ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01081

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 670 del 12/09/2016
Abbinamenti
Atto 7/01141 abbinato in data 14/02/2017
Atto 7/01190 abbinato in data 28/02/2017
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00223
Firmatari
Primo firmatario: ZANIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
FALCONE GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 12/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
22/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/10/2016
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/10/2016
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/02/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/03/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 22/03/2017
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/03/2017
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/10/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/10/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/02/2017

DISCUSSIONE IL 14/02/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/02/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/02/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/02/2017

DISCUSSIONE IL 08/03/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/03/2017

DISCUSSIONE IL 22/03/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 22/03/2017

ACCOLTO IL 22/03/2017

PARERE GOVERNO IL 22/03/2017

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 22/03/2017

CONCLUSO IL 22/03/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01081
presentato da
ZANIN Giorgio
testo di
Lunedì 12 settembre 2016, seduta n. 670

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    in Italia la patata costituisce la produzione orticola più diffusa e importante dopo il pomodoro, con circa 50.000 pataticoltori, un investimento di circa 55/60.000 ettari, una produzione di circa 1,5/1,6 milioni di tonnellate, una produzione lorda vendibile di circa 700/800 milioni di euro per le patate da consumo e circa 100 milioni di euro per le patate da industria;
    la diffusione della coltivazione in tutte le regioni d'Italia consente la raccolta e la disponibilità per il consumo di prodotto fresco per circa 9 mesi l'anno, mentre nel resto d'Europa la raccolta si esaurisce in due mesi;
    la coltivazione ha un elevato costo di produzione, oltre 8.000,00 euro ad ettaro, che in Sicilia raggiunge 10-11.000 euro, per il costo del seme, la preparazione del terreno, nuove tecniche di irrigazione per ridurre il consumo idrico: la patata una coltivazione efficiente e sostenibile rispetto ad altre che necessitano di maggiori apporti idrici e per l'elevata professionalità e specializzazione dei pataticoltori che applicano tecniche agronomiche e di prodotto con un elevato tasso di innovazione, che consente una segmentazione dell'offerta tra il mercato fresco e quello della trasformazione industriale;
    il consumo di patate in Italia si attesta intorno a 2,2/2,3 milioni di tonnellate all'anno, soddisfatto oltre che con la produzione nazionale, con un'importazione di circa 700.000 tonnellate di patate da consumo fresco è di circa 150.000 tonnellate di patate destinate all'industria, a prezzi molto variabili da un anno all'altro, in relazione agli investimenti effettuati nei Paesi fornitori; la dipendenza dalle importazioni può influire, spesso negativamente, sulla capacità di programmazione degli operatori nazionali, con prezzi all'origine più bassi per i coltivatori;
    il settore della patata, fino alla riforma della politica agricola comune (regolamento dell'Unione europea 1308/2013), è stato l'unico comparto produttivo non regolamentato da una specifica organizzazione comune di mercato, e quindi non ha beneficiato di alcun sostegno comunitario; per evitare crisi di mercato gli Stati membri sono intervenuti con aiuti nazionali; in Italia, fin dal 1988, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha utilizzato risorse nazionali per avviare due interventi strategici per il mercato della patata;
    l'accordo interprofessionale per le patate destinate alla trasformazione industriale e lo stoccaggio privato per il prodotto, destinato al mercato del fresco, utile a dilazionare l'immissione del prodotto sul mercato; questi due interventi hanno consentito di diversificare gli investimenti nel corso degli anni e di mantenere in equilibrio il mercato, salvaguardando il reddito degli operatori del settore;
    in particolare, l'accordo interprofessionale per l'industria, concordato e sottoscritto dalle parti con continuità dal 1988 fino al 2015, ha permesso di aumentare il rifornimento delle industrie con patate italiane da 47.000 tonnellate fino a 200.000 tonnellate nel 2011; la riduzione delle importazioni dall'estero ha determinato un notevole risparmio per la nostra bilancia commerciale, oltre ad un significativo incremento di reddito per i pataticoltori italiani; la crescita del settore ha permesso di specializzare alcune aree del Paese verso una pataticoltura da industria (Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo, Calabria), limitando le importazioni ai periodi di minore produzione nazionale (gennaio-marzo);
    tutto ciò è stato possibile con interventi mediamente di 6 milioni di euro l'anno, che rappresentavano appena lo 0,8 per cento della produzione lorda vendibile del settore stimata in 1 miliardo di euro; con il regolamento del Consiglio dell'Unione europea n. 1182/2007, di riforma del settore ortofrutticolo, fu deciso che gli interventi nazionali dovevano cessare al 31 dicembre 2011;
    a partire dal 2012 la patata non ha pertanto più beneficiato di alcun aiuto pubblico con l'eccezione del 2014 dove, utilizzando l'ultimo anno di applicazione dell'articolo 68 del regolamento dell'Unione europea n. 73/2009, è stato possibile aiutare il comparto con circa 3 milioni di euro destinati a sostenere la trasformazione industriale e la denominazione di origine protetta e indicazione geografica protette della patata;
    la coltivazione della patata ha dato un rilevante contributo socio-economico a tutte le regioni italiane, in particolare alle regioni meridionali e alle aree marginali e di montagna, dove la pataticoltura garantisce il mantenimento del tessuto economico e dell'occupazione; diventa pertanto strategico salvaguardare questa specificità, minacciata dall'assenza di una strategia di intervento a favore del settore;
    una politica forte a favore della pataticoltura italiana può consentire la diffusione della coltura nelle aree interne e di montagna, dove maggiore è il rischio di abbandono delle terre, permettendo così la crescita e il rilancio dei territori e delle economie locali,

impegna il Governo:

   ad attivare urgentemente le azioni previste dal piano nazionale per il settore pataticolo finanziato sin dal 2012 con circa 3 milioni di euro, in particolare nelle seguenti aree di intervento:
    a) lotta alle principali problematiche fitosanitarie della patata (elateridi, tignola della patata, epitrix specie di nuova introduzione, nematodi a cisti); fisiopatie (maculatura ferruginea);
    b) sviluppo di uno specifico progetto di ricerca genetica della patata e verifica dei risultati attraverso la realizzazione di campi sperimentali;
    c) azioni specifiche per la tracciabilità dell'origine della patata con l'impiego della tecnica degli isotopi;
    d) avvio di un programma di informazione al consumatore in materia di sicurezza alimentare;
   a proporre, in occasione della riforma di medio termine della politica agricola comune, l'inserimento della patata nella lista dei prodotti che possono beneficiare di aiuti accoppiati sulla base dell'articolo 52 del regolamento dell'Unione europea n. 1307/2013, così come già previsto dall'articolo 68 del regolamento dell'Unione europea n. 73/2009;
   ad assumere iniziative per rafforzare i rapporti di filiera attraverso il riconoscimento di A.O.P. nazionali previste dal regolamento dell'Unione europea n. 1308/2013;
   a costituire un osservatorio economico nazionale della patata che, attraverso l'analisi degli andamenti produttivi in Europa e in Italia, sia in grado di fornire agli operatori del settore utili elementi per definire al meglio le strategie commerciali.
(7-01081) «Zanin, Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Carra, Cova, Cuomo, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Sani, Taricco, Terrosi, Venittelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

regolamento CE

prodotto agricolo

ristrutturazione industriale