ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00939

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 582 del 03/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00939
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo di
Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582

   Le Commissioni VIII e IX,
   premesso che:
    il settore dei trasporti è una delle principali fonti di inquinamento atmosferico in Italia e in Europa e secondo i dati forniti dall'ISPRA nel rapporto 2014 «Trasporti: strumenti europei e nazionali per il risanamento della qualità dell'aria» rappresenta la sorgente principale di ossidi di azoto (NOx) e materiale particolato;
    in particolare, i contributi principali a livello nazionale all'inquinamento dell'aria derivano, per i macroinquinanti, dai trasporti stradali, che contribuiscono al 49 per cento delle emissioni di NOx, al 12 per cento di polveri sottili (PM10), al 22 per cento del monossido di carbonio e al 44 per cento del benzene;
    la maggior parte delle principali città italiane ha superato nell'anno 2015 la soglia limite di PM10 di 50 microgrammi per metro cubo e i dati relativi alle concentrazioni delle polveri sottili nel 2015 rivelano un peggioramento rispetto agli anni precedenti, con conseguenze emergenziali per la salute umana;
    particolarmente pericoloso è il particolato fine (PM2,5) – il sottoinsieme del PM10 che comprende tutte le particelle con un diametro inferiore ai 2,5 μm – la cui concentrazione massima di riferimento per la tutela della salute umana non deve superare secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, i 10 μg/m3, valore nettamente inferiore rispetto a quanto previsto dal decreto legislativo n. 155 del 2010, che recepisce la direttiva europea 2008/50/CE;
    la quasi totalità delle città italiane supera però il valore fissato dall'Organizzazione mondiale della sanità e preoccupanti appaiono in tal senso le stime dell'Agenzia ambientale europea – pubblicate nel report 2015 « Air Quality in Europe» – secondo la quale l'Italia per l'anno 2012 ha il triste primato legato alle morti per PM2,5 con circa 59.500 decessi;
    la tossicità del particolato è dovuta in primo luogo alle dimensioni delle particelle – soprattutto per il PM2,5 e le classi di dimensioni inferiori – dal momento che tali particelle, penetrando maggiormente nel tratto respiratorio (fino a bronchi e bronchioli), provocano effetti nocivi a livello cardiovascolare e polmonare e sono associate alla comparsa di patologie tumorali e all'aumento della mortalità;
    per cercare di ridurre le emissioni di gas di scarico prodotto dalla combustione, sia in Italia che in Europa, sono stati adottati i filtri antiparticolato o FAP, la cui installazione è divenuta obbligatoria per legge su tutti gli autoveicoli diesel;
    con i decreti interministeriali n. 39 del 25 gennaio 2008 (Disposizioni concernenti l'omologazione e le installazione di sistemi idonei alla riduzione della massa di particolato emesso da motori ad accensione spontanea destinata alla propulsione di veicoli) e l'analogo decreto n. 42 del 1o febbraio 2008, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha stabilito le regole per l'omologazione e il montaggio dei filtri antiparticolato (FAP) da installare sui veicoli già in circolazione per limitare le emissioni inquinanti;
    i sistemi FAP funzionano trattenendo al loro interno le particelle di particolato presenti nei gas di scarico, per poi trattarle chimicamente con delle sostanze che le «fissano» rendendole accumulabili. Successivamente, le particelle accumulate subiscono il processo di combustione e vengono emesse in atmosfera, dove si presentano con diametro estremamente inferiore e massa impercettibile. Queste particelle sono talmente sottili che nessun apparecchio di uso corrente è in grado di rilevarle ed è così che il particolato sembra sparire, mentre in realtà si trasforma in nano particolato, non rilevabile dagli strumenti misuratori normalmente impiegati a tal fine;
    il funzionamento dei suddetti filtri è stato oggetto di numerose indagini e di accreditati studi scientifici che ne hanno confermato i rischi per l'ambiente e la salute umana conseguenti al loro utilizzo; in particolare, il dottor Stefano Montanari del laboratorio Nanodiagnostics di Modena, esperto di nanopatologie, ha denunciato l'estrema pericolosità dei FAP per la qualità dell'aria e, conseguentemente, per la salute umana, oltre al rischio di provocare una distorsione della percezione dell'inquinamento, un aumento dei costi di gestione e una diminuzione delle prestazioni del veicolo;
    anche l'Istituto superiore di sanità ha confermato di recente i rischi per la salute dei cittadini legati al funzionamento dei filtri antiparticolato, i quali non abbassano le emissioni, ma si limitano a sminuzzare il PM10 producendo particelle inquinanti più sottili (PM2,5 o inferiori) e quindi più pericolose;
    particolare preoccupazione destano le parole del procuratore capo della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone che ha segnalato ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un'applicazione scorretta nel rilascio delle omologhe dei filtri antiparticolato, senza che si procedesse ad alcuna verifica del corretto funzionamento dei suddetti sistemi nel lungo periodo;
    il procuratore Pignatone avrebbe dunque avvertito sin dall'8 luglio 2015 i Ministeri competenti della possibilità che auto diesel vendute come ecologiche inquinassero in realtà più delle altre per effetto di decreti legislativi applicati in modo scorretto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e per un generale disinteresse mostrato da parte dei dicasteri della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
    la direzione generale per la motorizzazione, organo competente per le autorizzazioni, ha ritenuto che fosse sufficiente ai fini del rilascio delle omologhe una dichiarazione da parte del produttore del filtro inerente all'avvenuta esecuzione, o anche solo all'avvenuta programmazione, delle prove di durabilità, prescritte dai regolamenti ministeriali, senza verifiche circa la permanenza effettiva delle prestazioni rilevate, con serio pericolo per la salute e per l'ambiente;
    nonostante le numerose e gravissime carenze e omissioni ravvisabili nella procedura di omologazione e soprattutto nei controlli in merito all'efficacia e attendibilità dei filtri antiparticolato in uso, l'utilizzo degli stessi è stato incoraggiato attraverso l'erogazione di incentivi previsti a titolo di aiuti per la tutela dell'ambiente, anche sotto forma di esenzione dal pagamento della tassa di circolazione, per l'acquisto di autovetture con filtro antiparticolato e l'installazione del filtro in retrofit,

impegnano il Governo:

   ad intraprendere tutte le necessarie iniziative volte ad effettuare una verifica urgente sulla effettiva correttezza delle procedure ministeriali adottate negli ultimi anni dalle strutture competenti al rilascio dell'omologazione per i dispositivi antiparticolato, e ad un'eventuale revisione delle suddette procedure autorizzative tale da assicurare un reale funzionamento dei filtri antiparticolato nel lungo periodo;
   a valutare la possibilità di assumere iniziative per l'adozione di misure alternative diverse dai filtri, ma ugualmente idonee alla riduzione del particolato, per affrontare il rischio ambientale rappresentato dal particolato inferiore a 2,5 micrometri nel settore dei trasporti.
(7-00939) «Spessotto, Micillo, De Lorenzis, Liuzzi, Paolo Nicolò Romano, Nicola Bianchi, Carinelli, Terzoni, Daga, Zolezzi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento atmosferico

sicurezza stradale

sanita' pubblica