ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00223

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 22/03/2017
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/01081
Atto numero: 7/01141
Atto numero: 7/01190
Firmatari
Primo firmatario: ZANIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 22/03/2017
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/03/2017
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/03/2017
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 22/03/2017
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
FALCONE GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 22/03/2017
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 22/03/2017
LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 22/03/2017
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 22/03/2017
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 22/03/2017
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017
ZACCAGNINI ADRIANO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 22/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
22/03/2017
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 22/03/2017

APPROVATO IL 22/03/2017

CONCLUSO IL 22/03/2017

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00223
presentato da
ZANIN Giorgio
testo di
Mercoledì 22 marzo 2017 in Commissione XIII (Agricoltura)

Risoluzioni 7-01081 Zanin, 7-01141 L'Abbate e 7-01190 Russo: Interventi a favore del settore pataticolo.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   premesso che:
    in Italia la patata costituisce la produzione orticola più diffusa e importante dopo il pomodoro, con circa 50.000 pataticoltori, un investimento di circa 55/60.000 ettari, una produzione di circa 1,5/1,6 milioni di tonnellate, una produzione lorda vendibile di circa 700/800 milioni di euro per le patate da consumo e circa 100 milioni di euro per le patate da industria;
    la diffusione della coltivazione in tutte le regioni d'Italia consente la raccolta e la disponibilità per il consumo di prodotto fresco per circa 9 mesi l'anno, mentre nel resto d'Europa la raccolta si esaurisce in due mesi;
    la coltivazione ha un elevato costo di produzione, oltre 8.000,00 euro ad ettaro, che in Sicilia raggiunge 10-11.000 euro, per il costo del seme, la preparazione del terreno, nuove tecniche di irrigazione per ridurre il consumo idrico: la patata una coltivazione efficiente e sostenibile rispetto ad altre che necessitano di maggiori apporti idrici e per l'elevata professionalità e specializzazione dei pataticoltori che applicano tecniche agronomiche e di prodotto con un elevato tasso di innovazione, che consente una segmentazione dell'offerta tra il mercato fresco e quello della trasformazione industriale;
    il consumo di patate in Italia si attesta intorno a 2,2/2,3 milioni di tonnellate all'anno, soddisfatto oltre che con la produzione nazionale, con un'importazione di circa 700.000 tonnellate di patate da consumo fresco è di circa 150.000 tonnellate di patate destinate all'industria, a prezzi molto variabili da un anno all'altro, in relazione agli investimenti effettuati nei Paesi fornitori; la dipendenza dalle importazioni può influire, spesso negativamente, sulla capacità di programmazione degli operatori nazionali, con prezzi all'origine più bassi per i coltivatori;
    nel settore della patata, per evitare crisi di mercato gli Stati membri sono intervenuti con aiuti nazionali; in Italia, fin dal 1988, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha utilizzato risorse nazionali per avviare due interventi strategici per il mercato della patata;
    l'accordo interprofessionale per le patate destinate alla trasformazione industriale e lo stoccaggio privato per il prodotto, destinato al mercato del fresco, utile a dilazionare l'immissione del prodotto sul mercato; questi due interventi hanno consentito di diversificare gli investimenti nel corso degli anni e di mantenere in equilibrio il mercato, salvaguardando il reddito degli operatori del settore;
    in particolare, l'accordo interprofessionale per l'industria, concordato e sottoscritto dalle parti con continuità dal 1988 fino al 2015, ha permesso di aumentare il rifornimento delle industrie con patate italiane da 47.000 tonnellate fino a 200.000 tonnellate nel 2011; la riduzione delle importazioni dall'estero ha determinato un notevole risparmio per la nostra bilancia commerciale, oltre ad un significativo incremento di reddito per i pataticoltori italiani; la crescita del settore ha permesso di specializzare alcune aree del Paese verso una pataticoltura da industria (Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo, Calabria), limitando le importazioni ai periodi di minore produzione nazionale (gennaio-marzo);
    tutto ciò è stato possibile con interventi mediamente di 6 milioni di euro l'anno, che rappresentavano appena lo 0,8 per cento della produzione lorda vendibile del settore stimata in 1 miliardo di euro; con il regolamento del Consiglio dell'Unione europea n. 1182/2007, di riforma del settore ortofrutticolo, fu deciso che gli interventi nazionali dovevano cessare al 31 dicembre 2011;
    a partire dal 2012 la patata non ha più beneficiato di alcun aiuto pubblico con l'eccezione del 2014 dove, il comparto è stato aiutato con circa 3 milioni di euro destinati a sostenere la trasformazione industriale e la denominazione di origine protetta e indicazione geografica protette della patata, di cui si è tenuto conto, ai sensi dell'articolo 26, paragrafo 6, del Regolamento (UE) n. 1307/2013, anche nella determinazione dei diritti all'aiuto PAC 2015/2020;
    la coltivazione della patata ha dato un rilevante contributo socio-economico a tutte le regioni italiane, in particolare alle regioni meridionali e alle aree marginali e di montagna, dove la pataticoltura garantisce il mantenimento del tessuto economico e dell'occupazione; diventa pertanto strategico salvaguardare questa specificità, minacciata dall'assenza di una strategia di intervento a favore del settore;
    una politica forte a favore della pataticoltura italiana può consentire la diffusione della coltura nelle aree interne e di montagna, dove maggiore è il rischio di abbandono delle terre, permettendo così la crescita e il rilancio dei territori e delle economie locali;
    ancora limitato è il numero degli ettari coltivati a patata biologica, sia per la produzione di tuberi da consumo sia per quella di tuberi seme. Il metodo di produzione biologico, se adottato, potrebbe garantire un elevato valore aggiunto al prodotto, considerata la crescente richiesta, in ambito nazionale e comunitario, di patata «da agricoltura biologica»;
    è necessario, tuttavia, mettere in atto progetti di sperimentazione nei diversi areali di coltivazione per mettere a punto la migliore tecnica agronomica adatta al metodo biologico di coltivazione, nonché progetti di ricerca per individuare le migliori varietà confacenti a tale metodo;

impegna il Governo:

  ad attivare urgentemente le azioni previste dal piano nazionale per il settore pataticolo finanziato sin dal 2012 con circa 3 milioni di euro, in particolare nelle seguenti aree di intervento:
   a) lotta alle principali problematiche fitosanitarie della patata (elateridi, tignola della patata, epitrix specie di nuova introduzione, nematodi a cisti); fisiopatie (maculatura ferruginea);
   b) sviluppo di uno specifico progetto di ricerca genetica della patata e verifica dei risultati attraverso la realizzazione di campi sperimentali compatibilmente con le risorse disponibili annualmente;
   c) adozione di iniziative volte a promuovere e incentivare l'adozione, da parte degli operatori, di innovazioni tecnologiche nella gestione agronomica della coltura capaci di aumentare le rese, la redditività e la sostenibilità di una produzione di altissima qualità attraverso la validazione scientifica (prove sperimentali) ed aziendale (prove dimostrative);
   d) attivazione di programmi colturali dedicati alla produzione di tubero-seme nazionale;
   e) adozione di azioni specifiche per la tracciabilità dell'origine della patata con l'impiego della tecnica degli isotopi;
   f) avvio di un programma di informazione al consumatore in materia di sicurezza alimentare, anche con metodo biologico;
   g) sviluppo di progetti di ricerca per l'individuazione degli itinerari tecnici più adatti e delle varietà più appropriate alla coltivazione della patata con metodo biologico;

  a proporre, in occasione della riforma di medio termine della politica agricola comune, l'inserimento della patata nella lista dei prodotti che possono beneficiare di aiuti accoppiati sulla base dell'articolo 52 del regolamento dell'Unione europea n. 1307/2013, così come già previsto dall'articolo 68 del regolamento dell'Unione europea n. 73/2009;

  ad assumere iniziative per rafforzare i rapporti di filiera attraverso il riconoscimento di A.O.P. nazionali previste dal regolamento dell'Unione europea n. 1308/2013;

  a promuovere, nelle sedi opportune, il rinnovo della convenzione con l'Osservatorio economico della patata;

  a costituire un osservatorio economico nazionale della patata che, attraverso l'analisi degli andamenti produttivi in Europa e in Italia, sia in grado di fornire agli operatori del settore utili elementi per definire al meglio le strategie commerciali;

  a definire un programma di studio e ricerca relativo allo sviluppo di possibili sostanze, quali l'acrilamide, nella fase di trasformazione delle patate.
(8-00223) «Zanin, L'Abbate, Russo, Sani, Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Benedetti, Massimiliano Bernini, Capozzolo, Carra, Cova, Cuomo, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Gagnarli, Gallinella, Lavagno, Lupo, Marrocu, Mongiello, Palma, Parentela, Placido, Prina, Romanini, Taricco, Terrosi, Venittelli, Zaccagnini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

regolamento CE

agricoltura biologica