Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 2 dicembre 2021

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:


   La Camera,

   premesso che:

    secondo recenti dati, oltre 5 milioni di italiani sono affetti da malattie reumatologiche. Si tratta di circa centocinquanta forme di patologie infiammatorie e croniche che interessano le ossa, le articolazioni, i muscoli e in alcuni casi anche gli organi e i tessuti, provocando dolore e progressiva difficoltà nei movimenti. Le sole artriti e artrosi interessano il 16 per cento degli italiani e rappresentano le due malattie croniche più diffuse dopo l'ipertensione. Colpiscono sempre di più anche a causa dell'aumento dell'età media della popolazione. Anche se non vanno considerate come patologie solo ed esclusivamente della terza età, gli anziani risultano comunque particolarmente esposti. In Italia il 32 per cento delle persone con più di 65 anni utilizza farmaci antinfiammatori ed antireumatici per la cura, tra gli altri disturbi, di artriti e artrosi;

    poiché il termine «reumatismo» racchiude qualsiasi dolore articolare e altri dolori alle strutture connesse alle articolazioni, si può oscillare da semplici dolori passeggeri fino a malattie vere e proprie. Sono patologie molto differenti tra di loro sia per come si manifestano (sintomi) sia per le cause che le determinano, e i disturbi più severi, se non controllati e curati adeguatamente, possono portare con sempre maggiore frequenza a ricoveri ospedalieri;

    queste malattie frequentemente non danno segni subito e se non trattate adeguatamente possono portare nei casi più gravi anche all'invalidità;

    per impedire che queste patologie abbiano un impatto negativo sulla qualità di vita della persona, è fondamentale la prevenzione. Grazie a diagnosi precoci, e a terapie mirate è possibile trattare queste malattie fin dall'inizio, evitando così che evolvano verso forme più severe;

    si stima che in 3 casi su 10 di artrite reumatoide (una delle forme più comuni di reumatismo), diagnosticare la malattia nelle prime 16 settimane può ridurre il rischio di danni permanenti. La diagnosi è invece spesso tardiva in queste malattie, anche a causa della genericità dei sintomi, comuni a tante altre, al «fai da te» troppo diffuso e ai disturbi dovuti all'età;

    la diagnosi precoce e quindi il tempestivo intervento terapeutico, oltre chiaramente alla prevenzione, sono quindi fondamentali contro le malattie reumatologiche e sono in grado di limitare notevolmente e in alcuni casi annullare la progressione del danno, con conseguente miglioramento della qualità di vita e della sopravvivenza delle persone colpite;

    di fronte a questa vera e propria emergenza, la Sir (Società italiana di reumatologia) ha lanciato la prima campagna, nazionale sulla diagnosi precoce, con l'obiettivo di raggiungere milioni di cittadini ancora ignari della propria patologia per indirizzarli al reumatologo, ricevere la corretta diagnosi e, se è il caso, la giusta terapia;

    sotto questo aspetto è necessario valorizzare la figura del reumatologo, per consentire alle persone che soffrono di questa patologia, un accesso alle migliori terapie. Questi malati, infatti, passano troppo frequentemente da un medico all'altro e si sottopongono spesso a esami inutili e superflui. L'importanza della diagnosi precoce in queste patologie è ormai certificata da centinaia di studi e permette di intervenire con estrema efficacia grazie alle nuove terapie che in questi anni hanno arricchito l'armamentario a nostra disposizione;

    fondamentale diventa quindi anche il ruolo del medico di famiglia, nel saper individuare i sintomi e indirizzare il paziente nel modo migliore;

    dal 2° Rapporto Apmarr-WeResearch: «Vivere con una malattia reumatica», del 2019, è emerso che sono oltre 5 milioni gli italiani, che convivono con malattie reumatiche, ma, di questi, sono ben 700 mila quelli colpiti da patologie severe, che comportano gravi problemi di disabilità;

    in Italia, 7 persone su 10 con patologie reumatologiche hanno difficoltà a svolgere le attività abituali: studio, lavoro, attività familiari o di svago;

    lunghi sono i tempi di attesa prima di poter fare una visita o un esame specialistico in una struttura pubblica: lo denunciano 7 persone su 10 affette da patologie reumatologiche. Oltre la metà delle persone (57 per cento) lamenta l'insufficienza nel numero di centri di reumatologia presenti sul territorio. Quasi 4 persone su 10 faticano a trovare uno specialista reumatologo per le cure;

    la ragione di questi lunghi tempi di attesa è la scarsa diffusione sul territorio dei centri di reumatologia: nel 69 per cento dei casi sono completamente assenti o presenti in numero insufficiente;

    il problema della lunghezza delle liste d'attesa è particolarmente grave nel Centro-Sud dove in 9 casi su 10 (90,6 per cento) i tempi di attesa sono eccessivamente lunghi. Ciò costringe le persone a doversi rivolgere a strutture private o a strutture lontane dal luogo di residenza, con conseguente aggravio di costi e sviluppo del fenomeno delle migrazioni sanitarie. Lo stesso discorso vale per la diffusione sul territorio dei centri di reumatologia: al Centro-Sud nell'84,4 per cento dei casi sono assenti o in numero insufficiente, con le persone costrette a dover percorrere lunghe distanze;

    per superare tali criticità occorre valorizzare, in un'ottica di deospedalizzazione, le strutture e i professionisti che operano sul territorio anche in ragione del vantaggio della prossimità che consente l'effettiva presa in carico del paziente e la migliore gestione dello stesso;

    in tale ambito, risulta fondamentale il servizio reso dalle farmacie di comunità capillarmente distribuite sul territorio e il ruolo del farmacista che, in funzione delle specifiche competenze di cui è in possesso, è oggi in grado di proporsi come autorevole referente del percorso di cura, assumendo una posizione strategica nelle attività di potenziamento della sanità territoriale;

    quanto all'approccio terapeutico, occorre considerare che i farmaci biosimilari rappresentano un'opzione di grande valore per i pazienti affetti da malattie reumatiche, consentendo il trattamento di un numero maggiore di pazienti e garantendo più salute a parità di risorse;

    la scelta di prescrivere una cura con un farmaco biologico di riferimento o con un biosimilare rimane, oggi, una decisione affidata al medico specialista al quale è anche affidato il compito di contribuire a un utilizzo appropriato delle risorse ai fini della sostenibilità del sistema sanitario e la corretta informazione del paziente sull'uso dei biosimilari;

    come precisato dall'Aifa, infatti, i medicinali biologici e biosimilari non possono essere considerati sic et simpliciter alla stregua dei prodotti generici, o equivalenti, e perciò sostituibili automaticamente dal farmacista senza consultare il medico prescrittore;

    peraltro, incentivare il ricorso ai farmaci biosimilari significa assicurare vantaggi ai pazienti in termini di salute ma anche di economicità in generale del sistema di assistenza e la diffusione di informazioni corrette, che possano generare affidamento nella sicurezza e nell'efficacia di tali farmaci, è fondamentale per promuoverne un maggiore utilizzo;

    in tal senso, occorre sostenere lo svolgimento di specifiche campagne di educazione terapeutica volte a promuovere, con il coinvolgimento dei medici e dei farmacisti, l'uso sicuro dei farmaci biosimilari,

impegna il Governo:

1) ad adottare tutte le iniziative di competenza volte a dare soluzione alle esigenze delle persone affette da patologie reumatologiche, affinché possano essere garantite loro corrette diagnosi precoci, anche attraverso il potenziamento dei centri per la diagnosi e la cura, garantendo cure di prossimità o domiciliari e una rete organizzativa e assistenziale che le supporti;

2) ad adottare tutte le iniziative di competenza per garantire il coinvolgimento dei farmacisti nell'ambito dello sviluppo e del potenziamento di una rete assistenziale dedicata alla cura delle patologie reumatiche, considerando l'apporto che tali professionisti possono fornire in termini di presa in carico del paziente tramite il servizio professionale di monitoraggio e gestione della terapia reso nelle farmacie di comunità;

3) a prevedere il coinvolgimento dei farmacisti in specifiche campagne di educazione sanitaria volte a promuovere l'uso sicuro dei farmaci biosimilari;

4) ad adottare iniziative di competenza per prevedere un potenziamento della medicina territoriale, con particolare riguardo ai reparti di reumatologia e degli ambulatori, che rappresentano il presidio decisivo per i pazienti reumatici, nonché per valorizzare la figura del reumatologo, per consentire alle persone che soffrono di questa patologia, un accesso alle migliori terapie;

5) ad adottare le opportune iniziative di competenza volte a potenziare e accelerare i tempi di attuazione del Piano nazionale delle cronicità (Pnc), garantendone l'omogeneità su tutto il territorio nazionale, e far sì che ogni regione abbia a disposizione risorse dedicate al Pnc al fine di garantire le tutele per i malati cronici, dei quali fanno parte coloro che sono affetti da malattie reumatologiche;

6) ad adottare iniziative di competenza per prevedere un potenziamento della formazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, quali anello di congiunzione con gli specialisti sanitari coinvolti nella cura delle malattie reumatologiche, e al fine di favorire la diagnosi precoce e indirizzare il paziente nel modo migliore;

7) ad adottare tutte le iniziative di competenza volte a favorire sempre di più innovativi e utili strumenti di diagnosi precoce e cura quali il teleconsulto e la telemedicina.
(1-00559) «Mandelli, Bagnasco, Elvira Savino, Novelli, Bond, Brambilla, D'Attis».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:


   MAZZETTI, SOZZANI e CATTANEO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   dal decreto-legge n. 32 del 2019, cosiddetto «decreto sblocca cantieri» ad oggi, il settore dei lavori pubblici, prima con l'emergenza COVID e quindi con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è stato spesso caratterizzato da una gestione e da normative improntate principalmente da una sorta di emergenza continua;

   ciò ha fatto sì che spesso si è ritenuto che introdurre delle scorciatoie, come per esempio annullare la pubblicità dei bandi di gara, favorire gli affidamenti diretti e accorpare gli importi dei lavori, fosse sufficiente a sostenere e rilanciare il comparto;

   in realtà, la gran parte dei problemi si concentrano nella fase a monte della gara, quella autorizzativa. Sotto questo aspetto, per favorire la soluzione dei problemi, si è fatto spesso ricorso, in luogo dell'applicazione delle leggi ordinarie, alla figura del Commissario straordinario, che raramente, però, è in grado di rimuovere le cause che impediscono il perfezionamento dei progetti propedeutici ad aprire i cantieri;

   anche in considerazione di quanto esposto, il decreto-legge n. 77 del 2021, il secondo decreto cosiddetto «semplificazioni», ha previsto diverse disposizioni volte a favorire e accelerare la realizzazione delle opere del Pnrr. Tra queste: a) la segreteria tecnica presso Presidenza Consiglio dei ministri (articolo 4); b) la Commissione tecnica (Via) per i progetti (Pnrr-Pniec) (articolo 17); c) la Soprintendenza speciale per il Pnrr per assicurare la tempestiva attuazione degli interventi del Piano (articolo 29); d) il Comitato speciale presso il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici (articolo 45); a distanza di oltre quattro mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del suddetto decreto-legge n. 77 del 2021, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che doveva istituire la segreteria tecnica (articolo 4) non è ancora stato emanato; la Commissione tecnica Via (articolo 17) non risulta istituita, così come non risulta ancora operativa la Soprintendenza speciale per il Pnrr (articolo 29);

   uno dei problemi principali e causa della enorme dilatazione dei tempi necessari ad avere un progetto da mandare in gara, è legato al funzionamento della «conferenza dei servizi integrata», come denunciano tutte le stazioni appaltanti (Rfi, Anas, Anci, e altro);

   la realtà è che a dicembre 2021 tutti i Sal (circa 2,5 miliardi di euro) che a gennaio 2022 saranno «portati» in Europa riguardano lavori progettati, aggiudicati ed iniziati da anni e che già beneficiavano di finanziamenti statali;

   peraltro, molte «riforme», comunque, necessitano di provvedimenti attuativi a valle (leggi delega e decreti legislativi), e nulla potranno produrre sul primo triennio (2021/2023) del Pnrr;

   è del tutto evidente che ci si trovi di fronte a strozzature e annose e irrisolte criticità che, se non troveranno soluzione, con molta probabilità, non consentiranno ad alcun cantiere di giungere a termine nei tempi imposti dal Pnrr;

   la stessa Ance ha denunciato che di questo passo i cantieri del Pnrr non decolleranno, con la unica eccezione delle opere storiche di competenza della missione 3 di competenza ferroviaria –:

   se il Governo non ritenga anche alla luce delle forti criticità esposte in premessa, di adottare con urgenza tutte le ulteriori iniziative normative indispensabili a dare soluzione ai problemi annosi e alle «strozzature» che continuano a rallentare enormemente il settore dei lavori pubblici e a garantire i tempi di attuazione degli interventi previsti da Pnrr.
(4-10867)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   ASCARI e DE CARLO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   a seguito di numerose e-mail ricevute da rappresentanti della comunità pakistana d'Italia, l'interrogante è venuta a conoscenza di asserite difficoltà che i cittadini pakistani/italiani residenti regolarmente in Italia starebbero riscontrando nell'ottenimento dei visti di ricongiungimento/coesione familiare e legalizzazione dei certificati;

   scrivono all'interrogante che, da alcuni anni, l'ambasciata avrebbe appaltato taluni servizi connessi ai visti ad una agenzia;

   questa agenzia offrirebbe i propri servizi solo nelle città più grandi del Pakistan e i familiari della maggior parte dei cittadini regolarmente residente in Italia provengono dalle città piccole, che molte volte devono fare diverse centinaia di chilometri per raggiungere tale agenzia;

   in queste e-mail si legge che alcuni impiegati di questa agenzia chiederebbero del denaro su promessa di poter far ottenere in maniera più veloce e rapida tali visti;

   da alcuni articoli di giornale del mese di luglio 2021 si è letto anche della scomparsa di mille visti Schengen trafugati all'interno dell'Ambasciata d'Italia a Islamabad;

   quest'ultima notizia e le segnalazioni ricevute tramite e-mail dall'interrogante, in ordine a presunte irregolarità sussistenti nel rilascio dei visti, destano notevole preoccupazione, anche sul fronte della sicurezza del nostro Paese;

   considerato che ogni cittadino pakistano ha diritto a vedere esaminata ai sensi di legge la propria domanda di visto e a ottenere i correlati servizi, sarebbe opportuno disporre un'eventuale attività ispettiva riguardo alle presunte irregolarità denunciate nelle e-mail ricevute dall'interrogante –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza abbia adottato o intenda adottare in merito ai presunti gravi fatti descritti in premessa.
(4-10862)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:


   POTENTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la mattina di giovedì 18 novembre 2021, in occasione dell'udienza di un processo per stalking che lo vedeva imputato, il signor Cristiano Musetti avrebbe aggredito la presunta vittima, strappandogli a morsi una delle falangi della mano;

   l'aggressione — come riporta un articolo del quotidiano il Tirreno — sarebbe avvenuta «dentro il tribunale» di Massa e sarebbe costata un referto di un mese di riposo per una guardia giurata intervenuta nel parapiglia;

   la presunta vittima, che ora rischia di rimanere mutilata, aveva già chiesto ripetutamente, negli ultimi due anni, la misura cautelare per il suo presunto stalker –:

   quali iniziative urgenti di competenza e quali quelle a livello programmatico intenda assumere al fine di garantire lo svolgimento in sicurezza dell'attività giurisdizionale, in ogni tribunale italiano, alla luce dell'episodio in questione e di altri fatti analoghi;

   se sia allo studio la possibilità di aumentare la dotazione organica del servizio di vigilanza nel tribunale di Massa;

   se e quali iniziative normative si intendano studiare per non pregiudicare le esigenze di tutela delle vittime dello stalking.
(4-10864)

INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILI

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   l'articolo 25, comma 2, della legge n. 120 del 2010 prevede che, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'interno, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali, siano disciplinate due materie: 1) la relazione telematica con la quale le amministrazioni locali indicano l'ammontare complessivo derivante dalle sanzioni per violazione del codice della strada e gli interventi attuati con le medesime: 2) le modalità di collocazione e di uso degli autovelox;

   in data 30 aprile 2019 la Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati ha approvato all'unanimità la risoluzione 8-00028, a prima firma dell'interrogante, che impegnava il Governo a inviare entro il 31 maggio 2019 il nuovo schema, di decreto alla Conferenza Stato- città e autonomie al fine di addivenire ad una celere emanazione del provvedimento attuativo;

   il 20 febbraio 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto relativo alla relazione annuale sull'utilizzo dei proventi delle multe;

   in risposta all'atto di sindacato ispettivo 3-01698, a prima firma dell'interrogante il Governo ha comunicato, in data 29 luglio 2020, che una bozza di decreto relativo al posizionamento degli autovelox era stata sottoposta alla valutazione delle Conferenza Stato-città e autonomie locali, dove erano stati formulati dei rilievi da parte dell'Anc e dell'Upi e che il Governo aveva ritenuto di procedere alla redazione di una nuova bozza di decreto –:

   quando il Governo ritenga di procedere all'adozione del decreto sulle modalità di utilizzo degli autovelox.
(2-01386) «Baldelli».

Interrogazione a risposta orale:


   ZANETTIN, BOND, CAON, CORTELAZZO e MILANATO. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   dalle pagine di Repubblica, oggi Carlo Alberto Tesserin, primo procuratore di San Marco, denuncia che le imprese incaricate dei lavori per proteggere la Basilica, circondandola con barriere di vetro, hanno sospeso i lavori perché non sono pagate dallo Stato;

   dopo la disastrosa «acqua granda» del 2019, lo Stato aveva promesso che il simbolo più fragile della civiltà europea non sarebbe stato mai più abbandonato alle mareggiate;

   a distanza di due anni il cantiere è fermo;

   l'approvazione dell'ultima variante al progetto risale a marzo 2021;

   in agosto 2021 ha avuto luogo la consegna dei lavori e l'apertura del cantiere;

   erano previsti quattro mesi per finire l'opera: 3,8 milioni di euro di finanziamento pubblico e 700.000 euro di anticipo:

   ma il presidente della Impresa Kostruttiva, che condivide l'appalto con la Renzo Rossi Costruzioni, dice di non aver ancora visto un centesimo e di essere costretto ad anticipare stipendi e fideiussioni;

   l'impresa appaltatrice denuncia di avere inviato decine di solleciti, mai riscontrati;

   si sta rischiando davvero una figuraccia di fronte alla comunità internazionale –:

   se quanto denunciato da Repubblica corrisponda a verità;

   quali urgenti iniziative il Governo intenda attuare per consentire una ripresa dei lavori e la realizzazione dell'opera nei tempi più celeri possibili.
(3-02668)

Interrogazioni a risposta scritta:


   BIGNAMI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   il 18 novembre 2020 è stato attivato il People Mover che collega la stazione centrale di Bologna all'aeroporto Marconi in circa 7 minuti. La Marconi Express spa, società di scopo nata nel 2010 per la progettazione, la costruzione e la gestione del collegamento rapido di massa tra l'aeroporto e la città, è formata dal Consorzio integra società cooperativa che detiene il 75 per cento delle quote e da Tper (Trasporto passeggeri Emilia-Romagna) che detiene il 25 per cento delle restanti quote. La società nasce come soggetto concessionario per la realizzazione dell'opera in project financing bandita dal comune di Bologna nel 2008. La concessione ha una durata di 40 anni, a partire dal giugno 2009, anno di firma della convenzione di concessione;

   l'investimento infrastrutturale ammonta a circa 125 milioni di euro, di cui 25 apportati dai soci di Marconi Express, 27 di contributo pubblico regionale, 13 da parte dell'Aeroporto di Bologna, principale fruitore del servizio, e 60 finanziati dalle banche;

   nel giugno 2021, l'amministrazione comunale ha prorogato di tre anni la concessione, impiegandosi altresì a versare contributi compensativi pari a 1,43 milioni di euro nel caso i passeggeri nell'anno corrente fossero inferiori alla soglia minima contrattuale, prevista in 710 mila passeggeri annui;

   nel corso del primo anno di attività sono state numerose le sospensioni del servizio, sia per cause banali, come leggere nevicate o altre cause di natura meteorologica non rilevanti, sia per non ben precisati problemi tecnici. Sono emersi, sin da subito, numerosi problemi strutturali e di progettazione. Non è mai stata fatta chiarezza sulle cause di tali ripetuti disservizi;

   attualmente, il servizio è sospeso e non ci sono, ad oggi, prospettive di ripresa. Sono in funzione gli autobus sostitutivi per collegare stazione e aeroporto di Bologna;

   è opportuno precisare che ogni qualvolta che il servizio viene sospeso, il gestore attiva un servizio sostitutivo su gomma, il cui costo per gli utenti è il medesimo del servizio su monorotaia e cioè pari a euro 8,70, nonostante il servizio su gomma abbia tempi di percorrenza superiori;

   il servizio di collegamento rapido dovrebbe essere attivo 365 giorni l'anno, dalle ore 5.40 alle 24.00, con corse ogni 15 minuti;

   inoltre, sin dai primi viaggi di collaudo delle navette, sono state molteplici le lamentele e le iniziative dei cittadini bolognesi residenti nelle aree adiacenti al percorso della infrastruttura, per i disturbi acustici e della quiete pubblica causati dal transito dei convogli;

   si apprende dagli organi di stampa che, nei giorno scorsi, la procura di Bologna ha disposto l'apertura di un'indagine «conoscitiva», sulla base di un'informativa dei Carabinieri, che mira a ricostruire le problematiche dell'infrastruttura. Al momento non vi è nessuna ipotesi di reato;

   si rammenta che il 5 agosto 2010 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva rilasciato nulla osta ai fini della sicurezza, propedeutico alle successive fasi di approfondimento progettuale –:

   se intenda acquisire elementi conoscitivi volti a comprendere le reali problematiche dell'intera infrastruttura, ovvero la causa delle continue sospensioni del servizio;

   se in sede di approfondimento progettuale, eseguito in itinere da una Commissione di sicurezza di nomina ministeriale (come indicato dal nulla osta citato), erano emerse possibili criticità in merito al buon funzionamento della navetta e, in caso affermativo, quali;

   se intenda promuovere eventuali iniziative di competenza per porre fine ai continui disservizi che si ripercuotono sugli utenti, sollecitando al contempo gli enti preposti per risolvere le criticità di cui in premessa.
(4-10857)


   CASU, MURA, FRAILIS e GAVINO MANCA. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   a ottobre 2021 compagnia Volotea è risultata aggiudicataria della procedura negoziata con la quale la regione Sardegna ha assegnato le rotte della continuità territoriale;

   gli aeromobili di tale compagnia, a oggi, risultano non attrezzati al trasporto e alle esigenze di viaggio di passeggeri in barella;

   a tal riguardo, nelle ultime settimane, si è registrato un caso che ha destato paura e preoccupazione in una famiglia originaria di Sestu (Cagliari) ed ivi residente, in tutta la comunità e nell'opinione pubblica;

   le circostanze del predetto caso riguardano un bambino di dieci anni che, tracheotomizzato e a seguito di una serie di interventi, viene dimesso dopo otto mesi dall'ospedale «Bambino Gesù» di Roma;

   tuttavia, a seguito di tali dimissioni ospedaliere, il piccolo paziente e la sua famiglia si sono visti costretti a rimanere nella città di Roma, per oltre tre settimane, per mancanza di un volo che consentisse loro di far rientro a casa propria, in Sardegna;

   dopo una lunga ed estenuante attesa, la compagnia Ita Airways ha messo a disposizione un volo da Roma diretto a Cagliari adeguato al trasporto del bambino;

   stando a quanto si apprende da testate giornalistiche nazionali e locali che hanno richiamato l'attenzione sul caso, la compagnia Volotea si è resa disponibile ad adottare e configurare gli aeromobili alle esigenze di viaggio dei passeggeri in barella e che tale servizio sarà attivato nelle prossime settimane su tutti i voli per l'isola;

   la compagnia Volotea ha inoltre reso noto di avere assicurato i servizi previsti dal bando della regione Sardegna, il quale non richiedeva il servizio di trasporto di persone in barella;

   si ritiene, quindi, indispensabile che, dopo la firma dei decreti per avviare le procedure per l'assegnazione dei servizi di continuità territoriale che partiranno dal 15 maggio 2022, i prossimi bandi della regione Sardegna prevedano, tra le condizioni, la garanzia di tutti i servizi essenziali, soprattutto per i più fragili;

   il 15 ottobre 2021 Alitalia ha, infatti, cessato le attività di volo e i servizi aerei di linea onerati da/per la Sardegna e, per scongiurare gravi conseguenze sulla connettività con la penisola e gravi ripercussioni per la mobilità dei passeggeri, soprattutto residenti, il Governo e la regione autonoma della Sardegna, nelle more della definizione e attuazione del nuovo regime di oneri di servizio pubblico, hanno proceduto ad assicurare i servizi, per un periodo di 7 mesi, attraverso la procedura prevista dall'articolo 16, paragrafo 12, del Rg. (CE) n. 1008/2008, e del paragrafo 9 degli orientamenti interpretativi relativi al regolamento (CE) n. 1008/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (Comunicazione della Commissione 2017/C 194/01);

   a parere dell'interrogante, assicurare la continuità con la Sardegna, garantendo mezzi e strumenti idonei a tale scopo, rappresenta un dovere e una necessità anche ai fini del rafforzamento della coesione territoriale del Paese –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se intenda adottare iniziative, con la massima urgenza e per quanto di competenza, al fine di garantire, fin da subito, il diritto alla continuità territoriale e alla mobilità anche ai soggetti più fragili, se necessario anche in barella, sugli aeromobili che la assicurano e di prevedere, al termine del periodo transitorio di 7 mesi, tra le condizioni previste dall'imposizione di oneri di servizio pubblico, l'idoneità al trasporto di passeggeri costretti a viaggiare in barella.
(4-10860)


   MACCANTI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   ormai da molto tempo le infrastrutture del nostro Paese, soprattutto nei comuni medio-piccoli necessiterebbero di un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria e di un intervento di riqualificazione per migliorarne l'accessibilità nell'interesse di tutti gli utenti;

   in particolare, il grave problema e il degrado in cui versano i cavalcavia di Corso Torino (posizione Corso Torino/corso Adriatico) e di Strada antica di Grugliasco sono stati oggetto di numerose segnalazioni da parte dei cittadini alle comunità locali, alla società Rfi e al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;

   nello specifico, le strutture presentano il distacco del copriferro, che può essere ricondotto o a una scarsa presenza di calcestruzzo e dalla corrosione provocata dalla penetrazione dell'anidride carbonica all'interno dello stesso nonché un degrado del profilo metallico del mancorrente delle scale, causato da scarsa presenza di acciaio o da verniciatura eseguita in maniera non ottimale; la società Rfi sollecitata dagli uffici comunali, ha risposto con nota prot. P/2020/513 del 10 aprile 2020 (ns. prot. 16026 del 10 aprile 2020) che tutte le opere d'arte presenti sul territorio erano oggetto di monitoraggio periodico e che, in particolare, le due opere d'arte indicate dal comune di Grugliasco, avevano ricevuto un punteggio che le definiva «pienamente efficienti nei riguardi della sicurezza e della regolarità della circolazione»;

   non ritenendo tale risposta soddisfacente, il comune ha promosso un incontro preceduto da un sopralluogo con il capo unità territoriale Rfi che tuttavia non è stato risolutivo;

   entrambi i cavalcavia sono situati in corrispondenza di due arterie fondamentali per i collegamenti tra il comune di Grugliasco e la città di Torino –:

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di promuovere un vero piano di manutenzione straordinaria e ordinaria che coinvolga tutte le opere infrastrutturali del nostro Paese, tra cui i cavalcavia di Corso Torino e di Strada antica di Grugliasco.
(4-10863)


   FOGLIANI, ANDREUZZA, BADOLE, BAZZARO, BISA, BITONCI, COIN, COLMELLERE, COVOLO, FANTUZ, LORENZO FONTANA, GIACOMETTI, LAZZARINI, MANZATO, PAOLIN, PRETTO, RACCHELLA, STEFANI, VALLOTTO, ZORDAN, BUBISUTTI, MOSCHIONI e PANIZZUT. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   la nuova società Ita S.p.a., a quanto consta all'interrogante, avrebbe deciso di ridurre l'offerta del trasporto aereo a partire dal 10 dicembre 2021 sulla tratta che collega Venezia e Roma, passando dai due voli attualmente previsti a un solo volo giornaliero;

   le giustificazioni che l'azienda adduce per tale scelta vengono collegate alla possibilità di scelte alternative che i viaggiatori possono compiere comunque per il viaggio di andata e ritorno in giornata;

   tuttavia, tale riduzione dell'offerta del trasporto aereo nella tratta in questione va a sommarsi alle problematiche relative all'offerta del trasporto ferroviario, che, per la percorrenza tra Venezia e Roma, prevede solo la tratta di circa tre ore e quaranta di tempo di percorrenza, in seguito alla decisione di eliminare la tratta di tre ore circa che prevedeva una sola sosta a Padova;

   tale durata per la tratta in questione appare del tutto irragionevole e crea notevoli disagi per tutti i passeggeri che si spostano da e verso la capitale;

   l'aeroporto di Venezia rappresenta un hub strategico del trasporto aereo non solo per i cittadini veneti, ma anche per tutti i cittadini provenienti dalle regioni confinanti, essendo uno dei principali aeroporti del nord Italia;

   la capacità di garantire un servizio di trasporto adeguato su tutto il territorio si inserisce nel quadro più generale di garanzia dell'uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea;

   il trasporto, infatti, oltre a configurarsi come attività di tipo economico e come elemento essenziale del «diritto alla mobilità» previsto all'articolo 16 della Costituzione, costituisce un servizio di interesse economico generale e, quindi, tale da dover essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica;

   il modello della continuità territoriale di cui all'articolo 36 della legge n. 144 del 1999 prevede la definizione degli oneri di servizio pubblico relativamente ai servizi aerei di linea effettuati tra l'aeroporto di una zona che sconta di fatto un isolamento trasportistico e i principali scali aeroportuali, o eventualmente l'indizione di una gara di appalto europea, da effettuarsi secondo la procedura di cui all'articolo 17 del regolamento (CE) n. 1008/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 settembre 2008, per l'assegnazione delle medesime rotte –:

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di garantire, per tutti i passeggeri, un servizio di trasporto aereo adeguato e costante sulla tratta Venezia-Roma, al fine di evitare irragionevoli penalizzazioni nei confronti dei cittadini utenti dovute alla loro collocazione geografica.
(4-10869)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   SIRACUSANO, NAVARRA, D'UVA, BUCALO, GERMANÀ e TIMBRO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nell'ultimo anno l'impegno richiesto agli agenti della polizia di Stato è cresciuto notevolmente: infatti, ai tradizionali impieghi di controllo dei territori, prevenzione e contrasto alla criminalità, lotta alle mafie e alla corruzione nonché al rischio di terrorismo interno e internazionale si è aggiunto l'impegno legato al rispetto delle misure di contenimento del rischio epidemiologico;

   l'attribuzione di nuove e ulteriori competenze alla polizia di Stato, tuttavia, si scontra con la realtà che vede il suo organico depauperato e composto da personale sempre più anziano;

   quanto sin qui detto è ancor più evidente in riferimento alla questura della città di Messina che, sebbene sia efficiente e all'avanguardia, non ha abbastanza risorse umane atte a garantire un adeguato livello di sicurezza poiché negli ultimi 20 anni il personale impegnato sul territorio messinese è diminuito di oltre 300 unità –:

   se e quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare al fine di consentire l'effettivo potenziamento dell'organico della questura di Messina anche mediante lo stanziamento di nuove e maggiori risorse a tale scopo specificatamente destinate.
(4-10861)

ISTRUZIONE

Interrogazioni a risposta scritta:


   IEZZI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   lo stato delle infrastrutture scolastiche del nostro Paese versa ormai da molto tempo in pessime condizioni ed è sempre più urgente la predisposizione di un piano di manutenzione straordinaria per risolvere il problema della vetustà degli edifici;

   gli stanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dovrebbero consentire, oggi, di avere fondi sufficienti per cantierizzare tutti gli interventi necessari;

   in particolare, il 20 settembre 2021, nel comune di Milano, l'istituto Comprensivo Marcello Candia in via Vallarsa è stato chiuso per infiltrazioni che hanno causato anche il crollo di una parte del tetto;

   nonostante la scuola fosse stata oggetto di alcune parziali ristrutturazioni in passato, il tetto non sarebbe stato compreso in tali lavori –:

   se il Ministro interrogato per quanto di competenza, di concerto con la regione Lombardia, possa verificare che gli interventi necessari siano già compresi nella programmazione triennale nazionale vigente in materia di edilizia scolastica, redatta sulla base dei piani regionali.
(4-10859)


   GIANNONE. — Al Ministro dell'istruzione, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il via libera dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco, al vaccino COVID di Pfizer per i bambini della fascia 5-11 anni è arrivato il 25 novembre 2021. Il Presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha annunciato alla stampa che, a breve, si prenderanno misure relative alla vaccinazione dei bambini 5-11 anni nella regione;

   una dichiarazione resa a «24 Mattino» su Radio 24, ripresa dalle principali agenzie nazionali, Emiliano ha affermato quanto segue:

  «Per vaccinare i bambini chiamiamo le scuole in blocco. Quindi non c'è una prenotazione come quella di tutti gli altri cittadini, cerchiamo di fare il più in fretta possibile tutto insieme, tutto il sistema scolastico, in modo da avere la certezza di averli immunizzati. Chiameremo i dirigenti scolastici e chiederemo loro di portare gli studenti agli hub così il controllo è molto preciso e hai l'effetto di vaccinarli tutti insieme e di non avere diacronie. Partiremo con questo meccanismo appena avremo il via, credo dal 6 dicembre»;

  nella maggior parte dei Paesi, tra i quali l'Italia, l'età legale del consenso tende a coincidere con la maggiore età, che è di 18 anni. Ne consegue quindi che un bambino o un adolescente nella fascia di età compresa tra 0 e 17 anni non può fornire il consenso alla vaccinazione e quindi il consenso viene normalmente richiesto al genitore o al tutore legale;

   nei casi in cui la vaccinazione, anche obbligatoria, viene somministrata nelle scuole, le autorità scolastiche locali o nazionali autorizzano normalmente l'intervento a svolgersi presso la propria sede. Questa autorizzazione è necessaria per pianificare e attuare le sessioni di vaccinazione nelle scuole, che, tuttavia, non implica il consenso informato delle persone in quella scuola o comunità. Le istituzioni scolastiche, il welfare locale o altre autorità della comunità, non hanno la capacità di consentire gli interventi medici per conto dei bambini loro affidati;

   le circolari delle Asl della maggior parte delle regioni italiane chiedono, per procedere alla vaccinazione anti-COVID-19 dei minori dai 12 ai 18 anni non compiuti, la necessaria presenza di uno o entrambi i genitori il giorno della vaccinazione. Non è possibile delegare altre persone, neanche familiari. A titolo di esempio si riporta parte del regolamento della Asl 5 regione Liguria: «Si informano i gentili genitori dei vaccinandi minorenni che ai fini dell'espressione del consenso informato alla vaccinazione è necessario che il minorenne sia accompagnato da entrambi i genitori»;

   commentando le affermazioni del presidente della regione Puglia, la presidente del «Comitato art. 34, genitori per la scuola» ha dichiarato: «Emiliano colpisce ancora. Lo sconcerto e la rabbia nel leggere le parole del governatore pugliese Michele Emiliano questa mattina sono incontenibili. Questo suo modo di fare minaccioso è veramente estenuante. Queste azioni coercitive sui minori non sono possibili per i vaccini obbligatori, per questo tipo di vaccinazione ancora sperimentale figuriamoci» –:

   se il Governo intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a disciplinare in modo uniforme sul territorio nazionale la vaccinazione anti-COVID-19 dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, anche al fine di evitare iniziative come quelle di cui in premessa.
(4-10866)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GRIPPA e BARBUTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la San Marco Industrial Srl di Atessa (Chieti), è una fabbrica storica della Val di Sangro che produce cassoni e accessori per i veicoli commerciali tra cui il Ducato della Sevel (gruppo Stellantis), altro sito industriale del chietino, il Doblò e i furgoni Citroen e Peugeot che, dopo la procedura di fallimento, è stata rilevata dal gruppo Scattolini, parte della Holding Faist, 33 stabilimenti e 4 mila dipendenti nel mondo;

   l'azienda del gruppo veronesi, come le altre che hanno annunciato esuberi subito dopo la fine del blocco, ha deciso di avviare la procedura con un annuncio del 14 luglio 2021, nonostante la possibilità di altri mesi di cassa straordinaria e cassa Covid. Con la procedura di riduzione del personale ai sensi della legge n. 223 del 1991 intenderebbe lasciare a casa 50 lavoratori su 163;

   da quando si apprende dalla stampa, nella medesima azienda inoltre sarebbero stati comunicati dei licenziamenti a rappresentanti e iscritti a una singola sigla sindacale a beneficio di iscritti ad altre, facendo emergere eventuali presupposti per un'attività antisindacale da parte dell'azienda. Oltre a ciò, l'azienda avrebbe già inviato 14 lettere di licenziamento su 50 previste, con dubbio rispetto dei criteri di legge, e licenziato alcuni lavoratori per condivisione di post sulle piattaforme social;

   da quando si apprende, a parere dell'interrogante, sarebbe opportuno convocare un incontro per una verifica preliminare sull'applicazione dei provvedimenti aziendali, nonché sui processi di riconversione e riorganizzazione in atto su tutto il sistema produttivo e manifatturiero, dei trasporti e logistico;

   già nell'autunno 2020 vi era stata una dichiarazione di 90 esuberi con le sigle sindacali che lamentavano il fatto che l'azienda non solo non avrebbe portato nuove lavorazioni, come da impegni presi quando l'azienda aveva acquisito lo stabilimento dal fallimento, ma avrebbe addirittura delocalizzato verso altri stabilimenti del gruppo prodotti che in passato venivano costruiti ad Atessa –:

   quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare, per quanto di competenza, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori dell'azienda rappresentata in premessa, nonché per verificare la trasparenza e la regolarità dei provvedimenti aziendali, riguardanti i lavoratori sino a oggi adottati;

   se non ritengano necessario adottare iniziative di competenza, in raccordo con la regione Abruzzo, perché si attivino in maniera incisiva tutte le misure necessarie per superare questa situazione aziendale alquanto preoccupante per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.
(5-07206)

Interrogazione a risposta scritta:


   MOSCHIONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la Dynamic Technologies di Attimis, azienda specializzata nella lavorazione di tubi metallici e altro per il settore automotive, ha comunicato un esubero di personale tra le 50/60 unità su 170 dipendenti, metà dei quali in cassa integrazione. La decisione ha spinto i sindacati, nelle scorse settimane, ad indire 8 ore di sciopero con presidio;

   le preoccupazioni dei lavoratori per il nuovo anno e per il medio periodo si sono concentrate, soprattutto, sull'assenza di investimenti «se non in minima parte che serviranno ad apportare qualche piccola miglioria ai processi produttivi e a contenere l'impatto ambientale dei processi stessi, ma che di certo non potranno essere sufficienti ad immaginare un futuro di rilancio per lo stabilimento anche in vista di una ripartenza del settore auto» come osservato anche dai sindacati;

   i lavoratori hanno, inoltre, evidenziato che dinanzi all'evolversi delle difficoltà economiche dell'impresa, la proprietà non ha mai posto in essere reali iniziative di rilancio aziendale, e anche quando è stata convocata l'atteggiamento assunto avrebbe fatto trapelare uno scarso attaccamento al territorio ed un sostanziale disinteresse per la sorte dell'attività e soprattutto dei dipendenti;

   i vertici dell'azienda, hanno giustificato le decisioni intraprese, asserendo che il costo del lavoro manuale, incidendo fortemente su prodotti a basso valore aggiunto, rende non economicamente conveniente continuare a produrre in Italia, evidenziando, inoltre, come la congiuntura economica del settore auto, principale mercato di riferimento, abbia provocato uno stato di crisi da cui, al momento, sembra difficile uscire;

   la Dynamic Technologies, azienda di Udine, leader a livello mondiale nella progettazione e nella produzione di sistemi per il trattamento dei fluidi e di componenti di precisione in alluminio per il settore automotive, occupava 500 dipendenti, è stata acquisita nel 2017 da Ardian North America Direct Buyouts. Contestualmente all'acquisizione, Ardian ha previsto anche la fusione con la partecipata statunitense Huron, specializzata nella progettazione e produzione di sistemi per il trattamento dei fluidi nel settore automobilistico. La realtà industriale che si sarebbe dovuta sviluppare dalla fusione, avrebbe dovuto creare un gruppo leader nella fornitura di componenti tubolari per il settore automotive, con stabilimenti produttivi in numerosi Paesi europei ed extraeuropei;

   in un momento di grave emergenza economica come quello che si sta vivendo, non si può neppure pensare di rinunciare ad un marchio da sempre strategico non solo per la produzione manifatturiera friulana, ma per l'intera filiera produttiva nazionale;

   occorre pertanto individuare, al più presto, delle misure che consentano nell'immediato la ripresa della produzione, anticipando le nuove necessità determinate dall'evoluzione del mercato e proteggendo al tempo stesso le competenze specializzate del territorio della provincia di Udine –:

   quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare al fine di assicurare la continuità produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento Dynamic Technologies di Attimis.
(4-10858)

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   PINI, RIZZO NERVO e LORENZIN. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   l'assessore al bilancio e pubblica istruzione del comune di Sassuolo (MO) Ruini, nell'ambito) dei «progetti di qualificazione scolastica di educazione all'analisi critica dell'attualità per le scuole secondarie di secondo grado di Sassuolo per l'anno scolastico 2021/2022», ha dichiarato di volere investire 10.000 euro per finanziare cinque conferenze per dare spazio a «voci dissenzienti» e a «minoranze capaci di uno sguardo che abbracci la complessità» della situazione in si vive;

   lo stesso assessore Ruini, pur usando diverse perifrasi per spiegare in consiglio il tema del progetto di educazione scolastica che l'amministrazione intende portare nelle scuole superiori della città, non cancella quelli che sono i timori, resi ancora più evidenti dalle sue dichiarazioni di volere portare nelle scuole «no-vax», no «green pass» o comunque soggetti contrari alle attuali politiche del Governo di contrasto alla pandemia da Covid-19;

   a sostegno di tale attività, infatti, è stato affermato che uno dei principali compiti della scuola è quello di aiutare i ragazzi nel loro percorso di formazione a maturare la capacità di analisi critica delle diverse realtà in ogni ambito d'azione e che oggi, a causa della pandemia, è venuto meno privando gli studenti della possibilità di elaborare un pensiero libero diverso da quello unico veicolato in modo ossessivo e totalizzante dai media;

   in particolare l'assessore, nel suo intervento a sostegno dell'iniziativa in consiglio comunale, come riportato dagli organi di stampa, ha affermato che: «stiamo assistendo a una sorta di fanatismo impositivo unilaterale sul piano del pensiero legittimato da decreti-legge che presentano ampi ed evidenti difetti di costituzionalità»:

   si tratta non solo di parole gravissime, ma anche di un atteggiamento che scredita quello che è il ruolo della scuola nell'insegnare ai ragazzi a pensare con la propria testa, da cui emerge la necessità da parte dell'amministrazione di intervenire investendo 10.000 euro di risorse pubbliche –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopraesposti e, per quanto di competenza, quali iniziative urgenti intendano adottare al fine di evitare che, all'interno della scuola pubblica, si possa dare vita a conferenze prive di qualsiasi valore scientifico e sanitario che coinvolgano gli studenti e il personale scolastico.
(5-07207)

Interrogazione a risposta scritta:


   BIGNAMI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nel suo comunicato stampa del 17 novembre 2021, l'Ema (European Medicines Agency) ha annunciato l'avvio della valutazione del vaccino Novavax contro il COVID-19 (Nuvaxovid, conosciuto anche come NVX-CoV2373) ai fini della sua messa in commercio condizionata (si veda Ema receives application for conditional marketing authorisation of Novavax's COVID-19 vaccine, Nuvaxovid)

   riguardo alla tempistica, l'Ema ha indicato che la sua valutazione sul Nuvaxovid sarà pronta «within weeks», dunque «entro settimane»;

   una parte di coloro che non hanno ancora effettuato la vaccinazione fonda la sua decisione sulla volontà di attendere la disponibilità del Nuvaxovid per procedere alla vaccinazione con tale prodotto;

   l'accelerazione della messa a disposizione del Nuvaxovid, inoltre, contribuirebbe a rafforzare la strategia di contenimento della situazione epidemiologica, mediante somministrazione di vaccino, che viene proclamata dal Governo ed è alla base delle sempre più severe restrizioni cui devono ottemperare le cittadine e i cittadini italiani, pena, tra l'altro, l'impossibilità di accedere al lavoro;

   vanno considerate le restrizioni introdotte dalla nuova normativa sul super green pass, illustrata dal Governo il 24 novembre 2021, in particolare alla luce dell'introduzione dell'obbligo vaccinale per poter continuare a lavorare, oltre che per la categoria dei sanitari, anche di quelle del personale scolastico e delle forze dell'ordine –:

   di quali elementi disponga circa le attività che siano state intraprese per accelerare le verifiche dell'Ema, e quindi dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), affinché la messa in commercio del suddetto vaccino avvenga in tempi rapidi, e quando si preveda l'uso ai fini vaccinali in Italia del Nuvaxovid;

   quale sia la quantità di vaccini Nuvaxovid che il Governo ha richiesto per il nostro Paese.
(4-10865)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazioni a risposta scritta:


   CANTALAMESSA. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il 14 maggio 2020, con l'interrogazione a risposta scritta n. 4-05689, l'interrogante ha sollecitato il Governo in merito alla realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti in un'area privata, evidenziando, tra l'altro, che il 17 gennaio 2017, con decreto dirigenziale n. 10 del 17 gennaio 2017 (protocollo 2017.003135) la regione Campania ha autorizzato l'impianto, in subordine comunque alla verifica da parte del comune della compatibilità urbanistica dell'intervento;

   in tale occasione erano già state segnalate criticità anche relative al coinvolgimento della Soprintendenza di Napoli e alla sussistenza di interessi storico-paesaggistico-ambientali da salvaguardare;

   in merito alla citata interrogazione non è pervenuta alcuna risposta da parte del Governo;

   risulta all'interrogante che il comune avrebbe eseguito un sopralluogo con la polizia municipale e, in quella sede, il responsabile del comune avrebbe dichiarato la conformità delle opere rispetto ai progetti autorizzati, nonostante dalle fotografie del sito emerga, secondo i denuncianti, una palese difformità. Inoltre, il responsabile del comune si sarebbe riservato di verificare la compatibilità urbanistica, nonostante fosse stato proprio lui ad eseguire la pratica A.u.a. e quella ex articolo 208 e nonostante la Regione abbia richiesto al comune, prima dell'inizio dell'attività, di verificare la compatibilità delle opere rispetto alla destinazione urbanistica del luogo;

   in questi mesi di immobilismo i disagi per i residenti si sono moltiplicati. Lamentando notevoli quantità di polveri ed esalazioni e mancata copertura dei rifiuti, anche con impianto non funzionante, sono state presentate denunce e richieste di intervento;

   va considerato che si tratta di un'area ove insistono abitazioni, scuole e aree agricole –:

   in relazione a quanto esposto in premessa, se i Ministri interrogati siano a conoscenza della vicenda e quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo, in particolare tramite il Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, ovvero tramite la Soprintendenza, in ordine alla sussistenza di eventuali violazioni e alla immediata cessazione dell'impianto.
(4-10868)


   LAPIA. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il 26 novembre 2021 il sindaco del comune di Villanovaforru (SU), dottor Maurizio Onnis, ha pubblicamente denunciato attraverso i suoi canali social che – si cita testualmente – «è in corso la vendita di 30 ettari delle colline di Villanovaforru ai costruttori di pale eoliche (...), chi vende quella terra, infatti, vende l'intera Villanovaforru, con ogni suo abitante. Ipotecando per almeno vent'anni il territorio del paese, deturpandone l'ambiente, gravandolo di vincoli che vanno a vantaggio solo dei compratori»;

   la denuncia, ripresa altresì dalla stampa sarda, ha allarmato la comunità della cittadina del Sud Sardegna, tanto che lo stesso sindaco ha già annunciato di essersi messo in contatto con gli avvocati dell'ente al fine di valutare la sussistenza di normative che possano impedire l'eventuale compravendita di terreni sui quali sarebbe poi destinata la costruzione di pale eoliche;

   seppur sull'area interessata non esisterebbe, ad oggi, nessun tipo di vincolo che ne ostacolerebbe l'eventuale vendita e l'eventuale utilizzo per il fine di cui sopra, non possono non essere tenuti in conto i timori avanzati dai cittadini di Villanovaforru per quanto concerne l'eventuale sfregio alla natura del territorio e alla sua vocazione culturale, che potrebbe derivare da una siffatta opera;

   il comune di Villanovaforru, infatti, risulta essere un importante centro culturale della Sardegna, già salito alla ribalta a metà del Novecento, quando venne scoperto il nuraghe Genna Maria e venne aperto il museo archeologico a esso collegato; un museo archeologico e un'area culturale che oggi è meta di importanti flussi di visitatori;

   a tal proposito la «Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l'accesso alla giustizia in materia ambientale», conosciuta anche come Convenzione di Aarhus, recepita in Italia con legge n. 108 del 2001, ha tra i suoi obiettivi quello di garantire il diritto di partecipazione del pubblico alle attività decisionali in materia ambientale, per contribuire a tutelare il diritto di vivere in un ambiente adeguato ad assicurare la salute e il benessere delle persone;

   nello specifico l'articolo 6 della succitata convenzione prescrive che per consentire l'efficace partecipazione al processo decisionale da parte del pubblico interessato, quest'ultimo è informato sugli aspetti indicati in appresso, per via elettronica e mediante pubblici avvisi oppure in altra forma adeguata, in una fase precoce delle procedure decisionali in materia ambientale di cui all'articolo 2, paragrafo 2, e, al più tardi, non appena sia ragionevolmente possibile fornire le informazioni;

   seppur la trattativa di compravendita, ad oggi, risulterebbe essere in una fase precoce dell'intera procedura, non sarebbe stato rispettato al momento quanto previsto dalla succitata legge di recepimento della convenzione;

   la comunità di Villanovaforru, infatti, ad oggi, non ha ricevuto alcun tipo di specifica informazione sulle trattative denunciate dal sindaco Maurizio Onnis –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di fatti che riguardano quanto descritto in premessa;

   quali iniziative il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di tutelare la comunità di Villanovaforru e la sua vocazione ambientale, storico-culturale e turistica, e garantire il rispetto della succitata Convenzione.
(4-10870)

Apposizione di firme a mozioni.

  La mozione Cabras e altri n. 1-00456, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 7 aprile 2021, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Vianello, Suriano, Ehm, Fratoianni.

  La mozione Vianello e altri n. 1-00545, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 15 novembre 2021, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Leda Volpi.

Apposizione di firme ad una interpellanza.

  L'interpellanza urgente Dori e altri n. 2-01382, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 30 novembre 2021, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Ciagà, Carnevali, Berlinghieri.