ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01171

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 733 del 31/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: ANTEZZA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
DI GIOIA LELLO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
FALCONE GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2017
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/02/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
ILLUSTRAZIONE 14/02/2017
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/02/2017
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 14/02/2017
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/02/2017

DISCUSSIONE IL 14/02/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/02/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01171
presentato da
ANTEZZA Maria
testo presentato
Martedì 31 gennaio 2017
modificato
Giovedì 9 febbraio 2017, seduta n. 739

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    l'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il Centro-Sud ha provocato danni ingenti alle aziende ortofrutticole e zootecniche, neve e gelo hanno decimato interi raccolti di ortaggi invernali e di legumi e compromesso gli agrumeti, le viti sono crollate sotto il peso della neve, sono a rischio le semine, le coltivazioni in serra, le primizie primaverili e gli alberi da frutto, che attualmente sono in fase di germinazione;
    il territorio italiano, in particolare quello dell'Appennino, colpito dal terremoto, dal gelo e dalla neve, mostra in questi giorni tutta la sua fragilità, rivelando quanto sia a rischio l'antica civiltà italiana, quanto sia facile cancellare la bellezza dei borghi, la sapienza agricola e pastorale e la storia di intere comunità;
    fondamento di questa civiltà è l'economia agricola, con le sue produzioni alimentari note in tutto il mondo, presidio del territorio, anche dopo i terremoti ed in presenza di eventi meteorologici eccezionalmente avversi, come è accaduto in questi giorni quando allevatori e contadini non hanno abbandonato i loro terreni e i loro animali, pagando un tributo altissimo;
    la Coldiretti stima che a causa dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi che ne conseguono, l'agricoltura italiana abbia perso più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali;
    dalle alluvioni, che allagano migliaia di ettari di terreno con inondazioni di serre e allevamenti, raccolti distrutti e coltivazioni perdute, compromettendo la viabilità e l'accesso alle aziende agricole, fino ai fenomeni estremi di questi giorni, le condizioni per fare agricoltura ed allevamento in un tempo di grandi trasformazioni climatiche sono velocemente mutate;
    il modello di sviluppo che ha caratterizzato il nostro Paese non è certo estraneo a questi fenomeni, dalla cementificazione del territorio, all'abbandono del 15 per cento delle campagne, che ha fatto perdere negli ultimi venti anni, 2,15 milioni di ettari di terra coltivata;
    è stato calcolato che ogni giorno, in Italia sparisce terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) e quella disponibile non riesce più ad assorbire adeguatamente la pioggia, come conseguenza oltre 7 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni che riguardano ben l'88 per cento dei comuni sull'intero territorio nazionale;
    una prima stima dei danni ammonterebbe ad almeno 300 milioni di euro se si considerano anche le perdite commerciali dovute alle difficoltà di consegna del latte e degli altri prodotti che si sono salvati dal gelo;
    in Basilicata sono centinaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, alle fragole e alle serre, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine, ma gravi danni si sono anche verificati agli agrumeti che hanno ceduto sotto il peso della neve; soprattutto lungo la fascia jonica dove ci sono le verdure e gli ortaggi invernali in campo, come piselli e carciofi bruciati dal gelo e seri danni alle serre, in alcuni casi distrutte;
    in Calabria la neve e il gelo e le piogge torrenziali hanno distrutto centinaia di ettari di frutta pronta per la raccolta, in particolare agrumi e clementine, e si teme per la filiera del bergamotto oltre che per gli ortaggi quali zucchine, cipolle, finocchi, piselli e fave; le bassissime temperature hanno distrutto anche le coltivazioni in serra che hanno subito un forte aumento dei costi di riscaldamento, ma anche l'allevamento al pascolo registra disagi per la mancanza di foraggio;
    in Molise interi campi di ortaggi sono gelati facendo registrare forti perdite, serre e capannoni sono crollati sotto il peso della neve e decine di quintali di latte andati perduti a causa del mancato ritiro dovuto alla difficile percorribilità delle strade;
    in Puglia si registra l'azzeramento della produzione di clementine tardive, con un ammontare pari a circa 30 milioni di euro per i danni sugli agrumi, distrutti dalle gelate; una prima stima del danno accertato nelle campagne è superiore ai 110 milioni di euro, il freddo ha fatto, inoltre, crollare del 30 per cento la produzione di latte; in difficoltà anche il comparto della floricoltura in provincia di Lecce dove molti impianti sono rimasti senza energia elettrica, rendendo le serre buie, e il freddo sta danneggiando le piante di lilium, ranuncoli e tulipani;
    le gelate hanno colpito pesantemente in Sardegna le coltivazioni di carciofo spinoso, che gode della denominazione d'origine protetta (Dop), con il danneggiamento di circa il 60 per cento del raccolto;
    in Sicilia alla drammatica situazione delle produzioni orticole, si aggiunge la speculazione sul costo del foraggio soprattutto nelle aree interne: una balla di fieno che costava 2 euro, ora arriva a 6 euro, un prezzo che aumenta ulteriormente con i costi del trasporto;
    l'ondata di gelo ha colpito con una violenza particolare le zone del Lazio a spiccata vocazione agricola distruggendo produzioni specializzate come i broccoletti da Anguillara e riducendo i volumi di finocchi, carciofi e cavoli;
    gravi difficoltà per le produzioni orticole sono segnalate anche in Abruzzo, dove al maltempo si sommano i problemi di viabilità che ostacolano la consegna delle produzioni che si sono salvate;
    nelle Marche i problemi maggiori si segnalano alle coltivazioni di finocchi, con cali di produzione che in molti casi sono pari al 100 per cento, ma la situazione è simile anche per cicorie, rape e insalata scarola, lattughe e piante di carciofo; ad aggravare i danni del gelo sulla fascia costiera adriatica e sulle colline vicino al mare, è stato il vento carico di salsedine, che ha contribuito a bruciare gli ortaggi e le gemme degli alberi da frutto; le violente raffiche di vento hanno causato anche la rottura dei rami delle piante di pesco, susine e mele;
    anche in Campania si registrano danni alle coltivazioni e alle produzione di pregio, specie lungo la fascia costiera, che hanno irrimediabilmente compromesso eccellenze conosciute in tutto il mondo come il Pomodorino del Piennolo e il San Marzano, i vigneti dove si produce il «Lacryma Christi» e le produzioni ortofrutticole prossime alla raccolta;
    secondo l'Ismea, la situazione sul mercato degli ortaggi si fa sempre più critica, il bilancio della scorsa settimana rivela, alla prima fase di scambio, rincari a due cifre per un'ampia gamma di ortaggi, con aumenti medi dei prezzi base settimanale del 29 per cento per i cavolfiori, del 33 per cento per le lattughe e del 50 per cento per i finocchi. Forti rincari, sempre rispetto alla prima settimana di gennaio, si registrano per le produzioni di serra. L'Ismea rileva, al riguardo, incrementi di prezzo del 36 per cento per le zucchine, del 17 per cento per i pomodori e del 20 per cento per i peperoni (+13 per cento, per le melanzane);
    la tendenza all'aumento, sulla base delle prime indicazioni raccolte dall'Ismea, sta proseguendo anche in questi giorni, in un contesto mercantile caratterizzato da una forte carenza d'offerta e da un crollo degli arrivi dall'estero, soprattutto dalla Spagna, dove gli eventi climatici (in particolare le basse temperature) hanno causato ingenti danni alle coltivazioni, mentre i contributi del Nord Africa, prevalentemente del Marocco, non sono invece sufficienti a compensare gli attuali squilibri del mercato;
    una particolare attenzione deve essere riservata al comparto zootecnico, già in ginocchio dopo il sisma che ha colpito il Centro Italia, che è stato nuovamente messo a dura prova dal gelo; centinaia sono gli animali morti a causa del freddo, le cui carcasse non riescono ad essere smaltite, a causa delle strade rese impraticabili dalla neve, con i conseguenti rischi igienico sanitari;
    mancano ancora gli stalli provvisori per gli animali, molti dei quali ammalati ed esposti alle basse temperature a causa dell'inagibilità degli abituali ricoveri; innumerevoli sono le segnalazioni di stalle, serre, magazzini, case rurali e strutture crollate o rovinate per il peso della neve;
    la mancanza di elettricità, il congelamento delle condotte idriche degli impianti di mungitura e l'impossibilità di consegnare i prodotti, hanno in pochi giorni provocato perdite al comparto del latte del 35 per cento;
    per effetto del maltempo è scesa fino al 50 per cento la produzione di latte negli allevamenti delle aree terremotate e colpite dal gelo, si registra anche un forte aumento degli aborti per lo stress termico cui sono sottoposti gli animali che, in grande maggioranza, non possono essere ospitati nelle strutture di protezione previste per affrontare l'emergenza;
    il crollo della produzione del latte oltre alle difficoltà dovute agli spostamenti, si deve anche al congelamento degli impianti di mungitura e di abbeveraggio;
    si prende atto con favore della circostanza che il commissario europeo per l'agricoltura Hogan ha annunciato che le misure disposte a favore delle aziende agricole del Centro Italia danneggiate dal terremoto potranno avere anche effetti positivi sulle aziende agricole che hanno subito danni per l'ondata di maltempo che si è abbattuta nel Paese, attraverso l'aumento dall'85 al 100 per cento della percentuale di pagamenti anticipati per alcune misure di sviluppo rurale ed il rinvio da marzo a giugno 2017 del termine per la presentazione delle relazioni sui controlli relativi ad alcune misure. In tal modo, potranno essere attivate immediatamente le domande di modifica dei piani di sviluppo rurale al fine di includere il ripristino del potenziale agricolo e forestale danneggiato dal terremoto e dal maltempo;
    per le calamità in agricoltura a livello nazionale opera il fondo di solidarietà nazionale (FSN) di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, il quale ha l'obiettivo di promuovere principalmente interventi di prevenzione per far fronte ai danni alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali agricole, agli impianti produttivi ed alle infrastrutture agricole, nelle zone colpite da calamità naturali o eventi eccezionali, alle condizioni e modalità previste dalle disposizioni comunitarie vigenti in materia di aiuti di Stato, entro i limiti delle risorse disponibili sul Fondo stesso;
    il fondo è in particolare destinato ad interventi di incentivo alla stipula di contratti assicurativi (interventi ex ante, disciplinati dall'articolo 2) e – per i rischi non inseriti nel piano assicurativo agricolo annuale – ad interventi di ripristino delle infrastrutture connesse all'attività agricola: interventi compensativi-indennizzatori o ex post, (articolo 1, comma 3, lettera b)), nonché interventi di bonifica;
    si ricorda che l'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, convertito, con modificazioni dalla legge 2 luglio 2015, n. 91, in deroga alla disciplina del fondo sopra delineata, ha disposto che nei territori colpiti dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità nel corso dell'anno 2014 e fino alla data di entrata in vigore del decreto stesso, le imprese agricole danneggiate da eventi alluvionali che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi potessero comunque accedere agli interventi compensativi del fondo per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva;
    i primi dati evidenziano che gran parte dei danni subiti dalle aziende agricole riguardano le produzioni e le strutture aziendali assicurabili ai sensi del piano assicurativo agricolo 2017 che, in quanto non assicurate, sarebbero escluse, dalle agevolazioni previste dal decreto legislativo n. 102 del 2004;
    inoltre, poiché i predetti danni non sempre raggiungono la percentuale del 30 per cento della produzione lorda vendibile, secondo quanto richiesto dall'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo n. 102 del 2004, alcune aziende agricole non avrebbero diritto ad accedere alle agevolazioni di cui all'articolo 5 medesimo,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per incrementare la dotazione finanziaria del fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, destinata agli interventi compensativi, alla luce della eccezionale portata dell'evento calamitoso che ha interessato il Centro-Sud, favorendo l'accesso ai predetti interventi da parte delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità del mese di gennaio 2017, sulla base di una veloce quantificazione e di una prima stima dei danni, anticipandone il ristoro;
   ad assumere iniziative per prevedere per le imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità del mese di gennaio 2017:
    a) l'accesso agli interventi per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, anche con riferimento alle aziende agricole che hanno subito danni a colture, produzioni e strutture aziendali assicurabili, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi, prevedendo la deroga già introdotta con l'articolo 5, comma 1, del decreto-legge n. 51 del 2015;
    b) la deroga al requisito di accesso ai benefici fissato dall'articolo 5 del decreto legislativo n. 102 del 2004, in modo da consentire alle aziende che hanno subito danni in percentuale inferiore al 30 per cento della produzione lorda vendibile (PLV), di accedere agli interventi compensativi; ovvero a prevedere che la percentuale del 30 per cento della (PLV) sia riferita alla singola coltura e non all'intera produzione dell'azienda;
    c) la proroga delle rate delle operazioni di credito agrario di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, e successive modificazioni, senza il pagamento degli interessi;
    d) l'esonero totale per gli anni 2017 e 2018 dai contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli professionali e degli operai a tempo determinato ed indeterminato;
   ad assumere iniziative per prevedere un tavolo tecnico con le regioni per ottimizzare i tempi di riconoscimento dello stato di calamità, modificare il decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 e introdurre procedure amministrative semplificate;
   ad effettuare controlli a tappeto nei mercati generali per assicurare la protezione delle produzioni agricole made in Italy dalla contraffazione dell'origine dei prodotti;
   ad assumere iniziative affinché la proposta contenuta nel pacchetto di proposte di regolamento della Commissione europea (cosiddetto regolamento « omnibus» sulla revisione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020) di abbassare la soglia per i fondi di stabilizzazione dei redditi, oltre la quale scatta la possibilità di compensazione, sia estesa anche alle altre tipologie di risk management e, in particolare, alle assicurazioni, che sono attualmente lo strumento di copertura dei rischi più diffuso tra gli agricoltori europei, favorendo il ricorso a formule assicurative di tipo parametrico, maggiormente collegate non solo alle vicende produttive ma anche a quelle climatiche e di mercato.
(7-01171) «Antezza, Oliverio, Sani, Venittelli, Mongiello, Luciano Agostini, Capozzolo, Carra, Cova, Dal Moro, Di Gioia, Falcone, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Tentori, Terrosi, Zanin, Vico».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

coltura orticola

industria casearia