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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 164 di martedì 16 aprile 2019

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 11,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO AMITRANO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bitonci, Borghese, Claudio Borghi, Cancelleri, Colletti, De Luca, Di Muro, Frusone, Galizia, Gallinella, Gallo, Gebhard, Liuzzi, Lorenzin, Lupi, Maggioni, Rizzo, Rosato, Schullian e Silli sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente novanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interpellanze e interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e interrogazioni.

(Iniziative volte a chiarire l'inapplicabilità dell'Iva sulla Tari, con particolare riferimento alle modalità di fatturazione e riscossione adottate dalla società Savno in provincia di Treviso - n. 2-00172)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza all'ordine del giorno D'Incà n. 2-00172 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato D'Incà se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FEDERICO D'INCA' (M5S). Rinuncio all'illustrazione, mentre intervengo in replica.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa, ha facoltà di rispondere.

ALESSIO MATTIA VILLAROSA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Con il documento in esame, l'onorevole interpellante chiede chiarimenti in merito alla questione relativa all'applicabilità dell'IVA sulla TARI e all'illegittimità della richiesta di pagamento della medesima tramite ingiunzione fiscale, ciò con particolare riferimento alla vicenda relativa alla società Savno Srl - società che gestisce il servizio integrato dei rifiuti solidi urbani per diversi comuni della provincia di Treviso - le cui fatture, a parere dell'interpellante, sarebbero irregolari in quanto riportanti sia l'indicazione TARI che l'IVA applicata, mentre la sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009 ha stabilito la non assoggettabilità ad IVA delle somme corrisposte a titolo di TARI, stante la natura tributaria e non corrispettiva della stessa.

L'onorevole interrogante, infatti, dopo aver premesso che, con la sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009, confermata anche dalla successiva giurisprudenza della Corte di cassazione, è stata riconosciuta la natura tributaria della TARI, rappresenta che l'articolo 1, comma 668, della legge n. 147 del 2013 stabilisce che “i comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico possono, con regolamento, di cui all'articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997, prevedere l'applicazione di una tariffa avente natura corrispettiva in luogo della TARI”. Sostiene, tuttavia, che non basta l'apposizione della dicitura “tariffa corrispettiva” per assoggettare ad IVA il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani, quando vi è prova documentata di un'obbligazione tariffaria a monte sulla quale viene calcolato l'importo fatto pagare ai contribuenti.

Le conseguenze di questa errata interpretazione si rifletterebbero anche sull'incarico affidato alla società sopra menzionata per il recupero degli importi insoluti tramite ingiunzione fiscale. Al riguardo, gli uffici competenti rappresentano quanto segue. Occorre, anzitutto, precisare che non appare pertinente il richiamo alla sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009. Tale sentenza, infatti, ha riconosciuto la natura tributaria - e, dunque, l'estraneità all'ambito di applicazione dell'IVA - della tariffa di igiene ambientale, la cosiddetta TIA 1, introdotta dall'articolo 49 del decreto legislativo n. 22 del 1997, destinata a sostituire la TARSU disciplinata dal decreto legislativo n. 507 del 1993.

Alla stessa conclusione, ossia che gli importi pretesi a titolo di TIA 1 non sono assoggettabili a IVA, giungono le altre sentenze citate dall'onorevole interrogante, fondandosi sull'ormai acclarata natura tributaria della predetta entrata, che non riguarda, tuttavia, la nuova disciplina del prelievo sui rifiuti.

Successivamente alla TIA 1, il legislatore ha introdotto un corrispettivo per il servizio di igiene ambientale, la cosiddetta TIA 2. La Suprema Corte, nell'ordinanza n. 16332 del 21 giugno 2018, ne ha stabilito la natura privatistica e, pertanto, l'assoggettabilità ad IVA ai sensi degli articoli 1, 2, 3, comma secondo e comma terzo, del DPR n. 633 del 1972.

A partire, però, dal 1° gennaio 2013, il legislatore, abrogando ogni precedente disposizione, ha introdotto, con l'articolo 14 del decreto legge n. 201 del 2011, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, la TARES, espressamente definito tributo, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa pubblica, ai sensi della vigente normativa ambientale e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni.

Il comma 12 del citato articolo 14 prevedeva l'introduzione di un regolamento ministeriale in sostituzione del DPR n. 158 del 1999 per stabilire i criteri per l'individuazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti e per la determinazione della tariffa, disposizione successivamente abrogata ad opera dell'articolo 1, comma 387, lettera d), della legge n. 228 del 2012. In alternativa, il comma 29 del medesimo articolo ha previsto la possibilità, per i comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico, di prevedere, con apposito regolamento, l'applicazione di una tariffa avente natura corrispettiva: con apposito regolamento. Da ultimo, infine, l'articolo 1, comma 639, della legge n. 147 del 2013 ha istituito, a partire dal 1° gennaio 2014, la IUC, Imposta unica municipale, che si compone dell'Imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, di una componente riferita ai servizi, che si articola nel Tributo per i servizi indivisibili (TASI) e nella Tassa sui rifiuti (TARI), destinata questa a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a carico dell'utilizzatore.

Con riferimento alla TARI, l'articolo 1, comma 668, stabilisce, per i comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità dei rifiuti conferiti al servizio pubblico, la possibilità di prevedere, con regolamento, di cui all'articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997, l'applicazione di una tariffa avente natura corrispettiva, in questo caso la TARIC, in luogo della TARI. Il comune, nella commisurazione della tariffa, può tenere conto di criteri determinati con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999 e il comma 667 della medesima legge prevedeva l'adozione di un regolamento per stabilire i criteri per la realizzazione da parte dei comuni dei sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico, finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati.

Pertanto, anche la TARIC, al pari di ogni prelievo in materia succedutosi alla TARSU, deve assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio, ricomprendendo anche i costi di cui all'articolo 15 del decreto legislativo n. 36 del 2003, ad esclusione dei costi relativi ai rifiuti speciali, al cui smaltimento provvedono a proprie spese i relativi produttori, comprovandone l'avvenuto trattamento in conformità della normativa vigente.

Qualora il servizio di gestione dei rifiuti urbani sia svolto da un soggetto gestore affidatario della privativa comunale ex articolo 198 del decreto legislativo n. 152 del 2006, quest'ultimo applica e riscuote la tariffa corrispettivo. La TARIC, a differenza della TARI, è dunque una vera e propria controprestazione del servizio rifiuti avente natura patrimoniale e non tributaria (la TARIC, in questo caso), volontariamente istituita dalle autorità comunali, a condizione, tuttavia, che il comune abbia realizzato la misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio di igiene ambientale, associandola ad una identificata utenza. Solo in tal caso la TARIC è specificatamente diretta a garantire l'effettiva commisurazione tra la tariffa richiesta a ciascun utenza e il servizio in concreto ad esso offerto e da esso usufruito.

La tariffa si qualificherebbe, dunque, come tributaria qualora non attribuisse alcun rilievo sostanziale alla volontà delle parti nel rapporto tra gestore privato del servizio e l'utente finale, di guisa che il rapporto si connoterebbe per “doverosità della prestazione”, poiché dovuto per la semplice sussistenza dei presupposti di legge a prescindere dal fatto che il soggetto passivo fruisca del servizio pubblico. In tal caso, tra l'autore della prestazione e il suo destinatario non intercorre un rapporto giuridico nell'ambito del quale avviene uno scambio di prestazioni per mancanza di rapporto sinallagmatico tra parti, connotandosi il rapporto nell'ambito autoritativo per l'assenza di un nesso di corrispettività tra quanto richiesto al soggetto passivo e l'entità del servizio prestato dal gestore pubblico, non configurandosi, dunque, un'operazione in questo caso imponibile. Ciò si verifica nei comuni che, pur adottando la TARIC, si siano avvalsi del riparto della tariffa tra le singole utenze, utilizzando i coefficienti indicati nella Tabella 2, di cui all'allegato 1 del DPR n. 158 del 1999.

In tal caso, la disciplina applicativa della Taric, non garantendo una commisurazione della tariffa rifiuti effettivamente conferiti dalle singole utenze, non si discosta sostanzialmente dalla previgente disciplina della TIA 1, sulla cui natura tributaria si è pronunciata la già citata Corte costituzionale con la sentenza n. 238 del 2009, e, conseguentemente, anch'essa dovrà considerarsi esclusa dal campo di applicazione dell'IVA. Ai fini della corretta qualificazione della Taric come tributo o come corrispettivo occorrerà, inoltre, tenere conto del fatto che il tributo è un'entrata propria del comune, affidabile ex articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997 in concessione a terzi, mentre il corrispettivo è un'entrata propria del soggetto gestore del servizio di igiene ambientale, se istituito.

Ne consegue che il tributo è iscritto nel bilancio comunale ad integrale copertura dei costi del servizio RSU, a prescindere dal modello organizzativo adottato nel comune di riferimento per lo svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e spazzamento delle aree pubbliche, mentre la Taric corrispettiva è iscritta nel bilancio del soggetto gestore del servizio a cui è affidato il servizio medesimo, ovvero tra le entrate extra tributarie del comune qualora il servizio sia svolto in proprio dall'ente locale. Per quanto concerne, in ultimo, le procedure di riscossione adottate dal soggetto gestore scaturenti dal quadro normativo sopra esposto, si rammenta che la riscossione coattiva delle entrate pubbliche locali può avvalersi di una disciplina privilegiata rispetto alla riscossione coattiva prevista dal codice di procedura civile, concedendo la possibilità ai comuni, e conseguentemente alle società affidatarie degli stessi di prerogative comunali loro affidate, di avvalersi sia del ruolo coattivo sia dell'ingiunzione fiscale, in quest'ultimo caso avvalendosi anche del tramite di soggetti iscritti all'albo di cui all'articolo 53 del decreto legislativo n. 446 del 1997.

Relativamente, poi, ai compensi di riscossione, la lettera c) del comma 5 dell'articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997 dispone che l'affidamento a terzi della gestione delle proprie entrate, effettuato ai sensi della precedente lettera b), non deve comportare oneri aggiuntivi per il contribuente. Occorre sottolineare che un'interpretazione della norma in discorso coerente con il sistema in cui è inserita è quella secondo la quale l'affidamento da parte del comune del servizio di accertamento e di riscossione delle entrate ad un soggetto terzo non deve comportare alcun aggravio per il contribuente proprio perché l'ente locale ha deciso di non svolgere direttamente l'attività stessa.

Stante il fatto che il servizio di igiene ambientale svolto in regime di privativa su affidamento degli enti locali, non si rinvengono, dunque, sufficienti profili per affermare uno scorretto uso degli strumenti di riscossione riconosciuti legittimamente dal legislatore, di modo che non può che rimettersi all'autorità giudiziaria ogni valutazione di merito del caso concreto.

PRESIDENTE. Il deputato D'Incà ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

FEDERICO D'INCA' (M5S). Grazie, Presidente. Sì, mi ritengo soddisfatto. Chiaramente abbiamo in questo modo fatto chiarezza dal punto di vista anche quasi storico sulla complessità del tema e sul fatto che nel Veneto in particolar modo vi sia non soltanto la Savno, ma, anche nel caso della Veritas, vi sono più cittadini che stanno in questo momento verificando l'opportunità di seguire, oltre all'atto, insomma, che può essere questo, dell'interpellanza parlamentare, che stanno quindi aspettando con grande interesse di poter avere la pubblicazione sugli atti Camera della risposta del sottosegretario Villarosa, e procederanno, credo, anche dal punto vista giudiziario, come appunto definito nella parte finale. Il tema è molto complesso, è chiaro che occorre fare chiarezza e mi auguro che l'interpellanza e la sua risposta abbiano dato chiarezza. Bisognerà forse intervenire in futuro anche magari con delle circolari opportune o altrimenti attraverso una definizione più precisa, attraverso anche sedi parlamentari o sedi governative. Mi auguro che riusciamo, in questa maniera, a poter rispondere alle esigenze; ripeto, si tratta di migliaia di cittadini che si stanno preparando anche nel fare delle class action nei confronti delle aziende che danno il pubblico servizio, come in questo caso la Savno o nell'altro caso le aziende sempre che trattano rifiuti. Quindi, aspettiamo di vedere la pubblicazione, in modo da poter girare il testo ai tanti cittadini che hanno fatto richiesta, e ringrazio ancora il sottosegretario Villarosa.

(Iniziative di competenza volte a promuovere il reinserimento lavorativo dei cosiddetti ex sportellisti della Regione siciliana, nell'ambito del piano di assunzioni relativo ai servizi per l'impiego di cui alla legge di bilancio per il 2019 – n. 3-00508)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Germanà ed altri n. 3-00508 (Vedi l'allegato A). Il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi, ha facoltà di rispondere.

CLAUDIO COMINARDI, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Grazie, Presidente. Così come questa interrogazione ricorda, la vicenda dei cosiddetti ex sportellisti, operatori impegnati dalla regione siciliana in attività di formazione e servizi ai cittadini, è già nota al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Lo stesso Ministro Di Maio ha avuto modo di incontrare una delegazione di questi lavoratori per ascoltare le loro richieste e, soprattutto, per sollecitare l'intervento della regione Sicilia per una tempestiva soluzione del caso. Dico questo in quanto, come è noto a tutti, la materia in esame rientra nel novero di quella appartenente alla competenza concorrente Stato-Regioni, ed è per questo che occorre una leale collaborazione tra i diversi livelli di governo affinché centinaia di lavoratori possano uscire dalla condizione di precariato. La questione oggi rappresentata è di fondamentale importanza perché si inserisce nel quadro delle iniziative connesse alla completa attuazione della normativa riferita al reddito di cittadinanza. La disciplina in argomento subordina, infatti, l'erogazione del beneficio economico alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro della persona interessata, nonché all'adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale. In tale prospettiva, dunque, la figura del navigator, ossia quella nuova figura professionale che avrà il compito di seguire personalmente il beneficiario nella ricerca di lavoro, nella formazione e nel reinserimento professionale, avrà un ruolo fondamentale in quanto lo stesso decreto istitutivo del reddito di cittadinanza prevede che venga adottato un piano straordinario per il potenziamento dei centri per l'impiego, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Proprio in queste settimane il piano straordinario per il potenziamento dei centri per l'impiego è al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e siamo fiduciosi in ordine al raggiungimento degli obiettivi prefissati. La regione Sicilia, specificamente interpellata dal Ministero del Lavoro per fornire appositi chiarimenti tesi alla risoluzione della problematica dei cosiddetti ex sportellisti, ha reso noto, che nell'ambito delle procedure che verranno messe in atto per il potenziamento dei centri per l'impiego siciliani, potranno essere valorizzate le esperienze maturate nel settore delle politiche attive del lavoro.

Pertanto, in attesa di conoscere gli ulteriori provvedimenti che la regione intenderà adottare per svuotare tale bacino di soggetti disoccupati, il Ministro del Lavoro continuerà ad essere disponibile per ogni confronto sul punto. Ciò che mi preme evidenziare in questa sede è che, per evitare il ripetersi di emergenze sociali del genere, occorre che tutti i soggetti istituzionali coinvolti nel nostro grande progetto di riforma delle politiche attive mantengano alta la loro attenzione, riconoscendo l'importanza centrale dei servizi per l'impiego, che costituiscono infrastruttura primaria del mercato del lavoro.

PRESIDENTE. Il deputato Germanà ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

ANTONINO GERMANA' (FI). Grazie, Presidente. Noi aspettavamo con ansia questa risposta, ma eravamo certi che non sarebbe arrivata una risposta convincente, per cui mi dichiaro insoddisfatto, anche a nome dei miei colleghi che, insieme a me, conoscono bene la vicenda e hanno voluto sottoscrivere la mia interrogazione. Ma lascia insoddisfatti non soltanto noi, ma quelle decine e quelle centinaia di lavoratori che il 13 luglio scorso si sono rivolti al Ministro Di Maio, così come ricordava il sottosegretario, per chiedere una soluzione ad una crisi sociale che è di enormi dimensioni e che investe tutto il settore della formazione professionale siciliana.

E, come ricordava il sottosegretario, è vero che il Ministro Di Maio ne è a conoscenza, tant'è vero che dal Ministero del Lavoro è stata diramata una nota ufficiale che impegnava a istituire un tavolo di confronto istituzionale con il governo regionale siciliano; però, dopo quella nota, assolutamente il nulla, se non due incontri con i nostri assessori regionali, ma niente che potesse somigliare a risposte straordinarie ad un problema che è altrettanto straordinario, così come dovrebbe avvenire nei tavoli di crisi.

Fatte salve le norme nazionali in tema di “quota cento”, di Ape sociale, di opzione donna, di implementazione per i centri dell'impiego per il reddito di cittadinanza che tanto avete voluto, praticamente tutte leggi dello Stato, di concreto non c'è nulla che possa risolvere la crisi di questo martoriato settore: nessun provvedimento che possa, nel caso della selezione dell'ANPAL Servizi, agevolare i lavoratori, neppure un minimo riconoscimento per la loro professionalità, che è una professionalità già oltretutto sperimentata e spesa dentro i centri per l'impiego; lavoratori che sono e che praticamente rimangono precari morali.

Voglio ricordare che hanno prestato servizio presso la pubblica amministrazione per più di 13 anni, dal 2003 al 2013, quando una politica cieca (certamente non eravate voi in quel momento) li ha praticamente scaricati. E pensare che sono stati opportunamente riqualificati proprio in tema di politiche attive del lavoro con risorse totalmente pubbliche: uno spreco di capitale umano a vantaggio di un nuovo precariato, perché questa è la realtà; non c'è nessuna idea o nessuna soluzione su come agevolare il reintegro dei cosiddetti ex sportellisti, ormai famosi in Sicilia, nell'ottica dell'implementazione dei centri dell'impiego per il reddito di cittadinanza.

Signor sottosegretario, per suo tramite io mi rivolgo al Ministro Di Maio, che in lungo e in largo ha detto che non avrebbe mai più permesso vecchie consuetudini; eppure insiste (a questo punto ci rendiamo conto) nel voler creare nuovo precariato. Il Ministro Di Maio ha detto che sarebbe assurdo (sono parole sue) qualificare altri lavoratori se già ne esistono, di lavoratori già formati. E dunque noi a questo punto, a più di un anno di Governo, ci chiediamo cosa è stato fatto per dare risposte a questi precari morali: ha promesso una soluzione al loro dramma, ma, ahimè, non esiste nulla che possa far pensare che abbia mantenuto la parola.

Parliamo di donne, di uomini, di padri e di madri che hanno una media di 50 anni, e quindi capite bene, capiamo tutti quanti, ci rendiamo conto di che dramma significa lasciare un cinquantenne che ha perso il lavoro, e che si è trovato da un giorno all'altro con un mutuo sulle spalle, praticamente quasi in uno stato di povertà per alcune famiglie. Noi ci chiediamo quindi: nessuno di voi, che siete al Governo, si chiede come, in quali condizioni vivono questi lavoratori, e quindi migliaia di famiglie?

È stato troppo facile stare all'opposizione, e soprattutto quando si è all'opposizione bisogna essere responsabili e non fare operazioni di sciacallaggio. Oggi voi siete al Governo, e quindi siete voi che dovete risolvere i problemi; noi aspettiamo con ansia di capire se siete capaci di farlo.

(Iniziative volte a garantire la continuità produttiva degli stabilimenti della Alstom Ferroviaria spa, con particolare riferimento al sito di Savigliano (Cuneo) - n. 2-00211)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Dadone n. 2-00211 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Fabiana Dadone se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FABIANA DADONE (M5S). Presidente, rinuncio all'illustrazione e mi riservo di intervenire in fase di replica.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Andrea Cioffi, ha facoltà di rispondere.

ANDREA CIOFFI, Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico. Presidente, sulle vicende che riguardano Alstom Ferroviaria Spa è stato già precisato nei giorni scorsi in altre sedi istituzionali che il Governo conosce la vicenda e sta mettendo in campo tutte le forze utili per sostenere questa importante realtà produttiva del nostro Paese. Ciò premesso, vorrei anzitutto evidenziare che la Commissione europea ha già espresso un parere negativo rispetto alla fusione tra la società in parola e la Siemens, riscontrando il rischio di una lesione della concorrenza nei mercati dei sistemi di segnalamento ferroviario e dei treni ad alta velocità.

Come peraltro noto all'onorevole interpellante, il 7 aprile 2017 è stato sottoscritto un accordo di programma tra il Ministero dello sviluppo economico, la regione Lombardia e la regione Piemonte per il finanziamento di un articolato programma di ricerca e sviluppo proposto alla società Alstom Ferroviaria Spa, finalizzato alla messa a punto di tecnologie innovative per la costruzione di diverse tipologie di treni. Il predetto accordo è stato successivamente integrato con specifico addendum sottoscritto dal Ministero dello sviluppo economico e dalla regione Emilia-Romagna. Il costo complessivo del programma è pari ad euro 39.933.500, per un valore complessivo di agevolazioni di circa 8,8 milioni di euro.

L'accordo prevede la realizzazione, nello stabilimento di Savigliano, di un programma di investimenti del costo di euro 24.500.500, cui corrisponde il contributo agevolato di euro 5.444.555, di cui euro 544.455 a carico della regione Piemonte. A seguito della presentazione di progetti esecutivi a maggio 2018, sono stati concesse le relative agevolazioni di importo sostanzialmente pari a quanto previsto nell'accordo di programma. Per quanto riguarda in particolare il sito di Savigliano, i costi complessivi ammessi ammontano ad euro 24.478.025, ma allo stato non risulta erogato alcun importo, perché non è stata presentata alcuna richiesta di erogazione da parte dell'azienda.

Le aziende beneficiarie di aiuto di Stato, al fine di effettuare investimenti produttivi, non possono delocalizzare in Paesi extra-Unione europea l'attività economica prima di cinque anni dall'ottenimento del beneficio, pena la decadenza del medesimo nonché l'irrogazione di una sanzione amministrativa.

Comunico infine che l'8 aprile scorso si è svolto un incontro tra il management di Alstom Italia e le sigle sindacali presso lo stabilimento di Savigliano, per approfondire le soluzioni innovative al fine di raggiungere gli obiettivi del Piano energia clima presentato dal Governo poche settimane fa; ma soprattutto per capire quali percorsi innovativi in grado di sviluppare un know how utile all'integrazione delle energie rinnovabili nel trasporto pubblico ferroviario possono essere al momento sperimentati. Il Ministero dello sviluppo economico dunque continuerà a vigilare sulle prospettive industriali di questa importante realtà produttiva, anche e soprattutto per la salvaguardia dei livelli occupazionali.

PRESIDENTE. La deputata Fabiana Dadone ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

FABIANA DADONE (M5S). Presidente, sì, mi dichiaro soddisfatta. La Alstom rappresenta un'eccellenza italiana nell'industria ferroviaria, l'ha ricordato bene prima il sottosegretario Cioffi: 2.600 dipendenti circa, 8 siti in Italia, 31 depositi e 2 centri di eccellenza, di cui uno, quello di Savigliano, come ben ricordato prima, e l'altro a Bologna. Quello di Savigliano è noto in particolare per la progettazione e costruzione di treni Pendolino ad alta velocità e per la costruzione di treni regionali.

È vero, come ha citato il sottosegretario nella risposta, che è saltato il cosiddetto accordo di fusione tra la Alstom e la Siemens, e quindi parte di questa interpellanza risulta superata; quando la depositai chiaramente era ancora in corso la discussione tra i due colossi, e quindi il sito rischiava effettivamente di vedere i dipendenti perdere il posto di lavoro. Da questo punto di vista devo dire che dev'essere fatto un plauso alle RSU, ai sindacati che stanno all'interno dell'azienda, perché monitorano con molta attenzione il sito di Savigliano, come tutti quelli sul territorio nazionale, e perché hanno la capacità tutte le volte di tenere aggiornato il Mise: quindi di permettere anche a voi Governo di riuscire a mettere in piedi i tavoli di crisi e a risolvere la situazione prontamente, e a preservare altresì i livelli occupazionali sul territorio.

Come ha ben ricordato lei prima, l'8 aprile si è svolta una visita istituzionale da parte del sottosegretario Crippa presso l'azienda, che faceva proprio seguito al tavolo presso il Mise, nel corso della quale non solo vi è stata una visita con i manager dell'azienda, ma si è anche tenuto un incontro proprio con le RSU, su richiesta delle RSU e dei sindacati, e si è fatto un punto su quella che è una delle principali richieste da parte dei sindacati, ovverosia la possibilità di avere il piano strategico industriale. Perché vede, il sito di Savigliano affronta questo problema ciclicamente: ogni 3-4 anni i sindacati si ritrovano a richiedere al Mise un tavolo di crisi aziendale, perché per necessità dell'azienda puntualmente non si riesce a garantire più il lavoro che per i tre anni successivi. Da un lato l'azienda motiva che lo sviluppo del settore ferroviario non permette di progettare a distanza di più di tre anni, perché è in costante evoluzione, e dall'altro lato i sindacati hanno la necessità di averlo per riuscire a garantire i livelli occupazionali ed una sicurezza ai lavoratori.

Il sottosegretario Crippa si è impegnato in quella sede a tenere poi un incontro sul territorio (e magari volesse venire anche lei, sottosegretario Cioffi, saremo felicissimi), nel quale l'Alstom illustrerà, dopo aver illustrato il piano industriale europeo, quello italiano, in particolare quindi analizzando le ricadute sul sito, quello di Savigliano, che è oggetto dell'interpellanza.

A margine di quell'incontro si è fatto anche accenno alla partenza di un programma presso il MiSE, relativo alla mobilità ad idrogeno. Ecco, penso che questo sia veramente uno sviluppo molto positivo su cui occorre investire per dare aria a questo settore; anche nel caso in cui l'elettrificazione delle linee ferroviarie possa risultare a volte eccessivamente onerosa, questo potrebbe essere, invece, un modo per dare sviluppo a un settore che è in costante crescita e sviluppo.

(Elementi e iniziative in merito alle procedure per la stabilizzazione e il reclutamento del personale afferente all'area della ricerca sanitaria presso gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e gli Istituti zooprofilattici sperimentali – n. 3-00694)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Armando Bartolazzi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Ubaldo Pagano e Rizzo Nervo n. 3-00694 (Vedi l'allegato A).

ARMANDO BARTOLAZZI, Sottosegretario di Stato per la Salute. Presidente, onorevoli interpellanti, premetto che si risponde all'interrogazione parlamentare in esame a seguito di delega della Presidenza del Consiglio dei ministri. In via preliminare, va detto subito che l'iter finalizzato all'esecuzione della norma sulla cosiddetta piramide del personale di ricerca sanitaria è in stato avanzato. Sono in corso, infatti, le attività istruttorie per la redazione dei due decreti attuativi previsti dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, istitutiva del ruolo del personale di ricerca sanitaria negli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e negli istituti zooprofilattici sperimentali. Ricordo, in particolare, che il decreto previsto dal comma 425 della legge n. 205 del 2017 è espressamente finalizzato a determinare i requisiti, i titoli e le procedure concorsuali per le assunzioni del personale della ricerca sanitaria.

Va ricordato, altresì, che la definizione dei due provvedimenti citati è in ogni caso subordinata alla positiva conclusione dell'iter di approvazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, in quanto i due decreti attuativi dovranno integrarsi con le relative disposizioni contrattuali. Infatti, per poter definire i requisiti, i titoli e le procedure concorsuali per le assunzioni del personale di ricerca sanitaria è necessario che il contratto in questione definisca i distinti profili professionali, denominati “ricercatore” e “personale addetto alla ricerca sanitaria”, con le specifiche declaratorie.

A tal riguardo, informo che l'ipotesi di contratto collettivo per il comparto sanità 2016-2018 è stato siglato in data 27 dicembre 2018 dall'ARAN e dalle organizzazioni sindacali e, allo stato, è in fase conclusiva l'iter di approvazione da parte delle amministrazioni competenti e degli organi di controllo.

Voglio, tuttavia, precisare che nelle more dell'approvazione, il Ministero della salute ha avviato le opportune riflessioni con le organizzazioni sindacali per la definizione del decreto interministeriale concernente i criteri e le modalità di valutazione, ai fini di avviare la fase transitoria, con la trasformazione dei contratti degli aventi diritto alla data del 31 dicembre 2017, così come disposto dall'articolo 1, comma 432, della legge n. 205 del 2017. L'obiettivo è, infatti, quello di allineare i tempi di approvazione del decreto ministeriale a quelli di approvazione del contratto collettivo nazionale di lavoro. Nel contempo si sta lavorando sulla normativa concorsuale da approvare con altro DPCM che sarà utilizzata per avviare le nuove assunzioni, una volta definita la fase transitoria.

Quanto all'eventualità di un esodo di ricercatori occorre precisare che questo Ministero, al fine di acquisire l'esatta cognizione del fabbisogno di ciascun istituto, ha avviato recentemente un aggiornamento della ricognizione a suo tempo effettuata, i cui esiti sono stati oggetto di specifici incontri. Da tale ricognizione, rispetto alla rilevazione del 2016, risultano effettivamente flussi di mobilità in entrata e in uscita di personale; ciò, tuttavia, deve considerarsi un fenomeno assolutamente fisiologico ed anche auspicabile in un settore come quello della ricerca scientifica. Dalla stessa ricognizione è emerso, peraltro, che sono stati assunti a tempo indeterminato circa 350 ricercatori presso gli IRCCS e gli istituti zooprofilattici, nonché circa 80 unità all'interno del Servizio sanitario nazionale e 40 unità al di fuori del settore del Servizio sanitario nazionale.

Pertanto, una consistente percentuale del personale a suo tempo censito è stata stabilizzata attraverso i percorsi definiti dalla cosiddetta legge Madia, rimanendo nel settore pubblico della ricerca. Una ulteriore quota, poi, è stata assunta a tempo indeterminato presso altre strutture del Servizio sanitario nazionale o altri settori della pubblica amministrazione. Solo una percentuale minima di tale platea, invece, è stata assorbita da aziende o istituti privati.

Desidero precisare, in conclusione, che la rilevazione è stata effettuata nel mese di gennaio 2019 e, dunque, si basa su dati aggiornati ed affidabili che consentono di determinare l'esatto numero del personale destinatario della fase transitoria e, quindi, di ripartire le risorse assegnate dalla legge di bilancio 2018 e quantificate per l'anno 2019, ai sensi dell'articolo 1, comma 425, di detta legge, per un importo pari a 50 milioni di euro.

PRESIDENTE. Il deputato Luca Rizzo Nervo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Grazie, Presidente. Siamo ancora, piuttosto incredibilmente, ad affrontare l'annosa questione del personale di ricerca sanitaria a cui, appunto, credevamo di avere trovato una soluzione già nel bilancio del 2018, parliamo di quasi due anni fa, dove vi erano previsioni normative e vi erano, come è stato ricordato, anche le risorse per attuarle. Invece, siamo ancora qui e quindi possiamo, sottosegretario, al più dirci ulteriormente speranzosi che questi processi in essere arrivino a conclusione. Non possiamo certo dirci soddisfatti, perché ancora una volta è il futuro il tempo con cui si declina l'azione di Governo: stiamo lavorando, stiamo provvedendo. E questa è una costante di questo Governo che palesa una certa incoerenza con ciò che evocava l'idea di un cambiamento immediato, prossimo e solerte. Questa stabilizzazione dei precari della ricerca in ambito medico è una di quelle vicende paradigmatiche che misurano la distanza siderale della retorica, tutta tesa a riconoscere in modo unanime senza eccezione alcuna la fondamentale importanza dell'investimento sulla ricerca applicata, sul fatto che questa sia un fattore decisivo di competitività del nostro Paese, di come conseguentemente il deficit in questo campo sia un freno limitante per le possibilità del nostro Paese, e di come questo sia ancora più vero e, quindi, più grave in un ambito come quello della salute delle persone, a fronte delle immense possibilità che si stanno aprendo proprio grazie alla ricerca in campo biologico e clinico. Qui, peraltro, non si tratta di dare un'eroica prova di cambiamento, qui basta attuare una norma di legge, che c'è, che abbiamo fatto noi quando governavamo, per dare una prospettiva concreta a una domanda - inevasa per troppo tempo - di dignità del percorso di lavoro di queste persone.

Non è probabilmente la legge migliore in assoluto, quale mai lo è? Ma è una legge che dà finalmente alcune possibili certezze, stanzia risorse e delinea un percorso, appunto, la cosiddetta piramide dei ricercatori. Occorre un decreto ministeriale che dia attuazione ad una cosa che c'è da oltre due anni; voi ci mettete una riunione del Consiglio dei ministri, loro attendono da due anni. Capisco che questa abbia delle premesse per essere fatta, ma è urgente che si arrivi a una conclusione: un decreto che determini semplicemente i requisiti, i titoli e le procedure per l'assunzione dei ricercatori che lavorano negli IRCCS e negli istituti zooprofilattici, a fronte, appunto, di una legge che esiste; non, quindi, privilegi, non una scampagnata di salute per queste persone, ma un percorso di cinque anni a tempo determinato, ulteriormente prorogabili per altri cinque, fino a vedere, dopo dieci anni, una prospettiva verso il tempo indeterminato. Questo in alternativa a ciò che è avvenuto in tutti questi anni, cioè la reiterazione dei contratti co.co.co., dei contratti al massimo di 36 mesi che, però, hanno avuto spesso reiterazioni fino a quindici e più anni, per alcune di queste persone.

Quindi, io credo quest'assenza di decisioni su questa materia abbia già prodotto, signor sottosegretario, uno dei più grandi sprechi della sanità pubblica e che, nella distrazione dei più, continui a realizzarsi che centinaia di persone escano da questi percorsi di lavoro, in questi casi dalla ricerca (pochi o molti, ma comunque escono), escano dall'ambito delle istituzioni sanitarie pubbliche italiane per andare o all'estero o nel privato. Lei lo chiama un fattore fisiologico, io lo chiamo un grande spreco.

Ora, dopo due anni, per un decreto che deve determinare i requisiti e le modalità di selezione di procedure, è difficile sentirsi dire “stiamo facendo”, il tempo è ora, c'è una legge, ci sono risorse stanziate, serve definire le procedure quanto prima.

Io credo che dare una risposta immediata a questi ricercatori sia doveroso; che sia un segno di pur tardiva dignità offrire un percorso di stabilizzazione a queste persone, peraltro, per quanto ci riguarda, non per dire “il caso è chiuso”, ma per affrontare altri fondamentali nodi, quali ad esempio l'inquadramento esclusivamente nel contratto del comparto, senza prevedere spesso per medici e biologi la possibilità di vedersi riconosciuto, per la colpa del fare ricerca, un contratto da dirigenti. Ma intanto, ovviamente, è necessario fare questo primo passo e farlo - lo ripeto - subito. Noi continueremo a monitorare la situazione e a sollecitarvi a fare con sollecitudine il vostro dovere.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

La seduta, sospesa alle 11,50, è ripresa alle 15.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, le deputate Occhionero e Tateo sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente novantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 15,03).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signora Presidente, per segnalarle una questione a nostro giudizio assai importante, necessitante di un intervento del Presidente della Camera, in riferimento all'andamento dei lavori in Commissione I sul disegno di legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari.

In quella sede, questa mattina, la presidenza ha ritenuto di dichiarare inammissibili ben sedici emendamenti su un totale di cinquanta presentati, facendo espresso riferimento all'articolo 89 del Regolamento, che dà la possibilità al Presidente di dichiararli inammissibili, qualora gli emendamenti siano formulati relativamente ad argomenti affatto estranei all'oggetto della discussione.

Come ricorderà forse qualche collega, io sollevai già in tempi non sospetti questa questione in riferimento a un diverso metro di valutazione sull'ammissibilità tra le due Camere; tra il Senato, in specifico proprio su questo disegno di legge, e, evidentemente, la Camera.

Sono, quindi, a richiederle che, per il suo tramite, il Presidente della Camera possa convocare la Giunta per il Regolamento. Credo che ci troviamo per la prima volta di fronte ad una tecnica parlamentare, che alcuni costituzionalisti hanno dichiarato corretta e io non ho dubbi, cioè di interventi assolutamente “chirurgici” sulla Costituzione, però con presentazione di testi a Camere alternate, con l'annuncio di futuri testi, e quindi credo che - lo devo dire a garanzia dello stesso presidente della Commissione, che oggi si è assunto una sua interpretazione del Regolamento, a nostro giudizio sbagliata - una pronuncia della Giunta per il Regolamento sia assolutamente necessaria, non soltanto in riferimento a questo provvedimento, ma anche per il futuro. Cioè, il tema è: quando si fanno interventi puntuali di modifica costituzionale, qual è la possibilità di intervento dei singoli parlamentari in via emendativa? Ovviamente questa non mi pare una problematica di second'ordine, a nostro giudizio, e sono quindi a richiederle formalmente una convocazione per una pronuncia della Giunta per il Regolamento. Fino ad allora la nostra richiesta è che si sospenda l'iter in Commissione su questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento l'onorevole Migliore. Ne ha facoltà.

GENNARO MIGLIORE (PD). Grazie, signora Presidente. Io vorrei, agganciandomi anche all'intervento che ha appena fatto il collega Fornaro, stigmatizzare quanto sta accadendo in Commissione Affari costituzionali. Ci sono varie questioni, alcune di queste sono già state riprese dal collega Fornaro, una però la premetto a tutte le altre: oggi è successa una cosa che oserei dire singolare, per non utilizzare dei termini più enfatici, e cioè che, sulla base della nostra richiesta di fissare un termine, lo dico anche agli uffici, per i ricorsi avversi alle declaratorie di inammissibilità, ci sia stato comunicato che questo termine era per le ore 16 di domani. Solo che c'è stata una cosa per noi assolutamente inaccettabile, cioè che dopo un'ora, quando avevamo chiesto una sospensiva per la Commissione, c'è stato l'avvio della discussione sugli altri emendamenti a partire dall'articolo 3.

Ora, siccome questa non è una riforma che riguarda un piccolo argomento, quando mai ce ne fossero di piccoli argomenti da trattare in quest'Aula, ma riguarda la riforma costituzionale, e siccome noi dobbiamo, in virtù del principio ne bis in idem, avere la possibilità di verificare se le inammissibilità vengono revocate, in modo tale da poter osservare quale sia il pronunciamento della Commissione e quindi del Parlamento su questi emendamenti, noi ci siamo trovati di fronte alla situazione imbarazzante di avere una discussione che stava proseguendo su un argomento per il quale non era stato ancora chiarito quale fosse l'iter relativo agli emendamenti dichiarati inammissibili. Per noi questo è stato uno sfregio, anche perché - mi appello anche alla Presidenza - non ricordo che ci siano stati precedenti di questo genere, soprattutto per una materia così complessa come quella della riforma costituzionale, a meno di non considerare l'esercizio di ogni singolo parlamentare come un esercizio inutile, in questo andando anche in concreta violazione a quello che è stato l'avvertimento che è contenuto all'interno dell'ultima sentenza della Corte costituzionale in merito al tema dell'emendabilità della legge di bilancio, dove si diceva che è prerogativa dei parlamentari poter intervenire con azioni di emendabilità. Allora, vede Presidente, noi siamo qui a chiedere che si pronunci la Giunta per il Regolamento - come ha chiesto il collega Fornaro -, che si pronunci la Presidenza della Camera perché consenta un dibattito ordinato e sospenda quello che in questo momento all'interno della Commissione sta diventando una sorta di occultamento di una proposta di riforma costituzionale, che peraltro avrebbe un impatto molto rilevante.

Tra l'altro, nel merito, è del tutto evidente che c'è un tema politico e cioè che il MoVimento 5 Stelle non vuole discutere dell'abbassamento a 18 anni del voto per il Senato, che non vuole discutere di quelli che sono degli argomenti assolutamente concatenati con la riforma del numero dei parlamentari. Vado a concludere: noi non possiamo accettare che, non avendo argomenti per dire: “Non vi approviamo questo emendamento”, si dichiari inammissibile; è un sindacato politico che noi non accettiamo perché non ha a che vedere con quello che è il merito. I numeri ce li hanno per bocciarci questi emendamenti, ma non si può dire che si fa una riforma costituzionale per pezzetti, come se, nel parlare della riduzione del numero dei parlamentari, non si possa parlare dei senatori a vita, non si possa parlare del suffragio e dell'elettorato attivo e passivo, non si possa parlare di argomenti che hanno a che vedere strettamente con la funzione parlamentare. Quindi, queste inammissibilità devono essere tolte, ci deve essere una pronuncia della Giunta del Regolamento e non si deve sbrindellare quella consuetudine e anche quel Regolamento che consente di discutere, dopo aver accertato quali sono gli emendamenti effettivamente inammissibili (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente Brescia, sempre sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BRESCIA, Presidente della I Commissione. Grazie, Presidente. Io intervengo soltanto per dire che in Commissione si sta svolgendo una fase che segue le normali regole e i normali passaggi previsti dal nostro Regolamento. Si sono dichiarate le inammissibilità secondo il perimetro che è ben delineato dalla proposta di legge in oggetto, le opposizioni, che in un primo momento avevano fatto richiesta di abbinamento di altre proposte di legge, proprio per ampliare il perimetro dell'oggetto del provvedimento hanno poi rinunciato a questa richiesta di abbinamento, riconoscendo in qualche modo che il perimetro è appunto ben delineato e si aspettano, non so per quale motivo, che io vada contro il Regolamento, rendendo ammissibili degli emendamenti che non rientrano in quel perimetro ben delineato.

Come ha potuto sentire, si parla di argomenti che nulla hanno a che fare con la precisa e puntuale previsione della proposta di legge in oggetto, che riguarda solo ed esclusivamente il taglio del numero dei parlamentari; tra l'altro molte - quasi tutte, direi - le richieste che sono venute dalle opposizioni io, come Presidente della Commissione, le ho accolte perché sono stati dati tempi congrui per i ricorsi, è stata concessa la pausa per permettere una riflessione interna ai partiti di opposizione, insomma si è fatto tutto quello che è stato possibile fare per mantenere un clima di assoluta tranquillità all'interno della Commissione. Questo non è servito perché comunque i colleghi dei partiti di opposizione hanno ritenuto di dover addirittura abbandonare i lavori di Commissione e io di questo me ne rammarico, perché speravo che invece le cose potessero andare diversamente.

Chiudo il mio intervento, dicendo che tutte le richieste che sono state fatte in realtà sono state già esaudite, perché la Commissione è sospesa fino alle 16 di domani, quando scade il termine per gli emendamenti e quindi non è previsto nessun lavoro né stasera, né domani mattina e la richiesta fatta dal collega Fornaro presso la Presidenza della Camera, che riguardava una convocazione della Giunta per il Regolamento affinché si potesse esprimere, era stata già accolta in Commissione, tant'è che io ho inviato una lettera al Presidente, Roberto Fico, affinché si esprima anche su questo. Quindi, da parte nostra - parlo anche come membro della maggioranza, perché si usa la mia persona per attaccare anche la maggioranza, è il metodo utilizzato per attaccare la maggioranza – non vi è alcun timore di discutere un provvedimento, che è atteso da anni da questo Paese, che vuole la riduzione del numero dei parlamentari e noi non vediamo l'ora di approvare questa norma e non temiamo assolutamente nulla al riguardo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sullo stesso argomento, l'onorevole Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-+E-CD). Grazie, Presidente. Per stigmatizzare anch'io quanto sta avvenendo nella I Commissione: l'abbandono dell'Aula da parte delle opposizioni questa mattina è stato dovuto - mi dispiace doverlo notificare ora all'Aula e a lei, alla Presidenza – al fatto che purtroppo le decisioni che ha assunto la presidenza della I Commissione, stavano nei fatti certificando l'inutilità di ogni dibattito e di ogni prerogativa parlamentare. La questione della inammissibilità e la richiesta alla Presidenza, anche attraverso una convocazione della Giunta per il Regolamento, di un chiarimento sulla questione dell'inammissibilità non esaurisce la questione. Ci siamo trovati di fronte alla imposizione e impostazione, da parte del presidente, dei lavori che ci portavano a esaminare l'articolo 3 – la proposta di riforma costituzionale, ricordo, si compone di tre articoli –, a partire da un primo mio emendamento sulla riduzione del numero dei senatori a vita, senza che fossero stati esaminati il primo e il secondo, nel quale si parla del numero complessivo dei senatori. Questo va contro la logica e va contro la possibilità, per ognuno di noi, di potersi esprimere a ragion veduta. Questa è una cosa che evidentemente rappresenta una forzatura in assenza di argomenti politici, pur nella presenza dei numeri e dei rapporti di forza, in una Commissione nella quale finora si è lavorato anche su provvedimenti di riforma costituzionale, che abbiamo trattato alcuni mesi fa, con il massimo della collaborazione e senza alcun intento ostruzionistico. Nel frattempo si è ottenuto di non avere il dibattito parlamentare, ma non potevamo dare luogo a un dibattito parlamentare falsato e imposto solamente con la ragione della forza e mortificando le ragioni stesse del Parlamento.

PRESIDENTE. In merito alle richieste dei colleghi Fornaro, Migliore e Magi, le questioni da voi sollevate sono state già sottoposte all'attenzione del Presidente della Camera dal presidente della Commissione Affari costituzionali, con lettera trasmessa in data odierna, così come ha ricordato lo stesso presidente Brescia nel corso del suo intervento. In ogni caso riferirò la vostra richiesta al Presidente della Camera, che farà conoscere le sue valutazioni in merito al più presto. Dovrei sospendere la seduta fino alle 15,25, perché non è ancora decorso il termine di preavviso previsto dal Regolamento per lo svolgimento di votazioni con il procedimento elettronico, ma ha chiesto di intervenire il presidente Gallinella. Prego, presidente.

FILIPPO GALLINELLA, Presidente della XIII Commissione. Presidente, è previsto l'esame del “decreto emergenze”, chiedo il rinvio di un'ora per definire alcune questioni in Commissione.

PRESIDENTE. A questo punto sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16,20. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 15,15, è ripresa alle 16,20.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale e per l'emergenza nello stabilimento Stoppani, sito nel Comune di Cogoleto (A.C. 1718-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1718-A: Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale e per l'emergenza nello stabilimento Stoppani, sito nel Comune di Cogoleto.

Ricordo che nella seduta del 15 aprile si è conclusa la discussione generale e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 1718-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo recante le modificazioni apportate dalla Commissione, e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

In particolare, il parere della V Commissione reca alcune condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che sono in distribuzione e che saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine, la deputata Silvia Benedetti è stata invitata a segnalare un emendamento da porre comunque in votazione.

Avverto che la Commissione ha presentato l'articolo aggiuntivo 10-quater.0200 e l'emendamento 12.200, che sono in distribuzione e in relazione ai quali risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione dei subemendamenti.

Avverto inoltre che, fuori della seduta, le proposte emendative Bubisutti 4-bis.101, Gadda 7.5, L'Abbate 8-ter.0100, Nevi 10.0107, Viviani 10-quater.0100 e Ciaburro 11.042, sono stati ritirati dai presentatori.

Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili in sede referente: Caretta 3.34 e 11.028; Benedetti 9.04; Ciaburro 10.043, 10.044, 10.039, 10.042, 10.040 e 11.041; Lucaselli 11.018.

Avverto, inoltre, che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi degli articoli 86, comma 1, e 96-bis, comma 7, del Regolamento, l'articolo aggiuntivo Nevi 8-quater.0101, non previamente presentato in Commissione, in materia di violazioni nell'ambito del commercio dell'olio di oliva, in quanto estraneo rispetto alle materie trattate dal provvedimento e non rispondente alla finalità di rilancio del relativo settore.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

Colleghi, vi chiedo soltanto di fare un po' di silenzio per consentire al presidente di esprimere i pareri.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Presidente, mi dica lei, perché all'articolo 1 c'è un solo emendamento.

PRESIDENTE. Li deve esprimere tutti, perché è un decreto-legge.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Volevo sapere se procedere articolo per articolo oppure…

PRESIDENTE. Proceda come da fascicolo.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Emendamento 1.9 Lucaselli, parere contrario; 2.5 Lucaselli, parere contrario; 2.8 Caretta, parere contrario; 2.7 Caretta, parere contrario; 2.6 Caretta, parere contrario; 3.32 Caretta, parere contrario; 3.2 Fornaro, parere contrario; 3.20 Incerti, parere contrario; 3.100 Viviani, parere favorevole; identici emendamenti 3.9 Schullian, 3.33 Fornaro e 3.21 Incerti, parere contrario.

Poi, abbiamo gli identici emendamenti 3.1 Fornaro e 3.23 Critelli, parere contrario; 3.24 Cenni, parere contrario; 3.101 Gadda, parere contrario; 3.102 Cillis, parere favorevole; poi 3.103 Incerti, parere contrario; 3.33 Caretta, parere contrario; 3.5 Fornaro, parere contrario; 3.105 Schullian, parere contrario; 3.13 Schullian, parere contrario; 3.107 Schullian, parere contrario; 3.106 Schullian, parere favorevole; gli identici emendamenti 4.1 Fornaro e 4.12 Cenni, parere contrario; 4.15 Fornaro, parere contrario; 4.100 Viviani, parere favorevole; 4.3 Fornaro, parere contrario; 4-bis.100 Schullian, parere contrario …

PRESIDENTE. Presidente Gallinella, forse è più facile e anche più rapido dirci quali sono gli emendamenti su cui esprime parere favorevole, che dice?

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. È complicato, Presidente.

PRESIDENTE. Segnalando il numero della pagina, se le è agevole; altrimenti proseguiamo così.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Continuerei così per ordine.

PRESIDENTE. Come preferisce.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Emendamento 4-bis.300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento 4-bis.300 …

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. È il parere della Commissione bilancio. Emendamento 5.2 Lucaselli, parere contrario; 5.3 Caretta contrario; identici emendamenti 6.1 Fornaro e 6.2 Benedetti contrario; 6-bis.100 Cenni contrario; 6-bis.300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento favorevole; 6-bis.101 Cenni contrario; 6-bis.102 Viviani favorevole; emendamento 6-bis.103 Parentela, parere favorevole; e, poi, abbiamo l'emendamento 6-bis.301 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

Emendamento 7.21 Caretta contrario; 7.14 Lucaselli contrario; 7.106 Gadda contrario; 7.11 Gemmato contrario; 7.17 Caretta contrario; 7.19 Caretta contrario; 7.18 Caretta contrario; 7.42 Ciaburro contrario; 7.20 Caretta contrario; 7.15 Caretta contrario; 7.2 Incerti contrario; 7.16 Caretta contrario; 7.13 Gemmato contrario.

Sull'emendamento 7.4 Cenni ho una richiesta di accantonamento. Sugli identici emendamenti 7.100 Viviani, 7.101 Gagnarli e 7.102 Cenni parere contrario; 7.43 Ciaburro contrario; 8.1 Cunial contrario; 8.100 Cunial contrario; 8.6 Cunial contrario; 8.102 Cunial contrario; 8.103 Cunial contrario; 8.40 Ciaburro contrario; 8.104 Cunial contrario; 8.7 Muroni contrario; 8.42 Ciaburro contrario; sugli identici emendamenti 8.18 Fornaro e 8.28 Ferro parere contrario; 8.16 Muroni contrario; sugli identici articoli aggiuntivi 8.03 Golinelli e 8.06 Fornaro contrario; 8-bis.100 Cunial contrario; 8-ter.100 Cunial contrario; 8-ter.101 Cunial contrario; 8-ter.103 Cenni contrario; 8-ter.102 L'Abbate contrario; 8-ter.104 Gadda contrario; 8-ter.21 Gadda contrario; 8-ter-23 Gadda contrario; 8-ter.24 Gadda contrario; 8-ter.41 Ciaburro contrario; 8-ter.29 Ubaldo Pagano contrario; 8-quater.100 Viviani favorevole; 8-quater.101 Cunial contrario; 8-quater.102 Parentela favorevole; 9.4 Cardinale contrario; 9.5 Lucaselli contrario; 9.14 Ciaburro contrario; 9.15 Ciaburro contrario; 9.10 Nevi contrario; 9.13 Ciaburro contrario; 9.100 Cardinale contrario; 9.7 Elvira Savino contrario; 010.06 Critelli contrario; 010.08 Ferro contrario; 010.04 Incerti contrario; 010.09 Ferro contrario; gli identici articoli premissivi 010.010 Bignami e 010.011 Ciaburro contrario; 010.0108 De Filippo contrario.

010.0101 Caretta contrario; 010.0102 Caretta contrario; 010.0103 Caretta contrario; 010.0104 Caretta contrario; 010.0105 Caretta contrario; 010.0106 Caretta contrario; 010.0100 Caretta contrario; 010.015 Spena contrario; 010.05 Cardinale contrario; 010.07 Cardinale contrario; 10.5 Nevi contrario; 10.3 Lucaselli contrario; poi sul 10.012 Martina la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; allora…

PRESIDENTE. Emendamento 10-bis.300…

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Emendamento 10-bis.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole. Sull'emendamento 10-ter.100 Viviani la Commissione esprime parere favorevole purché sia riformulato nel modo seguente: sostituire le parole da: “Gli oneri finanziari…” fino a “…disposizioni” con le seguenti: “Gli aiuti connessi alla presente anticipazione si intendono concessi ai sensi del regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 e successive modificazioni e integrazioni relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis» nel settore agricolo e alle relative disposizioni attuative”.

Emendamento 10-quater.100 Viviani parere favorevole; 10-quater.101 Parentela favorevole; poi abbiamo un articolo aggiuntivo della Commissione: può ricordarmi il numero, Presidente?

PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo 10-quater.0200 della Commissione…

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Parere favorevole.

Identici emendamenti 11.1 Luca De Carlo e 11.4 Cenni contrario; 11.2 Lucaselli contrario; 11.100 Gemmato contrario; 11-bis.100 Viviani favorevole; identici articoli aggiuntivi 11-bis.01 Fornaro e 11-bis.020 Gadda contrario; 11-bis.02 Fornaro e 11-bis.016 Luca De Carlo contrario; 11-bis.03 Fornaro, 11-bis.017 Ferro e 11-bis.023 Incerti contrario.

La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 11-ter.101 Moretto, purché sia riformulato nel modo seguente: “1-bis. All'articolo 40, comma 6, della legge 28 luglio 2016, n. 154, dopo la parola «nonché» sono aggiunte le seguenti: «qualora la violazione sia compiuta da soggetti che, pur essendovi tenuti, siano privi della prescritta licenza di pesca o, in caso di recidiva, da soggetti titolari di licenze di pesca professionale». Poi abbiamo…

PRESIDENTE. Emendamento 12.1 Pastorino.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 12.1 Pastorino, purché sia riformulato nel modo seguente: Al comma 1, primo periodo, le parole «entro trenta giorni» sono sostituite dalle seguenti: «entro novanta giorni»; conseguentemente, al comma 1, secondo periodo, le parole «31 dicembre 2020», ovunque previste, sono sostituite dalle seguenti «31 dicembre 2021».

La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 12.101 Zolezzi purché sia riformulato nel modo seguente: dopo la parola “Ispra” aggiungere “nonché degli altri enti” e poi continua con “anche avvalersi”.

Emendamento 12.100 Pastorino parere contrario; 12.300 parere favorevole; 12.18 Paita contrario; 12.22 Paita contrario; 12.301 favorevole; 12.3 Pastorino contrario; 12. 200 favorevole e 12.4 Pastorino contrario. Credo siano finiti, Presidente.

PRESIDENTE. Sì, grazie. Chiedo al Governo di esprimere i pareri. Sottosegretario Manzato, prego.

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Il Governo esprime parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.9 Lucaselli.

Nessuno chiedendo di parlare lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.9 Lucaselli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.5 Lucaselli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento tratta il problema del latte ovicaprino. Io ripercorro la cronistoria di questa vertenza e voglio ricordare che il gruppo di Fratelli d'Italia ha denunciato…

PRESIDENTE. Colleghi, scusatemi. Colleghi, colleghi, c'è un nostro collega che sta intervenendo e immagino che faccia difficoltà a farlo. Prego.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, purtroppo, come è accaduto il 31 dicembre scorso, fino a quando non si è versato il latte nelle strade, il problema sembrava riguardare solamente la Sardegna, sembrava un problema marginale e nessuno si era accorto della sua gravità. Dei pastori si sono dovuti prendere delle denunce per far capire a tutta Italia che il problema del latte ovicaprino era un problema serio, di sopravvivenza. Abbiamo denunciato il fatto che essere pastore, essere allevatore è una scelta di vita che comporta dei rischi, dei rischi che paghiamo. Essere pastore vuol dire essere l'ultima ruota del carro di una filiera che purtroppo la speculazione non ha risparmiato. Ancora oggi non si capisce quale sia il mercato del pecorino romano e non si capisce perché il prezzo venga impostato sempre sul pecorino romano mentre con il latte si fanno tantissimi formaggi che vengono venduti in ogni ipermercato a caro prezzo.

Siamo contenti, dunque, che finalmente i pastori hanno avuto voce nella Commissione e siamo contenti che le istituzioni sono venute in Sardegna ad ascoltarli e ad affrontare il problema, ma servono più soldi. Servono soldi per far ripartire una filiera che ancora stenta a decollare, servono più soldi per cercare di cambiare quella filiera che non dà risultati, servono più soldi per portare i pastori a non essere più l'ultima ruota del carro, perché ancora oggi, purtroppo, la loro voce è diventata di nuovo sotto tono, ancora non viene più ascoltata e ancora non viene più considerata perché tutto si è riappacificato. Rimangono le denunce in capo a quei pastori che hanno commosso il mondo intero, perché poi le immagini sono state trasmesse internazionalmente, sono arrivate nelle case delle persone, e molti si chiedevano: “Ma come mai?”. Ebbene, quel latte di pecora ha ancora un prezzo troppo basso e, allora, servono interventi.

Uniamo questo al fatto che c'è bisogno di una riforma dell'ente pagatore perché come è possibile che ci siano pratiche ferme per i pastori da tre o quattro anni perché all'ente pagatore non risulta se un mappale è collinoso o è adibito a pascolo? Ci sono problemi enormi e allora noi chiediamo più soldi. Non è un'elemosina, non la stiamo chiedendo e, come dissi, nessuno di noi chiede un'elemosina; noi vorremmo vivere senza sovvenzionamenti, noi vorremmo vivere senza bisogno di assistenzialismo e questi sono dei soldi che servono, invece, per cercare di liberarci dal giogo degli aiuti di Stato e dal giogo di questi aiuti assistenziali.

Quindi, vi chiedo di mettervi una mano sul cuore e di votare a favore sull'emendamento, perché non vorremmo ritornare, l'anno prossimo, a dover rovesciare il latte nelle strade per dire finalmente che i pastori non sono più l'ultima ruota del carro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Presidente, chiaramente a tutti piacerebbe avere più risorse per tutto. Nel decreto ci sono 10 milioni all'articolo 1, più 14 sul Fondo indigenti e altri 5 per i mutui. Quindi, credo che le risorse ci siano. Questo solo per segnalarlo all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.5 Lucaselli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.8 Caretta, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.7 Caretta, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.6 Caretta, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.32 Caretta, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.2 Fornaro. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signora Presidente. La disposizione che è prevista dal decreto che oggi è in Aula costituisce di fatto un inutile e ingiustificato aggravamento degli adempimenti a carico delle imprese, costringendole a fornire più volte le medesime dichiarazioni di dati già in possesso dell'amministrazione. È un tema che ritroveremo e noi lo consideriamo un aggravamento di oneri ingiustificato nei confronti degli operatori, e quindi proponiamo la soppressione attraverso questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.2 Fornaro, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.20 Incerti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Incerti. Ne ha facoltà.

ANTONELLA INCERTI (PD). Grazie, signora Presidente. Intervengo su questo emendamento, già poi anticipato nella nota del collega Fornaro, per anticipare poi anche altri interventi sull'emendamento 3.21 e sui successivi a mia firma. Vorrei fare qualche considerazione generale; in particolare, sull'emendamento 3.20 noi abbiamo chiesto l'abrogazione perché qui si tratta di fare riferimento al latte vaccino e ai semilavorati importati. Tutto questo articolo attiene al tema del monitoraggio. Ora, visto che abbiamo anche la presenza del Ministro e del sottosegretario, con questo provvedimento noi abbiamo inteso dare nuove regole al comparto ovicaprino, che vive, come abbiamo sentito molte volte in quest'Aula, in una difficile situazione di mercato. Invece questo provvedimento coinvolge tutto il settore caseario in una serie di adempimenti a carico delle imprese che non solo sono, a nostro avviso, sproporzionati, ma, ovviamente, sono una duplicazione; duplicazione della tracciabilità, a cui noi teniamo molto, non vuol dire garantire maggiore controllo sui prodotti che noi importiamo. In realtà, è una duplicazione di adempimenti che le imprese fanno già. Lo abbiamo avuto modo di ascoltare nelle audizioni, quindi si tratterebbe, penso ai semilavorati, di introdurre mensilmente, come voi chiedete, su 1.200 semilavorati questa informazione al sistema informatico nazionale di controllo. Come ci hanno detto tutti, sappiamo che questo non è un aggravio solo per le imprese, ma oggi il sistema Sian, il sistema informatico, non è in grado, a nostro avviso, di ricevere questa duplicazione di informazioni che le aziende già fanno in base a tutta una serie di norme. Gli attuali sistemi di controllo, come sanno bene, infatti consentono di tracciare già tutto l'intero processo produttivo, quindi dalla materia prima, dal latte che importiamo, fino all'immissione al consumo, quindi il prodotto finito. Quindi, noi non avvertiamo - quello che si prevede in questo articolo - assolutamente la necessità di caricare ancora le imprese di questi accertamenti, che, ripeto, sono già previsti a norma di legge e di trattati europei, oltremodo aggravando il lavoro degli organi di controllo, che dovrebbero, quindi, verificare con appositi sopralluoghi le informazioni che le aziende forniscono.

Allora, mi chiedo, abbiamo appena approvato un decreto semplificazione e noi qui ci troviamo di fronte a una duplicazione di richieste per le imprese. Mi chiedo, su questa contraddizione, delle due l'una: o semplifichiamo la vita delle imprese produttrici di latte o di altro oppure le aggraviamo, come voi chiedete di fare attraverso questo articolo 3 di monitoraggio. Noi chiediamo che si riveda e si ripensi un attimo di facilitare le imprese produttrici e di sgravarle di adempimenti che per legge, a vario titolo e a vario livello, queste imprese già fanno.

PRESIDENTE. Desidero, intanto, informare l'Assemblea che il nostro collega Gianpaolo Cassese è diventato padre della piccola Cloe. La Presidenza, a nome di tutta l'Assemblea, esprime i più sinceri auguri a lui, alla madre e alla neonata (Applausi).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nevi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo brevemente perché questa questione che sollevava adesso la collega Incerti è stata lungamente dibattuta in Commissione, ma tutto questo problema della crisi del latte ovicaprino e della crisi del settore ovicaprino è derivante proprio da una mancanza di tracciabilità dei prodotti provenienti dall'estero; quindi, sappiamo perfettamente che in un sistema perfetto sarebbe auspicabile quello che sostiene la collega Incerti, ma, se noi eliminiamo questa previsione della doppia certificazione, rischiamo che invece non arriviamo ad avere il risultato di una piena tracciabilità dei prodotti. Ecco perché, quindi, siamo costretti a operare in questa direzione, lo abbiamo più volte scritto, detto e dibattuto in Commissione.

Certamente, abbiamo anche detto che l'auspicio è che ci sia una piena integrazione tra il sistema, diciamo così, doganale e il sistema del SIAN, che sono due meccanismi che, invece, oggi non dialogano, non si parlano, ci sono problematiche tecniche molto importanti. Ecco perché il gruppo di Forza Italia voterà contro questo emendamento; l'ho voluto spiegare perché altrimenti non si capirebbe, visto che noi facciamo da sempre una battaglia per la semplificazione e la diminuzione degli oneri per le imprese. Anche a una prima lettura noi avevamo presentato lo stesso emendamento e poi lo abbiamo ritirato proprio perché non vogliamo sacrificare la sacrosanta necessità di tracciare i prodotti provenienti dall'estero, che forse hanno contribuito pesantemente anche alla crisi del latte ovicaprino che abbiamo visto e che ha portato alla famosa protesta dei pastori sardi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.20 Incerti, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.100 Viviani.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere un chiarimento al Governo e ai presentatori relativamente all'emendamento 3.100 Viviani, di cui non si capisce la ratio. Non si capisce la ratio di questo emendamento anche alla luce della formulazione assai confusa dell'articolo 3, che ripeto in una sua parte. Ad un certo punto, si specifica, anche nella nuova formulazione acquisita in Commissione dopo i voti degli emendamenti, che è necessario specificare all'interno del SIAN, di questo sistema di registrazione che ad oggi mostra ancora numerose criticità… Ricordo che nella scorsa legislatura su questo sistema si sono avviate anche diverse audizioni in sede di Commissione d'inchiesta e di Commissione sull'applicazione dell'Agenda digitale: quindi stiamo inserendo dei dati duplicati a carico delle aziende in un sistema che ha mostrato nel tempo le sue criticità; e peraltro un sistema per cui in questo momento non sono previste nemmeno delle risorse aggiuntive o dei passi per renderlo più efficiente.

Ma ritorno al merito dell'emendamento 3.100 Viviani. All'interno dell'articolo 3 si specifica che dovranno essere inseriti nel sistema i quantitativi di latte di qualunque specie acquistati direttamente dai produttori. Chiedo adesso qui al presentatore di questo emendamento che cosa si intende con “di qualunque specie”, perché l'emendamento 3.100 Viviani potrebbe escludere ad esempio anche il latte in polvere: la formulazione presente in questo emendamento a cosa si riferisce? A qualunque specie animale? A qualunque specie nel senso di stato di conservazione del prodotto? Perché se si riferisse a qualunque specie animale, a questo punto anche i produttori di latte d'asina (ce ne sono in Italia, ce ne sono nel nostro Paese) dovrebbero valutare di inserire i relativi dati a sistema.

Chiedo quindi un chiarimento al presentatore, soprattutto in merito a questo emendamento 3.100 Viviani. Ricordo che peraltro nel decreto-legge “semplificazioni” si è abrogato il registro del burro: è un Governo che a seconda della materia cambia idea, chiede adempimenti diversi alle aziende; chiedo quindi di fare ordine. Noi su questo provvedimento non abbiamo una posizione preconcetta, abbiamo dato il nostro contributo, anche votando favorevolmente a molti emendamenti; ma da questo punto di vista chiedo un chiarimento tecnico sul testo presente, ma soprattutto sull'emendamento.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Penso che la volontà del legislatore, che ha visto un ampio lavoro di Commissione, anche facendo delle scelte importanti sulla tracciabilità, ha chiarito il fatto che noi vogliamo effettuare il monitoraggio del latte, a vari livelli, se si parla di semilavorati eccetera eccetera. Però il riferimento all'emendamento 3.100 Viviani (lo ricordo a me stesso e all'Aula) richiama gli acquisti di latte in polvere che hanno procedure diverse, molto più restrittive, perché come sappiamo in Italia il formaggio con il latte in polvere non si può fare; e quindi, fatti salvi quegli obblighi, per il latte di qualunque specie introduciamo nuove discipline di tracciabilità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Solo per chiedere in qualche maniera al Presidente, ma anche al Governo, di specificare meglio questo punto, perché il discorso del latte in polvere rispetto al discorso del latte in specie può indurre delle occasionali interpretazioni errate; e quindi anche rispetto al decreto del 2015, noi abbiamo delle interpretazioni che possono essere fasulle. Poi tutte queste norme si devo trasporre e portare sul territorio, e sul territorio c'è qualcuno che le interpreta in maniera sbagliata. Attenzione, perché sul latte in polvere si induce l'errore poi dei trasformatori!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.100 Viviani, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 3.9 Schullian, 3.3 Fornaro e 3.21 Incerti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Incerti. Ne ha facoltà.

ANTONELLA INCERTI (PD). Presidente, ricollegandomi a quanto detto prima, anche perché il principio di realtà a cui faceva riferimento il collega Nevi non è che noi non l'abbiamo, sul tema della tracciabilità siamo sempre stati particolarmente attenti. Il tema è che non è che, duplicando gli adempimenti che si chiedono alle imprese, ma soprattutto ai nostri organi di controllo, saremo davvero in grado di tracciare ciò che già è tutto tracciato; anche perché volevo rassicurare, sul tema di tutto il comparto lattiero-caseario ci sono dei decreti legislativi molto chiari del 1993. Ne cito uno, il n. 28: tutte le imprese che importano prodotti caseari da altri Paesi, sia dell'Unione europea che esterni all'Unione europea, sono tenute a dichiarare la qualità per singolo codice doganale (lo dico per ribadire che questa è una nostra sicurezza, che noi vogliamo), per quantità di prodotti importati; dichiarazione che rendono a vari uffici, a cominciare dagli uffici veterinari delle dogane e così via, quindi all'Agenzia delle dogane complessivamente e poi via via ai vari uffici della pubblica amministrazione. Dunque noi non è che non vogliamo la tracciabilità; però non possiamo pensare che i nostri organismi di controllo, con questo doppio ricarico, possano davvero controllare i prodotti che noi importiamo.

Voglio ricordare, a proposito del principio di realtà, che noi saremo costretti, nonostante nella relazione tecnica non vi si faccia riferimento, ad adeguare il sistema informatico: questo vuol dire che non sono sufficienti le risorse che noi abbiamo dato al SIAN. E voglio ricordare che la stessa Agea ha più volte detto che non è in grado di rispondere alle esigenze che noi poniamo con questo decreto-legge, perché sono in mancanza di organico e di altri elementi che possono coadiuvare nel controllo tali adempimenti.

Dunque tracciabilità che sia, ma che sia una tracciabilità vera, e non come quella che proponete, che non solo complica la vita delle imprese e dei produttori, ma in realtà renderà ancora più difficile agli organi di controllo il controllo. Questo sicuramente non favorirà i consumatori.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.9 Schullian, 3.3 Fornaro e 3.21 Incerti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.1 Fornaro e 3.23 Critelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.24 Cenni.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cenni. Ne ha facoltà.

SUSANNA CENNI (PD). Grazie, Presidente. Intervengo anche io sull'articolo 3. Come già altri colleghi hanno detto, questo articolo è caratterizzato da qualche elemento di confusione, di non sufficiente chiarezza e devo dire che questa osservazione non è tanto una mia osservazione personale o delle forze di opposizione, quanto lo stesso dossier della Camera rileva criticità nella chiarezza di questo articolo. In particolare, ritengo utile ricordare che la Commissione agricoltura ha svolto moltissime audizioni, soprattutto sulla vicenda della crisi del latte ovino in Sardegna. Abbiamo audito produttori, consorzi e trasformatori e le criticità legate alla comunicazione dei dati per il monitoraggio sono state espresse in maniera molto chiara; alcuni adempimenti sono già in essere in virtù di altre normative e, quindi, non si capisce perché, dentro a questo articolo, torniamo a scrivere cosa si deve comunicare e quali dati.

Per quanto riguarda il settore ovino, noi dobbiamo anche tener presente che, molto spesso, abbiamo a che fare con piccoli caseifici, molto spesso aziendali, e che ci sono alcune caratteristiche che riguardano il trasformato che rendono difficile questa comunicazione, non solo perché ciò significa aggiungere burocrazia e adempimenti, ma anche perché, oggettivamente, è difficile comunicare mensilmente i dati del trasformato che è anche oggetto a un calo di peso.

Con l'emendamento 3.24 noi chiediamo semplicemente l'eliminazione della comunicazione mensile delle giacenze di magazzino. Quindi, io credo che questa sia una richiesta assolutamente accettabile e, quindi, chiedo al Governo e al relatore la possibilità di rivedere il parere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Grazie, Presidente. Solo per ribadire la scelta politica che si è voluta fare in questo decreto e che il lavoro di Commissione ha certamente rafforzato. C'è il problema dell'offerta, cioè della domanda e della offerta; a quantitativi magari di surplus che oggi ci dicono, nel caso del Pecorino Romano, che c'è troppo formaggio ma non abbiamo dati certi, a questo punto abbiamo deciso di mettere rimedio. Ricordo anche che la difficoltà di trasmissione noi non riteniamo ci sia, perché, ora mi sembra che fosse con il decreto n. 51 della passata legislatura, noi avevamo messo l'obbligo di trasmissione dei dati per vasi contenenti olio superiori a 350 chili, solo per questo; quindi, quando si parla di piccoli, il sistema funziona e il SIAN nelle audizioni, Presidente, ha detto che è in grado di gestire questi dati.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede d'intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.24 Cenni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.101 Gadda.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie, Presidente. Il 3.101 è un emendamento soppressivo; nel corso del dibattito in Commissione è stato approvato un emendamento che, a mio parere e a parere del gruppo del Partito Democratico, è assai dannoso per le tantissime imprese italiane che ogni giorno si confrontano e cercano di rimanere sul mercato nel settore dell'agroalimentare. L'emendamento punta a sopprimere una proposta inserita dal MoVimento 5 Stelle e legata alla possibilità per i produttori di latte e le loro associazioni e organizzazioni, che accedono alla banca dati del Sian, di consultare i dati relativi ai primi acquirenti. Quindi, con questo emendamento, con questo testo, con questa formulazione inserita nel decreto, si sta dicendo che qualunque azienda potrà consultare i dati riservati legati alle modalità di stare sul mercato di ciascuna azienda, quindi, i dati conferiti nel Sian, le giacenze di magazzino, tutti i temi di cui abbiamo discusso negli emendamenti precedenti.

Quindi, io chiedo davvero che questo emendamento possa essere accantonato per un ripensamento, perché anche la formulazione successiva dell'emendamento 3.102 Cillis, quindi, ritorniamo sulla scena del delitto, sulla scena del crimine, non risolve il problema, perché riferirsi soltanto al quantitativo di latte registrato non risolve il problema. Per cui è necessario che ai concorrenti delle aziende siano forniti, al più, i dati aggregati, ma non i dati di ogni singola azienda, i dati dell'azienda vicina di casa. Davvero, io trovo che questa sia un'anomalia e devo dire che sono profondamente stupita dall'atteggiamento della Lega, perché credevo, pensavo che questo partito fosse interessato anche alla libera concorrenza all'interno di settori che, appunto, competono in un mercato così difficile. Non mi stupisce che questo emendamento venga dal MoVimento 5 Stelle, ma evidentemente, questa esperienza di Governo sta facendo cambiare pelle un po' a tutti.

PRESIDENTE. Quindi, l'onorevole Gadda ha avanzato una richiesta formale di accantonamento. Chiedo il parere del relatore sulla richiesta. Prendo atto che il parere è contrario. Chiedo se vi siano un oratore a favore e uno contrario alla proposta di accantonamento.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare a favore dell'accantonamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Presidente, questa questione l'abbiamo discussa in sede di Commissione. Crediamo che ci sia la necessità di approfondire la questione anche in riferimento, ovviamente, ai temi non solo di concorrenza, ma anche di privacy. Da questo punto di vista crediamo che, insomma, ci sia tutta la possibilità di approfondire e, quindi, di accantonare, perché le risposte che sono state date in Commissione non sono totalmente convincenti. Ci è stato detto, per esempio, che ovviamente i dati sono aggregati, però, allora, si poteva, con una riformulazione, specificare che la consultazione prevista dal 2-bis riguardi dati aggregati relativi ai primi acquirenti e non i dati singoli. Quindi, credo che l'accantonamento possa essere corretto.

FILIPPO GALLINELLA (M5S). Chiedo di parlare contro la proposta di accantonamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA (M5S). Grazie, Presidente. Solo perché noi riteniamo che l'emendamento successivo, il 3.102 Cillis, risolva le preoccupazioni dei colleghi Gadda e Fornaro. Solo per questo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento 3.101 Gadda.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 270 voti di differenza.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.101 Gadda, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.102 Cillis, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.103 Incerti, con il parere contrario di Commissione, di Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.33 Caretta, con il parere contrario di Commissione, di Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.5 Fornaro, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.105 Schullian, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'emendamento 3.13 Schullian.

MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Ritiro questo e anche l'emendamento successivo, il 3.107.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo dunque all'emendamento 3.106 Schullian.

Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.106 Schullian, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 19).

Passiamo agli identici emendamenti 4.1 Fornaro e 4.12 Cenni.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie, Presidente. Ogni volta che torna la Lega al Governo si parla di quote latte. La vicenda delle quote latte è una vicenda piuttosto complessa, piuttosto articolata e che risale a tanti anni fa. L'Italia, il nostro Paese, ha già versato all'Unione europea 2,3 miliardi, che sono già stati versati a Bruxelles a fronte di diverse aziende che avevano deciso, a differenza di tante altre, di splafonare le quote. Nel nostro Paese, nei Governi che si sono susseguiti nel corso del tempo, sono stati già riscossi 356 milioni e 414 milioni sono oggetto di rateizzazione, perché nei diversi Governi che si sono succeduti si è tenuto conto delle difficoltà delle aziende, quindi si è tenuto conto di queste difficoltà anche attraverso opportune rateizzazioni, attraverso opportuni interventi che potessero venire incontro alle aziende, anche relativamente al pagamento degli interessi. E ripeto, l'articolo 4 rimette sul tavolo, attraverso un artificio, chiamiamolo così, che proroga e che di fatto sospende tutti i meccanismi di riscossione in capo ad Agea, che si era appoggiata ad Equitalia nel corso del tempo per la riscossione, al 15 luglio. Nel frattempo, in questi mesi, c'è una difficile e complessa interlocuzione… Scusi, Presidente, ma è molto difficile parlare con i colleghi al tavolo del Comitato dei nove che intervengono…

PRESIDENTE. Colleghi… colleghi… colleghi, proviamo un po' tutti a fare silenzio, ritorniamo agli scranni… colleghi al tavolo del Comitato dei nove, magari anche…. Grazie.

Prego, onorevole Gadda.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie. Credo che poi, a luglio, quando si riporrà questo tema, ne dovremo riparlare. Comunque, ripeto, il nostro Paese ha già versato all'Unione Europea 2,3 miliardi, a fronte di molte aziende che avevano splafonato le loro quote, le quote che erano state loro assegnate, legate alla produzione di latte. Il nostro Paese, con grande difficoltà, nel corso del tempo, nel corso dei tanti anni che sono intercorsi, ne ha già riscossa una quota importante e 414 milioni ancora sono oggetto di rateizzazione. Molte di queste aziende, questo è il dato che ci fornisce Agea, nel corso del tempo sono fallite, hanno cambiato ragione sociale e credo che si debba tenere in considerazione questo, perché, dei milioni che ho citato, circa 300, per la precisione 279 – dati con fonte Agea - sono inesigibili; comunque parliamo di cifre importanti. E l'articolo 4 sembra un po' un artificio per sospendere tutte quelle procedure, come le operazioni di riscossione coattiva; e, a questo punto, ci potremmo esporre, essendoci un'interlocuzione aperta con la Commissione europea, a delle situazioni non piacevoli, ci potremmo esporre sia sul versante esterno, quindi del rapporto con l'Unione europea che sta valutando il via libera a una nuova rateizzazione a interessi zero, perché credo sia importante venire incontro a queste aziende; e, dall'altro lato, ci esponiamo anche sul fronte interno: ricordo che, a fronte di alcuni splafonatori, tantissime aziende italiane sono rimaste nelle quote, hanno rispettato il dovuto e, quindi, credo che questo articolo sia alquanto inopportuno; quindi, chiedo alla maggioranza di ripensarci. Pertanto, chiedo anche riguardo a questi identici emendamenti, un accantonamento.

PRESIDENTE. C'è, quindi, una richiesta formale di accantonamento degli identici emendamenti 4.1 Fornaro e 4.12 Cenni. Nessuno chiedendo di parlare a favore o contro la proposta di accantonamento, la pongo in votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento degli identici emendamenti 4.1 Fornaro e 4.12 Cenni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 264 voti di differenza.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Intervengo per spiegare perché nel decreto, con un miglioramento della Commissione, vogliamo mantenere l'articolo 4, che si tenta di sopprimere. Agea è stata audita in Commissione, Agea - lo voglio ricordare - è l'ente pagatore, però attualmente è anche il riscossore del prelievo supplementare e degli sforamenti che nessuno mette in dubbio che esistano proprio perché la capacità di recupero dell'Agea, percentualmente a quello che deve fare, è più bassa di quella dell'Agenzia delle entrate e, visto che tutti noi vogliamo recuperare, passiamo a chi l'esattore lo fa di mestiere, solo per questo, e il tempo tecnico è per il passaggio delle pratiche.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 4.1 Fornaro e 4.12 Cenni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.15 Fornaro, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.100 Viviani, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.3 Fornaro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4-bis.100 Schullian.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto Schullian. Ne ha facoltà.

MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Sulla base dell'articolo 4-bis, l'intero territorio nazionale si considera quale area omogenea e non soggetta a restrizioni per quanto riguarda la movimentazione degli animali e delle specie bovine. Con ciò si creano gravissimi problemi soprattutto per le zone di frontiera, particolarmente in considerazione del fatto che non esiste un vaccino relativo ai sierotipi 3 e 16. Chiedo di accantonare l'emendamento in modo da poter approfondire la questione.

PRESIDENTE. Il parere del relatore sulla proposta di accantonamento è favorevole, quindi accantoniamo l'emendamento 4-bis.100 Schullian, e accantoniamo anche l'emendamento 4-bis.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, perché vertono sulla stessa materia.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.2 Lucaselli. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.2 Lucaselli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.3 Caretta, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 6.1 Fornaro e 6.2 Benedetti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Signora Presidente, qui entriamo in una questione che rivedremo anche in articoli successivi: il decreto ha in rubrica il sostegno alle imprese colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale, e questo ovviamente ha creato aspettative sull'intero territorio nazionale; viceversa, poi, nei fatti, gli interventi sono limitati - ad eccezione del settore degli agrumi - alla sola regione Puglia. Allora, nessuno disconosce un carattere di altissima gravità di quello che è avvenuto in Puglia, sia ovviamente per l'attacco della xylella sia per le gelate, però francamente non si può neanche correre - lo dico al Ministro, che è presente quest'oggi - il rischio, secondo noi, di fare figli e figliastri. Cioè, l'Emilia Romagna ha avuto oggettivamente delle gelate tra i mesi di febbraio e marzo, idem è stato denunciato anche dal Lazio, noi crediamo che debba essere riconosciuta, ovviamente in forme e in quantità differenti, l'eccezionalità delle gelate anche per queste due regioni. Da questo punto di vista, quindi, questo è un emendamento che cerca sostanzialmente di dare una risposta a una legittima aspettativa da parte delle imprese operanti in regioni differenti dalla Puglia, senza togliere evidentemente nulla - ripeto - agli operatori pugliesi, che hanno avuto un doppio aggravamento, un aggravamento ulteriore oltre alla xylella. Però, crediamo che questo sia corretto, cioè che venga riconosciuta una situazione di eccezionalità per le gelate anche per Lazio ed Emilia Romagna.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO). Presidente, mi associo a quanto detto già dal collega Fornaro: in questo decreto sono state previste delle misure appunto per quelle aziende, quelle imprese agricole che hanno subito eccezionali gelate e brinate verificatesi nei mesi di febbraio e marzo del 2018 e che non avevano ancora potuto stipulare una polizza per tutelarsi da questi eventi, però è la stessa situazione che si sono trovate ad affrontare anche le aziende del Lazio e dell'Emilia Romagna nello stesso tempo e per gli stessi motivi, per le stesse cause. Dispiace che da parte del Governo e della maggioranza non ci sia stata una volontà di trovare le coperture per dare una possibilità anche alle aziende del Lazio e dell'Emilia Romagna, che a questo punto vengono considerate aziende di serie B.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Presidente, la situazione della Puglia è chiaramente una situazione a doppia difficoltà: Xylella da una parte e il Buran dall'altra che hanno distrutto i raccolti che poi dovevano trasformarsi in olio, però approfitto della presenza del Ministro e del sottosegretario per dire che dovremmo in qualche maniera, da questo provvedimento in poi, prevedere una sorta di meccanismo, perché di situazioni eccezionali, di danni eccezionali - purtroppo, dico io - in agricoltura, derivate da fattori dovuti a fenomeni atmosferici che sono veramente eccezionali, ce ne saranno sempre di più. Allora, siccome c'è il buon senso da parte vostra su questo provvedimento, vorrei e chiedo - sono sicuro che ci sarà una risposta positiva - anche del buon senso per i prossimi provvedimenti che ci saranno, regione per regione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FI). Presidente, nel febbraio dello scorso anno alcune zone dell'Emilia Romagna sono state colpite da gelate del tutto analoghe a quelle che hanno colpito anche altri territori che sono stati ritenuti meritevoli di tutela. Mi permetto di sottolineare al Governo l'importanza di un dato: queste colture non erano assicurabili perché la campagna non era ancora stata aperta. Conseguentemente, non si riesce a comprendere la ragione per la quale i coltivatori del bolognese, dell'imolese, del faentino e della Romagna rimangano così sguarniti di quelle tutele che invece sarebbe doveroso riconoscere parimenti a quello che è stato fatto da altri. In tal senso auspichiamo che il Governo voglia riconoscere, se non in questo provvedimento in altri, le coperture necessarie, perché diversamente non vi sarebbe davvero una ratio che giustifichi questa discriminazione fattuale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Spena. Ne ha facoltà.

MARIA SPENA (FI). Presidente, visto che si tratta di regioni extra-Puglia, quindi che vanno al di là dell'emergenza Puglia, che comunque noi riteniamo un'emergenza madre di questo decreto, riteniamo che per le regioni Emilia Romagna e Lazio assolutamente dovranno essere previsti dei risarcimenti e un ristoro per le tante imprese, soprattutto dell'Agro Pontino. Approfitto anche della presenza del Ministro Centinaio, che rassicurò tutte quante le imprese agricole dell'Agro Pontino - che contano più di 100 mila euro di danni dovuti appunto ai nubifragi del novembre 2018 - dicendo che sicuramente sarebbe andato incontro per ristorare le imprese dell'Agro Pontino. Questa potrebbe essere un'occasione, Ministro, per poter essere vicini a tutte quante le imprese del Lazio e dell'Agro Pontino, che coprono il 40 per cento della produzione del Lazio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Presidente, gli articoli 6, 7, 8 e 10, in maniera diversa, e oserei dire anche in maniera abbastanza confusa, iniziano a mettere sul tavolo i temi che hanno colpito alcune regioni del nostro Paese.

La Puglia, come è stato ricordato anche dai colleghi, è stata colpita ormai da tanti anni, da troppo tempo, da una fitopatia, da Xylella, ma è stata colpita anche da eventi eccezionali come le gelate del 2018, stessi eventi occasionali legati anche ai cambiamenti climatici e gli effetti dei cambiamenti climatici si sono riscontrati anche in altre regioni. Ricordo l'Emilia-Romagna, come ricordo ai colleghi altre regioni, come la Basilicata, che peraltro nel maggio 2018 hanno anche formalizzato la loro richiesta al Governo. Purtroppo, ad esempio, nel caso della Basilicata e dell'Emilia Romagna la richiesta è rimasta inevasa. Sugli emendamenti 6.1 Fornaro e 6.2 Benedetti all'articolo 6 il gruppo del Partito Democratico si asterrà non per una contrarietà di merito ma perché, negli emendamenti successivi, noi abbiamo proposto emendamenti dello stesso tenore fornendo però coperture differenti. Lo spiego: il caso della Puglia ha una eccezionalità particolare, una convergenza di due temi, la Xilella e le gelate che hanno colpito profondamente quelle aziende. Allo stesso tempo però molte aziende nei territori interessati, soprattutto in Emilia-Romagna, in Lombardia, nell'Agro Pontino, nel Lazio, nella Basilicata e l'elenco potrebbe continuare, hanno subito danni ingenti a fronte delle gelate del febbraio e del marzo 2018. Pertanto con i nostri emendamenti successivi, su cui ritorneremo e anche i colleghi ritorneranno, abbiamo proposto anche coperture aggiuntive rispetto a quelle indicate senza togliere nulla alla Puglia ma crediamo profondamente che gli agricoltori della Puglia e gli agricoltori dell'Emilia-Romagna, del Lazio e della Basilicata abbiano gli stessi diritti e abbiano lo stesso diritto di ricevere una risposta con risorse diverse. Si sono trovate in questo provvedimento risorse su tante partite e su tanti capitoli, riteniamo si potranno trovare nel corso del dibattimento anche ulteriori coperture per le altre regioni.

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Grazie, Presidente. Solo per intervenire partendo dall'ultimo intervento dell'onorevole Gadda dicendo che l'intervento sulla Puglia ha una eccezionalità particolare sia per estensione territoriale sia per l'intervento sull'intero comparto olivicolo messo K.O. Ci rendiamo conto ovviamente che ci sono molte altre regioni che hanno la necessità di intervento perché il problema delle calamità è un problema che diventerà strutturale nei prossimi anni. Ricordo, come è stato detto, sia il Lazio, l'Emilia, l'Umbria e la Basilicata il Veneto, la Liguria: ci sono intere regioni che sono state colpite. Interverremo sia con norme sia con interventi amministrativi direttamente come Ministero su questi problemi. Però l'intervento che dobbiamo fare oggi è emergenziale proprio per intervenire su una regione che sostanzialmente è K.O. se noi non la rimettiamo in pista in tempi rapidi e con un sostegno finanziario adeguato per poter far sì che tutto il comparto possa ripartire con una velocità tale da poterla rimettere completamente nel mercato.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signora Presidente. Alla luce dell'intervento del sottosegretario Manzato e onde evitare che ci sia una cattiva interpretazione dell'emendamento in esame, cioè che in qualche modo si vogliano sottrarre risorse nei confronti degli agricoltori e degli operatori pugliesi, ritiro il mio emendamento 6.1.

PRESIDENTE. Sta bene. L'onorevole Fornaro ritira il suo emendamento 6.1, ma resta l'emendamento 6.2 Benedetti.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.2 Benedetti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6-bis.100 Cenni.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie, Presidente. Intervengo riprendendo le ultime parole citate dal sottosegretario Manzato: dobbiamo rimettere in pista la Puglia e i territori colpiti da una fitopatia gravissima, la Xilella, e dalle gelate del febbraio e del marzo 2018. L'emendamento che poniamo all'attenzione dell'Aula si integra con il testo che è stato approvato in Commissione, con il lavoro fatto da tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione. Sulla Puglia il lavoro è frutto di un percorso intenso di audizioni e frutto anche di un'indagine conoscitiva fatta nei territori pugliesi ascoltando tutti i soggetti interessati, tutto il comparto agricolo e produttivo pugliese. L'articolo 6-bis, come scritto nel testo presentato in Aula, riguarda il tema dei frantoi, quindi l'anello successivo della filiera, l'anello che peraltro interessa anche numerosissimi lavoratori che in questi mesi e in questi anni sono rimasti purtroppo senza lavoro. Il nostro emendamento prova ad aggiungere e a rimettere sul tavolo un tema importante: i frantoi non sono soltanto stati colpiti, come cita l'articolo 6-bis inserito nel provvedimento, a seguito delle gelate, ma, come è stato detto, esistono anche numerosi frantoi ad esempio nelle aree infette, nelle aree colpite da Xylella. In quelle aree e mi riferisco in particolare all'area infetta..

PRESIDENTE. Colleghi del MoVimento 5 Stelle, chiedo anche magari la collaborazione dei capigruppo per mantenere un po' di ordine in Aula. Colleghi! Colleghi anche della Lega in alto e di Forza Italia… prego, onorevole Gadda.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie, Presidente. Credo che il tema meriterebbe maggiore attenzione perché riguarda centinaia di lavoratori ma soprattutto centinaia di aziende. Dicevo del tema dei frantoi che esistono e sussistono anche nella zona infetta e non soltanto nelle aree pugliesi colpite dalle gelate del febbraio e del marzo 2018. Quindi l'emendamento 6-bis.100 Cenni prova a delineare un percorso che, all'interno del decreto-legge, non è stato pensato, non è stato articolato adeguatamente in merito alla riconversione, in merito agli strumenti anche finanziari da proporre alle aziende e a quei frantoi che, proprio attraverso l'attività agricola, non troveranno un futuro all'interno dell'area infetta. Quindi l'emendamento propone questo attraverso l'istituzione di un fondo. L'articolo 6-bis al momento ha una copertura soltanto di 8 milioni di euro. Sappiamo che le necessità del comparto sono molto maggiori. Noi proponiamo un fondo di 30 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020 e questo è un altro punto che anticipo rispetto anche ad emendamenti successivi. Molte delle misure previste nei successivi articoli 7, 8 e 10 riguardano soltanto l'anno 2019 e noi siamo ad aprile 2019. Quindi credo che per la Puglia, proprio per ribadire ulteriormente le parole del sottosegretario Manzato, per rimettere in pista la Puglia e per rimettere in pista soprattutto le zone colpite dal batterio Xilella nella zona infetta, si debbano prevedere misure più strutturali. Con il provvedimento e con la proposta dell'emendamento 6-bis.100 Cenni proviamo a delineare un percorso da questo punto di vista. Una parte di questi fondi sono già coperti, sono già nell'articolo 6-bis e quindi chiedo davvero una valutazione positiva da parte dell'Aula.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo solo per specificare il fatto che con gli 8 milioni stanziati per i frantoi interveniamo per i frantoi che si ritrovano all'interno dell'area colpita dalla gelata e sono i frantoi che quindi non hanno potuto lavorare e avevano avuto una perdita di fatturato del 90-95 per cento.

Invece, per i frantoi che ricadono all'interno dell'area infetta e quindi l'area colpita da Xylella fastidiosa a cui faceva riferimento la collega Gadda con il suo emendamento, tengo a precisare che l'articolo 8-quater, al comma 3, stanzia 300 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021 per la rigenerazione olivicola di tutta l'area e tramite questi fondi si interverrà anche su quei frantoi, perché lì i frantoi sono fermi non solo a causa di un evento calamitoso una tantum ma sono fermi già da diversi anni, cioè da quando la Xylella fastidiosa ha colpito l'intera area.

Quindi, oggi sono a disposizione, grazie a questo decreto, questi 300 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021 e 70 milioni di euro dei 100 già stanziati, dal Ministro Lezzi in accordo con il Ministro Centinaio, per l'anno 2019. Quindi, tutta questa riprogrammazione anche per i frantoi all'interno dell'area infetta sarà inclusa in questo piano di rigenerazione che sarà varato dal Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD). Grazie, Presidente. Siamo alle dichiarazioni di intenti perché nel testo non c'è alcun riferimento a quanto dichiarato poc'anzi dal collega L'Abbate. Mi pare, invece, evidente che i 300 milioni, cioè 150 milioni per ciascuna delle annualità di riferimento che sono il 2019 e il 2020, riguardino solo e unicamente i frantoi colpiti dalle gelate ma nulla hanno a che vedere con i frantoi, invece, che sono stati colpiti dalla piaga della Xylella.

Allora, o il collega L'Abbate sa qualcosa e non ne ha reso edotto il Governo - però a questo punto inviterei l'Esecutivo presente in Aula a darci qualche chiarimento ulteriore - o evidentemente stiamo semplicemente giocando a inquinare le acque, perché il punto mancante di tutto il provvedimento è proprio la mancata attenzione che viene posta sui frantoi che insistono nell'area individuata per la zona di contenimento e la zona maggiormente interessata dalla Xylella.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.100 Cenni, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.300 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.101 Cenni, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.102 Viviani, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.103 Parentela, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.301 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Grazie, Presidente. Dato che siamo all'articolo 7, avevo già comunicato la richiesta di accantonamento dell'emendamento 7.4 Cenni e aggiungo la richiesta di accantonamento degli identici emendamenti 7.100 Viviani, 7.101 Gagnarli e 7.102 Cenni.

PRESIDENTE. Mi perdoni, presidente Gallinella: può ripetere?

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Presidente, nella lettura dei pareri precedentemente avevo chiesto l'accantonamento dell'emendamento 7.4 Cenni, che confermo. Aggiunto la richiesta di accantonamento degli identici emendamenti 7.100 Viviani, 7.101 Gagnarli e 7.102 Cenni, perché vertono sullo stesso argomento e, quindi, dovremo un attimo lavorare per trovare una soluzione.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.21 Caretta, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.14 Lucaselli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.106 Gadda, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.11 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.17 Caretta, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.19 Caretta, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.18 Caretta, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.42 Ciaburro, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.20 Caretta, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.15 Caretta, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Come da intese intercorse tra i gruppi, sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 18,30.

La seduta, sospesa alle 18,15, è ripresa alle 18,40.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.2 Incerti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Incerti. Ne ha facoltà.

ANTONELLA INCERTI (PD). Signora Presidente, vorrei che fosse posta attenzione a questo emendamento, con cui noi chiediamo di comprendere nel riconoscimento del contributo anche le aziende di trasformazione. Mi fa, tra l'altro, piacere, perché…

PRESIDENTE. Colleghi, la seduta è ripresa. Vi chiedo la cortesia di prendere posto in silenzio, consentendo all'onorevole Incerti di svolgere il suo intervento.

ANTONELLA INCERTI (PD). Grazie, signora Presidente.

Dicevo che fa anche piacere che sia stata presa in considerazione l'intera filiera del comparto oleario, perché nel decreto-legge inizialmente dei frantoi non vi era menzione. Questo invece è un emendamento che prende in considerazione non solo i frantoi, ma li prende complessivamente, cioè non solo per aree ma nel complesso. Quindi noi chiediamo che venga riconosciuto agli opifici che svolgono attività di frantoi, ivi comprese le cooperative di trasformazione, un contributo, in proporzione dell'80 per cento, come anche quello che si riconosce all'azienda produttrice di olive. Inoltre chiediamo con questo emendamento che gli stessi possano beneficiare, in relazione ai redditi loro e al valore della produzione netta che è derivata dall'attività, di un contributo almeno parziale di ristoro delle perdite sostenute. Inoltre, sempre per dare completezza a questo emendamento…

PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo anche di lasciare libero il banco dei nove.

ANTONELLA INCERTI (PD). …chiediamo anche - chiedo appunto al sottosegretario se mi ascolta - che queste imprese vengano esonerate dal versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, quindi tenuto conto anche dei dipendenti che vi lavorano.

Chiedevo attenzione perché questo è l'emendamento che tiene insieme varie proposte di altri emendamenti - quindi è complessivo - e sarebbe attuabile subito, mentre nell'emendamento L'Abbate che abbiamo appena approvato si fa riferimento ad un decreto che verrà nel tempo e per il quale non abbiamo certezza con riferimento al valore con cui queste imprese saranno risarcite. Ora invece noi lo indichiamo precisamente e vorremmo che da questo punto di vista il Governo lo prendesse in considerazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.2 Incerti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.16 Caretta, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.13 Gemmato, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Gli emendamenti 7.4 Cenni e gli identici 7.101 Gagnarli e 7.102 Cenni sono accantonati.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.43 Ciaburro, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 18,50)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.1 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.100 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.6 Cunial. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD). Grazie, Presidente. Mi sia consentito spendere due parole su questo ennesimo tentativo, con questo emendamento, della collega Cunial di riassumere perfettamente l'atteggiamento antiscientifico e negazionista della collega. L'emendamento, come tutti gli altri presentati dalla collega, è l'ultimo disperato tentativo di una parte del MoVimento di cui fa parte di contraddire ogni valida evidenza scientifica, per continuare ad alimentare, come ha fatto in tutti questi anni, le teorie del complotto e ogni genere di sciocchezza riguardo la Xylella. È a causa di posizioni del genere che, in questi anni, abbiamo fatto ancora più fatica a intervenire in maniera tempestiva. È per questo insensato divagare che, ormai da troppo tempo – ricordo, peraltro, le ultime intemerate di un collega senatore, di abbracciarsi a un albero di ulivo dichiaratamente infetto -, si ritardano gli interventi necessari a fermare questo triste disastro. Io spero che in quest'Aula vi sia l'unità necessaria per superare tutti i rigurgiti negazionisti e antiscientifici che hanno alimentato questa triste vicenda (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Luca De Carlo. Ne ha facoltà.

LUCA DE CARLO (FDI). Presidente, non intervengo certo per dare il nostro voto favorevole all'emendamento della collega Cunial, ma semplicemente per ricordare al Partito Democratico che lo stesso Emiliano aveva lo stesso atteggiamento negazionista e antiscientifico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) che oggi la Cunial continua a mantenere. Se non altro, nell'errore, la Cunial è assolutamente coerente rispetto al suo atteggiamento, quello che è cambiato è Emiliano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie, Presidente. Vorrei intervenire, ricordando il piano Silletti che era stato fatto dall'allora Ministro dell'agricoltura, Maurizio Martina, un piano che è stato fortemente contrastato anche grazie o per colpa, oserei dire, di partiti che oggi siedono anche a questo tavolo e che portano avanti misure assai diverse rispetto a quelle che sono state portate avanti nel passato, cercando di dare cattive e false informazioni, cercando di mettere la scienza, quella vera, quella riconosciuta, in un angolo, rispetto alla stregoneria. Quindi, io credo che ciascuno, in questa maggioranza, soprattutto, anche in questa maggioranza, abbia le sue colpe e le responsabilità rispetto a quello che è stato fatto in passato per prendere qualche voto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gallinella. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA (M5S). Grazie, Presidente. Solo per ricordare a tutti noi che sia maggioranza che opposizione hanno determinate responsabilità. Certo è che nelle scelte la maggioranza ha più responsabilità dell'opposizione, così è per questa maggioranza in questa legislatura e per questo Governo, ma io ringrazio tutti i colleghi della Commissione, perché tutti i gruppi politici hanno concordato sulla posizione da tenere su una fitopatia importantissima che ha trovato l'Italia impreparata nel 2013; poi, nel 2015 si è cominciato a capire qualcosa, ma anche lì ci fu un'esplosione mediatica, come è successo nel passato per il caso Stamina, per il caso Di Bella, ma il Parlamento li commette degli errori, l'importante è che poi li corregga. E questa maggioranza, con questo Governo e anche con la Commissione agricoltura e con tutte le forze politiche con l'indagine conoscitiva che abbiamo fatto da settembre a dicembre, con tanti approfondimenti, ha trovato la soluzione che trova risposta nell'articolo 8. Solo questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Nevi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI). Grazie, Presidente. Il presidente Gallinella è abbastanza coerente, perché lui personalmente ha sempre sostenuto questa posizione, però, non altrettanto, presidente Gallinella, si può dire per il MoVimento 5 Stelle che, anzi, ha fatto una campagna elettorale sostenendo esattamente in quelle zone quello che oggi coerentemente sostiene la collega Cunial. Quindi, a onor del vero, io sono felice che oggi il MoVimento 5 Stelle viene sulle posizioni che in campagna elettorale ha sostenuto Forza Italia, con tanti colleghi della Puglia che voglio ringraziare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché questa battaglia è stata una battaglia che ha condotto a fare pressione sulla maggioranza di Governo e cercare di far cambiare idea al MoVimento 5 Stelle; idee bislacche, campate per aria, che hanno portato anche a posizioni sovrapponibili nel PD e nel presidente Emiliano, in particolare. Quindi, oggi, è una giornata felice, perché forse, fra qualche minuto, dal tabellone vedremo che tutti sono venuti sulle posizioni che sosteneva Forza Italia in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.6 Cunial, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.102 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.103 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.40 Ciaburro, con il parere contrario della Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.104 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Passiamo all'emendamento 8.7 Muroni. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signora Presidente. In questo emendamento, a prima firma della collega Muroni, noi poniamo una questione. In realtà, abbiamo proposto l'introduzione di uno strumento operativo rappresentato dalla nomina di un commissario delegato all'emergenza. Su questo in Commissione abbiamo discusso molto, non c'è stata da parte della maggioranza fino ad oggi, e spero che possa cambiare, un'adesione all'idea che - proprio per le caratteristiche di emergenza particolarmente ampia e diffusa sul territorio, per la drammatica situazione determinata dalla diffusione della Xylella - ci fosse, a nostro giudizio, la necessità di avere la figura del commissario straordinario, evitando quindi una gestione che, come vedremo dopo, con la determinazione dei fondi, dei 300 milioni, rischia, a nostro giudizio, alla fine, di essere più farraginosa e meno efficace di quella che ci sarebbe potuta essere con un commissario straordinario. Quindi, questo emendamento sostanzialmente inserisce questo tema nella discussione, nella convinzione che, proprio attraverso un commissario, si possa riuscire a ottenere quel risultato di sistema, di cui questo territorio necessita.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.7 Muroni, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.42 Ciaburro, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 8.18 Fornaro e 8.28 Ferro, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.16 Muroni, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi 8.03 Golinelli e 8.06 Fornaro. Ha chiesto di parlare il deputato Viviani. Ne ha facoltà.

LORENZO VIVIANI (LEGA). Ritiriamo l'articolo aggiuntivo 8.03.

PRESIDENTE. D'accordo. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 8.06 Fornaro, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-bis.100 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.100 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.101 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8-ter.103 Cenni.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Cenni. Ne ha facoltà.

SUSANNA CENNI (PD). Presidente, ovviamente siamo ancora sull'articolo 8, che interviene sul dramma della Xylella, che ha colpito così pesantemente la Puglia. Noi chiediamo che in questo articolo 8, assieme alle misure che sono già previste, di contrasto e protezione dell'agricoltura di fronte a questa fitopatia, possano essere anche inserite azioni che non intervengono soltanto sull'aspetto ambientale, sul reddito agricolo e anche sulla sicurezza dal punto di vista sanitario; chiediamo di intervenire anche sulla dimensione paesaggistica, inserendo una condizione che preveda il reimpianto, nelle aree in cui sono state estirpate le varietà ammalate, con altre varietà. Proponiamo questo emendamento anche alla luce delle numerose audizioni che sono state svolte in Commissione agricoltura, che, attraverso competenze scientifiche di livello, hanno illustrato ai commissari come alcune varietà siano particolarmente resistenti e in grado quindi di reagire anche positivamente ad una situazione così drammatica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega L'Abbate. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Intanto, tengo a precisare che al momento le uniche varietà che sono state individuate sono tolleranti e non resistenti al batterio, quindi nella formulazione del testo che abbiamo poi approvato in Commissione agricoltura si è deciso di lasciare libertà all'imprenditore agricolo di poter reimpiantare quello che ritiene più opportuno per portare avanti la sua attività, proprio perché non possiamo rischiare di obbligare di uscire da una monocultura - perché quella che c'era fino ad oggi in Salento era una monocultura di olivo - e rientrare in una monocoltura di due cultivar che, al momento sono tolleranti, ma non sappiamo - siccome la sperimentazione è sempre in corso, non ci sono ancora conferme scientifiche - se tra dieci anni queste tolleranze potrebbero venir meno e quindi ritrovarci nuovamente con il problema.

Quindi, nella parte che abbiamo approvato in Commissione, lasciamo libertà all'imprenditore - nell'area infetta - di poter decidere, dal punto di vista imprenditoriale, quale coltura introdurre. Ovviamente tutto ciò nei limiti dei vincoli paesaggistici che ci sono all'interno dei comuni e imposti anche dalla regione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD). Grazie, Presidente. Questo emendamento che proponiamo, oltre che a far mantenere la caratterizzazione dell'olivicoltura nel Salento, ha anche un altro elemento, cioè che gli ulivi reimpiantati possano essere acquistati da vivai provenienti dalla Puglia, perché non dimentichiamoci che, anche a causa di quello che è avvenuto, i vivai pugliesi sono stati fortemente colpiti da questa crisi; magari una misura di sostegno di questo tipo potrebbe ridare ossigeno al settore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Presidente, intervengo anch'io su questo emendamento perché nelle formulazioni al testo che abbiamo a disposizione non si fa menzione di una possibilità per gli agricoltori di reimpiantare. Con questo emendamento non proponiamo soltanto che si possano reimpiantare cultivar caratteristiche del territorio pugliese, ma si propone all'attenzione del Parlamento, ma anche dei territori interessati, in zona infetta, di reimpiantare anche altre specie vegetali, facendo seguito anche alle numerose audizioni che sono state effettuate in Commissione anche in sede di indagine conoscitiva.

Quindi, sottolineo ulteriormente che nel testo vigente che stiamo discutendo non c'è nessuna menzione ad alcun reimpianto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.103 Cenni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

L'emendamento 8-ter.102 L'Abbate risulta ritirato.

Passiamo, quindi, alla votazione dell'emendamento 8-ter.104 Gadda. N di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.104 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.21 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.23 Gadda, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8-ter.24 Gadda.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Grazie, Presidente. Intervengo perché rimanga agli atti che è stato dato parere contrario su questo emendamento che riguarda misure di sostegno al settore florovivaistico, fortemente danneggiato. Infatti, nella regione Puglia non sono danneggiate soltanto le imprese agricole ma anche i livelli successivi della filiera. Come abbiamo discusso fino a poco fa, sono danneggiati i frantoi, soprattutto interessati dall'area infetta dal batterio Xilella, ma soprattutto un grande danno dalla diffusione di questa fitopatia è stato causato anche agli imprenditori del settore del florovivaismo. Quindi chiedo davvero che, all'interno del piano che verrà definito, possa essere prestata un'attenzione particolare anche a tale comparto perché, in sede di audizione, tali aziende hanno messo sul tavolo anche le loro grandissime difficoltà assieme alle difficoltà dei lavoratori di tutto il comparto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato L'Abbate. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo solo per precisare che all'interno del piano che utilizzerà i 70 milioni più 300 milioni di euro rientreranno anche i vivai perché anch'essi sono stati colpiti dal problema di Xylella fastidiosa. In più, in merito alla movimentazione delle piante specificate per i vivai che rientrano all'interno della fascia di contenimento e cuscinetto, abbiamo fatto un intervento normativo che consente loro di poter movimentare le piantine all'interno dell'area infetta; mentre per poter portare le piantine al di fuori dell'area delimitata, la regione Puglia ha stanziato fondi, con PSR, su una misura specifica per poter fare gli adeguamenti strutturali ai vivai, in modo tale da essere dichiarati zona indenne dal batterio e quindi poter portare al di fuori dell'area infetta le proprie piantine. Quindi l'attenzione per il comparto da parte del Governo è alta e nel piano che si andrà a redigere in cui saranno investiti questi 370 milioni in totale - anzi 400, perché 30 sono già stati utilizzati - rientrano anche i vivai.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.24 Gadda, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.41 Ciaburro, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8-ter.29 Ubaldo Pagano.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie. Chiedo solo di poter sottoscrivere l'emendamento 8-ter.29 Ubaldo Pagano.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD). Grazie, Presidente. Con l'emendamento in esame - riguardo al quale ancora mi sfugge la ragione per cui avete dato parere contrario - proviamo a dare un sostegno a tutti quegli enti locali, che peraltro ci hanno riferito anche nel corso del dibattito che c'è stato in Commissione, i quali giustamente chiedevano un sostegno per effettuare tutte le operazioni che riguardano le buone pratiche agricole di prevenzione e comunque di contenimento della fitopatologia. Peraltro, l'entità dell'aiuto, del sostegno, era veramente molto limitata e quindi rispetto anche al dettaglio che vedremo più avanti, di circa 3 milioni di euro, che sono stati destinati per le attività di disseminazione mediatica di tutta la campagna sul contrasto al fitopatologia, considerata l'esiguità magari delle risorse individuate, si poteva destinare una parte di quelle risorse più per fare un'attività reale e proattiva da parte degli enti locali che non semplicemente un'attività di immagine rispetto a un contrasto vagheggiato. Si poteva, ad esempio, ridurre quella dotazione per dare un segnale concreto e contingente agli enti locali per effettuare tutte le attività sulle aree demaniali o comunque di competenza dell'ente locale che, invece, gravano solo ed unicamente sui cittadini di quei comuni. Per tali ragioni inviterei a un supplemento di riflessione sia il relatore, sia il Governo perché, peraltro, tale richiesta viene unanimemente da tutti i novantanove sindaci della provincia di Lecce.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega L'Abbate. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Proprio per andare incontro all'esigenza dei comuni che devono affrontare dei costi per poter fare quegli interventi di contenimento per evitare l'avanzamento della malattia, all'articolo 8-ter, al comma 3, abbiamo proprio dato l'opportunità a tutti quei comuni che rientrano all'interno della fascia cuscinetto, della fascia di contenimento, di poter usufruire dei soldi stanziati in legge di bilancio all'articolo 1, comma 107, della legge di bilancio 2018. Erano circa 100 mila euro a comune e, quindi, oltre alle finalità che erano previste dalla legge di bilancio, abbiamo dato anche la possibilità di poterli utilizzare per quegli interventi di contenimento del batterio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-ter.29 Ubaldo Pagano, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

L'articolo aggiuntivo 8-ter.0100 L'Abbate risulta ritirato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-quater.100 Viviani, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 69).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8-quater.101 Cunial.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Cunial. Ne ha facoltà.

SARA CUNIAL (M5S). Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Aula e chiedo scusa a tutti, sia a lei, Presidente, sia anche ai cittadini pugliesi e a quelli italiani perché, con questo articolo, è permesso, purtroppo, uno scempio che si sta compiendo in quest'Aula in nome e per conto delle agromafie, come confermato anche da ciò che dice il presidente dell'osservatorio agromafie Giancarlo Caselli nel terzo e quarto rapporto sui crimini agroalimentari che ci dice, appunto, come questo progetto venga da molto lontano, in realtà, e si fonda su teorie sottoscritte da una lista di indagati, Presidente, e può essere, purtroppo ahimè, replicabile su tutto il territorio nazionale, stralciando senza rispetto la nostra Carta costituzionale, il diritto all'inviolabilità della proprietà privata, il diritto alla sovranità alimentare e all'autodeterminazione. Cosa volete che siano gli articoli 9, 32, 41 e 42? Altro che democrazia diretta, Presidente!

Invito, quindi, il popolo pugliese e i cittadini pugliesi a resistere contro questo disegno che mira a distruggere e a colonizzare ancora la propria terra che in questo caso - ed è il caso di dirlo - è proprio schiava di Roma. Purtroppo, qui non siamo tutti fessi. Io sono una contadina che viene dalla terra di conquista della 'ndrangheta distrutta da un modello di sviluppo basato sul guadagno di pochi a danno di tutti. Per questo, vi chiedo di approvare almeno questo emendamento - e dico: “almeno questo emendamento” - con cui si chiede che i 300 milioni siano destinati ad aziende agricole biologiche e biodinamiche, perché sappiamo che la vera causa che ha portato al diffondersi del CoDiRO e non della Xylella, visto che l'unico dato ufficiale che abbiamo è quello della regione che ci dice che solo il 2 per cento di piante sono positive alla Xylella, ebbene, dicevo, una delle cause principali è stata proprio un tipo di agricoltura che ha visto il perpetrarsi dell'utilizzo di fitofarmaci e di sostanze non sostenibili.

Per questo vi chiedo di evitare e magari risparmiarci qualche venerdì in piazza ma possiamo veramente dare una mano a sostenere un altro tipo di agricoltura in questa regione che è stata martoriata anche a causa di questo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD). Presidente, con questa dichiarazione viene più volte riconfermato quello che dicevamo poc'anzi. Avete lasciato che questa fitopatologia venisse affrontata in una maniera raffazzonata, eludendo quelli che sono i veri punti di quello di cui stavamo parlando e quanto poc'anzi detto dalla collega Cunial rappresenta l'emblema di un testo scritto in cui il negazionismo, rispetto a tutte le evidenze scientifiche, viene rappresentato in un oscurantismo tutto di facciata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ora mi piacerebbe comprendere se il MoVimento 5 Stelle, che per molto meno ha espulso illustri suoi esponenti, su questa questione userà lo stesso metro di giudizio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Presidente, in quest'Aula in questo momento sono state fatte delle accuse molto, molto delicate: si è parlato di criminalità organizzata. Ecco, io credo che in quest'Aula si debba fare un po' di chiarezza e riportare il livello della discussione all'onestà e all'onestà intellettuale, perché la Commissione intera ha potuto vedere sul campo l'impatto che la Xylella ha avuto nel territorio pugliese, un territorio che è stato devastato per anni, che è stato devastato dall'ignoranza e che è stato devastato da informazioni contraddittorie che sono state date sul territorio, per cui tanti agricoltori, purtroppo, non hanno tagliato le piante e oggi siamo arrivati a milioni di piante infette (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

L'evidenza scientifica - evidenza scientifica! - è comprovata da relazioni e da articoli su giornali qualificati. L'evidenza scientifica non si fa facendo le messe attorno agli alberi…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA CHIARA GADDA (PD). …né si fa facendo i girotondi attorno agli alberi. L'evidenza scientifica è stata portata in Commissione, sono arrivati scienziati riconosciuti che hanno portato le loro indagini.

PRESIDENTE. Deve concludere.

MARIA CHIARA GADDA (PD). Quindi, davvero credo che il tema della criminalità organizzata debba essere sgombrato, perché questo non è. Stiamo parlando di persone e di aziende che hanno perso il lavoro e a cui deve essere dato un futuro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Grazie, Presidente. Io torno a ribadire che la Commissione agricoltura con tutte le forze politiche ha cercato con l'indagine conoscitiva di dare una risposta, una risposta che ha trovato, come ho detto, ampia condivisione che ritroviamo nell'articolo 8 (questo per chiarire la posizione nostra e del MoVimento 5 Stelle).

Invece, tramite lei, vorrei rispondere al collega Ubaldo Pagano, quando ha usato le parole - se non sbaglio - “avete lasciato”: ricordo che nella XVII legislatura il MoVimento 5 Stelle faceva solo opposizione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Le parole della collega Cunial pongono dei quesiti. I quesiti sono di carattere politico e sono anche di carattere - mi si permetta di dire -ontologico. Sono di carattere politico perché noi vorremmo capire dai 5 Stelle se i 5 Stelle sono quelli che quattro o cinque anni fa si abbracciavano agli alberi negando l'esistenza della Xylella o se sono i 5 Stelle che oggi in parte in Aula ci ricordano che la Xylella esiste e che vanno effettuate le eradicazioni. Quindi, vorremmo capire se ci sono ancora delle recrudescenze di negazionismo o se, evidentemente, abbiamo aperto gli occhi e ammettiamo che esiste la Xylella.

Numero due: in maniera grave - in maniera grave! - si fa un richiamo alle ecomafie. Allora, siccome io vengo da una famiglia di agricoltori, vorrei capire in che modo la mafia interviene nell'agricoltura pugliese perché non lo si può agitare in maniera così ombrosa in quest'Aula e poi negare anche questo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Allora, la collega in questo momento deve specificare in che modo la mafia interviene nella Xylella o se è l'ennesimo tentativo di buttare il can per l'aia e fare in modo che la Xylella e la sputacchina invadano tutta la Puglia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signora Presidente. Mi rivolgo, per il suo tramite, al Ministro Centinaio, che è qui in Aula, ancorché impropriamente seduto tra i sottosegretari – spero che questo non deponga a una sua diminuzione di carriera in futuro – per richiedere un chiarimento, perché in quest'Aula è avvenuto un fatto politicamente estremamente rilevante oggi pomeriggio. Su una serie di emendamenti proposti da una collega della maggioranza e votati da alcuni esponenti della maggioranza si è giunti alla dichiarazione che questo voto, che staremmo per fare, sull'articolo 8 agevolerebbe le agromafie, le ecomafie, e sarebbe stato costruito in funzione della criminalità organizzata.

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, collega.

ENRICO BORGHI (PD). Siccome arriva dai banchi della sua maggioranza, signor Ministro, lei ha il dovere di alzarsi e chiarire a quest'Aula che le accuse che sono state formulate a lei e al suo Governo sono accuse destituite di ogni fondamento (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Nevi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI). Grazie, Presidente. Lo avevo detto già prima: alla fine, a forza di sostenere tutto e il contrario di tutto e a forza di fare il partito di lotta e di Governo, capita anche questo, capita che si alza un deputato e ricorda qual era la posizione che aveva in campagna elettorale. Anzi, io faccio i complimenti all'onorevole Cunial, perché ha tirato avanti quella che era l'idea del MoVimento 5 Stelle; oggi, per fortuna, il MoVimento 5 Stelle cambia idea, in questa Aula, e c'è qualche problema. Ora, penso che dobbiamo continuare a guardare con grande attenzione alle evidenze scientifiche. Se questo Paese va appresso, invece, a questioni da bar, tra virgolette, penso che non andiamo molto lontano.

Però voglio dire una cosa ai colleghi del PD: penso che voi, però, potete parlare poco, perché quello che ha fatto Michele Emiliano in Puglia su questo tema non merita il silenzio di quest'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sasso. Ne ha facoltà.

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie, Presidente. Da pugliese, sinceramente avrei preferito non intervenire e portare a casa questo intervento, che finalmente va nella direzione voluta e desiderata dagli agricoltori pugliesi; purtroppo, però, ho dovuto assistere a determinati interventi. Sì, è vero, in Puglia il MoVimento 5 Stelle, in una determinata fase storica, non era tanto contro l'eradicazione (Commenti dei deputati del gruppo Liberi e Uguali). Oggi prendiamo atto che, anche con loro e grazie a loro, stiamo passando dalle parole ai fatti; dopodiché, da pugliese, ricordo però che c'era una forza politica diversa dai 5 Stelle che non ha detto una parola quando Michele Emiliano, con una delle sue classiche piroette e giravolte, è passato da essere pro piano Silletti a contro piano Silletti.

Quando la Procura di Lecce, nel 2016, ordinò il sequestro degli alberi infetti da eradicare, sapete cosa disse il vostro governatore regionale della Puglia? È una liberazione! E in che modo volevamo fermare la Xylella, che adesso, per colpa del governatore del PD della Puglia, è arrivata fino alle porte della mia Bari (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle)? Fatevi un esame di coscienza! Portiamo a casa questo risultato, gli agricoltori pugliesi ci ringrazieranno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega D'Uva. Ne ha facoltà.

FRANCESCO D'UVA (M5S). Grazie, Presidente. Credo che queste parole siano sottintese, perché ci conosciamo ormai dopo un anno di legislatura e sappiamo bene quelle che sono le posizioni del MoVimento 5 Stelle e le posizioni degli altri gruppi politici. Sicuramente abbiamo avuto posizioni anche diverse nelle scorse legislature e, per quanto riguarda la Xylella, all'interno dello stesso gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle, tra Camera e Senato, c'è stata una grande discussione nella scorsa legislatura. Ricordo perfettamente riunioni fatte anche con il collega L'Abbate, membro oggi della Commissione agricoltura come ieri, in cui cercavamo di capire la situazione della Xylella quando ancora era incerta.

Oggi la situazione è chiarissima: la Xylella è un problema e noi andiamo avanti. Chiaramente, delle posizioni prese a livello personale dai colleghi non posso rispondere io, ma una cosa certa è che, per quanto ci riguarda, qui non stiamo facendo nessun favore alle agromafie; il favore lo stiamo facendo ai pugliesi (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier), e lo stiamo facendo tutti assieme in questo Parlamento, perché questo è un decreto che, per quanto sia di questa maggioranza, sta trovando sicuramente ampia comprensione anche nelle opposizioni. Quindi, in questo credo che dobbiamo andare avanti e ringrazio tutti i colleghi per la comprensione (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-quater.101 Cunial… Revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Benedetti. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO). Solo per riportare la discussione nell'alveo di questo emendamento. Allora, in sostanza l'emendamento è all'articolo 8-quater, un piano straordinario per la rigenerazione olivicola del Salento, quindi la rigenerazione dell'olivicoltura nelle zone infette. Vorrei capire per quale motivo non dovrebbe andare bene prevedere un piano di questo tipo, un investimento di questo tipo, che guarda a un futuro di agricoltura biologica e biodinamica. Non riesco veramente a capire per quale motivo questo emendamento non possa essere valutato positivamente; d'altronde, lo abbiamo sempre detto: il futuro - lo sanno anche i sottosegretari e lo sa anche il Ministro - è nel biologico, per forza di cose.

Quindi, veramente faccio fatica a capire per quale motivo si sia spostata la discussione su un altro ambito, su cui possiamo anche avere anche delle opinioni diverse e dei dubbi, legittimi peraltro. Questo invece è un dato di fatto, il biologico e il biodinamico sono il futuro. Vediamo noi se poi è il caso di dare finalmente un segnale come Italia rispetto a questo ambito.

VIRGINIO CAPARVI (LEGA). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VIRGINIO CAPARVI (LEGA). Presidente, grazie, solo per trenta secondi per notiziare l'Aula che oggi, 16 aprile 2019, finiscono cinquant'anni di governo di sinistra in Umbria, perché la presidente Marini si è finalmente dimessa (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Collega, chiaramente questo non è sull'ordine dei lavori.

VIRGINIO CAPARVI (LEGA). Finalmente uno scatto di orgoglio dopo avere offeso per cinquant'anni una regione piombata ventesima su venti in ogni classifica economica.

PRESIDENTE. Collega, questo non è sull'ordine dei lavori, grazie.

VIRGINIO CAPARVI (LEGA). Finalmente la parola torna agli umbri, Presidente.

PRESIDENTE. Ricordo a tutti che ci sono interventi di fine (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)…colleghi, colleghi, ci sono interventi di fine…

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Quarantanove milioni!

PRESIDENTE. Colleghi, se mi lasciate parlare, è quello che sto dicendo. Colleghi, ricordo a tutti che ci sono gli interventi di fine seduta.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Allora togligli la parola!

PRESIDENTE. Collega Caparvi, gliel'ho detto tre volte che questo era un intervento di fine seduta e non sull'ordine dei lavori, e l'ho anche interrotta, quindi le chiedo, per le prossime volte, di rispettare ovviamente il Regolamento della Camera, che dice che sostanzialmente ci sono degli interventi di fine seduta, e questo lo era, non era un intervento sull'ordine dei lavori. Chiedo a tutti i colleghi chiaramente di attenersi ai Regolamenti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signora Presidente. Vorrei riportare all'oggetto di questo emendamento e invitare, da questo punto di vista, ad avere un atteggiamento complessivamente, ed è quello che ha avuto la Commissione durante l'attività di indagine, più laico. Non condivido - lo dico con nettezza - le parole della collega Cunial, con i riferimenti alle agromafie in collegamento alla diffusione della Xylella, ma, al tempo stesso, però, credo che dovremmo tutti fare un bagno di umiltà, nel senso che è sostanzialmente vero che l'unico strumento, in questo momento, che la scienza ci mette a disposizione è l'eradicazione delle piante infette, e, se si fosse fatto con maggiore velocità, probabilmente oggi avremmo un'area infetta minore.

Ma, al tempo stesso, ancora oggi la scienza non ci dice dice perché e quando la Xylella attacca con risultato positivo la pianta, e quindi da questo punto di vista l'emendamento in esame prova a dare una risposta. Io credo che forse potrebbe essere votabile da tutti, se (mi permetto quindi un suggerimento) invece che usare “esclusivamente” i proponenti potessero sostituirlo con “prevalentemente”, perché il termine “esclusivamente” pone ovviamente una questione che è legata a chi fa agricoltura tradizionale, e in qualche modo finirebbe per penalizzarlo in maniera eccessiva. Ma credo che la strada di aumentare l'attenzione e di andare verso una attività di recupero, verso un'attività che favorisca le aziende agricole biologiche e biodinamiche, sia una strada giusta e corretta da questo punto di vista. Forse, con questa riformulazione potremmo avere un risultato diverso per questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Cenni. Ne ha facoltà.

SUSANNA CENNI (PD). Presidente, anch'io consiglierei a quest'Aula di riportare la discussione dove deve stare. Io credo che le agromafie siano una cosa maledettamente seria e credo che questo fenomeno debba essere contrastato, combattuto con tanti strumenti: la stessa legge sul caporalato ci aiuta ad intervenire in questa direzione, forse non è sufficiente, ma indubbiamente ha fatto un passo in avanti importantissimo.

Sicuramente la situazione che stiamo esaminando è figlia di tante ragioni, ma soprattutto di tanti ritardi nell'intervento in questa regione. Io non voglio replicare alle cose che ho sentito ricordando la serietà con cui l'allora Ministro Martina è intervenuto, oppure il contributo che lo stesso onorevole De Castro ha dato da Bruxelles nell'intervenire.

PRESIDENTE. Concluda.

SUSANNA CENNI (PD). Dico che sulla questione relativa all'emendamento le cose sagge che ha detto adesso l'onorevole Fornaro possono essere una cosa da prendere in considerazione.

Vorrei ricordare che quest'Aula una dimostrazione dell'attenzione che c'è nei confronti del biologico l'ha data approvando recentemente una legge a larghissima maggioranza.

PRESIDENTE. Collega, deve concludere.

SUSANNA CENNI (PD). Credo che questa sia una dimostrazione molto chiara della volontà di quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-quater.101 Cunial, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-quater.102 Parentela, con il parere favorevole della Commissione e del Governo

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 71).

Secondo le intese intercorse interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 11.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA (ore 19,56)

PRESIDENTE. Colleghi, la seduta non è ancora terminata.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione, in sede legislativa, della seguente proposta di legge, della quale la sottoindicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento: alla IX Commissione (Trasporti): Marino ed altri: “Modifiche alla legge 9 agosto 2017, n. 128, in materia di affidamento dei servizi di trasporto nelle ferrovie turistiche isolate dalla rete ferroviaria nonché di vigilanza sull'applicazione delle norme di sicurezza” (1615). La Commissione ha elaborato un nuovo testo.

Modifica nella composizione della Giunta per le autorizzazioni.

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della giunta per le autorizzazioni il deputato Pietro Pittalis in sostituzione del deputato Enrico Costa, dimissionario.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Prendo la parola per esprimere soddisfazione per il proclama di scuse ufficiali della città di New Orleans, da parte del Sindaco LaToya Cantrell, per il linciaggio di undici italiani avvenuto il 14 maggio 1891, quando una folla di oltre 3 mila persone assalì il carcere dov'erano reclusi alcuni italiani, tra cui anche otto innocenti. Un gesto importante, che contribuisce a sanare una ferita aperta da 128 anni e a fare memoria affinché episodi simili non si ripetano mai più.

Un grazie particolare lo voglio rivolgere, oltre che al sindaco di New Orleans, anche a tutti quegli italiani che si sono impegnati per il raggiungimento di questo traguardo, e in particolare all'Order Sons and Daughters of Italy per aver lavorato con costanza al raggiungimento dell'obiettivo del proclama di scusa.

Siamo orgogliosi di essere italiani in America, ed è un orgoglio che vogliamo portare avanti anche pubblicamente con le celebrazioni ufficiali dal Colombus Day. Peccato che recentemente anche lo Stato del New Mexico lo ha abolito, sostituendolo con l'indigeno All People's Day. Il contributo italiano alla costruzione dell'America non si può cancellare per decreto, così come l'orgoglio delle nostre radici.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fatuzzo. Ne ha facoltà.

Colleghi, posso chiedervi di abbandonare l'Aula in silenzio? Ed invece a chi decide di restare in Aula, di consentire lo svolgimento degli interventi di fine seduta. Colleghi del MoVimento 5 Stelle… Onorevole Donno… Prego, onorevole Fatuzzo.

CARLO FATUZZO (FI). Presidente Mara Carfagna, sempre più di frequente accade che dopo qualche tempo che il lavoratore gode della meritata pensione venga richiamato in servizio, nella riserva, come si usa dire da parte degli ex militari. È accaduto a Reggio Emilia per i poliziotti, che sono stati richiamati in servizio perché non ci sono abbastanza forze dell'ordine; è accaduto a L'Aquila, dove sono stati richiamati molti medici chirurghi, e non solo chirurghi, perché mancano i medici, e quindi si è chiesto a medici in pensione di tornare al lavoro; è accaduto a Genova agli autisti dei pullman, in conseguenza della brutta faccenda della caduta del ponte Morandi; e tutti quanti questi pensionati felicemente sono andati a dare il proprio contributo con piacere. Succederà anche a noi parlamentari, dopo che non siamo stati rieletti, di essere richiamati a fare i parlamentari?

PRESIDENTE. Concluda.

CARLO FATUZZO (FI). Viva i pensionati, pensionati, all'attacco!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marrocco. Ne ha facoltà.

PATRIZIA MARROCCO (FI). Presidente, chiudere Radio Radicale equivale a non conoscere nulla della storia politica e culturale del nostro Paese. Questo Governo a trazione grillina con la scusa dei tagli da una parte non trova i soldi per rinnovare la convenzione a Radio Radicale, mentre dall'altra il Mise fa shopping di nuove auto: una presa in giro, Presidente!

La verità è che il problema non è il rinnovo della convenzione, ma la radio stessa che, essendo libera e trasversale, fa paura e scombina i piani di un Governo che nasconde le proprie incapacità, affidando la propaganda ai canali fake news e tacendo quelli di informazione non manipolabili. È paradossale, quelli della democrazia diretta hanno paura del pluralismo. Il Governo rifletta bene, Radio Radicale svolge un servizio pubblico da oltre venticinque anni, non va spenta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sensi. Ne ha facoltà.

FILIPPO SENSI (PD). Presidente, la prego di credermi, non vorrei occuparmi di Radio Radicale con tanto assillo, con tanta insistenza; purtroppo, il tempo è sempre più stretto e la scadenza vitale del 20 maggio si avvicina a larghe falcate. Sintesi: il Governo, stando alle tetragone, lugubri dichiarazioni del sottosegretario Crimi, ha espresso la sua intenzione di non rinnovare la concessione e, dunque, di condannare a morte Radio Radicale. Ho detto: il Governo, ma avrei dovuto dire: la sua componente a 5 Stelle, che, come è noto, da ragione sociale, persegue spietatamente l'obiettivo di annichilire e di umiliare qualsiasi intermediazione e la libera informazione paga prezzo. E la Lega? Il segnale arrivato oggi dal Senato, dove è stata negata la calendarizzazione di una nostra mozione su Radio Radicale, è purtroppo eloquente. Lega e 5 Stelle su questo tema, come su tanti altri, pari sono; portano le stesse tristi responsabilità e, tuttavia, e concludo, per il suo tramite, Presidente, noi riteniamo che la parlamentarizzazione di questa crisi, il fatto che sia il Parlamento a provare e a riprovare, contra spem, per salvare la vita di Radio Radicale, del suo archivio e dei suoi lavoratori, sia un obbligo morale al quale non possiamo sottrarci. Lo dobbiamo a chi da anni segue e diffonde i lavori di quest'Aula e delle Commissioni, di questa istituzione che non merita tanto oltraggio, tanto spregio, tanta iniqua viltà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI). Grazie, Presidente; 430.700 registrazioni, 12 mila sedute di Aula tra Camera e Senato, 10 mila sedute di Commissioni parlamentari, 3 mila congressi di partiti, associazioni e sindacati, 7 mila comizi e manifestazioni, 13 mila convegni, 26 mila dibattiti e presentazioni di libri, 20 mila conferenze stampa, 85 mila interviste, 21 mila udienze dei più importanti processi. Questi sono alcuni dati sommari che riguardano il servizio offerto da Radio Radicale in questi anni, a disposizione dei cittadini. Una radio libera, che ha portato avanti battaglie, alcune delle quali io stesso non condivido, ma che in un Paese Democratico, libero e liberale qual è l'Italia, non solo possono, ma, anzi, devono poter essere portate avanti.

Ieri, però, il sottosegretario Crimi ha pronunciato parole nette ed inquietanti che ci preoccupano e, purtroppo, è in buona compagnia. Come non ricordare, infatti, le infelici frasi del Presidente Conte che, non più tardi di pochi mesi fa, aveva irriso Radio Radicale, invitandola a rivolgersi al mercato, a camminare con le proprie gambe, quando si sa, in realtà, che il servizio pubblico di informazione ha camminato per decenni, come si dice a Roma, a sbafo, sulle gambe di Radio Radicale.

Presidente, stiamo soprattutto dando uno schiaffo sonoro al nostro Paese, perché è chiaro a tutti che nessun'altra emittente può garantire i servizi che offre Radio Radicale, senza pubblicità, senza sponsor e senza altro interesse che non sia il pubblico, ad un prezzo irrisorio se confrontato financo con l'ultimo dei palinsesti RAI.

Salviamo Radio Radicale, voce libera, da quarant'anni fenomeno a sé nel panorama dell'editoria politica italiana, la radio di tutti, la radio che è dentro ma anche fuori dal palazzo. Noi ci siamo e siamo pronti a proseguire la battaglia a testa alta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piccoli Nardelli. Ne ha facoltà.

FLAVIA PICCOLI NARDELLI (PD). Presidente, intervengo su un altro argomento, diverso da quello di Radio Radicale, anche se preme a tutti noi anche quello.

Il rogo di Notre Dame, ieri sera e questa notte, ha evocato altri roghi, da quello letterario dell'abbazia de Il nome della rosa, a quelli, tragicamente reali, delle Torri Gemelle a New York, perché Notre Dame in fiamme è la metafora, a cui non vogliamo guardare, della fine minacciata di un mondo, quello della cultura occidentale, così come l'abbiamo ereditata e vissuta.

Il senso religioso trasferito in solide, bellissime cattedrali, erette a gloria di Dio e del creato, la contaminazione, ricca e fruttuosa di culture diverse, di Occidente e di Oriente, capaci di fondersi nel perseguire il fine della bellezza e dell'armonia, l'idea di una realtà sovranazionale davvero europea a cui fare riferimento quando si parla di valori; tutto, ieri, Presidente, sembrava bruciare, ricordando a chi di noi si occupa del patrimonio culturale la sua effettiva fragilità. Eppure, i canti e le preghiere di un cattolicesimo francese, capace di convinzioni profonde, di un senso religioso e di una pratica di fede che ci sono ignoti, non poteva non colpirci con altrettanta forza. Era, là, una folla composta e compatta nel canto liturgico e l'abbiamo guardata con stupore e ammirazione. È per questa gente che siamo convinti che Notre Dame risorgerà, per i tanti che, come loro, condividono la fede per l'umanesimo. Notre Dame risorgerà e tornerà a essere la metafora dell'Europa, accumulo di memorie e di sapienza, di cuore e di cervello, l'anima di un umanesimo europeo che saprà continuare a saldare fedi diverse, ma solidali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casa. Ne ha facoltà.

VITTORIA CASA (M5S). Grazie, Presidente. “Tutti gli occhi si erano alzati verso il sommo della chiesa, ciò che vedevano era straordinario. In cima alla galleria più elevata, più in alto del rosone centrale, c'era una grande fiamma che montava tra i due campanili, con turbini di scintille, una grande fiamma disordinata e furiosa di cui il vento, a tratti, portava via un limbo nel fumo”. È un passo del romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo che oggi appare come una terribile profezia. Ieri sera e per tutta la notte le immagini di Notre Dame in fiamme hanno lasciato il mondo intero senza fiato, sgomento, attonito, una perdita incalcolabile, un patrimonio culturale ed architettonico unico e inestimabile.

Siamo vicini al popolo francese e ci auguriamo che la ricostruzione e il restauro ripartano presto e che il mondo intero si stringa attorno a questa tragedia che colpisce non solo la Francia, ma tutti noi (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Papiro. Ne ha facoltà.

ANTONELLA PAPIRO (M5S). Presidente, era il 15 maggio del 1946, prima ancora della nascita della Repubblica, e una pagina della storia della mia terra veniva scritta grazie alla lotta di uomini che, sicuramente, avevano molta più a cuore delle classi dirigenti che si sono susseguite negli anni le sue sorti e il futuro dei cittadini che ne facevano parte. Proprio quel giorno nacque l'autonomia siciliana, disciplinata successivamente dalla legge costituzionale n. 2 del 1948, a norma dell'articolo 116 della Costituzione italiana che ha dotato la Sicilia di un'ampia autonomia legislativa, amministrativa e fiscale, aprendo alla possibilità di riconoscerla come una comunità, con una propria identità storica, culturale e istituzionale. Uno statuto inteso come una conquista del popolo siciliano, un'opportunità preziosa che, se applicata nelle giuste modalità, avrebbe di certo garantito sviluppo e crescita. Ma quello che rappresentava un sogno per i siciliani, quella specialità che avrebbe dovuto portarci lontano, si è presto trasformata in un'arma a doppio taglio. Chi aveva il compito e il dovere di applicare questa grande opportunità di ricchezza, non solo non ha avuto mai interesse a farlo nella sua forma più virtuosa, ma l'ha spesso utilizzata malamente, ottenendo tutto, eccetto vantaggi che potessero creare una forma di crescita e indipendenza. Un popolo tradito, una terra calpestata nella sua dignità e resa in catene, un'autonomia utilizzata, sì, soprattutto quando si tratta di non applicare le norme scomode, norme che, a quanto pare, si fermano allo Stretto di Messina o vengono create ad hoc per fare interessi che non riguardano lo sviluppo del potenziale della Sicilia. Questa è la realtà disarmante, e se solo avessimo un po' più di rispetto per le nostre radici e per chi ha lottato per regalarci una speranza, dovremmo negare ogni possibilità di rappresentanza a chi ha distrutto e continua a distruggere l'identità di un popolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Chiazzese. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CHIAZZESE (M5S). Grazie, Presidente. Ho già sollevato, in quest'Aula, la gravità e la pericolosità delle strade provinciali siciliane, in particolare quelle della provincia di Palermo, strade gestite da un ente, la Città metropolitana di Palermo, assolutamente inefficiente. Ieri, purtroppo, come è già successo in altri casi, ci sono state delle vittime, e non a causa di una guida spericolata, quanto, invece, molto probabilmente per scansare una buca o per aver frenato su un asfalto che non esiste più da anni.

Non faccio i nomi, non voglio fare sciacallaggio, però sono indispettito, arrabbiato, perché mi sono trovato anch'io a percorrere quella maledetta trazzera - perché definirla strada sarebbe troppo - ieri mattina, ed ho visto ancora il corpo incastrato tra le lamiere dell'auto. Sarà anche perché questa storia delle strade provinciali in Sicilia va avanti da davvero troppo tempo e quindi si deve agire subito, senza perdere ulteriore tempo. Invito, quindi, il Presidente Musumeci a collaborare col Ministro Toninelli nella nomina di un commissario straordinario ai trasporti, un'opportunità per la regione Sicilia da cogliere al volo per una regione inefficiente come la regione Sicilia, appunto. E invece il Presidente Musumeci non deve mettersi di traverso, come sta facendo magari per dinamiche esclusivamente politiche. I siciliani non possono più aspettare. È assurdo morire per saltare una buca, è una cosa che reputo veramente scandalosa. La gente aspetta risposte e c'è chi comincia veramente a stancarsi di perdere i propri cari per poter andare, magari, a casa o al lavoro. È arrivato il tempo di agire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciprini. Ne ha facoltà.

TIZIANA CIPRINI (M5S). Grazie, Presidente. Ho accolto con sollievo la notizia delle dimissioni della Presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, perché, vede, da rappresentante della regione Umbria e da cittadina di Perugia, mi sono molto vergognata in questi giorni per tutto il fango riversato addosso alla sanità dell'Umbria, a causa e per opera di esponenti di spicco del PD umbro: coinvolti un segretario regionale di partito, un assessore, amministratori e pezzi delle istituzioni, e persino la Presidente della regione Umbria indagata. Tutti coinvolti nella “concorsopoli” che umilia i bravi e vessa chi sta fuori dal giro e non tiene santi in Paradiso. Concorsi pilotati con disinvolta spudoratezza, come se la sanità pubblica fosse cosa loro. Politici di spicco, definiti nell'indagine concorrenti morali e istigatori in un contesto criminale che appare radicato da tempo con meccanismi iper clientelari, consapevoli di delinquere per giunta, tanto da affermare che: se ci intercettano, escono fuori cinque reati ogni ora. Intercettazioni che sono effettivamente emerse anche grazie alla nostra legge “spazza corrotti”, una legge grazie alla quale i pubblici ministeri hanno a disposizione uno strumento formidabile per fermare i disonesti e inchiodarli alle loro responsabilità. E ora, grazie al crollo del “regimetto” e dopo decenni di immobilismo politico, finalmente anche per l'Umbria inizia l'era del rinascimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotta. Ne ha facoltà.

ALESSIA ROTTA (PD). Grazie, Presidente. Per il suo tramite, alla collega che mi ha preceduto di rivolgersi a Lanzalone e De Vito per informazioni sulla gestione pubblica.

Ma noi siamo qui per denunciare un fatto grave, molto grave, questa sera: abbiamo notizie fondate che ci dicono che l'analisi costi-benefici sulla Brescia-Padova è stata depositata e consegnata al Ministero. Ebbene, il fatto grave è che il Ministro Toninelli, abituato a mentire, neghi questo fatto molto importante. La attendiamo da tempo, la attendono i cittadini, la attendono gli imprenditori, la attendono tutti coloro che sono interessati al fatto che quest'opera, fondamentale per lo sviluppo del territorio, veda la luce e possa iniziare. Però, questa fantomatica analisi costi-benefici, tanto attesa, dice il Ministro, non c'è. Invece noi sappiamo con certezza che è stata consegnata al Ministero. Il problema, forse, che rende ancora più grave questa vicenda è che l'analisi parrebbe negativa, cioè avere poi un esito negativo sull'effettiva realizzazione. Forse ancora più grave è che il Ministro Toninelli la voglia tenere nascosta fin dopo le elezioni europee, per negare quindi le sue responsabilità o per negare le divergenze che ci sono, all'interno del Governo, tra Lega e Cinquestelle? Forse perché dovrebbe contraddire quanto dichiarato in pompa magna dal Ministro Salvini al Vinitaly, a Verona, che è già cosa fatta. E allora noi vogliamo chiedere, per il suo tramite, che il Ministro Toninelli dica almeno una volta la verità, ovvero, per correttezza nei confronti dei cittadini della Pianura padana e degli imprenditori tutti quanti, dica dov'è e cosa dice l'analisi costi-benefici sulla Brescia-Padova (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 17 aprile 2019 - Ore 11:

(ore 11 e ore 16)

1. Assegnazione a Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 1615 .

2. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale e per l'emergenza nello stabilimento Stoppani, sito nel Comune di Cogoleto. (C. 1718-A)

Relatore: GALLINELLA.

3. Seguito della discussione della proposta di legge:

RUOCCO ed altri: Disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell'evasione fiscale.

(C. 1074-A)

Relatrice: RUOCCO.

4. Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:

LAZZARINI ed altri; PINI ed altri: Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale. (C. 684-1109-A)

Relatrice: LAZZARINI.

5. Seguito della discussione dei disegni di legge di ratifica:

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017; b) Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017. (C. 1538-A)

Relatore: COIN.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kenya, fatto a Milano l'8 settembre 2015; b) Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kenya, fatto a Milano l'8 settembre 2015. (C. 1539-A)

Relatrice: SURIANO.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Kazakhstan, fatto ad Astana il 22 gennaio 2015; b) Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Kazakhstan, fatto ad Astana il 22 gennaio 2015. (C. 1540-A)

Relatrice: DI STASIO.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Serbia sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Belgrado il 16 dicembre 2013. (C. 1541-A)

Relatrice: DI STASIO.

6. Seguito della discussione della proposta di legge:

BALDELLI ed altri: Modifica all'articolo 12 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, concernente l'esercizio di funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta da parte dei dipendenti delle società concessionarie della gestione dei parcheggi e delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone. (C. 680)

Relatore: BALDELLI.

(ore 15)

7. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

La seduta termina alle 20,15.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 3 la deputata Terzoni ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nella votazione n. 5 il deputato D'Alessandro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 6 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 21 alla n. 23 il deputato De Filippo ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 22 il deputato D'Incà ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;

nella votazione n. 26 i deputati Turri e Giordano hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 27 la deputata Bubisutti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 35 la deputata Meloni ha segnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 36 il deputato De Lorenzis ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 36 la deputata Paita ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 42 il deputato Varrica ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 43 il deputato Bellachioma ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 47 e 53 il deputato Vinci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 52 il deputato Bignami ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 65 il deputato Ceccanti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 68 il deputato De Filippo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 69 il deputato Massimo Enrico Baroni ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;

nella votazione n. 69 il deputato Sensi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 1718-A - em. 1.9 464 371 93 186 108 263 75 Resp.
2 Nominale em. 2.5 470 377 93 189 113 264 74 Resp.
3 Nominale em. 2.8 463 463 0 232 204 259 74 Resp.
4 Nominale em. 2.7 468 468 0 235 204 264 74 Resp.
5 Nominale em. 2.6 468 468 0 235 204 264 74 Resp.
6 Nominale em. 3.32 466 465 1 233 145 320 74 Resp.
7 Nominale em. 3.2 475 449 26 225 102 347 74 Resp.
8 Nominale em. 3.20 475 474 1 238 100 374 72 Resp.
9 Nominale em. 3.100 474 351 123 176 272 79 72 Appr.
10 Nominale em. 3.9, 3.3, 3.21 472 472 0 237 97 375 72 Resp.
11 Nominale em. 3.1, 3.23 476 476 0 239 101 375 72 Resp.
12 Nominale em. 3.24 472 463 9 232 88 375 72 Resp.
13 Nominale em. 3.101 472 471 1 236 94 377 72 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 3.102 473 464 9 233 381 83 72 Appr.
15 Nominale em. 3.103 469 366 103 184 97 269 72 Resp.
16 Nominale em. 3.33 470 470 0 236 205 265 72 Resp.
17 Nominale em. 3.5 469 469 0 235 204 265 72 Resp.
18 Nominale em. 3.105 468 381 87 191 118 263 72 Resp.
19 Nominale em. 3.106 470 470 0 236 470 0 72 Appr.
20 Nominale em. 4.1, 4.12 469 469 0 235 201 268 72 Resp.
21 Nominale em. 4.15 467 467 0 234 203 264 72 Resp.
22 Nominale em. 4.100 471 471 0 236 388 83 71 Appr.
23 Nominale em. 4.3 478 362 116 182 95 267 70 Resp.
24 Nominale em. 5.2 469 469 0 235 205 264 70 Resp.
25 Nominale em. 5.3 465 371 94 186 108 263 70 Resp.
26 Nominale em. 6.2 464 381 83 191 121 260 70 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 6-bis. 100 461 461 0 231 201 260 70 Resp.
28 Nominale em. 6-bis. 300 473 473 0 237 473 0 70 Appr.
29 Nominale em. 6-bis. 101 473 473 0 237 205 268 70 Resp.
30 Nominale em. 6-bis. 102 470 470 0 236 470 0 70 Appr.
31 Nominale em. 6-bis. 103 470 470 0 236 470 0 70 Appr.
32 Nominale em. 6-bis. 301 473 473 0 237 473 0 70 Appr.
33 Nominale em. 7.21 471 471 0 236 204 267 70 Resp.
34 Nominale em. 7.14 468 468 0 235 202 266 70 Resp.
35 Nominale em. 7.106 468 468 0 235 202 266 70 Resp.
36 Nominale em. 7.11 462 462 0 232 199 263 70 Resp.
37 Nominale em. 7.17 467 467 0 234 201 266 70 Resp.
38 Nominale em. 7.19 465 465 0 233 201 264 70 Resp.
39 Nominale em. 7.18 460 460 0 231 198 262 70 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale em. 7.42 463 463 0 232 197 266 70 Resp.
41 Nominale em. 7.20 462 462 0 232 199 263 70 Resp.
42 Nominale em. 7.15 458 458 0 230 199 259 70 Resp.
43 Nominale em. 7.2 451 451 0 226 192 259 69 Resp.
44 Nominale em. 7.16 444 444 0 223 189 255 69 Resp.
45 Nominale em. 7.13 449 449 0 225 189 260 69 Resp.
46 Nominale em. 7.43 462 462 0 232 106 356 69 Resp.
47 Nominale em. 8.1 461 460 1 231 6 454 69 Resp.
48 Nominale em. 8.100 459 459 0 230 8 451 69 Resp.
49 Nominale em. 8.6 463 462 1 232 8 454 69 Resp.
50 Nominale em. 8.102 461 459 2 230 9 450 69 Resp.
51 Nominale em. 8.103 460 459 1 230 11 448 69 Resp.
52 Nominale em. 8.40 463 374 89 188 36 338 69 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale em. 8.104 461 461 0 231 9 452 69 Resp.
54 Nominale em. 8.7 460 378 82 190 9 369 69 Resp.
55 Nominale em. 8.42 465 382 83 192 106 276 69 Resp.
56 Nominale em. 8.18, 8.28 464 381 83 191 107 274 69 Resp.
57 Nominale em. 8.16 463 363 100 182 86 277 69 Resp.
58 Nominale art. agg. 8.06 464 462 2 232 191 271 69 Resp.
59 Nominale em. 8-bis.100 460 460 0 231 12 448 69 Resp.
60 Nominale em. 8-ter.100 464 464 0 233 8 456 69 Resp.
61 Nominale em. 8-ter.101 458 458 0 230 7 451 69 Resp.
62 Nominale em. 8-ter.103 450 450 0 226 177 273 69 Resp.
63 Nominale em. 8-ter.104 448 448 0 225 180 268 69 Resp.
64 Nominale em. 8-ter.21 447 447 0 224 184 263 69 Resp.
65 Nominale em. 8-ter.23 450 450 0 226 180 270 69 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 71)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale em. 8-ter.24 449 449 0 225 183 266 69 Resp.
67 Nominale em. 8-ter.41 450 365 85 183 97 268 69 Resp.
68 Nominale em. 8-ter.29 444 444 0 223 176 268 69 Resp.
69 Nominale em. 8-quater.100 450 450 0 226 446 4 69 Appr.
70 Nominale em. 8-quater.101 426 422 4 212 12 410 69 Resp.
71 Nominale em. 8-quater.102 431 431 0 216 430 1 69 Appr.