ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 628 del 20/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01002
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Venerdì 20 maggio 2016, seduta n. 628

   La III Commissione,
   premesso che:
   il 9 maggio 2011, con la decisione 2011/273/PESC del Consiglio, l'Unione europea, senza alcuna copertura da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazione Unite, ha dato il via alle misure restrittive nei confronti della Siria. Tale decisione è stata prorogata annualmente e quella attuale è disposta fino al 1o giugno 2016;
   nel febbraio 2013, l'Unione europea ha prorogato le sanzioni contro la Siria, escludendo – per la sola opposizione armata – l'embargo sulle armi. Ciò ha permesso la fornitura di attrezzature non-letali e assistenza tecnica per proteggere i civili, demandando a ogni Paese membro la decisione in materia. Questo tipo di «alleggerimento dell'embargo» ha contribuito a sostenere l'opposizione armata dominata da gruppi terroristi che controllano intere aree della Siria e le loro risorse: Al Nusra/Al Qaeda, il sedicente Stato Islamico, l'Esercito della conquista e altri;
   il 22 aprile 2013, i Ministri degli esteri europei hanno approvato la deroga parziale all'embargo sul petrolio siriano a sostegno della lotta contro il regime di Assad e per aiutare la popolazione civile e sostenere l'opposizione: le società europee potranno, di fatto, importare quello venduto dall'opposizione al regime, la quale potrà inoltre ricevere materiali necessari per l'estrazione;
   gli Stati membri possono ora autorizzare tre tipologie di transazioni: le importazioni di petrolio e prodotti petroliferi, le esportazioni di attrezzature e tecnologie chiave per l'industria petrolifera e del gas in Siria, così come gli investimenti nel settore del petrolio siriano. Il tutto, in consultazione con la «Coalizione nazionale dell'opposizione»;
   la portata di applicazione delle sanzioni contro la Siria va ben oltre il territorio dell'Unione europea, coinvolgendo cittadini, imprese e organizzazioni che si trovino o meno al suo interno;
   secondo la scheda informativa dell'Unione europea del 29 aprile 2014: «le sanzioni dell'Unione Europea non sono punitive, bensì volte a generare un cambiamento nella politica o nelle attività del paese, delle entità o delle persone cui sono dirette. (...) Parallelamente, l'Unione Europea fa tutto il possibile per ridurre al minimo le conseguenze negative per la popolazione civile o per le attività legittime»;
   le sanzioni dell'Unione europea alla Siria pretendono, quindi, di essere un atto di rimostranza contro le violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime siriano, ma per il loro devastante impatto sulla popolazione civile, già stremata da 5 anni di una guerra manifestamente eterodiretta, a giudizio dei firmatari del presente atto si sono rivelate esse stesse una flagrante violazione dei diritti umani;
   negli ultimi giorni, è stato diffuso, su change.org, l'appello «Basta sanzioni alla Siria e ai siriani» (sostenuto, tra gli altri, da esponenti di diverse confessioni religiose, dal premio Nobel per la Pace nel 1976, Mairead Corrigan-Maguire, e da Giorgio Nebbia, ambientalista e docente emerito), in cui si legge: «In questi cinque anni le sanzioni alla Siria hanno contribuito a distruggere la società siriana condannandola alla fame, alle epidemie, alla miseria, favorendo l'attivismo delle milizie combattenti integraliste e terroriste che oggi colpiscono anche in Europa. E si aggiungono a una guerra, che ha già comportato 250.000 morti e sei milioni di profughi»,

impegna il Governo

ad adoperarsi, in sede europea, per esprimere una volontà di dissociazione sull'automatico rinnovo di tali sanzioni e ad adottare ogni iniziativa utile per la loro immediata rimozione.
(7-01002) «Manlio Di Stefano, Del Grosso, Di Battista, Grande, Sibilia, Scagliusi, Spadoni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanzione internazionale

diritti umani

industria petrolifera