ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00123

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 23/06/2015
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00697
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2015
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2015
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2015
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2015
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2015
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Stato iter:
23/06/2015
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 23/06/2015

APPROVATO IL 23/06/2015

CONCLUSO IL 23/06/2015

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00123
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Martedì 23 giugno 2015 in

7-00697 Vallascas: Sul regime linguistico nelle istituzioni dell'UE e il brevetto unitario europeo.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA RISOLUZIONE

  Le Commissioni X e XIV,
   premesso che:
    l'attuale quadro normativo a tutela delle opere dell'ingegno e a garanzia dei diritti di proprietà intellettuale si caratterizza per complessità e frammentarietà, con particolare riguardo alla disciplina brevettuale e alle modalità di deposito e di riconoscimento dei brevetti in ambito europeo;
    allo stato, infatti – e nelle more della ratifica del brevetto unitario europeo, approvato dal Consiglio dell'Unione europea ed Europarlamento nel mese di dicembre 2012 –, prosegue l'attività dell'Ufficio europeo dei brevetti nell'ambito dell'Organizzazione europea dei brevetti (European Patent Organization-EPO) istituita con la Convenzione sul brevetto europeo sottoscritta a Monaco di Baviera il 5 ottobre 1973;
    l'EPO è nato con l'obiettivo di facilitare e ridurre gli oneri relativi alle procedure di deposito dei brevetti attraverso un iter unificato per tutti i Paesi aderenti alla Convenzione;
    in particolare l'Ente svolge attività di ricerca e confronto su precedenti documenti brevettuali e sulle pubblicazioni tecnico-scientifiche inerenti alla materia oggetto dell'istanza, formula valutazioni preliminari sulla brevettabilità delle invenzioni, è competente per l'esame delle opposizioni legali presentate contro i brevetti stessi;
    una volta concesso, il brevetto europeo deve essere nazionalizzato negli stati della Convenzione, attivando procedure di convalida nei singoli Paesi, con un considerevole aumento degli oneri a carico del soggetto titolare dell'invenzione (sino a 36 mila euro per ottenere un brevetto valido in tutti i Paesi membri, a fronte dei 1.850 degli Stati Uniti e dei 600 della Cina);
    a fare lievitare ulteriormente i costi è l'obbligo di presentare all'EPO tutta la documentazione in una lingua dell'Unione, scelta limitatamente tra inglese, francese e tedesco, con traduzioni certificate e, ove richiesto, anche nella lingua nazionale del Paese in cui viene presentata istanza di convalida;
    questo stato di cose rischia di rappresentare un ostacolo insormontabile per aziende, ricercatori e inventori italiani, soprattutto in una fase, come quella attuale, di grave crisi recessiva, che ha indebolito il tessuto produttivo e sociale, con ripercussioni sui livelli produttivi e occupazionali;
    in molti casi, per contenere i costi che altrimenti risulterebbero insostenibili, le imprese selezionano un ristretto numero di Paesi con un conseguente effetto negativo sull'efficacia del titolo brevettuale; ricercatori e inventori italiani lamentano anche difficoltà nelle relazioni con l'EPO, dovute ai vincoli relativi alle lingue ufficiali riconosciute, ai tempi considerati eccessivamente lunghi dell'iter di accoglimento e alla stessa scarsa chiarezza del procedimento. Tutte difficoltà che rischiano di incrinare la credibilità dell'istituzione europea;
    il tessuto produttivo italiano si è sempre contraddistinto per qualità delle produzioni, abilità professionali, innovazione nei processi produttivi, tutti aspetti che sono riassunti nella ingegnosità e nella capacità inventiva degli operatori italiani in misura tale che il nostro Paese è sempre stato ai primi posti in Europa per numero di brevetti depositati;
    dal rapporto 2013 dell'EPO, risulta un calo di richieste presentate all’European Patent Office da parte degli operatori italiani: –2,7 per cento nel 2013 (pari a 4.663 richieste contro le 4.735 del 2012, anno in cui si era registrato un calo del 3,4 per cento);
    il dato desta preoccupazione soprattutto se confrontato con l'andamento crescente del numero complessivo dei depositi, che nel 2013 ha raggiunto la cifra record di 265.690 istanze presentate (+2,8 per cento rispetto al 2012);
    nonostante l'andamento negativo per numero di brevetti presentanti, l'Italia si è contraddistinta per qualità e innovazione delle proposte, registrando un +5 per cento rispetto al 2012 e un +18 per cento rispetto al 2009 per quanto concerne i brevetti concessi, segno inequivocabile ai grandi capacità, abilità e ingegno;
    sulla questione della tutela brevettuale sembra rappresentare un'opportunità l'istituzione del brevetto unitario europeo che potrebbe offrire alle imprese la possibilità di ottenere con un'unica procedura un brevetto valido per tutti i Paesi membri, abbattendo di circa l'80 per cento gli attuali costi;
    il brevetto unitario – ancora in attesa di ratifica da parte degli Stati membri – è stato oggetto di un ricorso alla Corte di giustizia da parte di Italia e Spagna (ricorso successivamente rigettato) perché ancora una volta la normativa riconosce, quali lingue ufficiali per i procedimenti di deposito dei brevetti, unicamente l'inglese, il francese e il tedesco;
    il tessuto produttivo italiano, per poter competere nel mercato interno e internazionale deve puntare sull'innovazione e sulla qualità, tutti aspetti che corrispondono a una vocazione che affonda le radici in una grande tradizione artigiana fatta di saperi e competenze di altissimo livello che devono ricevere un'adeguata tutela a livello internazionale,

impegnano il Governo:

   ad attivarsi, per quanto di competenza e nel rispetto delle norme internazionali, presso le istituzioni ed organi dell'Unione europea al fine di rimuovere quegli ostacoli in materia di tutela della proprietà intellettuale che attualmente rappresentano un limite allo sviluppo e alla competitività delle imprese italiane a livello internazionale, nonché un grave limite allo sviluppo e al pieno riconoscimento delle capacità e dell'ingegno dei ricercatori e degli inventori italiani;
   a farsi promotore, per quanto di competenza, in seno alle istituzioni ed organi dell'Unione europea di un'azione incisiva volta a superare le limitazioni derivanti dal riconoscimento di tre sole lingue europee nei procedimenti di deposito, rilascio e convalida del brevetto, ovvero individuando risorse e strumenti finanziari a carico dell'istituzione europea a copertura delle spese di traduzione;
   a farsi promotore di un processo di riordino dei procedimenti relativi al riconoscimento del brevetto europeo attraverso la previsione di una procedura chiara e definita, scandita da date certe, che si concluda entro un termine ragionevole entro il quale possa essere fissato l'eventuale contraddittorio con la commissione esaminatrice, facendo sì che, in ogni caso, le procedure prevedano che, in fase di esame dell'istanza, l'esaminatore risponda celermente, entro tre mesi, alle eccezioni sollevate dall’Applicant;
   a farsi promotore di iniziative affinché il pagamento delle tasse di mantenimento decorra dalla data di concessione del brevetto, mentre nulla dovrebbe essere dovuto durante l'iter della pratica oltre le tasse di esame e di riesame;
   ad attivarsi, per quanto di competenza, compatibilmente con gli oneri di finanza pubblica, affinché eventuali copie conformi di traduzioni asseverate in lingua inglese non debbano essere, esse stesse, in bollo qualora siano accompagnate dalla documentazione legale originaria in lingua madre;
   a promuovere, per quanto di competenza, la lingua italiana e la diffusione del plurilinguismo in generale in tutte le sedi decisionali europee al fine di realizzare una concreta parità di condizioni e trattamento tra cittadini e aziende d'Europa;
   ad attivarsi, per quanto di competenza, presso le istituzioni europee, di iniziative volte alla verifica del rispetto dei princìpi del multilinguismo, così come sanciti dai trattati internazionali;
   ad attivarsi, per quanto di competenza, presso le istituzioni europee, per un'incisiva azione volta a valorizzare nei contesti istituzionali l'uso della lingua italiana e del multilinguismo in generale.
(8-00123) «Vallascas, Battelli, Crippa, Cancelleri, Da Villa, Della Valle, Fantinati».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

brevetto europeo

istituzione dell'Unione europea

UEB