Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Lunedì 21 marzo 2022

ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:


   La Camera,

   premesso che:

    la crisi ucraina, con i suoi già drammatici risvolti civili e i rischi di destabilizzazione dell'ordine mondiale, chiama l'Europa a una responsabilità decisiva a difesa della pace e della libertà dei popoli, e rende indifferibile e urgente un'accelerazione nel processo di costruzione compiuta del progetto federale, di cui un'autentica politica economica unitaria, una difesa comune e una politica energetica coordinata sono pilastri fondamentali;

    il 10 e 11 marzo 2022 i leader dell'Unione europea, in occasione del Consiglio europeo straordinario di Versailles, hanno adottato una dichiarazione riguardante l'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, il rafforzamento delle capacità di difesa, la riduzione delle dipendenze energetiche e la costruzione di una base economica più solida;

    per affrontare la crisi pandemica da Covid-19, dal 2020 in poi, l'Unione europea ha messo in campo strumenti eccezionali a sostegno delle economie europee quali: I) la sospensione delle regole di bilancio europee, per effetto della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita, sospensione che, sulla base dell'andamento attuale dell'economia, dovrebbe cessare il 31 dicembre 2022; II) il Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato adottato nell'aprile 2020, poi esteso e integrato più volte, alla sua sesta modifica del 18 novembre 2021, che ha prorogato il regime di deroghe alla normativa dell'Unione europea fino al 30 giugno 2022, definendo, al contempo, un percorso per la graduale eliminazione degli aiuti alla luce della ripresa dell'economia europea; III) lo strumento del Next Generation EU (NGEU) deliberato dal Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020, un fondo europeo per la ripresa con una dotazione complessiva di 750 miliardi di euro da impiegare nel periodo 2021-2026, sulla base di Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) che comprendono riforme e progetti di investimento pubblici;

    è in corso, in seno alla Commissione europea, una revisione ulteriore del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato sulla scorta di quanto fatto con il Temporary Framework per il Covid-19;

    in seno alle istituzioni dell'Unione europea è in corso un dibattito sulla riforma della governance economica, che nei prossimi mesi si dovrà tradurre in proposte concrete su temi pregnanti per il futuro dell'Unione quali la riforma delle regole di bilancio dell'Unione europea il completamento dell'Unione bancaria e dell'Unione dei mercati dei capitali, la creazione di una capacità di bilancio dell'Unione e l'individuazione di una strategia di crescita che tenga conto delle transizioni digitali e ambientali, oltreché delle prossime sfide che l'Unione dovrà affrontare;

    durante le negoziazioni del trattato di Maastricht, l'allora Ministro del tesoro italiano Guido Carli propose l'adozione di un approccio tendenziale alla riduzione del debito pubblico, come alternativa all'introduzione di soglie numeriche su deficit e debito pubblico nei trattati;

    secondo un orientamento prevalente delle principali istituzioni finanziarie internazionali, il mantenimento di finanze pubbliche solide e sostenibili rappresenta una condizione favorevole al miglioramento della crescita delle economie degli Stati;

    il presidente del Consiglio italiano e il Presidente della Repubblica francese, in un recente editoriale pubblicato dal Financial Times, hanno tracciato una direttrice politica con lo scopo di rafforzare la strategia comune europea sulla crescita e gli investimenti necessari ad affrontare le sfide future dell'Unione;

    la Commissione europea stima che il fabbisogno aggiuntivo di investimenti privati e pubblici relativi alle transizioni verde e digitale sarà di circa 650 miliardi di euro all'anno fino al 2030;

    l'ammontare del debito pubblico europeo è oggi in media di venti punti superiore al livello pre-pandemico, e vicino al 100 per cento del prodotto interno lordo;

    l'orientamento di politica monetaria della Banca centrale europea (Bce) sta cambiando in senso più restrittivo, con un probabile prossimo aumento dei tassi di interesse nell'eurozona, oltre alla già prevista cessazione, da marzo 2022, del programma di acquisto straordinario di titoli di Stato e di obbligazioni societarie dell'eurozona, noto come Pandemic emergency purchase programme (Pepp), del valore complessivo di 1.850 miliardi di euro;

    le recenti tensioni inflazionistiche, superiori alle attese degli analisti, accoppiate all'escalation della crisi ucraina stanno provocando un rapido deterioramento degli scenari economici globali, con impatti negativi sulle strategie europee di crescita;

    lo shock da offerta sui prezzi energetici determina un rischio di stagflazione che non può essere affrontato soltanto attraverso politiche monetarie espansive da parte della Banca centrale europea ma anche da mirate politiche di bilancio di livello comunitario, che prevedano un adeguato coordinamento in capo alla Commissione europea, di concerto con gli Stati membri,

impegna il Governo:

1) a farsi promotore, a tutti i livelli istituzionali dell'Unione europea, di iniziative volte a promuovere una riforma della governance economica che tenga in considerazione un approccio olistico e unitario e che preveda una riforma delle regole di bilancio europee in chiave evolutiva rispetto al quadro normativo precedente;

2) a farsi promotore, a tutti i livelli istituzionali dell'Unione europea, di un secondo Next Generation Ue, orientato al finanziamento degli investimenti collegati all'hard power e all'autonomia strategica dell'Unione europea (difesa, cybersicurezza, immigrazione, indipendenza energetica e tecnologica nei settori strategici), applicando il principio del «borrow to spend» per cui la Commissione reperisce risorse mediante indebitamento comune (eurobond) per poi cederle agli Stati a fondo perduto;

3) ad attivare iniziative concrete per una riforma delle regole sul deficit che crei adeguati spazi di bilancio necessari al finanziamento degli investimenti per la transizione digitale e ambientale, rendendo permanente uno strumento di finanziamento degli investimenti in beni pubblici europei sul modello NGEU a partire dal 2027, finanziato attraverso nuove risorse proprie di bilancio dell'Unione e l'emissione di debito comune;

4) a promuovere una riforma delle regole che consenta agli Stati membri percorsi di rientro dal debito pubblico più sostenibili e legati alla dinamica tendenziale di riduzione del rapporto debito/prodotto interno lordo;

5) ad adottare iniziative per istituire, con gli altri Stati membri, un tavolo di riforma complessiva della politica di bilancio dell'area euro, da realizzarsi anche attraverso modifiche ai Trattati che portino alla istituzione di un Ministro delle finanze europeo, recependo i suggerimenti che verranno espressi dalla Conferenza sul futuro dell'Europa;

6) a promuovere una revisione dei Trattati e, in particolare, del meccanismi di voto riducendo il ricorso al potere di veto e allargando le materie per le quali è previsto un meccanismo decisionale a maggioranza.
(1-00610) «Valentini, Rossello, Battilocchio, Fitzgerald Nissoli, Marrocco, Orsini, Perego Di Cremnago, Elvira Savino».


   La Camera,

   premesso che:

    il Servizio civile universale, istituito con il decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, è finalizzato alla difesa non armata e non violenta della Patria, all'educazione alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica, anche con riferimento agli articoli 2 e 4, secondo comma, della Costituzione;

    gli ambiti di attività in cui si estrinsecano le finalità del Servizio civile universale concernono: l'assistenza, la protezione civile, il patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, l'educazione e promozione paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale, il patrimonio storico, artistico e culturale, l'educazione e promozione culturale e dello sport, l'agricoltura in zona di montagna, l'agricoltura sociale e la biodiversità, la promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata, la promozione e tutela dei diritti umani, la cooperazione allo sviluppo, la promozione della cultura italiana all'estero ed il sostegno alle comunità di italiani all'estero;

    il Servizio civile universale, riconosciuto dalla legislazione italiana come strumento di apprendimento non formale dei giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni, rappresenta una «palestra di cittadinanza attiva» ed una importante occasione di formazione civica per gli operatori volontari che maturano conoscenze e competenze;

    il 14 dicembre 2021 è stato pubblicato il bando rivolto agli operatori volontari per la partecipazione ai progetti degli enti di Servizio civile universale, iscritti all'albo di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 40 del 2017, ammessi in esito al precedente avviso del 31 dicembre 2020. Tale bando, relativo a 56.205 operatori volontari, è stato integrato di ulteriori 8.126 posizioni aggiuntive grazie al reperimento di risorse rinvenienti da economie di gestione, pari ad oltre 43,4 milioni di euro; in tal modo, sono stati finanziati ulteriori 102 programmi (92 in Italia e 10 all'estero) e i posti effettivamente disponibili per gli operatori volontari sono divenuti 64.331, il più alto numero previsto da un bando nella storia del Servizio civile;

    di questi, oltre 1.000 posti riguardano giovani volontari destinati ad operare nell'ambito dei programmi di «servizio civile digitale» ammessi al finanziamento dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e dal Dipartimento per la trasformazione digitale;

    nel 2021, infatti, è stata avviata la sperimentazione del servizio civile digitale e del servizio civile ambientale, condivisa con gli enti in sede di Consulta nazionale. Il servizio civile digitale è nato dall'accordo tra i due Ministri, per le politiche giovanili e per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, sottoscritto il 14 dicembre 2021 – che prevede un investimento pari a 55 milioni di euro per il triennio 2022-2024; il servizio civile ambientale, come da protocollo d'intesa, sottoscritto il 6 agosto 2021, tra i Ministri per le politiche giovanili e della transizione ecologica, prevede uno stanziamento pari a 10 milioni di euro per la prima annualità;

    uno studio dell'Inapp (Istituto per l'analisi delle politiche pubbliche), svolto in collaborazione con il Forum nazionale del Terzo settore e Arci Servizio civile, presentato nel maggio 2021, ha evidenziato che il Servizio civile innalza i livelli di occupazione e occupabilità, riduce il tasso di inattività e aiuta a riorientare le scelte professionali dei giovani che vi partecipano. Tra i dati emersi, vi è quello relativo al fatto che, a due anni dall'esperienza di servizio civile, risultano occupati 6 operatori volontari su 10;

    in ragione della sua strategicità, il Servizio civile universale è stato inserito in due missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la missione 1, su «Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura», e la missione 5, relativa agli obiettivi e traguardi di «Inclusione e Coesione»;

    in tale contesto, il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale è responsabile dell'attuazione degli interventi a cui sono ascritti complessivi 650 milioni di euro per il periodo 2021-2023, del quali 400 milioni relativi a risorse per progetti in corso e 250 milioni relativi a nuovi progetta realizzare; il Dipartimento, in qualità di amministrazione centrale, titolare di interventi Pnrr, è chiamato al rispetto di precisi obiettivi e tempistiche in termini di attuazione, monitoraggio e rendicontazione;

    nel corso dell'emergenza pandemica, il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale ha comunque assicurato lo svolgimento delle procedure e la regolare conclusione dei procedimenti amministrativi, grazie anche alla piena collaborazione di tutti i soggetti coinvolti;

    in coerenza e continuità con le finalità e gli obiettivi assegnati al Servizio civile universale dal decreto legislativo n. 40 del 2017 e al fine di sostenere compiutamente il progetto di potenziamento del servizio medesimo, come previsto dalla Missione 5, Componente C1 del Pnrr, è stata definita una strategia di sviluppo che ha previsto l'attivazione di un progetto di collaborazione con l'Ocse e l'istituzione del «Centro nazionale di formazione per il servizio civile universale», con sede nel comune de L'Aquila;

    l'istituzione del Centro ha lo scopo di garantire omogeneità, consolidamento e qualità dei processi organizzativi e formativi del servizio civile, al fine di armonizzare e consolidare i processi di formazione degli operatori volontari e del personale degli enti accreditati e, al contempo, di rafforzare il percorso di crescita e sviluppo del territori e delle comunità abruzzesi colpiti dal sisma del 2009;

    nel 2021 il Servizio civile ha compiuto 20 anni, tanti ne sono passati da quel 6 marzo 2001 in cui, con la legge n. 64, è nato il servizio civile nazionale. Nel 2017, sempre il 6 marzo, il Servizio civile, con il decreto legislativo n. 40, si è evoluto in universale. Il primo bando, emanato nel 2001, prevedeva la selezione di 396 volontari; l'ultimo, vedrà in servizio, nel corso del 2022, oltre 64 mila giovani operatori volontari,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative, anche normative, ove necessario, finalizzate alla razionalizzazione e alla semplificazione dei procedimenti amministrativi del Servizio civile;

2) ad adottare iniziative per garantire la partecipazione di tutti i giovani, agevolando, in particolare, quelli con minori opportunità affinché il Servizio civile diventi una leva di inclusione sociale effettiva, nonché ad agganciare chi abbandona il percorso scolastico e non riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro;

3) ad adottare iniziative per estendere a nuovi settori di intervento e a nuovi ambiti i progetti offerti dal Servizio civile universale, al pari di quanto è stato compiuto di recente con il servizio civile digitale ed ambientale;

4) ad incentivare una più stretta collaborazione con le regioni e, parimenti, ad assumere a sistema le best practice territoriali;

5) a dare impulso alla valorizzazione e al riconoscimento delle competenze degli operatori volontari e, più in generale, a tutti quegli strumenti che possono produrre un beneficio per i giovani;

6) ad adottare iniziative per definire, con le regioni e le province autonome, le modalità di certificazione delle competenze, prevedendo adeguate risorse;

7) ad intensificare la mobilità dei giovani operatori volontari e a rafforzare le opportunità di svolgimento del servizio civile nei Paesi esteri, in particolare di ambito europeo;

8) a definire una misura di analisi di impatto in merito agli interventi svolti dagli enti del Servizio civile universale e realizzati nei territori di ciascuna regione o provincia autonoma o città metropolitana;

9) ad adottare iniziative per prevedere l'utilizzo di piattaforme istituzionali digitali al fine di promuovere l'informazione e l'attivazione delle misure a favore dei giovani, anche con funzioni di banca dati delle competenze formali e non formali acquisite e del curriculum vitae digitate individuale.
(1-00611) «Baldino, Alaimo, Azzolina, Brescia, Maurizio Cattoi, Corneli, D'Orso, De Carlo, Dieni, Giordano, Francesco Silvestri, Elisa Tripodi».

Risoluzione in Commissione:


   La III Commissione,

   premesso che:

    l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russia avviata il 24 febbraio viola ogni regola del diritto internazionale, nonché lo Statuto delle Nazioni Unite, dell'Osce e del Consiglio d'Europa, nonché gli Accordi di Parigi sulla sicurezza europea;

    con risoluzione, approvata all'unanimità in Assemblea il 1° marzo la Camera dei deputati, condannando l'invasione russa, ha chiesto «l'immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina»;

    analoga risoluzione è stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2 marzo, ottenendo 141 voti favorevoli, 5 contrari e 35 astenuti;

    la decisione del Presidente Putin è stata assunta nonostante i ripetuti sforzi diplomatici e politici per promuovere e favorire un percorso negoziale e la reiterata disponibilità del Presidente Zelenski ad incontrare il Presidente Putin;

    la scelta di invadere l'Ucraina è tanto più ingiustificata perché nessuna minaccia è stata rivolta alla Federazione Russa dall'Ucraina e configura la volontà di Mosca di ripristinare la dottrina della «sovranità limitata» suscitando allarme e sgomento nei Paesi dello spazio «post-sovietico», come Moldavia e Georgia, che invece come ogni nazione hanno pieno diritto al rispetto della loro sovranità, indipendenza e integrità territoriale;

    in questo scenario Ucraina, Moldavia e Georgia hanno presentato domanda di adesione all'Unione europea, individuata come l'istituzione che può garantire la loro sicurezza, indipendenza e sovranità;

    nei giorni scorsi i presidenti di Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia e Slovenia hanno chiesto in una lettera congiunta la concessione all'Ucraina dello status di «paese candidato all'adesione alla UE»;

    la Presidenza francese dell'Unione europea – con il consenso di tutti i Paesi membri, tra cui l'Italia – ha chiesto alla Commissione europea, verificata la sussistenza dei requisiti, di riconoscere a Ucraina, Georgia e Moldavia, lo status di Paesi «candidati» all'adesione all'Unione europea,

impegna il Governo:

   a promuovere, in tutte le istituzioni europee preposte, il riconoscimento dello status di «Paese candidato all'adesione alla Unione europea» a Ucraina, Georgia e Moldavia, rafforzando da subito politiche europee di cooperazione;

   ad accelerare il percorso negoziale di integrazione dei Balcani occidentali esposti, anche alla luce della crisi ucraina, al rischio di instabilità e invasività.
(7-00815) «Fassino».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:


   La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   come è noto, l'amministrazione Orlando ha chiesto ed ottenuto dal consiglio comunale l'approvazione di un piano di riequilibrio economico-finanziario del comune di Palermo che prevede un impegno ventennale a fronte delle poche settimane che separano questa Giunta dalla fine del proprio mandato;

   il suddetto piano muove dalla legge del 30 dicembre 2021, n. 234, articolo 1, comma 567, che riconosce ai comuni sede di capoluogo di città metropolitana, con disavanzo pro capite superiore a euro 700, un contributo, per gli anni 2022-2042, di complessivi 2.670 milioni di euro, da ripartire tra i comuni aventi diritto;

   l'importo spettante al comune di Palermo sarà stabilito con decreto interministeriale entro il 31 marzo 2022 e l'accordo tra il comune e il Presidente del Consiglio dei ministri, non ancora siglato, circola in queste ore in quella che dovrebbe esserne la versione definitiva;

   fino ad ora, l'attività istruttoria condotta dal comune di Palermo e dal Ministero dell'economia e delle finanze è stata avvolta da una coltre di mistero, ma da diversi documenti emergono almeno due circostanze gravissime: gli impegni su cui l'amministrazione Orlando ha basato il piano di riequilibrio sono inattuabili e l'accordo ha una efficacia vincolante per cinque anni dalla sottoscrizione;

   in particolare, il sindaco Orlando, dopo dieci anni di amministrazione avrebbe portato Palermo al dissesto funzionale, come rilevato dal ragioniere generale in una nota del gennaio 2022, e, per di più, sarebbe in procinto di vincolare la futura amministrazione ad un accordo da lui costruito sulla base di impegni irrealizzabili, a partire dall'obiettivo del regolamento anti evasione – come rileva il dirigente del settore – non correttamente indicato come attivo dal 1° gennaio 2022 nell'allegato 3 della proposta di accordo denominato «patto per Palermo»;

   tali impegni, destinati a restare disattesi, sono finalizzati ad ottenere una cifra che mai potrà coprire il disavanzo del comune di Palermo e che, comunque, stando alle indiscrezioni sul piano di riparto delle somme approvato dal Ministero dell'economia e delle finanze, ammonterebbe a soli 180 milioni di euro destinati al comune di Palermo in 20 anni, anziché i previsti 475 milioni di euro; si tratta di un «ammanco» di 295 milioni di euro che non è chiaro come saranno reperiti;

   con nota del 15 marzo 2022 il segretario generale dottor Le Donne, così scriveva ai dirigenti in indirizzo: «per una completa cognizione e conservazione, tutta la documentazione afferente all'accordo, che – si rappresenta – sarà urgentemente trasmessa al Ministero dell'economia e delle finanze, risultando già pervenuta la positiva valutazione tecnica sulle Misure dell'Accordo, i cui contenuti, come già detto, sono coerentemente riportati nell'“Allegato 3 Misure e cronoprogramma”»;

   a tale nota rispondeva a stretto giro il ragioniere generale, dottor Bohuslav Basile, con una articolata nota che così si conclude: «Alla luce di quanto sopra, ai fini della sottoscrizione dell'Accordo con lo Stato ed al conseguente avvio effettivo delle misure di risanamento economico – finanziario dell'Ente ivi previste, non v'è chi non veda che occorre assumere tutte le iniziative affinché la detta sottoscrizione avvenga in un contesto in cui sia accertata la positiva valutazione tecnica e di fattibilità di tutte le misure declinate nell'Allegato 3. Giova ribadire, a tal riguardo, anche in questa sede, che il mancato rispetto degli obiettivi inseriti nel predetto Accordo – da trasmettersi alla Corte dei conti ed alla Presidenza del consiglio dei ministri – è sanzionato, giusta l'articolo 1, comma 577, della legge n. 234 del 2021, con “la sospensione del contributo per le annualità successive”. Inoltre, ai sensi del successivo comma 579, “Ai comuni di cui al comma 567 che sottoscrivono l'accordo di cui al comma 572, si applicano le disposizioni previste dall'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149”» –:

   considerata la gravità dei fatti di cui in premessa, se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere al riguardo, per completare l'istruttoria ed evitare la sottoscrizione di un accordo palesemente irrealizzabile che vincolerebbe il comune di Palermo e i suoi cittadini ben oltre la fine del mandato del Sindaco Orlando.
(2-01459) «Varchi».

Interrogazioni a risposta scritta:


   ZUCCONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto «Decreto Rilancio») ha introdotto una detrazione pari al 110 per cento delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica (anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione) e di misure antisismiche sugli edifici (anche per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici);

   l'ultima legge di bilancio, attraverso l'articolo 1, comma 28, lettera f), ha introdotto il comma 8-ter all'articolo 119 del cosiddetto decreto Rilancio, permettendo la detrazione per gli incentivi fiscali legati al «Superbonus 110 per cento» per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 «per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza»;

   l'introduzione della suddetta norma ha provocato un dibattito fra i tecnici del settore circa il perimetro di applicazione della stessa;

   a seguito di solleciti, l'Agenzia delle entrate in prima battuta ha affermato che «in base al tenore letterale della norma, si ritiene che, per fruire della maggior proroga prevista dal comma in oggetto, non sia richiesto che l'immobile oggetto dell'intervento sia stato oggetto di istanza di inagibilità»;

   questo lasciava, pertanto, presagire l'esistenza di una proroga piena del 110 per cento fino al 2025 per tutti gli immobili che si trovavano nei comuni terremotati a beneficio di numerose realtà;

   in data 15 febbraio 2022, però, l'Agenzia delle entrate, con la risoluzione 8/E, è ulteriormente intervenuta sulla materia limitando in maniera estremamente importante l'applicazione del comma 8-ter e prevedendo tale misura alle sole unità immobiliari aventi inagibilità attestata da apposita scheda Aedes (Agibilità e danno per l'emergenza sismica), nonostante tale elemento non sia in alcun modo presente nel comma suindicato. In poche parole, secondo questa interpretazione restrittiva, questi contributi sono esclusi laddove «il livello del danno non sia tale da determinare l'inagibilità del fabbricato», seppur ubicati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici richiamati dalla norma in questione;

   l'Agenzia delle entrate ha tenuto poi a rimarcare come «ai fini della fruizione dei contributi per la ricostruzione, è necessario che sia accertata la sussistenza del nesso di causalità danno – evento, vale a dire la connessione tra l'evento sismico e il danno dell'immobile, e che sia attestato il livello del danno»;

   ad avviso dell'interrogante il chiarimento effettuato dall'Agenzia delle entrate, oltre ad essere ingiustificato poiché non accompagnato da riscontri normativi all'interno del comma 8-ter articolo 119 del cosiddetto decreto Rilancio, risulta essere un ulteriore elemento deficitario per dei territori che con difficoltà stanno cercando di ripartire e che da anni sono contraddistinti da fenomeni di spopolamento;

   la presenza certa di un'interpretazione maggiormente estensiva della norma rappresenterebbe un elemento di natura strategica per i territori a forte predisposizione sismica, tra cui molti comuni appartenenti alle province di Lucca e di Massa Carrara: avere una proroga di questo tenore vorrebbe dire avere il tempo di mettere in sicurezza un elevato numero di immobili con la certezza di salvare moltissime vite umane in caso di nuovi terremoti, oltre ad avere un effetto positivo anche sulle casse dello Stato in quanto ridurrebbe notevolmente i costi pubblici per un eventuale ripristino dovuti a eventi sismici –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano adottare per garantire l'applicazione del cosiddetto «Superbonus 110 per cento» per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, a tutti gli immobili ubicati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, anche a quelli che non sono stati dichiarati inagibili ma comunque colpiti da eventi sismici, al fine di rilanciare territori già fortemente penalizzati.
(4-11631)


   BALDINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   ai sensi del decreto-legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, l'accesso a partite di calcio organizzate in impianti sportivi di capienza superiore ai 7.500 posti, avviene attraverso la presentazione di titoli d'accesso numerati e tramite varchi di sicurezza videosorvegliati;

   il decreto ministeriale 13 agosto 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 agosto 2019, n. 197, prevede che l'accesso a detti impianti avviene previo accertamento della corrispondenza dell'intestazione del titolo di accesso alla persona fisica che lo possiede e conseguente, raffronto con un valido documento d'identità, il tutto sotto la diretta vigilanza degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza;

   chiunque accede indebitamente all'interno di un impianto sportivo è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 a 516 euro;

   tutte le aree degli impianti sono soggette a registrazione televisiva, operata dalle società utilizzatrici in accordo con i proprietari degli stessi;

   secondo organi di stampa (si veda in particolare, «la Verità» del 16 e 20 maggio 2020) in data 18 ottobre 2018 il dottor Cascini, attuale componente del Consiglio superiore della magistratura, si rivolgeva al dottor Palamara per lamentare il fatto di non essere riuscito a ottenere, dalla segreteria del Csm, un biglietto per il figlio per la partita di calcio Roma-Cska Mosca organizzata per il 23 ottobre 2018 allo stadio Olimpico;

   in quella occasione, Palamara informava Cascini che i biglietti per la tribuna autorità erano già esauriti, suggerendo di contattare una delle società utilizzatrici per ottenere un titolo d'accesso;

   dal tenore della conversazione emerge che Cascini, in qualità di componente del Csm, per prassi consolidata anche nel passato, aveva richiesto ed ottenuto dal Coni un accredito nominativo per assistere alla suddetta partita di calcio nella tribuna autorità dello stadio Olimpico;

   cionondimeno, in occasione della predetta partita di calcio, in tribuna autorità, oltre a essere presenti anche altri componenti del Csm, risulta essere presente Cascini con il figlio, nonostante i biglietti a disposizione del Coni siano ad uso esclusivo dei richiedenti e non possano essere ceduti a terzi;

   sempre fonti di stampa pubblicano immagini fotografiche della partita, dimostrando la presenza di Cascini e del figlio nell'area riservata ai possessori di biglietti esclusivi del Coni;

   i controlli di sicurezza per l'accesso vengono operati altresì per verificare che gli accrediti vengano utilizzati effettivamente dalle persone fisiche che ne abbiano fatto richiesta (anche al Coni), al fine di assicurare la rispondenza fra i destinatari degli inviti e coloro che siedono in tribuna autorità –:

   se, in occasione della predetta partita, siano stati operati i previsti controlli di sicurezza agli ingressi e le ripartizioni per settori all'interno dell'impianto e se sussistano protocolli, intese o accordi comunque denominati che prevedano il rilascio di biglietti omaggio dal Coni ai componenti del Csm;

   in caso affermativo, se in quella particolare occasione siano stati rilasciati biglietti omaggio a componenti del Csm, quali e per quali settori.
(4-11632)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da una lettera pubblicata sul quotidiano online «La Pagina» si viene a conoscenza di un accadimento il quale necessita di chiarimenti;

   la lettera in questione, a firma di Gerardo Petta, Presidente del Comites di Zurigo, racconta del rifiuto, da parte dell'Ambasciatore Silvio Mignano, di voler concedere un incontro al fine di presentare il nuovo Comitato al Capo Missione a Berna e per illustrare i programmi di intervento a sostegno della collettività italiana residente in questa circoscrizione consolare, adducendo delle motivazioni opinabili;

   la negazione di un incontro scaturirebbe, a detta dell'Ambasciatore, dalla pendenza di un ricorso davanti al TAR per presunte irregolarità occorse durante lo spoglio delle schede elettorali, dove sono state annullate 104 schede della lista denominata «Il Ponte», che riuniva al suo interno i candidati del PD, Italia Viva e Articolo 1;

   giova precisare che, a monte della decisione di annullare queste schede, vi è stato il gravissimo tentativo di influenzare il voto degli elettori da parte del corrispondente consolare Aurelio Chiapparini, il quale ha inviato lettere ai cittadini invitandoli a votare per la stessa lista «Il Ponte». Successivamente all'accertamento di tali fatti, Chapparini è stato rimosso dall'incarico;

   ma la questione sconcertante risulta il rifiuto dell'Ambasciatore di incontrare i rappresentanti di un organo che, legittimamente eletto, rappresenta le istanze dei cittadini italiani residenti all'estero, ergendosi in tal modo a giudice dell'intera vicenda e con decisioni prese preventivamente rispetto ad una eventuale sentenza di condanna da parte dei giudici, adducendo le stesse motivazioni esternate dalla lista «Il Ponte», ovverosia che le possibili gravi irregolarità nel conteggio delle schede avrebbero leso il diritto di voto dei cittadini;

   a smentire le preoccupazioni dell'Ambasciatore, però, vi è la prima seduta del Comites avvenuta il 15 dicembre a seguito della regolare convocazione del console generale d'Italia in Zurigo, Min. Gabriele Altana, certificando in tal modo la regolarità della riunione plenaria secondo quanto predisposto dalla legge e, conseguentemente, la validità delle cariche elette in quella sede;

   le motivazioni dell'Ambasciatore andrebbero quindi oltre le funzioni del suo mandato compromettendo la necessaria neutralità che tale carica dovrebbe garantire –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   se il Ministro interrogato intenda domandare all'Ambasciatore Silvio Mignano delucidazioni in merito alla sua scelta di rifiutare un incontro con un organismo legittimamente eletto e rappresentativo delle istanze degli italiani all'estero.
(4-11629)

DIFESA

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

IV Commissione:


   DEIDDA, GALANTINO e GIOVANNI RUSSO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dal sito web del Ministero della difesa, la missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia, denominata «Miasit», è intesa a fornire assistenza e supporto al Governo di accordo nazionale in Libia ed è frutto della riconfigurazione, a partire dal 2018, della precedente operazione «Ippocrate», nonché di alcuni compiti di supporto tecnico-manutentivo alla Guardia costiera libica, ricompresi nell'operazione «Mare Sicuro»;

   la citata missione persegue lo scopo di incrementare le capacità delle istituzioni locali, in armonia con le linee d'intervento decise dalle Nazioni Unite, mediante supporto sanitario, umanitario e formativo delle forze locali. In altre parole, tra le altre cose, la medesima missione garantisce anche la possibilità di: a) trasferire in Italia i pazienti che dovessero richiedere cure altamente specialistiche; b) condurre attività di sostegno a carattere umanitario e di prevenzione sanitaria, prevedendo corsi di aggiornamento in favore dei team libici; c) fornire attività di formazione, addestramento, consulenza, assistenza, supporto e mentoring alle forze di sicurezza e alle istituzioni governative libiche;

   con precedenti atti di sindacato ispettivo, sono state denunciate notevoli criticità nel conseguimento degli obiettivi suindicati: e ciò, a causa della scarsa collaborazione delle autorità libiche, nonostante l'encomiabile lavoro svolto dal personale italiano impiegato in loco, al punto che, ad oggi, si registra il mancato rilascio tempestivo dei visti da parte delle autorità libiche in favore del nostro contingente, con conseguenti, inaccettabili ritardi ed intollerabili disagi per il personale italiano in esame;

   come anche riportato testualmente dalla stampa («Il Giornale» del 15 gennaio 2022), «il braccio di ferro è dettato da alcuni gruppi di potere a Misurata vicini ai turchi, che non vedono di buon occhio gli italiani. I libici sono anche entrati nella base italiana fotografando i mezzi e l'armeria per poi postare le immagini sui social come se fossimo invasori» –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intenda intraprendere nei confronti delle autorità libiche, anche per la salvaguardia della sicurezza, dell'immagine e della dignità delle nostre Forze Armate.
(5-07746)


   D'UVA e ARESTA. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il 27 febbraio 2022 il presidente russo, Vladimir Putin ha ordinato l'allerta del sistema difensivo nucleare russo;

   tale decisione, condannata a livello internazionale, ha comunque destato preoccupazione per un eventuale pericolo di un'escalation nucleare del conflitto provocato dall'aggressione russa contro l'Ucraina;

   un'ulteriore minaccia è rappresentata dal possibile uso di armi chimiche, altamente letali e batteriologiche, in grado di disperdere su una vasta area agenti tossici letali, oppure micro organismi contaminanti, con effetti dannosi prolungati nel tempo e in grado di propagarsi in tutta Europa;

   l'attuale contesto geopolitico e le gravi minacce sopracitate rendono necessario attivarsi allo scopo di potenziare gli strumenti atti ad affrontare attacchi di natura nucleare e chimica e di incrementare il livello di prontezza delle nostre Forze armate;

   la Scuola interforze per la difesa (Nbc) con sede in Rieti, dedicata alla formazione specialistica nel settore Cbrn (minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari), rivolta al personale delle Forze armate, dei Corpi armati dello Stato, dei vari Dicasteri e organizzazioni civili, prevede, tra i suoi fini, anche la mitigazione degli effetti derivanti dall'esposizione ad agenti Cbrn l'approvvigionamento di materiali e mezzi di rilevazione nonché la protezione e bonifica nucleare;

   nella stessa base di Rieti, è operativa l'Area Control Center (Acc), una sala operativa nazionale di «warning and reporting» per il rischio Nbcr e dalla quale si monitora l'Italia e l'Europa, grazie a una serie di centraline sparse su tutto il territorio nazionale, in Portogallo e nell'est Europa;

   i commi 1013 e 1014 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, introdotti a seguito dell'approvazione di un emendamento a prima firma dell'interrogante, prevedono uno stanziamento di fondi a favore dell'incremento delle capacità tecnico-operative della Scuola interforze per la difesa Nbc, riconoscendo l'attualità delle minacce non convenzionali, compresa quella biologica, come l'esperienza pandemica ha dimostrato –:

   se, alla luce dell'attuale contesto politico e militare, il Ministro interrogato non ritenga di adottare iniziative di competenza volte a potenziare l'attività addestrativa della Scuola interforze per la difesa Nbc, in particolare in materia di difesa Cbrn, rivolgendosi a tutte le componenti della società coinvolte nella strategia di protezione, a partire dal Corpo militare e dal Corpo dei vigili del fuoco, in prima linea nella tutela della popolazione dalle minacce non convenzionate.
(5-07747)

ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   ai sensi dell'articolo 314, comma 1, del codice di procedura penale, chi è stato prosciolto con sentenza irrevocabile perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato, ha diritto a un'equa riparazione per la custodia cautelare subita, qualora non vi abbia dato o concorso a darvi causa per dolo o colpa grave;

   in base al comma 2 lo stesso diritto spetta al prosciolto per qualsiasi causa o al condannato che, nel corso del processo, sia stato sottoposto a custodia cautelare, quando, con decisione irrevocabile risulti accertato che il provvedimento che ha disposto la misura è stato emesso o mantenuto senza che sussistessero le condizioni di applicabilità previste;

   la legge 16 aprile 2015, n. 47, all'articolo 15, prevede che il Governo, entro il 31 gennaio di ogni anno, presenti alle Camere una relazione comprendente i dati relativi alle sentenze di riconoscimento del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione pronunciate nell'anno precedente, compresi i dati sull'entità delle riparazioni comunicati dal Ministero dell'economia e delle finanze, soggetto deputato al pagamento degli indennizzi;

   grazie a tale relazione, si sa che, nel 2020, l'Italia ha speso 46 milioni di euro per ingiuste detenzioni ed errori giudiziari; dal 1991 al 31 dicembre 2020 i casi di errori giudiziari e ingiusta detenzione sono stati poco meno di 30.000, in media, quasi 1.000 l'anno, per una spesa complessiva dello Stato di circa 870 milioni di euro, pari a circa 29 milioni di euro l'anno;

   purtroppo, nonostante l'importanza dei dati contenuti in tale relazione, è invalsa la prassi da parte del Governo di presentarla con notevole ritardo, in spregio al dettato legislativo e al ruolo del Parlamento; l'ultima relazione, Doc. XCIV, n. 5, è stata trasmessa alla Presidenza il 19 maggio 2021;

   negli anni precedenti, non è mai stata trasmessa prima del mese di aprile –:

   quale sia il numero di provvedimenti di riconoscimento del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione emessi nel 2021 suddivisi per corti d'appello e l'esborso complessivo per le riparazioni sostenuto nello stesso anno.
(2-01461) «Costa, Schullian».

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GEMMATO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si evince da fonti di stampa e da analisi fornite da Coldiretti, sembrerebbe che l'aumento dei costi delle materie prime, che ha portato ad un aumento rilevante del costo dell'energia elettrica, nonché l'aumento del costo dei carburanti che ha causato anche l'aumento del costo dei trasporti, abbia determinato un impatto significativamente negativo anche sul settore florovivaistico, particolarmente sviluppato nella regione Puglia e soprattutto nella città di Terlizzi; il settore florovivaistico è interessato da una forte crisi proprio nel momento in cui si realizza il 75 per cento della produzione in vista dei periodi primaverili ed estivi nel corso dei quali si prevedono maggiori vendite;

   la crisi è particolarmente grave poiché questa specifica attività richiede un uso rilevante e costante nel tempo sia dell'energia elettrica che del gasolio che vengono impiegati nelle serre rispettivamente per fornire illuminazione e temperature costanti alle piante;

   è opportuno evidenziare, inoltre, che per ben comprendere la complessiva e reale portata della attuale crisi di questo settore, è necessario considerare anche gli effetti negativi conseguenti alla crisi di settore del 2020 verificatasi a seguito dell'emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del virus Sars-Cov-2, effetti che ancora oggi causano gravi disagi economici alle imprese;

   e infatti, a causa delle restrizioni imposte dal Governo per limitare la diffusione della malattia Covid-19, le imprese del settore florovivaistico pugliese hanno subito ingenti danni; in particolare, risultano coinvolte nella crisi le imprese del distretto della provincia di Bari, che vede al centro della produzione e degli scambi le città di Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e quello della provincia di Lecce, ed in particolare di Taviano e Leverano, che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento, nonché altre realtà aziendali sparse nel resto della regione;

   a conferma della gravità della situazione, il sindaco della città di Terlizzi ha ritenuto opportuno sensibilizzare e informare non solo il Presidente del Consiglio dei ministri ma anche il Ministro dell'agricoltura, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze nonché il Presidente della Regione;

   la città di Terlizzi è un esempio di quanto il settore florovivaistico sia sviluppato e importante per il tessuto economico e sociale della regione Puglia. Insieme a diverse aree del Nord Barese, infatti, Terlizzi è notoriamente caratterizzata da una fortissima vocazione al florovivaismo. Tale vocazione è interpretata da aziende familiari per lo più di piccole-medie dimensioni che, storicamente, hanno formato un denso tessuto economico-produttivo basato sulla coltivazione di fiori e piante in serra. La coltivazione di fiori recisi e piante rappresenta un asset portante dell'economia locale, come dimostra la circostanza che Terlizzi è sede di un mercato all'ingrosso di fiori e piante tra i più grandi d'Italia;

   l'aumento dei costi dell'energia elettrica e di alcuni fattori produttivi peculiari, quali il gasolio per il riscaldamento delle serre, i carburanti per la movimentazione dei prodotti, la plastica e i cartoni per gli imballaggi, i fertilizzanti e altri componenti chimici per la coltivazione, stanno drasticamente riducendo la capacità di reddito di queste aziende tipicamente «energivore», con pesantissime ripercussioni economiche e sociali che si avvertono a carico dell'intera comunità –:

   se i Ministri interrogati intendano adottare iniziative di competenza al fine di ridurre il costo dell'energia elettrica nonché il costo dei carburanti e in particolar modo le componenti che incidono fortemente su di essi ovvero le accise e l'Iva.
(5-07741)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   una nota congiunta di tre diverse sigle sindacali, Osapp, Uilpa e Sinappe, mette in luce nuove problematiche riguardanti la gestione totalmente inefficace delle nostre carceri;

   nella nota in questione, le organizzazioni sopracitate chiedono, a buona ragione, le motivazioni per cui il Comandante dell'istituto penitenziario fiorentino Solliciano risulti ancora distaccato presso gli uffici del provveditorato Toscana Umbria, dove l'organico risulta essere addirittura in sovrannumero rispetto a quanto previsto dalla legge;

   piuttosto che riportare il comando presso il luogo di sua competenza, incredibilmente l'amministrazione regionale sembrerebbe voler applicare l'istituto contrattuale del servizio di missione al fine di porre rimedio alla carenza di personale, comportando, oltretutto, considerevoli costi ulteriori a carico dei contribuenti grazie all'impiego di altri dirigenti dalle sedi del distretto. Nella sostanza, in un sistema di gestione delle carceri in cronica carenza di personale penitenziario come quello italiano, si riesce addirittura a trasferire parte del personale da una casa circondariale, la quale rimane in tal modo sguarnita dello stesso, ad altri istituti che si ritrovano in sovrannumero rispetto a quanto necessario e, soprattutto, a quanto previsto dalla legge;

   la decisione presa dalla regione ha come logica conseguenza quella di rendere ulteriormente difficoltosa la gestione della casa circondariale di Firenze e della sua popolazione detentiva, creando in tal modo seri problemi di sicurezza e martoriando ulteriormente il Corpo di polizia penitenziaria, già duramente colpito dalle diverse aggressioni registrate a danno dei propri appartenenti e dalle innumerevoli mancanze legate alla gestione delle carceri così come già fatto presente in passato dall'interrogante;

   nella stessa nota, viene inoltre posta l'attenzione su come anche altri istituti nel distretto siano privi di comandante di reparto e, in alcuni casi, addirittura del direttore;

   appare chiaro come i tentativi dell'amministrazione regionale di risolvere tale grave problematica risultino essere ben poca cosa rispetto alla reale esigenza di misure atte a garantire la normale e necessaria gestione delle carceri e tali da garantire che il Corpo di polizia penitenziaria possa ricevere un reale supporto da parte dello Stato –:

   se il Ministro sia a conoscenza di quanto indicato in premessa;

   se intenda chiarire le motivazioni per le quali il Comandante titolare del carcere di Firenze Solliciano risulti essere ancora distaccato presso la sede del Prap Toscana Umbria;

   se intenda chiarire motivazioni per le quali anche altri istituti del distretto risultino essere privi di comandante di reparto o del direttore data la presenza di personale in sovrannumero in taluni uffici come quello del Prap Toscana Umbria;

   quali iniziative intenda adottare il Ministro al fine di garantire la normale e necessaria gestione degli istituti penitenziari fiorentini.
(4-11630)

INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILI

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro della transizione ecologica, per sapere – premesso che:

   il settore del trasporto merci su gomma versa in grave difficoltà, a causa dell'aumento vertiginoso, del prezzo del carburante;

   la crisi assume dimensioni ancora più drammatiche per i territori insulari, per via del rincaro del prezzo dei trasporti marittimi, anch'esso determinato dall'incremento dei costi del carburante;

   la crisi dell'autotrasporto si riverbera su tutti i settori produttivi, provocando un «effetto domino» che strangola le imprese, i lavoratori e le famiglie;

   occorrono misure idonee a rispondere ad una situazione di gravità straordinaria con azioni di emergenza;

   in particolare, è necessario adottare con urgenza una riduzione dell'Iva sui super-profitti, un taglio delle accise significativo e un calmiere dei prezzi per legge –:

   quali iniziative il Governo intenda porre in essere al fine di scongiurare gli effetti del rincaro dei prezzi del carburante sul settore dell'autotrasporto.
(2-01458) «Cappellacci».

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MARCO DI MAIO. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha messo una notevole enfasi sullo sviluppo dell'idrogeno, anche nel settore dei trasporti. In particolare, tra gli investimenti della Missione 2 «Rivoluzione verde e transizione ecologica», Componente 2 «Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile» vi sono:

    l'investimento 3.3 «Sperimentazione dell'idrogeno nel trasporto stradale» che prevede la realizzazione di almeno 40 stazioni di rifornimento per l'idrogeno «adatte per camion e auto, funzionanti anche a pressioni di oltre 700 bar»;

    l'investimento 3.4 relativo alla «Sperimentazione dell'idrogeno nel trasporto ferroviario» in cui si legge che «sarà data priorità per le strutture di rifornimento alle aree con possibilità di sinergie con le stazioni di rifornimento per camion a lungo raggio per aumentare utilizzo e domanda di idrogeno e per ridurne i costi di produzione»;

   nel corso dell'audizione alla Camera dei deputati in commissione trasporti, nell'ambito dell'esame della Prima relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, il Ministro Giovannini ha sostenuto che lo sviluppo del vettore energetico dell'idrogeno rappresenta un tema di politica dei trasporti e ambientale molto importante, anche con riferimento al settore ferroviario;

   inoltre, il Governo ha adottato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 1360 del 24 aprile 2019 il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, che prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro nel periodo dal 2019 al 2033, destinati a regioni, comuni ad alto inquinamento e città metropolitane e comuni con più di 100 mila abitanti per il trasporto pubblico locale;

   nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 1360 del 2019 viene anche stabilito che le risorse assegnate nel primo triennio, sino al 50 per cento del contributo concesso, possono essere destinate, dalle amministrazioni locali, alla realizzazione della rete infrastrutturale, compresa quella per l'idrogeno;

   ulteriori risorse per il rinnovo dei mezzi adibiti al servizio di trasporto pubblico locale e per la realizzazione delle relative infrastrutture di ricarica o rifornimento sono state previste nel Fondo complementare al Pnrr e nell'investimento 4.4.1 della M2C2 del Pnrr;

   alle infrastrutture che saranno oggetto di questi finanziamenti, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha recentemente posto un «vincolo di destinazione» che limita l'utilizzo delle stazioni di rifornimento ai mezzi adibiti al trasporto pubblico e, nei fatti, pone un ostacolo ad uno sviluppo più ampio della mobilità a idrogeno;

   tornando agli investimenti previsti nel Pnrr, finora sono state avviate solo le procedure per l'investimento 4.4.1, legato al rinnovo del parco autobus con mezzi a zero emissioni, mentre non è ancora stato fatto nessun passo per la realizzazione degli investimenti 3.3 e 3.4 relativi rispettivamente alla realizzazione delle stazioni di rifornimento per il trasporto stradale e .per il trasporto ferroviario;

   lo sviluppo e la diffusione della tecnologia ad idrogeno nei trasporti in Italia, con la conseguente riduzione dei costi, saranno possibili solo grazie alla realizzazione di una rete minima di infrastrutture di rifornimento, adatte sia ai veicoli pesanti, sia ai veicoli leggeri, privati e commerciali. A tal fine, non vi è la necessità di ulteriori finanziamenti, ma si auspica che le risorse esistenti vengano impiegate nel modo più efficace ed efficiente possibile, anche alla luce del fatto che per le infrastrutture è necessaria una visione di medio-lungo periodo –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e quale sia il cronoprogramma per la realizzazione degli investimenti 3.3 e 3.4 della Missione 2, Componente 2, del Pnrr;

   quali valutazioni esprima sulla necessità di modificare i provvedimenti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili descritti in premessa, al fine di eliminare il vincolo di destinazione dalle infrastrutture di rifornimento, consentendo la realizzazione di stazioni ad uso promiscuo con una pressione sia a 350 bar e 700 bar, adatte ad autobus, camion, e veicoli leggeri.
(5-07748)

Interrogazione a risposta scritta:


   BALDELLI e PENTANGELO. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   dal 2011, per motivi di contenimento della spesa pubblica, i questionari per il conseguimento delle patenti di guida di categoria A e B, oltre che nella lingua italiana, sono tradotti esclusivamente in lingua francese e tedesca per tutelare le minoranze linguistiche della Val d'Aosta e dell'Alto Adige –:

   se il Governo non intenda valutare, ove se ne verificasse l'effettiva esigenza, la possibilità di adottare iniziative per reintrodurre la traduzione in lingua inglese attraverso modalità tecnologiche compatibili con l'obiettivo originario di contenimento della spesa.
(4-11626)

ISTRUZIONE

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   il servizio del doposcuola per i nidi e le scuole dell'infanzia non è ancora stato riattivato per via dell'obbligo delle «bolle», cioè piccoli gruppi di bambini 0-6 anni, istituiti per ridurre il rischio dei contagi tra bambini, che richiedono tuttavia un maggior numero di personale ed educatori;

   dopo un lungo periodo di difficoltà nell'apertura dei servizi 0-6 anni a causa dell'aumento di contagi tra dicembre 2021 e gennaio 2022, a partire da febbraio 2022 si è cominciato a registrare un miglioramento positivo della situazione epidemiologica;

   da febbraio 2022 sono entrate in vigore nuove regole semplificate per la quarantena nelle scuole; il servizio doposcuola nelle scuole primarie è stato attivato, ma nei nidi e nelle scuole dell'infanzia rimane ancora sospeso –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per sbloccare questa situazione e per togliere o attenuare l'obbligo delle «bolle» per il servizio doposcuola nei nidi e nelle scuole dell'infanzia, in modo da poterne permettere la riattivazione.
(5-07739)


   PASTORINO. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   il 18 febbraio 2021 sono state espletate le prove scritte relative alla procedura concorsuale straordinaria per la classe di concorso AM56 – strumento musicale nella scuola secondaria di I grado (violino) – nella regione Lazio per le regioni Lazio e Sardegna, con le complicazioni conseguenti all'emergenza sanitaria in cui versava il Paese in quei giorni e alle relative misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19;

   con nota AOODRLA n. 1228 del 28 ottobre 2020 è stata istituita la relativa commissione giudicatrice che ad oggi, nonostante sia trascorso più di un anno, non ha provveduto a comunicare gli esiti della suddetta prova scritta;

   successivamente, a ottobre 2021, è stato reso noto il diario relativo alle prove suppletive della procedura straordinaria per l'immissione in ruolo di personale docente per la classe AM56 (violino), svoltesi il 15 novembre 2021;

   sono dunque state completate le prove del concorso straordinario per la suddetta classe, suppletive comprese, ma, nonostante decine di solleciti da parte degli aspiranti docenti di ruolo, il destino degli elaborati è ancora ignoto, così come quello dei concorsisti sospesi nel limbo del precariato. Questi ultimi si sarebbero rivolti agli uffici regionali competenti ricevendo unicamente risposte evasive che inducono a pensare che la valutazione degli scritti non sia stata ancora iniziata;

   secondo quanto appreso, il problema risiederebbe nella commissione giudicatrice. Si teme, infatti, che i membri della stessa abbiano rinunciato all'incarico; tuttavia, non essendo ancora stata istituita la nuova commissione, non ne viene data notizia;

   si tratterebbe di uno scenario assai grave poiché si dilaterebbero ulteriormente i tempi con il rischio di un «superamento» di chi ha svolto il concorso straordinario da parte di chi svolgerà quello ordinario, bandito proprio in questi giorni. Ma il futuro dei concorsisti è minato anche dalla riapertura delle graduatorie e dalle eventuali richieste di trasferimento;

   inoltre, si sottolinea che per altre classi del concorso straordinario 2021 sono stati pubblicati gli esiti, anche delle prove suppletive quando calendarizzate, e in taluni casi i vincitori sono stati immessi in ruolo già nell'anno scolastico corrente –:

   stante quanto premesso, alla luce della grave macchia del sistema dell'istruzione italiano rappresentata dal precariato dei docenti e dalla conseguente mancanza di continuità didattica a danno sia degli insegnanti sia degli alunni, se trovino conferma le notizie riguardanti la commissione giudicatrice e, contestualmente, si intenda indicare quando verranno pubblicati gli esiti del concorso straordinario svoltosi nel 2021 per la classe AM56 (violino) relativamente alle regioni Lazio e Sardegna.
(5-07743)

Interrogazione a risposta scritta:


   CASA, BELLA e DEL SESTO. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   è stata riportata dagli organi di stampa nazionale, il 18 marzo 2022, la notizia che la password di accesso, per il test di inglese del concorso ordinario per la scuola secondaria fosse la parola «Guerra»;

   va tenuto conto delle tremende e continue vicende che avvengono, quotidianamente, nel conflitto ucraino, del crescente numero di morti, della sofferenza che affligge migliaia di persone, costrette a lasciare le proprie case, i propri affetti, nel timore di non poter rivedere mai più i propri cari;

   in una sede talmente importante, dove si reclutano i futuri docenti ed educatori delle prossime generazioni, non è ammissibile e lascia sgomenti l'utilizzo della parola «Guerra» come chiave d'accesso al concorso –:

   se il Ministro sia a conoscenza di quanto accaduto e quali iniziative per quanto di competenza, intenda assumere al fine di fare chiarezza sull'accaduto, individuare i responsabili e far sì che fatti di tale gravità non abbiano più a ripetersi.
(4-11628)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   D'ELIA, SERRACCHIANI, MADIA, BERLINGHIERI, LORENZIN, PEZZOPANE, PICCOLI NARDELLI, POLLASTRINI, AVOSSA, BOLDRINI, BONOMO, BRAGA, BRUNO BOSSIO, CAMPANA, CANTINI, CARLA CANTONE, CARNEVALI, CENNI, CIAGÀ, CIAMPI, DE MICHELI, DI GIORGI, GRIBAUDO, IANARO, INCERTI, LA MARCA, MORANI, MURA, NARDI, PINI, PRESTIPINO, QUARTAPELLE PROCOPIO, ROTTA e SCHIRÒ. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia. — Per sapere – premesso che:

   un giorno di congedo di paternità obbligatorio alla nascita del figlio è stato istituito per la prima volta in via sperimentale con la legge n. 92 del 2012 ed in seguito è stato modificato e ampliato fino a renderlo strutturale;

   con la legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021) si è reso strutturale 10 giorni di congedo obbligatorio di paternità, quale diritto autonomo che si aggiunge – e non sostituisce – quello spettante alla madre, retribuito con un'indennità giornaliera pari al 100 per cento della retribuzione, da fruire entro 5 mesi dalla nascita del bambino anche in modo non continuativo;

   il congedo obbligatorio per i padri, seppur solo di 10 giorni, insieme agli altri istituti previsti dal decreto legislativo n. 151 del 2001 riconosce agli uomini il diritto a vivere una piena genitorialità con ricadute positive sia sulla parità nella vita familiare sia sullo stesso sviluppo del minore;

   al fine di poter maggiormente usufruire dei propri diritti di neogenitori la legge n. 124 del 2015, la cosiddetta «legge Madia» prevedeva all'articolo 1, comma 1, lettera h), due importanti novità: la creazione di una piattaforma Inps contenente tutte le informazioni sulle prestazioni legislative, contrattuali ed economiche per i neogenitori sulla base della loro collocazione nel mercato del lavoro e il diritto dei neogenitori ad essere informati, al momento della denuncia della nascita allo sportello dell'anagrafe, presso l'ospedale o il comune di residenza, attraverso la consegna del codice di accesso alla piattaforma Inps, di tutte le misure esistenti;

   nonostante l'attuazione di tali disposizioni, il dato relativo degli ultimi anni dei beneficiari di tale prestazione è ben lontano dal coprire l'intera platea degli aventi diritto;

   tra i lavoratori dipendenti del settore privato, i beneficiari uomini del congedo obbligatorio sono passati dai 94.498 del 2016 ai circa 135 mila del 2020, pari a poco più della metà dei padri che avrebbero potuto chiederlo. Da notare che questi dati non comprendono solo i congedi obbligatori introdotti come sperimentazione dalla legge n. 92 del 2012 ma anche quelli del decreto legislativo n. 151 del 2001;

   gli istituti dei congedi parentali, insieme a quelli di paternità e di maternità, sono strumenti essenziali per la vita delle famiglie, per una maggiore condivisione e distribuzione dei carichi familiari, specialmente in un Paese, come l'Italia, che affronta da diversi anni un declino delle nascite. Per la prima volta nel 2021 le iscrizioni all'anagrafe, secondo i dati Istat sono scese sotto quota 400 mila (399.431 nuovi bambini iscritti in anagrafe nel 2021) –:

   quali siano i motivi per i quali l'istituto del congedo di paternità obbligatorio sia al momento richiesto in misura così ridotta rispetto agli aventi diritto;

   se risulti adeguatamente applicata la normativa relativa al diritto all'informazione sui diritti che spettano ai neogenitori al momento della registrazione della nascita del figlio;

   quali iniziative urgenti i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare affinché tale istituto sia maggiormente richiesto dai padri che ne hanno diritto.
(5-07742)


   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   i lavoratori di Chef Express lamentano di aver subìto un peggioramento delle condizioni lavorative con l'avvento della pandemia, soprattutto, in termini di sicurezza del lavoro. Tale situazione è dovuta ad alcune disposizioni dell'azienda che riguardano, in particolare, l'organizzazione dei turni notturni;

   i lavoratori del punto vendita di Fratta Nord (Venezia) contestano la previsione di un solo addetto durante il turno dalle 18.00 alle 6.00, che invece, in periodi ordinari, veniva garantito con 2 operatori. Il turno notturno in solitaria pone evidenti problematiche dal punto di vista della sicurezza, considerando le importanti dimensioni dei locali e impedendo di fatto anche di usufruire della pausa prevista dalla normativa in materia di orario di lavoro. Inoltre, nel punto vendita in questione lo stato dei luoghi sembra non sia conforme al documento di valutazione dei rischi, per quanto concerne la delimitazione delle aree;

   è stato segnalato che molti turni in mono presidio siano stati svolti anche da apprendisti in mancanza del tutor, lasciandoli con il peso di molteplici compiti: responsabilità di cassa, direzione, carico e scarico merce;

   i lavoratori coinvolti hanno avviato con le rappresentanze sindacali uno stato di agitazione dal 30 gennaio 2021 e sono state svolte delle interlocuzioni con l'azienda anche tramite dei legali in rappresentanza dei lavoratori;

   a ciò si aggiunge che l'azienda sembra abbia fatto ricorso agli ammortizzatori sociali con causale COVID-19 con modalità discriminatorie nei confronti dei lavoratori che hanno aderito allo stato di agitazione, violando l'accordo sulla rotazione del Fondo di integrazione salariale;

   tali condizioni di lavoro sono state segnalate alle autorità preposte ed infatti in data 23 aprile 2021 gli ispettori del lavoro si sono presentati per dei sopralluoghi, la a distanza quasi di un anno a quanto consta all'interrogante, non è stato dato riscontro rispetto ai risultati dell'ispezione;

   le criticità segnalate sulle condotte perpetrate da Chef Express nei confronti dei lavoratori riguardano non solo lo specifico caso ma numerosi punti vendita della rete autostradale presso i quali viene adottato il medesimo protocollo, adducendo motivi economici per i minori incassi dovuti all'emergenza;

   si tratta di una situazione che necessita di un intervento diffuso per garantire che i lavoratori impiegati in tutti i servizi di ristorazione autostradale siano tutelati, considerando gli specifici rischi del settore a cui sono esposti soprattutto in termini di sicurezza del lavoro durante l'orario notturno –:

   se e quali urgenti iniziative intenda assumere per tutelare il personale dei servizi di ristorazione su rete autostradale, anche in considerazione delle problematiche esposte in premessa.
(5-07745)

Interrogazione a risposta scritta:


   MANZO, NAPPI, DEL SESTO, VILLANI, GRIMALDI, BUOMPANE, IORIO e DEL MONACO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   lo stabilimento Montefibre è presente ad Acerra fin dalla metà degli anni '70 come attività sostitutiva dello storico stabilimento Rhodiatoce di Casoria;

   l'area in cui sorge la predetta realtà industriale è inserita nell'Area di sviluppo industriale di Napoli (Asi) in provincia di Napoli;

   dal 2000 al 2010, l'azienda ha subito una pluralità di cessioni, dismissioni, riorganizzazioni, che hanno coinvolto anche investitori stranieri, ma a fronte della perdurante crisi economica internazionale, i predetti investitori, hanno concluso il proprio programma di investimenti;

   con il protocollo del 12 maggio 2004 sottoscritto con la Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero delle attività produttive, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regione Campania, Comune di Acerra, Consorzio Asi di Napoli e Sviluppo Italia la N.G.P. (Azienda spin off di Montefibre) dava inizio al progetto di riconversione dell'area industriale di Acerra, impegnando un investimento di 80 milioni di euro, parte dei quali frutto dei contributi di cui alla legge n. 488 del 1992;

   il citato protocollo prevedeva anche la cessione da parte Ngp di un'area di circa 50 ettari al Consorzio Asi di Napoli per la creazione di un parco industriale capace di attirare nuove realtà produttive in grado di riassorbire tutti i lavoratori rimasti fuori dai livelli occupazionali a seguito della riconversione industriale;

   in questo contesto Ngp e la Montefibre sospendevano tutte le attività produttive negli stabilimenti di Acerra rassicurando, nel contempo, i lavoratori, che, a riconversione conclusa, avrebbero ripreso a lavorare, cosa mai avvenuta;

   il 15 luglio 2005 è stato sottoscritto l'Accordo di programma (AdP) per l'attuazione coordinata dell'intervento nell'area di crisi industriale di Ngp Spa ad Acerra, promosso dalla Regione Campania d'intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero delle attività produttive, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Sviluppo Italia, Ngp Spa, Montefibre Spa, Edison Spa;

   successivamente il 6 aprile 2006 è stato sottoscritto il protocollo integrativo di detto AdP, tra il Ministero delle attività produttive, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la Regione Campania, il Comune di Acerra, il Comune di Casalnuvo di Napoli, Sviluppo Italia Spa, Sviluppo Italia Aree Produttive Spa, Simpe Spa, Ngp Spa, Ilmas Spa;

   tale accordo prevedeva, oltre ad altri impegni, iniziative relative a nuovi investimenti industriali, individuate con il supporto di Sviluppo Italia, della stessa Ngp Spa, del Comune di Acerra, del Consorzio Asi di Napoli e dell'assessorato alle attività produttive della Regione Campania, per la realizzazione del «parco industriale», che hanno potuto essere avviate solo in parte all'istruttoria di legge, in ragione del lungo periodo di sospensione dei regimi di aiuto, fra cui quello disciplinato dalla legge n. 181 del 1989;

   nel predetto Adp con riferimento agli adempimenti per l'insediamento delle nuove imprese investitrici e la rioccupazione, all'articolo 4 penultimo capoverso è previsto che la segreteria tecnica dell'Adp provvede a definire lo schema del protocollo di accordo tra nuove imprese che si insediano e rappresentanze sindacali, ai fini della regolazione concordata delle procedure di verifica e di selezione del personale in esubero da rioccupare presso le imprese stesse. Tale accordo è prodromico per il rilascio del nulla osta da parte del Mef per l'esecuzione delle delibere di finanziamento adottate dall'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa;

   ad oggi, la vertenza che riguarda gli ex lavoratori della Montefibre di Acerra risulta ancora irrisolta e, nonostante – come pare – vi sia qualche imprenditore interessato ad impiantare ad Acerra nuove realtà produttive, non sembra esserci alcun segnale positivo che possa far sperare nella soluzione al problema degli ex lavoratori Montefibre –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali iniziative siano state intraprese per il reinserimento degli ex lavoratori Montefibre nel circuito produttivo di Acerra;

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di accordi o interlocuzioni con nuove realtà industriali da impiantare ad Acerra finalizzati al reinserimento nel modo del lavoro degli operai ex Montefibre.
(4-11625)

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:


   SPENA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'Unione europea ha deciso di approvare – con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea del regolamento n. 428/2022 concernente il pacchetto di sanzioni in vigore dal 16 marzo 2022 – il divieto di vendita alla Russia di beni di lusso con valore superiore a 300 euro, tra i quali vino, birra e liquori;

   queste sanzioni si aggiungono a quelle già imposte nel 2014 in risposta all'annessione della Crimea e che avevano determinato il blocco dell'import di prodotti ortofrutticoli, lattiero-caseari italiani come ritorsione da parte della Russia;

   nel primo semestre del 2020 l'Italia è stato il primo Paese fornitore di vini nel mercato russo, con 101,7 milioni di euro di fatturato export e una quota di mercato pari al 27,27 per cento; mentre nel 2021 l'export italiano verso il Paese orientale ha avuto un valore di più di 340 milioni di euro, facendo registrare una crescita dell'11 per cento sull'anno precedente;

   da un'analisi delle nuove misure restrittive adottate in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina e pubblicate dal Regolamento Ue n. 428/2022 del 15 marzo 2022, emerge come sia preservata la parte maggioritaria delle esportazioni di vini italiani, ad esempio, quella concernente lo spumante Asti per il quale il mercato russo rappresenta il 25 per cento del proprio export complessivo;

   la Liv-ex (London International Vintners Exchange), riferimento mondiale per lo scambio e la quotazione dei vini da collezione segnala che l'indice del fine wine italiano ha fatto registrare una crescita del 13,6 per cento all'anno nell'ultimo quindicennio, mentre il Knight Frank Luxury Index che rileva le quotazioni dei beni di lusso riporta che il valore dei vini pregiati italiani è cresciuto del 147 per cento numeri che rendono evidente il peso acquisito nel mercato internazionale negli ultimi anni dal settore del lusso wine & spirit made in Italy –:

   se non si ritiene necessario fare una valutazione dell'impatto che le misure del regolamento Ue 428/2022 del 16 marzo 2022 avranno nel breve e nel lungo termine sulle aziende italiane specializzate nel fine wine;

   se – alla luce di un'eventuale quantificazione del risvolto economico delle sanzioni dell'Unione europea – non si ritenga opportuno studiare l'adozione di iniziative dirette a mitigare le conseguenze che i divieti di vendita di beni di lusso in Russia potrebbero avere nel fatturato di un settore del made in Italy in espansione.
(4-11633)

SALUTE

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   SARLI, EHM, VIZZINI, MASSIMO ENRICO BARONI, SURIANO, MENGA, LEDA VOLPI, TERMINI, SAPIA, DI LAURO, PAPIRO e BENEDETTI. — Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la legge 30 dicembre 2021, n. 234, istituisce per gli anni 2022 e 2023, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, un fondo di 3 milioni di euro per ciascun anno finalizzato a indennizzare gli allevamenti di animali da pelliccia. La legge 30 dicembre 2021, n. 234, stabilisce, inoltre, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della salute e il Ministro della transizione ecologica, che siano individuati i criteri e le modalità dell'indennizzo;

   il decreto qui menzionato regola l'eventuale cessione degli animali e detenzione, (...) presso strutture autorizzate, accordando preferenza a quelle gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute;

   attualmente in Italia sono cinque gli allevamenti di visoni ancora in funzione, distribuiti tra le province di Brescia, Cremona, Forlì-Cesena, Ravenna e L'Aquila. In totale gli animali allevati sono ben 7.230 come riporta il sito d'informazione green Me -:

   se non ritengano necessario e urgente emanare quando prima il decreto previsto dalla legge n. 234 del 2021, al fine di gestire la ricollocazione degli animali in strutture adeguate tenuto conto dell'attuale situazione che vede gli animali detenuti da tre mesi in aziende in via di dismissione, con l'eventuale aumento della loro mortalità, e le difficoltà, in questa situazione, garantire il rispetto del benessere animale;

   se abbiano previsto delle soluzioni per la ricollocazione degli animali attualmente detenuti negli allevamenti;

   se siano informati dello stato di salute dei visoni attualmente detenuti negli allevamenti sopra menzionati;

   se abbiano notizia in merito al futuro degli impianti di allevamento e alla loro possibile riconversione in attività agricola diversa dall'allevamento di animali da pelliccia.
(5-07738)


   GEMMATO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nella serata di mercoledì 16 marzo 2022, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, è crollata una parte del controsoffitto del reparto di pediatria dell'ospedale «Sacro Cuore di Gesù» a Gallipoli, in provincia di Lecce;

   a seguito del crollo è stata disposta la sospensione dei ricoveri nel reparto e il trasferimento d'urgenza dei piccoli pazienti all'ospedale «Santa Caterina Novella» di Galatina;

   secondo fonti di stampa, la causa sembrerebbe da ascriversi ad una perdita d'acqua che avrebbe a sua volta determinato un cedimento dell'intercapedine che contiene anche tubature e canali per il passaggio delle acque e del ricambio d'aria –:

   se, a seguito del crollo del controsoffitto citato in premessa, sia stata effettuata, per quanto di competenza, una ricognizione complessiva dello stato della struttura sanitaria dell'ospedale «Sacro Cuore di Gesù» volta a definire se risultino necessari interventi urgenti e ordinari di manutenzione e ristrutturazione;

   se, nell'ambito delle ricognizioni, e delle analisi sullo stato del patrimonio di edilizia sanitaria, effettuato di concerto con le regioni, sia stata già evidenziata la necessità di interventi volti alla complessiva ristrutturazione dell'ospedale «Sacro Cuore di Gesù» a Gallipoli e se gli stessi rientrino già nei processi di programmazione e di finanziamento degli interventi sul patrimonio immobiliare delle strutture del Servizio sanitario nazionale.
(5-07740)

Interrogazione a risposta scritta:


   MURELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   negozianti, aziende e persone affette da celiachia hanno lamentato in questi giorni l'esclusione dal regime di erogabilità di centinaia di prodotti registrati come alimenti senza glutine;

   la problematica segnalata, a quanto consta, sarebbe sorta in seguito alla chiusura definitiva del registro transitorio che censiva gli alimenti in questione, recentemente disposta dal Ministero della salute;

   il registro transitorio era stato istituito per consentire la graduale transizione dei suddetti prodotti nell'attuale (unico) registro definitivo, previa rinotifica degli stessi attraverso il nuovo sistema elettronico;

   l'elevato numero delle referenze coinvolte, le indicazioni poco chiare sulle procedure da seguire e l'inevitabile insorgenza di errori, tuttavia, hanno fatto sì che, alla data di chiusura del registro transitorio, diversi prodotti non siano stati trasferiti nel nuovo registro e hanno finito, pertanto, per essere esclusi improvvisamente dal regime di rimborsabilità, con gravi disagi per pazienti, filiera distributiva e produttori –:

   se e quali iniziative intenda adottare per ripristinare il regime di erogabilità degli alimenti senza glutine di cui in premessa e tutelare pienamente i diritti delle persone affette da celiachia;

   quali siano le tempistiche stimate per il ripristino del regime di erogabilità dei suddetti prodotti.
(4-11627)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MARCO DI MAIO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il Parco nazionale delle foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna si colloca tra le regioni Emilia-Romagna e Toscana e insiste sui territori di tre province – Arezzo, Firenze e Forlì-Cesena, dieci comuni e quattro Unioni dei comuni, per un totale di 36.000 ettari di ambiente protetto sull'Appennino tosco-romagnolo;

   le faggete vetuste ricomprese nel perimetro del parco rappresentano uno dei più ampi complessi forestali vetusti d'Europa e rientrano tra le dieci foreste più antiche di tutto l'Emisfero Nord. Per questo ed altri motivi, il 7 luglio 2017 la Commissione Unesco riconoscendone, tra l'altro, l'eccezionale valore universale, le ha inserite nel Patrimonio mondiale dell'umanità, all'interno del sito transnazionale «Foreste di faggi primarie e antiche dei Carpazi e di altre regioni d'Europa» che include 94 siti forestali localizzati in diciotto diversi Stati europei;

   si evince, quindi, come il parco svolga – da sempre – un ruolo trainante per il territorio e le comunità che ne fanno parte e la sua importanza, già accertata con il riconoscimento Unesco, è ancora maggiore se si pensa che, tra i temi di attualità, quelli ambientali rivestono una sempre maggiore centralità;

   l'organo di indirizzo e controllo del Parco è rappresentato dal Consiglio direttivo, in cui trovano spazio non solo i rappresentati dell'Istituto superiore per la ricerca applicata (Ispra), del Ministero della transizione ecologica e del Ministero delle politiche agricole e forestali, ma anche le associazioni di protezione ambientale e la comunità del Parco;

   la Comunità ha provveduto a designare i propri rappresentanti, tra i quali, tra l'altro, vi è chi ricoprirà la carica di vice presidente del Parco che spetta, così come previsto per legge, a un rappresentante della Comunità, anche per ragioni di bilanciamento territoriale;

   nonostante l'impegno mantenuto dalla Comunità, ad oggi, l'ente si trova privato del proprio organo direttivo, decaduto nel 2019 e non più rinnovate dal Ministero competente;

   la nomina del nuovo consiglio, inoltre, comporterebbe il prolungamento della durata della carica di presidente dell'attuale incaricato che, in base alle nuove disposizioni, resterebbe alla guida dell'ente per ulteriori cinque anni, assicurando continuità nell'operato e nella gestione del Parco –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e, nel caso, se non ritenga di adottare iniziative per effettuare le nomine necessarie a garantire la piena esistenza e operatività del consiglio direttivo del Parco nazionale delle Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna, anche in considerazione dell'importanza strategica dell'area protetta rispetto a un adeguato sviluppo del territorio in cui si colloca.
(5-07744)

UNIVERSITÀ E RICERCA

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:

   con l'interpellanza n. 1248 del giugno 2021, gli interpellanti hanno rappresentato gravi e reiterati problemi in relazione alle iniziative prese dalla direzione del Conservatorio «Santa Cecilia» di Roma;

   rispondendo per conto del Ministro, il viceministro delegato alla seduta del 18 giugno 2021, on. Morelli, testualmente definiva la situazione del Conservatorio connotata da «disordine amministrativo». A seguito di pregresse ispezioni, infatti, erano «emerse significative criticità in merito a diversi ambiti relativi alla gestione». Secondo il rappresentante del Governo, è stata accertata «la sussistenza di svariate disfunzioni gestionali che hanno determinato, inevitabilmente, una compromissione del buon andamento del Conservatorio»;

   il comma 7 dell'articolo 64-bis del decreto-legge cosiddetto «Semplificazioni» (decreto-legge n. 77 del 2021) prevede che: «Gli organi delle istituzioni dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale previsti dall'articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2003, n. 132, possono essere rimossi, con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, previa diffida, nei seguenti casi: a) per gravi o persistenti violazioni di legge; b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi o dei servizi indispensabili dell'istituzione; c) in caso di dissesto finanziario, quando la situazione economica dell'istituzione non consenta il regolare svolgimento dei servizi indispensabili ovvero quando l'istituzione non possa fare fronte ai debiti liquidi ed esigibili nei confronti dei terzi. Con il decreto di cui al presente comma si provvede alla nomina di un commissario, che esercita le attribuzioni dell'organo o degli organi rimossi nonché gli ulteriori eventuali compiti finalizzati al ripristino dell'ordinata gestione dell'istituzione»;

   data la gravità della situazione, il Ministro interpellato ha attuato il disposto dell'articolo 64-bis, comma 7 del decreto-legge n. 77 del 2021 e ha inviato la diffida in data 3 dicembre 2021;

   la risposta alla diffida è stata inviata dal Conservatorio al Ministero il 3 gennaio 2022 e – a parere degli interpellanti – è del tutto evasiva e inconsistente;

   da gennaio 2022 ad oggi il direttore pro tempore prosegue in quello che il Governo ha già definito «disordine amministrativo» e in «significative criticità». In particolare, delle riunioni del Consiglio Accademico 2021 non sono mai stati pubblicati i verbali, da come risulta dal sito del Conservatorio e l'unico verbale del consiglio di amministrazione risale al 3 febbraio 2021;

   dal sito mancano ancora i verbali delle votazioni del novembre 2020 per gli incarichi di Capo dipartimento, di capo area, di presidente di scuola e di presidente di corso per l'anno accademico 2020/2021;

   in data 15 gennaio 2022 il direttore pro tempore ha comunicato – senza che vi sia una norma a sorreggere la decisione – che gli incarichi suddetti sono stati prorogati ipso facto per l'anno accademico 2021/2022, solo in ragione del «permanere dello stato di emergenza e dell'aumento della curva pandemica, considerati i ritardi causati dalle procedure ministeriali richieste», conculcando il diritto di elettorato attivo e passivo dei docenti per quelle posizioni, i cui titolari sono scaduti –:

   se non intenda valutare di adottare le iniziative di competenza per procedere all'improcrastinabile commissariamento del Conservatorio «Santa Cecilia» di Roma, ai sensi dell'articolo 64-bis del decreto-legge n. 77 del 2021.
(2-01460) «Fassina, Fornaro».

Apposizione di una firma ad una interpellanza.

  L'interpellanza Costa n. 2-01457, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 18 marzo 2022, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Giaccone.

Apposizione di firme ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta scritta Bruno Bossio e altri n. 4-11619, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 18 marzo 2022, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Serracchiani, D'Elia, Avossa, Boldrini, Berlinghieri, Bonomo, Braga, Campana, Cantini, Carnevali, Cenni, Ciagà, Ciampi, De Micheli, Di Giorgi, Incerti, La Marca, Lorenzin, Madia, Morani, Nardi, Pezzopane, Piccoli Nardelli, Pini, Pollastrini, Prestipino, Quartapelle Procopio, Rotta, Schirò.

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo.

  I seguenti documenti sono stati ritirati dai presentatori:

   interrogazione a risposta in Commissione D'Uva n. 5-07638 del 2 marzo 2022;

   interrogazione a risposta scritta Fassina n. 4-11577 del 14 marzo 2022;

   interrogazione a risposta scritta Costa n. 4-11615 del 17 marzo 2022.