ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00204

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 06/10/2016
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00964
Firmatari
Primo firmatario: LAFFRANCO PIETRO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/10/2016
PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
BARBANTI SEBASTIANO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
BONIFAZI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
CURRO' TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
GITTI GREGORIO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
GUTGELD ITZHAK YORAM PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
RAGOSTA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
ZOGGIA DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2016
SOTTANELLI GIULIO CESARE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 06/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Stato iter:
06/10/2016
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 06/10/2016

APPROVATO IL 06/10/2016

CONCLUSO IL 06/10/2016

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00204
presentato da
LAFFRANCO Pietro
testo di
Giovedì 6 ottobre 2016 in Commissione VI (Finanze)

Risoluzione 7-00964 Laffranco: Estensione del regime tributario della cedolare secca alle locazioni a uso diverso dall'abitazione.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VI Commissione,
   premesso che:
    da lungo tempo nel nostro Paese si è alla ricerca di soluzioni che siano in grado di far fronte all'annosa questione delle abitazioni, cioè della soddisfazione della domanda di servizi abitativi da parte non solo degli indigenti, ma anche, ormai, di famiglie e soggetti appartenenti alle classi medie e ai ceti impiegatizi;
    una caratteristica del mercato dell'edilizia residenziale è la sua struttura per titoli di godimento delle abitazioni, il cui baricentro è fortemente spostato sulla proprietà a discapito dell'affitto; il confronto con altri Paesi europei, dove la maggioranza della popolazione vive in case di cui non ha la proprietà, fa ritenere molto spesso come negativa tale peculiarità italiana, poiché l'offerta deficitaria delle abitazioni in affitto ostacola lo sviluppo dell'economia, in quanto frena la mobilità territoriale della forza lavoro e, naturalmente, si riflette negativamente sul benessere delle famiglie, costringendole a destinare quote crescenti del loro reddito al pagamento dei canoni;
    tra le varie motivazioni addotte per giustificare la dimensione asfittica del mercato degli immobili residenziali in locazione nel nostro Paese si fa particolare riferimento alla bassa redditività del capitale investito in quest'attività, insufficiente per attrarre adeguati volumi di risorse finanziarie nel settore, con conseguente lenta crescita dell'offerta di abitazioni in affitto;
    date tutte le altre condizioni, un elemento al quale si imputa la scarsa disponibilità degli investitori di professione a riversare risorse nell'edilizia residenziale per l'affitto e la propensione dei risparmiatori a preferire allocazioni dei loro risparmi in attività diverse da quelle immobiliari è l'elevato livello di pressione fiscale che graverebbe sui ricavi da canoni;
    con il decreto legislativo sul federalismo municipale (decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23) è stata istituita la cedolare secca sugli affitti, la quale prevede la possibilità per i proprietari di immobili concessi in locazione di optare, in luogo dell'ordinaria tassazione Irpef sui redditi dalla locazione, per un regime sostitutivo, che assorbe anche le imposte di registro e bollo sui contratti, le cui aliquote sono pari al 21 per cento per i contratti a canone libero ed al 19 per cento per quelli a canone concordato;
    il principale scopo di questo regime di tassazione dei canoni degli immobili residenziali è il rilancio del mercato degli affitti: infatti, incentivando i proprietari a locare un maggior numero di alloggi, se ne aumenta l'offerta nel breve periodo, ma, come dimostrato da illustri economisti, la riduzione del carico fiscale sui canoni produce effetti benefici anche nel medio e lungo periodo; infatti, tale misura, oltre a mettere nuovamente in circolazione il patrimonio esistente, rende elastica l'offerta di nuove case, poiché la riduzione delle imposte sui canoni di locazione, con il conseguente aumento della redditività netta degli investimenti, spinge verso il mercato dell'edilizia residenziale nuovi capitali per la costruzione di nuove abitazioni destinate all'affitto;
    l'applicazione della cedolare secca comporta un forte vantaggio fiscale, sia per i proprietari dell'appartamento concesso in affitto, sia per gli inquilini stessi, poiché la registrazione del contratto assorbe ben 5 tasse diverse, dall'imposta di bollo e di registro alle addizionali Irpef sul reddito, ma soprattutto perché gli inquilini avranno, da parte loro, la certezza di non vedersi aumentare l'affitto nel corso del contratto, in quanto il proprietario che opta per la cedolare secca rinuncia all'adeguamento ISTAT del canone;
    l'istituzione della cedolare secca ha comportato notevoli vantaggi anche dal punto di vista economico; i dati mostrano infatti che in soli tre anni (2011-2013) si è passati da poco più di mezzo milione a più di un milione di locazioni cui si applica la cedolare secca, per un ammontare di imponibile di circa 7,5 miliardi di euro (+26 per cento rispetto al 2012) e un'imposta dichiarata di 1,5 miliardi di euro: lo sprint conosciuto nel triennio 2011-2013 dal meccanismo impositivo della cedolare secca è dovuto al successo di questa forma di tassazione dell'immobile nelle regioni del Centro sud, dove il numero di chi l'ha scelta, stando alle successive rielaborazioni de Il Sole 24 ore sui dati del Ministero dell'economia e delle finanze, è più che raddoppiata in Molise, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Calabria e Sicilia, contribuendo in parte all'emersione degli affitti in nero;
    l'ufficio del franchising Solo affitti ha rivelato che nel 2013, in quasi due casi su tre, i locatori hanno preferito optare per il regime fiscale della cedolare secca, piuttosto che sommare il reddito da affitto al proprio reddito imponibile IRPEF;
    per ridare movimento agli affari delle imprese sul territorio e soprattutto per stimolare il commercio e il rifiorire dei negozi di vicinato ci sarebbe una soluzione: estendere i positivi esperimenti compiuti nel campo dell'affitto residenziale, attraverso la cedolare secca ed il canone concordato, anche al settore commerciale;
    un'indagine condotta da Anama-Confesercenti dell'anno scorso mostra come, dopo due anni di dura crisi economica, il commercio italiano sia totalmente in ginocchio; stime parlano di 300.000 attività chiuse negli anni più bui della recessione, ovvero dal 2012 al 2015; sebbene molti osservatori e analisti di mercato sostengano che la ripresa sia già iniziata, va rilevato come il terreno su cui si innesta porti ancora i segni di un'economia che ha visto chiudere oltre 600.000 negozi, oggi sfitti;
    a confermare tale scenario è stato il presidente di Confcommercio, che, commentando i dati relativi ai cambiamenti intervenuti, tra il 2008 e il 2015, nei centri storici dei principali comuni italiani, ha rilevato come negli ultimi 7 anni sia cresciuto il computo turistico ricettivo, con una forte riduzione dei negozi tradizionali e una crescita del commercio ambulante;
    in uno scenario nel quale circa un negozio su quattro è sfitto, servono dunque un insieme di politiche pubbliche che siano in grado di accompagnare la crescita del Paese: infatti, nessuna agevolazione potrebbe, meglio di una che sia legata all'affitto del locale in cui svolgere la propria attività, aiutare tanti nuovi imprenditori ad affrontare il mercato e avviare la propria attività;
    alla luce dei positivi risultati derivanti dall'attuazione dello strumento della cedolare secca nel settore residenziale, appare più che opportuno estendere tale misura anche alle locazioni commerciali e istituire contratti a canone agevolato, con relativo sgravio fiscale per il proprietario, a un comparto, quello aziendale, legato ancora alle normative e alle tipologie contrattuali degli anni Ottanta;
    in questo modo si renderebbe senz'altro più interessante per i proprietari privati l'affitto ad aziende e con ogni probabilità si ridurrebbe la grande quantità di immobili commerciali oggi sfitti;
    la conseguenza naturale sarebbe, di sicuro, l'aumento del numero di locazioni gestite sul mercato e la riduzione delle tempistiche medie delle trattative,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di rivedere la disciplina tributaria applicabile al mercato delle locazioni non residenziali, segnatamente per prevedere strumenti a favore dei piccoli proprietari di immobili di modeste dimensioni destinati a locazioni non residenziali, verificando in particolare, in tale prospettiva, l'eventualità di estendere le norme attualmente in vigore sulla cedolare secca anche alle locazioni ad uso diverso dall'abitazione.
(8-00204) «Laffranco, Sandra Savino, Pelillo, Petrini, Barbanti, Bonifazi, Capozzolo, Carella, Causi, Colaninno, Currò, De Maria, Marco Di Maio, Fragomeli, Fregolent, Ginato, Gitti, Gutgeld, Lodolini, Moretto, Ragosta, Ribaudo, Sanga, Zoggia, Sottanelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

locazione immobiliare

detrazione fiscale

politica fiscale