ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01351

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 858 del 26/09/2017
Abbinamenti
Atto 7/01372 abbinato in data 09/11/2017
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00272
Firmatari
Primo firmatario: CRIPPA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2017
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2017
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2017
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2017
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
15/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/10/2017
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/11/2017
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 15/11/2017
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
PARERE GOVERNO 15/11/2017
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/10/2017

DISCUSSIONE IL 19/10/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/10/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/11/2017

DISCUSSIONE IL 09/11/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/11/2017

DISCUSSIONE IL 15/11/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 15/11/2017

ACCOLTO IL 15/11/2017

PARERE GOVERNO IL 15/11/2017

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 15/11/2017

CONCLUSO IL 15/11/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01351
presentato da
CRIPPA Davide
testo di
Martedì 26 settembre 2017, seduta n. 858

   La X Commissione,

   premesso che:

    l'obsolescenza programmata è nata negli Stati Uniti d'America (USA) cento anni fa: il 23 dicembre 1924 i produttori di lampadine statunitensi crearono un cartello — denominato «cartello Phoebus» con l'obiettivo concordato di limitare la durata delle lampadine a 1.000 ore. Un cartello che resistette anche — con forme di protezionismo — alla concorrenza di produttori stranieri che avrebbero potuto immettere nel mercato degli Usa lampadine molto più longeve;

    ovviamente l'accordo dei produttori di lampadine era illegittimo e fu censurato dalle autorità, ma il principio ormai era stato affermato: costruire beni destinati a rompersi in fretta rappresenta una garanzia di continuità per il mercato, con i consumatori costretti a sostituire apparecchi potenzialmente sani, ma nei quali la progettazione iniziale ha inserito un difetto pianificato. È celebre la vicenda dell’i-pad Apple, sotto accusa in Brasile per una batteria programmata per cessare di funzionare dopo appena un anno e mezzo;

    a tal proposito, il 4 luglio 2017 il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza una risoluzione con 662 voti favorevoli, 32 contrari e 2 astensioni, per impegnare la Commissione europea e gli Stati membri a condurre una strategia con misure concrete per garantire una durata maggiore dei prodotti, evitare gli sprechi e affrontare anche la questione della cosiddetta «obsolescenza programmata», cioè la costruzione ad hoc dei difetti in un dispositivo in modo che questo si rompa entro un certo periodo di tempo;

    gli eurodeputati hanno sottolineato che l'utilizzo del sistema dell'obsolescenza programmata «può essere difficile da dimostrare». Per questo è stato chiesto alla Commissione europea di istituire un sistema indipendente per monitorare eventuali illeciti;

    secondo i deputati europei l'estensione della durata dei prodotti, pur rappresentando una sfida per i produttori, può avvantaggiare le piccole e medie imprese e le aziende «che, non potendo competere sul prezzo, possono farlo sulla qualità». Tra le tutele chieste per i consumatori ci sono quella del «criterio di resistenza minima» che andrebbe fissato per ogni categoria di prodotto, ma anche una garanzia estesa nel caso che la riparazione duri più di un mese e una definizione comune di «obsolescenza programmata» con un sistema in grado di rilevarla e adeguate misure dissuasive per i produttori. Il Parlamento invita, inoltre, la Commissione a considerare «un'etichetta europea volontaria» che indichi durabilità, progettazione ecocompatibile e possibilità di modulazione dei componenti;

    un sondaggio Eurobarometro rivela che il 77 per cento dei consumatori preferirebbe poter riparare un oggetto rotto, invece di doverlo sostituire, eppure spesso la strada più facile ed economica risulta quella della sostituzione a causa degli alti costi di riparazione;

    ad oggi, invece, sono tantissimi i prodotti in commercio che, una volta rotti, non possono più essere utilizzati a causa di questo o quel pezzo che non può essere sostituito;

    la risoluzione europea propone anche incentivi che favoriscano la costruzione di prodotti durevoli e riparabili «dando la possibilità di ottenere i pezzi di ricambio essenziali a un prezzo commisurato alla natura e alla durata di vita del prodotto»;

    un altro aspetto da considerare è la trasparenza; per questo occorre che i consumatori siano consapevoli di quanto tempo durino i prodotti e come possano essere riparati. Secondo Eurobarometro, infatti più del 90 per cento degli europei crede che i prodotti debbano essere chiaramente contrassegnati per indicare la loro longevità;

    si fa presente che il gruppo M5S ha presentato una proposta di legge sul tema nella quale si prevede: il diritto del consumatore a conoscere la durata dei prodotti e dei servizi, gli obblighi generali di informazione sui prodotti e sui servizi, tra cui quello relativo alla durata, l'obbligo per i prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore, commercializzati nel territorio nazionale, di riportare chiaramente visibile e leggibile anche la durata del prodotto. Si aumenta anche la validità della garanzia legale (per difetti o vizi di conformità) di talune tipologie di prodotti per obbligare i produttori a realizzare beni con un'affidabilità minima e non soggetti — almeno nel breve e medio periodo – a deterioramenti precoci e pianificati;

    non c'è dubbio che i prodotti affidabili e durevoli offrono ai consumatori un buon rapporto costi-benefici ed evitano l'uso eccessivo delle risorse e i rifiuti; è, pertanto, importante che la durata di vita utile dei prodotti di consumo sia prolungata attraverso la progettazione, garantendo durabilità e la possibilità di riparazione, di upgrading, di smontaggio e di riciclaggio dei prodotti;

    inoltre, il calo di fiducia dei consumatori nella qualità dei prodotti pregiudica le imprese europee; la garanzia legale di 24 mesi è l'attuale soglia minima a livello di Unione europea e alcuni Stati membri hanno stabilito disposizioni che offrono una maggiore tutela per i consumatori in conformità della direttiva 1999/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo;

    bisogna rispettare il diritto dei consumatori di compiere scelte in linea con le loro diverse esigenze, aspettative e preferenze; va considerata la carenza delle informazioni fornite ai consumatori sulla durata di vita dei prodotti, mentre lo studio del Cese di marzo 2016 ha constatato un nesso positivo tra l'indicazione della durata di vita dei prodotti e il comportamento dei consumatori,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa utile, anche normativa, al fine di:

   a) prevedere il diritto del consumatore a conoscere la durata dei prodotti e dei servizi, stabilendo obblighi generali di informazione sui prodotti e sui servizi, incluso quello relativo alla durata, stabilendo che i prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore, commercializzati nel territorio nazionale, riportino, chiaramente visibile e leggibile anche la durata del prodotto;

   b) elevare il periodo di garanzia dei prodotti da due a cinque anni dalla data di consegna per gli elettrodomestici e i beni di piccole dimensioni ed entro il termine di dieci anni dalla data di consegna per gli elettrodomestici e i beni di grandi dimensioni, incentivando, in caso di ricorrente mancata conformità o di un periodo di riparazione superiore a un mese, l'estensione della garanzia per un periodo equivalente al tempo necessario per la riparazione;

   c) garantire e agevolare misure che rendano l'opzione della riparazione attraente per il consumatore;

   d) stabilire che i produttori forniscano manuali di manutenzione e indicazioni per la riparazione al momento dell'acquisto, in particolare nel caso dei prodotti le cui manutenzioni e riparazioni siano importanti, al fine di aumentare la possibilità di allungare la durata di vita del prodotto;

   e) garantire la possibilità di utilizzare sostituti di pari qualità e prestazioni per le parti originali, ai fini della riparazione di tutti i prodotti in conformità con la normativa applicabile;

   f) prevedere che il produttore o, in sua mancanza, l'importatore di un bene di consumo sia tenuto a garantire in favore dei compratori un adeguato servizio tecnico per i beni di consumo che fabbrica o importa, nonché la fornitura di pezzi di ricambio per un periodo minimo di cinque anni a decorrere dalla data di cessazione della produzione del bene;

   g) sostenere le autorità locali, le imprese e le associazioni nel condurre campagne di sensibilizzazione dei consumatori sull'aumento della durata di vita dei prodotti, in particolare fornendo informazioni e consigli per la manutenzione, la riparazione e il reimpiego;

   h) informare i consumatori circa prodotti difettosi fin da subito e non riparabili, se del caso attraverso lo sviluppo di piattaforme di notifica per i consumatori.
(7-01351) «Crippa, Della Valle, Vallascas, Fantinati, Da Villa, Cancelleri».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

durata di un prodotto

informazione del consumatore

protezione del consumatore