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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 28 ottobre 2019

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 28 ottobre 2019.

  Ascani, Azzolina, Battelli, Benvenuto, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Castelli, Cenni, Cirielli, Colletti, Colucci, D'Incà, D'Uva, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Dieni, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Grande, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Marrocco, Marzana, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Orrico, Parolo, Rampelli, Rosato, Ruocco, Scalfarotto, Carlo Sibilia, Francesco Silvestri, Sisto, Sodano, Spadafora, Speranza, Tofalo, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Leda Volpi, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 25 ottobre 2019 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   GASTALDI ed altri: «Modifica all'articolo 11 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, in materia di ambito di applicazione delle norme attenuative di vincoli derivanti dalla fruizione dei benefìci per la proprietà coltivatrice» (2217);
   PICCOLI NARDELLI: «Norme concernenti la disciplina del dottorato di ricerca e i contratti di ricerca nonché modifiche alla legge 30 dicembre 2010, n. 240, in materia di reclutamento, stato giuridico e trattamento economico dei ricercatori universitari» (2218);
   FITZGERALD NISSOLI: «Istituzione della Giornata della solidarietà degli italiani nel mondo» (2219).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 26 ottobre 2019 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
   dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze:
    «Conversione in legge del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili» (2220).

  Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   I Commissione (Affari costituzionali):
  CONTE ed altri: «Disposizioni per l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni e per la perequazione in favore dei territori con minore capacità fiscale, ai sensi degli articoli 117 e 119 della Costituzione, nonché istituzione di un fondo speciale per il Mezzogiorno» (2060) Parere delle Commissioni V e XII.
   II Commissione (Giustizia):
  BARTOLOZZI: «Ordinamento degli organi di giurisdizione tributaria, dell'ordine giudiziario tributario e degli uffici amministrativi della giustizia tributaria» (1755) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), VII, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  SURIANO ed altri: «Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di sottrazione e trattenimento di minori all'estero» (2014) Parere delle Commissioni I, III, V, XII e XIV;
  CIRIELLI: «Abrogazione dell'articolo 131-bis del codice penale e modifiche al codice di procedura penale in materia di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto» (2024) Parere delle Commissioni I e V.
   VI Commissione (Finanze):
  SCHULLIAN: «Modifica all'articolo 13 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385, e altre disposizioni in materia di separazione tra le banche commerciali e le banche d'affari, nonché delega al Governo per la diversificazione del regime tributario di tali enti» (1574) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X e XIV.
   VII Commissione (Cultura):
  CIRIELLI: «Istituzione di una fondazione per la promozione e la tutela del collezionismo minore» (2044) Parere delle Commissioni I, II, V e VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria).
   X Commissione (Attività produttive):
  VALLASCAS: «Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di energia» (1244) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea

  La Commissione europea, in data 24 e 25 ottobre 2019, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce, per il 2020, le possibilità di pesca per alcuni stock ittici e gruppi di stock ittici, applicabili nelle acque dell'Unione e, per i pescherecci dell'Unione, in determinate acque non dell'Unione (COM(2019) 483 final), corredata dai relativi allegati (COM(2019) 483 final – Annexes 1 to 8), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle garanzie che impegnano il bilancio generale Situazione al 31 dicembre 2018 (COM(2019) 484 final) , che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che dovrà essere assunta a nome dell'Unione europea alla trentanovesima riunione del comitato permanente della convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa con riguardo agli emendamenti degli allegati II e III (COM(2019) 494 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Proposta di decisione del Consiglio sulla posizione che l'Unione europea deve adottare in sede di Comitato degli ambasciatori ACP-UE riguardo all'adozione di una decisione relativa all'adozione di misure transitorie a norma dell'articolo 95, paragrafo 4, dell'accordo di partenariato ACP-UE (COM(2019) 550 final), corredata dal relativo allegato (COM(2019) 550 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'esito della valutazione relativa alla pertinenza dei compiti di cui all'articolo 31, paragrafo 4, che ricevono finanziamenti dell'Unione a norma dell'articolo 34, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio (COM(2019) 800 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X Commissione (Attività produttive).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI GELMINI ED ALTRI N. 1-00261 E GRIMALDI, FRAGOMELI, UNGARO, PASTORINO ED ALTRI N. 1-00272 CONCERNENTI INIZIATIVE PER LA RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO E LA REVISIONE DELLA SPESA PUBBLICA

Mozioni

   La Camera,
   premesso che:
    il cuneo fiscale corrisponde alla somma delle imposte e dei contributi previdenziali che gravano sui redditi dei lavoratori e dei datori di lavoro e, quindi, la differenza tra il costo di un lavoratore per l'azienda che lo impiega e quanto il lavoratore percepisce come retribuzione in busta paga;
    in data 11 aprile 2019 l'Ocse ha diffuso il rapporto « Taxing wages 2019», dedicato al tema del cuneo fiscale, dal quale emerge in modo inequivocabile, prendendo come riferimento un lavoratore single e senza figli a carico, come l'Italia sia ancora il terzo Paese in classifica, dopo il Belgio e la Germania, per l'incidenza più alta di oneri e tasse a carico dei lavoratori, con un cuneo fiscale del 47,9 per cento contro una media Ocse del 36,1 per cento;
    quello del costo del lavoro è un problema di lungo periodo che affligge da sempre lo sviluppo economico del Paese, producendo effetti negativi anche sotto il profilo dell'incremento occupazionale e della riduzione della propensione alla spesa da parte di milioni di lavoratori: un problema che nell'ultimo ventennio, purtroppo, non solo non ha trovato una soluzione, ma si è aggravato, essendo passati da un cuneo fiscale del 47,1 per cento nel 2000 all'attuale 47,9 per cento;
    in una situazione di crescita economica praticamente nulla come quella registrata nel corso dell'anno 2019 e in vista di una crescita estremamente modesta, che le previsioni del Governo riportate nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2019 non stimano oltre lo 0,4 per cento del prodotto interno lordo per il quadro economico tendenziale e lo 0,6 per cento per il quadro relativo alla finanza pubblica corretto per il ciclo nelle previsioni per l'anno 2020, un intervento importante per l'abbattimento del cuneo fiscale rappresenta senza alcun dubbio il principale strumento di politica economica in grado di sortire effetti anticiclici per la crescita del Paese;
    non a caso tale misura è invocata con forza da tutto il mondo produttivo italiano, anche sotto forma di un intervento volto a ridurre gli oneri gravanti sulle retribuzioni dei lavoratori;
    il Governo nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2019 ha previsto un intervento volto alla riduzione del cuneo fiscale, ma la portata di tale misura appare largamente insufficiente sia per le risorse che si prevedono di stanziare, sia per le modalità attuative. Dette risorse sono, infatti, pari allo 0,15 per cento del prodotto interno lordo, il che equivale a 2 miliardi e 700 milioni di euro. Inoltre, la normativa sul cuneo fiscale, alla luce di quanto previsto dalla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, non sarà inserita nell'ambito del disegno di legge bilancio per il 2020 di prossima presentazione al Senato della Repubblica, ma in un apposito disegno di legge collegato, con la conseguenza che l'intervento di riduzione del cuneo non entrerà in vigore dal 1o gennaio 2020, ma nel secondo semestre dell'anno. Inoltre, con 2 miliardi e 700 milioni di euro di stanziamento, se la platea interessata fosse di 10 milioni di lavoratori con i redditi medio-bassi al di sotto dei 26.000 euro, si tratterebbe di una media di circa 40 euro al mese da luglio 2020. In buona sostanza, si passerebbe così dagli 80 euro di Renzi ai 40 euro di Conte;
    il Gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente ha presentato da tempo proposte puntuali in materia di riduzione del costo del lavoro e abbattimento del cuneo fiscale. In particolare, durante l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2019 Forza Italia ha proposto sia interventi in materia di riduzione strutturale dei premi e dei contributi Inail, con coperture a regime per 1.500 milioni di euro, sia interventi di riduzione del cuneo fiscale e incentivo strutturale all'occupazione giovanile, con oneri stimati fino a 10 miliardi e 900 milioni di euro a regime. Da ultimo, infine, Forza Italia ha anche presentato una proposta di legge di riduzione del cuneo fiscale che prevede un incremento delle detrazioni Irpef per redditi fino a 35.000 euro lordi. Il tutto al fine di alleviare il peso di imposte e contributi che grava su un terzo dello stipendio medio di un lavoratore. Non a caso il cuneo fiscale è stato definito come la «tassa occulta» che raddoppia il costo del lavoro;
    tali proposte rappresentano il frutto di un lavoro politico condiviso con le rappresentanze del mondo produttivo da Confindustria ad Assolombarda e comportano, ovviamente, ingenti oneri ai fini della loro copertura economica;
    ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo maggiori risorse da destinare ad un intervento più efficace di quello descritto dalla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2019 in materia di cuneo fiscale possono essere reperite tramite una riduzione degli stanziamenti previsti dalla legge di bilancio per il 2019 per il reddito di cittadinanza, un istituto che nel suo primo anno di applicazione si è dimostrato del tutto fallimentare in termini di crescita economica configurandosi, nei fatti, come misura di carattere meramente assistenziale. Dal 1o gennaio 2020 il fondo per il reddito di cittadinanza sarà finanziato per 8.055 milioni di euro, a fronte di una platea di richiedenti che, come dimostrano i dati per l'anno 2019, sarà nettamente inferiore;
    si rileva, inoltre, che tra le innovazioni normative introdotte dalle manovre economiche dal 2014 al 2019 e l'indebitamento netto per il 2020 si stimano effetti in termini di maggiori spese o minori entrate per un importo totale complessivo pari a 50,2 miliardi di euro. Si tratta di misure di carattere espansivo che hanno certamente una loro ragion d'essere, ma sarebbe importante assicurarsi che detti interventi centrino gli obiettivi giusti o raggiungano le persone giuste attraverso opportuni controlli. Di rado, tuttavia, come ben evidenziato da recenti report dell'Osservatorio per i conti pubblici guidato da Carlo Cottarelli, si fa una valutazione a posteriori per verificare, a distanza di tempo, se le innovazioni abbiano avuto effettivamente l'effetto sperato e quindi se valga la pena mantenerle (o anche potenziarle) oppure se sia preferibile impiegare le risorse altrove. Questa valutazione è possibile e viene fatta in vari Paesi e anche dalla Commissione europea per le norme di sua competenza. In Italia, invece, non solo non vi è una valutazione a posteriori, ma manca addirittura l'elenco totale delle misure che sono state prese negli ultimi anni e del loro costo attuale;
    infine, una strategia realistica ed efficace di vera spending review può rendere disponibili ulteriori risorse, dando piena attuazione alle disposizioni concernenti la razionalizzazione e la revisione delle spese per consumi intermedi per l'acquisto di beni, servizi e forniture contenute nel decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89,

impegna il Governo:

1) a ridurre sin da subito, nell'ambito del disegno di legge di bilancio per il 2020 e non in un successivo provvedimento collegato, l'impatto del cuneo fiscale sulle imprese e sui lavoratori, utilizzando a tal fine le risorse rinvenienti dal finanziamento del reddito di cittadinanza rispetto al quale la legge di bilancio per il 2019 prevede per l'anno 2020 uno stanziamento di più di 8 miliardi di euro (segnatamente, 8 miliardi e 55 milioni di euro) e, in tale prospettiva, a introdurre disposizioni volte a favorire l'occupazione giovanile e l'imprenditorialità femminile, combinate a misure tese a promuovere e garantire la parità retributiva di genere e una migliore e più efficace conciliazione delle esigenze di vita professionale e vita privata;

2) a favorire l'apertura di un tavolo di confronto che assicuri il pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche, delle parti sociali e del mondo produttivo sul tema cruciale delle politiche finalizzate alla riduzione del costo del lavoro e all'abbattimento del cuneo fiscale, al fine di rilanciare lo sviluppo economico delle imprese, incrementare l'occupazione e la capacità di acquisto dei lavoratori, anche tenendo conto delle proposte attualmente depositate in Parlamento dall'inizio della XVIII legislatura, trasformando in tal senso la prossima «sessione di bilancio» in una vera e propria «sessione di sviluppo» per il bene dell'economia italiana;

3) a presentare in Parlamento un elenco, attualmente disponibile solo per le spese fiscali, attraverso il quale si possa associare ad ogni voce del bilancio pubblico le norme che, almeno negli ultimi anni, ne hanno determinato la configurazione attuale in termini di costo/beneficio per la finanza pubblica e per gli utenti, al fine di ottimizzare il reperimento o il riorientamento di risorse per destinarle a interventi cruciali come quello dell'abbattimento del cuneo fiscale, dando peraltro un contributo importante alla trasparenza sui conti pubblici;

4) ad adottare iniziative per rendere disponibili ulteriori risorse, in un'ottica di spending review, dando piena attuazione alle disposizioni concernenti la razionalizzazione e la revisione delle spese per consumi intermedi per l'acquisto di beni, servizi e forniture contenute nel decreto-legge n. 66 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 89 del 2014, in modo tale che le amministrazioni pubbliche abbiano l'obbligo di procedere agli acquisti dei beni e dei servizi esclusivamente tramite convenzioni e accordi quadro messi a disposizione da Consip spa e dalle centrali di committenza regionali al fine di garantire una riduzione della loro spesa.
(1-00261)
(Nuova formulazione) «Gelmini, Mandelli, Prestigiacomo, Occhiuto, Cannizzaro, D'Attis, D'Ettore, Pella, Paolo Russo, Martino, Giacomoni, Cattaneo, Baratto, Angelucci, Porchietto, Giacometto, Brunetta, Zangrillo, Mazzetti, Cassinelli, Sarro, Maria Tripodi, Mugnai, Cappellacci, Zanella, Labriola, Bergamini, Ripani, Bagnasco, Pettarin, Bartolozzi, Squeri, Rotondi, Casino, Mulè, Milanato, Palmieri, Saccani Jotti, Versace, Gregorio Fontana, Cannatelli, Nevi, Anna Lisa Baroni, Scoma, Marin, Napoli, Della Frera, Ravetto, Orsini, Ruffino, Spena, Pittalis, Marrocco, Fasano, Minardo, Sozzani, Fiorini, Rosso, Vietina».


   La Camera,
   premesso che:
    il tema della riduzione del costo del lavoro è da anni all'attenzione delle forze politiche e sociali del nostro Paese e ha acquisito particolare rilievo all'interno del recente dibattito politico ed economico, a seguito della grave crisi che ha colpito il tessuto socio–economico–finanziario dell'Italia, al punto da rappresentare uno dei principali assi dell'accordo di maggioranza che ha portato alla formazione del Governo in carica;
    un obiettivo che ha visto la convergenza e la sollecitazione anche da parte delle associazioni di categoria più rappresentative del mondo produttivo e delle principali sigle sindacali, concordi nel destinare interamente a favore dei lavoratori gli effetti della eventuale riduzione del costo del lavoro, così aumentandone le disponibilità economiche e i potenziali consumi;
    al riguardo, a conferma di tale impostazione, in occasione delle dichiarazioni programmatiche, il Presidente del Consiglio dei ministri affermò: «Nella prospettiva di una graduale rimodulazione delle aliquote a sostegno dei redditi medi e bassi, in linea con il fondamentale principio costituzionale della progressività della tassazione, il nostro obiettivo prioritario è ridurre le tasse sul lavoro – il cosiddetto “cuneo fiscale” – e intendiamo operare questa riduzione a totale vantaggio dei lavoratori»;
    la struttura e l'evoluzione del costo del lavoro e delle retribuzioni costituiscono elementi importanti del mercato del lavoro: per quanto concerne le imprese, il costo del lavoro è uno dei principali fattori determinanti della competitività (insieme al costo del capitale e all'innovazione tecnologica); per quanto attiene ai lavoratori dipendenti, il compenso percepito per il proprio lavoro (la retribuzione o il salario) rappresenta la principale fonte di reddito, che incide in modo rilevante sulla capacità di spesa o di risparmio;
    il costo del lavoro rappresenta un problema strutturale che sollecita interventi diretti a garantire sia maggiori margini di competitività alle imprese, sia la garanzia costituzionale della retribuzione proporzionata e dignitosa del lavoratore;
    il processo di globalizzazione, da un lato, e la sopra citata crisi economico-finanziaria dall'altro, hanno causato delle profonde trasformazioni, accelerando l'evoluzione della struttura produttiva delle economie avanzate, nonché favorendo processi che hanno aumentato la concorrenza fra i lavoratori a più basso salario e contribuito all'aumento delle diseguaglianze nella distribuzione del reddito a sfavore dei ceti medio-bassi, provocando anzi situazioni di competitività interna alla stessa economia europea;
    nel corso degli ultimi anni è stato frequentemente posto l'accento sul tema della fiscalità sui redditi da lavoro: l'esigenza di ridurre il cuneo fiscale pone al centro dell'agenda dei Governi il tema del rispettivo finanziamento;
    le strade da percorrere passano inevitabilmente per una ricomposizione della struttura fiscale o per una fase di ricomposizione e razionalizzazione della spesa pubblica;
    la situazione dell'Italia in ambito europeo si caratterizza per un'elevata incidenza della tassazione sul lavoro e degli oneri sociali, in presenza di un differenziale negativo dei livelli retributivi lordi e netti rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea;
    coerentemente con l'obiettivo di ridurre il carico fiscale sul lavoro, sia nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019, sia nel successivo documento programmatico di bilancio 2020, pur nella ristrettezza di bilancio ereditata, sono state individuate le risorse, pari a circa 3 miliardi di euro per il 2020, 4,8 miliardi di euro nel 2021 e 4,7 miliardi di euro nel 2022, per l'istituzione di un «Fondo per l'avvio di un percorso strutturale di riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori»;
    nell'ultimo decennio, tra gli unici interventi normativi volti a ridurre il costo del lavoro ed aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori, risultano: la riduzione di 5 punti di cuneo fiscale nel 2007 e nel periodo 2014-2018 la misura degli 80 euro, la deducibilità dall'imponibile Irap del costo del lavoro del personale dipendente con contratto a tempo indeterminato, gli sgravi mirati all'imprese che hanno creato buona occupazione con contratti a tempo indeterminato, i crediti d'imposta alle imprese che hanno effettuato investimenti in ricerca e sviluppo;
    secondo i dati dell'Ocse, in Italia il cuneo fiscale, calcolato sulla retribuzione di un lavoratore single e senza figli a carico, si attesta nel 2018 al 47,9 per cento, un dato che seppur non distante dalla media europea, mostra il nostro Paese nella parte alta della classifica. In relazione all'obiettivo della competitività e del rilancio della produttività è necessario pertanto intervenire al fine di ridurre il carico di oneri fiscali e contributivi che gravano su imprese e lavoratori;
    la pur auspicata riduzione del costo del lavoro, attraverso la riduzione del cuneo fiscale gravante sugli stipendi dei lavoratori, non può in ogni caso compromettere il grado di protezione sociale che caratterizza il nostro sistema di welfare;
    si rende necessario trovare strumenti e promuovere scelte di carattere politico e amministrativo che vadano nella direzione di ridurre il costo del lavoro, rispettando comunque il sistema di protezione e di tutele che caratterizza il modello sociale europeo, individuando quelle strategie che permettono di costruire sempre nuovi equilibri tra interesse economico e tutela del benessere dei cittadini, tra mercato e intervento regolatore pubblico;
    una riduzione in generale della pressione fiscale e in particolare del costo del lavoro e del cuneo fiscale non può essere perseguita se non attraverso una strategia di ricomposizione della spesa pubblica unita a una politica di lotta all'evasione fiscale, che possa liberare risorse aggiuntive restituite successivamente ai contribuenti mediante la riduzione delle aliquote;
    la riduzione del cuneo fiscale produrrebbe maggiore efficienza ed efficacia nell'impegno lavorativo dei singoli individui. Le scelte che gli individui fanno per entrare nel mercato del lavoro sono inevitabilmente influenzate dal peso delle imposte sui redditi da lavoro e, quindi, dal quantitativo di ore da lavorare, dalla tipologia di contratto da stipulare (ad esempio, part-time o full time) e l'impegno lavorativo da avere,

impegna il Governo:

1) ad assumere ogni iniziativa utile a diminuire in generale la pressione fiscale e, in particolare, quella sul lavoro, al fine di promuovere l'aumento dei salari netti, stanziando le risorse necessarie ad avviare un percorso strutturale di riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori già nel disegno di legge di bilancio per il 2020 e adottando le apposite iniziative normative attuative, favorendone, per quanto di competenza, un sollecito iter parlamentare, affinché il conseguente beneficio economico venga corrisposto ai lavoratori interessati nel più breve tempo possibile, rilanciando così i consumi e la domanda interna;

2) a pianificare la riduzione ulteriore del cuneo fiscale sia a beneficio dei lavoratori che delle imprese nei provvedimenti di politica economica dei prossimi anni;

3) ad adottare iniziative per destinare a tale finalità le risorse rivenienti dai proventi di una strategia di ricomposizione e razionalizzazione della spesa pubblica, unita a una rafforzata politica di lotta all'evasione fiscale e contributiva;

4) ad adottare iniziative per rafforzare nel tempo il processo di progressiva riduzione del carico fiscale sul lavoro attraverso una complessiva e organica riforma dell'imposizione sui redditi personali da realizzare entro il triennio di programmazione, con l'obbiettivo di razionalizzare il vigente sistema di detrazioni e deduzioni per sostenere la progressività dell'imposizione, eliminando aliquote marginali troppo elevate che disincentivano l'offerta di lavoro;

5) a promuovere efficaci politiche per aumentare l'offerta di lavoro e ridurre la disoccupazione, a partire da quella giovanile e femminile, e più in generale le diseguaglianze sociali, territoriali e di genere, anche mediante l'introduzione di misure fiscali che riducano i costi per le imprese;

6) a concentrare la politica economica su un piano strategico di iniziative che abbiano un effetto visibile e tangibile per una platea di cittadini più larga possibile in un contesto di riforme strutturali di lungo termine, economicamente sostenibili e di giustizia inter-generazionale;

7) ad adottare iniziative per razionalizzare e per investire risorse aggiuntive per le politiche attive del mercato del lavoro e l'attivazione della spesa sociale a favore delle pari opportunità di tutti i cittadini e per promuovere l'occupazione.
(1-00272) «Grimaldi, Fragomeli, Ungaro, Pastorino, Siragusa, Serracchiani, Del Barba, Epifani, Lepri, D'Alessandro, Tucci».