ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01177

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 735 del 03/02/2017
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00247
Firmatari
Primo firmatario: SBROLLINI DANIELA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELLI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2017
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2017
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2017
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2017
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 05/07/2017
BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2017
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2017
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
06/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/07/2017
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/07/2017
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 06/07/2017
FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/07/2017
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/07/2017
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/07/2017
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 06/07/2017
FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/07/2017

DISCUSSIONE IL 04/07/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/07/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/07/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/07/2017

DISCUSSIONE IL 06/07/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/07/2017

ACCOLTO IL 06/07/2017

PARERE GOVERNO IL 06/07/2017

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 06/07/2017

CONCLUSO IL 06/07/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01177
presentato da
SBROLLINI Daniela
testo presentato
Venerdì 3 febbraio 2017
modificato
Giovedì 6 luglio 2017, seduta n. 828

   La XII Commissione,
   premesso che:
    il concetto di salute è un elemento imprescindibile per il benessere di una società. Tale concetto non si riferisce alla sopravvivenza fisica od all'assenza di malattia, ma comprende gli aspetti psicologici, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale. Il dibattito politico dovrà assumere la definizione del ruolo delle città tra i propri principali focus, considerando, in primo luogo la stima secondo la quale, nei prossimi decenni la popolazione urbana rappresenterà il 70 per cento della popolazione globale. Inoltre, i dati riguardanti la tassonomia evidenziano la tendenza ad un forte incremento delle classi di età più elevate, in linea con l'aumento della aspettativa di vita, fenomeno che determina la necessità di una rivisitazione dei meccanismi di welfare. L'invecchiamento della popolazione, e la conseguente cronicizzazione delle patologie pongono il problema della sempre più complessa sostenibilità dei sistemi di welfare e sanitari. Lo stesso fenomeno migratorio pone una sfida importante alla tendenza all'inurbamento, laddove il mantenimento di reti istituzionali e solidali deve allungarsi nel territorio contermine alla città, in maniera da contenere le diseguaglianze sociali, fisiologiche, nelle urbanizzazioni non governate;
    nel 2007 per la prima volta nella storia, la popolazione mondiale che vive nelle città ha superato il 50 per cento e questa percentuale è in crescita, come dicono le stime del WHO. Nel 2030, 6 persone su 10 vivranno nei grandi agglomerati urbani, ma questa è una stima che se proiettata nel futuro porta a considerare che nel 2050 il numero di abitanti dei grandi contesti urbani sarà intorno al 70 per cento;
    una tendenza che, di fatto, negli ultimi 50 anni sta cambiando il volto del pianeta e che va valutata in tutta la sua complessità;
    il termine «Healthy City», infatti, così come coniato dall'Organizzazione mondiale della sanità, descrive l'idea di una città conscia dell'importanza della salute come bene collettivo, capace di stimolare e porre in essere politiche chiare per tutelare e migliorare la rete di relazioni tra i cittadini, sostituendo una forma assistenziale di welfare, con un welfare generativo e partecipativo che si pone alla base di un nuovo patto sociale;
    è alle amministrazioni locali e regionali che spetta proporsi come garanti di una sanità equa, divenendo ideatrici di un nuovo paradigma di governance collaborativa dove istituzioni, imprese, organizzazioni della società civile e cittadini possano contribuire alla progettazione di un assetto urbano condiviso, equo ed armonico;
    partendo dalla configurazione attuale delle città, si deve costruire una nuova cultura delle relazioni istituzionali ed affrontare il fenomeno di inurbamento dei prossimi anni con criteri che, pur se adeguati a background locali diversi tra di loro, abbiano come obiettivo comune l'implementazione di strumenti di partecipazione, di responsabilità e di governance, assunti – ad ogni livello – come valore della città/comunità che si lega ad un futuro di salubrità ed armonizzazione;
    in tema di sanità l'Unione europea, con il terzo programma 2014-2020, promuove la salute, incoraggia ambienti favorevoli e stili di vita sani, tenendo conto del principio «la salute in tutte le politiche», facilita l'accesso a un'assistenza sanitaria migliore e più sicura per i cittadini dell'Unione;
    la salute pubblica nelle città è una priorità fondamentale delle politiche mondiali, europee e nazionali, come sancito dal WHO, dalla commissione NAT del Parlamento europeo e dal Ministero della salute e dall'Associazione Nazionale dei comuni d'Italia-ANCI, il tutto ribadito attraverso innumerevoli atti di programmazione;
    la Delegazione italiana del Comitato delle regioni dell'Unione europea, con parere unanime, ha presentato una proposta d'iniziativa parlamentare a livello europeo, attraverso la quale è stato avviato lo scorso 2 febbraio l’iter parlamentare a livello europeo; attraverso tale proposta si dovrebbero incoraggiare misure per l'attuazione di politiche sulla promozione della salute e dei corretti stili di vita nelle città, ponendo l'attenzione ai determinanti di salute per una crescita delle città intelligente, sostenibile ed inclusiva;
    una modernizzazione della politica nazionale ed europea, in materia di salute, nel contesto socioeconomico in evoluzione deve mirare a una pianificazione per affrontare le sfide future delle città;
    bisogna dedicare una particolare attenzione agli investimenti sostenibili, all'innovazione, alla responsabilizzazione dei cittadini, alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie attraverso un'analisi dei determinanti sociali, economici e ambientali e dei fattori di rischio che hanno un impatto sulla salute;
    il Governo e le città dovrebbero porre al centro del proprio parere le sfide dello sviluppo dei sistemi urbani anche attraverso il principio di salute come bene comune;
    si rende necessario identificare strategie di azione per rendere consapevoli governi, regioni, città e cittadini dell'importanza della promozione della salute nei contesti urbani, guardando alla sempre maggiore urbanizzazione in termini nuovi, affrontando il carico di onerosità che le malattie croniche portano con sé, immaginando un nuovo modello di welfare urbano che inevitabilmente inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibilità delle città, ma che non può che essere affrontato attraverso un maggiore coordinamento istituzionale delle politiche;
    questa trasformazione, inevitabilmente, richiede una comprensione e un'analisi attenta dello scenario futuro all'interno del quale declinare le politiche per un progressivo miglioramento, in un quadro di welfare state, della soggettività del welfare locale, per favorirne la trasformazione in un welfare generativo, e di partecipazione e progettazione, condivise;
    l'Italia oggi può essere in prima linea nello studio di queste dinamiche correlate alla salute derivanti dell'urbanizzazione se Governo, sindaci, università, aziende sanitarie ed esperti sapranno interagire attraverso forme virtuose e multidisciplinari e non virtuali, settoriali e individualistiche, evitando la logica dei «silos», cioè la mancanza di collaborazione e scambio fra le varie istituzioni coinvolte,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per la promozione della salute dei cittadini studiando e monitorando i determinanti della salute specifici del proprio contesto urbano e facendo leva sui punti di forza delle città e riducendo drasticamente i rischi per la salute e prevedendo modalità di coinvolgimento attivo dei cittadini e forme di partenariato pubblico – privato per la realizzazione di politiche che mettano al centro la salute come diritto;
   ad assumere iniziative per assicurare un alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all'informazione sanitaria (Health Literacy) per tutti i cittadini, aumentando il loro grado di autoconsapevolezza attraverso percorsi formativi a livello regionale o locale indirizzati agli operatori sanitari e alle associazioni dei pazienti e attraverso modalità di comunicazione con il sistema sanitario, agevolate dalle potenzialità offerte dalle tecnologie digitali;
   ad assumere iniziative per inserire l'educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano;
   ad incoraggiare stili di vita sani nei luoghi di lavoro, rafforzando il sistema di incentivi rivolto alle imprese socialmente responsabili che investono in sicurezza e prevenzione e introducendo strumenti atti al controllo del rispetto delle norme sulla sicurezza all'interno dei luoghi di lavoro, soprattutto relativamente alle caratteristiche degli ambienti;
   a promuovere una cultura e un'educazione alimentare appropriate attraverso programmi dietetici mirati (menu scolastici e/o aziendali appropriati) ed eventi divulgativi sul territorio, prevenendo l'innalzarsi dei tassi di obesità e generando un risparmio di risorse sanitarie e sociali;
   ad assumere iniziative per ampliare e migliorare l'accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, secondo il principio dello «sport di cittadinanza», favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani, migliorando l'inclusione nelle città delle persone anziane e favorendone un invecchiamento attivo come previsto già nel 2012, anno europeo dell'invecchiamento attivo;
   ad assumere iniziative per sviluppare politiche di trasporto urbano, anche locale, orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare;
   ad adottare iniziative per promuovere l'adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili, rappresentando queste ultime il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano oggi;
   a considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio quale priorità per l'inclusione sociale nel contesto urbano, adottando politiche tese a migliorare le condizioni sociali, economiche ed ambientali dei quartieri disagiati, sia con interventi «mean-tested», sia con interventi volti a migliorare il contesto urbano di riferimento, facendo sì che ogni città si allinei agli standard più elevati di accessibilità e fruibilità dei servizi urbani per persone disabili, adeguando le infrastrutture sanitarie, la viabilità, l'accesso a servizi pubblici di qualsiasi tipo, promuovendo la loro partecipazione anche nelle attività sportive e ricreativa adottando politiche di prevenzione e inserimento socio-sanitario per le popolazioni di migranti;
   a studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini, attraverso una forte alleanza con comuni, università, aziende sanitarie, centri di ricerca, industria e professionisti volta a: creare cabine di regia per lo studio e il monitoraggio dell'impatto dei determinanti della salute nel contesto urbano; promuovere partnership multi-stakeholder per dare vita a politiche urbane migliorative; dare vita a una conferenza permanente delle aziende ospedaliere delle aree metropolitane e delle strutture sanitarie territoriali che mettano in atto piani d'azione (piani obiettivo) di erogazione di servizi sanitari attraverso forme di accesso innovative mirate alla cronicità ed alla protezione sul territorio dei soggetti portatori di patologie croniche ingravescenti.
(7-01177) «Sbrollini, Gelli, Lenzi, Carnevali, Capone, D'Incecco, Paola Boldrini, Miotto, Amato».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione delle malattie

promozione commerciale

invecchiamento demografico