ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01279

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 809 del 06/06/2017
Abbinamenti
Atto 7/01310 abbinato in data 20/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 06/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 06/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/09/2017
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/09/2017
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/09/2017

DISCUSSIONE IL 20/09/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/09/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01279
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 6 giugno 2017, seduta n. 809

   L'XI Commissione,
   premesso che:
    la cosiddetta ottava salvaguardia in materia di deroghe ai requisiti previdenziali introdotti dalla nota «legge Fornero» di cui alla legge di stabilità per l'anno 2017 (legge n. 232 del 2016), oltre a non aver garantito una soluzione definitiva alla questione esodati, ha destinato ad altri impieghi le risorse del fondo appositamente istituito con la legge n. 228 del 2012, articolo 1, comma 235, a favore delle categorie di soggetti «non più lavoratori attivi» come definiti dall'articolo 24 comma 14, del decreto-legge n. 201 del 2011 convertito dalla legge n. 214 del 2011;
    conseguenza di questo provvedimento è l'esclusione e la discriminazione di ex lavoratori e lavoratrici legittimati alla tutela e il cui status è stato riconfermato dai vari ispettorati del lavoro territoriali, che alle istanze presentate per accedere alla salvaguardia hanno riscontrato: «Le verifiche di rito e la documentazione allegata confermano i requisiti necessari per i benefici previsti dall'articolo 1, comma 214, della legge 11 dicembre 2016, n. 232»;
    in particolare, sarebbero state escluse dalla salvaguardia, pur avendone diritto, un gruppo di donne esodate cosiddette «postali», della cui categoria non vi è ancora una quantificazione certa sebbene vi siano tutti gli strumenti per individuarla; al riguardo, sarà compito delle istituzioni appurarla attraverso i dati in possesso dell'INPS e, ad ogni modo, vi è già una stima che si aggira attorno alle 40 unità;
    in data antecedente il 15 luglio 2011, le esodate in questione avrebbero sottoscritto con Poste Italiane spa accordi di incentivo all'esodo, facendo affidamento alla normativa vigente alla data degli accordi che prevedeva il raggiungimento del diritto previdenziale al compimento dei 60 anni;
    le dimissioni delle ex postali non sarebbero avvenute per atto unilaterale, ma sarebbero state la conseguenza del piano industriale di Poste Italiane, finalizzato ad una riduzione dei costi e attuato attraverso due differenti tipologie di accordi: una denominata «progetto Mix» che prevedeva l'assunzione di un figlio con contratto a tempo indeterminato e la contestuale risoluzione del rapporto di lavoro del genitore, l'altra, con accordo all'esodo, incentivato con una somma monetaria, appena sufficiente a soddisfare il minimo vitale e rapportata all'arco temporale intercorrente tra la risoluzione e la maturazione del requisito anagrafico per accedere all'assegno pensionistico. In relazione a quest'ultima tipologia di uscita dal lavoro, il verbale di conciliazione in sede sindacale è stato preceduto dal verbale di accordo con il dettaglio dell'incentivazione;
    l'esigua contribuzione, per alcune di tali esodate, persino inferiore ai 30 anni, è sufficiente per l'accesso alla pensione di vecchiaia ma non consente loro di aderire al regime sperimentale di opzione donna, né consentirà di accedere alla cosiddetta APE Socia in caso di sua proroga;
    nessun ammortizzatore sociale ha fatto seguito all'esodo e, fatta eccezione per occasionali prestazioni lavorative, la prospettiva di inserimento nel mercato del lavoro per queste persone è nulla. Alcune esodate riescono a trovare occupazioni saltuarie con forme contrattuali spesso al limite della legalità;
    la violazione del diritto alla pensione è secondo i firmatari del presente atto, un evento grave e ingiusto per tutte le categorie di esodati;
    a ciò si aggiunge la discriminazione che hanno dovuto subire alcune categorie come quella in questione anche rispetto a coloro che sono stati salvaguardati. Si pensi, inoltre, che tale situazione pesa drammaticamente su tutto il nucleo familiare, soprattutto, laddove i figli studenti e/o disoccupati non avendo potuto neppure beneficiare del «progetto Mix» attuato da Poste Italiane restano a carico, non potendo dare il loro contributo per alleviare il disagio economico;
    pertanto, la costrizione ad attendere anni per poter raggiungere il diritto alla pensione emargina queste donne esodate, cagionando loro gravi danni anche psicologici;
    la peculiarità degli accordi ha ridotto tale categoria in «stato di bisogno» e non è possibile attendere il trascorrere degli anni per il raggiungimento del diritto previdenziale. È necessario un intervento a tutela di queste persone potendo, tra l'altro, fare ricorso ai fondi che residueranno dall'ottava salvaguardia;
    con la legge di bilancio sono state previste un numero massimo di domande accoglibili. Sono 30.700 i lavoratori interessati, suddivisi come segue:
     11 mila lavoratori destinatari dell'indennità di mobilità ordinaria o dello speciale trattamento edile;
     10.400 lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione IVS entro il 4 dicembre 2011;
     7.800 lavoratori cessati dal servizio con o senza accordi con il datore di lavoro;
     700 lavoratori che hanno fruito del congedo straordinario per l'assistenza ai disabili;
     800 lavoratori il cui contratto a tempo determinato è cessato entro il 2011;
    il primo monitoraggio effettuato dall'INPS evidenzia la disponibilità di posti che residuano dall'ottava in generale e dalla tipologia dei cessati in particolare e rende possibile riservare parte di questi alla categoria delle esodate postali il cui stato di bisogno richiede una tutela specifica,

impegna il Governo

ad adottare idonee e urgenti iniziative normative per salvaguardare le esodate postali intervenendo anche sul pregiudicante meccanismo degli incrementi anagrafici e dell'aspettativa di vita.
(7-01279) «Rizzetto, Nastri».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

congedo straordinario

politica industriale

pensionato