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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Lunedì 1 agosto 2022

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:


   MURELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   nella notte tra martedì e mercoledì 27 luglio 2022, eccezionali nubifragi, temporali e forti raffiche di vento hanno colpito alcune zone dell'Emilia-Romagna, creando frane, allagamenti, fiumi di fango, caduta di alberi ed enormi disagi tra la popolazione con decine di interventi dei vigili del fuoco;

   in particolare nel Piacentino, a Pianello Val Tidone e Trevozzo, fango e acqua hanno invaso le sedi stradali con allagamenti e blocchi stradali, soprattutto per la strada statale 412 invasa dal fango e rimasta interdetta al traffico per ore;

   nel Parmense, sia in provincia che nel capoluogo, sono stati più di 40 gli interventi dei vigili del fuoco per danni a strutture e arredi da giardino provocati dalla caduta di alberi; in provincia di Reggio Emilia si è registrato lo stesso scenario: la pioggia torrenziale e il forte vento, in particolare nella notte, hanno creato allarme tra i cittadini, crollo di alberi sulle sedi stradali e sulle automobili, anche tranciando, in alcuni casi, le linee elettriche;

   una cascata di fango ha travolto anche la strada di Lorenzasco, che collega Pianelli alla strada per Agazzano, sulla sponda destra del Tidone; residenti e operatori, dalla mattinata seguente, si sono messi al lavoro con l'ausilio di trattori per ripulire strade e marciapiedi;

   ancora una volta l'agricoltura piacentina ha dovuto fare i conti con la grandine, che ha distrutto produzioni e vigneti, oltre che le strutture delle aziende e i collegamenti stradali;

   tale perturbazione atmosferica si inserisce nel contesto della fortissima siccità delle scorse settimane, ove gli agricoltori, che speravano nelle piogge, si sono colti alla sprovvista da precipitazioni violente e grandinate inaspettate; infatti, la pioggia caduta, invece di essere un sollievo per combattere la siccità nelle campagne, ha provocato enormi danni, senza risolvere i problemi di siccità, poiché i terreni non sono riusciti ad assorbire l'acqua che è caduta violentemente e si è allontanata per scorrimento provocando frane e smottamenti;

   l'interrogante è a conoscenza che la regione Emilia-Romagna è in procinto di inviare la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza a livello nazionale e per l'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale per i danni in agricoltura –:

   se il Governo intenda procedere celermente alla dichiarazione dello stato di emergenza a livello nazionale e all'attivazione del fondo della protezione civile, non appena arrivi la relativa richiesta da parte della regione Emilia-Romagna, nonché all'attivazione degli interventi contributivi e creditizi del Fondo di solidarietà nazionale per i danni in agricoltura.
(4-12681)


   PRISCO e MONTARULI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   con propria circolare del 21 luglio 2022, il Presidente del Consiglio dei ministri ha chiarito che, a seguito delle dimissioni dell'Esecutivo rassegnate nelle mani del Presidente della Repubblica e dello scioglimento anticipato delle Camere, il Governo rimane impegnato nel disbrigo degli affari correnti, e che, con riferimento alle nomine, «potrà procedersi soltanto a nomine, designazioni e proposte strettamente necessarie perché vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, ovvero derivanti da esigenze funzionali, non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi, per assicurare pienezza e continuità all'azione amministrativa. Ogni nuova iniziativa in merito dovrà essere preventivamente sottoposta all'assenso del Presidente del Consiglio al fine di assicurare uniformità di comportamenti»;

   il Consiglio dei ministri n. 90 del 26 luglio 2022, su proposta del Ministro dell'interno Luciana Lamorgese, ha deliberato le nomine e il movimento di Prefetti;

   da molti mesi ormai ci sono vicari già in carica che reggono molte prefetture, talvolta facendo anche interrogare le comunità locali sulle ragioni della perdurante mancanza di un Prefetto titolare di sede, e Prefetti che sono, invece, assegnati ad altre funzioni;

   comunque ci sono diversi prefetti a disposizione che ben avrebbero potuto essere chiamati in sede;

   a parere degli interroganti la nomina di prefetti rappresenta atto di alta amministrazione, e presuppone un rapporto fiduciario con il Governo in carica;

   tali circostanze rendono dubbia l'improcrastinabilità delle nomine in oggetto, che, pertanto, non sembrano riconducibili né all'alveo nel «disbrigo degli affari correnti» né all'alveo delle nomine «derivanti da esigenze funzionali, non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi, per assicurare pienezza e continuità all'azione amministrativa» –:

   se ritenga che le nomine e il movimento di prefetti, deliberate dal Consiglio dei ministri del 26 luglio 2022 su proposta del Ministro dell'interno Luciana Lamorgese, siano in linea con le istruzioni stringenti fornite dallo stesso Presidente del Consiglio con propria circolare del 21 luglio 2022.
(4-12684)

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   da una nota rilasciata dalla sigla sindacale Cgil Fp si apprende dell'ennesimo vile atto violento accaduto tra le mura di un istituto penitenziario;

   nella giornata del 24 luglio 2022, un detenuto ristretto nella casa circondariale di Pavia, armato di un bastone, ha brutalmente colpito un agente in servizio, provocandogli diverse ferite e contusioni che hanno richiesto l'attenzione del personale ospedaliero;

   ciò che lascia sconcerti, tuttavia, è il completo, ignobile e ingiustificabile immobilismo della direzione del carcere, la quale non ha predisposto alcuna misura volta a tutelare l'incolumità fisica dell'agente, in quanto, se non fosse per la sua condizione fisica che lo costringe momentaneamente al di fuori dell'istituto, sarebbe tenuto a continuare a prestare servizio nel reparto ove il detenuto aggressore è situato;

   in caso contrario, infatti, il poliziotto aggredito avrebbe dovuto lavorare e confrontarsi con il proprio aguzzino, dimostrando così l'insensibilità e la scarsa cultura della tutela della sicurezza dei lavoratori della direzione del carcere;

   così come denunciato in numerose occasioni dall'interrogante, quanto accade all'interno degli istituti di pena italiani contribuisce unicamente a rendere l'ambiente lavorativo del personale penitenziario assolutamente invivibile, costretto a dover subire continuamente le angherie più indicibili da detenuti che rimangono puntualmente impuniti, a dover lavorare sprovvisto di qualsiasi strumento che possa consentire la difesa della propria incolumità, a dover lavorare in costante carenza di organico, ad essere costretto a rinunciare a permessi e ferie in favore di turni estenuanti che spesso vanno ben oltre il normale orario di servizio e, non da ultimo, a vedersi completamente e continuamente ignorato da quelle istituzioni le quali, prime fra tutte, dovrebbero invece tutelare i propri servitori, prima linea di difesa contro l'illegalità;

   pertanto, alla luce di quanto anzidetto, si richiede l'immediato intervento del Ministero e del Dap attraverso misure efficaci e sostanziali finalizzate a difendere l'onorabilità, la professionalità e l'integrità fisica dei membri del Corpo –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di tutelare gli agenti di polizia penitenziaria dai continui casi di aggressione perpetrati dai detenuti all'interno delle carceri italiane.
(4-12680)


   GRIMOLDI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nel carcere di Noto, Siracusa, il 26 luglio 2022, in un'ennesima aggressione quattro agenti della polizia penitenziaria in servizio, sono stati aggrediti da quattro detenuti: gli agenti sono stati trasportati all'ospedale di Avola con gravi ferite alla testa e al volto;

   dalla segreteria regionale della Uilpa polizia penitenziaria siciliana dichiarano «Tutto questo accadeva mentre era in corso una riunione con i sindacati al provveditorato regionale amministrazione penitenziaria della Sicilia, per fare un'analisi sulla situazione delle aggressione contro la polizia penitenziaria da parte dei detenuti»;

   «Le cifre sono spaventose – denuncia il sindacato – dimostrando che siamo davanti a numeri da massacro. Nel 2021 sono stati 113 le aggressioni con relativi ferimenti del personale di polizia penitenziaria, e solo nel primo semestre del 2022 le aggressioni e i ferimenti sono addirittura ben 73. Dati che dovrebbero costringere a fare un passo indietro a quella certa politica del buonismo che ha indotto i detenuti ad aggredire con senso di strafottenza e prepotenza i lavoratori della polizia penitenziaria, perché protetti da una scuola di pensiero politica che ha fatto diventare cattivi i poliziotti e buoni i delinquenti»;

   ogni giorno si continuano a segnalare le aggressioni nelle carceri nel silenzio più assoluto da parte delle autorità preposte alla tutela del Corpo e alla luce di quanto esposto appare necessario un intervento urgente del Ministro della giustizia e del Capo del Dipartimento di Amministrazione penitenziaria al fine di risolvere immediatamente le gravi criticità presenti negli istituti di pena italiani –:

   se intenda intervenire con urgenza, adottando le opportune misure per tutelare il personale della polizia penitenziaria operante all'interno degli istituti penitenziari, garantendone l'incolumità fisica rispetto alle costanti aggressioni da parte dei detenuti.
(4-12682)

INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILI

Interrogazione a risposta scritta:


   BILOTTI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   la Missione 3 del Piano nazionale di ripresa e resilienza indica tra gli obiettivi quello di rafforzare ed estendere l'alta velocità ferroviaria nazionale. In particolare vengono dettagliati i piani per estendere l'alta velocità al Sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l'avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia. Con il decreto-legge n. 34 del 2020, Rete ferroviaria italiana è stata autorizzata alla redazione, del progetto di fattibilità tecnico-economica degli interventi di potenziamento, con caratteristiche di alta velocità, della direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Per quanto riguarda il territorio del Comune di Eboli, in provincia di Salerno, che è interessato dal progetto di alta velocità Salerno/Reggio Calabria relativamente al lotto 1A, Battipaglia/Romagnano di km 33, l'impatto sociale e ambientale derivante dalla progettazione Rfi, come denunciato da istituzioni locali, associazioni e imprenditori è rilevante. Le procedure di esproprio previste, infatti, riguarderebbero 211 procedimenti tra seminativi, uliveti, frutteti, vigneti e residenze che coinvolgerebbero non meno di 130 nuclei familiari. Tutto ciò è confermato dal costo complessivo delle espropriazioni che è quantificato da fonti Rfi in 55,840 milioni di euro per il solo comune di Eboli, 28 milioni dei quali solo per aree edificate e fabbricati. Alcuni di questi immobili, inoltre, avrebbero fruito di incentivi per interventi di efficientamento energetico collegati al Superbonus 110 per cento –:

   se il Ministro interrogato intenda predisporre iniziative per verificare nel dettaglio gli impatti economici, sociali e ambientali relativi alla realizzazione del progetto di alta velocità Salerno/Reggio Calabria relativamente al lotto 1A per quanto riguarda il territorio del comune di Eboli, anche alla luce di eventuali ipotesi progettuali alternative, e tenuto conto degli obiettivi configurati nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
(4-12686)

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:


   BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   come più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali di categoria, è in atto una progressiva perdita organica del ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato, in quanto tale ruolo è interessato da una massiva cessazione dal servizio di un numero notevole di operatori. Tale situazione è stata conseguenza di talune scelte operate dai Governi dell'ultimo decennio, in particolare la scelta del blocco del turn over che ha previsto due nuovi ingressi ogni cinque pensionamenti, la scelta di non attivare procedure concorsuali per incrementare l'organico e il massiccio collocamento in quiescenza di operatori di polizia nati fra il 1960 ed il 1964;

   per ovviare alle carenze di personale, con decreto del Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza datato 31 dicembre 2020 - è stato bandito il concorso interno, per titoli ed esami, per la copertura di 1141 posti per l'accesso alla qualifica di vice ispettore della Polizia di Stato. Le prove selettive di quest'ultimo concorso, hanno subito plurimi rinvii, a causa della perdurante emergenza sanitaria dovuta al COVID-19;

   prima dell'avvio della selezione in esame, la commissione concorsuale ha stabilito, a poche settimane dall'inizio della prova, nuovi parametri più stringenti, rispetto ai precedenti concorsi, per la valutazione dei candidati, comportando di fatto una ulteriore scrematura dei candidati. A seguito dell'espletamento delle prove scritte riguardanti la selezione concorsuale menzionata, sono stati ammessi alle successive prove orali, all'incirca 3200 candidati. Ancora non vi è stata la calendarizzazione delle prove orali;

   va segnalata l'assoluta necessità di garantire la piena operatività della Polizia di Stato, anche in considerazione dei precedenti segnali, sotto il profilo dell'ordine pubblico, che sembrano accentuarsi in questa fase in varie aree territoriali –:

   se non ritenga doveroso un intervento che velocizzi l'ingresso di nuovi Ispettori della Polizia di Stato, ovvero se non ritenga opportuna una semplificazione e accelerazione delle procedure concorsuali, data la carenza di organico;

   se non ritenga opportuno prevedere l'immediata immissione in ruolo degli idonei alla prova scritta del concorso interno a 1141 posti per vice ispettori, in considerazione della carenza di organico in corso e futura che sarà generata da cessazioni dal servizio nei prossimi mesi, evitando il rischio di far ricadere sugli aspiranti vice ispettori il peso dei ritardi e delle difficoltà organizzative che la Polizia di Stato vive.
(4-12690)


   BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel maggio 2022, Alfredo Enrique Jose Vizcarrondo, cittadino americano ma nato a Caracas, soggiornava in Italia, precisamente a Cesenatico (FC), per partecipare alla granfondo di ciclismo denominata «Nove Colli»;

   terminata la competizione sportiva, il 22 maggio 2022, Vizcarrondo, veniva tratto in arresto in esecuzione di un mandato di arresto internazionale emesso ai fini dell'estradizione in Venezuela, accusato di truffa e di reati finanziari commessi nel Paese del Sud America. Il mandato di arresto era stato emesso dal Tribunale di primo grado dell'area metropolitana di Caracas (Venezuela). I fatti contestati all'imputato risalirebbero al 1999;

   il reato per il quale è stata richiesta l'estradizione per il signor Vizcarrondo, è previsto e punito dall'articolo 464 del Còdigo Penal Venezolano, inoltre è punibile con un massimo di pena detentiva di dieci anni;

   i rapporti in materia giudiziaria tra l'Italia e il Venezuela, come è noto, sono regolati dalla legge 17 aprile 1931, n. 517, «Approvazione del trattato italo-venezuelano di estradizione firmato a Caracas il 23 agosto 1930.», (Gazzetta Ufficiale 25 maggio 1931, n. 119). In base all'articolo 2 del trattato menzionato, l'estradizione può essere concessa per gli autori e i complici di delitti comuni, per i quali sia stata applicata una pena restrittiva della libertà personale non inferiore a sei mesi, o per i quali, secondo la legge dello Stato richiedente, possa essere applicata una pena restrittiva della libertà personale non inferiore ad un anno. L'ultimo comma dell'articolo 5, del trattato, prevede che l'estradizione non può essere concessa se l'azione penale o la condanna siano prescritte secondo le leggi dello Stato richiesto. Giova ricordare che il reato di truffa, nell'ordinamento italiano, è previsto e punito dall'articolo 640 codice penale con un massimo della pena detentiva sino a cinque anni, tale reato si prescrive dopo sei anni dalla commissione del fatto illecito;

   in base alla normativa riportata, la richiesta di estradizione riguardante il signor Vizcarrondo, trova fondamento nella previsione dell'articolo 2, del trattato citato, la concessione trova l'ostacolo dell'ultimo comma dell'articolo 5, in quanto il reato risulta prescritto in base all'ordinamento italiano. In sostanza, in base al trattato del 1931, non ha luogo l'estradizione nel caso in cui il reato contestato risulti, per la legge italiana, prescritto;

   in totale, dopo il suo arresto, il signor Vizcarrondo ha trascorso dieci giorni nella casa circondariale di Forlì e i successivi quarantadue agli arresti domiciliari in una casa individuata da uno dei suoi legali, sempre a Forlì, per un totale di cinquantadue giorni;

   la vicenda che ha riguardato il signor Vizcarrondo appare particolarmente grave e andrebbe urgentemente chiarito per quale motivo quest'ultimo sia stato ingiustamente detenuto per cinquantadue giorni, per un delitto che risulta prescritto e per il quale non si sarebbe dovuto nemmeno procedere con l'arresto;

   risulta da recenti fonti di stampa che il manager abbia intenzione di agire per chiedere il risarcimento dei danni allo Stato italiano –:

   se non si intendano adottare le iniziative di competenza al fine di chiarire la vicenda, pervenire ad una soluzione adeguata e prevenire analoghe situazioni, nel quadro del concreto funzionamento della cooperazione giudiziaria, che potrebbero esporre lo Stato italiano a rischi quali quelli evidenziati in premessa.
(4-12691)

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:


   MORRONE. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   è di questi giorni – tra l'altro del 25 luglio 2022 – la notizia del malcontento esternato da diversi imprenditori agricoli e associazioni di categoria della Romagna a fronte dell'entrata in vigore di una norma contenuta nella legge 28 marzo 2022, n. 25, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 – recante «Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico» – (cosiddetto decreto «sostegni-ter»), che va a colpire i guadagni «extra» di quelle aziende che in passato avevano investito nell'energia rinnovabile;

   la norma sta, infatti, facendo insorgere in capo agli imprenditori agricoli che producono energia l'obbligo di versare una differenza tra il prezzo di vendita e quello di riferimento;

   la disposizione prevede che l'agricoltore che ha impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 Kw riceva dal Gestore servizi elettrici (Gse) un prezzo massimo per la vendita di energia pari alla media degli ultimi 10 anni fino al 31 dicembre 2020, ovvero 58 euro al Mw;

   tuttavia, il fatto che il mercato nei mesi scorsi abbia ecceduto questo valore comporta che le imprese si trovano a dover restituire una parte di quanto percepito;

   tra le aziende più colpite ci sono anche quelle di piccoli agricoltori che non fanno dell'energia rinnovabile il loro core business, ma una diversificazione della loro attività;

   la disposizione in questione appare all'interrogato come una beffa nei confronti di una categoria che era stata incentivata dallo Stato a investire sull'energia, contribuendo in maniera rilevante alla produzione dell'elettricità Made in Italy e che ora si vede costretta a restituire una sorta di tassa sui profitti extra;

   la misura arriva, altresì, in un contesto di estrema difficoltà per l'intero settore, cui si aggiunge l'aumento del costo delle materie prime, la siccità e la scarsa disponibilità di manodopera –:

   se il Ministro interrogato intenda porre in essere iniziative di competenza per rimediare a questa grave situazione che rischia di compromettere non solo l'attività, ma la sopravvivenza stessa di tante aziende.
(4-12683)

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazioni a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo del quotidiano La Verità del 27 luglio 2022, si apprende di come Giulia Mancini, figlia del capo segreteria particolare del Ministro per la pubblica amministrazione Stefania Profili, risulti essere arrivata prima in graduatoria nel concorso come dirigente pubblico della direzione comunicazione digitale del Formez PA, il centro servizi, studi e formazione per l'ammodernamento della pubblica amministrazione;

   in palio vi è l'assunzione tramite un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con funzioni dirigenziali presso la sede Formez PA di Roma, con una retribuzione annuale lorda ancora da definire ma, secondo quanto disposto dal bando, non inferiore agli 80 mila euro;

   a parere dell'interrogante, sorge dunque spontaneo domandarsi se tale risultato non sia stato in realtà influenzato dal legame che intercorre tra la signora Stefania Profili e il Ministro Brunetta;

   alla luce di quanto esposto, dato anche il prestigio della carica che il vincitore del concorso andrebbe a ricoprire, si ravvisa la necessità di adottare misure finalizzate a salvaguardare il principio di imparzialità nella selezione dei candidati nelle procedure a evidenza pubblica –:

   se il Governo intenda avviare dei controlli al fine di verificare il corretto svolgimento delle prove;

   se il Governo intenda valutare la sussistenza dei presupposti per promuovere l'annullamento in autotutela della procedura concorsuale citata in premessa.
(4-12687)


   VALLASCAS. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   il quotidiano La Verità del 27 luglio 2022 ha dato la notizia secondo la quale la figlia del «capo segreteria particolare del Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è prima in graduatoria come dirigente pubblico della direzione comunicazione digitale del Formez, il centro servizi, studi e formazione per l'ammodernamento della Pubblica amministrazione»;

   secondo il giornale, per ora mancherebbe solo la nomina ufficiale e le ultime verifiche di legge, «per cui la selezione non può dirsi del tutto conclusa. La classifica degli idonei, però, è già disponibile sul sito dell'istituto»;

   la notizia desta molteplici perplessità per la relazione di parentela che lega la candidata risultata prima in graduatoria al concorso e la capo segreteria particolare del Ministro per la pubblica amministrazione, che, a sua volta, ha molteplici relazioni strumentali e funzionali con il Formez;

   è appena il caso di riferire che nel sito istituzionale dell'istituto, nella sezione «Chi Siamo» si sostiene che «Formez PA – Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l'ammodernamento delle Pubblica amministrazione è un'associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato, in house alla Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Funzione Pubblica ed alle Amministrazioni associate. L'Istituto è sottoposto al controllo, alla vigilanza ed ai poteri ispettivi della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica, che detiene la quota maggioritaria dell'associazione»;

   in pratica, sarebbe lo stesso Ministro per la pubblica amministrazione a vigilare sull'operato del Formez;

   lo stesso quotidiano riferisce che la candidata in questione «avrà sicuramente tutti i requisiti necessari» nel contempo «Non può non far pensare, però, che ad essere in cima alla classifica degli idonei per il posto di dirigente pubblico della direzione comunicazione digitale è la figlia di una persona che lavora da tempo a stretto contatto con il Ministro Brunetta, l'uomo oggi a capo del dicastero della pubblica amministrazione e che tanto ha a che fare proprio con il Formez»;

   ne consegue che la selezione riguarderebbe «un posto di tutto rispetto, che molti giovani sognano di questi tempi», quindi di una posizione apicale, «con una retribuzione annuale lorda (...) comunque non inferiore a 80 mila euro» in un ente vigilato dal Ministro nel quale, la madre della candidata ricoprirebbe il ruolo di capo della segreteria particolare del Ministro;

   da quanto riportato, ne risulterebbero compromesse le più elementari regole del procedimento amministrativo, ispirate ai principi costituzionali di buon andamento e imparzialità, a cui la normativa vigente aggiunge gli ulteriori criteri della economicità, efficacia, efficienza, pubblicità e trasparenza –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per verificare se vi sia una relazione ovvero se abbia in qualche modo influito la posizione apicale ricoperta presso il Ministro interrogato dalla madre della candidata e la posizione in graduatoria conseguita da quest'ultima;

   se non ritenga opportuno assumere iniziative di competenza al fine di valutare la sussistenza delle condizioni per promuovere un procedimento di annullamento in autotutela del concorso segnalato in premessa.
(4-12689)

SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo pubblicato sul quotidiano «Libero» in data 27 luglio 2022, è giunta all'attenzione dell'interrogante la notizia secondo la quale, da parte del Ministro Speranza, vi sia un tentativo di nominare, in extremis e a fine mandato, diversi dirigenti presso il Ministero da lui diretto, decisione che, se confermata, assumerebbe le sembianze di una manovra dai caratteri puramente elettorali;

   il fatto in questione riguarderebbe la riorganizzazione del Ministero con cui si dispone l'aumento da 12 a 14 direzioni generali, oltre al segretario generale, per un totale di 15 posti particolarmente ambiti;

   la tempistica e la fretta con cui si sta tentando di procedere con queste nomine, laddove tale notizia venisse confermata, porrebbero ragionevoli quesiti circa il reale fine delle stesse, sulle cui motivazioni si richiedono delucidazioni in quanto, altrimenti, non si comprenderebbero le ragioni per cui non si stia lasciando tale decisione politica al prossimo Governo che verrà a formarsi conseguentemente al futuro esito elettorale;

   a suffragare i profondi dubbi circa le scelte operate dal Ministro, inoltre, vi è il comizio organizzato per i 697 neoassunti vincitori di concorso per l'amministrazione del Ministero. Risulta singolare, infatti, come il Ministro Speranza, durante tutto il suo mandato, non abbia saputo garantire fondi da investire per medici ed infermieri sul territorio nazionale, mentre, viceversa, sia riuscito a trovare nuove risorse con cui stipendiare il nuovo personale amministrativo;

   inoltre, giova ricordare la scarsa considerazione del Ministro dimostrata negli anni nei confronti delle organizzazioni sindacali, le quali hanno lamentato di come, dal giorno del suo insediamento, si sia registrata la totale assenza di dialogo con il dicastero, nonostante i continui solleciti al fine di predisporre un incontro politico. I sindacati, infatti, non risulterebbero essere stati coinvolti nemmeno nei lavori di riorganizzazione ministeriale sovraesposta;

   invitati, invece, all'evento per i neoassunti anzidetto, le sigle stesse si sono rifiutate di presenziare, definendo tale richiesta del Ministro come puramente propagandistica e utile solamente ai fini elettorali;

   alla luce di quanto suesposto, al fine di tutelare le istituzioni da comportamenti dettati unicamente da fini di carattere personali, si richiedono le dovute, chiare ed inequivocabili delucidazioni in merito –:

   se le notizie circa le nomine dirigenziali predisposte dal Ministro interrogato corrispondano al vero;

   quali siano i motivi posti alla base della scelta di procedere ad una riorganizzazione ministeriale nel periodo finale del Governo, invece di lasciare tale decisione di carattere politico al prossimo Esecutivo.
(4-12679)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:


   EHM, SURIANO, SARLI e BENEDETTI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   Wartsila, azienda finlandese leader nelle tecnologie innovative anche legate al ciclo di vita marino, grandi motori e cantieristica navale, operante sul territorio nazionale, ha annunciato, il 14 luglio 2022 il licenziamento di 451 operai del sito di Trieste comparto motori 4 tempi per delocalizzare a Vaasa in Finlandia;

   secondo i sindacati si tratterebbe di un nuovo caso di delocalizzazioni in Italia dopo che l'azienda avrebbe usufruito di oltre 60 milioni di euro di finanziamenti pubblici, mentre, secondo la stessa azienda, si tratterebbero di 16,8 milioni di euro;

   secondo dati riportati da Il Sole 24 ore l'azienda avrebbe ricevuto 11,5 milioni di euro di contributi pubblici, 30 milioni di euro di garanzie Sace nel 2017 per il superamento di una crisi produttiva, 20 milioni di euro di supporto pubblico per la dismissione di terreni e capannoni e la richiesta di 34 milioni di euro Pnrr;

   ad accelerare la chiusura, secondo i risultati trasmessi dal Ceo il 21 giugno 2022, vi sarebbe la crisi in Ucraina che avrebbe compromesso e rallentato l'attività del comparto triestino, la cui chiusura comporterà, secondo il Ceo, risparmi fino al 2025 di oltre 35 milioni di euro;

   la decisione riguardante la chiusura del comparto ha ricevuto sin da subito critiche di molte aziende italiane legate al settore navale e crocieristico e alle commesse avviate per la costruzione di nuove navi da crociera presso lo stabilimento di Monfalcone;

   secondo la norma anti-delocalizzazioni approvata nella legge di bilancio per il 2022, all'articolo 1, commi 224-236 della legge n. 234 del 2021, si prevedono 60 giorni di tempo per la presentazione del remedation plan, atto utile a mitigare l'impatto della chiusura dell'azienda, e altri 30 giorni di negoziazione per il raggiungimento di un accordo tra le parti;

   la chiusura del sito ha provocato dure reazioni dal mondo della politica, schierata a sostegno dei lavoratori. L'azienda, nel corso del tavolo di crisi indetto il 27 luglio 2022; ha mostrato totale chiusura alla possibilità auspicata dal Ministero di mantenimento dei posti di lavoro in essere mediante la riconversione del sito in «Industria del mare» –:

   anche considerato il momento politico, quali siano le iniziative di competenza per evitare licenziamenti collettivi e la conseguente chiusura dello stabilimento e se vi sia nelle intenzioni del Ministero la calendarizzazione di un nuovo tavolo tecnico di crisi.
(4-12685)


   BIGNAMI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   con la conversione in legge del decreto-legge n. 50 del 2022 è stata introdotta la possibilità di utilizzare i crediti d'imposta per l'acquisto di energia elettrica da parte di aziende definite non energivore e per l'acquisto di gas naturale per le imprese gasivore e non;

   l'articolo 2 del decreto-legge n. 50 del 2022 è stato modificato in sede di conversione incrementando la misura di tale credito ed aggiungendo due nuovi commi che definiscono le modalità ed i limiti per usufruire di tale agevolazione;

   in base a queste modifiche, «gli aiuti sono concessi nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato in regime de minimis» e per effetto di questa disposizione questi crediti per l'energia e per il gas confluiranno nel calcolo di tale limite insieme agli altri aiuti che lo Stato ha concesso in questi anni per arginare gli effetti dell'emergenza Covid e della guerra in Ucraina;

   il regime de minimis permette agli Stati membri dell'Unione europea ed alle pubbliche autorità di erogare aiuti alle imprese di qualsiasi dimensione, senza l'obbligo di notifica alla Commissione europea, in quantità tali da non incidere sulla concorrenza;

   attualmente l'importo massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una «impresa unica», non può superare l'importo di 200.000 euro nell'arco di 3 anni, ma questo limite può variare a seconda del settore in cui opera il beneficiario;

   per «impresa unica», la Commissione europea ha inteso che per il calcolo dell'importo totale dei massimali di de minimis, deve essere presa in considerazione sia l'impresa che ha chiesto l'agevolazione, sia l'insieme delle imprese ad essa collegate e questo significa che è necessario sommare tutti gli aiuti ottenuti a qualsiasi titolo da tutte le imprese collegate tra loro negli ultimi 3 esercizi finanziari;

   alla luce di quanto sopra esposto, appare evidente che la norma introdotta con la conversione del decreto-legge n. 50 del 2022, potrebbe avere effetto anche opposto rispetto a quello voluto in ragione della situazione di grave crisi in cui le imprese operano dal 2019 determinando l'impossibilità di ottenere questo credito per quelle aziende che in precedenza hanno beneficiato degli altri aiuti dello Stato;

   questa situazione è ben nota sia alle associazioni di categoria che si stanno mobilitando su tutto il territorio nazionale, sia al Governo, come dimostrano le dichiarazioni del Ministro Giorgetti con cui «ho già chiesto al Mef di correggere urgentemente la norma», ma ancora non si sono visti interventi utili e reali in tal senso –:

   se non ritenga necessario adottare al più presto le iniziative di competenza al fine di svincolare i crediti d'imposta per l'acquisto di energia elettrica e di gas naturale dai limiti derivanti dal regime «de minimis»;

   se non ritenga necessario adoperarsi presso le autorità europee affinché si intervenga al più presto sui limiti previsti dal regime «de minimis» adeguandoli all'attuale situazione economica internazionale e tenendo in considerazione l'aumento dell'inflazione.
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