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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 21 ottobre 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 21 ottobre 2020.

  Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Boccia, Boldi, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Butti, Caffaratto, Cancelleri, Carfagna, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Conte, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantuz, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gebhard, Giachetti, Giacomoni, Giglio Vigna, Giordano, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iorio, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Lorenzin, Losacco, Lupi, Maggioni, Maniero, Marattin, Mauri, Milanato, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Nevi, Orrico, Osnato, Pallini, Palmisano, Parolo, Pastorino, Perantoni, Perconti, Pignatone, Rampelli, Rizzo, Rosato, Rotelli, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tasso, Tofalo, Tomasi, Traversi, Maria Tripodi, Ungaro, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zicchieri, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 20 ottobre 2020 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa dei deputati:
   MADIA e SENSI: «Istituzione del Fondo nazionale per le imprese creative» (2726).

  Sarà stampata e distribuita.

Ritiro di proposte di legge.

  In data 20 ottobre 2020 il deputato Zolezzi ha comunicato, anche a nome dei cofirmatari, di ritirare la seguente proposta di legge:
   ZOLEZZI ed altri: «Riconoscimento e disciplina delle comunità intenzionali» (82).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  SILVESTRONI ed altri: «Modifiche al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e altre disposizioni in materia di numero dei mandati per i sindaci dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, di presentazione delle liste elettorali e di elezione del consiglio comunale nei comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti» (2600) Parere della V Commissione.

   XI Commissione (Lavoro):
  SERRACCHIANI ed altri: «Delega al Governo in materia di istituzione di un sistema universale di tutela del reddito per tutti i lavoratori in caso di riduzione o cessazione del lavoro, nonché disposizioni per il sostegno della formazione dei lavoratori» (2689) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   Commissioni riunite VII (Cultura) e IX (Trasporti):
  ZANELLA e PETTARIN: «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante le reti di comunicazione elettronica» (2679) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X e XIV.

Adesione di deputati ad una proposta di modificazione al Regolamento.

  La proposta di modificazione al Regolamento, Doc. II, n. 15: «Articolo 48-ter: Partecipazione ai lavori parlamentari ed esercizio del voto secondo procedure telematiche», presentata dal deputato Ceccanti ed altri (annunziata nella seduta del 2 ottobre 2020), è stata successivamente sottoscritta anche dal deputato CECCONI.

Trasmissione dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie.

  Il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, con lettera del 16 ottobre 2020, ha trasmesso la nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno Vanessa CATTOI ed altri n. 9/2305/78, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 dicembre 2019, concernente la possibilità di modificare il comma 548 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019 (Legge di bilancio 2020), che prevede procedure di monitoraggio degli effetti sulla finanza della Regione Trentino-Alto Adige e delle Province autonome di Trento e di Bolzano di modifiche della disciplina statale relativa ai tributi erariali.

  La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) competente per materia.

Trasmissione dal Ministro per i rapporti con il Parlamento.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 20 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 131 del testo unico di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, la relazione sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia, riferita all'anno 2019 (Doc. XXX, n. 3).

  Questa relazione è trasmessa alla II Commissione (Giustizia) e alla XII Commissione (Affari sociali).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea

  La Commissione europea, in data 20 ottobre 2020, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

  Proposta di regolamento del Consiglio relativo all'istituzione dell'impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (COM(2020) 569 final), corredata dai relativi allegati (COM(2020) 569 final – Annex 1 e COM(2020) 569 final – Annex 2 – Part 1/2 e Part 2/2), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
   Proposta di decisione del Consiglio sulla posizione che dovrà essere assunta a nome dell'Unione europea nel comitato misto di cooperazione doganale Unione europea-Canada in relazione all'adozione della decisione relativa al riconoscimento reciproco del programma «Partners in Protection» del Canada e del programma di operatore economico autorizzato dall'Unione europea (COM(2020) 655 final), corredata dal relativo allegato (COM(2020) 655 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Raccomandazione di decisione del Consiglio che modifica la decisione del Consiglio del 23 novembre 1998 relativa al regime di cambio con il franco CFA e con il franco comoriano (98/683/CE) (COM(2020) 658 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e V (Bilancio);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla strategia dell'Unione europea per ridurre le emissioni di metano (COM(2020) 663 final), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 20 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 – Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale (COM(2020) 624 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Un nuovo SER per la ricerca e l'innovazione (COM(2020) 628 final);
   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla modifica del regolamento (CE) n. 1367/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, sull'applicazione alle istituzioni e agli organi comunitari delle disposizioni della convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (COM(2020) 642 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Migliorare l'accesso alla giustizia in materia ambientale nell'Unione europea e nei suoi Stati membri (COM(2020) 643 final).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 15 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 265, comma 8, del decreto-legge 10 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale recante compensazione di interventi fiscali, in relazione al bonus vacanze e al contributo a fondo perduto (198).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 28 ottobre 2020.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Chiarimenti circa l'attivazione dei posti aggiuntivi di terapia intensiva in ambito regionale, anche alla luce della riprogrammazione disposta dal «decreto rilancio» – 3-01823

   SPORTIELLO, LAPIA, PROVENZA, MASSIMO ENRICO BARONI, D'ARRANDO, IANARO, LOREFICE, MAMMÌ, MENGA, NAPPI, NESCI, RUGGIERO, SAPIA e SARLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   nel nostro Paese, al 31 dicembre 2019, prima dell'emergenza Covid-19, i posti di terapia intensiva erano 5.179 e, successivamente, a seguito della conclamata pandemia, con il cosiddetto «decreto rilancio», sono stati programmati 3.553 nuovi posti aggiuntivi, fino ad un totale di circa 9.000 posti di terapia intensiva;
   nel «decreto rilancio» è previsto che le regioni, tramite apposito piano di riorganizzazione volto a fronteggiare le emergenze pandemiche, come quella in corso, garantiscano l'incremento di attività di ricovero in terapia intensiva, rendendo strutturale la risposta all'aumento della domanda di assistenza, anche in relazione ad accrescimenti improvvisi della curva pandemica;
   le regioni, pertanto, entro trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto, dovevano presentare un piano di riorganizzazione al Ministero della salute; a seguito dell'approvazione del piano, considerata l'urgenza, le risorse necessarie sono trasferite al commissario straordinario e ripartite a livello regionale. Per l'attuazione del piano il commissario può delegare ciascun presidente di regione che agisce come commissario delegato;
   secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 9 ottobre 2020, i posti letto effettivi disponibili sembrano essere sensibilmente inferiori ai posti programmati con il citato «decreto rilancio»; più in particolare, secondo quanto emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità, l'indisponibilità o l'elevata criticità delle terapie intensive sembra riguardare numerose regioni del nostro Paese;
   nei giorni scorsi il commissario per l'emergenza ha rappresentato che «in questi mesi alle regioni sono stati inviati 3.059 ventilatori polmonari per le terapie intensive e 1.429 per le subintensive e che altri 1.500 ventilatori sono disponibili, ma che per essere distribuiti necessitano dell'attivazione di ulteriori 1.600 posti di terapia intensiva;
   l'evolversi della situazione epidemiologica determina il rischio di superare la soglia di sicurezza, per la tenuta del Servizio sanitario nazionale, nell'occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid-19, corrispondente a 14 per 100 mila abitanti, mentre attualmente i posti di terapia intensiva sembra che siano 10,6 per 100 mila abitanti –:
   quale sia esattamente la situazione dell'attivazione dei posti aggiuntivi di terapia intensiva e il tasso di saturazione, alla luce dei piani di riorganizzazione descritti in premessa e delle risorse eventualmente trasferite alle regioni, tenuto conto anche del diffuso aggravamento, correlato alle liste di attesa, per altre patologie che richiedono, sempre più spesso e proprio a causa del rinvio operato nei mesi del cosiddetto « lockdown», l'occupazione di ulteriori posti letto in terapia intensiva. (3-01823)


Iniziative volte a garantire la sicurezza e l'efficienza dei servizi del trasporto pubblico locale e del trasporto ferroviario regionale in considerazione dell'emergenza da Covid-19 – 3-01824

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:
   l'accordo tra Governo, regioni ed enti locali sulla capienza dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale all'80 per cento dei posti, estensibile al 100 per cento ove vi siano spostamenti al di sotto dei 15 minuti, rimane in essere anche con gli ultimi provvedimenti del Governo;
   dal confronto Stato-regioni per i cittadini pendolari è emerso che ad oggi il sistema non è in grado di assicurare il distanziamento a bordo e il carico al 100 per cento sotto i 15 minuti rischia di rivelarsi una bomba sanitaria e sociale;
   la riapertura delle scuole ha fatto emergere il preoccupante livello di inadeguatezza nella gestione del trasporto pubblico, e adesso che la seconda ondata di contagi è arrivata, si intensificano le denunce di casi di bus stracolmi;
   per coprire il rimanente 20 per cento di posti, secondo le stime di AssTra, servirebbero circa 19.400 autobus aggiuntivi e 31.000 conducenti, per un costo complessivo di 1,6 miliardi di euro, e per soddisfare una domanda attesa di mobilità pari all'85 per cento, rispetto al periodo pre-Covid, sarebbe necessario un incremento del 70 per cento in urbano e del 42 per cento in extraurbano delle percorrenze chilometriche e, pertanto, «un fabbisogno di autobus e personale di guida insostenibile»;
   le misure di contenimento del contagio non consentono all'attuale sistema dei trasporti pubblici locali, a parità di dotazione di lavoro e mezzi, di soddisfare l'inevitabile incremento della domanda;
   il bus rischia di diventare uno dei maggiori «veicoli» del Covid-19: ne circolano pochissimi, sono sovraffollati e nessuno vigila, e situazione analoga si registra anche sulle linee metropolitane;
   gli esperti hanno lanciato l'allarme: secondo una tabella elaborata dalla Fondazione Gimbe, in ambienti chiusi e affollati con poca aerazione, come i bus appunto, il rischio contagio è alto anche se si indossa la mascherina –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per garantire un servizio efficiente e, al contempo, in grado di assicurare il rispetto delle misure di contenimento del contagio, anche istituendo un tavolo tecnico con gli operatori privati del trasporto al fine di ricorrere anche a taxi, autobus da noleggio e car sharing per integrare l'offerta di trasporto a tariffe agevolate accessibili a tutta la popolazione, rispondendo alle esigenze di mobilità collettiva e sostenendo migliaia di imprese. (3-01824)


Ulteriori misure a sostegno dei settori della cultura e del turismo, gravemente colpiti dalle ripercussioni dell'emergenza da Covid-19 – 3-01825

   PICCOLI NARDELLI, CIAMPI, DI GIORGI, ORFINI, PRESTIPINO, ROSSI, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:
   il turismo e la cultura sono tra i settori maggiormente colpiti dalla diffusione del Coronavirus e dai provvedimenti adottati per contenere il contagio;
   non è facile quantificare le ricadute della pandemia sull'economia della cultura. Bastano, però, alcune cifre: sono stati almeno 30 mila i lavoratori che ruotano intorno al sistema di gestione e visita del patrimonio museale che hanno usufruito degli ammortizzatori sociali; 18.600 i titoli di libri che nel 2020 non sono stati pubblicati e quasi 40 milioni di copie non stampate; mercato discografico in calo del 60 per cento, circa 110 milioni di euro di incassi al botteghino delle sale cinematografiche in meno; sono 250 mila i lavoratori dei concerti dal vivo ad essere fermi e circa la metà degli oltre 300 mila addetti nei teatri;
   nel settore turistico, malgrado alcuni segnali di ripresa nei mesi estivi, si sono registrati circa 51 milioni di turisti in meno. In un confronto europeo tra singole destinazioni turistiche, il forte tasso di internazionalizzazione delle nostre città d'arte ha determinato nel 2020 tassi negativi (Firenze –63,9 per cento di arrivi internazionali, Napoli –61,5 per cento, Venezia –60,7 per cento, Roma –60,5 per cento, Milano –58,5 per cento, Genova –57,2 per cento, Torino –53,2 per cento);
   a seguito dell'emergenza l'Esecutivo ha previsto diversi interventi volti a sostenere il settore, in relazione alle difficoltà derivanti dalla chiusura: istituiti due fondi per sostenere l'emergenza del settore dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo, un fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, sono stati individuati criteri specifici per l'attribuzione delle risorse del Fondo unico per lo spettacolo, introdotta la possibilità di prevedere una maggiore flessibilità nella ripartizione delle risorse destinate ai crediti di imposta per il cinema e l'audiovisivo, è stato ulteriormente esteso «l'Art-bonus», sono state riconosciute diverse forme di sostegno ai lavoratori e per gli utenti, è stato riconosciuto il diritto all'emissione di un voucher;
   a sostegno del settore turistico il Governo è, inoltre, intervenuto con la creazione di fondi di emergenza, con l'estensione e il rafforzamento degli ammortizzatori sociali e con ulteriori strumenti di sostegno dedicati, quali «bonus vacanze» per famiglie e rimborsi con voucher di titoli di viaggio –:
   quali ulteriori misure intenda mettere in atto per il sostegno ai settori della cultura e del turismo, gravemente colpiti sin dagli inizi dell'emergenza Coronavirus a causa della significativa riduzione di presenze e per le chiusure dovute alle misure di contenimento del contagio. (3-01825)


Iniziative urgenti a sostegno del settore dello spettacolo, anche in sede di modifica delle più recenti misure adottate per contrastare la pandemia da Covid-19 – 3-01826

   FREGOLENT, NOBILI, ANZALDI, TOCCAFONDI e D'ALESSANDRO. – Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. – Per sapere – premesso che:
   sabato 10 ottobre 2020 500 bauli erano in piazza Duomo a Milano per denunciare la crisi del mondo dello spettacolo: migliaia di operatori del settore, vestiti di nero, in rappresentanza dei circa 570 mila lavoratori;
   il settore dello spettacolo, del teatro e della musica dal vivo è stato duramente colpito dal lockdown e dalle restrizioni per contrastare la pandemia e, nonostante le Linee Guida, anche lo spettacolo itinerante è stato duramente colpito con l'annullamento di numerosi eventi autunnali che hanno messo in ginocchio oltre 5 mila imprese;
   secondo i dati Inps, sono circa 142 mila i lavoratori del settore dello spettacolo: attori, registi, musicisti e danzatori, oltre a tutti coloro che operano dietro le quinte, come tecnici, distributori, assistenti, sarti, imprese, scenografi, truccatori, facchini;
   le misure per sostenere il reddito di tali lavoratori sono state utili nel primo periodo ma adesso risultano insufficienti;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2020 ha disposto che sull'intero territorio nazionale gli spettacoli in sale teatrali, da concerto, cinematografiche e in altri spazi, anche all'aperto, debbano essere svolti con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di 1 metro con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all'aperto e di 200 spettatori per spettacoli in ogni singola sala;
   il Teatro alla Scala ha già cancellato la campagna abbonamenti per la prossima stagione, cosa che non accadeva dal 1920, ma la realtà culturale è composta anche da diverse situazioni quali piccoli teatri, centri culturali, cineforum che oggi faticano a mantenere in vita la propria attività. Per il cinema lo slittamento del tax credit di un mese mette a rischio la tenuta del sistema cinematografico;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre non ha modificato le disposizioni contenute negli ultimi decreti con la conferma della possibilità per le regioni di derogare lasciando loro anche la scelta di ridurre la capienza delle sale;
   l'introduzione della capienza dei locali pari alla metà dei posti disponibili, al fine di dare maggiore slancio, nel pieno rispetto della sicurezza e della salute pubblica, all'intero comparto, sarebbe un'iniziativa opportuna –:
   se non ritenga che le attuali restrizioni, introdotte dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 agosto, e confermate in quelli del 13 e del 18 ottobre 2020, per gli spettacoli aperti al pubblico, possano essere modificate nel senso indicato in premessa nel primo provvedimento utile, e quali misure urgenti intenda conseguentemente adottare a sostegno della tenuta economica ed occupazionale dell'intero comparto. (3-01826)


Iniziative di competenza a sostegno degli operatori del settore turistico, nel quadro delle misure adottate per contrastare la pandemia da Covid-19 – 3-01827

   TASSO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:
   la normativa prevista nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2020 potrebbe aggravare la situazione di bar, locali e attività commerciali, e questo, secondo la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), potrebbe costare 1,3 miliardi di euro al mese;
   mentre altri settori erano sulla via della ripresa, le attività commerciali e della ristorazione ne erano ancora ben lontani, e le nuove regole che prevedono chiusure anticipate rendono critico un momento già difficoltoso;
   il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha denunciato come «Questa nuova emergenza sanitaria (...) aumenta l'incertezza e mette a rischio decine di migliaia di imprese»;
   alcuni settori come quello del turismo, ma anche ristorazione e spettacolo, e in genere le attività commerciali, rischiano davvero una profonda incertezza. I recuperi che si sono visti durante i mesi estivi legati a turismo, trasporti, tempo libero hanno solo attenuato le riduzioni del lavoro e degli utili;
   secondo Confesercenti almeno 90 mila imprese piegate dalla crisi, tra bar, ristoranti, alberghi, B&b rischiano la chiusura a fine anno;
   secondo l'Istat a rischiare saranno il 40,65 per cento delle microimprese, in particolare quelle legate ai servizi ricettivi e alla ristorazione, seguite da attività sportive e intrattenimento. Si rischiano così almeno 1 milione di posti di lavoro;
   nelle grandi città la crisi è ancora più evidente a causa della mancanza di turisti, dello smart working che svuota i centri e dei costi troppo alti per gli affitti;
   sono prioritarie misure efficaci anti Covid e con una economia già in ginocchio va assolutamente evitato un secondo lockdown –:
   quali iniziative di competenza, oltre a quelle già adottate, intenda attivare per le imprese e gli operatori del turismo al fine di superare la crisi di un settore fondamentale per l'economia italiana e per rilanciarlo. (3-01827)


Chiarimenti e iniziative in merito ai trasferimenti sulle navi-quarantena dei migranti e richiedenti asilo risultati positivi al Covid-19 – 3-01828

   PALAZZOTTO e FORNARO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   da un'inchiesta di «Redattore Sociale» sarebbe emerso che alcuni migranti con regolare permesso di soggiorno, provvisti di domicilio e richiedenti asilo, risultati positivi al Covid-19 e ospitati nei centri di accoglienza straordinaria, sarebbero stati trasferiti, senza alcun preavviso, in Sicilia e Puglia per essere posti in isolamento fiduciario sulle navi quarantena;
   durante la permanenza sulle navi, i richiedenti asilo non sarebbero più stati visitati da un medico, avrebbero utilizzato la stessa mascherina e le stesse lenzuola per giorni, trovandosi quindi paradossalmente più in pericolo su una nave con altri positivi, che altrove;
   secondo le segnalazioni di Arci e Asgi, i ragazzi trasferiti sulle navi quarantena sarebbero stati ufficialmente dimessi dai centri di provenienza risultando quindi fuori accoglienza;
   tale situazione avrebbe arrecato anche danni materiali ai migranti trasferiti. Alcuni di loro sono anche vittime di tortura, hanno subito abusi in Libia, sono in attesa di interventi chirurgici e avevano già fissato appuntamenti al Samifo (struttura sanitaria che si occupa di vittime di tortura) per accertare le violenze subite;
   a parere degli interroganti, privare dei liberi cittadini della libertà personale in mancanza di un provvedimento individuale che giustifichi tale privazione e trasferirli in maniera coatta su una nave con una procedura non prevista in nessuna delle misure di prevenzione del contagio adottate dal Governo e valide per tutti i cittadini, sia italiani che stranieri, è un atto illegittimo, contrario ai principi costituzionali;
   a parere degli interroganti, la soluzione delle navi quarantena dovrebbe essere una misura eccezionale destinata alle sole persone soccorse in mare e che comunque andrebbe ripensata, anche alla luce della drammatica vicenda che avrebbe riguardato Abou, un ragazzo quindicenne deceduto per assenza di cure sulla nave quarantena «Allegra», individuando strutture adeguate sulla terra ferma dove far trascorrere il periodo di quarantena ai migranti una volta sbarcati;
   è comunque evidente che persistano gravi problemi nella gestione sia dei centri che dei casi di migranti richiedenti asilo Covid-19 positivi, fin qui chiaramente trattati in maniera difforme rispetto al resto della popolazione –:
   sulla base di quali disposizioni normative sarebbero stati effettuati i trasferimenti di cui in premessa e se siano stati adottati un piano strutturato e un coordinamento sulla gestione dell'emergenza sanitaria nei centri di accoglienza che individuino soluzioni alternative per la gestione della quarantena dei migranti e richiedenti asilo risultati positivi al Covid-19, così da non dover ricorrere a soluzioni improvvisate, a parere dell'interrogante illegittime e fortemente lesive dei diritti fondamentali della persona, come quelle dei trasferimenti coatti sulle navi quarantena. (3-01828)


Chiarimenti in ordine ai controlli da effettuare nel caso di attivazione di zone rosse nei centri urbani in base al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2020 – 3-01829

   MOLINARI, STEFANI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GARAVAGLIA, GASTALDI, GAVA, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GIORGETTI, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MATURI, MINARDO, MOLTENI, MORELLI, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SASSO, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2020, l'undicesimo dall'inizio dell'emergenza sanitaria da Covid-19, che ha modificato e integrato il precedente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre, ha stabilito che si possano istituire «coprifuoco», dalle ore 21 in poi, nelle strade o nelle piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti fino alle ore 24 e alle abitazioni private;
   rispetto alla bozza precedentemente diffusa è stata espunta la parola «sindaci» con l'intento, per espressa ammissione del Ministro degli affari regionali, Francesco Boccia, di «smussare» il testo dopo le accuse del Presidente dell'Anci, Antonio Decaro;
   nella serata di domenica, infatti, Decaro era insorto a nome dei sindaci d'Italia, accusando il Governo di voler scaricare su di loro la responsabilità di istituire dei veri e propri «coprifuoco», sui quali peraltro non è chiaro – al momento – chi debba effettuare i controlli, dovendosi predisporre, di fatto, delle zone rosse nei centri cittadini dove vietare l'ingresso ai non residenti e identificare, invece, i residenti che potranno accedere alle loro abitazioni e gli avventori dei ristoranti all'interno della zona rossa che potranno invece restare aperti fino alle 24;
   se, da un lato, è chiaro spetti ai sindaci la competenza per istituire dei «coprifuoco» cittadini, in quanto titolati ad emettere ordinanze contingibili e urgenti di ordine pubblico e per motivi sanitari locali, dall'altro, è meno chiaro, invece, a chi spetti la competenza ad effettuare i controlli dei cittadini in transito nelle eventuali istituende zone rosse cittadine;
   il Governo ha assicurato che non abbandonerà i sindaci e che saranno i prefetti a supportarli 24 ore su 24, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico, avvalendosi delle Forze dell'ordine e coinvolgendo i competenti comandi territoriali –:
   se ed in che termini il Governo intenda assumersi la responsabilità in merito ai controlli da effettuare nel caso in cui venissero istituite zone rosse cittadine dopo le ore 21 nelle strade e nelle piazze della cosiddetta movida, in ottemperanza al nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2020, nei confronti dei sindaci, atteso che l'istituzione di «coprifuoco» nei centri cittadini potranno essere efficaci, ai fini del contenimento del contagio da Covid-19, solo con un massiccio intervento delle Forze dell'ordine a presidio delle zone interessate. (3-01829)


Chiarimenti circa risorse, modalità e tempi di avvio del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) delle città di Lecce e Brindisi – 3-01830

   D'ATTIS, SISTO, ELVIRA SAVINO, LABRIOLA e TARTAGLIONE. – Al Ministro per il sud e la coesione territoriale. – Per sapere – premesso che:
   su proposta del Ministro per il sud pro tempore le città di Lecce e Brindisi hanno avviato nel corso del 2019 un lavoro congiunto di scrittura e messa a punto di un Contratto istituzionale di sviluppo (CIS), ovvero di uno strumento che dovrebbe consentire alle amministrazioni di realizzare progetti strategici di sviluppo legate alla specificità dei territori, mettendo assieme risorse nazionali, europee e del Fondo per lo sviluppo e la coesione;
   già un anno fa le città di Lecce e Brindisi avevano avanzato una prima proposta di lavoro per avviare la fase di negoziazione con il Ministero, articolando una serie di proposte progettuali che dovrebbero trovare copertura economica all'interno del Contratto istituzionale di sviluppo;
   le proposte di lavoro avanzate dalle due città erano state armonizzate in coerenza con le politiche di investimento di cui al Fondo sociale di coesione, in linea con quanto concordato in una riunione del tavolo istituzionale tenutosi a Palazzo Chigi il 3 luglio 2019 alla presenza del Ministro per il sud pro tempore e dei rappresentanti dei Ministeri, dei sindaci delle città di Lecce e Brindisi, del Presidente della regione Puglia e dell'amministratore delegato di Invitalia e nei successivi incontri tecnici in regione Puglia;
   da allora però tutto sembra fermo, e solo nei giorni scorsi il tema è stato nuovamente sollevato dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Mario Turco, che, in visita istituzionale in Puglia, ha parlato di richiedere risorse per il Cis di Brindisi e Lecce, da aprire a fine anno –:
   quali siano le risorse eventualmente già stanziate e quali quelle richieste – e a valere su quali programmi – per l'implementazione del Contratto istituzionale di sviluppo che interessa le città di Brindisi e Lecce, quali siano lo stato di avanzamento della fase di negoziazione dello stesso e i tempi per l'effettivo avvio del progetto. (3-01830)