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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 26 luglio 2021

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 26 luglio 2021.

  Ascani, Battelli, Bergamini, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Brunetta, Campana, Cancelleri, Carfagna, Carinelli, Casa, Castelli, Cavandoli, Cirielli, Colletti, Colucci, Comaroli, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, Daga, De Maria, De Micheli, Delmastro Delle Vedove, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fassino, Gregorio Fontana, Ilaria Fontana, Franceschini, Frusone, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gelmini, Gerardi, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grande, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Iovino, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Macina, Maggioni, Mandelli, Marattin, Molinari, Molteni, Morelli, Mulè, Mura, Nardi, Nesci, Occhiuto, Orlando, Parolo, Patassini, Perantoni, Rizzo, Rosato, Rotta, Ruocco, Sasso, Scalfarotto, Scutellà, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadoni, Speranza, Tabacci, Testamento, Vignaroli, Zanettin, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 23 luglio 2021 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   DE LUCA ed altri: «Disposizioni in materia di responsabilità penale e amministrativo-contabile dei sindaci» (3224);
   DE LUCA ed altri: «Modifiche all'articolo 82 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci» (3225);
   PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CECCANTI ed altri: «Modifica dell'articolo 74 della Costituzione, concernente il potere di rinvio delle leggi alle Camere da parte del Presidente della Repubblica» (3226).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge SIANI ed altri: «Disposizioni concernenti la diagnosi e la cura delle immunodeficienze congenite e l'assistenza delle persone che ne sono affette» (1733) è stata successivamente sottoscritta dal deputato De Filippo.

  La proposta di legge MENGA ed altri: «Disposizioni per il riconoscimento della professione sanitaria di informatore scientifico del farmaco e per l'istituzione del relativo albo professionale» (2077) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Trano.

  La proposta di legge costituzionale CECCANTI ed altri: «Introduzione degli articoli 55-bis e 55-ter della Costituzione, concernenti la dichiarazione dello stato di emergenza e l'istituzione di una Commissione parlamentare speciale per l'esercizio delle funzioni delle Camere» (2452) è stata successivamente sottoscritta dal deputato De Filippo.

  La proposta di legge costituzionale PEZZOPANE ed altri: «Modifiche agli articoli 9 e 117 della Costituzione, in materia di tutela del patrimonio naturale» (2914) è stata successivamente sottoscritta dal deputato De Filippo.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI CANTALAMESSA ED ALTRI N. 1-00498, TRANO ED ALTRI N. 1-00506 E LOLLOBRIGIDA ED ALTRI N. 1-00507 CONCERNENTI INIZIATIVE VOLTE A POTENZIARE IL CONTRASTO AD INFILTRAZIONI MAFIOSE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI PREVISTI DAL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

Mozioni

   La Camera,
   premesso che:
    gli ultimi decreti-legge convertiti o in fase di conversione da parte di questo Parlamento presentano un pacchetto complessivo di interventi di circa 221,5 miliardi di euro;
    tanto il Piano nazionale di ripresa e resilienza quanto il Fondo complementare, infatti, sono volti soprattutto a sostenere economicamente gli enti pubblici, le imprese e il mondo del lavoro e a rendere possibili ingenti investimenti infrastrutturali; intercettare una tale immissione di liquidità sarà, con ogni probabilità, il prossimo e primo obiettivo della criminalità organizzata, in particolare quella di stampo mafioso;
    le vicende giudiziarie degli ultimi anni, infatti, hanno ben mostrato come l'economia mafiosa si sia indirizzata verso lo sfruttamento dei contributi e dei fondi di solidarietà di derivazione nazionale ed europea; per questa ragione, a fronte dell'imminente attuazione dei progetti inclusi nel piano nazionale di ripresa e resilienza, risulta ancora più importante procedere ad una supervisione più stringente sull'assegnazione e sulla gestione dei suoi fondi;
    fin dall'emanazione del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, adottato sulla base delle deleghe contenute nella legge 13 agosto 2010, n. 136, la disciplina normativa in materia di lotta alla mafia ha beneficiato di un quadro organico e coerente; la regolamentazione abbraccia, in particolare, tanto le misure di prevenzione, personali e patrimoniali, in senso stretto, quanto gli aspetti legati alla documentazione, quanto, infine, le attività investigative nella lotta contro la criminalità mafiosa;
    il sistema italiano della prevenzione antimafia, per articolazione delle norme e complessità degli istituti, è pacificamente considerato come la forma di legislazione più avanzata ed efficace per il contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso; il duplice obiettivo dell'impianto di prevenzione consiste nella volontà di trovare un corretto bilanciamento tra due interessi: da una parte, la necessità di ostacolare in modo efficace e inesorabile ogni infiltrazione della criminalità mafiosa nel tessuto economico-produttivo nazionale anche per il nocumento che ciò produrrebbe ai danni delle imprese sane e del libero mercato; dall'altro, il bisogno di salvaguardare il processo di rapida esecuzione dell'opera pubblica o dell'iniziativa economica privata;
    tuttavia, un insieme così complesso di risorse richiede un costante controllo e coordinamento e un significativo stanziamento di risorse economiche a loro supporto;
    ciò vale, in particolare, per gli uffici della direzione investigativa antimafia (Dia) e delle varie direzioni distrettuali, le quali, anche grazie alla complessa attività di monitoraggio sugli appalti, assicurano un presidio di prevenzione insostituibile; la centralità della Dia nel sistema di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni criminali nel delicato settore dei pubblici appalti è stata più volte ribadita da molti documenti: i decreti ministeriali del 20 novembre 2018 (Disposizioni urgenti per la città di Genova. Misure amministrative di semplificazione in materia antimafia) e del 15 luglio 2019 (Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici) hanno recentemente rimarcato la rilevanza della Dia in relazione agli accertamenti preliminari antimafia; l'esperienza maturata ha permesso così agli uffici e alle sezioni antimafia di enucleare le varie e complesse modalità d'infiltrazione praticate dall'impresa mafiosa per aggiudicarsi gli appalti;
    secondo recenti statistiche elaborate proprio dalla stessa Dia, durante il 2020 si è registrato un incremento del 31,3 per cento delle istruttorie per mafia chiuse con esito positivo rispetto al 2019, a dimostrazione dei più intensi tentativi di infiltrazione mafiosa in una economia in seria difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria;
    oltre agli aspetti preventivi e repressivi, risulta di estrema rilevanza preservare e implementare il procedimento di follow up: si pensi all'utilizzo dei patrimoni immobiliari e aziendali sottratti ai mafiosi, portato avanti dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, al contrasto al caporalato assicurato dal personale specializzato che opera presso l'ispettorato del lavoro, al sostegno economico e alla protezione per gli imprenditori che denunciano il racket e l'usura; tutti questi strumenti rappresentano modi concreti per indebolire il potere delle cosche e il loro consenso sociale sui territori, rafforzando l'immagine e la credibilità dello Stato;
    oltre a tali fondamentali presìdi, un approccio autenticamente sistematico richiederebbe poi un investimento di risorse anche in campo formativo, informativo e culturale che coinvolga la società civile quale attore attivo nella lotta alla mafia; l'educazione alla legalità dovrebbe passare anche dalla capacità di permettere alle persone, in particolare al Centro-nord, di conoscere i segnali di presenza mafiosa sui territori e nell'economia e così di agire in modo preventivo, fornendo un adeguato e coordinato supporto alle forze di polizia,

impegna il Governo

  1) a valutare l'opportunità di assumere le iniziative di competenza, anche normative, per potenziare l'attività d'indagine di contrasto e delle infiltrazioni mafiose nell'esecuzione dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e, a tal fine, ad adottare iniziative per utilizzare eventuali avanzi dei fondi stanziati, ovvero altre eventuali risorse per un importo pari a 2 miliardi di euro, in particolare:
   a) rafforzando la dotazione, in termini di mezzi e di personale, della Direzione investigativa antimafia, delle direzioni distrettuali antimafia, dell'ispettorato del lavoro e dell'Ufficio del Commissario di Governo per le attività antiracket e antiusura;
   b) incrementando i fondi per rendere possibile la gestione di beni sia a livello sociale che istituzionale da parte dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati;
   c) rafforzando gli appositi fondi stanziati a livello statale in favore degli imprenditori che denunciano il racket e l'usura;
   d) prevedendo forme di compensazione economica per quelle imprese nei confronti delle quali l'informazione interdittiva antimafia sia stata revocata per assoluta mancanza dei presupposti;
   e) investendo nella formazione di pool investigativi specializzati, composti non solo da appartenenti alle forze di polizia, ma anche da tecnici dotati di diverse competenze, tra cui quelle economico-finanziarie, statistiche, informatiche e di gestione aziendale;
   f) potenziando le banche-dati esistenti creando un programma nazionale di condivisione dei dati in esse contenute, al fine di migliorare sensibilmente la qualità dell'attività investigativa e, conseguentemente, repressiva;
   g) finanziando corsi di formazione per amministratori locali, personale della pubblica amministrazione e della polizia locale per mettere in grado le relative strutture, in particolare al Centro-nord, di conoscere i segnali di presenza mafiosa sui territori e nell'economia;
   h) finanziando programmi, master universitari e corsi di alta formazione che formino persone in grado di attuare progetti antimafia e anticorruzione, sia nel settore pubblico che in quello privato;
   i) finanziando campagne informative, in televisione o su internet, a livello nazionale, che raccontino come operano le mafie sui territori e cosa viene fatto o può essere fatto per prevenire e contrastare il fenomeno.
(1-00498) «Cantalamessa, Molinari, Andreuzza, Badole, Basini, Bazzaro, Bellachioma, Belotti, Benvenuto, Bianchi, Billi, Binelli, Bisa, Bitonci, Boldi, Boniardi, Bordonali, Claudio Borghi, Bubisutti, Caffaratto, Caparvi, Capitanio, Carrara, Castiello, Vanessa Cattoi, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cestari, Coin, Colla, Colmellere, Comaroli, Comencini, Covolo, Andrea Crippa, Dara, De Angelis, De Martini, D'Eramo, Di Muro, Di San Martino Lorenzato Di Ivrea, Donina, Fantuz, Ferrari, Fiorini, Fogliani, Lorenzo Fontana, Formentini, Foscolo, Frassini, Furgiuele, Galli, Gastaldi, Gerardi, Germanà, Giaccone, Giacometti, Giglio Vigna, Gobbato, Golinelli, Grimoldi, Gusmeroli, Iezzi, Invernizzi, Lazzarini, Legnaioli, Liuni, Lolini, Eva Lorenzoni, Loss, Lucchini, Lucentini, Maccanti, Maggioni, Manzato, Marchetti, Mariani, Maturi, Micheli, Minardo, Morrone, Moschioni, Murelli, Alessandro Pagano, Panizzut, Paolin, Paolini, Parolo, Patassini, Patelli, Paternoster, Pettazzi, Piastra, Picchi, Piccolo, Potenti, Pretto, Racchella, Raffaelli, Ravetto, Ribolla, Rixi, Saltamartini, Snider, Stefani, Sutto, Tarantino, Tateo, Tiramani, Toccalini, Tomasi, Tombolato, Tonelli, Turri, Valbusa, Vallotto, Viviani, Raffaele Volpi, Zanella, Zennaro, Zicchieri, Ziello, Zoffili, Zordan».


   La Camera,
   premesso che:
    durante i primi 18 mesi di pandemia sono stati varati una serie di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per misure di emergenza sanitaria e di sostegno all'economia;
    i provvedimenti, in fase di conversione, sono stati analizzati dalle diverse Commissioni parlamentari anche attraverso specifiche indicazioni pervenute in sede di audizione da rappresentanti istituzionali ed esperti;
    sono stati auditi a più riprese i magistrati che operano nei principali distretti italiani, nonché nelle direzioni distrettuali antimafia, compreso il procuratore della Direzione nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho;
    già in occasione della conversione in legge del decreto-legge «liquidità», il procuratore Cafiero de Raho aveva espresso in Commissione VI finanze preoccupazione per le attività del settore «Ho.re.ca.», per i passaggi di mano di attività o di quote, sottolineando la necessità di una sorveglianza rafforzata anche nella concessione dei mutui, attraverso la trasmissione di dati nelle modalità indicate;
    a tal fine, sarebbe importante anche l'istituzione di banche dati gestite dagli organismi di autoregolamentazione delle categorie professionali e messe a disposizione degli inquirenti, come indicato nella proposta di legge atto Camera n. 2903 depositata da l'Alternativa c’è;
    allo stesso tempo occorrerebbero l'istituzione di nuovi fondi e il rafforzamento di quelli esistenti in favore delle vittime dell'usura, come era stato proposto dall'onorevole Piera Aiello mediante l'introduzione di una norma in via emendativa nel decreto-legge «sostegni bis» atto Camera n. 3132 – decreto-legge n. 73 del 2021, articolo 13-bis;
    va inoltre considerato che, come paventato e come poi appurato dalla magistratura, le mafie hanno già messo le mani su parte delle risorse destinate alla ripartenza ed elargite tramite i decreti emergenziali e il rischio che si rafforzino facendo lo stesso con quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del fondo complementare, mentre il Parlamento ha convertito e si prepara a convertire provvedimenti per circa 221,5 miliardi di euro, è concreto;
    le mozioni presentate da altri gruppi e componenti parlamentari sollecitano condivisibilmente il Governo ad introdurre strumenti finanziari ed operativi volti a potenziare l'operato delle direzioni distrettuali antimafia;
    tale operato rischia, tuttavia, di divenire inefficace a causa della disarticolazione del codice degli appalti determinata dalle disposizioni appena approvate con il decreto-legge «semplificazioni» (atto Camera n. 3146) e dell'introduzione della riforma giudiziaria prevista dal disegno di legge recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d'appello (atto Camera n. 2435 Governo), come segnalato da gran parte degli esperti del settore e dagli stessi magistrati antimafia,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative volte all'istituzione di un fondo per rilasciare garanzie agli istituti di credito che concedono prestiti, altri finanziamenti e mutui per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura, in modifica di quanto previsto dal comma 1-ter dell'articolo 3 della legge 23 febbraio 1999, n. 44;

2) ad adottare iniziative normative volte a rafforzare la disciplina in materia di conservazione di documenti, dati e informazioni da parte degli organismi di autoregolamentazione delle categorie professionali per prevenire il riciclaggio dei proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo, in linea con quanto segnalato in premessa.
(1-00506) «Trano, Colletti, Maniero, Giuliodori, Sapia, Cabras, Corda, Spessotto, Vallascas, Forciniti, Testamento, Costanzo, Leda Volpi».


   La Camera,
   premesso che:
    nello scenario economico italiano, aggravato dalle conseguenze derivanti dalla pandemia da COVID-19, si rileva un particolare attivismo da parte delle associazioni criminali teso a sfruttare le difficoltà economiche del tessuto produttivo del Paese;
    lo scenario che emerge costantemente dalle indagini è quello di una mafia che, oltre a mirare al controllo del territorio e del mercato degli stupefacenti, punta a infiltrarsi nell'economia legale e a condizionare i flussi finanziari e il libero mercato, allungando i propri tentacoli sui finanziamenti statali ed europei, anche attraverso la collaborazione di professionisti e tecnici asserviti ai propositi criminali delle organizzazioni mafiose;
    al dinamismo imprenditoriale della criminalità mafiosa si contrappone, purtroppo, uno Stato privo della necessaria flessibilità nell'affrontare la sfida e ingessato dentro una legislazione non al passo con i tempi;
    a fronte di tale situazione l'Italia si deve preparare a gestire, nel corso dei prossimi anni, le ingenti risorse stanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal Piano nazionale per gli investimenti complementari, dal Piano nazionale integrato per l'energia e il clima 2030, nonché dai fondi strutturali e di investimento europei per gli anni 2021-2027;
    nonostante la diffusa consapevolezza del problema, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma anche il recente decreto-legge n. 77 del 2021, non dedica ad esso una particolare attenzione, richiamando l'applicazione di istituti generici, come i protocolli di legalità, il potenziamento delle strutture amministrative e della magistratura sul territorio e il rafforzamento della filiera dei controlli e della tracciabilità della spesa. Di fatto, nulla di nuovo rispetto a quanto già esistente e senza un preciso cronoprogramma attuativo. Anche per il settore degli appalti non sono state poste in essere particolari misure se non meri rinvii a norme già esistenti che, come sottolineato recentemente dall'Autorità nazionale anticorruzione nella relazione 2021 sulla propria attività, non sono state sufficienti a contrastare lo sviluppo di tale fenomeno che, nel corso del 2020, anno di drastica riduzione dell'attività economica e di restrizioni dovute alla pandemia, contrariamente alle attese, ha registrato un numero di segnalazioni di fatti illeciti quintuplicato rispetto all'anno 2015 (622 contro 125);
    in data 11 maggio 2021 con l'ordinanza n. 97 la Corte costituzionale si è espressa in merito alla questione dell'ergastolo ostativo, affermando che è proprio l'effettiva possibilità di conseguire la libertà condizionale a rendere compatibile la pena perpetua con la Costituzione e che, laddove questa possibilità fosse preclusa in via assoluta, l'ergastolo sarebbe invece in contrasto con la finalità rieducativa della pena di cui all'articolo 27;
    pur non disconoscendo la funzione rieducativa della pena rilevata dalla Corte costituzionale, è, tuttavia, necessario riaffermare e valorizzare anche la funzione social preventiva, retributiva e punitiva della pena, in particolare modo nei confronti di coloro che sono stati condannati per delitti commessi avvalendosi delle condizioni di cui all'articolo 416-bis del codice penale, ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni in esso previste;
    pur a fronte degli sforzi profusi da ciascuno, le forze dell'ordine e la magistratura necessitano di nuove e maggiori risorse umane, tecnologiche e strumentali per affrontare le sfide della criminalità organizzata,

impegna il Governo:

1) ad assumere urgenti iniziative di competenza, anche normative, per potenziare l'attività d'indagine e contrasto della criminalità organizzata attraverso il potenziamento delle forze dell'ordine e della magistratura, tanto in termini di personale quanto di dotazioni tecnologiche e strumentali;

2) ad assumere urgenti iniziative di competenza, anche normative, per potenziare l'attività di coordinamento e vigilanza dell'Autorità nazionale anticorruzione, anche attraverso il rafforzamento del Piano nazionale anticorruzione;

3) ad assumere urgenti iniziative di competenza, anche normative, per potenziare l'attività del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, tanto sotto il profilo delle risorse umane assegnate quanto degli strumenti normativi a disposizione per contrastare la criminalità;

4) ad adottare iniziative per investire sulla maggiore digitalizzazione del procedimento penale, nel rispetto del diritto di difesa, in modo tale da semplificare e rendere più efficiente l'azione della magistratura, prevedendo inoltre l'istituzione di tribunali distrettuali antimafia presso ciascun distretto di corte di appello;

5) ad assumere urgenti iniziative normative, come richiesto dall'ordinanza della Corte costituzionale n. 97 del 2021, sul regime del cosiddetto carcere duro e dell'ergastolo ostativo, al fine di predisporre interventi volti a contemperare la finalità rieducativa della pena con le inderogabili esigenze di sicurezza della collettività e le esigenze social preventive, introducendo il principio stringente che solo una fondata e argomentata prognosi in ordine alla non reiterazione del reato e alla rescissione di ogni collegamento con ambienti criminosi, con onere probatorio a carico del detenuto, possa consentire una positiva valutazione relativa alla non attualità della pericolosità sociale che giustifica l'ammissione ai benefici;

6) a porre in essere iniziative per ingenti investimenti in materia di edilizia penitenziaria, in particolare per le strutture carcerarie dedicate alla criminalità organizzata e per il contestuale rafforzamento della polizia penitenziaria;

7) ad adottare iniziative per digitalizzare integralmente le procedure di affidamento dei contratti pubblici finanziati a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, del Piano nazionale per gli investimenti complementari, del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima e dei fondi europei 2021-2027, in modo tale da garantire la tracciabilità dei procedimenti, anche avvalendosi delle esperienze in materia di e-procurement sviluppate da Consip.
(1-00507) «Lollobrigida, Meloni, Ferro, Delmastro Delle Vedove, Albano, Bellucci, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, De Toma, Deidda, Donzelli, Foti, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Giovanni Russo, Rachele Silvestri, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Vinci, Zucconi».