ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01167

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 727 del 20/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Data firma: 20/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALTIERI TRIFONE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 20/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01167
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo di
Venerdì 20 gennaio 2017, seduta n. 727

   La VII Commissione,
   premesso che:
    il problema della violenza nei programmi televisivi è da lungo tempo al centro di dibattiti e di studi su larga scala in molti Paesi del mondo. Fin dalla fine degli anni ottanta la Comunità europea, con la direttiva «Televisione senza frontiere» ha affrontato il tema della tutela dei minori in relazione alla pubblicità e ai programmi televisivi, di qualsiasi genere, invitando gli Stati membri ad adottare tutte le misure atte a garantire che le trasmissioni non contenessero programmi in grado di nuocere allo sviluppo fisico, mentale, e morale dei minorenni;
    l'Unione europea ha sempre riconosciuto nella protezione dei minori da contenuti nocivi per il loro sviluppo psichico e morale un interesse pubblico fondamentale, nel cui rispetto può e deve esplicarsi il diritto alla libertà di espressione;
    in questi decenni l'attenzione e la sensibilità nei confronti delle fasce di pubblico più debole e più giovane è, indubbiamente, notevolmente cresciuta, traducendosi sia in provvedimenti di legge, sia in una fitta rete di interventi normativi a carattere deontologico (dal testo unico sui servizi media audiovisivi e radiofonici al codice di autoregolamentazione «Media e Minori»);
    in particolare, la fascia di età dai 5 ai 12 anni risulta essere quella più esposta all'apprendimento per imitazione dei modelli osservati, considerando che fino all'adolescenza i ragazzi difficilmente distinguono nettamente tra finzione e realtà;
    soprattutto, in questi ultimi anni, nelle televisioni generaliste si stanno diffondendo, al di fuori degli spazi di informazione classici costituiti dai telegiornali, numerose trasmissioni televisive di intrattenimento che, sui canali sia privati che del servizio pubblico, trattano a tutte le ore del giorno e della notte vicende efferate di cronaca nera;
    in questo quadro, i sistemi di tutela dei minori adottati paiono poco efficaci e facilmente aggirabili, a cominciare dal rispetto delle fasce orarie volte ad impedire alle emittenti televisive di trasmettere programmi non idonei ai minori;
    per quanto attiene ai programmi di informazione, le imprese televisive si sono impegnate a non diffondere dalle 7,00 alle 22,30 sequenze crude o brutali o scene che possano creare nei minori turbamento o forme imitative e notizie che possano nuocere all'integrità dei minori se non – quando si presentino esigenze di straordinario valore sociale e informativo – dandone preavviso;
    il decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, all'articolo 6, comma 3, ha disposto la proroga dal 29 gennaio al 29 aprile 2017 del termine massimo di vigenza dell'attuale rapporto concessorio con la RAI relativo al servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, nelle more dell'entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che affiderà nuovamente la concessione;
    il contratto di servizio è strumento fondamentale per definire le linee del servizio pubblico, all'interno del quale sono esplicitate le tematiche fondamentali e caratterizzanti la «mission» della concessionaria radio-televisiva in materia di diversità culturale, minoranze etniche, integrazione, coesione e l'inclusione sociale, rappresentazione della figura femminile e delle pari opportunità, della tutela dei minori, dell'infanzia e delle fasce deboli e di informazione obiettiva ed equamente bilanciata,

impegna il Governo:

   a segnalare e ad affrontare, nell'ambito del rinnovo del contratto di servizio con la Rai Radio televisione italiana, la problematica evidenziata, al fine di contemperare le esigenze di una corretta ed ampia informazione con la tutela dei minori, dell'infanzia e delle fasce più deboli dei telespettatori, consolidando e rafforzando uno degli aspetti caratterizzanti le peculiarità del servizio pubblico;
   a promuovere tavoli di confronto con i diversi attori coinvolti (produttori, broadcaster, professionisti della comunicazione) sia pubblici che privati, volti ad una verifica dell'efficacia dei sistemi di tutela delle fasce più deboli oggi in essere, nell'ambito del consolidato modello della coregolamentazione;
   a predisporre anche ulteriori e più idonei strumenti normativi di controllo e sanzionatori.
(7-01167) «Vezzali, Altieri».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rischio sanitario

televisione

protezione dell'infanzia