ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00908

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 562 del 04/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00908
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Giovedì 4 febbraio 2016, seduta n. 562

   L'VIII Commissione,
   premesso che:
    alle ore 3,32 del 6 aprile 2009 un terremoto di magnitudo 5,9 ha devastato la città dell'Aquila e oltre 160 comuni abruzzesi provocando la morte di 309 persone, circa 1.600 feriti e oltre 67.000 sfollati;
    oltre a questa tragedia, il terremoto ha portato alla distruzione degli edifici di molti comuni e di gran parte del centro storico dell'Aquila;
    gli interessi economici che hanno ruotato e che tuttora ruotano intorno alla ricostruzione sono evidentemente enormi. Un rapporto firmato da Soren Sondergaard, deputato europeo della sinistra unitaria inviato in Italia per verificare le modalità di utilizzo del denaro dei contribuenti dell'Unione, recita: «Ogni appartamento è costato il 158 per cento in più del valore di mercato, il 42 per cento degli edifici è stato realizzato con i soldi dei contribuenti europei, solo il calcestruzzo è stato pagato 4 milioni di euro in più del previsto. E 21 milioni in più i pilastri dei palazzi». Il dossier ha informato la Commissione europea dei sopralluoghi negli edifici del progetto denominato «Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili (CASE)» e in quelli dei moduli abitativi provvisori (MAP). Si segnala la qualità delle costruzioni dei MAP: «il materiale è generalmente scarso (...) impianti elettrici difettosi (...) intonaco infiammabile alcuni edifici sono stati evacuati per ordine della magistratura perché pericolosi e insalubri (...). Quello di Cansatessa è stato interamente evacuato (54 famiglie) e la persona responsabile per l'appalto pubblico è stato arrestato e altre 10 persone sono sotto inchiesta»;
    i problemi in realtà non hanno riguardato solo il costosissimo progetto CASE ma anche tutti quegli appalti, fatti e gestiti in emergenza, derogando al codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (meglio noto come codice degli appalti), i quali hanno previsto un costo decisamente superiore al costo che si sarebbe potuto avere con un bando di gara «normale»;
    d'altro canto poco chiari, ad avviso degli interroganti, sono stati gli interessi prima della protezione civile (che ha gestito la prima emergenza) e poi della struttura commissariale per la ricostruzione;
    a 7 anni dal terremoto lo stato di avanzamento dei lavori disegna un centro storico ricostruito per solo il 10 per cento, che si riduce a circa il 3 per cento se si considera il cuore dell'area. Nella «zona rossa» sono stati ricostruiti solamente pochi edifici. Nelle frazioni sparse intorno ai capoluogo i lavori non sono mai iniziati e ancora si devono rimuovere le macerie;
    non si può parlare de L'Aquila solo facendo riferimento alla situazione della ricostruzione delle case dimenticando i numeri che riguardano le persone. La situazione è particolarmente grave anche dal punto di vista del livello occupazionale e della tenuta del tessuto sociale;
    la realizzazione dei nuovi quartieri chiamati « new town» ha determinato la perdita dell'identità della città, ha annientato il tessuto sociale e rappresenta attualmente, con gli oltre 5 mila edifici tra le C.a.s.e. delle new town, i moduli abitativi provvisori (Map) e i corrispondenti Musp per le scuole, fonte di gravose uscite dalle casse comunali a causa delle continue indispensabili opere di manutenzione che sono a carico del comune;
    tutto questo in un territorio che ha perso negli ultimi due anni 17 mila posti di lavoro, in tutti i comparti compresa l'edilizia ed esclusa solo l'agricoltura. I dati li ha forniti, ad aprile del 2015 in occasione del sesto anniversario del terremoto, Umberto Trasatti, segretario provinciale della Cgil: «Nel 2012 c'erano 124 mila occupati, oggi ce ne sono 107 mila nella provincia dove la disoccupazione è ai 13,9 per cento contro la media nazionale del 12,7 per cento. Allora, quando si stava concludendo la ricostruzione leggera, gli edili che lavoravano nel più grande cantiere d'Europa erano 16 mila, a dicembre 2014 se ne contavano 12 mila. Per quanto riguarda la cassa integrazione, la metà delle ore autorizzate nell'intera regione nel primo bimestre 2015 riguardano l'aquilano. E di queste, oltre il 90 per cento sono di cassa integrazione straordinaria inoltre 1500 lavoratori aquilani da aprile 2014 non percepiscono la cassa in deroga perché non ci sono i soldi»;
    le opere di ricostruzione sono rallentate e messe continuamente a rischio a causa delle scarse risorse messe a disposizione e dalla mancanza di continuità nell'erogazione delle stesse in queste condizioni le ditte che operano sul territorio aquilano mancano della possibilità di programmare gli interventi dovendo spesso ricorrere alle risorse interne per anticipare le spese e non interrompere i lavori;
    i dati ufficiali comunicati dal presidente della commissione bilancio del comune de L'Aquila descrivono una situazione di stallo dove a fronte di mancati finanziamenti di circa 478 milioni di euro per l'anno 2015 già assegnati con delibere del CIPE del 2012, 2013, e del 2014, le casse del comune non sono in grado di finanziare i cantieri già aperti;
    se da una parte è doveroso attivare tutti i meccanismi utili per accertare le modalità di utilizzo dei fondi fin qui concessi, dall'altra, è necessario velocizzare gli iter di assegnazione dei finanziamenti mettendo in atto tutte le misure utili per garantire la massima trasparenza e tracciabilità di quelli che ancora devono essere assegnati;
    il Parlamento negli ultimi anni non è stato aggiornato sulla situazione del territorio colpito dal sisma come invece era previsto nel decreto-legge n. 39 del 2009 che prevedeva la stesura di una relazione circa l'andamento dei lavori da parte del presidente del regione. L'ultimo documento di questo tipo è stato consegnato nel 2012 con i dati riferiti a giugno del 2011;
    si rende allora più che mai necessario indagare sulle scelte che sono state fatte fin dalle prime fasi della ricostruzione e se tali scelte siano state prese tutelando gli interessi delle popolazioni colpite o quelli della criminalità organizzata e non. Vanno approfondite le informazioni sulle risorse erogate e sulle commistioni tra affari, appalti e criminalità, nonché sul suo grado di infiltrazione nel contesto economico-istituzionale della regione Abruzzo;
    l'esperienza di quanto accaduto a L'Aquila, anche a 7 anni di distanza, obbliga la politica a una riflessione profonda anche sull'aspetto della prevenzione del rischio sismico che deve sfociare nell'attuazione di tutti gli interventi in grado, da un lato, di aumentare la percezione del rischio e la preparazione della popolazione nell'affrontare questo tipo di emergenze e dall'altro di mettere le amministrazioni locali e i privati nella condizione di intervenire sul patrimonio immobiliare con interventi di adeguamento sismico;

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per garantire adeguate risorse finanziarie a favore della ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2009;
   ad intraprendere tutte le iniziative volte a garantire una continuità nei trasferimenti di risorse per la ricostruzione al fine di consentire una effettiva programmazione di tutti gli interventi ancora necessari per completare la ricostruzione;
   ad accelerare i tempi tra le delibere del Cipe di assegnazione delle risorse e l'effettiva erogazione delle medesime a favore degli enti locali;
   a semplificare, seppur nella piena garanzia della trasparenza e correttezza degli atti, le procedure di assegnazione delle risorse statali, al fine di ridurre al minimo i rallentamenti burocratici che contribuiscono a rallentare la ricostruzione post-sisma;
   a consentire l'implementazione del personale a termine a disposizione dell'ufficio speciale per la ricostruzione dell'Aquila, al fine di garantire tempi congrui e certi per la valutazione dei progetti presentati;
   ad individuare le opportune iniziative volte a favorire, per quanto di competenza e in accordo con gli enti territoriali, il rientro, laddove possibile, dei cittadini alle loro abitazioni originarie, prevedendo il superamento delle new town realizzate a seguito del sisma e il loro utilizzo per finalità non necessariamente abitative individuate dagli enti locali;
   ad assumere iniziative per prevedere opportune risorse e misure volte al rilancio economico, produttivo e occupazionale della provincia colpita dai sisma del 2009;
   a fare piena chiarezza sulle modalità di utilizzo dei fondi nazionali e comunitari destinati alla ricostruzione, nonché a intensificare le iniziative volte a garantire massima trasparenza sulle procedure di appalto e sull'utilizzo dei fondi che ancora dovranno essere spesi;
   a presentare quanto prima al Parlamento la relazione semestrale prevista dal decreto-legge n. 39 del 2009 sull'andamento e il monitoraggio degli interventi di ricostruzione;
   ad avviare un'interlocuzione con le commissioni parlamentari competenti in materia al fine di un'ampia condivisione delle scelte per quanto riguarda l'individuazione delle linee guida per gli interventi, il reperimento dei fondi necessari e l'attivazione dei meccanismi necessari per convogliare le risorse disponibili prioritariamente verso i progetti di riduzione del rischio sismico;
   a promuovere, anche finanziariamente, una ricognizione dei piani di emergenza regionali e comunali, da parte della protezione civile, anche ricorrendo ai relativi centri di competenza, onde verificarne lo stato di adozione e il grado di diffusione tra la popolazione, assumendo al contempo iniziative atte a disincentivare gli enti territoriali che non sono dotati di piani di emergenza adeguati;
   ad assumere iniziative normative volte ad individuare un organo, a livello nazionale, cui sia affidato il compito di valutare i piani di emergenza elaborati a livello territoriale;
   ad informare tempestivamente le commissioni parlamentari competenti, su quale sia lo stato di avanzamento dei lavori previsti, nel disposto della OPCM 3274/2003 sulla verifica sismica delle opere infrastrutturali e degli edifici strategici più volte prorogata nel tempo, dato che ad oggi pare irrealistico il completamento nei termini di legge delle verifiche di tutte le opere strategiche nelle zone sismiche 1 e 2 così come definite nell'ordinanza citata (3274/2003) e a questo riguardo, a fornire e pubblicare nei canali ufficiali online del Ministero il quadro delle somme erogate, nonché l'elenco delle opere realizzate e di quelle in corso d'opera;
   ad attivare un piano organico nazionale che preveda quali strutture coinvolgere per risolvere in un tempo ragionevole dal verificarsi di un evento calamitoso le problematiche dell'assistenza dei potenziali feriti e dell'accoglienza dei senza tetto e degli sfollati;
   ad assumere iniziative per escludere dal vincolo del patto di stabilità interno le spese relative agli interventi di ristrutturazione edilizia, definiti ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera d), del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e successive modificazioni, di edifici pubblici con criteri antisismici, nonché gli interventi strutturali di adeguamento e di miglioramento sismici di edifici pubblici, in cui la riduzione della vulnerabilità sismica sia opportunamente attestata in fase di progettazione e verificata in fase di collaudo dalla perizia di un professionista idoneo, o di personale tecnico interno specializzato;
   ad avviare un processo di verifica dello stato degli edifici pubblici, partendo dalle zone a più alto rischio, fino al raggiungimento del totale del patrimonio immobiliare pubblico, specie per quanto riguarda gli edifici scolastici e sanitari in modo da avere un quadro esaustivo dello stato dell'arte in ambito antisismico;
   a predisporre, sulla falsariga del POD (programma operativo degli interventi), uno strumento che consenta di seguire l'avanzamento delle opere di monitoraggio e adeguamento;
   ad assumere iniziative per chiarire in maniera definitiva e univoca le responsabilità in caso di mancato adempimento delle misure già previste dalla vigente legislazione che regola la materia in attesa di rivedere il quadro normativa, come già dichiarato anche dal Ministro pro tempore Lupi in occasione dell'audizione svoltasi il 21 maggio 2013 di fronte alla Commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici;
   a supportare adeguatamente la ricerca scientifica inerente a sistemi di previsione, allertamento, monitoraggio, rapid mapping e riduzione dei rischi sismici e legati a dinamiche geologiche;
   ad utilizzare – su impulso dei Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dei beni e delle attività culturali e del turismo e con la collaborazione della protezione civile e dell'INGV – lo strumento della «pubblicità progresso» attraverso le reti TV, Radio e siti Web, per diffondere le norme di comportamento da tenersi prima, durante e dopo un terremoto;
   ad assumere iniziative per stabilizzare il bonus fiscale previsto per l'efficientamento antisismico degli edifici.
(7-00908) «Terzoni, Vacca, Colletti, Del Grosso, Mannino, Busto, Daga, De Rosa, Micillo, Zolezzi, Vignaroli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sisma

sismologia

utilizzazione degli aiuti