ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00130

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 05/08/2015
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00694
Firmatari
Primo firmatario: AMENDOLA VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/08/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015
SCHIRO' GEA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
05/08/2015
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 05/08/2015

APPROVATO IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00130
presentato da
AMENDOLA Vincenzo
testo di
Mercoledì 5 agosto 2015 in

7-00694 Amendola: Sulla tutela internazionale del patrimonio artistico e culturale minacciato dal Daesh.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLE COMMISSIONI

  Le Commissioni III e VII,
   premesso che:
    nel mese di maggio 2015 la campagna militare del Daesh (ISIS) si è estesa alla zona della Siria dove ha sede la città romana di Palmira;
    si tratta di un sito storico-archeologico di inestimabile valore, risalente al I secolo d.C., già dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO;
    le notizie di stampa del mese di maggio 2015 riportano che le armate del Daesh sono entrate nella città siriana di Palmira e hanno iniziato la distruzione del sito archeologico;
    tale operazione rientra in una precisa strategia del Daesh che è stata autorevolmente definita pulizia culturale, la politica cioè di eliminare le testimonianze visibili di culture ritenute ostili e nemiche a quella coltivata dal Daesh. Tale strategia è stata anche definita efficacemente terrorismo culturale, per sottolineare l'aggressione indiscriminata e portata con strumenti pericolosi per l'incolumità pubblica a monumenti, siti archeologici e religiosi e vari reperti artistici, tanto più che spesso in queste operazioni perdono la vita custodi, prestatori di lavoro, agenti di polizia e financo visitatori occasionali;
    si tratta evidentemente del dispiegarsi di una visione violenta e oscurantista del mondo, che prelude ad una guerra di civiltà che presuppone non solo il confronto militare ma anche l'eliminazione dell'identità culturale e storica dei nemici; in realtà, questi atti, purtroppo da diversi anni ripetutisi in diverse parti dell'Asia da parte di fanatici islamici, non fanno altro che impoverire l'umanità intera di retaggi e testimonianze artistiche e archeologiche di valore immenso sia per la precisa datazione di civiltà e assetti sociali del passato, sia per le tecniche artistiche, architettoniche e decorative, senza contare la perdita economica dei luoghi che si vedono privati di una fondamentale attrattiva turistica;
    il Parlamento europeo alla fine del mese di aprile 2015 ha approvato una risoluzione volta, tra l'altro, ad impegnare la Commissione dell'Unione europea ed in particolare l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione ad agire a livello politico, diplomatico e anche militare per dare attuazione alla risoluzione n. 2199 del Consiglio di sicurezza dell'ONU sul contrasto del traffico illecito di beni culturali e per sollecitare operazioni dei caschi blu a tutela dei beni culturali in Siria ed in Iraq;
    del resto la Camera, nella seduta del 31 marzo 2015, ha approvato un ordine del giorno in tal senso (n. 9/2893-AR/2);
    come ha affermato il 1o agosto 2015 il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, nel suo intervento di chiusura alla sessione plenaria della Conferenza internazionale dei ministri della cultura – svoltasi presso l'EXPO di Milano con la partecipazione di 83 Paesi e più di 50 ministri della cultura – occorre «coniugare l'identità nazionale con la costruzione di un terreno di valori universali, ma anche difendere il ruolo della cultura come strumento per affrontare molte controversie e per aiutare questa comprensione reciproca»,

impegnano il Governo:

   a promuovere un'efficace attuazione della convenzione dell'AJA sulla tutela dei beni culturali in caso di conflitto armato anche non internazionale, sostenendo l'azione nei competenti fori multilaterali per la possibile istituzione di «zone culturali protette» e di una task force specializzata che ne possa assicurare l'effettiva protezione, sul modello dei «caschi blu per la cultura» attualmente in discussione all'UNESCO;
   a verificare con rigore l'attuazione dei protocolli internazionali e della normativa vigente in materia di traffico illecito transnazionale di beni culturali;
   ad attuare ed intensificare l'utilizzo di sistemi satellitari civili per il monitoraggio e l'analisi dello stato dei siti di interesse archeologico-artistico nelle aree di conflitto armato;
   a farsi promotore, pertanto, di ogni sforzo teso a preservare dalle operazioni militari i siti di particolare interesse archeologico e artistico e a sottoporre alla giurisdizione della Corte penale internazionale dell'AJA dei reati di distruzione e danneggiamento su larga scala del patrimonio culturale dell'umanità;
   a recepire la Risoluzione – approvata nel corso della 196a Sessione dell’Executive Board dell'UNESCO svoltasi a Parigi in aprile – «Culture in conflict areas: a humanitarian concern and a safety issue. UNESCO's role and responsibilities» (196 EX/29; 196 EX/DG.INF Rev.; 196 EX/40 Rev.) approvata dalla riunione dei Ministri del 1o agosto a Milano/EXPO, in particolare a perseguire il punto 15 della sopracitata Risoluzione, che invita il direttore generale dell'UNESCO ad elaborare una strategia in collaborazione con gli Stati membri e altri attori competenti su come rinforzare l'azione dell'UNESCO nella protezione della cultura e nella promozione del pluralismo culturale in occasione di conflitti armati, studiando specifici suggerimenti per attività prioritarie e indicando le risorse finanziarie e umane necessarie per detta strategia, producendo un rapporto periodico che implementi le previsioni di questa decisione, rapporto da presentare nella successiva sessione dell’Executive Board, così come nella 38 ? sessione della Conferenza generale UNESCO.
(8-00130) Amendola, Piccoli Nardelli, Schirò, Villecco Calipari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

guerra

politica culturale