ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01307

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 830 del 10/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 10/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
KRONBICHLER FLORIAN ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 10/07/2017
FORMISANO ANIELLO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 10/07/2017
NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 10/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01307
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo di
Lunedì 10 luglio 2017, seduta n. 830

   La VIII Commissione,
   premesso che:
    l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) è stato istituito dall'articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, come convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. All'atto della sua istituzione all'Ispra sono state attribuite le risorse finanziarie, strumentali e di personale dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) e dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM);
    l'Ispra è un ente pubblico di ricerca vigilato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e costituisce il principale ente pubblico di riferimento per le tematiche ambientali nel nostro Paese e svolge anche attività di ricerca funzionale all'implementazione dei numerosi compiti attribuitigli per legge, garantendo supporto tecnico-scientifico alle istituzioni. Si tratta di un ente cosiddetto strumentale alle azioni del Ministero in tema di politiche ambientali;
    dalla sua istituzione, nel corso del tempo, all'Ispra sono state assegnate numerose e delicate funzioni e competenze in aggiunta a quelle originariamente previste per legge; ad un aumento dei compiti attribuiti non è conseguito un incremento delle risorse finanziarie assegnate;
    la legge n. 132 del 2016 ha istituito il sistema nazionale a rete per la protezione ambientale (Snpa) al fine di assicurare omogeneità ed efficacia all'azione di controllo pubblico delle qualità dell'ambiente e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica. All'interno di questo nuovo sistema, all'Ispra è stato attribuito, come confermato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in risposta al question time (n. 3-03128) svolto alla Camera dei deputati il 5 luglio 2017, un fondamentale ruolo di coordinamento tecnico. La stessa legge ha però previsto una clausola di invarianza finanziaria, stabilendo dunque che le nuove funzioni attribuite ad Ispra dovessero essere svolte senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
    l'aumento crescente di funzioni e la riduzione progressiva di risorse del contributo ordinario, operata nel corso degli anni, hanno condotto l'Ispra in una situazione di grave difficoltà sia dal punto di vista finanziario che occupazionale. Il contributo ordinario da parte dello Stato è stato ridotto di 13 milioni di euro per esigenze di contenimento della spesa, i fondi esterni si sono ridotti del 43 per cento e l'ente registra un disavanzo di bilancio di 6,3 milioni di euro. Anche il personale ha registrato una forte contrazione di unità passando, sempre nel corso degli anni, da 1.650 unità a 1.200. A questa situazione di grave difficoltà che, come dichiarato dallo stesso direttore generale dell'Ispra Stefano Laporta, rischia nel giro di pochi mesi di paralizzare l'attività dell'ente, si aggiunge la drammatica situazione di numerose unità di personale precario di lungo corso che, seppure alle dipendenze dell'Ispra dal 2010, dal mese di luglio sono state costrette ad interrompere la propria attività;
   l'articolo 20 del decreto legislativo n. 75 del 2017, di recentissima entrata in vigore, autorizza le pubbliche amministrazioni a stabilizzare il personale precario. Il personale precario dell'Ispra rientra pienamente nei parametri individuati dalla suddetta norma per procedere alla stabilizzazione. Nonostante ciò alla stabilizzazione di questo personale, che costituisce un patrimonio imprescindibile per l'ente, alla luce della esperienza tecnica maturata nello svolgimento delle proprie funzioni, non si è proceduto per assenza di risorse finanziarie disponibili, che nel caso specifico non eccederebbero i seicentomila euro;
   la mancata stabilizzazione di questo personale e la scarsità di risorse destinate all'Ispra in via ordinaria, a fronte delle competenze e delle funzioni attribuite, rischiano seriamente di impedire da parte dell'ente lo svolgimento materiale di importanti funzioni di controllo quali, ad esempio, i controlli dei grandi impianti industriali, come l'Ilva di Taranto, gli adempimenti del protocollo di Kyoto e degli accordi di Parigi, le attività nelle zone terremotate e dello studio del territorio (cartografia geologica e naturalistica, studio e difesa della biodiversità), i controlli e le valutazioni ambientali (rifiuti, istruttorie, valutazione di impatto ambientale, valutazione ambientale strategica, piattaforme off-shore), le certificazioni di qualità ambientale Emas e Ecolabel, la gestione delle emergenze ambientali, l'accertamento del danno ambientale, la supervisione agli interventi di ripristino dei fondali dell'Isola del Giglio colpiti dal naufragio della Costa Concordia, i monitoraggi (qualità dell'aria e delle acque marino-costiere), le attività di laboratorio, con il rischio di esporre al collasso lo stesso sistema nazionale di protezione ambientale,

impegna il Governo:

   al fine di garantire la piena funzionalità dell'Ispra, anche alla luce delle nuove funzioni attribuite nell'ambito del Snpa, ad assumere iniziative per prevedere lo stanziamento delle risorse necessarie nel disegno di legge di bilancio per il 2018;
   ad assumere iniziative affinché le agenzie ambientali possano svolgere efficacemente i compiti istituzionali ad esse assegnati e fornire una risposta più adeguata all'aumento della domanda di controllo ambientale, a tal fine prevedendo anche un piano di stabilizzazione del personale precario in applicazione dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 75 del 2017;
   ad adottare ogni ulteriore iniziativa di competenza finalizzata a potenziare e rendere più efficiente il sistema nazionale a rete per la protezione ambientale, individuando le soluzioni che consentano di salvaguardare il patrimonio di esperienza e di conoscenza tecnica dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
(7-01307) «Zaratti, Kronbichler, Formisano, Nicchi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

disastro naturale

ente pubblico