ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01345

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 854 del 20/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 20/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/09/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01345
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 20 settembre 2017, seduta n. 854

   L'VIII Commissione,

   premesso che:

    decine di milioni di metri cubi d'acqua sono stati sottratti in Sardegna alla vera agricoltura per foraggiare il business delle energie rinnovabili;

    si tratta di migliaia di ettari di colture di mais le cui produzioni finiscono direttamente nei biodigestori per la produzione di energia;

    la superficie totale coltivata ai fini della produzione di colture per i biodigestori in Sardegna è stimata in circa 6.570 ettari;

    considerando che, ai fini di una produzione per biodigestori, si cerca di fare due cicli, ecco che la superficie in termini strettamente legati all'uso dell'acqua tenderebbe quasi ad aumentare del doppio (mais a 90 giorni);

    in linea di principio se per 1200 ettari occorrerebbero circa 10 milioni di metri cubi di acqua, per 6.570 ne occorreranno 54,7 milioni per ciclo colturale;

    se un imprenditore per il biodigestore dovesse fare due cicli, automaticamente si raddoppierebbero la superficie e la quantità d'acqua;

    non tutti fanno due cicli, ma è un evento di cui bisogna sempre tenere conto;

    diversi biodigestori sono gestiti dalla soc. Fri-el già coinvolta nella gestione di altre partite energetico ambientali ad elevato incentivo pubblico;

    negli ultimi tre anni nella sola Nurra (Sassari) è stranamente raddoppiata la produzione di mais;

    il risultato è davanti agli occhi di tutti: nella Nurra non c'è più acqua per allevamenti e agricoltura produttiva;

    il circuito è perverso: si usano terreni e risorse irrigue per produrre mais che esce dalla catena agroalimentare per finire nel circuito energetico, anch'esso foraggiato da incentivi di ogni genere;

    una morsa sempre più grave in tutta l'isola, ma che ha la punta avanzata nella grave crisi idrica della Nurra;

    l'agricoltura muore sotto il peso della siccità e nel frattempo proliferano i biodigestori funzionali alla produzione di energia elettrica attraverso le biomasse prodotte dai terreni agricoli irrigati a piene mani dall'acqua che doveva essere destinata all'agricoltura funzionale alla filiera agroalimentare. Il dramma che vive la Nurra fa emergere un vero e proprio sistema delle biomasse totalmente illegale, visto che vi è una chiarissima sovrapposizione di incentivi agricoli ed energetici che stanno mettendo l'agricoltura sotto un ricatto infinito che genera un vero e proprio nodo scorsoio per l'intero sistema produttivo agricolo-zootecnico;

    da qualche anno a questa parte, con la punta dell’icerberg in questa stagione irrigua, si è indiscriminatamente visto il proliferare dei biodigestori ai fini della produzione di energia elettrica da biomassa;

    al biodigestore, come peraltro già da tempo stabilito dallo stesso assessorato all'industria, poteva e doveva essere conferito soltanto il materiale di scarto delle produzioni agricole salvando, dunque, il prodotto commercializzabile ed inoltrabile alla filiera agroalimentare;

    dalla fine del 2013, contestualmente all'avvio della messa in esercizio dei biodigestori nel territorio sardo, nei consorzi di bonifica dove sono presenti biodigestori, si è registrato l'aumento delle richieste di mais di quasi il 50 per cento e, novità assoluta, l'irrigazione ex novo degli eucalipto come piante forestali;

    al mais, in alcuni casi, si riesce a far fare un doppio ciclo colturale se impiantato alla fine di aprile, mentre, l'eucalipto viene semplicemente tagliato ogni 13 anni se si intende portarlo a produrre anche legna, altrimenti molti meno anni se lo si vuole utilizzare solo o anche come biomassa;

    l'effetto è devastante, come facile intuire: da un lato, si ha un drenaggio dalla filiera agroalimentare della pannocchia di mais che nella fase di mietitura non viene salvata ma triturata assieme al resto della pianta creando anche deficit di mais nel mercato sardo, pur avendo, dalla comunità europea, i contributi per un prodotto che sarebbe dovuto finire nel mercato agroalimentare e non dentro una «batteria», dall'altro, si ha un incremento esponenziale dei milioni di metri cubi di acqua che questa coltura necessita (per ogni ettaro di mais mediamente si assorbono 8.000 metri cubi di acqua, se i cicli annui sono due, si raddoppia per arrivare a 16.000 metri cubi d'acqua all'anno). Se si ipotizzasse che, nella sola Nurra, l'incremento delle richieste di mais siano addebitabili all'uso come biomassa, si avrebbe annualmente un consumo di 6,4 milioni di metri cubi fermo restando che nessuno può garantire che non vengano prenotate anche parte delle produzioni tradizionali, al fine di garantire un afflusso costante al biodigestore (quindi una percentuale degli altri 4 milioni di metri cubi consumati);

    le colture forestali, invece, hanno bisogno solitamente di poca acqua che, nel computo generale, comunque è un numero da non sottovalutare;

    gli ettari nella sola Nurra sono annualmente circa 250/300 ed assorbono altri 750.000 metri cubi d'acqua;

    gran parte di queste piantagioni di eucalipto sono in capo ad una società spagnola che ha fatto richiesta, ottenendola, di risorsa idrica;

    nella sola Nurra ci sono attivi 4 biodigestori;

    il caso del mais è una parte ma anche altre colture possono essere destinate ai biodigestori e pertanto drenate dalla filiera agroalimentare;

    attualmente nella sola Nurra, sono previsti assorbimenti irrigui per circa 10 milioni di metri cubi, per la sola coltura del mais e 750.000 per le forestali;

    i Ministeri competenti e la regione, ad avviso del firmatario del presente atto, stanno ignorando questa gravissima realtà che rischia davvero di mettere sotto ricatto tutto il sistema agricolo trasformando il sistema produttivo sardo in un campo di produzione di biomasse, diventando ostaggio di questo sistema, cancellando il sistema agricolo e agevolando le speculazioni nell’import di mangimi e prodotti agroalimentari;

   si sta attentando in modo grave al sistema agricolo della Sardegna,

impegna il Governo

a predisporre iniziative, per quanto di competenza, per bloccare subito questo vortice devastante sia per l'uso delle risorse idriche che per l'agricoltura e l'allevamento saranno vittime sacrificali di affari «pseudo energetici» funzionali ad incentivi e business.
(7-01345) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione d'energia

produzione agricola

prodotto agricolo