Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 73 di lunedì 29 ottobre 2018

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 14,35.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO AMITRANO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 22 ottobre 2018.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Benvenuto, Bitonci, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Cabras, Caiata, Cancelleri, Carfagna, Castelli, Castiello, Cirielli, Colucci, Comaroli, Cominardi, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Del Re, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Lorenzo Fontana, Fraccaro, Fugatti, Galli, Gallinella, Gallo, Garavaglia, Gava, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgetti, Grande, Guerini, Guidesi, Incerti, Lollobrigida, Lorefice, Lorenzin, Losacco, Lupi, Manzato, Micillo, Molteni, Morelli, Picchi, Rixi, Rizzo, Rosato, Ruocco, Saltamartini, Schullian, Scoma, Carlo Sibilia, Spadafora, Spadoni, Tateo, Tofalo, Vacca, Valente, Villarosa e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente settantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,40).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Per un richiamo al Regolamento e sull'ordine dei lavori.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiedo di parlare per richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Signor Presidente, faccio riferimento all'articolo 58 del nostro Regolamento. Devo necessariamente fare una premessa, Presidente: da qui sopra le posso garantire che io già adesso faccio fatica a distinguere chi è il sottosegretario che è presente per il Governo, nel senso che abbiamo una distanza per la quale se lo si conosce già è difficile, se non lo si conosce è praticamente impossibile. Martedì scorso, durante la seduta nella quale c'erano votazioni, a un certo punto è stata data la parola a un sottosegretario che doveva esprimere il parere sugli emendamenti. Il sottosegretario presente al banco del Governo non si è alzato in piedi e ha iniziato a dare i pareri. Da quassù, esattamente come è stato sempre fatto, spesso e volentieri perché i sottosegretari non sanno che si devono alzare in piedi, io ho urlato al sottosegretario: “Alzati in piedi”. Da questa parte sono piovuti immediatamente insulti nei miei confronti: io non riuscivo a capire per quale motivo, mi è stato segnalato dal… Mi è stato segnalato… Mi è stato (Commenti)… Adesso te lo spiego come sei stato in silenzio. Mi è stato segnalato dai miei colleghi, e in particolare ringrazio l'onorevole Fiano, che la mia richiesta era una richiesta fuori luogo, per la semplice ragione che il sottosegretario in questione, il sottosegretario Zoccano, è un non vedente e quindi ovviamente stava parlando seduto dalla sua sedia. Un istante dopo, Presidente, che ho appreso questa cosa, un istante dopo (presiedeva il Presidente della Camera Fico), mi sono alzato per chiedere pubblicamente scusa al sottosegretario davanti a tutti e senza alcuna remora per avere commesso un errore. Ho chiesto formalmente scusa.

Che cosa accade? Che le grida che arrivavano dai banchi del MoVimento 5 Stelle si sono trasformate nel seguente post, che viene pubblicato sul blog dei deputati del MoVimento 5 Stelle: “Il Partito Democratico attacca ancora senza vergogna le persone disabili. Ieri il deputato Roberto Giachetti ha inveito contro il nostro sottosegretario Vincenzo Zoccano urlandogli di alzarsi in piedi mentre annunciava il suo parere sulla proposta di legge ‘sorveglianza'. Zoccano è non vedente, ma i deputati piddini non perdono occasione per sbraitare contro di lui in modo veramente ignobile”. Questa è l'operazione che è stata fatta dal blog dei deputati del MoVimento 5 Stelle.

Signor Presidente, ovviamente senza minimamente riportare il fatto che io mi sono alzato per chiedere pubblicamente scusa, per una cosa che sarebbe potuta accadere a chiunque, e che forse in passato è accaduta a chiunque.

A me non capita quando intervengo per esempio di prendere in giro i disabili, non capita di prendere in giro le persone malate di autismo; mi può capitare un errore, mi alzo in piedi e mi scuso subito, a differenza di quello che altri fanno, che addirittura lo rivendicano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Le vorrei dire, signor Presidente, che io penso che a termini di Regolamento questa vicenda meriterebbe un giurì d'onore; ma, siccome il giurì d'onore sarebbe in mano a persone che sono in grado di esprimere le cose che hanno espresso, mi limito alla semplice considerazione che queste operazioni sono miserabili, fanno schifo e sono di persone che non hanno un minimo di dignità (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Deputato Giachetti, intanto ero presente anch'io in Aula, e quindi se non le dispiace vorrei confermare quella che è la sua ricostruzione, perché effettivamente le sue scuse sono state tempestive, e di questo la Presidenza non può che dare atto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Per quello che attiene invece alla sua richiesta di convocazione del giurì d'onore, ovviamente io la riporterò correttamente al Presidente Fico, che si riserverà delle decisioni adeguate nel merito.

DIEGO SOZZANI (FI). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DIEGO SOZZANI (FI). Presidente, l'intervento è relativo al fatto di richiedere quanto prima una presenza del Governo e un'audizione dello stesso in merito a dei fatti importanti. Uno, quello già segnalato dal collega onorevole Baldelli ieri in relazione al TAP, dove abbiamo visto un gesto increscioso, che va con sicuramente condannato, come quello delle bandiere di partito bruciate, al quale ovviamente noi non ci associamo; ma al di là del fatto che ci sarà poi una risposta da parte dei deputati e dei responsabili dei 5 Stelle ai propri elettori, ci preoccupa invece qual è la posizione. Lo dico perché in questo momento il consiglio comunale di Torino ha deliberato un ordine del giorno contro la TAV. Vogliamo quindi il Ministro, che ci chiarisca, perché se due indizi fanno una prova - quali il fatto che il Ministro non abbia ricevuto il commissario Foietta e questo tipo di posizione del consiglio comunale di Torino - non vorrei che ci fosse uno scambio, e dico uno scambio fra il sì al TAP per il no alla TAV. Siccome esiste una posizione anche assolutamente condivisa rispetto alla realizzazione della TAV da tutte le forze economiche italiane, e in particolare dalle forze economiche piemontesi, quanto prima sentiremo il Ministro; che ha anche offeso, direi, il commissario Foietta, dicendo: vada a concludere il proprio mandato, che non sarà rinnovato. Questo vuole quindi precludere che l'analisi costi-benefici aprioristicamente, rispetto allo scambio che dicevo poc'anzi, possa essere negativa. Quanto prima riusciremo a sentire il Ministro, riusciremo anche a chiarirci delle idee che sono fondamentali per lo sviluppo della nostra nazione, ma soprattutto fondamentali per lo sviluppo della regione dalla quale vengo io. Chiedo quindi alla Presidenza che si faccia parte diligente con il Ministro quanto prima a riferire alle Aule su due fatti assolutamente distanti in termini di chilometri, ma uniti da un'unica filosofia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Deputato Sozzani, sarà ovviamente cura della Presidenza riportare la sua richiesta, che più che di un'audizione riteniamo si tratti di un'informativa da parte del Governo sui fatti denunciati, e in particolare sulla presunta relazione tra TAP e TAV che lei argomentava poco fa. Il Governo comunque è presente in Aula, quindi al di là della mia attività di sensibilizzazione può quindi constatare la sua proposta, e quindi riferire e farci sapere quando e se riterrà opportuno svolgere un'informativa sugli argomenti citati.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. È sulla stessa materia?

DAVIDE GARIGLIO (PD). È sulla stessa materia, Presidente. Oggi pomeriggio il consiglio comunale della città di Torino voterà per la prima volta nella storia un ordine del giorno che chiede l'immediato blocco dei lavori sulla TAV Torino-Lione. Ora, non è affare di quest'Aula, ovviamente, interferire con le scelte discrezionali di un'amministrazione comunale, ma qui mi corre l'obbligo, Presidente, di richiamare in quest'Aula che noi, come gruppo del Partito Democratico, abbiamo chiesto al Ministero, tramite FOIA e poi tramite richieste formali del presidente della Commissione trasporti, il decreto ministeriale di nomina della commissione valutazione benefici-costi. Sono passati quattro mesi e dal Ministero dei trasporti questo decreto non è ancora giunto. Abbiamo chiesto di poter fare i sopralluoghi sui cantieri della Torino-Lione e non sono ancora stati fatti, ma nel frattempo, Presidente, è stato dato ordine dal Governo ai vertici della TELT, la società internazionale che costruisce l'opera, di bloccare i lavori, con danni economici molto forti e, quindi, con un danno erariale che patirà l'amministrazione pubblica. Inoltre, il commissario di Governo, l'architetto Foietta, e anche il presidente della mia regione, l'onorevole Sergio Chiamparino, non sono ricevuti dal Ministro dei trasporti per poter discutere del prosieguo di quest'opera che, per noi della Pianura Padana, ha un valore fondamentale, come ha ricordato ieri il sindaco di Milano. Non solo, ma il Ministro dei trasporti l'altro giorno ha comunicato, via tweet, che il commissario governativo si rassegni perché comunque il suo tempo ormai è scaduto.

Ora, ci terrei a far notare alla Presidenza che, in primo luogo, “l'acuto Toninelli” non è Trump che licenza via tweet i collaboratori. Quindi, se lo vuole licenziare segua le procedure formali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). In secondo luogo, non è immaginabile che un'opera, che è oggetto di accordi internazionali ratificati con leggi di questo Parlamento, venga bloccata in assenza di qualsiasi provvedimento formale del Governo e di questo Parlamento. Quindi, le chiedo rispettosamente Presidente, tramite il Presidente della Camera dei deputati, di intervenire perché qualsiasi scelta si può prendere se c'è una volontà politica, ma va presa nei modi e nei termini previsti dalle leggi e dagli accordi internazionali. Questo non è accettabile e, quindi, prego la Presidenza della Camera di attivarsi e, se possibile, di intercedere presso il Governo, autorevolmente rappresentato dal Viceministro Rixi e dal sottosegretario Guidesi, affinché il decreto ministeriale, che attendiamo da quattro mesi e che non è il terzo segreto di Fatima, venga messo nella disponibilità di tutti i parlamentari della Commissione trasporti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Deputato Gariglio, non si offenderà se non replico puntualmente, avendo praticamente già dato una risposta al suo collega su materia analoga.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Carmelo Miceli. Ne ha facoltà.

CARMELO MICELI (PD). Grazie, signor Presidente. Intervengo per segnalare qualcosa che sfugge, ahimè, da troppo tempo al suo ufficio, all'Ufficio della Presidenza. Nella giornata di sabato scorso il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ha urlato l'assenza della politica nella lotta a Cosa nostra e ha segnalato l'esistenza di vere e proprie amnesie nella lotta alla criminalità organizzata. Ebbene, Presidente, io ritengo che una di queste amnesie, una grave amnesia, sia l'immotivata mancata costituzione e avvio dei lavori della Commissione parlamentare antimafia.

Io lo segnalo, Presidente, perché, nonostante l'impegno profuso nell'istituzione della Commissione a cavallo dell'anniversario della morte del compianto dottor Borsellino, a distanza di mesi ancora non è dato sapere e non è dato conoscere la ragione per cui questa Commissione continua a non avviare i propri lavori. E fa male poi, per chi della lotta a Cosa nostra ha fatto un motivo di vanto non solo in politica, insieme al suo partito, ma anche nella vita privata, dovere subire le giuste osservazioni del dottor De Raho quando si apprende che i lavori di questa Commissione non si avviano perché mancherebbero ancora alcuni nomi della maggioranza, cioè alcuni partiti della maggioranza dovrebbero ancora indicare questi nomi al suo ufficio. Ebbene, Presidente, siccome noi siamo convinti che la politica giochi un ruolo fondamentale nella lotta a Cosa nostra e siamo convinti, però, che la lotta a Cosa nostra non si fa attaccando la Corte europea dei diritti dell'uomo se emette una sentenza e non si fa neanche facendo il bagno dentro alle piscine ma siamo convinti che la lotta a Cosa nostra la si faccia compiendo il proprio dovere, crediamo, quindi, che sia dovere della politica, di questo Parlamento e soprattutto del suo Ufficio convocare immediatamente ed avviare i lavori della Commissione. Per cui, a nome mio mi rivolgo al suo Ufficio per un invito caloroso in modo che si approfitti di questi giorni per avviare i lavori. Presidente, le segnalo questo perché nel frattempo non sarà sfuggito a lei e non sarà sfuggito ai tanti che compongono quest'Aula che è intervenuta anche una sentenza, la sentenza sulla strage di via D'Amelio, che ha parlato di depistaggi e ha parlato di apparati dello Stato che hanno lavorato per coprire la verità di questi fatti. È doveroso, dunque, che la Commissione avvii la propria attività e che cominci proprio da quei fatti per sentire i familiari del dottor Borsellino. Ma in assenza di una convocazione tutto questo rimarrà vano. Quindi, ritenga questo un sollecito accalorato e glielo rivolgo anche da siciliano, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Deputato Miceli, svolgeremo le opportune verifiche per capire a che punto è la composizione della Commissione, che, ricordo, è una Commissione bicamerale, affinché si possa procedere, nel minor tempo possibile e con l'urgenza che lei sottolineava, al suo insediamento. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Signor Presidente, intervengo proprio sull'ordine dei lavori perché voglio segnalarle l'opportunità eventualmente di ritardare anche di poco, ma in modo sostanziale, la ripresa dei lavori, perché mi giunge notizia che molti colleghi, soprattutto quelli che devono giungere a Roma con l'aereo, stanno accusando qualche ritardo. Onde evitare che manchi anche il numero legale in fase di prime votazioni, magari le chiedo di prendere in considerazione questa opportunità.

PRESIDENTE. La ringrazio per questa sua proposta. Sentiamo, dunque, anche gli altri gruppi come intendano orientarsi. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). La ringrazio, signor Presidente. Mi permetto di chiedere l'attenzione del Vice Ministro e del sottosegretario perché mi rivolgo, per il suo tramite, a loro e per loro tramite, ovviamente, al Presidente del Consiglio e ai Ministri incaricati. È un intervento che avrei voluto non fare, ma non posso non segnalare il fatto che, secondo la legislazione vigente, la legge di bilancio avrebbe dovuto essere trasmessa alle Camere entro il 20 del mese di ottobre. In passato certamente c'è stato o ci sono stati ritardi, ma qui stiamo superando tutti i record: siamo al 29 e non c'è traccia, a quel che risulta anche dalle agenzie di stampa, neppure della trasmissione per il visto necessario al Presidente della Repubblica. Cioè, qui noi rischiamo di non avere il testo del disegno di legge di bilancio neppure questa settimana.

Dico questo ovviamente per due ordini di motivi. Il primo, è che l'opinione pubblica e noi stessi spesso siamo costretti a commentare anticipazioni e testi che poi sono smentiti. Infatti, non è la prima volta che questo avviene e in questa legislatura è già successo in più di un'occasione e questo non è un bene e non è un bene, devo dire, anche per il rispetto che si deve al lavoro del Governo e, credo, anche al lavoro del Parlamento. Quindi, da questo punto di vista noi rischiamo - ed è la seconda ragione per cui mi permetto di sollecitare l'arrivo del testo e, quindi, il rispetto della legge - che ciò inevitabilmente comporterà, visto che sarà necessario un secondo passaggio al Senato e tradizionalmente poi il ritorno ancora in questa Camera, una compressione dei tempi mentre, ovviamente, una manovra di bilancio avrebbe bisogno di riflessione e di lavoro vero in Commissione. Insomma, credo che da questo punto di vista questo Governo continui a praticare non solo i vizi del passato ma, se fosse possibile, anche a peggiorarli, perché - ripeto - noi ci troviamo di fronte, in questo momento, già ad un record negativo battuto, perché in altre occasioni il testo era arrivato attorno al 27.

Quindi, sono qui ancora a sollecitare l'arrivo del testo.

PRESIDENTE. Deputato Fornaro, il Governo ci ha ascoltati, quindi penso che sia chiara la sua precisazione e la sua invocazione; aspettiamo di capire quali saranno le risposte da parte del Governo. Ha chiesto di parlare sull'ordine lavori il deputato Donzelli, ne ha facoltà. Approfitto per chiedere la cortesia ai colleghi di Fratelli d'Italia di reclinare queste cartoline - anch'io ne ho ricevuta una -, che messe così sembrano una manifestazione, un'esibizione, quindi se potete cortesemente riporle sul tavolo. Grazie. A lei la parola, collega Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Presidente, c'è stata l'ennesima condanna, in questo caso da parte della Corte d'Appello di Firenze, sulla vicenda Forteto, quindi sono qui a chiedere all'Aula di calendarizzare con urgenza la legge per far insediare la Commissione d'inchiesta già approvata dal Senato. È una richiesta che reitero continuamente a quest'Aula, non capisco perché non sia calendarizzata e approvata da quest'Aula la Commissione d'inchiesta sul Forteto. Non si tratta soltanto di una vicenda che ha riguardato minori stuprati, famiglie distrutte, uomini disastrati e un tessuto sociale completamente compromesso, si tratta di approfondire perché le istituzioni hanno coperto, foraggiato, incoraggiato e difeso questo sistema.

Ricordo che Fiesoli ha presentato un libro al Senato come educatore; giornalisti sono andati ad omaggiare la setta dove si stupravano i minori; premi internazionali sono stati consegnati; rettori hanno aperto le aule magne delle università per far parlare questi stupratori. Oggi è necessario approfondire, capire cosa è successo ed individuare le responsabilità, politiche, economiche, giudiziarie e sociali, e, al tempo stesso, commissariare immediatamente la cooperativa braccio economico della setta, che continua a rimanere aperta. È urgente che le istituzioni se ne occupino. Il Senato ha approvato una legge di istituzione della Commissione d'inchiesta, quest'Aula continua a non affrontare il tema. È urgente e necessario che quest'Aula discuta del Forteto e non perda un solo secondo di tempo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Prima di passare la parola all'ultimo degli interventi, vorrei precisare che ci stimo prendendo qualche licenza in più, perché questi sono, più che interventi sull'ordine lavori, interventi di fine seduta. Tuttavia, anche seguendo il ragionamento del collega Zucconi, sappiamo che i capigruppo si sono consultati per prevedere una pausa che consenta ai deputati assenti di raggiungerci - i ritardi, come tutti sappiamo, sono dovuti alle avverse condizioni meteorologiche -, quindi stiamo andando un po' fuori dal protocollo originario. È anche per questo che cedo la parola a chi l'ha chiesta per ultimo, cioè al deputato Critelli, che ha facoltà d'intervenire. Prego deputato Critelli.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Signor Presidente, prendo la parola qui in Aula perché ci terrei a denunciare una vera e propria schifezza avvenuta ieri a Predappio, nella mia regione, in Emilia-Romagna. Circa duemila neo-fascisti hanno marciato, hanno dato atto a una pagliacciata vergognosa, la marcia su Predappio in onore a Benito Mussolini, e tra le tante schifezze che quella manifestazione ha mostrato ce n'è una che reputo gravissima e imperdonabile: una militante di Forza Nuova, seppur adesso sospesa, Selene Ticchi, candidata a sindaco per una lista di estrema destra in un comune del collegio elettorale dove sono state eletto, Budrio, nella città metropolitana di Bologna, ha indossato una T-shirt in cui si paragonava il campo di sterminio di Auschwitz a Disneyland. Ebbene, credo che quella T-shirt offenda non solo la memoria di tutte le persone che sono rimaste uccise nell'epoca della follia nazista, credo che quella T-shirt non offenda soltanto tutti coloro i quali nel corso di questi oltre settant'anni hanno lavorato e si sono impegnati per coltivare la memoria e per far sì che una strage di quella natura abbia a non ripetersi, ma credo che quella T-shirt e quella manifestazione ci segnalino un tema che non è più rinviabile. Ho letto le apprezzabili dichiarazioni del sottosegretario alla giustizia, Morrone, un appartenente alla Lega Nord, che condanna quell'episodio, condanna l'aver indossato quella maglietta da parte di questa rappresentante di una forza di estrema destra, però credo che non basti. Allora chiedo che la Presidenza della Camera trasmetta al Ministro dell'Interno, Vicepremier Matteo Salvini, la richiesta di prendere pubblicamente posizione per condannare la marcia di ieri, condannare quell'episodio vergognoso e inqualificabile di quella maglietta indossata e a chiedergli se magari, tra un post sul panino e salame, un post sul risultato delle elezioni in Germania o in Brasile, il Ministro dell'Interno abbia intenzione di dire qualcosa su una vergogna che offende milioni di uomini e donne uccise dalla barbarie nazista (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e se il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha intenzione di prendere le distanze da quei militanti che ieri, col saluto romano e le esposizioni di vessilli fascisti, dicevano “caro Salvini, vai avanti perché ci rappresenti”. Noi del Partito Democratico respingiamo quella schifezza e siamo qui a dire che da quella barbarie siamo e saremo sempre distanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Deputato Critelli, sarà mia cura ovviamente coinvolgere il Presidente Fico sulle valutazioni da lei espresse poco fa. Per quel che vale, penso di potere ritenere a nome dell'Aula assolutamente deprecabile l'episodio che lei ha denunciato. A questo punto sospendo la seduta fino alle ore 15,30, nella speranza che tutti i colleghi che hanno tardato possano raggiungerci. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 15,05, è ripresa alle 15,30.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze (A.C. 1209-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1209-A: Conversione in legge del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.

Ricordo che nella seduta del 25 ottobre sono stati accantonati gli emendamenti Pastorino 1.31, 4.102 e 4.2, Fidanza 4.103 e Gagliardi 4.105, ed è stato da ultimo respinto l'emendamento Pizzetti 4-bis.302.

Avverto che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 12.400, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A). Poiché su tale proposta emendativa la Commissione Bilancio non ha espresso il parere, dovremo procedere al suo accantonamento, unitamente agli emendamenti da Fragomeli 12.2, a pagina 35, all'emendamento Foti 12.12, a pagina 38, che riguardano la stessa materia e che insistono sulla stessa porzione di testo.

Le Commissioni hanno, altresì, presentato l'emendamento 16.400, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A).

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 1209-A)

PRESIDENTE. Chiedo ai relatori come intendano proseguire nell'esame del provvedimento. Relatore Di Muro, prego, a lei la parola.

FLAVIO DI MURO, Relatore per la IX Commissione. Grazie, intendiamo proseguire dove ci siamo lasciati giovedì scorso, ovvero dall'emendamento Paita 4-bis.303.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, all'esame dell'emendamento Paita 4-bis.303.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gariglio. Ne ha facoltà.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie, Presidente. L'emendamento Paita 4-bis.303 interviene sull'articolo 4-bis, misure a sostegno delle imprese nelle zone colpite dal crollo del ponte Morandi. Ora, la ratio di questo emendamento è quella di rendere possibile, estendere la platea dei beneficiari, qui parliamo delle imprese danneggiate, ben oltre le imprese site nelle aree definite dalle ordinanze, approvate dal sindaco del comune di Genova nei giorni successivi al crollo del ponte. Quindi, l'obiettivo di questo emendamento è quello di rendere utilizzabili le misure previste nel testo governativo anche da parte di imprese che siano al di fuori di queste zone, ma che avendo avuto danni dal crollo del ponte possono utilizzare dei benefici, specie quelli relativi alla localizzazione, che sono citati nel presente articolo.

L'emendamento - lo dico al Vice Ministro Rixi - può benissimo essere riscritto, perché è l'obiettivo a cui tendiamo importante, non tanto il testo in sé della norma, ma ci parrebbe opportuno consentire, come scriviamo nell'emendamento, che il commissario per la ricostruzione e il presidente della regione Liguria, potessero, valutandolo discrezionalmente, decidere di estendere la platea dei beneficiari anche a soggetti potenzialmente lesi dal crollo del ponte. Quindi, è una facoltà in più che questo emendamento attribuisce al sindaco e al presidente di regione.

Ecco perché chiediamo ai membri del Governo: perché opporsi a questa norma? Non vale rispondere dicendo che aumenta la spesa pubblica, perché in realtà questi sono oneri che la legge carica sulle spalle del concessionario…

PRESIDENTE. Le chiedo scusa, deputato Gariglio. Prego i colleghi di fare silenzio, perché non si può lavorare in queste condizioni, sarà anche un pomeriggio abbastanza intenso, quindi cerchiamo di ottimizzarlo. Prego, a lei la parola.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie, Presidente. L'articolo 4-bis, ai commi 4 e 6, carica, infatti, sul concessionario l'onere di ristorare le spese per l'acquisto o l'esproprio degli immobili delle imprese che devono essere liberati per ricostruire il ponte e carica sul concessionario anche tutte le indennità per lo spostamento delle attrezzature; così come l'articolo 1, al comma 6, carica sul concessionario tutte le spese per la ricostruzione del ponte; così pure l'articolo 1-bis, al comma 5, carica sul concessionario tutte le spese per l'acquisto e l'esproprio delle abitazioni.

Allora perché, a questo punto, chiedo al Governo, non consentire una facoltà in più sindaco e al presidente della regione? Il problema è proprio questo, qui casca l'asino, signor Presidente, perché in realtà si è tanto declamato contro Autostrade per l'Italia, in realtà le norme che avete scritto con questo decreto consentiranno ad Autostrade per l'Italia, per lo meno nella fase iniziale, di non tirare fuori un solo quattrino. Infatti, all'articolo 1, comma 6, seconda parte, del testo del Governo, si mette saggiamente una norma di salvaguardia, che dice: se Autostrade spontaneamente non paga, il buon sindaco di Genova può andare da qualsiasi persona a farsi prestare i denari al tasso di rendimento dei Btp decennali aumentati dell'1,5 per cento. Cioè, intanto questo scherzo fa sì che, se Autostrade non paga, il Governo anticiperà i soldi a un tasso di interesse pari al 5,1 per cento secondo i tassi odierni.

Allora, ci viene da dire che è stato fatto tanto rumore per nulla, avete parlato di revoca delle concessioni, caducazione delle concessioni, decadenza delle concessioni, di tutti i concessionari, di tutte le concessioni di Aspi, solo della A10, avete parlato di nazionalizzazione, avete detto Aspi non toccherà una pietra, avete detto lo ricostruirà Fincantieri, il ponte; in realtà, non succede nulla: non è vero che Aspi non toccherà una pietra, il sottosegretario Crimi ha avuto l'onestà di ammetterlo, l'abbattimento lo farete fare ad Aspi, nulla si è mosso contro i concessionari, nulla è capitato ad Aspi, l'unica certezza che abbiamo è che lo Stato italiano anticiperà i soldi per la ricostruzione, mentre ad oggi nulla è chiaro a quest'Aula circa chi, con quali tempi e con quale procedura procederà alla ricostruzione del ponte Morandi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossello. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Signor Presidente, chiedo la possibilità ai colleghi di sottoscrivere l'emendamento, dichiarandomi d'accordo sull'intento e la finalità. D'altra parte, la stessa finalità è stata rappresentata dai nostri colleghi in XIV Commissione per non precludere nessuna possibilità ad aree che sono comunque e in ogni caso danneggiate anche indirettamente. Quindi chiediamo di poter estendere.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paita 4-bis.303, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4-ter.16 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4-ter.300 Pizzetti, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pizzetti. Ne ha facoltà.

LUCIANO PIZZETTI (PD). Grazie, Presidente. Questo emendamento è suddiviso in due parti, sostanzialmente: la prima parte è relativa alla tutela dei lavoratori. Prima ne abbiamo presentati altri per quanto riguarda, in particolare, il sistema delle imprese; questo per quanto riguarda i lavoratori, che, ovviamente, in conseguenza del crollo del ponte e delle gravi condizioni che si sono determinate al resto delle infrastrutture e al sistema dell'economia genovese e ligure, si ritrovano in condizioni di difficoltà. L'emendamento, quindi, in questa prima parte tende a far sì che la cassa integrazione non venga riconosciuta per soli 12 mesi, ma per 24 mesi. Questo perché anche se il nuovo ponte, come tutti auspichiamo, dovesse rientrare in esercizio entro il 31 dicembre del 2019, però la crisi del sistema non cessa in quella data. Non c'è un'ora X per cui il sistema delle imprese è in grado, dal momento della riapertura del ponte, di far sì che tutto torni com'era; da qui la necessità di prevedere una maggiore tutela per quanto riguarda i lavoratori. La seconda parte è relativa al fatto che le coperture e le necessità di intervento non siano riferibili al solo bacino, alla sola area puntuale genovese, ma all'intero bacino ligure, perché è del tutto evidente che i riverberi della crisi che si è determinata non confluiscono solo in modo centripeto dentro la città di Genova, ma in tutto il sistema che, attorno soprattutto alla dinamica portuale del commercio e della movimentazione delle merci, comporta.

E, insieme ciò, la necessità che tutto questo venga definito non in una sostanziale camera iperbarica, ma in un confronto costante con gli operatori reali e materiali, e cioè con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle organizzazioni datoriali. A noi non pare che questo emendamento generi chissà quali difficoltà, quanto meno questa seconda parte, mentre, per quanto riguarda la prima parte, ci rendiamo conto che necessiti di coperture, ma la necessità è così evidente e rilevante che spetta, appunto, al Governo individuare queste coperture. Per cui, noi insistiamo perché questo emendamento venga accolto, e, comunque, qualora non venisse accolto nella sua interezza, almeno la seconda parte venga accolta.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4-ter.300 Pizzetti, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4-ter.1 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Presidente, anche questo emendamento va nel solco di quello presentato prima dal collega del Partito Democratico, che avrei votato favorevolmente, ma non funzionava la macchinetta. Quindi, anche noi proponiamo di cambiare le parole 12 mesi con 24 mesi. Le ragioni che sono state sostenute sono tutte vere: non più tardi di qualche giorno fa, anche con il relatore, abbiamo incontrato una rappresentanza di lavoratori che chiedevano, comunque, l'allargamento di queste prestazioni, chiarezza su alcuni titoli e alcune parole all'interno di questo articolo 4-ter, quali il significato da attribuire alla parola “impossibilitati”, perché comunque nel novero delle possibilità qua ci sono tante fattispecie, ed è stato chiesto al relatore e al Governo di includerle tutte, in modo tale da offrire le più ampie garanzie possibili.

Poi c'è il tema anche della zona, il problema della vastità del problema, che sta coinvolgendo sempre più realtà economiche e produttive, e quindi sempre più il mondo del lavoro. È la ragione per cui un nostro emendamento era stato accantonato la settimana scorsa, che andava nella direzione di ampliare l'orizzonte temporale, la finestra temporale di osservazione dalla data di accadimento dell'evento fino non più alla data di emanazione del decreto, ma alla data della sua conversione.

Sono tanti piccoli aggiustamenti che proponiamo; è chiaro che, per passare da 12 a 24 mesi, occorrono dei danari: noi qui li abbiamo quantificati approssimativamente in 60 milioni di euro. Noi, come tradizionalmente siamo soliti fare, abbiamo previsto una copertura finanziaria attraverso la rideterminazione del pay-out applicata all'ammontare delle vincite sugli apparecchi da gioco. Questo è un tema che affrontiamo sempre, che inseriamo sempre nei nostri emendamenti, laddove si fa fatica a trovare le coperture, e lo proponiamo anche qui; lo diciamo anche a quel pezzo di Governo che su questo tema in passato si è sempre dimostrato sensibile, sperando che sia sensibile anche oggi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Presidente, intervengo su questo emendamento perché è sostanzialmente congruente con quello proposto dal Partito Democratico. È un emendamento che ha due concetti molto importanti: il primo è, fatemi dire, un concetto anche di logica. I dati relativi all'economia genovese sono molto, molto chiari, non solo per quanto riguarda le imprese, e già sarebbe sufficiente questo, che sono state oggetto della vicenda del crollo del ponte, perché l'inagibilità, la non operabilità dell'azienda ha determinato il fatto che ci fossero richieste di cassa integrazione o di aiuto attraverso ammortizzatori sociali.

Ma anche perché c'è una ripercussione più estesa, ampia, delle conseguenze del crollo del ponte. Molte sono le aziende: per esempio, si è fatto riferimento al dato sull'agricoltura, che è un dato che a primo acchito potrebbe non sembrare significativo per una realtà che non ha un rapporto estesissimo con le imprese sul fronte agricolo; e, tuttavia, questo è un problema reale, perché le aziende che non riescono a trasportare i loro prodotti a causa dell'isolamento della realtà genovese inevitabilmente hanno subìto un contraccolpo.

Ecco, penso che il Governo non possa rispondere a queste esigenze reali, dettagliate con numeri, dettagliate con rapporti sull'economia che sono già stati oggetto di una presentazione molto, molto anche efficace da parte della Camera di commercio nell'ambito delle audizioni.

Ecco, queste aziende non possono avvalersi della cassa integrazione per soli dodici mesi, perché sarebbe come dire di non rendere questo provvedimento davvero efficace per i lavoratori. C'è bisogno di un sostegno più lungo, c'è bisogno di un sostegno più profondo, anche in termini di fiducia. Non è possibile, in questo momento, dire a quelle realtà: riprendetevi, rimboccatevi le maniche, però dovete farlo per un periodo piccolo, perché altrimenti noi non vi possiamo più aiutare.

Dobbiamo dare loro la garanzia che lo Stato sarà in grado di aiutarli per un periodo congruo e questo periodo congruo il Partito Democratico e, devo dire, anche l'emendamento del collega Pastorino lo hanno individuato in 24 mesi.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO (ore 15,50)

RAFFAELLA PAITA (PD). E, poi, c'è un altro passaggio politico che reputo, anche in questo caso, importante culturalmente. A dircelo non sono gli esponenti della sinistra, ma è stato il presidente della regione, Giovanni Toti, quando ha sostenuto, nell'ambito delle audizioni, che dovesse esserci, sul tema della cassa integrazione, il coinvolgimento fattivo in ogni passaggio, così come è sempre stato nell'ambito delle relazioni tra istituzioni e parti sociali, delle organizzazioni sindacali.

Ed è per questo che noi abbiamo scritto, nero su bianco, che ci dovesse essere questa previa intesa, ci dovesse essere questo coinvolgimento, anche perché reputiamo che il monitoraggio della realtà territoriale fatto attraverso un ruolo fattivo delle organizzazioni sindacali sia, in qualche modo, garanzia per tutti noi di avere un quadro articolato e preciso della situazione e di poter intervenire sullo stesso con provvedimenti che siano davvero in grado di risolvere il più possibile le situazioni di difficoltà che si sono determinate. Ragioni per le quali il Partito Democratico voterà, anche nel caso dell'emendamento Pastorino, a favore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4-ter.1 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4-ter.2 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4-ter.8 Gribaudo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carla Cantone. Ne ha facoltà.

CARLA CANTONE (PD). Grazie, Presidente. Allora, sul sostegno al reddito occorre tenere conto di tutte le tipologie di lavoro, naturalmente di tutte le mansioni di lavoratori e di lavoratrici, quelli che hanno dovuto sospendere il lavoro per quello che è successo e sospendere la loro attività. Ma occorre tenere conto anche, se ci pensiamo bene, se abbiamo bene in mente quello che è avvenuto a Genova, anche di chi ha subito un danno, perché il danno ti impedisce di lavorare e ti limita, ti limita fortemente. E, quindi, il sostegno al reddito è necessario anche per loro, anche per chi ha ricevuto un danno, perché spesso il danno è vero che non ti sospende il lavoro perché ti chiude l'azienda, ma il danno provoca comunque il fatto che tu non riesci più a produrre e, quindi a lavorare.

Per queste ragioni, noi chiediamo di inserire e di aggiungere nell'articolo anche il riferimento a chi ha subito un danno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4-ter.8 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Avverto che l'emendamento 25.311 Muroni, a pagina 53 del fascicolo degli emendamenti, è stato ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4-ter.9 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4-ter.10 Fidanza.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fidanza Ne ha facoltà.

CARLO FIDANZA (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento punta ad aumentare la soglia possibile dell'indennizzo a favore degli autonomi, delle partite IVA, di tutte quelle realtà che hanno subito danni da questo crollo, da questi fatti del 14 agosto e che non sono ricompresi nelle categorie precedenti. E' uno dei pochi emendamenti che non è caduto sotto la falcidia della Commissione bilancio, con i suoi pareri negativi.

Peraltro, approfitto dell'occasione per ricordare che non è che la Commissione bilancio sia qualcosa di esterno, non sono dei marziani. La Commissione bilancio esprime dei pareri sulla base delle disponibilità che il Ministero dell'economia e delle finanze dà e, quindi, è volontà politica da parte della maggioranza e del Governo quella di trovare le coperture per far passare o meno gli emendamenti.

Ciò nonostante, questo emendamento non ricade appunto sotto la falcidia della Commissione bilancio, perché, fatto salvo il monte complessivo della copertura, consente di aumentare la soglia fino a 25 mila euro. Quindi, da 15 mila euro per tutti fino a 25 mila euro, per consentire di trattare in modo diverso situazioni che hanno avuto danni diversi e che non meritano di essere trattate tutte allo stesso modo, perché evidentemente questo potrebbe causare delle iniquità. Quindi, si dà la discrezionalità al commissario, in questo caso, di aumentare la possibilità dell'indennizzo fino a 25 mila euro.

Chiedo al Governo e alla maggioranza di ripensarci, rispetto al parere che hanno dato, perché francamente non si capisce perché, a invarianza di spesa, non si possa consentire questa maggiore flessibilità.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Io accantonerei l'emendamento.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, l'emendamento viene accantonato.

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 4-ter.01 Gribaudo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Mura. Ne ha facoltà.

ROMINA MURA (PD). Presidente, con questo articolo aggiuntivo, che poi si concretizza nell'inserimento di un articolo 4-quater, noi andiamo a proporre che gli strumenti di sostegno al reddito di cui all'articolo, siano orientati ad alcuni criteri di cui si è già discusso, sia in Commissione, sia qui in Aula. Innanzitutto, a un criterio di omogeneità per quanto attiene all'utilizzo. Infatti proponiamo che a tutte le categorie che poi elencherò sia riconosciuta un'indennità mensile pari al trattamento massimo di integrazione salariale, con la relativa contribuzione figurativa. L'altro criterio che sta alla base di questo articolo aggiuntivo è la capillarità, ossia che lo stesso attenga a un numero soddisfacente di beneficiari, che vada ben oltre anche l'area delimitata con le ordinanze del sindaco, tant'è che chiediamo al comma 1 di individuare un'area limitrofa all'area perimetrata. Il terzo criterio, che è quello che poi indicava la collega Paita poc'anzi, è quello della congruità della durata per il sostegno al reddito: chiediamo che si passi da 12 a 24 mesi. Non chiediamo niente di più di quello che è stato chiesto dal territorio genovese e ligure, di ciò che è stato chiesto nello specifico da rappresentati del sistema economico e produttivo. Nello specifico richiediamo, appunto, che lo strumento di sostegno al reddito passi da 12 a 24 mesi. Noi riteniamo che questo termine di sostegno sia più congruo rispetto ai 12 mesi, essendo quindi più idoneo a consentire un'effettiva ripresa di tutte le attività economiche considerate.

Per quanto riguarda il coinvolgimento delle attività di cui all'articolo, noi chiediamo che ci sia un'estensione anche per i lavoratori del settore privato agricolo e di aziende e soggetti diversi dalle imprese che sono state individuate e che godono dei benefici previsti; infine, agli artigiani, ai commercianti, ai collaboratori coordinati e continuativi, ai lavoratori autonomi che hanno dovuto sospendere in tutto o in parte l'attività.

Riteniamo, come abbiamo già avuto modo di dire nel corso della discussione generale e tramite il lavoro che i colleghi hanno svolto in Commissione, ma anche nella giornata di lavoro d'Aula della scorsa settimana, che le risorse siano scarse o, perlomeno, che non siano adeguate, e che laddove non si prenda in considerazione questa, così come altre proposte emendative, si corra il rischio di intervenire a macchia di leopardo e senza un'ottica di sistema. Per cui chiediamo al Governo che prenda in considerazione questo articolo aggiuntivo per uniformare e rendere più omogeneo e coinvolgente l'intervento previsto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4-ter.01 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 4-ter.02 Gribaudo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fatuzzo. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Sottoscrivo e sono assolutamente favorevole all'articolo aggiuntivo 4-ter.02, come anche ai seguenti tre articoli aggiuntivi. Chiedo di sottoscriverli ai sottoscriventi, Gribaudo, Serracchiani, Carla Cantone, Lacarra, Lepri, Mura, Viscomi, Zan, Braga e Pizzetti. Mi sembra che il Governo sia piuttosto tirchio, sia di manica strettissima, in questa occasione in cui, invece, si dovrebbe pensare solamente a risarcire i danneggiati e a far ripartire l'economia di Genova. A parte il sindaco Bucci, il presidente Toti e il qui presente encomiabile Rixi, mi pare che siano tutti tirchi. Così non va bene, bisogna cambiare registro. Viva i pensionati: pensionati all'attacco!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4-ter.02 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4-ter.03 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 4-ter.04 Gribaudo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lepri. Ne ha facoltà.

STEFANO LEPRI (PD). Presidente, in questo caso noi chiediamo di poter estendere le misure in materia di ammortizzatori sociali ai lavoratori in costanza di rapporto di lavoro (quindi non siamo di fronte a condizioni di cessata attività da parte delle imprese), ma che, tuttavia, per l'attuale legislazione non possono beneficiare delle stesse misure di protezione e di integrazione salariale. Prevediamo il massimo di integrazione salariale per queste situazioni che sono riconducibili, in particolare, ad aziende e imprese di piccola dimensione.

Colgo l'occasione per segnalare nuovamente, non perché abbiamo un'ossessione ma perché pensiamo all'importanza della presenza del Ministro, di come il Ministro, anche oggi, nonostante lo avessimo sollecitato nei giorni scorsi, sia mancante. Noi ci domandiamo il perché della sua assenza e continuiamo a pensare che, avendone lui dichiarate un po' troppe di cose considerate vicine a una sparata, sia stato sostanzialmente silenziato. Speravamo di essere smentiti, invece non lo siamo.

Prendiamo atto anche che il commissario del Ministro, che era il Viceministro venerdì presente all'editoria, non è presente. Mi consentirete una modesta battuta: siccome presumo che venga da Brescia con la TAV, oggi, preso da un rimorso di coscienza, ha pensato di scendere dalla TAV e di prendere un interregionale. Probabilmente è in ritardo per questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4-ter.04 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 4-ter.07 Gribaudo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Grazie, Presidente. Con questo emendamento vorremmo sottoporre all'attenzione del Governo e della maggioranza l'esigenza di far sì che nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali - che, evidentemente, ci saranno e saranno necessari e poi deciderete voi in quale forma, in quale modo e con quali risorse - ci sia l'attenzione, però, di non computare l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, che in questo periodo dovesse essere fatto, nel quinquennio perché, appunto, la sommatoria dei periodi utilizzati farebbe sì che poi i lavoratori delle imprese che ne avessero diritto nel periodo successivo non potrebbero beneficiarne perché computati all'interno del quinquennio.

Si tratta di una norma di buonsenso. Significa semplicemente prendere atto che ci sarà l'utilizzo degli ammortizzatori sociali e che però, visto che non siamo in grado di capire se poi in un periodo successivo alcune aziende avranno bisogno di utilizzare nuovamente gli ammortizzatori sociali, di far sì che in cinque anni l'utilizzo degli ammortizzatori sociali non venga computato come la legge in questo momento prevede di fare. Ripeto: si tratta di una norma di buonsenso e auspichiamo che vi sia la volontà da parte del Governo, della Commissione e, ovviamente, della maggioranza di farla propria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4-ter.07 Gribaudo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 4-ter.017 Pastorino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Con questo emendamento cerchiamo di provare ad intervenire sulla cassa integrazione in deroga chiedendo che venga reintrodotta per tutta la regione Liguria. Questo potrebbe apparire, per chi non conosce il sistema delle autostrade e del trasporto ligure, un eccesso. In realtà, come è stato detto più volte, il ponte Morandi è il cuore del passaggio tra est e ovest della regione e, quindi, con questa norma si consentirebbe un intervento in cassa integrazione in deroga che potrebbe servire a lenire le situazioni che in alcuni casi sono state oggettivamente aggravate dal crollo del ponte.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Gribaudo. Ne ha facoltà.

CHIARA GRIBAUDO (PD). Grazie, Presidente. Io sono davvero amareggiata intanto di non vedere in quest'Aula non solo il Ministro Toninelli ma anche il Ministro Di Maio che, evidentemente, starà cercando qualche capro espiatorio da qualche parte visti i risultati del “decreto dignità”. Devo dire che sono molto dispiaciuta di non vedere nessuno che si occupa delle materie di lavoro, visto che proprio di questi argomenti stiamo parlando. Stiamo parlando di imprese, di lavoratori, di famiglie, di artigiani, di commercianti eppure avete respinto tutti i nostri emendamenti e anche quest'ultimo del collega Pastorino viene respinto senza un dialogo nei confronti del Governo.

Eppure, le richieste che abbiamo fatto sono tutte - come si dice - di buonsenso e anche in questo emendamento, come in quello precedente che ha illustrato la collega Serracchiani, c'è un motivo. Io trovo francamente ridicolo questo atteggiamento perché noi vi abbiamo chiesto, sulla cassa integrazione, di fare attenzione. Intanto, voi dite che risolverete tutto e subito.

Ma come? Ci avete messo tre mesi per fare un decreto e ai lavoratori voi state dicendo che non siete disponibili nemmeno ad allungare gli ammortizzatori sociali a 24 mesi oggi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), dopo che il vostro decreto non è uscito, ha tardato, non dà risposte, non istituisce la zona arancione, non dà, cioè, risposte ai genovesi ma, aggiungo, non dà risposte a tutto il nord-ovest.

Questo non è possibile. Voi ci state isolando: isolate un pezzo del Paese, non date risposte ai genovesi e con questi voti contrari sui nostri emendamenti mettete in situazione di disagio intere famiglie e interi lavoratori che si aspettavano delle risposte. Date degli indennizzi una tantum e non considerate, invece, che le persone ogni giorno vogliono alzarsi e costruire un percorso di speranza, vogliono avere delle risposte di integrazione al reddito perché vogliono poter andare avanti. Invece, voi gli dite: “State fermi, sospendiamo tutto e poi forse qualcosa sarà”. Ma che modo è di affrontare le situazioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)?

Anziché cercare delle manine, dei capri espiatori e prendersela con non si sa quale istituzione fermatevi perché siete ancora in tempo e fatelo almeno su questo emendamento. Date la cassa in deroga, concedetela ai lavoratori e alle lavoratrici di Genova che aspettano delle risposte, signor Presidente. Non è possibile che quest'Aula sembri sorda e il Governo sia sordo di fronte a queste richieste. Dov'è il Ministro Di Maio, dove sono i Ministri che sono andati a prendersi gli applausi, dove sono mentre noi discutiamo qui della vita delle persone e non diamo le risposte, non le diamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)?

Questo decreto non risponde alle esigenze e staremo qui a continuare a sottolineare questo aspetto, perché non si può rispondere che anche per la zona arancione, come ha ben illustrato nei giorni precedenti la collega Paita, di presentare un ordine del giorno. Ma in questi tre mesi, per l'appunto, non siete stati nemmeno in grado di definire una zona dove dare delle ulteriori risposte ai lavoratori. Ma non vi vergognate? Francamente siamo senza parole ma continueremo in quest'Aula a dire che non va, non va bene per i genovesi e non va bene per il Paese non avere queste risposte dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4-ter.017 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.3 Stumpo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.4 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.8 Sozzani, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.9 Stumpo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.10 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.12 Pastorino.

LUCA PASTORINO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Presidente, per l'economia dei nostri lavori, ritiro i miei emendamenti 5.12, 5.13 e 5.24.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.17 Orlando.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Orlando. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO (PD). Signor Presidente, noi non abbiamo avuto remore a riconoscere che, almeno nel titolo, il decreto affronta tutte le principali conseguenze emergenziali della caduta del ponte. Resta, però, questo enorme buco nero riguardante il tema del trasporto pubblico locale, non solo sull'aggravio immediato, perché è chiaro che oggi la città soffre e dovrete comunque ricorrere in sede di bilancio a un sostegno al trasporto pubblico locale, all'azienda genovese, ma anche in prospettiva.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 16,25)

ANDREA ORLANDO (PD). Era questa una grande occasione per ripensare e riconsiderare la mobilità della città, farlo anche cercando di alleggerire, in prospettiva, l'utilizzo del ponte stesso in attesa di altri interventi infrastrutturali che non sono contenuti nel provvedimento, però questa risposta in questo decreto non c'è.

Io vi chiedo, invece, di accogliere questo emendamento, perché vi evita una brutta figura in sede di bilancio, dove, avendo negato in questa sede questa esigenza, dovrete comunque fare i conti con questa urgenza, e credo che lo farete nel modo peggiore, perché nel momento in cui verrà posta la questione di Genova, si solleverà inevitabilmente un'altra serie di questioni legate ad altre realtà e ad altri interventi sul trasporto pubblico locale.

Quindi, non prendere quest'occasione oggi è un errore politico molto grave, vi chiedo per questo di riconsiderare la decisione che è stata assunta ed il parere che è stato espresso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.17 Orlando, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.18 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.300 Braga.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Presidente, questo è un emendamento che reputo molto utile, nel senso che uno dei problemi che abbiamo sul territorio genovese è quello di un ammodernamento ed efficientamento dei mezzi di trasporto pubblico locale, anche in conseguenza della crisi che l'azienda ha avuto nel corso degli anni.

Con questo emendamento si precisa una sorta di priorità data al commissario, che ha il potere di chiedere che siano destinati a Genova mezzi già appaltati e in consegna ad altre aziende di trasporto pubblico locale italiane, naturalmente per le difficoltà infrastrutturali che in questo momento - non mi stanco di ripeterlo, bisognerebbe averne una cognizione chiara - ci sono in quella realtà.

Per esempio, per raggiungere la Val Polcevera è necessario fare un enorme passaggio, dal punto di vista dei chilometri, e poi il traffico veicolare, che in questo momento sta rendendo tutto più difficile.

Voglio anche riconoscere, lo dico con franchezza, che il trasporto pubblico locale è uno degli ambiti su cui obiettivamente il Governo uno sforzo l'ha fatto, allora perché non farne uno più concreto che aiuti più fattivamente le realtà che vi sto descrivendo? Ciò anche ricordando alcuni passaggi che erano inseriti nell'emendamento precedente, che in qualche modo si ricollegano a questo, cioè fondi rispetto alla necessità di attivare i cosiddetti abbonamenti gratuiti per le persone che in questo momento non possono utilizzare il mezzo privato, anche e soprattutto fino a che non verranno ripristinate le infrastrutture esistenti.

Lo stesso vale per le persone che sono residenti nell'area delimitata all'interno delle zone che hanno subito contraccolpi dal crollo del ponte. Lo dico perché anche su questo ambito avremo la possibilità, attraverso questo intervento, di avere circa il 50 per cento dell'aiuto attraverso uno sconto con gli abbonamenti.

Sono provvedimenti, quelli dei mezzi nuovi, dello sconto per abbonamenti pendolari per persone che devono transitare la città fino al ripristino delle infrastrutture, che aiuterebbero concretamente una realtà che in questo momento ci chiede di essere in grado di soddisfare le esigenze che ci sono.

FLAVIO DI MURO, Relatore per la IX Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO, Relatore per la IX Commissione. Grazie, Presidente. Riteniamo di accantonarlo.

PRESIDENTE. Quindi, rinuncia a parlare anche il collega Borghi.

A questo punto, accantonato l'emendamento 5.300 Braga, passiamo alla votazione dell'emendamento 5.34 Bagnasco.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.34 Bagnasco, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.22 Pastorino, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.33 Cassinelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (FI). Grazie, Presidente. Questo emendamento, il 5.33, tratta di trasporto pubblico locale. Immaginiamo che l'emergenza non si risolverà con il 2018 e vi è la necessità di avere adeguate risorse anche per il 2019, pensando anche a una forte campagna che dovrà essere fatta su Genova proprio per l'utilizzo del trasporto pubblico: una città congestionata, una città sicuramente in crisi che ha bisogno di risorse in questo senso.

Riteniamo difficile poter immaginare un respingimento - Presidente, per suo tramite, nei confronti del Governo - di questo emendamento, a meno che non si possa pensare che, per magia, nel 2019 i problemi della città si risolvano. Pensiamo sempre alle necessità, da parte dei giovani, degli anziani, delle categorie in difficoltà, rispetto al trasporto pubblico locale. Ovviamente, auspichiamo una risposta positiva e, se così non fosse, immaginiamo almeno un accantonamento per poter riflettere su questo tema e per poter dare risposte adeguate.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.33 Cassinelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.21 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.19 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.25 Muroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.26 Muroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.27 Muroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.29 Muroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.101 Stumpo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Scusi, l'emendamento 5.500 è quello che recepisce il parere della Commissione bilancio?

PRESIDENTE. Esattamente.

LUCA PASTORINO (LEU). È chiaro che il nostro voto è favorevole e va nel solco dei nostri emendamenti. Avevo già parlato sia con il relatore che il sottosegretario: l'unico dubbio viene nel momento in cui, capito il problema di necessità di invarianza finanziaria, sostituire le parole “è concessa a titolo gratuito”, e parlo dell'area della fascia di rispetto di Prà, con “può essere concessa” mi sembra introduca un qualcosa di più della clausola di invarianza finanziaria. Quindi, lo pongo al relatore e al sottosegretario come spunto di riflessione. Capisco l'obiezione della Commissione bilancio, nel senso che non bisogna spendere soldi. Dire che è concessa e può essere concessa pone un elemento comunque diverso rispetto al testo originario. Detto questo, il nostro voto sarà favorevole, però lo pongo come osservazione da lasciare agli atti.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Solo per spiegare, perché il “può essere concessa” permette al demanio di concederla a titolo gratuito. Quindi, può essere concessa a titolo gratuito; non è il Governo, in questo caso, che concede, ma è il demanio. Diamo la facoltà al demanio di concederla non dietro un canone, ma a titolo gratuito.

PRESIDENTE. Grazie della risposta e della precisazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

Passiamo all'emendamento 5.43 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

LUCA PASTORINO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Brevemente, Presidente, ritiro a nome del gruppo l'emendamento 5.43 e il 5.42, che è quello successivo, non perché li voglia ritirare così, ma perché all'interno contengono già pezzi del provvedimento, quindi 5 milioni a favore del piano della mobilità sostenibile del comune, la fascia di rispetto di Branega, e quindi mi sembra inutile votarli con parere contrario nel momento in cui sono già praticamente assorbiti, tutti o in parte, dal testo.

PRESIDENTE. Quindi, salta anche l'emendamento 5.42 Pastorino.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.57 Mulè, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cortelazzo. Ne ha facoltà.

PIERGIORGIO CORTELAZZO (FI). Grazie, Presidente. È evidente che il crollo del ponte ha determinato e ha generato anche delle problematiche non indifferenti nella circolazione di tutte le autovetture, ma prevalentemente anche degli automezzi; e, non ultimo, i mezzi che svolgono quotidianamente il servizio integrato dei rifiuti, sia per quanto riguarda la raccolta che il conferimento in centri o discariche. Noi abbiamo approvato e discusso precedentemente emendamenti che hanno anche consentito deroghe per quanto riguarda l'assunzione di ulteriore personale in organico. Ecco che sovviene che bisognerebbe anche completare la parte di mezzi aggiuntivi che servono perché le tratte di asporto e di conferimento sono modificate, ci sono disagi, ci sono ulteriori dispersioni dal punto di vista chilometrico.

È chiaro che i 5 milioni dell'emendamento in trattazione sono destinati a implementare il parco mezzi. Spero che, ripeto, oltre alla parte dell'organico del personale che è strategico, ci sia anche l'esito positivo per quanto riguarda l'approvazione di questo emendamento, che è importante non solo per il parco macchine, ma anche per la buona funzionalità del servizio in una città e in una situazione che è già di per sé molto disagiata. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.57 Mulè, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.44 Cassinelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cassinelli. Ne ha facoltà.

ROBERTO CASSINELLI (FI). Grazie, Presidente. Questo emendamento credo non vada sottovalutato per la sua portata, nel senso che consente un ristoro ai soggetti che svolgono attività all'interno del porto di Genova, aziende operanti nel settore cargo e anche per la stazione marittima passeggeri e che ovviamente aderiscono al contatto collettivo nazionale dei porti, ma che consentirebbe di sgravare parecchio il traffico diurno. Infatti, noi prevediamo che venga riconosciuto un credito d'imposta pari al 20 per cento dell'importo versato per l'imposta sul reddito delle società alle aziende che svolgano queste attività nel periodo serale e in quello notturno.

Voi sapete che la città di Genova in questo periodo sta vivendo una fase di congestione nel traffico e in particolare a risentirne è la struttura portuale. Credo che se il Governo rivedesse la sua posizione su questo emendamento i vantaggi che si ripercuoterebbe sia sullo smaltimento dei camion dall'attività dal porto sia anche sul traffico cittadino potrebbero essere molto significativi.

Per questo ci rivolgiamo, signor Presidente, alla sensibilità del viceministro Rixi, che ha ben coscienza di quelle che sono le difficoltà di traffico che stiamo vivendo, e credo che, tutto sommato, con una spesa contenuta potremmo ovviare a parecchi problemi, diluendo durante l'intera giornata quello che è il lavoro di smaltimento delle merci.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.44 Cassinelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi 5.09 Paita e 5.015 Pastorino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Grazie, Presidente. Chiedo un po' di attenzione su questa proposta emendativa, perché stiamo parlando, ancora una volta, del tema dei collegamenti, i collegamenti che dobbiamo cercare di favorire, tanto più dopo l'isolamento della rete infrastrutturale autostradale, verso la città di Genova e ovviamente nei confronti delle altre destinazioni. Ora, qui in passato, è stato fatto un buon lavoro dal precedente Governo che, all'interno del piano stipulato con il Ministero delle infrastrutture, ha lavorato per l'inserimento nei cosiddetti porti gate dell'aeroporto di Genova.

Naturalmente per riuscire a portare avanti l'obiettivo di incrementare i traffici in quest'aeroporto c'è bisogno di tutta una serie di opere che sono già programmate, che sono in quota parte anche già finanziate, e che devono essere realizzate in tempi urgenti. Erano urgenti prima che Genova vivesse questa tragedia, sono urgentissimi ora che Genova è complessivamente isolata.

E, allora, cosa chiediamo? Che, nell'ambito delle procedure di semplificazione che sono state in più di un articolo descritte per agevolare la realizzazione di interventi infrastrutturali in tempi rapidi, venga considerato anche il tema dell'aeroporto genovese e, quindi, nei vari comma di questo emendamento sono descritte le modalità attraverso le quali possono essere realizzate queste opere in tempi urgenti. Ma c'è un aspetto di questo emendamento che, se vogliamo, è ancora più importante. Chiunque, e molti deputati credo siano a conoscenza del fatto, abbia preso un volo, anche Alitalia, verso Genova sa perfettamente che tariffe abbiamo su quel territorio. Quindi, da una parte non c'è alternativa per arrivare in quella città, dall'altra i costi di quei biglietti sono enormi, quindi le persone che per motivi familiari, che per ragioni di lavoro devono recarsi al di fuori di Genova oggi devono sottostare a tariffe molto, molto pesanti.

Allora, noi chiediamo che vi siano anche delle risorse, le abbiamo quantificate in circa 2 milioni di euro, che possono essere utili all'incremento dei cosiddetti vettori, in modo tale da poter avere anche sul tema delle tariffe una ricaduta positiva, ripeto, magari per chi è collegato con altre destinazioni questo tema non è conosciuto, ma nella realtà di Genova questo era un problema strutturale, diciamo che veniva dal passato e che ovviamente, in riferimento a quanto è accaduto il 14 agosto, diventa più che mai impellente. Pertanto vi chiediamo di considerare questa richiesta e anche di accoglierla.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 5.09 Paita e 5.015 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 5.08 Muroni.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Muroni. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI (LEU). Presidente, questo è un articolo aggiuntivo che tiene conto di uno degli argomenti che stanno più a cuore a molte delle forze politiche che sono qui dentro (mi risulta anche a una delle forze politiche di Governo, i 5 Stelle), ovvero la partecipazione dei cittadini. Si ritiene necessaria l'istituzione di un osservatorio civico che abbia una doppia funzione: sicuramente quella di favorire la partecipazione, appunto, delle popolazioni colpite, la trasparenza, e anche quella di seguire le fasi che si susseguiranno nei prossimi mesi, nei prossimi anni, dalla gestione di materiali pericolosi all'organizzazione del piano della mobilità alternativa. Insomma, un processo che aiuti i cittadini ad essere partecipi osservatori da una parte e, dall'altra, però, un aiuto per raccordare l'azione del commissario di Governo con le municipalità, le altre istituzioni.

Io torno su un punto sollevato anche da presidente Cantone: a questo commissario vengono attribuiti poteri inediti, grandissimi, che riguardano molti temi e che hanno davvero un peso effettivo per il futuro di Genova, che - ricordiamo - è anche un nodo strategico per il Paese e nell'ambito europeo. Allora, è necessario, dal nostro punto di vista, fare in modo che il commissario venga sempre affiancato nelle proprie decisioni anche dal livello istituzionale classico, questo non per voler sminuire o diminuire i poteri a lui attribuiti, ma per fare in modo che le decisioni prese, poi, abbiano una molteplice responsabilità: ci sia, cioè, partecipazione e, quindi, di conseguenza, una presa di responsabilità collettiva.

Questo per ciò che riguarda l'articolo aggiuntivo 5.08 Muroni. Per quello quello successivo, Presidente, se mi è consentito - non lo so - dalla pratica parlamentare, lo ritiro perché, in realtà, è uguale, è una duplicazione; in questo, invece, ci sono le municipalità, che sono un livello di partecipazione e di intervento davvero necessario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Presidente, per il suo tramite mi rivolgo al Governo e al relatore. Credo che questo sia un articolo aggiuntivo che, come ha sottolineato la collega Muroni, va nella direzione di coinvolgere maggiormente i cittadini in una fase complessa e complicata come sarà quella della ricostruzione del ponte Morandi. Non comporta nuovi costi, quindi non c'è un impatto di tipo economico. Credo che vada nella direzione di quella democrazia partecipata di cui spesso sentiamo parlare anche da parte dei ministri di questo Governo: quindi - come dire - quale migliore occasione per renderla concretamente praticata? Francamente, un voto contrario a questo articolo aggiuntivo, in particolare dal MoVimento 5 Stelle, sarebbe totalmente incomprensibile.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.08 Muroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi 6.01 Braga e 6.03 Pastorino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Questi identici articoli aggiuntivi sono una proposta emendativa molto importante - per questo abbiamo chiesto la parola - perché sono relativi all'istituzione della cosiddetta ZES, cioè la zona economica speciale. Noi abbiamo chiesto che questa scelta venga fatta per cinque anni e abbiamo anche chiesto che l'accezione data…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, collega Paita. Nel settore di destra mi pare che ci sia una specie di ricreazione in atto. Chiedo la cortesia ai colleghi di andare a parlare fuori dall'Aula, se proprio è necessario, oppure di tacere e di consentire alla deputata Paita di svolgere il suo intervento. Prego, collega.

RAFFAELLA PAITA (PD). La ringrazio molto, Presidente, anche perché si tratta di questioni importanti: non stiamo discutendo di cose qualunque. Mi spiace richiamare l'attenzione dei colleghi, però stiamo parlando di una città ferita: magari un po' di attenzione e anche di impegno non guasterebbe. Dico ciò perché siamo qui da molte ore, però sono ore spese bene.

In questo caso stiamo parlando di una misura che sarebbe davvero in grado di aiutare l'economia di quel territorio, di aiutarlo per un periodo ampio, perché sono cinque anni di previsione, di aiutarlo in un'accezione ampia, perché questa zona economica speciale è stata interpretata nell'ambito della nostra proposta emendativa con la possibilità di intervenire in più ambiti, in più settori. Siccome noi abbiamo capito dall'interesse anche di tanti colleghi e di tanti gruppi, che hanno proposto sostanzialmente la stessa cosa, ci auguriamo che, almeno su questo, ci sia un ripensamento reale da parte del Governo.

Io vi dico ciò perché penso che non sia molto dignitoso continuare a discutere di un provvedimento che è utile alla città senza avere un minimo di interazione da parte del Governo, senza avere un minimo di attenzione da parte di un Ministro che dovrebbe occuparsi di Genova prima di ogni altra cosa, ma non si è presentato in quest'Aula nemmeno un minuto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Io vi dico ciò perché fuori di qui non è che la cosa non sia colta e, per la prima volta, una città che ha anche dato ampi consensi a questa maggioranza, di fronte a quello che avete fatto sulle opere infrastrutturali, sulla scelta di non aiutare la città nella zona arancione, sulla scelta di non sostenerla nel trasporto pubblico locale, vi sta voltando le spalle.

Cominciate a prendere atto che c'è bisogno di aiuto concreto, cominciate a rispettare questa comunità perché, altrimenti, veramente, io credo che farete un danno gigantesco, non a chi propone gli emendamenti ma a quei cittadini, a quelle imprese, a quei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 6.01 Braga e 6.03 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6-bis.300 Mulè.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mulè. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente. Colleghi, io voglio rivolgermi per un secondo al Governo e ai relatori, chiedendo proprio solo un attimo di attenzione per provare a trovare un'intesa su questo emendamento.

L'emendamento si occupa di assunzioni all'Agenzia delle dogane e dei monopoli ed è una di quelle richieste giunte dal territorio. Mancavano, rispetto alle richieste, le assunzioni all'Istituto zooprofilattico sperimentale, di cui abbiamo parlato in Commissione, e c'era stato anche spiegato il motivo per cui non erano state inserite nel decreto.

Allora, chiedo se il Governo è sulla stessa linea - e immagino di sì - rispetto alla Commissione di ritirare e trasformare l'emendamento in un ordine del giorno per procedere poi, nella legge di bilancio o laddove sarà possibile nella maniera più vicina possibile, all'assunzione anche per la parte relativa all'Istituto zooprofilattico.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.300 Mulè, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.1 Gagliardi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sozzani. Ne ha facoltà.

DIEGO SOZZANI (FI). Grazie, Presidente. Questa proposta riguarda l'emendamento, che più volte abbiamo sollecitato anche in Commissione, concernente la zona economica speciale.

Si individua la zona logistica semplificata e il testo dell'articolo dice testualmente: “(…) comprendente i territori portuali e retroportuali del comune di Genova, fino a includere i retroporti di (…)” e c'è tutta una serie di indicazioni di tipo geografico che vanno nella zona intorno all'area di Genova, ma soprattutto poi si espandono fino a Melzo e a Piacenza, dimenticando però altre aree, che sono direttamente collegate con il porto sotto il profilo economico e sotto il profilo logistico dello smistamento delle merci, che sono Torino, Novara e Mortara.

Al di là del fatto che viene citato successivamente che il Ministero può individuare altre aree della zona logistica semplificata, però questo ci pare assolutamente strano. Come mai, allora, non mettevamo Melzo e Piacenza in termini successivi mentre, fin da subito, inserivamo i retroporti, che sono naturalmente vincolati a Genova e soprattutto naturalmente sviluppano un'economia con Genova, che sono, appunto, quelli citati nel nostro emendamento?

Non riusciamo a comprendere e non c'è mai stato spiegato il motivo di questa decisione iniziale, sulla quale non vi è assolutamente nulla di chiaro. Ma soprattutto vi è, se andiamo a disegnarlo, un coacervo terribile sotto il profilo dell'applicazione di un'iniziativa indicata con una serie di retroporti individuati in questo articolo che non hanno alcun senso.

Pertanto, chiediamo di rivalutare con attenzione il nostro emendamento, che non va a togliere nessun retroporto da quelli indicati, ma va semplicemente ad integrarli secondo una serie di soggetti che sono logicamente già interessati all'iniziativa di Genova.

Pertanto, chiediamo di considerare la possibilità di un'accettazione di questo emendamento che non porta alcun onere economico aggiuntivo, ma per Genova, per la città e per lo svolgimento delle attività portuali sicuramente diventa fondamentale ai fini dei benefici economici, perché l'unico aspetto di cui noi stiamo parlando è solo ed esclusivamente il beneficio economico dello smistamento delle merci di un porto importantissimo come quello di Genova.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Viceministro Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Intervengo solo per riferirmi alla contrarietà del Governo che non è tanto sui retroporti quanto, purtroppo, sulle zone economiche speciali, che sono qualcosa di diverso dalla zona logistica semplificata. Queste esistono e possono essere fatte in Italia solo nelle regioni di convergenza europea e, quindi, la Liguria purtroppo ne è esclusa e, in questo momento, avere una deroga su questo punto è particolarmente difficile e, comunque, verrebbe data solo per il termine della costruzione del ponte, quindi un termine talmente ristretto temporalmente che non ne impedirebbe, di fatto, la costruzione. Per cui, non è tanto sui singoli retroporti, ma la bocciatura è sul fatto che, anche in questo emendamento, si parla di zona economica speciale, ZES, e non di zona logistica semplificata.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, Presidente. Prendendo atto della contrarietà del Governo espressa su questo emendamento, desidero segnalare al proponente che probabilmente, per una dimenticanza, si è omesso il riferimento allo scalo logistico ferroviario di Domodossola, che fa parte dell'asse Genova-Rotterdam. Quindi, in questo senso chiedo di doverlo comunque tenere in considerazione sotto questo profilo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.1 Gagliardi, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

FRANCESCO ZICCHIERI (LEGA). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO ZICCHIERI (LEGA). Presidente, intervengo per segnalare all'Aula che il maltempo che sta colpendo l'Italia tutta sta causando minuto dopo minuto feriti e morti. L'Italia è stata colpita da Nord a Sud, sono stati colpiti i nostri territori, le nostre città. Ne segnalo una su tutte: la mia città, Terracina, che sta lottando adesso contro una tromba d'aria che ha causato morti e ha reso veramente la città invivibile. Questo sta accadendo in tutto il territorio nazionale, ci sembra giusto unirci alle tante persone che stanno prestando i primi soccorsi nelle mille difficoltà.

Soprattutto, volevo porre ciò all'attenzione dell'Aula proprio in questo momento in cui discutiamo di Genova, perché si stanno verificando in tutto il territorio nazionale altri fatti di uguale importanza, nonché esprimere la nostra vicinanza e il nostro sostegno a chi è stato colpito da queste tragedie nella giornata di oggi e dare la nostra solidarietà alle tante persone che stanno dando gli aiuti in questi momenti (Applausi).

PRESIDENTE. Ovviamente ci uniamo tutti a questo appello di solidarietà nei confronti di coloro i quali stanno intervenendo su tutto il territorio nazionale per soccorrere le popolazioni in difficoltà.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.4 Pastorino. Se nessuno chiede di parlare, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.4 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.6 Sozzani.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rosso. Ne ha facoltà.

ROBERTO ROSSO (FI). Presidente, l'emendamento in esame fa parte di quella serie di miglioramenti che abbiamo voluto mettere a disposizione della maggioranza e del Governo per aiutare a rendere inattaccabile la conversione del “decreto-legge emergenze”, ma che, nonostante la natura migliorativa, non è stato accolto in Commissione.

Allora, continuiamo a chiedere quello che abbiamo chiesto insistentemente in Commissione: non capiamo perché nel retroporto di Genova si possa comprendere Piacenza ma si escludano a priori Torino, Novara e Mortara. Se uno vuole pensare male, comincia a pensare che ci siano delle motivazioni, vengono dei sospetti, se uniamo le cose che sono successe nell'ultima settimana in Commissione, quando la parte grillina del Governo voleva sopprimere una fermata ad Orbassano, dove poi dovrebbe svilupparsi anche la TAV.

Vediamo nel “decreto Genova” che non si inserisce il sito di Torino, che è uno snodo fondamentale della logistica; vediamo i grillini in consiglio comunale di Torino che oggi propongono il “no” alla TAV, e ci viene il dubbio che anche questo sia un modo per non dire ufficialmente, cari amici 5 Stelle, un “no” alla TAV.

Anche in questo caso, vi nascondete dietro il decreto di Genova addirittura per dire “no” alla TAV, perché il depotenziamento di Torino porterebbe magari un motivo in più, in questa analisi costi-benefici del Ministro Toninelli, per poter dire di no alla TAV.

Allora, non nascondetevi dietro “il decreto Genova”, votiamo questo emendamento e inseriamo Torino, Novara e Mortara nel retroporto di Genova.

Poi, che Toninelli venga in Aula e ci spieghi il “no” alla TAV, abbiate questo coraggio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Presidente, solo per tranquillizzare gli animi in questo Parlamento. Il tema non è legato né alla TAV né ad altro, ma al fatto che, su indicazione dell'Autorità portuale di Genova, sono stati inseriti quei retroporti che già oggi servono il porto di Genova, lasciando, in un ulteriore ampliamento, come previsto nell'articolo da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, altri eventuali retroporti che possano consentire un ampliamento del porto medesimo. Per cui, il presente emendamento, se fosse trasformato in ordine del giorno, troverebbe sicuramente il Governo favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gariglio. Ne ha facoltà.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Presidente, prendiamo atto, come gruppo del Partito Democratico, delle precisazioni del Vice Ministro Rixi. Il problema l'avevamo già posto in Commissione, ci piacerebbe conoscere le valutazioni che hanno portato a includere alcuni siti, tipo Milano e Piacenza, e ad escludere Torino, interporto di Orbassano, o ancor di più Novara, che si trova proprio sui collegamenti che da Genova portano al Nord; ma tant'è, avremo modo di farlo.

Intanto, annuncio che presenteremo un ordine del giorno che va nel senso di quanto appena detto dal Vice Ministro, e auspichiamo che si porti all'attenzione della Commissione una valutazione puntuale dei collegamenti tra gli interporti e il porto di Genova per vedere quali in effetti, tra i siti del Nord Italia, sono collegati logisticamente in via prioritaria con il porto di Genova (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. A questo punto, chiedo al deputato Sozzani, vista la disponibilità del Governo, se intende porre lo stesso in votazione l'emendamento.

DIEGO SOZZANI (FI). Presidente, lo ritiriamo e lo trasformiamo in un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene. Quindi, l'emendamento 7.6 Sozzani si intende ritirato. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.7 Rotelli.

CARLO FIDANZA (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARLO FIDANZA (FDI). Presidente, anche noi ritiriamo l'emendamento 7.7 Rotelli e presenteremo un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.305 Gagliardi.

MANUELA GAGLIARDI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (FI). Presidente, ritiriamo questo emendamento e formuleremo un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.17 Rossello.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossello. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Presidente, si tratta di proposte emendative, sia questa relativamente alla ZES, che poi l'altro articolo speculare, relativamente alla zona franca, volte a chiarire, rispettivamente, che nei soggetti beneficiari di semplificazioni conseguenti all'istituzione di ZES e anche, ove possibile, di agevolazioni fiscali, siano compresi i professionisti titolari di ditte individuali, imprese familiari e artigiane, anche minuscole, rispetto al decreto che recepisce invece gli orientamenti espressi riferendosi soltanto a “imprese”.

Non è una questione semantica ma di interpretazione, perché va chiarito che resti agli effetti dei lavori preparatori che deve ricomprendersi sotto l'aspetto e l'ombrello di questa disciplina ogni fattispecie più ampia, perché altrimenti l'interpretazione riduttiva che si potrebbe avere a seconda delle applicazioni pratiche toglierebbe delle opportunità. Mi sembra che, invece, tutti siano d'accordo - e questo è un emendamento che non ha colore in questo senso - sull'essere messi tutti in condizione di una fruizione migliore. Grazie per l'attenzione, Presidente e colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rossello 7.17, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cassinelli 7.16, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Passiamo all'esame dell'emendamento Paita 7.301.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). La ringrazio, Presidente. La discussione che è stata fatta fino ad ora sul tema della zona logistica semplificata, o sulle aree retroportuali che dir si voglia, credo debba avere almeno un focus di riflessione per quanto riguarda quei porti che sono nel sistema ligure e che, già oggi, aiutano e si fanno carico di traffici e di flussi per quanto riguarda il tema anche del deposito dei contenitori vuoti. Mi riferisco, in particolar modo, alla zona spezzina e al retroporto, alla zona di Santo Stefano di Magra. Ora, credo che su questo punto valga la pena, sia per la coerenza dell'ambito territoriale, sia per la funzione che già oggi questi porti e queste aree retroportuali svolgono, di chiedere al Governo una riflessione, una disponibilità a ragionare per accogliere oppure per meditare meglio e più approfonditamente su questo tema.

Devo dire che io ho apprezzato anche lo spirito con cui ci si è mossi in riferimento alle proposte fatte precedentemente dai colleghi. L'ho apprezzato perché ho visto da parte del Governo un'apertura di ragionamento anche sulla base di ciò che ci dirà l'Autorità di sistema di Genova, che ovviamente è la titolata incaricata a chiarire i rapporti e le relazioni che ci sono con il porto di quella realtà. A maggior ragione, però, questo ragionamento, questa disponibilità non si capirebbe se non fosse accolta per quanto riguarda l'ambito territoriale ligure, quindi, ovviamente, tutta la zona di Savona, la zona di La Spezia e, in particolar modo, Santo Stefano di Magra. Quindi chiedo anche al Governo di capire un po' meglio cosa pensa in merito a questa nostra proposta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossello. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Chiedo la possibilità all'onorevole Paita, come a Orlando e Vazio, di sottoscrivere il loro emendamento, condividendone l'intento e l'interpretazione della legge, perché ha una chiara finalità teleologica di andare al di là dei ristretti limiti geografici della norma e di rendere il decreto più audace, e per questo è importante il parere del Governo, perché potendosi ben dilatare un'area, si potrebbe estendere anche l'attività fruibile dei servizi dei porti collegati, che hanno comunque subito manifestamente danneggiamenti economici inerenti e conseguenti, ci riteniamo ad esempio al trasferimento della frutta.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Per chiarire all'Aula e poi vediamo anche come riuscire a fare qualche apertura. Intanto, le situazioni di La Spezia e Savona son differenti. A Savona già oggi i retroporti sono inclusi in quanto fa parte dell'Autorità di sistema del Mar Ligure occidentale, istituita dal precedente Governo, mentre La Spezia fa parte di un'altra Autorità di sistema portuale, che, in parte, è anche in competizione con lo scalo genovese.

Quindi, in questo momento è chiaro che noi andiamo, sull'area logistica semplificata, a chiedere, anche a livello europeo e a livello nazionale, alcune agevolazioni nei confronti del sistema dell'Autorità portuale del Mar Ligure occidentale. Gli altri sistemi portuali è difficile farli entrare in questo sistema, anche perché banalmente si creerebbero conflitti tra gli operatori.

Quindi, io quello che posso fare, la massima apertura è: se vogliamo trasformarlo in un ordine del giorno, indicando che il presidente dell'Autorità portuale di Genova possa, sentite e visionate anche quelle che sono le caratteristiche morfologiche del territorio, impegnare il Governo a vedere di poter individuare, in futuro, un'area logistica semplificata per La Spezia sono assolutamente favorevole; metterlo nel testo del decreto non è possibile, perché noi stiamo parlando di un'Autorità di sistema, questa è un'altra Autorità di sistema, quindi, ahimè, è uno degli elementi che osta proprio la possibilità di poterlo individuare in questi termini.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Presidente, io mi dichiaro soddisfatta della risposta che ha dato il Governo e l'apertura intervenuta in adesione ai colleghi, perché la ratio della norma mi sembrava importante.

RAFFAELLA PAITA (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Scusi, Presidente, ridevo perché la deputata Rossella chiesto di firmare il nostro emendamento, poi si è dichiarata soddisfatta prima ancora che noi ne ragionassimo. Comunque, anch'io mi dichiaro soddisfatta perché nel ragionamento del Governo c'è un concetto secondo me rigoroso sotto il profilo dell'analisi, e cioè una verifica puntuale con l'Autorità di sistema genovese.

Io non ho dubbi rispetto a quello che ho sostenuto, sia in riferimento al porto di Savona, perché effettivamente, come ha detto il Viceministro Rixi, il porto di Savona fa già parte dell'autorità di sistema genovese, sia in ferimento all'utilità di dare la possibilità al porto di La Spezia di venire in supporto e di aiutare, con la zona retroportuale di Santo Stefano, la portualità genovese in questo momento. Quindi, sono abbastanza convinta che la disamina che noi faremo attraverso l'Autorità di sistema genovese confermerà queste nostre tesi, e tuttavia mi sento anche di dire che il criterio adottato, cioè quello dell'analisi dei flussi, dei traffici e dei rapporti economici tra le zone retroportuali e il porto di Genova sia effettivamente un criterio sulla base del quale noi dobbiamo ragionare per decidere che cosa fare per evitare che la scelta, la selezione dei porti che noi abbiamo individuato dentro questa categoria sia fatta con criteri politici, anziché con criteri economici.

Lo dico perché in quota parte alcune delle assenze e presenze che sono scritte dentro gli emendamenti e dentro la proposta del Governo rispondono anche a criteri di carattere politico. Allora, diamoci un criterio uniforme il più possibile scientifico ed economico e sposiamo quello, perché si possa davvero fare una cosa utile, ma anche fatta bene.

PRESIDENTE. Grazie, deputata Paita. Siamo, quindi, tutti soddisfatti. Significa che l'emendamento è ritirato, giusto? Perfetto, è trasformato in ordine del giorno.

Passiamo all'emendamento 7.300 Paita, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo. Se non ci sono interventi, dichiaro aperta la votazione…aspettate, vuole ritirarlo? Revoco la votazione. La parola alla deputata Paita.

RAFFAELLA PAITA (PD). Presidente, mi scusi, ma non avevo seguito l'ordine, quindi le chiederei di ritirare anche questo, in coerenza con quello precedente, perché entrambi parlano dello stesso concetto, e quindi entrambi saranno oggetto dell'ordine del giorno che presenteremo.

PRESIDENTE. Perfetto. Abbiamo revocato la votazione. L'emendamento 7.300 Paita, per analogia, si intende ritirato. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.302 Gagliardi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (FI). Grazie, Presidente. Si tratta di un emendamento che non prevede impegno di spesa. Facciamo riferimento all'opportunità di non modificare l'organico degli uffici dell'Agenzia delle dogane fino al termine dell'incarico del commissario per l'emergenza o, comunque, per un termine massimo di 36 mesi. Ci sembra, ovviamente, una norma di buonsenso, perché sappiamo bene quanto possa pesare una riorganizzazione in una struttura che già è impegnata oltre la normale attività a causa dell'emergenza di Genova, del crollo del ponte. Quindi, chiediamo al Governo di valutare un accantonamento, non essendoci nessun impegno di spesa.

PRESIDENTE. Il Governo ha ascoltato, ma non risponde.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.302 Gagliardi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.400 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.02 Paita, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.2 Sozzani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giacometto. Ne ha facoltà.

CARLO GIACOMETTO (FI). Grazie, Presidente. Illustrerò l'emendamento 8.2 e, contemporaneamente, anche l'emendamento 8.7, che è di analogo argomento, a prima firma Mulè. All'articolo 8, che è l'articolo che istituisce la zona franca urbana per il territorio della città metropolitana di Genova e per le imprese che operano in quel contesto, noi riteniamo sia utile modificare quel provvedimento secondo tre direttrici. Primo, estendere i benefici alle imprese che abbiano avuto una riduzione del fatturato, con riferimento al triennio 2015-2017, oltre il limite del 25 per cento, che è previsto attualmente dalla norma, anche perché riteniamo che i dati cosiddetti a margine, 24,9 e 24,8, siano delle riduzioni significative per le imprese che operano in quel contesto.

In più prevediamo che questa osservazione debba essere fatta, anziché alla data del 30 settembre, alla data dell'entrata in vigore della legge di conversione. La seconda direttrice secondo cui riteniamo debba essere modificato questo articolo 8 è l'estensione della zona franca urbana, cioè i benefici per le imprese in termini di decontribuzione e in termini di defiscalizzazione, anche nel biennio successivo al 2018, cioè 2018 e 2019, perché riteniamo, anche qui, che gli effetti negativi su quel territorio non possano ridursi fino al 31 dicembre 2018.

Infine, e di conseguenza direi, riteniamo che, per far fronte a questa estensione della zona franca urbana anche per il biennio successivo, sia necessario aumentare le risorse di 20 milioni di euro per l'anno 2018 e di 50 milioni di euro per i due anni successivi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.2 Sozzani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.6 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.4 Rossello.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossello. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Grazie, Presidente. Anche in questo caso la proposta emendativa è volta a chiarire che la zona a cui si fa riferimento, la zona franca urbana, è connotata territorialmente, per cui limitare alla categoria imprese e non estendere alle categorie economiche e produttive, non è una questione semantica ma una questione di riduzione delle opportunità.

Allora, ci permettiamo di insistere e vorremmo sentire, anche viste le aperture che ci sembra di cogliere, l'opinione a riguardo, perché non cambierebbe nulla ma aiuterebbe e agevolerebbe per una fruizione migliore anche altre categorie che non sono tecnicamente riconducibili alle imprese quando c'è un'interpretazione a riguardo. Sarebbe bene che rimanesse agli atti dei lavori parlamentari questa interpretazione (Applausi dei deputati del gruppoForza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.4 Rossello, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 8.5 Paita e 8.8 Pastorino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Grazie Presidente. Solo per segnalare che questi due identici emendamenti riprendono in parte la proposta emendativa 4.102, che è stata accantonata, relativa agli incentivi all'impresa. Le proposte emendative in esame adesso si compongono di due parti. La prima ha come obiettivo di eliminare le parole “almeno pari al 25 per cento”, ovvero estendere la platea di coloro che hanno avuto la riduzione del fatturato, e questo può essere il problema del parere contrario, mi rendo. La seconda, invece, va nella direzione dell'accantonamento del 4.102, ovvero allargare la finestra di osservazione, come ho già detto prima. Quindi, non più dalla data dell'evento al 30 settembre 2018, all'atto di presentazione del decreto, ma fino alla data di conversione del decreto, in modo tale da guadagnare quel mese e mezzo in più che consentirebbe anche di fare una fotografia più ampia dei soggetti colpiti da cali di fatturato e quant'altro.

Quindi, se il Governo volesse accantonare anche questo, magari eliminando la prima parte che può essere, diciamo, motivo di mancanza di copertura finanziaria e quant'altro, ciò andrebbe nella direzione di cui abbiamo già parlato prima.

FLAVIO DI MURO, Relatore per la IX Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO, Relatore per la IX Commissione. Accantoniamo, grazie.

PRESIDENTE. Quindi, vengono accantonati gli identici emendamenti 8.5 Paita e 8.8 Pastorino, e anche l'8.7 Mulè, per analogia, perché verte sulla stessa materia.

Passiamo, quindi, all'emendamento 8.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Quindi, per ragioni tecniche, vanno accantonati contestualmente, dopo l'approvazione dell'emendamento 8.500, anche gli emendamenti 8.300 Braga e 8.18 Pastorino, questione che è legata all'accantonamento dei precedenti 8.7, 8.8 e 8.5.

Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 8.19 Stumpo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Grazie, Presidente. Io, in realtà, annuncio il voto favorevole del mio gruppo sull'emendamento 8.19 Stumpo. Vorrei chiedere anche un chiarimento ai relatori e al Governo. Questo emendamento sopprime il comma 6 dell'articolo 8, riguardo il riconoscimento delle agevolazioni previste dal seguente articolo, in base al principio europeo degli aiuti de minimis. Faccio questa domanda perché in molti altri passaggi in cui sono state previste agevolazioni e interventi alle imprese, il Governo e la maggioranza hanno deciso di indicare espressamente che questi aiuti verranno riconosciuti anche in deroga alla normativa europea sul de minimis.

Allora, vorrei capire qual è la ratio e per quale motivo, su questo punto, non c'è una disponibilità a uniformare l'orientamento del Governo, dal momento che nelle Commissioni mi sembra di ricordare che il rappresentante del Governo ci abbia annunciato l'avvio di una trattativa tra il Governo italiano e l'Europa su questo punto. Sarebbe utile capire per quale motivo su questo emendamento c'è una contrarietà; e anche contestualmente, approfittando dell'occasione, avere un chiarimento per sapere a che punto è questa indicazione.

La mia domanda, Presidente, non è pretestuosa. La nostra preoccupazione è che l'indicazione data rispetto ad altri articoli, con cui si sono riconosciuti degli aiuti alle imprese al di fuori del regime del de minimis, possa essere oggetto, come peraltro è già accaduto ripetutamente nel nostro Paese, di procedure di infrazione, che ovviamente poi vengono in qualche modo a ripercuotere i loro effetti negativi sulle persone (in questo caso le imprese) che hanno beneficiato di tali aiuti. Non vorremmo trovarci di fronte, tra qualche anno, a un caso “quota latte 2”, dove gli aiuti hanno dovuto essere restituiti, salvo poi prevedere, come ci è parso di capire, un condono, nelle migliori tradizione del Governo giallo-verde.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.19 Stumpo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

A questo punto, per accordi intercorsi tra i gruppi, sospendiamo per una pausa tecnica brevissima la seduta fino alle ore 18,15.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 18,05, è ripresa alle 18,25.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 9.8 Orlando e 9.13 Pastorino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Presidente, questa…

PRESIDENTE. Un po' di silenzio, per favore. Chi ancora non è rientrato e deve prendere posto sui banchi lo faccia, cortesemente, con compostezza. Prego, deputata Paita.

RAFFAELLA PAITA (PD). Questa proposta emendativa, che illustro, è tesa ad individuare delle risorse, che siano utili all'Autorità di sistema portuale di Genova e Savona. Noi abbiamo immaginato un sostegno economico pari a 30 milioni per l'anno 2018 e a 50 milioni per l'anno 2019. Abbiamo accolto dentro questa riflessione anche un tema molto caro al Viceministro Rixi, e, direi, in generale, a tutti i liguri, ovvero il tema dell'individuazione, attraverso l'Autorità di sistema portuale, della quota di finanziamento relativo all'imposta sul valore aggiunto dovuta sul tema delle merci. Questo è un tema che ha visto la comunità portuale genovese impegnata…

Mi scusi, Presidente, ma io…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, ai colleghi non sfuggirà che non si può continuare il nostro lavoro in questo clima. Vi prego di prendere velocemente posto, dopo questa pausa che è durata anche più del previsto, quindi dovremmo essere tutti più riposati e più sereni. Vi prego di fare silenzio. Deputata Paita, ci riproviamo.

RAFFAELLA PAITA (PD). Sì. L'imposta, dicevo, sul valore, dovuta per quanto riguarda le importazioni delle merci, è un tema molto caro alla comunità portuale genovese, all'economia di quel territorio perché, storicamente, quella realtà conduce una battaglia affinché ciò che contribuisce a dare allo Stato, in qualche modo ritorni in termini di libertà per poter realizzare infrastrutture e nuovo sviluppo portuale: banchine, il tema dei dragaggi, il tema della realizzazione della nuova diga, eccetera. Io ci tengo anche a fornire un dato, perché quando si parla di portualità genovese, spesso non si dà il senso esaustivo dell'importanza di questa fetta di economia nazionale: si tratta di 5-6 miliardi che i porti liguri pagano in termini di imposta e di 4-4,5 miliardi che invece sono riferiti all'area genovese; se si sommano al tema delle accise, si arriva sostanzialmente a 5 miliardi. Ora, è del tutto evidente che in un momento di difficoltà la cosa naturale da fare, peraltro molto coerentemente con quello che molte forze politiche hanno sempre sostenuto - devo dire con coerenza e unità di visione - è che in questo momento una parte di queste risorse tornino alla realizzazione di infrastrutture, al potenziamento della realtà portuale, ma tornino soprattutto a sostenere la possibilità che i traffici subiscano un decremento a causa dell'assenza di collegamenti che si è determinata con la vicenda del crollo del ponte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, Sugli identici emendamenti 9.8 Orlando e 9.13 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha formulato parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 9.5 Mulè e 9.2 Pastorino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.3 Pastorino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 9.03 Braga e 9.025 Pastorino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.04 Cassinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Revoco l'indizione della votazione.

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.04 Cassinelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cassinelli. Ne ha facoltà.

ROBERTO CASSINELLI (FI). Presidente, con questo emendamento - e sarò molto breve - che sottopongo, per suo tramite, al Governo e, in particolare, alla sensibilità del Viceministro Rixi, chiediamo la riduzione delle accise per le imprese logistico-portuali dell'autorità portuale del Mar Ligure occidentale. Sono, in pratica, tutti i veicoli e tutte le macchine industriali che sono impegnati nella movimentazione del trasporto merci sia in entrata sia in uscita al porto di Genova. Ipotizziamo che questo possa avere un costo di 5 milioni di euro per il 2019 e il 2020. Certamente l'importo non è un importo straordinario, ma è un importo che darebbe un grande sollievo a tutti gli operatori del porto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.04 Cassinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.026 Paita.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). La ringrazio, Presidente, anche perché ogni volta cambia il mio cognome, così almeno rendiamo questa discussione un po' più energetica. Voglio precisare il contenuto perché a volte gli emendamenti sono un po' tecnici e il rischio è quello che non si capisca la finalità di aiuto che vogliamo dare al sistema della portualità.

In questo caso noi abbiamo individuato 2 milioni di euro che sarebbero molto importanti, un po' in coerenza con quanto anche affermato dall'onorevole Cassinelli prima di me, per la riduzione delle accise sui prodotti energetici per i veicoli e per le macchine industriali che sono usati nei siti portuali. Quindi, una cifra che tutto sommato è anche una cifra contenuta ma che serve, in questo momento, a far ripartire il ciclo dell'economia portuale anche dentro il sistema del porto, che non riguarda solo i terminalisti, che non riguarda solo le zone retroportuali, ma che riguarda anche le attività che poi concretamente svolgono il lavoro quotidianamente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.026 Paita, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.027 Cassinelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.017 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.010 Cassinelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.012 Cassinelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cassinelli. Ne ha facoltà.

ROBERTO CASSINELLI (FI). Presidente, con questa proposta emendativa cerchiamo di svolgere un'opera di dissuasione nei confronti degli armatori che evidentemente incontrano in questa fase delle difficoltà a fare scalo sul porto di Genova, allora proponiamo di ridurre sino al 2021, del 50 per cento, la tassa di ancoraggio che grava sugli amatori. L'obiettivo ovviamente è chiaro. Per i soggetti che ne beneficeranno non è certamente un elemento fondamentale per decidere se scegliere o meno il porto di Genova nel futuro, ma può essere evidentemente un segno di disponibilità e di attenzione da parte dell'autorità portuale che potrebbe essere apprezzata dai soggetti interessati.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.012 Cassinelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9-bis.300 Orlando, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9-bis.0300 Vazio.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vazio. Ne ha facoltà.

FRANCO VAZIO (PD). Presidente, purtroppo prendo la parola in un momento particolare, perché è proprio di questi minuti la notizia della morte di una donna nel savonese colpita dagli eventi atmosferici, da una tromba d'aria, che secondo noi costringe a un'ulteriore riflessione su queste drammatiche ore che sta vivendo il nostro Paese. Ciononostante mi trovo a intervenire su questo emendamento straordinariamente importante, che tende a semplificare le procedure, soprattutto in un momento complicato come quello determinato dall'evento del crollo del ponte Morandi. Presidente, colpisce il fatto che il parere del Governo, anche in questa circostanza, sia un parere contrario, ed è straordinariamente incredibile che sia un parere contrario che riguarda le procedure, quando lo stesso Governo ha dato invece pareri favorevoli su altre procedure: come è possibile non portare la mente alle procedure e al parere favorevole in merito all'articolo 25, che riguarda la definizione delle procedure di condono per il territorio campano e di Ischia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Qui abbiamo sbracato completamente sulle procedure, abbiamo detto che possiamo condonare tutto e l'inverso di tutto, abbiamo consentito di condonare in spregio ad ogni criterio, richiamando la normativa sui condoni edilizi addirittura del 1985, quella che ha consentito di sanare le brutture e gli scandali del nostro Paese che ancora oggi feriscono il nostro territorio, però per Genova questo non vale, le procedure e il rigore devono essere sopra ogni questione, quindi sulla possibilità di agevolare le autorità portuali di sistema, che noi chiedevamo con questo emendamento, il parere del Governo è contrario.

Chiedo al Viceministro Rixi, che è genovese e che dovrebbe avere cura di questo territorio, di fare una riflessione su questo emendamento: come è possibile che il Governo abbia dato un parere favorevole al condono di Ischia, derogando a ogni forma, a ogni regola, e invece al porto di Genova non date un parere favorevole per far sì che queste procedure siano più semplificate? È un atto grave, è un atto pregiudizievole per il nostro territorio, è un atto che spinge ulteriormente in basso le forze economiche della nostra regione, soprattutto quando avete anche respinto l'istituzione della zona economica speciale, che era sì una risposta efficace ed efficiente per il nostro territorio, mentre avete autorizzato ben altro rispetto a una cosa molto più tenue e molto più flebile. Viceministro, lei è di Genova, lei è ligure: mi aspetto da lei un colpo di reni rispetto a questo emendamento; ci dica che cambia opinione, che cambia parere. Cambi parere su questa normativa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Presidente, vorrei che si capisse l'emendamento che si va a votare, che è un emendamento sostitutivo rispetto all'articolo 9-bis, che amplia molto di più e semplifica molto di più rispetto alla versione proposta dal Partito Democratico la possibilità di intervento da parte dell'autorità portuale. In particolare, l'articolo 9-bis, introdotto in sede referente, prevede l'adozione da parte del commissario straordinario, quindi con gli stessi poteri, di un programma straordinario di interventi urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto e per il collegamento intermodale dell'aeroporto Cristoforo Colombo con la città. Sostanzialmente, il commissario straordinario con propri provvedimenti, su proposta dell'Autorità di sistema portuale, nel porto agisce con gli stessi strumenti normativi che agisce sul ponte. Quindi, in maniera assolutamente più semplificata e assolutamente più incisiva rispetto all'emendamento sostitutivo che è stato proposto; da questo punto di vista, credo e io rilancio invece l'invito a ritirare questo emendamento che va di fatto a limitare una semplificazione che noi vorremmo estendere non solo all'emergenza così come prevedono le ordinanze della Protezione civile, ma anche su una serie di opere che in questi anni non si sono potute concludere e che in questo momento rappresenterebbero il rilancio della portualità genovese. Questo lo faccio presente perché probabilmente il deputato Vazio non ha letto l'articolo così com'era stato presentato e come è stato votato dalle Commissioni.

PRESIDENTE. Ringrazio, il Vice Ministro Rixi, anche se abbiamo qui il sospetto che lei abbia commentato il sostitutivo che abbiamo già votato e respinto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Presidente, lei correttamente ha già chiarito al Vice Ministro che ha sbagliato l'emendamento che sta commentando e si è riferito ad un altro emendamento, ma siccome io ho assistito al fatto che il Vice Ministro nella precedente giornata in cui abbiamo votato gli emendamenti su Genova si è riferito ai nostri colleghi evidenziando un presunto errore da parte sua, che in quel caso peraltro neppure c'era, sul commento degli emendamenti, ci tenevo a rilevare che in questo caso ha parlato di tutt'altro. Il deputato Vazio, l'onorevole Vazio si riferiva al ripristino della sede di Savona recentemente danneggiata da un incendio e questa sede fa parte integrante dell'Autorità di sistema portuale genovese e savonese, si chiedeva dentro l'emendamento uno stanziamento, come correttamente e reiteratamente ribadito dall'onorevole Vazio, di otto milioni per ripristinarla. Ora non so dove stia l'inghippo della scarsa comprensione, quello a cui terrei, al di là delle polemiche, è che il Vice Ministro Rixi si prendesse un impegno per Savona.

PRESIDENTE. Il Vice Ministro ha chiesto di poter replicare. Prego.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie Presidente. Torno a dire e ribadire il concetto precedente: il porto di Savona non è altro che una parte del porto dell'Autorità di sistema del Mar Ligure occidentale per cui gli stessi strumenti che sono nel porto di Genova sono nel porto di Savona. Per cui il commissario straordinario e, in questo caso, il presidente dell'Autorità portuale, indicando l'intervento, può utilizzare sia le risorse che il Governo mette a disposizione dell'Autorità portuale non solo con questo decreto ma anche in legge di stabilità, sia lo stesso identico sistema e strumenti. Per cui non capisco sinceramente questo tipo di precisazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9-bis. 0300 Vazio, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9-ter.300 Cassinelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cassinelli. Ne ha facoltà.

ROBERTO CASSINELLI (FI). La ringrazio, Presidente. In questo caso, con questo emendamento trattiamo il tema del lavoro portuale. Devo dire che sono un po' stupito perché questo emendamento ha l'obiettivo di sostenere e favorire, in particolare, la cosiddetta CULMV (cioè, la Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie), che è un tradizionale bacino elettorale dei partiti della sinistra. Mi stupisco, quindi, che non ci sia analogo emendamento presentato da quei soggetti politici.

Con questo emendamento noi ci poniamo l'obiettivo di rendere possibile, da parte dell'autorità di sistema portuale del Mar Occidentale ligure, finanziamenti che vengano finalizzati a ristabilire gli equilibri patrimoniali all'interno dei soggetti che svolgono attività lavorative all'interno del porto di Genova. Questo, ovviamente, ha la finalità di garantire un servizio efficiente anche in un momento di difficoltà e dato che questo emendamento non comporta alcun onere a carico dello Stato, ma in questo senso provvederebbe direttamente l'autorità di sistema con mezzi propri, l'invito che - per suo tramite, Presidente - rivolgo al Governo è quello di riesaminare la posizione perché è un emendamento che rende solo più funzionale la gestione del lavoro all'interno del porto e non ha alcun costo per il Governo. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei, deputato Cassinelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Grazie, Presidente. Solo perché resti agli atti e per rendere noto al collega Cassinelli - che ovviamente sa questo - che noi sosterremo il suo emendamento e voteremo a favore. Tuttavia il tema delle disposizioni in materia di lavoro portuale temporaneo è entrato nel decreto legge e c'è un articolo 9-ter grazie anche agli emendamenti presentati dal gruppo del Partito Democratico ed altre opposizioni. Quindi, una disattenzione su questo tema credo che non sia assolutamente stata espressa da parte del mio gruppo e, comunque, voteremo a favore anche sul suo emendamento.

PRESIDENTE. Grazie, deputata Braga. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Grazie, Presidente. Sottolineo e sottoscrivo quanto detto dalla collega Braga, nel senso che, in sede di Commissione, sia il nostro gruppo che il gruppo del Partito Democratico hanno sostanzialmente composto un emendamento, che poi, di fatto, è l'articolo 9-ter con una piccola differenza rispetto alla formulazione finale. Diciamo che quell'emendamento è passato come l'emendamento del relatore, ma comunque ci sembra un buon risultato per il sostegno al lavoro della Compagnia Unica, comunque al lavoro nel porto, con l'autorizzazione a corrispondere al soggetto fornitore di lavoro temporaneo un contributo nel limite massimo di 2 milioni di euro.

Quindi, questo è un emendamento che era stato chiaramente concordato sia con l'autorità portuale che con il Governo e con la CULMV. Siamo soddisfatti di questo punto e, quindi, l'emendamento del collega Cassinelli verrà votato anche dal nostro gruppo. Ci premeva, quindi, che rimanesse agli atti, come detto dalla collega Braga, anche la collaborazione che c'è stata tra i nostri gruppi e il Governo nel portare a buon fine questo tipo di emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Grazie, Presidente. Per sostenere questo emendamento e anche per riconoscere che su una serie di proposte che sono state avanzate per quanto riguarda il tema del sostegno alla Compagnia lavoratori portuali di Genova, è stata riconosciuta sicuramente un'attenzione che è stata sollecitata con emendamenti anche del Partito Democratico e un'attenzione che il Governo, però, obbiettivamente, ha riconosciuto accogliendo una serie di proposte.

Ora, questa che viene evidenziata riguarda interventi finalizzati a ristabilire gli equilibri patrimoniali dell'impresa o dell'azienda fornitrice di manodopera all'interno dei cosiddetti piani di risanamento approvati dall'autorità stessa ed è un ulteriore passaggio che probabilmente merita una riflessione. Per questa ragione, chiederei l'accantonamento di questo emendamento per poter ragionare, magari insieme, attraverso una proposta organica oppure una proposta del Governo che venga incontro a questa richiesta.

FLAVIO DI MURO, Relatore per la IX Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO, Relatore per la IX Commissione. Accettiamo la proposta di accantonamento.

PRESIDENTE. Bene, allora è accantonato l'emendamento 9-ter.300 Cassinelli.

Passiamo all'emendamento 10.300 Traversi. C'è un invito al ritiro da parte delle Commissioni.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Abbiamo cambiato parere: vogliamo accantonarlo, vogliamo guardarlo meglio.

PRESIDENTE. Allora accantoniamo anche l'emendamento 10.300 Traversi.

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 10.01 Pastorino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Brevemente, questo articolo aggiuntivo era finalizzato a introdurre presso il tribunale di Genova una sezione specializzata, o un qualcosa di dedicato al problema che si è creato a Genova, perché i livelli di contenzioso sia con il soggetto concessionario, sia verso altre direzioni, a nostro modo di vedere, è un problema reale, che richiederà modi e tempi molto lunghi. Per questa ragione, creare una sezione speciale, al netto delle risorse che dovranno essere impiegate - che mi rendo conto essere un problema di quantificazione finanziaria - ci sembrava essere una via anche per dare risposte più celeri possibile ai tanti problemi che verranno creati in termini di contenzioso. Già in sede di Commissione questo emendamento era stato respinto. Non ne chiedo l'accantonamento e mi auguro che ci sia un ripensamento nella direzione o nella formula che il Governo riterrà opportune.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 10.01 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 11.01 Braga, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 11.010 Mulè, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 11.011 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 11.02 Braga.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Grazie, Presidente. Molto brevemente, questi sono gli ultimi due articoli aggiuntivi che riguardano questa parte del decreto-legge su Genova. Chiedo un supplemento di attenzione al Governo, ai relatori e anche ai colleghi della maggioranza, perché queste due proposte emendative, anche quella successiva, su cui poi interverrà, credo, la collega Paita, riguardano un tema di cui ancora non abbiamo discusso, e cioè il supporto a tutti quegli aspetti legati alla ripresa delle normali condizioni di vita nei quartieri che sono stati maggiormente colpiti dal crollo del ponte Morandi.

Con questo articolo aggiuntivo noi chiediamo al Ministero della salute di farsi carico di rivedere le modalità organizzative, in modo da garantire che le prestazioni sanitarie riferite ai servizi di emergenza e urgenza per i pazienti che provengono dalle Valli Stura e Scrivia possano essere effettuate, siano effettuate negli ospedali piemontesi ricadenti nei territori comunali di Ovada, Novi e Alessandria.

Chiediamo al Ministero della salute di intervenire con un successivo provvedimento attuativo e di individuare le risorse strettamente necessarie nel piano di riparto del Fondo sanitario nazionale per l'anno 2019.

Onestamente, non comprendiamo le ragioni della contrarietà del Governo su questo articolo aggiuntivo. C'è un aspetto particolarmente delicato, perché qui stiamo parlando delle persone con maggiori fragilità, che hanno necessità di accedere ai servizi sanitari di emergenza e di urgenza, e questa è una richiesta che ci è stata rappresentata con molta forza dai presidenti dei municipi che sono venuti in audizione.

Penso che sarebbe un bel segnale concludere l'esame di questo provvedimento da parte di quest'Aula con la possibilità del Governo di riconsiderare il parere contrario.

Di fatto, questo decreto, che si chiama “Genova”, si chiude con l'esame di questo articolo, dell'articolo 11. Tutto quello di cui discuteremo riguarda altre questioni. Allora, su questo punto, abbiamo l'occasione e l'opportunità di rivedere questa posizione e provare a dare una risposta positiva proprio alle persone più deboli, più fragili, che vivono quotidianamente i disagi sulla loro pelle del crollo del ponte Morandi e delle difficili condizioni di vita in quei quartieri.

Per questo, mi permetto di rinnovare la mia richiesta al Governo e ai relatori perché ci sia un accantonamento e una riflessione ulteriore su questa proposta emendativa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, Presidente. Chiedo alla collega Braga di poter sottoscrivere questo emendamento e mi permetto, per il suo tramite, Presidente, di rivolgermi al Vice Ministro Rixi, che conosce i territori e l'orografia di un confine che tra Piemonte e Liguria non segue il displuvio, quindi non segue la cresta dei Monti, ma rientrano nel territorio geograficamente piemontese, aree che amministrativamente, invece, dipendono dalla provincia di Genova, e ovviamente il riferimento è alla Valle Stura, quindi, Rossiglione, Campo, Masone, Tiglieto e alla Valle Scrivia.

Questo è un articolo aggiuntivo di buonsenso che poi, in sede di definizione della quota aggiuntiva, in sede di riparto del Fondo sanitario nazionale, potrebbe rappresentare veramente poche centinaia di migliaia di euro e sarebbe, però, un segnale importante, credo.

Da questo punto di vista, anch'io mi associo alla richiesta della collega Braga affinché il Governo possa rivedere il suo voto contrario e si possa accantonare questo articolo aggiuntivo e il successivo, che riguardano questioni reali che incidono sulla vita delle persone e che rafforzerebbero in realtà un legame tra Liguria e Piemonte che, sul terreno della sanità, è un legame storicamente fondato.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Io, ben comprendendo lo spirito di questo emendamento e, ritenendo anche che abbia delle motivazioni, purtroppo in questa sede mi troverei nella necessità di dare un parere contrario, anche perché ci sono problemi che non si possono affrontare in questo decreto anche sulla ripartizione dei fondi tra Piemonte e Liguria sulla spesa sanitaria.

Io chiedo che venga trasformato, se possibile, in un ordine del giorno, per dare un assenso di massima e poi riproporlo. Anche perché questo è un tema che riguarda questi territori non solo in questo momento di emergenza ma, in un'ottica più ampia, di creare delle sinergie anche tra le sanità di diverse regioni.

CHIARA BRAGA (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Presidente, io prendo atto della indicazione del Vice Ministro. Mi dispiace perché a questa discussione non arriviamo in Aula, lo ricorderà e lo riconoscerà anche il Vice Ministro: è un punto che noi abbiamo posto anche nell'esame nelle Commissioni.

Quindi, credo che le difficoltà che oggi ci rappresenta, di dare una risposta in questa sede a un tema noto al Governo già da settimane, forse avrebbero potuto essere risolte con un lavoro più attento di approfondimento e anche di condivisione con il Ministero competente e con le regioni interessate.

Tuttavia, credo che al primo posto, come elemento più importante, dobbiamo mettere l'impegno per queste popolazioni, per questi soggetti e, quindi, io accetto la richiesta di ritirare l'emendamento, annunciando la presentazione di un ordine del giorno che, però, vorrei non fosse accolto in maniera formale dal Governo, ma potesse essere condiviso forse anche dai rappresentanti di maggioranza, in modo da dare una sostanza e un impegno concretamente realizzabile già nella prossima legge di bilancio, con provvedimenti anche che possano essere di carattere amministrativo, che possano corrispondere a questo impegno, per noi prioritario, per le comunità di Genova colpite dal crollo.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Ringrazio la collega Braga che, come prima firmataria, aveva la decisione. Credo che sia una decisione opportuna, mi permetto solo di suggerire, nella fase di stesura definitiva poi dell'ordine del giorno, l'inserimento anche, per coerenza geografica, dell'ospedale di Tortona insieme agli ospedali di Ovada, Novi e Alessandria.

PRESIDENTE. Quindi, l'articolo aggiuntivo 11.02 Braga si intende ritirato e trasformato, successivamente, in ordine del giorno.

Passiamo, dunque, all'articolo aggiuntivo 11.04 Paita.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (PD). Grazie, Presidente. Queste due proposte emendative - quella precedente illustrata dalla collega Braga e questa - intervengono sul tema della sicurezza della salute nel territorio genovese, in particolar modo in quello colpito dalla vicenda del crollo del ponte. In questo caso, mi riferisco proprio alla Val Polcevera: è sempre stata una realtà che ha avuto, dal punto di vista sanitario, un deficit strutturale, quindi bisogna riconoscerlo. E bisogna anche riconoscere che, in questi anni, sono stati fatti passi in avanti in altri contesti del territorio genovese, ma quello è un tema che in qualche modo è rimasto al palo. E mi riferisco alla realizzazione della cosiddetta Casa della Salute di quel territorio.

Ovviamente, sarebbe molto importante cercare di dare un segnale perché, pur auspicando che il ponte venga realizzato in tempi rapidi, comunque noi abbiamo un territorio che, in questo momento, non ha accesso, come veniva detto prima, ai servizi sanitari basilari, e rischia di avere, peraltro, un percorso di arrivo ai siti principali per l'intervento sanitario ospedaliero molto lungo.

Quindi, la proposta che il Partito Democratico ha avanzato è quella di utilizzare questa occasione per sancire il principio che la sicurezza in termini sanitari e di prestazioni del territorio della Val Polcevera venga prima di tutto.

Io chiedo al Vice Ministro Rixi, che conosce molto, molto bene la realtà di cui sto parlando, ma conosce anche bene il tema sanitario collegato, di approfondire questa vicenda e magari di non trattarla come una proposta emendativa che comporta ovviamente una spesa su cui ragionare in termini di compatibilità, ma di considerarla una vera e propria emergenza. Penso di poter dire che la sensibilità, anche in qualità di amministratore regionale che ha avuto in questi anni, possa essere un'occasione per quest'Aula di riprendere questo tema, e di affrontarlo questa volta con risolutezza, ma anche con un'attenzione molto forte ai cittadini, soprattutto fatemi dire, ai più anziani. In quel territorio ce ne sono davvero tanti e quando hanno bisogno di una prestazione sanitaria è giusto non obbligarli a fare un giro incredibile oppure a sentirsi insicuri per la propria salute (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paita 11.04, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

A questo punto, abbiamo esaurito gli emendamenti all'articolo 11, e abbiamo bisogno dei pareri sugli emendamenti all'articolo 12 e agli altri articoli successivi.

Invito il relatore per la VIII Commissione, deputato Rospi, ad esprimere il parere delle Commissioni.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Presidente, se lei è d'accordo, io darei i pareri favorevoli ed eventualmente indicherei quelli da accantonare.

PRESIDENTE. D'accordo.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Emendamento 12.9 Pastorino, da accantonare. Emendamento 12.10 Pizzetti, da accantonare. Emendamento 12.12 Foti, da accantonare.

PRESIDENTE. Alla Presidenza risulterebbero da accantonare anche gli emendamenti precedenti, cioè dal 12.2 Fragomeli al 12.12 Foti, che sono tutti sulla medesima questione.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Va bene.

PRESIDENTE. Quindi, siamo all'emendamento 12.16 Speranza.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Andiamo avanti…

PRESIDENTE. Dunque, risultano accantonati gli emendamenti 12.10 Pizzetti e 12.12 Foti, giusto?

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Sì.

PRESIDENTE. Nonché, l'emendamento 12.400 delle Commissioni.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Anche questo è da accantonare perché riguarda lo stesso argomento.

Articolo aggiuntivo 12.0305 Capitanio, da accantonare. Articolo aggiuntivo 12.0306 Braga, da accantonare. Identici emendamenti 16.301 Gariglio e 16.305 Fidanza, da accantonare.

Emendamento 16.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

PRESIDENTE. C'è, però, da accantonare anche l'emendamento 16.400 delle Commissioni, insieme agli identici emendamenti 16.301 Gariglio e 16.305 Fidanza, sempre da accantonare.

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Va bene.

PRESIDENTE. Quindi, emendamento 16.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

Ci fermiamo all'articolo 16. Va da sé che tutti gli altri pareri sono da intendersi contrari.

Il Governo?

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.300 Toccafondi, con parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

Gli emendamenti 12.2 Fragomeli, 12.1 Toccafondi, 12.302 Bergamini, 12.4 Cantini, 12.9 Pastorino, 12.10 Pizzetti, 12.400 delle Commissioni e 12.12 Foti sono tutti accantonati.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.16 Speranza.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). In merito a questo emendamento, ci chiediamo intanto perché si sia deciso di proseguire per la strada di unificare in un'unica autorità le competenze che riguardano la sicurezza sia sulla rete stradale che su quella ferroviaria. Ci chiediamo quindi perché debba essere per esempio sciolta l'ANSF, e confluire in una nuova agenzia con all'interno anche la sicurezza stradale, visto che a suo tempo, con il divorzio fra Ferrovie dello Stato e ANAS, il connubio è stato ritenuto impossibile dallo stesso Ministero. Non capiamo quindi il perché, la logica, la ratio di questa operazione in generale. E poi ci chiediamo ancora perché, se si voleva procedere con una riunificazione delle autorità in merito, si siano mantenuti in vita altri tipi di autorità, quale quella per esempio per la regolazione dei trasporti che ha sede, mi pare, in Piemonte.

La chiusura di ANSF porterà naturalmente anche dei disagi occupazionali, perché le persone che lavorano attualmente a Firenze in questa autorità dovranno sopportare dei notevoli disagi, oppure addirittura dovremo rinunciare alle competenze che le stesse hanno maturato, visto che a Firenze la sede è aperta dal 2007. Non è un “Cicero pro domo sua”, non è soltanto un intervento a tutela anche di una Toscana che indubbiamente si penalizza: è che ci chiediamo se sia giusta questa unificazione di competenze, se sia giusta la chiusura di ANSF, se sia giusta un'ubicazione in una sede diversa da Genova, anche, per la sicurezza stradale, che riterremmo dovere rimanere tale, e che avrebbe anche un certo valore simbolico. Però il valore simbolico l'avrebbe anche il permanere di una autorità per la sicurezza ferroviaria in quella Toscana, che vorremmo ricordare, ha visto nel 2009 la morte di 33 persone che sono state arse vive da un incidente ferroviario. Ecco, anche in questo sarebbe opportuno considerare, visto che tra l'altro il processo in merito sta rischiando la prescrizione, di dare un giusto riconoscimento a quelle terre che purtroppo, come quella ligure, hanno pagato un prezzo così pesante (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.16 Speranza, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.308 Stumpo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.307 Muroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.303 Braga, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 72).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.304 Braga.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Grazie, Presidente. Francamente credo di avere inteso male - anche se lei me l'ha confermato e, quindi, evidentemente no - il parere contrario del Governo su questo emendamento. Infatti, trovo incomprensibile che il Governo, che ci ha richiamato e raccontato in ogni occasione dell'importanza di rendere trasparente e di comunicare quanto i gestori concessionari autostradali ottemperassero agli obblighi di messa in sicurezza delle infrastrutture viarie, si rifiuti di accettare un emendamento di buon senso che chiede di anticipare al 1° marzo 2019 la prima relazione da parte del Ministero delle Infrastrutture alle competenti Commissioni parlamentari.

Avrei avuto piacere di fare questa domanda e di sentirmi esprimere il parere contrario su questo emendamento dal Ministro Toninelli. Credo che sarebbe veramente un atto incomprensibile questo posticipo della data di trasparenza e di riferimento alle Commissioni parlamentari di quanto, se vogliamo, regge tutto l'impianto di questo decreto. Condividiamo la priorità della messa in sicurezza delle autostrade? Condividiamo la necessità di richiamare i concessionari autostradali al rispetto degli obblighi di verifica di messa in sicurezza delle infrastrutture oggetto degli atti convenzionali?

Se sì, allora per quale motivo chiedete di presentare questa relazione da parte del Governo e da parte del Ministero da qui ad un anno e mezzo e non, invece, il 1° marzo 2019? Questa scelta è francamente incomprensibile e mi auguro che si possa correggere questo errore e corrispondere, per quanto possibile, ai tanti proclami che abbiamo sentito in questi mesi, dando un parere favorevole su questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mulè. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente. Questo emendamento in realtà apre una serie di discussioni che faremo più avanti, anche su altri emendamenti legati ad altri articoli, in cui si prevede un'informativa al Parlamento rispetto ad alcuni temi che riguardano la sicurezza delle infrastrutture. Su questo emendamento abbiamo fatto una lunga discussione anche in Commissione ed è assai attuale proprio rispetto alle condizioni che vengono denunciate dall'occhio più vigile dell'universo, che è quello del Ministro Toninelli laddove va individuando in giro per l'Italia situazioni di pericolo alle quali, però, non pone alcun tipo di rimedio. E, allora, davvero non si comprende perché aspettare il 1° marzo 2020 piuttosto che anticipare, ma non perché abbiamo ansia di sapere ma perché si tratta di temi che attengono alla sicurezza di tutti e su cui nessuno può non avere fretta.

Per questo motivo, sottoscrivo l'emendamento e mi auguro che possa essere recepito dal Governo e, quindi, cambiare la denominazione dell'articolo 6-bis così come è previsto adesso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Io voglio fare solo presente che questa parte dell'articolo è stata accolta in Commissione proprio a seguito di emendamenti dei gruppi parlamentari. Quindi, il tema è che non si può ricambiare ogni volta il termine e anticiparlo. Pertanto, l'accordo in Commissione era su questa formulazione e quindi noi a questo punto ci facciamo carico, come Governo, di difendere la formulazione che è uscita dalla Commissione.

CHIARA BRAGA (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Presidente, grazie. Il Viceministro ricorderà la genesi di questo emendamento. Si ricorderà, come si ricordano i colleghi, che questo emendamento è frutto della bocciatura di un emendamento a mia prima firma all'articolo 1 del decreto-legge, nel quale chiedevamo al Governo e al Ministero di rendicontare e restituire al Parlamento su una cosa banale e sacrosanta, cioè il rispetto da parte dei concessionari autostradali degli impegni contenuti negli atti convenzionali. Avete respinto un mio emendamento, un nostro emendamento all'articolo 1, salvo poi farlo ripresentare dai relatori all'articolo 12. Ovviamente, l'obiettivo della trasparenza e della comunicazione non potevamo non condividerlo, in quanto era il senso del mio emendamento. Ma già allora vi abbiamo chiesto, non avendo la possibilità di correggerlo in quella sede, di rivalutare la data, il primo momento pubblico di restituzione.

Viceministro, la nostra sensazione sgradevole è che tutte quelle belle parole sulla trasparenza e sul pugno duro nei confronti dei concessionari autostradali si sgretolano di fronte ad un impegno concreto che questo Governo deve prendere. Mi domando che cosa impedisce al Governo, al suo Ministero e al Ministro Toninelli di riferire alle Commissioni parlamentari sulla verifica delle concessioni autostradali. D'altra parte, è quello che ci ha raccontato di aver fatto da quando si è insediato al Ministero: verificare puntualmente il rispetto delle concessioni autostradali. Dovrebbe venire domani a renderci conto di quanto hanno realizzato i concessionari autostradali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Dovrebbe venire qui per serietà, nel sostenere questo decreto, a renderci conto di questo, invece qui chiedete di farlo tra un anno e mezzo.

Noi ci auguriamo che tra un anno e mezzo a guidare questo Paese ci sia un altro Governo, ma avremmo il piacere di sentire il Ministro Toninelli dirci che cosa ha fatto il suo Ministero e come sta verificando il rispetto dei concessionari autostradali. Questo vostro parere contrario è incomprensibile, e onestamente trasmette un messaggio, non al Parlamento ma al Paese, pessimo, cioè che le parole sono una cosa e i fatti che si scrivono con gli atti parlamentari ne sono un'altra. Su questo voi siete drammaticamente assenti e mancanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Stumpo. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (LEU). Presidente, ricordo anch'io il dibattito in Commissione. L'articolo 1 è stato blindato dalla maggioranza e questo emendamento è stato bocciato insieme ad altri, poi alcune cose come questa sono state ripresentate in altri articoli. C'è stato detto esattamente che l'articolo 1 era frutto di un accordo ed era intoccabile, ma, come ho già detto, una cosa è rubare gli emendamenti dell'opposizione e farli diventare dei relatori - passi pure -, mentre attribuire alle minoranze il fatto di aver chiesto esattamente quello che c'è scritto non è esatto. Anche perché, dire “marzo 2019” significa in qualche modo provare ad avere un controllo da parte del Parlamento di quello che succede, non nei prossimi due anni ma nei prossimi mesi, perché, se il Parlamento dovesse controllare soltanto tutto ciò che accade da oggi fino a marzo 2020 sulle concessioni autostradali, è come dire che nessuno deve essere informato di quello che accade. A me non interessa quello che ha detto in passato un movimento o un partito, io chiedo il rispetto del Parlamento, in questo momento, da parte di questa maggioranza. Si informi il Parlamento passo passo. Si era detto ogni sei mesi, mi sembra si potrebbero anche stringere i tempi, ma dire che la prima volta che il Parlamento verrà informato, perché a riferire ci sarà qualcuno, è nel 2020, forse è un po' troppo (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali e di deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mulè. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Presidente, torno sull'argomento dopo aver sentito il Viceministro, ma lo faccio davvero in uno spirito costruttivo. Siccome mi sembra che il punto sia - secondo una ricostruzione a mio giudizio non esatta, ma sorvoliamo su questo - sulla data, cioè conveniamo tutti sulla necessità che vi sia questo tipo di informazione al Parlamento e dunque all'Italia, che tutti siano messi in condizione di sapere a che punto è la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie, e siccome non c'è un'attività già iniziata da parte degli uffici per avviare, attraverso i concessionari, lo stato dell'arte e quindi sapere a che punto siamo, mi sembra che oggettivamente, Viceministro e dunque Governo, si possa addivenire, se la collega Braga ovviamente è d'accordo, a una formulazione che ci permetta di superare il problema, se questo risiede nella tempistica. Ricordo al Governo che è quello che ha intimato a 8 mila comuni di dare le informazioni puntuali entro 30 giorni dal disastro del Morandi.

Allora se 8 mila comuni, che non hanno uffici tecnici, hanno fatto le corse per darvi queste informazioni, già viene assai difficile capire perché farne un punto di non ritorno rispetto al 1° marzo 2020. Allora proviamo a fare, ripeto, nell'interesse del Paese e di tutti i cittadini, un passo comune, se il Governo e la collega sono Braga sono d'accordo, arrivando alla definizione di una data mediana, che magari non sia il 1° marzo 2020, che non sia il 1° marzo 2019, ma che possa essere, ad esempio, il 1° giugno 2019, così che abbiamo i sei mesi necessari per acquisire le informazioni e avere queste informazioni di fatto a sei mesi o poco più dall'approvazione in Parlamento del decreto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Orlando. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO (PD). Signor Presidente, davvero invito al Governo a riconsiderare questa scelta, perché un termine così posticipato dà un segnale molto semplice, cioè che non sapete che pesci prendere sul tema delle concessioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Dopo che tutta l'estate ci avete detto che le concessioni erano uno scandalo, che il modo in cui erano impostate era vergognoso - tra l'altro dicendo anche cose non vere, secondo me -, ora ci dite che bisogna aspettare un anno e mezzo prima di prendere una minima iniziativa per modificare lo stato delle cose: o avete detto delle cose false a settembre e ad ottobre, oppure siate conseguenti e date delle risposte, non a noi ma al Paese, nei tempi che sono congrui rispetto alle questioni che voi stessi avete sollevato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Signor Presidente, intervengo per sottolineare un aspetto, perché abbiamo chiesto il motivo per il quale il Ministro Toninelli non è venuto e non ci ha degnato della sua presenza in questi giorni e con questo emendamento lo capiamo, perché il Ministro Toninelli è stato completamente smentito dalla sua maggioranza su questo tema. Il Ministro Toninelli aveva fatto fuoco e fiamme nel mese di agosto e di settembre, anche in queste Aule, attaccando frontalmente i concessionari autostradali, ed oggi il Vice Ministro Rixi, della Lega, viene a dire l'opposto, viene a dire, per la verità, quello che la Lega aveva detto in quelle ore, e cioè: caro Ministro Toninelli, stai esagerando. Quindi, cari colleghi del MoVimento 5 Stelle, sappiate che votando questo emendamento certificate la vostra sconfitta politica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sozzani. Ne ha facoltà.

DIEGO SOZZANI (FI). Presidente, in realtà non è vero che al Governo noi avevamo segnalato il 1° marzo 2020, noi avevamo presentato un iniziale emendamento del collega Germanà che aveva addirittura fissato ogni tre mesi l'audizione del Ministro, vista l'importanza delle opere, dopodiché, dopo una discussione nell'ambito della Commissione, si era passati ad una rappresentazione dello stato e dello sviluppo della sicurezza delle opere infrastrutturali almeno una volta all'anno. Allora, non si capisce perché, iniziando da oggi, quando il Ministro ci ha anche detto che farà il censimento informatico dello stato delle opere e che questa attività inizia da subito, come mai in un anno non abbiamo invece la fortuna di avere notizie su questo, sia sul censimento delle opere, che sta scritto nell'ambito di questo decreto, sia sul fatto che dal censimento ne viene fuori una fotografia che da qua al 2020 è un tempo incongruo e impossibile da sostenere rispetto ad una vicenda importante come quella delle infrastrutture.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.304…

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Scusate, revoco l'indizione della votazione. Prego, Vice Ministro, ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Presidente, noi siamo favorevoli all'emendamento con una riformulazione, che è: “a decorrere dal 1° giugno 2019”. Volevo solo aggiungere che il termine è posticipato semplicemente per il fatto che l'agenzia inizia a lavorare il 1° gennaio 2019. Oggi potete avere la relazione semplicemente facendo un'interrogazione parlamentare, il tema vero è creare uno strumento che serva al Parlamento oltre quelli che sono già gli elementi che oggi la vigilanza possiede a livello ministeriale, se no in realtà diventa assolutamente vuoto.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettano la riformulazione. Deputata Braga, a lei la parola.

CHIARA BRAGA (PD). Sì, grazie Presidente, voglio ringraziare il collega Mulè per la mediazione efficace e anche il Governo; accetto questa riformulazione con una semplice sottolineatura: l'agenzia inizierà a lavorare dopo, ma il Ministro Toninelli ha iniziato a lavorare il 1° giugno 2018, almeno così dice, peraltro con grande intensità; quindi, noi confidiamo che, visto il suo impegno, possa presentare una relazione nei termini stabiliti e dare finalmente trasparenza al rispetto delle convenzioni degli atti concessionari.

GIORGIO MULE' (FI). Chiedo di parlare!

PRESIDENTE. Ha già parlato deputato Mulè…Sulla riformulazione, deputato può parlare. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente, molto brevemente vorrei ringraziare il Vice Ministro Rixi, la collega Braga, perché si è trovato il punto di mediazione e, quindi, come dire, è una di quelle occasioni, ahimè, rare ma fattive per cui, quando si ragione, ci si parla, si arriva a un punto di definizione, nell'interesse comune di tutti, grazie Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Grazie, depurato Mulè. Quindi, la riformulazione prevede che, in luogo delle parole: “1° marzo 2020” vengano introdotte le parole: “1° giugno 2019”.

Con questa riformulazione, passiamo ai voti. Il parere del relatore?

GIANLUCA ROSPI, Relatore per la VIII Commissione. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.304 Braga, nel testo riformulato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 73).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 12.21 Pella e 12.22 Pastorino.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI). Grazie Presidente, grazie Vice Ministro Rixi, credo che, come quello precedente, anche questo sia un emendamento di buonsenso, soprattutto nel rispetto dei diversi livelli istituzionali; si chiede semplicemente di dare applicazione alle sanzioni pecuniarie previste, sicuramente lasciando libertà all'apposito decreto del Ministero delle Infrastrutture ma in qualche modo secondo quanto definito nell'accordo in Conferenza unificata, in questo caso in Conferenza Stato-città. Caro Ministro Rixi, mi rivolgo a lei perché, avendo ricoperto la carica di consigliere, successivamente anche quella di consigliere nonché assessore regionale, avendo partecipato lei stesso, più di una volta, al tavolo della Conferenza unificata, credo che, tra i diversi livelli istituzionali di questa Repubblica, in modo particolare tra Stato, regioni, comuni e province, possa esserci una condivisione su un aspetto così importante in quella che è la vita quotidiana di comuni e province. Quindi, sono a chiederle, proprio anche in virtù della sua esperienza passata nelle cariche amministrative, di poter accettare questo emendamento che sicuramente eviterebbe problemi nel dialogo costruttivo importante tra Stato, comuni e province (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 12.21 Pella e 12.22 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 74).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.25 Pastorino, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Chiedo scusa, ma nel terzo settore, quarta fila, quinta fila, risulta una luce accesa di troppo. Due luci accese di troppo, una è del collega che adesso sta risalendo le scale, però ce n'è un'altra in mezzo che invece non risulta giustificata (Dai banchi dei deputati del gruppoForza Italia-Berlusconi Presidente si scandisce: Manina, manina!). Sarebbe preferibile che ognuno rimanesse al suo posto. Ecco, così va meglio, chiedo scusa non è questione…penso che non sfugga a nessuno che, su questa faccenda delle modalità di votazione, c'è stata una qualche discussione nel corso degli anni, quindi è bene comunque accertarci che tutto si svolga con regolarità assoluta.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.29 Fragomeli, con il parere contrario delle Commissioni del Governo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fragomeli. Ne ha facoltà.

GIAN MARIO FRAGOMELI (PD). Presidente, mi rivolgo al Vice Ministro Rixi. Parliamo dell'Agenzia per la sicurezza delle ferrovie delle infrastrutture stradali, ponendo un quesito che può sembrare anche banale, ma di cui non riesco a capacitarmi e cioè come sia possibile che il Governo non capisca la differenza tra il patrimonio e il demanio stradale rispetto a quello ferroviario? Voi state facendo un'operazione di centralizzazione, di fusione di due agenzie; quella già esistente è ferroviaria, mentre chiaramente la rete stradale è in carico allo Stato e solo attraverso concessioni può essere demandata ad altri enti.

Diversamente sulle strade, dovreste saperlo tutti, ci sono strade provinciali, regionali e comunali e quindi non capiamo perché un'agenzia debba essere solo di emanazione statale e non invece di un'emanazione condivisa, concertata, un'agenzia interistituzionale in qualche modo, e dove tutti possano partecipare e intervenire. Infatti, l'altro tema fondamentale è come si possa trattare questo argomento in modo burocratico. C'è un'agenzia di emanazione statale che ha il compito non di condividere le indagini strumentali, capire quale sia lo stato dei nostri ponti, dei nostri viadotti, delle nostre strade, ma di mandare una lettera agli enti territoriali che, se non rispettano le condizioni, la diagnostica e via dicendo, possono essere multati da 5 mila a 200 mila euro. Vengono paragonati i gestori privati di infrastrutture stradali ai sindaci e ai presidenti di provincia, ma qualcuno in questo Governo crede che i sindaci fanno business con le strade, perché questo aspetto un po' mi manca.

Noi pensiamo, invece, che questa agenzia debba essere costituita anche nella sua governance da componenti che sono emanazioni dell'ANCI, dell'UPI, perché è giusto che tutti gli enti partecipino a questa agenzia, perché è fondamentale capire che il problema non è quello di riconoscere o meno un gettone di presenza ai componenti degli organismi direttivi, ma che gli enti territoriali possano partecipare. Quindi, non capiamo perché sia solo un decreto del Presidente del Consiglio, una deliberazione del Governo, a decidere la governance delle strade italiane. Siccome parlo con un rappresentante autorevole, il Viceministro Rixi, anche di una forza politica come la Lega, capisco che siete ormai in fase di dismissione di simboli, Alberto da Giussano ormai non va più di moda, però vi ricordo una cosa importante da questo punto di vista, e fondamentale: non vorremmo che non vi occupiate più degli enti territoriali; va tutto bene, gestito a livello burocratico e nazionale, perché questo è più comprensibile da parte del MoVimento 5 Stelle, ma un po' meno da parte vostra.

A meno che, torno a dire, più che il de profundis rispetto al padre del federalismo della Lega ormai assistiamo alle condoglianze, e quindi non fa più parte del vostro sentimento il tema del federalismo. Quindi, vi invitiamo veramente a rivedere questo aspetto, perché non è pensabile che questo strumento venga utilizzato non in condivisione con gli enti locali e i territori che sono proprietari di strade, ma venga invece diversamente condiviso. Quindi un'agenzia di tutti gli enti interistituzionali, e non un'agenzia dello Stato che si preoccupa solo di dare sanzioni ai comuni che magari non hanno neanche le risorse per mettere mano, in alcuni casi, a viadotti e ponti.

Quindi, ci aspettavamo qualcosina di più da questo punto di vista, un lavoro diverso da parte vostra, però molto probabilmente, più che paura dei Governi dei tecnici, dovremmo avere paura dei politici che diventano burocrati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.29 Fragomeli, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 76).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.30 Fragomeli, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).

Mi è stato chiesto di precisare che il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha interamente depositato le minuzie; tuttavia, ricordo anche che non ho fatto alcuna insinuazione. Ho soltanto chiesto che fosse dichiarata la paternità a una luce che da qui non si capiva a chi appartenesse, tutto qua (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.58 Enrico Borghi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, per suo tramite mi rivolgo al Governo, al Viceministro, per fare un'ulteriore riflessione su questo tema delle cosiddette “ferrovie regionali isolate”. Nessuna messa in discussione della centralità della sicurezza, ma vorrei sottolineare la sovrapposizione tra i tempi del recepimento della direttiva europea n. 798 del 2016 e, praticamente, l'abrogazione del decreto legislativo del 10 agosto 2007, che ha previsto la data del 16 giugno. Se noi lasciamo “giugno 2019”, andiamo a una sovrapposizione di date che complica ulteriormente, visto il passaggio dall'Agenzia nazionale ANSF a ANSFISA. Quindi, vorrei sia – sia rispetto all'emendamento 12.58 sia sull'emendamento 12.61 chiedere un'ulteriore riflessione e anche un accantonamento, in particolare sul 12.61, dove i tempi previsti di proroga sono soltanto di sei mesi.

È un tema, ripeto, che non riguarda la messa in discussione della questione della sicurezza, ma la possibilità concreta per queste isolate ferrovie regionali che hanno ricevuto, attraverso il Governo PD e il Ministro Delrio, nel febbraio 2018, le risorse necessarie ad adeguarsi sulla sicurezza e non sono ancora probabilmente riuscite ad attivare tutte le convenzioni necessarie. Sei mesi di tempo ulteriore potrebbero aiutare ancor di più nella sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). La collega Bruno Bossio ha chiesto l'accantonamento. Vorrei sapere qual è l'opinione del Governo e soprattutto se ha terminato di telefonare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Chiedo scusa ai parlamentari. Siccome c'è stato un morto nella mia regione, mi informavo con la Protezione civile (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle) di quello che stava succedendo. Detto questo, non siamo per l'accantonamento e vi chiedo scusa.

PRESIDENTE. Il relatore è d'accordo, giusto? Perfetto, il relatore ha dato il parere favorevole all'accantonamento, e quindi siamo a posto così. L'emendamento 12.58 Enrico Borghi si ritiene accantonato.

Dobbiamo accantonare anche l'emendamento 12.61 Enrico Borghi, per analogia.

Quindi, abbiamo gli articoli aggiuntivi 12.0305 Capitanio e 12.0306 Braga: il relatore aveva proposto prima di accantonarli.

Passiamo all'emendamento 13.1 Fidanza.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.1 Fidanza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 13.4 Pastorino e 13.6 Pella, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio)

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.01 Fragomeli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio)

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.2 Braga, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 14.300. D'Ettore.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Grazie, Presidente. Questo emendamento riguarda una questione che è stata già oggetto di un'interpellanza urgente a cui ha risposto il Governo, e mi rivolgo, tramite di lei, al Vice Ministro Rixi, perché il Governo ha già risposto su questa interpellanza prendendo degli impegni. Quindi, quest'emendamento riguarda esattamente due questioni. La prima, la pubblicazione dell'elenco sulle infrastrutture critiche europee e l'aggiornamento dell'elenco delle infrastrutture critiche europee, che è rimesso anche al nucleo, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, situazione e pianificazione. Perché è importante tenere presente l'aggiornamento e l'elencazione delle infrastrutture critiche europee? Perché, in base al decreto legislativo n. 61 del 2011, noi abbiamo la possibilità non solo di accedere a fondi che riguardano la derivazione comunitaria, ma anche di stabilire quali siano le opere che richiedono interventi, protezione e manutenzione rispetto a funzioni vitali dello Stato. Per poterle classificare ci sono tre elementi.

La distruzione e il danneggiamento di queste opere può provocare morti o feriti; la distruzione e il danneggiamento può determinare la perderà di credibilità dello Stato; la distruzione e il danneggiamento possono essere fondamentali per quanto riguarda l'intera struttura viaria, viabilità e trasporti del Paese membro dell'Unione europea. È un obbligo di legge quello di far fronte alla pubblicazione di questo elenco e quello di determinare l'aggiornamento di questo elenco. Ma non è un mero elenco. Anche oggi, in Commissione bilancio, abbiamo detto - è sempre una questione anche di finanziamento e di copertura molto ridotta - non è una mera questione di finanziamento, ma è una questione fondamentale per poter stabilire quali sono, in tutto il Paese, e quindi è pertinente al decreto-legge l'inserimento di questa norma eventuale, con l'emendamento, le infrastrutture per le quali è necessario stabilire, da parte della Presidenza del Consiglio ministri e, quindi, a caduta, su tutti i Ministeri, la serie degli interventi.

PRESIDENTE. Colleghi, un po' di silenzio, per favore.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Voi non partirete con gli appalti se non stabilite quali sono le opere inserite nelle infrastrutture critiche europee (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Il problema è che voi, tutte le volte in cui fate una norma, anche norme importanti come queste, non sapete che cavolo di norme fate (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché voi non avete il senso dell'ordinamento e del sistema. Quando fate queste norme, se dieci giorni prima la pubblicazione del decreto, un membro del Governo a nome della Presidenza del Consiglio, e ho qui la risposta a firma Conte, dice che è necessario far fronte agli aggiornamenti, alla pubblicazione che per legge non è mai stata fatta dai precedenti Governi, se non la fate nemmeno voi, la responsabilità delle indagini che sono in corso, la mancanza di questa individuazione delle infrastrutture critiche europee è uno degli elementi della colpa. Ve l'assumete voi questa volta, se non li inserite in questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Non è una norma, un emendamento che passa fra i tanti altri. Voi non siete in grado di comprendere come si scrivono le norme, e chi ve le scrive è chiaro che non ci sono manine, ma vi mette i paraocchi e voi non sapete quello che leggete, perché o non lo capite o non sapete quello che leggete.

Io finora ho assistito a questa paciosa Assemblea, nella quale noi siamo stati qui a tentare di darvi dei suggerimenti su temi che sono fondamentali. Questo è un tema, mi rivolgo a lei, Vice Ministro, tramite la Presidenza, che è fondamentale per fare gli appalti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Lo capite o no? Lo capite che gli elenchi li dovete aggiornare? Mi rivolgo anche ai 5 Stelle, per anni non avete fatto altro che dire che era inadempiente il Governo su tutto. Beh, ora siete voi al Governo. Possibile che siamo l'unico Paese nell'Unione europea che non abbia un elenco aggiornato delle infrastrutture critiche? Quelli da cui derivano i criteri per stabilire quelle che sono infrastrutture critiche europee sono questi: danneggiamenti e distruzione che provoca morti, feriti, perdite di credibilità e di fiducia nello Stato. Quando voi parlate, l'avete fatto per anni e non capisco perché oggi non abbiate un sussulto per dire: mettiamo le infrastrutture critiche, elenchiamole, non è un mero elemento tecnico, serve per poter accedere anche a fondi comunitari. Voi non sapete manco quali sono le strutture ancora qui.

PRESIDENTE. Concluda.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Ecco perché vi esorto, non so come dirvelo, l'abbiamo detto in Commissione, l'ho detto nell'interpellanza…

PRESIDENTE. Deve chiudere.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Ma la cosa più bella qual è? Che voi venite a rispondere qui all'interpellanza, prendete impegni, bene sì, ci vuole la trasparenza, dobbiamo farlo, eh, come si può fare a meno?

PRESIDENTE. Deve concludere.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Poi venite qui con i provvedimenti e nei provvedimenti non sapete quello che scrivete. Siete degli ignoranti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.300. D'Ettore, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

Secondo le intese intercorse tra i gruppi, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle 9,30.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Carlo Fatuzzo. Ne ha facoltà.

Prego i colleghi che vogliono defluire dall'Aula di farlo in maniera composta e silenziosa, per consentire ai deputati che devono svolgere gli interventi programmati a fine seduta di poterlo fare in maniera da essere ascoltati. Prego, deputato Fatuzzo, a lei la parola. Silenzio, per favore.

CARLO FATUZZO (FI). Signor Presidente, prendo la parola per sollecitare una risposta alla mia interrogazione n. 3/00200, peggio dalla mia pagella di III ragioneria dell'esame di diritto. Le televisioni locali stanno chiudendo, stanno andando tutte in fallimento perché lo Stato italiano si è preoccupato della RAI, che riscuotesse il canone pagando la luce ogni cittadino, si è interessato di tutti, anche di costituire un fondo di sostegno e finanziamento delle televisioni locali; che però è stato distribuito in così malo modo da far fallire tutte le televisioni locali, nel senso vero della parola, cioè televisioni delle nostre città, delle nostre valli, che hanno assoluto bisogno in questo momento di essere sostenute. Fino a quando non avrò alcuna risposta a questa richiesta giusta, corretta delle televisioni che vengono viste da tutti, giovani e anziani? Aspetto con nessuna pazienza. Viva i pensionati, pensionati, all'attacco!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Alessia Rotta. Ne ha facoltà.

ALESSIA ROTTA (PD). Presidente, per porre l'attenzione di tutta l'Aula, e in particolare del Governo, sulla grave situazione di maltempo che imperversa su tutto il Paese. Siamo alla stima di diversi decessi, 3 morti in Lazio, a Napoli, nel Savonese, feriti in varie città, le scuole chiuse, e una situazione di allarme in tutto il Paese; in particolare anche nella mia, nella nostra regione, dove la situazione è preoccupante specialmente in riferimento ai livelli che sta raggiungendo di altre drammatiche situazioni del passato, in particolare del 1966, di quello che è successo nel 2010, con una terribile ondata di maltempo. A Belluno sono state già sgomberate due località, i corsi d'acqua, i fiumi, i torrenti in varie città, appunto da Belluno a Verona, sono in piena; l'acqua alta a Venezia ha già raggiunto il metro e mezzo.

Intervengo quindi per denunciare questa situazione. Bene allora lo stato di emergenza, la mobilitazione della Protezione civile, già concessi al Veneto. Però, vogliamo dire, molto male, perché al di là dell'emergenza, al di là di questi giorni, la verità è che bisogna prendersi cura delle fragilità del nostro territorio: va molto male la decisione del Governo dell'annullamento dell'unità di missione di Italia sicura, che si occupava proprio di questo. Ci chiediamo ancora una volta perché, le ragioni della smobilitazione di questo presidio per il territorio, di questa unità di missione. E in particolare, con un'interrogazione a prima firma della collega Braga, abbiamo chiesto al Governo che fine hanno fatto i 70 milioni annui già previsti con la legge di bilancio dello scorso anno per l'attuazione del Piano di dissesto idrogeologico. Non basta essere turbati e piangere i morti oggi, bisogna porre un'attenzione certa al dissesto idrogeologico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Luciano Pizzetti. Ne ha facoltà.

Il deputato Pizzetti non è presente in Aula.

Ha chiesto di parlare la deputata Carla Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Presidente, voglio ricordare oggi la morte della giovane Desirée Mariottini, drogata, stuprata per dodici ore e brutalmente uccisa a Roma nel quartiere San Lorenzo, in uno stabile fatiscente, orribile esempio di degrado urbano. Per questo omicidio sono stati fermati tre cittadini extracomunitari, tutti irregolari; un quarto uomo, un gambiano irregolare senza fissa dimora e con precedenti per spaccio di stupefacenti, è stato catturato nella mia terra, a Foggia, nella cosiddetta pista di Borgo Mezzanone, una zona dove insiste un insediamento di extracomunitari che non hanno titolo a essere ospitati presso l'adiacente CARA, il centro di accoglienza per richiedenti asilo.

Questa tragedia deriva da una serie di sistemi che non funzionano più da tempo: il sistema dell'immigrazione, dell'accoglienza, della pubblica sicurezza, della lotta all'abusivismo. Bisogna agire in maniera tempestiva e differente dal passato. I cittadini devono sentirsi protetti dallo Stato: per questo è nato il Governo del cambiamento, che ha già previsto 7.000 nuove assunzioni nelle forze dell'ordine. Il MoVimento 5 Stelle ha depositato alla Camera una proposta di legge che inasprisce le pene per i reati di violenza sessuale, con nuove aggravanti e aumenti di pena quando vittime ne siano i soggetti più vulnerabili. Inoltre, è ora in discussione la proposta di legge per rendere inapplicabile il rito abbreviato e il conseguente sconto di pena ai delitti puniti con l'ergastolo. Al Senato a breve inizieranno le votazioni per il decreto-legge “sicurezza”. Per la capitale il contratto di Governo prevede maggiori poteri al sindaco, che di fronte a situazioni di illegalità deve poter agire tempestivamente, senza intralci burocratici.

Nessuno potrà restituire a Desirée la vita che le è stata brutalmente strappata, ma i cittadini devono sapere che lo Stato è presente. Desirée e i suoi familiari meritano una giustizia rapida e senza sconti: questo sarà il nostro impegno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Elisa Tripodi. Ne ha facoltà.

ELISA TRIPODI (M5S). Presidente, onorevoli colleghi, pochi giorni fa nella mia regione, la Valle d'Aosta, la Corte dei conti ha condannato ben dieci degli attuali membri del consiglio regionale. Nella sentenza si legge che questi hanno agito in contrasto con i principi di economicità, efficienza ed efficacia dell'azione pubblica, con decisioni che si sono risolte in un danno erariale per aver trascurato tutti gli indicatori e i segnali di irreversibili crisi che provenivano dalle analisi svolte sulla situazione economica del Casino de la Vallée: situazione che era già gravemente compromessa, tanto da rendere inutile ogni tentativo di salvataggio attraverso iniezioni finanziarie.

Ecco, se esiste ancora un po' di etica, di morale, di buonsenso e di rispetto per i cittadini e per la mia regione, invito, utilizzando la sacralità di quest'Aula, i consiglieri valdostani, condannati, a fare un passo indietro, in virtù delle responsabilità stigmatizzate nella sentenza della Corte dei conti; invito i condannati dalla Corte stessa a non indugiare nel presentare le loro dimissioni, liberi di continuare a difendersi e a lottare per dimostrare la loro estraneità ai fatti accertati dalla Corte, ma è doveroso farlo da cittadini e non più da consiglieri, in virtù del rispetto della carica, della pubblica amministrazione e degli elettori.

Mi auguro che, vista la precaria situazione politica creatasi e la conseguente possibilità di formare una nuova giunta, non siano proprio loro ad essere i nuovi amministratori della mia regione. I cittadini hanno già pagato un prezzo troppo alto per la smania di potere e di controllo su tutto e su tutti dei soggetti che, in virtù della sentenza della Corte, hanno vilipeso la cosa pubblica. Quanto ancora dovranno pagare i miei concittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Enrica Segneri. Ne ha facoltà.

ENRICA SEGNERI (M5S). Presidente, colleghi, ritengo doveroso intervenire per manifestare la nostra preoccupazione e vicinanza a tutte le persone che in queste ore stanno vivendo momenti drammatici a causa del maltempo, che da stamattina imperversa in tutta Italia. Siamo profondamente addolorati per le vittime segnalate finora, un triste e doloroso bilancio che speriamo si arresti.

In provincia di Frosinone, su una strada all'altezza di Castrocielo, un albero si è abbattuto su un'auto, provocando la morte di due giovani di Arce.

Stessa drammatica sorte per un uomo a Terracina, imprigionato nell'auto su cui si è abbattuto un albero a causa di una tromba d'aria. E ancora, un giovane di appena 21 anni, originario della provincia di Caserta, muore colpito da un albero mentre cammina nel quartiere di Fuorigrotta a Napoli. Il ricovero all'ospedale “San Paolo” non è purtroppo servito a salvargli la vita. Una donna di Albisola Superiore, nel savonese, perde la vita colpita da un oggetto fatto volare dal vento. La donna è stata portata all'ospedale di Savona dove purtroppo è morta.

L'allerta rimane rossa in diverse regioni ed è prolungata in Liguria, sulla riviera centrale, e nell'intero entroterra padano e resta in vigore per il territorio di Genova. A Venezia gran parte della città è allagata per la quarta acqua più alta di tutti i tempi. Sono complessivamente 1.600 gli interventi effettuati nella sola giornata di oggi dai vigili del fuoco in tutta Italia per fronteggiare l'ondata di maltempo che ha colpito il Paese. Il Parlamento, in rappresentanza di tutti i cittadini, vigilerà attentamente su quanto sta accadendo e sarà presente ad ogni richiesta di aiuto. Siamo orgogliosi di quanti, in queste ore, stanno prestando servizio nei territori per non far mancare la presenza dello Stato in questi momenti di forte difficoltà. La macchina dei soccorsi in Italia, dai vigili del Fuoco alla protezione civile, dall'ampia rete di associazionismo che caratterizza il nostro Paese…

PRESIDENTE. Concluda.

ENRICA SEGNERI (M5S). …fino ad arrivare al contributo volontario dei semplici cittadini, rappresenta l'Italia migliore, di cui andare fieri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Luca Migliorino. Ne ha facoltà.

LUCA MIGLIORINO (M5S). Grazie, Presidente. Relativamente ai danni causati dal maltempo, come la mia collega, voglio portare la solidarietà ai comuni di Siena, Sovicille, Monteriggioni e della provincia tutta. Sono in costante contatto con i cittadini senesi e ringrazio per i 132 interventi dei vigili del fuoco, alcuni dei quali sono ancora in corso, della polizia municipale e di tutti coloro che si stanno prodigando per riportare la situazione alla normalità. Ho appena appreso che il tetto della scuola “Saffi” è stato divelto. Invito le autorità locali a non sottovalutare le allerte meteo e a prendere le più sicure precauzioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 30 ottobre 2018 - Ore 9,30:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze. (C. 1209-A)

Relatori: ROSPI, per l'VIII Commissione; DI MURO, per la IX Commissione.

La seduta termina alle 20,30.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Tuzi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 5 il deputato Nobili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 10 le deputate Rotta e Paita hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 17 il deputato De Lorenzis ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 20 i deputati Maraia e Di Sarno hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 21, 41, 45 e 50 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 23 e 33 la deputata Papiro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 28 il deputato Buratti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 33 il deputato Mollicone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 37 la deputata Serracchiani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 41 il deputato Mariani ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 42 i deputati Cataldi e Zoffili hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 43 il deputato Cataldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 46 e 47 la deputata Piera Aiello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 49 il deputato Zanichelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 51 alla n. 61 la deputata Bonomo ha segnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 52 il deputato Casciello ha segnalato che non è riuscito ad astenersi;

nella votazione n. 58 il deputato Nobili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 63 il deputato Ferrari ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 66 il deputato Enrico Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 81 la deputata Paita ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 82 la deputata Siragusa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 1209-A - em. 4-bis.303 448 448 0 225 173 275 61 Resp.
2 Nominale em. 4-ter.16 450 368 82 185 90 278 60 Resp.
3 Nominale em. 4-ter.300 449 426 23 214 151 275 60 Resp.
4 Nominale em. 4-ter.1 456 372 84 187 92 280 61 Resp.
5 Nominale em. 4-ter.2 453 453 0 227 174 279 61 Resp.
6 Nominale em. 4-ter.8 455 455 0 228 176 279 61 Resp.
7 Nominale em. 4-ter.9 451 393 58 197 117 276 61 Resp.
8 Nominale art. agg. 4-ter.01 461 461 0 231 183 278 61 Resp.
9 Nominale art. agg. 4-ter.02 461 461 0 231 184 277 61 Resp.
10 Nominale art. agg. 4-ter.03 457 457 0 229 179 278 61 Resp.
11 Nominale art. agg. 4-ter.04 462 462 0 232 184 278 61 Resp.
12 Nominale art. agg. 4-ter.07 462 462 0 232 184 278 61 Resp.
13 Nominale art. agg. 4-ter.017 470 470 0 236 189 281 61 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 5.3 465 465 0 233 189 276 61 Resp.
15 Nominale em. 5.4 463 463 0 232 186 277 61 Resp.
16 Nominale em. 5.8 464 464 0 233 185 279 61 Resp.
17 Nominale em. 5.9 463 463 0 232 183 280 61 Resp.
18 Nominale em. 5.10 466 466 0 234 186 280 61 Resp.
19 Nominale em. 5.17 462 462 0 232 182 280 60 Resp.
20 Nominale em. 5.18 465 442 23 222 162 280 60 Resp.
21 Nominale em. 5.34 463 463 0 232 190 273 60 Resp.
22 Nominale em. 5.22 468 468 0 235 468 0 60 Appr.
23 Nominale em. 5.33 463 462 1 232 186 276 60 Resp.
24 Nominale em. 5.21 466 464 2 233 185 279 60 Resp.
25 Nominale em. 5.19 469 468 1 235 187 281 60 Resp.
26 Nominale em. 5.25 465 440 25 221 163 277 60 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 5.26 465 440 25 221 161 279 60 Resp.
28 Nominale em. 5.27 460 459 1 230 179 280 60 Resp.
29 Nominale em. 5.29 468 467 1 234 186 281 60 Resp.
30 Nominale em. 5.101 463 463 0 232 184 279 60 Resp.
31 Nominale em. 5.500 464 463 1 232 462 1 60 Appr.
32 Nominale em. 5.57 461 460 1 231 182 278 60 Resp.
33 Nominale em. 5.44 456 455 1 228 176 279 60 Resp.
34 Nominale art. agg. 5.09, 5.015 456 367 89 184 90 277 60 Resp.
35 Nominale art. agg. 5.08 447 446 1 224 88 358 60 Resp.
36 Nominale art. agg. 6.01, 6.03 454 430 24 216 155 275 60 Resp.
37 Nominale em. 6-bis. 300 455 454 1 228 181 273 60 Resp.
38 Nominale em. 7.1 443 411 32 206 146 265 60 Resp.
39 Nominale em. 7.4 453 452 1 227 183 269 60 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale em. 7.17 463 462 1 232 190 272 60 Resp.
41 Nominale em. 7.16 458 457 1 229 187 270 60 Resp.
42 Nominale em. 7.302 460 364 96 183 90 274 58 Resp.
43 Nominale em. 7.500 458 457 1 229 457 0 58 Appr.
44 Nominale em. 7.400 451 450 1 226 450 0 58 Appr.
45 Nominale art. agg. 7.02 453 452 1 227 181 271 58 Resp.
46 Nominale em. 8.2 447 447 0 224 180 267 57 Resp.
47 Nominale em. 8.6 454 364 90 183 92 272 57 Resp.
48 Nominale em. 8.4 457 456 1 229 184 272 57 Resp.
49 Nominale em. 8.500 467 373 94 187 373 0 57 Appr.
50 Nominale em. 8.19 460 459 1 230 159 300 57 Resp.
51 Nominale em. 9.8, 9.13 462 371 91 186 91 280 55 Resp.
52 Nominale em. 9.5, 9.2 461 460 1 231 179 281 55 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale em. 9.3 458 457 1 229 183 274 55 Resp.
54 Nominale art. agg. 9.03, 9.025 464 371 93 186 92 279 55 Resp.
55 Nominale art. agg. 9.04 468 466 2 234 185 281 55 Resp.
56 Nominale art. agg. 9.026 468 466 2 234 184 282 55 Resp.
57 Nominale art. agg. 9.027 462 461 1 231 183 278 55 Resp.
58 Nominale art. agg. 9.017 464 375 89 188 97 278 55 Resp.
59 Nominale art. agg. 9.010 468 467 1 234 187 280 55 Resp.
60 Nominale art. agg. 9.012 462 462 0 232 185 277 55 Resp.
61 Nominale em. 9-bis.300 466 440 26 221 162 278 55 Resp.
62 Nominale art. agg. 9-bis.0300 459 357 102 179 80 277 55 Resp.
63 Nominale art. agg. 10.01 463 460 3 231 158 302 55 Resp.
64 Nominale art. agg. 11.01 466 439 27 220 157 282 55 Resp.
65 Nominale art. agg. 11.010 466 465 1 233 181 284 55 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale art. agg. 11.011 463 437 26 219 157 280 55 Resp.
67 Nominale art. agg. 11.04 460 371 89 186 90 281 56 Resp.
68 Nominale em. 12.300 462 424 38 213 79 345 55 Resp.
69 Nominale em. 12.16 459 456 3 229 175 281 55 Resp.
70 Nominale em. 12.308 460 375 85 188 94 281 55 Resp.
71 Nominale em. 12.307 460 369 91 185 91 278 55 Resp.
72 Nominale em. 12.303 458 366 92 184 87 279 55 Resp.
73 Nominale em. 12.304 rif. 446 445 1 223 441 4 55 Appr.
74 Nominale em. 12.21, 12.22 447 446 1 224 170 276 55 Resp.
75 Nominale em. 12.25 447 424 23 213 146 278 55 Resp.
76 Nominale em. 12.29 453 366 87 184 86 280 55 Resp.
77 Nominale em. 12.30 444 356 88 179 79 277 55 Resp.
78 Nominale em. 13.1 447 446 1 224 165 281 55 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 82)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nominale em. 13.4, 13.6 450 449 1 225 168 281 54 Resp.
80 Nominale art. agg. 13.01 450 393 57 197 87 306 55 Resp.
81 Nominale em. 14.2 429 353 76 177 80 273 55 Resp.
82 Nominale em. 14.300 441 431 10 216 157 274 55 Resp.