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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 31 marzo 2022

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:


   La VII Commissione,

   premesso che:

    ad oggi, la presenza di bande musicali in Italia è stimata in circa 6.000 gruppi e in media un organico strumentale è formato da 30 elementi, per un totale di oltre 180.000 strumentisti; se a tali gruppi si aggiungono in media 20 allievi, si contano circa 120.000 allievi;

    le bande musicali sono un patrimonio insostituibile di tradizione e di sviluppo di talenti, favoriscono e garantiscono l'apprendimento musicale tra i più giovani, l'interscambio di esperienze e di rapporti umani tra giovani, adulti e anziani, senza distinzione di genere, puntando soprattutto all'integrazione nei piccoli centri di paese, anche tra chi è più svantaggiato o con disabilità, rappresentando così dei veri e propri presìdi culturali territoriali;

    le bande, inoltre, contribuiscono al senso della memoria storica e del genius loci dei luoghi, scandendo gli appuntamenti importanti della vita di una comunità;

    il lavoro delle bande musicali non è solo quello durante lo spettacolo, ma inizia con la formazione musicale dei ragazzi, continuando con la formazione strumentale e musicale rivolta agli adulti per favorire la conoscenza del linguaggio universale della musica e dei vari stili, nonché la crescita culturale del singolo componente, formando, di fatto, un potenziale pubblico consapevole, istruito e non passivo e rappresentando così uno dei pochi presìdi culturali rimasti nel nostro Paese;

    considerata la quantità di norme vigenti in materia di gestione di una banda musicale – anche in considerazione delle diverse funzioni educative, performative e di aggregazione sociale che essa svolge – a seguito della riforma del terzo settore, prevista dal codice di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017, si auspicava tale semplificazione, nonché l'equiparazione delle bande musicali a realtà già esistenti, quali le associazioni sportive dilettantistiche, che godono di agevolazioni proprio perché svolgono funzioni educative e sociali come le bande;

    l'intero settore delle bande musicali chiede da tempo, con forza, una semplificazione delle procedure burocratiche che comportano importanti oneri aggiuntivi a quelle che sono le necessità primarie di una banda, ovvero un luogo dove esercitarsi, formare nuovi allievi e suonare di fronte a un pubblico e che l'esiguo volume d'affari delle stesse (in media poche migliaia di euro) non permette di sopportare;

    il regime fiscale cui sono sottoposte le bande è talmente complesso e oneroso da mettere a rischio la sopravvivenza delle bande musicali, inquadrate come «associazioni legalmente costituite non riconosciute» tanto più dopo tutte le limitazioni di esercizio imposte dalla pandemia,

impegna il Governo

ad adottare iniziative normative volte a prevedere una nuova disciplina fiscale per le bande musicali assimilabile a quella prevista associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge n. 398 del 1991.
(7-00818) «Belotti, Di Giorgi, Aprea, Vietina».

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GREGORIO FONTANA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 9 aprile 2022 si svolgeranno a Londra le elezioni di tre membri territoriali per il rinnovo del Consiglio generale degli italiani all'estero (Cgie). Tali elezioni sono gestite dall'Ambasciata d'Italia nel Regno Unito e vedono, in qualità di corpo elettorale attivo, i consiglieri Comites eletti ed i rappresentanti delle associazioni dell'immigrazione iscritte al Consolato. Mentre, in qualità di elettorato passivo, la candidatura è aperta a tutti i cittadini italiani residenti nel Paese di riferimento;

   le iniziative di propaganda elettorale e di comunicazione politica, collegate alle consultazioni elettorali, costituiscono un momento particolarmente significativo per permettere al corpo elettorale di conoscere i candidati, ma sembrerebbe, tuttavia, che i candidati che non ricoprano anche la carica di membri eletti dei Comites stiano riscontrando non poche difficoltà nell'accesso all'elenco degli elettori, che invece sono in disponibilità dei candidati già Comites –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali iniziative intenda porre in essere per garantire che ciascun candidato all'incarico di membro del Cgie abbia accesso all'elenco dei nominativi del corpo elettorale Cgie, nonché a tutti i dati resi di pubblica fruizione in funzione del ruolo di Comites, per svolgere al meglio la campagna elettorale, in un momento così significativo della partecipazione alla vita democratica delle comunità italiane all'estero.
(5-07814)

CULTURA

Interrogazione a risposta orale:


   MOLLICONE. — Al Ministro della cultura, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   come indicato con comunicato stampa sul sito ufficiale di Cassa depositi e prestiti, il 30 dicembre 2021 veniva siglata un'intesa preliminare tra Cinecittà e Cassa depositi e prestiti per l'espansione degli storici Studios;

   l'intesa è stata firmata da Nicola Maccanico, amministratore delegato di Cinecittà, con il Gruppo Cdp e prevede che, al momento del closing, la proprietà dello spazio venga trasferita da Immobiliare (società interamente controllata da Cdp) a Cinecittà;

   per Cdp, l'operazione si inserisce nell'attività di valorizzazione di ex immobili pubblici in base a principi di trasparenza e massimizzazione del valore, come previsto nell'ultimo Piano strategico di gruppo;

   il piano di riqualificazione di Cinecittà prevede la realizzazione di nuovi grandi teatri di posa e di un ampio complesso articolato in numerosi spazi e servizi, tra cui oltre 15 ettari di backlot, ossia una vasta area all'aperto per effettuare le riprese in esterno;

   il rilancio di Cinecittà è necessario per ristabilire il ruolo di Roma e dell'Italia come capitale dell'industria cinematografica;

   per quanto consta all'interrogante, l'accordo non sarebbe ancora operativo –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga, anche al fine di garantire l'industria cinematografica, di adottare urgenti e necessarie iniziative per risolvere l'evidente ritardo.
(3-02861)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   SIBILIA. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   in data 28 gennaio 2022 si è verificato un crollo nella basilica paleocristiana dell'Annunziata a Prata di Principato Ultra (Avellino), testimonianza unica dell'epoca paleocristiana e bizantina che risale all'epoca delle persecuzioni cristiane;

   annesse alla basilica sono presenti delle catacombe, rifugio dei primi cristiani, datate tra il II e il III secolo d.C. e all'interno vi si trovano affreschi di epoca bizantina più tarda e risalenti al VI-IX secolo d.C.;

   i danni architettonici verificatisi a seguito del crollo del costone tufaceo nell'ipogeo della basilica sono ingenti;

   la proprietà della basilica è della curia di Avellino ed è sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza di Avellino;

   la basilica, fino al momento del crollo, è stata regolarmente aperta al pubblico, luogo di celebrazione di matrimoni per fedeli provenienti da tutto il territorio nazionale nonché meta per gli appassionati di cultura storica, archeologica e religiosa;

   la stessa, nel 2000, è stata sito del Grande Giubileo;

   a seguito dei succitati eventi, la Soprintendenza è intervenuta tempestivamente per mettere in sicurezza il luogo da ulteriori danni che si sarebbero potuti verificare a seguito di ulteriori crolli e ad affidare lo studio geologico, idrogeologico e geotecnico del fenomeno di dissesto del costone tufaceo che ha interessato la parte ipogea della Basilica;

   in data 24 febbraio 2022, si è svolta la Conferenza di servizi con gli enti e i soggetti interessati da cui sarebbe emersa, a quanto consta all'interrogante, l'impossibilità da parte della proprietà e del Ministero della cultura di farsi carico degli interventi necessari a rimettere in uso la basilica –:

   se il Ministro interrogato intenda attivare, per quanto di competenza e con la massima urgenza, le procedure e gli interventi necessari per il ripristino della basilica, la quale rappresenta un tesoro inestimabile del patrimonio artistico e culturale irpino nonché una rilevante testimonianza dell'epoca paleocristiana in Campania, in Italia e nel mondo.
(5-07817)

Interrogazione a risposta scritta:


   STEFANI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico sono elementi imprescindibili per ogni livello di governo del territorio, e rappresentano al contempo fattori strategici per lo sviluppo turistico di un'area;

   nel novero dei più importanti complessi architettonici dell'area di Piove di Sacco vi rientra a pieno titolo lo storico palazzo Gradenigo, imponente edificio padronale, ornato all'interno con grandiosi cicli di affreschi e con un vastissimo giardino sul retro;

   la collocazione urbana nel contesto del centro storico della città e la sua rilevanza storico-artistica fanno sì che questo rivesta un ruolo di prim'ordine nell'ambito delle emergenze monumentali del territorio, tanto che il Palazzo, negli anni scorsi, grazie soprattutto all'impegno e all'ostinazione dei cittadini piovesi, alcuni dei quali organizzatisi in una associazione culturale, è stato oggetto di interventi di messa in sicurezza urgente da parte del Ministero per i beni culturali e la regione Veneto;

   questi ultimi hanno finanziato un cantiere di restauro posto in essere dalla Soprintendenza per un ammontare complessivo di circa un milione di euro;

   al termine dei lavori, lo stabile è stato riconsegnato alla proprietà, precisando ai nuovi detentori gli obblighi in termini di conservazione del bene, anche nell'ottica di proseguire quel percorso di visita al palazzo e previsto dal Codice Urbani in caso di finanziamento pubblici al restauro di beni storici privati, come nel caso in fattispecie;

   da anni, purtroppo, prima per complesse ragioni legali legate per lo più alla proprietà del Palazzo e poi per la mancanza di adeguate cure ed attenzioni, non è possibile accedere alla struttura né farvi visita, ed anzi, è opinione diffusa che all'interno dell'edificio il patrimonio si sia depauperato quando, addirittura, non sia stato sottratto con grave perdita per la comunità;

   organi di stampa locale di questi ultimi giorni riportano la notizia secondo la quale il Ministero della cultura starebbe verificando la possibilità di stipulare una convenzione con la proprietà del Palazzo al fine di rendere visitabile al pubblico –:

   se trovi conferma la notizia della convenzione citata in premessa e, comunque, quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di permettere alla cittadinanza di Piove di Sacco di poter visitare Palazzo Gradenigo.
(4-11722)

DIFESA

Interrogazione a risposta orale:


   MELICCHIO, D'IPPOLITO, MISITI, ORRICO, TUCCI, PARENTELA e BARBUTO. — Al Ministro della difesa, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la regione Calabria è da più tempo interessata ad un piano di rientro sanitario, le aziende del servizio sanitario hanno gravissimi problemi di bilancio, due Asp sono commissariate per mafia ed è sempre più necessaria la riorganizzazione della rete ospedaliera al fine del raggiungimento degli obiettivi di risanamento della medesima da disservizi e sprechi e per garantire i minimi livelli essenziali di assistenza. Proprio in riferimento ai Lea, nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica redatto dalla Corte dei conti, si osserva come la Calabria sia ultima in Italia per la quantità e la qualità dei servizi offerti dalle strutture sanitarie del servizio pubblico;

   a novembre 2021 il Consiglio dei ministri ha nominato il colonnello dei carabinieri Maurizio Bortoletti sub-commissario per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della regione Calabria, con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale;

   il colonnello Bortoletti ha collaborato con la Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato consigliere del ministro per le pubblica amministrazione e l'innovazione in materia di trasparenza e integrità con particolare riferimento alla prevenzione della corruzione, presso la D.i.a. ha ricoperto importanti incarichi per contrastare l'infiltrazione criminale negli appalti ed il riciclaggio, è stato consulente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali e, soprattutto, da Commissario straordinario è riuscito a risanare l'Asl di Salerno;

   atteso in Calabria, viste le urgenze della sanità regionale, ad oggi non si è riusciti a superare l'impasse amministrativa che impedisce l'insediamento del sub-commissario Bortoletti;

   il 2 febbraio 2022 con una lettera inoltrata dal Ministro dell'economia e delle finanze al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato aveva provato a tracciare le modalità con cui superare le questioni di trattamento economico, nonché le questioni afferenti all'istituto da applicare al militare per consentirgli di prendere servizio in Calabria;

   i vertici delle aziende sanitarie calabresi più compromesse sotto il profilo contabile, come quelle di Reggio Calabria e Cosenza, hanno denunciato l'impossibilità di avviare le procedure di assestamento dei bilanci proprio per via dell'assenza del sub commissario deputato a guidare le operazioni –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza delle ragioni per le quali tarda ancora l'effettività di una nomina così fondamentale per cercare di mettere un argine alle disastrose condizioni in cui versa la sanità in Calabria e quali iniziative intendano adottare, per quanto di competenza, per superare gli ostacoli di natura burocratica e permettere che il colonnello Bortoletti possa, finalmente, insediarsi ed entrare nel pieno esercizio delle sue funzioni di sub-commissario.
(3-02864)

DISABILITÀ

Interrogazione a risposta orale:


   MONTARULI. — Al Ministro per le disabilità, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 2 aprile ricorre la Giornata mondiale per la consapevolezza sull'Autismo;

   l'università La Trobe, in Australia, secondo alcuni organi di stampa, avrebbe studiato e scoperto un nuovo strumento diagnostico per scoprire i disturbi dello spettro autistico entro i primi 12 mesi di vita del bambino;

   lo studio sarebbe stato riportato sulla rivista scientifica Journal of American Medical Association Open;

   l'équipe è stata guidata dalla scienziata Josephine Barbaro che ha coordinato l'applicazione del test Sacs-R in combinato con il metodo Sacs-Preschool;

   la diagnosi precoce è fondamentale, portando ad un accesso utile ai supporti necessari e portando ad una maggiore autonomia della persona con l'avanzare dell'età;

   purtroppo, ad oggi, i sintomi vengono riconosciuti in genere nel secondo anno di vita e la ricerca in tale ambito, per permettere un riconoscimento tempestivo, è quindi prioritaria –:

   se si sia a conoscenza dello studio sopra indicato e se non si intendano adottare iniziative di competenza affinché lo studio sopra indicato venga preso in considerazione anche dalla nostra comunità scientifica.
(3-02862)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   CENTEMERO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato da citywire.it il 17 marzo 2022, il mercato ATFund, primo e unico Mtf italiano dedicato alla negoziazione dei fondi aperti, potrebbe essere a rischio chiusura dopo l'acquisto di Borsa italiana da parte del gruppo Euronext;

   il mercato ATFund, che ha sostituito il segmento dedicato su Etf Plus, costituisce una realtà innovativa e trasparente per la quotazione dei fondi, nonché di tutela per gli investitori, poiché i fondi quotati non prevedono costi di sottoscrizione o di rimborso, non sopportano costi di distribuzione e sono negoziati e liquidabili al valore dell'attivo netto (Net Asset Value, N.A.V.);

   per tali ragioni, il sopracitato mercato si qualifica come un'importante alternativa al comune canale bancario, che si differenzia per tipologia delle commissioni applicate per i servizi di distribuzione dei fondi comuni, soprattutto in una logica di investimento di lungo periodo;

   ATFund rappresenta una piattaforma finalizzata a consolidare Borsa Italiana come l'hub di riferimento per la distribuzione di prodotti finanziari, conforme alle più recenti normative e accessibile a tutti gli investitori, nell'interesse più generale degli stakeholders operanti nell'industria italiana del risparmio gestito;

   già nel 2019, soltanto a un anno di avvio e prima dell'arrivo della pandemia da COVID-19, ATFund contava 115 fondi quotati di 31 case di gestione: il relativo valore di mercato aveva raggiunto la quota record di 400 milioni di euro, con una crescita superiore al 14 per cento rispetto a inizio ottobre 2018;

   i fondi italiani quotati su ATFund sono oggi amministrati, per lo più, da piccole e medie società di gestione domestiche, le quali spesso vengono escluse dai grandi canali di distribuzione che offrono i propri fondi e quelli delle grandi società internazionali: con la chiusura del mercato ATFund, società di gestione innovative, con prodotti competitivi e diversi, non potrebbero raggiungere il cliente retail in nessun modo e sarebbero, quindi, destinate a non svilupparsi –:

   quali urgenti iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intenda porre in essere tempestivamente al fine di scongiurare il rischio di chiusura del mercato ATFund, tenuto conto dell'esigenza di tutelare i risparmiatori italiani e il futuro dell'industria italiana del risparmio gestito.
(5-07816)


   TERZONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il tessuto economico delle regioni del centro Italia colpito dai sismi del 2016 è in forte sofferenza, come certificato dai dati della Commissione europea che ha inserito l'Umbria e le Marche nelle regioni in transizione;

   alle gravissime conseguenze socioeconomiche del terremoto si è sovrapposta la crisi pandemica che ha esacerbato l'impatto per le aziende dei territori del cratere;

   i provvedimenti con cui si è introdotto e si è prorogato il credito d'imposta sugli investimenti sono stati fondamentali per garantire la sopravvivenza di centinaia di aziende e il rilancio di alcune di queste nelle aree colpite dai sismi;

   attualmente non risulta ancora attivata in concreto la proroga del beneficio fiscale per gli investimenti del 2021, nonostante le costanti richieste provenienti dalle organizzazioni sociali e datoriali dei territori interessati, in particolare il credito d'imposta per gli investimenti previsto all'articolo 18-quater del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8 convertito con modificazioni dalla legge 7 aprile 2017 n. 45;

   infatti nonostante l'articolo 43-ter del decreto-legge n. 192 del 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 233 del 2021, recependo i limiti e le condizioni previsti dalla comunicazione della Commissione europea C (2020) 1863 final del 19 marzo 2020 abbia ammesso la possibilità di usufruire del credito d'imposta sopra citato all'interno del Temporary framework, attualmente non è stato ancora attivato il meccanismo burocratico per l'accesso alla misura da parte delle aziende, in particolare non è stato ancora aggiornato il modello di richiesta online e il relativo software da parte dell'Agenzia delle entrate, secondo anche quanto riportato dalla stampa di settore (Il Sole 24 Ore del 28 marzo 2022);

   l'attenta programmazione degli investimenti è un elemento centrale per qualsiasi azienda, per cui questa incertezza causa danni economici notevoli rischiando di peggiorare il già precario stato di molte imprese –:

   quale sia l'esatto cronoprogramma per l'attivazione, della misura per il 2021, in particolare per l'aggiornamento e la messa in funzione del modello e del software da parte dell'Agenzia delle entrate, affinché le imprese possano fruire dell'agevolazione in tempi certi;

   quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano adottare al fine di predisporre un provvedimento di proroga del credito di imposta simile a quello citato in premessa per gli investimenti per il 2022 e per il 2023, onde rendere possibile una programmazione aziendale adeguata.
(5-07818)


   ANGIOLA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   tra le varie problematiche emerse con riguardo alla possibilità di usufruire del Superbonus 110 per cento, figura anche quella esemplificata qui di seguito, che in effetti — come emerge da fonti di stampa — si riscontra in casi ricorrenti;

   un cittadino, coniugato in regime di separazione dei beni, è proprietario esclusivo di una unita immobiliare posta al piano rialzato di un condominio verticale composto da x piani e n. y unità immobiliari. L'immobile è contiguo ad un'altra unità immobiliare di proprietà esclusiva della coniuge e soggetta a Imu come seconda casa. Entrambi gli appartamenti sono di categoria A/3, «funzionalmente indipendenti» in quanto ognuna è «... dotata di installazioni o manufatti di qualunque genere, quali impianti per l'acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento di proprietà esclusiva» e contatori autonomi e di un «... accesso indipendente non comune ad altre unità immobiliari chiuso da cancello o portone d'ingresso che consenta l'accesso dalla strada o da cortile o giardino di proprietà esclusiva» (nella fattispecie trattasi di un passo carraio esclusivo) come definito nel provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate n. 24/E dell'8 agosto 2020. Le unità immobiliari, acquistate in periodi diversi, nel 2012 sono state oggetto di interventi edilizi di manutenzione che, tra l'altro, hanno visto la realizzazione di un varco di comunicazione tra le due unità immobiliari tale da renderle accessibili internamente, mantenendo però, ciascuna, un proprio sub, come risulta dall'annotazione presente nella visura catastale («Porzione di u.i.u. unita di fatto con quella di Foglio xxx Part. yyy Sub. zzzz. Rendita attribuita alla porzione di u.i.u. ai fini fiscali») e separate tutte le dotazioni impiantistiche vale a dire i contatori di acqua, gas e luce che sono rimasti attivi per ciascun appartamento ed intestati ai singoli proprietari. Il cittadino de quo intende realizzare su entrambe le unità interventi di efficientamento energetico mediante il cambio di entrambe le caldaie con sistemi a pompa di calore quali interventi trainanti e la sostituzione degli infissi, l'installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo e di una colonnina per la ricarica dei veicoli elettrici quali interventi trainati –:

   se gli interventi sopra descritti possano essere effettuati su entrambe le 2 unità immobiliari funzionalmente indipendenti, seppur comunicanti tra di loro, e rientrare nel disposto di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34 («decreto Rilancio») e, conseguentemente se sia possibile considerare il limite massimo di spesa previsto applicandolo a ciascuna delle due unità immobiliari «funzionalmente indipendenti»;

   in caso non fosse possibile usufruire del Superbonus 110 per cento per entrambe le unità immobiliari, quale dei due proprietari abbia titolo a beneficiare del credito d'imposta, considerato che entrambi dichiarano redditi.
(5-07819)

Interrogazioni a risposta scritta:


   PATASSINI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   a seguito del sisma del 2016 sono stati predisposti diversi interventi normativi necessari a sostenere la ripresa economica e la ricostruzione delle aree colpite;

   il principale è il decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, interventi urgenti in favore delle popolazioni si colpite dagli eventi sismici del 2016, il quale disciplina gli interventi per le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessate dagli eventi sismici verificatisi a partire dall'agosto 2016;

   il medesimo decreto all'articolo 20 prevede che, al fine di sostenere la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo dell'area colpita dagli eventi sismici, una quota pari a complessivi 35 milioni di euro delle risorse del fondo di cui all'articolo 4, è trasferita sulle contabilità speciali di cui al comma 4 del medesimo articolo 4 ed è riservata alla concessione di agevolazioni, nella forma del contributo in conto interessi, alle imprese, con sede o unità locali ubicate nei territori dei comuni di cui all'articolo 1 (allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge n. 189 del 2016), che hanno subito danni per effetto degli eventi sismici;

   successivamente il Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico, ha approvato il decreto ministeriale 10 maggio 2018 il quale fissa i criteri, le procedure e le modalità di concessione dei contributi di cui all'articolo 20, comma 2 del decreto-legge n. 189 del 2016 e ne disciplina le modalità di concessione, erogazione e controllo;

   l'articolo 9 (Tempi di realizzazione) del decreto ministeriale 10 maggio 2018 stabilisce che l'intervento oggetto di contributo deve essere realizzato entro il termine di diciotto mesi e, ove adeguatamente motivato da imprevisti sopraggiunti nella realizzazione del progetto, può essere concessa una proroga di non oltre tre mesi;

   le regioni interessate hanno istruito i singoli bandi, pubblicato le graduatorie ed ammesso a contributo le imprese beneficiarie; gli enti attualmente, quindi, sono in attesa della realizzazione del progetto di investimento e della relativa rendicontazione a saldo;

   la celerità delle operazioni è stata però bruscamente rallentata a causa del COVID-19 e delle limitazioni conseguenti la pandemia; lo stato di emergenza epidemiologica e le gravi difficoltà di eseguire i lavori da parte delle imprese del territorio stanno costituendo un evidente ed imprevisto freno alla realizzazione dei progetti di investimento; a causa di tutto ciò molte aziende che hanno già intrapreso gli investimenti nei territori colpiti dal sisma delle 4 regioni sono nella evidente impossibilità di realizzare il progetto entro i termini previsti; senza un mirato intervento di sostegno e proroga le aziende rischiano di vedersi revocato il contributo vanificando il lavoro fatto fino ad oggi con una forte ricaduta negativa sul piano della ripresa economica, con gravi conseguenze anche dal punto di vista occupazionale, in un momento particolarmente difficile, aggravato anche dalla grave crisi energetica in corso;

   al fine di sostenere le attività imprenditoriali locali, superando i rischi concreti di ricadute economiche non evidentemente rimediabili, si potrebbe prevedere un intervento di modifica dell'articolo 9 del decreto ministeriale 10 maggio 2018 definendo una proroga di ulteriori 18 mesi per la realizzazione del Progetto di investimento –:

   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, abbiano disposto o intendano predisporre interventi normativi per la soluzione delle problematiche di cui in premessa;

   se, al fine di sostenere gli interventi per la riparazione, la ricostruzione, l'assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, intendano adottare iniziative per modificare l'articolo 9 del decreto ministeriale 10 maggio 2018 prevedendo, per i tempi di realizzazione, una proroga di almeno 18 mesi.
(4-11720)


   PAOLO RUSSO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della salute, al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   l'emergenza pandemica ha fatto emergere in modo chiaro il fondamentale ruolo della ricerca biomedica nel garantire la sostenibilità dello sviluppo sociale ed economico mondiale e la conseguente necessità di potenziare le risorse umane, infrastrutturali ed economiche dell'intero settore sanitario;

   la normativa Iva italiana prevede, attualmente, un'aliquota del 22 per cento sulla compravendita di prodotti per la ricerca biomedica, anche in relazione agli acquisti effettuati nell'ambito della ricerca finanziata con fondi pubblici da centri senza finalità di lucro, che, per loro stessa natura, non possono usufruire delle detrazioni sugli acquisti, di fatto depotenziando il finanziamento stesso che lo Stato eroga;

   tra i maggiori Paesi europei, l'Italia è l'unico Stato che prevede il pagamento integrale Iva sull'acquisto di reagenti e attrezzature necessarie per scopi di ricerca biomedica. L'imposta sul valore aggiunto non si applica infatti su questa tipologia di forniture in Inghilterra e Svezia; in Germania sono esentati gli istituti di ricerca federali, in Spagna è previsto un meccanismo che restituisce a fine anno l'imposta versata, mentre in Svizzera l'imposta è pari a solo il 7 per cento;

   l'articolo 31-bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 cosiddetto «decreto-legge sostegni-bis» ha previsto – in via sperimentale e per il solo 2021 – un credito di imposta pari al 17 per cento delle spese sostenute dagli enti di ricerca non-profit per l'acquisto di reagenti e apparecchiature destinate alla ricerca biomedica, al fine di alleggerire tali enti da un sistema fiscale che, altrimenti, depotenzierebbe l'impatto del finanziamento pubblico ai centri di ricerca;

   il comma 3 dell'articolo 31-bis prevede l'attuazione del credito di imposta attraverso un decreto interministeriale di Ministero della salute, Ministero dell'economia e delle finanze e Ministero dell'università e della ricerca, volto ad individuare le procedure di concessione e di utilizzo del beneficio, le modalità di verifica e controllo dell'effettività delle spese sostenute, le cause di decadenza e di revoca del beneficio e le modalità di restituzione del credito d'imposta indebitamente fruito;

   il termine per la pubblicazione del decreto, individuato in 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, è scaduto il 24 settembre 2021 e il provvedimento non è stato ancora attuato;

   il Ministero della salute ha provveduto alla predisposizione dello schema di decreto nei tempi previsti, trasmettendo all'ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze per la firma del decreto interministeriale. Da quanto si apprende dal Ministero dell'economia e delle finanze, tuttavia, le risorse destinate al finanziamento del credito di imposta non risulterebbero più disponibili –:

   per quali ragioni e attraverso quali modalità il Ministero dell'economia e delle finanze abbia utilizzato le risorse impegnate per il credito di imposta ricerca biomedica per finanziare misure differenti da quelle previste dalla legge;

   come il Ministero dell'economia e delle finanze potrà garantire l'emanazione del decreto attuativo previsto per l'anno 2021, restituendo agli enti di ricerca non-profit la possibilità di utilizzare tale agevolazione fiscale, che il mondo della ricerca attende da anni e di cui auspica la stabilizzazione.
(4-11726)

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:


   CAVANDOLI e TOMBOLATO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni 28 e 29 marzo 2022 si sono verificati due gravi episodi presso gli Istituti penitenziari di Parma;

   in particolare, il 28 marzo tre detenuti originari del Maghreb, reclusi presso il reparto isolamento di media sicurezza denominato Iride, hanno appiccato incendi di piccole/medie dimensioni presso le rispettive camere di pernottamento, fino a riempire di fumo il corridoio del reparto;

   il personale di polizia penitenziaria ha spento in breve tutti i principi d'incendio e ha messo in sicurezza il reparto detentivo e i detenuti ivi presenti;

   tuttavia, a seguito dell'intervento messo in atto per spegnere i focolai, sei agenti di polizia penitenziaria hanno dovuto raggiungere il nosocomio cittadino, per sottoporsi agli accertamenti diagnostici e alle cure del caso, a motivo di una intossicazione da fumo;

   invece, il 29 marzo 2022, sempre presso il reparto isolamento MS, un detenuto magrebino ha incendiato tutto quanto presente nella sua camera di pernottamento, compresi televisore, armadio e sgabello;

   la polizia penitenziaria è riuscita nuovamente a mettere in sicurezza tutti i detenuti presenti nel reparto, che sono stati prontamente condotti presso i cortili, fino al completo rientro dell'emergenza;

   tuttavia, anche in questa occasione, cinque agenti di polizia penitenziaria hanno dovuto raggiungere le strutture ospedaliere cittadine per aver inalato del fumo, che nel frattempo aveva invaso l'intero reparto detentivo;

   le vicende suesposte non hanno mancato di sollevare reazioni e polemiche anche da parte dei sindacati di polizia penitenziaria;

   va considerata la gravità dei fatti citati, unitamente alla situazione di seria criticità in cui la struttura penitenziaria versa ormai da anni, soprattutto in relazione al sovraffollamento della popolazione carceraria e alle carenze organiche del personale di polizia penitenziaria (attualmente risultano in servizio 365 unità di personale di polizia a fronte di 462 posti previsti in organico) –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per impedire che si verifichino nuovamente episodi come quelli indicati in premessa, che possono mettere seriamente a rischio la sicurezza del personale in servizio presso la struttura e dei detenuti.
(4-11717)


   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   l'attivista per i diritti umani Monica Bizaj si è rivolta all'ex deputata e presidente di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini per segnalare la mancata proroga delle licenze per i detenuti semiliberi del carcere di Foggia;

   il decreto milleproroghe 2022 ha prorogato al 31 dicembre 2022 il termine per la concessione delle licenze premio straordinarie ai semiliberi, quale misura di contenimento della diffusione della pandemia da COVID-19;

   Monica Bizaj, nella mail indirizzata alla Bernardini, fa presente che alla data del 30 marzo 2022, la magistratura di sorveglianza di Foggia non aveva ancora provveduto a concedere le licenze costringendo così i detenuti a rientrare in carcere a partire dalla sera del 31 marzo; già nell'occasione di precedenti proroghe, la magistratura di sorveglianza di Foggia è stata restia ad applicare la misura prevista dal legislatore per contenere la diffusione del COVID-19 nelle carceri;

   in particolare, il 28 maggio 2021, la sorveglianza di Foggia rigettava in blocco tutte le licenze straordinarie dei semiliberi proprio mentre era in corso un grave focolaio all'interno dell'istituto, come riportato dal sito Foggia Today il 3 giugno 2021 con 37 detenuti e 1 agente infettati;

   il carcere di Foggia è uno degli istituti più sovraffollati d'Italia con 562 detenuti in 345 posti regolamentari disponibili e la diffusione della pandemia da coronavirus può mettere gravemente a repentaglio la salute e la stessa vita sia dei detenuti che del personale;

   da segnalare che il Garante Nazionale dei detenuti, Mauro Palma, così ha commentato il 23 febbraio 2022 la proroga delle licenze straordinarie per i semiliberi: «I detenuti in semilibertà non dovranno tornare a dormire in carcere. Ieri la Camera ha approvato la proroga al 31 dicembre di una norma disposta durante la pandemia che permetteva loro di dormire presso il proprio domicilio. Potrà così proseguire il loro reinserimento nella società.» –:

   se sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per ridurre i rischi della diffusione del COVID-19 da parte dei semiliberi di Foggia costretti a rientrare in carcere la sera;

   quanti siano ad oggi i semiliberi in Italia, quanti di loro abbiano usufruito delle previste licenze straordinarie, se si siano verificati episodi di inottemperanza alle prescrizioni della magistratura di sorveglianza da parte dei detenuti semiliberi che hanno beneficiato delle suddette licenze;

   se quanto avviene a Foggia, con la mancata proroga in blocco di tutte le licenze straordinarie per i semiliberi, si sia verificato, anche rispetto ad altri istituti penitenziari.
(4-11727)

INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILI

Interrogazione a risposta scritta:


   D'ERAMO, ZENNARO e BELLACHIOMA. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   a quanto si apprende da organi di stampa, nella giornata del 30 marzo 2022 diversi massi hanno sfondato la recinzione e sono franati nella carreggiata dell'autostrada A24, nei pressi dell'area di sosta di Roviano, precipitando nella corsia di sorpasso della carreggiata ovest e colpendo un'auto della guardia di Finanza;

   la frana ha scavalcato le reti di consolidamento dei versanti e ha abbattuto le recinzioni del confine autostradale;

   l'autostrada a seguito dell'evento franoso è stata chiusa al traffico per qualche ora e poi riaperta ma solo in una direzione;

   l'autostrada dei Parchi A24-A25 è un'infrastruttura strategica per il Paese e per i collegamenti in Abruzzo;

   l'autostrada al momento è oggetto di importanti chiusure anche temporanee di caselli e di carreggiate che provocano gravi ritardi per tutti gli utenti;

   emergerebbe inoltre un rischio concreto di ulteriori aumenti tariffari del 34,75 per cento dei pedaggi sulle tratte autostradali in questione a partire da luglio 2022 –:

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare il Ministro interrogato al fine di garantire la sicurezza e l'ammodernamento sul tratto oggetto del recente evento franoso, di garantire tempistiche certe per la chiusura dei cantieri e delle restrizioni di carreggiata e di evitare gli aumenti tariffari che potrebbero interessare le tratte dall'A24-25 a partire da luglio 2022.
(4-11721)

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:


   BELLUCCI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il conflitto in Ucraina sta generando una catastrofe umanitaria senza precedenti in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale con centinaia di morti fra i civili, a cui si aggiungono dall'inizio degli scontri circa 3,2 milioni di profughi: secondo i dati del Viminale, i profughi ucraini entrati in Italia al 23 marzo 2022 sono 63.104 e di questi, 32.361 sono donne, 5.592 uomini e 25.151 minori, ma il Governo stima che possano scegliere di rifugiarsi nel nostro Paese sino a 100 mila cittadini ucraini;

   il dramma dei bambini ucraini in fuga dalla guerra è davanti agli occhi di tutti: minorenni con famiglie, minori non accompagnati, orfani o malati stanno cercando accoglienza in Italia; la maggior parte dei minori è, infatti, arrivata insieme alla mamma, ma in Ucraina ci sono 663 istituti che ospitano 98 mila bambini e ragazzi fuggiti senza genitori e, pertanto, il numero reale di bambini separati che sono fuggiti dall'Ucraina verso i Paesi vicini è probabilmente molto più alto; numeri drammatici, destinati inevitabilmente ad aumentare con l'inasprimento del conflitto bellico, così come aumenteranno gli impatti piscologici sui bambini e le bambine;

   se imponente e immediata è stata la rete di disponibilità famigliare che si è mobilitata sin dai primi giorni per l'accoglienza di nuclei famigliari, l'accoglienza dei minori soli deve avvenire dentro la filiera istituzionale, a tutela degli stessi minori, come evidenziato, tra gli altri, dalla Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza: servono percorsi rapidi e insieme rigorosi;

   oltre a un tetto e un letto caldo, è importante adoperarsi per garantire mediatori culturali, supporti educativi, raccordi con il sistema scolastico, assistenza sociale, psicologica e sanitaria in genere;

   è trascorso oltre un mese dall'invasione russa dell'Ucraina, ma, ad oggi, la sensazione è che manchi un coordinamento nell'organizzazione della risposta all'emergenza, anche in termini di coinvolgimento del Terzo settore nella cabina di regia –:

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per definire un protocollo nazionale in materia di accoglienza di minori provenienti dall'Ucraina, con particolare riguardo ai minori non accompagnati, chiarendo soprattutto la cornice giuridica per:

    a) la protezione temporanea e nel medio-lungo periodo dei profughi, con programmi di supporto psicologico e sociale e l'accesso a servizi di neuropsichiatria infantile e tutela della salute mentale;

    b) l'accoglienza di minori non accompagnati all'interno di famiglie che offrono la propria disponibilità;

    c) l'attivazione immediata di percorsi di integrazione nei sistemi sanitari ed educativi, che prevedano il supporto di mediatori culturali;

    d) l'attivazione di iniziative di profilassi COVID-19 o per altre malattie, anche non più attive in Italia;

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per adottare su tutto il territorio nazionale una modalità operativa che preveda una governance dello Stato, per monitorare e validare le molteplici iniziative già in atto, per rendere tracciabili tutti i minori ucraini variamente giunti in Italia, scongiurandone la possibile sparizione o sfruttamento; nonché per attivare tavoli tematici per la programmazione e il finanziamento degli interventi, con il coinvolgimento degli enti territoriali, del Forum Nazionale Terzo Settore e delle reti nazionali impegnate, in un'ottica di co-programmazione e co-progettazione dei medesimi interventi tra enti locali ed enti del terzo settore.
(4-11714)


   TUZI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con la sentenza del 4 gennaio 2021 n. 1 e sentenza n. 12 del 2021 delle sezioni giurisdizionali riunite della Corte dei conti è stato riconosciuto agli appartenenti alle Forze di polizia ad ordinamento militare il diritto all'applicazione dell'aliquota del 2,44 per cento annuo da applicare per il ricalcolo delle pensioni;

   con circolare n. 107 del 14 luglio 2021 e con circolare n. 199 del 29 dicembre 2021 dell'Inps, in applicazione delle sentenze soprarichiamate, vengono riconosciute ai soli militari le differenze sui ratei arretrati nei limiti della prescrizione quinquennale;

   con la legge di bilancio 2022 all'articolo 1, comma 101, è stato esteso al personale delle forze di polizia ad ordinamento civile, in relazione all'articolo 19 della legge del 4 novembre 2010 n. 183, l'applicazione dell'articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973 n. 1092, in attuazione dell'interpretazione delle sezioni riunite della Corte dei conti con le sentenze 1/2021 e 12/2021, ai fini del calcolo della quota retributiva della pensione da liquidare con sistema misto con applicazione dell'aliquota del 2,44 per cento per ogni anno utile;

   con circolare n. 44 del 23 marzo 2022 dell'Inps si indica che il riconoscimento dell'aliquota di rendimento annua al 2,44 per cento, per le forze di polizia ad ordinamento civile, trova applicazione per le pensioni decorrenti dalla data di entrata in vigore della disposizione in esame, nonché nei confronti di coloro già titolari di pensione alla predetta data, limitatamente ai ratei pensionistici maturati dal 1° gennaio 2022, non riconoscendo il diritto alla corresponsione degli arretrati degli ultimi cinque anni invece previsto per le Forze di polizia ad ordinamento militare;

   all'articolo 1, comma 102, della legge di bilancio 2022 è disciplinata la copertura di tutti gli oneri derivanti dall'estensione per il personale delle forze di polizia ad ordinamento civile dell'applicazione dell'articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973 n. 1092 e non servirebbe un ulteriore stanziamento per equiparare il trattamento pensionistico compresa la retroattività degli ultimi cinque anni;

   nel nostro ordinamento vige il principio di equità di trattamento economico a parità di funzioni e l'esclusione del diritto alla corresponsione degli arretrati potrebbe comportare una differenziazione e una conseguente disparità di trattamento tra le forze di polizia ad ordinamento militare e quelle ad ordinamento civile –:

   se si fosse a conoscenza di questa situazione;

   in caso affermativo, quali iniziative si intendano porre in essere per evitare la differenziazione tra i comparti delle forze di polizia e assicurare il diritto alla corresponsione degli arretrati anche per la polizia penitenziaria e la polizia di Stato.
(4-11716)


   SCANU. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   in data 23 dicembre 2021 è stato siglato l'Accordo sindacale finalizzato al rinnovo contrattuale per il personale non dirigente relativamente al triennio 2019-2021 delle Forze di polizia che ha visto la firma, per la prima volta, di tutte le sigle sindacali maggiormente rappresentative;

   il testo contemplava l'aumento del trattamento stipendiale ai sensi dell'articolo 172 della legge 11 luglio 1980, n. 312 in materia di sollecita liquidazione del nuovo trattamento economico;

   il contratto di lavoro, una volta siglato dai Ministri interessati e dalle parti sociali, ha poi iniziato un iter abbastanza complicato (di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 195 del 1995, articoli 2 e 7);

   in sostanza, dopo la bollinatura della ragioneria dello Stato e la firma contrattuale, questo deve essere avviato alla procedura chiamata di «concerto», ovvero tutti i Ministeri interessati e le Amministrazioni devono «allineare» il testo siglato dal punto di vista interpretativo, onde evitare la possibilità di generare contenziosi;

   successivamente, viene inviato alla Corte dei conti per l'analisi di competenza e poi sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica;

   infine, viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale;

   allo stato attuale, ad oltre 90 giorni dalle firme, nulla è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e non si è registrato alcun aumento stipendiale;

   a quanto risulta all'interrogante, il ritardo nella pubblicazione del decreto del Presidente della Repubblica in Gazzetta Ufficiale sarebbe dovuto a un mancato via libera del Ministero dell'economia e delle finanze;

   appare difficile prevedere quando arriveranno gli aumenti già previsti a gennaio –:

   quali siano le cause del ritardo nella pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale e quali urgenti iniziative i Ministri interrogati intendano promuovere per velocizzare la procedura di erogazione dei concordati aumenti stipendiali.
(4-11724)

ISTRUZIONE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   VALLASCAS. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   numerosi organi di stampa hanno dato ampio risalto alla notizia in merito alle disposizioni previste dal decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, che reca «Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19 in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza»;

   tra le altre cose, avrebbero suscitato perplessità le misure connesse al rientro a scuola, dal 1° aprile 2022, del personale docente precedentemente sospeso dal lavoro e dallo stipendio perché inadempiente verso l'obbligo vaccinale;

   in particolare, da alcune reazioni riportate dagli organi di stampa, risulterebbero incongruenti con l'organizzazione degli istituti scolastici e lesive per la dignità del ruolo e delle mansioni degli insegnanti le previsioni secondo le quali i docenti «inadempienti» potranno rientrare a scuola, dove non potranno insegnare, ma svolgere attività di supporto non a contatto con gli studenti;

   a questo proposito, l'edizione del 29 marzo 2022 del quotidiano «Italia oggi» riferisce le parole del presidente dell'Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli, secondo il quale «È molto difficile, negli istituti, stabilire quali siano le mansioni non a contatto con i ragazzi a cui adibire i prof che torneranno in servizio»;

   secondo il rappresentante dei presidi «C'è una volontà di normalizzare la situazione di chi non si è vaccinato: gli si paga lo stipendio per non lavorare, dando mansioni sostanzialmente inesistenti. Bel capolavoro»;

   questa situazione riguarderebbe «3.812 docenti (2.677 di ruolo e 1.135 non di ruolo)» su una platea di oltre 700 mila, cui da venerdì prossimo sarà consentito l'accesso a scuola con il green pass base e dunque il tampone negativo;

   secondo quanto riporta il giornale «Il fatto quotidiano» del 29 marzo 2022, i dirigenti scolastici chiedono al Ministero in indirizzo l'emanazione «con tempestività delle disposizioni attuative che chiariscano quali sono le attività di supporto – tra quelle previste dal Ccnl – che dal prossimo 1° aprile i dirigenti scolastici dovranno assegnare ai docenti inadempienti all'obbligo»;

   il giornale riporta anche le dichiarazioni del segretario nazionale della Flc Cgil secondo il quale «Siamo di fronte a una evidente discriminazione che riguarda le sostituzioni, consentite nel caso del personale docente non vaccinato e non consentite invece per il personale Ata che non si capisce come potrà continuare, anche da non vaccinato, a svolgere attività di assistenza alla didattica nei laboratori, nelle palestre, nella scuola dell'infanzia, nelle mense e agli alunni con disabilità»;

   a questi aspetti, si aggiungerebbe il fatto che per il pagamento dei supplenti chiamati a sostituire i docenti non vaccinati, che quindi non possono insegnare, si attingerebbe al fondo d'istituto;

   nel complesso, da quanto riportato dagli organi di stampa, emergerebbe una situazione di grave discriminazione di trattamento nei confronti del personale docente inadempiente all'obbligo vaccinale che, se da una parte, viene riammesso al lavoro e allo stipendio, dall'altra, subisce un inaccettabile demansionamento che risulterebbe lesivo della dignità del lavoratore;

   a questo si aggiungerebbero ulteriori elementi che potrebbero risultare lesivi della dignità dei docenti che rientrano al lavoro: elementi che emergerebbero da affermazioni in merito al fatto che «gli si paga lo stipendio per non lavorare» e dalla difficoltà di salvaguardare, in questo contesto, la privacy attorno a dati sensibili come quelli medico-sanitari, nei quali rientra l'avvenuta vaccinazione –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, anche di natura normativa, per garantire il rispetto della dignità del personale scolastico che, dal 1° aprile 2022, rientrerà a scuola dopo un periodo di sospensione dal lavoro e dallo stipendio e per evitare qualsiasi forma di discriminazione o demansionamento.
(5-07820)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:


   BAGNASCO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 147 del 2013 (articolo 1, commi 484-485), ha introdotto nuove norme in tema di pagamento dei trattamenti di fine servizio e di fine rapporto («Tfs/Tfr») dei dipendenti pubblici;

   per i dipendenti che cessano dal servizio da 1° gennaio 2014 e che conseguono i requisiti pensionistici da detta data, la modalità di pagamento dei Tfs/Tfr è la seguente:

   in un unico importo se l'ammontare complessivo lordo della prestazione è pari o inferiore a 50 mila euro;

   in due importi annuali se l'ammontare complessivo lordo è superiore a 50 mila euro, ma inferiore a 100 mila; in tal caso il primo importo lordo annuale sarà di 50 mila euro ed il secondo importo lordo annuale sarà pari all'ammontare residuo;

   in tre importi annuali se l'ammontare complessivo lordo è superiore a 100 mila euro; in tal caso il primo importo annuale lordo è pari a 50 mila euro; il secondo importo annuale lordo è pari a 50 mila euro ed il terzo importo lordo annuale è pari all'ammontare residuo;

   l'articolo 23 del decreto-legge n. 4 del 2019 ha previsto la possibilità di richiedere l'anticipo di una quota del Tfs/Tfr per i dipendenti pubblici che cessano dal servizio per collocamento a riposo, attraverso la possibilità di accedere ad un finanziamento erogabile da banche e intermediari finanziari:

    a) garantito con la cessione, nei limiti dell'importo finanziato, dei crediti derivanti dal Tfs/Tfr;

    b) avente condizioni agevolate fino alla concorrenza di euro 45.000,00;

    c) che si basa sulla certificazione rilasciata dall'Inps (ovvero dai datori di lavoro pubblici che pagano direttamente ai propri dipendenti il Tfs/Tfr) che attesti il diritto al Tfs/Tfr, il relativo importo complessivo, le date di scadenza e l'ammontare di ogni rata in cui è frazionato il pagamento («prospetto di quantificazione del Tfs/Tfr»);

   quest'ultima norma ha la finalità di porre rimedio, seppur parzialmente, alla disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati circa i tempi di incasso delle somme dovute in occasione della cessazione del rapporto di lavoro; così come auspicato dalla stessa Corte Costituzionale, da ultimo con la sentenza n. 159 del 2019. Infatti, per i dipendenti pubblici, sono stabilite modalità di erogazione del Tfs/Tfr frazionata e posticipata rispetto al momento del collocamento a riposo. Invece, i dipendenti privati percepiscono le analoghe somme dovute per la fine del rapporto di lavoro entro poche settimane dalla data di pensionamento e in un'unica soluzione;

   la procedura per l'ottenimento dell'anticipo del Tfs/Tfr, come innanzi accennato, si basa sul prospetto di quantificazione del Tfs/Tfr, il quale, nella quasi totalità dei casi, deve essere rilasciato dall'Inps;

   il tempo massimo che deve intercorrere tra la richiesta del lavoratore ed il rilascio del prospetto di quantificazione del Tfs/Tfr è di 90 giorni, così come previsto dall'articolo 5, comma 2, del decreto del presidente del Consiglio dei ministri n. 51 del 2020, e, come chiarito dallo stesso Inps, con le circolari n. 130/2020 e n. 55/2021;

   in circa il 50 per cento dei casi, l'Inps non rispetta il predetto termine di 90 giorni, ed in altri casi ignora completamente la richiesta di rilancio del prospetto di quantificazione del Tfs/Tfr. Le sedi territoriali dell'Inps in maggior ritardo sono quelle di: Como, Cagliari, Torino;

   la condotta dell'Inps lede così i diritti dei lavoratori pubblici –:

   se non si intendano adottare iniziative per verificare i ritardi e le inadempienze dell'Inps;

   se non si ritenga opportuno adottare iniziative affinché l'Inps, ed in particolare le sedi territoriali dell'Inps, rilascino i prospetti di quantificazione del Tfs/Tfr entro il previsto termine di 90 giorni.
(4-11715)

PARI OPPORTUNITÀ E FAMIGLIA

Interrogazione a risposta scritta:


   FIORINI. — Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   dall'esplosione delle bombe in Ucraina, è subito emerso il dramma dei bambini indifesi;

   dall'invasione ad oggi – numero che purtroppo continuerà a crescere – più di un milione di rifugiati ucraini sono stati costretti a fuggire a causa della guerra per cercare sicurezza e protezione, tra questi, centinaia di migliaia sono bimbi anche non accompagnati o separati dai genitori;

   stando ai dati di alcune associazioni, pare che i minori ancora bloccati in Ucraina e pronti a partire per l'Europa siano circa 6,5 milioni, tra cui quasi 100.000 (metà disabili) che vivono negli istituti;

   soprattutto i bambini soli sono ad alto rischio di violenze, abusi, sfruttamenti e pericolo di tratta di esseri umani che aumentano durante gli spostamenti;

   è urgente, quindi, mettere al sicuro i bambini subito dopo l'attraversamento delle frontiere affinché possano ritrovare serenità, socialità e scolarizzazione;

   dunque, oltre a intervenire dando ogni genere di supporto materiale all'Ucraina, bisogna pensare ad accogliere e proteggere al meglio i bambini in fuga soprattutto quelli senza familiari o orfani –:

   se e quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere, in accordo con le autorità ucraine, per semplificare sia le procedure di adozione che quelle di affido presso le famiglie che fanno richiesta;

   se, ad oggi, sia stato registrato un aumento delle richieste di adozioni e affidi;

   se siano stati attivati corridoi umanitari particolari verso il nostro Paese specificatamente per gli orfani minorenni ucraini e se sono state previste procedure temporanee ed emergenziali di affido e per le adozioni;

   se siano previste iniziative per un monitoraggio e per l'istituzione di una banca dati relativa ai ricongiungimenti familiari dei minori soli con eventuali parenti in Italia;

   se e quali iniziative di competenza intenda porre in essere per accertare e monitorare che non vengano compiuti abusi e che i bambini non cadano nelle mani di malintenzionati.
(4-11723)

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   PARENTELA. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   in un articolo apparso il 30 marzo 2022 sulla testata on line «Corriere della Calabria», si dà notizia che è stata pubblicata la bozza del nuovo regolamento sugli standard ospedalieri, «che ricalca molto il precedente decreto ministeriale numero 70 del 2015»;

   ivi si precisa che «il regolamento in parola, che contempla le tipologie e le dotazioni ospedaliere, si basa infatti su bacini di utenza predefiniti, seppure con alcuni margini di manovra, e non sulle specificità territoriali»;

   in particolare, si riassume che, dei vari territori regionali, la bozza in parola non considera, per esempio, l'incidenza delle malattie, le difficoltà di spostamento in macchina o in ambulanza, lo stato della prevenzione delle malattie e le condizioni economiche delle famiglie, posto che, si argomenta, «nel 2019, anno dell'ultimo rilevamento, i Livelli essenziali di assistenza della Calabria risultano scesi a 125», che «l'emigrazione sanitaria dalla regione si attesta sui 300 milioni annui» e che «tanto basta a cristallizzare la disperata situazione calabrese, al netto delle cause, da disvelare e risolvere, della percentuale dei ricoveri fuori regione evitabili e di quelli non spiegati, rispettivamente pari al 72,5 per cento e al 59,1 per cento degli oltre 50 mila totali del 2019»;

   ancora, nell'articolo succitato, si aggiunge che «nella popolazione calabrese sono più presenti patologie croniche e comorbidità» e che, «per Pil, reddito pro capite, disoccupazione e precarietà del lavoro, la Calabria resta la regione messa peggio sul piano economico»;

   ciononostante, continua l'articolo, la bozza predetta «ignora questi elementi, il fattore clima e l'imprevedibilità dei tempi di percorrenza stradale, legati anche alla lentezza, in Calabria, degli interventi di manutenzione o sicurezza su Statali e Provinciali»;

   nel medesimo articolo si riporta che in Calabria i ricoveri fuori regione evitabili e quelli non spiegati sono, rispettivamente, pari al 72,5 per cento e al 59,1 per cento degli oltre 50 mila totali del 2019, con un commento del docente universitario Giuseppe Brisinda, chirurgo del policlinico di Roma, il quale, con riferimento alla stessa regione, ha dichiarato che «sull'ospedalizzazione spinta a estreme conseguenze e sull'inappropriatezza dei ricoveri nessuno ha mai fatto nulla»;

   in altro articolo pubblicato, il 23 febbraio 2022 sulla testata on line «Corriere della Calabria», intitolato «La lunga (e faticosa) strada verso la “rivoluzione” della sanità in Calabria», compaiono dichiarazioni pubbliche del Ministro della salute, Roberto Speranza, secondo cui, «insieme alle nuove risorse dovremo mettere in campo alcune riforme e non vi è alcun dubbio che la riforma prioritaria per me è la riforma del territorio, dell'assistenza territoriale, quella che volgarmente viene chiamata DM 71» –:

   se, il Governo non ritenga di dover adottare iniziative, con urgenza per l'inserimento, nei nuovi succitati decreti sull'assistenza ospedaliera e sull'assistenza territoriale, di criteri che, ai fini della definizione dei rispettivi standard e di garantire il diritto alla salute in maniera uniforme ed efficace, tengano conto delle aree regionali svantaggiate in termini di viabilità, rigidità climatiche, deprivazione sanitaria, maggiore incidenza di patologie croniche, povertà e vulnerabilità sociale.
(5-07815)

Interrogazione a risposta scritta:


   LEGNAIOLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nella regione Toscana, i ritardi nello smaltimento delle liste d'attesa impediscono ai pazienti di prenotare in tempi ragionevoli le prestazioni diagnostiche prescritte dai medici curanti;

   la problematica è stata ripresa, in questi giorni, dagli organi di stampa e, in particolare, dall'articolo «Le liste d'attesa. Nessun posto per la risonanza. L'Asl: “Non abbiamo radiologi”», pubblicato dal quotidiano Il Tirreno in data 31 marzo 2022;

   l'articolo da voce alle rimostranze dei pazienti toscani costretti ad attendere fino a 34 giorni per prenotare un esame muscolo-scheletrico e fino a 23 giorni per prenotare una risonanza magnetica con codice di prenotazione B (breve) che dovrebbe essere effettuata entro sette, massimo dieci giorni;

   tra le cause dei descritti ritardi vi è, a quanto consta, la mancanza di radiologi. Ne mancherebbero 47 solamente nel territorio di competenza dell'Asl Toscana nord ovest che comprende le province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa-Carrara;

   situazioni analoghe a quella in esame sono purtroppo all'ordine del giorno in molte aree del Paese, a riprova dell'insufficienza dei provvedimenti adottati a livello nazionale per contrastarle –:

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare per arginare, in maniera organica e strutturale e di concerto con le regioni, la gravissima carenza di radiologi che si riscontra in molte aree del Paese e, in particolar modo, nel territorio della regione Toscana.
(4-11718)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta scritta:


   MANTOVANI e ZUCCONI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   l'idroelettrico contribuisce tra il 15 per cento e il 20 per cento alla produzione energetica totale, e per il 40 per cento rispetto alla produzione da fonti rinnovabili;

   l'eccezionale carenza di precipitazioni sta mettendo in crisi non solo il comparto agricolo, ma anche gli invasi utilizzati per produrre energia idroelettrica;

   in base ai dati di Terna, riportati dal settimanale Panorama in data 23 marzo 2022, nel mese di gennaio 2022 la produzione di elettricità da fonte idrica è crollata del 34 per cento;

   nel sopracitato articolo vengono inoltre riportate le dichiarazioni del direttore generale di Assoidrolettrica il quale ha denunciato il fermo di alcune centrali e la drammatica situazione in vista della stagione calda dove le precipitazioni sono naturalmente inferiori;

   la drammaticità della situazione è ben rappresentata dai numeri riportati dal quotidiano «La Nazione» del 23 marzo 2022. Qui si legge: «a Casale Monferrato i nostri associati hanno una disponibilità d'acqua di 45 metri cubi al secondo, rispetto ai 170 dello scorso anno»; la produzione di energia pulita rappresenta un pilastro per il perseguimento della transizione verde e di un modello economico più sostenibile e meno inquinante;

   la stragrande maggioranza degli impianti, e della potenza installata, si trova lungo le Alpi e in particolare in Piemonte dove – come riportato dal sito di Terna risultano registrati oltre 900 impianti, corrispondenti a più di un quinto di quelli italiani – e in Lombardia con oltre 600 impianti;

   l'idroelettrico è una fonte di energia fondamentale per le sopracitate regioni le quali, a causa delle ridotte precipitazioni nevose di questa stagione invernale, rischiano di affrontare una vera e propria crisi energetica e assistere alle non trascurabili difficoltà di sostenibilità economica da parte delle aziende operanti nel settore le quali saranno costrette a ridurre la produzione elettrica e quindi, di riflesso, le entrate;

   l'ipotesi di una messa a gara delle concessioni nel comparto idroelettrico – all'interno di futuri provvedimenti in materia di concorrenza – rappresenta un elemento di incertezza tale da bloccare o rallentare gli investimenti negli impianti da parte degli attuali concessionari, che non avrebbero certezze rispetto al futuro delle loro concessioni, nel medio e lungo periodo; il settore idroelettrico rappresenta un comparto strategico per l'Italia e l'apertura della messa a gara delle concessioni a esso collegate espone il nostro Paese a rischi non trascurabili, trattandosi di infrastrutture vitali per l'Italia –:

   se il Governo intenda valutare l'opportunità di adottare iniziative mirate a sostegno delle imprese del comparto idroelettrico colpite dalla scarsità di precipitazioni;

   se il Governo intenda adottare iniziative di competenza per salvaguardare la continuità delle concessioni citate in premessa, scongiurando quindi un decadimento degli investimenti utili a implementare l'efficienza di queste infrastrutture strategiche.
(4-11725)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazione a risposta orale:


   POTENTI. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   la scorsa settimana in una dichiarazione congiunta il presidente americano Joe Biden e la presidente della Commissione dell'Unione europea Ursula Von der Leyen hanno annunciato un accordo per forniture aggiuntive di gas naturale liquefatto (Gnl) da 15 miliardi di metri cubi entro l'anno, con l'obiettivo di arrivare a 50 miliardi di metri cubi in più entro il 2030;

   nel corso di un'informativa al Senato, il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha spiegato che per lo stoccaggio e la rigassificazione del Gnl il Governo italiano sta lavorando per reperire navi Fsru da ancorare «in prossimità di porti», realizzabili in «12-18 mesi» per una capacità complessiva «dai 16 ai 24 miliardi di metri cubi»;

   da fonti stampa si apprende che tra i siti individuati per la collocazione di queste strutture galleggianti ci sarebbe anche il porto di Piombino, scelto in ragione di favorevoli condizioni di fondale marino;

   nonostante la stampa riporti dell'imminenza di un decreto ad hoc firmato dal Ministro Cingolani per accelerare le autorizzazioni attribuendo interesse strategico a quest'impianto, ancora nessuno ha contattato l'Autorità portuale competente. «Dovremo capire se sarà un impianto offshore o in porto, in quest'ultimo caso un po' di fastidio lo darebbe», così ha commentato il Presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale-.

   se si sia già valutato l'impatto che la struttura da rigassificazione potrebbe avere sugli adiacenti impianti di acquacoltura, sui lavori di costruzione del nuovo porto turistico e sulle attività del porto commerciale;

   se l'attribuzione dello status di interesse strategico comporterà investimenti nella riqualificazione ambientale, infrastrutturale ed occupazionale della città di Piombino a cominciare dalle necessarie bonifiche dei rifiuti industriali e dal rilancio della vocazione siderurgica in funzione della nuova fonte gasivora.
(3-02863)

Interrogazione a risposta scritta:


   TOMBOLATO, CAVANDOLI, CAPITANIO, DONINA, FOGLIANI, FURGIUELE, GIACOMETTI, MACCANTI, RIXI, ZANELLA e ZORDAN. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   nella settimana tra il 20 e il 27 marzo 2022 si sono innescati diversi incendi sull'Appennino parmense, in particolare in Val Ceno; il fuoco ha, infatti, lambito per diversi giorni i territori dei comuni di Varano de Melegari, Pellegrino Parmense, Bardi; altri focolai si sono verificati anche tra la Val Taro e la Val Baganza;

   la rilevanza di tali fenomeni è riconducibile all'estrema e anomala siccità che sta colpendo tutto il Nord Italia e in particolare la regione Emilia-Romagna negli ultimi mesi; si tratta, infatti, di eventi siccitosi del tutto anomali che, negli ultimi anni, stanno aumentando sempre di più;

   nelle operazioni di contenimento e spegnimento sono state coinvolte numerose squadre di vigili del fuoco e della Protezione civile, coadiuvati dagli abitanti della zona che hanno prestato aiuto con mezzi agricoli e riserve idriche;

   durante le operazioni è apparso evidente lo stato di degrado e abbandono della rete di carraie e strade forestali che ha reso difficile l'accesso dei mezzi di soccorso alle aree interessate dagli incendi;

   le fiamme sono state fermate anche grazie all'utilizzo di elicotteri, che, con fatica, sono riusciti a reperire acqua nei fiumi circostanti, a causa della forte siccità presente negli alvei; si riscontra la necessità sempre più impellente di costruzione di invasi per raccogliere più risorse idriche possibili;

   lo stato di degrado e abbandono in cui versa da diversi anni l'Appennino parmense deriva, principalmente, dallo spopolamento che, negli ultimi decenni, ha determinato un forte decremento delle attività agricole e forestali, con conseguente diminuzione delle operazioni di manutenzione dei boschi; ciò ha pertanto determinato il proliferare della vegetazione, con la conseguente ostruzione delle piste battute a cui si sommano le alberature cadute per cause naturali. A questo quadro si aggiunge l'innesco di fenomeni franosi che contribuiscono ad interrompere la viabilità forestale;

   il rapido propagarsi degli incendi ha anche messo in luce la carenza di piste tagliafuoco a cui fino ad oggi non si è sentita l'urgenza della realizzazione, probabilmente poiché gli incendi sono stati meno frequenti e la provincia di Parma non è considerata una delle zone a maggior rischio;

   nel caso di incendi di vasta portata come quello che si è verificato nei giorni scorsi la presenza di una rete di strade e carraie forestali può assolvere anche a funzioni di piste taglia fuoco sommandosi a quelle eventualmente progettate ad hoc;

   l'abbandono della pulizia e della cura dei sentieri è stato anche supportato da una ideologia che prevede sempre meno l'intervento dell'uomo sul bosco a scapito delle azioni di tutela e salvaguardia del territorio da rischi idrogeologici;

   è pertanto necessario coinvolgere nella manutenzione dei boschi tutti i portatori di interesse (proprietari, agricoltori, cacciatori, escursionisti a piedi e su ruote) anche mediante meccanismi incentivanti-:

   se il Governo intenda adottare iniziative di competenza per assicurare una maggiore salvaguardia del territorio da rischi idrogeologici, nonché per promuovere una maggior manutenzione e recupero della rete stradale forestale, coinvolgendo tutti i portatori di interesse sopra richiamati e loro associazioni, anche con meccanismi incentivanti, prevedendo, altresì, fondi ad hoc per la manutenzione e la pulizia dei sentieri appenninici.
(4-11719)

Apposizione di una firma ad una mozione.

  La mozione Romaniello e altri n. 1-00536, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 20 ottobre 2021, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Cappellacci.

Apposizione di firme ad interrogazioni.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Miceli n. 5-07059, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta dell'11 novembre 2021, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Gallo.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Businarolo n. 5-07299, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 22 dicembre 2021, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Ferraresi.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Ruffino n. 5-07768, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 25 marzo 2022, deve intendersi sottoscritta anche dalla deputata Costanzo.

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

  Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interrogazione a risposta scritta Mollicone n. 4-11712 del 30 marzo 2022.