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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 7 maggio 2021

TESTO AGGIORNATO AL 12 MAGGIO 2021

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 7 maggio 2021.

  Amitrano, Ascani, Benvenuto, Bergamini, Claudio Borghi, Boschi, Brunetta, Campana, Carfagna, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Comaroli, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, Delmastro Delle Vedove, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fassino, Gregorio Fontana, Ilaria Fontana, Franceschini, Frusone, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lucchini, Maccanti, Macina, Mandelli, Marattin, Molinari, Molteni, Morelli, Mulè, Mura, Nardi, Nesci, Occhiuto, Orlando, Paita, Parolo, Perantoni, Rizzo, Rosato, Rotta, Ruocco, Sasso, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadoni, Speranza, Tabacci, Varchi, Vignaroli, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 6 maggio 2021 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   LOMBARDO ed altri: «Modifica degli articoli 423 e 423-bis del codice penale, concernenti i delitti di incendio e di incendio boschivo, nonché disposizioni sull'impiego dei mezzi militari di sorveglianza per l'identificazione degli autori del reato e la vigilanza sul territorio» (3092);
   NAVARRA: «Concessione di un credito d'imposta per le erogazioni liberali in favore degli enti di promozione sportiva e delle associazioni e società sportive dilettantistiche» (3093);
   NAVARRA: «Disposizioni per il finanziamento e la gestione dello sport universitario e degli impianti sportivi delle università» (3094);
   ALBERTO MANCA: «Modifiche alla legge 2 dicembre 2016, n. 242, concernenti la coltivazione della canapa e il commercio dei prodotti da essa derivati» (3095);
   ZANETTIN: «Modifiche alla legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di accesso alla professione forense» (3096);
   PAITA: «Disposizioni per l'istituzione di osservatori regionali sulla sicurezza stradale» (3097);
   GALIZIA: «Disposizioni sulla mediazione nelle controversie civili e commerciali, in attuazione della direttiva 2008/52/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa a determinati aspetti della mediazione in materia civile e commerciale» (3098).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge MASCHIO ed altri: «Disciplina del volo da diporto o sportivo» (2804) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.

  La proposta di legge SODANO ed altri: «Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di disciplina della coltivazione, dell'uso e del commercio della cannabis e dei suoi derivati» (2813) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Termini.

  La proposta di legge BRESCIA ed altri: «Modifiche alla legge 2 luglio 2004, n. 165, e al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di esercizio del diritto di voto per le elezioni regionali e comunali da parte degli elettori temporaneamente domiciliati fuori della regione di residenza» (3007) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Ascari.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 2969, d'iniziativa dei deputati CAVANDOLI ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Introduzione di un Fondo per l'acquisto di impianti di ventilazione e climatizzazione per gli ambienti scolastici».

Annunzio di proposte di modificazione al Regolamento.

  In data 6 maggio 2021 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di modificazione al Regolamento d'iniziativa dei deputati:
   BALDELLI ed altri: «Modifiche al Regolamento per l'adeguamento dei quorum alla riduzione del numero dei deputati» (Doc. II, n. 19).

  Sarà pubblicata e trasmessa alla Giunta per il Regolamento.

  In data 6 maggio 2021 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di modificazione al Regolamento d'iniziativa dei deputati:
   CECCANTI ed altri: «Articolo 69: Modifica della disciplina relativa alla dichiarazione d'urgenza dei progetti di legge con introduzione del termine per la deliberazione finale dell'Assemblea» (Doc. II, n. 20).

  Sarà pubblicata e trasmessa alla Giunta per il Regolamento.

Trasmissione dal Ministro per la pubblica amministrazione.

  Il Ministro per la pubblica amministrazione, con lettera in data 5 maggio 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 53, comma 16, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la relazione sui dati raccolti attraverso l'Anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti ai pubblici dipendenti e a consulenti e collaboratori esterni, riferita agli anni 2018 e 2019 (Doc. CLI, n. 3).

  Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XI Commissione (Lavoro).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell’Allegato A ai resoconti della seduta dell'8 aprile 2021, a pagina 12, seconda colonna, alle righe dalla trentaduesima alla trentaquattresima, deve leggersi: «volte a disciplinare la vigilanza sui contenuti informativi disponibili nelle piattaforme digitali,» e non: «dirette alla regolamentazione della vigilanza sui contenuti informativi disponibili nelle piattaforme digitali, finalizzata», come stampato.

INTERPELLANZE URGENTI

Intendimenti in ordine al rinnovo delle concessioni autostradali, anche in considerazione delle più recenti procedure di affidamento, nonché delle criticità rilevate dall'Autorità di regolazione dei trasporti in ordine all'aggiornamento del piano economico-finanziario relativo alla convenzione unica tra Anas e AspI – 2-01192

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, per sapere – premesso che:
   la gestione della rete autostradale è disciplinata da un corpo normativo formato da leggi, decreti, delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ed inoltre dalle clausole convenzionali relative ai singoli rapporti concessori;
   ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 72 del 2014, le strutture del Mit svolgono le seguenti funzioni: selezione dei concessionari autostradali e relativa aggiudicazione; vigilanza e controllo sui concessionari autostradali, inclusa la vigilanza sull'esecuzione dei lavori di costruzione delle opere date in concessione e il controllo della gestione delle autostrade il cui esercizio è dato in concessione; inoltre vi rientra la proposta di programmazione del progressivo miglioramento ed adeguamento delle autostrade in concessione; nonché la vigilanza sull'attuazione, da parte dei concessionari, delle leggi e dei regolamenti concernenti la tutela del patrimonio delle autostrade in concessione e inoltre la tutela del traffico e della segnaletica; la vigilanza sull'adozione, da parte dei concessionari, dei provvedimenti ritenuti necessari ai fini della sicurezza del traffico sulle autostrade medesime;
   il 22 settembre 2020 l'allora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso all'Autorità di regolazione dei trasporti (Art) la proposta di aggiornamento del piano economico-finanziario relativo alla convenzione unica tra Anas spa e Autostrade per l'Italia spa (Aspi), per l'espressione del parere previsto dall'articolo 43, comma 1, del decreto-legge n. 201 del 2011;
   il 14 ottobre 2020 l'Art ha reso parere al Ministero sull'aggiornamento del piano economico-finanziario, sollevando numerose perplessità in merito a profili potenzialmente idonei a riflettersi anche sui livelli tariffari applicabili all'utenza, nonché in merito alle condizioni di equilibrio economico e finanziario della concessione, e ad oggi il piano non è ancora stato approvato;
   la gestione di Aspi delle reti autostradali, anche alla luce di numerose inchieste, è apparsa negligente, in particolare per quanto concerne il monitoraggio e la sicurezza delle infrastrutture, come dimostrato tragicamente dal crollo del ponte Morandi il 14 agosto 2018;
   da ultimo, in base a fonti giornalistiche, si è venuto a sapere di una lettera dell'8 ottobre 2014, che segnalava la grave e pericolosa situazione in cui verteva il suddetto ponte. Questa, forse anonima, sembra essere stata mandata fra gli altri all'ex amministratore delegato Giovanni Castellucci, all'allora Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi;
   inoltre, secondo i magistrati della procura di Genova che hanno chiuso le indagini sul crollo del viadotto, la situazione del Ponte avrebbe dovuto essere segnalata immediatamente agli organi pubblici di sorveglianza «affinché quella situazione di evidente rischio fosse resa pubblica e il transito veicolare fosse immediatamente interdetto»;
   sempre la procura di Genova rileva come «tra l'inaugurazione del 1967 e il crollo, per ben 51 anni, non è stato eseguito il benché minimo intervento manutentivo di rinforzo sugli stralli della pila 9»;
   i pubblici ministeri hanno ripercorso l'intera esistenza dell'infrastruttura: nella prima il ponte era gestito da un concessionario pubblico, nella seconda la gestione è stata affidata ad Autostrade del gruppo Benetton;
   la magistratura evidenzia che «nei 36 anni e 8 mesi dal 1982 al crollo, gli interventi di natura strutturale eseguiti sull'intero viadotto Polcevera avevano avuto un costo complessivo di 24.578.604 euro, di questi 24.090.476, cioè il 98,01 per cento, spesi quando il concessionario era pubblico e solo 488.128, cioè l'1,99 per cento, dal concessionario privato; la spesa media annua del concessionario pubblico era stata di 1.338.149 euro (3.665 al giorno), quella del concessionario privato di 26.149 (71 al giorno) con un decremento pari al 98,05 per cento»;
   trattasi di numeri e percentuali che dimostrano le negligenze sul viadotto. Una incuria che, sempre per la magistratura, non è «giustificabile con l'insufficienza delle risorse finanziarie necessarie, dal momento che Autostrade aveva chiuso tutti i bilanci dal 1999 al 2005 in forte attivo (con utili compresi tra 220 e 528 milioni di euro) e che, tra il 2006 e il 2017, l'ammontare degli utili conseguiti da Aspi è variato da un minimo di 586 a un massimo di 969, distribuiti agli azionisti in una percentuale media attorno all'80 per cento, e sino al 100 per cento»;
   queste recenti informazioni, assieme alle numerose divenute note negli anni, minano il rapporto fiduciario con i suddetti concessionari e richiedono un serio e deciso cambio di passo nella politica delle concessioni, le quali hanno acquisito un valore globale per oltre 110 miliardi di euro in tempi pre-Covid, così da assicurare un servizio efficiente e sicuro per i cittadini –:
   se il Ministro interpellato intenda, per quanto di competenza, adottare gli opportuni provvedimenti per risolvere la delicata questione del rinnovo delle concessioni e se abbia a tal fine individuato un termine decorso il quale non intenda valutare soluzioni alternative che assicurino un servizio efficiente e sicuro in un settore strategico per la ripresa del Paese;
   se intenda chiarire quali novità di rilievo siano state introdotte nelle più recenti procedure ad evidenza pubblica per l'affidamento in concessione delle attività di gestione delle tratte autostradali (quali l'A12 Sestri Levante-Livorno, A11/A12 Viareggio-Lucca e altre), al fine di garantire una gestione che salvaguardi gli investimenti nella manutenzione delle infrastrutture e tuteli gli utenti anche in termini tariffari, prevedendo un accurato sistema di monitoraggio circa l'attuazione degli impegni assunti dal concessionario;
   se, per quanto di competenza, disponga di ulteriori elementi conoscitivi aggiornati sullo stato dell’iter della transazione con Aspi in merito al rinnovo della compagine sociale;
   se disponga di ulteriori elementi informativi in merito ai tempi di approvazione del Piano Economico-Finanziario (PEF) e al recepimento delle osservazioni dell'Autorità di regolazione dei trasporti (Art) in ordine alle criticità e alle difformità applicative riscontrate, ai fini della trasmissione del relativo parere al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess).
(2-01192) «Maraia, Grippa, Daga, Deiana, D'Ippolito, Di Lauro, Licatini, Micillo, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi».


Elementi ed iniziative in ordine all'accesso al credito d'imposta, per la sessione 2021, delle aziende del comparto cinematografico – 2-01206

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della cultura, per sapere – premesso che:
   il comparto cinematografico costituisce uno dei settori che maggiormente ha risentito della crisi dovuta alla pandemia da coronavirus;
   stando ai dati raccolti dalla Cinetel, a seguito della prolungata chiusura delle sale per la maggior parte dell'anno passato, il mercato italiano nel 2020 ha registrato il 93 per cento circa in meno di incassi e di presenze rispetto al 2019 (per una differenza negativa di più di 460 milioni). In precedenza, alla fine del mese di febbraio, prima dell'inizio dell'emergenza, il mercato cresceva in termini di incasso di più del 20 per cento rispetto al 2019, del 7 per cento circa sul 2018 e di più del 3 per cento rispetto al 2017;
   di fronte a numeri così drammatici, in risposta alle difficoltà derivanti dall'emergenza sanitaria da Covid-19, sono state adottate diverse misure volte a sostenere gli operatori del settore del cinema e dell'audiovisivo, tra cui l'innalzamento delle aliquote massime di alcuni crediti di imposta destinati alle imprese del settore;
   in particolare, con il decreto direttoriale del 19 aprile 2021 del Ministero della cultura – direzione generale cinema e audiovisivo (Dgca), sono state rese note, ai fini dell'ammissibilità al beneficio fiscale, le disposizioni applicative in merito alla presentazione delle richieste, in base alle diverse linee di intervento, del credito d'imposta per la sessione 2021, la cosiddetta tax credit;
   nel dettaglio, è stata aperta la sessione di presentazione delle istanze per i bonus riguardanti: lo sviluppo di opere audiovisive (codice settore TCSF2); la produzione di opere di ricerca e formazione (codice settore TCORF2); la produzione di videoclip (codice settore TCVC2); la produzione cinematografica (codice settore TCPF2); la produzione di opere TV (codice settore TCAVTV2) e per la produzione di opere Web (codice settore TCAVTW2);
   dopo poche ore dall'apertura della sessione Tax Credit, con avviso del 26 aprile 2021, la Dgca ha quindi comunicato la sospensione della possibilità di inviare domanda per la linea di intervento di credito d'imposta per la produzione cinematografica (TCPF2, TCSF2) in relazione all'esaurimento delle risorse disponibili, a fronte delle richieste pervenute;
   le imprese del comparto cinematografico, già duramente colpite dalla crisi economica scatenata dalla pandemia e dalle relative restrizioni, hanno lamentato difficoltà nell'accesso alla piattaforma informatica Dgcol, tanto che molti, anche dopo aver inserito, non senza problemi, i dati e la documentazione richiesta, non hanno potuto ultimare il caricamento della domanda;
   per quanto di conoscenza, risulterebbero così escluse dal beneficio fiscale proprio quelle piccole e medie imprese maggiormente danneggiate dalla pandemia o che hanno avuto la sfortuna di essere uscite con i propri prodotti cinematografici nell'imminenza della chiusura delle sale –:
   se il Ministro interpellato sia in possesso di dati aggiornati relativi al numero delle aziende che hanno potuto beneficiare della tax credit per la produzione cinematografica e per quale ammontare complessivo;
   se il Ministro interpellato, sulla base di quanto illustrato in premessa, ritenga opportuno prevedere una riapertura, in tempi brevi, della finestra di accesso alla richiamata linea di intervento per la presentazione delle richieste di credito d'imposta per la sessione 2021, consentendo in tal modo il recupero di quelle domande completate ma non finalizzate, per ragioni dipendenti dalla piattaforma, al fine di rendere maggiormente accessibile anche ai produttori indipendenti e alle piccole imprese del comparto cinematografico l'ammissione al beneficio fiscale della tax credit.
(2-01206) «Galizia, Bella, Casa, Cimino, Del Sesto, Iorio, Carbonaro, Melicchio, Spadafora, Tuzi, Vacca, Valente, Currò, Grimaldi, Migliorino, Ruocco, Troiano, Zanichelli, Battelli, Berti, Bruno, Businarolo, Ianaro, Grillo, Papiro, Ricciardi, Vignaroli, Adelizzi, Buompane, Donno».


Iniziative per la realizzazione di una piattaforma di raccolta firme digitali ai fini della promozione del referendum di cui alla legge n. 352 del 1970, anche a seguito di decisioni del Comitato dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite e della situazione pandemica – 2-01208

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   il diritto dei cittadini a partecipare direttamente, attraverso i referendum e le leggi di iniziativa popolare, alla conduzione degli affari pubblici è garantito dalla Costituzione della Repubblica e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici;
   il 29 novembre 2019 il Comitato dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, nella decisione relativa al caso Staderini-De Lucia vs Italy (CCPR 2656/2015) ha dichiarato che l'Italia ha violato il diritto politico a promuovere referendum ai sensi dell'articolo 25 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, a causa – tra l'altro – della presenza nella legge n. 352 del 1970 che disciplina la procedura referendaria di «restrizioni irragionevoli» al diritto dei cittadini. In particolare, il Comitato ha osservato che la raccolta firme è impedita dalla previsione di un obbligo per i promotori di far autenticare le firme da un pubblico ufficiale presente al momento della sottoscrizione, senza però che la legge garantisca ai promotori la disponibilità di quei pubblici ufficiali;
   nella medesima decisione, il Comitato diritto umani dell'Onu, dopo aver chiarito che l'Italia «ha l'obbligo di risarcire integralmente le persone i cui diritti derivanti dal Patto sono stati violati», ha dichiarato altresì che «l'Italia ha l'obbligo di evitare il ripetersi di simili violazioni del Patto in futuro e deve rivedere la propria legislazione, al fine di garantire che i requisiti legislativi non impongano restrizioni irragionevoli alla partecipazione dei cittadini a nessuna delle modalità di partecipazione diretta previste dalla Costituzione. In particolare, lo Stato-parte dovrebbe prevedere percorsi per i promotori di iniziative referendarie per far autenticare le firme, per raccogliere le firme in spazi dove i cittadini possano essere raggiunti, e per garantire che la popolazione sia sufficientemente informata su tali processi e sulla possibilità di parteciparvi.»;
   relativamente all'obbligo di risarcire integralmente le persone i cui diritti derivanti dal Patto sono stati violati, nessuna azione è stata posta in essere dal Governo italiano nei confronti delle vittime Mario Staderini e Michele De Lucia, neanche sotto forma di « apology» pubblico, né tantomeno, ad avviso degli interpellanti, la decisione del Comitato diritti umani dell'Onu è stata fatta adeguatamente conoscere all'opinione pubblica;
   il Comitato diritti umani dell'Onu, nel rapporto di follow up del 24 marzo 2021 sul caso Staderini-De Lucia vs Italia, ha valutato le azioni poste in essere dalla Repubblica, non ritenendole ancora sufficienti e di dover pertanto tenere sotto osservazione l'Italia, con una nuova valutazione prevista entro la fine dell'anno;
   con lo scoppio della pandemia, raccogliere le sottoscrizioni autenticate su moduli cartacei, da vidimare preventivamente e certificare successivamente, oltre ad essere una «irragionevole restrizione» all'esercizio di un diritto costituzionale, è divenuto oltremodo difficile se non a volte impossibile, a causa del limitato accesso agli uffici comunali e agli spazi pubblici, delle regole di sicurezza e del distanziamento;
   sono state depositate in questi mesi presso l'Ufficio centrale per il Referendum proposte di legge di iniziativa popolare e richieste di referendum: i relativi promotori hanno dovuto ripetutamente sospendere la campagna di raccolta-firme in ragione delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, che limitano ulteriormente la possibilità di allestire e partecipare ai banchetti nelle strade;
   l'articolo 1, comma 343, della legge di bilancio 2021 prevede che la Presidenza del Consiglio debba porre in essere, entro il 31 dicembre 2021, una piattaforma di raccolta delle firme digitali da utilizzare per gli adempimenti di cui all'articolo 8 della legge 25 maggio 1970, n. 352, relativamente dunque a referendum e leggi di iniziativa popolare, mentre il comma 344 prevede che, a partire dal 1o gennaio 2022, le firme possano essere raccolte, senza necessità di autenticatore, in forma digitale, con la piattaforma della Presidenza del Consiglio oppure con le modalità di cui all'articolo 20, comma 1-bis, del codice dell'amministrazione digitale;
   esiste già una piattaforma online del Governo dedicata ai processi di partecipazione pubblica (ParteciPA, all'indirizzo partecipa.gov.it), che consentirebbe di sottoscrivere da subito proposte e iniziative formali a livello nazionale;
   la Commissione europea da tempo ha introdotto un sistema universale di raccolta firme online per le iniziative dei cittadini europei, caratterizzato da un software open source e dalla possibilità per tutti i cittadini europei (quindi anche italiani) di firmare, senza che la sottoscrizione sia riservata a chi è dotato di uno strumento di identificazione digitale quale Spid o Cie;
   con riferimento alla raccolta delle firme su moduli cartacei, le procedure attuali prevedono «irragionevoli restrizioni» per i cittadini, in particolare rispetto alle autentiche delle firme, che ben potrebbero essere superate se divenisse legge l'A.C. 543, approvato l'11 ottobre 2018 dalla Camera dei deputati, attualmente all'esame del Senato (S. 859), che consente al Comitato promotore di indicare cittadini aventi requisiti per fare il presidente di seggio, quali autenticatori delle firme dei cittadini su referendum e iniziative popolari –:
   quali iniziative la Presidenza del Consiglio abbia sinora posto in essere per realizzare la suddetta piattaforma di raccolta delle firme digitali da utilizzare per gli adempimenti di cui all'articolo 8 della legge 25 maggio 1970, n. 352, il cui termine di attivazione è previsto per il 31 dicembre 2021, nonché quali siano i criteri seguiti per le caratteristiche tecniche e di accessibilità universale della piattaforma;
   se il Governo, anche alla luce della situazione pandemica, intenda adottare iniziative per anticipare al 1o giugno 2021 la facoltà per i promotori di raccogliere firme per via telematica attraverso gli strumenti previsti dall'articolo 20, comma 1-bis, del Codice dell'amministrazione digitale;
   se il Governo intenda adottare iniziative, in ottemperanza agli obblighi internazionali sopra esposti, per rimuovere le irragionevoli restrizioni previste dalla legge n. 352 del 1970 alla raccolta firme su moduli cartacei, ricorrendo alla soluzione indicata nella proposta di legge atto Senato 859 approvata alla Camera l'11 ottobre 2018;
   se il Presidente del Consiglio intenda presentare delle «scuse formali» alle vittime della violazione accertata dal Comitato diritti umani dell'Onu.
(2-01208) «Magi, Schullian».


Iniziative di competenza in ordine all'attuazione sull'intero territorio nazionale della disciplina volta alla mitigazione e sterilizzazione dell'epidemia da COVID-19, con particolare riferimento alla realizzazione della campagna vaccinale – 2-01204

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   ai sensi degli articoli 7, comma 1, lettera c), e 24 del decreto legislativo n. 1 del 2018, e successive modificazioni e integrazioni, il Consiglio dei ministri, con deliberazione adottata in data 31 gennaio 2020, ha deliberato lo stato di emergenza di rilievo nazionale, in ragione della pandemia da Sars-CoV-2, dichiarata dall'Organizzazione mondiale della sanità;
   con successivi provvedimenti del Consiglio dei ministri è stato prorogato lo stato di emergenza di rilievo nazionale, in ragione della persistenza delle condizioni di rischio epidemiologico, comportanti l'adozione delle misure di contenimento suggerite dal Comitato tecnico-scientifico e dagli organi del Ministero della salute;
   ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera q), della Costituzione, nella novella recata dalla legge costituzionale n. 3 del 2001, in caso di profilassi internazionale si configura l'esercizio della esclusiva potestà legislativa statale;
   ai sensi dell'articolo 25, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018, per il coordinamento dell'attuazione degli interventi da effettuare durante lo stato di emergenza di rilievo nazionale, si provvede con ordinanze di Protezione civile, da adottarsi anche in deroga ad ogni disposizione vigente, nei limiti e con le modalità indicati nella deliberazione dello stato di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico;
   ai sensi dell'articolo 25, comma 6, del decreto legislativo n. 1 del 2008, il capo del dipartimento della Protezione civile, per l'attuazione degli interventi previsti nelle ordinanze di cui allo stesso articolo si avvale dei soggetti attuatori, individuati, di norma, tra i soggetti pubblici, i quali ultimi possono nominare i delegati del soggetto attuatore;
   ai sensi del combinato disposto di cui agli articoli 27 e 44-ter del decreto legislativo n. 1 del 2018 sono istituite le contabilità speciali per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale, da porre in essere a cura del capo del Dipartimento della protezione civile o dei soggetti attuatori, opportunamente delegati;
   anche nelle regioni soggette al commissariamento per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari la funzione di soggetto attuatore è demandata, secondo le indicazioni fornite dal Ministero della salute, al commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari regionali, che provvede all'individuazione e alla nomina dei delegati del soggetto attuatore, restando precluso agli ordinari organi di gestione della regione (giunta regionale; presidente della giunta regionale) ogni potere d'intervento in materia, per tutta la durata della gestione commissariale;
   accanto alle misure di profilassi e di contenimento dei contagi, il Governo, d'intesa con gli organismi facenti capo alla Commissione esecutiva dell'Unione europea, nell'intento di pervenire alla mitigazione e alla sterilizzazione dell'epidemia da Sars-CoV-2 – cosiddetta immunità di gregge –, ha dato luogo ad un programma vaccinale, previa conclusione, a livello comunitario, dei contratti di fornitura con alcune società multinazionali, quali Pfizer-Biontech, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson;
   le iniziali discrasie, verificatesi in capo ad alcune ditte produttrici del vaccino anti Covid-19, hanno comportato l'avvio da parte della Commissione europea, il 23 aprile 2021, di un'azione giuridica nei confronti di AstraZeneca, a nome dei 27 Stati membri, per far rispettare il contratto di fornitura dei vaccini visto il grave pregiudizio nell'attuazione del cronoprogramma vaccinale;
   la non completa pubblicità dei contratti di fornitura, dovuta anche all'esigenza di concludere rapidamente i contratti di fornitura delle partite vaccinali, ha evidenziato sia nell'opinione pubblica, sia nel Parlamento italiano – organo di garanzia e tutela – la necessità ineludibile di una informazione corretta e costante;
   nel superiore interesse della collettività nazionale e per le finalità di cui agli articoli 32 e 117, secondo comma, lettera q), della Costituzione, bisogna vigilare, a cura del Governo nazionale e del Parlamento, sul rispetto dei tempi di consegna delle partite vaccinali contrattualizzate, al fine di salvaguardare la salute individuale e collettiva dei cittadini italiani, che va comunque sottratta ai negativi risvolti di natura commerciale;
   la recente attivazione della piattaforma di « prenotazioni.vaccinocovid.gov.it» ha palesato gravi falle organizzative, a livello regionale, ingenerando disorientamento e confusione in ampi strati della popolazione, con evidenti gestioni non univoche nelle procedure;
   si rende indispensabile, in via collaterale, attese le disomogeneità di recente rilevate, a livello delle varie regioni, in ordine agli aspetti organizzativi ed operativi connessi alla campagna vaccinale, procedere all'attuazione univoca, su tutto il territorio nazionale, della ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021, emanata dal commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, ribadendo, ove i casi lo richiedano, la necessità di emanazione di ulteriori direttive «a precisazione», nel rispetto, pieno ed assoluto, della esclusiva competenza legislativa statale in materia e del contestuale obbligo, in capo alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano del principio costituzionale della leale collaborazione –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga necessario assumere iniziative atte ad uniformare l'azione del Governo ai princìpi costituzionali e legislativi sopra richiamati, al fine di tutelare i superiori interessi della collettività.
(2-01204) «Sapia, Schullian».


Iniziative per la predisposizione del Piano oncologico nazionale ed il ripristino dei livelli di assistenza oncologica pre-pandemia, alla luce del Piano europeo di lotta contro il cancro e delle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – 2-01207

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   i malati di cancro hanno pagato un prezzo altissimo alla pandemia: il 20 per cento dei decessi legati all'infezione da Covid-19 ha riguardato, infatti, pazienti oncologici;
   la pandemia ha gravemente accentuato le differenze tra regioni relativamente alla disponibilità di prestazioni e all'accesso all'assistenza;
   numerosi reparti chirurgici sono stati chiusi e convertiti in reparti di medicina dedicati ai pazienti Covid-19 e, per molte settimane, è stato possibile trattare solo procedure oncologiche, sia di emergenza, sia elettive, con evidenti limitazioni in termini di volume di casi trattati e complessivamente, sono stati rinviati oltre un milione di interventi chirurgici;
   incrociando questi dati con le Sdo 2019, si ricava che sono stati posticipati, in particolare, il 99 per cento degli interventi per tumori alla mammella, il 99,5 per cento dei tumori alla prostata, il 74,4 per cento dei tumori al colon retto;
   per il periodo ottobre-dicembre 2020, rispetto alla prima ondata e con riferimento al periodo febbraio-giugno 2020, si rilevano dati stabili o addirittura un peggioramento su nuove diagnosi (da –15 per cento a –14 per cento), interventi chirurgici (da –20 per cento a –24 per cento) e minori ricoveri (da –16 per cento a –37 per cento;
   a febbraio 2021, gli oncologi italiani hanno dichiarato di visitare ancora in media il 30 per cento di pazienti in meno rispetto al periodo pre-pandemia;
   con riferimento agli screening, aggiornati a dicembre 2020, si registra il -17 per cento nelle mammografie, -13 per cento nelle Tac polmonari e -13 per cento sulle colonscopie;
   in particolare, gli screening per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto, nel 2020 hanno registrato una riduzione di due milioni e mezzo di esami;
   in media, per i tre programmi di screening il ritardo è compreso tra i 4-5 mesi;
   tale contrazione si è tradotta nella tardiva individuazione della lesione tumorale e nella perdita di tutti vantaggi legati alla diagnosi precoce, generando un fabbisogno di terapie più invasive e costose, con conseguente incremento della mortalità;
   con riferimento alla vaccinazione anti Hpv il Ministero della salute ha rilevato per il 2019 coperture ancora insufficienti e forti disparità regionali e, per l'anno 2020, sono attesi risultati peggiori a causa delle restrizioni imposte dal Covid-19;
   il 15 ottobre 2020 è stata presentata e approvata alla XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati la risoluzione n. 7-00562 per far fronte all'emergenza oncologica denunciata dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, con cui è stato impegnato il Governo pro tempore tra l'altro, a provvedere con urgenza all'approvazione di un nuovo piano oncologico nazionale che ponga al centro della programmazione le reti oncologiche regionali, così come definite dall'Accordo Stato-regioni del 17 aprile 2019, e l'attivazione della Rete nazionale dei tumori rari come previsto dall'Intesa Stato-regioni del 21 settembre 2017;
   nonostante l'approvazione nessuna iniziativa è stata ancora intrapresa;
   il 3 febbraio 2020 è stato approvato il Piano europeo di lotta contro il cancro (COM (2021)44) che riconosce la necessità di un rinnovato impegno per affrontare l'intero decorso della malattia, comprese le rilevanti implicazioni sociali ad essa connesse;
   il documento è strutturato intorno a quattro ambiti di intervento fondamentali: 1) prevenzione, 2) individuazione precoce della malattia; 3) diagnosi e trattamento; 4) qualità della vita dei pazienti oncologici e delle persone guarite dal cancro. Ogni ambito è articolato in obiettivi strategici, a loro volta sostenuti da dieci iniziative faro e da molteplici azioni di sostegno. Per ciascuna azione o per gruppi di azioni omogenee è indicato il relativo periodo di attuazione;
   le azioni previste dal Piano europeo di lotta contro il cancro saranno finanziate attraverso tutti gli strumenti a disposizione della Commissione europea, per una dotazione complessiva pari a 4 miliardi di euro destinati agli Stati membri che recepiranno i principi del Piano e che realizzeranno le diverse progettualità ivi comprese, rispettando la tempistica indicata;
   con particolare riferimento all'assistenza farmaceutica, il Piano intende migliorare «l'accesso di tutti a tutti i medicinali», compresi quelli innovativi, garantendo la sostenibilità economica delle cure, anche attraverso la modifica della direttiva Ema entro il 2022;
   per le dimensioni ormai assunte dal fenomeno, alla lotta al cancro è stata dedicata una delle cinque missioni nell'ambito del nuovo programma quadro per la ricerca e l'innovazione della Commissione europea Horizon Europe, finanziato con 100 miliardi di euro le altre grandi sfide sociali che l'Europa è chiamata ad affrontare sono: 1) adattamento al cambiamento climatico; 2) protezione dei mari e degli oceani; 3) raggiungimento della neutralità climatica per le città; 4) promozione della salute del cibo e del suolo;
   la Mission on cancer comprende un insieme di azioni interdisciplinari, anche di natura regolatoria e legislativa, che dovranno essere realizzate dagli Stati membri al fine di raggiungere, nell'ambito delle linee principali di intervento del programma ed entro un periodo prestabilito, l'obiettivo ambizioso salvare ben 3 milioni di vite umane nell'arco di dieci anni;
   nel complesso, il Piano europeo di lotta contro il cancro e la Mission on cancer definiscono una nuova era per l'oncologia europea;
   anche in ambito pediatrico si è osservato un numero inferiore di diagnosi oncologiche durante la pandemia –:
   se intendano immediatamente far fronte all'emergenza oncologica e, in particolare, se siano state intraprese le iniziative necessarie, nel contesto della crisi sanitaria ancora in corso, per ripristinare con urgenza il livello di assistenza pre-pandemia;
   se siano state avviate iniziative volte alla predisposizione e approvazione di un Piano oncologico nazionale che segua il metodo e le linee adottate dal Piano europeo e che rappresenti lo strumento per la definizione di una progettualità complessiva che consenta il superamento dell'emergenza, il potenziamento delle infrastrutture, nonché l'adeguamento all'innovazione tecnologica e di processo, superando le disparità regionali;
   se intendano promuovere e realizzare progetti mirati ad accedere ai finanziamenti nell'ambito dei 3 pilastri della Mission on cancer: prevenire tutto ciò che è prevenibile; ottimizzare diagnosi e trattamenti; promuovere la qualità della vita;
   se non ritengano di adottare iniziative per riservare parte delle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e, in particolare, dalla Missione 6-salute, per l'attuazione di quanto sarà previsto dal Piano oncologico nazionale.
(2-01207) «Carnevali, Siani, De Filippo, Rizzo Nervo, Pini, Madia, Dal Moro, Lepri, Delrio, Cenni, Incerti, Pezzopane, Pollastrini, Piccoli Nardelli, Gavino Manca, Bruno Bossio, Mura, Berlinghieri, Cantini, Critelli, Vazio, Soverini, Lorenzin, De Menech, Gariglio, De Luca, Bonomo, Raciti, Rossi, Nardi, Boldrini, Frailis».