ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00930

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 577 del 25/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: ABRIGNANI IGNAZIO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 25/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO FRANCESCO SAVERIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016
BORGHESE MARIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016
D'ALESSANDRO LUCA MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016
FAENZI MONICA MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016
GALATI GIUSEPPE MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016
MERLO RICARDO ANTONIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016
PARISI MASSIMO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 25/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00930
presentato da
ABRIGNANI Ignazio
testo di
Giovedì 25 febbraio 2016, seduta n. 577

   La VI e la X Commissione,
   premesso che:
    nell'ambito degli interventi contenuti all'interno della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016), i commi 900 e 901 dell'articolo 1, prevedono l'estensione per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di credito, oltre che di debito, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica;
    al riguardo, le disposizioni in oggetto, stabiliscono che, per diffondere i Pos, che permettono i pagamenti con carte presso gli esercizi commerciali e negli studi professionali, a prescindere dagli importi delle transazioni, si prevedono sia disposizioni agevolative, (volte a contenere le commissioni interbancarie in conformità alla normativa europea), in particolare per i pagamenti di importo contenuto, che di carattere sanzionatorio, definite con decreto ministeriale;
    il predetto provvedimento attuativo, previsto dal Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto col Ministero dello sviluppo economico, sentita la Banca d'Italia, i cui termini per l'emanazione risultano tuttavia scaduti il 1o febbraio 2016, (finalizzato ad assicurare la corretta ed integrale applicazione del regolamento (UE) n. 751/2015 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2015, esercitando le opzioni di cui all'articolo 3 del regolamento stesso), interviene per regolare gli aspetti in dettaglio e le sanzioni per gli esercenti che non adempiono;
    al riguardo, le principali organizzazioni imprenditoriali, tra le quali la Confesercenti, richiamano l'attenzione proprio sul decreto attuativo, affinché consideri attentamente l'impatto effettivo della norma, nonché le difficoltà che dovranno affrontare le aziende, in particolare quelle di piccola e media dimensione, che compongono il commercio in forma diffusa e capillare nel territorio;
    a giudizio delle suesposte categorie produttive, se, da un lato, risulta infatti condivisibile favorire la diffusione della moneta elettronica, dall'altro, occorre evitare che si determinino nuovi e costosi obblighi che ricadono sull'anello debole della catena, composto da quel commercio tradizionale di piccole e medie imprese già alle prese con la crisi dei consumi e della domanda interna;
    la Confesercenti evidenzia a tal fine, come attualmente, considerato il livello attuale di diffusione dei pagamenti elettronici, sulle imprese del commercio, gravano in media oneri finanziari, pari a circa 2 mila euro all'anno e, conseguentemente, appare facilmente intuibile quanto costerebbe la capillare diffusione di tale strumento di pagamento, considerato che, neanche la riduzione dei rischi connessi alla detenzione del denaro contante è in grado di giustificare il costo chiamato a sopportare dagli esercenti;
    la necessità di evitare che l'obbligo di accettare micro pagamenti con bancomat e carta di credito, si traduca in rilevanti costi aggiuntivi sulle imprese, appare pertanto, a giudizio dei commercianti, in particolare per le categorie dei tabaccai o dei gestori di carburante, condivisibile ed opportuna;
    dal punto di vista statistico, occorre inoltre evidenziare, come nel nostro Paese, la base installata dei Pos (i dispositivi point of sales necessari per accertare i pagamenti effettuati con le carte di credito), nel 2014, ha raggiunto la cifra di 1,8 milioni di unità attive, (secondo quanto risulta dalla Banca d'Italia), con un incremento del 18 per cento (pari a 270 mila dispositivi) rispetto all'anno precedente;
    al riguardo, segnala la Confesercenti, il tasso d'incremento registrato tra il 2013 e il 2014 è risultato essere il più alto negli ultimi cinque anni, (superiore alle operazioni di transazione con le carte di credito) e, a tal fine, se il trend dovesse proseguire con lo stesso ritmo, il numero dei terminali attivi in Italia, supererà agevolmente la soglia dei 2 milioni di dispositivi installati;
    i suesposti dati numerici dimostrano, secondo quanto sostiene la medesima organizzazione che, in considerazione dei ritmi elevati della diffusione dei pagamenti elettronici, anche nel nostro Paese, non occorrono norme severe e di obbligatorietà ma, al contrario, risulta necessario introdurre un processo di costruzione in grado di condividere la libera adesione delle imprese e degli esercenti commerciali;
    a tal fine, uno dei fattori che tuttavia rappresenta un freno alla maggiore diffusione di tale forma di pagamento è l'elevato costo delle commissioni interbancarie applicate a carico dei possessori del Pos per ogni singola transazione per le carte di credito e per le carte di debito e le prepagate;
    se, da un lato, i progressi di riduzione degli oneri per le commissioni interbancarie risultano effettivamente riscontrabili, (attraverso il recepimento delle regole comunitarie relative alle commissioni interbancarie), dall'altro, il sistema bancario italiano non si è adeguato in maniera completa alle medesime disposizioni europee, considerato, fra l'altro, che l'abbassamento dei costi non è osservato da tutte le società che operano nei servizi finanziari legati alle carte di credito;
    il decreto ministeriale in precedenza richiamato, che ai firmatari del presente atto di indirizzo risulta di prossima emanazione, che conterrà le disposizioni applicative dei commi 900 e 901 della legge di stabilità per il 2016, al riguardo, attribuisce alla Banca d'Italia e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, la verifica del rispetto degli obblighi posti dal regolamento (Ue) n. 751/2015 sulle commissioni interbancarie per le operazioni di pagamento basate su carta, al fine di rendere requisiti tecnici e commerciali uniformi nell'applicazione dei limiti delle commissioni interbancarie;
    la necessità di incentivare l'utilizzo di Pos riducendo le commissioni a carico degli esercenti era stata tuttavia già oggetto d'intervento del legislatore; il comma 9 dell'articolo 12 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha infatti previsto che le imprese che gestiscono i circuiti di pagamento e le associazioni delle imprese devono definire le regole generali per assicurare una riduzione delle commissioni a carico degli esercenti in relazione alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento;
    il comma 10, del medesimo articolo 12, ha stabilito che, in caso di mancata definizione e applicazione delle misure di cui al predetto comma 9, le stesse fossero fissate con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, sentite la Banca d'Italia e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato; analogamente, il comma 5 dell'articolo 15 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, ha previsto che il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia, disciplinasse le modalità di attuazione della disposizione, anche con riferimento agli oneri a carico delle imprese ed al costo unitario del pagamento elettronico;
    gli esercenti e le imprese commerciali, tuttavia, evidenziano, nonostante l'introduzione delle disposizioni in precedenza richiamate (finalizzate a ridurre le commissioni a carico degli esercenti a proposito delle transazioni effettuate mediante moneta elettronica), come, attualmente, il sistema bancario e di intermediazione finanziaria, non sia completamente uniformato alla disciplina di regolazione dei costi, continuando ad applicare oneri interbancari che a volte possono incidere fino al 60 per cento del margine percepito;
    la somma degli oneri sul noleggio dei dispositivi elettronici del Pos che gravano sulla categoria delle imprese commerciali, (in particolare quelle a bassa marginalità reddituale) rende pertanto antieconomico possedere l'apparecchio (considerato fra l'altro i costi del noleggio, delle operazioni di accredito sul conto corrente bancario e il costo del collegamento dati, necessario per il funzionamento);
    ad avviso dei presentatori del presente atto di indirizzo se l'obiettivo delle disposizioni in precedenza richiamate e contenute nella legge di stabilità per il 2016, consiste nel favorire l'utilizzo della moneta elettronica, dall'altro, risulta indispensabile, ridurre fortemente i costi complessivi che gravano sulle imprese commerciali, come accade negli altri Paesi europei, valutando a tal fine l'opportunità di introdurre incentivi fiscali da riservare alle imprese e ai consumatori che utilizzano le carte di credito e di debito,

impegnano il Governo:

   ad assumere iniziative normative, in considerazione delle osservazioni richiamate in premessa, in particolare di quelle della Confesercenti, al fine di:
    a) implementare adeguati sistemi di vigilanza, peraltro già previsti dalla lettera b), comma 4-bis, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e prevedere misure anche di tipo sanzionatorio nei riguardi degli istituti bancari e delle società d'intermediazione creditizia, nell'applicazione dei limiti delle commissioni interbancarie utilizzate per le transazioni elettroniche pepi pagamenti delle carte di credito o debito utilizzate tramite Pos;
    b) prevedere agevolazioni fiscali nei confronti delle imprese commerciali (in particolare per le categorie dei tabaccai e dei gestori di carburante), nonché dei consumatori che utilizzano dispositivi elettronici Pos, a partire dal 1o gennaio 2016, per i pagamenti effettuati con carta di credito o di debito;
   a vigilare affinché non si determini l'eventuale rischio che i costi per la dotazione dei Pos e per la gestione degli strumenti che ricevono pagamenti elettronici siano riversati a carico dei cittadini-consumatori.
(7-00930) «Abrignani, Francesco Saverio Romano, Borghese, D'Alessandro, Faenzi, Galati, Merlo, Mottola, Parisi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa commerciale

credito

moneta elettronica