ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00940

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 582 del 03/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 03/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/03/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/03/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/03/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 03/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00940
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo di
Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582

   Le Commissioni VII e XII,
   premesso che:
    a decorrere dall'anno 2000 è in vigore la legge n. 376 «Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping»;
    in Italia, l'Organizzazione nazionale anti doping (NADO) è affidata al Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), ed è di fatto l'ente al quale compete la massima autorità e responsabilità in materia di attuazione e adozione del programma mondiale antidoping, incluse la gestione, la programmazione, la pianificazione dei controlli e le indagini;
    la World Anti-Doping Agency (WADA) è una fondazione – creata per volontà del Comitato olimpico internazionale (CIO) nel 1999 – per coordinare la lotta contro il doping nello sport. È la responsabile del codice mondiale anti-doping, adottato da circa seicento organizzazioni sportive nel mondo e vede la partecipazione delle federazioni sportive, internazionali, organizzazioni nazionali anti-doping, CIO ed il Comitato internazionale paralimpico. È l'ente controllore per l'anti-doping che delega la gestione alle singole nazioni e alle NADO;
    molti Stati, come in Italia, non possono o non vogliono essere legalmente vincolati da un documento non governativo come il codice mondiale anti-doping; pertanto, hanno deciso di riconoscere la Convenzione internazionale dell'UNESCO contro il doping nello sport e nel nostro Paese infatti il controllo è stato affidato al Coni;
    se è vero che in Italia la tutela sanitaria delle attività sportive riconosciute e la lotta contro il doping sono regolate dalla legge e da diverse altre normative (legge 14 dicembre 2000, n. 376, decreto 24 settembre 2003, decreto 30 aprile 2004), esiste un mondo parallelo fatto di sport amatoriali di discipline diverse praticato nelle palestre, ciclismo, podismo, fitness e pesistica. Si suppone che la grande massa dei praticanti amatoriali svolga attività sportiva solo per il divertimento e il benessere fisico, ma purtroppo anche tra gli sportivi amatoriali è praticata l'attività dopante al fine di migliorare le prestazioni fisiche, attività che mette a repentaglio la vita anche se si tratta di una semplice competizione amatoriale dove dovrebbe farla da padrone lo spirito sportivo. Di conseguenza, atleti professionisti e dilettanti sono accomunati dal desiderio di miglioramento delle prestazioni del proprio corpo per raggiungere gli obiettivi desiderati;
    la Conferenza mondiale sul doping nello sport svoltasi a novembre 2013, ha approvato il nuovo codice mondiale antidoping ed i relativi standard internazionali, la cui entrata in vigore risale al 1o gennaio 2015;
    a seguito della Conferenza mondiale sul doping dello sport, e i parametri in vigore dal 2015, la giunta nazionale del Coni, il 18 novembre 2014 con delibera n. 471 del 2014, ha approvato le nuove norme sportive antidoping;
    è importante ricordare l'indagine «Olimpia» condotta dai Nas-Ros dei carabinieri di Trento, su mandato della procura di Bolzano. A seguito dell'indagine, la procura antidoping ha chiesto il deferimento – con richiesta di squalifica – per ventisei atleti azzurri appartenenti alla Federazione atletica per elusi controlli e mancata reperibilità;
    il Coni-Nado infatti, nonostante fosse a conoscenza delle mancate segnalazioni di reperibilità da parte degli atleti, ha di fatto compiuto una gravissima violazione, poiché non ha mai segnalato quanto accadeva alla Wada. Ciò a dimostrazione del fallimento sulla politica dell'antidoping, mentre sia la medicalizzazione sia il consumo di farmaci dopanti sono in costante e drammatico aumento negli atleti;
    è necessario ricordare che l'impianto su cui è basato l'antidoping si fonda sul controllo a sorpresa eseguito sugli atleti. Per poter adempiere i controlli, è però necessario che gli atleti segnalino la propria reperibilità quotidianamente. Solo nel caso in cui un atleta dimentichi o ritardi l'invio della comunicazione concernente la sua reperibilità giornaliera in diciotto mesi, oppure se non si sottopponga al test senza giustificati motivi, è qualificato così come previsto dalla WADA;
    di fatto, il caso di Bolzano, a detta degli stessi inquirenti, non coinvolgerebbe solo la Fidal, ma diverse federazioni sportive;
    da ciò si può evincere che l'attuale presenza dell'agenzia antidoping presso il CONI risulta dar luogo a un sistema in cui c’è una sostanziale commistione «controllore/controllato», con cio violando non solo l'indipendenza dei controlli e degli accertamenti sugli atleti ma anche i principi etici che lo sport dovrebbe trasmettere;
    difatti, anche la stessa WADA raccomanda la costituzione di agenzie nazionali indipendenti rispetto al complesso sportivo. Nel mese di maggio 2016 presenterà un documento elaborato con il Cio e le federazioni internazionali al fine di trovare soluzioni sull'operatività di controlli autonomi in tutto il mondo ed in tutti gli sport, indipendenti dalle federazioni sportive;
    va ricordato che in Italia non vi è un sistema in grado valutare se le procedure messe in atto dal Ministero della salute e dalle forze di polizia giudiziaria consentano di affrontare correttamente il problema e di contrastare l'uso e il traffico di sostanze vietate per doping;
    in un convegno tenutosi al Ministero della salute, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato di «cambiamento epocale». Tale cambiamento deriverebbe da un futuro e prossimo accordo che dovrebbe consistere in una partnership tra Coni e Nas, i quali collaborerebbero per un'attività antidoping, fermo restando che rimarrebbero invariati organi e organismi, passando quindi ad avviso dei firmatari del presente atto dalla situazione attuale di «controllore/controllato» a quella di «partner del controllore»;
    risulta quindi necessaria l'istituzione immediata di un'agenzia indipendente che usufruirà dei fondi attualmente trasferiti su base annua al Coni e alla commissione di vigilanza per i controlli e il contrasto al doping,

impegnano il Governo:

   ad assumere iniziative per uniformare a livello nazionale i provvedimenti e le misure da assumere in materia anti-doping sul modello di quelli già esistenti in altri Paesi;
   ad assumere iniziative per costituire un'agenzia esterna indipendente dal Coni e dai Ministeri competenti in materia di antidoping, che abbia tra i principali obiettivi di garantire i controlli anti-doping utilizzando un sistema di controllo vincolante come previsto dalla legge n. 376 del 2000;
   ad assumere iniziative di competenza per la nomina di un commissario che gestisca la transizione dal Coni ad una agenzia terza;
   a promuovere tra le federazioni sportive e gli atleti mirate campagne di prevenzione e sensibilizzazione sui terribili rischi per la salute derivanti dal doping;
   ad assumere iniziative per mettere in atto, attraverso l'agenzia esterna da istituire, controlli annuali a campione nelle palestre amatoriali, al fine di prevenire il fenomeno della vendita e della somministrazione di sostanze dopanti;
   a promuovere iniziative, se del caso mediante accordi con le aziende sanitarie, al fine di consentire analisi del sangue gratuite, a tutela della salute, per i minori di anni 18 che praticano sport a livello dilettantistico e amatoriale e per prevenire il doping nei giovani e tra gli sportivi amatoriali.
(7-00940) «Brignone, Civati, Andrea Maestri, Matarrelli, Pastorino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

organizzazione sportiva

doping

giochi olimpici