ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01146

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 708 del 23/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: VICO LUDOVICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2016
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2016
BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2016
TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2016
CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01146
presentato da
VICO Ludovico
testo di
Mercoledì 23 novembre 2016, seduta n. 708

   La X Commissione,
   premesso che:
    le economie europee vivono una difficile fase di transizione, che mette a dura prova la capacità dei relativi sistemi produttivi di fronteggiare la concorrenza particolarmente agguerrita delle cosiddette economie emergenti che si avvalgono di evidenti vantaggi in termini di più bassi costi di produzione e di minori vincoli ambientali;
    alle difficoltà connesse all'accelerazione della concorrenza a livello globale e agli impegni connessi all'aggiornamento e dei processi produttivi propri delle economie mature, quali sono quelle europee, si aggiungono gli effetti derivanti dalla crisi economico finanziaria che, esplosa tra il 2007 e 2008, in molti Paesi europei non è ancora definitivamente superata anche per l'impossibilità di porre in essere programmi di sostegno pubblico, stanti i vincoli derivanti dalle regole di bilancio applicate in particolare ai Paesi dell'area euro;
    il complesso di questi fattori incide in termini particolarmente rilevanti su alcuni comparti che mantengono tuttavia un ruolo strategico irrinunciabile per le prospettive di crescita delle economie europee tra i quali, nell'ambito del settore manufatturiero nel suo complesso, il comparto siderurgico in particolare;
    la Commissione europea ha da tempo preannunciato una serie di iniziative volte a favorire la rinascita industriale dell'Unione europea in modo da invertire il declino dell'incidenza dell'industria in Europa e di riportare la quota di reddito derivante dalle attività manufatturiere dal 15 per cento al 20 per cento del prodotto interno lordo;
    allo stesso tempo, la Commissione europea ha individuato alcuni obiettivi prioritari da perseguire per fronteggiare la dilagante concorrenza cinese, tra cui il rafforzamento degli strumenti di difesa commerciale contro le pratiche sleali e lo snellimento delle procedure per l'adozione di misure antidumping;
    per quanto concerne in particolare il comparto siderurgico, la quota di mercato dell'Unione europea come produttore di acciaio risulta in costante discesa e si colloca attualmente intorno al 10 per cento del totale mentre quella cinese supera il 50 per cento. La contrazione del settore ha determinato la perdita di circa 40 mila posti di lavoro. A fronte di tale drammatica situazione, la Commissione europea ha delineato un piano d'azione che mira ad aumentare il valore aggiunto delle attività siderurgiche puntando sull'innovazione per distinguersi dai concorrenti e accrescere la competitività;
    tra le altre cose, la Commissione europea prospettava la possibilità di destinare quota parte dei proventi del sistema ETS (scambio delle quote di emissioni), attualmente oggetto di una proposta di modifica della stessa Commissione, per finanziare l'adozione di tecnologie innovative nelle industrie ad alta intensità energetica;
    sull'attribuzione alla Cina dello status di economia di mercato, oggetto di controverse interpretazioni, la Commissione europea sta procedendo a una approfondita valutazione delle diverse implicazioni, mentre il Parlamento europeo si è pronunciato con una risoluzione approvata nel mese di maggio 2016 scorso mese di maggio 2016 affermando, a larghissima maggioranza, che finché la Cina non avrà soddisfatto tutti i criteri previsti, le sue esportazioni dovranno continuare ad essere trattate con una metodologia non standard;
    sulla concessione alla Cina dello status di economia di mercato altri partner, tra cui in particolare gli Stati Uniti, stanno maturando un giudizio fortemente critico basato sulla attenta considerazione dei rischi che possono derivarne per i produttori nazionali;
    a livello europeo, resta controverso l'atteggiamento da assumere per quanto concerne la cosiddetta regola del dazio inferiore – in base alla quale la Commissione europea può istituire dazi e un livello inferiore al margine di dumping se tale livello è sufficiente a eliminare il pregiudizio arrecato all'industria europea – che alcuni Paesi vorrebbero incomprensibilmente mantenere mentre l'Italia, insieme ad altri partner, tra cui la Polonia e la Francia, vorrebbe disapplicare, come prospettato dalla stessa Commissione europea;
    il Consiglio europeo del 20-21 ottobre 2016 si è concluso in termini non pienamente soddisfacenti su questi aspetti, per l'ambiguità delle posizioni assunte. Nelle conclusioni approvate, si sostiene, infatti, che l'Unione europea è impegnata a promuovere una politica commerciale che sappia cogliere i benefici dei mercati aperti, ferma restando la necessità della difesa e della promozione degli standard europei per quanto concerne le norme sociali, ambientali, di tutela dei consumatori proprie dell'Unione europea;
    allo stesso tempo il Consiglio ha ribadito la necessità di contrastare in modo efficiente e vigoroso le pratiche commerciali sleali, auspicando un accordo equilibrato sull'aggiornamento degli strumenti di difesa commerciale entro la fine del 2016, senza tuttavia pronunciarsi sulla regola del dazio inferiore,

impegna il Governo:

   ad assumere, nel prosieguo dei negoziati in ambito europeo e in tutte le sedi negoziali, sia formali che informali, una posizione netta e inequivoca:
    a) per evitare il rischio di pervenire a decisioni suscettibili di comportare gravi pregiudizi per la competitività dell'industria europea, e in particolare di quelle del comparto siderurgico, in particolare evitando possibili accelerazioni nella procedura per la concessione alla Cina dello status di economia di mercato fino a che non saranno attentamente valutate tutte le implicazioni sulle imprese europee;
    b) per tradurre sul piano concreto gli obiettivi previsti dal programma di rinascita industriale, e in particolare dal piano d'azione per una siderurgia competitiva e sostenibile in modo da promuovere una ripresa del comparto, contrastando la dilagante concorrenza cinese, anche utilizzando quota parte dei proventi del sistema ETS per il finanziamento di investimenti per l'innovazione e l'aggiornamento degli impianti siderurgici;
    c) per rafforzare l'efficacia delle misure di difesa commerciale, in particolare rinunciando in via definitiva alla regola del dazio inferiore.
(7-01146) «Vico, Benamati, Arlotti, Bargero, Taranto, Camani».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

norme giuridiche sulla concorrenza

disputa commerciale