ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00954

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 600 del 01/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 01/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALLADINO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 01/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00954
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo di
Venerdì 1 aprile 2016, seduta n. 600

   La VII e la XI Commissione,
   premesso che:
    la cultura e la formazione rivestono un ruolo molto importante per il futuro delle nuove generazioni e, in società allargate, come quella che ci si appresta a governare, aumenta l'esigenza di una formazione permanente, soprattutto perché l'Europa, come auspica l'agenda di Lisbona, deve divenire una società più dinamica e competitiva del mondo, e questo può avvenire solo se i cittadini saranno in grado di affrontare nuove sfide e se avranno informazioni e competenze necessarie per risolvere i problemi e la capacità critica per valutare la complessità delle situazioni;
    i cittadini saranno veramente tali, consapevoli dei loro diritti, capaci di scegliere e di partecipare attivamente alla costituzione di società avanzate e plurali, se sapranno capire il mondo che li circonda e convivere e dialogare con civiltà, culture, tradizioni, religioni diverse, a patto che le diverse peculiarità e differenze possano essere conosciute, valutate e apprezzate;
    la globalizzazione ha portato a preferire la comunicazione telematica, sovente superficiale, limitate a informazioni essenziali, molto sintetiche con effetti negativi quali: l'omologazione alla lingua unica infarcita di terminologia straniera che penalizza il principio «unità della diversità» che l'Europa promuove e la prevalenza di una cultura sulle altre;
    stessa sorte capita alla legislazione nazionale in nome di quella semplificazione che rischia di penalizzare proprio quelle specificità che, invece, andrebbero valorizzate e difese e che rappresentano la storia e le tradizioni meglio di altre e che uniscono al di là delle parole;
    il linguaggio universale dell'arte, infatti, di cui il nostro Paese è leader nel mondo, sta subendo una grave ingiustizia. Contribuisce da secoli a produrre cultura e rappresenta una unicità che è globalmente riconosciuta, eppure rischia una retrocessione di trenta anni rispetto alle conquiste che il settore AFAM (alta formazione artistica e musicale) aveva ottenuto con l'approvazione della legge n. 508 del 1999 e sue modificazioni;
    l'eccellenza artistica, quella che tutto il mondo invidia all'Italia è stata penalizzata dai sedici anni trascorsi in attesa dei decreti attuativi mai prodotti e che, di fatto, hanno compromesso nella sua efficacia, proprio la tanto attesa legge di riforma (508/99) che aveva riconosciuto alle istituzioni AFAM i titoli di studio «accademici» di primo e secondo livello (al pari delle università), nonché i titoli di secondo livello abilitanti all'insegnamento di discipline musicali nella scuola secondaria;
    le storiche istituzioni dell'arte, valorizzate nel resto d'Europa, penalizzate in Italia, con la riforma cosiddetta Madia rischiano di perdere l'autonomia e il prestigio che si sono meritatamente conquistate nonché il livello universitario, contrariamente a quanto avviene a livello internazionale;

impegnano il Governo:

   ad adottare tempestive iniziative che garantiscano la competitività degli artisti affinché nel settore dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, l'attuazione del decreto legislativo n. 150 del 2009 della legge 124/2015, non azzeri anni di faticose conquiste e si riconosca a questo settore ciò che merita;
   ad assumere iniziative per superare la disparità di trattamento economico tra i professori dell'Afam e i colleghi universitari, ad avviso della firmataria del presente atto ingiusta e incostituzionale;
   ad assumere iniziative per modificare il comma 6 dell'articolo 2 della legge n. 508 del 1999 affinché il trattamento economico e giuridico del personale docente delle istituzioni sia equiparato a tutti gli effetti a quello del personale docente universitario.
(7-00954) «Vezzali, Palladino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione professionale

formazione professionale continua

livello di insegnamento