ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00968

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 606 del 12/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2016
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2016
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2016
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2016
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2016
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00968
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Martedì 12 aprile 2016, seduta n. 606

   La III Commissione,
   premesso che:
    dal 1o ottobre 2015 si assiste a una tragica recrudescenza della contrapposizione tra israeliani e palestinesi, a un crescente livello di violenza e di disordini a Gerusalemme tali da aver di fatto dato inizio ormai alla terza intifada, caratterizzata da numerosi episodi di accoltellamenti delle ultime settimane;
    il conflitto israelo-palestinese è da sempre un tema assai delicato e questi episodi stanno contribuendo sempre più ad alimentare il clima d'odio nella regione, come parimenti fanno le scioccanti dichiarazioni del primo ministro israeliano Netanyahu sull'Olocausto, secondo cui non sarebbe stato Hitler a volere il genocidio degli ebrei, bensì il Gran Mufti di Gerusalemme Haj Amin al Husseini a suggerirgliene il proposito;
    nel corso degli anni si è sempre affrontata, la questione mediorientale da un punto di vista esclusivamente politico, minacciando e ammonendo ogni volta lo Stato di Israele se non avesse rispettato le 80 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, soprattutto rispetto alle espropriazioni indebite di terre ai palestinesi, e non da un punto di vista giuridico come invece si dovrebbe fare;
    l'obiettivo dell'Unione europea è sempre stato quello di giungere alla soluzione dei due Stati con uno Stato, quello palestinese, indipendente, democratico, contiguo e vitale fianco a fianco con Israele e gli altri vicini; tuttavia, la recente violenta escalation rende la prospettiva di tale soluzione sempre più difficile, inserita com’è in un contesto regionale già estremamente drammatico;
    tale soluzione fortemente auspicata è quella sostenuta anche dalla comunità internazionale nel senso di un ritorno ai confini del 1967 come stabilito negli accordi di Oslo, ovvero «due Popoli, due Stati», appunto. Questo significa che sugli insediamenti dei coloni anche il Governo di Israele deve fare un passo indietro, essendo essi stati definiti illegali sia dall'Onu sia dall'Unione europea;
    fino ad ora l'Unione europea non è riuscita a essere qualcosa di più di un «contributore» nella regione piuttosto che un «giocatore», trascurando invece l'obiettivo di preservare la fattibilità della soluzione dei due Stati in linea con l'impegno dell'Unione europea e per evitare un'ulteriore escalation che potrebbe alimentare l'instabilità regionale, con ripercussioni dirette per la sicurezza stessa dell'Unione;
    l'articolo 21 del Trattato sull'Unione europea (TUE) precisa che l'azione dell'Unione sulla scena internazionale ha, tra le altre, le finalità di preservare la pace e prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, mentre l'articolo 42 sottolinea che il Consiglio può prendere la decisione di avviare una missione politica estera e di sicurezza comuni che, ai sensi del successivo articolo 43, comprenda la prevenzione dei conflitti e le attività di mantenimento della pace;
    l'Unione europea dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale di mediazione, partendo da una posizione di completa autonomia ed equidistanza dalle parti; le esigenze di sicurezza di Israele devono essere al vertice delle sue preoccupazioni, al pari del diritto all'autodeterminazione dei palestinesi e avere come obiettivo la realizzazione di due Stati, ben definiti nei confini, che convivono serenamente e cooperano in tutti i campi nei quali ciò è possibile, con l'attenta supervisione della comunità internazionale e dell'Onu;
    a parere dei presentatori del presente atto di indirizzo, in questo ambito, considerati anche i molteplici e importanti interessi italiani nel Mediterraneo, l'Italia potrebbe e dovrebbe fare molto di più per accreditarsi in un ruolo trainante nelle grandi organizzazioni multilaterali di cui è parte e conquistare un ruolo di primo piano nella vicenda, contribuendo attivamente alla conduzione di un'univoca politica dell'Unione europea;
    è auspicabile che l'Unione europea, su mandato del Consiglio di sicurezza dell'ONU, predisponga una forza multinazionale di pace che operi nelle zone di frontiera tra Israele e i territori palestinesi e che vigili sulla cessazione di ogni attività bellica in vista di una tregua duratura e della firma del Trattato; la forza multinazionale potrebbe essere composta da elementi non solo europei ma turchi, arabi e musulmani, in modo da legare gli Stati della regione al successo della sua missione, il cui finanziamento potrebbe essere condiviso da tutti partecipanti al processo di pace, Paesi della regione e Stati Uniti inclusi,

impegna il Governo:

   ad avviare tutte le opportune iniziative in sede europea affinché il Consiglio dell'Unione valuti la possibilità di dare corso, in collaborazione con le autorità israeliane e palestinesi, alla convocazione di una conferenza internazionale di pace per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese;
   a valutare la possibilità di assumere iniziative per estendere il mandato di EUPOL per facilitare, contribuendovi, alla protezione dei civili in Cisgiordania e Gerusalemme est (territori occupati) con l'obiettivo di preservare la fattibilità della soluzione dei due Stati in linea con l'impegno dell'Unione europea;
   ad assumere iniziative per porre come obiettivi fondamentali delle trattative, il riconoscimento da parte di Hamas dello Stato di Israele e del suo diritto a esistere, contestualmente al riconoscimento da parte di Israele del diritto alla creazione di uno Stato palestinese autonomo e indipendente, nonché la soluzione del problema di Gerusalemme capitale e il rientro dei rifugiati.
(7-00968) «Manlio Di Stefano, Spadoni, Sibilia, Del Grosso, Grande, Di Battista, Scagliusi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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risoluzione ONU

politica comunitaria