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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 11 febbraio 2022

ULTERIORE NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME
DEGLI ARGOMENTI IN CALENDARIO

Mozione n. 1-00581 - Iniziative relative all'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 55 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 25 minuti
MoVimento 5 Stelle 48 minuti
Lega – Salvini premier 43 minuti
Partito Democratico 35 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente 32 minuti
Fratelli d'Italia 23 minuti
Italia Viva 21 minuti
Coraggio Italia 19 minuti
Liberi e Uguali 17 minuti
Misto: 27 minuti
  Alternativa 9 minuti
  MAIE-PSI-Facciamo eco 4 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia – USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Europa Verde – Verdi Europei 2 minuti
  Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Azione – +Europa – Radicali Italiani 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione

Mozione n. 1-00572 e abb. - Misure a sostegno del comparto automobilistico

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 55 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 25 minuti
MoVimento 5 Stelle 48 minuti
Lega – Salvini premier 43 minuti
Partito Democratico 35 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente 32 minuti
Fratelli d'Italia 23 minuti
Italia Viva 21 minuti
Coraggio Italia 19 minuti
Liberi e Uguali 17 minuti
Misto: 27 minuti
  Alternativa 9 minuti
  MAIE-PSI-Facciamo eco 4 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia – USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Europa Verde – Verdi Europei 2 minuti
  Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Azione – +Europa – Radicali Italiani 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione di ciascuna mozione

Mozione n. 1-00543 - Iniziative per la diagnosi e la cura dei disturbi dello spettro autistico

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 55 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 25 minuti
MoVimento 5 Stelle 48 minuti
Lega – Salvini premier 43 minuti
Partito Democratico 35 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente 32 minuti
Fratelli d'Italia 23 minuti
Italia Viva 21 minuti
Coraggio Italia 19 minuti
Liberi e Uguali 17 minuti
Misto: 27 minuti
  Alternativa 9 minuti
  MAIE-PSI-Facciamo eco 4 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia – USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Europa Verde – Verdi Europei 2 minuti
  Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Azione – +Europa – Radicali Italiani 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione

Mozione n. 1-00211 - Iniziative per la prevenzione e la cura delle malattie reumatiche

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 55 minuti
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 25 minuti
MoVimento 5 Stelle 48 minuti
Lega – Salvini premier 43 minuti
Partito Democratico 35 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente 32 minuti
Fratelli d'Italia 23 minuti
Italia Viva 21 minuti
Coraggio Italia 19 minuti
Liberi e Uguali 17 minuti
Misto: 27 minuti
  Alternativa 9 minuti
  MAIE-PSI-Facciamo eco 4 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia – USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Europa Verde – Verdi Europei 2 minuti
  Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Azione – +Europa – Radicali Italiani 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 29 novembre 2021

Pdl n. 1870–1934–2045–2051-2802–2993-A – Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, di proroga del termine per la riduzione delle dotazioni dell'Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell'Aeronautica militare, nonché in materia di avanzamento degli ufficiali. Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale

Seguito dell'esame: 7 ore.

Relatori 40 minuti
(complessivamente)
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 20 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto
(con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 29 minuti
MoVimento 5 Stelle 48 minuti
Lega – Salvini premier 44 minuti
Partito Democratico 36 minuti
Forza Italia – Berlusconi presidente 33 minuti
Fratelli d'Italia 23 minuti
Italia Viva 22 minuti
Coraggio Italia 20 minuti
Liberi e Uguali 18 minuti
Misto: 25 minuti
  Alternativa 7 minuti
  MAIE-PSI-Facciamo eco 4 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia – USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Europa Verde – Verdi Europei 2 minuti
  Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Azione – +Europa – Radicali Italiani 2 minuti

TESTO AGGIORNATO AL 14 FEBBRAIO 2022

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta dell'11 febbraio 2022

  Amitrano, Ascani, Baldelli, Barelli, Bergamini, Boschi, Brescia, Brunetta, Bruno Bossio, Cancelleri, Carfagna, Casa, Castelli, Cavandoli, Cecconi, Cestari, Cirielli, Colletti, Colucci, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Girolamo, Delmastro Delle Vedove, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fassino, Gregorio Fontana, Ilaria Fontana, Foti, Fragomeli, Franceschini, Frassini, Frusone, Galantino, Galizia, Galli, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grande, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Lapia, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lucaselli, Lupi, Macina, Maggioni, Magi, Marattin, Marin, Martinciglio, Migliore, Molinari, Molteni, Morelli, Mulè, Mura, Nardi, Nesci, Nitti, Orlando, Paita, Parolo, Pastorino, Perantoni, Pezzopane, Rampelli, Rizzo, Andrea Romano, Rosato, Rotta, Ruocco, Sangregorio, Sasso, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Silli, Sisto, Spadoni, Speranza, Tabacci, Tasso, Tomasi, Vignaroli, Leda Volpi, Zanettin, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 9 febbraio 2022 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   MISITI: «Istituzione del Dipartimento per le politiche di gestione e di sviluppo del settore cinofilo presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nonché disposizioni concernenti la figura professionale di istruttore, addestratore ed educatore cinofilo» (3459);

   ORFINI: «Modifiche all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e altre disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado» (3460);

   ORFINI: «Disposizioni in materia di formazione e reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria» (3461);

   CAIATA ed altri: «Riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto per le prestazioni delle società sportive impegnate in progetti di sensibilizzazione e sostegno sociale» (3462);

   UNGARO ed altri: «Modifiche alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, in materia di esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini italiani residenti all'estero» (3463).

  In data 10 febbraio 2022 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   SIANI ed altri: «Introduzione dell'articolo 5-bis della legge 5 giugno 1990, n. 135, in materia di assistenza dei minori affetti dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV) o dalla sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) e delle loro famiglie» (3464);

   MAGI: «Modifiche al codice penale, in materia di abolizione delle misure di sicurezza detentive per soggetti imputabili e di disciplina della libertà vigilata» (3465);

   BERLINGHIERI e SERRACCHIANI: «Istituzione della legge annuale per la parità di genere e la valorizzazione del ruolo delle donne nella società e nelle istituzioni» (3466).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di proposte di
inchiesta parlamentare.

  In data 10 febbraio 2022 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di inchiesta parlamentare d'iniziativa della deputata:

   DE GIORGI: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dei controlli sanitari e ambientali e sull'efficacia delle misure adottate in relazione all'attività dello stabilimento siderurgico di Taranto» (Doc. XXII, n. 61).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):

  BELOTTI ed altri: «Istituzione delle feste di San Nicola, nella data del 6 dicembre, e di Santa Lucia, nella data del 13 dicembre, quali giorni festivi nei territori in cui esse costituiscono date tradizionali per la consegna dei doni ai bambini» (3415) Parere delle Commissioni V e XI.

   II Commissione (Giustizia)

  BARTOLOZZI: «Delega al Governo in materia di determinazione dei criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale» (3085) Parere delle Commissioni I e V.

   VII Commissione (Cultura)

  ZANETTIN ed altri: «Intitolazione dello Stadio Olimpico di Roma a Paolo Rossi» (3398) Parere delle Commissioni I, V e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XI Commissione (Lavoro)

  DE LORENZO ed altri: «Modifica all'articolo 18 della legge 12 marzo 1999, n. 68, in materia di inserimento delle donne vittime di violenza domestica nelle categorie protette ai fini del collocamento obbligatorio al lavoro» (3404) Parere delle Commissioni I, V, X, XII e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Comitato parlamentare
per la sicurezza della Repubblica.

  Il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, con lettera in data odierna, ha trasmesso la relazione annuale di cui all'articolo 35, comma 1, della legge n. 124 del 2007, approvata nella seduta del 9 febbraio 2022.

  Il predetto documento sarà stampato e distribuito (Doc. XXXIV, n. 8).

Trasmissione dalla Presidenza
del Consiglio dei ministri.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 31 gennaio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1-bis del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, concernente l'esercizio di poteri speciali in materia di servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022, recante esercizio di poteri speciali, con prescrizioni, in relazione alla notifica della società Vodafone Italia Spa concernente l'aggiornamento del software delle stazioni radio base e del loro sistema di gestione OSS inerenti alla System release 17.1 di Huawei (procedimento n. 406/2021).

  Questo decreto è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Presidente
del Consiglio dei ministri.

  Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 9 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8, comma 7, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, la relazione sull'erogazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale, aggiornata al 31 dicembre 2021, e sulla verifica dei risultati ottenuti mediante gli interventi finanziati negli anni precedenti (Doc. LXIV, n. 4).

  Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Consiglio nazionale
dell'economia e del lavoro.

  Il Presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), con lettera in data 19 gennaio 2022, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 10 e 12 della legge 30 dicembre 1986, n. 936, un documento recante osservazioni e proposte concernenti il progetto di legge recante ridefinizione della missione e dell'organizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (atto Senato n. 2333 – atto Camera n. 544 e abbinate) (Doc. XXI, n. 16).

  Questo documento è trasmesso alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 8 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale, per l'esercizio 2020, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 525).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 9 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Giunta storica nazionale e degli istituti della rete, per l'esercizio 2020, cui sono allegati i documenti rimessi dagli enti ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 526).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 9 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria delle fondazioni lirico-sinfoniche, per l'esercizio 2019, cui sono allegati i documenti rimessi dagli enti ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 527).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dal Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

  Il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con lettera in data 28 gennaio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del decreto legislativo 14 maggio 2019, n. 50, la relazione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili sull'attività svolta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, corredata dalla relazione sulla sicurezza delle ferrovie e dalla relazione sulle reti ferroviarie isolate dal punto di vista funzionale, riferita all'anno 2020 (Doc. CLXXX, n. 4).

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con lettera in data 4 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 16 settembre 2020, la relazione sullo stato di avanzamento delle proposte ammesse a finanziamento nell'ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare, riferita all'anno 2021.

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente).

Trasmissione dal Ministro della salute.

  Il Ministro della salute, con lettere in data 31 gennaio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, le ordinanze 9 e 14 gennaio 2022, recanti ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

  Queste ordinanze sono depositate presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

  Il Ministro della salute, con lettera in data 9 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 8 marzo 2017, n. 24, la relazione sull'attività svolta dall'Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, riferita all'anno 2021 (Doc. CCXLII, n. 2).

  Questa relazione è trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 9 e 10 febbraio 2022, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Proposta di direttiva del Consiglio che stabilisce norme per prevenire l'uso improprio di entità di comodo a fini fiscali e che modifica la direttiva 2011/16/UE (COM(2021) 565 final), corredata dal relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto (SWD(2021) 579 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);

   Proposta di direttiva del Consiglio intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali nell'Unione (COM(2021) 823 final), corredata dal relativo allegato (COM(2021) 823 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) 2016/399 che istituisce un codice unionale relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (COM(2021) 891 final), corredata dal relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto (SWD(2021) 463 final), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia dell'Unione europea in materia di normazione – Definire norme globali a sostegno di un mercato unico dell'Unione europea resiliente, verde e digitale (COM(2022) 31 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) n. 1025/2012 per quanto riguarda le decisioni delle organizzazioni europee di normazione relative alle norme europee e ai prodotti della normazione europea (COM(2022) 32 final), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);

   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di Forum mondiale per l'armonizzazione dei regolamenti sui veicoli della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite riguardo alle proposte di modifica dei regolamenti ONU nn. 0, 9, 10, 13, 39, 46, 51, 53, 55, 63, 78, 79, 90, 107, 108, 109, 116, 117, 121, 125, 141, 142, 148, 149, 152, 154, 160, 161, 162 e 163, alla proposta di un nuovo regolamento ONU sugli pneumatici chiodati, alla proposta di un nuovo regolamento tecnico mondiale (GTR) ONU sulla durata delle batterie di bordo dei veicoli elettrici, alla proposta di modifica della risoluzione consolidata R.E.5, alla proposta di autorizzazione a elaborare la modifica 4 del GTR ONU n. 3, nonché alla proposta di autorizzazione a elaborare un nuovo GTR ONU sulle emissioni di particolato dai freni (COM(2022) 36 final), corredata dal relativo allegato (COM(2022) 36 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti);

   Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla fornitura di assistenza macrofinanziaria all'Ucraina (COM(2022) 37 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri). Questa proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 10 febbraio 2022;

   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di Centro internazionale per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti (ICSID) (COM(2022) 38 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);

   Proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda la proroga del periodo di applicazione del meccanismo facoltativo di inversione contabile alla cessione di determinati beni e alla prestazione di determinati servizi a rischio di frodi e del meccanismo di reazione rapida contro le frodi in materia di IVA (COM(2022) 39 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze).

  La Commissione europea, in data 9 febbraio 2022, ha trasmesso un nuovo testo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto che accompagna il documento proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2011/61/UE e 2009/65/CE per quanto riguarda gli accordi di delega, la gestione del rischio di liquidità, le segnalazioni a fini di vigilanza, la fornitura dei servizi di custodia e di depositario e la concessione di prestiti da parte di fondi di investimento alternativi (SWD(2021) 341 final/2), che sostituisce il documento SWD(2021) 341 final, già assegnato, in data 4 febbraio 2022, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla VI Commissione (Finanze), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), nonché alla medesima XIV Commissione ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 8 e 10 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:

   Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prestazione energetica nell'edilizia (rifusione) (COM(2021) 802 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Il nuovo quadro dell'Unione europea per la mobilità urbana (COM(2021) 811 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti, che modifica il regolamento (UE) 2021/1153 e il regolamento (UE) n. 913/2010 e abroga il regolamento (UE) n. 1315/2013 (COM(2021) 812 final);

   Proposta di direttiva del Consiglio intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali nell'Unione (COM(2021) 823 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio volto ad affrontare le situazioni di strumentalizzazione nel settore della migrazione e dell'asilo (COM(2021) 890 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) 2016/399 che istituisce un codice unionale relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (COM(2021) 891 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni su una strategia europea per le università (COM(2022) 16 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa alla definizione di una dichiarazione europea sui diritti e i princìpi digitali (COM(2022) 27 final);

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'ottava relazione sulla coesione: la coesione in Europa in vista del 2050 (COM(2022) 34 final);

   Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro a seguito di una domanda presentata dalla Francia – EGF/2021/007 FR/Selecta (COM(2022) 35 final).

Trasmissione dall'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali.

  Il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, con lettera in data 31 gennaio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 12, comma 5-bis, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130, la prima relazione sulla sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, riferita all'anno 2021 (Doc. CLXXX-bis, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dalla Regione Marche.

  La Regione Marche, in qualità di commissario delegato titolare di contabilità speciale, con lettere pervenute in data 31 gennaio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 27, comma 4, del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, i rendiconti, per l'anno 2021, relativi:

   alla contabilità speciale n. 5753, concernente le attività svolte a valere sulle risorse di cui all'articolo 1, comma 290, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 marzo 2013, per il finanziamento degli interventi connessi agli eventi alluvionali e alle eccezionali precipitazioni nevose verificatisi rispettivamente nel marzo 2011 e nel febbraio 2012 nelle Marche;

   alla contabilità speciale n. 5962, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi metereologici verificatisi nei giorni dal 4 al 6 marzo 2015 nel territorio della Regione Marche, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 264 del 2015 e n. 407 del 2016;

   alla contabilità speciale n. 6023, concernente le attività connesse all'eccezionale evento sismico che ha colpito le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria a far data dal 24 agosto 2016, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 388 del 2016;

   alla contabilità speciale n. 6083, concernente le attività connesse ai primi interventi di protezione civile finalizzati a contrastare la crisi di approvvigionamento idrico ad uso idropotabile nel territorio delle province di Pesaro e Urbino, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 493 del 2017.

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Trasmissione dal Garante del contribuente per la Basilicata.

  Il Garante del contribuente per la Basilicata, con lettera in data 31 gennaio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Basilicata, riferita all'anno 2021.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Garante del contribuente per la Liguria.

  Il Garante del contribuente per la Liguria, con lettera pervenuta in data 9 febbraio 2022, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Liguria, riferita all'anno 2021.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Atti di controllo e di indirizzo.

   Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza, anche normative, volte ad un'adeguata e corretta informazione medico-scientifica con riferimento all'emergenza da Covid-19 – 2-01408

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   fin dal 2003, l'organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha raccomandato a tutti i Paesi di predisporre piani pandemici aggiornati seguendo linee guida concordate e che tengano conto delle diverse fasi pandemiche, prevedendo per ogni fase e livello, obiettivi ed azioni;

   in Conferenza Stato-regioni, il 25 gennaio 2021, è stato sancito l'Accordo sul Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023);

   nell'ambito del Piano pandemico si evince che il Ministero della salute pianifica e attiva canali specifici di comunicazione verso i cittadini e i professionisti sanitari; il Piano sottolinea come la comunicazione sia una componente essenziale della preparazione e della gestione di situazioni d'urgenza sanitarie e riveste un ruolo centrale; informazioni accurate, tempestive e costanti consentono alle comunità di comprendere i rischi per la salute e rendono più facile coinvolgerle in azioni e comportamenti di prevenzione;

   nel Piano è riportato che, al fine di prevenire e contenere la divulgazione di fake news, sono considerati attori principali, oltre agli enti istituzionali, anche i cosiddetti «divulgatori scientifici»; lo stesso Piano sottolinea come sia essenziale un'attività formativa partecipata e concertata a livello nazionale, regionale e locale;

   un interessante studio del Censis – Disinformazione e fake news durante la pandemia: il ruolo delle agenzie di comunicazione del 23 aprile 2021 – ha messo in luce che l'epidemia da Covid-19 ha prodotto «un'informazione fatta di messaggi che (...) in molti casi si sono negati gli uni con gli altri (...), risultando poco chiari, ansiogeni, se non volutamente mistificatori» e che «anziché rassicurare e orientare gli italiani sui comportamenti da adottare e sulle cose da fare, le troppe informazioni poco chiare hanno finito con il determinare a loro volta confusione, allarmismo, paura e, talvolta persino comportamenti non corretti o, addirittura, sconsigliati»;

   secondo il 17° Rapporto Censis, il giudizio sulla presenza sulla scena mediatica degli esperti nei vari campi della medicina è negativo per il 45,8 per cento;

   l'Oms, già a febbraio 2020, metteva in guardia dall'«infodemia», l'epidemia cioè di informazioni fake sul virus e sulla sua diffusione ovvero un'abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti e indicazioni affidabili;

   anche a seguito di una segnalazione del Copasir circa una campagna di fake news, il 20 aprile 2020 è stata istituita l'«Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network»;

   nell'ambito dell'indagine svolta dal Copasir nel 2020, si evince l'allarme per una diffusa attività infodemica con conseguente polarizzazione del dibattito, che rappresenta un rischio, dinanzi al quale l'unico argine è una comunicazione unitaria e istituzionale;

   secondo l'articolo 4 del decreto legislativo n. 208 del 2021, sono princìpi fondamentali del sistema radiotelevisivo la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, l'obiettività, la completezza, la lealtà e l'imparzialità dell'informazione, mentre, secondo il successivo articolo 6, l'attività di informazione radiotelevisiva deve garantire «la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni»;

   il Testo unico dei doveri del giornalista, all'articolo 6, ha stabilito che il giornalista evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate e diffonde notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche;

   l'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha pubblicato diversi rapporti sulla disinformazione in relazione all'emergenza da Covid-19 e ha istituito un tavolo permanente, il «Tavolo delle piattaforme digitali e dei big data», focalizzato sulle iniziative volte al contrasto della disinformazione online su temi medico-sanitari e relativi al contagio; sempre l'Agcom ha istituito il «Tavolo servizi media», la cui attività è diretta al monitoraggio del rispetto dell'Atto emanato dall'Autorità a tutela della correttezza dell'informazione con riferimento al «Covid-19» (delibera n. 129/20/CONS), nell'ottica di fornire ai cittadini informazioni verificate sul Coronavirus, nonché sulla prevenzione e sul trattamento dell'infezione;

   l'Agcom, con il succitato Atto, nell'invitare i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici ad assicurare un'adeguata e completa copertura informativa sul tema del «Covid-19», ha rappresentato:

    a) che l'attività di informazione televisiva costituisce servizio di interesse generale e che tutte le emittenti sono tenute ad assicurare un'adeguata informazione sui fatti di attualità al fine di concorrere alla formazione di un'opinione pubblica consapevole. Nel contesto dell'emergenza, appare prioritario garantire un'informazione corretta, scientificamente fondata, sui comportamenti da assumere per contrastare la diffusione del virus;

    b) che gli argomenti trattati nei programmi costituiscono oggetto di attenzione, discussione, polarizzazione nei social media, i quali rappresentano forme significative, talvolta prevalenti per alcune fasce della popolazione, di accesso alle informazioni, nonché di espressione, formazione e consolidamento dell'opinione pubblica;

    c) che è necessario, da parte dei suddetti fornitori di servizi, assicurare la testimonianza di autorevoli esperti del mondo della scienza e della medicina;

   secondo i princìpi generali richiamati nel regolamento sul codice di comportamento dei dipendenti pubblici «il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti»;

   la generalità delle strutture sanitarie, nel recepire il succitato Codice di comportamento, disciplina la comunicazione all'esterno sottolineando che i rapporti con i mezzi di informazione, su argomenti o attività istituzionali, sono di norma tenuti dalla direzione aziendale o dagli eventuali professionisti espressamente incaricati e, dunque, i dipendenti, fatti salvi i diritti di opinione e di critica costruttiva e di diffusione delle informazioni a tutela dei diritti sindacali, si astengono da dichiarazioni pubbliche, da commenti o giudizi pubblici che possano andare a detrimento del prestigio e dell'immagine della struttura sanitaria –:

   se il Governo intenda adottare iniziative volte a delineare il quadro normativo ottimale per assicurare un'informazione adeguata in fase di emergenza sanitaria che coinvolga tutti coloro che lavorano nel Sistema sanitario nazionale e che, a qualsiasi titolo, anche extraprofessionale, ne portano all'esterno le informazioni, anche al fine di prevenire e contenere la divulgazione di disinformazione e fake-news, motivo della diffusione di comportamenti non corretti ovvero pericolosi;

   se il Governo intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, finalizzate ad evitare una sovraesposizione mediatica che potrebbe fuorviare il messaggio corretto che deve arrivare ai cittadini, nonché evitare che l'esercente la professione sanitaria, dipendente di una struttura pubblica o privata, convenzionata o accreditata, e/o i dipendenti e i collaboratori, gli organismi ed enti di diretta collaborazione con il Ministero della salute forniscano pareri contrastanti, frutto di legittime sensibilità diverse, ma che possono comunque generare confusione;

   se il Governo intenda adottare iniziative di competenza, in raccordo con l'Agcom, al fine di contenere l'infodemia in atto nei media italiani e contrastare quelle condotte che contribuiscono a diffondere informazioni fuorvianti, contraddittorie e scientificamente infondate sull'emergenza e che non permettono ai cittadini di ricevere informazioni verificate e fondate;

   se il Governo intenda adottare iniziative di competenza, anche in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti e gli organi di informazione, per una diffusione di notizie sanitarie scevra da forme di sensazionalismo e fondata su solide basi scientifiche.
(2-01408) «Trizzino, Schullian».


Iniziative in merito all'acquisto e all'uso di braccialetti elettronici per la prevenzione ed il contrasto dei delitti di genere, anche in relazione all'aggiornamento dei dati del rapporto sull'applicazione del cosiddetto Codice rosso – 2-01417

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   il Consiglio dei ministri ha approvato il 3 dicembre 2021 il disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica;

   purtroppo, la piaga dei femminicidi continua a popolare la cronaca del nostro Paese: secondo il report periodico elaborato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale del Ministero dell'interno, nel periodo che va dal 1° gennaio al 14 novembre 2021, sono stati registrati 252 omicidi, con 103 vittime donne, di cui 87 uccise in ambito familiare/affettivo;

   analizzando i reati del periodo sopra indicato, rispetto a quello analogo dello scorso anno, si nota un lieve decremento (-2 per cento) nell'andamento generale degli eventi, con le vittime di genere femminile che invece mostrano un leggero aumento (+3 per cento);

   sull'evoluzione del fenomeno criminale della «violenza di genere» si è espresso recentemente il Primo Presidente della Corte di cassazione, in occasione della inaugurazione dell'anno giudiziario 2021; nella Relazione che fa il punto sullo stato della giustizia nell'anno 2020, il Presidente Pietro Curzio ha rilevato, infatti, come gli uffici giudiziari di merito segnalino «l'accresciuta consapevolezza da parte dei cittadini e delle istituzioni del fenomeno della violenza ai danni delle donne in ambito familiare o domestico e nella società»;

   se, per un verso, non si segnalano particolari disfunzioni derivanti dall'entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere introdotte dalla recente legge n. 69 del 2019 (cosiddetto Codice Rosso), dall'altro lato, si registra un incremento dei reati spia, quali i maltrattamenti in famiglia, lo stalking e le altre violenze ai danni delle donne;

   le nuove norme introdotte dal citato disegno di legge introdotte spaziano sugli ambiti della sicurezza, della protezione, della prevenzione e del sostegno anche economico alle vittime: il testo prevede una maggiore tutela alle donne che denunciano, insieme ad un rafforzamento degli interventi cautelari sugli uomini maltrattanti, come ad esempio il braccialetto elettronico;

   nello specifico, si introduce una stretta sull'uso di questo dispositivo per chi minaccia o maltratta, quale strumento di tutela: l'articolo 3 stabilisce l'applicazione della misura cautelare in carcere «nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti tecnici di controllo disposti con la misura degli arresti domiciliari o con le misure di cui agli articoli 282-bis (obbligo di allontanamento dalla casa familiare) o 282-ter (divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa)»;

   inoltre, si stabilisce che, nel disporre la misura coercitiva dell'allontanamento dalla casa familiare con il braccialetto elettronico, «il giudice preveda altresì l'applicazione, anche congiunta, di una misura più grave qualora l'imputato neghi il consenso all'adozione delle citate modalità di controllo»;

   è opportuno rilevare come il dispositivo in questione, nato come misura alternativa alla detenzione per assicurare una vigilanza in tempo reale degli indagati o detenuti scarcerati, è stato introdotto in Italia (in ritardo rispetto agli altri Paesi) nel 2001, ma in questi venti anni il suo utilizzo si è rivelato un fallimento, tra costi elevati, pochissime attivazioni e problemi di collaudo: basti pensare che fino al 2011 i braccialetti elettronici attivati erano stati solo 14, per una spesa complessiva di 81,3 milioni di euro, come emerge dalla relazione della Corte dei conti;

   in presenza di reati di violenza di genere, l'applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico unitamente alla misura coercitiva richiesta (ritenuta adeguata e proporzionata) appare indispensabile per garantire l'incolumità della persona offesa: la natura abituale del reato, la conseguente presenza di un alto tasso di recidiva, la notoria escalation delle condotte verso forme di violenze fisiche sempre più estese e gravi, le esigenze cautelari finalizzate ad evitare la commissione di delitti della stessa specie (e/o di violenza alla persona), non consentono oggettivamente di fare affidamento sulla capacità di autocontrollo dell'indagato/imputato;

   già da più di un anno, in Francia è entrato in vigore il braccialetto contro le violenze coniugali: in grado di geolocalizzare un consorte o un ex consorte violento, lancerà un allarme in caso di avvicinamento alla sua vittima; sarà poi il giudice a determinare il perimetro in cui si può muovere il sorvegliato intorno alla vittima, con la possibilità per il marito o il compagno che rimane d'accordo sul provvedimento di vedere ridotta la pena;

   questo braccialetto permette alla vittima di agire in ogni momento, senza la necessità di avere un telefono a disposizione e senza perdere tempo prezioso nel fare una chiamata alla centrale di polizia;

   in data 24 novembre 2020, il Ministero della giustizia ha pubblicato un primo bilancio (Il Rapporto: un anno di «Codice Rosso») della legge n. 69 del 2019, ad un anno dalla sua entrata in vigore, al fine di fornire un primo dato di conoscenza relativo all'applicazione della disciplina sia con riferimento ai nuovi reati introdotti, sia con riguardo ai corrispondenti elementi processuali di rilievo in termini di denunce, pendenze e condanne, anche per procedere ad ogni eventuale iniziativa di perfezionamento o intervento;

   alla base della ricerca ministeriale vi era la volontà di realizzare una verifica sull'efficacia delle riforme, al fine di procedere ad ogni eventuale iniziativa di perfezionamento, nonché l'obiettivo di condividere i risultati statistici e perseguire un livello di maggiore consapevolezza degli operatori, mediante la diffusione delle buone pratiche;

   ad oggi non risulta che il Ministero della giustizia abbia effettuato l'aggiornamento dei suddetti dati, con relativa pubblicazione dei risultati –:

   se il Ministro non intenda provvedere, ed in quali tempi, all'aggiornamento del rapporto sul «Codice Rosso»;

   se non intenda, in primis, verificare, presso il Ministero dell'interno, la disponibilità dei dispositivi suddetti, anche al fine di adottare rapide e opportune iniziative finalizzate ad un uso effettivo e potenziato degli stessi per la prevenzione ed il contrasto ai delitti di genere;

   se intenda inviare al Ministero dell'interno, al fine di informarlo delle peculiari esigenze e necessità del Ministero della giustizia per il prossimo bando di gara, una richiesta di acquisto di braccialetti elettronici per lo specifico utilizzo di prevenzione e contrasto dei delitti di genere, in modo da poter disporne attivamente.
(2-01417) «Ferraresi, Saitta, Bonafede, Ascari, Cataldi, Di Sarno, D'Orso, Giuliano, Perantoni, Salafia, Sarti, Scutellà, Alaimo, Azzolina, Baldino, Brescia, Maurizio Cattoi, Corneli, De Carlo, Dieni, Giordano, Francesco Silvestri, Elisa Tripodi, Del Grosso, Di Stasio, Vacca, Emiliozzi, Fantinati, Grande, Olgiati».


Elementi ed iniziative in ordine alla salvaguardia dei livelli idrici ad uso irriguo delle dighe in Basilicata, con particolare riferimento alla diga del Basentello – 2-01420

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:

   in data 21 gennaio 2021 l'Eipli (Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia) ha deciso di procedere all'apertura dello scarico di fondo della diga denominata Basentello in località Serra del Corvo, al confine tra la regione Basilicata e la Puglia, invaso che serve le aree ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Bradano-Metaponto;

   la diga del Basentello, ad oggi, a causa evidentemente delle scarse precipitazioni meteorologiche, presenta livelli di invasamento inferiori rispetto a quelli dell'anno scorso;

   l'Eipli ha avviato lo svuotamento dell'invaso su disposizione della direzione generale per le dighe per la necessità di mettere in campo delle opere di miglioramento idraulico al fine di mantenerne livelli accettabili;

   l'invaso non dovrebbe essere completamente svuotato ma portato alla quota di circa 259 metri sul livello del mare, rispetto ad una quota massima raggiungibile consentita di circa 271 metri, al fine di garantire gli standard di sicurezza della diga nel caso del verificarsi di eventi straordinari quali un terremoto;

   ovviamente, sul fondo della diga, sono presenti quantitativi di melma e di sedimenti di cui non si può avere contezza; pertanto, ai fini del calcolo del volume di acqua invasata idonea agli scopi irrigui non è possibile avere delle stime certe;

   nel momento in cui si procede all'apertura dello scarico di fondo dell'invaso potrebbe esserci il rischio concreto che gran parte della melma depositata sul fondo vada a finire nel fiume Bradano, e da questi nell'invaso di S. Giuliano (area Sic e Zps) che si trova a valle e che già di suo presenta problemi di interrimento;

   i volumi di acqua dell'invaso del Basentello non possono essere ripristinati rapidamente, ma solo, attraverso un ciclo pluriennale;

   è bene ricordare che l'invaso serve un'area geografica molto ampia, da sempre dedita all'agricoltura con colture di pregio e di alto valore aggiunto che potrebbero essere messe seriamente a rischio per le prossime stagioni; per questi motivi risultano giustificate le preoccupazioni delle numerose aziende agricole di quei territori;

   le sopra esposte problematiche accomunano tutti gli impianti grandi e piccoli presenti sul territorio lucano;

   e se a questo si aggiunge la mancata realizzazione dei lavoratori di manutenzione straordinaria, la diminuzione delle precipitazioni degli ultimi anni, la mancanza di autorizzazione «per motivi di sicurezza» a contenere il massimo della capienza possibile per la maggior parte degli invasi: ecco venire alla luce tutte le difficoltà e le incongruenze del sistema di «accumulo» regionale –:

   se al Ministro interpellato risulti che siano state avviate tutte le procedure idonee al fine di valutare quali iniziative tecnico-scientifiche porre in essere per la salvaguardia dei livelli idrici ad uso irriguo della diga del Basentello e delle altre dighe presenti sul territorio della regione Basilicata.
(2-01420) «Cillis, Bilotti, Cassese, Gallinella, Maglione, Marzana, Pignatone, Faro, Gallo, Manzo, Torto, Currò, Gabriele Lorenzoni, Migliorino, Zanichelli, Ficara, Cadeddu, Gagnarli, L'Abbate, Alberto Manca, Parentela, Flati, Lovecchio, Misiti, Caso, Scerra, Grimaldi, Martinciglio, Troiano, Donno».


Tempi di pubblicazione della graduatoria definitiva relativa alle somme da assegnare ai comuni per la messa in sicurezza e la riqualificazione di edifici per asili nido, scuole dell'infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia – 2-01396

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, per sapere – premesso che:

   il 22 marzo 2021, con decreto interministeriale, risulta approvato l'avviso pubblico relativo a 700 milioni di euro da assegnare ai comuni per la messa in sicurezza, la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione o la costruzione di edifici per asili nido, scuole dell'infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia, di cui all'articolo 1, comma 59, della legge 27 dicembre 2019, n. 160;

   l'avviso assegna le suddette risorse stanziate con la legge di bilancio per il 2020, dando priorità ai progetti che riguarderanno aree svantaggiate e periferie urbane;

   le risorse sono, in particolare, destinate a progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione di asili nido, scuole dell'infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia, con priorità per le strutture localizzate nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, con lo scopo di rimuovere gli squilibri economici e sociali ivi esistenti e a progetti volti alla riconversione di spazi delle scuole dell'infanzia attualmente inutilizzati, con la finalità del riequilibrio territoriale, anche nel contesto di progetti innovativi finalizzati all'attivazione di servizi integrativi che concorrano all'educazione dei bambini e soddisfino i bisogni delle famiglie in modo flessibile e diversificato sotto il profilo strutturale ed organizzativo;

   ad oggi risultano pubblicate, con data indicata del 4 agosto 2021, esclusivamente le graduatorie provvisorie, successivamente alle quali gli enti locali, risultati inseriti, avrebbero ricevuto richiesta di presentare, entro la data del 4 novembre 2021, la documentazione necessaria;

   a due mesi dalla presentazione della documentazione non risultano ancora pubblicate le graduatorie definitive;

   a partire da dicembre 2021 sono stati pubblicati i primi bandi per il finanziamento e la messa a disposizione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza riguardo al comparto scolastico, la quale scadenza sarebbe indicata nel mese di febbraio 2022 –:

   quali siano i tempi di pubblicazione della graduatoria definitiva relativa alle somme stanziate da assegnare ai comuni per la messa in sicurezza, la ristrutturazione e la riqualificazione di edifici per asili nido, scuole dell'infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia e se si intenda garantire che la pubblicazione della medesima graduatoria avvenga in tempo utile a consentire agli enti locali eventualmente esclusi di partecipare ai bandi finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
(2-01396) «Carnevali, Serracchiani, Di Giorgi, Piccoli Nardelli, De Maria, Rossi, Casu, Ciampi, Ceccanti, Madia, Zardini, Lorenzin, Zan, Orfini, Berlinghieri, Rizzo Nervo, Pagani, Benamati, Topo, Morani, Braga, De Luca, Morassut, Frailis, Navarra, Lotti, Sensi, Quartapelle Procopio, Boldrini, Cantini, Pollastrini, Critelli, Cenni, Vazio, Carla Cantone, Rotta, Viscomi, Fassino, Bonomo, Ciagà».


Iniziative di competenza volte alla prevenzione della violenza di genere nelle scuole, con particolare attenzione all'avvio di attività ispettive presso un liceo di Castrolibero, in provincia di Cosenza – 2-01419

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, per sapere – premesso che:

   l'Ufficio scolastico regionale della Calabria ha avviato un'ispezione nel liceo scientifico del polo scolastico «Valentini-Majorana» di Castrolibero (Cosenza) in relazione alla situazione che si sta registrando nell'istituto dopo che gli studenti, che stanno occupando la scuola, hanno riferito di presunte molestie sessuali ai danni di alcune studentesse da parte di un professore;

   si apprende a mezzo stampa che una ragazza avrebbe presentato denuncia ai carabinieri raccontando di essere stata vittima di molestie a sfondo sessuale da parte di un insegnante quando era al primo anno di scuola;

   al centro della vicenda ci sarebbero molteplici dichiarazioni che gli studenti avrebbero rilasciato pubblicamente, ed in particolare «attenzioni» e «richieste di foto particolari» da parte del docente alla ragazza, oggi maggiorenne, per ottenere la sufficienza nella propria materia;

   come emerso dalle testimonianze di circa una decina di ragazze i docenti coinvolti sarebbero almeno tre, perciò pare che i contorni della vicenda siano più ampi;

   sono state, inoltre, sottolineate presunte sottovalutazioni della suddetta vicenda, nonostante siano state manifestate proteste e disagi dalle ragazze e dai loro familiari;

   come riportato anche da Repubblica, all'istituto sono attesi gli ispettori del Ministero dell'istruzione e che il Ministro Bianchi ha chiesto una relazione alla dirigente scolastica, Iolanda Maletta, sui fatti accaduti;

   oltre allo sgomento, per i contorni di una storia di prevaricazioni e violenze, emerge la determinazione di questi giovani, che hanno ritrovato nel loro essere comunità, la forza e il coraggio di unirsi, denunciare ed alzare un prezioso cordone di protezione;

   la storia ha scosso anche l'opinione pubblica, la Conferenza delle donne democratiche calabrese ha annunciato che farà tutto affinché nulla sia insabbiato e ognuno si assuma la propria responsabilità per restituire a questi studenti la serenità per rientrare in classe e vivere con libertà la loro giovinezza –:

   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, il Governo intenda assumere al fine di verificare quanto accaduto, così che le autorità competenti, a partire dall'Ufficio scolastico regionale, attivino tutti gli strumenti a loro disposizione, atti a porre fine ad una situazione che con il passare dei giorni sta diventando sempre più difficile e tale da mettere seriamente in discussione i diritti fondamentali di ragazze e ragazzi in un momento tanto delicato della loro formazione umana e civile;

   quali iniziative il Governo intenda assumere affinché la scuola sia luogo di educazione al rispetto e presidio di prevenzione della violenza di genere.
(2-01419) «D'Elia, Bruno Bossio, Serracchiani, Avossa, Boldrini, Berlinghieri, Bonomo, Braga, Campana, Cantini, Carla Cantone, Carnevali, Cenni, Ciagà, Ciampi, De Micheli, Di Giorgi, Gribaudo, Incerti, La Marca, Lorenzin, Madia, Morani, Mura, Nardi, Pezzopane, Piccoli Nardelli, Pini, Pollastrini, Prestipino, Quartapelle Procopio, Rotta, Schirò».


Iniziative a sostegno dei settori produttivi maggiormente colpiti dai rincari energetici ed elementi in merito all'incremento della produzione nazionale di gas naturale e alla diversificazione delle fonti di energia – 2-01405

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   il Green Deal europeo ha l'obiettivo di decarbonizzare il settore energetico. A tal fine, le azioni da intraprendere dovranno portare al 2030 ad un 70 per cento dei consumi elettrici lordi che dovrà essere soddisfatto da energie rinnovabili rispetto all'attuale quota del 38 per cento;

   se entro il 2030 il 70 per cento dei consumi elettrici italiani dovrà essere coperto da energie pulite, va comunque ricordato che le energie rinnovabili non saranno sufficienti per i prossimi anni, in quanto potranno contare solamente per il 20-30 per cento del mix energetico;

   sotto questo aspetto il gas naturale è la risorsa-ponte tra mondo dei combustibili fossili ed energia pulita, e va sfruttata in forma sostenuta, in quanto può avere un ruolo importante nella fase della transizione energetica verso un'economia più sostenibile;

   il gas in Europa copre la maggior parte della domanda di energia, e nella prospettiva della transizione energetica al 2050 rappresenterà comunque il 20 per cento dei consumi energetici, assicurando flessibilità al sistema a fronte di una domanda molto variabile a seconda delle stagioni;

   i forti rincari dell'energia di questi mesi stanno colpendo fortemente le famiglie e le attività produttive e le imprese del nostro Paese. Queste ultime vedono conseguentemente indebolita la propria competitività sui mercati esteri, e questo aumento dei prezzi delle materie prime energetiche rischia seriamente di frenare la ripresa economica in atto;

   a partire dai giorni immediatamente successivi a Natale scorso, l'Italia sta esportando gas naturale, sia verso la Francia sia in direzione dell'Olanda;

   non è la prima volta che il nostro Paese esporta gas verso i Paesi vicini, ma mai in queste proporzioni. I casi di esportazione di gas in questi anni erano stati finora sostanzialmente limitati;

   nel frattempo, si moltiplicano gli appelli al Governo da parte del nostro sistema delle imprese per predisporre nuovi interventi volti a limitare l'impatto dei rincari delle bollette, oltre agli 8 miliardi stanziati negli ultimi sei mesi. Gli interventi messi in campo dall'Esecutivo non hanno però toccato il 70 per cento delle imprese;

   Confindustria ha chiesto di riattivare le riserve strategiche e di consentire lo sfruttamento dei giacimenti di gas al momento inutilizzati, così come è necessario mettere in campo interventi congiunturali immediati e strutturali di medio termine;

   per Anima Confindustria, l'aumento delle bollette sta provocando un «pesante rallentamento» della produzione e delle vendite, frenando la ripresa. Le aziende si sono viste raddoppiare i costi;

   nel 2000 il nostro Paese produceva 20 miliardi di metri cubi di gas, oggi se ne producono solo 4,5, a fronte di un consumo pari a 72 miliardi di metri cubi. Questo significa, che l'Italia è più vulnerabile perché importa quasi tutto;

   in previsione di nuovi picchi al rialzo che potrebbero avvenire tra fine gennaio e febbraio 2022, è indispensabile farsi trovare pronti. Sotto questo aspetto è necessario potenziare l'accesso e la distribuzione del gas. Il gas, come indicato dall'Europa, è essenziale per la transizione ecologica e anche per questo andrebbero sfruttati maggiormente i giacimenti italiani;

   la stessa recente Relazione del Copasir sulla sicurezza energetica, ha segnalato un allarme relativo agli approvvigionamenti e come l'Italia si trovi «in una situazione di vulnerabilità». La tempesta dei prezzi energetici che da mesi scuote i mercati europei può colpire con particolare violenza il comparto italiano e avere ripercussioni sulla sicurezza;

   sempre il Copasir, ha sottolineato come l'Italia debba dotarsi di un «Piano di sicurezza energetica nazionale» che «riconosca le sue specificità e tenda al decremento della dipendenza energetica del Paese e all'incremento della sua competitività in questo ambito». Dall'altra, l'invito è a puntare sulle proprie risorse per navigare la crisi energetica e mettere al sicuro la filiera. A partire dal gas naturale, che «grazie alla flessibilità degli stoccaggi può garantire continuità nella produzione di energia elettrica»;

   risulta necessario evitare di commettere ancora gli errori del passato, ovvero la mancata o non completa diversificazione delle fonti di energia, investendo e incentivando anche altre risorse e tecnologie, geotermia, bioenergia, termovalorizzatori che producono energia da una frazione dei rifiuti e che possono essere sbloccati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) così come è importante investire sui nucleare di nuova generazione e idrogeno, la cui ricerca è da sostenere –:

   quali iniziative congiunturali e strutturali urgenti si intendano mettere in atto per dare un sostegno alle tante filiere industriati e alle tante imprese a rischio in conseguenza dei forti e crescenti rincari energetici;

   se non si ritenga necessario aprire un tavolo di confronto con il mondo imprenditoriale e quei settori produttivi maggiormente colpiti dai rincari dell'energia;

   quali iniziative urgenti si intendano avviare al fine di ridurre la dipendenza energetica del nostro Paese;

   se non si reputi necessario autorizzare un incremento della produzione nazionale di gas naturale negli impianti di estrazione esistenti, sino alla quota massima consentita dalle misure di sicurezza relative a ciascun impianto, garantendo l'immissione del prodotto al consumo nazionale sino al termine dell'emergenza relativa agli approvvigionamenti;

   se non si ritenga di metter in campo tutte le iniziative utili ad aumentare la produzione italiana di gas, anche prevedendo a tal fine di sfruttare maggiormente e riattivare i pozzi offshore, per l'estrazione del gas medesimo;

   se non si reputi necessario adottare iniziative per favorire una rapida sostituzione del carbone con il gas, aumentare i gassificatori e comunque completare le infrastrutture strategiche per gli approvvigionamenti dall'estero, che hanno una sempre crescente rilevanza geostrategica;

   quali iniziative si intendano adottare per incrementare la diversificazione delle fonti di energia, investendo e incentivando anche altre risorse e tecnologie, geotermia, bioenergia, termovalorizzatori che producono energia da una frazione dei rifiuti e che possono essere sbloccati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr);

   se non si intendano adottare iniziative per aumentare le risorse per la ricerca investendo con maggiore determinazione sul nucleare di nuova generazione e sull'idrogeno.
(2-01405) «Mazzetti, Squeri, Cortelazzo, Polidori, D'Attis, Torromino».


Iniziative volte alla nomina del commissario straordinario del SIN di Crotone, nel quadro di una più efficace tutela dell'ambiente e del paesaggio nella relativa provincia – 2-01418

G)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della transizione ecologica, per sapere – premesso che:

   Crotone rientra nel Sin Crotone-Cassano-Cerchiara, di cui è prevista la bonifica, riconosciuta anche da una sentenza irrevocabile del Tribunale di Milano che ha condannato Eni al pagamento della somma di 70 milioni di euro, già versata al Ministero della transizione ecologica;

   dal 28 giugno 2018 è scaduto il mandato del commissario straordinario, dottoressa Elisabetta Belli, ma non è stato ancora nominato il suo successore;

   il ritardo, ormai inescusabile, aggrava i rischi per la popolazione, rendendo ormai improcrastinabile la sua nomina;

   nel frattempo, Crotone continua ad essere terreno di nuove iniziative imprenditoriali, dalle quali non consegue alcun apprezzabile vantaggio economico per il territorio e la popolazione, che comportano gravi ricadute sotto il profilo ambientale mettendo a rischio la vocazione turistica del territorio;

   infatti, recentemente la Regione Calabria ha autorizzato l'insediamento di un'altra mega discarica di rifiuti pericolosi in località Giammiglione, cui si è opposta fermamente l'amministrazione comunale di Crotone, essendovi già nel territorio l'unica discarica privata della Calabria (Columbra), che accoglie rifiuti speciali pericolosi e non, discarica che sebbene già satura, ha ricevuto ulteriori 120.000 tonnellate di scarti di lavorazione dei rifiuti solidi urbani provenienti da tutta la regione, autorizzati dell'ennesima ordinanza contingibile e urgente della Regione Calabria (n. 246 del 7 settembre 2019); a questi si aggiungono i rifiuti speciali pericolosi che pervengono in modo continuativo da tutto il Paese destinati al sito adiacente;

   si apprende inoltre che la Ionio Fuel vorrebbe realizzare un deposito costiero di rigassificazione (Gnl), in area adiacente al sito Sin e in zona urbanizzata, nonché un impianto per la produzione di idrogeno blu e il più grande impianto eolico offshore al largo delle coste di Crotone, nell'area concessa alla Global Med per la prospezione e ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi;

   a ciò si aggiungono analoghi progetti di impianti eolici offshore presentati dalla Minervia Vento e dalla Repower Renewable che, ad avviso degli interpellanti, mal si conciliano con quanto stabilito dalla risoluzione del Parlamento europeo P9_TA(2021)0338 del 7 luglio 2021 sull'impatto provocato sul settore della pesca dagli impianti eolici offshore e da altri sistemi energetici rinnovabili (2019/2158(INI)), avverso i quali si sono già opposti i consigli comunali di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cutro, la Commissione Straordinaria di Simeri Crichi, analogamente a quanto annunciato dalle Commissioni ambiente e territorio del comune di Catanzaro;

   sebbene tali progetti siano in linea con la transizione ecologica, che è giusto che venga perseguita, non può essere ignorato quanto il territorio crotonese abbia già pagato in termine di inquinamento ambientale e paesaggistico, anche a causa dello smisurato numero di impianti eolici già funzionanti sulla terraferma e che vedono la Provincia di Crotone ai primi posti in Europa per numero di pale in esercizio, per la realizzazione dei quali vi sono state numerose indagini da parte della Procura distrettuale antimafia per l'«interessamento» della 'ndrangheta;

   a questi si aggiungono i giacimenti di metano che da decenni Eni sfrutta davanti alla costa crotonese, con la presenza di quattro piattaforme e un centinaio di bocche di pozzo, con irrilevanti vantaggi economici per i residenti, trattandosi di estrazioni in mare, ma che, al contrario, limitano fortemente l'attività delle imprese di pesca e turistiche, che verrebbero ulteriormente compromesse dalla realizzazione dei citati impianti eolici offshore, altamente impattanti sull'ecosistema e il paesaggio;

   la stessa Eni, nonostante con l'approvazione del Pob2 si fosse impegnata a trasportare fuori regione tutti i rifiuti della bonifica, pericolosi e anche radioattivi, ha richiesto alla regione Calabria la riapertura del PAUR, proponendo ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, non volendo più onorare detto impegno, prospettando, al contrario, di «tombarne» parte nel sito industriale, trasferendo il resto a distanza di pochi chilometri, nella citata discarica privata di Columbra, adiacente al quartiere periferico di Papanice, senza risolvere il problema dell'inquinamento ambientale e senza alcun vantaggio effettivo per il territorio;

   da ultimo, è stato annunciato da parte di A2A l'acquisto del 100 per cento di TecnoA, società che si occupa del trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali, autorizzata a trattare ben 300.000 tonnellate all'anno di rifiuti industriali, attraverso impianti di inertizzazione, di trattamento chimico-fisico per rifiuti liquidi, un termodistruttore ed un termovalorizzatore dedicato al recupero energetico dei rifiuti industriali;

   in altre parole, il territorio di Crotone sembra destinato ad accogliere solo crescenti fonti di inquinamento;

   queste problematiche sono già state sottoposte all'attenzione del Ministero della transizione ecologica con le interrogazioni a risposta scritta nn. 4-03254 del 05 luglio 2019, 4-03696 del 30 settembre 2019, 4-03985 del 31 ottobre 2019, sollecitate in data 05 maggio 2020 e con quella n. 4-05436 del 30 aprile 2020, nonché con le interpellanze nn. 2-00603 e 2-01231 del 25 maggio 2021, ad oggi rimaste senza risposta;

   è pertanto necessario un intervento urgente del Governo attraverso l'immediata nomina del commissario straordinario, che consenta di pervenire a soluzioni concrete per i cittadini, continuamente esposti a rischi per la salute e senza alcuna prospettiva di sviluppo economico, in una provincia all'ultimo posto delle classifiche nazionali per prodotto interno lordo pro-capite e con un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 50 per cento;

   per l'incarico di commissario straordinario è necessario individuare una figura di alto profilo, competente sia dal punto di vista tecnico che organizzativo, anche al fine di impedire l'infiltrazione della criminalità organizzata, sicuramente interessata alla gestione delle ingenti somme che verranno spese nelle operazioni di bonifica –:

   se il Governo sia a conoscenza della gravissima situazione di allarme ambientale in cui versa il Sin di Crotone e quali iniziative intenda adottare per colmare l'irragionevole ritardo accumulato nella nomina del commissario straordinario con il compito di accelerare, coordinare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale e vigilare sulla gestione delle somme impiegate;

   quali iniziative intenda adottare per salvaguardare il territorio della provincia di Crotone, che ha già pagato un prezzo altissimo dal punto di vista ambientale, rispetto ad ulteriori iniziative imprenditoriali contrastanti con la vocazione turistica e il pregio paesaggistico del territorio e che rischiano di aggravare una situazione ambientale già ampiamente compromessa dalle attività in essere.
(2-01418) «Barbuto, Grippa, Maraia, Daga, Deiana, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Micillo, Nappi, Terzoni, Traversi, Varrica, Villani, Vignaroli, Zolezzi, Aresta, Adelizzi, Davide Aiello, Del Monaco, Berti, Licatini, Gubitosa, Bruno, Buompane, Luciano Cantone, Carabetta, Chiazzese, Cimino, D'Uva».


DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 4 FEBBRAIO 2022, N. 5, RECANTE MISURE URGENTI IN MATERIA DI CERTIFICAZIONI VERDI COVID-19 E PER LO SVOLGIMENTO IN SICUREZZA DELLE ATTIVITÀ NELL'AMBITO DEL SISTEMA EDUCATIVO, SCOLASTICO E FORMATIVO (A.C. 3457)

A.C. 3457 – Questione pregiudiziale

QUESTIONE PREGIUDIZIALE

   La Camera,

   premesso che:

    il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge 4 febbraio 2022, n. 5, recante «Misure urgenti in materia di certificazioni verdi COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell'ambito del sistema educativo, scolastico e formativo», prevedendo nuove regole relative all'emergenza sanitaria, tra l'altro, in materia di scuola, di limitazioni ai soggetti vaccinati e di circolazione degli stranieri in Italia;

    tale decreto-legge introduce, all'articolo 3, mediante modificazione del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, contenente «Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19», nuove misure idonee a disciplinare l'accesso, in condizioni di sicurezza, ai servizi e alle attività sul territorio nazionale da parte di soggetti provenienti da altri Stati, al fine dichiarato di «coordinamento con le regole di altri Paesi per la circolazione in sicurezza in Italia»;

    tale intervento governativo, tuttavia, modificando le regole per la circolazione degli stranieri in arrivo nel nostro Paese, in particolare al fine di incentivare la ripresa dell'attività turistica, ha finito così per discriminare, «in maniera eticamente e scientificamente ingiustificata e ingiustificabile», i cittadini e i turisti italiani rispetto a quelli stranieri, infatti, mentre agli italiani sarà richiesto il possesso del cosiddetto Super Green Pass per accedere alle strutture ricettive e ad altri luoghi, eventi, attività o servizi come ristoranti o trasporti pubblici, agli stranieri, al contrario, sarà sufficiente effettuare un tampone (molecolare o antigenico), come previsto per il Green pass base, anche nel caso che la loro vaccinazione o guarigione sta avvenuta da oltre 6 mesi (termine oltre il quale in Italia, a differenza che all'Estero, il cosiddetto Super Green Pass «scade»);

    gli stranieri vaccinati e guariti da meno di sei mesi, quindi, potranno alloggiare con il Green Pass Base in hotel o andare al ristorante o accedere a tutte quelle attività per le quali è previsto per gli italiani il Green Pass Rafforzato (che all'estero non esiste); chi invece ha un certificato di guarigione o vaccinale da più di sei mesi (compresi quelli ottenuti con vaccini non autorizzati dall'Italia) potrà semplicemente mostrare l'esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 ore se molecolare;

    la vaccinazione costituirebbe così, ancora una volta, «requisito essenziale» per l'effettivo esercizio di diritti costituzionalmente garantiti nonché un fattore discriminatorio tra cittadini italiani e tra italiani e stranieri, in evidente contrasto con una serie di articoli fondamentali della nostra Costituzione: l'articolo 2 a tutela della dignità umana; l'articolo 3 che sancisce al primo comma il principio dell'uguaglianza formale e al secondo quello dell'uguaglianza sostanziale; l'articolo 16 sulla libertà di circolazione; l'articolo 32 sulla tutela del diritto alla salute; tutto ciò causerebbe anche un grave vulnus al principio della libertà di autodeterminazione;

    da tale decreti, infatti, emerge un duplice profilo discriminatorio, con le conseguenti ricadute in termini di evidenti rischi di «incostituzionalità» da un lato tra cittadini italiani, persistendo la famigerata differenziazione fondata sul «folle» e ingiusto meccanismo del Super Green Pass, dall'altro lato tra cittadini italiani e stranieri che potranno usufruire di una «corsia preferenziale» per accedere a tutte quelle attività e servizi preclusi o limitati, invece a molti cittadini italiani che hanno effettuato scelte diverse in tal senso;

    da tale provvedimento emerge, pertanto, un duplice profilo di incostituzionalità anche a livello strutturale: nella parte in cui prevede un'evidente e ingiustificata differenziazione tra cittadini italiani e stranieri nella circolazione in qualsiasi parte del territorio nazionale, e nella parte in cui non prevede, anche per i cittadini italiani non in possesso del cosiddetto Super Green Pass, la possibilità di accedere a determinate attività, luoghi, evento o servizi;

    questo Governo, in continuità con i provvedimenti precedenti (sempre emanati con lo stesso strumento della decretazione d'urgenza), dopo aver limitato, compromesso o in alcuni casi addirittura calpestato alcuni diritti fondamentali e sociali dei cittadini (sanità, lavoro, voto, mobilità, circolazione) ha ora perpetrato un'altra discriminazione, altrettanto grave e intollerabile, sul tema della libertà degli spostamenti e, conseguentemente, anche sul turismo, inteso sia come materia che come interesse protetto e valore costituzionalmente riconosciuto, sotto il duplice aspetto della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, storico e artistico (articolo 9 della Costituzione), interesse imprenditoriale (articolo 41 della Costituzione), interesse dei cittadini che lo praticano, come libertà individuale e bisogno sociale, in grado di incidere favorevolmente anche sulla tutela del benessere psico-fisico (articolo 32 della Costituzione) e sul diritto all'istruzione (articoli 33 e 34 della Costituzione);

    tale decreto, che nasce anche dall'invocata esigenza di tutelare il turismo, valore riconosciuto a livello costituzionale, anche se non espressamente, in diversi articoli, tuttavia, finisce per «dimenticarsi» che lo stesso principio dovrebbe essere garantito anche a tutti i cittadini italiani non possessori della famigerata «certificazione verde COVID-19 da vaccinazione o guarigione» (cosiddetto Super Green Pass o Green Pass rafforzato);

    questo stesso Governo si è già reso «protagonista» di numerosi precedenti provvedimenti, gravemente lesivi del diritto alla libera circolazione e alla mobilità, con pesanti limitazioni di accesso ai trasporti e ai mezzi pubblici, che già si erano consumate anche con la recente introduzione del cosiddetto Super Green Pass, limitando già allora la possibilità di spostamento dei cittadini italiani sia rispetto agli stranieri, sia all'interno dello stesso territorio italiano, dove alcuni regioni come la Sicilia e la Sardegna, nonché le isole minori, sono risultate particolarmente penalizzate rispetto ad altre per evidenti motivazioni strutturali e logistiche;

    tale decreto-legge si porrebbe, altresì, in evidente violazione dei canoni di «ragionevolezza e proporzionalità», sanciti dalla giurisprudenza costituzionale e comunitaria, intervenute a più riprese in maniera costante e uniforme, nel «bilanciamento» tra princìpi e diritti meritevoli di giusto riconoscimento e adeguata tutela;

    appare davvero incoerente e strumentale fattuale appello ai principi comunitari in materia, allorquando si invoca solo adesso la necessità di armonizzare e uniformare la normativa al cosiddetto green pass europeo, al fine di tutelare i diritti fondamentali dei cittadini, ma in realtà non di tutti, come ampiamente dimostrato;

    risulta di palmare evidenza che la tanto «sbandierata» necessità di «allineamento al green pass europeo», scaturisce in realtà da pressioni politiche, generate da pur comprensibili istanze di operatori del settore turistico, albergatori, ristoratori, agenzie di viaggi, tuttavia, tale decreto finisce così per costituire proprio la «rappresentazione plastica» del prevalere delle logiche economiche di mercato sui diritti fondamentali, infatti, ogni qualvolta tali esigenze e interessi lo impongono, conseguentemente, allora anche le regole, persino in materia di sanità, vengono adeguate o interpretate con maggiore elasticità e molto meno rigore;

    l'attuale situazione di «emergenza», posta ormai a presunto fondamento giuridico e valoriale di ogni intervento di decretazione d'urgenza, e che ha consentito e avallato un'interpretazione e applicazione a «geometrie variabili» della nostra Costituzione, ora deve terminare per tornare così a dirigersi nuovamente verso una «normalità costituzionale», infatti, tale perdurante dichiarazione di «stato di emergenza» ha visto sospendere o cancellare diritti e norme che vanno riconsiderati in un'ottica costituzionalmente orientata;

    tale decreto, così come strutturato, si pone in aperta e grave violazione dei principi costituzionali citati in premessa, finendo per contraddire palesemente la sua stessa ratio, sia per quanto riguarda in generale la tutela dei diritti fondamentali e sociali, sia in particolare relativamente al diritto alla mobilità e al turismo, determinando un vero e proprio inaccettabile «privilegio» concesso in favore degli stranieri e di alcuni cittadini italiani, con l'aggravante dell'esclusione di altri cittadini già fortemente penalizzati in tal senso,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge n. 3457.
N. 1. Colletti, Forciniti, Cabras, Corda, Costanzo, Giuliodori, Maniero, Raduzzi, Sapia, Spessotto, Testamento, Trano, Vallascas, Vianello, Leda Volpi, Massimo Enrico Baroni, Piera Aiello, Benedetti, Ehm, Menga, Sarli, Suriano.