ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01187

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 744 del 17/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: VENITTELLI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
DI GIOIA LELLO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
FALCONE GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2017
BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 01/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/03/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01187
presentato da
VENITTELLI Laura
testo presentato
Venerdì 17 febbraio 2017
modificato
Mercoledì 1 marzo 2017, seduta n. 751

   Le Commissioni XI e XIII,
   premesso che:
    la pesca italiana versa in una crisi che appare irreversibile se si considera che, negli ultimi trent'anni, su 8 mila chilometri di coste, le imbarcazioni sono diminuite del 33 per cento, i rimanenti 12 mila scafi hanno un'età media di 34 anni e si sono persi 18 mila posti in un settore che dà, oggi, lavoro direttamente a 27 mila persone, senza considerare l'indotto;
    la gestione di risorse naturali, quali le specie ittiche, favorisce la concentrazione delle attività in poche imprese di pesca, possedute da pochi soggetti; una situazione, questa, che sta progressivamente distruggendo quella straordinaria rete di imprese diffuse, su cui si è retta la pesca in Italia, dal secondo dopoguerra ad oggi, assicurando lavoro e reddito agli addetti del settore e in genere alle comunità e ai territori in cui operavano;
    le cause di questa crisi si fondano sulla concorrenza di mari lontani e delle barche croate, albanesi, nordafricane, che hanno innescato un crollo delle quotazioni del pesce, mettendo fuori mercato i pescatori italiani anche a causa degli alti costi delle loro attività;
    il pescatore italiano è stritolato dalle quotazioni del pesce importato e dai costi ben più alti di quelli dei pescatori egiziani, libici e tunisini;
    a ciò si aggiunga quella che i presentatori del presente atto giudicano, «la gabbia» delle regole imposte dall'Unione europea, quali i vincoli sulle misure delle vongole e taglia minima e attrezzi di cattura o l'obbligo di tenuta a bordo del «libro del pescato»;
    inoltre, il sistema delle quote per la caccia al tonno rosso, prodotto ad altissima redditività, è fortemente squilibrato e richiede un intervento urgente per rivedere la ripartizione delle quote tra i diversi settori interessati;
    ai problemi della concorrenza e di un consumo sempre meno consapevole, si aggiungono disposizioni legislative che si rivelano, secondo i presentatori del presente atto, irragionevoli e che è necessario modificare, come l'introduzione di sempre più pesanti sanzioni e di complessi e stringenti strumenti di controllo sull'attività esercitata che, nel loro insieme, penalizzano in modo inaccettabile un settore economico costituito da imprenditori che fanno e danno lavoro e che, insieme all'indotto, sviluppano un volume d'affari, che un Paese in difficoltà economica come l'Italia non si può permettere di mortificare ulteriormente;
    tutte queste restrizioni ricadono anche sulle attività commerciali; le sanzioni accessorie si applicano anche a pescherie e ristoranti per i quali, in taluni casi, è prevista la chiusura a tempo dell'esercizio, tanto che, per non incorrere in sanzioni, tali esercizi preferiscono acquistare pescato proveniente dall'estero;
    a tali problemi, si aggiunge il fatto che i sistemi di controllo applicati alle imprese della pesca (Blue Box – Ais – Giornale di bordo elettronico) e di verifica sull'attività di pesca (rigetti in mare del pesce sottomisura), pur essendo un forte deterrente all'esercizio della pesca illegale, richiedono una cura e una puntualità nella gestione, più adatta ai grandi motopescherecci che operano nell'oceano Atlantico e nei mari del Nord Europa, che alle imbarcazioni più diffuse nel nostro Paese, non grandi, prive di spazi e comodità a bordo, composte da equipaggi modesti (in media 2/4 persone), che operano in aree di pesca, dal punto di vista morfologico, completamente diverse rispetto ai grandi mari europei;
    la minore dimensione delle imprese italiane della pesca fa sì che esse siano molto esposte al rischio di penalizzazione, per aver commesso infrazioni, il più delle volte determinate dalla impossibilità di evitarle, piuttosto che dalla volontà di commetterle;
    il clima difficile che si sta creando tra gli operatori richiede il ripristino di un dialogo costruttivo tra istituzioni e mondo della pesca, costituito dalle imprese e dalle associazioni di rappresentanza del settore, anche per ridiscutere normative che non tengono conto delle specificità del settore come l'articolo 39 della legge n. 154 del 2016 che, pur depenalizzando le infrazioni previste per la cattura sottomisura di una serie di specie ittiche, ha introdotto sanzioni amministrative che, all'atto pratico, risultano per i presentatori del presente atto sproporzionate ed eccessivamente punitive anche perché sganciate dall'elemento psicologico,

impegnano il Governo:

   ad assumere iniziative affinché sia accelerata l'erogazione dei trattamenti di cassa integrazione in deroga per il settore pesca riferiti al 2016, anche per gli armatori imbarcati, superando le difficoltà riscontrate da alcune sedi locali dell'Inps;
   ad assumere iniziative per modificare la legge 28 luglio 2016, n. 154, in materia di sanzioni e di sistemi di controllo, adattandoli alle peculiari dimensioni delle imprese nazionali;
   ad assumere iniziative per ripristinare la Commissione consultiva centrale per la pesca e l'acquacoltura presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, coinvolgendo le associazioni rappresentative delle imprese di pesca.
(7-01187) «Venittelli, Arlotti, Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Carra, Cova, Cuomo, Dal Moro, Di Gioia, Falcone, Fiorio, Lavagno, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Zanin, Paola Boldrini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria della pesca

dimensioni dell'impresa

pesca marittima