Legislatura: 17Seduta di annuncio: 890 del 22/11/2017
Primo firmatario: POLIDORI CATIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/11/2017
La X Commissione,
premesso che:
sin dall'inizio della vicenda dell'Ilva la salvaguardia, il sostegno e la tutela dell'indotto erano stati annunciati come obiettivi fondamentali dell'intervento Governo;
in tal senso, nell'ambito del decreto-legge n. 1 del 2015, una delle misure adottate riguardava l'individuazione, quali prededucibili, dei crediti delle piccole e medie imprese che avrebbero svolto, sotto il regime del commissario straordinario, attività per la prestazione di beni e servizi in ambito ambientale, per la sicurezza e per la continuità degli impianti produttivi, nonché per l'attuazione dello stesso piano ambientale;
al fine di confermare il proprio rapporto con l'azienda Ilva nonché di permettere allo stabilimento siderurgico di proseguire l'attività nell'ambito dell'amministrazione straordinaria, le aziende dell'indotto e del sub-indotto Ilva del territorio tarantino hanno continuato a svolgere il proprio lavoro connesso all'attività dell'Ilva, anche in assenza di pagamento dei servizi;
la disponibilità di queste aziende si è basata sulla garanzia rappresentata proprio dalla presenza dei commissari, espressione diretta del Governo, che avrebbe dovuto fornire la certezza dei pagamenti;
si è ritenuto di continuare a lavorare per la società Ilva nel corso della fase di transizione che ha portato all'ingresso della società in amministrazione straordinaria, nonostante la forte carenza di liquidità e i ritardi nei pagamenti che hanno assunto dimensioni estremamente ampie, al punto da non permettere più a queste aziende di poter continuare l'attività;
l'Ilva, una volta commissariata, ha infatti accumulato un arretrato di diverse decine di milioni di euro solo nei confronti di alcune imprese del territorio di Taranto; debiti che sono stati iscritti nel passivo dell'Ilva e in merito ai quali non si può più contare sulla certezza del pagamento;
la situazione si è diventata insostenibile per via della decisione del giudice delegato, nell'ambito delle procedure di accertamento dello stato passivo dell'Ilva, di negare a molte aziende del sistema dell'indotto la prededucibilità dei crediti maturati, qualificando gli stessi quali semplici chirografari;
le conseguenze di questa decisione minano la possibilità di queste imprese di sopravvivere: la mancanza di liquidità comporta l'impossibilità di continuare a pagare il personale e si ripercuote, con pesanti conseguenze, sui bilanci relativi all'esercizio 2016, in considerazione del fatto che le aziende creditrici saranno obbligate a dover operare una svalutazione di tali crediti con conseguente erosione del capitale sociale, alla quale molte imprese non potranno reagire prevedendo la ricapitalizzazione;
la mancata certezza del pagamento dei crediti alle imprese dell'indotto è foriera di conseguenza negative sull'economia del territorio tarantino e sulla tenuta dei livelli occupazionali, anche per l'endemicità dello stato di crisi;
per la sopravvivenza delle aziende dell'indotto appare necessario ristabilire e assicurare la certezza dei pagamenti dei lavori che vengono svolti; l'esperienza del passato ha creato un clima di crescente preoccupazione;
a giugno 2017, dopo anni di commissariamento, si è aggiudicata lo stabilimento Ilva la Investco Italy s.r.l. il cui capitale sociale è detenuto per il 51 per cento da ArcelorMittal Italy Holding s.r.l., per il 34 per cento da ArcelorMittal s.p.a. e per il 15 per cento da Marcegaglia Carbon Steel s.p.a.;
con il subentro del nuovo acquirente è rimasta in sospeso la vicenda dei crediti pregressi e degli impegni contrattualmente in essere ma non onorati al momento del passaggio alla nuova proprietà;
rimane difficile per le aziende dell'indotto, quando non impossibile, l'accesso al fondo di garanzia di cui al decreto-legge n. 1 del 2015, articolo 2-bis;
il sistema dell'indotto non è stato in alcun modo coinvolto nei tavoli di discussione relativi al futuro dell'azienda;
il pagamento dei crediti appare imprescindibile e fondamentale per queste aziende che, altrimenti, non potranno in alcun modo proseguire la propria attività e, ove sia possibile continuarla, lo si farebbe comunque a spese dei livelli occupazionali;
è recente la notizia che nel piano industriale presentato il gruppo AM Investco Italy s.r.l. ha annunciato che le condizioni poste per il rilancio delle acciaierie prevedono solo a Taranto circa 3000 esuberi (sui 4000 mila complessivi),
impegna il Governo:
ad assumere le iniziative di competenza volte a garantire il pagamento da parte del gruppo Investco Italy SrL dei crediti maturati dall'Ilva nel corso dell'amministrazione straordinaria nei confronti delle aziende dell'indotto, nonché dei crediti correnti, e a ridurre i ritardi nel pagamento dei crediti in maturazione e futuri, assicurando il rispetto degli impegni assunti contrattualmente dal precedente acquirente;
a prevedere la partecipazione ai tavoli di contrattazione in corso tra Governo, istituzioni e sindacati in merito al futuro dei dipendenti e alla tenuta del sistema industriale collegato all'Uva anche dei rappresentanti delle aziende dell'indotto.
(7-01402) «Polidori, Labriola».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):credito industriale
politica industriale
rappresentanza del personale