ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01424

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 903 del 22/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: NARDUOLO GIULIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/12/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 22/12/2017
CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 22/12/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01424
presentato da
NARDUOLO Giulia
testo di
Venerdì 22 dicembre 2017, seduta n. 903

   La VII Commissione,

   premesso che:

    la plusdotazione (giftedness) è una caratteristica individuale che, secondo la letteratura scientifica, si manifesta in circa il 5 per cento della popolazione (un individuo ogni 20). Il termine è usato per definire le persone che manifestano o posseggono il potenziale per mostrare un livello eccezionale di performance, se confrontate con i loro pari, in una o più delle seguenti aree: abilità generale intellettiva, specifica attitudine scolastica, pensiero creativo, leadership, arti visive e dello spettacolo, abilità motoria (Pfeiffer 2013; Worrel & Erwin 2011);

    secondo consolidati parametri di valutazione, il valore del quoziente intellettivo medio della popolazione è 100. Sotto il valore 85 si collocano le persone con deficit, tra il valore 120 e 129 si collocano gli individui ad alto potenziale cognitivo (APC), sopra il valore 130 e oltre si collocano le persone plusdotate (gifted);

    considerate le capacità e tenuto conto del potenziale che le persone gifted possono esprimere nei più svariati campi, la pludsdotazione è una caratteristica peculiare che può rappresentare una risorsa per l'individuo e per tutta la società;

    fin dalla tenera età, i bambini plusdotati sono estremamente curiosi, discutono i dettagli, manipolano le informazioni e manifestano pareri e sentimenti molto forti. Spesso faticano a socializzare con il gruppo dei loro coetanei, mentre con gli adulti si rapportano alla pari e con i più piccoli si relazionano in maniera responsabile e protettiva. Nonostante siano dotati di capacità al di sopra della media, è dimostrato che spesso si adattano a un livello di rendimento diverso dal proprio, ottenendo risultati scolastici molto al di sotto delle loro potenzialità;

   è proprio a scuola che questi bambini molto spesso non vengono riconosciuti per le loro potenzialità cognitive e vengono invece segnalati per il loro comportamento particolare: manifestano infatti irrequietezza, opposizione all'adulto, non adesione alle regole del contesto scolastico e vengono spesso diagnosticati in maniera errata come affetti da Adhd spettro autistico, dislessia e altro;

    le conseguenze della mancata individuazione dei bambini gifted possono annoverare sottorendimento e abbandono scolastico, perdita di autostima, atti di bullismo, isolamento sociale e, in alcuni casi, rischio di abuso di sostanze che danno dipendenza, con un grande costo in termini di ricaduta sociale e di spreco di capitale umano, la cui valorizzazione è, invece, una delle priorità sociali, ancorché economica dello Stato;

    il motivo per cui la plusdotazione molto spesso fatica ad essere individuata, capita, accettata, valorizzata all'interno della società è la quasi totale mancanza di conoscenza del tema ed un profondo gap culturale tuttora presente;

    in Italia manca una normativa quadro che affronti compiutamente la tematica della plusdotazione, mentre a livello europeo ed internazionale la giftedness è stata oggetto di studi ed approfondimenti scientifici di livello, arrivando anche ad essere oggetto di documenti ufficiali ed istituzionali, tra i quali possono essere citati i più significativi:

     1) nel 1994, la raccomandazione n. 1248 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa relativa all'educazione dei bambini plusdotati ha sottolineato la necessità di sviluppare il loro potenziale intellettivo attraverso strumenti e condizioni di insegnamento particolari. Secondo tale raccomandazione, i bambini gifted dovrebbero poter beneficiare di condizioni adeguate di insegnamento, capaci di sviluppare completamente le loro potenzialità, nel loro interesse e nell'interesse della società. Nessun Paese può permettersi di «sprecare» dei talenti, poiché sarebbe uno spreco di risorse umane non identificare in tempo delle potenzialità intellettuali o di altra natura, per le quali sono necessari strumenti adeguati;

     2) nel 2005, una ricerca intitolata «Gifted Education in 21 European Countries: Inyeatory. and Perspective», curata dal professor Franz J. Monks della Radbound University di Nimega (Paesi Bassi) su incarico del Ministero dell'educazione e della ricerca della Germania, passa in rassegna le modalità educative specificamente riferite agli studenti gifted messe in atto da 21 Paesi dell'Unione europea. Per quanto riguarda l'Italia, ciò che emerge è che la plusdotazione viene sostanzialmente ignorata all'interno del sistema scolastico nazionale;

     3) nel 2006, uno studio comparativo condotto da Eurydice, la rete di informazione sull'istruzione in Europa, a proposito delle misure educative a favore dell'alto potenziale nei vari Paesi europei dal titolo «Specific Educational Measures to Promote all Forms of Giftedness at School in Europe», riscontra che quasi tutti gli Stati membri hanno dato riconoscimento a questa tematica e adottato certificazioni e pratiche volte alla corretta e supportiva formazione scolastica dei soggetti APC e plusdotati (per la Francia, ad esempio si veda Circulaire n. 2007-158 du 17 octobre 2007, Circulaire n. 2009-168 du 12 novembre 2009), mentre nel contesto scolastico italiano, i bisogni dei soggetti plusdotati non vengono inclusi in percorsi di supporto specifici;

     4) nel 2013, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha espresso un parere (2013/C 76/01) sul tema «Liberare il potenziale dei bambini e dei giovani ad elevate capacità intellettive nell'Unione europea», raccomandando che la Commissione europea e gli Stati membri «adottino misure adeguate che favoriscano l'attenzione a tutti i tipi di diversità, compresi programmi intesi a valorizzare il potenziale dei bambini e dei giovani ad elevate capacità, in modo da liberare tale potenziale nei contesti più vari. Gli obiettivi di una simile azione sarebbero fra l'altro promuovere l'occupazione e l'occupabilità all'interno dell'Unione europea e, in un contesto di crisi economica, potenziare la valorizzazione delle conoscenze specializzate ed evitare l'emigrazione delle persone a elevate capacità verso altre zone del mondo»;

     5) in data 22 giugno 2016, è stata presentata al Parlamento europeo la petizione n. 0733/2016 sull'individuazione e sulla valorizzazione dei giovani talenti con l'adozione di provvedimenti giuridici a tutela dei bambini dotati. Tali misure dovrebbero affrontare: l'individuazione dei bambini di talento, con l'ausilio di criteri di classificazione, la creazione di programmi formativi studiati per i bambini dotati con la possibilità di percorsi più veloci e corsi di formazione per gli insegnanti che lavorano con questi bambini;

    sempre a livello internazionale, esistono due principali network che si occupano di giftedness: World Council for Gifted and Talented Children (WCGTC), la cui mission, da più di 40 anni, e focalizzare l'attenzione sui bambini e ragazzi plusdotati e garantire la realizzazione del loro prezioso potenziale per il loro benessere e a beneficio di tutta la società; European Council for High Ability (ECHA), organizzazione non governativa nata nel 1988 che gode dello status consultivo presso il Consiglio d'Europa e il cui obiettivo principale è promuovere lo studio e lo sviluppo del potenziale delle persone con alte capacità, la condivisione di nuove scoperte in ambito scientifico, di esperienze concrete e buone pratiche educative in merito alla tematica della plusdotazione;

    per quanto riguarda la situazione italiana, negli ultimi anni si sono registrati alcuni segnali di attenzione ed interesse nei confronti della tematica della plusdotazione, particolarmente nel contesto scolastico, stimolati soprattutto dall'intenso impegno di alcune associazioni di riferimento che hanno raccolto i bisogni delle famiglie e dei bambini/ragazzi plusdotati:

     1) nel corso del 2013 del 2014, la VII Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati ha svolto un'indagine conoscitiva in merito alle strategie per contrastare a dispersione scolastica, raccogliendo numerose testimonianze ed esperienze. Nel documento conclusivo dell'indagine, votato dalla Commissione in data 21 ottobre 2014, si legge che «I fenomeni di dispersione scolastica non riguardano però unicamente i ragazzi che presentano un livello di competenze insufficiente. Vi è anche un fenomeno opposto, forse meno visibile, ma anch'esso importante, quello degli iperdotati. Alcuni degli studenti che abbandonano la scuola, in realtà, andavano benissimo a scuola. [...] Nella scuola superiore si trovano senza strategie di studio o sfide cognitive adeguate alle loro capacità e aspettative»;

     2) con l'approvazione della legge del 13 luglio 2015, n. 107, recante «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», viene sancito che l'obiettivo primario dell'autonomia scolastica deve essere quello di «innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, [...] per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini» (articolo 1, comma 1). In questo senso, il riconoscimento della «valorizzazione del merito scolastico e dei talenti» (articolo 1, comma 29) diventa elemento cardine per approcciare gli studenti plusdotati;

    a scuola, i bambini plusdotati si differenziano dai pari anagrafici perché imparano più velocemente, precocemente e soprattutto in maniera qualitativamente differente. Individuando e accogliendo le peculiarità cognitive degli studenti plusdotati in un percorso di vera inclusione in classe basata sulla didattica di potenziamento e arricchimento, molti percorsi che potrebbero divenire deviati o devianti si possono orientare in una maniera positiva e proficua per l'individuo e la società;

    all'interno del progetto didattico inclusivo, la diversità che ogni alunno porta deve diventare una risorsa a disposizione del gruppo classe, ma allo stesso tempo deve essere riconosciuta e sostenuta nelle potenzialità e nei bisogni: il riconoscimento della plusdotazione è importante prima di tutto per dare autostima ai bambini e ragazzi gifted e, nell'ambito scolastico, per poter attivare i percorsi didattici necessari (così come previsto per altri studenti con caratteristiche particolari) come una buona pratica educativa, contemplata nei programmi, e non come qualcosa di eccezionale,

impegna il Governo:

   a coinvolgere l'Indire in una ricerca sulla didattica per plusdotazione e alto potenziale, con la partecipazione degli istituti scolastici nei quali sono già segnalati studenti con tali caratteristiche cognitive;

   a integrare il piano nazionale per la formazione in servizio dei docenti e dei dirigenti, scolastici promosso dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con linee ed attività riguardanti la tematica della plus dotazione, al fine di formare insegnanti e dirigenti alla gestione della relazione educativa con gli studenti gifted e supportare e sostenere il lavoro educativo e pedagogico sul potenziale in un'ottica di inclusione e riconoscimento della persona;

   ad assumere iniziative per prevedere un aggiornamento dei piani di studio sia dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria (classe di laurea LM-85bis) e scienze dell'educazione (classe di laurea) L-19), sia del «percorso FIT» (istituito ai sensi del decreto legislativo del 13 aprile 2017, n. 59, recante «Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione»), assicurando ai futuri insegnanti ed educatori quantomeno un primo approccio scientifico alla tematica della plusdotazione;

   ad adottare iniziative per dare la possibilità agli studenti ad alto potenziale cognitivo e plusdotati di accedere alle classi successive alla prima della scuola primaria in base al raggiungimento dei saperi e delle abilità, dunque del livello di competenze, previsti dai piani formativi degli istituti scolastici per la classe nella quale si chiede l'inclusione (senza tenere conto del vincolo dell'età);

   ad adottare iniziative volte a demanadare ai dirigenti scolastici:

    a) l'individuazione di un referente di istituto per la plusdotazione che sia formato per il ruolo che ricopre, che individui e segnali gli allievi con probabilità di e plusdotazione e che collabori con gli specialisti clinici, se necessario, e con gli insegnanti di classe dello studente certificato o ritenuto nella condizione di poterlo essere;

    b) la predisposizione di percorsi di potenziamento curricolare anche verticale per i soggetti certificati ad alto potenziale cognitivo o plusdotati facendo sì che questi percorsi vengano riconosciuti dalla certificazione del raggiungimento della competenza;

    c) la compattazione del curricolo didattico per lo studente certificato al fine di orientare quest'ultimo all'accesso alla classe adatta al livello cognitivo e di competenza dello studente stesso, in accordo con la famiglia e, se necessario, con gli specialisti clinici.
(7-01424) «Narduolo, Rampi, Carocci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione professionale

Comitato economico e sociale europeo

istituto di istruzione