ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00216

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 18/01/2017
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00413
Firmatari
Primo firmatario: FRUSONE LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 18/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Stato iter:
18/01/2017
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 18/01/2017

APPROVATO IL 18/01/2017

CONCLUSO IL 18/01/2017

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00216
presentato da
FRUSONE Luca
testo di
Mercoledì 18 gennaio 2017 in Commissione IV (Difesa)

Risoluzione n. 7-00413 Frusone: Sulla pubblicità su Internet dei dati di interesse generale provenienti dagli istituti e centri di Difesa.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   premesso che:
    l'articolo 9 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 «Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese», dispone la pubblicazione sui siti Internet delle amministrazione pubbliche dei dati prodotti dalle amministrazioni stesse come conseguenza delle proprie attività istituzionali;
    la norma in parola dispone anche che i dati stessi siano rilasciati con licenze di tipo aperto per un loro più ampio riutilizzo, anche con finalità commerciali e resi disponibili gratuitamente o con l'addebito di costi marginali;
    come sottolinea il rapporto del secondo semestre 2013 dell'Agenda per l'Italia digitale, «lo scopo è quindi quello di far si che i dati siano visti come un vero e proprio «asset», un elemento sistemico infrastrutturale in grado di portare ricchezza per il Paese, opportunità di sviluppo economico, di crescita occupazionale, di riduzione degli sprechi e di aumento dell'efficienza operativa della Pubblica Amministrazione»;
    particolare rilievo in questo contesto hanno i dati geografici, prodotti in grandi quantità sia dalle amministrazioni statali che da quelle regionali e locali;
    uno studio realizzato nel giugno 2013 per conto del Governo britannico «Assessing the Value of OS OpenData to the Economy of Great Britain» ha cercato di misurare l'impatto economico del rilascio in modalità OpenData dei prodotti dell'Ordinance Survey britannico, l'ente cartografico di Stato analogo al nostro Istituto Geografico Militare, sulla base dell'iniziativa OS OpenData, avviata nell'aprile 2010;
    secondo lo studio, questo pur limitato campione di dati, in quanto comprende solo dati geografici prodotti a livello centrale, genererà un aumento del prodotto interno lordo di quel Paese compreso tra i 13 e i 28,5 milioni di sterline (tra 16 e i 35 milioni di euro) e un aumento in termini reali delle entrate tributarie compreso tra i 4,4 e gli 8,3 milioni di sterline (tra 5,4 e 10,2 milioni di euro);
    l'amministrazione della Difesa produce grandissime quantità di dati di immediato interesse per l'economia del Paese grazie al lavoro di enti quali l'istituto geografico militare di Firenze, l'istituto idrografico della marina di Genova, Centro informazioni geotopografiche aeronautiche di Pratica di Mare, il Centro nazionale di meteorologia e climatologia aeronautica di Pratica di Mare;
    nessuno di questi enti rende tuttavia disponibili i dati prodotti secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale in materia di OpenData;
    l'istituto geografico militare, in particolare, produce la cartografia ufficiale italiana e una grande quantità di dati essenziali per favorire lo sviluppo di attività e iniziative che possono ricevere grande impulso dalla disponibilità di tali dati di grandissimo valore e utilità specialmente se utilizzati in applicazioni che sfruttano le enormi potenzialità della geolocalizzazione e della georeferenzialità;
    l'istituto geografico militare, ad esempio, vende a caro prezzo i grigliati necessari per le conversioni fra sistemi di coordinate diversi, problema ricorrente in Italia in quanto abbiamo dati geografici in quattro sistemi di coordinate differenti che ostacolano il loro uso integrato;
    sempre l'istituto geografico militare produce una base dati dei toponimi d'Italia ricavati dalle tavolette al 25.000; si tratta di dati estratti da una cartografia in certi casi vecchia di decine di anni, che non viene più aggiornata da molto tempo. Lo stesso database dei toponimi è stato aggiornato solo recentemente ma esclusivamente per tener conto dei mutamenti dei limiti amministrativi;
    nonostante dunque i costi per il suo mantenimento siano ormai molto ridotti, il database completo viene venduto dall'istituto fiorentino ad oltre 36 mila euro, in violazione alle disposizioni di cui all'articolo 52 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, come modificato dal citato articolo 9 del decreto legge n. 179 del 2012 che stabilisce come «l'Agenzia per l'Italia digitale deve stabilire, con propria deliberazione, i casi eccezionali, individuati secondo criteri oggettivi, trasparenti e verificabili, in cui essi sono resi disponibili a tariffe superiori ai costi marginali»;
    a titolo di confronto un analogo prodotto denominato «Gazetteer», riferito alla toponomastica britannica, può essere liberamente scaricato dal sito dell'Ordinance Survey con una licenza d'uso libera;
    il ritardo enorme che le amministrazioni militari detentrici di dati di interesse generale, in particolare l'istituto Geografico Militare, oltre ad essere in violazione di precise norme di legge e regolamentari, ostacola lo sviluppo di iniziative economiche e non economiche che potrebbero grandemente beneficiare il Paese stimolando il riuso innovativo dei dati pubblici;
    il quadro normativo vigente di riferimento per gli istituti militari sopra citati risulta incoerente con quanto previsto dal codice dell'amministrazione digitale (di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005) per assicurare che i dati delle pubbliche amministrazioni siano fruibili in rete gratuitamente. In particolare, il quadro normativo vigente prevede che il funzionamento degli istituti cartografici della Difesa venga in gran parte finanziato con i proventi delle vendite operate dagli stessi istituti, fermo restando che tali vendite non hanno finalità di lucro e che avvengono ad un prezzo di regola inferiore a quello di produzione dei dati. Il quadro normativo vigente, inoltre, prevede che alcuni dati rilevanti per la sicurezza nazionale non possano essere ceduti a terzi;
    in particolare, l'articolo 528 del codice dell'ordinamento militare, che disciplina l'informatizzazione del Ministero della difesa, prevede che le norme vigenti per l'informatizzazione della pubblica amministrazione statale si applichino all'informatizzazione delle attività della difesa con le deroghe eventualmente previste dalla normativa vigente;
    in particolare, il comma 1, lett. d) dell'articolo 528 citato prevede che il codice dell'amministrazione digitale si applichi alle attività della difesa con le specifiche limitazioni che il medesimo codice prevede per tali attività all'articolo 2, comma 6 (secondo cui le disposizioni del codice dell'amministrazione digitale non si applicano limitatamente, tra l'altro, all'esercizio delle attività e funzioni di ordine e sicurezza pubblica, difesa e sicurezza nazionale) e all'articolo 75, comma 2 (secondo cui le disposizioni del codice dell'amministrazione digitale in materia di partecipazione al sistema pubblico di connettività di cui al medesimo articolo 75 non si applicano alle pubbliche amministrazioni limitatamente, tra l'altro, all'esercizio delle funzioni di ordine e sicurezza pubblica, difesa nazionale);

impegna il Governo:

   a valutare la possibilità di adottare iniziative normative, nella misura in cui ciò non arrechi oneri per la finanza pubblica, per modificare la disciplina concernente i dati in possesso degli enti militari e in particolare quelli dell'Istituto geografico militare di Firenze, dell'istituto idrografico della marina di Genova, del Centro informazioni geotopografiche aeronautiche di Pratica di Mare e del Centro nazionale di meteorologia e climatologia aeronautica di Pratica di Mare – in modo da assicurare che i predetti enti rendano disponibili gratuitamente attraverso i propri siti internet, nel più breve tempo possibile, i dati in loro possesso in modalità aperta e con licenza d'uso che ne consenta il riutilizzo per attività anche commerciali senza necessità di ulteriori autorizzazioni;
   a riferire alla Commissione per iscritto, entro sei mesi, sulle iniziative adottate per ampliare la quantità di dati degli enti militari messi a disposizione su internet con le modalità sopra indicate.
(8-00216) «Frusone, Artini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

centro d'informazione

conseguenza economica