Legislatura: 17Seduta di annuncio: 764 del 22/03/2017
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/03/2017
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 23/03/2017 RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE INTERVENTO GOVERNO 23/03/2017 CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI) PARERE GOVERNO 23/03/2017 CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/03/2017
DISCUSSIONE IL 23/03/2017
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/03/2017
ACCOLTO IL 23/03/2017
PARERE GOVERNO IL 23/03/2017
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 23/03/2017
CONCLUSO IL 23/03/2017
La XIII Commissione,
premesso che:
i dati sulla quota di risorse comunitarie spese per gli interventi del programma di sviluppo rurale 2014-2020, calcolati a fine 2016, pongono l'Italia in penultima posizione, con appena il 6,2 per cento dei fondi erogati ai beneficiari, contro una media europea complessiva del 14,2 per cento;
è quanto risulta da un'inchiesta pubblicata da L'Informatore Agrario n. 10 del 2017, segno che il sistema italiano di applicazione della politica di sviluppo rurale funziona male, arrecando un grave danno agli agricoltori;
mille agricoltori hanno partecipato alla speciale inchiesta/sondaggio del principale periodico dell'agricoltura italiana ed hanno confermato il triste primato dell'agricoltura italiana;
il sondaggio «Cosa pensi della Pac ?» de L'Informatore agrario prevedeva tre semplici domande agli agricoltori italiani: «Quali sono i principali difetti della Pac ? I pagamenti diretti sono indispensabili, utili, inutili o insufficienti ? Quali sono i principali difetti dello sviluppo rurale ?»;
alla prima domanda, più della metà delle risposte, il 51,5 per cento evidenzia la troppa burocrazia, il 28,4 per cento ritiene che ci siano vincoli troppo restrittivi per accedere ai finanziamenti;
il risultato del sondaggio, che ha coinvolto oltre 1.000 tra agricoltori e tecnici, parla chiaro: la burocrazia è il principale difetto della Politica agricola comune (Pac) ma anche le misure dei programmi di sviluppo rurale non ne escono bene: il 18,7 per cento degli agricoltori ha risposto che l'informazione sul funzionamento della Pac è scarsa. Decisamente bassa (l'1,8 per cento) è la percentuale di cui ritiene che la Pac non abbia difetti e che vada bene così com’è;
la seconda domanda richiedeva di esprimere un giudizio sull'utilità e l'efficacia dei pagamenti diretti: il 47,7 per cento degli agricoltori giudica i pagamenti diretti indispensabili; il 28,4 per cento ritiene che i pagamenti forniti siano insufficienti; il 20,36 per cento li considera utili, mentre solo il 3,9 per cento convinto che siano inutili;
la politica di sviluppo rurale ottiene risultati negativi anche peggiori rispetto alle prime due domande: la maggioranza relativa degli utenti, il 48 per cento, è concorde nell'affermare che l'impedimento maggiore per lo sviluppo rurale sia, ancora una volta, l'eccessiva burocrazia. A breve distanza, con il 35 per cento, si piazza la risposta di chi ritiene che lo sviluppo rurale contenga misure inadeguate alle necessità della propria azienda. Il 15,7 per cento pensa che ci sia un ritardo eccessivo nei pagamenti e il restante 1,4 per cento convinto che lo sviluppo rurale vada bene così com’è stato strutturato;
da quello che si può dedurre, dai risultati del sondaggio, l'eccessiva burocrazia della Pac è un problema comune per qualunque categoria rurale: guardando nel dettaglio delle risposte di cerealicoltori, ortofrutticoltori, allevatori, viticoltori e tecnici-consulenti, infatti, la percentuale di questa risposta oscilla tra il 45 e il 57 per cento. Discorso simile per quanto concerne i pagamenti diretti, che in tutti i casi sono considerati a maggioranza indispensabili da tutte le categorie, a parte i viticoltori che li considerano indispensabili e utili allo stesso livello (27 per cento);
per quello che riguarda le politiche di sviluppo rurale, invece, l'inadeguatezza delle misure rispetto alla propria realtà aziendale è un problema soprattutto per i cerealicoltori, che assegnano a questa risposta un valore simile a quello dell'eccessiva burocrazia. Per gli addetti alla zootecnia, invece, la burocrazia dei programmi di sviluppo rurale batte anche l'inadeguatezza delle misure (il 51 per cento delle risposte contro il 30 per cento);
sebbene che per tutti, agricoltori compresi, gli aiuti non sono mai abbastanza, quando l'insoddisfazione riguarda 1 agricoltore su 2, come emerge dal sondaggio, qualcosa che non funziona c’è davvero. La percezione che il mondo agricolo ha della nostra struttura burocratica è che essa sia complicata e lenta, come dimostra anche la percentuale troppo bassa della spesa delle risorse del programma di sviluppo rurale del nostro Paese; ed in molte regioni questa è, inoltre, accompagnata anche da una troppo bassa efficienza d'impiego di queste risorse pubbliche,
impegna il Governo
ad assumere idonee iniziative normative e regolamentari, affinché le risorse comunitarie vengano spese con maggiore efficacia ed efficienza.
(7-01224) «Catanoso, Russo».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sviluppo rurale
politica agricola comune
sondaggio