ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00206

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 12/10/2016
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/01026
Firmatari
Primo firmatario: ZANIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Stato iter:
12/10/2016
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 12/10/2016

APPROVATO IL 12/10/2016

CONCLUSO IL 12/10/2016

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00206
presentato da
ZANIN Giorgio
testo di
Mercoledì 12 ottobre 2016 in Commissione IV (Difesa)

Risoluzione n. 7-01026 Zanin: Sul patrimonio demaniale del Ministero della difesa.

RISOLUZIONE APPROVATA

  La IV Commissione (Difesa),
   premesso che:
    il patrimonio demaniale del Ministero della difesa comprende una vastissima tipologia di siti ed infrastrutture, sparsi su tutto il territorio nazionale, ed è costituito da immobili quali depositi, case, forti e arsenali, unità abitative e aree verdi;
    la fine della «guerra fredda», l'allargamento dell'Unione europea ai Paesi collocati sul confine nordest dell'Italia la trasformazione da un esercito basato sulla leva obbligatoria ad uno formato da militari volontari, hanno comportato rilevanti modificazioni nell'assetto logistico delle Forze armate e, conseguentemente, una sensibile razionalizzazione della loro presenza sul territorio. Razionalizzazione che è in procinto di proseguire anche in forza di quanto delineato dal libro bianco per la sicurezza e la difesa, con una riduzione degli effettivi che comporterà ulteriore riduzione di impiego di spazi e strutture;
    nel corso delle ultime legislature si è assistito ad una complessa elaborazione normativa in materia di dismissioni del patrimonio immobiliare della difesa. Gran parte della richiamata normativa è attualmente contenuta nel codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, sebbene ulteriori disposizioni relative agli immobili in uso al Ministero della difesa e non più utili per le finalità istituzionali, siano previste anche in altri provvedimenti legislativi, tra i quali da ultimo anche la legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità per l'anno 2016). Si è costruito così un quadro giuridico particolarmente complesso;
    l'attuale Governo ha già dimostrato un forte impegno diretto alla dismissione e valorizzazione di beni non più utili alla Difesa individuandone un numero rilevante che ha già trasferito nelle disponibilità dell'Agenzia del demanio;
    nell'ambito del Ministero della difesa è stata costituita una specifica task force che risponde direttamente al Ministro ed è in grado di rapportarsi con i numerosi soggetti e i differenti procedimenti amministrativi che interpellano la varietà di atti necessari a concludere i procedimenti di dismissione e valorizzazione;
    l'obiettivo di recuperare il maggior numero di immobili nel più breve tempo possibile ad usi diversi da quelli per i quali furono assegnati alla Difesa è nell'interesse delle comunità locali, della stessa amministrazione della Difesa e di numerosi soggetti pubblici o privati interessati ad una valorizzazione di tali beni;
    a tal fine, è opportuno concentrare l'iniziativa, sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista organizzativo e relazionale, su quelle che possono essere individuate come direttrici principali dell'intero procedimento e così definite:
     a) direttrice istituzionale/procedurale, volta a chiarire il quadro legislativo, individuare le competenze diverse dell'amministrazione della Difesa, dell'Agenzia del demanio e degli enti locali con lo scopo di individuare eventuali semplificazioni;
     b) direttrice economico finanziaria, volta a individuare le difficoltà reali dei soggetti pubblici e privati coinvolti nell'eventuale progettazione e realizzazione dei progetti di riqualificazione, nonché a valutare gli strumenti da rendere disponibili, anche da parte dello Stato, per la concreta trasformazione dei beni dismessi a favore delle comunità locali;
     c) direttrice ambientale, con l'obiettivo di censire le modalità e i siti che per essere adeguatamente valorizzati hanno necessità di interventi di salvaguardia e messa in sicurezza ambientale, quali ad esempio le bonifiche;
     d) direttrice urbanistica, finalizzata a chiarire come poter inserire il processo di dismissione dentro operazioni complesse di rigenerazione urbana, valutando anche la possibilità di individuare ulteriori beni demaniali dismissibili;
     e) direttrice della «buone pratiche», volta alla conoscenza di «best practice» o casi di successo in cui il processo di riqualificazione e valorizzazione è stato realizzato ottenendo risultati più che soddisfacenti, con riguardo anche a criteri specifici di analisi, quali la valorizzazione culturale, la valorizzazione economica rivolta all'inclusione e all'imprenditorialità sociale, la gestione collaborativa dei beni comuni, la promozione della green economy e dei nuovi modi di abitare,

impegna il Governo:

   ad adottare ogni iniziativa di competenza al fine di semplificare l'attuale quadro normativo che regola la dismissione, d'intesa con l'Agenzia del demanio, dei beni demaniali dichiarati dalla Difesa non più utili ai fini istituzionali, modificandone, ove ritenuto necessario, la destinazione d'uso in relazione alle diverse esigenze, privilegiandone, in relazione con gli enti pubblici del territorio, la destinazione pubblica e sociale ed in particolare quella disposta dal comma 1-bis dell'articolo 26 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 (cosiddetto Sblocca Italia), convertito dalla legge n.164 del 2014;
   a istituire un'apposita sezione, sul sito istituzionale della Difesa, nella quale verranno pubblicate le informazioni relative al settore immobiliare, nel campo della valorizzazione, dismissione e alienazione degli immobili della Difesa e che sia una interfaccia attiva anche per gli amministratori locali, con particolare riferimento ai comuni di piccole e piccolissime dimensioni;
   a valutare la possibilità di assumere iniziative per istituire un fondo con dotazione pluriennale nel bilancio dello Stato, eventualmente da integrare mediante risorse provenienti dalle dismissioni degli immobili militari o dai risparmi di fitti passivi ad esse collegati, da destinare alla realizzazione di quegli interventi ritenuti indispensabili per poter dismettere all'Agenzia del Demanio gli immobili sottoutilizzati, rifunzionalizzando infrastrutture militari dove trasferire le funzioni svolte negli immobili non più utili, e per rendere lo stato d'uso dell'immobile valorizzabile, quali ad esempio le operazioni di bonifica o di temporanea messa in sicurezza, nonché a rendere possibile il recupero e la valorizzazione di siti dismessi, compresa la valorizzazione storico-culturale degli stessi;
   a farsi promotore di iniziative per verificare se vi siano le condizioni per l'istituzione di un tavolo di concertazione per favorire il raggiungimento di un'intesa tra gli enti interessati e la Cassa depositi e prestiti, al fine di rendere possibile il recupero e la valorizzazione pubblica di siti dismessi, compresa la valorizzazione storico-culturale degli stessi, favorendo in tal modo le progettazioni e gli impieghi individuati a vario titolo dai Ministeri, dalle regioni e dagli enti locali;
   a presentare al Parlamento, con cadenza annuale, una relazione riepilogativa della situazione dei procedimenti di valorizzazione in atto, delle iniziative assunte, dei risultati conseguiti e delle difficoltà incontrate.
(8-00206) «Zanin».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

proprieta' immobiliare

allargamento dell'Unione europea

ente pubblico