema politico, perché questa dichiarazione di questa mattina non fa altro che certificare il continuo e perenne litigio tra i due contraenti del patto. E quindi siamo di fronte ad uno stallo incredibile, perché in realtà non si tratta di tornare in Commissione per rivedere qualche piccolo punto, qualche correzione di drafting: qui siamo di fronte a dei nodi… che ovviamente lei poi ci darà il tempo di leggere con più compiutezza, perché leggere tutta questa sfilza di contestazioni da rivedere non è proprio facile da interpretare in un minuto, in Aula. Siamo, allora, di fronte ad un tema politico, siamo di fronte a un'impasse, ancora una volta certificata, di questa maggioranza, siamo di fronte a un decreto che dovrebbe far ripartire il Paese e invece sta decretando la sconfitta di questo contratto di Governo.

Vede, Presidente, lei poi, giustamente nella sua lettera di ieri, sottolineava l'ingolfamento del Parlamento e questo stallo, questo ritardo, questa incapacità di programmare i lavori come dovrebbe essere fatto: è un'eccezione lo slittamento, perché lei dovrebbe garantire che il provvedimento arrivi in Aula quando è stato così pensato. Allora, il tema è che noi qui non solo siamo di fronte a quel discorso dell'ingolfamento, ma siamo di fronte all'impossibilità del Parlamento di esplicare il proprio lavoro. L'ordinamento di questo Stato oramai è monocamerale: quello che fa la Camera lo fa la Camera e va bene per il Senato e quello che fa il Senato lo fa il Senato e va bene per tutti. Questo non funziona. In una normale dialettica politica, ci sarebbe il tempo di aggiustare i tanti pasticci. Lei mi dirà: sono troppi, e ha ragione, Presidente, però, in una dinamica normale, si potrebbe fare quello che invece non possiamo fare.

Allora, Presidente, il tema è questo. Noi siamo stati vittime di questo litigio permanente per quattro settimane, ora dobbiamo tornare in Commissione. Le due ore lei sa perfettamente che non saranno due ore, perché i temi sono po-li-ti-ci, non tecnici e, quindi, io credo che lei debba verificare la possibilità reale che in due ore ci sia la possibilità di risolvere i problemi, cosa che mi rimane molto incognita come successo, e comunque, in qualsiasi caso, noi siamo contrari al ritorno in Commissione e siamo ovviamente per una normale ripresa dei lavori parlamentari, con rispetto delle minoranze che, in questo momento, lei ci deve garantire, perché, in questo momento, non sono garantite (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Chi chiede di parlare a favore? Pongo…

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Signor Presidente, le chiedo di parlare proprio prima del voto perché vorrei che nel momento in cui lei mette al voto la proposta sia chiaro cosa stiamo votando. In particolare, faccio un richiamo all'articolo 86, comma 7, del Regolamento nel corrispondente articolo 8 del Regolamento, perché in questo caso, Presidente, sono due cose che stanno insieme, legate una alla responsabilità del relatore, cioè la proposta di rinvio in Commissione, e l'altra alla responsabilità del Presidente che certamente, in questa occasione, ha la possibilità, valutate tutte le considerazioni, di modificare la proposta del relatore non certo nel rinvio in Commissione, ma nella quantità di tempo, che il Presidente può tranquillamente valutare e modificare perché quello sta sicuramente anche nelle possibilità del Presidente. Peraltro, siccome io ho presieduto come Vicepresidente questa Assemblea, so che si può fare se il Presidente apprezza le circostanze.

Perché le dico questo, Presidente? Perché io vorrei che lei si rendesse conto che a prescindere da tutte le considerazioni che ha fatto per esempio la relatrice di minoranza sulla complessità di questo provvedimento e che quindi anche semplicemente guardando tutte le parti sulle quali bisogna reintervenire, il tempo è poco, c'è il tempo che bisogna dare per eventuali subemendamenti alle opposizioni e, diciamo, deve essere contenuto, ci deve essere la possibilità di scriverlo, ci deve essere la possibilità eventualmente di parlare su quei subemendamenti e c'è anche, signor Presidente, la considerazione che lei non può non fare, in quanto Presidente della Camera, della genesi di tutta questa vicenda.

Noi, ieri, siamo stati, per tutta la giornata, alla mercé delle divisioni, degli scontri, degli interessi, dei fatti propri dalla maggioranza. Siamo stati rinviati di ora in ora. La maggioranza, di notte, ha trovato un accordo, ha avuto tutta la notte probabilmente per verificare quali fossero i punti da riportare in Commissione e via dicendo, si presenta questa mattina linda, pulita, come se nulla fosse accaduto, e propone un ritorno in Commissione che è anomalo. Non dico che non è mai accaduto, ma è anomalo, perché anche in questo caso noi abbiamo visto è successo molte volte il rinvio in Commissioni per alcune parti limitate, cioè dicendo che la Commissione sarebbe dovuta reintervenire soltanto su alcune parti del provvedimento, ma qui le parti che sono chiamate in causa non sono poche – a me fa piacere che la maggioranza abbia trovato una quadra –, se l'è scelte, ma noi abbiamo bisogno di capire dove andiamo a incidere anche per poter fare gli emendamenti (e ho concluso).

La responsabilità è sua. Quindi, io la prego, Presidente, magari mi dica: “Non me ne frega niente, Giachetti, e andiamo avanti così”, ma non faccia che non risponde come sempre e mette in votazione la proposta, perché io le sto chiedendo di modificare, apprezzate le circostanze, la proposta del relatore, nel tempo. Dopo tutto quello che è successo, lei, che è il Presidente della Camera, si è reso conto di quello che è successo in queste ore; lei ha almeno la responsabilità di dire: il relatore, legittimamente, fa una richiesta di rinvio in Commissione, ma è del tutto evidente che quel tempo è una presa in giro per le opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) se devono avere almeno lo stesso diritto che ha la maggioranza di fare le proprie proposte, sennò siamo qui semplicemente schiavi delle decisioni della maggioranza, avallate dal Presidente, e non possiamo che prenderne atto o forse, arrivati a un certo punto, anche reagire.

RAPHAEL RADUZZI (M5S), Relatore per la maggioranza per la V Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (M5S), Relatore per la maggioranza per la V Commissione. Molto brevemente, Presidente, mi segnalano che è sfuggito dalla lettura (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia –Applausi ironici)

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi! Colleghi, colleghi, fatemi ascoltare che non sento. Può ripetere?

RAPHAEL RADUZZI (M5S), Relatore per la maggioranza per la V Commissione. Dopo l'articolo 18-ter c'è anche l'articolo 38-ter.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, sempre l'articolo 86, comma 7, secondo paragrafo. Presidente, intanto le segnalo una questione di cortesia: io ho chiesto da dieci minuti di venire in possesso dello speech letto dal relatore. Non ho nessuna possibilità di cognizione di quali siano esattamente gli argomenti sui quali il relatore chiede ai nostri deputati di esprimersi a favore o contro. Quindi, la prego prima di darci il tempo di controllare lo speech prima che si vada in Commissione e prima di votare…

PRESIDENTE. Le abbiamo dato lo speech.

EMANUELE FIANO (PD). No, io qui non ce l'ho! Venga a controllare: io non ce l'ho.

PRESIDENTE. L'abbiamo dato al capogruppo, che è dietro di lei.

EMANUELE FIANO (PD). Non a me (Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier – Applausi ironici)!

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, colleghi!

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, è arrivato in questo momento!

PRESIDENTE. Si! Colleghi! L'abbiamo dato a tutti i capigruppo…

ENRICO BORGHI (PD). Ma come si fa a lavorare in queste condizioni! Ma dai!

PRESIDENTE. Deputato (Proteste del deputato Enrico Borghi - Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier)! Deputato, deputato Borghi! Deputato Borghi, la richiamo all'ordine! Sta parlando il suo collega. La richiamo all'ordine. Questo è il primo richiamo formale. Prego, deputato Fiano.

EMANUELE FIANO (PD). Il comma…

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi!

ENRICO BORGHI (PD). Adesso ci dici cosa c'è scritto!

EMANUELE FIANO (PD). Mi perdoni, Presidente. Il mio richiamo…

GRAZIANO DELRIO (PD). Dicci cosa riguarda, dicci cosa riguarda!

PRESIDENTE. Deputato Delrio! Colleghi!

GRAZIANO DELRIO (PD). Adesso voglio sapere cosa riguarda! Leggi!

PRESIDENTE. Prego, deputato Fiano.

EMANUELE FIANO (PD). Io voglio esprimerle questo: lei deve (Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Deputato Fiano, vada avanti. Deputato Delrio, facciamo continuare il deputato Fiano.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, in ordine al secondo paragrafo del comma 7, il quale dice che il relatore può essere oggetto di un interpello su qualsiasi altra proposta venga nel momento in cui c'è la richiesta di rinvio; se lei pensa che uno speech di questo tipo (e non siamo ancora in Commissione e dividiamo le cose in due fasi)…Io devo essere messo in condizione da lei di decidere in coscienza se la richiesta di rinvio ha un fondamento. Lo speech che mi arriva - e non mi ero accorto che in quel secondo era arrivato al mio capogruppo - dice: Le norme oggetto di rilievo, per le quali formulo, dunque, la richiesta di rinvio, sono: il comma 2 dell'articolo 16-quinquies, il comma 26-quater, i commi 14-ter, 14-quater e 14-quinquies, l'articolo 41-bis e l'articolo 44, comma 15-bis (…).

Secondo lei i deputati della Repubblica in questo momento, secondo l'articolo 8, cioè la sua possibilità di gestire il lavoro, sono messi in condizione di capire per quale motivo ci rinviate in Commissione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Ma secondo lei questo è un modo ordinato di fare proseguire i lavori? Perché io ho il diritto di votare a favore o contro sul rinvio in Commissione se ho capito di cosa si parla, perché, nelle ultime 24 ore, ci era stato detto in quest'Aula - e non ce lo inventiamo noi - che si tornava in Commissione sulla “norma Sud”, su chi doveva gestire 60 miliardi di contributi europei, se la Ministra Lezzi o le regioni.

Ora scopriamo che una parte consistente di questo decreto è sottoposta di nuovo a modificazioni. È lei che deve tutelarci al di là dello speech del relatore che come ieri… e vorrei ricordarle che siamo passati da questioni tecniche, nel breve volgere di una notte, a una parte consistente di un decreto sul quale il Governo aveva annunciato la fiducia. Secondo lei, questo foglio è dignitoso per un parlamentare che deve decidere se si va o no in Commissione? Qui non stiamo parlando di legittimità della volontà di modificare una cosa già votata ma il Parlamento deve essere messo in condizioni di capire. Io di fronte a questo foglio non so di cosa stiamo parlando, perché l'unica cosa che si è dibattuta in quest'Aula è la questione Lezzi e dunque voi ci chiedete di tornare in Commissione per un periodo che non sarà sufficiente di due ore, perché la materia…e guardi, fino a pochi minuti fa, qui dentro si diceva che sarebbe stata circoscritta. Non è una materia circoscritta, sono innumerevoli materie; peraltro, se non vado errato, perché l'ho letto molto brevemente, non si fa neanche riferimento all'articolo 81. Noi non siamo in una condizione nella quale il parere mancante o deficitario della Commissione bilancio o della bollinatura di Stato spinge il relatore a richiamarci in Commissione.

Qui ci sono questioni politiche! Ma noi non possiamo soggiogare la volontà dei deputati all'ignoranza delle materie che sono in discussione; è lei che deve garantirci, Presidente, in questo momento, e noi non siamo messi in quella condizione. Questa è una violazione dei nostri diritti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

SIMONE BALDELLI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Sul Regolamento?

SIMONE BALDELLI (FI). Sul disordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Sul Regolamento?

SIMONE BALDELLI (FI). In realtà è sull'ordine dei lavori, o sul disordine, più che altro. Visto che la richiesta che il relatore ha fatto è circoscritta a un perimetro ben delimitato di modifiche, - perché quando si fa un rinvio in Commissione si può fare un rinvio in Commissione tout court oppure un rinvio in Commissione circoscritto a determinati articoli, commi, eccetera, e questa è stata la strada che il relatore ha intrapreso - in corso d'opera, durante il dibattito, cioè, se nessuno fosse intervenuto per opporsi alla richiesta, se si fosse votata o se si fosse andati in Commissione perché la Presidenza apprezzava le circostanze, il relatore non avrebbe avuto modo di precisare che si erano scordati un altro pezzo di questo perimetro da aggiungere.

Allora la preghiera che io faccio, vista la situazione ormai a metà tra la tragedia e la commedia, per cui su questo stendiamo un velo pietoso, è che, se avete altre parti, una volta votato il rinvio in Commissione circoscritto a questo, non si fanno più. Quindi, che sia chiaro: se avete altri 4, 5 o 10 commi, tirateli fuori subito, perché, altrimenti, poi non li potete più modificare.

Questo per dire su come noi procediamo. Presidente, l'osservazione che faceva prima il collega Mandelli è sin troppo chiara e sin troppo evidente nella sua logica: se noi rispettassimo i tempi, noi oggi avremmo di fronte la possibilità da parte del Governo, visto che, nello speech, è il Governo che insiste per fare le modifiche che sono state oggetto di una trattativa, di un problema politico, eccetera, lo stesso in altri termini avrebbe potuto presentare un maxiemendamento e fare il voto sul maxiemendamento. Oppure, Presidente, come un Parlamento bicamerale che si rispetti, avere la possibilità di approvare il decreto qui, mandarlo al Senato, modificarlo e ritornare un'altra volta, in terza lettura, alla Camera; cosa per la quale non c'è tempo per il semplice fatto che il modo di procedere di Governo e maggioranza consegnerà al Senato all'ultimo momento il testo di questo decreto.

E, mi permetto di aggiungere, se questo è il risultato delle lettere che lei scrive al Presidente del Consiglio, ci dobbiamo mettere le mani nei capelli. Mi permetto di darle un suggerimento, con il rispetto che si deve alla Presidenza e al suo ruolo, Presidente: ci aggiunga anche questo piccolo capitolo nella lettera che fino a ieri era saltato. Oggi, sicuramente, potrebbe essere oggetto di riflessione da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Presidente, l'articolo 8, la sua responsabilità in ordine all'andamento di questi lavori. Pensavo che avessimo toccato il fondo già ieri, ma qui il fondo continuiamo a raschiarlo. Francamente, continuo a non capire perché il relatore non abbia scelto la via più semplice, il rinvio in Commissione con motivazioni di carattere politico, che erano evidenti ieri, ma, nel momento in cui si va a specificare singole parti del provvedimento, si riapre poi la non certo bella figura di pezzi dimenticati, commi aggiunti.

Da semplice parlamentare, prendendo le schede di lettura, che dovrebbe essere lo strumento, non riesco a trovare il comma 17-bis, il 17-ter, il 17-quater e il 17-quinquies dell'articolo 32.

Insomma, da questo punto di vista, c'è un problema reale: o ci viene dato il tempo per valutare le ragioni puntuali che ci sono state proposte, e quindi qua non votiamo il rinvio in Commissione, ma votiamo la sospensione per mezz'ora, per metterci nelle condizioni di capire quali sono i reali oggetti della richiesta di rinvio, oppure è una votazione cieca, sostanzialmente, di cui, Presidente, lei si assume, a questo punto, la corresponsabilità, perché non è possibile in questi termini riuscire a fare un voto ordinato e consapevole da parte dei singoli parlamentari.

Quindi, quello che le chiedo è una sospensione di mezz'ora affinché ognuno di noi possa valutare nel merito quali sono gli oggetti della richiesta di rinvio in Commissione.

PRESIDENTE. Perfetto, ho ascoltato tutti i richiami al Regolamento. Cerchiamo di mettere un po' ordine: sull'ultima richiesta del deputato Fornaro, rispetto a ciò che lei dice sugli articoli, sono nel fascicolo perché sono stati aggiunti.

Rispetto alla questione degli speech, si è sempre fatto così: se viene richiesto lo speech del relatore, si dà proprio lo speech del relatore. Da questo punto di vista non c'è nessuna novità, abbiamo lavorato così come abbiamo sempre fatto.

Però, concordo su due cose: la prima è che sullo speech ci può essere un quarto d'ora di riflessione; secondo, questo lo chiedo al relatore, poi prenderò le mie decisioni, se conferma il rinvio in Commissione per due ore o avete bisogno di un tempo maggiore.

GIULIO CENTEMERO, Relatore per la maggioranza per la VI Commissione. Signor Presidente, confermiamo le due ore (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Quindi, la mia decisione sul tempo del rinvio in Commissione, per garantire un tempo maggiore di discussione, sarà di tre ore. Intanto, per un approfondimento sul testo e lo speech, sospendiamo per un quarto d'ora.

Riprendiamo con la votazione con cui ci eravamo lasciati e, se sarà votato il rinvio in Commissione, sarà per tre ore. Sospendo la seduta per quindici minuti.

La seduta, sospesa alle 10,05, è ripresa alle 10,20.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (PD). Presidente, noi abbiamo utilizzato questi quindici minuti di sospensione, anche con la collaborazione dei relatori e del rappresentante del Governo, che ringrazio, e dei nostri uffici, ovviamente, per capire un po' meglio questa non breve lista di modifiche: mentre alcune sembrano essere di carattere formale, che comunque, dopo un mese di esame in Commissione, denotano approssimazione e superficialità, non nuove e che denunciamo, alcune altre - ne abbiamo in mente due, soprattutto - denotano dei cambiamenti sostanziali della norma, e su cui in Commissione diremo la nostra presentando dei subemendamenti. Non è la stessa cosa, Presidente, se un debito fuori bilancio di una regione viene riconosciuto dal consiglio e dalla giunta o se viene riconosciuto dal consiglio o dalla giunta, perché è vero che la “o” è una vocale come la “e”, ma nella sostanza vuol dire che un debito fuori bilancio può essere riconosciuto senza passare per l'organo sovrano di rappresentanza dei cittadini di questa regione. Quindi, su questo preannuncio una forte opposizione da parte del mio gruppo. Ci sono altre questioni che sono ben lungi dall'essere semplicemente errori grammaticali o di sostanza, ma vedremo meglio in Commissione, quando il Governo presenterà i dettagli. Volevo ancora una volta ricordare come già è spiacevole avere un'approssimazione del genere in un esame normale, in un esame che è durato un mese, Presidente - siamo stati un mese in Commissione -, è indice di un comportamento assolutamente superficiale che noi non riteniamo rispettoso né dei contenuti di quella norma, che sono volti a far crescere il nostro Paese, né dei lavori e della dignità di questa Assemblea elettiva (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio in Commissione del provvedimento nei termini precisati dal relatore e poi da me, riguardo ad un ritorno in Commissione di tre ore.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva per 139 voti di differenza.

Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 13,30.

La seduta, sospesa alle 10,25, è ripresa alle 13,30.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Ha chiesto di parlare, e ne siamo lieti, la presidente della Commissione competente, onorevole Ruocco. Ne ha facoltà.

CARLA RUOCCO, Presidente della VI Commissione. Presidente, per dare la possibilità alle Commissioni di terminare i lavori, chiederei la sospensione di un'altra ora e mezza.

PRESIDENTE. Onorevole Ruocco, lei ritiene che un'ora e mezza sia sufficiente per completare i lavori?

CARLA RUOCCO, Presidente della VI Commissione. Per prudenza facciamo due ore.

PRESIDENTE. Due ore.

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Signor Presidente, sarebbe fin troppo facile dire che eravamo stati dei facilissimi profeti, tre ore fa, nel dire che si sarebbe realizzata questa condizione. Però, signor Presidente, noi vogliamo sull'ordine dei lavori chiedere la formalizzazione della richiesta della Conferenza dei presidenti di gruppo. Spiego i motivi: perché, a nostro avviso, è accaduto un fatto di un'estrema gravità pochi minuti fa nelle Commissioni riunite bilancio e finanze. Lo riassumo.

Il Ministro Lezzi, su richiesta delle opposizioni, è intervenuta nella discussione attorno alla questione che aveva bloccato i lavori di quest'Aula, e cioè l'ormai mitico emendamento Comaroli di spostamento dei fondi FSC alle regioni. Il Ministro Lezzi ha dichiarato in Parlamento - non al bar qui davanti, ha dichiarato in Parlamento - che su quell'emendamento (che vale 60 miliardi di euro) vi era il parere negativo della Ragioneria generale dello Stato. Noi abbiamo chiesto questo parere, perché se questo parere ci fosse, o ci fosse stato, i presidenti delle Commissioni non avrebbero potuto ammettere l'emendamento Comaroli, ma avrebbero dovuto far scattare i dispositivi ex articolo 81 e, quindi, quell'emendamento sarebbe stato dichiarato inammissibile e di conseguenza quest'Aula non sarebbe stata bloccata per due giorni inutilmente.

Dopo lunghe traversie e anche operazioni un po' da tarantella - dicendo che no, in realtà c'è il parere del MEF, e poi alla fine è saltato fuori un parere dato ieri sera dall'ufficio legislativo del MEF, che peraltro non diceva quello che sosteneva la Ministra, ma diceva di riformulare l'articolo in questione, quindi tutt'altra cosa - è emerso un fatto molto chiaro.

Signor Presidente, il Ministro Lezzi ha mentito al Parlamento, oppure non sa di che sta parlando. Questo è di tutta evidenza che pone problemi di carattere procedurale e pone problemi di carattere politico. Non entro neppure qui nella dichiarazione che la stessa Ministra ha rilasciato, smentendo l'accordo che c'è su tutti i giornali tra lo sblocco del decreto-legge “crescita” e il via libera all'autonomia: la Ministra Lezzi ha detto che questo non è assolutamente vero; noi non possiamo fare altro che prenderne atto, e stigmatizzarlo dal punto di vista politico.

Ma appare di tutta evidenza, se non vogliamo prenderci in giro e soprattutto se non vogliamo tenere questo Parlamento in ostaggio dei pasticci del Governo e della confusione della maggioranza, che le due ore proposte o richieste della presidente Ruocco non possono essere sufficienti per dirimere i nodi che sono sul tavolo, e conseguentemente mettere in condizione quest'Aula di procedere con i lavori. Quindi, in conseguenza del fatto che vi sono elementi di un'estrema gravità, noi chiediamo che si riunisca immediatamente la Conferenza dei presidenti di gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Dopo risponderò a tutti i colleghi che ritengono di intervenire. Pregherei di liberare l'emiciclo, cortesemente.

FEDERICO FORNARO (LEU). Presidente, io credo che la pazienza ad un certo punto abbia anche un limite e, soprattutto, il limite dev'essere il rispetto del Parlamento e di quest'Aula.

Mi associo alla richiesta, e la formalizzo anch'io, di una immediata convocazione di una Conferenza dei presidenti di gruppo, per porre dei paletti e per porre dei momenti certi nel finale di questo pasticcio che, ricordo, è iniziato più di un mese fa.

Quello che sta avvenendo è semplicemente inaccettabile sul piano del metodo e sul piano del merito. Credo che su questo non possa non essere coinvolta la Conferenza dei presidenti di gruppo e il Presidente debba svolgere fino in fondo il proprio ruolo di garante del buon andamento dell'attività d'Aula e dei diritti dei singoli parlamentari, in questo caso sia di maggioranza sia di opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Presidente, mi associo alle richieste di immediata convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

PRESIDENTE. Io ho ascoltato le osservazioni dei colleghi. Non entrerei nel merito delle valutazioni tecniche che hanno a che fare con l'ammissibilità degli emendamenti, perché mi sembra che questa sia una discussione squisitamente politica. L'ammissibilità degli emendamenti ex articolo 81 è preclusa solo nel caso ci sia un provvedimento collegato della legge di bilancio.

Ma stando sul punto che è stato richiamato da tutti e tre i presidenti di gruppo intervenuti rispetto ai lavori dell'Aula, io penso che noi non possiamo che prendere atto del fatto che i lavori non si sono conclusi in Commissione, e per questo è quindi naturale che ci sia un prosieguo della sospensione dei lavori dell'Aula fino a quando la Commissione non avrà terminato.

Altro invece è la legittima richiesta di una convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo, che immediatamente è stata già trasmessa alla Presidenza dell'Aula; sicuramente, il Presidente farà buon uso della vostra richiesta.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, solo per il gruppo di Forza Italia, per associarmi alle richieste che sono state formulate e prendere atto della grave afasia non soltanto comunicativa, ma anche politica in ordine ad un emendamento e alla percezione dei fatti da parte di un Ministro, che credo non faccia bene al Parlamento e alla politica. Mi associo pertanto alla richiesta, per come è stata formulata dagli altri presidenti di gruppo.

PRESIDENTE. Sta bene. Sospendiamo quindi la seduta, che riprenderà alle ore 15,40. Nel frattempo, la richiesta di convocare la Conferenza dei presidenti di gruppo è stata trasmessa al Presidente Fico.

La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 15,40.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Berti e Scoma sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente novantacinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 1807-A/R: Conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.

Avverto che, a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea, le Commissioni hanno predisposto un nuovo testo che è pubblicato online sul sito Internet della Camera.

Resta inteso che, come da prassi, si intendono ripresentati gli emendamenti già presentati in Assemblea, ove ancora riferibili al nuovo testo approvato dalle Commissioni.

(Posizione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1807-A/R)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, deputato Riccardo Fraccaro (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Ne ha facoltà.

RICCARDO FRACCARO, Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Grazie, Presidente. Colleghi deputati, a nome del Governo, autorizzato dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019 n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi, nel testo approvato dalle Commissioni a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea (Commenti e applausi polemici dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signora Presidente. Se la fiducia che il Governo ha chiesto pochi giorni fa per il decreto sblocca-cantieri è stata definita da noi la fiducia della paura, questa dodicesima fiducia, Ministro Fraccaro, che lei viene qui a portarci, non può che essere definita in un modo, signora Presidente: questa è la fiducia della confusione. Voi siete costretti a mettere la fiducia non solo perché avete dovuto attendere lo scioglimento di nodi politici di una evidenza clamorosa, che sono stati portati all'attenzione degli italiani in tutte le sedi, tranne che nella sede competente e pertinente, cioè il Parlamento, dimostrando una volta di più la vostra natura non rispettosa delle nostre istituzioni, ma siete costretti a porre il voto di fiducia ora che, forse, in maniera piuttosto posticcia avete raggiunto una intesa tra voi, una intesa che, politicamente, mostra già alcune lacune, se è vero come è vero, signor Ministro Fraccaro, che noi abbiamo letto questa mattina sui principali organi di informazione del nostro Paese - ne cito uno per tutti: Il Corriere della Sera che ne ha dato ampio risalto - che il Governo e la maggioranza avevano trovato un punto di accordo e di tenuta attorno al decreto-legge in cambio del varo, del via libera ai decreti della autonomia differenziata. Non più tardi di due ore fa la Ministra Lezzi…

PRESIDENTE. Scusi, collega… mi scusi.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie.

PRESIDENTE. Colleghi! Prego.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie. Dicevo che non più tardi di poche ore fa la Ministra Lezzi è venuta in Commissione e, su questo punto specifico, ha smentito categoricamente che vi è un nesso di correlazione fra il decreto e l'autonomia, anzi ha esplicitato che il tema dell'autonomia non è in questo momento all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri.

Amici, colleghi della Lega, mentre vi apprestate a votare il quindicesimo decreto-legge, avvisate il presidente Fontana, avvisate il presidente Zaia che il Governo li ha presi in giro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e, poiché siamo abituati ai vostri “penultimatum” su questo punto, evidentemente anche voi state prendendo in giro i vostri elettori. Ma, tornando al merito della questione, signor Ministro e colleghi, questa fiducia della confusione arriva perché voi avete trasformato il decreto-legge in una sorta di monstre, in una piccola legge di bilancio. Noi abbiamo iniziato ad approfondire il decreto-legge l'8 maggio - ripeto: l'8 maggio - in Commissione e stiamo arrivando ora, in maniera ansiogena, di corsa, confusa, con un voto di fiducia perché, altrimenti, il decreto, come quello che abbiamo votato la scorsa settimana, rischia di decadere.

Siete partiti con 51 articoli e ce ne portate qui 117 e, in questi 117 articoli, vi sono montagne di contraddizioni delle cose che avete detto voi.

Amici e colleghi della Lega, voi state salvando il comune di Roma, facendo pagare a tutti i cittadini d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) anni e anni di mala gestione; state facendo il contrario di quello che ci avete raccontato per anni. Dovevate venire qui…

PRESIDENTE. Collega…

ENRICO BORGHI (PD). …a cambiare il mondo…

PRESIDENTE. Colleghi…

ENRICO BORGHI (PD). …e ora salvate Roma con i soldi di tutti…

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). C'eravate voi! C'eravate voi!

ENRICO BORGHI (PD). …e mi rendo conto…

PRESIDENTE. Collega, la invito a rivolgersi alla Presidenza, come ben sa.

ENRICO BORGHI (PD). …e mi rendo conto (Commenti del deputato Iezzi)

PRESIDENTE. Ha dieci secondi, collega.

ENRICO BORGHI (PD). …e io la inviterei anche a chiedere al collega di potermi far completare il mio pensiero, che, mi rendo conto, essere per lui molto urticante però (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sta terminando il suo tempo però, collega, le ricordo.

ENRICO BORGHI (PD). Collega Iezzi, voi state facendo il contrario di quello che dicevate nelle piazze e nei comizi. Per non parlare, colleghi del MoVimento Cinquestelle…

PRESIDENTE. Collega, dovrebbe concludere.

ENRICO BORGHI (PD).…di quel salva-banche che ci avete infilato nottetempo qui dentro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Ma ve lo ricordate quando salivate su quei banchi e adesso salvate la Banca popolare di Bari!

PRESIDENTE. Collega, dovrebbe concludere.

ENRICO BORGHI (PD). Concludo.

PRESIDENTE. Non voglio interromperla ma dovrebbero concludere.

ENRICO BORGHI (PD). La ringrazio. Siete talmente confusi che vi siete dimenticati di chi siete (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Applausi polemici dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Come convenuto nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge n. 1807/AR - Conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi (da inviare al Senato – scadenza 29 giugno 2019) avrà inizio domani, venerdì 21 giugno, a partire dalle ore 15,41, previe dichiarazioni di voto a partire dalle ore 14,15.

Dopo l'appello nominale, si passerà all'esame degli ordini del giorno e, successivamente, alle dichiarazioni di voto e alla votazione finale, con prosecuzione dei lavori, ove necessario, nella giornata di sabato 22 giugno.

Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle ore 9 di domani, venerdì 21 giugno.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di giugno 2019 e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunico che è stata altresì stabilita la seguente ulteriore nuova rimodulazione dei lavori per la settimana 24-28 giugno:

Lunedì 24 giugno (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di martedì 25 giugno)

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1603-bis - Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione (collegato alla manovra di finanza pubblica)

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 1206 - Modifiche agli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale, in materia di riparazione per ingiusta detenzione ai fini della valutazione disciplinare dei magistrati

Discussione sulle linee generali della mozione Fornaro ed altri n. 1-00198 concernente iniziative di competenza per l'effettiva interruzione della esportazione e del transito di armamenti verso l'Arabia Saudita ed altri paesi coinvolti nel conflitto in Yemen

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1698 - Delega al Governo in materia di turismo

Discussione sulle linee generali della Relazione delle Commissioni riunite III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2019, adottata il 23 aprile 2019 (Doc. XXV, n. 2) e sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1° ottobre-31 dicembre 2018, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2019, deliberata dal Consiglio dei ministri il 23 aprile 2019 (Doc. XXVI, n. 2)

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 1549 - Disposizioni in materia di limitazioni alla vendita di prodotti agricoli e agroalimentari sottocosto e di divieto di aste a doppio ribasso per l'acquisito dei medesimi prodotti. Delega al Governo per la disciplina e il sostegno delle filiere etiche di produzione.

Martedì 25 (ore 14-21, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 26 (ore 11-14 e ore 16-20, con eventuale prosecuzione notturna) e giovedì 27 giugno (ore 10.30-13 e ore 14-18, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 28 giugno)

Seguito dell'esame dei progetti di legge di ratifica:

Disegno di legge n. 1648 - Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015

Disegno di legge n. 1660 - Protocollo al Trattato del Nord Atlantico sull'adesione della Repubblica di Macedonia del Nord, fatto a Bruxelles il 6 febbraio 2019

Proposta di legge n. 1680 - Accordo tra la Repubblica italiana e l'Organizzazione internazionale di diritto per lo sviluppo (IDLO) relativo alla sede dell'organizzazione, fatto a Roma il 14 giugno 2017 (Approvata dal Senato)

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 622 - Istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino

Esame della mozione Lazzarini, D'Arrando ed altri n.1-00145 concernente iniziative per la cura e l'assistenza del paziente oncologico

Esame della mozione Spena ed altri n. 1-00191 concernente iniziative volte a prevenire e contrastare la violenza sui minori

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 1603-bis - Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione (collegato alla manovra di finanza pubblica)

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 1549 - Disposizioni in materia di limitazioni alla vendita di prodotti agricoli e agroalimentari sottocosto e di divieto di aste a doppio ribasso per l'acquisito dei medesimi prodotti. Delega al Governo per la disciplina e il sostegno delle filiere etiche di produzione.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 1206 - Modifiche agli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale, in materia di riparazione per ingiusta detenzione ai fini della valutazione disciplinare dei magistrati

Seguito dell'esame della mozione Fornaro ed altri n. 1-00198 concernente iniziative di competenza per l'effettiva interruzione della esportazione e del transito di armamenti verso l'Arabia Saudita ed altri paesi coinvolti nel conflitto in Yemen

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 1698 - Delega al Governo in materia di turismo

Seguito della discussione della Relazione delle Commissioni riunite III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2019, adottata il 23 aprile 2019 (Doc. XXV, n. 2) e sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1° ottobre-31 dicembre 2018, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2019, deliberata dal Consiglio dei ministri il 23 aprile 2019 (Doc. XXVI, n. 2)

Esame della proposta di legge n. 478 ed abbinate – Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura (a partire da giovedì 27 giugno)

Nella seduta di mercoledì 26 giugno, alle ore 15, avrà luogo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (question time)

Nella seduta di mercoledì 26 giugno, alle ore 16, avrà luogo la votazione per l'elezione di due componenti del Garante per la protezione dei dati personali

Venerdì 28 giugno (ore 9.30)

Svolgimento di interpellanze urgenti

Avverto infine che nell'Allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per:

l'esame del disegno di legge n. 1603-bis, recante deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione;

l'esame della proposta di legge n. 1549, recante disposizioni in materia di limitazioni alla vendita di prodotti agricoli e agroalimentari sottocosto e di divieto di aste a doppio ribasso per l'acquisito dei medesimi prodotti. Delega al Governo per la disciplina e il sostegno delle filiere etiche di produzione;

l'esame della proposta di legge n. 1206, recante modifiche agli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale, in materia di riparazione per ingiusta detenzione ai fini della valutazione disciplinare dei magistrati;

l'esame del disegno di legge n. 1698, recante delega al Governo in materia di turismo.

Il calendario e il programma sono conseguentemente aggiornati.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Ivan Scalfarotto che, non essendo presente, si intende vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Russo. Ne ha facoltà.

PAOLO RUSSO (FI). Grazie, Presidente. Lo scorso fine settimana, a Napoli, presso il carcere di Poggioreale, le cronache hanno registrato un'altra drammatica giornata di contestazione, di protesta e di rivolta. Lungi dal voler giustificare o aderire a questa protesta, ma il sovraffollamento, la carenza idrica, l'assistenza sanitaria inadeguata, insomma, la vivibilità negata, creano un clima da incubo che merita una particolare attenzione e soprattutto che contraddice alla finalità della rieducazione che dovrebbe rappresentare la pena detentiva.

Avevo già presentato una interrogazione parlamentare, undici mesi orsono, ma il Governo, il Ministro, immagino non abbia avuto il tempo di rispondere, non ha saputo o non ha voluto rispondere, parlo della interrogazione n. 4-00748 annunciata il 30 luglio del 2018. Per questo, chiedo a lei una sollecitazione, perché si possa ottenere una risposta, ma soprattutto per comprendere come talvolta le interrogazioni anticipino vicende che poi esplodono nella loro drammaticità e che, viceversa, meriterebbero una diversa attenzione. Se avessero dato quella risposta, probabilmente, quella rivolta non ci sarebbe stata e, soprattutto, ci sarebbe stata una maggiore attenzione non solo nei confronti dei detenuti, ma anche di quei poveri, lo ripeto, poveri, lavoratori che, lì, vivono e che, lì, lavorano.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 21 giugno 2019 - Ore 14,15:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. (C. 1807-A/R)

Relatori: RADUZZI (per la V Commissione) e CENTEMERO (per la VI Commissione), per la maggioranza; MARATTIN, di minoranza.

La seduta termina alle 15,55.