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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 19 ottobre 2018

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   SIRAGUSA, SABRINA DE CARLO, OLGIATI e CABRAS. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'Aire – l'anagrafe della popolazione italiana residente all'estero – è stata istituita nel 1990 a seguito della legge n. 470 del 27 ottobre 1988 e del regolamento d'esecuzione decreto del Presidente della Repubblica n. 323 del 6 settembre 1989;

   secondo quanto previsto dalla menzionata normativa, iscriversi all'Aire è obbligatorio per tutti i cittadini che trasferiscono la loro residenza all'estero per un periodo minimo di 12 mesi;

   dall'analisi dei dati statistici aggiornati al 31 dicembre 2017, risultano iscritti all'Aire 5.114.469 cittadini italiani. Ad ogni modo, nonostante l'obbligo d'iscrizione e (alla cui violazione non consegue alcuna misura sanzionatoria) il numero effettivo degli italiani che si trovano all'estero risulta essere molto più elevato rispetto al dato indicato dall'Aire;

   ad esempio nel Regno Unito, meta molto ambita per emigrare, si stimano circa 700.000 italiani, così come dichiarato dal console generale d'Italia in una intervista rilasciata al Sole 24 ore il 22 maggio 2017; tuttavia, dal registro dell'Aire ne risulterebbero circa 315.000 iscritti;

   la direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha avviato una campagna di sensibilizzazione per l'iscrizione all'Aire intitolata «6 buoni motivi per iscriversi»;

   tale progetto ha avuto sicuramente successo tra i nostri connazionali, essendo stato pubblicizzato anche attraverso i social network, ma la sua efficacia non è stata tale da consentire un forte incremento di iscrizioni –:

   se il Ministro interrogato non intenda avviare una nuova campagna, volta alla sensibilizzazione sul tema e alla pubblicizzazione dell'Aire, maggiormente efficace rispetto a quella già avviata, che consenta ai nostri connazionali di conoscere i vantaggi che l'iscrizione comporta;

   quali iniziative intenda intraprendere per sopperire al vuoto normativo determinato dalla mancanza di una previsione recante misura sanzionatoria nell'ipotesi della violazione dell'obbligo di iscrizione.
(5-00776)

Interrogazione a risposta scritta:


   UNGARO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   è ormai in fase operativa avanzata la sostituzione della tradizionale carta di identità in formato cartaceo con quella elettronica, che, oltre a rafforzare gli standard di sicurezza, consente in pari tempo di assolvere alle funzioni di identificazione personale, di documento per l'espatrio in Paesi che ne riconoscano la validità, di richiesta di un'identità digitale Spid e di accesso ai servizi in rete erogati dalla pubblica amministrazione;

   per quanto riguarda i cittadini italiani residenti all'estero e iscritti all'Aire, non è prevista l'emissione della carta di identità elettronica, mentre nel corso del 2017 sono state emesse 67.493 carte di identità cartacee nei Paesi comunitari, in Svizzera, Norvegia, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano, nei quali il titolo è riconosciuto;

   la mancanza di una tale possibilità è in evidente contraddizione con l'intento, ribadito negli ultimi anni a livello sia di Governo che di amministrazione, di estendere gradualmente anche all'estero il sistema Spid, per il cui accesso la carta di identità elettronica sarebbe una chiave fondamentale;

   la Commissione europea ha preso di recente ufficialmente posizione insistendo sulla necessità di «categorie di sicurezza comuni» in tema di documenti di identità: «Se gli Stati membri già producono strumenti elettronici di identità, non ci sono problemi, ma se gli Stati membri hanno invece documenti meno sicuri, come quelli cartacei, dovranno cambiarli entro due anni» ha affermato il commissario europeo agli affari interni Dimitris Avramopoulos. L'Italia ha quindi a disposizione solo 24 mesi per sostituire i vecchi documenti cartacei, soggetti all'usura, senza impronte digitali, più facilmente falsificabili e non leggibili dai terminali elettronici ormai ampiamente diffusi in tutta Europa, con versioni più moderne –:

   se i Ministri interrogati non intendano assumere iniziative per l'estensione entro il 2020 della carta di identità elettronica anche ai cittadini italiani residenti all'estero e iscritti all'Aire e predisporre un piano operativo che consenta di realizzare tale obiettivo in tempi rapidi e certi, a partire dai Paesi nei quali la presenza dei cittadini italiani è più consistente.
(4-01425)

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:


   GALANTINO, COSTANZO, LATTANZIO, LOMBARDO, ROBERTO ROSSINI e VILLANI. — Al Ministro della difesa, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nell'ambito delle Forze armate, la disciplina che prevede la tutela del dipendente militare in caso di segnalazione di atti illeciti o irregolari, a quanto consta all'interrogante, spesso non trova applicazione;

   Riccardo Casamassima, il carabiniere che ha avuto il coraggio di rivelare l'illecito pestaggio di Stefano Cucchi, è stato punito, dopo la sua deposizione, con un trasferimento dall'attività operativa su strada alla scuola allievi, affrontando anche diminuzione dello stipendio e un demansionamento dal momento che è stato adibito all'attività di portierato;

   ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 179 del 2017, che ha modificato l'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 tra i dipendenti pubblici ai quali si applica la tutela per illeciti nella pubblica amministrazione, si considera anche il personale militare;

   anche chi fa parte del personale militare, quindi, quale pubblico dipendente, potrà, «nell'interesse dell'integrità della pubblica amministrazione, segnalare al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza di cui all'articolo 1, comma 7, della legge 6 novembre 2012, n. 190, ovvero all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), o denunciare all'autorità giudiziaria ordinaria o a quella contabile, condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro» senza dover passare di propri superiori gerarchici –:

   quali iniziative i Ministri interrogati intendano intraprendere per garantire l'applicazione della tutela prevista per il whistleblower anche al personale militare.
(4-01427)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   RADUZZI, TRANO, APRILE, CABRAS, CANCELLERI, CASO, CURRÒ, GIULIODORI, GRIMALDI, ZANICHELLI e ZENNARO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'Associazione nazionale dei consulenti finanziari – Anasf, come più volte rappresentato presso le istituzioni finanziarie in particolare nel corso della consultazione pubblica organizzata dal dipartimento del tesoro nel 2016, per il recepimento della Mifid II (la normativa europea che disciplina i servizi di investimento) all'interno del Tuf, (il testo unico delle disposizioni in materia finanziaria, previsto dal decreto legislativo n. 58 del 1998 aggiornato dal decreto legislativo n. 68 del 2018) rileva il mancato recepimento della figura dell'agente collegato (ai sensi dell'articolo 4 della direttiva Mifid II, per agente collegato s'intende la persona fisica o giuridica, che sotto la piena responsabilità di una sola impresa di investimento, promuove servizi d'investimento e/o accessori presso clienti o potenziali clienti in forma giuridica;

   la suesposta Associazione, al riguardo, evidenzia che l'assenza di tale disposizione, rappresenta un'anomalia italiana, considerando come il nostro Paese sia l'unico dell'Unione europea a non contemplare tale forma giuridica, la cui introduzione della norma all'interno dell'ordinamento nazionale, consentirebbe la costituzione di società tra consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, operanti in virtù della riserva di attività stabilita dall'articolo 30 del Tuf;

   l'interrogante evidenzia, a tal fine, che il recepimento nell'ordinamento italiano dell'agente collegato come persona giuridica, sarebbe del tutto compatibile con il mantenimento della riserva all'esercizio professionale, dell'offerta fuori sede; inoltre, l'aggiornamento del quadro normativo richiesto si accompagnerebbe alla previsione di puntuali requisiti sia per i soci che per gli amministratori e, in particolare, lo svolgimento dell'attività di offerta fuori sede per conto della società verrebbe riservato in via esclusiva a consulenti iscritti all'albo unico;

   la necessità di recepire nell'ordinamento italiano la figura dell'agente collegato si pone, a parere dell'interrogante, anche rispetto all'esigenza di garantire la parità di regole e di opportunità tra gli operatori italiani e quelli degli altri Stati membri –:

   quali orientamenti il Governo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa e se, al riguardo, condivida le considerazioni espresse dall'Associazione nazionale dei consulenti finanziari in relazione alla necessità di assumere iniziative per il recepimento nel nostro Paese della norma relativa alla figura giuridica dell'agente collegato, considerato che allo stato attuale rappresenta un'anomalia solo italiana all'interno dell'Unione europea.
(5-00777)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:


   D'ETTORE e MUGNAI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   nel corso dell'anno 2017 sono state denunciate dal Consorzio Autoscuole Jolly, che rappresenta circa 23 aziende con oltre 40 sedi all'interno delle quali operano – tra titolari e dipendenti – quasi 70 addetti, e dalle autoscuole Start e Tiberina di Arezzo numerose occasioni di notevole disagio che si sarebbero venute a creare nell'ambito delle sessioni di esame per il rilascio delle patenti di guida a danno degli esaminati;

   come riportato dal quotidiano La Nazione, il consorzio e le scuole guida richiamate, con lettera del 14 novembre 2017, segnalavano alla Motorizzazione civile, all'assessore regionale Ceccarelli e alla provincia di Arezzo i comportamenti tenuti in tali sedi da un esaminatore che nell'arco dei mesi dell'anno passato avrebbe ripetutamente mancato agli elementari principi deontologici con profili di maleducazione, scarso rispetto, e carenza di professionalità sia nei confronti degli allievi che degli istruttori delle autoscuole (www.lanazione.it);

   tale situazione, protrattasi per molto tempo senza alcuna risposta concreta da parte della Motorizzazione civile ha spinto infine le autoscuole che hanno aderito alla protesta a dar vita al cosiddetto «sciopero delle patenti» (come apparso su La Nazione del 15 novembre 2017) volto a non fare partecipare i propri allievi alle sessioni di esame di teoria e guida tenuti dallo stesso esaminatore;

   a seguito della lettera inviata dalle autoscuole, come dichiarato al quotidiano La Nazione del 14 novembre 2017, il direttore della Motorizzazione civile di Perugia, dalla quale dipende anche quella di Arezzo, si è dichiarato all'oscuro delle vicende contestate, pur confermando che lo stesso esaminatore era stato già sottoposto ad un provvedimento disciplinare;

   con missiva del 23 maggio 2018 le medesime autoscuole hanno segnalato che lo stesso esaminatore è stato assegnato nuovamente per lo svolgimento degli esami teorici e di guida, proseguendo nelle medesime modalità inopportune di comportamento sopra illustrate. All'interrogante, pertanto, non risulta che siano state trovate soluzioni, mentre appare evidente che le ulteriori problematiche segnalate necessitano di un intervento risolutivo –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto illustrato in premessa e quale sia ad oggi la situazione nel territorio aretino riguardo alle condizioni di svolgimento degli esami per l'ottenimento della patente di guida.
(3-00255)

Interrogazioni a risposta scritta:


   MUGNAI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   secondo quando dichiarato dall'assessore regionale toscano, Vincenzo Ceccarelli, Società Autostrade, alla luce di quanto avvenuto dopo la tragedia di Genova e alla ventilata ipotesi di revoca della concessione, intenderebbe bloccare tutti gli investimenti previsti in futuro e quindi anche quelli che avrebbero portato alla realizzazione della terza corsia autostradale tra Incisa e Valdarno;

   la procedura era stata ormai avviata, con il progetto definitivo che aveva anche superato il parere del Via, la valutazione di impatto ambientale, senza contare che gli stessi comuni interessati, tra cui Terranuova e San Giovanni, erano stati coinvolti e a maggio 2018 si era tenuta la conferenza di servizi;

   la regione Toscana vive uno storico deficit infrastrutturale, in cui il Valdarno subisce una serie di chiusure di aziende proprio per assenza di connessioni utili ed efficienti;

   i cittadini dei comuni interessati attendono da anni finalmente la realizzazione della terza corsia autostradale tra Incisa Reggello e Valdarno;

   l'opera prevista da anni è e resta una opera strategica fondamentale per la tenuta, prima ancora che per lo sviluppo, dell'area del Valdarno, che fa da vera e propria cerniera fra le città Toscane di Firenze ed Arezzo –:

   se trovino conferma i fatti e le novità di cui in premessa, con particolare riguardo a quanto evidenziato dall'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli;

   quali siano le intenzioni del Governo, per quanto di competenza, in merito alla questione sollevata dalla regione Toscana.
(4-01426)


   TRAVERSI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel comune di Camogli dal 2007 al 2015 si sono succedute varie delibere di approvazione di un piano particolareggiato relativo all'area di piazza Matteotti;

   l'ultima del 12 ottobre 2015 prevede: parcheggio interrato su 4 piani (227 box e 8 parcheggi + 36 posti auto); parcheggio interrato su 4 piani (225 posti auto a rotazione); 22 posti auto area antistante teatro;

   il totale di posti auto supera complessivamente i 500;

   la profondità di scavo prevista è di oltre 13 metri. L'intervento previsto prevede lo scavo e la successiva movimentazione di quantità di rocce notevoli, con la previsione di 5/6.000 viaggi di camion da e per il cantiere. Un intervento urbanistico per una piccola cittadina come Camogli che comporterà un cantiere aperto per oltre 4 anni con gravi disagi per il turismo, il commercio e per tutti i cittadini;

   la finalità pubblica del progetto doveva essere garantita dalla presenza di 36 parcheggi «liberi» che non verranno realizzati, stante l'ultimo progetto approvato;

   il progetto, approvato nel 2015, è stato affidato a società Novim affidataria del precedente progetto scaduto a cui è stato consentito l'uso perpetuo del sottosuolo;

   gli interventi previsti, in particolare scavi e rimozione di terre, sono contermini alla linea ferroviaria e relativa fascia di rispetto ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 1980;

   le Ferrovie dello Stato italiane, hanno rilasciato parere favorevole nonostante la vicinanza alla linea ferroviaria e il tipo di attività prevista per la realizzazione del progetto in questione;

   inoltre, nella procedura di screening non è stato adeguatamente valutato, l'impatto dell'area di scavo rispetto alle fondamenta dell'edificio che ospita l'ex magazzino delle Ferrovie dello Stato italiane, assoggettato a vincolo ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, codice dei beni culturali e del paesaggio, con decreto del direttore dei beni ambientali e architettonici regione Liguria del 3 febbraio 2012. Nonostante questa valutazione a giudizio dell'interrogante non adeguata, la Soprintendenza delle belle arti ha rilasciato parere favorevole al progetto in esame –:

   per quale motivo Rete ferroviaria italiana (Rfi) abbia espresso parere favorevole al progetto nonostante la stretta vicinanza dell'area di scavo di cui in premessa alla linea ferroviaria;

   per quale motivo sia stata data autorizzazione al progetto nonostante l'esistenza di un edificio vincolato ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004.
(4-01428)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta orale:


   ZUCCONI e SILVESTRONI. —Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda digitale europea il precedente Governo ha elaborato un piano strategico nazionale che definisce i principi base delle iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo della banda ultra larga dal 2014 al 2020;

   il progetto strategico banda ultra larga è stato autorizzato dalla Commissione europea e rappresenta un decisivo segnale per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda digitale europea, che riguardano l'accesso a internet per tutti i cittadini «ad una velocità di connessione superiore a 30 Mb/s» e, per almeno il 50 per cento della popolazione «al di sopra di 100 Mb/s»;

   in ottemperanza degli obiettivi precedentemente citati, si riscontrano gravi difficoltà soprattutto nei piccoli comuni italiani e in particolar modo, nella regione Toscana che nel giugno 2015 ha pubblicato un bando per la realizzazione della rete menzionata in vari comuni appartenenti alle «aree bianche», ovvero rientranti nelle zone definite «a fallimento di mercato». Ad oggi la regione Toscana ha provveduto per tali interventi ad un'anticipazione di circa 25 milioni di euro, a carico di fondi europei e regionali, a cui si aggiungono 4 milioni di euro di fondi ministeriali;

   i lavori eseguiti da «Open Fiber spa», il soggetto che si è aggiudicato il bando della società in house del Ministero dello sviluppo economico, Infratel, sono ormai giunti al termine da mesi;

   nonostante l'imponente finanziamento e la conclusione dei lavori di esecuzione, ad oggi questi comuni non godono della banda ultra larga, in quanto i gestori telefonici non hanno ancora provveduto all'attivazione del servizio, né intendono farlo prossimamente per loro ammissione a causa della scarsa remunerazione dello stesso –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della criticità evidenziata in premessa e quali iniziative, in linea con la lotta al «digital divide», intendano assumere, affinché i finanziamenti europei e statali non vengano persi, garantendo ai cittadini italiani, in particolar modo quelli residenti nei centri delle «are/bianche», il servizio previsto dall'Agenda digitale.
(3-00254)

Apposizione di una firma ad una interpellanza.

  L'interpellanza urgente Siracusano e altri n. 2-00146, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 16 ottobre 2018, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Vito.

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

  Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore interrogazione a risposta immediata in Commissione Raduzzi n. 5-00754 del 17 ottobre 2018.