Legislatura: 17Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Atto numero: 8/00206
Primo firmatario: ZANIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016 LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016 GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016 BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016 SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016 ROSSI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016 BOLOGNESI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016 MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2016
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 08/09/2016 ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 08/09/2016 ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO GAROFANI FRANCESCO SAVERIO PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 14/09/2016 ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2016 ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO DICHIARAZIONE VOTO 14/09/2016 DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2016 BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE INTERVENTO GOVERNO 14/09/2016 ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) INTERVENTO PARLAMENTARE 12/10/2016 ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE PARERE GOVERNO 12/10/2016 ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/07/2016
DISCUSSIONE IL 08/09/2016
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/09/2016
IN PARTE ACCOLTO IL 14/09/2016
PARERE GOVERNO IL 14/09/2016
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 14/09/2016
DISCUSSIONE IL 14/09/2016
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/09/2016
DISCUSSIONE IL 12/10/2016
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 12/10/2016
ACCOLTO IL 12/10/2016
PARERE GOVERNO IL 12/10/2016
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 12/10/2016
CONCLUSO IL 12/10/2016
La IV Commissione,
premesso che:
il patrimonio demaniale del Ministero della difesa comprende una vastissima tipologia di siti ed infrastrutture, sparsi su tutto il territorio nazionale, ed è costituito da immobili quali depositi, case e, forti e arsenali, unità abitative e aree verdi;
la fine della «guerra fredda», l'allargamento dell'Unione europea ai Paesi collocati sul confine nordest dell'Italia la trasformazione da un esercito basato sulla leva obbligatoria ad uno formato da militari volontari, hanno comportato rilevanti modificazioni nell'assetto logistico delle Forze armate e, conseguentemente, una sensibile razionalizzazione della loro presenza sul territorio. Razionalizzazione che è in procinto di proseguire anche in forza di quanto delineato dal libro bianco per la sicurezza e la difesa, con una riduzione degli effettivi che comporterà ulteriore riduzione di impiego di spazi e strutture;
nel corso delle ultime legislature si è assistito ad una complessa elaborazione normativa in materia di dismissioni del patrimonio immobiliare della difesa. Gran parte della richiamata normativa è attualmente contenuta nel codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, sebbene ulteriori disposizioni relative agli immobili in uso al Ministero della difesa e non più utili per le finalità istituzionali, siano previste anche in altri provvedimenti legislativi, tra i quali da ultimo anche la legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità per l'anno 2016). Si è costruito così un quadro giuridico particolarmente complesso;
l'attuale Governo ha già dimostrato un forte impegno diretto alla dismissione e valorizzazione di beni non più utili alla Difesa individuandone un numero rilevante che ha già trasferito nelle disponibilità dell'Agenzia del demanio;
nell'ambito del Ministero della difesa è stata costituita una specifica task force che risponde direttamente al Ministro ed è in grado di rapportarsi con i numerosi soggetti e i differenti procedimenti amministrativi che interpellano la varietà di atti necessari a concludere i procedimenti di dismissione e valorizzazione;
l'obiettivo di recuperare il maggior numero di immobili nel più breve tempo possibile ad usi diversi da quelli per i quali furono assegnati alla Difesa è nell'interesse delle comunità locali, della stessa amministrazione della Difesa e di numerosi soggetti pubblici o privati interessati ad una valorizzazione di tali beni;
a tal fine, è opportuno concentrare l'iniziativa, sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista organizzativo e relazionale, su quelle che possono essere individuate come direttrici principali dell'intero procedimento e così definite:
a) direttrice istituzionale/procedurale, volta a chiarire il quadro legislativo, individuare le competenze diverse dell'amministrazione della Difesa, dell'Agenzia del demanio e degli enti locali con lo scopo di individuare eventuali semplificazioni;
b) direttrice economico finanziaria, volta a individuare le difficoltà reali dei soggetti pubblici e privati coinvolti nell'eventuale progettazione e realizzazione dei progetti di riqualificazione, nonché a valutare gli strumenti da rendere disponibili, anche da parte dello Stato, per la concreta trasformazione dei beni dismessi a favore delle comunità locali;
c) direttrice ambientale, con l'obiettivo di censire le modalità e i siti che per essere adeguatamente valorizzati hanno necessità di interventi di salvaguardia e messa in sicurezza ambientale, quali ad esempio le bonifiche;
d) direttrice urbanistica, finalizzata a chiarire come poter inserire il processo di dismissione dentro operazioni complesse di rigenerazione urbana, valutando anche la possibilità di individuare ulteriori beni demaniali dismissibili;
e) direttrice della «buone pratiche», volta alla conoscenza di « best practice» o casi di successo in cui il processo di riqualificazione e valorizzazione è stato realizzato ottenendo risultati più che soddisfacenti, con riguardo anche a criteri specifici di analisi, quali la valorizzazione culturale, la valorizzazione economica rivolta all'inclusione e all'imprenditorialità sociale, la gestione collaborativa dei beni comuni, la promozione della green economy e dei nuovi modi di abitare,
impegna il Governo:
ad adottare ogni iniziativa di competenza al fine di semplificare l'attuale quadro normativo che regola il trasferimento dei beni demaniali non più utili all'amministrazione della Difesa ad altri soggetti, modificandone la destinazione d'uso in relazione alle diverse esigenze;
ad assumere iniziative per costituire sul territorio una serie di unità specializzate, dotate di capacità decisionali, in grado di rapportarsi con tutti gli interlocutori eventualmente interessati, fino a portare a compimento l'intero procedimento amministrativo di valorizzazione;
a valutare la possibilità di assumere iniziative per istituire nel bilancio della difesa di un fondo di compensazione da destinare alla realizzazione di quegli interventi ritenuti indispensabili per rendere lo stato d'uso dell'immobile valorizzabile, quali ad esempio le operazioni di bonifica o di temporanea messa in sicurezza;
a valutare la possibilità di assumere iniziative per istituire nel bilancio dello Stato uno specifico fondo con dotazione pluriennale, specificamente destinato a rendere possibile il recupero e la valorizzazione pubblica di siti dismessi, compresa la valorizzazione storico-culturale degli stessi, favorendo in tal modo le progettazioni e gli impieghi individuati a vario titolo dai Ministeri, dalle regioni e dagli enti locali.
(7-01026) «Zanin, Salvatore Piccolo, Lodolini, Galperti, Paola Boldrini, Scanu, Paolo Rossi, Bolognesi, Marantelli».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):proprieta' immobiliare
allargamento dell'Unione europea
bilancio della difesa